Untitled - Vecchiomago
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Untitled - Vecchiomago
Editoriale Eccoci di nuovo qui, dopo un’attesa ancor più lunga... ma che spero sia servita a migliorare il progetto Topolinux! Le idee sono moltissime e svariate, gli inconvenienti e gli ostacoli ancor di più e il tempo per dare una forma concreta a queste idee invece è pochissimo. Senza ulteriori indugi siamo a proporvi e presentarvi un nuovo numero dell’e-zine e soprattutto una novità sostanziale, che sicuramente avrete già notato: il nuovo sito di Topolinux. Abbiamo cercato di rendere il nostro sito più gradevole e funzionale dandogli una nuova veste grafica con la speranza che incontri i vostri gusti. Abbiamo cercato di darvi maggiori notizie su di noi, sul nostro progetto e abbiamo ampliato servizi ed informazioni sul fantastico mondo di “Linux”, qualunque sia la vostra distro preferita. Spero che tutto il nostro lavoro abbia rafforzato la posizione topolinux.org come un sito di riferimento per tutti coloro che si avvicinano o sono già esperti (ma c’è sempre qualcosa da imparare!) nell’utilizzo del sistema Linux e degli applicativi Open Source. Per quanto riguarda l’e-zine di questo mese, continuiamo il viaggio in Inkscape con altri consigli e trucchi per utilizzare al meglio questo fantastico programma di grafica vettoriale, inoltre troverete un interessante articolo su come affrontare e risolvere i fastidiosi inconvenienti che posso presentarsi al momento dell’installazione di Linux! Come al solito non finisce qui... altri articoli vi aspettano all’interno dell’e-zine. Spendo ancora poche parole e una piccola porzione di tempo per invitarvi a comunicare con il nostro staff inviando alla redazione critiche, consigli, suggerimenti su ciò che vorreste trovare sui prossimi numeri di Topolinux, proposte di collaborazione al nostro progetto. Un ringraziamento a tutto lo staff che in questi mesi ha lavorato molto e a voi lettori che ci seguite fedeli e numerosi... quindi correte a leggere e a navigare! :) Ringraziamenti Fabiana per il nome dell’e-zine; Rockaffé per tutti i suggerimenti dati; MakPaolo per il supporto con i CSS; AngelinoAnt per il supporto hack phpBB; ed in particolare tutti i membri dello staff! Numeri arretrati I numeri arretrati dell’e-zine sono disponibili per il download sul sito e consultabili on-line nella sezione ‘Arretrati’ Sito Web http://www.topolinux.org Forum http://forum.topolinux.org Newsletter Per rimanere sempre informati su tutte le attività riguardanti l’e-zine, è possibile iscriversi sul sito nella sezione ‘Newsletter’ Lettere alla redazione [email protected] Direttore: Lemoeb ([email protected]) Redattore: Neon ([email protected]) Correttore di bozza: Rolly Giornalisti freelance: Stonedz JoErNano Collaboratori esterni: Gil (OpenSourceMania.it) Versione elettronica curata da: DnDVault ([email protected]) Klaudia ([email protected]) Klaudia Copertina: Klaudia ([email protected]) Copyright (c) 2007 Topolinux è garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare questo documento seguendo i termini della Licenza per Documentazione Libera GNU, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation; con le Sezioni Non Modificabili Sommario e Lettere alla Redazione, con i Testi Copertina “Topolinux l’ezine italiano completamente dedicato al Pinguino”. Una copia della licenza è acclusa nella sezione intitolata “GNU FDL”. SO MM A RI O Sistema GDB - GNU Debugger.............................................................................................pag. 4 Ambiente desktop Installazione Linux... no problem............................................................................pag. 6 Inkscape Tutorial, Parte 3.......................................................................................pag. 9 Pillole Utilizzo pratico di grep............................................................................................pag. 15 Crontab e i cronjobs................................................................................................pag. 15 Scanner HP 5100c parallelo su Ubuntu.................................................................pag. 16 Sistema GDB - GNU Debugger Introduzione ce con l’opzione ‘-g’. Cos’è un debugger? Per esempio se il codice di un programma in linguaggio C è contenuto nel file ‘programma.c’, il modo corretto di compilare sarà: Dopo aver creato un qualsiasi programma è buona norma controllare che faccia esattamente ciò per cui è stato progettato. gcc -g -o prog programma.c In questo modo abbiamo creato il file autoeseguibile ‘prog’. Per eseguire il debugger e farlo lavorare su di esso basta digitare: Di solito basta guardare il codice attentamente per capire se il programma commette degli errori oppure no, ma spesso può succedere che: gdb prog • sappiamo che c'è un errore ma non riusciamo a trovarlo; Dovrebbe apparire una schermata di questo tipo: • non ci siamo accorti di alcun errore nel codice ma il programma ha comunque un errore nascosto, che non salta subito all’occhio e che in certi casi rari potrebbe causare qualche problema. GNU gdb 6.4.90-debian Copyright (C) 2006 Free Software Foundation, Inc. GDB is free software, covered by the GNU General Public License, and you are welcome to change it and/or distribute copies of it under certain conditions. Nel primo caso sappiamo che l’errore esiste ma non riusciamo a trovarlo neanche rileggendo il codice più volte. Il secondo caso è più insidioso perché all’inizio tutto sembra funzionare bene, ma poi si verifica inaspettatamente qualcosa che non avevamo previsto. Type “show copying” to see the conditions. There is absolutely no warranty for GDB. Type “show warranty” for details. This GDB was configured as “i486-linux-gnu”. (gdb) Adesso dobbiamo comunicare al debugger almeno un breakpoint, ovvero una riga di codice o una funzione alla quale interrompere l’esecuzione del programma. In ambedue i casi un buon modo per risolvere il problema sarebbe eseguire il programma riga per riga, controllando passo passo e in tempo reale quali operazioni esegue e qual è il valore che assumono le variabili in ogni istante. Una volta interrotto il programma, sarà possibile eseguirlo riga per riga in una maniera che mostreremo tra un attimo. Soltanto un’analisi accurata del programma durante la sua esecuzione può permetterci di scovare gli errori visibili e invisibili. Per mettere un breakpoint in corrispondenza, per esempio, della funzione ‘main’, basta digitare: Ma come si può eseguire un programma una riga alla volta? Fortunatamente esistono programmi appositi che svolgono proprio questo compito. (gdb) break main Questi programmi sono detti debugger (in gergo informatico, il bug è un errore nel programma; l’operazione di rimozione dell’errore è detta debugging). Se invece si vuole mettere il breakpoint in una riga ben precisa, per esempio la riga 71, la sintassi è la seguente: (gdb) break 71 Il debugger GNU Se il programma è composto da vari file compilati assieme, è possibile specificare anche il nome del file a cui appartiene la riga in cui vogliamo mettere il breakpoint. Basta separare il nome del file dal numero di riga con un carattere di due punti ‘:’, come di seguito: In questo articolo ci occuperemo del debugger GNU sotto un sistema operativo GNU/Linux. Questo debugger riesce ad analizzare programmi scritti in vari linguaggi (C, C++ etc.). Affinchè il debugger GNU funzioni correttamente sul nostro programma è necessario compilare il codi Sistema Questo comando salta alla riga successiva della porzione di codice attuale. Se la riga attuale è la chiamata a una funzione con ‘next’ non entriamo dentro la funzione, ma passiamo alla riga elaborata dopo la sua esecuzione. Se invece volessimo entrare nella funzione, si usa il comando ‘step’: (gdb) break programma.c:71 Possiamo specificare quanti breakpoint desideriamo. Dopo ognuno dovrebbe comparire un messaggio del tipo: Breakpoint 1 at 0x8048365: file programma.c, line 5. Il numero che segue la parola ‘breakpoint’ (in questo caso 1), identifica univocamente il breakpoint nel programma. Se, per esempio, vogliamo rimuovere un breakpoint, basta digitare: (gdb) step (gdb) s Se desideriamo mostrare costantemente sullo schermo il valore di alcune variabili basta usare ‘display’: (gdb) delete break 1 A questo punto bisogna eseguire il programma. Per farlo basta usare il comando ‘run’: (gdb) display variabile (gdb) run Il risultato sarà una riga del tipo: In questo modo, il debugger esegue il programma dalla prima riga in poi, fermandosi al primo breakpoint incontrato durante l’esecuzione. 1: variabile = -1208249712 Il numero precedente il simbolo ‘:’ è l’identificativo del ‘display’. Per rimuovere questa variabile dalla visualizzazione costante basta usare il solito ‘delete’: Se il nostro programma riceve argomenti dalla riga di comando, basta specificarli dopo ‘run’: (gdb) delete disp 1 (gdb) run argomento1 argomento2 argomento3 Se invece vogliamo che il programma continui a lavorare fino al breakpoint successivo si usa ‘continue’: Adesso siamo fermi a un breakpoint. Il debugger ci mostra una riga di codice. Questa riga non è stata ancora eseguita. In questo momento possiamo fare molte cose. Per esempio possiamo stampare sullo schermo il valore di una variabile (i comandi di gdb possono essere anche abbreviati; negli esempi successivi mostreremo sia la dicitura per intero che un’abbreviazione. L’effetto è assolutamente equivalente): (gdb) continue (gdb) c Infine, per uscire dal debugger basta usare ‘quit’: (gdb) quit (gdb) q (gdb) print nomevariabile Se invece desideriamo avere più informazioni su un determinato comando possiamo usare ‘help’: (gdb) p nomevariabile Oppure possiamo vedere una porzione di codice prima e dopo la riga attuale: (gdb) help nomecomando (gdb) list Questi sono i comandi più importanti. (gdb) l Questa guida non ha la pretesa di essere esaustiva, tuttavia dovrebbe darvi un’idea abbastanza chiara di come utilizzare in pratica uno strumento potente come il debugger GNU. In alternativa possiamo impostare a mano il valore di una variabile: (gdb) set var variabile=valore Una volta fatto tutto questo possiamo muoverci alla riga successiva. Per farlo si può usare il comando ‘next’: (gdb) next Gianluca Malato (gdb) n Ambiente Desktop Installazione Linux... no problem Avviato il computer dal CD di OpenMamba (se non sai come fare, guarda qui) sul desktop vi appariranno 4 icone, cliccate sull’icona ‘installa’ e comincerà l’installazione che come primo passo analizzerà il CD in questione, per verificare se ci sono stati errori di masterizzazione o di scaricamento della distribuzione da internet. Se non si è interessati al controllo basta cliccare sul tasto ‘salta la verifica’ e poi su ‘successivo’ e si eviterà di perdere un po’ di tempo, ma nel caso il CD fosse non correttamente masterizzato si incapperà molto probabilmente in errori di funzionamento del sistema operativo una volta installato, se invece è stato correttamente scaricato e masterizzato non ci saranno problemi di sorta. Nel caso invece il controllo fosse effettuato bisogna attenderne la conclusione per verificare se il supporto è ok e pronto per l’installazione. L’installazione di Linux presenta sempre qualche problema per gli utenti alle prime armi, specialmente se abituati ad usare windows che nella maggioranza dei casi installa qualsiasi applicazione, sistema operativo compreso, senza mai chiedere nulla all’utente, che rimane ignaro di come in realtà operi la stessa. In questo caso si parla del sistema operativo che è quel software che permette di accedere alle risorse del nostro computer. Il passo successivo riguarda il partizionamento dell’hard disk (cioè creare più sezioni indipendenti tra di loro all’interno dello stesso disco, in modo da sembrare che invece si stiano utilizzando più dischi) che è la parte più delicata del processo in quanto un errore qui potrebbe cancellare tutti i dati del vostro hard disk. La soluzione più ovvia, se venite da windows, è dedicare un hard disk intero solo per linux, in modo da poterlo partizionare senza rischiare di intaccare windows. Se non avete un altro hard disk e quello di windows ha tutto lo spazio occupato ci sono due soluzioni: Prima di cominciare l’installazione bisogna fare un back-up dei nostri dati più importanti, in modo che in caso di errori durante l’installazione o durante la configurazione sia possibile recuperarli per poi reinserirli nell’ hard disk; per fare questo conviene salvare i propri dati in dispositivi esterni al computer, quindi CD, DVD, o in un altro hard disk che decideremo di non andare a modificare, magari perché di un altro computer che abbiamo intenzione di lasciare così com’è (per ora). 1. cancellare totalmente windows per far spazio a linux per poi eventualmente reinstallare windows; 2. prima di iniziare l’installazione di linux eseguire un defrag dell’hard disk in modo che tutti i dati si spostino all’inizio del disco, lasciando uno spazio libero alla fine per poterci installare linux (alcune distro integrano nel processo di installazione anche questo passaggio altre invece no, comunque questo metodo è molto rischioso e non conviene farlo se si è inesperti, se non in compagnia di qualcuno più esperto), quindi tenere a mente la dimensione di questo spazio liberato e ridurlo di almeno un giga da lasciare per sicurezza a windows. Sarebbe opportuno fare lo stesso, ogni tanto, un back-up dei propri dati perché può sempre succedere un guasto al computer, comunque neanche io lo faccio quasi mai, quindi siete giustificati se anche voi siete dei pigroni come me. Ogni distribuzione di linux ha il suo sistema di installazione personale che differisce da quello di un’altra distro, ma in termini generali le funzionalità sono sempre le stesse. In questa guida verrà analizzato il sistema di installazione della distribuzione OpenMamba. Ambiente Desktop Se per esempio abbiamo liberato alla fine dell’hard disk uno spazio di 10 giga è: Per applicare le operazioni eseguite cliccate sulla V verde in alto nel menù di partizionamento, apparirà un menù con la seguente dicitura: ‘applicare veramente le operazioni in sospeso?’ cliccate su ‘applica’, però attenzione controllate bene prima tutte le operazioni eseguite perché dopo sarà impossibile tornare indietro. • errato creare una partizione linux di 11 giga • corretto creare una partizione linux di 9 giga (lasciando 1 giga di sicurezza a Windows) Attendete la conclusione delle operazioni e cliccate sul tasto ‘chiudi’ e chiudete la finestra di partizionamento per tornare su quella di installazione, dove dovrete premere il tasto ‘successivo’. A questo punto linux ha bisogno almeno di due partizioni per funzionare: una chiamata ‘root’ (quella che contiene tutti i file di funzionamento del sistema operativo) e una di ‘swap’ (che non è altro che una memoria aggiuntiva che va a integrare quella RAM già presente nel computer) che solitamente è il doppio di della RAM, se ne avete già un giga invece una partizione da un giga di swap sarà più che sufficiente. A questo punto bisogna scegliere quale sarà la partizione principale del sistema (quella di root) tra l’eventuale elenco che vi verrà offerto: basta cliccarci sopra. Per scegliere invece il tipo di filesystem utlizzato dovrete scegliere in basso tra le due opzioni possibili: Ext3 e ReiserFS (io ho scelto ReiserFS, ma non ci sarà nessun problema se sceglierete Ext3). In alternativa si può includere anche una partizione di ‘home’ che servirà per contenere i dati personali di ogni utente, ma questa partizione non è assolutamente indispensabile. Risulta molto utile in casi di emergenza in cui occorra reinstallare il sistema, non occorrerà infatti reinserire i dati all’interno della partizione perché possono essere lasciati inalterati nella partizione di home, che rimane indipendente da quella di root. Dopo aver fatto questo cliccate su ‘successivo’ apparirà un’altra finestra che vi permetterà di scegliere gli altri sistemi operativi che sarà possibile avviare al termine dell’installazione, scegliete la partizione in cui avete installato windows (se l’avete installato), probabilmente riporterà la dicitura ntfs o fat32 (i due file-system utilizzati da windows). Una volta scelto il partizionamento che si preferisce cliccare su ‘modifica le partizioni’ , si aprirà una finestrella che vi suggerirà i requisiti minimi di funzionamento del sistema, cliccate su ‘ok’ e apparirà una finestra con invece il programma apposito di partizionamento dell’hard disk. Se si ha spazio libero sul disco cliccare sulla sezione apposita in alto con il tasto destro del mouse (la sezione sarà grigia) e cliccare su ‘nuovo’, scegliere l’ampiezza desiderata, ricordando che la partizione di root deve essere almeno 4GB e quella di swap almeno 512MB, ricliccare nuovamente col tasto destro del mouse sulla sezione in alto, che a questo punto sarà diventata di colore bianco, quindi cliccare su ‘formatta come’ e scegliere tra ‘Ext3’ e ‘ReiserFS’ per la partizione di root e ‘linux-swap’ per la partizione di swap. Nella sezione in basso ‘seleziona dove vuoi installare il boot manager’ scegliete di installarlo nel master boot record o MBR, altrimenti al riavvio sarà possibile avviare solamente linux. Bene, ora cliccate nuovamente su ‘successivo’, vi apparirà una finestra di conferma delle operazioni eseguite in precedenza, cliccate su ‘ok’ e partirà l’installazione del sistema operativo openmamba, che durerà al massimo una mezz’ora. Terminata l’installazione cliccate sul tasto ‘successivo’ e poi su ‘riavvia’ per terminare le operazioni di installazione o su ‘fine’ per provare prima il sistema da CD, il che vi obbligherà comunque a riavviare successivamente il computer. Dopo il caricamento del nuovo sistema operativo, successivo all’installazione, apparirà un avviso di benvenuto, leggetelo e cliccate su ‘successivo’ apparirà la licenza sotto cui è vincolato il software: si tratta di una licenza GPL, quindi il prodotto è OpenSource, conviene comunque Se invece non si ha spazio su disco bisognerà o diminuire la sezione di windows per far spazio a linux o cancellarla. Per fare questo seguite i passaggi come descritto prima, ma con i dovuti accorgimenti. Ambiente Desktop leggerla prima di accettarla (per accettarla bisogna prima spuntare la casella apposita), non vorrete mica fare come i nostri politici che votano le leggi (quindi firmano un contratto per tutti noi) senza mai averle lette... stallare applicazioni o modificare i file di sistema in caso di errata configurazione (questo serve perché solitamente è prassi usare l’utente senza i permessi di super utente o root, in quanto è buona cosa non permettere agli utenti tradizionali, e quindi inesperti, di modificare i file di configurazione, per non rischiare di compromettere il sistema; invece il super utente o root dovrà essere utilizzato solamente in caso di necessità e non come utente normale). Al termine di questo apparirà una finestra per impostare il vostro account, inserite il vostro nickname o il vostro nome nel campo user e la vostra password nei campi sottostanti (eventualmente scrivetevela per non dimenticarla), il primo campo invece è facoltativo. Nella schermata successiva invece lasciate inalterati i primi tre campi in alto (nome macchina, dominio, workgroup) mentre i due campi in basso sono obbligatori e servono per impostare la password per l’amministratore di sistema del vostro sistema operativo, cioè quello che in futuro potrà in- Fatto questo non ci resta che aspettare il riavvio completo della nostra openmamba fresca fresca di installazione e goderci gli effetti di compiz sul nostro desktop. Buon divertimento a tutti con la vostra Mamba nuova fiammante. Francesco Beato Ambiente Desktop Inkscape - Parte 3 Benvenuti alla terza parte del tutorial su Inkscape. Requisiti: conoscenza di base dell’interfaccia di Inkscape Oggi faremo la conoscenza dei tre strumenti di disegno linee presenti nel nostro adorato programma di grafica vettoriale: “disegna linee Passo 1: impostiamo la pagina a mano libera” (F6), Partiamo tracciando un rettangolo di base e dandogli come dimensioni 495 x 300 pixel. I colori che sceglieremo saranno bianco per il riempimento e nero per il bordo (1px di spessore). “disegna tracciati e linee diritte” (SHIFT-F6) e “disegna linee calligrafiche (CTRL-F6) e lo faremo ovviamente in maniera sperimentale, lanciandoci nella creazione di due loghi. Poi premiamo CTRL-SHIFT-D e clicchiamo sul pulsante “adatta la pagina delle selezione” (sì, non ho ancora avvertito i traduttori italiani dell’errore). Il primo logo: Monti e Valli Tornando al disegno andiamo sul menù livello -> rinomina livello e diamo il nome “sfondo”, poi blocchiamo il livello premendo sul lucchetto a fianco del nome, in basso a sinistra nella finestra. Il primo lavoro che inizieremo sarà qualcosa di molto semplice: un logo per un’associazione che si occupa di escursioni. Chiameremo questa ipotetica entità “Monti e Valli”. Prima di disegnare un logo è sempre necessario fare un minimo di brainstorming e pensare a cosa si vuole comunicare. Passo 2: il nome dell’associazione Un logo è un simbolo “parlante”, quindi deve avere al suo interno il nome dell’associazione, possibilmente bello grosso. Qual è lo scopo dell’associazione Monti e Valli? Probabilmente spingere la gente a fare delle scampagnate e a visitare le bellezze del territorio in cui si trovano. Prima di tutto ci servirà un nuovo livello: creiamolo (menù livello -> aggiungi livello) e diamogli nome “logo”. Quindi dovremo tenere presente le seguenti cose: • sole • prati • cielo azzurro • monti • valli Ora prendiamo lo strumento testo (F8) e scriviamo “Monti e Valli” all’interno del nostro disegno. Io ho scelto come font “MgOpen Modata”, un font senza grazie e abbastanza tondeggiante, come dimensione ho usato 64 e ho impostato il grassetto per renderlo più ciccioso. Il risultato lo vedete in questa immagine: Pensiamo poi un attimo al target di questa associazione. Molto probabilmente si tratterà di famiglie, quindi dovremo rendere il nostro logo "simpatico" e "amichevole" anche ai più piccini. Bene: ora che abbiamo le idee un po' più chiare su cosa disegnare, iniziamo! Nome del progetto: logo per “Monti e Valli” Scopo del progetto: creare un logo simpatico per una associazione Passo 3: monti e valli Durata: 10/15 minuti Può un logo che parla di monti e valli non raffigurare dei monti e delle valli? Livello: facile Ambiente Desktop Direi di no, quindi prendiamo il primo dei nuovi strumenti che conosceremo oggi: “disegna tracciati e linee diritte” (SHIFT-F6). Lo strumento che ci apprestiamo a usare è molto simile a “crea e modifica tracciati” di The Gimp: ci permette di creare delle linee di tipo “bezier” ovvero dei tracciati che possono essere distorti in un secondo momento. Tutto ciò che dobbiamo fare e cliccare in un punto e poi cliccare nuovamente in un altro per ottenere una linea retta. Passo 5: prati e neve Proviamo a realizzare qualcosa di simile alla figura qui sotto: Un monte è un monte senza la neve? Ovviamente no. Ora, il nostro problema è che i monti devono anche avere un po’ di prato e non è possibile riempire una forma con due colori diversi, quindi dovremo usare un piccolo trucchetto. Ma andiamo con ordine: prima di tutto creiamo il prato, cioè diamo un colore di riempimento ai nostri monti. Io ho scelto il colore 338000. Ora che l’erba è cresciuta sui nostri monti, dobbiamo coprire le loro cime con la neve. Un logo appare simpatico se ci ricorda cose piacevoli, ma anche se ha qualcosa di simile a un cartone animato: linee buffe e poco spigolose. La scelta più semplice è spezzare la forma che abbiamo creato in due forme: una riempita di verde e una di bianco, quindi creeremo delle forme che comprendano le tre cime e poi useremo l’azione “divisione” per separarle dal resto del monte. Non potendo fare dei monti poco spigolosi (non sarebbero monti) possiamo optare per qualcosa di un po’ diverso: dei monti storti. Prendiamo il secondo strumento di cui ci occupiamo oggi: “disegna linee a mano libera” (F6). Prendiamo lo strumento “modifica nodi del tracciato o maniglie di controllo” (F2) e clicchiamo (tenendo premuto) proprio nel mezzo di una delle linee appena tracciate. Questo strumento fa esattamente quello che dice il suo nome: ci permette di scarabocchiare sullo schermo, ma in vettoriale. Ciò significa che tutto ciò che disegneremo, per quanto brutto possa essere, sarà ingrandibile all’infinito senza perdita di qualità. Passo 4: rendiamo il logo simpatico Trascinando con attenzione la linea noterete che questa si incurverà, seguendo il vostro mouse, contemporaneamente compariranno delle righe (dette “maniglie”) in ciascuno dei due vertici del segmento che stiamo modificando. Realizziamo qualcosa di questo tipo: Provate a realizzare qualcosa di simile a quanto riportato nella figura a fine paragrafo. Abbiamo reso i monti un po’ più simpatici, non sembra anche a voi? 10 Ambiente Desktop Poi selezioniamo i monti ed una delle forme appena create e andiamo sul menù Tracciato -> divisione (CTRL-/). ora selezioniamo il rettangolo di sfondo e diamogli come colore un bel azzurro, io ho scelto 00a7ff. Vedete? Abbiamo appena separato la cima del monte dal resto. Ora selezioniamola e diamole come colore di riempimento un bel bianco. Facciamo lo stesso con le altre due, otterremo qualcosa di simile a questo: Ora attiviamo lo strumento “crea e modifica i gradienti” (CTRL-F1), verifichiamo nella barra di controllo dello strumento che sia selezionato il gradiente lineare Passo 6: recuperiamo il testo Il testo è rimasto dietro a tutto mentre dovrebbe essere molto ben visibile. Portiamolo in primo piano col tasto (o premendo HOME). Certo, la scritta nera non è molto gioiosa. Proviamo a eseguire un’azione “esclusione” tra i monti e il testo. Selezioniamo i nostri monti e il testo, poi andiamo su Strumenti -> esclusione ed ecco cosa otteniamo: e infine tracciamo il gradiente dall’alto in basso sul rettangolo. Premendo sul tasto modifica nella barra di controllo dello strumento attiveremo l’editor di gradiente. Scegliamo il secondo “stop” dal menù a tendina e diamogli come colore un bianco totalmente opaco: ffffffff. Abbiamo finito: Il logo completo della nostra fantomatica associazione Monti e Valli dovrebbe apparire così: Passo 7: sole e cielo Vi siete divertiti? Aspettate di vedere il prossimo logo... Per finire aggiungiamo un bel sole dietro ai monti e un bel cielo. Il secondo logo: Optical Sul sole niente da dire: si tratta di un semplice cerchio giallo che porteremo in secondo piano rispetto al resto. Per il cielo useremo un gradiente: blocchiamo il livello “logo” e sblocchiamo il livello “sfondo”, Il secondo progetto che ci accingiamo a creare sarà molto diverso: realizzeremo il logo di un altro ipotetico cliente, ma questa volta si tratterà di una grande azienda che si occupa di supporti ottici (CD, DVD, ecc) e siccome non ho molta fantasia ho deciso di chiamarla “Optical”. 11 Ambiente Desktop Iniziamo come sempre pensando a cosa vogliamo comunicare col nostro logo. Si tratta di una azienda che produce materiale per il mondo digitale, quindi dovremo dare di sicuro un’idea di: • efficienza • precisione tarsi alle dimensioni del nostro sfondo. Se a questo punto il vostro gradiente è sparito non allarmatevi, molto probabilmente avete disattivato i 4 pulsanti in fondo alla barra di controllo dello strumento “seleziona e trasforma oggetti”: il che esclude, molto probabilmente, qualunque forma di logo "amichevole" e cartoonistico. L'azienda, poi, si occupa di supporti ottici digitali, e cosa vi viene in mente se dico DVD? Ma è ovvio: riflessi! Quindi ricapitolando dovremo tenere a mente: • efficienza e precisione • digitale • riflessi Finita la fase di brainstorming è il momento di metterci al lavoro Nome del progetto: logo per “Optical” Annullate l’operazione e attivateli tutti e 4, poi riprovate e vedrete che il gradiente seguirà le nuove coordinate dell’immagine. Scopo del progetto: creare un logo per una azienda di supporti ottici Blocchiamo come al solito il livello e diamogli nome “sfondo”, poi creiamo il livello “logo” sopra di esso. Durata: 30 minuti Passo 2: riflessi Livello: medio È giunto il momento di giocare un po’ col nome della ditta. Scriviamo “Optical” nel nostro livello “logo”. Io ho scelto un font con le grazie, e per la precisione un Bitstream Vera Serif grandezza 72, senza grassetti o corsivi e gli ho dato un colore bianco. Non che sia molto bello da vedere così, quindi dobbiamo pensare a qualche effetto carino. Requisiti: conoscenza di base dell’interfaccia di Inkscape, dei gradienti, buona capacità manuale Passo 1: impostiamo la pagina Come al solito partiamo creando un rettangolo che useremo come sfondo. Diamogli come dimensioni: 490 x 175 px, 1 pixel di bordo (colore 999999) e come riempimento... beh, che colori vi vengono in mente pensando ad un DVD? Blu e viola? Anche a me! Riempiamo il nostro rettangolo con un gradiente, dal blu 1200aa al viola 6800dc, come mostrato in questa figura: Visto che una delle cose da tenere in considerazione era “riflessi”, creiamo una copia riflessa del nome della nostra ditta. Per farlo duplichiamo il testo (seleziona e poi CTRL-D) e trasciniamo in diagonale l’angolo in alto a sinistra verso l’angolo in basso a destra e poi oltre. Tenendo premuto CTRL faremo sì che il ridimensionamento sia proporzionale. Diamo a questa copia specchiata un colore 999999 e disponiamoli come in questa figura: Selezioniamo il nostro rettangolo e premiamo CTRL-SHIFT-D, poi diciamo alla pagina di adat12 Ambiente Desktop Passo 3: bit Digitale significa bit, quindi perché non aggiungere un po’ di 1 e di 0 al nostro logo? Prendiamo ancora lo strumento testo e realizziamo una serie di righe di lunghezza variabile composte da 0 e 1. Io ho usato un font Monospace, dimensione 10: Posizioniamo questo lungo testo ai margini del disegno ed attiviamo lo strumento “gradiente”. Selezioniamo il pulsante che abilita i gradienti radiali Ora cambiamo l’allineamento del testo: premiamo F8 e, nella barra di controllo dello strumento testo, scegliamo “allinea a destra” poi attiviamo lo strumento gradiente, ci assicuriamo che “crea un gradiente radiale” sia attivato e rovesciamo il gradiente che dovrebbe già esistere: Passo 4: movimento Prima di continuare guardiamo un attimo il nostro disegno. Non lo trovate un po’ statico? Bit, scritte, nulla che esprima la dinamicità di un’azienda leader nel settore e la Optical è un’azienda leader, o almeno abbiamo deciso che lo sia. Anzi (se dobbiamo fantasticare almeno facciamolo in grande) la Optical è la più grande azienda del settore e ci pagherà milioni di euro per il logo che stiamo realizzando. Vi sentite più motivati ora? Bene, perché ci aspetta un bel lavorone: rendere il logo più movimentato. e creiamo un gradiente come nella figura sottostante: Usiamo come colore di partenza ffffff96 (cioè un bianco con un livello di trasparenza 150) e come colore di arrivo ffffff00, cioè trasparente. Il nostro logo inizia ad essere un po’ meno vuoto. Duplichiamo il nostro blocco di bit e trasciniamolo nell’angolo in basso a destra dell’immagine. Prima di farlo assicuriamoci di aver attivato i 4 tasti in fondo alla barra di controllo dello strumento “seleziona e trasforma oggetti”, come all’inizio di questo disegno. Per farlo introdurremo una serie di “onde” create con lo strumento “disegna tracciati e linee diritte” (SHIFT-F6). Provate a realizzare qualcosa di simile a questa figura: Ora, con molta attenzione, selezionate tutte le linee appena create (click del mouse + SHIFT) e assegnate a tutte il colore bianco. Poi, sempre con tutte le linee selezionate, impostate la trasparenza a 30, scrivendo questo valore nella casella in basso a sinistra, chiamata “Opacità generale”. Come ultima azione spostate tutte queste linee in fondo a questo livello premendo il tasto. Passo 5: il tocco finale Manca ancor qualcosa al nostro logo, non vi 13 Ambiente Desktop pare? È ora di fare la conoscenza del terzo strumento di questo tutorial: “disegna linee calligrafiche” (CTRL-F6) che permette di disegnare linee simili a quelle che lascia il pennino del calligrafo. Usare questo strumento è davvero difficile: dovete avere una mano molto rapida e precisa, oppure molta pazienza e una vera passione per il tasto “annulla”. Io, che rientro nella seconda categoria, ho provato parecchie volte prima di ottenere la linea che vedete nella figura qui sotto. Provateci anche voi: ho usato un giallo ffff00 per il riempimento e ho ovviamente rimosso il bordo. Che ve ne pare? Vi piace il logo che abbiamo realizzato? Vi assicuro che è piaciuto anche agli alti dirigenti dell’ipotetica ditta Optical, che mi hanno pagato, per questo logo, un sacco di milioni... ipotetici ovviamente! Conclusione In questa puntata abbiamo fatto la conoscenza dei tre strumenti di disegno linee di Inkscape, abbiamo inoltre imparato a lavorare con i gradienti e progettare dei semplici loghi. Vi è venuta voglia di lanciarvi in qualche disegno assurdo? Perfetto: sono sicuro che vi divertirete un sacco nella prossima puntata, in cui parleremo di... no, non ve lo dico :P CoD 14 Pillole Pillole Utilizzo pratico di grep che indicano rispettivamente l’inizio e la fine della parola. Ad esempio per cercare le parole che terminano con le lettere “ole” basterà digitare grep -r ‘ole\>’ /home/user; Il comando grep è sicuramente uno dei più utili quando andiamo a ricercare qualcosa, sia essa contenuta in un file o in qualsiasi altro “oggetto” del nostro sistema operativo (ricordate che tutto è un file con il nostro sistema operativo). Dalla pagina di manuale vediamo che la definizione che ne viene data è: grep - print lines matching a pattern; questo infatti è il suo funzionamento primario: prende un file in input, cerca le righe contenti un pattern dato ed infine le stampa a schermo. • ps ax | grep '[h]ttpd': è un co- mando molto utile che cerca tra i processi attivi (dati da ps ax) tutti i processi che contengano la stringa data, in questo caso httpd. La prima lettera è rinchiusa tra parentesi quadre perché si tratta di un’espressione regolare, nel caso non lo fosse, oltre a tutti i processi del webserver, grep troverebbe anche se stesso, disturbando la consultazione dei risultati; Ci sono però un’infinità di utilizzi diversi del comando, andiamone a vedere qualcuno con degli esempi commentati: • grep -r 'hello' /home/user | grep 'world': naturalmente usando bene gli • grep -r 'hello' /home/user: cerca nella home dell’utente user tutte le occorrenze della stringa ‘hello’, l’opzione r permette di controllare ricorsivamente tutte le cartelle sotto quella indicata; • grep -r -l 'hello' /home/user: ab- biamo aggiunto al comando precedente l’opzione -l che modifica l’output del comando. Infatti ora grep ci listerà non più le righe contenenti la stringa, ma i files che hanno almeno un’occorrenza della stringa dentro di essi; • grep -r -l -v 'hello' /home/user: ancora un’altra opzione, questa volta si tratta di -v che sta per inVerse matching. Qui il comportamento di grep si inverte e seleziona non più i files che contengono un’occorrenza della stringa cercata, ma tutti gli altri; • grep -r -w 'hello' /home/user: negli esempi precedenti veniva cercata un’occorrenza della stringa senza curarsi del fatto che essa fosse o meno una parola a sé stante; con l’opzione -w risolviamo questo inconveniente: il comando non andrà a considerare le righe con parole composte dalla stringa data, ma solo quelle che contengono effettivamente la parola isolata dalle altre. Oltre a questa opzione è possibile anche usare, direttamente nella stringa da cercare, \< e \>, outputs, si possono concatenare diversi grep per ottenere l’effetto voluto. Qui gli outputs saranno le righe contenenti sia ‘hello’ sia ‘world’. Altre informazioni importanti le trovate sulla pagina di manuale man grep, mentre altri esempi sono consultabili da qui. Stonedz Crontab e i cronjobs L’automatizzazione dello svolgimento di operazioni uguali o simili tra loro, è sicuramente un grande vantaggio nel mondo dell’informatica. Nel mondo degli Unices ci viene in aiuto il comando crontab che si interfaccia con il demone chiamato comunemente crond. Questo comando ci permette di modificare ed aggiungere nuove operazioni che il demone crond andrà ad eseguire al momento da noi specificato. Quando voglio inserire o modificare i miei cronjobs (lavori che saranno svolti da crond) utilizzo: crontab -e Dove -e sta per edit. Infatti non faremo altro che modificare un semplice file di testo, il quale viene costantemente tenuto sotto controllo dal demone cron per sapere quando e quale applicazione eseguire. Dopo aver dato il comando precedente, un file di 15 Pillole testo verrà aperto nel nostro editor predefinito, nel caso non ci siano precedenti cronjobs il file sarà vuoto, altrimenti ci basterà aggiungere una riga per iniziare a pianificare l’esecuzione delle nostre applicazioni. Ecco un esempio di un file aperto con il comando crontab -e 30 0 * * * /usr/local/bin/ backup_server subversion • Intervalli es. 1-3 (inclusi gli estremi) • Liste es 1,4,5 o 1-4-5 • Steps */2 (Ad esempio, nel campo ora, acquista il significato di: “ogni due ore”) Come ultima cosa è utile sapere che al posto dei primi cinque campi è possibile utilizzare delle espressioni riservate. Queste parole sono: • @reboot: ad ogni reboot. 45 0 * * * /usr/local/ bin/backup_server site • @yearly: ogni anno. 30 23 * * * /usr/local/bin/ backup_server trac_projects • @annually: come sopra. 50 23 * * * /usr/local/bin/ backup_server save_to_remote • @monthly: ogni mese. 40 23 * * * /usr/local/bin/ backup_server configuration • @daily: ogni giorno. • @weekly: ogni settimana. • @midnight: alla mezzanotte di ogni giorno. 0 5 * * * /usr/local/bin/ cvsup /root/ports-supfile La prima cosa da dire è che l’asterisco (*) assolve qui il significato di ‘sempre’, ‘qualsiasi’. Vediamo subito che l’ultima parte di ogni riga è composta da un comando; per essere più precisi abbiamo un percorso assoluto di un eseguibile seguito dalle sue opzioni. E’ importante sapere che i percorsi degli eseguibili vanno inseriti nella forma assoluta, pena non vedersi eseguito il proprio cronjob. Non ci resta che capire che cosa siano i cinque elementi che precedono il percorso dell’eseguibile. Si tratta di indicazioni sul quando il comando in questione verrà eseguito. Da sinistra a destra, con i valori permessi, abbiamo: • Minuti: da 0 a 59 • Ore: da 0 a 23 • Giorno del mese: da 1 a 31 • Mese: da 0 a 12 • Giorno della settimana: da 0 a 7 (con 0 e 7 che valgono come domenica) Ora è facile capire quando vengano eseguiti i comandi dell’esempio precedente: Il primo viene eseguito (partiamo da destra anche questa volta) qualsiasi giorno della settimana (*), in qualsiasi mese (*), in qualsiasi giorno del mese (*), alle ore 0 e 30 minuti, e così funziona per gli altri. • @hourly: ogni ora. Come al solito la pagina di manuale di crontab potrà fornirvi ulteriori informazioni. Stonedz Scanner HP 5100c parallelo su Ubuntu Scaricarsi gli headers del kernel corrente: $ sudo apt-get install linux-headers-`uname poi scaricarsi i drivers scsi: wget http://penguin-breeder. org/kernel/download/ppscsibeta2-20060424.tar.gz poi scompattare e modificare i seguenti file: • ppscsi.h sostituire la seguente riga: #include <linux/config.h> con: #include <linux/autoconf.h> • ppscsi.c sostituire la seguente riga: static void ppsc_tq_int (void *data) con: I valori specificati nei campi tempo/data, possono essere espressi in diverse maniere: 16 Pillole static void ppsc_tq_int (struct work_struct *data) e poi la seguente riga: INIT_WORK(&pha->wq, ppsc_ tq_int, pha); $ sudo cp ppscsi.ko epst. ko /lib/modules/`uname -r`/ kernel/drivers/parport $ sudo depmod accendere lo scanner: con: $ sudo modprobe ppscsi INIT_WORK(&pha->wq, ppsc_tq_int); $ sudo modprobe epst salvare e lanciare: aggiungere alla fine del file /etc/modules: # make ppscsi infine copiare i file ko in parport: epst Ermanno Bombace 17 GNU FDL GNU Free Documentation License Version 1.2, November 2002 Copyright (C) 2000,2001,2002 Free Software Foundation, Inc. 51 Franklin St, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301 USA Everyone is permitted to copy and distribute verbatim copies of this license document, but changing it is not allowed. 0. PREAMBLE The purpose of this License is to make a manual, textbook, or other functional and useful document “free” in the sense of freedom: to assure everyone the effective freedom to copy and redistribute it, with or without modifying it, either commercially or noncommercially. Secondarily, this License preserves for the author and publisher a way to get credit for their work, while not being considered responsible for modifications made by others. This License is a kind of “copyleft”, which means that derivative works of the document must themselves be free in the same sense. It complements the GNU General Public License, which is a copyleft license designed for free software. We have designed this License in order to use it for manuals for free software, because free software needs free documentation: a free program should come with manuals providing the same freedoms that the software does. But this License is not limited to software manuals; it can be used for any textual work, regardless of subject matter or whether it is published as a printed book. We recommend this License principally for works whose purpose is instruction or reference. 1. APPLICABILITY AND DEFINITIONS This License applies to any manual or other work, in any medium, that contains a notice placed by the copyright holder saying it can be distributed under the terms of this License. Such a notice grants a world-wide, royalty-free license, unlimited in duration, to use that work under the conditions stated herein. The “Document”, below, refers to any such manual or work. Any member of the public is a licensee, and is addressed as “you”. You accept the license if you copy, modify or distribute the work in a way requiring permission under copyright law. A “Modified Version” of the Document means any work containing the Document or a portion of it, either copied verbatim, or with modifications and/or translated into another language. A “Secondary Section” is a named appendix or a front-matter section of the Document that deals exclusively with the relationship of the publishers or authors of the Document to the Document’s overall subject (or to related matters) and contains nothing that could fall directly within that overall subject. (Thus, if the Document is in part a textbook of mathematics, a Secondary Section may not explain any mathematics.) The relationship could be a matter of historical connection with the subject or with related matters, or of legal, commercial, philosophical, ethical or political position regarding them. The “Invariant Sections” are certain Secondary Sections whose titles are designated, as being those of Invariant Sections, in the notice that says that the Document is released under this License. 18 GNU FDL If a section does not fit the above definition of Secondary then it is not allowed to be designated as Invariant. The Document may contain zero Invariant Sections. If the Document does not identify any Invariant Sections then there are none. The “Cover Texts” are certain short passages of text that are listed, as Front-Cover Texts or BackCover Texts, in the notice that says that the Document is released under this License. A Front-Cover Text may be at most 5 words, and a Back-Cover Text may be at most 25 words. A “Transparent” copy of the Document means a machine-readable copy, represented in a format whose specification is available to the general public, that is suitable for revising the document straightforwardly with generic text editors or (for images composed of pixels) generic paint programs or (for drawings) some widely available drawing editor, and that is suitable for input to text formatters or for automatic translation to a variety of formats suitable for input to text formatters. A copy made in an otherwise Transparent file format whose markup, or absence of markup, has been arranged to thwart or discourage subsequent modification by readers is not Transparent. An image format is not Transparent if used for any substantial amount of text. A copy that is not “Transparent” is called “Opaque”. Examples of suitable formats for Transparent copies include plain ASCII without markup, Texinfo input format, LaTeX input format, SGML or XML using a publicly available DTD, and standard-conforming simple HTML, PostScript or PDF designed for human modification. Examples of transparent image formats include PNG, XCF and JPG. Opaque formats include proprietary formats that can be read and edited only by proprietary word processors, SGML or XML for which the DTD and/or processing tools are not generally available, and the machine-generated HTML, PostScript or PDF produced by some word processors for output purposes only. The “Title Page” means, for a printed book, the title page itself, plus such following pages as are needed to hold, legibly, the material this License requires to appear in the title page. For works in formats which do not have any title page as such, “Title Page” means the text near the most prominent appearance of the work’s title, preceding the beginning of the body of the text. A section “Entitled XYZ” means a named subunit of the Document whose title either is precisely XYZ or contains XYZ in parentheses following text that translates XYZ in another language. (Here XYZ stands for a specific section name mentioned below, such as “Acknowledgements”, “Dedications”, “Endorsements”, or “History”.) To “Preserve the Title” of such a section when you modify the Document means that it remains a section “Entitled XYZ” according to this definition. The Document may include Warranty Disclaimers next to the notice which states that this License applies to the Document. These Warranty Disclaimers are considered to be included by reference in this License, but only as regards disclaiming warranties: any other implication that these Warranty Disclaimers may have is void and has no effect on the meaning of this License. 2. VERBATIM COPYING You may copy and distribute the Document in any medium, either commercially or noncommercially, provided that this License, the copyright notices, and the license notice saying this License applies to the Document are reproduced in all copies, and that you add no other conditions whatsoever to those of this License. You may not use technical measures to obstruct or control the reading or further copying of the copies you make or distribute. However, you may accept compensation in exchange for copies. If you distribute a large enough number of copies you must also follow the conditions in section 3. 19 GNU FDL You may also lend copies, under the same conditions stated above, and you may publicly display copies. 3. COPYING IN QUANTITY If you publish printed copies (or copies in media that commonly have printed covers) of the Document, numbering more than 100, and the Document’s license notice requires Cover Texts, you must enclose the copies in covers that carry, clearly and legibly, all these Cover Texts: Front-Cover Texts on the front cover, and Back-Cover Texts on the back cover. Both covers must also clearly and legibly identify you as the publisher of these copies. The front cover must present the full title with all words of the title equally prominent and visible. You may add other material on the covers in addition. Copying with changes limited to the covers, as long as they preserve the title of the Document and satisfy these conditions, can be treated as verbatim copying in other respects. If the required texts for either cover are too voluminous to fit legibly, you should put the first ones listed (as many as fit reasonably) on the actual cover, and continue the rest onto adjacent pages. If you publish or distribute Opaque copies of the Document numbering more than 100, you must either include a machine-readable Transparent copy along with each Opaque copy, or state in or with each Opaque copy a computer-network location from which the general network-using public has access to download using public-standard network protocols a complete Transparent copy of the Document, free of added material. If you use the latter option, you must take reasonably prudent steps, when you begin distribution of Opaque copies in quantity, to ensure that this Transparent copy will remain thus accessible at the stated location until at least one year after the last time you distribute an Opaque copy (directly or through your agents or retailers) of that edition to the public. It is requested, but not required, that you contact the authors of the Document well before redistributing any large number of copies, to give them a chance to provide you with an updated version of the Document. 4. MODIFICATIONS You may copy and distribute a Modified Version of the Document under the conditions of sections 2 and 3 above, provided that you release the Modified Version under precisely this License, with the Modified Version filling the role of the Document, thus licensing distribution and modification of the Modified Version to whoever possesses a copy of it. In addition, you must do these things in the Modified Version: A. Use in the Title Page (and on the covers, if any) a title distinct from that of the Document, and from those of previous versions (which should, if there were any, be listed in the History section of the Document). You may use the same title as a previous version if the original publisher of that version gives permission. B. List on the Title Page, as authors, one or more persons or entities responsible for authorship of the modifications in the Modified Version, together with at least five of the principal authors of the Document (all of its principal authors, if it has fewer than five), unless they release you from this requirement. C. State on the Title page the name of the publisher of the Modified Version, as the publisher. D. Preserve all the copyright notices of the Document. E. Add an appropriate copyright notice for your modifications adjacent to the other copyright noti20 GNU FDL ces. F. Include, immediately after the copyright notices, a license notice giving the public permission to use the Modified Version under the terms of this License, in the form shown in the Addendum below. G. Preserve in that license notice the full lists of Invariant Sections and required Cover Texts given in the Document’s license notice. H. Include an unaltered copy of this License. I. Preserve the section Entitled “History”, Preserve its Title, and add to it an item stating at least the title, year, new authors, and publisher of the Modified Version as given on the Title Page. If there is no section Entitled “History” in the Document, create one stating the title, year, authors, and publisher of the Document as given on its Title Page, then add an item describing the Modified Version as stated in the previous sentence. J. Preserve the network location, if any, given in the Document for public access to a Transparent copy of the Document, and likewise the network locations given in the Document for previous versions it was based on. These may be placed in the “History” section. You may omit a network location for a work that was published at least four years before the Document itself, or if the original publisher of the version it refers to gives permission. K. For any section Entitled “Acknowledgements” or “Dedications”, Preserve the Title of the section, and preserve in the section all the substance and tone of each of the contributor acknowledgements and/or dedications given therein. L. Preserve all the Invariant Sections of the Document, unaltered in their text and in their titles. Section numbers or the equivalent are not considered part of the section titles. M. Delete any section Entitled “Endorsements”. Such a section may not be included in the Modified Version. N. Do not retitle any existing section to be Entitled “Endorsements” or to conflict in title with any Invariant Section. O. Preserve any Warranty Disclaimers. If the Modified Version includes new front-matter sections or appendices that qualify as Secondary Sections and contain no material copied from the Document, you may at your option designate some or all of these sections as invariant. To do this, add their titles to the list of Invariant Sections in the Modified Version’s license notice. These titles must be distinct from any other section titles. You may add a section Entitled “Endorsements”, provided it contains nothing but endorsements of your Modified Version by various parties--for example, statements of peer review or that the text has been approved by an organization as the authoritative definition of a standard. You may add a passage of up to five words as a Front-Cover Text, and a passage of up to 25 words as a Back-Cover Text, to the end of the list of Cover Texts in the Modified Version. Only one passage of Front-Cover Text and one of Back-Cover Text may be added by (or through arrangements made by) any one entity. If the Document already includes a cover text for the same cover, previously added by you or by arrangement made by the same entity you are acting on behalf of, you may not add another; but you may replace the old one, on explicit permission from the previous publisher that added the old one. The author(s) and publisher(s) of the Document do not by this License give permission to use their names for publicity for or to assert or imply endorsement of any Modified Version. 21 GNU FDL 5. COMBINING DOCUMENTS You may combine the Document with other documents released under this License, under the terms defined in section 4 above for modified versions, provided that you include in the combination all of the Invariant Sections of all of the original documents, unmodified, and list them all as Invariant Sections of your combined work in its license notice, and that you preserve all their Warranty Disclaimers. The combined work need only contain one copy of this License, and multiple identical Invariant Sections may be replaced with a single copy. If there are multiple Invariant Sections with the same name but different contents, make the title of each such section unique by adding at the end of it, in parentheses, the name of the original author or publisher of that section if known, or else a unique number. Make the same adjustment to the section titles in the list of Invariant Sections in the license notice of the combined work. In the combination, you must combine any sections Entitled “History” in the various original documents, forming one section Entitled “History”; likewise combine any sections Entitled “Acknowledgements”, and any sections Entitled “Dedications”. You must delete all sections Entitled “Endorsements”. 6. COLLECTIONS OF DOCUMENTS You may make a collection consisting of the Document and other documents released under this License, and replace the individual copies of this License in the various documents with a single copy that is included in the collection, provided that you follow the rules of this License for verbatim copying of each of the documents in all other respects. You may extract a single document from such a collection, and distribute it individually under this License, provided you insert a copy of this License into the extracted document, and follow this License in all other respects regarding verbatim copying of that document. 7. AGGREGATION WITH INDEPENDENT WORKS A compilation of the Document or its derivatives with other separate and independent documents or works, in or on a volume of a storage or distribution medium, is called an “aggregate” if the copyright resulting from the compilation is not used to limit the legal rights of the compilation’s users beyond what the individual works permit. When the Document is included in an aggregate, this License does not apply to the other works in the aggregate which are not themselves derivative works of the Document. If the Cover Text requirement of section 3 is applicable to these copies of the Document, then if the Document is less than one half of the entire aggregate, the Document’s Cover Texts may be placed on covers that bracket the Document within the aggregate, or the electronic equivalent of covers if the Document is in electronic form. Otherwise they must appear on printed covers that bracket the whole aggregate. 8. TRANSLATION Translation is considered a kind of modification, so you may distribute translations of the Document under the terms of section 4. Replacing Invariant Sections with translations requires special permission from their copyright holders, but you may include translations of some or all Invariant Sections in addition to the original versions of these Invariant Sections. You may include a translation of this License, and all the license notices in the Document, and any Warranty Disclaimers, provided that you also include the original English version of this License and the original versions of those notices and disclaimers. In case of a disagreement between the translation and the original version 22 GNU FDL of this License or a notice or disclaimer, the original version will prevail. If a section in the Document is Entitled “Acknowledgements”, “Dedications”, or “History”, the requirement (section 4) to Preserve its Title (section 1) will typically require changing the actual title. 9. TERMINATION You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Document except as expressly provided for under this License. Any other attempt to copy, modify, sublicense or distribute the Document is void, and will automatically terminate your rights under this License. However, parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have their licenses terminated so long as such parties remain in full compliance. 10. FUTURE REVISIONS OF THIS LICENSE The Free Software Foundation may publish new, revised versions of the GNU Free Documentation License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present version, but may differ in detail to address new problems or concerns. See http://www.gnu.org/copyleft/. Each version of the License is given a distinguishing version number. If the Document specifies that a particular numbered version of this License “or any later version” applies to it, you have the option of following the terms and conditions either of that specified version or of any later version that has been published (not as a draft) by the Free Software Foundation. If the Document does not specify a version number of this License, you may choose any version ever published (not as a draft) by the Free Software Foundation. ADDENDUM: How to use this License for your documents To use this License in a document you have written, include a copy of the License in the document and put the following copyright and license notices just after the title page: Copyright (c) YEAR YOUR NAME. Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.2 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, no FrontCover Texts, and no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled “GNU Free Documentation License”. If you have Invariant Sections, Front-Cover Texts and Back-Cover Texts, replace the “with...Texts.” line with this: with the Invariant Sections being LIST THEIR TITLES, with the Front-Cover Texts being LIST, and with the Back-Cover Texts being LIST. If you have Invariant Sections without Cover Texts, or some other combination of the three, merge those two alternatives to suit the situation. If your document contains nontrivial examples of program code, we recommend releasing these examples in parallel under your choice of free software license, such as the GNU General Public License, to permit their use in free software. 23