testo relazione/i minoranza

Transcript

testo relazione/i minoranza
N. 091 – A bis
RELAZIONE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE
(agricoltura e foreste, sviluppo della montagna, pesca marittima e acquacoltura, industria, artigianato,
commercio interno ed estero, fiere e mercati, turismo e terziario, sostegno all’innovazione nei settori
produttivi, tutela dei consumatori, professioni, lavoro e cooperazione)
(Relatore di minoranza Ciriani)
sul
DISEGNO DI LEGGE N. 91
<<Istituzione dell’area Agenzia regionale per il lavoro e modifiche della legge regionale 9 agosto 2005, n.
18 (Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro)>>
Presentato dalla Giunta regionale il 15 aprile 2015
Presentata alla Presidenza il 7 maggio 2015
Signor Presidente, egregi Colleghi,
il disegno di legge n. 91 è essenzialmente la conseguenza organizzativa e
burocratica di un processo di ri-centralizzazione delle competenze in materia di politiche del
lavoro attivo sia in sede nazionale, ma soprattutto in sede regionale.
La legge regionale 26 del 2014 ha infatti decretato il ritorno in capo alla Regione
delle funzioni in tema di lavoro che erano state solo 2 anni prima assegnate alle province
con la legge regionale 16 del 2012.
Il risultato inevitabile è quindi anche la ricostruzione della disciolta Agenzia
regionale del lavoro (la cui soppressione non pareva aver creato troppi rimpianti,
considerato che aveva dato buoni risultati una gestione più direttamente connessa con le
realtà locali); il trasferimento in Regione del personale e delle risorse anche strumentali
assegnate per esercitare tali funzioni e la stabilizzazione del personale assunto a tempo
determinato.
Il nostro voto di contrarietà nasce dal fatto che contestiamo l'utilità e la sensatezza
di questo perenne gioco del pendolo per cui si distrugge quello che si è costruito per poi
ripartire da zero perdendo tempo risorse ed esperienza.
Sarebbe più utile confrontarsi invece sul desolante fallimento del Progetto Garanzia
Giovani che è costato 38 milioni di euro (19 della Regione e 19 dello Stato) che nelle
intenzioni doveva essere l’altra faccia del Jobs Act e che invece ha prodotto la miseria di soli
500 tirocini e probabilmente quasi nessun nuovo posto di lavoro.
Le solite Agenzie di formazione regionali invece hanno incassato ben il 35% di
queste risorse!
Esiste inoltre un'altra importante ragione: la riduzione significativa o a sentire
alcuni zelanti "laudatores" addirittura clamorosa dei costi di gestione doveva essere
il motivo principale se non esclusivo dello svuotamento progressivo delle
competenze delle province in attesa di una loro definitiva cancellazione; ma a quanto
pare avverrà il contrario, come spesso avevamo detto e preannunciato inascoltati.
Ancora una volta chiediamo di capire quale sarà l’impatto del trasferimento dei
dipendenti a tempo indeterminato dalle province al nuovo inquadramento regionale (posto
che non ci saranno esuberi come ufficialmente dichiarato e sottoscritto con atti ufficiali) e
se ci sarà un aumento dei costi per il riconoscimento per esempio di altri benefit non
previsti dall'inquadramento provinciale.
A nostra precisa e circostanziata domanda abbiamo ricevuto risposte vaghe e
imbarazzate.
Oltre a questo rimane imprecisato e incomprensibile cosa sarà questa nuova
Agenzia regionale.
I
L'intera articolazione delle funzioni e delle competenze viene rinviata a un nuovo
atto amministrativo che dovrebbe modificare l’attuale regolamento di organizzazione.
Non si comprende se e quale sarà il livello di autonomia gestionale e tecnico, quale il
livello di competenze professionali, quale la capacità di stimolo e indirizzo scientifico
rispetto al ruolo politico dell’Assessore e della Giunta in merito innanzitutto alla
programmazione e gestione delle delicatissime politiche regionali del lavoro e della
formazione in un momento di crisi economica come questo soprattutto.
Una scatola vuota in attesa che qualcuno la riempia o una soluzione purchessia
necessitata solo dal bisogno di dare attuazione alla Legge Regionale 26 del 2014?
Il Comitato scientifico di cui all’articolo 4 pare infatti un ruolo confuso e forse
costoso per dare contenuti tecnici e programmatori a una Agenzia che rimane un soggetto
senza identità a cui però - almeno così recita il titolo della proposta di legge - viene
assegnato il ruolo centrale di organizzare o riorganizzare un articolato rete di centri e servizi
per l’impiego per le persone e per le aziende.
Infine, tutta una serie di complessi passaggi normativi e amministrativi tra province
e regione sul piano di subentro fa intendere che i tempi di realizzazione non saranno né
brevi né semplici.
Al di là della dichiarata volontà di essere operativi da luglio temiamo che fino
all’autunno tutta la macchina subirà ritardi e rallentamenti nella transizione il che non è
esattamente quello che serve al mondo del lavoro e dell’impresa in questo periodo.
CIRIANI
II