Acustica tesi 7 L`oscillazione simpatica Tesi n.7 L`oscillazione

Acustica tesi 7
L'oscillazione simpatica
Tesi n.7
L'oscillazione simpatica
L'oscillazione simpatica, chiamata anche risonanza acustica, è quel fenomeno per il quale un
corpo elastico può vibrare, anche se non viene sollecitato direttamente.
Questo può avvenire, se vicino ad esso, viene sollecitato un altro corpo elastico, che abbia la stessa
frequenza, creando così il fenomeno della risonanza.
Per meglio spiegare questo fenomeno, si possono utilizzare due diapason uguali, che quindi
producono lo stesso suono, poichè hanno la stessa frequenza.
Mettendo i diapason uno vicino all'altro, e perquotendone uno, si può verificare, che poco dopo,
anche il secondo, sollecitato dal movimento di compressione e rarefazione dell'aria, comincerà a
vibrare.
E se si ferma il movimento del primo, si può percepire il suono del secondo.
Il diapason produce un suono in sostanza puro, in altre parole composto da una sola sinusoide, e
quindi, l'unica frequenza propria del primo diapason, sollecita la frequenza del secondo diapason.
Ciò avviene anche, ad esempio nel pianoforte, alla pressione del pedale di risonanza, (il quale
libera dai feltri le corde).
Essendo tutta la cordiera libera di vibrare, noteremo, che premendo un qualsiasi suono, esso sarà
molto più ricco di armonici, rispetto alla pressione dello stesso senza l'uso del medesimo pedale.
Ciò perché, le corde che rappresentano gli armonici del suono premuto, entreranno a loro volta in
vibrazione per simpatia, senza che siano state sollecitate direttamente.
Ugualmente, se ci avviciniamo alla cassa del pianoforte e fischiamo il più vicino possibile alle
corde, noteremo, che subito dopo aver smesso di fischiare, sentiremo la nota fischiata, che si
prolunga.
Questo avviene poichè le corde, della stessa frequenza della nota fischiata, hanno funzionato da
risuonatori, mentre le altre corde di un altra frequenza, non si sono mosse.
Le corde agiscono quindi da risuonatori.
L'oscillazione simpatica, è il principio che regola i famosi risuonatori di Helmholtz e cioè:
due sfere cave di dimensioni variabili, saranno in grado di risuonare per simpatia, nella frequenza
secondo la quale sono state progettate, quando un'onda sonora vi entrerà per mezzo della fessura di
cui sono provviste.
L'evoluzione di questo discorso, si applica anche al principio che regola il funzionamento del
diapason: una volta sollecitato e successivamente appoggiato su un corpo chiuso contenente aria, il
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L'oscillazione simpatica
suono sarà riforzato dalla vibrazione simpatica dell'aria all'interno.
Altresì, se si sollecita una corda tesa nel vuoto, si ottiene un suono di intensità assai inferiore,
rispetto a quello che si può avere, su una corda posta sopra una cassa di risonanza.
Alcuni strumenti largamenti usati nel periodo rinascimentale e barocco, specialmente a corda, erano
costruiti per sfruttare il fenomeno dell'oscillazione simpatica.
Infatti, venivano aggiunte apposite corde speculari a quelle sollecitate con lo scopo di rinforzare il
suono della corda fondamentale : tali corde erano chiamate di bordone.
Di questa categoria fanno parte la viola d'amore, alcuni tipi di liuto, e per analogo funzionamento
anche alcuni fiati, nei quali il meccanismo di movimento della colonna d'aria all'interno sfruttava lo
stesso meccanismo.
Le casse di risonanza
Le casse di risonanza, sono dei corpi cavi, formati da pareti non elastiche, contenenti una notevole
massa d'aria, che sfruttando il fenomeno descritto sopra, agiscono come dei veri e propri risuonatori
e permettono quindi di aumentare il volume sonoro prodotto.
Moltissimi strumenti sono provvisti di cassa di risonanza, che può essere adiacente alla cordiera,
come nel caso degli archi ad esempio, oppure racchiudere la meccanica stessa, come nel caso del
pianoforte. Analogo principio regola le casse di risonanza collegati agli impianti Hi-Fi.
Bibliografia:
AA.VV, La nuova enciclopedia della musica Garzanti, Milano 2000
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