RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA ED ELABORATI GRAFICI
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RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA ED ELABORATI GRAFICI
Provincia di COMO Regione PIEMONTE Comuni di CAVALLASCA, COMO, DREZZO, PARE’, SAN FERMO Interventi forestali relativi al SIC Spina Verde LIFE10 NAT/IT/000224 C.I.SPI.VE.HAB. Cariplo 2011 Conservazione degli habitat del SIC Spina Verde Valorizzazione habitat 9180 foreste di versante Valorizzazione habitat 8210 Pareti rocciose Valorizzazione habitat boschivi 91HO e 9260 PARCO REGIONALE SPINA VERDE COMMITTENTE : DATA: MARZO 2012 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA ED ELABORATI GRAFICI AGG.TO: ALLEGATO: n.1 responsabile area di progettazione: DATI PROGETTISTI Dott. geologo Massimo Biasetti Dott. for. Claudia Fiammengo Dott. geologo Barbara Loi Dott. for. Corrado Panelli Studio Associato Loc.Centro Zegna Via Marconi 32/A 13835 TRIVERO (BI) tel. e fax 015/75024 [email protected] www.territorium.it IL COMMITTENTE: FIRMA: Studio Associato Dott. Geologo Massimo BIASETTI Dott. Forestale Claudia FIAMMENGO Dott. Geologo Barbara LOI Dott. Forestale Corrado PANELLI TRIVERO (13835) Centro Zegna, via Guglielmo Marconi n. 32/a - Tel. e Fax 015.75024 - C.F. e P.IVA: 02090860020 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) 1. Premessa Il Parco Regionale Spina Verde si estende sulla fascia collinare a nord ovest di Como a cavallo del confine italo-svizzero, comprendendo le alture del sasso di Cavallasca, il Monte Croce, il Monte Caprino e Monte Baradello su cui svetta la torre dell’omonimo castello, simbolo della città di Como e della Spina Verde. A Est comprende il Monte Goi e l’area del Valbasca. Il territorio presenta innumerevoli motivi di interesse: la natura con particolari aspetti geologici e vegetazionali, l'archeologia con i resti della Como protostorica e la storia dal medioevale Castello Baradello fino alle recenti trincee del Sasso di Cavallasca. Il parco ha ottenuto un finanziamento LIFE+ per la valorizzazione degli Habitat 9180 all’interno delle foreste di versante, 8210 per le pareti rocciose e 91HO 9260 nelle aree caratterizzate da boschi di querce e castagno. Con tale finanziamento si intende intervenire su diversi fronti sia in ambito forestale che ambientale. Tali interventi sono stati ammessi a contributo e quindi l’Ente, con determina del responsabile del procedimento ha affidato l’incarico professionale di redazione del progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione e contabilizzazione e prestazioni specialistiche (indagine geologica), per la sistemazione del bacino e dell’assetto idrogeologico del Croso Fossei. ai sottoindicati tecnici : • Dott. Massimo Biasetti, dottore geologo nato a Trivero il 14.01.1956 • Dott. Barbara Loi , dottore geologo nata a Biella il 10.01.1969 • Dott Claudia Fiammengo - dottore forestale nata a Borgosesia il 30 luglio 1969 • Dott. Corrado Panelli - dottore forestale nato a Trivero il 29 dicembre 1968 dello studio associato “Territorium” A seguito di preliminare illustrazione delle problematiche in argomento, da parte dell’Amministrazione committente, i sottoscritti hanno provveduto a ripetuti sopralluoghi, finalizzati ad individuare i tratti critici e le sistemazioni maggiormente idonee al raggiungimento degli obiettivi. Tali indagini davano quindi luogo all’individuazione degli interventi ritenuti prioritari e finanziariamente compatibili ai capitoli di spesa programmati. In allegato alla presente disegni esplicativi delle opere che si intendono eseguire Relazione tecnica 1 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) 2 Relazione descrittiva 2.1 Inquadramento geografico Il Parco Regionale Spina Verde si estende sulla fascia collinare a sud-ovest di Como e comprende, oltre al capoluogo, i comuni di San Fermo della Battaglia, Cavallasca, Parè e Drezzo. Note geomorfologico Il parco “Spina Verde” è ubicato su un'ampia dorsale dalla sommità da debolmente acclive a subpianeggiante, che si sviluppa con direzione circa nord-ovest sud-est. Il sottosuolo dell'area in esame si caratterizza per la presenza di una successione arenaceoconglomeratica denominata “Gonfolite”; tali rocce derivano dall'accumulo di depositi di conoide in ambiente marino, in condizioni di rapida subsidenza. Questi conglomerati si caratterizzano per la presenza di ciottoli e ghiaie di forma arrotondata e litologia eterogenea, dove si distinguono rocce metamorfiche ed ignee. I clasti risultano immersi in una matrice a granulometria prevalentemente sabbiosa, di colore grigio. Questi conglomerati, che si presentano ben cementanti, affiorano diffusamente in tutta l'area del parco. La morfologia dell'area è influenzata da una forte componente geologico-strutturale data dalla geometria dei piani di strato che, immergendo in direzione sud-ovest con un'inclinazione compresa tra 50 e 70°, danno origine ad un versante a reggipoggio ad est ed uno a franapoggio ad ovest. Nel settore orientale della dorsale, a reggipoggio, si riscontra la presenza di ripide pareti rocciose ed impluvi molto stretti ed incisi. Queste pareti, che per la loro inclinazione e per la presenza del substrato conglomeratico affiorante sono prive di vegetazione, risultano interessate da locali fenomeni di crollo di piccola entità, difficilmente perimetrabili. Lungo il settore occidentale della dorsale la struttura a franapoggio da origine ad una morfologia più dolce, con inclinazioni medie comprese tra 27 e 30°. In questo settore non si identificano fenomeni gravitativi di rilievo. L'azione esarante glaciale ha influenzato la morfologia dell'area modificando in modo sensibile il settore settentrionale del parco, dove si osserva una morfologia più dolce ed una diffusa presenza di depositi glaciali. Il reticolo idrografico superficiale è caratterizzato da una seria di modesti corsi d'acqua che si sviluppano ortogonalmente alla direzione della dorsale, impostati lungo impluvi molto incisi, caratterizzati da portate esigue e da tempi di corrivazione molto brevi. Gli interventi in progetto riguarderanno piccole opere di manutenzione volte al miglioramento paesaggistico dell'area che non comporteranno modificazioni morfologiche e/o mutamenti della stabilità. Si sottolinea che gli interventi di pulitura degli impluvi garantiranno un migliore deflusso delle acque superficiali. Relazione tecnica 2 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) 2.2 Situazione attuale Risultano oggetto del presente lavoro: 1) Cinque valloni su cui è prevista l’azione di miglioramento forestale e valorizzazione delle aree umide “foreste di versante” Le aree in questione (per convenzione si identificheranno i cinque valloni numerandoli da 1 a 5 a partire dal più meridionale), ad esclusione della più meridionale n.1, sono caratterizzate da formazioni vegetali con presenza di castagno e robinia (robinieto misto e secondo i tipi forestali). Le difficili condizioni stazionali hanno determinato l’evoluzione dei popolamenti verso formazioni tendenzialmente instabili con elevati tassi di mortalità. L’instabilità meccanica delle piante presenti, insieme all’elevata densità rende le formazioni più suscettibili ad attacchi da parte di agenti patogeni e insetti. I suoli poco profondi e scarsamente evoluti, insieme alla presenza dei conglomerati spesso affioranti hanno limitato lo sviluppo degli apparati radicali che spesso tendono a svilupparsi in senso orizzontale piuttosto che verticale. L’elevata massa vegetale presente associata all’acclività dei versante e alla superficialità degli apparati radicali tende ad essere spesso un fattore di instabilità per l’intero versante. Di particolare interesse naturalistico risulta invece la presenza al centro dei valloni di aree umide o di raccolta preferenziale delle acque piovane. Queste aree, associate all’isolamento e alla difficile accessibilità dell’area, sono siti preferenziali per la riproduzione degli anfibi autoctoni (Salamandra salamandra ,Triturus carnifex, Rana latastei ). Il vallone più meridionale (n.1) si presenta invece più accessibile e più vicino a sentieri e piste. Inoltre risulta l’unico che attualmente presenta un corso d’acqua con portate continue. Questa ultimo fattore lo rende il sito preferenziale per l’insediamento di specie animali o vegetali caratteristiche delle aree umide. Il bosco si presenta come un castagneto invecchiato con abbondante presenza di robinia stramatura e carpini. Il sottobosco presenta abbondante Ilex aquifolium L. L’Habitat di riferimento per l’area è il 9180, Foreste di versanti, ghiaioni e valloni di Tilio-Acerion. Si tratta di boschi misti di caducifoglie mesofite legate ad ambienti con elevata dotazione idrica, ad ambienti freschi ed umidi sia di versante che di impluvio, ma in assenza di suoli asfittici/idromorfi. In queste situazioni interventi mirati di apertura del soprassuolo possono favorire le latifoglie nobili caratteristiche dell’area (Masutti, Battisti, 2007). La funzione del bosco è prevalentemente protettiva, questa peculiarità determina che si intervenga considerando sempre anche questo fattore. Tutti i valloni risultano a protezione del centro a abitato sottostante di Como. Da segnalare anche come il vallone 2 presenti evidenti danni da incendio. Relazione tecnica 3 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) Relazione tecnica 4 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) 2) Valorizzazione boschi di castagno e quercia L’area di intervento è costituita da una vasta superficie (circa 25ha) caratterizzata dalla presenza di formazioni classificabili come robinieto misto con presenza di castagno, querce, carpino, acero e frassino. Si tratta di boschi in cui la passata azione dell’uomo ha dato largo spazio all’invasione della robinia, che nella maggior parte dei casi si presenta comunque invecchiata e al termine del suo ciclo biologico. La massiccia presenza di quest’ultima specie riduce la presenza di piante autoctone e ne limita la rinnovazione. La densità del bosco e della copertura (intesa come proiezione della chioma al suolo) determinano la maggiore o minore presenza di specie eliofile quali betulla e specie appartenente al genere Robus. Su tutta l’area, la mancanza di regolari interventi selvicolturali, ha determinato un eccesso di necromassa in piedi e al suolo nonché una elevata presenza di piante instabili e malvenienti. Questa situazione ostacola la naturale rinnovazione sia della componente arborea che erbacea. Lungo la rete sentieristica inoltre si vengono a creare situazioni pericolo per i fruitori derivanti dai possibili schianti. L’Habitat di riferimento per l’area è il 9269 e il 91HO, rispettivamente Foreste di Castanea sativa e Quercus pubescens. I primi sono boschi acidofili ed oligotrofici dominati da castagno. L’habitat include i boschi misti con abbondante castagno e i castagneti d’impianto (da frutto e da legno) con sottobosco caratterizzato da una certa naturalità dei piani bioclimatici mesotemperato e supratemperato su substrati da neutri ad acidi (ricchi in silice e silicati), profondi e freschi e talvolta su suoli di matrice carbonatica e decarbonatati per effetto delle precipitazioni. Relazione tecnica 5 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) I secondi sono boschi xerofili di querce delle colline e della periferia del bacino pannonico, con roverella (Quercus pubescens) dominante, su suoli calcarei in stazioni molto secche, esposte a sud. A causa delle condizioni estreme i boschi sono spesso aperti, di bassa statura e a crescita lenta. Lo strato erbaceo è ricco di specie xerotermiche dei prati aridi e degli orli boschivi. Questo habitat ha una marcata impronta continentale che nel versante sud delle Alpi, più esposte a influenze oceaniche, viene accentuato dalle condizioni edafiche. Queste formazioni si localizzano quindi su versanti molto ripidi, spesso subrupestri, talvolta in contatto con comunità a pino silvestre. Per effetto della ceduazione e di condizioni complessivamente più fresche sono spesso sostituite da orno-ostrieti. Relazione tecnica 6 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) 3) Sommità delle pareti rocciose. In queste aree, caratterizzate dal substrato roccioso affiorante, la vegetazione si presenta generalmente erbacea o arbustiva. Sporadica presenza di castagno si riscontra ai margini degli affioramenti rocciosi. La vegetazione si presenta con cattivo portamento e sovente con cimali e rami secchi e danneggiati. 4. Relazione tecnica di progetto Riassumendo, la situazione evidenziata dalle indagini e dal progetto LIFE+ prevede di concentrarsi su: - recupero delle formazioni vegetali degradate e/o instabili; - favorire la formazione di aree umide atte alla riproduzione degli anfibi; - naturalizzare le aree boscate caratterizzate spesso dalla presenza di specie alloctone. Si ritiene tuttavia integrare nel progetto la realizzazione di interventi volti a mitigare e minimizzare gli effetti dei fenomeni erosivi, interessanti l’asta dei corsi d’acqua. Fondamentale l’aspetto di miglioramento forestale con diradamento selettivo, ripuliture e impianti di specie pregiate. • Interventi sulle foreste di versante Gli interventi a carattere forestale vanno a riprendere le linee guida sulla gestione dei diversi tipi forestali presenti all’interno dell’area parco date dal Piano di Indirizzo Forestale redatto con le finalità di conservazione e tutela del S.I.C. “Spina Verde” IT2020011, sito facente parte del sistema rete NATURA 2000. Relazione tecnica 7 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) Sui versanti L’intervento si concentra su cinque canaloni per una superficie complessiva di 5.9 ha. Così suddivisa Vallone 1 - 0,6 ha Vallone 2 – 1.4 ha Vallone 3 – 1.65 ha Vallone 4 – 1.50 ha Vallone 5 – 0.70 ha In via generale si intende effettuare un diradamento selettivo, riducendo la provvigione di circa il 30%. Gli esemplari da eliminare saranno le piante con fitopatologie, le malvenienti e/o instabili, tutti gli esemplari caduti di traverso al centro dell’impluvio che possano ostruire il regolare deflusso delle acque superficiali determinando un’accentuazione del rischio idrogeologico. L’unica specie alloctona a carattere invasivo presente nei valloni risulta essere la robinia. Il contenimento dell’infestante prevede l’eliminazione degli esemplari aduggiati o stramaturi. Non si interverrà sulla robinia giovane presente in aree con densità ridotta o pura. Diradamenti su questa tipologia di formazione potrebbero accentuarne lo sviluppo e la diffusione di nuovi polloni. Il taglio prevederà inoltre il rilascio di 150-200 matricine ha di composizione mista e ben distribuita nello spazio. L’obiettivo principale è quello di alleggerire il popolamento tutelando la biodiversità e contenendo l’invasione da parte della robinia. Il concentramento del materiale di risulta dovrà avvenire ad almeno 10 m di distanza dal fondo del canalone e quindi dalla zona preferenziale di passaggio delle acque superficiali. L’accatastamento dovrà avvenire parallelamente alla linea di massima pendenza in modo stabile ed in cataste ordinate. Le ramaglie potranno invece essere sminuzzate con motosega e sparpagliate uniformemente sui versanti. A taglio ultimato, lungo le aree più umide e nelle porzioni caratterizzate da diradamento più intenso si provvederà alla reintroduzione di piante autoctone secondo le modalità di seguito riportate: RADURE E FORMAZIONI POCO DENSE BOSCO ANCHE MEDIAMENTE DENSO Acer pseudoplatanus 20% Fraxinus excelsior 20% Fraxinus ornus 15% Cratageus monogyna 10% Sambucus nigra 10% Quercus robur 25% Si impiegheranno piante in vaso forestale diam. 10-12 cm Relazione tecnica 8 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) Realizzazioni pozze per anfibi Come previsto dal progetto LIFE nel vallone verranno realizzate 15 piccole pozze per favorire la presenza degli anfibi. Nell'impianto ex novo di bacini destinati alla riproduzione di anfibi, il problema maggiore è costituito dalla ritenzione dell'acqua. La scelta della tecnica di impermeabilizzazione più appropriata è stata valutata tenendo conto dell'ubicazione, del tipo di habitat, della specie di anfibi presenti sul luogo e della politica di manutenzione che si intenderà adottare. Nello specifico la ritenzione verrà garantita dalla posa di teli bentonici stesi con i bordi sovrapposti su una superficie spianata e compattata. Per migliorare il risultato, lo strato di bentonite sarà ricoperto da uno strato di terreno naturale e pietrame di almeno 20 cm evitando il terreno da coltivo o degli strati superficiali per evitare un’eccessiva eutrofizzazione. Questa tecnica farà si che non si vadano ad introdurre nell’ambiente naturale in cui si opera materiali quali calcestruzzo o calce che degradandosi, nel tempo, potrebbe alterare anche sensibilmente il pH delle acque superficiali. La realizzazione prevedrà lo scavo di una buca delle dimensioni pari a circa 2,5 x 3 metri. Per ricreare un’area piana entro cui scavare, facilitando così il permanere dell’acqua, si apporranno a valle della struttura piccole palizzate doppie e palificate in legname di castagno (diam. 20 -25 cm). Lo scavo dovrà presentare pareti poco pendenti (max 20°), evitando così lo scivolamento del materiale terroso verso il centro della pozza e la comparsa in superficie del telo impermeabilizzante. Successivamente alla posa del telo si provvederà alla stesura del terreno naturale finalizzato a creare un ambiente più idoneo all’insediamento di specie vegetali e animali. All’interno della pozza saranno anche posati alcuni massi al fine di creare ripari naturali per gli anfibi. L’ancoraggio avverrà prolungando il telo oltre la sommità della scarpata ed interrandolo adeguatamente per evitare che venga scalzato. Quanto più piccolo è il bacino, tanto più frequenti devono essere le operazioni di manutenzione. Negli stagni con volume d'acqua ridotto, è preferibile procedere alla regolare rimozione delle piante acquatiche morte o delle foglie galleggianti al fine di prevenire eventuali carenze d'ossigeno durante i mesi invernali. Lungo il canalone più meridionale (n. 1) sarà realizzata oltre alle pozze idonee alla riproduzione degli anfibi anche una briglia che presenterà un paramento di valle in pietrame e legname con gaveta al fine di svolgere anche una funzione di contenimento del dissesto idrogeologico che caratterizza le sponde del corso d’acqua. Relazione tecnica 9 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) L’alveo e il deflusso meteorico sarà così regimato secondi i criteri di bioingegneria. La briglia è costituita da tondame scortecciato di legno idoneo e durabile (diam min. 20 cm) posto in opera mediante l’incastellatura dei singoli pali, uniti con barra in ferro diam>15mm, ricavando un piccolo incastro nei medesimi, riempiendo con ciottoli reperiti in loco o forniti dall’impresa e disposti a mano in modo tale da non danneggiare la struttura di sostegno. Altre opere in progetto Demolizione e realizzazione di una nuova passerella in legname sul rio che caratterizza il vallone n. 1 secondo le modalità e le dimensioni di quella già esistente ma danneggiata. A tal fine si vedano i particolari costruttivi allegati. Inoltre si sostituiranno i primi 50 m della staccionata che parte dalla passerella con una struttura in legname di castagno il più possibile simile a quelle già presenti nel parco. Si prevede anche un intervento di ripristino e messa in sicurezza del sentiero di accesso al vallone n. 4. L’intervento, nello specifico, prevede la sistemazione o riapertura di tracciato per sentieri della larghezza media di ml.0.8- 1,20 in terreno di qualsiasi natura e consistenza, con esclusione della sola roccia da mina, compresa la regolarizzazione del piano viabile, la formazione delle opportune pendenze per lo scarico delle acque meteoriche, gradini in pietra, staffe in ferro, taglia-acque e tutte le piccole opere per rendere il sentiero perfettamente percorribile. Vista l’elevata pendenza sarà realizzata una palizzata posato sul bordo esterno del sentiero con mezzo palo in castagno fissato con piloti in acciaio. Relazione tecnica 10 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) Il sentiero sarà delimitato da 130 mt circa di recinzione rustica in legno scortecciato di castagno, quercia o altre essenze forti. La recinzione posata avrà il diametro dei piantoni di cm 10-12 con piantoni ad interassi di m 1,50 ed un'altezza da m 1,00 a m 1,10;. I giunti verranno fissati con fascette di metallo chiodate. • Interventi per la valorizzazione dei boschi di quercia e castagno Riqualificazione forestale All’interno di tutta l’area caratterizzata da boschi potenzialmente di quercia e castagno si intende intervenire andando a ridurre la componente arbustiva, la percentuale di robinia all’interno del popolamento e reinserire specie autoctone. L’intervento consisterà principalmente in un diradamento selettivo a carico dei soggetti arborei in sovrannumero e in particolare degli esemplari di robinia maturi o stramaturi. La copertura residua dovrà sempre garantire comunque un ombreggiamento al suolo sufficiente per contenere un eccessivo sviluppo della componente arbustiva (in particolare genere Robus) e lo sviluppo di nuovi polloni di robinia o altre specie eliofile. Alle operazioni di taglio si affiancheranno le operazioni di concentramento del materiale di risulta e di una percentuale (40%) della necromassa già presente in bosco. L’intervento di ripulitura del sottobosco si concentrerà primariamente su fasce lungo le piste e strade presenti all’interno dell’area oggetto di finanziamento LIFE+. Questa scelta valorizzerà anche gli aspetti estetico paesaggistici del parco incentivandone la fruizione. Inoltrandosi nell’area, verso zone più difficilmente accessibili l’intervento potrà assumerne un carattere più prettamente selvicolturale, tralasciando in parte la ripulitura del sottobosco, l’eliminazione della necromassa e concentrandosi sul taglio selettivo delle specie infestanti o capaci di compromettere la stabilità del popolamento. L’intervento, oltre alle operazioni di taglio e concentramento prevedranno il mantenimento di una situazione naturaliforme del soprassuolo, in particolare: - conservazione di 20 ceppaie/ha di altezza media 50 cm al fine di favorire la riproduzione di insetti - distribuire la necromassa residua e del legname stoccato in cumuli equamente distribuiti (distanza media 300 m) al fine di avere materiale ligneo destinato alla decomposizione per favorire l’entomocenosi - conservazione di circa 10 piante/ha senescenti o morte in piedi come rifugio per piccoli mammiferi e chirotteri Relazione tecnica 11 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) A completamento dell’intervento si procederà all’impianto di nuove essenza adatte agli Habitat in oggetto, secondo le seguenti prescrizioni: Specie Salix alba Quercus robur Castanea sativa Acer pseudoplatanus Fraxinus ornus Prunus avium Sambucus nigra Carpinus betulus Acer campestre Habitat Aree e boschi umidi Aree boscate, non eccessivamente ombreggiate e xeriche Boschi mesofili Boschi radi, radure Boschi radi, radure umide Aree boscate Sottobosco Aree boscate associato alle querce Boschi radi, radure % 5 25 10 10 10 10 5 20 10 Nelle aree più interne si preferiranno piante in vaso forestale diam 10-12, mentre lungo le piste si inseriranno piante in zolla “a pronto effetto”. All’interno del parco si rilasceranno 30 ha di zona “wilderness”, dove non sarà eseguito alcun intervento di taglio o rimozione di ceppaie, necromassa e arbusti. Le aree sono finalizzate a rafforzare la catena alimentare dell’ecosistema boschivo per gli invertebrati e vertebrati. Tutto il legname di risulta rimarrà a disposizione dei proprietarie terrieri . • Sommità delle pareti rocciose Nei cinque siti indicati come Habitat 8210 “Pareti rocciose”, si prevede di delimitare il margine della scarpata con la posa o sostituzione di staccionata in legname durevole di castagno (diam. min. 20-25 cm). La posa delle staccionate creerà aree di particolare pregio paesaggistico fruibili in sicurezza dai visitatori del parco (sommità A e D) Sull’apice delle pareti rocciose si eseguirà inoltre un locale decespugliamento ed eventuale abbattimento di piante instabili. A decespugliamento e diradamento dovrà seguire la raccolta e l’accatastamento dei materiali di risulta, con rimozione dei materiali di risulta e di tutte le piante precedentemente schiantatesi. Relazione tecnica 12 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) Calcolo sommario della spesa LAVORI A CORPO % di incidenza A1 - Foreste di versante. Taglio selettivo delle piante morte, eliminazione e contenimento della robinia, piantumazione di specie autoctone e realizzazione di 15 pozze artificilali con tecniche di ingegnerie naturalistica 24 A2 - Pareti rocciose. Piccoli e locali interventi di ingegneria naturalistica per la messa in sicurezza nei confronti dei fruitori delle pareti rocciose 6 A3 - Valorizzazione boschi quercia e castagno. Tagli e diradamenti selettivi, contenimento specie infestanti e alloctone, interventi selvicolturali finalizzati alla conservazione della biodiverstià e alla rinaturalizzazione dell'area, piantumazione di specie autoctone. 70 A - Importo lavori a base d'asta 100 B - Spese speciali per la sicurezza (non compresi nei prezzi unitari) C - Totale importo lavori comprensivo degli oneri per la sicurezza Relazione tecnica 13 / € 34568,72 8038,309 100493 143100,00 4000,00 147100,00 Parco Spina Verde (Provincia di COMO) QUADRO ECONOMICO IMPORTI PER L'ESECUZIONE DELLA LAVORAZIONI IMPORTI Importo dei lavori al lordo degli oneri per la sicurezza Importo dei lavori in economia al lordo degli oneri per sicurezza € 147,100.00 € 0.00 IMPORTO TOTALE DEI LAVORI COMPUTATI, AL LORDO DEGLI ONERI PER LA SICUREZZA E DELLA MANODOPERA € 147,100.00 IMPORTI PER L'ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA E DI MANODOPERA, NON SOGGETTI A RIBASSO IMPORTI Oneri per la sicurezza sui cantieri derivanti dall'applicazione dei disposti del piano di sicurezza, non inclusi nei costi unitari e non soggetti a ribasso d'asta € 4,000.00 IMPORTO TOTALE DEI LAVORI NON SOGGETTO A RIBASSO D'ASTA € 4,000.00 IMPORTO TOTALE DEI LAVORI SOGGETTI A RIBASSO D'ASTA SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE € 143,100.00 IMPORTI Lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi dall’appalto, I.V.A. compresa Rilievi, accertamenti e indagini Allacciamenti ai pubblici servizi Imprevisti ed arrotondamenti Acquisizione di aree o immobili e somme afferenti i procedimenti ablativi Accantonamento di cui all’art. 133, commi 3 e 4 del Codice dei Contratti per adeguamento prezzi unitari Spese tecniche ed accessorie per progettazione, D.L., liquidazione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione affidate all'esterno 2% cassa ordine professionale Spese tecniche ed accessorie per progettazione, D.L., liquidazione lavori, affidate a personale della stazione appaltante Spese tecniche destinate al ruolo di R.U.P., supporto al R.U.P. e verifiche di validazione (Importo relativo all’incentivo di cui all’articolo 92, comma 5, del codice) spese di cui agli articoli 90,comma 5, e 92, comma 7-bis, del codice Eventuali spese per commissioni giudicatrici Spese per pubblicità e, ove previsto, per opere artistiche Spese per accertamenti di laboratorio, collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed eventuali collaudi specialistici Accantonamento per somme destinate al fondo per accordi bonari I.V.A. sui lavori a base d'asta - percentuale del 21 % I.V.A. sui lavori non soggetto a ribasso d'asta - percentuale del 21 % I.V.A. sulle spese tecniche - percentuale del 21 % € 0.00 € 30,051.00 € 840.00 € 2,023.64 IMPORTO TOTALE DELLE SOMME A DISPOSIZIONE DELLA STAZIONE APPALTANTE € 42,560.00 IMPORTO TOTALE DELL'INTERVENTO € 9,447.42 € 188.95 € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 189,660.00 Trivero, 5 marzo 2012 Relazione tecnica € 0.00 € 0.00 € 0.00 € 8.99 € 0.00 € 0.00 14 INQUADRAMENTO AREA PARCO SPINA VERDE - 1:25.000 PLANIMETRIA DI PROGETTO - 1:10.000 5 e d 4 c 3 b 2 a 1 STATO ATTUALE PASSERELLA passerella esistente sentiero esistente 1.75 1.75 5.14 15.45 4.94 4.29 11.35 12.45 3.79 10.95 8.55 2.12 7.55 2.12 7.55 2.92 1.65 37.50 59.09 1.20 37.00 125.00 1.70 -37.33 6.67 2.40 0.40 Parziale -19.39 2.99 SEZ.A-A’ 8.33 4.55 3.24 2.90 3.14 1.70 0.00 0.00 3.00 Pendenza 0.50 -21.67 3.00 3.14 Progressiva 0.00 0.00 11.50 -39.00 1.00 Quota 14.50 0.65 1.82 8.50 2.02 -30.77 7.85 2.07 1.00 0.65 3.00 -5.00 3.00 6.85 2.77 -6.00 -87.50 6.05 2.95 -7.33 ScalaH 1/100 ScalaV 1/100 0.80 Parziale 0.05 Pendenza 3.05 0.00 0.05 Progressiva 3.82 3.17 ScalaH 1/100 -1.00 ScalaV 1/100 Quota SEZ. B-B’ SEZ.B-B' SEZ. A-A’ 4,0 m 1.10 3.00 0,8 m SEZIONE E PROFILO BRIGLIA IN LEGNAME E PIETRAME 0,8 m 3,1 m 1,5 m Pendenza Parziale -33.33 -33.33 -26.67 -41.67 -52.00 -29.33 3.00 3.00 3.00 3.00 3.00 3.00 Pendenza Parziale 3.00 16.81 13.80 14.41 11.76 6.00 1.50 10.80 12.79 4.50 1.50 -68.67 7.80 13.29 -33.33 11.76 SEZ.C-C’ -38.33 3.00 14.44 Progressiva 10.00 0.00 8.07 Quota 18.00 15.00 8.95 10.51 12.00 11.76 ScalaH 1/100 ScalaV 1/100 9.00 12.56 6.00 13.56 3.00 Progressiva 14.56 Quota 7.00 0.00 ScalaH 1/100 ScalaV 1/100 SEZ. D-D’ SEZ.D-D’ SEZ. C-C’ 0.00 88.33 80.00 1.80 3.00 3.00 PASSERELLA PEDONALE SEZIONE - scala 1:20 PIANTA - scala 1:20 400 cm 180 cm 1 25 cm 2 20 cm 110 cm 8 cm 125 cm 25 cm 3 3 2 3 cm 5 20 cm 6 cm 25 cm 4 4 1 100 cm 1. piloti di legno di castagno diam. 8 cm min. infissi nel suolo per 1 mt 2. traversina ferroviaria lungh. min 180 cm 3. travi diam. 30 cm, lungh. 400 cm, collegate ad ogni traversina con ferro passante diam. 15 cm 4. assi lungh. 150 min, largh. 25 cm, h 0,6 cm posti ad interasse di 3 cm e fra loro collegati con una cambra per lato 5. broccone per fissaggio assi ai travi PARTICOLARE DI PROGETTO - pozza per anfibi SEZIONE TRASVERSALE scala 1:20 riporto terreno non vegetale e sassi livello acqua 20 cm 40 cm 250 cm posa telo bentonitico PIANTA scala 1:50 300 cm 0.00 -0.40 0.00 250 cm realizzazione palizzate in legname SCHEMA INDICATIVO DA ADATTARE ALLE CONDIZIONI DEL TERRENO