verde 6 jul - Stella Errante
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verde 6 jul - Stella Errante
VERDECITT’A in collaborazione con l’Associazione Respiro Verde-Legalberi di Roma La particolarità di questi eventi consiste in passeggiate accompagnate alla scoperta di quell’inestimabile patrimonio storico ed ambientale che è dato dagli alberi monumentali e rari di Roma che vivono talvolta nascosti, talvolta evidenti accanto a noi, ma assolutamente ignorati. Saremo in grado così di arricchire la classica passeggiata romana con “chicche vegetali”. da Piazza San Giovanni all’Ara Coeli … passeggiata fra gli alberi nascosti di Roma sabato 6 luglio Proprio a conferma che il grande patrimonio arboreo e vegetale di Roma non è solo quello pubblico che si trova lungo i viali, i parchi e i giardini ecco che abbiamo deciso di iniziare il nostro percorso da un luogo segreto e nascosto della Roma storica: il giardino-orto dell’antico convento dei Padri Passionisti nell’ex Palazzo Pontificio e attuale Scala Santa. EX PALAZZO PONTIFICIO, ATTUALE SCALA SANTA - MELOGRANI SECOLARI “PUNICA GRANATUM” Nell'antico convento e orto dei Padri Passionisti, nell'ex Palazzo Pontificio (attuale Scala Santa), di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano, si trovano, tra l’altro, alcuni esemplari di melograno “Punica granatum” di straordinaria grandezza e soprattutto età. Un recente sopralluogo di esperti che si occupano di alberi monumentali hanno confermato che si tratta di alberelli (almeno quello più grande) di quasi 300 anni. Di fatto sono tra i veri patriarchi di Roma. Le condizioni degli alberi, nonostante l’età, sono eccellenti e tra l’altro producono ancora ottimi e notevoli frutti. I Melograni sono presenti nella vita dell'uomo fin dalla più remota antichità. In tutte le religioni e nelle tradizioni di moltissime nazioni hanno fortissima valenza simbolica. Il percorso prosegue per Via Emanuele Filiberto per arrivare poco dopo nei giardini pubblici di Piazza Vittorio Emanuele II nel cuore del Rione Esquilino. Il giardino che nasce poco dopo l’unificazione d’Italia verso la fine del 1800 fu progettato come un giardino esotico con essenze rare, quasi come un vero e proprio Orto Botanico. Quello che resta di quel giardino riserva comunque ancora delle straordinarie sorprese. GIARDINI DI PIAZZA VITTORIO EMANUELE II ll Giardino, all’epoca, viene pensato da lungimiranti architetti e botanici come un’oasi paesaggistica di gusto esotico all’interno di una scacchiera di viali e piazze rigidamente ortogonali. E’ un giardino che però dialoga con la storia dei luoghi e i monumenti, ponendosi al centro dello storico asse che collega le due basiliche di Santa Maria Maggiore e Santa Croce in Gerusalemme. Parte integrante del disegno del giardino creato da Carlo Tenerari sono gli antichi Trofei di Mario, un grande monumento di epoca romana, e la misteriosa Porta Magica, ingresso della Villa Palombara dell'omonimo marchese. Il Giardino è bellissimo, con viali di ghiaia sinuosi, piante di vario tipo (tra cui magnolie, palme, cedri del Libano, platani), un laghetto con al centro un gruppo statuario opera di Mario Rutelli e proveniente dalla "Fontana delle Naiadi" di Piazza della Repubblica. Dopo un lungo periodo di abbandono, negli anni 90 del secolo scorso il giardino è stato riprogettato con l’aggiunta di nuove alberature, pavimentazioni in travertino, ripristino della vecchia cancellata. Ma il fascino della complessità di questo giardino/piazza è rimasto immutato. Oggi il giardino è diventato il cuore pulsante di un quartiere multiculturale, multireligioso, multietnico, colorato e protetto dall'occhio vigile dei cittadini riuniti in comitati e associazioni che lo tutelano e lo preservano. Qui incontriamo un imponente esemplare di Brachychiton populneus originario dell’Australia; questo albero è piuttosto raro in Italia ma soprattutto di queste dimensioni. BRACHYCHITON POPULNEUS E’ specie sempreverde che proviene dalle regioni interne, aride, dell’Australia ed è dunque molto resistente alla siccità e al caldo. I fiori campanulati, cerosi color crema con l’interno rosato variegato, compaiono all’inizio dell’estate e sono molto ricercati dalle api che ne producono un ottimo miele. Le specie arboree nei luoghi d’origine raggiungono ragguardevoli dimensioni e sono utilizzate a scopo ornamentale per le splendide fioriture che variano dal rosso al rosa al crema a seconda della specie. A pochi metri di distanza si trova una Grevillea robusta, albero meglio conosciuto come quercia della seta e originario della costa orientale dell’Australia e assai raro a queste latitudini; di grande bellezza architettonica e paesaggistica con una bellissima fioritura di color giallo oro. GREVILLEA ROBUSTA Albero di origine australiana che viene coltivato a scopo ornamentale. Raggiunge un'altezza massima di 10 metri e richiede un clima mite. La caratteristica fioritura conferisce all'albero un portamento di rara bellezza. Grevillea robusta è stata determinata nel 1830 dall'esploratore e botanico inglese Allan Cunninghan che ha dedicato il genere a Charles F. Greville (1749 - 1809), co-fondatore della Horticultural Society di Londra. Il nome della specie deriva dalla parola latina "robustus" che significa robusto, forte per indicare la qualità del legname che prima dell'avvento dell'alluminio veniva utilizzato per la costruzione di infissi esterni per la sua capacità di resistere alle intemperie. Proseguendo per il giardino tra grandi palme di varie tipologie si arriva ad un esemplare davvero raro e prezioso. Un Podocarpus neriifolius alto più di 25 metri, un autentico monumento vegetale. PODOCARPUS NERIIFOLIUS L’albero è originario di una vasta area che va dal Nepal alle isole Fiji. Una conifera caratteristica della flora antartica; si tratta di un albero la cui origine si perde nella notte dei tempi, quasi 100 milioni di anni. In pratica un fossile vivente le cui foglie si nutrono prevalentemente di anidride solforosa. L’esemplare di Piazza Vittorio ha circa 120 anni. Proseguendo in direzione del Colosseo passiamo per il vicino parco di Colle Oppio (la cui storia nota si intreccia con imponenti resti archeologici) per giungere ad un’altra conifera di rara bellezza: un Pino roxburghii di circa 100 anni e dal valore paesaggistico unico. PINO ROXBURGHII Originario dell'Hymalaia è un imponente esemplare probabilmente piantato intorno agli anni trenta del secolo scorso. A Roma ne esistono solo tre, due nel parco del Colle Oppio e uno a Villa Fiorelli, al Tuscolano. Difficilmente visibile alle nostre latitudini, è detto anche Pinus longifolia, per gli aghi lunghi fino a quaranta centimetri, raggruppati a mazzetti di tre. Attraversando poi l’area dei Fori Imperiali si arriva in Via della Consolazione (alle spalle del Campidoglio) dove all’interno dell’attuale caserma della Polizia Municipale si trovano gli esemplari più belli e suggestivi di palme a Roma. Si tratta di due Washingtonia robusta originarie del Messico. PALME GEMELLE AI FORI - WASHINGTONIA ROBUSTA Il nome della palma messicana Washingtonia robusta è un omaggio a George Washington, primo presidente degli Stai Uniti d'America. Così come la pianta "consorella" Washingtonia filifera (palma californiana), essa è usata come albero ornamentale. A differenza dell'altra, la Washingtonia robusta ha un tronco più sottile ed una crescita più rapida, oltre ad un maggiore sviluppo in altezza. Le due palme, tra l’altro riconoscibili già in diverse riproduzioni di Roma dell’800, rappresentano dal punto di vista paesaggistico un valore inestimabile come anche per la loro vetusta età (più di 200 anni). La cosa più straordinaria è l’altezza che sfiora i 40 metri e sono visibili da diversi chilometri di distanza. Tornando e risalendo verso il Colle Capitolino tra la Piazza del Campidoglio e la rampa dell’Ara Coeli possiamo infine ammirare un enorme esemplare di Phytolacca dioica. PHYTOLACCA DIOICA Questa magnifica e imponente Phytolacca è originaria del Brasile e dell’Argentina, ed è stata importata dal Principe Ladislao Odescalchi, appassionato botanico. Anche qui ci troviamo di fronte ad una vera e propria rarità, con una età stimata di circa 150 anni. Furono piantate al ritorno da un viaggio in Sudamerica, alla fine dell’Ottocento, insieme ad altri due esemplari, oggi rispettivamente nel giardino del Castello di Palo Laziale e nel Giardino dell'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Libro, che fu sede dell'Orto Botanico di Roma per dieci anni nel 1873. L’albero oltre a essere di pregio dal punto di vista botanico è un autentico monumento paesaggistico e architettonico, meravigliosamente incastonato tra l’imponenza delle due rampe di accesso dell’Ara Coeli e del Campidoglio. Fine del percorso all’Ara Coeli. Appuntamento davanti al Santuario della Scala Santa, Piazza San Giovanni in Laterano 14, di lato alla Basilica, alle ore 17.00. Termine verso le ore 19.30. Accompagneranno il gruppo: Massimo Livadiotti e Cristina Mancinelli Scotti rispettivamente presidente e vice-presidente dell’Associazione Respiro VerdeLegalberi. Costo dell’evento: Euro 8 a persona. Prenotazioni fino il giorno prima (dalle ore 9 alle ore 17) presso: Associazione culturale Stella Errante Via Nizza, 152 00198 ROMA Tel 06 64220540 Fax 06 64220524 [email protected] www.stellaerrante.it