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MARZO 2013 L’ULTIMA PAROLA I CAMBIAMENTI CLIMATICI CI STANNO METTENDO CON LE SPALLE AL MURO, SIAMO ANCORA IN TEMPO PER RIMEDIARE? Se ne è andato anche il 2012, con la sfiga dei Maya che ci perseguitava e ricco di problemi che forse riusciremo a risolvere tra qualche anno o forse mai. Problemi che hanno accentuato la crisi economica e che comprometteranno il nostro stile di vita futuro ma anche di immagine con il nostro fermo in black list e l’enorme massa di malavita organizzata fatta entrare a scorazzare liberamente nel nostro territorio con la complicità di molti politici, affaristi, banchieri e governanti. C’è però un altro problemuccio, abbastanza grave, che tutti conoscono ma che viene sempre sottovalutato o rinviato al domani e al dopodomani, e che rischia nei prossimi anni di compromettere la nostra vita, già minata dalla crisi e da questo sistema economico (vedi sopra). Questo piccolo problema si chiama cambiamento climatico che muterà la terra entro la fine del secolo tanto che, se non verranno prese misure radicali, l’aumento della temperatura potrebbe salire di una media globale di 4 gradi entro il 2060. la Conferenza di Rio sullo sviluppo sostenibile, nel 1992, auspicava da parte dei paesi, soprattutto quelli più spreconi e ricchi, una serie di misure, da farsi nei prossimi 20 anni, per mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi, che è già molto. A proposito anche la Repubblica di San Marino lo ha sottoscritto, insieme ad altri 180 Paesi del mondo. Però niente o pochissimo è stato fatto perché i paesi firmatari se ne sono sempre fregati e anche Noi, nonostante siamo un piccolo puntino sulla terra, non abbiamo mosso un dito e non bastano certo i timidi interventi di risparmio energetico o la balla delle oltre 400 superfici coperte con pannelli fotovoltaici. Abbiamo creato una società squilibrata rispetto all’ambiente che se continuerà nel suo corso attuale porterà al cambiamento del clima, all’inquinamento dell’aria, dell’acqua, della terra e alla distruzione di specie animali e vegetali. Non possiamo continuare a sprecare e inquinare stando comodi in poltrona e lasciare ai nostri figli le conseguenze delle nostre azioni. Stiamo utilizzando il 35% di risorse in più rispetto a quello che il pianeta è in grado di offrirci, dobbiamo vivere in armonia con la natura altrimenti pagheremo conseguenze disastrose. E sarà la natura ad avere l’ultima parola. Raniero Forcellini Non sarà un bel vivere con l’esasperazione dei fenomeni estremi che causerà temperature estive pressoché costanti dalla primavera all’autunno, con inverni miti, ondate di caldo, siccità prolungate, contornati da qualche alluvione qua e là, da alcune tempeste tropicali e con la diffusione di qualche malattia equatoriale. Si ipotizza poi che, con lo scioglimento dei ghiacci polari, i mari potrebbero salire da 1 a 2 metri causando non solo l’abbandono delle popolazioni che vivono sulle coste, ma anche migrazioni di profughi ambientali, ripercussioni sulle falde acquifere per l’approvvigionamento idrico civile e la perdita dei raccolti. A lanciare questo allarme non sono solo i soliti catastrofici ambientalisti rompiballe, ma scienziati, esperti, climatologi e da ultimo anche la Banca Mondiale. Già venti anni fa www.micologica.sm 3