Capitolato Speciale d`appalto - Parte Descrittiva

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Capitolato Speciale d`appalto - Parte Descrittiva
Capitolato Speciale d’Appalto - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
CAPITOLATO SPECIALE
D’APPALTO – Parte Descrittiva
Recupero Edilizio Fabbricato in Comune di Brescia Via Lamarmora
individuato al N.C.T.R. al mappale n. 59 - fg. 173 del Comune censuario di Brescia.
Committente: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della
Lombardia ed Emilia Romagna
Gruppo di progettazione: Ufficio Tecnico 2
Responsabile gruppo di progettazione: Arch. Roberto Scarsi - ALER
Responsabile Unico del Procedimento: Ing. Luca Rocco Scorrano - IZSLER
Capitolato edile - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
INDICE GENERALE
A- PREMESSA ............................................................................................................... 1
B - SOLUZIONE TIPOLOGICA E AVVERTENZE GENERALI ...................................... 2
C - DESCRIZIONE DELLE OPERE E DEI MATERIALI DA UTILIZZARSI NELLA
REALIZZAZIONE DELL'OPERA OGGETTO DELL'APPALTO .................................... 3
C.1 -
OPERE DA IMPRESA EDILE ............................................................................ 3
C.1.1. - DEMOLIZIONI, SCAVI, RIPORTI E OPERE DI IMPERMEABILIZZAZIONE
DELLE FONDAZIONI E DEI MURI CONTROTERRA DEI PIANI INTERRATI E
FORMAZIONE DI VESPAI AREATI ............................................................................... 3
C.1.2.- STRUTTURA PORTANTE VERTICALE E ORIZZONTALE ............................... 4
C.1.3. - OPERE MURARIE E AFFINI ........................................................................... 11
C.1.4. - PAVIMENTI E RIVESTIMENTI ........................................................................ 16
C.2. - SERRAMENTI INTERNI ED ESTERNI ............................................................... 18
C.2.1. - SERRAMENTI INTERNI .................................................................................. 18
C.2.2. - SERRAMENTI ESTERNI ................................................................................. 20
C.3. - OPERE DA FABBRO ......................................................................................... 26
C.4.- OPERE DA LATTONIERE.................................................................................. 27
C.5. - COIBENTAZIONE DEL FABBRICATO E ISOLAMENTO ACUSTICO .............. 28
C.6. – IMPERMEABILIZZAZIONI E CONTROLLO DEL VAPORE.............................. 31
C.7. - OPERE DA PITTORE ......................................................................................... 32
C.8. – IMPIANTO ASCENSORE .................................................................................. 34
capitolato edile IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
pag.1/23
Capitolato edile - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
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C.9. - ALLACCIAMENTI............................................................................................... 35
C.11. - SISTEMAZIONI ESTERNE............................................................................... 36
C.12. - TABELLA DELLE VERIFICHE E DEI PRELIEVI ............................................. 37
C.13. - CONSEGNA FABBRICATO ............................................................................. 39
capitolato edile IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
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A- PREMESSA
Salvo esplicita ed espressa disposizione di esclusione si intendono compresi, senza eccezione di
sorta, tutti i lavori, le opere, le prestazioni e le forniture occorrenti per l'esecuzione della
costruzione oggetto dell'appalto completamente ultimata in ogni sua parte al rustico ed al civile in
condizioni di abitabilità ed uso nel rispetto degli elaborati di progetto e del presente capitolato.
Le descrizioni dei lavori riportate hanno lo scopo di individuare e fissare con sufficiente precisione
gli elementi costitutivi dell'intervento. Tali descrizioni s'intendono pertanto sempre comprensive di
tutto quanto, pur non essendo specificato, risulti necessario a dare le opere e le forniture complete
e finite in ogni loro parte.
Le opere e le forniture s'intendono comprensive di ogni e qualsiasi onere, materiali, manodopera,
mezzi, assistenza, ecc. necessari a dare i fabbricati ultimati a regola d'arte e perfettamente
abitabili, con tutti gli impianti perfettamente funzionanti.
La forma, le dimensioni e le caratteristiche delle opere dell’appalto risultano dai disegni allegati al
contratto, ai quali disegni il presente capitolato speciale fa riferimento.
Nel prezzo forfetario s'intendono comprese tutte le opere in elevazione occorrenti per dare il
fabbricato completamente ultimato, abitabile e pronto all'uso in conformità dei disegni esecutivi e
della descrizione particolareggiata di cui al presente capitolato, i lavori entro e fuori terra relativi ad
allacciamenti e scarichi di acqua, energia elettrica, gas, fognature e compresa l'assistenza alle
aziende fornitrici.
Per l'esecuzione della costruzione verranno eseguiti i lavori, impiegate le strutture ed adottati gli
impianti di seguito indicati.
Qualora le prescrizioni del presente capitolato dovessero essere in contrasto con quanto stabilito
nelle tavole grafiche, di cui il capitolato costituisce parte integrante, l'esecutore è tenuto ad
evidenziare tale fatto alla D.L. prima dell'esecuzione delle opere, restando inteso che in caso di
discordanza fra gli elaborati spetterà alla D.L. indicare ai fini del rispetto della concessione edilizia
e del contesto generale delle opere quale sia la soluzione da adottare .
Nel caso l'impresa esegua le opere previste dal capitolato e queste risultino favorevoli all'Azienda
rispetto a quanto indicato negli elaborati grafici senza porre quesiti alla D.L. si intende recepito
dall'impresa il contenuto del capitolato e nulla può essere richiesto a compenso delle maggiori
opere.
Nel caso in cui le opere eseguite seguendo le prescrizioni del capitolato siano di valore inferiore a
quanto previsto negli elaborati grafici, la D.L. potrà pretendere l'esecuzione delle opere come da
progetto o procedere ad una detrazione dell'importo corrispondente alle mancate o difformi
realizzazioni.
Nel capitolato speciale si fa riferimento alle norme UNI in vigore al momento della sua
compilazione. Se nel corso dell'esecuzione dei lavori dovesse verificarsi un aggiornamento della
norma, l'impresa è tenuta a fare riferimento alla nuova norma.
Il presente Capitolato inerente le opere edili è integrato dall’allegato “Capitolato degli impianti”.
NB! All’interno del capitolato sono inserite note fra parentesi quadra [ xxxxx ] recanti riferimenti a
marchi commerciali. Tale riferimento, inserito solo per prodotti particolari, ha l’unico scopo di
individuare in modo sintetico il livello qualitativo richiesto. L’uso del marchio citato non è in
alcun modo obbligatorio e può essere sostituito con altro prodotto avente uguali
caratteristiche.
Capitolato descrittivo recupero ex casa del custode - rev. 20/04/2010
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B - SOLUZIONE TIPOLOGICA E AVVERTENZE GENERALI
L'intervento consiste nella ristrutturazione di un fabbricato esistente, organizzato su due piani fuori
terra ed uno interrato, da destinare a uso foresteria, realizzando n. 5 camere dotate di bagno, e
uno spazio soggiorno dotato di angolo cottura comune.
Dovranno essere realizzate le sistemazioni esterne che prevedono la formazione di percorsi
pedonali e parcheggi , oltre alla realizzazione delle recinzioni come da progetto e di aree verdi.
RISPETTO DELL’AMBIENTE
Il progetto, nel suo complesso, è pensato per la realizzazione di un intervento a contenuto impatto
ambientale.
Il livello di isolamento termico è superiore a quanto richiesto dalla norma vigente. L’energia solare
verrà utilizzata l’installazione di un impianto fotovoltaico in grado di produrre almeno 3 kW.
Nella scelta dei materiali, la direzione lavori, propenderà a prediligere materiali
di origine naturale, privi di additivi chimici nocivi alla salute, con elevato grado
di rinnovabilità e/o riciclabilità.
ACCESSIBILITÀ
Le camere, e la zona soggiorno, le parti comuni, i percorsi esterni, devono
risultare completamente accessibili alle persone disabili. Non saranno pertanto
tollerati salti di quota e restringimenti tali da impedire il passaggio della
carrozzina assumendo in 80 cm la larghezza minima di passaggio ed in 2 cm il
massimo dislivello superabile.
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C - DESCRIZIONE DELLE OPERE E DEI MATERIALI DA UTILIZZARSI NELLA
REALIZZAZIONE DELL'OPERA OGGETTO DELL'APPALTO
C.1 -
OPERE DA IMPRESA EDILE
C.1.1. -
DEMOLIZIONI,
SCAVI,
RIPORTI
E
OPERE
DI
IMPERMEABILIZZAZIONE DELLE FONDAZIONI E DEI MURI
CONTROTERRA DEI PIANI INTERRATI E FORMAZIONE DI VESPAI
AREATI
Scavi e riporti
Gli scavi riguarderanno essenzialmente la formazione del vespaio areato al piano interrato e dello
scavo per opere di fondazione nuove e di consolidamento. La terra derivante dallo scavo dovrà
essere conservata e riutilizzata per i riempimenti.
La parte eccedente il fabbisogno di formazione dei piani del terreno nelle sistemazioni esterne
dovrà smaltito in pubbliche discariche nel rispetto delle normative vigenti. Il trasporto del materiale
e l’accesso alle discariche è da ritenersi compreso nel prezzo a forfait globale
Recinzioni temporanee
L’area di cantiere dovrà essere recintata, in modo da impedire l’accesso all’area di cantiere,
prediligendo l’utilizzo di pannellature piene per evitare il diffondersi di polveri al di fuori dell’area di
cantiere. (si veda anche il Piano di Sicurezza).
Sottofondo del piano cantinato
Sotto il pavimento del piano cantinato dovrà essere posato un vespaio aereato del tipo ad “Igloo”
con altezza variabile da realizzarsi secondo le indicazioni della D.L.. Per questo motivo è stata
scelta in progetto l’utilizzo d’igloo in plastica con piedini ad altezza variabile.
Movimentazione del terreno
A struttura ultimata il terreno dovrà essere modellato secondo le quote fissate dal progetto per le
sistemazioni esterne.
Il materiale in eccedenza dovrà essere conferito alle discariche autorizzate nel rispetto delle
normative vigenti.
Piano d’imposta delle fondazioni (formazione di magrone)
In caso di nuove fondazioni, ad una quota inferiore di 10 cm rispetto al piano d’imposta delle
fondazioni dovrà essere realizzato un getto (magrone) dello spessore medio di 10 cm al fine di
poter creare le condizioni ottimali per la posa delle fondazioni. (si veda progetto strutturale)
Tale magrone dovrà sbordare di almeno 50 cm rispetto all’ limite esterno delle fondazioni.
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C.1.2.- STRUTTURA PORTANTE VERTICALE E ORIZZONTALE
Per quanto non espressamente richiamato nel presente capitolato si deve far riferimento agli
elaborati del progetto delle strutture.
Nel caso d’incompletezza, nel dettaglio, del progetto strutturale, la DL provvederà a fornire chiare
indicazione in cantiere.
La struttura nel complesso deve risultare antisismica in conformità alla norme tecniche per le
costruzioni DM 14/01/2008 e Circolare 02/02/2009 n.617/C.S.LL.PP. poiché il Comune di Brescia
è collocato in zona sismica 3.
C.1.2.a. – fondazioni e contatto con il terreno
fondazioni
Le fondazioni previste dovranno essere eseguite secondo le indicazioni del progetto strutturale alla
quota desumibile dal progetto esecutivo in base alla quota di riferimento fissata e/o concordata
con la DL.
Contatto con il terreno
Su tutta la superficie coperta del piano terra dovrà essere realizzato un vespaio areato secondo lo
schema fornito dai particolari costruttivi inseriti nel progetto esecutivo.
C.1.2.b. - Orizzontamenti, balconi, rampe e scale.
Il presente progetto di recupero edilizio prevede la completa demolizione di tutti i solai esistenti
poiché non ritenuti staticamente idonei (si veda relazione indagine strutturale). Come deducibile
da tavola delle sovrapposizioni.
Solai
intermedi
Il solaio piano terra come già anticipato, dovrà essere realizzato secondo le indicazioni del
progetto strutturale; ed in sintesi:
Solaio su vespaio costituito da sottofondo in magrone di cemento, posa degli igloo e
successivo getto di calcestruzzo collaborante, con armature e spessori desumibili dal
progetto strutturale.
I solai intermedi dovranno essere eseguiti secondo le indicazioni del progetto strutturale. In sintesi
sono previsti:
- Solai in latero-cemento fra il piano terra e il primo piano e piano primo e piano secondo
Prima della posa dovranno essere consegnati alla Direzione Lavori i progetti dei solai e i certificati
d'origine. (la mancata consegna di detti elaborati costituirà impedimento all’ammissione nella
contabilità di cantiere del solaio eseguito).
solaio di
copertura
Il solaio di copertura
Verrà realizzata una copertura piana in latero cemento, dimensionata secondo il progetto
strutturale.
La scala interna di collegamento dei vari livelli verrà realizzate in C.A. secondo gli elaborati del
progetto strutturale.
C.1.2.c. - Struttura portante verticale.
La struttura portante verticale è costituita da pilastri e setti in CA dello spessore desumibile dal
progetto strutturale; nonché dalla muratura perimetrale esterna, esistente che verrà per lo più
mantenuta eccezion fatta per i tratti indicati nella tavola delle sovrapposizioni dove alla
demolizione farà seguito la ricostruzione mediante l’utilizzo di mattoni poroton con funzione
portante (spessore minimo 300 mm) .
C.1.2.d. - Progetto delle opere in C.A.
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Nel caso gli elaborati di progetto non risultino completi in alcuni particolari o difformi rispetto al
progetto architettonico la Direzione Lavori provvederà alla loro predisposizione o correzione senza
che ciò costituisca ragione per richiesta di maggiori compensi da parte dell'impresa.
Nel caso l'impresa proponga l'utilizzo di sistemi prefabbricati o semi-prefabbricati, se approvati
dalla D.L., dovrà a proprie spese procedere al deposito presso il Comune del progetto delle
strutture firmato da tecnico (ingegnere) abilitato prima della realizzazione delle opere stesse.
modalità d'intervento
Premesso che in nessun caso l'esecutore può, di sua iniziativa, apportare modifiche al progetto
durante la posa della carpenteria, occorrerà eseguire ogni volta:
- la verifica di orizzontalità, mediante il controllo di un livellamento tracciato sul cordolo di
imposta;
- la verifica di piombatura, mediante il controllo con filo a piombo o livello della perfetta verticalità
delle pareti e dei casseri.
Puntelli, centine, impalcature e casseri dovranno essere concepiti e realizzati per sopportare le
sollecitazioni imposte, lasciando alle opere la libertà di deformazione, rispettando le tolleranze
dimensionali prescritte, senza compromettere il futuro comportamento ed utilizzo dell'opera.
Nel caso vengano riscontrate deformazioni dei manufatti tali da compromettere la stabilità del
fabbricato, l'impresa dovrà provvedere alla demolizioni delle parti contestate ed al loro rifacimento.
strutture in c.a
Realizzazione di opere in calcestruzzo armato
Prima dell'inizio dei getti la Direzione Lavori verificherà che il dimensionamento dei casseri, la
posizione dei ferri di armatura, la posizione dei giunti ecc. corrispondano alle disposizioni del
progetto.
La Direzione Lavori verificherà la qualità della superficie delle casseforme, che devono essere a
perfetto contatto, per evitare la fuoriuscita di boiacca durante la vibrazione del conglomerato.
L'appaltatore deve evitare che il disarmante impiegato disposto regolarmente in strati sia tale da
macchiare o danneggiare le superfici del conglomerato.
Nel caso di getti contro terreni, rocce, ecc., si deve verificare che la pulizia del sottofondo, il
posizionamento di eventuali drenaggi, la stesura di materiale isolante, ecc., siano eseguiti in
conformità alle disposizioni del progetto.
Tutti i getti, una volta disarmati, dovranno risultare privi di cavillature e vespai di aggregazione
degli inerti.
I distanziatori degli elementi verticali dei casseri, sia a perdere che a recupero, non dovranno
recare effetti visibili sulla superficie finita.
Prescrizioni relative all'acciaio per calcestruzzo armato
Le caratteristiche meccaniche e tecnologiche dell'acciaio da utilizzarsi per il calcestruzzo armato
sono quelle definite dalle norme e attestate dai certificati di idoneità tecnica o di conformità; le
norme a cui riferirsi sono:
- UNI ENV 10080:1997
- UNI 10622:1997;
- CNR UNI 10020:1971;
- UNI 8926:1986
- UNI 8927:1986
nonché le indicazioni delle Norme Tecniche del vigente D.M. del 14 gennaio 2008 e circolare
02/02/2009 n.61/C.L.LL.PP
Per le armature di progetto verrà utilizzato unicamente acciaio ad aderenza migliorata B450C (ex
FeB44K) salvo diversa specifica richiesta da parte degli elaborati strutturali..
Per i controlli sia in stabilimento che in cantiere delle forniture di acciaio ci si deve attenere alle
prescrizioni del vigente D.M. 14.01.2008 ed eventuali integrazioni.
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provini
di calcestruzzo
Controllo sul conglomerato DM 14.01.2008 paragrafo 11.2.4 e 11.2.5:
Si dovrà effettuare un prelievo (composto da 2 provini) per ogni giorno di getto. I provini dovranno
essere immediatamente contraddistinti con codici che determinino in modo univoco l'area di getto
3
corrispondente; nelle costruzioni con meno di 100 m di getto si può derogare dall'obbligo di
prelievo giornaliero, dovranno comunque essere eseguiti almeno 3 prelievi (6 provini) secondo
disposizioni della DL. I provini dovranno essere sottoposti a schiacciamento da parte di un
Laboratorio Ufficiale ed il certificato di prova deve essere consegnato alla DL.
Ricoprimenti
Il minimo ricoprimento dell'acciaio non deve essere inferiore a 0,80 cm per le solette e a 2 cm per
travi e 3,5 cm per le compartimentazioni REI 90, pilastri e muri o alla dimensione dell'inerte più
grosso in ambienti poco aggressivi; lo spazio libero orizzontale e verticale fra barre parallele deve
essere uguale alla barra più grossa e non inferiore a mm. 20.
Ancoraggi
Nelle barre ad aderenza migliorata l'ancoraggio deve essere in ogni caso pari a 20 diametri con un
minimo di cm. 15. Comunque, se presenti, gli uncini dovranno avere diametro interno pari almeno
a 6 diametri e, ai fini dell'aderenza, essi potranno essere computati nella effettiva misura del loro
sviluppo in asse alla barra.
Particolari cautele devono essere adottate ove si possono prevedere fenomeni di fatica e di
sollecitazioni ripetute.
strutture in c.a
Giunzioni
La trasmissione di una forza da una barra all'altra può essere effettuata con sovrapposizione delle
barre con o senza ganci e gomiti, saldature, dispositivi meccanici, contatto di testa, per barre
soggette in permanenza a compressione, evitando concentrazione di giunzioni nella stessa
sezione. La lunghezza di sovrapposizione delle barre tese e compresse verrà determinata
attenendosi alle indicazioni espresse dal vigente D.M. attuativo della L. 1086/71.
Analoghe indicazioni vanno eseguite per ancoraggi e giunzioni di reti saldate.
Cuciture
Superfici di ripresa di getto, piani di giunzione di due parti di uno stesso elemento devono essere
attraversate da armature opportunamente ancorate da un lato e da un altro, per assorbire gli sforzi
tangenziali, previo un ravvivamento della superficie del getto, seguita da accurata pulizia e con un
primo strato di getto nuovo più ricco di sabbia e cemento.
Prescrizioni relative al conglomerato cementizio
I conglomerati cementizi utilizzati dovranno essere forniti con resistenza certificata R'ck pari a
quella indicata nel progetto strutturale, nel rispetto delle norme e prescrizioni di cui alla l.1086/71 e
Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14.01.2008 e s.m.i..
Accettazione dei materiali
Inerti
Le caratteristiche e la granulometria degli inerti debbono essere opportunamente studiate.
Gli inerti debbono essere privi di sostanze dannose ai fini della presa e dell'indurimento, ed essere
conformi alle norme tecniche D.M. 14.01.2008.
Le miscele degli inerti in percentuali corrette, fini e grossi, devono dare luogo ad una composizione
granulo metrica costante, che permetta di ottenere i requisiti richiesti sia nell'impasto fresco
(consistenza, omogeneità, pompabilità, aria inglobata ecc.), che nell'impasto indurito (resistenza,
permeabilità, modulo elastico, ritiro, fluage, ecc.).
Gli inerti debbono essere suddivisi in più classi, di cui la più fine non dovrà contenere più del 5% di
materiale trattenuto al vaglio a maglia quadra da mm. 4,76 di luce.
Le singole classi non dovranno contenere sottoclassi in misura superiore al 15% e sopraclassi in
misura superiore al 10% della classe stessa.
La dimensione massima dell'inerte, comunque non superiore a mm. 32 deve essere tale da
permettere al conglomerato di raggiungere ogni parte del manufatto, tenendo conto dell'armatura
metallica e delle caratteristiche geometriche della carpenteria.
Leganti
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Debbono impiegarsi esclusivamente leganti idraulici, definiti come cementi, rispondenti ai requisiti
di accettazione delle disposizioni vigenti di legge in materia (legge 28 maggio 1965 n. 595).
Il dosaggio, la classe ed il tipo di cemento, debbono essere idonei a soddisfare le esigenze
tecniche dell'opera, riportate nei disegni esecutivi, prescrizioni tecniche per la realizzazione del
singolo manufatto.
L'utilizzatore deve verificare che al momento dell'impiego il cemento risponda alle norme da
applicare, marchiando le diverse qualità in modo da non causare miscugli involontari.
La quantità minima di cemento non deve scendere al di sotto di 240 kg/m3 per il calcestruzzo
armato e non deve superare i 500 kg/m3
Additivi
Gli additivi plastificanti, aeranti, ritardanti o acceleranti di presa per migliorare le caratteristiche del
calcestruzzo possono essere impiegati solo secondo precise indicazioni del produttore, senza che
questi alterino in modo sfavorevole le proprietà che si esigono da un calcestruzzo, né
compromettano la protezione dell'armatura dalla corrosione.
Il produttore deve documentare con i risultati di una vasta casistica il tipo e la dose dell'additivo da
utilizzare.
Il produttore di additivo dovrà inoltre esibire certificati di prove di laboratorio ufficiale attestanti la
conformità del prodotto alle disposizioni vigenti, garantendo la qualità e la costanza di
caratteristiche del prodotto stesso.
E' comunque vietato l'uso di additivi contenenti cloruri.
Materiali aggiunti
Possono essere inseriti materiali in particelle fini, quantitativamente limitati, nell'impasto del
calcestruzzo, per influenzare alcune proprietà ed ottenerne di particolari.
Si possono aggiungere ceneri volatili, polveri minerali inerti, resine sintetiche, purché la loro
efficacia e compatibilità sia stata verificato da prove sperimentali.
strutture in c.a
Acqua
L'acqua d'impasto deve consentire di ottenere la consistenza voluta e la resistenza prescritta per il
conglomerato.
Deve essere esente da sostanze che danneggino la reazione chimica del cemento.
Confezionamento degli impasti
Impianti per la produzione
L'impasto del conglomerato deve avvenire con mezzi meccanici idonei preferendo impianti di
betonaggio con dispositivi di dosaggio e contatori, che assicurino un accurato controllo della
quantità dei componenti.
Cemento, inerti, acqua ed additivi vanno misurati a peso.
E' ammessa però la misurazione volumetrica dell'acqua e degli additivi.
Gli apparecchi di misura del cemento, dell'acqua e degli additivi devono essere di tipo individuale,
le bilance per la pesatura degli inerti possono essere di tipo cumulativo.
Periodicamente gli apparecchi di misura vanno controllati e debbono essere collaudati.
I silos del cemento debbono impedire il contatto tra il cemento insilato e l'umidità atmosferica.
Gli impasti debbono essere confezionati in betoniere con capacità adeguata agli aggregati della
pesata senza debordare.
La miscela deve dare un conglomerato omogeneo, rispondente ai requisiti della prova di
uniformità.
NB!La ricetta per il confezionamento del calcestruzzo deve essere approvata dalla DL.
Trasporto e consistenza degli impasti prima della posa
Il trasporto del conglomerato cementizio dal luogo di produzione a quello di impiego, deve essere
effettuato con mezzi idonei a non alterare le caratteristiche dell'impasto e impedire la segregazione
dei componenti.
Il tempo intercorso tra l'inizio delle operazioni di impasto ed il termine della posa in opera non deve
essere tale da causare una diminuzione di consistenza superiore di cm. 5 alla prova del cono.
E' vietato aggiungere acqua agli impasti dopo lo scarico della betoniera.
La consistenza dell'impasto verrà controllata prima della posa in opera.
Se questa eccederà i limiti indicati (prova del cono), I'impasto sarà scartato (o se possibile
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corretto).
Se il trasporto del conglomerato avviene con autobetoniere, si dovrà, all'atto dello scarico,
controllare l'omogeneità dell'impasto con la prova dell'uniformità.
Se allo scarico dell'autobetoniera si constatasse una consistenza sensibilmente inferiore a quella
richiesta, si potrà aggiungere, solamente con l'assenso della Direzione Lavori, la quantità di acqua
necessaria, purché si provveda - a velocità normale - ad un successivo mescolamento con almeno
trenta giri della betoniera.
Tale aggiunta non potrà comunque essere fatta se la perdita di consistenza supererà i cm. 5 alla
prova del cono.
Posa in opera del conglomerato
strutture in c.a
Lo scarico del conglomerato, in benne, sui nastri trasportatori, in tubi deve essere effettuato in
modo tale da evitare la segregazione.
E' quindi importante che il conglomerato cada verticalmente al centro della cassaforma, e venga
steso in strati orizzontali di spessore da cm. 20 a cm. 50 a seconda delle dimensioni della
struttura, prima della successiva vibrazione.
La vibrazione deve avvenire immergendo il vibratore verticalmente in punti distanti da 40 a 80 cm,
ritirandolo lentamente a vibrazione ultimata, senza lasciare fori o impronte nel conglomerato.
E' vietato scaricare il conglomerato in un unico cumulo e distenderlo con l'impiego del vibratore .
Il calcestruzzo deve essere compattato il più completamente possibile, in modo da contenere un
minimo di bolle d'aria, con vibratori, aghi, compattatori, colpi sui casseri, ottenendo un rivestimento
denso intorno alle barre di armatura.
Se la vibrazione producesse separazione nel conglomerato, lo slump dello stesso andrà
convenientemente ridotto.
Affinché il getto si possa considerare monolitico il tempo trascorso fra una posa di uno strato
orizzontale ed il ricoprimento con strato successivo non deve superare le tre ore virtuali , a meno
che non sia stato aggiunto all'impasto un idoneo additivo ritardante .
Se l'interruzione supera le tre ore virtuali, e non è stato impiegato un additivo ritardante, si deve
stendere sulla superficie di ripresa uno strato di malta (sabbia e cemento), dello spessore di cm. 12, con un dosaggio di cemento di almeno kg. 6 per mq.
Se l'interruzione supera le otto ore virtuali si deve lavare la superficie di ripresa con acqua e sabbia
in pressione, in modo da metterne a nudo lo scheletro inerte e procedere come al comma
precedente.
I giunti di ripresa devono essere, per quanto possibile, disposti in posizioni corrispondenti a
sollecitazioni poco elevate.
Si intende per 'tempo virtuale", il tempo riferito alla temperatura media ambientale di 20 °C
calcolato con la formula:
tv = te x (30 / (Ta + 10)
ove:
tv = tempo virtuale in ore,
te = tempo effettivo in ore,
Ta = temperatura media ambientale in °C.
Stagionatura del conglomerato cementizio
Prima del disarmo delle casseforme, tutte le superfici non protette del conglomerato debbono
essere mantenute umide con bagnatura o coprendola con fogli di plastica; vanno evitati inoltre il
dilavamento della pioggia, il rapido raffreddamento nei primi giorni, vibrazioni o scosse che
potrebbero alterare la tessitura del calcestruzzo e la sua aderenza con le armature.
Il disarmo delle casseforme delle superfici laterali dei getti deve avvenire quando il conglomerato
abbia raggiunto la resistenza caratteristica prevista.
Il disarmo delle strutture di sostegno dei getti potrà avvenire quanto si siano raggiunte le
resistenze previste dal progettista e previo il benestare della Direzione Lavori.
In mancanza di controlli opportuni, va ottemperato a quanto stabilito dalle norme tecniche allegate
alla legge n. 1086/1971, ed in particolare secondo i tempi previsti dal vigente D.M. attuativo della
legge.
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A disarmo avvenuto si dovrà bagnare le superfici per evitare l'evaporazione dell'acqua contenuta
nel conglomerato, fino ad almeno sette giorni dal getto.
La bagnatura delle superfici può essere sostituita dall'impiego di vernici protettive antievaporanti.
strutture in c.a
Precauzione per l'esecuzione dei getti durante la stagione fredda
Nei periodi freddi si deve evitare che si formino blocchi di materiale agglomerato con ghiaccio negli
inerti, e particolarmente nella sabbia.
Perciò si dovranno utilizzare alcuni accorgimenti tra cui anche il riscaldamento degli inerti .
La temperatura dell'impasto, alla posa in opera, non deve in nessun caso essere inferiore a 13°C,
per il getto di sezioni strutturali di spessore inferiore a cm. 20, e 10°C negli altri casi.
Per ottenere tali temperature, se necessario, si dovranno riscaldare gli inerti e l'acqua di impasto,
evitando il contatto diretto del cemento con acqua a temperatura superiore ai 40°C
Quando la temperatura dell'acqua supera i 40°C si adotterà la precauzione di immettere nella
betoniera dapprima l'acqua con gli inerti, e di aggiungere poi il cemento quando la temperatura
della miscela sarà inferiore a 40°C.
Nei periodi freddi è consigliabile l'aggiunta di acceleranti di presa, ed eventualmente di un additivo
aerante, per ottenere un inglobamento di aria del 3-5%.
Durante la stagione fredda il tempo per lo scasseramento delle strutture deve essere protratto fino
al raggiungimento delle resistenze necessarie.
Fino al momento del disarmo si deve controllare, per mezzo di termometri, che la temperatura del
conglomerato non scenda al di sotto dei 5°C.
Precauzioni particolari per l'esecuzione dei getti durante la stagione calda
Durante la stagione calda si dovrà controllare che la temperatura dell'impasto non venga a
superare i 30°C, evitando l'eccessivo riscaldamento degli stessi, con una opportuna protezione e
bagnatura degli inerti, per evitare scarsa lavorabilità, ridotta resistenza finale, ed elevata
fessurazione da ritiro.
Se la temperatura dell'impasto non viene mantenuta al di sotto dei 30°C, i getti devono essere
sospesi, a meno che l'impasto non venga integrato con un valido additivo plastificante - ritardante .
Quando la temperatura ambiente risulterà elevata, si dovrà ridurre il tempo fra la confezione e la
posa in opera dell'impasto.
Se si usano pompe per il trasporto del conglomerato, le relative tubazioni devono essere protette
dal sovra - riscaldamento.
Durante la stagione calda va eseguito un controllo più ricorrente della consistenza.
Con temperatura ambiente particolarmente elevata, la Direzione Lavori potrà vietare l'aggiunta
d'acqua.
La stagionatura dei getti deve essere effettuato in ambiente tenuto continuamente umido e protetto
dal sovra - riscaldamento.
Le superfici dei conglomerati possono essere trattate con speciali vernici antievaporanti.
Qualità del conglomerato cementizio fresco
strutture in c.a
Il conglomerato fresco deve essere frequentemente controllato come consistenza, omogeneità,
resa volumetrica, contenuto d'aria e, quando prescritto, come rapporto acqua/cemento.
La prova di consistenza consisterà normalmente nella misura dell'abbassamento al cono Abrams,
eseguita secondo le norme vigenti; tale prova sarà considerata significativa per abbassamenti
compresi fra i cm. 2 e 18.
Per abbassamenti inferiori ai cm. 2 si dovrà eseguire la prova con la tavola a scosse secondo il
metodo DIN 1048, o con l'apparecchio VEBE.
La prova di omogeneità è prescritta in modo particolare quanto il trasporto avviene con
autobetoniera.
Essa verrà eseguita vagliando due campioni di conglomerato, presi a 1/5, 4/5 dello scarico,
attraverso il vaglio a maglia quadra da mm. 4,76.
La percentuale in peso di materiale grosso nei due campioni, non dovrà differire più del 10%.
Lo slump dei due campioni prima della vagliatura non dovrà differire più di cm. 3.
La prova di resa volumetrica dell'impasto, verrà eseguita attraverso la misura del peso di volume
del conglomerato, eseguita con il metodo UNI EN 12350-6:2001, ed il controllo del peso totale
dell'impasto.
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La prova del contenuta d'aria è richiesta ogni qualvolta si impieghi un additivo aerante Essa deve
essere eseguita con il metodo UNI EN 12350-7:2002.
Il rapporto acqua/cemento dovrà essere computato sommando all'acqua aggiunta all'impasto
l'umidità superficiale degli inerti.
Qualità del conglomerato cementizio indurito
strutture in c.a
La classe di conglomerato viene definita come "resistenza caratteristica ad una stagionatura
specificata. La resistenza caratteristica designa quella dedotta dalle prove a compressione a 28
giorni su cubi preparati e confezionati. conformemente alle disposizioni di cui al D.M. 14.1.2008.
Per il prelevamento dei campioni le dimensioni e la stagionatura del provini e le prove, si debbono
seguire le norme UNI EN 12390-1:2002 e UNI EN 12390-2:2002.
Per il numero di provini da predisporre si rimanda ,a quanto prescritto dall'allegato 2 alle Norme
tecniche di attuazione della L. 1086/71.
Per il controllo della qualità del conglomerato preconfezionato, il conglomerato deve essere
controllato all'atto dello scarico dalla betoniera.
La qualità del conglomerato potrà essere richiesta, oltre che come resistenza caratteristica, anche
come permeabilità massima, a ritiro massimo, fluage massimo, modulo elastico, resistenza ai cicli
di gelo e di disgelo, resistenza ad agenti aggressivi, in bassi sviluppo di calore, resistenza
all'abrasione, ecc.
La resistenza caratteristica richiesta, non deve essere ottenuta con dosaggi di cemento troppo
elevati, che potrebbero dare luogo a valori di ritiro inaccettabili.
I cementi di maggiore resistenza (tipo 425 e 525), debbono essere impiegati solo quando
particolari esigenze di lavori richiedono la riduzione dei tempi di disarmo.
I cementi di tipo speciale (ad esempio ferrici o ferrici-pozzolanici), debbono essere impiegati solo
quando siano richieste resistenza ad agenti aggressivi oppure valori di ritiro particolarmente bassi.
Non è permesso mescolare fra loro cementi di diversa provenienza; per ciascun elemento
strutturale si deve impiegare un unico tipo di cemento.
Il controllo di qualità del conglomerato indurito potrà essere eseguito anche direttamente sulle
strutture, con lo sclerometro, gli ultrasuoni o il prelievo di carote.
I dati sclerometrici saranno ritenuti sufficienti per stabilire i tempi di scasseratura e di disarmo.
Non vengono date particolari prescrizioni per il controllo dei materiali impiegati nella confezione del
conglomerato.
L'appaltatore deve provvedere a detti controlli nelle forme prescritte dalle vigenti leggi o
regolamenti.
L’impresa potrà proporre soluzioni alternative da sottoporre all’autorizzazione della
Direzione Lavori.
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C.1.3. - OPERE MURARIE E AFFINI
Per quanto non precisato nel presente paragrafo si deve far riferimento agli elaborati di progetto
architettonici, strutturali ed impiantistici ed al fascicolo contenente i particolari costruttivi.
C.1.3.a. – Tramezze e pareti divisorie
Le tramezze divisorie dovranno essere realizzate in foratoni dello spessore di 10 cm (al netto
dell'intonaco).
Le pareti divisorie fra camere/soggiorno saranno realizzate in diversi modi a seconda della loro
posizione e potranno risultare come di seguito :
- Da un lato con una muratura in laterizio (12+10 cm) con interposto isolamento termico
(spessore 4 cm) e isolamento acustico (spessore 1,5 cm) con spessore totale di 31,5
cm al netto dell’intonaco e con λ≤0,25 W/m.K .
- dall’altro con una muratura in laterizio (10 cm) con interposto isolamento termoacustico
(spessore 4 cm) e pannello di cartongesso di spessore pari a 1,5 cm, con spessore
totale di 17,5 cm.
Laddove presenti le pareti divisori tra zone comuni e camere e tra camere e vano scala saranno
realizzate come di seguito descritto a seconda della posizione che si prenda in esame:
- o con una muratura in laterizio (10 cm) con interposto isolamento termoacustico
(spessore 4 cm) e pannello di cartongesso di spessore pari a 1,5 cm, con spessore
totale di 17,5 cm
- o accoppiando al setto in C.A. del vano scala con un pannello in cartongesso da 1,5 cm
con interposto strato di isolante termoacustico dello (spessore di 4 cm).
C.1.3.b.- Pareti portanti
Le murature portanti esterne che verranno demolite dovranno essere ricostruite mediante l’utilizzo
di laterizio porizzato con funzione strutturale così come specificato nei particolari costruttivi.
C.1.3.c.- Banchine e controbanchine per finestre e portefinestre
Le banchine e le controbanchine delle finestre e portefinestre dovranno essere realizzate marmo
di botticino semiclassico dello spessore di 3 cm, separate da strato isolante, sagomate in modo da
allontanare l’acqua meteorica dalla parete. Il giunto isolante dovrà essere posizionato in
corrispondenza del serramento in modo da non risultare visibile a lavori ultimati.
Per le portefinestre verso logge e balconi dovrà essere collocata una soglia in marmo di botticino
con quota di 2 cm rispetto al pavimento esterno.
C.1.3.d.- Soglie per portoncini d'ingresso agli alloggi
In marmo di Botticino levigato dello spessore di 3 cm.
C.1.3.e. - Zoccolini battiscopa negli alloggi e nei locali ad uso comune
Lo zoccolino battiscopa dovrà essere in legno naturale di colore chiaro (come le porte interne). Le
dimensioni minime del battiscopa sono 8 x 70 mm.
Nei locali d'uso comune, nei vani scala e sui balconi lo zoccolino battiscopa dovrà essere
realizzato nello stesso materiale della pavimentazione, nel caso vi sia disponibilità del pezzo
speciale, oppure in legno verniciato nel colore RAL indicato dalla DL o con altro materiale
autorizzato dalla Direzione Lavori.
C.1.3.f. - Canne per esalazione cucine e dei bagni
Nell’angolo cottura, previsto nella zona soggiorno ed ogni bagno dovranno essere dotati di una
canna per l'esalazione dei vapori.
La canna sarà singola in polipropilene termoresistente ø 100 cm. Per bagni sovrapposti è
consentito l'utilizzo di canne multiple in cls a doppio condotto tipo shunt.
C.1.3.g.- Intonaci
Sulle tutte le pareti interne, perimetrali e divisorie, sui soffitti in latero-cemento, dovrà essere
realizzato un intonaco completo al civile composto da intonaco rustico in malta bastarda di calce
3
3
idraulica (250kg/m di sabbia) e cemento(100 kg/m di sabbia) ed arricciatura in stabilitura di calce
3
idrata o cemento (500 kg/m di sabbia fine).
Sotto l'intonaco, in corrispondenza degli spigoli esposti agli urti, dovranno essere posati dei
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profilati in alluminio a tutta altezza.
Nelle zone dove è prevista la posa del rivestimento con piastrelle dovrà essere eseguito il solo
intonaco rustico (bagni e cucine).
C.1.3.h. - Materiali per copertura
Pezzi speciali
copertura
Copertura del tipo piano [vedi tavola articolati costruttivi esemplificativi] sarà costituito nell'ordine
dal basso verso l'alto da:
- Intonaco civile
- Solaio in laterocemento (vedi tavole strutturali)
- Cartella collaborante
- Barriera la vapore traspirante [tipo Tyvek della Dupont o similari]
- tappetino acustico
- strato in pannelli di EPS pannelli in EPS 300 dello spessore totale di 160 mm dovranno avere
le seguenti caratteristiche:
- Conducibilità termica: 0,036 W/mK ≤λD≤0,040 W/mK secondo EN 12667
- Resistenza al fuoco: Euro Classe E secondo UNI EN 13501-1
- Resistenza a compressione > 300kPa secondo UNI EN 826.
- Resistenza a flessione >450Kpa secondo norma EN 12090
- Resistenza alla diffusione di vapore µ ≥40-100 secondo EN 13163.
- Assorbimento d'acqua per immersione totale WLt < 5 secondo norma EN 12087
- massetto alleggerito armato con rete ø 6 20x20 cm, per formazione pendenza spessore max
cm. 10 [tipo Foam cem o similari]
- strato impermeabile realizzato mediante stesa a spruzzo di poliuree elastometriche su tutta la
superficie del solaio con risvolto su tutti gli elementi verticali di almeno 45 cm.
- Strato di guaina antiradice
- pavimentazione in quadrotti di cemento, posato su supporti in pvc in grado di sopportare i
carichi da neve e da calpestio.
La copertura dovrà essere completa di pezzi speciali e accessori per la formazione embrici,
torrini sfiati, comignoli, canali di gronda, pluviali e quant'altro indicato in progetto e/o
indispensabile al fine di scongiurare infiltrazioni di acqua meteorica ed il suo convogliamento
verso la rete perdente nel terreno. La stessa dovrà essere munita di tutto quanto necessario per
l’ancoraggio strutturale dei pannelli solari.
C.1.3.i. – gronde e pluviali
Le gronde saranno in alluminio con terminale sagomato secondo le indicazioni di progetto, o da
elementi in alluminio come da particolari costruttivi.
In corrispondenza dell’accesso al fabbricato dovrà essere realizzata una tettoia secondo le
indicazioni di progetto.
Dovrà essere realizzata una veletta, come da particolari costruttivi, in lamiera forata in percentuale
di circa il 30%, e di larghezza pari a 1,50 m. La lavorazione della lamiera dovrà prevedere la
foratura nella parte centrale del foglio della lastra lasciando il perimetro pieno.
I pluviali saranno, di forma quadrata a sviluppo 60 cm, realizzati in alluminio anodizzato, spessore
10/10.
C.1.3.l. - comignoli per l'esalazione dei fumi centrale termica e ventilazione meccanica
Per l'esalazione dei fumi della centrale termica sarà realizzata una canna fumaria in acciaio inox a
doppia parete con apposito comignolo in acciaio inox in copertura.
Per l’esalazione delle canne di ventilazione delle cucine e degli scarichi dovranno essere adottati
torrini in lamiera preverniciata idonei all’inserimento nel manto di copertura (il modello deve essere
approvato dalla DL).
Per il funzionamento della ventilazione meccanica dovranno essere predisposti torrini di estrazione
e immissione aria come da progetto esecutivo da fornirsi da parte dell’impresa appaltatrice.
C.1.3.m. – nicchia contatori e accesso pedonale
Nelle posizioni di progetto, in corrispondenza dell’accesso carraio, dovranno essere collocate le
nicchie per l'alloggiamento dei contatori dell'energia elettrica, del gas, dell'acqua e del telefono che
dovranno avere dimensioni e sistema di chiusura conformi a quanto indicato dalle aziende. Le
ante di chiusura dovranno essere in lamiera verniciata provvista di chiusura a chiave quadra.
L’anta di chiusura della nicchia dei contatori dell’acqua dovrà essere coibentata e quella del gas
forata in alto per permettere l’aerazione come da prescrizioni degli enti erogatori.
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La copertura della nicchia da realizzare in CA sarà protetta con una lamiera preverniciata
sagomata in modo da consetire il deflusso dell’acqua.
In prossimità del cancello pedonale dovrà essere collocata una pensilina realizzata secondo le
indicazioni di progetto.
C.1.3.n. – casellario postale
In prossimità dell'ingresso pedonale su Via Lamarmora dovranno essere collocati dei casellari
postali del tipo antivandalo [ tipo: Modula2 della Alubox o equivalenti] in ragione di 1 per ogni
stanza pù uno per la zona comune. Il tipo di casellario da adottare dovrà essere approvato dalla
DL.
C.1.3.o. – cavedi per impianti tecnologici
Al fine di consentire il passaggio verticale degli impianti sono previsti cavedi all’interno degli alloggi
e delle parti comuni. Le pareti di chiusura potranno essere in forati intonacati o in pannelli di
fibrocemento con struttura in lamiera zincata.
modalità d'intervento
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle
piattabande e verranno lasciati/realizzati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
-
il passaggio delle condutture elettriche, idriche, termiche, di telefoni e di illuminazione;
gli zoccoli, i dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ecc.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto
ammorsamento fra le pareti ortogonali.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione
prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla
superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessioni.
La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di 8mm né minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od
alla stuccatura col ferro.
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per
evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Sulle aperture di vani e di porte e finestre devono essere collocati degli architravi in cemento
armato delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro
ed al sovraccarico.
Malte e conglomerati
La composizione delle malte, I'uso specifico di ognuna di esse nelle varie fasi dei lavori,
I'eventuale integrazione con additivi, resine o con altri prodotti di sintesi chimica ecc.., saranno
specificati dalla Direzione Lavori dietro autorizzazione degli organi preposti alla tutela dell'edificio in
oggetto.
Nella preparazione delle malte si dovranno usare sabbie di granulometria e natura chimica
appropriata. Saranno in ogni caso preferite le sabbie di tipo siliceo o calcareo, mentre andranno
escluse quelle provenienti da rocce friabili o gessose; non dovranno contenere alcuna traccia di
cloruri, solfati, materie argillose, terrose, limacciose e polverose.
L'impasto delle malte, effettuato con appositi mezzi meccanici o, manualmente, dovrà risultare
omogeneo e di tinta uniforme.
I vari componenti, con l’esclusione di quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni
impasto essere misurati preferibilmente sia a peso che a volume.
La calce spenta in pasta dovrà essere accuratamente rimescolata in modo che la sua misurazione,
a mezzo di cassa parallelepipeda, riesca semplice e di sicura esattezza.
Gli impasti dovranno essere preparati nella quantità necessaria per I'impiego immediato e, per
quanto possibile, in prossimità del lavoro. I residui d'impasto che non avessero per qualsiasi
ragione immediato impiego, dovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con
calce comune che, il giorno stesso della loro miscelazione, potranno essere riutilizzati.
La sabbia per la confezione degli impasti dovrà essere priva di sostanze indesiderabili (conforme
alla norma UNI 8520).
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I componenti di tutti i tipi di malte dovranno essere mescolati a secco.
I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati,
secondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla Direzione Lavori o stabilite
nell'elenco prezzi, dovranno corrispondere le seguenti proporzioni:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
Malta comune
3
0,25 - 0,40
Calce spenta in pasta
m
3
0,85 -1,00
Sabbia
m
Malta comune per intonaco rustico (rinzaffo)
3
0,20 - 0,40
Calce spenta in pasta
m
3
Sabbia
m
0,90 - 1,00
Malta comune per intonaco rustico (stabilitura)
3
0,35 - 0,45
Calce spenta in pasta
m
3
0,80
Sabbia
m
Malta idraulica
Calce idraulica
kg
100
3
0,90
Sabbia
m
Malta per stucchi
3
Calce spenta in pasta
m
0,45
3
m
0,90
Polvere di marmo
Calcestruzzo idraulico di pozzolana
3
0,15
Calce comune
m
3
0,40
Pozzolana
m
3
Pietrisco o ghiaia
m
0,80
Calcestruzzo, in malta idraulica
Calce idraulica
kg
400
3
0,40
Sabbia
m
3
0,80
Pietrisco o ghiaia
m
Malta comune per intonaco civile (finitura)
3
Calce
m
0,40
3
1,00
Sabbia
m
Malta comune per intonaco a base di cemento con additivi antiritiro
Cemento 425
kg
350
3
0,40
Sabbia
m
3
0,80
Pietrisco o ghiaia
m
N.B.
Le proporzioni sopra ricordate, essendo legate alle prescrizioni del fabbricante così come il
quantitativo minimo per unità di volume di additivo da utilizzarsi, sono da intendersi quale
riferimento di massima comunque soggette a modifiche ed adattamenti in funzione delle
caratteristiche del tipo di additivo prescelto, soggetto ad accettazione da parte della Direzione
Lavori.
Murature in blocchi strutturali alleggeriti
I blocchi per il paramento esterno delle murature esterne, in laterizio porizzato dello spessore di 30
cm (e comunque tale da garantire la planarità e la continuita delle facciate esistenti), dovranno
avere:
3
- un peso specifico di circa a 850 Kg/m ;
- una percentuale di forature minore od uguale al 45% del volume;
- una resistenza caratteristica a compressione del blocco, maggiore o uguale ad 80 Kg/cm2.;
3
- peso specifico apparente di circa 850 Kg/m ;
il tutto rispondente alle norme di cui al D.M. 24.01.1986.
La malta cementizia da utilizzarsi dovrà essere di classe M1 secondo il D.M. sopra ricordato,
confezionata con le seguenti proporzioni:
- 1 parte di cemento;
- 3 parti di sabbia;
atta a garantire una resistenza media maggiore o uguale a 120 Kg/cm2.
Murature in laterizio forato
Saranno costituite in mattoni forati a doppia fila di fori, conformi alle norme UNI EN 771 e 772, e
malta di cemento con spessore, senza intonaco variabile da 8 cm a 12 cm a seconda delle
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indicazioni di progetto e della Direzione Lavori..
Cavedi e vani per canne fumarie
Sarà poi necessario intonacare con le modalità previste per gli intonaci interni, anche la superficie
esterna della canna fumaria, predisponendo sugli attacchi tra canna e muratura idonea rete
leggera a trama larga atta ad impedire la formazione di microlesioni.
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C.1.4. - PAVIMENTI E RIVESTIMENTI
Il colore dei pavimenti e dei rivestimenti dovrà essere approvato dalla D.L. .
Di norma, salvo diversa indicazione della Direzione Lavori, la posa dovrà essere sempre
considerata in diagonale fugata.
C.1.4.a. - Pavimenti
In tutti i locali, componenti le singole unità e le parti comuni interne al fabbricato, con la sola
esclusione dei bagni, dovrà essere collocata una pavimentazione in piastrelle di ceramica
monocottura di prima scelta o gres porcellanato di prima scelta di dimensioni maggiori o uguali a
30x30 cm e dello spessore di 9÷11 mm con durezza certificata, secondo le norme UNI EN 101,
pari o superiore all'indice 5 della scala delle durezze di Mohs e resistenza all’abrasione PEI 5.
Le piastrelle dovranno essere di colori a scelta della D.L. tra quelle facilmente reperibili in
commercio.
Nei bagni le piastrelle in ceramica di prima scelta dovranno avere delle dimensioni minime di
30x30 cm con durezza certificata, secondo le norme UNI EN 101, pari o superiore all'indice 5 della
scala delle durezze di Mohs e resistenza all’abrasione PEI 5.
Le piastrelle dovranno essere di colori a scelta della D.L. tra quelle facilmente reperibili in
commercio.
Qualora si utilizzino pavimentazioni diverse per materiale forma, colore o dimensione, ad ogni
cambio di materiale dovrà essere inserita una soglietta in ottone di 3 cm di altezza.
C.1.4.b.- Pavimenti delle parti comuni coperte delle logge e dei balconi ad uso esclusivo
I pavimenti delle parti comuni esterne al fabbricato e dei balconi saranno in piastrelle di klinker
antigelivo con trattamento superficiale antisdrucciolo, posato fugato in diagonale delle dimensioni
minime di 20x20 cm con spessore di 11 mm con durezza certificata, secondo le norme UNI EN
101, pari o superiore all'indice 6 della scala delle durezze di Mohs, resistenza all’abrasione PEI 5 e
resistenza allo scivolamento R11 secondo le norme DIN 51130 (in base alla quale non avviene
scivolamento con piede calzato con una pendenza del pavimento asciutto fino a 27°) o superiori
(R12 limite 35° e R13 maggiore di 35°).
La pavimentazione delle scale comuni e dei pianerottoli sarà realizzata con lastre di marmo di
Botticino dello spessore di 20 mm da posare secondo le indicazioni della Direzione Lavori (anche
in diagonale).
I gradini delle scale interne dovranno essere realizzati con alzate e pedate in marmo di Botticino
dello spessore di 30 mm.
Le pedate dovranno avere una striscia di larghezza pari a 10 cm martellinata con funzione
antisdrucciolo e di visibilità per persone disabili.
Lungo le scale dovrà essere inoltre collocato uno zoccolino dello stesso materiale del rivestimento
della scala, dello spessore di 20 mm, altezza di 16÷18 cm in elementi di lunghezza 48 cm con
intaglio per il bordo del gradino secondo il disegno. Lo zoccolino deve proseguire anche in
corrispondenza dei pianerottoli con altezza 16÷18 cm.
Al piano terra, in corrispondenza dell’accesso al fabbricato dovrà essere collocato uno zerbino
incassato delle dimensioni di cm 80x180 nella posizione indicata dalla D.L..
Nell’insieme la rampa scale deve rispondere ai requisiti di utilizzabilità da parte di persone con
limitata capacità visiva, oltre a tutte le parti comuni coperte e non.
C.1.4.c. - Formazione di soglie
Le soglie delle porte d'accesso alle stanze dovranno essere in marmo di Botticino dello spessore
di 20 mm.
C.1.4.d. - Rivestimenti dei bagni e della cucina
Tutti i bagni avranno rivestimento in piastrelle di ceramica delle dimensioni minime di 30x30 cm (e
20x20 cm per gli elementi decorativi) fino all'altezza di 2,2 metri dal pavimento, di tonalità affine
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Capitolato edile - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
alle piastrelle del pavimento.
Saranno impiegate piastrelle di due tonalità con disegno che verrà indicato dalla Direzione Lavori
a formazione di greche o zoccolature.
Per la zona cottura dovrà essere posata un fascia di rivestimento in piastrelle di ceramica 15x30 a
partire da una altezza di 0,80 m fino ad un altezza di 1,50 m dal pavimento su tutta la zona
attrezzata indicata in progetto o dalla D.L..
modalità d'intervento
Pavimentazione delle scale in marmo di Botticino
La posa dovrà avvenire su letto di malta dello spessore minimo di 20mm, livellato e lisciato. Gli
interstizi tra le lastre, non superiori a 1mm, andranno opportunamente stuccati.
Pavimenti in piastrelle di ceramica monocottura di I° scelta e o gres porcellanato di I° scelta
Il colore ed il modello delle piastrelle sarà scelto dalla Direzione Lavori fra un campione giudicato
sufficiente dalla DL stessa.
Per la formazione delle fughe dovranno essere utilizzati appositi distanziatori in plastica a
croce.
La posa dovrà avvenire su letto di malta dello spessore minimo di 3 cm.
Pavimenti in piastrelle in klinker antigelivo di I° scelta
Il pavimento costituito da piastrelle in klinker antigelivo dovrà essere posato su letto di malta di
cemento dello spessore minimo di 3 cm e superiore spolvero di cemento.
Laddove in progetto siano previsti formazioni di dislivelli per gradini o ballatoi dovranno essere
inseriti elementi sagomati.
I pavimenti di logge e balconi dovranno avere cadenza verso il punto di smaltimento dell'acqua
(generalmente verso l'esterno). Non dovranno in ogni caso verificarsi ristagni.
Rivestimenti e pavimenti
Una cura particolare deve essere prestata nella corrispondenza delle linee di fuga di rivestimento e
pavimento. Salvo diversa disposizione della Direzione Lavori (ad esempio pavimento in diagonale)
vi dovrà essere assoluta coincidenza, su tutti i lati, fra le linee di fuga del pavimento e quelle del
rivestimento.
Pavimenti in cemento con superiore spolvero di quarzo (locali tecnici)
Dove previsto dovrà essere realizzata una caldana di calcestruzzo dello spessore di cm 15 con
interposizione di rete di acciaio elettrosaldata ø 6 mm a maglie 20X20 cm e superiore spolvero di
miscela di cemento e quarzo-corindone.
Il calcestruzzo dovrà avere una resistenza caratteristica di 20 N/mm2.
Sono previsti un adeguato numero di giunti di dilatazione in materiale plastico dello spessore di
almeno 5 mm con una frequenza almeno di uno ogni 3 m.
Sogliette d'ottone
Nella realizzazione della pavimentazione in piastrelle, ad ogni cambio di materiale, dovrà essere
inserita una soglietta in ottone.
fornitura di materiale di scorta
Nel locale deposito nell’interrato dovrà essere depositata una dotazione di scorta del materiale
impiegato all’interno dell’alloggio corrispondente nelle seguenti quantità:
2
10 m per il pavimento delle stanze/zona giorno
2
5 m per il rivestimento dei bagni
2
5 m per il pavimento dei bagni
2
2 m per il rivestimento delle cucine
2
2 m per il pavimento di balconi
2
2 m del pavimento delle parti comuni.
La fornitura del materiale sopra elencato è da intendersi compresa nel forfait di contratto.
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C.2. - SERRAMENTI INTERNI ED ESTERNI
Le dimensioni e la posizione dei serramenti sono individuate negli elaborati di progetto.
C.2.1. - SERRAMENTI INTERNI
PORTONCINI BLINDATI
I portoncini, di classe antieffrazione ≥ 3, dovranno essere forniti e posati con tutto quanto
necessario per il loro corretto funzionamento
FALSOTELAIO
Falsotelaio in lamiera zincata a caldo profilata. Sezione mm.70 x 38 spessore ≥mm.2. Dotato di
n°4 zanche ottenute per roditura e di n°4. Fori di fissaggio Ø mm.12 per parte.. Dotato di n°3
distanziali(estraibili) fissati a incastro tramite n°6 viti M6 x 70. Nella parte inferiore (lato interno) è
presente una apertura di mm.30 x 30 per consentire il sormonto del dentello soglia. Il livello a
cm.100 dal pavimento finito è contrassegnato da una linea orizzontale con sottostante freccia e il
n° 100.
TELAIO
In lamiera d’acciaio (DX51D - UNI EN 10142) profilata con zincatura schinpassata (spessore
mm.1,9) e plastificata (spessore mm. 0.15 ) di colore nero. Il fissaggio sul falsotelaio dovrà essere
eseguito con n°8 viti a brugola a testa svasata M8 X 25 (chiave mm.5) avvitate in altrettante
piastrine filettate. I fori di alloggiamento delle viti sono svasati. Tali piastrine ad inserimento
frontale, sono alloggiate in una doppia sede ricavata sui montanti del contro telaio, sono libere e
permettono quindi, prima del bloccaggio delle viti, la regolazione del telaio in altezza e in senso
perpendicolare al muro.
Gli angoli del telaio (a 45°) sono fissati tramite squadri in acciaio dello spessore mm. 4 serrate con
n° 2 viti a brugola M6 (chiave mm.5) per parte e da un ponte di collegamento della stessa lamiera
del telaio di mm. 8 di larghezza. In corrispondenza del foro di incontro dello scrocco è fissato un
registro in acciaio inox autoregistrante. Le due cerniere (maschio) in acciaio trafilato zincato con
perno estraibile dotato di sfere sono avvitate al telaio con 2 viti a brugola di 6 mm. (chiave mm. 6)
in corrispondenza di due asole orizzontali per la registrazione laterale. Le cerniere sono dotate di
copri cerniere in materiale plastico (ABS).
ANTA APRIBILE
In lamiera elettrozincata spessore mm. 1, costituito da n°5 profili di sez. mm.160 x 39 saldati su di
un foglio di base di mm. 2104 x 924 x 1 tramite impianto di saldatura laser. Su tali profili vengono
preassemblati la serratura, la piastra serratura, i deviatori, i rinforzi dei rostri e i rinforzi delle
cerniere.
Punti di ancoraggio totali ≥ n°12
n° 3 chiavistelli Ø mm.18 con uscita mm.35
n° 1 scrocco per la serratura
n° 1 deviatore superiore
n° 1 deviatore inferiore,
n° 6 rostri fissi
n° 2 cerniere (femmina) in acciaio trafilato zincato avvitate all’anta con viti M8 x 20.
Le cerniere sono dotate nella parte superiore di una vite a brugola (chiave 6) per la registrazione
verticale e sono inoltre dotate di copri cerniere in materiale plastico (ABS).
La carcassa è rivestita con pannelli in truciolare nobilitato/impiallacciato o di m.d.f. laccato
spessore mm. 6. Tra pannello e carcassa è prevista una coibentazione in polistirene di mm.10 di
spessore. In corrispondenza della serratura al posto del polistirene è posizionato
un materiale più resistente di supporto alle rosette, placche, maniglia e pomoli. Il profilo perimetrale
dell’anta in lamiera zincata (spess. mm. 0,8) plastificata (spess. mm. 0,15) con giunti superiori a
45° uniti tramite squadri in acciaio dello spessore di mm. 0,9 è fissato alla struttura interna con viti
zincate nere testa cilindrica a croce 2.9 x 13: n°10 nel lato serratura n°5 nel traverso superiore n°4
nel lato cerniera e n°6 nel traverso inferiore.
Guarnizione autoadesiva in battuta anta fornita.
La lama para-aria è fissata al traverso inferiore tramite viti a testa svasata.
Spioncino grandangolo posizionato in larghezza al centro e in altezza a cm. 145 dal lato inferiore
dell’anta.
In corrispondenza della serratura o del dispositivo di apertura controllata sono montate delle
sottoplacche in materiale plastico con viti a testa svasata.
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Maniglia a cm. 100 dal lato inferiore dell’anta.
SERRATURA A CILINDRO EUROPEO (con protezione antitrapano) con riduttore di apertura in
acciaio spessore 3 mm + CILINDRO DI SERVIZIO (con protezione antitrapano). N°2 CILINDRI DI
SICUREZZA ACCOPPIATI
Tutto in sacchetti sigillati
CILINDRO DI SICUREZZA CON GAMBO PER POMOLINO INTERNO
CILINDRO DI SERVIZIO CON GAMBO PER POMOLINO INTERNO
La cifratura del cilindro avverrà inserendo una della chiavi padronali
contenute nel sacchetto sigillato, azionando le mandate,
ed estraendo la chiave verificando che quella di cantiere non azioni più la serratura.
PORTE INTERNE A BATTENTE
Le porte interne dovranno essere fornite e posate con tutto quanto necessario per il loro corretto
funzionamento
Le porte ad uno o più battenti, da montarsi su apposito controtelaio in legno, dovranno avere
anta/e cieca tamburata con spessore minimo mm 44; essenza e colore a scelta della DL tra quelle
disponibili sul mercato;
L'anta dovrà essere corredata di serratura: e cerniere di primaria ditta produttrice.
La serratura sarà da incasso con solo scrocco centrale. La chiave blocca lo scrocco, lasciando
però libera la maniglia, per evitare danni da forzature involontarie. Le posizioni dello scrocco, del
quadro maniglia e della chiave, consentiranno il capovolgimento della serratura nell’incasso di
predisposizione;
Le cerniere e le serrature saranno in acciaio ottonato.
Le porte saranno fornite e posate complete, e quindi dotate di maniglie e guarnizioni e di cornice
coprifilo. Queste ultime andranno adeguate alla luce di passaggio durante l’installazione mediante
tagli. Ovviamente tutte le porte dovranno essere montate su apposito falso telaio da montare
preventivamente.
PORTE INTERNE SCORREVOLI
Le porte da fornirsi complete di tutto quanto necessario per una posa a regola d'arte dovranno
essere composte da:
•
anta tamburata con spessore mm 40;
•
essenze e colore a scelta della DL tra quelle disponibili sul mercato;
•
nta cieca;
•
fresata inferiore per nasello guida;
•
per anta singola è sempre prevista la fornitura per la maniglia con serratura.
•
guarnizioni per tutte le essenze
•
gli stipiti dovranno essere adeguati alla dimensione del pannello porta prescelto;
•
le porte saranno dotate di cornice coprifilo che andranno adeguate alla luce di passaggio
durante l’installazione mediante tagli.
Tutte le porte saranno dotate di controtelaio composto da un cassonetto metallico che fa
scomparire le porte al suo interno.
I controtelai dovranno essere composti da una lega che garantisca un'ottima resistenza alla
corrosione nel tempo.
I traversi e il montante di battuta dovranno essere in acciaio al fine di rendere autoportante l'intera
struttura; i fianchi di forma grecata, garantiranno la rigidità al controtelaio e dovranno essere dotati
di una rete porta intonaco in acciaio zincato, mentre i fianchi per pareti in cartongesso saranno
dotati di rinforzi orizzontali per agevolare l'installazione e il fissaggio della parete stessa.
Il sistema di scorrimento sarà formato da una guida in alluminio anodizzato e da una coppia di
carrelli a 4 ruote su perni a cuscinetti.
Il montante dovrà facilitare l'installazione di qualsiasi tipo di stipite in tutta sicurezza e semplicità.
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C.2.2. - SERRAMENTI
I serramenti esterni saranno da realizzare secondo le dimensioni di progetto (si richiamano le
tavole delle piante e l’abaco dei serramenti) saranno in alluminio di colore bianco.
Per le portefinestre e le vetrate con presenza di vetro a meno di 1 m dalla quota del pavimento
corrispondente dovranno essere installati vetri di sicurezza di categoria minima P1A secondo la
norma UNI EN 356:2002 sul lato soggetto agli urti. Le vetrocamere saranno dare realizzarsi così
come indicato nella relazione sul contenimento energetico 3+3/16/4 con foglio in PVB e con
camera saturata di gas Xeon.
I serramenti delle parti comuni avranno vetri del tipo antisfondamento con uguali caratteristiche
tecniche di quelli sopra descritti.
La porta d'ingresso al fabbricato sara in alluminio di colore bianco con vetrata, dovrà essere dotata
di apriporta elettrico comandato dall'impianto citofonico e da pulsante collocato nelle vicinanze.
-
NB!Tutti i serramenti devono essere apribili con una pressione inferiore a 10N (classe 4
secondo norme UNI EN 12046-2:2002 e UNI EN 12217:2005
Il livello costruttivo equalitativo minimo risultante da certificato, da consegnare alla DL prima
d'effettuare l'ordine di acquisto alla ditta produttrice, riferito alla norme deve essere pari o superiore
a quello descritto:
Serramenti esterni in alluminio a taglio termico, montati su appositi controteli, con le
seguenti caratteristiche:
• SISTEMA
I profilati saranno in lega di alluminio UNI EN AW 6060 (UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2) con stato
fisico di fornitura T5 secondo UNI EN 515, estrusi nel rispetto delle tolleranze secondo UNI EN
12020-2.
Il sistema dovrà prevedere profilati a taglio termico, realizzati con listelli isolanti in poliammide PA
6.6 rinforzati con fibra di vetro al 25%.
L’assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura meccanica.
Le sedi porta listelli verranno preventivamente zigrinate.
Le caratteristiche di resistenza meccanica del giunto listello — profilati dovranno essere testate e
certificate da un Istituto abilitato ai sensi dei requisiti espressi dalla norma UNI EN 14024.
I profilati a taglio termico saranno assemblati dal fornitore del sistema tramite un processo
industriale controllato e certificato, affinché si possano dichiarare con sicurezza le caratteristiche
meccaniche dei profilati necessarie per le verifiche statiche.
I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con
temperature fino a 180 - 200° per la durata di 15 minuti senza alterazioni nella qualità del
collegamento.
I profilati per Finestre e Portefinestre avranno listelli con una altezza non inferiore a 37mm.
I profilati saranno del tipo a tre camere (profilo interno ed esterno tubolari, collegati tra loro con i
listelli isolanti), tali da consentire l’impiego nelle giunzioni di 2 squadrette o 2 cavallotti (1 nella
tubolarità interna ed 1 in quella esterna).
Finestre e Portefinestre
Il sistema di tenuta delle parti apribili sarà del tipo a “giunto aperto” con guarnizione centrale
montata sul listello isolante, disposta in posizione arretrata rispetto al filo esterno dei profilati, in
modo da realizzare un’ampia camera di equalizzazione delle pressioni (giunto aperto).
Saranno da utilizzare attorno al vetro su tutto il perimetro apposite guarnizioni sottovetro.
Verranno inseriti su tutta la lunghezza dei profilati, nella tubolarità tra i listelli, appositi innesti
isolanti.
Si potranno utilizzare solo innesti isolanti e guarnizioni sottovetro le cui caratteristiche di
trasmittanza termica sono certificate.
I profilati non potranno avere dimensioni inferiori ai valori di seguito indicati:
- Profondità profilati di telaio:
75 mm
- Profondità profilati di anta:
85 mm (sormonto interno da 10mm)
• ACCESSORI
Le giunzioni d’angolo saranno realizzate tramite squadrette in alluminio ricavate da pressofusione,
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da inserire nei tubolari interno ed esterno dei profilati a taglio termico.
Il bloccaggio delle squadrette avverrà tramite spine e/o cianfrinatura.
Le squadrette saranno dotate di apposite scanalature per consentire l’iniezione dell’apposita colla
bicomponente e la sua corretta distribuzione nelle zone di tenuta.
La complanarità e l’allineamento dei profilati nelle giunzioni d’angolo dovrà essere assicurata da
apposite squadrette di allineamento.
Il telaio fisso sarà dotato di una squadretta di allineamento esterna.
Il telaio mobile sarà dotato di una squadretta di allineamento interna ed una esterna.
Le giunzioni a T saranno realizzate con cavallotti in alluminio, da inserire nel tubolare interno ed
esterno dei profilati a taglio termico.
Il bloccaggio dei cavallotti avverrà tramite spine.
I punti di contatto tra i profilati nelle giunzioni dovranno essere opportunamente sigillati e protetti
per evitare possibili infiltrazioni e l’insorgenza di fenomeni di corrosione.
• DRENAGGIO E VENTILAZIONE
Telai fissi e telai mobili dovranno disporre di lavorazioni per l’aerazione perimetrale delle lastre di
vetro e per il drenaggio dell’eventuale acqua di infiltrazione.
I listelli isolanti in poliammide dovranno avere una sagoma tale da evitare eventuale ristagno di
acqua di infiltrazione o condensa ed essere perfettamente complanari con le pareti trasversali dei
profilati in alluminio.
I profilati esterni dei telai fissi e dei telai mobili avranno una scanalatura leggermente ribassata per
permettere la raccolta dell’eventuale acqua di infiltrazione.
Le lavorazioni per il drenaggio e la ventilazione dovranno essere realizzate attraverso le tubolarità
esterne dei profilati e non potranno essere realizzate attraverso i listelli isolanti.
Nei telai fissi le asole di drenaggio saranno protette esternamente con apposite cappette.
In corrispondenza di specchiature fisse tali cappette saranno dotate di membrana interna
antiriflusso.
Alternativa: (Nei telai fissi le asole di drenaggio dovranno essere del tipo a scomparsa senza
cappetta esterna).
• GUARNIZIONI
Tutte le guarnizioni dovranno essere in EPDM.
La guarnizione centrale di tenuta (giunto aperto) sarà tubolare.
La sua continuità perimetrale sarà assicurata mediante l’impiego di angoli vulcanizzati
opportunamente incollati o in alternativa da telai vulcanizzati.
Le guarnizioni cingivetro interne ed esterne saranno del tipo “tournant”.
Tali guarnizioni dovranno garantire la continuità perimetrale senza tagli negli angoli.
Le guarnizioni cingivetro interne dovranno consentire la compensazione di eventuali differenze di
spessore, inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo, contemporaneamente,
una corretta pressione di lavoro perimetrale.
La scelta e l’impiego delle guarnizioni cingivetro “tournant” dovranno avvenire nel rispetto delle
specifiche del produttore.
• TIPOLOGIE DI APERTURA E APPARECCHIATURE
La scelta del profilato di anta più idoneo (anta piccola, media, grande) sarà effettuata in base alle
dimensioni del telaio mobile e nel rispetto delle specifiche tecniche del produttore.
Nel caso di serramenti a due ante, la sezione centrale della finestra sarà da realizzare utilizzando
o profilato di riporto (stulp) o la soluzione con profilati ZT (sezione in vista ridotta)
Potranno essere utilizzati solamente sistemi di movimentazione e chiusura “originali del Sistema”.
Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente un’eventuale
regolazione e/o sostituzione anche da personale non specializzato.
Nel caso di finestre apribili ad anta o anta-ribalta posizionate a filo esterno del muro o in luce,
dovrà essere previsto il limitatore di apertura a 90°.
• FINESTRE/PORTEFINESTRE ELENCATE PER TIPOLOGIA DI APERTURA:
n.1 Anta a battente
Il sistema di chiusura dovrà prevedere una martellina con rosetta e meccanismo a scomparsa
Partendo dalla maniglia l’azionamento delle chiusura avverrà tramite astina in alluminio.
Le chiusure saranno realizzate con terminali sopra e sotto.
I terminali dovranno avere una forma a forcella, tale da consentire anche in posizione di chiusura,
un ricambio d’aria.
Il sistema dovrà prevedere, se necessario, chiusure supplementari verticali.
Il numero dei punti di chiusura sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
n.2 Ante a battente
Il sistema di chiusura dovrà prevedere una martellina con rosetta e meccanismo a scomparsa
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Partendo dalla maniglia l’azionamento delle chiusura avverrà tramite astina in alluminio.
Le chiusure saranno realizzate con terminali sopra e sotto.
I terminali dovranno avere una forma a forcella, tale da consentire anche in posizione di chiusura,
un ricambio d’aria.
Il sistema dovrà prevedere, se necessario, chiusure supplementari verticali.
Il numero dei punti di chiusura sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
La chiusura dell’anta secondaria sarà effettuata con puntali sotto e sopra con azionamento a leva
n.1 Anta a ribalta
Il sistema di chiusura dovrà prevedere una martellina con rosetta e meccanismo a scomparsa
Partendo dalla maniglia l’azionamento delle chiusura avverrà tramite astina in alluminio.
Le chiusure saranno realizzate con un sistema a rullini ed incontri.
Il sistema dovrà prevedere, se necessario, chiusure su tutto il perimetro del serramento.
Il numero dei punti di chiusura sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
L’apparecchiatura sarà dotata di dispositivo di sicurezza, che evita lo scardinamento dell’anta, a
causa di una errata manovra.
Il dispositivo sarà posizionato in corrispondenza della maniglia.
I compassi che limitano l’apertura a ribalta saranno in acciaio inox, con dispositivo di
frizionamento contro le chiusure accidentali dovute a raffiche di vento.
L’apparecchiatura dovrà consentire la regolazione dell’anta nelle tre direzioni.
n.2 Ante a ribalta
Il sistema di chiusura dovrà prevedere una martellina con rosetta e meccanismo a scomparsa
Partendo dalla maniglia l’azionamento delle chiusura avverrà tramite astina in alluminio.
Le chiusure saranno realizzate con un sistema a rullini ed incontri.
Il sistema dovrà prevedere, se necessario, chiusure su tutto il perimetro del serramento.
Il numero dei punti di chiusura sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
L’apparecchiatura sarà dotata di dispositivo di sicurezza, che evita lo scardinamento dell’anta, a
causa di una errata manovra.
Il dispositivo sarà posizionato in corrispondenza della maniglia.
I compassi che limitano l’apertura a ribalta saranno in acciaio inox, con dispositivo di
frizionamento contro le chiusure accidentali dovute a raffiche di vento.
L’apparecchiatura dovrà consentire la regolazione dell’anta nelle tre direzioni.
La chiusura dell’anta secondaria sarà effettuata con puntali sotto e sopra con azionamento a leva.
Finestre a vasistas
Il sistema dovrà prevedere la chiusura tramite scrocchetto /i
Il numero di scrocchetti e cerniere sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
Le finestre a vasistas dovranno essere provviste di appositi bracci di arresto, sganciabili per la
pulizia.
Finestre/Portefinestre scorrevoli
Il sistema dovrà prevedere l’impiego dell’apparecchiatura con azionamento o Manuale o
Automatico.
L’apparecchiatura automatica dovrà disporre dell’aggancio automatico dell’anta al telaio in fase di
chiusura.
Partendo dalla posizione di ribalta il completamento della manovra di chiusura dovrà avvenire
ruotando la maniglia con un movimento servoassistito.
Partendo dalla maniglia l’azionamento delle chiusura avverrà tramite astina in alluminio.
Le chiusure saranno realizzate con un sistema a rullini ed incontri.
Il sistema dovrà prevedere, se necessario, chiusure su tutto il perimetro del serramento.
Il numero dei punti di chiusura sarà scelto in base alle dimensioni dell’anta.
Le guide superiore ed inferiore, applicate frontalmente sul telaio fisso, saranno ricavate da profilati
estrusi in alluminio.
L’apparecchiatura dovrà consentire la regolazione dell’anta in altezza e lateralmente.
I compassi che limitano l’apertura a ribalta saranno dotati di dispositivo di frizionamento contro le
chiusure accidentali dovute a raffiche di vento
Montaggio vetri/pannelli
I profilati fermavetro dovranno essere del tipo con aggancio di sicurezza a “contrasto”
I fermavetri dovranno garantire sotto la spinta del vento, senza cedimenti, una pressione ottimale
sulla lastra di vetro / pannello.
Il fermavetro dovrà compensare tutte le tolleranze dimensionali, causate anche da spessori
aggiunti quali la verniciatura, per garantire un corretto accoppiamento.
L’altezza del fermavetro sarà di 22 mm per garantire un vincolo adeguato del vetro e/o pannello e
per dare un’adeguata copertura dei sigillanti utilizzati per i vetri isolanti, proteggendoli dai raggi
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requisiti
prestazionali
dei serramenti
esterni U<1,6
solari ed evitando un loro precoce deterioramento.
I vetri dovranno avere uno spessore idoneo determinato in base alle dimensioni ed alla pressione
del vento.
Gli spessori dovranno essere calcolati secondo la norma UNI 7143.
In merito alla sicurezza, nella scelta dei vetri sarà necessario attenersi a quanto previsto dalla
norma UNI 7697.
La vetrazione dovrà essere eseguita secondo quanto previsto dalle norme UNI 6534 e nel rispetto
delle indicazioni previste dal documento tecnico UNCSAAL UX9.
Dovranno essere impiegati i supporti del vetro previsti da sistema e tasselli con dimensioni e
durezza adeguate in base alla loro funzione (portante o distanziale).
Supporti vetro e tasselli dovranno garantire un piano di appoggio su entrambe le lastre del
vetrocamera.
Prestazioni minime
Le prestazioni minime richieste per i manufatti (finestre e portefinestre) finiti dovranno
corrispondere alle classi previste dalla normativa e non potranno essere inferiori ai seguenti valori:
- Permeabilità all’aria:
Metodo di prova:UNI EN 1026 Classificazione:UNI EN 12207
Classe 4
- Tenuta all’acqua:
Metodo di prova:UNI EN 1027 Classificazione: UNI EN 12208
Classe 9A
Metodo di prova:UNI EN 12211 Classificazione: UNI EN 12210
- Resistenza al vento:
Classe 5C
Prestazioni Termiche minime
La trasmittanza termica media del serramento più sfavorito, completo in ogni sua parte (alluminio +
vetro) dovrà avere un valore:
Uw < 1,6 W/m²K
Detto valore potrà essere calcolato secondo la norma UNI EN ISO 10077/1 o testato in laboratorio
secondo UNI EN ISO 12567/2.
Prestazioni Acustiche minime
Il livello di isolamento acustico del serramento dovrà essere rapportato alla destinazione d’uso del
locale nel quale è inserito in accordo con quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” e successive
modifiche.
Noti questi valori, la classe di prestazione sarà scelta secondo quanto previsto dalla normativa UNI
7959 — UNI 11173.
Il serramento dovrà avere un indice di valutazione del potere fonoisolante Rw > 35 dB determinato
sperimentalmente in laboratorio secondo la UNI EN ISO 140 e valutato in accordo con la norma
UNI EN ISO 717
Raccordi alla muratura
Saranno da utilizzare tutti gli accorgimenti necessari per assolvere ai seguenti aspetti costruttivi:
Fissaggi
Per il fissaggio saranno da utilizzare controtelai in acciaio zincato.
Le distanze e gli interassi tra i fissaggi dovranno essere conformi alle specifiche tecniche del
produttore. I fissaggi dovranno essere correttamente dimensionati sulla base delle condizioni
statiche del progetto.
Dilatazioni
Nel caso di serramenti con dilatazioni di entità non trascurabile, come nel caso di nastri di finestre,
i fissaggi dovranno consentire la compensazione dei movimenti del serramento senza indurre
deformazioni o provocare rumori fastidiosi.
Tenuta all’acqua ed all’aria
La tenuta esterna all’acqua ed all’aria sarà garantita da sigillature e/o da apposite guaine in EPDM
del sistema.
Nel caso di sigillatura si dovranno verificare la compatibilità tra i materiali. Inoltre dovranno essere
rispettate tutte le specifiche tecniche per la corretta esecuzione di una sigillatura.
La tenuta interna (barriera vapore) sarà garantita da apposite guaine e/o sigillature atte a rendere
impermeabile il giunto al passaggio del vapore/umidità.
Isolamento termico ed acustico
I raccordi alla muratura dovranno essere progettati e realizzati evitando ponti termici o ponti
acustici e dovranno garantire quale parte integrante del serramento le caratteristiche prestazionali
riportate nel presente capitolato.
Verifiche statiche
I serramenti dovranno essere verificati e dimensionati staticamente considerando le forze e le
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sollecitazioni a cui il manufatto sarà sottoposto.
Carichi e sovraccarichi da considerare saranno conformi alle prescrizioni italiane del DM
14/01/2008 “Norme Tecniche per le costruzioni”, e europee secondo quanto prescritto dagli
Eurocodici.
I profilati dovranno essere dimensionati in modo da non subire deformazioni superiori a 1/200
rispetto alla distanza fra i vincoli e comunque non superiore a 15 mm.
La tensione sui profilati indotta dalle sollecitazioni deve essere verificata ed in accordo con le
disposizioni di legge sopra riportate.
In tutti i casi dove saranno previsti vetri isolanti, la freccia massima non dovrà superare il limite
massimo di 1/300 della dimensione della lastra e dovrà essere comunque inferiore a 8 mm.
Le lastre di vetro dovranno essere dimensionate secondo la normativa UNI 7143.
Controlli
Tutti i serramenti forniti dovranno essere in regime di conformità di prodotto (marchio CE) ai sensi
dei requisiti richiamati dalla Direttiva Europea 89/106/CEE e dalla norma di prodotto EN 14351-1.
Relativamente alla qualità dei materiali forniti, alla protezione superficiale ed alle prestazioni, la
stazione appaltante si riserva la facoltà di controllo e di collaudo secondo le modalità ed i criteri
previsti dalla UNI 3952 alla voce ‘collaudo mediante campionamento’. Le caratteristiche dei
serramenti: prestazioni di tenuta, di isolamento termico, di isolamento acustico dovranno essere
dimostrabili tramite certificati di prova.
Sicurezza contro le effrazioni
Classe di resistenza ≥2 (DIN V ENV 1627)
sistemi
d'oscuro
Persiana con sistema di oscuramento a lamelle orientabili e chiusura a pacchetto
Le persiane dovranno essere realizzati con profilati in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le
norme UNI EN 573 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515.
Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato “doppia battuta” o “ battuta a muro “.
Il sistema richiesto consentirà la costruzione di persiane con telaio perimetrale o con i battenti
ancorati direttamente alla muratura. Il sistema utilizzato dovrà essere idoneo alla realizzazione di
aperture ad una - due - tre o quattro ante.
Lo spessore medio dei profili dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755.
I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti richiesti dalla normativa UNI 3952.
Il sistema dovrà consentire la realizzazione di persiane scorrevoli a libro a 4, 6, 8 o più ante. Lo
spessore delle ante dovrà essere di circa 40 mm.
Lo scorrimento nella guida superiore sarà assicurato da cerniere in alluminio e acciaio inox. La
parte inferiore dell’anta sarà guidata da un profilo ribassato in alluminio. Il sistema dovrà contenere
lamelle orientabili commerciali.
Accessori
Le caratteristiche di uniformità della sezione, la complanarità degli angoli e la resistenza delle
giunzioni di collegamento (a 45° o a 90°) tra profilati orizzontali e verticali, saranno assicurate
dall’impiego, sia nella parte esterna che interna dei profilati, di squadrette di sostegno e
allineamento e/o cavallotti di collegamento, in lega d’alluminio estruso, incollati con colla
bicomponente e bloccati mediante sistema di spinatura e/o cianfrinatura.
In particolare il sistema delle giunzioni dovrà impedire movimenti reciproci fra le parti collegate e
dovrà assicurare l’equa ripartizione su tutta la sezione dei profilati degli sforzi indotti da
sollecitazione a torsione e a flessione derivanti dalla spinta del vento e dagli sforzi dell’utenza.
I punti di contatto tra i profilati dovranno essere opportunamente sigillati e protetti per evitare
possibili infiltrazioni d’aria e d’acqua e l’insorgere di fenomeni di corrosione.
Guarnizioni e sigillanti
La guarnizione di tenuta (doppia battuta) dovrà solamente avere lo scopo di non fare battere i telai
in alluminio tra di loro o sulla muratura.
Le caratteristiche della guarnizione dovranno corrispondere alla norma UNI 9122.
Tutte le giunzioni tra i profili saranno incollate e sigillate con colla per metalli a base poliuretanica a
due componenti.
Dispositivi di apertura
I sistemi di movimentazione e chiusura dovranno essere idonei a sopportare il peso delle parti
apribili e a garantire il corretto funzionamento secondo la normativa UNI 7525 .
Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente un’eventuale
regolazione o sostituzione anche da personale non specializzato.
Controlli e qualità
Relativamente alla qualità dei materiali forniti, alla protezione superficiale ed alle prestazioni, la
stazione appaltante si riserva la facoltà di controllo e di collaudo secondo le modalità ed i criteri
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previsti dalla UNI 3952 alla voce ‘collaudo mediante campionamento’.
I controlli delle finiture superficiali potranno essere eseguiti in conformità a quanto previsto dalle
direttive di marchio QUALICOAT e QUALANOD.
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C.3. - OPERE DA FABBRO
Dovranno essere realizzate secondo i disegni di progetto ed in assenza e/o carenza di questi in
base alle indicazioni della D.L. le seguenti opere:
•
parapetti e corrimano per le scale realizzati secondo i disegni di progetto e/o indicazioni della
DL nel rispetto delle norme per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per tutti gli
affacci nel vuoto con altra tipologia di parapetto inferiore a 1,1 m di altezza;
•
parapetti e inferriate per porte finestre realizzati secondo i disegni di progetto;
•
in tutte le posizioni dove sussista un dislivello ≥ 1,00 m dovranno essere collocate delle
ringhiere di protezione secondo indicazione degli elaborati di progetto e della D.L.
il cancello carraio motorizzato a scorrerere, con telecomando
•
•
il cancello pedonale con serratura elettrificata
•
la recinzione perimentrale da collocare sopra il muretto il c.a.
•
i sostegni gli impianti solari
•
le gronde
•
la veletta frangisole in copertura
I parapetti nel loro insieme, ivi compreso l'ancoraggio alla struttura, dovranno garantire la
resistenza ad una spinta conforme a quanto prescritto dalle Norme Tecniche per le costruzioni
D.M. 14 Gennaio 2008 e s.m.i. e dovranno impedire il passaggio di una sfera del diametro di 10
cm.
Eventuali disegni inerenti la forma dei parapetti/cancelli ad integrazione potranno essere forniti
dalla Direzione Lavori in corso d'opera ed avranno peso ≤ 20 kg/m2.
A chiusura delle nicchie per l'alloggiamento dei contatori di acqua, gas ed energia elettrica
dovranno essere collocati sportelli lamiera verniciata dotati di chiave quadra delle dimensioni e
della consistenza indicata dagli enti erogatori.
La verniciatura delle parti in ferro dovrà essere effettuata nei colori RAL indicati dalla D.L. su
sottostante idoneo trattamento antiruggine per le opere interne e zincatura a caldo per le opere
esposte alla pioggia.
Per il cancello carraio motorizzato, del tipo scorrevole su guida, dovrà essere fornito un
telecomado ed una chiave di sblocco per ogni stanza.
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C.4.- OPERE DA LATTONIERE
Ad integrazione della copertura piana dovranno essere realizzati in alluminio da 10/10 di mm dello
stesso colore:
-canali di gronda con sviluppo minimo di 60 cm;
-scossaline con sviluppo minimo di 60 cm sulle testate dei parapetti;
- embrici per camini, esalatori;
- la copertura sottostante il campo fotovoltaico dovrà essere nella lamiera grecata
- Scossaline in alluminio dello spessore di 10/10 mm dovranno inoltre essere collocate in tutte le
posizioni in cui si renda necessaria la protezione dall'acqua meteorica come ad esempio sulla
sommità di muretti in C.A. e in laterizio e delle nicchie per l'alloggiamento dei contatori;
Pluviali
I pluviali dovranno essere in alluminio da 10/10 di mm di dimensioni 15x15 cm nelle posizioni di
progetto e su indicazione della D.L., dovranno essere ancorati alla parete con collari collocati ad
interasse di 1,5 m.
Al piede delle colonne dovranno essere collocati terminali in ghisa dell'altezza minima di 1,5 m.
Al piede di ogni pluviale dovrà essere collocato un pozzetto ispezionabile in polipropilene di
raccordo con la rete di smaltimento delle acque meteoriche.
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C.5. - COIBENTAZIONE DEL FABBRICATO E ISOLAMENTO ACUSTICO
Si richiama al rispetto dei livelli d'isolamento termico dichiarati nella relazione di cui alla l.10/91,
depositata presso il Comune di Iseo, ed agli spessori indicati nei particolari costruttivi (Tavola n.
19).
Prescrizioni particolari:
a pavimento dei locali riscaldati (piano interrato)
a pavimento dei locali non riscaldati collocati sopra il vespaio areato dovrà essere collocato uno
2
strato coibente costituito 16 cm di pannelli in fibbre di legno aventi coduttanza λ≤0,04 W/m .K. A
ricoprimento delle tubazioni dovrà essere realizzato un massetto di calcestruzzo cellulare leggero
[tipo Foamcem] con λ≤0,10W/m.K dello spessore di 10 cm, che qualora la D.L. lo ritenesse
necessario andrebbe armato con rete elettrosaldata ø 6 10x10. Fra la lana di legno ed il foamcem
deve essere collocato uno strato di protezione costituito da fogli di PVC.
Nei solai intermedi riscaldati dovrà essere collocato uno strato coibente dello spessore di 5,0 cm di
pannelli in EPS 300 che dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- Conducibilità termica: 0,036 W/mK ≤λD≤0,040 W/mK secondo EN 12667
- Resistenza al fuoco: Euro Classe E secondo UNI EN 13501-1
- Resistenza a compressione > 300kPa secondo UNI EN 826.
- Resistenza a flessione >450Kpa secondo norma EN 12090
- Resistenza alla diffusione di vapore µ ≥40-100 secondo EN 13163.
- Assorbimento d'acqua per immersione totale WLt < 5 secondo norma EN 12087
Il massetto impianti dovrà essere realizzato in calcestruzzo cellulare leggero [tipo Foamcem] con
λ≤0,10W/m.K dello spessore di 10 cm. Qualora lo ritenesse necessario la D.L. potrà richiedere la
posa di rete elettrosaldata ø 6 10x10 sopra le tubazioni.
Fra il massetto impianti e gli strati superiori dovrà essere collocato uno strato resiliente in
polietilene reticolato fisicamente, espanso a cellule chiuse, ad elevata densità, goffrato e
alluminato sulla faccia superiore accoppiato inferiormente con speciale fibra agugliata, calibrata
per migliorare la prestazione acustica. Da posizionare con il lato alluminato rivolto verso l’alto. Il
3
prodotto dovrà essere del tipo battentato. Densità 50 kg/m circa. Spessore 5 mm circa. Rigidità
.
3
dinamica 21 MN/m [ riferimento Isolmant radiante 5mm]. Non saranno ammesse discontinuità
nella posa dello strato fonoisonte. In corrispondenza della pareti perimetrali e divisorie si dovrà
avere cura di risvoltare lo strato fino alla quota di posa del pavimento e di utilizzare tutti i prodotti
accessori al fine dell’ottenimenento dei risultati richiesti da normativa.
Cappotto
esterno
Cappotto esterno:
Su tutti i muri perimetrali dovrà essere realizzato un isolamento del tipo a cappotto. Qualunque
pacchetto di isolamento a cappotto scelto dall'impresa aggiudicataria dei lavori dovrà essere
certificato dall'EOTA in base a quanto prescritto dall'ETAG 004.
Il pacchetto isolante dovrà essere costituito da:
+ adesivo rasante di tipo cementizio, composto da cemento, inerti, resine e additivi, posato
secondo le indicazioni della ditta produttrice.
+ pannelli in EPS (polistirene espanso sinterizzato) con fori conici non passanti, che dovranno
avere le seguenti caratteristiche:
- Classe EPS 100;
- Conformità alla Norma UNI EN 13163 con marchio CE;
- Dimensione di ameno 1000x500 mm;
- Spessore minimo di 100 mm - massimo 120 mm;
- Conduttività termica (λd) = 0,036 W/mK secondo UNI EN 12667;
- Reazione al fuoco = Euroclasse E secondo UNI EN 13501-1;
- Resistenza a compressione > 100 kPa secondo UNI EN 826;
- Resistenza alla diffusione del vapore (µ) = 10 secondo UNI EN 12086;
I pannelli saranno posati accostati tramite un profilo di partenza con funzione di allineamento e
contenimento; dovranno essere posizionati sfalsati di almeno 50 cm. In presenza di giunti
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strutturali si consiglia di inserire listelli in neoprene coperti con profilo a U in PVC.
+ tasselli in materiale sintetico Ø 8 mm, con disco Ø 60 mm e chiodo in acciaio premontato con
perno percussore, omologato ETA. La lunghezza adeguata del tassello deve prevedere una
2
profondità di ancoraggio di almeno 55 mm nella parete. Il numero di tasselli per m dovrà essere di
6; la testa dei tasselli verrà ovviamente annegata nel rasante.
Tutti i punti sensibili dovranno essere protetti con profili in alluminio alcalino e doppio strato di rete
in fibra di vetro a maglie incrociate.
I pannelli posti a copertura delle architravi di finestre e portefinestre dovranno essere ignifughi. Il
risvolto del cappotto sui serramenti andrà realizzato mediante appositi pezzi speciali.
+ Strato rasante composto da tre livelli:
- Strato interno di collante sul quale posare la rete armata.
- Rete armata in fibra di vetro (massa areica > 160 gr/m², dimensioni maglia 3,5x4,5 mm)
resistente agli alcali, che dovrà essere posata con sovrapposizioni di almeno 10 cm nelle
giunzioni ed in doppio strato a maglie incrociate a 45° in prossimità delle aperture, sulle
spalle di finestre e portefinestre e nelle zone più soggette ad urti.
- Rasante da applicare, in una o più riprese, solo dopo la completa asciugatura dello strato
di collante.
+ Strato di finitura costituito da:
- un sottofondo (primer) che migliora le condizioni di adesione e compatibilità dello strato di
finitura con lo strato rasante
- finitura colorata silossanica in pasta idrorepellente e traspirante in grado di resistere
all’azione di microorganismi e costituita da resine siliconiche ed acriliche, cariche
micronizzate, pigmenti stabili agli U.V. e additivi specifici. Da applicare manualmente, su
superfici preventivamente trattate con primer silossanico
In corrispondenza delle logge, balconi l’isolamento dovrà risultare continuo, non interrotto dal
solaio come da particolari costruttivi.
isolamento del tetto:
L’isolamento termico della copertura piana sarà costituito da pannelli in EPS 300 dello spessore
totale di 160 mm dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- Conducibilità termica: 0,036 W/mK ≤λD≤0,040 W/mK
secondo EN 12667
- Resistenza al fuoco: Euro Classe E secondo UNI EN 13501-1
- Resistenza a compressione > 300kPa secondo UNI EN 826.
- Resistenza a flessione >450Kpa secondo norma EN 12090
- Resistenza alla diffusione di vapore µ ≥40-100 secondo EN 13163.
- Assorbimento d'acqua per immersione totale WLt < 5 secondo norma EN 12087
I pannelli, qualora non maschiati, saranno posati accostati tramite un profilo di partenza con
funzione di allineamento e contenimento; dovranno essere posizionati sfalsati e legati mediante
apposito nastro adesivo . Le superfici saranno protetti da una guaina impermeabile traspirante [tipo
Tyvek della Dupont] contro la ricaduta della condensa e da uno foglio di PVC nella parte piana di
protezione dell’isolante nella fase di getto della cartella sovrastante.
Tetto
certificazione energetica dei materiali utilizzati
certificazione
energetica
Prima dell'approvvigionamento e della fornitura in cantiere del materiale soggetto ad obbligo di
certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche ai sensi del D.M. 2.4.98,
l'impresa dovrà fornire alla Direzione Lavori copia del certificato.
I materiali per il quale è richiesta certificazione sono quelli contenuti nell'allegato A al D.M. citato e
riassumibili in:
• materiali di coibentazione di qualsiasi natura
• elementi per murature sia in laterizio che a base di cemento e additivi
• serramenti esterni
• generatore di calore (centrale termica)
• corpi scaldanti
• valvole per radiatori. termostatiche, di zona
• componenti degli impianti di illuminazione
modalità di esecuzione dell'isolamento a "cappotto"
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Il sistema dovrà coprire la parte opaca di facciata corrispondente con tutto l’involucro del fabbricato
come deducibile dagli elaborati di progetto.
Dovrà inoltre essere eseguito su tutte quelle parti che risultano necessarie al fine di una perfetta
tenuta termica e secondo prescrizioni della Direzione Lavori.
Dovranno essere eseguite le seguenti operazioni:
1. Preparazione del supporto murario che deve risultare asciutto, e con superficie compatta e
complanare; pulizia delle superfici stesse;
2. Nel caso il supporto murario non si presentasse complanare l'impresa dovrà provvedere alla
realizzazione di una prima rasatura di rettifica;
3. Applicazione sul supporto di lastre in EPS dalle caratteristiche sopra descritte,
4. L'incollaggio al supporto sarà effettuato con adesivo rasante idoneo al fissaggio del
polistirene sul supporto murario. Tale idoneità deve essere dimostrata da apposita
certificazione da presentare alla direzione lavori prima dell'inizio della posa, così come
dovranno essere dimostrate le modalità d'incollaggio rispetto al supporto esistente. Di
norma il collante dovrà essere steso su tutta la superficie dei pannelli;
5. I pannelli vanno posti in opera curando l’allineamento e l'accostamento delle lastre tra loro e
con i fili fissi della muratura. I giunti fra i pannelli dovranno essere opportunamente stuccati
con stucco compatibile all'applicazione su polistirene;
6. L’incollaggio dovrà essere integrato da apposita chiodatura in ragione di 6 tasseli per ogni
pannello con tasselli del tipo sopra descritto;
7. L’intonaco al finito dovrà risultare perfettamente complanare, dalla zoccolatura alla
scossalina di coronamento del fabbricato. Dovranno essere coibentate anche le spallette e
gli architravi delle finestre e delle porte;
8.
Dopo la posa dei pannelli si dovrà procedere all’applicazione dello strato di rasante,
composto da tre livelli:
- Strato interno di collante sul quale posare la rete armata.
- Rete armata in fibra di vetro (massa areica > 160 gr/m², dimensioni maglia 3,5x4,5 mm)
resistente agli alcali, che dovrà essere posata con sovrapposizioni di almeno 10 cm nelle
giunzioni ed in doppio strato a maglie incrociate a 45° in prossimità delle aperture, sulle
spalle di finestre e portefinestre e nelle zone più soggette ad urti.
- Rasante da applicare, in una o più riprese, solo dopo la completa asciugatura dello strato
di collante.
9. Strato di finitura costituito da:
- un sottofondo (primer) che migliora le condizioni di adesione e compatibilità dello strato di
finitura con lo strato rasante
- finitura colorata silossanica in pasta idrorepellente e traspirante in grado di resistere
all’azione di microorganismi e costituita da resine siliconiche ed acriliche, cariche
micronizzate, pigmenti stabili agli U.V. e additivi specifici. Da applicare manualmente, su
superfici preventivamente trattate con primer silossanico
10. Nelle zone soggette ad urti (comportamento delle sollecitazioni meccaniche durante l'uso di
facciate particolarmente esposte) per una altezza di 1 m , sulle pareti di logge, balconi,
porticati percorsi pedonali ecc..i pannelli in EPS dovranno essere sostituiti con pannelli in
XPS dello stesso spessore e dalle stesse prestazioni in fatto di resa termica.
11. La colorazione delle pareti e di tutti i manufatti dovrà essere indicata dalla Direzione Lavori;
12. La colorazione finale del fabbricato dovrà risultare omogenea; non dovranno essere presenti
zone con variazione di intensità del colore e sulla superficie non dovrà, in nessun caso
essere individuabile la traccia dei pannelli di polistirene sottostanti. La DL ha la facoltà di
ordinare la tinteggiatura con campiture di colore diverso senza che ciò costituisca ragione
per la richiesta di maggiori oneri da parte dell’impresa.
13. Non saranno tollerati fenomeni di distacco fra lo strato isolante e la muratura e fra intonaco
e lo strato isolante;
14. Non sono ammesse riduzione locali dello spessore dell'isolante che dovrà risvoltare sulle
spalle di porte e finestre, se non dove indicato;
15. Gli spigoli esposti agli urti dovranno essere protetti con paraspigoli in alluminio da annegare
nell'intonaco.
Qualsiasi modifica alle modalità di posa sopra esposta o al sistema di posa certificato dovrà essere
approvata dalla direzione lavori.
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C.6. – IMPERMEABILIZZAZIONI E CONTROLLO DEL VAPORE
Dovrà essere realizzata l'impermeabilizzazione delle seguenti opere:
−
−
−
−
−
−
tutte le logge ed i balconi con poliuree elastomeriche;
muri controterra con doppio strato di guiaina armata, protetta mediante pannelli in polietilene
bugnato o altro materiale plastico approvato dalla D.L.;
nei muri in elevazione al cambio di materiale (da calcestruzzo a muratura portante o di
tamponamento) con poliuree elastomeriche;
qualsiasi elemento esposto alla pioggia;
in fase di getto delle fondazioni dovrà essere utilizzato additivo idrorepellente nelle quantità
indicate per una corretta posa.
Tutti i solai di copertura.
materiali da impiegare
L'impermeabilizzazione delle superfici piane e di tutte le situazioni di superfici verticali in cui non
sia specificato diversamente dovrà essere realizzata mediante stesa a spruzzo di poliuree
elastomeriche su tutta la superficie del solaio di copertura e su tutti i tamponamenti verticali (per
almeno 45 cm di altezza), creando una continuità tra superfici orizzontali e verticali.
Il prodotto dovrà esere del tipo [Polyurea] o similari e dovrà avere le caratteristiche di rapida
reticolazione, senza solventi, che reticola a bassa temperatura, soffice, flessibile e con elevate
caratteristiche.
Il sistema previsto sarà caratterizzato da polioli “polyeter-ammine” o “ammine-composti”. Molto
reattivo e autocatalizzato (non sara necessario un catalizzatore). La reazione sarà del tipo
normalmente veloce (tra 5 e 15 secondi) che reticoli bene anche su superfici fredde. La reazione
dovrà essere veloce al punto che il prodotto risulti normalmente insensibile all’umidità e non
reagisca con umidità ed acqua presenti sulle superfici.
Il sottofondo dovrà essere preventivamente trattato mediante idropulizia e applicazione di primer
specifico (da valutare in base al prodotto scelto).
L'impermeabilizzazione dei muri controterra dovrà essere realizzata con un duplice strato di
guaina bituminosa (uno da 3 kg/m2 e uno da 4,5 kg/m2) con armatura in poliestere per tutta
l'altezza della muratura. L'impermeabilizzazione sulle pareti verticali dovrà essere protetta da
possibili urti da pannelli bugnati in polietilene.
Nel caso in cui la superficie dei muri da impermeabilizzare si presentasse irregolare o inadeguata
a al fissaggio delle guaine, prima della posa dell'impermeabilizzazione dovrà essere realizzato un
intonaco rustico complanare.
Controllo del vapore in copertura
Fra il solaio strutturale e l’isolante termico dovrà essere collocato un freno al vapore in polilefina a
2
due strati avente permeabilità all’acqua di circa 4 g/m per 24 ore [riferimento: Airtex contra sd 10
o equivalente].
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C.7. - OPERE DA PITTORE
Tutte le pareti ed i soffitti interni intonacati verranno preventivamente trattati con prodotti
traspiranti, primer e successivamente tinteggiati a tempera previa una mano di isolante e due mani
di tinta a finire.
Tutte le pareti dei vani scala ed i locali comuni intonacati verranno tinteggiate con pittura all'acqua
ai silicati di potassio per esterni.
Tutte le opere in ferro anche quelle di natura strutturale dovranno essere verniciate con smalto
sintetico dopo il trattamento antiruggine o zincatura a caldo per le parti esposte alla pioggia.
Nell'operazione di tinteggiatura il pittore dovrà stuccare e correggere eventuali imperfezioni
dell'intonaco. Nel corso dell'operazione dovrà aver cura di non macchiare altri manufatti.
Il colore delle tinteggiature e delle verniciature delle singole opere verrà indicato dalla Direzione
Lavori su mazzette di colori fornite dall'impresa o con l'utilizzo dei colori RAL standardizzati.
La Direzione Lavori, in fase di scelta dei colori potrà ordinare la realizzazione di campiture, fasce
marcapiano o sottogronda, cornici a contorno delle finestre di colore diverso rispetto a quello
utilizzato per la facciata senza che ciò comporti variazione del prezzo di contratto.
L'eventuali richiesta di formazione di greche mediante stampi sarà soggetta a riconoscimento
economico suppletivo.
materiali e modalità d'uso
La Ditta assuntrice dovrà usare esclusivamente materiali di ottima qualità e purezza tutti marchiati
CE e la cui idoneità per i vari utilizzi sia comprovata da certificazioni e schede tecniche da
presentare alla D.L. prima dell’ordine del materiale stesso.
L'impresa aggiudicataria dovrà portare tutti i materiali in cantiere e la Direzione dei lavori avrà il
diritto di effettuare il prelievo dei campioni e di far eseguire, a spese dell'Appaltatore, le analisi dei
prodotti impiegati che riterrà più opportune.
Tutti i recipienti contenenti il materiale dovranno essere sigillati, e portare I'indicazione della qualità
e del titolo del prodotto.
L’impresa su richiesta della Direzione Lavori, dovrà rifare previa lavatura e raschiatura delle
superfici, tutte le opere da pittore, eseguite con materiale riscontrato sofisticato o comunque non
rispondente alle prescrizioni di cui sopra.
La scelta dei colori di ogni tipo è demandata alla Direzione Lavori.
A richiesta di questa l'impresa dovrà eseguire, senza alcun compenso, tutti i campioni di tinte o
verniciature che verranno prescritti.
Le tinteggiature e le verniciature non potranno essere effettuate per temperature esterne inferiori
ai 5°C.
Le superfici trattate saranno adeguatamente protette dalla pioggia e dall’umidità secondo le norme
applicative del produttore.
Durante l’esecuzione delle opere si avrà cura di proteggere tutte le superfici limitrofe non soggette
all’intervento di applicazione del protettivo.
Con pitture a base di silicati
Date sulle pareti di atrii, vani scala e parti comuni, su fondo di intonaco a base di cemento o di
calce, mediante pittura all'acqua ai silicati di potassio per esterni, contenente non più del 5% di
sostanze organiche, su intonaco asciutto e stagionato per almeno 4-6 settimane, previa stesura di
una prima mano di fondo con pittura consolidante ai silicati reattivi e, dopo 24 ore, di due mani di
pittura data a pennello in due mani incrociate, con diluizione massima del 20% con acqua, per uno
spessore finale di mm. 2,5.
La preparazione degli intonaci esterni per la successiva tinteggiatura con pittura a base di silicati di
potassio (sistemi mono o bicomponenti) dovrà essere eseguita:
spolverando accuratamente e pulendo in modo perfetto l'intonaco;
asportando eventuali residui di precedenti tinteggiatura effettuate con prodotti a base
polimerica;
preparando la tinta (solo per sistemi bicomponenti) mediante una accurata miscelazione del
componente in polvere (pigmento) con quello liquido (legante) osservando l'esatto rapporto
consigliato dal produttore.
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La tinta dovrà essere preparata almeno 12 ore prima dell'applicazione in modo da consentire un
migliore amalgama fra i componenti.
Il rapporto di diluizione varierà in relazione allo stato di conservazione dell'intonaco. Il numero della
mani, i rapporti di diluizione, il tipo di fissativo e le modalità d'applicazione verranno pattuiti con la
Direzione Lavori.
I colori saranno a scelta della Direzione Lavori.
Con idropittura
Date su pareti interne aventi fondo di intonaco a base di calce, mediante idropittura lavabile liscia
a base di copolimeri acrilici in dispersione acquosa, ossidi coloranti ed inerti micronizzati.
Il tutto previa accurata ripulitura con asportazione di polvere, sporcizia e parti non perfettamente
aderenti del fondo.
Successiva stesura di:
- una mano di appretto isolante e consolidante;
- una prima mano a pennello con diluizione del prodotto con il 20% di acqua;
- una seconda mano di prodotto stesa, dopo almeno 3 ore, sempre a pennello e con verso
incrociato, con diluizione del 10% di acqua.
Sui soffitti intonacati verrà utilizzata pittura a tempera, con due o più riprese, previa pulitura del
fondo, eventuali piccole stuccature, imprimitura con inibente isolante, mano di fondo e di finitura
data a pennello o a rullo.
Con vernici coprenti
Date su elementi strutturali e di finitura in metallo, compresi tubi esterni del gas e degli impianti
idrici e di riscaldamento, mediante preventiva preparazione dei supporti con idoneo ciclo di
intervento consistente in:
leggera carteggiatura ad eliminare le imbrattature superficiali;
pulitura con impiego di spazzole o raschietti delle parti incoerenti dopo la carteggiatura;
lavatura sgrassante delle superfici da trattare con impiego di detergenti appropriati o con
solventi;
applicazione di una prima mano di antiruggine con:
minio di piombo ed olio di lino cotto per le opere strutturali interne ed esterne;
zincatura a caldo per i profilati di acciaio da utilizzarsi nei parapetti esterni.
Con vernici a base acrilica e/o siliconica
Sulle opere in pietra naturale lavorate a vista si applicherà, previa pulitura e spolveratura del
supporto, si applicherà un trattamento impermeabilizzante costituito da pitturazione con doppia
mano di vernice incolore, basata su emulsione acrilica e siliconica pura al 100% ad alta resistenza
contro l'inquinamento chimico e contro la diffusione del CO2, nelle quantità determinate
dall’assorbimento della superficie.
Ogni strato di prodotto sarà applicato dopo l'essiccazione dello strato precedente e comunque
secondo le esigenze degli specifici prodotti impiegati.
Le applicazioni saranno eseguite su superfici perfettamente asciutte, con temperatura ambiente, e
quella delle superfici, compresa tra i + 5°C e + 25°C.
Lo strato igrometrico non dovrà superare il 60-70% di U.R.
Nessuna applicazione sarà effettuata quando lo strato igrometrico supererà il 75% di U.R., oppure
nel caso di presenza di vento con particelle in sospensione di fumi o vapori inquinanti aggressivi.
I prodotti applicati a fine lavori saranno esenti da imperfezioni o difetti.
Per lo spessore di applicazione, la diluizione e la determinazione del residuo secco in volume della
resina sul secco totale, seguire le indicazioni del produttore.
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C.8. – IMPIANTO ASCENSORE
Al servizio del piano terra e primo dovrà essere collocato un impianto di ascensore di tipo
oleodinamico ancorato alla struttura in cemento armato, con comandi e macchinario da collocare
in apposito armadio IP44 nel locale tecnico.
L’ascensore deve essere conforme alle norme UNI EN 81.2 edizione 5/99 ed essere perfettamente
adeguato alle norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
In modo particolare dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:
• le dimensioni minime della cabina devono essere di 1,37x1,50 cm;
• la porta di accesso deve essere di 90 cm netti;
• la portata minima di 860 kg;
• velocità di 0,6 m/s;
• accessori previsti dalla Legge 9-1-89 n. 13, quali gong di arrivo ai piani, pulsanti con
traduzione in Braille, piastra di piano con traduzioni in Braille, allarmi luminosi ai piani,
ecc.;
• dispositivo di emergenza per la discesa della cabina al piano più basso in caso di
mancanza di energia elettrica con relativi accumulatori e carica batteria;
• riapertura automatica delle porte nel caso di discesa in emergenza;
• dispositivo elettronico per limitare lo spunto del motore;
• collegamento telefonico al centro assistenza;
• finitura cabina: pannelli trasparenti;
• porte di cabina: automatiche telescopiche;
• porte di piano: automatiche;
• finiture porte di piano: lamiera plastificata;
• segnalazioni: ai piani "OCCUPATO";
• maniglioni di appoggio lungo il perimetro della cabina
Certificazione dell’impianto e gratuita manutenzione
L’impianto deve essere consegnato perfettamente funzionante e collaudato Ente certificatore
autorizzato.
L’installatore deve mettere a disposizione della DL il progetto dell’impianto con gli schemi di
funzionamento e il libretto dell’impianto con il manuale d’uso redatto secondo DPR 30 aprile 1999
n. 162 e secondo le norme UNI EN 81-1 e 81-2 del 1999.
L’installatore, che dovrà fornire certificazione di idoneità dell’impianto ai sensi dell’art. 7 D.M.
n.37/2008, è tenuto alla gratuita manutenzione per un anno dall’entrata in esercizio dell’impianto.
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•
C.9. - ALLACCIAMENTI
Dovrà essere eseguito l'allacciamento delle reti di scarico, dell'acqua potabile, dell'energia
elettrica, del gas e del telefono a partire dai punti di consegna stabiliti dagli Enti erogatori dei
servizi (fino a 20 m di distanza dal lotto di pertinenza del fabbricato).
Per lo smaltimento delle acque meteoriche dovrà essere realizzata una rete di smaltimento
mediante tubazioni in polietilene (forato all’esterno del fabbricato) e pozzi perdenti.
Una volta eseguito l'allacciamento all’esterno del lotto Aler, dovrà essere eseguito il ripristino, della
finitura di superficie esistente; dovrà essere ripristinata l'asfaltatura delle strade e dei marciapiedi
ed il reinterro nei tratti dove non è prevista alcuna pavimentazione.
L’impresa dovrà farsi carico dell’eventuale cauzione richiesta dal Comune per l’esecuzione di
opere su suolo pubblico.
Si intendono compresi nel forfait d'appalto gli allacciamenti eseguiti, nel rispetto delle norme degli
Enti erogatori e degli elaborati di progetto.
E' quindi da ritenersi compreso l'onere per la formazione dei manufatti per l'alloggiamento dei
contatori, delle canalizzazioni e dei pozzetti di ispezione nel numero e nelle dimensioni e nei
materiali richiesti dagli Enti erogatori dei servizi.
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C.11. - SISTEMAZIONI ESTERNE
Dovrà essere realizzata la completa sistemazione delle aree di pertinenza del fabbricato, secondo le
indicazioni contenute negli elaborati di progetto ed in modo particolare nella tavola “sistemazioni esterne”
e consistenti in sintesi nell’esecuzione delle seguenti opere:
1. sistemazione del terreno alle quote di progetto con fomazione dei muri/ cordoli nelle posizioni
indicate negli elaborati,
2. sistemazione di tutti gli spazi destinati a verde, con spianamento del terreno e livellamento delle
quote, riporti di terra dove necessario, pulizia da erbe e radici infestanti, asportazione di sassi,
concimazione, vangatura, stesura di uno strato di terra vegetale dello spessore di almeno 50 cm e
formazione di manto erboso con semina rullatura e innaffio fino alla crescita dell'erba;
3. realizzazione di impianto di irrigazione per le parti a verde;
4. realizzazione dal parcheggio pertinenziale interno alla recinzione secondo le seguenti modalità
d’intervento: formazione di scavo per formazione di piano di posa stabilizzato, formazione di
massicciata stradale stabilizzata in tout-vénant di cava dello spessore di 40 cm, l'asfaltatura costituita
da binder compresso dello spessore di 5 cm (4,5% di bitume 80/100-180/200) con formazione delle
pendenze per il convogliamento dell'acqua meteorica e finitura superficiale con tappeto d'usura dello
spessore di 30 mm;
5. percorso pedonale in autobloccante in cls, conforme alla normativa per l’abbattimento delle barriere
architettoniche e dotato di segnalazione per non vedenti;
6. posa di cordoli prefabbricati in calcestruzzo a contenimento delle pavimentazioni secondo le
indicazioni di progetto;
7. formazione d’ingresso pedonale e carraio costituito da: cancello pedonale in ferro con serratura a
riscontro elettrico azionata dall’impianto citofonico e da pulsante collocato in prossimità dell’ingresso,
pensilina a protezione dell’ accesso pedonale secondo le indicazioni di progetto e della DL, cancello
carraio motorizzato con apertura mediante telecomando e chiave con blocchi di comando da
collocare all’interno e all’esterno ella recinzione, nicchie per la collocazione dei contatori per la
fornitura dell'energia elettrica, dell'acqua, del gas e del casellario postale in corrispondenza
all’ingresso pedonale, nei materiali e nelle dimensioni concordate con gli enti erogatori dei servizi;
8. realizzazione di pensilina sopra l’ingresso pedonale come da indicazioni di progetto o della DL;
9. installazione di impianto completo autoalimentato a pannelli solari di rete di illuminazione esterna,
comandato da un crepuscolare e da sensori di presenza, costituito da lampioncini con stelo e
pannelli solari integrato, dell'altezza di 1,50 m, infissi in blocchi di calcestruzzo da cm. 40x40x40, e
da lampade a parete con plafoniera in materiale acrilico resistente agli urti, con lampada a basso
consumo e da lampade
10. installazione di impianto completo di illuminazione esterna collegato alla rete elettrica del fabbricato,
comandato da un crepuscolare e da sensori di presenza e pulsanti, costituito da lampade a parete
con plafoniera in materiale acrilico resistente agli urti, con lampada a basso consumo e da lampade
11. rete di raccolta delle acque meteoriche costituita da pozzetti con griglia carrabile in ghisa, da
tubazioni in polietilene confluenti nei pozzi perdenti.
12. formazione di recinzione sul confine lungo Via Lamarmora costituita da muretto in calcestruzzo, con
sommità inclina verso il prato interno e lisciata, e da inferriata secondo le indicazioni di progetto;
13. formazione di muro di recinzione lungo il confine Ovest in muratura intonacato su entrambi i lati di
dimensioni e altezza uguali a quello da demolire.
14. scavi in sezione obbligata sia per fondazioni che per la formazione di canalizzazioni interrate,
compresa la sistemazione in sito dei materiali di risulta e il trasporto dell'eccedenza alle pubbliche
discariche;
15. reinterro degli scavi per le canalizzazioni con l'utilizzo di ghiaia e sabbia secondo le disposizioni degli
enti erogatori;
16. rete di fognatura delle acque nere (si veda capitolato impianti)
17. rete telefonica pubblica con pozzetti tombinati dotati di chiusini in ghisa carreggiabile secondo le
indicazioni dell' Azienda telefonica e tubi passacavi in polietilene flessibile per il passaggio dei cavi
con predisposizione del filo di traino.
18. Interramento diella rete del gas in media pressione auttualmente presente lungo la muratura
perimetrale secondo le specifiche dell’ente erogatore e lo schema riportato in progetto con la
denolizione della cabina attualmente presente lungo la recinzione del fabbricato;
19. messa a dimora, nelle posizioni di progetto, di 9 piante ad alto fusto (betulle) avente diametro di 10
cm ad 1m dalla base, sorretti con 3 pali tutori di adeguate dimensioni;
20. messa a dimora di arbusti (lavanda, rose,ecc) per un totale di 40 piantine
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C.12. - TABELLA DELLE VERIFICHE E DEI PRELIEVI
VERIFICHE ISPETTIVE
Il cantiere in oggetto, come tutti i cantieri ALER, sarà soggetto a verifiche ispettive da parte dell'ente
certificatore TÜV ITALIA ai fini della certificazione di qualità ai sensi della norma ISO 9001:2000.
Potranno essere pertanto compiuti sopralluoghi di verifica, anche senza preavviso, da personale interno
ALER e da incaricati TÜV ITALIA al fine di riscontrare evidenze oggettive comprovanti la rispondenza
dell'attività svolta rispetto ai requisiti di legge e a quelli imposti dal contratto.
Nel corso del sopralluogo l'impresa dovrà mettere a disposizione dei verificatori tutto il materiale richiesto
e facilitare il sopralluogo del cantiere e l'ispezione procedendo, se necessario, anche a soste
momentanee delle lavorazioni in corso.
TENUTA DELLA DOCUMENTAZIONE E VERIFICA DELLE FORNITURE
Al fine di facilitare l'opera del capo cantiere si riportano di seguito le misure minime da adottare ai fini
della qualità.:
a
b
c
d
e
f
g
h
i
l
m
n
o
p
q
r
s
documentazione da verificare
cartello di cantiere secondo modello ALER
baracca / ufficio (se prevista in PSC)
copia degli elaborati di contratto (capitolato ed elaborati grafici)
copia della concessione edilizia
copia notifica ASL inizio lavori
copia denuncia strutture
Registro degli infortuni dell'impresa (se con sede fuori Provincia)
libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200
kg
documentazione verifica trimestrale delle funi di sollevamento
copia conforme dell'autorizzazione all'impiego del ponteggio rilasciata al fabbricatore
progetto firmato da tecnico abilitato per ponteggi h>20m
copia del PSC
POS aggiornato dell'impresa
POS aggiornato dei subappaltatori
Giornale dei lavori aggiornato
Registro delle presenze in cantiere aggiornato
PIMUS piano di montaggio uso e smontaggio dei ponteggi
elementi da verificare nell'insieme
1
la recinzione del cantiere è in ordine e tale da impedire l'accesso di estranei
3
in caso di interferenza con il traffico veicolare su strada pubblica le segnalazioni sono
chiare e ben posizionate
non vi sono pericoli/problemi con i vicini confinanti
4
il ponteggio è nel complesso in ordine
2
Durante l'esecuzione delle strutture dovranno essere eseguite le seguenti operazioni:
1. controllo sul conglomerato DM 9.1.96 allegato 2: effettuare un prelievo ( composto da 2 provini ) per
ogni giorno di getto. I provini dovranno essere immediatamente contraddistinti con codici che
3
determinino in modo univoco l'area di getto corrispondente; nelle costruzioni con meno di 100 m di
getto si può derogare dall'obbligo di prelievo giornaliero, dovranno comunque essere eseguiti almeno
3 prelievi (6 provini) secondo disposizioni della DL. I provini dovranno essere sottoposti a
schiacciamento da parte di un Laboratorio Ufficiale ed il certificato di prova deve essere consegnato
alla DL;
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2. controllo sulle barre in acciaio DM 9.1.96 art..2.2.8.4: per ogni partita fornita al cantiere dovranno
essere prelevati 9 spezzoni per ogni diametro utilizzato, di questi 3 dovranno essere sottoposti a
prova di trazione presso un Laboratorio Ufficiale e 6 resteranno come riserva in caso di esito
negativo della prova sui primi 3;
3. solai prefabbricati: dovrà essere fornito il progetto in duplice copia dei solai prefabbricati o
semiprefabbricati firmato da tecnico abilitato e dovrà essere fornito il Certificato d'origine di ogni
solaio. Per i solai che debbano rispettare determinati livelli di resistenza all'incendio dovrà essere
fornito adeguato certificato;
4. certificazione da mettere a disposizione: dovranno essere messi a disposizione della DL i certificati di
prova compiuti dal produttore sull'acciaio fornito e le bolle di consegna del calcestruzzo e la
certificazione energetica per i materiali che ne sotto soggetti ai sensi del DM 2.4.98 (si veda capitolo
C.5.)
5. controllo su profilati in acciaio: ogni fornitura dovrà essere accompagnata da
•
certificato di collaudo secondo UNI EN 10204
•
dichiarazione che il prodotto è qualificato ai sensi del DM 9.1.96 unendo certificato del
Laboratorio Ufficiale
6. controllo sul legname da costruzione: per ogni fornitura potrà essere ordinata dalla DL una prova di
carico per verificare la rispondenza del legname alle richieste di resistenza prevista dal progetto
strutturale;
Verifica delle forniture:
a. Sostanze pericolose: per tutte le sostanze potenzialmente pericolose alla salute dei lavoratori
(collanti, diluenti, vernici, additivi, ecc.) deve essere tenuto in apposito in cantiere il foglio delle
istruzione sui rischi e sulle modalità d'impiego;
b. Qualità delle forniture: al fine di verificare la rispondenza delle forniture alle richieste del capitolato
dovranno essere fornite alla DL le certificazioni inerenti la qualità, le cartteristiche
tecniche e costruttive e la provenienza del materiale utilizzato in cantiere con relativo
documento di trasporto e la certificazione di ottenimento del marchio CE.
c.
Per materiali soggetti ad usura può essere richiesto dalla DL adeguata documentazione della
presenza di una rete di vendita del prodotto in zona.
Vige il criterio della totale rintracciabilità della filiera dei fornitori come sistema di garanzia e
responsabilità sui prodotti utilizzati.
Capitolato descrittivo recupero ex casa del custode - rev. 20/04/2010
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Capitolato edile - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
C.13. - CONSEGNA FABBRICATO
A lavori ultimati l'impresa dovrà inviare alla Direzione Lavori una comunicazione scritta con la quale si
annunci l'ultimazione, ai fini della verifica dei tempi agli effetti contrattuali.
La DL compirà congiuntamente con un rappresentante dell'impresa una visita al cantiere per constatarne
l'effettiva ultimazione; nel caso questo corrisponda al vero verrà redatto il verbale di ultimazione dei lavori
con la presa in consegna delle chiavi.
Per ogni alloggio l'impresa dovrà consegnare: le chiavi delle porte delle parti comuni, una copia della
chiave per l'apertura della cassetta postale e degli sportelli degli armadi dei contatori, 3 copie del
portoncino d'ingresso dell'alloggio, e una chiave per ogni porta interna agli alloggi.
In ogni alloggio dovrà essere presente una copia del manuale d'uso del termostato e del timer o del
cronotermostato.
Per ogni alloggio e per le parti comuni dovrà essere consegnata alla Direzione Lavori, in duplice copia, le
certificazioni ai sensi dell’art. 7 della l. 37/08 per gli impianti elettrici e idraulici corredata degli allegati
richiesti. Per l’impianto del gas dovrà essere presentato per ogni alloggio il tracciato delle tubazioni dal
contatore all’alloggio così come realizzato (as bulit).
L'impresa edile e le imprese subappaltatrici per le opere specialistiche è tenuta a sottoscrivere le
dichiarazioni necessarie ai fini della richiesta dell'agitabilità inerenti il lavoro eseguito.
Ad alloggi consegnati l'impresa dovrà effettuare gli interventi manutentivi che dovessero rendersi
necessari sia di carattere impiantistico che edile per una durata di tre mesi oltre la data di approvazione
del CRE o del Collaudo tecnico amministrativo.
Resta valida la durata dei 10 anni a decorrere dal verbale di ultimazione lavori per la contestazione dei
vizi occulti nei termini fissati dalla legge.
Gli alloggi potranno essere consegnati agli assegnatari anche in modo dilazionato nel tempo senza che
ciò costituisca ragione per non fornire assistenza all'avvio degli impianti dei singoli alloggi.
Al momento della messa in funzione degli impianti, se non testati in precedenza, dovrà essere garantita
la presenza dell'idraulico e dell'elettricista.
Capitolato descrittivo recupero ex casa del custode - rev. 20/04/2010
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Capitolato impianti - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
b - OPERE DA ELETTRICISTA...............................................................................................................................3
b.1 descrizione generale dell'impianto elettrico ......................................................................................................3
b.1.1- servizi comuni .................................................................................................................................................3
b.1.2- impianto generale di messa a terra...............................................................................................................4
b.1.3 - quadri dei contatori elettrici...........................................................................................................................4
b.1.4 – impianto delle singole unità abitative ..........................................................................................................4
b.2 - riferimenti normativi e prescrizioni di dettaglio ...............................................................................................6
b.2.1 - Riferimenti a norme e leggi...........................................................................................................................6
b.2.2 - Classificazione dell'impianto.........................................................................................................................6
b.2.3 - Scelta dei materiali e degli apparecchi ........................................................................................................7
b.2.4 - Impianti relativi agli alloggi............................................................................................................................9
b.2.5 - Servizi generali di fabbricato ......................................................................................................................10
b.2.6 - Impianto elettrico parti comuni ...................................................................................................................11
b.2.7 - Collaudo e verifiche.....................................................................................................................................12
c - OPERE DA IDRAULICO ...................................................................................................................................14
c.1 - Impianto di riscaldamento ..............................................................................................................................14
c.2 - Impianto idrosanitario .....................................................................................................................................15
c.2.1 - modalità d'esecuzione.................................................................................................................................16
c.3 - Impianto di distribuzione del gas ...................................................................................................................19
c.3.1 - modalità d'esecuzione.................................................................................................................................19
d - OPERE VARIE ..................................................................................................................................................20
d.3- Ventilazione ed espulsione fumi.....................................................................................................................20
d.3.1 - Canne espulsive dei fumi.................................................................Errore. Il segnalibro non è definito.
d.3.2 -Ventilazione bagni ........................................................................................................................................20
d.3.3 - Ventilazione meccanizzata con recuperatore di calore ............................................................................20
e - IMPIANTO DI SCARICO...................................................................................................................................21
e.1 - descrizione generale dell' impianto di scarico ..............................................................................................21
e.1.1 - modalità d'esecuzione ................................................................................................................................21
capitolato impianti IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
pag.1/23
Capitolato impianti - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
a - PREMESSA
Nel presente allegato è riportata la descrizione delle opere impiantistiche previste nell'intervento.
Gli impianti nel loro complesso devono essere realizzati nel rispetto di quanto contenuto nel presente
capitolato, negli elaborati grafici e nelle disposizioni normative e di legge vigenti al momento
dell'installazione.
Al momento della consegna del fabbricato gli impianti dovranno essere perfettamente funzionanti e gli
installatori dovranno provvedere al controllo dell'avvio di tutti gli impianti ed intervenire nel caso si
riscontrassero cattivi o mancati funzionamenti.
Rispetto della L. 37/08
L'esecuzione delle opere dovrà essere effettuata da ditta abilitata ai sensi della l. 37/08 ed al termine dei
lavori dovrà essere consegnata alla direzione lavori la prevista certificazione di conformità degli impianti alla
regola dell'arte (art.7 l. 37/08)
Certificazione energetica dei materiali impiegati
Per le componenti degli impianti rientranti nell'elencazioni riportata all'allegato A del Decreto 2 aprile '98
dovrà essere consegnata, prima della loro installazione, alla Direzione Lavori, la Dichiarazione di
certificazione energetica del prodotto.
I materiali installati in assenza di certificazione non verranno considerati nella stesura dello stato
d’avanzamento dei lavori.
capitolato impianti IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
pag.2/23
Capitolato impianti - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
b - OPERE DA ELETTRICISTA
b.1 descrizione generale dell'impianto elettrico
L'impianto elettrico al servizio delle singole unità (camere+bagno o zona giorno) e delle parti comuni avrà
origine dai punti di consegna localizzati nelle nicchie contatori indicate in planimetria di progetto in
prossimità degli accessi al lotto.
L'impresa è tenuta alla realizzazione delle canalizzazioni ed alla posa dei cavi fino al detto punto di
consegna.
b.1.1- servizi comuni
Il recupero edilizio, oggetto dell'appalto, comprende 6 unità oltre ai vani scala, al locale tecnico (lato
ascensore(, alla centrale termica e ad un cantinato.
E' prevista la posa di 1 contatore da 30 kWh per l’alimentazione di tutte le utenze del fabbricato. Il contatore
sarà del tipo a “scambio sul posto” al fine di registrare l’energia in ingresso e quella in uscita proveniente
dall’impianto fotovoltaico.
Il quadro generale del fabbricato sarà collocato nel vano tecnico al piano terra.
Il quadro generale dovrà contenere un interruttore generale magnetotermico automatico bipolare ed un
interruttore magnetotermico differenziale da 30mmA per: illuminazione delle parti comuni interne,
l’illuminazione esterna, impianto d'antenna televisiva, impianto ascensore, l’impianto citofonico, la centrale di
produzione dell’acqua calda e la centrale del riscaldamento.
Il quadro generale del fabbricato dovrà essere inserito in apposito armadio elettrico a tenuta IP 44.
Per i servizi comuni è prevista la seguente dotazione:
b.1.1.1 - impianto citofonico
impianto citofonico e di portiere elettrico. Le 2 pulsantiere di chiamata dovranno essere collocate in
prossimità dell’accesso pedonale all’area di pertinenza e dell’accesso al fabbricato. Un pulsante di apertura
sarà collocato in prossimità degli accessi per consentire l'apertura del cancello pedonale e della portoncino
di accesso al fabbricato.
b.1.1.2 - impianti TV
dovrà essere realizzato un impianto per la ricezione della TV analogica e digitale via terrestre nonché
impianto TV SAT trasportati sul medesimo cavo con centraline, partitori e prese del tipo “MIX-DEMIX” o
similari, tali da garantire entrambi i segnali su tutte le prese TV all’interno delle unità. Si veda schema
concettuale d’impianto allegato al progetto.
b.1.1.3 - canalizzazioni dell'impianto telefonico
dal punto di allaccio TELECOM alle prese previste negli alloggi con predisposizione del filo di traino
rispondente alle norme TELECOM;
b.1.1.4 - impianti di illuminazione delle parti comuni
L’ impianto di illuminazione sarà da realizzarsi come da progetto. Il vano scala, ogni corridoio comune, il
piano interrato avranno una propria linea fino al quadro generale di fabbricato. E' compresa la fornitura e
posa dei corpi illuminanti che nelle posizioni di progetto dovranno essere dotati di luce di emergenza con
riserva di carica di 60 minuti. I corpi illuminati dovranno essere dotati di lampade a risparmio energetico.
L’accensione dell’illuminazione comune avverrà mediante rilevatori di presenza e pulsanti di accensione e
sarà temporizata.
b.1.1.5 - impianto di illuminazione esterna
da collocare nelle posizioni di progetto, compresi i corpi illuminanti dotati di lampade a basso consumo e
tenuta IP44 ( si veda capitolo delle sistemazioni esterne del capitolato delle opere edili);
b.1.1.6 – impianto ascensore
Dovrà esser collocato un ascensore avente le caratteristiche minime riportate nel capitolato speciale. In
derivazione dal quadro generale di fabbricato, l’impianto elettrico di alimentazione dovrà essere progettato e
capitolato impianti IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
pag.3/23
Capitolato impianti - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
realizzato nel rispetto delle norme vigenti dall’installatore incaricato. Copia del progetto dovrà essere
consegnata alla direzione lavori.
Impianto
fotovoltaico
b.1.1.7 – impianto fotovoltaico
Al servizio delle parti comuni dovrà essere installato sulla copertura, nella posizione di progetto, nelle
posizioni di progetto, un impianto fotovoltaico della potenza di picco di almeno 3,00 kWp, completo di
inverter e di connessione alla rete elettrica del gestore di zona. La progettazione dell’impianto è a carico
dell’impresa che dovrà fare effettuare la progettazione e la fornitura in modo tale da realizzare un impianto in
grado d’accedere al riconoscimento delle tariffe incentivanti da parte del GSE (Conto Energia DM 19
febbraio 2007 e successive modifiche ed integrazioni).
E’ da intendersi a carico dell’installatore e quindi dell’impresa l’espletamento completo della pratica per la
sottoscrizione della Convenzione con il GSE per il riconoscimento delle tariffe incentivanti.
b.1.2- impianto generale di messa a terra
b.1.2.1- collegamenti equipotenziali delle masse metalliche delle parti comuni e delle tubazioni di adduzione
al collettore di terra.
b.1.2.2 - collegamento alla rete di terra del palo di sostegno dell'antenna.
b.1.3 - quadri dei contatori elettrici
I quadri dei contatori saranno collocati in apposita nicchia munita di sportello in corrispondenza con
l’accesso pedonale all’area di pertinenza del fabbricato:
- Interruttore magnetotermico differenziale (2x15A /30mA) di protezione della linea montante di ciascuna
unità.
- Interruttore magnetotermico differenziale da 30mA, di tipo idoneo a soddisfare il carico previsto per le parti
comuni del fabbricato, di protezione della linea di alimentazione del quadro generale delle parti condominiali.
b.1.4 – impianto delle singole unità
Per le singole unità è prevista la seguente, dotazione:
- centralino con la seguente dotazione:
•
interruttore differenziale bipolare ad alta sensibilità (2x15A/30 mA) da collocarsi nel centralino dell’unità;
•
interruttore magnetotermico automatico bipolare a protezione del circuito d'illuminazione (2x1 OA).
•
interruttore magnetotermico automatico bipolare (2 x 15 A) a protezione del circuito prese da 16A;
•
interruttore magnetotermico automatico bipolare (2 x 10 A) a protezione del circuito prese da 10A e
delle segnalazioni acustiche;
•
gruppo con trasformatore e suoneria;
per la dotazione dei singoli locali i requisiti minimi richiesti sono i seguenti:
− pulsante di chiamata all'esterno del portoncino d'ingresso all'alloggio;
− soggiorno pranzo: 6 punti luce, 10 prese 10-16 A, 2 presa TV-TV/SAT, 2 prese linea telefonica,
predisposizione base rete wireless, suoneria, ronzatore, 1 termostato ambiente, citofono , quadro elettrico
unità, pulsantiere per gestione luci ed impianto come da progetto;
− angolo cottura: 2 prese 10-16 A sul piano di lavoro, 3 prese da 10-16A con interruttore bipolare (piastre,
forno, lavastoviglie), 1 prese da 16 A (frigorifero), 2 prese per collegamento aspiratore della cappa di cucina.
− bagno tipo: 2 punti luce, 2 prese 10-16 A, 1 pulsante a tirante collegato al ronzatore, 1 presa 16 A con
interruttore bipolare per attacco lavatrice, 1 presa comandata per alimentazione dell'aspiratore nei bagni, 1
termostato ambiente, pulsantiere per gestione luci ed impianto come da progetto;
− camera tipo: 1 punto luce, 6 prese 10-16 A, 1 presa TV-TV/SAT, 1 presa 16A con interruttore bipolare
per mini frigorifero da camera, , 1 presa schuko 10-16A con interruttore bipolare per fancoil, termostato
ambiente, suoneria, ronzatore, citofono, quadro elettrico unità, pulsantiere per gestione luci ed impianto
come da progetto;
− atrio camera (dove presente): 1 punto luce, 2 prese 10-16 A, pulsantiere per gestione luci ed impianto
come da progetto;
− vani scala/disimpegni: comuni (quantità complessive): 16 punti luce, 6 punti luce d’emergenza, 6 prese
10-16 A (2 per piano), 4 prese schuko 10-16A (2 per piano) con interruttore bipolare per fancoil, 2 cronocapitolato impianti IZSLER – Via Lamarmora 211
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termostati, 2 suonerie, 2 ronzatori, elettroserratura porta di accesso al fabbricato, collegamenti per gestione
elettronica impianto di riscaldamento, pulsantiere per gestione luci ed impianto come da progetto;
− vano tecnico: quadro elettrico generale, delle singole unità, dell’ascensore e delle parti comuni, 1 punto
luce, 1 presa 10-16 A con grado di protezione IP65.
− centrale termica: 6 prese con interrutore magnetotermico bipolare posizionate a 90 cm dalla quota
pavimento, collegamento elettrico per pompa di sollevamento, 2 punti luce con opportuno grado di
protezione, 1 punto luce d’emergenza con carica di almeno 60 min, tutti i collegamenti elettrici necessari per
la gestione ed il funzionamento degli impianti installati;
− cantina: 2 punti luce, 1 punto luce d’emergenza con carica di almeno 60 min, 2 perse 10-16 A
posizionate a 90 cm dalla quota pavimento.
in caso di discordanza fra il precedente elenco e gli elaborati progettuali si deve far riferimento alle previsioni
degli elaborati di progetto.
Prima dell'inizio dei lavori la ditta incaricata dell'esecuzione degli impianti elettrici
dovrà fornire alla direzione lavori gli schemi unifilari dell'impianto elettrico
dimensionati sulla base delle potenze prevedibile per le parti comuni e per le singole
unità abitative.
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b.2 - riferimenti normativi e prescrizioni di dettaglio
in questo capitolo si approfondiscono con dettagli normativi e prescrittivi le richieste già riportate nel capitolo
precedente
b.2.1 - Riferimenti a norme e leggi
Tutti gli impianti elettrici dovranno essere eseguiti secondo i più recenti criteri della tecnica impiantistica e
con la scrupolosa osservanza delle Leggi (anche se non espressamente citate qui di seguito):
Legge del 22/1/2008 n°37
- Legge sulla prevenzione degli infortuni D.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955 (ed aggiornamenti successivi);
- Legge n. 186 del 1° marzo 1968 (materiali, apparecchiature ed installazione degli impianti secondo le
Norme CEI);
- Legge del 28/2/1986 n°41 e D.P.R. del 27/4/1978 n.384; Legge del 9/1/89 n.13 e D.M. 14/6/89 n.236 (superamento barriere architettoniche)
- Decreto ministeriale del 8/3/1985 -"Direttive urgenti prevenzione incendi"
- Legge n. 791 del 1977 (attuazione della direttiva comunitaria 72-23 C.E.E. del 29/2/1973 riguardante le
garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico utilizzato al di sotto di 1000 V in corrente
alternata);
- Legge n. 833 del 1978 (Riforma Sanitaria: artt. 23 e 24 relativi alla prevenzione ed alla sicurezza nel
lavoro, in particolare nel settore elettrico);
- Norma C.E.I. 64-8/1÷8 fascicoli n.1916÷1922 e varianti -"Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale
non superiore a 1000V in c.a. e 1500V in c.c.;
- Norma C.E.I. per gli impianti elettrici negli edifici prefabbricati e nelle costruzioni modulari (64-3/Fascicolo
316 e varianti);
- Norma C.E.I.64-2 e 64-2/A fascicoli n.1431-1432 e varianti-EC fascicolo 1973V-"Impianti elettrici nei
luoghi con pericolo di esplosione";
- Norma C.E.I. per gli impianti centralizzati di antenne TV (12-15/Fascicolo 4327);
- Norma C.E.I. per la protezione di strutture contro i fulmini (81-1 fascicolo n.1439 e varianti)
- Norma C.E.I. per le protezioni contro le sovracorrenti delle condutture di categoria 0 e 1 (64-6/Fascicolo
463);
- Norma C.E.I. per apparecchi di comando non automatici (23-9 /Fascicolo 823 del 15-6-87);
- Norma C.E.I. 11-8 fascicolo n.1285 -"Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia
elettrica. Impianti di terra"
- Norma C.E.I. 11-17 fascicoli n.558 V1 e n.1190 - "Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di
energia elettrica linee in cavo"
- Norma C.E.I. 64-50 fascicolo n.1282G - "Edilizia residenziale. Guida per l'integrazione nell'edificio degli
impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.
- Gli apparecchi illuminanti dovranno essere conformi al D.M. 9/10/1980 (G.U. 28/10/1980): "Soppressione
dei radio disturbi";
- Prescrizioni del Comando dei Vigili del Fuoco;
- Prescrizioni dell'ASM;
- Prescrizioni della S.I.P.;
ed inoltre l'osservanza:
- delle altre norme, anche se non indicate, sempre pertinenti l'esecuzione degli impianti elettrici;
- dell'entrata in vigore di nuove Leggi e/o Norme e/o varianti in corso d’opera.
La rispondenza degli impianti alle Norme sopra indicata è intesa nel senso più restrittivo e cioè, non solo
l'esecuzione dell'impianto sarà rispondente alle Norme ma, bensì, ogni singolo componente dell'impianto
stesso.
b.2.2 - Classificazione dell'impianto
Essendo l'impianto in oggetto di I categoria (secondo classificazione C.E.I. 64-8 art.2.1.15) senza propria
cabina di trasformazione, in base all'art. 5.4.06 della sopraccitata normativa si è attuata la protezione contro i
contatti indiretti prevista per il sistema TT.
E' previsto quindi un conduttore di protezione collegato ad un impianto di terra indipendente. Per la
protezione dai contatti indiretti deve essere verificata la seguente condizione:
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Rt< 50/l, dove:
Rt= Resistenza in ohm dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli
I = valore della corrente d'intervento del dispositivo di protezione in 5 s.
Per verificare questa condizione saranno usati interruttori differenziali con Idn = 30 mA con tempi di
intervento rispondenti alla norma CEI 23-18 ossia:
0,5 s per correnti differenziali pari a Idn;
0,2 s per correnti differenziali pari a 2 Idn;
0,04 s per correnti differenziali pari a 5 Idn;
b.2.3 - Scelta dei materiali e degli apparecchi
Tutti i materiali e le apparecchiature da impiegare nella esecuzione degli impianti elettrici dovranno essere
tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità, alle quali potranno essere
esposti durante l'esercizio. Il grado di protezione dei singoli apparecchi dovrà essere conforme alla
normativa in funzione della posizione dell’apparecchiatura e della sua funzione.
I materiali e gli apparecchi dovranno, inoltre, essere rispondenti alle relative Norme C.E.I. ed alle Tabelle di
unificazione CEI-UNEL, ove queste esistano.
La rispondenza dei materiali e delle apparecchiature alle prescrizioni di tali Norme e Tabelle deve essere
attestata, per tutti i materiali e gli apparecchi, dalla presenza del contrassegno dell'lstituto Italiano del
Marchio di Qualità (I.M.Q.) e/o dal marchio CE.
In tutti i casi, comunque, i materiali e le apparecchiature dovranno essere scelti fra quanto di meglio il
mercato sia in grado di fornire, tenendo conto dell'importanza della continuità del servizio e della facilità di
manutenzione.
b.2.3.1 - Tubi protettivi
Per impianti sottotraccia
- I tubi protettivi da disporre sotto pavimento e nei tavolati dovranno essere in polietilene di tipo flessibile
della "SERIE PESANTE" ad alta resistenza allo schiacciamento e resistenti alla fiamma, secondo tabella
UNEL 37121- norma C.E.I. 23-14.
- Il diametro dei tubi ed il raggio di curvatura dovranno essere tali da assicurare facilmente lo sfilaggio ed il
reinfilaggio dei conduttori.
In particolare il diametro interno dei tubi dovrà essere calcolato, in ogni caso, almeno 1,3 volte maggiore del
diametro del cerchio circoscritto al guscio dei cavi contenuti.
Comunque, il diametro interno minimo ammesso deve essere almeno di 16 mm.
- I tubi protettivi dovranno essere posati scegliendo tracciati ad andamento rettilineo verticale o orizzontale.
b) Impianti a vista ed interrati
- I tubi protettivi da impiegare per l'esecuzione degli impianti a vista nei cavedi ed interrati, dovranno essere
in P.V.C. di tipo "RIGIDO SERIE PESANTE" ad alta resistenza allo schiacciamento e resistenti alla fiamma;
secondo tabella UNEL 37118 - (C.E.I. 23-14).
b.2.3.2 - Cassette e scatole
a) Le cassette di derivazione (e le scatole contenenti gli apparecchi di comando) dovranno essere del tipo in
resina termoplastica auto estinguente e con buone proprietà meccaniche (resistenza agli urti).
Le dimensioni delle cassette di derivazione saranno da scegliere in relazione al numero ed alla sezione dei
conduttori che ad esse fanno capo, nonché al tipo di morsettiera con la quale si eseguiranno le connessioni.
Le cassette saranno da installare in numero tale da poter consentire il regolare e facile infilaggio dei
conduttori.
I coperchi delle cassette di derivazione (a totale isolamento di colore bianco) dovranno essere fissati in
modo sicuro mediante viti (e quindi, apribili solo con attrezzo).
b) le cassette da disporre per gli impianti a vista dovranno essere:
- a tenuta stagna (gradi di protezione IP44-lP55-lP66 in funzione del posizionamento);
- in materiale isolante termoindurente (resina poliestere rinforzata con fibre di vetro) di colore grigio;
- resistenti alla fiamma (auto estinguenti) ed al calore (120 °C);
- di elevate caratteristiche elettromeccaniche;
- inalterabili all'umidità ed ai vapori corrosivi.
c) quando siano necessarie, per determinate condizioni di posa, cassette in lega leggera; queste dovranno
avere un grado di protezione minimo IP55, viteria in acciaio inox, verniciatura con trattamento contro la
corrosione.
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b.2.3.3 - morsetti e morsettiere
Le connessioni dei conduttori dovranno essere contenute nelle cassette di derivazione ed eseguite
esclusivamente con morsetterie fisse.
Non sono ammessi morsetti volanti anche se muniti di rivestimento isolante.
Sia le morsetterie fisse che i morsetti volanti dovranno avere caratteristiche isolanti adeguate al sistema
elettrico a cui appartengono e dovranno avere le parti in tensione protette contro i contatti accidentali.
Il serraggio dei conduttori dovrà essere sicuro e non soggetto ad allentamento per vibrazioni.
b.2.3.4 - Conduttori e cavi
a) I conduttori da introdurre nei tubi protettivi in P.V.C. posti sottotraccia saranno in rame, unipolari, flessibili
del tipo non propagante la fiamma (H07V-K) nelle unità abitative, nelle colonne montanti e parti comuni . Per
la posa all'esterno degli edifici o interrata, sarà usato il tipo multipolare flessibile con guaina (H07 W-K).
I rivestimenti isolanti dei conduttori unipolari dovranno essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle
Tabelle CEI-UNEL 00722 per consentire la facile individuazione della funzione dei conduttori stessi:
- MARRONE/GRIGIO/NERO = PER LE FASI
- BLU CHIARO= PER IL NEUTRO
- GIALLO VERDE= PER LA TERRA
b) Per gli impianti eseguiti con tubi protettivi metallici, canalette, canalizzazioni interrate, i cavi uni-multipolari
da impiegare dovranno essere.
- unipolari isolati con gomma qualità G10 e grado di isolamento 4;
- multipolari flessibili con isolamento in gomma sotto guaina a base di mescola termoplastica qualità M1 o
elastomerica qualità M2 (tipo FG100M1 CEI-UNEL 35369 CEI-UNEL 5370 CEI-UNEL 35371).
Sarà ammessa l'utilizzazione di scatole comuni a circuiti con tensioni diverse, purché i conduttori/cavi siano
isolati per la tensione nominale del sistema a tensione più elevata e le cassette siano internamente munite
di diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, fra i morsetti destinati a serrare conduttori
appartenenti a sistemi diversi.
I cavi dovranno essere del tipo non propaganti l'incendio a basso sviluppo di fumi gas tossici e corrosivi
come previsto dalle C.E.I. 20-22 e C.E.I. 20-38.
b.2.3.4.1- Sezioni dei conduttori
Le sezioni dei conduttori sono calcolate considerando i carichi che verranno effettivamente posti in opera e
con la piena osservanza delle Norme C.E.I. e delle Tabelle UNEL relative alla materia.
La caduta di tensione non potrà essere superiore, rispetto alla tensione misurata contemporaneamente
all'inizio dell'impianto considerato a:
- 4% per i circuiti forza motrici;
- 3% per i circuiti illuminazione (con inseriti tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di funzionare
contemporaneamente). Le sezioni previste per i conduttori di ogni derivazione di utilizzo negli alloggi sono:
- 1,5 mmq per ogni singola derivazione di segnale acustico funzionante a bassissima tensione (12 \/);
- 1,5 mmq per ogni singola derivazione di Punto luce;
- 2,5 mmq per ogni singola derivazione di Presa a spina da 10A;
- 2,5 mmq per ogni singola derivazione di Presa a spina da 16 A.
Le sezioni minime ammesse per i conduttori delle linee dorsali all'interno di ogni alloggio sono:
- 2,5 mmq per la dorsale del circuito prese da 10A ed illuminazione;
- 2,5 mmq per la dorsale del circuito presa da 16 A;
- 4 mmq per la linea prese per grossi elettrodomestici (piastre, forno, lavatrice, lavastoviglie e FAN COIL).
- Per la linea montante principale di alimentazione relativa ad ogni singola unità è ammessa una sezione
minima di 6 mmq.
b.2.3.5 - Protezione delle sovracorrenti
Tutti i circuiti degli impianti elettrici relativi alle unità, nonché i circuiti dei servizi generali di illuminazione e di
alimentazione circuiti TV dovranno essere protetti dalle correnti di sovraccarico e di corto circuito con
interruttori automatici magnetotermici correttamente dimensionati secondo le condizioni: If≤1,45I; Ib≤ln≤lz
(If = corrente convenzionale d'intervento)
(Iz = corrente di max portata del conduttore)
(Ib = corrente d'impiego del conduttore)
(In = corrente nominale del dispositivo di protezione)
In particolare, gli interruttori automatici magnetotermici dovranno avere le seguenti caratteristiche;
- modulari componibili;
- potere di interruzione minimo di 4,5 KA per le parti comuni e per le unità;
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- meccanismi d'intervento e di manovra a tempo indipendente sia in chiusura che in apertura;
- soglia d'intervento elettromagnetico 4,8 In;
- intervento automatico segnalato dalla posizione della leva di manovra.
b.2.3.6 - Protezione dalle tensioni di contatto
Tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli utilizzatori (piastre, frigorifero, lavatrice,
cucina elettrica, Iavastoviglie, apparecchi illuminanti, ecc.) normalmente non in tensione ma che per difetto di
isolamento possono accidentalmente trovarsi sotto tensione, dovranno essere protette contro le tensioni di
contatto.
Tale protezioni dovranno essere realizzate mediante la messa a terra delle parti metalliche ed il
coordinamento con i dispositivi di protezione come da norme CEI 64-8.
b.2.3.7 - Apparecchi illuminanti
L'appaltatore dovrà fornire i seguenti apparecchi illuminanti per tutti i punti luce interni ed esterni indicati
nelle tavole di progetto:
- per i punti luce esterni a parete collegati alla rete elettrica del fabbricato, apparecchi a tenuta stagna
IP65 con lampade a basso consumo energetico da 32 W.
- per i punti luce esterni a parete autoalimentati con pannelli fotovoltaici e batteria di autosostentamento,
apparecchi a tenuta stagna IP65 con lampade a led e sensore di presenza;
- per l'illuminazione esterna, lampioni a stelo dell'altezza di 150 cm, con diffusore in policarbonato
trasparente antiurto a tenuta stagna (grado di protezione IP65) con lampade a basso consumo da 32 W
collegati alla rete parti comuni, comandati da sensore crepuscolare.
- per i punti luce interni delle parti comuni, apparecchi in policarbonato IP 65 con lampade a basso
consumo energetico ≤ 32 W
- per i punti luce esterni alle unità, apparecchi in policarbonato IP 65 con lampade a basso consumo
energetico ≤ 32 W
I modelli ed i colori dei corpi illuminanti dovranno esser approvati dalla DL.
b.2.4 - Impianti relativi alle unità
b.2.4.1 montanti di alimentazione e di terra
Dovrà essere realizzata la posa delle tubazioni dal limite di proprietà fino ai contatori secondo le modalità e
l'uso dei materiali prescritti dall'Azienda Erogatrice.
L'impianto interno ha origine dai contatore generale del fabbricato.
Le linee di alimentazione, derivate a valle del contatore, saranno inserite in condutture interrate fino al punto
di risalita in corrispondenza di cavedi impiantistici da collocare nelle parti comuni.
All'interno di questi ultimi correranno in tubazioni di protezione rigide munite di scatole di derivazione per lo
smistamento dette linee di ciascun appartamento di piano; a partire da questo punto saranno inserite in
tubazioni flessibili fino al raggiungimento del quadro unità abitative.
La protezione da corto circuito, da sovraccarico e da contatti indiretti di ciascuna delle colonne montanti (2x6
mmq H07 V-K conduttore di terra 1x6 mmq H07V-K gialloverde), dovrà essere garantita da un interruttore
magnetotermico differenziale da (2x15A/0,03A) posto immediatamente a valle del contatore insieme
all'interruttore di protezione della linea a servizio delle parti comuni.
Ogni linea montante non potrà essere interrotta né giuntata, ma dovrà arrivare direttamente al centralino
dell’unità abitativa.
Il contatore sarà posizionato nell’ apposita nicchia munita di sportello sito nella posizione di progetto o in
posizione concordata con l'Azienda Erogatrice.
E' prevista una potenza impegnata di 30 kW per l’intero fabbricato.
Si dovrà anche prevedere un coordinamento degli interruttori di protezione alla base del montante e nel
centralino d'alloggio, in modo che il primo intervenga solo in caso di corto circuito, sovraccarico o
dispersione sul montante stesso.
b.2.4.2 - apparecchi di comando
Gli apparecchi di comando non automatici per i centri luce (interruttori, deviatori, invertitori, ecc.) dovranno
essere di tipo componibile in scatola rettangolare, con supporto/placca a totale isolamento fissati alla scatola
a mezzo di viti, con azionamento a bilanciere e contatti aventi una portata minima di 10 A/250 V, conformi
alla Norma C.E.I. 23-9 e varianti e garantiti dal Marchio Italiano di Qualità.
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Le placche dovranno essere in materiale plastico nel colore scelto dalla direzione lavori fra i colori disponibili.
I Frutti saranno di colore grigio antracite salvo altra disposizione della D.L. .
b.2.4.3 - prese di corrente
Le prese di corrente bipolari con terra da 10 A e 16 A, ad alveoli protetti di tipo componibile come gli
apparecchi di comando, dovranno essere conformi alle Norme C.E.I. e garantite dal Marchio Italiano di
Qualità.
Dovranno avere un grado minimo di sicurezza IP2.1 e saranno strutturate in modo da evitare il contatto
accidentale con parti in tensione anche durante l'inserzione e la disinserzione delle spine.
Le placche dovranno essere in materiale plastico nel colore scelto dalla direzione lavori fra i colori
disponibili. I frutti saranno di colore grigio antracite salvo altra disposizione della D.L.
b.2.4.4 - prese di corrente con interruttore
I circuiti di alimentazione degli elettrodomestici quali lavatrice, cucina, lavastoviglie, piastre ad induzione,
ecc., avranno oltre alla protezione generale da sovracorrente già prevista nel centralino una intercettazione
in zona costituita da un interruttore bipolare.
b.2.4.4 - bagni e docce
Nei locali ove vi sia la presenza di vasche da bagno o docce dovranno essere rispettate, per la posa di prese
ed apparecchiature elettriche, le distanze e le indicazioni contenute nella norma C.E.I. 64-8.
Le masse estranee, nelle zone di pericolo, devono essere collegate al conduttore di protezione.
Sono da considerarsi masse estranee la vasca da bagno e la doccia.
b.2.4.5 - segnalazioni elettriche
La segnalazione d'ingresso ad ogni unità dovrà essere realizzata mediante pulsante da collocare all'esterno
agente con suoneria idonea alimentata mediante il trasformatore inserito nel centralino.
Per le chiamate interne all’unità la suoneria inserita nel centralino dovrà avere un suono diversificato rispetto
a quella prevista per la segnalazione d'ingresso. La suoneria per le chiamate interne alle unità dovrà essere
deviata anche nelle zone giorno e nelle parti comuni.
b.2.4.6 - conduttori equipotenziali (norma C.E I. 64-8)
I conduttori equipotenziali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di
protezione principale dell'impianto con un minimo di 6 mmq.
Sono richiesti i collegamenti equipotenziali delle tubazioni di acqua fredda e calda all'ingresso dei bagni,
delle cucine e all'uscita dello scambiatore. I collegamenti equipotenziali dovranno essere, dove possibile
ispezionabili e collocati in una apposita cassetta chiusa con sportello avvitato.
Le connessioni tra il conduttore e le tubazioni dovranno essere realizzate per mezzo di appositi morsetti in
acciaio zincato in modo che sia assicurato un perfetto contatto elettrico e siano evitate possibili corrosioni.
b.2.5 - Servizi generali di fabbricato
b.2.5.1 - impianto citofonico
Sarà costituito da apparecchiature di elevate prestazioni per realizzare un servizio citofonico con le seguenti
caratteristiche:
- posto esterno composto da scatole, telai, placche, pulsanti luminosi ad elementi modulari e componibili;
gruppo fonico monoblocco completo di altoparlante con membrana in nylon e microfono
magnetodinamico amplificato; da posizionare in prossimità dell'ingresso pedonale;
- alimentatore a Marchio Italiano di Qualità con circuiti fonici protetti dalle sovracorrenti e separati dai circuiti
in corrente alternata; stadio di amplificazione con uscita non inferiore a 100 mmW su 20 Ohm regolabili in
continuità, potenziometro per la regolazione del livello sonoro al posto esterno e relè per il telecomando
della serratura elettrica;
- gli apparecchi derivati interni saranno in esecuzione da parete con circuito di chiamata a ronzatore,
corredati di un pulsante per comanda serratura elettrica e muniti di cordone estensibile; conversazione
bicanale mediante due distinte capsule magnetodinamiche rispettivamente con funzione di microfono e di
ricevitore;
-il circuito di alimentazione in corrente alternata dovrà essere adeguatamente protetto contro il sovraccarico
ed il corto circuito, nonché dalle tensioni di contatto (protezione magnetotermica e differenziale); dette
protezioni saranno da centralizzare sul Quadro Servizi generali di fabbricato;
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- la linea di alimentazione dell'impianto è derivata dal quadro servizi generali e le condutture con percorsi
sottotraccia raggiungono il vano montanti del corpo scala opportunamente separate da tutti gli altri circuiti
elettrici dello stabile.
b.2.5.2 - Colonna montante telefoni
Per l'allacciamento del fabbricato alla rete telefonica, dovrà essere collocata una tubazione e pozzetti
d'ispezione nelle dimensioni indicate dalla TELECOM fino al limite di proprietà.
E' previsto un terminale di rete (cassetta di derivazione) per fabbricato, ubicato nella posizione che sarà
indicata dalla TELECOM, da cui si sviluppa la colonna montante per il raggiungimento delle singole unità.
All'ingresso di ogni unità è stato previsto un punto telefonico costituito da 3 scatole da incasso unificate
TELECOM collegate fra loro per l'allacciamento alla rete esterna.
Negli altri ambienti sono stati previsti due punti telefonici collegati al precedente schema ad anello.
Tutte le tubazioni, i pozzetti, le scatole etc., occorrenti alla realizzazione dell'impianto, devono essere
destinate ai soli punti telefonici
Dovrà essere eseguita una colonna montante (ad esclusiva disposizione per il servizio telefonico) da
distribuire a tutte le unità.
La tipologia, le dimensione e le modalità di posa dei tubi (in P.V.C. a marchio di qualità), delle cassette e di
altri componenti necessari, dovranno essere conformi alle prescrizioni ed agli accordi preliminari con la
Società installatrice degli apparecchi telefonici (TELECOM).
b.2.6 - Impianto elettrico parti comuni
b.2.6.1- Alimentazione e prelievo energia
L'impianto ha origine dal contatore generale previsto nello stesso vano in cui sono situati i contatori di
appartamento, subito a valle della protezione magnetotermica differenziale dei servizi generali suddiviso in
linee distinte, sezionabili, comandate e protette da interruttori magnetotermici adiacenti a quello di protezione
generale sopraindicato.
b.2.6.2 - llluminazione di sicurezza
Sono previsti dei complessi autonomi di illuminazione di sicurezza con batteria tampone garantente una
durata minima di 60 minuti, atti a garantire un'affidabile illuminazione (vani scala, androne fabbricato, portici).
b.2.6.3 - llluminazione interna ed esterna
Per i vani scala ed i percorsi comuni, è stata prevista l'accensione a tempo mediante rilevatori di presenza e
pulsanti manuali luminosi opportunamente dislocati ad integrazione dell'illuminazione notturna permanente
garantita da una parte dei corpi illuminanti.
Il consenso delle accensioni con timer è dato da un interruttore crepuscolare che combinato
circuisticamente con un orologio programmatore, permetterà l'accensione manuale delle luci nelle ore
notturne.
Le luci notturne verranno attivate dall'interruttore crepuscolare.
Negli atri d'ingresso, nei percorsi di accesso pedonali e nelle aree verdi, deve essere prevista l'accensione
automatica delle luci a mezzo interruttore crepuscolare.
Per l'alloggiamento delle linee di alimentazione elettrica nei tratti esterni all'edificio,(strade di accesso, aree
verdi ecc.), devono essere previste, come per la distribuzione principale, tubazioni interrate e adeguati
pozzetti ispezionabili.
Le luci autoalimentate del tipo a led con pannello solare e batteria, saranno comandate da sensore di
presenza.
b.2.6.4 - Impianto generale di messa a terra
Oltre alle masse devono essere messe a terra anche le masse estranee all'impianto elettrico esistenti
nell'area del complesso quali:
le tubazioni dell'acqua, del riscaldamento, del gas, nonché le armature della struttura in calcestruzzo armato
e del plinto di quella in acciaio oltre che quest'ultima.
L'impianto di terra sarà costituito dalle seguenti parti:
b.2.6.4.1 - Conduttori equipotenziale
Hanno lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse estranee e il conduttore di protezione o il
collettore (o nodo) principale di terra.
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b.2.6.4.2 - Conduttore di protezione
E' stato previsto un unico conduttore di protezione comune a tutte le masse come prescritto dalle norme CEI
64-8.
Detto conduttore sarà inserito in tubazioni e cassette di derivazione separate da tutte le altre condutture.
Ai conduttori di protezione saranno collegati i poli di terra di tutte le prese di corrente nonché tutti i centri
luce, i poli di terra di tutti i centralini, l'impianto equipotenziale tra tubazioni nei bagni, l'impianto
equipotenziale tra tubazioni nelle cucine, il sostegno dell'antenna TV, gli apparecchi illuminanti, tutte le parti
metalliche delle apparecchiature elettriche, e quant'altro necessario anche se non descritto per realizzare un
impianto di messa a terra che sia corrispondente alle vigenti prescrizioni normative.
Il rapporto fra conduttore di protezione e conduttore di fase dovrà essere del seguente tipo:
- per conduttori di fase con S<16 mmq dovrà essere usato un conduttore di protezione si Sp=S;
- per conduttori di fase con 16<Ss35 mmq dovrà essere usato un conduttore di protezione si Sp=16 mmq;
- per conduttori di fase con S>35 mmq dovrà essere usato un conduttore di protezione si Sp=S/2.
b.2.6.4.3 - Collettore principale di terra
Al collettore principale di terra, che dovrà essere posto in posizione ispezionabile per effettuare verifiche e
misure e segnalato con apposito cartello, dovranno essere collegati: i conduttori di protezione, il conduttore
di terra e i conduttori equipotenziali principali. I collegamenti dovranno essere effettuati per mezzo di
morsetti.
b.2.6.4.4 - Conduttori di terra e dispersori
Il sistema conduttore di terra e dispersori dovrà essere realizzato nell'omogeneità dei materiali usati che
dovranno essere di preferenza in rame o acciaio ramato o acciaio zincato.
Dovrà essere garantita l'affinità galvanica fra i materiali usati, non è ammesso ad esempio il collegamento
diretto fra corda in rame e picchetto in acciaio zincato.
Il conduttore di terra dovrà essere posato in tubazioni in P.V.C. rigido del diametro minimo di 60 mm da
interrare ad una profondità di sicurezza di almeno 100 cm, ricoperte con uno strato di protezione in
calcestruzzo.
I dispersori del tipo a picchetti (lunghezza minima 300 cm) dovranno essere collegati in appositi pozzetti
ispezionabili.
Il conduttore dovrà descrivere un anello chiuso e ad esso dovranno essere collegate le armature strutturali
Nel complesso dell'impianto di messa a terra, dimensionato nel rispetto delle norme C.E.I. 64-8 capitolo IX,
dovrà essere tale da ottenere durante il collaudo un valore della resistenza di terra minore al massimo
uguale a quanto fissato dal D.P.R. 547/55.
In particolare trattandosi di un impianto del tipo TT protetto con interruttori differenziali con soglia di
intervento da 300 mA, al fine di ottemperare all'art. 5.4.06 delle norme CEI 64-8 fas.1000 sarà sufficiente
che il valore totale della resistenza di terra sia inferiore a 50V/0,5A=100 ohm.
La misura della stessa, la compilazione del modello "B" e la relativa denuncia all'USSL sarà di competenza
dell'installatore.
b.2.7 - Collaudo e verifiche
Ad impianti eseguiti saranno accertate le caratteristiche dei materiali impiegati e l'esecuzione degli impianti
stessi come prescritto dalle norme C.E.I..
In particolare sarà verificata:
- la sfilabilità dei conduttori (preferibilmente nei tratti non rettilinei);
- la resistenza d'isolamento verso terra e fra conduttori appartenenti a polarità diverse;
- il valore della resistenza dell'impianto di terra in relazione ai tipi di protezione adottati;
- la continuità della rete di terra;
- la taratura delle protezioni delle sovracorrenti;
- il corretto funzionamento degli interruttori differenziali;
- le cadute di tensione (in particolare nei montanti).
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La posa dei frutti dovrà rispettare le quote fissate dalla normativa per l'abbattimento delle barriere
architettoniche e riportate nella figura di seguito riprodotta:
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c - OPERE DA IDRAULICO
c.1 - Impianto di riscaldamento e raffrescamento
L’impianto di riscaldamento - raffrescamento dovrà essere realizzato nel rispetto della normativa vigente.
I suddetti impianti saranno del tipo centralizzato.
I terminali di erogazione saranno del tipo radiante (termoarredo) nei bagni e fan coil in tutti gli altri locali
dotati di impianto termico, tutti gestiti da appositi termostati.
E’ prevista l’installazione di un doppio scambiatore a piastre in centrale termica, il primo dedicato alla
fornitura di riscaldamento ai piani terra e primo ed il secondo dedicato alla produzione istantanea di acqua
calda sanitaria, nella misura di 25 l/min, oltre che di una pompa di calore Aria/Aria in copertura per il
raffrescamento.
L’impianto di distribuzione del fluido termovettore sarà a 2 tubi (A/R) che grazie ad un commutatore
estate/inverno trasporteranno ai fan coil fluido ad alta temperatura in inverno e fluido refrigerato in estate. Il
funzionamento dei termoarredi nei bagni dovrà essere tale da operare solamente in inverno al fine di evitare
fenomeni di condensa.
Dal locale centrale termica prenderà origine l’impianto di distribuzione principale del fluido vettore per il
riscaldamento/raffrescamento, con tubazioni coibentate (con gli spessori previsti dalla tab. B del D.P.R.
26/08/1993 n. 412) con colonne montanti separate per ogni collettore di piano. Tutto ciò sarà reso possibile
per mezzo di un collettore di distribuzione principale del tipo coibentato con coppelle preformate. Ogni
colonna sarà dotata di apposito gruppo di circolazione.
In corrispondenza di ogni piano, nei disimpegni, verranno collocati in nicchia predisposta, collettori
premortati e coibentati con coppelle, in cassetta in lamiera zincata per la distribuzione del riscaldamento e
del raffrescamento, con rimandi in locale tecnico o in centrale per la telelettura dei consumi.
Nel caso della distribuzione dei fan coil dovranno essere utilizzati collettori in acciaio inox coibentati mentre
per quanto riguarda i collettori collegati ai termoarredi saranno ammessi collettori in ottone nichelato.
Qualora venissero utilizzate tubazioni in Multistrato PE-Xb/Al/PE-Xb o in PeX-C non saranno ammesse
giunzioni di alcun genere.
Per ciò che consta il dimensionamento dell’impianto a fan coil viene fornito un progetto di massima sui
diametri da utilizzare poiché le portate in gioco variano notevolmente a seconda delle tipologie e dei marchi
di prodotto prescelti. Sarà onere della ditta appaltatrice fornire il progetto esecutivo in funzione dei prodotti
prescelti, che dovrà essere firmato da tecnico abilitato e sottoposto alla Direzione Lavori.
Lʼimpianto dovrà essere corredato di tutti gli elementi e la componentistica necessaria per una realizzazione
a regola dʼarte dellʼimpianto anche se non espressamente indicati nelle tavole di progetto.
certificazione
energetica
certificazione energetica dei materiali utilizzati
Prima dell'approvvigionamento e della fornitura in cantiere del materiale soggetto ad obbligo di certificazione
delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche ai sensi del D.M. 2.4.98, l'impresa dovrà fornire alla
Direzione Lavori copia del certificato.
I materiali per il quale è richiesta certificazione sono quelli contenuti nell'allegato A al D.M. citato e
riassumibili in:
generatori di calore
collettori
kit di miscelazione (se presenti)
testine termostatiche
pompe e circolatori
tubazioni
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c.2 - Impianto idrosanitario
Approvvigionamento dell’acqua fredda
L'impianto idrico avrà origine dal punto di consegna dell'Ente erogatore al limite di proprietà .
Il contatore generale dell’acqua verrà collocato nella nicchia contatori posizionata come su indicazioni
dell’Ente Erogatore.
Il contatore dovrà essere intercettabile con una copia di valvole a sfera. Nel caso sia richiesto dall’Ente
Erogatore dovrà essere collocato un disconnettore a valle del contatore e dun riduttore di pressione nel caso
in cui la pressione riscontrata sia superiroe alle 5 atm.
Dal contatore prende origine la rete interna che dovrà servire il fabbricato, e più specificatamente: il sistema
di produzione dell’acqua calda mediante scambiatore a piastre dedicato dimensionato per la produzione di
almeno 25 litri al minuto che verrà poi distribuito ai piani come da tavole di progetto.
Nel locale Centrale termica, a monte di tutti gli impianti si dovrà prevedere un sistema di trattamento
dell'acqua funzionante sul principi del passaggio del fluido attraverso un campo magnetico permanente e la
formazione di deposito di aragonite non incrostante [ riferimento modello New ARA della Vosges oppure
Gamma Euro 2000-Top Chem equivalenti ].
Il sistema adottato dovrà essere certificato da Istituto di verifica specializzato.
L’acqua fredda e calda verranno distribuite mediante sistema a colonne montanti ai piani e collettori che
dovranno essere intercettabili ai piani mediante valvole a sfera.
Le tubazioni di collegamento, fra il punto di consegna dell’Ente Erogatore ed il contatore e da questo al
fabbricato saranno in polietilene atossico PN 16 ad alta densità. Le parti in corrispondenza del contatore
generale saranno in acciaio zincato coibentate con coppelle isolanti anticondensa. All’interno del fabbricato
la distribuzione avverrà mediante tubazioni in multistrato PeXb/Al/PeXb conformi all’utilizzo per uso potabile
(da dimostrarsi con apposito certificato del produttore da presentare alla DL prima dell’approvvigionamento
del materiale stesso). Il tubo non potrà in alcun caso essere giuntato.
La distribuzione dell’acqua agli stacchi puntuali delle unità dovrà avvenire per mezzo di collettori per uso
idro-sanitario. Si precisa che anche gli stacchi riguardanti lavatrici e lavastoviglie, che dovranno essere
dotati di portagomma, dovranno prevedere sia l’acqua calda che l’acqua fredda.
Al piano terra dovrà essere predisposto pozzetto con derivazione dell’acqua fredda e sistema di irrigazione
automatico comandato da centralina.
Produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria (acs)
L'acqua calda verrà prodotta mediante l’utilizzo di uno scambiatore a piastre collegato alla rete cittadina del
teleriscaldamento dedicato, dimensionato in maniera tale da garantire una portata di almeno 25 l/min di
a.c.s. alla temperatura di 45°. Si veda schema concettuale centrale termica.
Sulla base della scelta dei materiali da utilizzare, prima della posa, l’impresa dovrà sottoporre alla DL per
approvazione il progetto esecutivo dell’impianto.
Le tubazioni dell'acqua fredda e calda all'interno delle unità saranno in multistrato PeXb/Al/PeXb conformi
all’utilizzo per uso potabile (da dimostrarsi con apposito certificato del produttore da presentare alla DL prima
dell’approvvigionamento del materiale stesso). Il tubo non potrà in alcun caso essere giuntato.
Le tubazioni dell'acqua calda dovranno essere coibentate con gli spessori previsti dalla tab. B del D.P.R.
26/08/1993 n. 412.
Dal bollitore di produzione dell’acqua calda sanitaria prenderà avvio la rete di distribuzione alle unità che
sarà realizzata in multistrato PeXb/Al/PeXb conformi all’utilizzo per uso potabile (da dimostrarsi con apposito
certificato del produttore da presentare alla DL prima dell’approvvigionamento del materiale stesso). Il tubo
non potrà in alcun caso essere giuntato.
Come già sottolineato il distributivo dovrà essere gestito con collettori primari ai piani e collettori secondari
per le singole unità, con pompe di rilancio ove necessario.
L’impianto di distribuzione dell’acs sarà dottato di tubazione e pompa di ricircolo.
La pompa di ricircolo sarà comandata da apposito timer che consentirà lo spegnimento notturno.
La dotazione standard dei bagni è la seguente:
- bagno:
1 piatto doccia conforme alle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche (scalino di massimo 2
cm col pavimento) – con attacco per acqua calda e fredda
1 bidet del tipo sospeso – con attacco per acqua calda e fredda
1 vaso del tipo sospeso – con attacco per acqua fredda
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1 lavabo del tipo sospeso – con attacco per acqua calda e fredda
1 attacco lavatrice con portagomma sia per acqua fredda che per acqua calda.
I sanitari dovranno avere dimensioni, altezza e distanze dalle pareti e fra di loro, tali da garantire il
movimento della carrozzina e l’uso da parte di disabili.
Il vaso dovrà sporgere di 75÷80 cm dal filo della parete ed il sedile deve essere collocato a 45÷55 cm dal
pavimento.
Il comando dello sciacquone dovrà essere di tipo pneumatico e collocato di lato ed in posizione anteriore
rispettoal vaso.
Nella stanza predisposta per persone diversamente abili a fianco del vaso dovrà essere colocato un
maniglione orizzontale d’appoggio ad una quota di 75÷80 cm dal pavimento.
In prossimità del vaso dovrà esser collocata una doccetta provvista di miscelatore da utilizzare come bidet.
Nelle cucine dovrà essere predisposto un attacco per l'acqua fredda e calda per il lavello e un attacco
l'acqua fredda e calda per la lavastoviglie.
Nel caso la lavatrice non possa essere collocata nel bagno dovrà essere predisposto un attacco con
portagomma nell’angolo cottura con relativo attacco di scarico.
Per le parti comuni:
Nelle posizioni di progetto devono essere collocati i pozzetti con il rubinetto con portagomma per l’innaffio
del verde comune.
c.2.1 - modalità d'esecuzione
c.2.1.1 - Elaborati e documentazione da consegnare
La Ditta appaltatrice dovrà consegnare per approvazione alla Direzione lavori, prima dell’installazione degli
impianti, la documentazione di seguito specificata:
i certificati di omologazione, depliants, cataloghi e tutto quanto altro può servire a garantire la
conformità delle apparecchiature e dei materiali, da mettersi in opera, alle richieste di legge, alle specifiche
del presente capitolato e del progetto esecutivo.
La mancataconsegna della documentazione bloccherrà l’ammissione delle opererelativa alla contabilità
d’avanzamento.
c.2.1.2 - Messa in opera
La messa in opera dei materiali e della apparecchiature dell'impianto dovrà essere realizzata a regola d'arte
e nel rigoroso rispetto delle indicazioni degli elaborati d'appalto e delle prescrizioni di legge.
Le tubazioni, prima della posa in opera, dovranno essere accuratamente pulite; dopo la posa dovranno
essere protette, da possibili offese di cantiere, con una copertura di malta cementizia.
L'isolamento delle tubazioni dovrà essere continuo; non sono ammesse interruzioni in corrispondenza di
curve, giunzioni e altri pezzi speciali.
La prova di tenuta idraulica delle tubazioni sarà effettuata cosi come specificato all'articolo corrispondente
dell'impianto di riscaldamento. L'unica variante riguarderà la pressione di prova che sarà portata da 6 bar (6
2
2
kg/cm ) a 10 bar (10 kg/cm ).
c.2.1.3 - Messa in servizio dell'impianto
In occasione dell'ingresso degli assegnatari la Ditta esecutrice dei lavori dovrà provvedere alla messa in
servizio dell'impianto; in particolare dovrà effettuare le seguenti operazioni e verifiche:
- controllo di buon funzionamento delle apparecchiature dell'impianto (gruppo di sicurezza);
- verifica di regolare erogazione dell'acqua ai punti previsti
- controllo della durezza dell'acqua trattata.
c.2.1.4 - Prescrizioni generali per i materiali
Tutti i materiali e le apparecchiature dovranno avere caratteristiche fisiche in grado di resistere, con i dovuti
margini di sicurezza, alle sollecitazioni termomeccaniche previste dalla progettazione.
Dovranno inoltre essere conformi alle prescrizioni della legislazione vigente e soddisfare i requisiti tecnicoprestazionali definiti dal presente capitolato. I componenti non metallici dell'impianto, in materia plastica o in
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gomma, saranno tali da rispettare le richieste della circolare del Ministero della Sanità n.102-3990 del
21/12/1978:
- "disciplina igienica concernente le materie plastiche e gomme per tubazioni e accessori destinati a venire
in contatto con acqua potabile o da potabilizzarsi".
Gli apparecchi sanitari in ceramica saranno costruiti con materiali conformi alle prescrizioni della norma:
- UNI 4542 - apparecchi sanitari di materiali ceramici. Classificazione e definizione dei materiali".
Le superfici di tali apparecchi saranno lisce, prive di fenomeni di cavillatura e di qualsiasi altra imperfezione
d'aspetto.
Per la loro accettazione sarà valido quanto stabilito dalla norma:
- UNI 4543 - "Apparecchi sanitari di materiali ceramici. Collaudo ed accettazione".
Le apparecchiature sanitarie in acciaio dovranno essere protette con smalto di porcellana; non dovranno
presentare superfici con avvallamento, bolle, crateri o punte di spillo.
Lo smalto dovrà essere resistente agli acidi, secondo le indicazioni della norma:
- UNI 5717 - "Rivestimenti protettivi applicati a caldo. Determinazione della resistenza degli acidi a freddo
degli smalti porcellanati e relativa classificazione. Attacco con acido citrico".
La rubinetteria dovrà essere in ottone avente caratteristiche fisico-meccaniche equivalenti o superiori a
quelle corrispondenti alle seguenti composizioni:
- UNI 5035 - OT S 60 Pb 2
-UNI 4891 - OT 60.
La cromatura dovrà essere preceduta da nichelatura e dovrà superare, senza distacco pellicolare, la prova
individuata dalla norma:
-UNI 4530-73 - "Corrosione di materiali metallici".
c.2.1.5 - Descrizione dei materiali
Gruppo contatore costituito da:
• contatore volumetrico conforme alle richieste dell'Ente fornitore dell'acqua potabile;
• disconnettore;
2 valvole a sfera a passaggio totale;
• rubinetto di scarico;
sotto i contatori dell'acqua dovrà essere realizzato un catino per la raccolta dell'acqua in uscita dai
disconnettori con tubo di scarico con funzione di "troppo pieno";
Gruppo trattamento acque da collocarsi a monte degli impianti in centrale termica, costituito da acceleratore
ionico (tipo: Gamma Euro 2000-Top Chem o similari).
Gruppi vaso di scarico composto da:
- vaso a sedile in vitreous-china del tipo a cacciata (h=380 mm, l=360 mm, p=490 mm) con tasselli, rosette e
viti di fissaggio;
- cassetta esterna bassa da 10 It in materiale plastico a doppio pulsante, di colore bianco, isolata contro la
trasudazione, con coperchio resistente al fuoco e rubinetto di arresto interno od esterno alla cassetta stessa;
- sedile in materiale plastico con anello a sezione piena.
Gruppi bidet composti da:
- bidet con foro centrale in vitreous-china (h=380 mm, l=360 mm, p=~50 mm) con tasselli, rosette e viti di
fissaggio;
- sifone ad S da 1 114" regolabile a cannocchiale;
- piletta di scarico con foro di troppo pieno e croce interna;
- miscelatore monocomando, bocchello rompigetto, prese a squadra in ottone e comando di scarico "a
saltarello".
Gruppi lavabo composti da:
- lavabo a foro centrale in vitreous-china (I=640 mm, p=480 mm) con mensole o tasselli di fissaggio a
parete;
- miscelatore monocomando, bocchello rompigetto, prese a squadra in ottone e comando di scarico "a
saltarello";
- sifone a bottiglia da 1 1/4" regolabile a cannocchiale.
Gruppi doccia composti da:
- piatto doccia in vitreous-china (I=800mm, p=800 mm)
-miscelatore semplice ad incasso con braccio di erogazione a soffione orientabile e dispositivo anticalcare a
molla di richiamo;
- piletta sifoide con piastra a griglia forata avente diametro minimo 70 mm.
Gruppi lavello composto da:
- Lavello a due vaschette in acciaio (non da fornire da parte della ditta appaltatrice) (I=900 mm, p=450 mm)
con mensoloni di fissaggio a parete;
- blocco esterno di erogazione con coppia rubinetti, bocca di miscelazione a snodo e bocchello rompigetto;
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- sifone a bicchiere da 1 1/4" a doppia combinazione, regolabile a cannocchiale.
- Sifoni per lavatrice e lavastoviglie ad incasso con placca di copertura in acciaio inossidabile.
- Tubi in polietilene nero (classe minima di pressione PN 10) conformi alle caratteristiche della norma:
UNI 7611/76 -'tubi in polietilene ad alta densità per condotte di fluidi in pressione. Tipi, dimensioni e requisiti
con raccorderia e pezzi speciali di giunzione".
- Tubi in acciaio zincato conformi alle caratteristiche delle già citate norme UNI 7287/74 e UNI 7288/74, con
supporti e quanto altro necessario per la realizzazione completa delle reti previste (pezzi speciali in ghisa
zincata, materiali di tenuta atossici, ecc.). La zincatura della tubazioni dovrà essere del tipo individuato dalla
norma:
UNI 5745/75 "Zincatura a caldo dei tubi in acciaio".
- Materiale isolante in guaine di polietilene a cellule chiuse.
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c.3 – Interramento rete gas
Si dovrà provvedere allo spostamento della linea del gas in media pressione, attualmente addossata al muro
di confine da demolire, al servizio dell’IZSLER.
L’operazione prevederà l’interramento della suddetta tubazione in scavo da eseguirsi secondo le prescrizioni
dell’ente erogatore, la sostituzione della tubazione con tubazione in acciaio conforme alle normative vigenti,
la demolizione della cabina attualmente posta al confine della proprietà con realizzazione di pozzetto al di
fuori del muretto di recinzione su Via Lamarmora. Si veda tavola di progetto. Tutte le indicazioni non previste
nel presente capitolato o nella tavola di progetto verranno fornite dalla direzione lavori e dal responsabile
dell’ente erogatore.
c.3.1 - modalità d'esecuzione
L'impianto dovrà essere realizzato rispettando le prescrizioni del presente capitolato e quanto altro stabilito
dalle Autorità che, per legge, hanno competenza in merito.
In particolare si richiama all'osservanza della legge:
- n. 1083 6/12/1971 e del relativo D.M. 21/04/93: "Approvazione e pubblicazione di tabelle UNI-ClG di cui
alla legge 6 dicembre 1971 n 1083, recante norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile".
- DM 24/11/84 “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumolo
e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8”;
- UNI-CIG 9167/98 “Impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale. Progettazione, costruzione e
collaudo”;
- UNI-CIG 9571/90 “Impianti di ricezione e prima riduzione del gas naturale. Conduzione e manutenzione”;
- CNR-UNI 10023/79 “Misure di portata di correnti fluide a mezzo diaframmi, boccagli o venturimetrici inseriti
su condotte in pressione a sezione circolare”;
- C.M. n. 3 del 09/01/1997 “Verificazione Convertitori di Volume”;
- UNI-CIG 9463-1,2,3/98 “impianti di odorizzazione e depositi di odorizzante, progettazione, costruzione ed
esercizio. Modalità di fornitura degli odorizzanti”;
- UNI 7132/95 “Odorizzazione del gas per uso domestico e usi similari. Termini e definizioni”;
- UNI 7133/06 “Odorizzazione del gas per uso domestico e usi similari. Procedure, costruzione e prove;
- Delibera AEEG 168/04 e linee guida di applicazione della medesima delibera.
Ad impianto eseguito dovrà essere consegnata alla D.L. una dichiarazione dell'idraulico conforme a quanto
prescritto dalla vigente normativa, redatta su modello conforme alle disposizioni di legge.
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d - OPERE VARIE
d.3- Ventilazione ed espulsione fumi
d.3.1 - Aperture di ventilazione ai sensi delle norme UNI-CIG e condotte di esalazione dei vapori delle
cucine
In corrispondenza della posizione prevista per la cappa aspirante delle cucine dovrà essere collocata una
canna per l'esalazione dei vapori della cucina in polipropilene serie pesante del diametro minimo di 110 mm.
La condotta dovrà terminare:
• in parete con una curva ed un raccordo a filo intonaco idoneo per l'innesto della canna di esalazione
proveniente dalla cappa della cucina
• in copertura con un torrino di esalazione di forma da concordarsi con la DL
d.3.2 - Ventilazione bagni
In tutti i bagni ciechi dovrà essere realizzato un impianto autonomo di espulsione dell'aria.
L'impianto comprenderà l'aspiratore dotato di timer ed in grado di assicurare una portata di 12 volumi/ora.
L'accensione del ventilatore sarà comandata da apposito interruttore da collocare nel bagno.
- La canna verticale di esalazione che potrà essere realizzata con una tubazione in polipropilene o in
polietilene corrugato del diametro minimo di 100 mm che terminerà in un torrino da collocarsi sul
tetto.
- Il posizionamento dell'apparecchio di espulsione dell'aria dovrà essere effettuato nel rispetto delle
Norme CEI 64-8 capitolo Xl.
d.3.3 - Ventilazione meccanizzata
E’ previsto un sistema di ventilazione meccanizzata con recuperatore di calore statico da realizzarsi come
da indicazioni di progetto e sommariamente descritto di seguito:
- macchina per lo scambio posta in copertura tale da garantire un volume ora di scambio.
- Torrino di espulsione
- Tubazioni separate per ogni unità realizzate con condotti flessibili con isolamento in fibra di vetro
biosolubile sp.25mmc di densità 18/kg/m^3 e finitura esterna tipo [vaporbarrierer] in PVC. Pmax
3000 Pa. Vmax 25 mt/sec. Classe 1. Impiego –20°/+80°.
- Controsoffittature in cartongesso a copertura dei tratti di tubazioni poste a soffitto.
- Bocchette di immissione ed aspirazione.
Percorsi desumibili da tavola di progetto. Si veda schema concettuale allegato al progetto.
capitolato impianti IZSLER – Via Lamarmora 211
n. repertorio ALER 104/2010
U.T.2 - compilazione Aprile 2010
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Capitolato impianti - intervento di recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia
Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
e - IMPIANTO DI SCARICO
e.1 - descrizione generale dell' impianto di scarico
Dovranno essere realizzate due reti di raccolta e smaltimento delle acque usate:
− la prima rete verrà utilizzata per le acque di risulta interne al fabbricato (da bagni e cucine);
− la seconda rete provvederà alla raccolta delle acque meteoriche dei tetti e dei parcheggi e dei percorsi
carrai e pedonali.
Le nuove reti fognarie dovranno confluire nelle rispettive fognatura comunali nei punti indicati dall'ente
gestore della fognatura e provvisoriamente riportati in progetto salvo modifica in sede esecutiva.
Per ogni innesto alla fognatura comunale, prima dell'uscita dall'area di proprietà, dovrà essere collocato un
sifone ispezionabile tipo "Firenze".
Il tratto compreso sulla pubblica via dovrà essere realizzato dall'impresa su indicazioni dell'ente gestore della
fognatura comunale
L'impianto di scarico delle acque usate (bagni e cucine) sarà di tipo misto a ventilazione primaria e
comprenderà:
- I'allacciamento degli apparecchi sanitari delle singole unità;
- la realizzazione dei collegamenti orizzontali alle colonne;
- la realizzazione delle colonne di scarico dall'esalatore (da posizionare sul tetto) al collettore orizzontale (da
collocare al piano terra);
- al piede di ogni colonna dovrà essere realizzata un'ispezione a tappo, ispezioni dovranno essere realizzate
inoltre ad ogni uscita del fabbricato e sul collettore principale a distanza massima di 20 m l'una dall'altra.
La rete di scarico dovrà essere completamente realizzata in PEAD o in polipropilene a raccordi provvisti di
o-ring. Non sarà ammesso l'uso di PVC.
La parte esterna al fabbricato dovrà essere in polietilene corrugato [tipo Ecopal o similari].
La rete delle acque meteoriche avrà origine dai pozzetti d'ispezione ai piedi dei pluviali e dai pozzetti grigliati
perdenti di raccolta delle acque meteoriche collocati nei passaggi carrai e pedonali.
La rete di scarico dovrà essere completamente realizzata in PEAD o in polipropilene a raccordi provvisti di
o-ring. Non sarà ammesso l'uso di PVC.
Dovranno essere installate delle ispezioni a tappo da collocare in appositi pozzetti a distanze non superiori
ai 20 m.
La parte esterna al fabbricato dovrà essere in polietilene corrugato [tipo Ecopal o similari].
Le acque meteoriche dovranno confluire in pozzi perdenti individuati nelle tavole di progetto. Nnell’interrato
dovrà essere previsto sistema di pompaggio che dovrà essere alimentato da un quadro elettrico collocato
nell’interrato, in armadio IP44, e provvisto di interruttori differenziale e magnetotermico idonei.
e.1.1 - modalità d'esecuzione
L'impianto di scarico delle acque reflue sarà a ventilazione primaria e sarà realizzato come da elaborati di
progetto e secondo le disposizioni del presente capitolato.
L'impianto dovrà essere realizzato completamente in PEAD stabilizzato, classe di pressione PN4.
Su richiesta dell'impresa e a parità di costo potrà essere autorizzato l'utilizzo di tubazioni in polipropilene
(PP CO) realizzate secondo norme DIN 4102 - B1 e 4102 - B2 con giunzioni dotate di O-RING.
e.1.1.1 - Esecuzione dell'impianto
La Ditta appaltatrice dovrà garantire una realizzazione a regola d'arte della rete di scarico previste dal
progetto d'appalto. In particolare, per quanto concerne i problemi di dilatazione, dovranno essere
opportunamente posizionati punti di ancoraggio, bracciali di fissaggio, manicotti di scorrimento e giunzioni di
dilatazione.
Tutte le colonne verticali dovranno proseguire, senza variazione di diametro, oltre il tetto; il loro innesto ai
collettori orizzontali sarà realizzato con doppie curve a 45°.
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Committente: Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna
Il collegamento fra le tubazioni a percorso orizzontale sarà realizzato con braghe a 45°; braghe a 88°30'
saranno invece usate per il collegamento delle reti di piano alle colonne verticali.
Ispezioni a tappo saranno posizionate all'uscita delle tubazioni dal fabbricato, alle confluenze nel collettore
principale ed in corrispondenza di tratti rettilinei di tubazioni superiori a 10 mt.
Le ispezioni saranno a vista per percorsi liberi; saranno invece contenute in appositi pozzetti di ispezione
per percorsi interrati.
La pendenza dei collettori all'esterno del fabbricato dovrà avere pendenza maggiore o uguale dell'1,5%.
I pozzetti di ispezione, per tubazioni aventi profondità minore di 80 cm avranno dimensioni 50x50 cm
(chiusino 50x50 cm); per profondità superiori agli 80 cm i pozzetti avranno dimensioni 100x100 cm con
torrino di manutenzione a scaletta di 50x70 cm (chiusino 50x70 cm)
e.1.1.2 - Documentazione da consegnare
La Ditta Appaltatrice dovrà consegnare all'Ufficio progetti dell'Azienda, prima dell'inizio dei lavori, comunque
non oltre 60 giorni, a decorrere dalla data di aggiudicazione dell'appalto depliants, cataloghi, certificati di
laboratorio per legge riconosciuti e tutto quanto può servire a garantire la conformità delle apparecchiature e
dei materiali, da mettersi in opera, alle richieste di legge ed alle specifiche del presente capitolato.
e.1.1.1 - Materiali
Tubi di scarico in polietilene nero ad alta densità - PEAD stabilizzato, classe di pressione PN 4, conformi alle
caratteristiche definite dalla norma:
- UNI 761-76 "Tubi in polietilene ad alta densità per condotte di scarico interrate. Tipi, dimensione e requisiti
con supporti di sostegno e pezzi speciali"
o in alternativa:
tubazioni in polipropilene (PP CO) realizzate secondo Norme DIN 4102-B1 e 4102-B2 con giunzioni
dotate di 0-RING.
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