prevenzione incendi relazione tecnico descrittiva

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prevenzione incendi relazione tecnico descrittiva
CDP -
Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati
Dott. Ing. Alessandro CASETTA
Dott. Ing. Antonio DEL PIANO
Per. Ind. Alessandro DESTEFANIS
Via Tunisi n°114
10134 – TORINO
p.IVA: 09074240012
UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N° 9175.SCDP
Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino
PREVENZIONE INCENDI
RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA
Data _______________
- Titolare attività:
Prot. ____________
N. di pratica ___________
Eugenio Gambetta Sindaco pro tempore Comune di Orbassano
C.F. GMBGNE52C31G087I
- Domicilio:
c/o Comune di Orbassano Piazza Umberto I n.5° Orbassano (TO)
- attività elencate nel D.P.R. 151/11 al:
n. 34.2.C: "Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo,
biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e fibre
tessili per l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg "
n. 65.1.B: "Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre, sia a
carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a
200 persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq"
n. 74.2.B: "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700kW)”.
n. 75.2.B "Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con
superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq"
- ubicazione della attività: Viale Rimembranza n.14 Orbassano (TO)
Il Titolare dell’Attività
Il Progettista
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SCHEDA INFORMATIVA GENERALE
Dati generali dell'attività
denominazione attività :
Comune Orbassano – Nuova sede uffici comunali
titolare attività :
Eugenio Gambetta
C.F. GMBGNE52C31G087I
Sindaco pro tempore Comune di Orbassano
domiciliato c/o Comune di Orbassano Piazza Umberto I n.5°
Orbassano (TO)
attività' :
Uffici, sala conferenza, archivio, autorimessa e servizi annessi
ubicazione :
Viale Rimembranza n.14 Orbassano (TO)
Tipologia dell'intervento progettuale:
L'intervento riguarda la ristrutturazione del fabbricato a suo tempo destinato a Scuola
Secondaria “Leonardo da Vinci”, da riqualificarsi a nuova sede degli uffici comunali
distaccati del Comune di Orbassano. L’intervento è completato dalla realizzazione di una
sala consigliare e di una autorimessa interrata. Parte dei locali seminterrati saranno adibiti
ad archivio.
Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. 151/11 e attività principale:
Le attività oggetto dell'intervento inserite nell'elenco del suddetto D.P.R. sono le seguenti:
ATTIVITA’ PRINCIPALE

"Uffici con meno di 300 presone presenti (ATTIVITA’ NON SOGGETTA)
ATTIVITA’ SECONDARIE

n. 34.2.C " Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo,
biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e fibre tessili per
l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg "

n. 65.1.B " Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre, sia a
carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a 200
persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq"

n. 74.2.B "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700kW)”.

n. 75.2.B " Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con
superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq"
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RELAZIONE TECNICA ATTIVITA’ PRINCIPALE
PREMESSA
La presente relazione ha lo scopo di illustrare gli interventi che si intendono attuare nel
progetto di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso dell’immobile in oggetto.
Nell’immobile sottoposto alla tutela della Soprintendenza per i beni e le attività culturali
ai sensi dell’art. 10-12 del D.lgs 42/04 e ss.mm.11 , verrà prevista la realizzazione di
un’autorimessa interrata, dove attualmente vi è il cortile, accessibile mediante rampa
sul lato di via Regina Margherita. L’autorimessa sarà a servizio sia dei dipendenti
comunali che dei visitatori. Al piano interrato verranno realizzati dei nuovi locali
destinati ad archivio e un nuovo locale Centrale termica.
Al piano terreno si realizzerà nell’attuale palestra una sala consigliare da 150 posti a
sedere, fruibile sia dai dipendenti comunali che dai visitatori. Internamente i lavori che
verranno eseguiti riguarderanno la trasformazione delle attuali aule ed uffici in uffici
comunali e nuovi servizi igienici.
Tutte le opere saranno eseguite in conformità alle indicazioni della Soprintendenza per i
beni e le attività culturali e alla norme antisismiche in quanto l’edificio deve essere
considerato appartenente alla categoria dei fabbricati strategici.
Gli obbiettivi posti alla base della progettazione oltre al rispetto delle norme tecniche
specifiche sono i seguenti (come previsto dall’art. 2 del D.M. 22/02/2006):
a. minimizzare le cause di incendio;
b. garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso degli
occupanti;
c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno dei locali;
d. limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui;
e. assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali indenni o che gli stessi
siano soccorsi in altro modo;
f.
garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di
sicurezza
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In particolare si è fatto riferimento, in quanto applicabili direttamente o per analogia,
alle sottonotate norme:
D.M. 22/02/2006
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio
di edifici e/o locali destinati ad uffici
D.M. 12/04/1996
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio
degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi
D.M. 01/02/1986
Norme di sicurezza per la costruzione di autorimesse e
simili
D.M. 16/02/2007
Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed
elementi costruttivi di opere da costruzione
D.M. 10/03/2005
Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione
da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il
requisito della sicurezza in caso di incendio
D.M. 15/03/2005
Requisiti
di
costruzione
reazione
al
fuoco
installati
in
attività
dei
prodotti
da
disciplinate
da
specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi
in base al sistema di classificazione europeo
D.M. 10/03/1998
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Norma CEI 64-8/7
Relativamente agli impianti elettrici con particolare
riferimento ai luoghi a maggiori rischio in caso di
incendio
D.M. 19/08/1996
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio
dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo
D.M. 30/11/83
Termini e definizioni grafiche di prevenzione incendi
D.Lgs 81/2008
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro ss.mm.ii.
Norme UNI VV.F. 9795
Sistemi fissi automatici di rilevazione e segnalazione
incendio
Norma UNI VV.F. 10779
Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti –
Progettazione, installazione ed esercizio
Norma UNI CEN/TS 14972:2011
Installazioni fisse antincendio – Sistemi ad acqua
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nebulizzata – Progettazione e installazione
D.M. 14/01/2008
Approvazione delle nuove norme tecniche per le
costruzioni
D.M. 15/09/2005
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati
nelle attività soggette ai controlli di prevenzione
incendi
D.M. 13/07/2011
Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la installazione di motori a combustione
interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o
ad
altra
macchina
operatrice
e
di
unità
di
cogenerazione a servizio di attività civili, industriali,
agricole, artigianali, commerciali e di servizi
DEFINIZIONE E FINALITA' DELLA ATTIVITA’
L’area su cui sorge il fabbricato è situato nella zona centrale del Comune di Orbassano,
tra via Regina Margherita e viale Rimembranza; essa si presenta di forma leggermente
trapezoidale, completamente recintata: i lati a nord e a sud con recinzioni a giorno su
muretti dotati di ingressi carrai e pedonali; i lati a est e a ovest sono chiusi da muri pieni
in mattoni a vista ad altezze variabili.
All’interno dell’area si trova un edificio dei primi decenni del secolo scorso che si eleva
per tre piani fuori terra. Esso si sviluppa con forma a “c” asimmetrica che delimita una
grande area a cortile verso il lato di via Regina Margherita.
L’intervento di ristrutturazione previsto in progetto propone una serie di interventi atti a
recuperare l’intero edificio da destinarsi a futura sede della delegazione comunale di
Orbassano. E prevista la realizzazione di un’autorimessa interrata nella attuale zona
cortile accessibile mediante rampa sul lato via Regina Margherita. È previsto il
collegamento dell’autorimessa con il piano interrato del fabbricato in corrispondenza
del vani scala posto sul lato Est dell’immobile. I due vani scala presenti all’interno
dell’edificio saranno dotati di ascensori che collegano tutti i livelli dell’edificio.
Sul lato Est, al piano sotterraneo, saranno realizzati i locali destinati ad archivio e
magazzino. Al piano terreno è in progetto la creazione di una sala consigliare da
ricavare in ampliamento all’attuale locale palestra, che si estenderà verso il cortile
interno con un volume architettonico ad un piano.
Sul lato di Viale Rimembranza il cortile, con ingresso di entrata ed uscita a senso unico,
verrà posizionata la stazione di pompaggio interrata. Il cortile interno a copertura della
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nuova autorimessa sarà destinato in parte a parcheggi di superficie con posti auto
riservati ai portatori di handicap.
Internamente le opere riguardano la trasformazione delle attuali aule ed uffici, in uffici
comunali e nuovi servizi igienici.
L'edificio, nel suo complesso, si svilupperà nei piani e con le destinazioni di seguito
indicate:
Piano interrato
Autorimessa, magazzino, archivio, centrale termica
Piano terra
Uffici, sala consigliare
Piano primo
Uffici
Piano secondo
Uffici
CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’EDIFICIO

Altezza i gronda compresa fra
m. 13,81

Superficie del fabbricato
mq 1099,48 autorimessa
mq 249,29 piano interrato
mq 914,39 piano terra
mq 804,74 piano primo
mq 820,53 piano secondo

Cubatura v.p.p.
mc 16.704 circa edificio
mc 4.100 circa autorimessa
Entrando maggiormente nel dettaglio della progettazione, si riporterà nel seguito la
verifica di rispondenza dell'attività, alla “Regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici “ di cui al
D.M. 22/02/2006 che si terrà come riferimento per la ristrutturazione e precisamente
verranno verificate le prescrizioni di cui al Titolo III, “uffici di nuova costruzione fino a 500
presenze”.
CLASSIFICAZIONE
Ai sensi della Regola tecnica 1'attività in esame si classifica come appartenente al
-
Tipo 2 : da 101 fino a 300 presenze.
1. UBICAZIONE
1.1 Generalità
L'edificio risulta ubicato fuori da distanze di sicurezza di attività che comportino gravi
rischi di incendi o di esplosioni, isolato e non a destinazione mista. L’edificio presenta un
piano interrato posto a quota inferiore a -2.64 m.
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1.2 Accesso all’area
Così come si evince dalla lettura degli elaborati grafici l'area sul quale sorge l'edificio
risulta accessibile ai mezzi di soccorso, essendo garantiti i sottonotati requisiti:
Larghezza
3.50 m.
Altezza libera
4m
Raggio di svolta
13 m.
Pendenza
non superiore al 10%
Resistenza al carico
Almeno 20 tonn. (8 sull'asse anteriore 12 sull'asse posteriore
passo 4 m. (resistenza conseguita dal solaio in progetto su
autorimessa)
L'accesso all'area avviene da Via Regina Margherita.
1.3 Accostamento mezzi di soccorso
L’accostamento dei mezzi di soccorso è garantito sulla facciata isolata dell’edificio
almeno ad una qualsiasi finestra di ciascun piano.
2 SEPARAZIONI E COMUNICAZIONI
Come già specificato precedentemente sono di pertinenza dell’intervento le seguenti
attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. 151/2011:
att. 34.2.C - Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale
cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e
fibre tessili per l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg –
come previsto dal punto 8.3.3 comma 2 del D.M. 22/02/06, la comunicazione con gli
archivi presenti al piano interrato della struttura, aventi carico di incendio superiore a 60
Kg/mq, sarà garantita da filtro a prova di fumo con caratteristiche di resistenza al fuoco
pari a REI/EI 180, dotato di camino di ventilazione opportunamente dimensionato.
att. 65.1.B - Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre,
sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a
200 persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq – nello
specifico sala consigliare aperta occasionalmente al pubblico con una capienza
superiore a 100 persone, la cui comunicazione con l’attività di uffici presenti all’interno
dell’immobile sarà garantita, come previsto nel punto 2.2.3 comma a) del D.M.
19/08/1996, mediante filtro a prova di fumo avente resistenza al fuoco pari almeno a
REI 30 e dotato di camino di ventilazione opportunamente dimensionato.
att. 75.2.B - Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con
superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq – come previsto dal punto 3.5.3 del D.M.
01/02/1986, l’autorimessa potrà comunicare con la zona dove sono presenti gli archivi
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(attività 34) mediante filtro a prova di fumo avente resistenza al fuoco pari a REI 120
dotato di camino di ventilazione di dimensioni ≥ 0,1 mq
3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
3.1 Resistenza al fuoco
Le strutture ed i sistemi di compartimentazione garantiscono rispettivamente requisiti di
resistenza al fuoco R e REI/EI previsti per edifici con altezza antincendio inferiore a 24 m:

Piani interrati resistenza minima R e REI/EI 90 per le parti accessibili;

Piani fuori terra R e REI/EI 30 in quanto l’edificio in oggetto è di tipo isolato e di
altezza non superiore a 3 piani f.t., compatibile con il carico di incendio
calcolato analiticamente con il software CLARAF, messo a disposizione
dell’iutenza sul sito istituzionale dei Vigili del Fuoco, riportato in allegato alla
presente relazione.
3.2 Reazione al fuoco
Per quanto concerne la reazione al fuoco dei materiali si fa riferimento ai D.M. 10.03.05
“Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le
quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio” e D.M. 15.03.05 “Requisiti
di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da
specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di
classificazione europeo” che riportano le prescrizioni di seguito sintetizzate.
 nell’atrio e nei disimpegni sarà consentito l’impiego, in ragione massimo del 50% della
loro superficie totale, di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al
fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto, considerando che non è previsto
l’impiego di isolanti in vista:
PRODOTTO
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
pavimenti
pareti
A2FL-s1 ASFL-s2
BFL-s1
CFL-s1
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
soffitti
A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0
 Per prodotti isolanti nell’atrio e nei disimpegni:
PRODOTTO
pavimenti
pareti
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
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soffitti
A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0
 Per le restanti parti:
PRODOTTO
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
pareti
(A1)
soffitti
(A1)
pavimenti
(ALFL)
 In tutti gli altri ambienti accessibili al pubblico:
PRODOTTO
pareti
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1
B-s1,d0 B-s2,d0 B-s1,d1
pavimenti
Coperture/controsoffitti
B-s2,d1
CFL-s2 DFL-s1
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1
B-s1,d0 B-s2,d0 B-s3,d0
3.3 Compartimentazione
Le superfici di compartimentazione di ogni piano non eccedono i 4.000 mq, essendo
l’edificio in oggetto isolato e di altezza antincendi inferiore a 24 m.
4 MISURE PER L’EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA
4.1 Affollamento
Il massimo affollamento delle aree destinate alle attività lavorative è previsto in 0,1
pers/mq o al numero di addetti effettivamente presenti incrementato del 20%.
L’affollamento della sala consigliare è previsto nel numero dei posti a sedere: 150 unità.
Piano terra:

-
superficie uffici: 306,52 mq
-
Affollamento previsto: 306,52 mq x 0,1 pers/mq = 30,65 ~ 31 persone
Piano primo:

-
superficie uffici: 444,56 mq
-
Affollamento previsto: 444,56 mq x 0,1 pers/mq = 44,46 ~ 44 persone
Piano secondo:

-
superficie uffici: 463,45 mq
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-
Affollamento previsto: 463,45 mq x 0,1 pers/mq = 46,35 ~ 47 persone
4.2 Capacità di deflusso
Le capacità di deflusso sono previste come segue:

Piano interrato 37,5 unità

Piano terreno 50 unità

Piano primo 37,5 unità

Piano secondo 33 unità
4.3 Sistema di vie di uscita
Il sistema delle vie di uscita è stato dimensionato in ragione del massimo affollamento
ipotizzabile e alle capacità di deflusso dello stabile. Il sistema di vie di uscita è
organizzato al fine di garantire un deflusso rapido ed ordinato degli occupanti
all’esterni dell’edificio. L’altezza dei percorsi non sarà inferiore a 2 m. il pavimento e i
gradini non presenteranno superfici sdrucciolevoli.
Al piano primo è previsto n. 1 spazio calmo a disposizione di persone con ridotte o
impedite capacità motorie adiacente al vano scala posto su Via Montenero con
caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120, come previsto al punto 6.3.5 del D.M.
22 Febbraio 2006.
Al piano secondo sono previsti n. 2 spazi calmi (a disposizione di persone con ridotte o
impedite capacità motorie) adiacenti ai due vani scala presenti nell’immobile, aventi
entrambi caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120 (punto 6.3.5 del D.M. 22
Febbraio 2006).
4.4 Numero delle uscite
È previsto un numero di uscite di sicurezza per ogni singolo piano dell’edificio ubicate in
posizione contrapposta non inferiori a due.
4.5 Larghezza delle vie di uscita
Il calcolo della larghezza delle uscite di piano, espressa in numero di moduli, è
determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto e la capacità di deflusso
del piano. Nel computo della larghezza delle vie di uscita sono conteggiate anche le
porte di ingresso, in quanto le stesse sono apribili verso l’esterno.
4.6 Lunghezza delle vie di uscita
La lunghezza massima dei percorsi di fuga, misurata dalla porta di uscita di ciascun
locale con presenza di persone e da ogni punto degli spazi comuni, è pari a 30 m per
raggiungere una scala protetta e di 45 m per raggiungere un luogo sicuro dinamico o
l’esterno dell’attività. La lunghezza dei corridoi ciechi è inferiore a 15 m.
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4.7 Porte
Le porte delle uscite di sicurezza si aprono nel senso dell’esodo a semplice spinta ed i
battenti, quando aperti, sono stati progettati in modo da non ostruire passaggi, corridoi
e pianerottoli. Le porte che danno sulle scale si aprono sul pianerottolo senza ridurne la
larghezza.
4.8 Verifica potenzialità vie d’esodo
4.8.1 Verifica esodo di piano
La verifica della massima potenzialità delle vie di fuga viene determinata mediante la
seguente tabella:
Piani
Affollamento N. moduli
di piano
Piano
47
4
Piano Primo
44
4
Piano Terra
31
6
Secondo
Capacità di
Capacità di
deflusso per mod. deflusso di piano
33
pers./mod
33
pers./mod
50
pers./mod
Verifica
soddisfatta
132
SI
132
SI
300
SI
4.8.2 Verifica esodo verticale
L’esodo verticale viene calcolato contando l’affollamento nei due piani consecutivi più
affollati che risultano essere il paino secondo con 47 persone e il piano primo con 44
persone, pertanto si avrà un affollamento complessivo di 91 persone.
Il deflusso avviene a livello del piano terra in cui si hanno 4 moduli di evacuazione a
disposizione dell’esodo dei piani sovraindicati, in grado di evacuare 50 persone per
modulo, in totale 200 persone, che risultano pertanto sufficienti.
4.9 Scale
I vani scala sono di tipo protetto in quanto l’edificio in oggetto ha un’altezza
antincendio inferiore ai 24 m, e presentano caratteristiche di resistenza al fuoco uguale
a quelle del compartimento (REI 120) e comunque non inferiori a REI 60, come previsto
dal D.M. 22/02/06. Le rampe delle scale utilizzate per l’esodo sono rettilinee, non
presentano restringimenti e hanno un numero di gradini compresi tra 3 e 15 con pedata
minima di 30 cm ed alzata massima di 17 cm. I vani scala sono provvisti di aperture di
areazione in sommità (a parete o a soffitto) di superficie superiore a 1 mq dotate di
sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente, da rivelatori di
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incendio, che manualmente, mediante dispositivo posto in prossimità dell’entrata alle
scale, in posizione segnalata.
5. IMPIANTI SOLLEVAMENTO
È previsto il rispetto della Regola Tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 15/09/05,
come di seguito dimostrato.
Gli obbiettivi posti alla base della progettazione degli impianti di sollevamento ai fini
della prevenzione degli incendi, della sicurezza delle persone e della tutela dei beni
contro i rischi di incendio, sono:
a. minimizzare le cause di incendio;
b. limitare danni alle persone ed alle cose;
c. limitare danni all’edificio ed ai locali serviti;
d. limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui;
e. consentire ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza;
5.1 Disposizioni generali
Le pareti del vano di corsa, le pareti del locale macchinario saranno costituiti da
materiale non combustibile. Verranno utilizzati impianti del tipo con motore nel vano
macchina dotati di marcatura CE
I setti di separazione tra il vano corsa e il locale macchinario saranno realizzati con
materiale non combustibile, i fori di comunicazione attraverso detti setti per passaggio
di funi, cavi o tubazioni, avranno le dimensioni minime indispensabili. All’interno del
vano corsa e del locale macchinario non verranno installate tubazioni diverse a quelle
necessarie per il funzionamento o alla sicurezza dell’impianto come prescritto dalla
direttiva 95/16/CE.
L’intelaiature di sostegno della cabina sarà realizzata con materiale non combustibile.
Le pareti, il pavimento e il tetto saranno costituiti da materiali di classe di reazione al
fuoco non superiore a 1.
5.2 Vano corsa
Non è previsto alcun tipo di protezione in quanto inserito all’interno di un vano scala di
tipo protetto.
5.3 Accessi al locale del macchinario, agli spazi del macchinario e/o alle aree di lavoro
L’impianto sarà a funzionamento mediante argano di tipo elettrico. Le aree di lavoro
poste fuori dal vano di corsa saranno facilmente e chiaramente individuate e saranno
ubicate in ambienti aventi caratteristiche di resistenza al fuoco conformi alla protezione
del vano corsa.
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5.4 Aerazione del vano di corsa, dei locali del macchinario
L’aerazione del vano di corsa e del locale del macchinario saranno fra loro separate e
aperte direttamente verso spazi scoperti.
L’areazione del vano di corsa e dee locale del macchinario sarà permanente e
realizzata mediante aperture, verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in
pianta del vano di corsa e dei locali, con un minimo di:
-
0,20 mq per il vano corsa;
-
0,05 mq per il locale del macchinario.
Dette aperture saranno realizzate nella parte alta delle pareti del vano e del locale
macchinario e saranno protette contro gli agenti atmosferici e contro l’introduzione di
corpi estranei (animali vari, volatili, etc.); tali protezioni saranno realizzate in modo tale
da non consentire il passaggio di una sfera di diametro maggiore a 15 mm.
5.5 Norme di esercizio
L’uso degli ascensori in caso di incendio sarà vietato.
Presso ogni porta di piano di ogni ascensore sarà affisso un cartello con l’iscrizione “Non
usare l’ascensore in caso di incendio”.
Sarà vietato l’accensione di fiamme libere in cabina, nel vano corsa e nei locali del
macchinario, nonché il deposito in tali ambienti di materiale estraneo al funzionamento
dell’ascensore.
I suddetti divieti, limitazioni e condizioni di esercizio saranno segnalati con apposita
segnaletica conforme al D.lgs. 81/08.
6. AERAZIONE
L'edificio sarà dotato di areazione secondo i vincoli imposti dalle vigenti normative
igienico sanitarie, nonché tutte le altre vigenti norme di buona tecnica.
7. ATTIVITÀ ACCESSORIE
7.1 LOCALE PER RIUNIONI E TRATTENIMENTI
È presente una sala consigliare ubicata al piano terreno dell’edificio ed ha una
capienza di 146 posti a sedere. L’accesso ai mezzi di soccorso è garantito come visto
nella tabella al punto 1.2, lo spazio esterno adibito a parcheggio di autoveicoli è stato
progettato in modo da non pregiudicare l’accesso e la manovra dei mezzi di soccorso
e non costituisce ostacolo al deflusso dei fruitori della sala consigliare.
7.1.2 Comunicazioni con altre attività
La sala consigliare comunica con attività pertinente (uffici comunali) tramite filtro a
prova di fumo dotato di porte resistenti al fuoco aventi resistenza pari a REI 120, come
previsto dalla normativa antincendio per gli uffici.
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7.1.3 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali
Per quanto concerne la reazione al fuoco dei materiali si fa riferimento ai D.M. 10.03.05
“Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le
quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio” e D.M. 15.03.05 “Requisiti
di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da
specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di
classificazione europeo” che riportano le prescrizioni di seguito sintetizzate.
 nell’atrio e nei disimpegni sarà consentito l’impiego, in ragione massimo del 50% della
loro superficie totale, di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al
fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto, considerando che non è previsto
l’impiego di isolanti in vista:
PRODOTTO
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
pavimenti
pareti
A2FL-s1 ASFL-s2
BFL-s1
CFL-s1
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
soffitti
A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0
 Per prodotti isolanti nell’atrio e nei disimpegni:
PRODOTTO
pavimenti
pareti
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1
soffitti
A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0
 Per le restanti parti:
PRODOTTO
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
pareti
(A1)
soffitti
(A1)
pavimenti
(ALFL)
 In tutti gli altri ambienti accessibili al pubblico:
PRODOTTO
pareti
pavimenti
CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO
A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1
B-s1,d0 B-s2,d0 B-s1,d1
B-s2,d1
CFL-s2 DFL-s1
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A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1
Coperture/controsoffitti
B-s1,d0 B-s2,d0 B-s3,d0
7.1.4 Distribuzione dei posti a sedere
La distribuzione dei posti a sedere è conforme alle vigenti disposizioni per i locali di
pubblico spettacolo:

La sala è suddivisa in settori contenenti meno di 160 posti, con un numero di
posti per fila inferiore a 16 e con un numero di file inferiori a 10;

La distanza tra gli schienali di due file contigue è pari a 0,8 m;

La larghezza di ciascun posto a sedere senza braccioli è pari a 0,45 m;

La larghezza di ciascun posto a sedere comprensiva di braccioli è pari a 0,5 m;

I diversi settori sono divisi tra loro da percorsi aventi larghezza pari a 0,9 m (dato
che la capienza non è superiore a 150 posti);

Tra i posti a sedere e le pareti è garantita una distanza di 1,2 m;

Le sedie e le poltrone sono saldamente fissate al suolo ed avranno il sedile del
tipo a ribaltamento automatico o per gravità.
7.1.5 Misure per l’evacuazione in caso di emergenza
L’affollamento massimo è stato determinato in relazione ai posti a sedere: 146 unità.
7.1.6 Capacità di deflusso
Le capacità di deflusso, per locali al chiuso è di 50 unità per i locali con pavimento
compreso tra ± 1 m rispetto al piano di riferimento, come previsto dalla normativa per i
locali di pubblico spettacolo. Come indicato in precedenza la sala consigliare si trova a
quota 0.00.
Piani
Sala consiglio (piano terra)
N. moduli
Capacità di deflusso
Capacità
di piano
per mod.
deflusso di piano
50 pers./mod
300
6
di
7.1.7 Sistema delle vie di uscita, numero e loro lunghezza
Il locale è servito da uscite che, per numero e per dimensioni, sono conformi alle vigenti
norme per i locali di pubblico spettacolo. L’altezza dei percorsi non sarà inferiore a 2 m.
Sono presenti 3 uscite di sicurezza, anche se essendo la capienza non superiore a 150
persone ne basterebbero 2, disposte in maniera contrapposta le cui larghezze sono
multiple del modulo di uscita (0,6 m) e comunque non inferiori a 1,20. Tutti i serramenti
delle vie di uscita sono dotati di maniglione antipanico.
La lunghezza massima del percorso di uscita, fino a luogo sicuro non è superiore a 50 m
(vds. elaborato grafico).
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Le porte situate sulle vie di uscita avranno l’apertura nel verso dell’esodo a semplice
spinta e saranno dotate di maniglione antipanico. Nel caso si dovessero impiegare
superfici trasparenti, queste saranno costituite da materiali di sicurezza
7.1.8 Impianti elettrici
Saranno realizzati in conformità alla legge 186/68 ed in particolare:
-
Non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione,
-
Non saranno fonte di alimentazione o propagazione di incendi;
-
Saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori
servizio dell’intero sistema;
-
Gli apparecchi di manovra saranno ubicati in posizioni “protette”.
I seguenti sistemi saranno alimentati da sorgenti di sicurezza:
-
Illuminazione di emergenza;
-
Rivelazione ed allarme incendi;
-
Impianto di alimentazione impianti antincendio;
Le autonomie degli impianti di sicurezza sono pari a:

30 minuti per rivelazione e allarme;

60 minuti per illuminazione di sicurezza;

60 minuti per impianti idrici antincendio.
La ricarica delle batterie dei servizi di sicurezza avviene entro 12 ore.
L’illuminazione di sicurezza garantisce un livello minimo di 5 lux ad un metro dal
pavimento lungo le vie di fuga e superiore a 2 lux negli ambienti accessibili al pubblico.
7.1.9 Estintori
È stato previsto il posizionamento di 3 estintori aventi caratteristiche estinguenti 13A,
89BC, posti in prossimità degli accessi.
7.1.10 Idranti
Come previsto dal D.M. 16/08/1996, all’interno della sala consigliare non è previsto
l’impiego di idranti, in quanto la capienza della sala è inferiore a 600 persone.
7.1.11 Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme
L’attività verrà dotata in tutta la propria estensione di impianto di rivelazione incendi.
Realizzato da professionista abilitato e certificato secondo le procedure di cui alla
Norma UNI 9795.
7.1.12 Impianti ventilazione e condizionamento
Gli impianti di condizionamento e ventilazione saranno progettati e realizzati
nell’osservanza dei seguenti criteri:

IMPIANTI CENTRALIZZATI
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Le unità di trattamento dell’aria e i gruppi frigoriferi non saranno installati nei locali dove
sono ubicati impianti di calore. I gruppi frigoriferi saranno installati in appositi locali,
realizzati con strutture di separazione di caratteristiche al fuoco non inferiori a REI 60,
con accesso direttamente dall’esterno o tramite disimpegno aerato di analoghe
caratteristiche, munito di porte REI 60 dotate di dispositivo di autoschiusura.
L’aerazione nei locali dove sono installati i gruppi frigoriferi non sarà inferiore a quella
indicata dal costruttore dei gruppi stessi, con superficie minima non inferiore a 1/20
della superficie in pianta del locale.
Nei gruppi frigoriferi saranno utilizzati come fluidi frigorigeni prodotti non infiammabili e
non tossici. I gruppi refrigeratori che utilizzano soluzioni acquose di ammoniaca saranno
installati solo all’esterno dei fabbricati o in locali aventi caratteristiche analoghe a quelli
delle centrali termiche alimentate a gas.
Le centrali frigorifere destinate a contenere gruppi termorefrigeratori ad assorbimento
a fiamma diretta devono rispettare le disposizioni di prevenzione incendi in vigore per
gli impianti di produzione calore, riferiti al tipo di combustibile impiegato.

CONDOTTE
Per quanto riguarda la reazione al fuoco delle condotte, queste saranno realizzate in
materiale di classe 0 di reazione al fuoco, le tubazioni flessibili di raccordo saranno di
classe di reazione al fuoco non superiore a 2.
Lo sviluppo delle condotte all'interno di luoghi sicuri avverrà entro strutture di resistenza
pari a quella del compartimento. Nel caso in cui le condotte attraversino strutture che
delimitano i compartimenti, nelle condotte sarà installata, in corrispondenza degli
attraversamenti, almeno una serranda avente resistenza al fuoco pari a quella della
struttura attraversata, azionata automaticamente e direttamente da rivelatori di fumo.
Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere
sigillato con materiale di classe 0.

DISPOSITIVI DI CONTROLLO
Ogni impianto sarà dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto
facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso di incendio.
Gli impianti a ricircolo d’aria saranno muniti, all’interno delle condotte, di rivelatori di
fumo che comandino automaticamente l’arresto dei ventilatori e la chiusura delle
serrande tagliafuoco.
L’intervento dei rivelatori sarà segnalato nella centrale di controllo degli impianti di
rivelazione e segnalazione automatica degli incendi.
L’intervento dei dispositivi, sia manuali che automatici, non consentirà la rimessa in
marcia dei ventilatori senza l’intervento manuale dell’operatore.
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7.2. ARCHIVIO
Per la progettazione dei locali adibiti ad archivio si è fatto riferimento, oltre al D.M. 22
febbraio 2006, anche a quanto specificato, in termini di requisiti e caratteristiche, dalla
Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Al piano interrato sono destinati ad archivio tre locali di superficie complessiva superiore
a 50 mq. La superficie lorda di ogni singolo locale è inferiore a 500 mq (come previsto
dalla normativa vigente). Tutti i dispositivi di separazione e compartimentazione (porte,
infissi, pareti) possiedono caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120. Le porte di
accesso sono munite di dispositivo di autochiusura. È installato un impianto automatico
di rivelazione, segnalazione ed allarme incendi collegato a una centrale di controllo
presidiata in grado di garantire una reazione entro pochi minuti dall’allarme.
La superficie di aerazione naturale, come indicato nel punto 8.3.3 del D.M. 22/02/06,
non sarà inferiore ad 1/40 della superficie in pianta, come si può vedere da elaborato
grafico 10177SRTV01-0 allegato alla presente relazione.
Le sale adibite ad archivio sono protette da impianto automatico di rivelazione,
segnalazione ed allarme opportunamente progettato da professionista abilitato.
In ciascun archivio è presente, come previsto da D.M. 10/03/98 per rischio elevato, n.1
dispositivi di estinzione manuale, in ragione di 1 estintore ogni 100 mq, aventi carica pari
a 6 kg e capacità estinguente pari a 34A 144B.
Poiché il carico di incendio è superiore ai 60 kg/mq sono stati attuati i seguenti
accorgimenti:

L’accesso ai locali destinati ad archivio avviene dall’interno dell’edificio tramite
filtro a prova di fumo;

L’areazione è esclusivamente di tipo naturale e superiore ad 1/40 della
superficie in pianta ed è ricavata per ogni locale su intercapedine antincendi;

È stato installato un sistema di spegnimento automatico a nebulizzazione
d’acqua (water mist) a protezione del locale, progettato da professionista
abilitato e certificato secondo i requisiti dell’edizione più aggiornata dello
standard NFPA 750, Installation of Water Mist Fire Protection Systems, ed NFPA 13,
Installation of Sprinkler Syst, e UNI CEN/TS 14972
È presente anche una sala dedicata alla consultazione dei documenti che risulta
separata dai locali destinati ad archivio. L’uscita di sicurezza e il percorso di esodo dal
locale consultazione sono di larghezza non inferiore a 90 cm.
La superficie di areazione sarà realizzata secondo i vincoli imposti dalle vigenti
normative igienico sanitarie, nonché tutte le altre vigenti norme di buona tecnica.
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8. AUTORIMESSA
L’immobile è dotato di autorimessa, a servizio sia dei dipendenti del comune che dei
cittadini che si recano agli uffici comunale, costituita da un livello di parcheggio al
piano interrato (quota -3.37 m) concepito per rispondere a quanto prescritto dalla
relativa Regola Tecnica di prevenzione incendi.
Dal punto di vista della classificazione ai sensi del D.M. 01.02.1986 “Norme di sicurezza
per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili“ l’autorimessa oggetto della
presente richiesta di valutazione del progetto è del tipo “mista”, “interrata” “chiusa”,
“sorvegliata” ed “a spazio aperto”. All’interno dell’autorimessa sono previsti n. 44 posti
auto e n.1 posto bici e moto.
8.1 Isolamento
Ai fini dell’isolamento l’autorimessa è separata dagli edifici adiacenti con strutture di
tipo REI 120.
8.2 Altezza dei piani
L’altezza dei piani è superiore ai 2,4 m (con un minimo di 2 m sotto trave) imposti dal
D.M. del 01/02/1982, come si può dedurre dagli elaborati grafici allegati, l’altezza del
piano è pari a 2,75 m mentre sottotrave l’altezza è di 2,55 m.
8.3 Superficie specifica di parcamento
La superficie specifica di parcamento risponde alla prescrizione di minimo 10 mq per
auto per autorimesse “sorvegliate” come lo è quella in oggetto, infatti si ha che:
superficie complessiva circa 1087 mq /45 (n.veicoli) = 24.16 mq/veicoli
8.4 Strutture dei locali
Le strutture non separanti dell’autorimessa in oggetto sono non combustibili di tipo
almeno R 90. Le strutture portanti possiedono caratteristiche di resistenza al fuoco pari a
REI 120.
8.5 Comunicazioni
Il locale autorimessa comunica attraverso filtri a prova di fumo con caratteristiche di
resistenza al fuoco pari a REI 120 con il piano interrato dell’immobile oggetto della
presente valutazione del progetto
8.6 Sezionamenti
L’autorimessa costituisce un compartimento non eccedente la superficie limite fissata
dalla Regola tecnica, per autorimesse sotterranee, isolate e chiuse:
sup. 1086,82 mq < sup. limite 3.000 mq
Le corsie di manovra consentiranno il facile movimento degli autoveicoli ed avranno
ampiezza non inferiore a 4.5 metri ed a 5 metri nei tratti antistanti i posti auto ortogonali
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alla corsia. Nel caso in cui vi siano tratti limitati di corsia dove vi siano dei restringimenti
della larghezza fino a 3 m sarà installata apposita segnaletica integrata in
corrispondenza dei cambi di direzione da idonei sistemi ottici.
8.7 Accessi
L’accesso all’autorimessa è garantito da una rampa a doppio senso di marcia di
ampiezza non inferiore a 4,5 mt. La rampa presenta una pendenza inferiore al 20%, con
un raggio di curvatura misurato sul filo esterno della curva non inferiore a 8,25 m per le
rampe a doppio senso di marcia.
8.8 Pavimenti
I pavimenti hanno una pendenza sufficiente per il convogliamento in collettori delle
acque ed è prevista vasca di separazione dei liquidi infiammabili dalle acque
defluenti. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolevoli ed
impermeabili.
8.9 Ventilazione
L’autorimessa è munita di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture
ricavate sul solaio di copertura dell’autorimessa ed in corrispondenza dell’accesso. Tali
aperture sono disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell’aria ambiente,
nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio. Al fine di
assicurare un’uniforme ventilazione dei locali, le aperture di aerazione sono distribuite il
più possibile uniformemente e a distanza reciproca non superiore a 40 m. Le aperture di
aerazione naturale hanno una superficie non inferiore ad 1/25 della superficie in pianta
del compartimento. Una frazione di tale superficie (> di 0,003 m2q per mq di
pavimento) è completamente priva di serramenti. Il dettaglio analitico risulta sugli
elaborati grafici.
Qui di seguito si riporta il calcolo delle superfici di aerazione naturale previste in
progetto:
Sup. di ventilazione richiesta = 1.086,82/25 = 43,47 mq
Sup. di ventilazione prevista: griglie: (4,80 m x 1,275 m) + 2x(4,27 m x 1,20 m)+ 2x(1,20 m x
1,20 m) + 2x(4,27 m x 1,20 m) + vano ingresso autorimessa (4.5 m x 2.4 m) + (4,30 m x 1,12
m)= 45,10 mq
45,10 mq > 43,47 mq
8.10 Misure per lo sfollamento delle persone in caso di incendio
La densità di affollamento viene considerata pari ad 1 persona per ogni 100 mq di
superficie lorda (0,01 persone/mq) per le autorimesse “sorvegliate” come quella in
questione per cui si ha: 1134.28 mq x 0,01 pers./mq = 11,34 ~ 12 persone.
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La capacità di deflusso è pari a 37,5 poiché l’autorimessa è situata al piano primo
interrato. L’autorimessa è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il
deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l’esterno (luogo sicuro) in caso di
incendio o di pericolo di altra natura.
Le vie di uscita sono state dimensionate in funzione del massimo affollamento
ipotizzabile sulla base di quanto specificato ai punti 3.10.0 e 3.10.1 della Regola
Tecnica; per cui si ha:

Numero di moduli necessari: 12 pers / 37.5 pers/mod = 0.32 mod

Numero di moduli effettivamente presenti senza contare la rampa: 4 mod.
La larghezza delle vie di uscita è multiplo del modulo di uscita e non inferiore a due
moduli (1,2 m). Sono previste due uscite di sicurezza di larghezza pari a due moduli 1,2
m. Le uscite sulla strada pubblica o in luogo sicuro sono ubicate in modo da essere
raggiungibili con percorsi inferiori a 40 m.
8.11 Impianti elettrici
L’autorimessa sarà dotata di impianto elettrico progettato da professionista abilitato e
conforme a quanto previsto dalla legge 01/03/1968 n. 186
8.12 Mezzi e impianti di protezione
È prevista l’installazione di no 7 estintori portatili (1 ogni 5 autoveicoli per i primi 20
autoveicoli e 1 ogni 10 per i rimanenti fino a 200 autoveicoli) di tipo approvato per
fuochi delle classi “A”, “B” e “C” con capacità estinguente 21A, 89B, disposti presso gli
ingressi o comunque in posizione ben visibile e di facile accesso.
Come previsto al Punto 6.1.0 del D.M. 01/02/86, avendo l’autorimessa una capacità
inferiore a 50 autoveicoli non è previsto l’installazione di un sistema idrico antincendio
costituito da idranti.
9. SERVIZI TECNOLOGICI
9.1 IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE (CENTRALE TERMICA)
9.1.1 Ubicazione ed accessi
Il locale Centrale Termica è ubicato al piano interrato posto a quota non inferiore a -5 m
al di sotto del piano di riferimento (-3,27 m), all’interno del volume costituente
l’autorimessa. L’accesso al locale avviene dall’esterno da spazio scoperto. La porta del
locale è in materiale di Classe 0 di reazione al fuoco con senso di apertura verso
l’esterno, di altezza pari a 2,10 m e larghezza pari a 180 cm. Il locale Centrale Termica
presenta un’intera parete di lunghezza non inferiore al 15% del perimetro, attestata su
spazio scoperto ad uso esclusivo di sezione orizzontale netta non inferiore a quella
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richiesta per l’aerazione e larga non meno di 0.6 m ed attestata superiormente su spazio
scoperto o strada scoperta.
Perimetro locale: 18,17 m
lunghezza parete attestata su spazio scoperto: 3,12 m
15% del perimetro = 15% x 18,17 m = 2,73 m
3,12 m > 2,73 m
All’interno del locale sono posizionati n.2 generatore di calore aventi potenza termica al
focolare complessiva pari a 450 kW.
9.1.2 Caratteristiche costruttive
Come indicato dal D.M. del 12.04/1996, il locale deve costituire compartimento antincendio,
le strutture portanti devono possedere i requisiti di resistenza al fuoco non inferiore di R 120,
quelle di separazione dagli altri ambienti non inferiore a REI 120. Le strutture devono essere
realizzate con materiale di classe 0 di reazione al fuoco.
Il locale è delimitato da un solaio avente requisiti di resistenza al fuoco REI 120.
Le pareti perimetrali avranno resistenza al fuoco REI 120, quelle in comune con l’autorimessa
avranno resistenza al fuoco REI 180.
L’altezza del locale è pari a 2,60 m, come previsto dalla normativa vigente per centrali
termiche aventi portata termica superiore a 350 kW e sino a 580 kW.
9.1.3 Aperture di aerazione
Il locale è dotato di un’apertura permanente di aerazione realizzata su parete esterna a filo
soffitto, collocata in modo tale da evitare la formazione di sacche di gas, in grigliato
metallico. Per locali interrati, come nel caso in oggetto, fino a quota -5 m dal piano di
riferimento la superficie di aerazione permanente è stata calcolata nella misura di :
S = Q x 15 = 450 kW x 15 = 6.750 cmq
Dove per Q si intende la potenza del generatore installato espressa in kW.
Superficie aerazione in progetto attestata sull’esterno (posta sopra la porta di accesso) =
dimensioni 180 cm x 50 cm6 = 9.000 cmq
9.000 cmq > 6.750 cmq
9.1.4 Disposizione degli impianti all’interno del locale
All’interno del locale C.T. sono installati n.2 generatori di calore con bruciatore ad aria
soffiata di potenza termica al focolare complessiva pari a 450 kW. I generatori sono
completi di tutti gli organi di sicurezza e di controllo previsti dalle norme e rispondono,
anche per caratteristiche tecniche e funzionali, alle prescrizioni della Legge 1083 del
06.12.1971 per la sicurezza e l'impiego del gas combustibile.
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I bruciatori ad aria soffiata alimentati a gas metano sono completi dei dispositivi di
sicurezza prescritti dalle norme UNI-CIG.
Il canale da fumo di adeguata pendenza avrà per tutto lo sviluppo un rivestimento
coibente tale che la temperatura della superficie esterna non sarà in alcun caso
superiore a 50 °C.
La bocca del camino è a quota più alta (1.00 ) rispetto al colmo di ogni struttura.
Il camino al piede del tratto ascendente sarà munito di una camera per la raccolta e lo
scarico dei materiali solidi, nella parte inferiore della suddetta camera verrà predisposto
uno sportello di chiusura a tenuta d'aria avente doppia parete metallica per la facile
estrazione dei depositi e l'ispezione dei canali.
La sezione del canale da fumo sarà determinata mediante progetto redatto da tecnico
abilitato ai sensi della norma UNI 9615.
La disposizione dell’apparecchio all’interno del locale è tale per cui le distanze tra un
qualsiasi punto esterno di quest’ultimo e le pareti verticali ed orizzontali del locale,
permettono l’accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la
manutenzione ordinaria.
Il posizionamento dei vari componenti, inoltre, sarà tale da evitare il rischio di
formazione di sacche di gas.
9.1.5 Impianto adduzione gas metano
Il combustibile è gas metano di rete e l’impianto di adduzione dal contatore è
realizzato in acciaio di diametro interno pari a 3”
9.1.6 Posa in opera
Il percorso della tubazione in acciaio di adduzione del gas metano è totalmente a vista
e l’attraversamento della parete perimetrale esterna è racchiuso da guaina metallica di
protezione aerata verso l’esterno e sigillata verso l’interno.
All’esterno è posizionata una valvola manuale di intercettazione ed una elettrovalvola
collegata con un rivelatore di fughe di gas installato sul soffitto del locale centrale
termica e con l’interruttore elettrico generale.
9.1.7 Gruppo di misurazione
Il gruppo di misurazione è alloggiato all’esterno del fabbricato in apposita nicchia
aerata.
9.1.8 Prova a tenuta
Tutto l’impianto di adduzione sarà collaudato a tenuta secondo le modalità previste al
punto 5.6 del D.M. 12.04.1996.
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9.1.9 Disposizioni complementari
L’impianto elettrico è realizzato in conformità alla legge n. 186 del 01.03.1968 rispettando
le norme CEI e tale conformità è attestata secondo le procedure del D.M. 37/08.
L’interruttore generale sarà installato all’esterno del locali in posizione segnalata ed
accessibile.
All’interno del locale C.T. verrà installato n°1 (uno) estintore portatile del tipo approvato
per fuochi di classe A, B e C con capacità estinguente non inferiore a 21A 89BC.
L'estintore sarà posizionato in posizione ben visibile e di facile accesso.
Per quanto concerne il programma di manutenzione ed esercizio dell'impianto e la
segnaletica di sicurezza, è previsto l'assolvimento di tutti gli obblighi di cui, al D.Lgs.
81/2008.
9.2 IMPIANTI ELETTRICI
Saranno realizzati in conformità alla legge 186/68 e cioè secondo le norme CEI (CEI 648/7 impianti elettrici nei locali a maggior rischio in caso si incendio) secondo progetto
redatto da professionista abilitato e certificati secondo le procedure di cui al D.M. 37/08
I requisiti a cui risponderanno gli impianti sono:

Possedere caratteristiche strutturali, tensione di alimentazione e possibilità di
intervento individuate nel piano di gestione delle emergenze tali da non costituire
pericolo durante le operazioni di spegnimento;

Non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione;

Non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi; il
comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la
specifica destinazione d’uso dei singoli locali;

i cavi per energia e segnali non devono determinare rischio per l’emissione di fumo,
gas acidi e corrosivi, secondo le vigenti norme di buona tecnica.

L'architettura dell'impianto non dovrà consentire che un eventuale guasto metta
fuori servizio 1'intera utenza: tale prestazione sarà garantita suddividendo
opportunamente le linee di alimentazione delle utenze;

Inoltre gli apparecchi di manovra e protezione saranno ubicati in posizioni protette
con manovra riservata al personale edotto sui rischi. A tal proposito tutto l'impianto
è sezionabile mediante pulsante di sgancio, con azione direttamente sul quadro di
media tensione di cabina. Il quadro elettrico generale di BT si trova in cabina di
trasformazione in struttura separata ed adeguatamente protetta dal fuoco. I
seguenti sistemi saranno alimentati da sorgenti di sicurezza:

Illuminazione di emergenza;

Rivelazione ed allarme incendi;

Impianto di alimentazione impianti antincendio;
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
Impianto di diffusione sonora
L'alimentazione di sicurezza avrà funzionamento automatico ad interruzione breve
(<=0,5 s) per gli impianti di rivelazione, allarme ed illuminazione antincendio mentre sarà
del tipo ad interruzione media (<=15 s) per gli impianti idrici antincendio ed impianto di
diffusione sonora. Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà di tipo automatico e
tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore
L'autonomia dei sistemi di alimentazione di sicurezza garantirà lo svolgimento in
sicurezza del soccorso e dello spegnimento. L'autonomia minima garantita sarà di:

30 minuti per l'impianto di rivelazione ed allarme;

120 minuti per l'illuminazione di emergenza;

60 minuti per gli impianti idrici antincendio;

60 minuti per l’ impianto di diffusione sonora;
L'installazione dei gruppi elettrogeni é prevista in locali dedicati come specificato al
punto 9.3 della presente relazione.
L'impianto di illuminazione di emergenza sarà in grado di assicurare un livello di
illuminazione non inferiore a 5 lux calcolato ad 1 metro di altezza dal piano di calpestio
lungo le vie di fuga.
Il quadro elettrico generale è ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e
protetta dall’incendio.
9.3 GRUPPI ELETTROGENI
È previsto il rispetto della Regola Tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 13/07/11,
Titoli I e III per gruppi elettrogeni aventi potenza nominale complessiva compresa tra 25
kW e 50 kW, come di seguito dimostrato.
Gli obbiettivi posti alla base della progettazione di un locale entro il quale verrà
installato un gruppo elettrogeno ai fini della prevenzione degli incendi, della sicurezza
delle persone e della tutela dei beni contro i rischi di incendio, sono:
a. Evitare la fuoriuscita accidentale di combustibile;
b. Limitare, in caso di incendio o esplosione, danni alle persone, agli animali ed ai
beni;
c. Consentire ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza.
9.3.1 Luoghi di installazione dei gruppi
Il locale gruppo elettrogeno si trova nella volumetria dell’immobile oggetto della
presente relazione al piano interrato (quota piano di calpestio -2.64 m rispetto al piano
di riferimento) come previsto al punto 2.2 Capo I Titolo II della Regola Tecnica di cui al
D.M. 13/07/2011 “Regola Tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a
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combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina
operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole,
artigianali, commerciali e di servizi” per gruppi alimentati a combustibile liquido con
temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55 °C.
9.3.2 Attestazione
Il locale presenta una parete, confinante con intercapedine ad uso comune con altro
locale tecnico di sezione orizzontale netta non inferiore a quella richiesta per
l’aerazione e di larghezza maggiore a 60 cm ed attestata superiormente su spazio
scoperto, di lunghezza non inferiore al 10% del perimetro.
Lunghezza parete: 2,75 m
Perimetro locale: 13,48 m x 10% = 1,35 m
2,75 m > 1,35 m
9.3.3 Strutture
Le strutture orizzontali e verticali, portanti e separanti, come previsto al punto 1 comma
b della Regola Tecnica, hanno una resistenza al fuoco non inferiore a R, REI , EI 60, nel
caso specifico la resistenza al fuoco sarà pari a R/REI EI 120.
9.3.4 Caratteristiche costruttive
Il locale presenta un soffitto a volta avente altezza massima pari a 3,23 m ed altezza di
punto di imposta della volta pari a 2,53 m.
Le distanze tra un qualsiasi punto esterno dei gruppi e dei relativi accessori e le pareti
verticali ed orizzontali del locale, saranno tali da garantire l’accessibilità agli organi di
regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria e straordinaria
secondo quanto prescritto dal costruttore del gruppo. Ai fini antincendio tali distanze
rispetteranno il minimo previsto dalla Regola Tecnica (Titolo III punto 1 comma c) di 0,6
m su almeno tre lati.
L’accesso al locale avviene mediante intercapedine antincendio, nella quale non sono
installate apparecchiature o impianti che rendono difficoltoso l’accesso, ad uso
comune con altro locale tecnico, con porta apribile verso l’esterno, incombustibile e
munita di congegno di auto chiusura. Il locale non presenta alcun tipo di apertura di
comunicazione diretta con locali destinati ad altri usi.
L’apertura di aerazione è realizzata direttamente sulla porta di acceso al locale
mediante grigliato avente superficie non inferiore ad 1/30 della superficie in pianta del
locale e comunque non inferiore a 12,5 cmq per ogni kW di potenza nominale
complessiva installata, come previsto dal Titoli III punto 1 comma f
del Decreto
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22/07/11. Inoltre, l’apertura di aerazione sarà maggiorata del 25% in quanto il gruppo
elettrogeno è installato al piano interrato.
Superficie locale gruppo elettrogeno: 13,48 mq
Superficie aerazione regolamentare = 1/30 della superficie del locale + 25% (in quanto il
locale è situato al piano interrato)
Superficie aerazione regolamentare = 1/30 x 13,48 mq + 25% = 0,56 mq
Superficie aerazione in progetto = 0,90 m x 0,70 m = 0,63 mq
0,63 mq > 0,56 mq
I gas di combustione saranno convogliati all’esterno mediante tubazioni in acciaio o
altro materiale idoneo allo scopo di sufficiente robustezza e a perfetta tenuta a valle
della tubazione del gruppo. Il convogliamento avverrà in modo tale che l’estremità del
tubo di scarico sia posto a distanza da finestre, pareti o apertura praticabili o prese
d’aria di ventilazione ad una distanza non inferiore a 1,5 m, come previsto dal Titolo III
punto 3 del D.M. 13/07/2011, e a quota non inferiore a 3 m sul piano praticabile.
9.3.5 Alimentazione dei motori a carburante liquido
Come previsto dalla Regola Tecnica il piano di appoggio del gruppo elettrogeno sarà
realizzato in modo tale da consentire di rilevare e segnalare eventuali perdite di
combustibile al fine di limitare gli spargimenti.
Il gruppo elettrogeno, che presenta un serbatoio incorporato e uno di servizio avente
capacità pari a 120 lt., verrà alimentato per circolazione forzata.
Verrà previsto un sistema di contenimento del combustibile contenuto nel serbatoio
incorporato e di servizio.
9.3.5.1 Serbatoio incorporato
Il gruppo elettrogeno installato avrà un serbatoio incorporato di capacità complessiva
non superiore a 2.500 dmc in quanto trattasi di gruppo elettrogeno alimentata da
combustibile con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55°C (Titolo I Sez. II
punto 3.1 e 3.2).
Il serbatoio sarà fermamente vincolato all’intelaiatura, protetto contro urti, vibrazioni e
calore.
9.3.5.2 Serbatoio di servizio
La capacità del serbatoio di servizio, realizzato con materiale incombustibile, sarà non
superiore a 2.500 dmc come previsto dalla Regola Tecnica per gruppi elettrogeni
alimentati da combustibile con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55 °C.
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9.3.5.3 Alimentazione del serbatoio incorporato e di servizio
Il rifornimento dei serbatoi, sia incorporato che di servizio, avverrà a gruppo fermo.
Essendo che il deposito di servizio ha una capacità non superiore a 120 dmc, il
rifornimento del serbatoio è consentito con recipienti portatili del tipo approvato
secondo la vigente normativa.
La capacità complessiva del serbatoio incorporato e di quello di servizio non sarà
superiore a 2.500 dmc, come previsto per combustibili con temperatura di
infiammabilità pari o superiore a 55°C.
9.3.5.4 Serbatoi di depositi
Il progetto in oggetto non prevede l’impiego di serbatoi di deposito.
9.3.6 Disposizioni complementari
I gas di combustione saranno convogliati all’esterno mediante tubazioni in acciaio di
sufficiente robustezza e a perfetta tenuta a valle della tubazione del gruppo. Il
convogliamento avverrà in modo che il tubo di scarico sia posto a distanza adeguata,
non inferiore a 1,5 m dalle aperture di aerazione (per potenze nominali complessive fino
a 2.500 kW).
Protezione delle tubazioni:
a) Le tubazioni all’interno del locale saranno protette con materiale coibente;
b) Le tubazioni saranno adeguatamente protette o schermate per la protezione
delle persone da contatti accidentali;
c) I materiali per la coibentazione e la protezione saranno in classe 0 ovvero classe
A1, A1FL, A1L di reazione al fuoco.
Gli impianti e i dispositivi posti a servizio sia del gruppo che del locale di installazione,
saranno eseguiti a regola d’arte in base alla normativa tecnica vigente. Il pulsante di
arresto di emergenza del gruppo sarà duplicato all’esterno del locale, in posizione
facilmente raggiungibile ed adeguatamente segnalata e attiverà il dispositivo di
sezionamento esterno dei circuiti elettrici interni al locale alimentati a non bassissima
tensione di sicurezza.
All’interno del locale gruppo elettrogeno sarà previsto un impianto di illuminazione di
sicurezza, anche in assenza di alimentazione da rete, di almeno 25 lux ad 1 m dal piano
di calpestio per un tempo compatibile con la classe di resistenza al fuoco minima
prescritta per il locale.
Sarà prevista l’installazione in posizione segnalata e facilmente raggiungibile di n. 1
estintore portatile di tipo omologato per fuochi di classe 21A 113BC, visto che la
potenza del gruppo installato è inferiore a 400 kW.
Verrà affissa opportuna segnaletica di sicurezza conforme al D.lgs. 81/08.
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Non è prevista l’installazione di un impianto automatico di rivelazione incendi visto che
la potenza nominale del gruppo elettrogeno è inferiore a 2.500 kW.
Sarà prevista apposita segnaletica di sicurezza conforme al Titolo V e Allegati da XXIV a
XXXII del D.lgs 9 Aprile 2008, 81.
10 MEZZI E IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI
10.1 Estintori
In tutta l'attività saranno disposti estintori portatili di tipo approvato dal M.I. in modo
uniforme. In particolare saranno disposti in prossimità degli accessi ed in vicinanza delle
aree di maggior pericolo.
La distribuzione degli estintori è stata eseguita considerando le prescrizioni del D.M.
10.03.98 per le aree uffici e le prescrizioni delle specifiche regole tecniche per le altre
attività soggette presenti all’interno dell’edificio quindi si ha:

Uffici, Sala consiglio: 1 estintore ogni 100 mq, potenzialità 34 A 144 BC;

Autorimessa: vds. relativo punto;

Centrali Termica: vds. relativo punto.
La tipologia dell'agente estinguente sarà idonea al contesto operativo e nei locali a
rischio specifico, come si vedrà oltre, è stata applicata la normativa relativa.
Tutti gli impianti antincendio previsti saranno installati e realizzati a regola d'arte
accompagnati dalla documentazione certificativa e probatoria prevista dalla Legge
(D.M. 04.05.98) e dal progetto redatto da professionista abilitato.
11 IMPIANTI DI RIVELAZIONE, SEGNALAZIONE E ALLARME
L’attività verrà dotata in tutta la propria estensione di impianto di rivelazione incendi.
Tale impianto sarà costituito da segnalatori di allarme del tipo a pulsante manuale
opportunamente distribuiti ed ubicati a partire dalle vie d’uscita e da impianto fisso di
rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rilevare e segnalare a
distanza un principio di incendio.
11.1 Caratteristiche
L'impianto sarà realizzato a regola d'arte progettato da professionista abilitato, in
accordo alla Norma UNI 9795 e certificato secondo le procedure di cui al D.M.
04.05.98, la segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori avverrà,
mediante segnalazione ottica ed acustica di allarme, alla centrale di controllo e
segnalazione ubicata in posizione presidiata ed indicata sugli elaborati grafici, la
segnalazione di allarme verrà ripetuta ai piani mediante targhe ottico-acustiche e nei
posti di presidio di piano nei quali è prevista l'installazione di pannelli sinottici sui quali il
personale di servizio potrà rilevare l'indicazione del rivelatore o dei rivelatori in allarme.
L'impianto consentirà l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme entro:
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-
un primo intervallo di tempo dall'emissione della segnalazione di allarme
proveniente da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante
manuale di allarme;
-
un secondo intervallo di tempo dall'emissione di una segnalazione di allarme
proveniente da un singolo rivelatore qualora la segnalazione presso la
centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto alla sorveglianza.
Gli intervalli di tempo sopra indicati saranno definiti in considerazione della tipologia
dell’attività e dei rischi in essa esistenti, nonché di quanto previsto nel piano di
emergenza.
L'impianto garantirà l'azionamento delle seguenti attivazioni:
 chiusura automatica delle porte tagliafuoco normalmente aperte;
 disattivazione elettrica dell'impianto di condizionamento;
 chiusura delle serrande tagliafuoco installate nelle canalizzazioni dell'impianto
immissione aria;
 apertura infisso di aereazione vano scala interna
12 SISTEMI DI ALLARME
L’attività sarà dotata di sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti delle
condizioni di pericolo in caso di incendio allo scopo di dare avvio alle procedure di
emergenza nonché alle connesse operazioni di evacuazione. A tal fine saranno previsti
dispositivi ottico acustici, opportunamente ubicati secondo lo specifico progetto
redatto da Professionista abilitato, in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti
dell’edifico o delle parti di esso eventualmente coinvolte da un incendio.
La diffusione degli allarmi sonori avverrà tramite impianto ad altoparlanti. Le procedure
di diffusione degli stessi saranno specificatamente regolamentate nel piano di
emergenza ed evacuazione.
13 SEGNALETICA DI SICUREZZA
La segnaletica di sicurezza sarà conforme al D.Lgs. 81/08.
La cartellonistica prevista indicherà in particolare:

le uscite di sicurezza ed i relativi percorsi di esodo;

i punti di raccolta e gli spazi calmi;

l’ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi;

i divieti di fumare e di usare fiamme libere;

il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio;

i pulsanti di sgancio dell’alimentazione elettrica (sia a livello di cabine di
trasformazione che a livello di singole aree o piani)

i pulsanti di allarme
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Per le attività a rischio specifico si applicheranno le disposizioni sulla cartellonistica di
sicurezza contenute nelle relative normative.
14 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA
Come sopra accennato il tema della gestione della sicurezza sarà oggetto di
redazione di apposito documento di valutazione di cui al D.M. 10.03.98 che verrà
esibito in sede di sopralluogo ai funzionari incaricati da codesto C.do.
Il documento in oggetto focalizzerà la trattazione delle seguenti tematiche:

riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio;

controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio al fine
di garantirne l’efficienza;

formazione ed informazione del personale;

pianificazione e gestione dell’emergenza in caso di incendio
Gli adempimenti sopra indicati saranno oggetto di un capitolo dell’apposito registro
dei controlli (ai sensi art. 5 del DPR 37/98).
In ciascun piano, in corrispondenza degli accessi, in posizione chiaramente visibile
verranno esposte precise istruzioni relative al comportamento del personale e del
pubblico in caso di emergenza corredate da planimetrie dei piani dell’edificio
riportanti i percorsi d’esodo, l’ubicazione dei luoghi sicuri e delle attrezzature
antincendio.
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CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI
(Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007)
UFFICI PIANO TERRA
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CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI
(Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007)
UFFICI PIANO PRIMO
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CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI
(Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007)
UFFICI PIANO SECONDO
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(Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007)
ARCHIVIO 1
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(Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007)
ARCHIVIO 2 e 3
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