prevenzione incendi relazione tecnico descrittiva
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prevenzione incendi relazione tecnico descrittiva
CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Dott. Ing. Alessandro CASETTA Dott. Ing. Antonio DEL PIANO Per. Ind. Alessandro DESTEFANIS Via Tunisi n°114 10134 – TORINO p.IVA: 09074240012 UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N° 9175.SCDP Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino PREVENZIONE INCENDI RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA Data _______________ - Titolare attività: Prot. ____________ N. di pratica ___________ Eugenio Gambetta Sindaco pro tempore Comune di Orbassano C.F. GMBGNE52C31G087I - Domicilio: c/o Comune di Orbassano Piazza Umberto I n.5° Orbassano (TO) - attività elencate nel D.P.R. 151/11 al: n. 34.2.C: "Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e fibre tessili per l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg " n. 65.1.B: "Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a 200 persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq" n. 74.2.B: "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700kW)”. n. 75.2.B "Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq" - ubicazione della attività: Viale Rimembranza n.14 Orbassano (TO) Il Titolare dell’Attività Il Progettista _____________________________ ______________________________ Pagina 1di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Dati generali dell'attività denominazione attività : Comune Orbassano – Nuova sede uffici comunali titolare attività : Eugenio Gambetta C.F. GMBGNE52C31G087I Sindaco pro tempore Comune di Orbassano domiciliato c/o Comune di Orbassano Piazza Umberto I n.5° Orbassano (TO) attività' : Uffici, sala conferenza, archivio, autorimessa e servizi annessi ubicazione : Viale Rimembranza n.14 Orbassano (TO) Tipologia dell'intervento progettuale: L'intervento riguarda la ristrutturazione del fabbricato a suo tempo destinato a Scuola Secondaria “Leonardo da Vinci”, da riqualificarsi a nuova sede degli uffici comunali distaccati del Comune di Orbassano. L’intervento è completato dalla realizzazione di una sala consigliare e di una autorimessa interrata. Parte dei locali seminterrati saranno adibiti ad archivio. Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. 151/11 e attività principale: Le attività oggetto dell'intervento inserite nell'elenco del suddetto D.P.R. sono le seguenti: ATTIVITA’ PRINCIPALE "Uffici con meno di 300 presone presenti (ATTIVITA’ NON SOGGETTA) ATTIVITA’ SECONDARIE n. 34.2.C " Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e fibre tessili per l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg " n. 65.1.B " Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a 200 persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq" n. 74.2.B "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700kW)”. n. 75.2.B " Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq" Pagina 2di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati RELAZIONE TECNICA ATTIVITA’ PRINCIPALE PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di illustrare gli interventi che si intendono attuare nel progetto di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso dell’immobile in oggetto. Nell’immobile sottoposto alla tutela della Soprintendenza per i beni e le attività culturali ai sensi dell’art. 10-12 del D.lgs 42/04 e ss.mm.11 , verrà prevista la realizzazione di un’autorimessa interrata, dove attualmente vi è il cortile, accessibile mediante rampa sul lato di via Regina Margherita. L’autorimessa sarà a servizio sia dei dipendenti comunali che dei visitatori. Al piano interrato verranno realizzati dei nuovi locali destinati ad archivio e un nuovo locale Centrale termica. Al piano terreno si realizzerà nell’attuale palestra una sala consigliare da 150 posti a sedere, fruibile sia dai dipendenti comunali che dai visitatori. Internamente i lavori che verranno eseguiti riguarderanno la trasformazione delle attuali aule ed uffici in uffici comunali e nuovi servizi igienici. Tutte le opere saranno eseguite in conformità alle indicazioni della Soprintendenza per i beni e le attività culturali e alla norme antisismiche in quanto l’edificio deve essere considerato appartenente alla categoria dei fabbricati strategici. Gli obbiettivi posti alla base della progettazione oltre al rispetto delle norme tecniche specifiche sono i seguenti (come previsto dall’art. 2 del D.M. 22/02/2006): a. minimizzare le cause di incendio; b. garantire la stabilità delle strutture portanti al fine di assicurare il soccorso degli occupanti; c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno dei locali; d. limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui; e. assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; f. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza Pagina 3di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati In particolare si è fatto riferimento, in quanto applicabili direttamente o per analogia, alle sottonotate norme: D.M. 22/02/2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici D.M. 12/04/1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi D.M. 01/02/1986 Norme di sicurezza per la costruzione di autorimesse e simili D.M. 16/02/2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione D.M. 10/03/2005 Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio D.M. 15/03/2005 Requisiti di costruzione reazione al fuoco installati in attività dei prodotti da disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo D.M. 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro Norma CEI 64-8/7 Relativamente agli impianti elettrici con particolare riferimento ai luoghi a maggiori rischio in caso di incendio D.M. 19/08/1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico spettacolo D.M. 30/11/83 Termini e definizioni grafiche di prevenzione incendi D.Lgs 81/2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ss.mm.ii. Norme UNI VV.F. 9795 Sistemi fissi automatici di rilevazione e segnalazione incendio Norma UNI VV.F. 10779 Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio Norma UNI CEN/TS 14972:2011 Installazioni fisse antincendio – Sistemi ad acqua Pagina 4di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati nebulizzata – Progettazione e installazione D.M. 14/01/2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni D.M. 15/09/2005 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi D.M. 13/07/2011 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi DEFINIZIONE E FINALITA' DELLA ATTIVITA’ L’area su cui sorge il fabbricato è situato nella zona centrale del Comune di Orbassano, tra via Regina Margherita e viale Rimembranza; essa si presenta di forma leggermente trapezoidale, completamente recintata: i lati a nord e a sud con recinzioni a giorno su muretti dotati di ingressi carrai e pedonali; i lati a est e a ovest sono chiusi da muri pieni in mattoni a vista ad altezze variabili. All’interno dell’area si trova un edificio dei primi decenni del secolo scorso che si eleva per tre piani fuori terra. Esso si sviluppa con forma a “c” asimmetrica che delimita una grande area a cortile verso il lato di via Regina Margherita. L’intervento di ristrutturazione previsto in progetto propone una serie di interventi atti a recuperare l’intero edificio da destinarsi a futura sede della delegazione comunale di Orbassano. E prevista la realizzazione di un’autorimessa interrata nella attuale zona cortile accessibile mediante rampa sul lato via Regina Margherita. È previsto il collegamento dell’autorimessa con il piano interrato del fabbricato in corrispondenza del vani scala posto sul lato Est dell’immobile. I due vani scala presenti all’interno dell’edificio saranno dotati di ascensori che collegano tutti i livelli dell’edificio. Sul lato Est, al piano sotterraneo, saranno realizzati i locali destinati ad archivio e magazzino. Al piano terreno è in progetto la creazione di una sala consigliare da ricavare in ampliamento all’attuale locale palestra, che si estenderà verso il cortile interno con un volume architettonico ad un piano. Sul lato di Viale Rimembranza il cortile, con ingresso di entrata ed uscita a senso unico, verrà posizionata la stazione di pompaggio interrata. Il cortile interno a copertura della Pagina 5di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati nuova autorimessa sarà destinato in parte a parcheggi di superficie con posti auto riservati ai portatori di handicap. Internamente le opere riguardano la trasformazione delle attuali aule ed uffici, in uffici comunali e nuovi servizi igienici. L'edificio, nel suo complesso, si svilupperà nei piani e con le destinazioni di seguito indicate: Piano interrato Autorimessa, magazzino, archivio, centrale termica Piano terra Uffici, sala consigliare Piano primo Uffici Piano secondo Uffici CARATTERISTICHE DIMENSIONALI DELL’EDIFICIO Altezza i gronda compresa fra m. 13,81 Superficie del fabbricato mq 1099,48 autorimessa mq 249,29 piano interrato mq 914,39 piano terra mq 804,74 piano primo mq 820,53 piano secondo Cubatura v.p.p. mc 16.704 circa edificio mc 4.100 circa autorimessa Entrando maggiormente nel dettaglio della progettazione, si riporterà nel seguito la verifica di rispondenza dell'attività, alla “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici “ di cui al D.M. 22/02/2006 che si terrà come riferimento per la ristrutturazione e precisamente verranno verificate le prescrizioni di cui al Titolo III, “uffici di nuova costruzione fino a 500 presenze”. CLASSIFICAZIONE Ai sensi della Regola tecnica 1'attività in esame si classifica come appartenente al - Tipo 2 : da 101 fino a 300 presenze. 1. UBICAZIONE 1.1 Generalità L'edificio risulta ubicato fuori da distanze di sicurezza di attività che comportino gravi rischi di incendi o di esplosioni, isolato e non a destinazione mista. L’edificio presenta un piano interrato posto a quota inferiore a -2.64 m. Pagina 6di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 1.2 Accesso all’area Così come si evince dalla lettura degli elaborati grafici l'area sul quale sorge l'edificio risulta accessibile ai mezzi di soccorso, essendo garantiti i sottonotati requisiti: Larghezza 3.50 m. Altezza libera 4m Raggio di svolta 13 m. Pendenza non superiore al 10% Resistenza al carico Almeno 20 tonn. (8 sull'asse anteriore 12 sull'asse posteriore passo 4 m. (resistenza conseguita dal solaio in progetto su autorimessa) L'accesso all'area avviene da Via Regina Margherita. 1.3 Accostamento mezzi di soccorso L’accostamento dei mezzi di soccorso è garantito sulla facciata isolata dell’edificio almeno ad una qualsiasi finestra di ciascun piano. 2 SEPARAZIONI E COMUNICAZIONI Come già specificato precedentemente sono di pertinenza dell’intervento le seguenti attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. 151/2011: att. 34.2.C - Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e fibre tessili per l’industria della carta, con quantitativi in massa superiori a 50.000 Kg – come previsto dal punto 8.3.3 comma 2 del D.M. 22/02/06, la comunicazione con gli archivi presenti al piano interrato della struttura, aventi carico di incendio superiore a 60 Kg/mq, sarà garantita da filtro a prova di fumo con caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI/EI 180, dotato di camino di ventilazione opportunamente dimensionato. att. 65.1.B - Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone (e fino a 200 persone) ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 mq – nello specifico sala consigliare aperta occasionalmente al pubblico con una capienza superiore a 100 persone, la cui comunicazione con l’attività di uffici presenti all’interno dell’immobile sarà garantita, come previsto nel punto 2.2.3 comma a) del D.M. 19/08/1996, mediante filtro a prova di fumo avente resistenza al fuoco pari almeno a REI 30 e dotato di camino di ventilazione opportunamente dimensionato. att. 75.2.B - Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e meccanizzati, con superficie compresa tra 1.000 mq e 3.000 mq – come previsto dal punto 3.5.3 del D.M. 01/02/1986, l’autorimessa potrà comunicare con la zona dove sono presenti gli archivi Pagina 7di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati (attività 34) mediante filtro a prova di fumo avente resistenza al fuoco pari a REI 120 dotato di camino di ventilazione di dimensioni ≥ 0,1 mq 3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 3.1 Resistenza al fuoco Le strutture ed i sistemi di compartimentazione garantiscono rispettivamente requisiti di resistenza al fuoco R e REI/EI previsti per edifici con altezza antincendio inferiore a 24 m: Piani interrati resistenza minima R e REI/EI 90 per le parti accessibili; Piani fuori terra R e REI/EI 30 in quanto l’edificio in oggetto è di tipo isolato e di altezza non superiore a 3 piani f.t., compatibile con il carico di incendio calcolato analiticamente con il software CLARAF, messo a disposizione dell’iutenza sul sito istituzionale dei Vigili del Fuoco, riportato in allegato alla presente relazione. 3.2 Reazione al fuoco Per quanto concerne la reazione al fuoco dei materiali si fa riferimento ai D.M. 10.03.05 “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio” e D.M. 15.03.05 “Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo” che riportano le prescrizioni di seguito sintetizzate. nell’atrio e nei disimpegni sarà consentito l’impiego, in ragione massimo del 50% della loro superficie totale, di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto, considerando che non è previsto l’impiego di isolanti in vista: PRODOTTO CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO pavimenti pareti A2FL-s1 ASFL-s2 BFL-s1 CFL-s1 A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 soffitti A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0 Per prodotti isolanti nell’atrio e nei disimpegni: PRODOTTO pavimenti pareti CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 Pagina 8di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati soffitti A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0 Per le restanti parti: PRODOTTO CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO pareti (A1) soffitti (A1) pavimenti (ALFL) In tutti gli altri ambienti accessibili al pubblico: PRODOTTO pareti CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 B-s1,d1 pavimenti Coperture/controsoffitti B-s2,d1 CFL-s2 DFL-s1 A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 B-s3,d0 3.3 Compartimentazione Le superfici di compartimentazione di ogni piano non eccedono i 4.000 mq, essendo l’edificio in oggetto isolato e di altezza antincendi inferiore a 24 m. 4 MISURE PER L’EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA 4.1 Affollamento Il massimo affollamento delle aree destinate alle attività lavorative è previsto in 0,1 pers/mq o al numero di addetti effettivamente presenti incrementato del 20%. L’affollamento della sala consigliare è previsto nel numero dei posti a sedere: 150 unità. Piano terra: - superficie uffici: 306,52 mq - Affollamento previsto: 306,52 mq x 0,1 pers/mq = 30,65 ~ 31 persone Piano primo: - superficie uffici: 444,56 mq - Affollamento previsto: 444,56 mq x 0,1 pers/mq = 44,46 ~ 44 persone Piano secondo: - superficie uffici: 463,45 mq Pagina 9di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati - Affollamento previsto: 463,45 mq x 0,1 pers/mq = 46,35 ~ 47 persone 4.2 Capacità di deflusso Le capacità di deflusso sono previste come segue: Piano interrato 37,5 unità Piano terreno 50 unità Piano primo 37,5 unità Piano secondo 33 unità 4.3 Sistema di vie di uscita Il sistema delle vie di uscita è stato dimensionato in ragione del massimo affollamento ipotizzabile e alle capacità di deflusso dello stabile. Il sistema di vie di uscita è organizzato al fine di garantire un deflusso rapido ed ordinato degli occupanti all’esterni dell’edificio. L’altezza dei percorsi non sarà inferiore a 2 m. il pavimento e i gradini non presenteranno superfici sdrucciolevoli. Al piano primo è previsto n. 1 spazio calmo a disposizione di persone con ridotte o impedite capacità motorie adiacente al vano scala posto su Via Montenero con caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120, come previsto al punto 6.3.5 del D.M. 22 Febbraio 2006. Al piano secondo sono previsti n. 2 spazi calmi (a disposizione di persone con ridotte o impedite capacità motorie) adiacenti ai due vani scala presenti nell’immobile, aventi entrambi caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120 (punto 6.3.5 del D.M. 22 Febbraio 2006). 4.4 Numero delle uscite È previsto un numero di uscite di sicurezza per ogni singolo piano dell’edificio ubicate in posizione contrapposta non inferiori a due. 4.5 Larghezza delle vie di uscita Il calcolo della larghezza delle uscite di piano, espressa in numero di moduli, è determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto e la capacità di deflusso del piano. Nel computo della larghezza delle vie di uscita sono conteggiate anche le porte di ingresso, in quanto le stesse sono apribili verso l’esterno. 4.6 Lunghezza delle vie di uscita La lunghezza massima dei percorsi di fuga, misurata dalla porta di uscita di ciascun locale con presenza di persone e da ogni punto degli spazi comuni, è pari a 30 m per raggiungere una scala protetta e di 45 m per raggiungere un luogo sicuro dinamico o l’esterno dell’attività. La lunghezza dei corridoi ciechi è inferiore a 15 m. Pagina 10di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 4.7 Porte Le porte delle uscite di sicurezza si aprono nel senso dell’esodo a semplice spinta ed i battenti, quando aperti, sono stati progettati in modo da non ostruire passaggi, corridoi e pianerottoli. Le porte che danno sulle scale si aprono sul pianerottolo senza ridurne la larghezza. 4.8 Verifica potenzialità vie d’esodo 4.8.1 Verifica esodo di piano La verifica della massima potenzialità delle vie di fuga viene determinata mediante la seguente tabella: Piani Affollamento N. moduli di piano Piano 47 4 Piano Primo 44 4 Piano Terra 31 6 Secondo Capacità di Capacità di deflusso per mod. deflusso di piano 33 pers./mod 33 pers./mod 50 pers./mod Verifica soddisfatta 132 SI 132 SI 300 SI 4.8.2 Verifica esodo verticale L’esodo verticale viene calcolato contando l’affollamento nei due piani consecutivi più affollati che risultano essere il paino secondo con 47 persone e il piano primo con 44 persone, pertanto si avrà un affollamento complessivo di 91 persone. Il deflusso avviene a livello del piano terra in cui si hanno 4 moduli di evacuazione a disposizione dell’esodo dei piani sovraindicati, in grado di evacuare 50 persone per modulo, in totale 200 persone, che risultano pertanto sufficienti. 4.9 Scale I vani scala sono di tipo protetto in quanto l’edificio in oggetto ha un’altezza antincendio inferiore ai 24 m, e presentano caratteristiche di resistenza al fuoco uguale a quelle del compartimento (REI 120) e comunque non inferiori a REI 60, come previsto dal D.M. 22/02/06. Le rampe delle scale utilizzate per l’esodo sono rettilinee, non presentano restringimenti e hanno un numero di gradini compresi tra 3 e 15 con pedata minima di 30 cm ed alzata massima di 17 cm. I vani scala sono provvisti di aperture di areazione in sommità (a parete o a soffitto) di superficie superiore a 1 mq dotate di sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente, da rivelatori di Pagina 11di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati incendio, che manualmente, mediante dispositivo posto in prossimità dell’entrata alle scale, in posizione segnalata. 5. IMPIANTI SOLLEVAMENTO È previsto il rispetto della Regola Tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 15/09/05, come di seguito dimostrato. Gli obbiettivi posti alla base della progettazione degli impianti di sollevamento ai fini della prevenzione degli incendi, della sicurezza delle persone e della tutela dei beni contro i rischi di incendio, sono: a. minimizzare le cause di incendio; b. limitare danni alle persone ed alle cose; c. limitare danni all’edificio ed ai locali serviti; d. limitare la propagazione di un incendio ad edifici e/o locali contigui; e. consentire ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza; 5.1 Disposizioni generali Le pareti del vano di corsa, le pareti del locale macchinario saranno costituiti da materiale non combustibile. Verranno utilizzati impianti del tipo con motore nel vano macchina dotati di marcatura CE I setti di separazione tra il vano corsa e il locale macchinario saranno realizzati con materiale non combustibile, i fori di comunicazione attraverso detti setti per passaggio di funi, cavi o tubazioni, avranno le dimensioni minime indispensabili. All’interno del vano corsa e del locale macchinario non verranno installate tubazioni diverse a quelle necessarie per il funzionamento o alla sicurezza dell’impianto come prescritto dalla direttiva 95/16/CE. L’intelaiature di sostegno della cabina sarà realizzata con materiale non combustibile. Le pareti, il pavimento e il tetto saranno costituiti da materiali di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. 5.2 Vano corsa Non è previsto alcun tipo di protezione in quanto inserito all’interno di un vano scala di tipo protetto. 5.3 Accessi al locale del macchinario, agli spazi del macchinario e/o alle aree di lavoro L’impianto sarà a funzionamento mediante argano di tipo elettrico. Le aree di lavoro poste fuori dal vano di corsa saranno facilmente e chiaramente individuate e saranno ubicate in ambienti aventi caratteristiche di resistenza al fuoco conformi alla protezione del vano corsa. Pagina 12di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 5.4 Aerazione del vano di corsa, dei locali del macchinario L’aerazione del vano di corsa e del locale del macchinario saranno fra loro separate e aperte direttamente verso spazi scoperti. L’areazione del vano di corsa e dee locale del macchinario sarà permanente e realizzata mediante aperture, verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in pianta del vano di corsa e dei locali, con un minimo di: - 0,20 mq per il vano corsa; - 0,05 mq per il locale del macchinario. Dette aperture saranno realizzate nella parte alta delle pareti del vano e del locale macchinario e saranno protette contro gli agenti atmosferici e contro l’introduzione di corpi estranei (animali vari, volatili, etc.); tali protezioni saranno realizzate in modo tale da non consentire il passaggio di una sfera di diametro maggiore a 15 mm. 5.5 Norme di esercizio L’uso degli ascensori in caso di incendio sarà vietato. Presso ogni porta di piano di ogni ascensore sarà affisso un cartello con l’iscrizione “Non usare l’ascensore in caso di incendio”. Sarà vietato l’accensione di fiamme libere in cabina, nel vano corsa e nei locali del macchinario, nonché il deposito in tali ambienti di materiale estraneo al funzionamento dell’ascensore. I suddetti divieti, limitazioni e condizioni di esercizio saranno segnalati con apposita segnaletica conforme al D.lgs. 81/08. 6. AERAZIONE L'edificio sarà dotato di areazione secondo i vincoli imposti dalle vigenti normative igienico sanitarie, nonché tutte le altre vigenti norme di buona tecnica. 7. ATTIVITÀ ACCESSORIE 7.1 LOCALE PER RIUNIONI E TRATTENIMENTI È presente una sala consigliare ubicata al piano terreno dell’edificio ed ha una capienza di 146 posti a sedere. L’accesso ai mezzi di soccorso è garantito come visto nella tabella al punto 1.2, lo spazio esterno adibito a parcheggio di autoveicoli è stato progettato in modo da non pregiudicare l’accesso e la manovra dei mezzi di soccorso e non costituisce ostacolo al deflusso dei fruitori della sala consigliare. 7.1.2 Comunicazioni con altre attività La sala consigliare comunica con attività pertinente (uffici comunali) tramite filtro a prova di fumo dotato di porte resistenti al fuoco aventi resistenza pari a REI 120, come previsto dalla normativa antincendio per gli uffici. Pagina 13di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 7.1.3 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali Per quanto concerne la reazione al fuoco dei materiali si fa riferimento ai D.M. 10.03.05 “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio” e D.M. 15.03.05 “Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo” che riportano le prescrizioni di seguito sintetizzate. nell’atrio e nei disimpegni sarà consentito l’impiego, in ragione massimo del 50% della loro superficie totale, di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto, considerando che non è previsto l’impiego di isolanti in vista: PRODOTTO CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO pavimenti pareti A2FL-s1 ASFL-s2 BFL-s1 CFL-s1 A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 soffitti A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0 Per prodotti isolanti nell’atrio e nei disimpegni: PRODOTTO pavimenti pareti CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s1,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 Bs1,d1 soffitti A2-s1,d0 A2-s2,d0 B-s1,d0 B-s2,d0 Per le restanti parti: PRODOTTO CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO pareti (A1) soffitti (A1) pavimenti (ALFL) In tutti gli altri ambienti accessibili al pubblico: PRODOTTO pareti pavimenti CLASSE DII REAZIONE AL FUOCO A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1 B-s1,d0 B-s2,d0 B-s1,d1 B-s2,d1 CFL-s2 DFL-s1 Pagina 14di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati A2-s1,d0 A2-s2,d0 A2-s3,d0 A2-s2,d1 A2-s3,d1 Coperture/controsoffitti B-s1,d0 B-s2,d0 B-s3,d0 7.1.4 Distribuzione dei posti a sedere La distribuzione dei posti a sedere è conforme alle vigenti disposizioni per i locali di pubblico spettacolo: La sala è suddivisa in settori contenenti meno di 160 posti, con un numero di posti per fila inferiore a 16 e con un numero di file inferiori a 10; La distanza tra gli schienali di due file contigue è pari a 0,8 m; La larghezza di ciascun posto a sedere senza braccioli è pari a 0,45 m; La larghezza di ciascun posto a sedere comprensiva di braccioli è pari a 0,5 m; I diversi settori sono divisi tra loro da percorsi aventi larghezza pari a 0,9 m (dato che la capienza non è superiore a 150 posti); Tra i posti a sedere e le pareti è garantita una distanza di 1,2 m; Le sedie e le poltrone sono saldamente fissate al suolo ed avranno il sedile del tipo a ribaltamento automatico o per gravità. 7.1.5 Misure per l’evacuazione in caso di emergenza L’affollamento massimo è stato determinato in relazione ai posti a sedere: 146 unità. 7.1.6 Capacità di deflusso Le capacità di deflusso, per locali al chiuso è di 50 unità per i locali con pavimento compreso tra ± 1 m rispetto al piano di riferimento, come previsto dalla normativa per i locali di pubblico spettacolo. Come indicato in precedenza la sala consigliare si trova a quota 0.00. Piani Sala consiglio (piano terra) N. moduli Capacità di deflusso Capacità di piano per mod. deflusso di piano 50 pers./mod 300 6 di 7.1.7 Sistema delle vie di uscita, numero e loro lunghezza Il locale è servito da uscite che, per numero e per dimensioni, sono conformi alle vigenti norme per i locali di pubblico spettacolo. L’altezza dei percorsi non sarà inferiore a 2 m. Sono presenti 3 uscite di sicurezza, anche se essendo la capienza non superiore a 150 persone ne basterebbero 2, disposte in maniera contrapposta le cui larghezze sono multiple del modulo di uscita (0,6 m) e comunque non inferiori a 1,20. Tutti i serramenti delle vie di uscita sono dotati di maniglione antipanico. La lunghezza massima del percorso di uscita, fino a luogo sicuro non è superiore a 50 m (vds. elaborato grafico). Pagina 15di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Le porte situate sulle vie di uscita avranno l’apertura nel verso dell’esodo a semplice spinta e saranno dotate di maniglione antipanico. Nel caso si dovessero impiegare superfici trasparenti, queste saranno costituite da materiali di sicurezza 7.1.8 Impianti elettrici Saranno realizzati in conformità alla legge 186/68 ed in particolare: - Non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione, - Non saranno fonte di alimentazione o propagazione di incendi; - Saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema; - Gli apparecchi di manovra saranno ubicati in posizioni “protette”. I seguenti sistemi saranno alimentati da sorgenti di sicurezza: - Illuminazione di emergenza; - Rivelazione ed allarme incendi; - Impianto di alimentazione impianti antincendio; Le autonomie degli impianti di sicurezza sono pari a: 30 minuti per rivelazione e allarme; 60 minuti per illuminazione di sicurezza; 60 minuti per impianti idrici antincendio. La ricarica delle batterie dei servizi di sicurezza avviene entro 12 ore. L’illuminazione di sicurezza garantisce un livello minimo di 5 lux ad un metro dal pavimento lungo le vie di fuga e superiore a 2 lux negli ambienti accessibili al pubblico. 7.1.9 Estintori È stato previsto il posizionamento di 3 estintori aventi caratteristiche estinguenti 13A, 89BC, posti in prossimità degli accessi. 7.1.10 Idranti Come previsto dal D.M. 16/08/1996, all’interno della sala consigliare non è previsto l’impiego di idranti, in quanto la capienza della sala è inferiore a 600 persone. 7.1.11 Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme L’attività verrà dotata in tutta la propria estensione di impianto di rivelazione incendi. Realizzato da professionista abilitato e certificato secondo le procedure di cui alla Norma UNI 9795. 7.1.12 Impianti ventilazione e condizionamento Gli impianti di condizionamento e ventilazione saranno progettati e realizzati nell’osservanza dei seguenti criteri: IMPIANTI CENTRALIZZATI Pagina 16di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Le unità di trattamento dell’aria e i gruppi frigoriferi non saranno installati nei locali dove sono ubicati impianti di calore. I gruppi frigoriferi saranno installati in appositi locali, realizzati con strutture di separazione di caratteristiche al fuoco non inferiori a REI 60, con accesso direttamente dall’esterno o tramite disimpegno aerato di analoghe caratteristiche, munito di porte REI 60 dotate di dispositivo di autoschiusura. L’aerazione nei locali dove sono installati i gruppi frigoriferi non sarà inferiore a quella indicata dal costruttore dei gruppi stessi, con superficie minima non inferiore a 1/20 della superficie in pianta del locale. Nei gruppi frigoriferi saranno utilizzati come fluidi frigorigeni prodotti non infiammabili e non tossici. I gruppi refrigeratori che utilizzano soluzioni acquose di ammoniaca saranno installati solo all’esterno dei fabbricati o in locali aventi caratteristiche analoghe a quelli delle centrali termiche alimentate a gas. Le centrali frigorifere destinate a contenere gruppi termorefrigeratori ad assorbimento a fiamma diretta devono rispettare le disposizioni di prevenzione incendi in vigore per gli impianti di produzione calore, riferiti al tipo di combustibile impiegato. CONDOTTE Per quanto riguarda la reazione al fuoco delle condotte, queste saranno realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco, le tubazioni flessibili di raccordo saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. Lo sviluppo delle condotte all'interno di luoghi sicuri avverrà entro strutture di resistenza pari a quella del compartimento. Nel caso in cui le condotte attraversino strutture che delimitano i compartimenti, nelle condotte sarà installata, in corrispondenza degli attraversamenti, almeno una serranda avente resistenza al fuoco pari a quella della struttura attraversata, azionata automaticamente e direttamente da rivelatori di fumo. Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere sigillato con materiale di classe 0. DISPOSITIVI DI CONTROLLO Ogni impianto sarà dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l’arresto dei ventilatori in caso di incendio. Gli impianti a ricircolo d’aria saranno muniti, all’interno delle condotte, di rivelatori di fumo che comandino automaticamente l’arresto dei ventilatori e la chiusura delle serrande tagliafuoco. L’intervento dei rivelatori sarà segnalato nella centrale di controllo degli impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi. L’intervento dei dispositivi, sia manuali che automatici, non consentirà la rimessa in marcia dei ventilatori senza l’intervento manuale dell’operatore. Pagina 17di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 7.2. ARCHIVIO Per la progettazione dei locali adibiti ad archivio si è fatto riferimento, oltre al D.M. 22 febbraio 2006, anche a quanto specificato, in termini di requisiti e caratteristiche, dalla Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Al piano interrato sono destinati ad archivio tre locali di superficie complessiva superiore a 50 mq. La superficie lorda di ogni singolo locale è inferiore a 500 mq (come previsto dalla normativa vigente). Tutti i dispositivi di separazione e compartimentazione (porte, infissi, pareti) possiedono caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120. Le porte di accesso sono munite di dispositivo di autochiusura. È installato un impianto automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme incendi collegato a una centrale di controllo presidiata in grado di garantire una reazione entro pochi minuti dall’allarme. La superficie di aerazione naturale, come indicato nel punto 8.3.3 del D.M. 22/02/06, non sarà inferiore ad 1/40 della superficie in pianta, come si può vedere da elaborato grafico 10177SRTV01-0 allegato alla presente relazione. Le sale adibite ad archivio sono protette da impianto automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme opportunamente progettato da professionista abilitato. In ciascun archivio è presente, come previsto da D.M. 10/03/98 per rischio elevato, n.1 dispositivi di estinzione manuale, in ragione di 1 estintore ogni 100 mq, aventi carica pari a 6 kg e capacità estinguente pari a 34A 144B. Poiché il carico di incendio è superiore ai 60 kg/mq sono stati attuati i seguenti accorgimenti: L’accesso ai locali destinati ad archivio avviene dall’interno dell’edificio tramite filtro a prova di fumo; L’areazione è esclusivamente di tipo naturale e superiore ad 1/40 della superficie in pianta ed è ricavata per ogni locale su intercapedine antincendi; È stato installato un sistema di spegnimento automatico a nebulizzazione d’acqua (water mist) a protezione del locale, progettato da professionista abilitato e certificato secondo i requisiti dell’edizione più aggiornata dello standard NFPA 750, Installation of Water Mist Fire Protection Systems, ed NFPA 13, Installation of Sprinkler Syst, e UNI CEN/TS 14972 È presente anche una sala dedicata alla consultazione dei documenti che risulta separata dai locali destinati ad archivio. L’uscita di sicurezza e il percorso di esodo dal locale consultazione sono di larghezza non inferiore a 90 cm. La superficie di areazione sarà realizzata secondo i vincoli imposti dalle vigenti normative igienico sanitarie, nonché tutte le altre vigenti norme di buona tecnica. Pagina 18di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 8. AUTORIMESSA L’immobile è dotato di autorimessa, a servizio sia dei dipendenti del comune che dei cittadini che si recano agli uffici comunale, costituita da un livello di parcheggio al piano interrato (quota -3.37 m) concepito per rispondere a quanto prescritto dalla relativa Regola Tecnica di prevenzione incendi. Dal punto di vista della classificazione ai sensi del D.M. 01.02.1986 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili“ l’autorimessa oggetto della presente richiesta di valutazione del progetto è del tipo “mista”, “interrata” “chiusa”, “sorvegliata” ed “a spazio aperto”. All’interno dell’autorimessa sono previsti n. 44 posti auto e n.1 posto bici e moto. 8.1 Isolamento Ai fini dell’isolamento l’autorimessa è separata dagli edifici adiacenti con strutture di tipo REI 120. 8.2 Altezza dei piani L’altezza dei piani è superiore ai 2,4 m (con un minimo di 2 m sotto trave) imposti dal D.M. del 01/02/1982, come si può dedurre dagli elaborati grafici allegati, l’altezza del piano è pari a 2,75 m mentre sottotrave l’altezza è di 2,55 m. 8.3 Superficie specifica di parcamento La superficie specifica di parcamento risponde alla prescrizione di minimo 10 mq per auto per autorimesse “sorvegliate” come lo è quella in oggetto, infatti si ha che: superficie complessiva circa 1087 mq /45 (n.veicoli) = 24.16 mq/veicoli 8.4 Strutture dei locali Le strutture non separanti dell’autorimessa in oggetto sono non combustibili di tipo almeno R 90. Le strutture portanti possiedono caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120. 8.5 Comunicazioni Il locale autorimessa comunica attraverso filtri a prova di fumo con caratteristiche di resistenza al fuoco pari a REI 120 con il piano interrato dell’immobile oggetto della presente valutazione del progetto 8.6 Sezionamenti L’autorimessa costituisce un compartimento non eccedente la superficie limite fissata dalla Regola tecnica, per autorimesse sotterranee, isolate e chiuse: sup. 1086,82 mq < sup. limite 3.000 mq Le corsie di manovra consentiranno il facile movimento degli autoveicoli ed avranno ampiezza non inferiore a 4.5 metri ed a 5 metri nei tratti antistanti i posti auto ortogonali Pagina 19di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati alla corsia. Nel caso in cui vi siano tratti limitati di corsia dove vi siano dei restringimenti della larghezza fino a 3 m sarà installata apposita segnaletica integrata in corrispondenza dei cambi di direzione da idonei sistemi ottici. 8.7 Accessi L’accesso all’autorimessa è garantito da una rampa a doppio senso di marcia di ampiezza non inferiore a 4,5 mt. La rampa presenta una pendenza inferiore al 20%, con un raggio di curvatura misurato sul filo esterno della curva non inferiore a 8,25 m per le rampe a doppio senso di marcia. 8.8 Pavimenti I pavimenti hanno una pendenza sufficiente per il convogliamento in collettori delle acque ed è prevista vasca di separazione dei liquidi infiammabili dalle acque defluenti. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolevoli ed impermeabili. 8.9 Ventilazione L’autorimessa è munita di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture ricavate sul solaio di copertura dell’autorimessa ed in corrispondenza dell’accesso. Tali aperture sono disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell’aria ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio. Al fine di assicurare un’uniforme ventilazione dei locali, le aperture di aerazione sono distribuite il più possibile uniformemente e a distanza reciproca non superiore a 40 m. Le aperture di aerazione naturale hanno una superficie non inferiore ad 1/25 della superficie in pianta del compartimento. Una frazione di tale superficie (> di 0,003 m2q per mq di pavimento) è completamente priva di serramenti. Il dettaglio analitico risulta sugli elaborati grafici. Qui di seguito si riporta il calcolo delle superfici di aerazione naturale previste in progetto: Sup. di ventilazione richiesta = 1.086,82/25 = 43,47 mq Sup. di ventilazione prevista: griglie: (4,80 m x 1,275 m) + 2x(4,27 m x 1,20 m)+ 2x(1,20 m x 1,20 m) + 2x(4,27 m x 1,20 m) + vano ingresso autorimessa (4.5 m x 2.4 m) + (4,30 m x 1,12 m)= 45,10 mq 45,10 mq > 43,47 mq 8.10 Misure per lo sfollamento delle persone in caso di incendio La densità di affollamento viene considerata pari ad 1 persona per ogni 100 mq di superficie lorda (0,01 persone/mq) per le autorimesse “sorvegliate” come quella in questione per cui si ha: 1134.28 mq x 0,01 pers./mq = 11,34 ~ 12 persone. Pagina 20di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati La capacità di deflusso è pari a 37,5 poiché l’autorimessa è situata al piano primo interrato. L’autorimessa è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l’esterno (luogo sicuro) in caso di incendio o di pericolo di altra natura. Le vie di uscita sono state dimensionate in funzione del massimo affollamento ipotizzabile sulla base di quanto specificato ai punti 3.10.0 e 3.10.1 della Regola Tecnica; per cui si ha: Numero di moduli necessari: 12 pers / 37.5 pers/mod = 0.32 mod Numero di moduli effettivamente presenti senza contare la rampa: 4 mod. La larghezza delle vie di uscita è multiplo del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (1,2 m). Sono previste due uscite di sicurezza di larghezza pari a due moduli 1,2 m. Le uscite sulla strada pubblica o in luogo sicuro sono ubicate in modo da essere raggiungibili con percorsi inferiori a 40 m. 8.11 Impianti elettrici L’autorimessa sarà dotata di impianto elettrico progettato da professionista abilitato e conforme a quanto previsto dalla legge 01/03/1968 n. 186 8.12 Mezzi e impianti di protezione È prevista l’installazione di no 7 estintori portatili (1 ogni 5 autoveicoli per i primi 20 autoveicoli e 1 ogni 10 per i rimanenti fino a 200 autoveicoli) di tipo approvato per fuochi delle classi “A”, “B” e “C” con capacità estinguente 21A, 89B, disposti presso gli ingressi o comunque in posizione ben visibile e di facile accesso. Come previsto al Punto 6.1.0 del D.M. 01/02/86, avendo l’autorimessa una capacità inferiore a 50 autoveicoli non è previsto l’installazione di un sistema idrico antincendio costituito da idranti. 9. SERVIZI TECNOLOGICI 9.1 IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE (CENTRALE TERMICA) 9.1.1 Ubicazione ed accessi Il locale Centrale Termica è ubicato al piano interrato posto a quota non inferiore a -5 m al di sotto del piano di riferimento (-3,27 m), all’interno del volume costituente l’autorimessa. L’accesso al locale avviene dall’esterno da spazio scoperto. La porta del locale è in materiale di Classe 0 di reazione al fuoco con senso di apertura verso l’esterno, di altezza pari a 2,10 m e larghezza pari a 180 cm. Il locale Centrale Termica presenta un’intera parete di lunghezza non inferiore al 15% del perimetro, attestata su spazio scoperto ad uso esclusivo di sezione orizzontale netta non inferiore a quella Pagina 21di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati richiesta per l’aerazione e larga non meno di 0.6 m ed attestata superiormente su spazio scoperto o strada scoperta. Perimetro locale: 18,17 m lunghezza parete attestata su spazio scoperto: 3,12 m 15% del perimetro = 15% x 18,17 m = 2,73 m 3,12 m > 2,73 m All’interno del locale sono posizionati n.2 generatore di calore aventi potenza termica al focolare complessiva pari a 450 kW. 9.1.2 Caratteristiche costruttive Come indicato dal D.M. del 12.04/1996, il locale deve costituire compartimento antincendio, le strutture portanti devono possedere i requisiti di resistenza al fuoco non inferiore di R 120, quelle di separazione dagli altri ambienti non inferiore a REI 120. Le strutture devono essere realizzate con materiale di classe 0 di reazione al fuoco. Il locale è delimitato da un solaio avente requisiti di resistenza al fuoco REI 120. Le pareti perimetrali avranno resistenza al fuoco REI 120, quelle in comune con l’autorimessa avranno resistenza al fuoco REI 180. L’altezza del locale è pari a 2,60 m, come previsto dalla normativa vigente per centrali termiche aventi portata termica superiore a 350 kW e sino a 580 kW. 9.1.3 Aperture di aerazione Il locale è dotato di un’apertura permanente di aerazione realizzata su parete esterna a filo soffitto, collocata in modo tale da evitare la formazione di sacche di gas, in grigliato metallico. Per locali interrati, come nel caso in oggetto, fino a quota -5 m dal piano di riferimento la superficie di aerazione permanente è stata calcolata nella misura di : S = Q x 15 = 450 kW x 15 = 6.750 cmq Dove per Q si intende la potenza del generatore installato espressa in kW. Superficie aerazione in progetto attestata sull’esterno (posta sopra la porta di accesso) = dimensioni 180 cm x 50 cm6 = 9.000 cmq 9.000 cmq > 6.750 cmq 9.1.4 Disposizione degli impianti all’interno del locale All’interno del locale C.T. sono installati n.2 generatori di calore con bruciatore ad aria soffiata di potenza termica al focolare complessiva pari a 450 kW. I generatori sono completi di tutti gli organi di sicurezza e di controllo previsti dalle norme e rispondono, anche per caratteristiche tecniche e funzionali, alle prescrizioni della Legge 1083 del 06.12.1971 per la sicurezza e l'impiego del gas combustibile. Pagina 22di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati I bruciatori ad aria soffiata alimentati a gas metano sono completi dei dispositivi di sicurezza prescritti dalle norme UNI-CIG. Il canale da fumo di adeguata pendenza avrà per tutto lo sviluppo un rivestimento coibente tale che la temperatura della superficie esterna non sarà in alcun caso superiore a 50 °C. La bocca del camino è a quota più alta (1.00 ) rispetto al colmo di ogni struttura. Il camino al piede del tratto ascendente sarà munito di una camera per la raccolta e lo scarico dei materiali solidi, nella parte inferiore della suddetta camera verrà predisposto uno sportello di chiusura a tenuta d'aria avente doppia parete metallica per la facile estrazione dei depositi e l'ispezione dei canali. La sezione del canale da fumo sarà determinata mediante progetto redatto da tecnico abilitato ai sensi della norma UNI 9615. La disposizione dell’apparecchio all’interno del locale è tale per cui le distanze tra un qualsiasi punto esterno di quest’ultimo e le pareti verticali ed orizzontali del locale, permettono l’accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria. Il posizionamento dei vari componenti, inoltre, sarà tale da evitare il rischio di formazione di sacche di gas. 9.1.5 Impianto adduzione gas metano Il combustibile è gas metano di rete e l’impianto di adduzione dal contatore è realizzato in acciaio di diametro interno pari a 3” 9.1.6 Posa in opera Il percorso della tubazione in acciaio di adduzione del gas metano è totalmente a vista e l’attraversamento della parete perimetrale esterna è racchiuso da guaina metallica di protezione aerata verso l’esterno e sigillata verso l’interno. All’esterno è posizionata una valvola manuale di intercettazione ed una elettrovalvola collegata con un rivelatore di fughe di gas installato sul soffitto del locale centrale termica e con l’interruttore elettrico generale. 9.1.7 Gruppo di misurazione Il gruppo di misurazione è alloggiato all’esterno del fabbricato in apposita nicchia aerata. 9.1.8 Prova a tenuta Tutto l’impianto di adduzione sarà collaudato a tenuta secondo le modalità previste al punto 5.6 del D.M. 12.04.1996. Pagina 23di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 9.1.9 Disposizioni complementari L’impianto elettrico è realizzato in conformità alla legge n. 186 del 01.03.1968 rispettando le norme CEI e tale conformità è attestata secondo le procedure del D.M. 37/08. L’interruttore generale sarà installato all’esterno del locali in posizione segnalata ed accessibile. All’interno del locale C.T. verrà installato n°1 (uno) estintore portatile del tipo approvato per fuochi di classe A, B e C con capacità estinguente non inferiore a 21A 89BC. L'estintore sarà posizionato in posizione ben visibile e di facile accesso. Per quanto concerne il programma di manutenzione ed esercizio dell'impianto e la segnaletica di sicurezza, è previsto l'assolvimento di tutti gli obblighi di cui, al D.Lgs. 81/2008. 9.2 IMPIANTI ELETTRICI Saranno realizzati in conformità alla legge 186/68 e cioè secondo le norme CEI (CEI 648/7 impianti elettrici nei locali a maggior rischio in caso si incendio) secondo progetto redatto da professionista abilitato e certificati secondo le procedure di cui al D.M. 37/08 I requisiti a cui risponderanno gli impianti sono: Possedere caratteristiche strutturali, tensione di alimentazione e possibilità di intervento individuate nel piano di gestione delle emergenze tali da non costituire pericolo durante le operazioni di spegnimento; Non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione; Non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi; il comportamento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d’uso dei singoli locali; i cavi per energia e segnali non devono determinare rischio per l’emissione di fumo, gas acidi e corrosivi, secondo le vigenti norme di buona tecnica. L'architettura dell'impianto non dovrà consentire che un eventuale guasto metta fuori servizio 1'intera utenza: tale prestazione sarà garantita suddividendo opportunamente le linee di alimentazione delle utenze; Inoltre gli apparecchi di manovra e protezione saranno ubicati in posizioni protette con manovra riservata al personale edotto sui rischi. A tal proposito tutto l'impianto è sezionabile mediante pulsante di sgancio, con azione direttamente sul quadro di media tensione di cabina. Il quadro elettrico generale di BT si trova in cabina di trasformazione in struttura separata ed adeguatamente protetta dal fuoco. I seguenti sistemi saranno alimentati da sorgenti di sicurezza: Illuminazione di emergenza; Rivelazione ed allarme incendi; Impianto di alimentazione impianti antincendio; Pagina 24di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Impianto di diffusione sonora L'alimentazione di sicurezza avrà funzionamento automatico ad interruzione breve (<=0,5 s) per gli impianti di rivelazione, allarme ed illuminazione antincendio mentre sarà del tipo ad interruzione media (<=15 s) per gli impianti idrici antincendio ed impianto di diffusione sonora. Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore L'autonomia dei sistemi di alimentazione di sicurezza garantirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento. L'autonomia minima garantita sarà di: 30 minuti per l'impianto di rivelazione ed allarme; 120 minuti per l'illuminazione di emergenza; 60 minuti per gli impianti idrici antincendio; 60 minuti per l’ impianto di diffusione sonora; L'installazione dei gruppi elettrogeni é prevista in locali dedicati come specificato al punto 9.3 della presente relazione. L'impianto di illuminazione di emergenza sarà in grado di assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux calcolato ad 1 metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di fuga. Il quadro elettrico generale è ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall’incendio. 9.3 GRUPPI ELETTROGENI È previsto il rispetto della Regola Tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 13/07/11, Titoli I e III per gruppi elettrogeni aventi potenza nominale complessiva compresa tra 25 kW e 50 kW, come di seguito dimostrato. Gli obbiettivi posti alla base della progettazione di un locale entro il quale verrà installato un gruppo elettrogeno ai fini della prevenzione degli incendi, della sicurezza delle persone e della tutela dei beni contro i rischi di incendio, sono: a. Evitare la fuoriuscita accidentale di combustibile; b. Limitare, in caso di incendio o esplosione, danni alle persone, agli animali ed ai beni; c. Consentire ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza. 9.3.1 Luoghi di installazione dei gruppi Il locale gruppo elettrogeno si trova nella volumetria dell’immobile oggetto della presente relazione al piano interrato (quota piano di calpestio -2.64 m rispetto al piano di riferimento) come previsto al punto 2.2 Capo I Titolo II della Regola Tecnica di cui al D.M. 13/07/2011 “Regola Tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a Pagina 25di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi” per gruppi alimentati a combustibile liquido con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55 °C. 9.3.2 Attestazione Il locale presenta una parete, confinante con intercapedine ad uso comune con altro locale tecnico di sezione orizzontale netta non inferiore a quella richiesta per l’aerazione e di larghezza maggiore a 60 cm ed attestata superiormente su spazio scoperto, di lunghezza non inferiore al 10% del perimetro. Lunghezza parete: 2,75 m Perimetro locale: 13,48 m x 10% = 1,35 m 2,75 m > 1,35 m 9.3.3 Strutture Le strutture orizzontali e verticali, portanti e separanti, come previsto al punto 1 comma b della Regola Tecnica, hanno una resistenza al fuoco non inferiore a R, REI , EI 60, nel caso specifico la resistenza al fuoco sarà pari a R/REI EI 120. 9.3.4 Caratteristiche costruttive Il locale presenta un soffitto a volta avente altezza massima pari a 3,23 m ed altezza di punto di imposta della volta pari a 2,53 m. Le distanze tra un qualsiasi punto esterno dei gruppi e dei relativi accessori e le pareti verticali ed orizzontali del locale, saranno tali da garantire l’accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria e straordinaria secondo quanto prescritto dal costruttore del gruppo. Ai fini antincendio tali distanze rispetteranno il minimo previsto dalla Regola Tecnica (Titolo III punto 1 comma c) di 0,6 m su almeno tre lati. L’accesso al locale avviene mediante intercapedine antincendio, nella quale non sono installate apparecchiature o impianti che rendono difficoltoso l’accesso, ad uso comune con altro locale tecnico, con porta apribile verso l’esterno, incombustibile e munita di congegno di auto chiusura. Il locale non presenta alcun tipo di apertura di comunicazione diretta con locali destinati ad altri usi. L’apertura di aerazione è realizzata direttamente sulla porta di acceso al locale mediante grigliato avente superficie non inferiore ad 1/30 della superficie in pianta del locale e comunque non inferiore a 12,5 cmq per ogni kW di potenza nominale complessiva installata, come previsto dal Titoli III punto 1 comma f del Decreto Pagina 26di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 22/07/11. Inoltre, l’apertura di aerazione sarà maggiorata del 25% in quanto il gruppo elettrogeno è installato al piano interrato. Superficie locale gruppo elettrogeno: 13,48 mq Superficie aerazione regolamentare = 1/30 della superficie del locale + 25% (in quanto il locale è situato al piano interrato) Superficie aerazione regolamentare = 1/30 x 13,48 mq + 25% = 0,56 mq Superficie aerazione in progetto = 0,90 m x 0,70 m = 0,63 mq 0,63 mq > 0,56 mq I gas di combustione saranno convogliati all’esterno mediante tubazioni in acciaio o altro materiale idoneo allo scopo di sufficiente robustezza e a perfetta tenuta a valle della tubazione del gruppo. Il convogliamento avverrà in modo tale che l’estremità del tubo di scarico sia posto a distanza da finestre, pareti o apertura praticabili o prese d’aria di ventilazione ad una distanza non inferiore a 1,5 m, come previsto dal Titolo III punto 3 del D.M. 13/07/2011, e a quota non inferiore a 3 m sul piano praticabile. 9.3.5 Alimentazione dei motori a carburante liquido Come previsto dalla Regola Tecnica il piano di appoggio del gruppo elettrogeno sarà realizzato in modo tale da consentire di rilevare e segnalare eventuali perdite di combustibile al fine di limitare gli spargimenti. Il gruppo elettrogeno, che presenta un serbatoio incorporato e uno di servizio avente capacità pari a 120 lt., verrà alimentato per circolazione forzata. Verrà previsto un sistema di contenimento del combustibile contenuto nel serbatoio incorporato e di servizio. 9.3.5.1 Serbatoio incorporato Il gruppo elettrogeno installato avrà un serbatoio incorporato di capacità complessiva non superiore a 2.500 dmc in quanto trattasi di gruppo elettrogeno alimentata da combustibile con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55°C (Titolo I Sez. II punto 3.1 e 3.2). Il serbatoio sarà fermamente vincolato all’intelaiatura, protetto contro urti, vibrazioni e calore. 9.3.5.2 Serbatoio di servizio La capacità del serbatoio di servizio, realizzato con materiale incombustibile, sarà non superiore a 2.500 dmc come previsto dalla Regola Tecnica per gruppi elettrogeni alimentati da combustibile con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55 °C. Pagina 27di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati 9.3.5.3 Alimentazione del serbatoio incorporato e di servizio Il rifornimento dei serbatoi, sia incorporato che di servizio, avverrà a gruppo fermo. Essendo che il deposito di servizio ha una capacità non superiore a 120 dmc, il rifornimento del serbatoio è consentito con recipienti portatili del tipo approvato secondo la vigente normativa. La capacità complessiva del serbatoio incorporato e di quello di servizio non sarà superiore a 2.500 dmc, come previsto per combustibili con temperatura di infiammabilità pari o superiore a 55°C. 9.3.5.4 Serbatoi di depositi Il progetto in oggetto non prevede l’impiego di serbatoi di deposito. 9.3.6 Disposizioni complementari I gas di combustione saranno convogliati all’esterno mediante tubazioni in acciaio di sufficiente robustezza e a perfetta tenuta a valle della tubazione del gruppo. Il convogliamento avverrà in modo che il tubo di scarico sia posto a distanza adeguata, non inferiore a 1,5 m dalle aperture di aerazione (per potenze nominali complessive fino a 2.500 kW). Protezione delle tubazioni: a) Le tubazioni all’interno del locale saranno protette con materiale coibente; b) Le tubazioni saranno adeguatamente protette o schermate per la protezione delle persone da contatti accidentali; c) I materiali per la coibentazione e la protezione saranno in classe 0 ovvero classe A1, A1FL, A1L di reazione al fuoco. Gli impianti e i dispositivi posti a servizio sia del gruppo che del locale di installazione, saranno eseguiti a regola d’arte in base alla normativa tecnica vigente. Il pulsante di arresto di emergenza del gruppo sarà duplicato all’esterno del locale, in posizione facilmente raggiungibile ed adeguatamente segnalata e attiverà il dispositivo di sezionamento esterno dei circuiti elettrici interni al locale alimentati a non bassissima tensione di sicurezza. All’interno del locale gruppo elettrogeno sarà previsto un impianto di illuminazione di sicurezza, anche in assenza di alimentazione da rete, di almeno 25 lux ad 1 m dal piano di calpestio per un tempo compatibile con la classe di resistenza al fuoco minima prescritta per il locale. Sarà prevista l’installazione in posizione segnalata e facilmente raggiungibile di n. 1 estintore portatile di tipo omologato per fuochi di classe 21A 113BC, visto che la potenza del gruppo installato è inferiore a 400 kW. Verrà affissa opportuna segnaletica di sicurezza conforme al D.lgs. 81/08. Pagina 28di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Non è prevista l’installazione di un impianto automatico di rivelazione incendi visto che la potenza nominale del gruppo elettrogeno è inferiore a 2.500 kW. Sarà prevista apposita segnaletica di sicurezza conforme al Titolo V e Allegati da XXIV a XXXII del D.lgs 9 Aprile 2008, 81. 10 MEZZI E IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI 10.1 Estintori In tutta l'attività saranno disposti estintori portatili di tipo approvato dal M.I. in modo uniforme. In particolare saranno disposti in prossimità degli accessi ed in vicinanza delle aree di maggior pericolo. La distribuzione degli estintori è stata eseguita considerando le prescrizioni del D.M. 10.03.98 per le aree uffici e le prescrizioni delle specifiche regole tecniche per le altre attività soggette presenti all’interno dell’edificio quindi si ha: Uffici, Sala consiglio: 1 estintore ogni 100 mq, potenzialità 34 A 144 BC; Autorimessa: vds. relativo punto; Centrali Termica: vds. relativo punto. La tipologia dell'agente estinguente sarà idonea al contesto operativo e nei locali a rischio specifico, come si vedrà oltre, è stata applicata la normativa relativa. Tutti gli impianti antincendio previsti saranno installati e realizzati a regola d'arte accompagnati dalla documentazione certificativa e probatoria prevista dalla Legge (D.M. 04.05.98) e dal progetto redatto da professionista abilitato. 11 IMPIANTI DI RIVELAZIONE, SEGNALAZIONE E ALLARME L’attività verrà dotata in tutta la propria estensione di impianto di rivelazione incendi. Tale impianto sarà costituito da segnalatori di allarme del tipo a pulsante manuale opportunamente distribuiti ed ubicati a partire dalle vie d’uscita e da impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rilevare e segnalare a distanza un principio di incendio. 11.1 Caratteristiche L'impianto sarà realizzato a regola d'arte progettato da professionista abilitato, in accordo alla Norma UNI 9795 e certificato secondo le procedure di cui al D.M. 04.05.98, la segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori avverrà, mediante segnalazione ottica ed acustica di allarme, alla centrale di controllo e segnalazione ubicata in posizione presidiata ed indicata sugli elaborati grafici, la segnalazione di allarme verrà ripetuta ai piani mediante targhe ottico-acustiche e nei posti di presidio di piano nei quali è prevista l'installazione di pannelli sinottici sui quali il personale di servizio potrà rilevare l'indicazione del rivelatore o dei rivelatori in allarme. L'impianto consentirà l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme entro: Pagina 29di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati - un primo intervallo di tempo dall'emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di allarme; - un secondo intervallo di tempo dall'emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un singolo rivelatore qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto alla sorveglianza. Gli intervalli di tempo sopra indicati saranno definiti in considerazione della tipologia dell’attività e dei rischi in essa esistenti, nonché di quanto previsto nel piano di emergenza. L'impianto garantirà l'azionamento delle seguenti attivazioni: chiusura automatica delle porte tagliafuoco normalmente aperte; disattivazione elettrica dell'impianto di condizionamento; chiusura delle serrande tagliafuoco installate nelle canalizzazioni dell'impianto immissione aria; apertura infisso di aereazione vano scala interna 12 SISTEMI DI ALLARME L’attività sarà dotata di sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio allo scopo di dare avvio alle procedure di emergenza nonché alle connesse operazioni di evacuazione. A tal fine saranno previsti dispositivi ottico acustici, opportunamente ubicati secondo lo specifico progetto redatto da Professionista abilitato, in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell’edifico o delle parti di esso eventualmente coinvolte da un incendio. La diffusione degli allarmi sonori avverrà tramite impianto ad altoparlanti. Le procedure di diffusione degli stessi saranno specificatamente regolamentate nel piano di emergenza ed evacuazione. 13 SEGNALETICA DI SICUREZZA La segnaletica di sicurezza sarà conforme al D.Lgs. 81/08. La cartellonistica prevista indicherà in particolare: le uscite di sicurezza ed i relativi percorsi di esodo; i punti di raccolta e gli spazi calmi; l’ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi; i divieti di fumare e di usare fiamme libere; il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio; i pulsanti di sgancio dell’alimentazione elettrica (sia a livello di cabine di trasformazione che a livello di singole aree o piani) i pulsanti di allarme Pagina 30di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati Per le attività a rischio specifico si applicheranno le disposizioni sulla cartellonistica di sicurezza contenute nelle relative normative. 14 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA Come sopra accennato il tema della gestione della sicurezza sarà oggetto di redazione di apposito documento di valutazione di cui al D.M. 10.03.98 che verrà esibito in sede di sopralluogo ai funzionari incaricati da codesto C.do. Il documento in oggetto focalizzerà la trattazione delle seguenti tematiche: riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio; controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio al fine di garantirne l’efficienza; formazione ed informazione del personale; pianificazione e gestione dell’emergenza in caso di incendio Gli adempimenti sopra indicati saranno oggetto di un capitolo dell’apposito registro dei controlli (ai sensi art. 5 del DPR 37/98). In ciascun piano, in corrispondenza degli accessi, in posizione chiaramente visibile verranno esposte precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza corredate da planimetrie dei piani dell’edificio riportanti i percorsi d’esodo, l’ubicazione dei luoghi sicuri e delle attrezzature antincendio. Pagina 31di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI (Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007) UFFICI PIANO TERRA Pagina 32di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI (Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007) UFFICI PIANO PRIMO Pagina 33di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI (Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007) UFFICI PIANO SECONDO Pagina 34di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI (Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007) ARCHIVIO 1 Pagina 35di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc CDP - Studio Tecnico Casetta & Del Piano Ingegneri Associati CLASSIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE COSTRUZIONI (Decreto ministeriale dell’interno 9 Marzo 2007) ARCHIVIO 2 e 3 Pagina 36di 36 \\SERVER\Lavori\Studio CDP\10_177_S - Coop SAN PANCRAZIO - Ex da Vinci\ESAME PROGETTO VVF\Atti e relazioni\10177SRRV01-0.doc