energia e fiducia

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energia e fiducia
S O M M A R I O
M A G A Z I N E
TAV
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L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI
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GIOVANI AZZURRI E CANNIBALI!
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DOUBLE DI SPIGNO
24
DOVE OSANO GLI SKEETTISTI
30
PIERLUIGI SOLLAMI CATTURA LO SCUDETTO
Aut. del Tribunale di Roma
n.111 del 17 marzo 1994
34
I CAMPIONISSIMI DI FOLIGNO
In copertina:
36
DA PORPETTO VERSO IL MONDO
39
EN-PLEIN PER MARMORE
40
ATTI UFFICIALI
Numero 210
Settembre 2011
Direttore:
Luciano Rossi
Direttore Responsabile:
Luigi Agnelli
Coordinatore Redazionale:
Massimiliano Naldoni
([email protected])
Direzione e Redazione
Federazione Italiana Tiro a Volo
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Vietata la riproduzione anche
parziale se non autorizzata.
Fine Young Cannibals. Era il nome di
una band inglese particolarmente
in voga negli anni Ottanta e quel
nome, che echeggiava un film di
venticinque anni prima, significava
più o meno: cannibali giovani e belli.
La definizione risulta perfetta per
i tre Juniores della Fossa Olimpica
che il C.T. Albano Pera ha scelto
per l’Europeo di Belgrado perché
al confronto continentale i giovani
Carlo Mancarella, Giulio Fioravanti e
Valerio Grazini hanno letteralmente
cannibalizzato la sfida di Kovilovo,
catturando tutte le medaglie
possibili e ritoccando tutti i primati
possibili. Se questo non significa
essere cannibali...
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TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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E D I T O R I A L E
ENERGIA
E FIDUCIA
Scrivo queste note di getto, davvero a pochissime ore dalla conclusione di alcuni eventi di
grandissima risonanza: il Campionato del Mondo di Compak Sporting che si è svolto a Foligno, il
Memorial di Fossa Olimpica intitolato a mio padre che ha impegnato le pedane di Umbriaverde
e di Cascata delle Marmore, una importante e affollata riunione di Elica a Terni. Scrivo sotto
l’effetto inevitabile di una commozione profonda, miscelata gradevolmente alla soddisfazione che
mi ha trasmesso il generale grande successo di queste manifestazioni alle quali peraltro si sono
affiancati meeting importanti: la riunione del Consiglio Federale e un vertice ai massimi livelli
della Fitasc, presieduto e diretto dall’amico Presidente Jean Francois Palinkas . Nel momento
in cui scrivo ho ancora negli occhi le imprese dei grandi specialisti che hanno gareggiato in
queste competizioni. Ho ancora nel cuore le grandi emozioni che il loro gesto tecnico raffinato
e il loro stile accurato hanno saputo trasmettere. Mi sembra perfino di udire ancora adesso i
clamori di quei confronti: il laborioso impegno dell’agonismo e poi lo scioglimento liberatorio
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Nel corso della cerimonia di
premiazione del Mondiale di
Compak Sporting a Foligno il
Presidente Luciano Rossi, ritratto con Paolo Amato, rivolge un
segno di completa approvazione allo staff degli organizzatori
per l’operato svolto.
Luciano Rossi si complimenta
amichevolmente con Veniero
Spada, timoniere dell’Associazione ospitante.
in basso:
Il Presidente della Fitasc Jean
Francois Palinkas durante il suo
intervento alla cerimonia di
premiazione a Foligno.
degli applausi del pubblico e l’esultanza degli atleti quando la competizione elegge appunto i
suoi idoli. Senza trascurare che in contemporanea si stavano disputando il Campionato del
Mondo di Fossa Universale in Francia, che ha fatto registrare 650 iscritti, e il confronto tricolore
di calibro 20 ancora di Fossa Universale a Mattarona, insieme a tante altre competizioni
distribuite sul territorio italiano. Ebbene, tutto questo: la grande partecipazione di tiratori di
tutti i livelli, l’entusiasmo dell’agonismo e l’euforia del risultato, la grande tecnica degli specialisti
che proviene dalle grandi scuole tiravolistiche tra le quali quella del nostro Paese si distingue
ampiamente: tutto questo, dicevo, anche in una riflessione immediata, a caldo, come quella
che sto compiendo qui con tutti voi, mi
suggerisce alcune indicazioni importanti.
Innanzitutto il complesso generale di questi
fenomeni mi dice che esiste una grande
energia nel mondo tiravolistico. È un’energia
che in altre epoche, in altri momenti storici,
si è sicuramente manifestata più facilmente,
perché la situazione generale creava i giusti
presupposti. Oggi sembra latente e magari
talvolta, mi viene da dire, anche latitante.
Invece questa energia esiste e deve
manifestarsi. È l’energia che descrive quella
volontà di tornare a nutrire fiducia nel
futuro. Ma in queste recentissime giornate
in cui tante manifestazioni tiravolistiche
anche molto diverse hanno catalizzato
e concentrato questa energia, abbiamo
avuto la dimostrazione che, a dispetto del
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// editoriale
pessimismo che qualcuno vuol
comunque sempre manifestare,
questa fiducia nel futuro è
fortissima, viva e vitale. Occorre
però risvegliarla, alimentarla, darle
nuovo impulso, nuove ali. In questa
operazione diviene assolutamente
indispensabile il ruolo di primo
piano della dirigenza di ciascuna
Associazione. In occasione della
cerimonia di premiazione del
Campionato del Mondo di Compak
Sporting ho elogiato la grande
intraprendenza della famiglia
Spada (e il Presidente Palinkas ha a
sua volta certificato che il successo
di quella gara si fondava appunto
proprio sulla grande capacità
ed esperienza del Presidente
dell’Associazione
di
Foligno
Veniero Spada e del suo staff ) che,
profondendo energie e risorse, ha
saputo allestire impeccabilmente
una competizione imponente
che ha ospitato atleti di tutto il
pianeta. È l’esempio di un’energia
positiva che si traduce fattivamente in capacità organizzative che producono un’iniezione di
fiducia per tutto il comparto tiravolistico. Nell’Editoriale del mese scorso ho fatto riferimento
a quella naturale e comprensibile ritrosia a profondere energie e risorse che si manifesta
quando all’orizzonte non si profilano le giuste condizioni economiche. Ebbene, l’esempio
di questi giorni ci dice però che le condizioni devono anche essere costruite, a dispetto di
una situazione generale non necessariamente florida e positiva. Non soltanto il pessimismo
è contagioso: per nostra fortuna lo sono anche l’energia, lo slancio, l’entusiasmo, la carica
positiva che contraddistingue la volontà di far crescere e prosperare. È certo però che per
sollecitare quelle energie occorre di fatto investire, elevare il grado qualitativo, diversificare,
ampliare gli orizzonti, estendere le opportunità. A questo proposito mi piace individuare un
altro esempio, a suo modo lontano e vicinissimo: quella grande intuizione dell’amico Milan
Sotra che ha portato a creare a Belgrado un impianto sportivo polifunzionale in cui abbiamo
celebrato il Campionato Europeo delle discipline olimpiche poche settimane fa (ne diamo
peraltro un resoconto molto ampio in questo numero de Il Tiro a Volo) e in cui disputeremo il
Campionato del Mondo proprio nel momento in cui andrete a leggere queste mie stesse note.
La struttura polifunzionale creata da Sotra colloca certamente il tiro al centro del proprio
programma (Milan è innanzitutto un appassionato tiratore e un autentico sportivo), ma guarda
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Luciano Rossi rivolge un
applauso alle migliori atlete del
Sei Nazioni in programma a
Umbriaverde in occasione del
Memorial Nando Rossi: nella
circostanza Jessica Rossi ha
preceduto la britannica Esme
Florence Sparey e la sammarinese Marina Santolini.
Nel Tre Nazioni del comparto
maschile Massimo Fabbrizi ha
vinto precedendo gli indiani
Mansher Singh e Kynan Chenai.
// editoriale
Simone Lorenzo Prosperi,
vincitore del Memorial Nando
Rossi, festeggiato dall’intera
famiglia Rossi.
Luca Miotto ha vinto il barrage
per il fucile Perazzi: il giovane
bresciano è premiato dal Sindaco di Massa Martana Maria Pia
Bruscolotti e dal Presidente del
Coni Umbria Valentino Conti.
con attenzione a molti altri sport altrettanto
popolari in Serbia: in tal modo, in quel progetto
l’attività tiravolistica è venuta ad inserirsi
naturalmente nel contesto delle discipline
sportive più seguite e di maggior successo.
Tutti questi esempi, apparentemente distanti
ma in realtà prossimi, descrivono dunque un
progetto vincente che consiste nel dare sempre
maggiore visibilità alla pratica tiravolistica, nella
capacità di integrare quell’attività con altre
iniziative collaterali che elevano la qualità del
servizio offerto e lo ampliano, nel consolidare
sempre di più il rapporto dell’impianto sportivo
con il territorio e la società. L’energia di cui
parlavo è ben riposta se la si utilizza per creare
questi presupposti e quell’energia, espressa in
tal modo, produce fiducia e rinnovata volontà
di investire sul futuro. È di questa fiducia che ha
bisogno il nostro sport. È di questa fiducia che
ha bisogno l’intera nostra Italia.
il Presidente
Luciano Rossi
Marco Battisti sul tetto del mondo.
La vittoria di Marco Battisti tra gli Juniores è sicuramente il risultato più prestigioso del
Mondiale di Compak Sporting di Foligno. Il ragazzo pesarese si è impossessato del titolo
iridato con il poderoso punteggio di 193/200. Nella gara a squadre Battisti ha conquistato l’argento alle spalle della Francia in collaborazione con Mattia Cecchetti e Simone
Tronti. Il titolo dei Seniores è andato allo spagnolo Josè Cristobal Jimenez Martinez che
ha preceduto il russo Lelikov e il francese Auvret. Luminosa prestazione delle Ladies Katia Vaghi, Martina Maruzzo e Carla Flammini: le tre specialiste hanno conquistato il titolo
mondiale collettivo con 519/600. Oro a squadre anche per i Veterani Carlo Duranti,
Salvatore Valentini e Giovanni Zamboni (secondo nella graduatoria individuale) e per i
Superveterani Eugenio Bruscolini, Ottorino Rovetta (rispettivamente secondo e terzo
nell’individuale) e Gianfranco Corradi. Nel prossimo numero proporremo la cronaca
dettagliata della gara e un’ampia rassegna fotografica della manifestazione.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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EU RO P EO D I FOS S A O L I M P I C A
GIOVANI AZZURRI E
CANNIBALI!
Carlo Mancarella vince il titolo europeo degli under 20 di Fossa Olimpica e i suoi compagni di
squadra Giulio Fioravanti e Valerio Grazini sono rispettivamente secondo e terzo. Il terzetto degli
azzurrini di Albano Pera stravince naturalmente anche nel concorso per nazioni e stabilisce il
nuovo primato planetario della categoria. C’è un prestigioso argento a squadre però anche per
Deborah Gelisio, Jessica Rossi e Giulia Iannotti e i Seniores Massimo Fabbrizi, Rodolfo Viganò e
Giovanni Pellielo si aggiudicano un bronzo con riflessi d’oro.
Fine Young Cannibals era il nome di una
band che imperversava nel mondo del pop
più di venti anni fa, ma se la fama di quegli
interpreti inglesi oggi appare obiettivamente
un po’ appannata, è il loro nome ad adattarsi
perfettamente al ruolo che hanno svolto i tre
ragazzi azzurri della Fossa Olimpica che hanno
letteralmente cannibalizzato il Campionato
Europeo di Belgrado rivoluzionando (ci sia
perdonata l’inevitabile spruzzata di enfasi) la
storia del Trap under 20. Per il neo-campione
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europeo Carlo Mancarella (autore a sua volta
di un punteggio record), per l’autore della
conquista della medaglia d’argento Giulio
Fioravanti e per l’artefice della conquista del
bronzo Valerio Grazini (ma i tre azzurrini
del C.T. Albano Pera si sono ovviamente
assicurati anche il titolo europeo a squadre
“resettando” in maniera sensibile il nuovo
record planetario) quello di giovani azzurri e
cannibali è dunque l’appellativo più adatto che
si possa coniare.
Geometrie da campioni: la
stretta di mano tra Giulio
Fioravanti e Valerio Grazini sul
podio dell’Europeo di Belgrado
incornicia il vincitore del titolo
continentale degli under 20 di
Fossa Olimpica Carlo Mancarella.
QUESTO SI CHIAMA
BINGO…
Cannibalizzando l’Europeo di
Belgrado, Carlo Mancarella si è
aggiudicato l’oro individuale e
quello del concorso per nazioni,
ma il prodigio azzurro si è
completato con l’argento di
Fioravanti e il bronzo di Grazini
che sono strepitosi complici nel
successo di squadra
Quello dei giovani cannibali azzurri si può
davvero definire bingo perché più di così
non si poteva fare. E questa volta almeno,
il concetto deve essere colto nel suo pieno
significato letterale. Oro, argento e bronzo
nella gara individuale e naturalmente oro a
squadre con il corredo di un nuovo record
mondiale che ritocca di ben tre piattelli il
Fioravanti al ruolo di inseguitore sebbene
il capitolino possa vantare un’ineccepibile
sequenza: 25 – 24 – 25. Anche Carlo
Mancarella non scherza: dopo la serie piena
di esordio ha inanellato due 24 e Valerio
Grazini, che aveva totalizzato 23 centri al
primo turno, si riportava pienamente in
partita con il perentorio 50/50 delle altre
due frazioni. Nella seconda giornata Ilya
Vinogradov non molla: con un altro 25 e
un 24 il giovane aspirante cannibale russo
precedente è prestazione che conquista
un posto di assoluto rilevo negli annali
del tiro a volo. L’impresa in realtà non
sembra così facile fino dall’inizio all’impianto
serbo di Kovilovo. Gli azzurrini di Pera
partono bene e i loro punteggi sono alti e
omogenei, ma c’è il russo Ilya Vnogradov
che sembra a proprio voler ambire al ruolo
del fenomeno. Vinogradov chiude la prima
giornata senza errori e costringe Giulio
si attesta al vertice della classifica con un
124/125 che farebbe riflettere perfino i più
navigati specialisti della disciplina. Mancarella
tiene bene il ritmo: con un 23 e un 25
approda a quota 121. Fioravanti non rispetta
il fantastico ruolino di marcia del giorno
di avvio: mette a segno un 24 e un 23 e si
allinea al suo collega pugliese di Lombardia.
È superbo invece Grazini: con un 24 e un
25 si inerpica lungo il versante più impervio
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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// giovani azzurri e cannibali
Carlo Mancarella
Giulio Fioravanti
della classifica e totalizza un 122 che lo
colloca in solitudine alle spalle di Vinogradov.
Con 121 si inseriscono tra i finalisti anche
l’austriaco Laszlo Slyom e il francese Vincent
Tachin. Ma i primi prodigi dei tre azzurrini
di Albano Pera sono frattanto già maturati.
Osservata in una prospettiva collettiva e
trasversale, la prestazione dei i tre atleti
di Pera risulta a dir poco eccezionale. Ai
primi tre round Mancarella, Fioravanti e
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Valerio Grazini
Grazini hanno totalizzato due 73 e un 74 e
il distacco all’intertempo delle tre serie sui
russi del pur formidabili Vinogradov è già
sensibilissimo. Per intendersi: sette piattelli!
Al quarto round, che risulta il meno stellare,
gli azzurrini di Pera riescono comunque a
non perdere terreno, ma è all’ultima frazione
che il capolavoro si traduce in autentico
prodigio. Il 73/75 proietta il punteggio totale
di Valerio Grazini, Carlo Mancarella e Giulio
// giovani azzurri e cannibali
Fioravanti a quota 364/375. E a strabiliare
non è tanto l’incredibile distacco di undici
lunghezze che l’under 20 targata Italia infligge
alla Russia, ma è soprattutto il fatto che il
terzetto convocato da Pera per l’Europeo
belgradese cannibalizza il primato mondiale
che era stato stabilito appena un anno prima
al Mondiale di Monaco da due degli attuali
titolari (Grazini e Fioravanti) con il contributo
di un Danny Baiesi prodigioso che non a caso
si era assicurato il titolo planetario. Quel 361
bavarese del 2010, in Serbia è ritoccato da
Grazini, Fioravanti e Mancarella di ben tre
piattelli e in questo modo i tre azzurrini, oltre
che campioni europei alla grande, sono anche
atleti da record. Anzi: cannibali da record.
IL MONDO NON
BASTA.
Ai giovani cannibali azzurri in gara a
Belgrado però il mondo non basta. Non
basta insomma aver conquistato l’Europa ed
aver conquistato di fatto, appunto, anche il
mondo polverizzando il punteggio record
di Monaco 2010. Vogliono di più. Ma per
far questo occorre vedere come la prende
Ilya Vinogradov che fino al round finale
sembra voler ambire decisamente al ruolo
di cannibale dopo aver uguagliato il primato
planetario che apparteneva al kuwaitiano
Khaled Almudhaf nientemeno che dai tempi
della World Cup di Atlanta del maggio del
La sequenza del trionfo dei
giovani cannibali azzurri vissuto
in panchina: il Commissario
Tecnico Albano Pera e il Preparatore Atletico Fabio Partigiani
seguono con apprensione e con
soddisfazione gli ultimissimi
lanci della gara, poi la tensione
si scarica nell’esultanza di un
abbraccio liberatorio.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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Giulio Fioravanti
1998. Nella finale dell’Europeo di Belgrado
invece il giovane russo cede vistosamente
alla pressione psicologica. La sindrome della
lepre inseguita gli fa commettere addirittura
cinque zeri nei primi sette piattelli e con
quella defaillance Vinogradov può dire addio
alla qualifica di primo cannibale dell’Europeo
di Belgrado. Anzi, nei fatti, a meno che non
si verifichino ribaltamenti assolutamente
imprevedibili, può dire addio perfino ad un
posto sul podio. Non è tutto oro neppure
per gli azzurrini, intendiamoci. Capitan
Grazini (perché di fatto è il viterbese,
eclettico e iridato in ben tre discipline
tiravolistiche diverse, a detenere il ruolo di
leader) fa suonare il campanello al primo
lancio, ma poi si rimette subito brillantemente
in carreggiata e manda di nuovo a vuoto
il colpo soltanto al nono turno. Fioravanti
ha pagato il pedaggio del primo zero al
quinto lancio e Mancarella al sesto, ma
poiché nessuno dei loro avversari è proprio
infallibile, a metà serie i giochi si conservano
aperti. Anche perché anche l’austriaco
Solyom, che a metà serie era riuscito a
non far segnare errori sulla lavagna, dal
dodicesimo lancio prende a mandare a vuoto
numerosi colpi e così a due terzi della finale
si preannuncia quasi un testa a testa proprio
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Carlo Mancarella
tra i tre azzurrini. Carlo Mancarella manda
a vuoto il colpo al diciannovesimo bersaglio,
ma è la sua ultima esitazione: i sei piattelli
che mancano alla fine vanno tutti in pezzi e
così il 23 del giovane gallaratese di Puglia, per
effetto dell’errore in cui cadono nell’ultimo
giro di pedana sia Grazini che Fioravanti,
diviene il viatico per il titolo continentale.
Con il definitivo 144/150 Carlo Mancarella
è campione degli under 20 europei di Fossa
Olimpica e può assistere dall’Olimpo allo
shoot-off che assegnerà la medaglia d’argento
e quella di bronzo. Ma quello shoot-off è
ancora tutto azzurro perché sono Valerio
Grazini e Giulio Fioravanti ad essere
approdati a 143 e tutti gli altri sono fuori dal
giro. Per 12 a 11 sarà il capitolino Fioravanti
ad aggiudicarsi il secondo posto e a lasciare a
Valerio Grazini da Viterbo un pur pregevole
bronzo da affiancare al trionfale oro di
squadra.
ARGENTO DECLINATO
AL FEMMINILE
Se gli azzurrini del Trap a Belgrado sono
stellari, non restano proprio a bocca
asciutta neppure gli altri comparti. In area
femminile ad esempio Deborah Gelisio
Valerio Grazini
Sopra:
Jessica Rossi, Deborah Gelisio
e Giulia Iannotti sul secondo
gradino del podio della sfida a
squadre di Trap.
La formazione in rosa del Trap
schierata a Belgrado da Albano
Pera: Giulia Iannotti, Jessica
Rossi, Deborah Gelisio e Silvana
Stanco.
si assicura un posto in finale e traina alla
conquista della medaglia d’argento a squadre
il team completato da Jessica Rossi e Giulia
Iannotti. Per le ragazze di Pera sarebbe a
portata di mano anche il titolo europeo ed
è soltanto una flessione del round centrale
a permettere alle specialiste della Russia
di assicurarsi il gradino più alto del podio.
Al primo turno Deborah Gelisio, Giulia
Iannotti e Jessica Rossi sono le migliori
del confronto e totalizzano un 73/75 che
infligge addirittura cinque lunghezze alle
russe future campionesse d’Europa. È nel
secondo round che le tre azzurre non vanno
oltre il complessivo 61/75 e quel punteggio
permette alle rappresentanti della Russia
di risalire la china e prendere la testa della
classifica. Nella terza serie Gelisio, Rossi e
Iannotti tornano ad essere superlative con
un luminoso 72, ma anche le tre avversarie
russe capitanate da Elena Tkach totalizzano
lo stesso punteggio è il titolo europeo vola a
Mosca per effetto dei 209 centri complessivi
su 225 contro i 206 dell’Italia. Al terzo posto
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// giovani azzurri e cannibali
si insediano le ragazze della Francia con 203.
Nella sfida individuale è soltanto Deborah
Gelisio a ritagliarsi un posto in finale. La
bellunese, con due serie piene intercalate
da un 22, conquista la vetta provvisoria
della graduatoria ed è imitata soltanto dalla
spagnola Fatima Galvez. A 71 approdano
due tiratrici di grande esperienza: la russa
Elena Tkach e la francese Delphine Racinet,
mentre con 70 centri entrano nel lotto delle
finaliste la slovacca Zuzana Stefecekova e la
tedesca Katrin Quooss che hanno escluso dal
round decisivo in shoot-out la sammarinese
si attesta a 95/100. Nessuna delle altre
contendenti sa fare altrettanto e il titolo
europeo femminile di Fossa Olimpica è suo.
Sono altrettanto solide in finale Elena Tkach,
Delphine Racinet e Zuzana Stefecekova
tant’è che le tre specialiste compongono 23
centri, con il risultato che Tkach e Racinet si
ritrovano a quota 94 e in shoot-off decidono
la distribuzione delle medaglie residue: la
russa si assicurerà l’argento per 2 a 1. La
Stefecekova raggiunge quota 93 e costringe
Deborah Gelisio ad un quinto posto che
indubbiamente è un vestito un po’ stretto
Deborah Gelisio
Alessandra Perilli. Jessica Rossi si ferma a
quota 68, mentre Giulia Iannotti si attesta a
66.
In finale però Deborah non riesce a
conservare l’ottimo standard rispettato
nelle serie di selezione: costruisce un 19
ma quel punteggio non le permette di
rimanere nei piani altissimi della classifica.
Fatima Galvez compone un ottimo 23 e
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per l’azzurra che complessivamente nella
gara di Belgrado aveva profuso la consueta
combattività.
Non centra la conquista di una medaglia
neppure Silvana Stanco nella sfida riservata
alle ragazze under 20, ma l’azzurrina di Pera
compone un punteggio che la dice lunga
sulle doti agonistiche della italo-svizzera.
Silvana paga comprensibilmente pegno al
// giovani azzurri e cannibali
primo round: il 17 di esordio è un punteggio
condizionato dal debutto in una gara di
altissimo profilo agonistico come l’Europeo
belgradese. Nelle frazioni successive Silvana
dimostra già chiaramente quello che sa fare:
assembla un 23 e un 24 e riesce a inserirsi
in finale con 64/75 alle spalle del 69 della
portoghese Rodrigues e della britannica
Sparey, del 67 della russa Rabaia e del 66
della spagnola Clemente. In finale Silvana
Stanco è brillante: compone un 20 come la
Rodrigues e si tratta del punteggio più alto
del sestetto. La portoghese è campionessa
anche quello idealmente di bronzo indossato
dalla squadra dei Seniores di Albano Pera:
quella composta da Massimo Fabbrizi,
Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò. I tre
titolari prescelti per la sfida di Belgrado
sono autori di una gara di altissimo livello
che si concretizza in un 367/375 che altrove
attribuirebbe agevolmente la vittoria.
All’Europeo di Kovilovo le cose vanno
diversamente e quel responso decreta il terzo
posto per i Seniores azzurri. Repubblica Ceca
e Russia compongono 368 centri e il titolo va
al team di capitan Kostelecky addirittura per
Silvana Stanco
europea con 89 davanti all’86 della Rabaya e
all’85 della Sparey. Silvana, ottima quarta con
84, si dimostra già in grado di dare la scalata
alle classifiche delle prossime sfide.
UN BRONZO DAI
RIFLESSI DORATI
Se si parla di abiti stretti, lo è indubbiamente
l’ultima miglior serie (nientemeno che 74/75
per i cechi contro il 73 dei russi). Impossibile
però recriminare qualcosa da parte degli
azzurri: la gara di Massimo Fabbrizi, Giovanni
Pellielo e Rodolfo Viganò è assolutamente
perfetta e questo è uno di quei casi, neppure
troppo rari nello sport, in cui prestazione
tecnico-agonistica e risultato non vanno
d’accordo. Per una gara straordinaria un abito
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// giovani azzurri e cannibali
Rodolfo Viganò
Massimo Fabbrizi
di bronzo è infatti di nuovo un po’ stretto.
Massimo Fabbrizi è il più brillante degli
azzurri di Pera. Lo specialista marchigiano
dei Carabinieri esordisce con un 24 ma nei
due turni successivi intercetta tutti i bersagli.
Con il 24 e il 25 della seconda giornata
Massimo si attesta a quota 123 e quel
punteggio, incredibilmente, non basta per
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Settembre 2011 _ n° 210
essere promossi automaticamente alla finale.
Ci sono addirittura due 124 che dominano la
graduatoria e sono sottoscritti dallo slovacco
Erik Varga e dallo sloveno Bostjan Macek.
A 123, oltre a Massimo Fabbrizi, si sono
attestati l’olimpionico David Kostelecky e il
suo compagno di squadra Jiri Gach, i russi
Maxim Kosarev e Pavel Gurkin, il croato
// giovani azzurri e cannibali
Rodolfo Viganò, Giovanni Pellielo
e Massimo Fabbrizi sul podio di
Kovilovo
Giovanni Pellielo
Anton Glasnovic.
Rodolfo Viganò e Giovanni Pellielo si
fermano a 122. Il milanese del Corpo
Forestale è un perfetto diesel da piattelli:
apre con un 23, prosegue con un 24, ma
nei tre turni successivi non c’è piattelo
che esca indenne dal suo inseguimento.
Johnny è come di consueto campione di
regolarità: due 24 e una serie piena nella
prima giornata, un 24 e un 25 nella giornata
conclusiva.
Lo shoot-out frattanto esclude di finalisti
Gurkin e Glasnovic e la partita è davvero
apertissima nel confronto tra i due 124 e
i quattro 123 tra i quali, appunto, anche
Massimo Fabbrizi. Gli apripista resistono
agli assalti degli aversari: Varga confeziona
un 23 ed è campione europeo con 147/150.
Kostelecky aggancia Macek a 146, lo
costringe allo shoot-off e si impossessa
dell’argento lasciano allo sloveno il bronzo.
Il 21 di Fabbrizi non permette al marchigiano
di compiere il salto tra i medagliati.
Massimo è quinto con 144 alle spalle del 145
firmato Maxim Kosarev.
La lezione per il Mondiale è chiara: a
Kovilovo vince chi non sbaglia niente o quasi,
ma nelle canne degli azzurri di Pera questa
capacità di stare nei paraggi della perfezione
c’è davvero tutta e al confronto iridato
qualità tecnico-agonistica e piazzamento
potranno coincidere.
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EUROPEO DI DOUBLE TR AP
DOUBLE DI SPIGNO.
Atleta dalle grandi doti individuali e affidabile uomo di squadra: è questo il Daniele Di Spigno
formato 2011 che all’Europeo di Belgrado centra un pregiato bronzo nella sfida che vede
primeggiare il russo Vasily Mosin e favorisce la cattura di un prestigioso argento, con lo stesso
punteggio dei vincitori della Gran Bretagna, in collaborazione con Francesco D’Aniello e Marco
Innocenti.
DDS: ovvero Daniele Di Spigno. Ma anche:
Double Di Spigno. Perché il fuoriclasse di
Terracina, il cui passato illustre di campione
e recordman è un dato ampiamente noto,
sta vivendo oggi una nuova brillante stagione
agonistica nella quale egli si sta identificando
in pieno con quella disciplina che gli ha
attribuito negli anni i successi più gratificanti.
All’Europeo di Belgrado un Daniele Di
Spigno luminosissimo nella sua espressione
tecnica, ma altrettanto nell’entusiasmo e
nell’energia emotiva, ha saputo interpretare
magnificamente in contemporanea il ruolo
di solista di talento e di affidabile uomosquadra. Anche per il Double Trap del
Commissario Tecnico Mirco Cenci, come
abbiamo già detto per i Seniores della
18
Settembre 2011 _ n° 210
Fossa Olimpica, si potrebbe rispolverare
l’immagine dell’abito un po’ stretto. In realtà
il bronzo individuale di Daniele e l’argento
collettivo al quale hanno contribuito
Francesco D’Aniello e Marco Innocenti, pur
rappresentando naturalmente traguardi
di grande prestigio e di indubbio valore
tecnico-agonistico, sono un po’ bugiardi. Di
Spigno ha prodotto una gara che meritava
un metallo più pregiato e, nel caso del
responso collettivo, occorre sottolineare
che gli azzurri hanno totalizzato lo stesso
punteggio della Gran Bretagna di capitan
Richard Faulds che ha “albionizzato” il titolo
europeo soltanto per la miglior ultima serie.
La gara di Daniele a Kovilovo è realmente
un capolavoro tecnico-agonistico. DDS
Il podio dei Seniores del Double
Trap con Vasily Mosin al vertice
davanti a Richard Faulds e
Daniele Di Spigno.
// double di spigno
Daniele Di Spigno
apre le ostilità con un perfetto 50/50 che
replica il punteggio identico già prodotto
in prova il giorno precedente. Non ci sono
altri en-plein oltre a quello del pontino
nel primo round dell’Europeo ma si sa che
nel Double Trap non è ammesso nessun
riposo sugli allori, perché quel geniaccio
della disciplina che è il russo Vasily Mosin,
dopo il 47 del primo giro (che a Kovilovo
sembra paradossalmente quasi un punteggio
modesto) va a comporre un perfetto 50
al secondo e dice chiaramente di aspirare
al titolo che un anno prima, nella Kazan
dello stesso Mosin, era stato di Francesco
D’Aniello. Daniele Di Spigno però non
concede troppo terreno: al secondo round
il responso è un perfetto 49 che attribuisce
al pontino ancora il pieno controllo della
gara. Partono bene anche gli altri azzurri:
Francesco D’Aniello apre con un ottimo 48
e anche il 47 di Marco Innocenti è punteggio
che tiene ampiamente in partita. Un po’
più debole (in special modo per i parametri
agonistici di Kovilovo) appare il 45 che il
campione europeo in carica compone alla
seconda frazione, mentre è assolutamente
perfetto il 49 che sfodera in parallelo
Innocenti. Tutto demandato al terzo giro per
la definizione dei finalisti perché, come si
diceva una volta nelle cronache del ciclismo,
i contendenti sono tutti in un fazzoletto.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
19
// double di spigno
Daniele Di Spigno
IL RASOIO DI
KOVILOVO
DDS è solidissimo a questo Europeo di
Belgrado che fa inevitabilmente da prova
generale del Mondiale di settembre. Al
terzo round Daniele confeziona un 48 che
gli permette di far registrare la media del
49 nelle tre serie di selezione. E scusate se
20
Settembre 2011 _ n° 210
è poco… Con 147/150 Di Spigno entra in
finale da primo della classe. Il problema è che
non mollano nemmeno gli avversari: Vasily
Mosin, ad esempio, totalizza un 49 e il suo
score provvisorio è 146. A 145 si attestano
altri due scomodissimi clienti: Hakan Dahlby
e Richard Faulds. Con 144 è della partita
anche l’inglese Peter Wilson, mentre per
il sesto posto occorre un supplemento di
// double di spigno
Sopra:
Daniele Di Spigno, Francesco
D’Aniello e Marco Innocenti sul
secondo gradino del podio della
gara a squadre.
sfida tra gli autori di 143:
Francesco D’Aniello, il maltese
William Chetcuti e il tedesco
Andreas Loew. Frattanto è
tempo di fare due conti per il
concorso a squadre. Il rasoio di
Kovilovo è affilatissimo perché
qui il titolo si gioca davvero
non sul filo del piattello,
ma - verrebbe da dire, se
non fosse un improbabile
paradosso tiravolistico - del
mezzo piattello. Che la partita
sia tra Italia, Russia e Gran
Bretagna è certo per i nomi
che fino dall’inizio hanno
popolato i piani altissimi della
graduatoria indviduale. DDS
ha portato al mulino italiano il suo poderoso
147 e D’Aniello e Innocenti corroborano
quel punteggio rispettivamente con 143 e
140. La Russia parte dal 146 di Vasily Mosin
a cui vanno aggiunti il 142 di Mikhail Leybo
e il 141 di Vitaly Fokeev: il responso dice
429! Ma anche la Gran Bretagna presenta
punteggi di grande livello: il 145 di Richard
Faulds e il 144 di Peter Wilson devono essere
sommati al 141 di Stevan Walton. La somma
dice lo stesso 430 degli azzurri. In questi
casi, si sa, è avvantaggiato chi è andato in
crescendo. L’Italia di Di Spigno, D’Aniello e
Innocenti è partita fortissimo e ha semmai,
comprensibilmente, attenuato il ritmo nella
parte finale della gara. Il confronto dell’ultima
serie dice 146 a 142 a vantaggio della Gran
Bretagna. Sono dunque gli inglesi i campioni
d’Europa di Double Trap del 2011. Per
l’Italia c’è un argento che naturalmente è
prestigiosissimo e che non ha mai avuto così
tanti riflessi dorati...
I MIGLIORI D’EUROPA
C’è ancora da lavorare per DDS. In finale
non si può davvero immaginare di vivere di
rendita. Mosin e Faulds sono i più precisi e
infatti al termine del’ultimo round il russo e
l’inglese potranno presentare il conto di 48
bersagli intercettati. Daniele non è prossimo
all’infallibilità come nelle primissime serie,
ma intercetta 46 piattelli. Non basta per
conservare il primato: il nuovo campione
europeo di Double trap è Vasily Mosin da
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
21
// double di spigno
Il Presidente Luciano Rossi e la
Signora Laura, i Consiglieri Federali Giorgio Gandolfi e Walter
Gattavilla, il Commissario Tecnico Mirco Cenci e il Massaggiatore Aldo Bionda festeggiano le
medaglie conquistate dal team
azzurro del Double Trap.
Il Commissario Tecnico Mirco
Cenci e i sei doublisti convocati
per l’Europeo di Belgrado posano a Kovilovo con un gruppo di
ragazze in abiti folcloristici della
Serbia.
Kazan. Il suo 194/200 stacca di misura i
punteggi a cui approdano appunto Di Spigno
e Faulds che devono decidere in shoot-off
il colore della propria medaglia. Nel giro
di dodici lanci la spunta il mancino che fu
olimpionico a Sydney 2000, ma il terzo
posto di Daniele Di Spigno dice chiaramente
che il pluricampione iridato e recordman di
Terracina è di nuovo tra i primissimi specialisti
d’Europa. DDS si presenta al Mondiale in
programma di nuovo sulle pedane di Kovilovo
come uno dei più accreditati contendenti:
capace di conseguire punteggi vertiginosi e
di lottare fino all’ultimo con il cuore che è
22
Settembre 2011 _ n° 210
uno degli ingredienti che gli ha attribuito le
vittorie più importanti.
È obiettivamente un po’ più pallida la prova
dei cuccioli di Cenci, tutti un po’ penalizzati
da partenze un po’ goffe a fronte di sprint
vertiginosi da parte di alcuni avversari russi
e slovacchi. Simone Vedovelli (130/150 con
41 + 44 + 45), Andrea Vescovi (129 con 41
+ 43 + 45) e Jacopo Trevisan (127 con 40
+ 44 + 43) non riescono ad accedere alla
finale. La vittoria va allo slovacco Filip Praj che
assembla un 144 + 48 da Senior e precede
i russi Maxim Lazarev (190 + 8) e Artem
Nekrasov (190 + 7).
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
23
B E L G R A D O
S K E E T
DOVE OSANO GLI
SKEETTISTI.
Ancora più che il responso dell’Europeo di Skeet di Belgrado, è il complessivo livello qualitativo
a far notizia in una gara in cui il 124 incredibilmente non ha assicurato l’automatico accesso
alla finale dei Seniores. Tra i finalisti c’è anche Valerio Luchini che nella gara vinta dal francese
Delaunay non riesce tuttavia ad artigliare una medaglia: un bell’argento lo conquistano invece
gli azzurrini Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Vincenzo Grizi.
Difficile più di sempre interpretare la gara dei
Seniores di Skeet al Campionato Europeo
di Belgrado se, come è accaduto, nella parte
altissima della graduatoria gli errori sono stati
così esigui da far meritare ad un congruo
numero di contendenti la qualifica di infallibili.
Se nella Fossa Olimpica avevano provveduto
i giovani cannibali di Albano Pera a stabilire
record su record e a catalizzare l’attenzione
di tutti, nello Skeet è l’altissima qualità dei
punteggi a far notizia. Alla boa delle cinque
serie di selezione sono addirittura sette i
contendenti con il credito di 124 piattelli
intercettati e questo significa che, poiché in
24
Settembre 2011 _ n° 210
finale non c’è posto per tutti, uno di loro
dovrà rassegnarsi ad assistere alla finale
da bordo campo con un punteggio che
altrove, in molti casi, assicurerebbe il primo
posto tra i finalisti in assoluta solitudine.
Ma chi sono questi infallibili dell’Europeo
2011? Diciamo innanzitutto che non sono
davvero illustri sconosciuti: semmai sono i
più celebri esponenti delle principali scuole
skeettistiche del vecchio mondo. E tra loro
c’è anche uno degli azzurri del Commissario
Tecnico Francesco Fazi: Valerio Luchini. Il
Carabiniere romano compone una gara
senza incertezze: apre con un 25, raccoglie
È stata una gara assolutamente
perfetta quella di Valerio Luchini
all’Europeo di Belgrado: sulle
pedane di Kovilovo il Carabiniere romano ha intercettato 124
piattelli nelle serie di selezione
e ha poi concluso con 23 centri
di finale.
Con il prestigiosissimo 147/150
assemblato a Belgrado, Valerio
Luchini si conferma uno dei più
quotati azzurri dello Skeet a
livello internazionale.
24 centri al secondo round lasciando volare
intonso il 2 pull singolo, poi, tra la parte finale
della prima giornata e il resto della fase di
selezione della seconda non sbaglia più niente
e approda a quel vertiginoso 124/125. Gli altri
autori dello stesso punteggio sono, come si
diceva, nomi altrettanto illustri: c’è il cipriota
Georgios Achilleos, il tedesco Tino Wenzel,
il francese Eric Delaunay, il norvegese Tore
Brovold, il ceco Jacob Tomecek e lo svedese
Marcus Svensson.
Tra loro non c’è
Ennio Falco che
ha composto una
gara tutt’altro
che pallida.
Con un 25 di
apertura, tre
24 in sequenza
e un’altra serie
piena al quinto
round, ovvero
con 122, altrove
il capuano
potrebbe essere
in corsa per la
finale. Altrove,
abbiamo detto.
Qua, a Kovilovo, i
122 nella classifica
definitiva si
collocano dal
quattordicesimo
posto in poi.
Anche Luigi
Agostino Lodde,
fino alla vigilia
dell’ultima
frazione di
selezione,
compone una
gara di ottimo
livello: due 24
intercalati da un
25 nella prima
giornata e un’altra
serie piena subito
in apertura del secondo giorno non possono
che essere considerati un ottimo passo. Ma
qualcosa si inceppa alla quinta serie e Lodde
finisce per commettere errori su lanci (due
zeri sul 6 mark) che il tiratore di Ozieri
abitualmente controlla senza ansie. Il totale
dice: 120 e 120 centri a Kovilovo in questa
occasione posso assicurare soltanto un posto
a metà classifica.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
25
// dove osano gli skeettisti
MEDAGLIE
E DINTORNI
Soddisfazioni potrebbero arrivare dal
concorso a squadre per gli azzurri di
Fazi perché, appunto, i tre moschettieri
convocati per l’Europeo hanno condotto
una gara omogenea e di ottimo livello. Ma
quella, purtroppo per gli azzurri, è una
prerogativa applicabile a molte formazioni.
Basta considerare che al vertice, nel giro
di due piattelli, ci sono cinque formazioni
ma, naturalmente, i posti sul podio sono
soltanto tre. Norvegia e Germania sono le
prime della classe: le due formazioni hanno
totalizzato 368/375 e l’oro va agli scandinavi
di capitan Brovold perché nell’ultimo round
hanno assemblato nientemeno che 75 centri
contro i 73 dei tedeschi di capitan Wegner.
c’è anche l’argento di Pechino Anthony
Terras, “costruito” anni fa, come noto, nel
laboratorio di Bruno Rossetti a Montecatini)
che si assicurano meritatamente il bronzo
collettivo.
L’Itaia ci riprova a livello individuale con
Luchini, ma prima c’è da superare anche
lo scoglio dello shoot-out. Scoglio che
Valerio evita con la maestria dell’esperto
nocchiero. Chi fa le spese dello shoot-out
è incredibilmente Georgios Achilleos: e
l’avverbio è suggerito dal fatto che il cipriota,
dal punto di vista tecnico e agonistico, sia
indiscutibilmente tra i migliori due o tre di
questo gruppo di magnifici sette condannati a
ridursi a sei.
Il ritmo della finale si conserva stellare.
Delaunay, Wenzel e Tomecek per non
sbagliare chiudono il semicerchio senza errori
Tammaro Cassandro
A quota 366 le tre squadre sono l’Italia, la
Francia e la Repubblica Ceca, ma si dà il caso
che la quinta frazione sia complessivamente
quella più debole per gli azzurri e si sa che,
in caso di parità, si parte proprio da lì per
dirimere la questione. Gli azzurri possono
gettare sulla bilancia soltanto un 71 che non
supera l’esame del 73 dei cechi e tantomeno
del perfetto 74 di Delaunay e soci (tra loro
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Settembre 2011 _ n° 210
Gabriele Rossetti
e si ritrovano a pari a quota 149. È un 24 il
responso della finale di Brovold e Svensson
e i due scandinavi si attestano a 148. Valerio
invece conclude al sesto posto per effetto
del 23 con cui il capitolino conclude il
round decisivo. Anche se sul duplice zero
decretato a suo carico in occasione della
seconda doppia alla pedana 4 grava il dubbio
di un microscopico frammento distaccatosi
// dove osano gli skeettisti
dal primo bersaglio che non sarebbe stato
ravvisato dai giudici. Per quanto riguarda il
titolo, i tre infallibili a quota 149 non se la
giocano velocemente. Tomecek si arrende
dopo pochi lanci ed è dunque terzo ma a
Delaunay occorreranno altri quattordici
centri per ridurre alla resa Wenzel e
accaparrarsi l’alloro continentale.
GIOVANI SKEETTISTI
CRESCONO
Che la prestazione di Valerio Luchini a
Belgrado risulti nei fatti non compensata
dal responso delle classifiche (individuali
e a squadre) è un dato certo. Ci pensano
allora gli azzurrini a catturare una medaglia
che sicuramente doveva maturare
anche nel comparto Juniores. Tammaro
a livello individuale, perché se Grizi è fuori
dal giro dei finalisti (il suo 113 è un po’
troppo debole per promuovere il suo autore
al sestetto), sia Cassandro che Rosssetti
sono invece della partita. I punteggi più alti
sono i 121 del russo Alexander Zemlin, del
finlandese Henri Sorvo e del cipriota George
Kazakos, ma immediatamente alle spalle del
terzetto di testa c’è Tammaro Cassandro
con 120 e Gabriele Rossetti, con 119, è abile
a conquistarsi un posto in finale insieme
al tedesco Spey in un difficile shoot-out a
quattro. Il terzetto di testa però non flette
in finale: Zemlin è ineccepibile e il suo 25
equivale alla vittoria con il totale di 146/150
davanti al 145 di Kazakos e al 144 di Sorvo.
Con 23 centri di finale Cassandro è buon
quarto e precede di una lunghezza il suo
collega Rossetti.
Vincenzo Grizi
Cassandro, Gabriele Rossetti e Vincenzo
Grizi assemblano infatti collettivamente
352 centri su 375 e quello risulta il secondo
miglior punteggio dell’Europeo di Belgrado.
I coetanei ciprioti riescono a far meglio:
collezionano 355 bersagli utili e si assicurano
il titolo della competizione di Kovilovo, ma
la prova degli azzurrini di Fazi è compatta e
omogenea. Potrebbe scapparci la medaglia
Ci potrebbe stare una medaglia anche per
Katiuscia Spada che è l’unica delle azzurre
di Fazi ad accedere alla finale ma alla finale
dell’Europeo accede in grande stile: con un
72/75 costruito con un 23, un 24 e un 25.
Con un 69 composto da tre 23 è fuori dal
gruppo invece Chiara Cainero e lo è anche
Simona Scocchetti che conclude con 66,
penalizzata dallo scivolone della seconda
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
27
// dove osano gli skeettisti
Il podio degli Juniores dello
Skeet: Cipro precede Italia e
Danimarca.
serie. Collettivamente le azzurre sono quarte
con 207/225 alle spalle di Russia, Slovacchia
e Cipro. Non fortunatissima neppure la
trasferta di Virginia Orlando: l’iridata di
Monaco 2010 ha totalizzato 63/75 (21 – 22
– 20) e si è classificata nona nella gara che ha
visto la vittoria dell’ucrainaIrina Malovichko
con 91/100. Con Katiuscia a quota 72 c’è
anche la russa Marya Belikova e meglio di
loro, ovvero 73, ha fatto soltanto la turca
Cigdem Ozyaman del coach italiano Diego
Gasperini. C’è affollamento invece a quota 71
e da uno shoot-out a sei sono promosse alla
finale soltanto la slovacca Danka Bartekova,
la polacca Andrea Jarmolinska e la cipriota
Louisa Teophanous. Con un solido 23
Cigdem Ozyaman raggiunge quota 96/100,
ma allo stesso punteggio approda anche la
Belikova ed è nello shoot-off che la ragazza
turca dà prova di carattere e si assicura il
sopra: continentale per 6 a 5. La vittoria
titolo
L’Avvocato Giuseppe La Sala,
della Ozyaman è praticamente un successo
Presidente nazionale dell’Anciu,
personale
del Ct Gasperini (che dedica quella
riceve un omaggio dal Consiglievittoria
al
suocero
Leandro Recinella, artefice
re nazionale della Fitav Gianluigi
dei
grandi
traguardi
ottenuti in qualità di
Gualini
nel corso
della serata
conviviale.
coach
dallo stesso Gasperini) che ha convinto
la giovane insegnante di educazione fisica a
28
Settembre 2011 _ n° 210
Katiuscia Spada
dedicarsi allo Skeet proprio quando Cigdem,
un po’ delusa da risultati non esaltanti,
stava per abbandonare l’attività di pedana.
La medaglia di bronzo è della cipriota
Teophanous che approda a quota 95 e lì
trova anche la Jarmolinska e Katiuscia Spada
che ha aggiunto 23 centri al suo patrimonio
precedente. L’azzurra non è fortunata: è la
prima ad essere esclusa dal duello e il bronzo
finirà meritatamente a Louisa Teophanous.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
29
C A M P I O N ATO I TA L I A N O T R A P
Pierluigi Sollami è il nuovo
campione italiano di Eccellenza
di Fossa Olimpica: sul podio
di Umbriaverde lo specialista
siciliano ha preceduto Stefano
Pavan e Massimo Fabbrizi.
PIERLUIGI
SOLLAMI
CATTURA LO
SCUDETTO
L’Eccellenza nisseno è il nuovo campione italiano di Fossa
Olimpica: agli assoluti di Umbriaverde conquistano autorevolmente
il titolo anche Deborah Gelisio, Valerio Grazini e Silvana Stanco.
È Pierluigi Sollami il nuovo campione italiano di Eccellenza di Fossa Olimpica. La sfida che ha impegnato le strutture di Umbriaverde ha laureato
lo specialista di Caltanissetta che ha svettato con una gara di livello alto
e omogeneo, arginando abilmente in finale qualche attacco pericoloso
degli avversari diretti. Con due 24 intercalati da una serie piena, Pierluigi
Sollami aveva fatto comprendere fino dalla prima giornata di gara le sue
serissime intenzioni, ma è stato nel secondo giorno degli assoluti di Umbriaverde che lo specialista siciliano ha confermato il suo eccellente stato
di grazia. Con due perfetti 25 Sollami ha completato le cinque serie di
selezione con il credito di 123 bersagli utili. Gli inseguitori più vivaci erano
in tal modo staccati già di due piattelli: a 121 erano approdati Massimo
Fabbrizi (con una prima giornata fulminante in cui aveva colpito tutti i 75
piattelli di programma e con due 23 nella seconda giornata che avevano
ridimensionato lo score complessivo del marchigiano), Marcello Tittarelli
(24 – 24 – 25 – 25 – 23), Erminio Frasca (25 – 23 – 24 – 24 – 25) e
Giovanni Pellielo (25 – 24 – 23 – 24 – 25). Per definire il sesto nome dei
finalisti dovevano misurarsi in un supplemento di gara gli autori di 120
centri e la sfida tra Federici Fanali, Stefano Pavan, Adriano Avveduto
e Valerio Vallifuoco promuoveva alla finale il lombardo Pavan che era
abile a ridurre alla resa gradualmente tutti i suoi avversari. Nel round
finale era proprio Stefano Pavan l’autore del punteggio più brillante: con
un luminoso 24 l’Eccellenza lombardo raggiungeva quota 144/150 e si
aggiudicava la medaglia d’argento. Per l’oro e per il titolo di campione
d’Italia di Eccellenza non c’era niente da fare: il 22 totalizzato da Pierluigi
Sollami permetteva al tiratore di Caltanissetta di attestarsi a quota 145,
30
Settembre 2011 _ n° 210
Deborah Gelisio ha catturato
con autorevolezza lo scudetto
in rosa precedendo Daniela
Mazzocchi e Jessica Rossi.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
31
// pierluigi sollami cattura lo scudetto
in una posizione assolutamente irraggiungibile
da parte di tutti i contendenti. A 143 si ritrovaano appaiati Massimo Fabbrizi, Erminio Frasca e Marcello Tittarelli ed era il marchigiano
di Monteprandone a spuntarla. Costringendo
alla resa prima Frasca e poi Tittarelli, Massimo
Fabbrizi si assicurava una pregiata medaglia di
bronzo.
Ha tenuto sempre sotto controllo la gara di
Umbriaverde anche Deborah Gelisio che si è
assicurata lo scudetto stagionale con il totale di
mentre per definire le altre finaliste occorreva
uno shoot-out che coinvolgeva le autrici di 67
centri: Jessica Rossi, Federica Caporuscio, Giulia Iannotti e Daniela Mazzocchi. Tra le quattro
ragazze impegnate nello shoot-out era Federica Caporuscio a dover rassegnarsi ad assistere
alla finale dalla tribuna. In finale fletteva un po’
lo smalto di Martina Bartolomei e la toscana,
che non andava oltre il 18, con 87/100 doveva
accontentarsi di una pur buona posizione fuori
dal novero delle medagliate davanti all’86 di
90/100. La bellunese presidiava il vertice della
graduatoria già al traguardo delle tre serie di
selezione con un 69/75 prodotto grazie al 24
di esordio e ai successivi 22 e 23. Ma allo stesso
punteggio era approdata brillantemente anche
Martina Bartolomei che, dopo il 24 di apertura
e il 20 della seconda serie, aveva totalizzato
una perfetta serie al terzo round. Con 68 era
Marina Moioli a tallonare la coppia di testa,
Marina Moioli. Con 21 centri invece Deborah
Gelisio metteva al sicuro a quota 90 il titolo
tricolore e la sua assoluta supremazia nel comparto delle ragazze del Trap. La medaglia d’argento era appannaggio di Daniela Mazzocchi
che in finale totalizzava il parziale più elevato
di tutte le contendenti (22) e raggiungeva quota 89. Per la stessa strada, ovvero con due 21
aggiunti ai 67 di partenza, approdavano Jessica
32
Settembre 2011 _ n° 210
Valerio Grazini ha vinto il titolo
degli Juniores precedendo Carlo
Mancarella e Renzo Baldinotti.
// pierluigi sollami cattura lo scudetto
I medagliati del confronto di
Umbriaverde posano con il
Presidente Luciano Rossi e altre
autorità presenti alla gara.
Silvana Stanco ha vinto autorevolmente il titolo delle Ladies
Juniores davanti ad Alessia Iezzi
e Alessia Montanino.
Rossi e Giulia Iannotti e nello shoot-off era la
ragazza della Polizia di Stato a spuntarla per
3 a 2 e ad aggiudicarsi l’ultima sede libera del
podio.
Tra gli under 20 è stato Valerio Grazini ad
aggiudicarsi il titolo tricolore. Il viterbese ha
obiettivamente surclassato tutti con una gara
da Senior fino dalla fase di selezione: 122/125
con un 25 di esordio e due 24 e poi anco-
ra con un 24 e un 25. Valrio si è assicurato
così la pole-position in finale con ben quattro
piattelli di vantaggio sull’inseguitore più aggressivo: Giulio Fioravanti. Con 118 è entrato
in finale anche Giovanni Cembalo, davanti
al 117 di Renzo Baldinotti e ai 116 di Carlo
Mancarella e Luca Zanola. Il 23 assemblato da
Valerio Grazini non ha fatto che accentuare il
distacco del viterbese nei confronti di tutti i
suoi avversari: con 145/150 Grazini ha tagliato
il traguardo in scioltezza. Qualche capovolgimento di fronte c’è stato invece nelle immediate retrovie: 23 piattelli li ha abilmente
intercettati anche Carlo Mancarella e così il
futuro campione europeo degli under 20 si è
assicurato brillantemente l’argento tricolore
con 139. La medaglia di bronzo è stata appannaggio di un tenace Renzo Baldinotti che
ha totalizzato 138 centri precedendo il 137 di
Giulio Fioravanti, il 134 di Giovanni Cembalo
e il 133 di Luca Zanola.
Una bella prova di carattere l’ha fornita sulle
pedane umbre anche Silvana Stanco. Con il
totale di 86/100 la italo-svizzera con la tessera dell’Associazione di Ennio Falco si è impossessata dello scudetto delle Ladies Juniores
prima assicurandosi il primato provvisorio
con 68/75 (21 – 23 – 23) e poi confermandosi leader del comparto con 18 centri di finale.
La medaglia d’argento è stata appannaggio di
Alessia Iezzi che ha concluso con 82 centri
al’attivo davanti all’80 di Alessia Montanino, al
77 di Jessica Bartoli, al 76 di Domenica Krizia
Laganà e al 73 di Lisa Nicole Marzo.
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
33
CO M PA K
S P O RT I N G
I CAMPIONISSIMI
DI FOLIGNO
Il sestetto composto da Marco Battisti, Daniele Valeri, Gabriele Isardi, Marco Sbaraglia,
Mattia Cecchetti e Roberto Carnali conquista l’alloro intersocietario di Compak Sporting sulle
pedane di Rio Salso.
Veni, vidi, vici: così potrebbe dire ciascuno
dei componenti della formazione di Foligno
che al Campionato delle Società di Compak
Sporting sulle pedane di Rio Salso ha
contribuito a donare al sodalizio umbro
l’ennesimo alloro. Tra le trentaquattro
formazioni in gara i magnifici sei di Foligno
hanno letteralmente dominato infliggendo
ampi distacchi a tutte le altre compagini
e confermandosi una delle più prestigiose
sopra:
“scuole”
italiane della disciplina. Il team
L’Avvocato Giuseppe La Sala,
dell’Associazione del Presidente Veniero
Presidente nazionale dell’Anciu,
Spada
ha totalizzato 545 centri su 600 e ha
riceve un omaggio dal Consiglieconquistato
titolo
intersocietario del 2011
re nazionale dellail Fitav
Gianluigi
precedendo
dieci
piattelli i padroni di S.
Gualini nel corso di
della
serata
conviviale. Il traino della formazione folignate
Martino.
è stato Marco Battisti: lo junior pesarese è
34
Settembre 2011 _ n° 210
stato autore di una gara di grande pregio e
dopo l’esordio con 23 centri al primo round
ha totalizzato un 24, una serie piena e un
altro 24. A fronte del perfetto 96/100 di
Battisti, anche Daniele Valeri ha comunque
prodotto un risultato di qualità: il suo 93/100
è la somma di un 24 e di tre 23. Avrebbe
potuto essere anche più significativo il
risultato di Gabriele Isardi: il Seconda
categoria ha infatti collezionato tre ottimi 24
e soltanto il 20 della terza serie ha un po’
ridimensionato il suo score. Il 92 di Isardi
è stato tuttavia determinante per dare ali
al punteggio complessivo della formazione
folignate. Un altro 92 lo ha assemblato
Marco Sbaraglia (24 – 24 – 21 – 23), un 91
lo ha portato al mulino di Foligno il giovane
La formazione di Foligno che ha
conquistato lo scudetto intersocietario di Compak Sporting
sulle pedane di Rio Salso.
Il podio del Campionato delle
Società di S. Martino con
Foligno al vertice davanti a S.
Martino e S. Fruttuoso.
Fab:Layout 1 25/05/2010 9.57
Mattia Cecchetti (21 – 24 – 23 – 23) e
81 centri li ha totalizzati Roberto Carnali
(21 – 17 – 22 – 21). Ben poco potevano le
altre formazioni nei confronti di una vera
e propria macchina da piattelli come quella
folignate. Avevano provato i portacolori di
S. Martino a contrastare l’irruenza del team
umbro, ma non bastava il fattore-campo ad
agevolare il loro lavoro: l’Eccellenza Mauro
Bosi che capitanava il sestetto targata Rio
Salso metteva a segno un solido 94/100
(25 – 22 – 23 – 24) e il Terza Carlo Duranti
era bravo a totalizzare un prezioso 90. 89
centri li portava in dote il Seconda Tiziano
Cecconi e 88 li produceva Samuele Giuliani.
87 era infine il bel punteggio di Filippo
Ragni e Marco Galli. Pur con una sostanziale
omogeneità maggiore del team di Foligno,
i sei marchigiani si attestavano a quota
535 ed erano onorevolmente secondi. A
loro volta i portacolori dell’Associazione
ospitante infliggevano distacchi considerevoli
Pagina
agli
altri1 team: gli specialisti di San Fruttuoso
(Massimo Bignotti,
Stefano Pasi,
Massimo Sansoni,
Gabriele Tagliani,
Graziano Bertelli e
Pierluigi Soldi) che
conquistavano la
medaglia di bronzo
si fermavano a
523. Ma i lombardi,
che nell’ultima
frazione accusavano
complessivamente un po’ la fatica della
corsa verso il titolo, correvano il rischio di
essere agganciati dai veneti di Borgo che
concludevano con 522 e un onorevolissimo
quarto posto. L’Eccellenza Enrico De
Tomasi era il vivace capofila dei veneti:
con 98/100 De Tomasi poneva una solida
base per il buon risultato complessivo a
cui contribuivano anche Silvano Tosato,
Anteo Casalin, Franco Marcolin, Stefano
Spagnolo e Massimo Roncolato. Sonnino
1 (Marco Morea, Gianluca Rossi, Giovanni
Di Girolamo, Alessandro Rizzardi, Andrea
Rizzardi e Giorgio Ceretta) chiudeva a 521
davanti a San Marco 1 (Carlo Fior, Moreno
Bonigolo, Gianni Benetton, Andrea Borico,
Fabio Poli e Alvaroi Santirosi) che totalizzava
lo stesso punteggio con un’ultima seie
inferiore e precedeva di misura Foligno 2
(Enrico Cardinali, Alessio Antonini, Federico
Mariucci, Michael Spada, Francesco Bisello e
Fabio Fioriti).
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TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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S PA Z I O
G I OVA N I
DA PORPETTO
VERSO IL MONDO
Il tradizionale confronto friulano dedicato agli under 20 delle tre discipline olimpiche ha
assegnato anche i trofei che si sono contesi i medagliati delle precedenti sfide di Suhl e
Orimattila.
Porpetto: punto di partenza e punto di arrivo.
Allo stand friulano si è infatti concluso il circuito della European Shotgun Cup: la competizione a tappe, che è divenuta un po’ il circuito
di Coppa del Mondo degli Juniores, che ha
impegnato ragazzi e ragazze di tutto il mondo
prima nella tappa tedesca di Suhl, poi in quella
36
Settembre 2011 _ n° 210
finlandese di Orimattila e infine nell’episodio
italiano di Porpetto. Ma la manifestazione in
programma all’impianto friulano (che ha richiamato più diu cento tra atlete e atleti in rappresentanza di tredici nazioni) ha rappresentato
per molti ragazzi e molte ragazze il primo o il
ripetuto viatico verso un’attività agonistica di
Il Consigliere nazionale della
Fitav Fabrizio Forti introduce la
cerimonia di premiazione.
a destra:
Virginia Orlando nel corso della
gara di Porpetto.
sempre maggiori soddisfazioni. Non è un caso
che l’appuntamento di Porpetto abbia premiato molti nomi noti italiani e stranieri. Nella
Fossa Olimpica maschile è stato Luca Miotto
a svettare nel Grand Prix: il giovane bresciano
ha conquistato la vetta della graduatoria già alla
boa dei 125 piattelli con un robusto 166 e poi
ha perfezionato il suo primato con un 18 che
ha proiettato il suo punteggio all’irraggiungibile
17 piattelli della finale. Con i suoi 85 bersagli
utili complessivi Silvana ha conquistato la palma
della vittoria precedendo di quattro lunghezze
Valeria Raffaelli e di cinque Alessia Montanino.
Alessia Iezzi si è attestata a quota 79 davanti
al 78 della ceca Gabriela Michalkova e al 75
dell’indiana Shreyasi Singh. Non paga del successo di tappa, Silvana Stanco ha voluto porre
il proprio autorevole sigillo anche sulla Shotgun
quota di 134/150 davanti al ceco Milan Hric
(133) e allo svizzero Reto Bertoldi (131). Con
129 hanno concluso Gianmarco Betti, Carlo
Mancarella e Valerio Grazini. Nella finale della
Shotgun Cup (appendice di gara riservata ai
medagliati del circuito italo-finnico-tedesco) è
stato invece Carlo Mancarella a svettare: con
un perfetto 25 il futuro campione europeo
della categoria ha preceduto Valerio Grazini
che ha totalizzato 23 centri come Luca Miotto
e ha poi superato il ragazzo di Ciliverghe per 1
a 0. Nel confronto a squadre l’Italia di Valerio
Grazini, Carlo Mancarella e Renzo Baldinotti
ha prevalso con 337/375 e dieci lunghezze di
vantaggio sulla Repubblica Ceca. Terzi sono
stati i ragazzi della Germania con 305. In ambito femminile la riunione di Porpetto ha avuto
invece in Silvana Stanco l’assoluta dominatrice:
la ragazza italo-svizzera ha vinto il Grand Prix
totalizzando 68 centri su 75 e intercettando
Cup in rosa. Con 22 centri l’azzurrina di Winterthur si è assicurata il trofeo regolando di
misura Alessia Montanino. Per il terzo gradino
del podio Alessia Iezzi ha dovuto superare in
shoot-off per 4 a 3 l’indiana Singh dopo che
entrambe erano approdate a quota 20.
Tammaro Cassandro ha vinto l’ottava edizione
del Grand Prix di Skeet con un punteggio da
“adulti”. Il ragazzo capuano ha totalizzato il
punteggio stellare di 124 centri nella fase di
selezione e si è poi aggiudicato la vittoria con
il totale di 148/150. Gabriele Rossetti è stato
l’inseguitore più vivace del nipote di Ennio
Falco. Il figlio di Bruno Rossetti ha intercettato
144 bersagli e aggiudicandosi la medaglia d’argento ha preceduto di due piattelli Christian
Benet che a sua volta ha preceduto i finlandesi
Olli Honkanen (139) e Lauri Tiainen (138) e
Jacopo Di Grazia (138). È stato però proprio
Rossetti a prendersi la rivincita nella finale per
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
37
// da porpetto verso il mondo
La ricca cornucopia dei premi
dell’ottava edizione del Grand
Prix Juniores di Porpetto e della
collaterale finale della terza
edizione della Shotgun Cup.
Nello Skeet Tammaro Cassandro ha vinto la gara individuale
con un punteggio stellare
precedendo Gabriele Rossetti e
Christian Benet.
Virgiania Orlando ha vinto il
Grand Prix e la Shotgun Cup, in
entrambi i casi precedendo la
tedesca Nadine Messerschmidt
e Mhabel Becchi.
Nel Double Trap l’indiano Ankur
Mittal ha preceduto il connazionale Asher Noria e Jacopo
Trevisan.
il trofeo della terza edizione della Shotgun
Cup: con una perfetta serie piena il toscano
ha svettato davanti a Christian Benet che ha
intercettato 24 piattelli come Olli Honkanen e
ha poi superato per 2 a 0 l’avversario finlandese. Vittoria a mane basse degli azzurrini
nella sfida a squadre: Tammaro Cassandro,
Gabriele Rossetti e Christian Benet hanno
totalizzato 361/375 e hanno preceduto la
Finlandia (342) e la Slovacchia (334). Virginia
Orlando ha monopolizzato la sfida femminile
di Skeet: la ragazza di Montalbano Jonico ha
vinto la gara del Grand Prix aggiungendo 20
centri di finale al 61/75 delle serie di selezione.
Con il suo 81/100 ha preceduto di quattro
piattelli la tedesca Nadine Messerschmidt e di
cinque Mhabel Becchi. Nella finale per il trofeo
della Shotgun Cup ha prevalso ancora Virginia
Orlando con un 23che ha costretto alle piazze
d’onore ancora rispettivamente la Messerschmidt (22) e la Becchi (21).
Dominio dell’India invece nelle gare di Double
Trap. Ankur Mittal ha vinto l’ottavo Grand Prix
della più giovane disciplina olimpica totalizzando 168/200 come il connazionale Asher
Noria e poi superando il campione del mondo
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Settembre 2011 _ n° 210
Nella gara a squadre di Double
Trap l’Italia ha preceduto l’India
e la Finlandia.
di Monaco 2010 per 2 a 1. Al terzo posto si
è insediato Jacopo Trevisan che ha totalizzato
167/200 e ha escluso dal podio Andrea Vescovi (162), Simone Vedovelli e Andrea Galesso
(160). Nella gara a squadre ha vinto però la
formazione azzurra: l’Italia di Jacopo Trevisan, Andrea Galesso e Simone Vedovelli ha
prevalso con 359/375 davanti all’India (358) e
alla Finlandia (314). Decisamente avvincente la
finale per la Shotgun Cup: dopo i venticinque
doppietti si sono ritrovati a pari Asher Noria,
Andrea Galesso e Andrea Vescovi con il totale
di 44 piattelli intercettati. Lo shoot-off ha
attribuito il successo al tiratore indiano: Noria
ha colpito altri 5 piattelli contro i 4 di Galesso
e i 3 di Vescovi.
S K E E T
EN-PLEIN
PER MARMORE
La Società umbra conquista sul terreno di casa il primo e il secondo posto
dell’intersocietario di Skeet con formula Fitav: il bronzo va a Montecatini - Pieve a Nievole.
Il podio dell’intersocietario di
Skeet con formula Fitav a Cascata delle Marmore: i padroni
di casa hanno occupato i primi
due posti del podio davanti a
Montecatini - Pieve a Nievole.
È praticamente en-plein per Cascata delle
Marmore al Campionato delle Società di
Skeet con formula Fitav. Nella competizione in programma proprio allo stand di
Acquasparta, i portacolori del team del
club di Ferdinando Donati hanno conquistato il primo e il secondo posto lasciando
a Montecatini – Pieve a Nievole la terza
prestigiosa sede del podio. Massimo Vitullo,
Alessandro Cianchetta, Riccardo Meriziola,
Vladimiro Liurni, Srefano Sebastiani e Anrea
Biscontri hanno totalizzato 560/600 e si
sono aggiudicati l’alloro stagionale. Il team
con le stesse insegne societarie composto da
Ermanno Lanzi, Fabrizio Nascetti, Maurizio
Pezzot, Luca Biscetti, Maurizo Francescangeli
e Piero Macarelli ha invece totalizzato 558
e si è insediato autorevolmente al secondo
posto. La medaglia di bronzo è andata alla
formazione di Montecatini – Pieve a Nievole
che ha collezionato 557 bersagli utili. Per i
colori della formazione del Presidente Bruno
Rossetti hanno gareggiato Riccardo Filippelli,
Maurizio Carrara, Bruno Gubellini, Piergiovanni Nesti, Simone Pastacali e Alberto
Bandecchi. Tra le formazioni di Terza e
Quata categoria la vittoria ha arriso all’Ilva
Taranto: Giovanni Di Bari, Francesco Cito,
Vito Gioiosa, Lorenzo Fortunato Clucci,
Saverio Amoroso e Vincenzo Picardi hanno
totalizzato 547/600 e hanno preceduto
Cecina (543) e Le Dune (543).
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
39
A T T I
U F F I C I A L I
AVVISO IMPORTANTE
Tutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere in possesso del
modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT).
La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata A/R
all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma):
• - Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni lavorativi dalla
data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo deputato al controllo della
documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di
un procedimento disciplinare.
• - Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui si inizia la
somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini dei Controlli (RTP).
Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE. Nel caso in cui il
Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico
si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione
può avere validità retroattiva.
Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.fitav.it , cliccare sul
link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale sinistra fino alla voce Antidoping
e cliccarla.
Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità.
Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio Antidoping FITAV al
numero 06.45235213.
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Associazione Cacciatori Sardi A.C.P. Caccia-Sardegna Insieme
C.P.E.
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A.R.C.P.Lombardia
Associazione Regionale Cacciatori e Pescatori Lombardia
Naturclub Sicilia
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Federazione Siciliana della Caccia
Consiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilia, dello sport
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