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0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 1 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 2 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 3 Par a l l a x Architettura e percezione di Steven Holl postmedia books 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 18 Acquerello iniziale realizzato a Helsinki, 10 ottobre 1992. 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 19 In Intertwining, the Chiasma, Merleau-Ponty scrive: “Attraverso le connessioni interne del suo toccante e del suo toccabile, i suoi movimenti si incorporano nell’universo che investigano”. Il corpo incorpora e descrive il mondo. La motilità e il soggetto corpo sono gli strumenti per misurare lo spazio architettonico. Gli studi fenomenologici materiali sono inefficienti quanto una fotografia troppo grandangolare e dai colori distorti. Solo il corpo che attraversa lo spazio (come le correnti elettroniche connettive) può unire spazio, corpo, occhio e mente. | STEVEN HOLL | INCROCI Il Museo d’Arte Contemporanea di Helsinki, il Kiasma, dimostra come il corpo sia la vera misura dello spazio sovrapposto. L’incrocio tra il concept dell’edificio e l’intrecciarsi del paesaggio, della luce e della città segnano molte strade attraverso il museo, implicano spostamenti del corpo e la parallasse di spazi che si aprono. Il corpo diventa una misura spaziale viva, in movimento, attraverso la prospettiva estesa e sovrapposta. Lo spazio circostante forma una via di fuga dai binomi corpo/oggetto e uomo/natura in un gioco di raddoppiamenti e intersezioni. La geometria si ripiega su se stessa per trascendere la relazione corpo/persona o spazio/oggetto. Schizzo di una rampa aggiunta dopo il concorso. 19 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 52 Roma è una città di ombre dove la luce, nello splendore del mezzogiorno, mostra il presente immoto. Nel 1969 studiavo all’Università di Washington e stavo pensando di andare a Roma per un anno. Il professore Hermann Pundt mi diede questa citazione di Goethe: “Roma è una città dove si può trascorrere una vita intera in silenzio pitagorico senza neanche saperlo”. Nel 1970 mi trasferii a Roma. Abitavo dietro al Pantheon in via de’ Nari 6. Ogni giornata iniziava con una visita a questo luogo magnifico; ogni giorno la luce e l’ombra erano estremamente diverse. Il Pantheon è un grande maestro, un laboratorio di luce con umbra dinamica. Quando, nel 1999, ci hanno invitato a partecipare al concorso per il Centro per le Arti Contemporanee di Roma, l’idea di meditare di nuovo su Roma, a cominciare dall’Arte Povera, mi ha entusiasmato. Il sito del concorso (un’area con grandi capannoni d’acciaio con luce da nord precedentemente adibiti a stabilimento per la produzione di auto prima e a uso militare poi) sembrava adatto al centro. La nostra ipotesi urbana per l’ibrido di nuovo e antico connetteva il “tridente” della maglia urbana con un passaggio di attraversamento aperto ventiquattrore su ventiquattro. Disegno delle gallerie del Centro per le Arti Contemporanee di Roma. 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 53 Concetto costruttivo: circuiti alternati in tre luci spettrali. Disegno delle gallerie del Centro per le Arti Contemporanee di Roma. 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 94 Parete rotazionale nell’appartamento XYZ. MoMA Tower, New York 1985. 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 95 SPAZIO A CERNIERA (dall’autonomo all’interattivo) Oltre lo spazio autonomo, articolato in stanze, si trova lo spazio interattivo, dove dei “muri partecipanti” riordinano gli ambienti domestici. Lo spazio regolabile diventa vivo, in particolare negli spazi domestici di Manhattan o di Tokyo, dove ogni metro quadro è un universo. A differenza degli ingombranti sistemi a “mobili divisori” degli anni Sessanta, i muri partecipanti sono un ibrido di muri fissi e a cerniera. Lo spazio diventa dinamico e contingente. A Fukuoka, in Giappone, abbiamo realizzato ventotto appartamenti con spazio a cerniera. Sono tutti diversi l’uno dall’altro e si incastrano come in un sistema di scatole cinesi attorno a quattro corti acquatiche “vuote”. La dinamica dello spazio a cerniera consente una riforma interattiva dell’intero spazio domestico. Gli spazi degli appartamenti sono organizzati in diversi tipi di spazi a cerniera. In alcuni casi, è tutto l’angolo di una stanza a scomparire attraverso il meccanismo delle pareti rotanti. La vita domestica varia con lo spazio secondo cicli diurni, perpetui ed episodici. | STEVEN HOLL | SPAZIO A CERNIERA Nel 1983 abbiamo cominciato a sperimentare lo spazio a cerniera in una serie di progetti di appartamenti a Manhattan (appartamento Cohen, appartamento XYZ alla MoMA Tower, Theological Apartment). La polemica allora attuale sulla “decostruzione” portava altri architetti a creare griglie distorte, spigoli e pieghe forzate. Una volta realizzate, quelle geometrie davano luogo a uno spazio che risultava congelato in una caricatura di dinamismo. I nostri tre appartamenti cercavano di creare uno spazio caratterizzato dal movimento e dal dinamismo suggeriti dalle tendenze in voga nel decostruzionismo. Invece di muovere le geometrie che poi rimanevano statiche nella realizzazione, erano le stesse geometrie a muoversi alterando le esperienze dello spazio, a cambiare in parallasse. 95 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 120 La nuova città, invece di porsi come un’acropoli (che poi si trasforma in necropoli), agisce da “catopoli”, un catalizzatore della cultura galiziana del passato, del presente e del futuro. La produzione di opere culturali è alimentata dal motore della ricerca e dalle aree educative. Un elemento fondamentale del nostro principio di “motore della cultura”, la torre studio, contiene loft residenziali per scrittori, studiosi, compositori e artisti. Questi studi rappresentano una struttura direttamente finalizzata a dare nuovo vigore alla cultura galiziana. In questa torre di vetro centrale, le diverse discipline (che in altre istituzioni sarebbero di norma separate) risultano integrate. Nella parte inferiore la torre si collega con la Biblioteca, l’Istituto del Suono e dell’Immagine, il Museo della Galizia e il Museo d’Arte Contemporanea, mentre nella parte superiore si innalza in una Cappella del Cielo rivolta verso Santiago. 7-07-2004 15:22 Pagina 121 Abbiamo immaginato un’architettura di vetro bianco chiaro e semitrasparente che emerge dalla pietra verde galiziana. Le doppie pareti vetrate riciclano l’aria calda d’inverno e l’aria fresca d’estate. Pur non essendo lucenti, risplendono in modo invitante nel buio della notte. Le finiture interne sono ricche di materiali locali e articolano anch’esse il concetto della fusione: l’acciaio fuso con il legno (acustica), la pietra con la seta (caffetteria), il gel con l’acciaio inox (sedute), il vetro con il cemento (struttura). La nuova città non si articola come una serie di oggetti sul paesaggio, ma come un paesaggio in sé. È un nuovo terreno che fonde acqua, cielo e giardini. Lungo i fiumi, al contrario, passerelle in pietra e percorsi verdi conducono a zone botaniche aperte dove la vegetazione è rigogliosa. La nuova città avrà un’architettura unica: un’espressione dinamica di fusione con un centro aperto, un motore di cultura. | STEVEN HOLL | STORIA DI UNO STRANO ATTRATTORE 0000HOLLultimo.qxd 121 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 138 L’espansione incontrollata (sprawl) è diffusione spontanea della democrazia o accumulo politico di un’ignoranza senza precedenti? La libertà di espressione di un’economia forte può prendere molte altre forme. Per mantenere le aree rurali a bassa densità e le aree urbane ad alta densità pur riducendo la proliferazione delle fasce suburbane, è necessario che le nuove strategie partano dall’educazione pubblica. Un nuovo studio su duecentoquarantacinque specie in pericolo o recentemente estinte in tutto il 7-07-2004 15:22 Pagina 139 mondo dimostra che una popolazione prossima all’estinzione non reagisce contraendosi verso l’interno. La distruzione dell’habitat e l’inquinamento provocati dall’uomo prevale sulla tendenza che una popolazione ha naturalmente di contrarsi verso l’interno; i sopravvissuti si raccolgono ai margini, nelle zone ad alta quota o in sacche isolate. I paesaggi periferici potrebbero essere i luoghi nei quali in futuro mantenere in vita le specie. Rappresentazione del traffico distribuito sul territorio nel 1930, quando gli autoveicoli negli Stati Uniti erano 26.749.853; attualmente sono 250 milioni. | STEVEN HOLL 0000HOLLultimo.qxd 139 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 152 0000HOLLultimo.qxd 7-07-2004 15:22 Pagina 153 RESIDENZA UNIVERSITARIA, MIT Cambridge, Massachusetts 2001 Siamo partiti dal principio di porosità per immaginare la residenza universitaria da 350 posti letto come parte sia della forma del campus che della forma della città. È una fetta verticale di città alta 10 piani e lunga 100 metri. Questo principio urbano rende disponibili agli studenti attrattive come un teatro da 125 posti e un caffè serale. La mensa delle residenze si trova a livello della strada, così come un ristorante affacciato all’esterno, con uno speciale tendone e tavoli all’aperto. I corridoi larghi oltre 3 metri che distribuiscono alle camere sono come le strade che si percorrono nelle esperienze urbane. Come la Baker House di Alvar Aalto che si trova al di là dell’area verde, l’atrio di ingresso in questo caso è, più che un semplice spazio di accesso, è una sorta di spazio pubblico, un’area di sosta. La struttura in “PerfCon” della residenza è una caratteristica progettuale unica che consente massimi livelli di flessibilità e interazione. Tutte le camere singole del dormitorio hanno nove finestre apribili di 60 cm di lato. Il notevole spessore del muro esterno consente di schermare la luce solare d’estate e di attirarla all’interno durante l’inverno. | STEVEN HOLL | PROGETTI Il principio della porosità dà alla nuova residenza, attraverso una serie di funzioni programmatiche e biotecniche, una morfologia simile a quella di una spugna. Nella sua massa complessiva l’edificio presenta cinque aperture a grande scala approssimativamente corrispondenti agli ingressi principali, ai corridoi panoramici e alle terrazze principali per attività all’aperto del dormitorio, che sono collegate a strutture come la palestra. Un secondo ordine di aperture (un sistema a superficie reticolata liberamente connesso alla trama della spugna trasferita dalla pianta alla sezione) introducono nell’isolato anche una porosità verticale. Queste aperture ampie e dinamiche (più o meno corrispondenti alle “case” nel dormitorio) sono i polmoni dell’edificio che portano la luce naturale verso il basso e fanno muovere l’aria verso l’alto attraverso la sezione. 153