Strategie di continuità
Transcript
Strategie di continuità
144 NF 01 07 Iseo: concentrati sul core business Alberto Schoenstein Strategie di continuità Innovazione tecnologica, completezza dell’offerta e notorietà del brand: questi i tre elementi che distinguono Iseo. Evaristo Facchinetti, presidente e a.d. di Iseo, sposato, tre figli, una femmina e due maschi inseriti in azienda “a farsi le ossa”, come racconta sorridendo. Pisogne è incastonata tra le terre di Franciacorta, lo splendido lago d’Iseo e l’inizio della Val Camonica, in provincia di Brescia. Un territorio di grande bellezza e di fruttuosa attività. Qui, in una splendida giornata di sole di un autunno che non vuol trasformarsi in inverno, incontriamo il management della Iseo. Negli scorsi mesi, l’azienda ha vissuto un periodo di straordinaria importanza per quanto riguarda la riorganizzazione dell’identità imprenditoriale del proprio gruppo, periodo che si è concluso con l’unificazione strategica dei marchi. Non solo, ma per continuare a costruire il successo e incrementarne la crescita, le famiglie Facchinetti e Bandini, che per anni hanno portato avanti tale fruttuosa politica aziendale, hanno deciso di dividersi i due core business. I nuovi assetti Iseo e l'innovazione: i cilindri con sistema CFS, per combinazioni illimitate nella massima sicurezza e flessibilità e, nella gagina accanto Push Tronic, maniglione antipanico elettronico della gamma Idea che risponde ai requisiti delle norme EN 1125 e prEN 13637. La sede della Iseo a Pisogne (BS). Pascal Leclercq, CSO. Ne parliamo con Evaristo Facchinetti, 58 anni, bresciano doc, presidente e amministratore delegato del gruppo cui fa riferimento Iseo Serrature. “In data 29 settembre 2006, è stata conclusa la transizione alla nuova configurazione societaria. Per oltre trent’anni, le famiglie Facchinetti e Bandini hanno condiviso, e fortemente voluto, le strategie industriali, finanziarie e di solidarietà: è stata decisa ora, in assoluto accordo e trasparenza, la divisione azionaria del Gruppo Iseo, per garantire l’inserimento positivo delle nuove generazioni familiari. Alla famiglia Facchinetti sono assegnate le società: Iseo Serrature Spa, Cavers sas, Gera GmbH, Fiam srl, Ims srl, Iseo Iberica, Iseo Middle East, oltre alla partecipazione a Entra Spa. Alla famiglia Bandini sono, invece, assegnate le società: Gi.Bi.Di., Rce Spa e la partecipazione a Tattile Spa. Tengo a precisare che non ci saranno cambiamenti, ma continuità nello stile imprenditoriale e nello sviluppo. Anche il management delle aziende rimane invariato e alla guida di Iseo, dopo quarant’anni, sono > NF 01 07 145 Iseo Holding Anno fondazione (di Iseo Serrature): 1969 Presidente e Amministratore delegato: Evaristo Facchinetti Fatturato 2005: 82 milioni di euro Dipendenti: 680 (nel mondo), 310 Iseo Serrature Società della Holding: Iseo Serrature, Ims (Industria Meccanica Sebina). Fiam, Cavers, Schlosssicherungen Gera, Iseo Middle East, Iseo Iberica e partecipazione in Entra Italian Doorhandles. Certificazioni: Iso 9001 e Iso 14001 stato riconfermato presidente e amministratore delegato”. L’attuale assetto azionario di Iseo è composto, oltre che da Evaristo Facchinetti, da Maris Facchinetti e da un nuovo azionista industriale: il Gruppo Pir, Petrolifera Italo Rumena. Fondato nel 1920 da un gruppo di soci italiani e rumeni (a quell’epoca, la Romania era uno dei maggiori produttori di petrolio) che iniziò la sua attività a Porto Corsini-Ravenna; i rumeni, pochi anni dopo, cedettero la società a investitori italiani che non vollero alterarne il nome. Pir si occupava di importare e distribuire prodotti petroliferi e merci di largo consumo. “Un nuovo azionista - dice Facchinetti - chiamato a occupare il posto che è stato dell’investitore uscito anch’esso dall’azienda. Al momento, la famiglia Facchinetti detiene il 65% della holding e Pir il 35% e il suo ingresso nel consiglio di amministrazione darà nuovo stimolo all’attività imprenditoriale di ISEO. Il core business “Siamo nati come Iseo Serrature, riteniamo di essere bravi nel settore, il nostro core business è costituito dalle serrature e sistemi di chiusure e vogliamo continuare in questa direzione - dice Facchinetti -. Questo è il nostro mondo, il resto ci interessa meno e pensiamo ci sia ancora molto da fare sia in termini di prodotto sia in termini di spazi commerciali, nuovi mercati ad esempio e, soprattutto, vogliamo continuare a essere il punto di riferimento nel nostro settore. Svilupperemo la ricerca, implementeremo il servizio tecnico, quello commerciale e marketing”. Dal 2003, inoltre, Iseo sta operando per raggiungere una identità “corporate”, dopo una serie di acquisizioni nel mondo. “Il risultato - prosegue Pascal Leclercq, CSO di Iseo - è ora contenuto nel manuale del Corporate Identity. Grazie a questa guida, Iseo avrà la possibilità di comunicare la pro- pria identità con lo stesso tono, lo stesso carattere, la stessa unicità, dalle fiere alla comunicazione, dal packaging all’etichetta di prodotto. Così, ad esempio, Gera e Fiam, acquisizioni dell’ultimo periodo, saranno d’ora in poi linee di prodotto all’interno di Iseo. Siamo un’azienda - prosegue Leclercq - che può offrire sempre di più una larga e profonda gamma di prodotti per rispondere specificatamente ai bisogni del mercato. Puntare sul servizio “Possiamo fare tante cose e apportare migliorìe nel servizio post-vendita. Più il prodotto diventa ‘sofisticato’, più l’installatore deve essere informato e formato. Esiste, ora, una nuova generazione di installatori più recettiva alle innovazioni tecnologiche, disponibile ad accettare nuove soluzioni, magari veicolare attraverso la rete distributiva che intendiamo utilizzare e non bypassare”. I canali distributivi di Iseo sono sostanzialmente cinque: specialisti della sicurezza, distributori di ferramenta, distributori di materiali edili, grande distribuzione organizzata e mondo della prescrizione. “Occorre ricordare come questi canali siano ben distinti fra loro e non si sovrappongono: anche i prodotti distribuiti possono essere diversi, ma, soprattutto, è diverso il modo di presentare la gamma. In Italia, comunque, sono tre i canali più rappresentati: grossisti di ferramenta, grossisti edili e specialisti della sicurezza e non sono in competizione fra loro. La clientela di riferimento per ognuno di essi è diversa. Iseo, mentre scriviamo questo articolo, ha già pienamente superato il budget previsto per il 2006, dopo aver chiuso il 2005 con 50 milioni euro considerando solo Iseo Serrature, senza parlare dell’intergruppo. Una crescita significativa, se si pensa che nel 1994 il fatturato era sotto i 20 milioni di euro. “La produzione - ricorda Leclercq - ha dovuto superare quanto avevamo pianificato per rispondere alla crescita della domanda. Abbiamo, così, dovuto attingere maggiormente ai magazzini, riducendo le scorte che ora stiamo ricostituendo. Negli ultimi anni, Iseo si è impegnata a consegnare il prodotto nell’ arco di una settimana lavorativa. Oggi, ce ne vuole qualcuno in più ma, ovvieremo al più presto a questa situazione”. L’export “Oggi il 67% del nostro fatturato è rappresentato dell’export. Tuttavia, occorre dire che trattiamo le acquisizioni estere come intergruppo, non considerando, quindi, la loro quota. Ecco perché l’export è salito soltanto dal 65 al 67%”. Oggi, il gruppo dispone di Cavers in Francia, Gera in Germania, Cerraduras Iseo iberica in Spagna, Iseo Middle East e, in Italia, Iseo Serrature, Fiam, Ims e una partecipazione in Entra. Iseo Holding ha fatturato complessivamente 82 milioni di euro nel 2005 e impiega 680 persone. “La Cina può essere vista in modo duplice: da un lato, costituisce un problema come produttore - ma non fanno un prodotto qualitativamente competitivo con il nostro sia al livello tecnologico, sia come brand -, dall’altro, è un grande sbocco commerciale”. “Ma l’aumento delle materie prime - l’ottone, ad esempio, è cresciuto del 200% e forti aumenti si sono registrati per zama, acciaio e alluminio - ha determinato una crescita del prezzo dei prodotti asiatici maggiore di quanto è avvenuto da noi, riducendo il gap che esisteva. Noi dobbiamo essere corretti. Non è cosa semplice e i miracoli nessuno li fa: è nostra politica introiettare parte dell’aumento, ma una parte dobbiamo girarla al mercato in modo chiaro e non dimenticare che, oltre ai prezzi delle materie prime, sono cresciuti anche quelli dell’energia e di altri fattori che intervengono nella produzione”.