E noi, cristiani per convenienza o per convinzione?
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E noi, cristiani per convenienza o per convinzione?
Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore misericordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ritirerà a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, ndr ) di pregare per me e intercedere presso il presidente del mio bellissimo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare dalla mia famiglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e quattro ragazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui». Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giustizia e libertà. Il loro destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, governatore della mia regione, il Punjab, venne assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo nazionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso motivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con ferocia. Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Paese. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato una grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre Benedetto XVI era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastanza per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente. Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi permetta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia. Prigione di Sheikhupura, Pakistan (i testi sono tratti da Avvenire, 30 dicembre e 8 dicembre) E noi, cristiani per convenienza o per convinzione? Camminiamo insieme… Bollettino settimanale della Parrocchia S. Maria Assunta, Via Antares, 18 - BIBIONE anno X/1, 6 gennaio 2013 tel. 0431/43178; cell. 3491554726 Il numero del 23 dicembre è stato stampato in 700 copie, rimaste 80. www.parrocchiabibione.it [email protected] Facebook: parroco bibione Twitter: parroco bibione OROSCOPO 2013 Carissimi, in questi giorni c’è stata una continua e spasmodica informazione su quello che ci aspetta quest’anno. Un dato, questo, che fa sorridere. Ci si definisce liberi e adulti, senza accorgersi di quanto sia vero il detto che se non si crede in Dio, alla fine, si crede a tutto! E pare che sia proprio questo il destino di molti. Basti vedere le statistiche 2012: tra i siti (internet) più visitati nell’anno appena passato ci sonno quelli riguardanti il meteo e l’oroscopo. E molti di quelli che lo fanno si giustificano sostenendo di farlo per scherzo, per passare il tempo, per curiosità… ma intanto lo fanno! E sotto sotto dimostrano di crederci, pardon, di esser creduloni! Viene dunque spontaneo domandarsi il perché di tanta euforia nel ricercare cosa dice l’oroscopo dell’anno e, peggio ancora, quello quotidiano, quando il Signore della vita e del tempo ci ha già detto tutto proprio il primo giorno dell’anno: “Il Signore ti custodisca e ti protegga...ti faccia grazia..ti conceda pace”, diceva il libro dei Numeri nella prima lettura. Sì, il cristiano non è sotto il caos o le chiacchiere di cartomanti o improvvisati indovini capaci solo di illudere la gente e rubare soldi, ma l’anno nuovo è posto sotto la felice benedizione di Dio e la materna vicinanza della Vergine Maria, Madre di Dio. Non serve dunque andare alla ricerca di chissà quale astro e soluzione, quando già il Signore ci ha detto ciò che veramente conta: Lui è con noi! Se in questo Anno della Fede imparassimo a rimettere in ordine i criteri dai quali lasciarci guidare lungo il tempo, forse le cose andrebbero meglio. Molto meglio. Carissimi, questo Anno, che va a coincidere anche con il 50° della parrocchia (20 febbraio), possa veramente essere occasione per fare esperienza insieme di amicizia con il Signore. E proprio perché uniti al Signore, imparare a crescere con la sua Compagnia, la Chiesa, che prende il volto concreto nel nostro essere Comunità parrocchiale. Buon Anno, carissimi, buon anno di cuore a voi tutti. E il Signore sia sempre con noi, ci benedica e ci protegga, faccia risplendere su di noi il suo volto e ci doni la sua pace. A noi non serve altra certezza. Buon anno! d. Andrea Comunità in cammino: dentro la storia, da credenti. Comunità in cammino: pregando INTENZIONI SANTE MESSE Intenzioni sante Messe in parrocchia Domenica 6, Epifania di Nostro Signore Ore 9.00 - per i nostri anziani e malati Ore 11.00 - per la Comunità parrocchiale Benedizione dei bambini Lunedì 7, S. Raimondo Ore 18.00 celebrazione dei vespri Martedì 8, S. Massimo Ore 18.00 + def.ti Fam. Bergo + Luciano Geo Mercoledì 9, S. Giuliano Ore 18.00 + Aldo Cicuto + Antonio Palermo Giovedì 10, Sant’Aldo Ore 8.00 - per le vocazioni sacerdotali Ore 17.00 adorazione eucaristica Venerdì 11, Sant’Iginio Ore 18.00 + Maria Selvaggi Pasian + Alfonso e Giovanna Sabato 12, S. Cesira Ore 18.00 - per le vocazioni religiose Domenica 13, Battesimo di Gesù Ore 9.00 - per i nostri anziani di Gesù Ore 11.00 - per la Comunità parrocchiale La fede di ognuno ha momenti di luce, ma anche di buio. Se vuoi camminare sempre nella luce, lasciati guidare dalla Parola di Dio. APPUNTAMENTI DI SPIRITUALITÀ Ogni giorno Ore 17.30 recita del S. Rosario Ogni giovedì Ore 17.00: apertura adorazione eucaristica Ore 17.30: canto dei vespri Ore 17.50: lectio divina Ore 18.20: adorazione personale Ore 18.30: chiusura adorazione Durante l’adorazione eucaristica disponibilità del sacerdote per confessioni e/o colloqui Ogni venerdì Ore 17.45 recita della Coroncina della Misericordia (con d. Pietro) L’orgoglio e il rancore sono dei nemici letali per il nostro cuore e le nostre relazioni. Accumuliamo ferita su ferita e poco alla volta iniziamo a chiudere il cuore tirando su difese invalicabili con cui vorremmo proteggerci dal mondo intero; di fatto ci riscopriamo presto soli, terribilmente soli, incapaci di dare e ricevere amore. Chiara Amirante DEFUNTI Venerdì 28 dicembre una chiesa gremita di gente, molta della quale impegnata a Bibione Pineda, abbiamo rivolto l’ultimo saluto a PALERMO ANTONIO, di anni 61. Anche dalle pagine di questo bollettino vogliamo rinnovare le nostre condoglianze al figlio Patrizio, ad Anna e ai familiari Benedetto XVI, su twitter tutti. nei campi. All’ora di pranzo si ferma per mangiare il solito riso e bere un sorso d’acqua dalla borraccia che poi offre alle altre contadine. Bizzarro che all’origine del dramma ci sia un gesto di normale cameratismo. Le compagne ri fiutano perché «non si può bere dalla stessa borraccia di una cristiana». Da qui il diverbio. Una lite banale, sfociata in tragedia. Una delle contadine accusa Asia di aver insultato Maometto. «Blasfema», grida. Nessuna delle presenti sa riportare che cosa abbia detto di preciso la cristiana. Eppure tutte si agitano, urlano, strattonano Asia e la trascinano in una stanza. Una delle protagoniste è la moglie dell’imam locale. E così il litigio si trasforma in una denuncia formale per “blasfemia”. Asia giura di «non aver mai detto niente di male. Non avrei mai of feso Maometto ». La folla non la ascolta. Addirittura uno dei suoi accusatori la stupra, mentre nessuno alza un dito per fermarlo. Non c’è pietà per la “diversa” Asia. La via crucis giudiziaria è infinita: l’arresto, l’incarcerazione, il primo pro cesso, la condanna all’impiccagione, il tentativo del presidente Zardari di gra ziarla, l’opposizione degli ulema radicali, le minacce degli estremisti che arriva no ad imporre una taglia di 4.400 euro sulla sua testa, l’isolamento per ragioni di sicurezza. Chi si mobilita per lei – prima il governatore musulmano del Punjab, Salman Taseer, poi l’allora ministro per le Minoranze religiose, il cattolico Shahbaz Bhatti – viene assassinato brutalmente. Asia, però, non si arrende. E continua a gridare la sua innocenza e a rivendicare il diritto alla libertà di coscienza. Tanto che quando il giudice Naveed Iqbal – lo stesso che ha pronunciato la sentenza di morte – va da lei e le propone di convertirsi all’islam in cambio della libertà, risponde: «Preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana». Al suo coraggio, l’associazione spagnola Hazte Oir, il 15 dicembre, ha as segnato il Premio 2012. In quell’occasione la donna ha scritto una lunga lettera che Avvenire ha pubblicato lo scorso 8 dicembre. Dalla sua cella «senza finestre», Asia tende una mano verso tutti noi. «Non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone al mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e se puoi prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari ». SE MI CONVERTISSI SAREI LIBERA, PREFERISCO MORIRE CRISTIANA di ASIA NOREEN BIBI Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza fi-nestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata condannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande Comunità in cammino: dentro la storia, da credenti. Anno della Fede 50° della parrocchia Guardando ai Testimoni... ASIA BIBI IN CARCERE da 1291 giorni PERCHÉ CRISTIANA Undici passi. Li percorre con lentezza, da una parete all’altra. E poi rico mincia. Ancora e ancora. Ventidue, trentatré, quarantaquattro… Finché i nume ri diventano troppo grandi per essere contati e la cantilena della voce si confonde col rumore dei sandali sul pavimento di pietra. È l’unico esercizio fisico concesso ad Asia Noreen Bibi da quando le minacce degli estremisti islamici l’hanno costretta a ridurre, fin quasi ad azzerare, l’ora d’aria. Questa donna minuta, che dimostra ben meno dei suoi 46 anni, varca sempre più raramente la soglia della cella «senza finestre» dov’è rinchiusa or mai da 21 mesi, su un totale di oltre 42 di prigionia. Lì, nel braccio della morte del carcere pachistano di Sheikhupura, attende che cominci un nuovo processo presso l’Alta Corte di Lahore. Potrebbero volerci altri mesi o anni. E potrebbe essere un ennesimo verdetto di condanna. Alla forca. Così vorrebbero i fanatici musulmani che, fin dall’inizio della vicenda, nel 2009, premono sui giudici per ché «mettano a morte la blasfema». Asia Bibi, però, non cede alla disperazione. Dopo “la passeggiata”, si siede e leg ge la Bibbia. «Dio sa quel che fa», non si stanca di ripetere. E di ringraziare, quanti in tutto il mondo – Ong, istituzioni, associazioni, persone comuni – si stanno spendendo per salvarla. Per strappare un’innocente al patibolo. Perché chiunque ripercorra il suo calvario giudiziario – al di là del credo religioso o delle opinioni politiche – non può non constatare che contro Asia Bibi non esista una sola prova concreta. Solamente testimonianze, voci, accuse. Che dimostrano, ancora una volta, come spesso la controversa legge anti-blasfemia sia lo strumento per colpire nemici, veri o presunti, per risolvere conflitti personali, dispute fra vicini. La fede cattolica di Asia Bibi e della sua famiglia – il marito Ashiq Masih e i cinque figli: Imran, Na-sima, Isha, Sidra e Isham – suscita diffidenza nella piccola comunità di Ittanwali, in Punjab. Una religione altra rispetto a quella della maggioranza islamica. Che per questo li discrimina, li emargina, li esclude, in ogni modo possibile. Finché alla fine il rancore esplode. È una storia di pregiudizi, intolleranza, povertà, consuetudini arcaiche e maschilismo feroce quella che ha travolto la vita di Asia Bibi un giorno di giugno del 2009. Asia, bracciante agricola pagata (o meglio, sottopagata) a ore si trova Briciole di Vangelo. Epifania Dio parla la lingua della gioia Magi voi siete i santi più nostri, naufraghi sempre in questo infinito, eppure sempre a tentare, a chiedere, a fissare gli abissi del cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore (Turoldo). Messaggi di speranza oggi: c’è un Dio dei lontani, dei cammini, dei cieli aperti, delle dune infinite, e tutti hanno la loro strada. C’è un Dio che ti fa respirare, che sta in una casa e non nel tempio, in Betlemme la piccola, non in Gerusalemme la grande. E gli Erodi possono opporsi alla verità, rallentarne la diffusione, ma mai bloccarla, essa vincerà comunque. Anche se è debole come un bambino. Proviamo a percorrere il cammino dei Magi come se fosse una cronaca dell’anima. Il primo passo è in Isaia: «Alza il capo e guarda». Saper uscire dagli schemi, saper correre dietro a un sogno, a una intuizione del cuore, guardando oltre. Il secondo passo: camminare. Per incontrare il Signore occorre viaggiare, con l’intelligenza e con il cuore. Occorre cercare, di libro in libro, ma soprattutto di persona in persona. Allora siamo vivi. Il terzo passo : cercare insieme. I Magi (non «tre» ma «alcuni » secondo il Vangelo) sono un piccolo gruppo che guarda nella stessa direzione, fissano il cielo e gli occhi delle creature, attenti alle stelle e attenti l’uno all’altro. Il quarto passo: non temere gli errori. Il cammino dei Magi è pieno di sbagli: arrivano nella città sbagliata; parlano del bambino con l’uccisore di bambini; perdono la stella, cercano un re e trovano un bimbo, non in trono ma fra le braccia della madre. Eppure non si arrendono ai loro sbagli, hanno l’infinita pazienza di ricominciare, finché al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Dio seduce sempre perché parla la lingua della gioia. Entrati in casa videro il Bambino e sua Madre... Non solo Dio è come noi, non solo è con noi, ma è piccolo fra noi. Informatevi con cura del Bambino e fatemelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo. Quel re, quell’Erode, uccisore di sogni ancora in fasce, è dentro di noi: è il cinismo, il disprezzo che distrugge i sogni del cuore. Ma io vorrei riscattare le sue parole e ripeterle all’amico, al teologo, al poeta, allo scienziato, al lavoratore, a ciascuno: hai trovato il Bambino? Cerca ancora, accuratamente, nei libri, nell’arte, nella storia, nel cuore delle cose; cerca nel Vangelo, nella stella e nella parola, cerca nelle persone, e in fondo alla speranza; cerca con cura, fissando gli abissi del cielo e del cuore, e poi fammelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo. Aiutami a trovarlo e verrò, con i miei piccoli doni e con tutta la fierezza dell’amore, a far proteggere i miei sogni da tutti gli Erodi della storia e del cuore. p. Ermes Ronchi, in Avvenire 3 gennaio (Letture: Isaia 60, 1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3a. 5-6; Matteo 2, 1-12) Comunità in cammino: cosa si è fatto... Celebrazioni natalizie Come è ormai tradizione, lasciamo alla memoria storica alcuni dati riguardanti le festività natalizie: alle Messe di Natale hanno partecipato circa 1000 fedeli (100 alla Messa della Vigilia, 400 la notte di Natale, 200 alle 9,30 e alle 11 e 47 alla sera: quest’ultimo dato fa ben capire che questa S. Messa il prossimo anno sarà sospesa. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso bella e possibile ogni cosa: dalle signore delle pulizie, alla scelta dei fiori, al coro parrocchiale che - a detta di molti - ha superato se stesso, tanto da domandarsi se era il nostro coro! A tale riguardo esprimiamo i nostri complimenti sia all’intero coro che al suo maestro, Stefano Rovere. Un grazie a chi, per tener viva la memoria di una tradizione avviata con Valter Fornaro, ha donato i cioccolatini per i bambini, da distribuirsi al termine delle Messe del tempo natalizio. Un grazie al “gruppo presepe” per aver curato il presepio parrocchiale e altresì allestito la mostra dei presepi: grazie e complimenti! Bravi i nostri chierichetti, numerosi soprattutto alla Messa della notte. Un grazie ai volontari che hanno allestito e gestito il mercatino parrocchiale di solidarietà. La S. Messa del 31 dicembre (Te Deum) ha visto una partecipazione di neanche 100 persone: non è ancora una s. Messa sentita in parrocchia. E anche il 1° gennaio le messe non erano particolarmente gremite di fedeli, e molti dei presenti erano turisti. Esperienza giovani Dal 29 dicembre al 2 gennaio un gruppo di giovani della parrocchia ha trascorso l’ultimo dell’anno a Medjugorje. L’esperienza è stata bella, veramente bella. Si è avuto modo di stare insieme, innanzitutto, e poi di pregare in un contesto che bene aiuta. Non sono mancati poi gli incontri con gli amici di Nuovi Orizzonti, dove Nicola - un giovane della Comunità - ci ha aiutati a comprendere il perché di questa Esperienza e le motivazioni che lo hanno indotto a restare a vivere a servizio degli altri. Sicuramente è stato un ultimo dell’anno vissuto in modo particolare, ma su questo mi vengono in aiuto le parole che il Vescovo ha pronunciato proprio il 31 dicembre in occasione del Te Deum: “Molti, questa notte, cercheranno nelle mille luci o nel rumore assordante, spesso accompagnato anche da ubriacature e sballo, un modo per salutare un anno faticoso e difficile, nella speranza che il 2013 sia migliore. Noi invece ci troviamo insieme per accogliere dalla Parola di Dio… e lo facciamo imparando da Maria, che “custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. Custodire nel cuore, meditare, significa guardare la realtà, gli avvenimenti della storia, non l im it an dos i a osser varli dall’esterno..ma cogliendone il vero e profondo significato…scoprendovi l’azione di Dio che guida e dà senso e significato ad ogni nostro gesto...mi sento di riaffermare con forza e convinzione la necessità di recuperare il tempo del silenzio, della meditazione, della riflessione... Altrimenti, anche le esperienze più forti e significative che abbiamo vissuto in quest’anno, come l’amore, la solidarietà e la condivisione, l’accoglienza e l’amicizia, sfuggono via senza lasciare un segno...con il rischio così che rimangano solo superficiali ed occasionali”. Quanto abbiamo fatto e vissuto con il gruppo giovani è stato proprio fermarsi per rileggere l’anno trascorso. Lo abbiamo fatto da credenti, cercando di leggere e interpretare le vicende dell’anno attraverso le 14 “chiavi” (stazioni) della via Crucis e le quattro “chiavi” (misteri) del rosario, affinché nessuna esperienza, nel bene o nel male, andasse perduta. Abbiamo fatto come Maria. Lo abbiamo fatto con Lei, Madre nostra. Comunità in cammino: cosa si farà... VISITA ALLE FAMIGLIE Con lunedì 7 riprende la visita alle famiglie. Dalle ore 16.30 alle 20.30 sarò dunque impegnato ogni giorno in questo servizio per portare loro la benedizione del Signore. In settimana: via Gemelli, Leone, Bilancia, Sagittario, Zodiaco, Acquario, Pesci, Pegaso, Croce del Sud. PELLEGRINAGGI Medjugorje e Fatima L’avvicinarsi delle date chiede di confermare la prenotazione ai singoli pellegrinaggi, con il versamento della rispettiva caparra (70 euro per Medjugorje, 150 euro per Fatima) e la consegna della fotocopia della carta d’identità (Medjugorje) e CATECHISTI Martedì 8 gennaio, ore 14.30, riu- del passaporto (Fatima). Entro 20 nione dei catechisti in canonica. gennaio, (da don Andrea) All’ordine del giorno: percorso verso il 20 Pellegrinaggio a VALVASOfebbraio, anniversario della dedicazione, NE (vicino Pordenone), mercoledì 50° della parrocchia e Quaresima 16 gennaio: presso il Santuario è custodita la “sacra tovaglia” segnata dal Mercoledì riprenderà il percorso di Sangue di Cristo, durante una celecatechesi con i consueti orari: dalle 14.30 brazione eucaristica (come Orvieto). alle 15.45 le elementari, dalle 15.45 alle Partenza ore 14.00, arrivo verso ore 16.30 le medie. Dal 23 coro Gospel. 15.15. Contributo viaggio 6 euro. CATECHESI CORO Mercoledì 9 il coro si ritroverà dalle ore 20 alle ore 22, data la presenza, per questa settimana, del Maestro Daniele Parussini. GRUPPO TEATRO Sabato 12 si ritrova il gruppo teatrale Sichàr. La settimana dopo 19/20 - il gruppo si unirà alla compagnia Jobel. CENE DI CLASSE Sabato 26 gennaio cena di classe con le famiglie dei ragazzi di 1^, 2^ e 3^ media. Si preferisce puntare su un’unica serata per stare tutti insieme e far stare insieme i ragazzi, tenuto conto che la 2^ e 3^ media quest’anno fanno cammino insieme. Sono invitati i ragazzi di catechismo, ma anche genitori, nonni, amici. Adesioni in sacrestia. AGENDA DEL DON lunedì 7, in mattinata a Pordenone per riunione con i Direttori degli uffici diocesani; mercoledì 9, in mattinata: Scuola e Ufficio diocesano pellegrinaggi; giovedì 10, in mattinata: ritiro spirituale dei sacerdoti; venerdì 11, in mattinata: riunione con commissione diocesana pellegrinaggi AGENDA DI DON PIETRO Da lunedì 7 a mercoledì 16 gennaio don Pietro rientrerà in Polonia. Buone vacanze in famiglia.