Project work FIGH - Pagina web personale di Simone Lugli

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Project work FIGH - Pagina web personale di Simone Lugli
F E DE R A ZI O NE I T AL I A N A G I U O CO H AN DB AL L
C O R SO AL L E N A T O RI T E R ZO L I V E L L O
Il portiere: la scelta, la formazione, le fasi dell’allenamento
specifico in sede di formazione nel ruolo.
Analisi del lavoro di un club a livello giovanile
Candidato
Simone Lugli
Tutor
Prof. Gianluca Bernardini
Project wo rk ann o 2011
Anno Sportivo 2010-2011
INDICE
INDICE ........................................................................................................ 1
INTRODUZIONE ....................................................................................... 2
I QUESTIONARI E IL LAVORO DI INDAGINE PERSONALE SUL
CAMPO .................................................................................................. 5
IDEE
E
CONSIDERAZIONI
PER
LO
SVILUPPO
DELLA
PROGRESSIONE DIDATTICA ......................................................... 9
LA PROGRESSIONE DIDATTICA ...................................................... 12
ALLEGATI ................................................................................................ 15
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Anno Sportivo 2010-2011
INTRODUZIONE
L’idea di produrre una progressione didattica per il portiere di pallamano non è
nuova, ma quello che in questo project work verrà sviluppato vuole essere una
sperimentazione valutando anche ciò che accade all’esterno del mondo
dell’handball.
In questo lavoro intendo partire dalla base di atleti e di tecnici che
risponderanno ai questionari allegati, dalla cui elaborazione avrà luogo lo
sviluppo definitivo di una breve progressione didattica.
Il lavoro non vuole quindi essere unicamente un elenco di esercitazioni, ma
nasce dall’esigenza di mettere al centro dell’attenzione l’atleta e le sue capacità.
E’ infatti compito del tecnico mettere al centro delle attenzioni l’atleta in quanto
questo è alla base delle relazioni tra me e l’altro. “Secondo Hegel l’uomo è sociale
perche la sua identità è legata al riconoscimento da parte dell’altro. Ciascuno mette addirittura
in una lotta mortale la propria vita perché e purchè l’altro, gli altri lo riconoscano” 1
ed anche
perché “se si riconosce la centralità della relazione tra il soggetto e l’educatore il cuore della
pedagogia non si colloca né nella teoresi né nella poiesi, ma nella razionalità pratica” 2
ovvero
nell’agire bene in situazione. Siccome però quest’ultimo evento non prescinde
dalla conoscenza teorica, dalla conoscenza data dall’esperienza, si potranno sì
utilizzare gli altri due tipi di razionalità classica, prestando però molta
attenzione al loro utilizzo nella situazione specifica data dall’unicità del
soggetto o dei soggetti che si hanno di fronte.
1
Cfr. G. Bertagna, Avvio alla riflessione pedagogica, La scuola Brescia 2000, pag 284.
2
Cfr. G. Bertagna, Avvio alla riflessione pedagogica, La scuola Brescia 2000, pag 287.
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Non sempre infatti ciò che è teoricamente giusto o ha sempre funzionato, può
funzionare nel caso specifico che è invece unico.
Troppo spesso, soprattutto nelle società italiane meno organizzate, il portiere è
poco seguito, senza però che i tecnici diminuiscano le aspettative su di esso.
Questa situazione è stata da me spesso osservata negli anni in cui ho avuto la
possibilità di allenare ed a volte ero proprio io, a dovermi mettere in gioco
quale preparatore dei portieri per evitare ciò che una situazione di percezione
d’abbandono da parte dell’atleta spesso comporta: tensioni inutili ed evitabili
tra tecnico e atleti.
Durante la mia carriera di allenatore ho pure osservato che molte volte la
squadra non ha fiducia in quello che è l’ultimo baluardo difensivo ed il primo
attaccante, sebbene il portiere sia stato accuratamente scelto dal tecnico sulla
base di determinati parametri.
In questo lavoro si vorrebbero quindi se non evitare totalmente, quantomeno
diminuire tali spiacevoli situazioni.
E’ inoltre noto che, soprattutto a livello base, siano trascurati alcuni
accorgimenti che potrebbero rendere il portiere migliore di quanto non possa
essere per sue caratteristiche antropometriche.
L’uso del tuffo sullo stile del portiere di calcio potrebbe in effetti risultare utile
in alcuni casi, quali ad esempio quelli di portieri di bassa statura e che quindi
fanno molta fatica a raggiungere gli angoli opposti alla loro posizione, ma
molto più utile potrebbe risultare il recupero palla dopo una parata con palla
rimbalzante o rotolante nell’area di porta, per fare ciò credo potrebbe essere
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utile sfruttare anche conoscenze e competenze proprie della disciplina del
calcio.
Ritengo inoltre che l’uso delle tecniche fin qui esposte possa contribuire ad
aumentare l’autostima del portiere e con questa anche il necessario rapporto di
fiducia che si deve instaurare con i giocatori di campo ed il tecnico.
Essenza della pallamano è infatti il lanciare, il correre e l’intercettare, ma per un
portiere il correre si trasforma in qualità differenti e tipiche proprio del
recupero della palla nel modo più efficace possibile.
Nelle pagine che seguono saranno quindi analizzate le osservazioni emerse in
sede di ricerca, per poi giungere a delle conclusioni comuni che possano
permettere lo svolgimento di una progressione didattica che sia il più completa
possibile e che possa quindi abbracciare più filosofie di gioco possibili.
Non saranno invece troppo esaminate le parti di preparazione fisica del
portiere, che invece sono e restano specifiche del singolo sport e principalmente
funzione della frequenza e del tipo di parata.
A tal proposito potrebbe essere infatti importante valutare di fare un analisi
delle fonti energetiche a livello muscolare, impegnate dai portieri nei rispettivi
sport praticati ed un'analisi accurata dei distretti muscolari impegnati
nell'azione tecnica che risulta necessaria per contrastate determinate azioni
avversarie. Ovvero, per esempio, un portiere di calcio ha, fra le altre, una
caratteristica peculiare: il tempismo dell'uscita su cross, presa alta, e su i piedi
dell'avversario dunque utilizzo di distretti muscolari specifici; il portiere di
pallamano non ha l'uscita sui piedi dell'attaccante ma un'uscita a pelle d'orso o
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mezza pelle d'orso con l'interessamento di distretti muscolari che si sono
deputati alla traslocazione in avanti, ma anche ad una azione verso l'alto
dunque, facendo un'analisi più approfondita, in comune hanno solo un'azione
coordinativa raffinata a livello di sistema nervoso: nella scelta del tempo
esecutivo ma non assonanze di esecuzione meccanica simili e contemporanee.
Da questi esempi si nota come, volendo troppo approfondire i singoli gesti
tecnici, il tempo necessario per lo svolgimento del lavoro risulterebbe eccessivo
e pertanto si è scelto di limitarsi alla sola realizzazione della progressione
didattica tesa all’insegnamento corretto del gesto tecnico da utilizzarsi nelle
diverse situazioni di parata, oltre che naturalmente ad alcuni accorgimenti
tattici tali da migliorare la collaborazione con i giocatori di campo.
La valutazione di quanto può accadere in altri sport, potrebbe permettere di
giungere a delle idee utilizzabili nella costruzione delle esercitazioni tipiche di
un allenamento per portieri.
I QUESTIONARI E IL LAVORO DI INDAGINE
PERSONALE SUL CAMPO
L’idea di realizzare un questionario, con domande comuni a tutti gli sport, è
nata dall’esigenza effettiva di stabilire punti di partenza comuni a più
discipline, salvo poi metterne in evidenza anche le specificità mediante un
minimo di esperienza visiva sul campo, sia per quanto riguarda le tecniche di
allenamento, sia per quanto riguarda altri aspetti del ruolo.
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I questionari, preceduti da lettera di presentazione, sono stati realizzati con
domande aperte e inviati a portieri e tecnici delle discipline di pallamano, calcio
a cinque, hockey ghiaccio e calcio.
Va sottolineato come si sia fatta la scelta di utilizzare domande aperte, a volte
generiche ed a volte specifiche, in modo tale da percepire e raccogliere le
opinioni personalizzate.
Il lavoro di sintesi, è stato quindi piuttosto elaborato, ma ha permesso di
giungere a delle conclusioni tali da realizzare un lavoro più approfondito.
Unito al lavoro di raccolta dei questionari c’è stato da parte mia un
approfondimento sul campo.
Ho infatti avuto la possibilità di assistere personalmente ad allenamenti di
Sabatino Nese, preparatore dei portieri del Novara Calcio, e dell’HC Varese
presso il pala ghiaccio della città lombarda.
Figura 1 - Un allenamento di hockey ghiaccio a Varese
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Al termine della gara di Champions League tra Kadetten e Montpellier, ho
inoltre ottenuto un’intervista con Remo Quadrelli, portiere della nazionale
svizzera di pallamano.
Figura 2 - Gustavson e Quadrelli durante Kadetten-Montpellier
Dall’analisi dei questionari restituiti appare sin da subito evidente, come nella
specificità del ruolo sia fondamentale che il portiere abbia grandi doti
psicologiche e possa presentare leadership sulla difesa.
Altra caratteristica comune a tutte le discipline appare evidente che sia il fatto
che il portiere non sia più scelto veramente dal tecnico, ma che si “scelga da
solo”.
Per meglio chiarire questo concetto, tutti i tecnici e gli atleti intervistati sono
concordi con il fatto che il ruolo del portiere si specializzi sin dalla giovane età
in quanto non sono molti coloro che scelgono di giocare a difesa della porta.
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Da tale analisi, approfondendo il problema, si può senza dubbio affermare che
la scelta del ruolo è solitamente determinata dalla necessità di uno stare bene
con se stessi, per l’appunto un divertirsi, tra i pali.
Questo stare bene con se stessi è parte fondamentale della pedagogia e della
razionalità classica.
La scelta di fare il portiere, dalle mie osservazioni appare evidente nascere, oltre
che da un’innata capacità di leadership, anche dalla necessità di voler
raggiungere una posizione da leader all’interno del gruppo.
E’ proprio il fattore leadership a condizionare quindi il ruolo e a rendere quindi
fondamentali le capacità di resistenza psicologica.
Indubbio appare anche come anche portieri con esperienze importanti, quali
Alberto Fontana del Novara Calcio o Remo Quadrelli, abbiano risposto che il
ruolo lo hanno scelto loro e che li appaga.
Interessante è l’analisi fatta da Fontana riguardo al suo volere fortemente la
porta; egli ha cercato una società che lo facesse giocare proprio in quel ruolo.
Altrettanto interessante appare il fatto che entrambi i portieri citati, reagiscano
ad eventuali situazioni di fiducia o sfiducia da parte della difesa, mediante
un’apparente calma, tale da non far percepire esaltazione o disagio.
Dall’analisi del questionario restituito da Fontana appare anche evidente il
discorso della leadership nel rapporto tra portiere e allenatore. L’atleta torinese
afferma infatti che ha confronti con il proprio tecnico costanti sulle situazioni
difensive.
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Meno unanime e dipendente dal livello di gioco appare invece l’opinione
riguardo all’uso delle tecniche di miglioramento mediante analisi video.
E’ comunque parere unanime, per atleti di più alto livello, che l’analisi video
serva per capire gli errori e migliorare, oltre che per prevenire certe situazioni
standard che mettono in atto le squadre avversarie in determinati frangenti
dell’incontro.
IDEE E CONSIDERAZIONI PER LO SVILUPPO DELL A
PROGRESSIONE DIDATTICA
Partendo da quanto esposto nei paragrafi precedenti e sulla base della mia
personale esperienza, posso quindi concludere che la scelta del portiere possa
essere fatta semplicemente osservando gli atleti lavorare nel gruppo e notando
quale sarà l’atleta che emerge a livello di leadership.
Per realizzare tale ricerca sarà mio compito notare soprattutto quale sarà il
giovane che andrà a recuperare la palla per primo, che tenterà di organizzare le
squadre prima di un gioco, o che più semplicemente sceglierà di andare a
giocare in porta.
Il secondo passo sarà sicuramente quello di vedere come colui che ha assunto il
ruolo di portiere si comporta tra i pali.
Si noteranno da subito le doti di coraggio e reattività.
A tal proposito voglio riportare un’esperienza personale, vissuta durante la fase
provinciale del campionato studentesco maschile di pallamano.
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Il portiere della mia squadra, selezionato dal collega di Educazione Fisica
perché giocatore di calcio, durante la gara ha riassunto tutte le doti sopra
esposte.
Ha adattato il suo stile di parata alle situazioni che gli si presentavano dinanzi.
Evento molto raro per un portiere di calcio è l’uscita a pelle d’orso, cosa che lo
studente ha invece messo in atto dopo un semplice confronto con me nel corso
dell’intervallo tra un tempo e l’altro.
Figura 3 - Uscita a pelle d'orso del portiere di Montpellier
Si può dire che la leadership del ragazzo ha dato fiducia all’intero gruppo, che
per la prima volta affrontava una gara di pallamano.
Prima ancora di specializzare, penso sia opportuno fornire al giovane atleta dei
video non commentati, semplicemente rallentati, che mettano in evidenza gli
stili di parata di portieri di alto o basso livello.
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A tal proposito vorrei citare le parole di Nicolò Galli, mio allievo a scuola,
portiere del Verbania Calcio e nipote dell’ex estremo difensore della nazionale
italiana di calcio Giovanni Galli.
Il ragazzo, nel questionario afferma che come tutti i bambini aveva un idolo, nel
suo caso Gigi Buffon, e poi ancora dice che ha scelto il ruolo di portiere spinto
dalla voglia di diventare, come il nonno, il portiere della nazionale di calcio.
Queste frasi sottolineano come avere dei modelli sia importante, ecco quindi
che si può parlare di fare analisi video anche con atleti di giovanissima età
senza voler correggere un gesto tecnico o voler vincolare, ma semplicemente
con lo scopo di far innamorare ancor più del ruolo coloro che lo scelgono
attraverso quello che è il sogno di ogni bambino: diventare più forte del suo
idolo.
La specializzazione convengo debba iniziare tra gli 11 e i 12 anni di età, una
volta che l’atleta abbia sviluppato in buona parte le proprie capacità
coordinative ed inizi a sviluppare in pieno quelle condizionali.
La scelta dell’età della specializzazione non è casuale, in quanto a questa età
non esistono ancora atleti in grado di sviluppare tiri di elevata potenza e quindi
si può tranquillamente lavorare sugli aspetti di autostima necessari al ruolo,
senza che nell’atleta possa subentrare la paura di insuccesso.
Iniziando a stabilizzare lo stile personale di parata a questa età, si riuscirà
quindi a correggere sin da subito l’eventuale errore ed a migliorare
continuamente l’atleta.
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Avendo sviluppato sin dall’avvicinamento alla disciplina il concetto di analisi
video, sarà anche semplice fare in modo di correggere eventuali errori mediante
un’analisi della prestazione in gara, che metta in evidenza i punti deboli e quelli
di forza.
L’analisi dei video servirà all’atleta per assumere la consapevolezza delle
esercitazioni che andranno proposte.
La tecnica di analisi video è stata utilizzata durante lo stage organizzato a Biella
per lo sviluppo della progressione didattica.
Tornando alla programmazione e facendo riferimento alle risposte dei
questionari, si ritiene opportuno programmare almeno una seduta di
allenamento settimanale dedicata al portiere. La durata di tale allenamento
varierà dall’ora e mezza alle due e vedrà coinvolti a turno anche gli altri
elementi del team.
LA PROGRESSIONE DIDATTICA
La progressione didattica realizzata vuole sottolineare le basi di partenza per la
formazione dei portieri.
Per la sua realizzazione sono stati coinvolti i tre portieri della società 3S Luserna
Rebecca, Lucrezia e Ruben, che hanno apprezzato il fatto di potersi rivedere
dopo l’allenamento ed hanno confermato da subito la validità dell’analisi video.
La progressione è volutamente svolta sotto forma video, onde dare da subito
l’idea degli obiettivi che vengono posti.
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Anno Sportivo 2010-2011
Il lavoro è svolto in tre parti, ciascuna delle quali è suddivisa in riscaldamento
specifico, stretching, lavoro tecnico specifico.
La prima parte tende ad analizzare la fase di posizione e di avvio al ruolo,
mediante quelli che sono i gesti base segmentari del portiere. Tali esercitazioni
sono puramente indicative e possono essere svolte in parte in ambienti di
limitate dimensioni e senza il continuo utilizzo della porta.
La seconda parte prende in considerazione il lavoro di spinta, sottolineando
come tale esercitazione possa anch’essa essere svolta anche in ambienti di
spazio limitato (ad esempio stanze o corridoi del palasport).
La terza parte è invece preliminare al lavoro per la rimessa rapida ed è svolta in
palestra nella metà campo in cui non lavora la squadra.
Lo sviluppo delle esercitazioni di rimessa veloce, unitamente a quelle di
contropiede, fa invece parte del lavoro che il portiere deve svolgere in
allenamenti mirati con l’intera squadra e pertanto non è stato inserito nella
progressione didattica.
Per concludere, sono qui esposte alcune posizioni base che come si può notare
cambiano a seconda del soggetto e saranno anche variabili con il livello di gioco
e la situazione reale che si troverà sul campo.
Le prime immagini sono relativa ai tre portieri impegnati nello stage di Biella,
mentre le altre si riferiscono all’incontro tra Chambery e Ciudad Real e sono
riportate tutte a titolo di esempio per la differenziazione del lavoro a seconda
del soggetto che si deve allenare.
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Figura 4 – Posizioni base Ruben
Figura 5 – Posizioni base Rebecca
Figura 6 – Posizioni base portiere Ciudad Real
Figura 7 – Posizioni base portiere Chambery con situazioni di gioco
Al termine di questo lavoro devo ringraziare senza dubbio tutte le persone
coinvolte nella restituzione dei questionari o nella collaborazione diretta.
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Anno Sportivo 2010-2011
ALLEGATI
Caro collega,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per
la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco
Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia
determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport
di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi
esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la
ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di
pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano
maggiori.
Ti prego inoltre di voler sottoporre il questionario inerente gli atleti ai portieri della tua
squadra in modo che io possa ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la
mia ricerca.
Ti prego di voler restituire i questionari entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data nella
quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale
(simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che
hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche
pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
Via Rossini 8
28844 Domodossola (VB)
ITALIA
Pagina 15
Anno Sportivo 2010-2011
e-mail: [email protected]
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Anno Sportivo 2010-2011
Questionario Tecnici
Nome _______________________________
Cognome ____________________________
Sport ________________________________
Restituendo questo questionario autorizzo il trattamento dei dati
personali in esso contenuti ai fini della ricerca del signor Simone
Lugli
1. Come sceglieresti il portiere?
2. Quale caratteristica fondamentale deve avere secondo te il portiere?
3. A che età inizieresti a specializzare un giovane portiere?
4. Ritieni che le caratteristiche di un portiere donna debbano essere differenti da
quelle di un portiere uomo e perché?
5. Un giorno il tuo portiere ti dice di voler cambiare ruolo, come agiresti?
6. In che misura faresti allenare separatamente il portiere dalla squadra e con la
squadra (indicare a seconda dei periodi della stagione)?
7. Perché?
8. Ritieni differenti le caratteristiche di un portiere di pallamano, hockey ghiaccio,
calcio, calcio a 5 e perché?
9. Ritieni utile far lavorare il portiere da solo su dei video da te realizzati per
migliorarne alcune capacità?
10. Usi tale tecnica e come?
11. Ritieni sia importante in allenamento ed in gara avere portieri che si equivalgono
o uno migliore dell’altro e perché?
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Anno Sportivo 2010-2011
Caro portiere,
Ti invio questo questionario, nella speranza che tu possa contribuire alla mia ricerca per
la tesina del corso allenatori di 3°livello, che la FIGH (Federazione Italiana Giuoco
Handball) ha organizzato ed al quale sto prendendo parte.
Sto svolgendo una ricerca sul ruolo del portiere, in quanto ritengo che tale ruolo sia
determinante nei nostri sport. Intendo eseguire un’analisi ed una confronto tra gli sport
di pallamano, calcio ed hockey ghiaccio per poi portare alla commissione che mi
esaminerà una progressione didattica che tenga conto dell’analisi effettuata dopo la
ricezione dei questionari e che possa servire quale guida soprattutto ai tecnici dei club di
pallamano più piccoli e dove le difficoltà nella formazione dell’atleta nel ruolo risultano
maggiori.
Ti prego di volermi fornire risposta al questionario allegato in modo che io possa
ottenere quanti più dati possibili per rendere completa la mia ricerca.
Ti prego di voler restituire il questionario entro e non oltre il 28 febbraio 2011, data
nella quale inizierò la loro elaborazione.
Al termine del lavoro, sarà mia cura pubblicarne i risultati sul mio sito personale
(simonelugli.altervista.org) in modo che gli stessi siano fruibili anche a coloro che
hanno contribuito alla mia ricerca. Sullo stesso sito, nel luglio 2011 sarà anche
pubblicato il lavoro di tesina da me svolto.
Anticipatamente ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo mio progetto.
Simone Lugli
Tecnico di pallamano
I questionari compilati potranno essere spediti via posta o via mail al seguente indirizzo:
Simone Lugli
Via Rossini 8
28844 Domodossola (VB)
ITALIA
e-mail: [email protected]
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Anno Sportivo 2010-2011
Questionario Atleti
Nome _______________________________
Cognome ____________________________
Sport ________________________________
Anno di nascita ________________________
Restituendo questo questionario autorizzo il trattamento dei dati personali in esso
contenuti ai fini della ricerca del signor Simone Lugli
1. A che età hai iniziato a giocare?
2. Sei ancora in attività?
3. Hai subito scelto questo ruolo e perchè?
4. Come sei stato indirizzato a questo ruolo, se non lo hai scelto tu?
5. Hai mai pensato di cambiare ruolo e perché?
6. Quale caratteristica del tuo allenatore pensi ti abbia portato a mantenere questo
ruolo nel tempo?
7. Ritieni importante sentire la fiducia della difesa?
8. Come reagisci alle situazioni di fiducia e sfiducia della difesa?
9. Come ti rapporti con il tuo tecnico in panchina e durante la settimana?
10. Come pensi che il capo allenatore debba favorire il tuo inserimento nel gruppo
durante il lavoro collettivo?
11. In che modo ti rapporti con il tecnico dopo un allenamento o dopo una partita?
12. Fai analisi video e se si come, se no spiega se ti potrebbe essere utile.
13. Come ti relazioni con i compagni di squadra nel tuo stesso ruolo (allenamento e
partita)?
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