Agricoltura e produzione alimentare nell`antico Egitto . Museo Egizio
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Agricoltura e produzione alimentare nell`antico Egitto . Museo Egizio
Agricoltura e produzione alimentare nell'antico Egitto . Elaborazione dei testi , citazioni e immagini sono tratte da: Museo Egizio di Torino. Civiltà degli Egizi. La vita quotidiana. Electa , to. , 1987 La storia dell'agricoltura e dell'alimentazione partire dal 3100 a.C. fino al 1075 a.C. ed è suddiviso nell'Egitto antico rappresenta una delle tappe del in quattro grandi fasi: percorso di presentazione degli studi sull'evoluzione -regno antico dal 3000 a.C. al 2040 a.C., - - regno dell'agricoltura e del paesaggio agrario che il nostro medio dal 2040 al 1540 a.C., progetto ha realizzato. -regno nuovo dal 1540 al 1070 a.C. , Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in -infine l'età tarda dal 1070 al 343 a.C. quella sottile striscia di terra paludosa fertile che si distende lungo le rive del Nilo a partire dalle sue cateratte ai confini col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo, e riconosciuta come entità statale a 51. Dal libro dei Morti del sacerdote Nebhepet (XX dinastia): scena dei campi elisi. Il defunto È intento ad attività agricole, tipica occupazione Nelle raffigurazioni dell’aldilà. Collezione Drovetti. 1 Profilo storico dell’Egitto Cronologia dell’Antico Egitto • • • • • Con periodo predinastico dell'Egitto si intende la fase precedente alla formazione dello stato unitario egiziano. La fase comincia nel neolitico antico e arriva fino a circa il 3060 a.C.; il paese è suddiviso nei due regni del Basso Egitto e Alto Egitto. Il periodo predinastico può essere suddiviso nelle seguenti fasi secondo Kaiser: Naqada I o Amratiano (3900 a.C. - 3650 a.C.) ovvero Naqada Iabc, IIab Naqada II o Gerzeano (3650 a.C. - 3300 a.C. ovvero Naqada IIcd Naqada III o Semainiano (3300 a.C. 3060 a.C. ovvero Naqada IIIa, IIIb 2 Tutte le datazioni sono puramente indicative in quanto le cronologie sul periodo Naqada, e di conseguenza sul protodinastico, sono ancora in fase di studio e possono essere quindi discordanti le ripartizioni di diversi studiosi quali William M. F.Petrie, Werner Kaiser, Stan Hendrickx ed altri. • • • Appartengono al periodo Naqada III sia la Dinastia 00 (circa 3300 a.C. - 3200 a.C.) sia la Dinastia 0 (circa 3200 a.C. - 3060 a.C. ) Il predinastico è stato preceduto dal Neolitico Badariano (4400 a.C. 3900 a.C.) e da altre culture nilotiche tra quali la cultura di Nabta Playa, la Cultura tasiana , la Cultura Faiyum e la Cultura di Merimde. Si ritiene che le capitali fossero Pe , nel delta del Nilo (Basso Egitto) e Nekben(pressoEdfu) (Alto Egitto). 3 Il museo Egizio di Torino ha condotto ricerche sui reperti archeologici che conserva , sulle incisioni delle tombe , sulle scritte dei papiri e ha ricostruito la vita quotidiana degli egizi e in tale contesto la sua alimentazione e le attività agricole , di allevamenti , di raccolta , di caccia e di pesca che le comunità insediate lungo la estesissima valle del Nilo ( oltre 3 milioni di kmq. , circa il 10% dell'intero continente africano) lunga circa 6.700 km dalle sue sorgenti ( lago Vittoria fino al Burundi Nilo bianco, e lago Tana in Etiopia per il Nilo azzurro , i due fiumi si uniscono a Khartoum) sino alla sua foce nel mediterraneo . 321. Veduta della montagna tebana alle spalle del Villaggio di Qurna, sulla sponda occidentale del Nilo. Lungo il pendio sono scavate tombe private. 4 L'analisi parte da ciò che si mangiava per risalire alle attività agricole e di allevamento svolte . Quali erano i cibi che si mangiavano : lo si può stabilire grazie alle numerose citazioni nei testi ed anche a qualche ritrovamento archeologico. Si può desumere inoltre l'uso di determinati prodotti grazie alla documentazione epigrafica e sopratutto figurativa riguardante la produzione primaria ( scene di lavori agricoli , orticoltura , arboricoltura, allevamenti , caccia e pesca , ecc.) e dell'attività di trasformazione dei prodotti primari ( scene di panificazione , burrificazione , vinificazione ecc. ). Papiri e ostraca ieratici ( tavolette con epigrafi ) sono tra le fonti più preziose. 293. Disegno di un tratto di parete della cappella di Sepedhotep, ricomposto riunendo sulla carta le lastre decorate a rilievo conservate in diversi Musei (Museo Egizio di Torino,Museo Egizio di Berlino Est, Dipartimento delle Antichità Egizie del Museo Britannico, Ny Carlsberg Glyptoteck di Copenhagen): esso raffigura scene agricole e di allevamento di volatili. 5 A questi cibi si aggiungevano razioni supplementari di carne e vino in occasione di alcune festività . Spesso come risulta dagli scavi archeologici di Deir El Medina nelle case del villaggio sono stati trovati contenitori per la conservazione dei cereali. In funzione dei ruoli sociali le quantità delle razioni variavano così ad esempio sorveglianti e scribi percepivano da 1 e mezzo a due volte in più degli operai. • Le razioni per i lavoratori dell'organizzazione palatina prevedevano acqua , verdura , olio, pesce e cereali nella misura di 300 litri di mensili di farro ( 4 khar) e 1 khar e mezzo di orzo per birra al mese ( tre litri e 3/4 al giorno) per ciascun operaio. 6 Tutti dipendevano dall'amministrazione statale che aveva il compito di redistribuire i beni prodotti e a detenere le funzioni mercantili compreso il commercio estero. Sembra condivisa la considerazione di una condizione di svantaggio delle popolazioni insediate nelle aree extra urbane ma era opinione corrente nel mondo classico che gli egiziani fossero ben nutriti con pasti abbondanti e variati , come evidenzia lo stesso Erodoto nel descriverne le abitudini alimentari. Ma quali erano i prodotti dell'agricoltura. 7 I Cereali I ritrovamenti archeologici dimostrano l'importanza dei cereali già in epoca predinastica , alimento principale . Frumento del genere Triticum e orzo ( Hordeum sativum vulgare). Bdt era il termine per indicare il farro ( Triticum Dicoccum ). Swt indicava forse il più raffinato Triticum aestivum , specie coltivata , a 42 cromosomi cioè al massimo stadio di poliploidia. 292. Dalla stessa cappella funeraria dell’area menfita proviene il rilievo con una scena collegata alla mietitura del grano: in questo particolare tre uomini si passano i fasci di spighe per ammucchiarli in covoni. 8 Lavori agricoli Varietà di grano a cariosside nuda ( Triticum durum ) fecero la comparsa in Egitto solo in epoca tolemaica e romana . Le tecniche di lavorazione , come raffigurate dagli artisti sulle pareti delle tombe , rimasero sostanzialmente invariate durante la millenaria storia egiziana a testimonianza che il fattore decisivo dei lavori agricoli era lo straripamento del Nilo e la sua opera di fertilizzazione del terreno. Lo testimonia bene l'inno al Nilo , pervenuto tramite i 227. Lavori agricoli raffigurati nella tomba manoscritti del Nuovo Regno: di Nakht a Tebe (Nuovo Regno). 9 Il Nilo "salute a te , o Nilo che sei uscito dalla terra, e che sei venuto per far vivere l'Egitto! Occulto di natura , oscuro di giorno , lodato dai suoi seguaci , è lui che produce che irriga i campi....... è lui che produce l'orzo e fa nascere il grano perché siano in festa i templi . Se è pigro i nasi sono otturati e tutti sono poveri, si diminuiscono i pani degli dei e periscono milioni di uomini. Se è crudele ( scarso d'acqua ) tutta la terra inorridisce...". 10 l’inventario dei prodotti Fu proprio la necessità di dotarsi di una strategia per l'utilizzazione razionale delle acque del Nilo per l'irrigazione e per la gestione e l'utilizzazione dei raccolti che fece nascere una grande e unitaria organizzazione statale , centralistica e autoritaria. " Grazie ad un razionale sfruttamento delle acque e del limo da esse apportato , c'era la sicurezza di un buon raccolto e non si riteneva necessario alterare un millenario sistema di coltivazione che si dimostrava assai proficuo." 145. Particolare della decorazione parietale della tomba di Rekhmira a Tebe (XVIII dinastia) con l’inventario dei prodotti recati come tributo dall’oasi di Kharga; tra di essi sono una stuoia e vari tipi di cesti. 11 226. Falcetto con lama composta da piccoli pezzi di selce affilata e manico ligneo di restauro e marra in legno con manico a sezione circolare e lama piatta databile al Nuovo Regno. Le tecniche di coltivazione Nel passaggio dall'Antico al Nuovo Regno le novità nelle tecniche di coltivazione sono ben poche. Quello degli egiziani si rivela essere stato il primo grande Piano di Bonifica e colonizzazione della storia umana. Lo sforzo principale per l'agricoltura era l'irrigazione essendo il clima locale caldo e privo di precipitazioni. La lavorazione del terreno iniziava dalle terre alte , più lontane dal Nilo , prime ad emergere dopo l'inondazione, e procedeva di pari passo con il diminuire dell'alluvione.Le terre alte erano più dure , poiché meno inondate e per la loro lavorazione si utilizzavano zappe e anche martelli( nel nuovo regno ). " Talvolta per spaccare il limo si utilizzava l'aratro prima ancora di procedere alla semina. L'aratro ,infatti,veniva in genere usato su terreni di media fangosità una sola volta , e cioè dopo la semina per coprire i semi. Viceversa le terre vicino al fiume , che più a lungo avevano subito l'azione dell'acqua e si presentavano quindi molto fangose, venivano seminate senza lavori preliminari e per l'affondamento dei semi non richiedevano arature ma semplicemente il calpestio di un gregge di montoni ( o maiali nel Nuovo Regno). 12 • Cambiamenti rilevanti si notano invece nelle operazioni di raccolto dei cereali che non si tagliavano più all'altezza del ginocchio del mietitore ma più in alto , determinando in tal modo nuove modalità di trasporto del prodotto verso l'aia dove per la battitura delle spighe si introdusse un nuovo sistema con l'uso di pertiche collegate a buoi o asini riducendo l'impiego di manodopera . Le donne usate ormai prevalentemente per le operazioni di spigolatura non lavorano nella pulitura del grano , ad essa si dedicano i maschi . " Il motivo delle spigolatrici diviene quasi una scena di genere nelle raffigurazioni di mietitura nel Nuovo regno ". Tecniche di raccolta , gestione e conservazione dei cereali 13 Tecniche di raccolta , gestione e conservazione dei cereali Sotto il controllo di funzionari e scribi si procedeva quindi all'immagazzinamento del grano dopo averlo misurato con lo staio. Lo stoccaggio dei cereali era fatto con straordinarie strutture generalmente con pianta circolare delle dimensione da 1,5 a 2,5 metri con un'altezza fini a 3-5 metri . In certi casi questi silos potevano raggiungere dimensioni molto maggiori con diametro da 8-9 metri e altezza di 7-8 metri . Diffusa era la presenza di piccoli granai nelle abitazioni a dimostrazione dell'importanza che essi avevano nell'alimentazione degli egizi. Grandi granai erano indispensabili per i palazzi e le fondazioni templari di culto e funerarie . 14 Lo stato ebbe un ruolo fondamentale per determinare l'incremento di tali produzioni e di esse ne assumeva la gestione centralizzata Il ruolo dello stato ad opera della sua enorme burocrazia . Il metodo seguito dallo stato fu quello di estendere le aree coltivabili. "Intervenire su quell'elemento naturale e costante che è appunto lo straripamento annuale del Nilo , per mezzo di un sempre più complesso sistema di sfruttamento delle acque , fatto di canali di irrigazione, bacini di raccolta, chiuse , dighe , opere di bonifica. È chiaro che una rete così articolata di opere non poteva essere pianificata ed intrapresa da singoli o da singoli gruppi, ma solo da un potere forte e centralizzato che disponesse di autorità e mezzi sufficienti a sostenere l'onore di tali lavori. " Ciò portò all'aumento delle produzioni , alla formazione di eccedenze e ad un vero e proprio bene sociale che favorì la stessa crescita demografica delle aree urbane ( al pari di processi simili avvenuti anche nelle epoche successive e sino ai giorni nostri in 20. 21. Scene di trasporto del grano destinato ad essere altre parti del mondo ). immagazzinato nei silos, dalla decorazione parietale della tomba di Iti a Gebelein (Primo Periodo Intermedio). 15 Conservazione e consumo dei cereali Straordinarie opere di tali dimensioni hanno comportato anche una pianificazione degli insediamenti di popolazione con veri e propri piani di colonizzazione agraria con fondazione di villaggi e fattorie sulle terre bonificate sia da parte del regno che dei suoi funzionari spesso usufruttuari degli stessi templi per mezzo delle donazioni perpetue. " In questo quadro al singolo contadino venivano dati da coltivare piccoli appezzamenti dei cui prodotti poter vivere , e veniva alloggiato non tanto in casupole situate presso il fondo , quanto piuttosto in centri agricoli più o meno ampi , dotati di un minimo di servizi sociali comuni. " comunità rurali riconosciute anche nelle raffigurazioni funerarie come portatrici di offerte. Pane , zuppe ,cereali tostati frantumati , farinate : erano molti i modi di consumare tale prodotto da parte degli egiziani. 16 Il Pane I pani ritrovati , pressoché intatti nelle tombe, risultano essere fatti con farina di farro e di diverse forme ( conica , circolare,semicircolare). " dopo una cottura preliminare alcuni venivano cosparsi di farina o di uno strato leggero di impasto fresco e , quindi , ridotti...., si presentavano infatti come pani duri e croccanti all'esterno , soffici all'interno..., durante il nuovo regno si usavano anche per forme curiose: zoomorfe, antropomorfe, sia come pani giocattoli per i bambini , sia a scopi magico religiosi". • . • 61. Su un tavolino di steli di papiro, pani di varie Forme dalla tomba di Kha da Deir el Medina (XVIII dinastia 17 60. Scene illustranti le varie fasi della lavorazione del pane e della birra, dalla tomba di Qenamon a Tebe (XVIII dinastia). Dalle raffigurazioni presenti nelle tombe il procedimento di panificazione prevedeva che prelevati i cereali ( farro sopratutto ma anche orzo) , si procedeva alla mondatura , passando al setaccio i chicchi ( operazione femminile) , indi si pestavano in un mortaio con pestelli a manico , quindi nuovamente setacciati per eliminare la crusca. 18 Il prodotto ottenuto veniva macinato Con macine a lastre inclinate le donne passavano e ripassavano una pietra mobile fino ad ottenere una farina dalla finezza voluta. La farina era quindi impastata con acqua , spesso calpestate in grandi giare , o , per piccole quantità a mano su lastre in pietra inclinate per favorire lo scolo delle acque. Molto probabilmente si usava per la lievitazione , come ricorda Plinio , un residuo di pasta inacidita dei giorni precedenti . 59. Modello ligneo rappresentante la preparazione del pane: le due donne a destra molano il grano mentre un uomo sorveglia il fuoco su cui cuoce il pane in forme. Medio Regno. 19 Il Pane , la pasticceria Lievitata o azzima si procedeva a cuocere la pasta su ceneri ardenti o su pietra posta sulla fiamma , in contenitori in pietra e coperchio posti già in precedenza sul fuoco , nel vecchi regno, o in forni cilindrici alle cui pareti interne venivano attaccati i pani • Operazioni analoghe erano fatte anche in pasticceria e in questi casi si aggiungevano prodotti dolcificanti come il mieli , i datteri , le carrube e l'uva passa. Non mancavano per i bambini forme di bambola e pupazzi . • In epoca greco-romana i dolci venivano guarniti con semi si sesamo , anice e pezzetti di frutta." Specialità alessandrina era un dolce contenente semi aromatici tritati, cotto nel miele è servito arrotolato nel papiro." 20 Il Miele • Inserito tra le offerte funerarie e templari più importanti il miele , per le sue alte proprietà nutritive era largamente impiegato nell'alimentazione ma , per le sue altre proprietà anche nella pasticceria , nella farmacopea e nella cosmesi ( profumeria). Puro o di seconda qualità , rosso o bianco , il miele e l'apicoltura divenne un importante comparto dell'industria minore egiziana. La raccolta avveniva con arnie sovrapposte in argilla. " Prima di rimuovere i favi le api venivano stordite con il fumo di un braciere, quindi schiacciati a mano sopra grosse giare e il miele estratto veniva poi definitivamente travasato in appositi contenitori sigillati spesso con cera." Molto importante era la raccolta organizzata , spesso con scorta militare , fin nei deserti della Nubia , del miele selvatico che garantiva rilevanti approvvigionamenti . 21 Le bevande : la birra . Pane e birra erano i più elementari mezzi di sussistenza della popolazione . Avevano in comune anche tutta la prima fase del processo di lavorazione derivando dagli stessi cereali , orzo e farro. Molto diffuse le scene di birrificazione nelle figurazioni delle tombe. Ancora oggi si trova fabbricata dai nubiani una birra egiziana derivata da pane d'orzo ammollato in acqua lasciato fermentare in luogo caldo e poi filtrato ( buza) senza uso di malto come presumibilmente avveniva in antichità . 65. La scena, tratta dalla mastaba di Khentika detto Ikhekhia Saqqara (Antico Regno), illustra le varie fasi di preparazione della birra. 22 63. Preparazione del pane e della birra Modello in legno stuccato e dipinto da Asiut :.Primo Periodo Intermedio 64. Modello di cucina in Legno stuccato e dipinto :un servo inginocchiato a terra impasta la farina per il pane; un secondo la cuoce in un forno e si ripara gli occhi dal calore; un terzo reca un vassoio con i pani confezionati. Un compagno prepara la birra. Dalla tomba di Ini a Gebelein. Primo Periodo Intermedio. 23 175-177. Sono tre gruppi di diverso grado di sipida rusticità che rappresentano, tutti e tre i procedimenti della preparazione della birra. Essi comportano la macinatura dell’orzo, la preparazione di una pasta assai liquida che viene, filtrata e posta e fermentare entro giare. Dagli scavi Schiaparelli a Asiut e Gebelein 1908 e 1911. Primo Periodo Intermedio. Generalmente il processo utilizzato era il seguente: Il pane era cotto in modo incompleto, in modo da poter successivamente fermentare. Dopo la cottura il pane veniva sbriciolato , ribagnato e reimpastato con l'aggiunta di liquido aromatizzante estratto da datteri , ricco di profumi e di zuccheri e quindi fatto fermentare. Una volta fermentato veniva filtrato e versato in grosse giare chiuse con tappi di terracotta , ricoperti di limo e sigillate. La birra egiziana era dolce di sapore e di odore, distinta in birre forti o deboli in base al tasso alcolico derivante dalle proporzioni degli ingredienti . Particolarmente pregiata era una birra proveniente dalla Cilicia derivata dal farro , molto costosa. 24 Il vino Il geroglifico che indica la vite era già in uso nella prima dinastia. Il termine Irp , che significa vino , appare nei testi della II Dinastia . Scene di vendemmia sono frequentemente rappresentate nelle tombe della V dinastia , con coltivazioni di tipo a Pergola , pali di sostegno forcuti , potature a rami lunghi e sarmenti sollevate da terra. Presenti anche vitigni a cespuglio. Distretti produttivi importanti si ritrovano lungo il Delta e nelle oasi occidentali. linguistica sembrerebbe far riferimento piuttosto a tipi scuri . 350. 351. Fregi ornamentali con grappoli d’uva e boccioli di loto in due file sovrapposte (in alto) e fiori e foglie di loto su due registri (in basso); in quest’ultimo rilievo, a sinistra, è raffigurato naturalisticamente un tralcio di vite con un grappolo d’uva. 25 "La vendemmia era una operazione piuttosto semplice: consisteva prima di tutto nella raccolta in vesti dei grappoli; questi erano rappresentati quasi sempre di colore blu scuro o Viola , ma riguardo al colore dell'uva non ci sono descrizioni che permettano di individuare qualità diverse , anche se forse qualche testimonianza linguistica sembrerebbe far riferimento piuttosto a tipi scuri . 66. Particolare di una pittura dalla tomba di Neferhotep a Tebe (Nuovo Regno) con la pigiatura dei grappoli d’uva in un tino provvisto di aperture per la fuoriuscita del liquido. Sulla destra, magazzino con anfore vinarie. 26 67. Particolare della decorazione parietale della tomba di Knumhotep III a Saqqara (Antico Regno) illustrante le tecniche di vinificazione: spremitura dei graspi d’uva mediante torchio a sacco e fermentazione del liquido in anfore aperte. I versi venivano svuotati in larghi bacini di raccolta nei quali cinque o sei pigiatori , aggrappandosi a un palo ( nell'antico regno) o a una corda ( nel nuovo regno) provvedevano a pigiare l'uva. Il residuo veniva raccolto e posto in un sacco alle cui estremità venivano infilare due pertiche. Quattro uomini provvedevano a girare le pertiche in modo da torcere il sacco e spremere il succo in un grande bacile. Un quinto uomo oscillava in una posizione curiosa tra le due pertiche allontanandole con le mani e i piedi. Il succo così ottenuto , che più a lungo era stato a contatto con i graspi , semi e bucce, ed era quindi ricco di proprietà astringenti e coloranti,veniva messo a fermentare insieme al succo della pigiatura in anfore lasciate aperte. Tecniche di lavorazione e vinificazione 27 68. Statua in granito rosa del faraone Amenhotep II, rappresentato assiso sui calcagni in atto di offrire libagioni di vino contenuto in due vasi di forma sferica. Collezione Drovetti. Finita la fermentazione le anfore venivano chiuse e sigillate ". Va ricordato l'uso del succo d'uva non fermentato come bevanda analcolica. Altre bevande alcoliche erano ottenute dalla fermentazione di bacche e frutti come datteri e melograno. Molto appezzata per il suo tenore alcolico era quella di melograno . Si ricorda inoltre quella preparata dal liquido ottenuto dalla incisione del tronco della Palma di datteri , usata anche nel processo di mummificazione come ricordano Diodoro ed Erodoto. 28 • Gli egiziani valorizzavano le vacche da latte destinandole Il latte esclusivamente a tale scopo per garantirsi migliore qualità e quantità del prodotto. Latte Altra bevanda molto apprezzata cagliato e formaggi rientravano dagli egiziani era il latte. Di mucca anche nelle offerte templari. in particolare , ma anche latte di pecora , capra e asina. Spesso si • Scene di mungitura sono frequenti utilizzava anche per la cottura dei nei rilievi funerari. " Le vacche cibi. Nelle scene che rappresentano lattifere, chiamate nutrici erano la mungitura si vedono le vacche mantenute a riposo nelle stalle e nutrici con le zampe posteriori ben alimentate. Come tali erano legate. I testi egiziani considerate animali pregiati. documentano inoltre l'esistenza e il Thutmosi III ad esempio, di consumo di una serie di derivati del ritorno dalla sua prima campagna latte come il grasso di burro , il asiatica , offrì al dio Amon due latte cagliato e il formaggio ( rinvenuto in giare in alabastro a vacche lattifere , di cui una Saqquara e risalenti alla I Dinastia proveniente dalle mandrie di , 3150-2925 a.c. circa). Palestina , e l'altra da quelle nubiane ." 29 I prodotti ortofrutticoli "Scene di orticoltura sono presenti già nei rilievi funerari dell'Antico Regno". Le aiuole vi appaiono ben divise , curate e irrigate con orci portati a spalla dagli acquaioli . Alberti da frutta , specialmente fichi , fiancheggiavano e delimitavano generalmente i lotti coltivati. • " L'uso delle gigliacee che comprendono porri , cipolle , aglio è attestato sin dai tempi più antichi , sia come condimento , sia come semplice verdura . • Significativo è il lamento degli israeliti costretti , dopo aver lasciato l'Egitto , a cibarsi di manna :- chi ci darà da mangiare ? dissero- Pensate ai pesci che mangiavamo liberamente in Egitto ,ai cetrioli , ai meloni , ai porri , alle cipolle , all'aglio". Le verdure , prodotti annuali , comprendevano prevalentemente leguminose , gigliacee , cucurbitacee e lattuga. Le leguminose erano indubbiamente • i gruppo più consistente comprendendo fagioli , ceci , fave, lenticchie e piselli. Residui di lenticchie si trovano nelle tombe predinastiche e di piselli in quelle del nuovo regno. L'aglio era più piccolo del nostro e di sapore meno forte , ritrovato nelle tombe di Tutankhamen e a Deir el Medina , ritrovati anche modellini di argilla .. 30 Ricchezza dei prodotti ortofrutticoli Rappresentazioni delle cipolle si trovano già nell'antico regno e veri e propri resti alimentari si trovano solo dal Nuovo Regno in poi. Meloni e cetrioli erano molto diffusi e non mancavano le crucifere, cavolo e rafano dal sapore piccante e consistenza carnosa . Coriandolo e cumino ( ombrellifere) erano utilizzati in pasticceria e nella panificazione , ben quattro varietà di prezzemolo il cui uso era attestato solo in farmacopea . • Sono stati trovati resti negli intestini dei morti predinastici anche tracce di rizomi tuberosi di forma ovoidale , pianta acquatica delle ciperacee ( a cui• appartiene il più noto papiro)' molto ricche di carboidrati , proteine e grassi . Attestata da una documentazione amministrativa la lattuga aveva una grande rilevanza " le proprietà afrodisiache la rendevano sacra al dio itifallico Min di Copto, la cui statua era spesso sistemata davanti ad un letto di lattuga". Prediletta dagli uomini per tali virtù e dalle donne perché ritenuta portatrice di fertilità . " Vari tipi di frutta erano presenti in Egitto , prodotti da alberi da frutta appositamente addomesticati e coltivati , dopo lunghi periodi di sperimentazione. Si utilizzava anche frutta selvatica sporadicamente raccolta, per lo più bacche 31 I anti del os hetto …. Il tipo nabk , simile alle ciliegie , è il frutto del giuggiolo , ..., consumato fresco . Durante tutto il periodo estivo vi era abbondanza di uva , datteri e fichi . Fico comune e fico sicomoro , pianta a crescita anche spontanea , che abbisogna di poca acqua. Come reperti archeologici si trovano dalla II Dinastia . Un alto valore nutritivo era riconosciuto ai datteri , utilizzati anche per la produzione di birra e in pasticceria . La noce di palma era usata per la preparazione di farmaci mentre quella di cocco , insieme a meli e melo grani erano colture importate dal Vicino Oriente. • Nei canti del boschetto , liriche amorose trovate in un papiro conservato dal Museo egizio di Torino si legge " ( il melograno ) parla: ( sono l'albero più bello ) del giardino ..... Eccetto me , tutte quante periscono le piante del giardino. Io passo dodici mesi ( con la mia chioma di foglie) , e rimango: quando cade un fiore il suo successore è già su di me. Sono il primo albero del 32 giardino...." L'olio Importato anch'esso dalla vicina regione asiatica è anche l'olivo la cui coltivazione decorre dal Nuovo Regno mentre in precedenza era importato in piccole quantità dalla zona Siro- palestinese . Usato anche per l'illuminazione delle lampade dei templi e delle tombe . Tra le offerte devozionali più importanti l'olio viene enumerato da un passo tratto dalla stele della restaurazione di Tutankhamen insieme a lapislazzuli , argento , turchese e lino regale tra le offerte più preziose. • Insieme all'olio di oliva ritenuto , quello egiziano, dagli autori classici di odore spiacevole erano impiegati anche altri oli di semi di lino , di semi di lattuga e olio di noce della moringa( che non irrancidiva ) . Da ricordare infine l'olio dei semi di rafano usato sopratutto in medicina al pari di quello di noce della moringa. Particolarmente importante a partire dal Nuovo Regno fu l'olio di semi di sesamo di colore giallo chiaro , limpido e inodore, era assai gradevole al palato. 33 La carne e il pesce . Insieme all'agricoltura molto importanti sono state la caccia e la pesca per fornire i mezzi di sussistenza della popolazione egiziana . La stessa pastorizia ha potuto svilupparsi nelle zone non coltivabili , perché acquitrinose , del bacino del Nilo. Cacciare era finalizzato anche alla cattura di animali da addomesticare. Particolarmente importante la caccia di uccelli molto utilizzati dall'alimentazione egizia , piccioni , gru , anatre ,oche ed altri uccelli acquatici . 76. Particolare della decorazione parietale della Tomba di Rekhmira a Tebe XVIII dinastia) con la preparazione dei volatili e del pesce. 34 La macellazione • Molto importante ai fini alimentari fu l'allevamento dei bovini " il Bos taurus fece la sua comparsa in Egitto intorno al V millenni a.c. Un primo tipo , chiamato iw3,veniva utilizzato per la macellazione , era tarchiato e basso a differenza del secondo tipo di bovino chiamato ng3 , a corna lunghe , alto e muscoloso, probabilmente nativo del Delta , spesso allo stato selvaggio non usato per la macellazione. Anche la carne di vacca non veniva usata per la macellazione sia perché preziosa per la produzione di latte e sia per motivi religiosi. Usato in epoca predinastica , la carne di maiale fino al Nuovo Regno sembra essere stato ritenuto impuro . Veniva utilizzato per lo più come mandria per l'affondamento dei semi di cereali dopo la semina. • 78. Scena di macellazione: un servo, a cavalcioni di un bue rovesciato sul dorso, lo tiene legato per le zampe mentre un altro gli recide la vena giugulare. Frammento di decorazione della tomba di Iti a Gebelein. Primo Periodo Intermedio. Scavi Schiaparelli. 19101911. 35 Carni e pesce nella alimentazione degli egizi Anche per le pecore sembra esserci una interdizione al suo uso alimentare ciò che non vale per le capre che sono presenti nelle liste delle offerte e impiegate ampiamente nell'alimentazione degli egiziani. Il pesce era la miglior fonte di proteine a buon mercato per l'egiziani medio che non poteva permettersi quotidianamente carne bovina. • Arrostito o bollito , quello che non veniva consumato fresco era conservato salato o essiccato il pesce manca però del tutto dalle raffigurazioni o dalle liste delle offerte funerarie ( anche se vi sono casi che contraddicono l'assenza dalle liste delle offerte). • Una massima tratta dalle lamentazioni di Ipu ( primo periodo intermedio) ben rappresenta il valore esistenziale e sentimentale del cibo nella vita degli egizi : "Ecco un cuore è felice quando mangia il suo cibo - Parteggia le tue cose in gioia di cuore e non volgersi indietro - È bene per un uomo mangiare il suo 36 cibo...." La conservazione degli alimenti 86. Pianta dei magazzini reali. Questi edifici, cui si accedeva attraverso un ampio cortile alberato, erano parte del grande tempio dedicato al dio Aten. Negli ambienti disposti a pettine sono visibili derrate di vario genere : vai, pesci essiccati, recipienti per il vino e la birra, panieri, dolci. Nello spiazzo centrale, dietro un portico colonnato, è raffigurato il chiosco reale, edificio ornato di decorazioni ad urei. Dalla tomba di Merira a Tell el Amarna. XVIII dinastia. 37 I riti delle offerte e la danza 56. Particolare delle offerte dalla stele centinata In calcare dipinto del tesoriere reale Meru (XI Dinastia). Nel registro superiore sono raffigurati Cumuli di cibarie accatastati su tavole e recipienti di varie forme. Nel registro inferiore si muove uno sostiene una coscia di bue, un secondo porta un vassoio con focacce e lattuga, un terzo regge due anatre per le ali con la mano destra mentre con la sinistra porta un canestro da cui sporgono due vasi heset ed un’anfora vinaria. Collezione Drovetti. 38 Offerte funerarie 153. Tre piccoli cesti rotondi, bassi e con coperchio conico. Contenenti frutti di cumino e di ginepro. Furono ritrovati nel cofano degli oggetti personali di Kha da Schiaparelli nel 1906. 39 Il Papiro . La memoria 40