Agricoltura e produzione alimentare nell`antico Egitto . Museo Egizio

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Agricoltura e produzione alimentare nell`antico Egitto . Museo Egizio
Agricoltura e produzione alimentare nell'antico Egitto .
Elaborazione dei testi , citazioni e immagini sono tratte da: Museo Egizio di Torino. Civiltà degli Egizi.
La vita quotidiana. Electa , to. , 1987
La storia dell'agricoltura e dell'alimentazione
partire dal 3100 a.C. fino al 1075 a.C. ed è suddiviso
nell'Egitto antico rappresenta una delle tappe del in quattro grandi fasi:
percorso di presentazione degli studi sull'evoluzione -regno antico dal 3000 a.C. al 2040 a.C., - - regno
dell'agricoltura e del paesaggio agrario che il nostro medio dal 2040 al 1540 a.C.,
progetto ha realizzato.
-regno nuovo dal 1540 al 1070 a.C. ,
Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in -infine l'età tarda dal 1070 al 343 a.C.
quella sottile striscia di terra paludosa fertile che si
distende lungo le rive del Nilo a partire dalle sue
cateratte ai confini col Sudan fino allo sbocco nel
Mediterraneo, e riconosciuta come entità statale a
51. Dal libro dei Morti del sacerdote Nebhepet (XX dinastia): scena dei campi elisi. Il defunto È intento ad attività agricole,
tipica occupazione Nelle raffigurazioni dell’aldilà. Collezione Drovetti.
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Profilo storico
dell’Egitto
Cronologia dell’Antico Egitto
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Con periodo predinastico
dell'Egitto si intende la
fase precedente alla
formazione dello stato
unitario egiziano. La fase
comincia nel neolitico
antico e arriva fino a
circa il 3060 a.C.; il paese
è suddiviso nei due regni
del Basso Egitto e Alto
Egitto.
Il periodo predinastico
può essere suddiviso nelle
seguenti fasi secondo
Kaiser:
Naqada I o Amratiano (3900 a.C. - 3650 a.C.)
ovvero Naqada Iabc,
IIab
Naqada II o Gerzeano (3650 a.C. - 3300 a.C.
ovvero Naqada IIcd
Naqada III o
Semainiano (3300 a.C. 3060 a.C. ovvero Naqada
IIIa, IIIb
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Tutte le datazioni sono puramente indicative in quanto le cronologie sul periodo Naqada, e di
conseguenza sul protodinastico, sono ancora in fase di studio e possono essere quindi discordanti le
ripartizioni di diversi studiosi quali William M. F.Petrie, Werner Kaiser, Stan Hendrickx ed altri.
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Appartengono al periodo
Naqada III sia la
Dinastia 00 (circa 3300
a.C. - 3200 a.C.) sia la
Dinastia 0 (circa 3200
a.C. - 3060 a.C. )
Il predinastico è stato
preceduto dal Neolitico
Badariano (4400 a.C. 3900 a.C.) e da altre
culture nilotiche tra quali
la cultura di Nabta
Playa, la Cultura tasiana
, la Cultura Faiyum e la
Cultura di Merimde.
Si ritiene che le capitali
fossero Pe , nel delta del
Nilo (Basso Egitto) e
Nekben(pressoEdfu)
(Alto Egitto).
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Il museo Egizio di Torino ha
condotto ricerche sui reperti
archeologici che conserva , sulle
incisioni delle tombe , sulle scritte
dei papiri e ha ricostruito la vita
quotidiana degli egizi e in tale
contesto la sua alimentazione e le
attività agricole , di allevamenti , di
raccolta , di caccia e di pesca che le
comunità insediate lungo la
estesissima valle del Nilo ( oltre 3
milioni di kmq. , circa il 10%
dell'intero continente africano)
lunga circa 6.700 km dalle sue
sorgenti ( lago Vittoria fino al
Burundi Nilo bianco, e lago Tana in
Etiopia per il Nilo azzurro , i due
fiumi si uniscono a Khartoum) sino
alla sua foce nel mediterraneo .
321. Veduta della montagna tebana alle spalle del Villaggio di
Qurna, sulla sponda occidentale del Nilo. Lungo il pendio
sono scavate tombe private.
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L'analisi parte da ciò che si
mangiava per risalire alle
attività agricole e di
allevamento svolte .
Quali erano i cibi che si
mangiavano : lo si può
stabilire grazie alle numerose
citazioni nei testi ed anche a
qualche ritrovamento
archeologico. Si può
desumere inoltre l'uso di
determinati prodotti grazie
alla documentazione
epigrafica e sopratutto
figurativa riguardante la
produzione primaria ( scene
di lavori agricoli , orticoltura ,
arboricoltura, allevamenti ,
caccia e pesca , ecc.) e
dell'attività di trasformazione
dei prodotti primari ( scene di
panificazione , burrificazione
, vinificazione ecc. ).
Papiri e ostraca ieratici (
tavolette con epigrafi ) sono
tra le fonti più preziose.
293. Disegno di un tratto di parete della cappella di Sepedhotep, ricomposto
riunendo sulla carta le lastre decorate a rilievo conservate in diversi Musei
(Museo Egizio di Torino,Museo Egizio di Berlino Est, Dipartimento delle
Antichità Egizie del Museo Britannico, Ny Carlsberg Glyptoteck di
Copenhagen): esso raffigura scene agricole e di allevamento di volatili.
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A questi cibi si
aggiungevano razioni
supplementari di carne e
vino in occasione di
alcune festività . Spesso
come risulta dagli scavi
archeologici di Deir El
Medina nelle case del
villaggio sono stati
trovati contenitori per la
conservazione dei cereali.
In funzione dei ruoli
sociali le quantità delle
razioni variavano così ad
esempio sorveglianti e
scribi percepivano da 1 e
mezzo a due volte in più
degli operai.
• Le razioni per i
lavoratori
dell'organizzazione
palatina prevedevano
acqua , verdura , olio,
pesce e cereali nella
misura di 300 litri di
mensili di farro ( 4
khar) e 1 khar e mezzo
di orzo per birra al
mese ( tre litri e 3/4 al
giorno) per ciascun
operaio.
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Tutti dipendevano dall'amministrazione statale che aveva il compito di redistribuire i
beni prodotti e a detenere le funzioni mercantili compreso il commercio estero.
Sembra condivisa la
considerazione di una
condizione di svantaggio delle
popolazioni insediate nelle
aree extra urbane ma era
opinione corrente nel mondo
classico che gli egiziani fossero
ben nutriti con pasti
abbondanti e variati , come
evidenzia lo stesso Erodoto
nel descriverne le abitudini
alimentari.
Ma quali erano i prodotti
dell'agricoltura.
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I Cereali
I ritrovamenti archeologici
dimostrano l'importanza dei
cereali già in epoca predinastica ,
alimento principale . Frumento
del genere Triticum e orzo
( Hordeum sativum vulgare).
Bdt era il termine per indicare il
farro ( Triticum Dicoccum ). Swt
indicava forse il più raffinato
Triticum aestivum , specie
coltivata , a 42 cromosomi cioè al
massimo stadio di poliploidia.
292. Dalla stessa cappella funeraria dell’area menfita proviene
il rilievo con una scena collegata alla mietitura del grano: in
questo particolare tre uomini si passano i fasci di spighe per
ammucchiarli in covoni.
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Lavori agricoli
Varietà di grano a cariosside
nuda ( Triticum durum )
fecero la comparsa in Egitto
solo in epoca tolemaica e
romana . Le tecniche di
lavorazione , come raffigurate
dagli artisti sulle pareti delle
tombe , rimasero
sostanzialmente invariate
durante la millenaria storia
egiziana a testimonianza che
il fattore decisivo dei lavori
agricoli era lo straripamento
del Nilo e la sua opera di
fertilizzazione del terreno. Lo
testimonia bene l'inno al Nilo ,
pervenuto tramite i
227. Lavori agricoli raffigurati nella tomba
manoscritti del Nuovo Regno:
di Nakht a Tebe (Nuovo Regno).
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Il Nilo
"salute a te , o Nilo che sei uscito dalla
terra, e che sei venuto per far vivere
l'Egitto! Occulto di natura , oscuro di
giorno , lodato dai suoi seguaci , è lui
che produce che irriga i campi....... è lui
che produce l'orzo e fa nascere il grano
perché siano in festa i templi . Se è pigro
i nasi sono otturati e tutti sono poveri, si
diminuiscono i pani degli dei e periscono
milioni di uomini. Se è crudele ( scarso
d'acqua ) tutta la terra inorridisce...".
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l’inventario dei prodotti
Fu proprio la necessità di dotarsi
di una strategia per
l'utilizzazione razionale delle
acque del Nilo per l'irrigazione e
per la gestione e l'utilizzazione
dei raccolti che fece nascere una
grande e unitaria organizzazione
statale , centralistica e
autoritaria.
" Grazie ad un razionale
sfruttamento delle acque e del
limo da esse apportato , c'era la
sicurezza di un buon raccolto e
non si riteneva necessario
alterare un millenario sistema di
coltivazione che si dimostrava
assai proficuo."
145. Particolare della decorazione parietale della tomba di
Rekhmira a Tebe (XVIII dinastia) con l’inventario dei prodotti
recati come tributo dall’oasi di Kharga; tra di essi sono una
stuoia e vari tipi di cesti.
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226. Falcetto con lama composta da piccoli pezzi di selce affilata e manico ligneo di
restauro e marra in legno con manico a sezione circolare e lama piatta databile al
Nuovo Regno.
Le tecniche di coltivazione
Nel passaggio dall'Antico al Nuovo
Regno le novità nelle tecniche di
coltivazione sono ben poche.
Quello degli egiziani si rivela essere
stato il primo grande Piano di
Bonifica e colonizzazione della
storia umana.
Lo sforzo principale per
l'agricoltura era l'irrigazione
essendo il clima locale caldo e privo
di precipitazioni.
La lavorazione del terreno iniziava dalle terre alte , più lontane dal Nilo , prime ad emergere dopo
l'inondazione, e procedeva di pari passo con il diminuire dell'alluvione.Le terre alte erano più dure ,
poiché meno inondate e per la loro lavorazione si utilizzavano zappe e anche martelli( nel nuovo
regno ). " Talvolta per spaccare il limo si utilizzava l'aratro prima ancora di procedere alla semina.
L'aratro ,infatti,veniva in genere usato su terreni di media fangosità una sola volta , e cioè dopo la
semina per coprire i semi. Viceversa le terre vicino al fiume , che più a lungo avevano subito l'azione
dell'acqua e si presentavano quindi molto fangose, venivano seminate senza lavori preliminari e per
l'affondamento dei semi non richiedevano arature ma semplicemente il calpestio di un gregge di
montoni ( o maiali nel Nuovo Regno).
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•
Cambiamenti rilevanti si notano
invece nelle operazioni di raccolto
dei cereali che non si tagliavano più
all'altezza del ginocchio del
mietitore ma più in alto ,
determinando in tal modo nuove
modalità di trasporto del prodotto
verso l'aia dove per la battitura
delle spighe si introdusse un nuovo
sistema con l'uso di pertiche
collegate a buoi o asini riducendo
l'impiego di manodopera . Le donne
usate ormai prevalentemente per le
operazioni di spigolatura non
lavorano nella pulitura del grano ,
ad essa si dedicano i maschi . " Il
motivo delle spigolatrici diviene
quasi una scena di genere nelle
raffigurazioni di mietitura nel
Nuovo regno ".
Tecniche di raccolta , gestione
e conservazione dei cereali
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Tecniche di raccolta , gestione
e conservazione dei cereali
Sotto il controllo di funzionari e
scribi
si
procedeva
quindi
all'immagazzinamento del grano
dopo averlo misurato con lo staio.
Lo stoccaggio dei cereali era fatto
con
straordinarie
strutture
generalmente con pianta circolare
delle dimensione da 1,5 a 2,5 metri
con un'altezza fini a 3-5 metri . In
certi casi questi silos potevano
raggiungere
dimensioni
molto
maggiori con diametro da 8-9 metri
e altezza di 7-8 metri . Diffusa era la
presenza di piccoli granai nelle
abitazioni
a
dimostrazione
dell'importanza che essi avevano
nell'alimentazione
degli
egizi.
Grandi granai erano indispensabili
per i palazzi e le fondazioni templari
di culto e funerarie .
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Lo stato ebbe un ruolo fondamentale per
determinare l'incremento di tali produzioni e
di esse ne assumeva la gestione centralizzata Il ruolo dello stato
ad opera della sua enorme burocrazia .
Il metodo seguito dallo stato fu quello di
estendere le aree coltivabili.
"Intervenire su quell'elemento naturale e
costante che è appunto lo straripamento
annuale del Nilo , per mezzo di un sempre più
complesso sistema di sfruttamento delle
acque , fatto di canali di irrigazione, bacini di
raccolta, chiuse , dighe , opere di bonifica. È
chiaro che una rete così articolata di opere
non poteva essere pianificata ed intrapresa da
singoli o da singoli gruppi, ma solo da un
potere forte e centralizzato che disponesse di
autorità e mezzi sufficienti a sostenere l'onore
di tali lavori. "
Ciò portò all'aumento delle produzioni , alla
formazione di eccedenze e ad un vero e
proprio bene sociale che favorì la stessa
crescita demografica delle aree urbane ( al
pari di processi simili avvenuti anche nelle
epoche successive e sino ai giorni nostri in
20. 21. Scene di trasporto del grano destinato ad essere
altre parti del mondo ).
immagazzinato nei silos, dalla decorazione parietale
della tomba di Iti a Gebelein (Primo Periodo
Intermedio).
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Conservazione e consumo dei cereali
Straordinarie opere di tali dimensioni
hanno
comportato
anche
una
pianificazione degli insediamenti di
popolazione con veri e propri piani di
colonizzazione agraria con fondazione di
villaggi e fattorie sulle terre bonificate sia
da parte del regno che dei suoi funzionari
spesso usufruttuari degli stessi templi per
mezzo delle donazioni perpetue.
" In questo quadro al singolo contadino
venivano dati da coltivare piccoli
appezzamenti dei cui prodotti poter
vivere , e veniva alloggiato non tanto in
casupole situate presso il fondo , quanto
piuttosto in centri agricoli più o meno
ampi , dotati di un minimo di servizi
sociali comuni. " comunità rurali
riconosciute anche nelle raffigurazioni
funerarie come portatrici di offerte. Pane ,
zuppe ,cereali tostati frantumati , farinate
: erano molti i modi di consumare tale
prodotto da parte degli egiziani.
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Il Pane
I pani ritrovati , pressoché
intatti nelle tombe, risultano
essere fatti con farina di farro e
di diverse forme ( conica ,
circolare,semicircolare). " dopo
una cottura preliminare alcuni
venivano cosparsi di farina o di
uno strato leggero di impasto
fresco e , quindi , ridotti...., si
presentavano infatti come pani
duri e croccanti all'esterno ,
soffici all'interno..., durante il
nuovo regno si usavano anche
per forme curiose: zoomorfe,
antropomorfe, sia come pani
giocattoli per i bambini , sia a
scopi magico religiosi".
• .
•
61. Su un tavolino di steli
di papiro, pani di varie
Forme dalla tomba di
Kha da Deir el Medina
(XVIII dinastia
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60. Scene illustranti le varie fasi della lavorazione
del pane e della birra, dalla tomba di Qenamon a
Tebe (XVIII dinastia).
Dalle raffigurazioni presenti nelle
tombe il procedimento di
panificazione prevedeva che prelevati
i cereali
( farro sopratutto ma anche orzo) , si
procedeva alla mondatura , passando
al setaccio i chicchi
( operazione femminile) , indi si
pestavano in un mortaio con pestelli
a manico , quindi nuovamente
setacciati per eliminare la crusca.
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Il prodotto ottenuto veniva
macinato Con macine a
lastre inclinate le donne
passavano e ripassavano una
pietra mobile fino ad
ottenere una farina dalla
finezza voluta. La farina era
quindi impastata con acqua ,
spesso calpestate in grandi
giare , o , per piccole
quantità a mano su lastre in
pietra inclinate per favorire
lo scolo delle acque. Molto
probabilmente si usava per la
lievitazione , come ricorda
Plinio , un residuo di pasta
inacidita dei giorni
precedenti .
59. Modello ligneo rappresentante la preparazione del pane: le
due donne a destra molano il grano mentre un uomo sorveglia
il fuoco su cui cuoce il pane in forme. Medio Regno.
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Il Pane , la pasticceria
Lievitata o azzima si
procedeva a cuocere la
pasta su ceneri ardenti o
su pietra posta sulla
fiamma , in contenitori in
pietra e coperchio posti
già in precedenza sul fuoco
, nel vecchi regno, o in
forni cilindrici alle cui
pareti interne venivano
attaccati i pani
• Operazioni analoghe erano fatte
anche in pasticceria e in questi
casi si aggiungevano prodotti
dolcificanti come il mieli , i
datteri , le carrube e l'uva passa.
Non mancavano per i bambini
forme di bambola e pupazzi .
• In epoca greco-romana i dolci
venivano guarniti con semi si
sesamo , anice e pezzetti di
frutta." Specialità alessandrina
era un dolce contenente semi
aromatici tritati, cotto nel miele
è servito arrotolato nel papiro."
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Il Miele
• Inserito tra le offerte funerarie e templari più importanti il miele , per le sue alte
proprietà nutritive era largamente impiegato nell'alimentazione ma , per le sue
altre proprietà anche nella pasticceria , nella farmacopea e nella cosmesi (
profumeria). Puro o di seconda qualità , rosso o bianco , il miele e l'apicoltura
divenne un importante comparto dell'industria minore egiziana. La raccolta
avveniva con arnie sovrapposte in argilla. " Prima di rimuovere i favi le api
venivano stordite con il fumo di un braciere, quindi schiacciati a mano sopra
grosse giare e il miele estratto veniva poi definitivamente travasato in appositi
contenitori sigillati spesso con cera." Molto importante era la raccolta organizzata
, spesso con scorta militare , fin nei deserti della Nubia , del miele selvatico che
garantiva rilevanti approvvigionamenti .
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Le bevande : la birra .
Pane e birra erano i più elementari mezzi di sussistenza della popolazione .
Avevano in comune anche tutta la prima fase del processo di lavorazione derivando dagli stessi
cereali , orzo e farro. Molto diffuse le scene di birrificazione nelle figurazioni delle tombe.
Ancora oggi si trova fabbricata dai nubiani una birra egiziana derivata da pane d'orzo
ammollato in acqua lasciato fermentare in luogo caldo e poi filtrato ( buza) senza uso di malto
come presumibilmente avveniva in antichità .
65. La scena, tratta dalla mastaba di Khentika detto Ikhekhia Saqqara (Antico Regno),
illustra le varie fasi di preparazione della birra.
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63. Preparazione del pane e della birra
Modello in legno stuccato e dipinto da
Asiut :.Primo Periodo Intermedio
64. Modello di cucina in Legno stuccato e
dipinto :un servo inginocchiato a terra impasta
la farina
per il pane; un secondo la cuoce in un forno e si
ripara gli occhi dal calore; un terzo reca un
vassoio con i pani confezionati. Un compagno
prepara la birra. Dalla tomba di Ini a
Gebelein. Primo Periodo Intermedio.
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175-177. Sono tre gruppi di diverso grado di sipida rusticità che
rappresentano, tutti e tre i procedimenti della preparazione
della birra. Essi comportano la macinatura dell’orzo, la
preparazione di una pasta assai liquida che viene, filtrata e
posta e fermentare entro giare. Dagli
scavi Schiaparelli a Asiut e Gebelein 1908 e 1911. Primo Periodo
Intermedio.
Generalmente il processo utilizzato era il seguente: Il pane era
cotto in modo incompleto, in modo da poter successivamente
fermentare. Dopo la cottura il pane veniva sbriciolato , ribagnato
e reimpastato con l'aggiunta di liquido aromatizzante estratto da
datteri , ricco di profumi e di zuccheri e quindi fatto fermentare.
Una volta fermentato veniva filtrato e versato in grosse giare
chiuse con tappi di terracotta , ricoperti di limo e sigillate.
La birra egiziana era dolce di sapore e di odore, distinta in birre
forti o deboli in base al tasso alcolico derivante dalle proporzioni
degli ingredienti .
Particolarmente pregiata era una birra proveniente dalla Cilicia
derivata dal farro , molto costosa.
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Il vino
Il geroglifico che indica la vite era già in
uso nella prima dinastia. Il termine Irp ,
che significa vino , appare nei testi della II
Dinastia . Scene di vendemmia sono
frequentemente rappresentate nelle tombe
della V dinastia , con coltivazioni di tipo a
Pergola , pali di sostegno forcuti , potature
a rami lunghi e sarmenti sollevate da terra.
Presenti anche vitigni a cespuglio. Distretti
produttivi importanti si ritrovano lungo il
Delta e nelle oasi occidentali.
linguistica sembrerebbe far riferimento
piuttosto a tipi scuri .
350. 351. Fregi ornamentali con grappoli d’uva
e boccioli di loto in due file sovrapposte (in
alto) e fiori e foglie di loto su due registri (in
basso); in quest’ultimo rilievo, a sinistra, è
raffigurato
naturalisticamente un tralcio di vite con un
grappolo d’uva.
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"La vendemmia era una operazione piuttosto semplice: consisteva prima di tutto nella raccolta in
vesti dei grappoli; questi erano rappresentati quasi sempre di colore blu scuro o Viola , ma riguardo
al colore dell'uva non ci sono descrizioni che permettano di individuare qualità diverse , anche se
forse qualche testimonianza linguistica sembrerebbe far riferimento piuttosto a tipi scuri .
66. Particolare di una pittura dalla tomba di Neferhotep a Tebe (Nuovo Regno) con la pigiatura dei grappoli d’uva in
un tino provvisto di aperture per la fuoriuscita del liquido. Sulla destra, magazzino con anfore vinarie.
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67. Particolare della decorazione parietale della
tomba di Knumhotep III a Saqqara (Antico Regno)
illustrante le tecniche di vinificazione: spremitura
dei graspi d’uva mediante torchio a sacco e
fermentazione del liquido in anfore aperte.
I versi venivano svuotati in larghi bacini di
raccolta nei quali cinque o sei pigiatori ,
aggrappandosi a un palo ( nell'antico regno)
o a una corda ( nel nuovo regno)
provvedevano a pigiare l'uva. Il residuo
veniva raccolto e posto in un sacco alle cui
estremità venivano infilare due pertiche.
Quattro uomini provvedevano a girare le
pertiche in modo da torcere il sacco e
spremere il succo in un grande bacile. Un
quinto uomo oscillava in una posizione
curiosa tra le due pertiche allontanandole
con le mani e i piedi. Il succo così ottenuto ,
che più a lungo era stato a contatto con i
graspi , semi e bucce, ed era quindi ricco di
proprietà astringenti e coloranti,veniva
messo a fermentare insieme al succo della
pigiatura in anfore lasciate aperte. Tecniche
di lavorazione e vinificazione
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68. Statua in granito rosa del faraone Amenhotep
II, rappresentato assiso sui calcagni in atto di
offrire libagioni di vino contenuto in due vasi di
forma sferica. Collezione Drovetti.
Finita la fermentazione le anfore
venivano chiuse e sigillate ".
Va ricordato l'uso del succo d'uva
non fermentato come bevanda
analcolica. Altre bevande alcoliche
erano ottenute dalla fermentazione
di bacche e frutti come datteri e
melograno. Molto appezzata per il
suo tenore alcolico era quella di
melograno . Si ricorda inoltre quella
preparata dal liquido ottenuto dalla
incisione del tronco della Palma di
datteri , usata anche nel processo di
mummificazione come ricordano
Diodoro ed Erodoto.
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• Gli egiziani valorizzavano le
vacche da latte destinandole
Il latte
esclusivamente a tale scopo per
garantirsi migliore qualità e
quantità del prodotto. Latte
Altra bevanda molto apprezzata
cagliato e formaggi rientravano
dagli egiziani era il latte. Di mucca
anche nelle offerte templari.
in particolare , ma anche latte di
pecora , capra e asina. Spesso si
• Scene di mungitura sono frequenti
utilizzava anche per la cottura dei
nei rilievi funerari. " Le vacche
cibi. Nelle scene che rappresentano
lattifere, chiamate nutrici erano
la mungitura si vedono le vacche
mantenute a riposo nelle stalle e
nutrici con le zampe posteriori
ben alimentate. Come tali erano
legate. I testi egiziani
considerate animali pregiati.
documentano inoltre l'esistenza e il
Thutmosi III ad esempio, di
consumo di una serie di derivati del
ritorno dalla sua prima campagna
latte come il grasso di burro , il
asiatica , offrì al dio Amon due
latte cagliato e il formaggio (
rinvenuto in giare in alabastro a
vacche lattifere , di cui una
Saqquara e risalenti alla I Dinastia
proveniente dalle mandrie di
, 3150-2925 a.c. circa).
Palestina , e l'altra da quelle
nubiane ."
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I prodotti ortofrutticoli
"Scene di orticoltura sono presenti già nei
rilievi funerari dell'Antico Regno".
Le aiuole vi appaiono ben divise , curate e
irrigate con orci portati a spalla dagli
acquaioli . Alberti da frutta , specialmente
fichi , fiancheggiavano e delimitavano
generalmente i lotti coltivati.
•
" L'uso delle gigliacee che comprendono porri
, cipolle , aglio è attestato sin dai tempi più
antichi , sia come condimento , sia come
semplice verdura .
•
Significativo è il lamento degli israeliti
costretti , dopo aver lasciato l'Egitto , a
cibarsi di manna :- chi ci darà da mangiare ? dissero- Pensate ai pesci che mangiavamo
liberamente in Egitto ,ai cetrioli , ai meloni ,
ai porri , alle cipolle , all'aglio".
Le verdure , prodotti annuali ,
comprendevano
prevalentemente
leguminose , gigliacee , cucurbitacee e
lattuga. Le leguminose erano indubbiamente •
i gruppo più consistente comprendendo
fagioli , ceci , fave, lenticchie e piselli.
Residui di lenticchie si trovano nelle tombe
predinastiche e di piselli in quelle del nuovo
regno.
L'aglio era più piccolo del nostro e di sapore
meno forte , ritrovato nelle tombe di
Tutankhamen e a Deir el Medina , ritrovati
anche modellini di argilla ..
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Ricchezza dei prodotti
ortofrutticoli
Rappresentazioni delle cipolle si
trovano già nell'antico regno e veri
e propri resti alimentari si trovano
solo dal Nuovo Regno in poi.
Meloni e cetrioli erano molto
diffusi e non mancavano le
crucifere, cavolo e rafano dal
sapore piccante e consistenza
carnosa . Coriandolo e cumino (
ombrellifere) erano utilizzati in
pasticceria e nella panificazione ,
ben quattro varietà di prezzemolo
il cui uso era attestato solo in
farmacopea .
• Sono stati trovati
resti negli intestini
dei
morti
predinastici anche
tracce di rizomi
tuberosi di forma
ovoidale , pianta
acquatica
delle
ciperacee ( a cui•
appartiene il più
noto papiro)' molto
ricche di carboidrati
, proteine e grassi .
Attestata da una
documentazione
amministrativa la
lattuga aveva una
grande rilevanza "
le
proprietà
afrodisiache
la
rendevano sacra al
dio itifallico Min di
Copto, la cui statua
era spesso sistemata
davanti ad un letto
di
lattuga".
Prediletta
dagli
uomini per tali
virtù e dalle donne
perché
ritenuta
portatrice
di
fertilità .
" Vari tipi di frutta
erano presenti in
Egitto , prodotti da
alberi da frutta
appositamente
addomesticati
e
coltivati , dopo
lunghi periodi di
sperimentazione. Si
utilizzava
anche
frutta
selvatica
sporadicamente
raccolta, per lo più
bacche
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I anti del os hetto ….
Il tipo nabk , simile alle ciliegie , è il
frutto del giuggiolo , ..., consumato
fresco . Durante tutto il periodo estivo vi
era abbondanza di uva , datteri e fichi .
Fico comune e fico sicomoro , pianta a
crescita anche spontanea , che abbisogna
di poca acqua. Come reperti archeologici
si trovano dalla II Dinastia . Un alto
valore nutritivo era riconosciuto ai
datteri , utilizzati anche per la
produzione di birra e in pasticceria . La
noce di palma era usata per la
preparazione di farmaci mentre quella di
cocco , insieme a meli e melo grani erano
colture importate dal Vicino Oriente.
• Nei canti del boschetto ,
liriche amorose trovate in un
papiro conservato dal Museo
egizio di Torino si legge "
( il melograno ) parla:
( sono l'albero più bello ) del
giardino ..... Eccetto me ,
tutte quante periscono le
piante del giardino. Io passo
dodici mesi ( con la mia
chioma di foglie) , e rimango:
quando cade un fiore il suo
successore è già su di me.
Sono il primo albero del
32
giardino...."
L'olio
Importato anch'esso dalla
vicina regione asiatica è
anche l'olivo la cui
coltivazione decorre dal
Nuovo Regno mentre in
precedenza era importato in
piccole quantità dalla zona
Siro- palestinese . Usato
anche per l'illuminazione
delle lampade dei templi e
delle tombe . Tra le offerte
devozionali più importanti
l'olio viene enumerato da un
passo tratto dalla stele della
restaurazione di
Tutankhamen insieme a
lapislazzuli , argento ,
turchese e lino regale tra le
offerte più preziose.
• Insieme all'olio di oliva ritenuto ,
quello egiziano, dagli autori
classici di odore spiacevole erano
impiegati anche altri oli di semi di
lino , di semi di lattuga e olio di
noce della moringa( che non
irrancidiva ) . Da ricordare infine
l'olio dei semi di rafano usato
sopratutto in medicina al pari di
quello di noce della moringa.
Particolarmente importante a
partire dal Nuovo Regno fu l'olio
di semi di sesamo di colore giallo
chiaro , limpido e inodore, era assai
gradevole al palato.
33
La carne e il pesce .
Insieme
all'agricoltura molto
importanti sono state
la caccia e la pesca
per fornire i mezzi di
sussistenza della
popolazione egiziana .
La stessa pastorizia
ha potuto svilupparsi
nelle zone non
coltivabili , perché
acquitrinose , del
bacino del Nilo.
Cacciare era
finalizzato anche alla
cattura di animali da
addomesticare.
Particolarmente
importante la caccia
di uccelli molto
utilizzati
dall'alimentazione
egizia , piccioni , gru ,
anatre ,oche ed altri
uccelli acquatici .
76. Particolare della decorazione parietale della Tomba di Rekhmira a Tebe XVIII dinastia) con
la preparazione dei volatili e del pesce.
34
La macellazione
•
Molto importante ai fini alimentari fu
l'allevamento dei bovini " il Bos
taurus fece la sua comparsa in Egitto
intorno al V millenni a.c. Un primo
tipo , chiamato iw3,veniva utilizzato
per la macellazione , era tarchiato e
basso a differenza del secondo tipo di
bovino chiamato ng3 , a corna lunghe
, alto e muscoloso, probabilmente
nativo del Delta , spesso allo stato
selvaggio non usato per la
macellazione. Anche la carne di vacca
non veniva usata per la macellazione
sia perché preziosa per la produzione
di latte e sia per motivi religiosi.
Usato in epoca predinastica , la carne
di maiale fino al Nuovo Regno sembra
essere stato ritenuto impuro . Veniva
utilizzato per lo più come mandria per
l'affondamento dei semi di cereali
dopo la semina.
•
78. Scena di macellazione: un servo, a cavalcioni di un
bue rovesciato sul dorso, lo tiene legato per le zampe
mentre un altro gli recide la vena giugulare. Frammento
di decorazione della tomba di Iti a Gebelein.
Primo Periodo Intermedio. Scavi Schiaparelli. 19101911.
35
Carni e pesce nella alimentazione degli egizi
Anche per le pecore sembra
esserci una interdizione al suo
uso alimentare ciò che non vale
per le capre che sono presenti
nelle liste delle offerte e
impiegate
ampiamente
nell'alimentazione
degli
egiziani. Il pesce era la miglior
fonte di proteine a buon
mercato per l'egiziani medio
che non poteva permettersi
quotidianamente carne bovina.
• Arrostito o bollito , quello che
non veniva consumato fresco
era conservato salato o
essiccato il pesce manca però
del tutto dalle raffigurazioni o
dalle liste delle offerte
funerarie ( anche se vi sono
casi
che
contraddicono
l'assenza dalle liste delle
offerte).
• Una massima tratta dalle
lamentazioni di Ipu ( primo
periodo
intermedio)
ben
rappresenta
il
valore
esistenziale e sentimentale del
cibo nella vita degli egizi :
"Ecco un cuore è felice quando
mangia il suo cibo - Parteggia
le tue cose in gioia di cuore e
non volgersi indietro - È bene
per un uomo mangiare il suo
36
cibo...."
La conservazione degli
alimenti
86. Pianta dei magazzini
reali. Questi edifici, cui si
accedeva attraverso un
ampio cortile alberato,
erano parte del grande
tempio dedicato al dio
Aten. Negli ambienti
disposti a pettine sono
visibili derrate di vario
genere : vai, pesci
essiccati, recipienti per il
vino e la birra, panieri,
dolci. Nello spiazzo
centrale, dietro un portico
colonnato, è raffigurato il
chiosco reale, edificio
ornato di decorazioni ad
urei. Dalla tomba di
Merira a Tell el Amarna.
XVIII dinastia.
37
I riti delle offerte e la
danza
56. Particolare delle offerte
dalla stele centinata In calcare
dipinto del tesoriere reale Meru
(XI Dinastia). Nel registro
superiore sono raffigurati
Cumuli di cibarie accatastati
su tavole e recipienti di varie
forme. Nel registro inferiore si
muove uno sostiene una coscia
di bue, un secondo porta
un vassoio con focacce e
lattuga, un terzo regge due
anatre per le ali con la mano
destra mentre con la sinistra
porta un canestro da cui
sporgono due vasi heset ed
un’anfora vinaria. Collezione
Drovetti.
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Offerte funerarie
153. Tre piccoli cesti rotondi,
bassi e con coperchio conico.
Contenenti frutti di cumino e
di ginepro. Furono ritrovati
nel cofano degli oggetti
personali di Kha da
Schiaparelli nel 1906.
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Il Papiro . La memoria
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