LABORATORIO SPECIALISTICO: Buone pratiche di integrazione
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LABORATORIO SPECIALISTICO: Buone pratiche di integrazione
Facoltà di Psicologia Università di Milano-Bicocca Corso di laurea in PPSDCE LABORATORIO SPECIALISTICO: Buone pratiche di integrazione L’IPOTESI DEL CONTATTO 1 Il contatto intergruppo IPOTESI DEL CONTATTO (Allport, 1954; Williams, 1947) Il contatto tra persone appartenenti a gruppi diversi quando positivo - può concorrere a ridurre la tensione tra i gruppi e il livello di pregiudizio Contatto positivo come esperienza falsificante Fred Uhlman L’amico ritrovato a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Il contatto può ridurre il pregiudizio verso… …gruppi etnici e razziali, omosessuali, disabili, pazienti psichiatrici… Grande sostegno ‘empirico’ (meta-analisi su 700 campioni indipendenti/250.000 partecipanti, vedi Pettigrew e Tropp, 2006) Ma quando funziona? a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 2 Il contatto intergruppo 1 - lo status tra gli individui coinvolti deve essere uguale • frequente contatto con membri outgroup di status inferiore (domestici, lavavetri, facchini…) • è un contatto raro • es. inquilino del mio stesso palazzo/inquilino della casa ‘popolare’ a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo 2 - cooperazione intergruppi e uno scopo comune Vi ricordate Sherif e la Teoria del Conflitto Realistico? 3 - interdipendenza positiva; contatto di tipo amichevole e informale • linguaggio comune • amicizia e relazione intima • contatto volontario (problematico per la ricerca) • difficile applicazione a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 3 Il contatto intergruppo 4 - sostegno sociale e istituzionale • norme sociali che promuovono e sostengono tolleranza (conformismo); • legge come strumento di cambiamento 1954 - Corte Suprema americana: legge contro la segregazione razziale nelle scuole 26/28 aprile 1994 - abolizione dell'apartheid in Sudafrica; prime elezioni a suffragio universale, vittoria dell'ANC e alla proclamazione di Mandela a presidente della repubblica 15 ottobre 2008 - l'aula di Montecitorio ha approvato la mozione della Lega concernente iniziative in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo e l’istituzione di classi ponte a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Il contatto intergruppo non sempre funziona nella riduzione del pregiudizio. Oltre ai fattori identificati da Allport ci sono altri possibili mediatori. Innanzitutto c’è un problema di CATEGORIZZAZIONE. • Brewer e Miller (1984) - decategorizzazione • Hewstone & Brown (1986) - mutua differenziazione • Pettigrew (1998) - sequenza temporale a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 4 Il contatto intergruppo Brewer e Miller (1984) - La decategorizzazione Il contatto deve essere il più possibile ‘personalizzato’ L’appartenenza categoriale evoca stereotipi e pregiudizio: durante l’interazione bisogna dimenticare l’appartenenza categoriale ¾ Contatto in termini esclusivamente interpersonali ¾ Sottotipizzazione ¾ Mancata generalizzazione all’outgroup dell’esperienza positiva a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Hewstone & Brown (1986) - mutua differenziazione La salienza dell’appartenenza al gruppo è essenziale Possibilità di generalizzazione all’outgroup dell’esperienza positiva Ruolo della tipicità del membro outgroup con cui si ha contatto ¾ Interazione vissuta in modo negativo ¾ Interferenza stereotipi nelle prime fasi dell’interazione a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 5 Il contatto intergruppo Pettigrew (1998) - sequenza temporale Integrazione dei due modelli: - iniziale attenzione agli aspetti individuali - relazioni positive e piacevoli - salienza appartenenza al gruppo a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Mediatori affettivi CONTATTO Ansia Pregiudizio CONTATTO Minaccia realistica Pregiudizio CONTATTO Minaccia simbolica Pregiudizio a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 6 Il contatto intergruppo Mediatori affettivi Scala IOS Inclusione nel Sè me altro OUTGROUP a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Riduzione del pregiudizio esplicito Atteggiamento positivo verso l’outgroup Atteggiamento negativo verso l’outgroup Effetto di “trasferimento secondario” Riduzione del pregiudizio verso outgroup diversi da quello con cui si ha contatto Riduzione del pregiudizio implicito Esperimenti IAT Misure fisiologiche Neuroscienze sociali a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 7 Il contatto intergruppo interpretazione Æ PREGIUDIZIO CONTATTO oppure CONTATTO Quartieri ad alta densità di immigrati Æ PREGIUDIZIO Maggiore contatto Quartieri ad alta densità di immigrati Minore pregiudizio Minore pregiudizio Maggiore contatto a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo Possibili soluzioni: - modelli di equazioni strutturali - analisi di contesti con contatto obbligato (scuola) - studi longitudinali contatto1 pregiudizio1 contatto2 contatto3 pregiudizio2 pregiudizio3 contatton pregiudizion a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 8 Il contatto intergruppo Effetti indesiderati: L’interazione interpersonale non è controllabile Il contatto - soprattutto in contesti naturalistici - può essere positivo o negativo Il contatto, se negativo, porta a un aumento del pregiudizio, diffidenza reciproca e conflitto Es. contatto dannoso (vedi Putnam, metropolitane ad elevata eterogeneità 2007) - aree (vedi anche Castellini, Maffeis, Colombo e Montali, 2009) a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo: le estensioni Non sempre è possibile promuovere il contatto diretto. • gruppi rari • gruppi estremamente segregati nella società Anche il contatto indiretto può avere degli effetti positivi sulla riduzione del pregiudizio (es, Wright, Aron, McLaughlin-Volpe, & Ropp, 1997; Turner, Hewstone, Voci, Vonofakou, 2008). CONTATTO INDIRETTO Æ Non ho un contatto con membri dell’outgroup ma conosco membri del mio gruppo che hanno una relazione/contatto con un membri dell’out-group. a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 9 Il contatto intergruppo: le estensioni (a) riduzione dell’ansia intergruppo (Stephan & Stephan, 1985) ‘se un membro del mio gruppo ha relazioni con membri dell’OG allora l’OG non è così pericoloso’ (b) inclusione nel Self ‘se il membro dell’OG fa parte del Self del mio amico e il mio amico fa parte di me, allora il membro dell’OG fa parte di me’ (c) credenze sulle norme ‘se membri del mio ingroup hanno relazioni con l’OG allora ci sono norme dell’ingroup positive rispetto all’outgroup a cui io posso adattarmi’ a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi Il contatto intergruppo: le estensioni CONTATTO IMMAGINATO (Crisp et al., 2009) • simulazione mentale di un’interazione con un membro outgroup • immaginare scenari sociali può avere un impatto sul comportamento e l’atteggiamento • tono positivo • azione su mediatori emotivi/affettivi a.a. 2010-11- Laboratorio di buone pratiche di integrazione – Simona Sacchi 10