In questo numero A Marrakech per la pace e lo sviluppo Assemblea
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In questo numero A Marrakech per la pace e lo sviluppo Assemblea
LO CAL IE OT ER I P AR TE NA RIA TO E UR RA N OMEDITER Bimestrale a cura dell’AICCRE - anno I n° 1 - novembre 2001 In questo numero A Marrakech per la pace e lo sviluppo Assemblea generale del Coppem 11 e 12 Novembre Commissioni, prezioso contributo per l’operatività Approvata a Tunisi la “Carta della migrazione” Intervista ad Abbes Mohsen, sindaco di Tunisi Significative convergenze per l’integrazione Varricchio: Ue conferma la validità del Partenariato Sviluppo sostenibile, un esempio da Valencia Malta e Cipro all’appuntamento europeo REGIONALI C M TE EN AN news COMITATO PERM COPPEM P OP E EO DE IP È L’Editoriale di Piero Fagone COPPEM news bimestrale del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo edito dalla Federazione Siciliana dell’AICCRE Redazione AICCRE Via Emerico Amari, 162- 90139 Palermo tel. 091.580.410 - 091.325.344 www.coppem.org numero 1 - novembre 2001 direttore: Fabio Pellegrini vice direttore: Lino Motta direttore responsabile: Piero Fagone assai significativa e importante la risposta che i 27 Paesi del Partenariato euromediterraneo hanno dato all’attacco terroristico, compiuto l’11 Settembre scorso contro gli Usa, confermando la ferma volontà di proseguire nel cammino intrapreso con l’obiettivo comune di realizzare originali ed efficaci forme di cooperazione, nella prospettiva di veder nascere quella zona di libero scambio, destinata a determinare una nuova dimensione nei rapporti tra il Vecchio Continente e i Paesi rivieraschi e del Vicino Oriente. Le Amministrazioni Locali e le Regioni dei Paesi del Partenariato, impegnate a Tunisi, ad iniziativa del Coppem, nell’approfondimento dei problemi legati all’emigrazione, hanno fatto sentire la loro voce rivendicando il ruolo che sono chiamate a svolgere per l’armonica e pacifica convivenza in un quadro d’operante solidarietà tra i popoli. In sostanza, il disegno tratteggiato dalla Conferenza di Barcellona trova oggi maggiori elementi di continuità nella consapevolezza che i processi in quella sede innescati sono irreversibili. Coppem News si è posto l’interrogativo della tenuta della strategia allora impostata ma ha trovato tutta una serie di conferme, a cominciare da quella venuta dalla Commissione Europea. Nell’intervista rilasciataci, Armando Varricchio, Consigliere diplomatico del presidente Prodi, afferma che dopo l’11 Settembre “È stato chiaro a tutti i principali partner che il multilateralismo rappresenta una risposta decisiva a coloro che intendono riportarci all’epoca della chiusura dei mercati e del protezionismo”. E aggiunge significativamente: “Per tale ragione non posso che confermare l’impegno europeo a perseguire l’obiettivo del 2010”. Sembra, dunque, trovare autorevole conforto la linea del Coppem di non ridimensionare, pur di fronte all’aggressione della barbarie terroristica, l’agenda dei lavori da tempo impostata. È stato così rispettato l’impegno di tenere a Tunisi il Convegno sull’emigrazione ed è stata confermata la celebrazione dell’Assemblea generale, convocata a Marrakech per l’11 e il 12 Novembre. Quest’appuntamento permetterà di entrare nel vivo dei temi che condizionano lo sviluppo economico, quelli del potenziamento dei servizi, della collaborazione in campo culturale e scientifico e dovrebbe creare le premesse per dare una più ampia operativa al Partenariato, oggi favorita, oltretutto, dal nuovo regolamento del progetto Meda, con cui si è cercato di semplificare al massimo le procedure per accedere ai finanziamenti. Dalle assise di Marrakech, muovendo dai documenti presentati dalle Commissioni, di cui offriamo un’articolata sintesi, dovrebbero emergere elementi fondamentali è, comunque sia, tali da avvicinare all’intensa fase di ricerca e d’elaborazione, sviluppata dal Comitato permanente, la stagione delle realizzazioni, riconducibili all’iniziativa, responsabilità e collaborazione fra partner diversi ma tutti seriamente impegnati in un condiviso progetto di duraturo sviluppo. redazione: Roberta Puglisi hanno collaborato: Giovanna Cirino, Flavia Marzialetti, Francesco Sammaritano Il bollettino è tradotto in quattro lingue: italiano; francese (Maria Flavia Marzialetti); Inglese (Giovanna Cirino); Arabo (Muhammad Aldaire) progetto grafico, impaginazione: Luigi Mennella foto: Giuseppe Gerbasi Stampa: Officine Grafiche Riunite Tunisi, convegno su “La Questione Migratoria”: rassegna stampa Interventi interventi COPPEM news A Marrakech per la pace e lo sviluppo Istituzioni del mondo arabo ed europeo, insieme verso il Partenariato euromediterraneo di Lino Motta consegna della bandiera del Coppem al sindaco di Tunisi A Tunisi e a Marrakech i popoli, le culture, le religioni si incontrano [...] per contribuire a costruire un mondo di pace più giusto. I l convegno internazionale di Tunisi su “la Questione Migratoria” è stato un grande avvenimento politico. La scelta di affrontare questo tema così delicato e complesso e di confermare l’iniziativa in una situazione internazionale drammatica si è rivelata saggia oltre che coraggiosa, e ne hanno dato atto, con significativi apprezzamenti, il presidente della Commissione europea Prodi, il presidente della Repubblica italiana Ciampi, il presidente della Repubblica tunisina Ben Alì, che avevano concesso, è bene ricordarlo, l’Alto Patrocinio alla manifestazione. La partecipazione numerosa di rappresentanti istituzionali dell’area euromediterranea, il dibattito intenso e proficuo, le decisioni riassunte nel documento finale, l’eco del convegno sui mezzi di comunicazione hanno fatto compiere al Coppem una ulteriore crescita di rappresentatività. Emerge sempre più chiaramente ciò che pensano su questioni politiche decisive le città, le province e le regioni. È sempre difficile riassumere il risultato politico di un incontro internazionale. Per noi tutti presenti a Tunisi ci ha pensato nel suo intervento il nostro primo vice presidente Omar Bahraoui, sindaco di Rabat. Bahraoui ha detto con grande efficacia: “Voi europei non pensate di porre fine all’emigrazione con atti più o meno repressivi, l’emigrazione non può essere fermata così perché, le vostre prigioni sono più accoglienti delle loro case di provenienza. Occorre affrontare le cause di fondo del fenomeno migratorio ed operare di conseguenza, voi europei contribuite a creare sviluppo economico, così come ha fatto il Giappone con la Corea. La cooperazione economica e sociale ha concluso Bahraoui - deve compiere un salto qualitativo e quantitativo”. È proprio partendo da questo ragionamento politico, già delineato dal presidente Fabio Pellegrini all’apertura dei lavori del Convegno, che ci siamo dati appuntamento dal 10 al 13 Novembre a Marrakech. Nel primo anno di esistenza del Coppem, le Commissioni hanno lavorato su temi decisivi: istituzionali culturali economico-finanziari, ambientali e cosi via. A Marrakech il Coppem intende segnare una nuova tappa: una prima elaborazione di indirizzi programmatici e di conseguenti linee di azioni concrete ed operative. La politica del Partenariato euromediterraneo dei Poteri Locali e regionali inizia a darsi dei contenuti comuni. La richiesta di una forte crescita del ruolo della cooperazione decentrata è quindi motivata da condizioni politiche e linee programmatiche basate sul confronto serio ed approfondito di rappresentanti istituzionali di oltre cento mila enti locali. Il contributo di organismi internazionali altamente rappresentativi come il CCRE (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e l’OCA (Organizzazione delle Città Arabe), è quindi decisivo, perché tutti sappiamo che sono indispensabili il loro prestigio e le loro esperienze acquisite negli anni e le elaborazioni dei loro gruppi dirigenti, molto apprezzati. A Tunisi e a Marrakech i popoli, le culture, le religioni si incontrano, bandiscono ogni forma di intolleranza e di razzismo e nel reciproco rispetto, assumono impegni comuni per contribuire a costruire un mondo di pace e più giusto. Il Coppem è nato soprattutto per questi grandi ideali. segretario Coppem 1 Convegni convegni COPPEM news Una strategia di sostegno per l’integrazione degli immigrati Concordata al convegno di Tunisi. Significative convergenze tra Onu, Ue e Coppem di Roberta Puglisi Un minuto di silenzio, un minuto per ricordare i morti di un’immensa tragedia che l’11 settembre del 2001, ha cambiato il corso della storia contemporanea N o all’intolleranza, xenofobia e razzismo. Si alla formazione di partenariati per la gestione delle problematiche legate all’immigrazione. Sono questi alcuni punti voluti dalle Ammministrazioni Locali, Regioni e Paesi del Partenariato euromediterraneo nel Coppem, nel corso del Convegno su “La Questione Migratoria” che si è tenuto a Tunisi, luogo naturale di incontro di culture, religioni e modi di vita fra loro diversi. Organizzati dal Coppem i tre giorni di confronto, dal 27 al 30 Settembre scorsi, tra le due sponde del Mediterraneo, hanno dato l’opportunità ai rappresentanti istituzionali dei Paesi europei e Terzi mediterranei di dare voce al proprio popolo, alle proprie proposte per affrontare insieme il tema dell’immi- 2 grazione con un intento comune: integrazione dell’extracomunitario. Enti Locali e territori sono stati protagonisti quindi, dei processi di inserimento, pace e sviluppo socio-economico dello spazio euromediterraneo in un momento difficile, soprattutto oggi che si vive una fase di alta tensione. Un minuto di silenzio, un minuto per ricordare i morti di una tragedia che l’11 Settembre del 2001, ha cambiato il corso della storia. Solo dopo la preghiera silente, si sono aperti i lavori del Convegno Internazionale su “La Questione Migratoria” che ha assunto un profilo più significativo perché dietro quel tavolo di presidenza del Coppem, era seduto il “mondo”. Secondo Fabio Pellegrini, il presidente del Coppem che ha introdotto i lavori, il processo migratorio non deve essere demonizzato perché questi flussi, fanno parte della storia, delle colonizzazioni e sono componenti della crescita sociale culturale ed economica del nostro pianeta. Le società che si sviluppano sono aperte, quelle che al contrario si mantengono chiuse, sono destinate alla decadenza e su questo punto, rilevato da Pellegrini, sono stati tutti d’accordo a prescindere da usi, costumi e religioni. Le società aperte, accolgono l’immigrato sostenendolo fino al suo inserimento? I dati statistici non sono confortanti poiché emerge non solo che il numero degli immigrati è in aumento ma che la loro integrazione diventa sempre più difficile agevolando il sopravvento della loro ghettizzazione. Questo fa presupporre che la politica fin qui adottata potrebbe essere stata erronea considerato che il problema viene ancora discusso. Su quest’ultimo argomento, riguardante la politica, si espresso anche Omar Bahraoui. Il sindaco di Rabat, capitale del Marocco, nel corso del suo intervento, ha sostenuto, con amarezza, che fin quando esisterà quella categoria che riguarda una schiera di ricercatori europei che ancora difende la politica di lotta contro il flusso migratorio e contro chi vuole un controllo severo, un rafforzamento e un frenaggio, la questione migratoria non avrà una risoluzione poiché, le persone che aderiscono a questa categoria hanno una visione xenofoba che dimentica di menzionare l’interesse di fare appello ad una manodopera sottomessa alle imprese. In realtà, le politiche selvagge non hanno avuto successo: la repressione ed il rifiuto continuano a fare vivere l’extracomunitario in una condizione di disperazione la stessa, che lo spinge ad allontanarsi dalla terra madre. L’esodo e l’emigrazione infatti, sono sempre stati una conseguenza della povertà, dove la legge naturale è quella di allontanarsi verso Paesi più ricchi. È impossibile chiudere le frontiere perché ci sarà sempre chi le attraverserà dal mare, a bordo di un camion o nella stiva di una nave o camminando per giorni e giorni mettendo a repentaglio la propria vita. Questa è la modernizzazione? No, e su questo nessuno ha dubbi. I rappresentanti istituzionali degli Stati, intervenuti nel corso del Convegno infatti, hanno detto no alla politica della chiusura ma al contrario, vogliono attuare nuovi sistemi mirati allo sviluppo dei Paesi che hanno maggiore bisogno di sostegno economico e alla selezione, formazione e informazione dell’extracomunitario. Convegni convegni COPPEM news L’emigrazione viene vissuta dai paesi corso del suo intervento ha sottolineato dell’Aiccre rispettivamente, Angelo occidentali infatti, come una minaccia l’importanza del Partenariato per una Lauricella e Hassen Slama, il direttore alla loro ricchezza, ha sottolineato il crescita sociale, culturale e per uno dell’Istituto Affari Internazionali Presidente della federazione Aiccre scambio di interessi. A nome delle Roberto Aliboni e la delegata Sicilia, Franco Providenti, determinanNazioni Unite, Benedetta Oddo ha dato dell’International Migration do l’aumento nel mondo delle contrapla piena disponibilità per imboccare un Organitation Barbara Friedel, nelle posizioni ideologiche, religiose e sociacammino, comune a tutti gli Stati, verso loro relazioni hanno messo in evidenza li, con grave danno per la cultura e l’ele pari opportunità. Su questa direzione un denominatore comune: impostare sercizio dell’accoglienza e della coopesi muove anche il Coppem. Il Comitato una politica di cooperazione tra organi razione. Operare insieme in concreto Permanente, struttura già operativa, si centrali e periferici che si basi sulla susquindi, costruendo piccoli e grandi prorivolge agli Enti locali che, in quanto sidiarietà. Secondo gli esperti, lo Stato getti che sconfiggadeve garantire sul no la povertà e la piano dei rapporti Su “La Questione Migratoria” hanno detto che... disperazione, signiinternazionali, su fica proporre lo sviquello delle regole La Spagna non produce immigrazione ma la riceve. In paesi non può prescindere da una regolamentazione luppo costruito da dell’ordine pubblico questi ultimi anni, in Spagna è cresciuto il Pil (prodotto attenta dei flussi migratori. È necessario favorire il lavouomini e donne che e della giustizia , e interno lordo) e l’occupazione è superiore a quella ro e gli scambi commerciali dei cittadini extracomunisi scoprono cittadini deve fornire un’adedegli altri paesi dell’U.E. Secondo alcuni dati statistici, la tari respingendo quegli individui entrati clandestinadel mondo. Tra le guata assistenza popolazione europea, in particolare quella spagnola, sta mente nel territorio che si dedicano esclusivamente proposte, anche sanitaria ed attrezzainvecchiando con la conseguente diminuzione della all’esercizio di attività criminali. Salvatore Rocca - Vice Commissario straordinario Comune di Palermo popolazione attiva. La Spagna ha bisogno degli extracoquella del Ministro re scuole per ospitamunitari. L’accoglienza degli immigrati non è quindi solo degli Affari Sociali re bambini di altra È necessario superare l’approccio riduzionista tendenun atto di gentilezza, ma anche egoistico per il nostro della Repubblica estrazione religiosa te ad identificare lo sviluppo con la crescita economica sostentamento. Questa situazione di incontro miglioretunisina, Hédi e culturale, i comuni e con l’aumento del reddito pro-capite, puntando su rà le condizioni di entrambi. M’Henni che, dopo dovranno essere Francisco Leòn De La Riva - Sindaco di Valladolid (Spagna) una nuova e consona nozione di sviluppo umano che si avere ringraziato il impegnati nelle attipreoccupi sia di generare una crescita economica che presidente Ben Ali vità di prima accoL’immigrazione è una fonte di ricchezza sia per il paese della relativa distribuzione a tutti i Paesi. per avere consentito glienza e nella David Costa - Assessore Regionale alla presidenza Regione Sicilia di origine che per quello di accoglienza: colmano le lacune di lavori che nessuno avrebbe fatto. Non si deve con il suo patrocinio gestione della resiIn questo momento particolarmente delicato per la dimenticare che l’immigrazione ha un filo conduttore una tre giorni di denza immigrati. situazione mediorientale, dopo le stragi di New York e con la situazione economica di origine e che abbandolavori interessanti, Il ruolo dell’Unione Washington diventa necessario ed urgente un dialogo nare il paese di provenienza è un atto forzato. I diritti ha portato come Europea è fondapermanente tra tutti i paesi che si affacciano al umani fondamentali devono essere riconosciuti agli esempio la Tunisia mentale per la queMediterraneo per rendere possibile il loro sviluppo extracomunitari. In Spagna non si riconoscono: manifeche negli ultimi anni stione migratoria. sostenibile. La questione migratoria è un problema stazioni, sindacati e partecipazioni. ha subito un cambiaManfredo Fanti Abdelhamid Beyuki - Presidente Atime (Association Travailleurs molto serio, l’utilizzo di strumenti come internet e la mento notevole per rappresentante degli Immigrés Marocains en Espagne) “rete” rappresentano un grosso mezzo di comunicaridurre il divario tra Uffici dell’Unione zione che bisogna sfruttare per ridurre drasticamente Ritengo che la questione migratoria debba rappresenl’immigrazione clandestina. le due sponde del Europea a Tunisi, ha Giuseppe Castiglione - vice presidente, Assessore Agricoltura e tare la fase di partenza per lo sviluppo economico e Mediterraneo e sul dato una grande Foreste Regione Sicilia sociale delle popolazioni. Una valida collaborazione dei fronte dell’immigraimportanza al zione, per inquadraPartenariato sostere gli immigrati in tutti gli aspetti ecocellule terminali degli Stati, dovranno nendo che la cooperazione è uno dei nomici e sociali senza fare sentire loro svolgere una funzione essenziale nel mezzi prioritari che agevola l’integrala differenza con il tunisino che vive a nuovo scenario per contribuire alla zione dell’ extracomunitario. Regole “casa”. La Tunisia, dunque, ha scelto gestione difficile della vicenda migratotrasparenti e chiare invece, secondo l’apertura all’estero e insiste nel lavoraria, supplendo ai limiti di un centralismo Fanti, dovrebbero essere adottate in re con gli altri Paesi per costituire la staprevalente che lascia molte questioni tema giuridico per coloro che esiliano bilità. Sull’equilibrio, pieno accordo aperte. Sui problemi irrisolti, il presidal paese di origine e al contrario, per i anche dalle Nazioni Unite. Benedetta dente ed il segretario della flussi migratori abusivi, si rende necesOddo, rappresentante dell’Onu, nel Commissione Scientifica Internazionale saria una politica coercitiva più dura. 3 Convegni convegni COPPEM news La “Carta della migrazione” adottata a Tunisi Il Partenariato utile strumento per coagulare l’impegno di Regioni e Città al servizio dello sviluppo promuovere sinergie a livello locale fra istituzioni, sistemi finanziari e imprese per favorire processi di qualificazione e imprenditorialità di immigrati e di emigranti di ritorno I l Convegno di Tunisi sulla questione migratoria si è concluso con l’approvazione di un documento. Dalla risoluzione emerge il ruolo di grande rilevanza sociale e culturale che i Poteri Locali possono svolgere nella prospettiva di assicurare al fenomeno, il valore di grande risorsa sia per i paesi di origine che per quelli di accoglienza. Sono state poste le premesse per comporre un quadro di forte sinergia tra istituzioni, imprese e sistemi finanziari e soprattutto è stato assunto solennemente un impegno comune per il rispetto e la tutela dei diritti dei migranti e per contrastare ogni forma di intolleranza, xenofobia e razzismo. Ecco di seguito il testo integrale del documento: Le Amministrazioni Locali e le Regioni dei Paesi del Partenariato EuroMediterraneo riunite nel COPPEM, considerando che - la questione delle migrazioni riveste importanza fondamentale nel contesto del partenariato euromediterraneo sotto l’aspetto politico-istituzionale, economico-finanziario, e culturale-umano; 4 - nel periodo transitorio per la realizzazione della zona di libero scambio, alla luce del previsto sviluppo demografico dei paesi del sud e dell’est del Mediterraneo, e dell’atteso miglioramento delle loro condizioni socio-economiche, si determineranno nuovi e differenti equilibri dei flussi migratori e di interscambio; - È favorita una prospettiva di partenariato caratterizzata da un’accentuazione della cooperazione negoziata tra la Commissione Europea e i paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona del 1995; - ribadiscono l’importanza del ruolo che sono chiamate a svolgere per la armonica e pacifica convivenza nell’area Euro-Mediterranea, nel rispetto di differenti origini, condizioni socioeconomiche e religioni, e promuovendo la solidarietà fra i popoli; - esprimono la volontà di concertare forme di cooperazione tra poteri locali per un condiviso ed equilibrato approccio ai fenomeni migratori; - auspicano più stretti collegamenti, per scambi di esperienze nella adozione di politiche locali in appoggio ai flussi migratori ed ai singoli immigrati; Convegni convegni - convengono sull’opportunità di una forte cooperazione per una valutazione quantitativa e qualitativa del fenomeno migratorio, al fine di predisporre idonei strumenti e percorsi di sostegno; - confermano la volontà di sostenere adeguatamente i processi di decentramento che favoriscano lo sviluppo delle economie locali mediterranee, alimentate anche dal lavoro e dalle rimesse degli emigranti quali agenti di sviluppo; - si impegnano a sviluppare la valorizzazione dei circuiti migratori, migliorando le condizioni per una appropriata integrazione nelle aree di attrazione o per un produttivo ritorno nei paesi di origine; - convengono sulla necessità di promuovere sinergie a livello locale fra istituzioni, sistemi finanziari e imprese, per favorire processi di qualificazione e di imprenditorialità di immigrati e di emigrati di ritorno; - si propongono di mirare alla formazione di partenariati, in un’ottica di equilibrata gestione delle problematiche di migrazione, anche attraverso l’impiego di strumenti finanziari e di capacità specialistiche rese disponibili COPPEM news nel quadro del processo di Barcellona, del programma MEDA e delle cooperazioni internazionali; - auspicano una consapevole partecipazione delle comunità ai processi di integrazione dei migranti formalmente stabilitisi nei paesi dell’area al fine di rafforzare la dimensione umana del partenariato euromediterraneo; - riaffermano il carattere prioritario del rispetto e della tutela dei diritti dei migranti per una solidale crescita della loro dimensione umana, sociale e culturale e si impegnano a promuovere Consulte degli immigrati, nonchè ad approvare riforme che garantiscano diritto di voto amministrativo per gli immigrati legalmente residenti; - rigettano ogni forma di intolleranza, xenofobia, razzismo; - considerano questa occasione di incontro tra gli amministratori dei poteri locali e regionali una importante tappa per ulteriori impegni tesi ad un armonico, condiviso e pacifico sviluppo dei processi migratori nell’area euromediterranea. Tunisi - 28-29 settembre 2001 mirare alla formazione di partenariati in un’ottica di equilibrata gestione delle problematiche di migrazione 5 Interviste interviste COPPEM news Enti Locali soggetti attivi delle politiche migratorie Intervista al sindaco di Tunisi che sottolinea i significati e i contenuti del Convegno del Coppem di Roberta Puglisi cambiamento e di consolidamento, di cooperazione e di amicizia oltre che fra i nostri Paesi, fra quelli dell’area mediterranea. Lei pensa che gli Enti locali possano avere un ruolo più incisivo nella gestione del flusso migratorio? Perché no, zucchero non guasta bevanda. Sarebbe bene se gli Enti Locali potessero svolgere un ruolo decisivo nella gestione dei flussi migratori. Maggiormente vicini al cittadino,sono in grado di coglierne preoccupazioni ed aspirazioni. A bbes Mohsen, sindaco di Tunisi, dispone di un osservatorio straordinario per valutare i problemi della migrazione e lo stato dei rapporti con le città e le regioni d’Europa. La città di Tunisi sta compiendo straordinari progressi sia nel campo della dotazione di infrastrutture civili sia in quello delle attività economiche e culturali. I rapporti tra Tunisia e Italia sono fortissimi, com’è stato provato anche dai recenti incontri del presidente Ben Ali con le più alte autorità italiane. Il Coppem, nell’individuare Tunisi quale sede del Convegno internazionale su “La Questione Migratoria”, ha compiuto una scelta consapevole, guardando alla Tunisia come un partner affidabile e convinto della validità del Partenariato euromediterraneo. Su questi temi, Coppem news ha sentito il Primo cittadino di Tunisi: Quale valutazione esprime sul congresso tenutosi a Tunisi? Il congresso internazionale di Tunisi su “La Questione Migratoria” è un avvenimento politico che abbiamo inteso come strumento efficace di 6 Qual è stata la politica della Repubblica tunisina fin qui adottata per l’inquadramento economico e sociale degli immigrati? Innanzitutto, occorre segnalare che per la Tunisia, la soluzione migratoria non è un toccasana, è solo una situazione provvisoria. La colonia tunisina all’estero non viene quindi abbandonata alla propria sorte. Al contrario, è oggetto di una sollecitudine e di un inquadramento molto confortanti: missioni diplomatiche e consolari, misure doganali vantaggiose, seminari ed incontri che mirano il rafforzamento dei legami con la propria patria, colonie a favore della seconda generazione. Qual è l’andamento dell’esodo dei cittadini dalla Tunisia? È normale che l’aumento della popolazione e la politica di generalizzazione dell’insegnamento portino ad una domanda addizionale del lavoro ed è normale che ci si rivolga verso l ’immigrazione per colmare questo vuoto causato dalla sperequazione dell’offerta di lavoro/domanda di lavoro. Tuttavia, non dobbiamo perdere di vista un altro fattore migratorio d’ordine piuttosto culturale. In effetti, i legami che ci uniscono saldamente, la nostra prossimità geografica, le nostre affinità culturali e gli scambi di persone effettuati tra i nostri Paesi, sono tanti fattori di promozione di una migrazione che non è solo economica ma che è anche capace di tessere legami solidi di riavvicinamento tra i nostri due popoli la cui amicizia è profondamente radicata nella mente. Ritiene che l’emigrazione sia una conseguenza della povertà? Non necessariamente. Non potrebbe essere anche l’illustrazione della volontà di apertura verso l’altro? Alla luce dei tragici fatti dell’11 settembre che hanno scosso il mondo, ritiene che i rapporti economici, culturali e sociali, tra l’occidente e il mondo arabo, possano subire influssi negativi con una conseguente chiusura reciproca? Assolutamente no. Al contrario,vorremmo farne tesoro per generare una coscienza comune nei confronti dell’intolleranza, dei malintesi e dell’esclusione. Abbiamo vissuto secoli di concordanza e perfino le famose guerre puniche, che vengono onorate nei nostri musei, non sono riuscite a creare una frattura irrimediabile. Il Partenariato euromediterraneo quanto incide, a suo parere, nella crescita dei Paesi? Incontestabilmente, una incidenza davvero positiva. D’altronde, una simile coniugazione di sforzi per una proficua cooperazione non potrebbe essere considerata diversamente. A suo parere, qual è stata finora l’iniziativa dell’Europa per favorire il processo di pace in Medioriente? L’Europa sa perfettamente scegliersi il posto da occupare in questa situazione. Nonostante tutto, è moralmente tenuta ad agire secondo le proprie convinzioni, conformemente ad un’etica mondiale che rigetti ogni ingiustizia e prevenga situazioni di dolore come quelle che stiamo vivendo oggi. Interviste interviste COPPEM news Strumenti più efficaci per la cooperazione L’accesso ai progetti Meda facilitato da procedure più snelle di Natale Giordano mento della Forza di reazione rapida che potrà contare su 60.000 effettivi. Ma al di là dello strumento militare, l’Europa ha già assunto una serie di importanti decisioni dopo i fatti dell’11 Settembre: rafforzamento delle misure comuni di lotta al terrorismo; lotta alla criminalità finanziaria; coordinamento degli interventi a sostegno dell’economia e dei settori produttivi più interessati. Tutto questo é politica estera e in tutti questi campi l’Europa ha agito e sta agendo in maniera unitaria. Intervista ad Armando Varricchio, primo consigliere diplomatico di Prodi: “La stabilità dell’area Mediorientale, fattore di pace, sicurezza e benessere economico”. L’ attentato di New York non ferma il processo di cooperazione tra l’Europa, i Paesi mediterranei e del vicino Oriente. Al contrario, oggi viene riproposta la validità dei contenuti del Partenariato sancito, nel Dicembre del 1995, a Barcellona. Armando Varricchio, primo consigliere diplomatico del presidente della Commissione Europea Romano Prodi, nell’intervista che qui pubblichiamo, conferma l’impegno europeo a proseguire sul cammino verso la liberalizzazione degli scambi commerciali nell’area euromediterranea, previsto per il 2010. In questa prospettiva il Partenariato dei Poteri Locali, sono chiamati a realizzare nuove strategie per rafforzare il dialogo tra le diverse comunità e promuovere l’integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Gli strumenti d’intervento, individuati nel programma Meda, sono stati affinati e resi più agili, mediante lo snellimento delle procedure stabilite per accedere ai finanziamenti. Il Partenariato è però soltanto un segmento, se pur importante, della politica complessiva dell’Unione Europea che ha nella pace, nell’integrazione e nello sviluppo i suoi grandi obiettivi. L’Unione Europea ha un ruolo di primo piano nel contesto economico mondiale, ma ancora il suo peso politico non è commisurato alla sua forza economica. Cosa cambierà nella Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) dell’UE dopo i tragici avvenimenti dell’11 Settembre negli USA? Più che di cambiamenti parlerei di un ulteriore impulso ad accelerare l’integrazione. Al prossimo Vertice di Laeken in dicembre verranno prese decisioni operative per il dispiega- Quale priorità avrà nell’agenda europea la questione mediorientale? Mai come ora esiste la consapevolezza che la pace, la sicurezza e lo stesso benessere economico dell’Europa dipendono dalla stabilità dell’area mediorientale. Non é un mistero che l’Europa ha sempre lamentato come al proprio ingente impegno economico nell’area non fosse affiancato un adeguato ruolo politico. Mi sembra che tutte le parti interessate abbiano ora compreso come la nostra posizione sia ispirata al più grande equilibrio e come l’Europa abbia i mezzi e le conoscenze per offrirsi quale partner globale per la soluzione della questione mediorientale. La Commissione ha predisposto misure che permettano un migliore accesso al programma MEDA? Quali? La Commissione è pronta a fornire ogni sostegna allo sviluppo delle relazioni tra i 27 Paesi della Conferenza di Barcellona. Guardiamo con favore all’attività del Coppem 7 Interviste interviste Sappiamo che il primo programma MEDA ha sofferto di problemi strutturali che ne hanno di fatto limitato l’efficacia. Il nuovo regolamento é stato quindi predisposto proprio per snellire al massimo le procedure previste per l’accesso ai finanziamenti, affidando responsabilità diretta alle nostre delegazioni nei Paesi mediterranei e valorizzando il decentramento amministrativo. Abbiamo inoltre messo a punto schede informative di agile consultazione che dovrebbero consentire agli operatori una più agevole comprensione delle diverse fasi del processo di finaziamento. Quale maggior ruolo avranno i Poteri Locali e le collettività civili nel raggiungimento degli obiettivi che i 27 Paesi euromediterranei si sono dati a Barcellona nel 1995? Il ruolo delle autonomie é sottolineato nel Libro Bianco sulla Governance approvato lo scorso luglio dalla Commissione Europea. Solo coinvolgendo le realtà locali é possibile infatti coniugare legittimità ed efficacia, in ragione delle conoscenze delle quali tali realtà sono depositarie. Cio’ é vero anche nel caso della cooperazione euro-mediterranea laddove si tratta principalmente di rafforzare il dialogo tra società civili e di promuovere l’integrazione culturale tra le due sponde del Mediterraneo. Ci aspettiamo molto da tale rete di rapporti, che possono rendere sempre più profonda la cooperazione tra i 27 Paesi della Conferenza di Barcellona. La Commissione é pronta a fornire ogni sostegno. Il Presidente Prodi ha più volte espresso, in ossequio al principio di sussidiarietà, la necessità della Commissione di essere supportata dall’azione consultiva di organismi internazionali delocalizzati rispetto alle sedi delle Istituzioni comunitarie. Alcuni, quali EuroMeSCo in 8 COPPEM news Portogallo e il Femise in Francia, già esercitano una tale funzione. Ritiene Lei, che un organismo come il Coppem, network degli Enti Locali dei 27, possa rivestire il ruolo di Consultant Agency della Commissione Europea per le Politiche euromediterranee? I vari organismi che operano per la creazione ed il rafforzamento di reti locali rispondono proprio all’obiettivo che ho sopra menzionato. Ciascuno mette al servizio del dialogo euromediterraneo le proprie esperienze e sensibilità. Il Coppem possiede tale vocazione e, per tale ragione, guardiamo con favore alle sue attività. L’instabilità che si presenta oggi nel panorama politico-economico a livello internazionale influirà nel processo di liberalizzazione degli scambi nell’area euromediterranea, previsto per il 2010? Al contrario. Sin dal primo momento che ha fatto seguito ai tragici avvenimenti di Settembre é stato chiaro a tutti i principali partner internazionali che il multilateralismo rappresenta Occorre che i nostri partner euromediteranei accelerino le riforme economiche necessarie, promuovano gli scambi regionali e collaborino maggiormente tra loro una risposta decisiva a coloro che intendono riportarci all’epoca della chiusura dei mercati e del protezionismo. Per tale ragione non posso che confermare l’impegno europeo a perseguire l’obiettivo del 2010. Occorre peraltro che i nostri partner euromediterranei accelerino le riforme economiche necessarie e, sopratutto, promuovano gli scambi regionali e collaborino maggiormente tra di loro. Gli operatori economici europei saranno infatti tanto più interessati a quei mercati se potranno contare su dimensioni regionali e non già solamente nazionali. Interventi riunioni COPPEM news Nel Nord Europa successo della cooperazione decentrata L’attenzione si rivolge ora tra la Regione Baltica ed il Mediterraneo di Tommy Holm Sono convinto che la cooperazione decentrata nella regione mediterranea è considerata una parte importante della politica euromediterranea L a Cooperazione decentrata internazionale è in continua crescita in tutta l’Europa, non solo tra gli Stati membri dell’Ue, ma anche tra i Paesi vicini. Nel Sud, la Cooperazione euromediterranea è al centro di un’interessante strategia per lo sviluppo di tutta la Regione. L’importante iniziativa del Coppem sta facendo molto per incoraggiare questo nuovo processo di cooperazione. Nel Nord Europa ci sono alcuni progetti paralleli per un intensa cooperazione tra le regioni del Mar Baltico e non solo nell’Ue, ma esistono anche relazioni con la Russia che interessano il futuro di questa regione e di tutta l’Europa. Molti soggetti sono impegnati nella costruzione dell’Europa futura, e spera- no di migliorare, con lo sviluppo economico e democratico, la qualità della propria vita. Per ottenere questo risultato, però, dobbiamo lottare per un’Europa aperta che possa cooperare con i Paesi vicini. Come membri dell’Ue siamo arbitri dello sviluppo positivo degli Stati vicini, sia del Nord che del Sud, che fanno affidamento su di noi. Nel nord del Mar Baltico, negli ultimi dieci anni, sono stati allacciati relazioni a livello di società nazionali, regionali e locali. È stato creato un piano governativo di cooperazione (Cbss), che traccia le linee guida, per incoraggiare l’integrazione economica, politica e culturale, all’interno della Regione. L’ambizione è quella di incoraggiare e supportare l’integrazione fra i paesi candidati all’Ue quali Polonia, Estonia, Latvia e Lituania. Un altro obiettivo è quello di sviluppare maggiormente le relazioni con la Russia. La cooperazione decentrata nella regione baltica e nata dalla solidarietà tra le persone dei primi paesi comunisti. In questa regione, stanno funzionando bene le economie con lo sviluppo delle imprese pubbliche e private, ed inoltre si sta sviluppando rapidamente l’economia e la democrazia. Il potenziale mercato futuro sarà molto prospero. Oggi 289 municipalità della Svezia hanno stabilito 350 (!) gemellaggi o relazioni simili in Russia, Polonia, Estonia, Lituania. Molte di queste relazioni sono state stabilite durante gli ultimi dieci anni, dopo i cambiamenti politici dell’Europa dell’Est. Anche i 21 consigli provinciali e regionali svedesi hanno una forte ed intensa cooperazione con le regioni vicine. Il Governo svedese sta appoggiando (anche economicamente) la cooperazione decentrata e la considera essere una parte essenziale della politica estera nelle regioni del Mar Baltico. Sono convinto che la cooperazione decentrata nella regione mediterranea è considerata una parte importante della politica euromediterranea. Per riassumere: oggi sta impressionando la quantità di cose tangibili e i risultati positivi conseguiti dalla cooperazione decentrata nella regione baltica. Ma ora c’è l’esigenza di discutere come sviluppare la cooperazione nella regione, in modo creativo e progressivo. Una questione essenziale è come intensificare ulteriormente le relazioni con la Russia, l’Ucraina, e Bielorussia. Nell’Europa del Nord mancano specifiche conoscenze riguardo alla cooperazione euromediterranea, nonostante che l’Ue abbia dato questa priorità per i prossimi anni. Ora, comunque sia, da parte del Nord Europa e da parte svedese c’è una volontà sincera di discutere delle esperienze sulla cooperazione decentrata e sui possibili modi di proseguire con organismi coinvolte nella cooperazione euromediterranea. Le regioni sono entrambe impegnate nella cooperazione decentrata attorno ai confini dell’Ue, una cooperazione di importanza strategica per la pace, stabilità e lo sviluppo economico. Abbiamo la nostra esperienza del Nord, mentre voi avete la vostra del Sud, uniamoci quindi in un dibattito per il futuro dell’Europa e dei Paesi vicini. vice presidente III commissione Coppem 9 Relazioni relazioni COPPEM news Dalle commissioni un prezioso contributo all’operatività Poste le basi per progetti e concrete iniziative di Michele Raimondi I l COPPEM, a meno di un anno dal suo insediamento, ha rapidamente reso operativa una articolata strategia che prevede l’avvio di concrete iniziative condivise dai suoi membri, da posizionare efficacemente nel processo di partenariato Euro-Mediterraneo avviato dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995. A tal fine, l’istituzione di Commissioni di lavoro era stata già prevista nell’ originale impianto del Regolamento del COPPEM, approvato a Gaza il 1° Luglio 2000. L’obiettivo ricercato era quello di garantire una positiva collaborazione fra i poteri locali e regionali nell’ambito del Partenariato Euro-Mediterraneo, attraverso la elaborazione, da parte delle Commissioni, di analisi e proposte su temi assegnati, che indicassero concreti percorsi attuativi da sottoporre alla deliberazione del Comitato in occasione delle riunioni plenarie dei suoi 86 Membri di 27 Paesi. Sulla base di tali decisioni, in occasione dell’insediamento del COPPEM (Palermo, 27-28 Novembre 2000), sono state istituite quattro Commissioni, ciascuna composta da un Presidente, due Vice Presidenti, due relatori, e mediamente venti membri, provenienti dai 27 Paesi del Partenariaro Euro-Mediterraneo. 10 L’Ufficio di Presidenza del COPPEM, riunitosi a Palermo il 18 Aprile 2001, ha definito i temi da assegnare ad esse. Il quadro adottato è il seguente: I Commissione “Politica ed Istituzionale”: Tema assegnato:”Il ruolo dei poteri locali e delle istituzioni regionali per il raggiungimento degli obiettivi della dichiarazione di Barcellona” II Commissione “per la Cooperazione fra Città e Regioni”: Tema assegnato: “Partenariato economico e finanziario” III Commissione “per la Cooperazione Economica e Finanziaria”: Tema assegnato: “Procedure Amministrative, servizi e strumenti della cooperazione economica e finanziaria fra città e regioni” IV Commissione “per la Cultura, la Tecnologia, il Turismo e l’Ambiente”: Tema asegnato: “Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio culturale della città” Preliminari schemi su tali temi sono stati tracciati dal Segretariato, che per lo scopo si è avvalso di esperti componenti del Comitato Scientifico Internazionale dell’AICCRE (che, come noto, svolge le funzioni di Segretariato del COPPEM), e sono stati presentati nella riunione delle Commissioni organizzata a Palermo il 6-7 Luglio 2001, per discuterne i contenuti e apportarvi le necessarie integrazioni. I documenti risultanti sono stati ulteriormente approfonditi nella successiva riunione delle Commissioni a Tunisi il 27 Settembre 2001, e lì sono stati predisposti i testi finali da sottoporre alla approvazione della Riunione Plenaria del COPPEM, prevista a Marrakech il prossimo 11-12 Novembre 2001. È da rilevare quindi che tali documenti costituiscono oggi una base formale da cui procedere con ulteriori passi, per sviluppare coerentemente azioni di taglio strettamente progettuale e con finalità concretamente operative. Il terreno di riferimento è quello della concertazione e compartecipazione, allargata a tutte le Autonomie Locali e Regioni che vogliano impegnarsi in un comune percorso di elaborazione per una crescita solidale, nel rispetto delle linee programmatiche adottate dal COPPEM e nel contesto del processo di partenariato Euro-Mediterraneo. Relazioni relazioni COPPEM news I temi analizzati e le proposte formulate dalle commissioni del Coppem I COMMISSIONE: Il ruolo dei Poteri Locali e delle Istituzioni Regionali per il raggiungimento degli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona. Presidente: Barbel Dieckmann (Germania) 1° Vice Presidente: Adly Hussein (Egitto) Vice Presidente Halil Posbiyik (Turchia) Co-relatori: Adly Hussein (Egitto) José Morales Jimenez (Spagna) Viene fatta una analisi del ruolo dei poteri locali e delle istituzioni regionali nel contesto del partenariato EuroMediterraneo, alla luce dei risultati delle Conferenze Ministeriali dei 27 Paesi. Viene proposto di avviare lo sviluppo di un programma finalizzato alla catalogazione e diffusione di diverse tipologie di decentramento dei poteri locali vigenti nei Paesi del Partenariato EuroMediterraneo, che possano porsi a riferimento per una crescita compartecipativa del ruolo esercitato dalle Amministrazioni Locali. II COMMISSIONE: La cooperazione decentrata: Trasporti urbani, risparmio energetico, ambiente Presidente: Jacques De Grave (Belgio) 1° Vice Presidente: Joseph Borg (Malta) Vice Presidente: Fidias Sarikas (Cipro) Co-relatori Fidias Sarikas (Cipro) Manuel Sanchez Fernandez (Spagna) Dopo una analisi dello stato delle politiche Euro-Mediterranee nei settori indicati, l’attenzione viene focalizzata sul settore dei trasporti, e viene suggerito di sviluppare un percorso progettuale indirizzato al trasferimento di esperienze condotte da città rappresentative nell’ambito della mobilità eco-compatibile e delle iniziative volte a mitigare l’impatto dei mezzi di trasporto sugli assetti socio-economici e sull’ambiente. III COMMISSIONE: Partenariato economico e finanziario Presidente: Abbas Mohsen (tunisia) 1° Vice Presidente Jan Manhs (Paesi Bassi) Vice Presidente Tommy Holm (Svezia) Co-relatori: Alberto Botta (Italia) Abdel Karim Mosbah (Tunisia) Vengono passate in rassegna le problematiche dello sviluppo locale, anche in connessione con i flussi migratori nel quadro le prospettive di liberalizzazione degli scambi nell’area Euro-Mediterranea. Si propone di promuovere e stimolare forme di collaborazioni economiche fra aree di insediamento di piccole e medie imprese delle due sponde, nord e sud del Mediterraneo, volte alla realizzazione del co-sviluppo locale, mirate alla integrazione dei processi economici e finan- ziari. Si propone l’utilizzo dei sostegni MEDA e di altri programmi della Commissione Europea. IV COMMISSIONE Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio culturale della città Presidente: Nidal Al Hadeed (Giordania) 1° Vice presidente Keith Whitmore (UK) Vice presidente: Lea Tolonen Co-relatori: Gülcin Güner (Turchia) Keith Whitmore (UK) Vengono illustrati esempi di attività mirate allo sviluppo sostenibile nel settore della conservazione dei patrimoni storici, del turismo eco-compatibile, e della gestione integrata delle aree costiere, proponendo di attivare indagini su esperienze significative fatte da città, di valutare e attuare la trasportabilità di tali esperienze, di concerto con la Commissione Europea e in sinergia con iniziative e dibattiti in corso in contesti internazionali. coordinatore esperti delle commissioni Coppem 11 Progetti progetti COPPEM news MED EUROPE EXPORT per l’internazionalizzazione delle imprese uardare ai mercati esteri utilizzando una struttura specializzata. È questa una delle leve che hanno spinto alcuni imprenditori palermitani a costituire un apposito consorzio per l’export, capace di offrire servizi efficienti ed opportunità di investimento e di sviluppo nei mercati extra domestici. È sorto così nel 1996 il Med Europe Export il consorzio multisettoriale per le internazionalizzazione delle imprese, con sede presso l’Associazione degli Industriali della Provincia di Palermo. Fin dall’avvio della propria attività il Med Europe Export ha guardato con particolare attenzione verso i paesi del Mediterraneo, vicini non solo geograficamente ma anche per tradizioni e cultura. Le esperienze maturate nel corso degli anni, con l’organizzazione di missioni commerciali in diversi paesi stranieri, la partecipazione a manifestazioni specializzate in Italia e all’estero, l’organizzazione di visite di operatori stranieri presso le sedi delle aziende consorziate, hanno consentito al Med Europe Export di consolidare i propri rapporti con operatori stranieri e con rappresentanti di Enti ed Istituzioni nazionali ed esteri. La realizzazione di una Joint venture in Egitto, l’avvio di rapporti commerciali con gli Emirati Arabi Uniti, la Libia e la sempre più intensa relazione instaurata con la Tunisia sono alcuni dei traguardi raggiunti dalle aziende del Med Europe Export. Il numero delle aziende consorziate è più che quadruplicato rispetto alle iniziali cinque al momento della costituzione. Sono aumentate le aziende e i settori merceologici rappresentati, si sono perfezionate le metodologie di intervento e le strategie operative. È cresciuta la consapevolezza che bisogna assicurare adeguata continuità ai rapporti avviati, affinché gli stessi si trasformino in reali opportunità di sviluppo per le aziende consorziate. G Vincenzo Chiarello Med Europe Export 12 La commissione europea approva Unimed Cultural Heritage Il segretariato del Coppem e 25 partners impegnati nel valorizzare i beni culturali euromediterranei T re miliardi stanziati e venticinque partners del Bacino del Mediterraneo interessati al restauro, la conservazione e la promozione dei beni culturali. È questo, in sintesi, il progetto Unimed Cultural Heritage, approvato dalla Commissione Europea il mese scorso. Per tre anni, venticinque rappresentanti dell’Algeria, Egitto, Giordania, Italia, Libano, Marocco, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia, confronteranno le proprie esperienze mirate alla valorizzazione dell’imponente patrimonio culturale del Bacino del Mediterraneo, culla millenaria di civiltà e di popoli. In questo progetto promosso dall’Unimed, network che raccoglie ottantuno atenei del Mediterraneo, l’Aiccre, segretariato del Coppem, avrà un ruolo strategico: coordinare le attività dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Saranno i Poteri Locali infatti, a fornire i dati finalizzati alla catalogazione e informazione sulle procedure amministrative, necessarie per la realizzazione delle opere di restauro. Contestualmente, un Comitato di coordinamento, con sede a Lecce, formerà gli operatori del settore dei beni culturali e ambientali, attraverso un’attività, sia tradizionale che a distanza, per l’apprendimento dell’uso delle nuove tecnologie nell’ambito del patrimonio culturale. Il progetto ruota attorno a diversi punti dove gli obiettivi sono molteplici: - creazione di un database che raccolga i dati relativi ai siti di interesse artistico-monumentale, le legislazioni in tema di beni culturali e le procedure amministrative di ogni singolo paese necessarie per realizzare il restauro; - creazione di un portale internet, che renderà fruibili i dati mediante l’installazione di un motore di ricerca ad hoc; - selezione dei casi più significativi in tema di conservazione, restauro e promozione e la creazione di un “magazzino delle migliori prassi”. L’andamento delle attività progettuali sarà diffuso a tutti gli Stati interessati attraverso la pubblicazione di brochure, materiale informativo, bollettini. Saranno inoltre organizzati seminari e workshop. (r.p.) Interventi interventi COPPEM news Si gioca sull’ambiente la partita decisiva del nostro futuro Promossa dalla Provincia di Valencia la costituzione di una rete municipale per lo sviluppo sostenibile di José Luis Ferrando Lada L a solidarietà comporta una coscienza ecologica e, di conseguenza, una scommessa chiara e decisa sullo sviluppo sostenibile. La Commissione Mondiale sull’Ambiente ci ricorda solennemente che, “lo sviluppo sostenibile richiede la soddisfazione delle necessità essenziali di tutti ed estende a tutti l’opportunità di realizzare le aspirazioni ad una migliore qualità della vita”. I bisogni primari sono definiti socialmente e culturalmente mentre lo sviluppo sostenibile implica la diffusione di quei valori tali da incoraggiare i livelli di consumi ecologicamente possibili ai quali, razionalmente, tutti possano aspirare. Una linea costante e puntuale di protezione ed una cura scrupolosa del nostro contesto ambientale costituiranno la condizione pregiudiziale nel realizzare tutte le politiche avviate dalla Giunta di Valencia. Il recupero dell’ambiente è la risposta necessaria per garantire un futuro di qualità della vita e, nel lungo periodo, di sopravvivenza reale. L’impatto ambientale, il recupero degli spazi degradati, la manutenzione e pulizia delle spiagge, insieme con la prevenzione del rischio incendi, indicano con chiarezza, in un quadro complessivo d’interventi, i contenuti di un’efficace politica ambientale a corto, medio e lungo termine. Dall’inizio della legislatura in corso, la Giunta di Valencia sta favorendo in modo deciso lo sviluppo sostenibile dei Comuni della Provincia. A tal fine, fin dal Novembre del 1999 il Consiglio ha approvato l’Agenda 21 coinvolgendo i Municipi della Provincia, attraverso accordi operati- Il recupero dell’ambiente è la riposta necessaria per garantire un futuro di qualità della vita e, nel lungo periodo, di sopravvivenza reale vi e la creazione di una rete di Comuni impegnati nella politica della “sostenibilità”, che resta il nostro obiettivo principale. La Carta di Xativa, presentata in quello storico luogo nel Maggio del 2000 dal Presidente della Giunta provinciale davanti a più di 200 Sindaci e rappresentanti delle realtà territoriali, da sinistra: Ferrando Lada, Omar Bahraoui 13 Interventi interventi COPPEM news dobbiamo sviluppare politiche legate all’ambiente, alla protezione della natura e degli ecosistemi Dall’inizio della legislatura in corso, la Giunta di Valencia sta favorendo in modo deciso lo sviluppo sostenibile dei Comuni della Provincia segna una pietra miliare nella spinta verso la sostenibilità. Sempre a Xativa, nel marzo del 2001, si è dato vita alla rete dei comuni valenciani sulla sostenibilità, in considerazione dell’intendimento di farne parte manifestato da 160 Municipalità, assieme a 25 ditte del settore ambientale. Quest’iniziativa è stata fatta propria recentemente dalla Camera dei Deputati mentre il Senato, con una mozione, ha deciso di promuovere questo progetto a livello governativo. Anche la Giunta di Valencia, attraverso il Servizio dell’ambiente - Sezione di prevenzione di incendi forestali - si 14 è dato un compito ben preciso nel campo sia dell’assistenza sia della cooperazione economico-tecnica nei comuni della provincia per la difesa dei nostri monti, patrimonio naturale che dobbiamo conservare e preservare attraverso la formazione di un gruppo di specialisti (corpi forestali) nella lotta indiretta - prevenzione - e nella lotta diretta - estinzione degli incendi forestali. La prevenzione, la localizzazione del sinistro e la velocità d’intervento costituiscono le premesse per giungere allo spegnimento degli incendi senza troppe difficoltà e con i minori danni possibili. Questo, naturalmente, è possibile se si riesce a fronteggiare il fuoco nel momento in cui divampa ma l’esperienza pratica c’insegna che l’ipotesi prospettata è, nella maggioranza dei casi, assai rara. Gli incendi forestali provocano, insieme con ingenti perdite economiche determinanti per quei comuni rurali nei quali la carenza di risorse impedisce la crescita di altre fonti di ricchezza - una lunga serie di conseguenze di valore immateriale quali, ad esempio, la distruzione delle zone alberate, di difficile riforestazione, l’erosione con il conseguente trascinamento a valle del suolo, il mutamento della fauna, della flora e, addirittura, del clima. Danni assai difficili da valutare, dal momento che sono fonte determinante di modifiche irreversibili nel nostro equilibrio ecologico, e che fanno comprendere l’interesse presente e futuro delle diverse amministrazioni autonome, provinciali e municipali, per cercare di combattere, evitare e, in definitiva, impedire gli incendi. Per tutte queste ragioni, dobbiamo sviluppare politiche legate all’ambiente, alla protezione della natura e degli ecosistemi. In questo mondo proiettato verso una totale globalizzazione, appare assolutamente necessario globalizzare anche una nuova cultura dell’ambiente, perché non possiamo assicurare alla natura un’efficace protezione se quello che alcuni cercano di conservare altri provano a distruggere. La Giunta di Valencia ha offerto, con quest’iniziativa, un piccolo contributo, ma ci auguriamo che molte altre regioni appoggino lo sviluppo sostenibile dell’ambiente. Assessore al comune di Valencia Interventi interventi COPPEM news Dall’ingresso di Malta e Cipro nell’Ue un impulso al Partenariato Dopo Marrakech l’iniziativa del Coppem privilegerà i progetti di Joseph Borg Necessario predisporre progetti-pilota tali da essere realizzati immediatamente in tutti i Paesi del Partenariato C on l’ingresso, in qualità di membri effettivi, di Malta e Cipro nell’Unione Europea il Partenariato euromediterraneo riceverà sicuramente un forte impulso. Anche da questa fondata previsione nasce l’esigenza che i Paesi che già ne fanno parte facilitino il completamento di un processo già avviato e che si tradurrà in un consolidamento dell’Europa e nell’allargamento degli scambi e della cooperazione con i Paesi rivieraschi della riva Sud e del vicino Oriente. La riunione plenaria che il COPPEM si accinge a tenere in Marocco, a mio parere, segnerà una svolta decisiva in quanto dalla fase di approfondimento dell’analisi dei problemi legati alla crescita civile e culturale e allo sviluppo sociale ed economico si passerà a quella operativa, nel senso, che le previste azioni dovranno tradursi, mediante appropriati progetti, in fatti compiuti. Sarà così possibile dare un contributo concreto al rafforzamento del Partenariato. Oltre tutto, la costruzione del partenariato dei popoli mediterranei resta sempre la nostra principale aspirazione. La comune consapevolezza dell’importanza di questo straordinario strumento, di cui oggi disponiamo, mi porta a considerare positivamente l’iniziativa di dare vita ad una pubblicazione periodica, “COPPEM NEWS”, destinata ad allargare la conoscenza, nelle diverse aree della nostra regione, dell’attività svolta dal Comitato permanente, al servizio appunto del Partenariato e per l’affermazione dei valori di pace, di civile convivenza e di sviluppo economico e sociale di cui esso è portatore. Da componente del COPPEM, conosco bene quale apporto politico e finanziario la Regione siciliana e l’AICCRE stanno dando per raggiungere i traguardi che ci siamo dati. Le Commissioni istituite all’interno del Comitato hanno lavorato a pieno ritmo per la stesura delle relazioni che saranno presentate a Marrakech. In qualità di Vice Presidente della Commissione per la Cooperazione decentrata con riferimento al sistema del trasporto urbano al risparmio energetico e all’ambiente, desidero manifestare il più vivo ringraziamento agli altri membri, agli esperti e al segretariato per l’impegno profuso nella stesura del documento che porteremo all’Assemblea generale. L’auspicio è che la relazione stimoli un ampio e approfondito dibattito e porti alla redazione di un progetto pilota, tale che qualunque dei Paesi del Partenariato possa far partirlo subito. Considerata l’attività del COPPEM, appare necessario dotarlo di mezzi finanziari e di strumenti politici adeguati alla sua missione. L’Unione Europea deve comprendere l’importanza della prospettiva che si è aperta con la Conferenza di Barcellona e del processo avviato. Tutti i Paesi che condividono il disegno di creare una grande area di libero scambio, e segnatamente i Paesi membri dell’Ue, devono essere consapevoli che siamo entrati nella stagione dell’operatività, che alle parole devono seguire i fatti, iniziative concrete, tempestive realizzazioni. vice presidente Commissione per la Cooperazione decentrata 15 Interventi interventi COPPEM news Sotto l’egida del Coppem anche la Turchia Un esempio di fratellanza mediterranea per il processo di sviluppo di Gülçin Güner L a Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, dopo la seconda guerra mondiale, ha segnato un momento importante per l’individuo, in quanto stabilisce rispetto e attenzione per sé e per gli altri. Tutto il mondo e le generazioni future dovrebbero godere di uguali diritti, libertà e possibilità di sviluppo. Sfortunatamente, però, ciò è difficile da raggiungere. Alla fine del ventesimo secolo, la parte industrializzata del mondo, inclusa l’Europa, è entrata in una nuova fase, “il periodo post-industriale”. I Paesi del terzo mondo adottano lentamente le recenti innovazioni tecnologiche. Questa fase però non si basa sulle “materie prime” ma sulle “informazioni” e “conoscenze”, che possono essere più efficaci ed utili secondo il livello stabilito. Oggi, si presenta la possibilità di un rapido sviluppo per la parte sottosviluppata del mondo, attraverso la tolleranza religiosa, etnica, culturale in tutto il mondo realizzando così, una costruttiva cooperazione tra nord e sud. L’Unione Europea, nata dopo la seconda guerra mondiale, e che rappresenta una sfida contro gli Stati Nazione, può essere considerata come un momento positivo nel corso dello sviluppo umano. Molti 16 Paesi limitrofi all’Europa, inclusa la Turchia, hanno già manifestato la speranza di incamminarsi sul difficile sentiero che conduce alla creazione di società aperte cercando di integrarsi all’Europa. La Dichiarazione di Barcellona, che può essere considerata come strategia di allargamento dell’Europa, è l’espressione di una volontà di integrazione economica in una zona di libero scambio nel Mediterraneo, che sarà eventualmente diretta al rafforzamento delle strutture democratiche contro quelle autoritarie e fornisce soluzioni per i problemi della corruzione, disoccupazione, razzismo, intolleranza religiosa e culturale, emigrazione, conflitti interculturali regionali ed internazionali. Il fatto più importante è questo: la prospettiva di forze di mercato competitive da sole non porta ad alcuna soluzione (come economia, sanità, sicurezza, ambiente), consumatori e cittadini infatti sono tutti collegati l’uno con l’altro se le soluzioni sono create sulla base del diritto. In tal senso l’ampliamento politico dell’Unione Europea offre miglioramenti per entrambi. Dibattiti approfonditi e passi da gigante sono stati fatti dagli Stati Nazione ma, la maggior parte del lavoro, in questo processo, deve essere ancora completato dai rappresentanti politici a tutti i livelli e soprattutto dalle persone. Il Coppem, che è stato creato dagli Enti Locali, Regioni, Province e Comuni, come un network di cooperazione e dialogo nel Mediterraneo, si impegnerà con grande fatica, a migliorare le condizioni di vita della gente. I rappresentanti eletti del Coppem, i suoi esperti, tutto lo staff, e gli enti che sostengono il Coppem, hanno già raggiunto un’ottima fase che segnerà una nuova era, trasformando il bacino mediterraneo in una zona di pace Mi entusiasma partecipare a questo processo. Credo che noi, persone provenienti da realtà e culture diverse ci siamo uniti, dando un esempio di fratellanza mediterranea sotto l’egida del Coppem. Credo che questa sia una esperienza che dovrebbe Pace, libertà e sviluppo sono obiettivi estremamente importanti che non devono essere controllati solo dai governi essere vissuta da tutte le persone di qualunque estrazione sociale. Il problema della lingua, personalmente parlo solo inglese e turco, la carenza di informazioni sul lavoro svolto dagli enti locali nella soluzione dei loro problemi e gli strumenti di comunicazione con questi enti locali, sia riguardo ai loro contesti sociali che per i consigli pratici, rappresentano un insieme di ostacoli prima che un compito. Il Coppem news, il sito web del Coppem e le future iniziative come il portale internet del Coppem, saranno gli strumenti per accelerare ed aumentare il dinamismo di questo processo di collaborazione e partecipazione delle attività del Coppem. Pace, libertà e sviluppo sono obiettivi estremamente importanti che non devono essere controllati solo dai governi. Solo quando il benessere di tutti, incluso individui ed ecosistemi più vulnerabili, sarà una priorità sui guadagni aziendali, potremo realizzare uno sviluppo veramente sostenibile e creare un mondo di giustizia, qualità e pace, dove i diritti umani fondamentali, inclusi quelli sociali ed economici, sono rispettati. Per il pianeta e per i suoi abitanti c’è una luce alla fine del tunnel, ma gli accadimenti recenti ed il processo mondiale attuale, hanno dimostrato sfortunatamente che questa luce può essere sia del paradiso che dell’inferno, entrambi ci danno delle visioni che possono essere scelte o no. Comune di Alanya (Turchia)