ComunicAzione - Direzione regionale Emilia Romagna

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ComunicAzione - Direzione regionale Emilia Romagna
A
Comunicazione
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno settimo
Numero 1 - MAGGIO 2013
Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
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Sommario
• Redazionale
• Intervista al Direttore Regionale
• “Esci dal nero!” Un cartone animato mostra i
vantaggi dell’affitto in regola
• Intervista a Marco Coppola, giovane
videomaker bolognese
• Concorso sostieni la legalità
• 730/2013 – Focus sulle novità
• Prove tecniche di dialogo
il corso sulla gestione del contraddittorio
• Come facciamo a spendere meglio –
Riflessioni su tagli e spending review
• Laboratorio di Comunicazione pubblica
• Master e Stage universitari
• Il nuovo Medico Competente dell’Agenzia
delle Entrate dell’Emilia-Romagna
• Videosorveglianza “sicurezza e
prevenzione nel rispetto della riservatezza”
• Gestire con responsabilità il tributo nella
società italiana del terzo millennio
• Dalla Repubblica Ceca a Bologna per
Fiscalis...in autobus
• I pensieri del Cuore
COMUNICAZIONE
Registrazione Tribunale di Bologna
n. 7734 del 19.02.2007
Anno settimo - numero 1
Maggio 2013
Legale Rappresentante
Pierluigi Merletti
Direttore Responsabile
Biagio Cunsolo
Coordinatore Editoriale
Giovanna Regina
Responsabile Progetto Grafico
Giorgio Bertuzzi
Foto
Biagio Cunsolo
Stampa
In proprio
redattori:
Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino,
Tiziana Sabattini
per questo numero
si ringrazia:
Christian Attardi
Maria Giuseppina Baglivo
Niccolò Baldi, Fabrizio Cilindro
Marco Coppola, Cecilia Gallina
Milvia Guidetti, Aldo La Mendola
Caterina Longo, Nunzio Valerio
Antonio Mennoia, Giulietta Motola
Anita Pezzetti, Licia Romagnoli
Lenka Vantuchova, Francesco Vasta
3
Giovanna
Regina
In una parola, multicanalità. E’ questo il filo rosso che lega le iniziative di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna negli ultimi anni, dagli esordi dello spot
“Chi evade tassa il tuo futuro” all’ultimo arrivato, in ordine temporale, il cartoon “Esci
dal nero”. Oltre alla caratteristica del formato, i prodotti sono accomunati anche dallo
stesso obiettivo, radicare una più diffusa cultura della legalità fiscale.
Il video “Esci dal nero” spiega i vantaggi della regolarizzazione di un contratto di affitto,
come anche, in precedenza, il cortometraggio “Io vado tu resti” spiegava l’importanza
del pagamento delle imposte per finanziare i servizi pubblici.
Tutte facce della stessa medaglia: la comunicazione nella sua accezione più ampia, che
utilizza strumenti tradizionali e digitali, dal comunicato stampa al periodico, dalle brochure ai video su YouTube, dai display Argo ai cartelli nei front office, dalle guide tematiche
al sito internet. Un mix comunicativo progettato e realizzato con linguaggi e formati
diversificati per intercettare e coinvolgere le diverse categorie di destinatari con lo scopo
di far conoscere l’Agenzia, le sue strutture, i suoi servizi, le sue attività, in altri termini
per favorire il raggiungimento del massimo livello di adempimento degli obblighi fiscali.
La comunicazione, nell’Agenzia come in tutta la pubblica amministrazione, oltre che
dovere istituzionale, ha assunto ormai da anni un ruolo strategico nei rapporti con i
contribuenti in quanto rende accessibili e visibili notizie, informazioni, indicazioni sui
servizi, chiarimenti, ecc. . Da qui l’importanza di programmare una diversificazione degli
strumenti e dei flussi comunicativi che, utilizzando anche le nuove tecnologie, raggiungano
la più ampia platea di pubblico; ben sapendo che i nostri destinatari sono sempre più
evoluti, dal punto di vista delle competenze, e sempre più consapevoli dei propri diritti.
Le iniziative intraprese vanno in direzione della multicanalità nella sua accezione di “uso
combinato di diversi e molteplici canali per creare relazioni e dialogare con il cittadino,
offrendogli l’opportunità di accedere alle informazioni istituzionali e ai servizi pubblici
tramite media differenziati, dal pc alla brochure, allo sportello di front office, ai servizi
telematici”.
E’necessario, però, considerare la multicanalità non solo come insieme dei canali
comunicativi utilizzati, ma anche come sistema che preveda e integri tutti gli strumenti
comunicativi, dalla progettazione alla realizzazione, fino alla misurazione dell’efficacia,
così da presidiare una dimensione spesso trascurata, quella dell’impatto delle attività di
comunicazione sui comportamenti dei contribuenti e sulla fruizione dei servizi.
Un sistema, quello della multicanalità, che pone quindi il cittadino al centro della nostra
azione con il fine di informarlo sui suoi diritti/doveri di contribuente, di agevolarlo nella
fruizione dei servizi, in una parola di “migliorarne” la relazione con l’Agenzia.
2013
Giovanna Regina
Comunicazione
PRIMO PIANO
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INTERVISTA AL DIRETTORE REGIONALE
Pierluigi De Rosa
Direttore, innanzitutto le rivolgiamo il benvenuto della
redazione di “ComunicAzione”. Quali sono le prime
impressioni, a poche settimane
dal suo insediamento?
L’Emilia-Romagna è sicuramente una realtà di primaria
importanza, in primo luogo
dal punto di vista economico,
ma penso anche alla vitalità del tessuto associativo, o
ancora al patrimonio storico
e artistico, per fare qualche
esempio. Devo anche dire che
nel mio percorso professionale, dal Veneto alla Toscana, ho
incontrato realtà sotto questo
aspetto simili. Ciò che è cambiato, nell’ultimo anno, è l’aggravamento della situazione
economica e, in particolare per
le province di Modena e Ferrara, le gravi ripercussioni del
terremoto dello scorso maggio. Del resto, fa parte del nostro lavoro gestire la complessità ambientale in cui di volta
in volta ci troviamo a operare.
Non si può negare che l’Agenzia, in Emilia-Romagna
come altrove, incontri sulla
sua strada non poche difficoltà. Quale è, dal suo punto di
vista, l’ostacolo più grande da
superare?
A mio avviso l’elemento di
maggiore difficoltà risiede nel
riuscire a coniugare i risultati
attesi dell’azione amministrativa, con la riduzione di ogni
margine di errore. Non posso
negare che, nel raggiungere
questo obiettivo, facciamo i
conti ogni giorno con la complessità del sistema fiscale, le
cui logiche in alcuni casi sono
molto diverse da quelle del
senso comune. Questo fattore
di complessità ci impone di
accompagnare la nostra azione con una costante attività di
diffusione e di “spiegazione”
delle norme e di quello che
facciamo, ma anche di semplificazione, per quanto consentito, dei nostri interventi.
L’estrema eterogeneità delle
norme ha come diretta conseguenza, per il contribuente,
una serie di adempimenti – su
cui l’Agenzia sta intervenendo, sia in fase di semplificazione amministrativa, sia in
fase di proposta per il legislatore – gravosi per chi li deve
effettuare, ma anche per l’amministrazione, alla quale ne è
affidata la gestione.
Tra i colleghi “in prima linea”,
sia per le attività di controllo
che per il front office, è diffuso il bisogno di sentirsi in
qualche modo “tutelati”, di
sapere che ci si sta occupando
di loro, che l’organizzazione
è consapevole delle difficoltà
quotidiane. Cosa sente di dire
a questi colleghi?
Non possiamo avere la presunzione di escludere, come in
ogni attività umana, il rischio
dell’errore, specie in presenza
dei fattori di criticità di cui ho
appena parlato. Ogni organizzazione si confronta quotidianamente con un margine di
errore, che cerca progressivamente di ridurre attraverso
la professionalità e la prevenzione. L’importante è che l’errore, quando capita, sia com-
messo con trasparenza e buona
fede. Per quanto ci riguarda,
penso che chi lavora con scrupolo e con responsabilità – la
stragrande maggioranza di noi
– vedrà sempre l’Agenzia dalla sua parte; ben diverso il discorso per chi, invece, agendo
per interessi personali compie
azioni illegali perché, così facendo, danneggia l’impegno e
la fatica dei tanti che ogni giorno si prodigano per svolgere al
meglio un lavoro obiettivamente difficile. Siamo, infatti,
molto esposti a una rappresentazione mediatica non sempre
veritiera - fanno notizia solo i
nostri, spesso presunti, errori rispetto alla quale ci sforziamo
continuamente di affermare la
verità dei fatti; ciò non toglie,
evidentemente, l’auspicio che
anche i media, nell’interpretazione autentica del loro ruolo,
possano contribuire a creare
spazi di incontro e di dialogo
tra amministrazione e contribuente.
Piero Gobetti, nel lontano
1924, parlava di un “contribuente italiano che paga bestemmiando lo Stato”. Quanto
è cambiato l’atteggiamento
del contribuente da allora?
Quali sono, a suo avviso, gli
strumenti per una compliance
diffusa?
Domanda difficile, che richiederebbe una risposta molto
articolata. Sicuramente sono
cambiate molte cose dall’epoca di Gobetti, direi in positivo
– nonostante viviamo tempi
difficili, dal punto di vista
economico e sociale. Un significativo elemento di rottura
PRIMO PIANO
rispetto al primo Novecento si
può individuare, a mio avviso,
nella creazione di uno Stato
sociale che, pur nelle sue imperfezioni, offre anche al cittadino meno abbiente l’accesso
ai servizi essenziali. Rispetto a
un contribuente che allora subiva il prelievo unicamente a
vantaggio di uno Stato indifferente ai bisogni dei cittadini, il
contribuente dei nostri giorni
riceve, in cambio dell’esborso
fiscale, un insieme strutturato
di servizi. Poi, è chiaro che si
può certamente discutere della
qualità di questi servizi, e qui
tocchiamo un punto capitale
del rapporto Fisco-contribuenti, che ci vede inevitabilmente
coinvolti anche se l’Agenzia
ha competenze solo in materia
di entrate: la qualità e l’efficienza della spesa pubblica,
ma anche la sua estensione e,
non ultimo, l’autonomia finanziaria degli enti che erogano la
spesa. Per quanto ci riguarda,
questa consapevolezza si traduce nell’impegno a garantire
servizi il più possibile puntuali, a misura dell’utente e - sul
fronte delle attività di controllo – nella costruzione di un
rapporto con il contribuente
che non può mai fare a meno
della capacità di ascolto e di
comprensione delle condizioni nelle quali effettivamente
opera.
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Ancora uno sguardo all’interno dell’organizzazione.
L’Agenzia delle Entrate ha
ormai una posizione di rilievo
nel panorama della pubblica
amministrazione. Quali sono
le aree di miglioramento?
Sicuramente l’Agenzia è una
realtà di spicco nel panorama
pubblico. Restano, naturalmente, importanti margini di
miglioramento, soprattutto per
quanto concerne una maggiore
integrazione fra tutte le strutture di cui si compone la nostra organizzazione, la crescita
del processo di specializzazione e di conoscenza delle realtà
territoriali, l’attenzione alla
qualità del prodotto (a volte
potenzialmente sacrificata sul
fronte della quantità); e ancora, sul versante più interno
dell’organizzazione, la definizione di percorsi di sviluppo
del personale e il consolidamento degli strumenti di riconoscimento del merito.
Infine, una domanda più
libera. Cosa si aspetta da
questa esperienza in EmiliaRomagna?
Mi aspetto soprattutto di condividere con i colleghi l’interesse e la passione per questo
lavoro che ho scelto di fare
tanti anni fa, e che non mi hanno mai abbandonato.
“ESCI DAL NERO!” UN CARTONE ANIMATO
MOSTRA I VANTAGGI DELL’AFFITTO IN REGOLA
Giorgio Bertuzzi
Si chiama “Esci dal nero” ed
è il nuovo video promosso
dall’Agenzia delle Entrate
Emilia-Romagna per spiegare, con un cartone animato, i
vantaggi di cui può beneficiare
l’inquilino in nero se decide di
registrare il contratto di affitto.
Il progetto, che si inserisce nel
Patto per la legalità fiscale siglato nel giugno del 2012 dalla
Direzione Regionale EmiliaRomagna con il Comune di
Bologna e la Guardia di Finanza, è la “traduzione” in forma
animata della Guida “Tre passi
per l’affitto in regola”, pubbli-
cata sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Il video è stato ideato e realizzato, a costo zero, da Marco
Coppola, giovane videomaker bolognese, alternando la
tecnica dello stop motion con
l’animazione computerizzata
bidimensionale. I personaggi
sono stati disegnati su cartone
grezzo, fotografati e animati in
ogni loro singolo componente,
con uno stile essenziale che
vuole richiamare il “cartone
animato”. Nella storia raccontata, l’inquilino “in nero”
si accorge delle possibilità of-
ferte dalla normativa vigente a
chi ha un affitto non registrato,
e decide di fare il primo pas-
so, rivolgendosi a un ufficio
dell’Agenzia delle Entrate.
2013
Il video è pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna
http://emiliaromagna.agenziaentrate.it
e sul canale YouTube della Direzione Regionale
http://www.youtube.com/watch?v=eWyY0VsfSyc
Comunicazione
PRIMO PIANO
6
INTERVISTA AL VIDEOMAKER
MARCO COPPOLA
Pierluigi De Rosa
In nomine omen, dicevano i
latini. Certo, è un cognome
impegnativo “Coppola” per
chi lavora nel campo cinematografico. Quando è nata la tua
passione per il cinema?
Si, per me è più un onore che
un onere. Non ho i mezzi per
fare “Apocalipse now” ma
sono contento della libertà che
ho di sperimentare tutto quello
che posso da piccolo videomaker. Il grande Cinema mi ha
affascinato fin da quando con
mio nonno guardavamo Charlot ed è quello che mi ispira
ancora oggi.
Altra tua passione (e lavoro),
di cui hai dato ottima testimonianza nel video, è il fumetto.
Quali sono i maestri a cui ti
ispiri?
Del fumetto, apprezzo l’estro
delle tavole di Andrea Pazienza. Anche per l’animazione
vado volentieri a pescare nel
passato, tra i maestri dell’animazione italiana, dal mitico
Carosello in poi: “la linea” di
Osvaldo Cavandoli, “il signor
Rossi” e tante altre cose di
Bruno Bozzetto o ancora di
Gianini e Luzzati.
Il connubio cartoni-Fisco
è, lo ammettiamo, piuttosto
insolito. Cosa hai pensato
quando sei stato contattato
per realizzare questo video?
Cosa si prova ad avere come
“committente” l’Agenzia delle
Entrate?
All’inizio ho pensato che avevo fatto qualche errore nella
dichiarazione dei redditi! Poi,
quando ho realizzato che non
era uno scherzo, ho iniziato
a pensare ad un linguaggio
semplice da usare per parlare
anche e soprattutto ai giovani, così è nata l’idea del cartone animato. A dir la verità,
quando ho presentato il mio
storyboard, non sapevo ancora bene come avrei realizzato
lo spot e non pensavo ad una
approvazione immediata della
mia prima idea.
Parlaci di te. Bolognese di adozione, cosa ti è rimasto della
tua terra di origine?
La passione, l’educazione a
cercare sempre di fare bene…
ma la lista sarebbe lunga. Tutto per me è nato lì, in una stanza con un vecchio proiettore
in cui prima o poi finivano per
incepparsi tutte le pellicole super 8. A Lecce ho fatto il mio
primo corso di cinema e il mio
primo corto. Bologna è stata
ed è la possibilità di realizzare
la mia famiglia e tutti i miei
sogni. Non poco in entrambi i
casi.
Per finire, un consiglio ai
videomaker più giovani, in
un momento certo non facile
per il settore dell’audiovisivo.
Cosa fare per “non perdere la
speranza”?
Con la mia troupe, la MarTEN
cerchiamo da sempre di condividere con altri la nostra passione di fare, in questo campo.
I concorsi, le gare a tempo offrono l’opportunità di iniziare,
lo si può fare per divertimento
e scoprire di essere portati,
allora forse, vale la pena continuare..
Salentino d’origine, realizza il suo
primo
cortometraggio low budget
“Casual”
nella
provincia di Lecce. Dopo il laboratorio di cinema di
Giuseppe Ferrara
(Cento giorni a
Palermo, Il caso
Moro) documenta
la storia del ritorno
dalla guerra del nonno Salvatore Greco. A Bologna,
insieme alla compagna Antonella, partecipa a concorsi di cortometraggi e videoclip con il nome MarTEN
p.r.o. action. Nel 2011 organizza e dirige: ParteCinemAzione, rassegna che riunisce a Bologna alcuni tra i
più bravi videomaker della scena nazionale.
Attualmente è impegnato nella realizzazione di spot,
videoclip per l’associazione Piantiamolamemoria;
organizza una troupe di studenti dell’ITIS Belluzzi nella realizzazione del documentario: “2 Agosto
1980: Tu che ne sai?”
Video di Marco Coppola: ideazione, direzione artistica, editnig, produzione esecutiva e montaggio con
G. Petruzzellis del film-documentario “Piantiamolamemoria” sulle attività didattiche dei ragazzi della
scuola media di Marzabotto e della scuola media “G.
Falcone” di Palermo.
Video del “13 ottobre 2012 Commemorazione vittime della banda della Uno Bianca” per LegaCoop
e Coop Adriatica.
Realizzazione di “Brescia, liberi di curiosare” menzione speciale da Assessorato al Turismo di Brescia
al FLABF 2012.
Ideazione, produzione esecutiva e montaggio del videoclip “Meccanismo Estetico” di M. Martines.
Visual designer di sfondi scenografici e video per il
musical “Il Gobbo di Notre Dame”, regia di riprese multicamera, editing video delle rappresentazioni della compagnia “Musicalmente Incanto” nella
Rocca di Minerbio.
Realizzazione di vari spot “Obiettivo Bellezza” per la
promozione di corsi prof.li Form-art, nell’ambito del
Radio Bruno Estate Tour 2011 e del Cosmoprof 2012.
Ideazione, organizzazione e direzione artistica di ParteCinemAzione: rassegna di produzioni audiovisive,
con la presenza dei migliori videomaker sulla scena
nazionale, per Mo.Ma.Bo a Bologna, Maggio 2011
Riprese e montaggio video dell’evento Anapolis –
convegno di architettura Bologna fiere – SAIE 2010
Realizzazione del videoclip “My stormy days” di
Tobia Lamare e the Sellers, premiato allo ZeroTrenta,
Argenta 2010.
Ideazione, produzione esecutiva e montaggio di “Family Shoes” miglior video al Viral Video Falstival,
Bologna 2010.
Marco Coppola www.martenvideo.it
FISCO E SCUOLA
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“SOSTIENI LA LEGALITA’”
Tiziana Sabattini
ce, dal 36/ter agli atti privati)
con le attività necessarie per
pianificare gli incontri “Fisco
e Scuola”, promuovere il concorso “Sostieni la legalità” e
sensibilizzare i colleghi sull’iniziativa di solidarietà.
La risposta, come sempre, c’è
stata! Sono 68 le iniziative
fino a oggi realizzate: 18 nel
bolognese, 14 nel modenese,
9 nel ravennate, 5 a Piacenza,
Reggio-Emilia e Forlì-Cesena,
4 a Ferrara, Parma e Rimini.
Sono quasi 2.300 gli studenti
coinvolti, in questi primi mesi
del 2013, nel progetto “Fisco
e Scuola”.
Hanno aderito al concorso 28
classi di quasi tutte le province
della regione.
Per quanto riguarda l’iniziativa di solidarietà, i fondi che
saranno devoluti a tre scuole
terremotate della regione hanno già raggiunto quota 2.755
euro. I conti non sono definitivi la raccolta, infatti, è ancora
in corso in alcune Direzioni
Provinciali.
Nel prossimo numero vi aggiorneremo sull’andamento
dei lavori; per ora un grazie
a tutti i colleghi per il tempo
dedicato, la generosità e l’interesse dimostrati.
L’iniziativa,
riservata alle
classi che
hanno aderito
a “Fisco e
Scuola”,
intende, da un
lato, favorire
lo sviluppo
della cultura
della legalità,
dall’altro,
incentivare la
solidarietà e la
cooperazione
tra le scuole
emilianoromagnole
2013
Ha preso il via il 9 gennaio
2013 il concorso “Sostieni la
legalità” promosso dall’Agenzia delle Entrate dell’EmiliaRomagna e dall’Ufficio Scolastico Regionale.
L’iniziativa, riservata alle classi che hanno aderito a “Fisco
e Scuola”, intende, da un lato,
favorire lo sviluppo della cultura della legalità, dall’altro,
incentivare la solidarietà e la
cooperazione tra le scuole emiliano-romagnole. Gli studenti
che desiderano partecipare
devono presentare un prodotto
(un tema, oppure uno spot, un
manifesto, o anche un fumetto)
volto a promuovere il valore
etico e costituzionale del pagamento delle tasse.
Una commissione esaminatrice, composta da rappresentanti
dell’Agenzia delle Entrate e
dell’Ufficio Scolastico Regionale, valuterà i lavori presentati e designerà i vincitori.
Il miglior elaborato per ogni
sezione del concorso (scuola
primaria, secondaria di I grado
e secondaria di II grado) sarà
premiato con dei buoni libri.
Le scuole vincitrici, inoltre, individueranno un Istituto scolastico colpito dal sisma destinatario di una donazione da parte
dei dipendenti dell’Agenzia
Entrate dell’Emilia-Romagna.
Entro il mese di maggio 2013
sarà organizzata una cerimonia
per la presentazione degli elaborati e la premiazione.
Grande è l’impegno richiesto
ai nostri referenti chiamati ad
armonizzare le ordinarie funzioni (dalle verifiche ai rimborsi iva, dalla sicurezza al
coordinamento del front-offi-
Comunicazione
PRIMO PIANO
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730/2013 – FOCUS SULLE NOVITÀ
Tiziana Sabattini
Si avvicina l’appuntamento
con la dichiarazione dei redditi per i lavoratori dipendenti
e i pensionati che utilizzano il
modello 730: l’ultimo giorno
utile per presentare il 730 al
sostituto d’imposta è slittato al
16 maggio; hanno tempo, invece, fino al 31 maggio i contribuenti che si rivolgono ai
Caf o ai professionisti abilitati.
Il modello, approvato con
provvedimento del 15 gennaio, è scaricabile dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate
alla voce Strumenti - Modelli,
è disponibile anche la versione
editabile. Diamo uno sguardo
alle principali novità quadro
per quadro.
rivalutazione del 5 per cento
della rendita verrà calcolata da
chi presta l’assistenza fiscale.
Occorre quindi compilare le
Colonne 2 – 3 e 4 indicando
il tipo di utilizzo dell’immobile, i giorni e la percentuale
di possesso. Se il fabbricato
è concesso in affitto è necessario compilare la Colonna
5 (Codice canone) indicando
il codice corrispondente alla
percentuale del canone che
sarà riportata nella successiva
Colonna 6 “Canone di locazione”.
In caso di immobili storici
artistici i codici da utilizzare
sono:
‘3’ se si sceglie il regime della
cedolare secca
Quadro A (terreni)
e Quadro B (fabbricati)
La prima new-entry
è quella dell’Imu,
la nuova imposta
municipale propria
che, dall’anno 2012, ha assorbito l’Irpef, l’addizionale regionale e quella comunale.
Queste imposte, quindi, non si
pagano più sul reddito dominicale dei terreni e sul reddito
dei fabbricati non locati. Il
reddito agrario continua, invece, a seguire le vecchie regole.
Tutti i dati relativi agli immobili posseduti devono essere
indicati, come in passato, nei
rispettivi quadri sarà il sostituto d’imposta a calcolare il reddito dei terreni non locati tenendo conto solo del reddito
agrario e il reddito di fabbricati considerando solo quelli
concessi in locazione.
L’Irpef e le relative addiziona-
li si applicano, se dovute, agli
immobili esenti da Imu.
La presenza di una causa di
esenzione dall’Imu deve essere segnalata nelle nuove colonne 9 del quadro A e 12 del
quadro B.
Un’ulteriore novità
in tema di fabbricati è quella che riguarda gli immobili
d’interesse storico artistico.
Dal 2012, è stato abolito il regime fiscale agevolato che
consentiva di calcolare il reddito in base alla minore delle
tariffe d’estimo previste per le
abitazioni della zona censuaria
nella quale era collocato il fabbricato. Da quest’anno, se
l’immobile è utilizzato come
abitazione principale, o è tenuto a disposizione, oppure è
concesso in uso gratuito, segue le regole generali, quindi,
è esente da irpef e addizionali.
Se l’immobile d’interesse storico o artistico, non detenuto
in regime di impresa, è locato
occorre confrontare:
•
la rendita catastale rivalutata del 5% e diminuita
del 50%
•
il canone risultante dal
contratto di locazione, ridotto forfetariamente del
35%
L’imponibile Irpef è dato dal
maggiore dei due importi.
Vediamo, quindi, come indicare l’immobile nel quadro B del
730/2013.
Colonna 1 (Rendita catastale): è necessario indicare la
rendita catastale nella misura
ridotta del 50 per cento. La
‘4’ se si opta per la tassazione
ordinaria
Nella Colonna 6 (Canone di
locazione) è necessario riportare il 100% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il
codice 3 (cedolare secca), il
65% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 4 (tassazione ordinaria). Il
canone annuo va rapportato ai
giorni di durata della locazione indicati nella colonna 3.
Anche per gli immobili di interesse storico o artistico, così
come per le altre tipologie di
immobili, ubicati in comuni ad
alta densità abitativa e locati
con contratti stipulati o rinnovati a canone convenzionale,
il reddito così determinato è
ulteriormente ridotto del 30%.
In questo caso è necessario
indicare nella sezione II del
quadro B gli estremi di registrazione del contratto.
PRIMO PIANO
Stretta sui redditi
dei frontalieri. Per
l’anno 2012, i redditi di lavoro dipendente svolto all’estero in zone
di frontiera, sono imponibili ai
fini Irpef per la parte che eccede 6.700 euro (fino all’anno
2011 la franchigia era di 8.000
euro). Questo tipo di reddito
deve essere segnalato utilizzando il nuovo codice 4 nella
colonna 1 dei righi da C1 a C3.
Nella colonna 3 (reddito) deve
essere indicato l’ammontare
totale dei redditi percepiti, inclusa la quota esente.
Chi presta l’assistenza fiscale
terrà conto, per l’anno 2012,
della parte di reddito eccedente 6.700 euro, mentre per il
calcolo dell’acconto Irpef per
il 2013 considererà l’ammontare totale del reddito percepito.
QUADRO E – Oneri e Spese
Buone notizie per gli
studenti universitari,
iscritti a un corso di
laurea presso Università situate in uno Stato membro
dell’Unione europea o in uno
aderente all’Accordo sullo
spazio economico europeo.
Dall’anno 2012, sono detraibili le spese sostenute per affittare l’immobile (da indicare
nei righi E17-E18-E19 con il
codice 18).
Giro di vite, invece,
sui contributi sanitari obbligatori versati al Servizio sanitario nazionale con il premio
assicurativo di responsabilità
civile per i veicoli (rigo E21
– colonna 1). Da quest’anno
sono deducibili solo per la parte che eccede 40 euro.
Un sostanzioso elemento di novità del
quadro E riguarda
le spese sostenute
per la ristrutturazione di immobili – Sezione III A.
Il Decreto Sviluppo ha, infatti, stabilito che chi ristruttura casa può usufruire di uno
sconto maggiore a seconda
del periodo in cui sostiene le
spese.
L’agevolazione spetta nella
misura del 36 per cento, nel
limite di 48.000 euro, se la
spesa è stata sostenuta dal 1°
gennaio al 25 giugno 2012 (in
questo caso, nella colonna 2,
occorre indicare il codice 2).
Se, invece, la spesa è stata sostenuta a partire dal 26 giugno
2012, la detrazione sale al 50
per cento, nel limite di 96.000
euro, al netto delle spese eventualmente sostenute fino al 25
giugno nel limite di 48.000
euro (in questo caso, occorre
indicare il codice 3). A pagina
46 delle istruzioni sono riportati numerosi esempi di compilazione.
Dal 2012 il bonus è
allargato agli interventi di ricostruzione o ripristino di
immobili danneggiati a causa
di eventi calamitosi, se è stato
dichiarato lo stato di emergenza.
Dall’anno 2012 tutti i contribuenti devono ripartire la
detrazione in dieci
quote annuali di parti importo,
nell’anno in cui è sostenuta la
spesa e in quelli successivi.
Non è più possibile ridurre il
periodo di fruizione (rispettivamente in tre o cinque rate)
per i soggetti ultraottantenni e
ultrasettantacinquenni.
Questa opportunità rimane in
vigore per le spese sostenute
fino al 31 dicembre 2011.
Anche lo scalda acqua, dal 2012, è
ammesso alla detrazione del 55% per
gli interventi di risparmio
energetico (Sezione IV). Lo
sconto vale solo se si sostituisce il vecchio boiler con uno
scalda acqua a pompa di calore dedicato alla produzione di
acqua calda sanitaria.
Se ci sono lavori in programma: attenzione alle
date
La detrazione
sulle ristrutturazioni al 50%
e il bonus energia al 55% rimangono in vita fino al 30
giugno. Dal 1° luglio 2013 le
due agevolazioni si uniscono
nella “Detrazione delle spese
per interventi di recupero del
patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli
edifici” (art. 16 bis del Tuir).
La detrazione spetterà nella
misura del 36% su un limite
massimo di spesa agevolavibile di euro 48.000.
2013
QUADRO C – Reddito da
lavoro dipendente
9
Comunicazione
NOTIZIE
10
PROVE TECNICHE DI DIALOGO
IL CORSO SULLA GESTIONE DEL CONTRADDITTORIO
Pierluigi De Rosa, Licia Romagnoli
Costruire un rapporto di fiducia e agevolare l’adesione del
contribuente: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del corso organizzato dalla Direzione
Regionale Emilia-Romagna,
rivolto ai capi team Controllo
delle direzioni provinciali, articolato in cinque edizioni tra
i mesi di gennaio e febbraio
2013. Il corso nasce dall’impulso del Settore Controlli
e riscossione e dell’Ufficio
Formazione, Comunicazione
e Sviluppo, a partire da due
elementi di consapevolezza:
da un lato la delicatezza del
rapporto con il contribuente,
dall’altro, la centralità assunta
dal contraddittorio come strumento di incontro e di dialogo
con il contribuente.
Con una premessa mai rinunciabile: che nessun contradditorio può essere portato avanti
prescindendo dalla piena sostenibilità della pretesa fiscale
di cui si discute tra le parti.
Tattiche di logoramento, resistenze, aggressività, a volte
persino insulti, sono solo alcune delle difficoltà che i nostri
funzionari affrontano nei contraddittori. E’ quanto gli stessi
riferiscono con lucida consapevolezza, nel giro di tavolo
iniziale in apertura al corso. A
questa premessa esterna si aggiunge lo sforzo di contribuire
al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, assegnati alla
Costruire
un rapporto
di fiducia e
agevolare
l’adesione del
contribuente:
questo, in
estrema
sintesi,
l’obiettivo
del corso
organizzato
dalla
Direzione
Regionale
EmiliaRomagna,
rivolto ai
capi team
Controllo
delle direzioni
provinciali
struttura di appartenenza.
Il funzionario che “fronteggia”
il contribuente viene così a
trovarsi in situazioni che, molte volte, assumono le caratteristiche del dilemma: chi ho di
fronte? Una persona che froda
il fisco, un furbo, un distratto,
o una persona per bene? Quale
spazio riservare alle motivazioni dell’altra parte? Come
gestire situazioni complesse,
dal punto di vista tecnico e
relazionale? Empatia o unilateralità, dialogo o muro contro muro, aperture o fughe: le
dinamiche del contraddittorio,
come hanno ben rappresentato
i colleghi in aula, sfuggono
alle classificazioni rigide, da
manuale, mutando di persona
in persona, di caso in caso, da
fattispecie a fattispecie, e sempre in cerca di definizione…
Il corso è stato sviluppato con
l’idea di offrire al funzionario
che coordina la gestione dei
contraddittori (o li gestisce
direttamente), un percorso
nella direzione della responsabilizzazione e del consolidamento delle competenze di
ruolo attraverso una prospettiva comunicativo-relazionale.
L’apporto formativo-esperienziale delle due giornate punta
a sostituire nei partecipanti
il know how da “autodidatta
della comunicazione” - per
ovvie ragioni multiforme e
diversificato nella platea dei
partecipanti - con le tecniche
e le regole delle scienze sociali. E l’intento finale è stato
di riempire, almeno in parte,
quello “spazio vuoto”, a livello comportamentale, che
il funzionario alle prese con
il contribuente vive, nel momento in cui deve applicare
al caso concreto un dato normativo non sempre esplicito,
o confrontarsi con superiori,
colleghi contribuenti o i suoi
delegati.
Il percorso formativo delle due
giornate è fatto di teoria e di
esercitazioni ed è ricco: passa
per gli schemi complessi della
psicologia, per la difficile arte
della negoziazione e cerca di
affrontare, con consapevolezza ed ironia, il senso strategico
della comunicazione. I contenuti, tarati ad hoc sul target
d’aula ma tutti da sperimentare, hanno trovato naturale
arricchimento negli essenziali
contributi di “vita vissuta” da
parte degli stessi fruitori. I 78
partecipanti alle 5 edizionipilota finora realizzate sono
stati infatti, oltre che sperimentatori, anche “co-piloti”
dell’iniziativa, supportando i
docenti nell’affinare i contenuti didattici proposti. Buona
la riuscita, come testimoniano
i numeri finali e il gradimento, dell’iniziativa, che verrà
estesa prossimamente anche ai
funzionari della regione.
INTERVISTA
11
COME FACCIAMO A SPENDERE MEGLIO
Biagio Cunsolo
Dal suo punto di vista può
formulare un giudizio sulla
spending review?
Il decreto costituisce sicuramente un momento di cambiamento di mentalità: l’approccio critico alla spesa, cioè
il metodo con cui si utilizza
il proprio budget. Esso mira
contemporaneamente sia al
contenimento della spesa che
ad un concreto riesame (review), e sta entrando, in effetti, a far parte della cultura di
tutti gli italiani, dalle istituzioni pubbliche alle imprese, alle
famiglie. Dal mio personale
punto di vista, sono profondamente
convinto
della validità degli obiettivi, ma consapevole di
alcuni rischi connessi
al ricorso a tagli “lineari” delle dotazioni di
bilancio.
Nel nostro caso, l’Agenzia
delle Entrate può spendere
meglio e come?
La risposta è valida per tutta
la PA: centralizzare gli acquisti aiuta a comprare meglio,
ad ottenere migliori prezzi e
assicura maggior trasparenza
nelle procedure: inoltre stimola la competitività dei fornitori
locali, chiamati a servire territori più ampi. L’utilizzo sempre più massiccio di acquisti
centralizzati, insieme alle modalità di E-procurement (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione – MEPA,
gare ed Aste Elettroniche)
costituiscono il sistema per
ottenere risparmi in termini di
prezzo e di tempi rispetto alle
procedure tradizionali. Questi
sono gli strumenti.
L’ottica è quella indispensabile dell’approccio critico alla
spesa di cui dicevamo prima
con l’attenzione a
non guardare
alla voci di
bilancio
col
solo
intento di
rifinanziare la spesa
storica:
occorre
infatti determinare la
propria spesa dopo un’attenta
analisi delle effettive esigenze, valutandone la qualità e
l’efficienza in relazione agli
obiettivi da conseguire.
Gli acquisti centralizzati e
l’ottica dell’approccio critico
alla spesa sono priorità che
la nostra Direzione CentraleAmministrazione Pianificazione e Controllo si è data già
da un decennio. In Emilia Romagna utilizziamo il Mercato
Elettronico della Pubblica
Amministrazione per gli acquisti dei materiali di consumo dal 2003 (dall’anno successivo alla nascita del MEPA
- DPR 101/2002). Sottolineo
che il ricorso al MEPA è diventato obbligatorio per la PA
solo recentemente, nel luglio
2012 – legge n. 94/2012.
Riguardo al come spendiamo,
effettuiamo acquisti verdi per
toner e carta dal 2007 introducendo – anche qui in anticipo
rispetto al green procurement
introdotto nella PA - requisiti ambientali nelle procedure
di acquisto per tali categorie
di prodotti (toner rigenerati e
carta riciclata a grammatura
inferiore).
Grazie ad un costante monitoraggio sui consumi, riusciamo
a non effettuare le grosse forniture del passato ma acquisti più ridotti e distribuiti nel
tempo, nell’ambito di accordi
quadro con i fornitori.
Vuol dire che nella nostra
regione applichiamo già da
tempo i principi della spending
review?
Voglio dire proprio questo.
Dal 2002 ho adottato per il
mio ufficio l’approccio critico alla spesa. La più pesante
voce di bilancio era costituita
dagli “Stabili ad uso ufficio”,
cioè dalle spese connesse
alla gestione degli immobili
(canoni di locazione, costi di
gestione). La nostra spending
review è cominciata proprio
su questa voce di bilancio,
quando il nascente Ufficio
Risorse Materiali ha avviato
un incisivo programma di revisione percorrendo due strade: la razionalizzazione degli
spazi destinati agli uffici e la
rinegoziazione dei canoni di
locazione.
Nell’anno 2003 partiva il lungo percorso di razionalizzazione (verifica della rispondenza
dimensionale e funzionale degli spazi in base alle effettive
esigenze degli uffici e applicazione di uno standard medio di
18/20 mq per ogni dipendente)
che ha comportato, nel tempo,
il rilascio di ben quattro immobili nella sola città di Bologna, oltre che interventi di
riduzione delle superfici nelle
sedi di Reggio Emilia, Rimini, Comacchio, Pavullo nel
Frignano, Borgo Val di Taro,
Piacenza, Guastalla, e ancora
nel 2012 a Fiorenzuola, Lugo
e Sassuolo e, a fine anno, il rilascio dell’immobile di Portomaggiore (vedi tabella risparmi razionalizzazione).
Nel corso del 2005, oltre a
procedere al ridimensionamento delle superfici degli
uffici abbiamo rinegoziato i
canoni di locazione di 10 immobili, con percentuali di riduzione anche del 20% e con
un risparmio di € 617.231,51.
2013
Gli obiettivi dei decreti sulla
Spending Review: colpire gli
sprechi e spendere meglio. A
tal proposito abbiamo rivolto al dott. Francesco Vasta,
Capo Ufficio Risorse Materiali dell’Agenzia delle Entrate
dell’Emilia-Romagna qualche
domanda per approfondire
l’argomento.
Comunicazione
INTERVISTA
12
Alla fine dello stesso anno la
legge finanziaria 2006 prevedeva di rinegoziare i canoni
sui contratti di locazione stipulati dalle amministrazioni
dello Stato, rinnovabili solo
dopo una riduzione dei canone annuo del 10%! …abbiamo
giocato d’anticipo.
Com’è stato possibile riconsegnare 55 mila metri quadrati
di superficie adibita ad ufficio?
E’ stato possibile grazie ad
un attento e minuzioso studio di fattibilità, avviato ogni
volta e per ogni struttura con
attenzione e rispetto di tutti i
soggetti interessati: ufficio,
persone e utenza. La seconda
ragione, vincente in una regione come l’Emilia Romagna, è
stato il costante e costruttivo
dialogo con le organizzazioni
sindacali, insieme al nostro
Ufficio Relazioni Sindacali; la
trasparenza, la forza delle motivazioni e la correttezza nella
gestione delle relazioni con
le Organizzazioni sindacali
hanno creato le condizioni per
condividere i processi di ge-
Le politiche
che impongono
dei tagli alla
spesa pubblica
senza tener
conto delle
specifiche
realtà
possono
esporre il
fianco del
paese a
scivoloni, in
termini
di servizi
sottratti ai
cittadini
stione del personale superando
le posizioni di scetticismo e di
contrarietà dei rappresentanti
dei lavoratori.
Quali sono i rischi derivanti
dai tagli lineari cui accennava prima? Ne avete fatto
esperienza?
Le politiche che impongono
dei tagli alla spesa pubblica
senza tener conto delle specifiche realtà possono esporre il
fianco del paese a scivoloni,
in termini di servizi sottratti ai
cittadini.
Ribadisco la necessità di porre
attenzione ai settori specifici
(pensi al settore sanitario), ma
anche nella gestione del nostro
budget ho rilevato delle criticità. Per esempio, dopo aver rinegoziato in anticipo in Emilia
Romagna i canoni di locazione
sugli immobili dell’Agenzia,
paradossalmente il mio ufficio si è ritrovato a dover rinegoziare nuovamente i canoni
per adempiere all’obbligo dei
nuovi tagli.
Occorre tagliare là dove si
annidano gli sprechi e le inef-
ficienze, a cominciare da noi
stessi, con la consapevolezza
di rivestire un ruolo determinante, non da semplice gestore
di un “pezzetto” di cosa pubblica, ma con una visione allargata, pronti a mettersi in gioco
e ad agire con responsabilità,
con un atteggiamento ispirato
al “civil service” e la coscienza che il procurement pubblico
ha impatti sull’intero sistema
economico. Ritengo che questo sia il percorso da seguire
se vogliamo contribuire, nel
nostro ruolo, a garantire uno
Stato sociale che questo paese
si merita. La tenacia, lo spirito
di appartenenza, la condivisione e mai lo scontro con tutti i
portatori di interesse coinvolti
e, a volte, l’apprezzamento del
lavoro svolto da parte di chi
ti conosce. A proposito della
spending review conservo ancora nel cellulare il messaggio
di una collega, direttore di
un ufficio dell’Agenzia, che
all’indomani dell’uscita del
decreto mi scrisse: “ma Monti
lo sa che tu l’hai già fatta?...”
CONTRIBUTI
13
RIFLESSIONI SUL LABORATORIO
DI COMUNICAZIONE PUBBLICA
Fabrizio Cilindro*
solo le quantità di denaro evase. Inoltre, l’aver appreso, e
memorizzato, cosa si potrebbe
realizzare con tutto il denaro
che ogni anno è sottratto alle
tasse mi ha aiutato a comprendere meglio quanto importante
e giusto sia fare ognuno, nel
proprio piccolo, la parte di
“cittadino onesto che paga le
tasse”.
Nella seconda fase, lo scopo
era creare un’idea di marketing partendo da due quesiti:
1. Come valorizzare, tramite
il web 2.0, il comportamento dei contribuenti onesti,
rinforzandone la compliance?
2. Come creare partecipazione ed inclusione rispetto al
pagamento delle tasse?
Si desiderava cioè un comportamento da parte dei cittadini, ovvero la tax compliance, che altro non è che
l’obiettivo finale dell’Agenzia
delle entrate: l’adesione spontanea agli organi tributari.
Il video contest. Partendo da
questi due quesiti introduttivi
abbiamo ideato un prodotto
che consisteva nella realizzazione di un contest video in
cui, in 30 secondi, i partecipanti avrebbero dovuto esporre un beneficio derivante dal
pagamento delle tasse in un
video amatoriale. Il contest,
pubblicizzato tramite social
network e sito internet dedicato, ha il fine di unire “l’utile
al dilettevole”, rappresentando
un momento ricreativo per i
partecipanti da una parte e,
dall’altra, sensibilizzando l’opinione pubblica su quanto
sia importante pagare le tasse
per il bene di tutti, per ottenere servizi sempre migliori. Il
contest è spiegato agli utenti
tramite un video tutorial (realizzato dal gruppo di studenti
di cui facevo parte) e un bando
caricato sul sito e su una pagina facebook dedicata (anche
quest’ultima realizzata dal
mio gruppo di lavoro). Nella
realizzazione del tutorial, oltre
alle difficoltà tecniche che ovviamente dei videomaker alle
prime armi si trovano a dover
affrontare, ve ne sono state altre di carattere più semantico:
il dover spiegare agli utenti
come e con cosa partecipare al
concorso, il tutto in pochi secondi. Scrivere, cioè, la “sceneggiatura” del tutorial.
Di impatto, almeno secondo me, è anche il titolo della
campagna di comunicazione,
“Tassaparola”, con tanto di
logo appositamente creato, a
testimoniare la natura virale
del progetto, il suo diffondersi
di utente in utente attraverso la
rete, proprio come un virus (in
questo caso benigno!).
La video-inchiesta. Il pro-
getto è stato completato da
video-interviste in cui si chiedeva ai cittadini se pagano le
tasse e soprattutto perché. A
volte la loro realizzazione è
stata molto difficoltosa: oltre
a chi si rifiutava di rispondere, ci sono stati anche quelli
che, alla domanda posta dagli
studenti, hanno espresso considerazioni piuttosto negative
e talvolta colorite, il che ha
portato gli intervistatori a dover aumentare il campione di
intervistati. Le soddisfazioni
però non sono mancate: alcune risposte, sia positive che
negative, hanno manifestato la
volontà, a volte anche il bisogno, di argomentare le proprie
motivazioni, più o meno approfonditamente.
Personalmente, ho apprezzato
molto il laboratorio: oltre ad
aver appreso nuove conoscenze ed averne approfondite altre
che già possedevo sul pagamento delle tasse (argomento
di cui si parla sempre di più,
di questi tempi), interessante (e perché no, divertente) è
stato lavorare in team per uno
scopo nobile - oserei dire - il
che ha contribuito, per quanto
mi riguarda e per quanto penso riguardi anche tutti gli altri
studenti, a farci impegnare con
più forze al lavoro da svolgere,
proprio per l’obiettivo che volevamo raggiungere.
* studente del corso di laurea
in Comunicazione Pubblica e
Sociale, Università di Bologna
2013
Il laboratorio organizzato dalla
Laurea Magistrale in Scienze
della Comunicazione Pubblica e Sociale dell’Università
di Bologna in collaborazione
con l’Agenzia delle Entrate ha
visto la partecipazione degli
studenti, coordinati dal tutor
Pierluigi De Rosa, nella creazione di un prodotto di marketing virale volto alla diffusione
di un’azione doverosa quanto
morale: il pagamento delle tasse, per il bene della comunità
tutta.
Il laboratorio è stato organizzato in due fasi: una prima fase
teorica, in cui il tutor ha spiegato come lavora l’Agenzia,
ha descritto la percezione degli
Italiani rispetto al pagamento
delle tasse e agli evasori, i dati
relativi al pagamento delle tasse e altre informazioni utili ed
una seconda fase pratica in cui
gli studenti, dopo aver deciso a
tavolino un’idea di marketing,
lavoravano al prodotto finale.
Nella prima fase gli studenti
hanno appreso nozioni utili e,
personalmente, alcune sconosciute, riguardo alle credenze
che ruotano attorno al pagamento delle tasse ed agli evasori. Una mia lacuna personale, per esempio, consisteva
nel non sapere che gli evasori
sono un pò meno di quanto si
pensi (credenza piuttosto diffusa, in Italia) e che l’evasione
è più o meno uguale al nord
e al sud dello stivale, variano
Comunicazione
NOTIZIE
14
MASTER
E STAGE UNIVERSITARI
Milvia Guidetti
Negli ultimi anni la collaborazione tra Agenzia Entrate
e Università degli Studi si è
intensificata attraverso la definizione di varie convenzioni
con l’Università di Bologna,
di Ferrara e l’Università Cattolica di Piacenza. Ciò ha consentito, da un lato, la partecipazione dei funzionari dell’AE
a Master e corsi di Alta Formazione, con la finalità di un
aggiornamento professionale
qualificato e il riconoscimento
di crediti formativi universitari, dall’altro di ospitare stagisti
universitari all’interno delle
nostre strutture.
Dal 2002 ad oggi, 175 funzionari hanno partecipato a Master e corsi di Alta Formazione
Universitaria, così suddivisi
(vedi tabella):
MASTER/AF
MASTER
formazione e orientamento per
studenti e neolaureati, al fine
di indirizzare le scelte professionali mediante la conoscen-
MATERIA
REVISORE CONTABILE
65
DIRITTO TRIBUTARIO
67
DIRITTO TRIBUTARIO
INTERNAZIONALE
2
AUDITING INTERNO
1
NUOVE TECNOLOGIE
1
RISCOSSIONE
3
GIUDICI E PROFESSIONISTI
TRIBUTARI
ALTA
FORMAZIONE
N°
FUNZIONARI
DIALETTICA FISCO CONTRIBUENTE
CONTROLLO INTERNO E REVISIONE CONTABILE SOCIETA’ DI CAPITALI
TOTALE
Oltre a gestire le opportunità
riservate al personale interno,
l’Ufficio Formazione comunicazione e sviluppo cura la
realizzazione dei tirocini di
12
5
RETI D’IMPRESA
18
1
175
za diretta del mondo del lavoro e divulgare la conoscenza
del sistema fiscale unitamente
ai valori della legalità fiscale.
Dal 2008 sono stati ospitati
27 stagisti presso i nostri Uf-
fici (Direzione Regionale e
Direzioni Provinciali), legati
ai Master in Revisione contabile, Diritto tributario, Diritto
internazionale e Informatica
giuridica, per un totale di oltre
7.500 ore
Durante il tirocinio, l’attività
di formazione/lavoro è seguita
da un tutor designato dall’università in veste di responsabile
didattico-organizzativo e da
un tutor nominato dall’ufficio
presso cui si svolge.
Al termine dello stage, ogni tirocinante presenta all’Agenzia
e all’Università un elaborato
finale sul progetto formativo
realizzato, che viene pubblicato sulla nostra internet regionale tra il materiale didattico
della formazione.
Da ottobre scorso e fino a gennaio 2013, abbiamo ospitato,
tra gli altri, il dott. Niccolò
Baldi, stagista del Master in
Diritto delle Nuove Tecnologie e Informatica giuridica
dell’Unibo, che ha svolto il
suo tirocinio in direzione re-
gionale, presso
l’Ufficio Accertamento, seguito dalla dott.ssa
Cecilia Gallina
in qualità di tutor.
Il 13 marzo nella sala Ravenna,
il dott. Baldi
ha presentato il
contenuto della
sua
relazione
conclusiva
ai
dirigenti e al
personale
del
settore controlli e riscossione
della nostra direzione. Hanno
partecipato all’evento anche
il direttore regionale Pierluigi
Merletti e il prof. Claudio Di
Cocco, direttore del Master.
Il project work dal titolo
“L’acquisizione diretta di documenti e corrispondenza email – nell’ambito di accessi,
ispezioni, verifiche – dagli
archivi informatici (postazioni
PC e server) di cui hanno disponibilità i contribuenti oggetto di controllo: la utilizzabilità, in sede di accertamento,
dei dati contabili ed extra contabili reperiti” ha trattato un
argomento molto attuale che
è stato seguito con estremo
interesse da tutti i partecipanti,
fornendo lo spunto anche per
una vivace discussione.
Questo primo evento di condivisione di un projet work è
stata un’ ulteriore dimostrazione che lo stage presso i
nostri uffici è un importante
strumento di approfondimento
e di arricchimento per tutti i
partecipanti.
INTERVISTA
15
Intervista
al dott. Niccolò Baldi stagista
Sicuramente l’avere vissuto
dall’interno la realtà di un’ente pubblico prestigoso, quale
l’Agenzia delle Entrate – DR
Emilia Romagna. Esperienza
di fondamentale importanza
per una persona che ha seguito
il mio percorso di studi, oltre
che estremamente utile per la
mia formazione.
Le maggiori difficoltà che ha
incontrato a livello di conoscenze/complessità del lavoro.
La difficoltà maggiore che ho
incontrato durante lo svolgimento del mio lavoro è stata
sicuramente il passaggio da
una prima fase dello stage, caratterizzata da uno studio prettamente scolastico del diritto
tributario e delle norme che
regolano le attività degli uffici, ad una conoscenza maggiormente “tecnico-pratica”
delle stesse, basilare per il
corretto svolgimento delle mie
ricerche e per la redazione del
project work finale. Difficoltà
che ho potuto superare grazie
all’attento aiuto ed alla piena
disponibilità della mia tutor
e dei colleghi che mi hanno
sempre dato ascolto e pazientemente spiegato ciò che per
me era nuovo o che difficilmente riuscivo capire.
Quali criticità tecnico-informatiche ritiene possano
emergere sulle modalità di
acquisizione dei dati utili al
controllo?
La rapida diffusione nella
società civile di molteplici
dispositivi informatici - personal computer, smartphone,
tablet - e il crescente utilizzo
degli stessi finalizzato alla memorizzazione ed allo scambio
di informazioni fa emergere
non poche criticità tecniche
nell’attività degli organi addetti al controllo. Ciò in quanto, per ciascun diverso tipo
di dispositivo sono necessari
differenti strumenti e tecniche per l’acquisizione dei dati
nello stesso contenuti; inoltre,
diversamente da ciò che avviene per i tradizionali supporti analogici, celare dati o
informazioni all’interno di un
supporto informatico è un’attività estremamente semplice
mentre risulta, al contrario,
maggiormente
difficoltoso
rinvenire gli stessi in sede di
accesso.
Quali potrebbero essere, secondo lei, le evoluzioni informatiche utili a migliorare il
processo di acquisizione?
L’attività di acquisizione di
dati informatici necessita non
solo della dotazione, da parte
degli uffici del controllo, di
strumenti che siano “al passo”
con le nuove tecnologie continuamente diffuse, ma anche
Cecilia Gallina - tutor
Non posso che definire la mia
prima esperienza da tutor, per
lo stage di Niccolò, più che
positiva.
Nicolò, già all’inizio del
project work, si è mostrato
piuttosto intraprendente, ma
anche molto disorientato nel
confrontarsi con una materia
che non conosceva, se non per
quanto riferito dagli organi di
informazione.
L’ho visto incuriosirsi e trovare lo spirito per stare ad ascoltare altre persone che, probabilmente anche dando troppe
cose per scontate, gli parlavano - con un linguaggio già
tecnico - di accessi ed acqui-
sizioni, accertamenti analitici
piuttosto che induttivi.
Ho percepito il crescente interesse per la materia fiscale
- e per il nostro lavoro - ed ho
visto che, di giorno in giorno,
la sua idea di equità sociale
era sempre più associata (anche) ad un efficace contrasto
all’evasione fiscale ed al lavoro delle persone che ha avuto
occasione di conoscere nel periodo dello stage.
A conclusione del tirocinio,
Niccolò ha redatto un ottimo
elaborato, tanto che il suo lavoro è stato oggetto di approfondimento nel corso di una
presentazione volta ad espor-
re, ad alcuni colleghi del Settore e dell’Ufficio formazione
ed al Direttore Regionale, i
contenuti del project work e
le possibili implicazioni della,
oramai, costante evoluzione
telematico/digitale sulle attività di “indagine” svolte dagli
uffici dell’Agenzia.
Per concludere, ritengo che
lo stage e la redazione del
project work siano state un valido momento formativo, che
Niccolò abbia saputo sfruttare
al meglio l’opportunità e spero che il master conseguito gli
offra le più valide occasioni di
inserimento professionale.
della conoscenza delle stesse e
del modo in cui i contribuenti
le utilizzano al giorno d’oggi
nello svolgimento della loro
attività professionale. A mio
parere, questo secondo aspetto
si rivela persino più importante del primo, poiché risulterebbe al quanto difficile, se non
impossibile, rincorrere la continua e rapidissima evoluzione
dei dispositivi informatici, non
sempre standardizzati, ma al
contrario appare estremamente utile conoscere l’approccio agli stessi da parte degli
utilizzatori e il modo in cui
questi li adoperano nella loro
quotidianità. Ritengo quindi
fondamentale, non solo un rinnovamento delle metodologie
e degli strumenti, ma anche lo
studio, da parte degli “addetti
ai lavori”, degli elementi conoscitivi di base delle information and communication
technologies e delle best practice suggerite dall’informatica
forense per acquisire ed analizzare i “nuovi” dati digitali.
Una valutazione complessiva
dell’esperienza svolta rispetto
alle aspettative iniziali.
Lo stage presso l’Agenzia delle Entrate si è rivelato un’esperienza molto positiva che
non ha tradito, anzi ha superato, le mie aspettative iniziali.
Mi ha permesso, non solo di
poter coscientemente valutare
quello che potrebbe essere un
mio futuro impiego presso la
pubblica amministrazione, ma
anche di allargare le mie conoscenze all’importante materia del diritto tributario e di
accrescere le competenze che
potrò spendere nel mio futuro
professionale.
2013
Quale ritiene sia stato il valore
aggiunto per avere frequentato
lo stage presso l’Agenzia delle
Entrate?
Comunicazione
NOTIZIE
16
IL NUOVO MEDICO COMPETENTE
DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE DELL’EMILIA-ROMAGNA
Biagio Cunsolo
Il dott. Nunzio Valerio Antonio Mennoia è il nuovo medico Competente dell’Agenzia
delle Entrate dell’Emilia-Romagna, subentra alla dott.ssa
Antonella Marinoni.
Nato a Canosa di Puglia (BA)
è specialista in Medicina del
Lavoro e Professore in “Disabilità e Lavoro” presso l’Università degli Studi di Pavia e
di Torino.
Il nuovo medico, in possesso
dei titoli e dei requisiti formativi e professionali previsti dall’articolo 38 del DLgs
81/08, collabora con i datori
di lavoro dell’Agenzia delle
Entrate dell’Emilia-Romagna
(Direttore regionale e Direttori
provinciali) ai fini della valutazione dei rischi presenti nelle varie strutture e gestisce la
sorveglianza sanitaria dei vari
uffici.
In particolare, svolge le attività previste dall’art.41 del
DLgs 81/08 novellato dal
DLgs 106/09, e precisamente
effettua:
a. visita medica periodica per
controllare lo stato di salute dei lavoratori rilasciando
un giudizio d’idoneità alla
mansione specifica;
b. visita medica su richiesta
del lavoratore, qualora sia
ritenuta dal medico Competente correlata ai rischi
professionali o alle sue
condizioni di salute, suscettibili di peggioramento
a causa dell’attività lavorativa svolta;
c. visita medica in occasione
del cambio della mansione
da parte del lavoratore;
d. visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro
nei casi previsti dalla normativa vigente.
Inoltre, espleta la visita medica preventiva in fase preassun-
tiva e la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a
seguito di assenza per motivi
di salute di durata superiore ai
sessanta giorni continuativi.
Con le due nuove visite previste dal DLgs 106/09, possiamo
dunque affermare che il lavoratore assunto in una struttura
(pubblica o privata) è obbligato a sottoporsi ad una vista medica preventiva ovvero, ad una
visita specifica intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro, attinente ai rischi eventuali cui il lavoratore
stesso potrebbe andare incontro dopo l’assunzione.
Per quanto riguarda invece
la visita a seguito di assenza
superiore ai sessanta giorni
continuativi, il lavoratore, alla
luce di quanto emanato dal
DLgs 106/09, prima di rientrare in ufficio è obbligato a sottoporsi a visita d’idoneità alla
mansione. In parole povere,
in questo caso, possiamo dire
che il lavoratore chi si assenta
per malattia per oltre sessanta
giorni continuativi, di default
perde l’idoneità alla mansione
e per riottenerla occorre che
acquisisca l’ok da parte del
medico Competente.
Il medico Competente, infatti, sulla base delle risultanze
delle visite, esprime uno dei
seguenti giudizi relativi alla
mansione specifica:
a. idoneità;
b. idoneità parziale, temporanea o permanente, con
prescrizioni o limitazioni;
c. inidoneità temporanea;
d. inidoneità permanente.
Il giudizio del medico apposto per iscritto, oltre ad essere
inserito nella cartella sanitaria
di ciascuno, contestualmente
è consegnato al lavoratore e al
datore di lavoro.
In caso di giudizio d’inidoneità temporanea, lo stesso
medico Competente è tenuto a
precisare i limiti temporali di
validità.
In caso d’inidoneità alla mansione specifica, così come
previsto dall’art.27 del DLgs
106/09, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o,
in difetto, a mansioni inferiori
garantendogli però sempre il
trattamento economico corrispondente alla mansione di
provenienza.
Il datore di lavoro è comunque sempre tenuto ad attuare
le misure indicate dal medico
Competente.
CONTRIBUTI
17
VIDEOSORVEGLIANZA
SICUREZZA E PREVENZIONE
NEL RISPETTO DELLA RISERVATEZZA
Aldo La Mendola
1.Telecamera da esterno:
telecamera fissa a circuito
chiuso posizionata all’esterno degli ingressi principali
di ogni sede; TELECAMERA custodia DOME: telecamera fissa a circuito chiuso
in custodia “mini dome”
posizionata all’interno degli
edifici nei pressi dell’area
di front-office che riprenda
l’ingresso degli utenti;
2.Telecamera Dome brandeggiabile: telecamere di
questo tipo sono state posizionate
esclusivamente
presso l’immobile di Via
Marco Polo, 60 – Bologna,
sede della Direzione Regionale e della Direzione
Provinciale di Bologna. Le
due telecamere, situate ai
lati della portineria, sono
orientate verso il parcheggio antistante; sono del tipo
brandeggiante in quanto
dotate di un angolo di ripresa mobile che consente
di controllare le due ali del
parcheggio medesimo. In
quest’ottica è stata prevista
la visione “in presa diretta”
delle immagini, riprese da
queste telecamere, su un
monitor in dotazione agli
addetti alla portineria esterna.
3.Monitor: monitor per sistemi TVCC alta definizione di
dimensione minimo 14’’ per
la visualizzazione in tempo
reale delle riprese delle telecamere.
Il sistema di videosorveglianza è supportato da un UPS ausiliario dimensionato in modo
tale da garantire per tutte le
telecamere e il DVR, almeno
90 minuti di funzionamento
in caso di assenza di energia
elettrica.
L’installazione delle videocamere nelle 20 sedi interessate
è stata preceduta da un iter
Poiché le
telecamere
possono facilitare
l’individuazione
dei responsabili,
i sistemi di
videosorveglianza
tendono a
contenere i
fenomeni criminali
attraverso il
meccanismo sia
della repressione che della
prevenzione
sotto forma di
“deterrenza”
molto articolato, e precisamente, con la ditta aggiudicataria è stato redatto un cronoprogramma dei lavori e sono
stati programmati i sopralluoghi - alla presenza del Capo
Ufficio Risorse Materiali, del
Capo Ufficio Sicurezza, dei
tecnici della Ditta Simetel e
dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
consultati preventivamente in
ottemperanza alle disposizioni del D. Lgs. 81/2008 - per
definire i tempi e le modalità
tecniche delle installazioni,
nonché il posizionamento delle telecamere, con relativo angolo di ripresa.
Inoltre, relativamente al divieto contemplato dall’art. 4 della
Legge 300/70, cioè il divieto
del controllo a distanza dei
lavoratori, il raggiungimento
degli accordi con le Organizzazioni Sindacali territoriali
e le rappresentanze sindacali
unitarie ha costituito la condizione necessaria per l’installazione delle telecamere.
Negli accordi con le delegazioni sindacali locali, sottoscritti in ciascuna DP e nella
DR, sono stati evidenziati i
seguenti elementi:
1.caratteristiche tecniche generali dell’impianto;
2.finalità della sua installazione, con la precisazione che
le immagini acquisite non
potranno in nessun caso essere utilizzate per eventuali
accertamenti sull’obbligo di
diligenza da parte dei lavoratori, né per l’adozione di
possibili provvedimenti disciplinari;
2013
Gli atti ostili registrati nei
confronti del personale e delle
strutture dell’Agenzia e il perdurare della crisi economica,
spesso causa di tensione sociale, hanno reso necessario
innalzare i livelli di attenzione
verso i protocolli, le procedure
e le misure di sicurezza a tutela delle risorse dell’Agenzia.
Per tali motivi, in ottemperanza alle specifiche disposizioni emanate dalla Direzione
Centrale Audit e Sicurezza e
tenuto conto delle istruzioni
fornite dagli Uffici Relazioni
sindacali centrale e regionale,
l’Ufficio Risorse Materiali ha
avviato la complessa e articolata attività negoziale prevista
per l’approvvigionamento e
l’installazione degli apparati
di videosorveglianza presso
tutte le strutture organizzative
regionali, nel pieno rispetto
delle norme vigenti in materia
di privacy e della legge 300/70
(Statuto dei lavoratori) con
esclusione quindi di qualsiasi
valenza di controllo delle prestazioni lavorative o di utilizzo
a fini disciplinari.
Prima di avviare la prevista
procedura sul mercato elettronico è stato predisposto un
capitolato tecnico secondo l’
architettura di progetto ed i
requisiti minimi indicati dalla
DCAMM.
Il sistema di videosorveglianza è stato realizzato tenendo
conto dei seguenti apparati:
Comunicazione
NOTIZIE
18
3.posizionamento delle telecamere, con relativo angolo
di ripresa;
4.durata del periodo di eventuale conservazione delle
immagini registrate, le immagini saranno conservate
per 5 giorni lavorativi, o, in
caso di festività o di chiusura degli uffici, fino ad
un massimo di 7 giorni, al
termine dei quali il sistema
è configurato in modo da
proceder automaticamente
alla loro progressiva cancellazione;
5.precisazione che all’impianto non potrà essere
apportata alcuna modifica,
se non in conformità al dettato dell’art. 4 della Legge
300/70.
I lavori di installazione hanno
avuto inizio in data 7 gennaio
2013 presso la Direzione Provinciale di Piacenza e si sono
conclusi il 4 febbraio 2013
presso l’Ufficio Territoriale di
Lugo.
In attuazione dell’obbligo
previsto all’art. 13 del
Codice della Privacy, le
zone oggetto di ripresa
sono segnalate mediante avvisi sintetici affissi
in prossimità delle telecamere, in un formato
e un posizionamento
tali da risultare chiaramente visibili a coloro
che accedono all’area
riservata.
Il Titolare del trattamento dei dati personali derivante dall’impiego del sistema descritto
è l’Agenzia delle Entrate. Gli adempimenti
che la legge vigente
pone a carico del titolare sono effettuati dal Direttore
Regionale quale “Responsabile Coordinatore”.
Il Direttore Regionale, in qualità di “Responsabile coordinatore” del trattamenti dei
dati, a seguito dell’attivazione
dei sistemi di videosorveglianza nelle varie strutture, ha affidato ai Direttori Provinciali la
responsabilità del trattamento
dei dati personali relativi al sistema medesimo con l’obbligo
di nominare, con atto formale
di designazione, i singoli incaricati indicandone i compiti
e fornendo dettagliate istruzioni per il trattamento dei dati.
Relativamente alla Direzione
Regionale la responsabilità
del trattamento è stata affidata
al Capo Ufficio Risorse Materiali.
L’art. 134 del Codice della
Privacy definisce “videosorveglianza” il trattamento effettuato con strumenti elettronici
di rilevamento immagini.
Sempre più spesso le Amministrazioni utilizzano i sistemi
di videosorveglianza come
strumento di “rassicurazione”,
perché offrono il vantaggio di
dare una risposta immediata
al sempre più diffuso senso di
insicurezza dei cittadini. Nel
sistema complessivo della SICUREZZA la tecnologia svolge un ruolo molto importante.
Si tratta di dispositivi piuttosto
delicati che, per il loro corretto
utilizzo sul territorio, devono
saper coniugare sia il valore
della sicurezza sia quello della
PRIVACY.
Poiché le telecamere possono facilitare l’individuazione
dei responsabili, i sistemi di
videosorveglianza tendono a
contenere i fenomeni criminali attraverso il meccanismo
sia della repressione che della prevenzione sotto forma di
“deterrenza”.
Il Codice in materia di protezione dei dati personali
- D.Lgs 196/2003 - tutela il
diritto,
costituzionalmente
garantito, alla riservatezza.
D’altra parte anche la tutela
della sicurezza è un’esigenza
sempre più avvertita dall’opinione pubblica. Per bilanciare
tali interessi, che in materia
di videosorveglianza possono
essere contrapposti, il Garante
ha elaborato il “Provvedimento Generale sulla Videosorveglianza” emesso in data 29
aprile 2004, contenente una
disciplina più compiuta ed organica, con la precisazione dei
principi e degli adempimenti
che devono essere posti in essere dal Titolare del trattamento che effettua la videosorveglianza.
Il Provvedimento in particolare prevede che il trattamento
dei dati personali debba essere
effettuato nel rispetto dei principi di liceità, necessità e proporzionalità. Occorrerà pertanto ottemperare alle prescrizioni di seguito sintetizzate.
1.Il trattamento dei dati derivanti dall’utilizzo del sistema di videosorveglianza
viene effettuato per ragioni
di sicurezza, in particola-
re di tutela dell’incolumità dei lavoratori e di tutela
del patrimonio aziendale e
nel rispetto, oltre che della
disciplina in materia di protezione dei dati, delle norme
dell’ordinamento civile e
penale;
2.I dati personali oggetto di
trattamento vengono raccolti e registrati per esclusive
ragioni di sicurezza e non
possono essere utilizzabili
per operazioni di trattamento incompatibili e non connesse a tali finalità;
3.La collocazione delle telecamere rispetta il principio di
pertinenza stabilito dall’art.
11 del Codice privacy e
pertanto consente la ripresa
e la registrazione delle sole
immagini indispensabili al
raggiungimento delle finalità perseguite;
4.Il tempo di conservazione
deve essere limitato a poche
ore o, al massimo, alle ventiquattro ore successive alla
rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore
conservazione in relazione
a festività o chiusura degli
uffici, nonché nel caso in
cui si debba aderire ad una
specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria
o di polizia giudiziaria. Solo
in casi specifici, per peculiari esigenze tecniche o
per la particolare rischiosità
dell’attività svolta dal titolare del trattamento, è ammesso un tempo più ampio
di conservazione dei
dati, che non può comunque superare la
settimana. Il sistema
impiegato deve essere
programmato in modo
da operare, al momento prefissato, la cancellazione automatica
da ogni supporto con
modalità tali da rendere non utilizzabili i dati
cancellati;
5.Possono avere accesso alle immagini
unicamente i responsabili del trattamento
e gli incaricati puntualmente individuati con
atto di nomina;
6.In ogni caso le immagini
non potranno mai essere destinate da parte del Titolare
del trattamento a pubblicazione o diffusione;
7.vietato l’utilizzo delle
immagini per finalità di
controllo anche indiretto
sull’attività lavorativa dei
dipendenti.
CONTRIBUTI
19
GESTIRE CON RESPONSABILITÀ IL TRIBUTO
NELLA SOCIETÀ ITALIANA DEL TERZO MILLENNIO
Christian Attardi
mocrazia rappresentativa.
Il tributo è una “prestazione
patrimoniale imposta” necessaria ad alimentare la sussistenza della vita sociale, che
ogni cittadino corrisponde allo
Stato in ragione della propria
capacità contributiva ed in
base ad una legge approvata
dal Parlamento espressione
della sovranità popolare.
Il tributo, basandosi sul consenso, è dunque una delle più
alte espressioni di democrazia:
pagando il tributo si finisce per
conferire dignità al cittadinocontribuente.
La dignità del soggetto passivo del tributo porta con sé il
più alto valore della sovranità
repubblicana appartenente al
popolo.
Il fatto stesso di contribuire
alle spese pubbliche conferisce dignità di cittadino all’individuo di una collettività organizzata.
Nel nostro ordinamento democratico, l’assolvimento del
tributo dovrebbe rappresentare un vero e proprio statussymbol. Ciò che dà dignità di
cittadinanza alla persona non
dovrebbe essere il possesso di
questo o quel feticcio, ma l’essere in regola con l’assolvimento dell’obbligo tributario.
L’indegnità di chi evade od
elude il tributo coincide con
la sporcizia di chi, ribellandosi
al tributo, si ribella alla stessa
democrazia partecipativa.
Cosa c’entra l’Amministrazione finanziaria in tutto ciò? Che
ruolo abbiamo noi?
La responsabilità di gestire un
pezzo di democrazia (l’imposizione del tributo) con serietà,
Il fatto stesso
di contribuire
alle spese
pubbliche
conferisce
dignità di
cittadino
all’individuo di
una collettività
organizzata
ragionevolezza, rigore, professionalità e, permettetemi di
dire, consapevolezza.
Consapevolezza che toccare
il tributo non è un lavoro qualunque.
L’importanza
del
ruolo
dell’Amministrazione finanziaria del nostro Paese fu
sottolineata con forza già da
Luigi Einaudi in epoca prerepubblicana.
Nell’articolo intitolato “Leggi
tributarie giuste e funzionari
scelti”, apparso nel Corriere
della Sera del 3 aprile 1918,
egli non mancò di rimarcare
“lo zelo veramente encomiabile con cui i funzionari procedettero alla scoperta della verità attraverso ad ostacoli spesse
volte grandissimi”.
Einaudi si riferiva al maxi
gettito derivante dal recupero
dell’imposta sui sopraprofitti
di guerra, preventivato in 50
milioni di Lire e consuntivato
invece per 338,5 milioni. E tra
le cause di tale abbondanza finanziaria, l’Autore individuò
anche l’eccellente operato del
Fisco.
L’articolo di Einaudi spicca
per impressionante attualità.
Ne riporto qualche passo (i
corsivi sono dell’Autore).
“Non può escludersi che talvolta qualche eccesso di zelo
siasi verificato; e che i redditi
presunti, nei casi dubbi, dalle
agenzie delle imposte non siano stati in qualche caso valutati in cifra superiore al vero.
Ma è questo un fatale retaggio
del sistema finora invalso, per
l’imposta di ricchezza mobile,
di non investigare il reddito
effettivo del contribuente, ma
2013
L’idea di scrivere queste brevi considerazioni deriva dalle
sollecitazioni che mi sono arrivate ascoltando, in occasione di un recente convegno in
Modena, le parole del prof.
Gianni Marongiu, ordinario di
diritto tributario nell’Università di Genova e già sottosegretario alle Finanze.
Le riflessioni che vorrei esprimere derivano da una presa
d’atto: nello svolgimento quotidiano della nostra attività di
civil servants troppo spesso
trascuriamo l’alto valore sociale e culturale della nostra
azione.
Abbiamo realmente consapevolezza di quale sia il significato di gestire in prima
persona l’applicazione dei tributi imposti dall’ordinamento
repubblicano? Siamo davvero
consapevoli di quale sia il ruolo, la funzione, dell’Amministrazione finanziaria nel contesto della nostra organizzazione
pubblica e della società italiana di questo tempo?
Forse no.
Gestire il tributo non è attività neutrale, dal punto di vista
individuale, sociale, culturale,
collettivo.
Troppo spesso, ci ricorda Marongiu, alcuni settori della
politica predicano una nozione di tributo confinante con
l’oscenità, coincidente con il
“mettere la mani nelle tasche
degli Italiani”. Come se il tributo fosse l’oggetto di un furto
con destrezza o di una rapina.
Il tributo è nulla di tutto questo.
Esso ha in sé, in realtà, uno dei
semi più ricchi e fecondi di de-
Comunicazione
NOTIZIE
20
un reddito approssimativo,
medio, presunto a seconda di
criteri arbitrari e variabili e
sempre più o meno lontano dal
vero”.
Segue un’affermazione lapidaria e di cristallina verità:
“Una volta messi sulla china
del reddito medio (…) e presunto (…) non si sa più dove
si va a finire. Si oscura il criterio dell’equa ripartizione
dell’imposta”. Se si trascura
la realtà, secondo Einaudi, “si
cade nell’arbitrio, nella media,
per cui vanno famosi i ruoli
dell’imposta di ricchezza mobile, i cui dati, per ammissione
concorde della finanza e dei
contribuenti, tutto significano,
fuorché la verità”.
Il fenomeno delle “quote inesigibili”, che cronicamente
annacquano l’attivo patrimoniale del bilancio dello Stato
con crediti fiscali destinati al
macero, era tristemente noto
anche nel primo dopoguerra.
Vorrei continuare a citare Einaudi:
“La prima condizione, però,
affinché la verità si conosca è
che le leggi di imposta rispondano al senso universale di
giustizia”.
“Le leggi d’imposta debbono essere, sostanzialmente e
non solo formalmente, diritte
ed oneste. Solo a questa condizione possono riscuotere
l’ubbidienza volenterosa dei
cittadini”.
Non voglio e non posso giudicare il tasso di equità di cui
sono intrise le moderne leggi
fiscali; ma quel che è certo è
che la tecnica legislativa utilizzata lascia molto a desiderare e costringe sempre più i
funzionari del Fisco alla ricerca della giusta interpretazione
anziché della giusta imposizione. Il funzionario fiscale
si fa esegeta, glossatore e, a
fatica, se rimangono tempo e
forza, applicatore delle regole
tributarie.
Segue poi una parte profonda
dell’articolo di Einaudi, che
tocca nuovamente la nostra
attività:
“Occorrono dunque leggi semplici, perequate, senza trabocchetti ed inflessibili. Ma qualunque legge, anche ottima, a
nulla gioverà se ad applicarla
non sia chiamato un corpo di
funzionari colto, indipendente,
ben pagato, sussidiato da una
giusta magistratura tributaria”.
Sembra di leggere parole scritte oggi e non un secolo fa.
L’appello di Einaudi è a un
corpo normativo di alto profilo, composto da disposizioni
ben scritte, chiare e sostanzial-
CIAO NEVE...
mente indirizzate alla giusta
imposizione; ma è un appello
anche alla giusta valorizzazione dell’apparato amministrativo dei funzionari tributari,
a cui devono essere garantiti,
per effetto della sua qualificazione professionale, l’indipendenza, una retribuzione
adeguata e dignitosa, il sussidio di una giustizia tributaria
qualificata e autorevole.
Non è tutto. Prosegue così Einaudi:
“Quei funzionari i quali accertarono per il 1914-15 una
imposta di guerra di ben 338,5
milioni, invece dei 50 previsti,
hanno stipendi miserabili, da 2
a 6 mila lire lorde, insufficienti
a mantenere il decoro necessario in confronto con i contribuenti a cui applicano talvolta
i milioni di lire di imposte in
un solo accertamento”. “Perciò, non di rado, i meno forti
se ne vanno; e con stipendi
tripli o quadrupli passano alle
dipendenze del contribuente,
il quale si gioverà dell’opera
loro per impiantare la sua contabilità in modo che la finanza
non ci possa scoprire dentro il
vero”.
Parole che sono pietre.
“Tutti debbono essere garantiti contro le inframmettenze del
potere politico, dei deputati e
delle autorità locali”.
La conclusione dell’articolo
einaudiano è un saggio per il
tempo attuale:
“Dinanzi a funzionari colti ed
indipendenti, anche i contribuenti, tutelati da magistrature
imparziali, si troveranno più
a loro agio. E la psicologia
odierna, per cui tutti si stupiscono di dover pagare, si muterà nell’altra per cui tutti sentiranno il dovere di pagare”.
Acquistiamo, dunque, colleghi, consapevolezza circa
l’importanza storica e moderna del nostro ruolo e raccogliamo l’appello di Einaudi a
coltivare la preparazione individuale e l’indipendenza da
ogni tipo di legame.
Cultura ed indipendenza costituiscono la chiave, nel pensiero einaudiano, per elevare
l’Amministrazione finanziaria
al ruolo determinante di volano del cambiamento, di mentalità e culturale.
Solo così avremo assolto ai
nostri doveri e potremo davvero essere legittimati ad avanzare pretese. Recuperiamo la
nobile nozione di tributo e,
consapevoli del nostro ruolo,
rendiamo con serietà e rigore
il nostro contributo per migliorare il nostro Paese.
NOTIZIE
21
DALLA REPUBBLICA CECA A BOLOGNA PER FISCALIS…
IN AUTOBUS!
Caterina Longo - Giulietta Motola
autobus, dopo un viaggio di ben
15 ore. Alla stazione degli autobus l’abbiamo accolta e accompagnata in albergo per qualche
ora di necessario riposo.
Il lunedì mattina, al suo arrivo in Direzione regionale, la
collega ha incontrato il capo
dell’Ufficio Formazione e Sviluppo, Anita Pezzetti, che le ha
dato il benvenuto, affidandola
poi alle cure del tutor, Caterina
Longo dell’Ufficio Fiscalità
delle imprese e finanziaria della
Direzione regionale.
Quest’anno, oltre ad illustrare
il generale funzionamento dei
diversi Uffici preposti al perseguimento dei fini istituzionali
dell’Agenzia, la visita di lavoro
ha coinvolto da vicino l’Ufficio
Antifrode, istituzionalmente
preposto allo studio, prevenzione e contrasto delle frodi, e ha
riguardato anche le attività di
tutti gli Uffici che, per diverse
ragioni, operano nel contrasto
alle frodi IVA.
La collega ha poi trascorso
un’intera giornata alla Direzione Provinciale di Bologna.
Accolta dal Direttore Provinciale, Patrizia Zamboni, è stata
2013
Nel solco di una consuetudine ormai consolidata, anche
quest’anno la Direzione Regionale ha ospitato, nell’ambito
del Programma europeo Fiscalis, dal 18 al 22 marzo 2013,
una collega estera proveniente
dalla Repubblica ceca, Lenka Vantuchova, responsabile
presso l’Ufficio finanziario di
Frydlante nad Ostravici del
team che si occupa della lotta
alle frodi IVA.
Come molti di noi sanno, il programma Fiscalis è un’iniziativa
finanziata dall’Unione Europea
con l’obiettivo di migliorare le
competenze e gli strumenti di
contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, attraverso la
conoscenza dei diversi sistemi
tributari e lo scambio di metodologie e procedure.
Nel rispetto degli obiettivi del
quadro strategico fissati dal Comitato Fiscalis della Commissione Europea, il programma
ha tenuto conto delle richieste
e degli interessi espressi dalla
collega della Repubblica Ceca.
Lenka, infatti, coerentemente
con l’attività svolta nel proprio
Paese, desiderava approfondire
le problematiche connesse alle
frodi nell’IVA, in particolare, le
metodologie, le procedure e gli
strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate nel contrasto
alle “frodi carosello”. Abbiamo
quindi cercato di programmare
la visita in funzione di quest’obiettivo, con l’auspicio che si
potessero creare le condizioni
per un effettivo confronto tra
le diverse esperienze lavorative
dei due Stati membri.
La collega ospite, che vive e
lavora a Ostrava, è arrivata a
Bologna domenica mattina, in
Comunicazione
NOTIZIE
22
accompagnata dal collega Santo Pellicanò dell’Area imprese
di medie dimensioni, che le ha
mostrato l’organizzazione ed il
funzionamento degli uffici della DP e dell’Ufficio Territoriale.
Nel corso delle attività svolte,
l’ospite ha avuto l’opportunità
di vedere da vicino un accertamento condotto dalla DP su un
caso di suo interesse.
L’ultimo giorno, venerdi, è
stato dedicato al confronto tra
i sistemi fiscali italiano e ceco,
dal quale sono emerse alcune
interessanti differenze. Ad
esempio, abbiamo appreso, non
senza stupore, che la tassazione
sul reddito delle persone fisiche
è proporzionale e con un’ali-
quota unica del 15% (!).
Anche l’imposizione diretta
sulle società è risultata estremamente vantaggiosa; infatti,
la Repubblica Ceca, tassa il
reddito delle società con l’aliquota del 21%.
Per quanto riguarda l’IVA, le
differenze interessano principalmente le aliquote ridotte:
nel sistema Ceco – a differenza
di quello Italiano – è prevista
una sola aliquota ridotta, pari
al 15%.
Lenka è stata molto colpita
dalla complessità del nostro
sistema fiscale e dall’elevato
numero di imposte applicate
nel nostro Paese. D’altro canto,
è rimasta molto impressionata
dall’ampiezza delle banche
dati in possesso dei nostri Uffici, contenenti informazioni di
carattere anche internazionale.
La buona riuscita di quest’esperienza va ricercata non solo
nel lavoro svolto dal tutor e dai
diretti organizzatori dell’iniziativa, ma anche nell’impegno e
nello spirito di condivisione
del progetto profuso da tutte
le persone coinvolte che, con
entusiasmo e senso di abnegazione, hanno dedicato tempo
e risorse, anche oltre l’orario
di lavoro, per rendere il più
piacevole possibile il soggiorno
della collega straniera.
Non fosse altro che per onorare la conosciuta ospitalità
bolognese, abbiamo cercato di
offrire a Lenka anche un assaggio della storia e della cultura
della città, compresa quella
culinaria. Infatti, dopo averle
mostrato i luoghi più importanti
e caratteristici, per coronare
adeguatamente la parte ludica
della visita, la sera precedente
la partenza abbiamo brindato in
una delle osterie più popolari e
conosciute del centro storico.
Nel giorno conclusivo della
visita, il Direttore Regionale ha
voluto salutare personalmente
l’ospite, esprimendo l’auspicio
che le sue aspettative iniziali
fossero state pienamente soddisfatte. E insieme hanno fissato
l’incontro con una foto ricordo.
I PENSIERI DEL CUORE
Sandra Amovilli
I pensieri del Cuore
di Sandra Amovilli
Presentazione
Ai miei genitori
‘Le lacrime sono il ghiaccio dell’anima che
si scioglie e a chi piange tutti gli angeli sono
vicini’ Hermann Hesse
‘E stringere le mani per fermare qualcosa che
è dentro me, tu chiamale se vuoi, emozioni’
Lucio Battisti
Un premio Nobel ed un cantautore dei giorni
nostri: personalità e tempi molto diversi, sullo stesso, grande, quanto inafferrabile tema,
le emozioni.
Nascono così ‘I pensieri del cuore’, dove il
cuore è mente e la mente è cuore; scrivendoli,
non ho cercato di essere originale ‘per forza’,
ho invece tentato di essere semplice, perchè
credo che solo nelle cose e parole semplici
risieda la vera originalità. Per questo i miei
pensieri non si rivolgono ad un pubblico di
‘nicchia’ ma a tutti. Se raggiungeranno il vostro cuore saranno musica e il mio sogno diventerà realtà...
La Valigia
La tua Valigia si chiude appena
contiene abiti sdruciti
non alla moda
documenti in ordine casuale
è tutto un disordine
Ma custodisce l’immenso,
il tuo cuore
La porti sempre
con te
Ed è volata via
con te
in un giorno di pioggia
Dedico questo pensiero
all’amico Mauro, scomparso
prematuramente in un giorno
di pioggia