l`era urbana - Ordine Architetti Roma

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l`era urbana - Ordine Architetti Roma
COMUNICATO STAMPA
“L’ERA URBANA”
Un viaggio televisivo dentro i cambiamenti politici, sociali, economici e tecnologici,
che hanno determinato l’affermarsi di un nuovo modello di città europea, ridisegnato
dalle molteplici identità della moderna società multietnica e multiculturale.
La serie televisiva “L’Era Urbana” è prodotta dalla Rai in collaborazione con il dipartimento di
Videocomunicazione dell’Ordine degli Architetti di Roma, nato per iniziativa di Amedeo
Schiattarella, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma. Il Programma, che si avvale del
coordinamento scientifico della professoressa Renata Bizzotto, è curato dallo storico dell’arte
Marta Francocci e diretto dal regista antropologo Giorgio de Finis, andrà in onda su Rai 1
nella rubrica di arte e cultura Magazzini Einstein, trasmessa da Rai Educational condotta da
Giovanni Minoli. In palinsesto quattro puntate di trenta minuti, il 6,13, 27 dicembre e il 3
gennaio all’ 1.00 (di notte).
“L’opportunità di realizzare una trasmissione dedicata alla storia urbana e sociale in anni di
profondi e rapidi mutamenti delle città, nasce dalla consapevolezza che la qualità delle
trasformazioni urbanistiche è un diritto civile oltre che una necessità – sostiene Amedeo
Schiattarella – e per comunicare i valori della cultura architettonica al grande pubblico,
abbiamo avviato la collaborazione con Rai Educational.” Dopo altri programmi di successo
come Metropolis e I grandi maestri dell’Architettura (Sky Tv) e L’era Urbana 1 (Radio Rai 3)
è ora la volta della seconda serie televisiva dell’Era Urbana che propone una serie di temi
ineludibili per comprendere quale sarà il volto delle metropoli del vecchio continente nel terzo
millennio.
Quanto pesa l’Europa sulla terra? Quanto sono cambiate negli ultimi venti anni le sue città
sotto la spinta delle nuove tecnologie e per l’azione di amministratori e costruttori? Le
esigenze degli abitanti e l’affermarsi di uno Starsistem dell’architettura hanno inciso in maniera
determinante nelle trasformazioni? E ancora: se è vero come sosteneva il filosofo Derrida
padre del decostruzionismo che “l’Europa si definisce per il suo spingersi esemplarmente
verso ciò che essa non è.. ” qual è il bilancio del lungo tirocinio della modernità
nell’incontro con “l’altro”, quale la forma e i riti che le nuove identità e religioni imprimono
oggi alla città? Questa e tante altre risposte sono nel contenuto de L’Era Urbana, “Un
programma – come spiega Marta Francocci - che non vuole raccontare i progetti, ma il
senso del cambiamento epocale in corso”. L’Era urbana” è quest’anno una storia in quattro
capitoli, quattro puntate per un azzardo televisivo come lo fu il suo debutto radiofonico nel
2004 quando, nello stile asciutto di RAI Radio 3, raccontava l’architettura attraverso le opere
che più trasmettevano il senso di transitorietà proprio di questa epoca. La serie trasmessa da
Rai Educational è una inchiesta sull’urbanistica attuale del nostro continente per riflettere
sull’esistenza ancora o meno di una città europea, di un modo di vivere europeo e su i
privilegi ai quali saremo costretti a rinunciare in quanto esseri umani urbani nel prossimo
futuro. “La nuova serie de L’Era Urbana affronta il profilarsi imminente di questi scenari –
dice Giorgio de Finis – chiamando al confronto intellettuali di spicco nelle discipline che
studiano lo sviluppo della civiltà urbana.” Protagonisti delle quattro puntate studiosi del
calibro di Jacques Le Goff, storico, Giacomo Marramao ed Emanuele Severino, filosofi,
Zygmund Bauman ed Edgard Morin, sociologi, intervistati insieme ad architetti di primo piano
come Paolo Portoghesi, Vittorio Gregotti, Italo Rota.
L’Era Urbana è dunque un ritratto in quattro parti dell’Europa contemporanea. La prima
puntata illustra il momento del cambiamento vissuto oggi dal vecchio continente; la seconda è
dedicata alla periferia come laboratorio sociale; la terza affronta il tema della rifondazione
della città europea in versione global – city, l’utima riguarda l’esito urbano del manifestarsi
delle fedi religiose.
Ufficio Stampa Ordine Architetti di Roma :
Luca de Angelis 328.0659197 06.77591808 [email protected]
Segreteria Ordine Architetti di Roma
Alessandra Ronchetti 06.97604507 [email protected]
Informazioni: tel. + 39 06 97604598/61
SINOSSI DELLE PUNTATE
Prima Puntata – La rifondazione delle città europee: la forza del vecchio modello e
l’aspirazione a diventare global-cities.
Che ruolo hanno oggi città come Roma, Parigi, Barcellona, Londra davanti all’avanzare di un
modello di megalopoli sempre più uniformato fra oriente e occidente, fra paesi ricchi e poveri?
Come hanno voluto riprogettare il proprio futuro città come Torino, Marsiglia, Bilbao. Lo star
sistem dell’architettura ha aiutato l’affermarsi di una cultura della città che con operazioni di
marketing ha voluto imporsi anche al di là della forza di attrazione del proprio paese di
appartenenza? Come i tragici eventi che hanno scosso la vita recente di alcune città, dalla
guerra agli attentati, hanno risvegliato il senso civico e il desiderio di partecipare coralmente
alle decisioni di amministratori e developers?
Seconda Puntata – Lungo i confini: gli altri e l’esito urbano delle fedi
Quali sono i confini d’Europa, dove finisce l’occidente e inizia l’oriente? Sarajevo, Istanbul
sono o diventeranno città europee? Come si sovrappongono nella città contemporanea le
invenzioni del mondo orientale con quelle propriamente europee? Cos’è la città per le grandi
religioni monoteiste? Esiste un Islam democratico pronto a fare il suo ingresso in Europa?
Terza Puntata - Il crollo dell’ordine eterno: la città e la coscienza planetaria
Con l’avvento della modernità liquida, come il sociologo Zygmund Bauman chiama la fase
della mondializzazione che stiamo vivendo, l’Europa è costretta a rivedere le proprie certezze
davanti ai grandi cambiamenti e ai nuovi conflitti in corso, e a rinegoziare i rapporti che la
legano al resto del pianeta. Mentre in oriente e nel mondo islamico la modernità globalizzata
sta comportando trasformazioni o resistenze - e dunque conflitti - epocali, l’Europa sembra
piegata a riflettere sulla propria identità e sul proprio mandato universale. I grandi intellettuali
che hanno fatto la storia della cultura di questo continente, come Jacques Le Goff o Edgard
Morin, dichiarano ancora la loro fiducia nel Vecchio Continente. Come reagisce il nostro
modello davanti a sollecitazioni planetarie, davanti al desiderio di identificazione, di
appartenenza o al rigetto intransigente dei propri valori. Quali sono i privilegi ai quali per
garantire il suo futuro l’Europa dovrà rinunciare?
E come reagiscono le sue città - i luoghi che per secoli hanno incarnato l’essenza della
cultura e della vita collettiva dell’Europa?
Quarta Puntata - L’appartenenza, la paura e le periferie urbane
“Quando ero ragazzo mi chiedevo sempre: cosa pensa un architetto di me per credere che io
possa vivere in un luogo così”. Questo si chiede Daniel Picouly, firma di culto della
letteratura francese figlio di immigrati cresciuto nelle banlieu, quelle stesse che acceso la
rivolta lo scorso autunno. Il fallimento delle banlieu francesi, luoghi di “lungo-degenza” sociale,
tagliati fuori dal sistema di irrigazione del processo urbano parigino, marchiati dall’espulsione.
Parlano due giovani immigrati del “93” la periferia a est di Parigi. Siamo a Bondy, luogo
storico dell’immigrazione italiana, spagnola e algerina fino agli anni ’70 oggi abitata soprattutto
da magrebini e africani. Qui la disoccupazione sfiora l’80% e chi può pagare poco più di
sette euro al mese per un posto macchina è considerato un privilegiato. Il confronto con la
periferia italiana. La paura e la tradizione di ospitalità e scambio che la città per suo statuto
svolge. Ricorda il sociologo della città Giandomenico Amendola le parole di Pomponio che
volevano la città antica un luogo capace di accogliere “i nemici, i viandanti e i vinti”, quelli
che oggi Bauman chiama le “vite di scarto”, uomini e donne trasformati dal nuovo statuto
globale non in riserve – come erano i disoccupati, gente in attesa di rientrare a far parte del
sistema produttivo - ma in rifiuti permanenti. Servono le mura per difendersi? Serve la
polizia per far fronte all’incalzare di questa anti-città che raccoglie quote di popolazione tagliate
fuori dalla mobilità sociale e dai beni di consumo?
PRINCIPALI INTERVENTI
Marina ABRAMOVIC (artista)
Giandomenico AMENDOLA (sociologo urbano)
Alessandro ANSELMI (architetto)
Michele AQUILA (architetto)
Marc AUGE (antropologo)
Pier Vittorio AURELI (storico dell’architettura)
Pio BALDI (direttore DARC)
Zygmunt BAUMAN (sociologo)
Homi BHABHA (sociologo)
Abdennour BIDAR (filosofo)
BIN Wang (filosofo)
Renata BIZZOTTO (architetto)
Stefano BOERI (architetto)
MARIO BOTTA (architetto)
Franco CARDINI (storico)
Claudia CONFORTI (storica dell’architettura)
5+1 (architetti)
Claudio DE ALBERTIS (presidente ANCE)
Massimo DONA’ (filosofo e musicista)
Peter EISENMAN (architetto)
Manuel GAUSA (architetto)
Vittorio GREGOTTI (architetto)
Franco KARRER (urbanista)
Gilles KEPEL (sociologo e islamista)
Jannis KOUNELLIS (artista)
IAN + (architetti)
Jacques LE GOFF (storico)
Giacomo MARRAMAO (filosofo)
Predrag MATVEJEVIC (saggista e scrittore)
Luca MONTUORI (architetto)
Edgar MORIN (sociologo)
Dominique PERRAULT (architetto)
Daniel PICOULY (scrittore)
Paolo PORTOGHESI (architetto)
Franco PURINI (architetto)
Atik RAHIMI (scrittore e fotografo)
Renato RIZZI (architetto)
Marco ROMANO (esperto di estetica della città)
Italo ROTA (architetto)
Livio SACCHI (architetto)
Elmar SALMAN (teologo)
Amedeo SCHIATTARELLA (architetto)
Emanulele SEVERINO (filosofo)
Giuseppe STRAPPA (architetto)
Silvano SUSI (presidente ACER)
Sandro VERONESI (scrittore)
Cino ZUCCHI (architetto)
COLLABORAZIONI E CONTRIBUTI
ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili
con la partecipazione di: Acquario Romano s.r.l
DARC – Direzione per l’Architettura e le Arti contemporanee del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali; Consiglio Regionale del Lazio; Provincia di Lecce; Festival della Filosofia –
Fondazione Musica per Roma; ACER - Associazione Costruttori Edili di Roma e provincia