Ecco l`asse Pd - Cinque Stelle
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Ecco l`asse Pd - Cinque Stelle
partitodemocratico.it bersani2013.it G i M Le opinioni e i fatti Giovani In Movimento - Vasto Redazione: 346.2238227 - [email protected] GiovaniInMovimento @diMicheleMarisi 25x35.indd 1 Anno 2016 n. LV - aprile/agosto Una legislatura di quindici anni per il centrosinistra, una notte infinita per la città Buonanotte, Vasto Cambia il volto del Primo Cittadino ma non la sostanza e nemmeno l’essenza Tutto come prima. Le elezioni comunali non hanno cambiato di una virgola lo stato delle cose. Francesco Menna è Sindaco di Vasto, l’Editoriale “R” come riciclati di Marco di Michele Marisi Altro che rinnovamento! La prima repubblica cittadina è tornata al governo della città con Francesco Menna. Anzi, è rimasta. D’altronde nessun altro più di Lapenna ha rappresentato la politica fatta di spartizioni col bilancino, strapuntini e soccorsi rossi. E Francesco Menna ne è la prosecuzione. Altro che rinnovamento promesso in campagna elettorale, urlato dai palchi per convincere chi aveva capito che dietro quel volto angelico si nascondevano gli stessi personaggi che da dieci anni tengono sotto scacco una città intera! Ma chi anche difendeva il 38enne che prometteva un ricambio generazionale di stampo renziano, si è dovuto ricredere nel giorno della nomina degli Assessori ed in quello della prima seduta del Consiglio comunale. Tutto col manuale Cencelli alla mano: riconfermato Assessore Luigi Marcello, già componente della Giunta Lapenna; rinominata Lina Marchesani, inconsistente amministratore per ben due legislature con Lapenna Sindaco ed ora ancora al suo posto; rieletto alla Presidenza del Consiglio Giuseppe Forte, da dieci anni seduto lì. Tutti sulle stesse poltrone: Menna ha voluto premiare la Giunta Lapenna che in dieci anni ha ridotto Vasto ad una periferia della periferia. Lo stesso ex Sindaco ora siede tra i banchi del Consiglio comunale e rimane saldo all’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. E Vincenzo Sputore? Capogruppo del Pd. D’altronde non poteva essere diversamente: Francesco Menna è stato lo strumento del centrosinistra per tenere ancora la mani sulla città. Un po’ di libertà in campagna elettorale per non mostrare i fili con cui veniva mosso, facce nuove appiccicate ai muri per dare la parvenza di novità e poi, una volta vinte le elezioni, le mani dei soliti sono tornate sul Palazzo e su Francesco Menna, costretto ad obbedire agli ordini di scuderia. La “R” di rinnovamento non è andata a farsi friggere…è rimasta. Ma solo la “R”, la stessa di riciclati. I soliti noti sono tornati nelle stanze del potere, a gestire quel che è rimasto ancora. ma Luciano Lapenna è ancora il Primo Cittadino, seppur ufficioso. Come se fosse un’unica legislatura di quindici anni. Cambia il volto sotto il quale c’è scritto “Sindaco”, ma non mutano i personaggi che gestiscono di fatto il potere, non è diverso il modus operandi; non cambieranno quegli amici delle associazioni di sinistra che vanno a pietire incarichi e strapuntini, affidamenti diretti e assunzioni clientelari. La fila di fronte la porta della stanza del Sindaco è sempre la stessa: le solite persone, i soliti volti. C’è solo una presenza ingombrante in più nella stanza del Primo Cittadino: l’ex, Lapenna. Piantonato in Comune come se non fosse mai andato via. D’altronde è Consigliere comunale, entrato “grazie” alla vittoria del centrosinistra. E Francesco Menna deve tutto a lui, oltre che al comitato (non quello elettorale) che lo ha mosso come fosse un burattino. È un burattino, d’altronde. Nei cinque anni precedenti in cui è stato Consigliere comunale, il lavoro che ha svolto è stato praticamente pari allo zero. Tre o quattro interventi in Consiglio comunale, quando L’inciucio Lapenna glielo chiedeva o quando il Pd ne aveva bisogno. Non un atto concreto per la città. E ora qualcuno vorrebbe far credere che è il nuovo salvatore della Patria? No. Imparare copioni a memoria non può significare essere in grado di amministrare, soprattutto in un momento difficile per gli Enti pubblici e a maggior ragione con le casse svuotate da dieci anni di pessima gestione finanziaria del Comune di Vasto. Resta tutto come prima. Se glielo consentiranno, qualche intervento di facciata potrà non far rimpiangere Lapenna. Altrimenti qualcuno dirà, tra cinque anni, che forse forse “era meglio Luciano”. Per il resto, ci aspettano anni drammatici, così come saranno tragici per quei pochi nuovi volti della Giunta che tra incapacità ed ordini cui sottostare verranno fagocitati dal sistema della sinistra. Una notte ancora molto lunga. Noi, per vederci meglio, continueremo a tenere i riflettori accesi sul Palazzo di Città; continueremo a denunciare quel che non va e vi racconteremo anche come dovrebbero andare le cose. Non chiuderemo mai gli occhi. Per il bene di Vasto. MdMM @diMicheleMarisi Dall’8 agosto il ‘Mercatino del Libro di Testo Usato’ di Redazione Ecco l’asse Pd - Cinque Stelle È un combinato disposto esplosivo, gravido di conseguenze. Sicuramente inedito. Ludovica Cieri, sempre sorridente e impacciata, incassa il primo risultato e si intestardisce nel pretendere il secondo. In ordine cronologico. Nel primo consiglio comunale dell’era Menna, l’esponente grillina viene eletta alla vicepresidenza del consiglio comunale con i voti determinanti della maggioranza che, così, ipoteca pesantemente un ruolo di pertinenza delle opposizioni. Sul pun- to specifico, i pentastellati, i puri per statuto, gli immacolati per autodefinizione, non vogliono capire e si ostinano, mostrando tutti i limiti di una politica che si muove nella risacca dell’ingenua impreparazione. Non che manchino di ambizioni, tutt’altro, come nel caso, e siamo al secondo elemento, della pretesa di accedere alla presidenza della commissione di vigilanza, in virtù, dice la Cieri, delle promesse fatte da Massimo Desiati in campagna elettorale. Per la verità, il candidato della coalizione del centrodestra e dei movimenti civici disse una cosa semplicissima: se verrò eletto sindaco offrirò la presidenza della commissione ai 5 stelle. Epperò la Cieri sorvola sul piccolo particolare della mancata elezione di Desiati, sul presupposto, e, in quel discorso scritto prima che cominciasse l’assise civica, per la precisione tre giorni prima, già ha contezza della sua nomina alla vicepresidenza del consiglio comunale. Eccoti dunque l’asse tra un Pd mai satollo e un movimento che segue a ruota. La vera novità dei prossimi cinque anni. Giacinto Zappacosta Riparte il ‘Mercatino del Libro di Testo Usato’, l’iniziativa dei giovani del centrodestra vastese che consente di acquistare libri delle scuole superiori e delle scuole medie inferiori, alla metà del prezzo di copertina; oltre, naturalmente, a dare la possibilità agli studenti di mettere in vendita i propri. Dall’8 agosto. Una iniziativa sociale, in controtendenza rispetto ai tempi d’oggi. (in seconda) Italico Amor, il poema cavalleresco che si fa attuale di Riccardo Marchiani Un libro ambientato in un futuro prossimo, in un’Europa lacerata da intrighi interni e minacciata da una invasione saracena. Per la verità, più che di futuro, si tratta dei giorni d’oggi. Un poema epico dal sapore medievale. La Patria italiana ed europea una comunità di destino. L’autore è un vastese. (in seconda) Il Governo gioca d’azzardo di G.B. Quasi un italiano su due gioca d’azzardo. Con la complicità del Governo che implementa lotto, superenalotto e slot machine. E poi si trova di fronte il problema dei ludopatici, veri e propri dipendenti dal gioco che mandano all’aria famiglie intere. Perché? Per rimpinguare le casse dello Stato. (in seconda) Anno 2016 n. LV - aprile/agosto G Dall’8 agosto il ‘Mercatino del Libro di Testo Usato’ Gli Enti pubblici tagliano risorse al sociale? Noi siamo l’alternativa “Sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverai”. È questo lo slogan che contraddistingue la 42esima edizione del ‘Mercatino del Libro di Testo Usato’, da lunedì 8 agosto presso la sede di Fratelli d’Italia-An, in Corso Garibaldi n° 41 a Vasto. L’iniziativa di ‘Giovani In Movimento’, Fratelli d’Italia-An e Gioventù Nazionale, non è di quelle spot che spuntano solo in funzione di qualche appuntamento elettorale, ma rappresenta l’impegno costante di chi interpreta la Politica come un vero e proprio servizio. Il ‘Mercatino del Libro di Testo Usato’, infatti, consente di acquistare i libri delle scuole superiori e delle scuole medie inferiori, alla metà del prezzo di copertina; oltre, naturalmente, a dare la possibilità agli studenti di mettere in vendita i propri, recuperandone l’intero ricavato, dunque senza che il mercatino ne trattenga una percentuale. Una attività in controtendenza rispetto ai tempi d’oggi, nei quali anche le associazioni con i più nobili principi si trasformano in “macchine da soldi”. Da noi vige la legge del volontariato, in favore di famiglie e studenti che devono fare i conti con i costi dei testi scolastici; dalla nostra parte si combattono gli speculatori, quelli che fondano la propria fortuna sul bisogno, in questo caso su quello di chi ha il diritto-dovere di istruirsi. Lo slogan di quest’anno vuole rimarcare, qualora ce ne fosse bisogno, la coerenza di una battaglia che viene da lontano, la fermezza della nostra posizione in materia di diritto allo studio e l’impegno costante di chi, come noi, dà una mano concreta, tangibile, alle famiglie ed agli studenti di Vasto, del territorio e delle vicine regioni. Abbiamo la consapevolezza, che non è presunzione, di rappresentare non solo un punto di riferimento per migliaia di persone e per intere generazioni di studenti, ma anche di essere gli unici che si mettono gratuitamente al servizio di chi, ogni anno, deve affrontare una spesa non indifferente per mandare i propri figli a scuola. È anche per questo, oltre che per non dar tregua a chi continua a speculare sui testi scolastici, che ogni anno sentiamo il dovere morale e civile di sacrificare l’estate per rimettere in moto e far funzionare una struttura indispensabile anche e soprattutto per le categorie svantaggiate. In un momento difficile come questo, in cui gli Enti pubblici continuano a tagliare risorse destinate al sociale piuttosto che raddoppiarle, vogliamo rappresentare l’alternativa concreta. Il Mercatino, che non ha fini di lucro, è aperto dal lunedì al venerdì, presso la sede di Fratelli d’Italia-An, in Corso Garibaldi n° 41 (vicino il Palazzo del Municipio di Vasto) osservando i seguenti orari: mattina 9:30 – 13:00; pomeriggio 16:00 – 20:00 ed il sabato dalle 10:00 alle 12:00, dall’8 agosto fino al 3 ottobre, precisando che dal 26 settembre al 3 ottobre, avverrà solamente la restituzione dei soldi e degli eventuali libri non venduti. Redazione Mercatino del Libro di TESTO USATO Dall’8 agosto C.so Garibaldi, 41 Vasto e r p m Se e r p m e s r e rte a p ep ssa e t s dalla troverai ci i M Italico Amor, il poema cavalleresco che si fa attuale Recensione del primo libro del vastese Guido Santulli in uscita ad agosto “Italico Amor”, il primo libro di Guido Santulli, prima fase della chanson de geste e acquista è un poema epico dal sapore medievale ma toni più tipicamente medievali nell’ultima ambientato in un futuro prossimo. Si tratta parte del libro, composta da alcuni sonetti di un’opera composta che richiamano i colori in versi e sonetti. Nei della bandiera italiana sette canti, l’autore e la porpora imperiale; rielabora alcuni peralla fine, quasi a voler sonaggi tipici del ciclo indicare il culmine di carolingio (Chanson un percorso verticale e d’Aspremont, Orlando metafisico, è collocata Innamorato e Orlando una corona di sonetti Furioso) integrandoli dal sapore più spirituacon nuovi protagonisti. le, con chiari riferimenti Sullo sfondo di un’Eualla mistica di Dionigi ropa lacerata da intrighi Areopagita e Bonaveninterni e minacciata da tura da Bagnoregio. Un un’imminente invasione libro dunque piuttosto saracena, al dir la verità scorrevole, nonostante attualissimo visti i rela sua composizione in centi fatti di cronaca, si versi ed i contenuti tratintrecciano nel più clastati, ed incredibilmente sico stile ariostesco più attuale seppur ambientrame caratterizzate da tato tra passato e futuun profondo simbolismo ro. Particolarmente indie da una valorizzazione cato per tutti gli appasLa copertina del libro dell’etica cavalleresca sionati della letteratura tradizionale; molto forti fantastica ed epica e sono i richiami ad una tradizione italico-ro- per coloro che vedono nella Patria italiana ed mana, intesa come un continuum spirituale, europea una comunità di destino, consci del dalla fondazione di Romolo al Sacro Romano fatto che militia est vita hominis super terram Impero sulla scia del Dante più politico. Il po- cioè “la vita per l’uomo sulla terra è un comema si riallaccia, almeno per i contenuti, alla battimento”. Riccardo Marchiani L’Inchiesta Il Governo gioca d’azzardo Incassa (tanto) dalle slot machine e spende (poco) per la cura dei ludopatici In Italia il fenomeno del gioco d’azzardo è molto diffuso. I dati Istat dicono che quasi un italiano su due gioca alle slot machine, al superenalotto, lotto, alle schedine, ai gratta e vinci. Un’enorme entrata per le casse dello Stato: circa 11 miliardi di euro all’anno. Dalla diffusione del gioco d’azzardo alla malattia, il passo è breve. I ludopatici, nel nostro Paese, sono circa 800 mila, e ogni anno aumentano sempre di più. Per curarli, lo Stato spende ovviamente meno di quanto incassa, sapendo anche che la ludopatia, in casi gravi, purtroppo, non è curabile. Ma non finisce qui. Il fenomeno colpisce anche i giovani, di cui la metà frequenta la scuola me- dia. Ecco il quadro drammatico di oggi: un circolo vizioso, malato e perverso, che sta gettando sul lastrico migliaia di italiani e conseguentemente distruggendo altrettante famiglie. Con buona pace del Governo, che invece di offrire soprattutto ai più giovani istruzione, educazione civica, implemento delle attività scolastiche, preferisce incassare dal gioco d’azzardo…e poi spendere per curare chi diventa ludopatico. Una vera e propria speculazione. Perché, piuttosto, non si occupa di lavoro, istruzione, cultura, lotta alle mafie e alla corruzione? E soprattutto perché non si occupa delle giovani generazioni? G.B. M@ILBOX Caro Direttore, ad un tiro di sputo c’è il negozio, ma l’acquisto avviene fuori regione. Che pensare? Sono i misteri della politica vastese. Punto primo: a Vasto, grazie a Dio, pullulano i punti vendita di auto, di tutte le marche e per tutti i gusti. Punto secondo: l’auto in questione è nuova, non di seconda mano, non una di quelle occasioni, nelle quali un privato si disfa della vettura, che ti costringe all’acquisto fuori piazza. Conclusione: non si capisce come mai uno, da Vasto, vada a comprarsi l’auto nuova, bella, fiammante, a Castelpetroso, provincia di Isernia, nel Molise, ridente borgo di 1.600 anime nel quale non risulta vi siano straordinarie possibilità di acquisti. Cosa ci sia sotto non è dato sapere ed in effetti non lo sa nessuno, a parte il diretto interessato. Che ci sia sotto un parcheggio? Paracelso alias Paracesso Direttore Responsabile e di Redazione Marco di Michele Marisi Redazione Guido Santulli, Christian Tana, Martina Fiore, Roberta Pepe, Andrea Febbo, Giovanni Pollutri, Vitale Chirulli, Giuseppe Ciarallo, Mirko Pomilio, Michele Bozzelli, Michele Di Bussolo, Marco Acquarola, Ivo Di Stefano, Andrea Marchesani, Cristiano Caldarelli, Pierfrancesco Nardizzi, Andrea D’Adamo, Alessandro Cerella, Marius Palladino, Roberto Bellu, Domenico Di Chiacchio, Flaviano Tata, Andrea Barbieri, Oriano Bastonno, Emanuele La Verghetta, Martina Petruzzelli, Giuseppe Basilico, Paride Rossi, Francesco Storto, Luca Celiberti, Marco Monopoli, Ludovica Ritucci. All. aut. trib. Vasto n° 84 del 21.04.1998