liliana luca - Riflessologia Zu

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liliana luca - Riflessologia Zu
1 QUANDO LA “TERRA” VA IN SQUILIBRIO
LILIANA LUCA’ Tesi di fine Corso 2013 Sezione Metallo Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu Ringraziamenti:
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 2 DEDICO QUESTA TESI
Ai miei figli GIULIA e RICCARDO per la pazienza che hanno avuto in questi anni
Al mio compagno ROBERTO e a GIORGINA per avermi sempre sostenuta e
appoggiata
MORALMENTE, ma NON SOLO.
Un grazie prezioso:
Alla Scuola Superiore di Riflessologia Plantare Zu per quanto mi ha offerto.
Agli insegnanti per quanto mi hanno trasmesso con pazienza e dedizione .
Ai miei compagni per la disponibilità e per aver aperto i loro cuori come in una grande
famiglia.
A Francesca mia compagna di corso, di stanza e di cammino per essermi sempre stata
di conforto e di aiuto con amicizia amorevole reciproca.
A Chiara per avermi aiutata, accompagnata e per essermi stata vicina in questa stesura.
A tutti coloro che mi hanno aiutata e sostenuta in questi anni, senza i quali non sarei
potuta arrivare certamente sin qui e loro lo sanno.
Le persone che devo ringraziare sono tante, ma ognuna di loro ha un posto prezioso
nel mio cuore.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 3 REFLESSOLOGO ZU
Wu wei (agire senza agire) è la via per giungere al Dao (la Via).
Se stai cercando l’area riflessa da massaggiare,
non sei ancora un Reflessologo Zu.
Se stai cercando il punto riflesso da massaggiare,
non sei ancora un Reflessologo Zu.
Se stai cercando la miglior tecnica per massaggiare un piede,
non sei ancora un Reflessologo Zu.
Il piccolo reflessologo massaggia piedi.
Il piccolo Reflessologo Zu massaggia persone
attraverso i piedi.
Il Reflessologo Zu massaggia l’anima della persona
attraverso i piedi.
Quando dimenticherai te stesso per diventare piede,
quando attraverso i piedi percepirai le grida di dolore
dell’anima della persona che hai di fronte,
starai per diventare Reflessologo Zu.
Quando non avrai più parole
per descrivere chi sei,
quando non avrai più parole
per descrivere cosa fai,
quando non ci saranno più io e l’altro,
starai per diventare Reflessologo Zu.
Wu wei (agire senza agire) è la via per giungere al Dao (la Via).
Laozu Baldassarre
Vostro compagno di viaggio
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 4 LO SQUILIBRIO DELLA TERRA…
PREFAZIONE:
Sono arrivata ad un certo punto nella mia vita nel quale, dopo un lungo percorso interiore, decisi
di iniziare a realizzare quanto fino ad allora lasciato custodito in un cassetto.
Fin da bimba, dai tempi di ‘Candy Candy’, sentivo il mio spirito di altruismo molto spiccato: da
grande avrei voluto fare a tutti i costi l’infermiera o il medico. Così tutte le mie scelte sono state già
da allora proiettate a studi di tipo scientifico.
Nonostante la mia buona volontà, la missione non mi riuscì, e per anni, nonostante la scelta fu
mia (anche se dietro pressioni) non riuscii a capirne il perché.
So che niente arriva per caso, ed infatti il mio destino i organizzò nel bene e nel male nel portarmi
fino a qui.
Oggi so il perché: la medicina allopatica mi avrebbe portata ad occuparmi prevalentemente delle
‘malattie, mentre io non volevo questo, desideravo dedicarmi alla PERSONA.
Insomma, una scelta apparentemente fortuita mi ha portata allo Zu Center.
Dopo un colloquio con il Direttore (Laozu Baldassarre), non ebbi più dubbi: avevo finalmente
trovato ciò che cercavo!
Mi risuonano ancora nelle orecchie le parole di una nostra insegnante…: “…ragazzi, se non
cambierà qualcosa dentro di voi, perderete il vostro tempo e faticherete inutilmente”.
Direi di aver cambiato cose importanti nella mia vita.
La mia PASSIONE è diventata il mio LAVORO.
La reflessologia Zu e l’approccio alla M.T.C. (medicina tradizionale cinese) mi hanno aperto un
Mondo.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 5 Indice Ringraziamenti 2 Prefazione 4 Indice 5 Premessa 6 Capitolo I I MOVIMENTI E LE COSTITUZIONI 10 12 I temperamenti 1. Costituzione LEGNO 2. Costituzione FUOCO 3. Costituzione METALLO 4. Costituzione ACQUA 5. Costituzione TERRA 15 17 20 21 22 Capitolo II IL DISCONOSCIMENTO DEL SE’ 1.
2.
3.
4.
5.
31 Malattie autoimmuni 36 Patologie endocrine 42 Malattie allergiche 51 Schizzofrenia e bipolarità 52 Obesità 61 Capitolo III CASI CLINICI 1. Primo caso: E. 2. Secondo caso: C. 3. Terzo caso: F. 78 83 86 Capitolo IV CONCLUSIONI 90 Bibliografia e sitografia
92
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 6 PREMESSA
Non starò fare un trattato sulla M.T.C., che sicuramente potrete ritrovare tramite fonti più
autorevoli ed approfondite, ma mi sembra doveroso fare un cenno sul pensiero orientale per seguire
il filo conduttore che porta alle mie conclusioni.
Nella cultura orientale, l’uomo è visto nel contesto della natura come PARTE integrante: esso si
riflette e risponde alle leggi dell’Universo (microcosmo-macrocosmo) ed è dominato dai cinque
movimenti (non stagnazione), regolati da una legge di generazione e di controllo legati alle stagioni,
agli organi ed alle emozioni.
Il pensiero cinese prosegue affermando che in tutto ciò che è presente nell’universo, compresi
noi, PERVADE una forza vitale, un’energia che anima e fa muovere il corpo, la mente, lo spirito ed
il cuore: il QI.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 7 Si manifesta con l’alternanza di due movimenti opposti ma complementari: lo Yin e lo Yang.
Non esiste la presenza dell’uno senza l’altro e in ognuno c’è il seme del suo contrario.
E’ però sempre relativo rispetto a cosa ci stiamo domandando. Ad esempio il tramonto è più
Yang rispetto alla mezzanotte, ma più Yin rispetto al giorno.
Per qualunque forma di vita della natura, compreso l’Universo, per mantenere l’equilibrio e
l’armonia, non deve sopraffare né l’uno né l’altro né mettere in conflitto questi due lati della stessa
medaglia, ed aderire ad un corso fondamentale energetico.
La via energetica che consente lo scorrimento energetico è costituita dal sistema dei meridiani,
canali che trasportano energia nel nostro corpo come se fosse una rete fluviale.
Per mezzo dei meridiani circolano nel nostro corpo le 6 ENERGIE COSMICHE (il freddo, il
calore, la secchezza, l’umidità, il vento ed il fuoco) che suscitano un effetto benefico sull’organismo.
I meridiani raffigurano la struttura energetica del corpo umano, il collegamento tra il ‘sistema
corpo’ ed il ‘sistema cosmo’.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 8 Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 9 NERO
TAI YANG
VERDE
FREDDO
SHAO YANG
CALDO
BIANCO
YANG
6 ENERGIE
MING
SECCO
GIALLO
TAI YIN
UMIDO
BLU
JUE YIN
VENTO
12 MERIDIANI
ROSSO
SHAO YIN
CALORE
sono in relazione tra di loro 6 YIN
6 YANG
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 10 I meridiani non sono altro quindi che vie attraverso le quali l’energia dell’universo circola negli
organi del nostro corpo mantenendolo in armonia con l’universo stesso.
Bloccando queste vie, si presentano i dolori (P.E.I.) e la malattia, perché si va ad interrompere il
flusso energetico compromettendo l’armonia del corpo.
E’ importante ricordare che nella M.T.C. il corpo, la mente e lo spirito rappresentano l’unità e
l’integrità della persona umana.
Questi tre livelli interagiscono sempre ed in ogni momento, l’uno con l’altro.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 11 I MOVIMENTI e le COSTITUZIONI.
Costituzioni e genotipi: i cinque MOVIMENTI.
Temperamenti e fenotipi: le sei ENERGIE.
La costituzione per la M.T.C. è quel quid che serve a ‘costituire’ durante tutto il ciclo embrionale.
E’ formata da qualità individuali che emergono da un’eredità ancestrale.
Nel momento del concepimento vanno a coagularsi le essenze dei due genitori, che a loro volta
avevano ricevuto dai loro ancestri essenza + SHEN (spirito), ricevuto dai nostri genitori e ancestri, ci
danno la nostra IMPALCATURA, STRUTTURA, COSTITUZIONE.
Questo ci serve per riuscire a portare a termine il nostro mandato, quello che ci viene assegnato
dal Cielo quando nasciamo.
La MALATTIA ci interroga sul ‘come mai’ e ci informa se ci stiamo discostando dal nostro
compito.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 12 CINQUE COSTITUZIONI E SEI TEMPERAMENTI
Come ho già detto, la nostra costituzione è il quid di ESSENZA + SHEN, la nostra informazione
ancestrale ereditaria, la nostra impalcatura, struttura, (genotipo) ed il temperamento o tipologia è il
divenire (fenotipo) e ci indica le tendenze patologiche.
Le costituzioni sono cinque e sono legate ai cinque movimenti ed agli organi cui corrispondono.
I temperamenti sono sei e legati alle sei energie ed i meridiani cui corrispondono.
Le CINQUE COSTITUZIONI
La teoria dei cinque movimenti.
La teoria dei cinque movimenti riflette i ritmi della natura e trova applicazione in diversi campi,
come l’agricoltura, l’alimentazione, la psicologia, l’astrologia ed in campo medico per la M.T.C.
I cinque movimenti quindi rappresentano la manifestazione dello yin e dello yang, legata alle
stagioni, agli organi, alle emozioni, non dando un’idea di stagnazione, ma di messa in movimento che
non limita e non imbriglia il significato in una sola definizione.
Seguono il susseguirsi delle stagioni, che sono quattro: primavera, estate, autunno ed inverno, ma
nell’osservazione della natura, la teoria cinese ne inserisce una quinta, la tarda estate, posta alla fine
dell’estate e prima dell’autunno.
Per capire il legame COLORE – ORGANI – MOVIMENTO – STAGIONE – DIREZIONE –
ENERGIA COSMICA – SAPORE DI CONTROLLO – EMOZIONE, qui di seguito uno schema
esplicativo:
FUOCO (rosso)
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 13 SUD
CUORE INTESTINO TENUE ESTATE CALOREAMARO GIOIA FUOCO (rosso)
LEGNO (verde)
TERRA (giallo)
EST
CENTRO
FEGATO MILZA/PANCREAS CISTIFELLA STOMACO PRIMAVERA TARDA ESTATE VENTO UMIDITÀ ACIDO DOLCE IRA RIFLESSIONE LEGNO (verde)
TERRA
(giallo)
ACQUA(nero)
METALLO (bianco)
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 14 RENI NORD
OVEST
VESCICA POLMONE INVERNO COLON FREDDO AUTUNNO SALATO SECCHEZZA PAURA PICCANTE Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 15 MOVIMENTI e COSTITUZIONI ENERGIE e MERIDIANI MOVIMENTI e COSTITUZIONI Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 16 COSTITUZIONE LEGNO:
ORGANI: fegato – cistifellea
Messa in movimento fisico – fisiologico mentale – pensiero curiosità
Soggetto Muscolato, sembra di legno.
MERIDIANI:
Zujueyin (fegato)
Zushaoyang (Vescicola Biliare)
TEMPERAMENTO:
JUE YIN: Meridiani: Fegato -Maestro del cuore MC
DIMENSIONE CREATIVA:
la spinta!!
Esteriorizzazione dello Yin, profondamente erotico, crea l’atmosfera (agisce senza fare).
Rilancia, sempre alla ricerca di stimoli nuovi costanti (sino all’uso di droga). Sognatore, seduttore,
poco pratico. Fluttua, stregone.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 17 SQUILIBRI:
Blocco/ Troppo movimento
Antralgie, distonie, epatiti, steatosi, gotta, cefalee, insonnia, disturbi genitali esterni. E’ servile, o
aggressivo, emotivo, nevrotico isterico, compie abusi.
SHAO YANG MERIDIANI:
Vescicola biliare VB
Triplice riscaldatore TR
Va nel mondo e si muove in tutti i sensi; è un trascinatore di popoli, non un leader, si stufa di
tutto e cambia. Coglie le sfide, supera gli ostacoli, ama gli sports estremi, è caloroso, generoso e
fraterno. E’ affettuoso, ottimista, legato alla giustizia.
SQUILIBRI:
Blocco – iper movimento
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 18 Il VENTO regna come energia cosmica.
BLOCCO:
Articolare, muscolare, intestinale.
IPERMOVIMENTO:
Articolare, muscolare, intestinale.
Dolori migranti (ex: artrite reumatoide, che è autoimmune). Infiammazioni, ipertensione, cefalee
pulsanti.
TENDENZE PATOLOGICHE:
Con riferimento a fegato e cistifellea: epatiti, steatosi epatica, acetone, convulsioni febbrili,
nevrotico, collera, crisi di rabbia. Onicofagia, problemi digestivi. Con riferimento agli occhi: miopia,
maculopatia. Infiammazioni, otiti, allergia, orticaria. Goderecci. Timido per studiare l’ambiente,
eccesso opposto, stasi, blocco, timidezza, panico.
COSTITUZIONE FUOCO:
ORGANI:
CUORE C
INTESTINO TENUE IT
FUNZIONI:
MAESTRO DEL CUORE MC
TRIPLICE RISCALDATORE TR
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 19 MERIDIANI:
SHOUSHAOYN (CUORE)
SHOUJUEYIN (MAESTRO DEL CUORE)
SHAOYIN:
TEMPERAMENTI:
Cuore C-Rene RN
Introspettivi, si pongono domande sui perché della vita, difende il suo interiore. E’ individualista,
eremita, clausura, stregone e seducente. ‘Femme fatale’, attratto da cose non raggiungibili cui non
può fare a meno, magnetico, contemplativo, diffidente, mente spudoratamente.
In eccesso: depressione, ricade su se, può arrivare al suicidio.
TAI YANG :Intestino Tenue IT-Vescica V
E’ la regola, il padre in noi, legato alla giustizia, a favore della collettività. Ben piazzato sulla sua
colonna vertebrale: alza la testa, porta su i reni. Collegato alla profondità di se.
Eccessi: crolla, non sta più su, diventa despota.
TENDENZE PATOLOGICHE: Lombalgia, cervicalgia, blocchi viscerali, respirazione, cefalee,
squilibrio alto/basso, edemi, testa cotonata. Deficit di memoria, blocchi diffusi, blocchi diffusi
artrosi, sistema neurovegetativo.
ECCESSI: megalomani, pazzia, ansia, depressione.
JUE YIN: F-MC
(vedi sopra)
SHAO YANG:TR-VB (vedi sopra)
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 20 Tendenze patologiche con riferimento a organi e meridiani di competenza (sovraelencati).
Patologie cardio vascolari: disturbi valici, emorroidi, arterie arti inferiori, angina pectoris, cefalee,
formicolii, disturbi dell’eliminazione del colesterolo, urea, acido urico.
Spasmi: intestinali – stomaco cuore.
Patologie dentizione, lombalgie, disfunzioni renali, malattie genetiche.
Ipotensione – ipertensione.
Può aver subito sofferenza fetale, rischia convulsioni, epilessia, scarlattina, febbre alta. Angine,
fortemente emotivo, in iper e io, generoso, passionale, buona memoria, poca memoria. Bisogno
proprio affettivo, affetto altrui, passionale. Lotta per nobili cause, contro l’ingiustizia.
COSTITUZIONE METALLO:
ORGANI: polmoni – grosso intestino
MERIDIANI: shouta yin (polmone)
Shou yang ming (grosso intestino)
TEMPERAMENTO: TAYIN:
MP milza/pancreas -P polmoni
YANG MING:
IC intestino crasso -ST stomaco
TENDENZE PATOLOGICHE a organi e meridiani di competenza ed alla pelle.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 21 Apparato respiratorio e digestivo, raffreddori, bronchiti, laringiti recidivanti, influenze frequenti,
sinusiti e riniti.
Ha la nozione del tempo e dello spazio, mantiene i ritmi, capace di metodicità. Non è irruento. Ha
un profondo sguardo interiore e cerca risposte sul sé. Sta all’interno dei limiti con grande lucidità,
mentale ed interiore. Ha un rapporto equilibrato con il denaro, è elegante, brillante e colto.
COSTITUZIONE ACQUA:
organi: reni/vescica shao
meridiani: zu shao yin rene
zutai yang vescica
TEMPERAMENTO:
shaoyin
c cuore
r rene
Tai yang – IT intestino tenue
V vescica.
tendenze patologiche:
organi e meridiani di competenza e ghiandole surrenali, gonadi ed ossa, colon, midollo, cervello,
meningi, midollo spinale. Produce globuli rossi.
Fisicamente il soggetto acqua può avere una costituzione fragile, o viceversa molto solida. Soffre
di cattiva memoria o memoria superiore alla media.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 22 Patologia urinaria, cistiti, debolezza vescicale, lombalgie, ipotensione, debolezza, reumatismi
articolari acuti (rachitismo), infiammazione delle ossa (osteomieliti, meningiti), infezioni di diversa
natura, acne grave.
Lo stato depressivo lo spingerà a farsi forza.
Per entrare un po’ più nell’argomento centrale della mia tesi, parlerò più ampiamente dei soggetti
‘terra’.
COSTITUZIONE TERRA:
ORGANI:
milza – pancreas
Stomaco
MERIDIANI:
ZUTAI YIN (M/P)
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 23 ZU YANG MING (ST)
Tendenze patologiche organi e meridiani di competenza e dei tessuti della carne, delle
articolazioni del collagene, de settore interstiziale e del suo metabolismo dell’acqua, delle
terminazioni nervose.
LA MORFOLOGIA:
Soggetti brevilinei, tarchiati, ben in carne, spesso obesi, o di una grassezza piacevole, viso tondo,
occhi narici e bocca larghi, labbra e guance carnose, può esserci un doppio mento
Il colorito può essere normale o rosso (sanguigni), pallido o giallastro (soggetti ipotiroidei).
LA MANO: è grassa, grossa, larga, paffuta a spatola. Palmo di forma quadrata, dita corte e a
salsicciotto, unghie quadrate e corte.
IL BAMBINO TERRA:
Il bambino terra ha una MORFOLOGIA PAFFUTA, addirittura può
essere obeso nel periodo prepuberale, che cambia spesso dopo l’adolescenza.
E’ allegro, spensierato, facile da allevare, giocoso, di buon carattere, amichevole. Ama fare festa
e mangiare, tende a mantenere unito il gruppo. E’ goloso, ama i dolciumi ed i latticini; è la
costituzione in cui attecchisce meglio la pertosse, e gli orecchioni, e spesso viene operato di adenoidi.
Viene facilmente attaccato da virus e funghi intestinali. Può avere problemi di astigmatismo o
strabismo divergente, e come il bimbo metallo la mancata discesa di un testicolo o assenza di
mestruazioni durante a pubertà.
L’ADULTO TERRA:
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 24 Fisicamente l’adulto terra ha costituzione piuttosto solida, resistente agli sforzi ma spesso
svogliato, negligente e lento. Sono soggetti tarchiati bene in carne, spesso obesi o di grassezza
piacevole.
Viso rotondo, occhi, narici e bocca larghi, labbra e guance carnose.
Il soggetto terra è un mediatore per natura, prende dall’esterno e porta verso l’interno. Si nutre di
tutto: cibo, pensieri, sapere. Ha bisogno del tempo per digerirli, per farlo fruttificare, lo trasforma e lo
distribuisce come fosse suo.
Ha bisogno di RIFLESSIONE. E’ molto sensibile, recettivo del piacere e della bellezza della vita;
riesce ad essere anche buon esteta.
Ha personalità solare, esprime la terra nella sua luce. E’ persona piacevole e disponibile che attira
a far parlare gli altri dei propri problemi, anche a vedere le cose con razionalità; esalta il bene e sa
dare buoni consigli in maniera anche leggera, evidenziando anche la parte ironica.
TEMPERAMENTO YANG MING (ST GI)
E’ legato al meridiano formato dallo stomaco (ST) e grosso intestino (GI).
Il soggetto Yang Ming è di costituzione TERRA, vulnerabile nella funzione stomaco e
costituzione metallo vulnerabile nella funzione grosso intestino o in tutte e due insieme.
Capacità di portare dentro e che sia ben organizzato (riorganizzare l’interno). Lo yang arriva allo
yin, trasformazione (introspezione), molta dimensione della terra (ST).
Mettere a posto ed eliminare ciò che non serve (GI).
Personalità solare (luce della terra), fa fruttificare, trasforma. Persona sensibile e ricettiva, capace
di cogliere e di mangiare tutto (cibo, libri, il bello, ecc).
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 25 Recettori del piacere e della bellezza, empatici e partecipi (non passionali); il riordino e la
selettività (metallo).
Conviviale e concreto, lavora sulla terra, a contatto della terra, sa difendersi. Ama la buona
cucina, semplice, ha buon senso e da buoni consigli.
Ironico, piacevole, disponibile ad ascoltare, razionale e riflessivo.
SQUILIBRI: incapacità a difendersi, tendenza ad ingrassare, incapacità di selezionare, fobie,
solicistici, dispepsie, ipostenica.
Difficoltà digestiva, acidità, nausea, bocca impastata, mal di testa (stomaco), edemi, gonfiori,
difficoltà di circolazione periferica. Gambe pesanti, anemie (Mediterranea e da cibo), problemi
respiratori, muco sinusiti (frontali e mascellari), asma da umidità. Pletora della pelle, eccesso di
sudore, ipotiroidismo, irregolarità di ciclo mestruale, stanchezza e pesantezza.
Altri problemi di Yang Ming possono essere relativi alla ricettività dall’esterno, problemi di
introiezione e di eliminazione. Il soggetto Yang Ming può non sapersi difendere adeguatamente, non
sa selezionare correttamente: entra tutto ciò che non dovrebbe entrare, confondendolo sul ciò che
nutre dal ciò che non nutre, rispetto al nutrimento, all’affettività, alla mente ed al corpo. Prende
ovunque affinchè tutto possa essere nutrimento a tutti i livelli. La difficoltà principe è dunque il non
sapere distinguere, il confondere i ‘nutrimenti’, e soprattutto all’interno della nostra società questo
crea ulteriore crisi, in quanto non si hanno ‘direzioni’ precise sulla ricerca del nutrimento.
E’ un buon organizzatore nel quotidiano, riconosce e da le priorità in maniera corretta, è
suscettibile. Al suo interno è estremamente delicato, sensibile in quanto estremamente ricettivo del
mondo esterno; anche lo stomaco ha difficoltà in quanto ‘prende e seleziona’ effettuando la prima
grossa selezione, ma Yang Ming (muovendosi nell’ambiente) oltre a cercare deve selezionare tutto
ciò che fa entrare.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 26 La reazione più diffusa è la chiusura, soprattutto perché il soggetto ha difficoltà nello scegliere
adeguatamente, e non riesce a proteggersi, entra tutto, e dunque si creano problemi di relazione con il
mondo esterno, ed una chiusura per paura e protezione di se. Nel momento in cui il soggetto ‘chiude’,
ogni aspetto di accoglienza, morbidezza e fluidità diventano rigidi, formali, e creano ulteriore
barriera e distacco; il soggetto tende a non volersi più far toccare dalla dimensione affettiva, tendendo
al superficiale, perdendo la capacità di approfondimento, e modificando atteggiamento e pensieri.
Ha grandi capacità di memoria e di collegamento di fatti e pensieri. Da un punto di vista affettivo
rischia dunque di diventare quasi intoccabile, e la chiusura arriva ad essere anche corporea: vi è un
aumento ponderale, un ‘aumento di corpo’, il corpo diventa corazza a difesa del se.
Si perde in parte il piacere alla convivialità, spostando l’attenzione sulla quantità e convenienza
economica del cibo (non vi è più il far fluire).
Una delle conseguenze sarà il divenire scettici e pragmatici, vi è una forte crescita di peli
(irsutismo) come forma di protezione, in parti prettamente maschili anche sulla donna. L’iniziale
capacità di organizzazione e di introspezione va in confusione, e il soggetto non riesce, come già
detto, a dare delle corrette priorità, e non vede più chiaramente la propria realtà. In ultima istanza, vi
è il forte rischio di perdere la capacità di essere fecondi.
La pelle può diventare asfittica, spenta, non comunica adeguatamente con il mondo vicino,
pletora, sfiancata.
Il grosso intestino rischia di non riuscire a svolgere correttamente il proprio lavoro di
discernimento, portando all’obesità.
Tende a diventare arrogante, insopportabile, indisponente, presuntuoso: tende così ad isolarsi,
innescando un vortice di sofferenza sempre maggiore. Si è portati e ci si sente perennemente in
posizione di difesa, come se si fosse ‘spalle al muro’, e creando ulteriore profondo dolore.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 27 Non è tendenzialmente un soggetto che aggredisce per primo, ma reagisce se messo con le spalle
al muro, diventando anche violento.
Il primo livello che salta è la capacità di relazionarsi e stare nel mondo, non sapendosi più
difendere adeguatamente, e dunque è in parte la Vescica Biliare e l’assertività del Fegato.
Lo Yang Ming è chiaramente ‘terra-metallo’, ed all’interno di questa tipologia possiamo trovare
due sottotipi:
un tipo maggiormente terra, che tende ad essere quello più tondo e morbido anche dal punto
di vista fisico; è ‘pacioccoso’, giocoso, tollerante, estroverso. E’ liberale, una persona propensa
all’ascolto e al non-giudizio sul pensiero altrui, ironico. Questo soggetto vive in una dimensione
fluida e piacevole, ma rischia di diventare maniacale in quanto mancando la capacità di difesa inizia a
temere per tutto e tutti.
Un tipo maggiormente metallo, è un soggetto meno legato alla terra, più astratto; il suo pensiero
logico e razionale diventa meno concreto, preferendo quello astratto.
Ama l’ordine delle cose e del pensiero, è flemmatico, pacato, meno luminoso, un pensatore
astratto e rigoroso. Può tendere al sadismo quando non è armonizzato a sufficienza e reagisce
godendo dei guai altrui.
TAY YIN:
Corrisponde al meridiano formato da Milza/Pancreas e Polmone (P).
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 28 Il soggetto Tai Yin è di costituzione Terra/Metallo, vulnerabile nella funzione di Milza/Pancreas,
funzione Polmone o entrambi.
Il ruolo madre è di accoglimento, creazione. Ha dinamicità artistica, capacità di selezione e di
rielaborazione: coglie li stimoli, li elabora e li rende suoi. E’ l’emblema della sessualità, è fecondo e
accoglie il seme custodendo la vita; nutre se e la collettività.
Lo SQUILIBRIO del ruolo madre porta a sterilità, incapacità di accudire, rifiuto di maternità. In
eccesso, vi è abbandono dei figli, chiusura anche fisica che porta ad anoressia ed autismo. Emergono
disturbi psicosomatici, alimentari con rifiuto di aiuto. Emergono inoltre problematiche respiratorie,
micosi della bocca e vaginali, meteorismo e milza che non svolge correttamente il ruolo di
distributore.
Il Tai Yin è il contro altare di Tai Yang, che se consideriamo essere il padre, il tai yin è di
conseguenza la madre. Se yang ming ha fatto il proprio lavoro, gli Yin accolgono lo Yang
fertilizzante.
Accoglienza e capacità creativa sono facilitati dalla recezione di Yang Ming, che tendono a
manifestarsi nella loro totalità, appunto detta ‘madre’. Le funzioni materne si manifestano soprattutto
nell’ambito creativo; sono ‘madri’ in tutti i sensi, cioè sono capaci di trasformare l’elemento esterno
e renderlo in maniera completa, ‘finita’ a livello intellettuale, artistico e pratico-materiale.
Colgono e accolgono gli stimoli esterni e li rendono immediatamente frutto, lo fanno maturare, in
maniera creativa e rendono il feed back in termini di maturazione.
La capacità di cogliere l’apertura si differenzia per livelli, si coglie lo stimolo e a livello interno
lo riorganizza (lo Yang Ming riorganizza a livello interno, il Tai Yin riorganizzando lo ridà).
Nella sua capacità di essere femminile è molto recettivo, ha grandi istinti erotici. I soggetti Yin
hanno dimensioni erotiche diversificate tra loro, anche se alla base della loro interiorità l’elemento
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 29 fondante è l’erotismo, l’Eros, l’amore, la libido, il desiderio di vita. E’ appunto l’emblema della
sessualità, è la femmina che si apre al maschio e ne riceve l’input fecondante e lo ‘rielabora’.
Dal radicamento del rene, che è volontà e desiderio di vita, la dimensione erotica diventa poi
manifestazione esterna con il legame della vita; è fecondo, prende un’idea e immediatamente la fa
fiorire. E’ un ‘partorire’ costantemente, una messa in gioco interiore anche in termini di emozioni ed
intuito.
Essendo Polmone e MP, lavora molto sugli aspetti della vita MP del Jin acquisito, la milza per
quanto riguarda la dimensione alimentare, il polmone per quanto riguarda il QI cosmico, Tai Yin
custodisce la vita.
Ha la funzione di creare e custodire l’impulso vitale, nonostante sia una tipologia non Yang
quindi per forza esteriorizzante, ha un’estrema vitalità ed è connotato sia dall’aspetto terra che
dall’aspetto metallo.
Tai Yin coglie dall’esterno ciò che può diventare ‘altro’, trasformato, mentre Yang Ming nel suo
aspetto terra lavora più sulla dimensione nutritiva.
L’aspetto metallo è la connessione con gli aspetti un po’ più sottili della dimensione esterna: il
metallo raccoglie il QI respiratorio (l’ossigeno, ma anche la capacità di cogliere le dimensioni meno
pragmatiche della vita).
Tai Yin è la disponibilità a farsi permeare e penetrare dalla vita.
Possiamo avere dei tai Yin:
Terra: soggetto con caratteristiche più terrestri, è soggetto dolce, arrendevole
all’apparenza. E’ accogliente, non ha un cattivo carattere, è tranquillo e pacifico, meno arguto di uno
Yang Ming terra. E’ leggero, fischiettante e spesso canta, fluisce con grazia ed è molto creativo.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 30 Metallo: predilige aspetti più astratti. Ha una divisione netta in molti aspetti: buono,
cattivo, giusto, ingiusto, può essere un bravo giudice se i due aspetti sono bilanciati. Giudica per la
realtà, valuta la giustizia rispetto all’astrazione e non ha pensiero compassionevole. E’ metodico.
Nel momento in cui si perde, attiva una forte chiusura, una sorta di difesa in cui viene meno la
dimensione creativa, diventando sterile e perdendo dunque la sua qualità fondamentale del ridare al
mondo. LA sterilità spesso diventa fisica, poco recettivo, con atteggiamenti ostili, sclerotici; come già
accennato, Tai Yin ha molto a che fare con il ruolo di madre, e dunque in chiusura si ha un rifiuto
della maternità e paternità. Si rifiuta l’accudimento, il nutrimento, il figlio: tutto ciò che è creazione.
La milza se è particolarmente in squilibrio diventa ossessiva, non molla mai, è gelosa. Mentre
nello Yang Ming è facile arrivare all’obesità, nel Tai Yin si arriva ai classici disturbi psicotici del
comportamento alimentare: non fa entrare più nulla, ne a livello sessuale, ne a livello alimentare,
culturale, fino a portarsi alla morte (anoressia, silenzi, misantropia, ecc).
Risulta molto difficile in quanto vi è un rifiuto del nutrimento e dunque dell’aiuto alla vita stesso.
Essendoci un conflitto, un deficit si deve fare qualcosa che possa aiutare: in questo caso più che
andare a lavorare sulla milza, è meglio andare a lavorare sulla madre, sul cuore.
L’anoressia è un problema di Shen, di cuore, e quindi è meglio andare a lavorare su un aspetto
fuoco, per muovere e portare calore; Tai Yin è una tipologia senza calore, c’è milza e polmone, non
c’è fuoco.
Il Tai Yin polmone diventa spietato, traccia il confine in modo crudele quando è in squilibrio,
diventa sadico e masochista, un Robespierre in tutti i termini.
Infine un problema rilevante è quello della comunicazione. I soggetti che tendono a fare violenza,
hanno poche parole a disposizione, sia per cultura che per educazione; verbalizzano e pensano poco,
non sono abituati a tradurre in parole il loro mondo interiore.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 31 DISCONOSCIMENTO DEL SE’
La terra (centro) in noi, rappresenta il nostro CENTRO, il nostro SE’!!!
Uno squilibrio della “TERRA”, porta spesso a non riconoscerci più!!!
Ciò accade soprattutto quando si è costretti a fare cose che non si vorrebbero fare e vivere
situazioni che non si vorrebbero vivere.
Per far contenti gli altri, per necessità contingenti alle proprie condizioni, spesso non si vive più
per nutrire la nostra autenticità, ma ci si allontana dal proprio sé, ci si allontana dal portare a termine
il nostro mandato.
Perciò avviene che una parte di sé, non riconosce più un’altra parte di sé. Questo succede nel
nostro sistema immunitario per le malattie autoimmuni ed endocrine e in tutte le forme allergiche.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 32 Anche nelle forme tumorali o cancerogene c’è una sorta di non riconoscimento da parte sistema
immunitario che ha un ruolo fondamentale per la comparsa di questa malattia ( anche se i fattori sono
molteplici), poichè in questi casi viene meno al suo dovere di proteggere l'organismo.
Alla base di ogni malattia autoimmune sistemica ci sono meccanismi fisiopatologici che si
ripetono.
I linfociti, principali effettori della risposta immune conseguente alla sensibilizzazione verso un
determinato antigene, sia esso esogeno come anche - nel caso dell'autoimmunità - endogeno, sono
generati in numero virtualmente illimitato attraverso l'espansione clonale di un'unica cellula, entrata
in contatto con l'immunogeno. L'entità della risposta, e del danno ad essa conseguente, sarà pertanto
funzione del numero di cellule specificamente attive formatesi in questo processo. E' evidente che
maggiore sarà il tempo trascorso tra l'inizio del processo autoimmune e l'instaurazione del
trattamento immuno-modulante, più difficile sarà ottenere un buon risultato nel controllo della
malattia. Dunque la diagnosi precoce è un obiettivo primario nella clinica di tutti i disturbi
autoimmuni. Considerando che ogni risposta immune sistemica si sviluppa principalmente nella
porzione linfatica della milza, la cosiddetta "polpa bianca", il Prof. Miescher rivolse l'attenzione a
quest'organo, con lo scopo di riconoscere un segno clinico che ne indicasse precocemente la
presenza. Avvalendosi della classica tecnica semeiologica della percussione digitale, egli osservò
come la lunghezza della superficie di contatto tra milza e parete toraco-addominale - espressione
rilevabile dell'ipertrofia dell'organo dovuta all'iperplasia della polpa bianca - aumentasse in modo
apprezzabile nelle fasi di attività di tutte le malattie autoimmuni sistemiche, per poi ridursi nei
periodi di remissione. Studiando un gran numero di pazienti, arrivò a definire la misura di sei
centimetri come valore massimo di questo contatto nei soggetti sani e nelle fasi di remissione dei
pazienti autoimmuni, constatando come valori superiori fossero costantemente associati a fasi di
attività della malattia autoimmune. L'esperienza del Prof. Miescher e dei suoi allievi che da lui
appresero l'importanza della misurazione della milza non fece che confermare la validità di
quell'osservazione, tanto che questo segno ha un ruolo essenziale nella valutazione clinica che si
opera sui pazienti. In tempi più recenti, considerando che la medicina attualmente praticata lascia
poco spazio alla metodologia semeiologica classica, privilegiando gli esami strumentali (si può dire
che oggi nessun medico ha tempo e voglia di "mettere le mani" sul paziente), il Prof. Miescher pensò
a una valutazione ecografica dell'organo.
Prof.
Peter
Anton
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu Miescher
33 Conosciuto per i suoi studi e le sue ricerche sulle Malattie Autoimmuni. Prof. Emerito New York
University, Prof. Emerito Università di Ginevra, Prof. Emerito Università di Pechino.
L'ecografia proposta dal Prof. Miescher è una tecnica con sonda lineare - idonea allo studio di
masse poco profonde - applicata nella stessa area esplorata con la percussione digitale. L'ecografia
lineare si è dunque dimostrata una tecnica valida, quanto lo era la percussione, per la valutazione dei
malati autoimmuni. Per questa occasione è stato
coniato il termine immunosplenometria, per
indicare in modo icastico il significato del metodo.
L'APPROCCIO TERAPEUTICO ALLE MALATTIE AUTOIMMUNI
Le malattie autoimmuni comprendono un insieme di condizioni morbose, influenzate da fattori
genetici, specifici e non, e da una pletora di fattori ambientali - variabili sia da paziente a paziente sia
nel corso della malattia -, in grado di scatenarle e di modificarne l'andamento. Il loro trattamento - già
di per sè impegnativo - è reso ulteriormente complicato dal fatto che la risposta a un certo farmaco
può variare tra un paziente e l'altro, sia per fattori farmacogenetici, sia per l'influenza di fattori esterni
come ad esempio l'alcool e il tabacco. Può così accadere che in un paziente con artrite reumatoide si
ottenga una buona risposta terapeutica con il methotrexate e non con la leflunomide, mentre in un
altro può avvenire esattamente l'opposto. Di fronte a malattie tanto proteiformi, differenti da un
paziente all'altro e soggette a variazioni nel tempo, non ci si può aspettare che un regime terapeutico
rigido risulti efficace. Al contrario, tali condizioni richiedono un approccio terapeutico realmente
personalizzato, con un trattamento flessibile da modificare secondo le variazioni di attività della
malattia. Questo è possibile solo con una partecipazione attiva del paziente. Tra questo e il medico
deve instaurarsi una "joint-venture" a lunga scadenza, considerato che la maggior parte delle malattie
autoimmuni ha un decorso cronico. L'obiettivo primario del trattamento è il controllo a lungo termine
della malattia, con una buona qualità di vita e una minima tossicità da farmaci.
QUESTE TEORIE HANNO NOTEVOLMENTE ATTRATTO LA MIA ATTENZIONE !
1) Pongono la MILZA al centro nella diagnosi di malattie AUTOIMMUNI confermando il
collegamento fatto dalla M.T.C. in cui la MILZA risulta essere l’organo ZANG (pieno)
associato al movimento TERRA (il sé).
2) L’importanza di personalizzare la terapia e mettere l’individuo al centro dell’attenzione.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 34 3) Quanto la M.T.C. potrebbe essere considerata un interscambio con la MEDICINA
ALLOPATICA e non una terapia alternativa.
Nel SUWEN (le domande semplici dell’imperatore giallo),il classico di medicina per eccellenza
che sta alla base della Medicina Tradizionale Cinese, l’immunità è al suo culmine e opera nelle zone
interne ed esterne del corpo, quando i movimenti della vitalità sono ben regolati e vi è un psichismo
moderato che non perturba dall’interno……..In preda ai disordini, i desideri, gli impulsi, muovono
ogni tipo di reazione, sia fisica che psichica e non ci sono più la stabilità e la tranquillità necessarie a
una vera immunità, ad una buona difesa; non ci si sa più mantenere IN SE STESSI, proteggere la
propria vitalità all’interno.(sw cap.3).
L’immunità è l’equilibrio ed il funzionamento regolare; ogni supremazia, per quanto leggera sia,
dello yin o dello yang, è un pericolo potenziale (sw. Cap.5)
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 35 Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 36 Le malattie autoimmuni
Classificare i fenomeni naturali (le malattie sono fenomeni naturali) ha senso fin dove questo
aiuta a capirli. La tassonomia di quelli che oggi conosciamo come disturbi autoimmuni risale in
prevalenza a un'epoca in cui se ne ignorava del tutto la natura, ed è frutto della semplice osservazione
di situazioni cliniche. La scoperta del meccanismo autoimmune quale causa di molte tra le più
comuni malattie, che in precedenza erano definite idiopatiche, ha determinato una rivoluzione
dell'intelligenza a cui la medicina si è dimostrata impreparata. Anziché costruire una nuova mentalità,
adeguata al cambiamento, su cui formare nuove figure professionali, si sono conservate le stesse
competenze, come se niente fosse cambiato. Vediamo così che la medicina interna ancora prevede
specialità di reumatologia e allergologia, che il progresso avrebbe dovuto mettere in soffitta. Ma non
è stato istituito il ruolo del clinico immunologo, competente per l'autoimmunità. Avviene pertanto
che il LED sia seguito dal dermatologo, l'anemia emolitica dall'ematologo, il Crohn dal
gastroenterologo (si badi che non è una questione di titoli: se un oculista ha capacità e esperienza per
gestire la terapia immuno-modulante in un paziente con uveite, va benissimo così. Il punto è che
questo non accade quasi mai, perché l'impostazione culturale "specialistica" è molto lontana da una
simile evenienza). Questa realtà si rispecchia perfettamente nella mancanza di una classificazione
razionale delle malattie autoimmuni. Di seguito vi si propone un elenco, limitato alle forme più
importanti, strutturato, per quanto possibile, in base a un criterio patogenetico. Lo scopo di è
rappresentare il nostro approccio culturale alle problematiche dell'autoimmunità e
dare
un'informazione corretta su aspetti salienti delle principali forme morbose. Con un'avvertenza
fondamentale: se un paziente ha intenzione di cercare la propria malattia nell'illustrazione di seguito così come in qualsiasi altra esistente - sappia che non la troverà. Trattare di una malattia serve
semplicemente a individuarne le caratteristiche più rilevanti, su cui elaborare i concetti utili a
riconoscerla. Ogni individuo è simile ma non uguale a tutti gli altri della sua specie, e esprime
parimenti la malattia in modo affatto unico e personale. Le malattie non sono mai nei libri o nei siti
internet. Ma solo e in modo peculiare in ogni singolo malato. La peculiarità della REFLESSOLOGIA
PLANTARE ZU è proprio quella di prendere in esame la PERSONA .
Pur non volendo in alcun modo sostituirsi al medico o ad alcuna figura sanitaria, il reflessologo
Zu cerca di accompagnare la persona, che si rivolge a lui ,in maniera rispettosa per la persona stessa .
La malattia è generata da una situazione di squilibrio, poiché ci siamo dimenticati chi siamo,
cerca di proporci un modo per ritrovarci ,dandoci la possibilità di cambiare quello che non va nella
nostra vita, e poterci riavvicinare alla nostra essenza.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 37 L’energia vitale insita in ognuno di noi può stimolare l’autoguarigione ,ma quando da soli non ce
la facciamo possiamo provare a condividere questo cammino con terapeuta: il reflessolo Zu ci
accompagna e ci porta a compiere un viaggio in noi stessi facendo aumentare il livello della nostra
coscienza ci aiuta ad affrontare la malattia con una nuova consapevolezza facendo un salto di qualità
si può raggiungere la guarigione. Col suo massaggio funge da catalizzatore, si interpone tra l’energia
cosmica e la “persona” stimolando l’autodifesa sia sul piano organico che psicologico.
LE PRINCIPALI MALATTIE AUTOIMMUNI
Collagenopatie a prevalente impronta artritica
•
Artrite giovanile idiopatica
•
Artrite reumatoide
Colpisce le articolazioni delle estremità, spesso in modo simmetrico. Sono bersagli tipici, anche
se non obbligati, le articolazioni tra le falangi prossimali e tra metacarpi e falangi delle mani, e quelle
metatarso-falangee dei piedi. Anche la colonna, soprattutto quella cervicale, può essere interessata.
Forme atipiche (migranti, asimmetriche, pauciarticolari) si possono attualmente riconoscere solo con
la valutazione splenometrica. Oggi l'artrite reumatoide fa meno paura di quanto accadesse fino a 40
anni fa. Con la terapia immuno-modulante appropriata, il rischio di lesioni e deformità articolari si è
molto ridotto, sebbene forme particolarmente aggressive restino ardue da controllare.
•
Malattia di Still
•
Spondiloartrite
anchilosante
(M.
di
Bechterew)
Il mal di schiena è uno dei sintomi registrati con maggiore frequenza negli ambulatori medici,
così comune che - salvo casi estremi - molti pazienti neanche lo menzionano. La colonna
vertebrale, esclusi sacro e coccige, conta 25 articolazioni - sottoposte ininterrottamente al
carico, progressivo in senso cranio-caudale, della massa corporea - ognuna delle quali può
facilmente dar luogo a un'artrite. La clinica ci insegna come la stragrande maggioranza delle
artriti primitive manifesti un'origine reumatica. Sebbene quasi mai diagnosticata, la
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 38 spondiloartrite - nei suoi vari gradi e forme - può dunque considerarsi una delle malattie più
frequenti in assoluto. Il suo maggiore contrassegno clinico è la sacroileite, quasi sempre
rilevabile, seppure molti pazienti non la avvertano come sintomo (dolore al bacino
posteriore). L'ernia del disco è una delle più comuni complicanze di questo disturbo. Un'altra
specialmente insidiosa è l'uveite. La reumatologia tradizionale associa la spondiloartrite alla
presenza del gene di istocompatibilità HLA B27, che in realtà è un indice del tutto irrilevante,
predittivo tutt'al più di una maggiore aggressività della malattia. Sebbene richieda sovente un
trattamento farmacologico, è il reumatismo che più di tutti beneficia dell'attività fisica. Nei
casi avanzati può essere diagnosticata con una semplice lastra della colonna dorsale, in grado
di evidenziare i sindesmofiti, calcificazioni degli anelli ligamentosi intervertebrali, di cui la
maggioranza dei radiologi pare aver perso la memoria, visto che non li citano neanche nei
casi più eclatanti. La spondiloartrite sembra avere un pattern antigenico comune con morbo di
Crohn e colite ulcerosa, tanto che molti considerano tutte queste forme come un'unica
malattia. Coesiste non di rado con l'artrite reumatoide.
Collagenopatie a prevalente impronta vasculitica
•
Arterite di Takayasu
•
Crioglobulinemia
•
Dermatomiosite
•
Granulomatosi di Wegener
•
Lupus eritematoso sistemico
Non rarissima, seppure non comune come artrite reumatoide e spondiloartrite, è potenzialmente
la più pericolosa tra tutte le malattie autoimmuni. La varietà delle manifestazioni, l'imprevedibilità
del decorso, l'aggressività con cui può esprimersi ne fanno una sorta di paradigma dell'autoimmunità.
Fortunatamente, a fronte di queste spiacevoli caratteristiche, è anche una di quelle che meglio
rispondono al trattamento farmacologico. Nel percorso diagnostico di un possibile problema
autoimmune, il LES è sempre la prima ipotesi da considerare. Linfopenia, riduzione del
complemento e presenza di anticorpi anti-DNA sono i parametri caratteristici della malattia. In
assenza di tutti questi, la diagnosi è ragionevolmente esclusa. Il LES può colpire praticamente
qualsiasi organo o apparato, più spesso reni e articolazioni, non di rado cuore, polmoni, sistema
nervoso, cute, midollo osseo, organi ipocondriaci e organi di senso. L'interessamento cerebrale può
rendere necessaria una terapia anticoagulante sine die. La sindrome nefrosica può talora persistere
anche in fase di piena remissione, costituendo un problema terapeutico di difficile soluzione. A parte
questo, una diagnosi di LES è tutt'altro che una condanna senza appello. La maggior parte delle
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 39 nostre pazienti, colpite in età anche molto precoce, con la giusta terapia hanno potuto condurre una
vita di buona qualità e portare felicemente a termine almeno una gravidanza.
•
Malattia
di
Sjögren
Fra tutte le collagenopatie, è una di quelle più interessanti da studiare. Caratterizzata da
un'infiammazione cronica di ghiandole salivari e lacrimali, che tende a ridurne
progressivamente la capacità funzionale, in modo spesso asincrono e con tempi variabili da
mesi a molti anni, ha spesso i tratti di un reumatismo poliartritico. Ma può anche dar luogo a
quadri clinici tipici delle vasculiti, come manifestazioni ischemiche, sindrome di Raynaud,
neuropatie periferiche. Oltre a esprimersi come forma a sé stante, può associarsi a tutte le altre
malattie autoimmuni, rappresentandone una delle più comuni complicanze (si parla in questo
caso di sindrome di Sjögren). Il danno prodotto alle ghiandole è irreversibile, pertanto deve
essere diagnosticata tempestivamente e trattata con la ciclosporina, unico farmaco in grado di
contrastare questo effetto. L'ipolacrimia, anche asintomatica, può determinare danni corneali.
E' perciò sempre opportuna, soprattutto la notte, la protezione con sostituti delle lacrime, in
forma di gel o collirio.
•
Malattia di Weber-Christian
•
Poliarterite nodosa
•
Polimialgia reumatica
•
Sclerosi-sistemica
I trattamenti immunomodulanti oggi disponibili hanno decisamente modificato la prognosi di
questa malattia, da sempre ritenuta tra le più gravi. Si tratta di una vasculite sistemica a
impronta fibrosante, coinvolgente in primis la microcircolazione, che aggredisce più spesso
cute (da cui il termine comune sclerodermia), tubo digerente, polmone, rene, cuore e vasi. I
tessuti colpiti tendono a diventare duri, spessi e anelastici, con progressiva perdita funzionale.
Pressoché costanti in questa malattia sono la sindrome di Raynaud e le artralgie. Ancora con
frequenza si osservano ulcere delle estremità, fino a gangrena, e neuropatia periferica. Come
tutte le collagenopatie, ha gradi di espressione assai variabili. Una variante particolare è la
morfea, una sclerodermia circoscritta, in forma di aree brunastre di cute poco indurita, a
prevalente carico del tronco. Oltre agli immunomodulanti di prima linea, sono spesso utili per
il
•
trattamento
di
questo
disturbo
talidomide
Sindrome anticardiolipina
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu e
penicillamina.
40 •
Sindrome di Behçet
•
Sindrome di Churg Strauss
Dermopatie
•
Alopecia totale
•
Lichen planus
•
Lupus eritematoso discoide
•
Pemfigo
•
Pemfigoide bolloso
•
Psoriasi
Emopatie
•
Anemia aplastica
•
Anemia emolitica autoimmune
•
Porpora trombocitopenica idiopatica
Malattie dell'apparato digerente
•
Cirrosi biliare primitiva
•
Colite ulcerosa
•
Epatite cronica attiva
•
Malattia di Crohn
•
Morbo celiaco
Altre malattie d'organo
•
Diabete mellito autoimmune (tipo 1)
•
Malattia di Basedow
•
Pericardite idiopatica
•
Pneumopatia idiopatica interstiziale
•
Sindrome di Cogan
•
Sindrome nefrosica idiopatica
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 41 •
Tiroidite
di
Hashimoto
E' uno dei più frequenti tra tutti i disturbi autoimmuni. Può esordire acutamente, con
espressioni di iperfunzione che possono generare quadri di tireotossicosi, rischiosi per il
paziente a causa delle complicanze cardiache, che impongono la tempestiva profilassi con βbloccanti. A parte questa eventualità, di norma - quando presente - transitoria e di breve
durata, la tiroidite di Hashimoto non è un problema grave, potendo al massimo condurre a una
condizione cronica di ipofunzione ghiandolare, facilmente compensabile con l'opoterapia
sostitutiva (in pratica una dose quotidiana di ormone per via orale). Per questo motivo è una
malattia che di per sé non giustifica un trattamento immuno-modulante cronico. Il maggiore
problema del morbo di Hashimoto è che non viene quasi mai da solo. Quando è diagnosticato
è dunque fondamentale una valutazione immunologica approfondita, per individuare
precocemente ogni possibile comorbilità. Può associarsi alla vitiligine.
•
Uveite idiopatica
Neuromiopatie
•
Miastenia grave
•
Polimiosite
•
Sclerosi multipla
•
Sindrome di Guillain-Barré
•
Sindrome miastenica di Lambert Eaton
Sarcoidosi
Malattie neuroinfiammatorie con patogenesi autoimmune secondaria
•
Maculopatia essudativa
•
Malattia di Alzheimer
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 42 LE PATOLOGIE ENDOCRINE
Le patologie endocrine sono causate da alterazioni della produzione, del trasporto e dell’azione
degli ormoni, sostanze prodotte da particolari cellule la cui funzione è quella di regolare i processi
biologici che si svolgono nei tessuti e negli organi.
Vediamo nelle specifico le caratteristiche delle varie patologie endocrine.
Malattie dell’ipofisi: ipopituitarismo, carenza di GH (nanismo ipofisario), acromegalia,
iperprolattinemia, diabete insipido.
L’ipopituitarismo si verifica quando l’ipofisi non produce ormoni o ne produce in quantità
ridotte. Le cause sono varie: tumori benigni dell’ipofisi o dell’ipotalamo, infezioni (meningiti) o
traumi cerebrali. A volte la malattia può essere causata dalla terapia utilizzata per la cura dei tumori.
Il nanismo ipofisario è un’anomalia dell’accrescimento del bambino provocata da una bassa
concentrazione dell’ormone della crescita GH. La carenza di GH è dovuta ad una ridotta produzione
da parte dell’ipotalamo dell’ormone GHRH che stimola la produzione dell’ormone GH da parte
dell’ipofisi, anomalie dei recettori per l’ormone della crescita, patologie, anche tumorali, dell’asse
ipotalamo-ipofisario e del fegato, difetti di natura genetica.
L’acromegalia è una malattia rara e invalidante dovuta ad un eccesso di produzione dell’ormone
GH in età adulta. Questo provoca un eccessivo ingrossamento delle mani, dei piedi e della
mandibola. Le labbra si ingrossano e gli zigomi diventano sporgenti. E’ causata dalla presenza di un
tumore benigno dell’ipofisi e colpisce gli adulti tra i 18 e i 30 anni.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 43 L’iperprolattinemia è caratterizzata dall’aumento dei livelli di prolattina, un ormone la cui
funzione è quella di favorire la produzione del latte dopo il parto. Le cause possono essere di natura
fisiologica, farmacologica e patologica.
I livelli di prolattina tendono ad aumentare durante il sonno e la gravidanza.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci per la cura di patologie psichiatriche e gastro-intestinali
possono determinare un aumento dei livelli di prolattina.
Infine l’aumento può essere causato dalla presenza di un adenoma ipofisario, ovvero un tumore
benigno dell’ipofisi.
Si parla di diabete insipido quando vi è un’alterazione di produzione o un non corretto
funzionamento dell’ormone Adh, detto anche “ ormone antidiuretico “.
Quando vi è un’alterazione di produzione dell’ormone Adh si parla di diabete centrale e le cause
sono da ricondurre a traumi cerebrali, tumori benigni o infiammazioni dell’ipofisi.
Nel secondo caso siamo in presenza del diabete renale, che non è legato alla produzione
dell’ormone Adh, ma al fatto che l’ormone non è in grado di adempiere alle sue funzioni a livello dei
reni.
Malattie della tiroide: ipertiroidismo, ipotiroidismo, tiroidite, tumori della tiroide.
L’ipertiroidismo causa un’accelerazione del metabolismo corporeo che a sua volta è determinata
da un’eccessiva produzione degli ormoni T3 (triiodiotironina) e T4 (tiroxina). Un eccesso di ormoni
si correla a disturbi come ipersudorazione, tremori, intolleranza al calore e magrezza eccessiva.
Il quadro clinico dell'ipertiroidismo è piuttosto vario e, oltre ai sintomi appena descritti,
comprende numerosi disturbi, in gran parte legati all'aumentata attività metabolica.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 44 L'ipertiroidismo, come l'ipotiroidismo, è spesso associato a gozzo, cioè ad un sensibile aumento
di volume e peso della tiroide.
Un eccesso di ormoni tiroidei può inoltre causare debolezza muscolare.
L'ipertiroidismo influenza l'attività del sistema nervoso centrale, causando disturbi psicologici
come nervosismo, agitazione e insonnia.
Per quanto riguarda l'apparato cardiovascolare, l'ipertiroidismo si associa ad aumento della
frequenza cardiaca (tachicardia). Si osserva inoltre ipertensione, spesso associata a ipertrofia del
ventricolo sinistro.
L’ipertiroidismo può presentare vari quadri clinici. I più frequenti sono:
Gozzo tossico diffuso
Noto anche come morbo di Basedow. Sono colpiti soprattutto i giovani, ma anche pazienti di età
avanzata. E’ generalmente rilevabile un lieve aumento di volume della ghiandola tiroidea e la
presenza di alterazioni a carico degli occhi, di varia entità: dalle irritazioni, al senso di secchezza, alla
caratteristica sporgenza dei globi oculari (esoftalmo) che rende talvolta difficile la chiusura delle
palpebre. I disturbi oculari sono maggiormente diffusi nei fumatori.
Gozzo nodulare tossico
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 45 E’ più comune nelle persone anziane. Il gozzo è spesso asimmetrico. In taluni casi,
l’ipertiroidismo è provocato da un tumore tiroideo, generalmente benigno. Non è di solito associato a
disturbi oculari.
Tiroidite subacuta
Nota anche come tiroidite di De Quervain. E’ una infiammazione della ghiandola tiroidea che
provoca un eccesso di ormoni tiroidei in circolo; le manifestazioni sono comunque lievi e di breve
durata. La tiroide è lievemente ingrandita e dolente.
L’ipotiroidismo si verifica quando la tiroide non è in grado di produrre una quantità di ormoni
adeguata alle esigenze dell’organismo.
L'ipotiroidismo si manifesta attraverso alcuni sintomi caratteristici:
cute secca e capelli radi, sottili, affaticamento fisico e debolezza muscolare cronica.
Cute fredda e intolleranza alle basse temperature: una diminuzione degli ormoni tiroidei rallenta
il metabolismo e il consumo di ossigeno.
Sonnolenza, depressione, e sensazione di stanchezza; questi sintomi insorgono a causa delle
alterazioni nervose indotte dall'ipotiroidismo.
Altri sintomi: costipazione, aumento del peso corporeo, pallore e anemia, raucedine ed
abbassamento del tono della voce, diminuzione dell'udito e della memoria.
Nella maggior parte dei casi, l'ipotiroidismo primario è associato a malattie autoimmunitarie della
tiroide (la più comune è la tiroidite cronica di Hashimoto), a gravi carenze di iodio nella dieta o
assunzione di elevate quantità di iodio sotto forma di farmaci o di integratori alimentari, deficit
congeniti di sviluppo della ghiandola tiroide, impiego di farmaci antitiroidei.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 46 La tiroidite è un’infiammazione della tiroide; ne esistono diverse forme, la più comune delle quali
è la tiroidite di Hashimoto. In questa malattia la tiroide viene danneggiata da anticorpi anomali e di
conseguenza non produce più ormoni in quantità sufficiente. La tiroide di Hashimoto è la causa più
comune di ipotiroidismo.
Tale aggressione da parte del sistema immunitario è stata messa in relazione, ad esempio, con
fattori ereditari e dietetici, con il sesso (è più comune nelle donne) e l'età (colpisce di più la
popolazione adulta). La tiroidite di Hashimoto, inoltre, si associa spesso ad altre malattie autoimmuni
(celiachia, diabete di tipo I, artrite reumatoide).
La tiroidite di Hashimoto di solito ha un inizio subdolo e una progressione lenta.
All’inizio il paziente può notare sintomi come debolezza e facile affaticamento, che possono
essere attribuiti al normale processo di invecchiamento. In un secondo momento possono comparire,
ad esempio, pelle pallida e fredda, ridotta tolleranza alle basse temperature, stitichezza, depressione,
ipercolesterolemia, aumento di peso dovuto soprattutto a ritenzione idrica, voce rauca, menorragia.
La tiroidite di Hashimoto può accompagnarsi a gozzo, un rigonfiamento vistoso nella regione
anteriore del collo causato dall'aumento di volume della tiroide che può determinare problemi
respiratori e di deglutizione.
Il tumore della tiroide è causato da uno sviluppo anomalo di alcune sue cellule; si manifesta
spesso in forma benigna e raramente in forma maligna.
Il cancro della tiroide non è molto comune, poiché costituisce l’1-2 per cento di tutti i tumori e
colpisce più le donne rispetto agli uomini; è più comune di quanto si pensa e spesso non dà segni di
sé perché cresce molto lentamente ed è poco invasivo.
La forma più comune di cancro alla tiroide è il carcinoma tiroideo che può essere papillare o
follicolare. Il primo è quello più diffuso e frequente nei pazienti giovani; il secondo è meno diffuso e
colpisce maggiormente gli anziani.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 47 Vi è poi il tumore tiroideo midollare che colpisce la cellule parafollicolari (cellule vicine a quelle
che producono gli ormoni).
Il sintomo principale del tumore alla tiroide è la presenza di un nodulo all’interno della ghiandola.
A volte i noduli possono essere più di uno o si può notare un ingrossamento dei linfonodi che può
essere associato a raucedine, dolore e difficoltà di deglutizione.
Il gozzo tiroideo e l’esposizione a radiazioni rappresentano i principali fattori di rischio del
tumore alla tiroide.
Malattie delle paratiroidi: iperparatiroidismo e ipoparatiroidismo.
Le paratiroidi regolano il livello di calcio nel sangue. L’iperparatiroidismo è caratterizzato da una
eccessiva produzione dell’ormone PTH (paratormone) che a sua volta determina l’aumento del
livello di calcio nel sangue.
In genere la presenza di un tumore benigno delle paratiroidi determina iperparatiroidismo; vi è
poi una forma secondaria di iperparatiroidismo determinata da una ipocalcemia cronica (per esempio,
in presenza di insufficienza renale cronica); infine una forma terziaria, che si verifica quando le
paratiroidi iniziano a produrre una quantità eccessiva di PTH a prescindere dalla concentrazione di
calcio nel sangue. I sintomi dell'iperparatiroidismo consistono principalmente in: debolezza
muscolare, disturbi digestivi, con vomito e e possibile sviluppo di ulcera; disturbi del sistema
nervoso, calcolosi renale, ipertensione arteriosa, disturbi oculari, calcificazioni articolari e
osteoporosi.
Parliamo di ipoparatiroidismo quando le paratiroidi producono una scarsa quantità di ormone
PTH. Le cause più comuni di ipoparatiroidismo sono rappresentate da lesioni vascolari accidentali
durante interventi chirurgici nella zona del collo e da asportazione delle paratiroidi durante interventi
sulla tiroide. Per quanto riguarda i sintomi nelle forme acute è sempre possibile la tetania (contrattura
spastica dei muscoli degli arti o di altri gruppi muscolari), mentre in quelle croniche l’ alopecia,
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 48 fragilità di unghie, cute secca e rugosa, alterazioni della dentina e dello smalto dei denti con tendenza
alla caduta precoce, alterazioni elettrocardiografiche, infezioni da funghi, disturbi psichici.
Malattie del surrene: ipersurrenalismo, iposurrenalismo e sindrome di Conn.
L’ipersurrenalismo si manifesta quando le ghiandole surrenali producono una quantità eccessiva
di ormone cortisolo. I principali sintomi sono: ipertensione; obesità distribuita in particolare
sull’addome e sul volto con relativa diminuzione della massa muscolare degli arti, fragilità e
sottigliezza della pelle, cefalea, mal di schiena, diabete mellito, alterazioni mestruali, impotenza, sete
e aumento notevole di emissione di urine, osteoporosi. L'ipersurrenalismo può essere dovuto a un
tumore surrenalico, a un tumore ipofisario e alterazioni dell’attività dell’ipofisi o a un prolungato uso
di cortisonici. Si distinguono vari quadri clinici abitualmente raggruppati sotto il nome di sindrome di
Cushing.
Quando le ghiandole surrenali non producono sufficiente quantità di ormoni corticosurrenalici
parliamo di iposurrenalismo. Si distinguono iposurrenalismi parziali (se interessano un solo ormone),
iposurrenalismi totali (se interessano tutti gli ormoni), iposurrenalismi primitivi e secondari.
Gli iposurrenalismi primitivi sono dovuti ad alterazioni dirette del surrene e sono causati da
distruzione di entrambi i surreni in seguito a emorragia o improvvisa interruzione della terapia con
cortisonici. I sintomi sono: ipotensione, collasso cardiocircolatorio, cefalea, disidratazione e dolori
addominali. Quelli secondari dipendono da una produzione insufficiente dell’ormone ACTH e sono
causati da tumori ipofisari, precedente radioterapia sull’ipofisi o da tubercolosi del surrene. I sintomi
sono: crampi e dolori muscolari con facilità a stancarsi, difficoltà di concentrazione, instabilità
emotiva, nausea, vomito e pressione arteriosa bassa.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 49 La sindrome di Conn è una patologia delle ghiandole surrenali caratterizzata da un eccesso di
produzione dell’ormone aldosterone. L’aumento dei livelli di aldosterone determina la comparsa di
ipertensione arteriosa. L’ipertensione è in tal caso definita secondaria.
La sindrome di Conn è piuttosto rara; colpisce prevalentemente il sesso femminile tra i 30 e i 50
anni di età ed è la forma più frequente di ipertensione arteriosa di origine endocrina.
Le cause più frequenti sono rappresentate da un tumore benigno, definito adenoma, presente in
una delle ghiandole o da una eccessiva proliferazione di cellule producenti aldosterone in entrambi i
surreni (iperplasia bilaterale). Sono rarissimi i tumori maligni (carcinomi).
L’ipertensione è il sintomo principale, e spesso l’unico.
Possono manifestarsi, inoltre, altri sintomi derivanti dalla presenza di ridotti livelli di potassio nel
sangue (ipopotassiemia). L’eccesso di aldosterone determina, infatti, una perdita di potassio nelle
urine con conseguente ipopotassiemia. I sintomi più frequenti sono: stanchezza, debolezza muscolare
e aumentata emissione di urine. Questi sintomi sono comunque non specifici, si possono ritrovare in
molte altre malattie (ad esempio, nel diabete mellito o in condizioni di ipercalcemia) e di per sé non
giustificano la diagnosi di sindrome di Conn. Inoltre, molti pazienti con diagnosi certa di morbo di
Conn non presentano ridotti livelli di potassio nel sangue.
Osteopatie metaboliche. Le osteopatie metaboliche sono causate da una grave alterazione del
metabolismo del tessuto osseo e determinano alterazioni della struttura scheletrica con maggiore
rischio di fratture e modificazione dei livelli di calcio nel sangue. Tra le varie osteopatie l’osteoporosi
è quella che assume maggior rilievo. Colpisce soprattutto le donne in menopausa a causa del deficit
di ormoni femminili. E’ caratterizzata da una riduzione della massa ossea e alterazione della
microarchitettura dell’osso con conseguente aumento della fragilità e del rischio di fratture. La
malattia non presenta sintomi; è quindi molto importante la diagnosi precoce che si effettua tramite
un esame, la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata).
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 50 Malattie metaboliche: diabete mellito, dislipidemie.
Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da una totale o parziale carenza di insulina.
L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule presenti nel pancreas e ha il compito di consentire
l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule. Nelle persone affette da diabete il pancreas produce
una quantità insufficiente di insulina o non ne produce affatto e di conseguenze aumenta il livello di
glucosio nel sangue. Fattori ambientali, ereditari, genetici e interferenze ormonali determinano
l’insorgenza d questa malattia.
Vi sono tre tipi di diabete: diabete di tipo 1, di tipo 2 e diabete gestazionale.
Il diabete di tipo 1 (diabete insulino-dipendente) è caratterizzato da una totale assenza di insulina.
Il paziente ha perciò bisogno di ricevere, attraverso iniezioni quotidiane, l'insulina che gli serve per
poter sopravvivere. Il diabete di tipo 1 si sviluppa più frequentemente nei bambini e nei giovani
adulti, ma la malattia può presentarsi a tutte le età.
Il diabete di tipo 2 si manifesta soprattutto dopo i 60 anni. Circa l’80% delle persone affette da
questo tipo di diabete è in sovrappeso.
Nel diabete di tipo 2 vi è una parziale carenza di insulina a causa della scarsa funzionalità delle
cellule del pancreas che producono questo ormone.
Il diabete gestazionale si sviluppa durante la gravidanza. Di solito scompare al termine della
gravidanza, ma le donne colpite da questa forma di diabete hanno una maggiore probabilità di
sviluppare in seguito un diabete di tipo 2.
I sintomi del diabete di tipo 1 sono: aumentata quantità di urine, sete, stanchezza, perdita di peso,
pelle secca e aumentata frequenza di infezioni.
Nel diabete di tipo 2 i sintomi sono meno evidenti; si ha quindi un valore alto di glicemia, ma
senza i sintomi caratteristici del diabete di tipo 1.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 51 Le dislipidemie sono malattie in cui si evidenzia un aumento dei grassi (lipidi) presenti nel
sangue (colesterolo e/o trigliceridi). Si distinguono dislipidemie primitive dovute a difetti genetici del
metabolismo lipidico e dislipidemie secondarie dovute ad una dieta scorretta, a malattie quali obesità,
diabete, patologie della tiroide o all’assunzione di alcuni farmaci (antiretrovirali e stabilizzanti
dell’umore). Un aumento dei valori di colesterolo e trigliceridi rappresenta il principale fattore di
rischio cardiovascolare per un individuo e questo rischio in presenza di patologie quali il diabete e
l’ipertensione arteriosa.
Le dislipidemie sono sostanzialmente asintomatiche. Le prime manifestazioni cliniche delle
dislipidemie sono rappresentate dall’infarto miocardico e dall’arteriosclerosi.
MALATTIE ALLERGICHE
La reazione immunitaria si verifica di regola in risposta a elementi estranei potenzialmente
dannosi, come batteri, virus, funghi. Tuttavia alcuni soggetti rispondono contro sostanze non
dannose, come i pollini, ad esempio, sviluppando una reazione di tipo infiammatorio fastidiosa e
talvolta pericolosa, denominata allergia, letteralmente risposta anormale, che nei soggetti non
allergici non si manifesta. La risposta allergica è dovuta alla produzione di un tipo particolare di
immunoglobuline, le IgE, che hanno la proprietà di legarsi a recettori presenti sulla superficie di un
tipo particolare di cellule, i mastociti. Questi ultimi, in presenza dell'allergene liberano sostanze
infiammatorie che innescano la sintomatologia allergica, coadiuvate da altre cellule specializzate
come i granulociti eosinofili. Le malattie allergiche sono molto diffuse. Basti pensare all'asma,
all'oculorinite, all'orticaria. Si tratta in genere di malattie su base ereditaria che si presentano
dall'infanzia, come l'allergia agli acari della polvere, ai pollini di graminacee o di betulla, a certi
alimenti come le proteine del latte e dell'uovo. Ma è possibile diventare allergici anche a sostanze
presenti esclusivamente nell'ambiente di lavoro, o a prodotti chimici contenuti nei cosmetici o
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 52 ubiquitari come il nickel. La terapia dell'allergia si avvale di numerosi farmaci molto efficaci come
gli antistaminici, gli antiasmatici, il cortisone; in casi selezionati, si può ricorrere alla terapia
iposensibilizzante specifica. La prevenzione, che si basa sull'identificazione e sull'allontanamento dei
fattori di rischio, resta comunque il primo e più efficace intervento per il soggetto allergico.
Schizofrenia e disturbo bipolare:
sono patologie completamente
differenti. Per schizofrenia si intende un insieme di quadri clinici caratterizzati da evoluzione cronica,
deterioramento della personalità, sintomi psicotici (deliri, allucinazioni, catatonia, disordini ideativi)
almeno in alcune fasi del decorso. Poiché il disturbo ha esordio in età giovanile ed un potenziale
altamente invalidante, per quanto non frequente, rappresenta uno dei maggiori impegni per i servizi
psichiatrici, riabilitativi e assistenziali. La prevalenza è tra lo 0,1 e l'1% e l' incidenza tra lo 0,1 e lo
0,7%. Non esistono differenze rilevanti legate al sesso, anche se l' età d' esordio per le femmine è più
tardiva (25-30 anni) rispetto a quella dei maschi (15-24 anni) e il decorso è meno negativo. Viene
riportata un' incidenza maggiore nelle classi sociali meno agiate. i parenti di primo grado hanno un
rischio 18 volte superiore alla popolazione generale di sviluppare il disturbo. La presenza di
complicazioni ostetriche perinatali è considerata fattore di rischio in soggetti con anamnesi familiare
positiva per schizofrenia. E' stata segnalata un' elevata quantità di eventi stressanti concentrati nel
periodo precedente l' esordio schizofrenico. le manifestazioni cliniche sono molteplici e mutevoli nel
tempo. La perdita dell' unità interna delle attività intellettive, emotive e volitive è il tratto
fondamentale comune del quadro morboso. Caratteristica è la presenza di allucinazioni, più
frequentemente uditive, ma anche visive, cinestesiche, tattili, gustative, olfattive, anche in
combinazione. Le allucinazioni uditive possono consistere in rumori, musica, e specialmente voci,
sussurrate o distinte, che si esprimono con parole o frasi, e possono talora essere udite da diverse
parti del corpo. frequente è l'esperienza di voci dialoganti tra loro che si esprimono in maniera
offensiva e denigratoria nei confronti del paziente. Il grave deficit del potere critico si associa allo
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 53 sviluppo di idee deliranti transitorie o durevoli. Secondo il contenuto, i deliri sono frequentemente
persecutori, più raramente ma caratteristicamente di influenzamento e controllo, grandiosi,
nichilistici, somatici e di trasformazione corporea, erotici, mistico-religiosi. Il disturbo delle
associazioni ideative è un' altra alterazione tipica della schizofrenia. Consiste nella perdita delle
connessioni logiche del pensiero che diviene, nei casi estremi, incoerente, confuso, inaccessibile alla
comprensione da parte degli altri. I disturbi formali del pensiero possono distinguersi in positivi
(incoerenza, deragliamento, tangenzialità e illogicità) e negativi (alogia, ovvero povertà dell'eloquio e
del contenuto verbale). Si riscontrano poi disturbi dell'attenzione, della vita emotiva; frequentemente
si rileva diminuzione degli stimoli volitivi, con possibilità di agitazione, eccitamento motorio. In
questo contesto si collocano le stereotipie motorie, la verbigerazione, i manierismi, catalessia,
ecolalia, ecoprassia. Anomalie motorie di particolare rilevanza sono lo stupor catatonico, in cui il
paziente, pienamente cosciente, è immobile, mutacico e non risponde alle stimolazioni, e l'
eccitamento catatonico, con attività motoria incontrollata e afinalistica. Disturbi somatici
comprendono anomalie del sonno, del desiderio sessuale e di varie funzioni vegetative. Con
l'aggravamento e la cronicizzazione del quadro clinico si manifestano deterioramento della
personalità, perdita di progettualità e ritiro sociale. Il DSM IV riconosce quattro tipi di schizofrenia:
tipo paranoide, tipo disorganizzato, tipo catatonico, tipo indifferenziato e un tipo residuo (con sintomi
negativi). Si distinguono sintomi di primo ordine: eco del pensiero, voci sotto forma di discorsi e
repliche, voci di commento, esperienze di passività somatica, furto del pensiero e altre esperienze di
influenzamento del pensiero, percezioni deliranti, altre esperienze riguardanti costrizioni della
volontà, delle emozioni e degli impulsi; e sintomi di secondo ordine: altri disturbi psicosensoriali,
intuizione delirante, perplessità, alterazioni dell'umore depressive ed euforiche, sensazione di
impoverimento affettivo, etc. La personalità premorbosa nel 50% dei casi rivela tratti di personalità
distintivi o aspecifici o, addirittura, un disturbo schizoide o schizotipico di personalità. La terapia
farmacologica si avvale di neurolettici, antiparkinsoniani, benzodiazepine, antidepressivi triciclici,
IRSS. Ci si può avvalere dell'elettroshock e di trattamenti di appoggio, come il counseling familiare,
gruppi terapeutici di social skills training, terapia ambientale.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 54 Anche per i disturbi bipolari occorre fare una distinzione tra tipo I e tipo II. Entrambi rientrano
nei disturbi dell'umore e sono caratterizzati dall'alternarsi di periodi di depressione a periodi di mania
o ipomania. Il disturbo bipolare I è la forma più grave ed è caratterizzata dall'alternarsi di episodi
depressivi e maniacali o misti. Schizofrenia e disturbo bipolare sono patologie completamente
differenti. Per schizofrenia si intende un insieme di quadri clinici caratterizzati da evoluzione cronica,
deterioramento della personalità, sintomi psicotici (deliri, allucinazioni, catatonia, disordini ideativi)
almeno in alcune fasi del decorso. Poiché il disturbo ha esordio in età giovanile ed un potenziale
altamente invalidante, per quanto non frequente, rappresenta uno dei maggiori impegni per i servizi
psichiatrici, riabilitativi e assistenziali. La prevalenza è tra lo 0,1 e l'1% e l' incidenza tra lo 0,1 e lo
0,7%. Non esistono differenze rilevanti legate al sesso, anche se l' età d' esordio per le femmine è più
tardiva (25-30 anni) rispetto a quella dei maschi (15-24 anni) e il decorso è meno negativo. Viene
riportata un' incidenza maggiore nelle classi sociali meno agiate. i parenti di primo grado hanno un
rischio 18 volte superiore alla popolazione generale di sviluppare il disturbo. La presenza di
complicazioni ostetriche perinatali è considerata fattore di rischio in soggetti con anamnesi familiare
positiva per schizofrenia. E' stata segnalata un' elevata quantità di eventi stressanti concentrati nel
periodo precedente l' esordio schizofrenico. le manifestazioni cliniche sono molteplici e mutevoli nel
tempo. La perdita dell'unità interna delle attività intellettive, emotive e volitive è il tratto
fondamentale comune del quadro morboso. Caratteristica è la presenza di allucinazioni, più
frequentemente uditive, ma anche visive, cenestesiche, tattili, gustative, olfattive, anche in
combinazione. Le allucinazioni uditive possono consistere in rumori, musica, e specialmente voci,
sussurrate o distinte, che si esprimono con parole o frasi, e possono talora essere udite da diverse
parti del corpo. frequente è l'esperienza di voci dialoganti tra loro che si esprimono in maniera
offensiva e denigratoria nei confronti del paziente. Il grave deficit del potere critico si associa allo
sviluppo di idee deliranti transitorie o durevoli. Secondo il contenuto, i deliri sono frequentemente
persecutori, più raramente ma caratteristicamente di influenzamento e controllo, grandiosi,
nichilistici, somatici e di trasformazione corporea, erotici, mistico-religiosi. Il disturbo delle
associazioni ideative è un' altra alterazione tipica della schizofrenia. Consiste nella perdita delle
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 55 connessioni logiche del pensiero che diviene, nei casi estremi, incoerente, confuso, inaccessibile alla
comprensione da parte degli altri. I disturbi formali del pensiero possono distinguersi in positivi
(incoerenza, deragliamento, tangenzialità e illogicità) e negativi (alogia, ovvero povertà dell'eloquio e
del contenuto verbale). Si riscontrano poi disturbi dell'attenzione, della vita emotiva; frequentemente
si rileva diminuzione degli stimoli volitivi, con possibilità di agitazione, eccitamento motorio. In
questo contesto si collocano le stereotipie motorie, la verbigerazione, i manierismi, catalessia,
ecolalia, ecoprassia. Anomalie motorie di particolare rilevanza sono lo stupor catatonico, in cui il
paziente, pienamente cosciente, è immobile, mutacico e non risponde alle stimolazioni, e l'
eccitamento catatonico, con attività motoria incontrollata e afinalistica. Disturbi somatici
comprendono anomalie del sonno, del desiderio sessuale e di varie funzioni vegetative. Con
l'aggravamento e la cronicizzazione del quadro clinico si manifestano deterioramento della
personalità, perdita di progettualità e ritiro sociale. Il DSM IV riconosce quattro tipi di schizofrenia:
tipo paranoide, tipo disorganizzato, tipo catatonico, tipo indifferenziato e un tipo residuo (con sintomi
negativi). Si distinguono sintomi di primo ordine: eco del pensiero, voci sotto forma di discorsi e
repliche, voci di commento, esperienze di passività somatica, furto del pensiero e altre esperienze di
influenzamento del pensiero, percezioni deliranti, altre esperienze riguardanti costrizioni della
volontà, delle emozioni e degli impulsi; e sintomi di secondo ordine: altri disturbi psicosensoriali,
intuizione delirante, perplessità, alterazioni dell'umore depressive ed euforiche, sensazione di
impoverimento affettivo, etc. La personalità premorbosa nel 50% dei casi rivela tratti di personalità
distintivi o aspecifici o, addirittura, un disturbo schizoide o schizotipico di personalità. La terapia
farmacologica si avvale di neurolettici, antiparkinsoniani, benzodiazepine, antidepressivi triciclici,
IRSS. Ci si può avvalere dell'elettroshock e di trattamenti di appoggio, come il counseling familiare,
gruppi terapeutici di social skills training, terapia ambientale.
Anche per i disturbi bipolari occorre fare una distinzione tra tipo I e tipo II. Entrambi rientrano
nei disturbi dell'umore e sono caratterizzati dall'alternarsi di periodi di depressione a periodi di mania
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 56 o ipomania. Il disturbo bipolare I è la forma più grave ed è caratterizzata dall'alternarsi di episodi
depressivi e maniacali o misti.
LE OSSESSIONI
L'ossessivo, insieme al depresso, è la subpersonalità più comune e diffusa. La stessa società
occidentale in cui viviamo è grandemente permeata di caratteristiche ossessive, specie nel mondo del
lavoro: forte spinta produttiva, efficienza, metodo, organizzazione, precisione, adeguamento alle
regole, perfezionismo, gerarchie, grande valore attribuito al denaro e al successo come forme di
potere, accumulazione, controllo sui sentimenti.
L'ossessivo soffre per un precoce soffocamento della sua spontaneità e libertà di esplorazione.
Questa è la ferita.
C'è anche un'altra possibile origine, diametralmente opposta alla precedente: un ambiente
familiare caotico, senza regole, in cui manca ogni certezza.
Secondo i cognitivisti, l'ossessivo ha un pensiero dicotomico, del tipo: bianco o nero. Il pensiero
dicotomico è un residuo del pensiero infantile, quando il bambino non è in grado ancora di cogliere
la gradualità e le sfumature. Sembra che in qualche modo, o in qualche area, ci sia una fissazione a
quel livello di funzionamento. Qual'è la conseguenza? La conseguenza è un'organizzazione cognitiva
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 57 improntata a dicotomie del tipo totalmente giusto o sbagliato, vero o falso, buono o cattivo. La scelta
non perfetta è automaticamente etichettata come scelta disastrosa. Non c'è via di mezzo.
La tensione verso la perfezione porta l'ossessivo ad una estenuante ricerca dei difetti. Egli è attento ai
minimi dettagli, perché se un dettaglio non risponde ai suoi standard, sempre molto elevati, allora
tutto l'insieme è considerato privo di ogni valore.
L'ossessivo non riesce a vedere l'insieme, un piccolo particolare non si perdona! Colleziona le cose,
non butta via niente per fermare il tempo. Lo stesso fa con i legami: si lascia sempre una porta aperta.
E’ pieno di collera, di rabbia, che va ben al di là del fatto che l'ha originata. Non c'è proporzione. La
reazione spontanea dell'ossessivo sarebbe di uccidere una persona perché ha sorpassato una fila. Non
c'è rapporto tra emozione e fatto reale. L'ossessivo in questo scarica simbolicamente tutta la rabbia
accumulata nel sé inferiore. Usa l'autoagressività per scaricare parte della sua rabbia. Non scarica su
di sé perché è indegno o immeritevole di amore, ma perché è incapace, cattivo e colpevole. E fa
questo al preciso scopo di migliorarsi. La convinzione è che se smettesse le autopersecuzioni
diventerebbe un buono a nulla.
Per essere capace, affidabile e perfetto, ha bisogno di non mollare mai la frusta nei suoi confronti. Lo
ritiene il necessario prezzo da pagare per essere civili! Ed essendo così duro con se stesso, non può
certo essere tenero con gli altri. Di qui la sua tendenza a colpevolizzarli e a punirli appena è possibile.
Per essere ineccepibile, egli deve sottoporsi a un terribile sforzo: anche gli altri però devono farlo.
Guai se non lo fanno!
L'ossessivo è doppiamente sadico: nei suoi confronti e nei confronti degli altri: egli prova piacere in
questo perché è in azione il suo sé inferiore! In questo atteggiamento, però, spesso si ritrova un
intento almeno in parte positivo: quello di migliorarsi e di migliorare le cose.
Un'altra strategia che usa è quella da cui deriva il nome: le ossessioni, cioè le idee fisse, ripetute
all'infinito, i dilemmi senza uscita, e i rituali ossessivi. Essi servono tutti a disperdere energia, a
dissiparla.
Energia accumulata nel sé inferiore, fondamentalmente aggressività/rabbia e aggressività sessuale.
La ripetizione, la routine, e quindi anche le ossessioni, hanno questa componente di rassicurazione.
Meno cambio, più sono sicuro.
"Questo è l'opposto della creatività e del comportamento esplorativo!"
L'ossessivo, abbiamo visto, ha una frattura che impedisce alla sua energia di arrivare al centro del
cuore. Questa frattura è generata dalla paura: se l'energia circola di nuovo, lui si sente in pericolo.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 58 Per questo occorre in primo luogo, come al solito, creare una base sicura, un contesto dove ci sia
sufficiente protezione, in cui non si senta troppo esposto, possa cominciare a rilassarsi e scoprire che
dentro di lui non alberga un mostro pronto a distruggere tutto ciò che egli ha faticosamente costruito.
Via via che l'energia circola, e che egli comincia a sentire anche i sentimenti teneri, ad aprirsi, a
contattarsi, la propaganda della subpersonalità ossessiva perde potere, e la parte sana pian piano si
estende, fino a riprendere il pieno governo della persona. In questo modo può iniziare il progressivo
scioglimento e integrazione della subpersonalità, fino a che si trasforma in stile sano, e quindi in un
set di importanti risorse.
Modalità di comunicazione.
Gli ossessivi portano molta attenzione alle parole più che agli aspetti non verbali della
comunicazione o al clima emotivo.
Il loro modo di esprimersi è lungo, tortuoso, dettagliato, per paura di lasciar fuori qualcosa di
importante, per non essere in difetto. Si tratta quindi di una forma di perfezionismo. In tal modo,
però, essi non lasciano spazio all'altro, tendono a predominare, a essere egocentrici, poco empatici. E'
difficile fermarli: non ascoltano, o ascoltano poco, interrompono l'altro perché gli viene sempre in
mente qualcosa da aggiungere per completare o correggere. Il loro pensiero non si ferma mai, è in
continuo movimento, alla ricerca di una perfezione che non sarà mai raggiunta. Quindi tendono a
stancare o ad esasperare l'interlocutore, sia per la continua aggiunta di dettagli irrilevanti, sia perché
di fatto non si sintonizzano a livello emotivo, non creano rapporti.
Professioni preferite:
Sono quelle legate al controllo e al potere o che implicano costanza, pazienza, responsabilità: notaio,
giudice, commercialista, contabile, ingegnere ecc. In particolare, ad esempio, se fa il giudice, ci sarà
una forte identificazione nelle leggi, come norme generali e astratte, ed una scarsa considerazione del
caso singolo. Può incanalare nella professione la sua aggressività, con una fermezza implacabile,
dove l'esercizio del potere sconfina nel sadismo. Egli combatte contro il male piuttosto che per il
bene, in quanto la sua emozione dominante è la rabbia (contro), non l'amore (verso).
A tutto questo vanno aggiunte quattro convinzioni, che tendono ad alimentare l'ipercontrollo, la
ripetizione, l'ossessività, il dubbio, l'evitamento:
1. l'autocritica mi è utile per sbagliare meno, guai se abbassassi il controllo;
2. se mi preoccupo abbastanza, posso evitare conseguenze terribili (gli atti ritualistici e le
ruminazioni ossessive sono ritenute come essenziali, utili, produttive);
3. se penso abbastanza a lungo, emergerà la decisione migliore;
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 59 4.
4.di fronte all'incertezza, meglio non agire per non sbagliare (= fallire).
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 60 Sintesi dei meccanismi di controllo sul sé inferiore.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 61 OBESITA’
“L'Addome, il centro dell'uomo”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce “l’obesità” come una condizione
caratterizzata da una eccessiva presenza di tessuto adiposo nell’organismo umano in misura tale da
indurre un aumento significativo di rischio per lo stato di salute in ambedue i sessi.
Le maggiori organizzazioni sanitarie mondiali, introdussero
il BMI nella pratica clinica come principale parametro antropometrico per la valutazione
dell’obesità . Si tenne conto della struttura fisico-anatomica del soggetto. Il rapporto peso corporeo
(espresso in chilogrammi) e statura (espressa in metri quadrati) rappresenta la formula di calcolo del
BM[kg/(m)2. Sulla base dei risultati ottenuti da questa formula, si individuano quattro classi
descrittive della Massa Corporea Totale in riferimento ad una presunta tipologia fisiologica: 1)
sottopeso; 2) normopeso; 3) sovrappeso; 4) obeso. Un individuo è considerato in sovrappeso per un
valore di BMI >25 Kg/m2 ed obeso per un valore di BMI ≥ 30 Kg/m2 (6,7). L’obesità viene a sua
volta classificata in:
□ Obesità di I ° grado 30 e 34,9 Kg/m2
□ Obesità di II ° grado 35 e 39,9 Kg/m2
□ Obesità di III ° grado ≥40 Kg/m2
La OMS ha definito come limite tra peso corporeo normale ed obesità il valore di BMI pari a 30
Kg/m2. I pazienti con tale valore di BMI sono soggetti ad alto rischio di sviluppare malattie correlate
all’obesità- Altro parametro di misura tenuto in considerazione dall’OMS nella definizione di obesità
è la Circonferenza Vita o Waist Circumferences (WC), indice indiretto per la valutazione del grasso
intraddominale (valori superiori a 88 cm nelle donne e 102 cm negli uomini si associano ad un
aumentato rischio di sviluppo di diabete di tipo 2, dislipidemia e malattie cardiovascolari. Numerosi
studi hanno dimostrato che la quantità di Massa lipidica corporea è
determinata da una interazione complessa tra fattori genetici ed ambientali con alterazione del
bilancio energetico (prevalenza dell’introito rispetto al dispendio).
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 62 I fattori nervosi, ormonali e metabolici contribuiscono a garantire il mantenimento
dell'omeostasi energetica in un individuo sano: una modificazione di almeno uno di queste funzioni
può favorire l’insorgenza, in soggetti predisposti (familiarità), dello stato di obesità.
A. AMBIENTALI: il Dispendio energetico che comprende il metabolismo basale (MB), la spesa
energetica legata all’attività fisica (LAF), e quella legata alla termogenesi indotta della dieta (TID),
condiziona lo sviluppo dell'obesità. Inoltre la sedentarietà, diffusione e abuso di mezzi di trasporto,
introduzione e utilizzazione di comandi elettronici a distanza e computer hanno ridotto notevolmente
il consumo energetico dell'individuo
B. GENETICI: parallelamente ai fattori ambientali suddetti, è innegabile che la componente
genetica abbia un’influenza non meno importante sullo sviluppo dell’obesità. Diverse ricerche, hanno
suggerito che sia la quantità degli adipociti che la distribuzione della massa lipidica corporea sono
determinati
geneticamente.
C. ALIMENTARI: l’iperalimentazione, ossia l’eccessivo introito calorico rispetto alle necessità
energetiche giornaliere, costituisce la causa principale ed essenziale per lo sviluppo dell’obesità.
L'individuo obeso assume una maggiore quantità di cibo in un tempo solitamente inferiore rispetto
agli individui non obesi. La maggiore palatabilità degli alimenti ad alta densità energetica e la
maggiore disponibilità di alimenti ad alto contenuto lipidico e glucidico hanno un ruolo determinante
nell’insorgenza di questa condizione. Nondimeno, la continua ed incalzante pubblicità di alimenti
ipercalorici, così come l’azione di fattori sociali (basso ceto sociale), culturali (bassa scolarizzazione)
e psicologici (scarsa autostima) contribuiscono all’incremento ponderale.
D. PSICO-COMPORTAMENTALI: Tutti gli aspetti psicologici e psicodinamici rappresentano
comunque un aspetto fondamentale nelle abitudini di vita di una persona e condizionano in maniera
determinante l'approccio all'alimentazione ed il rapporto del paziente con il cibo.
L’obesità si distingue in:
□ Primitiva o essenziale, le cui cause sono da imputare o ad un elevato apporto energetico o ad
un basso dispendio energetico o ad entrambe
□ Secondarie, associate per lo più a patologie endocrine.
In base alle caratteristiche degli adipociti definiamo l’obesità come:
□ Iperplastica o ipercellulare, condizione caratterizzata da un aumento del numero degli
adipociti (che oscillano tra i 40 e i 120 miliardi contro i 25-30 miliardi presenti nel tessuto adiposo
del soggetto in normopeso);
□ Ipertrofica, condizione caratterizzata da un aumento del volume degli adipociti (che in media
possono raggiungere oltre il 40% del volume rispetto a un soggetto normopeso). Tali cellule grasse di
grandi dimensioni sintetizzano proteine (lipasi lipoproteiche (che contribuiscono all’idrolisi dei
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 63 trigliceridi delle lipoproteine a bassa densità -VLDL-, i chilomicroni, le citochine e la Leptina) e
metaboliti responsabili della patofisiologia dell’obesità.
In relazione alla morfologia, ossia sulla base della distribuzione del tessuto adiposo, si
riconoscono due tipi di obesità, classificati per mezzo del rapporto circonferenza vita/circonferenza
fianchi –WHR- □ Androide (WHR >0.85): obesità centripeta, prevalentemente a carico del tronco,
con gambe sottili. Distribuzione del grasso al viso, collo, spalle e addome al di sopra dell’ombelico;
aspetto “a mela”. Predispone ad una aumentata incidenza di patologie come il diabete,
l’iperlipoproteinemia l’iperuricemia l’ipertensione e l’aterosclerosi
□ Ginoide (WHR <0.78): distribuzione del grasso tipicamente femminile sulle anche, natiche,
cosce e addome sott’ombelicale. Aspetto “a pera” con accumulo del grasso sottocutaneo negli arti
inferiori. Si associa ad una minore incidenza di malattie metaboliche (ipertensione e diabete) ma ad
una maggiore incidenza di insufficienza venosa, artrosi al ginocchio e cellulite..
□ Esiste una terza forma di obesità cosiddetta Mista (0.78 < WHR < 0.84): l’aspetto è molto più
vicino alla forma androide, tuttavia la distribuzione del grasso non è ben definita come nei casi
precedenti. Si associa più spesso allo sviluppo delle malattie cardiovascolari (come succede per le
forme androidi).
Figura : a) Androide; b) Ginoide
Nella classificazione dell’obesità non si deve trascurare il ruolo svolto dai fattori psicologici: è
ormai risaputo che molte persone obese usano il cibo come meccanismo di difesa: prova ne è il
grande mangiatore "impulsivo" che attraverso il cibo nasconde i propri sentimenti di ansia,
insicurezza, depressione, solitudine e stress.
Sulla base dei differenti comportamenti psicologici è possibile distinguere un’obesità:
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 64 1. reattiva, più frequente nell’adulto come conseguenza di un trauma emotivo che comporta una
reazione di tipo compensatoria-iperfagica;
2. di sviluppo, anche questa conseguente a vicende emozionali e relazionali, ma propria dell’età
evolutiva, che si associa a iperfagia e bulimia.
L’obesità è associata a numerose complicanze che si ricollegano sia a patologie che determinano
condizioni di debilità non fatali (morbidity) come l’osteoartrite che hanno un notevole impatto sulla
qualità della vita, che a patologie cronico-degenerative come il diabete di tipo 2, le malattie
cardiovascolari e ad alcune forme tumorali. Sindromi di natura psicologica conseguenti allo stato di
obesità (ansia, depressione, ecc.) sono il più delle volte presenti nelle persone obese.
Complicanze e patologie associate
L'obesità è una condizione che predispone il soggetto ad un elevato rischio per la salute . L’obeso
è esposto ad un incremento della morbilità e della mortalità rispetto alla popolazione generale. Le
principali complicanze e patologie associate all’obesità sono qui di seguito schematizzate.
1) COMPLICANZE MECCANICHE:
- Disturbi respiratori
- Artropatie
2) COMPLICANZE METABOLICHE:
- Ridotta tolleranza ai carboidrati
- Diabete tipo 2
- Dislipidemia
- Ipertensione arteriosa
- Iperuricemia
3) PATOLOGIE ASSOCIATE:
- Neoplasie (endometrio, colecisti, prostata, mammella, colon-retto)
- Trombo-embolismo polmonare
- Malattie cardiovascolari
- Malattie cerebrovascolari
- Steatosi epatica
- Ernie addominali
- Calcolosi delle colecisti
- Ernia iatale
- Ulcere e vene varicose
- Irregolarità mestruali ed infertilità
- Irsutismo
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 65 - Problemi psico-sociali
Riassunto dei sintomi, le malattie e le problematiche associate all’obesità :
-SISTEMA CARDIOVASCOLARE
- SISTEMA
NEUROLOGICO
Malattia coronarica
Ipertensione idiomatica
intracraniale
Ipertensione
Morte improvvisa
Embolia polmonare
Meralgia parentetica
Vene varicose
- PSICOSOCIALI
Depressione
Discriminazione sociale e del
lavoro
Incapacità lavorativa
-SISTEMA GASTROINTESTINALE
- SISTEMA ENDOCRINO
Colelitiasi
Amenorrea
Malattia da reflusso gastroesofageo
Cancro intestinale
Cancro del colon
Sindrome di Cushing
Statosi epatica
Diabete di tipo 2
Ernia
Dislipidemia
Statosi epatica non alcolica
Intolleranza al glucosio
Ipotiroidismo
-SISTEMA INTERGUMENTARIO
Cellulite
Infertilità
Problemi di igiene
Insulino-resistenza
Cancro uterino
-SISTEMA MUSCOLARE
Immobilità
Sindrome dell’ovaio
policistico (PCOS)
Osteoartrosi
-SISTEMA
RESPIRATORIO
Dolore agli arti inferiori
Dispnea e fatica
Sindrome Pickwickian
-SISTEMA GENITOURINARIO
Ipogonadismo
Apnea notturna ostruttiva
(OSA)
Cancro alla prostata
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 66 I trattamenti dell’Obesità
La decisione terapeutica viene orientata in base al rapporto “rischi-benefici” . Il primo obiettivo
principale è quello di identificare pazienti ad alto rischio di sviluppo delle malattie obesità-correlate.
E’ importante valutare l’aspetto psicologico dei pazienti. Speciali attenzioni meritano tutte quelle
condizioni patologiche che non solo predispongono all’obesità ma possono influenzare la risposta ad
un determinato trattamento terapeutico. Il trattamento dell’obesità è importante al fine di ridurre il più
possibile tutti i rischi per la salute.
Nella formulazione di un protocollo dietetico vanno considerati elementi peculiari del singolo
individuo come le preferenze alimentari, il grado di supporto sociale, posto di lavoro, fattori logistici
come il tempo, le disponibilità economiche e la distanza.
Il successo del trattamento nutrizionale dell’obesità nel tempo è associato ad una educazione
nutrizionale, all’aumento dell’attività fisica ed a cambiamenti comportamentali e dello stile di vita.
Per indurre perdita di peso deve essere creato un deficit calorico attraverso una dieta ipocalorica
rispetto al fabbisogno energetico. Vengono proposte:
1) DIETE A DEFICIT BILANCIATO: a partire dalle 1200 Kcal/die, nutrizionalmente adeguate,
in quanto contengono il minimo di assunzione raccomandata per ogni principale gruppo di alimenti
2) DIETE NON BILANCIATE: a basso contenuto glucidico o lipidico. Fra le diete che rientrano
in questa categoria abbiamo:
- diete a basso contenuto di carboidrati (come ad esempio la “Dieta Atkins”) che raccomandano,
per la riduzione del peso corporeo, un introito glucidico pari a 20g
3) DIETE AD ELEVATA RESTRINZIONE CALORICA: diete a basso contenuto calorico e
diete a bassissimo contenuto calorico (VLCD). Alcune diete dimagranti non si basano su un razionale
scientifico e per alcune di esse non si dispone di alcuna documentazione sulla reale efficacia e
sicurezza.
L’attività fisica nelle terapia dell’obesità
Dai ricercatori viene ormai già da tempo riconosciuta l’elevata efficacia preventiva di una sana e
corretta alimentazione e dell’abitudine alla pratica regolare e continua dell’esercizio fisico. Tuttavia,
l’evoluzione socio-demografica degli ultimi decenni ha modificato negativamente lo stile di vita della
popolazione in tutte le fasce di età e in tutti i ceti sociali. Sedentarietà, scorrette abitudini alimentari,
l’abitudine al fumo, l’assunzione eccessiva di alcol e bevande nervine, alti livelli di stress sono
largamente diffusi nella popolazione. Questi fattori reversibili hanno determinato un incremento delle
patologie degenerative (malattie cardiovascolari, obesità, dislipidemie, osteoartrosi e osteoporosi),
note come “malattie del benessere”, e delle patologie neoplastiche. Per evitare l’insorgenza di queste
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 67 condizioni, le più grandi Organizzazioni Sanitarie Nazionali e Mondiali hanno proposto interventi
mirati alla prevenzione. Infatti, ciascuno di questi fattori sono in grado di determinare un vero e
proprio squilibrio psicofisico, sia se essi costituiscono la sola causa di malattia che un fattore
prognostico peggiorativo di altre condizioni patologiche, per esempio l’obesità come causa di
ipertensione e il sovrappeso come fattore prognostico negativo nel decorso dell’osteoartrosi. Nella
eziopatogenesi delle cosiddette patologie del benessere in rapporto alla sedentarietà intervengono con
pari responsabilità, anche le scorrette abitudini alimentari. L’attività fisica, ossia qualsiasi forza
esercitata dai muscoli scheletrici in grado di determinare un incremento del dispendio energetico, si
differenzia per due aspetti:
1) Fisiologico: l’attività fisica può variare in relazione alla durata, all’intensità, alla frequenza, al
numero di gruppi muscolari interessati, determinando adattamenti diversi a livello degli apparati e
delle strutture coinvolte. La pratica regolare di qualsiasi disciplina sportiva sviluppa diverse qualità
fisiche
(resistenza, velocità, forza, coordinazione neuromuscolare, destrezza);
2) Sociologico: l’attività fisica può essere ricreativa, sportiva (amatoriale o agonistica),
riabilitativa, mirata alla promozione del benessere. Scopo della pratica fisica è il raggiungimento
della fitness (buona salute, forma o condizione fisica), che si può definire come “quell’insieme di
caratteristiche che un individuo possiede o acquisisce che sono in relazione con la capacità di
svolgere un’attività fisica”. In particolare nel riferirsi a soggetti adulti è entrata in uso una
definizione coniata negli Stati Uniti, “Health-related physical fitness”, con la quale si intende uno
stato caratterizzato dalla:
- capacità di svolgere quotidianamente un’attività fisica intensa;
- evidenziare caratteristiche e qualità fisiche a basso rischio di sviluppo di patologie ipocinetiche.
Questa condizione è determinata in particolare da tre componenti per le quali sono stati dimostrati
effetti preventivi: cardiovascolare, di composizione corporea e neuromuscolare. L’attività fisica
incrementa il dispendio energetico. Alcuni studi hanno analizzato gli effetti dell’attività fisica sulla
perdita di peso. Un’attività moderata, 3 km di passeggiata a passo svelto 3 volte a settimana, non
determina un calo ponderale, mentre attività di intensità maggiore possono ridurre il peso corporeo e
la massa grassa anche in assenza di un regime ipocalorico. Studi condotti nel 1997 ipotizzarono un
“livello soglia” di attività fisica corrispondente a circa 80 minuti di attività fisica moderata o 35
minuti di attività intensa al giorno, indispensabile per evitare l’aumento di peso dopo un programma
di dimagrimento. È altresì probabile che i benefici prodotti dalla pratica regolare dell’esercizio fisico
dipendano dall’ammontare del valore assoluto del dispendio energetico settimanale così ottenuto
piuttosto che dall’intensità dello sforzo praticato. L’attività fisica aumenta il dispendio energetico
anche tramite un aumento del metabolismo basale per le modificazioni della composizione corporea a
favore della massa magra.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 68 Si possono riassumere i principi sui quali si fonda l’adozione di un programma motorio nel
trattamento dell’obesità. La pratica regolare di esercizio fisico:
- aumenta il dispendio energetico;
- favorisce la perdita di massa grassa;
- favorisce lo sviluppo della massa magra;
- permette di garantire un corretto apporto di tutti i nutrienti;
- agisce positivamente sugli altri fattori di rischio eventualmente associati;
- migliora il tono dell’umore.
Al di là dei numerosi meccanismi eziopatogenetici, se si escludono le forme sostenute da alterazioni
endocrine o genetiche, l’obesità può essere ricondotta il più delle volte ad un ridotto dispendio
energetico e ad un eccessivo apporto di energia assoluto o relativo attraverso gli alimenti. La
riduzione marcata dell’attività fisica non può da sola rappresentare l’unica causa di sovrappeso
corporeo tanto che soggetti sedentari in sovrappeso spesso trovano estremamente difficile riuscire a
dimagrire pur adottando un regime dietetico controllato. La strategia, sia in ambito di prevenzione sia
come programma terapeutico nella terapia dell’obesità è caratterizzata dall’associazione del regime
nutrizionale ad un programma motorio. La prescrizione di un adeguato programma motorio deve
essere personalizzata, sulla base delle risultanze di un protocollo di valutazione mirato
all’accertamento non solo dello stato metabolico ma anche della funzionalità cardio-respiratoria e
dell’efficienza fisica del paziente. È indispensabile che il paziente, prima di intraprendere il
programma di ricondizionamento fisico, venga sottoposto ad un accurato controllo clinico generale,
con particolare riguardo agli organi ed agli apparati maggiormente coinvolti dai processi metabolicodegenerativi e più impegnati nel corso dell’attività fisica. Il momento della valutazione clinica deve
essere anche l’occasione per indagare sugli aspetti motivazionali del paziente e per iniziare ad
istruirlo sui cambiamenti necessari nel proprio stile di vita “motorio”. Per esempio sappiamo che
come buona parte del problema della sedentarietà è dovuto al fatto che il soggetto obeso non si
muove volentieri. Il ricondizionamento fisico dell’obeso va programmato in modo tale da:
- migliorare lo sfavorevole rapporto massa grassa/massa magra;
- riattivare le strutture muscolari da lungo tempo divenute ipotoniche ed ipotrofiche per
l’inattività;
- restituire la fisiologica mobilità delle grosse articolazioni;
- raggiungere una buona efficienza cardiocircolatoria e respiratoria, con gli adattamenti che fanno
seguito a tale risultato (bradicardia a riposo, ridotti valori pressori, miglior ritorno venoso, capacità di
sopportare esercizi anche impegnativi, tendenza alla normalizzazione di eventuali indici metabolici
compromessi). Queste tappe sono sicuramente possibili e realizzabili in quei soggetti che si trovano
in lieve o medio sovrappeso corporeo, mentre ben più difficile risulta l’attuazione del programma
motorio nelle forme gravi di obesità. Una successiva perdita di peso corporeo appagherà il paziente
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 69 obeso al punto che il programma motorio sarà vissuto come un divertimento e le restrizioni dietetiche
saranno maggiormente tollerate senza senso di sacrificio. Uno studio condotto sulla popolazione sia
maschile che femminile, ha confermato che la pratica regolare dell’attività fisica e il consumo di
vegetali è inversamente correlato all’obesità .
LETTURA IN MTC DELL’OBESITA’
Ciò che è emerso dalle ricerche condotte negli ultimi dieci anni è che, nelle persone normopeso,
esistono meccanismi omeostatici che bilanciano l’introito e l’eliminazione d’energia. In molti obesi
non disendocrini l’eccessivo appetito è legato ad una disregolazione di tale sistema. Un particolare
gruppo di proteine (definite leptine) secrete dalle cellule adipose agisce in sede ipotalamica e
comunica al cervello se vi sono scorte energetiche sufficienti. In particola le leptine inibiscono la
produzione di neurormoni (neuroptide Y e melanocorticotropina) che agiscono attivando il nucleo
ipotalamico della fame (ventromediale). Sia il sistema leptinico che i modulatori centrali della sazietà
(melanocortina-4 e MSH) appaiono disregolati in molti pazienti obesi con fame incontrollabile o
difficile da trattare. Probabilmente esiste una predisposizione poligenica che, sotto particolari stimoli
ambientali (stressori) si manifesta in modo evidente. La conoscenza dei sistemi integratori fra psiche
e sistema neuroimmunoendocrino possono giustificare forme di fame incontrollate a causa di turbe
psichiche o protratti disagi emotivi. In effetti condizioni ansioso-depressive o conflittuali possono far
variare i livelli corticali di melanocopticotropina e derivati ed alterare il bilanciamento fra fame e
sazietà. In definitiva si creerebbe, dapprima per ragioni psichiche e poi biochimiche, una reale
“dipendenza” da cibo. Un modello che, in corso di dipendenza, integra con facilità aspetti
psicodinamici moderni e Medicina Tradizionale Cinese è quello psicocorporeo di Lowen
(psicoterapeuta-medico-psichiatra che si occupò di analisi bioenergetica).
Il cosiddetto “blocco orale” è quello che, in base alla nostra esperienza condotta nei diversi centri
di provenienza, più spesso si riscontra in obesi con fame incontrollabile e non adesione a schemi
alimentari equilibrati. Secondo una particolare lettura del comportamento alimentare in Medicina
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 70 Tradizionale Cinese (MTC), questo dipende essenzialmente dagli Organi Milza e Rene e da alcuni
Luo (vie energetiche) che, dalle primissime fasi della vita, regolano il nostro contatto e
l’atteggiamento individuale verso il cibo. Si può ragionevolmente ritenere che mentre il Rene induce
l’appetito in quanto istinto di conservazione (e formazione di Energia, Sangue e Jing), il desiderio di
cibo, la fame come equivalente “libidico” è appannaggio della Milza. I Luo Longitudinali che sono
invece coinvolti con il gusto, la deglutizione e la messa in riserva del cibo sono rispettivamente pianli
(6GI), fenglong (40ST) e gonsun (4MP). Almeno in linea teorica questi Luo sono in relazione con
l’oralità e, pertanto, con il blocco orale espresso dalle teorie psicocorporee.
Lo scopo della nostra ricerca (troppo iniziale perché possa già produrre dati sufficientemente
comprovati1) è dimostrare che agendo su questi tre Luo, disperdendo la Milza e rinforzando il Rene,
si possa ottenere, dopo adeguato addestramento, maggiore adesione agli schemi alimentari in pazienti
sovrappeso, difficili da ricondurre ad una adeguata alimentazione. Sono opportune, a questo punto,
alcune considerazioni di tipo psicodinamico generale. Il soggetto dipendente vive nella continua
necessità di essere accudito e nel costante timore di essere abbandonato. Il legame cibo-caloreprotezione diviene in lui patologico e, nel suo quotidiano, ha difficoltà a prendere decisioni senza
consigli e continue rassicurazioni. Attraverso le classiche analisi di Reich(medico e psichiatra
Austriaco, allievo di Freud) e Lowen (seguace di Reich) si può inserire la personalità dipendente
nella "struttura orale", anche se forzatamente poiché, nell'assunto bioenergetico, "nessuna struttura è
pura, ma solo una dominanza di tratti". Si può affermare che una struttura ha caratteri "orali" quando
contiene molti tratti tipici del periodo orale proprio della prima infanzia. I segni caratteristici sono
scarso senso d'indipendenza, tendenza ad aggrapparsi agli altri, profondo bisogno interiore di essere
sorretti e rincuorati. Questi tratti rimandano ad una situazione infantile d'insoddisfazione e
rappresentano un certo grado di fissazione ai primi stadi dello sviluppo. A volte, nella pratica, essi
mascherano a livello cosciente il blocco orale assumendo atteggiamenti autoritari, liberi da vincoli
morali, ribelli alle regole, anaffettivi e con manifesta incapacità ad instaurare rapporti affettivi
duraturi o profondi. In clinica questi soggetti manifestano, molto spesso, agorafobia, attacchi di
panico, ansia generalizzata, astenia, depressione, amenorrea, gastrite, colite spastica, vertiginiii. Di
solito i disturbi compaiono in maniera repentina ed incontrollabile nel corso di separazioni e
distacchi: divorzi, lutti, servizio militare, trasferimento in altra città, scelte universitarie, ecc. I sogni
ricorrenti esprimono, nella più parte dei casi, paura della realtà esterna (strade minacciose, luoghi
pieni di siringhe infette, incidenti, catastrofi, ecc.) e questo, a parte le suggestioni verso anomalie
legate al Polmone (lutti, distacchi), allo Yin Wei Mai (cambiamenti di residenza), al Ren Mai
(tendenza ad appoggiarsi agli altri) e alla Vescica Biliare (alternanza fra aggressività e fragilità,
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 71 ribellione alle regole), ci riconduce verso il ruolo dei Luo Longitudinali, che sovrintendono al
collegamento (nutritivo ed emotivo) fra uomo e ambiente. E' abbastanza interessante notare che
Reich e Lowen, descrivendo le caratteristiche morfologiche di tali individui, notino come tutte "le
strutture in contatto con l'ambiente abbiano una carica debole: gli occhi tendono alla miopia, le
articolazioni sono poco sviluppate, i genitali hanno una sensibilità ridotta" e come appunto il Luo
Longitudinali presiedano, attraverso lo Yingqi al controllo di tali strutture. Va inoltre aggiunto, a
questo punto, che gonsun (MP4), è di per sé in grado di "disperdere" la Milza e di ridurre lo smodato
desiderio di cibo tipico della triade alimenti-protezione-calore della "fissazione orale". Al contrario il
Luo del Rene (dazhong) oltre a sedare l'individuo, è in grado di rinforzare il Rene e lo zhi e può
essere aggiunto allo schema che quindi comprende solo punti Luo .In questo modo la combinazione
prescelta, almeno sul piano teorico, può giovare a normalizzare i rapporti uomo-ambiente bloccati
nella struttura orale e, al contempo, a diminuire (disperdere) la spinta al cibo della Milza e dello yi,
aumentando il senso fisiologico di sazietà proprio del Rene e dello zhi. Può essere inoltre molto utile
in
l'impiego del martelletto a fiori di prugno. In effetti, molti clinici cinesi affermano che i
"collaterali" (Luo) rispondono meglio al fiore di prugna che all'agopuntura semplice, avvertendo che
la metodica può essere complessa per la possibilità d'iperalgesia da stimoli ripetuti per cui si possono
utilizzare martelletti cinesi a teste monouso e con manico molto elastico e stimolazione sui
punti(ST36-41, VC12.
Maestro Jeffrey Yuen Il Maestro Jeffrey Yuen è nato in Cina e vive a New York.
È monaco taoista e si è dedicato sin dall'infanzia alle arti della guarigione taoista e della Medicina
Cinese, seguendo gli insegnamenti del maestro e monaco taoista Yu Wen, vissuto fino all'età di 108
anni, che lo ha designato come suo erede spirituale e continuatore.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 72 Il clinico deve coltivare la strada del cielo e della terra, comprendere le
dinamiche dello spirito umano e confrontarsi con le profondità della natura. Così potrà afferrare il
Tao."
L’OBESITA’ per la MTC è considerata una patologia di
grossa umidità e deficit di
comunicazione tra alto-basso (eccesso sopra e deficit sotto o anche il contrario);
Questo rispecchia la classificazione androide-ginoide.
Jeffrey Yuen
consiglia di usare il Bao Mai in caso di dismenorrea con sindrome premestruale iniziata in
pubertà, invece del Chong Mai, che entra più in gioco nel primo ciclo di 7 e 8 piuttosto che nei
seguenti cicli. In generale lavorando sul Bao Mai insieme al Dai si aiuta la persona a rilasciare quei
sentimenti legati alle cose o persone a cui rimaniamo attaccati. A tale scopo Jeffrey consiglia di
trattare anche un punto esterno della Vescica in base all’emozione che vogliamo rilasciare. Il
percorso del Bao Mai parte da
CV1 per poi passare a GV1, sale a GV9, ed esce in avanti a CV15, entra in comunicazione col
Cuore, raggiunge CV8 per poi rientrare nell’utero. Da GV1 raggiunge il cervello tramite il Luo di
GV. Collegando fronte e retro del corpo, si dice che unisce Yin e Yang, Cuore e Rene, il Sangue, cioè
le emozioni al Jing, l’essenza che arriva al Rene, con la presenza di umidità. Sempre secondo Jeffrey
questo collegamento tra il Grande Luo di Milza, il Luo di Ren e Luo di Du che poi finiscono nel
Canale Cintura per essere eliminati, rispecchiano l’idea di eliminazione dell’acquisito, che in caso
contrario diventerà il materiale della prossima reincarnazione con cui l’individuo si troverà a
riaffrontare gli attaccamenti irrisolti, oppure verrà tramandato alla prossima generazione in forma di
tossine fetali (Tai Du). Il Bao Mai La scelta dei punti è stata in base ai sintomi: CV15 per le fobie
mentre per gli attacchi
di panico useremmo GV9, CV15 è anche Luo di Ren Mai. Tramite i Luo la Ying Qi (il nutrimento
sia alimentare che affettivo) arriva alla costituzione, in particolare ai Meridiani Curiosi. VB22 che
secondo Jeffrey è il Grande Luo originale, invece di MP21, dove il sintomo specifico è parestesia.
VB22 è anche punto di riunione dei Jing Jin con i Jing Bie. Tramite questo punto la Wei Qi rientra al
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 73 petto da questi meridiani. La paziente era molto incosciente di cosa la turbasse, che è tipico della Wei
qi, energia
istintiva e non conscia, che concerne sia MTM che Distinti. VB22 come punto riunione più
collegato al diaframma, fa sì che il respiro diventi più profondo permettendo di affrontare meglio le
reazioni automatiche emotive all’ambiente tipiche degli MTM (meridiano tendino muscolare). E
come ultimo VB22 purifica l’umidità calore dai Vasi. Come il Dai Mai, anche il Bao Mai ha un
percorso a cintura a livello del petto o diaframma. GB41 che è il punto di apertura del Dai Mai, ha la
funzione di eliminazione di quello che teniamo ma di cui non necessitiamo più. È interessante notare
che due dei punti usati appartengono al canale VB che, come spiega Jeffrey ha un’azione di
purificazione sia dei liquidi Jin Ye che del Sangue tramite il meccanismo del Bao Mai .
I meridiani curiosi
I Meridiani Curiosi sono legati indissolubilmente al Rene e alla yuan qi, per questo rappresentano il
canale attraverso cui l’Acqua opera tutti i rinnovamenti. Il Rene struttura i cambiamenti dell’uomo
mentre la Vescica li accoglie e li solleva, verso il cuore e lo shen. Quando è il momento opportuno
l’uomo agisce per costruire e consolidare la propria esistenza: il focus del cammino individuale non è
soltanto riuscire ad accettare i cambiamenti e adattarsi a essi, quanto provocarli coscientemente,
rispettando la propria natura e il proprio mandato. Il cammino interiore richiede tappe precise: trovare
il proprio centro (zhong) ed eliminare da esso tutto ciò che è inutile o, peggio, nocivo. prendere
contatto profondo con il cuore (xin) per scoprire, comprendere e accettare i propri desideri più
autentici rinnovare costantemente la propria natura (xing) senza stravolgerla o tradirla portare a
compimento il proprio mandato celeste.
Queste fasi sono amministrate dai meridiani curiosi; nel loro svolgersi fanno sì che il jing incontri
lo shen, dando luogo a una vera e propria metamorfosi alchemica che porta a diventare se stessi. Non
è sufficiente aprirsi al mondo, riceverlo e imparare a non reprimere i sentimenti; per un costante
rinnovamento è necessario portare le nostre esperienze fisiche ed emotive a un livello che costringa
ogni giorno a riscegliere e ricostruire il nostro destino. Il connubio tra jing e shen (pellegrinaggio
dell’acqua verso il cuore) può avvenire in due modi: attraverso il percorso dei punti mu svolto al
contrario (dal F al P) o attraverso i meridiani curiosi, a partire dal bao mai. La via dei punti mu agisce
dall’esterno ed è legata alle influenze ambientali. Seguire i meridiani curiosi implica, invece,
profondi cambiamenti dentro di noi prima di ricollegarci all’ambiente.
I meridiani curiosi (qi jing ba mai: qi significa straordinario, jing meridiano, ba otto e mai vaso.)
sono otto, legati, come abbiamo accennato, alla yuan qi e con essa al sistema di trasmissione della
vita; sono i primi canali energetici a comparire nell’organismo e compongono una rete primordiale
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 74 che struttura gli esseri e precede i jing luo, per questo hanno a che fare con la costituzione
dell’individuo. Sono come dei laghi che controllano i vuoti e i pieni fondamentali e non comunicano
con gli zang fu. Il trofismo muscolare e il tono in rapporto a stimoli inconsci sono sotto il controllo
del ren mai e dello yin qiao mai. Questa coppia è molto attiva in corso di patologie respiratorie
croniche e questo avviene sia
per la nota componente emotiva della patologia respiratoria protratta, sia per un’azione delle
componenti leggere e pesanti delle catene miosiniche diaframmatiche e degli altri muscoli respiratori.
Così la postura sarà molto influenzata dai nostri rispettivi curiosi attraverso relazioni con le catene
muscolari.
Ren mai ( catena antro-mediale): curvo e ripiegato in avanti
Du mai (catena postero-mediale): iperestensione con accentuazione delle lordosi cervicale e
lombare.
Dai mai ( catena posteriore-anteriore): rigidità del tronco con difficoltà di rotazione delle gambe e
caviglie molto deboli, irregolarità del tono dei muscoli retti addominali e ipogastrici.
Chong mai (catena antero- posteriore): flessione in avanti con contratture a barra in sede lombare
e parestesie sulla faccia interna delle cosce fino al ginocchio, irregolarità del tono dei muscoli
addominali alti (epi-mesogastrici) e turbe dello psoas.iliaco.
Yang wei mai (catena laterale esterna): flessione in avanti con contratture dei legamenti sacroiliaco e sacro-ischiatico, contratture e dolori muscolari diffusi.
Yin wei mai (catena laterale interna): rigidità degli arti inferiori e del tronco, con frequenti
toracalgie e nevralgie intercostali.
Yang qiao mai (catena laterale esterna): incurvamento della colonna in senso frontale, asimmetria
di tono dei muscoli degli arti inferiori con tendenza al valgismo di ginocchia e piede, difficoltà a
spostarsi dalla posizione seduta a quella eretta.
Yin qiao mai ( catena laterale interna): varismo del piede e ginocchia, dolore e incurvamento
lombare.
I curiosi regolarizzano e controllano tutte le attività dell’organismo. Questa funzione è detta
secondaria per distinguerla dalla funzione straordinaria, il cui scopo è la nascita e rinascita
dell’individuo; si dividono in due gruppi: quattro hanno origine nella zona renale (Dai Mai, Ren Mai,
Du Mai, Chong Mai) e quattro partono dal piede (Yin Wei Mai, Yang wei Mai, Yin Qiao Mai e Yang
Qiao Mai). L’origine nella zona renale sottolinea il passaggio dal cielo anteriore al cielo posteriore: la
costruzione (cielo posteriore) di un individuo si basa su un mandato che viene dal cielo anteriore. I
meridiani che originano dal piede specificano la costruzione reale dell’uomo. Ren Mai e Du Mai
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 75 sono gli unici meridiani curiosi ad avere punti propri, mentre gli altri sei tracciano un percorso
formato da punti dei meridiani principali.
L'inizio di ciascuno di questi sei meridiani secondari si trova quindi necessariamente su un
meridiano principale. Accanto ai punti d'origine compaiono altri punti particolari: i punti di
disostruzione permettono di sbloccare il meridiano per permetterne la corretta circolazione energetica
all’interno, mentre i punti chiave permettono di innescarne la funzione. I punti di accoppiamento
collegano i meridiani a coppie, creando legami fondamentali nel trattamento della loro funzione
secondaria:
Origine Chiave Disostruzione Accoppiamento
Chong st30 mp4 cv4 mc6 (yin wei)
Ren cv1 p7 cv2 r n6 (yin qiao)
Du gv1 - cv1 si3 gv1vl62 (yang qiao)
Dai gv4 vb41 vb26 tr5 (yang wei)
Yin wei r n9 mc6 ki9 mp4 (chong)
Yang wei bl63 tr5 vb35 vb41 (dai)
Yin qiao r n2 r n6 r n8 p7 (ren)
Yang qiao v62 v62 v59 it3 (du)
Tutti i curiosi:
non hanno alcun legame diretto con organi e visceri
non rispondono ai 5 movimenti
rispondono unicamente ai visceri curiosi
sono in stretta relazione con l' apparato genitale.
possono dar luogo a una costituzione tipica.
Inoltre questi canali formano tra loro vari raggruppamenti in base a diversi criteri:
- in rapporto alla loro natura (yin-yang):
Chong Mai-Dai Mai
Ren Mai-Du Mai
Yin Wei Mai-Yang Wei Mai
Yin Qiao Mai-Yang Qiao Mai
-in rapporto alla loro origine:
Zona Renale
Piede
-per accoppiamento dei loro punti chiave:
Chong Mai - Yin Wei Mai
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 76 Ren Mai - Yin Qiao Mai
Du Mai - Yang Qiao Mai
Dai Mai - Yang Wei Mai
I curiosi veicolano energie sia innate (yuan qi, jing qi) che acquisite (ying qi e xue). Come
accennato, essi hanno una duplice funzione: - straordinaria (di creazione) che è rappresentata da un
lato dal passaggio dal cielo anteriore al cielo posteriore, cioè la realizzazione fisica, concreta,
dell'individuo (che quindi riguarda tutti i meccanismi che agiscono durante la gravidanza) e dall'altro,
nel soggetto adulto, da tutte le trasformazioni e i cambiamenti che avvengono nella vita.
-secondaria o di regolazione: riguarda la regolazione di tutti i meccanismi energetici del corpo. Vi
saranno quindi meridiani che regolarizzano tutto (chong mai) e altri che regolarizzano lo yang (du
mai), lo yin (ren mai), il movimento (dai mai), lo spazio (wei mai) e il tempo (qiao mai). Le turbe che
possono colpire i curiosi dipendono da fattori psico-emotivi o da disfunzioni di qi e xue per
stagnazione o per penetrazione di energie perverse (xie qi).
Accumulo di calore all'interno lede facilmente lo Yin
La localizzazione è profonda o superficiale e può manifestarsi al livelli di Shao Yang, Yang
Ming,Jue Yin.
L’obesità può avere parecchie cause, e spesso molto nascoste (dai pazienti stessi che raramente
riescono ad essere obbiettivi…). Per questo è fondamentale osservare attentamente l’individuo e non
la malattia in sè separata da questo, e poiché tutti i segni e sintomi del paziente sono in qualche modo
legati, curandone uno si influirà sull’altro. In qualche caso l’aumento di peso è probabilmente
innescato dal cibarsi regolarmente in fast food sul posto di lavoro, che crea accumulo di umidità. Ma
anche da dei fattori psicogeni, magari legati ad un trauma un rapporto trascinato che, senza esserne
del tutto consci non è più benefico . Questi fattori danno ansia, e probabilmente, anche se non
ammesso dalla paziente, si sfoga sul cibo. La mia (se pur limitata) esperienza mi dice che il
trattamento del Bao Mai dà dei risultati positivi nei casi di ansia (non necessariamente attacchi di
panico), in concomitanza con sintomi in basso (legati alla presenza di umidità nel Dai Mai, che
potrebbe anche manifestarsi come aumento di peso).
Terapia: GB 41, CV15, GB22
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 77 LEI: la terra
LUI: il piede
La terra come abbiamo già detto rappresenta il centro e anche il nostro centro ,nel nostro corpo
corrisponde all’ addome ( milza/pancreas-stomaco).
Sul piede con azione riflessa si proietta tutto il nostro corpo; è un po’ come fare una nostra foto,
rimpicciolirla e proiettarla sulla pianta del piede. Ma la nostra essendo una riflessologia
tridimensionale ,prenderà in considerazione il piede con le sue profondità: le dita saranno la testa e le
sue funzioni, di conseguenza riporteranno una lettura della psicosomatica, la zona plantare riporterà
una lettura degli organi e la zona dorsale terrà conto dei meridiani che l’attraversano quindi ci parlerà
della nostra influenza energetica.
Da quanto segue, il nostro addome riflesso sul piede risulta essere l’area centrale dell’arcata
plantare.
Pertanto come alterazione morfologica da un piede ideale può portare ad aver un piede piatto o
cavo.
Il piede piatto è tipico di quei bambini o adulti che tendono ad essere in sovrappeso.
Sono soggetti che tendono ad essere stagnanti, immobili, amano le mezze misure e hanno un
altruismo spiccato, spesso per fuggire da se stessi.
Essendo al centro la terra ,da l’idea della terra che ha ceduto incontenibile, ha franato
.Energeticamente, poiché l’energia è inversamente proporzionale alla struttura ,è una terra in vuoto.
Il piede cavo non tocca completamente per terra, sono soggetti a cui manca la terra da sotto i
piedi. L’appoggio è tacco-punta ,pertanto persone senza mezze misure, emotivamente instabili o
molto controllati. Sono comunque in interdipendenza col movimento terra anche se in difetto. In
questi soggetti il ruolo terra è fondamentale per aiutare la persona a risolvere alcune problematiche
anche se ha una costituzione diversa. Per esempio diverse volte mi è capitato che un soggetto legno
che va in eccesso manchi poi di terra e così via….
Vi parlerò ora dei casi che ho incontrato che ritengo i più significativi come esempi di squilibrio
del movimento terra.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 78 PRIMO CASO:
All’inizio della scorsa primavera ricevo una telefonata da una cara amica, la quale mi dice di
conoscere una persona una Signora di nome Elisabeth, in una situazione molto particolare; questa
persona ha bisogno di aiuto. La mia amica mi chiede se fossi disponibile a provare a fare qualcosa, e
mi spiega a grandi linee le vicissitudini che l’avrebbero portata ad una tale situazione.
Ascoltando il suo racconto la prima cosa che mi balenò in testa, fu quanto avessi potuto imparare,
apprendere da una persona così. Immediatamente risposi di si alla proposta, focalizzando l’idea che
sarebbe avvenuto sicuramente un grosso scambio ed un mio arricchimento.
Tuttora si reca alle sedute regolarmente, e posso dire che per me è stato come fare un viaggio,
ma restando chiusa nel mio studio.
Non riesco mai a vedere il rapporto terapista – paziente in maniera univoca, ma ritengo che ci sia
sempre una relazione di scambio.
Con il consenso di Elisabeth mi sono permessa di riportare alcune pagine di giornale con vecchie
notizie che la riguardano e di raccontare in breve la sua storia, tratta dai suoi racconti nel corso dei
nostri incontri.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 79 Elisabeth nasce a Monaco di Baviera il 30 maggio 1957; molto giovane decide di 'evadere' dalla
propria famiglia e dalla propria terra ed approda in Italia, iscrivendosi all’Università per Stranieri di
Perugia . Dai suoi racconti si può dire che allora personificava in maniera spiccata il temperamento
SHAOYANG: va nel mondo, si muove in tutti i sensi , si stufa di tutto, coglie sfide, supera gli
ostacoli, è calorosa, generosa, fraterna, affettuosa, legata alla giustizia.
Dopo molte vicissitudini arriva in Piemonte, dove dice di aver potuto finalmente realizzare il suo
sogno: vivere tra gli animali. Si è sentita il capobranco di circa venti cani grossi che abitavano con
lei, ed è stato (a suo dire) il miglior periodo della sua vita. C’erano anche tanti gatti. Vivevano in una
ex fucina senza elettricità e senza acqua corrente . Passava le sere in mezzo a tanti cani con una
candela accesa: l’unica cosa che poteva percepire era la loro felicità della sua presenza, mentre
sgranocchiavano pezzi di pane secco. Ricorda quel rumore come un rumore metafisico, in una stanza
metafisica con esseri metafisici e per lei la metafisica altro non è che il TAO (sto usando le sue parole
e le sue spiegazioni ). Prosegue spiegando che il tao non può essere spiegato ma solo vissuto, perchè
abbatte le barriere della nostra banale socializzazione, fa si che ci si infonda con altri esseri, che si
diventi cane, rumore, candela. Assoluta felicità, rari momenti che lei avrebbe voluto fossero eterni.
La coppia di lupi che sbranò un cinghiale dietro casa, il tasso e la volpe che anch'essi ricevevano
un po’ di cibo da lei, la volta che si fuse nel respiro di un cervo maestoso.
Ricorda di aver avuto molta vita mondana: un marito, fidanzati, amanti, amanti di passaggio. Le
storie più belle si ricorda di averle vissute quando non le ha consumate, quando si trattava di uno
sguardo, di un gesto che le caricavano il cuore di emozioni. Ma niente può essere paragonato alle
emozioni di quei momenti vissuti nella natura coi suoi animali. Il sogno iniziò a finire in seguito alla
consistente alluvione dell’ottobre 2000 con un'esecuzione di sfratto poi rimandato per ragioni
umanitarie. E continuò, soprattutto con una seconda alluvione che colpì la zona interessata. Le forze
pubbliche, insieme all’ASL (servizio veterinario) nonostante fossero stati gentilissimi con lei, furono
altrettanto decisi (come imponeva la circostanza del momento): allontanarono sia lei che i cani dal
luogo “fucina” in cui vivevano. Dopo tre anni di cure prestate ai suoi cani presso il canile della Croce
Blu che li ospitava a diversi chilometri di distanza, (lei riporta di averci passato intere giornate per
accudirli), sfinita dalla stanchezza fisica e morale, dalla pesantezza della situazione, e non trovando
nuova sistemazione per i suoi animali e per lei, si arrese. Non sono riuscita a cogliere nei dettagli
questo passaggio, ma nell’ottobre 2010 Elisabeth subisce un TSO (trattamento sanitario obbligatorio)
che lei riferisce ordinato dal sindaco del paese in cui risiedeva in precedenza con i cani. Inizia una
nuova odissea fatta di case di cura, reparti psichiatrici, somministrazione con iniezioni di
psicofarmaci potenti, antidepressivi, tranquillanti. La diagnosi fu di schizofrenia bipolare e
conseguente terapia attuata nei vari ricoveri. Elisabeth in quella situazione si sentiva violata dei suoi
diritti umani. Si sentì precipitare rapidamente in una profonda depressione ed ansia, e penso che
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 80 l’unico modo che potesse tranquillizzarla fosse la birra. Fu cosi trasferita in una casa per soggetti con
problemi di dipendenze, così riuscì a troncare definitivamente con alcol e fumo. Si trovò a toccare il
fondo. Col tempo si assestarono le acque e poté trovare un’abitazione in cui stare ed essere seguita,
facendo visite ricorrenti all’ASL e al SERT (servizio per le tossicodipendenze). Lei giunse a me (su
suggerimento della mia amica appunto), sostanzialmente per risolvere un problema di stasi linfatica
alle gambe: le aveva gonfie, enormi, sproporzionate rispetto al resto del corpo . Si definì gonfia come
una rana. In pratica abbiamo cominciato un cammino che lei stessa dopo poche sedute battezzò “ il
cammino per aprire il vaso di Pandora”. Inizialmente ho cercato di fare “ drenaggio” a queste gambe
appesantite da edemi. In seguito, considerando che questo peso poteva servirle per tenerla appoggiata
alla terra, cercai sparpagliare i liquidi per riarmonizzare alto e basso. Il lavoro sarebbe stato lungo
perchè lei aveva identificato il suo centro con la “testa”: tutto ruotava intorno ai suoi pensieri.
Bisognava riportare la sua centratura al centro, ritornare sulla terra, ritrovare le mezze misure, la
capacita’ di accudire e prendersi cura di sé (che ormai aveva perso completamente), eliminare la
stagnazione e l’umidità o meglio, come dicevo prima sparpagliarla, riempire i vuoti e svuotare i
pieni, migliorare le sue difficoltà digestive.
I primi trattamenti li concentrai a disperdere per ammorbidire la struttura vista plantare iars
(identificazione aree riflesse sensibili ) di stomaco ,milza- pancreas e tonificare i percorsi energetici
del TAIYIN e YANGMING.
MP2, dadun, grande città, punto rong di tonificazione, accelera la circolazione dell’energia verso
l’alto.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 81 St 36 ,zusanli, tre distanze dal piede, punto he, foce, rilascia l’energia yong e wei, attira l’energia
verso il basso ,punto ben (equilibrio) dello zuyangming uno dei punti che cura le cento malattie.
VC12 zhongwan, centro dell’addome ,Al centro della linea che congiunge il processo xifoideo
con l’ombelico, punto mu dello stomaco ,in relazione con V21,punto di comando del triplice
riscaldatore medio e riunione degli organi produttori Yang, stomaco, intestini, vescica e vescicola
biliare.
Punti Shu dei meridiani Yang poichè aiutano ad eliminare l’umidità come V65.
Per disperdere l’umidita ho anche utilizzato i punti :
St 38,MP5,GI5,V20,MP9.
Negli incontri successivi ho concentrato la mia attenzione a tonificare il movimento legno per
aiutare a disperdere l’ umidità col vento ,stimolando F3,GI4,F2.
E ancora VB38,VB41,TR5,V63. E per sostenere il movimento acqua il punto R3,VC5 (tonifica
lo Yin renale e purifica il calore del riscaldatore inferiore.
Per un periodo affinchè potessi agire più in profondità decisi di utilizzare i meridiani straordinari
in particolare il RENMAI per la cura di sé e il CHONGMAI per aiutare la trasformazione ,il
passaggio .
Il suo piede, cavo, inizialmente , nell’area riflessa dello stomaco-pancreas, presentava molta
secchezza , addirittura dei solchi che ricordavano la terra arida ,crepata ,che si sono via via attenuate.
Col passare delle settimane , con pazienza e dedizione ho cercato di riarmonizzare il suo corpo
con modi, metodi, stimolo di aree e punti diversi, anche perché dopo poco lei si annoia a ricevere
sempre lo stesso trattamento ammette addirittura che il suo corpo non reagisce più .
A volte ho usato la moxa per dinamizzare dei punti che mi parevano bloccati,o per tonificare il
punto 1Rn.
Qualche volta la coppettazione per le gambe per migliorare la circolazione e il drenaggio.
Ho provato anche la tecnica metamorfica per agire nel più profondo .
Il nostro obiettivo si strutturò ben oltre il lavoro fisico, “aprendo il vado di Pandora” ,di volta in
volta venivano fuori da stratificazioni profonde delle emozioni di volta in volta diverse: rabbia
repressa , disagi, paure, insicurezze, tristezze, dolori profondi, umiliazioni, amori, gioie, ilarità, nel
bene e nel male abbiamo cercato di gestirle, domarle, eliminarle, assecondarle.
Ma soprattutto delle mie mani ne ho fatto il prolungamento del cuore…a occhi chiusi ho cercato
di percepire quello che mi chiedeva :
- fiducia, ormai l’aveva persa nel prossimo , si era sentita violata, tradita, umiliata, negata dei
diritti umani
-calore, la sua costituzione emotiva è stata bloccata ( piede sinistro contratto, destro maschile)
-amore .
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 82 Spesso il mio massaggio è stato in soprattutto emozionale, non mi sento un tecnico, lascio andare
le mani dove sento ce ne sia la necessità, cercando di percepire il vuoto, il pieno, il caldo il freddo,
per aumentare o rallentare, premere o sfiorare. In silenzio cercavo di ascoltare l’anima
A volte mi sembra che fossero l’intenzione e la convinzione a dare i risultati .
La mia fortuna è, penso, quella di riuscire a sentirmi coinvolta e distaccata nello stesso tempo.
Ho preso molto a cuore Elisabeth, ma so che se voglio esserle di aiuto non devo andare oltre il
mio ruolo.
Forse rappresenta per me il personaggio che mi sono sempre negata, quello che non avrei mai
avuto il coraggio di vivere, ma che in fondo in fondo avrei voluto…..
Un personaggio indomabile, uno spirito libero, spirito umanitario, amante della giustizia, della
natura, della cultura, dei viaggi…
Da quando abbiamo cominciato, i suoi piedi si sono ammorbiditi, le sue gambe si sono
ridimensionate notevolmente, le sue tensioni spalle-trapezio-cervicale si sono attenuate, la sua
digestione è migliorata, ha ripreso una postura più eretta, ha ridotto gli psicofarmaci (quasi tolti), ha
aumentato la fiducia in se stessa, ha ripreso la cura di sé, al punto che le è capitato di essere fermata
per strada da persone che le dicevano che stentavano a riconoscerla e si complimentavano per il
cambiamento avvenuto.
Queste non è magia (se non dell’anima), ma amore per la vita, l’unione delle forze che sono
andate per la stessa direzione, la volontà di farcela per ricominciare ad amare e ad amarsi.
Ora sta cercando di riappropriarsi del proprio bagaglio che aveva smarrito nel lungo viaggio della
vita.
Per poter proseguire il suo cammino….
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 83 SECONDO CASO
C.
Conosciute tramite rapporti di lavoro/personali qualche anno fa. Reincontrate casualmente tempo
dopo, invitata da un’amica comune ad effettuare un trattamento di 'prova', si reca nel mio studio.
Iniziano incontri con cadenza settimanale per trattamenti. Lamenta dolori diffusi e persistenti,
concentrati al bacino e alla cervicale. Presenta psoriasi e disidrosi diffuse, ed una grave obesità, e
riferisce sia uno stato esistente fin dall'adolescenza. La paziente ha 30 anni, lavora come insegnante.
Ha avuto ed ha rapporti conflittuali con la famiglia di origine: padre, madre ed un fratello minore di 7
anni. In conseguenza di questi rapporti complessi e intricati, si evidenziano dolorabiltà e
concentrazione di problematiche nelle zone femminili, a conferma della corrispondenza psicosomatico-affettiva nelle patologie.
Si crea nel tempo un rapporto che va oltre quello prettamente professionale. I trattamenti
sembrano alleviare, quando effettuati con costanza e regolarità, il dolore e le posture scorrette della
schiena e della camminata, del movimento in generale. Proprio il movimento spesso emerge come
elemento chiave nelle dinamiche relazionali sia con la famiglia di origine, sia nei rapporti di lavoro e
sociali; il movimento del corpo e dell'anima, del cuore e del pensiero, viaggiano in stretto contatto.
Sempre.
Quello che all'apparenza era l'obiettivo primario da raggiungere, cioè un dimagrimento per
favorire la riabilitazione motoria e psichica, sfuma (è evidente al contrario un aumento ponderale
nell'ultimo anno) e il percorso verte su un rafforzamento della fiducia nel se, e nella ricerca ed
affermazione di una maggiore serenità quotidiana, rilassamento mentale e fisico (con conseguente
minor tensione nel collo e nelle braccia) , ricerca del piacere e della cura dell'aspetto salutistico della
quotidianità.
E' un tipico caso che, in prima analisi, appare come uno squilibrio di terra, in cui l'evidenza della
franatura della terra emerge con l'aumento di peso, di massa 'visibile', di 'corpo' da vedere e da un
interno che viene protetto (all'apparenza) o che cerca di difendersi dalle ferite inferte dall'esterno.
Però E' emersa una riflessione sull'origine del movimento che potrebbe non essere quello terra in
origine, ma essere stato 'forzato', modificato da fattori esterni, per cui tale grande conflitto e continua
ricerca potrebbero derivare da una ricerca dell'autentico movimento fondante.
C. è energica e vitale e nonostante l’oggettiva difficolta nei movimenti la cosa che mi ha colpito,
avendo avuto la possibilità di osservarla tra i bambini come insegnante, è la sua leggerezza nelle
movenze nel relazionarsi con loro.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 84 C. si manifesta maestra impeccabile, molto amata dai suoi alunni, legata alla giustizia, al dovere,
dedita al suo lavoro .
Ricordo ai primi incontri cercai in tutti i modi di alleviare i suoi dolori di cervicalgia, lombalgia
ecc. i dolori fisici, oggettivi. Ma ogni volta ci aggiungevo tutto quello che ritenevo utile ad aiutarla a
superare il suo problema. Andavo alla ricerca di punti da sollecitare:
Area riflessa del fegato per accelerare il metabolismo e favorire la disintossicazione, sul colon per
una disintossicazione più profonda .Zone corrispondenti al diaframma e al plesso solare per calmare
il nervosismo anziché mangiare.
L’intervento su Vaso Concezione 6 per stimolare la digestione e aumentare il ritmo metabolico.
Milza/pancreas 6 per riportare l’appetito incontrollato a un livello più normale, M/P 2 ,3 ,4 ,9 per
fortificare la milza .eliminare l’umidità e il calore milza e stomaco e tonificarli.
Sostenere i reni, i.a.r.s. e meridiano.
ST36-41-45 : per regolare stomaco-milza-sangue, tonificare il Qi eliminare vento-umidità, ventcalore, favorire la discesa dell’energia che circola controcorrente e VC12.
Mi resi conto però che stavo remando contro corrente.
La sofferenza della sua anima urlava per chiedere aiuto ,ma lei sempre ermetica preferiva a volte
chiedere e parlare di me piuttosto che raccontare di se.
La mia comprensione era profonda , andava oltre l’ascolto per professionalità.
In tante cose mi ci rivedevo ,mi toccavano nel più profondo e percepivo il suo dolore .
Decisi di rispettare i suoi tempi e di volta in volta sentivo di acquistare la sua fiducia.
Una volta decise di raccontarmi un po’ di più …delle sue terapie di gruppo...delle sue sedute di
psicanalisi…dei suoi tentativi di diete…la cosa che mi colpì di più fu quando mi raccontò della sua
dieta che le riuscì di perdere molti chili al punto di stare proprio meglio . Ma quel punto la fece
reagire al contrario . Lei voleva stare meglio ,ma nel profondo e come se le fosse stato inculcato che
non se lo meritava, quindi come una forma di autolesionismo ,si rimise a mangiare, si doveva punire
,forse quello che le veniva inflitto da piccola: punizioni, l’unico punto dove si trovavano d’accordo
mamma e papà ,per il resto sempre in conflitto.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 85 Non so se ho colto bene e se tutto questo corrisponde alla reale situazione ,ne voglio fare
psicologia gratuita, non è il mio ruolo, ma io credo che C. si senta ancora quella bimba da punire . A
volte infatti è molto dura con se stessa e spesso il polso duro l’ha ritenuto l’unico mezzo incisivo
,educativo dal quale comunque ha tratto buoni risultati che hanno rafforzato ulteriormente la sua
caparbietà.
Ora però si sta ammorbidendo (mentalmente) e inizia a provare, testare, il potere della dolcezza.
La sua severità in qualche situazione l’ha trasformata in comprensione, amore, per esortare una
bimba a studiare ha usato i grattini al posto dei rimproveri .
Per tutti questi motivi il lavoro con lei ho cercato di trasformarlo non in soluzione per l’obesità ,
ma di cercare di ri-costruire la sua autostima innanzitutto.
Cerco di considerare i suoi dolori fisici per provare a darle sollievo, sottilmente cerco di entrare
nel profondo per smuovere le energie ferme, cerco di inviare messaggi di connessione col resto del
mondo e chi le vuole bene (per fortuna ha un marito che l’adora e che lei adora).
Cerco di aprire il mio cuore per farle sentire il calore affinche’ capisca di non essere sola.
Questi sono i miei trattamenti.
Siamo ancora lontane dalla risoluzione della sua malattia, ma se considero i miglioramenti dei
suoi aspetti meno tangibili come il miglioramento di umore, l’incremento di autostima, la voglia di
fare qualcosa per se (ha accettato di fare il test di intolleranze, sta seguendo delle correzioni
alimentari e di cattive abitudini). Ha riconosciuto e accettato di voler rientrare nel ruolo di donna, e
appena possibile quello di mamma.
Non è forse tanto, ma lo trovo considerevole in relazione alla situazione complicata, in quanto
sino ad ora gli altri tentativi che ha fatto in diverse direzioni, le sono stati vani.
Questo caso l’ho esposto per sostenere la mia tesi, poiché penso che sino a quando non riusciamo
a ritrovarci, a riconoscere il nostro mandato, niente può servire per una guarigione completa e
duratura.
I chili persi con diete forzate si riprendono, perchè non si è estirpata la radice del problema e non
appena le situazioni si ripresentano torna tutto come prima.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 86 Certo non è cosa semplice né veloce, ma penso che non appena C. si sentirà bene con se stessa il
resto verrà da sé.
TERZO CASO
Federico 26 anni.
Affetto da neuro fibromatosi di tipo 1,diagnosticata alla nascita .
La neurofibromatosi di tipo 1 (NF1), più comune, è caratterizzata dalla comparsa sulla pelle di
numerose macchie color caffè-latte nei primi anni di vita. In seguito, compaiono i neurofibromi, cioè
noduli localizzati in varie parti del corpo. L'evoluzione della malattia è molto variabile: in alcuni casi
compaiono gravi manifestazioni, quali tumori cerebrali, del nervo ottico, del surrene o delle ossa,
scoliosi, ritardo mentale, convulsioni, ecc. In altri, i bambini colpiti mostrano disturbi di
apprendimento.
I tipi principali di neurofibromatosi sono due, causati da mutazioni nei geni NF1 e NF2. Nel 30-50%
dei casi, le mutazioni insorgono in modo sporadico nell'individuo colpito (non sono cioè presenti nei
suoi familiari). Negli altri casi, la malattia viene ereditata con modalità autosomica dominante, cioè
da un genitore affetto che può trasmetterla alla metà dei suoi figli.
La neurofibromatosi viene considerata una malattia genetica neurocutanea multisistemica .
Nei primi anni di Federico, a seguito di alcune visite, sono stati riscontrati la tibia e il perone torto,
sulla gamba destra, e la stessa leggermente più corta.
A 5 anni ha avuto una convulsione, e di conseguenza ha iniziato ad assumere il DEPAkIN, per
ovviare a queste crisi, che non ha più avuto.
Nei primi anni scolastici, è emersa una difficoltà nella lettura, scrittura e nel calcolo matematico
ed è stata identificata come dislessia, e nella scuola media / media superiore, è stato affiancato da un
insegnante di sostegno.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 87 All’età di 10 anni lamentava frequenti mal di testa, che venivano attribuiti alla parziale mancanza di
travaso del liquido cerebrale. Ha subito due volte un intervento alla testa per allargare il canale di
travaso del liquor (ventricolcisternostomia). Ma Federico continuava ad avere mal di testa e quindi
dopo più approfondite analisi si e scoperto che era dovuto a un restringimento del midollo spinale,
all’altezza delle vertebre C2-C3, dovuto a dei neurofibromi e quindi è stato operato per asportarli.
Nei mesi successivi a causa del cedimento delle vertebre operate, ha subito un secondo intervento al
collo per stabilizzare le vertebre da C2-C5, con l’inserimento di una placca metallica come sostegno.
All’età di 19 anni con l’aggravarsi della malattia ,si è trovato costretto a utilizzare la sedia a rotelle, e
dopo un paio d’anni è stata applicata di una pompetta sottocutanea, con un tubicino che inserisce
direttamente il farmaco antispasmodico nel midollo spinale per alleviare gli spasmi, provocati dalla
compressione del midollo stesso, sempre dovuto a dei neurofibromi, che per la loro posizione,
rendeva complessa e rischiosa l’asportazione chirurgica. Questo ha ridotto molto la forza fisica e la
mobilità, rendendo necessari trattamenti fisioterapici.
Dopo circa un anno di trattamento, l’ASL non ha più fornito il servizio e di conseguenza Federico è
peggiorato nella motilità.
Casualmente parlando con un amico, il papà di Federico è giunto alla conoscenza del nostro metodo
di riflessologia, questo amico è il nostro collega Nicola , che ha eseguito un trattamento a Federico.
Il desiderio di voler approfondire il metodo, ma la eccessiva distanza tra tra loro e l’amico Nicola,
che impediva la prosecuzione della terapia, fece si che Nicola proponesse il mio nominativo come
operatrice ZU nella zona più vicina a loro.
Iniziammo i trattamenti a luglio del 2012 a tutt’ora regolari.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 88 L’impresa iniziale fu accattivarsi la sua simpatia e fiducia , l’evidente difficoltà di Federico a
relazionarsi lo portava per certi versi ad essere scontroso e per altri molto vulnerabile.
Federico risulta essere un ragazzo molto intelligente, reattivo a stimoli psichici. Usa molto bene il
computer, ipad, cellulare ecc..
Gli strumenti elettronici sono il suo pane quotidiano.
Dichiara costituzione ACQUA e temperamento prevalente SHAOYIN risulta averne diverse
evidenze: malattia genetica, problematiche osteoarticolari, neurologiche, chiusura in sé .
E’ un ragazzo nervoso ,a volte scorbutico ,per nascondere la sua sensibilità.
E’ un soggetto molto profondo e fa di tutto per celare la sua intimità, la sua fragilità, la sua
interiorità.
Quando non riesce a comunicare adeguatamente, si sente disorientato e diventa malcontento nei
confronti di se stesso.
In tutto questo la mia chiave di lettura si è comunque proiettata in una visione di TERRA molto
debole: i piedi molto gonfi, le difficoltà digestive, la mancanza di comunicazione .
La sua mancanza di terra lo porta a non avere mezze misure, a non essere accomodante .
Io penso che al di là delle limitazioni fisiche che lo condizionano, sono le caratteristiche caratteriali
di fondo che non l’aiutano a reagire .
Non so qualcosa mi spinge a lavorare molto sul movimento terra e sulla centralità, il riavvicinamento
al sé e soprattutto ad accrescere l’autostima ,a guardare l’altro lato della medaglia.
Al movimento terra ho associato anche le problematiche connettivali. L’indurimento e la mancanza
di umidità e di distribuzione dei liquidi, hanno causato oltre la rigidità connettivale, quella dei
tendini, capsule articolari, legamenti e scarsità di liquidi sinoviali.
Il meridiano che porta umidità è il meridiano che corrisponde allo zu TAI YIN, percorso del
meridiano della milza, sono andata a sollecitare i punti di tonificazione e di accelerazione lungo il
meridiano. Lo zu TAI YIN porta anche umidità ai polmoni ,aiuta i polmoni a funzionare meglio ed io
ho aiutato Federico a respirare in maniera più corretta affinchè potesse anche alleggerire la
contrazione muscolare intercostale e conseguente muscolatura interno braccia e non per ultimo per
far muovere il diaframma procurando un massaggio agli organi addominali ,favorendo il movimento
peristaltico ,la digestione ecc.. Ho massaggiato sempre tutto ciò che è ‘terra’, milza ,stomaco
,circolazione linfatica, ghiandole endocrine, paravertebrali, plesso solare …
La posizione centrale e preminente della spina dorsale nella schiena , dove si stabiliscono i legami
con tutti i visceri, la mette in risonanza con la milza, l’elemento terra ,incaricata delle relazioni e
delle trasformazioni.( SW. Cap.4)
Certo sono intervenuta anche a rafforzare la sua ‘acqua’ tonificando punto riflesso dei reni (spesso
con moxa ) e meridiano corrispondente. Stimolando punti di apertura dei meridiani straordinari, in
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 89 particolare DAI MAI (vaso cintura ) per la comunicazione alto/basso (è praticamente bloccato dalla
vita in giù).Si apre con VB 41
E ancora CHONG MAI ( vaso strategico) per la spinta verticale, la trasformazione. Con MP 4.
DU MAI ( vaso governatore), per l’erigersi sulla colonna.
REN MAI (vaso concezione), per assumersi le responsabilità della vita.
Trattando anche la sua rigidità muscolare e spasmi ,quindi l’aumento di elettricità dovuta
all’eccessiva acidità , ho cercato di lavorare sul movimento legno, punti riflessi e punti di meridiani
per disperdere il vento, in particolare il meridiano di VB che va a sollecitare la capacità peristaltica
della cistifellea, la sua capacità di mettere in circolo la bile, corrisponde alla colinergia, l’energia
colinergica determinata dall’attività del meridiano. L’intervento funziona soprattutto sollecitando il
meridiano del triplice riscaldatore.
Federico è molto sensibile e soffre molto il suo stato e quando resto in silenzio e ascolto la sua
anima, mi sembra di sentire quanto è profonda la sua lezione.
Non riesce a vederci niente di buono , ma io non mi arrendo e continuo a ripetergli che niente accade
per caso, che scuramente la sua sarà un’anima evoluta che ha bisogno di superare delle prove.
Gli ricordo come possa anche avere il lato positivo la sua condizione. E che deve impegnarsi a tenere
in allenamento la muscolatura del corpo dove ha ancora motilità.
Di quanto abbia tanto da offrire . E quanto dipenda da lui la sua qualità di vita.
Molti semplici comportamenti di vita quotidiana non li può avere, come alzarsi, lavarsi i denti,
camminare, uscire, ma nell’insieme può condurre una vita dignitosa e soprattutto come un cieco che
non potendo vedere sfrutta e valorizza il tatto, così lui potrebbe sfruttare le sue potenzialità, le sue
capacità.
Per intanto il suo umore è migliorato molto, è più disponibile a ironizzare, a chiacchierare e a volte
da cenno di volersi aprire .
I miglioramenti più fisici sono la riduzione del gonfiore su caviglie e piedi, la quasi distensione delle
gambe (erano flesse quasi a L ), la capacità di distensione a prono e supino, una leggera distensione e
rotazione verso l’asse del bacino, la vescica dopo pochi trattamenti, non necessitava più di
catetere per svuotarsi completamente.
Il cammino mi auguro sia ancora lungo perché vorrebbe dire mantenere le sue condizioni di
miglioramento e contenere la sua patologia . Come dice suo padre non si sa mai dovessero trovare
una cura almeno lui è in buone condizioni o come aggiungo io dovesse capitare il miracolo ….
Come dice Paulo Coelho nel manuale del guerriero della luce :
“il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere”
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 90 La comunicazione più reale, avviene da Cuore a Cuore, poi sopraggiungono le parole che
attraversano i “filtri” della mente e scivolano attraverso il giudizio, tra due persone che non vivono la
medesima realtà, bensì due film diversi. Ora ditemi: cosa rimane di quell’attimo di comunicazione
pura iniziale? …era quella sensazione, quell’intuito, che abbiamo poi messo a tacere con il
chiacchiericcio…
Anna Biason
CONCLUSIONI
La terra essendo al centro da tutti i movimenti prende (trasforma) e a tutti ridistribuisce.
Quello che volevo dimostrare è come per il su detto legame oltre le problematiche che possono
scaturire in un soggetto di costituzione terra che va in eccesso o in difetto, esistono degli squilibri del
movimento terra che possono essere incisivi per la patologia e la terapia di soggetti con costituzione
diversa dalla terra.
Spesso non siamo in grado di cambiare le situazioni, ma possiamo cambiare i nostri atteggiamenti
di fronte alle situazioni.
Siamo dei contenitori pieni e ogni volta che c’è una situazione difficile si rischia di esplodere, non
potendo esplodere per le stratificazioni culturali dobbiamo tenerci sotto controllo.
In questo modo ci stiamo allontanando dal nostro sé, costantemente minuto per minuto nell’arco della
giornata, perché delle cento azioni che compiamo durante il giorno faremo si e no due o tre per la
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 91 voglia e il piacere di farlo. Non potendo esplodere, IMPLODIAMO e ci avveleniamo, facendoci
venire la gastrite, l’ulcera, tumore al fegato ,problemi circolatori, ecc..
Le problematiche di origine organica ,psicosomatica ed energetica ,sono sempre compresenti, cambia
solo la predominanza dell’uno o dell’altro a secondo i casi.
Col metodo reflessologico
ZU, attraverso i pied , possiamo togliere le tensioni riducendo la
pressione che la persona sente . Quando la persona rivive la stessa situazione di stress , non essendo
più carica, riesce ad accogliere e non esplodere , riesce a vivere meglio.
Le mani sono il prolungamento del cuore sentendo con le mani è come sentire col cuore , per restare
in ascolto dobbiamo creare il vuoto ,essere senza affanni, senza desideri ,senza aspettative , calcoli o
interessi ,per accogliere ciò che arriva percepire le sensazioni che potranno essere fisiche ( rigidità,
mollezza, calore o freddo..), energetiche ( vibrazioni ,pulsazioni ),o emotive ( senso di pace , voglia
di piangere o ridere, fastidio ,paura ).
Ascoltare col cuore significa accogliere il nuovo mettendo in movimento le energie che permettono
l’inizio di tutti i cambiamenti.
Liliana Lucà ‐ Sezione Metallo Tesi di fine Corso 2013 ‐ Scuola Superiore di Reflessologia Plantare Zu 92 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
BIBLIOGRAFIA
-preziosi appunti dei corsi di reflessologia zu
-dispense dei corsi di reflessologia zu
-libri di testo dei corsi di reflessoogia zu
.reflessologia zu vol 1-2-3
.”ho la cervicale” Laozu Baldassarre - ed. Zu center
-suwen ,le domande semplici..E.rochat de la Vallèe e C.Larre- jaca book
-Agopuntura epsicologia di I. Requèna—ed. ipsa
-atlante di Agopuntura – Hoepli
-introduzione medicina classica cinese- F.Bonanomi,M.Corradin,C.Di stanislao- ed. bellavite
FONTI INTERNET:
www.malattie autoimmuni.org
www.sapere.it
www.la mandorla.org
www.agopuntura.org
www. Dipartimento di neuro scienze( nutrizione umana)
www.mauro scardovelli.com
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