Più forti della crisi - Confindustria Pesaro Urbino
Transcript
Più forti della crisi - Confindustria Pesaro Urbino
domani ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXIV - N. 6 - APRILE 2009 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] [email protected] Speciale economia PATRIZIA CASAGRANDE Parliamo di politica Mantenere risultati di rilievo nonostante la particolare congiuntura. Ecco alcuni casi imprenditoriali: come si affina la virtù in tempi di difficoltà A tu per tu con: • SILVANA AMATI • FRANCO CAPPONI • GUIDO CASTELLI • LUCIANA SBARBATI L’Agenda: ANTONIO DI PIETRO NEL CAPOLUOGO PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE NEL TERRITORIO MARCHIGIANO Più forti della crisi Interviste con: Egisto Alessandrini, Silvio Baldassarri, Enrico Bracalente, Giampaolo Giampaoli, Enrico Loccioni, Valter Scavolini, Sergio Schiavoni ANDREA UGOLINI Cultura Ancona, “Il profumo della città”: presentato il libro al Ridotto delle Muse Palazzo Ducale: sarà aperta al pubblico il 4 aprile la mostra-evento dedicata agli anni giovanili dell’artista Raffaello e Urbino: un binomio ad arte Sport • Atletica - Europei Master: un inno allo sport • Calcio, serie B - Ancona: ora la riscossa ad Avellino • Motociclismo - Superbike: Matteo Baiocco pronto per Valencia • Panathlon International Club Ancona - Incontro con Aurelio Nordio PAGINA 2 MORETTI – Buonasera cari amici, mia ospite è la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, che ha un trascorso politico molto interessante: appassionata di politica fin da giovanissima -si iscrive al Partito comunista italiano-, comincia il suo impegno nelle istituzioni come consigliere al Comune di Senigallia, dove la triade Casagrande … CASAGRANDE – …Angeloni, Amati… MORETTI – (rivolto ai telespettatori) …Patrizia Casagrande, Luana Angeloni –oggi sindaco di Seni- MARCHEdomani CASAGRANDE – Nella Giunta Giancarli ho avuto responsabilità importanti, sia nel primo mandato che nel secondo; tra le deleghe che mi sono state affidate ci sono quelle ai Lavori pubblici, all’Urbanistica, all’Ambiente, e devo dire che grazie a queste esperienze oggi sono un po’ più serena nell’affrontare anche alcune tematiche che sono cruciali. MORETTI – E’ stata un’esperienza interessante, sia per i vari assessorati che per la loro durata, perché i tuoi assessorati sono durati parecchi anni… CASAGRANDE – …sì, tutto il primo mandato e tutto il secondo senza interruzione, quindi mi è stato consentito di portare a termine progetti e programmi che erano non solo di mandato, ma che rilanciavano anche rispetto ad oggettive esigenze che a mano a mano si incontravano. Quindi un lungo, bel periodo. MORETTI – Tu hai creato il tuo governo, hai tenuto per te alcune deleghe; perché adesso hai no- penso alla sinistra radicale, penso al Movimento dei repubblicani europei -che è entrato nel Pd, poi ne è uscito-, penso all’Italia dei valori che si è presentata come Udeur – Italia dei valori. Quindi un quadro che non lasciava molta tranquillità nell’individuare subito tutti gli 8 assessori che sono comunque l’obiettivo in continuità con ciò che è stato negli ultimi 10-12 dodici anni, obiettivo ancora da raggiungere, perché questa fase politica secondo me non è ancora finita. MORETTI – Hai parlato di difficoltà di allora, ma anche oggi… CASAGRANDE – …appunto, tant’è che abbiamo nominato il settimo assessore, ma non ancora l’ottavo; ci vuole ancora un po’ di tempo. MORETTI – Situazioni di grande disagio sta creando la crisi economica che ha investito tutto il paese – così come tutti i paesi dell’Europa- e che sta causando contraccolpi anche nelle Marche, dove per fortu- 8 APRILE 2009 credo sia fonte di garanzia per tutte le operazioni che abbiamo in corso... MORETTI – …questo è un buon segno… CASAGRANDE – … né abbiamo distratto fondi per pagare gli stipendi ai cassaintegrati: abbiamo semplicemente anticipato e stiamo ancora anticipando gli stipendi per l’azienda Antonio Merloni, che avrebbe registrato un vuoto di almeno 3 o 4 mesi nei confronti dei propri dipendenti. Questa anticipazione -quindi non è un’erogazione, non è una dazione- è stata resa possibile da un accordo fatto con tutte le parti -sindacali, i commissari straordinari dell’azienda e l’Inps-: la Provincia anticipa appunto i fondi che coprono l’importo dovuto ai dipendenti, ma poi questi fondi torneranno alla Provincia; è una partita di giro che ci consente di mantenere tutti gli investimenti. MORETTI – Già il fatto che siate in grado di anticipare è significativo della vostra buona salute… PATRIZIA CASAGRANDE “L’importanza di mettere a sistema” gallia- e Silvana Amati sono tre forze imbattibili, ineguagliabili. Allora, Casagrande è stata prima consigliere comunale, poi provinciale; dopo qualche anno è diventata assessore alla Provincia di Ancona e a mano a mano ha avuto incarichi sempre più importanti fino a che, nel 2007, con una votazione oserei dire trionfale –perché il punteggio è stato notevolissimo-, è stata eletta al primo turno presidente della Provincia, rinnovando così la posizione della professoressa Saracinelli… CASAGRANDE - … sì, la prima donna alla guida di questo Ente… MORETTI- … due donne alla presidenza della Provincia di Ancona. Per prepararmi a questa trasmissione, ho riguardato l’intervista che ti feci un anno fa: la cosa che mi piacque molto, e che voglio ricordare perché fa parte del tuo stile, sono i ringraziamenti che rivolgesti al presidente Giancarli -un personaggio che io, tra l’altro, ho in grande stima, per come ti aveva lasciato la Provincia. Adesso sono già due anni che sei tu al comando; come ti trovi? CASAGRANDE – Io mi trovo bene, nel senso che faccio una cosa che mi piace moltissimo, di cui ovviamente sento tutta la responsabilità, ma che mi appassiona per il legame forte stretto con questo territorio negli anni in cui ho avuto incarichi importanti, come ricordavi tu, nella Giunta Giancarli. MORETTI – Hai fatto una bella esperienza, eh? minato il settimo assessore, Antonio Gitto -che oltretutto è un politico serio, di valore, eccetera-, perché? na abbiamo un governo guidato da Spacca: mi dicono i miei amici a Bruxelles che è riuscito ad avere aiuti da tutte le parti per CASAGRANDE – …sì, perché la nostra cassa ci ha consentito appunto di farlo. MORETTI – Questo è molto importante... Superare la frammentazione. Per spendere meglio le risorse e alzare la qualità dell’intervento. Da due anni alla presidenza della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande traccia sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti un primo bilancio. “Il successo maggiore? Aver creato le condizioni per tessere una vera rete tra i Comuni”. Un significativo esempio nel Sistema turistico locale unico, che coinvolge tutte le 49 municipalità dell’area vasta provinciale e che mira alla promozione integrata di turismo, ambiente e cultura. Preciso legame tra progettazione culturale e territorio, esaltando il senso di comunità, in Cohabitat, “il filone con cui abbiamo proposto una linea di intervento che già nel nome dà il senso della coabitazione, della circolazione delle idee, dello stare insieme CASAGRANDE – Nel momento dell’insediamento eravamo nella fase più acuta dell’antipolitica; anche il tasso di assenteismo –alle urne non si era recato circa il 10 per cento degli elettori- indicava un disagio rispetto ad una grande frammentazione dei partiti ed anche ad una grande scomposizione che era in corso. Non dimentichiamoci che eravamo in mezzo al congresso di trasformazione che portava la Margherita e i Ds a formare il Pd, e che nel frattempo si erano mosse alcune ostilità all’interno di altri partiti, la cui scomposizione non è ancora finita: dare sostegno alle varie categorie. Per quello che ti riguarda, ho notato una cosa che mi ha molto colpito: (in tono scherzoso) ma tu guidi una provincia molto ricca? Parlo dell’organizzazione provinciale… Dico così (spiega, rivolto ai telespettatori) perché la Provincia di Ancona ha preso un provvedimento, intervenendo in aiuto dei cassaintegrati in attesa degli stipendi (si riferisce all’anticipo di cassa integrazione per gli operai della A. Merloni, ndr.). CASAGRANDE – La nostra Provincia, intanto, ha un bilancio solido e questo CASAGRANDE – … e poi secondo me era doveroso, soprattutto se consideriamo che eravamo a novembre, dicembre, in prossimità delle feste natalizie, e che quindi questo provvedimento consentiva alle famiglie non solo di far fronte alle spese di fine anno, ma anche di essere un po’ più serene rispetto a quello che era il periodo stesso. MORETTI – Approfondiamo l’argomento della crisi: come vedi questa situazione nostra, regionale? Sono stati predisposti, sia da voi che dalla Regione, provvedimenti adeguati per riparare allo stato di disagio? CASAGRANDE – Noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, ciascuno per la propria parte, e da questo punto di vista non nego che la Regione ha fatto la parte più importante e la sta ancora facendo. Per quello che ci riguarda, noi abbiamo intanto approvato il bilancio di previsione il 18 dicembre scorso, il che ci ha consentito di non mera di commercio un fondo di garanzia che aiuta la piccola e media impresa quindi non solo la parte del fabrianese-; abbiamo inoltre concordato altre misure che sono in aiuto e che sono in corso, fra l’altro -notizia proprio di questi giorni-, mettendo 500 mila euro di fondi europei per il distretto della montagna e 500 mila euro per il distretto del mare. In questi due distretti stia- andare all’esercizio provvisorio, ma di mettere subito tutti gli investimenti sul mercato, quindi di avviare tutte le procedure per le gare, per gli appalti che sono in corso e che certamente danno un grande contributo. Abbiamo istituito insieme alla Regione e alla Ca- mo facendo un’operazione nuova, innovativa, incisiva -concertata con le aziende, con il sindacato e soprattutto con i centri per l’impiego-, per la formazione al lavoro, l’occupabilità, trovando anche nuove vie in cui incanalare questi fondi per la formazione, per l’innova- MARCHEdomani 8 APRILE 2009 zione, per la tecnologia. Riassumendo, si tratta di una miriade di misure che dovrebbero lasciar prevedere un periodo meno critico per questo nostro territorio. MORETTI – Questo dà il senso della vitalità della tua presidenza, e credo che se ne siano accorti tutti. Tra le varie iniziative che hai avviato, ce n’è una di concerto con la Provincia di Pesaro e Urbino. CASAGRANDE – Sì, l’abbiamo presentata giusto ieri. Nell’anno europeo dell’innovazione, della creatività, con la Provincia di Pesaro e Urbino abbiamo firmato un protocollo d’intesa che interviene a favore dei giovani, facendo partire da subito alcuni corsi che io chiamo non più di formazione, ma di apprendimento, per mettere i giovani in condizione di maggior competitività sul territorio, formati rispetto ad alcuni temi che i ragazzi ci hanno suggerito o le università o, anche in questo caso, varie categorie. La cosa che ci ha fatto più piacere è che nella presen- problema rispetto alla scelta che poi è stata fatta: ho condiviso con il presidente Spacca le ragioni di non attardarci ulteriormente su questa scelta, per non ingessare le attività del porto e non pregiudicarne anche l’operatività. Sarebbe stato imperdonabile che, rispetto ad una scelta che poteva essere fatta in fretta e con tanti benefici, ci fossimo attardati dietro ad una pregiudiziale solo politica. MORETTI – Tra le tante cose che è riuscito a fare Spacca, c’è stato adesso questo accordo con il governo centrale per le infrastrutture. Come hai giudicato questa operazione? CASAGRANDE – L’ho giudicata notevole, importante, e spero che si avviino subito tutte le procedure, perché i benefici che trarremo da queste opere siano subito visibili: ne abbiamo molto bisogno. Sono opere che da una parte risolvono problemi infrastrutturali ormai vecchissimi, mettendoci intanto in condizione di creare occupazione. che non dimentica il passato, da cui, come ho visto in molti episodi, attrai anche forza per il futuro. Hai ricordato la scomparsa di un uomo molto importante, Claudio Venanzi. CASAGRANDE – Sì; sono due anni che è scomparso, ma, se si può dire, sembra un’eternità. In questi giorni l’ho ricordato spessissimo anche rispetto al dibattito politico che c’è su Ancona: chissà che cosa avrebbe pensato, che cosa avrebbe detto Claudio Venanzi… Io non sono stata sempre in sintonia con lui, lo voglio dire francamente, ma questo non mi ha impedito di stimarne tutta la grandezza del pensiero e anche l’onestà intellettuale con cui ha sempre dibattuto i temi a lui cari. Penso con quanta forza aveva sostenuto il Partito democratico e mi domando che cosa direbbe ora; Claudio ha vissuto uno spazio politico molto importante nella sua città, ma anche nella nostra Provincia, dove è stato assessore. Approvazione del bilancio preventivo il 18 dicembre scorso, tre mesi prima rispetto alla scadenza, per mettere a disposizione le risorse al più presto in un periodo che si preannunciava di grandi difficoltà. E’ stata una delle prime misure anticrisi della Provincia di Ancona. Tra i provvedimenti assunti, l’anticipazione della cassa integrazione per gli operai dell’A. Merloni. E l’istituzione, insieme alla Regione e alla Camera di commercio, di un fondo di garanzia che aiuta la piccola e media impresa. “Operazione incisiva ai fini dell’occupabilità, quella che vede destinati alla formazione 500 mila euro di fondi europei per il distretto della montagna e altrettanti per quello del mare”. E in favore dei giovani e di una loro maggiore competitività sul mercato del lavoro, il protocollo d’intesa siglato con la Provincia di Pesaro e Urbino nell’anno europeo della creatività e dell’innovazione tazione di ieri questa condivisione, rispetto alla proposta, ha trovato non solo la risposta, ma anche fattori aggiuntivi che ci metteranno in condizione fra venti giorni di partire con il progetto. MORETTI – Trovo bellissimo questo accordo con Ucchielli, con cui tra l’altro, mi dicono, normalmente non è che siano molto facili questi accordi... CASAGRANDE – ...io devo dire che con Ucchielli abbiamo già un altro accordo firmato l’anno scorso insieme alle nostre due università -la Politecnica delle Marche e quella di Urbino, alla Camera di commercio di Ancona e quella di Pesaro, sempre per sviluppare innovazione, tecnologia; un accordo che poggia moltissimo sulla cantieristica. Quindi con Ucchielli c’è un buon rapporto, come con gli altri presidenti, d’altra parte. MORETTI – Invece dove hai avuto parere contrario è riguardo al porto, perchè non sei stata molto d’accordo con la nomina di Canepa. CASAGRANDE – Diciamo che la nostra tradizione, la nostra realtà avrebbe preteso, se posso dirlo, un presidente dell’Autorità portuale locale, o perlomeno più vicino a noi rispetto al territorio. Questo non è stato possibile, ma io non ho assolutamente posto nessun MORETTI – E’ notoria la passione che hai per la bicicletta, ma anche per la cucina; il tuo risotto alla zucca ha sempre successo? CASAGRANDE – (Ride) Avrebbe sempre successo se io potessi dedicarmici di più; devo dire che ho rinunciato a molte cose che facevo prima, anche se uno spazio per me, per la mia famiglia, riesco a trovarlo e comunque lo cerco. MORETTI – Come sta andando la raccolta differenziata nella provincia di Ancona? CASAGRANDE – Sta dando moltissime soddisfazioni… MORETTI -… va bene? CASAGRANDE - …assolutamente bene; nel Bacino 2, che è quello gestito dal Cir 33 (Consorzio intercomunale Vallesina Misa, ndr.) e in cui il Comune capofila, diciamo così, è Senigallia con Jesi, siamo a risultati eccezionali che vanno dal 60-70 per cento; nel Bacino 1, con capofila il Comune di Ancona, abbiamo molti più problemi, legati anche al ritardo con cui si è partiti, ma laddove si è iniziato -penso ai 25mila abitanti del Comune di Ancona-, siamo sulla stessa percentuale dell’altro Bacino. Quindi, dove si inizia con convinzione e non ci si ferma alla prima difficoltà i risultati arrivano. MORETTI – Tu sei una dirigente molto attenta e MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) E’ difficile in trenta minuti ricordare l’attività di questa giovane presidente, che veramente sta toccando tutti i punti importanti della vita del nostro territorio. Come va l’iniziativa che si chiama Cohabitat? Di che cosa si tratta? CASAGRANDE – Cohabitat è il filone secondo il quale abbiamo proposto una linea di intervento al territorio per la nostra stagione culturale, che dura dodici mesi ovviamente. Coabitat nel senso della multiculturalità, della coabitazione, della circolazione delle idee, dello stare insieme: sono arrivati 120 progetti -siamo al secondo anno-, progetti di grande qualità che mettono insieme il territorio e che possono dare un contributo significativo alla sua crescita, perché io penso che proprio sulla cultura, sul turismo e sull’ambiente potranno poggiare molte delle prossime iniziative del nostro territorio. MORETTI – Dovremmo farlo; per fortuna adesso abbiamo in Regione un assessore che mi sembra molto attivo, che morda... CASAGRANDE – …l’assessore Solazzi, sì, certamente. MORETTI – Ho notizie anche da altre regioni di grosse attività... CASAGRANDE – …credo, se posso permet- PAGINA termi, che la svolta sia stata nell’aver affidato all’assessore Solazzi le deleghe alla Cultura e al Turismo insieme. MORETTI – Indubbiamente. CASAGRANDE – Credo che questo sia strategico, perché il turismo che trae forza dal fattore culturale porta con sé il valore della tutela del paesaggio, una cultura forte dei nostri beni monumentali. Quindi, ripeto, ritengo che sia stato importante. MORETTI – Non vorrei con questa domanda impegnare la tua figura di presidente della Provincia, ma la tua figura di donna politica: che cosa ne pensi tu di questa situazione di Ancona, che mi sembra così frammentaria, litigiosa, antitetica? CASAGRANDE – Diciamo che siamo ai preliminari di una nuova stagione politica; i preliminari, come al solito, servono per mettere a punto la macchina. Le difficoltà che stiamo vivendo ad Ancona derivano anche da come si è interrotta l’amministrazione Sturani, quindi non era possibile pensare che sarebbe filato tutto liscio: un’amministrazione che si interrompe porta con sé un dibattito che non è tra i più sereni; spero che quella serenità venga recuperata. MORETTI – Questo mi ricorda un intervento che io feci in una data situazione, quattro anni fa, e che è stato giudicato importante: e cioè che purtroppo il nostro paese è un paese di contro: tutti sono contro tutti... MORETTI – …si vede che sei un’ottimista... CASAGRANDE – …(ride) il successo maggiore credo sia stato quello di aver costruito le condizioni per fare la rete vera: noi siamo interlocutori della Regione, ma siamo coordinatori dei Comuni di questa area vasta della Provincia... MORETTI – …scusa la parentesi: è difficile mettere insieme i Comuni per le varie azioni? CASAGRANDE – Diciamo che su alcuni argomenti ci siamo riusciti facilmente, su altri meno: i Comuni hanno una caratteristica di difesa della loro autonomia che a volte… MORETTI – …poi i campanili sono tanti, quindi metterli d’accordo tutti... CASAGRANDE – …beh, con 49 Comuni non è facile, però ci siamo riusciti, per esempio con il Sistema turistico unico, che è diventato lo strumento con il quale operiamo su tutto il territorio, così come siamo riusciti a fare del sistema del trasporto pubblico locale un sistema unico. Insomma, siamo riusciti a tessere quella rete che era un po’ l’ambizione con cui siamo partiti: meno frammentazione, il che ci consente di spendere meglio le risorse e di alzare la qualità dell’intervento. Ci siamo riusciti anche con il sistema di finanziamento del programma culturale che è Cohabitat, come ricordavamo; insomma, questa rete sta palesandosi sempre di più. Riguardo all’insuccesso… MORETTI – …insuccesso o difficoltà... CASAGRANDE – …di- CASAGRANDE – …verissimo... MORETTI – …governo contro opposizione, partiti contro partiti, dentro gli stessi partiti… siamo veramente tutti contro... CASAGRANDE – ..e mai come oggi ne avremmo così poco bisogno, se non per niente… MORETTI – …ed è difficile coordinare le varie intelligenze... CASAGRANDE – … sì, e poi questa società è forse diventata un po’ più egoista, meno solidale. Comunque diciamo che c’è un fattore preoccupante nell’essere contrari a tutto e a tutti, ma anche che c’è una litigiosità che forse nel passato era più protetta dalle stanze dei partiti, meno visibile… MORETTI – …senti, se ti dovessi chiedere un bilancio della tua attività presidenziale, quali sono le difficoltà più notevoli che hai incontrato e quali i maggiori successi? CASAGRANDE – Io comincerei dai successi… ciamo che la difficoltà che ancora ci stiamo portando dietro riguarda la non compiuta condivisione sul sistema del ciclo completo dei rifiuti, perché mentre da una parte riusciamo a mantenere alti la differenziata e il ciclo completo attraverso l’impiantistica che abbiamo fatto dell’umido e che faremo del secco, c’è una resistenza all’individuazione di questo ciclo completo come una risorsa e non tutti sono partiti per dare pari contributo; perseguire di più la differenziata significa abbandonare più velocemente le discariche. MORETTI – Nel piano delle energie rinnovabili, che cosa pensi del piano dell’eolico? CASAGRANDE – Io penso bene, lo dico senza ombra di dubbio. Ho avuto la possibilità di vedere alcuni parchi, soprattutto dell’Andalusia: è vero che impattano un po’ dal punto di vista ambientale, che fanno un po’ rumore, però non possiamo dire di no a tutto. Se vogliamo abbandonare alcune scelte che mal si concilia- 3 no con tanti punti di vista che devono essere messi insieme, dobbiamo spingere sulle rinnovabili. Quindi sì anche all’eolico, non si può dire di no. MORETTI – Secondo me questa è stata una trasmissione molto ricca di argomenti; cerco di rubare come al solito un minuto alla regia per dire che sei riuscita a fare un piano perfino per le donne rifugiate… CASAGRANDE – …sì, questo l’abbiamo fatto con due Comuni importanti, con Monte San Vito e con Chiaravalle -due sindaci donna, non a caso; qui non abbiamo sottolineato ancora la questione, ma so che con te me lo posso permettere-: siamo riusciti a creare 15 posti letto per le donne maltrattate o colpite da violenza e all’interno dei centri storici di questi due Comuni, non in un ghetto separato, distante. MORETTI – Devo dire che questo è molto bello. CASAGRANDE – E questo credo sia davvero un segnale di grande collaborazione con il territorio. MORETTI – A chiusura, un ricordo personale: ho assistito una volta ad una riunione del povero, grande presidente Kennedy; c’era un gruppetto che era isolato e una persona, candidamente, ne ha chiesto il motivo al presidente. Lui gli ha risposto: “Ricordati che la vittoria ha tanti padri e che la sconfitta è sola”. Quello era un gruppetto che aveva perso in un’elezione, questo per dire che in genere chi non ha fortuna è messo in un angolino. CASAGRANDE – Certamente. MORETTI – Cara presidente, grazie. Molti complimenti per la tua attività, che dopo due anni ha dimostrato di essere un’attività molto positiva; continua così. CASAGRANDE – Grazie. MORETTI – Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana. Intervista del 19 marzo 2009 PAGINA 4 Parliamo di politica MARCHEdomani 8 APRILE 2009 INTERVISTA CON LA SENATRICE SILVANA AMATI, PD Alle urne ad Ancona: “La decisione del Pd di prevedere primarie aperte è un segnale positivo forte” Piano casa: “Utile una semplificazione, ma occorre agire in base a quanto contemplato dalla Costituzione” “Rispetto delle regole” ALESSANDRA PASCUCCI Q ual è la sua opinione sul cosiddetto Piano casa? “Partiamo da una premessa: l ’ i n i z i a t i v a s u l Piano casa ha come sempre il sapore dell’annuncio e poco di concreto, uno stile che esercita molto appeal sul presidente Berlusconi perché crea consenso. Molti proprietari hanno espresso un giudizio positivo, anche se oggi il problema della casa è legato soprattutto a chi non ce l’ha e, su questo fronte, bisogna pensare a un grande piano di rilancio dell’edilizia popolare che possa rispondere alle esigenze di tanti giovani e anziani. Trovo quindi condivisibile la proposta di abbassare le tasse che pagano i proprietari sugli affitti per rimettere sul mercato alloggi attualmente sfitti. Quanto alla possibilità di incrementare le volumetrie della propria abitazione, ritengo che una certa dose di liberalizza- zione, una semplificazione, sia utile, ma occorre agire nel rispetto delle regole, soprattutto quel- è stato rinviato ad una proposta di legge, che accolga anche le posizioni delle Regioni”. Crisi: “Di fronte ad una situazione di difficoltà come quella attuale deve esserci la mobilitazione di tutti i livelli istituzionali, dando vita ad una rete di interventi. Ritengo che il governo regionale si sia mosso bene” le contemplate dalla Costituzione. Berlusconi intendeva legiferare attraverso un decreto su una materia, l’urbanistica, che la riforma costituzionale del 2001 affida in buona parte alle Regioni, ed è impossibile che il presidente del Consiglio non lo sapesse. Ora, dopo un confronto con i presidenti delle Giunte regionali, il tema E sul pacchetto sicurezza? “Faccio parte della Commissione Difesa ed ho seguito da vicino l’argomento. L’anno scorso è stato disposto l’utilizzo di 3mila militari nel controllo delle città, ma il Governo deve dare maggiori mezzi alle forze di polizia, con un incremento di uomini e più alti finanziamenti per farli lavorare al meglio, svolgendo quelle che sono le loro funzioni. Non credo assolutamente nell’impiego dei cittadini per il controllo del territorio”. Come giudica la linea adottata dalla Regione Marche per fronteggiare la crisi? “Rispetto alla crisi, ritengo che il governo regionale si sia mosso bene, esercitando un impegno importante, anche se la situazione economica è particolarmente complicata e la Regione non può farsi carico di tutte le problematiche e risolverle. Occorre dare vita ad una rete di interventi e anche l’impegno della Provincia di Ancona va in questa direzione: l’iniziativa di anticipare i fondi della cassa integrazione per i lavoratori dell’A. Merloni è stata un segnale molto positivo. Sulla stessa linea si inserisce l’iniziativa del presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, di chiedere aiuto al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola: le istituzioni devono lavorare per il bene dei cittadini ed è importante che di fronte ad una situazione di crisi come quella che stiamo attraversando ci sia la mobilitazione di tutti i livelli istituzionali”. Ad Ancona le dimissioni di Fabio Sturani hanno portato ad elezioni anticipate. Come ne esce il Partito democratico? “Credo che attraverso scelta del candidato si rinsalda il legame con la politica, si riprende un percorso di vicinanza e raccordo. In campo ci sono diversi candidati, tutti qualificati e mi auguro che dalle primarie esca la candidatura più forte possibile: è importante che il centrosinistra guidi il futuro della città, in sintonia con la Provincia e la Regione, dato che ci sono tanti pro- Pacchetto sicurezza? Faccio parte della Commissione Difesa ed ho seguito da vicino l’argomento. Sono le forze di polizia che vanno dotate di mezzi maggiori; non credo assolutamente nell’impiego dei cittadini per il controllo del territorio le primarie il Partito democratico abbia trovato la risposta giusta all’interruzione anticipata della legislatura, che è inevitabilmente un vulnus, perché viene interrotto un rapporto di fiducia con i cittadini. Coinvolgendoli nella getti da portare a termine. La decisione di prevedere primarie aperte è un segnale positivo forte, specie perché arriva dal capoluogo di regione, una città dove ho lavorato e vissuto per tanti anni, cui sono profondamente legata”. MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Parliamo di politica PAGINA 5 INTERVISTA CON IL CONSIGLIERE REGIONALE FRANCO CAPPONI, PDL Elezioni Macerata: “Affrontiamo la campagna con l’aiuto del Governo centrale, che sta lavorando bene” Infrastrutture: “Il nostro territorio compirà un salto di qualità, passando dagli ultimi ai primi posti in Italia” “Serve una politica concreta” ROBERTO RINALDI S tavolta, sono convinti nel suo entourage, potrebbe essere la volta buona. Ci riferiamo alla candidatura del consigliere regionale Pdl, Franco Capponi, alla presidenza della Provincia di Macerata. Non si tratta del primo esperimento; nella precedente occasione, cinque anni fa, andò male. Che cosa cambia ora Capponi? “Affrontiamo la campagna elettorale con l’aiuo di un governo che sta lavorando bene e che ha dimostrato attenzione per i territori maceratesi”. Allude a Quadrilatero e infrastrutture? “Precisamente. Sono partiti i lavori della direttissima Civitanova-Foligno. Entro l’estate saranno avviati quelli dell’intervalliva Muccia-Fabriano e di seguito gli altri che cambieranno il volto della dotazione stradale dell’area vasta. Opere che si attendevano da anni e che l’attuale presidente Silenzi ci sembra sia riuscito a frenare, attraverso incredibili quanto ingiustificati ricorsi. Al termine degli interventi messi in campo dal governo Berlusconi, la provincia di Macerata sarà fra le prime d’Italia, in quanto ad infrastrutture. Ora è fra le ulti- grandi opere. Se doveste vincere, la superstrada nella vallata del Potenza si farà? “Superstrada è un termine improprio per ciò che abbiamo in mente di fare noi. Pensiamo ad un sistema di varianti e di adegua- “Sono partiti i lavori della CivitanovaFoligno. Entro l’estate saranno avviati quelli dell’intervalliva Muccia-Fabriano e di seguito gli altri che cambieranno il volto della dotazione stradale dell’area vasta” me. Il messaggio che lanceremo nelle prossime settimane è quello della politica del fare contro le inconcludenze dell’attuale amministrazione provinciale”. Rimaniamo in tema di mento delle attuali sedi stradali con un ampliamento e messa in sicurezza della viabilità secondaria. Un intervento complesso, meno invasivo e che può realizzarsi secondo stralci funzionali tenendo conto del Convention Center Milano firmato Montagna L’impresa edile Costruzioni Montagna Srl di Pesaro, insieme alla Gia.Fi. Costruzioni di Roma, si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione del Convention Center al Portello di Milano. Il nuovo polo congressuale, che sarà il più grande d’Europa, comprenderà 18mila posti a sedere, un auditorium da 1.500 persone, una sala plenaria da 4.500 posti, 73 sale modulari da 20 a 2mila posti e 54mila metri quadrati espositivi a supporto. Il progetto, firmato dall’ar- Ospite: chitetto Mario Bellini, prevede la rifunzionalizzazione dei padiglioni 5 e 6 della ‘vecchia’ Fiera di Milano e la fusione con l’attuale Mic-Milano convention center di via Gattamelata. Il progetto dell’architettura degli interni è stato affidato a Pierluigi Nicolin, già autore della ristrutturazione degli spazi del Mic. “E’ un vanto per la nostra azienda –ha affermato Marco Montagna, il titolare della Costruzione Montagna Srl- e per il sistema imprenditoriale della nostra provincia”. su Beatrice Garofoli parliamo con una giovane imprenditrice budget della Provincia. Attingeremo anche dai fondi ex-Anas”. La Provincia, come ente, non vive un momento di particolare popolarità… “E’ perché in taluni casi, com’è ad esempio quello di Macerata, non fa quello per cui è delegata. L’area vasta non deve sovrapporsi a quello che fanno Comune o Regione. Le sue competenze riguardano alcune infrastrutture, la programmazione urbanistica, l’edilizia scolastica, la formazione e la vigilanza ambientale. E’ necessario che le sue risorse vengano concentrate in questi settori e non come si è fatto finora, disperdendole in operazioni spot che non risolvono o in ambiti in cui l’ente è concorrente con altri”. Che cosa cambierà in caso di una vostra affermazione? “Innanzitutto noi avremo l’appoggio di un governo nazionale che sta lavorando bene. Cambierà il tasso di correttezza istituzionale verso tutti i Comuni del territorio controllato dalla Provincia, di qualsiasi colore politico essi siano. Panatta–Pininfarina: una risposta alla crisi In occasione della presentazione dell’ultima prestigiosa linea di macchine per il fitness marcate dal binomio Panatta-Pininfarina, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha tenuto a sottolineare quanto investimenti di questo tipo siano importanti due volte per il sistema produttivo marchigiano: “Prima di tutto, le sinergie che scattano fra tecnologia e design giovano ad elevare la qualità e la competitività del made in Marche, cuore pulsante del made in Italy costituendo la prima e migliore risposta alla crisi; poi, perché questo tipo di collaborazione a cui bisogna augurare il più grande successo, testimonia quanto tali investimenti vengono attratti proprio dalle Marche, che possono vantare non solo un modello sano e forte di impresa, ma anche un ambiente, un territorio e una coesione sociale come veri punti di forza”. “E’ qui, e lo sanno in tutta Europa –ha precisato Spacca- il miglior tessuto economico e modello imprenditoriale per assicurare il proprio business, ma allo stesso tempo per lavorare bene e con soddisfazione”. Giovedi 2 aprile ore 23,20 Domenica 5 aprile ore 13,15 Esattamente il contrario di quello che sta secondo noi accadendo in questo momento con Silenzi”. hanno respiro corto. E la gente comincia ad accorgersene”. Il nuovo tentativo di Il Popolo della libertà? E' un’importante scommessa, per certi versi epocale. In ogni modo, rappresenta egregiamente la politica per come la intendiamo noi e per come la vorremmo applicare La campagna elettorale è cominciata da poco. Quali sono le prime risposte che state riscontrando? “Davvero molto positive. Anche oltre ogni nostra più rosea aspettativa. Nei primi appuntamenti organizzati, a parte il numero degli intervenuti, mi hanno colpito l’entusiasmo e la volontà di cambiare un’amministrazione che ha governato male, pensando più alla conservazione di se stessa che a lavorare per mettere mano alla concreta soluzione dei problemi. Certe operazioni, rivolte quasi esclusivamente ai media, conquistare la Provincia parte anche con una scommessa politica di rilievo com’è indubbiamente il Popolo della libertà. Un ostacolo oppure uno stimolo in più? “E’ un’importante scommessa. Per certi versi epocale. In ogni modo, rappresenta egregiamente la politica per come la intendiamo noi e per come la vorremmo applicare all’area vasta maceratese. Una politica del fare, pragmatica, che guardi alla sostanza dei problemi per risolverli. Per i nostri territori sarebbe un’autentica rivoluzione”. Porti: ripartiti i fondi della Regione La Regione Marche ha ripartito i fondi 2009 destinati alla manutenzione dei porti di competenza regionale. Sono cinque gli scali interessati: a Fano vanno 700 mila euro, a Senigallia altri 700 mila, a Numana 441 mila, a Civitanova Marche 500 mila, a Porto San Giorgio 70 mila. L’assegnazione è avvenuta sulla base dei progetti presentati dai Comuni che prevedono interventi ordinari e straordinari, l’escavazione dei fondali, la messa in sicurezza degli impianti, il rafforzamento delle scogliere e dei parabordi. “Il contribu- to della Regione –evidenzia l’assessore ai Porti, Lidio Rocchi– garantisce la necessaria operatività alle strutture portuali interessate che costituiscono motori di sviluppo dell’economia locale, specie quella legata all’attività peschereccia e turistica. Oltre che con i contributi ordinari, l’ammodernamento degli scali verrà perseguito attraverso le risorse che verranno individuate con il nuovo Piano regionale dei porti e con quelle liberate dal programma di dragaggio portuale, sottoscritto con il ministero dell’Ambiente”. PAGINA 6 Parliamo di politica MARCHEdomani 8 APRILE 2009 INTERVISTA CON LA SENATRICE LUCIANA SBARBATI, MRE Elezioni: “Le affronteremo con il giusto spirito; sarà l’occasione per il rilancio dei nostri temi” Federalismo: “Dubitiamo che quello che sta venendo alla luce abbia qualcosa a che fare con le idee dei nostri fondatori” “L’Europa merita rispetto” ROBERTO RINALDI L a senatrice Luciana Sbarbati, eletta in Sardegna nelle file del Partito democratico, ha mantenuto con orgoglio le proprie radici laiche e repubbliche, cercando di farle valere anche nel nuovo soggetto con alterne vicende. Gli ultimi eventi sembrano aver reso difficile la vita alle posizioni laiche in Parlamento, tanto che il recente congresso del Movimento dei repubblicani europei pare aver sancito i primi ma decisi passi verso la riunificazione della casa comune repubblicana. E’ la strada giusta, senatrice? “Il caso Englaro ha ampiamente dimostrato che le istanze laiche rimangono ad oggi senza rappresentanza nell’emiciclo. Il riavvicinamento con i Repubblicani di Nucara è stato reso possibile anche dalle ultime scelte in materia elettorale prese da Pd e Pdl, che tendono a marginalizzare i piccoli partiti e l’area laica”. Allude allo sbarramento al 4 per cento per le Eu- ropee? “Propriamente. Si tratta dell’ennesimo tentativo di rastrellare nel serbatoio dei 350mila voti. Una soglia che di per sé appare difficile da superare. E’ evidente che nell’approvare que- “All’attuale, silenziosa maggioranza manca una cinghia di trasmissione delle proprie istanze nei centri decisionali. Il nuovo corso repubblicano potrà rappresentare un’alternativa” consensi dei partiti non allineati con i due grandi soggetti di centrodestra e centrosinistra. Un’operazione scopertamente opportunista che, tra l’altro, tradisce lo spirito del sistema elettorale continentale, il quale garantisce la rappresentanza attraverso un sistema proporzionale puro. Aggiungo che per eleggere un parlamentare europeo ci vogliono sta legge prevalgono gli interessi pressanti di partito”. Per lei che mantiene alto il vessillo laico, sono tempi duri questi… “Durissimi. Fin dalla fondazione del Pd ho cercato di far prevalere le posizioni laiche e liberali sui temi del fine vita, sulle scelte individuali e sui temi della famiglia. Purtroppo senza successo. E non è che nel Pdl le cose vadano meglio. La subalternità di tutta la classe politica al Vaticano è chiara e si manifesta di continuo. Mai come oggi le istanze laiche non trovano sufficiente sponda fra gli scranni del Parlamento”. Eppure, storicamente avevano garantito grandi maggioranze. Vedi i casi dell’aborto e del divorzio… “Questo perché il nostro è un paese fondamentalmente laico. All’attuale, silenziosa maggioranza manca una cinghia di trasmissione delle proprie istanze nei centri decisionali. Il nuovo corso repubblicano potrà forse rappresentare un’alternativa, che ha dalla sua una lunga tradizione nella storia”. A proposito di tradizioni, quella federalista vi appartiene di diritto. Come vedete la legge sul tema in questi giorni in approvazione? “Con antesignani come Cattaneo e Mazzini non possiamo certo dire che il federalismo non ci piaccia. Dubitiamo, però, che quello che sta venendo alla luce ora abbia qualcosa a che vedere con le nobili idee dei nostri fondatori. E’ chiaro che è ancora troppo presto per poter giudicare, ma l’impressione è che si tratti di una manovra legata all’elettorato della Lega, senza, per ora, i numeri e un impianto solido che contemperi l’efficienza delle amministrazioni locali migliori con la solidarietà verso quelle che non ce la conda delle diverse realtà cercheremo di presentare la migliore classe dirigente possibile, attingendo alla nostra base. Lo faremo, ovviamente, anche con le altre forze laiche che non temono di affrontare questo momento difficile per le istanze liberal- Lo sbarramento del 4 per cento previsto per le Europee è un’operazione scopertamente opportunista, che, tra l’altro, tradisce lo spirito del sistema elettorale continentale, il quale garantisce la rappresentanza attraverso un sistema proporzionale puro fanno. Aggiungo che si mantengono gli inaccettabili privilegi di Regioni e Autonomie locali a statuto speciale, che, dopo tutti questi anni, non hanno più alcuna ragione di essere”. Le prossime Amministrative ed Europee saranno occasione per il rilancio dei vostri temi? “Dei nostri temi e del nostro soggetto politico. A se- democratiche. Affronteremo, inoltre, le Europee con il giusto spirito, dando loro l’importanza che meritano. Non come accade spesso in Italia dove le tornate elettorali continentali sono un modo per contarsi o per dare una sistemazione politica a figure politiche che in patria non hanno trovato altro loco. I temi europei meritano rispetto”. MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Parliamo di politica PAGINA 7 INTERVISTA CON IL CONSIGLIERE REGIONALE GUIDO CASTELLI, PDL Costituzione Pdl: “Può risultare il primo partito della regione. Le amministrative importante test” Sulle ronde: “Attuare politiche di prevenzione se si vuole evitare il ricorso a forme di cooperazione civica” “Sicurezza: emergenza sociale” ALESSANDRA PASCUCCI C ome viene vissuta nelle Marche la costi tuzione del nuovo partito del Popolo della libertà? “Con grande entusiasmo, anche in relazione alla possibilità concreta di lanciare la sfida nel 2010, perché il Pdl può risultare il primo partito della regione. Le amministrative sono un primo importante test anche se poi ogni elezione è una storia a sé”. Crede che ci sia, nella nostra regione, un eccessivo personalismo dei referenti politici dei due partiti, che rischia di creare frizioni tra le due anime? “Che le individualità abbiano per certi versi preso il sopravvento sulle organizzazioni è un dato che riguarda tutti i partiti in Italia, sono però convinto che il senso di responsabilità della classe dirigente del Pdl consenta di esprimere comunque la massima capacità propositiva del nuovo movimento. Quanto alle quote di rappresentanza all’interno degli organismi direttivi, rappresentano un meccanismo che progressivamente deve essere superato nell’interesse del nuovo partito: l’automatismo matematico non rappresenta certo il miglior criterio di selezione della classe dirigente. Sono convinto che un parti- va puntato l’attenzione sulla crisi dell’Ascolano e sulla necessità che il Governo intervenisse per le infrastrutture. Si sta muovendo qualcosa? “E’ stato firmato l’Atto aggiuntivo all’Intesa generale quadro sulle infrastrutture “Quote di rappresentanza all’interno degli organismi direttivi: meccanismo da superare nell’interesse del nuovo partito; l’automatismo matematico non è il miglior criterio di selezione” to per durare a lungo, al di là del tramonto del leader, deve essere democratico. Per il momento, però, era inevitabile che anche la nomina dei nuovi coordinatori unici fosse ispirata a criteri verticistici”. Nei mesi scorsi lei ave- tra il Governo e la Regione Marche. La prima stesura dell’accordo l’ho trovata inadeguata alle esigenze del sud delle Marche. Successivamente, con la proposta di emendamento, avanzata anche grazie all’intervento del- l’onorevole Carlo Ciccioli presso il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, si è mitigato il carattere anconacentrico di una programmazione infrastrutturale che risente di antichi retaggi che penalizzano il Piceno. Quanto all’economia, abbiamo ottenuto discreti interventi a margine di quelli per Fabriano, che sono stati estesi anche all’Ascolano. Tuttavia, anche nelle Marche, come recita il detto, ‘tra il dire e il fare…’, nel senso che gli interventi vengono annunciati ma non concretamente attuati. Di conseguenza, il giudizio sulla politica industriale delle Marche necessariamente potrà essere espresso quando se ne potrà constatare l’effettiva realizzazione”. Quali sono, secondo lei, i risultati più importanti del governo Berlusconi rispetto alla crisi? E quelli della Regione Marche? “Il Governo ha mostrato una sensibilità e un’attenzione fortissime rispetto alle esigenze del territorio marchigiano. Ora, evidentemente, dobbiamo richiamare alla mente il vecchio adagio ‘aiutati che il cielo ti aiuta’. Anche in questo caso, tuttavia, non possiamo esimerci dal commentare negativamente la filosofia con la quale la Regione ha promosso l’utilizzo dei fondi Fas per le aree controllo del territorio. Che cosa ne pensa? “La sicurezza, subito dopo il lavoro, rappresenta la maggiore e più radicale Economia: abbiamo ottenuto discreti interventi a margine di quelli per Fabriano, che sono stati estesi all’Ascolano. Il giudizio sulla politica industriale delle Marche potrà essere espresso quando se ne potrà constatare l’effettiva realizzazione sottoutilizzate, ossia gli aiuti di Stato ammessi e consentiti dall’Ue: rispetto alle esigenze delle aree che presentano un più marcato declino industriale, appaiono secondo noi delinearsi logiche più vicine alla gestione politica del consenso regionale, basti pensare al milione di euro destinato alla comunicazione istituzionale della Regione”. Negli ultimi tempi, anche nelle Marche, si sta discutendo dell’attivazione delle ronde, o meglio di iniziative di volontari per il emergenza sociale. Bisogna attuare politiche marcate di prevenzione per evitare che si renda necessario il ricorso a queste forme di cooperazione civica per la difesa del territorio, rispetto alle quali, comunque, non nutro alcun pregiudizio ideologico. Ad esempio, anche gli anziani possono coadiuvare le forze dell’ordine e la polizia municipale nella gestione partecipata della sicurezza in punti sensibili della città, come scuole, asili, edifici pubblici in genere”. PUBBLICITA’ ELETTORALE In relazione alle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009, vista la legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003, il Gruppo Alceo Moretti Comunicazione ha previsto spazi destinati alla pubblicità elettorale sulla testata Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai messaggi politici per le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 Ai sensi della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003 si precisa che: a) i messaggi politici saranno accettati e pubblicati fino al 9 aprile 2008; b) viene garantita a tutti i soggetti interessati (partiti, movimenti politici ecc.) la parità nell’accesso agli spazi per messaggi politici elettorali; c) Fermo il generale divieto di slogan denigratori, di prospettazioni informative false e di tecniche di suggestione, il messaggio politico elettorale è ammesso nelle forme elencate al comma 2 dell’articolo 7 della legge n. 28 del 22 febbraio 2000. Inoltre ogni messaggio politico elettorale dovrà recare: 1) l’indicazione del soggetto politico committente; 2) la dicitura “messaggio politico elettorale”. Tariffe in Euro, Iva esclusa valide per le pubblicazioni per tutto il periodo interessato Formato Dimensioni Bianco e Nero Quadricromia 1 Modulo mm. 42 x 21 € 18,00 € 21,00 Quadrotto mm. 137 x 105 € 210,00 € 250,00 ¼ Pagina (27 moduli) mm. 137 x 207 € 480,00 € 550,00 48 Moduli mm. 280 x 184 € 860,00 € 950,00 ½ Pagina (54 Moduli) mm. 280 x 207 € 940,00 € 1.030,00 Pagina Intera (108 Mod.) mm. 280 x 420 € 1.750,00 € 1.960,00 NOTE Si accettano sia avvisi in bianco e nero che in quadricromia. Non sono previsti sconti di quantità. Sono escluse commissioni di agenzia. E’ previsto esclusivamente il pagamento anticipato nelle forme: per contanti, assegni bancari, assegni circolari. Date utili per la programmazione: Marche domani fascicolo n. Termine prenotazione spazi e consegna materiali Data di pubblicazione 7 8 aprile 15 aprile 8 22 aprile 29 aprile 9 7 maggio 13 maggio 10 21 maggio 27 maggio Domicilio eletto per eventuali consultazioni del codice di autoregolamentazione: Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.L. Corso Mazzini, 64 - 60121 Ancona Concessione PPubblicità: ubblicità: Tel. 071/205115 – Fax 071/53082 [email protected] PAGINA 8 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 L’onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, ad Ancona, per l’avvio della campagna elettorale nel territorio marchigiano A partire dal 2 aprile; firmato un protocollo d’intesa in Regione “Favorire le professionalità” Anticipo Cig dalle banche DONATELLA MANCINI A poco più di due mesi dalle elezioni amministrative che coinvolgeranno le province marchigiane e in particolare il capoluogo regionale, l’onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, ha animato il dibattito politico nel corso di una conferenza stampa svoltasi, di recente, nella sede dell’Idv di Ancona. I recenti successi elettorali hanno posto l’Idv all’attenzione dei cittadini come una delle maggiori novità nell’ambito politico sia nazionale che marchigiano, inoltre, Lega Nord a parte, si presenta come l’unico partito deciso a mantenere inalterata la propria identità. “L’Italia dei valori, che ha dimostrato di saper fare opposizione, si assume –ha esordito Di Pietro– la responsabilità di trovare alleati nella necessità di raggiungere un punto d’incontro tra tutti coloro i quali hanno compreso che il governo attuale sta facendo danni sia all’economia che alla democrazia. Berlusconi enuncia spot, come nel caso del piano casa e del condono per il rientro dei capitali dall’estero”. Di Pietro ha dichiarato la disponibilità del suo partito ad allearsi con il Pd per le elezioni del Comune di Ancona, ma attende di conoscere sia il candidato a sin- daco che il programma; altra conditio sine qua non per siglare l’alleanza, la discontinuità rispetto all’Amministrazione precedente. “Il nostro obiettivo –ha proseguito il leader dell’Italia dei valori– non è solo quello di vincere, ma di con- sposto: “Mastella fa il coccodrillo, prima fa cadere il governo Prodi e poi dà la colpa agli altri. In questo momento ha bisogno di visibilità e quindi ricorre alla calunnia”. Commentando la candidatura alle elezioni europee di De Magi- “Il nostro obiettivo non è solo quello di vincere, ma di convincere attraverso la scelta di candidati di alto profilo”. Presentata la candidatura di Nicolò Rinaldi alle Europee vincere attraverso la scelta di candidati di alto profilo. Sia a livello nazionale che europeo, rinunciamo alle candidature di partito per privilegiare le professionalità. Un esempio è Nicolò Rinaldi (presente all’incontro, ndr.) vicesegretario del Consiglio d’Europa, tecnico di alto livello, candidato per le Europee”. Solleticato dalla stampa sulla questione Mastella, Di Pietro ha così ri- stris, Di Pietro ha parlato di “una persona che ha fatto il suo dovere, pagandone le conseguenze”. “De Magistris –ha continuato il leader dell’Idv– ha cercato di applicare l’articolo 2 della Costituzione, che afferma l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, ma per questo è stato criminalizzato, come era già successo a me. Rappresenta quella parte dell’Italia che non vuole ar- rendersi al modello della Loggia P2”. Per quanto riguarda la crisi economica, l’ex magistrato ha dichiarato che “Berlusconi non vuole riconoscere la gravità della situazione: la crisi è di portata mondiale, ma il governo italiano la sta affrontando alla guascona, facendo il gioco delle tre carte, toglie i soldi da una parte per metterli in un’altra, praticamente toglie ai disperati per dare ad altri disperati”. I fondi, secondo Di Pietro, andrebbero recuperati dall’evasione fiscale: “Ancora non sono stati riscossi i sei miliardi di euro del condono fiscale fatto dal precedente governo Berlusconi. Altri soldi potrebbero provenire dal taglio del 10 per cento di tutte le spese di pubblica amministrazione, comprese le spese politiche, invece non hanno neppure eliminato il problema del doppio rimborso elettorale, derivato dall’improvvisa caduta del governo Prodi”. Rinaldi ha chiuso la conferenza stampa sottolineando il fatto che la presenza italiana nel Parlamento europeo è molto debole, a causa di un basso tasso di partecipazione dei nostri parlamentari. “Le altre nazioni –ha dichiarato– non sono esenti da debolezze, ma l’Italia ha alcune criticità come il conflitto di interessi, l’alto tasso di evasione fiscale e la lentezza della burocrazia che la portano fuori dall’Europa”. Dal 2 aprile i lavoratori marchigiani potranno beneficiare della cassa integrazione “in tempo reale”, senza attendere la conclusione delle procedure amministrative dell’Inps: in media cinque o sette mesi. Saranno le banche ad anticipare le somme, a “tasso zero” e senza costi di gestione, rilevando il credito maturato nei confronti dell’Istituto di previdenza sociale. Lo prevede un “Protocollo d’intesa per il sostegno ai lavoratori e alle imprese nelle situazioni di crisi”. Il testo è stato concordato nel corso della riunione dell’Osservatorio di monitoraggio sull’economia regionale. Il tavolo raccoglie la partecipazione della Regione, degli istituti bancari, delle organizzazioni sindacali, sociali e di categoria. Il testo è stato depositato al Servizio lavoro della Regione per raccogliere le adesioni delle organizzazioni e delle banche interessate ad aderire. Nello specifico, questi i contenuti del protocollo: ha una validità di 12 mesi, a partire dal 2 aprile 2009, tacitamente rinnovata per altri 12 in mancanza di formale disdetta. Le banche che firmeranno l’intesa anticiperanno ai lavoratori la somma che riceveranno dall’Inps come cassa integrazione (Cig): sia straordinaria (crisi aziendali), sia ordinaria (difficoltà temporanee), sia in deroga (aziende con meno di 15 occupati). I lavoratori possono chiedere l’anticipo al proprio istituto di credito di fidu- cia che abbia aderito al protocollo. Senza tassi d’interesse, né spese di gestione del conto, riceveranno un importo massimo di 6.400 euro (Cig straordinaria) o di 3.200 euro (Cig ordinaria), mensilmente prelevabile fino a 800 euro. Le banche rileveranno il credito nei confronti dell’Inps. Inoltre, i lavoratori in Cig straordinaria, con mutuo per la prima casa con una delle banche aderenti, potrà chiedere la sospensione del pagamento per la durata della Cig. “Siamo nel pieno di una crisi economica che coinvolge pesantemente anche le Marche –ha commentato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca–, per questo è stata studiata una modalità, proposta dalle organizzazioni sindacali, che ha trovato il consenso del sistema bancario marchigiano. La variazione annua segnala un incremento medio della cassa integrazione marchigiana del 398,86 per cento, con punte del 1.059,47 per cento nell’Anconetano, del 458,46 per cento nel Pesarese, del 192,1 per cento nel Maceratese e del 39,74 per cento nell’Ascolano. Quella ordinaria è cresciuta del 349,45 per cento, mentre quella straordinaria addirittura del 657,67 per cento. Molte imprese non sono in grado di anticipare il trattamento della cassa integrazione, mentre le erogazioni dell’Inps avvengono con tempistiche che mettono in difficoltà lavoratori e famiglie”. 8 APRILE 2009 MARCHEdomani PAGINA 9 PAGINA 10 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Lo sviluppo del Parco al centro di un convegno organizzato a Sirolo Il presidente Giacchetti: “Nel nostro ruolo un punto di equilibrio” Aeroporto delle Marche – Presto la scelta del partner “Conero, serve un piano” Aerdorica: i 5 privati per il bando ALDO SPADARI P archi a misura di futuro, cambiamenti climatici, tutela della natura, qualità della vita e sviluppo sostenibile”. Se n’è parlato in un convegno organizzato nella sede del Parco del Conero a Sirolo. Un tema di forte attualità quello delle nuove risorse energetiche, delle fonti alternative rinnovabili e delle nuove metodologie di bioedilizia. “Il ruolo dei Parchi –ha affermato Lanfranco Giacchetti, presidente dell’ente regionale Parco del Conero- è un punto di equilibrio tra le istanze dei cittadini e dei Comuni”, riconoscendo, però, di “operare ancora entro certi limiti dovuti ancora alla mancata approvazione del Piano del parco in Regione, e ciò ha consentito ai Comuni di non adeguare i loro Prg al Piano”. Sulla stessa linea il redattore del Piano del Parco, Riccardo Picciafuoco, per il quale “bisogna ripartire dalla sobrietà all’approccio sull’uso del territorio, puntando alla riqualificazione dell’esistente, soprattutto nel turismo”. Una richiesta questa avanzata anche dagli operatori turistici presenti, i quali hanno lamentato il ritardo nell’approvazione del Piano alberghi in Regione, che consentirebbe una riqualificazione degli stessi. Il dirigente del Servizio ambiente della Regione, Antonio Minetti, ha criticato il Piano casa del governo centrale: “Il decreto, che consente di realizzare il 20 per cento in più di cubatura della propria abitazione, sarà l’ultima spallata al territorio del Belpaese. Bisogna limitare i danni di questo provvedimento. Basta al consumo del territorio: bisogna porre la questione ambientale come ultima e vera risorsa economica”. Per l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani, “la proposta Berlusconi sarà senza dubbio popolare, in molti settori, come lo fu l’abolizione dell’Ici per la prima casa. Ma si dovrà intervenire con coscienza, sensibilità e cultura. Dubito che si farà. La sensibilità delle Marche c’è, perché comunque dei 280 milioni di euro di finanziamento avuti, 40 milioni li abbiamo destinati alle energie rinnovabili, cioè il 15 per cento; come raccolta differenziata dei rifiuti in un anno siamo passati dal 3 al 15 per cento. C’è da investire su termovalorizzatori, che potranno utilizzare così le 800mila tonnellate di rifiuti delle Marche. I guasti prodotti sul Sordoni, Idv: “Il nuovo ruolo della farmacologia” La farmacia tradizionale si sta avviando, sempre di più, ad assumere il ruolo di ‘Centro integrato di servizi’, con l’obiettivo di garantire ai cittadini, e soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, tutto ciò che è necessario per il soddisfacimento dei bisogni di salute. Da qui è nata l’esigenza di predisporre nuove norme capaci di rivedere l’attuale le- gislazione regionale e apportare tutte quelle modifiche che nel tempo si sono rese necessarie. Per questo il consigliere regionale dell’Italia dei valori, Franco Sordoni, ha presentato una proposta di legge regionale relativa al “Riordino della normativa sugli orari di apertura e sui turni di servizio delle farmacie della Regione Marche”, per inqua- Il riconoscimento al presidente Raffaele Bucciarelli Summit a Palazzo Madama Accademico dei Georgofili Crisi, incontro tra Ucchielli e Schifani Il presidente dell’Assemblea legislativa Raffaele Bucciarelli ha ricevuto nella sede dell’Accademia dei Georgofili di Firenze il diploma di Accademico Aggregato. La cerimonia si è svolta nella sala dell’antica Torre de’ Pulci, sede dell’autorevole Accademia, fondata nel 1753 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della scienze agrarie. Il presidente Bucciarelli, al momento della consegna del prestigioso riconoscimento, ha voluto sottolineare quanto il suo impegno per l’agricoltura sia stato da sempre “tutto all’interno alle istituzioni pubbliche, prima come sindaco, poi come assessore provinciale e oggi come presidente del Consiglio regionale”. Il presidente Bucciarelli ha ricordato il proficuo legame di collaborazione avviato da anni con l’Università Politecnica delle Marche, in particolare con il professor Natale Giuseppe Frega, preside della Facoltà di Agraria e presidente della Sezione centro est dell’Accademia dei Georgofili. “Tra i progetti più importanti sui quali ci stiamo impegnando insieme al mondo della ricerca e a tutte le organizzazioni agricole –ha detto Bucciarelli–, quello di promuovere la coesistenza tra l’agricoltura tradizionale e l’agricoltura biologica e sostenibile”. Iai-Turismo: sinergie nell’area adriatico ionica Incidere sulle strategie di sviluppo turistico dell’area adriatica e ionica attraverso la collaborazione tra le istituzioni interessate. Il punto è stato fatto nella sede della Giunta regionale, ad Ancona, nell’ambito di un incontro promosso dal Segretariato permanente dell’Iai (Iniziativa adriatico ionico, organismo che comprende Albania, Bosnia, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia, Serbia e Montenegro). All’incontro hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni adriatiche, dei tre Fora dell’adriatico-ionico (Forum delle Camere di commercio, delle Città, delle Università), del dipartimento Turismo territorio, anche a livello locale, per il ritardo nell’approvazione del Piano del Parco sono evidenti. E il Coppo di Sirolo non è proprio un bell’esempio”. Si è poi entrato nel vivo della discussione, davanti ad un folto pubblico che ha chiesto ulteriori ragguagli e la convocazione di un’assemblea per dibattere nello specifico la questione. Sotto accusa l’urbanizzazione in atto, ritenuta eccessiva, specialmente nel Comune cuore del Parco, cioè Sirolo. Al convegno, presenti, tra gli altri, anche Luigino Quarchioni, presidente regionale di Legambiente, ed Emilio D’Alessio per Agenda 21 Italia. della presidenza del Consiglio dei ministri. L’assessore regionale al Turismo, Vittoriano Solazzi, ha sottolineato l’importanza, anche per le Marche, di operare in sinergia con le varie istituzioni territoriali e regionali, in vista del prossimo lancio dei bandi relativi al Programma comunitario transfrontaliero Adriatico–Ipa. L’obiettivo del programma è quello di rafforzare la cooperazione e lo sviluppo sostenibile della regione Adriatica, attraverso iniziative di cooperazione economica, sociale e istituzionale; la valorizzazione delle risorse naturali e culturali; la prevenzione dei rischi; l’accessibilità e le reti. Un patto di stabilità con vincoli meno stretti, maggiori risorse agli enti locali, una marcia in più per il federalismo fiscale. Tre richieste -o meglio tre “vie di uscita” per Comuni, Province e Regioni stretti nella morsa della crisi economica e finanziaria- che il presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Palmiro Ucchielli, alla guida di una delegazione di amministratori pubblici del Centro Italia, ha sottoposto al presidente del Senato Renato Schifani. Summit a Palazzo Madama, durante l’incontro Ucchielli ha presentato a Schifani il documento sottoscritto dai rappresentanti degli enti locali durante le assemblee che si sono svolte in provincia di Pesaro Urbino. Questi i punti chiave delle richieste: “Federalismo fiscale, chiaro e trasparente; affidare ai governi locali le risorse per le funzioni trasferite; lo Stato centrale non blocchi il processo di riorganizzazione dei compiti iniziato con il nuovo titolo V della Costituzione; abolire i vincoli previsti dal Patto di stabilità per gli investimenti legati a scuole, impianti sportivi, case di cura, strade, impianti per le energie rinnovabili; provvedere alla revisione del Patto di stabilità premiando l’efficacia e l’efficienza degli enti locali virtuosi”. drare il nuovo ruolo che i farmacisti e le farmacie hanno assunto e devono assumere nella società odierna. Nelle Marche esistono, attualmente, 576 farmacie che registrano circa 10mila contatti giornalieri con l’utenza, e la maggior parte di esse opera in centri abitati con popolazione inferiore ai 10mila abitanti. L’Aeroporto delle Marche “Raffaello Sanzio” è ufficialmente aperto alla privatizzazione. Nei giorni scorsi il Consiglio di amministrazione di Aerdorica, la Società a capitale misto pubblico-privato che gestisce lo scalo regionale, ha aperto le buste relative alle manifestazione d’interesse ad entrare nella Società, che sono risultate essere cinque: La Centrale Airport Group, F2i, Euro Trust Italia Spa, Air vallée Holding Srl, 4 Fly Spa. Questi i cinque soggetti privati, tutti italiani, che hanno risposto al bando promosso da Aerdorica. Dopo l’esame del profilo delle cinque Società, l’assemblea dei soci di Aerdorica metterà a punto il bando vero e proprio per la scelta del nuovo partner. Ma chi sono i soggetti privati che hanno aderito all’invito di Aerdorica? La Centrale Airport Group, è una Società specializzata nell’acquisizione, nella partecipazione e nello sviluppo di aeroporti regionali ed europei; F2i, è il Fondo italiano per le infrastrutture, presentato nel 2007 dall’allora ministro dell’Economia e delle Finanze nel Governo Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, un fondo chiuso d’investimento (fondo che prevede il rimborso, da parte della Sgr-Società di ge- stione del risparmio- che lo ha istituito, delle quote sottoscritte solo in periodi determinati, ogni singola quota è in genere elevato, con un livello di rischio elevato, ndr.) con l’obiettivo di finanziare le infrastrutture in Italia; la Euro Trust Italia Spa, opera nel settore della sicurezza informatica, sia come affiliata italiana VeriSign (comprese SvizzeraCanton Ticino- e Croazia) sia come operatore di registrazione locale (Cnipa-Centro nazionale per informatica nella pubblica amministrazione) per il rilascio di Certificati di firma digitale e relativi servizi, il core business aziendale è incentrato sull’emissione di soluzioni per mettere in sicurezza il mondo digitale; l’Air Vallée Holding Srl, è una compagnia aerea della Valle d’Aosta, oltre all’attività di linea e charter, gestisce, tramite la controllata Helops, una flotta di elicotteri normalmente utilizzati nell’ambito della protezione civile, ed è proprietaria al 51 per cento dell’Aeroporto “Corrado Gex” di Aosta (il rimanente 49 per cento è detenuto dalla Regione autonoma Valle d’Aosta); infine, la 4 Fly Spa, un nuovo soggetto sulla scena del trasporto aereo italiano che ha recentemente acquisito la compagnia aerea Livingston. Rob. I. Ros. Salone Nautico dell’Adriatico Fano Yacht Festival 2009: novità, navigazione, divertimento Dal 22 al 26 aprile, su il sipario della 5^ edizione del Fano Yacht Festival -Salone Nautico dell’Adriaticoper rinnovare uno dei più attesi appuntamenti con la nautica internazionale. “In questa particolare congiuntura economica puntiamo a consolidare i risultati ottenuti nelle scorse edizioni- interviene il presidente del Fano Yacht Festival Alberto Rossi- ma abbiamo già raggiunto esiti vantaggiosi: tutti i cantieri hanno rinnovato la presenza e in più avremo delle novità. Questo a testimonianza che il Festival è ormai diventato un appuntamento da non perdere”. L’edizione 2009 promette un rinnovato successo con un mix vincente di eventi sportivi, spettacoli, convegni tecnici e l’introduzione di importanti novità. Si conferma la possibilità di effettuare prove in mare, elemento che distingue il Fano Yacht Festival da altri eventi di settore, per offrire al cliente la possibilità di valutare la qualità del proprio acquisto vivendo l’emozione del mare. Tra le novità il Boate- ch - Esposizione Adriatica dell’Industria Navale – dedicato ai cantieri navali e agli esperti tecnici, per conoscere le ultime novità del settore tecnologico di alta qualità. Nasce quest’anno l’AREA VIP by Corradi, in collaborazione con Corradi spa di Bologna,un luogo privilegiato per gli espositori e i loro clienti con un catering a disposizione, un open bar, e dalle 18.00 scatta l’ora dell’ aperitivo ideato e organizzato in collaborazione con SaporBio e la Galli Enoteca di Senigallia. Il week-end sarà teatro per gli eventi sportivi che accenderanno il pubblico con una sferzata di adrenalina e competitività. Lo show sarà concentrato sulla banchina del Fano Yacht Festival da cui si potrà osservare l’abilità delle moto d’acqua che si esibiranno in free style; ad alternarsi, le acrobazie del Team di Volo Acrobatico YAKITALIA, sponsorizzato dall’ente del Turismo di Abu Dhabi, che saranno seguite da uno speaker d’eccezione quale il Tenente Colonnello Massimo Morico; Nasce quest’anno anche la prima edizione della “FYF RACE” dedicata a derive e cabinati, che si disputerà nello specchio acqueo antistante il salone nautico e con una virata dal blu al verde si approda ad un’altra novità: “FYF on the Green” che lega la nautica al golf, con un avvincente circuito di gare - sponsorizzato FYF - disputato sui più importanti Golf Club italiani dal 21 marzo al 24 aprile 2009, giorno della finalissima presso il Riviera Golf Resort. (www.fyfonthegreen.it) PAGINA 11 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Mantenere risultati di rilievo nonostante la particolare congiuntura economica. In queste pagine alcuni casi imprenditoriali: ecco come si affina la virtù in tempi di difficoltà A cura di Roberto I. Rossi; grafica di Erika Morichi Più forti della crisi Giampaolo Giampaoli, titolare Industria dolciaria Giampaoli spa “Un passo alla volta, sempre fedeli alla qualità” ROBERTO RINALDI L a crisi per ora non tocca l’alimentare né il dolciario, settori nei quali la nostra regione ha un’eccellenza acquisita in Giampaolo Giampaoli e nella sua azienda. Un marchio nel quale si riconoscono generazioni di marchigiani e anconetani. Presidente, come va? “La crisi fortunatamente non incide troppo nel nostro segmento. Per quanto iniziamo a vedere qualche difficoltà, ad esempio, nella regalistica. Abbiamo sempre pensato alla qualità del prodotto e all’innovazione, una politica apprezzata dalla clientela. Vorrei anche dire che non abbiamo mai compiuto passi troppo azzardati, crescendo secondo le nostre possibilità”. Senta, lei ultimamente ha insistito sull’organizzazione aziendale quale ricetta per superare la crisi. Il comparto acquisti, ha ricordato, come nuova frontiera. In che senso? “Nelle nostre piccole aziende si pensa troppo alla parte commerciale, che, s’intende, rimane comunque molto importante. Il settore acquisti, però, se gestito da professionisti competenti e preparati potrebbe migliorare il prodotto e farci risparmiare parecchio denaro. Non si può, come spesso accade nei nostri contesti, lasciare che questo compito venga svolto da un familiare o dal primo venuto. Magari volenteroso ma senza le competenze specifiche. Un esempio: ingred i e n t i come il burro, o come lo stesso cacao, han- no prezzi che oscillano per diverse ragioni nei mercati internazionali. Comprare in un momento piuttosto che in un altro può fare la differenza”. E’ solo il settore acquisti che può migliorare? “Certo che no. La movimentazione delle merci non è meno importante. In tempi come questi, ma in generale sempre, lasciare per troppo tempo fermi prodotti e materiali per il packaging è un costo che si può evitare e che non è il caso di permettersi. Se guardo a noi, si tratta di contemperare i picchi di lavoro annuale (essenzialmente Natale e Pasqua) con la normale attività legata soprattutto ai biscotti. Su questi ed altri momenti della produzione stiamo lavorando per ottenere risultati ancora migliori”. Il vostro, immaginiamo, è soprattutto un mercato interno… “Sì. Oltre che nelle Marche andiamo forte soprattutto nel centro Italia: in Umbria, in Emilia e in Abruzzo, per fare alcuni esempi. Sta crescendo anche il Veneto. Abbiamo fatto una piccola cosa anche in Gran Bretagna. Ma si tratta davvero di un’operazione marginale”. Qual è il vostro rapporto con la grande distribuzione? “Difficile. Siamo una piccola azienda e il nostro potere contrattuale quan- do si tratta di posizionare la merce negli scaffali e di ottenere i prezzi migliori sconta proprio la dimensione. Per le grandi imprese, con fatturati e volumi importanti, è più facile ottenere le collocazioni migliori per la vendita. Questo consente loro di fare numeri tali che poi possono spendersi quando si tratterà di rinegoziare il contratto. Difficile per noi inserirsi alle stesse condizioni. Questo tema della grande distribuzione si ricollega ai precedenti e vi si potrebbero giocare sopravvivenza e prosperità di imprese come la nostra. Per fortuna abbiamo anche noi un’arma importante che riusciamo in molti casi a far valere: la qualità e il gradimento tradizionale della clientela”. E la vendita diretta? “C’è e ci contiamo. Ma è chiaro che la nostra non è un’attività artigianale che può basarsi su questo canale. Rimane, perciò, fondamentale la capacità di farci valere nelle vie classiche della distribuzione organizzata”. Pensate d’ingrandire la vostra attività? “Ad oggi abbiamo trenta dipendenti, cinquanta nei picchi stagionali. Ovviamente, cercheremo di migliorarci, diventando più grandi. La cosa importante è che, ferme restando le innovazioni necessarie per prosperare nei moderni mercati, rimanga inalterata la filosofia che ha sempre distinto la nostra attività: un passo alla volta senza troppi azzardi e sempre fedeli alla qualità. Una filosofia a cui ci siamo affezionati e che finora ci ha tenuto egregiamente in piedi. Anche in tempi di crisi”. PAGINA 12 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Enrico Bracalente, amministratore unico Bag spa Sergio Schiavoni, titolare Imesa spa “Nel capitale umano una ricchezza” “Il segreto è nella rete commerciale” MARTINA ALLINEY L a ricetta vincente per evitare la crisi? “Investire sulle risorse umane e sul sociale. Inoltre: delocalizzare non fa parte della mia cultura d’imprenditore. Sono un forte sostenitore del made in Italy, ed è per questo che la mia azienda è vincente. Rimanere a produrre in Italia per dare posti di lavoro, per creare ricchezza facendo crescere la nostra regione. Per essere competitivi è necessario, come già anticipato, investire sulle risorse umane, lasciando da parte l’ingordigia, diciamo così, e pensando di più al sociale”. E’ la testimonianza di Enrico Bracalente, fondatore ed amministratore unico della Bag spa, società marchigiana che con duemila addetti controlla i marchi NeroGiardini, Ng e NeroGiardini junior, brand leader nel settore calzaturiero, un’azienda che si sta sempre più distinguendo nel panorama dell’imprenditoria italiana. Dunque, in un momento delicato come quello che si sta attraversando, come si compete con i rivali presenti sul mercato? “Ho sempre creduto nella mia azienda, nel mio brand investendo sul prodotto, sulla qualità, sulla comunicazione e sulle ri- sorse umane”. Ci spieghi meglio… “Premianti sono state le scelte gestionali che ci hanno permesso di chiudere il 2008 con un fatturato di 185 milioni di euro, in crescita del 20 per cento rispetto a quello del 2007. Puntiamo ad un prodotto, rigorosamente tutto italiano, che abbia un buon rapporto qualità–prezzo, supportato da un adeguato servizio e da un’adeguata comunicazione. Per servizio intendo un’attenzione massima verso i nostri rivenditori, che considero non semplici clienti ma i nostri partner. Credo molto che il successo di un’azienda dipenda in gran parte dalle risorse umane, dai collaboratori. Credo in loro, nella loro forza. Per me lavorano ventuno aziende tutte marchigiane. Cerco di coinvolgerle sempre nell’attività dell’azienda a 360 gradi, perché rappresentano la nostra ricchezza. Altra importante leva strategica per competere è investire nel- la comunicazione. Fattore indispensabile per far conoscere il brand al consumatore. Noi investiamo in pubblicità il 6,50 per cento del nostro fatturato”. Made in Italy: che cosa rappresenta per lei questo valore? “Dopo Coca Cola e Visa, il made in Italy è il terzo marchio a livello mondiale. Gli imprenditori devono credere in questo valore, alla sua forza perché dentro questo brand c’è creatività, fantasia, gusto, sensibilità… Ma, purtroppo, ancora troppo spesso accade che alcuni imprenditori sottovalutino questa fortuna”. Lei ha detto che un imprenditore dovrebbe pensare meno alle proprie tasche e investire di più nel sociale. Ecco, lei è impegnato in questo? “Certo, ho investito e investo tuttora in servizi per la collettività. Un vero imprenditore non lavora solo per il profitto ma pensa anche al sociale. Grandi imprenditori come Olivetti, Zegna, Marzotto, si muovono in questa direzione. Per quanto mi riguarda anch’io sono impegnato in questo senso. Per esempio, ho comprato un’ambulanza e sto proprio in questi giorni aprendo un asilo nido di 220 metri quadrati vicino alla mia azienda. Vede, ho diverse mamme che lavorano nella mia fabbrica, per loro è un servizio importante”. ROBERTO I. ROSSI R iuscire ad evitare la crisi in questo particolare momento, con l’econo mia internazionale, nazionale e regionale impegnata ad uscire dal buio tun- nel che sta scandendo un travagliato inizio di 2009, non è cosa certo facile. Ma alcuni imprenditori marchigiani ci stanno riuscendo e alla grande. Niente personale in cassa integrazione, nessun licenziamento, quote di mercato in continua ascesa… E’ un quadro idilliaco del quale Sergio Schiavoni, imprenditore anconetano, titolare dell’Imesa spa, azienda marchigiana produttrice di quadri elettrici, va fiero di possederlo e di averlo costruito nell’arco di 37 anni, partendo dal lontano 1972, un anno che i dorici ricordano per il devastante terremoto, e che, invece, per la famiglia Schiavoni ha significato la partenza di un percorso che nel tempo si è dimostrato vincente. Quali, allora, le mosse che hanno determinato tale successo? “L’essere riusciti a realizzare una rete commerciale molto forte –esordisce Sergio Schiavoni-, puntando, poi, molto sulla ricerca, sull’innovazione, per ottenere dei prodotti qualitativamente elevati in grado di sfondare nel mercato. Una filosofia e una strategia che nel tempo ci ha premiati. Non a caso oggi, nel 2009, siamo tra i primi tre produttori al mondo di quadri elettrici”. Gli… avversari dell’Imesa si chiamano Abb, una multinazionale di origine svizzera-svedese, e Schnaider, azienda francese. “Avere solo due concorrenti –precisa il titolare dell’Imesa Spa- è ovviamente un vantaggio di non poco conto. La nostra tenacia, ma soprattutto il fatto di essere arrivati a produrre materiale di alta qualità e della massima sicurezza ci ha permesso di essere gli unici interlocutori nell’ambiente militare, realizzando quadri elettrici per navi da guerra. A testimonianza di ciò la Fincantieri ha affidato a noi l’incarico di realizzarne per una portaerei e le dieci fregate che sono in costruzione in questo periodo”. Un altro segnale importante e significativo del periodo positivo e in controtendenza è quello legato al fatto “che già in questo fine mese di marzo –dichiara Sergio Schiavoni- abbiamo già venduto tutta la produzione stimabile nell’intero anno corrente”. Sergio Schiavoni enuclea poi un altro segreto del viaggiare in prima classe evitando la crisi a 360 gradi: “per restare attivi e produttivi è altrettanto fondamentale avere degli uffici funzionanti nei posti giusti oltre a delle collaborazioni con altre aziende che ti permettono di conquistare importanti quote di mercato. Nel nostro caso, uno dei partner vincenti è l’Ansaldo Sistema Industrie, in questi anni si è generata un’accoppiata fortissima”. L’evoluzione repentina della tecnologia impone applicazioni innovative di ultima generazione. Con questa consapevolezza e con occhi rivolti al futuro l’Imesa progetta e realizza i propri quadri elettrici seguendo i dettami della filosofia del “realizzare tutto in casa”. “Infatti –sottolinea Sergio Schiavoni- noi partiamo dalla lamiera per arrivare al collaudo. Un modus operandi che riteniamo essere la migliore garanzia per la clientela. Per questo, realizziamo completamente all’interno del nostro stabilimento, in maniera indipendente, la progettazione e la costruzione dei nostri prodotti, dalla struttura alla meccanica, al servizio”. Questi i numeri dell’Imesa: stabilimento di 10mila metri quadrati, uffici per 2mila metri quadrati, magazzini per 1.200 metri quadrati, area scoperta di 15mila metri quadrati, un’area che “seppur estesa – spiega Sergio Schiavoni- minimizza ogni impatto con lo splendido territorio marchigiano, grazie ad ampi spazi di verde e ad un attento impianto architettonico”. Una crisi, dunque, evitata da parte dell’Imesa, una situazione figlia “dell’elevata qualità della nostra produzione –sottolinea il titolare dell’Imesa Spa-, ma non solo, un altro nostro punto forte è la massima sicurezza che assicuriamo sottoponendo i nostri quadri elettrici a dei test particolari che garantiscono l’estrema affidabilità dei nostri prodotti”. Una produttività, quella dell’Imesa Spa, che da un po’ di tempo si è espansa anche nel settore nucleare: “Infatti –ricorda Sergio Schiavoni- abbiamo già realizzato dei quadri di livello secondario per una centrale nucleare in Bulgaria, mentre ora stiamo lavorando per realizzare dei quadri elettrici principali per una centrale nucleare in Slovacchia”. 8 APRILE 2009 MARCHEdomani PAGINA 13 Valter Scavolini, titolare Gruppo Scavolini Enrico Loccioni, presidente Gruppo Loccioni “Investire in mercati di nicchia” “Le migliori saranno premiate” L elevata. Insomma, la crisi si deve affrontare prima, quando iniziano ad esserci le prime avvisaglie. Il segreto per essere competitivi è nel realizzare un prodotto affidabile. Non è, per l’appunto, un caso che oggi a soffrire di più sono quelle aziende meno affidabili sul mercato”. “Si punta certamente sulla qualità –aggiunge Valter Scavolini- ma I lini, titolare del Gruppo Scavolini che comprende due aziende, la Scavolini e l’Ernesto Meda, che producono, entrambe, cucine di qualità, con un fatturato annuo di 230 milioni di euro, facendo leva su 650 dipendenti e due stabilimenti di produzione, di 80mila metri quadrati per la Scavolini e di 16mila metri quadrati per la Ernesto Meda. “Il nostro –precisa Valter Scavolini- è un Gruppo che per fortuna non è in odore di crisi, ma il pericolo d’incapparci è sempre dietro l’angolo. Ad onore del vero, qualche segnale lo stiamo ricevendo, ma è di piccola portata, non essendo, quelli che stiamo attraversando, i mesi dell’anno di maggior lavoro per quanto riguarda il nostro settore, per questo, al momento, abbiamo ridotto il numero di ore di straordinari. Comunque, in generale, non possiamo lamentarci, anzi, a fronte di aziende che non solo sono costrette ad attivare i vari tipi di cassa integrazione, a licenziare il personale in esubero, ma addirittura a chiudere la propria attività, noi possiamo considerarci fortunati”. “Ogni crisi economica –rimarca Valter Scavolini-, secondo il mio punto di vista, non va affrontata nel momento in cui ci si imbatte, bensì va anticipata, intervenendo nel momento in cui c’è il sentore che qualcosa di negativo stia accadendo, influenzando il futuro prossimo della propria attività commerciale o industriale. Offrire dei consigli a chi è immerso nella crisi non è facile. Mi sento di dire che un imprenditore in quanto tale è chiamato ad investire per rendere il proprio prodotto il più possibile competitivo, e il mercato si vince quando la qualità è anche sui servizi che l’aziende deve offrire ai propri clienti e tutto questo non si può certo improvvisare. La nostra filosofia è sempre stata quella di concentrarci su un settore specifico, puntando, da sempre, sulle cucine componibili. Una scelta di nicchia che è risultata vincente. E oggi come oggi il mercato globale si affronta solo se l’azienda ha delle solide basi”. Secondo il numero uno del Gruppo Scavolini per evitare la crisi è necessario “investire di più sulla ricerca, sull’innovazione tecnologica, ma anche sulla pubblicità per diffondere il proprio marchio, il proprio brand”. Secondo Valter Scavolini per superare la crisi economica che sta attagliando molte aziende, sia nelle Marche che in italia, il governo centrale dovrebbe operare due scelte: ridurre, innanzitutto, la spesa pubblica, anche con interventi impopolari, e poi combattere l’evasione fiscale il più possibile. Con i proventi di queste due operazioni, secondo Valter Scavolini, il governo avrebbe i mezzi per investire a favore delle aziende in crisi. Inoltre, sempre secondo Valter Scavolini, governo e banche dovrebbero trovare il modo per concedere mutui per la costruzione o l’acquisto di case con modalità più semplici e praticabili, perché “è dalla casa che si può far ripartire il motore dell’economia, in quanto attorno ad una casa gravitano tante professionalità e quindi tante persone chiamate a lavorare. Purtroppo, in questo delicato periodo, il governo è chiamato ad investire, ma non avendo le risorse economiche necessarie non può effettuare tali investimenti, che la crisi invece richiede”. collaboratori, clienti, fornitori, scuole locali ed università. La crisi? Non la stiamo subendo ma cavalcando. Malgrado il brutto momento, sono ottimista perché può rappresentare anche un’opportunità”. A parlare è Enrico Loccioni, fondatore e presidente del Gruppo Loccioni, azienda marchigiana nata nel 1968, e che oggi rappresenta in economia un modello virtuoso. Impegnata con clienti internazionali in più di quaranta paesi del mondo, oggi sviluppa e realizza soluzioni personalizzate sulle esigenze del cliente, integrando competenze e ricerca nell’ambito della misura per il controllo della qualità, dell’automazione, delle infrastrutture di rete. Trecento i collaboratori, Cinquanta milioni il fatturato chiuso nel 2008, di cui il 4 per cento è investito in ricerca e sviluppo. Presidente, in una situazione di crisi come quella attuale, qual è la vostra ricetta vincente? “Riguardo a questa situazione non ROBERTO I. ROSSI a crisi economica attuale è di quelle tremende, la speranza è che si possa uscire da questo tunnel a partire dal 2010. Per quanto ci riguarda la stiamo tenendo a latere, non stiamo intervenendo con cassa integrazione o licenziamenti di sorta. La nostra filosofia è quella di continuare a produrre cucine di qualità, perché sono con un alto tasso di qualità si può continuare ad essere competitivi nel mercato globale, mantenendo così elevato il Made in Marche e il Made in Italy”. E’ il pensiero di Valter Scavo- MARTINA ALLINEY ntegrare idee, persone, tecnologia. Questo è il nostro impegno che da quarantuno anni portiamo avanti. Instaurare rapporti di fiducia e di crescita con i ho nessuna ricetta. I momenti di crisi rappresentano discontinuità, ogni impresa poi li affronta in base ai suoi programmi. Ma non dobbiamo farne diventare una catastrofe. Per me questo momento può essere anche un’opportunità e le imprese ne usciranno sicuramente più forti, perché nel frattempo si saranno organizzate al meglio. L’impresa è un essere vivente, ci sarà una selezione naturale che premierà quelle migliori”. Il suo Gruppo come sta vivendo questo momento? “Noi la crisi la stiamo cavalcando proprio perché abbiamo sempre investito sulle persone, sull’innovazione e su progetti con mezzi nostri attraverso una serie di attività orientate su vari mercati. Noi siamo impegnati nell’industria, nella casa, nell’automotive, nel medicale, sviluppando servizi per le aziende con soluzioni innovative e orientandoci su mercati diversi per ridurre il rischio. Altra leva strategica importante è quella di puntare sulla formazione e sulla qualità, lavorando con i migliori collaboratori e clienti che sono i leader dei mercati”. Dunque il vostro Gruppo è attento alla forma- zione. “Credere nelle persone, e in particolare nei giovani con la loro inventiva e creatività, rappresenta l’unico vantaggio competitivo sostenibile. L’orientamento alle persone assume un valore che va oltre la strategia aziendale. Il processo per creare un rapporto di fiducia con i collaboratori vede impegnato il Gruppo Loccioni prima, durante e dopo l’inserimento delle risorse umane”. Che cosa ne pensa delle imprese che delocalizzano? “Credo che possa essere un’opportunità che permette di sopravvivere. Del resto, è naturale che le imprese vadano a produrre dove costa di meno”. Prossimi obiettivi? “Che la nostra azienda rimanga un’impresa familiare per il valore che ha una family company, dove al centro ci sono le persone che quotidianamente lavorano per raggiungere gli stessi obiettivi”. PAGINA 14 MARCHEdomani Egisto Alessandrini, titolare Stilema Silvio Baldassarri, presidente Ots “Affidarsi a consulenti di alto livello” DONATELLA MANCINI I n questo periodo buio per l’eco nomia mondiale, tanto da aver intaccato anche l’oasi economica delle Marche in cui ora si diffondono disoccupazione e cassa integrazione, esistono delle aziende come Stilema, produttrice di mobili classici, con sede a Gallo di Petriano, in provincia di Pesaro Urbino, che crescono, nonostante tutto. E l’antidoto utilizzato da questa aziende del Pesarese per combattere la crisi è, inevitabilmente, la ricerca della massima qualità possibile. Per conoscere i segreti di questa azienda abbiamo intervistato Egisto Alessandrini, titolare insieme al fratello Alessandro. Quali sono le origini di Stilema? “L’azienda nasce 50 anni fa per volontà di mio padre Antonio. Papà e mio zio erano piccoli imprenditori agricoli delle colline del Montefeltro, che decisero di cambiare mestiere, diventando dipendenti di un’azienda di mobili e tappezzeria. Da dipendenti ad imprenditori il passo è stato breve: nell’ottobre del 1958 si registra il nome della ditta alla Camera di Commercio e l’attività parte tra mille difficoltà, non avevano neppure il telefono! L’affermazione arriva negli anni Settanta, con la creazione di due linee: una di mobili, l’altra di imbottiti. Poi da due gamme si passò a due aziende, ma solo il settore mobili è arrivato fino ad oggi”. Nonostante l’attuale crisi economica, la sua azienda è addirittura in crescita. Qual è il segreto? “Nel 2009 puntiamo a mantenere le buone posizioni acquisite nel 2008, senza escludere potenzialità di crescita nell’ordine del 4-6 per cento. Il segreto non esiste, piuttosto una concomitanza di elementi, non escluso anche il fattore fortuna. Certo è che una lunga militanza come la nostra, qualche strategia in più rispetto alle matricole la mette in campo. Ad esempio, gli stabilimenti sono di proprietà, non siamo vessati dagli oneri bancari, ma soprattutto è importante puntare sull’innovazio- 8 APRILE 2009 ne, in modo da non annoiarsi mai della propria attività. Inoltre, ci affidiamo a consulenti di alto livello, come Paolo Dalla Chiesa. Lui ci ha insegnato a non sprecare denaro in pubblicità inutile. Per quanto riguarda il design, ci affidiamo al prestigioso studio Arbet di Firenze. E poi è necessaria una grande attenzione verso il personale, sia per quanto riguarda il commerciale che le maestranze interne che for- A destra, Egisto Alessandrini, titolare di Stilema insieme al fratello Alessandro giano prodotti di prima qualità. I nostri agenti operano anche all’estero in sede stabile. Infine, la collezione viene rinnovata anche due volte all’anno perché è essenziale stare al passo con la moda”. Quali consigli darebbe agli imprenditori le cui aziende versano in uno stato di crisi? “Consiglierei di ispirarsi ai modelli vincenti, piuttosto che farsi aggredire dal pessimismo. Una volta superata la crisi, poi, creare una propria strategia”. Quali sono i mercati più appetibili per il mobile in questo momento? “L’Italia in primis e l’Europa a seguire, con punte interessanti in Russia e Ucraina. Le quote esportative di Stilema si attestano al 30 per cento, ma con tendenze all’aumento. I mercati asiatici non tirano, mentre più possibilità sono offerte dal Medio Oriente. La Turchia è sempre un mercato interessante, anche se negli ultimi tempi ha un po’ frenato”. Quali interventi dovrebbe attuare il governo per aiutare le aziende in crisi? “Recentemente il governo ha decretato un regime Iva agevolato per l’edilizia, abbassando la tassa al 10 per cento. Se lo stesso provvedimento fosse adottato anche per l’industria del mobile, sarebbe cosa molto gradita”. “Servizi per i clienti, chiave del successo” ROSEMARY MARTARELLI La capacità di sapersi destreggiare bene nel delicato equilibrio tra internazionale e locale: è questa una caratteristica vincente della Ots (Overseas transport systems), società marchigiana di spedizioni internazionali e logistica, che ha saputo mantenere la sua posizione di leader nel settore con un fatturato 2008 complessivo di circa 180 milioni di dollari, di cui 70 realizzati in Italia, nonostante le grandi difficoltà in cui versa l’economia mondiale. “Il nostro vantaggio competitivo è legato principalmente alla quantità ed alla qualità dei servizi da noi offerti”, spiega Silvio Baldassarri, presidente della società ed artefice di questo modello di business unico nel settore trasporti e logistica. Una società che ha il suo quartier generale a Civitanova Marche, dove è nata nel 1983, ma che opera con proprie sedi anche a Milano, Firenze, Roma, Vicenza, Ancona e, presto, Torino e Pesaro, oltre che con agenti nelle principali metropoli mondiali specie nel cuore di distretti industriali più importanti. “Il nostro fiore all’occhiello è l’offerta di un servizio personalizzato di customer service ad ogni cliente, dove ogni azienda ha un referente Ots ad essa dedicato, in grado di seguire con elevata professionalità ogni fase della spedizione”, continua Baldassarri, mettendo in rilievo come l’azienda dia molta importanza alla competenza e specializzazione delle proprie risorse umane, in grado di apportare, con il proprio lavoro, quel quid in più per il quale la società si distingue. Infatti, per riuscire a rimanere sempre ad alti livelli, Ots punta molto sulla vicinanza al cliente con un approccio consulenziale in grado di abbattere fortemente i costi logistici di spedizione. “La nostra sede di Civitanova” –continua il presidente– ha istituito da otto anni un reparto in grado di fornire assistenza intercontinentale, il cosiddetto cross trade, che dà alle aziende clienti l’opportunità di esportare a costi competitivi, potendo per esempio muovere merci dalla Cina agli Stati Uniti in modo diretto, senza dover passare per l’Italia, con il vantaggio di non avere costi aggiuntivi e onerose perdite di tempo”. A questa eccellenza vanno aggiunti i diversi servizi ad alta responsabilità che la società, che conta un parco mezzi di circa 40 elementi usati solo per il pick up, è in grado di coprire: si pensi all’abilitazione a fare controlli con i raggi x, servizio che permette di esaminare la merce prima di arrivare all’imbarco ed apporre la relativa certificazione di avvenuto controllo, ed al servizio di trasporto di container via mare, possibile grazie alla registrazione dell’azienda alla dogana ame- ricana. Ma non finisce qui: “Stiamo cercando di ottenere la Aeo (Autorizzazione europea) per avere una linea verde nei sistemi di sicurezza e interscambio nei paesi più evoluti”, annuncia con soddisfazione Baldassarri. D’altra parte, la questione della sicurezza si è fatta sempre più pregnante negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti dove si sta attraversando un momento molto delicato, che ha legato a doppio filo la crisi economica con un calo di acquisti e, dunque, un’aumentata difficoltà a penetrare il mercato. In questo scenario Ots sta cercando di lavorare in stretta sinergia con i partner americani con cui si studiano servizi di logistica, cercando di ripristinare le condizioni precedenti e che caratterizzano gli scambi con altri continenti, come ad esempio l’Asia. Circa questo argomento, Baldassarri sottolinea come “il lavoro del governo per una riapertura dei rapporti e degli scambi con l’America sia stato molto significativo”, e come “le istituzioni giochino un ruolo importante nella creazione e nel mantenimento dei contatti con l’estero”. Certo, ci sono ancora molti punti su cui si potrebbe intervenire, prime fra tutti le infrastrutture nazionali, che Baldassarri giudica “insufficienti e non ovunque qualitativamente adeguate, soprattutto se confrontate con quelle degli altri paesi europei”. Lo Stato può dare un valido contributo e rappresentare un forte sostegno per le aziende che operano in questo settore, anche se, conclude il presidente, “gran parte del successo è dovuta allo spirito di iniziativa e volontà di fare tipici degli imprenditori marchigiani”. Nella classifica nazionale elaborata dal settimanale Economy riguardo ai tempi di attesa nella riscossione dei crediti nei confronti degli enti pubblici, la nostra regione si colloca al quarto posto: 122 giorni Marche eccellenti anche nei… pagamenti Le Marche si stanno distinguendo, in questo particolare momento scandito dai terribili tempi della crisi economica, anche per un dato statistico: quello del pagamento dei crediti vantati dai fornitori nei confronti degli enti pubblici, che vede la nostra regione al quarto posto nella classifica nazionale elaborata dal settimanale Economy su dati Assiobiomedica, Confcommercio e Taiis, con 122 giorni rispetto ai 65 della capolista Friuli Venezia Giulia. Al secondo posto, in questa particolare quanto significativa graduatoria, è posizionato il Trentino Alto Adige, 84 giorni, ed al terzo la Valle d’Aosta, con 112 giorni. Una classifica che, dunque, mette in luce l’ennesima eccellenza marchigiana, ma che se letta completamente fa intuire come mai ci si trovi nel tunnel della crisi. Gli ultimi posti in classifica sono detenuti da Lazio, 402 giorni, Molise, 530 giorni, Calabria, 602 giorni, Campania, 609 giorni. Nel 2008, la media dei tempi di solvibilità dello Stato verso i suoi fornitori si sono allungati a 269 giorni lavorativi, mentre lo stock dei crediti in attesa di riscossione ha raggiunto i 70 miliardi di euro. Se si aggiungono le fatture inevase che sono in carico a Regioni, Province e Comuni (115 miliardi di euro al 30 giugno 2008, secondo la Banca d’Italia) e gli interessi di mora (13 miliardi di euro), il conto arriva a sfiorare i 200 miliardi di euro, praticamente un settimo del Prodotto interno lordo. Soldi che lo Stato deve alle imprese per beni e servizi già utilizzati e che se messi in circolo farebbero ripartire da soli l’economia. E pensare che nel luglio del 1997 una direttiva europea (recepita dall’Italia un anno dopo) ha fissato in 30 giorni il limite di pagamento dei beni e dei servizi acquisiti ed utilizzati dagli enti pubblici nei confronti dei fornitori. In sostanza, se i soldi non arrivano alle imprese non resta che rivolgersi alle banche per farsi anticipare il credito. Secondo uno studio degli economisti di ‘lavoce.info’, nel 2008 le richieste di finanziamento dovute a questa causale hanno raggiunto i 67 miliardi di euro, cioè quasi un quarto del debito a breve termine delle imprese. R.I.R. 8 APRILE 2009 MARCHEdomani PAGINA 15 PAGINA 16 MORETTI – Buonasera cari amici; ormai tutti e dappertutto -nelle imprese, nelle banche, nei negozi, negli uffici, nei salotti- parliamo e sentiamo parlare della crisi economica, crisi di cui ovviamente risentono anche le Marche, e ancora una volta devo dire che in Regione si comportano molto bene, perché Spacca sta trovando rimedi da tutte le parti: l’accordo che ultimamente ha sottoscritto con Berlusconi per le infrastrutture dovrebbe darci un buon aiuto. Oggi ho voluto scomodare un vecchio amico mi scuserà per il ‘vecchio’, ma soprattutto mi riferisco alla sua famiglia-: mio ospite è Andrea Ugolini, presidente della Confindustria di Pesaro Urbino che io considero un raggruppamento di coraggiosi, attivi, intelligenti e ‘feroci’ esploratori dei mercati nel mondo. Intanto grazie per aver accettato l’invito. UGOLINI – Grazie, molto gentile, mi fa piacere essere qui; grazie per i complimenti ai nostri associati di Confindustria Pesaro Urbino. MORETTI – Sono dovuti, perchè io veramente sono rimasto sbalordito nel conoscere la lista dei paesi che sono clienti dei vostri industriali riguardo al mobile, alla meccanica e ad altri settori. UGOLINI – Essere forti nell’export è una necessità in questo momento; si è appena detto della crisi, che purtroppo riduce i consumi in Italia ed è quindi determinante per le aziende essere competitive sui mercati internazionali. Per quanto riguarda gli associati di Confindustria Pesaro Urbino, la Russia, con più di 200 milioni di euro, rimane il mercato principale. Dunque le aziende di Pesaro e Urbino hanno nella Russia il mercato di riferimento, seguito da Francia, Germania, mentre sempre più importanti diventano mercati come Arabia, Libia, Algeria e Marocco. MORETTI – Ecco, per la cognizione dei miei telespettatori, continuiamo l’elencazione dei paesi dove esportate. UGOLINI – Ripeto, la Russia è il mercato principale, poi la Francia... MORETTI – …questi sono i leader... UGOLINI – …sì, esatto; ora sempre più importanza, come dicevo, sta assumendo ad esempio il Marocco, un paese molto interessante; ovviamente poi dipende dal settore, perché invece per quanto riguarda la meccanica sono ancora gli Usa il mercato di riferimento. Per quanto concerne il mobile, le cucine, l’arredamento, è importante tutta l’area dell’ex Unione sovietica; proprio ieri, l’11 marzo, è iniziata a Kiev la Fiera del Mobile, con 24 aziende associate che partecipano, e ci rendiamo conto che sempre più diventa interessante per le nostre imprese essere presenti. Pensi che l’export rappresenta quasi il 30 per cento del fatturato delle nostre aziende, quindi è per loro determinante MARCHEdomani essere competitive non solo sul mercato italiano, che, purtroppo, è calante, ma anche su quello estero, in zone magari remote del mondo dove mai si poteva pensare di essere presenti. MORETTI – Ho visto anche l’India, il Senegal, paesi in cui veramente non pensavo sareste arrivati; d’altra parte, so che curate molto l’internazionalizzazione. UGOLINI – Sì, su più livelli. Noi siamo molto critici rispetto a quello che riguarda le delegazioni, mi riferisco al fatto che purtroppo spesso, in occasione di manifestazioni all’estero, gli accompagnatori sono più delle aziende. Quindi è importante partecipare, ma partecipare con imprenditori che vanno per vendere … MORETTI – …infatti siete contro il tecnoturismo, ma siete per la ricerca di chi compra. UGOLINI – Il 5 aprile andremo in Russia con la Marcegaglia, e sarà il quarto viaggio che io faccio con Confindustria, dopo il Kazakistan, la Cina. Ecco, in questo caso si tratta di delegazioni che hanno una parte sti (di Confindustria Pesaro Urbino, ndr.) sono bravi un gran bel po’, per usare un’espressione pesarese: hanno fatto subito l’Osservatorio sul credito, il qui presente presidente ha riunito 12 banche e poi che cosa avete fatto? UGOLINI – Grazie per i complimenti, Alceo… MORETTI – …lasciamo andare i complimenti, sono constatazioni; allora, che cos’è questo Osservatorio sul credito? UGOLINI – La Marcegaglia, presidente nazionale di Confindustria, incontra a livello nazionale i direttori generali delle banche, e noi a livello territoriale facciamo lo stesso. Quindi 103 Territoriali, tante sono le associazioni del sistema confindustriale in Italia, hanno un tavolo di incontro, perché, proprio come sindacato degli imprenditori, è importante rilevare casi concreti di inefficienza. Noi abbiamo ritenuto opportuno che tutto il nostro Comitato di presidenza –quindi io e i miei vicepresidenti, cioè Pagliano, Fiorelli, Paolini e Romanipartecipasse, insieme al nostro direttore Salvatore Gior- 8 APRILE 2009 grande azienda, quotata in borsa… MORETTI – …e poi ha cominciato altre cose, tra l’altro (sempre rivolto ai telespettatori) non so come faccia con tutti gli impegni, gli incarichi che ha: è anche consigliere del Comitato territoriale della Banca delle Marche a Roma. Dunque, nel 2007 sei diventato presidente della Confindustria di Pesaro Urbino. UGOLINI – Sì, con incarico fino a giugno 2010, improntando il programma di Confindustria Pesaro Urbino, in linea di continuità con il mio predecessore Marco Montagna, rispetto a tre principali attività. Un’attività di sviluppo interno, cercando di migliorare l’interno di Palazzo Ciacchi, che ospita Confindustria Pesaro Urbino, anche dal punto di vista strutturale, perché la nostra è una sede bellissima in un palazzo storico che abbiamo valorizzato, facendola diventare museo cittadino: con il Comune di Pesaro abbiamo portato a termine un programma che durava da anni per ristrutturare 26 quadri dipinti storici- e 21 ceramiche, opere che sono state ANDREA UGOLINI “Forti nell’export: un imperativo” istituzionale e poi si dividono nei vari settori, quindi nelle varie regioni, in questo caso della Russia, per incontrare gli imprenditore, quindi fare business to business. E’ importante incontrare gli operatori, perché le occasioni di incontro spesso sono determinanti per capirne i gusti, per creare relazioni che possono in un secondo momento portare… MORETTI – … infatti ho visto che non vi lasciate sfuggire nessuna occasione; per esempio so della vostra azione per avere contatti diretti con l’industria: già oltre 300 industrie sono state contattate… UGOLINI – …il 2009, come sappiamo, è un anno in cui sono cambiati moltissimi valori: da gennaio, come Confindustria Pesaro Urbino, abbiamo avviato un anno proprio all’insegna dell’ascolto, della sobrietà, del rigore, decidendo di incontrare -in 12 incontri locali, territoriali- più di 300 aziende, per capire quali sono le esigenze concrete dei nostri associati. MORETTI – Sono incontri molto utili... UGOLINI – …sono molto utili e l’esigenza principale che è emersa è legata al credito: tutti -grandi, piccoli, medi imprenditori- si lamentano della difficoltà ad ottenere credito, della difficoltà ad avere nelle banche un interlocutore, diciamo, ricettivo. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Non vorrei essere accusato di partigianeria, perché i miei natali sono di Pesaro –d’altra parte tutti sanno che nelle mie trasmissioni sono imparziale-, però devo dire che que- dano, ad incontri con le banche, per mettere in evidenza eventuali anomalie di rapporti. Solo così si riesce ad essere tempestivi, efficienti nei riguardi dei nostri associati. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Per una migliore illustrazione del per- scelte all’interno dei depositi del Museo civico di Pesaro, di Palazzo Toschi Mosca. Questi quadri sono stati ristrutturati e sono per noi in comodato per nove anni. MORETTI – Tu sei stato anche un forte animatore, presidente del Centro Quello che abbiamo avviato è un anno all’insegna dell’ascolto, del rigore. Capillare il contatto con gli imprenditori, l’esigenza principale emersa è legata al credito. Dunque gli incontri con le banche e l’istituzione di un osservatorio per rilevare casi concreti di inefficienza. Solo così si riesce ad essere tempestivi nei confronti dei nostri associati sonaggio, vi dico che Ugolini è laureato in Economia, si è laureato a Roma… UGOLINI – …sì, mi sono laureato alla Luiss, che tra l’altro consiglio a tutti, perché è un’ottima università... MORETTI – …dopo la Politecnica delle Marche… UGOLINI – …Ancona sicuramente è importante, però dicono essere la Luiss e la Bocconi in Italia le università migliori riguardo ad Economia e commercio, Scienze politiche e Giurisprudenza. MORETTI – (Spiega ai telespettatori) Ugolini, per interesse della famiglia, ha cominciato a lavorare in una grande azienda di costruzioni, la Astaldi… UGOLINI – …sì, è una Arti Visive della Pescheria di Pesaro… UGOLINI – …vedo che sai proprio tutto. L’arte contemporanea è una mia grande passione e in questo caso è stato fatto un lavoro interessante, di successo –ricordo che la Pescheria di Pesaro rappresenta un’eccellenza-, in sinergia tra pubblico e privato, tra il Comune e i privati che hanno insieme sponsorizzato questa operazione: in dieci anni abbiamo organizzato 100 mostre di artisti contemporanei, occupandoci nel frattempo della bonifica e della ristrutturazione di questi bellissimi locali, che erano quelli della ottocentesca Pescheria di Pesaro. MORETTI – C’è un giovane pesarese che è sempre molto attento ai problemi pesaresi e mi tiene sempre informato di tutto: è Dolcini della Banca Popolare dell’Adriatico, che ogni due giorni mi chiede di pubblicare una notizia (scherzando)… UGOLINI – …dico una cosa che è importante: il nostro direttore artistico, Ludovico Pratesi, è riuscito a far entrare la Pescheria all’interno della Amaci, l’Associazione musei d’arte contemporanea italiani. Da Venezia a Bari, la Pescheria di Pesaro è l’unico museo d’arte contemporanea riconosciuto in Italia: a Venezia, ovviamente, c’è il Guggenheim di Venezia e a Bari c’è il museo di Bari, questo per dire che i musei d’arte contemporanea sono pochi e che anche se viene riconosciuta l’importanza dell’arte contemporanea, spesso questa non è capita, non è compresa. MORETTI – Oltretutto questo signore (rivolto ai telespettatori, riferendosi all’ospite) è presidente della Pica, impresa leader in Italia nella produzione di materiali per l’edilizia come tegole, ecc., con 150 miliardi di vecchie lire di fatturato e 4 stabilimenti nel nostro paese. UGOLINI – Gli stabilimenti sono a Pesaro, Siena, Frosinone ed Asti. Pica è una società che mio nonno Pierangeli con il suo socio Cangiotti hanno fondato e sviluppato, una realtà italiana con trascorsi di oltre cinquant’anni, un’azienda che è un caso in economia: due nonni, due padri e due figli… MORETTI – …tu non immagini neanche che uno dei ricordi della mia giovane età trascorsa a Pesaro è proprio legato alla vostra azienda: in Piazza del Popolo, ad una certa ora, si radunava tanta gente, precisamente nell’orario di uscita della segretaria della Pierangeli Cangiotti, questa donna bellissima che attraversava con andamento statuario la piazza... UGOLINI – …io non ero nato, ahimé, quindi non ho potuto godere di questa cosa (ridono). MORETTI – Ho visto che, col fatto degli stabilimenti periferici, sei anche in quella organizzazione… UGOLINI – … sono nel Consiglio di Confindustria di Frosinone, conosco Confindustria di Asti e di Siena… MORETTI – … quindi senti l’umore delle varie regioni… UGOLINI – … è importantissimo rendersi conto dei diversi andamenti delle economie regionali, perché in Italia, che è una nazione lunga e stretta, anche l’economia va in maniera diversa. Ad esempio, per quanto riguarda l’edilizia -per noi, ovviamente, il settore di riferimento- in questo momento la crisi, che dal Piemonte è passata al Veneto, sta attraversando il centro Italia, ma ancora al sud non è particolarmente sentita: da Roma in giù, la famosa crisi del mercato immobiliare ancora non è così forte. MORETTI – Una cosa mi colpisce (rivolto ai telespettatori): quando lui (indicando l’ospite) ha dei dubbi su che cosa pensa la gente, avendo per i suoi contatti con i collaboratori, con gli industriali, soprattutto opinioni maschili, quando ha dei dubbi, dicevo, va a casa, perché così sente gli umori femminili: tu hai quattro bam- MARCHEdomani 8 APRILE 2009 bine, e penso che devi amare i colori, perchè hanno tutte il nome di un colore... UGOLINI – …è iniziato come un gioco: Bianca, Rosa, Viola e Celeste; quindi un po’ figlie futuriste, diciamo... MORETTI – … è bella questa cosa... UGOLINI – … (in tono scherzoso) mio padre avrebbe voluto un nipote maschio, invece abbiamo tutti questi bellissimi colori… MORETTI – …senti, grazie all’amicizia adesso ti lavoro un po’ ai fianchi. Perché questo no deciso di Confindustria al Salone del Mobile di Pesaro? UGOLINI – Il nostro presidente della sezione del mobile, Claudio Pagliano, anche quest’anno ha incontrato più terna- e che adesso registra questa, se vogliamo, quasi inaspettata e incredibile contrazione. Per anni sono cresciuti marchi noti a livello nazionale che negli ultimi sei mesi, nell’ultimo anno, hanno avuto forti contrazioni. Ciò nonostante, chiediamo di portare a termine la famosa strada delle barche, importante per congiungere le aziende che producono imbarcazioni col mare, senza dover ogni volta attraversare le strade statali, bloccare il traffico e insieme la città di Fano. MORETTI – Io conosco questa vostra fama di esploratori dei mercati che comprano e la conosco da molto tempo. Cito un episodio personale che riguarda un tuo che Camere di commercio, Regioni abbiano uffici di rappresentanza non solo a Bruxelles ma anche in giro per il mondo, quando invece coordinando gli sforzi si può essere molto più incisivi. MORETTI – E’ per questo che tu continui a dire alle industrie di aggregarsi? UGOLINI – Non è che lo dico io; si sente da più parti dire che l’aggregazione è necessaria per avere una massa critica maggiore. Sappiamo bene che il limite delle aziende italiane, ed anche marchigiane, è la dimensione: non si riesce a competere su mercati internazionali se non si ha una dimensione interessante, una dimensione che permetta di essere competitivi sui mercati internazionali, di innovare, di Competitive all’estero, in prima linea nelle aree emergenti. E’ il diktat, in tempo di crisi, per le imprese. Lo ricorda Andrea Ugolini, presidente di Confindustria Pesaro Urbino, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti: “Un aspetto determinante per bilanciare le contrazioni del mercato interno”. E cavalcare l’onda della risalita, spingendo in zone magari remote del mondo ma promettenti. Ucraina, Arabia Saudita, Libia, Algeria, Marocco… “Effettivamente impressiona la quantità dei paesi in cui siamo presenti”. Internazionalizzazione, dunque. Con una sottolineatura: gli sforzi vanno coordinati se si vuole essere efficaci; “Fare turismo non ci interessa. Non partecipiamo e non parteciperemo più in futuro ai viaggi che non siano per noi utili”. Un inciso nei confronti delle aziende: “L’aggregazione è necessaria per una massa critica maggiore, per innovare, per esportare, per avere dimensioni finanziarie interessanti” volte i nostri imprenditori, i nostri associati, per sapere chi di loro fosse interessato a partecipare al Samp. Ma anche quest’anno ci sono scarse adesioni, quindi ci rendiamo purtroppo conto -e ripeto purtroppo- che quello che si chiamava Samp, e che ora chiamano Domo 360, non è purtroppo più attuale, perché abbiamo appena detto che bisogna esportare, che bisogna essere presenti in Kazakistan, in Russia, in Sud America, in Oriente più che vicino a casa, e che quindi probabilmente il modo di vendere i propri prodotti tramite fiere locali è sorpassato. E’ invece importantissimo per i nostri imprenditori essere presenti al Salone del Mobile di Milano, che risponde bene a tutte le aspettative e i nostri associati vi partecipano in maniera massiccia e veramente impegnativa. Sono sicuro di poter dire che quest’anno più che mai sarà una meravigliosa partecipazione quella dei nostri industriali a Milano, mentre purtroppo è scarsa l’adesione alla Fiera di Pesaro. Polemiche sono nate all’interno della Camera di commercio, perché, ovviamente, si cerca di sviluppare il distretto pesarese, la Fiera di Pesaro, ma secondo noi sarebbe più utile impiegare le stesse risorse in iniziative più moderne. MORETTI – La vostra associazione confindustriale si occupa di settori molto importanti come il mobile, come la meccanica, come la moda abbigliamento che purtroppo è in ribasso; qual è il settore che desta più preoccupazioni? UGOLINI – Ahimé, sicuramente è la nautica, il settore che ha avuto i trend di crescita maggiori -specialmente nell’area di Fano con il bellissimo porto della Marina dei Cesari e con tutta l’area in- predecessore, come presidente dell’Assindustria, Bertozzini: io allora ero consulente, tra le altre cose, dei famosi magazzini Harrods, che avevano 550 persone addette alle vendite al dettaglio, quindi mica male! Un giorno ero a colazione nel ristorante di Harrods con tre direttori, quando arrivò Cesare Battisti, un mio allievo del football a Pesaro, con un signore. Cesare Battisti era diventato il segretario generale della Camera di Commercio italiana in Argentina e aveva portato con sé questo signore, Bertozzini, che mi presentò. “Battisti mi ha detto che lei era qui…”, mi disse Bertozzini. E io: “Se non fossi stato qui oggi a colazione lei che cosa avrebbe fatto?”. Lui: “Avrei aspettato”. Chiesi dunque a Bertozzini che cosa fosse venuto a fare; “Io – mi rispose- produco pentole che non attaccano”... UGOLINI - … della Tvs, certo… MORETTI - …allora ha tirato fuori dalla sua borsa le fotografie di queste pentole antiaderenti. Risate dei tre direttori con cui ero nel pensare che uno era disposto a fare 10 ore di aereo sperando di trovare una persona a pranzo, fatto sta che il pomeriggio Bertozzini aveva già fatto gli ordini per le sue pentole. Si vede che da tempo c’è questa passione per la ricerca… UGOLINI – …effettivamente è una vocazione che i nostri imprenditori, sia pesaresi, che marchigiani, che italiani, hanno. Ora quello che Confindustria chiede è un maggior coordinamento tra le varie realtà: l’Ice, il ministero degli Esteri, le Camere di commercio, le Confindustrie locali stesse dovrebbero coordinare i propri sforzi. E’ assurdo migliorare la logistica e che permetta, se necessario, di delegare la propria azienda a dei manager esterni per risolvere problemi di convivenza o passaggio generazionale. MORETTI – E’ per questo che sfidi l’ira dei nostri avi, che mettevano travi nella strada tra Pesaro e Fano (scherza, ridono) mentre tu dici: “Perché non fare una città unica, Pesaro-Fano?”. UGOLINI – Si sta iniziando dall’ospedale, per un’area sanitaria unica, con diverse specializzazioni, tra Pesaro e Fano. Secondo me è questa l’idea nuova che dovremmo perseguire, che i politici dovrebbero perseguire. Come Confindustria Pesaro Urbino organizzeremo un incontro tra il sindaco di Pesaro e i candidati a sindaco, il sindaco di Fano e i candidati a sindaco di Fano, proprio per conoscere il loro parere circa l’ipotesi di sinergia, di unione, realizzando un’area metropolitana che porterebbe da Pesaro a Fano a Urbino. Il problema sarebbe come chiamarla: ‘Rossinia’, ‘Metaurilia’, non so come, però si tratterebbe di un’area grande, come dimensioni, quasi come Ancona. MORETTI – Io sono un ottimista e per questo leggo con una chiave positiva anche certi dati statistici; per esempio, le imprese attive della provincia di Pesaro Urbino nel 2007 erano 39.500, nel 2008 sono 500 di più: è una chiave positiva, questa. UGOLINI – Dipende da come si legge il dato; potrebbe essere anche una chiave negativa se le nuove imprese nascono da scissione, quindi da un’ulteriore frammentazione delle attuali imprese, però sicuramente è un indice di vitalità imprenditoriale. Sappiamo che Pesaro, le Marche in generale, sono zone di altissi- ma imprenditorialità -la famosa attività economica ogni 8 abitanti-, però ciò può essere anche un limite, perché in questo momento sempre più le aziende devono diventare strutturate per poter fare massa critica, per innovare, per esportare, per avere dimensioni finanziarie interessanti. MORETTI – So che dal tuo punto di comando le grane sono molte; una delle grane maggiori, il fatto che le banche sembra non siano molto larghe nei crediti: è per questo che hai fatto quell’Osservatorio… UGOLINI – …l’Osservatorio l’abbiamo fatto proprio per monitorare questa realtà. Anche le banche sono delle aziende, delle imprese, quindi aderiscono a loro volta a Confindustria e a loro volta devono ovviamente cercare di contenere le sofferenze e realizzare i propri interessi, portando profitti agli azionisti della banca stessa. Ciò posto, adesso c’è talvolta questo incontro-scontro tra le diverse esigenze dell’imprenditore privato, che cerca credito per svilupparsi, e la banca, che invece chiede sempre maggiori garanzie. MORETTI – Io non avrei mai creduto che paesi come l’Ucraina, la Libia, l’Algeria, il Marocco, diventassero importanti per noi. UGOLINI – Infatti è un’esperienza meravigliosa in cui siamo presenti come Confindustria Pesaro Urbino, ma anche come industria italiana. MORETTI – Le industrie pesaresi creano delle squadre apposta per andare a conquistare questi mercati? UGOLINI – Abbiamo Roberto Forni, che è responsabile dell’internazionalizzazione all’interno di Confindustria; Rita Gaudenzi, la nostra dirigente funzionario che segue questi mercati. Diciamo che c’è una specie di feedback con gli imprenditori, cioè si va laddove c’è maggiore richiesta di visitare i paesi. Non vogliamo assolutamente fare turismo e quant’altro, quindi non partecipiamo e non parteciperemo più in futuro a tutti quei viaggi che non sono per noi utili. Una nostra delegazione è tornata pochi giorni fa dal Marocco: con grandissima soddisfazione siamo riusciti ad ottenere concreti contatti e possibili ordini. MORETTI – Questo è molto importante. Purtroppo il tempo è finito ma non voglio lasciarmi sfuggire un’ultima domanda: voi, come Confindustria, oltre che industriali siete diventati grossisti; so che siete grossisti di energia elettrica. UGOLINI – Sì. MORETTI – Perché? UGOLINI – Perché i nostri associati vogliono avere, sì, la rappresentanza, ma anche i viaggiare; io sono rimasto stupito andando lo scorso anno in Kazakistan: uno pensa di trovare realtà magari diverse dalle nostre, mentre invece il Kazakistan, ad esempio, è un paese che grazie al petrolio si sta sviluppando in maniera incredibile. Ormai la Cina la conosciamo tutti, così come l’India, ma ci sono altre zone del mondo molto interessanti, ovviamente il Medio Oriente, Dubai, in questo momento Abu Dhabi, che è un’altra realtà incredibile: ad Abu Dhabi stanno costruendo una quantità infinita di abitazioni, attività imprenditoriali e commerciali; gli italiani per fortuna in queste situazioni sono bravi, perché sono sempre propositivi e attivi. MORETTI – Non vorrei essere noioso, ma mi piace trasmettere le notizie che mi colpiscono; gli Stati Uniti rimangono sempre al primo posto per certi mercati, ma io qui leggo (dalla documentazione, ndr.): Ucraina, Portogallo, Repubblica Ceca, Arabia Saudita, Brasile, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Libia, India… è una cosa incredibile, veramente dovresti decorare i tuoi industriali ogni mese! UGOLINI – Infatti è grazie all’export che siamo riusciti in questa fase di crisi a contenere i danni, in qualche modo, perché effettivamente l’export ha ribilanciato la contrazione. Effettivamente impressiona la quantità dei paesi servizi, e noi ci rendiamo conto che è importante dare una concreta, visibile convenienza economica al fatto di essere associati a Confindustria Pesaro Urbino. Noi intermediamo, comperiamo più di 40 milioni di euro di energia elettrica, con un risparmio, che ovviamente rigiriamo ai nostri associati, di circa l’8 per cento. Questo permette anche di registrare, come dicevo, una chiara, tangibile convenienza economica nell’associarsi a Confindustria. Quest’anno, oltre all’energia elettrica, inizieremo a comperare anche metano, così come siamo diventati grossisti -c’è un gruppo di acquisto- delle automobili, perché le flotte aziendali possono essere in qualche modo razionalizzate. MORETTI – Senti, gli Ugolini sono sempre state delle figure promoventi; voglio sentire la tua opinione: che cosa ne pensi del futuro della nostra provincia, delle nostre aziende provinciali? Recuperiamo? UGOLINI – La grande domanda è quando finirà questo buio, cioè quando inizierà a vedersi la famosa luce in fondo al tunnel. Abbiamo sentito il Centro Studi di Confindustria essere tacciato di malaugurio, però sicuramente i dati di Confindustria sono i più esatti, i più corretti. Per quanto riguarda il settore edilizio, per esempio, stiamo vivendo difficilissimi momenti; probabilmente una legge ad hoc per vivacizzare il mercato edilizio può essere una buona soluzione. Io sono ottimista per natura, perché, come qualcuno dice, l’ottimista è un pessimista più informato; sicuramente anche per fare questo lavoro bisogna essere ottimisti, solo che, ripeto, la risposta è difficile da dare, è incerta, riguarda i mercati. Quello che posso dire è che la provincia di Pesaro Urbino in particolare e le Marche in generale hanno trend, andamenti più positivi del resto d’Italia. Quindi questo dovrebbe farci ben sperare… MORETTI – …qua e là si cominciano a vedere segnali di ottimismo... UGOLINI – …segnali di luce, e questo dovrebbe essere un augurio per il futuro, per cercare di essere i primi a cavalcare quest’onda della risalita. MORETTI – Andrea, ti ringrazio molto per il tempo che ci hai dedicato, perché so che non ne hai tanto. Ti ringrazio, un saluto alla mia città, che ricordo sempre con tanto affetto. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana. Intervista del 12 marzo 2009 Marche domani - Anno XXIV Numero 6 - Aprile 2009 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: [email protected] Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] Chiuso in tipografia il 31 marzo 2009 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail [email protected] PAGINA 18 cultura MARCHEdomani 8 APRILE 2009 “Sedendo e mirando”: inaugurata ad Ascoli la mostra di Tullio Pericoli “Sopravena”, 2008, olio e pastelli su tela, cm. 50x50 La scelta delle opere è articolata e organica, realizzazioni dal 1966 ad oggi in un percorso che segue l’evoluzione dell’artista nel suo rapporto con il paesaggio, rivelando la continuità del tema nella poetica di Tullio Pericoli, cui è dedicata l’importante mostra di Ascoli Piceno, inaugurata nei giorni Teatro Vaccaj: depositato il progetto, tutto pronto per l’appalto dei lavori Vaccaj, depositato il progetto preliminare del teatro tolentinate andato a fuoco la scorsa estate. “Tutto è pronto, adesso, per avviare la gara d’appalto e accelerare i tempi della ricostruzione”, ha sottolineato il governatore Gian Mario Spacca presenziando all’esposizione tecnica del progetto e ricevendo conferma del rispetto della data del 2012 per la conclusione dei lavori. Soddisfazione è stata espressa dal presidente per il funzionamento del coordinamento tra gli enti, prime fra tutte la Soprintendenza, “uno spirito di collaborazione fra le istituzioni grazie al quale si è potuto avviare il recupero di un bene monumentale di inestimabile valore per la comunità tolentinate e marchigiana”. A seguito del violento incendio che lo scorso 29 luglio danneggiava il teatro Vaccaj, la richiesta al Governo, da parte del presidente della Regione, della dichiarazione dello stato di emergenza, concesso con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 28 agosto 2008. Successivamente il presidente del Consiglio ha emanato una specifica ordinanza con la quale il presidente della Regione è stato nominato commissario delegato (prevista dall’ordinanza la creazione di una commissione generale di indirizzo che si è riunita il 4 dicembre 2008, il 27 gennaio 2009, il 10 febbraio 2009, il 3 marzo 2009, per seguire l’iter di avvio delle attività miranti alla successiva ricostruzione. Con decreto del Commissario delegato n. 2 del 2 febbraio 2009 la costituzione di uno specifico gruppo incaricato di predisporre il progetto preliminare consegnato entro il termine indicato e regolarmente depositato). La riunione di Tolentino è stata convocata per conoscere il progetto e per stabilire i successivi atti per giungere alla gara di appalto per l’affidamento dei lavori. Contemporaneamente, con decreto del Commissario delegato n. 3 del 2 febbraio 2009, la direzione regionale del ministero per i Beni culturali è stata incaricata di eseguire con immediatezza i lavori per la protezione dei decori e degli affreschi che sono stati risparmiati dall’incendio. Tali lavori potranno iniziare nel momento in cui il Comune di Tolentino avrà riacquisito il cantiere del teatro dall’impresa che era incaricata di eseguire gli interventi di restauro quando si è verificato l’incendio. Vittorio Giusepponi, due esposizioni in contemporanea alla Mole e ad Offagna Due mostre parallele e contemporanee per scoprire l’arte dello scultore marchigiano Vittorio Giusepponi. La Mole Vanvitelliana di Ancona accoglierà fino al 19 aprile un’importante selezione delle opere dell’artista, in contemporanea all’esposizione di Offagna, sua città natale, esposizione allestita nella Chiesa del Monastero di Santa Zita. Giusepponi, che vive ed opera a Roma, dal 1980 è protagonista di mostre individuali e collettive in importanti gallerie italiane ed estere. Alcune sue opere sono in esposizione permanente in prestigiose sedi diplomatiche quali l’Ambasciata italiana d’Ungheria. Le suggestive sculture dell’arVittorio Giusepponi, tista sembrano scavare ed “Rosso Selenio”, incavare nella materia – ceramica legno, marmo, pasta di cellulosa– forme solide come pani, barche, fiori e piume. La saggista e critica dell’arte Simonetta Lux definisce l’arte di Vittorio Giusepponi “un pensare nella materia”, dove l’azione stessa dello scolpire diventa pensante. Sono i pensieri, le sensazioni o i ricordi a cercare la materia per imprimerla e, insieme, trasformare materia e pensieri in un tutt’uno, così che “né il marmo tornerà mai ad essere marmo né la piuma, piuma”. Opere cariche di suggestione che evocano analogie e slittamenti di pensiero in chi le osserva, scaricate del peso di significati accumulati dalla cultura, dall’artigianato, dall’industria per porre una necessità nuova. E per spiegare il rapporto che Giusepponi crea tra la materia scelta di volta in volta e la tecnica per scolpirla, il critico Achille Bonito Oliva cita Cendras: “Prende una chiesa e dipinge con una chiesa. Prende una vacca e dipinge con una vacca”. La mostra è organizzata in collaborazione con la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, il Comune di Offagna e l’Accademia della Crescia di Offagna. scorsi alla Galleria d’arte contemporanea: titolo “Sedendo e mirando, paesaggi (1966-2009)”, citazione leopardiana che dà il nome anche a un dipinto in mostra. Curata da Elena Pontiggia, prestigioso avvenimento del programma del festival “Saggi Paesaggi”, l’esposizione, che resterà allestita fino al 13 settembre (vedi Marche domani n. 2/ 2009 pagina 19), propone 130 opere per la gran parte inedite, soprattutto olii sulla cui materia pastosa l’artista marchigiano (nato a Colli del Tronto in provincia di Ascoli nel 1936 e vissuto dal 1961 a Milano) spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie. Si parte da Studio per la città in fiamme, 1966, si prosegue con la serie delle Geologie degli anni Settanta e, attraverso la serie intensa degli acquerelli della seconda metà del decennio, si giunge alle opere più recenti. Tra queste sono compresi tutti i più significativi lavori dell’arti- Un inno alla città Ancona, Mole Vanvitelliana (foto di Stefano Sampaolesi tratta da “Il profumo della città”) SILVANA CORICELLI C ’è la città disegnata. E quella scritta: fra memoria e cultura. C’è della città il mito e c’è la filosofia. Così come l’identità e la forma. E poi i simboli, i sapori, le piazze, la gente. In principio era la bellezza, titola la suggestiva pagina firmata Maria Angela Bedini. La bellezza che in questo libro è filo conduttore e che “punta dritta al cuore delle cose”. Come quella della città, tema stesso del Dialogo verosimile tra la Viaggiatrice Innocente e il Professore (Paolo Colarossi, Judith Lange). Ritrosa, nascosta, straniante, smarrita: bellezza struggente in questo libro che parla di Ancona. Un itinerario “per immagini e racconti”, come scrive Fabio Bronzini, curatore, insieme con Bedini e Stefano Sampaolesi, della pubblicazione: una “guida di emozioni, sentimenti, flash impressi nella retina”. Un viaggio visionario che ai meandri di percorsi segreti e alle atmosfere del passato, ad un’orchestrare di colori, odori, suoni, echi di grande impatto emotivo e sensoriale, mischia i sogni della città concreta, tangibile: attraverso “le sue speranze urbanistiche, le sue attese, le sue illusioni”. E c’è anche il volto dell’Ancona che cambia, dalla fisionomia antica a quella moderna; c’è una proiezione dei suoi tratti al futuro, nell’articolarsi di sette principi di buona progettazione, in “Il profumo della città” (Il lavoro editoriale), sottotitolo: “Guida sentimentale di Ancona: i colori, la gente, i caratteri, l’urbanistica”. Come nella sua presentazione commenta il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, “il bello è dunque una meravigliosa sintesi che appare inaspettata nella sua fulminea consistenza quando la cultura tecnica si fonde in armonia perfetta con quella umanistica”. Diversi gli ambiti disciplinari che il volume ha coinvolto, ma esso, ricorda Pacetti, è nato nella Facoltà di Ingegneria (il professor Bronzini responsabile Area urbanistica, ndr.), su un colle che “assomiglia alla cruna di un ago” e da cui lo sguardo può allargarsi a ricomprendere “le propaggini ultime della terra di Ancona”: la “perla”, sottolineano Bronzini e Bedini, che “brilla solo per chi la sa guardare con meraviglia e attenzione”. Comprendere la città del presente, auscultando il battito della storia che porta in sè i germogli del futuro. Lo Il libro che parla di Ancona: guida sentimentale, un contributo di conoscenza su basi scientifiche. Presentazione dalle forti suggestioni incredibile di Luca Violini: arrangiamento teatrale del volume omonimo, una rappresentazione originale sullo sfondo di immagini inedite e accompagnata dal violinista Marco Santini- su testi di Lange e Colarossi, attraverso il colloquio tra la Viaggiatrice Innocente e il Professore, di Bronzini e Bedini. Ed eccola, Ancona: “Questo il suo taglio di terra sulla ferita del mare. Il suo starsene in perenne bilico, sul filo del baratro, il suo catapultarsi a capofitto nell’acqua”. Memorie dell’acqua e voce delle vie e “groviglio di tutte le città che sono state nella sua pelle”. Questa è Ancona: ossimorica e bifronte, dionisiaca e apollinea, affiora nelle storie, nelle cronache, nelle foto d’epoca, nel canto della città dipinta e nelle mappe che segnano il corpo della città distrutta e ogni volta ricostruita. Terra e Rossini cards: Aterballetto chiude con successo la stagione al Massimo dorico Uomini e donne con la valigia, movenze che sono addii, passi doppi che sono intrecci: di storie e di culture su suggestioni anche klezmer, musica di sincretismo venuta da lontano con i suoi echi dei sentimenti di un popolo, quello ebraico, migrato in terre straniere. Ma questa danza non racconta i secoli di diaspora. Piuttosto, ha il respiro di una ricerca incessante nel viaggio di cui la valigia è chiara metafora, il tendere stesso dell’esistenza dell’uomo nel vorticoso andare dei ballerini, stilizzato e incalzante ispirato all’idea Cirano struggente uomo d’oggi: Osimo applaude lo spettacolo cult di Corrado D’Elia La maniera è quella lampeggiante, corrusca, che li contraddistingue e che ha fatto del loro “Cirano” (foto a lato), –inossidabile storia d’amore e ribellione raccontata con moderna passione-, uno spettacolo cult: anni di rappresentazioni nei teatri italiani, per Corrado D’Elia e la compagnia Teatri Possibili il tributo dell’emozione che continuano a suscitare. Applausi e applausi anche alla Nuova Fenice di Osimo, protagonista il romantico guascone dell’opera di Rostand che nell’interpretazione di D’Elia è figura straordinariamente attuale, ritratto ribadirà, il Rettore, durante la presentazione del libro (in cui sono anche testi di Alessandro Aiardi, Roberto Busi, Antonio Luccarini, Pietro Zampetti, Massimo Papini) al Ridotto delle Muse: “Una lettura possibile anche dell’avvenire della nostra città, dando, con trama sentimentale, un contributo che ha basi solidamente scientifiche”. Opera “eterodossa”, come ha detto il professor Busi, “al di fuori degli schemi usuali della comunità scientifica”. Tagli di carattere letterario quelli di Bedini, “completezza e finezza di conoscenze anche di tipo empatico: quel rapporto profondo con il luogo che deriva dai cinque sensi”. Ed eccola, Ancona, in questo incontro che la corteggia e l’ama: un inno alla città e alla sua gente, una recitazione a toni forti, poetici, nello spettacolo allestito in occasione della presentazione, per la musica, le luci e la voce sta, a partire dalla monumentale e spettacolare Lunetta per Torrecchia, eseguita nel 2002 per la residenza di campagna di Carlo Caracciolo. Spiccano inoltre in mostra opere come Terra rossa (2004), Terreni (2007) e Alta collina (2008), quest’ultima nota perché adottata come logo della campagna nazionale di Italia Nostra “Paesaggi sensibili”. di un uomo d’oggi eroico nella sua diversità. Un vessillo della libertà di pensiero nelle tante sfaccettature di personaggio contro: contro ogni forma di potere e di omologazione, a Cirano di Bergerac sono invise mediocrità e convenienze mentre della meta della vita. Terra la prima delle due coreografie firmate da Mauro Bigonzetti per lo spettacolo che ha chiuso alle Muse di Ancona la Stagione di opera, balletto e recital 2008-2009. Pubblico entusiasta, l’appuntamento (Fondazione del Teatro in collaborazione con Amat) ha visto protagonista la prestigiosa compagnia Aterballetto; presenza dal vivo dell’orchestra, la Filarmonica marchigiana che, diretta da David Crescenzi, ha eseguito per la prima danza la composizione musicale di Bruno Moretti: un attraversamento di mondi culturali che ha trovato sviluppo in quattro movimenti. Di Moretti il pianoforte solista in Rossini cards, successione di quadri espressioni della musica di Gioachino Rossini: immagini, cartoline, per la creazione astratta di Bigonzetti che ha dedicato il finale di questa sua seconda coreografia al vitalismo del grande compositore di Pesaro: tutto slancio ed energia il corpo di ballo, sulle celeberrime note dell’ouverture della Gazza ladra. s.c. dispiega il coraggio della sua voce fuori dal coro, anche nella fedeltà ad un amore impossibile. Abbandonate con le piume le facili rime e i giochi di parole, tradotto in una prosa asciutta che dà concretezza di realtà al sogno, il singolare spadaccino dal lunghissimo naso ha, nella messa in scena firmata da Corrado D’Elia, accenti espressivi di calda –a volte struggente- vitalità. La stessa che è nella dinamicità della scena, un unico piano inclinato in questo palcoscenico del divenire in cui pochi, scabri elementi diventano, di continuo spostati e ricomposti, ebbro teatro di accadimenti. Gran ritmo, guizzi di visionaria intuizione e intensa fisicità per uno stilema che affascina e coinvolge, contando sulla pregnanza attoriale dell’intera compagnia. Lo spettacolo -proposto ad Osimo nell’ambito della stagione realizzata da Amat, Comune e società Proscenio/ Asso con il patrocinio della Regione- vede al fianco di D’Elia Monica Faggiani, Alessandro Stellacci, Marco Brambilla, Corrado Villa, Silvano Ilardo, Stefania Di Martino, Enea Montini, Michele Agrifoglio, Marco Ottolini, Barbara Muzzolon. Le scene sono di Fabrizio Palla. Sil. Cor. MARCHEdomani 8 APRILE 2009 cultura Raffaello e Urbino: un binomio ad arte L’immagine simbolo della mostra: Raffaello, “Busto di angelo” (frammento della Pala dell’Incoronazione di San Nicola da Tolentino), tavola, Brescia, Pinacoteca Tosio U rbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da questo presupposto, la grande mostra che si aprirà al pubblico il 4 aprile al Palazzo Ducale di Urbino intende recuperare e valorizzare la stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale. Esaminando il contesto urbinate, dalla fine degli anni Settanta a tutti gli anni Ottanta del Quattrocento, viene ricostruito l’ambito artistico culturale in cui si formerà il giovane Raffaello e nel quale opera il padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, che è a capo di una ricca e fiorente bottega, oltre che autore della famosa Cronaca nella quale esprime importanti giudizi sui pittori a lui contemporanei. La mostra, allestita nel Salone del Trono e nelle sale dell’appartamento della duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, si pone l’obiettivo di ricondurre la prima formazione di Raffaello alla grande cultura espressa dalla corte urbinate e soprattutto all’influenza del padre, e presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali, messi in rapporto alla pittura di Giovanni Santi e di altri pittori vicini alla fase giovanile della formazione ad Urbino, con la proposta di 32 dipinti e 10 disegni. Una sezione della mostra è inoltre dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono esposti esemplari antichi. Sarà visibile per la prima volta un pezzo derivato direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, insieme a numerosi esempi fra i più preziosi di questa produzione. La mostra, che resterà allestita fino al 12 luglio, è di interesse e rilevanza internazionale, dal momento che molte delle opere esposte provengono da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo, come il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Getty Museum di Los Angeles, i musei di Lisbona, Berlino, Monaco, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Bashmet, il principe russo della viola emoziona le Muse Applausi e applausi, alle Muse di Ancona, per Yuri Bashmet, violista di fama internazionale, e I Solisti di Mosca, l’orchestra da lui fondata nel 1984 e formata da tutti solisti vincitori in concorsi internazionali. Grande appuntamento della Stagione concertistica 2008-2009 degli Amici della Musica “Guido Michelli”, Bashmet, nella doppia veste di direttore e solista, ha affascinato il pubblico grazie a quelle sue straordinarie doti -oltre che al suo indiscutibile carisma- che gli guadagneranno da parte del Times la definizione di “uno dei massimi musicisti viventi”. Di richiamo il programma, a partire dalla giovanile Sinfonia per archi in Sol minore n. 12 di F. Mendelssohn; di seguito, il bel Grave per viola e archi del settecentesco compositore boemo J. Benda, che consente al solista di evidenziare le qualità del suono dello strumento: toccante per eleganza del Yuri Bashmet fraseggio e per intensità dell’espressione il principe russo della viola, capace di forte impatto emozionale anche nella proposta del genio senza tempo di Georg Friederich Haendel, celebrato nel 250° anniversario della morte, di cui Bashmet ha eseguito il Concerto per viola in si minore nella versione del violista Herni Casadesus. Serata unica al Massimo dorico, a completare il programma il terzo dei sei famosi Concerti Brandeburghesi di J. S. Bach, in Sol maggiore BWV 1048. Urbino, panoramica Uffizi di Firenze, la Galleria dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca di Brera ed il museo di Capodimonte. Raffaello nacque nel 1483 e fu di certo, come ricordano le fonti, un fanciullo prodigio. Ciononostante la storiografia ha troppo spesso trascurato la conoscenza dei suoi anni giovanili, la cui ricostruzione appare oggi come fondamentale. A cominciare dalla mostra di Londra del 2004, la critica sta portando la sua attenzione proprio sugli anni giovanili, prendendo in esame l’assunto di questa rassegna, cioè la prevalenza, nella formazione di Raffaello, del rapporto con il padre, con la sua bottega, e soprattutto con la grande cultura che ha come epicentro il Palazzo Ducale con le sue collezioni d’arte. Raffaello, che è citato nel 1511 a Roma come allievo del padre Giovanni Santi, non si distaccò mai da Urbino. Baldassar Castiglione, legato strettamente ai Montefeltro, e Bramante, protettore di Raffaello a Roma, sono state figure di riferimento per tutta la sua vita. La mostra esamina quindi le vicende della bottega di Giovanni Santi dopo la sua morte avvenuta nel 1494. Il giovane Raffaello nel 1500 eredita la bottega paterna fino a firmarsi “Magister”, con Evangelista da Piandimeleto, per la commissione della pala di Sant’Agostino a Città di Castello. Le ricerche archivistiche in corso hanno peraltro portato alla luce un numero incredibile di nuovi documenti, non pubblicati da Pungileoni, che mostrano il tessuto artistico in cui si forma il giovane Raffaello e gli stretti legami, mai recisi, con la sua città natale, sia artistici che economici. La presenza di Bramante a Urbino, che sarà poi il più valido supporto alla sua carriera romana, la possibile influenza di altre personalità presenti nella città ducale, come Girolamo Genga e Timoteo Viti, rendono molto interessante esplorare questo terreno. Senza trascurare il rapporto con Perugino, che la tradizione storiografica, da Vasari in poi, ha messo al centro della formazione di Raffaello e che sarà naturalmente indagato nel percorso espositivo. La mostra “Raffaello e Urbino” è curata da Lorenza Mochi Onori, soprintendente per i Beni storici artistici e etnoantropologici delle Marche e si avvale di un prestigioso comitato scientifico, che vede la partecipazione dei maggiori specialisti nella materia, impegnati in alcune delle più importanti collezioni museali del mondo: Linda Wolk Simon, del Metropolitan di New York, che ha curato recentemente una mostra sul tema; Carol Plazzotta e Tom Henry della National Gallery di Londra, curatori della mostra su Raffaello tenutasi a Londra nel 2004; Silvia Ferino Pagden, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, specialista della grafica raffaellesca; Cristina Acidini, Antonio Natali e Marzia Faietti, rispettivamente soprintendente del Polo museale fiorentino, direttore degli Uffizi e direttore del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi; Giovanna Perini, ordinario di Storia dell’arte all’Università di Urbino; Antonio Paolucci e Arnold Nesselrath, rispettivamente direttore e curatore del Dipartimento di pittura dei PAGINA 19 Palazzo Ducale: sarà aperta al pubblico il 4 aprile la mostraevento dedicata agli anni giovanili dell’artista, alla riscoperta del suo forte legame con la città d’origine Musei Vaticani, oltre ai direttori storici dell’arte della Soprintendenza di Urbino. La mostra (catalogo Electa) è promossa da: Ministero per i Beni e le Attività culturali, Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche, Soprintendenza per i Beni storici artistici e etnoantropologici delle Marche, Regione Marche, Provincia di PesaroUrbino, Comune di Urbino e Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. Questo evento espositivo sarà anche occasione per promuovere itinerari nella città di Urbino, nel Montefeltro e nella regione, alla scoperta degli ambienti in cui si è formato l’artista, in aree che offrono una ricchezza eccezionale di castelli, rocche, teatri, piccoli musei, opere d’arte ed un magnifico panorama naturale. Quella stessa natura che Raffaello seppe cogliere con somma maestria, tanto da far scrivere a Pietro Bembo, alla morte dell’artista a soli 37 anni, nell’epigrafe della tomba situata nel Pantheon di Roma: “Questi è quel Raffaello per cui la natura temette di esser vinta mentr’era vivo, e di morire una volta morto”. “Perugino, Giovanni Santi e Raffaello a Fano”, presentato il volume di Piermattei “Perugino, Giovanni troppo tempo oscurato il ra, come la contemporaSanti e Raffaello a nome di un’antica e nea presenza a Fano, Fano” è il titolo del nobile famiglia fanese ed alla fine del Quattrocenvolume scritto da Dante il suo collegamento con to, di Giovanni Santi e Piermattei e presentato di l’esecuzione della Pala del Perugino, entrambi recente al Teatro della grande della Madonna con impegnati nelle pitture Fortuna di Fano, con il Bambino e Santi nonché per il tempio francescapatrocinio del Comune e della sua quasi esatta no di San Lazzaro; “Più della Provincia di Pesaro replica per il convento volte riferita –ha spiegae Urbino. Il libro, francescano delle Grazie a to Piermattei- è l’abitucorredato da grandi Senigallia. Alla presentadine del Santi di portarsi immagini, è un agevole zione l’autore ha parlato dietro, nei suoi spostasaggio sulla presenza dei anche di altri importanti menti, il giovane precoFrancescani dell’Osseraspetti sviluppati nell’opecissimo figlio Raffaello, vanza a Fano, sul per cui tutto lascia loro stabilirsi nel ritenere come primo convento di quest’ultimo abbia Santa Maria del iniziato l’alunnato Ponte Metauro per sotto il Perugino poi passare a quello proprio a Fano”. In di Santa Maria in concomitanza con la San Lazzaro e infine grande mostra che in San Salvatore si terrà ad Urbino dentro le mura, su Raffaello, questa ribattezzato poi Santa ricerca ricompone il Maria Nuova. Ma il mosaico degli sparsi nucleo vero dello contributi, fornendo studio riguarda le un quadro di rifericommissioni delle mento fondamentale Pale d’altare per il per lo studio della convento di San prima formazione Lazzaro affidate al del genio urbinate Perugino. Il saggio e dei suoi apporti definisce un nuovo, all’esecuzione inedito apporto della predella svelando finalmente della “Pala di la committenza della Perugino e Raffaello, “La nascita della Durante” datata Pala dell’ “Annuncia- Vergine”, particolare della Predella della 1497, quando il zione”, dietro la pittore aveva Pala di Durante, Fano, chiesa di Santa quale è rimasto per quattordici anni. Maria Nuova PAGINA 20 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Si svolgerà nella suggestiva baia anconetana, il 30 aprile e il 1° maggio, la quarta edizione della kermesse a sfondo solidale Università di Camerino – Il nuovo Statuto Il Salesi torna a Portonovo Mandato unico per il Rettore R itorna la kermesse più attesa della primavera, “Portonovo eventi-due giorni per il Salesi”, che si svolgerà a Portonovo il 30 aprile e il 1° maggio. L’evento, giunto alla quarta edizione, ancora una volta combinerà solidarietà, spettacolo e tanto divertimento. Sarà, infatti, l’associazione “Patronesse del Salesi”, che si occupa da oltre un secolo dell’assistenza al bambino spedalizzato nell’Ospedale Salesi, la promotrice dell’iniziativa, che quest’anno ha un obiettivo davvero ambizioso: la raccolta di 16mila euro per l’acquisto di un polisonnigrafo, un macchinario prezioso per velocizzare diagnosi e cure per i piccoli degenti dell’Ospedale. Il dispositivo, che verrà donato al reparto di Medicina generale, permetterà soprattutto di prevenire, attraverso l’esame della funzionalità respiratoria, la sindrome Sids e scongiurare così, grazie alla diagnosi precoce, la morte in culla, detta Patronesse del Salesi nella baia di Portonovo, nel corso della passata edizione della kermesse anche “morte bianca”. “Desidero ringraziare i partner che anche quest’anno decideranno di sostenerci nella gara di solidarietà”, ha affermato la presidente delle Patronesse, Giovanna Vettori, che ha inoltre ricordato gli importanti traguardi degli anni precedenti: “La generosità di Enti e privati ci ha permesso di acquistare quattro elettrocardiografi, di allestire una nuova sala Tac e l’anno scorso di donare diecimila euro all’Adisco, Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale”. Quest’anno non sarà da meno. L’evento, patrocinato dalla Regio- La Fondazione Cariverona per il Comune di Ancona: contributi per ulteriori 940mila euro E’ stato completato dalla Fondazione Cariverona il programma d’interventi a sostegno del Comune di Ancona per l’esercizio 2008. Al Commissario Carlo Iappelli, il consigliere della Fondazione Cariverona, Maurizio Boscarato, ha comunicato, a nome del presidente Paolo Blasi, che la Fondazione ha deliberato i seguenti impegni contributivi a fondo perduto: lavori di messa in sicurezza della scuola media “Volta” di Collemarino (375mila euro); lavori di adeguamento della scuola materna ed elementare “Levi-La Giostra” di Montesicuro (335mila euro); potenziamento dei servizi offerti a persone in difficoltà dal Centro pronta accoglienza “Un tetto per tutti” (200mila euro); potenziamento delle attrezzature e della didattica laboratoriale del Centro educativo ambientale “Il Pettirosso”. Tali interventi, per complessivi 940mila euro, si aggiungono a tutti gli ulteriori importanti impegni assunti dalla Fondazione Cariverona in favore del territorio anconetano nell’esercizio 2008, pari all’incirca a 6 milioni di euro. Lo Spumante di Verdicchio del Gruppo Togni, altra punta di eccellenza dell’azienda ne Marche -attraverso l’assessorato alle Pari opportunità-, dalla Provincia e dal Comune di Ancona -attraverso l’assessorato alle Politiche giovanili, grazie all’impeccabile organizzazione di “Portonovo eventi”, è stato pensato per accontentare tutti: una serata dedicata ai giovani, all’insegna della musica, quella di sabato. Una giornata per famiglie e bambini quella di domenica, con tante sorprese e ricchi premi. Una manifestazione importante per la città, animata da una nobile causa: le donazioni dei partner, che godranno di ampia visibilità grazie alla campagna di comunicazione appena avviata, verranno interamente devolute per l’acquisto del polisonnigrafo. E come sempre le Patronesse saranno in prima linea per onorare il loro impegno costante e multiforme, da sempre rivolto ai bambini più sfortunati. Razionalizzazione della didattica e della ricerca riunite in un’unica struttura; minori poteri e mandato unico per il Rettore che può essere sfiduciato; ingresso di rappresentanti del mondo dell’impresa, della cultura, di enti, istituzioni, associazioni all’interno del Consiglio d’amministrazione dell’Ateneo; ruolo centrale degli studenti, che non sono considerati dei semplici utenti, bensì componente fondamentale della comunità universitaria e che in quanto tali assumono un ruolo centrale e partecipano attivamente alla programmazione annuale e pluriennale dell’Ateneo e alla valutazione delle attività dello stesso, con particolare attenzione alla valutazione delle attività didattiche: queste le principali novità contenute nello Statuto Unicam pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 63 del 17 marzo 2009. Con questa nuova carta statutaria l’Ateneo di Camerino risponde alle accuse che spesso l’opinione pubblica muove al sistema universitario italiano, dando un segnale forte di cambiamento e accogliendo nel documento gli auspici e le linee guida espresse da svariati anni dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Soddisfazione emerge dalle pa- role del Rettore Fulvio Esposito: “Il nuovo Statuto rende Unicam il primo Ateneo che ripensa profondamente il proprio modello di governance. Abbiamo raccolto le esigenze di un contesto normativo e socio-culturale che non si può più far finta di ignorare. Abbiamo lanciato forti segnali di cambiamento all’opinione pubblica affinché torni a scommettere sul futuro dell’università in quanto luogo attraverso il quale si costruisce il futuro del paese. Abbiamo voluto spazzare via in un colpo solo i capi d’accusa rivolti al sistema universitario e fare dell’avvenire degli studenti la nostra vera e unica missione. L’elaborazione di un nuovo Statuto faceva parte del programma del mio Rettorato e oggi sono molto felice di poter affermare che non potrò essere rieletto. Con questo Statuto si apre un terreno di sperimentazione per molti versi inesplorato. Sarà importante verificare la tenuta delle innovazioni sostanziali che sono state introdotte, una volta sottoposte alla prova delle sfide quotidiane che la società della conoscenza con ritmo incalzante impone”. Il nuovo Statuto è disponibile all’indirizzo http:/ /web.unicam.it/ateneo/organizzazione/statuto.asp Da parte del management della realtà fabrianese; compenso ridotto per il presidente Casoli Un vino di personalità Elica, rinuncia al bonus Nuova veste per gli spumanti Tor Dell’Elmo firmati Rocca dei Forti: una rinnovata e vigorosa identità per esaltare la linea di prodotti con cui il Gruppo Togni di Serra San Quirico si propone di continuare la tradizione vitivinicola marchigiana, soddisfacendo così le esigenze dei propri consumatori, sempre più preparati. Nella cornice del Sui Suite Club, al porto turistico di Ancona, protagonista lo Spumante di Verdicchio, prodotto di alta qualità che rappresenta la nuova punta di eccellenza dell’azienda stessa. A spiegare la filosofia del completo restyling della linea di spumanti i titolari Paolo e Paola Togni, i quali hanno posto l’accento sull’importanza di abbinare la qualità dei propri prodotti legandoli alla tradizione marchigiana, attraverso la promozione del comprensorio da cui nascono. “Accanto alla comunicazione del prodotto -ha affermato Paolo Togni- crediamo che si debba comunicare il territorio, perché le nostre radici ci legano a questa terra. Il cuore della nostra mission è valorizzare e far apprezzare le Marche nel mondo tramite l’eccellenza dei suoi frutti e il valore delle persone che li realizzano. Pertanto, gli investimenti maggiori della nostra azienda sono stati e saranno in modo particolare rivolti allo Spumante di Verdicchio”. Quest’ultimo è una spuma di fine grana e perlate persistente, come ha spiegato Gualberto Compagnucci, sommelier Campione d’Italia: “Gusto armonico, fragrante, uno spumante versatile, raffinato per tutte le stagioni. Un prodotto di grande personalità, ottimo come aperitivo e per accompagnare, con grande classe, carni bianche o piatti a base di pesce”. Importante, ha concluso Togni, presente all’incontro il direttore commerciale Italia, Bruno Alvisini, “il binomio qualitàprezzo dei nostri spumanti, con l’obiettivo di accompagnare le evoluzioni di un consumatore che negli anni si è dimostrato più attento e consapevole e per il quale il buon bere costituisce un modo di essere, una ricerca di gusti che lo rappresentano e lo appagano”. Martina Alliney Artigianato - Le Marche all’Emporio Mediterraneo di Cagliari Nei giorni scorsi le Marche hanno portato all’Emporio Mediterraneo di Cagliari il Marchio dell’Eccellenza Artigiana, con l’esposizione di manufatti di quattro lavorazioni attraverso la partecipazione di quattro artigiani titolari delle imprese. Hanno mostrato le proprie abilità l’Associazione culturale merletto a tombolo di Affida-settore tessile, Arte’ di Barbara Tomassini di Folignano-settore ceramica e decoro, la Congrega di Valeria David di Ancona-settore tessuti, Librare di Giuliani Stefania di Anconasettore rilegatura d’arte. Spazi espositivi per 14mila metri quadrati, 180 botteghe, 200 artigiani e altrettanti buyer provenienti da 19 Paesi. Questi i grandi numeri del primo “Emporio Mediterraneo”, la rassegna dedicata all’artigianato alla Fiera di Cagliari, dove è stato possibile ammirare una vetrina internazionale di manufatti artigianali e assistere a dimostrazioni dal vivo delle tecniche di lavorazione tipiche di differenti paesi e culture del Mediterraneo. Alla manifestazione hanno partecipato artigiani provenienti da 12 paesi del Mediterraneo (Spagna, Francia, Algeria, Marocco, Tunisia, Israele, Egitto, Libano, Giordania, Siria, Palestina, Turchia) e altri come Iran, Pakistan, Azerbaijan, Portogallo e Germania. Presente anche una nutrita rappresentanza della Sardegna e di altre regioni italiane. Gli artigiani sono stati invitati a mostrare le loro abilità in vari settori: ceramica, stucchi, mosaici, decorazione e restauro, lavorazione di metalli pregiati e altri materiali tra cui marmo, pietra, legno, vetro, tessitura, cestineria, coltelleria, lavorazione della pelle e molto altro. L’amministratore delegato di Elica Spa, Andrea Sasso, e il management, costituito dai dirigenti e dai manager di tutti i livelli aziendali, avendo preso coscienza della situazione economica difficile in cui versa il settore degli elettrodomestici, delle contingenze di mercato in cui si trova ad operare Elica e dei tagli di personale e di costi affrontati dalla società per il mantenimento della competitività aziendale, hanno ritenuto doveroso rinunciare al proprio “Management by objective” (Mbo) per l’anno 2009, quale personale contributo alla società. Perfettamente concorde con questa linea di pensiero l’iniziativa del presidente del Consiglio di amministrazione, Francesco Casoli, che ha ritenuto opportuno ridurre il suo compenso anche per l’anno 2009, come già avvenuto nel 2008, nel convincimento che in questa crisi globale ad essere premiati saranno le strategie di sviluppo basate su concretezza e sobrietà. “Il Gruppo Elica –riporta una nota dell’azienda fabrianese-, attivo nel mercato delle cappe da cucina ad uso domestico sin dagli anni ‘70, è oggi leader mondiale in termini di unità vendute. Vanta, inoltre, una posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie da riscaldamento a uso domestico. Con oltre 2.300 dipendenti e una produzione annua di circa 5 milioni di cappe, il Gruppo Elica ha una piattaforma produttiva articolata in dieci siti produttivi specializzati per tipi di lavorazione e di prodotto, sette dei quali in Italia, uno in Polonia, uno in Messico e uno in Germania. Esperienza trentennale nel settore, grande attenzione al design, ricerca- tezza dei materiali e tecnologie avanzate sono gli elementi che contraddistinguono Elica sul mercato e che hanno consentito all’azienda di rivoluzionare l’immagine tradizionale delle cappe da cucina: non più semplici accessori ma oggetti di design unico”. COMUNE DI ANCONA E’ indetta procedura aperta per l’aggiudicazione della fornitura di un sistema di varchi elettronici per il controllo accessi alle ZTL del centro storico e corsia preferenziale BUS di C.so Stamira. E’ prevista la facoltà di forniture complementari secondo quanto previsto dall’art. 57, c. 3, lett. b) del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. Importo complessivo della fornitura “CHIAVI IN MANO”: euro 348.100,00 compresi gli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso . La fornitura verrà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa secondo parametri dettagliatamente indicati negli atti di gara . Le offerte devono pervenire al Comune di Ancona – Archivio Protocollo – P.zza XXIV Maggio n.1 - 60100 Ancona entro e non oltre ore 12,00 del 11/05/2009. I requisiti e le modalità di partecipazione sono riportati nel bando di gara in pubblicazione sulla G.U.C.E. G.U.R.I. , all’Albo Pretorio, sul sito Internet www.comune.ancona.it e sul sito informatico del Ministero delle Infrastrutture. Il bando è stato trasmesso alla GUUE il 10/03/2009 e spedito alla G.U.R.I. il 16/03/2009. Il disciplinare di gara contenente norme integrative del bando, il capitolato speciale di appalto con allegato A e la modulistica di gara sono disponibili sul sito Internet del Comune di Ancona. Per informazioni contattare la U.O.C. Traffico: Tel. 071 222.3104 – 3108 fax 071 222.3103 ANCONA, 19/03/2009 IL DIRIGENTE SETTORE MOBILITA' E POLITICHE AMBIENTALI (Arch. G. Circelli) MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Missoni, due podi (oro e argento) Oro per la Gabric Sturani (800m.): “Soddisfatto di aver corso con i migliori della categoria” Gli Europei Master di Ancona sono andati in archivio con tante soddisfazioni, per chi vi ha partecipato, ma anche per chi ha organizzato la manifestazione, ottenendo, in entrambi le situazioni riscontri soddisfacenti. A livello di risultati, da sottolineare il doppio podio conquistato dallo stilista Ottavio Missioni, 88enne, oro nel giavellotto e argento nel peso. Come è da menzionare l’oro ottenuto nel giavellotto dall’ex atleta olimpica Gabre Gabric (’36 e ’48 le edizioni alle quali ha partecipato), 94 anni, che a fine gara ha ricordato i suoi esordi ad Ancona con Missioni: “In quegli anni ci incontrava- PAGINA 21 Euro Master, il bilancio Si sono chiusi nel migliore dei modi gli Europei master indoor di Ancona. La nazionale italiana è risultata seconda nel medagliere: 74 ori e 243 podi totali, ottenendo un risultato senza precedenti, se si pensa che il miglior bottino finora era stato quello del 2003 con 22 successi. Stavolta soltanto la Germania ha fatto meglio, con 110 primi posti e 281 medaglie. La manifestazione ha battuto ogni record, grazie ai suoi 2.872 iscritti (2.149 uomini e 723 donne), di cui 1.214 italiani, con in tutto 5.365 atleti-gara in cinque intense giornate. Hanno partecipato 39 Paesi e appena uno di questi (Cipro) non è riuscito ad ottenere medaglie. Sono stati battuti ben 20 primati mondiali, più uno eguagliato. Il Banca Marche Palas di Ancona che ha ospitato la settima edizione dei Campionati europei master indoor di atletica mo nella Riviera del Conero. Ora il mio sogno è di poter vedere i nipoti che gareggiano”. Da segnalare anche la partecipazione di Fabio Sturani, 51 anni, ex sindaco di Ancona e confermato presidente regionale del Coni, che si è impegnato negli 800 metri categoria Over50, con il tempo di 2’41’’, non riuscendo, purtroppo, ad ottenere la qualificazione alla finale. Per Sturani, comunque, una soddisfazione l’aver partecipato a questi Europei: “Correre a fianco dei migliori della categoria è stato emozionate. Mi è mancato il fiato ma sono arrivato a fine gara ed è già un bel successo”. Atletica, Banca Marche Palas – La settima edizione dei Campionati master indoor continentali in archivio con una serie di record, ma soprattutto a vincere sono stati i valori di questa disciplina Europei, un inno allo sport Circa tremila i partecipanti in rappresentanza di 39 nazioni ROBERTO I. ROSSI U n successo. Su tutti i fronti. La settima edizione dei Campionati europei master indoor di atletica andata in scena al Banca Marche Palas, ex Palaindoor, di Ancona, ha segnato un momento storico per lo sport dorico ma soprattutto regionale. Un evento consumato tra cinquemila partecipanti (atleti, tecnici e dirigenti delle 39 squadre nazionali presenti), oltre al pubblico che sin dal primo giorno ha seguito con il massimo interesse le numerose gare, di alto livello agonistico, dall’alba al tramonto inoltrato. Partecipazione, adrenalina, vittorie, sconfitte, gioie, delusioni, record, medaglie, podi, inni nazionali, ma anche rapporti interpersonali e amicizie nati proprio nell’ambito dell’Europeo Master, hanno scandito l’Europeo dorico. Un bilancio positivo. Anzi di più. Perché i campionati Master, ovvero quelli riservati agli Over 35, fino a superare la soglia delle novanta primavere, hanno espresso al pubblico presente, oltre a quello radiofonico, televisivo e internettiano, importanti e fondamentali valori della fi- losofia sportiva. In pista e sulle varie pedane si sono alternati e messi in discussione atleti il cui personale riscontro temporale, dettato dalle rispettive c a r t a d’identità, non ha minimamente pesato sulle prestazioni, tutte di spesso- Ottavio Missoni, 87 anni, ha gareggiato nel giavellotto e nel peso tro, raccontate nel corso di una serata, organizzata dal Panathlon international club di Ancona alla vigilia dei Master europei, con al centro del dibattito il tema “Conoscere il proprio corpo e i propri limiti: star bene vivere bene con lo sport”. A margine della conviviale, una notizia legata al mondo delle sette note: molto probabilmente il Panathlon internatonal club di Ancona a breve si doterà di un proprio inno, che vedrà la partecipazione della nota ed affermata cantante anconetana Roberta Faccani, voce solista del complesso Matia Bazar, la quale collaborerà nella preparazione della musica e dei testi, difficilmente, però, sarà lei a cantarlo, per via degli accordi discografici con il suo gruppo musicale di appartenenza. Incontro al Teatro Sperimentale, il 19 aprile, organizzato dall’Associazione Il Vecchio Faro Storie e ricordi dorici Un gruppo di atleti master alla partenza di una gara di velocità re. Se poi si considerano le ulteriori difficoltà di ordine salutistico che alcuni di questi campioni, non più in erba, sono stati chiamati a superare, allora s’intuisce e si recepisce la grandezza dei personaggi che con le loro performance hanno deliziato chi li hanno seguiti dalla tribuna del Banca Marche Palas. Uno su tutti, Silvano Pierucci, 82 anni, re- sto per dire che grazie alla pratica sportiva, alla determinazione, alla grinta ed agli stimoli del partecipare a tali competizioni, la vita mi si è allungata, rispetto alle previsioni postesami”. Dunque, storie d’elevata umanità, ma anche di grande coraggio e di incredibile determinazione nell’affrontare certe malattie, che possono togliere la vita da un momento all’al- canatese: “Circa dieci anni fa a seguito di improvvisi giramenti di testa mi venne diagnosticato un tumore maligno al sangue, che per mia fortuna rimase dormiente; nonostante la malattia, la settimana successiva all’esito degli esami medici decisi di partecipare, qui all’allora Palaindoor, ai Campionati italiani master, vincendo la gara di salto in alto. Que- Scherma, boxe, calcio, pallacanestro, ciclismo, canottaggio… praticamente quasi tutti gli sport meno il salto con gli sci e il cricket (in Ancona se giugava a cirulì). E lo sport sarà il tema del prossimo incontro organizzato dall’Associazione Il Vecchio Faro, che con questo appuntamento prosegue la sua attività di ricerca sulla storia e la società anconetane. Una ricerca che ancora una volta vuole far conoscere uno dei tanti aspetti della città di Ancona che nel tempo si sono presentati alla storia con il carattere degli anconetani. Voluto dal presidente dell’Associazione, don Paolo Sconocchini e da Francesco Nagni, anima del Vecchio Faro, l’incontro si terrà ad Ancona domenica 19 aprile, al Teatro Sperimentale, alle ore 16.30. L’incontro sarà introdotto da Paola Bellini, coordinatrice del Parco del Cardeto, che rappresenterà la Prima Circoscrizione, patrocinatrice dell’iniziativa. Il pubblico partecipante potrà vedere un’insieme di immagini ed ascoltare ricordi verbali, scelti da Sandro Censi, responsabile dell’Archivio fotografico della Città di Ancona, che ha curato la ricerca storica. Una ricerca che consentirà di osservare anche immagini sconosciute di molte discipline sportive che hanno fatto la storia dello sport anconetano. A presentare la serata sarà Carlo Ceccati, la voce del Vecchio Faro, che racconterà aneddoti ed episodi, che molti ancora ricordano, sui personaggi e sulle vicende sportive anconetane. Tempi eroici quando frequentare una disciplina sportiva significava fare una sana attività fisica, stare meno per strada a “girandulò” e in qualche occasione trovare anche qualcosa di sostanzioso da mettere sotto i denti. Tanti di quei ragazzi sono diventati famosi in Italia e nel mondo nelle varie discipline. Pittori, Giacomelli, Consolati nella boxe, Pugnaloni nel ciclismo, Lattanzi nel motociclismo, Rossini olimpionico nel tiro a piattello, i fratelli Sisti nel canottaggio, Panzone, Marinari nel calcio e tanti altri. Si potranno riscoprire i luoghi in cui questi sportivi praticavano la scherma, la ginnastica e la boxe che si svolgevano nei teatri prima e nei cinema poi, mentre il calcio negli spazi aperti fuori delle mura cittadine e nelle piazze d’armi militari. Quello del Vecchio Faro sarà un racconto che parlerà di persone che praticarono l’attività sportiva da quando se ne ha memoria sino al dopoguerra. Maria Camagli Ancarani e Peppe Bartolacci racconteranno le storie di questi personaggi attraverso i brani che il dialetto anconetano ci ha lasciato fortunatamente a loro ricordo. Il Vecchio Faro, nel corso della serata consegnerà al pugile anconetano Massimo Consolati, campione italiano superleggeri nel 1966, una targa ricordo. Sarà un gesto con il quale si vuole premiare tutti gli sportivi anconetani che hanno dato con il loro impegno lustro alla loro città. PAGINA 22 MARCHEdomani 8 APRILE 2009 Tarcisio Pacetti: “Una grande opportunità per il Panathlon” Marche domani, da questo numero, ospita la rubrica “I fantastici panathleti del Club di Ancona”, con interviste ai soci. “Ringrazio in particolar modo il direttore Alceo Moretti e il figlio Giorgio –afferma Tarcisio Pacetti, presidente del Panathlon international club di Ancona- per l’opportunità che ci viene data, a seguito dell’idea lanciata dal giornalista di questa testata, Roberto I. Rossi, nel far conoscere ai lettori i nostri iscritti, le cui vite sono state scandite da momenti particolari, sia sportivi che di vita vissuta nei più disparati ambienti lavorativi”. Parte la rubrica “I fantastici panathleti del Club di Ancona”, primo ospite Aurelio Nordio, motociclismo e giornalismo le sue due più grandi passioni Il curriculum Dalla Loren a Vale Rossi Aurelio Nordio, nato il 27 ottobre 1922 ad Ancona. Esperienza lavorativa: direttore Centri di assistenza del Ministero di Assistenza post-bellica di Venezia; 1950/60-Ragioniere di Prefettura al Commissariato del Governo per la Regione Trentino Alto Adige (Ministero dell’Interno), con il compito di ispezionare e controllare tutti gli Enti sovvenzionati dallo Stato; 1948-giornalista pubblicista; 1960 assunto alla Rai in qualità di cineoperatore del telegiornale alla sede di Potenza; 1963- trasferito alla sede Rai di Ancona; corrispondente Nbc, Cbs News di New York, Fox Movietone e Agi; collaboratore dei settimanali Sud e Settimana illustrata, della Gazzetta dello Sport per gli sport invernali; negli ultimi due anni di servizio alla Rai di Ancona è stato promosso al Servizio produzione con la qualifica di funzionario direttivo A–Coordinatore della produzione radiotelevisiva. Collocato in pensione nel 1982 con medaglia d’oro di benemerenza Rai. Attivita’ sportiva. Giugno 1951 - Brescia – 1a Mille Km vespistica; 1952 - Brescia – 500 Km Innocenti (giro Piemonte – Lombardia); 1952 - Brescia – 3a Mille Km vespistica: 1951/52/53 - Bolzano – Velocità in salita “Bolzano-Mendola”; 1952/53 Trento – Velocità in salita “Trento-Bondone”; 1952 - Bolzano – Rally delle Dolomiti dei 5 Passi Alpini. Ha partecipato inoltre a numerose gare di “regolarità” interregionali e nazionali, Audax, Gimkane. Giocatore di tennis 3a categoria; giocatore di pallanuoto Wasserbal Bozen in serie C e B; partecipazione vari campionati italiani di nuoto. Attivita’ dirigenziale. Consigliere nazionale Fim per il biennio 1954/1955; consigliere federale per il biennio 1977/1978; consigliere federale per il quadriennio 1993/1996; presidente Gruppo commissari di gara dal 1984 al 1988; commissario sportivo internazionale; direttore di gara internazionale; direttore di gara internazionale motocross; coordinatore dal 1985 al 1992 del Gruppo ufficiali gara Fmi; membro giunta esecutiva Ccs–Fmi; docente al Centro tecnico federale e direttore dei corsi; vicepresidente per due legislature del Panathlon international di Ancona; nel 1982 ha diretto la prova mondiale di Motocross 500 ad Apiro. Ha ideato e organizzato la Motoconcentrazione invernale di Monte Catria e numerose manifestazioni di carattere sperimentale (gimkane sul ghiaccio, motosciatorie, motoraid abbinati a gare di pesca, skj joring, motovacanze raid notturni come la 500 km “Dalle Dolomiti all’Adriatico” e la “Bolzano-Sasso Marconi”. PAOLO PAPILI A ffabile e delicato, Aurelio Nordio ci apre la porta della sua casa e del… cassetto della memoria. Perché 87 anni raccontano molto, specie se sono densi di ricordi e di emozioni. Giornalista di prima linea, con una grande passione per il motociclismo, cui ha dedicato la sua esperienza e le sue conoscenze. Nordio, una vita nello sport e nel giornalismo… “Sì, una vita che mi ha portato a togliermi molteplici soddisfazioni. Nel giornalismo sono stati tanti i riconoscimenti, come non menzionare la medaglia d’oro per i quarant’anni di attività dal presidente dell’ordine D’Ettorre”. Si sente più personaggio sportivo o giornalista? “Come le dicevo, in entrambi settori ho avuto enormi soddisfazioni, ma con convinzione rispondo personaggio sportivo, per una passione sfrenata per i motori”. Da dove parte questa passione? “Nasce nel 1949 al Moto Club di Bolzano dove c’era un grande amore per i motori e per i fuoristrada, ma soprattutto per le gare di gran fondo, in particolare le Mille chilometri. Quella volta si correva con scooter, vespe e lambrette, non avendo possibilità finanziarie molto elevate”. Poi la scelta della moto in particolare. “E’ stata quella definitiva, dopo aver praticato diverse discipline sportive a tutti i livelli, senza comunque ottenere risultati importanti. Con le due ruote mi sono piazzato diverse volte nelle grandi velocità in sa- lita e nelle gare di gran fondo. Non ho mai corso per vincere, l’ho fatto solo per passione”. La parte che le è riuscita meglio è stata quella di organizzare centinaia di eventi… “Sì, l’attività che mi ha dato più soddisfazione è stata quella di direttore di gara e organizzatore di manifestazioni importanti. In particolare, ricordo con piacere quella del 6 gennaio 1949: un evento che ancora non era stato ideato da nessuno e che è stato subito ben accolto dalla Federazione motociclistica italiana. Il percorso prevedeva la partenza da Prato Lisarco (Bolzano) con l’arrivo all’Alpe di Susi”. Segue il motociclismo attuale? “Sì, con piacere ho seguito la crescita di Valentino Rossi, un campione inarrivabile che sarebbe bello veder vincere con una moto italiana. I miti erano Agostini e Pasolini, ma lui gli ha superati senza ombra di dubbio. Ricordo con piacere anche Graziano (papà di Valentino, ndr.), bravo corridore ma molto stravagante, forse anche più del figlio. Pensi che da piccolo ai tempi della scuola si divertiva a girare con una gallina al guinzaglio”. E’ stato l’anno anche di un altro talento: Simoncelli. “Grande simpatia per il capelluto romagnolo, che conosco dalle interviste radiofoniche come persona simpatica ed intelligente. Carattere estroverso, dà fiducia ed è modesto. Come stile è una sorpresa perché prima della vittoria non avevo avuto modo di seguirlo costantemente, quindi non avevo ammirato le sue qualità”. Anche nel mondo del giornalismo tante soddisfazioni. “Ho iniziato a Venezia nell’immediato dopoguerra, con una attività giornalistica poco seguita: cronista mondano. Mostre, rassegne, cinema, eventi musicali. Tanta esperienza in una città d’elite. Collaboravo anche con il settimanale Sud “Andai a Bolzano a collaborare con il Gazzettino delle Dolomiti, lavorando soprattutto con l’Agenzia giornalistica Italia”. E la Rai? “Non c’era possibilità di entrare come giornalista, ma il direttore dell’epoca mi diede In alto, Aurelio Nordio nella sua casa di Ancona; a lato, mentre presenta il concorso nazionale “Il gentiluomo della strada” con Sophia Loren; sotto, durante una cerimonia con l’allora campione in erba Valentino Rossi di Roma, che fra le tante cose mi ha permesso di partecipare alle prime edizioni del concorso Miss Italia come inviato a Cortina d’Ampezzo”. Le sorprese dovevano ancora arrivare però… “Beh, presentare con Sophia Loren è stato il massimo. Era il concorso nazionale “Il gentiluomo della strada”. Andavamo in onda all’ora del telegiornale, trasmettevamo dall’Hotel Bristol di Merano, che tempi…”. E dopo che cosa accadde? la possibilità ugualmente d’entrare, proponendomi un altro ruolo. Andai a Roma e dopo un corso di sei mesi venni abilitato con il ruolo di cineoperatore. Venni spedito in Alto Adige con la promessa di essere richiamato al più presto”. Furono di parola? “La chiamata arrivò presto, mi mandarono a Potenza, una piazza tranquilla, forse troppo. Restai due anni continuando a collaborare con Roma”. Questa collaborazione le permise di fare ottimi servizi. “Non posso dimenticare quando fui inviato a Siena per fare l’intervista esclusiva al professor Sabin, che fu l’inventore del siero contro la poliomelite. Restai tre giorni nell’istituto Sclavo per assistere a tutta la preparazione”. Essere in una città povera di notizie è stata una fortuna… “Dovevo trovare i servizi anche quando non c’erano e molto spesso, visto che a Roma non c’era molto personale, ho avuto modo di mettermi in luce. Non solo l’intervista a Sabin, anche la malattia di Papa Giovanni con il successivo funerale mi ha visto protagonista, tanto da meritarmi il trasferimento”. Poi l’arrivo ad Ancona… “Arrivai nel ‘63 e non me ne andai più. Città bellissima”. Un periodo non bellissimo per i fatti di cronaca nera. “La bomba al cinema fece scalpore, ma anche l’alluvione. Come redazione Rai venimmo criticati per le qualità delle immagini trasmesse, ma la paura colpì anche noi”. Gli scoop più curiosi? “Ad Urbino vennero rubati quadri. Quadri preziosissimi che in seguito furono ritrovati. Per riprenderli dovetti firmare un documento sotto la mia responsabilità. Però la storia più bizzarra è un’altra…”. Dica… “Mi occupai dell’uccisore di Maria Goretti. Era ormai morente ed era rinchiuso in un monastero del Maceratese. Il direttore Biagio Agnes volle per forza un filmato che raffigurasse il ravvedimento dell’omicida. Dopo mille peripezie riuscimmo a registrare il momento che più ci interessava. Quando morì, dopo due ore il filmato andò in onda”. Per concludere, non possiamo non parlare del Panathlon… “Sono stato per quattro anni vicepresidente, è un’organizzazione di carattere sportivo e culturale. Ci sono stati dei periodi di grande popolarità, altri di flessione. Con l’avvento di Tarciso Pacetti è ritornato l’entusiasmo. Tra i nuovi soci entrati, si distinguono numerose donne”. Motociclismo – Quinta prova del mondiale Superbike in Spagna, dove il pilota osimano, in sella ad una Kawasaki-PSG1, proverà a conquistare la Superpole Matteo Baiocco pronto per Valencia Quest’anno il Campionato del Mondo Superbike torna a vedere al via un pilota marchigiano. Dopo le gesta indimenticabili dello jesino Giancarlo Falappa che nei primi anni Novanta è stato protagonista di primo piano, sono stati diversi i piloti della nostra regione che hanno calcato il palcoscenico iridato delle maximoto derivate dalla serie, come il dorico Piergiorgio Bontempi o il pesarese Mauro Sanchini, che troviamo quest’anno come voce ‘tecnica’ delle dirette televisive su La7. Anche lo jesino Alex Polita ha fatto la sua comparsa nel 2007, e quest’anno doveva tornare protagonista della categoria, ma un’incredibile stop al suo programma a venti giorni dall’avvio del campionato, per carenza di budget del suo team Ducati-Sterilgarda, ha lasciato solo il debuttante osimano Matteo Baiocco a difendere i colori marchigiani in Superbike. Per Polita sembra aperta solo la porta del Civ (Campionato italiano velocità), dove probabilMatteo Baiocco (15) con la Kawasaki -PSG1 mente correrà nella Superstock 1.000. Baiocco, gran protagonista della categoria Superstock 1.000, con un titolo iridato sfiorato nel 2007, ha iniziato il suo apprendistato con le due corse extra-europee che si sono svolte a Phillip Island, in Australia, ed a Losail, in Qatar, in sella alla nuova Kawasaki ZX10R del team PSG1. La squadra sammarinese, diretta da Pierguido Pagani, ha grande esperienza in Superbike, dove milita dal 2003, ricoprendo anche il ruolo di team ufficiale Kawasaki, e dove ha schierato assi come Chili, Walker, Nieto, Laconi, Tamada e il marchigiano Sanchini. Purtroppo, però, questo 2009 è iniziato in ritardo ‘tecnico’ con l’impossibilità di testare a dovere i mezzi prima dell’inizio del campionato: solo un breve assaggio sulla pista pugliese di Binetto per Baiocco e il compagno di team, il biellese Ayrton Badovini, non è stato sufficiente per affrontare l’impegnativo cammino della serie che prevede 14 appuntamenti e 28 gare, da qui a fine ottobre in Portogallo, con altre due gare extraeuropee negli Stati Uniti e in Sudafrica. L’avvio australiano e il secondo appuntamento in Qatar sono stati difficili come previsto. Badovini si è infortu- nato ad un piede a Phillip Island, non potendo prendere il via, e in Qatar ha accusato un doppio ritiro per motivi tecnici. Matteo “Baiox” Baiocco ha invece cercato di percorrere più chilometri possibili per conoscere a fondo il mezzo e testare le varie soluzioni tecni- Alex Polita (53) con la Ducati-Sterilgarda che in vista del ritorno in Europa, dove dal 5 aprile a Valencia, in Spagna, inizierà la serie di gare dove si cercheranno prestazioni e risultati. Baiocco ha concluso tre delle quattro gare, con un 24°, un 19° e un 22° posto, oltre a un ritiro per problemi alle sospensioni, ma dalla prossima occasione pilota e squadra inizieranno a puntare alla qualificazione per la Superpole del sabato (che disputano i primi venti delle prove) e successivamente cercare un piazzamento in zona punti. Il campionato schiera una trentina di concorrenti, e sette case (Yamaha, Honda, Kawasaki, Suzuki, Ducati, Aprilia e Bmw) che rendono la categoria spettacolare, ancora più di come è sempre stata e vivace anche per la caratura dei protagonisti. Le prime gare hanno visto svettare tra i migliori la rivelazione americana Ben Spies (Yamaha), il romano Max Biaggi, con la debuttante Aprilia, e il giapponese Noriyuki Haga, che ha ereditato la Ducati campione del mondo di Troy Bayliss, che guida la classifica dopo i primi due round. Giuseppe Saluzzi MARCHEdomani 8 APRILE 2009 PAGINA 23 Calcio, serie B: risultati, classifica e prossimo turno Risultati 33a giornata: Rimini-Ascoli lun.; Sassuolo-Avellino rinv.; Pisa-Bari 0-1; Ancona-Empoli 1-2; BresciaLivorno 2-2; Grosseto-Mantova 1-1; Cittadella-Modena 4-0; Parma-Piacenza 1-1; Vicenza-Salernitana 2-0; AlbinoleffeTreviso 2-0; Frosinone-Triestina 2-2. Classifica: Bari punti 63; Parma 59; Livorno 54; Brescia, Albinoleffe 51; Sassuolo, Empoli 50; Triestina 49; Grosseto 46; Piacenza 44; Vicenza, Pisa 42; Ancona 41; Ascoli, Rimini 40; Cittadella, Frosinone, Mantova 38; Salernitana 36; Modena 32; Treviso 30; Avellino 28. Prossimo turno, 34a giornata: Mantova-Albinoleffe; Avellino-Ancona; Piacenza-Brescia; Modena-Grosseto; Bari-Parma; Ascoli-Pisa, Triestina-Rimini; Cittadella-Sassuolo; Salernitana-Treviso; Livorno-Vicenza. Il commento Fair play da premiare con il cartellino verde Sarà un mercato con pochi soldi, scambi e ingaggi più bassi e minori investimenti delle società. E’ il pensiero che ci accomuna ad Adriano Galliani. “Nelle parole dell’a.d. rossonero -ha commentato Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus- c’è il buonsenso. In Italia fare calcio è più complicato che in altri paesi”. Inoltre: “Le regole come il monte stipendi ci vogliono, ma devono far parte del Dna di ogni dirigente di società”. Un modo di pensare e di concepire il calcio moderno, del terzo millennio, inappuntabile per chi basa la propria filosofia sportiva su valori seri, puri, che si ritagliano alla perfezione sulle necessità e sulle esigenze delle persone nell’ottica di un vivere equo e giustamente proporzionato in base ai titoli, alle referenze, alle caratteristiche personali e caratteriali di ognuno di noi. E i nostri pensieri, suggerimenti e indicazioni da applicare al mondo del calcio rientrano in questa filosofia, che punta sul giusto compenso ai calciatori, partendo dall’istituzione del salary cup, che alla fine degli anni Ottanta ha salvato dal fallimento la Nba, il campionato professionistico americano di basket. Il tetto ai compensi dei campioni statunitensi ha centrato gli obiettivi pensati e ricercati: salvare dal fallimento tutte le società, permettendo alle star della palla a spicchi di guadagnare di più attraverso le sponsorizzazioni. Allora, se tale intervento ha evitato l’implosione della Nba, perché non attivarlo anche nel nostro, dorato, mondo del calcio? A sostenere tale ipotesi è anche un certo Rino ‘ringhio’ Gattuso, giocatore del Milan:”Tagli all’ingaggio? Milan, parliamone. Se mi verrà chiesto qualche sacrificio, sono disposto a sedermi ad un tavolo e a discuterne. Se tutto il mondo si ridimensionerà, dovremo farlo anche noi”. Un segnale positivo da uno dei campioni del calcio, nella speranza che tale modo di pensare si estenda a macchia d’olio tra tutti i protagonisti del calcio. Infine, segnaliamo l’istituzione, oltre che del cartellino arancione, a metà strada tra quello giallo e quello rosso, come già scritto e motivato nei numeri scorsi di Marche domani, di quello… verde, premiando le gesta di fair play che ogni tanto si vedono sui rettangoli di gioco. Rob. I. Ros. Calcio, serie B – Dopo la sconfitta al Del Conero contro l’Empoli, la classifica dei dorici è tornata ad essere a rischio. La squadra deve trovare coraggio, giocando a viso aperto Ancona, reagire ad Avellino PAOLO PAPILI S ognavamo il terzo risultato utile consecutivo (l’ultima volta accadde ad ottobre) ed invece al “Del Conero” a far festa è stato l’Empoli di Silvio Baldini (1-2). Ora è attesa la dovuta reazione nella gara esterna di Avellino per rimpinguare una classifica ancora a rischio. Contro l’Empoli è stato compiuto un passo indietro rispetto alle ultime due partite. Nell’infrasettimanale con la Salernitana, pur soffrendo, era arrivata una vittoria importante, a scapito di una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Per non parlare, poi, del capolavoro di Livorno. Già, Livorno. Una piazza che evoca da sempre piacevoli ricordi, ma questa volta proprio nessuno poteva immaginare un exploit come quello compiuto dall’Ancona. In svantaggio di due reti dopo solo 16 minuti, i ragazzi di Monaco hanno effettuato un’autentica impresa, andando ad imporsi addirittura per 3-2! Come spiegare questa impresa targata ancora una volta Mastronunzio? Semplice, si è deciso di giocare a viso aperto e l’ingresso di Eusepi ha contribuito notevolmente. Peccato che Monaco continui a non vederlo e continui a gettarlo nella mischia solo a partita in corso. Visto il buon momento del ragazzo e visto che ultimamente il giocatore vede la porta (sua la rete della staffa contro l‘Empoli) perché non schierarlo da subito? Probabilmente si sarebbe divertito di più Silvestrini (ancora una volta presente allo stadio). L’imprenditore marchigiano è sempre alla finestra, ma i soci veneto-milanesi come la pensano? Alessandro Fassina (referente principale terzo tempo che controlla al 59,99 per cento il pac- chetto azionario dell’Ancona) è tornato a farsi sentire: “Pagheremo tutto e non ci saranno penalizzazioni, abbiamo sempre onorato i nostri impegni e lo faremo anche stavolta, evitando penalizzazioni”, aveva dichiarato l‘imprenditore veneto. L’Ancona doveva rispettare due scadenze fondamentali: dimostrare alla Deloite e Touche (società di revisione che opera per conto della Lega) di aver provveduto alla liquidazione di tutti gli stipendi del 2008, novembre e dicembre. Petocchi? L’amministratore delegato, nei giorni scorsi c‘è riuscito, ha pagato le due mensilità scoperte, proponendo anche il famoso piano di rientro che aveva già illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi l’inverno scorso. In che cosa consiste? Il manager milanese ha diviso la società in più rami d’azienda, con un settore tecnico-sportivo, uno immobiliare e uno legato al marketing. La Terzo Tempo Srl ha comprato il ramo di azienda relativo al marketing, versando i 500 mila euro necessari per sopravvivere ed evitare ripercus- sioni da parte della Lega. Rimane il forte dubbio se esista davvero la volontà da parte dei soci veneto-milanesi di volersi disimpegnare dell’Ancona. Chiaro è che questa operazione (fortemente voluta) in chiave di cessione futura potrebbe portare in cassa circa 2 milioni di euro. Quindi i 500 mila euro sarebbero una sorta di anticipo della “Terzo Tempo” sulla futura cessione del ramo di azienda. I soci di minoranza, Sergio Schiavoni e Claudio Vignoni, andrebbero invece ad investire sul ramo di azienda dedicato alle infrastrutture, con il preciso obiettivo di costruire un centro sportivo, che potrebbe sorgere dinnanzi lo stadio, rispolverando così il progetto ideato dall’ingegnere Vladimiro Muti, che in passato si era occupato della questione. A fronte di queste operazioni, siamo sicuri che gli equilibri all’interno della società non cambieranno? Petocchi lo esclude, anche se sono sempre più concrete le voci di un nuovo ingresso: un imprenditore di nazionalità canadese. Pallavolo – Autorevole quarto posto per il team falconarese al campionato italiano Under 14 vinto dalla Sisley Treviso Volley Game da primato Conquistare il quarto posto nella Boy League, il campionato nazionale Under 14 di volley maschile, è un risultato esaltante se ad ottenerlo è una società dilettantistica che opera esclusivamente per la valorizzazione del settore giovanile. A tenere testa a squadre del calibro e del potenziale, soprattutto economico, della Sisley Treviso, che ha conquistato il titolo tricolore di categoria, è stata la Volley Game, società costola della Dinamis Falconara, nata lo scorso ottobre. Una realtà che conta qualcosa come 130 ragazzini che partecipano a campionati riservati ai nati dagli anni 1991 al 1998. Ad incrementare il valore del quarto posto della Volley Game, presieduta da Luca Clementi, il regolamento della Boy League che prevede la partecipazione delle formazioni Under 14 di tutte le squadre di serie A e di quelle delle società che pur non avendo un team nella massima serie lavorano solo con i giovani. Da segnalare che nel cammino che ha portato alla conquista del quarto posto, la Volley Game, ha battuto, tra le altre, sto nella Boy League, è Jenny Fabrizi. Un coach inserito in una società che punta sull’insegnamento dei valori umani, ponendo sotto i riflettori tutti gli aspetti sociali in grado di trasmettere modi ed atteggiamenti di vita coerenLa formazione del Volley Game Falconara. Da sinistra, in alto, in piedi: ti con l’essere Francesco Sarti, Nicolò Vincioni, Alessandro Bolognini, Tommaso corretti con il Federici, Luca Ammoscato, Simone Clementi, Cristian Dubbini; in basso, in prossimo. Dunpiedi: Roberto Burtoli (direttore sportivo), Nicola Scandali, Alessandro que: socializzaPolonara, Iacopo Furia, Matteo Stefanelli, Francesco Concetti, Massimo re, fare gruppo, Concetti (direttore tecnico) imparare a convivere con i propri coetanei in squadre del calibro di Milano. testimonianza della validità del situazioni positive e negative (nel Falconara, anno dopo anno, conmodus operandi delle società dicaso di condivisione di sconfittinua dunque a sfornare futuri lettantistiche falconaresi. Nello te). Obiettivi importanti quelli da campioni: Emanuele Birarelli, specifico, la Volley Game, può centrare per la Volley Game, che, Dore Della Lunga (questi due contare sulle professionalità del in questi giorni, sta organizzanatleti si sono laureati campioni direttore tecnico Massimo do due eventi sportivi in vista d’Italia con l’Itas Trento) e SaConcetti, e di un team di nove della prossima estate: un torneo muele Papi, atleta che ha vestiallenatori, uno per ogni squadra di beach volley, sulla spiaggia di to la maglia della nazionale itapartecipante ai vari campionati di Falconara, e un torneo in piazza liana vincendo di tutto di più: categoria. A guidare la squadra al centro della città. campionati mondiali, world leadell’Under 14 della Volley Game gue, medaglie olimpiche... Ciò a che ha conquistato il quarto poR.I.R. Scacchi – Dopo la vittoria nel terzo girone di A1, ora in lizza per il titolo tricolore La 16a edizione, gara per il Campionato italiano Asa Ancona nel Master Rally Adriatico a Numana Un bel successo per l’Asa-Accademia scacchistica Ancona, sezione del Crua-Circolo ricreativo universitario Ancona, sponsorizzata da Banca Marche, che ha vinto il terzo girone di A1 del Campionato italiano di scacchi a squadre, conquistando la serie “Master”. Per intenderci, la serie Master rappresenta l’eccellenza dello scacchismo italiano: vi partecipano soltanto le sei migliori squadre d’Italia, le quali si contenderanno il titolo di campione nazionale. Questo importante risultato per lo scacchismo marchigiano è maturato a fine marzo, nel torneo che ha visto confrontarsi le squadre di A1 del centro Italia, che si è svolto ad Ancona. L’Asa ha maturato la vittoria con sicurezza. La classifica finale vede il Dorico Ancona al secondo posto, Bologna al terzo, Nereto al quarto, Firenze e Lucca rispettivamente quinta e sesta, entrambe retrocesse in serie A2, a dimostrazione della estrema competitività del girone. L’Asa è composta dal responsabile Pietro Alessandrini, dal capitano Maurizio Foglia; alla prima scacchiera, lo sloveno Dusko Pavasovic, con un’ottima prestazione di 4 punti su 5, imbattuto avendo pattato una splendida partita contro il fuoriclasse Vallejo Pons. Alla seconda scacchiera, Piero Bontempi di Ancona, che ha dato un importante contributo, in particolare vincendo la sua partita all’ultimo turno contro Bologna; in terza e quarta scacchiera, Mario Lanzani (già campione italiano), Alessio de Santis, Matteo Rotoni, che hanno dimostrato solidità finendo imbattuti; infine Maurizio Diotallevi e Flavio Borgiani, che pur non avendo giocato hanno contribuito sotto il profilo della tenuta psicologica e dello spirito di squadra. Sabato 4 aprile si svolgerà la 16a edizione del Rally Adriatico, che ha riconquistato la validità per il Campionato italiano rally. La manifestazione, diretta dal Prs Group di Oriano Agostini, ha cambiato il quartier generale. Da Senigallia per l’edizione 2008, questa volta si scenderà fino a Numana, e sul porto turistico si svolgeranno le operazioni principali della gara. Questo il programma. Giovedì 2 aprile: ricognizioni del tracciato di gara; venerdi 3 aprile: verifiche sportive e tecniche; sabato 3 aprile: avvio della gara, con un percorso totale di 450 km, che si svilupperà nell’entroterra anconetano-maceratese; 12 le Prove speciali su terra per un totale di 122 km. Durante la gara, il parco assistenza sarà situato nel parcheggio antistante lo Stadio del Conero ad Ancona. Tutti i migliori piloti rally italiani saranno al via, assieme a quelli marchigiani. Ci saranno Andrea Navarra (Subaru) già quattro volte vincitore, Franco Cunico (Mitsubishi), Paolo Andreucci (Peugeot), i piloti Fiat-Abarth Luca Rossetti ed Umberto Scandola, Renato Travaglia e tanti altri. Giu. Sal. PAGINA 24 MARCHEdomani 8 APRILE 2009