Più forti della crisi - Confindustria Pesaro Urbino

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Più forti della crisi - Confindustria Pesaro Urbino
domani
ALCEO MORETTI DIRETTORE
Periodico di Cultura - Economia
Informazione - Politica - Sport
Anno XXIV - N. 6 - APRILE 2009
Spedizione in A.P. 70%
Filiale di Ancona
Pubblicità non superiore al 50%
Distribuzione gratuita
E-mail: [email protected]
[email protected]
Speciale economia
PATRIZIA
CASAGRANDE
Parliamo di politica
Mantenere risultati
di rilievo nonostante
la particolare
congiuntura. Ecco
alcuni casi
imprenditoriali: come si
affina la virtù in tempi
di difficoltà
A tu per tu con:
• SILVANA AMATI
• FRANCO CAPPONI
• GUIDO CASTELLI
• LUCIANA SBARBATI
L’Agenda:
ANTONIO DI PIETRO NEL CAPOLUOGO
PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
NEL TERRITORIO MARCHIGIANO
Più forti della crisi
Interviste con:
Egisto Alessandrini, Silvio Baldassarri, Enrico Bracalente,
Giampaolo Giampaoli, Enrico Loccioni, Valter Scavolini,
Sergio Schiavoni
ANDREA UGOLINI
Cultura
Ancona,
“Il profumo
della città”:
presentato il
libro al Ridotto delle Muse
Palazzo
Ducale:
sarà
aperta al
pubblico il
4 aprile la
mostra-evento dedicata agli anni
giovanili dell’artista
Raffaello e Urbino: un binomio ad arte
Sport
• Atletica - Europei Master:
un inno allo sport
• Calcio, serie B - Ancona: ora
la riscossa ad Avellino
• Motociclismo - Superbike:
Matteo Baiocco
pronto per Valencia
• Panathlon International
Club Ancona - Incontro
con Aurelio Nordio
PAGINA
2
MORETTI – Buonasera cari amici, mia ospite è
la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, che ha un trascorso politico molto interessante: appassionata di
politica fin da giovanissima -si iscrive al Partito comunista italiano-, comincia
il suo impegno nelle istituzioni come consigliere al
Comune di Senigallia, dove
la triade Casagrande …
CASAGRANDE
–
…Angeloni, Amati…
MORETTI – (rivolto ai
telespettatori) …Patrizia
Casagrande, Luana Angeloni –oggi sindaco di Seni-
MARCHEdomani
CASAGRANDE – Nella
Giunta Giancarli ho avuto
responsabilità importanti,
sia nel primo mandato che
nel secondo; tra le deleghe
che mi sono state affidate ci
sono quelle ai Lavori pubblici, all’Urbanistica, all’Ambiente, e devo dire che
grazie a queste esperienze
oggi sono un po’ più serena
nell’affrontare anche alcune
tematiche che sono cruciali.
MORETTI – E’ stata
un’esperienza interessante,
sia per i vari assessorati
che per la loro durata, perché i tuoi assessorati sono
durati parecchi anni…
CASAGRANDE – …sì,
tutto il primo mandato e tutto il secondo senza interruzione, quindi mi è stato consentito di portare a termine
progetti e programmi che
erano non solo di mandato,
ma che rilanciavano anche
rispetto ad oggettive esigenze che a mano a mano si incontravano. Quindi un lungo, bel periodo.
MORETTI – Tu hai
creato il tuo governo, hai
tenuto per te alcune deleghe; perché adesso hai no-
penso alla sinistra radicale,
penso al Movimento dei repubblicani europei -che è
entrato nel Pd, poi ne è uscito-, penso all’Italia dei valori che si è presentata come
Udeur – Italia dei valori.
Quindi un quadro che non
lasciava molta tranquillità
nell’individuare subito tutti
gli 8 assessori che sono comunque l’obiettivo in continuità con ciò che è stato
negli ultimi 10-12 dodici
anni, obiettivo ancora da
raggiungere, perché questa
fase politica secondo me non
è ancora finita.
MORETTI – Hai parlato di difficoltà di allora, ma
anche oggi…
CASAGRANDE – …appunto, tant’è che abbiamo
nominato il settimo assessore, ma non ancora l’ottavo;
ci vuole ancora un po’ di
tempo.
MORETTI – Situazioni
di grande disagio sta creando la crisi economica che
ha investito tutto il paese –
così come tutti i paesi dell’Europa- e che sta causando contraccolpi anche nelle Marche, dove per fortu-
8 APRILE 2009
credo sia fonte di garanzia
per tutte le operazioni che
abbiamo in corso...
MORETTI – …questo è
un buon segno…
CASAGRANDE – … né
abbiamo distratto fondi per
pagare gli stipendi ai cassaintegrati: abbiamo semplicemente anticipato e stiamo
ancora anticipando gli stipendi per l’azienda Antonio
Merloni, che avrebbe registrato un vuoto di almeno 3
o 4 mesi nei confronti dei
propri dipendenti. Questa
anticipazione -quindi non è
un’erogazione, non è una
dazione- è stata resa possibile da un accordo fatto con
tutte le parti -sindacali, i
commissari straordinari dell’azienda e l’Inps-: la Provincia anticipa appunto i
fondi che coprono l’importo dovuto ai dipendenti, ma
poi questi fondi torneranno
alla Provincia; è una partita
di giro che ci consente di
mantenere tutti gli investimenti.
MORETTI – Già il fatto che siate in grado di anticipare è significativo della vostra buona salute…
PATRIZIA CASAGRANDE
“L’importanza di
mettere a sistema”
gallia- e Silvana Amati
sono tre forze imbattibili,
ineguagliabili. Allora, Casagrande è stata prima
consigliere comunale, poi
provinciale; dopo qualche
anno è diventata assessore
alla Provincia di Ancona e
a mano a mano ha avuto
incarichi sempre più importanti fino a che, nel
2007, con una votazione
oserei dire trionfale –perché il punteggio è stato
notevolissimo-, è stata eletta al primo turno presidente della Provincia, rinnovando così la posizione della professoressa Saracinelli…
CASAGRANDE - … sì,
la prima donna alla guida di
questo Ente…
MORETTI- … due donne alla presidenza della
Provincia di Ancona. Per
prepararmi a questa trasmissione, ho riguardato
l’intervista che ti feci un
anno fa: la cosa che mi
piacque molto, e che voglio
ricordare perché fa parte
del tuo stile, sono i ringraziamenti che rivolgesti al
presidente Giancarli -un
personaggio che io, tra
l’altro, ho in grande stima, per come ti aveva lasciato la Provincia. Adesso
sono già due anni che sei tu
al comando; come ti trovi?
CASAGRANDE – Io mi
trovo bene, nel senso che
faccio una cosa che mi piace moltissimo, di cui ovviamente sento tutta la responsabilità, ma che mi appassiona per il legame forte
stretto con questo territorio
negli anni in cui ho avuto
incarichi importanti, come
ricordavi tu, nella Giunta
Giancarli.
MORETTI – Hai fatto
una bella esperienza, eh?
minato il settimo assessore, Antonio Gitto -che oltretutto è un politico serio,
di valore, eccetera-, perché?
na abbiamo un governo
guidato da Spacca: mi dicono i miei amici a Bruxelles che è riuscito ad avere
aiuti da tutte le parti per
CASAGRANDE – …sì,
perché la nostra cassa ci ha
consentito appunto di farlo.
MORETTI – Questo è
molto importante...
Superare la frammentazione. Per spendere meglio le
risorse e alzare la qualità dell’intervento. Da due anni
alla presidenza della Provincia di Ancona, Patrizia
Casagrande traccia sotto i riflettori degli “Incontri” di
Alceo Moretti un primo bilancio. “Il successo maggiore?
Aver creato le condizioni per tessere una vera rete tra i
Comuni”. Un significativo esempio nel Sistema turistico
locale unico, che coinvolge tutte le 49 municipalità
dell’area vasta provinciale e che mira alla promozione
integrata di turismo, ambiente e cultura. Preciso legame
tra progettazione culturale e territorio, esaltando il senso
di comunità, in Cohabitat, “il filone con cui abbiamo
proposto una linea di intervento che già nel nome dà il
senso della coabitazione, della circolazione delle idee,
dello stare insieme
CASAGRANDE – Nel
momento dell’insediamento
eravamo nella fase più acuta dell’antipolitica; anche il
tasso di assenteismo –alle
urne non si era recato circa
il 10 per cento degli elettori- indicava un disagio rispetto ad una grande frammentazione dei partiti ed
anche ad una grande scomposizione che era in corso.
Non dimentichiamoci che
eravamo in mezzo al congresso di trasformazione che
portava la Margherita e i Ds
a formare il Pd, e che nel
frattempo si erano mosse alcune ostilità all’interno di
altri partiti, la cui scomposizione non è ancora finita:
dare sostegno alle varie categorie. Per quello che ti riguarda, ho notato una cosa
che mi ha molto colpito: (in
tono scherzoso) ma tu guidi una provincia molto ricca? Parlo dell’organizzazione provinciale… Dico
così (spiega, rivolto ai telespettatori) perché la Provincia di Ancona ha preso
un provvedimento, intervenendo in aiuto dei cassaintegrati in attesa degli stipendi (si riferisce all’anticipo di cassa integrazione
per gli operai della A. Merloni, ndr.).
CASAGRANDE – La
nostra Provincia, intanto, ha
un bilancio solido e questo
CASAGRANDE – … e
poi secondo me era doveroso, soprattutto se consideriamo che eravamo a novembre, dicembre, in prossimità
delle feste natalizie, e che
quindi questo provvedimento consentiva alle famiglie
non solo di far fronte alle
spese di fine anno, ma anche di essere un po’ più serene rispetto a quello che era
il periodo stesso.
MORETTI – Approfondiamo l’argomento della
crisi: come vedi questa situazione nostra, regionale?
Sono stati predisposti, sia
da voi che dalla Regione,
provvedimenti adeguati
per riparare allo stato di
disagio?
CASAGRANDE – Noi
abbiamo fatto tutto ciò che
era nelle nostre possibilità,
ciascuno per la propria parte, e da questo punto di vista non nego che la Regione
ha fatto la parte più importante e la sta ancora facendo. Per quello che ci riguarda, noi abbiamo intanto approvato il bilancio di previsione il 18 dicembre scorso,
il che ci ha consentito di non
mera di commercio un fondo di garanzia che aiuta la
piccola e media impresa quindi non solo la parte del
fabrianese-; abbiamo inoltre
concordato altre misure che
sono in aiuto e che sono in
corso, fra l’altro -notizia
proprio di questi giorni-,
mettendo 500 mila euro di
fondi europei per il distretto della montagna e 500 mila
euro per il distretto del mare.
In questi due distretti stia-
andare all’esercizio provvisorio, ma di mettere subito
tutti gli investimenti sul
mercato, quindi di avviare
tutte le procedure per le
gare, per gli appalti che sono
in corso e che certamente
danno un grande contributo. Abbiamo istituito insieme alla Regione e alla Ca-
mo facendo un’operazione
nuova, innovativa, incisiva
-concertata con le aziende,
con il sindacato e soprattutto con i centri per l’impiego-, per la formazione al lavoro, l’occupabilità, trovando anche nuove vie in cui
incanalare questi fondi per
la formazione, per l’innova-
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
zione, per la tecnologia.
Riassumendo, si tratta di
una miriade di misure che
dovrebbero lasciar prevedere un periodo meno critico
per questo nostro territorio.
MORETTI – Questo dà
il senso della vitalità della
tua presidenza, e credo che
se ne siano accorti tutti.
Tra le varie iniziative che
hai avviato, ce n’è una di
concerto con la Provincia
di Pesaro e Urbino.
CASAGRANDE – Sì,
l’abbiamo presentata giusto
ieri. Nell’anno europeo dell’innovazione, della creatività, con la Provincia di Pesaro e Urbino abbiamo firmato un protocollo d’intesa
che interviene a favore dei
giovani, facendo partire da
subito alcuni corsi che io
chiamo non più di formazione, ma di apprendimento, per
mettere i giovani in condizione di maggior competitività sul territorio, formati rispetto ad alcuni temi che i
ragazzi ci hanno suggerito
o le università o, anche in
questo caso, varie categorie.
La cosa che ci ha fatto più
piacere è che nella presen-
problema rispetto alla scelta che poi è stata fatta: ho
condiviso con il presidente
Spacca le ragioni di non attardarci ulteriormente su
questa scelta, per non ingessare le attività del porto e
non pregiudicarne anche
l’operatività. Sarebbe stato
imperdonabile che, rispetto
ad una scelta che poteva
essere fatta in fretta e con
tanti benefici, ci fossimo attardati dietro ad una pregiudiziale solo politica.
MORETTI – Tra le tante cose che è riuscito a fare
Spacca, c’è stato adesso
questo accordo con il governo centrale per le infrastrutture. Come hai giudicato questa operazione?
CASAGRANDE – L’ho
giudicata notevole, importante, e spero che si avviino
subito tutte le procedure,
perché i benefici che trarremo da queste opere siano
subito visibili: ne abbiamo
molto bisogno. Sono opere
che da una parte risolvono
problemi infrastrutturali ormai vecchissimi, mettendoci intanto in condizione di
creare occupazione.
che non dimentica il passato, da cui, come ho visto in
molti episodi, attrai anche
forza per il futuro. Hai ricordato la scomparsa di un
uomo molto importante,
Claudio Venanzi.
CASAGRANDE – Sì;
sono due anni che è scomparso, ma, se si può dire,
sembra un’eternità. In questi giorni l’ho ricordato spessissimo anche rispetto al dibattito politico che c’è su
Ancona: chissà che cosa
avrebbe pensato, che cosa
avrebbe detto Claudio Venanzi… Io non sono stata
sempre in sintonia con lui,
lo voglio dire francamente,
ma questo non mi ha impedito di stimarne tutta la
grandezza del pensiero e
anche l’onestà intellettuale
con cui ha sempre dibattuto
i temi a lui cari. Penso con
quanta forza aveva sostenuto il Partito democratico e
mi domando che cosa direbbe ora; Claudio ha vissuto
uno spazio politico molto
importante nella sua città,
ma anche nella nostra Provincia, dove è stato assessore.
Approvazione del bilancio preventivo il 18 dicembre
scorso, tre mesi prima rispetto alla scadenza, per mettere
a disposizione le risorse al più presto in un periodo che
si preannunciava di grandi difficoltà. E’ stata una delle
prime misure anticrisi della Provincia di Ancona. Tra i
provvedimenti assunti, l’anticipazione della cassa
integrazione per gli operai dell’A. Merloni. E
l’istituzione, insieme alla Regione e alla Camera di
commercio, di un fondo di garanzia che aiuta la piccola
e media impresa. “Operazione incisiva ai fini
dell’occupabilità, quella che vede destinati alla
formazione 500 mila euro di fondi europei per il distretto
della montagna e altrettanti per quello del mare”. E in
favore dei giovani e di una loro maggiore competitività
sul mercato del lavoro, il protocollo d’intesa siglato con
la Provincia di Pesaro e Urbino nell’anno europeo
della creatività e dell’innovazione
tazione di ieri questa condivisione, rispetto alla proposta, ha trovato non solo la
risposta, ma anche fattori
aggiuntivi che ci metteranno in condizione fra venti
giorni di partire con il progetto.
MORETTI – Trovo bellissimo questo accordo con
Ucchielli, con cui tra l’altro, mi dicono, normalmente non è che siano molto
facili questi accordi...
CASAGRANDE – ...io
devo dire che con Ucchielli
abbiamo già un altro accordo firmato l’anno scorso insieme alle nostre due università -la Politecnica delle
Marche e quella di Urbino, alla Camera di commercio
di Ancona e quella di Pesaro, sempre per sviluppare innovazione, tecnologia; un
accordo che poggia moltissimo sulla cantieristica.
Quindi con Ucchielli c’è un
buon rapporto, come con gli
altri presidenti, d’altra parte.
MORETTI – Invece
dove hai avuto parere contrario è riguardo al porto,
perchè non sei stata molto
d’accordo con la nomina di
Canepa.
CASAGRANDE – Diciamo che la nostra tradizione, la nostra realtà avrebbe
preteso, se posso dirlo, un
presidente dell’Autorità portuale locale, o perlomeno più
vicino a noi rispetto al territorio. Questo non è stato
possibile, ma io non ho assolutamente posto nessun
MORETTI – E’ notoria
la passione che hai per la
bicicletta, ma anche per la
cucina; il tuo risotto alla
zucca ha sempre successo?
CASAGRANDE
–
(Ride) Avrebbe sempre successo se io potessi dedicarmici di più; devo dire che
ho rinunciato a molte cose
che facevo prima, anche se
uno spazio per me, per la
mia famiglia, riesco a trovarlo e comunque lo cerco.
MORETTI – Come sta
andando la raccolta differenziata nella provincia di
Ancona?
CASAGRANDE – Sta
dando moltissime soddisfazioni…
MORETTI -… va bene?
CASAGRANDE - …assolutamente bene; nel Bacino 2, che è quello gestito dal
Cir 33 (Consorzio intercomunale Vallesina Misa,
ndr.) e in cui il Comune
capofila, diciamo così, è
Senigallia con Jesi, siamo a
risultati eccezionali che vanno dal 60-70 per cento; nel
Bacino 1, con capofila il
Comune di Ancona, abbiamo molti più problemi, legati anche al ritardo con cui
si è partiti, ma laddove si è
iniziato -penso ai 25mila
abitanti del Comune di Ancona-, siamo sulla stessa
percentuale dell’altro Bacino. Quindi, dove si inizia
con convinzione e non ci si
ferma alla prima difficoltà i
risultati arrivano.
MORETTI – Tu sei una
dirigente molto attenta e
MORETTI – (Rivolto ai
telespettatori) E’ difficile in
trenta minuti ricordare
l’attività di questa giovane
presidente, che veramente
sta toccando tutti i punti
importanti della vita del
nostro territorio. Come va
l’iniziativa che si chiama
Cohabitat? Di che cosa si
tratta?
CASAGRANDE – Cohabitat è il filone secondo il
quale abbiamo proposto una
linea di intervento al territorio per la nostra stagione
culturale, che dura dodici
mesi ovviamente. Coabitat
nel senso della multiculturalità, della coabitazione,
della circolazione delle idee,
dello stare insieme: sono arrivati 120 progetti -siamo al
secondo anno-, progetti di
grande qualità che mettono
insieme il territorio e che
possono dare un contributo
significativo alla sua crescita, perché io penso che proprio sulla cultura, sul turismo e sull’ambiente potranno poggiare molte delle
prossime iniziative del nostro territorio.
MORETTI – Dovremmo farlo; per fortuna adesso abbiamo in Regione un
assessore che mi sembra
molto attivo, che morda...
CASAGRANDE
–
…l’assessore Solazzi, sì,
certamente.
MORETTI – Ho notizie
anche da altre regioni di
grosse attività...
CASAGRANDE
–
…credo, se posso permet-
PAGINA
termi, che la svolta sia stata
nell’aver affidato all’assessore Solazzi le deleghe alla
Cultura e al Turismo insieme.
MORETTI – Indubbiamente.
CASAGRANDE – Credo
che questo sia strategico,
perché il turismo che trae
forza dal fattore culturale
porta con sé il valore della
tutela del paesaggio, una
cultura forte dei nostri beni
monumentali. Quindi, ripeto, ritengo che sia stato importante.
MORETTI – Non vorrei con questa domanda
impegnare la tua figura di
presidente della Provincia,
ma la tua figura di donna
politica: che cosa ne pensi
tu di questa situazione di
Ancona, che mi sembra
così frammentaria, litigiosa, antitetica?
CASAGRANDE – Diciamo che siamo ai preliminari di una nuova stagione
politica; i preliminari, come
al solito, servono per mettere a punto la macchina. Le
difficoltà che stiamo vivendo ad Ancona derivano anche da come si è interrotta
l’amministrazione Sturani,
quindi non era possibile
pensare che sarebbe filato
tutto liscio: un’amministrazione che si interrompe porta con sé un dibattito che
non è tra i più sereni; spero
che quella serenità venga
recuperata.
MORETTI – Questo mi
ricorda un intervento che
io feci in una data situazione, quattro anni fa, e che è
stato giudicato importante:
e cioè che purtroppo il nostro paese è un paese di
contro: tutti sono contro
tutti...
MORETTI – …si vede
che sei un’ottimista...
CASAGRANDE
–
…(ride) il successo maggiore credo sia stato quello di
aver costruito le condizioni
per fare la rete vera: noi siamo interlocutori della Regione, ma siamo coordinatori dei Comuni di questa
area vasta della Provincia...
MORETTI – …scusa la
parentesi: è difficile mettere insieme i Comuni per
le varie azioni?
CASAGRANDE – Diciamo che su alcuni argomenti ci siamo riusciti facilmente, su altri meno: i Comuni hanno una caratteristica di difesa della loro autonomia che a volte…
MORETTI – …poi i
campanili sono tanti, quindi metterli d’accordo tutti...
CASAGRANDE
–
…beh, con 49 Comuni non
è facile, però ci siamo riusciti, per esempio con il Sistema turistico unico, che è
diventato lo strumento con
il quale operiamo su tutto il
territorio, così come siamo
riusciti a fare del sistema del
trasporto pubblico locale un
sistema unico. Insomma, siamo riusciti a tessere quella
rete che era un po’ l’ambizione con cui siamo partiti:
meno frammentazione, il che
ci consente di spendere meglio le risorse e di alzare la
qualità dell’intervento. Ci
siamo riusciti anche con il
sistema di finanziamento del
programma culturale che è
Cohabitat, come ricordavamo; insomma, questa rete sta
palesandosi sempre di più.
Riguardo all’insuccesso…
MORETTI – …insuccesso o difficoltà...
CASAGRANDE – …di-
CASAGRANDE – …verissimo...
MORETTI – …governo
contro opposizione, partiti
contro partiti, dentro gli
stessi partiti… siamo veramente tutti contro...
CASAGRANDE – ..e
mai come oggi ne avremmo
così poco bisogno, se non
per niente…
MORETTI – …ed è difficile coordinare le varie
intelligenze...
CASAGRANDE – … sì,
e poi questa società è forse
diventata un po’ più egoista, meno solidale. Comunque diciamo che c’è un fattore preoccupante nell’essere contrari a tutto e a tutti,
ma anche che c’è una litigiosità che forse nel passato era più protetta dalle stanze dei partiti, meno visibile…
MORETTI – …senti, se
ti dovessi chiedere un bilancio della tua attività presidenziale, quali sono le difficoltà più notevoli che hai
incontrato e quali i maggiori successi?
CASAGRANDE – Io
comincerei dai successi…
ciamo che la difficoltà che
ancora ci stiamo portando
dietro riguarda la non compiuta condivisione sul sistema del ciclo completo dei
rifiuti, perché mentre da una
parte riusciamo a mantenere
alti la differenziata e il ciclo
completo attraverso l’impiantistica che abbiamo fatto dell’umido e che faremo del
secco, c’è una resistenza all’individuazione di questo
ciclo completo come una risorsa e non tutti sono partiti
per dare pari contributo; perseguire di più la differenziata significa abbandonare più
velocemente le discariche.
MORETTI – Nel piano
delle energie rinnovabili,
che cosa pensi del piano
dell’eolico?
CASAGRANDE – Io
penso bene, lo dico senza
ombra di dubbio. Ho avuto
la possibilità di vedere alcuni parchi, soprattutto dell’Andalusia: è vero che impattano un po’ dal punto di
vista ambientale, che fanno
un po’ rumore, però non possiamo dire di no a tutto. Se
vogliamo abbandonare alcune scelte che mal si concilia-
3
no con tanti punti di vista
che devono essere messi insieme, dobbiamo spingere
sulle rinnovabili. Quindi sì
anche all’eolico, non si può
dire di no.
MORETTI – Secondo
me questa è stata una trasmissione molto ricca di argomenti; cerco di rubare
come al solito un minuto
alla regia per dire che sei
riuscita a fare un piano perfino per le donne rifugiate…
CASAGRANDE – …sì,
questo l’abbiamo fatto con
due Comuni importanti, con
Monte San Vito e con Chiaravalle -due sindaci donna,
non a caso; qui non abbiamo sottolineato ancora la
questione, ma so che con te
me lo posso permettere-:
siamo riusciti a creare 15
posti letto per le donne maltrattate o colpite da violenza e all’interno dei centri
storici di questi due Comuni, non in un ghetto separato, distante.
MORETTI – Devo dire
che questo è molto bello.
CASAGRANDE – E
questo credo sia davvero
un segnale di grande collaborazione con il territorio.
MORETTI – A chiusura, un ricordo personale:
ho assistito una volta ad
una riunione del povero,
grande presidente Kennedy; c’era un gruppetto
che era isolato e una persona, candidamente, ne ha
chiesto il motivo al presidente. Lui gli ha risposto:
“Ricordati che la vittoria
ha tanti padri e che la
sconfitta è sola”. Quello
era un gruppetto che aveva perso in un’elezione,
questo per dire che in genere chi non ha fortuna è
messo in un angolino.
CASAGRANDE – Certamente.
MORETTI – Cara
presidente, grazie. Molti
complimenti per la tua attività, che dopo due anni
ha dimostrato di essere
un’attività molto positiva; continua così.
CASAGRANDE – Grazie.
MORETTI – Grazie ai
telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Intervista del
19 marzo 2009
PAGINA
4
Parliamo
di politica
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
INTERVISTA CON LA SENATRICE SILVANA AMATI, PD
Alle urne ad Ancona: “La decisione del Pd di prevedere primarie aperte è un segnale positivo forte”
Piano casa: “Utile una semplificazione, ma occorre agire in base a quanto contemplato dalla Costituzione”
“Rispetto delle regole”
ALESSANDRA PASCUCCI
Q
ual è la sua opinione sul cosiddetto Piano casa?
“Partiamo da una premessa: l ’ i n i z i a t i v a s u l
Piano casa ha come sempre il sapore dell’annuncio e poco di concreto,
uno stile che esercita
molto appeal sul presidente Berlusconi perché
crea consenso. Molti
proprietari
hanno
espresso un giudizio positivo, anche se oggi il
problema della casa è legato soprattutto a chi
non ce l’ha e, su questo
fronte, bisogna pensare a
un grande piano di rilancio dell’edilizia popolare che possa rispondere
alle esigenze di tanti giovani e anziani. Trovo
quindi condivisibile la
proposta di abbassare le
tasse che pagano i proprietari sugli affitti per
rimettere sul mercato alloggi attualmente sfitti.
Quanto alla possibilità di
incrementare le volumetrie della propria abitazione, ritengo che una
certa dose di liberalizza-
zione, una semplificazione, sia utile, ma occorre
agire nel rispetto delle
regole, soprattutto quel-
è stato rinviato ad una
proposta di legge, che
accolga anche le posizioni delle Regioni”.
Crisi: “Di fronte
ad una situazione
di difficoltà come
quella attuale deve
esserci la
mobilitazione di
tutti i livelli
istituzionali,
dando vita ad una
rete di interventi. Ritengo che il
governo regionale si sia mosso bene”
le contemplate dalla Costituzione. Berlusconi
intendeva legiferare attraverso un decreto su
una materia, l’urbanistica, che la riforma costituzionale del 2001 affida in buona parte alle
Regioni, ed è impossibile che il presidente del
Consiglio non lo sapesse. Ora, dopo un confronto con i presidenti delle
Giunte regionali, il tema
E sul pacchetto sicurezza?
“Faccio parte della
Commissione Difesa ed
ho seguito da vicino
l’argomento.
L’anno
scorso è stato disposto
l’utilizzo di 3mila militari nel controllo delle
città, ma il Governo deve
dare maggiori mezzi alle
forze di polizia, con un
incremento di uomini e
più alti finanziamenti per
farli lavorare al meglio,
svolgendo quelle che
sono le loro funzioni.
Non credo assolutamente nell’impiego dei cittadini per il controllo
del territorio”.
Come giudica la linea adottata dalla Regione Marche per fronteggiare la crisi?
“Rispetto alla crisi,
ritengo che il governo
regionale si sia mosso
bene, esercitando un impegno importante, anche
se la situazione economica è particolarmente
complicata e la Regione
non può farsi carico di
tutte le problematiche e
risolverle. Occorre dare
vita ad una rete di interventi e anche l’impegno
della Provincia di Ancona va in questa direzione: l’iniziativa di anticipare i fondi della cassa
integrazione per i lavoratori dell’A. Merloni è stata un segnale molto positivo. Sulla stessa linea si
inserisce l’iniziativa del
presidente della Giunta
regionale, Gian Mario
Spacca, di chiedere aiuto
al ministro dello Sviluppo economico Claudio
Scajola: le istituzioni devono lavorare per il bene
dei cittadini ed è importante che di fronte ad una
situazione di crisi come
quella che stiamo attraversando ci sia la mobilitazione di tutti i livelli
istituzionali”.
Ad Ancona le dimissioni di Fabio Sturani
hanno portato ad elezioni anticipate. Come ne
esce il Partito democratico?
“Credo che attraverso
scelta del candidato si rinsalda il legame con la politica, si riprende un percorso di vicinanza e raccordo. In campo ci sono diversi candidati, tutti qualificati e mi auguro che dalle primarie esca la candidatura più forte possibile:
è importante che il centrosinistra guidi il futuro della città, in sintonia con la
Provincia e la Regione,
dato che ci sono tanti pro-
Pacchetto sicurezza? Faccio
parte della Commissione
Difesa ed ho seguito da
vicino l’argomento. Sono le forze di
polizia che vanno dotate di mezzi
maggiori; non credo
assolutamente nell’impiego
dei cittadini per il controllo
del territorio
le primarie il Partito democratico abbia trovato la
risposta giusta all’interruzione anticipata della legislatura, che è inevitabilmente un vulnus, perché
viene interrotto un rapporto di fiducia con i cittadini. Coinvolgendoli nella
getti da portare a termine.
La decisione di prevedere
primarie aperte è un segnale positivo forte, specie
perché arriva dal capoluogo di regione, una città
dove ho lavorato e vissuto
per tanti anni, cui sono profondamente legata”.
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Parliamo
di politica
PAGINA
5
INTERVISTA CON IL CONSIGLIERE REGIONALE FRANCO CAPPONI, PDL
Elezioni Macerata: “Affrontiamo la campagna con l’aiuto del Governo centrale, che sta lavorando bene”
Infrastrutture: “Il nostro territorio compirà un salto di qualità, passando dagli ultimi ai primi posti in Italia”
“Serve una politica concreta”
ROBERTO RINALDI
S
tavolta, sono convinti nel suo entourage,
potrebbe essere la
volta buona. Ci riferiamo
alla candidatura del consigliere regionale Pdl, Franco Capponi, alla presidenza della Provincia di Macerata. Non si tratta del
primo esperimento; nella
precedente occasione, cinque anni fa, andò male.
Che cosa cambia ora
Capponi?
“Affrontiamo la campagna elettorale con l’aiuo di
un governo che sta lavorando bene e che ha dimostrato attenzione per i territori
maceratesi”.
Allude a Quadrilatero
e infrastrutture?
“Precisamente. Sono
partiti i lavori della direttissima Civitanova-Foligno.
Entro l’estate saranno avviati quelli dell’intervalliva
Muccia-Fabriano e di seguito gli altri che cambieranno il volto della dotazione stradale dell’area vasta.
Opere che si attendevano
da anni e che l’attuale presidente Silenzi ci sembra sia
riuscito a frenare, attraverso incredibili quanto ingiustificati ricorsi. Al termine
degli interventi messi in
campo dal governo Berlusconi, la provincia di Macerata sarà fra le prime
d’Italia, in quanto ad infrastrutture. Ora è fra le ulti-
grandi opere. Se doveste
vincere, la superstrada nella vallata del Potenza si
farà?
“Superstrada è un termine improprio per ciò che
abbiamo in mente di fare
noi. Pensiamo ad un sistema di varianti e di adegua-
“Sono partiti i
lavori della
CivitanovaFoligno. Entro
l’estate saranno
avviati quelli
dell’intervalliva
Muccia-Fabriano e
di seguito gli altri
che cambieranno il volto della
dotazione stradale dell’area vasta”
me. Il messaggio che lanceremo nelle prossime settimane è quello della politica del fare contro le inconcludenze dell’attuale
amministrazione provinciale”.
Rimaniamo in tema di
mento delle attuali sedi
stradali con un ampliamento e messa in sicurezza della viabilità secondaria. Un
intervento complesso, meno
invasivo e che può realizzarsi secondo stralci funzionali tenendo conto del
Convention Center Milano
firmato Montagna
L’impresa edile Costruzioni Montagna Srl di
Pesaro, insieme alla
Gia.Fi. Costruzioni di
Roma, si è aggiudicata
l’appalto per la realizzazione del Convention
Center al Portello di Milano. Il nuovo polo congressuale, che sarà il più
grande d’Europa, comprenderà 18mila posti a
sedere, un auditorium da
1.500 persone, una sala
plenaria da 4.500 posti, 73
sale modulari da 20 a 2mila
posti e 54mila metri quadrati espositivi a supporto.
Il progetto, firmato dall’ar-
Ospite:
chitetto Mario Bellini, prevede la rifunzionalizzazione dei padiglioni 5 e 6
della ‘vecchia’ Fiera di
Milano e la fusione con
l’attuale Mic-Milano convention center di via Gattamelata. Il progetto dell’architettura degli interni
è stato affidato a Pierluigi
Nicolin, già autore della ristrutturazione degli spazi
del Mic. “E’ un vanto per
la nostra azienda –ha affermato Marco Montagna,
il titolare della Costruzione Montagna Srl- e per il
sistema imprenditoriale
della nostra provincia”.
su
Beatrice
Garofoli
parliamo con una
giovane imprenditrice
budget della Provincia. Attingeremo anche dai fondi
ex-Anas”.
La Provincia, come
ente, non vive un momento di particolare popolarità…
“E’ perché in taluni casi,
com’è ad esempio quello di
Macerata, non fa quello per
cui è delegata. L’area vasta
non deve sovrapporsi a
quello che fanno Comune
o Regione. Le sue competenze riguardano alcune infrastrutture, la programmazione urbanistica, l’edilizia
scolastica, la formazione e
la vigilanza ambientale. E’
necessario che le sue risorse vengano concentrate in
questi settori e non come si
è fatto finora, disperdendole in operazioni spot che
non risolvono o in ambiti
in cui l’ente è concorrente
con altri”.
Che cosa cambierà in
caso di una vostra affermazione?
“Innanzitutto noi avremo l’appoggio di un governo nazionale che sta lavorando bene. Cambierà il tasso di correttezza istituzionale verso tutti i Comuni del
territorio controllato dalla
Provincia, di qualsiasi colore politico essi siano.
Panatta–Pininfarina:
una risposta alla crisi
In occasione della presentazione dell’ultima prestigiosa linea di macchine per il fitness marcate dal binomio Panatta-Pininfarina, il presidente della Regione
Marche, Gian Mario Spacca, ha tenuto a sottolineare
quanto investimenti di questo tipo siano importanti due
volte per il sistema produttivo marchigiano: “Prima di
tutto, le sinergie che scattano fra tecnologia e design
giovano ad elevare la qualità e la competitività del made
in Marche, cuore pulsante del made in Italy costituendo
la prima e migliore risposta alla crisi; poi, perché questo
tipo di collaborazione a cui bisogna augurare il più grande successo, testimonia quanto tali investimenti vengono
attratti proprio dalle Marche, che possono vantare non
solo un modello sano e forte di impresa, ma anche un
ambiente, un territorio e una coesione sociale come veri
punti di forza”. “E’ qui, e lo sanno in tutta Europa –ha
precisato Spacca- il miglior tessuto economico e modello
imprenditoriale per assicurare il proprio business, ma allo
stesso tempo per lavorare bene e con soddisfazione”.
Giovedi
2 aprile
ore 23,20
Domenica
5 aprile
ore 13,15
Esattamente il contrario di
quello che sta secondo noi
accadendo in questo momento con Silenzi”.
hanno respiro corto. E la
gente comincia ad accorgersene”.
Il nuovo tentativo di
Il Popolo della libertà?
E' un’importante scommessa,
per certi versi epocale.
In ogni modo, rappresenta
egregiamente la politica
per come la intendiamo noi
e per come la vorremmo
applicare
La campagna elettorale è cominciata da poco.
Quali sono le prime risposte che state riscontrando?
“Davvero molto positive. Anche oltre ogni nostra
più rosea aspettativa. Nei
primi appuntamenti organizzati, a parte il numero
degli intervenuti, mi hanno
colpito l’entusiasmo e la
volontà di cambiare un’amministrazione che ha governato male, pensando più
alla conservazione di se
stessa che a lavorare per
mettere mano alla concreta
soluzione dei problemi. Certe operazioni, rivolte quasi
esclusivamente ai media,
conquistare la Provincia
parte anche con una scommessa politica di rilievo
com’è indubbiamente il
Popolo della libertà. Un
ostacolo oppure uno stimolo in più?
“E’
un’importante
scommessa. Per certi versi
epocale. In ogni modo, rappresenta egregiamente la
politica per come la intendiamo noi e per come la
vorremmo applicare all’area
vasta maceratese. Una politica del fare, pragmatica,
che guardi alla sostanza dei
problemi per risolverli. Per
i nostri territori sarebbe
un’autentica rivoluzione”.
Porti: ripartiti i fondi
della Regione
La Regione Marche ha
ripartito i fondi 2009 destinati alla manutenzione dei
porti di competenza regionale. Sono cinque gli scali interessati: a Fano vanno 700
mila euro, a Senigallia altri
700 mila, a Numana 441
mila, a Civitanova Marche
500 mila, a Porto San Giorgio 70 mila. L’assegnazione
è avvenuta sulla base dei
progetti presentati dai Comuni che prevedono interventi
ordinari e straordinari, l’escavazione dei fondali, la messa
in sicurezza degli impianti, il
rafforzamento delle scogliere
e dei parabordi. “Il contribu-
to della Regione –evidenzia
l’assessore ai Porti, Lidio
Rocchi– garantisce la necessaria operatività alle strutture portuali interessate che costituiscono motori di sviluppo dell’economia locale,
specie quella legata all’attività peschereccia e turistica.
Oltre che con i contributi ordinari, l’ammodernamento
degli scali verrà perseguito
attraverso le risorse che verranno individuate con il nuovo Piano regionale dei porti
e con quelle liberate dal programma di dragaggio portuale, sottoscritto con il ministero dell’Ambiente”.
PAGINA
6
Parliamo
di politica
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
INTERVISTA CON LA SENATRICE LUCIANA SBARBATI, MRE
Elezioni: “Le affronteremo con il giusto spirito; sarà l’occasione per il rilancio dei nostri temi”
Federalismo: “Dubitiamo che quello che sta venendo alla luce abbia qualcosa a che fare con le idee dei nostri fondatori”
“L’Europa merita rispetto”
ROBERTO RINALDI
L
a senatrice Luciana
Sbarbati, eletta in Sardegna nelle file del
Partito democratico, ha mantenuto con orgoglio le proprie radici laiche e repubbliche, cercando di farle valere
anche nel nuovo soggetto
con alterne vicende. Gli ultimi eventi sembrano aver reso
difficile la vita alle posizioni
laiche in Parlamento, tanto
che il recente congresso del
Movimento dei repubblicani
europei pare aver sancito i
primi ma decisi passi verso
la riunificazione della casa
comune repubblicana.
E’ la strada giusta, senatrice?
“Il caso Englaro ha ampiamente dimostrato che le
istanze laiche rimangono ad
oggi senza rappresentanza
nell’emiciclo. Il riavvicinamento con i Repubblicani di
Nucara è stato reso possibile
anche dalle ultime scelte in
materia elettorale prese da Pd
e Pdl, che tendono a marginalizzare i piccoli partiti e
l’area laica”.
Allude allo sbarramento al 4 per cento per le Eu-
ropee?
“Propriamente. Si tratta
dell’ennesimo tentativo di rastrellare nel serbatoio dei
350mila voti. Una soglia
che di per sé appare difficile da superare. E’ evidente che nell’approvare que-
“All’attuale,
silenziosa
maggioranza manca
una cinghia di
trasmissione delle
proprie istanze nei
centri decisionali.
Il nuovo corso
repubblicano
potrà
rappresentare un’alternativa”
consensi dei partiti non allineati con i due grandi soggetti di centrodestra e centrosinistra. Un’operazione scopertamente opportunista che,
tra l’altro, tradisce lo spirito
del sistema elettorale continentale, il quale garantisce la rappresentanza attraverso un sistema proporzionale puro. Aggiungo che
per eleggere un parlamentare europeo ci vogliono
sta legge prevalgono gli interessi pressanti di partito”.
Per lei che mantiene
alto il vessillo laico, sono
tempi duri questi…
“Durissimi. Fin dalla
fondazione del Pd ho cercato di far prevalere le posizioni laiche e liberali sui temi
del fine vita, sulle scelte individuali e sui temi della famiglia. Purtroppo senza successo. E non è che nel Pdl le
cose vadano meglio. La subalternità di tutta la classe
politica al Vaticano è chiara
e si manifesta di continuo.
Mai come oggi le istanze
laiche non trovano sufficiente sponda fra gli scranni del
Parlamento”.
Eppure, storicamente
avevano garantito grandi
maggioranze. Vedi i casi
dell’aborto e del divorzio…
“Questo perché il nostro
è un paese fondamentalmente laico. All’attuale, silenziosa maggioranza manca
una cinghia di trasmissione
delle proprie istanze nei centri decisionali. Il nuovo corso repubblicano potrà forse
rappresentare un’alternativa,
che ha dalla sua una lunga
tradizione nella storia”.
A proposito di tradizioni, quella federalista vi appartiene di diritto. Come
vedete la legge sul tema in
questi giorni in approvazione?
“Con antesignani come
Cattaneo e Mazzini non possiamo certo dire che il federalismo non ci piaccia. Dubitiamo, però, che quello che
sta venendo alla luce ora abbia qualcosa a che vedere
con le nobili idee dei nostri
fondatori. E’ chiaro che è ancora troppo presto per poter
giudicare, ma l’impressione
è che si tratti di una manovra legata all’elettorato della Lega, senza, per ora, i numeri e un impianto solido che
contemperi l’efficienza delle amministrazioni locali
migliori con la solidarietà
verso quelle che non ce la
conda delle diverse realtà
cercheremo di presentare la
migliore classe dirigente possibile, attingendo alla nostra
base. Lo faremo, ovviamente, anche con le altre forze
laiche che non temono di affrontare questo momento difficile per le istanze liberal-
Lo sbarramento del
4 per cento previsto per
le Europee è un’operazione
scopertamente opportunista, che,
tra l’altro, tradisce lo spirito
del sistema elettorale continentale,
il quale garantisce la
rappresentanza attraverso un
sistema proporzionale puro
fanno. Aggiungo che si mantengono gli inaccettabili privilegi di Regioni e Autonomie locali a statuto speciale,
che, dopo tutti questi anni,
non hanno più alcuna ragione di essere”.
Le prossime Amministrative ed Europee saranno occasione per il rilancio
dei vostri temi?
“Dei nostri temi e del nostro soggetto politico. A se-
democratiche. Affronteremo,
inoltre, le Europee con il giusto spirito, dando loro l’importanza che meritano. Non
come accade spesso in Italia
dove le tornate elettorali
continentali sono un modo
per contarsi o per dare una
sistemazione politica a figure politiche che in patria
non hanno trovato altro loco.
I temi europei meritano rispetto”.
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Parliamo
di politica
PAGINA
7
INTERVISTA CON IL CONSIGLIERE REGIONALE GUIDO CASTELLI, PDL
Costituzione Pdl: “Può risultare il primo partito della regione. Le amministrative importante test”
Sulle ronde: “Attuare politiche di prevenzione se si vuole evitare il ricorso a forme di cooperazione civica”
“Sicurezza: emergenza sociale”
ALESSANDRA PASCUCCI
C
ome viene vissuta nelle Marche la costi
tuzione del nuovo
partito del Popolo della libertà?
“Con grande entusiasmo,
anche in relazione alla possibilità concreta di lanciare
la sfida nel 2010, perché il
Pdl può risultare il primo
partito della regione. Le amministrative sono un primo
importante test anche se poi
ogni elezione è una storia a
sé”.
Crede che ci sia, nella
nostra regione, un eccessivo
personalismo
dei referenti politici dei due
partiti, che rischia di creare frizioni tra le due anime?
“Che le individualità abbiano per certi versi preso il
sopravvento sulle organizzazioni è un dato che riguarda
tutti i partiti in Italia, sono
però convinto che il senso di
responsabilità della classe dirigente del Pdl consenta di
esprimere comunque la massima capacità propositiva del
nuovo movimento. Quanto
alle quote di rappresentanza
all’interno degli organismi
direttivi, rappresentano un
meccanismo che progressivamente deve essere superato nell’interesse del nuovo
partito: l’automatismo matematico non rappresenta certo il miglior criterio di selezione della classe dirigente.
Sono convinto che un parti-
va puntato l’attenzione sulla crisi dell’Ascolano e sulla necessità che il Governo
intervenisse per le infrastrutture. Si sta muovendo
qualcosa?
“E’ stato firmato l’Atto
aggiuntivo all’Intesa generale quadro sulle infrastrutture
“Quote di
rappresentanza
all’interno degli
organismi direttivi:
meccanismo da
superare
nell’interesse del
nuovo partito;
l’automatismo
matematico non è
il miglior criterio di selezione”
to per durare a lungo, al di là
del tramonto del leader, deve
essere democratico. Per il momento, però, era inevitabile
che anche la nomina dei nuovi coordinatori unici fosse
ispirata a criteri verticistici”.
Nei mesi scorsi lei ave-
tra il Governo e la Regione
Marche. La prima stesura
dell’accordo l’ho trovata inadeguata alle esigenze del sud
delle Marche. Successivamente, con la proposta di
emendamento, avanzata anche grazie all’intervento del-
l’onorevole Carlo Ciccioli
presso il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli,
si è mitigato il carattere anconacentrico di una programmazione infrastrutturale che risente di antichi retaggi che penalizzano il Piceno. Quanto all’economia,
abbiamo ottenuto discreti interventi a margine di quelli
per Fabriano, che sono stati
estesi anche all’Ascolano.
Tuttavia, anche nelle Marche, come recita il detto, ‘tra
il dire e il fare…’, nel senso
che gli interventi vengono
annunciati ma non concretamente attuati. Di conseguenza, il giudizio sulla politica
industriale delle Marche necessariamente potrà essere
espresso quando se ne potrà
constatare l’effettiva realizzazione”.
Quali sono, secondo lei,
i risultati più importanti del
governo Berlusconi rispetto alla crisi? E quelli della
Regione Marche?
“Il Governo ha mostrato
una sensibilità e un’attenzione fortissime rispetto alle esigenze del territorio marchigiano. Ora, evidentemente,
dobbiamo richiamare alla
mente il vecchio adagio ‘aiutati che il cielo ti aiuta’. Anche in questo caso, tuttavia,
non possiamo esimerci dal
commentare negativamente
la filosofia con la quale la
Regione ha promosso l’utilizzo dei fondi Fas per le aree
controllo del territorio. Che
cosa ne pensa?
“La sicurezza, subito
dopo il lavoro, rappresenta
la maggiore e più radicale
Economia: abbiamo
ottenuto discreti interventi
a margine di quelli
per Fabriano, che sono stati
estesi all’Ascolano.
Il giudizio sulla politica
industriale delle Marche potrà
essere espresso quando se
ne potrà constatare
l’effettiva realizzazione
sottoutilizzate, ossia gli aiuti
di Stato ammessi e consentiti dall’Ue: rispetto alle esigenze delle aree che presentano un più marcato declino
industriale, appaiono secondo noi delinearsi logiche più
vicine alla gestione politica
del consenso regionale, basti
pensare al milione di euro destinato alla comunicazione
istituzionale della Regione”.
Negli ultimi tempi, anche nelle Marche, si sta discutendo dell’attivazione
delle ronde, o meglio di iniziative di volontari per il
emergenza sociale. Bisogna
attuare politiche marcate di
prevenzione per evitare che
si renda necessario il ricorso
a queste forme di cooperazione civica per la difesa del
territorio, rispetto alle quali,
comunque, non nutro alcun
pregiudizio ideologico. Ad
esempio, anche gli anziani
possono coadiuvare le forze
dell’ordine e la polizia municipale nella gestione partecipata della sicurezza in
punti sensibili della città,
come scuole, asili, edifici
pubblici in genere”.
PUBBLICITA’ ELETTORALE
In relazione alle consultazioni elettorali del 6 e 7 giugno 2009, vista la legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003, il Gruppo Alceo Moretti
Comunicazione ha previsto spazi destinati alla pubblicità elettorale sulla testata
Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai messaggi politici per le elezioni del 6 e 7 giugno 2009
Ai sensi della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6 novembre 2003 si precisa che:
a) i messaggi politici saranno accettati e pubblicati fino al 9 aprile 2008;
b) viene garantita a tutti i soggetti interessati (partiti, movimenti politici ecc.) la parità nell’accesso agli spazi per messaggi politici elettorali;
c) Fermo il generale divieto di slogan denigratori, di prospettazioni informative false e di tecniche di suggestione, il messaggio politico elettorale è ammesso
nelle forme elencate al comma 2 dell’articolo 7 della legge n. 28 del 22 febbraio 2000.
Inoltre ogni messaggio politico elettorale dovrà recare:
1) l’indicazione del soggetto politico committente; 2) la dicitura “messaggio politico elettorale”.
Tariffe in Euro, Iva esclusa valide per le pubblicazioni per tutto il periodo interessato
Formato
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NOTE
Si accettano sia avvisi in bianco e nero che in
quadricromia. Non sono previsti sconti di quantità.
Sono escluse commissioni di agenzia. E’ previsto
esclusivamente il pagamento anticipato nelle
forme: per contanti, assegni bancari, assegni
circolari.
Date utili per la programmazione:
Marche domani
fascicolo n.
Termine prenotazione spazi
e consegna materiali
Data di
pubblicazione
7
8 aprile
15 aprile
8
22 aprile
29 aprile
9
7 maggio
13 maggio
10
21 maggio
27 maggio
Domicilio eletto per eventuali consultazioni
del codice di autoregolamentazione:
Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.L. Corso
Mazzini, 64 - 60121 Ancona
Concessione PPubblicità:
ubblicità:
Tel. 071/205115 – Fax 071/53082 [email protected]
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8
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
L’onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, ad Ancona,
per l’avvio della campagna elettorale nel territorio marchigiano
A partire dal 2 aprile; firmato un
protocollo d’intesa in Regione
“Favorire le professionalità”
Anticipo Cig
dalle banche
DONATELLA MANCINI
A
poco più di due mesi
dalle elezioni amministrative che coinvolgeranno le province marchigiane e in particolare il capoluogo regionale, l’onorevole Antonio Di Pietro, Italia dei valori, ha animato il dibattito politico nel corso di una conferenza stampa svoltasi, di recente, nella sede dell’Idv di
Ancona. I recenti successi elettorali hanno posto l’Idv all’attenzione dei cittadini come una
delle maggiori novità nell’ambito politico sia nazionale che
marchigiano, inoltre, Lega
Nord a parte, si presenta come
l’unico partito deciso a mantenere inalterata la propria identità. “L’Italia dei valori, che ha
dimostrato di saper fare opposizione, si assume –ha esordito
Di Pietro– la responsabilità di
trovare alleati nella necessità di
raggiungere un punto d’incontro tra tutti coloro i quali hanno compreso che il governo attuale sta facendo danni sia all’economia che alla democrazia. Berlusconi enuncia spot,
come nel caso del piano casa e
del condono per il rientro dei
capitali dall’estero”. Di Pietro
ha dichiarato la disponibilità
del suo partito ad allearsi con
il Pd per le elezioni del Comune di Ancona, ma attende di
conoscere sia il candidato a sin-
daco che il programma; altra
conditio sine qua non per siglare l’alleanza, la discontinuità rispetto all’Amministrazione
precedente. “Il nostro obiettivo –ha proseguito il leader dell’Italia dei valori– non è solo
quello di vincere, ma di con-
sposto: “Mastella fa il coccodrillo, prima fa cadere il governo Prodi e poi dà la colpa
agli altri. In questo momento
ha bisogno di visibilità e quindi ricorre alla calunnia”. Commentando la candidatura alle
elezioni europee di De Magi-
“Il nostro obiettivo
non
è solo quello
di vincere, ma
di convincere
attraverso
la scelta di
candidati di alto
profilo”.
Presentata
la candidatura di Nicolò Rinaldi
alle Europee
vincere attraverso la scelta di
candidati di alto profilo. Sia a
livello nazionale che europeo,
rinunciamo alle candidature di
partito per privilegiare le professionalità. Un esempio è Nicolò Rinaldi (presente all’incontro, ndr.) vicesegretario
del Consiglio d’Europa, tecnico di alto livello, candidato
per le Europee”. Solleticato
dalla stampa sulla questione
Mastella, Di Pietro ha così ri-
stris, Di Pietro ha parlato di
“una persona che ha fatto il
suo dovere, pagandone le conseguenze”. “De Magistris –ha
continuato il leader dell’Idv–
ha cercato di applicare l’articolo 2 della Costituzione, che
afferma l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, ma
per questo è stato criminalizzato, come era già successo a
me. Rappresenta quella parte
dell’Italia che non vuole ar-
rendersi al modello della Loggia P2”. Per quanto riguarda
la crisi economica, l’ex magistrato ha dichiarato che “Berlusconi non vuole riconoscere la gravità della situazione:
la crisi è di portata mondiale,
ma il governo italiano la sta
affrontando alla guascona, facendo il gioco delle tre carte,
toglie i soldi da una parte per
metterli in un’altra, praticamente toglie ai disperati per
dare ad altri disperati”. I fondi, secondo Di Pietro, andrebbero recuperati dall’evasione
fiscale: “Ancora non sono stati
riscossi i sei miliardi di euro
del condono fiscale fatto dal
precedente governo Berlusconi. Altri soldi potrebbero provenire dal taglio del 10 per
cento di tutte le spese di pubblica amministrazione, comprese le spese politiche, invece non hanno neppure eliminato il problema del doppio
rimborso elettorale, derivato
dall’improvvisa caduta del governo Prodi”. Rinaldi ha chiuso la conferenza stampa sottolineando il fatto che la presenza italiana nel Parlamento
europeo è molto debole, a causa di un basso tasso di partecipazione dei nostri parlamentari. “Le altre nazioni –ha dichiarato– non sono esenti da
debolezze, ma l’Italia ha alcune criticità come il conflitto di
interessi, l’alto tasso di evasione fiscale e la lentezza della burocrazia che la portano
fuori dall’Europa”.
Dal 2 aprile i lavoratori
marchigiani potranno beneficiare della cassa integrazione “in
tempo reale”, senza attendere la
conclusione delle procedure amministrative dell’Inps: in media
cinque o sette mesi. Saranno le
banche ad anticipare le somme,
a “tasso zero” e senza costi di
gestione, rilevando il credito
maturato nei confronti dell’Istituto di previdenza sociale. Lo
prevede un “Protocollo d’intesa per il sostegno ai lavoratori e
alle imprese nelle situazioni di
crisi”. Il testo è stato concordato nel corso della riunione dell’Osservatorio di monitoraggio
sull’economia regionale. Il tavolo raccoglie la partecipazione della Regione, degli istituti
bancari, delle organizzazioni
sindacali, sociali e di categoria.
Il testo è stato depositato al
Servizio lavoro della Regione
per raccogliere le adesioni delle
organizzazioni e delle banche
interessate ad aderire. Nello specifico, questi i contenuti del protocollo: ha una validità di 12
mesi, a partire dal 2 aprile 2009,
tacitamente rinnovata per altri
12 in mancanza di formale disdetta. Le banche che firmeranno l’intesa anticiperanno ai lavoratori la somma che riceveranno dall’Inps come cassa integrazione (Cig): sia straordinaria (crisi aziendali), sia ordinaria
(difficoltà temporanee), sia in
deroga (aziende con meno di
15 occupati). I lavoratori possono chiedere l’anticipo al proprio istituto di credito di fidu-
cia che abbia aderito al protocollo. Senza tassi d’interesse, né
spese di gestione del conto, riceveranno un importo massimo
di 6.400 euro (Cig straordinaria) o di 3.200 euro (Cig ordinaria), mensilmente prelevabile
fino a 800 euro. Le banche rileveranno il credito nei confronti
dell’Inps. Inoltre, i lavoratori in
Cig straordinaria, con mutuo per
la prima casa con una delle
banche aderenti, potrà chiedere
la sospensione del pagamento
per la durata della Cig. “Siamo
nel pieno di una crisi economica che coinvolge pesantemente
anche le Marche –ha commentato il presidente della Regione,
Gian Mario Spacca–, per questo è stata studiata una modalità, proposta dalle organizzazioni sindacali, che ha trovato il
consenso del sistema bancario
marchigiano. La variazione
annua segnala un incremento
medio della cassa integrazione
marchigiana del 398,86 per cento, con punte del 1.059,47 per
cento nell’Anconetano, del
458,46 per cento nel Pesarese,
del 192,1 per cento nel Maceratese e del 39,74 per cento
nell’Ascolano. Quella ordinaria
è cresciuta del 349,45 per cento, mentre quella straordinaria
addirittura del 657,67 per cento. Molte imprese non sono in
grado di anticipare il trattamento della cassa integrazione,
mentre le erogazioni dell’Inps
avvengono con tempistiche che
mettono in difficoltà lavoratori
e famiglie”.
8 APRILE 2009
MARCHEdomani
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MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Lo sviluppo del Parco al centro di un convegno organizzato a Sirolo
Il presidente Giacchetti: “Nel nostro ruolo un punto di equilibrio”
Aeroporto delle Marche – Presto
la scelta del partner
“Conero, serve un piano”
Aerdorica: i 5
privati per il bando
ALDO SPADARI
P
archi a misura di futuro, cambiamenti climatici, tutela della
natura, qualità della vita e
sviluppo sostenibile”. Se
n’è parlato in un convegno
organizzato nella sede del
Parco del Conero a Sirolo.
Un tema di forte attualità
quello delle nuove risorse
energetiche, delle fonti alternative rinnovabili e delle
nuove metodologie di bioedilizia. “Il ruolo dei Parchi
–ha affermato Lanfranco
Giacchetti, presidente dell’ente regionale Parco del
Conero- è un punto di equilibrio tra le istanze dei cittadini e dei Comuni”, riconoscendo, però, di “operare
ancora entro certi limiti dovuti ancora alla mancata approvazione del Piano del
parco in Regione, e ciò ha
consentito ai Comuni di non
adeguare i loro Prg al Piano”. Sulla stessa linea il redattore del Piano del Parco,
Riccardo Picciafuoco, per il
quale “bisogna ripartire dalla sobrietà all’approccio sull’uso del territorio, puntando alla riqualificazione dell’esistente, soprattutto nel
turismo”. Una richiesta questa avanzata anche dagli
operatori turistici presenti, i
quali hanno lamentato il
ritardo nell’approvazione
del Piano alberghi in Regione, che consentirebbe
una riqualificazione degli
stessi. Il dirigente del Servizio ambiente della Regione, Antonio Minetti,
ha criticato il Piano casa
del governo centrale: “Il
decreto, che consente di
realizzare il 20 per cento
in più di cubatura della
propria abitazione, sarà
l’ultima spallata al territorio del Belpaese. Bisogna limitare i danni di
questo provvedimento.
Basta al consumo del territorio: bisogna porre la
questione
ambientale
come ultima e vera risorsa economica”. Per l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani,
“la proposta Berlusconi
sarà senza dubbio popolare, in molti settori, come
lo fu l’abolizione dell’Ici
per la prima casa. Ma si
dovrà
intervenire con
coscienza, sensibilità e
cultura. Dubito che si
farà. La sensibilità delle
Marche c’è, perché comunque dei 280 milioni di
euro di finanziamento
avuti, 40 milioni li abbiamo destinati alle energie
rinnovabili, cioè il 15 per
cento; come raccolta differenziata dei rifiuti in un
anno siamo passati dal 3
al 15 per cento. C’è da investire su termovalorizzatori, che potranno utilizzare così le 800mila tonnellate di rifiuti delle Marche. I guasti prodotti sul
Sordoni, Idv: “Il nuovo ruolo
della farmacologia”
La farmacia tradizionale si sta avviando, sempre
di più, ad assumere il ruolo di ‘Centro integrato di
servizi’, con l’obiettivo di
garantire ai cittadini, e soprattutto alle fasce più
deboli della popolazione,
tutto ciò che è necessario
per il soddisfacimento dei
bisogni di salute. Da qui è
nata l’esigenza di predisporre nuove norme capaci di rivedere l’attuale le-
gislazione regionale e apportare tutte quelle modifiche
che nel tempo si sono rese
necessarie. Per questo il
consigliere regionale dell’Italia dei valori, Franco Sordoni, ha presentato una proposta di legge
regionale relativa al
“Riordino della normativa sugli orari di apertura
e sui turni di servizio
delle farmacie della Regione Marche”, per inqua-
Il riconoscimento al presidente
Raffaele Bucciarelli
Summit a
Palazzo Madama
Accademico
dei Georgofili
Crisi,
incontro
tra
Ucchielli
e Schifani
Il presidente dell’Assemblea legislativa Raffaele Bucciarelli ha ricevuto
nella sede dell’Accademia
dei Georgofili di Firenze
il diploma di Accademico
Aggregato. La cerimonia si
è svolta nella sala dell’antica Torre de’ Pulci, sede
dell’autorevole Accademia,
fondata nel 1753 con
l’obiettivo di promuovere lo
sviluppo della scienze agrarie. Il presidente Bucciarelli, al momento della consegna del prestigioso riconoscimento, ha voluto sottolineare quanto il suo impegno per l’agricoltura sia
stato da sempre “tutto all’interno alle istituzioni
pubbliche, prima come sindaco, poi come assessore
provinciale e oggi come
presidente del Consiglio regionale”. Il presidente Bucciarelli ha ricordato il proficuo legame di collaborazione avviato da anni con
l’Università Politecnica
delle Marche, in particolare con il professor Natale Giuseppe Frega, preside della Facoltà di Agraria e presidente della Sezione centro est dell’Accademia dei Georgofili.
“Tra i progetti più importanti sui quali ci stiamo
impegnando insieme al
mondo della ricerca e a
tutte le organizzazioni
agricole –ha detto Bucciarelli–, quello di promuovere la coesistenza tra
l’agricoltura tradizionale e
l’agricoltura biologica e
sostenibile”.
Iai-Turismo: sinergie
nell’area adriatico ionica
Incidere sulle strategie di
sviluppo turistico dell’area adriatica e ionica attraverso la collaborazione tra le istituzioni interessate. Il punto è stato fatto
nella sede della Giunta regionale, ad Ancona, nell’ambito di
un incontro promosso dal Segretariato permanente dell’Iai
(Iniziativa adriatico ionico, organismo che comprende Albania, Bosnia, Croazia, Grecia,
Italia, Slovenia, Serbia e Montenegro). All’incontro hanno
partecipato i rappresentanti delle Regioni adriatiche, dei tre
Fora dell’adriatico-ionico (Forum delle Camere di commercio, delle Città, delle Università), del dipartimento Turismo
territorio, anche a livello
locale, per il ritardo nell’approvazione del Piano
del Parco sono evidenti. E
il Coppo di Sirolo non è
proprio un bell’esempio”.
Si è poi entrato nel vivo
della discussione, davanti
ad un folto pubblico che
ha chiesto ulteriori ragguagli e la convocazione
di un’assemblea per dibattere nello specifico la questione. Sotto accusa l’urbanizzazione in atto, ritenuta eccessiva, specialmente nel Comune cuore
del Parco, cioè Sirolo. Al
convegno, presenti, tra gli
altri, anche Luigino Quarchioni, presidente regionale di Legambiente, ed
Emilio D’Alessio per
Agenda 21 Italia.
della presidenza del Consiglio
dei ministri. L’assessore regionale al Turismo, Vittoriano
Solazzi, ha sottolineato l’importanza, anche per le Marche, di
operare in sinergia con le varie
istituzioni territoriali e regionali, in vista del prossimo lancio
dei bandi relativi al Programma
comunitario transfrontaliero
Adriatico–Ipa. L’obiettivo del
programma è quello di rafforzare la cooperazione e lo sviluppo sostenibile della regione
Adriatica, attraverso iniziative
di cooperazione economica,
sociale e istituzionale; la valorizzazione delle risorse naturali
e culturali; la prevenzione dei
rischi; l’accessibilità e le reti.
Un patto di stabilità con
vincoli meno stretti, maggiori risorse agli enti locali,
una marcia in più per il
federalismo fiscale. Tre richieste -o meglio tre “vie di
uscita” per Comuni, Province e Regioni stretti nella
morsa della crisi economica
e finanziaria- che il presidente della Provincia di
Pesaro Urbino, Palmiro Ucchielli, alla guida di una delegazione di amministratori
pubblici del Centro Italia,
ha sottoposto al presidente
del Senato Renato Schifani. Summit a Palazzo Madama, durante l’incontro
Ucchielli ha presentato a
Schifani il documento sottoscritto dai rappresentanti
degli enti locali durante le
assemblee che si sono svolte in provincia di Pesaro
Urbino. Questi i punti chiave delle richieste: “Federalismo fiscale, chiaro e trasparente; affidare ai governi
locali le risorse per le funzioni trasferite; lo Stato centrale non blocchi il processo di riorganizzazione dei
compiti iniziato con il nuovo titolo V della Costituzione; abolire i vincoli previsti
dal Patto di stabilità per gli
investimenti legati a scuole,
impianti sportivi, case di
cura, strade, impianti per le
energie rinnovabili; provvedere alla revisione del Patto
di stabilità premiando l’efficacia e l’efficienza degli enti
locali virtuosi”.
drare il nuovo ruolo che
i farmacisti e le farmacie hanno assunto e devono assumere nella società odierna. Nelle Marche esistono, attualmente, 576 farmacie che registrano circa 10mila
contatti giornalieri con
l’utenza, e la maggior
parte di esse opera in
centri abitati con popolazione inferiore ai
10mila abitanti.
L’Aeroporto delle Marche “Raffaello Sanzio” è
ufficialmente aperto alla
privatizzazione. Nei giorni
scorsi il Consiglio di amministrazione di Aerdorica, la
Società a capitale misto
pubblico-privato che gestisce lo scalo regionale, ha
aperto le buste relative alle
manifestazione d’interesse
ad entrare nella Società, che
sono risultate essere cinque:
La Centrale Airport
Group, F2i, Euro Trust
Italia Spa, Air vallée Holding Srl, 4 Fly Spa. Questi
i cinque soggetti privati,
tutti italiani, che hanno risposto al bando promosso
da Aerdorica. Dopo l’esame del profilo delle cinque
Società, l’assemblea dei soci
di Aerdorica metterà a punto il bando vero e proprio
per la scelta del nuovo partner. Ma chi sono i soggetti
privati che hanno aderito
all’invito di Aerdorica? La
Centrale Airport Group, è
una Società specializzata
nell’acquisizione, nella partecipazione e nello sviluppo di aeroporti regionali ed
europei; F2i, è il Fondo italiano per le infrastrutture,
presentato nel 2007 dall’allora ministro dell’Economia
e delle Finanze nel Governo
Prodi, Tommaso Padoa
Schioppa, un fondo chiuso
d’investimento (fondo che
prevede il rimborso, da parte della Sgr-Società di ge-
stione del risparmio- che lo
ha istituito, delle quote sottoscritte solo in periodi determinati, ogni singola quota è in genere elevato, con
un livello di rischio elevato,
ndr.) con l’obiettivo di finanziare le infrastrutture in
Italia; la Euro Trust Italia
Spa, opera nel settore della
sicurezza informatica, sia
come affiliata italiana VeriSign (comprese SvizzeraCanton Ticino- e Croazia)
sia come operatore di registrazione locale (Cnipa-Centro nazionale per informatica nella pubblica amministrazione) per il rilascio di
Certificati di firma digitale
e relativi servizi, il core business aziendale è incentrato
sull’emissione di soluzioni
per mettere in sicurezza il
mondo digitale; l’Air Vallée
Holding Srl, è una compagnia
aerea della Valle d’Aosta,
oltre all’attività di linea e
charter, gestisce, tramite la
controllata Helops, una flotta
di elicotteri normalmente utilizzati nell’ambito della protezione civile, ed è proprietaria al 51 per cento dell’Aeroporto “Corrado Gex” di
Aosta (il rimanente 49 per
cento è detenuto dalla Regione autonoma Valle d’Aosta);
infine, la 4 Fly Spa, un nuovo soggetto sulla scena del
trasporto aereo italiano che ha
recentemente acquisito la
compagnia aerea Livingston.
Rob. I. Ros.
Salone Nautico dell’Adriatico
Fano Yacht Festival 2009:
novità, navigazione, divertimento
Dal 22 al 26
aprile, su il sipario
della 5^ edizione
del Fano Yacht Festival -Salone Nautico dell’Adriaticoper rinnovare uno
dei più attesi appuntamenti con la
nautica internazionale. “In questa
particolare congiuntura economica puntiamo a
consolidare i risultati ottenuti nelle scorse edizioni- interviene il
presidente del Fano
Yacht Festival Alberto
Rossi- ma abbiamo già
raggiunto esiti vantaggiosi: tutti i cantieri hanno rinnovato la presenza e in più avremo delle novità. Questo a testimonianza che il Festival è ormai diventato
un appuntamento da
non perdere”. L’edizione 2009 promette un rinnovato successo con un
mix vincente di eventi
sportivi, spettacoli, convegni tecnici e l’introduzione di importanti
novità. Si conferma la
possibilità di effettuare
prove in mare, elemento che distingue il Fano
Yacht Festival da altri
eventi di settore, per
offrire al cliente la possibilità di valutare la
qualità del proprio acquisto vivendo l’emozione del mare.
Tra le novità il Boate-
ch - Esposizione Adriatica dell’Industria Navale – dedicato ai cantieri navali e agli esperti
tecnici, per conoscere
le ultime novità del settore tecnologico di alta
qualità. Nasce quest’anno l’AREA VIP by
Corradi, in collaborazione con Corradi spa di
Bologna,un luogo privilegiato per gli espositori
e i loro clienti con un
catering a disposizione,
un open bar, e dalle
18.00 scatta l’ora dell’
aperitivo ideato e organizzato in collaborazione con SaporBio e la
Galli Enoteca di Senigallia. Il week-end sarà
teatro per gli eventi
sportivi che accenderanno il pubblico con
una sferzata di adrenalina e competitività. Lo
show sarà concentrato
sulla banchina del Fano
Yacht Festival da cui si
potrà osservare l’abilità delle moto d’acqua
che si esibiranno in free
style; ad alternarsi, le
acrobazie del Team di
Volo Acrobatico YAKITALIA, sponsorizzato dall’ente del Turismo di Abu
Dhabi, che saranno seguite da uno speaker
d’eccezione quale il
Tenente Colonnello Massimo Morico; Nasce
quest’anno anche la
prima edizione della
“FYF RACE” dedicata a
derive e cabinati, che
si disputerà nello specchio acqueo antistante il salone nautico e
con una virata dal blu
al verde si approda ad
un’altra novità: “FYF on
the Green” che lega la
nautica al golf, con un
avvincente circuito di
gare - sponsorizzato FYF
- disputato sui più importanti Golf Club italiani dal 21 marzo al 24
aprile 2009, giorno della
finalissima presso il Riviera
Golf
Resort.
(www.fyfonthegreen.it)
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MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Mantenere risultati di
rilievo nonostante la
particolare congiuntura
economica. In queste
pagine alcuni casi
imprenditoriali: ecco
come si affina la virtù in
tempi di difficoltà
A cura di Roberto I. Rossi;
grafica di Erika Morichi
Più forti
della crisi
Giampaolo Giampaoli, titolare Industria dolciaria Giampaoli spa
“Un passo alla volta,
sempre fedeli alla qualità”
ROBERTO RINALDI
L
a crisi per ora non tocca l’alimentare né il dolciario, settori nei quali la
nostra regione ha un’eccellenza acquisita in Giampaolo Giampaoli e nella
sua azienda. Un marchio nel quale si
riconoscono generazioni di marchigiani
e anconetani.
Presidente, come va?
“La crisi fortunatamente non incide
troppo nel nostro segmento. Per quanto
iniziamo a vedere qualche difficoltà, ad
esempio, nella regalistica. Abbiamo sempre pensato alla qualità del prodotto e
all’innovazione, una politica apprezzata
dalla clientela. Vorrei anche dire che
non abbiamo mai compiuto passi troppo
azzardati, crescendo
secondo le nostre possibilità”.
Senta, lei ultimamente ha insistito sull’organizzazione
aziendale quale ricetta per superare la
crisi. Il comparto acquisti, ha ricordato,
come nuova frontiera. In che senso?
“Nelle nostre piccole aziende si pensa
troppo alla parte commerciale, che, s’intende, rimane comunque molto importante. Il settore acquisti, però, se gestito da professionisti competenti e preparati potrebbe migliorare
il prodotto e farci risparmiare parecchio denaro. Non si può, come spesso
accade nei nostri contesti, lasciare che
questo compito venga svolto da un familiare o
dal primo
venuto.
Magari
volenteroso ma senza le competenze
specifiche.
Un esempio: ingred i e n t i
come
il
burro, o
come lo
stesso cacao, han-
no prezzi che oscillano per diverse ragioni nei mercati internazionali. Comprare in un momento piuttosto che in
un altro può fare la differenza”.
E’ solo il settore acquisti che può
migliorare?
“Certo che no. La movimentazione
delle merci non è meno importante. In
tempi come questi, ma in generale sempre, lasciare per troppo
tempo fermi prodotti e materiali
per il packaging
è un costo che si
può evitare e che
non è il caso di
permettersi. Se
guardo a noi, si
tratta di contemperare i picchi di
lavoro annuale
(essenzialmente
Natale e Pasqua)
con la normale
attività legata
soprattutto ai biscotti. Su questi ed altri
momenti della produzione stiamo lavorando per ottenere risultati ancora migliori”.
Il vostro, immaginiamo, è soprattutto un mercato interno…
“Sì. Oltre che nelle Marche andiamo
forte soprattutto nel centro Italia: in Umbria, in Emilia e in Abruzzo, per fare
alcuni esempi. Sta crescendo anche il
Veneto. Abbiamo fatto una piccola cosa
anche in Gran Bretagna. Ma si tratta davvero di un’operazione marginale”.
Qual è il vostro rapporto con la
grande distribuzione?
“Difficile. Siamo una piccola azienda e il nostro potere contrattuale quan-
do si tratta di posizionare la merce negli
scaffali e di ottenere i prezzi migliori
sconta proprio la dimensione. Per le
grandi imprese, con fatturati e volumi
importanti, è più facile ottenere le collocazioni migliori per la vendita. Questo consente loro di fare numeri tali che
poi possono spendersi quando si tratterà di rinegoziare il contratto. Difficile
per noi inserirsi alle stesse condizioni.
Questo tema della grande distribuzione
si ricollega ai precedenti e vi si potrebbero giocare sopravvivenza e prosperità
di imprese come la nostra. Per fortuna
abbiamo anche noi un’arma importante
che riusciamo in molti casi a far valere:
la qualità e il gradimento tradizionale
della clientela”.
E la vendita diretta?
“C’è e ci contiamo. Ma è chiaro che
la nostra non è un’attività artigianale
che può basarsi su questo canale. Rimane, perciò, fondamentale la capacità
di farci valere nelle vie classiche della
distribuzione organizzata”.
Pensate d’ingrandire la vostra attività?
“Ad oggi abbiamo trenta dipendenti, cinquanta nei picchi stagionali. Ovviamente, cercheremo di migliorarci, diventando più grandi. La cosa importante
è che, ferme restando le innovazioni
necessarie per prosperare nei moderni
mercati, rimanga inalterata la filosofia
che ha sempre distinto la nostra attività: un passo alla volta senza troppi
azzardi e sempre fedeli alla qualità. Una
filosofia a cui ci siamo affezionati e che
finora ci ha tenuto egregiamente in piedi. Anche in tempi di crisi”.
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MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Enrico Bracalente, amministratore unico Bag spa
Sergio Schiavoni, titolare Imesa spa
“Nel capitale
umano
una ricchezza”
“Il segreto è
nella rete
commerciale”
MARTINA ALLINEY
L
a ricetta vincente per evitare la
crisi? “Investire sulle risorse
umane e sul sociale. Inoltre: delocalizzare non fa parte della mia cultura d’imprenditore. Sono un
forte sostenitore del made in
Italy, ed è per questo che la mia
azienda è vincente. Rimanere a
produrre in Italia per dare posti
di lavoro, per creare ricchezza
facendo crescere la nostra regione. Per essere competitivi è
necessario, come già anticipato, investire sulle risorse umane, lasciando da parte l’ingordigia, diciamo così, e pensando
di più al sociale”. E’ la testimonianza di Enrico Bracalente,
fondatore ed amministratore
unico della Bag spa, società
marchigiana che con duemila
addetti controlla i marchi NeroGiardini, Ng e NeroGiardini junior, brand leader nel settore
calzaturiero, un’azienda che si
sta sempre più distinguendo nel
panorama dell’imprenditoria italiana.
Dunque, in un momento delicato come quello che si sta attraversando, come si compete
con i rivali presenti sul mercato?
“Ho sempre creduto nella mia
azienda, nel mio brand investendo sul prodotto, sulla qualità,
sulla comunicazione e sulle ri-
sorse umane”.
Ci spieghi meglio…
“Premianti sono state le scelte gestionali che ci hanno permesso di chiudere il 2008 con un fatturato di 185
milioni di euro, in crescita del 20 per
cento rispetto a quello del 2007. Puntiamo ad un prodotto, rigorosamente
tutto italiano, che abbia un buon rapporto qualità–prezzo, supportato da un
adeguato servizio e da un’adeguata comunicazione. Per servizio intendo
un’attenzione massima verso i nostri rivenditori, che considero non semplici
clienti ma i nostri partner. Credo molto
che il successo di un’azienda dipenda
in gran parte dalle risorse umane, dai
collaboratori. Credo in loro, nella loro
forza. Per me lavorano ventuno aziende tutte marchigiane. Cerco di coinvolgerle sempre nell’attività dell’azienda
a 360 gradi, perché rappresentano la
nostra ricchezza. Altra importante leva
strategica per competere è investire nel-
la comunicazione. Fattore indispensabile per far conoscere il brand al consumatore. Noi investiamo in pubblicità
il 6,50 per cento del nostro fatturato”.
Made in Italy: che cosa rappresenta per lei questo valore?
“Dopo Coca Cola e Visa, il made in
Italy è il terzo marchio a livello mondiale. Gli imprenditori devono credere
in questo valore, alla sua forza perché
dentro questo brand c’è creatività, fantasia, gusto, sensibilità… Ma, purtroppo, ancora troppo spesso accade che
alcuni imprenditori sottovalutino questa fortuna”.
Lei ha detto che un imprenditore
dovrebbe pensare meno alle proprie
tasche e investire di più nel sociale.
Ecco, lei è impegnato in questo?
“Certo, ho investito e investo tuttora in servizi per la collettività. Un vero
imprenditore non lavora solo per il profitto ma pensa anche al sociale. Grandi
imprenditori come Olivetti, Zegna, Marzotto, si muovono in questa direzione.
Per quanto mi riguarda anch’io sono impegnato in questo senso. Per esempio,
ho comprato un’ambulanza e sto proprio in questi giorni aprendo un asilo
nido di 220 metri quadrati vicino alla
mia azienda. Vede, ho diverse mamme
che lavorano nella mia fabbrica, per
loro è un servizio importante”.
ROBERTO I. ROSSI
R
iuscire ad evitare la crisi in questo
particolare momento, con l’econo
mia internazionale, nazionale e regionale impegnata ad uscire dal buio tun-
nel che sta scandendo un travagliato inizio di 2009, non
è cosa certo facile. Ma alcuni imprenditori marchigiani
ci stanno riuscendo e alla
grande. Niente personale in
cassa integrazione, nessun licenziamento, quote di mercato in continua ascesa… E’
un quadro idilliaco del quale Sergio Schiavoni, imprenditore anconetano, titolare
dell’Imesa spa, azienda marchigiana produttrice di quadri elettrici, va fiero di possederlo e di averlo costruito
nell’arco di 37 anni, partendo dal lontano 1972, un anno
che i dorici ricordano per il
devastante terremoto, e che, invece, per
la famiglia Schiavoni ha significato la partenza di un percorso che nel tempo si è
dimostrato vincente. Quali, allora, le mosse
che hanno determinato tale successo?
“L’essere riusciti a realizzare una rete commerciale molto forte –esordisce Sergio
Schiavoni-, puntando, poi, molto sulla ricerca, sull’innovazione, per ottenere dei
prodotti qualitativamente elevati in grado
di sfondare nel mercato. Una filosofia e
una strategia che nel tempo ci ha premiati. Non a caso oggi, nel 2009, siamo tra
i primi tre produttori al mondo di quadri
elettrici”. Gli… avversari dell’Imesa si
chiamano Abb, una multinazionale di origine svizzera-svedese, e Schnaider, azienda francese. “Avere solo due concorrenti
–precisa il titolare dell’Imesa Spa- è ovviamente un vantaggio di non poco conto.
La nostra tenacia, ma soprattutto il fatto di
essere arrivati a produrre materiale di alta
qualità e della massima sicurezza ci ha
permesso di essere gli unici interlocutori
nell’ambiente militare, realizzando quadri
elettrici per navi da guerra. A testimonianza di ciò la Fincantieri ha affidato a noi
l’incarico di realizzarne per una portaerei
e le dieci fregate che sono in costruzione
in questo periodo”. Un altro segnale importante e significativo del periodo positivo e in controtendenza è quello legato al
fatto “che già in questo fine mese di marzo
–dichiara Sergio Schiavoni- abbiamo già
venduto tutta la produzione stimabile nell’intero anno corrente”. Sergio Schiavoni
enuclea poi un altro segreto del viaggiare
in prima classe evitando la crisi a 360
gradi: “per restare attivi e produttivi è altrettanto fondamentale avere degli uffici
funzionanti nei posti giusti oltre a delle
collaborazioni con altre aziende che ti permettono di conquistare importanti quote di
mercato. Nel nostro caso, uno dei partner
vincenti è l’Ansaldo Sistema Industrie, in
questi anni si è generata un’accoppiata fortissima”. L’evoluzione repentina della tecnologia impone applicazioni innovative di
ultima generazione. Con questa consapevolezza e con occhi rivolti al futuro l’Imesa progetta e realizza i propri quadri elettrici seguendo i dettami della filosofia del
“realizzare tutto in casa”. “Infatti –sottolinea Sergio Schiavoni- noi partiamo dalla
lamiera per arrivare al collaudo. Un modus
operandi che riteniamo essere la migliore
garanzia per la clientela. Per questo, realizziamo completamente all’interno del nostro stabilimento, in maniera indipendente,
la progettazione e la costruzione dei nostri
prodotti, dalla struttura alla meccanica, al
servizio”. Questi i numeri dell’Imesa: stabilimento di 10mila metri quadrati, uffici
per 2mila metri quadrati, magazzini per
1.200 metri quadrati, area scoperta di
15mila metri quadrati, un’area che “seppur
estesa – spiega Sergio Schiavoni- minimizza ogni impatto con lo splendido territorio
marchigiano, grazie ad ampi spazi di verde
e ad un attento impianto architettonico”.
Una crisi, dunque, evitata da parte dell’Imesa, una situazione figlia “dell’elevata qualità della nostra produzione –sottolinea il
titolare dell’Imesa Spa-, ma non solo, un
altro nostro punto forte è la massima sicurezza che assicuriamo sottoponendo i nostri quadri elettrici a dei test particolari che
garantiscono l’estrema affidabilità dei nostri prodotti”. Una produttività, quella dell’Imesa Spa, che da un po’ di tempo si è
espansa anche nel settore nucleare: “Infatti
–ricorda Sergio Schiavoni- abbiamo già realizzato dei quadri di livello secondario
per una centrale nucleare in Bulgaria, mentre ora stiamo lavorando per realizzare dei
quadri elettrici principali per una centrale
nucleare in Slovacchia”.
8 APRILE 2009
MARCHEdomani
PAGINA
13
Valter Scavolini, titolare Gruppo Scavolini
Enrico Loccioni, presidente Gruppo Loccioni
“Investire in
mercati
di nicchia”
“Le migliori
saranno
premiate”
L
elevata. Insomma, la crisi si deve affrontare prima, quando iniziano ad esserci le prime avvisaglie. Il segreto per
essere competitivi è nel realizzare un
prodotto affidabile. Non è, per l’appunto, un caso che oggi a soffrire di più
sono quelle aziende meno affidabili sul
mercato”. “Si punta certamente sulla
qualità –aggiunge Valter Scavolini- ma
I
lini, titolare del Gruppo Scavolini che
comprende due aziende, la Scavolini e
l’Ernesto Meda, che producono, entrambe, cucine di qualità, con un fatturato
annuo di 230 milioni di euro, facendo
leva su 650 dipendenti e due stabilimenti di produzione, di 80mila metri
quadrati per la Scavolini e di 16mila
metri quadrati per la Ernesto Meda. “Il
nostro –precisa Valter Scavolini- è un
Gruppo che per fortuna non è in odore
di crisi, ma il pericolo d’incapparci è
sempre dietro l’angolo. Ad onore del
vero, qualche segnale lo stiamo ricevendo, ma è di piccola portata, non essendo, quelli che stiamo attraversando, i
mesi dell’anno di maggior lavoro per
quanto riguarda il nostro settore, per questo, al momento, abbiamo ridotto il numero di ore di straordinari. Comunque,
in generale, non possiamo lamentarci,
anzi, a fronte di aziende che non solo
sono costrette ad attivare i vari tipi di
cassa integrazione, a licenziare il personale in esubero, ma addirittura a chiudere la propria attività, noi possiamo considerarci fortunati”. “Ogni crisi economica –rimarca Valter Scavolini-, secondo il mio punto di vista, non va affrontata nel momento in cui ci si imbatte,
bensì va anticipata, intervenendo nel
momento in cui c’è il sentore che qualcosa di negativo stia accadendo, influenzando il futuro prossimo della propria
attività commerciale o industriale. Offrire dei consigli a chi è immerso nella
crisi non è facile. Mi sento di dire che
un imprenditore in quanto tale è chiamato ad investire per rendere il proprio
prodotto il più possibile competitivo, e
il mercato si vince quando la qualità è
anche sui servizi che l’aziende deve offrire ai propri clienti e tutto questo non
si può certo improvvisare. La nostra filosofia è sempre stata quella di concentrarci su un settore specifico, puntando,
da sempre, sulle cucine componibili. Una
scelta di nicchia che è risultata vincente. E oggi come oggi il mercato globale
si affronta solo se l’azienda ha delle
solide basi”. Secondo il numero uno del
Gruppo Scavolini per evitare la crisi è
necessario “investire di più sulla ricerca, sull’innovazione tecnologica, ma anche sulla pubblicità per diffondere il proprio marchio, il proprio brand”. Secondo Valter Scavolini per superare la crisi
economica che sta attagliando molte
aziende, sia nelle Marche che in italia,
il governo centrale dovrebbe operare due
scelte: ridurre, innanzitutto, la spesa pubblica, anche con interventi impopolari,
e poi combattere l’evasione fiscale il
più possibile. Con i proventi di queste
due operazioni, secondo Valter Scavolini, il governo avrebbe i mezzi per investire a favore delle aziende in crisi. Inoltre, sempre secondo Valter Scavolini,
governo e banche dovrebbero trovare il
modo per concedere mutui per la costruzione o l’acquisto di case con modalità più semplici e praticabili, perché “è
dalla casa che si può far ripartire il
motore dell’economia, in quanto attorno
ad una casa gravitano tante professionalità e quindi tante persone chiamate
a lavorare. Purtroppo, in questo delicato periodo, il governo è chiamato ad
investire, ma non avendo le risorse
economiche necessarie non può effettuare tali investimenti, che la crisi invece richiede”.
collaboratori, clienti, fornitori, scuole
locali ed università. La crisi? Non la
stiamo subendo ma cavalcando. Malgrado il brutto momento, sono ottimista perché può rappresentare anche
un’opportunità”. A parlare è Enrico
Loccioni, fondatore e presidente del
Gruppo Loccioni, azienda marchigiana
nata nel 1968, e che oggi rappresenta
in economia un modello virtuoso. Impegnata con clienti internazionali in
più di quaranta paesi del mondo, oggi
sviluppa e realizza soluzioni personalizzate sulle esigenze del cliente, integrando competenze e ricerca nell’ambito della misura per il controllo della
qualità, dell’automazione, delle infrastrutture di rete. Trecento i collaboratori, Cinquanta milioni il fatturato
chiuso nel 2008, di cui il 4 per cento
è investito in ricerca e sviluppo.
Presidente, in una situazione di
crisi come quella attuale, qual è la
vostra ricetta vincente?
“Riguardo a questa situazione non
ROBERTO I. ROSSI
a crisi economica attuale è di quelle
tremende, la speranza è che si possa
uscire da questo tunnel a partire dal
2010. Per quanto ci riguarda la stiamo
tenendo a latere,
non stiamo intervenendo con cassa integrazione o licenziamenti di sorta.
La nostra filosofia è
quella di continuare a produrre cucine
di qualità, perché
sono con un alto
tasso di qualità si
può continuare ad
essere competitivi
nel mercato globale,
mantenendo così
elevato il Made in
Marche e il Made in
Italy”. E’ il pensiero di Valter Scavo-
MARTINA ALLINEY
ntegrare idee, persone, tecnologia. Questo è il nostro impegno che da quarantuno anni portiamo avanti. Instaurare
rapporti di fiducia e di crescita con i
ho nessuna ricetta. I momenti di crisi
rappresentano discontinuità, ogni impresa poi li affronta in base ai suoi
programmi. Ma non dobbiamo farne diventare una catastrofe. Per me questo
momento può essere anche un’opportunità e le imprese ne usciranno sicuramente più forti, perché nel frattempo
si saranno organizzate al meglio. L’impresa è un essere vivente,
ci sarà una selezione naturale che premierà quelle migliori”.
Il suo Gruppo come sta
vivendo questo momento?
“Noi la crisi la stiamo cavalcando proprio perché abbiamo sempre investito sulle persone, sull’innovazione
e su progetti con mezzi nostri attraverso una serie di
attività orientate su vari
mercati. Noi siamo impegnati nell’industria, nella casa,
nell’automotive, nel medicale, sviluppando servizi per
le aziende con soluzioni innovative e orientandoci su
mercati diversi per ridurre
il rischio. Altra leva strategica importante è quella di
puntare sulla formazione e
sulla qualità, lavorando con
i migliori collaboratori e
clienti che sono i leader dei
mercati”.
Dunque il vostro Gruppo è attento alla forma-
zione.
“Credere nelle persone, e in particolare nei giovani con la loro inventiva e creatività, rappresenta
l’unico vantaggio competitivo sostenibile. L’orientamento alle persone
assume un valore che va oltre la strategia aziendale. Il processo per creare un rapporto di fiducia con i collaboratori vede impegnato il Gruppo
Loccioni prima, durante e dopo l’inserimento delle risorse umane”.
Che cosa ne pensa delle imprese
che delocalizzano?
“Credo che possa essere un’opportunità che permette di sopravvivere.
Del resto, è naturale che le imprese
vadano a produrre dove costa di meno”.
Prossimi obiettivi?
“Che la nostra azienda rimanga
un’impresa familiare per il valore che
ha una family company, dove al centro
ci sono le persone che quotidianamente lavorano per raggiungere gli stessi
obiettivi”.
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MARCHEdomani
Egisto Alessandrini, titolare Stilema
Silvio Baldassarri, presidente Ots
“Affidarsi a
consulenti
di alto livello”
DONATELLA MANCINI
I
n questo periodo buio per l’eco
nomia mondiale, tanto da aver
intaccato anche l’oasi economica delle
Marche in cui ora si diffondono disoccupazione e cassa integrazione, esistono
delle aziende come Stilema, produttrice di
mobili classici, con sede a Gallo di Petriano, in provincia di Pesaro Urbino, che
crescono, nonostante tutto. E l’antidoto
utilizzato da questa aziende del Pesarese
per combattere la crisi è, inevitabilmente,
la ricerca della massima qualità possibile.
Per conoscere i segreti di questa azienda
abbiamo intervistato Egisto Alessandrini,
titolare insieme al fratello Alessandro.
Quali sono le origini di Stilema?
“L’azienda nasce 50 anni fa per volontà di mio padre Antonio. Papà e mio
zio erano piccoli imprenditori agricoli
delle colline del Montefeltro, che decisero di cambiare mestiere, diventando dipendenti di un’azienda di mobili e tappezzeria. Da dipendenti ad imprenditori il
passo è stato breve: nell’ottobre del 1958
si registra il nome della ditta alla Camera
di Commercio e l’attività parte tra mille
difficoltà, non avevano neppure il telefono! L’affermazione arriva negli anni Settanta, con la creazione di due linee: una
di mobili, l’altra di imbottiti. Poi da due
gamme si passò a due aziende, ma solo il
settore mobili è arrivato fino ad oggi”.
Nonostante l’attuale crisi economica,
la sua azienda è addirittura in crescita.
Qual è il segreto?
“Nel 2009 puntiamo a mantenere le
buone posizioni acquisite nel 2008, senza
escludere potenzialità di crescita nell’ordine del 4-6 per cento. Il segreto non esiste, piuttosto una concomitanza di elementi, non escluso anche il fattore fortuna.
Certo è che una lunga militanza come la
nostra, qualche strategia in più rispetto alle
matricole la mette in campo. Ad esempio,
gli stabilimenti sono di proprietà, non siamo vessati dagli oneri bancari, ma soprattutto è importante puntare sull’innovazio-
8 APRILE 2009
ne, in modo da non annoiarsi mai della
propria attività. Inoltre, ci affidiamo a consulenti di alto livello, come Paolo Dalla
Chiesa. Lui ci ha insegnato a non sprecare
denaro in pubblicità inutile. Per quanto
riguarda il design, ci affidiamo al prestigioso studio Arbet di Firenze. E poi è necessaria una grande attenzione verso il
personale, sia per quanto riguarda il commerciale che le maestranze interne che for-
A destra, Egisto
Alessandrini, titolare
di Stilema insieme al
fratello Alessandro
giano prodotti di prima qualità. I nostri
agenti operano anche all’estero in sede stabile. Infine, la collezione viene rinnovata
anche due volte all’anno perché è essenziale stare al passo con la moda”.
Quali consigli darebbe agli imprenditori le cui aziende versano in uno stato
di crisi?
“Consiglierei di ispirarsi ai modelli vincenti, piuttosto che farsi aggredire dal pessimismo. Una volta superata la crisi, poi,
creare una propria strategia”.
Quali sono i mercati più appetibili per
il mobile in questo momento?
“L’Italia in primis e l’Europa a seguire, con punte interessanti in Russia e Ucraina. Le quote esportative di Stilema si attestano al 30 per cento, ma con tendenze
all’aumento. I mercati asiatici non tirano,
mentre più possibilità sono offerte dal
Medio Oriente. La Turchia è sempre un
mercato interessante, anche se negli ultimi tempi ha un po’ frenato”.
Quali interventi dovrebbe attuare il
governo per aiutare le aziende in crisi?
“Recentemente il governo ha decretato un regime Iva agevolato per l’edilizia,
abbassando la tassa al 10 per cento. Se lo
stesso provvedimento fosse adottato anche per l’industria del mobile, sarebbe cosa
molto gradita”.
“Servizi per i
clienti, chiave
del successo”
ROSEMARY MARTARELLI
La capacità di sapersi destreggiare bene
nel delicato equilibrio tra internazionale e
locale: è questa una caratteristica vincente
della Ots (Overseas transport systems),
società marchigiana di spedizioni internazionali e logistica, che ha saputo mantenere la sua posizione di leader nel settore con
un fatturato 2008 complessivo di circa 180
milioni di dollari, di cui 70 realizzati in
Italia, nonostante le grandi difficoltà in cui
versa l’economia mondiale. “Il nostro vantaggio competitivo è legato principalmente
alla quantità ed alla qualità dei servizi da
noi offerti”, spiega Silvio Baldassarri, presidente della società ed artefice di questo
modello di business unico nel settore trasporti e logistica. Una società che ha il suo
quartier generale a Civitanova Marche,
dove è nata nel 1983, ma che opera con
proprie sedi anche a Milano, Firenze, Roma,
Vicenza, Ancona e, presto, Torino e Pesaro, oltre che con agenti nelle principali metropoli mondiali specie nel cuore di distretti
industriali più importanti. “Il nostro fiore
all’occhiello è l’offerta di un servizio personalizzato di customer service ad ogni
cliente, dove ogni azienda ha un referente
Ots ad essa dedicato, in grado di seguire
con elevata professionalità ogni fase della
spedizione”, continua Baldassarri, mettendo in rilievo come l’azienda dia molta importanza alla competenza e specializzazione delle proprie risorse umane, in grado di
apportare, con il proprio lavoro, quel quid
in più per il quale la società si distingue.
Infatti, per riuscire a rimanere sempre ad
alti livelli, Ots punta molto sulla vicinanza
al cliente con un approccio consulenziale
in grado di abbattere fortemente i costi
logistici di spedizione. “La nostra sede di
Civitanova” –continua il presidente– ha
istituito da otto anni un reparto in grado di
fornire assistenza intercontinentale, il cosiddetto cross trade, che dà alle aziende
clienti l’opportunità di esportare a costi
competitivi, potendo per esempio muovere
merci dalla Cina agli Stati Uniti in modo
diretto, senza dover passare per l’Italia, con
il vantaggio di non avere costi aggiuntivi e
onerose perdite di tempo”. A questa eccellenza vanno aggiunti i diversi servizi ad
alta responsabilità che la società, che conta
un parco mezzi di circa 40 elementi usati
solo per il pick up, è in grado di coprire: si
pensi all’abilitazione a fare controlli con i
raggi x, servizio che permette di esaminare
la merce prima di arrivare all’imbarco ed
apporre la relativa certificazione di avvenuto controllo, ed al servizio di trasporto
di container via mare, possibile grazie alla
registrazione dell’azienda alla dogana ame-
ricana. Ma non finisce qui:
“Stiamo cercando di ottenere la Aeo (Autorizzazione europea) per avere una
linea verde nei sistemi di
sicurezza e interscambio
nei paesi più evoluti”, annuncia con soddisfazione
Baldassarri. D’altra parte,
la questione della sicurezza si è fatta sempre più
pregnante negli ultimi anni, soprattutto
negli Stati Uniti dove si sta attraversando
un momento molto delicato, che ha legato
a doppio filo la crisi economica con un calo
di acquisti e, dunque, un’aumentata difficoltà a penetrare il mercato. In questo scenario Ots sta cercando di lavorare in stretta
sinergia con i partner americani con cui si
studiano servizi di logistica, cercando di
ripristinare le condizioni precedenti e che
caratterizzano gli scambi con altri continenti, come ad esempio l’Asia. Circa questo argomento, Baldassarri sottolinea come
“il lavoro del governo per una riapertura
dei rapporti e degli scambi con l’America
sia stato molto significativo”, e come “le
istituzioni giochino un ruolo importante
nella creazione e nel mantenimento dei
contatti con l’estero”. Certo, ci sono ancora molti punti su cui si potrebbe intervenire, prime fra tutti le infrastrutture nazionali, che Baldassarri giudica “insufficienti e
non ovunque qualitativamente adeguate, soprattutto se confrontate con quelle degli
altri paesi europei”. Lo Stato può dare un
valido contributo e rappresentare un forte
sostegno per le aziende che operano in questo settore, anche se, conclude il presidente, “gran parte del successo è dovuta allo
spirito di iniziativa e volontà di fare tipici
degli imprenditori marchigiani”.
Nella classifica nazionale elaborata dal settimanale Economy riguardo ai tempi di attesa nella riscossione
dei crediti nei confronti degli enti pubblici, la nostra regione si colloca al quarto posto: 122 giorni
Marche eccellenti anche nei… pagamenti
Le Marche si stanno distinguendo, in questo particolare momento scandito dai terribili
tempi della crisi economica, anche per un dato statistico: quello del pagamento dei crediti
vantati dai fornitori nei confronti degli enti pubblici, che vede la nostra regione al quarto posto
nella classifica nazionale elaborata dal settimanale Economy su dati Assiobiomedica, Confcommercio e Taiis, con 122 giorni rispetto ai 65 della capolista Friuli Venezia Giulia. Al
secondo posto, in questa particolare quanto significativa graduatoria, è posizionato il Trentino
Alto Adige, 84 giorni, ed al terzo la Valle d’Aosta, con 112 giorni. Una classifica che, dunque,
mette in luce l’ennesima eccellenza marchigiana, ma che se letta completamente fa intuire
come mai ci si trovi nel tunnel della crisi. Gli ultimi posti in classifica sono detenuti da Lazio,
402 giorni, Molise, 530 giorni, Calabria, 602 giorni, Campania, 609 giorni. Nel 2008, la media
dei tempi di solvibilità dello Stato verso i suoi fornitori si sono allungati a 269 giorni
lavorativi, mentre lo stock dei crediti in attesa di riscossione ha raggiunto i 70 miliardi di euro.
Se si aggiungono le fatture inevase che sono in carico a Regioni, Province e Comuni (115
miliardi di euro al 30 giugno 2008, secondo la Banca d’Italia) e gli interessi di mora (13
miliardi di euro), il conto arriva a sfiorare i 200 miliardi di euro, praticamente un settimo del
Prodotto interno lordo. Soldi che lo Stato deve alle imprese per beni e servizi già utilizzati
e che se messi in circolo farebbero ripartire da soli l’economia. E pensare che nel luglio del
1997 una direttiva europea (recepita dall’Italia un anno dopo) ha fissato in 30 giorni il limite
di pagamento dei beni e dei servizi acquisiti ed utilizzati dagli enti pubblici nei confronti dei
fornitori. In sostanza, se i soldi non arrivano alle imprese non resta che rivolgersi alle banche
per farsi anticipare il credito. Secondo uno studio degli economisti di ‘lavoce.info’, nel 2008
le richieste di finanziamento dovute a questa causale hanno raggiunto i 67 miliardi di euro,
cioè quasi un quarto del debito a breve termine delle imprese.
R.I.R.
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MARCHEdomani
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MORETTI – Buonasera
cari amici; ormai tutti e
dappertutto -nelle imprese,
nelle banche, nei negozi,
negli uffici, nei salotti- parliamo e sentiamo parlare
della crisi economica, crisi
di cui ovviamente risentono
anche le Marche, e ancora
una volta devo dire che in
Regione si comportano molto bene, perché Spacca sta
trovando rimedi da tutte le
parti: l’accordo che ultimamente ha sottoscritto con
Berlusconi per le infrastrutture dovrebbe darci un buon
aiuto. Oggi ho voluto scomodare un vecchio amico mi scuserà per il ‘vecchio’,
ma soprattutto mi riferisco
alla sua famiglia-: mio ospite è Andrea Ugolini, presidente della Confindustria di
Pesaro Urbino che io considero un raggruppamento di
coraggiosi, attivi, intelligenti e ‘feroci’ esploratori dei
mercati nel mondo. Intanto
grazie per aver accettato
l’invito.
UGOLINI – Grazie, molto gentile, mi fa piacere essere qui; grazie per i complimenti ai nostri associati di
Confindustria Pesaro Urbino.
MORETTI – Sono dovuti, perchè io veramente sono
rimasto sbalordito nel conoscere la lista dei paesi che
sono clienti dei vostri industriali riguardo al mobile,
alla meccanica e ad altri
settori.
UGOLINI – Essere forti
nell’export è una necessità in
questo momento; si è appena detto della crisi, che purtroppo riduce i consumi in
Italia ed è quindi determinante per le aziende essere competitive sui mercati internazionali. Per quanto riguarda
gli associati di Confindustria
Pesaro Urbino, la Russia, con
più di 200 milioni di euro,
rimane il mercato principale.
Dunque le aziende di Pesaro
e Urbino hanno nella Russia
il mercato di riferimento, seguito da Francia, Germania,
mentre sempre più importanti diventano mercati come
Arabia, Libia, Algeria e Marocco.
MORETTI – Ecco, per
la cognizione dei miei telespettatori, continuiamo
l’elencazione dei paesi dove
esportate.
UGOLINI – Ripeto, la
Russia è il mercato principale, poi la Francia...
MORETTI – …questi
sono i leader...
UGOLINI – …sì, esatto;
ora sempre più importanza,
come dicevo, sta assumendo
ad esempio il Marocco, un
paese molto interessante; ovviamente poi dipende dal settore, perché invece per quanto riguarda la meccanica
sono ancora gli Usa il mercato di riferimento. Per quanto concerne il mobile, le
cucine, l’arredamento, è importante tutta l’area dell’ex
Unione sovietica; proprio
ieri, l’11 marzo, è iniziata a
Kiev la Fiera del Mobile, con
24 aziende associate che partecipano, e ci rendiamo conto che sempre più diventa interessante per le nostre imprese essere presenti. Pensi
che l’export rappresenta quasi il 30 per cento del fatturato delle nostre aziende, quindi è per loro determinante
MARCHEdomani
essere competitive non solo
sul mercato italiano, che, purtroppo, è calante, ma anche
su quello estero, in zone magari remote del mondo dove
mai si poteva pensare di essere presenti.
MORETTI – Ho visto
anche l’India, il Senegal,
paesi in cui veramente non
pensavo sareste arrivati;
d’altra parte, so che curate
molto l’internazionalizzazione.
UGOLINI – Sì, su più
livelli. Noi siamo molto critici rispetto a quello che riguarda le delegazioni, mi riferisco al fatto che purtroppo spesso, in occasione di
manifestazioni all’estero, gli
accompagnatori sono più
delle aziende. Quindi è importante partecipare, ma partecipare con imprenditori che
vanno per vendere …
MORETTI – …infatti
siete contro il tecnoturismo,
ma siete per la ricerca di
chi compra.
UGOLINI – Il 5 aprile
andremo in Russia con la
Marcegaglia, e sarà il quarto
viaggio che io faccio con
Confindustria, dopo il Kazakistan, la Cina. Ecco, in
questo caso si tratta di delegazioni che hanno una parte
sti (di Confindustria Pesaro Urbino, ndr.) sono bravi
un gran bel po’, per usare
un’espressione pesarese:
hanno fatto subito l’Osservatorio sul credito, il qui
presente presidente ha riunito 12 banche e poi che
cosa avete fatto?
UGOLINI – Grazie per i
complimenti, Alceo…
MORETTI – …lasciamo andare i complimenti,
sono constatazioni; allora,
che cos’è questo Osservatorio sul credito?
UGOLINI – La Marcegaglia, presidente nazionale
di Confindustria, incontra a
livello nazionale i direttori
generali delle banche, e noi
a livello territoriale facciamo
lo stesso. Quindi 103 Territoriali, tante sono le associazioni del sistema confindustriale in Italia, hanno un tavolo di incontro, perché, proprio come sindacato degli
imprenditori, è importante
rilevare casi concreti di inefficienza. Noi abbiamo ritenuto opportuno che tutto il
nostro Comitato di presidenza –quindi io e i miei vicepresidenti, cioè Pagliano,
Fiorelli, Paolini e Romanipartecipasse, insieme al nostro direttore Salvatore Gior-
8 APRILE 2009
grande azienda, quotata in
borsa…
MORETTI – …e poi ha
cominciato altre cose, tra
l’altro (sempre rivolto ai telespettatori) non so come
faccia con tutti gli impegni,
gli incarichi che ha: è anche consigliere del Comitato territoriale della Banca
delle Marche a Roma. Dunque, nel 2007 sei diventato
presidente della Confindustria di Pesaro Urbino.
UGOLINI – Sì, con incarico fino a giugno 2010,
improntando il programma di
Confindustria Pesaro Urbino,
in linea di continuità con il
mio predecessore Marco
Montagna, rispetto a tre principali attività. Un’attività di
sviluppo interno, cercando di
migliorare l’interno di Palazzo Ciacchi, che ospita Confindustria Pesaro Urbino, anche dal punto di vista strutturale, perché la nostra è una
sede bellissima in un palazzo storico che abbiamo valorizzato, facendola diventare museo cittadino: con il
Comune di Pesaro abbiamo
portato a termine un programma che durava da anni
per ristrutturare 26 quadri dipinti storici- e 21 ceramiche, opere che sono state
ANDREA UGOLINI
“Forti nell’export:
un imperativo”
istituzionale e poi si dividono nei vari settori, quindi
nelle varie regioni, in questo
caso della Russia, per incontrare gli imprenditore, quindi fare business to business.
E’ importante incontrare gli
operatori, perché le occasioni di incontro spesso sono
determinanti per capirne i
gusti, per creare relazioni
che possono in un secondo
momento portare…
MORETTI – … infatti
ho visto che non vi lasciate
sfuggire nessuna occasione;
per esempio so della vostra
azione per avere contatti
diretti con l’industria: già
oltre 300 industrie sono state contattate…
UGOLINI – …il 2009,
come sappiamo, è un anno
in cui sono cambiati moltissimi valori: da gennaio, come
Confindustria Pesaro Urbino,
abbiamo avviato un anno
proprio all’insegna dell’ascolto, della sobrietà, del
rigore, decidendo di incontrare -in 12 incontri locali,
territoriali- più di 300 aziende, per capire quali sono le
esigenze concrete dei nostri
associati.
MORETTI – Sono incontri molto utili...
UGOLINI – …sono molto utili e l’esigenza principale che è emersa è legata al
credito: tutti -grandi, piccoli,
medi imprenditori- si lamentano della difficoltà ad ottenere credito, della difficoltà
ad avere nelle banche un interlocutore, diciamo, ricettivo.
MORETTI – (Rivolto ai
telespettatori) Non vorrei
essere accusato di partigianeria, perché i miei natali
sono di Pesaro –d’altra parte tutti sanno che nelle mie
trasmissioni sono imparziale-, però devo dire che que-
dano, ad incontri con le banche, per mettere in evidenza
eventuali anomalie di rapporti. Solo così si riesce ad essere tempestivi, efficienti nei
riguardi dei nostri associati.
MORETTI – (Rivolto ai
telespettatori) Per una migliore illustrazione del per-
scelte all’interno dei depositi del Museo civico di Pesaro, di Palazzo Toschi Mosca.
Questi quadri sono stati ristrutturati e sono per noi in
comodato per nove anni.
MORETTI – Tu sei stato anche un forte animatore, presidente del Centro
Quello che abbiamo avviato
è un anno all’insegna
dell’ascolto, del rigore.
Capillare il contatto con gli
imprenditori, l’esigenza principale
emersa è legata al credito. Dunque
gli incontri con le banche e
l’istituzione di un osservatorio per
rilevare casi concreti di inefficienza.
Solo così si riesce ad essere
tempestivi nei confronti dei
nostri associati
sonaggio, vi dico che Ugolini è laureato in Economia,
si è laureato a Roma…
UGOLINI – …sì, mi
sono laureato alla Luiss, che
tra l’altro consiglio a tutti,
perché è un’ottima università...
MORETTI – …dopo la
Politecnica delle Marche…
UGOLINI – …Ancona
sicuramente è importante,
però dicono essere la Luiss e
la Bocconi in Italia le università migliori riguardo ad
Economia e commercio,
Scienze politiche e Giurisprudenza.
MORETTI – (Spiega ai
telespettatori) Ugolini, per
interesse della famiglia, ha
cominciato a lavorare in
una grande azienda di costruzioni, la Astaldi…
UGOLINI – …sì, è una
Arti Visive della Pescheria
di Pesaro…
UGOLINI – …vedo che
sai proprio tutto. L’arte contemporanea è una mia grande passione e in questo caso
è stato fatto un lavoro interessante, di successo –ricordo che la Pescheria di Pesaro rappresenta un’eccellenza-, in sinergia tra pubblico
e privato, tra il Comune e i
privati che hanno insieme
sponsorizzato questa operazione: in dieci anni abbiamo
organizzato 100 mostre di
artisti contemporanei, occupandoci nel frattempo della
bonifica e della ristrutturazione di questi bellissimi locali, che erano quelli della
ottocentesca Pescheria di Pesaro.
MORETTI – C’è un giovane pesarese che è sempre
molto attento ai problemi
pesaresi e mi tiene sempre
informato di tutto: è Dolcini della Banca Popolare dell’Adriatico, che ogni due
giorni mi chiede di pubblicare una notizia (scherzando)…
UGOLINI – …dico una
cosa che è importante: il nostro direttore artistico, Ludovico Pratesi, è riuscito a far
entrare la Pescheria all’interno della Amaci, l’Associazione musei d’arte contemporanea italiani. Da Venezia
a Bari, la Pescheria di Pesaro
è l’unico museo d’arte contemporanea riconosciuto in
Italia: a Venezia, ovviamente, c’è il Guggenheim di Venezia e a Bari c’è il museo di
Bari, questo per dire che i
musei d’arte contemporanea
sono pochi e che anche se
viene riconosciuta l’importanza dell’arte contemporanea, spesso questa non è capita, non è compresa.
MORETTI – Oltretutto
questo signore (rivolto ai
telespettatori, riferendosi all’ospite) è presidente della
Pica, impresa leader in Italia nella produzione di materiali per l’edilizia come
tegole, ecc., con 150 miliardi di vecchie lire di fatturato e 4 stabilimenti nel nostro paese.
UGOLINI – Gli stabilimenti sono a Pesaro, Siena,
Frosinone ed Asti. Pica è una
società che mio nonno Pierangeli con il suo socio Cangiotti hanno fondato e sviluppato, una realtà italiana
con trascorsi di oltre cinquant’anni, un’azienda che è
un caso in economia: due
nonni, due padri e due figli…
MORETTI – …tu non
immagini neanche che uno
dei ricordi della mia giovane età trascorsa a Pesaro è
proprio legato alla vostra
azienda: in Piazza del Popolo, ad una certa ora, si radunava tanta gente, precisamente nell’orario di uscita della segretaria della Pierangeli Cangiotti, questa
donna bellissima che attraversava con andamento statuario la piazza...
UGOLINI – …io non ero
nato, ahimé, quindi non ho
potuto godere di questa cosa
(ridono).
MORETTI – Ho visto
che, col fatto degli stabilimenti periferici, sei anche in
quella organizzazione…
UGOLINI – … sono nel
Consiglio di Confindustria di
Frosinone, conosco Confindustria di Asti e di Siena…
MORETTI – … quindi
senti l’umore delle varie regioni…
UGOLINI – … è importantissimo rendersi conto dei
diversi andamenti delle economie regionali, perché in Italia, che è una nazione lunga e
stretta, anche l’economia va
in maniera diversa. Ad esempio, per quanto riguarda l’edilizia -per noi, ovviamente, il
settore di riferimento- in questo momento la crisi, che dal
Piemonte è passata al Veneto, sta attraversando il centro
Italia, ma ancora al sud non è
particolarmente sentita: da
Roma in giù, la famosa crisi
del mercato immobiliare ancora non è così forte.
MORETTI – Una cosa
mi colpisce (rivolto ai telespettatori): quando lui (indicando l’ospite) ha dei dubbi
su che cosa pensa la gente,
avendo per i suoi contatti
con i collaboratori, con gli
industriali, soprattutto opinioni maschili, quando ha dei
dubbi, dicevo, va a casa, perché così sente gli umori femminili: tu hai quattro bam-
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
bine, e penso che devi amare i colori, perchè hanno
tutte il nome di un colore...
UGOLINI – …è iniziato
come un gioco: Bianca, Rosa,
Viola e Celeste; quindi un po’
figlie futuriste, diciamo...
MORETTI – … è bella
questa cosa...
UGOLINI – … (in tono
scherzoso) mio padre avrebbe voluto un nipote maschio,
invece abbiamo tutti questi
bellissimi colori…
MORETTI – …senti,
grazie all’amicizia adesso ti
lavoro un po’ ai fianchi. Perché questo no deciso di Confindustria al Salone del Mobile di Pesaro?
UGOLINI – Il nostro presidente della sezione del mobile, Claudio Pagliano, anche
quest’anno ha incontrato più
terna- e che adesso registra
questa, se vogliamo, quasi
inaspettata e incredibile contrazione. Per anni sono cresciuti marchi noti a livello
nazionale che negli ultimi sei
mesi, nell’ultimo anno, hanno avuto forti contrazioni.
Ciò nonostante, chiediamo di
portare a termine la famosa
strada delle barche, importante per congiungere le
aziende che producono imbarcazioni col mare, senza
dover ogni volta attraversare
le strade statali, bloccare il
traffico e insieme la città di
Fano.
MORETTI – Io conosco
questa vostra fama di esploratori dei mercati che comprano e la conosco da molto
tempo. Cito un episodio personale che riguarda un tuo
che Camere di commercio, Regioni abbiano uffici di rappresentanza non solo a Bruxelles
ma anche in giro per il mondo, quando invece coordinando gli sforzi si può essere molto più incisivi.
MORETTI – E’ per questo che tu continui a dire alle
industrie di aggregarsi?
UGOLINI – Non è che lo
dico io; si sente da più parti
dire che l’aggregazione è necessaria per avere una massa
critica maggiore. Sappiamo
bene che il limite delle aziende italiane, ed anche marchigiane, è la dimensione: non si
riesce a competere su mercati
internazionali se non si ha una
dimensione interessante, una
dimensione che permetta di essere competitivi sui mercati internazionali, di innovare, di
Competitive all’estero, in prima linea nelle aree emergenti.
E’ il diktat, in tempo di crisi, per le imprese. Lo ricorda
Andrea Ugolini, presidente di Confindustria Pesaro Urbino,
ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti: “Un aspetto
determinante per bilanciare le contrazioni del mercato
interno”. E cavalcare l’onda della risalita, spingendo in
zone magari remote del mondo ma promettenti. Ucraina,
Arabia Saudita, Libia, Algeria, Marocco… “Effettivamente
impressiona la quantità dei paesi in cui siamo presenti”.
Internazionalizzazione, dunque. Con una sottolineatura: gli
sforzi vanno coordinati se si vuole essere efficaci; “Fare
turismo non ci interessa. Non partecipiamo e non
parteciperemo più in futuro ai viaggi che non siano per noi
utili”. Un inciso nei confronti delle aziende:
“L’aggregazione è necessaria per una massa critica
maggiore, per innovare, per esportare, per avere dimensioni
finanziarie interessanti”
volte i nostri imprenditori, i
nostri associati, per sapere chi
di loro fosse interessato a partecipare al Samp. Ma anche
quest’anno ci sono scarse adesioni, quindi ci rendiamo purtroppo conto -e ripeto purtroppo- che quello che si
chiamava Samp, e che ora
chiamano Domo 360, non è
purtroppo più attuale, perché
abbiamo appena detto che
bisogna esportare, che bisogna essere presenti in Kazakistan, in Russia, in Sud America, in Oriente più che vicino
a casa, e che quindi probabilmente il modo di vendere i
propri prodotti tramite fiere
locali è sorpassato. E’ invece
importantissimo per i nostri
imprenditori essere presenti al
Salone del Mobile di Milano,
che risponde bene a tutte le
aspettative e i nostri associati
vi partecipano in maniera
massiccia e veramente impegnativa. Sono sicuro di poter
dire che quest’anno più che
mai sarà una meravigliosa
partecipazione quella dei nostri industriali a Milano, mentre purtroppo è scarsa l’adesione alla Fiera di Pesaro. Polemiche sono nate all’interno
della Camera di commercio,
perché, ovviamente, si cerca
di sviluppare il distretto pesarese, la Fiera di Pesaro, ma
secondo noi sarebbe più utile
impiegare le stesse risorse in
iniziative più moderne.
MORETTI – La vostra
associazione confindustriale
si occupa di settori molto
importanti come il mobile,
come la meccanica, come la
moda abbigliamento che
purtroppo è in ribasso; qual
è il settore che desta più preoccupazioni?
UGOLINI – Ahimé, sicuramente è la nautica, il settore che ha avuto i trend di crescita maggiori -specialmente
nell’area di Fano con il bellissimo porto della Marina dei
Cesari e con tutta l’area in-
predecessore, come presidente dell’Assindustria, Bertozzini: io allora ero consulente, tra le altre cose, dei famosi magazzini Harrods,
che avevano 550 persone
addette alle vendite al dettaglio, quindi mica male! Un
giorno ero a colazione nel
ristorante di Harrods con
tre direttori, quando arrivò
Cesare Battisti, un mio allievo del football a Pesaro,
con un signore. Cesare Battisti era diventato il segretario generale della Camera di Commercio italiana in
Argentina e aveva portato
con sé questo signore, Bertozzini, che mi presentò.
“Battisti mi ha detto che lei
era qui…”, mi disse Bertozzini. E io: “Se non fossi stato qui oggi a colazione lei
che cosa avrebbe fatto?”.
Lui: “Avrei aspettato”. Chiesi dunque a Bertozzini che
cosa fosse venuto a fare;
“Io – mi rispose- produco
pentole che non attaccano”...
UGOLINI - … della Tvs,
certo…
MORETTI - …allora ha
tirato fuori dalla sua borsa
le fotografie di queste pentole antiaderenti. Risate dei tre
direttori con cui ero nel pensare che uno era disposto a
fare 10 ore di aereo sperando di trovare una persona a
pranzo, fatto sta che il pomeriggio Bertozzini aveva
già fatto gli ordini per le sue
pentole. Si vede che da tempo c’è questa passione per la
ricerca…
UGOLINI – …effettivamente è una vocazione che i
nostri imprenditori, sia pesaresi, che marchigiani, che italiani, hanno. Ora quello che
Confindustria chiede è un
maggior coordinamento tra le
varie realtà: l’Ice, il ministero
degli Esteri, le Camere di commercio, le Confindustrie locali stesse dovrebbero coordinare i propri sforzi. E’ assurdo
migliorare la logistica e che
permetta, se necessario, di delegare la propria azienda a dei
manager esterni per risolvere
problemi di convivenza o passaggio generazionale.
MORETTI – E’ per questo che sfidi l’ira dei nostri
avi, che mettevano travi nella strada tra Pesaro e Fano
(scherza, ridono) mentre tu
dici: “Perché non fare una
città unica, Pesaro-Fano?”.
UGOLINI – Si sta iniziando dall’ospedale, per un’area
sanitaria unica, con diverse
specializzazioni, tra Pesaro e
Fano. Secondo me è questa
l’idea nuova che dovremmo
perseguire, che i politici dovrebbero perseguire. Come
Confindustria Pesaro Urbino
organizzeremo un incontro tra
il sindaco di Pesaro e i candidati a sindaco, il sindaco di
Fano e i candidati a sindaco di
Fano, proprio per conoscere il
loro parere circa l’ipotesi di
sinergia, di unione, realizzando un’area metropolitana che
porterebbe da Pesaro a Fano a
Urbino. Il problema sarebbe
come chiamarla: ‘Rossinia’,
‘Metaurilia’, non so come,
però si tratterebbe di un’area
grande, come dimensioni, quasi come Ancona.
MORETTI – Io sono un
ottimista e per questo leggo
con una chiave positiva anche certi dati statistici; per
esempio, le imprese attive
della provincia di Pesaro
Urbino nel 2007 erano
39.500, nel 2008 sono 500 di
più: è una chiave positiva,
questa.
UGOLINI – Dipende da
come si legge il dato; potrebbe essere anche una chiave
negativa se le nuove imprese
nascono da scissione, quindi
da un’ulteriore frammentazione delle attuali imprese, però
sicuramente è un indice di vitalità imprenditoriale. Sappiamo che Pesaro, le Marche in
generale, sono zone di altissi-
ma imprenditorialità -la famosa attività economica ogni 8
abitanti-, però ciò può essere
anche un limite, perché in
questo momento sempre più
le aziende devono diventare
strutturate per poter fare massa critica, per innovare, per
esportare, per avere dimensioni finanziarie interessanti.
MORETTI – So che dal
tuo punto di comando le grane sono molte; una delle grane maggiori, il fatto che le
banche sembra non siano
molto larghe nei crediti: è
per questo che hai fatto quell’Osservatorio…
UGOLINI – …l’Osservatorio l’abbiamo fatto proprio
per monitorare questa realtà.
Anche le banche sono delle
aziende, delle imprese, quindi
aderiscono a loro volta a Confindustria e a loro volta devono ovviamente cercare di contenere le sofferenze e realizzare i propri interessi, portando profitti agli azionisti della
banca stessa. Ciò posto, adesso c’è talvolta questo incontro-scontro tra le diverse esigenze dell’imprenditore privato, che cerca credito per svilupparsi, e la banca, che invece chiede sempre maggiori garanzie.
MORETTI – Io non
avrei mai creduto che paesi
come l’Ucraina, la Libia, l’Algeria, il Marocco, diventassero importanti per noi.
UGOLINI – Infatti è
un’esperienza meravigliosa
in cui siamo presenti come
Confindustria Pesaro Urbino,
ma anche come industria italiana.
MORETTI – Le industrie
pesaresi creano delle squadre
apposta per andare a conquistare questi mercati?
UGOLINI – Abbiamo
Roberto Forni, che è responsabile dell’internazionalizzazione all’interno di Confindustria; Rita Gaudenzi, la nostra
dirigente funzionario che segue questi mercati. Diciamo
che c’è una specie di feedback
con gli imprenditori, cioè si va
laddove c’è maggiore richiesta di visitare i paesi. Non
vogliamo assolutamente fare
turismo e quant’altro, quindi
non partecipiamo e non parteciperemo più in futuro a tutti
quei viaggi che non sono per
noi utili. Una nostra delegazione è tornata pochi giorni fa
dal Marocco: con grandissima
soddisfazione siamo riusciti ad
ottenere concreti contatti e
possibili ordini.
MORETTI – Questo è
molto importante. Purtroppo
il tempo è finito ma non voglio lasciarmi sfuggire un’ultima domanda: voi, come
Confindustria, oltre che industriali siete diventati grossisti; so che siete grossisti di
energia elettrica.
UGOLINI – Sì.
MORETTI – Perché?
UGOLINI – Perché i nostri associati vogliono avere, sì,
la rappresentanza, ma anche i
viaggiare; io sono rimasto stupito andando lo scorso anno
in Kazakistan: uno pensa di
trovare realtà magari diverse
dalle nostre, mentre invece il
Kazakistan, ad esempio, è un
paese che grazie al petrolio si
sta sviluppando in maniera incredibile. Ormai la Cina la conosciamo tutti, così come l’India, ma ci sono altre zone del
mondo molto interessanti, ovviamente il Medio Oriente,
Dubai, in questo momento
Abu Dhabi, che è un’altra realtà incredibile: ad Abu Dhabi
stanno costruendo una quantità infinita di abitazioni, attività imprenditoriali e commerciali; gli italiani per fortuna in
queste situazioni sono bravi,
perché sono sempre propositivi e attivi.
MORETTI – Non vorrei
essere noioso, ma mi piace
trasmettere le notizie che mi
colpiscono; gli Stati Uniti rimangono sempre al primo
posto per certi mercati, ma
io qui leggo (dalla documentazione, ndr.): Ucraina,
Portogallo, Repubblica Ceca,
Arabia Saudita, Brasile, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Libia, India… è una cosa incredibile, veramente dovresti decorare i tuoi industriali
ogni mese!
UGOLINI – Infatti è grazie all’export che siamo riusciti in questa fase di crisi a
contenere i danni, in qualche
modo, perché effettivamente
l’export ha ribilanciato la contrazione. Effettivamente impressiona la quantità dei paesi
servizi, e noi ci rendiamo conto che è importante dare una
concreta, visibile convenienza economica al fatto di essere associati a Confindustria
Pesaro Urbino. Noi intermediamo, comperiamo più di 40 milioni di euro di energia elettrica, con un risparmio, che ovviamente rigiriamo ai nostri
associati, di circa l’8 per cento. Questo permette anche di
registrare, come dicevo, una
chiara, tangibile convenienza
economica nell’associarsi a
Confindustria. Quest’anno, oltre all’energia elettrica, inizieremo a comperare anche metano, così come siamo diventati grossisti -c’è un gruppo di
acquisto- delle automobili,
perché le flotte aziendali possono essere in qualche modo
razionalizzate.
MORETTI – Senti, gli
Ugolini sono sempre state
delle figure promoventi; voglio sentire la tua opinione:
che cosa ne pensi del futuro
della nostra provincia, delle
nostre aziende provinciali?
Recuperiamo?
UGOLINI – La grande
domanda è quando finirà questo buio, cioè quando inizierà
a vedersi la famosa luce in
fondo al tunnel. Abbiamo sentito il Centro Studi di Confindustria essere tacciato di malaugurio, però sicuramente i
dati di Confindustria sono i più
esatti, i più corretti. Per quanto riguarda il settore edilizio,
per esempio, stiamo vivendo
difficilissimi momenti; probabilmente una legge ad hoc per
vivacizzare il mercato edilizio
può essere una buona soluzione. Io sono ottimista per natura, perché, come
qualcuno dice, l’ottimista è un pessimista
più informato; sicuramente anche per fare
questo lavoro bisogna essere ottimisti,
solo che, ripeto, la risposta è difficile da
dare, è incerta, riguarda i mercati.
Quello che posso dire
è che la provincia di
Pesaro Urbino in particolare e le Marche
in generale hanno
trend, andamenti più
positivi del resto
d’Italia. Quindi questo dovrebbe farci
ben sperare…
MORETTI –
…qua e là si cominciano a vedere segnali di ottimismo...
UGOLINI – …segnali di
luce, e questo dovrebbe essere un augurio per il futuro, per
cercare di essere i primi a cavalcare quest’onda della risalita.
MORETTI – Andrea, ti
ringrazio molto per il tempo
che ci hai dedicato, perché so
che non ne hai tanto. Ti ringrazio, un saluto alla mia
città, che ricordo sempre con
tanto affetto. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla
prossima settimana.
Intervista del
12 marzo 2009
Marche domani - Anno XXIV Numero 6 - Aprile 2009
Direttore responsabile Alceo Moretti
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PAGINA
18
cultura
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
“Sedendo e mirando”: inaugurata ad Ascoli la mostra di Tullio Pericoli
“Sopravena”, 2008, olio e
pastelli su tela, cm. 50x50
La scelta delle opere è
articolata e organica, realizzazioni dal 1966 ad oggi in un
percorso che segue l’evoluzione dell’artista nel suo
rapporto con il paesaggio,
rivelando la continuità del
tema nella poetica di Tullio
Pericoli, cui è dedicata
l’importante mostra di Ascoli
Piceno, inaugurata nei giorni
Teatro Vaccaj: depositato il progetto, tutto pronto per l’appalto dei
lavori
Vaccaj, depositato il progetto preliminare del
teatro tolentinate andato a fuoco la scorsa estate.
“Tutto è pronto, adesso, per avviare la gara d’appalto
e accelerare i tempi della ricostruzione”, ha sottolineato il governatore Gian Mario Spacca presenziando
all’esposizione tecnica del progetto e ricevendo
conferma del rispetto della data del 2012 per la
conclusione dei lavori. Soddisfazione è stata espressa
dal presidente per il funzionamento del coordinamento tra gli enti, prime fra tutte la Soprintendenza, “uno
spirito di collaborazione fra le istituzioni grazie al
quale si è potuto avviare il recupero di un bene
monumentale di inestimabile valore per la comunità
tolentinate e marchigiana”. A seguito del violento
incendio che lo scorso 29 luglio danneggiava il teatro
Vaccaj, la richiesta al Governo, da parte del presidente della Regione, della dichiarazione dello stato di
emergenza, concesso con decreto del presidente del
Consiglio dei ministri del 28 agosto 2008. Successivamente il presidente del Consiglio ha emanato una
specifica ordinanza con la quale il presidente della
Regione è stato nominato commissario delegato
(prevista dall’ordinanza la creazione di una commissione generale di indirizzo che si è riunita il 4 dicembre 2008, il 27 gennaio 2009, il 10 febbraio 2009, il
3 marzo 2009, per seguire l’iter di avvio delle attività
miranti alla successiva ricostruzione. Con decreto del
Commissario delegato n. 2 del 2 febbraio 2009 la
costituzione di uno specifico gruppo incaricato di
predisporre il progetto preliminare consegnato entro il
termine indicato e regolarmente depositato). La
riunione di Tolentino è stata convocata per conoscere
il progetto e per stabilire i successivi atti per giungere alla gara di appalto per l’affidamento dei lavori.
Contemporaneamente, con decreto del Commissario
delegato n. 3 del 2 febbraio 2009, la direzione regionale del ministero per i Beni culturali è stata incaricata di eseguire con immediatezza i lavori per la protezione dei decori e degli affreschi che sono stati
risparmiati dall’incendio. Tali lavori potranno iniziare
nel momento in cui il Comune di Tolentino avrà
riacquisito il cantiere del teatro dall’impresa che era
incaricata di eseguire gli interventi di restauro quando si è verificato l’incendio.
Vittorio Giusepponi, due esposizioni in contemporanea alla Mole
e ad Offagna
Due mostre parallele e contemporanee per scoprire l’arte dello scultore marchigiano Vittorio Giusepponi. La Mole Vanvitelliana di Ancona accoglierà
fino al 19 aprile un’importante selezione delle opere
dell’artista, in contemporanea all’esposizione di
Offagna, sua città natale,
esposizione allestita nella
Chiesa del Monastero di
Santa Zita. Giusepponi,
che vive ed opera a Roma,
dal 1980 è protagonista di
mostre individuali e
collettive in importanti
gallerie italiane ed estere.
Alcune sue opere sono in
esposizione permanente in
prestigiose sedi diplomatiche quali l’Ambasciata
italiana d’Ungheria. Le
suggestive sculture dell’arVittorio Giusepponi,
tista sembrano scavare ed
“Rosso Selenio”,
incavare nella materia –
ceramica
legno, marmo, pasta di
cellulosa– forme solide come pani, barche, fiori e
piume. La saggista e critica dell’arte Simonetta Lux
definisce l’arte di Vittorio Giusepponi “un pensare
nella materia”, dove l’azione stessa dello scolpire
diventa pensante. Sono i pensieri, le sensazioni o i
ricordi a cercare la materia per imprimerla e, insieme,
trasformare materia e pensieri in un tutt’uno, così che
“né il marmo tornerà mai ad essere marmo né la
piuma, piuma”. Opere cariche di suggestione che
evocano analogie e slittamenti di pensiero in chi le
osserva, scaricate del peso di significati accumulati
dalla cultura, dall’artigianato, dall’industria per porre
una necessità nuova.
E per spiegare il rapporto che Giusepponi crea tra
la materia scelta di volta in volta e la tecnica per
scolpirla, il critico Achille Bonito Oliva cita Cendras:
“Prende una chiesa e dipinge con una chiesa. Prende
una vacca e dipinge con una vacca”. La mostra è
organizzata in collaborazione con la Provincia di
Ancona, il Comune di Ancona, il Comune di Offagna
e l’Accademia della Crescia di Offagna.
scorsi alla Galleria d’arte
contemporanea: titolo
“Sedendo e mirando,
paesaggi (1966-2009)”,
citazione leopardiana che dà
il nome anche a un dipinto
in mostra. Curata da Elena
Pontiggia, prestigioso
avvenimento del programma
del festival “Saggi Paesaggi”,
l’esposizione, che resterà
allestita fino al 13 settembre
(vedi Marche domani n. 2/
2009 pagina 19), propone
130 opere per la gran parte
inedite, soprattutto olii sulla
cui materia pastosa l’artista
marchigiano (nato a Colli del
Tronto in provincia di Ascoli
nel 1936 e vissuto dal 1961 a
Milano) spesso interviene con
incisioni che danno spessore
al dipinto e lasciano vibrare la
superficie. Si parte da Studio
per la città in fiamme, 1966,
si prosegue con la serie delle
Geologie degli anni Settanta
e, attraverso la serie intensa
degli acquerelli della seconda
metà del decennio, si giunge
alle opere più recenti. Tra
queste sono compresi tutti i
più significativi lavori dell’arti-
Un inno alla città
Ancona, Mole Vanvitelliana (foto di Stefano
Sampaolesi tratta da “Il profumo della città”)
SILVANA CORICELLI
C
’è la città disegnata. E
quella scritta: fra
memoria e cultura. C’è
della città il mito e c’è la
filosofia. Così come l’identità
e la forma. E poi i simboli, i
sapori, le piazze, la gente. In
principio era la bellezza, titola
la suggestiva pagina firmata
Maria Angela Bedini. La
bellezza che in questo libro è
filo conduttore e che “punta
dritta al cuore delle cose”.
Come quella della città, tema
stesso del Dialogo verosimile
tra la Viaggiatrice Innocente e
il Professore (Paolo Colarossi,
Judith Lange). Ritrosa,
nascosta, straniante, smarrita:
bellezza struggente in questo
libro che parla di Ancona. Un
itinerario “per immagini e
racconti”, come scrive Fabio
Bronzini, curatore, insieme con
Bedini e Stefano Sampaolesi,
della pubblicazione: una
“guida di emozioni, sentimenti,
flash impressi nella retina”. Un
viaggio visionario che ai
meandri di percorsi segreti e
alle atmosfere del passato, ad
un’orchestrare di colori, odori,
suoni, echi di grande impatto
emotivo e sensoriale, mischia i
sogni della città concreta,
tangibile: attraverso “le sue
speranze urbanistiche, le sue
attese, le sue illusioni”. E c’è
anche il volto dell’Ancona che
cambia, dalla fisionomia antica
a quella moderna; c’è una
proiezione dei suoi tratti al
futuro, nell’articolarsi di sette
principi di buona progettazione, in “Il profumo della città”
(Il lavoro editoriale), sottotitolo:
“Guida sentimentale di
Ancona: i colori, la gente, i
caratteri, l’urbanistica”.
Come nella sua presentazione
commenta il Rettore dell’Università Politecnica delle
Marche, Marco Pacetti, “il
bello è dunque una meravigliosa sintesi che appare inaspettata nella sua fulminea consistenza quando la cultura tecnica si
fonde in armonia perfetta con
quella umanistica”. Diversi gli
ambiti disciplinari che il
volume ha coinvolto, ma esso,
ricorda Pacetti, è nato nella
Facoltà di Ingegneria (il
professor Bronzini responsabile
Area urbanistica, ndr.), su un
colle che “assomiglia alla
cruna di un ago” e da cui lo
sguardo può allargarsi a
ricomprendere “le propaggini
ultime della terra di Ancona”:
la “perla”, sottolineano
Bronzini e Bedini, che “brilla
solo per chi la sa guardare con
meraviglia e attenzione”.
Comprendere la città del
presente, auscultando il battito
della storia che porta in sè i
germogli del futuro. Lo
Il libro che parla
di Ancona: guida
sentimentale,
un contributo
di conoscenza
su basi
scientifiche.
Presentazione
dalle forti
suggestioni
incredibile di Luca Violini:
arrangiamento teatrale del
volume omonimo, una
rappresentazione originale sullo sfondo di immagini
inedite e accompagnata dal
violinista Marco Santini- su
testi di Lange e Colarossi,
attraverso il colloquio tra la
Viaggiatrice Innocente e il
Professore, di Bronzini e
Bedini. Ed eccola, Ancona:
“Questo il suo taglio di terra
sulla ferita del mare. Il suo
starsene in perenne bilico, sul
filo del baratro, il suo
catapultarsi a capofitto
nell’acqua”. Memorie dell’acqua e voce delle vie e
“groviglio di tutte le città che
sono state nella sua pelle”.
Questa è Ancona: ossimorica
e bifronte, dionisiaca e
apollinea, affiora nelle storie,
nelle cronache, nelle foto
d’epoca, nel canto della città
dipinta e nelle mappe che
segnano il corpo della città
distrutta e ogni volta ricostruita.
Terra e Rossini cards: Aterballetto chiude
con successo la stagione al Massimo dorico
Uomini e donne con la
valigia, movenze che sono
addii, passi doppi che sono
intrecci: di storie e di culture
su suggestioni anche klezmer,
musica di sincretismo venuta
da lontano con i suoi echi dei
sentimenti di un popolo,
quello ebraico, migrato in
terre straniere. Ma questa
danza non racconta i secoli di
diaspora. Piuttosto, ha il
respiro di una ricerca incessante nel viaggio di cui la
valigia è chiara metafora, il
tendere stesso dell’esistenza
dell’uomo nel vorticoso
andare dei ballerini, stilizzato
e incalzante ispirato all’idea
Cirano struggente uomo d’oggi:
Osimo applaude lo spettacolo cult
di Corrado D’Elia
La maniera è quella
lampeggiante, corrusca, che li
contraddistingue e che ha fatto
del loro “Cirano” (foto a lato),
–inossidabile storia d’amore e
ribellione raccontata con
moderna passione-, uno
spettacolo cult: anni di rappresentazioni nei teatri italiani, per
Corrado D’Elia e la
compagnia Teatri Possibili il
tributo dell’emozione che
continuano a suscitare. Applausi
e applausi anche alla Nuova
Fenice di Osimo, protagonista
il romantico guascone dell’opera
di Rostand che nell’interpretazione di D’Elia è figura
straordinariamente attuale, ritratto
ribadirà, il Rettore, durante la
presentazione del libro (in cui
sono anche testi di Alessandro
Aiardi, Roberto Busi, Antonio
Luccarini, Pietro Zampetti,
Massimo Papini) al Ridotto
delle Muse: “Una lettura
possibile anche dell’avvenire
della nostra città, dando, con
trama sentimentale, un contributo che ha basi solidamente
scientifiche”. Opera “eterodossa”, come ha detto il professor
Busi, “al di fuori degli schemi
usuali della comunità scientifica”. Tagli di carattere letterario
quelli di Bedini, “completezza
e finezza di conoscenze anche
di tipo empatico: quel rapporto
profondo con il luogo che
deriva dai cinque sensi”. Ed
eccola, Ancona, in questo
incontro che la corteggia e
l’ama: un inno alla città e alla
sua gente, una recitazione a
toni forti, poetici, nello
spettacolo allestito in occasione della presentazione, per la
musica, le luci e la voce
sta, a partire dalla monumentale e spettacolare Lunetta
per Torrecchia, eseguita nel
2002 per la residenza di
campagna di Carlo Caracciolo. Spiccano inoltre in mostra
opere come Terra rossa
(2004), Terreni (2007) e Alta
collina (2008), quest’ultima
nota perché adottata come
logo della campagna nazionale di Italia Nostra “Paesaggi
sensibili”.
di un uomo d’oggi eroico nella
sua diversità. Un vessillo della
libertà di pensiero nelle tante
sfaccettature di personaggio
contro: contro ogni forma di
potere e di omologazione, a
Cirano di Bergerac sono invise
mediocrità e convenienze mentre
della meta della vita. Terra la
prima delle due coreografie
firmate da Mauro Bigonzetti
per lo spettacolo che ha chiuso
alle Muse di Ancona la
Stagione di opera, balletto
e recital 2008-2009.
Pubblico entusiasta, l’appuntamento (Fondazione del
Teatro in collaborazione con
Amat) ha visto protagonista
la prestigiosa compagnia
Aterballetto; presenza dal
vivo dell’orchestra, la Filarmonica marchigiana che,
diretta da David Crescenzi,
ha eseguito per la prima
danza la composizione
musicale di Bruno Moretti:
un attraversamento di mondi
culturali che ha trovato
sviluppo in quattro movimenti. Di Moretti il pianoforte
solista in Rossini cards,
successione di quadri
espressioni della musica di
Gioachino Rossini: immagini, cartoline, per la creazione
astratta di Bigonzetti che ha
dedicato il finale di questa
sua seconda coreografia al
vitalismo del grande compositore di Pesaro: tutto slancio
ed energia il corpo di ballo,
sulle celeberrime note
dell’ouverture della Gazza
ladra.
s.c.
dispiega il coraggio della sua
voce fuori dal coro, anche nella
fedeltà ad un amore impossibile.
Abbandonate con le piume le
facili rime e i giochi di parole,
tradotto in una prosa asciutta che
dà concretezza di realtà al
sogno, il
singolare
spadaccino
dal lunghissimo naso ha,
nella messa
in scena
firmata da
Corrado
D’Elia,
accenti
espressivi di calda –a volte
struggente- vitalità. La stessa che
è nella dinamicità della scena,
un unico piano inclinato in
questo palcoscenico del divenire
in cui pochi, scabri elementi
diventano, di continuo spostati
e ricomposti, ebbro teatro di
accadimenti. Gran ritmo, guizzi
di visionaria intuizione e
intensa fisicità per uno stilema
che affascina e coinvolge,
contando sulla pregnanza
attoriale dell’intera compagnia.
Lo spettacolo -proposto ad
Osimo nell’ambito della
stagione realizzata da Amat,
Comune e società Proscenio/
Asso con il patrocinio della
Regione- vede al fianco di
D’Elia Monica Faggiani,
Alessandro Stellacci, Marco
Brambilla, Corrado Villa,
Silvano Ilardo, Stefania Di
Martino, Enea Montini,
Michele Agrifoglio, Marco
Ottolini, Barbara Muzzolon. Le scene sono di Fabrizio Palla.
Sil. Cor.
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
cultura
Raffaello e Urbino:
un binomio ad arte
L’immagine simbolo della mostra: Raffaello, “Busto di
angelo” (frammento della Pala dell’Incoronazione di San
Nicola da Tolentino), tavola, Brescia, Pinacoteca Tosio
U
rbino non fu solo
la città natale di
Raffaello, ma
determinò in modo
significativo la sua
formazione, restando
per tutta la sua vita un
punto di riferimento
essenziale. Partendo da
questo presupposto, la
grande mostra che si
aprirà al pubblico il 4
aprile al Palazzo Ducale di Urbino intende
recuperare e valorizzare
la stretta connessione
tra Raffaello e la sua
città natale. Esaminando
il contesto urbinate,
dalla fine degli anni
Settanta a tutti gli anni
Ottanta del Quattrocento, viene ricostruito
l’ambito artistico culturale in cui si formerà il
giovane Raffaello e nel
quale opera il padre,
Giovanni Santi, pittore
dei duchi e letterato,
che è a capo di una
ricca e fiorente bottega,
oltre che autore della
famosa Cronaca nella
quale esprime importanti giudizi sui pittori a
lui contemporanei. La
mostra, allestita nel
Salone del Trono e
nelle sale dell’appartamento della duchessa
del Palazzo Ducale,
sede della Galleria
Nazionale delle Marche, si pone l’obiettivo
di ricondurre la prima
formazione di Raffaello
alla grande cultura
espressa dalla corte
urbinate e soprattutto
all’influenza del padre,
e presenta i capolavori
giovanili di Raffaello,
20 dipinti e 19 disegni
originali, messi in
rapporto alla pittura di
Giovanni Santi e di altri
pittori vicini alla fase
giovanile della formazione ad Urbino, con la
proposta di 32 dipinti e
10 disegni.
Una sezione della
mostra è inoltre dedicata
al rapporto dell’opera di
Raffaello con la più
importante produzione
del ducato di Urbino, la
maiolica, basata sulle
immagini raffaellesche,
di cui sono esposti
esemplari antichi. Sarà
visibile per la prima
volta un pezzo derivato
direttamente da un
disegno originale e non
da un’incisione di Raffaello, insieme a numerosi
esempi fra i più preziosi
di questa produzione.
La mostra, che resterà allestita fino al 12
luglio, è di interesse e
rilevanza internazionale,
dal momento che molte
delle opere esposte
provengono da alcune
delle più prestigiose
collezioni al mondo,
come il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi,
la National Gallery di
Londra, il Getty Museum
di Los Angeles, i musei
di Lisbona, Berlino,
Monaco, Francoforte,
Vienna, Budapest, gli
Bashmet, il principe
russo della viola
emoziona le Muse
Applausi e applausi,
alle Muse di Ancona, per
Yuri Bashmet, violista di
fama internazionale, e I
Solisti di Mosca, l’orchestra da lui fondata nel
1984 e formata da tutti
solisti vincitori in concorsi
internazionali. Grande
appuntamento della
Stagione concertistica
2008-2009 degli Amici
della Musica “Guido
Michelli”, Bashmet, nella
doppia veste di direttore e
solista, ha affascinato il
pubblico grazie a quelle
sue straordinarie doti -oltre
che al suo indiscutibile
carisma- che gli guadagneranno da parte del Times
la definizione di “uno dei
massimi musicisti viventi”.
Di richiamo il programma,
a partire dalla giovanile
Sinfonia per archi in Sol
minore n. 12 di F. Mendelssohn; di seguito, il bel
Grave per viola e archi del
settecentesco compositore
boemo J. Benda, che
consente al solista di
evidenziare le qualità del
suono dello strumento:
toccante per eleganza del
Yuri Bashmet
fraseggio e per intensità
dell’espressione il principe
russo della viola, capace di
forte impatto emozionale
anche nella proposta del
genio senza tempo di
Georg Friederich Haendel,
celebrato nel 250° anniversario della morte, di
cui Bashmet ha eseguito
il Concerto per viola in
si minore nella versione
del violista Herni Casadesus. Serata unica al
Massimo dorico, a
completare il programma
il terzo dei sei famosi
Concerti Brandeburghesi
di J. S. Bach, in Sol
maggiore BWV 1048.
Urbino, panoramica
Uffizi di Firenze, la
Galleria dell’Accademia
di Venezia, la Pinacoteca di Brera ed il museo
di Capodimonte.
Raffaello nacque nel
1483 e fu di certo, come
ricordano le fonti, un
fanciullo prodigio.
Ciononostante la storiografia ha troppo spesso
trascurato la conoscenza
dei suoi anni giovanili,
la cui ricostruzione
appare oggi come fondamentale. A cominciare
dalla mostra di Londra
del 2004, la critica sta
portando la sua attenzione proprio sugli anni
giovanili, prendendo in
esame l’assunto di
questa rassegna, cioè la
prevalenza, nella formazione di Raffaello, del
rapporto con il padre,
con la sua bottega, e
soprattutto con la grande
cultura che ha come
epicentro il Palazzo
Ducale con le sue
collezioni d’arte. Raffaello, che è citato nel
1511 a Roma come
allievo del padre Giovanni Santi, non si
distaccò mai da Urbino.
Baldassar Castiglione,
legato strettamente ai
Montefeltro, e Bramante, protettore di Raffaello a Roma, sono state
figure di riferimento per
tutta la sua vita. La
mostra esamina quindi le
vicende della bottega di
Giovanni Santi dopo la
sua morte avvenuta nel
1494. Il giovane Raffaello nel 1500 eredita la
bottega paterna fino a
firmarsi “Magister”, con
Evangelista da Piandimeleto, per la commissione
della pala di Sant’Agostino a Città di Castello.
Le ricerche archivistiche
in corso hanno peraltro
portato alla luce un
numero incredibile di
nuovi documenti, non
pubblicati da Pungileoni,
che mostrano il tessuto
artistico in cui si forma
il giovane Raffaello e
gli stretti legami, mai
recisi, con la sua città
natale, sia artistici che
economici. La presenza
di Bramante a Urbino,
che sarà poi il più
valido supporto alla sua
carriera romana, la
possibile influenza di
altre personalità presenti
nella città ducale, come
Girolamo Genga e
Timoteo Viti, rendono
molto interessante
esplorare questo terreno. Senza trascurare il
rapporto con Perugino,
che la tradizione storiografica, da Vasari in
poi, ha messo al centro
della formazione di
Raffaello e che sarà
naturalmente indagato
nel percorso espositivo.
La mostra “Raffaello e
Urbino” è curata da
Lorenza Mochi Onori,
soprintendente per i Beni
storici artistici e etnoantropologici delle Marche
e si avvale di un prestigioso comitato scientifico, che vede la partecipazione dei maggiori
specialisti nella materia,
impegnati in alcune delle
più importanti collezioni
museali del mondo:
Linda Wolk Simon, del
Metropolitan di New
York, che ha curato
recentemente una mostra
sul tema; Carol Plazzotta e Tom Henry della
National Gallery di
Londra, curatori della
mostra su Raffaello
tenutasi a Londra nel
2004; Silvia Ferino
Pagden, del Kunsthistorisches Museum di Vienna,
specialista della grafica
raffaellesca; Cristina
Acidini, Antonio Natali e
Marzia Faietti, rispettivamente soprintendente
del Polo museale fiorentino, direttore degli Uffizi
e direttore del Gabinetto
Disegni e Stampe degli
Uffizi; Giovanna Perini,
ordinario di Storia dell’arte all’Università di
Urbino; Antonio Paolucci e Arnold Nesselrath,
rispettivamente direttore
e curatore del Dipartimento di pittura dei
PAGINA
19
Palazzo Ducale:
sarà aperta al
pubblico il 4
aprile la mostraevento dedicata
agli anni
giovanili
dell’artista, alla
riscoperta del suo
forte legame con
la città d’origine
Musei Vaticani, oltre ai
direttori storici dell’arte
della Soprintendenza di
Urbino.
La mostra (catalogo
Electa) è promossa da:
Ministero per i Beni e le
Attività culturali, Direzione regionale per i
Beni culturali e paesaggistici delle Marche,
Soprintendenza per i
Beni storici artistici e
etnoantropologici delle
Marche, Regione Marche,
Provincia di PesaroUrbino, Comune di
Urbino e Fondazione
Cassa di Risparmio di
Pesaro. Questo evento
espositivo sarà anche
occasione per promuovere itinerari nella città di
Urbino, nel Montefeltro e
nella regione, alla scoperta degli ambienti in cui si
è formato l’artista, in
aree che offrono una
ricchezza eccezionale di
castelli, rocche, teatri,
piccoli musei, opere
d’arte ed un magnifico
panorama naturale.
Quella stessa natura che
Raffaello seppe cogliere
con somma maestria,
tanto da far scrivere a
Pietro Bembo, alla morte
dell’artista a soli 37
anni, nell’epigrafe della
tomba situata nel Pantheon di Roma: “Questi è
quel Raffaello per cui la
natura temette di esser
vinta mentr’era vivo, e
di morire una volta
morto”.
“Perugino, Giovanni Santi e Raffaello a
Fano”, presentato il volume di Piermattei
“Perugino, Giovanni
troppo tempo oscurato il
ra, come la contemporaSanti e Raffaello a
nome di un’antica e
nea presenza a Fano,
Fano” è il titolo del
nobile famiglia fanese ed
alla fine del Quattrocenvolume scritto da Dante
il suo collegamento con
to, di Giovanni Santi e
Piermattei e presentato di
l’esecuzione della Pala
del Perugino, entrambi
recente al Teatro della
grande della Madonna con
impegnati nelle pitture
Fortuna di Fano, con il
Bambino e Santi nonché
per il tempio francescapatrocinio del Comune e
della sua quasi esatta
no di San Lazzaro; “Più
della Provincia di Pesaro
replica per il convento
volte riferita –ha spiegae Urbino. Il libro,
francescano delle Grazie a
to Piermattei- è l’abitucorredato da grandi
Senigallia. Alla presentadine del Santi di portarsi
immagini, è un agevole
zione l’autore ha parlato
dietro, nei suoi spostasaggio sulla presenza dei
anche di altri importanti
menti, il giovane precoFrancescani dell’Osseraspetti sviluppati nell’opecissimo figlio Raffaello,
vanza a Fano, sul
per cui tutto lascia
loro stabilirsi nel
ritenere come
primo convento di
quest’ultimo abbia
Santa Maria del
iniziato l’alunnato
Ponte Metauro per
sotto il Perugino
poi passare a quello
proprio a Fano”. In
di Santa Maria in
concomitanza con la
San Lazzaro e infine
grande mostra che
in San Salvatore
si terrà ad Urbino
dentro le mura,
su Raffaello, questa
ribattezzato poi Santa
ricerca ricompone il
Maria Nuova. Ma il
mosaico degli sparsi
nucleo vero dello
contributi, fornendo
studio riguarda le
un quadro di rifericommissioni delle
mento fondamentale
Pale d’altare per il
per lo studio della
convento di San
prima formazione
Lazzaro affidate al
del genio urbinate
Perugino. Il saggio
e dei suoi apporti
definisce un nuovo,
all’esecuzione
inedito apporto
della predella
svelando finalmente
della “Pala di
la committenza della Perugino e Raffaello, “La nascita della
Durante” datata
Pala dell’ “Annuncia- Vergine”, particolare della Predella della 1497, quando il
zione”, dietro la
pittore aveva
Pala di Durante, Fano, chiesa di Santa
quale è rimasto per
quattordici anni.
Maria Nuova
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MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Si svolgerà nella suggestiva baia anconetana, il 30 aprile e il 1°
maggio, la quarta edizione della kermesse a sfondo solidale
Università di Camerino – Il
nuovo Statuto
Il Salesi torna a Portonovo
Mandato unico
per il Rettore
R
itorna la kermesse più attesa
della primavera, “Portonovo eventi-due giorni
per il Salesi”, che si svolgerà
a Portonovo il 30 aprile e il
1° maggio. L’evento, giunto
alla quarta edizione, ancora una
volta combinerà solidarietà, spettacolo e tanto divertimento. Sarà,
infatti, l’associazione “Patronesse del Salesi”, che si occupa da oltre un secolo dell’assistenza al bambino spedalizzato
nell’Ospedale Salesi, la promotrice dell’iniziativa, che quest’anno ha un obiettivo davvero ambizioso: la raccolta di 16mila
euro per l’acquisto di un polisonnigrafo, un macchinario
prezioso per velocizzare diagnosi e cure per i piccoli degenti dell’Ospedale. Il dispositivo, che
verrà donato al reparto di Medicina generale, permetterà soprattutto di prevenire, attraverso
l’esame della funzionalità respiratoria, la sindrome Sids e scongiurare così, grazie alla diagnosi
precoce, la morte in culla, detta
Patronesse del Salesi nella baia di Portonovo, nel corso della passata edizione della kermesse
anche “morte bianca”. “Desidero ringraziare i partner che anche quest’anno decideranno di
sostenerci nella gara di solidarietà”, ha affermato la presidente
delle Patronesse, Giovanna
Vettori, che ha inoltre ricordato gli importanti traguardi degli
anni precedenti: “La generosità
di Enti e privati ci ha permesso
di acquistare quattro elettrocardiografi, di allestire una nuova
sala Tac e l’anno scorso di donare diecimila euro all’Adisco,
Associazione donatrici italiane
sangue cordone ombelicale”. Quest’anno non sarà da meno.
L’evento, patrocinato dalla Regio-
La Fondazione Cariverona per il Comune di Ancona:
contributi per ulteriori 940mila euro
E’ stato completato dalla Fondazione Cariverona il programma d’interventi a sostegno del
Comune di Ancona per l’esercizio 2008. Al Commissario Carlo Iappelli, il consigliere della
Fondazione Cariverona, Maurizio Boscarato, ha comunicato, a nome del presidente Paolo
Blasi, che la Fondazione ha deliberato i seguenti impegni contributivi a fondo perduto: lavori di
messa in sicurezza della scuola media “Volta” di Collemarino (375mila euro); lavori di adeguamento della scuola materna ed elementare “Levi-La Giostra” di Montesicuro (335mila euro);
potenziamento dei servizi offerti a persone in difficoltà dal Centro pronta accoglienza “Un tetto
per tutti” (200mila euro); potenziamento delle attrezzature e della didattica laboratoriale del
Centro educativo ambientale “Il Pettirosso”. Tali interventi, per complessivi 940mila euro, si
aggiungono a tutti gli ulteriori importanti impegni assunti dalla Fondazione Cariverona in favore
del territorio anconetano nell’esercizio 2008, pari all’incirca a 6 milioni di euro.
Lo Spumante di Verdicchio del Gruppo Togni,
altra punta di eccellenza dell’azienda
ne Marche -attraverso l’assessorato alle Pari opportunità-, dalla
Provincia e dal Comune di Ancona -attraverso l’assessorato alle
Politiche giovanili, grazie all’impeccabile organizzazione di “Portonovo eventi”, è stato pensato per
accontentare tutti: una serata dedicata ai giovani, all’insegna della musica, quella di sabato. Una
giornata per famiglie e bambini
quella di domenica, con tante sorprese e ricchi premi. Una manifestazione importante per la città,
animata da una nobile causa: le
donazioni dei partner, che godranno di ampia visibilità grazie alla
campagna di comunicazione appena avviata, verranno interamente devolute per l’acquisto del polisonnigrafo. E come sempre le
Patronesse saranno in prima linea
per onorare il loro impegno costante e multiforme, da sempre rivolto ai bambini più sfortunati.
Razionalizzazione della
didattica e della ricerca riunite in un’unica struttura;
minori poteri e mandato
unico per il Rettore che può
essere sfiduciato; ingresso
di rappresentanti del mondo dell’impresa, della cultura, di enti, istituzioni, associazioni all’interno del
Consiglio d’amministrazione dell’Ateneo; ruolo centrale degli studenti, che non
sono considerati dei semplici utenti, bensì componente fondamentale della
comunità universitaria e che
in quanto tali assumono un
ruolo centrale e partecipano attivamente alla programmazione annuale e pluriennale dell’Ateneo e alla
valutazione delle attività
dello stesso, con particolare attenzione alla valutazione delle attività didattiche:
queste le principali novità
contenute nello Statuto Unicam pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 63 del 17 marzo
2009. Con questa nuova
carta statutaria l’Ateneo di
Camerino risponde alle accuse che spesso l’opinione
pubblica muove al sistema
universitario italiano, dando un segnale forte di cambiamento e accogliendo nel
documento gli auspici e le
linee guida espresse da svariati anni dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Soddisfazione emerge dalle pa-
role del Rettore Fulvio
Esposito: “Il nuovo Statuto
rende Unicam il primo Ateneo che ripensa profondamente il proprio modello di
governance. Abbiamo raccolto le esigenze di un contesto normativo e socio-culturale che non si può più
far finta di ignorare. Abbiamo lanciato forti segnali
di cambiamento all’opinione pubblica affinché torni
a scommettere sul futuro
dell’università in quanto
luogo attraverso il quale si
costruisce il futuro del paese. Abbiamo voluto spazzare via in un colpo solo i
capi d’accusa rivolti al sistema universitario e fare
dell’avvenire degli studenti
la nostra vera e unica missione. L’elaborazione di un
nuovo Statuto faceva parte
del programma del mio
Rettorato e oggi sono molto felice di poter affermare
che non potrò essere rieletto. Con questo Statuto si
apre un terreno di sperimentazione per molti versi inesplorato. Sarà importante
verificare la tenuta delle innovazioni sostanziali che
sono state introdotte, una
volta sottoposte alla prova
delle sfide quotidiane che
la società della conoscenza
con ritmo incalzante impone”.
Il nuovo Statuto è disponibile all’indirizzo http:/
/web.unicam.it/ateneo/organizzazione/statuto.asp
Da parte del management della realtà fabrianese;
compenso ridotto per il presidente Casoli
Un vino di personalità Elica, rinuncia al bonus
Nuova veste per gli spumanti Tor Dell’Elmo firmati
Rocca dei Forti: una rinnovata e vigorosa identità per
esaltare la linea di prodotti
con cui il Gruppo Togni di
Serra San Quirico si propone di continuare la tradizione vitivinicola marchigiana,
soddisfacendo così le esigenze dei propri consumatori,
sempre più preparati. Nella
cornice del Sui Suite Club,
al porto turistico di Ancona,
protagonista lo Spumante di
Verdicchio, prodotto di alta
qualità che rappresenta la
nuova punta di eccellenza
dell’azienda stessa. A spiegare la filosofia del completo restyling della linea di spumanti i titolari Paolo e Paola Togni, i quali hanno posto l’accento sull’importanza di abbinare la qualità dei
propri prodotti legandoli alla
tradizione marchigiana, attraverso la promozione del
comprensorio da cui nascono. “Accanto alla comunicazione del prodotto -ha affermato Paolo Togni- crediamo che si debba comunicare
il territorio, perché le nostre
radici ci legano a questa terra. Il cuore della nostra mission è valorizzare e far apprezzare le Marche nel mondo tramite l’eccellenza dei
suoi frutti e il valore delle
persone che li realizzano.
Pertanto, gli investimenti
maggiori della nostra azienda sono stati e saranno in
modo particolare rivolti allo
Spumante di Verdicchio”.
Quest’ultimo è una spuma
di fine grana e perlate persistente, come ha spiegato
Gualberto Compagnucci,
sommelier Campione d’Italia: “Gusto armonico, fragrante, uno spumante versatile, raffinato per tutte le
stagioni. Un prodotto di
grande personalità, ottimo
come aperitivo e per accompagnare, con grande classe,
carni bianche o piatti a base
di pesce”. Importante, ha
concluso Togni, presente all’incontro il direttore commerciale Italia, Bruno Alvisini, “il binomio qualitàprezzo dei nostri spumanti,
con l’obiettivo di accompagnare le evoluzioni di un
consumatore che negli anni
si è dimostrato più attento e
consapevole e per il quale il
buon bere costituisce un
modo di essere, una ricerca
di gusti che lo rappresentano e lo appagano”.
Martina Alliney
Artigianato - Le Marche all’Emporio
Mediterraneo di Cagliari
Nei giorni scorsi le Marche hanno portato all’Emporio Mediterraneo di Cagliari il
Marchio dell’Eccellenza Artigiana, con l’esposizione di manufatti di quattro lavorazioni attraverso la partecipazione di quattro artigiani titolari delle imprese. Hanno mostrato le proprie abilità l’Associazione culturale merletto a tombolo di Affida-settore
tessile, Arte’ di Barbara Tomassini di Folignano-settore ceramica e decoro, la Congrega di Valeria David di Ancona-settore tessuti, Librare di Giuliani Stefania di Anconasettore rilegatura d’arte. Spazi espositivi per 14mila metri quadrati, 180 botteghe, 200
artigiani e altrettanti buyer provenienti da 19 Paesi. Questi i grandi numeri del primo
“Emporio Mediterraneo”, la rassegna dedicata all’artigianato alla Fiera di Cagliari,
dove è stato possibile ammirare una vetrina internazionale di manufatti artigianali e
assistere a dimostrazioni dal vivo delle tecniche di lavorazione tipiche di differenti
paesi e culture del Mediterraneo. Alla manifestazione hanno partecipato artigiani
provenienti da 12 paesi del Mediterraneo (Spagna, Francia, Algeria, Marocco, Tunisia,
Israele, Egitto, Libano, Giordania, Siria, Palestina, Turchia) e altri come Iran, Pakistan, Azerbaijan, Portogallo e Germania. Presente anche una nutrita rappresentanza
della Sardegna e di altre regioni italiane. Gli artigiani sono stati invitati a mostrare le
loro abilità in vari settori: ceramica, stucchi, mosaici, decorazione e restauro, lavorazione di metalli pregiati e altri materiali tra cui marmo, pietra, legno, vetro, tessitura,
cestineria, coltelleria, lavorazione della pelle e molto altro.
L’amministratore delegato di Elica Spa, Andrea
Sasso, e il management, costituito dai dirigenti e dai
manager di tutti i livelli aziendali, avendo preso coscienza
della situazione economica
difficile in cui versa il settore
degli elettrodomestici, delle
contingenze di mercato in cui
si trova ad operare Elica e
dei tagli di personale e di costi
affrontati dalla società per il
mantenimento della competitività aziendale, hanno ritenuto doveroso rinunciare al
proprio “Management by
objective” (Mbo) per l’anno
2009, quale personale contributo alla società. Perfettamente concorde con questa linea
di pensiero l’iniziativa del
presidente del Consiglio di
amministrazione, Francesco
Casoli, che ha ritenuto opportuno ridurre il suo compenso anche per l’anno 2009,
come già avvenuto nel 2008,
nel convincimento che in
questa crisi globale ad essere
premiati saranno le strategie
di sviluppo basate su concretezza e sobrietà. “Il Gruppo
Elica –riporta una nota dell’azienda fabrianese-, attivo
nel mercato delle cappe da
cucina ad uso domestico sin
dagli anni ‘70, è oggi leader
mondiale in termini di unità
vendute. Vanta, inoltre, una
posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie
da riscaldamento a uso domestico. Con oltre 2.300 dipendenti e una produzione
annua di circa 5 milioni di
cappe, il Gruppo Elica ha una
piattaforma produttiva articolata in dieci siti produttivi
specializzati per tipi di lavorazione e di prodotto, sette
dei quali in Italia, uno in
Polonia, uno in Messico e
uno in Germania. Esperienza
trentennale nel settore, grande
attenzione al design, ricerca-
tezza dei materiali e tecnologie avanzate sono gli elementi che contraddistinguono Elica sul mercato e che hanno
consentito all’azienda di rivoluzionare l’immagine tradizionale delle cappe da cucina:
non più semplici accessori ma
oggetti di design unico”.
COMUNE DI ANCONA
E’ indetta procedura aperta per l’aggiudicazione della
fornitura di un sistema di varchi elettronici per il controllo
accessi alle ZTL del centro storico e corsia preferenziale
BUS di C.so Stamira. E’ prevista la facoltà di forniture complementari secondo quanto previsto dall’art. 57, c. 3, lett. b)
del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i.
Importo complessivo della fornitura “CHIAVI IN MANO”: euro
348.100,00 compresi gli oneri della sicurezza non soggetti
a ribasso .
La fornitura verrà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa secondo parametri
dettagliatamente indicati negli atti di gara .
Le offerte devono pervenire al Comune di Ancona – Archivio Protocollo – P.zza XXIV Maggio n.1 - 60100 Ancona
entro e non oltre ore 12,00 del 11/05/2009.
I requisiti e le modalità di partecipazione sono riportati nel
bando di gara in pubblicazione sulla G.U.C.E. G.U.R.I. ,
all’Albo Pretorio, sul sito Internet www.comune.ancona.it e
sul sito informatico del Ministero delle Infrastrutture. Il bando
è stato trasmesso alla GUUE il 10/03/2009 e spedito alla
G.U.R.I. il 16/03/2009.
Il disciplinare di gara contenente norme integrative del bando, il capitolato speciale di appalto con allegato A e la
modulistica di gara sono disponibili sul sito Internet del
Comune di Ancona.
Per informazioni contattare la U.O.C. Traffico: Tel. 071
222.3104 – 3108 fax 071 222.3103
ANCONA, 19/03/2009
IL DIRIGENTE SETTORE MOBILITA'
E POLITICHE AMBIENTALI
(Arch. G. Circelli)
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Missoni, due podi
(oro e argento)
Oro per la Gabric
Sturani (800m.):
“Soddisfatto di aver
corso con i migliori
della categoria”
Gli Europei Master di
Ancona sono andati in archivio con tante soddisfazioni, per chi vi ha partecipato, ma anche per chi ha
organizzato la manifestazione, ottenendo, in entrambi
le situazioni riscontri soddisfacenti. A livello di risultati, da sottolineare il doppio podio conquistato dallo
stilista Ottavio Missioni,
88enne, oro nel giavellotto
e argento nel peso. Come è
da menzionare l’oro ottenuto nel giavellotto dall’ex
atleta olimpica Gabre Gabric (’36 e ’48 le edizioni
alle quali ha partecipato),
94 anni, che a fine gara ha
ricordato i suoi esordi ad
Ancona con Missioni: “In
quegli anni ci incontrava-
PAGINA
21
Euro Master, il bilancio
Si sono chiusi nel migliore dei modi gli Europei master indoor
di Ancona. La nazionale italiana è risultata seconda nel
medagliere: 74 ori e 243 podi totali, ottenendo un risultato
senza precedenti, se si pensa che il miglior bottino finora era
stato quello del 2003 con 22 successi. Stavolta soltanto la
Germania ha fatto meglio, con 110 primi posti e 281 medaglie.
La manifestazione ha battuto ogni record, grazie ai suoi 2.872
iscritti (2.149 uomini e 723 donne), di cui 1.214 italiani, con in
tutto 5.365 atleti-gara in cinque intense giornate. Hanno
partecipato 39 Paesi e appena uno di questi (Cipro) non è
riuscito ad ottenere medaglie. Sono stati battuti ben 20 primati
mondiali, più uno eguagliato.
Il Banca Marche Palas di Ancona che ha
ospitato la settima edizione dei Campionati
europei master indoor di atletica
mo nella Riviera del Conero. Ora il mio sogno è di
poter vedere i nipoti che
gareggiano”. Da segnalare
anche la partecipazione di
Fabio Sturani, 51 anni, ex
sindaco di Ancona e confermato presidente regionale del Coni, che si è impegnato negli 800 metri categoria Over50, con il tempo
di 2’41’’, non riuscendo,
purtroppo, ad ottenere la
qualificazione alla finale.
Per Sturani, comunque, una
soddisfazione l’aver partecipato a questi Europei:
“Correre a fianco dei migliori della categoria è stato emozionate. Mi è mancato il fiato ma sono arrivato a fine gara ed è già un
bel successo”.
Atletica, Banca Marche Palas – La settima edizione dei Campionati master indoor continentali
in archivio con una serie di record, ma soprattutto a vincere sono stati i valori di questa disciplina
Europei, un inno allo sport
Circa tremila i partecipanti in rappresentanza di 39 nazioni
ROBERTO I. ROSSI
U
n successo. Su tutti
i fronti. La settima
edizione dei Campionati europei master
indoor di atletica andata
in scena al Banca Marche Palas, ex Palaindoor,
di Ancona, ha segnato un
momento storico per lo
sport dorico ma soprattutto regionale. Un evento
consumato tra cinquemila
partecipanti (atleti, tecnici e dirigenti delle 39
squadre nazionali presenti), oltre al pubblico che
sin dal primo giorno ha
seguito con il massimo interesse le numerose gare,
di alto livello agonistico,
dall’alba
al tramonto inoltrato. Partecipazione,
adrenalina, vittorie, sconfitte, gioie,
delusioni,
record,
medaglie,
podi, inni
nazionali,
ma anche
rapporti
interpersonali e amicizie nati
proprio nell’ambito dell’Europeo Master, hanno
scandito l’Europeo dorico.
Un bilancio positivo. Anzi
di più. Perché i campionati Master, ovvero quelli riservati agli Over 35, fino
a superare la soglia delle
novanta primavere, hanno
espresso al pubblico presente, oltre a quello radiofonico, televisivo e internettiano, importanti e fondamentali valori della fi-
losofia
sportiva.
In pista e
sulle varie
pedane si
sono alternati e messi in discussione
atleti il cui
personale
riscontro
temporale,
dettato
dalle
rispettive
c a r t a
d’identità,
non ha minimamente
pesato sulle prestazioni, tutte
di spesso-
Ottavio Missoni, 87
anni, ha gareggiato
nel giavellotto
e nel peso
tro, raccontate nel corso di
una serata, organizzata dal
Panathlon international
club di Ancona alla vigilia
dei Master europei, con al
centro del dibattito il tema
“Conoscere il proprio corpo
e i propri limiti: star bene
vivere bene con lo sport”. A
margine della conviviale,
una notizia legata al mondo
delle sette note: molto probabilmente il Panathlon internatonal club di Ancona a
breve si doterà di un proprio inno, che vedrà la partecipazione della nota ed
affermata cantante anconetana Roberta Faccani, voce
solista del complesso Matia
Bazar, la quale collaborerà
nella preparazione della
musica e dei testi, difficilmente, però, sarà lei a cantarlo, per via degli accordi
discografici con il suo
gruppo musicale di appartenenza.
Incontro al Teatro Sperimentale, il 19 aprile,
organizzato dall’Associazione Il Vecchio Faro
Storie e ricordi dorici
Un gruppo di atleti master
alla partenza
di una gara di velocità
re. Se poi si considerano
le ulteriori difficoltà di ordine salutistico che alcuni
di questi campioni, non
più in erba, sono stati
chiamati a superare, allora s’intuisce e si recepisce
la grandezza dei personaggi che con le loro performance hanno deliziato
chi li hanno seguiti dalla
tribuna del Banca Marche
Palas. Uno su tutti, Silvano Pierucci, 82 anni, re-
sto per dire che grazie alla
pratica sportiva, alla determinazione, alla grinta
ed agli stimoli del partecipare a tali competizioni,
la vita mi si è allungata, rispetto alle previsioni postesami”. Dunque, storie
d’elevata umanità, ma anche
di grande coraggio e di incredibile determinazione
nell’affrontare certe malattie, che possono togliere la
vita da un momento all’al-
canatese: “Circa dieci
anni fa a seguito di improvvisi giramenti di testa
mi venne diagnosticato un
tumore maligno al sangue,
che per mia fortuna rimase dormiente; nonostante
la malattia, la settimana
successiva all’esito degli
esami medici decisi di partecipare, qui all’allora Palaindoor, ai Campionati
italiani master, vincendo la
gara di salto in alto. Que-
Scherma, boxe, calcio,
pallacanestro, ciclismo, canottaggio… praticamente
quasi tutti gli sport meno il
salto con gli sci e il cricket
(in Ancona se giugava a
cirulì). E lo sport sarà il
tema del prossimo incontro
organizzato dall’Associazione Il Vecchio Faro, che con
questo appuntamento prosegue la sua attività di ricerca
sulla storia e la società anconetane. Una ricerca che
ancora una volta vuole far
conoscere uno dei tanti
aspetti della città di Ancona che nel tempo si sono
presentati alla storia con il
carattere degli anconetani.
Voluto dal presidente dell’Associazione, don Paolo
Sconocchini e da Francesco Nagni, anima del Vecchio Faro, l’incontro si terrà ad Ancona domenica 19
aprile, al Teatro Sperimentale, alle ore 16.30. L’incontro sarà introdotto da Paola
Bellini, coordinatrice del
Parco del Cardeto, che rappresenterà la Prima Circoscrizione, patrocinatrice dell’iniziativa. Il pubblico partecipante potrà vedere
un’insieme di immagini ed
ascoltare ricordi verbali, scelti da Sandro Censi, responsabile dell’Archivio fotografico della Città di Ancona,
che ha curato la ricerca storica. Una ricerca che consentirà di osservare anche immagini sconosciute di molte
discipline sportive che hanno fatto la storia dello sport
anconetano. A presentare la
serata sarà Carlo Ceccati,
la voce del Vecchio Faro,
che racconterà aneddoti ed
episodi, che molti ancora ricordano, sui personaggi e
sulle vicende sportive anconetane. Tempi eroici quando
frequentare una disciplina
sportiva significava fare una
sana attività fisica, stare
meno per strada a “girandulò” e in qualche occasione
trovare anche qualcosa di sostanzioso da mettere sotto i
denti. Tanti di quei ragazzi
sono diventati famosi in Italia e nel mondo nelle varie
discipline. Pittori, Giacomelli, Consolati nella boxe,
Pugnaloni nel ciclismo, Lattanzi nel motociclismo, Rossini olimpionico nel tiro a
piattello, i fratelli Sisti nel
canottaggio, Panzone, Marinari nel calcio e tanti altri. Si potranno riscoprire i
luoghi in cui questi sportivi
praticavano la scherma, la
ginnastica e la boxe che si
svolgevano nei teatri prima
e nei cinema poi, mentre il
calcio negli spazi aperti fuori delle mura cittadine e
nelle piazze d’armi militari. Quello del Vecchio Faro
sarà un racconto che parlerà di persone che praticarono l’attività sportiva da
quando se ne ha memoria
sino al dopoguerra. Maria
Camagli Ancarani e Peppe Bartolacci racconteranno le storie di questi personaggi attraverso i brani che
il dialetto anconetano ci ha
lasciato fortunatamente a
loro ricordo. Il Vecchio
Faro, nel corso della serata
consegnerà al pugile anconetano Massimo Consolati,
campione italiano superleggeri nel 1966, una targa
ricordo. Sarà un gesto con
il quale si vuole premiare
tutti gli sportivi anconetani
che hanno dato con il loro
impegno lustro alla loro
città.
PAGINA
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MARCHEdomani
8 APRILE 2009
Tarcisio Pacetti: “Una grande opportunità
per il Panathlon”
Marche domani, da questo numero, ospita la rubrica “I fantastici panathleti del Club di
Ancona”, con interviste ai soci. “Ringrazio in particolar modo il direttore Alceo Moretti e il figlio
Giorgio –afferma Tarcisio Pacetti, presidente del Panathlon international club di Ancona- per
l’opportunità che ci viene data, a seguito dell’idea lanciata dal giornalista di questa testata,
Roberto I. Rossi, nel far conoscere ai lettori i nostri iscritti, le cui vite sono state scandite da
momenti particolari, sia sportivi che di vita vissuta nei più disparati ambienti lavorativi”.
Parte la rubrica “I fantastici panathleti del Club di Ancona”, primo ospite
Aurelio Nordio, motociclismo e giornalismo le sue due più grandi passioni
Il
curriculum
Dalla Loren a Vale Rossi
Aurelio Nordio, nato il
27 ottobre 1922 ad Ancona. Esperienza lavorativa: direttore Centri di assistenza del Ministero di Assistenza post-bellica di
Venezia; 1950/60-Ragioniere di Prefettura al Commissariato del Governo per
la Regione Trentino Alto
Adige (Ministero dell’Interno), con il compito di
ispezionare e controllare
tutti gli Enti sovvenzionati
dallo Stato; 1948-giornalista pubblicista; 1960 assunto alla Rai in qualità di
cineoperatore del telegiornale alla sede di Potenza;
1963- trasferito alla sede
Rai di Ancona; corrispondente Nbc, Cbs News di
New York, Fox Movietone e Agi; collaboratore dei
settimanali Sud e Settimana illustrata, della Gazzetta dello Sport per gli sport
invernali; negli ultimi due
anni di servizio alla Rai di
Ancona è stato promosso
al Servizio produzione con
la qualifica di funzionario
direttivo A–Coordinatore
della produzione radiotelevisiva. Collocato in pensione nel 1982 con medaglia d’oro di benemerenza
Rai. Attivita’ sportiva.
Giugno 1951 - Brescia –
1a Mille Km vespistica;
1952 - Brescia – 500 Km
Innocenti (giro Piemonte –
Lombardia); 1952 - Brescia
– 3a Mille Km vespistica:
1951/52/53 - Bolzano –
Velocità in salita “Bolzano-Mendola”; 1952/53 Trento – Velocità in salita
“Trento-Bondone”; 1952
- Bolzano – Rally delle
Dolomiti dei 5 Passi Alpini. Ha partecipato inoltre
a numerose gare di “regolarità” interregionali e nazionali, Audax, Gimkane.
Giocatore di tennis 3a categoria; giocatore di pallanuoto Wasserbal Bozen
in serie C e B; partecipazione vari campionati italiani di nuoto. Attivita’ dirigenziale. Consigliere
nazionale Fim per il biennio 1954/1955; consigliere federale per il biennio
1977/1978; consigliere federale per il quadriennio
1993/1996; presidente
Gruppo commissari di
gara dal 1984 al 1988;
commissario sportivo internazionale; direttore di
gara internazionale; direttore di gara internazionale motocross; coordinatore dal 1985 al 1992 del
Gruppo ufficiali gara Fmi;
membro giunta esecutiva
Ccs–Fmi; docente al Centro tecnico federale e direttore dei corsi; vicepresidente per due legislature del Panathlon international di Ancona; nel 1982
ha diretto la prova mondiale di Motocross 500 ad
Apiro. Ha ideato e organizzato la Motoconcentrazione invernale di Monte
Catria e numerose manifestazioni di carattere sperimentale (gimkane sul
ghiaccio, motosciatorie,
motoraid abbinati a gare
di pesca, skj joring, motovacanze raid notturni
come la 500 km “Dalle
Dolomiti all’Adriatico” e
la “Bolzano-Sasso Marconi”.
PAOLO PAPILI
A
ffabile e delicato, Aurelio Nordio ci apre la porta della sua casa e del…
cassetto della memoria. Perché
87 anni raccontano molto, specie se sono densi di ricordi e di
emozioni. Giornalista di prima
linea, con una grande passione
per il motociclismo, cui ha dedicato la sua esperienza e le sue
conoscenze.
Nordio, una vita nello
sport e nel giornalismo…
“Sì, una vita che mi ha portato a togliermi molteplici soddisfazioni. Nel giornalismo
sono stati tanti i riconoscimenti, come non menzionare la
medaglia d’oro per i quarant’anni di attività dal presidente dell’ordine D’Ettorre”.
Si sente più personaggio
sportivo o giornalista?
“Come le dicevo, in entrambi settori ho avuto enormi
soddisfazioni, ma con convinzione rispondo personaggio
sportivo, per una passione sfrenata per i motori”.
Da dove parte questa passione?
“Nasce nel 1949 al Moto
Club di Bolzano dove c’era un
grande amore per i motori e per
i fuoristrada, ma soprattutto per
le gare di gran fondo, in particolare le Mille chilometri.
Quella volta si correva con
scooter, vespe e lambrette, non
avendo possibilità finanziarie
molto elevate”.
Poi la scelta della moto in
particolare.
“E’ stata quella definitiva,
dopo aver praticato diverse discipline sportive a tutti i livelli,
senza comunque ottenere risultati importanti. Con le due ruote mi sono piazzato diverse
volte nelle grandi velocità in sa-
lita e nelle gare di gran fondo.
Non ho mai corso per vincere,
l’ho fatto solo per passione”.
La parte che le è riuscita
meglio è stata quella di organizzare centinaia di eventi…
“Sì, l’attività che mi ha dato
più soddisfazione è stata quella di direttore di gara e organizzatore di manifestazioni importanti. In particolare, ricordo
con piacere quella del 6 gennaio 1949: un evento che ancora non era stato ideato da
nessuno e che è stato subito ben
accolto dalla Federazione motociclistica italiana. Il percorso
prevedeva la partenza da Prato
Lisarco (Bolzano) con l’arrivo
all’Alpe di Susi”.
Segue il motociclismo attuale?
“Sì, con piacere ho seguito
la crescita di Valentino Rossi,
un campione inarrivabile che
sarebbe bello veder vincere con
una moto italiana. I miti erano
Agostini e Pasolini, ma lui gli
ha superati senza ombra di dubbio. Ricordo con piacere anche Graziano (papà di Valentino, ndr.), bravo corridore ma
molto stravagante, forse anche
più del figlio. Pensi che da
piccolo ai tempi della scuola si
divertiva a girare con una gallina al guinzaglio”.
E’ stato l’anno anche di un
altro talento: Simoncelli.
“Grande simpatia per il capelluto romagnolo, che conosco dalle interviste radiofoniche
come persona simpatica ed intelligente. Carattere estroverso,
dà fiducia ed è modesto. Come
stile è una sorpresa perché prima della vittoria non avevo
avuto modo di seguirlo costantemente, quindi non avevo ammirato le sue qualità”.
Anche nel mondo del giornalismo tante soddisfazioni.
“Ho iniziato a Venezia nell’immediato dopoguerra, con
una attività giornalistica poco
seguita: cronista mondano. Mostre, rassegne, cinema, eventi
musicali. Tanta esperienza in
una città d’elite. Collaboravo
anche con il settimanale Sud
“Andai a Bolzano a collaborare con il Gazzettino delle
Dolomiti, lavorando soprattutto con l’Agenzia giornalistica
Italia”.
E la Rai?
“Non c’era possibilità di
entrare come giornalista, ma il
direttore dell’epoca mi diede
In alto, Aurelio Nordio
nella sua casa di Ancona;
a lato, mentre presenta il
concorso nazionale “Il
gentiluomo della strada”
con Sophia Loren; sotto,
durante una cerimonia con
l’allora campione in erba
Valentino Rossi
di Roma, che fra le tante cose
mi ha permesso di partecipare
alle prime edizioni del concorso Miss Italia come inviato a
Cortina d’Ampezzo”.
Le sorprese dovevano ancora arrivare però…
“Beh, presentare con
Sophia Loren è stato il massimo. Era il concorso nazionale
“Il gentiluomo della strada”.
Andavamo in onda all’ora del
telegiornale, trasmettevamo
dall’Hotel Bristol di Merano,
che tempi…”.
E dopo che cosa accadde?
la possibilità ugualmente d’entrare, proponendomi un altro
ruolo. Andai a Roma e dopo
un corso di sei mesi venni abilitato con il ruolo di cineoperatore. Venni spedito in Alto
Adige con la promessa di essere richiamato al più presto”.
Furono di parola?
“La chiamata arrivò presto,
mi mandarono a Potenza, una
piazza tranquilla, forse troppo.
Restai due anni continuando
a collaborare con Roma”.
Questa collaborazione le
permise di fare ottimi servizi.
“Non posso dimenticare
quando fui inviato a Siena per
fare l’intervista esclusiva al
professor Sabin, che fu l’inventore del siero contro la poliomelite. Restai tre giorni nell’istituto Sclavo per assistere a
tutta la preparazione”.
Essere in una città povera di notizie è stata una fortuna…
“Dovevo trovare i servizi
anche quando non c’erano e
molto spesso, visto che a
Roma non c’era molto personale, ho avuto modo di mettermi in luce. Non solo l’intervista a Sabin, anche la malattia di Papa Giovanni con il
successivo funerale mi ha visto protagonista, tanto da meritarmi il trasferimento”.
Poi l’arrivo ad Ancona…
“Arrivai nel ‘63 e non me
ne andai più. Città bellissima”.
Un periodo non bellissimo
per i fatti di cronaca nera.
“La bomba al cinema fece
scalpore, ma anche l’alluvione. Come redazione Rai venimmo criticati per le qualità
delle immagini trasmesse, ma
la paura colpì anche noi”.
Gli scoop più curiosi?
“Ad Urbino vennero rubati
quadri. Quadri preziosissimi
che in seguito furono ritrovati. Per riprenderli dovetti firmare un documento sotto la
mia responsabilità. Però la storia più bizzarra è un’altra…”.
Dica…
“Mi occupai dell’uccisore
di Maria Goretti. Era ormai
morente ed era rinchiuso in un
monastero del Maceratese. Il
direttore Biagio Agnes volle
per forza un filmato che raffigurasse il ravvedimento dell’omicida. Dopo mille peripezie riuscimmo a registrare il
momento che più ci interessava. Quando morì, dopo due
ore il filmato andò in onda”.
Per concludere, non possiamo non parlare del Panathlon…
“Sono stato per quattro
anni vicepresidente, è un’organizzazione di carattere sportivo e culturale. Ci sono stati
dei periodi di grande popolarità, altri di flessione. Con l’avvento di Tarciso Pacetti è ritornato l’entusiasmo. Tra i
nuovi soci entrati, si distinguono numerose donne”.
Motociclismo – Quinta prova del mondiale Superbike in Spagna, dove il pilota
osimano, in sella ad una Kawasaki-PSG1, proverà a conquistare la Superpole
Matteo Baiocco pronto per Valencia
Quest’anno il Campionato del Mondo Superbike torna a vedere al via un pilota
marchigiano. Dopo le gesta
indimenticabili dello jesino
Giancarlo Falappa che nei
primi anni Novanta è stato
protagonista di primo piano,
sono stati diversi i piloti della nostra regione che hanno
calcato il palcoscenico iridato delle maximoto derivate
dalla serie, come il dorico
Piergiorgio Bontempi o il
pesarese Mauro Sanchini,
che troviamo quest’anno
come voce ‘tecnica’ delle
dirette televisive su La7.
Anche lo jesino Alex Polita
ha fatto la sua comparsa nel
2007, e quest’anno doveva
tornare protagonista della categoria, ma un’incredibile
stop al suo programma a venti giorni dall’avvio del campionato, per carenza di budget del suo team Ducati-Sterilgarda, ha lasciato solo il debuttante osimano Matteo
Baiocco a difendere i colori
marchigiani in Superbike. Per
Polita sembra aperta solo la
porta del Civ (Campionato italiano velocità), dove probabilMatteo Baiocco (15)
con la
Kawasaki
-PSG1
mente correrà nella Superstock
1.000. Baiocco, gran protagonista della categoria Superstock
1.000, con un titolo iridato sfiorato nel 2007, ha iniziato il
suo apprendistato con le due
corse extra-europee che si sono
svolte a Phillip Island, in Australia, ed a Losail, in Qatar, in
sella alla nuova Kawasaki
ZX10R del team PSG1. La
squadra sammarinese, diretta da
Pierguido Pagani, ha grande
esperienza in Superbike, dove
milita dal 2003, ricoprendo anche il ruolo di team ufficiale
Kawasaki, e dove ha schierato
assi come Chili, Walker, Nieto, Laconi, Tamada e il marchigiano Sanchini. Purtroppo, però, questo 2009 è iniziato in ritardo ‘tecnico’ con l’impossibilità di testare a
dovere i mezzi prima dell’inizio del
campionato: solo
un breve assaggio
sulla pista pugliese di Binetto
per Baiocco e il compagno di
team, il biellese Ayrton Badovini, non è stato sufficiente per
affrontare l’impegnativo cammino della serie che prevede
14 appuntamenti e 28 gare, da
qui a fine ottobre in Portogallo, con altre due gare extraeuropee negli Stati Uniti e in
Sudafrica. L’avvio australiano
e il secondo appuntamento in
Qatar sono stati difficili come
previsto. Badovini si è infortu-
nato ad un piede a Phillip
Island, non potendo prendere
il via, e in Qatar ha accusato
un doppio ritiro per motivi tecnici. Matteo “Baiox” Baiocco
ha invece cercato di percorrere
più chilometri possibili per conoscere a fondo il mezzo e testare le varie soluzioni tecni-
Alex Polita (53) con la
Ducati-Sterilgarda
che in vista del ritorno in Europa, dove dal 5 aprile a Valencia, in Spagna, inizierà la
serie di gare dove si cercheranno prestazioni e risultati.
Baiocco ha concluso tre delle
quattro gare, con un 24°, un
19° e un 22° posto, oltre a un
ritiro per problemi alle sospensioni, ma dalla prossima occasione pilota e squadra inizieranno a puntare alla qualificazione per la Superpole del sabato (che disputano i primi
venti delle prove) e successivamente cercare un piazzamento in zona punti. Il campionato
schiera una trentina di concorrenti, e sette case (Yamaha,
Honda, Kawasaki, Suzuki, Ducati, Aprilia e Bmw) che rendono la categoria spettacolare, ancora più di come è sempre stata e vivace anche per la
caratura dei protagonisti. Le
prime gare hanno visto svettare tra i migliori la rivelazione
americana
Ben
Spies
(Yamaha), il romano Max
Biaggi, con la debuttante Aprilia, e il giapponese Noriyuki
Haga, che ha ereditato la Ducati campione del mondo di
Troy Bayliss, che guida la
classifica dopo i primi due
round.
Giuseppe Saluzzi
MARCHEdomani
8 APRILE 2009
PAGINA
23
Calcio, serie B: risultati, classifica e prossimo turno
Risultati 33a giornata: Rimini-Ascoli lun.; Sassuolo-Avellino rinv.; Pisa-Bari 0-1; Ancona-Empoli 1-2; BresciaLivorno 2-2; Grosseto-Mantova 1-1; Cittadella-Modena 4-0; Parma-Piacenza 1-1; Vicenza-Salernitana 2-0; AlbinoleffeTreviso 2-0; Frosinone-Triestina 2-2. Classifica: Bari punti 63; Parma 59; Livorno 54; Brescia, Albinoleffe 51; Sassuolo,
Empoli 50; Triestina 49; Grosseto 46; Piacenza 44; Vicenza, Pisa 42; Ancona 41; Ascoli, Rimini 40; Cittadella,
Frosinone, Mantova 38; Salernitana 36; Modena 32; Treviso 30; Avellino 28. Prossimo turno, 34a giornata: Mantova-Albinoleffe; Avellino-Ancona; Piacenza-Brescia; Modena-Grosseto; Bari-Parma; Ascoli-Pisa, Triestina-Rimini; Cittadella-Sassuolo; Salernitana-Treviso; Livorno-Vicenza.
Il commento
Fair
play
da
premiare
con il
cartellino
verde
Sarà un mercato con pochi soldi, scambi e ingaggi
più bassi e minori investimenti delle società. E’ il
pensiero che ci accomuna
ad Adriano Galliani. “Nelle parole dell’a.d. rossonero -ha commentato Giovanni Cobolli Gigli, presidente
della Juventus- c’è il buonsenso. In Italia fare calcio
è più complicato che in altri
paesi”. Inoltre: “Le regole
come il monte stipendi ci
vogliono, ma devono far
parte del Dna di ogni dirigente di società”. Un modo
di pensare e di concepire il
calcio moderno, del terzo
millennio, inappuntabile per
chi basa la propria filosofia sportiva su valori seri,
puri, che si ritagliano alla
perfezione sulle necessità e
sulle esigenze delle persone
nell’ottica di un vivere equo
e giustamente proporzionato in base ai titoli, alle referenze, alle caratteristiche
personali e caratteriali di
ognuno di noi. E i nostri
pensieri, suggerimenti e indicazioni da applicare al
mondo del calcio rientrano
in questa filosofia, che punta sul giusto compenso ai
calciatori, partendo dall’istituzione del salary cup,
che alla fine degli anni Ottanta ha salvato dal fallimento la Nba, il campionato professionistico americano di basket. Il tetto ai compensi dei campioni statunitensi ha centrato gli obiettivi pensati e ricercati: salvare dal fallimento tutte le
società, permettendo alle
star della palla a spicchi di
guadagnare di più attraverso le sponsorizzazioni. Allora, se tale intervento ha
evitato l’implosione della
Nba, perché non attivarlo
anche nel nostro, dorato,
mondo del calcio? A sostenere tale ipotesi è anche un
certo Rino ‘ringhio’ Gattuso,
giocatore
del
Milan:”Tagli all’ingaggio?
Milan, parliamone. Se mi
verrà chiesto qualche sacrificio, sono disposto a sedermi ad un tavolo e a discuterne. Se tutto il mondo
si ridimensionerà, dovremo
farlo anche noi”. Un segnale positivo da uno dei
campioni del calcio, nella
speranza che tale modo di
pensare si estenda a macchia d’olio tra tutti i protagonisti del calcio. Infine, segnaliamo l’istituzione, oltre
che del cartellino arancione, a metà strada tra quello giallo e quello rosso,
come già scritto e motivato
nei numeri scorsi di Marche domani, di quello…
verde, premiando le gesta
di fair play che ogni tanto
si vedono sui rettangoli di
gioco.
Rob. I. Ros.
Calcio, serie B – Dopo la sconfitta al Del Conero contro l’Empoli, la classifica dei
dorici è tornata ad essere a rischio. La squadra deve trovare coraggio, giocando a viso aperto
Ancona, reagire ad Avellino
PAOLO PAPILI
S
ognavamo il terzo risultato utile consecutivo
(l’ultima volta accadde
ad ottobre) ed invece al “Del
Conero” a far festa è stato
l’Empoli di Silvio Baldini
(1-2). Ora è attesa la dovuta
reazione nella gara esterna
di Avellino per rimpinguare
una classifica ancora a rischio. Contro l’Empoli è
stato compiuto un passo indietro rispetto alle ultime
due partite. Nell’infrasettimanale con la Salernitana,
pur soffrendo, era arrivata
una vittoria importante, a
scapito di una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Per non parlare, poi,
del capolavoro di Livorno.
Già, Livorno. Una piazza
che evoca da sempre piacevoli ricordi, ma questa volta proprio nessuno poteva
immaginare un exploit come
quello compiuto dall’Ancona. In svantaggio di due reti
dopo solo 16 minuti, i ragazzi di Monaco hanno effettuato un’autentica impresa, andando ad imporsi addirittura per 3-2! Come spiegare questa impresa targata
ancora una volta Mastronunzio? Semplice, si è deciso di giocare a viso aperto
e l’ingresso di Eusepi ha
contribuito notevolmente.
Peccato che Monaco continui a non vederlo e continui
a gettarlo nella mischia solo
a partita in corso. Visto il
buon momento del ragazzo
e visto che ultimamente il
giocatore vede la porta (sua
la rete della staffa contro
l‘Empoli) perché non schierarlo da subito? Probabilmente si sarebbe divertito di
più Silvestrini (ancora una
volta presente allo stadio).
L’imprenditore marchigiano
è sempre alla finestra, ma i
soci veneto-milanesi come
la pensano? Alessandro
Fassina (referente principale terzo tempo che controlla
al 59,99 per cento il pac-
chetto azionario dell’Ancona) è tornato a farsi sentire:
“Pagheremo tutto e non ci
saranno penalizzazioni, abbiamo sempre onorato i
nostri impegni e lo faremo
anche stavolta, evitando penalizzazioni”, aveva dichiarato l‘imprenditore veneto.
L’Ancona doveva rispettare
due scadenze fondamentali:
dimostrare alla Deloite e
Touche (società di revisione che opera per conto della Lega) di aver provveduto
alla liquidazione di tutti gli
stipendi del 2008, novembre e dicembre. Petocchi?
L’amministratore delegato,
nei giorni scorsi c‘è riuscito, ha pagato le due mensilità scoperte, proponendo
anche il famoso piano di
rientro che aveva già illustrato nel corso di una conferenza stampa tenutasi l’inverno scorso. In che cosa
consiste? Il manager milanese ha diviso la società in
più rami d’azienda, con un
settore tecnico-sportivo, uno
immobiliare e uno legato al
marketing. La Terzo Tempo Srl ha comprato il ramo
di azienda relativo al marketing, versando i 500 mila
euro necessari per sopravvivere ed evitare ripercus-
sioni da parte della Lega.
Rimane il forte dubbio se
esista davvero la volontà da
parte dei soci veneto-milanesi di volersi disimpegnare dell’Ancona. Chiaro è
che questa operazione (fortemente voluta) in chiave
di cessione futura potrebbe
portare in cassa circa 2 milioni di euro. Quindi i 500
mila euro sarebbero una
sorta di anticipo della “Terzo Tempo” sulla futura cessione del ramo di azienda.
I soci di minoranza, Sergio
Schiavoni e Claudio Vignoni, andrebbero invece
ad investire sul ramo di
azienda dedicato alle infrastrutture, con il preciso
obiettivo di costruire un
centro sportivo, che potrebbe sorgere dinnanzi lo stadio, rispolverando così il
progetto ideato dall’ingegnere Vladimiro Muti, che
in passato si era occupato
della questione. A fronte di
queste operazioni, siamo sicuri che gli equilibri all’interno della società non
cambieranno? Petocchi lo
esclude, anche se sono
sempre più concrete le voci
di un nuovo ingresso: un
imprenditore di nazionalità canadese.
Pallavolo – Autorevole quarto posto per il team falconarese
al campionato italiano Under 14 vinto dalla Sisley Treviso
Volley Game da primato
Conquistare il quarto posto nella Boy League, il campionato nazionale Under 14
di volley maschile, è un risultato esaltante se ad ottenerlo è
una società dilettantistica che
opera esclusivamente per la valorizzazione del settore giovanile. A tenere testa a squadre del
calibro e del potenziale, soprattutto economico, della Sisley
Treviso, che ha conquistato il
titolo tricolore di categoria, è stata la Volley Game, società costola della Dinamis Falconara, nata lo scorso ottobre. Una
realtà che conta qualcosa come
130 ragazzini che partecipano a
campionati riservati ai nati dagli anni 1991 al 1998. Ad incrementare il valore del quarto
posto della Volley Game, presieduta da Luca Clementi, il
regolamento della Boy League
che prevede la partecipazione
delle formazioni Under 14 di tutte le squadre di serie A e di
quelle delle società che pur non
avendo un team nella massima
serie lavorano solo con i giovani. Da segnalare che nel cammino che ha portato alla conquista
del quarto posto, la Volley
Game, ha battuto, tra le altre,
sto nella Boy
League, è Jenny Fabrizi.
Un coach inserito in una società che punta
sull’insegnamento dei valori umani, ponendo sotto i riflettori tutti gli
aspetti sociali in
grado di trasmettere modi
ed atteggiamenti di vita coerenLa formazione del Volley Game Falconara. Da sinistra, in alto, in piedi:
ti con l’essere
Francesco Sarti, Nicolò Vincioni, Alessandro Bolognini, Tommaso
corretti con il
Federici, Luca Ammoscato, Simone Clementi, Cristian Dubbini; in basso, in
prossimo. Dunpiedi: Roberto Burtoli (direttore sportivo), Nicola Scandali, Alessandro
que: socializzaPolonara, Iacopo Furia, Matteo Stefanelli, Francesco Concetti, Massimo
re, fare gruppo,
Concetti (direttore tecnico)
imparare a convivere con i propri coetanei in
squadre del calibro di Milano.
testimonianza della validità del
situazioni positive e negative (nel
Falconara, anno dopo anno, conmodus operandi delle società dicaso di condivisione di sconfittinua dunque a sfornare futuri
lettantistiche falconaresi. Nello
te). Obiettivi importanti quelli da
campioni: Emanuele Birarelli,
specifico, la Volley Game, può
centrare per la Volley Game, che,
Dore Della Lunga (questi due
contare sulle professionalità del
in questi giorni, sta organizzanatleti si sono laureati campioni
direttore tecnico Massimo
do due eventi sportivi in vista
d’Italia con l’Itas Trento) e SaConcetti, e di un team di nove
della prossima estate: un torneo
muele Papi, atleta che ha vestiallenatori, uno per ogni squadra
di beach volley, sulla spiaggia di
to la maglia della nazionale itapartecipante ai vari campionati di
Falconara, e un torneo in piazza
liana vincendo di tutto di più:
categoria. A guidare la squadra
al centro della città.
campionati mondiali, world leadell’Under 14 della Volley Game
gue, medaglie olimpiche... Ciò a
che ha conquistato il quarto poR.I.R.
Scacchi – Dopo la vittoria nel terzo girone
di A1, ora in lizza per il titolo tricolore
La 16a edizione, gara per
il Campionato italiano
Asa Ancona nel Master
Rally Adriatico
a Numana
Un bel successo per
l’Asa-Accademia scacchistica Ancona, sezione del
Crua-Circolo ricreativo
universitario Ancona, sponsorizzata da Banca Marche,
che ha vinto il terzo girone
di A1 del Campionato italiano di scacchi a squadre, conquistando la serie “Master”.
Per intenderci, la serie Master rappresenta l’eccellenza
dello scacchismo italiano: vi
partecipano soltanto le sei
migliori squadre d’Italia, le
quali si contenderanno il titolo di campione nazionale.
Questo importante risultato
per lo scacchismo marchigiano è maturato a fine marzo,
nel torneo che ha visto confrontarsi le squadre di A1 del
centro Italia, che si è svolto ad
Ancona. L’Asa ha maturato la
vittoria con sicurezza. La classifica finale vede il Dorico Ancona al secondo posto, Bologna al terzo, Nereto al quarto,
Firenze e Lucca rispettivamente quinta e sesta, entrambe retrocesse in serie A2, a dimostrazione della estrema competitività del girone. L’Asa è
composta dal responsabile Pietro Alessandrini, dal capitano Maurizio Foglia; alla prima scacchiera, lo sloveno Dusko Pavasovic, con un’ottima
prestazione di 4 punti su 5, imbattuto avendo pattato una
splendida partita contro il
fuoriclasse Vallejo Pons.
Alla seconda scacchiera, Piero Bontempi di Ancona, che
ha dato un importante contributo, in particolare vincendo la sua partita all’ultimo
turno contro Bologna; in terza e quarta scacchiera, Mario Lanzani (già campione
italiano), Alessio de Santis,
Matteo Rotoni, che hanno
dimostrato solidità finendo
imbattuti; infine Maurizio
Diotallevi e Flavio Borgiani, che pur non avendo giocato hanno contribuito sotto il profilo della tenuta psicologica e dello spirito di
squadra.
Sabato 4 aprile si svolgerà la 16a edizione del Rally Adriatico, che ha riconquistato la validità per il Campionato italiano rally. La manifestazione, diretta dal Prs
Group di Oriano Agostini,
ha cambiato il quartier generale. Da Senigallia per l’edizione 2008, questa volta si
scenderà fino a Numana, e
sul porto turistico si svolgeranno le operazioni principali
della gara. Questo il programma. Giovedì 2 aprile: ricognizioni del tracciato di gara;
venerdi 3 aprile: verifiche
sportive e tecniche; sabato 3
aprile: avvio della gara, con
un percorso totale di 450
km, che si svilupperà nell’entroterra anconetano-maceratese; 12 le Prove speciali
su terra per un totale di 122
km. Durante la gara, il parco assistenza sarà situato nel
parcheggio antistante lo Stadio del Conero ad Ancona.
Tutti i migliori piloti rally italiani saranno al via, assieme
a quelli marchigiani. Ci saranno Andrea Navarra (Subaru) già quattro volte vincitore, Franco Cunico (Mitsubishi), Paolo Andreucci
(Peugeot), i piloti Fiat-Abarth Luca Rossetti ed Umberto Scandola, Renato Travaglia e tanti altri.
Giu. Sal.
PAGINA
24
MARCHEdomani
8 APRILE 2009