Nuovo FEDIC notizie n.26
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Nuovo FEDIC notizie n.26
FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO III – n° 26 DICEM BRE 2012 OTTOBRE 2015 SOMMARIO Editoriale – R. M erlino pag. Oltre 9.000 presenze al “Sedicicorto” di Forlì – P. M icalizzi “ “Sedicicorto” – Testimonianze e riflessioni – E. Gelli “ MISFF66 – M . Zeppi “ Atto della Giuria Internazionale MISFF2015 – A. Palazón “ Morando Morandini: Giurato autorevole in Festival ed eventi Fedic – P. M icalizzi “ Dalla Russia… con onore – P. Leidi “ FEDIC SCUOLA “ Il sentiero della Bolla d’om bra – Cineamatori delle Apuane “ LO SCAFFALE “ “Arrivederci am ore, ciao” – F. Felloni “ ATTIVITÀ DEI CINECLUB “ Creato in Festa 2015 – Ho scelto un libro per am ico – Immagini & Suono “ Un regista indipendente: Piero Livi – Cinevideo Bergamo “ Om aggio a… Piero Livi – Cinevideo Bergamo “ Anim azione – L‘arte della grafica – Cinevideo Bergamo “ Le anim azioni di Nedo Zanotti – Cinevideo Bergamo “ Caput m undi – Arte & quotidianità – “Lo sguardo di Michelangelo – Cinev. Bergamo “ Lo Stage Fedic 2015 – P. Leto “ Rolf Mandolesi – Una vita d’im m agini – G. Sabbatini “ L’ottobre del Cineclub ‘Delta del Po’ – C. M enegatti “ LO SGUARDO CRITICO “ “L’om bre des femmes” – L’am ore nell’ultimo film di P. Garrel – M . Demata “ BACKSTAGE “ (Al) Fred – N. Zaccarini “ PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC “ Alessandro Baccini– Jacopo Mancini – Sim one Bianchi “ L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ “ Program mazione DiLucca.TV “ Program mazione TeleAmbiente “ Concorso Critica–Film Fedic – Fedic “ Concorso di Sceneggiatura per film da 1 a 3 m inuti – CTC, Fedic e Looking4 “ 3 Concorsi Fedic – Cortom etraggi – Foto di scena – Storyboard “ FESTIVAL “ Reggio Film Festival “ NEWS “ Concorso letterario Internazionale “La locanda del Doge” – Prem iato P. Micalizzi “ “La ricotta” di Pasolini: un film m aledetto? – Rive Gauche “ Proiezione dei cortometraggi “Dolce fam iglia” e “La stanza oscura” – Sedicinoni “ 2 3 6 7 13 14 15 16 16 17 17 18 18 19 21 23 25 26 28 29 32 33 33 35 35 36 36 37 37 38 39 40 41 42 42 43 43 44 44 L'idea è tutto. Non tradirla e ti dirà tutto ciò che c'è da sapere, sul serio. Basta che continui a impegnarti perché il risultato abbia lo stesso aspetto, la stessa atmosfera, gli stessi suoni e sia preciso identico all'idea. È strano, quando ti allontani dal percorso, in qualche modo lo sai. Capisci che stai facendo qualcosa di sbagliato, perché lo senti. David Lynch n° 26 – EDITORIALE Nel 2012 la tessera FEDIC costava 16,00 euro. Il nuovo Consiglio, insediato nel 2013, l’aveva portata a € 10,00, con l’intento di ridurla ulteriormente allorché la situazione finanziaria l’avesse consentito. Bene. Sono felice di Roberto Merlino annunciarvi che, nella seduta del 18 ottobre a Forlì, il Consiglio ha deciso che la tessera-FEDIC scenderà a 6,00 euro per ogni Socio, già dalle iscrizioni 2016. Inoltre, ci proponiamo di arrivare a un ulteriore ribasso (3,00 euro) quanto prima possibile, ovviamente senza andare a scapito delle opportunità offerte ai nostri Soci ma, anzi, cercando di arricchirle continuamente. Tutto questo è reso possibile da una sana gestione che, evitando sprechi, razionalizzando le uscite e migliorando le entrate, ci ha messo in una situazione di “tranquillità economica”, sia a breve che a media scadenza. Detto questo vorrei passare ad argomentazioni “culturali” e, in tale contesto, mi piace soffermarmi sui due Festival a cui sono stato di recente: “Sedicicorto” di Forlì e “MISFF” di Montecatini. A Forlì ho trascorso 4 bellissime giornate, nell’ambito di un evento che cresce anno dopo anno, sotto la guida di un vulcanico Luca Castellini (una ne fa e cento ne pensa!), capace di “intrigarci” ogni volta con cose nuove, al passo con i tempi, sempre organizzate in modo efficace e intelligente. Il “Sedicicorto”, tra i Festival del cortometraggio, è sicuramente ai primissimi posti in Italia ed ha acquisito una invidiabile fama anche all’estero, tanto da ospitare decine e decine di Autori, provenienti da ogni parte del mondo. A Montecatini, subito dopo, ho trascorso cinque intense giornate, piene di eventi dalla mattina alla sera. Il “MISFF”, dopo alcuni anni in “chiaroscuro”, sta prendendo una solida fisionomia, avviandosi alla riconquista di quel pubblico che sembrava averlo dimenticato. Le presenze in sala sono cresciute in modo esponenziale e per i nostri Soci si è rivelato un appuntamento di grande importanza, tant’è che nelle due serate di “Vetrina FEDIC” (protrattesi fino all’una) la sala era quasi piena. I Soci, dal canto loro, hanno risposto con entusiasmo, partecipando in massa (oltre 30 presenze da 10 diversi Cineclub) al “Salotto FEDIC”, peraltro collocato la domenica mattina, a Festival concluso. Questi sono solo due esempi di un’attività federativa che, assieme a qualità e professionalità, sa fondere il piacere di stare insieme per divertirsi in modo sereno e costruttivo. Ma non ci accontentiamo. E lavoriamo per crescere ancora, con il contributo e l’impegno di tutti! Rob erto Merlino Presidente FEDIC n° 26 – OLTRE 9.000 PRESENZE AL “SEDICICORTO”DI FORLI’ di Paolo Micalizzi In dieci giorni di proiezione oltre 9.000 le presenze alle varie rassegne in programma alla dodicesima edizione di “Sedicicorto” Festival Internazionale del Cortometraggio svoltosi a Forlì con la Direzione Artistica di Gianluca Castellini. Cento settanta Paolo Micalizzi cinque le opere internazionali e quaranta quelle italiane proiettate. Ventiquattro le opere in Concorso a “Corti Italiani”, sezione che abbiamo avuto modo di seguire di più. Il “Luminor Cortitalia” è stato attribuito al cortometraggio “Child K” di Roberto De Feo e Vito Palumbo “per la necessaria, coraggiosa scomodità del tema trattato e mai abbastanza dibattuto”. Un frame tratto dal video “Child K” di Roberto De Feo e Vito Palumbo. L’opera dei due autori racconta come l’azio ne di eutanasia decisa dal Fuhrer che portò alla decimazione di migliaia di persone de- formi, gli fu suggerita da una lettera di un contadino tedesco (siamo in Sassonia, nel 1937) tanto desideroso di avere un figlio che purtroppo non aveva potuto avere perché la moglie una volta partorisce un bimbo morto ed una seconda un mostro con la testa deforme, e senza braccia. Ha origine una tragica pagina della storia dell’umanità che De Feo e Palumbo raccontano con fasi essenziali con toni duri e realistici facendone scaturire un’opera che coinvolge intensa mente e umanamente lo spettatore. Un’immagine del video d’animazione “La valigia” di Pierpaolo Paganelli. Migliore animazione è stata designata “La valigia” di Pierpaolo Paganelli incentrata su un anziano in carcere che ripercorre fasi importanti della sua vita attraverso i ricordi racchiusi in una misteriosa valigia. È stata ritenuta “un’anomala favola carcera ria, dove la prigione è quella della mente, il flusso di coscienza del personaggio –scandito dal monologo di una voce fuori campomuta progressivamente a ritroso, trasformandolo da vecchio in infante”. Il cortometraggio è stato realizzato in plastilina e stop motion in maniera molto accurata. Per il miglior documentario il Premio è stato attribuito a “La cella zero” di Salvatore Esposito, “forte denuncia sociale delle condizioni disumane che a volte si presentano nei penitenziari italiani”. n° 26 – L’opera descrive con impressionante realismo la vita dei detenuti nel carcere di Poggioreale a Napoli, anche attraverso una serie di interviste fatte a carcerati e ad ex carcerati che narrano le angherie, subite durante la reclusione. Ed i volti di alcuni intervistati raccontano, da soli, più delle paro le, storie di emarginazione e di violenze fatte e subite. L’”International Film Fiction” è stato attribuito al francese Phillippot Just per “Ses Souffles”, mentre due menzioni sono andate, rispettivamente, a “Dawit” di James David (Germania) e ad “Isand” di Riho Unt (Estonia). Il Corto di Just è stato premiato per avere “un soggetto attuale, una regia essenziale, ottima performance dei protagonisti ed un ritmo che coinvolge il pubblico per tutta la durata del film. L’opera ruota attorno al compleanno di una ragazza ed al rapporto affettuoso con una sua amica. “Animalab” ha visto vincitore “We can’t live without Cosmos” di Bronzit Konstantin dove i protagonisti sono due cosmonauti in conti nuo allenamento affinché il loro sogno possa diventare realtà. È stato premiato “per la storia originale narrata in modo semplice, ma altrettanto ricco di risvolti poetici. Il film pone in luce, il fallimento di una ricerca scientifica spasmodica che si scontra con i sentimenti vitali essenziali dell’uomo”. Un frame tatto dal video “We can’t live without Cosmos” di Bronzit Konstantin. Per la sezione “Animare” primo premio a “Cuerdas” di Pedro Solis Garcia, che racconta una storia tra una ragazza e un ragaz zo disabile. Per la Giuria “una storia commovente che fa pensare, e fa capire l’importanza dell’amicizia e della solidarietà con un personaggio, Maria, che entra nel cuore di tutti”. Altri i premi assegnati, tra cui quello per la migliore commedia che è stato attribuito a “Why the dinosaurs disappered” del rumeno Mihai Ghita, il Premio del Pubblico (dedicato alla memoria del critico forlivese Enrico Zavalloni) che è stato assegnato al Corto “A l’amiable” di Remy Cayuela (Francia) e quello di “Corte Tripoli” a “Due piedi sinistri” di Isabella Salvetti. Altri due italiani tra i Corti premiati: ”Nevica” di Lu Pulici (in “CortoinLoco, dedicato ai registi romagnoli) e “Mala Vita” di Angelo Licata che ha ricevuto il “Premio Italian Short”. Da segnalare anche altri film tra cui “Hole” di Martin Edralin (Canada) che ha avuto il Premio Gilberto Giorgetti, “Getting fat in healthy way” (Bulgaria), premiato con l’”Euroshort”, “We are here Mogadisciu” di Mostafa Atashmard (Iran), premio University. Un’immagine del video “Sonderkommando” di Nicola Ragone. In una selezione di buona qualità sono da citare, anche se non premiati, opere come il documentario “Malaspazzatura” di Rita Rocca che presenta una realtà sconvolgente, quella di una comunità dell’Hondu ras che vive raccogliendo rifiuti in una discarica e “Sonderkommando” di Nicola Ragone su un amore omosessuale, accennato con molta discrezione, nato in un vagone di deportati ebrei destinati ad un lager, che si avvale di una fotografia molto incisiva di Daniele Ciprì. Ma anche “Ahlem” di Alessandra Pescetta, ambientato in un Centro di accoglienza migranti, dove una festa preparata per un nuo vo arrivo viene rovinata dalla notizia di un’ennesima tragedia del mare; “L’attesa del Maggio”, film d’animazione di Simone Massi che volge uno sguardo alla vita con- n° 26 – tadina nelle colline marchigiane costruendo un racconto coinvolgente e ricco di emozioni; “Mathieu” di Massimiliano Cammaiti, commedia francese sul tema del lavoro e dell’amore; “L’ultimo proiezionista” di Vito Palmieri che sottolinea il “dramma” umano provocato in un operatore di cabina di una sala cinematografica nel momento epocale del passaggio dalla pellicola al digitale. Altre informazioni e giudizi sulle opere in Concorso in “Corti Italiani” potranno essere lette sul numero 7 di “Carte di Cinema” on line, visibile ai primi di gennaio 2016, che con “Sedicicorto” inaugura un’iniziativa, con cordata con il Direttore Artistico del Festival, volta alla pubblicazione delle recensioni dei cortometraggi in Concorso ai Festival Fedic. Gianluca Castellini Direttore Artistico di ”Sedicicorto International Film Festival. Notato nella selezione presentata che alcuni film di autori italiani sono stati prodotti grazie alla collaborazione con paesi stranieri. Frutto di una collaborazione tra autori di diversa nazionalità come testimonia anche lo svolgimento dell’”Euroshort” avvenu to all’interno di ”Sedicicorto”. Si tratta di un organismo nato nel 2013 che costituisce una rete di 9 Festival di cortometraggi europei che sviluppano una forma di collaborazione per promuovere la circolazione di cor tometraggi europei di giovani registi. Nel Campus che ha avuto luogo, coordinato da Tommaso Valente, è stata focalizzata la situazione del mercato del cortometraggio, la produzione e la distribuzione, con l’intento di allenare gli autori a fare un pitch. Il Campus, infatti, nasce da un’esigenza di scambio culturale e di sostegno all’incremento di una diffusione commerciale internazionale del cortometraggio. I registi selezionati, tutti under 29, provenivano dai paesi aderenti al circuito di Festival di cortometraggi denominato Euroshort: Bulgaria, Croazia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria. Nel corso del campus hanno avuto l’opportunità di lavorare con professionisti Internazionali. I relatori, dopo una prima sessione di lezioni frontali volte a portare ai giovani autori la loro esperienza e le necessità del mercato, hanno svolto con i ragazzi due sessioni pub bliche di pitch training durante le quali hanno ascoltato le loro idee e li hanno aiutati a focalizzarle, migliorarle e a trovarne i punti di forza per il loro sfruttamento nel mercato. Adesso i registi dovranno consegnare il loro cortometraggio completo di pitching en tro il 30 giugno del 2016 e al migliore verrà assegnato un premio di 1.000 euro. Il vincitore sarà anche inserito nella compilation Euroshort che ogni anno viene distribuita al Marchè di Clermont-Ferrand e promossa all’interno dei canali di distribuzione della rete Euroshort. Altre le iniziative che hanno caratterizzato “Sedicicorto”, Festival sempre più in crescita che è un’importante punto di riferimento in Italia, e non solo, per la visibilità e conoscenza del cortometraggio internazionale. n° 26 – TESTIMONIANZE & RIFLESSIONI Sedicicorto dici Festival Ci sono esperienze che ti fanno crescere. Che ti ricordano in che direzione vuoi andare e come debba essere la tua vita. Iniziano sottovoce, come un’opportunità caduta vicino, così, che neanche ti aspetti. Arrivi alla fine e senti dentro un urlo pieno, felice, rigenerante. Per me è stato così Sedicicorto: da una mail del nostro presidente Roberto Merlino (grazie!), è nata una delle esperienze umanamente e professionalmente più ricche di sempre – e chi lo scrive non è mai stato un tipo di facili entusiasmi. Arrivato a Forlì respiri il Festival. Internazionale e familiare.L’organizzazione è impeccabile e rie sce a fare sentire anche me, lì per l’Euroshort Campus Pitching, atteso, desiderato, coccolato. Quando dai un volto e una voce a Giuliana Sana (coordinatrice) e Gianluca Castellini (Direttore e Direttore artistico) capisci che le buone impressioni avute dallo scambio di mail nei giorni precedenti non saranno disattese. Cito Giuliana e Gianluca perché soprattutto con loro due ho avuto rapporto, ma guardando l’impressionante efficienza della macchina Festival è evidente quanto ogni componente del team apporti passione e professionalità. Il motivo che mi ha portato a Sedicicorto è stato - dicevamo - partecipare alla due giorni di Euroshort Campus Pitching: un Campus sulla tematica del pitching riservato a studenti di (cito dal sito di riferimento) “scuole statali o private di cinema e/o arti audiovisive, residenti all’interno degli stati aderenti al circuito di Festival di corto metraggi denominato EuroShort, edizione 2015: Bulgaria, Croazia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria”. Relatori di grande prestigio Andrea Martignoni - Distributor (Italy), Jacopo Chessa – Cen tro Nazionale del Cortometraggio (Italy), Rita Capucho - Avanca Producer (Portugal), Mirca Viola – Producer-Director (Italy), Davide Savelli – Commissioning Editor (Italy), Ismael Martín – Distributor ECAM/OFF ECAM (Spain). Sono arrivato a Forlì affamato di sapere, e me ne sono tornato via a pancia piena. Provare a riportarvi cosa ho imparato sarebbe semplificativo e riduttivo: la cosa straordinaria è che dopo poche ore dal mio arrivo avessi scordato perché fossi lì. Un’immagine del locale Cosmonauta, valido ritrovo per l’incontro tra gli Autori. La verità è che dal Campus ho imparato una piccola parte di quello che tutta l’esperienza mi ha donato: sprofondare per ore in una poltrona del cinema Apollo, aspettando tra le proiezioni di altissimo livello la gemma alla quale affezionarsi (“How I Didn't Become a Piano Player” –UK/Italy, regia di Tommaso Pitta); bere una birra al Cosmonauta confrontandosi con colleghi spagnoli, bulgari, ucraini, olandesi, turchi e croati per smentire o verificare tutti i luoghi comuni che ci rendono così diversi e così uguali; essere il fortunato uditore di un progetto in seme o coltivato da tempo, e trovare nuova energia nell’ascolto attento dei tuoi progetti. Passare così due, tre giorni di metà ottobre con la sensazione che in 50 ore tu abbia concentrato la Vita di una settimana e forse più, sognando concretamente, parlando fino a che alle 3 e mezza del mattino dell’ultima sera l’aria in strada si è fatta pungente, dietro le sedie del locale sono sui tavoli, e siete rimasti in quattro a non voler ammettere che, per quest’anno, Sedicicorto è finito. Emanuele Gelli Corte Tripoli Cinematografica Loo Staff, al completo, che ha dato vita al 12 Sedicicorto International Film Festival. n° 26 – MISFF66 18 – 25 ottobre 2015 Montecatini Terme (Pistoia) Italia Il Montecatini Short film festival, prestigiosa rassegna dedicata al cortom etraggio, la più antica d’Italia – è nata nell’immediato dopoguerra – ha celebrato la sua 66a edizione, per la prima volta, sotto la Direzione Artistica di Giovanni Bogani, critico cinematografico, giornalista del “Quotidiano NaMarcello Zeppi zionale”, saggista. È molto importante sottolineare che il Festival, grazie alla visione del Presidente Marcello Zeppi, maturata in questi ultimi 4 anni di presidenza, ha voluto dare testimonianza di tematiche importanti, valori da condividere con la comunità: Identit à e appartenenza, volontariato, handicap, form azione , scuole, future generazioni, creatività. Vedremo nel corso della relazione quanto siano attuali e funzionali queste tematiche per dare un contributo alla formazione delle nuove generazioni. Il Concor so Internazionale è sempre il cuore della manifestazione, garantisce il confronto fra differenti culture. Sono stati visionati oltre 500 cortometraggi provenienti da tutto il mondo (oltre 70 nazioni). Ne sono stati proiettati 125 nelle otto giornate di proiezioni del festival (altri 25 sono stati selezionati per MISFF-IRS). I Film italiani selezionati sono stati 65, nelle proiezioni è stato scelto un criterio prioritario, invitare l’autore e/o suoi delegati del cast e/o della produzione per raccontare al pubblico i contenuti del progetto artistico. Molti sono stati gli ospiti stranieri della manifestazione. Oltre ad alcuni registi dei cortometraggi internazionali – il turco Serkan Ertekin, il greco Socrates Alafouzos, l’ucraina Anastasiya Maksymchuck, l’italiano attivo a Par igi Giov anni Busnach – l’americano John Kirkscey (da Memphis), l’australiana naturaliz zata serba Isabella Savic, il noto fotoreporter e video Maker ucraino Andrey Mossienko, il documentarista Alfonso Palazón che ha tenuto una straordinaria lezione sulla natura del documentario (ideazione, classificazione, motivazione e produzione), Rita Capucho, Roberto Valdes (Messico) e Flavia Vargas (Brasile) membri della “Giuria Internazionale”, Joana Veira e Joana Maria Sousa (Università Lusofona di Lisbona ) che hanno prodotto un film durante il Festival, lo vedremo nella prossima edizione MISFF67. Il Palazzo del Turismo dove si è svolto il MISFF66. Tra gli ospiti molti protagonisti del cinema italiano. Tra di essi, le attrici Barbara Enrichi, Sandra Ceccarelli e Isabel Russinova; gli attori Giovanni Guidelli ed Edoardo Gabbriellini; l’attore e cantante Nicola Pecci; i cabarettisti Gaetano Gennai, Andrea Muzzi, Niki Giustini. Considerato il valore del Festival e la sua repu tazione abbiamo voluto selezionare con cura e attenzione i membri della Giuria Internazionale presieduta da Alfonso Palazón, docente alla Università Complutense di Madrid, produttore, sceneggiatore e regista, composta da persone di straordinarie competenz e e diver n° 26 – sificate esperienze, come Flavia Vargas di origini brasiliane, residente in Francia a Montpellier, selezionatrice, programmista e organizzatrice di Festival (Montpellier, Avanca, Festival Internazionale del Cinema sull’handicap), che ha presentato al Festival anche il suo nuovo progetto (Festival International sur l’Handicap), Rita Capucho, di origini Portoghesi (Aveiro), ricercatrice della Università di Coimbra e organizzatrice dei Festival di Avanca e Sao Tomè, ha tenuto una master class presso la Scuola di Cinema Immagina, Roberto Valdes autore messicano già diplomato a Los Angeles nella prestigiosa New York Academy, Edoardo Capasso Professore Universitario a Firenze esperto di Cinema, Audiovisivi e nuovi linguaggi, ha giudicato i film, articolati nelle sezioni fiction, anim azione, sperimentale, scuo le di cinem a e docum entario. Nella sezione fiction del Concorso Internazionale ha vinto “The Way of Tea” – “Les frémissements du thé” di Marc Fouchard: un corto dal forte respiro narrativo, dal nitido messaggio etico e sociale, che negli stessi giorni ha trionfato all’Heartland Film Festival di Indianapolis e ha conseguito la nom ination agli Oscar per il cortometraggio. Segno che la Direzione Artistica, le Commissioni selezionatrici e le Giurie (tutte e tre lo hanno votato) hanno visto giusto. Gli altri Film Vincitori sono ricordati con menzioni nell’allegato verbale di Giuria. Hanno guadagnato i Premi Speciali delle Giurie Popolari & degli Workshop di Giuria: “Antoine ” diretto da Cyrus Neshvad (Luxemburg) & “The Way of Tea” diretto da Marc Fouchard (France). Altre M enzioni D’Onore sono andate a quelle opere che hanno saputo interpretare “The Spirit of MISFF66”: “Gli Uraniani” di Gianni Gatti con Sandra Cec carelli; “Cibo, Am ore e Identità” di Turi Occhipinti e Gaetano Scollo; “Margherita Aldobrandeschi una Donna di Marem m a” di Antonella Santarelli; “Un Futuro da Gustare ” di Lorenzo Caravello. Rimane agli atti del MISFF66 una corposa sezione dedicata ai corti della Fedic la Federazione Italiana Cineclub, (quest’anno sono s tati selezionati circa 50 film Fedic), che raccoglie i circoli di cultura cinem atografica di tutta Italia. La Fedic è l’organismo che ha fatto nascere il Festival di Montecatini, è uno dei pilastri storici del Festival. L’edizione 2015 ha riservato sorprese significative agli autori Fedic che sono ritornati a frequentare il Festival in massa. Grazie ad uno straordinario lavoro di relazioni con gli Hotels della città sono state assicurate ai frequentatori condizioni molto vantaggiose (le con venzioni partivano da € 20,00 a persona) ma non solo, i Soci FEDIC hanno potuto partecipare gratuitamente a importanti Lectures e Master Class tenute da Accademici Internazionali, agli Workshop di Giuria, ai laboratori e incontri con gli autori e allo storico “Salotto Fedic”. Il regolamento del Festival prevedeva la presenza in Sala proiezione degli autori e di concerto con la Federazione Nazionale è stata attuata una campagna di sensibilizzazione per gli associati per assistere alle proiezioni, garantendo una migliore interazione con il pubblico (domande/ risposte con gli autori). La Sala proiezioni del Palazzo del Turismo. Il rapporto con le Scuole di Montecatini. È stata questa una delle iniziative più riuscite di questa edizione. Giustamente è stata premiata dal Ministero e vediamo i motivi. Subito dopo la conclusione del precedente Festival la Presidenza si è rapportata con la Scuola e il Comune di Montecatini. Fin dall’inizio dell’anno (dal 23 di gennaio per l’esattezza) sono stati attivati i Laboratori di Cinema nelle Scuole primarie di Montecatini Terme condotti dalla coppia instancabile Laura Biggi e Lorenzo Cara vello. Hanno dato un determinante contributo: l’Istituto Comprensivo Chini, la Dirigente scolastica (Dott.sa Anna Maria Pagni), la Coordinatrice (Prof. sa Anna Porciatti), le insegnanti, i giovani così come i nostri Docenti e Responsa n° 26 – bili hanno consentito con il loro entusiasmo di dare l’inizio al Progetto “Il Cinem a in Classe”, condotto sotto l’egida congiunta MISFF EDU & FEDIC SCUOLA. È stato, quindi, naturale il successo ottenuto nel mese di ottobre nelle giornate dedicate ai ragazzi giovedì 22 e venerdì 23 ottobre (la mattina, in sala, con proiezioni e votazioni delle giurie giovani e i pomeriggi dedicati alle interviste) con la presenza sempre numerosa e costante delle classi che avevano già ottenuto una preventiva formazione e con la partecipazione attiva delle nuove classi che si sono aggiunte durante il Festival. Numerosi i giovani che hanno partecipato attivamente nei laboratori di formazione. Hanno partecipato attivamente oltre 10 classi e centinaia di alunni sono stati oggetto di formazione sia come laboratori in classe che come membri attivi negli w orkshop e laboratori dedicati alle “GIURIE GIOVANI”. Il TG dei Ragazzi. Per la prima volta il Festival, di concerto con l’Istituto Comprensivo Chini, e con la partecipazione di Barbara Sarri della Associazione “Bambino Sarai Tu” ha consentito ai giovani studenti, delle Scuole primarie e secondarie, di partecipare attivamente ai labora tori di Giornalismo Televisivo. I ragazzi dopo una preparazione in aula si sono cimentati con interviste “in strada” approcciando adulti, nonni e ospiti del Festival con una “raffica” di domande, mettendo perfino in difficoltà i propri interlocutori. Un vero e proprio successo e soprattutto un grande divertimento per gli alunni (e per gli insegnanti). A Barbara Sarri è stata conferita una “Menzione Speciale” per il video dedicato al tema della Violenza contro le Donne. Eccezionale anche il lavoro di Fedic Scuola, con il Concorso Nazionale Scuola Video Multim edia, giunto alla 12a edizione, condotto dalla instancabile Laura Biggi assistita da Lorenzo Caravello, una garanzia per tutti noi, si è tenuto all’interno del “Palazzo del Cinema” alla presenza di Scuole (docenti e alunni) che arrivavano dalla lontane Sicilia e Lombardia, in rap presentanza degli 85 film selezionati sul territorio nazionale. Per la prima volta il Festival, grazie alla passione per l’arte contemporanea del Presidente Marcello Zeppi, ha dedicato una sezione al con nubio Arte & Cinem a evidenziando le relazioni fra le diverse espressioni artistiche. Colori, simboli, icone del cinema (come Marylin Monroe) sono stati oggetto di evidenziazioni e frammentazioni, con interpretazioni diverse si sono cimentati artisti provenienti da diverse regioni d’Italia, dal Marocco, India e dall’Ucraina, sono state mostrate al pubblico circa 50 opere: pittoriche, foto anche in formato 3D, disegni di giovani artisti italiani e internazionali, nonché degli autori associati alla Fedic. Il rapporto con le Associazioni del Volontariato sociale, è stato uno dei temi portanti del Festival. La rete delle relazioni è stata gestita dal Cineclub di Firenze che è organizzatore del Festival per volontà della FEDIC. Il coinvolgimento di associazioni che hanno una periodica attività e un consolidato rapporto nel territorio è stato un fulgido esempio di integrazione nella gestione delle buone pratiche e nei servizi sociali al cittadino. Servizi sociali e culturali si compensano vicendevolmente e assicura no un reale benessere alla popolazione. La Cro ce Rossa è stata la prima Associazione coinvolta ma il Festival ha voluto coinvolgerne altre, I Lions di 4 Città (Montecatini Terme, Pistoia, Pescia, Firenze), il LEO Club di Montecatini Terme, la Associazione AVIS, che grazie al lavoro di coordinamento svolto da Mario Gilardi ha potuto mostrare gli audiovisivi realizzati per le scuole e ha omaggiato tutti i ragazzi presenti di gadget scolastici (penne e righelli), l’Associazione Culturale “Bam bino Sarai Tu”, Il Gruppo Cineam atori delle Apuane, la stessa Fedic Scuola e ovviamente il Cineclub Fedic Firenze che ha coordinato le adesioni e gli interventi con le altre Associazioni di Volontariato. Le Giurie Popolari e la partecipazione interattiva del pubblico. Siamo tutti consapevoli della disaffezione del pubblico dalle sale cinematografiche e dell’importanza di creare nuove audience se non vogliamo facilita n° 26 – re nuove chiusure di sale cinematografiche. A Montecatini assistiamo ad una inversione di tendenza, il pubblico in sala durante il Festival è aumentato perché è stato attivamente coinvol to e ha potuto essere protagonista e partecipare agli w orkshop di Giuria (condotti personalmente dal Presidente Nazionale Fedic Roberto Merlino) e alle Giurie Popolari coordinate da Beppe Rizzo, Socio storico e appassionato frequentatore del Festival, ai laboratori di cinema confrontandosi con autori, docenti, e ospiti, un altro modo per “vivere il Cinema”. Il rapporto con il territorio è uno dei concetti guida dell’attività del MISFF impegnato in progetti rivolti a favorire l’inclusione e la piena accessibilità per tutti i pubblici, nel tentativo di eliminare le possibili barriere, fisiche, culturali o economiche, alla fruizione culturale e in modo da rendere la conoscenza degli aspetti culturali, tecnici e di produzione per favorire un’esperienza cinematografica, stimolante e formativa per tutti. Possiamo con ragione affermare che le tematiche di rilievo sociale hanno consentito una più ampia partecipazione del pubblico ma soprattutto consentono e consentiranno nel futuro di far meglio comprendere l’importanza del Cinema nella promozione e diffusione di valori che rendono più efficace la condivisione di una forte identità nazionale, una rinnovata coesione sociale e una diffusa capacità di dialogo interculturale. MISFF Project “Idee per il Cinem a”. Fare Cinema per le giovani generazioni è importante per dare giusto credito alla propria creatività. Non è facile tuttavia comprendere e governare i meccanismi economici e finanziari. Il Festival, grazie alla collaborazione con Alessandro Gran de, docente del recente Stage Nazionale Fedic, ha voluto offrire una Piattaforma di incontri, scambi di idee, sceneggiature, progetti e collaborazioni fra i tanti autori presenti. I diversi “mestieri del Cinema” hanno trovato nel Festival uno spazio ideale grazie al quale creare “Sinergie di Produzione”. Lo scopo del Festival era e rimane l’attiva collaborazione nel generare nuovi Progetti Cinematografici, essere quindi una naturale “Vetrina” per la “Promozione” di nuovi progetti culturali anche grazie a nuove iniziative per la “Co-produzione” in ambito Europeo. Considerato il corposo programma delle otto giornate (18-25 ottobre) ci limitiamo ad entrare nel merito degli aspetti o temi ritenuti rilevanti, confermando la piena riuscita della manifestazione in tutti i suoi aspetti. Un Festival im pegnato nelle tematiche socia li riesce a m ettere in evidenza “il senso di appartenenza”. La “Apertura Ufficiale” del Festival si è tenuta nel Salone Storico delle Terme Excelsior. Lo Stabilimento Excelsior di Montecatini Terme. Come anticipato nel programma il Festival ha voluto rendere un omaggio speciale alla Croce Rossa Italiana e al suo contributo nella “Grande Guerra”. Il tema impegnativo ma coerente con il Festival poiché “Identità” è anche il sentimento patriottico che ci lega agli eventi che, nel bene e nel male, appartengono a tutti noi. Sono stati presentati Filmati inediti e Slide show con immagini storiche della Prima Guerra Mondiale. Il relatore ufficiale per il Corpo Militare è stato il 1° Cap.com. CRI RN Riccardo Toti che ha riper corso l’evoluzione degli ambienti di ricovero dei feriti e i mezzi di trasporto (manutrainatiippotrainati-veicoli e treni). L’Ispettorato II.V.V CRI Comitato Locale di Pescia e la Delegazione di Montecatini Terme e Massa e Cozzile hanno dato voce alle “lettere dal fronte” interpretate da commosse sorelle e ispettrice (M.Pagni). La serata ha registrato il tutto esaurito e il plauso del pubblico e dei tanti volontari presenti. Come già avvenne lo scorso anno, il Festival ha tenuto una sua giornata anche a Firenze (lunedì 19). Si è svolta al Cinema Fulgor, dove è stato presentato il “Programma di Cinema Portoghese” e una selezione di Corti ToscaniItaliani con l’intento di aumentare l’audience generale e il bacino d’interesse del Festival. Nella stessa giornata, alla “Scuola di Cinema Immagina” di Firenze si è tenuta una “lezione” n° 26 – sugli archetipi del Cinema Portoghese. La “Lectures” è stata condotta da Rita Capucho, che è considerata fra le più autorevoli personalità del Cinema Portoghese. Coordinatrice dei Programmi e delle Conferenze del Festival di Avanca ha da poco lanciato un nuovo Festival a Sao Tomè. È laureata all’Università di Coimbra, ed è ricercatrice delle origini del linguaggio cinematografico nella regione di Aveiro, sua città di origine. Il tema dell’incontro, al quale hanno partecipato i giovani studenti della Scuola di Cinema, verteva sulle analogie e differenze nei sistemi di produzione del cinema indipendente fra Italia, Portogallo e, più in generale, in Europa. no presenti in sala. L’Handicap nel Cinem a, nelle Scuole e nel sociale. Grazie allo straordinario lavoro e alla selezione presentata da Flavia Vargas (autore vole membro di Giuria) per conto del FestivalInternational-du-Film-sur-Handicap sono stati presentati 4 film, compreso l’acclamato e poetico “La Petite Casserole” di Eric Montchaud che ha fatto comprendere ai giovani alunni presenti come il tema dell’Handicap può essere ”diversamente” trattato dalle Scuole e nella società. Il corto Francese ha ottenuto una “Menzione D’Onore” dedicata alla “IDENTITÀ & APPARTENENZA” per aver saputo trattare con sapiente delicatezza il tema dell’inclusione sociale con i giovani studenti. Nella stessa mattina il Presidente del LEO Club di Montecatini Terme Dott. Alessandro Bondì ha proiettato alcune video-testimonianze e slides sui “servizi” svolti dalla sua Associazione a favore dei giovani handicappati che si cimentano nello sport e nel tempo libero, un ulteriore “sguardo” positivo sull’handicap. Marcello Zeppi e Rita Capucho. Il Cineclub di Avanca, organizzatore del Festival omonimo, è produttore di film da oltre 17 anni, ed è gemellato con il Cineclub Fedic Firenze; in virtù di questo legame un suo autorevole dirigente (Rita Capucho) ha voluto essere presente all’incontro programmato dal MISFF66. Una giornata del Festival (martedì 20) ha avuto come teatro la città di Pistoia, con una serata di proiezioni al cinema Lux è stata motivo di incontro e dibattito fra autori in Concorso e ospiti importanti come la madrina della serata l’attrice Isabel Russinova, che insieme al regista Rodolfo Martinelli Carraresi ha presentato il suo ultimo film “Il Popolo di Re Hereuka”, durante la serata sono stati presentati altri nuovi Progetti Internazionali come USONI di Marc Rigaudis (tema immigrazione reverse), il documentario spirituale sul Tibet dell‘autrice russa Claire Vidal, Algien di Roberto Valdes, SK-Sonder Kom m ando di Nicola Ragone, da far notare che gli autori era La serata finale, sabato 24 ottobre, svolta sempre nel Salone Storico delle Terme Excelsior di Montecatini, è stata la serata di maggior successo del Festival (in termini di partecipazione del pubblico), in questa occasione il supporto dei Lions è stato evidente e generoso e per questo è naturale ringraziare coloro che sono stati artefici: Il Presidente del Lions Club di Montecatini Franco Baldaccini e il Socio storico Luciano Calzolari che ha coordinato le adesioni, il Presidente Lions di Pistoia Marcello Paris, la Presidente dei Lions di Pescia Guja Guidi, per il Lions Club Michelangelo di Firenze ha coordinato le presenze Paolo Netti. Il pittore di manifesti Silvano “Nano” Cam peggi, autore di oltre tremila manifesti tra i più celebri del cinema italiano e internazionale del dopoguerra, è stato insignito dell’Airone d’oro alla carriera. Non tutti sanno che Campeggi ha iniziato la sua carriera a Montecatini al servizio della Croce Rossa Internazionale prima di volare a Hollyw ood. n° 26 – Hanno ricevuto un Airone l’attrice Barbara Enrichi – la Selvaggia del “Ciclone” di Pieraccioni – e l’attore e regista Edoardo Gabbriellini, recentemente autore del film “Padroni di casa” con Gianni Morandi. Barbara Enrichi e Edoardo Gabbrielli. Durante la serata si sono succeduti gli interventi di attori brillanti, ciascuno con un suo monologo, e con un breve intervento m usicale affidato a Nicola Pecci, già protagonista di uno spettacolo dedicato a Sergio Endrigo. Pecci ha cantato canzoni dalla colonna sonora del film di Monicelli “Romanzo popolare” accom pagnato alla chitarra dal conduttore Giovanni Bogani. Ritmo, personaggi, battute, niente noia. Un omaggio è stato dedicato al cinema di Mario Monicelli, nel centenario della nascita, con la proiezione del film /intervista “Il signor Monicelli” di Alberto Tempi, che raccoglie una lunga intervista con il regista, insieme a una intervista con Vittorio Gassman. E, anche quest’anno, riuscendo a mantenere un prezioso dettaglio: l’assoluta gratuità di tutti gli eventi. Tra i ringraziamenti doverosi che l’Associazione Montecatini Cinema (AMC) e il Festival (MISFF66) devono fare ci sono quelli indirizzati al Presidente della Provincia di Pistoia Rinaldo Vanni che ha consentito la svolgimento della 66esima edizione grazie alla collaborazione congiunta che ha permesso l’utilizzo del Palazzo del Turismo, al Sindaco di Montecatini Terme Giuseppe Bellandi, all’Assessore alla Cultura Prof. Bruno Ialuna, a Helga Bracali, Assessore allo sviluppo Economico, al Dott. Ennio Rucco, Assessore alla Pubblica Istruzione e, per i conseguenti atti, al Dott. Moreno Seghi, al Dott. Ferretti e a tutti i Dirigenti e Funzionari degli Uffici della Cultura di Pistoia e di Montecatini Terme. L’ultimo grazie al MIBACT, Direzione Generale Cinema, ai membri della Commissione che hanno saputo decifrare il valore del Festival, il valore delle relazioni intercorse con la Comunità Europea, il fecondo quanto proficuo rapporto con le Scuole di Montecatini Terme. Mario Monicelli Riassumendo: un Festival che ha portato all’attenzione del pubblico una grande quantità di ottim i cortom etraggi provenienti da tutto il mondo, e che non ha tralasciato l’aspetto spettacolare della manifestazione, l’obbligo di tener fede alla radice stessa del nome “Festival”: che sia, prima di tutto, una festa. Marcello Zeppi Presidente dell’Associazione Montecatini Cinema & MISFF66 n° 26 – Montecatini, 24 ottobre 2015 Atto della Giuria Internazionale MISSFF2015 Membri della giuria Presidente: Alfonso Palazón (Spagna) Membri: Rita Capucho (Portogallo), Edoardo Tabasso (Italia), Roberto Valdes (Messico), Flavia Vargas (Brasile). 1. Best short soundtrack Fongopolis (Slovacchia) by Joanna Kozuch La musica è un personaggio capace di dare ritmo e gli elementi narrativi sono capaci di conquistare il narratore. L’immagine e la musica armonizzano in maniera perfetta apportando una narrativa stupenda. 2. Best Short experimental Salt (Italia) producer & director Alessandro Ingaria Si può raccontare l’attualità senza cadere nella banalità. Salt riesce a farlo creando un universo nel quale gli elementi della natura mostrano tutta la loro forza come analogía dei drammi umani. 3. Best Short Anim ation The Hunt (Russia) director Aleksei Zhitinskii Attraverso l’animazione cinematográfica si possono umanizzare i personaggi. In “The Hunt” si capisce che il cervo ha più sensibilità e coraggio degli uomini, e questo short coglie questo obiettivo. 4. Best Short Fiction Papa dans Maman (Francia) by Fabrice Bracq Capace di comunicare ai grandi come ai più giovani in piena sintonía con gli occhi dello spettatore che diventa complice appassionato della storia dei personaggi. 5. Best Short Docum entary Tres mujeres (Spagna) director Alexis Delgado Burdalo La struttura del documentario offre soluzioni e un punto di vista originali rispetto ai non fiction usuali. Il ritmo narrativo sorprende ed è empático alla realtà che racconta. 6. Best Short Opera Prim a Aidiyet (Turchia) director Serkan Ertekin Capace di catturare simboli ed emozioni irrazionali per raccontare e condividere il mondo di oggi. 7. Best Short Film The way of tea (Francia) director M arc Fouchard Per la capacità di cogliere i rischi e sapere andare oltre la propia identità per trovare nuove soluzioni per dialogare rispettando le differenze, anche quelle che non ci piacciono. Il presidente della giuria Alfonso Palazón n° 26 – MORANDO MORANDINI: GIURATO AUTOREVOLE IN FESTIVAL ED EVENTI FEDIC di Paolo Micalizzi Con la scomparsa di Morando Morandini la critica cinematografica perde un decano della categoria, ma anche un valido intellettuale, cui molti hanno fatto riferimento, per le sue recensioni e per i libri scritti nell’esercitare questa Paolo Micalizzi complessa attività. Un critico, Morando Morandini, che ha sempre seguito con interesse e attenzione anche il mondo del cortometraggio e dei filmmakers indipendenti tanto da inserire un’apposita sezione, a cura della figlia Luisa, nel famoso Dizionario da lui ideato e curato inizialmente insieme alla moglie Laura con l’aggiunta successiva, appunto, della figlia. Con la Fedic, Morando Morandini, ha avuto un buon rapporto grazie anche al sottoscritto che lo aveva conosciuto in tanti anni di frequentazione di Festival e che lo chiamò in giuria al Premio Fedic sin dalla sua terza edizione. Era il 1995 e il Premio fu attribuito al film di Marco Tullio Giordana “Pasolini-Un delitto italiano”. Fu anche attribuita una Menzione particolare a “I racconti di Vittoria” di Antonietta De Lillo e nel 1996, quando invitai il film al ”Valdarno Cinema Fedic”, fu proprio Morandini a presentarlo insieme alla regista. Dopo il 1995, Morando, quando i suoi impe gni alla Mostra lo consentivano ne fece volentieri parte in più occasioni: nel 1997 e nel 2003 fu Presidente di Giuria e nel 2002 e 2004 e dal 2007 al 2010 autorevole membro. Nel 1999, poi, come Direttore Artistico di “Valdarno Cinema Fedic” lo chiamai a far parte della Giuria presieduta dal regista Mario Monicelli e composta anche dall’attrice Carla Gravina. Morando Morandini Morando Morandini frequentò, come giurato, anche “FilmVideo” di Montecatini e, ricordo, che in un Convegno presentò un suo Decalogo per giovani registi che è stato poi pubblicato e si può leggere, utilmente, nel suo volume “Non sono che un critico” del 1995, rieditato da “Il Castoro” nel 2003, che va letto come contributo a capire meglio il mestiere del critico cinematografico. Un libro che nasce dalla sua lunga esperienza nel cinema e che si legge piacevolmente, uscendone culturalmente ar ricchiti. Molte grazie Morando. n° 26 – n° 26 – n° 26 – LO SCAFFALE a cura di Federico Felloni “Arrivederci amore, ciao” - Carlotto tra cinismo e romanticismo di Federico Felloni La fine di qualsivoglia storia d'amore, breve o lunga che sia, è sempre accompagnato da una canzone. Vuoi che passasse alla radio in quel momento, vuoi che esca dalla cuffie dell'immancabile iphone ogni generazione ha vissu to il suo attimo di strazio con una colonna sonora, regalata o scelta, a fare da sottofondo. La canzone di Caterina Ca Federico Felloni selli che contiene la poetica frase Arrivederci amore, ciao è stata di certo un cult negli anni 60-70 per cuori straziati col suo testo fatto apposta per abbandoni o addii da cinema. In questi giorni, so anche il perché, il ritornello mi è tornato in mente insieme al ricordo di un libro e di un autore che per me è stato una passione, Massimo Carlotto. Carlotto ha una vita che di per sé è un romanzo: sale suo malgrado alla ribalta delle cronache con un caso giudiziario. A Padova, quando aveva 19 anni, svolge un'indagine personale sullo spaccio di droga nel suo quartiere quando passando davanti alla casa della sorella sente delle grida dalla villetta bifamiliare (l'altro appartamento era quello affittato dalla sorella) che ha la porta aperta e scopre in un ripostiglio una ragazza che conosce vagamente coperta di sangue, ormai agonizzante. Massimo cerca di soccorrere la vittima e si sporca del suo sangue, ma poi, anziché avvertire la polizia, spaventato, fugge. È solo dopo aver raccontato l'episodio a due amici e ad un avvocato, che Massimo si presenta spontaneamente ai Carabinieri assieme al legale; racconta di aver trovato la vittima ancora viva. Purtroppo il suo ruolo di testimone si tramuta in accusa di omicidio e per lui si spalancano le porte del carcere. Su di lui si scatena una “persecuzione giudiziaria” forse anche per le sue idee, è membro di Lotta Continua. Dopo aver subito una lunga condanna di terzo grado si rende latitante prima a Parigi poi in Messico dove viene fermato ed estradato in Italia; dopo una tribolata lotta giudiziaria e di opinione ottiene la grazia da Oscar Luigi Scalfaro. Carlotto, che ho avuto modo di conoscere in varie presentazioni, non accetta che si citi o parli in pubblico del suo caso giudiziario, per altro ben esposto nel volume Il fuggiasco, ma parla solo dei suoi libri: gialli noir che si ambientano spesso nella amataodiata zona del Padovano abbandonata da anni in favore di Cagliari. Fra i suoi successi (è autore di milioni di copie vendute) spicca a mio avviso Arrivederci amore, ciao, il ritratto di un cinico ex brigatista delatore che rientra nella vita civile, appunto nel padovano, dopo aver tradito amici e compagni dell'epoca. Giorgio Pellegrini (personaggio che tornerà poi in altri lavori di Carlotto) è dotato di uno spiccato e bieco egoismo, e di una stupefacente lucida freddezza, striscia come un'ombra attraverso i più disparati ambienti malavitosi con grande abilità. Scaltro, intelligente e privo di qualsiasi sentimento, particolarmente spregevole e crudele con le donne vuole ripulirsi anche a costo di sporcarsi quelle mani già luride di sangue. Personaggio tanto odioso quanto incomprensibilmente accattivante al pubblico femminile (nei blog di lettura le donne anelano, a parole, un compagno come lui) a cui forse fa sentire quel brivido malato di attrazione per il delinquente di turno. L'ambiente in cui si sviluppa la storia non è meglio di lui, un nord Italia anni ‘80 senza scrupoli e soggiogato dal Dio denaro. Il film del 2006 diretto da Michele Soavi con protagonista il grande Alessio Boni riesce a mantenere la fascinosa atmosfera del libro (impresa non facile) anche se, forse, indugia un po' troppo in violenze, nel libro solo accennate. Il ritornello della canzone della Caselli nella sua bellezza rende comunque più umano il clima glaciale. Alla fine, molto semplicemente, è un bel film. Entrambi, libro e film, nel loro cinismo ci regalano però una seconda lettura: Pellegrini rappresenta quell'estremo a cui nessuno, seppur affascinato dal suo stile di vita, potrà mai arrivare. È lo specchio dove si riflettono le ombre malvagie di ognuno di noi quasi a rinchiuderle e a tenerle fuori dalla nostra vita. Un personaggio che nella sua assoluta bassezza morale riporta in noi quei sentimenti di umanità che credevamo perduti. Racchiudere in se stesso tutti i mali del mondo fa di Pellegrini un eroe, forse anche romantico... n° 26 – ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC IMMAGINI & SUONO Creato in Festa 2015 Un bellissimo incontro quello della comunità monastica di Siloe (GR) con il suo evento "Creato in Festa 2015" che si è svolto domenica 30 agosto. Un luogo di preghiera con il tema riguardante l'uomo di questo tempo afflitto da tante problematiche a cui è chiamato a riflettere e contribuire a "coltivare l'umano" custode del creato. A terminare la manifestazione è stato scelto e proiettato il Videoclip "Kyrie Eleison" di Lauro Crociani realizzato con Immagini e Suono Fedic Chianciano Terme presso l'istituto Alberghiero "P.Artusi". Il frate benedettino Roberto Lanzi ha presentato con grandi elogi l'opera che ha riscosso applausi dal pubblico presente, il suo Autore ha avuto modo di spiegare sul palco come è nato questo videoclip, un'idea semplice e per questi momenti di grande speranza. Cristiana Vitalesta Ho scelto un libro per amico Il mese di ottobre vede l’associazione Culturale Immagini e Suono – Fedic Chianciano Terme tornare a impegnarsi per la trasmissione televisiva “Ho scelto un lib ro per amico” in onda su Tele Idea, emittente tra Siena, Arezzo e Perugia. Questa seconda edizione è reduce dal successo primaverile in cui scrittori locali hanno presentato la loro recente produzione. Una bella opportunità per farsi conoscere offerta gratuitamente da Immagini e Suono. L’associazione usa lo strumento audiovisivo per spaziare nella cultura in maniera molto ampia. Quindi non solo musica dal vivo o cortometraggi. A presentare le puntate sui libri sono: Maria Carla Gambacurta, Lorenzo Borzillo, Emanuela Cioli; lo staff tecnico è composto da Francesco Bacconi, Cristiana Vitalesta e Lauro Crociani. Due mesi di incontri tra persone creative dove si fanno belle amicizie, uno scambio vitale per stare bene e in crescita. n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – n° 26 – LO STAGE FEDIC 2015 La serata del 30 settembre 2015, in programma al Cineclub FEDIC Piemonte, è stata dedicata allo STAGE FEDIC svoltosi a CALCI (PI) sul tema della SCENEGGIATURA. In breve, racconterò dall’inizio sulla mia partecipazione allo Stage. Un giorno, nel mese di agosto 2015, ricevo una telefonata dal Presidente Pino Leto della FEDIC, Roberto Merlino, il quale mi comunica di aver vinto un premio per il mio video ACQUA VITA E MORTE, presentato al concorso FEDIC-ACQUE. Il riconoscimento consiste in 5 tessere FEDIC per il Cineclub e uno sconto sulla partecipazione allo STAGE. Soddisfatto e incuriosito, ringrazio Roberto e accetto l’iscrizione a partecipare. La durata prevista è di 5 giorni, a Calci in provincia di Pisa, nell’ormai famoso Agriturismo I FELLONI. Il mattino del 3 settembre, parto da Torino per Pisa, affrontando circa 400 km di viaggio. Arrivo a Calci e dopo ancora pochi km, siamo all’Agriturismo I FELLONI. Qui, siamo stati accolti dalla gentile proprietaria, e subito dopo, dal presidente della FEDIC, Roberto Merlino, che non conoscevo ancora personalmente, ma, la sua cortese accoglienza e professionalità, mi ha fatto entrare subito in empatia. Appena dopo, è arrivato il collaboratore del Presidente, Maurizio Palmieri, che mi ha subito messo a mio agio e, dopo avermi assegnato la camera, mi ha illustrato, brevemente, il programma della giornata. La riunione dei partecipanti, una trentina, avviene nella sala già attrezzata con sedie, tavolo con PC, Monitor, ecc. A questo punto, arriva il docente Alessandro Grande, che viene presentato dal Presidente Merlino. Alessandro si presenta come un giovane, di Catanzaro, laureato in Storia, scienze e tecniche dello spettacolo, oggi, impegnato nel cinema come Regista e Sceneggiatore, realizzando nel tempo, molti tra film e cortometraggi, che hanno avuto vari riconoscimenti di prestigio in vari concorsi Nazionali e Internazionali. Ci spiega brevemente il programma: realizzare una sceneggiatura, pronta per essere girata e montata il prossimo anno, magari dagli stessi partecipanti. La partenza è sempre dall’idea, per un racconto, possibilmente originale e accattivante. Si procede con la stesura del soggetto, cioè un breve racconto, con scrittura semplice e scorrevole, che illustra la trama del cortometraggio. I partecipanti vengono organizzati in 5 squadre da 6 persone, che svilupperanno in modo indipendente versioni diverse di soggetti. Questi, saranno analizzati dall’insieme dei gruppi, in modo collaborativo, partecipativo e creativo, selezionando alla fine, il soggetto che esprimerà le caratteristiche migliori, che verrà scelto per realizzare la sceneggiatura finale. Dopo questa positiva esperienza mi sento di affermare sinceramente, che la conduzione delle “lezioni” di Alessandro Grande sono state di una professionalità unica. Il modo di approccio con i partecipanti non è mai da “professore in cattedra”, ma, sempre diretto, coinvolgente e disponibile a condividere con i partecipanti, spronandoli a pensare e fantasticare… Quindi, alla fine, penso di aver trascorso 5 giorni in un ambiente naturale meraviglioso, con tante persone con la passione per il cinema, arricchiti da un’esperienza che si va a sommare a quella precedente. Inoltre, una cosa che mi ha fatto riflettere, è che ho passato 5 giorni in FULL IMMERSION, isolati dal mondo esterno delle notizie TV, ecc., senza accorgermene. Quasi come un sogno. Ne approfitto per salutare e ringraziare Alessandro Grande, Roberto Merlino, Maurizio Palmieri, per la loro disponibilità, professionalità organizzativa. Naturalmente un saluto a tutti i partecipanti, provenienti da tutta Italia, con i quali sono rimasto in contatto via Web. Dopo l’esposizione, di questa mia esperienza positiva dello Stage, in chiusura, ho proposto ai Soci del Cineclub, la visione di alcuni filmati di repertorio, molto interessanti, della storia del cinema, dove i grandi Sceneggiatori famosi, illustrano il loro stile e le loro esperienze. Pino Leto Cineclub Fedic Piemonte n° 26 – ROLF MANDOLESI Una vita d’immagini Il 14 ottobre 2015 per il Cineclub Fedic Piemonte è, sicuramente, stato un giorno molto importante ricco di attese e di piacevoli momenti grazie alla presenza di Rolf Mandolesi. Dedicare una serata ad alcune delle sue più belle ed interessanti opere era un “dovere”, Giorgio Sabbatini oltre c he un “piacere”, poiché dall’esperienza di un Autore che ha vinto, in più di cinquant’anni di attività, oltre 1200 premi c’è solo da imparare e fare “tesoro” della sua “arte” di grande osservatore del mondo che ci circonda. Associazioni culturali, università e Cineclub in Italia, Germania, Austria, Spagna e Russia gli hanno dedicato più di trenta “personali”, dandogli modo di presentare e discutere le sue “opere” con una moltitudine di persone interessate al “linguaggio filmico”. Rolf Mandolesi è, indubbiamente, il Filmmaker più noto in Italia per la qualità delle “opere” prodotte e per la capacità di esprimere le proprie idee attraverso la ricerca di un costante dialogo delle immagini. Rolf Mandolesi Presidente del Cineclub “Super8 & Video Club Merano Fedic”, Consigliere del Comitato UNICA (Union Internationale du Cinéma UNESCO), è entrato nella Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub), nel lontano 1961. Ha sempre seguito con grande passione l’evolu zione tecnologica cercando di utilizzare nel modo migliore gli strumenti che il tempo metteva a sua disposizione. Così, dopo tanti anni di normale uso della pellicola non ha esitato un istante ad affrontare l’era del digitale, continuando ad affinare la sua tecnica nella ripresa delle immagini e nel montaggio, con il preciso intento di trovare nuove forme espressive del “linguaggio cinematografico”. Otto sono le opere proiettate e discusse insieme a Rolf. Tutte capaci di trasmettere forti emo zioni e di coinvolgere il pubblico nella narrazione filmica in modo davvero sorprendente. Tutte le opere, di Rolf Mandolesi, sono state ampiamente discusse con il pubblico. La tecnica adottata per raccontare lo sfruttamento dei “piccoli” pescatori, impegnati a vendere il frutto della loro fatica, nel film “Pesci grossi e pesci piccoli” del 1969, è molto moderna, basata su un perfetto montaggio che coglie un’infinità di particolari, dall’espressione dei volti al linguaggio dei gesti e degli sguardi, che fanno comprendere lo strano meccanismo instaurato dai “grossi” commercianti, quelli che detengono il potere di un mercato nel quale il prodotto pescato è venduto attraverso un’anomala asta, fatta al ribasso del prezzo che ogni venditore è costretto ad accettare se vuole sopravvivere. La splendida fotografia in bianco e nero, ricca di definizione, rende più crudo il documento presentato che si avvale di una colonna sonora originale nella quale le voci della contrattazione assumono il ruolo di “colonna guida” attraverso un ritmo cadenzato, n° 26 – quasi musicale, che obbliga lo spettatore a vive re “in diretta” la pesante vita affrontata, quotidianamente, dalla “gente di mare”. Nel cinema di Mandolesi si trovano momenti di grande poesia dove le immagini riescono a suggerire le parole non scritte donando le emozioni più profonde che i personaggi vivono nella loro realtà. È quanto accade nel film “L’attesa” del 1976, una storia vera dove un pensionato ultrasettantenne e sua moglie atten dono da 19 anni la visita del figlio emigrato in Australia nel lontano 1956. Le inquadrature che si alternano mettono in evidenza la sofferenza per un’attesa che si è prolungata troppo nel tempo al punto di temere che l’incontro, tanto desiderato, possa appartenere solo ad un proprio sogno. L’istante del ricongiungimento del figlio con la famiglia è stato ripreso con la sensibilità propria dell’Autore che vive la profonda emozione di un momento che chiude il periodo dell’attesa per dare spazio allo sfogo naturale dei sentimenti, con semplici baci ed abbracci che danno gioia e colore ad un vicenda che felicemente trova la più giusta conclusione. L’incontro con Rolf Mandolesi ha messo in evidenza l’interessante “linguaggio filmico” adottato nelle differenti opere. Il mezzo cinematografico e un’adeguata fantasia dell’Autore possono dare vita a situazioni nelle quali realtà e irrealtà convivono in armonia suscitando, nel pubblico, momenti di sana riflessione. Tutto ciò accade in “Cake (Torta)” del 1985, dove i personaggi del racconto metto no a nudo i propri sentimenti e le sensazioni che, normalmente, nel quotidiano sono falsati o addirittura nascosti. È un modo interessante per dare la possibilità all’Autore di mostrare quella parte di “irreale filmico” che molte volte può essere più attendibile della realtà. Un pubblico particolarmente attento ha seguito con interesse la discussione delle opere. La scelta degli attori è molto funzionale poiché la caratterizzazione dei differenti personaggi è ampiamente raggiunta in base ad un’interpretazione credibile anche nell’eccesso di situazioni particolarmente singolari. Un ottimo esem pio per scandagliare a fondo l’animo umano dando un aspetto, talvolta, impietoso delle diffe renze non solo caratteriali dei singoli personaggi, ma anche lontane dal concepire la vita come elemento unico ed essenziale nel rispetto dei sentimenti umani. Un film che mi ha sempre affascinato per la bel lezza della sua semplicità e per un montaggio davvero essenziale e altamente coinvolgente è “Uom ini” del 1988. Un titolo perfetto poiché sintetizza un momento di grande aggregazione che vede impegnate persone che da uno sforzo collettivo cercano di procurarsi il cibo per fronteggiare una vita dura, da affrontare ogni giorno con impegno e determinazione. In questo film, Rolf, riesce a cogliere la fatica che si dipinge sui volti di coloro che portano a riva una grande rete nella quale dovrebbe trovarsi il cibo necessario alla loro esistenza. Le inquadrature che si susseguono, secondo il suono ritmato che descrive l’azione di recupero della rete, sono ricche di particolari che mettono in evidenza non soltanto la fatica degli uomini ma anche la loro speranza per un futuro migliore, con la consueta gestualità che si ripete ogni giorno e che fa parte, ormai, di un rito vero e proprio. Un’opera che mette in evidenza come alla fatica dell’uomo non sempre corrisponda un risultato confortante. Il tema del “potere” Mandolesi lo sviluppa con grande determinazione nel film “Mala tem pora” del 2002. L’abbattimento di alberi secolari non appare, certamente, un ostacolo per coloro che detengono il “potere” e impongono le proprie n° 26 – idee con decisioni antidemocratiche. L’affronto che la “natura” subisce e che il cittadino è costretto ad accettare pone grandi interrogativi di fronte ad un futuro incerto. Bellissima la sequenza dell’abbattimento degli alberi presentata come le violenze fatte alle persone in un campo di concentramento nazista! Purtroppo, gli interessi economici dei “pochissimi” prevalgono sempre, con scelte totalitarie, sui “tantissimi” costretti a sopportare soprusi e forme di violenze psicologiche. A Rolf Mandolesi è stata consegnata la targa “OSPITE D’ONORE” per ricordare una serata di grande arricchimento culturale. A Rolf Mandolesi è stata consegnato una “Targa” con la seguente motivazione: “A Rolf Mandolesi stimato Fimmaker OSPITE D’ONORE del Cinec lub Fedic Piemonte Torino, 14 ottobre 2015”. Una serata, quindi, ricca di piacevoli discussioni con un Autore che si è prodigato in ampie spiegazioni delle opere presentate, sostenendo un dibattito sempre molto costruttivo e dando alcuni preziosi consigli a tutti coloro che intendano esprimere le proprie sensazioni e sentimenti attraverso l’uso del “linguaggio cinematografico” dove immagini, musiche e rumori creano quella magica atmosfera che si chiama “Cinema”, dove se i sogni possono diventare realtà, la realtà può essere sempre presentata e denunciata con la forza della verità. Giorgio Sabbatini Presidente Cineclub Fedic Piemonte Consigliere Nazionale Fedic Maria Maddalena Beltramo “Presidente Onorario” del Cineclub Fedic Piemonte Ci sono momenti della vita che non si possono dimenticare proprio come alcune persone che, per la loro personalità e per l’attività che hanno svolto in tanti anni, le sentiamo sempre particolarmente vicine per quella forma di profonda Amicizia che ci ha permesso di affrontare e superare i problemi che il nostro Cineclub Fedic Piemonte, nel tempo, ha incontrato. Mi riferisco ad una persona straordinaria che risponde al nome di Maria Maddalena Beltramo, una vera “colonna” della Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub) alla quale ha dato molto con la propria capacità organizzativa e con l’entusiasmo più sincero di chi tanto ama il “Cinema corto”. Non è facile incontrare una persona tanto disponibile e, soprattutto, capace di proporre attività e consigli che hanno permesso, al nostro Cineclub, in tanti anni di assidua frequentazione, di svilupparsi e di crescere culturalmente. Per questo suo impegno, che accompagna la nostra attività da tanto tempo, il Consiglio Direttivo del Cineclub Fedic Piemonte ha deciso di nominare Maria Maddalena Beltramo “Presidente Onorario” consegnandole, la sera del 14 ottobre 2015, una “Targa” per ricordare tutto il lavoro svolto e per non dimenticare quel senso di appartenenza alla Federazione e, soprattutto, al nostro Cineclub. Giorgio Sabbatini n° 26 – L’ottobre del Cineclub “Delta del Po” Nel mese di ottobre sono iniziati i Corsi del Cineclub, rivolti ai Soci. I Corsi di fotografia e ripresa video, rispettivamente con gli insegnanti Antonio Roma, professionista quotato e titolare di uno studio fotografico, e Massimo Stagni, colonna del cineclub e più volte vincitore di premi. A seguire verranno il Corso di montaggio video, a gennaio 2016, tenuto da Maurizio Burgato, storico filmmaker del Delta e infine il Corso per la realizzazione di un cortometraggio a cura di Maurizio Burgato e Carlo Menegatti. Sono iniziati anche i Corsi della Università del Tempo Libero, organizzati dal Cineclub, tenuti da volontari dello stesso Cineclub, in collaborazione e con la messa a disposizione della propria sede dell'Auser di Lagosanto, con il patrocinio del Comune di Lagosanto. I Corsi riguardano materie tra le più varie, da Italiano, Storia, informatica, lingue straniere, creatività artistica a medicina, disegno, escursioni naturalistiche, ecc. nell'anno accademico 2014/2015 i corsisti partecipanti sono stati 182. Nel mese di ottobre un incontro particolarmente interessante, la sera del 28 una cena conviviale con Lino Capolicchio, per parlare della sua storia, della sua esperienza di vita sul set, di registi, di film, di cultura, insieme ad un protagonista importante del nostro cinema. La sala Florestano Vancini era colma di partecipanti, le interviste della stampa locale, le domande dei Soci sono state numerose e si è stabilito un ottimo clima "familiare". Una serata che è culminata con i ricordi, gli aneddoti e le curiosità, fino alla proiezione del film "La casa dalle finestre che ridono". L'attore ha ricordato, sollecitato da Anna Quarzi, i suoi rapporti con Fedic, quando fu ospite da regista, al Festival di San Giovanni Valdarno. Una serata piacevole e istruttiva, che si inserisce nelle iniziative del Cineclub, fra cinema, storia e territorio. Carlo Menegatti Presidente Cineclub Fedic “Delta del Po” n° 26 – Lo sguardo critico “L’ombre des femmes” L’amore nell’ultimo film di Garrel di Marino Demata Dalla parte delle donne. Come sempre quando si tratta di Philippe Garrel. E in questa ultima bella opera il regista, a scanso di equivoci, affida alla voce narrante (che poi è quella del figlio), che di tanto in tanto interviene esplicitando alcuni concetti e mettendo in chiaro alcune problematiche, il compito di comunicare allo spettatore il suo punto di vista. Che è quello di una ferma condanna di una conce zione maschilista tarda a morire, in base alla quale il tradimento da parte dell’uomo è molto meno grave di quello della donna. È uno zoccolo duro difficile da scalfire nell’immaginario collettivo: molti a parole sono d’accordo con Garrel, ma poi nel loro intimo magari tendono a solidarizzare col maschio di turno, quel Pierre (Stanislas Merhar), il quale, una volta incontrata Elisabeth (Lena Paugam), non ci pensa su due volte ad andare a letto con lei, tradendo sua moglie Manon (Clotilde Courau). Pierre ritiene che sia sufficiente, come estremo atto di onestà (!), chiarire alla sua amante che lui è un uomo sposato, che con la moglie ci sta benissimo e che da lui non ci si può attendere altro che un rapporto basato solo sul sesso. La sua coscienza sembra essere in tal modo a posto e tutto sembra mettersi nella giusta prospettiva, dal momento che Elisabeth, la sua amante, sembra accontentarsi di questo ruolo da comprimaria, anche perché capisce di non poter aspirare ad altro. L’Ombre des femmes, presentato con gran successo di pubblico e critica alla Quinzaine a Cannes 1015, ha chiuso ieri sera, con la presenza del regista, l’annuale manifestazione fiorentina “France-Odeon”, uno spaccato del cinema francese più recente. E l’ha chiusa nel migliore dei modi. Si, perché Garrel come al solito è bravissimo a costruire situazioni-limi te in cui l’amore viene visto come privazione, sottrazione di qualcosa, perdita di parte di se stessi. Ritorna dunque, con diversi protagonisti, su quella tesi che costituisce la sostanza e la costante del suo cinePhilippe Garrel ma, nei tardi anni ’70 come nel 2015. Allora come oggi, Garrel è forse l’unico regista a sapere come raccontare e affrontare l’amore. In “L’ombre des femmes” fin dall’inizio compren diamo che Pierre e Manon hanno bisogno di trasmettersi non solo amore, ma anche solidarietà. La prima sequenza è scandita dall’irruzione nel loro modesto appartamento di un personaggio (il padron di casa? o l’Amministratore?) che minaccia Manon di cacciarli via dall’appartamento stesso, tenuto in maniera pessima e trascurato da parte dei due ospiti, se la pigione non sarà pagata in tempo. Con questo breve episodio Garrel vuole farci comprendere la precarietà economica della vita dei due protagonisti. Il loro lavoro è fatto più di progetti che di concrete realizzazioni: Pierre è un documentarista e Manon ha tralasciato le proprie personali aspirazioni e attività per dedicarsi esclusivamente ad aiutare suo marito. Li vediamo entrambi intervistare un vecchio combattente della Resistenza (che alla fine si rivelerà un traditore): è il documentario su cui puntano per il futuro i due protagonisti, la cui vita, nell’im mediato, sembra riservare nient’altro che miseria e privazioni. Eppure Manon, come rivelerà a sua madre, ritiene che vivere per aiutare il suo amore nel proprio lavoro sia il meglio che la vita le possa offrire. Pierre per qualche mese sembra trovare una sorta di equilibrio come vertice e asse del triangolo che ha creato attorno a lui, senza ren- n° 26 – dersi conto che il triangolo è diventato a sua insaputa un quadrilatero, perché anche Manon ha un amante. Il caso ci mette del suo in maniera assolutamente determinante: Elisabeth per pura fatalità scopre in un bar Manon oggetto di effusioni, ricambiate, da parte del suo amante. Ritornerà di nuovo nei giorni successivi in quel bar e rivedrà la medesima scena. Quando lo comunica a Pierre, quest’ultimo non può tollerare l’idea di essere a sua volta tradito: dopo tutto Manon è la vera donna della sua vita e dovrà scegliere. Manon non ha esitazioni. La sua è una scelta a priori. Lascia immediatamente il suo amante. Anche Pierre lascerà Elisabeth. Eppure Pierre e Manon si lasciano. Paradossi dell’amore, sembra suggerire Garrel. Amore che ancora una volta è privazione, perdita di qualcosa. Pierre perde Manon e viceversa. E perdono pezzi di se stessi. Si ritroveranno un anno dopo ai funerali del vecchio resistente (e traditore). Si rimettono insieme. Lieto fine? No, lo spettatore esce dalla sala con l’impressione che la storia abbia ancora qualcosa da dire. Che la spirale entro la quale si sono avvolti i personaggi non si è fermata, ma potrebbe ancora essere capace di andar avanti. Anche se ci rendiamo ben conto che un verdetto il film lo ha fissato: il vero sconfitto è lui, Pierre, che si credeva il centro del mondo, aprioristicamente immune da ogni senso di colpa, ma in realtà stanato da quelle donne che escono dall’ombra e combattono la loro battaglia con coraggio e intelligenza. Garrel aveva iniziato col film “Anemone” nel 1966, un film per la TV rifiutato dalla televisione francese, e prosegue poi, pochi mesi dopo, con “Marie pour mémoire”. Le date sono importanti: siamo nel pieno della Nouvelle Vague, di cui Garrel si sentirà sempre uno dei veri eredi e siamo alla vigilia di quel 1968 che tanto inciderà sulla sua vita e filmografia. Due paletti fondamentali nella biografia e nello sviluppo del nostro regista. Dalla Nouvelle Vague non abbandonerà mai l’idea di un cinema lontano da ogni schema e classicità, un cinema più interessato ai sentimenti e alla vita interiore dei personaggi piuttosto che alla storia da raccontare. L’“ombra” del ’68 sarà sempre presente nei suoi film, dapprima come esaltazione e poi come nostalgia spesso straziante. Questi due riferimenti si intrecciano con un accentuato autobiografismo, nutrito soprattutto del suo amore per Nico, iniziato nel 1968 e che ha nutrito di sé ben 7 film ove Garrel l’ha voluta come protagonista e che ne ha influenzati molti altri. Nico era la cantante del gruppo rock Velvet Underground e diva della factory di Andy Warhol. Le circostanze tragiche della sua morte, in un banale incidente mentre andava in bicicletta, costituiranno un altro fattore determinante della sua biografia e filmografia, che quasi si fondono, essendo sempre più i suoi film lo specchio della sua vita e dei suoi sentimenti. Una filmografia certamente molto ampia e corposa, entro la quale, ci piace ricordare alcuni titoli del periodo della maturità: “J’entends plus la guitare” del 1991, premiato a Venezia, ove sempre emerge l’autobiografica malinconia dell’amore perduto, unita a quel sen so di fine di un periodo e di una generazione, quella del ’68, che conferisce il senso del titolo del film: la chitarra, simbolo della generazione giovanile sessantottesca, continua ancora a suonare, ma “non la sento più…” Chiaro accenno alla sua malinconica lontananza dal periodo giovanile, delle speranze e dei sogni. Li ricordiamo ancora il bellissimo “La nascita dell’amore”, col quale film ancora una volta Gar rel si riallaccia alla Nouvele Vague attraverso il suo protagonista, Jean Pierre Leaud, vera e propria icona e alter ego di Truffaut. Significativamente meraviglioso il colloquio in auto tra i due protagonisti, Leaud e Lou Castel, mentre n° 26 – sono diretti in Italia. E infine ricordiamo “Les amants reguliers”, film di grande rigore stilistico, col quale ancora una volta Garrel si riallaccia al ’68 francese, dandocene un spaccato intriso di rimpianti. Quella malinconia e rimpianti che ritroviamo appunto in questo ultimo film, “L’ombre des fammes” e che alimentano i contrastanti sentimenti di cui si nutre l’intero lavoro. Un film realizzato in uno splendido bianco e nero, secondo la migliore tradizione della Nouvelle Vague: una scelta stilistica dettata anche da motivi di necessità: “… nel cinema della crisi economica occorre risparmiare.”, dirà Garrel in una intervista, “Il colore costa molto di più e inoltre bisogna truccare continuamente gli attori e questo aumenta i costi.” Ma direi che lo stato di necessità spesso giova al cinema. L’esempio più eclatante è stato il dopoguerra italiano: gli studi cinematografici erano inutilizzabili e per questo Rossellini ed altri registi furono costretti a girare per strada. Crearono così un nuovo stile e un nuovo modo di fare cinema: anche questa circostanza contribuì a far nascere il Neo-realismo. E così le ristrettezze economiche del cinema di Garrel, non nuove per la verità, obbligano il regista a scelte stilistiche che sono in realtà assolutamente da privilegiare e che hanno reso più bello il suo cinema. Un tipo di cinema purtroppo poco conosciuto in Italia, per quelle assurde congiunture negative tra produzione e case di distribuzione che troppo spesso depauperano i nostri spettatori di grandi e significative opere. BACKSTAGE (Al) Fred Al Fred... che cosa vorrà dire? Il titolo del cortometraggio girato nei mesi scorsi dal Circolo Savonese Cineamatori Fedic per la regia di Nicolò Zaccarini (anche sceneggiatore insieme a Daiana Giacchino) e attualmente in fase di montaggio custodisce un piccolo segreto. Chi è Alfred? Un ragazzo come tanti che nasconde però una grande passione: adora i vecchi film musicali con Fred Astaire e Ginger < Rogers, al punto che gli amici lo chiamano proprio così, “Fred”, come il suo idolo. Romantico e sensibile, diverso dalla media di troppi giovani d'oggi, il nostro ha trovato forse la sua anima gemella: bionda, bella e soprattutto amante della danza, Mirella fa proprio per lui. Di più: è la sua Ginger! Ma non è solo la storia d'amore a svilupparsi nel breve film, che si svolge tutto nell'arco di una giornata: alzandosi una mattina, Fred scopre che un piccolo ingranaggio della sua vita quotidiana sta andando a rotoli. Si tratta delle pile elettriche: come per magia (o per nera sfortuna) le batterie della sveglia, del telecomando, del telefonino si sono scaricate. Una pila è un piccolo oggetto, ma contiene un grande potere; e quando sono tante pile a dare problemi, il guaio si fa davvero enorme! Fred, in ritardo a un decisivo appuntamento con Mirella, troverà la via irta di ostacoli dovuti all'improvvisa mancanza di elettricità, come a tutti in fondo potrebbe capitare. n° 26 – Tra incontri con amici e sconosciuti, piccole avventure e ansie diverse, la storia corre verso un finale a sorpresa che non si può anticipare. Tra commedia romantica e quasi documentario, un lavoro lieve ma non superficiale, con cui il Circolo cambia strada dopo alcuni anni di titoli dedicati al genere poliziesco, avvalendosi di un cast che, seppure per i pochi minuti della durata del film, raduna attori di esperienza cine matografica e teatrale (tra cui Davide Ottone, Giada Moretti, Jacopo Marchisio, Cesare Fabiano, Mariella Tissone, Fermin Torello). Nicolò Zaccarini Presidente Circolo Savonese Cinamatori-Fedic PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC Il film "Una ragione per combattere" del Socio CTC Alessandro Baccini partecipa, unico film italiano, al Festival Transterritorial de Cine Underground a Buenos Aires in Argentina. "Fuoco e scintille" del Socio CTC Jacopo Mancini è stato acquistato dalla Pacific Voice di Tokyo: prevista la distribuzione del film in tutto il Giappone. “La festa della luce” è stato selezionato per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì nella sezione-Illuminami. “Fuoco e scintille” e “La festa della luce” sono stati selezionati per la Vetrina Internazionale Fedic del Montecatini International Short Film Festival “Jobs Attack” del Socio CTC Simone Bianchi è stato selezionato per il Foggia Film Festival - 5° edizione n° 26 – Come essere presenti in TV I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV Il nostro Socio Manuele Moriconi ci scrive: “Oggi è un grande giorno per la famiglia di Dì Lucca: il canale 89 è diventato interregionale, coprendo tutta la Toscana e gran parte dell'Umbria per una popolazione servita di 4,5 milioni di persone. Risintonizzate la tv di casa e sul canale 89 in tutta la Toscana troverete DiLucca.” Questa è una bella notizia, anche perché la nostra trasmissione settimanale "Corti di Corte" avrà una visibilità ancora maggiore. Ovviamente la trasmissione continua ad essere visibile nella forma "on demand" in qualunque momento e in qualunque parte del mondo. Roberto Merlino Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutte le domeniche sera alle ore 21 con replica nella mattinata del lunedì. Il link da utilizzare è il seguente: http://w w w .dilucca.it/listatrasmissioni/approfondimenti/corti.di.corte?start=20 Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail: rmerlino@fastw ebnet.it Cell: 328-7275895. PUNTATE NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 DILUCCA.TV “CORTI di CORTE” Programma nov embre/dicembre 2015: 8 novembre 2015 178.a Vecchia FEDIC: “Il f ratellino di latte” di Sandro Talamazzini, 1959 25’50” 15 novembre 2015 179.a “Trent’anni di lav oro” di Francesca Rizzi e Claudio Braghieri, CC. Piacenza “Lucca comics” di Marco Esposito, CC. Montecatini 24’34” 2’16” 22 novembre 2015 180.a “Lamiantu” di Turi Occhipinti e Gaetano Scollo, CC. Firenze “Cornici” di Giorgio Sabbatini, CC. Piemonte “Oltre il dipinto” di Marco Esposito, CC. Montecatini 18’40” 7’20” 3’16” 29 novembre 2015 181.a “L’amore ormai” di Roberto Gneo e Massimo Pellegrinotti, CC. Roma “In costume a Palazzo Pf anner” di Marco Esposito, CC. Montecatini “Highlights Moca” di Marco Esposito, CC. Montecatini 6 dicembre 2015 182.a “Lo schermo mi ha cantato una canzone” di Mario Ciampolini, CC. Genov a 13 dicembre 2015 183.a Vecchia FEDIC: “Tassili, arte e natura” di Rossana Molinatti, CC. Venezia Vecchia FEDIC: “Fuori i secondi!” di Adriano Asti, CC La Spezia, 1962 23’52” 2’22” 2’29” 55’ 11’20” 16’30” n° 26 – 20 dicembre 2015 184.a “Sipario” di Rossana Molinatti, CC. Venezia “Il tocco di Re Mida” di Rossana Molinatti, CC. Venezia “Quiet please!” di Rossana Molinatti, CC. Venezia “Naturalmente cinema - edizione 2014” di Margherita Carav ello, CC. Cineamatori delle Apuane (MS) 27 dicembre 2015 185.a “Lunigiana antica” di Mario Ciampolini, CC. Genova “The witchsitter” di Giacomo Bronzi e Nanni Montomoli, CC. S. Giov anni Valdarno (AR) 7’40” 9’ 9’21” 2’45” 16’ 14’ Visibilità per i film FEDIC Vogliamo ricordare che la visibilità per i film dei nostri Soci è stata ulteriormente potenziata grazie ad un accordo raggiunto con TeleAmbiente (emittente romana), che da maggio 2014 trasmette le puntate dei “Corti di Corte”. Quindi, oltre a DiLucca.TV (che rimane, comunque, il nostro punto di riferimento prioritario) c’è anche TeleAmbiente che, attualmente, si riceve sul digitale terrestre sintonizzandosi sul canale 78 per Lazio, Umbria ed Abruzzo e sul canale 218 per la Lombardia. Inoltre, le puntate de “I Cori di Corte” sono ora visibili anche su internet in diretta streaming al seguente indirizzo: w w w .teleambiente.it. Ringraziamo Salvatore Alù per questa ulteriore opportunità e la Proprietà di DiLucca.TV, soprattutto nella persona di Manuele Moriconi, che ha reso possibile questa collaborazione. Lunedì Martedì Mercoledì Giov edì Domenica ore ore ore ore ore 20.00 00.10 02.00 e 10.00 15.00 07.30 Programma novembre/dicembre 2015: 16 novembre 81.a puntata Cinema delle scuole “Interv ista a Cecino” (3’06”); “Pozzo dei ricordi” (2’53”); “Arianna e Gedeone” (4’28”); “Nel paese dei millegusti” (4’15”); “La paura” (5’20”) 23 novembre 2015 82.a puntata Cinema delle scuole: “L’av ventura di Gigetto e Nocciolina” (5’57”); “La leggenda del polpo campanaro” (5’24”); “Che pulizia con una magia!” (2’44”); “Don Chisciotte” (3’06”); “Giannino all’ospedale” (2’17”); “Il mio corpo è il mio corpo!” (2’36”); “Insieme è meglio” (2’41”) 30 novembre 2015 83.a puntata Giorgio Sabbatini: “Inquietudini” (6’30”); Viv ian Tullio: “Colori d’Italia” (7’35”); Luigi Mezzacappa: “Per f ortuna non è malato” (14’34”) 7 dicembre 2015 84.a puntata Cinema delle scuole: “W la f rutta” (3’16”); “I gatti” (2’32”); “Colori in rima” (3’04”); “Pippi il pipistrello” (5’45”); “Lola la balena dal f iocco v iola” (4’30”); “Fatina spazzolina” (2’18”); “Animali da salv are” (3’02”) 14 dicembre 2015 85.a puntata Daniele Riccioni: “Viv ere” 4’30”, “Costanza” (17’54”); Manuele Moriconi: “Rapiti” (1’); Susanne Ratschiller: “Meet y ou all the way ...” (3’30”) 21 dicembre 2015 86.a puntata Marco Conte: “Il div ino spuntino” (36’27”) 28 febbraio 2014 87.a puntata Luigi Mezzacappa: “Soy Cuba, solo una stranissima storia” (22’18”); “Lungo la strada” (5’18”) n° 26 – CONCORSO CRITICA-FILM FEDIC È bandito un Concorso di critica, riservato ai Soci FEDIC, indirizzato ai 9 film finalisti del “Concorso Acque”, visibili su DiLuccaTV nella puntata 159.a del 28 giugno 2015 della trasmissione FEDIC “I Corti di Corte”. Per vedere la puntata “on demand” bisogna accedere al sito www.dilucca.it In homepage si clicca su “trasmissioni” e si apre una pagina con vari programmi, tra cui “Corti di Corte”, che va cliccato x passare ad una pagina con tutte le puntate, pronte per essere visionate. Chi partecipa al Concorso può fare un commento critico a uno o più film (anche tutti e 9). I lavori saranno valutati da una qualificata Giuria. I migliori saranno pubblicati e i vincitori premiati. REGOLAMENTO 1) possono partecipare, gratuitamente, tutti i Soci FEDIC in regola con l’iscrizione 2016 2) ogni critica dovrà avere una lunghezza compresa tra le 3 e le 10 righe dattiloscritte 3) ogni critica dovrà essere “a sé stante”, nel senso che non si può redigere una critica rivolta a più film contemporaneamente 4) ogni scheda dovrà riportare il titolo del film, oltre a nome e cognome del recensore e Cineclub di appartenenza 5) ogni recensore può partecipare con una o più schede (fino a 9), relative ai diversi film presentati 6) le schede vanno inviate entro il 10 marzo 2016 a due indirizzi mail: [email protected] (Vivian Tullio) e [email protected] 7) i lavori verranno valutati da una qualificata Giuria 8) i lavori migliori verranno inseriti in un e-book FEDIC 9) i primi 5 autori classificati riceveranno per il loro Cineclub 5 tessere omaggio per il 2017 Per dubbi e chiarimenti: Roberto Merlino 328-7275895 ELENCO dei FILM da analizzare 28 giugno 2015 159.a Puntata (Concorso-Acqua) “OFFERTA” di Ettore Di Gennaro, CC. 3D Production, Parma 3’10” “LACRIME” di Paolo Fantini, CC. ISCA Milano “IL PITTORE DELLE MARINE” di Roberto Merlino, CC. CTC “COLMA” di Carlotta Bruschi, CC. CTC “BRAINSTORMING” di Marco Rosati, CTC “ACQUA VITA E MORTE” di Giuseppe Leto, CC. Piemonte “IL GRIDO DI CASSANDRA di R.Mandolesi, CC. Merano “LA BELLEZZA DELL’ACQUA” Lauro Crociani, CC. Chianciano “IL PONTE DEI SOSPIRI” di Roberto Merlino, CC. CTC 3’ 4’20” 5’ 7’28” 5’04” 9’55” 2’10” 5’56 n° 26 – Corte tripoli Cinematografica e Looking4, in collaborazione con FEDIC, nell’ambito del 19° Premio Nazionale di Letteratura “Fazio degli Uberti”, organizzano CONCORSO di SCENEGGIATURA per film da 1 a 3 minuti Le sceneggiature potranno essere scritte all’italiana, alla francese, all’americana o in qualunque altro modo chiaramente comprensibile. Le opere dovranno essere scritte in funzione di cortometraggi con durata minima di un minuto e massima di tre, sul tema: “Verde come…” Ogni Autore può partecipare con un’unica sceneggiatura. I lavori verranno giudicati da una qualificata Giuria (nomi comunicati in seguito). Le tre opere ritenute migliori verranno pubblicate nell’antologia del 19° Concorso “Fazio degli Uberti” e gli Autori ne riceveranno copia in omaggio. Le tre opere ritenute migliori, inoltre, verranno inserite in vari siti, tra cui quello del Cineclub FEDIC CTC (www.cortetripoli.com) e quello della Federazione Italiana dei Cineclub (www.fedic.it), disponibili per chi volesse “trasformarle” in film. Gli Organizzatori, oltre a dare ampia diffusione alle sceneggiature, si impegnano a riunire in una compilation gli eventuali migliori film realizzati, promuovendoli sia in programmi televisivi, sia nei Cineclub. Gli elaborati dovranno pervenire a [email protected] in formato .word o .pdf, tassativamente entro le 23.59 del 15 marzo 2016, assieme a un allegato (.word o .pdf) con nome-cognome, data-nascita, codice fiscale, indirizzo, telefono e mail. Nell’“oggetto” specificare 'candidatura concorso Fazio degli Uberti 2016'. Va allegata anche la liberatoria: Il/la sottoscritto/a …………………………................. autorizza l’utilizzo della sceneggiatura ……………………………………………………… senza nulla pretendere né ora né in futuro Data……………… Firma ………………………………………………… La partecipazione è gratuita per i Soci FEDIC, in regola con l’iscrizione 2015, che rinnoveranno l’iscrizione nel 2016. Per i non-Soci FEDIC l’iscrizione è di € 20,00, tramite bonifico bancario intestato all’Associazione Looking4, indicando la causale candidatura Fazio, sezione sceneggiatura, nome e cognome, all’IBAN IT96I 08562 14000 0000 11741253 presso la Banca di Pisa e Fornacette, filiale 1, agenzia 5, Riglione (Pisa). La cerimonia di premiazione avrà luogo nel maggio 2016 (data, ora e luogo precisi saranno comunicati successivamente), nell’ambito della Festa del Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Per ulteriori informazioni e/o precisazioni: Roberto Merlino 328.7275895 n° 26 – 3 Concorsi FEDIC Cortometraggi (max 5’) Foto di scena Storyboard La FEDIC bandisce 3 Concorsi, riservati ai Cineclub in regola con l’iscrizione 2015. Le opere saranno presentate e premiate all’Assemblea Nazionale (febbraio 2016). 1. Concorso per cortometraggi Ogni Cineclub può partecipare con un solo film, durata massima 5’ (compresi titoli), realizzato entro il 2013 (non più di 3 anni fa). I lavori vanno inviati in dvd, posta prioritaria, a: Maurizio Palmieri, Via N. Fabrizi 48, 55032 Castelnuovo di Garfagnana (LU). Per motivi organizzativi potranno essere ammessi in Concorso solo i primi 12 film inviati (fa fede il timbro postale). Non saranno accettati film spediti dopo il 20 dicembre 2015. 2. Concorso per foto di scena Ogni Cineclub può partecipare con un massimo di 3 foto di scena, inviate in formato .jpg a: [email protected] entro il 20 dicembre 2015. 3. Concorso per storyboard Ogni Cineclub può partecipare con un massimo di 3 immagini, formato .jpg, al cui interno possono coesistere più “inquadrature”. Il materiale va inviato a: [email protected] entro il 20 dicembre 2015. I lavori dei 3 Concorsi saranno visionati e votati dai presenti all’Assemblea FEDIC del febbraio 2016. In ogni categoria verranno assegnati i seguenti premi: al Cineclub vincitore 5 nuove tessere-FEDIC omaggio 2016, al secondo 3 nuove tessere, al terzo 2 nuove tessere. I premi sono cumulabili. Al di là dei premi, comunque, il valore dell’iniziativa sta nel poter mettere in mostra il buon lavoro dei propri Soci, confrontandolo e discutendolo con gli altri. Ogni Cineclub può liberamente partecipare a un Concorso, a due, o a tutti e tre. Per dubbi e chiarimenti di ogni tipo: Roberto Merlino 328.7275895. n° 26 – FESTIVAL Dal 20 al 26 ottobre si è svolto il prestigioso REGGIO FILM FESTIVAL di cui riportiamo l’intero programma ricco di interessanti iniziative. Dal 20 al 26 ottobre i cortometraggi di tutto il mondo invaderanno la città di Reggio Emilia! Tanti corti, ma anche tanti ospiti: mercoledì 21 ottobre ore 21, Cinema Alcorso Sabrina Impacciatore venerdì 23 ottobre ore 21, Fonderia39 SENTieri - Compagnia di Danza Aterballetto sabato 24 ottobre ore 17, Fonderia39 HOLLYW OOD PARTY con Alessandro Boschi domenica 25 ottobre ore 17, Fonderia 39 FOCUS SREBRENICA con Ado Hasanovic, Roberta Biagiarelli, Nela Lucic, Valentina Barbieri domenica 25 ottobre ore 18, AFFREUX SALES & MECHANTS Focus cinema francese domenica 25 ottobre ore 19.30, PETER FAULKNER il noto attore inglese si racconta al pubblico e suona componendo la sigla del Reggio Film Festival Ma vediamo il programma nel dettaglio. Sono 94 le opere selezionate tra le oltre 1.500 arrivate da ogni parte del mondo, tutte di altissima qualità, rappresentative della cultura filmica di molti paesi, tra cui Iran, Giappone, Myanmar, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Norvegia, Finlandia, Argentina. I cortometraggi saranno proiettati nelle numerose sedi coinvolte in questa quattordicesima edizione: la Fonderia39, il cinema Al Corso, lo Spazio Gerra, il City-in, la biosteria Ghirba, atelier Duegobbi e Impact-Hub. Tanti gli ospiti in programma, attori e produttori italiani e stranieri: tra loro, la madrina dell'edizione 2015 del Reggio Film Festival, l'attrice Sabrina Impacciatore. La poliedrica madrina del Reggio Film Festival 2015 interverrà in apertura della serata di mercoledì 21, al cinema Alcorso: al termine sarà proiettata una selezione di corti internazionali. Grande novità di questa edizione 2015 sono i due W orkshop del Reggio Film Festival: sono infatti in programma un corso di critica cinematografica condotto da Ivan Moliterni (Bobbio Film Festival di Marco Bellocchio), per analizzare e interpretare il film e, leggere i generi, e un corso di sceneggiatura condotto da Demetrio Salvi (docente della Scuola di cinema Sentieri Selvaggi). Ricco e variegato il programma delle iniziative alla Fonderia39 (via della Costituzione 39), dove si svolge una larga parte delle iniziative: non solo proiezioni, ma anche tavole rotonde e spettacoli. La musica e il cinema sono i protagonisti della serata di venerdì 23 ottobre: in apertura della serata di proiezioni, alle 21, la Compagnia di danza Aterballetto propone lo spettacolo 'SENTieri', con coreografie di Philippe Kratz, su musiche di Frédéric Chopin, Alessandro Grisendi, Greg Haines e Dmitri Yanov-Yanovsky. L'indomani, al pomeriggio di sabato 24, alle ore 17, si svolge la presentazione del libro 'I 100 colpi di Hollywood Party', che celebra i 20 anni della trasmissione radiofonica omonima, con la partecipazione straordinaria del regista e conduttore Alessandro Boschi. Tra le tante presenze internazionali di questa quattordicesima edizione del Reggio Film Festival, domenica 25 ottobre ci sarà il noto attore inglese Peter Faulkner, interprete di alcuni cortometraggi straordinari, tra cui 'All the Pain in the W orld' diretto da Tommaso Pitta. Alle 18, è inoltre previsto un incontro con due rappresentanti della casa di produzione francese 'Affreux, Sales & Mechants', che realizza corti e lungometraggi di notevole livello, tra cui 'Rien ne Peut t’arrêter' (2014) e 'I'm a Sharpener' (2013): per l'occasione sono presenti il produttore Vladimir Feral, e il regista Alexandre Labarussiat, autore fra gli altri del commovente e onirico corto 'La Ville est Calme'. Tra i diversi appuntamenti in programma, è inoltre previsto un incontro tematico su 'Srebrenica 20 anni dopo il massacro', al quale intervengono il regista bosniaco Ado Hasanovic, l'attrice Nela Lucic, l'autrice e attrice Roberta Biagiarelli, la giornalista Valentina Barbieri e altri ospiti. Cinema e lotta alle discriminazioni: sono queste le parole chiave del pomeriggio di sabato 24, sempre all'interno della Fonderia39, durante la quale saranno presentati i 29 spot realizzati da giovani videomakers per il bando 'La differenza è creativa' sul tema delle discriminazioni di genere, promosso da Comune di Reggio Emilia - Servizio Officina educativa, Partecipazione giovanile e Benessere. Alla proiezione parteciperà l’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni. La creatività reggiana sarà protagonista della serata di giovedì 22 ottobre: lo Spazio Gerra ospita infatti una serata dedicata ad alcuni registi legati al territorio, tra cui Damiano Debbi, Auro Franzoni, Alberto Gemmi, Mirco Marmiroli, Vanni Giannotti, Andrea Ferri, Fabian Ribezzo, Alberto Lugli. Nel corso della serata, dal titolo 'Reggiani nello spazio' saranno presentate e proiettate alcune opere dei registi presenti, tra cui il progetto di ricerca sull'area delle ex Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia. Sempre allo Spazio Gerra avrà luogo la kermesse conclusiva del festival, lunedì 26 ottobre, con ospiti a sorpresa, premiazione e proiezione dei corti vincitori. La serata avrà inizio alle 19 con un aperitivo e dj set a cura di Nelich, alias Nela Lucic. Anche per quest'edizione il Reggio Film Festival vede il coinvolgimento dello spazio City-In (via Ariosto 6/A): oltre a diverse proiezioni, giovedì 22 ottobre il microcinema ospita una serata di letture e videopoesia a cura di Daniela Rossi, con Enzo Campi e altri ospiti, intitolata 'Protagonisti del Novecento letterario'. Uno spazio particolare sarà dedicato anche ai più piccoli, con una serie di incontri speciali per bambini. Domenica 25 ottobre, alle 10.30, all'Impact-Hub di via Dello Statuto 3, vengono proiettati corti di animazione internazionali adatti a grandi e piccini. All'interno del suggestivo spazio di Atelier Duegobbi (via dei Due Gobbi 3), inoltre domenica 24 ottobre si svolge invece la proiezione dei cortometraggi ideati e realizzati da bambine e bambini di 5 anni della scuola comunale dell'infanzia 'Robinson'. La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita, ad eccezione della serata di venerdì 23 ottobre in Fonderia39, per cui è previsto un biglietto di 5 euro ed è consigliata la prenotazione al numero 0522 273011. C'è ancora qualche posto per iscriversi e partecipare ai W orkshop del Reggio Film Festival. Per informazioni ed iscrizioni 328 2716676 - [email protected] Ulteriori informazioni e il programma completo sul nostro sito www.reggiofilmfestival.com Lo Staff del Reggio Film Festival n° 26 – NEWS Concorso letterario Internazionale “La locanda del Doge” Il libro di Paolo Micalizzi (Responsabile Fedic Cinema che svolge anche una qualificata attività di critico e di scrittore cinematografico), “Fabio Pittorru: uno scrittore per il cinema e per la televisione”, edito con il Patrocinio del Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche culturali, ha ricevuto il Premio della Giuria per la saggistica alla quarta edizione del Concorso letterario Internazionale “La locanda del Doge”. Il volume di Paolo Micalizzi, pubblicato in occasione del ventennale della morte di questo prolifico autore nel campo del cinema che ha scritto soggetti e sceneggiature per documentari, lungometraggi e sceneggiati televisivi (una ventina per ogni settore), inquadra per la prima volta l’intensa attività di questo intellettuale ferrarese attivo sin dagli anni Cinquanta insieme a personaggi come Florestano Vancini, ma anche Ezio Pecora, Renzo Ragazzi e Massimo Sani distintisi poi come registi televisivi ma i cui inizi furono proprio nella Fedic con opere che hanno avuto importanti riconoscimenti al Festival di Paolo Micalizzi Montecatini. Un intenso sodalizio, Fabio Pittorru lo ebbe con Massimo Felisatti con il quale si trasferì poi a Roma dando vita ad attività di scrittori ed autori televisivi che per la serie “Qui squadra mobile” furono considerati “i padri degli sceneggiati polizieschi”. Ma oltre al poliziesco Fabio Pittorru si applicò in diversi generi cinematografici e televisivi dando loro un notevole impulso. La cerimonia di premiazione si è svolta il 18 ottobre nel Salone d’Onore di Villa Corte Frassino a Villadose (Rovigo). Assieme al libro di Paolo Micalizzi è stato anche premiato il volume “Fabio Pittorru romanziere e saggista”, a cura di Gianna Vancini, che comprende anche 12 saggi critico-letterari scritti da giovani soci del Gruppo Scrittori Ferraresi da lei presieduto. n° 26 – “La ricotta” di Pasolini: un film maledetto? Mercoledì 11 novembre ore 17.30, a Firenze – Museo del Novecento (Piazza S. Maria Novella – di fronte alla stazione), si è svolta la proiezione del film “La ricotta” di Pasolini. “La ricotta” è un film breve di Pasolini del 1962, parte del film ad episodi ROGOPAG (dai nomi dei registi dei quattro episodi: Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti). Il film fu al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria che si concluse con la condanna del regista a quattro mesi di reclusione con la condizionale per “vilipendio alla religione di Stato” e con il sequestro dell’opera. L’intera vicenda si chiuse con l’assoluzione in appello nel maggio 1964 perché il fatto non costituiva reato. “La ricotta” è la storia di un tentativo di girare un film sulla vita di Cristo. L’originalità di Pasolini consiste nell’accostare e giustapporre in maniera spesso volutamente stridente e dissacrante due piani di narrazione: da un lato le squallide vicende della troupe, la pletora di comparse affamate (primo tra tutti il ladrone buono dal nome assai significativo Stracci) e gli attori con i loro capricci spesso grotteschi, dall’altro le scene sulla passione di Cristo, dove Pasolini cerca di riprodurre in un tableau vivant le deposizioni di Pontormo e Rosso Fiorentino. Lo stacco tra i due piani narrativi è ottenuto tramite l’uso del bianco e nero per le scene del set e del colore per quelle sulla Passione. Si tratta di un attacco frontale al mondo borghese, sostanziato anche dalle parole di Orson Welles che nel film interpreta il regista intervistato da un giornalista: l’uomo medio “è un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista…”. La proiezione del film sarà introdotta da Marino Demata, Presidente di Rive Gauche-ArteCinema. Al termine della proiezione Francesco Galluzzi si soffermerà sul rapporto tra la filmografia di Pasolini e la storia dell’arte. I capolavori di Pontormo e Rosso Fiorentino, cui si ispira La ricotta, così come le suggestioni caravaggesche presenti in diversi film (si pensi a Mamma Roma) rappresentano il ricco immaginario di Pasolini, nutrito dalla lezione del maestro Roberto Longhi. Proiezione dei cortometraggi “Dolce famiglia” e “La stanza oscura” Siete tutti invitati martedì 17 novembre dalle 21 al Pianeta Melos in Via dei Macelli a Pistoia saranno proiettati il cortometraggio “Dolce Famiglia”, prodotto dalla Scuola di Cinema “Anna Magnani” di Prato (PO) in collaborazione con Sedicinoni Film Production Cineclub Fedic e TV Regione, e il cortometraggio “La stanza oscura” prodotto da Sedicinoni film production Cineclub FEDIC Pistoia. n° 26 – Sarà presente il cast tecnico e artistico dei cortometraggi. Verrà inoltre proiettato un simpatico backstage fotografico del corto "Dolce famiglia" Presentano Maria Elena Ulivi, Selene Moscardi, Vanessa Petrucci e Greta Ceccarini. DOLCE FAMIGLIA http://sedicinonifilm.blogspot.it/2015/10/dolce-famiglia.html LA STANZA OSCURA http://sedicinonifilm.blogspot.it/2014/12/la-stanza-oscura-in-postproduzione.html SEDICINONI FILM https://www.facebook.com/Sedicinonifilm Per problemi di “spazio” la “rubrica” DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE sarà pubblicata nel “supplemento” contenente l’intera documentazione pervenuta in Redazione. Testi: R. Merlino, P. Micalizzi, E. Gelli, M. Zeppi, MISFF66, Cinev ideo Club Fedic Bergamo, P. Leidi, Cineamatori delle Apuane, F. Felloni, C. Vitalesta, L. Crociani, P. Leto, Cineclub Fedic Piemonte, G. Sabbatini, C. Menegatti, Cineclub Delta Del Po, Immagini & Suono, M. Demata, Corte Tripoli Cinematograf ica, DiLucca.TV, TeleAmbiente, Reggio Film Festiv al, Riv e Gauche, Sedicinoni. Fotografie: G. Sabbatini, L. Carav ello, L. Biggi, A. Casola, P. Leidi, M. Ressia, P. Sabbatini, Corte Tripoli Cinematograf ica, Immagini & Suono. Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini. Supplemento a “Carte di Cinema” Direttore Responsabile: Massimo Maisetti Redazione: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino E-mail: giorgio.sabbatini@fastw ebnet.it