Maya - La Piazza di Scanno
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Maya - La Piazza di Scanno
O NEWS AMBIENTE La profezia dei Maya Un viaggio tra i continenti con l’alpinista scalzo Tom Perry alla ricerca della verità sulle profezie dell’antico popolo Maya L “ Mentre Tom sale scalzo e di corsa sul vulcano Tajumulco, il sole che sorge sembra far luce su una nuova verità 122 • OASIS ” a fine del mondo? E’ vero, molti segnali inquietanti sembrano annunziarla… Ma la terra non morirà, è l’umanità che deve cambiare strada finchè è ancora in tempo. Perché è in gioco il suo futuro. Sappiamo tutti ormai che, interpretando l’antico calendario Maya, qualcuno ritiene che la fine del mondo avverrà il 21 dicembre del prossimo anno 2012. Ed è scoppiato, come di consueto, un vivace dibattito tra gli scettici e i cosiddetti “millenaristi” (che questa fine avevano predetta, suscitando paure e ansie, anche per l’anno Mille, e più recentemente per l’inizio del Terzo Millennio). A dir la verità, i presagi di una catastrofe prossima ventura si moltiplicano. Una catena di eruzioni vulcaniche e alluvioni, terremoti e maremoti, guerre e rivoluzioni, riscaldamenti globali e scioglimenti di ghiacci, incendi e maree nere, desertificazioni e disastri nucleari. E’ come se negli ultimi anni fosse esplosa una nube nefasta carica di energie negative, tra egoismi e violenze, narcisismi e sopraffazioni, dittature e finte democrazie, corse al profitto e migrazioni disperate: quasi volesse soffocare in una rete inestricabile l’intera umanità. Ma c’è anche chi ha voluto approfondire di persona, recandosi nel cuore delle terre Maya - per la precisione, in Guatemala, sul vulcano Tajumulco (4.220 metri), la più alta montagna centroamericana - per scavare nelle profonde radici della civiltà precolombiana. E’ Tom Perry, l’alpinista scalzo, al secolo Antonio Peretti: il vicentino che ha scalato montagne impossibili in ogni parte del mondo, calpestando il ghiaccio a 40 gradi sotto zero e camminando sul terreno lavico alla temperatura di 500 gradi. Sempre senza scarpe, dall’Etna al Monte Bianco, dal Kilimangiaro all’Aconcagua, dal Fuji Yama all’Imalaia… Imprese difficili anche per chi abbia il miglior equipaggiamento, ma da lui compiute sempre con tenacia e modestia. La prima domanda che affiora spontanea appena lo si incontra è “Perché?”. Ebbene, all’inizio si trattava di una semplice sfida, con se stesso e con la natura estrema. Voleva vedere di cosa era capace, capire fino a che punto poteva davvero spingersi. Ma dopo i primi successi, Tom entra in una seconda fase, perché l’energia magica delle vette lo avvolge, trasportandolo in una nuova dimensione più alta, tutta spirituale. Le montagne, in ogni luogo e civiltà, sono luoghi speciali. Come gli alberi, uniscono la terra al cielo e presso molti popoli sensibili vengono adorate come sacre: specialmente se, come i vulcani, non offrono soltanto sconfinati panorami, ma riescono anche a comunicare la forza pulsante della terra. Ed ecco allora la terza fase, quella dell’equilibrio e della consapevolezza ormai raggiunti. Perché pur compiendo imprese straordinarie, Tom non si considerava mai eroe né superuomo, ma “sentiva” che qualcuno era intervenuto a proteggerlo, perché la sua volontà era entrata in sintonia con energie superiori... Tom Perry Ambasciatore della Natura er le sue benemerenze nella difesa dell’ambiente e dell’armonia tra Uomo e Creato, Tom Perry è stato insignito quest’anno dal Centro Parchi Internazionale del prestigioso riconoscimento di “Ambasciatore della Natura”, attestato da una bellissima targa di roccia lavica con sovraimpressa in ceramica la tavola raffigurante “la Terra ha un cuore verde, la Natura”. Per impulso di Carmelo Nicoloso, Coordinatore del Comitato Parchi per il Mezzogiorno d’Italia, la targa è stata quest’anno assegnata anche al musicista lucano Ferdy Sapio, celebre per aver messo in musica il “Cantico delle Creature” di San Francesco, e a Monsignor Janek Cielecki, direttore di Vatican Service News, il sacerdote polacco collaboratore di Papa Giovanni Paolo II durante gli ultimi anni del suo pontificato. Da questo gruppo di competenze tanto diverse, affratellate da intenti comuni, è scaturita l’idea di costituire un Centro per il Creato che raccolga documenti, immagini e testimonianze di ogni religione, cultura ed epoca storica sul tema dell’amore e del rispetto verso la Natura. P opo aver scalato a piedi nudi le vette più elevate del pianeta, lo scalatore vicentino ha appena concluso la sua ultima impresa, ha incontrato in Guatemala uno dei maggiori sciamani viventi per interrogarlo sulle profezie Maya legate alla fine del mondo D Altrimenti, come avrebbe potuto sopravvivere in situazioni tanto difficili? La conferma venne da una serie di episodi e coincidenze che sarebbe troppo lungo e difficile raccontare, ma che lo segnarono profondamente. Perché forse è vero che, nella vita e nel mondo, nulla avviene per caso. E fu proprio in Polonia, a Zakopane sui Monti Tatra, che decise di dedicare le sue imprese a Papa Wojtywa, di cui conosceva bene il grande attaccamento alle montagne. Nelle sue peregrinazioni, Tom ha vestito negli ultimi tempi la divisa di Forestale onorando il Corpo con successi che vanno ben oltre le imprese sportive. Visitando Paesi lontani e incontrando molte genti diverse, ha riflettuto su ciò che avviene oggi nel nostro pianeta e si è posto molti interrogativi. Ma sta davvero per arrivare la fine del mondo? La risposta più illuminante gli viene offerta a Tecpan dal decano degli sciamani guatemaltechi, il quale non sembra stupirsi troppo della curiosità di quello “straniero a piedi nudi venuto da lontano”. «Sì, qualcosa di importante deve avvenire: oggi l’uomo è troppo schiavo della materia, deve riscoprire la dimensione spirituale dell’esistenza e sviluppare una coscienza che lo porti al rispetto per i suoi simili e per la natura…». Ed è proprio vero: la fine del mondo è oggi, e siamo noi uomini i primi responsabili, non la natura, che semmai si ribella. Troppe offese vengono inferte alla madre terra, la “pachamama” dei nativi americani. Pace, giustizia e solidarietà tra gli uomini sono ideali sempre invocati, ma troppo spesso rinnegati. Amore per la vita e per la natura sembrano a volte solo un flebile messaggio, destinato ad essere sopraffatto da egoismo e violenza. «Nel 2012 ci sarà un cambiamento, questo è ciò che dice il nostro calendario - continua lo sciamano - ma non si tratterà di quella fine del mondo, che oggi sembra annunciata da mille sconvolgimenti. Sarà l’inizio di una nuova era della terra, il mondo riscoprirà i valori perduti e dimenticati, capirà che non si vive solo di materia e restituirà spazio all’anima. E l’umanità tutta potrà trarne beneficio». Ì FRANCO TASSI OASIS • 123