Schianto in moto, muore sotto gli occhi del collega

Transcript

Schianto in moto, muore sotto gli occhi del collega
L’ECO DI BERGAMO
19
GIOVEDÌ 31 LUGLIO 2008
➔ Provincia
Schianto in moto, muore
sotto gli occhi del collega
Brembilla: la vittima, 29 anni, è un operaio di Sedrina
Stava rientrando in azienda, un’auto gli ha bloccato la strada
BREMBILLA Si è trovato la strada che percorreva
ogni giorno sbarrata all’improvviso e non è riuscito a evitare l’ostacolo. È morto così ieri a Brembilla, poco prima dell’una di pomeriggio, un giovane motociclista di Sedrina. Juri Alviano, 29 anni
compiuti il 4 luglio, stava tornando al lavoro in sella alla sua moto quando si è trovato di fronte un’auto in manovra. Ha cercato di frenare, ma inutilmente: il centauro è andato a sbattere contro la portiera ed è caduto a terra. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo dei volontari della Vab (Volontari
ambulanze Brembilla), e poi del medico arrivato
con l’elisoccorso. Il giovane è morto pochi istanti
dopo lo schianto, tra le braccia del collega di lavoro accorso in suo aiuto. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri di Zogno e San
Pellegrino Terme, accorsi per i rilievi del caso.
Stando ad alcune testimonianze, l’operaio viaggiava sulla sua Yamaha gialla in direzione di Laxolo per raggiungere l’azienda metalmeccanica «Daminelli» quando, arrivato in prossimità di una curva in via Ca’ Berardi e superato di poco lo stabilimento di un’altra ditta, la «Arditi», si è trovato di
fronte un’auto, una Volkswagen Golf, in manovra
per parcheggiare nel garage di casa.
Il centauro ha frenato, per circa sei metri stando
ai rilievi, ma non è riuscito a evitare l’impatto. L’urto è stato violento: sono finiti a terra moto e motociclista. Proprio in quel momento i residenti nella
casa si trovavano nella veranda esterna. Non hanno potuto fare a meno di sentire il forte botto provocato dalla collisione e si sono
precipitati per soccorrere i feriti. La donna che si trovava alla guida della Golf, una quarantottenne, non ha riportato alcuna lesione ma è rimasta sotto
choc. Per il ragazzo invece la situazione è apparsa subito grave.
«Mio nipote Dario si trovava in
casa, in attesa di andare al lavoro – spiega Arnaldo FicucielJuri Alviano
lo, che abita non lontano dal
luogo dell’incidente –. Quando ha sentito il botto si è precipitato fuori. Lo stesso abbiamo fatto noi che ci trovavamo sotto la veranda».
«Abbiamo sentito il rumore della moto che risaliva la via – racconta Ficuciello – e abbiamo pensato che fosse successo qualcosa a Juri, perché abbiamo riconosciuto il rombo della sua moto. Non
avremmo mai creduto potesse essere un incidente così grave. Mio nipote peraltro lavora con lui, e
quando è accorso per soccorrerlo Juri gli ha parlato, gli ha chiesto di non lasciarlo perché aveva paura».
Sul posto sono arrivati in pochi minuti i volontari della Vab ma la situazione è apparsa subito critica e il 118 ha quindi deciso di inviare anche l’elicottero con a bordo il medico. Ma ogni tentativo
di rianimare il ragazzo è stato purtroppo inutile, il
giovane è spirato pochi minuti dopo. La salma è stata trasportata nella camera mortuaria di Sedrina.
Sul posto sono arrivati anche un agente della Polizia locale di Brembilla, che ha regolato il traffico, e il vicesindaco Gianni Salvi. Anche i genitori
di Juri, avvisati dell’incidente del figlio, sono saliti
a Brembilla. La madre è stata colta da un malore.
Auto e moto sono stati rimossi dal soccorso stradale di Brembilla. Juri Alviano lascia mamma Giusy, Pietro e i fratelli Veronica e Cristian.
I funerali si terranno domani alle 16,30 partendo
dall’abitazione in via Cassettone per la parrocchiale di Sedrina.
Silvia Salvi
In senso orario: a
destra, il carro
attrezzi rimuove
la moto del
centauro di
Sedrina dopo lo
scontro che gli è
costato la vita a
Brembilla. Sotto,
a sinistra, la Golf
contro cui si è
schiantato e,
sopra, la moto di
Juri Alviano
Sedrina Il dolore di parenti e amici: serio e tranquillo, moto e computer erano le sue grandi passioni
«Era un alpino, sempre pronto ad aiutare tutti»
Juri Alviano durante una gita con gli amici
Albano, contuso quindicenne in motocicletta
Tampona Mercedes: ferito
■ Si è ferito al volto e alle gambe il giovane centauro che ieri pomeriggio è rimasto coinvolto in un incidente lungo
la strada provinciale che da Albano
Sant’Alessandro porta a Torre de’ Roveri nel territorio di Albano.
Lo scontro verso le 15: il ragazzo P. A., 15 anni, di Albano - in sella a una
motocicletta ha tamponato una Mercedes Classe A condotta da C. M., 24 anni, di Costa di Mezzate. Entrambi stavano viaggiando in direzione di Scanzorosciate. Da una prima ricostruzione
sembra che la macchina, ferma in mezzo alla carreggiata, stesse per effettuare una svolta sulla sinistra in direzione
della laterale via Spallanzani quando
è giunto il quindicenne, che non è riuscito a frenare in tempo ed è caduto sull’asfalto. Il ferito è stato soccorso subito dai passanti che hanno informato il 118 intervenuto sul posto con
un’ambulanza. I rilievi dell’incidente
sono stati effettuati dalla polizia intercomunale dei Colli. Il centauro è sta-
to trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Bolognini di Seriate in condizioni non gravi.
E un sacerdote e una guardia giurata
sono rimasti leggermente feriti ieri mattina ad Arzago, nell’incidente che ha
coinvolto la moto e l’auto sulle quali
viaggiavano, lungo la Rivoltana, all’altezza della rotatoria per Agnadello (Cremona). Entrambi sono stati trasportati
all’ospedale di Crema per le contusioni riportate, medicati e poi dimessi con
prognosi di pochi giorni. Erano da poco passate le 10 quando don Gian Antonio Grazioli, 71 anni di Caravaggio,
in servizio nella parrocchia cremasca
di Gradella, frazione di Pandino, al volante della sua Fiat Panda si è scontrato con uno scooter Suzuki, guidato da
Stefano Germani, trentunenne di Quintano (Cremona). Stando a una prima ricostruzione effettuata anche attraverso
i filmati delle telecamere comunali di
Arzago, sembra che all’origine dell’incidente ci sia una mancata precedenza.
SEDRINA Non si danno pace a Sedri- a Merano e l’ultima volta eravamo anna i parenti e gli amici di Juri Alvia- dati insieme al raduno di Trieste».
Juri viene descritto come un giovane
no. A poche ore dalla notizia della morte del giovane centauro, lo sgomento e tranquillo: in settimana restava a casa
le lacrime non sanno colmare il gran- con la famiglia. Era un grande appasde vuoto che il giovane lascia nella vi- sionato di computer, navigava su Internet per scaricare canzoni o giocava alta di chi gli voleva bene.
Via Cassettone, dove abita la famiglia la Playstation. Era sempre al corrente
delle ultime tecnologie sul
di Juri, diventa viavai di
mercato. «Con noi altri
amici e conoscenti che vousciva il sabato – racconta
gliono esprimere il proprio
Da 15 anni
Alessandro – di giorno
cordoglio. «Era un ragazzo
lavorava
alla
spesso seguiva le partite
serio – spiega una zia – era
«Daminelli»
della Juventus, anche se è
anche riservato, ma sopratda qualche tempo che non
tutto era una persona buoa Laxolo, dove
andavamo allo stadio. Di
na».
era stimato.
sera qualche volta si deci«La sua passione per la
deva di andare a ballare».
moto era grande: aveva coUn impiego che
L’amico racconta che da
minciato con lo scooter,
gli piaceva
15 anni Juri Alviano lavopoi una moto da strada, poi
rava alla «Daminelli» a
un’altra, fino a questa, che
aveva da circa un anno». A spiegarlo è Laxolo: «Un lavoro che gli piaceva, e
Alessandro Frigeni, grande amico di dove era stimato per il suo impegno: la
Juri, e nel raccontarlo trattiene a stento ditta lo aveva scelto per seguire un corla rabbia verso la due ruote che ha se- so speciale. Stavano infatti per arrivagnato il destino dell’amico. «Era un ra- re nuovi macchinari in azienda e volegazzo tranquillo – continua –, tacitur- vano che lui imparasse ad usarli per afno, ma non si tirava indietro se gli chie- fidargli il nuovo incarico».
devi un favore. Era un alpino, era stato
Si. Sa.
IIIII TREVIGLIO
Urto, Renault cade
nella roggia
in via Cavallotti
Spettacolare incidente ieri a Treviglio:
coinvolte due auto, una è finita nel canale. Nel contatto, E. A. S , 53 anni,
conducente della Renault Scénic entrata in acqua, ha riportato leggeri
traumi ed è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale, poi dimesso con pochi giorni di prognosi. Il fatto alle 16,30 in via Cavallotti: l’impatto forse per una disattenzione. Il guidatore della Renault avrebbe iniziato una manovra verso il ponticello del
proprio passo carrale, quando, da dietro è sopraggiunta un’Alfa Romeo 166
guidata da M. P., trevigliese di 48 anni, rimasta illesa. La Scénic colpita ha
abbattuto la paratia per poi finire nel
canale (nella foto Cesni). Per liberare
il conducente sono intervenuti i vigili del fuoco.
IIIII LOVERE
Centauro ferito
a Poltragno
Un incidente stradale, che
ha coinvolto un’automobile e una motocicletta, si è
verificato ieri in località
Poltragno, nel comune di
Lovere, lungo la strada provinciale che conduce a Clusone. Fortunatamente sembra non avere avuto gravi
conseguenze: illeso il conducente dell’auto, prognosi di trenta giorni per il motociclista.
In base alle prime ricostruzioni effettuate, attorno alle 15,30, M. C. classe 1975,
di Lovere, in sella alla sua
Ducati Monster stava facendo ritorno verso casa quando all’improvviso, per cause ancora in corso di accertamento, è entrato in collisione con una Lancia Y. Il
trentatreenne è caduto a
terra riportando varie ferite e fratture: per questo il
118 ha inviato sul posto
un’autoambulanza dell’Anpas Alto Sebino che ha trasportato il ferito al vicino
ospedale di Lovere. Qui è
stato sottoposto a una serie
di accertamenti clinici in
Pronto soccorso: secondo i
medici, il ferito potrebbe
guarire in trenta giorni. È
uscito invece illeso dall’incidente l’automobilista che
era alla guida della Lancia
Y. Non ha infatti riportato
ferite.
Per i rilievi di legge in Poltragno sono intervenuti i
carabinieri di Sovere, con
la pattuglia che in quel momento era in servizio sulle
strade dell’Alto Sebino. I
militari hanno provveduto
anche a regolare il traffico
per impedire eccessivi rallentamenti, in conseguenza
dell’incidente.
G. Ar.