i risultati degli esami di relazioni pubbliche svoltisi il 14 settembre

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i risultati degli esami di relazioni pubbliche svoltisi il 14 settembre
I RISULTATI DEGLI ESAMI DI RELAZIONI PUBBLICHE SVOLTISI IL
14 SETTEMBRE 2011 SARANNO PUBBLICATI SU QUESTO SITO
NELLA GIORNATA DI VENERDI 23 SETTEMBRE 2011, E VERRANNO
REGISTRATI ON LINE CON LA NUOVA PROCEDURA NELLA
SETTIMANA
SUCCESSIVA.
GLI
STUDENTI
INTERESSATI
RICEVERANNO AUTOMATICAMENTE UNA MAIL DI CONFERMA,
COMPRESI QUELLI CHE HANNO SOSTENUTO L’ESAME IN
PRECEDENTI SESSIONI, E ISCRITTI A QUESTA.
COMMENTO
ALL’ESAME
DI
PUBBLICHE DEL 14 SETTEMBRE 2011
RELAZIONI
L’esito complessivo dell’esame è stato abbastanza soddisfacente. In linea generale, non vi sono state
vistose lacune dovuta ad una preparazione improvvisata, che ancora una volta era stata sconsigliata,
perché la materia, nella sua apparente “facilità”, si presta a forti equivoci che possono produrre
esiti molto negativi.
Questo commento muove pertanto dalla necessità di indicare soprattutto il perché’ nelle differenze
tra le valutazioni di voto.
Premesso dunque che il voto ottimale è 28/30, inteso come premio alla capacità di risposta matura e
complessiva, vanno specificate le ragioni degli scostamenti, in più e in meno.
I criteri di valutazione sono fondamentalmente due: la dimostrazione di effettiva comprensione dei
problemi selezionati per la prova e la dimostrazione di essersi effettivamente applicati nello studio,
con una buona aderenza al testo indicato (ancora una volta, sconsigliati gli appunti, anche quelli
delle lezioni che, essendo rivolte ai frequentanti, semplificano molto alcuni passaggi e alcune
motivazioni, che sono invece essenziali).
Dei due criteri, è ovviamente più importante il primo, e può effettivamente accadere che chi
primeggia nell’applicazione del secondo (cioè dimostra di aver ben studiato i testi e di conoscerli) si
trovi valutato con votazioni inferiori rispetto a chi ha magari “studiato meno”, ma sviluppato
meglio gli argomenti.
E’ così che, combinando i due criteri, in alcuni casi un compito buono dal punto di vista della
preparazione sia tuttavia sceso al di sotto di due-tre punti della valutazione ottimale, mentre altri –
dando la dimostrazione di aver colto la sostanza dei problemi – hanno potuto attingere anche la
votazione piena.
Votazioni più basse sono ovviamente scaturite da qualche lacuna emersa qua e là su certi argomenti.
Va segnalata ad esempio una certa incomprensione o non conoscenza del Cluetrain Manifesto.
Altri fattori hanno portato infine alla determinazione della votazione: la concisione espositiva è
sempre apprezzabile (purchè ovviamente non a discapito della precisione), così come la capacità di
cogliere quel fattore decisivo che in molti casi offre la sostanza del problema posto.
Quest’ultimo è in realtà l’aspetto problematico apparso con più evidenza tra i lavori svolti.
Entrando nel concreto delle varie risposte, valga per tutti un esempio, quello relativo all’essenza del
messaggio nel piano di comunicazione.
Molti hanno raccontato tutto il raccontabile sul piano di comunicazione, altri (pochi) hanno colto
del messaggio il punto essenziale (il suo essere strumento e non obiettivo del piano). Solo uno (su 30
esaminati) ha detto la cosa essenziale e cioè che il messaggio è innanzitutto una domanda che si fa
l’estensore del piano: quale sarà l’argomento che, portato chiaramente all’attenzione degli
interlocutori, potrà accendere in loro l’interesse e poi l’adesione agli scopi del piano stesso?
Questa è l’essenza del messaggio, al di là della genericità di alcune risposte troppo ovvie: il
messaggio come contenuto determinante del piano.
Il difetto maggiore delle risposte ai quesiti posti è proprio questa vaghezza nel cogliere la sostanza di
quanto era richiesto.
Per Bernays, ad esempio, era richiesta la spiegazione del concetto di “persuasione scientifica”, non
tutto il resto del modello o addirittura degli altri modelli.
Lo stesso dicasi delle differenze tra crisis management e comunicazione di crisi o tra comunicazione
finanziaria e investor relation. Sono differenze-chiave. Nel primo caso, la comunicazione è uno degli
aspetti della gestione della crisi, fondamentale nel momento in cui si manifesta. Nel secondo caso, è
importante segnalare la differente natura degli stakeholder a cui ci si rivolge, che per le investor
relations sono non solo gli specializzati ma molto gli istituzionali.
Altro esempio: il bilancio sociale come strumento di comunicazione. E’ questa la sua natura in
relazioni pubbliche, per le opportunità che offre nerl costruire la reputazione e l’identità.
E’ in questi particolari, dunque, che si può verificare con precisione maggiore il fattore
“comprensione” da parte dello studente.
Per esemplificare in massima sintesi cosa si intende per essenzialità, sarebbe bastato toccare il
punto-chiave di tutti gli argomenti, lasciando tutto il resto come spiegazione ulteriore di
arricchimento.
Faccio degli esempi:
- finalità degli eventi: convocare gli stakeholder e attirare l’attenzione degli influenti
- importanza della legge 150: dare spazio per la prima volta alla comunicazione pubblica come
professionalità ben definita, con ruoli precisi previsti per legge
- B to B: riguarda organizzazioni professionali, interlocutori entrambi professionalizzati
- Cluetrain Manifesto: il rapporto con il mercato diventa conversazione
- Relazione tra obiettivi generali e obiettivi specifici nel piano: deve esserci coerenza, e non si
possono dimenticare gli obiettivi di fondo dell’organizzazione (vision e valori) anche quando
si tratta semplicemente di lanciare un prodotto o di organizzare un piccolo evento.
In conclusione, tutti gli esempi citati servano dunque, anche a compito fatto ed esame superato, per
focalizzare meglio il lavoro svolto da ciascuno dei candidati e i risultati permanenti della
preparazione in questa materia.
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