27 novembre - SNALS Lombardia

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27 novembre - SNALS Lombardia
Rassegna Stampa di
mercoledì 27 novembre 2013
SNALS / CONFSAL
27/11/2013
il Sole 24 Ore
27/11/2013
Giornale di Sicilia - Ed.
Agrigento
27/11/2013
il Centro - ed.
L'Aquila/Avezzano
27/11/2013
Il Messaggero - Ed.
Abruzzo/Pescara/Chieti/Aquila
27/11/2013
la Prealpina
il Messaggero
Il Piccolo
Il Piccolo
Ilvelino.it
L'Unione Sarda - Ed. Cagliari
Testate on line
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27/11/2013
SABATO MANIFESTAZIONE DELLA SCUOLA
OGGI ASSEMBLEA SINDACALE ALLA "MARCONI"
SCUOLE, INTESA PER EVITARE NUOVI TAGLI
SCUOLE, STOP AGLI ALUNNI "CONTESI"
FERIE NON GODUTE E NON PAGATE. BEFFATI MILLE DOCENTI
PRECARI
OPERA, LA STAGIONE RIAPRE NEL SEGNO DI MUTI
"IL COMITATO DEI GARANTI NON SANA I CONFLITTI SINDACALI"
AGENDA - VIAGGIO A VIENNA
L'AGENDA DI MERCOLEDI' 27 NOVEMBRE
"GLI MANCANO LE COMPETENZE NECESSARIE"
ARTICOLI PRESI DAL WEB
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
la Stampa
il Giornale
Avvenire
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Corriere della Sera - ed.
Milano
Il Giornale d'Italia
Il Giornale d'Italia
il Mattino
27/11/2013
il Mattino
Il Messaggero - Cronaca di
Roma
Il Secolo XIX
Il Tempo - Cronaca di Roma
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Roma
la Stampa
27/11/2013
Corriere del Mezzogiorno –
Puglia (Corriere della Sera)
la Repubblica - ed. Firenze
27/11/2013
la Repubblica - ed. Napoli
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27/11/2013
NIGERIA, LA SCUOLA GALLEGGIA SUL MARE DI LAGOS
SIAMO MESSI MALE, MA NON ABBIAMO I BARBARI ALLE PORTE
AZIONE CATTOLICA, TRE CONVEGNI NAZIONALI SU
PARTECIPAZIONE, PACEM IN TERRIS E SCUOLA
LA NOIA A SCUOLA DEI BIMBI IPERDOTATI
CARROZZA E LA MATURITA' UNDER 18
MORAGLIA: "RISPOSTE FORTI E URGENTI SUGLI ISTITUTI PARITARI"
GENOVESI, LA SFIDA DEGLI STUDENTI OCCUPAZIONE BIS DOPO
LO SGOMBERO
IN FUMO ALMENO 40 MILA EURO AL GIORNO
SCUOLA, PER RISPARMIARE VIA 17 ISTITUTI
"COSI' POTRETE DIVENTARE SCIENZIATI"
MILLE STUDENTI CON UNINDUSTRIA PER CONOSCERE LE STARTUP
GLI ALUNNI DISABLI DEL "PACIOLI" INCONTRANO IL SINDACO
IL VATICANO RIABILITA IL "CATTOLICO ADULTO" PRODI TORNA IN
CATTEDRA
UNIVERSITA' E POLITECNICO APERTI ANCHE DI NOTTE
A FIRENZE I RICERCATORI DELL'EUROPA QUATTROCENTO
GIOVANI AL PALAFFARI
LA RIVOLTA DEGLI UNIVERSITARI "ATENEI DEL SUD PENALIZZATI"
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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PENSIONI ITALIANE "SOSTENIBILI" MA C'E IL RISCHIO POVERTA'
TAGLI IRAP SULLE ASSUNZIONI GIU' I PREMI E CONTRIBUTI INAIL
L'APPRENDISTATO CERCA IL RILANCIO
DOMANI SCIOPERO IN TUTTI I SITI EUROPEI
A SUD LE PAGHE PIU' BASSE D'EUROPA
CIG E MOBILITA' IN DEROGA: PRONTO IL DECRETO
COSI' LA TASSA SULLA PRIMA CASA SPUNTA IL REDDITO MINIMO
GIOVANI (E PRECARI) SENZA WELFARE, MA E' RECORD
CONTRIBUTI
LA DOPPIA VERITA' SULLA PREVIDENZA
BPM, MISSIONE DI GIARDA IN BANCA D'ITALIA
PENSIONI, PRECARI A RISCHIO POVERTA'
PIATTAFORMA SERIA E CREDIBILE
CIG IN DEROGA, LA DURATA SARA' DIMEZZATA
SINDACATI IN AZIONE: IL 14 DICEMBRE NELLE PIAZZE D'ITALIA
PREVIDENZA, ALLARME OCSE PER I PREACRI: RISCHIANO DI
FINIRE IN POVERTA'
STRAGE DEGLI OPERAI, I SINDACATI: "UNA LEGGE SALVI LE
PENSIONI"
CUNEO, SUBITO UNA RISOLUZIONE
SPENDING REVIEW E SPIAGGE: I DEPUTATI PRONTI A CAMBIARE
IMU IMPRESE, LA DEDUCIBILITA' SALE AL 30%
GENERALI E IL SEGNALE NEGATIVO ALL'ITALIA
BERLUSCONI NON CEDE: IN PIAZZA, E' SOLO L'INIZIO
FIDUCIA AL GOVERNO SULLA MANOVRA IL LETTA-ALFANO
SUPERA LA VERIFICA MA E' BUFERA SU SACCOMANNI
BERLUSCONI LASCIA LA MAGGIORANZA
MPS, SCONTRO TRA BANCA E FONDAZIONE
GENERALI, LA MINA S&P DISTURBA LA FESTA DI GRECO
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Istruzione
Sabato manifestazione della scuola
068391
I sindacati della scuola Flc Cgi~ Cisl Scuola, Uil Scuola,~m:mle
Gilda Unams manifestano insieme il30 novembre a Roma «per chiedere
di cambiare lalegge di stabilità ed eliminare il blocco dei contratti». Le
cinque organizzazioni saranno in piazza Monte Citorio a partire dalle 10.
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Ferie non godute enon pagate. Beffati mille docenti precari
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Diffida del sindacato . . Il vice segretario Buono: «Un abuso ai danni dei più deboli»
Le ferie sono un diritto-dovere del lavoratore, ma per
gli insegnanti precari della provincia di Varese non possono essere godute e lo Stato non le paga: quasi una
mensilità moltiplicata per oltre mille docenti. La vicenda viene portata alla ribalta dalla segreteria provinciale
dello [§!!ID che sta inviando ai dirigenti dei singoli istituti e alla Ragioneria Territoriale dello Stato le diffide
per il mancato pagamento delle ferie maturate e non godute nell'anno scolastico 2012-'13. Chi lavora nella
scuola matura ogni mese due giorni e mezzo di ferie
per un totale di trenta per ogni anno di lezioni: giorni
che non possono essere fruiti solo a luglio e agosto. I
supplenti, il cui contratto scade al 30 giugno, maturano
le ferie ma in tal modo non ne possono usufruire e lo
Stato quindi le paga a parte come "diritto non goduto".
Questo sino a due anni fa. Poi è stato varato il decreto
95 del 6 luglio 2012 che vieta la monetizzazione di ferie, riposi e permessi a personale della pubblica amministrazione. D'accordo, pare, anche i sindacati, con applicazione però a partire da quest' anno scolastico.
Una recente circolare della ragioneria generale dello
Stato stabilisce invece che l'applicazione dev'essere retroattiva di un anno, per cui il pagamento delle ferie di
luglio e agosto scorsi è improvvisamente saltato.
Nel Varesotto il contenzioso riguarda riguarda 55 supplenti nella scuola dell'infanzia, 400 alle elementari,
500 fra medie inferiori e superiori, 150 del personale
amministrativo, cui vanno aggiunte tutte le nomine di
sostegno effettuate dall'Ufficio scolastico territoriale
nonché guelle eseguite dalle singole scuole sui posti vacanti. «E un vero e proprio abuso ai danni dei più deboli», dice il vicesegretario provinciale [§!!ID Gennarino
Buono, «e crea un danno economico evidente che si
somma a una sfiducia verso le istituzioni. Siamo di
fronte a una legge emessa senza sentire le organizzazioni sindacali che hanno firmato il contratto collettivo di
lavoro e addirittura modificando in itinere le decisioni
a noi comunicate dal ministero il12 giugno scorso. Vista la situazione paradossale ci siamo visti costretti alla
diffida, pronti ad adottare eventuali azioni legali nel caso lo Stato non sia disposto a tornare sui propri passi».
Riccardo Prando
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«Denuncio le banche. Per usura»
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Il 30/11 a Roma manifestazione unitaria dei sindacati per la scuola
I sindacati della scuola - Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda – manifestano
insieme il 30 novembre a Roma per chiedere di cambiare la legge di stabilità ed eliminare il blocco
dei contratti.
Le cinque organizzazioni rappresentative del comparto scuola saranno in piazza Monte Citorio, a
partire dalle 10.00, per chiedere di tornare a investire in istruzione per allineare la spesa alla media
europea.
"Manifestiamo - spiegano in una nota - per chiedere di ridare dignità al lavoro, perché nella scuola
c'è una doppia penalizzazione per il blocco della contrattazione nazionale e degli scatti di anzianità,
unica forma di progressione finora prevista. Manifestiamo per chiedere al governo di aprire un
confronto sui tanti temi aperti, dare una prospettiva al personale precario con un piano pluriennale
di assunzioni che copra tutti i posti vacanti e disponibili, per dare stabilità agli organici, per un
piano di formazione nazionale. Chiediamo - aggiungono - che ci sia una revisione della riforma
Fornero per restituire al personale certezze sull'accesso al pensionamento".
La manifestazione, alle 12, dopo piazza Monte Citorio, si trasferirà nel teatro Quirino dove sono
stati invitati a intervenire anche i responsabili scuola delle forze politiche presenti in Parlamento, ai
quali è stata inviata una lettera che illustra le ragioni della mobilitazione.
SCUOLE COMUNALI,AL
DIMENSIONAMENTO
VIA
IL
CONFRONTO
SUL
MANTENERE I QUATTRO ISTITUTI COMPRENSIVI
Avezzano- Comune, dirigenti scolastici e sindacati alla ricerca di un dimensionamento ottimale per
mantenere i 4 istituti comprensivi delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di 1° grado:
l'operazione, in vista delle iscrizioni per l'anno 2014, al via da gennaio, ha mosso i primi passi in un
incontro a Palazzo di città.
Qui il sindaco, con al fianco la dirigente di settore, ha aperto le porte al confronto chiesto dai
sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Snals, con l'Amministrazione comunale e i capi d'istituto. Obiettivo:
verificare la situazione esistente, per siglare un'intesa che salvaguardi gli studenti, i lavoratori della
scuola e il numero degli istituti comprensivi -dove sarà fissato un limite alle iscrizioni per ottenere
un riequilibrio numerico- anche alla luce della chiusura obbligata degli edifici scolastici che il
Comune dovrà risistemare.
L'operazione approvata dal Cipe, -che ha dato il via libera alla rimodulazione degli interventi per
quasi 18milioni di euro- infatti, è avviata verso la fase operativa. “L'obiettivo comune di tutti i
partecipanti al tavolo”, afferma il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, “è quello di arrivare, attraverso il
confronto costruttivo, a un'intesa che contempli le diverse esigenze, con in cima alla lista il
mantenimento dei 4 istituti comprensivi cittadini”.
Linea condivisa dai partecipanti alla riunione in Municipio, che sarà seguita da altri incontri tecnici
tra sindacati e dirigenti scolastici mirati a stabilire un tetto massimo alle iscrizioni nei 4 istituti
comprensivi per l'anno scolastico 2014/2015. Fissati il percorso e gli obiettivi di interesse generale,
ora il confronto sulle scuole prosegue al tavolo tecnico, per poi arrivare alla ratifica del quadro
finale, con l'Amministrazione comunale, entro la prima decade di gennaio.
‘Che ne sarà di noi…’
Sit in dei lavoratori Iraps Catania
FORMAZIONE PROFESSIONALE 26 novembre 2013
“Abbiamo un sogno diventare cuochi. Ma dov’è il nostro futuro?”. Un lenzuolo bianco e un sit in
davanti la sede dell’ente di formazione Iraps di Catania.
E’ la protesta dei lavoratori della formazione che manifestano, davanti la sede di via Maria
Santissima Assunta per rivendicare il pagamento degli stipendi, 10 mensilità, non ancora ricevuti.
I lavoratori (che già nei giorni scorsi avevano manifestato davanti la sede del quotidiano La Sicilia),
hanno “un contratto a tempo indeterminato, regolato di un contratto collettivo nazionale e dalle
leggi regionali, e si battono affinché la loro posizione lavorativa resti invariata”.
Chiedono alle istituzioni e al Governo Regionale “di avere maggiori chiarimenti riguardo il loro
futuro lavorativo che, dagli ultimi proclami del Presidente della Regione siciliana, andrà verso il
precariato”.
A fianco dei dipendenti Iraps, le organizzazioni sindacali Snals, Confsal e Ugl.
A Catania, anche gli operatori della formazione dell‘Anfe provinciale sono stato d’agitazione e dal
13 novembre scorso sono riuniti in assemblea permanente.
Scuole comunali di Avezzano, via al confronto sul dimensionamento
Comune di Avezzano Scuole comunali di Avezzano, via al confronto sul
dimensionamentoAVEZZANO (AQ) – Comune, dirigenti scolastici e sindacati alla ricerca di un
dimensionamento ottimale per mantenere i 4 istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, primarie
e secondarie di 1° grado: l’operazione, in vista delle iscrizioni per l’anno 2014, al via da gennaio, ha
mosso i primi passi in un incontro a Palazzo di città. Qui il sindaco, con al fianco la dirigente di
settore, ha aperto le porte al confronto chiesto dai sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Snals, con
l’Amministrazione comunale e i capi d’istituto.
Obiettivo: verificare la situazione esistente, per siglare un’intesa che salvaguardi gli studenti, i
lavoratori della scuola e il numero degli istituti comprensivi -dove sarà fissato un limite alle
iscrizioni per ottenere un riequilibrio numerico- anche alla luce della chiusura obbligata degli edifici
scolastici che il Comune dovrà risistemare. L’operazione approvata dal Cipe, -che ha dato il via
libera alla rimodulazione degli interventi per quasi 18milioni di euro- infatti, è avviata verso la fase
operativa.
“L’obiettivo comune di tutti i partecipanti al tavolo”, afferma il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, “è
quello di arrivare, attraverso il confronto costruttivo, a un’intesa che contempli le diverse esigenze,
con in cima alla lista il mantenimento dei 4 istituti comprensivi cittadini”. Linea condivisa dai
partecipanti alla riunione in Municipio, che sarà seguita da altri incontri tecnici tra sindacati e
dirigenti scolastici mirati a stabilire un tetto massimo alle iscrizioni nei 4 istituti comprensivi per
l’anno scolastico 2014/2015. Fissati il percorso e gli obiettivi di interesse generale, ora il confronto
sulle scuole prosegue al tavolo tecnico, per poi arrivare alla ratifica del quadro finale, con
l’Amministrazione comunale, entro la prima decade di gennaio.
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CORRIERE DELLA SERA
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Intervento
La noia a scuola dei bimbi iperdotati
Si è svolto ieri nell'Accademia di Arte contemporanea
«off-Brera» l'incontro <<Combattere la noia, a scuola e nella vita». Vi hanno partecipato
Andrea del Guercio e Ida Terracciano - docenti all'Accade~a ~i Brera - e i respons~bill di E.urotalent (associazIone dedicata ai bambini ad
alto I?otenziale intellettivo).
La nOIa e un problema invasivo per moltissimi bambini
nel tempo della scuola d~
quella dell'infanzia a tutta la
primaria Purtroppo gli insegnanti non possono generalmente seguire i ritmi e le esig~~e di tutti i loro allievi. I
p~? penal.izzati sono proprio i
plU dotati, che alle tante ripetizioni di uno stesso argomento, al ritmo lento per loro
poco stimolante delle lezioni
si annoiano. Quindi si distraggono, isolandosi nel 10-
ro mondo, agitandosi e disturbando la classe, struttur~ndo comunque un atteggIamento negativo rispetto
al~a ~cuola e allo studio. La
~sslOne troppo spesso tradIta della didattica è «suscitare e favorire l'autonomia
dello spirito», come scrive
Edgar Morin, trasmettere
non delle pure conoscenze
ma una cultura di fondo ch~
p~rmet~a di comprendere la
vIta e aIutare a viverla nelle
sue diverse dimensioni. Tutto questo è negato da una
sC?ola c~e ~usciti noia, propno nell eta della formazione. Vedo sempre più spesso
adolescenti in cui il vuoto di
curiosità, di mezzi interiori
pe~ col(~rare la vita, vederla
nel SUOI molteplici aspetti
provare la gioia di trovare so~
luzioni ai tanti problemi di
oggi, crea la dipendenza da
sti~oli esterni sempre più
fortI, dalla droga alla violenza, dalla sensazione di impotenza alla depressione. È doveroso attivarsi per formare il
pensiero e la sensibilità la
capacità e la voglia di «andare
oltre» alle nozioni frammentate, l'entusiasmo nel porsi
domande e la capacità di rispondervi. E per sviluppare la
naturale attitudine a vedere
la complessità, sviluppando
l'intelligenza generale e arricchendola con i bagliori delle
arti.
Nell'incontro di ieri si è
spiegato il metodo dell'arricchimento: un modo perché
bambini e ragazzi imparino a
vedere come ogni granello rispecchi l'infinito, se lo si sa
vedere. E si abituino a porsi
con curiosità domande su
rispondere quanto si riesce
senza credere di aver esaurito
le possibilità. L'arricchimento fa comprendere come le
~ :poss~o dare a ogni cosa
slgruficatl multiformi esprimendo la re~ltà um~na più
profonda, e SI possano unire
alla lo~ca e all~ tecnologia, in
un uruco pensIero creativo.
I ragazzi che crescono con
questo patrimonio, hanno
più mezzi per diventare forti,
avere la speranza data dalla
~duc!a in sé e nella propria
IntellIgenza. Hanno una ricchezza interiore che permetterà loro di sopportare meglio le vicende avverse, vedendo quali possibilità celino. Questo metodo è adatto
- in tempi diversi - a tutti i
bambini e ragazzi, soprattutto a quelli ad alto potenziale
intellet?,vo.. Son? loro la spequalunque cosa, imparando a ranza plU VIva di future soluzioni nuove ai problemi di
tutti.
Federica Mormando
DIstratti
068391
Penalizzati i più
intelligenti che si
distraggono
con molta facilità
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IL GIORNALE D'ITALIA
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Addio diploma quinquennale: gli anni di studio alle superiori saranno quattro
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zlOne: elememan a cmque annI, acventare ~ modello da replicare in
corciamento della scuola primaria,
di Francesca Ceccarelli
tutta Italia anche per la scuola pubaccorciamento della scuola seconblica".
daria. Dunque l'ipotesi della Cara scuola italiana, questa sco- Dunque, a distanza di un mese, il
rozza solo una nuova bizza.
nosciuta. Ormai un'entità Miur dà il via libera ad altre tre
Nello specifico comunque la speridai lineamenti sempre più scuole per effettuare l'analoga spementazione nei tre istituti avrà durata
astratti il sistema educativo rimentazione: ma stavolta a essere
quadriennale: sarà attivata progresdel Belpaese che, da nord a sud, coinvolti sono gli istituti statali. Come
sivamente dalla prima classe di corsembra proprio fare acqua da tutte si legge nel decreto emanato dal
so con il continuo monitoraggio di
le parti. Complice di questo stato ministero, a decorrere dall'anno scoun apposito comitato, che annualdi cose la politica che non riesce, lastico 2014-2015 l'istituto di Istrumente redigerà una relazione in
nonostante la valanga di riforme at- zione superiore Carlo Anti di Verona, merito a sviluppi ed esiti del protuate o millantate, a porre fine a l'istituto tecnico industriale Ettore getto.
questa agonia ormai decennale. A Majorana di Brindisi e l'istituto tec- Una novità che desta non solo comscatenare l'ultimo dissesto la pro- nico economico Enrico Tosi di Busto prensibile diffidenza generale, ma
posta del ministro di Turno, Maria Arsizio diventeranno tutti istituti "in- anche un'enorme polverone dai sinChiara Carrozza, fermamente decisa ternazionali" e potranno "attivare in
dacati svegliatesi dal lungo letargo
a portare il liceo a quattro anni rete un progetto di innovazione mein cui versano ormai da decenni.
invece che i cinque canonici.
todologico-didattica che prevede Ed è proprio qui che le proposte
Di una riduzione del corso di studi l'abbreviazione del percorso di studi come quelle della Carrozza vengono
superiori si era parlato già a fine da cinque a quattro annualità".
a dir poco strumentalizzate: senza
ottobre: il liceo paritario Guido Carli Il primo caso in assoluto in Italia badare alla faziosità, alla provenienza
di Brescia aveva inaugurato il primo per quanto riguarda la scuola statale. politica o all'attuabilità o meno di
corso in quattro anni con il benestare Qualcosa che era nell'aria già da una riforma, i sindacati sono sempre
ministeriale: "Se ci fosse stata quan- tempo: l'ex ministro Letizia Moratti lì combattere contro i mulini a vento,
do ero studentessa - aveva detto la voleva anticipare l'iscrizione dei perdendo di vista quelle che sono
respon.sabile del dicastero dell'Istru- bambini alla scuola elementare. le problematiche vere della scuola
zione a una delegazione di studenti Francesco Profumo, prima della ca- italiana. I.:importante è criticare semdell'istituto - anch'io mi sarei iscritta duta del governo Monti, aveva pen- pre e comunque: le soluzioni e le
a una scuola come la vostra. Si tratta sato a tre diversi tipi di sperimenta- risposte vengano date dal santone
di un' esperienza che dovrebbe didi turno .•
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CRONACA di ROMA
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servizio e sia gli studenti che gli
insegnanti ne pagherebbero il
prezzo». Per l'Assopresidi «in un
momento di crisi economica è
giusto tagliare, ma la Regione
non deve dimenticare le realtà 10cali».
Lorenzo De Cieco
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NEI PROSSIMI GIORNI,
lA REGIONE RICEVERA
LA NUOVA MAPP~
IL COMUNE HA GlA
DATO L'OK
ATRE «FUSIONI~»
IL VIA LIBERA
DEFINITIVO
DELLA PISANA
AI DlMENSIONAMENTI
POTREBBE' ARRIVARE
AFINE DICEMBRE
Sopra, l'istituto comprensivo Guttuso. Sotto, il Sibilla
~::~.~~.~~&di Roma
I
rT.:'to(ec,le
068391
~~~~:ç··a_:Ii~~~;'"_~
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IL SECOLO XIX
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«CosÌ potrete diventare scienziati»
Confronto fra gli studenti del liceo Fermi e il "numero uno" di Nanofisica all'IIT
MARCELLO TURCHI
QUAL È il momento magico in cui
scienziati di aree diverse intuiscono
insieme una nuova applicazione tecnologica? Nella pausa caffè, facendo
amicizia. Accade all'Istituto Italiano
di Tecnologia, autentica fucina di ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo. Ingegneri e chimici,
biologi e matematici, fisici e persino
filosofi convivono e cooperano nei
laboratori di Morego, a Genova Bolzaneto. Ma la scintilla scatta spesso,
conversando in uno strano esperanto fra intelligenze di vari Paesi, davanti a una bevanda calda.
Accende subito la cliliosità dei ragazziAlberto Diaspro, vicedirettore
dell' IIT e capo dipmtimento di Nanofisica, in visita al liceo Enrico Fermi di Sampierdm'ena Gli alunni colgono il fascino di una grande scommessa, quella della ricerca. Non
sfugge loro il rapporto che esiste fra
entusiasmo e fantasia applicate alla
creazione di modelli della robotica,
nel ramo delle nanotecnologie. Nel
corso della presentazione vedono
sullo schermo un robot controllato
da un circuito neUl'onale che impm'a
ad evitare gli ostacoli. Apprendono
L'incontro tra i liceali del "Fermi" di Genova e Alberto Diaspro dell'lIT
che uno studio tutto italiano ha
aperto la strada alla realizzazione di
lilla retina mtificiale organica, elettricmllente autonoma e con una efficienza paragonabile a quella Ulllm1a.
Lusinghiere prospettive si delineano nel campo medico della diagnostica: nuovi vettori ai quali appoggiare fm'lllaci che verranno rilasciati, grazie alle piccolissime dimensioni del trasportatore, laddove serve
all'interno della cellula malata Giova che lo scienziato abbia una sensibilità per il bello, lamusicaele mtifigurative, per addentrarsi nei fenomeni della natura e trovare soluzioni. Deve stupirsi ogni giorno di
fronte alla realtà. Lo stesso Diaspro
si diverte a mostrm'e ai ragazzi
un'immagine che sembra lafotografia di Mmilyn MOffi'oe e nell'ingI'andimento si livelail ritratto di un Ein-
stein ovviamente baffuto e capellone. Mostra come le nano tecnologie,
cui si applica nel suo lavoro a Genova, agiscano con la possibilità di vaglim'e scale di grandezza diverse, insegnando a osservare le cose da una
prospettiva inedita
Sorprendenti i dati di crescita dell'istituto, paragonabili ai gI'andicentri internazionali come il Mit di Boston, e molte le assunzioni. Interessatissimi gli studenti del Fermi presenti, che hanno scelto un indirizzo
naturalistico. Sono abituati, coniugando i diversi aspetti del sapere
scientifico (fisica chimica e biologia), a esperienze dirette dilaboratorio, e non restano indifferenti quando sentono parlare di sbocchi occupazionali. Conclude lo scienziato
"Suggeriamo, ai giovani che si propongono, di avere coraggio, di proporre idee alte, percorsi ambiziosi e
difficili. Solo così potranno emergere. E esaltante metterli alla prova".
Prima di essere a~sunti occorrono
"tre mmi di prova, poi se il progetto
funziona una stabilizzazione di albi
cinque: dopo otto alIDi, salvo sorprese, il ruolo definitivo". Età media del
personale, attualmente, 34 anni. Di
questi tempi, non è poco.
SCIENZE ELETTERE
NEL CARTELLONE
DEGLI INCONTRI
Sabato 11 gennaio 2014, Roberto
Cingolani (Direttore Scientifico
dell'IIT) su "Evoluzione Translazionaie: 3 miliardi di anni di evoluzione in 20 anni di tecnologia".
Sabato 18 gennaio Renato Dellepiane (membro del Comitato
Scientifico del Liceo E. Fermi) e
"La natura nella letteratura tra
scienza ed immaginazione". La
conferenza sarà preceduta dalla
presentazione di un lavoro di ricerca su Ailanthus Altissima di Flavio
Catalano, Andrea Lanza, Alessandro Marcante, Matteo Percivale,
studenti del Liceo Fermi.
Martedì 11 febbraio Adriano Mazzucchelli (docente del Liceo Scientifico E. Fermi): "È vero che sono
nato alla Coscia! ...o no?" - conferenza sul deflazionismo.
068391
••• Ecco il cartellone degli incontri
che si terranno nei prossimi mesi al
liceo Fermi, in via Ulanowski 56 e in
altre sedi. Sabato 14 dicembre ore
15.00 Gianluigi Massidda (docente
del Liceo Scientifico E. Fermi) parla
sul tema. "L'elegantissimo sistema:
la bellezza dell'universo dai Presocratici a Newton".
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ILTEIIPO
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Itl']~U
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LA RUSTICA
Mille studenti con Unindustria
per conoscere le Star-tup
1"::11 «Mille studenti di oltre 40 scuole supe1:.1 riori hanno partecipato alla giornata
068391
Orientagiovani «Dali 'Tdea al Business-come
si fa una startup» organizzata dal Comitato
tecnico Scuola e Università di Unindustria
che ha sede in via Noale, presieduto da
Emilia Gangemi. La manifestazione, che si
inserisce nell' ambito della XX Giornata
Nazionale Orientagiovani di Confindustria,
è stata dedicata alle Startup al fine di trasferire agli studenti la cultura dell'innovazione e
del coraggio di fare impresa e offrire loro un
quadro dei rischi ma anche delle grandi
opportunità. La giornata si è articolata in
due incontri in occasione dei quali studenti
delle scuole superiori di Roma e Frosinone
hanno affollato le sale delle Università Luiss
e dell'Università di Cassino. «La lotta alla
disoccupazione giovanile è una sfida prioritaria per l'Italia e l'Europa, investire nella
scuola è decisivo anche se può rappresentare una sfida ardua - dichiara Emilia Gangemi
- il nostro intento, come Unindustria, è
introdurre nei percorsi formativi dei ragazzi
spunti ed esperienze che li avvicinino alle
imprese, al lavoro in azienda, ai processi di
produzione, e anche a valori e principi di cui
gli imprenditori sono portatorÌ».
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D
GLI INCONTRI E LE MANOVRE
il Vaticano riabilita
il "cattolico adulto"
Prodi torna in cattedra
Per il Professore laurea e lectio all'Accademia Pontificia
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a Chiesa riapre le
porte a Romano
Prodi, accogliendo
il Professore con
quattro, prestigiosi appuntamenti, programmati uno dopo l'altro. Per
Prodi sta così per concludersi
una emarginazione durata 17
anni e «ordinata» a suo tempo dalla Cei di Camillo Ruini
nei confronti di un «cattolico
adulto» che ha sempre rivendicato l'autonomia delle proprie scelte politiche. Le porte
si riaprono venerdì: il Professore riceverà una laurea honoris causa in Vaticano, all'interno della Pontificia Accademia delle Scienze, l'empireo della cultura cattolica,
dove terrà anche una lectio
magistralis; in serata Prodi è
atteso alla Università Gregoriana, la «fabbrica» dei Papi
L
che è anche l'ateneo dei Gesuiti, l'ordine di papa Francesco
per una conferenza; l'in domani, presso Civiltà Cattolica, sempre sotto l'egida gesuita, l'ex premier discuterà assieme ad Alberto Melloni su
un tema eloquente, «La svolta di Papa Francesco». Un
trittico che, per Prodi, si completerà il5 dicembre, sempre
dentro la Città del Vaticano
con un workshop aperto dal
cardinale Turkson, ministro
vaticano del Welfare e grande
elettore di Francesco.
Una sorta di «riabilitazione» che potrebbe essere stata
preannunciata da un'espressione usata a fine luglio da papa Francesco che, parlando ai
vescovi sudamericani, sconsigliò loro di far politica, incoraggiandoli ad accompagnare i cristiani che, «da adulth>,
devono assumere le loro scelte. Naturalmente quella del
Papa non era una citazione
della frase di Prodi, ma il sofisticato lessico pontificio è
sembrato emancipare dalla
eterodossia quella espressione usata anni prima dal Professore. I quattro eventi programmati nei prossimi giorni
idealmente segnano una «redenzione» per un personaggio che in questi anni ha vissuto con amarezza la progressiva marginalizzazione.
Anche se, a dispetto dell'interdetto, Prodi ha continuato
ad avere una intensa vita nel
mondo cattolico di base italiano (da anni è invitato da
parroci, vescovi e associazioni), ma anche all'estero, come
testimoniano gli inviti alla Settimana sociale dei cattolici tedeschi o le interviste a quotidiani cattolici come la Croix.
A dispetto di questa partecipazione mai interrotta, Prodi
non ha mai digerito l'atteggiamento imposto dal vertice della Cei soprattutto perché ha
vissuto quell'allontanamento
come una drastica cesura rispetto alla propria storia personale. Dopo aver frequentato
in giovinezza Giuseppe Dossetti e Camillo Ruini ( futuro capo
dei vescovi italiani, che nel
1969 celebrò le nozze del giovane Romano con Flavia Franzoni), fin dagli anni Settanta Prodi si è proposto come figura
originale rispetto alla tradizionaIe élite cattolica: non ha mai
fatto parte di alcuna associa-
zione e la sua identità è sempre
stata determinata dal suo stile
di vita, dal suo modo di parlare,
di vestirsi, dalla sua grande famiglia, dal rapporto paritario
con la moglie Flavia. Eppure, in
occasione delle elezioni del
1996 Prodi subì l'improvvisa
freddezza del suo (ex) confessore Camillo Ruini, che vide nel
Professore l'artefice della fine
dell'unità politica dei cattolici.
Anche se la vera svolta si ebbe
col ritorno di Prodi da Bruxelles, nel 2005. In quella occasione la Chiesa italiana gli preferì
una personalità dalla vita privata e famigliare eterodosse
come Berlusconi, imponendo il
veto sul Professore ai giornali
«ufficiali» di area cattolica: da
quando è entrato in politica Prodi non è mai stato intervistato da «Avvenire». Il Professore reagì, andando a votare
nel referendum sulla procreazione assistita e disubbidendo
così alla Cei che aveva fatto
campagna per l'astensione. Il
solco si è via via approfondito e
venerdì 29 inizierà a ricolmarsi
per effetto del primo appuntamento in Vaticano: la lectio magistralis sullo «sviluppo sostenibile» in Africa e la successiva
laurea honoris causa.
GU APPUNTAMENTi
068391
Calloro all'Accademia
delle Scienze, poi la lectio
alla Gregoriana
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LA STAMPA
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Visite Oltretevere
Una lunga
consuetudine
1983
In Vaticano
_
Romano Prodi andò
in visita in Vaticano da
Giovanni Paolo Il un anno
dopo averlo conosciuto in
Sicilia. Allora Prodi era
presidente dell'lri
1997
Dapremier
_
Prodi è primo ministro del governo dell'Ulivo
e visita in veste ufficiale
Giovanni Paolo Il. Altri incontri si ripeteranno negli
anni di governo
IJulthna visita a Benedetto XVI
Romano Prodi ha incontrato molte volte papa Giovanni Paolo Il e Benedetto XVI, quasi
sempre in situazioni ufficiali, da capo del governo o inviato dell'Onu
ANSA
2006
Con Ratzinger
068391
_
È la prima visita di
Prodi a papa Benedetto
XVI, preceduta dalle polemiche sulla frase di Prodi
sui «cattolici adulth> e
l'impegno in politica
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1
DOMANI LEZIONI SOSPESE
Università e Politecnico
aperti anche di notte
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Assemblea alle 11 nell'Università di Bari e al
Politecnico e apertura dalle 20 alla città dei
dipartimenti universitari. Gli atenei baresi si
stanno preparando per l'incontro tra i rettori e
la ministra dell'Istruzione Maria Chiara
Carrozza, in programma per domani
pomeriggio. I ragazzi universitari stanno
organizzando una serie di manifestazioni. Si
terrà anche un corteo di studenti dal
Policlinico. Le lezioni sono sospese.
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Maria Chiara Carrozza
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la Repubblica
Ed. Firenze
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AFirenze iricercatori dell'Europa
quattrocento giovani al Palaffari
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Quotidiano
Per Horizon 2020, programma settennale di scambi emobilità
ERNESTO FERRARA
ULTIMO giro d'orizzonte. Per
parlare del futuro della ricerca,
del futuro d'Europa, di quel che
saremo nel 2020. Per due giorni
Firenze gira intorno al "Last lap
to horizon 2020", la super conferenza sul futuro della ricerca europea che da ieri riunisce 400
giovani impegnati nel programma "Marie Curie" - l'Erasmus
dei ricercatori - al Palaffari di
piazza Adua. Un'occasione per
confrontarsi sullo stato di salute
di uno dei settori più importanti
e nonostante questo più maltrattati dai bilanci degli Stati. Ma
anche un modo per scrutare l'orizzonte appunto, e parlare di
"Horizon 2020", programma
speciale della Ue per sostenere,
in sette anni, ricercaeinnovazioneinEuropaconunbudgettotale da circa 77 miliardi di euro.
Ieri è stata la Toscanaamettereinmostrale sue eccellenze con
la testimonianza di 6 ricercatori:
dallo studio per la cura dei disturbi nefrologici (ne ha parlato
Paola Romagnani dell'UniversitàdiFirenze) al robot chiamato «Da Vinci», in uso all'Università di Pisa per interventi di chirurgia' dicuihaparlato UgoBoggi. L'ateneo pisano ha parlato
anche della collaborazione dei
suoi esperti ai grandi progetti
sulle particelle nucleari (Guido
Tonelli della ricerca avanzata sul
grafene per le nuove frontiere
delle nanotecnologie (Giuseppe
Iannaccone). E mentre ilfitobiologo Stefano Mancuso (Univer-
sità di Firenze) ha raccontato
"l'intelligenza delle piante",
l'antropologo Maurizio Bettini
(Università di Siena) ha fatto
ascoltare "la voce" dei grandi
monumenti classici interpretata
non solo sullamemoria "storica"
ma anche su quella "collettiva"
delle generazioni di visitatori
che li osservano.
Firenze capitale della ricerca
-l'evento è promosso daRegione Toscana e commissione europea - prosegue oggi con un
focus sulla collaborazione fra
mondo accademico e industria
cui segue una sessione su "big
data" e "datamining" oltre ainiziative parallele proposte dal sistema toscano dell'alta formazione. E' atteso anche il ministro
dell'Istruzione Maria Chiara
Carrozza, che parlerà intorno alle 16.30. Ieri è intervenuta la vice presidente della Regione Stella Targetti, augurandosi che in
«questi giorni possano nascere
nuove sinergie e opportunità per
la ricerca toscana ed europea».
«Questi 400 giovani sono il nostro miglior investimento a garanzia di un futuro di sostenibilitàeconomica, sociale, ambientale e di democrazia per l'Europa. Vanno sostenuti, nel loro
percorso professionale, con più
fattÌ», ha detto la responsabile
università e ricerca della Regione. Oggi attese le testimonianze
di ricercatori indiani e portoghesi, che parleranno di ingegneria
biologica e delle telecomunicazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROGRAMMA
Si chiama "Marie Curie" come
la scienziata polacca, Nobel
per la fisica: è una specie di
Erasmus dei ricercatori europei
LE TESTIMONIANZE
Ieri in mostra l'eccellenza della
ricerca toscana, oggi seminari
con 400 giovani di tutta
Europa per parlare di futuro
I ricercatori europei al Palaffari
068391
IL MINISTRO
Oggi al Palazzo degli Affari
atteso anche il ministro
del!' Istruzione e della ricerca
Maria Chiara Carrozza
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Maria Chiara Carrozza
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la Repubblica
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Ed. Napoli
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27-11-2013
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1
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Quotidiano
TI ministro Carrozza incontra domani a Roma i rettori, si mobilitano gi studenti
La rivolta degli universitari
"Atenei del Sud penalizzati"
GLI studenti universitari si mobilitanocontroilministroMaria
Stella Carrozza. Contro la sua
politica universitaria ed i decreti con i quali ha distribuito risorse e personale penalizzando gli
atenei del Sud. Gli universitari
napoletani, in collegamento
con quelli delle altre università
del Mezzogiorno, preannunciano una giornata di protesta, per
domani. Avrebbero voluto far
sentire la loro voce direttamente col ministro, attesain città domani pomeriggio. Mala Carrozza ha dato forfait, preferendo
spostare gli appuntamenti napoletani nella sede del ministero,aRoma.
Il ministro Carrozza aveva
convocato a Napoli tutti i rettori
delle università meridionali,
dopo il fuoco di fila di proteste e
polemiche seguite aldecreto sui
punti organico, ovvero sulla
possibilità di assumere docenti
al posto di quanti vanno in pensione. Un decreto che il dicastero non ha cambiato di una virgola, nonostante le pressanti richieste e gli evidenti squilibrilegati alla sua applicazione. E dopo la voce dei rettori, dei docenti e dei ricercatori, si leva quella
degli studenti. Che accendono
la protesta negli atenei di Puglia,
Campania, Molise e Calabria. E
chiedono la sospensione delle
attività didattiche proprio per la
giornata di domani, in concomitanzaconl'incontrotraministro e rettori.
A Napoli sono sul chi vive gli
studenti della Federico II e del-
l'Orientale. «Gli appelli lanciati
da studenti, ricercatori e personale docente e non - ha spiegato
Alberto Campailla, portavoce
nazionale di Link-Coordinamento Universitario - sono stati
fondamentali per sospendere le
attività didattiche in tantissimi
atenei delMezzogiorno. Il ministro Carrozza dovrà ascoltare le
richieste provenienti da larga
parte della comunità accademi ca nazionale e che verranno rilanciate nelle assemblee di ateneo e nelle iniziative previste
per domani in occasione della
riunioneconirettoridelSudltalia». Gli studenti, e non solo loro,
chiedono che venga inserito
"nella legge di stabilità un correttivo rispetto al decreto sui
punti organico e al disastroso
stato del Fondo di finanziamento ordinario delle università".
"O il governo - aggiungono - si
assumerà la pesantissima responsabilità politica di determi nare la chiusura di tanti atenei
del Sud Italia. Gli studenti continueranno a mobilitarsi ben oltre il 28 novembre e rivendicare
una definitiva inversione di tendenzarispettoallepoliticheuniversitarie di questo governo".
Se nell'università di Bari e nel
Politecnico della città pugliese
si terranno assemblee di mattinae "opennight" seralienotturni, assemblee ci saranno anche
a Foggia - studenti e ricercatori
insieme, nelle sedi dell'università della Calabria e a Napoli, alla Federico II ed all'Orientale.
(b. dI)
IL MINISTRO
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Maria Stella
Carrozza.
Contro la sua
politica
universitaria
dopo rettori e
profsi
mobilitano gli
studenti
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Maria Chiara Carrozza
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mmrn
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27-11-2013
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1
Pensioni italiane «sostenibili» ma ce il rischio povertà
Marco Moussanet
,
I
PARIGL Dal nostro corrispondente
a riforma Fornero di fine
20U è stata importantissi~ Ama per garantire sostenibilità finanziaria al sistema
pensionistico italiano. Ma se
quel provvedimento non viene inserito in un contesto più
generale di trasformazione del
mercato del lavoro c'è il rischio di avere un innalzamento del tasso di 1?overtà delle persone anziane. E questa, in estrema sintesi, la valutazione
dell'Oese sull'Italia nel rapporto presentato ieri sui modelli
previdenziali dei 34 Paesi
membri dell'organizzazione.
«L'elevatissinla spesa pubblica per le pensioni - scrivono gli
esperti dell'Ocse - è principalmente frutto della situazione
che l'Italia ha ereditato. Con la
riforma globale del dicembre
2011 il Paese ha realizzato un
passo importante per garantire
la sostenibilità del sistema. In
particolare l'aumento dell'età
pensionabile permetterà di
conseguire notevoli risparmi».
In numeri, questo vuoI dire
che l'Italia passerà da una spe~.
sa pubblica per le pensioni pari
al 15.3% del Pil (il livello più alto tra i Paesi Ocse e nettamente
superiore alla media del 9.3%)
al 4,7% nel 2050 (con la media
Ocse che salirà all'114%) e al
4.3% nel 2060.
«Ma l'aumento dell'età pensionabile - fa notare Anna
D'Addio, coautrice del rapporto - non è sufficiente a garantire che le persone rimangano
sul mercato del lavoro se esistono meccanismi che consentono ai lavoratori di uscirne in anticipo. Sono quindi essenziali
politiche per promuovere l'o ccupabilità e migliorare la capacità delle persone di avere carriere più lunghe».
Se infatti l'Italia ha varato
una riforma che la colloca in.cima alla classifica quanto ad allungamento dell' età pensionabile, occupa la terzultima posizione (davanti solo a Francia e
Lussemburgo) nella graduatoria dell'età effettiva di cessazione del lavoro: 61,1 anni per
gli uomini e 60,5 per le donne,
rispetto a una media Ocse rispettivamente del 64,2 e del
63,2 per cento. Grazie al mas-
siccio utilizzo di prepensionamenti e uscite incentivate.
Mentre il tasso di partecipazione al mercato del lavoro dei
55-64 anni, pur passato dal
27,7% del 2000 ,al 40,4% del
20l2, rimane nettamente al di
sotto della media Ocse (55,6%).
E nella composizione del reddito degli over 65 i trasferimenti
pubblici (sostanzialmente le
pensioni) rappresentano il
72,5% (rispetto al 58,6% della
media Ocse), con il lavoro al
20,5% (rispetto al 23,9%).
«È indispensabile - spiega
D'Addio - che ci sia un meccanismo di formazione continua, lungo tutta la vita lavorativa, che consenta alle persone
più anziane di poter lavorare
più a lungo. Ma serve anche un
mercato più flessibile, con la
possibilità di continuare a lavorare con orari ridotti o adattabili alle mutate esigenze personali. E magari un sistema retributivo che non sia cosÌ legato
all'anzianità».
Bisogna poi che si rafforzi il
pilastro pensionistico privato,
certo non favorito dal forte drenaggio di risorse rappresentato dal prelievo contributivo: il
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nSole9]{l
Quotidiano
33% della retribuzione lorda (il
livello più alto subito dopo l'Vngheria), rispetto a una media
Ocse del 19,6% (9,2% la quota a
carico dei lavoratori, rispetto a
una media Ocse dell'8,4 %, e
23,8% quella a carico dei datori
di lavoro, rispetto a una media
Ocse dell'u,2 per cento).
«Oltre alla sostenibilità finanziaria - scrive l'Ocse l'adeguatezza dei redditi pensionistici e la lotta contro il rischio di povertà degli anziani
dovranno rimanere temi centrali dell'agenda politica. Perché con il passaggio al contributivo i lavoratori con carriere intermittenti, occupazioni
precarie e mal retribuite saranno più vulnerabili alla povertà
durante la vecchiaia. Tanto
più che l'Italia non ha pensioni
sociali in grado di attenuare
questo rischio».
L'altro tema sul quale l'Ocse
punta i riflettori è quello deiservizi pubblici - in particolare
quelli sanitari e di sostegno alle
persone non autosufficienti che possono contribuire a rafforzare sensibilmente il reddito degli over 65.
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Età effettiva d'uscita dal mondo del lavoro
L'età pensionabile è alta
ma quella di uscita dal lavoro
è più bassa
grazie a scivoli, incentivi
e prepensionamenti
_Uomini
Donne
Media OeSE
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Lavoro e previdenza
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Quotidiano
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Le leve per ridurre i costi
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n~alleimprese.
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12
1
Tagli Irap sulle assunzioni
Giù premi e contributi Inail
La principale condizione a cui
è subordinato lo sconto è che la
nuova assunzione comporti un
incremento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato ri-
Barbara Massara
Mauro Pizzi n
Deduzione della base imponibile Irap per le assunzioni
di nuovi lavoratori e tagli dei
premi e contributi Inail. È una
doppia leva quella utilizzata spetto a quelli con il medesimo
dal maxiemendamento al DI contratto mediamente occupati
stabilità per diminuire indiret- nell'anno precedente.
Poiché la ratio della norma
tamente il cuneo fiscale.
Partendo dall'lrap, il comma (nonché lasua portata innovati80 del testo normativo riscrive va rispetto al passato) è quella
parzialmente l'articolo li del Dl- di favorire i datori di lavoro digs 446/97 introducendo, da un la- sponibili ad assumere, l'increto, una nuova deduzione dal co- mento occupazionale va valutasto del personale dipendente e to al netto delle riduzioni di perabrogando, dall'altro le deduzio- sonale delle società controllate
niormai scadute (commi4-quin- e collegate ex articolo 2359 del
Codice civile. Per le imprese di
quies e 4-sexies).
li nuovo comma 4 quater pre- nuova costituzione, inoltre,
vede, infatti, a partire dal 2014, la non rilevano gli incrementi di
possibilità di dedurre dalla base personale derivanti dall'acquisizione di attività preesistenti.
imponibile Irap un importo masCon specifico riferimento ai
simo annuale di 15mila euro per
soggetti di cui all' articolo 3, letteciascun nuovo lavoratore assunto a tempo indeterminato nei li- ra e) del Dlgs 446/97, tra cui gli
miti del costo complessivo soste- enti pubblici e privati diversi dalnuto nell'anno in cui si è verifica- le società, la norma precisa che la
ta l'assunzione e nei due periodi base occupazionale, cosÌ come i
d'imposta successivi.
nuovi assunti a tempo indeterminato che danno diritto allo sconto, è solo quella impiegata nell' attività di tipo commerciale, senza
che rilevino i trasferimenti di dipendenti dall'attività istituzionale a quella commerciale.
Come detto, la riduzione del
cuneo fiscale a carico delleimprese viene operata, poi, anche attraverso la riduzione dei premi e
contributi !nail. Nelle more, l'Istituto incassa a sua volta il via libera del Governo alla riforma tariffaria, molto attesa dalle imprese.
Il comma 77 delmaxiemendamento precisa che dal 2014, con
decreto del Ministro del lavoro,
di concerto con il Mef e su proposta dell'Inail, premi e contributi assicurativi saranno ridotti
di l miliardo per il 2014, l,l miliardi per il 2015 e 1,2 miliardi dal
2016. I tagli saranno effettuati
«tenendo conto dell'andamento infortunistico aziendale», ossia della cosiddetta "oscillazione automatica". Si tratta di una
procedura tipica della tariffa facilmente applicabile per i premi
assicurativi a carico di industria
e artigianato, ma di più complesso calcolo per i contributi agricoli. Le imprese attive da non oltre un biennio (alle quali non è
applicabile l'oscillazione automatica, il cui periodo di osservazione è triennale) sarà lo stesso
decreto a defrnire le modalità di
applicazione della riduzione.
Vengono esclusi a monte dalle riduzioni, poi, i premi pagati
per determinate categorie di lavoratori: casalinghe, lavoratori
domestici e familiari, soggetti
con contratto accessorio e apprendisti artigiani.
Per venire incontro alle perplessità dell' ente sulle possibili ricadute a livello di bilancio della
riduzione dei premi e contributi
viene, infine, riconosciuto allo
stesso ente da parte del bilancio
dello Stato un trasferimento pari
a 500 milioni per il20J.4, 600 milioni per il 2015 e 700 milioni dal
2016. Dal 2016, l'Inail effettuerà
una verifica di sostenibilità economica, finanziaria e attuariale
dei provvedimenti.
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068391
Deduzione fino a 15mila euro
dalla base imponibile
per tre anni per ogni nuovo
lavoratore con contratto
a tempo indeterminato
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Lavoro e previdenza
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lavoro. Gli ultimi interventi normativi potrebbero far apprezzare uno strumento che risulta ancora poco utilizzato
L'apprendistato cerca il rilancio
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nSole9]{l
Quotidiano
Dell'Aringa: per la «garanzia giovani» utilizzeremo i Centri per l'impiego
Maria Carla De Cesari
ROMA
«La garanzia giovani utilizzerà il parco macchine che
abbiamo a disposizione». Fuori
dalla metafora utilizzata dal sottosegretario al Lavoro, Carlo
Dell'Aringa, i punti di contatto
per i giovani, per dar loro un' opportunità lavorativa o per fare
orientamento, saranno costituiti dai centri per l'impiego, affiancati dagli operatori privati.
«Certo - ha ammesso
Dell'Aringa - in molti casii centri per l'impiego non funzionano, ma noi dobbiamo far circolare le esperienze positive.
Non abbiamo la possibilità di
mettere mano a un riordino
del sistema. Tra l'altro le politiche attive sono di competenza
regionale, ogni autonomia ha
scelto la propria strada e non
possiamo prescindere da questa realtà multiforme. Ci saranno semplicemente i poteri so-
stitutivi là dove non esiste nul- prendistato. Complice la crisi
la». L'obiettivo del Governo, economica, come ha detto Giucon la garanzia giovani, è di liano Cazzala, economista ex
oliare gli strumenti già a dispo- montiano, le aziende non si sbisizione, come gli stage, l'ap- lanciano a stipulare contratti
prendistato per orientare e da- formativi. La nota positiva re una chance dilavoro agli un- sottolineata dall'ex senatore
der 29. Anche con incentivi Pd, Tiziano Treu - è che le norall'autoimprenditorialità.
me sono state semplificate, si è
Dell'Aringa ha tratto le con- riusciti a superare l'ostacolo
clusionial termine dellagiorna- della formazione esterna, con
ta di studi organizzata, a Roma, la contrapposizione tra Stato e
daAdecco su criticità e vantag- Regioni. Ora un ruolo centrale
gi dell'apprendistato. A margi- spetta alle parti sociali.
ne dell'incontro Dell'Aringa ha
Con il decreto Istruzione si è
anticipato che al ministero si inoltre affermata la centralità
stanno riscrivendo, in termini dell'alternanza tra studio (a
molto selettivi, i criteri per la scuola o all'università) e lavoCig in deroga, in attesa che il so- ro. Infme, l'apprendistato è posstegno al reddito sia coperto sibile nello staff leasing senza
dai Fondi di solidarietà, alimen- restrizioni di settore. «Si scontati dai contributi di aziende e tala difficoltà di far comprendelavoratori. Con un nuovo au- re i vantaggi di questo strumenmento al costo del lavoro.
to alle imprese. Tuttavia - haafAl seminario, presenti i diri- fermato Federico Vione, ad di
genti di un centinaio di azien- Adecco -l'assistenza dell'Agende, si è confermato lo scarso zia nella gestione della parte
utilizzo del contratto di ap-
formativa costituisce un valore
aggiunto che può indirizzare la
scelta delle imprese». Nonmancano, d'altra parte, le esperienze positive. Finrneccanica ha
aperto a fme luglio un "bando"
internet per l'assunzione di
1.500 apprendisti, diplomati e
laureati a cui sono arrivati circa
60mila curricuIa. Per Eataly il ricorso all'apprendistato è iniziato quando è stato possibile fare
la formazione in azienda. Infine
Indesit, dove al di là dellariorganizzazione, non si rinuncia alla
ricerca di talenti, da coinvolgere con l'alto apprendistato.
Lacapacitàdisviluppareeattrarre talenti costituisce un fattore di competitività: l'indice
elaborato dallo Human capital
leadership institute di Singapore, in collaborazione con Adecco, vede l'Italia al trentaseiesimo posto su 103 paesi. In vetta
alla classifica: Svizzera, Singapore e Danimarca.
IORIPROO:lZIONERISERVATA
In sintesi
particolarmente efficienti. Si
esistenti in 103 Paesi che
punterà a diffondere le pratiche rappresentano 1'86,3% della
migliori in modo da a~are il
popolazione mondtale. In
livello medio
questa classifica l'Italia si
colloca al trentaseiesimo posto
02.1 L'ATTRATTIVITÀ
complessivo, a fronte del
Non è solo l'utilizzo
7gesimo posto per quanto
dell'apprendistato a costituire riguarda la specifica capacità
un aspetto da migliorare. Il
di attrarre talenti e il 33esimo
nostro Paese non brilla
per la capacità di far crescere
nemmeno per la capacità di
quelli che scelgono tl nostro
attrarre talenti da altre parti del Paese. La classifica è guidata
mondo, in base al Global talent dalla Svizzera, seguita da .
competltiveness index
Singapore, Danimarca, Svezia.
presentato ieri da Adecco e
Lussemburgo, Paesi Bassi,
Insead. L'indice ha preso in
Regno Unito, Finlandia, Stati
considerazione le condizioni
Uniti, Islanda.
068391
01/ LA GARANZIA
La garanzia peri giovani è stata
prevista dal Dl76/2013 e, in
linea con ledisposizioni
dell'Unione europea, deve
individuare te modalità per
favorire un rapigo passaggio
dei giovani dall'ambito della
formazione all'impiego,
affrontando cos'i uno degli
aspetti più critici del mercato
deltavoro italiano. Le azioni
delta cabina di regia. che è già
stata attivata, prevederanno
l'utilizzo degli strumenti già
disponibili, qua li i centri per
l'impiego, anche se non sempre
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Lavoro e previdenza
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Quotidiano
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1
eia in Polonia, delle lavastoviglie di Solaro e del frigo Cairo in Ungheria: il sito veneto
di Susegana perderebbe
650mila pezzi su 725mila.
E.Se.
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Domani
•
sCIopero
in tutti i.siri
europeI
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FIII,I.I
HltnA
l'iIUlm
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068391
Percorso in tre tappe per
la vertenza Electrolux e gli stabilimenti italiani. Nell'incontro di ieri con i sindacati, i vertici del colosso svedese hanno
proposto un percorso con tre
incontri, fino a febbraio, per
svolgere l'investigazione sui
siti e trovare un accordo con i
rappresentanti dei lavoratori
sui circa 180 impiegati in esubero in Italia (mille in Europa)
e sui trasferimenti di alcune
produzioni nell'Est. Il tutto a
bocce ferme (e con i vecchi
contratti di solidarietà operanti). Q!lesto però non ha fermato il sindacato, che ha confermato lo sciopero in tutti gli stabilimenti europei (in Ungheria con modalità diverse) per
domani 28 novembre.
«Non credo che Electrolux abbia la necessità di un'investigazione sui fattori della
produzione - osserva Augustin Breda, dell'Rsu Fiom di
Electtolux Susegana -. Loro
hanno un quadro completo
su costi e margini di tutti gli
stabilimenti. Sono convinto
che il trasferimento delle produzioni nei Paesi low cost sia
stato già deciso».
Secondo fonti sindacali, ieri l'azienda ha ribadito quanto detto al Cae a Berlino due
settimane fa e aggiunto che
nel biennio 201415 si intendùno tagliare 100 milioni di costi, eliminare i marchi non
più redditizi, ridurre stock e
componenti. In Italia gli esuberi sono stati individuati:
125 a Porcia, 8 a Pordenone, 2
a Susegana, 17 a Solaro e 7 a
For li. Più 20 dirigenti.
Secondo quanto riferiscono i sindacati, Electrolux
avrebbe già deciso (senza volerne discutere) il trasferimento delle lavatrici di Porstampa
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Professioni impiegatizie. Nel centro e nel Meridione d'Italia i compensi minori - Cuneo fiscale record
A Sud le paghe più basse d'Europa
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Oggi a Roma la ricerca di Page Personnel con i profili più richiesti
Andreil Milrini
ROMA.
Da una parte il peso della recessione, dall' altro il cuneo fiscale
a livelli record. Un mix micidiale
che rende le paghe del personale
qualificato del Centro Sud tra le
più basse in Europa. Afare il punto
è una ricerca che sarà presentata
oggi a Roma da Page Personnel,
azienda attiva in tutta Europa nella ricerca e selezione di profùi impiegatizi che vanno dal junior fino
al middle management.
Page Personnel ha selezionato le
sette figure professionali al momento più richieste nel Centro Sud: controller (cioè chi verifica ed elabora i
costi aziendali), contabile generale,
amministratore del personale, operatore di sportello, assistente di direzione, customer service (chi si occupa dell'attività di supporto ai clienti
sia pre che post vendita), key accountGdo/Gds (il responsabile della gestione clienti edei target per zo- ,
na e punto vendita nella grande distribuzione). La retribuzione annua lorda è stata poi messa a confronto con i pari-grado di Francia,
Spagna e Regno Unito. TI trend che
si registra è chiaro. TI Centro Sud Italia sta di poco sopra Madrid, ma il
centrano i risparmi delle aziende.
Mentre le qualifiche a contatto con
i clienti tendono a resistere. visto
che le imprese non possono permettersi di perdere quote dimercato». Un operatore di sportello con
pochi mesi di esperienza, per esempio, nel Centro Sud ha una retribuzione (25-27mila euro) quasi allineata a quella di Francia (26-30mila
euro) e Regno Unito (23-30mila euro). Mentre un key account della
grande distribuzione "veterano"
ha uno stipendio allineato con i
suoi colleghi francesi (351nila curo) e non cosÌ lontano dai pari-grado inglesi (40mila euro). «Sicuramente - conclude Contardi - in
questa fase di crisi le aziende del
Centro Sud non stanno aumentando gli stipendi. A ciò si aggiunge il
freno di un cuneo fiscale più alto
della media europea. Ma se il mercato si riprende, la domanda per
queste professioni dovrebbe aumentare, con una conseguente
crescita delle retribuzioni».
APPROFONDIMENTO ONLlNE
Il confronto delle retribuzioni
WW"N.ìlsQle24ol'e.(om/lmpresa-l1"terrìtori
068391
R\$
confronto con Parigi e Londra è impietoso: il reddito è inferiore di
2-Smila euro annui lordi per gli addetti alle prime armi. Ma la forbice
si amplia dopo tre anni di esperienza, arrivando a 5-lOmila euro, con
punte di 20mila euro. «Tuttavia sottolinea Francesca Contardi, amministratore delegato di Page Personnel - il confronto con Madrid
non deve trarre in inganno: in Spagna il cuneo fiscale è più basso che
in Italia. Qy.indi la nostra retribuzione netta è comtmque inferiore».
Basta anali:u.;are qualche caso.
Uncontroller con poca esperienza
(fInoaI8mesi),nelCentro-SudItalia arriva a guadagnare 20-25mila
euro annui lordi, più o meno come
in Spagna (22-25mila euro). Ma in
Francia già saliamo a 25-26mila euro, per arrivare a 25-35mila euro nel
Regno Unito. E il divario si allarga
se prendiamo in considerazione
controller con alle spalle più di tre
anni di attività. Nel Centro Sud saliamo a 30-35 mila euro (30-33miJa
in Spagna), tuttavia ci si allontana
ancora di più da Parigi (35-42mila)
e Londra (39-50mila). «Arestare indietro in questafase - spiega Contardi - sono soprattutto queste professioni di back office, su cui si con-
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Provvedimenti. Criteri più restrittivi e griglia di durate del sussidio
Cig e mobilità in deroga; pronto il decreto
Giorgio Pogliotti
ROMA
non avranno costruito il fondo di
solidarietà ricadranno nel fondo
residuale, ma si prevede di introdurre una clausola di opting out
per consentire l'uscita e l'adesione al fondo di categoria, una volta
costituito.
Il decreto su Cig e mobilìtà in
deroga prevede una griglia di durate del sussidio che cambiano, a
seconda delle diverse situazioni,
ad esempio sarà inferiore se
l'aziendahaesaurito l'utilizzo degli ammortizzatori ordinari, mentre si prevede una durata maggiore per le aziende del Sud chericorrono alla mobilità in deroga. Per
le imprese che utilizzano la sola
cassa in deroga, la durata del sussidio sarà di 12 mesi nel biennio per
le richieste presentate nel 2014, secondo indiscrezioni. Si fissano anche tempi certi tra la richiesta del
sussidio e l'effettivo pagamento
da parte dell'Inps: le Regioni dovranno pronunciarsi entro 30
giorni. Una volta acquisito ilparere della Conferenza Stato-Regioni, oltre che delle commissioni
parlamentari, sentite le parti sociali, il decreto sarà operativo.
Nel frattempo il governo è alla ricerca di altri 330 milioni per assicurare la copertura della cassa in
deroga per l'intero 2013. anche se .
secondo regioni e sindacati si tratta di risorse insufficienti.
[lfHPROCUZlONE.R1SERVATA
068391
Annunciato da mesi, vede la
luce il decreto interministeriale
con i criteri più restrittivi per la
concessione della cassa in deroga. Dopo il semaforo verde ottenuto dal ministero dell'Economia, il testo sarà presentato oggi
dal sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell'Aringa alla commissione
Lavoro della Conferenza delle regioni, coordinata dall'assessore
Gianfranco Simoncini. «L'obiettivo è "omogeneizzare" i criteri a livello nazionale - spiega Dell'Aringa, a margine di un convegno de Il
diario del Lavoro - visto che attualmente tra le regioni ci sono
molte differenze neiÌimiti temporali di concessione del sussidio».
I limiti di durata saranno armonizzati a partire dal 2014, con un
meccanismo,di progressiva riduzione della durata visto che dopo
il 2016, secondo la cosiddetta legge Fornero, la cassa in deroga cesserà di esistere: dal prossimo lO
gennaio, infatti, partiranno i fondi di solidarietà - che peraltro
stentano ancora a decollare - e
prevedono il pagamento di contributi da parte delle aziende non coperte dagli ammortizzatori ordinari che nella fase di crisi hanno
utilizzato la cassa in deroga, attingendo alla fiscalità generale. I sete
tori che alla scadenza di gennaio
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La manovra Le misure"
Così la tassa sulla prima casa
Spunta il reddito minimo
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Sulle pensioni d'oro contributo di solidarietà fino al 18%
Eqliitalia, via gli interessi sulle vecchie cartelle esattoriali
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lioni per eventuali detrazioni e altri 200 milioni di euro sono
arrivati ieri nel maxiemendamento per la deducibilità ai fini
Ires e Irpef dell'Imu sui capannoni industriali che sarà del 30%
solo per il 2013, poi del 20%.
La manovra contiene un primo taglio del cuneo fiscale
concentrato nella fascia di reddito tra i 15 e i 18 mila euro
annui lordi con un beneficio massimo per le buste paga dei
lavoratori pari a 225 euro netti annui. Ascalare, le detrazioni
riguarderanno tutti fino ad arrivare alla soglia di reddito di 32
mila euro annui lordi. Rilevante anche il nuovo sistema per
ridare fiato al sistema creditizio con la Cassa depositi e prestiti
che potrà acquistare crediti delle imprese di ogni dimensione
e con la nascita di due fondi: uno a favore delle PIni e uno per
le famiglie e i lavoratori co.co.pro.
.
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Antonella Baccaro
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ridurre la
per case e imprese. L'incremento, rispetto ai 500 milioni
iniziali, è determinato dai 200 milioni in
più per la deducibilità ai fini Ires dei beni
strumentali delle aziende
destiperii
minacciavano
caso di mancato
rifinanziamento di un settore vitale per
gli interessi del Paese. Si tratta però
di un comparto sostenuto con oltre 5
miliardi di euro dal 2000 ai giorni nostri
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068391
ROMA - Dal reddito minimo garantito, finanziato col
prelievo sulle <<pensioni d'oro», ai 68 milioni per le calamità
naturali provenienti dai finanziamenti ai partiti. Epoi la cancellazione degli interessi sulle vecchie cartelle di Equitalia e i
200 milioni di euro stanziati per rendere deducibile ai fini Ires
l'Irnu sui capannoni industriali.
Sono queste alcune novità contenute nel maxiemendamento alla legge di Stabilità presentato ieri dal governo. Aquesto
punto la manovra, che contiene una riforma della tassazione
sugli immobili con la nascita della Iuc (Imposta unica comunale) e un primo taglio del cuneo fiscale, è completa e pronta a
passare alla Camera, dove già si annunciano nuove modifiche.
Cominciando dalle ultime novità, arriva una forma sperimentale di reddito minimo garantito, destinato alle grandi
aree urbane. Le risorse proverranno da un contributo sulle
<<pensioni d'oro» superiori ai go mila euro cosÌ determinato: il
.6% dalle pensioni 14 volte sopra il minimo (a partire da circa
90 mila euro); il 12% da quelle tra 14e 20 volte il minimo (128
mila euro); il 18% tra 20e 30 volte il minimo (193 mila euro). I
fondi, 40 milioni l'anno, confluiranno dal 2014 al 2016 nel
Fondo per la lotta alla povertà, lo stesso che fmanzia la cartaacquisti.
Nuova anche la norma che taglia i fondi per il finanziamento pubblico ai partiti per aiutare le aree colpite da calamità per
68 milioni di euro. Sul fronte Equitalia il governo ha confermato le previsioni: sulle cartelle pendenti si pagherà tributo
dovuto e sanzioni ma non gli interessi. Esce molto ridimensionata la norma sull'aumento del Fondo di garanzia presso
l'Istituto di credito sportivo: i nuovi fondi andranno agli impianti già esistenti e non per la costruzione di nuovi, né sarà
possibile edificare in aree
non contigue agli stadi.
Dalla legge di Stabilità è
sparita del tutto la sanatoria
Cuneo fiscale ridotto di
sulle spjagge e la delega
225 euro fino a 18 mila regolamentare
per rivedere
euro lordi. Deducibilità
le concessioni demaniali
per i capannoni
marittime. CosÌ come non
cambia la tassazione sulle
sigarette elettroniche: il
prelievo resta al 58,5% anziché scendere al 25%. Bloccato !'incremento dell'aliquota previdenziale per i titolari di partita Iva
iscritti alla gestione separata Inps.
Alla fine del percorso della Stabilità in Senato e prima dell'approdo alla Camera si è chiarito il quadro della nuova tassazione sulla casa Le abitazioni principali non pagheranno
l'Irnu ma parte della Iuc, quella relativa ai servizi (Tasi) con
un'aliquota base dell'l per mille e un tetto, solo per il 2014, del
2,5 per mille. I Comuni hanno ricevuto in dotazione 500 mi-
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2/3
Setonda (lA:
prelievo invariato
Prima·abitalione:
tetto al per mille·
Nel20141e prime
case J)agheranno
(oltre alla Tarl) la
Tasicon
un'aliquota dall'l al
2,5 per mille. Ma se l'aliquota
Imu applicata nel 2013 è
stata più bassa, questa
diventerà il tetto
insuperabile. Possibili
detrazioni dei Comuni. Case
dI lusso, ville e castelli
continueranno a pagare Imu
e ora anche la Tasi e la Tari.
2
1
Le seconde case
continueranno a
pagare l'lmu cui si .
aggiungerà la Tasi
(oltre alla Tari per i
Tagil al cuneo nSII::iiIIllI!!
fino a 32 mila euro
Dalle penSioni d'oro
Il reddito minimo
Le detrazioni sul
lavoro saranno
concentrate nella
fascia di reddito
tra i 15 e i 18 mila
euro annui lordi con un
beneficio massimo per le
buste paga,dei lavoratori
pari a 225 euro netti annui.
A scalare, le detrazioni
riguarderanno tutti fino ad
arrivare alla soglia di
reddito di 32 mila euro
annui lordi.
Unaforma
sperimentale di
reddito minimo
destinato alle
grandi aree
metropolitane: sarà
finanziato con un
contributo di solidarietà
sulle «pensioni d'oro»: 6%
oltre i 90 mila euro, 12%
oltre 128 mila euro e 18%
sopra 193 mila euro. Il
gettito previsto è di 40
milioni nei prossimi tre anni.
3
rifiuti).
La somma delle aliquote di
Imu e Tasi non potrà superare
lo 10,6 per mille, che è
esattamente uguale
all'aliquota massima della
vecchia Imu attualmente in
vigore sulle seconde
abitazioni.
Salta la sanatorla
sulle spiaae
5
lisof. per gli stadi
solo lillà eliSlenti
6
7
lnteressia.·zzerati
riduzione del
finanziamento
pubblico ai partiti
politici a finantiare il Fondo
contro le calamità naturali.
Questo fondo interviene per
contrastare emergenze come
quella che si è appena .
verificata per l'alluvione in
sardegna.
le risorse ammontano a 68
milioni di euro.
Cdp (ompra crediti
Sarà gratis trasferire
'(Onprlllia statale
senili dipaga_nto
.g.'..
dello Stato, la
Cassa Depositi e
Prestiti potrà
.intervenire
acquistando titoli
cartolari22ati delle imprese
di ogni dimensione. Inoltre
nasce il Sistema nazionale
di garanzia con due fondi:
uno a favore delle Pm! e
. uno per i mutui delle
famiglie El dei lavoratori
cO.cO.pro.
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Lavoro e previdenza
8
Dopo le polemiche è
stata modificata la
norma sugli stadi. Si
prevede ,'aumento
. del Fondo di
garanzia presso l'Istituto di
credito sportivo solo per
ammodernamento, sicurezza
e sviluppo degli impianti
sportivi già esistenti e non per
fa costruzione dei nuovi stadi.
Salta la possibilità di edificare
in aree non contigue agli
stadi.
~~'~~~~~Ò
1O
c.00 la garanzia
'.
Saranno le risorse·
. risparmiate dalla
per «rottamare» re
vecchie cartelle
esattoriali di
Equitalia. Si dovrà
invece pagare il 100% della
sanzione e della tassa dovuta.
Per aderire i debitori avranno
tempo fino al30 giugno
2014. La norma, secondo i
relatori, dovrebbe consentire
di sbloccare una parte
significativa dell'attuale
contenzioso tributario.
trasferire a un
altro istituto
. bancario;
servizi di pagamento
connessi al proprio conto
corrente, senza pagare spese
aggiuntive e in due settimane
di tempo, " trasferimento a
costo zero per il risparmiatore.
non riguarda il semplice
rapporto di conto in quanto
tale.
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destinatario,
068391
Saltano la sanatoria
sulle pendenze
delle concessioni
marineela
sdemanializzazione
.delle aree attigue alle
spiagge. L'emendamento che
prevedeva la delega
regolamentare per rivedere le
concessioni demaniali e la
sanatorla sulle pendenze
giudiziarie sui canoni non
sono state recepite nel
maxiemendamento.
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sostegno di inclurca 40 milioni l'anno
Si tratta del monante
destinato al cosiddetto reddito minimo garantito che dovrà sostenere le persone escluse dal ciclo produttivo. " ministro Giovannini
si è battuto per il suo riconoscimento
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La soglia dell'assegno previdi sopra della quale il governo
il contributo di solidarietà per
""'l_!I#'I'r''''nziare il reddito minimo garantito.
Finora questo contributo è stato richiesto ai destinatari di un reddito da quiescenza superiore ai 150 mila euro:
le più volte evocate «pensioni d'oro»
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l'allarme Gese «L'età effettiva del ritiro resta bassa anche dopo la riforma Fornero: 61,1 anni per gli uomini, 60,5 per le donne»
Giovani (e precari) senza welfare, ma èrecord contributi
MILANO - Oggi precari, partite
Iva, parasubordinati con contratti di
collaborazione. Domani a rischio indigenza, se "il metodo contributivo pur definito una bes t practice a livello mondiale per la coerenza con le
aspettative di vita - non prevederà
alcuni aggiustamenti per tenere in
conto l'evoluzion~ (a strappi) del
mondo del lavoro. E l'allarme scattato dall'Ocse, l'organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico, sui giovani italiani. La riforma di
dicembre 2011(messa a punto dall'ex ministro Elsa Fornero, una delle
massime esperte di previdenza in
Italia) è stata «un passo importante
per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema sul lungo termine», stabilizzando all'orizzonte 2050
una spesa che resta comunque tra le
più elevate al mondo, intorno al 15%
del Pil (contro una media Ocse del
7,8%). Ma. il metodo di calcolo dell'assegno previdenziale introdotto
dalla riforma Dini (1995)- «strettamente legato alla quantità di contributi versatÌ»- risulta molto svantaggioso per chi si trova a vivere «carrie-
re intermittenti, lavori precari e ma
retribuiti». Problema che in Italia fa il
paio con la parziale assenza del cosiddetto «secondo pilastro», cioè lo
scarso sviluppo di forme di previdenza complementare (la cui copertura a fine 2010 era ferma al 13,3%
della popolazione). L'esito - mette
nero su bianco l'organizzazione parigina - è iI rischio povertà in vecchiaia
per i giovani di oggi, che a stento
hanno situazioni contrattuali stabili
e sono di fatto impossibilitati a qualunque forma di accantonamento indirizzata a piani pensionistici privati.
A complicare iI quadro è il divario amplificato dalla Grande Crisi - tra
innalzamento dell'età pensionabile
(sancito dalla riforma) e l'effettivo
età di uscita dal mercato del lavoro
che in Italia resta ben inferiore alla
media Ocse (61,1 anni per gli uomini
e 60,5 anni per le donne). Basso anche il tasso di partèeipazione lavorativa della fascia di età tra 55 e 64 anni, che nonostante un aumento di
quasi 13 punti percentuali tra il 2000
di gli ammortizzatori sociali) per
scollinare le difficoltà nella transizione tra età lavorativa e quella di
quiescenza. Eppure la previdenza
italiana resta generosa per tasso di
sostituzione (cioè l'entità dell'assegno pensionistico rispetto all'ultimo
salario percepito) con un 71,2% lordo sia per i redditi bassi che per quelli medi contro una media Ocse di
71 %per i primi e 54,4% per i secondi,
oltre che una delle più onerose in
materia di tasso di contribuzione,
con iI 33% del salario lordo. Un dato
che nel nostro Paese è aumentato a
più riprese in controtendenza rispetto alle altri grandi economie europee. TI presidente dell'lnps Antonio
Mastrapasqua, ha provato però a
spargere acqua sul fuoco rassicurando i giovani: «Chi oggi è precario la
pensione ce l'avrà sicuramente - ha
detto - perché il sistema pensionistico non può essere sostitutivo del
mercato del lavoro, dell'assistenza e
del sostegno al reddito, se i tre sistemi reggono allora non si verificherà
quello che dice l'Ocse>>.
e il 2012 resta fermo al 40,4% e impoCorinna De Cesare
ne adeguati strumenti di welfare (veFabio Savelli
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La doppia
verità
sulla previdenza
di ENRICO MARRO
ulle pensioni !'Italia ha «la
sostenibilitàfinanziaria»,
dice anche l'Ocse, ma il sistema
di calcolo contributivo mette a
rischio le pensioni dei giovani
intrappolati nella precarietà.
Rapporti di lavoro discontinui e
malpagati, se diventano la
regola, fanno maturare, quando
va bene, pensioni dafame. E nel
nuovo sistema non c'è più
l'integrazione al minimo.
Inoltre, chi ha cominciato a
lavorare dopo il 1995, e avrà
tutta la pensione calcolata col
contributivo, potrà accedere al
pensionamento anticipato a 3
condizioni: 20 anni di
versamenti all'Inps, un'età
minima di 63,7 anni (nel 2016,
poi salirà con l'adeguamento
alla speranza di vita) e aver
maturato un trattamento pari
ad almeno 2,8 volte l'assegno
sociale vigente (oggi sarebbero
1.238 euro al mese). Un
traguardo difficilmente
raggiungibile. E quindi per
ottenere la pensione dovrà
lavorare fino all'età di
vecchiaia (3 anni in più di
quella anticipata) ma anche qui
per ottenere la prestazione
dovrà aver maturato almeno
1,5 volte l'assegno sociale (oggi
663 euro), altrimenti il
malcapitato sarà costretto a
lavorare fino a 70 anni e oltre.
Solo allora la pensione gli
verrebbe comunque data, in
base a quanto maturato.
Conclusione: senza buona
occupazione, anche se la spesa
per le pensioni sarà sotto
controllo, esploderà quella per
l'assistenza ai poveri.
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Piazza Meda I soci non dipendenti a sorpresa si alleano con gli ex Amici per conquistare il board. Il ruolo dei sindacati interni
Bprn, missione di Giarda in Banca d'Italia
La sfida con Lonardi. La pattuglia degli «ex» ricandidati. TI nodo govemance
Èpartita ufficialmente la corsa per la guida della Bpm. Nella
notte tra lunedì e martedì sono
state depositate le liste per l'assemblea in programma il 21 dicembre che dovrà nominare il
nuovo consiglio di sorveglianza
Sulla carta Dino Piero Giarda
appare in vantaggio grazie al sostegno compatto dei sindacati
Uilca, Fisac, Fiba, Fabi e della
Assopensionati Bpm. Ma anche
grazie al passo indietro di Lamberto Dini, che ha spianato a
Giarda la strada per Piazza Meda. Se non fosse per la mossa a
sorpresa dei soci non dipendenti guidati da Piero Lonardi, che
hanno deciso di sfidare l'ex ministro con'una lista di 16 nomi
che punta alla maggioranza del
consiglio di sorveglianza
Una sfida inedita, oltre che
inattesa, il cui esito è tutt' altro
che scontato. Lonardi, attuale
consigliere di sorveglianza di
Bpm, conosce bene Piazza Meda
dove ha sponde piuttosto robuste. Che appaiono ancora più
robuste dopo la scelta di «apparentamento» dei soci non dipendenti con gli ex Amici della
Bipiemme, lo storico governo
ombra della banca messo in liquidazione dopo essere finito
nelle maglie di Consob, Bankitalia e Procura. 11 commissario
liquidatore, Flavia Daunia Minutillo, è al numero quattro della lista di Lonardi, preceduta dal
socio di studio Ezio Maria Simonelli, il fiscalista milanese grande conoscitore degli equilibri di
Piazza Meda, che sedeva nel
consiglio di sorveglianza di
Bpm e attualmente guida i sin-
daci della Lega Calcio. In lista
insieme a Minutillo ci sono anche altri consiglieri in carica di
Bl'm come Guido Castoldi e Maria Luisa Mosconi. Anche il candidato Claudio Danielon è un
nome non nuovo in Piazza Meda, di cui è stato consigliere.
Uno dei posti riservato alle
quote rosa è andato invece Maria Lucia Candida, direttore generale dell'Istituto di credito
sportivo che guida la pattuglia
dei «professionisti» della lista
formata dai commercialisti
Emilio Luigi Cherubini, Ezio
Maria Reggiani, Paolo Saltarelli
e Luigi Reale, gli accademici Alberto Banfi e Gabriele Caiati e i
manager Giovanni Massimello
e Giuseppe Manganelli. Capolista è Lonardi seguito da Roberto
Fusilli.
Si è chiamato fuori dalla sfida
Andrea Bonomi, che con la Investindustrial punta ai due posti
riservati ai fondi. Dunque la sfida sarà tra Giarda e Lonardi, che
rischiano però di contare sullo
stesso serbatoio di voti. Oggi
l'ex ministro incontrerà i candidati e domani dovrebbe recarsi
in Banca d'Italia. Di certo i soci
non dipendenti hanno sparigliato la mano puntando a conquistare la sorveglianza, che gli
darebbe gioco facile nella successiva nomina del consiglio di
gestione, che è la vera stanza dei
bottoni. I nomi in lista sono
«pesanti» per il mondo che gravita attorno alla Bpm. Non a caso, ora che sono state scoperte
tutte le carte, dentro Piazza Meda le posizioni sui candidati
sembrano meno nette.
Federico De Rosa
((l
Séimesi in Borsa
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Consiglio
..
La lista che vincerà il21
dicembre prenderà 11
posti su 19 disponibili
Candidato
068391
Piero Giarda, 76 anni
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ALLARME DELL'OCSE, CHE HA ESAMINATO LE RIFORME PREVIDENZIALI DEGLI ULTIMI 20 ANNI
Pensioni, precari a rischio povertà
Chi entra oggi nel mercato del lavoro dovrà aspettarsi una pensione molto più bassa rispetto agli standard
attuali. I periodi di inattività pesano sia sull'importo dell' assegno sia sul momento del ritiro dall'attività
DI ROBERTA CASTELLARIN
L
al lavoro. Come se non bastasse, andare in pensione più tardi
comporta accettare coefficienti
di conversione in rendita meno
generosi.
Certo, la riforma era necessaria
e ha reso il sistema italiano più
sostenibile. Con una spesa previdenziale pari al 15,4% del piI,
rispetto a una media Ocse del
7,8%, l'Italia aveva nel 2009 il
sistema pensionistico più costoso di tutti i Paesi industrializzati.
Con la riforma Monti Fornero
del dicembre 2011, <<l'Italia
ha fatto un passo importante
per garantirne la sostenibilità»,
sottolinea l'Ocse. In base alle
statistiche dell'Organizzazione, la spesa per le pensioni in
Italia è salita dal lO, l % del piI
del 1990 al 15,3% nel 2010 e in
prospettiva al 14,9% nel 2015,
che restano sempre i livelli più
alti dell' Ocse. Nel 2045 la spesa è prevista risalire al 15,9%,
ben oltre la media (11 ,2 %), ma
inferiore a Lussemburgo, Slove-
nia, Austria e Belgio. Peraltro i
contributi previdenziali in Italia
sono al top dell'area, il 33% del
della retribuzione totale lorda,
pari al 9% del piI e al 21,1 % del
totale delle tasse. La media è del
19,6%, il 5,2% del piI e al 15,8%
delle imposte. Mentre i salari italianisono bassi. In media in Italia
nel 2012 un lavoratore percepiva
28.900 euro, 38.100 dollari, contro i 42.700 dollari della media
Ocse, su cui pesano i 94.900
dollari degli svizzeri e i 91 mila
dei norvegesi. La pensione oltre
a essere più magra, è anche più
lontana. Le riforme hanno infatti posticipato l'eta pensionabile,
che «sarà di almeno 67 anni entro il 2050 nella maggior parte
dei Paesi», si legge nel rapporto.
«Altri Paesi legano l'età pensionabile alle aspettative di vita». In
Italia «l'età aumenterà per uomini e donne». Per queste ultime la
riforma ha stabilito che l'età pensionabile sarà come quella degli
uomini, 66 anni, entro il 2018.
Trail2018eil2021 passeràa67
anni. (riproduzione riservata)
068391
a crisi dell'Europa la<;cerà
un'~ara eredità ai giovani. E l'allarme che l'Ocse
ancia nel rapporto Pensions
at a Glance, secondo il quale chi
entra oggi nel mercato del lavoro dovrà aspettarsi una pensione
più bassa rispetto agli standard
attuali, e i precari sono addjrittura a rischio di povertà. E la
conseguenza deIle riforme pensionistiche degli ultimi 20 anni
in buona parte dei Paesi aderenti
all'Organizzazione. «Lavorare
più a lungo può compensare in
parte le riduzioni», si legge nel
rapporto, «ma in generale ogni
anno di contributi produce benefici inferiori rispetto agli anni
precedenti le riforme», sebbene
«la maggior parte dei Paesi abbia protetto dai tagli i redditi più
bassi». L'Italia non fa eccezione.
Chi ha cominciato a versare contributi dopo il 1996 è soggetto a
un sistema contributivo che non
prevede trasferimenti dello Stato a integrazione della pensione.
Questi lavoratori pagheranno a
caro prezzo la recessione in cui si
dibatte l'Italia, perché il montante è rivalutato in base alla crescita
del piI. Ma la maggior preoccupazione è la prccarietà del posto
di lavoro. TI sistema contributivo
lega l'assegno ai contributi versati durante l'intera vita lavorativa
Qualsiasi peliodo di inattività costa. I mancati contributi pesano
sia sull' assegno che sulla data in
cui si potrà lasciare il lavoro. I
giovani precari che arrivano a un
contratto a tempo indeterminato
solo dopo molti anni dovranno
fare i conti con assegni risicati e
una pensione sempre più lontana
Non va meglio ai 4()"50enni che
in questi ultimi anni di crisi hanno
magari dovuto cambiare lavoro,
ma senza un passaggio diretto.
Anche in questi casi i mesi o gli
anni di inattività significano una
pensione più leggera. Peraltro i
buchi nei versamenti allontanano
la data in cui si può dire addio
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Le segreterie Fai-Flai-Uila avviano le consultazioni sul-rinnovo del Ceni operai agricoli
Piattaforma seria e credibile
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Incremento salariale +50/0, rafforzare la bilateralità
iparte la stagione negoziale in agricoltura:
le segreterie nazionali
di Fai-Flai-Vila hanno elaborato unitariamente e
inviato ieri alle strutture territoriali per la consultazione dei
lavoratori, la bozza di piattaforma per il rumovo del Ccnl degli
operai agricoli e florovivaisti, in
scadenza il prossimo 31 dicembre, che interessa circa 1 milione di persone.
Un rinnovo che si colloca in
un momento difficile, caratterizzato dalla crisi economica e
dall'instabilità politica che da
anni gravano sull'Italia, danneggiando il sistema produttivo ma ancor più segnando
tragicamente la vita quotidiana dei lavoratori, su cui pesa
sia l'aumento della pressione
fiscale che lo spettro della disoccupazione.
In questo scenario, l'agricoltura si conferma un comparto
fondamentale, sia in termini
di fatturato che per dimensione occupazionale ma, soprattutto, appare uno dei più.
vitali. L'agroalimentare italiano, infatti, risponde meglio di
altri settori agli effetti della
crisi economica, mostrando
importanti segnali di dinamismo, come il trend di crescita
dell'export del made in Italy e
l'incremento dell'occupazione
giovanile.
In piena consapevolezza d~
aiuti comunitari che potrebbero e dovrebbero avviare tali
percorsi di contrattazione.
Sempre nell'ottica di ampliare le tutele, la piattaforma
chiede di proseguire nel percorso, avviato con il rinnovo
precedente, di rafforzamento
delle casse extra legemlEbat,
attribuendo ai nuovi enti bilaterali territoriali maggiori funzioni a garanzia dei lavoratori,
come, per esempio, un ruolo di
maggiore presenza nell'ambito
delle riassunzioni.
Particolare attenzione è poi
rivolta all'occupazione femminile, particolarmente importante nel settore e, più
in generale, al tema
della conciliazione
dei tempi di vita e di
lavoro, con una serie
di proposte relative a
permessi straordinari, congedi parentali e
tutela della maternità, di cui la Uila si è
fatta fortemente promotrice, attraverso il
lavoro e il confronto
con il Coordinamentodonne.
Nella piattaforma
si richiede infine
l'avvio di un tavolo di confronto in merito alla
struttura còntrattuale. A tal
riguardo, crediamo che qualsiasi riflessione debba partire
dalla consapevolezza di come
l'attuale sistema, pur con tutte
le sue difficoltà, sia riuscito finora a rappresentare la grande
varietà e specificità del paese,
garantendo, soprattutto, pur
in un contesto economico difficile, il rinnovo, tranne poche
eccezioni, di tutti i contratti
provinciali di lavoro.
Ci confortano, in questo
ragionamento, alcuni recenti
dati diffusi dall'Istat: a ottobre 2013, solo il 50,6% degli
occupati dipendenti nel nostro
paese aveva visto rinnovata
la parte economica dei propri
Ccnl di riferimento, mentre
l'attesa media per il rinnovo
di un contratto scaduto è di 30
mesi. Dato ancor più rilevante, è che l'alimentare (+4,4%) e
l'agricolo (+3,7%) sono i settori
che presentano gli incrementi
salariali tendenziali maggiori
(insieme alle telecomunicazioni
+4%). Incrementi che sono frutto, anche e soprattutto, proprio
della capacità di Fai-Flai-Uila
di rinnovare puntualmente i
contratti di lavoro.
Dobbiamo quindi partire da
subito e con impegno per far sì
che si arrivi a un rinnovo celere e soddisfacente che porti
un miglioramento delle condizioni di lavoro e retributive dei
lavoratori e sia un'occasione di
sviluppo per tutto il settore.
Il prossimo appuntamento è
il 19 dicembre a Roma dovè gli
attivi unitari di Fai-Flai-Uila
licenzieranno il testo definitivo
della piattaforma c1a proporre
alle controparti.
068391
R
questo scenario, la piattaforma
di Fai-Flai-Uila si ispira a un
forte senso di responsabilità,
esprimendo la duplice necessità di rinnoc
vare un contratto in
grado di cogliere le
sfide future, come la
nuova Pac e di conciliare le esigenze produttive di un sistema
imprenditoriale costretto a confrontarsi con il difficile contesto economico, con
quelle che riguardano
l'aumento delle tutele
e la salvaguardia del
potere d'acquisto dei
lavoratori.
In quest'ottica si
colloca la richiesta di un aumento salariale del 5% da applicare sui salari provinciali e
di una maggiore diffusione del
salario di produttività, strumento necessario per rispondere al meglio alle esigenze
produttive di territori e imprese, premiando e valorizzando al
contempo il lavoro.
.
In questa direzione si muove
anche la riflessione sul ruolo e
sull'incremento della contrattazione aziendale, ancora marginale a fronte di un numero
non esiguo di aziende di grandi
dimensioni e fortemente strutturate, presenti nel paese; basti
pensare a quelle che percepiscono più di 150 mila euro di
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Cig in deroga, la durata sarà dimezzata
Il DECRETO
ROMA Il decreto interministeriale
sui nuovi criteri per la dg in deroga è pronto. Oggi il sottosegretario
al Lavoro, Carlo Dell' Aringa, lo illustrerà alla Conferenza della Regioni. Come anticipato, in vista dell'entrata a regime della legge Fornero che prevede l'esaurimento di
questo ammortizzatore a fine
20l6, si va verso una stretta che
colpirà soprattutto la durata, che
sarà dimezzata. A fronte di una
prestazione attuale erogata anche
per 12 mesi prorogabili di altri 12, i
nuovi criteri - validi su tutto il territorio nazionale - stabiliscono che
dal 2014 la durata massima sarà
complessivamente di 12 mesi in un
"biennio mobile" (non solare). In
particolare il limite massimo sarà
di 8 mesi per il 2014 e di 6 mesi per
il20l5 e per il20l6.
Alla base della stretta c'è soprattutto la necessità di avere un budget di spesa più o meno certo ed
evitare i continui allarmi per esaurimento fondi. Negli ultimi anni,
complice la crisi, c'è stata una vera
esplosione di costi per questo tipo
di ammortizzatore: 3,8 miliardi
nel biennio 2011-2012 (di cui 2,4 miliardi nel solo 2012); e per il 2013 il
conto, già a circa 2,5 miliardi, presenta ancora un "buco" di 330 milioni di euro (che il governo ancora
cerca). Per il 2014 sono a disposizione circa 1,5 miliardi di euro.
La riforma della cig in deroga va
di pari passo con la costituzione
dei fondi di solidarietà bilaterali
tra imprese e sindacati (con versa-
menti di contributi a carico per 2/3
delle aziende e 1/3 dei lavoratori).
Saranno tali fondi a dover garantire i sussidi a chi non può accedere
alla dg ordinaria o straordinaria, e
non più la fiscalità generale (come
avviene ora con la dg in deroga). I
fondi dovranno andare a regime
entro il 2017 (a fine 2016 la dg in
deroga non esisterà più). Ma il percorso è in forte ritardo. Finora ne
sono nati pochissimi: trasporto
pubblico locale, fondo ferrovieri,
assicurativi. Il 31 dicembre prossimo scade l'ulteriore proroga per le
intese. Le aziende che non avranno il loro fondo di riferimento, dal
primo gennaio 2014 dovranno comunque versare contributi al fondo residuale presso l'Inps.
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Giusy Franzese
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PRONTO il DECRETO
INTERMINISTERIAlE
CON I NUOVI CRITERI
lA PRESTAZIONE SARÀ
EROGATA Al MASSiMO
PER 12 MESI IN DUE ANNI
068391
Una catena di montaggio
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rUnità
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Sindacati in azione: il 14 dicembre nelle piazze d'Italia
MASSIMO FRANCHI
ROMA
La mobilitazione va avanti. Ma il clima è
cambiato: c'è la delusione per le mancate
modifiche al Senato, c'è l'amara constatazione che «il livello di mobilitazione degli
scioperi non è stato sufficiente», c'è l'orgogliosa rivendicazione dell'aver provocato la promessa di Letta di utilizzare tutti i proventi della spending review per la
riduzione del cuneo fiscale.
Alla riunione degli esecutivi unitari di
Cgi!, Cis!, Uilla domanda che riecheggia
di più negli interventi di vari segretari territoriali è la stessa di Lenin nel 1902:
«Che fare?». La risposta in realtà l'aveva
già annunciata in apertura Luigi Angeletti: manifestazioni in ogni regione sabato
14 dicembre precedute da una tre giorni
di mobilitazione per informare «l'altro
mondo» delle proposte del sindacato grazie a «milioni di volantini e manifesti»,
«con cui tappezzeremo il Paese» e a «striscioni negli stadi». Lo slogan dovrebbe essere: «Meno tasse, più lavoro».
Gli esecutivi unitari all'Auditorium di
via Rieti a Roma sono però lo specchio
fedele di un sindacato alle prese con una
decisione difficile: fidarsi o non fidarsi
del governo Letta? Da una parte c'è Raffaele Bonanni che spinge per dare credito al premier. Dall'altro ci sono Susanna
Camusso e Luigi Angeletti, molto meno
convinti e molto più agguerriti nel contrapporsi al governo. Ne viene fuori una
soluzione di compromesso nella quale la
mobilitazione va avanti (ma diventa «non
smobilitiamo»), l'obiettivo si sposta sul
passaggio alla Camera della legge di Sta-
bilità ma già si guarda al futuro, alla Spending review.
Per Cgi!, Cisl e Uil il problema principale è infatti quello di «portare a casa dei
risultati». Quei risultati che per ora non
sono per niente arrivati. La «piattaforma
sindacale» rimane la stessa: serve uno
shock fiscale, servono investimenti per la
crescita, un contratto per i dipendenti
pubblici (e non la mobilità), risolvere il
dramma degli esodati e degli ammortizzatori sociali (cig in deroga e incentivi fiscali per i contratti di solidarietà), ridare
soldi in tasca ai pensionati, appena beffati dall' emendamento prima annunciato e
poi ritirato sull'aumento delle rivalutazioni fino ai 2mila euro lordi.
Tocca a Luigi Angeletti aprire l'assise.
«Siamo intenzionati a non arrenderci, è
necessario proporre iniziative di mobilitazione per rompere l'equilibrio politico
che si sta cristallizzando intorno a questa
legge di stabilità. La nostra intenzione è
parlare a milioni di persone contemporaneamente: lo sciopero è uno strumento
efficace, ma limitato. Per questo abbiamo pensato di fare cose diverse dal tradizionale».
Una posizione in larga parte condivisa
da Susanna Camusso. Che però parte da
una analisi molto più amara. «Il tempo
non è una variabile indipendente, se la
manovra è questa nel 2014 avremo una
catastrofe occupazionale. I lavoratori ormai fanno fatica a vedere l'uscita dalla crisi, una politica di galleggiamento riduce
il ruolo di chi, come il sindacato, vuole
cambiare le cose. Oramai l'Europa è diventata un gigantesco alibi per non cambiare le politiche economiche, il vero ri-
schio è la deflazione e in pochi se ne sono
accorti». Il fulcro però dell'attacco al governo arriva qui: «Di infiniti annunci non
ne possiamo più». Mentre sprona il sindacato: «Non possiamo nasconderci che gli
scioperi non hanno avuto un livello di mobilitazione sufficiente, dobbiamo pensare a rimontare parlando anche all'altra
parte del mondo». Sulla spending review
il rischio che vede Camusso «è che alla
fine si mettano come al solito in contrapposizione i lavoratori, in questo caso i
pubblici, a cui applicare la mobilità, ai privati, che stanno subendo le ristrutturazioni in tutte le grandi aziende di servizi».
A chiudere invece è Raffaele Bonanni.
Il leader Cisl capisce il momento difficile
e decide di non usare giri di parole. «Il
nostro problema non è organizzare lo sfogo dei lavoratori ma un'iniziativa che eviti lo sfascio del Paese». E rivendica i risultati già raggiunti: «Sul taglio della spesa
pubblica è passata la nostra proposta,
quella di Cottarelli sulla Spending review
non è una proposta banale, ma per la prima volta dettagliata. Saremmo ingiusti o
poco accorti se svalutassimo la presa di
posizione del presidente del Consiglio:
perché è arrivata da una nostra precisa
richiesta assieme alle imprese. A Letta
ora chiediamo: trasforma al più presto la
tua promessa in un emendamento del governo alla Camera. Così potremo valutare subito, nei prossimi giorni, se è solo
una promessa o se invece questa volta si
cambia dawero. Per questo ci mobilitiamo, per sfidare il governo a farlo».
I primi a mobilitarsi saranno i pensionati venerdì, mentre sabato tocca al mondo della scuola, entrambi con manifestazioni nazionali a Roma.
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«Con questa manovra nel 2014 sarà
una catastrofe occupazionale»: Cgil Cisl e ViI
non smobilitano 8 Dopo lo sciopero di nuovo
in pressing per chiedere «meno tasse e più lavoro»
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Manifestazioni regionali
e presidi per informare
sulle proposte avanzate
a governo e Parlamento
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IL~MA.TTINO
27-11-2013
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Previdenza, allarme Ocse per i precari: rischiano di finire in povertà
Al top la spesa previdenziale
ma i salari italiani sono solo
un terzo di quelli svizzeri
Luciano Costantini
ROMA. Oggi precari, domani poveri.
Non è una certezza, comunque un rischio altissimo, quello che corrono i
giovani. Ansia legittima che ora viene
certificata anche dall'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel rapporto "Pensions at a Glance". Il focus sull'Italia è
allarmante, sintetizzato in un concetto: «L'adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema per le
generazioni future e i lavoratori con
carriere intermittenti, lavori precari e
mal retribuiti sono più vulnerabili al
rischio di povertà». Insomma, i magri
guadagni, quando ci sono, non saranno sufficienti a garantire una serena
vecchiaia. E questo nonostante l'Italia, nel 2009, detenesse il poco invidiabile record di sistema previdenziale
più costoso di tutti i Paesi Ocse con
una spesa pubblica pari al 15,4% del
reddito nazionale, rispetto a una media del 7,8% dei Paesi membri. Unape-
sante «eredità del passato» - spiega
l'Ocse - che la riforma Fornero stalentamente alleggerendo con l'aumento
dell' età pensionabile: «L'Italia ha fatto
un passo importante per garantire la
sostenibilitàfinanziaria e, in particolare, ha stabilizzato la spesa sul medio
periodo». Anche se - ricordal'Organizzazione -l'età effettiva di addio al lavoro è ancora relativamente bassa: 61,1
anni per gli uomini e 60,5 per le donne.
I salari da noi sono assai contenuti.
Mediamente ne12012 i lavoratori hanno percepito un reddito di 28.900 euro, pari a 31.100 dollari, al di sotto dei
42.700 medi dell'Ocse. Nelle tasche degli svizzeri sono entrati 94.900 dollari,
in quelle dei norvegesi 91.000, in quelle dei tedeschi 59.000, in quelle degli
inglesi 58.300. E se la spesa previdenziale è al top della graduatoria anche i
contributi restano al vertice. Mixdevastante. Nel 2012 proprio i contributi
hanno raggiunto il 33% del totale lordo delle retribuzioni, pari al 9% del Pil
e a121 % delle tasse, mentre la media
Ocse è del 19,6% (il 5,2% del Pil e il
15,8% delle tasse).
Intanto però l'indice del clima di
fiducia dei consumatori aumenta a novembre da 93,3 a 96,5. Lo segnala
l'Istat secondo cui "il miglioramento è
diffuso a tutte le componenti ed è particolarmente marcato per il clima economico generale, con il relativo indice che passa da 76,0 a83,4». L'indicatore relativo alla situazione personale
degli intervistati aumenta, invece, da
98,6 a 101,6. Anche l'indice che misura le previsioni a breve termine, si legge nel comunicato, segna un marcato
progresso, salendo da 82, 1 a 89,1; quello relativo alla situazione corrente passa da 101,0 a 102,2. L'Istat segnala un
miglioramento, in particolare, delle
valutazioni prospettiche sulla situazione del paese (da -70 a -46 il saldo) e sul
mercato del lavoro (con il saldo che
scende da 90 a 79). In miglioramento
sono anche i giudizi sullo stato del bilancio familiare, con il saldo che sale
da -6 a -1. Valutazioni più favorevoli
sono espresse anche sull' opportunità
presente e la possibilità futura del risparmio: i saldi delle variabili passano
rispettivamente da 150 a 152 e da -89 a
-72. Aumenta da 54 a 57 il saldo dei
giudizi sull'evoluzione recente dei
prezzi al consumo, ma quello sull' evoluzione nei prossimi dodici mesi segnaunnetto calo (da26 a 12). Il miglioramento della fiducia, conclude
l'Istat, è diffuso in tutte le ripartizioni
ed è particolarmente marcato nel Centro e nel Mezzogiorno.
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Sale quasi
a sorpresa
l'indice
che misura
la fiducia
Forte la paura
per il lavoro
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068391
In piazza Una manifestazione
di protesta di lavoratori precari
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IL SECOLO XIX
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A BREVE MANI
I ERICHI
27-11-2013
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PREFETTO
STRAGE DEGLI OPERAI,
I SINDACATI: «DNA LEGGE
SALVI LE PENSIONI»
La rabbia di Cgil, Cisl e Uil: «È incredibile che siano sotto inchiesta solo
i lavoratori per presunte truffe e non chi ha causato centinaia di morti»
ndr)>>.
Il messaggio è stato rilanciato da
Cgil, Cis l e DiI dopo la rivelazione, da
parte del Secolo XIX, del primo report
che suddivide l'impatto del tumore
dal 1994 a oggi azienda per azienda (allo studio, realizzato dal coordinamento regionale del registro mesoteliomi,
hanno collaborato i sindacati stessi,
ndr). «È necessaria -ha spiegato Antonio Perziano, Cgil - un'assunzione di
responsabilità a livello centrale, per
mettere la parola fine a questa situazione. Noi rispettiamo l'azione della
magistratura, ma c'è bisogno di interventi immediati, in dettaglio d'una
legge che metta in sicurezza le certificazioni». Poi ha spiegato: «Le revoche
delle pensioni (a seguito delle quali almeno settecento dipendenti, in gran
parte di Ansaldo, hanno dovuto prolungare la permanenza al lavoro) non
sono state effettuate su disposizione
della Procura, ma dall'Inail che è stato
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presentati al prefetto del capoluogo ligure Giovanni Balsamo, e verrà organizzata una manifestazione pubblica
affinché «la vicenda amianto sia rivista nel complesso».
Lunedì era stato il presidente della
Regione Claudio Burlando (Pd), accompagnato dal deputato genovese
del Partito democratico Mario Tullo, a
incontrare il sindaco Marco Doria, per
parlare del dossier sulla strage silenziosa e ragionare su una proposta d'intervento legislativo.
Ilmesotelioma, varicordato,èincurabile, raro prima dei 50 anni e presenta un picco massimo attorno ai 70,
dopo una latenza temporale variabile
fra i 15 e i 45 anni; la sopravvivenza
media è di poco superiore agli otto mesi, e a cinque anni dalla diagnosi si fermaal di sotto del 20 per cento nella fascia compresa trai 45 ei 54 anni,diminuendo in maniera netta con l'aumentare dell'età.
MentreanchelaFiomannunciainiziative "specifiche" sul tema, Antonio
Perziano chiude lapidario: «Le cifre
apprese in questi giorni dimostrano
che nelle industrie genovesi, a causa
dell'amianto, sono morte centinaia di
persone. Noi non pretendiamo che chi
ha smaccatamente truffato venga comunque assolto. Ma sono dure da accettare le revoche di massa e le migliaia di nOlpi iscritti sul registro degli indagati. E incredibile che sia stata fatta
una maxi-inchiesta su presunti abusi
dei lavoratori, ancora tutti da dimostrare, e non sulle centinaia di vittime,
già accertate da medici specializzati».
M.'NO.
destinatario,
068391
ADESSO che i dati sono nero su bianco, ed emerge senza ombra di dubbio
come a Genova e in Liguria l'incidenza
del mesotelioma - malattia tipica dell'esposizione ad amianto - sia quattro
volte superiore alla media nazionale,
ecco in questo momento, sostengono i
sindacati, occorre sanare una volta
per tutte le vertenze ancora aperte.
Perciò le inchieste giudiziarie sulle
presunte truffe nell'ottenimento dei
bonus e i contenziosi pensionistici
«vanno risolti» con l'approvazione «di
provvedimenti come quelli che sono
stati presentati in Parlamento negli
anni scorsi (le sanatorie 2009 e 2011,
condizionato dall'inchiesta». Gli accertamenti giudiziari, nati come costola dell'indagine su una serie di irregolarità nei patronati, èvia via lievitata fino a 1400-1500 persone indagate,
con l'accusa di truffa allo Stato per
aver percepito il bonus amianto (uno
"sconto" sull'età pensionabile) pur
non essendo mai entrati in contatto
con le fibre cancerogene. Molti di loro,
come detto, hanno fatto parte di Ansaldo e hanno già ricevuto l'«avviso di
com;lusione delle indagini preliminari». E quel passaggio in cui il pubblico
ministero formalizza il capo d'imputazione, avvertendo l'indagato che nei
suoi confronti potrebbe scattare una
richiesta di rinvio a giudizio. In realtà
nessuno è ancora finito a processo. E
la gran parte degli inquisiti presenterà, o ha presentato, memorie difensive.
In base agli studi divulgati in questi
giorni, dal 1994 a120l0ci sono stati oltre 2300 casi di mesotelioma in Liguria, di cui 1400 a Genova. «Se 250 situazioniriguardano lavoratori diAnsaldo, Ilva e Stoppani -ha aggiunto Perziano - ne restano 1150 su cui occorre
capire la provenienza, indagando sul
porto e la cantieristica navale». E non
è un mistero che proprio il dettaglio
dell'incidenza in Fincantieri sarà probabilmente oggetto del prossimo approfondimento.
Giglio Landucci (DiI) ha invece sottolineato come «fino al 2020 l'incidenza tumorale continuerà ad aumen tare: oggi si registrano 180 casi all'anno, tra i1l996 e i12000 erano 130».
I rappresentanti delle tre sigle (nella
sede Cgil di via San Giovanni d'Acri a
Cornigliano, scelta come base per l'incontro con la stampa, era presente anche Stefano Milone della Cisl) è stato
annunciato che i dati saranno a breve
non
riproducibile.
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IL SECOLO XIX
Data
Pagina
Foglio
Il mesotelioma in Liguria
27-11-2013
1 6/1 7
2/2
www.ecostampa.it
Quotidiano
I casi diagnosticati dal 1994 (anno di istituzione del registro mesoteliomi) al 2010
Femmine
IDI
776
più 5 casi
diagnosticati
negli anni
immediatamente
precedenti e provati
1
Maschi
3
GRAFICI IL SBCOLOXIX
ILSUMMIT DI",vnJGII<I'i
L'altroieri
il governatore
Burlando aveva
incontrato il sindaco
per un intervento
La notizia dei nuovi dati sulla mortalità riportata sul Secolo XIX di ieri
Ali;;;';;:;~'t;~r;;;giird~ifu";;co
«Troppe vittime in Liguria»
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068391
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~
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
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