Alla ricerca dell`oro blu

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Alla ricerca dell`oro blu
www.morija.org
Marzo 2008 – 165
Alla ricerca
dell’oro blu
3 L’acqua, una chiave
dello sviluppo
5 I pozzi cambiano
la vita
8 C orrete per i più
sfortunati!
Editoriale
Acqua per popolazioni
­dimenticate
Sul pianeta circa 1,4 miliardi di persone sono prive di acqua potabile. Dall’inizio degli anni 70, il mondo ha subito
vari choc petroliferi. Questo secolo potrebbe purtroppo
conoscere conflitti geopolitici e commerciali legati alla gestione dell’acqua, risorsa indispensabile per la vita. L’esplosione incontrollata del consumo di acqua nell’industria,
nell’agricoltura, nel turismo e nelle famiglie dei paesi ricchi
ha provocato l’inquinamento di alcune falde freatiche e a
sprechi che annunciano gravi penurie.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS),
più di 1,6 milioni di persone muoiono ogni anno perché
non hanno accesso ad un’acqua di buona qualità. Con
una popolazione prevista a 8 miliardi di abitanti nel 2025,
­l’accesso all’acqua potabile per tutti rappresenterà una
delle più grandi sfide per l’umanità.
Ora più che mai gli abitanti dei paesi del Sud devono fare
grandi sforzi per trovare acqua e per conservarla. Devono
in qualche modo lottare per captarla nelle profondità
del suolo, poi costruire dighe per accumularla. Grazie alla
costruzione di pozzi essi possono infine evitare le malattie
che provocano la morte di numerosi bambini in tenera età
(4000 muoiono ogni giorno per malattie legate all’acqua).
In zona rurale, le acque contaminate dalla bilarziosi uccidono ogni anno 500 000 persone.
Il nostro scopo per quest’anno consiste nel proseguire la
costruzione dei pozzi in Burkina Faso e nel nostro progetto 63 villaggi in Ciad. Affinché questo oro blu scorra a sufficienza per popolazioni dimenticate, vi chiediamo di offrire
loro i mezzi per approvvigionarsi di acqua salubre!
L’oro blu è una bella espressione per parlare di acqua potabile. La parola «oro», perché l’acqua salubre è una risorsa
rara in alcuni paesi del mondo, in particolare nelle regioni
subsahariane.
L’equipe di Morija
Associazione umanitaria
Scopo
Morija Francia:
En Reutet
1868 Collombey-le-Grand
Assistenza al bisognoso popolo
africano, del Sahel in particolare,
senza distinzione alcuna di razza
o religione.
Jérôme Prékel
La Pierre
74410 St Eustache
CCP 13.875-50 W 029
Banque: Crédit Agricole,
Annecy 96702605676
Tél. 024 472 80 70
Fax 024 472 80 93
[email protected]
CCP 19-10365-8
Associazione senza scopo di lucro
Fondata nel 1979 conformemente agli
Articoli 60 e seg. del Codice Civile
Svizzero
Sede sociale:
Collombey-le-Grand (VS)
Revisore dei conti:
Fiduciaire R. Künzlé SA – Monthey
I 3 pilastri dell’aiuto sono
• l’intervento di emergenza
• il miglioramento delle condizione
di vita
• i progetti di sviluppo
Lo spirito con cui viene offerto il
nostro aiuto trova le sue origini nel
Vangelo.
Mensile
d’informazione
Redazione:
Morija
Grafia e stampa:
Jordi SA, Belp
Prezzo dell’abbonamento:
CHF 25.–/ � 15.–
Abbonamento di sostegno:
CHF 50.–/� 30.–
Qualsiasi contributo
aggiuntivo sarà ben
accetto.
GRAZIE
L’acqua, chiave dello sviluppo
per la cucina, ma anche per l’igiene. Esse
potranno inoltre coltivare un piccolo giardino e vendere le verdure sul
mercato, acquistando con il ricavato le
medicine necessarie e mandando i figli
a scuola.
La costruzione di un pozzo in ciascuno
dei villaggi beneficiari è una soluzione
sicura per la diminuzione delle malattie
più correnti.
Il paese ha vissuto un lungo periodo
di guerra civile di più di 20 anni che ha
distrutto la maggior parte delle infrastrutture e ha impedito la scolarità dei
bambini. Negli anni 60-70, le grandi siccità hanno colpito il settore dell’agricoltura, attività principale della popolazione
del sud. Oggi il Ciad – sempre instabile
politicamente – è tra i paesi più poveri al
mondo.
La popolazione consuma spesso acqua insalubre
L’accesso all’acqua potabile resta un’esigenza reale in Ciad.
Nelle regioni rurali, le donne e i bambini devono andare
ogni giorno a cercare acqua a chilometri di distanza. La
popolazione consuma acqua insalubre dei pozzi tradizionali di rare sorgenti quali fiumi, ruscelli o acqua stagnante.
Uomini e animali ne fanno provvista, le donne lavano
i panni. Il consumo di quest’acqua inquinata mette in
pericolo la loro vita e in particolare quella dei bambini, più
deboli e spesso malnutriti. Essa è portatrice di malattie
come la diarrea, la dissenteria, il colera, la febbre tifoide.
Di fatto l’approvvigionamento di acqua potabile resta
una delle chiavi dello sviluppo. La costruzione di pozzi nel
nostro progetto 63 villaggi (vedi sotto www.morija.org)
vuole dare accesso ad una sorgente d’acqua salubre di
prossimità in ogni villaggio interessato.
Questo progetto relativo all’acqua, all’ambiente e al risanamento contribuisce a ridurre l’incidenza delle malattie
trasmesse dall’acqua e a diminuire il lavoro delle donne e
delle ragazze che avranno non solo acqua in abbondanza
Le catastrofi naturali, come siccità e inondazioni, si succedono. Se le piogge sono insufficienti il miglio diventa subito secco e se sono eccessive marcisce. Inoltre le cavallette
devastano le culture mettendo così in pericolo la sicurezza
alimentare della popolazione.
Di conseguenza i raccolti sono spesso insufficienti per
nutrire le famiglie fino a quelli successivi. Durante il periodo da luglio a settembre i granai sono vuoti. I contadini
devono acquistare i viveri al mercato a prezzi proibitivi,
Numerose famiglie non riescono a procurarsene per mancanza di risorse finanziarie.
Noi lottiamo così per costruire un pozzo in ciascuno dei
63 villaggi che abbiamo selezionato non solo per lottare
contro le malattie relative all’acqua insalubre, ma anche
per stimolare un’agricoltura di prossimità e quindi un’autosufficienza alimentare, persino l’inizio di una produzione
generatrice di reddito.
Morija Svizzera
La costruzione di un pozzo in Ciad costa in
media CHF 7000.–/€ 4350.–.
A CHF 5000.–/€ 3100.– in Burkina Faso.
Il costo dipende dalla profondità del pozzo
e dalla natura del sottosuolo
Un pozzo costruito nel sud
del Ciad
Un pozzo cambia la vita
«Mi chiamo Ngonnassar e abito in un piccolo villaggio
del sud del Ciad. Questa mattina noto che avrà luogo un
evento eccezionale perché il nostro capo del villaggio,
Ngarombbé, ha riunito tutti i notabili sotto un grande albero. Parla del pozzo scavato recentemente da un’equipe
Morija di Koumra.
In effetti tutto è cominciato circa 2 mesi fa. Un giorno è
arrivato un veicolo 4 x 4, quando gli anziani si erano già
riuniti per parlare dei problemi d’acqua nel villaggio. Le
nostre madri si procuravano allora l’acqua ad una fontana
pubblica dotata di pompa a bilanciere. E’ un organismo
che aveva realizzato la perforazione molti anni prima ;
fortunatamente questa pompa era stata installata perché
il nostro vecchio pozzo crollato è inutilizzabile. Mi ricordo
che una volta le donne si sono recate a Bondana (villaggio
situato a 7 km dal nostro) per attingere l’acqua. Esse riempivano un grande recipiente da 15 litri che riportavano a
casa sulla testa. Perché anche la nostra pompa era guasta!
Un riparatore era allora arrivato da Koumra e 8 giorni dopo
la pompa funzionava di nuovo, ma non per molto. Ed è
stato impossibile ripararla al guasto successivo.
Il villaggio aveva veramente bisogno di un pozzo, E gli
uomini che sono venuti quel giorno con il 4 x 4 si sono
messi d’accordo con gli anziani del villaggio per aiutare e
concretizzare questo progetto. Un mese dopo ho assistito all’inizio dei lavori. Un grande camion è arrivato quel
giorno con una squadra di scavatori e un grosso strumento che chiamavano argano con un grande cavo metallico
e una manovella per calare gli ugelli. Per 2 mesi questa
equipe di operarti aiutata da volontari del villaggio ha
scavato, sgrossato con baramine. Hanno fabbricato calce-
struzzo per mantenerlo negli
stampi e fabbricare ugelli. Non
avevamo accesso al cantiere,
ma di nascosto venivo ogni
giorno a vedere questo buco in
cui diventava un po’ più
difficile vedere il fondo. Gli operai sono forti e quando salgono
per riposarsi sono sporchi e
stanchi perché il lavoro è faticoso. Ogni giorno scavano un metro e cementano affinché non
crolli più. Arrivati al fondo hanno calato ugelli filtranti pieni di
fori per il passaggio dell’acqua.
Una volta giunti alla falda, tutto
il villaggio era contento e tutti
sono andati a vedere i riflessi
del cielo nel fondo dell’acqua!
Hanno scavato 2 metri nella
falda affinché l’acqua non si
esaurisca più. Una volta finito
tutto hanno intonacato il bordo
e posto una targa con il nome
di quelli che hanno contribuito con denaro alla realizzazione di questo progetto. Grazie all’aiuto di Morija e di tutti
coloro che hanno lavorato molto, abbiamo l’acqua e tutte
le donne vi attingono ogni giorno per riempire i recipienti.
I notabili sono dunque riuniti per inaugurare questo
pozzo e spiegare agli abitanti come fare la manutenzione.
Spero che questo pozzo ci darà acqua per sempre e che
quest’acqua faciliterà le condizioni di vita e la salute per
tutti.»
Ngonnassar
Un pozzo a Moussangouli
Morija ha anche costruito un pozzo a
Moussangouli, villaggio situato a 14
km da Bessada. «L’acqua che sgorga
da questo pozzo è destinata a tutta
la popolazione di questo villaggio»,
afferma il capo villaggio. «E’un sostegno senza precedenti. Il villaggio
disponeva prima di due pozzi tradiIl capo del villag- zionali che portavano acqua sporca.
gio di Moussan- Coperti da legname, erano privi di
gouli vi ringrazia bordo e ciò ha causato la morte di
due persone venute ad attingere
l’acqua durante la stagione delle piogge. Vorrei a nome
della popolazione e a mio nome personale ringraziare
di cuore Morija e i suoi partner che non ci conoscono e
hanno offerto acqua al nostro villaggio.
Burkina Faso:
un pozzo a Pousguin
Pozzo tradizionale da cui si estrae acqua non adatta al consumo
(qui in Ciad)
Pousguin è un grosso villaggio del dipartimento di Boudri,
nella provincia del Ganzourgou nel Burkina Faso centroorientale. Il villaggio si trova a 120 km dalla capitale Ouagadougou. Morija vi ha costruito un pozzo nel 2006.
Alimata Ouédraogo afferma: «Prima della costruzione del
nostro pozzo da parte di Morija, uomini e donne soffrivano per la mancanza di acqua. Percorrevamo molti chilometri ogni giorno alla ricerca di questo prezioso liquido. E
bevevamo acqua sporca stagnante e dei pozzi tradizionali.
I nostri figli erano sempre malati. Le donne passavano
le giornate attorno a queste sorgenti d’acqua insalubre
e i nostri mariti dovevano scavare continuamente nuovi
pozzi tradizionali ogni anno dopo i raccolti. Quest’acqua
stagnante e dei pozzi tradizionali non è potabile ma non
avevamo scelta. Bisognava bere o morire.
Da quando abbiamo beneficiato dell’aiuto di Morija
attraverso la costruzione di questo pozzo, finanziato dal
comune svizzero di Bottmingen, la nostra sofferenza è
terminata. Esso ha notevolmente migliorato le nostre
condizioni di vita. Ormai è facile andare a cercare acqua
in pochi minuti. Abbiamo tempo per dedicarci alle nostre
occupazioni domestiche ed educare i nostri figli. Oggi
consumiamo acqua potabile che ci difende da numerose malattie. I nostri figli non si ammalano più e nessuno
soffre del verme di Guinea.
I nostri utensili da cucina sono puliti perché utilizziamo
acqua potabile per lavarli, come pure i nostri vestiti, diversamente da quanto accadeva in precedenza. Molte donne
hanno intrapreso attività remunerative grazie al pozzo.
Ora producono dolo, la birra locale la cui preparazione
richiede molta acqua».
Yobo Sana, 58 anno, gli fa eco : «Sono nato in
questo villaggio nel 1950. Prima della costruzione
del nostro pozzo da parte di Morija nel 2006, la
popolazione di questo villaggio soffriva molto
per la mancanza di acqua potabile. Pousguin
disponeva di una pompa, che essendo utilizzata
giorno e notte dalla popolazione si guastava
quasi sempre lasciandoci nella miseria. Alla
fine abbiamo rinunciato ad usarla a causa delle
grosse riparazioni necessarie, per le quali non
disponevamo dei mezzi finanziari. Ogni quartiere era obbligato a scavare pozzi tradizionali.
La popolazione beveva acqua stagnante nella
stagione delle piogge e quella dei pozzi tradizionali nella stagione secca. Una situazione pessima
perché non solo i pozzi tradizionali continuavano
a crollare, ma in quanto non offrivano acqua
potabile. Oggi abbiamo smesso di scavare pozzi
tradizionali e abbiamo acqua potabile in qualità
e in quantità sufficiente per bere e per le altre
esigenze quotidiane.
Il nostro piccolo allevamento di pecore e bovini
va bene perché gli animali non muoiono più di
sete. Il pozzo ci ha avvicinato agli abitanti dei quartieri
vicini che si riforniscono qui: un fatto positivo.»
Issaka Nikiema,
Responsabile del progetto Pozzo
Il pozzo costruito di Morija è molto utile, testimonia Alimata
Giornale di rotta
Cyrill Thummel sui sentieri africani…
M. Cyrill Thummel, ex sindaco del comune di Aesch, in
Svizzera, si è recato in loco per vedere le varie realizzazioni finanziate da Aesch nei progetti Morija. Ha tenuto un
giornale di rotta del suo viaggio che si è svolto dall’8 al 15
novembre scorso in Togo e in Burkina Faso. E’ stato incoraggiato da buon funzionamento della mensa scolastica
di Paalga e dall’aiuto apportato dalla costruzione del loro
pozzo a Tenkodogo. Estratti.
… e sul bordo del pozzo finanziato dal comune di Aesch
Giovedì 8 novembre
Volo Basilea-Lomé, via Parigi. Arrivo 19 h, accolti da
Gédéon Kaboré, delegato Morija, e da sua moglie Alice.
Venerdì 9 novembre
Informato del fatto che il tetto di un centro sanitario, a
Kativou, alla frontiera con il Benin, era difettoso, ho voluto
constatare io stesso i danni sul posto. Dopo circa 30 km di
sentiero dissestato, sfortunatamente un guasto ci ha obbligati a tornare indietro. Continuazione del viaggio verso
Kara, distante 450 km.
Sabato 10 novembre
Viaggio verso Farendé (circa 30 km, nella savana, alla
frontiera con il Benin). Il centro fa buona impressione. Quel
giorno si effettuavano il controllo del peso, le misurazioni
e le vaccinazioni per un centinaio di bambini. I medicinali
sono conservati dietro alle grate e vengono distribuiti da
uno sportello. Una sola persona tiene la chiave. I medicinali sovvenzionati dallo stato sono venduti a prezzo
ridotto. I medicinali offerti da Mepha sono distribuiti gratis
e la gente ne è riconoscente. Il latte in polvere fornito
dalla Svizzera è di grande utilità per le madri che non
hanno abbastanza latte. Proseguimento del viaggio verso
Tenkodogo.
Domenica 11 novembre
Martedì 13 novembre
Issaka, responsabile della costruzione dei pozzi, ci raggiunge e continuiamo il nostro percorso. Cominciamo a
visitare il pozzo che abbiamo offerto nei dintorni (circa
40 km, nella savana). Il pozzo è in buono stato, pulito. La
profondità attuale dell’acqua è di circa 6 m. Il pozzo viene
svuotato e pulito una volta l’anno dopo la stagione secca
(livello dell’acqua più basso e flusso minimo). Grazie al
pozzo le donne che vivono nei dintorni non devono più
camminare per ore tutti i giorni per cercare acqua. A causa
della grande siccità e delle alte temperature, l’acqua non
basta per coltivare le verdure, ma è disponibile in quantità sufficiente per allevare alcuni capi di bestiame. Il latte
nutre solo i vitelli perché gli animali non ne producono abbastanza a causa della scarsa vegetazione. In quell’occasione apprendiamo che 20 - 30 pozzi vengono attualmente costruiti ogni anno. Proseguimento del viaggio verso
Ouagadougou. Percorso giornaliero: circa 250 km.
Accolti al CHK da Albert Zongo, responsabile e lui stesso
kinesiterapeuta. Visita della struttura annessa che Aesch
ha finanziato per i disabili che devono essere ricoverati .
L’edificio è tenuto bene e interamente occupato. La farmacia è gestita da un disabile. Anche qui rigido controllo di
tutti i medicinali. Breve colloquio con Roger Congo. Complimenti per l’esame passato con il massimo dei voti. Ci
ringrazia per avere sostenuto le sue spese di formazione in
Togo. Visita del laboratorio per disabili Tuum Tuumdé. Tutto va bene nella fabbricazione di tralicci e nella stamperia.
La gente è contenta della macchina di Heidelberg.
Per concludere visitiamo il municipio di Kaya.
Lunedì 12 novembre
Mercoledì 14 novembre
Viaggio verso Nobéré, a sud. Visitiamo il CREN, simile a
quello di Ouagadougou.
Sulla via del ritorno ci fermiamo a Gédéon. Come già constatato 6 anni fa,. i responsabili locali di Morija vivono qui
in condizioni relativamente modeste e con un’attrezzatura
ridotta al minimo, tuttavia hanno l’opportunità di vivere
nel quartiere popolare in cui acqua ed elettricità sono
garantite, ma dove non esistono canalizzazioni né strade
asfaltate. Ho lasciato Ouagadougou a mezzanotte e sono
atterrato alle 6 del mattino a Parigi.
Visita del laboratorio di calzoleria di Acozo. Le macchine
sono installate e funzionano bene. Problema: l’alimentazione elettrica è talmente debole che le macchine non
possono essere utilizzate a pieno regime. Il laboratorio forma due apprendisti, fabbrica scarpe su misura e ne ripara.
In cammino verso il CREN di Ouagadougou. Anche qui
grande affluenza il giorno della misurazione del peso e il
Cyrill Thummel
latte proveniente dalla Svizzera (offerto dalla Confederazione) è di grande aiuto. Ho affrontato ancora una volta
il problema dell’infibulazione. Nell’insieme la situazione
sembra migliorare. Ma malgrado il divieto il cammino
La mensa di Paalga funziona bene
da percorrere è ancora
lungo, soprattutto nella savana. Vengono organizzate
riunioni relative all’igiene,
alla nutrizione, al controllo
delle nascite, all’infibulazione per le madri.
Proseguimento del viaggio
verso la scuola di Palgaa.
Visita delle varie classi (80 –
100 alunni per classe). Tutti
sono molto riconoscenti
per la mensa che serve
riso con fagioli e un po’ di
olio o riso in salsa 4 volte
alla settimana. Qualche
bambino che abita vicino
alla scuola porta recipienti
pieni a casa, così i fratelli e
le sorelle minori avranno
anche loro qualcosa da
mangiare per il pranzo di
mezzogiorno.
Stand Morija al festival
hip-hop di Losanna
Dal 25 al 27 gennaio, Morija ha tenuto uno stand alla 7°
edizione del Festival socioculturale di danza hip-hop
di Losanna «Al di là dei pregiudizi», che hanno lo scopo
di sensibilizzare i partecipanti alle azioni della nostra
associazione. Il tema del Festival era l’arcobaleno, che apre
alla diversità culturale, all’attenzione per le differenze e al
rispetto di ognuno. All’origine, l’hip-hop voleva canalizzare la violenza tra bande durante un o scontro («battle»).
Traendo ispirazione dalla strada ma anche dalle varie
tendenze, africane, europee o americane, questa danza
urbana è nata come affermazione delle minoranze di
fronte ad una società dalla quale talvolta venivano esclusi.
Oggi vuole essere un ponte tra le culture e le persone. Gli
organizzatori hanno voluto sottolineare questa apertura,
pur sforzandosi di rompere l’immagine talvolta negativa
dell’ambiente hip-hop diffusa a causa di una minoranza.
Era questo il senso della nostra presenza sul posto: aprire
i giovani al mondo, creare contatti, far prendere coscienza
di certe sfide rilevanti – come le disparità nel mondo e la
necessità di essere solidale con le minoranze spesso discriminate. In quest’ottica si sono svolti vari scambi costruttivi
sul nostro stand, in particolare attorno alla questione della
disabilità, con giovani interessati alle nostre attività.
Anche voi potete tenere uno stand Morija durante eventi
scelti da voi: concerto, manifestazione sportiva o culturale…si accettano tutte le idee nuove!
Mikaël Amsing
Photo: Aude Haenni
Correre per i più sfortunati
20 km di Losanna
sabato 26 aprile 2008
Partecipate ad una delle corse dei prossimi 20 km di
Losanna? Avrete anche l’occasione di incidere sulla vita
di bambini gravemente malati che raccogliamo nei nostri
centri nutrizionali.
Iscrizione e informazioni sul nostro sito
www.morija.org o contattare Alexandra allo
024 472 80 70 o all’indirizzo e-mail
[email protected]
Come? Correndo con i colori di Morija sabato 26 aprile
2008 e facendovi sponsorizzare dalla vostra famiglia, da
amici, vicini, colleghi di lavoro… Parlatene e motivate altri
partecipanti.
Per le traduzioni in tedesco e in italiano sostituire Alexandra con Christine e [email protected] con
[email protected]
La «Campagna 0,7% –
insieme contro la povertà»
è al culmine.
Se non l’avete ancora fatto vi
invitiamo a firmarla sotto
www.ensemblecontrelapauvrete.ch
La petizione sarà depositata a Berna il 27 maggio 2008.