L`emancipazione femminile è nata con l`opera

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L`emancipazione femminile è nata con l`opera
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CULTURA
QUANDO L'ARTE FA LA STORIA
di Stefano Darra
F
ino a tutto il Medioevo le donne erano
sottomesse all’autorità dei “padroni” e dei
mariti, costrette ad una vita confinata dentro
le mura domestiche ed esclusivamente dedite
a funzioni servili. Solo dopo l’anno Mille ci
furono i primi segnali di riconoscimento per la
loro sottile e raffinata sensibilità, riconosciuta
soprattutto all’interno dei luoghi religiosi. In
quel periodo si diffuse gradualmente il movimento della cavalleria, che intendeva ingentilire le abitudini e i comportamenti maschili.
«La forza non doveva sconfiggere la giustizia
né ostacolare il diritto: le donne, i deboli, gli
inermi andavano sempre difesi».
Molte figure femminili dimostrarono la loro
bontà e la loro grandezza nell’abnegazione
con la quale curavano e soccorrevano i moribondi e i derelitti. Attraverso il riconoscimento
di tali doti, si migliorò grandemente quella che
successivamente venne chiamata la “condizione femminile”.
Nel nobilitare ed apprezzare così la figura femminile, all’inizio del XI secolo, poco a poco,
diventarono figure non più dedite solo al lavoro svolto in seno alla famiglia, ma anche capaci di assumere posizioni sempre più avanzate
ed autorevoli nella società civile. Venne così
riscoperta quella cultura greco-latina in cui la
donna sapeva leggere e scrivere, conosceva altre lingue, poteva coltivare il gusto delle arti,
della musica e delle cose belle, poteva scrivere
poesie, suonare e cantare. I più importanti letterati, musicisti e poeti le lodarono in maniera
non equivocabile, consacrando così il riconoscimento maggiore della loro pari dignità.
L’ascesa della donna toccò un traguardo importante durante il Rinascimento. Ferrara, Milano e Mantova furono i più importanti centri
dove vissero alcune tra le più significative
figure femminili, espressione di intelligenza,
eleganza e creatività artistica. La più famosa fu Isabella D’Este, sposata a Francesco II
Gonzaga, marchese di Mantova. Un altrettanto
importante ruolo occupò la Firenze dei Medici, famiglia alla quale appartennero due regine
di Francia e la colta madre di Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Tornabuoni.
Se le prime importanti affermazioni del riconoscimento della donna avvennero nel Rinascimento, nei secoli successivi essa compì
passi avanti sempre più importanti e significativi. Ciò che era comunque ancora escluso
dalla realtà sociale veniva esaltato nell’immaginazione, attraverso le più importanti opere
delle arti figurative, letterarie, poetiche e musicali, in particolare nelle opere teatrali.
Tanti e tanti personaggi femminili furono creati da Shakespeare con “l’utilizzo” di parole
drammatiche e quanti altre figure femminili
sono state celebrate dalle novelle e dai romanzi, da Boccaccio in poi. Tutto ciò che riguar-
L'emancipazione femminile
è nata con l'opera
Carmen, Madame Butterfly, Tosca: i loro amori e i loro tradimenti hanno
permesso al genere femminile di diventare protagoniste della società
dava il teatro parlato venne esaltato dal canto
nelle più importanti e colossali opere del melodramma.
Grandi attrici iniziarono a dedicare la loro persona e la loro voce a personaggi che, di fronte
a pubblici sempre più attenti e preparati, esprimevano i loro pensieri e le loro emozioni. I
libretti che venivano messi in musica non presentavano sempre storie originali, anzi, spesso erano elaborazioni di vicende provenienti
dalla letteratura classica della mitologia grecoromana. La favola di Orfeo ed Euridice servì
come soggetto per i libretti della prima opera
ufficiale della storia della musica: l’Euridice
di Jacopo Peri venne rappresentata a Firenze
nell’anno 1600, in occasione delle nozze di
Maria de Medici con il re di Francia Enrico IV.
L’opera vera e propria nasce però a Firenze
attraverso i dibattiti accademici che avevano
coinvolto i letterati e i musicisti della Camerata fiorentina, i quali si erano prefissati di far
rivivere la tragedia degli antichi greci, stabilendo che le vicende mitologiche sarebbero
state cantate in stile solistico. Fu questa una
scelta inconsapevolmente rivoluzionaria, che
portò alla nascita di quel genere estremamente vario, complesso e appassionante di tutta la
futura musica italiana ed europea – l’opera. La
donna viene posta al centro di questi spettacoli, protagonista delle vicende in essi narrate,
vivendo fin dagli inizi sulle aggregazioni di
diversi linguaggi: la parola scenica, il canto, il
suono, la scenografia e la danza. Monteverdi,
Mozart, Rossini, Verdi, Bizet, Puccini, Massenet, Mussorgskji, R. Strauss ed altri ancora,
hanno regalato le più belle pagine d’opera della storia.
Amate dal pubblico che da sempre le ha elette
quale simbolo dei più appassionati sentimenti, Poppea e Ottavia, Susanna e la Contessa,
Norma e Lucia, Gilda e Violetta, Margherita
e Carmen, Mimì e Musetta, Madama Butterfly
[foto] e Tosca e tante altre protagoniste delle
opere più conosciute, con i loro amori e dolori, tradimenti e speranze, vivono e vivranno
sempre come eterne ed immortali creature nel
Pantheon dell’opera.