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in prova
Il quattordici metri veneto
in navigazione sotto
gennaker. Nonostante
il dislocamento leggero,
l’imbarcazione risulta
sempre confortevole in
ogni andatura. Sicurezza,
velocità e facilità di
conduzione sono stati
gli altri obiettivi ricercati
da Italia Yachts.
CHI È IL NOSTRO TESTER
Maurizio Ferrato, 35 anni, nel novembre 2008 ha lasciato il suo lavoro
di architetto ed è partito per fare il giro del mondo in barca da “barcastoppista”.
In Italia è tornato dopo 13 mesi e 25000 miglia percorse a bordo di tre barche
diverse, da un catamarano di 44 piedi a una “deriva da regata” di 12 metri
passando per un 11,50 metri in acciaio.
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ITALIA 13.98
Il bello di
essere italiano
Solidità, grinta, attenzione maniacale ai
dettagli: ecco un quattordici metri capace
di accontentare chi vuole navigare a lungo
come chi predilige le regate. Tutto nato
in “casa” nostra
M
i trovo in Costa Azzurra per
la prova del nuovo modello
Italia Yacht, il 13.98, un luxury fast cruiser adatto sia a
velisti con velleità agonistiche
che alle famiglie. La genesi di
quest’imbarcazione nasce da
un gruppo di amici, tutti
professionisti nel mondo della nautica, che hanno messo la propria esperienza nel progetto per creare
un’imbarcazione di qualità con un alto grado di confort a bordo, veloce, sicura e allo stesso tempo facile
da portare. Tre gli attori protagonisti: Maurizio Cossutti - progettista che ha disegnato molte barche da regate vincenti, Baruffaldi - storico nome della cantieristica italiana forte di oltre 40 anni di attività, oltre ovviamente a Italia Yachts - rappresentata da Franco Corazza e Marco Schiavuta, che si occupa di tutta la parte manageriale e interloquisce con il progettista e il cantiere tramite il proprio team tecnico (l’ingegnere Matteo Polli per le strutture e l’architetto Emanuele Pil-
di Maurizio Ferrato
lon per gli interni), per seguire tutti gli aspetti e ricercare
le soluzioni migliori in ogni ambito.
Progetto ★★★★★
Il gruppo di lavoro ha ovviamente seguito l’ideazione della barca dalla A alla Z: i dettagli costruttivi sono
così maniacali che vi abbiamo dedicato un approfondimento tra poche pagine. Di ottima qualità il livello delle forniture impiegate. Il sartiame è in tondino discontinuo di Nitronic con tornichetti sotto il
livello del ponte mentre sul paterazzo di poppa è prevista una pompa idraulica di regolazione con indicatore di pressione. Il boma e l’albero 9/10 a due ordini di crocette (comprensivo di canalette per il passaggio
dei cavi elettrici e pulegge per due mani di terzaroli)
sono John Mast realizzati in alluminio anodizzato; il
vang rigido è di tipo telescopico. I pulpiti sono in tubolare di acciaio inox da 25 mm di diametro comprensivi di attacchi per le draglie e supporti per le luci
di via regolamentari; cinque i candelieri previsti per
ogni murata. La timoneria Jefa Steering a dop- >>
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La barca in cifre
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I NUMERI DELL’ITALIA 13.98
Lunghezza fuori tutto .............m 14,40
Lunghezza scafo: ....................m 13,98
Larghezza al b. max: ................m 4,30
Pescaggio: ...............................m 2,50
Dislocamento a vuoto: ..........kg 9.200
Superficie velica: .....................mq 124
Serbatoi acqua:...........................l 480
Serbatoi gasolio:.........................l 240
Motore:.......................................cv 55
Disegnata da: .....Maurizio Cossutti YD
.................................e Italia Yachts DT
Costruita da: ...................Italia Yachts,
Via Maestri del Lavoro 50, 30015
Chioggia (VE), tel. 041 4967891, fax
041 5543923,www.italiayachts.it
PREZZO
Versione base.......... € 349.000
Iva esclusa franco cantiere.
<< pia ruota è a frenelli con colonnine contenenti pignone e catena; le boccole sono auto-allineanti su rulli. Due le
ruote del timone del diametro di 90 cm.
Navigazione ★★★★★
Ho appuntamento di prima mattina con Marco Schiavuta
a St. Raphael presso il Port St. Lucia. La giornata è inizialmente serena con circa 18 nodi di vento e mare poco formato; sia i due serbatoi dell’acqua che quello del gasolio sono
pieni a metà. La barca è equipaggiata con un’elica di prua
Max Power opzionale (€ 10.600 + IVA), un aiuto prezioso
per facilitare gli ormeggi. Usciamo dal marina e transitiamo di fronte ai due isolotti prospicienti, chiamati Le Lion
de Terre e Le Lion de Mer (rispettivamente quello più vicino alla terraferma e quello verso il largo), spinti dal motore Yanmar sail drive da 55 cv di serie; in opzione eventualmente la versione più potente da 75 cv (€ 4.200) e l’elica Gori a tre pale abbattibili con overdrive (€ 2.490). A 2.000
giri/min la velocità si assesta a circa 6,2 nodi mentre quel98 VELA novembre
la massima a 3.200 giri/min è intorno a 8,5 nodi. Dopo aver
testato il propulsore, issiamo le vele: sull’esemplare numero
uno sono imbarcate una randa e un genoa a bassa sovrapposizione in carbonio realizzate dalla One Sails (optional)
con la tecnologia Millennium One Technora: le trame interne vengono saldate ai due strati esterni in Mylar tramite un processo che utilizza calore e pressione, in questo
modo non si utilizzano collanti applicati sulle fibre. Si tratta di vele molto prestazionali, ma anche resistenti nel tempo, per armatori che richiedano prestazioni di alto livello.
Al timone ho modo di verificare l’efficienza della forma di
carena, performante ma allo stesso tempo confortevole, dal
momento che sono stati creati volumi a prua tali da permettere una navigazione agevole senza picchiare sull’onda
come tipico delle barche da regata, nonostante il dislocamento leggero: il quattordici metri si dimostra veloce e maneggevole, facile da portare anche in equipaggio ridotto. Una
notazione particolare meritano, per l’alta efficienza dimostrata, i paranchi per demoltiplicare sia il carrello del >>
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PENSATO DA CHI NAVIGA
1. Primo piano del tamburo
recesso dell’avvolgitore e della
cimetta, rinviata in pozzetto,
per armare il gennaker.
2. A prua si trovano il gavone
dell’ancora e la cala vele. Il
musone è amovibile e
realizzato in acciaio inox. 3. Il
pozzetto con il tavolo centrale
montato sulle due gambe
amovibili. Di pregevole qualità
le cerniere a filo dei numerosi
gavoni. Al centro l’attacco per
la barra di emergenza.
4. Il carrello randa è nascosto
sotto un pannello amovibile
per ispezione.
5. La strumentazione si trova
ai lati del tambuccio,
garantendo un’ottima visibilità
al timoniere.
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Al timone ho modo di verificare l’efficienza
della carena, che sfrutta i volumi a prua
per non picchiare mai sull’onda
<< genoa (posto in un recesso sulla tuga), facilmente regolabile anche con molta pressione, che quello della randa, nascosto
in pozzetto sotto un pannello amovibile per ispezione. La scotta randa utilizza un sistema a T con winch dedicati a portata
di mano del timoniere: quest’ultimo, oltre che in piedi, può decidere se sedersi a poppavia della colonnina oppure con la gamba prodiera davanti ad essa. Ottimo poi l’appoggio della seduta
a barca sbandata. Navigando di bolina, l’imbarcazione raggiunge
circa i 7,5 nodi; poggiando per portare l’andatura al traverso
la velocità si assesta intorno ai 9 nodi: poggio ulteriormente e
al lasco veleggiamo ad oltre 8,5 nodi.
Coperta ★★★★
Il pozzetto, molto spazioso, è dominato dalle due ruote del timone: a dritta si trovano i comandi del motore e dell’elica di
prua oltre al quadro elettrico; a sinistra invece l’elettronica, la
pompa di sentina manuale e la doccetta con acqua calda e fredda (optional a € 490). Tra le due panche è possibile installare
un tavolo in teak a scomparsa totale con due ali ripiegabili (optional a € 1.490). A estrema poppa è collocata una plancetta
apribile ed eventualmente amovibile, con scaletta bagno integrata a scomparsa: la movimentazione della spiaggetta è
manuale (a richiesta anche elettrica) tramite un paranco
e uno strozzatore accessibili dal gavone sotto la ruota di
sinistra, una buona soluzione che contribuisce ulteriormente alla pulizia delle manovre. Tra le due timonerie ecco il gavone che ospita la zattera autogonfiabile: per aprirlo è necessario che la >>
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Pregi
• Scelte tecniche
di pregio
• Facilità di
conduzione
Difetti
• Apertura gavone
zattera solo con
plancetta aperta
• Doccetta pozzetto
come optional
SOLIDITÀ
E SICUREZZA
Coperta e scafo
dell’Italia 13.98
sono incollate
con un adesivo
strutturale
e fazzolettate
internamente:
una scelta
che comporta
un alto dispendio
di tempo,
ma che assicura
un’ottima resa.
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MATERIALI E TECNICHE COSTRUTTIVE
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Il ragno strutturale
sul quale vengono
poi posizionati
i mobili e le paratie.
Una costruzione “maniacale”
a costruzione dell’Italia Yachts 13.98 rivela
in ogni sua fase un’attenzione particolare
ai dettagli. È previsto sul fondo dello scafo un
ragno strutturale (sul quale vengono poi
posizionati mobili e paratie) laminato in pieno
su stampo femmina in resina vinilestere con
rinforzi unidirezionali in carbonio. Su questo
ragno si innesta una sovrastruttura di
irrigidimento ad U (realizzata con i medesimi
materiali) a cui si attaccano le lande: questo
sistema ha permesso di ridurre gli sforzi sullo
scafo e quindi sui due oblò posti a murata in
corrispondenza del quadrato, evitando
fenomeni di delaminazione. Il resto dello
scafo e la coperta sono invece laminati in
sandwich sempre di resina vinilestere con
tessuti bi-assiali uni-direzionali e PVC a
densità differenziata. La laminazione viene
eseguita ad una temperatura controllata
compresa tra i 16°C ed i 25°C. La coperta viene
incollata allo scafo con un adesivo strutturale
e fazzolettata internamente, uno dei sistemi
migliori anche se dispendioso in termini di
tempo e quindi ovviamente costoso. Le
L
paratie sono realizzate in compensato marino
di spessore compreso tra 15 e 25 mm. Un
optional interessante è rappresentato dal
gancio predisposto sul fondo scafo per armare
un eventuale cavo di alaggio (€ 600 + IVA). La
pala del timone è in sandwich, laminata in
vetro/carbonio con anima in PVC su stampo
femmina, con profili ad alta efficienza, mentre
l’asse del timone a sezione circolare biconica
è in anticorodal 6082 anodizzato con tre lame
di sostegno. La maggior parte del peso è
ovviamente nel bulbo a T, scelto per coniugare
l’esperienza della regata con le esigenze della
crociera: la struttura è una gabbia di acciaio
galvanizzato a cui è applicato un siluro in
fusione di piombo e antimonio al 3% per
avere un alto momento raddrizzante. La pinna
è racchiusa in una carenatura di vetroresina
realizzata da stampi a controllo numero per
ottimizzare al massimo le linee d’acqua e
renderle fedeli al disegno progettuale. Oltre al
pescaggio standard di 2,50 metri, è
disponibile anche una chiglia race profonda
2,70 metri (optional a € 2.900 + IVA).
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CHE SPAZI!
1. Il tavolo da carteggio è
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rivolto verso prua: da notare
l’anta apribile su cui può
essere collocato lo schermo del
navigatore cartografico. 2. La
cucina, dotata di doppio frigo e
piani in corian, risulta molto
funzionale. 3. Il quadrato visto
da prua con in primo piano il
pouf scorrevole. 4. La cabina di
prua dispone di una seduta
sulla sinistra e di un bagno
dedicato. 5. Numerosi spazi di
stivaggio caratterizzano
entrambe le cabine di poppa.
6. Il bagno di poppa è fornito
di un doppio accesso.
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LE DOTAZIONI
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Quanti optional sono di serie!
talia Yachts si distingue, rispetto ad
altri cantieri, anche per quanto
riguarda le dotazioni di serie che
rientrano nel prezzo base. Tra quelle
performanti sicuramente possiamo far
rientrare drizze e scotte in Dyneema
DSK 75 mentre tra quelle funzionali
possono essere citati il salpa-ancore ed
il puntale in acciaio inox lucidato
amovibile, i 50 metri di catena con
maglie da 10 mm, l’ancora Delta da 20
kg, le quattro cime d’ormeggio di
I
lunghezza pari a 20 m cadauna ed i sei
parabordi. Pregevoli i sei winch Antal
self tailing a due velocità installati in
coperta: due 52.2 XTR primari per le
scotte del genoa e del gennaker, due
48.2 XTR secondari per la scotta randa e
due 44.2 XTR sulla tuga per le drizze.
Nel testo principale e nel box dedicato
sono già stati evidenziati il sartiame in
tondino con paterazzo a controllo
idraulico ed il bulbo realizzato in
piombo (invece della consueta ghisa).
<< plancetta sia in posizione aperta. Le panche ed il fondo del
pozzetto sono rivestiti di serie in teak da 10 mm di spessore.
L’accesso al quadrato avviene tramite un tambuccio scorrevole e una doppia chiusura verticale a ghigliottina, entrambi realizzati in Plexiglass; ai lati si trovano i display degli strumenti di navigazione opzionali B&G, in posizione molto visibile
per essere consultati dal timoniere. A ridosso dell’entrata, protetta da uno sprayhood (accessorio a € 2.950), si trova un pratico spazio per riporre le code delle drizze sul fondo del pozzetto. Sulla tuga fanno bella mostra i passauomo a filo caratterizzati da una linea estetica minimale senza appigli, ma con
apertura dall’esterno tramite la maniglia del winch. Il passaggio sui passavanti (rivestiti in teak come optional a € 15.600)
è molto agevole grazie alla disposizione delle sartie verticali a
murata e di quelle diagonali interne sul bordo della tuga. A estrema prua si trovano la cala vele, la cala catena, il tamburo recesso dell’avvolgitore ed il musone dell’ancora sul quale è possibile armare, tramite una cimetta rinviata in pozzetto, un gennaker. L’imbarcazione è dotata di sei bitte fisse in acciaio: a richiesta (€ 3.000) quelle a scomparsa.
Interni ★★★★★
I Concorrenti
Nella progettazione degli interni, Italia Yachts ha posto una particolare attenzione alla definizione di numerosi spazi di stivaggio,
di cui spesso si lamenta la mancanza su altre barche da crociera.
Modello
Per quanto riguarda gli interni, oltre agli
arredi in teak con venatura orizzontale e
le cornici delle porte in legno lamellare
curvato, è previsto un boiler da trenta
litri completo di riscaldamento acqua da
circuito motore ed un doppio frigorifero:
uno a pozzetto da 100 litri posto a
murata ed uno ad anta da 130 litri a
sinistra del lavandino. Tutti i passauomo sono dotati di oscuranti e
zanzariere Ocean Air mentre gli oblò
sono provvisti di tendine a pacchetto.
La qualità si ritrova anche negli arredi, realizzati interamente in teak: le ante dei mobiletti che corrono lungo tutta la lunghezza della barca sono inoltre spazzolate e verniciate di colore bianco. In quadrato a sinistra, appena oltre il bagno, si trova il tavolo da carteggio rivolto verso prua con a murata il quadro elettrico: funzionale l’anta apribile su cui può essere collocato lo schermo del navigatore cartografico. Verso prua un
divano di 150 cm di lunghezza. A dritta invece la cucina a L
con piani in corian, dotati di un utile bordo di ritenuta, e rubinetteria di design: di fronte un divano a U corredato da un
pouf scorrevole che offre due sedute supplementari. L’allestimento interno prevede tre cabine matrimoniali; quella armatoriale si trova a prua, dotata di una seduta sulla sinistra e di
un bagno dedicato (elettrico a richiesta € 1.250) sulla dritta con
doccia separata. Particolare interessante, in fase progettuale si
è cercato di ridurre quanto più possibile il numero delle prese a mare presenti nello scafo per evitare eventuali pericolosi
inneschi: nei bagni per esempio lo scarico del lavandino scarica in quello della doccia. Due le cabine ospiti a poppa, con
quella di sinistra comunicante direttamente con il secondo bagno accessibile anche dal quadrato; tra le cabine è stato ricavato uno spazio impianti che ospita il boiler dell’acqua calda
ed eventualmente un generatore opzionale. Un’ultima chicca
tra gli accessori è rappresentata dall’impianto elettrico digitaL
le can-bus (€ 2.500).
Italia 13.98
Grand Soleil 47
XC 45
Solaris One 44
CANTIERE
Italia Yachts
Cantiere del Pardo
X-Yachts
Serigi
PROGETTISTA
Cossutti
Botin & Partners
Jeppesen
Javier Soto Acebal
LUNGHEZZA FT (m)
14,40
14,62
13,86
13,60
LARGHEZZA (m)
4,30
4,25
4,32
4,18
PESCAGGIO (m)
2,50
2,60 (2,20)
2,20 (1,80)
1,90-2,20-2,40-2,60
DISLOC (t)
9,2
11,50
13,22
9,80
SUP VELICA. (mq)
124
119
112
118
SITO INTERNET
www.italiayachts.it
www.grandsoleil.net
www.x-yachts.com
www.solarisyachts.com
CHE SFIDA!
Per sfidare
l’Italia 13.98
abbiamo scelto
questo mese tre
modelli di
lunghezze diverse
tra loro, ma
accomunati
storicamente
tutti
dall’attenzione
alla qualità
costruttiva.
★ SCARSO ★★ SUFFICIENTE ★★★ DISCRETO ★★★★ BUONO ★★★★★ OTTIMO
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