ARLECCHINO VAGABONDO ALLA RICERCA DELLA LUNA TONDA
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ARLECCHINO VAGABONDO ALLA RICERCA DELLA LUNA TONDA
COMPAGNIA Franceschini performingarts ARLECCHINO VAGABONDO ALLA RICERCA DELLA LUNA TONDA Di e con: Gianni Franceschini Burattini di Marisa Dolci e Gianni Volpe Arlecchino, maschera, servo, buffone, saltimbanco, furbo e sciocco, povero ed affamato è il simbolo che viene preso a pretesto per rappresentare tutti coloro che sono in perenne difficoltà davanti alle vicende della vita e che cercano con la propria “arte” di superare questi eterni ostacoli. Arlecchino è l’immagine di tutti i diseredati , senza lavoro, senza casa, senza affetti consolidati…senza valori ed obiettivi se non quelli più semplici ed immediati. Quando però si impegna a compiere un’impresa, anche se non la comprende, continua nel suo testardo e sincero tentativo di portarla a termine. La promessa che fa ad un amico nobile di cercare la “luna tonda” diviene la sua missione, diviene la metafora della ricerca di qualcosa di sconosciuto che può essere in nulla e in tutto, fino a presagire che questo mistero sarà anch’esso una cosa semplice e alla portata di tutti. Dunque è il viaggio, la ricerca che diviene importante, non il risultato finale. E’ la nostra vita che assume valore se la viviamo intensamente con un obiettivo che si sposta sempre più avanti, sempre più in alto…quasi all’infinito. La trama: Arlecchino va in guerra per guadagnarsi da vivere, scoperti gli orrori della guerra scappa via, purtroppo sul campo di battaglia viene ferito a morte un suo caro amico Capitan Spaventa, in punto di morte il Capitano chiede ad Arlecchino una promessa, cercherà la Luna Tonda, Arlecchino promette solennemente e incomincia la ricerca. E’ affamato. Arriva nel “bosco delle meraviglie” dove incontra la Fata Morgana e la Fata delle acque, entrambe promettono di svelare a Arlecchino cos’è la Luna Tonda: il potere sugli esseri del bosco o l’ammirazione di se stessi, Arlecchino comprende che non può essere e continua il viaggio. Diventato cavaliere di ventura con mantello, cavallo e spada arriva in una grande città, dove assiste alla violenza perpetrata da bruti nei confronti di una giovane, infuriato salva la ragazza e crede di aver trovato la Luna nella gioia e nella festa, ma anche la festa termina, dunque riprende il cammino. Vede una bella donna affacciarsi al balcone e si innamora…ecco la Luna, l’amore, ma anche quello svanisce. La bella è una contessa prigioniera di un vecchio, disincantato Arlecchino affronta con un suo tipico trucco il vecchio potente e libera la bella contessa. Felice, crede di aver trovato la Luna, la libertà. Ma non è così, perché viene arrestato, giudicato e condannato a morte per tutto quello che ha fatto. Incontrando la morte Arlecchino comprende che la Luna Tonda è qualcosa di grande valore, forse il bene, la luce. Gettato dal campanile più alto della città viene salvato da un angelo che gli confida che la Luna Tonda esiste e sta proprio nel cercarla continuamente che prende sostanza. Arlecchino continua il suo viaggio fino a comprendere il significato del vivere anche le piccole cose con grande intensità, questa è la Luna Tonda, sempre presente, sempre irraggiungibile. I linguaggi usati sono l’uso dei burattini della tradizione folklorica in maniera non convenzionale, ma consona al teatro contemporaneo. L’attore quindi si misura con la dinamicità dei burattini diventando lui stesso commediante. L’uso della maschera e di parti della commedia dell’arte colorano la narrazione in un ottica di teatro vivo, umano, allo stesso temo vero e fantastico che cerca di coniugare la cultura popolare con la ricerca antropologica e la contemporaneità. Età consigliata: 5-10 anni e famiglie La Piccionaia / Centro di Produzione Teatrale Stradella Piancoli, 6 – 36100 Vicenza tel. 0444 541819 fax 0444 327562 e-mail: [email protected] www.piccionaia.it