Vanzetti l`era genomica delle generazioni italiane

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Vanzetti l`era genomica delle generazioni italiane
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE
Vanzetti
l’era genomica
delle generazioni italiane
di Marie Vida
Vanzetti Holstein a Candiolo, Torino, da
dove escono Upstairs e Drake Ninnaoh
e, prima ancora, Cleitus Pagella e i tori
Manfred Flagello e Valentein Raul.
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ieci anni possono apparire pochi, in termini
assoluti, ma se consideriamo questo lasso
di tempo in relazione ad un allevamento e
pensiamo da quanti parti, vitelli, vacche, tori,
novità tecnologiche, persone ed eventi sono stati
accompagnati, allora, dieci anni sembrano quasi
un’era. A Marco Vanzetti abbiamo chiesto di fare il
punto per Bianconero su quello che è successo nel
loro allevamento, dalla nostra intervista, nel 2004:
“Io e mio fratello Davide abbiamo affiancato a tempo
pieno nostro padre Carlo, con mia sorella Serena che
sta finendo l’università e ci supporta costantemente
in azienda. Io, dopo 3 anni in Semenzoo, attualmente
sono consigliere ANAFI e vicepresidente dell’Associazione Piemontesi Associati, in azienda sono addetto
a parte della burocrazia e alla gestione vacche con
Davide, che pratica la maggior parte delle f.a., prepara gli animali e segue le fiere. Per quel che riguarda
le innovazioni aziendali, nel 2008 in cooperativa con
altri cinque allevatori è stato costruito un primo impianto di biogas da un megawatt, che è raddoppiato
nel 2010.
Nello stesso anno abbiamo iniziato a mungere la
maggior parte delle vacche con 2 robot di mungitura.
bianconero gennaio-febbraio 2015
Le foto del 2002 sopra e del 2012 in alto mostrano le variazioni
avvenute nell’azienda Vanzetti. Sono stati costruiti nuovi depositi
per i foraggi, una struttura su lettiera inclinata per le asciutte e
due impianti di biogas di proprietà della Cooperativa Speranza
che producono energia da reflui e biomasse particolari, come la
polvere di essiccazione del mais, tutoli e frutta non commerciabile.
Con il calore prodotto, gli impianti forniscono teleriscaldamento al
vicino ospedale IRCC (Istituto di Ricerca Contro il Cancro). Nella foto
del 2012 mancano la sala parto da 14 posti inaugurata nel 2013 e
l’ampliamento del deposito foraggi costruito nel 2014
In alto a sinistra La famiglia Vanzetti con Vanzetti Goldwyn Olympique
E90, tenuta da Serena, presidente del Dairy Club di Torino. Seguono
Paola, Carlo, Mirella e, accosciati, Marco e Davide. Carlo si occupa di
tutta la gestione agronomica dei terreni e dei vitelli, in collaborazione
con Mirella; è presidente della Cooperativa San Francesco che
commercializza bovini da carne Piemontesi e vacche fine carriera.
Mirella, insieme ad altri, è addetta alla vendita carne nello spaccio,
aperto al pubblico da 40 anni, di proprietà della Cooperativa
Speranza, cui l’azienda è associata; la cooperativa gestisce anche gli
impianti di biogas e il macello maschi
VANZETTI CLEITUS PAGELLA EX 90 GMD
VANZETTI DRAKE NINNAOH EX 94
VANZETTI PAGEWIRE PALLA B+ 84
VANZETTI OUR RED MB 88
VANZETTI RAMOS MOSSA MB 85
VANZETTI MAN-OMAN ROMANCE MB 88
Le strutture delle stalle sono state
gradualmente ingrandite per ospitare i nostri 550 animali e abbiamo
installato un’allattatrice automatica
per vitelli. Nella selezione il cambiamento più radicale è arrivato dalla
genomica, che ha modificato non
poco la nostra attività di allevatori,
nei modi e nei tempi.”
Percorso di selezione più ampio e
con maggiori opportunità grazie
alla genomica?
“È certamente un mezzo che serve a
fare le cose meglio, ma non la considero una bibbia; intendo dire che mi
attengo ai dati genomici, ma se un
animale mi piace, nonostante dati
genomici medi, non lo scarto, pre-
ferisco continuare a migliorarlo con
tori buoni. Penso che la genomica
venga fatta per prevedere il futuro,
ma conosce solo il passato, perché
tutte le informazioni sono estratte
da quello che si è verificato nella
norma, sui grandi numeri, e temo
si corra il rischio di concentrare la
selezione su un solo tipo di animagennaio-febbraio 2015 bianconero
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La vitellaia con allattatrice
dove i vitelli sono messi in
gruppi di contemporanei a 1015 giorni di età e svezzati
a 63 giorni
le e un solo modo di fare le cose.
La genomica stima un effetto, ma
ignora se, per esempio, l’animale
produce latte con le proteine alte,
perché è in grado di mangiare di
più o di trasformare meglio: sono gli
argomenti del futuro, sarà bene rilevare non solo più dati, ma cercare
di capire la funzione ed interpretare
il perché della diversa risposta individuale. Per continuare a progredire
bisogna ampliare il discorso ad altri
ambiti - si parla della ricerca delle
correlazioni genetiche con le analisi
di parametri funzionali tipo chetosi
o progesterone, come indicatori di
longevità e fertilità,- ma attualmente, non vi è dubbio che la genomica
offra nuove opportunità alla nostra
selezione.”
Una selezione che vede 210 vacche
indicizzate con PFT medio 959,
Rank 98 (dati parziali 2014), per
una produzione di 11.004 kg di
latte nel 2013 e una settantina
di animali genotipizzati in Italia.
Che percentuale di animali avete
testato?
“Siamo quasi al 50% sui giovani animali. Abbiamo testato anche una
settantina di capi sulla base americana, altri sono stati testati in Germania, in particolare le vacche Holstein
rosse, una decina di capi. Per alcuni
animali abbiamo dovuto ripetere
le analisi sulle tre basi e purtroppo
questo ha comportato dover sostenere tre volte lo stesso costo. Anche
se talvolta le analisi sono state pagate dai centri, preferirei che questi
fondi venissero piuttosto impiegati
in altro modo, utile verso gli allevatori e la zootecnia”.
In base alle analisi che cosa avete
dedotto sui vostri animali?
“All’inizio abbiamo fatto testare subito una quindicina di animali dalle
nostre famiglie più competitive e
fuori linea. La più alta è stata una Fibrax su Ramos, Vanzetti Fibrax Quira
MB86, che viene da una buona famiglia di vacche da stalla Rank 99, ma
che non aveva mai venduto niente
e nemmeno creato interesse, sino
ad allora. Dopo aver visto questi risultati, abbiamo testato sua sorella,
Vanzetti Mom Romance MB88, che è
uscita tra le prime 10 per Net Merit
in Europa e che rappresenta il nostro
animale più interessante di oggi. È la
madre di Vanzetti Mogul Upstairs, il
toro di Inseme che ha 3295 gPFT e
2540 GTPI; l’altro suo fratello, Vanzetti Mogul Reliable, da Tauromax ha
2559 GTPI, per adesso non ha ancora gPFT. Romance è stata trapiantata
più volte con Mogul, Suran, Kanu P
(polled, senza corna), Mack, Teacher
e ha da poco partorito di terzo parto
una vitella con Mardi Gras su cui
praticheremo ET con seme sessato
per avere femmine per noi. Le prime
figlie di Romance sono Vanzetti Ugaga e Vanzetti Urania, tra le più alte
della stalla e di cui abbiamo venduto
diversi embrioni in Germania.”
Com’è il mercato di vendita degli
embrioni?
“Quelli che sono andati in Germania
erano trapianti su richiesta. Oggi
diventa complicato avere embrioni
da vendere, perché diventano subito “vecchi”: prima di immetterli
sul mercato passano 2/3 mesi e,
nella genomica, sono tanti. Non c’è
in Italia un mercato di investitori,
un circuito di aste e compravendite
tale da sostenere questo mercato.
Per l’allevatore è una soddisfazione
vedere il proprio prefisso aziendale
in una classifica sia di tori che di
vacche, ma sono convinto che il primo obiettivo nell’uso dell’ET debba
essere il miglioramento dei propri
animali, ossia fare in modo che quelli che entrano oggi in stalla valgano
e rendano più della generazione
precedente.”
Avete introdotto famiglie di
importazione?
“Ogni anno, tendenzialmente, cerchiamo di acquisire una nuova famiglia, che sia interessante o particolare o unica, senza esagerare. Davide
ha lavorato in Canada per la Rocky
Mountain Holstein, un’azienda di
selzione, e ha scelto di farsi pagare
con embrioni dalla famiglia di Outside Dabble EX93, la madre del toro
Domain, una linea abbastanza in voga, con pochissimi animali in Europa.
Dagli embrioni è nata Vanzetti Epic
Unty che ha, alle spalle, Man-Oman
e Goldwyn. È sufficientemente alta,
l’abbiamo testata negli USA e in Germania. Abbiamo accordi con i centri,
e il suo primo torello con Mardi Gras
è stato prelevato da Inseme, poi abbiamo sei gravidanze con Rap Town
RC ed è gravida di Troy, un suo fratello pieno è andato in Germania.”
Ci sono discendenti della vostra
storica vacca Cleitus Pagella E90?
“Rimane tutt’oggi la famiglia dominante in allevamento per percentuale proteine e qualità della mammella. In questo momento, dal punto di
vista genomico, le migliori vacche
risalgono alla Vanzetti Pagewire Palla
B+84, madre di Vanzetti Doorman
Valkirya e di Vanzetti Altaiota Strofa
+ 2100 GTPI. Un’altra della famiglia
è Vanzetti Waigoo Bella B+84, che
risale alla Pagella tramite Goldwyn,
Comestar Lee e Skychief. Sua figlia,
Vanzetti Mincio Ubella, che ha +4
a gICM, è opzionata da Inseme con
Upstairs e ha una promettente sorella con WildBeast. Dal ramo che fa
capo a Fatal Xagella MB89 GM ci sono poi altri capi interessanti. In particolare, tre sue progenie si sono distinte: Vanzetti JB Fatale G+ 84, suo
fratello Vanzetti Valentein Raul, che
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Le due postazioni
di mungitura
robotizzata
all’interno della
stalla che mungono
mediamente
125 animali per
un totale di kg.
1.750.000 di latte.
Le vacche post
parto e quelle
dopo 250 giorni di
lattazione vengono
munte nella sala
tradizionale
uscì tra i primi tre in Italia, Canada,
Usa, Francia e Inghilterra ed è Gold
Medal, e Vanzetti Manfred Flagello
che, con il suo particolare codice
aAa, era molto richiesto in Olanda.
Quando uscirono fu una bella soddisfazione, perché erano tori italiani
da generazioni, che competevano a
livello internazionale.”
Accennava a Holstein rosse, di che
linea si tratta?
“Anche questa proviene dalla Pagella. Una vacca rossa che è anche
polled , senza corna, Vanzetti Krom
Tyra Red P su madre Lawn Boy, nonna Elayo Red, bisnonna September
Storm e trisnonna Jocko Besn, che è
la Vanzetti JB Fatale; abbiamo deciso
di sottoporre Tyra ad ET nonostante
i suoi indici non altissimi. Ha già una
figlia con Judo, Vanzetti Veronica.
Stiamo lavorando per sviluppare
una linea di selezione senza corna,
specialmente con la sorella di Ugaga,
Vanzetti Utopia.”
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Parliamo del robot di mungitura:
come è stato integrato in stalla?
“Nell’adeguare la vecchia struttura,
non siamo riusciti a fare tutto come
avremmo voluto. Per ora manteniamo la mungitura tradizionale nella
sala 8+8 a spina di pesce per il gruppo delle freschissime, che stanno su
paglia per 10 giorni dopo il parto,
e per le vacche oltre 250 giorni di
lattazione. Dopo l’ok del veterinario,
le fresche entrano nel gruppo robotizzato. Con il nuovo sistema abbiamo aumentato in razione foraggi e
insilati d’erba e l’integrazione viene
calcolata individualmente, data nella
postazione di mungitura. Il robot misura attivometria, conducibilità elettrica, rumino-attività, dà una stima
bianconero gennaio-febbraio 2015
za dell’uomo e al contatto. Con le
primipare non è difficile addestrarle,
vivendo insieme alle vacche imparano facilmente, ci va un po’ di conoscenza del loro comportamento. Il
riscontro degli effetti di questo tipo
di mungitura si vede nettamente
nelle primipare che hanno mammelle meno stressate perché mai troppo
piene e piani più alti, mentre aumentano la produzione, migliorano
in fertilità e riescono a mantenere
condizioni corporee più corrette.”
Sotto quale punto di vista?
“Ci vuole tutta una diversa professionalità attorno al robot, compreso
quel che riguarda l’assistenza tecnica. Non si tratta di un diverso impianto di mungitura, è un differente
concetto di management aziendale,
perché il robot diventa un partner
e non un semplice strumento. Ad
esempio: il controllo e la gestione
dei dati sono cruciali, perché l’unico
contatto con il 90% degli animali
avviene attraverso la lettura dei dati, ed è basilare la salute dei piedi
per fare arrivare comodamente al
robot l’animale per proprio conto. Il
tempo che l’allevatore passa in stalla
rimane quasi lo stesso, rispetto ad
una mungitura tradizionale, ma lo
si dedica di più a una osservazione
professionale degli animali. Il robot
richiede meno lavoro fisico ma una
maggior attenzione e partecipazione
alla vita della mandria.”
Quali sono state le maggiori
soddisfazioni del 2014?
“Dal punto di vista genetico, l’uscita
positiva di Vanzetti Upstairs, un toro
da una famiglia completamente italiana, mentre, nella mostra, Vanzetti
Drake Ninnaoh E94, la nostra vacca
alloggiata e gestita dagli amici Beltramino della Bel Holstein, Menzione d’onore all’ultima Nazionale. A tal
proposito sottolineo che ben venga
competere con vacche internazionali, ma il piazzamento di Ninnaoh è la
soddisfazione di una genetica tutta
italiana, perché è un animale totalmente frutto della nostra selezione,
dato che non siamo partiti da una
base importata e questo è vero sia di
Upstairs che di Raul. Alla Nazionale
di Cremona noi ci presentiamo solo
saltuariamente; in questo momento
non siamo ben strutturati per gestire gli animali con la professionalità
necessaria ad una mostra di tale
livello. Invece partecipiamo costantemente alla Locale di Carignano,
alla Provinciale di Carmagnola e alla
Regionale di Saluzzo. Per noi le fiere
sono importanti, come momento di
contatto professionale tra allevatori,
ma anche per incontrare il consumatore. Credo che l’apertura al pubblico delle nostre mostre ci permetta
di comunicare direttamente i nostri
progressi come allevatori e far conoscere il nostro sistema. Questo ha un
valore per tutti, a prescindere da chi
porta gli animali in mostra: chi partecipa rende un buon servizio anche
a quelli che rimangono a casa.”
È complicato insegnare alla
mandria ad entrare nel robot?
“Impegnativi sono stati i primi 2
mesi iniziali, ma anche gli animali
di 6-7 parti si sono integrati senza
problemi. Aiuta stare un po’ più con
loro, si devono abituare alla presen-
In questo momento qual è il
problema numero uno per voi,
come allevatori?
“Naturalmente c’è un po’ di apprensione per il mercato post quote in
Italia, ma quello che preoccupa di
più è tutto il movimento di opinione
molto indicativa della conta cellulare, di grasso e proteine. Per me, sul
singolo capo, sono dati molto utili
la conducibilità del latte, quarto per
quarto, e la rilevazione dei calori,
mentre, a livello di mandria, grasso,
proteine e rumino-attività servono
per considerare l’efficacia della razione alimentare. Il nostro progetto
finale è una stalla 100% robotizzata,
perché abbiamo in programma la
costruzione di una struttura nuova
adeguata. Nel robot ci sono margini
di miglioramento….”
contro i prodotti lattiero caseari, ai
quali si imputano responsabilità di
allergie e intolleranze. In questi casi
è facile sentir consigliare di toglierli
completamente dalla dieta, così si
elimina il problema. Però, mi chiedo
se non ci sia qualcos’altro da considerare. Il latte contiene proteine nobilissime ed è un alimento prezioso.
Forse potrebbe essere una buona
risposta di noi produttori divulgare
le proprietà del latte con caseina A2,
che è più digeribile, sia per rispondere a quest’esigenza dei consumatori che per sostenere il latte come
alimento nutraceutico, cioè utile per
la salute. Il nostro toro Raul è A2, è
stato testato in Nuova Zelanda e vogliamo sviluppare la sua famiglia in
questo senso, come qualcosa in più
del nostro allevamento.”
Come comunicare meglio al
pubblico questi concetti?
“Ovviamente conosciamo tutti i problemi della produzione del latte in
Italia: grandi gruppi e molte piccole
aziende lattiero casearie che non
hanno grande potere di influenza
sull’opinione pubblica. Noi allevatori
dobbiamo avere il coraggio di aprire,
il più possibile, il nostro mondo al
consumatore e far capire che i nostri
prodotti sono garantiti dal sistema
dei controlli, dai veterinari pubblici
e danno garanzia di salubrità maggiore rispetto a, per esempio, tofu,
seitan, kamut che provengono da
agricolture e sistemi di coltivazione
molto meno controllati dei nostri
e sui quali non abbiamo grosse garanzie. A me sta particolarmente a
cuore sensibilizzare i miei colleghi
su questo punto: invece di combattere i vegani, invitare i bambini e gli
studenti nella propria azienda. Noi
cerchiamo di coltivare i circa 400
ragazzi che ogni anno visitano la
nostra azienda, anche attraverso la
nostra pagina Facebook, “Vanzetti
Holstein”, che The Bullvine ha citato
tra le migliori 10 pagine di allevatori. Credo che sia importante fare
ognuno, nel proprio ambito, un tipo di informazione corretta e puntuale.”
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