Un`estate con i fratelli migranti di Velia Nicolò (RC4)

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Un`estate con i fratelli migranti di Velia Nicolò (RC4)
Un’estate con i fratelli migranti
di Velia Nicolò (RC4)
Essere svegliata dal trillo del telefono di una
Domenica mattina di settembre, rispondere ad un
numero sconosciuto e scoprire che è Shanin… non
ha prezzo.
“hallo, sister, J am Shanin, thank you, thank you. J
love you sister. Bye bye”.
Quanti Shanin abbiamo incontrato quest’estate
Nel mese di maggio abbiamo accolto i primi migranti , erano circa 200 e già questo numero ci
aveva spaventato ….ma non sapevamo che quello era solo il primo sbarco e che l’emergenza, che
nel tempo ha assunto una caratteristica di continuità e costanza ci avrebbe fatto incontrare 13.000
Shanin ( in totale 13000 sono stati i nostri fratelli sbarcati al porto di Reggio. Di questi 5000 sono
partiti nella stessa giornata dopo che insieme agli altri operatori abbiamo provveduto a fornire
loro le prime necessità: mentre 8000 sono stati ospitati nelle due strutture messe a disposizione
dall’amministrazione comunale, permanendo per alcuni giorni).
La Caritas diocesana già al primo sbarco ha chiamato a raccolta tutti coloro che volevano
impegnarsi in questo servizio ed il MASCI di Reggio ha risposto alla chiamata.
Siamo stati chiamati a svolgere il servizio di accoglienza ai migranti e quest’opportunità che
abbiamo voluto far nostra, è stata occasione per dare contenuto ad un’estate che altrimenti si
sarebbe tradotta in tuffi, nuotate pizze e burago; e invece….
Accogliere i migranti: vederli scendere dalle navi,…guardare i loro occhi, ascoltare le loro voci,
cercare di interpretare i loro bisogni, cercare di dar loro risposte, di rifocillarli e rincuorarli.
Si quest’estate abbiamo deciso di trascorrerla così.
Una continua gara di solidarietà ove tutti concorrevano per la ricerca di abiti, scarpe, corredini per
neonati, latte, shampoo, riso, zaini e sorrisi.
E nelle poche pause di riposo il fischio di WatsApp , sia di giorno che di notte, irrompeva
riportandoci ai bisogni dei migranti e tra notizie inerenti il servizio e qualche battuta utile per
allontanare la stanchezza, ecco…. tutti pronti a ripartire.
Questo evento è stato importante non solo per il servizio reso ma soprattutto perché ci ha
permesso di conoscerci meglio, di fare rete con altre persone, appartenenti o no ad altre
associazioni e movimenti , ma tutte animate dalla voglia di donarsi agli altri di sperimentarsi nel
servizio.
Non è stato necessario, formulare progetti, convenzioni e protocolli d’intesa per ritrovarci con
l’AGESCI, l’Azione cattolica la CVX , altre associazioni e tanti altri volontari, in peno spirito di
Un’estate con i fratelli migranti, testimonianza di Velia Nicolò, RC 4
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SERVIZIO e abbiamo reso vitale l’impegno che noi scout abbiamo assunto con la promessa “Con
l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di FARE DEL MIO MEGLIO….”
Certo a volte ci siamo scontrati con l’intolleranza ed i pregiudizi che nascono dall’ignoranza di chi
non conosce, ma tutto ciò non ci ha demoralizzato anzi….ci ha dato maggiore forza ad agire, quasi
per superare queste forme di preconcetto e preclusione.
Il nostro compito era quello di sopperire ai primari bisogni di queste persone che spesso
scendevano dalle navi scalzi ed a mani vuote ma con gli occhi pieni di tristezza.
Quanta disperazione abbiamo visto negli occhi di chi, come i nostri amici africani hanno deciso di
abbandonare la loro casa ed i loro affetti fuggendo da guerre e miseria, per affrontare un viaggio
in mare con la solo speranza di andare incontro ad una vita futura migliore, ed una volta sbarcati
scontrarsi con una realtà sicuramente diversa da come si aspettavano.
Abbiamo cercato di fare del nostro meglio e le scarpe ed i vestiti sono diventati strumenti per
entrare in relazione con loro e farci percepire come persone amiche e pronte ad aiutarli.
Abbiamo tirato fuori tutta la nostra creatività, organizzando partite di calcio e pallavolo, tornei di
scacchi , feste con musica e rinfresco a base di rustici e salatini, passeggiate; abbiamo cercato di
insegnar loro qualche parola in italiano per favorire la loro integrazione.
Non sempre è stato facile parlare con loro ma aiutati dall’impegno dei mediatori culturali ed
attraverso un maccheronico vocabolario inglese e la comunicazione gestuale, siamo riusciti a
creare un rapporto; abbiamo accolto la loro tristezza e restituito serenità.
Ma oltre a dare abbiamo soprattutto ricevuto da loro tanta riconoscenza e ringraziamenti: il thank
you Italy scritto a lettere cubitali sulla porta di una delle strutture i loro piccoli regali: una
caramella per ringraziarmi per averli accompagnati alla stazione e soprattutto il loro sorriso ha
ripagato le nostre fatiche
La nostra arma vincente è stata sicuramente il sorriso che supera le barriere linguistiche rassicura,
accoglie e scalda il cuore
Si!!!! È stata proprio una bellissima estate ove il servizio, la gratuità il riconoscere negli altri i
nostri fratelli sono stati tutti elementi che hanno regalato una ulteriore occasione di crescita
rafforzando la scelta di essere adulti scout impegnati nell’onorare la promessa e di diventare
sempre più testimoni credibili del Vangelo.
Nella speranza di essere riuscita a tradurre le sensazioni e le emozioni vissute in questa calda
estate vi auguro Buona strada. Fraternamente Velia
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