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NEL PAZIENTE IPERTESO,
LE PRIME ORE DEL MATTINO
SONO QUELLE A MAGGIOR RISCHIO
DI EVENTI CARDIOVASCOLARI.
PER
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ESA
Questo inserto è concepito per essere staccato e lasciato in sala d’attesa. È nostra intenzione contribuire all’educazione sanitaria di coloro che si
rivolgono alle Strutture Cardiologiche dell’Ospedalità Accreditata, offrendo spiegazioni scientifiche, riflessioni di etica, curiosità, aneddoti, ricette gastronomiche e argomenti di varia attualità che riguardano il “Pianeta Cuore”.
Metodiche diagnostiche cardiologiche
Elio Staffiere
Servizio di Cardiologia, Clinica San Francesco, Bergamo
Flavio Doni
Unità Operativa di Cardiologia e Ucic, Policlinico San Pietro, Ponte San Pietro (BG)
ECG basale
L
’attività cardiaca è un fenomeno
prevalentemente
meccanico, avendo alla base
eventi biochimici ed elettrici,
quest’ultimi possono essere
rilevati all’esterno da particolari strumenti chiamati elettrocardiografi.
L’ECG basale è il più semplice
esame strumentale cardiologico
e consiste appunto nella rappresentazione grafica degli eventi
elettrici propri del cuore. Infatti
le varie onde registrate corrispondono a differenti momenti
dell’attività cardiaca (contrazione e rilasciamento).
L’elettrocardiogramma ha una
durata di pochi secondi e di
norma accompagna la visita
cardiologica evidenziando patologie sospettate durante l’esame clinico oppure decorse in
maniera silente e quindi riscontrate casualmente.
Le patologie cardiache nelle
quali l’ECG riveste grande
importanza diagnostica sono la
cardiopatia ischemica nelle sue
manifestazioni cliniche Infarto
Miocardico e Angina Pectoris,
le Aritmie, i disturbi di Conduzione. Un ruolo importante,
integrato nel contesto clinico, è
assunto nella diagnosi delle
malattie delle valvole cardiache
e nello scompenso cardiaco.
L’ECG basale può non essere
sufficiente nella diagnosi di
patologie le cui manifestazioni
cliniche sono espresse da sinto-
CARDIOLOGY SCIENCE
mi non sempre presenti, ad
esempio il cardiopalmo. È evidente come la registrazione
dell’ECG durante la manifestazione del sintomo possa aiutare
nella conferma o nella esclusione della diagnosi di patologia
cardiaca. Viceversa, in
assenza del sintomo, la
registrazione
può
evidenziare una
situazione di
normalità
anche in presenza di cardiopatia.
Quest’ultimo
aspetto è forse il limite maggiore di questa
metodica che rimane
comunque di fondamentale importanza
nella diagnostica cardiologica.
il ritmo cardiaco è tenuto
costantemente controllato attraverso monitor collegati all’elettrocardiografo, viene altresì
registrata, durante i vari carichi
di lavoro, la pressione arteriosa.
Rispetto all’ECG basale, questa
metodica offre maggiori informazioni
in quanto sollecita
il
cuore
ad
aumentare il
lavoro svolto
evidenziando
patologie
non rilevabili in condizioni
di
riposo.
Le cardiopatie
che
tovano indicazione a questo
ECG da sforzo
esame
Questa metodica consiste
nella registrazione del comune elettrocardiogramma durante lo svolgimento di attività fisica.
Solitamente lo sforzo è effettuato sulla cyclette o sul tappeto ruotante ed è reso progressivo dall’aumento costante del
carico di lavoro attraverso la
variazione della pendenza del
tappeto o dall’aumento della
resistenza opposta dai pedali
della cyclette. Durante la prova,
sono la cardiopatia ischemica,
in particolarmodo l’angina pectoris e L’Infarto miocardico
nelle fasi successive all’episodio acuto.
Altre indicazioni riguardano lo
studio della capacità funzionale
del sistema cardiovascolare
nelle situazioni di scompenso
cardiaco.
Durante l’esame, particolare
attenzione è rivolta ai sintomi
avvertiti dal paziente e alla loro
correlazione con le eventuali
modificazioni dell’elettrocardiogramma. La prova ha una
durata media di circa 30 - 45
minuti, variando in relazione
alle condizioni cardiovascolari
e all’età del paziente ed è svolta presso laboratori attrezzati
per fronteggiare qualunque
complicanza insorgente durante la prova.
L’ECG da sforzo è una metodica estremamente sicura se condotta secondo i protocolli standard ed è possibile eseguirla in
quasi tutti i centri di diagnostica cardiologica.
ECG dinamico sec. Holter
Questa metodica consiste nella
registrazione prolungata del
comune elettrocardiogramma e
a differenza di quest’ultimo, il
tracciato viene trascritto su un
comune nastro magnetico o
mediante dispositivi a memoria solida e successivamente
elaborato da computer.
Il registratore Holter viene collegato, tramite comuni cavi per
elettrocardiografo, al paziente
ed avendo dimensioni ridotte
(paragonabili ad un libro tascabile) non interferisce con le
normali attività quotidiane. Il
dispositivo viene applicato
ambulatorialmente e la registrazione dura in genere 24 ore
durante le quali il paziente è
invitato a svolgere le abituali
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PER LA SALA D’ATTESA
PER LA SALA D’ATTESA
Elio Staffiere, Flavio Doni
Ferrara e la storia del cuore
Alvaro Vaccarella
attività compreso eventuali
sforzi fisici.
Durante l’esame è importante
la corretta compilazione di un
diario dove vengono annotate
le varie attività svolte, gli eventuali sintomi avvertiti e la loro
correlazione temporale. Questo
aspetto è di grande importanza
per mettere in relazione eventuali modificazioni del tracciato elettrocardiografico
con i disturbi avvertiti o le
attività svolte.
L’Holter trova indicazione
soprattutto nelle aritmie
cardiache e nei disturbi di
conduzione, fornisce inoltre informazioni importanti nella cardiopatia
ischemica, in specialmodo nelle fasi successive
ad
Infarto
Miocardico contribuendo alla valutazione di
eventuali rischi aggiuntivi.
Si tratta chiaramente di un
esame innocuo, privo di controindicazioni ed eseguibile
facilmente presso tutti i centri
di diagnostica cardiovascolare.
Ecocardiogramma
L’Ecocardiografia è una metodica diagnostica che permette
la visualizzazione diretta delle
strutture cardiache. Per l’ottenimento delle immagini viene
sfuttata l’energia legata agli
ultrasuoni, quest’ultimi sono
suoni con frequenze elevatissime, non udibili e possono essere diretti in fasci obbedendo
alle leggi di riflessione e rifrazione. Gli ultrasuoni vengono
emessi da particolari sonde e le
immagini ottenute elaborando
le onde riflesse sono generalmente di ottima qualità, potendo evidenziare le varie componenti del cuore(Atri, Ventricoli,
valvole). Grande importanza
inoltre riveste l’osservazione
del movimento delle pareti car-
diache.
A complemento dell’Ecocardiografia tradizionale si è
recentemente sviluppata l’Ecocardiografia Color-Doppler
particolarmente idonea allo studio dei flussi
di
sangue
all’intern o
delle
cavità
cardiache e
attraverso le valvole.
Si tratta di un esame innocuo e
indolore e ha una durata media
di circa 30 minuti. Quasi tutte
le patologie cardiache trovano
indicazione all’Ecocardiografia, in particolarmodo le Valvulopatie, le cardiomiopatie di
diversa eziologia e naturalmente nella Cardiopatia ischemica.
Fondamentale è il contributo
diagnostico che si può ottenere
nelle cardiopatie congenite sia
del bambino che dell’adulto,
inoltre può fornire informazioni decisive circa i tempi e le
modalità degli interventi cardiochirurgici relativi alle valvulopatie.
Uno sviluppo ulteriore dell’Ecocardiografia è rappresentato dalla metodica Transesofagea, esame invasivo che sfrutta la vicinanza del’esofago alle
pareti cardiache permettendo
una migliore definizione di
alcune parti del cuore. Il generatore di ultrasuoni è montato
all’apice di un tubo per endoscopia e trova indicazione in
particolare cardiopatie conge-
nite, valvolari e per la visualizzazione di trombi endocavitari.
Anche questa metodica, ad
eccezione dell’eco Transesofageo, è facilmente eseguibile
presso tutti i centri di diagnostica cardiovascolare.
Coronarografia
La Coronarografia è una metodica diagnostica invasiva poichè prevede l’introduzione di
cateteri nel sistema arterioso e
consiste nella visualizzazione
delle arterie coronarie attraverso l’iniezione di un mezzo di
contrasto direttamente all’origine dei vasi coronarici e alla
successiva raccolta delle immagini con tecnica radiografica
tradizionale.
La metodica si serve quindi dei
raggi X come fonte d’energia e
permette di studiare
l’anatomia del circolo coronarico.
L’esame viene
effettuato in
anestesia
locale e solitamente l’iintroduzione dei
cateteri avviene a livello
delle arterie
femorali
in region
e
inguinale.
Il catetere viene
fatto avanzare in
aorta e poi all’imbocco delle arterie
coronarie dove l’iniezione del mezzo di contrasto
riempie e opacizza i vasi definendone i contorni interni. In
questo modo è possibile evidenziare eventuali ostruzioni,
costituite generalmente da
placche aterosclerotiche, all’interno dei vasi coronarici.
Si tratta generalmente di un
esame molto ben tollerato dal
paziente il quale avverte solo
una puntura nella sede d’introduzione del catetere ed è gravato da una bassissima incidenza
di complicanze.
L’indicazione alla coronarografia, tranne nei casi urgenti legati a patologie acute, viene solitamente posta dopo aver eseguito gli altri esami diagnostici
cardiologici(ecg da sforzo, ecocardiografia, scintigrafia miocardica) e riguarda in particolarmodo la cardiopatia ischemica che non risponde adeguatamente al trattamento con farmaci oppure nelle situaazioni
considerate a maggior rischio
per il paziente.
È importante sapere che l’indicazione alla coronarografia
viene generalmente posta nella
previsione di un intervento di
rivascolarizzazione miocardica
sia esso possibile tramite dispositivo con palloncino (Angioplastica) oppure con By-pass
Aorto Coronarico.
L’esame ha una durata
variabile a seconda
delle condizioni
d e l
paziente
e
d e l l a
facilità
ad ottenere le
immagini volute, med i a mente
circa 60
minuti.
La metodica prevede un breve
ricovero ospedaliero della durata di 2-3 giorni anche se recentemente sono stati ottenuti
tempi di ricovero non superiori
alle 24 ore ed è eseguita presso
centri ospedalieri dotati di
laboratori di emodinamica.
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CARDIOLOGY SCIENCE
A
mo molto la città di Ferrara.
Amo la sua posizione geografica, defilata, ma non distante
dalle grandi vie di comunicazione. Amo il suo territorio vasto e
piatto, con l’orizzonte interrotto
da filari di pioppi e dove i punti
più alti sono gli argini dei fiumi.
Amo le sue case e i suoi palazzi,
eleganti ma non sfacciati, dignitosi ma non severi, costruiti con i
mattoni che hanno lo stesso
colore della terra fertile e bruciata dal sole. Amo la sua storia,
fatta di principi, duchi, cardinali,
mercanti, soldati di ventura,
dame e cortigiane, pittori, letterati, ebrei, marrani, santi, eretici
e giullari: tutti uniti nella gran
danza della vita, percorsa camminando sotto le volte delle antiche vie medievali o per i larghi
viali tracciati da Biagio Rossetti,
che portano il nome di addizione
erculea. Certe suggestioni di
Ferrara mi fanno correre con la
mente a Praga, la città magica
per antonomasia, della quale, ai
miei occhi, condivide atmosfere
e nostalgie. Ricca di storia, di
arte e di cultura, questa città
offre i suoi tesori con civettuola
malizia: li scopre a poco a poco,
lasciando intendere che oltre la
superficie ben altre gioie dell’occhio e della mente si possono
gustare. E così, ogni qual volta il
visitatore vi si rechi - di persona
o attraverso i sentieri della lettura di un testo, di un articolo di
giornale, o di una recensione non v’è scorcio o panorama, non
v’è opera d’arte o dell’intelletto
che non si schiuda improvvisamente innanzi al fortunato viandante con la fragranza di ogni
nuova scoperta. Mi è capitato, in
tempi vicini, di accostarmi alle
vicende umane del duca Ercole
II d’Este, che occupa con la sua
travolgente presenza negli anni
che vanno dal 34 al 59 del secolo sedicesimo la vita e le vicende
della città di Ferrara e delle sue
terre, che vanno fino al mare,
punteggiate di ville e castelli
denominati Delizie. Qui una
corte tanto cosmopolita quanto
CARDIOLOGY SCIENCE
ricca di ingegni se non di danari,
partecipava alla composizione di
un mondo culturale che vive ai
giorni nostri non meno che cinque secoli fa. È la morte, di tutte
le vicende terrene del signore
d’Este, quella che più d’ogni
altra ha attirato la mi attenzione
e in particolare il trattamento,
caso raro nelle nostre contrade,
narrano che, trascorso un tempo
assai breve dal suo arrivo, il
corpo di Ercole II fu inumato
segretamente e di notte, senza
alcuna pompa, nella chiesa del
monastero del Corpus Domini.
Non per questo, però si cancellarono le esequie solenni, cerimonie imponenti e maestose, doverose per accompagnare il defun-
Veduta del Castello di Ferrara
cui furono sottoposte le sue spo- to di rango così elevato nell’al di
glie mortali. Ce la racconta là. Una statua prese il posto del
Giovanni Ricci nel bel saggio Il corpo in decomposizione, ed ad
esso furono triprincipe e la
butati onori e
morte (Bologna
orazioni.Ciò
1998). Avvenne
che particolarinfatti che, per
mente impresattendere l’arrisiona, in questo
vo del legittimo
racconto, è che
figlio Alfonso,
del cuore del
colto a Parigi
defunto non vi
dall’inattesa
è traccia.
notizia della raGiovanni Ricci
pida febbre di
nel saggio aErcole II, sevanza l’ipotesi
guita da morte
che esso, insierepentina, il came agli altri
davere fu sottovisceri estratti
posto a una
sorta di rudi- Ritratto di Borso d’Este (sec. XV) per l’imbalsamazione, sia
mentale imbal- Castello Sforzesco (Milano)
stato riposto
samazione,
ottenuta togliendo i visceri e nella bara e con il resto delle
cospargendo le membra con olii spoglie tumulato. Ciò nonostaned essenze profumate che ne te non si sottrae dal formulare
ritardassero la decomposizione. altre ipotesi sul destino del cuore
Cinquanta giorni impiegò l’ere- estratto dal corpo. E per far ciò
de per giungere a rendere omag- prende a narrare come un suo
gio alla povera salma. Non sap- predecessore, Ercole I avesse
piamo in quali condizioni la fatto dono del cuore e degli altri
trovò, ma i cronisti del tempo visceri estratti dalle spoglie del
padre Borso d’Este alla chiesa di
S. Paolo, parrocchia della casa
ducale, affinché venissero separatamente inumate in una colonna, riprendendo un’usanza tipicamente francese del tardo
medioevo, ancorché condannata
con una bolla da papa Bonifacio
VIII. E che Ferrara fosse rivolta
a Parigi per cogliere usanze, tradizioni e cerimonie, non è affatto cosa nuova, non foss’altro che
per i vincoli di matrimonio.
Moglie di Ercole II era infatti
Renata, figlia del re di Francia
Luigi XII e di Anna di Bretagna.
Un’altra Anna, questa volta
figlia di Renata e Ercole, era
andata in sposa nel 1559 a
Francesco di Lorena, duca di
Guisa, esponente di una delle
maggiori casate del paese transalpino. A sottolineare quanto
fra i regnanti francesi fosse diffusa la pratica del doppio funerale: il cuore da una parte e il corpo
eviscerato da un’altra, concorre
un corposo studio di Murielle
Gaude-Ferragu intitolato Tombeaux et funerailles de coeur en
france à la fin du moyen àge
(Turnhout – Belgio – 2003).
Riferendosi in particolare ad
Anna di Bretagna, questa ricercatrice ci spiega che la doppia
sepoltura (in un luogo il cuore,
in un altro il corpo) aveva anche
una valenza politica e dinastica,
e scrive: l’abbazia di SaintDenis accoglie il corpo della
regina di Francia, l’abbazia
delle Carmelitane di Nantes il
cuore della duchessa di
Bretagna. Siamo partiti da
Ferrara e siamo approdati a
Parigi. Abbiamo parlato della
cerimonia funebre di un duca e
siamo giunti a un rito, la separazione del cuore dal resto del
corpo, e una doppia inumazione,
che ha risvolti culturali, politici e
antropologici, e che schiude
orizzonti culturali nuovi e poco
conosciuti per chi va alla ricerca
di una storia del cuore e dei suoi
significati.
Vi avevo avvisato che Ferrara è
ricca di sorprese………..
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Giorgio Marcialis
Crucimedico
Giorgio Marcialis, un giovane ed appassionato enigmista di Comacchio, studente del 5° anno di medicina, ci ha offerto un saggio
della sua bravura inviandoci questo cruciverba le cui definizioni trattano di argomenti prevalentemente al mondo medico.
Al futuro collega, cui auguriamo una brillante carriera, vanno i nostri sinceri complimenti e l'auspicio che anche in futuro prosegua
la collaborazione con la nostra rivista.
Giorgio Marcialis
!
"
Orizzontali
&
1. L’unità funzionale del rene - 5. Ognuno dei quattro gruppi prostetici dell’emoglobina - 6. L’ormone secreto dalla
ghiandola pituitaria, che stimola lo sviluppo somatico postnatale e l’accrescimento - 8. I fattori prodotti dall’ipotalamo che agiscono sulle cellule dell’adenoipofisi, stimolandole in maniera specifica a produrre i rispettivi ormoni
9. Iniziali del medico tedesco (talvolta citato con Addison)
che descrisse l’anemia perniciosa - 11. I fotorecettori retinici responsabili della visione diurna - 12. Macchiolina
della pelle - 13. L’organo che costituisce l’elemento motore centrale della circolazione del sangue
#
$
%
'
Verticali
1. L’unità funzionale del sistema nervoso - 2. Sigla di electron microscopy - 3. La più grossa ghiandola esocrina
4. Un sistema integrativo per eccellenza - 7. La proteina che
trasporta l’ossigeno nel sangue (sigla) - 10. È secreta continuamente dal fegato, immagazzinata e concentrata dalla
colecisti e riversata nel duodeno attraverso il coledoco in
modo intermittente
!
MICARDIS:
EFFICACE PROTEZIONE
ANTIPERTENSIVA
INCLUSE LE PRIME
ORE DEL MATTINO.
Nome del personaggio citato in una definizione
9 O: ANTON BIERMER
Orizzontali: 1. NEFRONE, 5. EME, 6. GH, 8. RF, 9. AB, 11. CONI, 12. NEO,
13. CUORE
Verticali: 1. NEURONE, 2. EM, 3. FEGATO, 4. NERVOSO, 7. HB, 10. BILE
SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA
Nel paziente iperteso, il picco di eventi cardiovascolari
coincide con i picchi pressori delle prime ore del mattino.
Ingredienti per 6 persone
Le ricette sane
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Zuppa esotica di merluzzo e gamberi
Calorie per porzione: 166
Grassi totali: 4 gr
Di cui saturi: 1 gr
Colesterolo: 98 mg
Sodio: 168 mg
Carboidrati totali: 12 gr
Di cui fibre alimentari: 3 gr
Zuccheri: 6 gr
Proteine: 23 gr
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti
2 cucchiaini di olio d’oliva
1 cipolla media, tritata fine
3 spicchi d’aglio tritati
1 peperone rosso piccolo, tagliato a fettine
6 pomodori maturi tagliati a pezzi
1 tazza di frutti di gombo (frutti tropicali il cui nome scientifico è
“Abelmoschus esculentus” o anche “Hibiscus esculentus”: si trovano nei
negozi di primizie) sbucciati e tagliati a fettine
1 tazza e 1/2 di brodo magro
1 cucchiaino di polvere chili
1 cucchiaino di paprika
1 cucchiaio di sedano tritato fine
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
3 etti di filetto di merluzzo tagliato a cubetti
3 etti di gamberi di media misura sgusciati e tagliati in due o tre parti
•Micardis: potente controllo delle 24 ore incluse
le ultime ore prima della somministrazione
successiva1 quando i pazienti sono a maggior
rischio di eventi cardiovascolari.1
•Micardis: emivita 24 ore, la più lunga nella
classe degli AII antagonisti. 1,3
•Micardis: tollerabilità sovrapponibile
a placebo1, per una più elevata
adesione alla terapia.
Come si prepara
In un quarto d’ora si può preparare questa zuppa, da servire come piatto d’entrata.
1) In una pentola di coccio riscaldate l’olio. Aggiungete la cipolla e l’aglio e fate
rosolare per 3 minuti. Aggiungete il pepe rosso e soffriggete per altri 3 minuti.
2) Aggiungete tutti gli altri ingredienti, con l’eccezione dei frutti di mare.
Bollite a fuoco lento per circa 20 minuti
3) Aggiungete il merluzzo tagliato a cubetti e i gamberi, e coprite con un coperchio.
Mantenete sul fuoco per ulteriori 5 minuti e servire ben caldo.
G O O D
M O R N I N G .
M I C A R D I S .
Bibliografia:
30
CARDIOLOGY SCIENCE
1. Riassunto delle caratteristiche del prodotto
2. Elliot WJ. Cyclic and circadian variation in cardiovascular events. AJH 2001; 14: 291S-295S.
3. Bakris GI et al. Clinical efficacy and safety of AT1 receptor antagonist. CVR & R Feb 1999: 77-129.