il pranzo - Edizioni Junior
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il pranzo - Edizioni Junior
IL MOMENTO DEL PRANZO a cura di FISM Reggio Emilia Premessa Il gruppo ha lavorato in un clima molto sereno e positivo. Tutti i docenti hanno dato un costruttivo contributo, esprimendo le proprie idee e le scelte della scuola rappresentata, in ordine al pranzo. E stato un confronto molto approfondito e molto ricco, che ha offerto interessanti spunti di riflessione per tutti. Si è concordato su alcune considerazioni di carattere generale: pranzare significa non solo fare entrare nel proprio organismo del cibo di genere svariato, ma anche delle sensazioni, delle emozioni, legate intimamente all’ambiente in cui si vive e si consuma il pasto. Se la relazione con lo spazio e le persone è positiva, altrettanto sereno sarà l’andamento del pranzo. Per questo si dovrebbe pranzare in un ambiente intimo, raccolto, in cui il bambino possa sentirsi il più possibile a proprio agio come in famiglia. Magari in sezione dove l’insegnante, come i genitori a casa, potrà seguire meglio i piccoli nelle loro molteplici richieste, necessità e problematiche. I bambini, seguiti da un adulto, apparecchieranno e sparecchieranno a turno utilizzando materiale possibilmente in plastica (bicchieri e piatti) e in carta (tovaglia, tovaglioli, bavaglino), perché più igienico. Impareranno così il piacere di rendersi utili per l’altro, proprio come, a casa, fanno la mamma e il papà. L’insegnante seguirà i bambini sia nella fase che precede il pranzo (bagno, lavaggio mani, in ordineverso la zona pranzo), sia nella fase del pranzo vero e proprio. La maestra riveste, infatti, un ruolo importante nel creare un clima familiare di cui avvalersi per sollecitare, ad esempio, i bambini a mangiare in modo autonomo, a saggiare i cibi e a portare a termine il pasto. La condivisione contemporanea del pranzo in un ambiente sereno, darà, inoltre, la possibilità all’insegnante di raccogliere informazioni ed osservazioni sui singoli bambini. Queste informazioni verranno poi riferite verbalmente ai genitori. Ad integrazione del Documento prodotto dal Gruppo, la Consulta di Rete propone il seguente allegato (tratto dal testo “Fare programmazione e valutazione nella Scuola dell’infanzia”), come eventuale, ulteriore materiale di lavoro: il momento del pranzo è importante per conoscere i bambini e scoprire se vivono in uno stato di benessere fisico-psichico-emotivo, che appare evidente nelle loro modalità di rapportarsi al cibo. Il primo colloquio con i genitori mette a fuoco le abitudini alimentari di ciascuno attraverso la compilazione di una prima scheda informativa personale. Ma questi dati non sono sufficienti, almeno per taluni bambini che rivelano disagi e difficoltà nei loro rapporti con il cibo. Anche la rilevazione e la documentazione dei dati che emergono a scuola, sono necessarie per valutare, con un lavoro di attenta analisi insieme agli insegnanti, i comportamenti dei bambini. In questa prospettiva possono essere di aiuto alcuni indicatori: • Quando si siede a tavola, il bambino cambia il suo atteggiamento? • Si fa più inquieto e meno comunicativo? • Di fronte al cibo dimostra interesse o indifferenza? • Preferisce dedicarsi al cibo o parlare con i compagni? • Rivela atteggiamenti di rifiuto nei riguardi di qualche cibo? • Rifiuta molti dei cibi che vengono proposti? • Ha bisogno di sollecitazioni degli adulti per mangiare? • È troppo lento nel consumare il cibo? • È troppo veloce nel consumare il cibo? • Quali cibi predilige? • Assume qualche atteggiamento che può essere definito “capriccioso”? • Fa di tutto per attirare l’attenzione e la vicinanza degli adulti? • A quali mezzi ricorre? • Sa rispettare le regole comuni del comportamento a tavola? • Sa descrivere le sensazioni che prova mentre mangia? • Assume qualche atteggiamento che potrebbe definirsi “ansioso”? • Riesce a distinguere i cibi? • Assume atteggiamenti tenaci di opposizione al cibo e alla situazione del mangiare? • Tende a muoversi anziché stare seduto? • Riesce a dosare la quantità quando si serve al piatto da portata? • Assaggia i cibi sconosciuti e riesce ad apprezzarli? IL PRANZO (Ideale) Aspetto tecnico 1) AMBIENTE Sezione intima-raccolta (ambiente familiare, possibilità di seguire i bambini) 2) PRELIMINARI Bagno: pipì, lavaggio mani, in fila verso zona pranzo 3) PREPARAZIONE TAVOLA 1. Soggetti: a turno i bambini di tutte le età (cartellone con le foto dei bambini) con aiuto di un adulto, poco prima del pasto 2. Materiale usato: tovaglioli-bavaglino carta, piatti/bicchieri plastica, posate ferro 4) DISTRIBUZIONE PASTO lnsegnanti/inservienti (maggiore sicurezza a scuola come in famiglia) 5) RIORDINO: i bambini che hanno apparecchiato con l’adulto Aspettp comportamentale 1) RINGRAZIAMENTO 1 Per il pasto: preghiera/canto iniziale e finale 2 durante il pasto: ringraziare l’adulto alla distribuzione delle portate 2) CONVERSAZIONE: Ricerca di un tono di voce moderato 3) RAPPORTO INSEGNANTE/BAMBINO DURANTE IL PASTO: Consumazione contemporanea del pasto Sollecitazione a saggiare il cibo escludendo i casi di intolleranze o di credo religioso Sollecitazione a mangiare in modo autonomo Sollecitazione a mangiare con ritmo adeguato Sollecitazione a terminare il cibo. Rapporto insegnante/genitore COMUNICAZIONE Andamento pasto: colloquio verbale per i casi più particolari MODALITÀ DI ACCORDO PER PROBLEMI ALIMENTARI Autocertificazione del genitore per scelte alimentari della famiglia Certificato medico su inizio e fine dieta in caso di intolleranze o di allergie alimentari Dialoghi aperti e collaborazione in caso di problemi affettivicomportamentali.