Piano di manutenzione

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Piano di manutenzione
COMUNE DI CANALE MONTERANO (RM)
POR FESR LAZIO 2007-2013, ATTIVITÀ II.4
"Valorizzazione delle strutture di fruizione delle Aree Protette"
"Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul Convento
di San Bonaventura e la Chiesa di San Rocco".
PROGETTO ESECUTIVO
R.T.P.
Arch. Monica Morbidelli
(capogruppo)
Arch. Fabrizio De Cesaris
Arch. Anelinda Di Muzio
Arch. Ambra Troiani
Maggio 2012
PIANO DI MANUTENZIONE
Comune di Canale Monterano
Provincia di Roma
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE D'USO
(Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano
Canale Monterano, 21/05/2012
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
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R.T.P.
R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)
Manuale d'Uso
Comune di:
Provincia di:
Canale Monterano
Roma
Oggetto:
Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
Gli interventi di consolidamento della rupe e dei due edifici ruderali di San Bonaventura e di San Rocco
costutuiscono la voce di maggior peso all'interno del programma d'intervento.
Gli interventi che riguardano la rupe sono volti alla stabilizzazione dei picchi tufacei aggettanti o fratturati con
disgaggio parziale, in rare occasioni, e, più spesso, con un consolidamento locale ottenuto con un numero
limitato di tiranti metallici, con iniezioni nelle fratture e con interventi murari tradizionali.
Per evitare l'azione aggressiva della vegetazione infestante si prevede un diserbo, che è stato preceduto da
un'analisi vegetazionale, distinguendo la flora essenziale per valore storico-naturalistico dalla componenete
invasiva ridondante e dannosa per la conservazione del sito.
Sono previti inoltre interventi di protezione e risanamento delle murature e delle basi fondali e interventi di
restauro delle superfici.
Gli interventi previsti sulle mura, dopo la pulitura dei depositi e delle polveri e la rimozione della vegetazione
superficiale e profonda, sono i seguenti: sigillatura delle lesioni e iniezioni a pressione con malte a base di
calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e integrazione
delle lacune murarie mediante il rimontaggio dei conci caduti, ricostruzione delle parti mancanti necessarie
alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci, murature in blocchi o in scheggioni di tufo, a
seconda dei casi, protezione sommitale con muratura a scheggioni, consolidamento finale di protezione. In
caso di tratti liberi di mura si inseriranno tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di
contenimento di tipo diverso a seconda dei casi. Anche gli intonaci saranno consolidati con pulitura,
ristabilimento dell'adesione con iniezioni di resina acrilica, microstuccatura, bordatura e consolidamento di
protezione. La problematica della mancanza di continuità formale è stata affrontata con la creazione di una
staccionata rustica doppia dove possono essere lasciati crescere i rovi rimossi dalle strutture architettoniche in
modo da ottenere una sorta di "reintegrazione dell'immagine" della continuità delle mura saturando gli spazi
oggi vuoti con una fascia di vegetazione.
Sui costoni tufacei sono previsti la rimozione degli apparati radicali superficiali e profondi, la pulizia della
parete rocciosa e il riempimento con malta cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in
perfori non armati con miscele fluide cementizie, il consolidamento del costone tufaceo con muratura in
pietrame tufaceo posta a integrare le parti mancanti o a sostenere quelle molto aggettanti, l'ancoraggio dei
pezzi distaccati e il disgaggio, ovvero l'abbattimento di volumi rocciosi in equilibrio precario e non
recuperabili, la stabilizzazione degli accumuli di terreno o dei materiali superficiali instabili con geostuoie
biodegradabili e cordonate vive, il miglioramento del deflusso dell'acqua con la creazione di canaline in tufo.
Si prevede inoltre l'inserimento di tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di
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Manuale d'Uso
contenimento del tipo Dywiag per l'ancoraggio di porzioni a rischio caduta a seguito di perforo di adeguata
dimensione e profondità e che varia da punto a punto. Le alberature di pregio che dovranno essere conservate
saranno potate in modo da non costituire pericolo per i costoni, le mura e i visitatori.
La tecnica dell'anastilosi, che permetterà di ricollocare le bozze in tufo originarie cadute alla base delle mura,
permetterà anche di liberare da parte dei detriti dei crolli le pendici di mura e costoni a vantaggio della
sicurezza dei percorsi e del recupero del declivio naturale.
Sul convento di San Bonaventura si prevede di colmare la grande lacuna muraria dell'angolo per eliminare la
pericolosa discontinuità esistente nei collegamenti murari tra le pareti adiacenti; in altre parti della fabbrica
sono previste alcune reintegrazioni parziali che sono costituite da limitati ripristini della continuità tra setti
adiacenti. Inoltre si prevede d'inserire una serie di intirantature metalliche per miglorare la qualità delle
connessioni murarie verticali e predisporre delle armature cautelative capaci di ridurre il rischio di collassi per
le murature del convento. Ad esse se ne affiancano altre, in minor numero, inserite direttamente negli spessori
murari e di minimo impatto visivo. Più precisamente sono previste reintegrazioni murarie e incatenamenti
nella zona posteriore verso valle; incatenamenti diffusi nell'ala posteriore verso monte, intervento di
ricollegamento dello spigolo a sinistra della facciata, interventi di anastilosi e reintegrazione dei piloni centrali,
convogliamento e irreggimentazione delle acque pluviali, riduzione con isolamento dalla muratura della pianta
di fico presente nella navata. Tra gli interventi assume rilievo il sistema di tiranti metallici previsto nelle ali
posteriori e il risarcimento del cantone mancante a sinistra della facciata della chiesa.
Si prevede anche la protezione della parte sommitale degli altari e il restauro della pavimentazione antica
mediante la bordatura perimetrale e la stilatura delle fughe del cotto originario conservato. Nel pavimento della
chiesa verrà modellato in superficie l'attuale piano di calpestio creando un sistema di pendenze per la raccolta
dell'acqua meteorica verso il centro della chiesa da dove, attraverso la posa di un pozzetto con griglia di
raccolta e una tubazione in pvc che permetta l'allontanamento delle acque a valle. Per quanto esposto in merito
alla presenza del fico e ai vuoti sottostanti, sarà mantenuta l'immagine della pavimentazione in terra all'interno
della chiesa anche se ottenuta da uno strato sottostante di tessuto non tessuto e una finitura superficiale a
cretoni di pozzolana legati con poca calce, che permetta la traspirabilità degli strati sottostanti e costituisca un
piano di calpestio pulito e asciutto. Quanto alle parti visitabili, qui si procederà a consolidare gli intonaci e gli
elementi della muratura a rischio di caduta, operando una verifica anche dei bauletti sommitali e l'apposizione
di adeguati parapetti per regolare il flusso di visita il cui disegno sarà identico a quelli già presenti nel castello
costituiti da inferriate a semplici montanti verticali e corrimano, in ferro zincato verniciato al forno. Gli
interventi programmati sul fico sono: potatura contenitiva e marginamento perimetrale del pane di terra con
fascinata viva legnosa.
Anche la chiesa di San Rocco sarà sottoposta ad operazioni di consolidamento locale con la tecnica dello
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Manuale d'Uso
scuci e cuci, reimpiegando gli stessi elementi tufacei e malta compatibile di buona qualità meccanica; nelle
zone di minor degrado si adotterà la tecnica delle iniezioni di malta da effettuare all'interno delle discontinuità
murarie. Gli interventi previsti sono perlopiù di consolidamento e prevedono il riempimento con malta
cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in perfori non armati con miscele fluide a
base di calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e
integrazione delle lacune murarie e delle due angolate nord mediante il rimontaggio dei conci caduti,
ricostruzione delle parti mancanti necessarie alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci,
inclusa la ricostruzione della chiusura ad arco di una monofora della cappella est, la realizzazione di perfori e
l'inserimento di tiranti, il consolidamento delle murature in perfori non armati con miscele base di calce,
acqua, pozzolana e sabbia fine, di iniezioni armate e non armate di materiale consolidante compatibile con le
murature antiche e a base di calce e il consolidamento finale di protezione. Interventi mirati dove necessario
saranno fatti anche sulle creste delle murature perimetrali con l'aggiunta di protezione sommitale costituita da
muratura a scheggioni tufacei che mantenga la finitura a rudere presente nelle altre parti dove non si interverrà.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
° 02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
° 03 ARREDO URBANO E VERDE
° 04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 01
RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni di manutenzione legate al
restauro, al ripristino e al consolidamento dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale del bene e delle sue parti.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Restauro
° 01.02 Ripristino e consolidamento
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine la
conservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosce
un valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carte
internazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati al
controllo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio
° 01.01.02 Volte in pietra facciavista
° 01.01.03 Volte in pietra con paramento
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di cornicioni realizzati con elementi in pietra calcarea e filari di mattoni. Il cornicione è un elemento architettonico
sporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed è spesso decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spesso
su mensole.
Modalità di uso corretto:
Effettuare controlli visivi per verificare lo stato dei cornicioni e la presenza di eventuali anomalie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.01.A02 Bolle d'aria
Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla
formazione di bolle d'aria al momento della posa.
01.01.01.A03 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.
01.01.01.A04 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.01.A05 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.01.A06 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.01.A07 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.01.A08 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
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Manuale d'Uso
01.01.01.A09 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.01.A10 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.01.A11 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.01.A12 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.01.A13 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.01.A14 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.01.A15 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.01.A16 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.01.A17 Pitting
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma
tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.
01.01.01.A18 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.01.A19 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.01.01.A20 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.01.A21 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.
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Manuale d'Uso
01.01.01.A22 Sfogliatura
Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sulle
cornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali
anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.
Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti
aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito
superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13)
Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19)
Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.
•
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Volte in pietra facciavista
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra faccia vista. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e il
fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti o
elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.
Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. In
particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite volte
composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta
(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta a
schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.
Modalità di uso corretto:
I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidità diffusa in prevalenza sotto forma di umidità
contenuta nei materiali. La presenza di umidità può ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto con
l’insorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelività e cristallizzazione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.02.A02 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.02.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.02.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.02.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.02.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.02.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
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Manuale d'Uso
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.02.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.02.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.02.A10 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.02.A11 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.02.A12 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.02.A13 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.02.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.02.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.02.A16 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Volte in pietra con paramento
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra con paramento. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e
il fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti o
elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.
Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. In
particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite volte
composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta
(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta a
schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.
Modalità di uso corretto:
I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidità diffusa in prevalenza sotto forma di umidità
contenuta nei materiali. La presenza di umidità può ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto con
l’insorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelività e cristallizzazione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.03.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.03.A02 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.03.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.03.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.03.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.03.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.03.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
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Manuale d'Uso
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.03.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.03.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.03.A10 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.03.A11 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.03.A12 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.03.A13 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.03.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.03.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.03.A16 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Per ripristino e consolidamento s’intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o
manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche,
relative all’oggetto d’intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell’equilibrio statico tale da compromettere l’integrità
del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici
competenti e specializzati del settore.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Catene
° 01.02.02 Congiunzioni
° 01.02.03 Controventi
° 01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
° 01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
° 01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo
° 01.02.07 Tiranti
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Catene
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Esse
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
Modalità di uso corretto:
L'uso di catene va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del
manufatto. Proteggere le catene dall'azione degli agenti atmosferici con guaine di protezione e trattamenti opportuni.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.01.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.01.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Congiunzioni
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sono
rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..
Modalità di uso corretto:
Esse vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Corrosione
Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.02.02.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.02.A03 Serraggi inadeguati
Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.03
Controventi
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Nelle strutture metalliche, data la loro deformabilità, i controventi sono essenziali,sia per dare maggiore stabilità complessiva, sia
per contrastare le azioni orizzontali, tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde di
copertura che sulle pareti. In genere sono realizzati con tirantini incrociati e tesi con tenditori.
Modalità di uso corretto:
Per diminuire le deformazioni termiche, è opportuno che le controventature di parete vengano disposte a metà dei lati e non alle
estremità.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.03.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.03.A02 Deformazioni termiche
Deformazioni termiche dovute a temperature particolari degli elementi di esercizio.
01.02.03.A03 Insufficiente resistenza
Insufficiente resistenza ai carichi.
01.02.03.A04 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra controventi e parte presidiata.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate in conci di pietra arenaria grigia. Il tipo di pietra sottoposta con una certa frequenza ad agenti
atmosferici può subire una perdita di coesione che con il tempo la rende piuttosto friabile e fragile.
Modalità di uso corretto:
Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. Evitare l'uso della pietra arenaria
in zone climatiche dove avvengono frequenti precipitazioni atmosferiche durante l'anno.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.04.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.04.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.04.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.04.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.04.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.04.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.04.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.04.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
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Manuale d'Uso
01.02.04.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.02.04.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.04.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.04.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.04.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.04.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.04.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.04.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.04.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.04.C01 Controllo giunti
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4)
Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.
•
01.02.04.C02 Controllo superfici
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il
l'opera di consolidamento da effettuarsi.
•
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
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Manuale d'Uso
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate con blocchi di calcare.
Modalità di uso corretto:
Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. Evitare l'uso dei blocchi di
calcare in zone climatiche dove avvengono frequenti precipitazioni atmosferiche durante l'anno.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.05.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.05.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.05.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.05.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.05.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.05.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.05.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.05.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
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Manuale d'Uso
01.02.05.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.02.05.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.05.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.05.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.05.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.05.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.05.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.05.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.05.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.05.C01 Controllo giunti
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4)
Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.
•
01.02.05.C02 Controllo superfici
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il
l'opera di consolidamento da effettuarsi.
•
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
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Manuale d'Uso
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate con blocchi di pietra squadrata detta tufo. Definito come un calcare granulare, tenero, poroso e poco
compatto, di colore giallastro. Le dimensioni dei blocchi di tufo variano secondo il periodo di coltivazione e secondo l’utilizzo di
strumenti manuali o meccanici. Di conseguenza le dimensioni possono essere di circa 47-50 cm di lunghezza, 20 cm di altezza e
25-27 cm di profondità.
Modalità di uso corretto:
Il tufo è materiale facilmente aggredibile da microrganismi quali muschi e licheni, e, nel caso sia esposto a facciavista senza alcuna
protezione, subisce l’azione erosiva degli agenti atmosferici che si manifesta con fenomeni di alveolizzazione ed esfoliazione.
Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.06.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.06.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.06.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.06.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.06.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.06.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.06.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.06.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
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Manuale d'Uso
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.02.06.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.02.06.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.06.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.06.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.06.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.06.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.06.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.06.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.06.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.02.06.A18 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.06.C01 Controllo facciata
Cadenza: ogni 3 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento
da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco;
7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza;
•
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Manuale d'Uso
13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Polverizzazione; 16) Presenza di vegetazione; 17) Scheggiature.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.07
Tiranti
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essi
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
Modalità di uso corretto:
L'uso di tiranti va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del
manufatto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.07.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.07.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.07.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 02
INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico realizzando interventi di
consolidamento, interventi antierosivi e di riprodurre ecosistemi simili ai naturali.
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Opere di ingegneria naturalistica
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
L’ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive,
abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per la
riproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l’incremento della biodiversità.
I campi di intervento sono:
- consolidamento dei versanti e delle frane;
- recupero di aree degradate;
- attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.;
- inserimento ambientale delle infrastrutture.
Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare un
intervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico,
floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d’intervento. Alla fase di studio e di indagine deve
seguire l’individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specie
flogistiche da utilizzare.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Cordonata viva
° 02.01.02 Fascinate
° 02.01.03 Geostuoie
° 02.01.04 Gradonata viva
° 02.01.05 Tiranti
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Cordonata viva
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Le cordonate si adoperano per consolidare pendii molto ripidi su terreni instabili.
Modalità di uso corretto:
La cordonata con stanghe di legname durevole, ramaglie di conifere o latifoglie, talee di salice o tamerice e terreno vegetale, si deve
creare su banchine orizzontali larghe almeno 50 cm in leggera controtendenza (minimo 10 °) e tracciando i solchi dal basso verso
l’alto. Longitudinalmente, sul gradone aperto e pulito, si posano in opera per supporto stanghe con corteccia di larice o castagno
(diametro 6-12 cm, lunghezza superiore a 2 m) su due file parallele, una verso l’interno e una verso l’esterno dello scavo. In un
secondo tempo si copre la base con ramaglie e il letto con terreno su cui porre in opera talee di salice o tamerice.
Controllare periodicamente l'integrità delle superfici a vista mediante valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti.
Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A01 Depositi superficiali
Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle cordonate.
02.01.01.A02 Difetti di ancoraggio
Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.
02.01.01.A03 Difetti di attecchimento
Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.
02.01.01.A04 Infradiciamento
Infradiciamento dei tronchi scortecciati che costituiscono la cordonata.
02.01.01.A05 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo le talee.
02.01.01.A06 Mancata aderenza
Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.
02.01.01.A07 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la cordonata quali terreno, radici, ecc..
02.01.01.A08 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.01.A09 Scalzamento
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Manuale d'Uso
Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle ramaglie.
02.01.01.A10 Sottoerosione
Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle verghe.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Fascinate
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Le fascinate sono realizzate con fascine di ramaglia (sono da preferirsi specie con elevata capacità vegetativa quali pioppi, salici)
che vengono collocate lungo i pendii (max pendenza 30°-35°) e fissate a pali di legno infissi nel terreno. Possono essere utilizzate
sia lungo i pendii montani sia lungo gli argini dei fiumi al piede delle sponde soggette ad erosione.
Modalità di uso corretto:
La corretta posa in opera delle fascinate prevede:
- scavo di una banchina (lungo le curve di livello) di 40 cm di larghezza e 40 cm di altezza;
- riempimento degli scavi con fascine di ramaglia e fissaggio delle stesse a pali di legno infissi nel terreno per almeno 50-60 cm;
- riempimento della banchina con il terreno risultante dallo scavo effettuato;
- eventuale messa a dimora di piantine radicate che realizzeranno il popolamento definitivo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione delle armature metalliche delle fascinate.
02.01.02.A02 Deformazioni
Deformazioni della struttura per cui si verificano difetti di tenuta dei pali.
02.01.02.A03 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.02.A04 Infradiciamento
Infradiciamento dei pali che sostengono la fascinata.
Pagina 32
Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Geostuoie
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Sono strutture a tre dimensioni con uno spessore che va da 1 a 2,5 cm. Sono formate da filamenti sottili di materiale sintetico
attorcigliati fino a formare uno strato molto deformabile con un indice dei vuoti superiore al 90%. Esistono anche stuoie preintasate
con ghiaino e bitume e con manto vegetale già cresciuto.
Modalità di uso corretto:
Le geostuoie si utilizzano su pendii e scarpate per aumentare la resistenza all’erosione causata dalle piogge e dalle acque di
ruscellamento in quanto formano un rinforzo superficiale nella fase di crescita della vegetazione.
Le modalità di esecuzione, per una corretta posa in opera, prevedono:
- eliminazione di pietrame e ramaglie, livellamenti e scoronamenti delle scarpate;
- realizzazione di uno scavo di circa 20-30 cm di profondità a monte della zona da proteggere;
- semina (minimo 40 g/m2) di sementi di specie erbacee e relativa concimazione;
- inserimento nello scavo realizzato di un doppio strato di rete e successivo ricoprimento con terreno (può essere utilizzato anche
quello proveniente dallo scavo);
- stesura dei rotoli di rete lungo la linea di massima pendenza (verificare che la rete non sia troppo tesa e che i vari rotoli abbiano
una sovrapposizione di almeno 15 cm);
- controllare la perfetta aderenza tra rete e terreno naturale per evitare mancati inerbimenti;
- fissaggio della rete utilizzando picchetti di legno (della lunghezza minima di 30-40 cm), di plastica o di acciaio zincato (con profili
ad U della lunghezza di 15-50 cm e spessore di 3-6 mm) ad interasse di circa 1 metro lungo le sovrapposizioni laterali e trasversali
ed al centro della rete;
- intasamento dei bordi laterali con terreno vegetale;
- semina (minimo 40 g/m2) di sementi di specie erbacee e relativa irrigazione (soprattutto nei periodi di siccità);
- eventuale concimazione per garantire una adeguata germogliazione.
Nel caso di piantumazione di talee o delle piantine di arbusti verificare la maglia della rete in funzione dell'altezza delle piantine.
Controllare periodicamente l'integrità delle superfici a vista mediante valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti.
Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Depositi superficiali
Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle geostuoie.
02.01.03.A02 Difetti di ancoraggio
Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.
02.01.03.A03 Difetti di attecchimento
Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.
02.01.03.A04 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle geostuoie.
02.01.03.A05 Mancata aderenza
Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.
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Manuale d'Uso
02.01.03.A06 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la geostuoia quali terreno, radici, ecc..
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.04
Gradonata viva
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
La gradonata è una tecnica di consolidamento di versanti e scarpate che consiste nel realizzare dei gradoni lungo il versante o la
scarpa che vengono riempiti con ramaglie, talee e piantine.
Modalità di uso corretto:
Realizzata una banchina (profondità minima 50 cm, contropendenza del 10%) e delle file parallele dal basso verso l’alto (interasse di
1,5-3 m), si mettono a dimora ramaglie e talee di salice o tamerice, interrate per 3/4 della lunghezza, posizionate a pettine
alternando le diverse specie e diametri dei rami (densità minima 10 rami per metro, lunghezza 1-2 m, diametro 1-7 cm). In aggiunta
o in alternativa si possono mettere a dimora piante già radicate di 2-3 anni di specie resistenti all’inghiaiamanento e capaci di
emettere radici avventizie dal fusto; si aggiunge, infine, terreno vegetale, o paglia, o compost di corteccia per ottimizzarne la
crescita. I gradoni possono essere realizzati secondo le curve di livello o inclinati lievemente a valle, per favorire il drenaggio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.04.A01 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.04.A02 Infradiciamento
Infradiciamento dei rami che costituiscono la gradonata.
02.01.04.A03 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle gradonate.
02.01.04.A04 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la gradonata quali terreno, radici, ecc..
02.01.04.A05 Scalzamento
Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle gradonate.
02.01.04.A06 Sottoerosione
Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle gradonate.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.05
Tiranti
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Sono elementi strutturali che agiscono in trazione e che trasferiscono forze al terreno attraverso un’armatura e i bulbi di ancoraggio.
Un tirante è formato da una testa con piastra di ripartizione e sistema di bloccaggio connessi ad una parte libera (porzione
tensionabile e guaina di rivestimento) ed una fondazione fornita di armatura. La fondazione si ancora alla roccia intatta o per
cementazione o con ancoraggio meccanico. I tiranti di ancoraggio possono essere:
- pretesi o attivi: se gli stessi elementi sono sollecitati in esercizio da sforzi di trazione impressi all’atto di esecuzione;
- non pretesi o passivi: se gli elementi di rinforzo sono sollecitati a trazione a seguito di movimenti e deformazioni dell’ammasso;
- parzialmente pretesi: se all’atto dell’installazione si imprime loro una tensione minore di quella d’esercizio;
- provvisori: se la loro funzione è limitata ad un periodo prestabilito;
- permanenti: se la loro funzione deve essere espletata per tutto il periodo di vita dell’opera ancorata.
Modalità di uso corretto:
Si adoperano per stabilizzare pareti rocciose, per fissare al terreno paratie o muri di sostegno, per stabilizzare volte di gallerie
sottoposte a notevole pressione idrostatica, ecc.. I tiranti di ancoraggio, quindi, trasferiscono i vincoli necessari alla statica dell’opera
in zone in cui il terreno dà la possibilità di assorbire le sollecitazioni in gioco.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.05.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi dei tiranti.
02.01.05.A02 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta dei tiranti dovuti ad erronea posa in opera degli stessi e/o alla rottura dei chiodi di ancoraggi.
02.01.05.A03 Rotture
Rotture degli elementi dei tiranti.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 03
ARREDO URBANO E VERDE
Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire l'esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema
edilizio stesso
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Aree a verde
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La
distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può
avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i
rumori ed altre fonti di inquinamento.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Alberi
° 03.01.02 Altre piante
° 03.01.03 Arbusti e cespugli
° 03.01.04 Ghiaia e pietrisco
° 03.01.05 Siepi
° 03.01.06 Sistemi di ancoraggio
° 03.01.07 Staccionate
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Alberi
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli
alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,
caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.
Modalità di uso corretto:
La scelta dei tipi di alberi va fatta: in funzione dell'impiego previsto (viali, alberate stradali, filari, giardini, parchi, ecc.), delle
condizioni al contorno (edifici, impianti, inquinamento atmosferico, ecc.), della massima altezza di crescita, della velocità di
accrescimento, delle caratteristiche del terreno, delle temperature stagionali, dell'umidità, del soleggiamento e della tolleranza alla
salinità. In ogni caso in fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal
punto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della
vegetazione, cura delle malattie, semina e messa a dimora.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
03.01.01.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
03.01.01.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.01.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Altre piante
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: acquatiche, palustri, erbacee annuali, biennali, perenni,
bulbose, rizomatose, tuberose, tappezzanti, rampicanti, ricadenti e sarmentose.
Modalità di uso corretto:
In fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vista
manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura delle
malattie, semina e messa a dimora.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.02.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
03.01.02.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
03.01.02.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
03.01.02.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.02.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.03
Arbusti e cespugli
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di piante perenni, legnose, aventi tronco con ramificazioni prevalenti a sviluppo dalla base. Possono essere del tipo a foglia
decidua o sempreverdi.
Modalità di uso corretto:
In fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vista
manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura delle
malattie, semina e messa a dimora.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.03.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
03.01.03.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
03.01.03.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.03.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.04
Ghiaia e pietrisco
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato
generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. Nel caso della riserva si utilizzerà un
materiale simile per creare una pavimentazione all'interno della chiesa di san Bonaventura.
Modalità di uso corretto:
Provvedere alla corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso nonché al riempimento di zone sprovviste.
Particolare attenzione va posta nella messa in opera in zone adiacenti a tombini o griglie in uso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.04.A01 Granulometria irregolare
Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard.
03.01.04.A02 Mancanza
Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.05
Siepi
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà
privata o di uso pubblico.
Modalità di uso corretto:
Provvedere alle fasi di potatura e diradazione delle siepi vegetali. Conservazione delle sagome e delle geometrie costituenti le siepi.
Estirpazione delle piante esaurite e pulizia delle zone adiacenti. Innaffiaggio e concimazione appropriati a secondo delle qualità e
varietà delle vegetazioni.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.05.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento.
03.01.05.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.06
Sistemi di ancoraggio
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Essi hanno funzione di sostegno alle piante. Sono generalmente costituiti da: pali, picchetti, tiranti e tutori. Possono essere costituiti
da materiali diversi, legno, materie plastiche, cls prefabbricato, ecc..
Modalità di uso corretto:
Le tipologie geometriche, dimensionali, estetiche variano in funzione: del tipo di pianta, del clima (in particolare della ventosità del
luogo) e della sistemazione a verde prevista. Le parti interrate (pali,picchetti, tutori) vanno preventivamente trattati, per una altezza
di almeno 1 metro, con sostanze antimuffa e antimarciume. Particolare attenzione va posta nella messa in opera degli ancoraggi e
nella legatura (legacci, materiali in gomma o plastica) delle piante che comunque dovrà consentirne un certo grado di movimento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.06.A01 Infracidimento
Infracidimento delle parti interrate (legno) per insufficiente trattamento con sostanze antimarciume.
03.01.06.A02 Instabilità
Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
03.01.06.A03 Legatura inadeguata
Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 03.01.07
Staccionate
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati e
di diametro diverso (10 - 12 cm) posti a croce di Sant’Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti su
montati verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato ed
eventuali plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere di
ingegneria naturalistica.
Modalità di uso corretto:
Verificare la corretta disposizione dei montanti e la loro stabilità. Sostituire eventuali parti ammalorate o mancanti con altre di
analoga essenza.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.07.A01 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.
03.01.07.A02 Infracidamento
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità.
03.01.07.A03 Perdita della stabilità
Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 04
OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
Le opere di adeguamento, miglioramento e riparazione rappresentano quelle unità tecnologiche individuate attraverso la normativa vigente, come
quelle fasi di intervento sulle strutture civili e industriali esistenti che in seguito ad eventi e/o variazioni strutturali necessitano di ripristino delle
condizioni di sicurezza e di collaudo statico. Le variazioni strutturali possono dipendere da fattori diversi:
- variazioni indipendenti dalla volontà dell'uomo, (come ad esempio: danni dovuti a sisma, a carichi verticali eccessivi, a danni dovuti per cedimenti
fondali, al degrado delle malte nella muratura, alla corrosione delle armature nel c.a., ad errori progettuali e/o esecutivi, a situazioni in cui i materiali
e/o la geometria dell'opera non corrispondano ai dati progettuali, ecc.);
- variazioni dovute all'intervento dell'uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura (vedi 8.4 delle NTC) oppure sulle azioni (ad
esempio: aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d'uso), o che incide indirettamente sul comportamento della struttura
(ad esempio gli interventi non dichiaratamente strutturali).
Unità Tecnologiche:
° 04.01 Interventi su strutture esistenti
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le
quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere
come finalità:
- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;
- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..
Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo
diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate
andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi
strutturali-statici.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.01.01 Catene
° 04.01.02 Elementi di raccordo
° 04.01.03 Rappezzi degli elementi murari
° 04.01.04 Rappezzi in pietra
° 04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo
° 04.01.06 Tiranti
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.01
Catene
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Esse
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
Modalità di uso corretto:
L'uso di catene va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del
manufatto. Proteggere le catene dall'azione degli agenti atmosferici con guaine di protezione e trattamenti opportuni.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
04.01.01.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.01.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.02
Elementi di raccordo
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essi
sono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..
Modalità di uso corretto:
Essi vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.02.A01 Corrosione
Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
04.01.02.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.02.A03 Serraggi inadeguati
Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da altri elementi (mattoni pieni, conci di pietra, ecc.) dello stesso materiale del muro o di
materiale diverso.
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.03.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.03.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.03.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.03.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.03.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.03.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.03.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
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Manuale d'Uso
04.01.03.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.03.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
04.01.03.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.03.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.03.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.03.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.03.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.04
Rappezzi in pietra
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da elementi di pietra.
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.04.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.04.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.04.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.04.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.04.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.04.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.04.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
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Manuale d'Uso
04.01.04.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.04.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
04.01.04.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.04.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.04.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.04.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.04.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.
Modalità di uso corretto:
Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali
anomalie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.05.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.05.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.05.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.05.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.05.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.05.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.05.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
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Manuale d'Uso
04.01.05.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.05.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
04.01.05.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.05.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.05.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.05.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.05.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 04.01.06
Tiranti
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essi
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
Modalità di uso corretto:
L'uso di tiranti va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del
manufatto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.06.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
04.01.06.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.06.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
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Manuale d'Uso
INDICE
01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
01.01
pag.
Restauro
5
6
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
01.01.02
Volte in pietra facciavista
10
Volte in pietra con paramento
12
01.01.03
01.02
7
Ripristino e consolidamento
14
01.02.01
Catene
15
01.02.02
Congiunzioni
16
01.02.03
Controventi
17
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
18
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
21
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
24
01.02.07
Tiranti
27
02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
02.01
pag.
Opere di ingegneria naturalistica
28
29
02.01.01
Cordonata viva
30
02.01.02
Fascinate
32
02.01.03
Geostuoie
33
02.01.04
Gradonata viva
35
02.01.05
Tiranti
36
03 ARREDO URBANO E VERDE
03.01
pag.
Aree a verde
37
38
03.01.01
Alberi
39
03.01.02
Altre piante
40
03.01.03
Arbusti e cespugli
41
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
42
03.01.05
Siepi
43
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
44
03.01.07
Staccionate
45
04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01
pag.
Interventi su strutture esistenti
46
47
04.01.01
Catene
48
04.01.02
Elementi di raccordo
49
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
50
04.01.04
Rappezzi in pietra
52
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
54
04.01.06
Tiranti
56
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 57
Comune di Canale Monterano
Provincia di Roma
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE DI
MANUTENZIONE
(Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano
Canale Monterano, 21/05/2012
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
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R.T.P.
R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)
Manuale di Manutenzione
Comune di:
Provincia di:
Canale Monterano
Roma
Oggetto:
Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
Gli interventi di consolidamento della rupe e dei due edifici ruderali di San Bonaventura e di San Rocco
costutuiscono la voce di maggior peso all'interno del programma d'intervento.
Gli interventi che riguardano la rupe sono volti alla stabilizzazione dei picchi tufacei aggettanti o fratturati con
disgaggio parziale, in rare occasioni, e, più spesso, con un consolidamento locale ottenuto con un numero
limitato di tiranti metallici, con iniezioni nelle fratture e con interventi murari tradizionali.
Per evitare l'azione aggressiva della vegetazione infestante si prevede un diserbo, che è stato preceduto da
un'analisi vegetazionale, distinguendo la flora essenziale per valore storico-naturalistico dalla componenete
invasiva ridondante e dannosa per la conservazione del sito.
Sono previti inoltre interventi di protezione e risanamento delle murature e delle basi fondali e interventi di
restauro delle superfici.
Gli interventi previsti sulle mura, dopo la pulitura dei depositi e delle polveri e la rimozione della vegetazione
superficiale e profonda, sono i seguenti: sigillatura delle lesioni e iniezioni a pressione con malte a base di
calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e integrazione
delle lacune murarie mediante il rimontaggio dei conci caduti, ricostruzione delle parti mancanti necessarie
alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci, murature in blocchi o in scheggioni di tufo, a
seconda dei casi, protezione sommitale con muratura a scheggioni, consolidamento finale di protezione. In
caso di tratti liberi di mura si inseriranno tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di
contenimento di tipo diverso a seconda dei casi. Anche gli intonaci saranno consolidati con pulitura,
ristabilimento dell'adesione con iniezioni di resina acrilica, microstuccatura, bordatura e consolidamento di
protezione. La problematica della mancanza di continuità formale è stata affrontata con la creazione di una
staccionata rustica doppia dove possono essere lasciati crescere i rovi rimossi dalle strutture architettoniche in
modo da ottenere una sorta di "reintegrazione dell'immagine" della continuità delle mura saturando gli spazi
oggi vuoti con una fascia di vegetazione.
Sui costoni tufacei sono previsti la rimozione degli apparati radicali superficiali e profondi, la pulizia della
parete rocciosa e il riempimento con malta cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in
perfori non armati con miscele fluide cementizie, il consolidamento del costone tufaceo con muratura in
pietrame tufaceo posta a integrare le parti mancanti o a sostenere quelle molto aggettanti, l'ancoraggio dei
pezzi distaccati e il disgaggio, ovvero l'abbattimento di volumi rocciosi in equilibrio precario e non
recuperabili, la stabilizzazione degli accumuli di terreno o dei materiali superficiali instabili con geostuoie
biodegradabili e cordonate vive, il miglioramento del deflusso dell'acqua con la creazione di canaline in tufo.
Si prevede inoltre l'inserimento di tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di
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Manuale di Manutenzione
contenimento del tipo Dywiag per l'ancoraggio di porzioni a rischio caduta a seguito di perforo di adeguata
dimensione e profondità e che varia da punto a punto. Le alberature di pregio che dovranno essere conservate
saranno potate in modo da non costituire pericolo per i costoni, le mura e i visitatori.
La tecnica dell'anastilosi, che permetterà di ricollocare le bozze in tufo originarie cadute alla base delle mura,
permetterà anche di liberare da parte dei detriti dei crolli le pendici di mura e costoni a vantaggio della
sicurezza dei percorsi e del recupero del declivio naturale.
Sul convento di San Bonaventura si prevede di colmare la grande lacuna muraria dell'angolo per eliminare la
pericolosa discontinuità esistente nei collegamenti murari tra le pareti adiacenti; in altre parti della fabbrica
sono previste alcune reintegrazioni parziali che sono costituite da limitati ripristini della continuità tra setti
adiacenti. Inoltre si prevede d'inserire una serie di intirantature metalliche per miglorare la qualità delle
connessioni murarie verticali e predisporre delle armature cautelative capaci di ridurre il rischio di collassi per
le murature del convento. Ad esse se ne affiancano altre, in minor numero, inserite direttamente negli spessori
murari e di minimo impatto visivo. Più precisamente sono previste reintegrazioni murarie e incatenamenti
nella zona posteriore verso valle; incatenamenti diffusi nell'ala posteriore verso monte, intervento di
ricollegamento dello spigolo a sinistra della facciata, interventi di anastilosi e reintegrazione dei piloni centrali,
convogliamento e irreggimentazione delle acque pluviali, riduzione con isolamento dalla muratura della pianta
di fico presente nella navata. Tra gli interventi assume rilievo il sistema di tiranti metallici previsto nelle ali
posteriori e il risarcimento del cantone mancante a sinistra della facciata della chiesa.
Si prevede anche la protezione della parte sommitale degli altari e il restauro della pavimentazione antica
mediante la bordatura perimetrale e la stilatura delle fughe del cotto originario conservato. Nel pavimento della
chiesa verrà modellato in superficie l'attuale piano di calpestio creando un sistema di pendenze per la raccolta
dell'acqua meteorica verso il centro della chiesa da dove, attraverso la posa di un pozzetto con griglia di
raccolta e una tubazione in pvc che permetta l'allontanamento delle acque a valle. Per quanto esposto in merito
alla presenza del fico e ai vuoti sottostanti, sarà mantenuta l'immagine della pavimentazione in terra all'interno
della chiesa anche se ottenuta da uno strato sottostante di tessuto non tessuto e una finitura superficiale a
cretoni di pozzolana legati con poca calce, che permetta la traspirabilità degli strati sottostanti e costituisca un
piano di calpestio pulito e asciutto. Quanto alle parti visitabili, qui si procederà a consolidare gli intonaci e gli
elementi della muratura a rischio di caduta, operando una verifica anche dei bauletti sommitali e l'apposizione
di adeguati parapetti per regolare il flusso di visita il cui disegno sarà identico a quelli già presenti nel castello
costituiti da inferriate a semplici montanti verticali e corrimano, in ferro zincato verniciato al forno. Gli
interventi programmati sul fico sono: potatura contenitiva e marginamento perimetrale del pane di terra con
fascinata viva legnosa.
Anche la chiesa di San Rocco sarà sottoposta ad operazioni di consolidamento locale con la tecnica dello
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Manuale di Manutenzione
scuci e cuci, reimpiegando gli stessi elementi tufacei e malta compatibile di buona qualità meccanica; nelle
zone di minor degrado si adotterà la tecnica delle iniezioni di malta da effettuare all'interno delle discontinuità
murarie. Gli interventi previsti sono perlopiù di consolidamento e prevedono il riempimento con malta
cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in perfori non armati con miscele fluide a
base di calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e
integrazione delle lacune murarie e delle due angolate nord mediante il rimontaggio dei conci caduti,
ricostruzione delle parti mancanti necessarie alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci,
inclusa la ricostruzione della chiusura ad arco di una monofora della cappella est, la realizzazione di perfori e
l'inserimento di tiranti, il consolidamento delle murature in perfori non armati con miscele base di calce,
acqua, pozzolana e sabbia fine, di iniezioni armate e non armate di materiale consolidante compatibile con le
murature antiche e a base di calce e il consolidamento finale di protezione. Interventi mirati dove necessario
saranno fatti anche sulle creste delle murature perimetrali con l'aggiunta di protezione sommitale costituita da
muratura a scheggioni tufacei che mantenga la finitura a rudere presente nelle altre parti dove non si interverrà.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
° 02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
° 03 ARREDO URBANO E VERDE
° 04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 01
RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni di manutenzione legate al
restauro, al ripristino e al consolidamento dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale del bene e delle sue parti.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Restauro
° 01.02 Ripristino e consolidamento
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine la
conservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosce
un valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carte
internazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati al
controllo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Conservazione dell'identità storica
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Gli interventi di restauro non devono alterare l'identità storica del manufatto.
Prestazioni:
L'applicazione di metodi ed interventi di restauro non devono alterare in nessun modo l'architettura, la conformazione ed i segni
storici del manufatto.
Livello minimo della prestazione:
Ogni intervento di restauro deve essere effettuato nel rispetto delle leggi e delle norme di tutela dei beni architettonici e artistici.
01.01.R02 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione
attraverso delle aperture.
Prestazioni:
Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova
riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme:UNI
10969, UNI 11131, UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e
della pressione massima di prova misurata in Pa.
01.01.R03 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali
e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,
ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di
ritocchi.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di
colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
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Manuale di Manutenzione
01.01.R04 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate
dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in
conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel
tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,
carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di
strutturali.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque
alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
01.01.R05 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli
ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.
Prestazioni:
Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova
riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e
della pressione massima di prova misurata in Pa.
01.01.R06 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri
odori fastidiosi per gli utenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nocive
ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolare
deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:
- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);
- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);
- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
01.01.R07 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di
agenti aggressivi chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere le
prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di
pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.
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Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
01.01.R08 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno
subire alterazioni evidenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in
genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,
resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,
delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti
biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.
Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa
L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio
° 01.01.02 Volte in pietra facciavista
° 01.01.03 Volte in pietra con paramento
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di cornicioni realizzati con elementi in pietra calcarea e filari di mattoni. Il cornicione è un elemento architettonico
sporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed è spesso decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spesso
su mensole.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.01.A02 Bolle d'aria
Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla
formazione di bolle d'aria al momento della posa.
01.01.01.A03 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.
01.01.01.A04 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.01.A05 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.01.A06 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.01.A07 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.01.A08 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.01.A09 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
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Manuale di Manutenzione
01.01.01.A10 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.01.A11 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.01.A12 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.01.A13 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.01.A14 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.01.A15 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.01.A16 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.01.A17 Pitting
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma
tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.
01.01.01.A18 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.01.A19 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.01.01.A20 Rigonfiamento
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben
riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.01.01.A21 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.
01.01.01.A22 Sfogliatura
Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Pagina 10
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sulle
cornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali
anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.
Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti
aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito
superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13)
Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19)
Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Pulizia
Cadenza: ogni anno
Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei.
•
Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.
01.01.01.I02 Sostituzione elementi decorativi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche
appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi
ancoraggi. Inserire eventuali canali di gronda e pluviali per la raccolta delle acque meteoriche onde evitare il dilavamento e la
disgregazione degli elementi in pietra e laterizio.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari, Intonacatore.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Volte in pietra facciavista
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra faccia vista. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e il
fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti o
elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.
Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. In
particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite volte
composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta
(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta a
schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.02.A02 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.02.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.02.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.02.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.02.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.02.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.02.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
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Manuale di Manutenzione
01.01.02.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.02.A10 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.02.A11 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.02.A12 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.02.A13 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.02.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.02.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.02.A16 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.I01 Ripristino superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.
•
Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Volte in pietra con paramento
Unità Tecnologica: 01.01
Restauro
Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra con paramento. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e
il fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti o
elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.
Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. In
particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite volte
composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta
(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta a
schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.03.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.01.03.A02 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.01.03.A03 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.01.03.A04 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.01.03.A05 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.01.03.A06 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.01.03.A07 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.01.03.A08 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
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Manuale di Manutenzione
01.01.03.A09 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.01.03.A10 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.01.03.A11 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.01.03.A12 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.01.03.A13 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.01.03.A14 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.01.03.A15 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.01.03.A16 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.01.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.03.I01 Ripristino superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.
•
Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Per ripristino e consolidamento s’intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere o
manufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche,
relative all’oggetto d’intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell’equilibrio statico tale da compromettere l’integrità
del manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnici
competenti e specializzati del settore.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali
e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Prestazioni:
Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,
ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di
ritocchi.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di
colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
01.02.R02 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri,
come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né
provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Prestazioni:
Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,
rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna e
su quella interna.
Livello minimo della prestazione:
Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a
quelle previste dalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro;
Massa del corpo [Kg] = 0,5;
Energia d’urto applicata [J] = 3;
Note: - ;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;
Massa del corpo [Kg] = 50;
Energia d’urto applicata [J] = 300;
Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;
Massa del corpo [Kg] = 3;
Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;
Note: Superficie esterna, al piano terra.
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Manuale di Manutenzione
01.02.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate
dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in
conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel
tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,
carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di
strutturali.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque
alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
01.02.R04 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri
odori fastidiosi per gli utenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nocive
ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolare
deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:
- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);
- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);
- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
01.02.R05 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di
agenti aggressivi chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere le
prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di
pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
01.02.R06 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno
subire alterazioni evidenti.
Prestazioni:
I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in
genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,
resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.
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Manuale di Manutenzione
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,
delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti
biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.
Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.
Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa
L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
01.02.R07 (Attitudine al) controllo della freccia massima
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
La freccia di inflessione di un solaio consolidato costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto
carico e la sua elasticità.
Prestazioni:
Il controllo della freccia massima avviene sullo strato portante o impalcato strutturale che viene sottoposto al carico proprio, a quello
degli altri strati ed elementi costituenti il solaio e a quello delle persone e delle attrezzature ipotizzati per l'utilizzo.
Livello minimo della prestazione:
Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad
esso collegati secondo le norme vigenti.
01.02.R08 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione.
Prestazioni:
Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti all'azione
dell'acqua e del gelo.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati per il consolidamento devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme.
01.02.R09 Resistenza alla trazione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
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Manuale di Manutenzione
Gli elementi utilizzati per realizzare opere di consolidamento devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.
Prestazioni:
Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di
vita.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto.
01.02.R10 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli
ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.
Prestazioni:
Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova
riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e
della pressione massima di prova misurata in Pa.
01.02.R11 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici
Classe di Esigenza: Benessere
Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione
attraverso delle aperture.
Prestazioni:
Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova
riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme:UNI
10969, UNI 11131, UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e
della pressione massima di prova misurata in Pa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Catene
° 01.02.02 Congiunzioni
° 01.02.03 Controventi
° 01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
° 01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
° 01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo
° 01.02.07 Tiranti
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Catene
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Esse
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.01.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.01.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.
Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
•
•
Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della freccia massima; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di
eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Pagina 23
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Congiunzioni
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sono
rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Corrosione
Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.02.02.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.02.A03 Serraggi inadeguati
Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o
cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi formanti le congiunzioni.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza alla trazione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.02.I01 Ripristino serraggi
Cadenza: quando occorre
Ripristino delle fasce attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.03
Controventi
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Nelle strutture metalliche, data la loro deformabilità, i controventi sono essenziali,sia per dare maggiore stabilità complessiva, sia per
contrastare le azioni orizzontali, tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde di
copertura che sulle pareti. In genere sono realizzati con tirantini incrociati e tesi con tenditori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.03.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.03.A02 Deformazioni termiche
Deformazioni termiche dovute a temperature particolari degli elementi di esercizio.
01.02.03.A03 Insufficiente resistenza
Insufficiente resistenza ai carichi.
01.02.03.A04 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra controventi e parte presidiata.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.03.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni mese
Tipologia: Ispezione a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.
Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni termiche; 2) Insufficiente resistenza; 3) Tensione insufficiente.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.03.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di
eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Pagina 26
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate in conci di pietra arenaria grigia. Il tipo di pietra sottoposta con una certa frequenza ad agenti
atmosferici può subire una perdita di coesione che con il tempo la rende piuttosto friabile e fragile.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.04.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.04.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.04.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.04.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.04.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.04.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.04.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.04.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.02.04.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Pagina 27
Manuale di Manutenzione
01.02.04.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.04.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.04.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.04.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.04.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.04.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.04.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.04.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.04.C01 Controllo giunti
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4)
Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.
•
01.02.04.C02 Controllo superfici
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il
l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.04.I01 Ripristino facciata
Cadenza: quando occorre
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante
l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di
calce, additivi polimerici e sabbia;
•
Ditte specializzate: Muratore.
01.02.04.I02 Sostituzione elementi
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a
quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
•
Ditte specializzate: Muratore.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate con blocchi di calcare.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.05.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.05.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.05.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.05.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.05.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.05.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.05.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.05.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.02.05.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Pagina 30
Manuale di Manutenzione
01.02.05.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.05.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.05.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.05.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.05.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.05.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.05.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.05.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.05.C01 Controllo giunti
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4)
Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.
•
01.02.05.C02 Controllo superfici
Cadenza: ogni 2 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il
l'opera di consolidamento da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.
•
Pagina 31
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.05.I01 Ripristino facciata
Cadenza: quando occorre
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante
l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di
calce, additivi polimerici e sabbia;
•
Ditte specializzate: Muratore.
01.02.05.I02 Sostituzione elementi
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a
quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
•
Ditte specializzate: Muratore.
Pagina 32
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
Si tratta di murature realizzate con blocchi di pietra squadrata detta tufo. Definito come un calcare granulare, tenero, poroso e poco
compatto, di colore giallastro. Le dimensioni dei blocchi di tufo variano secondo il periodo di coltivazione e secondo l’utilizzo di
strumenti manuali o meccanici. Di conseguenza le dimensioni possono essere di circa 47-50 cm di lunghezza, 20 cm di altezza e
25-27 cm di profondità.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.06.A01 Alveolizzazione
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e
hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a
diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.02.06.A02 Assenza di malta
Assenza di malta nei giunti di muratura.
01.02.06.A03 Crosta
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.
01.02.06.A04 Decolorazione
Alterazione cromatica della superficie.
01.02.06.A05 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento.
01.02.06.A06 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.02.06.A07 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
01.02.06.A08 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.02.06.A09 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
Pagina 33
Manuale di Manutenzione
01.02.06.A10 Esfoliazione
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,
generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.02.06.A11 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.
01.02.06.A12 Macchie e graffiti
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
01.02.06.A13 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.02.06.A14 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
01.02.06.A15 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.02.06.A16 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.02.06.A17 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
01.02.06.A18 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.02.06.C01 Controllo facciata
Cadenza: ogni 3 anni
Tipologia: Controllo a vista
Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento
da effettuarsi.
Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco;
7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina
biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Polverizzazione; 16) Presenza di vegetazione; 17) Scheggiature.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.06.I01 Ripristino facciata
Cadenza: quando occorre
Pagina 34
Manuale di Manutenzione
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante
l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di
calce, additivi polimerici e sabbia;
•
Ditte specializzate: Muratore.
01.02.06.I02 Sostituzione elementi
Cadenza: ogni 40 anni
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a
quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
•
Ditte specializzate: Muratore.
Pagina 35
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.07
Tiranti
Unità Tecnologica: 01.02
Ripristino e consolidamento
I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essi
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.07.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
01.02.07.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
01.02.07.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.07.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.
Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della freccia massima; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.07.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di
eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 02
INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico realizzando interventi di
consolidamento, interventi antierosivi e di riprodurre ecosistemi simili ai naturali.
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Opere di ingegneria naturalistica
Pagina 37
Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
L’ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive,
abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per la
riproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l’incremento della biodiversità.
I campi di intervento sono:
- consolidamento dei versanti e delle frane;
- recupero di aree degradate;
- attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.;
- inserimento ambientale delle infrastrutture.
Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare un
intervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico,
floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d’intervento. Alla fase di studio e di indagine deve
seguire l’individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specie
flogistiche da utilizzare.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.01.R01 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
Le reti utilizzate devono essere realizzate con materiali idonei in modo da garantire la funzionalità del sistema.
Prestazioni:
Le reti devono essere realizzate con ferri capaci di non generare fenomeni di corrosione se sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo.
Possono essere rivestiti con rivestimenti di zinco e di lega di zinco.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati per la formazione delle reti devono soddisfare i requisiti indicati dalla normativa UNI di settore.
02.01.R02 Resistenza alla trazione
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.
Prestazioni:
Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di
vita.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Cordonata viva
° 02.01.02 Fascinate
° 02.01.03 Geostuoie
° 02.01.04 Gradonata viva
° 02.01.05 Tiranti
Pagina 38
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Cordonata viva
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Le cordonate si adoperano per consolidare pendii molto ripidi su terreni instabili.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A01 Depositi superficiali
Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle cordonate.
02.01.01.A02 Difetti di ancoraggio
Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.
02.01.01.A03 Difetti di attecchimento
Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.
02.01.01.A04 Infradiciamento
Infradiciamento dei tronchi scortecciati che costituiscono la cordonata.
02.01.01.A05 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo le talee.
02.01.01.A06 Mancata aderenza
Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.
02.01.01.A07 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la cordonata quali terreno, radici, ecc..
02.01.01.A08 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.01.A09 Scalzamento
Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle ramaglie.
02.01.01.A10 Sottoerosione
Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle verghe.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.C01 Controllo generale
Pagina 39
Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione
Controllare la tenuta delle diverse file di paletti e delle verghe verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale. Verificare che le
talee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla trazione.
• Anomalie riscontrabili: 1) Eccessiva vegetazione; 2) Infradiciamento; 3) Scalzamento; 4) Sottoerosione.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.I01 Ceduazione
Cadenza: ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
02.01.01.I02 Diradamento
Cadenza: ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
02.01.01.I03 Revisione
Cadenza: ogni 6 mesi
Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche; sistemare le verghe eventualmente fuoriuscite
dalle file.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Pagina 40
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Fascinate
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Le fascinate sono realizzate con fascine di ramaglia (sono da preferirsi specie con elevata capacità vegetativa quali pioppi, salici) che
vengono collocate lungo i pendii (max pendenza 30°-35°) e fissate a pali di legno infissi nel terreno. Possono essere utilizzate sia
lungo i pendii montani sia lungo gli argini dei fiumi al piede delle sponde soggette ad erosione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione delle armature metalliche delle fascinate.
02.01.02.A02 Deformazioni
Deformazioni della struttura per cui si verificano difetti di tenuta dei pali.
02.01.02.A03 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.02.A04 Infradiciamento
Infradiciamento dei pali che sostengono la fascinata.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
Controllare la tenuta delle diverse file di paletti verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale e che le talee siano attecchite e che
non ci sia vegetazione infestante.
•
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni; 3) Eccessiva vegetazione; 4) Infradiciamento.
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.I01 Ceduazione
Cadenza: ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Pagina 41
Manuale di Manutenzione
02.01.02.I02 Diradamento
Cadenza: ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
02.01.02.I03 Revisione
Cadenza: ogni anno
Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Pagina 42
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Geostuoie
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Sono strutture a tre dimensioni con uno spessore che va da 1 a 2,5 cm. Sono formate da filamenti sottili di materiale sintetico
attorcigliati fino a formare uno strato molto deformabile con un indice dei vuoti superiore al 90%. Esistono anche stuoie preintasate
con ghiaino e bitume e con manto vegetale già cresciuto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.03.R01 Resistenza alla trazione
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
Gli elementi che compongono le geostuoie devono essere in grado di resistere a fenomeni di sollecitazioni in particolare quelli di
trazione.
Prestazioni:
Le geostuoie devono garantire una determinata resistenza alla trazione senza compromettere la stabilità dell'intero apparato.
Livello minimo della prestazione:
I valori di resistenza dipendono dal tipo di geostuoia:
- nel caso di geostuoia tridimensionale i valori di resistenza alla trazione devono essere compresi tra 1,3 e 1,8 kN/m;
- nel caso di geostuoia tridimensionale rinforzata i valori di resistenza alla trazione devono essere compresi tra 38 e 200 kN/m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Depositi superficiali
Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle geostuoie.
02.01.03.A02 Difetti di ancoraggio
Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.
02.01.03.A03 Difetti di attecchimento
Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.
02.01.03.A04 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle geostuoie.
02.01.03.A05 Mancata aderenza
Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.
02.01.03.A06 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la geostuoia quali terreno, radici, ecc..
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Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.C01 Verifica generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato di attecchimento delle talee e delle piantine radicate. Verificare la tenuta dei picchetti di ancoraggio.
Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di attecchimento; 2) Mancanza di terreno; 3) Difetti di ancoraggio; 4) Perdita di materiale; 5)
Depositi superficiali; 6) Mancata aderenza.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.I01 Diradamento
Cadenza: ogni 2 anni
Eseguire un diradamento dei salici piantati sulla geostuoia.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
02.01.03.I02 Registrazione picchetti
Cadenza: quando occorre
Eseguire la registrazione dei picchetti di tenuta delle reti.
•
Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
02.01.03.I03 Semina
Cadenza: quando occorre
Eseguire la semina della superficie della geostuoia.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
02.01.03.I04 Taglio
Cadenza: ogni 2 anni
Eseguire il taglio dei rami dei salici in maniera scalare.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.04
Gradonata viva
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
La gradonata è una tecnica di consolidamento di versanti e scarpate che consiste nel realizzare dei gradoni lungo il versante o la
scarpa che vengono riempiti con ramaglie, talee e piantine.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.04.A01 Eccessiva vegetazione
Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.
02.01.04.A02 Infradiciamento
Infradiciamento dei rami che costituiscono la gradonata.
02.01.04.A03 Mancanza di terreno
Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle gradonate.
02.01.04.A04 Perdita di materiale
Perdita del materiale costituente la gradonata quali terreno, radici, ecc..
02.01.04.A05 Scalzamento
Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle gradonate.
02.01.04.A06 Sottoerosione
Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle gradonate.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare che le talee e/o le ramaglie siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.
Anomalie riscontrabili: 1) Eccessiva vegetazione; 2) Infradiciamento; 3) Scalzamento; 4) Sottoerosione.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
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Manuale di Manutenzione
02.01.04.I01 Ceduazione
Cadenza: ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
02.01.04.I02 Diradamento
Cadenza: ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
02.01.04.I03 Piantumazione
Cadenza: quando occorre
Eseguire una ri-piantumazione delle talee e/o delle ramaglie nel caso di mancato attecchimento delle stesse.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
Pagina 46
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.01.05
Tiranti
Unità Tecnologica: 02.01
Opere di ingegneria naturalistica
Sono elementi strutturali che agiscono in trazione e che trasferiscono forze al terreno attraverso un’armatura e i bulbi di ancoraggio.
Un tirante è formato da una testa con piastra di ripartizione e sistema di bloccaggio connessi ad una parte libera (porzione
tensionabile e guaina di rivestimento) ed una fondazione fornita di armatura. La fondazione si ancora alla roccia intatta o per
cementazione o con ancoraggio meccanico. I tiranti di ancoraggio possono essere:
- pretesi o attivi: se gli stessi elementi sono sollecitati in esercizio da sforzi di trazione impressi all’atto di esecuzione;
- non pretesi o passivi: se gli elementi di rinforzo sono sollecitati a trazione a seguito di movimenti e deformazioni dell’ammasso;
- parzialmente pretesi: se all’atto dell’installazione si imprime loro una tensione minore di quella d’esercizio;
- provvisori: se la loro funzione è limitata ad un periodo prestabilito;
- permanenti: se la loro funzione deve essere espletata per tutto il periodo di vita dell’opera ancorata.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.01.05.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Controllabilità
I tiranti devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali fenomeni di trazione.
Prestazioni:
Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di
vita.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere garantiti i valori di resistenza nominale a trazione pari a 550 N/mm2 ricavati con modalità di prova conformi alla
normativa ASTM A975-97.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.05.A01 Corrosione
Fenomeni di corrosione degli elementi dei tiranti.
02.01.05.A02 Difetti di tenuta
Difetti di tenuta dei tiranti dovuti ad erronea posa in opera degli stessi e/o alla rottura dei chiodi di ancoraggi.
02.01.05.A03 Rotture
Rotture degli elementi dei tiranti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.05.C01 Controllo generale
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Ispezione
Verificare che i tiranti siano efficienti.
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di tenuta; 3) Rotture.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.05.I01 Sistemazione
Cadenza: quando occorre
Sistemare gli elementi dei tiranti in seguito ad eventi meteorici eccezionali e in ogni caso quando occorre.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 48
Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 03
ARREDO URBANO E VERDE
Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire l'esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema
edilizio stesso
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Aree a verde
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La
distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può
avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i
rumori ed altre fonti di inquinamento.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.01.R01 Integrazione degli spazi
Classe di Requisiti: Adattabilità degli spazi
Classe di Esigenza: Fruibilità
Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.
Prestazioni:
La distribuzione e la piantumazione di prati, piante, siepi, alberi, arbusti, ecc. deve essere tale da integrarsi con gli spazi in ambito
urbano ed extraurbano.
Livello minimo della prestazione:
- Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport,
effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;
- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con arbusti e/o
piante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione minima pari ad 1
albero/60 m2.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Alberi
° 03.01.02 Altre piante
° 03.01.03 Arbusti e cespugli
° 03.01.04 Ghiaia e pietrisco
° 03.01.05 Siepi
° 03.01.06 Sistemi di ancoraggio
° 03.01.07 Staccionate
Pagina 50
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Alberi
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli
alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,
caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
03.01.01.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce, nelle piante di alto fusto.
03.01.01.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
•
03.01.01.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei
parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Pagina 51
Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.01.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.01.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.01.I03 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.01.I04 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 52
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Altre piante
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: acquatiche, palustri, erbacee annuali, biennali, perenni,
bulbose, rizomatose, tuberose, tappezzanti, rampicanti, ricadenti e sarmentose.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.02.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
03.01.02.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.
03.01.02.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
03.01.02.A04 Terreno arido
L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento
della vegetazione esistente.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: quando occorre
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
03.01.02.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei
parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
Pagina 53
Manuale di Manutenzione
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.02.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.02.I03 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.02.I04 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.03
Arbusti e cespugli
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di piante perenni, legnose, aventi tronco con ramificazioni prevalenti a sviluppo dalla base. Possono essere del tipo a foglia
decidua o sempreverdi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.03.A01 Crescita confusa
Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.
03.01.03.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
03.01.03.A03 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano
per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le
specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.
•
03.01.03.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Aggiornamento
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei
parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
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Manuale di Manutenzione
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.03.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo
regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.03.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico
delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.03.I03 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti
penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,
ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione
di riferimento.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
03.01.03.I04 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli
organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo
di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune
precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.04
Ghiaia e pietrisco
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato
generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. Nel caso della riserva si utilizzerà un
materiale simile per creare una pavimentazione all'interno della chiesa di san Bonaventura.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.04.A01 Granulometria irregolare
Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard.
03.01.04.A02 Mancanza
Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.04.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.
•
•
Anomalie riscontrabili: 1) Granulometria irregolare; 2) Mancanza.
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.04.I01 Ridistribuzione materiale
Cadenza: ogni 6 mesi
Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/o
comunque carenti.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.05
Siepi
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà
privata o di uso pubblico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.05.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento.
03.01.05.A02 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della
cortecce.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni settimana
Tipologia: Controllo
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Malattie a carico delle piante.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
•
03.01.05.C02 Controllo malattie
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione dei
parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va
eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
•
•
Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante.
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.05.I01 Eliminazione vegetazione
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Manuale di Manutenzione
Cadenza: ogni 4 mesi
Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego di
diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati di
pacciamatura naturale.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
03.01.05.I02 Fertilizzazione
Cadenza: ogni 6 mesi
Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali).
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
03.01.05.I03 Irrigazione
Cadenza: ogni mese
Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione può essere condotta
manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
•
Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
03.01.05.I04 Potatura
Cadenza: ogni 6 mesi
Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.
•
Ditte specializzate: Giardiniere.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.06
Sistemi di ancoraggio
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Essi hanno funzione di sostegno alle piante. Sono generalmente costituiti da: pali, picchetti, tiranti e tutori. Possono essere costituiti
da materiali diversi, legno, materie plastiche, cls prefabbricato, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.06.A01 Infracidimento
Infracidimento delle parti interrate (legno) per insufficiente trattamento con sostanze antimarciume.
03.01.06.A02 Instabilità
Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).
03.01.06.A03 Legatura inadeguata
Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.06.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 3 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.
•
•
Anomalie riscontrabili: 1) Infracidimento; 2) Instabilità; 3) Legatura inadeguata.
Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.06.I01 Ripristino della stabilità
Cadenza: quando occorre
Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo con
l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).
•
Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
03.01.06.I02 Ripristino dei legami
Cadenza: quando occorre
Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se
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Manuale di Manutenzione
necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
•
Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 03.01.07
Staccionate
Unità Tecnologica: 03.01
Aree a verde
Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati e
di diametro diverso (10 - 12 cm) posti a croce di Sant’Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti su
montati verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato ed
eventuali plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere di
ingegneria naturalistica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.07.A01 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.
03.01.07.A02 Infracidamento
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità.
03.01.07.A03 Perdita della stabilità
Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.07.C01 Controllo Generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo
Controllo generale con verifica della stabilità degli elementi.
Anomalie riscontrabili: 1) Perdita della stabilità; 2) Deformazione; 3) Infracidamento.
• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.07.I01 Sostituzione
Cadenza: ogni 2 anni
Sostituzione di elementi rovinati o mancanti con altri di analoghe caratteristiche.
•
Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 04
OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
Le opere di adeguamento, miglioramento e riparazione rappresentano quelle unità tecnologiche individuate attraverso la normativa vigente, come
quelle fasi di intervento sulle strutture civili e industriali esistenti che in seguito ad eventi e/o variazioni strutturali necessitano di ripristino delle
condizioni di sicurezza e di collaudo statico. Le variazioni strutturali possono dipendere da fattori diversi:
- variazioni indipendenti dalla volontà dell'uomo, (come ad esempio: danni dovuti a sisma, a carichi verticali eccessivi, a danni dovuti per cedimenti
fondali, al degrado delle malte nella muratura, alla corrosione delle armature nel c.a., ad errori progettuali e/o esecutivi, a situazioni in cui i materiali
e/o la geometria dell'opera non corrispondano ai dati progettuali, ecc.);
- variazioni dovute all'intervento dell'uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura (vedi 8.4 delle NTC) oppure sulle azioni (ad
esempio: aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d'uso), o che incide indirettamente sul comportamento della struttura
(ad esempio gli interventi non dichiaratamente strutturali).
Unità Tecnologiche:
° 04.01 Interventi su strutture esistenti
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le
quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere
come finalità:
- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;
- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..
Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo
diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate
andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi
strutturali-statici.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
04.01.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modo
efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti
in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel
tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,
carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di
strutturali.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque
alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
04.01.R02 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o mutamenti di aspetto a causa
dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Prestazioni:
I materiali costituenti le strutture non dovranno deteriorarsi e/o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agenti chimici
presenti negli ambienti. I materiali utilizzati dovranno comunque consentire tutte le operazioni di pulizia e dovranno essere
compatibili chimicamente con la base di supporto.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
04.01.R03 Resistenza alla corrosione
Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione.
Prestazioni:
Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione se
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Manuale di Manutenzione
sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 04.01.01 Catene
° 04.01.02 Elementi di raccordo
° 04.01.03 Rappezzi degli elementi murari
° 04.01.04 Rappezzi in pietra
° 04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo
° 04.01.06 Tiranti
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.01
Catene
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Esse
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
04.01.01.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.01.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.01.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Revisione
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.
Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Tensione insufficiente.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.01.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di
eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
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Manuale di Manutenzione
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 67
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.02
Elementi di raccordo
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essi
sono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.02.A01 Corrosione
Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
04.01.02.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.02.A03 Serraggi inadeguati
Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o
cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi di raccordo.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza alla corrosione.
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.02.I01 Ripristino serraggi
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio
delle stesse.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da altri elementi (mattoni pieni, conci di pietra, ecc.) dello stesso materiale del muro o di
materiale diverso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.03.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.03.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.03.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.03.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.03.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.03.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.03.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
04.01.03.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.03.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
Pagina 69
Manuale di Manutenzione
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
04.01.03.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.03.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.03.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.03.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.03.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.03.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.03.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 70
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.04
Rappezzi in pietra
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da elementi di pietra.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.04.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.04.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.04.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.04.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.04.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.04.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.04.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
04.01.04.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.04.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
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Manuale di Manutenzione
04.01.04.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.04.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.04.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.04.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.04.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.04.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.04.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 72
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono
sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.05.A01 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
04.01.05.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
04.01.05.A03 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
04.01.05.A04 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.05.A05 Esfoliazione
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere
utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause
chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
04.01.05.A06 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto
dovute a fenomeni diversi.
04.01.05.A07 Lesioni
Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne
caratterizzano l'importanza e il tipo.
04.01.05.A08 Mancanza
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
04.01.05.A09 Patina biologica
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
Pagina 73
Manuale di Manutenzione
04.01.05.A10 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
04.01.05.A11 Polverizzazione
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
04.01.05.A12 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
04.01.05.A13 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
04.01.05.A14 Deformazioni e spostamenti
Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.05.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di
indagini strumentali in situ.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.05.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 74
Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 04.01.06
Tiranti
Unità Tecnologica: 04.01
Interventi su strutture esistenti
I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso di
dissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventuale
incremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essi
possono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposte
attraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.06.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
04.01.06.A02 Fessure
Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.
04.01.06.A03 Tensione insufficiente
Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.06.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.
Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Fessure; 2) Tensione insufficiente.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
•
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
04.01.06.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di
eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Pagina 75
Manuale di Manutenzione
Pagina 76
Manuale di Manutenzione
INDICE
01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
01.01
Restauro
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
01.01.02
Volte in pietra facciavista
01.01.03
01.02
pag.
5
6
9
12
Volte in pietra con paramento
15
Ripristino e consolidamento
18
01.02.01
Catene
22
01.02.02
Congiunzioni
24
01.02.03
Controventi
25
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
27
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
30
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
33
01.02.07
Tiranti
36
02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
02.01
pag.
Opere di ingegneria naturalistica
37
38
02.01.01
Cordonata viva
39
02.01.02
Fascinate
41
02.01.03
Geostuoie
43
02.01.04
Gradonata viva
45
02.01.05
Tiranti
47
03 ARREDO URBANO E VERDE
03.01
pag.
Aree a verde
49
50
03.01.01
Alberi
51
03.01.02
Altre piante
53
03.01.03
Arbusti e cespugli
55
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
57
03.01.05
Siepi
58
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
60
03.01.07
Staccionate
62
04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01
pag.
Interventi su strutture esistenti
63
64
04.01.01
Catene
66
04.01.02
Elementi di raccordo
68
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
69
04.01.04
Rappezzi in pietra
71
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
73
04.01.06
Tiranti
75
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 77
Comune di Canale Monterano
Provincia di Roma
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
(Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano
Canale Monterano, 21/05/2012
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 1
R.T.P.
R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Adattabilità degli spazi
03 - ARREDO URBANO E VERDE
03.01 - Aree a verde
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
03.01
Aree a verde
03.01.R01
Requisito: Integrazione degli spazi
03.01.02.C01
03.01.03.C01
03.01.01.C01
Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Aggiornamento
Aggiornamento
Aggiornamento
quando occorre
ogni 6 mesi
ogni 6 mesi
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Controllabilità tecnologica
02 - INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
02.01 - Opere di ingegneria naturalistica
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01.03
Geostuoie
02.01.03.R01
Requisito: Resistenza alla trazione
Tipologia
Frequenza
Gli elementi che compongono le geostuoie devono essere in grado di resistere a fenomeni di
sollecitazioni in particolare quelli di trazione.
02.01.05
Tiranti
02.01.05.R01
Requisito: Resistenza meccanica
I tiranti devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali fenomeni di trazione.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di stabilità
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Restauro
01.01.R04
Requisito: Resistenza meccanica
01.01.03.C01
01.01.02.C01
Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o
deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Ripristino e consolidamento
01.02.R02
Requisito: Resistenza agli urti
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 6 mesi
ogni 6 mesi
ogni 2 anni
ogni 2 anni
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 6 mesi
ogni 6 mesi
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Le pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urtitipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che
cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi
o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
01.02.R03
Requisito: Resistenza meccanica
Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o
deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
01.02.07.C01
01.02.01.C01
01.02.05.C02
01.02.04.C02
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo superfici
01.02.R07
Requisito: (Attitudine al) controllo della freccia massima
01.02.07.C01
01.02.01.C01
La freccia di inflessione di un solaio consolidato costituisce il parametro attraverso il quale viene
giudicata la deformazione sotto carico e la sua elasticità.
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo strutture
01.02.R09
Requisito: Resistenza alla trazione
01.02.02.C01
Gli elementi utilizzati per realizzare opere di consolidamento devono garantire resistenza ad
eventuali fenomeni di trazione.
Controllo: Controllo generale
02 - INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
02.01 - Opere di ingegneria naturalistica
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Opere di ingegneria naturalistica
02.01.R02
Requisito: Resistenza alla trazione
02.01.01.C01
Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad
eventuali fenomeni di trazione.
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 6 mesi
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01 - Interventi su strutture esistenti
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
04.01
Interventi su strutture esistenti
04.01.R01
Requisito: Resistenza meccanica
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Revisione
ogni 6 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
ogni 12 mesi
Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e
dovranno contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni
rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
04.01.06.C01
04.01.05.C01
04.01.04.C01
04.01.03.C01
04.01.02.C01
04.01.01.C01
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo strutture
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Durabilità tecnologica
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Ripristino e consolidamento
01.02.R08
Requisito: Resistenza alla corrosione
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione.
01.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
02 - INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
02.01 - Opere di ingegneria naturalistica
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Opere di ingegneria naturalistica
02.01.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione
Tipologia
Frequenza
Le reti utilizzate devono essere realizzate con materiali idonei in modo da garantire la funzionalità
del sistema.
04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01 - Interventi su strutture esistenti
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
04.01
Interventi su strutture esistenti
04.01.R03
Requisito: Resistenza alla corrosione
04.01.02.C01
Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in
processi di corrosione.
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Protezione dagli agenti chimici ed organici
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Restauro
01.01.R06
Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive
01.01.01.C01
I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze
tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
Controllo: Controllo generale delle parti a vista
01.01.R07
Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi
01.01.01.C01
I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di
aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Controllo: Controllo generale delle parti a vista
01.01.R08
Requisito: Resistenza agli attacchi biologici
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali,
microrganismi) non dovranno subire alterazioni evidenti.
01.01.01.C01
Controllo: Controllo generale delle parti a vista
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Ripristino e consolidamento
01.02.R04
Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze
tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
01.02.R05
Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi
I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di
aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
01.02.05.C01
01.02.04.C01
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo giunti
01.02.R06
Requisito: Resistenza agli attacchi biologici
I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali,
microrganismi) non dovranno subire alterazioni evidenti.
01.02.05.C01
01.02.04.C01
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo giunti
04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01 - Interventi su strutture esistenti
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
04.01
Interventi su strutture esistenti
04.01.R02
Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Gli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o
mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
04.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Termici ed igrotermici
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Restauro
01.01.R02
Requisito: Permeabilità all'aria
01.01.03.C01
01.01.02.C01
Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e
permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
01.01.R05
Requisito: Tenuta all'acqua
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque
meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai
rivestimenti interni.
01.01.03.C01
01.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Ripristino e consolidamento
01.02.R10
Requisito: Tenuta all'acqua
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 3 anni
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 3 anni
La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque
meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai
rivestimenti interni.
01.02.05.C02
01.02.05.C01
01.02.04.C02
01.02.04.C01
01.02.06.C01
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo facciata
01.02.R11
Requisito: Permeabilità all'aria
01.02.05.C02
01.02.04.C02
01.02.06.C01
Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e
permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo facciata
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Visivi
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Restauro
01.01.R01
Requisito: Conservazione dell'identità storica
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 12 mesi
ogni 2 anni
ogni 2 anni
Gli interventi di restauro non devono alterare l'identità storica del manufatto.
01.01.R03
Requisito: Regolarità delle finiture
Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni,
scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile
la lettura formale.
01.01.01.C01
01.01.03.C01
01.01.02.C01
Controllo: Controllo generale delle parti a vista
Controllo: Controllo generale
Controllo: Controllo generale
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Ripristino e consolidamento
01.02.R01
Requisito: Regolarità delle finiture
01.02.07.C01
01.02.01.C01
01.02.05.C02
01.02.05.C01
01.02.04.C02
01.02.04.C01
01.02.06.C01
Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni,
scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile
la lettura formale.
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo strutture
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo superfici
Controllo: Controllo giunti
Controllo: Controllo facciata
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
Controllo a vista
ogni 6 mesi
ogni 6 mesi
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 2 anni
ogni 3 anni
Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
INDICE
Elenco Classe di Requisiti:
Adattabilità degli spazi
pag.
2
Controllabilità tecnologica
pag.
3
Di stabilità
pag.
4
Durabilità tecnologica
pag.
6
Protezione dagli agenti chimici ed organici
pag.
7
Termici ed igrotermici
pag.
8
Visivi
pag.
9
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 10
Comune di Canale Monterano
Provincia di Roma
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
(Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano
Canale Monterano, 21/05/2012
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 1
R.T.P.
R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
01.01.01.C01
Controllo: Controllo generale delle parti a vista
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista
in particolare di depositi sulle cornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità
dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni
superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.
01.01.02
Volte in pietra facciavista
01.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di
eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
01.01.03
Volte in pietra con paramento
01.01.03.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di
eventuali anomalie.
In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.02.01
Catene
01.02.01.C01
Controllo: Controllo strutture
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Ispezione a vista
ogni mese
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo a vista
ogni 2 anni
Controllo a vista
ogni 3 anni
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
01.02.02
Congiunzioni
01.02.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei
vari elementi formanti le congiunzioni.
01.02.03
Controventi
01.02.03.C01
Controllo: Controllo strutture
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
01.02.04.C01
Controllo: Controllo giunti
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
01.02.04.C02
Controllo: Controllo superfici
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di
dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
01.02.05.C01
Controllo: Controllo giunti
Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.
01.02.05.C02
Controllo: Controllo superfici
Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di
dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
01.02.06.C01
Controllo: Controllo facciata
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine,
l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.
01.02.07
Tiranti
01.02.07.C01
Controllo: Controllo strutture
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02 - INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
02.01 - Opere di ingegneria naturalistica
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.01.01
Cordonata viva
02.01.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Ispezione
ogni 6 mesi
Ispezione
ogni anno
Ispezione a vista
ogni 6 mesi
Ispezione
ogni 6 mesi
Ispezione
ogni settimana
Controllare la tenuta delle diverse file di paletti e delle verghe verificando che non ci sia fuoriuscita
di materiale. Verificare che le talee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.
02.01.02
Fascinate
02.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllare la tenuta delle diverse file di paletti verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale e
che le talee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.
02.01.03
Geostuoie
02.01.03.C01
Controllo: Verifica generale
Verificare lo stato di attecchimento delle talee e delle piantine radicate. Verificare la tenuta dei
picchetti di ancoraggio.
02.01.04
Gradonata viva
02.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che le talee e/o le ramaglie siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.
02.01.05
Tiranti
02.01.05.C01
Controllo: Controllo generale
Verificare che i tiranti siano efficienti.
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
03 - ARREDO URBANO E VERDE
03.01 - Aree a verde
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
03.01.01
Alberi
03.01.01.C02
Controllo: Controllo malattie
Tipologia
Frequenza
Aggiornamento
ogni settimana
Aggiornamento
ogni 6 mesi
Aggiornamento
quando occorre
Aggiornamento
ogni 6 mesi
Aggiornamento
ogni settimana
Aggiornamento
ogni 6 mesi
Verifica
ogni 6 mesi
Controllo
ogni settimana
Controllo
ogni 6 mesi
Controllo
ogni 3 mesi
Controllo
ogni 6 mesi
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi
alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i
successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto
(botanico, agronomo, ecc.).
03.01.01.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
03.01.02
Altre piante
03.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
03.01.02.C02
Controllo: Controllo malattie
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi
alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i
successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto
(botanico, agronomo, ecc.).
03.01.03
Arbusti e cespugli
03.01.03.C02
Controllo: Controllo malattie
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi
alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i
successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto
(botanico, agronomo, ecc.).
03.01.03.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
03.01.04.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del
materiale lungo i percorsi in uso.
03.01.05
Siepi
03.01.05.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
03.01.05.C02
Controllo: Controllo malattie
Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi
alla loro salute. Identificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i
successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto
(botanico, agronomo, ecc.).
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
03.01.06.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di
movimento.
03.01.07
Staccionate
03.01.07.C01
Controllo: Controllo Generale
Controllo generale con verifica della stabilità degli elementi.
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01 - Interventi su strutture esistenti
Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
04.01.01
Catene
04.01.01.C01
Controllo: Controllo strutture
Tipologia
Frequenza
Revisione
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 6 mesi
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
04.01.02
Elementi di raccordo
04.01.02.C01
Controllo: Controllo generale
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei
vari elementi di raccordo.
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
04.01.03.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
04.01.04
Rappezzi in pietra
04.01.04.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
04.01.05.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti
strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
04.01.06
Tiranti
04.01.06.C01
Controllo: Controllo strutture
Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza
di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
INDICE
01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
01.01
pag.
2
2
Restauro
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
2
01.01.02
Volte in pietra facciavista
2
Volte in pietra con paramento
2
01.01.03
01.02
Ripristino e consolidamento
2
01.02.01
Catene
2
01.02.02
Congiunzioni
2
01.02.03
Controventi
2
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
2
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
2
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
2
01.02.07
Tiranti
3
02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
02.01
pag.
Opere di ingegneria naturalistica
4
4
02.01.01
Cordonata viva
4
02.01.02
Fascinate
4
02.01.03
Geostuoie
4
02.01.04
Gradonata viva
4
02.01.05
Tiranti
4
03 ARREDO URBANO E VERDE
03.01
pag.
Aree a verde
5
5
03.01.01
Alberi
5
03.01.02
Altre piante
5
03.01.03
Arbusti e cespugli
5
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
5
03.01.05
Siepi
5
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
5
03.01.07
Staccionate
5
04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01
pag.
Interventi su strutture esistenti
6
6
04.01.01
Catene
6
04.01.02
Elementi di raccordo
6
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
6
04.01.04
Rappezzi in pietra
6
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
6
04.01.06
Tiranti
6
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 7
Comune di Canale Monterano
Provincia di Roma
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
(Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul
convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco
COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano
Canale Monterano, 21/05/2012
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 1
R.T.P.
R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
01 - RESTAURO, RIPRISTINO E
CONSOLIDAMENTO
01.01 - Restauro
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
01.01.01.I02
Intervento: Sostituzione elementi decorativi degradati
Frequenza
quando occorre
Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con
tecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica
dei relativi ancoraggi. Inserire eventuali canali di gronda e pluviali per la raccolta delle acque meteoriche onde evitare il
dilavamento e la disgregazione degli elementi in pietra e laterizio.
01.01.01.I01
Intervento: Pulizia
ogni anno
Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei.
01.01.02
Volte in pietra facciavista
01.01.02.I01
Intervento: Ripristino superfici
quando occorre
Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di
saggina.
01.01.03
Volte in pietra con paramento
01.01.03.I01
Intervento: Ripristino superfici
quando occorre
Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di
saggina.
01.02 - Ripristino e consolidamento
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.02.01
Catene
01.02.01.I01
Intervento: Ripristino
Frequenza
quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti.
Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
01.02.02
Congiunzioni
01.02.02.I01
Intervento: Ripristino serraggi
quando occorre
Ripristino delle fasce attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle
stesse.
01.02.03
Controventi
01.02.03.I01
Intervento: Ripristino
quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti.
Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
01.02.04.I01
Intervento: Ripristino facciata
quando occorre
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di
saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie
mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di
grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;
01.02.04.I02
Intervento: Sostituzione elementi
quando occorre
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali
rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
01.02.05.I01
Intervento: Ripristino facciata
quando occorre
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di
saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie
mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di
grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;
01.02.05.I02
Intervento: Sostituzione elementi
quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali
rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
01.02.06.I01
Intervento: Ripristino facciata
quando occorre
Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.
In particolare:
- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;
- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di
saggina;
- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie
mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;
- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di
grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;
01.02.06.I02
Intervento: Sostituzione elementi
ogni 40 anni
Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali
rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".
01.02.07
Tiranti
01.02.07.I01
Intervento: Ripristino
quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti.
Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02 - INGEGNERIA NATURALISTICA E
AMBIENTALE
02.01 - Opere di ingegneria naturalistica
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.01.01
Cordonata viva
02.01.01.I03
Intervento: Revisione
Frequenza
ogni 6 mesi
Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche; sistemare le verghe eventualmente
fuoriuscite dalle file.
02.01.01.I01
Intervento: Ceduazione
ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
02.01.01.I02
Intervento: Diradamento
ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
02.01.02
Fascinate
02.01.02.I01
Intervento: Ceduazione
ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
02.01.02.I02
Intervento: Diradamento
ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
02.01.02.I03
Intervento: Revisione
ogni anno
Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche.
02.01.03
Geostuoie
02.01.03.I02
Intervento: Registrazione picchetti
quando occorre
Eseguire la registrazione dei picchetti di tenuta delle reti.
02.01.03.I03
Intervento: Semina
quando occorre
Eseguire la semina della superficie della geostuoia.
02.01.03.I01
Intervento: Diradamento
ogni 2 anni
Eseguire un diradamento dei salici piantati sulla geostuoia.
02.01.03.I04
Intervento: Taglio
ogni 2 anni
Eseguire il taglio dei rami dei salici in maniera scalare.
02.01.04
Gradonata viva
02.01.04.I03
Intervento: Piantumazione
quando occorre
Eseguire una ri-piantumazione delle talee e/o delle ramaglie nel caso di mancato attecchimento delle stesse.
02.01.04.I01
Intervento: Ceduazione
ogni anno
Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.
02.01.04.I02
Intervento: Diradamento
ogni anno
Eseguire il diradamento delle piante infestanti.
02.01.05
Tiranti
02.01.05.I01
Intervento: Sistemazione
quando occorre
Sistemare gli elementi dei tiranti in seguito ad eventi meteorici eccezionali e in ogni caso quando occorre.
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
03 - ARREDO URBANO E VERDE
03.01 - Aree a verde
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
03.01.01
Alberi
03.01.01.I01
Intervento: Concimazione piante
Frequenza
quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie
a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle
specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
03.01.01.I02
Intervento: Innaffiaggio
quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici
a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
03.01.01.I03
Intervento: Potatura piante
quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante
malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e
persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di
pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle
qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
03.01.01.I04
Intervento: Trattamenti antiparassitari
quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la
malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di
apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la
somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
03.01.02
Altre piante
03.01.02.I01
Intervento: Concimazione piante
quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie
a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle
specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
03.01.02.I02
Intervento: Innaffiaggio
quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici
a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
03.01.02.I03
Intervento: Potatura piante
quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante
malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone
(rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di
pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle
qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
03.01.02.I04
Intervento: Trattamenti antiparassitari
quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la
malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di
apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la
somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
03.01.03
Arbusti e cespugli
03.01.03.I01
Intervento: Concimazione piante
quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie
a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle
specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
03.01.03.I02
Intervento: Innaffiaggio
quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici
a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
03.01.03.I03
Intervento: Potatura piante
quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante
malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone
(rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di
pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle
qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
03.01.03.I04
Intervento: Trattamenti antiparassitari
quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di
apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la
somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
03.01.04.I01
Intervento: Ridistribuzione materiale
ogni 6 mesi
Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste
e/o comunque carenti.
03.01.05
Siepi
03.01.05.I03
Intervento: Irrigazione
ogni mese
Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione può essere
condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei
fabbisogni.
03.01.05.I01
Intervento: Eliminazione vegetazione
ogni 4 mesi
Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante
l'impiego di diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e
rinnovo dello strati di pacciamatura naturale.
03.01.05.I02
Intervento: Fertilizzazione
ogni 6 mesi
Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali).
03.01.05.I04
Intervento: Potatura
ogni 6 mesi
Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
03.01.06.I01
Intervento: Ripristino della stabilità
quando occorre
Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al
suolo con l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).
03.01.06.I02
Intervento: Ripristino dei legami
quando occorre
Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di
movimento, e se necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.
03.01.07
Staccionate
03.01.07.I01
Intervento: Sostituzione
ogni 2 anni
Sostituzione di elementi rovinati o mancanti con altri di analoghe caratteristiche.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,
MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01 - Interventi su strutture esistenti
Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
04.01.01
Catene
04.01.01.I01
Intervento: Ripristino
Frequenza
quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti.
Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
04.01.02
Elementi di raccordo
04.01.02.I01
Intervento: Ripristino serraggi
quando occorre
Ripristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e
rimontaggio delle stesse.
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
04.01.03.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
04.01.04
Rappezzi in pietra
04.01.04.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
04.01.05.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.
04.01.06
Tiranti
04.01.06.I01
Intervento: Ripristino
quando occorre
Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti.
Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
INDICE
01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO
01.01
pag.
2
2
Restauro
01.01.01
Cornicioni in pietra e laterizio
2
01.01.02
Volte in pietra facciavista
2
Volte in pietra con paramento
2
01.01.03
01.02
Ripristino e consolidamento
2
01.02.01
Catene
2
01.02.02
Congiunzioni
2
01.02.03
Controventi
2
01.02.04
Murature in pietra facciavista: arenaria grigia
2
01.02.05
Murature in pietra facciavista:pietra calcarea
3
01.02.06
Murature in pietra facciavista: tufo
3
01.02.07
Tiranti
3
02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE
02.01
pag.
Opere di ingegneria naturalistica
4
4
02.01.01
Cordonata viva
4
02.01.02
Fascinate
4
02.01.03
Geostuoie
4
02.01.04
Gradonata viva
4
02.01.05
Tiranti
4
03 ARREDO URBANO E VERDE
03.01
pag.
Aree a verde
5
5
03.01.01
Alberi
5
03.01.02
Altre piante
5
03.01.03
Arbusti e cespugli
5
03.01.04
Ghiaia e pietrisco
6
03.01.05
Siepi
6
03.01.06
Sistemi di ancoraggio
6
03.01.07
Staccionate
6
04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE
04.01
pag.
Interventi su strutture esistenti
7
7
04.01.01
Catene
7
04.01.02
Elementi di raccordo
7
04.01.03
Rappezzi degli elementi murari
7
04.01.04
Rappezzi in pietra
7
04.01.05
Rappezzi in blocchi di tufo
7
04.01.06
Tiranti
7
IL TECNICO
Arch. Anelinda Di Muzio
Pagina 8