Report sul convegno relativo all`Aethina tumida
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Report sul convegno relativo all`Aethina tumida
REPORT SUL CONVEGNO AL CRA DI BOLOGNA SULL’AETHINA TUMIDA (20 febbraio 2015) La Giornata tecnico-divulgativa – sull’ emergenza Aethina tumida organizzata dal CRA API di Bologna ha consentito di illustrare le principali conclusioni alle quali sono giunti i maggiori esperti internazionali sulla gestione del coleottero negli alveari. Le relazioni scientifiche sono state fatte da: Marie Pierre Chauzat, ANSES (FR) del Laboratorio UE di referenza per la salute delle api dell’OIE – World Organisation for Animal Health, F. Mutinelli, IZS Venezie – Centro di referenza nazionale per la salute delle api, Peter Neumann, Università di Berna (CH), Presidente di COLOSS associazione internazionale di ricerca sulle api e sul miele,.W.W. Pirk, Università di Pretoria (Sud Africa), J. Pettis,del Servizio di ricerca in agricoltura del Dipartimento Agricoltura degli USA. Il MIPAAF ha evidenziato che le azioni intraprese sono: a) b) c) d) avvio di un programma di ricerca del CRA API; utilizzo della rete BEENET per il monitoraggio; avvio dell’Anagrafe apistica; individuazione di soluzioni che rispondano alle esigenze degli apicoltori L’esperta dell’OIE ha evidenziato che, secondo la normativa comunitaria, esiste un doppio controllo per quanto riguarda gli scambi con i paesi extraeuropei al fine di evitare che penetrino parassiti nuovi e riguardano: 1) le importazioni degli animali vivi; 2) le gabbiette delle api regine. Le importazioni di api regine sono vietate questo è possibile solo da alcuni paesi. Per quanto riguarda lo scambio tra i paesi dell’UE: 1) Si possono scambiare colonie, pacchi di api, sciami. 2) Gli scambi devono essere tracciabili 3) Ciò può essere visto come un onere burocratico ma è importante controllare dove sono state fatte le consegne. Non funziona ancora a pieno regime, ma è un aspetto molto importante Di qui, il divieto di importare prodotti che vengono da zone a rischio come Calabria e Sicilia. Il sistema italiano di vigilanza ha funzionato finora e sia l’UE che le autorità internazionali riconoscono l’ottimo lavoro fatto dal Ministero della salute. CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio Esiste una rete di laboratori specializzati nella sorveglianza dell’Aethina tumida in Belgio, Germania, Danimarca, Italia e Gran Bretagna. Esiste un sistema di sorveglianza attiva ed uno di sorveglianza passiva. Quella attiva prevede programmi che includono la campionatura degli apiari a rischio o l’individuazione delle zone non infestate. Si concentra il monitoraggio in un’area o in un paese e si verifica se il coleottero è entrato o meno; quella passiva è basata sui report degli agricoltori come è successo in Calabria Nel caso dell’Aethina tumida i veterinari sono obbligati a presentare un report; poi devono fare una diagnosi tecnica in laboratorio ed, infine, si prevede la formazione degli apicoltori perché devono saper riconoscere il coleottero. La Francia ha prodotto un dépliant per insegnare agli apicoltori come riconoscere la presenza dell’Aethina tumida Come entra l’Aethina Tumida? Da: Porti ed aeroporti internazionali Materiale di apicoltori Altri prodotti inclusi api bombi colonie e api regine Frutta in marcescenza per esempio mele e banane Piante in vaso. Movimentazione di api da aree a rischio per la presenza di Aethina tumida. Gli apiari a rischio sono quelli nei quali la movimentazione degli alveari è avvenuta 12 mesi prima della comparsa dell’Aethina tumida Programma di sorveglianza 1. Pianificare più di un’ispezione l’anno, una delle quali deve avvenire preferibilmente nella tarda primavera 2. Creare Apiari sentinelle 3. Effettuare ispezioni visive o fare uso di trappole 4. Prelievo di un campione di apiari Le azioni fondamentali sono: 1) Contenere la presenza dell’Aethina tumida 2) Osservanza delle norme comunitarie 3) Formazione d informazione degli apicoltori CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio Le buone pratiche per contrastare l’Aethina tumida Secondo gli esperti occorre mantenere l’alveare pulito perché il coleottero si alimenta di qualsiasi cosa così come è importante tenere pulito il terreno sottostante perché se il coleottero trova qui materiale interessante ovviamente si riproduce. La sperimentazione ha dimostrato che la presenza di frutta marcescente vicino gli apiari garantisce lo spostamento dei coleotteri sulla frutta e quindi il loro allontanamento dall’alveare. In Australia e in Sud Africa l’eradicazione non è mai stata possibile perché le autorità sono arrivate troppo tardi. In Italia, l’Aethina tumida è arrivata sicuramente qualche mese prima di quando è avvenuta la prima segnalazione. Le condizioni climatiche ed ambientali del nostro spese sono ideali per la sopravvivenza del coleottero che può svernare anche in aree fredde come la zona alpina. Inoltre, le api italiane sono particolarmente vulnerabili al coleottero a differenza di quelle sud africane. La task force europea è già in azione per combattere la diffusione dell’Aethina tumida in Europa. Il progetto è stato indicato con l’acronimo BASTA (Buona apicoltura senza troppa Aethina). L’esperienza del Sud Africa dimostra che con l’Aethina tumida si può convivere. Le stesse api si difendono dalla presenza del coleottero cercando di pungerlo e di espellerlo dall’alveare. Le api guardiane tendono ad imprigionare l’Aethina quando la rinvengono nel loro ambiente. Come si diagnostica la presenza dell’Aethina tumida E’ molto importante monitorare il ciclo di vita del coleottero per riuscire a rilevarne la presenza. Quando ci sono crepe nell’alveare è necessario guardare bene se lì si è insediato il coleottero perché questi sono i luoghi dove si stabilizza e si riproduce. Gli alveari dove non ci sono crepe non consentono all’Aethina di riprodursi. Anche la presenza di odore sgradevole nell’alveare deve far presupporre la presenza del coleottero. Le trappole in questi casi funzionano fino ad un certo punto. E’ di fondamentale importanza l’ispezione visiva. Altro sistema utile è scavare intorno alle colonie per verificare se ci sono larve. Come prevenire la presenza dell’Aethina tumida negli alveari Una numerosa presenza di api lavoratrici è molto importante in quanto riescono ad espellere i coleotteri. Le condizioni igienico sanitarie degli alveari devono essere perfette. Inoltre mantenere un’alta densità del numero di api riduce moltissimo il rischio che il CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio coleottero possa insediarsi nell’alveare. In particolare le api lavoratrici tendono ad impedire l’ingresso dell’Aethina tumida nell’alveare. Nei paesi in cui gli apicoltori convivono ormai con la presenza dell’Aethina si ricorre esclusivamente alle buone pratiche e non si effettuano trattamenti chimici perché inutili. il materiale apistico deve essere mantenuto pulito. E’ certo che le api europee si comportano verso l’Aethina tumida allo stesso modo di quelle africane. Si verificherà comunque un adattamento in quanto le api europee impareranno a combattere il coleottero così come è avvenuto in Africa. E’ importante che le colonie siano forti e solide così come le api regine. In sostanza nelle pratiche di gestione dell’alveare occorre osservare tutte quelle norme che impediscono al coleottero di riprodursi. E’ importante eliminare la parte infetta della colonia. Negli USA dove si è verificata una situazione simile a quella italiana, il problema è stato affrontato modificando il sistema di gestione degli alveari, individuando le pratiche più idonee quali quelle sopra indicate, per impedire la presenza del coleottero dentro gli alveari. E’ stato acclarato che la specie di Aethina tumida rivenuta negli USA è la stessa di quella africana quindi è sicuramente arrivata tramite i cargo. Occorre sottolineare che quando il coleottero riesce a raggiungere il polline e la covata aumentano notevolmente le possibilità di riproduzione. I telai devono essere messi in modo tale da non creare spazi dove il coleottero possa sopravvivere. Molto importante è anche la temperatura. Se si raggiungono i 30° è facile che il coleottero possa riprodursi, mentre se la temperatura del suolo è intorno ai 20° solo il 45% delle larve riesce a sopravvivere quando, invece, si ha una temperatura di 10°, le larve non riescono sicuramente a completare il ciclo di vita. Anche la tipologia di terreno ha un ruolo importante a seconda che sia sabbia, terreno grasso organico oppure argilloso. La tipologia del terreno e l’indice di umidità sono fattori essenziali per controllare la presenza di Aethina tumida. Infatti, più l’umidità è elevata più le larve tendono a schiudersi. Quindi, diminuendo l’umidita si può combattere la presenza di Aethina tumida. Cosa genera l’umidità negli alveari? L’evaporazione del nettare. Per ridurre l’umidità bisogna intervenire sul cassettino riposto sotto l’arnia perché se la colonia riesce a portare all’esterno l’umidità il rischio di Aethina tumida si abbatte notevolmente. E’ bene sottolineare che se ci sono larve nel miele queste possono benissimo sopravvivere. I coleotteri, inoltre, senza la presenza di candito ed acqua muoiono. Quando, invece, entrano in contatto con fonti proteiche riprendono vitalità. Infine, è molto importante: a) fare la smielatura prima di 5 giorni; b) mantenere le arnie pulite e sane; CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio c) avere un elevato rapporto tra numero di api e covata Per combattere l’Aethina t., si ricorre alla lotta biologica. E’ sconsigliato l’uso di trappole chimiche con particolare rifermento al cumaphos che ha effetti letali sulle api regine Molto importante è effettuare la smielatura rapidamente Fondamentale è la cooperazione degli apicoltori che devono consentire l’effettuazione dei controlli in quanto solo un perfetto monitoraggio consente di poter adottare le misure più idonee al contenimento Situazione Calabria e Sicilia Secondo gli esperti della task force internazionale, l’Italia ha fatto finora un ottimo lavoro per impedire la diffusione del coleottero. L’areale è purtroppo per condizioni climatiche (temperatura ed umidita) una zona ideale per la riproduzione del coleottero. Ovviamente solo a primavera si potrà capire se l’eradicamento è riuscito o meno. A livello europeo si stanno preparando delle linee guida per fare in modo che la sorveglianza sia attuata secondo le medesime modalità in tutta Europa. Saranno sottoposti a controllo anche i bombi, ma solo quelli allevati. Altre Regioni italiane potenzialmente a rischio Secondo gli esperti le altre aree italiane potenzialmente a rischio di presenza di Aethina tumida sono: Puglia, area costiera della zona tirrenica dalla Campania alla Liguria, area costiera dell’Abruzzo, area costiera della Sardegna. Aree a basso rischio: tutta la zona appenninica, Italia settentrionale, Marche, Umbria ed Emilia Romagna. Secondo gli esperti il nostro paese avendo un clima simile a quello sud Africano è vulnerabile, ma il rischio non va sopravvalutato. Richiede comunque un monitoraggio costante. Ovviamente la componente climatica è fondamentale in quanto maggiore è il tasso di umidità dovuto ad un incremento delle precipitazioni più aumenta il rischio di una veloce riproduzione del coleottero. Le patologie delle api in ordine di gravità secondo gli esperti 1. La Tropilaelapsosi (Tropilaelaps spp.) è un temibile acaro parassita di Apis mellifera, responsabile di una malattia esotica. Malgrado la sua assenza nel territorio europeo è comunque importante che tutti gli operatori del settore CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. apistico sappiano riconoscere questo acaro ed i sintomi che provoca sulle api colpite Varroa Peste americana Aethina tumida Peste europea Nosema Galleria mellonella, meglio conosciuta come tarma della cera o camola del miele Acarapis woodi Conclusione E’ molto difficile che interventi di eradicazione vadano a buon fine in quanto non è possibile eliminare tutti i coleotteri, quindi, in Italia, con molta probabilità, si va verso il contenimento L’eradicazione quanto tempo deve durare? Se i coleotteri sono presenti negli sciami selvatici (e questo dovrà essere appurato a primavera) ormai la presenza è da considerarsi endemica. Occorre visitare non gli apiari, ma le aree dove sono i bombi, gli sciami selvatici i fruttiferi, i nuclei sentinella. Se li si rinviene la presenza dei coleotteri vuol dire che ormai l’Aethina è presente. Cosa deve fare ora l’Italia? 1) preparare delle linee guida con l’indicazione delle buone pratiche che gli apicoltori devono seguire per contenere la presenza dei coleotteri 2) avere delle colonie di api ben popolate in quanto più numerose sono le api meno possibilità ci sono che l’Aethina tumida prenda il sopravvento nell’alveare. Dichiarazioni del Ministero della salute Il Ministero della salute per il momento non intende modificare il decreto ministeriale nel quale sono previsti i roghi. Ciò sarà fatto quando il CRA API avrà elaborato un documento tecnico esaustivo su come gestire l’eventuale presenza dell’Aethina tumida. Intanto la vendita di api e la loro movimentazione nell’ambito degli areali sottoposti a sorveglianza di Calabria e Sicilia è consentita, mentre vige il divieto assoluto di movimentazione all’esterno di tali aree. Questa settimana la regione Calabria dovrebbe inviare al Ministero della salute la quantificazione dell’indennizzo complessivo che dovrà essere riconosciuto agli apicoltori i cui alveari sono stati distrutti dopo di che si provvederà al pagamento. CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio Siti di riferimento per approfondimento della tematica: www.izsvenezie.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1729&Itemi d=373 http://www.izsvenezie.it/aethina-tumida-in-italia-2014/ https://sites.anses.fr/en/minisite/abeilles/eurl-bee-health-home www.plateforme-esa.fr CONFEDERAZIONE NAZIONALE COLDIRETTI – Area Ambiente e Territorio