Gazzetta N. 1 26-10-15

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Gazzetta N. 1 26-10-15
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Redazione di Torino: c/o Villa San Giuseppe, corso G. Lanza, 3
Tutto il giallo
Lunedì 26 Ottobre 2015
Anno X, numero 01
della Villa
Carissimi lettori è con immenso piacere che vi annuncio la riapertura della nostra cara vecchia Gazzetta. La testata giornalistica, più amata di
Villa San Giuseppe, è pronta a sfornare un altro anno intenso e ricco di emozioni, allietando le lunghe e pigre giornate di tutti i villici. Questo
è un anno speciale per tutti noi: la Gazza va in doppia cifra e festeggia i suoi dieci anni dalla fondazione. Il merito di questa longevità è non
solo di tutti coloro che in questi anni si
sono impegnati ed hanno collaborato
con noi rendendo la Gazzetta un’importante realtà all’interno del collegio,
ma, anche e soprattutto, di Voi cari lettori che ci sostenete e fate sentire il
vostro caloroso affetto. Il vostro apprezzamento è per noi motivo d’orgoglio,
ci carica di energia e di nuovi spunti
fantasiosi, per far si che la Gazzetta
possa, con ironia e un pizzico di cattiveria, mostrare sempre da nuovi ed
esclusivi punti di vista le dinamicità di
Villa San Giuseppe. A noi il compito
di raccontare le attività svolte, le novità, ciò che funziona, ciò che non
ci piace, quello che vogliamo sia fatto
e quello che già si fa nella nostra
comunità. Con questo numero speciale
volevo ringraziare i miei predecessori
che mi hanno voluto qui: mi riferisco a
Melania Cappellano e Andrea Cuccuru, rispettivamente presidente e direttore della precedente redazione.
Dico grazie a loro ed è per me impossibile descrivere la gioia che provo
nel ricoprire questo importante ruolo,
specie dopo questi emozionanti anni
che mi hanno visto maturare da giornalista sportivo a presidente di questa
fantastica commissione. A me l’onere,
ma soprattutto l’onore di coordinare
questa meravigliosa squadra, affinchè
anche quest’anno possiamo insieme
divertirci e far divertire chi ci segue. Un
grazie importante a chi permette tutto
ciò e quindi a Fratel Igino, che dispensa
sempre preziosi suggerimenti, e naturalmente alla direzione. In questi anni il
nostro settimanale ha dimostrato di
non essere vincolato solo alle attività sportive, e in particolare calcistiche, della Villa, ma di riuscire a presentare anche nuovi ed attuali argomenti grazie alla varietà dei giornalisti, che ogni anno decidono di entrare in questo importante e vasto gruppo. Anche quest’anno la Gazzetta
sarà raggiungibile online tramite l’apposito link sulla pagina di Villa San Giuseppe, grazie al duro lavoro dell’instancabile Andrea Cuccuru.
Il presidente Piergiuseppe Zolfo
Rompi Villico
“Domenica a digiuno, buffet ridimensionati... Se si continuerà a tagliare non
rimarran no altro che Luce e Gas!”
E. Brezza
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Lunedì 26 Ottobre 2015 - La Gazzetta della Villa
C'era una volta...
TU LO SAPEVI CHE...
Il 23 ottobre 1520 veniva incoronato imperatore ad Aquisgrana Carlo V d’Asburgo, divenendo Re di Spagna, Re di Napoli,
Duca di Borgogna ed Imperatore del Sacro Romano
Impero. Nato nelle Fiandre, a Gand, il 24 febbraio
1500, ereditò gli immensi territori spagnoli, asburgici
e borgognoni; una volta imperatore il suo regno si
estendeva ormai su buona parte d’Europa e su tutto
il Sudamerica, con le colonie spagnole. Fu l’ultimo
che tentò davvero di riaffermare il potere universale dell’Impero, visto come un’entità unificatrice, che
raggruppasse più nazioni e le inquadrasse in un ordinamento generale, con valori comuni. Queste sue
intenzioni vennero ostacolate da continue minacce
interne ed esterne, dai principi tedeschi protestanti,
al re di Francia Francesco I, fino ai Turchi Ottomani, che assediarono Vienna. Dopo più di trenta anni di guerre continue su più fronti, nel 1556, ormai
stremato, Carlo V abdicò , dividendo il suo regno tra Impero e corona
di Spagna. Morì nel 1558, ormai ritiratosi in un monastero; con lui si
spense il sogno di formare un potere sovranazionale coeso, veramente imperiale.
U. Delmastro
John Malcolm Thorpe Fleming Churchill (Ceylon,
16/09/1906-Surrey, 8/03/1996) fu un singolare soldato del Regno Unito che, durante la seconda Guerra mondiale, si conquistò i soprannomi di “Fighting Jack Churchill” e “Mad Jack”.
La sua ascesa nell’esercito britannico, fino al
grado di tenente colonnello, fu accompagnata dal suo motto “Ogni ufficiale che va all’azione
senza spada è armato in modo inappropriato”.
Egli era un nostalgico dei vecchi codici militari che
si lanciava all’assalto dei nemici tedeschi armato
di arco lungo e spadone scozzese; fu infatti l’ultimo ad uccidere una persona con arco e frecce durante un’azione militare (1940).
L’anno successivo, durante un’operazione in Norvegia, inaugurò uno sbarco d’assalto suonando “March Of The Cameron Men” con la sua cornamusa, dopodiché lanciò una granata e si buttò nella mischia.
Si ritirò definitivamente dall’attività militare nel 1959, ma non senza continuare ad incuriosire le persone con la sua eccentricità: rincasando in
treno, scagliava la propria valigetta dal finestrino direttamente nel cortile
di casa, in modo da non doverla trasportare una volta arrivato in stazione.
E. Brezza
Scienza in pillole
UN “TOCCO” D’INNOVAZIONE
Sei una persona insensibile? La scienza ha buone notizie per te. Se pensi che abbia trovato un modo per
renderti una persona migliore, però, sei fuori strada:
per quello ci sono gli psicologi!
È di pochi giorni la notizia che un team di ricercatori
dell’università di Stanford, guidato dalla professoressa
Zhenan Bao, ha sviluppato una pelle artificiale in grado
di restituire la percezione del tatto a coloro che, per vari
motivi, l’hanno persa.
Si tratta di un materiale plastico, flessibile, con capacità autoriparative e dotato di particolari sensori: nanotubi di carbonio a contatto con un oscillatore in grado di
convertire pressioni meccaniche in brevi impulsi elettrici con frequenza proporzionale all’entità della compressione, lo stesso meccanismo utilizzato fisiologicamente dalla componente sensoriale del nostro sistema
nervoso; tali segnali possono essere trasmessi grazie
alle innovative tecniche dell’optogenetica, la quale permette di stimolare tramite impulsi luminosi alcuni neuroni geneticamente modificati.
Questa nuova tecnologia è ancora in fase sperimentale, ma, quando sarà disponibile, avrà ampio impiego:
si potranno rivestire le protesi per unire la funzionalità prettamente meccanica a quella sensoriale oppure
sviluppare dispositivi per i grandi ustionati che hanno
perso la sensibilità.
Ed a noi gente (apparentemente) sana a cosa può servire una simile tecnologia? Beh, lasciamo a voi l’immaginazione di altre possibili applicazioni!
S. Pillon, E. Messina
Aquired Helplessnes = Impotenza Acquisita... Cosa non ci permette di controllare le nostre vite?
Fin da piccoli, durante l’adolescenza, nella vita di tutti i giorni, si fa sempre più forte l’idea che su certe cose non sia possibile esercitare
alcun controllo. Si sente spesso parlare di persone che si trovavano
n
͞ el posto giusto al momento giusto͟, o, ancora, di quell’amico che
ha sempre avuto le conoscenze giuste in famiglia. Sembra allora,
che una buona parte del nostro successo sia dovuta al caso, no? Nella
realtà dei fatti, non è così. Noi abbiamo molto più controllo di quello
che pensiamo, ma il nostro cervello tende a credere che siamo impotenti. Si tratta di un fenomeno psicologico noto come “impotenza
acquisita”.
Per molti di noi potrebbe avere un effetto enorme sulla nostre
capacità e sulla volontà di agire, o su cosa venga creduto possibile. Il
fenomeno è stato scoperto decenni fa, durante alcuni esperimenti
piuttosto brutali condotti su dei cani: (durante i quali) gli animali
venivano infatti, sottoposti a punizioni di vario genere, come ad
esempio la ricezione di scosse elettriche. Durante i test una parte dei
cani era posta nelle condizioni di non poter fuggire né evitare le punizioni, mentre un’ altra, eseguendo alcune azioni, come spingere
una leva o saltare una bassa recinzione, poteva scampare alla tortura.
In esperimenti successivi i ricercatori diedero a tutti gli animali una
chiara via di fuga, ma i cani del primo gruppo rimasero semplicemente
seduti lì, ricevendo così i maltrattamenti,
sebbene
potessero
evitarli molto facilmente. I ricercatori dovettero spostarli di peso,
lontani dalle scosse, per almeno due-tre volte prima che gli animali
potessero realizzare di fuggire. In altre parole, avevano appreso il principio di impotenza. Studi su alcuni volontari mostrano che un fenomeno
simile è in gioco quando ai partecipanti viene chiesto di completare un compito, mentre vengono esposti ad un suono fastidioso. Un
gruppo solo riesce a disattivare la fonte del suono: ignorando infatti che
l’altro gruppo sia stato capace o meno di eliminare la distrazione, questi riescono a svolgere il compito loro assegnato, semplicemente
perchésentono di avere il
controllo sulla situazione. Coloro
che
inizialmente
potevano
disattivare il rumore superavano
con più facilità il problema,e anche quando non esercitavano più
effettivamente
quel controllo,dal
momento che ne venivano privati
a loro insaputa, nonostante il fastidio, credevano di poter superare
la prova. Il loro incoscio li spingeva a dare comunque il meglio.
Quindi, cos’ha a che fare questo con te? Bene, la questione è che
molti di noi patiscono sofferenze e non agiscono in alcun modo,
poiché fin da giovani siamo stati assuefatti dall’idea di non avere
alcun vero controllo sulle nostre vite. Ma la buona notizia è che esiste
un modo per cambiare tutto questo. Molto spesso non si fa altro che cercare ditrovare qualcuno che possa davvero aiutarci a realizzare
i nostri sogni, quando l’unica cosa che dovremmo realizzare è il fatto
che dipende solo ed esclusivamente
da noi trovare la via per il successo. Ciò che intendo è che l’unica
cosa da fare è dimostrare che si è capaci di fare ciò che si vuole fare.
Esiste questa citazione: “Io garantisco a me stesso la serenità di accettare quelle cose che non posso cambiare, il coraggio
di cambiare quelle su cui posso agire e la saggezza
di saperle distinguere”, e per dirla con le parole di
Mandela: “Sembra sempre impossibile, finché non è fatta”.
G. Ferrante
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Lunedì 26 Ottobre 2015 - La Gazzetta della Villa
E ci si prepara
Luna primaverile
Mezzanotte.
Silenzio.
I lampioni accesi
emanano luce,
fioca,
soffusa.
Frescura primaverile.
Nuvoloni
Sparsi in branco,
ondeggiano,
cullati dal vento
e messaggeri della tempesta
di domani.
Eppure,
dalla volta,
serenità
quasi impercettibile
eterea,
divina,
sacra,
emerge.
Le lucciole di Dio
sono offuscate,
ma la preziosa perla
luminosa
è lì,
immobile
sentinella notturna del Paradiso,
figlia
naturale
E ci si prepara, in queste notti, come guerrieri prima della battaglia. Ci armiamo di
clave e spadini, indossiamo le feluche dell’ebbrezza, macchiate del nostro battesimo,
consunte di sudore del tempo ormai trascorso, vestiamo le nostre spalle di mantelli,
nella speranza, chissà, di conservare questi momenti al caldo più o meno per sempre.
I nostri pensieri si ricuciono di piume sgargianti, i nostri passi danzano sul tintinnio di
medaglioni.
Non credo che nessun altro riesca a vedere l’aspetto poetico di tutto questo: del nostro mondo sospeso fuori dalla realtà per due ingannevoli settimane; ma non importa.
In queste notti noi, noi sentiamo di essere nati per questo. Ognuno con i propri compiti, dettati da una predisposizione unica della propria indole, ognuno pronto a portarli
a termine.
E quando si scende in campo, allora diamo tutto, tutto quello che abbiamo, tutta la
voce, tutto l’orgoglio, tutta la fatica. Quasi sussurrando, la testa china, instilliamo coraggio nell’inferno del compagno che salta al nostro fianco, e speriamo che ne rimanga almeno un po’ per noi stessi, sotto questo cielo di stelle ammutolite che stanno a
guardare, uniche testimoni del nostro segreto. Così, per qualche giorno soltanto, ci
viene concesso di vivere l’uno attraverso l’altro, in una forma di fratellanza irripetibile,
sancita dalle spire di quel fuoco che arde la nostra indurita scorza di iuta e con essa
ciò che siamo pronti a lasciarci alle spalle, per restituirci la cenere del nostro voto, che
ci ha preparati fino a qui e ci guiderà sempre più lontano.
Perché impariamo ad intonare un canto come voce sola, ormai ubriachi dell’esaltazione alla quale ci abbandoniamo per qualche ora di gloria fallace, breve come un temporale, memorabile come questa nostra giovinezza, eppure bella da togliere il fiato.
Forse nessuno parlerà di noi, di questa nostra piccola follia, del suo ideale. Forse nessuno riuscirà a capire mai veramente l’incanto di uno spettacolo vorticoso, di un ballo
veloce su note già lontane, e nessuno saprà ricordare i nostri nomi; ma noi lo promettiamo a noi stessi, e tanto ci basta. Di certezze ne abbiamo poche, ma, finché ci crediamo
veramente e lo facciamo tutti insieme, è bello illudersi che potrebbero non morire mai.
dell’Onnipotente.
M. Piombo
M. Cappellano
LO SPECCHIO DEI TEMPI
LA COMODITÀ
Settimana Rossa 2004.
Una matricola si presenta in 202 dal Capo. Dopo aver bussato ed esser entrato, sente il Capo che dice: “Prego, comodo, comodo”. La matricola, senza esitazione, inizia a “mettersi comodo”, pinciando senza problemi. Il Capo lo interrompe immediatamente dicendo: “Ma, ma…
sei impazzito? Cosa stai facendo? Alzati subito!”. Lui ribatte prontamente: “Non è colpa mia, è stato Lei a dirmi di andare comodo, ed io ho
eseguito!”.
A. Toso
Curiosità
Sapete perché gli uccelli vanno a sbattere
contro gli aerei? Gli uccelli sono la causa di
molti disastri aerei, ma perché non riescono a cambiare la loro traiettoria ? I volatili
sono capaci di intravedere gli aerei in avvicinamento , ma nei loro calcoli, non sono
in grado di stabilirne la velocità. Un gruppo di ricercatori ha simulato la corsa di un
camion che viaggiava dai 60 ai 320 km/h
proiettandolo in una stanza di fronte a degli
uccelli della famiglia dei passeri . I pennuti
cambiavano direzione quando il camion era
a 30 metri da loro. Distanza perfetta per evitare un predatore naturale , ma non di certo
per schivare un aereo che viaggia circa 5
volte più veloce. Soluzione ? Luci capaci
di essere avvistate a maggior distanza così
che gli uccelli possano “uccellare” la vita di
meno persone !
V. Vitacchione
Questione di Prospettiva
Vi è mai capitato di guardare un quadro e di sentirvi invadere dal capogiro? Nel caso, date un’occhiata qui: che
fatica, le scale non finiscono più! E allora, diciamocelo: non
si arrabbino gli architetti se per una volta vince la prospettiva distorta, ma Escher è stato davvero geniale! Sapete,
l’occhio è molto sensibile alle distorsioni: se ci sono, se ne
accorge e noi percepiamo il disegno come...malfatto. Ma
se la si opera negli spigoli delle figure, proprio nei punti di
raccordo delle immagini, allora si riesce ad ingannare la
vista. E qui si vede eccome: seguiamo insieme il percorso
dei frati; salgono o scendono? Beh, né l’uno né l’altro: infatti sono in piano. La rampa è un piano! Il nostro artista,
infatti, si è divertito ad inserire nelle sue litografie anche
alcune illusioni ottiche e giochi prospettici come la scala di
Penrose. Per chi ne volesse vedere una in modello 3D, il
fim Inception (2010) ne dà un’ottima visuale. Le ombre e la
ringhiera, invece, le danno una struttura apparentemente
tridimensionale, come anche l’ntero edificio; sapete, il tutto
non si ferma solo ad un giocare con le regole canoniche,
ma anche a rappresentare quella che era la situazione psicologica di un uomo del ‘900, vittima di guerre e soprusi: e allora, come rappresentarla
se non con il ribaltamento dell’arte accademica? Pensateci: alla fine, il modo migliore per
sdrammatizzare una situazione può proprio essere il conviverci ed il giocarci assieme.
C. Bosso
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Lunedì 26 Ottobre 2015 - La Gazzetta della Villa
Ti racconto una foto...
Staffettone
Novembre è alle porte e come di consueto si svolge l’immancabile staffettone. I
presupposti sono incoraggianti: campetto in buone condizioni nonostante
l’umidità, forse per l’assiduo lavoro delle matricole nel pre-gara, ed una certa
dose di scherzosità nell’aria. C’è chi si
dedica al riscaldamento per sciogliere i
muscoli intirizziti e chi,invece, conversa
animatamente; i più intrepidi preferiscono, però, effettuare qualche tiro in porta. Un fischio del membro della sportiva
Mattia Branda comunica l’apertura dei
giochi. Si comincia con un giro di carriola inaugurale, su cui siede con “somma
grazia” Andrea Aime, interrotto quasi
subito da un guasto imprevisto (ruota
fuori uso). L’ordine di partenza delle
quattro squadre è il seguente: Resto,
Economia, Biennio, Triennio. Nella prima batteria incidente di metà gara, con
una deviazione di percorso della neofita
Elisa, che tenta coraggiosamente di ingannare la giuria. Non basta un Momo
supersonico a limitare i danni (penalità
sul cronometraggio). E’ la volta di Economia trascinata dal navigato Mastrototaro, in abbigliamento professionale e
curato nei dettagli, cosa che egli stesso
tende più volte a ribadire. Discrete, ma
tutto sommato anonime le prestazioni
del Biennio e del Triennio. All’annuncio
della vittoria di Economia, un boato fende l’aria; solo lacrime per il Resto, che
nonostante l’impegno non punge.
In viaggio
Appena decollati, sembrava già si dovessero fermare. Di strada ne mancava moltissima ed
erano in perenne ritardo. La gomma sboffata, la ruggine sul vestito, il freddo tra i denti, l’inerzia: tutto faceva parte del loro sogno, che era al contempo un fiero sberleffo al mondo
che non li aveva ascoltati. Procedevano lenti, ma sempre allegri, chi a spingere il mezzo in
avaria, chi a frenarlo, per finta o per sbaglio. Sapevano che sarebbero arrivati, prima o poi.
Non dove, però: senza questa garanzia non sarebbero mai partiti. M. Cuozzo
CRUCI
L. Salmaso
Untitled
In giro per To....
RAFFAELLO -
Il sole delle arti
Dal 25 luglio 2015 al 24 gennaio 2016
la Reggia della Venaria Reale ospita la
mostra “Raffaello. Il Sole delle Arti”. La
mostra intende accostarsi alla geniale personalità di Raffaello anche da un
punto di vista inconsueto e imprevedibile, illustrando il suo impegno creativo
verso le cosiddette “arti applicate”.
IN CITTA’
- DALLE COLLEZIONI DEL
Musée d’Orsay
Dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 la
GAM di Torino ospita la “Mostra Monet”
dalle collezioni del Musée d’Orsay. Alla
GAM oltre 40 capolavori di Claude Monet, per mettere a fuoco alcuni tratti decisivi dell’ evoluzione artistica del capofila della grande stagione impressionista.
Across
Down
4. Baffo d'oro
1. So figo, so bello; so _ _ _ _ il fotomodello.
5. Le iniziali di Igino
2. TuttoAttaccato
8. Adora le formiche
3. Risiede a mirafiori
9. Papa della villa
6. Il giornale più impepato
10. Guitar hero
7. Abbraccia tutti
12. C'è chi lo indossa anche d'estate
11. Possiede ormai tutto
13. Crea vortici con le mani
14. Paprika
16. E' di classe A+
15. La G di VSG
18. Non si fa più la domenica
17. Sa più gossip di signorini
19. Fa i salti dalla gioia
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Lunedì 26 Ottobre 2015 - La Gazzetta della Villa
Teatro, what else?
Trova le differenze
Se come sosteneva Pirandello siamo tutti attori che cambiano le maschere perchè non avvicinarci a questo mondo?
Questa rubrica ha l’obiettivo, attraverso la recensione di
spettacoli e piccole riflessioni, di rendere il palcoscenico interessante per chi ancora non lo conosce e di dare
qualche spunto curioso per chi è già appassionato.
Perchè parlare proprio di teatro?
Perchè le opere teatrali non passano mai di moda: partendo dalle tragedie greche passando attraverso le commedie di Molière fino alle opere di Beckett è incredibile come possano essere sempre al passo con i tempi e
comprensibili anche a noi “post-moderni”.
+
In secondo luogo a teatro il buio e il silenzio ci calano in
una sorta di locus amoenus, un piccolo universo parallelo, fuori dalla realtà. Si perde la cognizione del tempo, si
viene calati sulla scena senza distrazioni: una concentrazione oggi molto rara.
Quando si apre il sipario gli occhi si nutrono delle luci
e delle scenografie, le orecchie si riempiono di parole
intrecciate, armoniose e ogni spettatore partecipa dello
spettacolo. A teatro si respira con gli attori: la rappresentazione non è mai passiva o ripetitiva. Ogni spettacolo si
crea e si modifica con le reazioni del pubblico.
Non siete ancora convinti? Perchè non cominciare iscrivendosi ad un corso di teatro o assistendo ad una pièce
con un attore famoso?
=
Intanto, come dice Gigi Proietti, Benvenuti a teatro. Dove
tutto è finto ma niente è falso.
E. Arecco
La Gazzetta della Villa
Testata di proprietà de “La Gazzetta della Villa s.r.l.” - Corso G. Lanza, 3 - 10131 Torino
Tipografia da “Olimpia”
Presidente: P. Zolfo
Direttore: G. Della Sala
Capo Redazione: C. Arata
Impaginazione & Grafica: G. Careglio, M. Cova
Pubblicitari: VSG Video
Rompi...Villico: E. Brezza
In giro per TO: G. Barbieri
Ti racconto una foto: L. Salmaso
Trova le differenze: A. Toso
Disegno: L. Brochet
Redazione: U. Delmastro, E.
Arecco, V. Vitacchione, S. Pillon,
E. Messina, M. Chilla,
M. Cuozzo, M. Piombo,
G. Ferrante, E. Brezza, A. Toso,
M. Cappellano, C. Bosso
Pag. 5