QUI - Ing. Giuseppe Messina
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QUI - Ing. Giuseppe Messina
Marzo 2010 Pagina 1 Eccoci nuovamente a voi, amici lettori. Come visto nel numero scorso (a Natale), anche questo è un numero corposo! Questa volta “solo” 12 pagine, che spero vi accompagnino anche nella riflessione e nella meditazione. Colgo l’occasione per augurare a tutti voi una Santa Pasqua in Cristo Risorto! di Giuseppe Messina Sommario Editoriale L’Editoriale, pag. 2 Sfogliando i giornali o guardando la TV per qualche giorno, ci si accorge subito come le notizie siano volatili... Curiosità Perché si dice, pag. 3 Essere un voltagabbana. La “Gabbana” era un giaccone pesante che serviva ai soldati per proteggersi dal vento e… A Brolo Carnevale brolese, pag. 3 Gentili signori e signore, Quest’anno il Carnevale brolese è stato accompagnato dalle seguenti… Attualità Emergenza S. Fratello, pag. 4 L’inverno cui stiamo assistendo è molto particolare, generalmente ci si aspetta molto freddo delle piogge… In evidenza ⇒ 4 aprile 2010 Pasqua di Risurrezione Per antichissima tradizione la notte di Pasqua è «la notte di veglia in onore dei Signore» (Es 12,42), giustamente definita «la veglia madre di tutte le veglie» (s. Agostino). In questa notte il Signore «è passato» per salvare e liberare il suo popolo oppresso dalla schiavitù; in questa notte Cristo «è passato» alla vita vincendo la grande nemica dell’uomo, la morte; questa notte è celebrazione-memoriale del nostro «passaggio» in Dio attraverso il battesimo, la confermazione e l’eucaristia. Vegliare è un atteggiamento permanente della Chiesa che, pur consapevole della presenza viva dei suo Signore, ne attende la venuta definitiva, quando la Pasqua si compirà nelle nozze eterne con lo Sposo e nel convito della vita (cf Ap 19,7-9). ⇒ 20 giugno 2010 Prossima uscita di Sgnappete S. Messe festive www.sgnappete.it Questo giornalino è prodotto in proprio su carta riciclata e viene liberamente distribuito in Chiesa Pagina 2 Marzo 2010 L’Editoriale Risurrezione di Gesù. Che sia questa un’occasione di riconciliazione col Padre per tutti noi e possa servirci per crescere e maturare sempre più come Cristiani autentici con la C maiuscola! www.sgnappete.it di Giuseppe Messina Sommario Magistero La Parola del Papa, pag. 5 Messaggio per la Quaresima 2010 - La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo. Mi soffermo in primo luogo sul significato… Dal CCC, pag. 5 Perché esiste un Sacramento della Riconciliazione dopo il Battesimo ed in quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana?… In Diocesi Festa della Pace ACR, pag. 6 e 7 Sgnappete speciale festa della pace 2010… Liturgia La Quaresima guardando oltre mortificazioni e penitenze, pag. 8 Sembrerà banale ma voglio iniziare con la classica domanda: cos’è la Quaresima? La risposta non è certo una e universale. Mi piace l’idea di vederla… Spazio poetico Sicilia mia, pag. 8 Beddu ddu gran triangulu scalenu, ca surgi propriu ammenzu di lu mari! Dda… cu vi nasci… nun poti fari a menu… Attualità Carta dei diritti umani: libertà religiosa?, pag. 9 Guardando l’immagine rappresentata in questa pagina, non si ha certo la necessità di consultare uno storico dell’arte per capire che si tratta… Meditazione Commento al Vangelo, pag. 10 Ecco: Pasqua é appena trascorsa, la gioia della Resurrezione rende piene le nostre anime ed il nostro cuore è colmo di quella felicità… Testimoni Vittorio Bachelet, pag. 11 "Che cosa è l'Azione Cattolica? Mi pare che sia soprattutto una realtà di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel… Avvisi, pag. 12 Editoriale... Sfogliando i giornali o guardando la TV per qualche giorno, ci si accorge subito come le notizie siano volatili, sfuggenti… dopo qualche giorno non le ritroviamo più! Altre, addirittura, non si riescono a trovare per niente, se non dopo una attenta ricerca! Perché quest’inizio? La riflessione mi è nata sfogliando la prima revisione di questo numero di Sgnappete. La cadenza non proprio mensile ci spinge a non essere molto tempestivi nel parlare dei fatti di cronaca. Questo mi ha fatto riflettere sul “come” da TV e giornali ci vengono rimbalzate continuamente solamente notizie “fresche”. Come a dire che quel che è accaduto ieri non ha più importanza! Ma nella vita reale non è così! Per chi vive certi fatti tragici, essi non si cancellano “cambiando canale”. Ripenso, ad esempio, alle frane che ci sono state (e forse ci sono ancora) nella nostra diocesi: S. Fratello (di cui abbiamo la testimonianza di Carmelo), Iannello, Caronia, Longi, S. Angelo… (senza voler tralasciare altri fatti tragici) Ma penso anche a chi non è nemmeno degnato di una citazione nei nostri TG, perché forse troppo lontano per “interessarci”: mi riferisco ai tanti, troppi, Cristiani ancora oggi perseguitati in tutto il mondo! Non se ne parla tanto, non fa notizia… o forse non si vuol far sapere! Vi invito a leggere una testimonianza apparsa su Avvenire qualche tempo fa e che Alessandro ha voluto riproporci. Prima di lasciarvi alla lettura di questo numero, vorrei concludere la riflessione iniziata qui sulla stampa. Dobbiamo essere capaci di saper discernere le notizie, di saperle cercare, di scrutarle con intelligenza, perché non sempre ciò che ci viene propinato a gran voce - urlando - è la cosa più giusta. Dobbiamo ascoltare i sussurri, le voci di chi ci tratta con intelligenza, consapevoli del fatto che non dobbiamo essere consumatori asettici di informazioni, ma scrutatori e ricercatori di quella verità dei fatti troppo spesso nascosta o non detta, affinché con la nostra testa sappiamo farci un’idea! Ed ora, dopo avervi tediato abbastanza con le mie parole, vi lascio agli articoli di questo numero, che non elenco qui perché lo spazio a mia disposizione è quasi concluso. Voglio solo ricordarvi che ci stiamo accingendo a festeggiare la Pasqua, Solennità della morte e Marzo 2010 Pagina 3 Perché si dice... Essere un voltagabbana La “Gabbana” era un giaccone pesante che serviva ai soldati per proteggersi dal vento e dalla pioggia. Durante le guerre gli schieramenti portavano casacche diverse. Quando si sfoderava la giacca, il messaggio che si mandava al nemico era quello di poter o voler passare dalla sua parte. Dunque dirigere l’orecchio, sinonimo di attenzione ed ascolto. Promettere mari e monti La locuzione deriva dallo storico Sallustio (86-35 a.C.) e significa fare promesse grandiose che poi, si sa, non saranno mantenute. Mordere la polvere La polvere è quella dei cavalieri disarcionati in battaglia. Si usa per schernire chi è stato battuto. Nell’antichità il modo di dire era leggermente diverso: si usava la parola terra invece che polvere. La usava Virgilio (69-18 a.C.) nell’Eneide e Torquato Tasso (1544-1595) nella Gerusalemme Liberata. L’espressione è stata ripresa infine dal gruppo musicale dei Queen che ne hanno fatto il titolo di una canzone: “Another one bites the dust”. Da non confondersi con “Mangiare la polvere” che si dice invece a chi in una competizione sta perdendo ed ingoia la polvere di chi sta davanti. Roba da chiodi Si usa per evidenziare un comportamento assurdo, anche nella sua accezione negativa. Si dice così perché i chiodi in passato erano fatti con i pezzi di ferro avanzati o scadenti, che il fabbro gettava e riutilizzava in questo modo. Quindi roba da chiodi era roba di poco valore, di scarto. L’uomo è cacciatore Si dice per minimizzare l’infedeltà dei mariti discoli, come peccatucci da imputare all’indole naturale dell’uomo, e per mettere in guardia le ragazze dalle lusinghe degli uomini non raramente intesi a conquistarle per vaghezza di prede, come fa il cacciatore stimolato dalla passione venatoria. Dammi retta Secondo i linguisti è di origine latina.: “dare arrectan”, sottointeso “aurem”, ovvero prestare orecchio. Curiosità… A Brolo…. Carnevale Brolese... Gentili signori e signore, Quest’anno il Carnevale brolese è stato accompagnato dalle seguenti manifestazioni: - giovedì grasso: serata al Palatenda - sabato grasso: serata danzante al Palatenda - lunedì grasso: sfilata dei carri e Carnevale dei Bambini - martedì grasso: sfilata dei gruppi allegorici e dei carri, premiazioni dei carri e dei gruppi, serata danzante al Palatenda. Anche quest’anno, un bel carnevale che ha coinvolto tanti (dai maestri carristi, ai gruppi mascherati, ai bambini) in diverse occasioni per far festa e stare insieme. di Peppino Lione www.sgnappete.it di Vittorio Ballato Pagina 4 Marzo 2010 L’inverno cui stiamo assistendo è molto particolare, generalmente ci si aspetta molto freddo delle piogge alternate con del cielo nuvoloso, e invece proprio quest’anno possiamo notare che le temperature non si mantengono costantemente basse (e questo per una questione di comodità potrebbe essere una buona cosa) e soprattutto si presentano delle piogge di fortissima intensità. Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, fino ad oggi è caduta una quantità d’acqua maggiore del 50% rispetto all’anno scorso, quindi il verificarsi di tale situazione, fa sì che il corretto deflusso dell’acqua abbia un ruolo importantissimo laddove sono presenti dei centri abitati. L’emergenza S. Fratello in ultima Caronia, sono la perfetta dimostrazione di come l’uomo non riesca a stabilire un equilibrio con la natura, determinando tal volta dei veri e propri disastri… Anche in questo numero racconto un’altra esperienza fatta con il mio gruppo C.R.I. (Croce Rossa Italiana). In questi giorni sicuramente avrete sentito parlare anche nei TG nazionali dell’emergenza S. Fratello, dove praticamente parte del paese è sceso verso valle, spaccando letteralmente in pezzi alcune case e rendendo inagibili molte altre, determinando circa 1.340 sfollati (secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile). Per fortuna alla maggior parte delle persone è stata trovata una sistemazione in tempi molto brevi. Di fronte a tale emergenza noi come gruppo di Croce Rossa operiamo laddove si creano dei disagi dal punto di vista sociale, e poiché uno dei nostri campi preferenziali sono le attività socio assistenziali (A.S.A.), in accordo con il comune, abbiamo dato la propria disponibilità nel fare delle attività nella casa di riposo di S. Fratello, dove attualmente alloggiano una ventina di anziani sfollati. Attualmente abbiamo fatto due attività, rispettivamente giorno 27/02 e 6/03; chiaramente l’approccio con le persone, in contesti del genere è di fondamentale importanza, infatti nel giorno della prima attività, mentre si saliva in paese una leggera tensione d’altra parte c’era, inoltre devo dire che una volta arrivati a S. Fratello, vedere le strade che collegavano alla parte inferiore del paese sbarrate con dei cancelli bloccati e oltretutto sorvegliati (in maniera tale da evitare atti di sciacallaggio) mi ha fatto un certo effetto. Prima di dirigerci nel luogo dove ci toccava fare l’attività, per una questione d’organizzazione ci siamo registrati al municipio, e una volta arrivati devo dire che siamo stati accolti con molti sorrisi; ovviamente come prima cosa abbiamo presentato la nostra componente e soprattutto abbiamo spiegato il motivo per cui ci trovavamo nella casa di riposo , che era semplicemente quello di passare una serata insieme, cercando di conoscerci tutti un po’ meglio , quindi in un certo senso l’attività è stata impostata prevalentemente sul dialogo; d’altra parte va anche detto che il tempo a noi disponibile per organizzarla fu molto ristretto, in quanto ricevemmo comunicazione soltanto il giorno prima, ma nonostante quest’ultima fu un po’ improvvisata, riuscì abbastanza bene, in quanto le persone furono ben felici di condividere quel momento molto delicato, esprimendo anche il loro stato d’animo che chiaramente non era dei migliori, inoltre con molto piacere ebbi modo di notare il fatto che nessuna di loro era rassegnata, il che mi lasciò sorpreso (chiaramente in senso positivo). L’attività del 6/03 invece, la considero una delle più belle attività che ho fatto da quando sono volontario della C.R.I., infatti, a me come gli altri ragazzi del gruppo, da sempre ci ha destato grande curiosità il farsi raccontare da persone ottantenni-novantenni la loro gioventù, poiché le esperienze di vita fatte da loro nascondono dei veri e propri insegnamenti. Chiaramente per conoscere la storia del ‘900, si potrebbe prendere un qualsiasi libro di storia e leggere i singoli fatti, ma ovviamente c’è una grande differenza se questi ultimi sono raccontati da chi le ha vissute in prima persona, perché in un certo senso t’immedesimano, e così quel giorno, una volta fatti i saluti, proponemmo ad ognuno/a di raccontarsi e ne uscirono davvero delle storie molto interessanti anche se a volte un po’ tristi, ma che ci aiutarono a capire il motivo per cui mostravano quel grande desiderio di andare avanti (che notammo nella prima attività); infatti dopo che una persona passa determinate esperienze come ad esempio la guerra, che ti fa Segue a pagine 5 www.sgnappete.it Attualità... Emergenza San Fratello Marzo 2010 Pagina 5 Continua da pagine 4 perdere delle persone care, che ti fa soffrire la fame, la prigionia, d’altra parte è pure normale che il resto della tua vita lo affronti in modo diverso, cercando di dare il giusto peso ad ogni imprevisto. Nella seconda parte dell’attività, sfruttando il clima d’armonia che si era creato, decidemmo di cantare un paio di canzoni siciliane, riscontrando un altissimo livello di preparazione e partecipazione, dando anche spazio a chi volesse offrire la propria performance canora da solista. Facendo un resoconto, la giornata andò abbastanza bene in quanto, arrivati ai saluti, mostrarono un leggero dispiacere (e non lo dico per vantare il mio gruppo, parola mia!). In questa attività, due episodi ricorderò con molto piacere; il primo è riferito ad un signore che facendo grande sforzo nel parlare in dialetto tipico “siciliano” piuttosto che il “sanfratellano” ci porse il suo invito a ritornare al più presto: “mi raccumannu, quannu vuliti venere a disposizione”; mentre il secondo è riferito ad una signora, che presa dalla tosse a da un po’ di raffreddore, disse: “arrivedecci e puttativi fora a me tussi”. di Carmelo Arena, 7 marzo 2010 La Parola del Papa Messaggio per la Quaresima 2010 La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo 17 febbraio 2010 - Le Sacre Ceneri, inizio del tempo di Quaresima Mi soffermo in primo luogo sul significato del termine “giustizia”, che nel linguaggio comune implica “dare a ciascuno il suo - dare cuique suum”, secondo la nota espressione di Ulpiano, giurista romano del III secolo. In realtà, però, tale classica definizione non precisa in che cosa consista quel “suo” da assicurare a ciascuno. Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge. Per godere di un’esistenza in pienezza, gli è necessario qualcosa di più intimo che può essergli accordato solo gratuitamente: potremmo dire che l’uomo vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza. […] L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, come afferma l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani: “Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio... per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. E’ lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (3,21-25). Quale è dunque la giustizia di Cristo? E’ anzitutto la giustizia che viene dalla grazia, dove non è l’uomo che ripara, guarisce se stesso e gli altri. Il fatto che l’“espiazione” avvenga nel “sangue” di Gesù significa che non sono i sacrifici dell’uomo a liberarlo dal peso delle colpe, ma il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a Dio (cfr Gal 3,13-14). […] il cristiano è spinto a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario per vivere secondo la propria dignità di uomini e dove la giustizia è vivificata dall’amore. Tratto da: www.vatican.va Dal CCC Attualità… Magistero… Perché esiste un Sacramento della Riconciliazione dopo il Battesimo ed in quali forme si esprime la penitenza nella vita cristiana? Poiché la vita nuova nella grazia, ricevuta nel Battesimo, non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l'inclinazione al peccato (cioè la concupiscenza), Cristo ha istituito questo Sacramento per la conversione dei battezzati, che si sono allontanati da lui con il peccato. La penitenza si esprime in forme molto varie, in particolare con il digiuno, la preghiera, l'elemosina. Queste e molte altre forme di penitenza possono essere praticate nella vita quotidiana del cristiano, in particolare nel tempo di Quaresima e nel giorno penitenziale del venerdì. www.sgnappete.it Tratto da CCC, [compendio], 297-301 Giornalino parrocchiale della Parrocchia Maria SS. Annunziata di Brolo Pag. 6 Pag.1 Editoriale di Alessandro Princiotta* “La pace in onda”, è il tema scelto per la festa di quest’anno. La pace è in onda, perché siamo noi che siamo chiamati a trasmetterla nelle nostre frequenze, ma anche “la pace inonda”, perché siamo chiamati a inondare di pace le situazioni che lo richiedono. Con questo spirito ci ritroviamo oggi a S. Stefano… Ma intanto è giusto presentarci: siamo il gruppo ACR di Brolo che ha scelto lo strumento del giornalino per presentare la nostra voglia di “comunicare la pace”. Sono ormai 15 anni che Sgnappete viene pubblicato periodicamente. Questo è per noi un orgoglio e un vanto, ma anche un impegno che ci spinge a fare sempre meglio, ad uscire dai nostri argini, a farci conoscere nel paese, ad essere anche più incisivi nel tessuto civile di Brolo. Il titolo non vuole dire nulla, ma vuole solo sottolineare la nostra vivacità e la nostra voglia di essere protagonisti attivi nella vita della comunità. E allora vi lasciamo ai contributi che abbiamo scritto per voi! Episodio di pace * Presidente parrocchiale AC di Brolo di Simone Sciacca Un giorno all’oratorio ho litigato con un mio compagno. Pentitomi, gli ho poi chiesto di fare pace e mi ha addolorato il fatto che lui ha rifiutato. Probabilmente poi, anche lui si è pentito e mi ha raggiunto scusandosi. Naturalmente ho accettato le sue scuse e ho capito che la pace ci è stata donata da Dio per questo dobbiamo tutti volerci bene. Signore, ti ringraziamo per il dono del Creato. Aiutaci a rispettare sempre l’ambiente che ci sta attorno e a valorizzarlo, consapevoli che è opera tua! La pace è entrata dentro di me di Chiara Gianello Stavo giocando a palla con la mia amica quel giorno. A un certo punto è arrivata una nostra compagna di classe, chiedendomi se poteva parlare in privato con la mia amica. Avendo io acconsentito, si sono appartate fino a quando la compagna sopraggiunta dopo, si è allontanata. Al ritorno, l’amica con cui giocavo a palla, mi ha riferito che l’altra ragazza, le aveva detto cose sgradevoli su di me, ma lei non aveva voluto ascoltarla, perché ci teneva all’amicizia che c’era tra noi. Quel giorno ho capito di avere un amica speciale che ama la pace tra di noi. Signore, ti ringraziamo per il dono dei nostri nonni e delle persone anziane; aiutaci a donare un po’ del nostro tempo per passarlo con loro Ogni giorno come fosse l’ultimo di Francesca Princiotta Quest’anno ho avuto la fortuna di vivere una nuova e rara esperienza: ho partecipato alla ripresa di un film (dal titolo “Ogni giorno come fosse l’ultimo”) che, oltre a ricordare i moti popolari del 1921 a Brolo, ha trasmesso, secondo me, un messaggio di pace: da questo film (dove ho conosciuto quattro attori di fama nazionale!), ho infatti capito che qualunque sbaglio si commetta, si deve perdonare (anche quando viene uccisa accidentalmente la propria figlia). Sbagliare è umano, ma la prossima volta dobbiamo sforzarci di non commettere lo stesso errore. Numero unico stampato in proprio e distribuito liberamente durante la Festa della Pace del 31 gennaio 2010 Sgnappete - Giornalino parrocchiale della Parrocchia Maria SS. Annunziata di Brolo Pag. 7 Pag.2 La lite con la pace di Valerio Ziino Io in genere esco il sabato con i miei amici, ma capitò un giorno che mia mamma mi proibì di uscire, non ricordo per quale motivo. Io mi sono molto arrabbiato con lei e per un po’ le ho tenuto il broncio. Alla fine ho avuto la forza di fare pace con lei (d'altronde è mia mamma!). Per me la pace è amore e fraternità tra gli uomini e donne, quindi non aveva senso essere arrabbiato proprio con mia mamma Signore, ti preghiamo per le vittime del terremoto ad Haiti. Ti preghiamo soprattutto per i bambini che sono rimasti orfani: fa che ricevano presto un aiuto e una famiglia La pace nel mondo di Giuseppe Pio Agnello Potremmo pensare che la pace nel mondo sia diffusa un po’ dappertutto, ma sappiamo che non è così: ci sono molti Paesi e Nazioni dove si combatte: Afghanistan, Iraq, Medio Oriente, Eritrea. In alcuni Stati si lotta anche tra le stesse popolazioni. Io penso che la pace sia una cosa veramente importante e impegnativa per trasmettere il messaggio del vangelo. Chi vincerà, quest’anno il premio “Una vita per….” ? Cresce l’attesa per conoscere il nome del vincitore dell’agognato premio “Una vita per…” che l’AC diocesana assegna in occasione della Festa della Pace, a persone della Azione cattolica diocesana che si sono particolarmente distinte in un ambito. Nell’attesa, ripercorriamo i vincitori del passato.. 2009 - Franca Presti 2008 - Cettina Rubino 2007 - Famiglia Faillaci 2006 - Pina e Anna Sberna 2005 - dottoressa Antonietta Zampino Dario e Perla di Simona Gianello A quelli che vogliono la pace, Gesù ha detto: «Chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Lui ha insegnato anche a compiere scelte buone capaci di portare amore e pace, porgendo l’altra guancia; facendo del bene, anche a quelli che ci odiano. Così ha fatto Perla con Dario: Dario e Perla erano amici e quando potevano, giocavano insieme condividendo gli stessi giochi. Perla di fidava di Dario e mai avrebbe pensato che lui avrebbe potuto farle dal male. Un giorno successe che il padre di Perla morì e lei si sentiva sola come un alberello a cui erano state tolte le radici. Andò allora da Dario pensando che lui le avrebbe asciugato le lacrime e l’avrebbe consolata semplicemente abbracciandola come un vero amico fa con l’altro nel momento del bisogno. Dario invece stava giocando con una nuova amica e non si curò di Perla, anzi, fece finta di non conoscerla. Quando Dario capì che era stato molto cattivo, tornò da Perla e si scusò. Perla accettò le sue scuse e dimenticò tutto, come dovrebbe accadere tra persone che si vogliono bene e che si rispettano! Una filastrocca dice:«La Pace bisogna volerla; la pace Una rara immagine che rappresenta gli acierrini non bisogna mai imporla; la pace si costruisce mettendo ciò che si di Brolo, bravi come angioletti ha; la pace è pace vera se si basa sull’onestà!» Numero unico stampato in proprio e distribuito liberamente durante la Festa della Pace del 31 gennaio 2010 Pagina 8 Marzo 2010 La Quaresima guardando oltre mortificazioni e penitenze Sembrerà banale ma voglio iniziare con la classica domanda: cos’è la Quaresima? La risposta non è certo una e universale. Mi piace l’idea di vederla come il periodo che precede la Pasqua, in cui c’è il rivivere con Gesù i suoi 40 giorni nel deserto prima di iniziare la missione a Gerusalemme,e c’è il rivivere i 40 anni nel deserto del popolo di Israele dopo l’uscita dall’Egitto, prima di entrare nella Terra promessa.. Ed è un po’ il mondo in cui ci tuffiamo ogni giorno la nostra Gerusalemme e la nostra Terra promessa.. La quaresima è quindi un’occasione preziosa per fare silenzio ( “deserto”) e ascoltare Dio, la sua parola, come fosse una vera “medicina” dell’anima.. in un’epoca in cui l’intimità del silenzio è a rischio, di continuo infranta da pensieri, mass media, traffico, fretta, corse e rumori assordanti..Se la Pasqua può essere vista come la liberazione dal peccato,dalla morte, la quaresima può farci realmente liberi, perché distaccati dalle cose e proiettati in Dio, desiderosi di dimorare in Lui. San Paolo dice: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” ma c’è sempre il bisogno di essere educati a questa libertà. Come? Avvicinandosi a Lui, ritornando a Lui. La quaresima è anche questo: un Cammino di ritorno a Dio attraverso il Deserto della vita quotidiana. Come ci insegna anche il Vangelo la quaresima non è “frustarsi”, non è “frustrarsi”, non è avere il musone, non è stare chiusi in casa a meditare, non è rattristarsi. Qualsiasi potatura è una fioritura, ogni rinuncia fatta “per amore”, porta sempre frutti dentro noi, attorno a noi, ci rende più capaci di amare per primi, di amare senza aspettarci nulla in cambio, di vedere Gesù nell’altro. Se vivremo questi giorni con “desiderio” più che con “senso del dovere”, ogni rinuncia sarà una gioia, ci indicherà la strada per la “libertà vera” e ci darà l’occasione per “farci uno” con chi è nel bisogno, con chi non ha cosa mangiare, con chi non ha tv, radio, computer.. Il digiuno vissuto in questo “farsi uno” con chi soffre, nel corpo e nell’anima, acquisterà una veste tutta nuova, non sarà più un affare personale tra noi e Dio ma diverrà sensibilità sociale. In fin dei conti che cos’è che ci chiede la Chiesa? Voglio riportare le parole dell’arcivescovo emerito di Pescara Franco Cuccarese alla domanda: “ chiede di rinunciare al superfluo in nome della sobrietà, bisogna abituarsi, io direi non solo a Pasqua, alla sobrietà, che sia uno stile di vita costante e lineare. Il contrario della sobrietà, spesso sconfina nella arroganza, nell’ostentazione L’idea del digiuno non è un esercizio di eroicità,ma un invito alla sobrietà per un verso, e alla carità dall’altro”. A questo riguardo anche il Messaggio Quaresimale del Papa, (che invito a leggervi) ha sottolineato benissimo l’ importanza e il valore del digiuno. Non mi resta che augurarvi: Buon cammino a tutti!! di Dario Ricciardello Sicilia mia Matri Natura lu fici riccu assai d’ogni beni ri Diu,a cuminciari d’ ‘a nivi ‘i Mongibeddu, nivi ca... mai si strogghi o’ focu lavicu o sulari. Ionici templi, dorici tiatri a vecchi polis dunanu decoru. Ricami d’arabeschi, nurmanni quadri sunnu, d’Isula Magna, gran tisoru. Autru ‘un dicu, cà prima di mia illustri… ti cantaru, Sicilia mia. di Vittorio Ballato www.sgnappete.it Spazio poetico… Liturgia... Beddu ddu gran triangulu scalenu, ca surgi propriu ammenzu di lu mari! Dda… cu vi nasci… nun poti fari a menu di l’arti, d’ ‘a so’ storia e virtù rari. Marzo 2010 Pagina 9 Carta dei diritti umani: libertà religiosa? Attualità... Guardando l’immagine rappresentata in questa pagina, non si ha certo la necessità di consultare uno storico dell’arte per capire che si tratta della Madonna del Tindari. Essa è uno degli esempi di iconografia sacra, ove viene trasmesso il messaggio del Vangelo in forma visiva. Attraverso l’iconografia sacra, è possibile infatti spiegare passi della sacra scrittura, in una sorta di “lectio visiva”. Dall’immagine della Vergine del Tindari, per esempio, si nota che Maria indichi il figlio, come a volere ricordare che è lui il personaggio principale dell’opera (e del Vangelo). La storia dell’arte sacra è colma di questi esempi disseminati nei musei e nelle nostre chiese, proprio perché, a volte, le immagini comunicano e spiegano il Vangelo in modo molto più efficace di molte omelie. Purtroppo a volte le immagini sacre causano persecuzioni. Su un testo per le scuole elementari, viene pubblicata una immagine blasfema di Gesù Cristo. I cristiani (poco più del 2% della popolazione), protestano e ottengono la rimozione dell' immagine. Protestano poi gli induisti che scendono in strada armati e incitano alla violenza contro i cristiani. Così due chiese protestanti sono attaccate, incendiate e rase al suolo e i pastori che ne erano responsabili sono aggrediti e percossi. Cambia scenario: Mossul. Un uomo esce da un'auto e spara contro due studenti cristiani che si recavano all'università. Uno e' morto, l'altro e' rimasto ferito gravemente. Il giorno prima, un negoziante e' stato ucciso da sconosciuti che gli hanno sparato da un'auto. Il giorno ancora precedente, era stato un altro cristiano, un commerciante di carni, a morire in un agguato mentre rincasava. Tre cristiani morti in 36 ore. Due esempi che sembrano appartenere ad un remoto passato della Roma Imperiale di duemila anni fa, ma, siamo in India (nel primo caso) e in Iraq (nel secondo caso). In entrambi i casi siamo allo scorso febbraio. Testimonianza pubblicata sul quotidiano "Avvenire" del 24/02/10 Vorrei, ma non ci riuscirò e ne soffro, che questo articolo giungesse fra le mani di quegli indiani che hanno pensato, disegnato e pubblicato prima in Internet, poi in un sillabario per le elementari, e infine su manifesti da esporre per le strade, l’immagine blasfema di Gesù. Altri giornalisti, scrittori, opinionisti stanno commentando la stessa immagine, leggo i loro commenti, sono dotti, obiettivi, inconfutabili. Parlano della reciproca tolleranza, del rispetto per la religione altrui come pilastro su cui si regge la civiltà di un popolo. Sono reazioni sagge. Ma vorrei aggiungerne un paio, per indicare a quei profanatori due insegnanti elementari, molto amati dai bambini in India. Cristo oltraggiato, India, scuole elementari, questo è il contesto. Ho amici cristiani che vivono in India e insegnano alle elementari. "Vivono" è una parola insufficiente: diciamo spendono la vita. Sono due salesiani, uno è un insegnante semplice, l’altro un grande traduttore. Il primo mi raccontava che all’inizio di ogni anno scolastico, davanti alla scuola cattolica (nella quale non si fa educazione religiosa, la legge non lo permette, ma si fa scrittura, lettura, storia, geografia, calcolo), c’è la ressa per le iscrizioni: i figli portati dalle madri sono così numerosi, che è impossibile accoglierli tutti. I sacerdoti sono costretti a selezionare. Hanno scoperto che le madri, perché i figli siano accolti, imbrogliano: dicono che hanno 6 anni anche quando ne hanno 5 o 4. I salesiani mettono questi bambini in fila e li passano in rassegna: ogni bambino è invitato ad alzare il braccio destro, scavalcarsi la testa con la mano, e toccarsi l’orecchio sinistro. Se ci arriva ha 6 anni. Se non ci arriva ne ha meno, e viene rimandato a casa. Le madri tirano il braccio ai figlioletti per allungarglielo e fargli superare l’esame. La scuola cattolica è contesa, le famiglie sanno che il figlio lì impara il bene. Io conosco uno di questi frati e so una cosa: lui e tutti i suoi fratelli non sarebbero là, se non avessero conosciuto Cristo. Raffigurare Cristo come fanno i profanatori significa non-comprendere quegli insegnanti, e questo passi, ma anche le famiglie che mandano loro i figli, e le famiglie che vorrebbero mandarglieli e non possono e aspettano l’anno prossimo. Significa non comprendere davvero l’India. L’altro cristiano che ha sempre fatto l’insegnante elementare è il traduttore italiano di Rabindranath Tagore, anche lui salesiano. Dall’India torna a casa una volta all’anno e la sua città lo festeggia organizzando "la giornata di Tagore". Viene un sacco di gente, lui legge le ultime traduzioni, qualche scrittore italiano lo presenta, l’ho fatto anch’io. Adesso ha 85 anni. Cristo è l’intermediario che l’ha convinto a vivere in India, e che lo spinge a tradurre (etimologicamente: trasportare) il meglio della letteratura indiana qui da noi. Questi due insegnanti elementari danno agli scolaretti indiani tutto il bene che possono, perché sono cristiani. Cosa gli danno, in cambio, i profanatori di Cristo? Pro bono, malum. Pro maximo bono, maximum malum. Ferdinando Camon Pagina a cura di Alessandro Princiotta www.sgnappete.it Pagina 10 Marzo 2010 Commento al Vangelo: Lunedì dell’Angelo - 5 aprile 2010 Dal Vangelo di Matteo: Mt 28, 8-15 Prima Lettura: At 2, 14.22-32 Salmo: Sal 15 L’anima mia esulta nel Signore Ecco: Pasqua é appena trascorsa, la gioia della Resurrezione rende piene le nostre anime ed il nostro Colore Liturgico: Bianco cuore è colmo di quella felicità che pervade le donne al sepolcro! All'inizio del suo vangelo, Matteo Alla vittima pasquale, aveva detto che Gesù è l'Emanuel, s'innalzi oggi il sacrificio di lode. Dio con noi (Mt 1,23). Ora, alla L'agnello ha redento fine, comunica ed aumenta la il suo gregge, stessa certezza di fede, poiché l'Innocente ha riconciliato proclama che Gesù è Risorto (Mt noi peccatori col Padre. 28,6) e che starà con noi sempre, Morte e Vita si sono affrontate fino alla fine dei tempi! in un prodigioso duello. Gesù appare alle donne che Il Signore della vita era morto; escono di corsa, in loro c'è un ma ora, vivo, trionfa. misto di paura e di gioia. «Raccontaci, Maria: Sentimenti tipici di coloro che che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, fanno una profonda esperienza del Mistero di Dio. la gloria del Cristo risorto, Gesù stesso va incontro a loro e e gli angeli suoi testimoni, dice: "Rallegratevi!";e loro si il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto; prostrarono ed adorarono. E' l'atteggiamento di colui che crede e vi precede in Galilea». ed accoglie la presenza di Dio, anche se sorprende e supera la capacità umana di comprensione. Mi indicherai Ora Gesù stesso ordina di riunire i il sentiero della vita, fratelli in Galilea: "Non abbiate gioia piena nella paura. Andate ad annunciare ai tua presenza, miei fratelli che vadano in Galilea dolcezza senza fine e là mi vedranno".Gesù vuole alla tua destra. mostrare a tutti la Misericordia del Padre Suo e far godere tutti del (dal Sal 15) Mistero dell'Amore che si è Vangelo: Mt 28, 8-15 www.sgnappete.it adempiuto inLlui,ma ancora una volta non mancano le manifestazioni di dissenso. La stessa opposizione che Gesù ha avuto in vita, spunta ora dopo la sua Risurrezione. I capi dei sacerdoti si riuniscono e danno denaro alle guardie;loro devono spargere la notizia che i discepoli hanno rubato il corpo di Gesù per evitare così quanto si dice della Risurrezione. I capi non accettano la Buona Novella della Risurrezione preferiscono credere che si tratta di un'invenzione da parte dei discepoli e delle discepole di Gesù. Nelle contraddizioni della vita, questa verità è molte volte contestata. Tutto ciò succede ancora oggi. Da un lato,lo sforzo di molte persone che con la loro vita cercano di testimoniare gli insegnamenti di Gesù. Dall'altro,tanta altre che minimizzano o propongono alternative devianti. Ancora una volta ci rendiamo perfettamente conto,di quante difficoltà e prove il nostro Signore ha patito per noi;di fronte a tutto ciò non possiamo che affidare il nostro cuore a Lui,senza riserve. di Giusi Maniaci Meditazione... Liturgia del Giorno In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno». Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi. Marzo 2010 Pagina 11 Vittorio Bachelet 1926 - Il 20 febbraio nasce a Roma, da Giovanni e Maria Bosio. PE il figlio più piccolo, ultimo di nove fratelli, tre dei quali morti in tenera età. Dei cinque (due ragazze e tre ragazzi) il primogenito, Adolfo, gli farà da padrino di Battesimo. 1943 - Consegue la licenza liceale. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; solo nel successivo anno accademico inizia a frequentare regolarmente i corsi. Durante il periodo universitario cresce il suo impegno all'interno della Fuci, sia nella sezione romana, sia nel centro nazionale. Diverrà condirettore di "Ricerca", il periodico della federazione universitaria. 1947 - Il 24 novembre: si laurea, con una tesi su I rapporti fra lo Stato e le organizzazioni sindacali (votazione 110/110); suo relatore è il prof. Levi Sandri. 1950 - È redattore capo di “Civitas”, rivista di studi politici diretta da P.E. Taviani; di questo periodico, a cui collaborerà sino al 1959, sarà poi vicedirettore responsabile. "Che cosa è l'Azione Cattolica? Mi pare che sia soprattutto una realtà di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome del Signore, che sono amici: e questa rete di uomini e donne che lavorano in tutte le diocesi, e di giovani, e di adulti, e di ragazzi e di fanciulli, che in tutta la Chiesa italiana con concordia, con uno spirito comune, senza troppe ormai sovrastrutture organizzative, ma veramente essendo sempre più un cuor solo e un'anima sola cercano di servire la Chiesa. E questa è la grande cosa. Perché noi serviamo l'AC non poi perché c'interessa di fare grande l'AC, noi serviamo l'AC perché c'interessa di rendere nella Chiesa il servizio che ci è chiesto per tutti i fratelli. E questa credo sia la cosa veramente importante." Qualche volta viene voglia di guardare al futuro, al futuro della nostra associazione, ma soprattutto al futuro della Chiesa e dell'umanità. Io credo che dobbiamo guardare a questo futuro con fiducia, ed anche con speranza, anche se siamo abbastanza sicuri che le difficoltà che ci saranno non saranno forse gran ché minori di quelle che abbiamo avuto fino ad ora. Vittorio Bachelet Testimoni... “Riscoprire che il servizio è la gioia” Saluto conclusivo di Vittorio Bachelet alla seconda Assemblea nazionale dell'ACI 1957 - Consegue la libera docenza in Diritto amministrativo e in Istituzioni di diritto pubblico. 1959 - Nel giugno viene nominato da Giovanni XXIII vicepresidente dell'Azione Cattolica Italiana; presidente è Agostino Maltarello. 1964 - Diviene presidente generale dell'Azione Cattolica. 1973 - Conclude il lungo periodo alla guida dell'Azione Cattolica (tre mandati, l'ultimo dei quali, dal 197o al 1973, come primo presidente dell'Ac ridisegnata dal nuovo Statuto). Viene nominato vicepresidente della commissione pontificia per la famiglia, del comitato italiano per la famiglia, della Commissione italiana Justitia et Pax. 1974 - È docente ordinario di Diritto pubblico dell'economia presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma "La Sapienza" 1976 - Il 21 dicembre: viene eletto vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura. 1980 - Il 12 febbraio: è ucciso dalle Brigate rosse al termine di una lezione universitaria. Sgnappete - giornalino parrocchiale - numero unico Parrocchia “Maria SS. Annunziata” - Via Vittorio Emanuele III - 98061 Brolo (ME) Telefono: 3387945592 - Fax: 06233200362 - Internet: www.sgnappete.it - E-mail: [email protected] Redazione: Alessandro Princiotta, Carmelo Arena, Dario Ricciardello, Giuseppe La Mantia, Giuseppe Messina, Giusi Maniaci, Peppino Lione, Rosa Pidonti, Tiziana Gaspare, Vittorio Ballato Supervisione: don Donato Domenico Marino Collaboratrici: suor Claudia, suor Maria, suor Katia Chiuso in Redazione e stampato il: 16 marzo 2010 Per la realizzazione di questo numero ringraziamo in particolare: Simone Sciacca, Chiara Gianello, Francesca Princiotta, Valerio Ziino, Giuseppe Pio Agnello, Simona Gianello e tutto il gruppo ACR di Brolo. Ed un ringraziamento particolare va, come sempre, a voi - amici lettori - per la generosità con la quale ci sostenete. www.sgnappete.it Pagina 12 Marzo 2010 Avvisi 28 marzo 2010 Domenica delle Palme 1-2-3 aprile 2010 Triduo Pasquale Passione, morte e Resurrezione di Nostro Signore 1 aprile 2010 Giovedì Santo S. Messa Crismale in Cattedrale (al mattino) S. Messa “In Coena Domini” in parrocchia (serale) 2 aprile 2010 Venerdì Santo Celebrazione della Passione (nel pomeriggio) Via Crucis (serale) 3 aprile 2010 Sabato Santo - Giornata del Silenzio S. Messe di Risurrezione (la notte) 4 aprile 2010 Pasqua di Resurrezione S. Messe festive 20 giugno 2010 Prossima uscita di Sgnappete Per maggiori informazioni seguite la Lettera alle Famiglie e gli avvisi affissi in Chiesa. Da parte di tutta la Redazione, il Parroco ed i collaboratori tutti BUONA E SANTA PASQUA 2010 www.sgnappete.it Volete inviarci i vostri contributi? 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