apri - Cassa di Risparmio di Cento

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apri - Cassa di Risparmio di Cento
Cassa di Risparmio di Cento spa
RELAZIONI E BILANCIO
ESERCIZIO 2014
Approvato dal CdA
Nella seduta del 24 Febbraio 2015
Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre alla
Approvazione dell’Assemblea degli Azionisti del 28 Aprile 2015
1
CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA
PRESIDENTE
Carlo Alberto Roncarati
DIRETTORE GENERALE
Ivan Damiano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Carlo Alberto Roncarati
Mauro Manuzzi
Gianvincenzo Lucchini
Paolo Martinelli
Ugo Poppi
Renato Santini
Vincenzo Tassinari
Presidente
Vice Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
COLLEGIO SINDACALE
Massimo Calanchi
Massimo Maiarelli
Dario Alessio Taddia
Presidente
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
SOCIETA' DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
2
Assetto societario al 31/12/2014
Socio
N. Azioni
%
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento
7.690.618
51,44%
Holding CR Cento S.P.A.
2.338.286
15,64%
Fin.Er.Ma. S.N.C. di Ennio e Mauro Manuzzi
1.627.100
10,88%
Altri privati
3.293.931
22,04%
14.949.935
100%
(n. 9.121)
TOTALE
3
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2014
SEDE E
Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b
DIREZIONE GENERALE
tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443
www.crcento.it
[email protected]
FILIALI (46)
Provincia di Ferrara (n.20)
Provincia di Bologna
(n.17)
Provincia di Modena
(n.9)
Cento – sede di Cento
Cento - agenzia di città n.1
Cento - agenzia di città n.2
Cento – agenzia di città n.3
Bondeno
Casumaro
Coronella
Dodici Morelli
Dosso
Ferrara
Ferrara Est
Ferrara Sud
Ferrara4
Ferrara5
Mirabello
Poggio Renatico
Renazzo
Sant'Agostino
San Carlo
Vigarano Mainarda
Bologna
Bologna DueTorri
Bologna Murri
Castello d'Argile
Casalecchio di Reno
Castel Maggiore
Crevalcore
Galliera - San Venanzio
Lippo di Calderara di Reno
Ozzano dell’Emilia
Pieve di Cento
Stiatico
San Giovanni in Persiceto
San Lazzaro di Savena
San Matteo della Decima
San Pietro in Casale
Venezzano
Modena
ModenaDue
Castelfranco Emilia
Campogalliano
Finale Emilia
Nonantola
Rami-Ravarino
Sassuolo
Vignola
4
AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 27 marzo 2015.
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea ordinaria e straordinaria in prima convocazione il
giorno 28 aprile 2015, alle ore 15.00, presso il Centro Polifunzionale Pandurera, in Cento, Via
XXV Aprile, n. 11, ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 29 aprile 2015, alle ore
9.00, presso la sede legale della Società in Cento (Fe), sala di rappresentanza, con ingresso da corso
del Guercino n. 32, per la trattazione del seguente
ORDINE DEL GIORNO
Parte ordinaria:
1)
2)
3)
4)
Bilancio al 31 dicembre 2014 e deliberazioni relative;
nomina di un Amministratore ai sensi dell’art. 2386 del codice civile;
nomina di un Sindaco supplente ai sensi dell’art. 2401 del codice civile;
informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione adottate nell’esercizio 2014; approvazione,
ai sensi dell'art. 6 dello Statuto sociale, delle politiche di remunerazione per l’anno 2015 a favore dei
Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporto di
lavoro subordinato;
5) comunicazioni sulle politiche dei controlli interni in materia di operazioni con Soggetti Collegati.
Parte straordinaria:
1) proposta di introduzione o modifica degli articoli 5-bis, 6, 7, 12, 14, 17, 18 e 21 del vigente Statuto
sociale, anche ai fini di adeguarlo alle nuove disposizioni in materia di governo societario delle banche di
cui al vigente testo della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi
aggiornamenti, salvo diverse indicazioni dell’Autorità di Vigilanza.
L’intervento in assemblea e l’esercizio del diritto di voto sono regolati dalle vigenti norme di legge e di
statuto.
Con riferimento al punto n. 2 all’Ordine del Giorno della Parte Ordinaria si precisa che, in applicazione di
quanto previsto da Banca d’Italia nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013, Parte Prima, Titolo IV,
Capitolo 1, Sezione IV, Par. 2.1, è opportuno che la proposta del candidato avanzata dai Soci in Assemblea
venga corredata di un curriculum volto a identificare per quale profilo teorico lo stesso risulti adeguato,
avuto riguardo alle indicazioni circa la composizione quali-quantitativa ottimale fornite dal Consiglio di
Amministrazione nel documento "Modello teorico dei requisiti di professionalità degli Amministratori”,
pubblicato sul sito internet www.crcento.it. (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 28 aprile 2015).
Con riferimento al punto n. 3 all’Ordine del Giorno della Parte Ordinaria si rammenta che, ai sensi dell’art.
2400, comma 4, del codice civile, al momento della nomina del sindaco supplente e prima dell'accettazione
dell'incarico, sono resi noti all'assemblea gli incarichi di amministrazione e di controllo da esso ricoperti
presso altre società.
Per ulteriori chiarimenti è possibile consultare l'"Informativa ai Soci" pubblicata sul sito internet della Banca
www.crcento.it. (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 28 aprile 2015).
Cento, 24 marzo 2015
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
(Dott. Carlo Alberto Roncarati)
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SINTESI DELLE DELIBERAZIONI dell’ASSEMBLEA del 28-Aprile-2015
6
Indice generale
Relazione del Consiglio di amministrazione
pag.
9
Proposta di distribuzione dell’Utile
pag.
42
Schemi del Bilancio di impresa
pag.
43
Nota Integrativa
pag.
51
Allegati
pag. 187
Attestazione sul Bilancio di esercizio
pag. 201
Relazione del Collegio sindacale
pag. 203
Relazione di certificazione del bilancio
pag. 207
7
Pagina bianca
8
RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
SIGNORI AZIONISTI
Per la nostra Cassa il bilancio 2014 chiude l’ennesimo esercizio positivo con un utile che si attesta a
4,937 milioni di euro (vale ricordare che i 7,632 milioni di euro raggiunti nel 2013 comprendevano
gli effetti della rivalutazione della quota detenuta in Banca d’Italia pari a 3,94 milioni - al netto di
questo provento straordinario, l’utile 2013 sarebbe stato pari a 3,7 milioni di euro). Il risultato
assume maggiore rilevanza per la continuità dei risultati positivi ottenuti in un contesto economico e
finanziario caratterizzato da situazioni patologiche anche importanti, soprattutto nel territorio di
competenza della Cassa. La crisi economica è stata ancora evidente in tutto il Vecchio Continente
dove le stime di crescita nel 2014 sono state costantemente riviste al ribasso; in Italia i segni della
recessione, oltre ad essere palpabili nella vita quotidiana, si palesano tutt’ora con estrema virulenza
nei bilanci delle imprese e di riflesso delle banche con l’incremento delle posizioni creditizie in
difficoltà ed il peggioramento della qualità media del credito erogato. L’Emilia Romagna, regione
storicamente di riferimento nel panorama nazionale, mostra preoccupanti segnali di debolezza del
tessuto produttivo aggravati dagli eventi sismici del 2012 non ancora superati. Il sistema industriale
si è arroccato in difesa, gli investimenti latitano e rimangono esclusiva delle imprese export
oriented; i consumi delle famiglie, mercé la crisi di fiducia e l’incertezza sul futuro non accennano
ad aumentare anche se si è riscontrata, sul finire del 2014, una lieve ripresa del mercato dei mutui
casa. In questo contesto macroeconomico la Banca Centrale Europea ha posto in essere manovre
espansive ordinarie e straordinarie che hanno aumentato la già abbondante liquidità presente nel
sistema creditizio che, contrariamente alle aspettative, non è arrivata al sistema produttivo e delle
famiglie ma ha contribuito in maniera rilevante alla riduzione degli spreads sul debito pubblico,
soprattutto dei paesi periferici, e al conseguente calo degli oneri di servizio dei prestiti alla clientela.
La Cassa, coerentemente con la propria missione di banca locale, si è mossa nel solco della
tradizione a supporto dell’economia e del territorio, con particolare attenzione alle innovazioni che
portano benefici ai diversi stakeholder. Per rendere ancora più evidente questo legame, nel corso del
2014, sono state riviste la mission, la vision ed il payoff, deliberata e divulgata la “Carta dei Valori”
che rappresentano il modus operandi ed il modello di business che permea l’operatività della Cassa
dal Consiglio a tutti i dipendenti.
Nel 2014 è iniziato un percorso di profondi cambiamenti regolamentari e di Vigilanza che
riguardano il mondo bancario e probabilmente modificheranno i comportamenti, il modello di
business e la struttura del sistema creditizio europeo e nazionale. Tutte queste novità hanno
impegnato la struttura aziendale per l’analisi e l’implementazione delle Disposizioni di Vigilanza
sul Sistema dei Controlli (Circolare 263) e sulla Governance (Circolare 285), solo per citare le
principali. Riflessi importanti sono attesi anche sulle banche di minori dimensioni, dal nuovo
Sistema di Vigilanza Europeo, che al momento ha interessato le banche direttamente vigilate ma
che presto avrà ripercussioni sul resto del sistema creditizio nazionale. Oltre a tutte queste attività di
compliance normativa la struttura è stata molto impegnata nell’analisi della data room di Carife
S.p.A., i cui esiti sono stati resi noti prima della fine dell’anno.
Passando all’analisi degli aggregati patrimoniali, l’anno chiude con tutte le macrovoci della raccolta
in deciso aumento. La raccolta diretta totale cresce del 13,1% che significa uno stock pari a
2.295,7 milioni di euro contro i 2.030,2 di fine 2013; quella con clientela si attesta a 1.957,6
milioni, in aumento di 164,4 milioni corrispondenti al 9,2%.
La raccolta indiretta passa invece da 1.822,3 milioni del 2013 a 1.860,6 milioni del 2014. Di
particolare rilevanza l’aumento del risparmio gestito (+13,7% rispetto a fine 2013) che supera il
miliardo di euro (1.066,8 milioni di euro) con una percentuale sul totale della raccolta indiretta pari
al 57,3%. La somma delle componenti della raccolta totale, comprensiva anche della raccolta
diretta istituzionale, aumenta del 7,9% passando dai 3.852,5 milioni di euro di fine 2013 ai 4.156,3
di fine 2014 superando, per la prima volta nella storia della Cassa, i 4 miliardi di euro.
9
Gli impieghi lordi per cassa diminuiscono del 4,3% rispetto lo scorso anno attestandosi a 1.874,4
milioni di euro, erano 1.958 a fine 2013. Gli impieghi intermediati si mantengono sostanzialmente
invariati a 35 milioni di euro (erano 38 milioni a fine 2013). Entrambi i dati evidenziano, nonostante
l’orientamento strategico della Cassa volto al sostegno dell’economia locale, gli effetti della crisi
economica che attanaglia l’Italia ed il territorio in cui insiste la Cassa. La componente a medio
lungo termine rimane stabile al 65,3% grazie alla ripresa delle operazioni di mutuo con la clientela.
Le attività deteriorate ovvero i crediti dubbi totali lordi assommano a 256,8 milioni di euro con un
incremento del 2,4%, ulteriore evidenza dei risvolti della grave crisi economica che stiamo
attraversando; al netto delle svalutazioni effettuate il valore si attesta a 167,3 milioni di euro. La
percentuale di incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti verso clienti è rimasta
sostanzialmente stabile al 9,4% (era il 9,6% a fine 2013). Migliorato il rapporto di copertura delle
sofferenze e dell’intero comparto del credito anomalo che, comprendendo i passaggi a perdite,
salgono rispettivamente al 61,2% e 49,1% (erano il 58% ed il 41,7% a fine 2013), posizionando la
Cassa nella fascia delle banche più prudenti del mercato.
Il conto economico evidenzia un margine di interesse di 44,8 milioni, in aumento del 7,4% sul
2013 per effetto della riduzione del costo della raccolta, mercé il calo dello spread sui titoli del
debito pubblico e l’abbondante liquidità sul sistema bancario, che ha più che compensato il calo
degli interessi attivi derivato dal calo dei volumi degli impieghi economici.
Le commissioni nette aumentano dello 5,9% sul 2013 attestandosi a 26,3 milioni di euro. Le
commissioni attive pari a 29,3 milioni di euro (+3,75%) sono state generate per oltre il 45% dai
servizi di investimento offerti alla clientela (soprattutto riconducibile al risparmio gestito, area di
eccellenza della Cassa). In deciso calo le commissioni passive (-10,2%) che si attestano a 3,1
milioni di euro.
Il contributo del comparto titoli è stato pari a 15,2 milioni di euro contro i 28,9 del 2013; il calo è
derivato dalla strategia adottata che ha privilegiato la ricerca del rendimento a scadenza rispetto
l’attività di riallocazione degli investimenti.
L’effetto della strategia sul comparto titoli si riverbera sul margine di intermediazione che scende
del 9,5% a 86,4 milioni di euro nonostante l’aumento registrato dal margine da interessi e dalle
commissioni nette (+6,8% rispetto al 2013).
Il Consiglio di Amministrazione ha confermato anche per il 2014 i severi criteri utilizzati per la
valutazione del credito anomalo che hanno comportato rettifiche pari a 31 milioni di euro contro i
30,4 del 2013; il costo del credito, che resta elevato rispetto alla media storica, si è attestato a 165
bps contro i 155 del 2013.
Il costo del personale, dopo aver spesato nel 2013 oneri straordinari non ricorrenti per 4,5 milioni
di euro per l’adesione di 23 colleghi al fondo esuberi volontario, assomma a 27,2 milioni di euro
(erano 32,6 lo scorso esercizio), in calo del 16,6%. Le spese amministrative ammontano a 22,4
milioni di euro in aumento di 1,3 milioni (6,1%); il dato, al netto delle imposte contabilizzate in
questa voce poi parzialmente recuperate dalla clientela e dell’ulteriore imposta sulla rivalutazione
della quota detenuta in Banca d’Italia (1.088 migliaia di euro), è in aumento del 2,2% per effetto di
spese per consulenze non ricorrenti. Il Cost income ratio si attesta pertanto al 55,6%
sostanzialmente stabile rispetto al 55,4% dello scorso anno.
Al netto delle imposte sul reddito d’impresa (il tax rate è salito al 47,7% dal 36%) l’utile è pari a
euro 4.937.190, in calo del 35,3% (sarebbe stato in crescita del 33,7% senza la rivalutazione delle
quote di Banca d’Italia per 3,94 milioni di euro contabilizzata nel 2013); il ROE (Return On
Equity) è pari al 2,52%, era l’4,14% nel 2013.
Il Consiglio di Amministrazione, valutato il progetto di bilancio, ha deliberato di proporre
all’assemblea dei soci del prossimo aprile un dividendo di euro 0,12 per azione (uguale allo scorso
anno) con un payout ratio del 36,3%; l’autofinanziamento assomma quindi ad euro 3,1 milioni. Il
Common Equity Tier1 si attesta all’12,04% (era il 11% al 31/12/2013) ed il Total Capital Ratio
al 12,43% dal 11,63% di fine 2013.
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In sintesi la banca presenta volumi di raccolta diretta ed indiretta in crescita, un buon equilibrio di
liquidità (raccolta diretta da clientela pareggiata con gli impieghi per cassa) mentre gli impieghi
economici, mercé la crisi economica, sono in diminuzione. Inoltre, la costanza di bilanci in utile,
l’elevato livello di copertura del rischio di credito, che si colloca nelle best practices del sistema, e
coefficienti di patrimonializzazione ben al di sopra dei minimi regolamentari sono le grandezze che
spiegano, meglio di altre, la solidità della Cassa a beneficio di tutti i soci e stakeholders.
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1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL
L’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO.
MERCATO
INTERNO,
Nel 2014 si è concluso l’ottavo anno della crisi economico/finanziaria con il Vecchio Continente
che continua ad arrancare mentre dall’altro lato dell’oceano l’economia americana ha dato segnali
di recupero.
Negli Stati Uniti, infatti, il 2014 è stato l’anno probabilmente migliore sia a livello di attività reali
che del mercato del lavoro dall’inizio della crisi del 2008; i nuovi assunti full-time stanno
aumentando ai livelli pre-crisi. Anche in un contesto di crescita la Federal Reserve, pur avendo
attivato il programma cosiddetto “tapering”, mantiene una politica monetaria espansiva rimandando
il rialzo dei tassi ufficiali per supportare il quadro che si è venuto a creare.
In Giappone la scontata vittoria di Abe apre la strada ad un successo anche alle elezioni previste
per il prossimo mese di settembre e alla conseguente, quanto attesa, accelerazione sulle riforme
promesse dal governo per far uscire strutturalmente il paese dalle secche della deflazione
incentivando gli investimenti privati e la mobilità del lavoro.
Il calo del prezzo del petrolio sta assumendo contorni di tale ampiezza (da giugno a fine 2014 si è
più che dimezzato) da modificare gli equilibri sia finanziari che economici. Sul fronte finanziario è
riscontrabile un aumento della volatilità degli assets obbligazionari, azionari, derivati e delle
commodities mentre sul fronte economico una profonda revisione delle stime di crescita di molti
paesi le cui economie sono indissolubilmente legate al prezzo del greggio. Fra i paesi emergenti a
trarre beneficio dal calo saranno i paesi importatori (India, Indonesia, Turchia, Sudafrica, ecc.)
mentre i grandi esportatori (Arabia Saudita, Venezuela, Russia, Norvegia, ecc.) ne subiranno i
danni.
Il quadro macroeconomico dell’Area Euro conferma la sostanziale incapacità di ricominciare a
crescere nonostante la politica monetaria espansiva attuata dalla BCE. Il 2014 chiude con una
crescita media dell’area nell’intorno dello 0,8% molto inferiore alle attese. Alcuni paesi come la
Spagna dimostrano una certa dinamicità del settore produttivo dopo i crolli degli ultimi anni mentre
contesti nazionali come quello francese ed italiano faticano a dare segnali di galleggiamento; anche
la locomotiva tedesca ha rallentato il passo in maniera preoccupante. La totale avversione della
classe politica tedesca ad intraprendere un piano di investimenti pubblici ed il rigore delle politiche
fiscali e di bilancio fungono da freno al rilancio della domanda interna per l’intera eurozona. Infatti,
mentre Berlino si rifiuta di attivare politiche fiscali accomodanti a sostegno della crescita, gli altri
paesi non le possono avviare dovendo rispettare i parametri di spesa pubblica stabiliti in sede
comunitaria. In tale contesto i consumi ristagnano con una modesta crescita (+0,9%) e
l’occupazione sale dello 0,4%. Il rilancio dell’economia del Vecchio Continente è quindi schiavo
delle divisioni interne e non riesce ad attivare politiche espansive incisive come invece hanno fatto
Stati Uniti e UK (almeno in parte).
In Italia anche nel 2014 la crescita risulta inferiore alle attese e negativa (-0,4% contro le
aspettative a -0,2%). La prolungata caduta del PIL, in atto dalla metà del 2011, non riesce ad
arrestarsi pur in presenza di consumi in leggero aumento (+0,3% nel 2014), una politica fiscale,
grazie ai tagli di imposte previsti nella Legge di Stabilità, lievemente espansiva e l’export in salita
del 1,9% . Le note più dolenti giungono dal mondo del lavoro, dove la disoccupazione ha superato il
livello record del 13% e sul fronte degli investimenti, che soffrono di un eccesso di offerta e di una
scarsa redditività prospettica.
In Emilia Romagna l’attività economica regionale ha mostrato, nella prima parte del 2014, diffusi
segnali di debolezza. Nell’industria manifatturiera gli ordini sono lievemente diminuiti soprattutto a
causa di una debole domanda interna e di una contrazione degli investimenti, frenati da un quadro
congiunturale molto incerto e dalle prudenti politiche creditizie. L’export, seppur in crescita, non è
riuscito a compensare il calo dei consumi interni. Nel settore delle costruzioni permane la fase
recessiva, pur in presenza di timidi segnali di ripresa delle compravendite residenziali. Il tasso di
disoccupazione si è attestato, nel primo semestre, al 8,7%, un dato storicamente elevato per la
12
regione. Tuttavia, le prospettive per l’economia regionale rimangono incerte e si conferma un
contesto di maggiore difficoltà dell’Emilia Romagna rispetto all’Italia nel suo complesso.
Per quanto riguarda in particolare le tre province nelle quali si insedia la banca, la situazione
economica non è del tutto omogenea. I dati di Movimprese mostrano come la dinamica 2014 delle
imprese attive sia stata negativa in tutti i casi, ma con intensità diverse: Bologna e Modena hanno
mostrato una diminuzione del numero delle imprese pari rispettivamente allo 0,44% e allo 0,47%,
inferiori in termini percentuali rispetto al dato regionale (-0,74%) e sostanzialmente in linea rispetto
al dato nazionale (-0,42%). La provincia di Ferrara ha evidenziato una diminuzione pari allo
0,98% quindi superiore sia all’Emilia Romagna sia all’Italia. Questi dati, per quanto relativi solo
alla numerosità anagrafica delle imprese attive, confermano tuttavia come il territorio di più storico
e capillare radicamento sia fra quelli che in ambito regionale stanno soffrendo maggiormente le
difficoltà dello scenario economico.
2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI
I mercati azionari, come più volte accaduto nel corso del 2014, anche sul fine anno sono stati
dominati dalla volatilità, con performances a “macchia di leopardo”. I migliori risultati sono
riscontrabili nella piazza di New York (S&P500 +12,5% e Nasdaq +14,4%), bene anche Tokyo con
+7,1%, mentre i mercati europei chiudono l’anno con perfomances sostanzialmente invariate.
I tassi interbancari a breve termine sono scesi nel corso del 2014 trainati dall’espansiva politica
monetaria della BCE. In forte calo anche i tassi a lunga ed in ulteriore diminuzione il premio per il
rischio di credito dei govies periferici anche se sul finire dell’anno, il riacutizzarsi della crisi greca,
ha portato ad un aumento della volatilità.
Sul fronte dei cambi si è assistito ad un importante apprezzamento del dollaro che ha raggiunto
quota 1,21 sul finire d’anno.
I prezzi delle materie prime sono stati in generale ribasso; a guidare la discesa il prezzo del greggio
che nell’ultimo semestre ha fatto registrare un vero e proprio crollo che ha portato le quotazioni ai
minimi storici nell’intorno di 50 $ al barile.
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3. L’ATTIVITA’ DELLA CASSA
A – ANDAMENTO DELLA GESTIONE
Gli importi espressi sono in migliaia di Euro.
Raccolta da clienti
Di seguito si riporta la consistenza e la suddivisione della raccolta globale della banca.
31/12/2014
Debiti verso clientela:
Conti correnti e depositi liberi e vincolati
Pronti contro termine passivi
Altri finanziamenti
Obbligazioni
Certificati di deposito
Totale Raccolta Diretta
- con Clientela
Mutui Passivi
Titoli Guercino
Titoli Siviglia
Totale debiti vs clientela
e titoli in circolazione
%
31/12/2013
%
Var. %
1.375.730 33,1%
161.116 3,9%
415 0,0%
385.198 9,3%
35.044 0,8%
1.265.988 32,9%
0 0,0%
620 0,0%
485.037 12,6%
41.416 1,1%
8,7%
100,0%
-33,1%
-20,6%
-15,4%
1.957.503 47,1%
107.189 2,6%
103.909 2,5%
127.090 3,1%
1.793.061 46,5%
59.597 1,5%
119.482 3,1%
58.011 1,5%
9,2%
79,9%
-13,0%
100,0%
2.295.691 55,2%
2.030.151 52,7%
13,1%
Raccolta indiretta
1.860.569 44,8%
1.822.331 47,3%
2,1%
Raccolta Complessiva
4.156.260 100%
3.852.482 100%
7,9%
Come si nota dalla tabella riassuntiva la raccolta diretta da clientela è aumentata del 9,2%. I singoli
aggregati vedono i conti correnti aumentare del 8,7% (sono contabilizzati in questa voce anche i
time deposit in forte ascesa) mentre diminuiscono le forme di raccolta a scadenza tipiche, come
obbligazioni e certificati di deposito; con la raccolta istituzionale la raccolta diretta complessiva
assomma a 2.295,7 milioni di euro in aumento dell’13,1%. La raccolta indiretta, pari a 1.860,6
milioni, aumenta del 2,1% sul 2013. La raccolta complessiva, anch’essa in forte incremento (+7,9%
sul 2013) supera, per la prima volta nella storia della Cassa, i 4,1 miliardi di euro.
Amministrata
Gestita
- di cui:
Fondi comuni
Gestioni patrimoniali
Assicurazioni ramo vita
Totale raccolta indiretta
31/12/2014
793.785
1.066.784
%
42,7%
57,3%
429.867
354.414
282.503
1.860.569
23,1%
19,0%
15,2%
100%
14
31/12/2013
%
Var. %
884.206 48,5% -10,2%
938.125 51,5%
13,7%
364.265
346.654
227.206
1.822.331
20,0%
19,0%
12,5%
100%
18,0%
2,2%
24,3%
2,1%
L’analisi delle componenti della raccolta indiretta vedono diminuire l’amministrata del 10,2% ed
aumentare la raccolta gestita del 13,7%. L’incremento del risparmio gestito, ormai al 57,3% del
totale della raccolta indiretta, testimonia come la clientela apprezzi la gamma dei prodotti e servizi
offerti e la costante spinta all’innovazione associati all’incessante attività di supporto della rete
distributiva e alla focalizzazione strategica pluriennale sul comparto. Di particolare rilievo
l’incremento dei fondi comuni e del comparto assicurativo che vede la Cassa all’avanguardia sia per
gli accordi conclusi con primarie compagnie assicurative nazionali ed internazionali sia in termini
di innovazione di prodotto. Ottimo riscontro da parte della clientela anche sulle gestioni
patrimoniali gestite da un team interno altamente specializzato. Il totale della raccolta indiretta
aumenta del 2,1% a 1.860 milioni di euro.
Impieghi a clienti
Di seguito si riportano le grandezze degli impieghi a clientela lordi e netti da svalutazioni.
Impieghi lordi e netti
31/12/2014
31/12/2013
Var.%
1.874.492
96.121
1.778.371
1.958.041
78.321
1.879.720
-4,3%
22,7%
-5,4%
85.783
579
85.204
86.707
592
86.115
-1,1%
-2,3%
-1,1%
1.960.275
96.700
1.863.575
2.044.748
78.914
1.965.835
-4,1%
22,5%
-5,2%
Impieghi lordi per cassa
Svalutazioni IAS
Impieghi per cassa netti
Impieghi di firma lordi
Svalutazioni IAS
Impieghi di firma netti
Totale Cassa & Firma Lordi
Svalutazioni totale Cassa & Firma
Totale Cassa & Firma Netti
Gli impieghi lordi per cassa diminuiscono del 4,3% mentre sono in rilevante aumento i fondi a
copertura del credito erogato alla clientela espressione della crisi ma anche della volontà della Cassa
di rafforzare la propria attività e rendere solido il proprio futuro.
IMPIEGHI NETTI
Conti correnti
Pronti contro termine
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
Altre operazioni
Attività deteriorate
- di cui : scaduti da oltre 90 gg.
Attività cedute non cancellate ( in
Bonis )
Totale valore di bilancio
Impieghi di firma
Totale impieghi a clientela
31/12/2014
%
31/12/2013
%
Var.%
198.861
879.052
10,7%
0,0%
47,2%
255.222
76.141
829.742
13,0%
3,9%
42,2%
-22,1%
-100,0%
5,9%
5.119
245.445
167.332
7.710
0,3%
13,2%
9,0%
0,4%
5.075
215.730
180.527
24.457
0,3%
11,0%
9,2%
1,2%
0,9%
13,8%
-7,3%
-68,5%
282.562
1.778.371
85.204
1.863.575
15,2%
95,4%
4,6%
100,0%
317.283
1.879.720
86.115
1.965.835
16,1%
95,6%
4,4%
100,0%
-10,9%
-5,4%
-1,1%
-5,2%
15
Gli impieghi netti per cassa diminuiscono del 5,4%, mercé la crisi economica che attanaglia la
nazione in generale ed il territorio in cui insiste la Cassa, tutt’ora influenzato dai postumi del
terremoto del 2012; in calo (-7,3%) anche le attività deteriorate nette per effetto delle rilevanti
coperture effettuate. In ripresa i mutui (+5,9%) per la prima volta dall’inizio della crisi del settore
edile. In aumento le altre operazioni di finanziamento che beneficiano del buon andamento
dell’attività sull’estero e delle erogazioni sugli interventi di ristrutturazione post sisma.
Gli impieghi suddivisi in ordine di esposizioni della maggiore clientela sono così raggruppati:
31/12/2014
Importo
Primi 10 clienti
Primi 20 clienti
Primi 50 clienti
Totale impieghi lordi
201.225
264.682
403.882
% sul Tot. Impieghi
10,27%
13,50%
20,60%
1.960.275
31/12/2013
Importo
249.226
311.657
457.024
% sul Tot. Impieghi
12,19%
15,24%
22,35%
2.044.748
In deciso decremento gli indicatori di concentrazione del rischio rispetto al 2013; le principali
posizioni riguardano i crediti verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (96,4 milioni di
euro) per la garanzia prestata dallo Stato sui finanziamenti per il pagamento delle imposte da parte
dei soggetti residenti nel cratere del sisma (Decreto Legge 10-ottobre-2012, Nr. 174 art.11) e sui
finanziamenti per la ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3
convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122); l’esposizione verso i veicoli delle
cartolarizzazioni per complessivi 34,6 milioni di euro.
16
Nelle tabelle che seguono vengono esposti gli impieghi netti per cassa, suddivisi per branca di
attività economica e per settore economico.
Importi
%
Composizione per branca di attività
Amministrazioni pubbliche
102.778
5,8%
Società finanziarie
83.909
4,7%
Consumatori
533.407
30,0%
Enti, Istituzioni, Unità Non Classificate
15.475
0,9%
Prodotti agricoltura silv. e pesca
75.526
4,2%
Prodotti energetici
21.659
1,2%
Minerali e Metalli ferrosi e non ferrosi
14.134
0,8%
Minerali e Prodotti a base di minerali non metallici
15.294
0,9%
Prodotti chimici
12.200
0,7%
Prodotti in Metallo escluse. Macchinari trasp.
41.124
2,3%
Macchine agricole e industriali
64.197
3,6%
Macchine da ufficio per elab. Dati
2.551
0,1%
Materiale e forniture elettriche.
29.049
1,6%
Mezzi di trasporto
4.994
0,3%
Prodotti Alimentari bevande e tabacchi
64.083
3,6%
Prodotti Tessili cuoio calzature abbigliamento
18.543
1,0%
Carta, articoli in carta, editoria
12.237
0,7%
Prodotti in gomma e plastica
7.163
0,4%
Altri prodotti industriali
13.241
0,7%
Edilizia e opere pubbliche
142.152
8,0%
Servizi Commercio, recuperi, riparazioni
201.789
11,3%
Alberghi e pubblici esercizi
28.923
1,6%
Trasporti interni
12.509
0,7%
Servizi connessi al trasporto
12.513
0,7%
Servizi delle Comunicazioni
263
0,0%
Altri servizi destinatari alla vendita
248.658
14,0%
TOTALE
1.778.371
100,0%
Composizione per settore economico
2014
2013
Amministrazioni pubbliche
5,78%
3,50%
Imprese e quasi società finanziarie
4,72%
8,39%
50,15%
49,32%
0,74%
0,64%
38,61%
38,15%
Società e quasi società non finanziarie
Istituzioni soc. private e non classificate
Famiglie (consumatori e produttori)
TOTALE
100%
100%
Gli impieghi netti per cassa risultano ampliamente diversificati per branca merceologica. L’alta
percentuale verso le famiglie, sia nella veste di consumatori che di produttori, è molto frazionata e
normalmente garantita da ipoteca.
17
I crediti anomali
Nelle tabelle che seguono vengono esposti i dati relativi ai crediti anomali.
31/12/2014
Sofferenze in linea capitale
Dubbi Esiti
Rapporto di Copertura
Sofferenze Nette
Rapporto di Copertura con i Passaggi a
Perdite
Incagli in linea capitale
Dubbi Esiti
Rapporto di Copertura
Incagli Netti
Crediti ristrutturati in linea capitale
Dubbi esiti
Rapporto di Copertura
Crediti Ristrutturati Netti
Crediti scaduti in linea capitale
Dubbi esiti
Rapporto di Copertura
Crediti scaduti netti
Totale Crediti Anomali in linea capitale
Totale Dubbi Esiti
Rapporto di Copertura
Totale Crediti Anomali Netti
Rapporto di Copertura con i Passaggi a
Perdite
31/12/2013
Var. %
128.380
50.584
39,4%
77.796
111.003
39.831
35,9%
71.172
15,7%
27,0%
3,5%
9,3%
61,2%
58,0%
3,2%
109.669
33.528
30,6%
76.141
9.454
3.769
39,9%
5.685
9.328
1.618
17,3%
7.710
94.899
23.346
24,6%
71.553
17.942
4.597
25,6%
13.345
27.011
2.554
9,5%
24.457
15,6%
43,6%
6,0%
6,4%
-47,3%
-18,0%
14,2%
-57,4%
-65,5%
-36,6%
7,9%
-68,5%
256.831
89.499
34,8%
167.332
250.855
70.328
28,0%
180.527
2,4%
27,3%
6,8%
-7,3%
49,1%
41,7%
7,5%
Come si evince dalla tabella sopra riportata il rapporto di copertura è aumentato per tutte le
tipologie di credito anomalo, in particolar modo per gli incagli che passano dal 24,6% al 30,6%. Il
dato sulle sofferenze passa, comprendendo le perdite su crediti contabilizzate nell’anno, dal 58% al
61,2% in linea con le best practices del settore. Nell’ultima sezione della tabella si riscontra il
coverage ratio complessivo dei crediti anomali che, includendo anche i passaggi a perdita cumulati,
si attesa al 49,1% in aumento dal 41,7% dello scorso anno.
18
31/12/2014
Sofferenze in linea capitale
Rapporto Sofferenze lorde / Impieghi lordi
Incagli in linea capitale
Rapporto Incagli lordi / Impieghi lordi
Crediti Ristrutturati in linea capitale
111.003
15,7%
6,8%
5,7%
1,2%
109.669
5,9%
94.899
15,6%
4,8%
17.942
1,0%
-47,3%
0,9%
27.011
-0,4%
-65,5%
256.831
13,7%
1,4%
250.855
12,8%
-0,9%
2,4%
0,9%
1.874.492
1.958.041
-4,3%
31/12/2014
77.796
4,4%
76.141
4,3%
5.685
0,3%
7.710
0,4%
167.332
9,4%
31/12/2013
71.172
3,8%
71.553
3,8%
13.345
0,7%
24.457
1,3%
180.527
9,6%
1.778.371
1.879.720
0,5%
9.328
0,5%
Rapporto Scaduti lordi / Impieghi lordi
Totale Crediti Anomali in linea capitale
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi lordi
Impieghi Lordi
Sofferenze Nette
Rapporto Sofferenze nette / Impieghi netti
Incagli netti
Rapporto Incagli netti / Impieghi netti
Crediti ristrutturati netti
Rapporto Ristrutturati netti / Impieghi netti
Crediti scaduti netti
Rapporto Scaduti netti / Impieghi netti
Totale Crediti Anomali Netti
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi netti
Impieghi Netti
Var. %
128.380
9.454
Rapporto Ristrutturati lordi / Impieghi lordi
Crediti Scaduti in linea capitale
31/12/2013
Var. %
9,3%
0,6%
6,4%
0,5%
-57,4%
-0,4%
-68,5%
-0,9%
-7,3%
-0,2%
-5,4%
Nelle tabelle sopra riportate sono esposti i rapporti delle varie classificazioni di credito anomalo
rispetto al totale dei crediti in essere al 31/12/2014 ed al 31/12/2013, al lordo e al netto delle
svalutazioni effettuate, con evidenza delle variazioni.
31/12/2014
Flussi ingresso nuove sofferenze annuo
Impieghi medi dell'anno
Indice di passaggio a sofferenza
31/12/2013
Var. %
39.230
1.812.274
42.326
-7,3%
1.877.551
-3,5%
2,16%
2,25%
-0,09%
Anche gli indicatori di flusso delle nuove sofferenze, i soli in leggero decremento, confermano il
permanere di un quadro economico tutt’ora cedente anche nel territorio di insediamento della Cassa.
19
Risultati economici
Nelle tabelle sottostanti sono esposti i principali aggregati economici ottenuti dalla Cassa nel 2014.
31/12/2014
Risultati economici
31/12/2013
Var.%
Margine interessi
44.821
41.727
7,4%
Commissioni nette
26.294
24.831
5,9%
Attività della Finanza
15.276
28.904
-47,1%
Margine intermediazione
86.391
95.461
-9,5%
Risultato netto della gestione finanziaria
54.289
62.381
-13,0%
-44.850
-50.462
-11,1%
9.437
11.932
-20,9%
-4.500
-4.300
4,7%
4.937
7.632
-35,3%
Costi operativi
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito
Utile d'esercizio
I risultati del conto economico evidenziano un incremento del margine da interessi del 7,4%
generato dal calo del 5,5% degli interessi attivi per effetto dei minori volumi di impieghi economici
e dal calo del 18,9% degli interessi passivi per la riduzione del costo della raccolta. Buon
incremento (+5,9%) delle commissioni nette originato sia dalla componente commissioni attive
(+3,9%) che passive (-10,7%). Il margine d’intermediazione diminuisce del 9,5% per il minor
contributo dell’attività della finanza avendo privilegiato la gestione della posizione piuttosto che la
riallocazione degli impieghi finanziari.
L'attività della finanza e quindi anche il Margine Intermediazione ed il Risultato netto gestione
finanziaria, in termini di raffronto rispetto lo scorso esercizio, non includono la rivalutazione delle
quote di Banca d’Italia per 4,87 milioni di euro. I costi amministrativi incorporano l’ulteriore
imposta sostitutiva sulla rivalutazione pari a 1.088 migliaia di euro (erano 933 mila euro nel 2013).
L’utile netto si attesta quindi a 4,937 milioni di euro in diminuzione del 35,3% rispetto al 2013 che
incorpora però il contributo della citata rivalutazione per totali 3,94 milioni di euro; il confronto fra
i due esercizi, al netto di tale posta, vede un utile rettificato per il 2013 a 3,692 milioni di euro e
quello del 2014 in aumento del 33,7%.
Nelle tabelle che seguono vengono evidenziate le altre principali voci che hanno caratterizzato il
conto economico della Cassa.
Spese amministrative
31/12/2014
31/12/2013
Var.%
Spese per il personale
27.171
32.561
-16,6%
Altre spese amministrative
22.423
21.140
6,1%
Totale spese amministrative
49.594
53.701
-7,6%
Nell’esercizio 2014 le spese per il personale si attestano a 27,2 milioni di euro, in calo del 16,6%
per la contabilizzazione di 4,5 milioni di euro sostenuti per l’adesione al fondo esuberi volontario di
23 colleghi avvenuta nel corso del 2013; al netto di tale posta il decremento è pari al 2,9%. Le spese
amministrative assommano a 22,4 milioni di euro in aumento di 1,3 milioni (+6,1%); il dato, al
netto delle imposte contabilizzate in questa voce poi parzialmente recuperate dalla clientela (pari a
20
5,5 milioni nel 2014 e 4,8 nel 2013) e dell’ulteriore imposta sulla rivalutazione della quota detenuta
in Banca d’Italia (1.088 migliaia di euro), è in aumento del 2,2% per effetto di spese straordinarie
per consulenze non ricorrenti; al netto di queste ultime le spese amministrative sarebbe diminuite
del 1,5%.
31/12/2014 31/12/2013 Var.%
Rettifiche di valore e accantonamenti
Rettifiche / Riprese di valore su crediti
-30.996
- di cui su crediti in bonis
1.370
- di cui su crediti anomali
-32.365
Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
-30.390
2,0%
2.400 -42,9%
-32.790
-1,3%
-63
-370 -83,0%
-2.391
-2.754 -13,2%
7.198
6.364 13,1%
Di particolare rilevanza gli accantonamenti sui crediti anomali, in aumento del 1,3%, mentre sui
crediti in bonis le riprese sono relative ai minori volumi e alla variazione dei parametri sottesi al
calcolo della collettiva.
In calo gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri per la riduzione del contenzioso con la
clientela detentrice di obbligazioni emesse dall’Argentina.
Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali complessivamente hanno subito un
decremento pari al 13,2%. Tale variazione è il risultato dell’effetto combinato dell’incremento degli
ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali e del decremento degli ammortamenti sulle
immobilizzazioni materiali.
L’incremento degli altri proventi ed oneri deriva dal maggior importo (+0,7 milioni di euro rispetto
al 2013) dei bolli recuperati dalla clientela.
21
I principali indicatori
31/12/2014
Indici di redditività
ROE
Margine di interesse / proventi operativi
Commissioni nette / proventi operativi
31/12/2013
2,52%
47,89%
28,09%
4,14%
40,98%
24,39%
6,53%
8,54%
104,35%
62,43%
6,64%
9,07%
109,20%
70,58%
Indici di rischiosità
sofferenze / impieghi (valori netti)
sofferenze / impieghi (valori lordi)
fondi rischi crediti / impieghi lordi
Sofferenze (nette) / Mezzi propri
4,37%
6,85%
5,13%
39,69%
3,79%
5,67%
4,00%
38,65%
Indici di efficienza
Spese amm.ve / proventi operativi
Spese amm.ve con amm.ti / proventi operativi
52,99%
55,55%
52,74%
55,44%
Indici di struttura
Mezzi propri / totale attivo
Mezzi propri / raccolta diretta
Impieghi / raccolta diretta (senza pct)
Impieghi lordi / totale attivo
(1) ROE :
Risultato Netto (voce CE 290)
Mezzi Propri ante Utile (voci SP Netto da 130 a 180)
(2) Cost-Income :
Spese Ammistrative e Ammortamenti (voci CE 150 + 170 + 180)
Margine Intermediazione e Altri Proventi (voci CE 120 e 190)
Il ROE passa dall’4,14% del 2013 (senza la rivalutazione della partecipazione in Banca d’Italia
sarebbe stato del 2,01%) al 2,52% di fine esercizio; tengono gli indicatori di struttura mentre
salgono quelli di rischiosità a riprova di quanto incida la crisi economica e finanziaria che stiamo
vivendo. Stabili gli indicatori di efficienza.
22
C – LA SITUAZIONE DELLA BANCA
Attività dell’area crediti
Anche nell’anno 2014 la Cassa è rimasta vicina al territorio duramente colpito dal sisma del 2012,
attraverso diversi strumenti, in particolare con l’erogazione dei finanziamenti per la ricostruzione
(ricordiamo che la nostra Cassa è stata tra le poche banche ad essere immediatamente operativa), e
l’adesione alla richiesta di agevolazioni da parte della popolazione nel rimborso dei mutui. A fine
anno il totale erogato di finanziamenti “ricostruzione” ammonta a oltre 50 milioni di euro, che
corrispondono ai crediti ceduti alla banca, che matureranno nei prossimi 15-25 anni.
La Cassa già dal 2012 ha aderito alla convenzione tra ABI e CDP, in applicazione al Decreto Legge
10 ottobre 2012 n.174 art.11, e nel 2013 l’iniziativa è stata replicata con l’adesione alla nuova
convenzione tra ABI e CDP cosiddetta “II fase” e per tutti questi finanziamenti si sono susseguite
una serie di disposizioni legislative che ha consentito ai clienti di dilazionare ulteriormente il
pagamento dei finanziamenti accesi per il pagamento delle imposte e dei contributi, con
conseguente attività a carico della banca.
Nel 2014 si è continuata l’operatività con l’EIF (European Investiment Found – Istituzione con sede
a Lussemburgo nata nel 1993 per garantire lo sviluppo imprenditoriale in Europa) per il
sostenimento del credito alle piccole e medie imprese meritevoli che effettuino investimenti rivolti
al rinnovamento, all’ampliamento e alla crescita produttiva. A garanzia di tali finanziamenti, l’EIF
offre la propria garanzia che copre il 50% di ogni singolo finanziamento concesso. Le imprese del
territorio hanno così potuto fruire di nuova finanza a tassi contenuti per oltre 3 milioni, che si
aggiungono ai 7 dell’anno precedente.
Nell’ambito “imprese e finanziamenti” la Cassa ha aderito alla convenzione tra il Ministero dello
Sviluppo Economico, l’ABI e la Cassa Depositi e Prestiti spa (CDP), sulla base della quale la CDP
mette a disposizione delle banche un Plafond Finanziario per la concessione di finanziamenti in
favore delle PMI, destinati a finanziare l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuove ad
uso produttivo e investimenti in hardware, software e in tecnologie digitali. Anche in questo caso lo
sforzo organizzativo è stato notevole (anche per sostenere la burocrazia legata alla gestione dei
finanziamenti), ma le imprese hanno potuto beneficiare di circa 9 milioni di finanziamenti sui quali
il MISE concede un contributo agli interessi.
Sempre allo scopo di favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese è iniziata una
fattiva collaborazione con una società esterna per acquisire la garanzia dello Stato, attraverso il
Fondo Centrale di Garanzia, sui finanziamenti ad esse erogati. L’ammontare delle erogazioni con
tale garanzia è stato di quasi 8 milioni di euro.
Da segnalare infine che i finanziamenti erogati ammontano complessivamente a circa 385 mln di
euro.
Nel 2014 è proseguito il riassetto della filiera del credito con il consolidamento dei quattro Poli
Credito creati nell’Ottobre 2013: Cento, Ferrara, Bologna e Modena, cui fanno capo le Filiali
territorialmente di pertinenza, che hanno consentito il miglioramento della fase di istruttoria e di
perfezionamento delle pratiche di affidamento. Presso i Poli Credito sono state infatti concentrate
risorse con competenze specifiche nell’ambito del credito che sono incaricate dell’analisi completa
e del perfezionamento per conto delle stesse Filiali. Questo ha permesso di supportare le Filiali
sollevandole dalle incombenze pratiche riferite alle singole fasi delle attività e consentito alle stesse
di meglio concentrarsi sugli aspetti commerciali ed in particolare sulla relazione con la clientela,
mantenendo comunque in capo alle dipendenze le autonomie deliberative di competenza. Sotto il
profilo tecnico sono state eliminate le ridondanze riferite ai pareri e commenti semplificando quindi
le varie fasi del processo ed accorciando complessivamente la filiera del credito con il trasferimento
delle varie pratiche direttamente all’organo deliberante. I Responsabili dei Poli Credito, che
rispondono gerarchicamente alla Direzione Crediti, sono essi stessi organo deliberante e sono il
primo gradino per la delibera di pratiche di importo immediatamente superiore alle autonomie dei
Responsabili di Filiale.
23
I buoni risultati ottenuti sono sintetizzabili in:
- una importante riduzione dei tempi di delibera;
- un miglioramento della qualità delle pratiche grazie alla standardizzazione ed omogeneizzazione
delle stesse;
- una importante riduzione – grazie alla migliore focalizzazione delle risorse dedicate - del numero
delle posizioni da revisionare.
Nel corso del 2014 la Direzione Controllo e Recupero Crediti ha proseguito nell’attività di
controllo del credito, nella gestione delle posizioni anomale e deteriorate e nel recupero giudiziale
e/o stragiudiziale dei crediti. La Direzione ha pure provveduto a dare attuazione alle disposizioni
impartite dal Consiglio d’Amministrazione nel gennaio 2013 ed aggiornate in data 14/10/2014 in
materia di criteri di valutazione analitica delle perdite presunte, circostanza confermata anche dal
Collegio Sindacale a seguito apposita verifica relativa alle valutazioni del credito deteriorato
conclusosi il 2 ottobre 2014.
Nell’ambito delle attività di controllo sono stati svolti con continuità i controlli di secondo livello
con periodica rendicontazione al Consiglio d’Amministrazione mentre il Servizio Pianificazione e
Risk Management ha prodotto mensilmente alla Direzione Generale il report “focus on anomale per
filiali” che monitora le diverse classi dimensionali di anomalie suddivise per filiali e rapportate al
dato medio di istituto.
Riguardo alle attività di gestione dei crediti anomali, è proseguita la collaborazione con alcune
società di recupero esterne (phone collection, stragiudiziale e legale), nel corso dell’anno si è
avviata anche la collaborazione con uno Studio Legale specializzato nell’iter stragiudiziale. Per
quanto attiene il recupero delle rate arretrate di finanziamenti in bonis, si è proceduto con incarichi
mensili sulle posizioni in arretrato; riguardo al recupero stragiudiziale di crediti, si è intervenuto
anche sulle posizioni incagliate ed in inadempimento persistente di importo contenuto e prive di
garanzie utilmente escutibili.
Sono stati mantenuti i contatti con il Fondo Asset Bancari gestito da Polis Sgr nel quale
confluiscono immobili non strumentali e crediti non performing provenienti dalle banche aderenti,
tra cui la Cassa.
Dopo aver attivato la procedura gestionale Laweb di Cedacri, con relativo popolamento dei dati
relativi alle posizioni classificate a sofferenza, nel corso dell’esercizio la Direzione Controllo e
Recupero Crediti ha avviato i contatti con primari operatori nazionali ed internazionali interessati ad
acquisire il portafoglio sofferenze della Cassa ed all’esito di apposite due diligence, con relative
data room, sono state acquisite alcune offerte a fermo, valutate peraltro non convenienti.
L’andamento del settore continuerà ad essere monitorato qualora dovessero manifestarsi eventuali
opportunità di cessione di crediti in sofferenza ritenute interessanti.
Nei mesi di aprile e dicembre sono state perfezionate, con modalità simili alle precedenti operazioni
del 2012 e 2013, le cessioni pro soluto di due pacchetti di crediti chirografari non performing, di
importo unitario contenuto, per una esposizione complessiva di 492mila euro.
Attività dell’area finanza
In un contesto economico e finanziario caratterizzato da dati macroeconomici per lo più deludenti
sia a livello europeo, sia in Italia, l’andamento del mercato dei titoli di Stato, sul quale è allocata la
parte preponderante del portafoglio di proprietà della Cassa, è stato fortemente influenzato dai
provvedimenti di politica monetaria adottati dalla Banca Centrale Europea e dalle attese di ulteriori
interventi espansivi nel corso del 2015. La tendenza alla compressione dei differenziali di
rendimento tra titoli di Stato dei Paesi periferici dell’Area Euro e Bund tedeschi è stata interrotta
solo in alcuni momenti, peraltro circoscritti sia per durata, sia per entità dell’aumento dello spread.
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La gestione del portafoglio di proprietà è stata caratterizzata da un turnover in linea con quello
dell’anno precedente e da un innalzamento delle consistenze medie investite, in particolare nel
portafoglio delle attività disponibili per la vendita (AFS), con l’obiettivo di fornire un apporto alla
formazione del margine di interesse. Gli acquisti e le vendite hanno avuto per oggetto in netta
prevalenza titoli di Stato italiani con vita residua compresa tra 2 e 4 anni, il che ha consentito di
mantenere una esposizione contenuta ai rischi di tasso e di liquidità, sopportando in sostanza il solo
rischio Paese, peraltro in misura tale da non compromettere la solidità patrimoniale della banca. La
gestione ha prodotto risultati più che soddisfacenti, grazie sia al proseguimento della discesa dello
spread tra BTP e Bund, sia al timing delle operazioni di acquisto e vendita nei momenti oscillazione
dello spread stesso.
La gestione del rischio di liquidità ha beneficiato del graduale miglioramento delle condizioni di
mercato. Gli importi reperibili sul mercato dei depositi interbancari non collateralizzati sono ancora
relativamente ridotti, ma sono notevolmente migliorate, rispetto agli anni scorsi, le condizioni del
mercato delle cartolarizzazioni, soprattutto per quelle aventi come sottostanti mutui ipotecari
residenziali. In tale contesto è stata completata la cessione della tranche senior della
cartolarizzazione emessa dal veicolo “Siviglia”, per una raccolta complessiva di 85.7 milioni di
euro di durata media pari a circa cinque anni.
Nel mese di maggio è stata estinta anticipatamente la passività assistita da garanzia dello Stato,
emessa nel 2012 per 90 milioni. Ciò ha determinato per l’anno 2014 e in parte per il 2015 un
notevole risparmio connesso alla pagamento delle commissioni di garanzia, senza peraltro ridurre in
misura significativa il cuscinetto di attività utilizzabili come ulteriore collaterale presso la Banca
Centrale Europea o la piattaforma MTS repo, che resta mediamente compreso tra il 30 e il 40 per
cento del totale, il che contribuisce a mantenere contenuto il rischio di liquidità in capo alla banca.
Sempre nell’ambito della gestione del rischio di liquidità, durante l’anno sono state estinte le
operazioni di rifinanziamento presso Banca Centrale Europea di durata triennale (LTRO, effettuate
a dicembre 2011 e febbraio 2012) per complessivi 450 milioni di euro, sostituite da operazioni di
rifinanziamento settimanali (MRO) e da operazioni di pronti contro termine passive negoziate sulla
piattaforma MTS repo. Nel mese di dicembre la Cassa ha inoltre partecipato per 80 milioni alla
seconda tranche delle Targeted Longer Term Refinancing Operations (TLTRO).
Per quanto riguarda i servizi di investimento offerti alla clientela, il comparto del risparmio gestito
ha realizzato risultati soddisfacenti, soprattutto in termini di collocamento di fondi comuni e polizze
assicurative. Ciò è in parte andato a discapito del risparmio amministrato, e in particolare dei titoli
di Stato, i cui rendimenti sono particolarmente bassi, a maggior ragione al netto degli oneri fiscali.
Con riferimento alle gestioni patrimoniali vi è stata una sostanziale tenuta delle masse gestite
rispetto al 2013, mentre i risultati delle singole linee sono stati ampiamente positivi. Le linee sono
gestite con ampia diversificazione, controllo del rischio e approccio multi-manager, che consente di
scegliere i migliori prodotti presenti sul mercato in assenza di conflitti di interessi.
Nel corso del 2014 è proseguito lo sviluppo del servizio di consulenza in materia di investimenti,
mediante una ridefinizione del servizio stesso in funzione della complessità dei portafogli e delle
esigenze della clientela. Dopo una valutazione ex ante del portafoglio, vengono individuate le
soluzioni di investimento adeguate per il cliente con riferimento sia al grado di rischio da egli
sopportabile, sia agli obiettivi che intende perseguire.
La scelte della clientela nel corso del 2014 hanno confermato la preferenza per investimenti in
strumenti finanziari con profilo di rischio/rendimento medio-basso. Ciò è testimoniato, tra l’altro,
dal fatto che il buon andamento del collocamento di polizze assicurative è attribuibile in larga
misura a prodotti di ramo I. E una ulteriore conferma viene dalla composizione della raccolta
diretta, nella quale si è assistito a un calo delle obbligazioni, compensate da un incremento delle
giacenze in conto corrente e da una sostanziale tenuta dei time deposit.
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Attività commerciale
Servizio Mercato
Nel 2014 è avvenuta una riorganizzazione dell’Area commerciale, che ha previsto la creazione di
un unico Servizio, denominato Servizio Mercato, al cui interno trovano collocazione diverse Unità e
Nuclei:
- Unità Retail, a cui è affidato il coordinamento delle filiali nell’ambito delle politiche
commerciali della Banca;
- Unità Marketing, che si occupa di curare e declinare le linee guida di pianificazione
commerciale della Banca, attraverso anche lo sviluppo e la gestione del piano di marketing e le
attività di CRM. All'Unità è affidata inoltre la gestione dei rapporti con le Società Terze che
collaborano con la Cassa, nonché di parte del processo legato alla Trasparenza;
- Nucleo Personal, che coordina i Gestori Personal presenti nelle filiali;
- Nucleo Banca Assicurazione, che cura e presidia le attività legate all’ambito assicurativo;
Nel Servizio Mercato trova spazio inoltre una rilevante attività di gestione e coordinamento delle
numerose iniziative svolte sul territorio, nonché la sfera inerente alla Comunicazione (verso
l’interno e verso l’esterno) e alle attività di ufficio stampa. Il Servizio Mercato opera in stretto
coordinamento con le strutture del Servizio Corporate e Servizio Private.
La rete di vendita
Nel corso del 2014 è continuato il processo di riorganizzazione della rete delle filiali per ottimizzare
il presidio del territorio, con costante attenzione alle differenti realtà locali ed alla comprensione
delle esigenze dei relativi interlocutori.
In tre occasioni è stato realizzato il modello “hub–spoke”, nel quale in alcune filiali (hub) si
concentra la gestione completa dei servizi e sono presenti tutte le figure tradizionali, mentre altre
(spoke) fungono da punti satellite delle precedenti con, di norma, orario di sportello ridotto.
Tale struttura è stata applicata per le filiali Sede di Cento, Ferrara e Poggio Renatico in qualità di
hub, abbinate rispettivamente a Cento-Città 3, Ferrara 4 e Coronella (spoke).
Nel settembre 2014 la filiale di Nonantola è stata trasferita in nuovi locali con un assetto più
funzionale ed in una zona di maggiore pregio dal punto di vista dell’immagine rispetto alla
precedente. Inoltre sono stati condotti interventi destinati alla sistemazione dei layout interni di una
serie di filiali (Ferrara Est, Ferrara Sud, Sant’Agostino e Cento-Città 1), con razionalizzazione degli
spazi in senso sia funzionale che di immagine.
Al 31 dicembre 2014 le filiali sono complessivamente 46, di cui 20 in provincia di Ferrara, 17 in
provincia di Bologna e 9 in provincia di Modena.
Unità Retail
Ha continuato e affinato l’attività di assistenza e orientamento commerciale delle filiali, condotta
tramite l’ascolto attivo della rete e un continuo scambio di informazioni. E’ stato realizzato un
lavoro di costante aggiornamento e allineamento delle filiali relativo ai repentini cambi di rotta,
imprescindibili per affrontare un contesto esterno in continua e rapida evoluzione.
Sono state regolarmente pianificate riunioni a frequenza periodica dedicate agli aspetti
commerciali, con le filiali convocate tendenzialmente a gruppi, per favorire una reale partecipazione
attiva di tutti gli intervenuti. Altre riunioni di natura tecnico/operativa sono state organizzate con
partecipazione facoltativa, individuando argomenti ritenuti di volta in volta di interesse generale in
quanto di immediato impatto sulle attività della rete.
Anche nel 2014 l’attribuzione dei budget è avvenuto in maniera condivisa, nel corso di una serie di
incontri individuali con i Direttori di filiale. In seguito è stato effettuato, con l’ausilio di idonei
strumenti, un continuo monitoraggio dei risultati parziali ottenuti, al fine di valutare progressivi
perfezionamenti di strategie e di attuare eventuali azioni correttive.
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In ambito gestione del processo deliberativo delle condizioni economiche praticate alla clientela,
sulla base della nuova struttura delle autonomie ridisegnata in corso d’anno, l’Unità Retail ha
garantito un sistema di funzionamento efficace ed efficiente, assicurando alla rete ed alla clientela
riscontri in tempi rapidi.
Unità Marketing
Durante il 2014 ha consolidato e razionalizzato i rapporti di partnership presenti. In particolare sono
stati dismessi alcuni accordi ritenuti marginali, e acquisiti o rafforzati altri, ritenuti più utili e
strategici per le attività della Cassa. Anche in relazione ai prodotti si è provveduto ad una
riorganizzazione, volta a garantire un’offerta chiara, semplice e moderna. Per il mondo imprese
ricordiamo ad esempio l’accorpamento di alcune convenzioni di c/c, il lancio di Wi-Conto (3 nuove
convenzioni a pacchetto dedicate ai commercianti del centro storico di Cento che hanno aderito al
progetto @CentoWiFi lanciato nel settembre 2013) e del Mobile Pos, prodotto di ultima
generazione che risponde alle esigenze dei titolari di attività che operano in mobilità.
Per i prodotti riservati alla clientela privata ricordiamo il lancio dei servizi MyBank e CBILL, nuovi
strumenti di pagamento evoluti studiati per diffondere e agevolare i pagamenti online, e l’offerta
dedicata ai mutui ipotecari prima casa, che ha visto la proposizione di condizioni particolarmente
favorevoli rispetto a quanto espresso dal mercato.
Ampio risalto è stato dato inoltre al lancio del Programma Socio, il pacchetto dedicato agli azionisti
della Cassa che include, oltre alla già nota convenzione di c/c dedicata, la possibilità di aderire a
condizioni vantaggiose al Fondo di Assistenza e Benessere - FAB, la quale dà diritto a sua volta ad
ulteriori numerosi vantaggi su prodotti bancari e non.
A supporto del raggiungimento degli obiettivi formulati, durante il 2014 sono state lanciate sulla
rete diverse Campagne Commerciali. Gran parte di esse sono state costruite tramite l’utilizzo della
piattaforma CRM, la quale verrà sempre più utilizzata e sviluppata anche nel 2015 per sfruttarne al
meglio ogni sua potenzialità.
Trasparenza
Parte dell’Unità è stata intensamente impegnata nelle attività legate al costante presidio del processo
di Trasparenza.
Gli sforzi si sono concentrati su più fronti: sono stati infatti eseguiti interventi operativi e
organizzativi che hanno consentito la semplificazione del lavoro e il recupero di precedenti carenze,
e si è avviato il progetto Nuova Trasparenza offerto da Cedacri che garantirà, una volta a regime,
l’ottimizzazione delle varie fasi del processo.
Infine è stata prodotta alle funzioni di controllo una puntuale rendicontazione trimestrale delle
attività svolte, che ha garantito un costante monitoraggio su precisi e selezionati punti d’attenzione.
Gli approfondimenti in materia di Trasparenza hanno consentito una maggiore e miglior conformità
delle azioni commerciali intraprese, garantendo così una più esaustiva e chiara informazione alla
clientela, acquisita o potenziale.
Prodotti telematici e carte
Sul fronte dei prodotti telematici si è cercato di divulgare i vantaggi offerti dal Servizio INmyBank
(home banking privati), arricchito nel frattempo delle funzionalità MyBank e CBILL, nonché di
SmartBank, l’App per iPhone, iPad e Android, implementata con nuove funzionalità che
permettono di operare sempre di più in mobilità sul proprio conto corrente.
E’ aumentato l’utilizzo di Mailup per effettuare le comunicazioni informative e pubblicitarie alla
clientela. Il sistema evoluto, oltre alla rapidità ed incisività della messaggistica, consente il
monitoraggio statistico degli invii contribuendo al miglioramento dell’efficacia della
Comunicazione (ad es. vengono rilevati il numero di aperture e visualizzazioni, suddivise a loro
volta per tipologia di dispositivo utilizzato, fascia orario e giornata).
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Nel secondo semestre del 2014 ci si è dedicati alla delicata fase di migrazione delle carte di credito
C-card al prodotto CartaSi, in virtù della fusione per incorporazione, avvenuta ufficialmente con
decorrenza 30/09/14.
Tesorerie
La Cassa alla fine del 2014 ha rinnovato per il triennio 2015-2017 l’accordo di tesoreria con il
Comune di Nonantola e ha partecipato alla gara del Comune di Sant’Agostino, riconfermandosi
tesoriere fino al 2019.
Inoltre si è aggiudicata il bando 2015-2019 indetto dal Comune di Poggio Renatico, tesoreria storica
della banca, gestita da qualche anno a questa parte da Unicredit.
Pertanto il numero di Comuni per i quali viene svolto il servizio di tesoreria sale a 11: Cento,
Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara; Castello
D’Argile, Galliera e Pieve di Cento in Provincia di Bologna; Finale Emilia, Nonantola e Ravarino,
in Provincia di Modena.
La Banca ha inoltre partecipato alla gara per la gestione del servizio di cassa dell’Istituto
Comprensivo di San Matteo della Decima, confermandosi tesoriere.
Pur consapevole dei ridotti ritorni economici derivanti da tali servizi, con la partecipazione ai bandi
la Cassa ha voluto dimostrare la propria vicinanza e una particolare attenzione ai territori di
presenza storica.
Nucleo Personal
Il 2014 e stato l’anno in cui è stata meglio definita l’attività dei gestori personal all’interno della
Banca. Si è provveduto alla :
- individuazione e nomina di un personal banker all’interno di ogni Filiale;
- definizione del segmento da un punto di vista quantitativo: abbassando la soglia delle masse
a 0 dal precedente 100.000 euro (accorpamento del segmento Family in Personal);
- ri-portafogliazione di tutta la Clientela.
Si sono tenuti incontri con i gestori con cadenza mensile, nei quali si sono trattate tematiche di
carattere tecnico su nuovi prodotti e in generale sull’andamento del segmento, in base agli obiettivi
di budget assegnati. Oltre a ciò si sono svolti incontri individuali con i singoli gestori, direttamente
presso la Filiale, in modo da potersi confrontare sull’operato svolto, rilevare le singole
problematiche e le possibili aree di miglioramento.
Nel corso dell’anno si sono svolte due sessioni di esami per il conseguimento del “patentino” di
promotore finanziario che ha permesso di portare a 14 il numero dei gestori/promotori.
Inoltre si è tenuto per tutti i gestori un corso base su tecniche di vendita, fondamentale per meglio
comprendere le dinamiche utili durante la trattativa.
Nucleo Banca Assicurazione
Nel 2014 la Cassa ha sviluppato i rapporti con gli interlocutori assicurativi offrendo così un ampio
ventaglio di prodotti tale da soddisfare le esigenze della clientela.
Nel settore Vita è stato consolidato e stabilizzato il portafoglio con la Compagnia Eurovita,
affiancando ai tradizionali prodotti di investimento e risparmio di ramo I, una nuova soluzione
assicurativa Multiramo (ramo I e ramo III) per coniugare le opportunità di rendimento tipiche dei
mercati finanziari con la sicurezza legata ad una gestione separata assicurativa.
E’ stata rafforzata inoltre la partnership con la compagnia Pramerica Life, con lo sviluppo della
produzione vita su prodotti di risparmio e protezione a premio annuo/ricorrente.
Nel settore Danni la Cassa ha ulteriormente consolidato e rafforzato il proprio portafoglio Retail, sia
su prodotti CPI a protezione del credito/mutuo, in particolare con la compagnia Chiara
Assicurazioni, sia sui prodotti a protezione della casa, della famiglia e della PMI con le compagnie
AIG, UNIQA e Met-life.
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Il Nucleo si è inoltre occupato, anche direttamente, di fornire la Formazione ai colleghi iscritti
Ivass, garantendo la diffusione di adeguate competenze.
Altre iniziative
Nel corso dell’anno 2014 il Servizio Mercato ha coordinato importanti cambiamenti relativi alla
corporate image della Cassa di Risparmio di Cento.
In primis il rinnovamento del logo aziendale e la creazione del manuale di immagine coordinata,
con l’obiettivo di definire le declinazioni grafiche dell’immagine aziendale. La diffusione del nuovo
logo è stata seguita dal lancio di campagne pubblicitarie istituzionali e commerciali volte alla
promozione della nuova immagine aziendale e dei suoi prodotti più significativi.
Per una migliore protezione, nel mese di novembre sono state avviate le attività necessarie per la
registrazione del marchio e logo della Cassa presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M.).
Durante l’autunno è stata diffusa a tutti i dipendenti la Carta dei Valori che ha definito le linee
guida della Banca (Vision e Mission) e i sei valori più rappresentativi: integrità, autonomia,
innovazione, responsabilità, competenza e vicinanza.
La condivisione della Carta dei Valori rappresenta la conclusione di un percorso iniziato a Febbraio
del 2014 con la discussione e l’approvazione di Vision e Mission da parte del Consiglio della Cassa
e continuato con la diffusione di un questionario sottoposto a tutti i dipendenti per la ricerca dei
valori più indicativi e tipici della Cassa.
Circa il tema sponsorizzazioni la Cassa di Risparmio di Cento ha confermato il consueto supporto
al territorio di riferimento tramite contributi di diverso genere. Di particolare importanza sono le
nuove sponsorizzazioni a carattere triennale nate con l’intento di instaurare una collaborazione a
carattere progettuale: Cna Ferrara, Unindustria Bologna, Benedetto XIV Basket, Ente Palio di
Ferrara, Ferrara Fiere e Congressi e Cus Ferrara. Con le suddette realtà è nato un rapporto
volto alla crescita reciproca nel tempo, grazie ad una stretta e costante cooperazione commerciale
che vede impegnata la Cassa in eventi, presentazioni e colloqui con i membri delle società di
riferimento.
Accanto alle nuove collaborazioni Caricento continua a sovvenzionare anche iniziative e realtà
locali; si rileva, infatti, un aumento delle richieste di sponsorizzazione pervenute e processate
(+14% rispetto al 2013), ma si mantiene equilibrata l’erogazione dei contributi per le iniziative
relative a tutti i territori in cui opera la Cassa.
Si è confermato altresì l’interesse alla crescita del territorio tramite finanziamenti che si collocano
nei settori cultura ed istruzione (le più significative: Fondazione Teatro Borgatti a Cento,
Fondazione Musica Insieme a Bologna, Premio Estense a Ferrara) nonché negli ambiti sportivo e
sociale dove la Cassa non ha mai fatto mancare il suo contributo (tra le più significative: Anffas
Onlus a Cento, Associazione Campi D’Arte a Finale Emilia, La Coccinella Gialla a Cento, 4
Torri Volley a Ferrara, Centese Calcio a Cento, Evolution Volley a Cento, Vis 2008 a Ferrara ed
il supporto finanziario fornito al F.C. Persiceto ’85 per la realizzazione del campo da calcio in erba
sintetica). Anche nel corso dell’anno 2014 Caricento ha contribuito alla realizzazione di molteplici
manifestazioni a carattere locale (sagre paesane, fiere, manifestazioni carnevalesche) e partecipato
attivamente alle fiere più rilevanti nelle sue zone ( tra le altre: Fiera di Cento e Pieve di Cento,
Ferrara Balloons Festival, Ozzano in Piazza, Sagra di San Lorenzo).
Anche nel 2014 si è provveduto al consolidamento dei rapporti con le redazioni giornalistiche locali
e nazionali al fine di dare il massimo rilievo alla Cassa tramite invio di comunicati stampa o
redazionali in occasione degli eventi più importanti e delle consuete inserzioni pubblicitarie.
Credito intermediato
Pur in un contesto finanziario europeo profondamente mutato in conseguenza delle ingenti iniezioni
di liquidità fornite dalla BCE ai mercati, la Cassa non ha rallentato la propria attività di
intermediazione e, in affiancamento a quanto erogato direttamente, ha promosso l’erogazione di
credito a privati e imprese per un totale di circa 35 milioni di euro.
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La situazione economica internazionale di assoluto stallo produttivo, sommata al fatto che i
contributi alla ricostruzione del Sisma 2012 non prevedono la possibilità di ricorrere al leasing
come strumento per la ricostruzione degli immobili o la sostituzione dei macchinari danneggiati, e
che dal mese di marzo è stata resa operativa la presentazione delle domande per l’ottenimento del
contributo statale a fronte dell’acquisto di macchinari di produzione (“Nuova Sabatini”), sono tutte
circostanze che hanno pesantemente inciso sulla crescita di volumi attesa nel comparto del leasing.
La sostanziale conferma nel 2014 dei risultati ottenuti nell’anno precedente (108 operazioni per
€ 26,1 milioni di volumi di leasing stipulati, rispetto alle precedenti 117 operazioni per € 26,8
milioni) può far ritenere che gli sforzi profusi in termini commerciali abbiano trovato adeguata
rispondenza.
Il rapporto di collaborazione con Fraer Leasing si è ulteriormente consolidato e si è anche
quest’anno dimostrato affidabile e vincente: da evidenziare l’inserimento nella gamma di operazioni
da proporre alla clientela, del leasing con provvista di Fondi BEI. Il 2014 ha visto la disdetta delle
convenzioni con Selmabipiemme Leasing che di fatto non è mai stata operativa.
Rimasta temporaneamente senza partnership nel comparto del factoring in seguito
all’incorporazione di Emil-Ro Factor in BPER, a fine autunno la Cassa ha avviato un rapporto di
collaborazione con SG Equipment Finance, società cui fa capo Fraer Leasing.
La nuova collaborazione si è mostrata subito proficua e, dopo le prime visite alla clientela, ha già
portato alla sottoscrizione del primo accordo contrattuale che, in termini operativi, darà i propri
effetti nel prossimo esercizio.
La progressiva riduzione dei consumi che si è verificata sul mercato nazionale negli ultimi anni
rende particolarmente merito alla Cassa per l’attività svolta nel comparto del credito al consumo.
L’analisi dei dati sulle erogazioni effettuate nel 2014 ai clienti della Cassa poco si discostano dai
risultati del 2013, complessivamente ammontati a quasi 9 milioni di euro (contro gli 8 milioni di
euro erogati nel 2012).
La collaborazione con Compass si conferma la più importante in termini di volumi, costituendo
circa il 50% delle somme erogate.
I finanziamenti con provvista da Cassa Depositi e Prestiti, SpA a controllo pubblico (80,1%
detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze) che gestisce una parte consistente del
risparmio nazionale (il risparmio postale: buoni fruttiferi e libretti), da alcuni anni ha inserito nella
propria missione istituzionale l’impiego delle risorse raccolte sul mercato a supporto della crescita
economica del Paese. Tale attività si rivolge sia alle PMI che operano in tutti i settori produttivi,
inclusi agricoltura e pesca, che investono in strutture ad uso produttivo, nonché in hardware,
software e tecnologie digitali, sia ai privati per l’acquisto dell’abitazione. Non avendo la possibilità
istituzionale di operare direttamente sui prenditori finali, per realizzare la propria mission, CDP ha
veicolato tutta la propria attività d’impiego attraverso il canale creditizio bancario. A tal fine sono
state stipulate varie convenzioni con ABI per concordare ed uniformare le modalità di utilizzo dei
fondi che CDP di volta in volta mette a disposizione delle banche convenzionate a condizioni
particolarmente economiche. La Cassa, fedele al proprio compito di supporto alle imprese ed alle
famiglie del territorio, non poteva non aderire a queste iniziative e ha sottoscritto con CDP i
contratti quadro per l’utilizzo dei fondi necessari a soddisfare le eventuali richieste della clientela in
tal senso, e più in particolare:
- Plafond Beni Strumentali (Nuova Sabatini – con contributo statale)
Una specifica Convenzione tra CDP, Ministero dello Sviluppo Economico e ABI definisce le linee
guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse. E’ rivolto alle PMI che operano in tutti i
settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti in macchinari, impianti,
beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti
in hardware, software e tecnologie digitali.
La Cassa in data 1 aprile 2014 ha sottoscritto con CDP il contratto quadro e da allora sono
pervenute 27 richieste per circa 11 milioni di euro, delle quali 23 per 9,8 milioni di euro già erogate.
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- Plafond Casa
Destinato al finanziamento, tramite mutui garantiti da ipoteca, dell’acquisto di immobili
residenziali, con priorità per le abitazioni principali, preferibilmente appartenenti ad una delle classi
energetiche A, B o C e/o di interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica,
con prelazione per le giovani coppie, per i nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto
disabile e per le famiglie numerose.
La Cassa in data 16 aprile 2014 ha sottoscritto con CDP il contratto quadro.
- Plafond Piattaforma Imprese
Raggruppa in uno strumento organico quattro nuovi “Plafond” dedicati a favorire, attraverso il
canale bancario, l’accesso al credito sia delle PMI che di nuovi comparti imprenditoriali (“mid cap”,
Reti di Imprese e Imprese esportatrici), con l’obiettivo di favorire un maggior afflusso di risorse a
medio-lungo termine.
Il 31 ottobre 2014 è stato sottoscritto con CDP il relativo contratto quadro.
Convenzioni
L’attività di collaborazione con Mediatori Creditizi esterni, che alla luce della recente normativa
richiede puntuali adempimenti, è stata quasi totalmente chiusa nell’arco dell’anno 2014 con la
disdetta di gran parte degli accordi in essere.
Le convenzioni mantenute in essere riguardano prevalentemente attività complementari al core
business della Cassa, come quella in essere con Warrant per la consulenza nel campo delle
agevolazioni, o con NSA, che funge da service per l’inoltro delle richieste e per la gestione dei
rapporti con il Fondo Centrale di Garanzia.
Prodotti finanziari derivati
Il contesto di mercato caratterizzato da un’attesa di calo dei tassi d’interesse non è stato sicuramente
il più favorevole per suggerire il ricorso a strumenti di copertura del rischio di tasso. La presenza
operativa in questo comparto ha tuttavia permesso alla Cassa di soddisfare la richiesta dei 18 clienti
(per circa € 8,5 milioni di mutui contratti) che hanno deciso di coprire il rischio di un’eventuale
crescita dei tassi sul mercato. Come in passato il maggior utilizzo dello strumento ha riguardato la
clientela appartenente al segmento imprese, ed i contratti conclusi sono di pura copertura (IRS plain
vanilla e cap), nel rispetto della policy aziendale della Cassa che esclude l’offerta di strumenti di
tipo speculativo.
Attività, accordi e iniziative a favore del territorio - CIGS
L’incremento delle aziende in dissesto o in difficoltà ha trovato una corrispondente maggiore
necessità di confermare, a supporto dei lavoratori delle imprese del territorio in crisi, l’anticipazione
a tasso zero delle indennità previste dalla legislazione vigente in tema di ammortizzatori sociali. Gli
scarsi e sporadici stanziamenti di copertura effettuati dallo Stato hanno ulteriormente allungato i
tempi medi di pagamento dell’INPS e, conseguentemente, hanno portato ad un aumento delle
esposizioni nel corso dell’anno.
L’intervento della Cassa con questo strumento, avente origini e motivazioni esclusivamente di
carattere sociale (essendo attività in totale perdita operativa), in questi anni ha fornito supporto a
ben 1.143 dipendenti di 193 aziende operanti sul proprio territorio di influenza.
Associazioni di Categoria – Consorzi Fidi - Garanzia Diretta E’ proseguita l’attività di collaborazione con le Associazioni di Categoria di tutti i settori e con i
Consorzi Fidi. Quelli convenzionati sono di emanazione delle predette associazioni.
L’attività con i Consorzi è ulteriormente diminuita a causa del perdurare della crisi e dalla esigua
domanda per investimenti.
La nostra Cassa, come già accennato nel capitolo convenzioni, ha stretto un rapporto di partnership
con Nsa Spa di Brescia che agisce per nome e conto della Cassa per il rilascio della garanzia statale
diretta nei finanziamenti concessi ove necessaria ai sensi della Legge 662/96.
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Al 31/12 sono state perfezionate n. 29 operazioni per €. 8.300.000 con conseguenti benefici in
termini di bilancio grazie alla miglior ponderazione della garanzia statale.
Un discorso a parte merita il segmento agricolo, settore decisivo per l’economia dei nostri territori
che ci ha visto promotori di iniziative di spessore come ad esempio il convegno sulla Nuova Pac,
principale strumento della politica agricola nei prossimi anni che ha visto la partecipazione di
centinaia di imprenditori agricoli oltre che della partecipazione tra gli altri del Presidente della
Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro e l’Assessore Regionale Tiberio
Rabboni.
E’ stato inoltre rinnovato e rimodulato l’accordo Regionale che prevede, oltre a migliori condizioni
economiche, un maggior coinvolgimento di Agrea (organismo pagatore della Regione) per quanto
riguarda i finanziamenti per l’anticipo dei raccolti garantiti dai Confidi.
Con Agrifidi Uno Emilia Romagna (ex Agrifidi Bologna) è stato sottoscritto a fine anno un accordo
per operazioni straordinarie che supportino il settore a fronte delle difficoltà avute a causa di
molteplici fattori fra cui la diminuzione dei prezzi e i disagi atmosferici.
A seguito della fusione tra gli Agrifidi di Ferrara e Modena è in corso di rinnovo la relativa
convenzione che verrà sottoscritta nei primi mesi del 2015.
Fei
L’accordo siglato con l’European Investment Fund - EIF nel dicembre 2012 e che ha eletto la Cassa
come prima Banca in Italia ad aderire ad un’iniziativa del genere, nel 2014 ha portato alla stipula ed
erogazione di 16 operazioni per complessivi € 3,1milioni.
La collaborazione con EIF è cessata, per la naturale scadenza dei termini contrattuali, a far tempo
dal 7 dicembre 2014.
Sisma 2012
Nel 2014 sono proseguite ed incrementate le attività avviate dalla Cassa, a favore dei privati e delle
imprese, fin dal maggio 2012 in conseguenza dell’evento sismico.
Sono ancora oggi operativi tutti gli accordi con Abi e con Cassa Depositi e Prestiti, per permettere
la dilazione del pagamento delle imposte (1^ e 2^ fase) e per l’erogazione dei contributi alla
ricostruzione concessi tramite Comuni e Regione Emilia Romagna.
Le erogazioni di contributi alla ricostruzione fino ad oggi sono state 763 per oltre € 51 milioni, e di
queste 592 erogazioni per oltre € 42 milioni sono avvenute nel 2014. La Cassa nel futuro prossimo
sarà comunque chiamata ad un impegno ancora superiore se si considera che i contributi fino ad
oggi corrisposti sono parte di ordinanze di concessione il cui valore complessivo ammonta ad oltre
€ 146,5 milioni.
Il Servizio Corporate
Il servizio gestisce oltre 950 aziende che richiedono l'assistenza continuativa di un professionista
che fornisca loro consulenza specializzata in termini di ricerca di nuove opportunità, sia in ambito
domestico che internazionale. A tal proposito, nel corso del 2014 il Team è stato potenziato con
l'inserimento di Specialisti Estero per affiancare i Gestori in visite congiunte o sviluppare
autonomamente affari.
Le provincie di Ferrara, Bologna e Modena, dove la Cassa opera, sono presidiate localmente dai
Gestori, a testimonianza che la “vicinanza” è un valore indispensabile per chi vive il radicamento
sul territorio.
La struttura Corporate rispondendo direttamente alla Vice Direzione Commerciale della Banca
assicura risposte certe e veloci, per permettere alle imprese di usufruire, con massima soddisfazione
economica e temporale, di servizi e prodotti come il Leasing, il Factoring, l'Assicurazione del
Credito, la Copertura del Rischio d'Impresa, l'accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia, la
Nuova Sabatini e i nuovi fondi CDP per le PMI.
Nel corso del 2014 il Servizio Corporate, composto da Gestori di comprovata esperienza che hanno
tutti ricoperto importanti ruoli commerciali in rete e frequentano regolarmente, insieme agli
32
Specialisti Estero, corsi di aggiornamento, ha contribuito in maniera determinante al mantenimento
dell'attivo patrimoniale della Cassa, facendo cogliere alle aziende tutte le opportunità commerciali
che il mercato, seppur non propizio, ha offerto.
Il Servizio Corporate ha altresì contribuito a far percepire la Cassa come interlocutore affidabile; lo
testimonia anche Unindustria Bologna che, ormai da anni, la colloca ai vertici della classifica di
gradimento che redige fra i propri associati.
Attività con l’estero
Le aziende con una forte vocazione all’internazionalizzazione sono riuscite a compensare le
difficoltà del mercato interno raggiungendo buoni fatturati e margini importanti.
Per questo, come da linee guida della Cassa, nel corso del 2014 il nostro Ufficio Estero ha
continuato l’attività a supporto, in particolare per quelle aziende impegnate sui mercati
internazionali assumendo un’impostazione sempre più commerciale in stretta relazione con i
Gestori e con le Filiali. Grazie a questa stretta sinergia in particolare con i Gestori ed alcune
operazioni di importo rilevante, sono stati raggiunti gli obiettivi sia per quanto riguarda i margini
da servizi sia per margini di interessi.
Nel corso del 2014 è continuata l’attività di potenziamento della rete di corrispondenti: sempre più
importante per raggiungere i mercati internazionali e per offrire soluzioni in linea alle esigenze della
clientela sempre più esigente e sofisticata.
Il Servizio Private
Il 2014 ha confermato le capacità del Servizio Private Banking di rispondere con efficacia e
competenza a condizioni di mercato complesse ed incerte fornendo alla propria clientela alti
standard di servizio e capitalizzando ottimi risultati e forte propensione alla crescita.
Facendo leva sui propri punti di forza ha continuato ad investire creando valore nel tempo: capacità
di innovare, tecnologia all’avanguardia e rigore, competenza tecnica ed esperienza, soluzioni di
investimento specializzate, approccio consulenziale e vicinanza al cliente; un vero e proprio
laboratorio di strumenti che ben si presta a fornire al cliente risposte ad esigenze complesse e
multiformi.
Particolare attenzione è stata rivolta allo sviluppo delle risorse umane con programmi diretti a
potenziare conoscenze e capacità tramite attività di advisory interna, completamento di progetti ad
alta innovazione volti ad accrescere la qualità del servizio in logica di miglioramento continuo in
aree che spaziano da tematiche relative all’asset management a quelle di natura giuridica e fiscale.
Grazie ad un forte radicamento territoriale, a precisi modelli operativi e strategie di relazione, il
private banking avvicina i clienti al cuore produttivo e di servizio della banca, genera costante
interazione con la clientela, sviluppa il senso di appartenenza all’investor community con eventi
tematici finanziari, fiscali e sociali.
La filosofia si concretizza in un servizio di consulenza che parte dalla protezione e preservazione
del patrimonio di famiglia sotto il profilo finanziario e giuridico e si sviluppa nel wealth planning e
protection, servizio di pianificazione patrimoniale e valorizzazione degli investimenti.
Un sistema integrato di business che affianca investimenti finanziari e assicurativi, sistemi di
valutazione e controllo dei rischi ad attività di portfolio advisory e selection ad architettura aperta
con partnership internazionali.
Altre attività
Attività inerenti il Personale
Nel corso del 2014, la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha beneficiato del ricorso, avvenuto nel
2013, al Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e
riqualificazione professionale del personale dipendente delle imprese del settore del credito, istituito
presso INPS, ai sensi ed effetti del D.M. 28/4/2000, n.158 e 28 aprile 2006, n. 226 (cd. Fondo
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Esuberi). L’uscita su base volontaria di 23 colleghi, avvenuta grazie a due finestre del suddetto
Fondo Esuberi in data 30/09/2013 e 31/12/2013 e un pensionamento, hanno permesso di iniziare il
2014 beneficiando di un sensibile ringiovanimento dell’organico aziendale.
Al 01/01/2014 il numero dei dipendenti ammontava a 396 mentre al 31/12/2014 era 414 (203
maschi e 211 femmine), di cui: 390 con contratto a tempo indeterminato, 12 con contratto a tempo
determinato e 12 con contratto di apprendistato; erano 416 al 31/12/2013. L’età media dei
dipendenti della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. è di 42,34 anni al 31/12/2014 (42,76 anni al
31/12/2013).
Le assunzioni sono state 23 di cui: 2 a tempo indeterminato, 11 con Apprendistato
Professionalizzante (di cui 2 già presenti in organico al 31/12/2013 con contratto a tempo
determinato) e 10 con contratti a tempo determinato; nel corso del 2014, sono altresì stati
stabilizzati a tempo indeterminato 11 apprendisti.
Al 31/12/2014, risultavano inoltre in servizio 9 dipendenti con contratto di somministrazione lavoro
(erano 16 al 31/12/2013).
Le cessazioni dal servizio nell’ anno 2014 sono state in totale 3 (1 per scadenza del contratto a
tempo determinato e 2 per dimissioni volontarie dei lavoratori).
L’attività formativa nel 2014
I principali interventi formativi realizzati nel corso del 2014 hanno riguardato il potenziamento
delle competenze trasversali dei lavoratori dando maggiore enfasi all’investimento sulla crescita e
alla valorizzazione delle risorse che sono il principale strumento di affermazione dei valori
aziendali.
Tutto questo è stato realizzato attraverso il Piano Formativo M.E.T.T.I.C.I. (Massimizzare
Emozioni Tra Tutti I Colleghi Insieme) C.U.ORE. (Sviluppare Capitale Umano e il suo valORE).
L’individuazione delle finalità del piano sono parte dall’analisi del Piano Industriale 2013–2014/15
prevedendo ulteriori e importanti obiettivi strategici necessari a fronteggiare il significativo
mutamento delle componenti esogene dell’ambiente.
In particolare, dall’analisi di posizionamento interno ed esterno della Banca, è emerso che i progetti,
sotto il profilo commerciale, più urgenti e coerenti con gli obiettivi di medio periodo, riguardavano
principalmente la necessità di confrontarsi in diversi ambiti commerciali per conquistare nuovi
spazi di mercato e l’opportunità di rafforzare la vicinanza alla clientela.
Per la realizzazione di tali obiettivi, il coinvolgimento ha riguardato, in primo luogo, i Titolari di
Filiale, i Coordinatori di Segmento ed i Responsabili di Servizio/Unità con il Progetto Formativo:
“Emozionarsi per emozionare e crescere per far crescere”, finalizzato ad intervenire, attraverso la
metodologia del team work e della esperienza di gruppo, sulle figure di particolare importanza
nella trasmissione dei valori e degli obiettivi aziendali. Queste le figure che, con un personale
percorso di crescita e di cambiamento, potessero rappresentare la leva gestionale e motivazionale
dei collaboratori, oltre che “volano” fondamentale con cui rendere più fluido il passaggio di
strategie ed obiettivi della Direzione verso coloro operano a contatto con il cliente.
In linea con l’obiettivo strategico di migliorare il passaggio di strategie, obiettivi e valori, e per
rafforzare la cooperazione e collaborazione proattiva all’interno della squadra, il Progetto “Con il
nostro valore sostenere il cambiamento”, ha coinvolto, con la metodologia del coaching di gruppo,
i Coadiutori di Filiale, per supportarli in un percorso di crescita e consapevolezza del proprio
ruolo. Non più solo collaboratori ma attori del cambiamento. Dalla necessità di pervenire ad un
efficientamento commerciale, obiettivo già delineato all’interno del Piano Industriale precedente,
si sono sviluppati progetti formativi tesi a favorire il rafforzamento della vicinanza alla clientela e
l’acquisizione di nuovi spazi di mercato. In particolare, i Progetti “Agenti del valore” e
“Assicuriamoci”, hanno rafforzato le competenze tecniche, normative e relazionali del personale
della rete commerciale per la vendita dei Prodotti assicurativi.
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Con il Progetto “Il nostro valore: darti valore” ci si è posti l’obiettivo di supportare il personale di
Filiale dedicato alla consulenza della clientela Family nello sviluppo del portafoglio e nel
raggiungimento degli obiettivi fissati da campagne commerciali mirate. Ripartire da basi solide,
per creare valore attraverso la collaborazione ed il senso di responsabilità, significa altresì
coinvolgere il personale delle Unità interne della Cassa, impegnato a supportare la rete
commerciale creando una sinergia vincente. In tale ottica, sono stati realizzati i progetti
“Enjoy!Realizziamo il nostro potenziale” e “Il valore della cooperazione” destinati al personale in
servizio presso le strutture di Direzione.
Il piano formativo sopra menzionato ha coinvolto in totale 266 dipendenti per un totale di 4.907
ore di formazione.
Conclusione Piano formativo “Formazione e informazione dei lavoratori in materia di D.Lgs.
81/2008 - Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
Altro significativo intervento formativo iniziato nel secondo semestre 2013 e concluso nel 2014, ha
riguardato la formazione e informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, in ottemperanza agli obblighi introdotti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, con
particolare riferimento alla formazione obbligatoria per “Preposti” e “Sostituti”, Addetti antincendio
e Primo soccorso (24 ore) ed alla formazione obbligatoria generale per il Personale Aziendale (8
ore)
Oltre alle attività formative relative ai piani sopra citati, nel corso del 2014, sono stati realizzati
interventi formativi riguardanti la normativa antiriciclaggio e la materia assicurativa IVASS.
Si sono, inoltre, concluse le attività previste dal Piano Formativo “Apprendistato
professionalizzante” del IV anno (apprendisti assunti a marzo-aprile 2011) e sono iniziate le attività
formative relative al Piano Formativo “Apprendistato professionalizzante” del I anno (per i colleghi
assunti con contratto di apprendistato professionalizzante a luglio 2014).
Nel complesso, l’attività formativa 2014 ha coinvolto 399 dipendenti per un totale di 16.184 ore di
formazione.
Attività di logistica e sicurezza
Durante il 2014 oltre alle svariate attività ordinarie relative alla gestione del patrimonio immobiliare
strumentale e non strumentale, sono state svolte diverse attività straordinarie e tra queste una buona
parte ancora legate ai danni causati dal sisma del 2012.
A seguire si elencano in dettaglio i principali interventi effettuati:
• Lavori di ripristino post-sisma negli immobili della sede di via Matteotti e di palazzo Rusconi a
Cento;
• Ristrutturazione di una parte dell’area commerciale presso la sede;
• Parziale riorganizzazione del layout interno della filiale di Ferrara sud;
• Riorganizzazione del layout interno delle filiali di Ferrara est e Sant’Agostino;
• Apertura della nuova filiale di Nonantola;
• Sostituzione delle insegne di circa 20 filiali;
• Cambio immagine per tutte le filiali (loghi, espositori interni ed esterni, ecc.)
• Restauro del tromp l’oeil presente nella corte interna della sede;
• Lavori di messa a norma degli impianti di filiali varie e dell’archivio;
• Rifacimento della copertura del blocco uffici personale a Cento;
• Installazione di ATM presso i Balloons e presso la fiera di Ferrara;
• Allestimento presso la filiale sede della mostra concorso riservata ai giovani illustratori in
occasione del premio della letteratura.
35
Attività organizzative e di gestione dei costi
Il 2014 è stato caratterizzato da importanti attività organizzative tese all’implementazione delle
numerose normative emanate dai Regulators quali:
• Circolare 263 - Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche;
• Circolare 285 - Disposizioni di vigilanza per le banche;
• Antiriciclaggio;
• Privacy e Garante II;
• Fatca;
• Circuiti Sepa e SDD;
• Adesione ai diversi protocolli, moratorie ed iniziative a favore di imprese e privati;
solo per citare le principali.
Sul fronte dello sviluppo interno sono stati implementati processi e procedure alla ricerca della
massima efficienza e snellezza operativa e di supporto alla rete commerciale. Per quanto concerne
l’efficienza operativa, sulla scorta della positiva esperienza nel campo della digitalizzazione
derivante dai cantieri Lean ed Ecological Crc, si è proceduto nell’implementazione di:
• attivazione della Firma Elettronica Avanzata (FEA) con archiviazione automatica della copia
banca e possibilità di invio della copia cliente via mail:
o per tutte le operazioni di cassa;
o sui principali contratti con la clientela;
o del questionario Mifid, Adeguata Verifica e Fatca,;
• attivazione dei processi lean su rimborsi e conguagli; rivisti ed ottimizzati i processi dello
smobilizzo del credito e altri processi sulle operations;
• iniziato il processo di virtualizzazione delle postazioni di lavoro con l’attivazione di un ufficio di
direzione, attività che prevede nel corso del 2015 la virtualizzazione di tutti i Posti di Lavoro di
sede e filiali;
Al fine di contenere i costi operativi sono stati rivisti, con notevoli risparmi, i contratti di telefonia
fissa e mobile, dell’economato (attivata la gestione con il consorzio Caricese), di affitto delle
agenzie, delle spese per pulizie, dei servizi generici (luce, acqua e gas) e con i principali fornitori.
A supporto dell’attività commerciale della Cassa sono invece state attivate:
• piattaforma Tsunami per il collocamento di prodotti assicurativi;
• nuovo Home Banking;
• processi organizzativi per la gestione delle diverse convenzioni con enti e consorzi;
• attivazione del CRS (Credit Rating System) per migliorare la valutazione il rating interno dei
clienti;
• attivazione dei processi per la gestione del FAB (Fondo Assistenza Benessere);
• attivazione dei processi per la gestione in-house del Private Insurance;
• attivazione di un progetto pilota per la gestione della rete secondo lo schema Hub-Spoke;
• installazione presso le filiali di Self Service per agevolare l’operatività della clientela.
Il sistema dei controlli
Nel corso del 2014, soprattutto nel primo semestre, è stato modificato l’assetto del Sistema dei
Controlli per renderlo compliant con le nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le
banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – XV aggiornamento. Oltre alla mole di
documentazione prodotta o aggiornata è stata rivista la struttura organizzativa della Cassa e,
conseguentemente, il Regolamento Generale Aziendale. Le modifiche hanno riguardato soprattutto
l’adeguamento al capitolo 7 (sistema dei controlli interni) delle citata normativa terminate con la
relazione all’Organo di Vigilanza competente. Per i capitoli 8 (sistema informativo) e 9 (continuità
operativa) le attività di implementazione e aggiornamento sono previste nel primo semestre del
36
2015. Sul finire dell’esercizio è iniziata l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni
di Vigilanza per le banche – che riguarda la governance degli istituti di credito.
Anche nel corso del 2014 il Servizio Pianificazione e Risk Management ha operato con l'obiettivo
di dare efficace esecuzione a quanto previsto dal Regolamento Generale Aziendale e di contribuire
al funzionamento organico del Sistema dei Controlli Interni. Le attività finalizzate
all'implementazione di quanto previsto dalla normativa di vigilanza in materia di controlli interni,
aggiornata nel 2013, hanno rappresentato il principale ambito su cui la funzione è stata impegnata
nel corso del 2014. Con riferimento specifico al presidio dei rischi, gli interventi più significativi
hanno riguardato: la definizione del Risk Appetite Framework; la disciplina delle Operazioni di
Maggior Rilievo; la formalizzazione di una completa Risk Policy. Un ulteriore importante progetto
ha riguardato l'adozione di nuovi modelli per il calcolo dei rating interni gestionali, con l'obiettivo
di migliorare costantemente il presidio ed il monitoraggio del rischio di credito: si tratta di modelli
di tipo statistico, che hanno sostituito il sistema esperto precedentemente adottato. A seguito di tale
innovazione sono state aggiornate le politiche creditizie, sono stati rivisti i poteri delegati in materia
di erogazione del credito e sono state adeguate tutte le procedure che utilizzano i rating come input
(controllo di gestione, rinnovi automatici, controllo crediti, condizioni, ecc.).
Nel corso dell’anno 2014 l’attività svolta dal Servizio Compliance e Antiriciclaggio è stata
indirizzata, in particolare modo, al recepimento ed all’applicazione delle norme esterne che hanno
avuto impatto su processi e procedure aziendali.
Di notevole rilievo è stato l’impegno dedicato all’adeguamento alle nuove Disposizioni di Vigilanza
Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, 15° aggiornamento del 2 luglio
2013.
Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della cultura di compliance tramite interventi
formativi ai dipendenti sulla gestione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
E’ stata anche svolta, con una precisa metodologia, l’attività relativa alla gestione dei reclami da
parte della clientela; ciò ha permesso di monitorare le eventuali problematiche lamentate al fine di
provvedere alla loro rimozione.
Le attività di controllo della Revisione Interna dell’anno 2014, effettuate presso le filiali e gli uffici
della Direzione Generale, hanno interessato il sistema dei controlli della Banca al fine di verificare
la presenza di eventuali rischi attinenti l’attività creditizia e finanziaria ed a segnalare i rischi
operativi più significativi, nell’ottica di una loro rimozione, riduzione o, se ciò non fosse possibile,
di un loro monitoraggio.
Particolare attenzione è stata dedicata alla valutazione del credito deteriorato, all’intermediazione
finanziaria, alla normativa in materia di Trasparenza, ed all’antiriciclaggio.
37
4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIATARIO ex art. 123-bis
Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della
“Relazione sul governo societario” per l’esercizio 2014. Tale relazione - approvata dal Consiglio di
amministrazione il 24 febbraio 2015 – è resa disponibile per i Soci e il pubblico sul sito aziendale
www.crcento.it , oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi in sede assembleare.
5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO
Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2014, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a
200.949 mila euro e risulta così composto:
31/12/2014
31/12/2013
Var.%
Capitale sociale
77.142
77.142
0,0%
Sovraprezzi di emissione
30.851
30.851
0,0%
Riserve
76.422
70.584
8,3%
Riserve da valutazione
11.597
5.564
108,4%
0
0
Parziale
Utile di esercizio
196.012
4.937
184.141
7.632
6,4%
-35,3%
Totale patrimonio netto
200.949
191.773
4,8%
Strumenti di capitale
Il numero totale delle azioni è pari a 14.949.935 e la ripartizione proprietaria è la seguente:
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n. 7.690.618 azioni (51,44%); Holding “Fondazione Cassa
di Risparmio di Cento” n. 2.338.286 azioni (15,64%); Azionisti privati n. 4.921.031 azioni
(32,92%).
Al 31/12/2014 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione, che sono negoziate
mediante un sistema di aste settimanali attraverso le quali, nel 2014, sono state scambiate 85.475
azioni della Cassa contro le 52.744 dell’anno precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a
21,94 euro per azione, per un controvalore di 1,9 milioni di euro. Il titolo ha avuto un trend
sostanzialmente stabile; il prezzo massimo è stato pari a 23,00 mentre il minimo è stato pari a 20.
38
I Fondi Propri ed i coefficienti di solvibilità
I Fondi Propri al 31/12/2014 risulta pari a 196.736 mila euro. Il coefficiente di solvibilità di base
Common Equity Tier1 è pari al 12,04% il coefficiente complessivo (Total capital ratio) è pari al
12,43% così calcolati:
Importi in migliaia di Euro
31/12/2014
Capitale Primario di classe 1
( Common Equity Tier 1 - CET1 ) al netto delle rettifiche
190.560
Capitale Aggiuntivo di classe 1
( Additional Tier 1 - AT1 ) al netto delle rettifiche
Capitale di classe 1 (Tier1)
0
190.560
Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al netto delle rettifiche
Totale Fondi Propri
6.176
196.736
L’entrata in vigore del nuovo framework regolamentare Basilea 3 a partire dal 1 gennaio 2014, non
permette il confronto diretto con la precedente metodologia, pertanto si espongono le due
competenze separatamente.
31/12/2013
184.415
-797
-3.888
179.730
17.193
-2.866
-3.888
10.439
0
190.169
Importi in migliaia di Euro
Patrimonio di Base prima dei filtri prudenziali
Totale dei filtri IAS/IFRS
Elementi da dedurre dal patrimonio di base
Patrimonio di Base Totale
Patrimonio supplementare prima dei filtri prudenziali
Totale dei filtri IAS/IFRS
Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
Patrimonio supplementare totale
Ulteriori elementi da dedurre
Patrimonio di Vigilanza
Importi in migliaia di Euro
31/12/2014
31/12/2013
Attività di rischio ponderate
1.582.616
1.634.463
- per rischio di credito
- per rischio di mercato
- per rischio operativo
1.429.729
5.433
147.454
1.468.594
7.553
158.316
12,43%
12,04%
11,63%
11,00%
Coefficiente complessivo (Total capital ratio)
Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio)
39
6. L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il 2015 è iniziato sotto il segno della Banca Centrale Europea che ha lanciato un programma di
quantative easing che ha contribuito e, nelle aspettative contribuirà, ad aumentare la liquidità al
servizio della crescita e al mantenimento di bassi spread fra i paesi dell’eurozona. Sul fronte interno
all’area nuove tensioni dopo le elezioni in Grecia mentre a livello internazionale aumentano le
tensioni geopolitiche che potrebbero minare alla radice le labili ed incerte prospettive di crescita. Ne
consegue che il costo della raccolta dovrebbe continuare a ridursi mentre i volumi di impieghi
economici sono previsti in moderata ascesa e sempre legati ai settori export-oriented. La Cassa
monitorerà con attenzione l'evoluzione della situazione.
7. FATTI
DI
RILIEVO
DELL’ESERCIZIO
AVVENUTI
DOPO
LA
CHIUSURA
Non si registrano eventi degni di nota avvenuti successivamente la chiusura dell’esercizio al
31/12/2014.
40
8. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
Con il 2014 si conclude l’ottavo anno dell’epocale crisi economico/finanziaria iniziata a metà del
2007. La situazione dell’economia europea rimane instabile con innumerevoli rischi di ribasso delle
labili prospettive di crescita in buona parte legate all’export. Il quadro si presenta ancora più incerto
per l’Italia, per i problemi specifici che riguardano il modello produttivo, l’inefficienza
dell’apparato di supporto e l’elevato debito pubblico. Le problematiche comuni al contesto
nazionale ed europeo sono ulteriormente aggravate per la nostra regione, visto il tessuto produttivo
che caratterizza il territorio in cui insiste la Cassa. Tutti questi eventi lasciano intravedere un anno
ancora all’insegna dell’incertezza e della difesa delle posizioni esistenti. Il Piano Triennale 20132015, approvato dal Consiglio di Amministrazione di codesta Cassa in data 19 marzo 2012, pur
mantenendo intatte le sue valenze, è attualmente in fase di revisione. L’obiettivo del nuovo piano
strategico è di tracciare le linee strategiche di governo dell’azienda che recepiscano e sviluppino lo
scenario macro-economico e regolamentare atteso verificando eventuali aree di crescita. La Cassa si
è quindi preparata al meglio, anche dal punto di vista strategico, per affrontare le difficoltà che
arrivano dal mondo esterno, ottimizzando tutte le attività interne alla ricerca della massima
efficienza ed efficacia, ma pronta a cogliere le opportunità che potrebbero nascere in un contesto in
rapida evoluzione.
Con tale ottica possiamo concludere che le risultanze del trascorso esercizio sono in linea con gli
obiettivi di piano nonostante il non previsto peggioramento del contesto macro economico ai livelli
rilevati.
Agli Azionisti, a tutti gli stakeholder e alla Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la
fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il rapporto professionale
in atto e costituiscono la condizione indispensabile per il conseguimento dei risultati che Vi sono
stati illustrati.
Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il nostro ringraziamento per
l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato con riconosciuta professionalità e
costante impegno alla guida di una struttura complessa, in un contesto economico – finanziario
particolarmente difficile e imprevedibile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo.
Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i Vice Direttori Generali, i
Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali cui indirizziamo un
grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma anche della comunità servita.
Alla Banca d'Italia nella persona del Direttore della Filiale di Bologna, Dr. Francesco Trimarchi ed
ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento per il prezioso supporto e gli importanti
suggerimenti forniti.
Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università
di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di
categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed
efficace.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
41
IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2014
UTILE D'ESERCIZIO
4.937.190,00
- assegnazione a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale)
- assegnazione a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto
sociale)
246.859,50
493.719,00
-assegnazione a Riserva straordinaria
2.402.619,30
-assegnazione di dividendo unitario di Euro 0,12
alle 14.949.935 azioni ( pay out 36,34% )
1.793.992,20
Totale
4.937.190,00
Dopo la distribuzione dell'Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così composto :
Voce 130 - Riserve da valutazione
11.596.510,00
Voce 150 - Strumenti di capitale
0,00
Voce 160 - Riserve
79.565.066,80
Voce 170 - Sovraprezzi di emissione
30.851.329,00
Voce 180 - Capitale
77.141.664,60
Totale Patrimonio netto
42
199.154.570,40
SCHEMI
DEL BILANCIO 2014
DELL’IMPRESA
Approvato dal CdA del
24 Febbraio 2015
Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre
Alla approvazione dalla Assemblea degli Azionisti del 28 Aprile 2015
43
STATO PATRIMONIALE
VOCI DELL'ATTIVO
31/12/2014
10.
Cassa e disponibilità liquide
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
60.
Crediti verso banche
70.
Crediti verso clientela
80.
Derivati di copertura
110.
Attività materiali
120.
Attività immateriali
130.
Attività fiscali
150.
31/12/2013
20.955.113
15.372.681
2.745.158
3.893.793
1.047.438.596
698.614.745
19.330.074
56.941.559
1.778.371.499
1.879.719.752
1.894.846
2.099.643
44.955.867
45.337.498
1.673.093
1.973.475
41.608.797
35.928.574
a) correnti
13.723.428
12.651.996
b) anticipate
27.885.369
23.276.578
43.799.496
34.226.087
3.002.772.539
2.774.107.807
Altre attività
TOTALE ATTIVO
44
STATO PATRIMONIALE
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
31/12/2014
10.
Debiti verso banche
20.
31/12/2013
427.329.925
463.401.445
Debiti verso clientela
1.875.448.526
1.503.697.752
30.
Titoli in circolazione
420.241.924
526.452.715
40.
Passività finanziarie di negoziazione
2.948.754
4.127.520
60.
Derivati di copertura
396.675
164.501
80.
Passività fiscali
21.329.012
21.038.789
a) correnti
9.818.127
12.210.678
b) differite
11.510.885
8.828.111
Altre passività
48.926.826
57.008.260
110. Trattamento di fine rapporto del personale
3.615.018
3.889.565
120. Fondi per rischi ed oneri
1.587.316
2.554.665
1.587.316
2.554.665
130. Riserve da valutazione
11.596.510
5.563.740
160. Riserve
76.421.869
70.583.937
170. Sovrapprezzi di emissione
30.851.329
30.851.329
180. Capitale
77.141.665
77.141.665
4.937.190
7.631.924
3.002.772.539
2.774.107.807
100.
b) altri fondi
200. Utile d'esercizio
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
45
CONTO ECONOMICO
31/12/2014
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
30.
31/12/2013
77.436.609
81.948.021
(32.615.189)
(40.221.431)
Margine di interesse
44.821.420
41.726.590
40.
Commissioni attive
29.370.992
28.275.523
50.
Commissioni passive
(3.077.287)
(3.444.736)
60.
Commissioni nette
26.293.705
24.830.787
70.
Dividendi e proventi simili
628.363
285.105
80.
Risultato dell'attività di negoziazione
2.059.802
1.204.846
90.
Risultato dell'attività di copertura
65.345
61.680
100.
Utile (perdite) da cessione o riacquisto di
12.522.633
27.352.068
(380.483)
(263.780)
13.333.021
27.641.661
(429.905)
(25.813)
86.391.268
95.461.076
(32.101.985)
(33.080.358)
(30.995.865)
(30.390.126)
(1.119.899)
(2.541.695)
13.779
(148.537)
54.289.283
62.380.718
(49.594.240)
(53.701.380)
a) spese per il personale
(27.170.829)
(32.561.431)
b) altre spese amministrative
(22.423.411)
(21.139.949)
(62.758)
(369.900)
(1.840.015)
(2.290.732)
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
120.
Margine di intermediazione
130.
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di :
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
140.
Risultato netto della gestione finanziaria
150.
Spese amministrative
160.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
170.
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
180.
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
(551.408)
(463.711)
190.
Altri oneri/proventi di gestione
7.198.123
6.363.674
200.
Costi operativi
(44.850.298)
(50.462.049)
240.
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
(1.795)
13.255
250.
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte
9.437.190
11.931.924
260.
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
(4.500.000)
(4.300.000)
270.
Utile della operatività corrente al netto delle imposte
4.937.190
7.631.924
290
Utile d'esercizio
4.937.190
7.631.924
46
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
31/12/2014
10.
Utile d'esercizio
31/12/2013
4.937.190
7.631.924
( 314.971 )
144.524
( 182.567 )
( 17.799 )
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro
a conto economico
40.
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
90.
Copertura dei flussi finanziari
100.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
6.530.308
( 4.513.623 )
110.
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
6.032.770
(4.386.898 )
120.
Redditività complessiva (voce 10+110)
10.969.960
3.245.026
47
Esistenze al
31.12.2012
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
al
01.01.2013
Dividendi e
altre
destinaz.
Riserve
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Variaz.
Var.
di
Emiss.
Acq.
Distrib.
Derivati
strumenti
Stock
riserve nuove azioni
straord.
su az.
di
options
azioni proprie Dividendi
proprie
capitale
Patrimonio netto al
31.12.2013
Allocazione risultato di
Periodo
Redditività
complessiva al
31.12.13
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2013
Capitale sociale
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzo emissioni
77.141.665
77.141.665
0
0
0
77.141.665
0
0
0
0
0
0
30.851.329
30.851.329
0
0
30.851.329
Riserve:
a) di utili
b) altre riserve
Riserve da valutazione:
63.683.963
0
63.683.963
1.426.831
0
0
0
0
65.110.794
5.473.143
0
5.473.143
0
0
0
0
0
5.473.143
9.950.637
9.950.637
Strumenti di capitale
0
0
Azioni proprie
0
0
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
2.323.827
189.424.564
0
0
0
2.323.827 (1.426.831 )
0 189.424.564
(4.386.897 )
0
0
0
0
(896.996 )
(896.996 )
0
0
0
5.563.740
0
48
0
0
0
7.631.924
7.631.924
3.245.027
191.772.595
Esistenze al
31.12.2013
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
al
01.01.2014
Dividendi e
altre
destinaz.
Riserve
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Variaz.
Var.
di
Emiss.
Acq. Distribuz.
Derivati
strumenti
Stock
riserve nuove azioni
straord.
su az.
di
options
azioni proprie Dividendi
proprie
capitale
Patrimonio netto al
31/12/2014
Allocazione risultato di
Periodo
Redditività
complessiva al
31/12/2014
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2014
Capitale sociale
a) azioni ordinarie
b) altre azioni
Sovrapprezzo emissioni
77.141.665
77.141.665
0
0
0
77.141.665
0
0
0
0
0
0
30.851.329
30.851.329
0
0
30.851.329
Riserve:
a) di utili
b) altre riserve
Riserve da valutazione:
65.110.794
0
65.110.794
5.837.932
0
0
0
0
70.948.726
5.473.143
0
5.473.143
0
0
0
0
0
5.473.143
5.563.740
0
5.563.740
Strumenti di capitale
0
0
Azioni proprie
0
0
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
7.631.924
191.772.595
0
X
0
0
7.631.924 (5.837.932 )
0 191.772.595
6.032.770
0
0
0
0
(1.793.992 )
(1.793.992 )
4.937.190
0
0
0
11.596.510
0
49
0
0
0
4.937.190
10.969.960 200.948.563
RENDICONTO FINANZIARIO
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
31/12/2014
28.266.287
4.937.190
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. materiali (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. immateriali (+/-)
- acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al
netto dell'effetto fiscale
- altri aggiustamenti (+-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche : a vista
- crediti verso banche : altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche : a vista
- debiti verso banche : altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
Riconciliazione
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio
50
( 82.845 )
31/12/2013
46.315.352
7.631.924
518.963
( 65.345 )
26.899.480
1.840.015
551.408
62.758
4.500.000
-
( 61.680 )
27.265.545
2.290.732
463.711
369.900
4.300.000
-
( 10.376.374 )
( 253.142.183 )
1.176.749
( 348.736.494 )
19.926.674
17.678.782
74.659.341
( 17.847.235 )
233.961.731
266.642
( 30.345.445 )
372.763.808
( 104.031.879 )
( 1.178.766 )
( 3.512.629 )
9.085.835
3.536.257
( 24.469.097 )
217.538
( 37.746.252 )
( 15.977.995 )
56.252.321
( 18.385.785 )
( 8.828.924 )
( 15.837.573 )
( 11.677.735 )
( 5.597.599 )
105.001.830
( 83.691.677 )
( 525.002 )
( 19.347.390 )
6.008.682
2.236
2.236
( 1.711.647 )
( 1.460.621 )
( 251.026 )
( 1.709.411 )
265
265
( 6.823.589 )
( 4.415.682 )
( 2.407.907 )
( 6.823.324 )
( 1.793.992 )
( 1.793.992 )
( 896.996 )
( 896.996 )
5.582.432
( 1.711.638 )
31/12/2014
15.372.681
5.582.432
20.955.113
31/12/2013
17.084.319
( 1.711.638 )
15.372.681
NOTA INTEGRATIVA
Parte A – Politiche contabili
pag. 52
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
pag. 81
Parte C – Informazioni sul conto economico
pag. 115
Parte D – Redditività complessiva
pag. 131
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
pag. 132
Parte F – Informazioni sul patrimonio
pag. 172
Parte G – Operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda
pag. 177
Parte H – Operazioni con parti correlate
pag. 178
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
pag. 181
Parte L – Informativa di settore
pag. 183
51
Parte A – Politiche Contabili
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il bilancio al 31 dicembre 2014 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, in
applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili
emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla
Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al
31 dicembre 2014 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato negli
allegati del presente bilancio.
La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non rappresenta pertanto
una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In tale contesto la banca non ritiene di essere
tenuta alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi
dell’art. 24 D.Lgs n. 87/1992.
Nuovi principi contabili o variazione di principi contabili già esistenti
Nel corso dell’esercizio 2014 non sono avvenute modifiche dei principi contabili, approvati dallo
IASB ed omologati dalla Commissione Europea, che risultano attinenti alle fattispecie presenti nella
Banca.
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni
di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla
nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione.
La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa è coerente con le
disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del 22 Dicembre 2005 e relativi
aggiornamenti del 18 novembre 2009, del 21 gennaio 2014 e del 22 dicembre 2014.
Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti
finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore
equo). Il valore contabile delle attività e passività che sono oggetto di operazioni di copertura del
valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni
del valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura.
52
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando
l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro,
mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro.
Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi contabili omologati
dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa.
Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di regolamento, i contratti
derivati per data di contrattazione, i dati economici e patrimoniali sono rilevati secondo il principio
della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità
aziendale. Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza e
significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Ogni classe rilevante
di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile sono
presentate distintamente a meno che siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi
non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un
principio o da una interpretazione.
I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati patrimoniali sono
stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono esposti fra le “altre attività” o “altre
passività”.
I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi all’esercizio di
riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013.
Informazioni sulla continuità aziendale
Nella redazione del bilancio si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità
aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità della
banca di proseguire la propria attività in continuità aziendale in conformità a quanto previsto dal
principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con
tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività
dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali
criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente.
Contenuto dei prospetti
Stato patrimoniale e conto economico
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci e sottovoci. Negli
schemi non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio corrente né per
quello precedente.
Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i costi sono racchiusi fra
parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai
numeri preceduti dal segno meno).
Prospetti delle variazioni del patrimonio netto
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla Circolare n.262/2005
della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la movimentazione delle voci di patrimonio
netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente.
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Prospetto reddititivà complessiva
Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni
delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.
Rendiconto finanziario
Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di quello precedente è
stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata
dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli
assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in aggiunta a quanto già
riportato nell’apposita sezione della relazione sulla gestione.
Sezione 4 – Altri aspetti
Informativa comparativa
Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1 “Presentazione del Bilancio”,
sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del
bilancio è omogenea con quelle dell’esercizio di raffronto.
Trattamento contabile della interessenza azionaria detenuta in Banca d’Italia
Al 31 dicembre 2013 la Cassa ha provveduto alla rivalutazione della partecipazione detenuta in
Banca d’Italia, e in tale sede era stata iscritta la passività fiscale calcolata come imposta sostitutiva
del 12% sul valore fiscale della plusvalenza contabilizzata così come risultava disciplinato dalla L.
n. 147/2013 (“legge di stabilità”), art. 1, comma 148. L’importo dell’imposta sostitutiva
contabilizzato sul bilancio al 31 dicembre 2013 è risultato essere pari a 932 mila euro.
In data 23 giugno 2014 è stata approvata la legge n. 89 di conversione del D.L. 66/2014 (“spending
review”) che ha rideterminato l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione della
partecipazione in Banca d’Italia nella misura del 26% rispetto a quella del 12% stabilita nella Legge
n. 147/2013 e presa a riferimento nell’esercizio 2013. In considerazione delle nuove previsioni di
legge a fronte del provento interamente rilevato nel precedente esercizio, la Cassa ha provveduto a
contabilizzare nell’esercizio 2014 l’ulteriore quota di imposta sostitutiva pari a 1.088 mila euro.
Moratorie sui mutui conseguenti al sisma del maggio 2012
Nel Bilancio2012 sono stati illustrati in modo ampio ed esauriente gli effetti del sisma dello scorso
anno, alcuni degli effetti finanziari si protrarranno nel tempo, in particolare la moratoria dei mutui
come da DL.74 del 6-6-2012, che ha coinvolto 6.060 mutui, per i quali l’incasso delle rate fu
sospeso da giugno a novembre.
Nei fatti per gestire la moratoria senza “gravare” in alcun modo sui mutuatari, per ciascun mutuo
coinvolto dalla moratoria le rate sospese sono state di fatto spostate alla fine di ciascun mutuo.
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Le quote capitale non incassate ammontavano a 37.431 mila euro e verranno incassate alla fine dei
rispettivi piani d’ammortamento. La quota di interessi non incassati evidenziata nel bilancio 2012
ammontava ad 8.429 mila euro, per una precisa scelta della Cassa tali interessi di ciascun mutuo
sottoposto a moratoria, verranno semplicemente recuperati sulle rate residue, senza capitalizzare
ulteriori interessi, in modo da pesare nel minor modo possibile sull’importo delle rate, anche se ciò
evidentemente causa un danno finanziario rilevante alla Cassa. Al 31 dicembre 2014 fra gli attivi
della Cassa residuano 6.048 mila euro di interessi per moratoria ex. DL74 con incassi nel periodo
per 962 mila euro, pari quindi al 11,4% del totale interessi slittati.
Al termine della moratoria di legge la Cassa ha concesso ai clienti/mutuatari realmente danneggiati
di richiedere una ulteriore moratoria sino al 30/6/2013 poi prorogata al 31/12/2013.
Finanziamenti per il pagamento delle imposte.
Il DL 174 del 10/10/2012 ha disposto che per il pagamento delle imposte e dei contributi le aziende
dei comuni coinvolti dal sisma possano accedere a finanziamenti agevolati con garanzia dello stato.
La Cassa ha erogato finanziamenti di tale specie, rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, che
ammontavano a 50.159 mila euro al 31/12/2013 ed ammontano a 45.997 mila euro al 31/12/2014,
dopo la rideterminazione dei relativi piani di ammortamento in base alla convenzione ABI/CDP, i
pagamenti di tali finanziamenti sono ancora sospesi per l’effetto della normativa vigente.
Finanziamenti per la ricostruzione
L’ammontare dei finanziamenti per la ricostruzione, in relazione al rilascio delle ordinanze dei
Comuni emesse in favore dei privati sempre rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, al 30
dicembre 2014 ammontano a 50.365 mila euro rispetto ai 9.006 mila euro del 31 dicembre 2013.
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A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI
BILANCIO
In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al
31 dicembre 2014. L’esposizione dei principi contabili adottati da Cassa di Risparmio di Cento,
Società per Azioni, è effettuata con riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e
cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è
riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici.
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento per i titoli di debito e
per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Al momento del
regolamento i titoli di debito ed i titoli di capitale sono registrati al fair value, senza considerare i
costi o proventi di transazione.
Criteri di classificazione
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il valore positivo dei
contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati di negoziazione sono
compresi anche i contratti derivati incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando
ricorrono le seguenti circostanze:
- le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono strettamente
correlate con quelle del contratto ospite;
- gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato.
- lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione delle differenze a
conto economico.
Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi
inusuali e che difficilmente si posso ripresentare nel breve periodo.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono
valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono attribuiti al
conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, sono
utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di
stima/valutazione comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli
strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe
caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni,
valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del debitore e del rischio paese dello
stesso.
I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia
possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono
mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore
non possono essere ripristinate.
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Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione
ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse.
Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in
bilancio, anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche
solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro mantenimento in bilancio in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività
cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica. L’effetto derivante
dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a conto economico.
I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value comprensivo dei costi o
proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per trasferimento dalle
attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al
momento del trasferimento.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione
Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono
state classificate né come “Crediti”, né come “Attività detenute sino a scadenza” né come “Attività
detenute per la negoziazione”.
La voce comprende:
titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita;
titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di
interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o
collegamento o di controllo congiunto;
altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed altri OICR.
Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività
finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora:
• si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a
scadenza;
• non sia più disponibile una misura affidabile del fair value;
• sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle attività
finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.
E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni
rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”.
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Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli
utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al
momento in cui l’attività non viene cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita
di valore. Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati in base al
criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione o della registrazione di una
perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od in parte, sul conto economico.
Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le attività detenute per
la negoziazione.
I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono
mantenuti al costo. Per le “Partecipazioni Azionarie” la metodologia per la determinazione del fairvalue è la seguente :
per le società quotate in un mercato attivo è stato utilizzato il prezzo di quotazione;
per tutte le società non quotate il cui valore di bilancio è inferiore a 100 mila euro è stato
assunto come fair-value il costo di acquisto;
per tutte le altre partecipazioni azionarie il fair-value è stato determinato in base a valori di
scambio, se presenti, o in base alla valutazione determinata analizzando il prezzo di carico, i
multipli (Price to Book Value) di borsa dei settori di appartenenza e la frazione di
Patrimonio Netto posseduta.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di “impairment” per
individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di valore: l’importo della perdita viene
misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari
stimati, scontati al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative per i
titoli di capitale.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore, vengono registrate
riprese di valore con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito, a patrimonio netto
nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo
ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene effettuata ad ogni
chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono,
ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti
degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in
un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo. Inoltre, una significativa o
prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è
considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per
identificare la necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del
fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile originario o diminuzione del
fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi per i titoli di “private
equity”, e 12 mesi per le azioni.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha
comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I
rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad
essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente
trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il
mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
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dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari
delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la
distribuzione.
Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il criterio del costo
ammortizzato.
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
4. Crediti
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente
coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione,
comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento
dell’erogazione stessa. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto
di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008, riconducibili all’emendamento allo IAS 39, è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione
I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente
oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono
quotati in un mercato attivo.
Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti
quotati in un mercato attivo.
Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo
dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal:
valore di rilevazione iniziale;
meno i rimborsi di capitale;
più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra il valore iniziale
ed il valore a scadenza);
meno svalutazione;
più rivalutazione.
Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato e gli interessi attivi
del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il
flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere
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esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di
transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti.
La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che
possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul
finanziamento.
Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle
modalità di valutazione (analitica o collettiva).
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata rientra nel breve
termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti poco significativi; così pure per i crediti
senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni chiusura di bilancio viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli
che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze
di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status
di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti
con la normativa IAS .
In dettaglio la classificazione dei crediti dubbi è suddivisa nelle classi di:
- crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente
equiparabili;
- crediti incagliati: i crediti verso soggetti in situazioni di obiettiva temporanea difficoltà, che sia
prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo.
L’incaglio può essere “normale”, quando deriva dalla valutazione dell’ “Unità Posizioni
anomale” o “oggettivo” quando presenta le caratteristiche previste per tale fattispecie dalle
Istruzioni di Vigilanza.
- crediti ristrutturati: crediti verso soggetti ai quali è stata concessa una moratoria nel pagamento
del debito a tassi inferiori a quelli di mercato;
- crediti scaduti e/o sconfinanti: i crediti verso debitori che alla data di fine esercizio presentano
crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni valutati analiticamente.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti,
iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile
ed il relativo costo ammortizzato. Il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa
attesi, calcolato in funzione dei seguenti elementi:
- valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione della capacità
del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte;
- tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto;
- tasso di attualizzazione..
Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in cui vengano meno i
motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta a conto economico.
I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono valutati
collettivamente.
La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e le relative
percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data
della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria.
La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di caratteristiche
indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore
economico, garanzie, stato di insolvenza e altri fattori ritenuti rilevanti).
La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva riflette la medesima
ripartizione per categorie di rating stabilite dal Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2).
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Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con modalità di valutazione
analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di valore non seguono i singoli rapporti ma
saranno adeguati ai risultati di fine periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le
rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in
misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, continuano ad essere iscritti in
bilancio, anche se giuridicamente la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La
conservazione, anche solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in
bilancio delle stesse.
Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà continuare ad
essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la quota massima in cui la società
continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi
finanziari degli stessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico.
I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo
costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno.
Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si
stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale.
Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in conseguenza di
eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la svalutazione per riduzione di valore
è stornata dal conto economico. Il valore del credito può assumere come valore massimo il costo
ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato.
Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso.
5. Attività finanziarie valutate al fair value
La Cassa non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value option”.
6. Operazioni di copertura
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e
successivamente valutati al fair value.
Criteri di classificazione: tipologie di copertura
Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documentazione formalizzata
della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento oggetto della copertura e se la copertura
risulta efficace nel momento in cui ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata.
L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento
coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da quelli dello strumento di copertura. Pertanto
l’efficacia è misurata e rilevata dal confronto di suddette variazioni, sempre in relazione
all’intenzione della società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
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La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento
finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello
strumento coperto.
La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando:
- test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della copertura e ne
dimostrano l’efficacia;
- test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel periodo di riferimento e
misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la copertura perfetta;
Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci
in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le conseguenti operazioni contabili.
Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare:
- esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili;
- esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow) relativi ad attività o
passività in bilancio o di transazioni future.
Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il rischio di tasso. Il
cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per attività a tasso fisso i cui cash flow non
variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore
corrente dell’attività o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale.
Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato delle
emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate.
Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di
cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a tasso variabile con il fine di gestire e
controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto
di tale variabilità sul conto economico.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”.
Criteri di cancellazione
Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la
contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In
questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di
negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al
suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere valutato secondo il
criterio della classe di appartenenza originaria.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono:
1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto
con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione viene iscritta
al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle
attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne
costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono adeguate ai valori di fair value le
attività/passività coperte con contropartita al conto economico.
2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a
patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo
quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da
compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca
non ha tale fattispecie.
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Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le metodologie delle
coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere operazioni di copertura di investimenti in
valuta.
7. Partecipazioni
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
8. Attività materiali
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici
futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione
ordinaria sono rilevati a conto economico.
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari,
gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
La voce comprende beni materiali destinati a:
- uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature
tecniche;
- a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati.
Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai sensi di contratti di
leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i quali si è assunto sostanzialmente tutti i
rischi ed i benefici della proprietà. Le immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di
locatario sono iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore attuale dei
pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento.
I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione sia molto probabile,
sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di dismissione.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti
eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente
ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro
vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al
termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono
ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo
a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che
vengono portate ad incremento del valore dei cespiti.
Non sono ammortizzati i terreni, in quanto aventi vita utile indefinita.
Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di una attività, si
procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e le eventuali
rettifiche sono registrate al conto economico; qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla
rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore.
I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile.
Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita utile in relazione alla quale viene calcolato
l’ammortamento per quote annue costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione.
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Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o qualora non siano più
attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita utile predefinita per
ciascuna categoria.
9. Attività immateriali
Criteri di iscrizione
Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli
eventuali oneri accessori.
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto
il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono in grado di generare benefici economici futuri.
Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate dall’entità oppure
derivano da diritti contrattuali o legali in genere.
Criteri di valutazione e componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro vita utile.
Criteri di cancellazione
L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una perdita di valore, oppure
quando non sono più attesi benefici economici futuri.
10. Attività non correnti in via di dismissione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
11. Fiscalità corrente e differita
Criteri di iscrizione
L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono
calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in
bilancio ed il loro valore fiscale.
Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero
in presenza di futuri redditi imponibili mentre le imposte differite passive sono stanziate nella
misura in cui si ritiene che nei prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa
tassazione.
Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in vigore per i periodi di
riversamento delle differenze temporanee e senza limiti temporali.
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Criteri di classificazione
Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e
passività. Le attività e le passività fiscali differite e anticipate sono distinte dalle attività e dalle
passività fiscali correnti.
Criteri di valutazione
Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in
relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte
all’attualizzazione.
Criteri di cancellazione
Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni della sussistenza di
rapporti di credito e debito con l’amministrazione finanziaria.
A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “attività per imposte anticipate” sono adeguati in
relazione al rigiro sul conto economico delle imposte divenute correnti nell’esercizio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite sorte nell’esercizio e le
variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono
invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio
netto. Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta riduzione delle
poste di conto economico di riferimento.
12. Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in
bilancio quando:
- esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi passati;
- è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla chiusura del bilancio e
rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale
alla data di riferimento del bilancio.
Criteri di classificazione
La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a perdite presunte sulle
cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela
sull’attività di intermediazione in titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di
qualsiasi altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del bilancio.
Criteri di valutazione
Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior
stima corrente, basata anche sulle serie storiche della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale
sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato
(euribor).
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Criteri di cancellazione
Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite
per le quali è stato originariamente costituito.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono:
- il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od
in quiescenza;
- la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi.
L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
13. Debiti e titoli in circolazione
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le somme raccolte o dell’emissione dei titoli di
debito.
La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma pari all’ammontare
incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi
interni di tipo amministrativo.
Criteri di classificazione
Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono riclassificate le
varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di riacquisto e la raccolta da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari,
prestiti subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto dalla banca in
qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato con il
metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è poco significativo,
che pertanto rimangono iscritte al valore incassato.
Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale.
Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace
sono iscritti al fair value.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od estinte. La
cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza.
La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla è
registrata a conto economico.
Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una
nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se le passività hanno
durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo ammortizzato con attribuzione degli
eventuali costi di “up-front”.
14. Passività finanziarie di negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito
e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale
sono valorizzate al fair value.
I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano
caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo strumento ospite o che presentano gli
elementi per essere qualificati essi stessi come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente,
se aventi valore negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione,
tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a
conto economico.
Criteri di classificazione
La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il valore negativo dei
derivati impliciti presenti nei contratti complessi.
Criteri di valutazione
Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del
risultato della valutazione al conto economico.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla scadenza.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono registrati a conto
economico.
15. Passività finanziarie valutate al fair value
La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si è avvalsa della
possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù
della specifica destinazione funzionale.
16. Operazioni in valuta
Criteri di iscrizione iniziale
Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione iniziale, in divisa di
conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di iscrizione successiva
Ad ogni data di riferimento del bilancio:
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- gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura;
- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio in essere alla
data dell’operazione;
- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o dalla conversione a
tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto
economico nel periodo in cui sorgono.
17. Altre informazioni
Trattamento di fine rapporto del personale
Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la
destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006
con decorrenza primo gennaio 2007): nel caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di
50 dipendenti il fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps,
oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip.
Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote maturate fino
all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito
fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato) : il tasso di
rivalutazione da applicare è composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile ( 75% del
costo della vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo dei piani a
benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il
valore determinato in base a specifica stima attuariale.
Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007
configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per
la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS.
L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi
dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
Al 31 dicembre 2014 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad 3.615 mila euro contro un
valore al 31 dicembre 2013 di 3.890 mila euro, con utilizzi del fondo pari a 729 mila euro,
accantonamenti a conto economico pari a 102 mila euro ed inoltre un accantonamento pari a 352
mila euro a riserva di PN.
La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita “maturando post 1/1/2007”
dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna; l’importo spesato al conto
economico nel 2014 ammonta a 1.095 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a
conto economico è stato pari a 1.168 mila euro.
Fondi di Previdenza del Personale
Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato sciolto con facoltà
di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa attività si è resa necessaria in
quanto il fondo a gestione interna non aveva più le caratteristiche richieste dalla normativa per le
destinazioni del trattamento di fine rapporto dei dipendenti.
Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è stata sciolta in
parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una
primaria compagnia assicurativa. La banca infatti ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a
detta compagnia un premio unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia
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pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il
fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti.
Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola all’interno degli
accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in
grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù di tale garanzia accessoria la banca continua a
mantenere l’obbligazione per un piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la
contabilizzazione del piano debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di
riferimento, al netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso
specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il
pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti
sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario
apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei
fondi di quiescenza un’obbligazione nulla.
Garanzie rilasciate ed impegni
Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla banca.
Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni volte
all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a
garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante,
cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite dalla garanzia prestata.
Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar
luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati): il
valore di iscrizione è al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi il cui utilizzo
da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente
che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la
società contabilizza i titoli per data di regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una
data futura predeterminata.
Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del richiedente è
opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura avverrà l’erogazione effettiva dei
fondi.
Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni derivanti dalla
vendita di protezione dal rischio di credito.
Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore
determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri in bonis.
Accantonamenti per garanzie ed impegni
Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato in via analitica per le
posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è
iscritto fra le “Altre Passività”.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che
saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono
quantificati nella misura in cui sono recuperabili i relativi costi sostenuti.
In particolare:
gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di
quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine;
I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
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le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi contrattuali, nel
periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati;
i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del
perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e
benefici connessi con l’attività.
Migliorie su beni di terzi
Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di terzi sono iscritte
fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in base alla capacità di produrre benefici
futuri di norma corrispondente alla durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano
principalmente la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali.
Modalità di determinazione del fair value
Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti finanziari previsto dai
principi contabili internazionali, è anche il criterio di valutazione definito per i derivati
indipendentemente dalle finalità per le quali tali strumenti sono stati acquistati (trading o
copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari
che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato.
I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere
scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli ed indipendenti. Tale
transazione deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività aziendale.
Il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull’osservabilità o meno
dei parametri di mercato:
Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di
valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un mercato
attivo è considerato tale qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni
di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di
quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di
mercato.
Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o
mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – compreso gli
spread creditizi e di liquidità – sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello
implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri
utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di
replicare quotazioni presenti su mercati attivi.
Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da
parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni significative
da parte del valutatore.
I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair
value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti:
Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere considerati, se
significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF, o quotazioni di market
maker. In tal caso, devono essere disponibili su Bloomberg le quotazioni di almeno tre
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market maker, e lo spread denaro-lettera medio non può essere superiore a 2%. Possono
altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si
tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di tre market
maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%; strumenti per i quali
esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio)
classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati
dagli operatori professionali facendo uso come input di parametri osservabili
direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati
dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair
value.
Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere valutati mediante
i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, non
rappresentanti valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Strumenti quotati
Per la determinazione del fair value la banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni
basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti: in questi casi, il fair value di uno strumento
corrisponde al suo prezzo di mercato desumibile dalle quotazioni. A questi fini, un mercato si
considera “attivo” quando le operazioni si verificano con frequenza e volumi sufficienti a fornire
informazioni utili per la determinazione di un prezzo su base continuativa.
L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la nozione di mercato
attivo. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se:
- esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che
disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare
per essere efficacemente trattato;
- hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano soggetti alla
costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata.
Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è
rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di volumi. Per questo, la banca ha
definito apposite procedure finalizzate ad individuare i mercati attivi ovvero quei mercati in cui i
prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere
le transazioni di mercato.
Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori:
- il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker;
- la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla
quotazione precedente;
- l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask;
- il volume di scambi trattati.
In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono:
- il prezzo bid nel caso di attività detenute;
- il prezzo ask nel caso di passività da emettere;
- il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la differenza fra
prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione).
Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la
quotazione più vantaggiosa.
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Strumenti non quotati
Qualora non esistano prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario fare ricorso a
tecniche di valutazione che ottimizzino il contributo delle informazioni disponibili, in base
all’approccio comparativo, che desume il fair value di uno strumento dai prezzo osservati su
transazioni similari avvenute su mercati attivi, oppure in base ad una modellizzazione che anche in
mancanza di transazioni osservabili o comparabili consenta comunque di pervenire ad una
valutazione. Le tecniche utilizzate presentano le seguenti caratteristiche:
- tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato e a minimizzare stime ed assunzioni
interne;
- riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti;
- utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto rischio
rendimento dello strumento oggetto di valutazione;
- incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di
prezzo;
- sono coerenti con le metodologie comunemente accettate;
- sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di
rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni
nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e
la neutralità del processo di definizione dei valori degli strumenti finanziari richiesto dalla
normativa.
Nel successivo paragrafo A.4.1 vengono descritti i criteri di determinazione del fair value per le
diverse categorie di strumenti appartenenti al livello 2 e al livello 3..
Riclassificazione di strumenti finanziari
Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7,
omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con
Regolamento n. 1004/2008.
Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni,
ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell’acquisto nell’ambito della
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o della categoria delle Attività
finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i
trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle
“Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza”.
Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello IAS 39, possono
essere riclassificati:
• gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria
degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti
finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie valutate al fair value” a
seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”. La nuova categoria contabile di
destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione per l’ammissibilità della riclassifica è che
lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la
classificazione nel portafoglio dei “Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli
oggetto di riclassifica, avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel
prevedibile futuro o fino a scadenza;
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•
gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie
disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento finanziario
rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la società ha ora l’intento
e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.
Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla categoria delle “Attività
disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività detenute per la negoziazione” alle
“Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano
più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile,
secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze.
L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività finanziarie
detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data
della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato.
Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile
proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le
attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da
utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.
Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2014 la Banca non ha effettuato alcuna riclassifica tra i
portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo IAS 39, descritto nel presente
paragrafo. Si evidenzia, infatti, che quanto riportato nelle tabelle della parte A.3.1 Trasferimenti tra
portafogli riguarda gli effetti delle riclassifiche effettuate nell’esercizio 2008.
Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione
La Cassa di Risparmio di Cento ha in essere due programmi di cartolarizzazione entrambi di mutui
residenziali a privati, il primo denominato “Guercino Solutions” che risale al 2006 ed il secondo
programma denominato “Siviglia SPV” è stato posto in essere nel marzo 2012. Lo scopo principale
di entrambi i programmi è stato quello di “generare” liquidità per la Cassa.
Entrambe le operazioni sono censite presso l’European Data Warehouse (EuroDW) istituito dalla
BCE per raccogliere e rendere disponibili le informazioni relative alle cartolarizzazioni europee;
Guercino Solutions è censito con il codice RMBSIT000072100220081 mentre Siviglia SPV ha il
codice RMBSIT000072100120125, sui dati riferiti al 31-12-2014 EuroDW ha assegnato ad
entrambe le operazioni il massimo rating (A1) per la qualità e la completezza delle informazioni
fornite.
Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti
nell’attivo della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi
contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è
mantenuto il coinvolgimento rilevante sull’andamento delle attività cedute. Tale coinvolgimento
rilevante continua a sussistere in quanto sono tuttora detenute le tranche junior, le più rischiose, di
entrambe le operazioni.
La Cassa ha ceduto interamente ad investitori istituzionali le tranche senior dei titoli emessi da
entrambi i veicoli, l’ultima transazione è avvenuta il 22/1/2014 ed ha riguardato il 59,2% del titolo
senior di Siviglia SPV.
73
Pronti c/Termine
I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la
successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’ambito di una operazione che
contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti c/termine passivi), non sono rilevati e/o
eliminati dal bilancio.
Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti
verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di titoli ceduti con obbligo di
riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso clientela o banche” :
Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed ai debiti verso
clientela/banche.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni
che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa
fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate
tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio
nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento
caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata
dall’attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento
futuro caratterizzate da significativa incertezza.
Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le ipotesi assunte,
per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la banca si troverà
ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime
effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie
rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività
iscritte in bilancio.
I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al fine di
determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati:
1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare riferimento ai
crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita;
2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi;
3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui lo stesso non
sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso,
nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri di input che potrebbero essere non
osservabili sul mercato;
4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per l’incertezza del
petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate;
5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive.
L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire al lettore di
bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun
modo a suggerire che, allo stato attuale, potrebbero essere appropriate assunzioni alternative.
In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità
aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato
svolgimento dell’attività aziendale.
74
A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI
DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
Tipologia di
strumento
finanziario
Titoli di debito
Titoli di debito
Titoli di debito
Valore
contabile
al
31.12.2014
Fair value
al
31.12.2014
Portafoglio di
provenienza
Portafoglio di
destinazione
Att. Finanz. Deten.
per la negoziazione
Att. Finanz. Deten.
per la negoziazione
Att. Finanz. Deten.
per la negoziazione
Att. Fin. Disp. Per la
Vendita
533
533
Crediti verso clientela
-
-
Crediti verso banche
-
-
Componenti
Componenti
reddituali
reddituali
in assenza del
registrate
trasferimento
nell'esercizio
(ante imposte)
(ante imposte)
Valutative Altre Valutative Altre
91
-
-
-
2
-
-
-
-
-
-
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del
trasferimento
Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate
Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento.
75
A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Per una descrizione delle modalità seguite dalla banca per la misurazione del fair value delle attività
e passività, sia ai fini delle valutazioni di bilancio sia ai fini dell’informativa da fornire all’interno
della Nota Integrativa, si rimanda al paragrafo “Modalità di determinazione del fair value” di cui al
cap. 17 – Altre informazioni della parte A2 relativa alle principali voci di bilancio.
Informativa di natura qualitativa
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Crediti verso banche e verso clientela
I finanziamenti e i crediti vengono valutati in bilancio al costo ammortizzato mentre il valore di fair
value viene determinato esclusivamente per fornire un’opportuna informativa in bilancio. La
metodologia di calcolo del fair value utilizza i parametri di PD e LGD per calcolare i flussi di cassa
scontati per il rischio di credito, rappresentato dalla perdita attesa espressa dalla moltiplicazione dei
due citati parametri. In particolare, si utilizzano per i calcoli la PD cumulata per il numero di anni
corrispondenti alla durata residua del prestito, stimata in base alla matrice di transizione, e una LGD
ipotizzata costante per tutto l’orizzonte temporale di riferimento.
Attività materiali detenute a scopo di investimento
Per queste attività non viene calcolato un fair value ma si riporta nel livello 3 il valore di bilancio.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le attività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione. Si tratta complessivamente di importi
assai limitati, rappresentati quasi esclusivamente da titoli di debito; gli input utilizzati per le
valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni comparabili, se presenti.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Il fair value degli “investimenti partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi risultanti da
perizie esterne ed indipendenti o in base a prezzi di scambio ricavati da recenti transazioni; se di
importo poco rilevante, le partecipazioni sono mantenute al valore di costo, così come gli altri titoli
di capitale. Per quanto riguarda i fondi comuni di investimento “aperti”, in cui i partecipanti hanno
diritto di chiedere in qualsiasi momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è
determinato considerando l’ultimo NAV pubblicato. Nel caso di fondi “chiusi” o di private equity
oggetto di quotazione, il fair value è pari alla quotazione fornita dal mercato, se questo è
considerato “attivo”. In alternativa viene assunto l’ultimo NAV pubblicato. Per quanto riguarda i
titoli di debito, valgono le considerazioni generali in merito ai criteri di attribuzione dei livelli di
fair value: gli input utilizzati per le valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni
comparabili, se presenti.
Strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli valutativi diversi
a seconda della tipologia dello strumento, in particolare:
- per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di stima della
volatilità;
- per il fair value degli swap si è utilizzato il metodo del “discounted cash flow”.
76
Le valutazioni così determinate sono state rettificate per gli importi corrispondenti alle valutazioni
del merito creditizio della controparte (rischio di controparte): si tratta del c.d. “credit value
adjustment” o “debit value adjustment”, calcolato sulla base della classe di rating delle controparti e
della relativa perdita attesa.
Debiti verso banche e verso clientela
Il fair value viene determinato come valore attuale del debito, sulla base delle curve dei tassi
utilizzate come fattori di sconto.
Titoli in circolazione
Il fair value viene determinato utilizzando i tassi corrispondenti ai prezzi calcolati per i riacquisti
delle proprie emissioni.
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le passività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
I parametri non osservabili in grado di influenzare la valutazione degli strumenti classificati nel
livello 3 sono principalmente rappresentati da stime ed assunzioni sottostanti i modelli utilizzati per
misurare gli investimenti in titoli di capitale e le quote di OICR. Trattandosi di dati provenienti da
fonti terze (per es. i NAV dei fondi) o di informazioni specifiche delle entità oggetto di valutazione
(per es. i valori patrimoniali della società) per i quali non è ragionevole prevedere valori alternativi,
non si applicano analisi di sensitivity a queste valutazioni.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Ai fini della compilazione dell’informativa sui trasferimenti fra diversi livelli di fair value, il
criterio adottato per la rilevazione del trasferimento è il saldo esistente all’inizio del periodo di
riferimento, rispetto al saldo di fine periodo esposto nelle tavole A.4.5.1 oppure A.4.5.4.
A.4.4 Altre informazioni
Al 31 dicembre 2014 non sussistono informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13, paragrafi 51,
93 sub (i) e 96 in quanto non esistono attività valutate al fair value in base all’“highest and best
use”, né ci si è avvalsi della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizioni complessive
di portafoglio.
77
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A 4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di
fair value
31/12/2014
ATTIVITA'/PASSIVITA' MISURATE AL FAIR VALUE
Livello 1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
1.
2.
3.
31/12/2013
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Derivati di copertura
Attività materiali
Attività immateriali
Totale
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Derivati di copertura
977.872
977.872
-
Livello 2
2.720
34.649
1.895
39.264
2.949
397
Livello 3
25
34.918
34.943
-
Livello 1
9
650.607
650.616
-
Livello 2
3.852
15.508
2.100
21.460
4.128
165
Livello 3
33
32.500
32.533
-
Totale
-
3.346
-
-
4.293
-
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e valutate al fair value su
base ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair value.
Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par.
40 in quanto i dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR, dagli
emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti per i titoli azionari. Per le
informazioni per classe di attività si rimanda alle tabelle successive di dettaglio.
Al 31 dicembre 2014 l’impatto del “Credit value Adjustement” e del “Debit value Adjustement”
sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati è rispettivamente pari a 90
migliaia di euro e 6 migliaia di euro.
78
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
1.
Esistenze iniziali
2.
Aumenti
2.1 Acquisti
2.2 Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico
- di cui: Plusvalenze
2.2.2 Patrimonio netto
2.3 Trasferimenti da altri livelli
2.4 Altre variazioni in aumento
3. Diminuzioni
3.1 Vendite
3.2 Rimborsi
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico
- di cui Minusvalenze
3.3.2 Patrimonio netto
3.4 Trasferimenti ad altri livelli
3.5 Altre variazioni in diminuzione
4.
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
33
221.198
220.979
219
219
X
221.206
221.151
55
X
-
Rimanenze finali
Attività
finanziarie Derivati
Attività
disponibili
di
materiali
per
copertura
la vendita
-
-
32.500
18.643
16.910
1.433
1.116
317
300
16.225
14.707
4
1.514
1.227
1.120
287
-
-
-
-
-
34.918
-
-
-
X
X
25
Attività
immateriali
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3.
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non
ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
31/12/2014
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al
fair value su base non ricorrente
VB
1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
2. Crediti verso banche
19.330
3. Crediti verso clientela
1.778.371
4. Attività materiali detenute a scopo di investimento
11.016
5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
TOTALE A 1.808.717
1. Debiti verso banche
427.330
2. Debiti verso clientela
1.875.449
3. Titoli in circolazione
420.242
4. Passività associate ad attività in via di dismissione
TOTALE B
2.723.021
L1
-
31/12/2013
L2
L3
VB
L1
19.330
56.942 2.481
- 1.885.109 1.879.720
11.016
10.917
- 1.915.455 1.947.579 2.481
427.330
463.401
- 1.875.463 1.503.698
419.603
526.453
- 2.722.396 2.493.552
-
L2
L3
54.446
- 1.966.362
10.917
- 2.031.725
463.401
- 1.503.698
528.042
- 2.495.141
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e non valutate al fair value o
valutate al fair value su base non ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair
value.
Si evidenzia che per i titoli in circolazione esposti nel passivo nel livello 3, il fair value è stato
determinato applicando i prezzi determinati mediante la somma dei valori attuali dei flussi cedolari
79
futuri e del capitale rimborsabile a scadenza, decurtato del rateo interessi maturato come più
ampiamente descritto al punto 6.3 del “Prospetto di Base, relativo al programma di offerta di prestiti
obbligazionari” depositato presso la Consob e disponibile sul sito della Cassa.
A.5 Informativa sul cd. “day one profit/loss”
L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta di eventuali differenze tra il
prezzo della transazione e il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione che
emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate
immediatamente a conto economico in base a quanto previsto dallo IAS 39 ai paragrafi AG76 e
AG76A.
Nel caso in cui si presentasse tale fattispecie si devono indicare le politiche contabili adottate per
imputare a conto economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze
così determinate.
La banca non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione
di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo della transazione e il valore dello stesso
ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
80
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2014
a) Cassa
31/12/2013
20.955
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
15.373
-
-
20.955
15.373
SEZIONE 2 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE –
VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
31/12/2014
Voci/Valori
Livello 1
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine
4.2 Altri
31/12/2013
Livello 2
-
Livello 3
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Totale A
-
-
25
24
1
25
9
4
5
9
-
33
32
1
33
Totale B
-
2.720
2.720
2.720
-
-
3.852
3.852
3.852
-
Totale (A+B)
-
2.720
25
9
3.852
33
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati su crediti
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
81
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31/12/2014
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
31/12/2013
25
Totale A
25
0
25
42
2
7
33
0
42
Totale B
321
2.399
2.720
1.045
2.807
3.852
Totale (A+B)
2.745
3.894
B. Strumenti derivati
a) Banche
b) Clientela
Il valore dei titoli detenuti nel portafoglio delle “Attività detenute per la negoziazione” risulta in
linea con quello dell’esercizio precedente mentre si registra una consistente diminuzione del valore
dei derivati di negoziazione stipulati con la clientela.
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di debito
A. Esistenze iniziali 31/12/2013
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di fair value
B3. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3 Variazioni negative di fair value
C4 Trasferimenti ad altri portafogli
C5. Altre variazioni
D. Rimanenze finali 31/12/2014
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
42
5.019.525
5.017.246
2.279
5.019.542
5.019.486
56
-
9
8
-
1
9
8
-
-
1
25
-
Totale
-
-
42
5.019.534
5.017.254
2.280
5.019.551
5.019.494
56
1
-
-
25
SEZIONE 3 – ATTIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
SEZIONE 4 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
82
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
31/12/2014
Voci/Valori
Livello 1
1. Titoli di debito
31/12/2013
Livello 2
Livello 3
Livello 1
Livello 2
Livello3
977.872
34.649
533
650.607
15.508
442
-
-
-
-
-
-
977.872
34.649
533
650.607
15.508
442
-
-
28.329
-
-
28.506
2.1 Valutati al fair value
-
-
4.836
-
-
13.254
2.2 Valutati al costo
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
-
-
23.493
-
-
15.252
3. Quote di O.I.C.R.
-
-
6.056
-
-
3.552
4. Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
977.872
34.649
34.918
650.607
15.508
32.500
Totale
Al 31 dicembre 2014 sono aumentati i volumi dei titoli di debito classificati al livello 1 e le
obbligazioni classificate ai livelli 2 e 3.
I titoli di capitale sono valutati, secondo quanto previsto nel capitolo A.4 delle informazioni sul
fair value e, solo in via residuale, al costo.
La voce “titoli di capitale” accoglie 7.775 miglia di euro relative alle quote detenute in Banca
d’Italia così come indicato nella parte “A Parte Generale – Sezione 4 – Altri aspetti” del presente
documento.
Nella tabella che segue vengono classificati i titoli di capitale valutati al costo in base a tre tipologie
di investimenti:
31/12/2014
Investimenti intervenuti con società partner commerciali o funzionali all'attività caratteristica
Investimenti finanziari intervenuti con società clienti o non clienti dai quali ci si attende un
ritorno economico di lungo termine
Investimenti istituzionali
TOTALE
31/12/2013
3.213
3.213
12.505
7.775
23.493
12.039
0
15.252
La voce “titoli di capitale” è così composta:
31/12/2014
Interessenze azionarie
Altri titoli
Totale
31/12/2013
26.911
27.176
1.418
1.330
28.329
28.506
Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all’apposito documento allegato al bilancio.
83
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31/12/2014
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri Enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale
31/12/2013
1.013.054
958.865
53.656
533
28.329
14.287
14.042
3.206
3.656
7.180
6.056
-
666.557
650.607
15.508
442
28.506
14.228
14.278
3.206
3.869
7.203
3.552
-
1.047.439
698.615
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
Totale
A. Esistenze iniziali 31/12/2014
B. Aumenti
B1. Acquisti
B2. Variazioni positive di FV
B3. Riprese di valore
- imputate al conto economico
- imputate al patrimonio netto
B4. Trasferimenti da altri portafogli
B5. Altre variazioni
C. Diminuzioni
C1. Vendite
C2. Rimborsi
C3. Variazioni negative di FV
C4. Svalutazioni da deterioramento
- imputate al conto economico
- imputate al patrimonio netto
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
666.557
1.461.661
1.432.840
11.057
17.764
1.115.164
1.089.870
20.170
31
5.093
28.506
842
652
122
X
68
1.019
420
504
504
95
3.552
17.705
16.259
103
1.343
15.201
14.287
287
616
616
11
-
698.615
1.480.208
1.449.751
11.282
19.175
1.131.384
1.104.577
20.170
318
1.120
1.120
5.199
D. Rimanenze finali 31/12/2014
1.013.054
28.329
6.056
-
1.047.439
La movimentazione relativa alla voce dei titoli di debito è da ricondurre alla gestione del
portafoglio dei titoli di Stato volta alla massimizzazione della redditività coniugata ad un attento
governo dei rischi di tasso e mercato e della posizione di liquidità attuale e prospettica.
84
Nella predisposizione del presente bilancio è stata effettuata un’attenta valutazione del portafoglio
delle attività finanziarie disponibili per la vendita al fine di individuare indicatori di perdita di
valore, in presenza dei quali risulta necessario effettuare una svalutazione da imputare a conto
economico per la differenza tra il valore di fair value delle attività finanziare e il loro valore
contabile. Il valore complessivo degli impairment rilevati nel corso dell’esercizio, e contabilizzati
alla voce di conto economico 130 b) “Rettifiche di valore nette deterioramento di attività
finanziarie disponibili per la vendita”, ammonta a 1.120 migliaia di euro contro 2.542 migliaia di
euro dell’esercizio precedente.
SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA – VOCE 50
La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessuno strumento finanziario tra le “Attività
finanziarie detenute sino a scadenza”.
SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
A. Crediti verso Banche centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Finanziamenti
1.1 Conti correnti e depositi liberi
1.2. Depositi vincolati
1.3. Altri finanziamenti
- Pronti contro termine attivi
- Leasing finanziario
- Altri
2. Titoli di debito
2.1 Titoli strutturati
2.2 Altri titoli di debito
Totale
VB
7.531
7.531
11.799
11.799
10.988
811
811
19.330
31/12/2013
Fair value
Livello 1
Livello 2
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
Livello 3
7.531
X
X
X
X
11.799
11.799
X
X
X
X
X
X
X
X
19.330
Legenda:
VB = valore di bilancio
6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
6.3 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
85
VB
Fair value
34.951
32.455
30.918
1.537
1.537
2.496
2.496
X
X
X
X
2.481
X
X
X
X
X
X
2.481
X
X
Livello 2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Livello 3
21.991
X
X
X
X
32.455
32.455
X
X
X
X
X
X
X
X
56.942
2.481
-
54.446
21.991
21.991
Livello 1
-
SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
Valori di bilancio
Bonis
Finanziamenti
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto
5. Leasing finanziario
6. Factoring
7. Altri finanziamenti
Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
1.611.039
198.861
1.161.614
Valori di fair value
Deteriorati
Acquistati
31/12/2013
Altri
L1 L2
L3
- 167.332
- 31.466
- 129.863
X
X
X
X
X
5.119
-
260
X
X
X
245.445
-
-
5.743
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
- 167.332
-
-
Totale 1.611.039
Valori di bilancio
Bonis
1.885.109 1.699.193
X
255.222
X
76.141
X
1.147.025
X
X
Valori di fair value
Deteriorati
Acquistati
Altri
L1 L2
L3
- 180.527
32.143
- 142.490
X
X
X
X
X
X
1.966.362
X
X
X
5.075
-
373
X
X
X
215.730
-
-
5.521
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
- 180.527
-
-
1.966.362
1.885.109 1.699.193
X
X
Come si evince dalla tabella sopra esposta gli impieghi netti al 31 dicembre 2014 sono pari a
1.778.371 migliaia di euro mentre al 31 dicembre dell’anno precedente ammontavano a 1.879.720
migliaia di euro.
Gli impieghi lordi ammontano a 1.874.492 migliaia di euro (nel precedente esercizio erano pari a
1.958.041 migliaia di euro) mentre le rettifiche complessive ammontano a 96.121 migliaia di euro
(nel precedente esercizio erano pari a 78.321 migliaia di euro).
Nonostante il persistere della difficile situazione economico-finanziaria, le esposizioni nette
deteriorate evidenziano un decremento del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2013 e si attestano a
167.332 migliaia di euro contro i 180.527 dell’esercizio precedente, principalmente per
l’incremento dei relativi accantonamenti.
Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito delle due operazioni di
cartolarizzazione, al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la voce comprende i
crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 287.273 mila euro, corrispondenti a 288.426 mila
euro di crediti lordi, come meglio evidenziato nella Parte E – Sezione C della Nota Integrativa.
Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a medio-lungo termine,
utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le
altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del
relativo fair value.
Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito”.
86
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
1. Titoli di debito:
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziaria
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
Bonis
31/12/2013
Deteriorati
1.611.039
96.398
6.380
1.508.261
919.449
74.245
514.567
Acquistati
-
1.611.039
-
Altri
Bonis
Deteriorati
Acquistati
Altri
167.332
167.332
123.364
12.055
31.913
1.699.193
59.206
6.658
1.633.329
969.500
144.230
519.599
-
180.527
180.527
130.447
13.497
36.583
167.332
1.699.193
-
180.527
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2014
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value
a) rischio di tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) rischio di credito
d) più rischi
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari
a) tasso di interesse
b) tasso di cambio
c) altro
Totali
31/12/2013
1.179
1.179
-
1.829
1.829
-
1.179
1.829
I crediti oggetto di copertura si riferiscono ad un unico mutuo a tasso fisso avente scadenza
01 luglio 2017.
7.4 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
87
SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV 31/12/2014
L1
A. Derivati finanziari
1) Fair value
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
Legenda:
VN = Valore nozionale
FV 31/12/2013
VN
31/12/2014
L2
L3
L1
L2
VN
31/12/2013
L3
-
1.895
1.895
-
-
26.500
26.500
-
-
2.100
2.100
-
-
36.500
36.500
-
-
1.895
-
26.500
-
2.100
-
36.500
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Fair Value
Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura
Rischio
di tasso
Rischio Rischio
di
di
cambio credito
1. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
-
-
-
2. Crediti
-
-
-
-
-
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
X
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
X
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
1.895
X
Totale passività
1.895
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X
X
-
X
Più
rischi
-
X
Generica Specifica Generica
Investim.
esteri
-
X
-
X
X
X
-
X
-
X
X
X
-
X
-
X
X
-
X
-
X
X
-
-
Rischio
di
prezzo
X
-
X
X
-
X
X
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
X
-
-
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura,
suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria coperta e alla tipologia di copertura.
I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura
specifica del fair value delle obbligazioni emesse.
SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE
OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento.
88
SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110
11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITA'/VALORI
31/12/2014
31/12/2013
1 Attività di proprietà
31.289
31.723
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
9.900
16.987
2.106
614
1.682
9.900
17.258
2.065
425
2.075
2 Attività acquisite in leasing finanziario
2.651
2.697
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
1.584
1.067
-
1.584
1.113
-
33.940
34.420
TOTALE
Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni detenute per essere
utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca.
11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al
costo
31/12/2014
ATTIVITA'/VALORI
Valore di
Bilancio
31/12/2013
Fair Value
L1
L2
1. Attività di proprietà
1.Terreni
2. Fabbricati
2 Attività acquisite in leasing finanziario
1.Terreni
2. Fabbricati
11.016
3.318
7.698
-
-
-
L3
11.016
3.318
7.698
-
TOTALE
11.016
-
-
11.016
Valore di
Bilancio
Fair Value
L1
10.917
3.318
7.599
-
-
L2
L3
- 10.917
- 3.318
- 7.599
-
10.917
-
- 10.917
Gli investimenti detenuti a scopo di investimento hanno come obiettivo la percezione di canoni di
locazione e/o l’apprezzamento nel lungo termine del capitale. L’ammontare complessivo dei canoni
di locazione percepiti nel corso dell’esercizio 2014 ammonta a 232 mila euro mentre l’onere
sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 6 mila euro.
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate
Non sussistono attività della specie.
89
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al
fair value
Non sussistono attività della specie.
11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
Fabbricati
Impianti
elettronici
Mobili
Altre
Totale
11.484
11.484
-
23.860
(5.489)
18.371
414
280
134
(731)
(725)
5.555
(3.490)
2.065
173
45
128
(132)
(132)
3.826
(3.401)
425
370
370
(181)
(181)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
11.484
11.484
(6)
18.054
6.214
24.268
2.106
3.558
5.664
614
3.556
4.170
(859)
1.682
10.125
11.807
(865)
33.940
23.453
57.393
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E. Valutazione al costo
11.876
56.601
(9.801) (22.181)
2.075
34.420
1.072
2.029
1.070
1.485
280
134
2
130
(1.465) (2.509)
(2)
(2)
(604) (1.642)
Nelle tavole 11.5 e 11.6 sono evidenziate le rettifiche di valore per il deterioramento dei fabbricati
conseguenti al sisma; sono comprese anche le variazioni in aumento per i lavori di ripristino già
eseguiti.
90
11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Terreni
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive nette di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Variazioni negative nette di fair value
Fabbricati
Totale
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
3.318
3.318
7.599
297
198
42
57
(198)
(181)
(17)
7.698
10.917
297
198
42
57
(198)
(181)
(17)
11.016
E. Valutazione al fair value
3.318
7.698
11.016
Il valore di fair value riportato sugli immobili già presenti ad inizio anno è pari al valore di
rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la
stima che approssima il fair value dei beni stessi.
11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)
Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali.
Altre informazioni sulle “Attività materiali”
Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni
effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della banca al 31 dicembre 2014:
Legge 576/75 (1)
Legge 72/83 (1)
Legge 218/90 (1)
Legge 413/91 (1)
First Time Adoption IAS (1) (2)
Totale rivalutazioni
31/12/2014
285
2.763
13.643
3.283
13.424
33.398
31/12/2013
285
2.763
13.643
3.283
13.424
33.398
(1) Rivalutazione relative agli immobili
(2) Tale voce comprende: 12.332 mila euro per rivalutazioni relative agli immobili e 1.092 mila euro relativi a
rivalutazioni su opere d’arte.
91
Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali
fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie classi di cespiti:
CLASSE CESPITE
Mesi di Vita Utile
Ammortamento
ammort. IAS
Immobili
Fiscale
400
3%
Quadri di valore
0
0%
Mobili per arredamento
80
15%
Mobili e macchine ordinarie per ufficio
100
12%
Autoveicoli esclusivamente strumentali
60
20%
Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99
48
25% sul 40% del costo di acquisto
Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99
48
25% sul 40% del costo max di 18.075,99
Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti
48
25% sul 90% del costo
Banconi blindati
60
20%
120
10%
40
30%
Costruzioni leggere
Impianti d'allarme e televisivi
Sistemi telefonici e telefoni cellulari
48
20% sul 80% del costo di acquisto
Macchine elettroniche
60
20%
Macchinari ed impianti vari
80
15%
Sistemi di elaborazione dati
48
20%
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
31/12/2014
Attività/Valori
A.1 Avviamento
31/12/2013
Durata
indefinita
Durata definita
X
Durata definita
-
X
Durata indefinita
-
A.2 Altre attività immateriali
1.673
-
1.973
-
A.2.1 Attività valutate al costo
1.673
-
1.973
-
a) Attività immateriali generate internamente
-
-
-
-
1.673
-
1.973
-
-
-
-
-
a) Attività immateriali generate internamente
-
-
-
-
b) Altre attività
-
-
-
-
1.673
-
1.973
-
b) Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value
Totale
Le attività immateriali sono valutate al costo.
92
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Altre attività
immateriali generate
internamente
Avviamento
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
Durata
definita
X
X
X
X
X
X
X
X
Altre attività immateriali: Altre
Totale
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata indefinita
-
-
2.443
470
1.973
251
251
(551)
(551)
(551)
-
-
2.443
470
1.973
251
251
(551)
(551)
(551)
-
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
-
-
-
-
-
-
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
-
-
-
1.673
1.021
2.694
-
1.673
1.021
2.694
F. Valutazione al costo
-
-
-
-
-
-
12.3 Altre informazioni
Le attività immateriali sono costituite da :
- costi per acquisto di programmi software aventi vita utile definita e pertanto ammortizzati in
base alla stessa;
- assistenza in relazione alla emissione e quotazione delle "Obbligazioni a Tasso Fisso garantite
dallo Stato italiano 2012/2015”, emesse da Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., Codice ISIN
IT0004806656
93
SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130
DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
La composizione delle attività per imposte anticipate è la seguente:
31/12/2014
31/12/2013
A) In contropartita del conto economico
Fondo rischi e oneri
770
851
Svalutazione crediti
26.435
21.554
87
223
27.292
22.628
Titoli disponibili per la vendita
260
525
Perdite Attuariali su piani a benefici definiti
234
114
99
10
Totale B
593
649
Totale A+B
27.885
23.277
Svalutazione titoli
Totale A
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Copertura di flussi finanziari
La voce delle “attività per imposte anticipate” registra un significativo incremento delle imposte
anticipate relative alle svalutazioni crediti (differenze temporanee deducibili in esercizi successivi);
solo in minima parte compensato da una riduzione delle anticipate su titoli obbligazionari presenti
nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita (AFS) per la riduzioni delle riserve negative.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
31/12/2014
31/12/2013
A) In contropartita del conto economico
Plusvalenze
-
12
Rivalutazione attività materiali
5.330
5.454
Interessi non incassati ex.DL.74 Sisma
2.039
2.357
409
258
7.778
8.081
3.733
747
Totale B
3.733
747
Totale A+B
11.511
8.828
Interessi di mora non incassati
Totale A
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Titoli disponibili per la vendita
La voce delle “Passività fiscali per imposte differite” evidenzia un incremento legato
principalmente all’aumento delle imposte sulle riserve positive dei titoli disponibili per la vendita
(AFS), per l’aumento registrato nell’esercizio delle riserve positive.
94
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al conto economico)
31/12/2014
1. Importo iniziale
31/12/2013
22.628
15.283
2. Aumenti
8.285
8.654
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
8.285
8.654
a) relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) riprese di valore
-
-
8.285
8.654
-
-
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
-
-
3. Diminuzioni
3.621
1.309
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
3.269
1.308
a) rigiri
3.269
1.308
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
-
-
c) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
d) altre
-
-
-
-
352
1
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
a) trasformazione di crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011
-
-
352
1
27.292
22.628
b) altre
4. Importo finale
13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita al conto
economico)
Non sussistono attività della specie.
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico)
31/12/2014
1. Importo iniziale
31/12/2013
8.081
8.665
2. Aumenti
261
205
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
261
205
a) Relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
261
205
-
-
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
-
-
3. Diminuzioni
564
789
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
564
789
563
770
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) altre
1
19
-
-
a) rigiri
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
95
-
-
7.778
8.081
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al patrimonio netto)
31/12/2014
31/12/2013
1. Importo iniziale
649
1.226
2. Aumenti
210
90
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
210
90
a) relative a precedenti esercizi
81
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
210
9
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
-
3. Diminuzioni
266
667
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
266
667
266
612
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
-
-
c) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
c) altre
a) rigiri
d) altre
55
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
593
649
4. Importo finale
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al patrimonio netto)
31/12/2014
1. Importo iniziale
31/12/2013
747
2.631
2. Aumenti
2.986
51
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
2.986
51
a) relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
2.986
51
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
-
3. Diminuzioni
-
1.935
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
-
1.935
c) altre
a) Rigiri
1.935
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
-
-
c) altre
-
-
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
3.733
747
4. Importo finale
96
13.7 Altre informazioni
Attività fiscali correnti:
La voce comprende crediti d’imposta verso l’amministrazione finanziaria dello Stato:
31/12/2014
31/12/2013
- crediti d'imposta in c/capitale
2.028
2.043
-
-
11.695
10.609
13.723
12.652
- credito d'imposta in c/interessi
- Acconti versati
Totale complessivo attività fiscali correnti
Passività fiscali correnti
Il fondo “passività fiscali correnti” comprende:
31/12/2014
31/12/2013
importo residuo dall'anno precedente
-
-
imposte stanziate nel bilancio d'esercizio:
-
-
9.818
12.211
-
-
9.818
12.211
- Irap ed Ires dell'esercizio
- utilizzo fondo residuo anno precedente
Totale fondo imposte correnti
SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE
E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
97
SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITA’ - VOCE 150
15.1 Altre attività: composizione
31/12/2014
Crediti verso l'Erario
Acconti imposta di bollo, imposta sostitutiva e IVA
Crediti verso l'erario per imposte indirette
Credito d'imposta per bolli e ritenute 27%
Parziale
Assegni di c/c tratti su altri istituti
Assegni tratti su c/c di clientela
Debitori diversi per commissioni attive
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela
Conto transitorio ATM
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da attività materiali
Ratei attivi
Risconti attivi
Conto transitorio fatture
Conto transitorio banche
Crediti vari per carte di credito
Bolli da recuperare
SDD da addebitare alla clientela
Altre partite
Totale
31/12/2013
7.128
3.629
1.176
11.933
3.449
872
553
4.874
6.421
1.630
3.412
91
433
756
1
132
17
1.003
112
3.456
6.930
7.472
6.788
2.306
4.626
1.504
840
612
84
15
0
835
2.935
153
8.654
43.799
34.226
Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove poste:
Crediti verso l’Erario
Tale voce accoglie tutti i crediti verso l’erario connesse con l’attività di sostituto d’imposta.
L’incremento dei crediti verso l’erario è riconducibile principalmente a:
- cambiamento delle aliquote relative all’imposta di bollo;
- incremento dell’acconto per imposta sostitutiva sul risparmio amministrato derivante dal
cambiamento dell’aliquota avvenuta nel corso del 2014.
- incremento del credito d’imposta connesso alla moratoria sui mutui conseguenti al sisma del
maggio 2012 e ai finanziamenti per il pagamento delle imposte rispettivamente DL 74/2012
e DG 174/2012.
Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela
Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi
giorni del mese successivo.
Debitori diversi per commissioni attive
Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza.
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di terzi. Tali oneri sono
ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di locazione.
Bolli da recuperare
Tali importi si riferiscono all’imposta di bollo recuperata dalla clientela nei primi mesi del 2015 ma
di competenza dell’esercizio 2014.
98
SDD da addebitare alla clientela
Tali importi si riferiscono agli SDD (Sepa Direct Debit) pervenuti e non ancora scaduti e pertanto in
attesa di essere addebitati alla clientela.
Altre partite
Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
99
PASSIVO
SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2014
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
31/12/2013
400.005
27.325
25.955
1.370
-
455.997
7.404
5.738
1.666
-
-
-
Totale
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3
427.330
427.330
463.401
463.401
Totale fair value
427.330
463.401
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
Nessuna passività della specie
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
100
SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2014
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1 Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
7. Altri debiti
31/12/2013
Totale
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3
1.119.136
256.092
268.628
161.116
107.512
231.593
1.875.449
1.875.463
1.009.003
256.552
60.156
60.156
177.987
1.503.698
-
Totale fair value
1.875.463
1.503.698
1.503.698
Negli “Altri debiti” è compreso l’importo di 103.768 mila euro che rappresenta il valore al costo
ammortizzato del titolo senior dell’SPV Guercino Solutions e l’importo di 127.230 mila euro relativo al
valore al costo ammortizzato del titolo senior dell’SPV Siviglia. Tali titoli sono posseduti totalmente da
investitori istituzionali.
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica
Non sussistono passività della specie.
2.5 Debiti per leasing finanziario
31/12/2014
Debiti per leasing finanziario
336
31/12/2013
558
I debiti per locazione finanziaria ammontano ad 336 mila euro, rispetto a 558 mila euro
dell’esercizio precedente. Tali debiti si riferiscono ad un immobile adibito a filiale. Il cespite risulta
iscritto nella sezione 11 dell’Attivo. Gli esborsi complessivi previsti, comprensivi di interessi,
ammontano a 352 mila euro.
La vita residua di tali debiti è così rappresentata:
Fino a 1 anno
da 1 a 5 anni
oltre 5 anni
31/12/2014
217
119
-
31/12/2013
219
339
-
336
558
Totale
Il valore lordo dell’immobile è pari a 3.104 mila euro ed il relativo fondo ammortamento è pari a
452 mila euro, totalizzando un valore netto pari a 2.652 mila euro iscritto alla voce “Attività
materiali”.
101
SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
31/12/2014
Tipologia titoli/Valori
A. Titoli
1. obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. altri titoli
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
Valore
bilancio
31/12/2013
Fair value
Livello 1
Livello 2
Valore
bilancio
Livello 3
Fair value
Livello 1
Livello 2
Livello 3
385.198
385.198
35.044
35.044
-
-
384.559
384.559
35.044
35.044
485.037
485.037
41.416
41.416
-
-
486.626
486.626
41.416
41.416
420.242
-
-
419.603
526.453
-
-
528.042
Le obbligazioni emesse dalla Cassa, pur essendo strumenti finanziari molto semplici, vengono
classificate di “livello 3” in quanto gli spread creditizi e di liquidità utilizzati non vengono desunti
direttamente dal mercato.
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Al 31 dicembre 2014 i prestiti subordinati in essere ammontano a 12.966 mila euro, rispetto a
17.060 mila euro dell’esercizio precedente.
I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche:
Data di
scadenza
Tasso
interesse
CRC 25/11/2015 TV Sub
CRC 16/01/20216 TV Sub
IT0003950273 25/11/2005 25/11/2015
IT0004000367 16/01/2006 16/01/2016
Variabile
Variabile
Valore
nominale
(al netto
Valore di
dei
bilancio al
riacquisti) 31/12/2014
al
31/12/2014
2.000
1.993
1.991
3.000
2.997
2.996
CRC 26/01/2016 TV Sub
IT0004008345 26/01/2006 26/01/2016
Variabile
3.000
2.974
2.972
CR CENTO/ZC SUB 20210218
IT0004678436 18/02/2011 18/02/2021
Zero Coupon
6.487
6.396
3.969
CR CENTO/ZC SUB 20210218
IT0004690001 18/02/2011 18/02/2021
Zero Coupon
Titolo
Codice titolo
Data di
emissione
Valore
nominale
complessivo
al
31/12/2014
1.700
1.700
1.038
16.187
16.060
12.966
In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri
creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati rimborsati tutti i creditori
privilegiati, i creditori chirografari e quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli
aventi un più elevato grado di subordinazione.
102
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value:
a. rischio di tasso di interesse
b. rischio di cambio
c. più rischi
31/12/2014
27.572
27.572
-
31/12/2013
38.559
38.559
-
9.255
9.255
-
10.057
10.057
-
36.827
48.616
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
a. rischio di tasso di interesse
b. rischio di cambio
c. altro
Totale
I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 36.827 mila euro rispetto a
48.616 mila euro dell’esercizio precedente.
In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali la stessa ha
provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti
finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di variazione dei tassi di interesse e di un prestito
obbligazionario a tasso variabile per il quale la Cassa ha stipulato un contratto di copertura dei
flussi finanziari.
SEZIONE 4 – PASSIVITA’ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
VN
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Obbligazioni
3.1.1 strutturate
3.1.2 altre obbligazioni
3.2 Altri titoli
3.2.1 Strutturati
3.2.2 Altri
Totale A
B. Strumenti derivati
1.Derivati Finanziari
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
FV
L2
L1
31/12/2013
FV *
L3
VN
FV
L2
L1
FV *
L3
-
-
-
-
X
X
X
X
-
-
-
-
-
2.3 altri
Totale B
X
X
X
X
X
X
X
-
2.949
2.949
2.949
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
4.128
4.128
4.128
-
Totale (A+B)
X
-
2.949
-
X
X
-
4.128
-
1.3 altri
2. Derivati Creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
X
X
X
X
-
X
X
X
X
X
X
X
X
Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale.
L1 = Livello 1;
L2 = Livello 2;
L3 = Livello 3.
Tale voce è costituita principalmente da contratti CAP stipulati con la clientela, da contratti IRS
stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela .
103
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate
All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni
annue
Non esistono passività della specie.
SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici
Fair value 31.12.2014
L1
A. Derivati finanziari
1) Fair value
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
Legenda:
L2
Fair value 31.12.2013
VN 31.12.14
L3
L1
L2
VN 31.12.13
L3
-
397
79
318
-
-
11.070
1.070
10.000
-
-
165
122
43
-
-
11.391
1.391
10.000
-
-
397
-
11.070
-
165
-
11.391
VN = Valore nominale o nozionale;
L1 = Livello 1;
L2 = Livello 2;
L3 = Livello 3.
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Flussi finanziari
Fair value
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
2. Crediti
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
Rischio
di
Cambio
Rischio Rischio
Più
di
di
rischi
Credito prezzo
Generica
Rischio
di tasso
Generica
Operazioni/Tipo di copertura
Specifica
Specifica
Investimenti
esteri
-
-
-
-
-
X
-
X
X
79
-
-
X
-
X
-
X
X
X
-
-
X
-
X
-
X
X
X
79
-
X
-
X
-
X
X
-
X
-
X
X
-
X
318
-
X
X
-
318
Totale passività
-
-
-
-
-
-
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
104
X
X
X
X
X
X
-
-
SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE
OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80
Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo.
SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE VOCE 90
Non esistono passività della specie.
SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100
10.1 Altre passività: composizione
31/12/2014
- Importi da versare all'Erario per conto terzi
- Importi da versare all'Erario per imposte indirette
- Somme a disposizione per bonifici da eseguire
- bonifici per Mav presentati da clientela
- fatture da ricevere
- Debiti verso fornitori
- Versamenti da effettuare ad enti previdenziali
- Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
- Somme a disposizione per assegni impagati
- Depositi cauzionali
- Debiti per commissioni passive
- Conto transitorio carte di credito
- Titoli da accreditare alla clientela
- Carte di credito per pagamenti rateali
- IVA da versare
- Conto transitorio assegni
- Fondi rischi su crediti di firma
- Ratei e risconti passivi
- Debiti verso personale dipendente
- Conto transitorio banche
- Negoziazione valute
- Debiti per carte di credito
- Altre partite
Totale
31/12/2013
3.257
201
7.373
257
600
1.197
935
22.649
16
49
150
956
497
973
319
499
579
387
4.391
706
113
2.823
3.235
1.067
10.010
307
1.177
1.427
966
17.718
13
45
4
2.321
192
971
266
983
592
1.063
6.181
141
445
804
7.080
48.927
57.008
Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove:
Somme a disposizione per bonifici da eseguire
Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo più alla
movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio.
Fatture da ricevere
Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per competenza.
105
Conto transitorio regolamento titoli
Tali importi si riferiscono alle compravendite titoli effettuate negli ultimi giorni dell’esercizio 2014
e regolate nei primi giorni del 2015.
Conto transitorio assegni
Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento.
Fondo rischi su crediti di firma
Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali” ed in bonis. Il
fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e
forfetariamente per gli altri.
Ratei e risconti passivi
Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce propria.
Debiti verso personale dipendente
Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che
saranno liquidati nell’esercizio successivo.
La voce accoglie anche il conto del debito residuo per gli incentivi all’esodo relativi all’accordo
2013-2018.
Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla data di riferimento del
bilancio, stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di pertinenza.
Altre partite
Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2014
A. Esistenze iniziali
A. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
Totale
31/12/2013
3.890
454
102
352
729
729
3.615
4.332
127
127
569
364
205
3.890
3.615
3.890
La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 102 mila euro ed ulteriori 352 mila
euro relative a utili/perdite attuariali contabilizzati in contropartita ad una riserva di patrimonio
netto; tale accantonamento è stato inserito nella voce B.2 altre variazioni in aumento.
106
11.2 Altre informazioni
A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi hanno introdotto
modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla
destinazione del proprio TFR maturando.
In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/06 rimangono in azienda, nel corso del primo
semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme
pensionistiche complementari ovvero mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso
quest’ultima è tenuta a versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS.
Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di
destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad essere configurato come un
“beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e
conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla
metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo
medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi
interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione).
Le ipotesi utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione delle passività alla data di
riferimento del bilancio sono di seguito esposte:
Basi tecniche economico - finanziarie
Tasso annuo di attualizzazione (*)
Tasso annuo di inflazione
1,49% (indice Iboxx Corporate AA duration 10+)
Tasso annuo incremento TFR
1,950% per il 2015
2,400% per il 2016
2,625% 2017 e 2018
3,000% dal 2019 in poi
Basi tecniche demografiche
Mortalità
Inabilità
Età pensionamento
1,50% 2017 e 2018 - 2,0% dal 2019 in poi
Tavola di sopravvivenza RG48
Tavole INPS distinte per età e sesso
Raggiungimento dei requisiti minimi prevista
dall’Assicurazione Generale Obbligatoria
La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della
società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di turn over è risultata pari al 3%.
SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120
12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Valori
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi rischi ed oneri
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
31/12/2014
Totale
107
31/12/2013
1.587
913
622
52
2.555
1.722
501
332
1.587
2.555
12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue
Fondi di quiescenza
Altri fondi
Totale
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzo nell'esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni in diminuzione
-
2.555
265
170
14
81
1.233
1.159
74
2.555
265
170
14
81
1.233
1.159
74
D. Rimanenze finali
-
1.587
1.587
12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Gli “altri fondi” sono costituiti da:
controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive e
revocatorie fallimentari; i tempi sono dettati dalla “giustizia civile”, gli importi accantonati
sono il frutto di valutazioni analitiche su ciascuna pratica dove il “petitum” viene ponderato
per la probabilità che ha la Cassa di soccombere nella causa;
oneri per il personale: include il fondo per il premio fedeltà ai dipendenti e il “fondo di
contingenza” relativo all’impegno a corrispondere un capitale aggiuntivo alle prestazioni in
caso di cessazione dal servizio per morte o invalidità permanente;
altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivanti dai reclami pervenuti
relativamente a investimenti su titoli in default; il calcolo è effettuato tenendo in
considerazione la probabilità di soccombere in sede giudiziale e gli importi riconosciuti nel
passato ai clienti, in seguito a condanna, oppure per transazione.
108
SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140
13.1 Azioni rimborsabili: composizione
Non sono presenti azioni della specie.
SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA – VOCI 130,150,160,170,180,190,200
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Componente
Capitale Sociale
Totale
31/12/2014
77.142
31/12/2013
77.142
77.142
77.142
Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 14.949.935 azioni ordinarie di
nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio
azioni di propria emissione.
14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue
Nel corso dell’esercizio 2014 il numero delle azioni non ha subito variazioni.
14.3 Capitale: altre informazioni
Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi.
109
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis, sono illustrate in modo
analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione della loro origine, possibilità di utilizzazione
e distribuibilità.
Quota disponibile per
Natura/Descrizione
Importo
Capitale
Sovrapprezzo di emissione azioni
Riserve
Riserva legale
Riserva statutaria
Riserva straordinaria
Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90
Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93
Riserva da First time adoption
Utili portati a nuovo
Riserve da valutazione
77.142
30.851
26.099
27.691
30.776
5.420
53
(14.791)
1.174
Riserva da FTA per effetto della valutazione al "costo presunto" delle
attività materiali
Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
7
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
ABC (1)
30.851
A(2) B
ABC
ABC
ABC
ABC
ABC
27.691
30.776
5.420
53
1.174
ABC
7
(617)
(3)
Riserve di valutazione di attività disponibili per la vendita
Copertura dei flussi finanziari
Strumenti di Capitale
TOTALE
Utile d'esercizio
12.407
(200)
196.012
4.937
(3)
(3)
-
TOTALE PATRIMONIO NETTO
200.949
95.972
BC
(*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci.
(1) la riserva sovrapprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del
capitale sociale (art. 2431).
(2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
14.6 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti.
110
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
a) Banche
b) Clientela
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
6) Altri impegni
31/12/2014
35.121
3.362
31.759
53.445
85
53.360
63.006
10.981
10.981
52.025
10.692
41.333
46.415
31/12/2013
35.876
3.211
32.665
53.449
63
53.386
35.742
1.633
1.633
34.109
132
33.977
51.175
197.987
176.242
Totale
Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i crediti di firma
“anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre
passività”.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
31/12/2014
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Attività materiali
31/12/2013
606.875
-
354.347
-
-
-
Le attività costituite a garanzia sono relative a titoli dati a garanzia di operazioni di credito
sull’euro-sistema.
111
3. Informazioni sul leasing operativo
I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei quali sono dislocati
le filiali e da beni mobili quali automobili e macchine per ufficio.
I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni mobili e immobili relativi ai
contratti in essere, sono così cadenzati:
Fino a 1 anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni
Beni immobili
Beni mobili
1.761
159
5.135
395
1.668
-
Totale
1.920
5.530
1.668
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) Acquisti
1. Regolati
2. Non regolati
b) Vendite
1. Regolate
2. Non regolate
2. Gestioni di portafogli
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
31/12/2014
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria
(escluse le gestioni patrimoniali)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
90.516
46.675
46.675
43.841
43.841
358.657
358.657
2.111.625
31/12/2013
97.930
43.317
43.317
54.613
54.613
347.387
347.387
3.214.320
-
-
1.091.248
470.119
621.129
1.061.841
1.020.377
1.229.073
563.019
666.054
1.196.853
788.394
-
-
La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai controvalori delle
operazioni effettuate con la clientela.
Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni
gestiti.
112
5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di
compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare
lordo delle
attività
finanziarie
(a)
Ammontare
delle
passività
finanziarie
compensato
in bilancio
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
1.897
(d)
1.887
Depositi
di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
-
-
1.897
1.887
-
-
3.071
2.445
-
(b)
1. Derivati
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
Totale 31/12/2014
1.897
Totale 31/12/2013
3.071
Ammontare correlato non
oggetto di
compensazione in
bilancio
1.897
-
Strumenti
finanziari
Ammontare
netto
31/12/2014
(f=c-d-e)
10
Ammontare
netto
31/12/2013
626
10
X
626
La Cassa ha in essere contratti su strumenti derivati con primari istituti bancari internazionali, nei
quali è prevista la compensazione; tali contratti su derivati fanno riferimento ad accordi quadro
standard ISDA (International Swaps and Derivatives Association).
Gli importi indicati, nel bilancio non risultano mai compensati in quanto non risultano soddisfatti i
criteri previsti dal paragrafo 42 dello IAS 32.
6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di
compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie
(a)
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato
in bilancio
(b)
1. Derivati
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
Totale 31/12/2014
2.865
Totale 31/12/2013
3.197
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
Ammontare correlato non
oggetto di compensazione
in bilancio
Strumenti
finanziari
Depositi di
contante
posti in
garanzia
Ammontare
Ammontare
netto
netto
31/12/2014
31/12/2013
(f=c-d-e)
(c=a-b)
2.865
(d)
1.887
(e)
2.401
(1.423)
-
2.865
1.887
2.401
(1.423)
-
3.197
2.445
2.730
X
2.865
-
7. Operazioni di prestito titoli
La Cassa non ha in essere operazioni della specie.
8. Informativa sulle attività a controllo congiunto
La Cassa non ha in essere operazioni della specie.
113
(1.978)
(1.978)
Pagina Bianca
114
Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli di debito
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Finanziamenti
1
13.222
9
X
X
Totale
31/12/2014
31/12/2013
265
63.432
-
508
-
1
13.222
274
63.432
508
-
1
14.409
1.040
64.808
1.690
-
63.697
508
77.437
81.948
X
X
13.232
Altre
operazioni
Come si evince dalla tabella, sono diminuiti gli interessi attivi su titoli classificati nei diversi portafogli
a motivo del calo dei rendimenti dei titoli di stato.
Per quanto riguarda i rapporti con la clientela il calo degli interessi è riconducibile all’effetto combinato
delle seguenti variabili che si innestano su un decremento dello stock di impieghi:
• composizione del portafoglio crediti (sbilanciato verso gli impieghi a medio lungo termine a
parametri non rinegoziabili);
• importante calo dei parametri di riferimento (euribor), base di calcolo per il tasso degli impieghi a
tasso variabile, fatto salvo per i contratti (essenzialmente mutui) per cui è previsto il tasso minimo;
• calo dello spread delle nuove operazioni legato alla diminuzione del rischio Paese riscontrabile dal
minor rendimento degli impieghi economici passati dal 3,591 di fine 2013 al 3,138 rilevato al 31
dicembre 2014.
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori
31/12/2014
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura
C. Saldo (A-B)
31/12/2013
1.202
(694)
2.590
(900)
508
1.690
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2014
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2013
327
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
115
920
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di negoziazione
6. Passività valutate al fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
Debiti
Altre
operazioni
Titoli
747
24
13.580
X
X
X
X
13.079
-
X
X
X
X
14.351
13.079
31/12/2014
31/12/2013
5.185
-
747
24
13.580
18.264
-
2.551
44
17.249
20.376
1
-
5.185
32.615
40.221
La diminuzione degli interessi passivi è riconducibile, come per gli interessi attivi, al calo degli spread e
del livello dei tassi utilizzati quali parametri di indicizzazione.
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2014
Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2013
16
29
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
31/12/2014
Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario
31/12/2013
5
116
7
SEZIONE 2 – Le commissioni – Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
31/12/2014
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1 individuali
3.2 collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione ordini
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1 gestioni di portafogli
9.1.1 individuali
9.1.2 collettive
9.2 prodotti assicurativi
9.3 altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
Totale
31/12/2013
1.316
13.322
55
176
4.261
4.261
221
8
3.324
1.058
141
141
4.078
2.137
1.941
4.977
3.970
5.786
1.194
12.691
58
192
3.923
3.923
235
3.065
1.038
142
142
4.038
1.806
2.232
4.773
3.831
5.787
29.371
28.276
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori
31/12/2014
a) presso propri sportelli
31/12/2013
11.041
10.393
1. gestioni patrimoniali
4.019
3.665
2. collocamento di titoli
2.946
2.691
3. servizi e prodotti di terzi
4.076
4.037
622
633
1. gestioni patrimoniali
242
258
2. collocamento di titoli
378
374
2
1
-
-
1. gestioni patrimoniali
-
-
2. collocamento di titoli
-
-
3. servizi e prodotti di terzi
-
-
11.663
11.026
b) offerta fuori sede
3. servizi e prodotti di terzi
c) altri canali distributivi
Totale
117
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
31/12/2014
31/12/2013
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
433
712
68
172
3
404
1.279
653
950
648
46
76
76
160
1
365
1.180
667
3.077
3.445
65
65
Totale
SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
31/12/2014
Voci/Proventi
Proventi da
quote di O.I.C.R.
Dividendi
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita
C. Attività finanziarie valutate al fair value
628
-
D. Partecipazioni
Totale
628
118
31/12/2013
X
-
Dividendi
285
285
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
X
-
SEZIONE 4 – Il risultato netto dell’attività di negoziazione – Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari
- Su titoli di debito e tassi di interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Utili da
negoziazione
(B)
Plusvalenze
(A)
X
2.280
2.279
1
X
Perdite da
Minusvalenze
negoziazione
(C)
(D)
-
(1)
(1)
X
(2.789)
(2.789)
(2.789)
X
-
2.279
2.279
393
(612)
(612)
(590)
(22)
-
(2.790)
2.060
-
-
X
(1.033)
(1.033)
(1.033)
X
-
1.138
4.374
(1.033)
1.138
1.138
1.138
X
2.094
2.094
2.094
X
Risultato
netto
[(A+B)(C+D)]
I risultati economici dell’attività di negoziazione risentono dell’ormai esigua attività di trading
effettuata dalla Cassa. L’attività in strumenti derivati è effettuata a copertura di poste dell’attivo e/o del
passivo.
SEZIONE 5 – Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori
31/12/2014
A. Proventi relativi a :
A.1 Derivati di copertura del fair value
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell'attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a :
B.1 Derivati di copertura del fair value
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell'attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B)
119
31/12/2013
37
215
252
60
1.852
1.912
148
39
187
1.802
48
1.850
65
62
SEZIONE 6 – Utili (perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100
6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione
31/12/2014
Voci/Componenti reddituali
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale Attività
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Totale Passività
Utili
Perdite
31/12/2013
Risultato
netto
Utili
Perdite
Risultato
netto
13.919
12.721
155
1.043
13.919
(380)
(586)
(479)
(96)
(11)
(966)
(380)
13.333
12.242
59
1.032
12.953
32
28.809
21.617
7.178
14
28.841
(296)
(1.167)
(1.052)
(80)
(35)
(1.463)
32
(296)
27.642
20.565
7.098
(21)
27.378
3
(433)
(430)
-
(26)
(26)
3
(433)
(430)
-
(26)
(26)
Le principali variazioni riassunte nella tabella sono ascrivibili a:
-
Crediti verso clientela: le perdite sono aumentate per effetto della cessione di maggiore entità del
portafoglio di crediti ad incaglio rispetto all’esercizio;
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita: la diminuzione degli utili registrata sui titoli di debito
deriva dall’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli di Stato e dalla decisione di
privilegiare la posizione ed il margine da interessi rispetto agli utili. Il calo degli utili sui titoli di
capitale risente degli eventi straordinari del 2013 (4.873 mila euro dalla rivalutazione delle quote di
partecipazione detenute in Banca d’Italia ed euro 2.306 mila da utili conseguiti dalla vendita di
partecipazioni). Sono stati invece realizzati 1.032 mila euro dalla posizione speculativa in Oicr;
-
Titoli in circolazione: le perdite derivano dal riacquisto di nostre obbligazioni a tasso fisso dalla
clientela. L’ammontare della perdita è la conseguenza degli importi riacquistati e dei prezzi sopra la
pari causati dal ribasso dei tassi. Nel 2013 i riacquisti erano stati di importi decisamente inferiori.
SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value – Voce
110
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
120
SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di Valore
Operazioni/Componenti reddituali
A. Crediti verso banche
- Finanziamenti
- Titoli di debito
Specifiche
Cancellaz.
-
B. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati acquistati
Riprese di Valore
Altre
di portafoglio 31/12/2014 31/12/2013
Specifiche
Di
port.
A
B
-
-
-
-
A
-
(6.007) (35.763)
-
3.834
5.570
-
-
-
B
-
-
-
-
1.370
(30.996)
(30.390)
-
-
-
-
-
-
- Finanziamenti
-
-
X
-
-
-
X
-
- Titoli di debito
-
-
X
-
-
-
X
-
-
Altri crediti
- Finanziamenti
- Titoli di debito
(6.007) (35.763)
-
3.834
5.570
-
1.370
(30.996)
(30.390)
(6.007) (35.763)
(30.390)
-
3.834
5.570
-
1.370
(30.996)
-
-
-
-
-
-
-
-
(6.007) (35.763)
-
3.834
5.570
-
1.370
(30.996)
(30.390)
-
C. Totale
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di Valore
Riprese di Valore
Specifiche
Cancellazioni
Specifiche
Altre
A. Titoli di debito
B. Titoli di capitale
C. Quote OICR
D. Finanziamenti a banche
E. Finanziamenti a clientela
-
(504)
(616)
-
F. Totale
-
(1.120)
A
31/12/2014
31/12/2013
B
-
-
-
(504)
(616)
-
-
-
(1.120)
X
X
X
(2.429)
(113)
(2.542)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore, ritenute significative e durature, si riferiscono alle variazioni di fair value
occorse nell’esercizio 2014 sui titoli oggetto di impairment test.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza: composizione
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
121
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Rettifiche di Valore
Operazioni/Componenti
reddituali
A. Garanzie rilasciate
B. Derivati su crediti
C. Impegni ad erogare
fondi
D. Altre operazioni
Specifiche
Cancellazioni
-
Altre
(29)
-
-
E. Totale
Riprese di Valore
Di portafoglio
Specifiche
A
di portafoglio
B
A
31/12/2014
31/12/2013
B
-
-
-
-
43
-
14
-
(149)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(29)
-
-
-
-
43
14
(149)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente per i crediti di firma su
posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis.
SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
31/12/2014
31/12/2013
1) Personale dipendente
26.019
31.628
a) salari e stipendi
18.367
19.028
4.802
4.988
c) indennità di fine rapporto
b) oneri sociali
-
-
d) spese previdenziali
-
-
1.095
1.168
-
-
- a contribuzione definita
-
-
- a benefici definiti
-
-
597
990
597
990
-
-
-
-
1.158
5.454
2) Altro personale in attività
775
503
3) Amministratori e sindaci
377
431
3
3
(3)
(4)
-
-
27.171
32.561
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
Per quanto riguarda la riga 1e) accantonamento al fondo TFR, si veda il commento nella Parte A
sezione 17.
122
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2014
Personale dipendente
31/12/2013
405
423
7
6
b) quadri direttivi
108
114
c) restante personale dipendente
290
303
15
10
420
433
a) dirigenti
Altro personale
numero complessivo dei dipendenti
Il dato puntuale a fine anno al 31/12/2014 è di 414 dipendenti, mentre l’anno precedente era 416.
9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta:
Tipologia di spese/Valori
31/12/2014
- rimborso spese di trasferta
- spese per formazione
- altre spese contrattuali (buoni pasto e polizze
assicurative)
- fringe benefit
- oneri per l'incentivazione all'esodo
- altre spese
Totale
123
31/12/2013
214
104
259
132
709
734
57
74
56
4.196
77
1.158
5.454
9.5 Altre spese amministrative: composizione
31/12/2014
Var.
assoluta
31/12/2013
Var. %
- stampati e cancelleria
198
301
(103)
-34,2%
- spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne
793
838
(45)
-5,4%
- illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua
643
645
(2)
-0,3%
- spese postali
516
616
(100)
-16,2%
- contributi associativi
311
459
(148)
-32,2%
- informazioni e visure
811
816
(5)
-0,6%
- vigilanza e trasporto valori
568
567
1
0,2%
1.753
1.799
(46)
-2,6%
460
544
(84)
-15,4%
- spese per acquisizione tesorerie
68
75
(7)
-9,3%
- canoni e manutenzione software
884
881
3
0,3%
- consulenze
989
464
525
113,1%
- fitti passivi di immobili
- spese legali e vertenze
- pubblicità e rappresentanza
611
449
162
36,1%
4.112
4.389
(277)
-6,3%
- spese pulizia
286
318
(32)
-10,1%
- manutenzione mobili e macchine
648
668
(20)
-3,0%
- manutenzione immobili
207
196
11
5,6%
- spese assicurazioni
191
150
41
27,3%
- elaborazioni elettroniche c/o terzi
- libri ed abbonamenti a giornali
61
45
16
35,6%
- spese per trasporti
267
334
(67)
-20,1%
- altre spese
614
113
501
443,4%
14.991
14.667
324
2,2%
Parziale SPESE
Imposte indirette e tasse:
importi corrisposti nell'esercizio
- imposta di bollo
5.492
4.820
672
13,9%
- imposta comunale sugli immobili
314
292
22
7,5%
- imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine
349
244
105
43,0%
1.088
933
155
100,0%
189
184
5
2,7%
Parziale IMPOSTE E TASSE
7.432
6.473
959
14,8%
Totale altre spese amministrative
22.423
21.140
1.283
6,1%
- imposta sostitutiva rivalutazione partecipazione Banca d'Italia
- altre
Le spese amministrative vere e proprie ammontano a 14.991 mila euro e mostrano un aumento del 2,2%
come evidenziato sul primo parziale della tabella, mentre risulta in sensibile aumento il secondo
aggregato, infatti la componente “Imposte e Tasse”, registra un ammontare pari a 7.432 mila euro, in
aumento del 14,8%, principalmente per due motivi :
1) Per l’ulteriore imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, commentata
precedentemente alla parte A sezione 4;
2) Per l’aumento dell’aliquota dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari passata dallo 0,15% del 2013
allo 0,20% nel 2014; questa componente viene integralmente recuperata dalla clientela, la Cassa è
coinvolta in qualità di sostituto d’imposta
3) Per l’aumento dei finanziamenti soggetti ad imposta sostitutiva, anche in questo caso previo recupero
dalla clientela.
124
SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione
La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta:
31/12/2014
31/12/2013
- revocatorie fallimentari
133
154
- rischi per cause
(69)
(53)
(1)
269
63
370
- altri rischi ed oneri
Totale
Il dato dell’accantonamento per “Altri Rischi ed Oneri” è quasi azzerato. Gli altri importi sono da
considerarsi a livelli fisiologici.
SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/componente reddituale
Ammortamento
(a)
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Totale
Rettifiche di valore
per
deterioramento (b)
1.823
1.777
1.596
181
46
46
-
17
17
1.823
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
17
-
-
1.840
1.794
1.596
198
46
46
-
17
-
1.840
Le rettifiche di valore per deterioramento si riferiscono ai danni provocati dal sisma rilevati sugli
immobili nel corso del 2014.
125
SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/componente reddituale
Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
551
-
-
551
-
-
-
-
551
-
-
551
-
-
-
551
-
-
Risultato
netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà
- Generate internamente dall'azienda
- Altre
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale
551
SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Gli “altri oneri di gestione” sono così composti:
31/12/2014
- spese di manutenzione immobili di terzi
.- spese ordinarie immobili di proprietà
- interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento
31/12/2013
129
129
42
43
-
27
10
23
- Perdite su cause e reclami
372
1.016
- sopravvenienze e malversazioni
269
278
822
1.516
- erogazioni liberali
Totale "altri oneri di gestione"
(A)
Negli “Altri Oneri di Gestione” sono diminuite in modo significativo le Perdite su cause e reclami, il
dato dello scorso anno rappresenta un picco rispetto alla media degli ultimi anni dovuto alla chiusura di
una decina di contenziosi.
126
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Gli “altri proventi di gestione” sono così composti:
31/12/2014
- recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva
31/12/2013
5.832
5.056
- recupero di interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento
2
2
- recupero spese legali
5
-
- recupero di spese servizi di outsourcing prestati
120
123
- fitti attivi
269
283
- recuperi da assicurazioni
-
341
- sistemazioni su fiscalità pregressa
-
-
1.071
1.286
721
789
(B)
8.020
7.880
(B) - (A)
7.198
6.364
- commissioni istruttoria veloce
- altri ricavi straordinari
Totale "altri proventi di gestione"
Proventi netti sul conto economico
Negli “Altri Proventi di gestione” è oltremodo evidente l’aumento delle imposte di bollo recuperate
dalla clientela per la modifica dell’aliquota già commentata in calce alla tavole 9.5 delle altre spese
amministrative. Le “commissioni istruttoria veloce” che erano una novità nel 2013 e trovano conferma
anche quest’anno.
SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value
immateriali – Voce 220
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
127
delle attività materiali e
SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Componente reddituale/Valori
31/12/2014
A.
Immobili
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
B. Altre attività
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
31/12/2013
(2)
(2)
13
13
-
(2)
13
SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componente /Valori
31/12/2014
1. Imposte correnti (-)
31/12/2013
(9.818)
(12.211)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
-
-
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
-
-
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+)
-
-
5.016
7.346
302
565
(4.500)
(4.300)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3-bis+/-4+/-5)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES
aliquota
27,5%
Utile prima delle imposte
Imponibile
9.437
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico
Differenze Permanenti Positive
Imposta
2.595
(2.491)
Differenze Permanenti Negative
2.813
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi
(998)
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi
26.170
Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti
Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti
(10.196)
1.004
Totale differenze permanenti e temporanee
16.302
4.483
Imponibile fiscale e relativa IRES
25.739
7.078
128
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per IRAP
aliquota
5,57%
Utile prima delle imposte
Imponibile
Imposta
51.463
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico
Differenze Permanenti Positive
2.866
(10.320)
Differenze Permanenti Negative
7.580
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi
962
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi
-
Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti
(495)
Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti
6
Agevolazioni fiscali
-
Totali differenze permanenti e temporanee
(2.267)
(126)
Imponibile fiscale e relativa IRAP
49.196
2.740
Impatto complessivo delle imposte correnti sul conto economico
9.818
SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte –
Voce 280
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 20 – Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
SEZIONE 21 – Utile per azione
21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito
Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock
option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale.
21.2 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite.
129
Pagina bianca
130
Parte D – Redditività complessiva
Prospetto analitico della redditività complessiva
10.
130.
Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
Attività materiali
Attività immateriali
Piani a benefici definiti
Attività non correnti in via di dismissione
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
Copertura di investimenti esteri
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Differenze di cambio
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Copertura dei flussi finanziari
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utile/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Attività non correnti in via di dismissione
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
Totale altre componenti reddituali
140.
Redditività complessiva (voce 10+130)
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
Imposta
sul
reddito
X
Importo
Lordo
Voci
X
4.937
( 434 )
-
119
-
( 315 )
-
-
-
-
( 273 )
( 273 )
9.782
10.976
( 1.194 )
( 1.194 )
-
90
90
( 3.251 )
( 3.619 )
368
368
-
( 183 )
( 183 )
6.531
7.357
( 826 )
( 826 )
-
-
-
-
9.075
( 3.042 )
6.033
X
131
Importo
netto
X
10.970
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura
La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui profili di rischio della banca, le relative
politiche di gestione e copertura poste in atto, l’operatività in strumenti finanziari derivati. Allo scopo di
rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, la normativa di vigilanza (Regolamento UE n. 575/2013 del
26 giugno 2013, Parte Otto) prevede l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti gli obiettivi e le
politiche di gestione del rischio, i fondi propri, i requisiti di capitale, le riserve di capitale, l’esposizione
ai principali rischi, le politiche di remunerazione e la leva finanziaria. L’informativa predisposta con
riferimento al 31/12/2014 sarà pubblicata entro i termini previsti sul sito internet della banca
all’indirizzo www.crcento.it.
Premessa
La responsabilità del governo dei rischi della banca è in capo al Consiglio di Amministrazione che
definisce il Risk Appetite Framework (RAF), le politiche di assunzione e gestione dei singoli profili di
rischio e il sistema dei limiti operativi per i principali rischi cui la banca si trova esposta. I processi
maggiormente coinvolti per quanto riguarda gli aspetti operativi del governo dei rischi sono il processo
di pianificazione, il processo di risk management e il processo ICAAP. La funzione aziendale più
direttamente interessata alle attività di gestione dei rischi è il risk management, collocato all’interno del
Servizio Pianificazione e Risk Management. Tale funzione rientra fra quelle di controllo ai sensi della
normativa di vigilanza; in particolare, corrisponde alla “funzione di controllo dei rischi” ed ha per
obiettivo della propria attività quello di collaborare alla definizione e all’attuazione del RAF e delle
relative politiche, attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi. Nell’ambito della mappatura
dei processi aziendali, il risk management è responsabile (“owner”) dei seguenti processi:
- Identificazione dei rischi;
- Monitoraggio dei rischi;
- Valutazione e misurazione dei rischi;
- Autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP).
I compiti principali sono quelli espressamente elencati dalla Circolare Banca d’Italia n. 263 del
27/12/2006 il cui 15° aggiornamento ha notevolmente ampliato il perimetro delle responsabilità della
funzione di risk management, che gode della necessaria autonomia e indipendenza rispetto alle funzioni
di business. La Cassa di Risparmio di Cento ha sviluppato da tempo una solida cultura aziendale in
materia di rischi; nel corso degli ultimi anni sono state effettuate numerose giornate di formazione,
destinate a gran parte della popolazione aziendale compresi i nuovi assunti, aventi per oggetto il
framework regolamentare di riferimento e le attività di gestione dei rischi poste in essere all’interno
della banca. Anche il Consiglio di Amministrazione ha partecipato ad interventi di aggiornamento su
tali materie e viene tenuto costantemente informato sui principali aspetti relativi al governo dei rischi,
alla normativa di riferimento e alle opzioni gestionali.
132
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte
in input operativi nei budget annuali. Per quanto riguarda il comparto degli impieghi, le politiche
creditizie deliberate per l’anno 2014 hanno determinato una riduzione del volume complessivo degli
impieghi rispetto all’anno precedente, in linea con quanto verificato a livello nazionale e regionale. Dal
punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di tipo “generalista” sui
segmenti retail e small business, mentre si adotta un approccio maggiormente diversificato e
personalizzato per il segmento corporate. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli
tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali; l’operatività in strumenti finanziari
innovativi è limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di tasso: si
tratta di opzioni cap e floor, di collar ad essi legati e delle varie forme di IRS. La banca ha impostato la
propria operatività di negoziazione di derivati con la clientela escludendo prodotti strutturati speculativi
o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela stessa.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Le politiche per la gestione del rischio di credito vengono approvate dal Consiglio di Amministrazione
e sono state aggiornate per l’ultima volta nel mese di giugno 2014. In esse, vengono individuati una
serie di approcci generali al credito (crescita, sviluppo controllato, protezione, ecc.) che vengono
abbinati ai driver sulla base dei quali vengono formulati i giudizi di compatibilità delle singole richieste
di fido rispetto all’impostazione generale (classe di rating, segmento, settore / ramo di attività
economica, ecc.).
Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto mediante le modalità
operative che disciplinano le fasi del processo creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio, gestione
del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della
capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adeguatezza dell’affidamento
(dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità
organizzativa preposta alle fasi di istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti,
che coordina tutte le attività di concessione e perfezionamento; il monitoraggio periodico e la gestione
delle posizioni creditizie anomale sono invece in capo alla Direzione Controllo e Recupero Crediti, che
ha il compito di presidiare l’intero ciclo del credito anomalo e pre-anomalo, a partire dal monitoraggio
andamentale delle prime anomalie fino alla gestione del contenzioso. All’interno della Direzione
Controllo e Recupero Crediti operano il Servizio Recupero Crediti (sofferenze), l’Unità Posizioni
Anomale (past due e incagli) e l’Unità Controllo Crediti (monitoraggio andamentale e presidio prime
anomalie). Il Servizio Pianificazione e Risk Management svolge i controlli di secondo livello sull’intero
portafoglio prestiti della banca.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito
sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e normative interne. I principali in funzione sono:
- Iter Controllo Crediti per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis con anomalie da
valutare;
- Procedura web per la gestione degli sconfinamenti;
133
- Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo della probabilità di
insolvenza;
- Normativa interna per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che ha l’obiettivo di
rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare il presidio del rischio.
Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi costituiscono uno degli
elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del
monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del
perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura ICC
che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito
potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di
rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e
per l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di
gestione.
Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini gestionali e non
rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito.
La banca non ha mai effettuato acquisti di crediti deteriorati, per cui non ha mai sviluppato o adottato
metodologie per la valutazione e classificazione dei portafogli oggetto di acquisto.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per il contenimento del profilo
di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumenti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore
è quello delle ipoteche su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da
ipoteche immobiliari ammonta a 876,7 milioni al 31/12/2014. Di minore impatto, nell’ambito delle
garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci.
Per quanto riguarda le garanzie personali la tipologia prevalente è la fideiussione; rilevante è anche il
supporto fornito dai Consorzi di garanzia a favore delle aziende associate, spesso rafforzato dalle
controgaranzie dei Fondi Centrali per le PMI o di altre forme di supporto pubblico.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto restrittive e la modalità di
gestione delle posizioni varia a seconda del livello di gravità del degrado.
Fra l’altro le posizioni anomale o problematiche sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e
anche, nel caso di inadempimenti persistenti, incagli e sofferenze, da specifico rating. Alcune delle
posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni interpretabili come sintomo o
inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione” per un tempo limitato al fine di
tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte all’autonomia deliberativa delle dipendenze. I
criteri per la classificazione del credito e per la quantificazione delle rettifiche di valore sono definiti da
apposita normativa interna.
Le posizioni ad incaglio (momentaneo stato di difficoltà che si prevede possa essere risolta in un
congruo periodo di tempo) al 31/12/2014 ammontano a euro 109,7 milioni e sono gestite in modo
accentrato, anche per le fasi di recupero, dall’Unità Posizioni Anomale collocata all’interno della
Direzione Controllo e Recupero Crediti. Esse comprendono le posizioni per le quali si è provveduto a
revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate situazioni di difficoltà particolari da gestire
con modalità accentrata. Nell’importo indicato sono compresi anche i c.d. “incagli oggettivi” ai sensi
della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestiti con le medesime modalità degli incagli
classificati per decisione interna.
134
Nella categoria degli inadempimenti persistenti vengono comprese le posizioni sconfinate/scadute da
oltre 90 giorni (9,3 milioni). La valutazione di questa tipologia di posizioni viene effettuata
posizionando la percentuale di svalutazione ad un livello nettamente più vicino a quello delle posizioni
ad incaglio che ai crediti in bonis. Si registra infine un importo di 9,5 milioni relativo a posizioni
oggetto di ristrutturazione.
Questa classificazione del credito anomalo sarà superata dalle nuove definizioni regolamentari per i
crediti deteriorati, in vigore da 1/1/2015.
Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da parte del debitore, delle
condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle
condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto.
Nel corso dell’esercizio non sono stati acquistati crediti deteriorati.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE
DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività
finanziarie per cassa vantate, indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione,
disponibili per la vendita, crediti ecc.), ad eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
157
77.796
76.141
77.796
76.298
71.172
72.065
135
Totale
Altre attività
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Portafogli/qualità
Sofferenze
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori di bilancio)
7.710
61.668
5.685
7.710
61.668
2.588
2.745
1.013.054 1.013.054
19.330
19.330
1.549.371 1.778.371
1.895
1.895
2.586.238 2.815.395
13.345
24.457
61.384
2.366.790 2.609.213
5.685
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Totale esposizione
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
lorda
In Bonis
Esposizione
netta
Portafogli/qualità
Rettifiche
specifiche
Esposizione
lorda
Attività deteriorate
183
256.831
257.014
26
157
89.499 167.332
89.525 167.489
X
1.013.054
19.330
1.617.662
X
X
2.650.046
X
6.623
X
X
6.623
2.588
1.013.054
19.330
1.611.039
1.895
2.647.906
2.745
1.013.054
19.330
1.778.371
1.895
2.815.395
251.484
70.445 181.039
2.430.684
7.992
2.428.174
2.609.213
Come già esposto nella relazione sulla gestione, le minori rettifiche sul portafoglio crediti in bonis, sono dovute
ai seguenti tre fenomeni: 1) la diminuzione degli stock degli impieghi in bonis; 2) la distribuzione del portafoglio
crediti in bonis, che evidenzia una ricomposizione verso classi di rating migliori; 3) il periodico aggiornamento
dei parametri di calcolo (PD e LGD).
La tabella riportata sotto evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di
rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela) suddiviso per scaglione di scaduto:
Esposizioni oggetto di
rinegoziazione nell'ambito di
Accordi collettivi
Altre Esposizioni
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
1.762
Esposizione
netta
265 23.817 6.413
146 6.267
1.108.726
1.555.162
4.440 1.104.286 28.757
5.791 1.549.371 52.839
351 28.406 3.248
616 52.223 9.661
70 3.178 1.140.731
216 9.445 1.617.662
4.861 1.135.870
6.623 1.611.039
1.644.877
7.215 1.637.662 55.365
673 54.692 6.943
104 6.839 1.707.185
7.992 1.699.193
136
476.931
Rettifiche di
portafoglio
Totale
Esposizione
Lorda
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Esposizioni
Scadute Non
Deteriorate
( Range Scaduto
Oltre i 90 giorni )
Esposizione
Lorda
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
Lorda
Esposizioni Scadute
Non Deteriorate
( Range Scaduto
sino a 90 giorni)
445.085 24.082
446.436
1.351
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Titologia esposizione /
fasce di scaduto
Esposizione
Lorda
Altre Esposizioni Non
Scadute
475.169
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologia esposizioni/valori
Esposizione lorda
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
f) Altre attività
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Rettifiche di
valore specifche
Esposizione
netta
72.986
72.986
X
-
X
X
X
X
-
72.986
72.986
4.472
X
X
-
4.472
Totale B
4.472
-
-
4.472
Totale A + B
77.458
-
-
77.458
Totale A
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate
b) Altre
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche.
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche.
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Tipologia esposizioni/valori
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
f) Altre attività
Totale A
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate
b) Altre
Esposizione lorda
Rettifiche di valore
specifche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
128.380
109.669
9.454
9.328
2.577.085
2.833.916
50.584
33.528
3.769
1.618
X
89.499
X
X
X
X
6.623
6.623
77.796
76.141
5.685
7.710
2.570.462
2.737.794
3.266
350.500
352
X
X
252
2.914
350.248
Totale B
353.766
352
252
353.162
Totale A+B
3.187.682
89.851
6.875
3.090.956
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività
finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile
(negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R.
137
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
Incagli
111.003
148
39.231
4
94.899
1.169
62.718
26.769
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
38.312
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.4 Bis perdite da cessione
Esposizioni
scadute
Totale
17.942
719
27.011
4.738
37.862
27.936
0
416
36.816
76
915
21.854
13.453
8.401
-
8.013
47.948
3.858
5.306
-
303
9.207
2.489
-
970
55.545
29.895
4.412
-
10.201
134.554
33.753
13.453
20.608
-
-
38.784
6.718
21.238
66.740
128.380
109.669
9.454
9.328
256.831
534
3.928
-
1.141
5.603
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
Esposizioni
ristrutturate
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
250.855
6.055
140.530
63.589
66.740
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.1 bis perdite da cessione
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.2 bis utili da cessione
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Totale
39.831
43
27.626
21.701
-
23.346
135
19.743
17.983
-
4.597
317
206
-
2.554
280
1.434
1.429
-
70.328
458
49.120
41.319
-
5.925
1.760
111
5
7.801
16.873
2.733
687
13.453
9.561
2.975
684
-
1.145
117
228
-
2.370
895
280
-
29.949
6.720
1.879
13.453
-
5.806
800
1.195
7.801
50.584
96
33.528
3.769
1.618
96
89.499
136
557
-
199
892
138
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating
esterni
Esposizioni
Classe 1
Classe 2
A. Esposizioni creditizie per cassa
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
-
1.607
10.072
10.072
-
Totale
-
11.679
Classi di rating esterni
Classe
Classe 3
Classe 5
4
983.651
20.617
1
1
983.652
20.617
Classe 6
n.d.
Totale
1.879 1.809.082 2.816.836
14.057
24.130
14.057
24.130
88.567
88.567
244.937
244.937
-
1.879 2.156.643 3.174.470
(*) come richiesto da disposizioni di Banca d’Italia nella voce “Esposizioni per cassa” sono comprese
anche le quote di O.I.C.R.
Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio delle società di rating
utilizzate:
Classe di
merito di
credito
ECAI
Standard & Poor's
Fitch Ratings
Moody's
1
da AAA a AA-
da AAA a AA-
da Aaa a Aa3
2
da A+ a A-
da A+ a A-
da A1 a A3
3
da BBB+ a BBB-
da BBB+ a BBB-
da Baa1 a Baa3
4
da BB+ a BB-
da BB+ a BB-
da Ba1 a Ba3
5
da B+ a B-
da B+ a B-
da B1 a B3
6
CCC+ e inferiori
CCC+ e inferiori
Caa1 e inferiori
139
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
La distribuzione al 31/12/2014 delle esposizioni per cassa e fuori bilancio, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating, è la seguente:
Classi di rating interni
Esposizioni
A. Esposizioni per cassa
B. Derivati
AAA
AA
A
BBB
BB
67.168 319.512 326.510 269.305 244.717
B+
124.532
B
5.500
Totale
BCCC
CC+
CC
CCC+
C
D
n.d
63.293 50.372 13.515 100.163 15.200 12.909 76.280 77.478 1.050.382 2.816.836
11
400
240
45
418
881
-
194
24
-
-
31
-
157
-
21.729
24.130
B.1 Derivati finanziari
11
400
240
45
418
881
24
-
-
31
-
157
-
21.729
24.130
-
-
-
-
-
-
-
194
B.2 Derivati su crediti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.548
10.985
19.251
19.010
13.743
6.323
377
435
4.289
169
-
45
10
1.213
1.230
5.939
88.567
11.538
10.224
11.168
10.121
7.321
5.236
-
68
1.489
5
24.408
16
23
38
-
163.282
244.937
84.265 341.121 357.169 298.481 266.199
136.972
5.877
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
Totale
63.990 56.174 13.689 124.571 15.292 12.942 77.688 78.708 1.241.332 3.174.470
La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non cancellate è la seguente:
Esposizioni
Esposizioni cartolarizzate ma
non cancellate
Classi di rating interni
AAA
27.746
AA
122.596
A
67.836
BBB
BB
18.251
26.408
B+
B
8.331
140
B-
-
CCC
4.179 2.746
CC+
2.110
CC
CC-
C+
2.242 708
C
3.610
D
399
n.d
111
Totale
287.273
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Non ci sono attività della specie.
Garanzie Personali
Altri enti
pubblici
Governi e
banche centrali
1.188.170 2.285.322
- 8.829
32.327
-
-
-
-
-
-
8.110
116
632.323 2.967.027
1.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
1.097.315 2.284.787
134.412
345.438
- 7.238
81
29.128
3.268
-
-
-
-
-
-
2.151
-
116
-
563.522 2.886.942
157.659
506.446
1.2 parzialmente garantite
Banche
Altri enti
pubblici
Governi e
banche
centrali
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
Titoli
CLN
Altri soggetti
Totale
Crediti di firma
Altri derivati
Altre garanzie
reali
Immobili
ipoteche
Immobili leasing
finanziario
Derivati su crediti
Altri soggetti
Garanzie reali
Banche
Valore esposizione netta
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
90.855
535
- 1.591
3.199
-
-
-
-
-
-
5.959
-
68.801
80.085
- di cui deteriorate
8.511
100
-
10
500
-
-
-
-
-
-
35
-
10.063
10.708
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite
42.108
823
- 3.547
826
-
-
-
-
-
-
-
36
52.662
57.894
32.463
2.004
9.645
823
-
- 2.877
75
670
503
323
-
-
-
-
-
-
-
36
-
48.440
3.327
4.222
52.679
3.402
5.215
113
-
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
2.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
-
-
141
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
Rettifiche valore
specifiche
Rettifiche valore di
portafoglio
Esposizione netta
Rettifiche valore di
portafoglio
-
X
6
-
X
X
63.837 38.907
X
13.953
11.677
X
77.796
A.2 Incagli
-
-
X
-
-
X
8.284
8.989
X
X
53.724 21.321
X
14.133
3.218
X
76.141
A.3 Esposizioni
ristrutturate
-
-
X
-
-
X
3.765
3.622
X
X
X
5.685
X
7.710
Rettifiche valore
specifiche
-
Rettifiche valore
specifiche
X
Rettifiche valore
specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore di
portafoglio
Altri soggetti
-
Rettifiche valore
specifiche
Esposizione netta
Imprese non finanziarie
-
Rettifiche valore
specifiche
Esposizione netta
Società di assicurazione
Rettifiche valore di
portafoglio
Società finanziarie
Rettifiche valore di
portafoglio
Esposizione netta
Rettifiche valore di
portafoglio
Altri enti pubblici
A.1 Sofferenze
Esposizioni/
Controparti
Esposizione netta
Governi
Totale esposizione netta
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
A. Esposizioni per
cassa
A.4 Esposizioni scadute
-
-
X
-
-
X
-
X
1.055.263
X
-
6.380
X
-
74.802
X 247
Totale A 1.055.263
-
-
6.380
-
-
86.857 12.611 247
A.5 Altre esposizioni
X
-
-
1.920
147
X
-
-
X
3.882
816
X
-
919.450
3.828
802
X 5.691 514.567
X
685 2.570.462
- 1.042.813 61.191 5.691 546.481
15.697
685 2.737.794
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
-
-
X
-
-
X
-
-
X
X
1.234
-
X
11
-
X
1.245
B.2 Incagli
-
-
X
-
-
X
-
-
X
X
1.604
344
X
-
-
X
1.604
B.3 Altre attività
deteriorate
-
-
X
-
-
X
-
-
X
X
54
6
X
11
2
X
65
45.114
X
-
4.584
X
-
3.071
X
9
131.787
X
232
4.575
X
11
189.131
45.114
-
-
4.584
-
-
3.071
-
9
-
-
-
134.679
350
232
4.597
2
11
192.045
Totale 31/12/2014 1.100.377
-
-
10.964
-
-
89.928 12.611 256
-
-
- 1.177.492 61.541 5.923 551.078
15.699
696 2.929.839
Totale 31/12/2013
-
-
12.515
-
1 158.327
-
-
- 1.250.050 52.499 7.263 562.851
11.939
800 2.699.657
B.4 Altre esposizioni
Totale B
715.914
6.304 223
142
X
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
clientela (valore di bilancio)
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
77.796
A.2 Incagli
76.140
A.3 Esposizioni ristrutturate
5.685
A.4 Esposizioni scadute
7.710
A.5 Altre esposizioni
2.566.944
Totale
2.734.275
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
1.245
B.2 Incagli
1.604
B.3 Altre attività deteriorate
65
B.4 Altre esposizioni
189.118
Totale
192.032
Totale 31/12/2014
2.926.307
Totale 31/12/2013
2.698.260
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Esposizione netta
RESTO DEL
MONDO
ASIA
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Esposizioni/Aree geografiche
AMERICA
Rettifiche di
valore
complessive
ALTRI PAESI
EUROPEI
ITALIA
50.584
33.528
3.769
1.618
6.592
96.091
1
3.518
3.519
31
31
-
-
-
-
-
-
344
8
252
604
96.695
13
13
3.532
31
-
-
-
-
-
-
79.022
1.356
7
36
-
-
-
5
-
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela residente in Italia
è la seguente:
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni “fuori bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Rettifiche di
valore
complessive
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
ITALIA SUD E
ISOLE
ITALIA CENTRO
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA NORD EST
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizioni/Aree geografiche
Esposizione
netta
ITALIA NORD OVEST
1.527
6.696
3
36.659
44.885
982
5.356
135
6.473
75.024
69.002
5.685
7.610
1.452.461
1.609.782
48.636
27.986
3.769
1.597
6.339
88.327
573
125
32
1.061.033
1.061.763
305
120
7
31
463
672
317
65
16.791
17.845
661
66
14
87
828
2.590
2.590
47.475
1
1
6.473
1.245
867
65
141.193
143.370
1.753.152
181
8
246
435
88.762
737
45.134
45.871
1.107.634
163
163
626
201
201
18.046
5
5
833
46.137
3.337
1.851.513
74.524
781.769
484
18.841
677
143
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche
(valore di bilancio)
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
RESTO DEL MONDO
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Esposizione netta
ASIA
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione netta
Esposizioni/Aree geografiche
AMERICA
Rettifiche di
valore
complessive
ALTRI PAESI
EUROPEI
ITALIA
62.248
62.248
-
9.947
9.947
-
687
687
-
104
104
-
-
-
4.415
4.415
66.663
-
57
57
10.004
-
687
-
104
-
-
-
66.985
-
13.386
-
379
-
146
-
1
-
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche residenti in Italia è
la seguente:
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA SUD E ISOLE
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
ITALIA CENTRO
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA NORD EST
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizioni/Aree geografiche
Esposizione
netta
ITALIA NORD OVEST
15.066
15.066
-
23.252
23.252
-
23.930
23.930
-
-
-
15.066
-
3.448
3.448
26.700
-
967
967
24.897
-
-
-
6.330
-
7.016
-
53.639
-
-
-
144
B.4 Grandi rischi
31/12/2014
Tipologia
Nr.
Importo
Nominale
31/12/2013
Importo
Ponderato
Nr.
Importo
Nominale
Importo
Ponderato
da Esposiz. per Crediti a Clientela pond.Zero
2
120.806
0
2
90.535
0
da Esposiz. per Crediti a Clientela
0
0
0
2
41.095
39.306
da Esposiz. su Portaf.Titoli pond.Zero
1
1.193.321
0
1
653.512
0
da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato
0
0
0
0
0
0
3
1.314.128
0
5
785.141
39.306
Totale Grandi Rischi
L’attuale normativa sui grandi rischi richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; la prima
componente dei crediti ponderati a zero contiene finanziamenti garantiti dal MEF; la seconda
componente dei crediti verso clientela ponderati, risulta a zero, gli importi dello scorso anno
consistevano in una linea di liquidità concessa ad una società finanziaria partecipata dalla banca e ad un
deposito di liquidità presso una banca corrispondente; nella terza componente per le esposizioni su
portafoglio titoli si evidenzia un aumento della componente a ponderazione zero, il valore comprende
solo i titoli del portafoglio AFS emessi dallo Stato Italiano ed infine la quarta componente dei titoli
ponderata che si conferma a zero come lo scorso anno.
Si sottolinea che la concentrazione dei crediti verso clienti al 31/12/2014 sui primi 10/20/50 clienti,
esposta nella relazione sulla gestione, è diminuita rispetto al 31/12/2013, si evidenzia che la controparte
istituzionale sui quali sono presenti i maggiori utilizzi ponderati a zero, cioè il Ministero dell’Economia
e della Finanza, con un importo di 96.398 mila euro dovuti ai finanziamenti con garanzia dello Stato sia
per il pagamento delle imposte (Decreto Legge 10/ottobre/2012, Nr. 174 articolo 11) sia anche per i
contributi alla ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con
modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122).
145
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte
riconducibile alle due operazioni, effettuate nel 2006 e nel 2012, che hanno coinvolto la banca in qualità
di originator e di cui si daranno ampi ragguagli in seguito. Oltre a queste operazioni esiste una sola
esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore, classificata nel portafoglio available for
sale; si tratta del titolo:
-
XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt Obligation) il cui
controvalore ammonta a 533 mila euro.
Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli investimenti del portafoglio
di proprietà.
Per quanto riguarda le operazioni realizzate dalla banca in qualità di originator, si tratta di due
cartolarizzazioni di mutui ipotecari residenziali in bonis perfezionate nel 2006 (Guercino Solutions srl)
e nel 2012 (Siviglia SPV srl). Entrambe le operazioni sono omogenee relativamente alle informazioni
richieste in questa sezione, per cui verranno trattate congiuntamente.
Obiettivi, strategie e processi: l’obiettivo principale perseguito con le due operazioni è stato quello di
garantire un’equilibrata gestione strutturale della situazione di liquidità della banca, nell’ambito della
strategia aziendale da sempre molto attenta a tale profilo. Il ruolo della banca, oltre a quello di
originator unico delle operazioni e dei mutui sottostanti, è quello di servicer incaricato di tutte le
attività inerenti la relazione con i clienti mutuatari, compreso l’incasso periodico delle rate.
Sistemi interni di misurazione: il rischio di credito inerente le attività cedute nelle operazioni di
cartolarizzazione resta in capo alla banca; pertanto i sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi
vengono applicati in maniera del tutto omogenea sia alle attività cartolarizzate che a quelle non
cartolarizzate. Non esiste una struttura organizzativa dedicata a queste operazioni, tuttavia tutte le
funzioni interessate dall’operatività (bilancio, segnalazioni, back office crediti, risk management,
finanza, ecc.) tengono conto delle peculiarità operative e gestionali derivanti dalle cartolarizzazioni per
le rispettive attività.
Politiche di copertura: l’operazione Guercino Solutions si avvale di un contratto swap in “back to back”
che rende immune il veicolo dal rischio di tasso legato alle differenti strutture finanziarie dei mutui e
dei titoli RMBS. L’operazione Siviglia SPV è stata invece strutturata senza includere i rapporti a tasso
fisso fra i mutui ceduti e senza la stipula di alcun derivato.
Risultati economici: il risultato economico legato alle cartolarizzazioni è pari al rendimento dei mutui
ceduti al netto delle spese dell’operazione: al 31/12/2014 la Cassa di Risparmio di Cento deteneva le
tranches junior e mezzanine di entrambe le operazioni, mentre i titoli senior e i relativi rendimenti, per
entrambe le cartolarizzazioni, sono di proprietà di terzi investitori.
Rating: i titoli emessi dalle società veicolo delle cartolarizzazioni presentano al 31/12/2014 i seguenti
rating.
Guercino Solutions: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe B
con rating A+ di Standard & Poor’s; classe J senza rating.
Siviglia SPV: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe J senza
rating.
146
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
C.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
B. Con attività
sottostanti di terzi
-
-
-
-
-
Esposizione netta
-
Esposizione
lorda
53.000
Junior
Esposizione netta
2.850 53.000
Esposizione
lorda
2.850
Mezzanine
Esposizione netta
242.885
Senior
Esposizione
lorda
242.885
Esposizione
lorda
53.000
Linee di credito
Junior
Esposizione netta
2.850 53.000
Esposizione
lorda
2.850
Mezzanine
Esposizione netta
242.885
Esposizione
lorda
Esposizione netta
242.885
Esposizione
lorda
Esposizione netta
a) Deteriorate
b) Altre
Senior
Esposizione
lorda
A. Con attività
sottostanti proprie
Junior
Esposizione netta
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Mezzanine
Esposizione
lorda
Senior
Garanzie rilasciate
Esposizione netta
Esposizioni per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a) Deteriorate
b) Altre
L’esposizione di totali 298.735 migliaia di Euro si riferisce alle cartolarizzazioni effettuate dalla banca mediante le società veicolo Guercino Solutions srl
e Siviglia SPV s.r.l.
147
C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per
tipologia di esposizioni
Linee di credito
rettifiche/riprese di
valore
Junior
Esposizione netta
rettifiche/riprese di
valore
Mezzanine
Esposizione netta
rettifiche/riprese di
valore
Senior
Esposizione netta
rettifiche/riprese di
valore
Junior
Esposizione netta
Mezzanine
rettifiche/riprese di
valore
Esposizione netta
rettifiche/riprese di
valore
Senior
rettifiche/riprese di
valore
Valore di bilancio
Valore di bilancio
Junior
rettifiche/riprese di
valore
Mezzanine
rettifiche/riprese di
valore
Tipologia attivita
cartolarizzate/Esposizioni
Valore di bilancio
Senior
Garanzie rilasciate
Esposizione netta
Esposizioni per cassa
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio
C.1 Siviglia SPV
Titoli
C.2 Guercino Solutions
Titoli
242.885
133.584
133.584
109.301
-
2.850
0
0
2.850
-
53.000
47.300
47.300
5.700
-
109.301
-
2.850
-
5.700
-
Relativamente alle cartolarizzazione “Guercino Solutions” e “Siviglia SPV” la Cassa detiene per intero i titoli Mezzanine e Junior mentre i titoli Senior di
entrambe le cartolarizzazioni sono detenute interamente da investitori istituzionali.
In applicazione dello IAS 39, i titoli detenuti dalla Cassa sarebbero stati esposti sia nell’attivo che nel passivo dello stato patrimoniale della banca, ma
non vi figurano in quanto elisi.
C.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo
di esposizione
Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è originator.
148
C.4 Esposizioni verso le cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia
Non sono presenti esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione in cui le attività cedute sono
state integralmente cancellate dall’attivo dello stato patrimoniale.
C.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre
forme di sostegno creditizio
Cartolarizzazioni
tradizionali
Attività/Valori
A. Attività sottostanti proprie:
A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.2 Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.3 Non cancellate (**)
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
B. Attività sottostanti di terzi:
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Esposizioni ristrutturate
B.4 Esposizioni scadute
Cartolarizzazioni sintetiche
288.426
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
288.426
534
3.928
1.141
282.823
533
B.5 Altre attività
533
(**) valore dei crediti lordi (al netto delle somme incassate successivamente all'ultima liquidazione semestrale).
149
-
-
C.6 Società Veicolo per la cartolarizzazione
Attività
Nome Cartolarizzazione /
Denominazione Società
Veicolo
Guercino Solutions S.r.l.
Siviglia SPV S.r.l.
Titoli di
Debito
Sede Legale
Consolidamento
Milano (MI)
NO
112.895
0
9.171
109.300
2.850
5.700
Conegliano (TV)
NO
172.363
0
13.025
133.584
0
47.300
285.258
0
22.196
242.884
2.850
53.000
TOTALE
Crediti
Passività
C.7 Società Veicolo per la cartolarizzazione non consolidate
La Cassa non detiene interessenze in entità strutturate non consolidate.
150
Altre
Senior
Mezzanine
Junior
C.8 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società
veicolo
Attività
cartolarizzate (dato
di fine periodo)
Incassi crediti
realizzati
nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine
periodo)
Attività in
bonis
111.849
62
17.841
0%
60,4%
0%
0%
0%
0%
Attività di servicer - incassi dei
crediti cartolarizzati e rimborsi dei
titoli emessi dalla società veicolo
Siviglia SPV
3.418
170.975
55
17.054
0%
23,8%
0%
0%
0%
0%
5.603
282.824
117
34.895
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Junior
2.185
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Mezzanine
Attività di servicer - incassi dei
crediti cartolarizzati e rimborsi dei
titoli emessi dalla società veicolo
Guercino Solutions
TOTALE
Attività
deteriorate
In bonis
Deteriorate
In bonis
Deteriorate
Senior
Società veicolo
Nel corso del 2014 per la prima cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
17.903 mila euro utilizzando le quali è proseguito regolarmente l’ammortamento del titolo senior del
veicolo Guercino Solutions srl.
I rimborsi del titolo Guercino sono semestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 30/4 e
31/10; nel corso del 2014 sono stati rimborsati 16.822 mila euro, mentre i rimborsi cumulati sul titolo
senior ammontano a 166.600 mila euro equivalenti al 60,4% del nominale emesso.
Nel corso del 2014 per la seconda cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
17.109 mila euro utilizzando le quali è proseguito il normale ammortamento del titolo senior del
veicolo Siviglia SPV srl, iniziato sin dalla prima data di pagamento.
I rimborsi del titolo Siviglia sono trimestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 25/1,
25/4, 25/7 e 25/10; nel corso del 2014 sono stati rimborsati 17.080 mila euro, mentre i rimborsi
cumulati sul titolo senior ammontano a 41.716 mila euro equivalenti al 23,8% del nominale emesso.
La moratoria degli incassi (ex. DL 74) ha interessato oltre il 50% dei mutui di entrambe operazioni,
nella tavola sottostante in migliaia di euro, sono riepilogati i dati più significativi del fenomeno.
Società veicolo
Veicolo Guercino Solutions
Veicolo Siviglia SPV
TOTALE
Importi degli Interessi Sospesi & Slittati in base al DL.174/2012
Quota% Dic-2014 dei mutui coinvolti
Interessi Slittati
al 31/12/2014
Quota% sul
DebitoResiduo
Quota% sul
Numero Mutui
Interessi Slittati
al 31/12/2013
Interessi Slittati
incassati nel 2014
820
962
142
58,1%
38,1%
1.030
1.156
126
52,0%
49,5%
1.850
2.118
268
151
D. INFORMATIVA SULLE ENTITA’ STRUTTURATE NON CONSOLIDATE CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETA’
VEICOLO PER LA CARTOLARIZZAZIONE)
La banca non ha in essere operazioni della specie.
E. OPERAZIONI DI CESSIONE
A. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E NON CANCELLATE INTEGRALMENTE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La Cassa di Risparmio di Cento ha effettuato due operazioni di cartolarizzazione che contabilmente determinano l’iscrizione degli importi fra le
attività cedute e non cancellate integralmente. Si tratta di mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a clientela rientrante nella categoria dei privati
consumatori. Le operazioni sono state deliberate ed effettuate nell’ambito del processo di gestione operativa e prospettica della liquidità aziendale; i
rischi connessi corrispondono a quelli riferiti alle attività sottostanti (i mutui ceduti), mentre i rendimenti sono rappresentati dagli interessi attivi sui
titoli emessi dalle società veicolo, per la parte detenuta in portafoglio dalla banca, che corrispondono agli interessi sui mutui ceduti al netto delle spese
connesse al funzionamento dell’operazione. I titoli emessi dai due veicoli Guercino Solutions e Siviglia SPV srl sono in parte detenuti dalla Cassa di
Risparmio di Cento nel proprio portafoglio di proprietà (tranches mezzanine e junior) e in parte detenuti da investitori terzi (tranches senior), per cui si
trova iscritto fra le passività un importo di euro 231 milioni a fronte delle relative attività cedute non cancellate.
152
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
E.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate: valore di bilancio e valore intero
Forme tecniche/Portafoglio
Attivita finanziarie
detenute per la
negoziazione
A
B
C
-
A
-
B
-
C
-
Attivita
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Attivita finanziarie
disponibili per la
vendita
Attivita finanziarie
valutate al fair value
-
A
161.209
161.209
B
C
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. O.I.C.R.
4. Finanziamenti
B. Strumenti derivati
Totale 31/12/2014
di cui deteriorate
-
-
-
-
-
X
-
X
-
X
-
X
161.209
X
-
Totale 31/12/2013
-
-
-
-
-
-
-
-
di cui deteriorate
A
-
B
Crediti verso
banche
C
A
B
Crediti verso clientela
C
-
-
-
-
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
X
-
X
-
X
-
X
-
X
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
A
287.273
153
C
X
-
31/12/2014
448.482
161.209
287.273
448.482
31/12/2013
323.586
323.586
X
X
-
X
323.586
X
5.907
-
-
X
X
287.273
X
287.273
4.711
X
X
X
X
X
-
323.586
-
5.907
Legenda :
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
B
Totale
E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio
Passività/Portafoglio attività
1. Debiti verso clientela
a) a fronte di attività rilevate per intero
Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
-
-
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
161.116
161.116
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti
verso
banche
-
-
Crediti
verso
clientela
Totale
230.998
230.998
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente
2. Debiti verso banche
a) a fronte di attività rilevate per intero
392.114
392.114
-
-
-
-
-
-
-
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente
-
Totale 31/12/2014
-
-
161.116
-
-
230.998
392.114
Totale 31/12/2013
-
-
-
-
-
177.492
177.492
E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair
value
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
B. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E CANCELLATE INTEGRALMENTE CON
RILEVAZIONE DEL CONTINUO COINVOLGIMENTO (“continuing involvement”)
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La banca non ha posto in essere operazioni della specie
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
La banca non ha posto in essere operazioni della specie
E.4 Operazioni di covered bond
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di
credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in
uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per
l’attribuzione di un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi
informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del
rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi
automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della procedura ICC (Iter Controllo Crediti) che
regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito
potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di
rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis. Per
la quantificazione e la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si rimanda alla tabella
A.2.2.
154
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti
interni e documentato dalle delibere quadro del Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è
determinata sulla base degli obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della
gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali; l’analisi dei mercati e le
previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli investimenti.
Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con le politiche di allocazione del
capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel budget e tengono
opportunamente conto, tempo per tempo, della posizione di liquidità complessiva della banca, in
un’ottica di supporto alla funzione di tesoreria.
Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai contenuto
in virtù della limitatissima consistenza di tale portafoglio, ridotta a poche migliaia di euro.
Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti azionari e in quote di
fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di Cento, decisamente residuale rispetto
all’operatività sui mercati obbligazionari. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di
negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di
prezzo
Il Servizio Pianificazione e Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di
interesse e il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la
metodologia VaR. Tale misurazione si colloca nell’ambito del più ampio processo di controllo
dell’operatività del Servizio Finanza, che prevede anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di
posizione, tipologia di controparte e rischiosità.
Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza viene
utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset and Liability management (ALM)
mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del
portafoglio titoli.
Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Al 31/12/2014 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio tasso risulta nullo. Tale
analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base dei
livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di valore
potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei
casi possibili. Nel corso dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente nell’ordine di poche
155
centinaia di euro ed è diminuita fino ad azzerarsi a fronte dell’azzeramento della consistenza del
portafoglio. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è nullo, in quanto non sussiste a
fine esercizio alcuna esposizione in titoli di capitale. Il dato massimo dell’anno è stato pari a poche
centinaia di euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel portafoglio di
riferimento.
L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, non risulta significativa in virtù del
limitatissimo ammontare complessivo di tale portafoglio.
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e
del rischio di prezzo
Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari attivi e passivi, diversi da
quelli trattati al punto precedente, derivano dal profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui
sono soggette le diverse poste.
La tipologia di tasso prevalente è quella variabile sia per quanto riguarda le attività che le passività,
mentre la situazione delle poste a vista mostra una prevalenza della componente di raccolta.
Complessivamente, l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il compito
di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi, che verifica trimestralmente la
sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di
interesse (gap analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis).
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno del portafoglio Available for
Sale (AFS), le cui attività di misurazione e monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse
modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS
al 31/12/2014 ammonta a 3,2 milioni comprese le partecipazioni e a 179 mila euro escluse le
partecipazioni. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari,
stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio
esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla
rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili.
B. Attività di copertura del fair value
Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi riguardano essenzialmente
contratti di interest swap a copertura di specifiche emissioni obbligazionarie della banca
prevalentemente a tasso fisso, con l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso
variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di “hedge
accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto
economico. Questa metodologia contabile prevede la verifica periodica dell’efficacia della copertura
attraverso la predisposizione di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta
nel periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La predisposizione dei
test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un applicativo che recupera tutti i dati necessari
dai sottosistemi che gestiscono gli strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai
calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia).
156
A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni
contabili dei contratti derivati designati a copertura.
In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state poste in essere operazioni
di copertura di tale tipologia di rischio.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Al 31/12/2014 è in essere un’operazione di copertura dei flussi finanziari per un controvalore di 10
milioni, riferita ad un prestito obbligazionario emesso dalla banca. Non si è fatto ricorso alla cosiddetta
Fair Value Option.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con le analisi tipiche
dell’asset and liability management. Al 31/12/2014 l’impatto stimato sul margine di interesse di una
variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine dell’1,9%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio varia fra
0,15% e 0,50% a seconda degli scenari alternativi considerati (+1%, tassi forward a 6 e 12 mesi e
previsioni di infoprovider). Nel corso del 2014 è proseguita la misurazione del rischio di tasso mediante
la metodologia proposta nel c.d. “Secondo pilastro” delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale
per le banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263 del 27/12/2006 e successivi
aggiornamenti. L’indice di rischiosità al 31/12/2014 è pari al 19,94% e quindi di poco inferiore alla
soglia di attenzione fissata al 20%.
157
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come ridotto è lo sbilancio fra
attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse
dall’euro e in un VaR su cambi tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2014 e limitato ad un
massimo di poche centinaia di euro per tutto l’anno appena trascorso).
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene perseguita attraverso il
sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in
considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente
il ricorso a coperture mediante strumenti derivati.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
VALUTE
Voci
Dollaro USA
A. Attività finanziarie
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche
A.4 Finanziamenti a clientela
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
- Altri
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
Totale attività
Totale passività
Sbilancio (+/-)
Sterline
Dollari
Canadesi
Yen
Franco
Svizzero
Altre valute
2.695
791
1.904
162
2.824
247
2.577
37
2.730
2.730
1.370
1.360
4.227
4.221
30
30
113
207
207
33
174
176
174
174
151
23
27
200
200
201
200
-
4.844
17
4.827
120
1.174
1.123
51
3.742
3.742
3.742
4.964
4.916
186
186
120
164
164
54
110
360
110
6
2
1
-
48
250
158
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di cambio.
2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI
Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di
intermediazione con la clientela ed a contratti posti in essere con finalità di copertura di prestiti
obbligazionari emessi dalla banca. Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di
Cento ha impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità finanziaria tale
da non poter essere di chiara comprensione per la clientela: le tipologie di strumenti utilizzate per
addivenire alla copertura del rischio di variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni
cap e floor, i collar ad essi legati, e soprattutto le varie forme di IRS. Per quanto attiene al relativo
rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla prudente politica di contro-copertura che
la Banca ha finora perseguito: le posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse
con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti
operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere
condizioni più vantaggiose, ne deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità
e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa
operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è tradizionalmente limitata a poche operazioni
e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute
in investimenti obbligazionari del portafoglio di proprietà.
A. DERIVATI FINANZIARI
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
31/12/2014
31/12/2013
Tipologia operazioni/Sottostanti
Over the counter
1. Titoli di debito e tassi di interesse
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Atlri sottostanti
441.967
220.127
221.840
Controparti
centrali
Over the counter
Totale
452.518
-
Valori medi
490.533
-
3.927
3.927
6.624
6.624
159
Controparti
centrali
506.546
248.013
258.533
4.935
4.935
9.665
-
521.146
-
574.224
-
-
-
9.665
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
31/12/2014
31/12/2013
Tipologia operazioni/Sottostanti
Over the counter
1. Titoli di debito e tassi di interese
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Atlri sottostanti
Controparti
centrali
Over the
counter
37.570
47.891
37.570
47.891
Controparti
centrali
Totale
37.570
-
47.891
-
Valori medi
41.809
-
86.973
-
A.2.2 Altri derivati
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
160
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Fair value positivo
Portafogli/Tipologie derivati
31/12/2014
Over the
counter
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Controparti
centrali
2.720
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
31/12/2013
Over the counter
-
3.851
369
1.167
2.293
2.559
58
125
Controparti
centrali
-
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura
1.895
-
2.100
-
a) Opzioni
b) Interest rate swap
1.895
2.100
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
-
-
-
-
4.615
-
5.951
-
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
161
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Fair value negativo
31/12/2014
31/12/2013
Portafogli/Tipologie derivati
Over the
counter
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
2.948
4.127
373
2.523
1.120
2.910
52
97
397
165
397
165
3.345
4.292
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
162
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
3.927
3.927
5.959
5.364
58
4
533
7.468
7.414
51
3
-
-
-
-
-
-
-
Altri soggetti
Imprese non finanziarie
Società di assicurazione
Società finanziarie
Banche
Altri enti pubblici
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e Banche
Centrali
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value
lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
243.898
241.256
2.231
317
95
1.320
1.260
30.795
30.569
117
109
-
-
47
13
-
-
-
- esposizione futura
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
-
-
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
-
-
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
-
-
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
-
-
- fair value negativo
163
165.459
162.728
263
2.468
-
Altri soggetti
Imprese non
finanziarie
Società di
assicurazione
Società
finanziarie
Banche
Altri enti
pubblici
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e
Banche
Centrali
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value
lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
Altri soggetti
Imprese non
finanziarie
Società di
assicurazione
Società finanziarie
Banche
Altri enti pubblici
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi e Banche
Centrali
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
39.862
37.570
1.895
397
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Fino a 1
anno
Sottostanti/Vita residua
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni
Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31/12/2014
111.009
100.458
3.927
6.624
110.354
110.354
231.155
231.155
10.338
27.232
-
10.338
27.232
121.347
137.586
231.155
452.518
441.967
3.927
6.624
37.570
37.570
490.088
Totale 31/12/2013
115.165
162.732
291.140
569.037
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
164
B. DERIVATI CREDITIZI
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi
La banca non possiede derivati della specie.
B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” positivo.
B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” negativo.
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non
rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti
rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali
La banca non possiede derivati della specie.
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni
La banca non possiede derivati della specie.
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
La banca non possiede derivati della specie.
165
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
La posizione di liquidità al 31 dicembre 2014 si presenta equilibrata, dal momento che la banca dispone
delle attività liquidabili necessarie per fare fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale
operatività e di stress. Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset
rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut. Dal punto di vista del governo
del rischio il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione della soglia di tolleranza al
rischio di liquidità e delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha
approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla
banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di liquidità.
Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli:
- Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della
banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a breve termine.
- Con analoga cadenza quotidiana il Risk Management predispone un report che pone a confronto le
entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le poste attive e passive, le uscite
potenziali calcolate mediante criteri di modellizzazione che sottendono situazioni di stress e la
“counterbalancing capacity”, ossia le attività prontamente liquidabili e disponibili per far fronte alle
esigenze immediate di liquidità; nello stesso report giornaliero viene anche verificato il rispetto dei
limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione.
- Con cadenza mensile viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze
delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale verifica è il Comitato Rischi, che esamina
anche, con cadenza trimestrale, il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione
delle scadenze, che per quanto abolite si ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il
monitoraggio del rischio di liquidità.
166
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: EURO
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
Da
oltre 1
giorno
a7
giorni
A vista
Da
oltre 7
giorni
a 15
giorni
263.367
6.108 7.113
150
281
104
6.056
257.057
6.108 6.832
10.624
246.433
6.108 6.832
1.144.094 484.434 14.250
1.142.024
2.902 3.859
25.955
1.116.069
2.902 3.859
603
411 10.391
1.467 481.121
204.134 189.702
164
Da
oltre
15
giorni
a1
mese
Da
Da
oltre 3
oltre 1
mesi
mese
fino a
fino a 3
6
mesi
mesi
Da
oltre 6
mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5 Durata
anni
ind.
67.420 118.580 73.250 144.179 1.569.876 589.854
225 3.345
3.140
930.000
20.000
315
35
251
9.000
44.962
994
67.105 118.320 69.654 132.039
594.914 568.860
67.105 118.320 69.654 132.039
594.914 568.860
14.962
83.308 85.526 163.063
447.779
54.974
6.901
28.562 55.005 100.564
60.487
6.901
28.562 55.005 100.564
60.487
8.061
54.746 30.521
61.127
252.765
4.609
1.372
134.527
50.365
4.263
258 2.163
2.502
22.937
29.518
7.531
7.531
7.531
-
-
22.683
164
3.940
-
2.094
1.902
21.002
-
-
-
878
21.805
101
63
3.940
-
-
1.047
1.047
952
950
21.002
-
-
-
5.400
22
-
73
258
44
591
-
-
-
2.663
2.737
22
-
73
258
-
44
495
96
-
-
-
166.997 166.997
-
-
-
-
-
-
-
-
- 166.997
166.997
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
31.737
-
-
250
-
25
9
1.935
29.518
-
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale
- Posizioni lunghe
31.737
-
-
-
250
-
-
25
-
9
-
1.935
-
29.518
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
167
Altre valute di denominazione
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A.1 Titoli di Stato
A.2 Titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
A
vista
1.249
1.249
1.175
74
2.828
2.828
2.828
-
Da
Da
oltre
Da
oltre Da oltre
1
oltre 1
15
7
mese
giorno
giorni giorni a
fino
a7
1 mese
a 15
a3
giorni
giorni
mesi
595
355
4.585
988
595
355
4.585
988
595
355
4.585
988
- 1.370
- 1.370
- 1.370
218
168
3.937
-
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
209
209
209
542
Da
oltre
6
mesi
fino
a1
anno
1.976
Da
oltre
1
Oltre Durata
anno
Totale
5
indet.
fino
anni
a5
anni
- 7.981
- 7.981
- 1.175
- 6.806
- 4.198
- 4.198
- 1.370
- 2.828
- 6.841
-
218
168
3.937
-
542 1.976
-
-
-
6.841
-
131
87
65
103
3.937
-
271
271
988
988
-
-
-
1.455
5.386
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale
- Posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
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0
0
0
0
0
0
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0
0
0
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
168
2. Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio
ESPOSIZIONE/ PORTAFOGLIO
1. Cassa e disponibilità liquide
2. Titoli di debito
3. Titoli di capitale
4. Finanziamenti
5. Altre attività finanziarie
6. Attività non finanziarie
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Impegnate
VB
FV
X
606.876
606.875
300.428
907.304
680.463
X
X
X
606.875
354.347
Non Impegnate
VB
FV
20.955
X
406.203
406.203
28.328
28.328
1.497.274
X
10.708
X
132.001
X
2.095.469
434.531
2.093.645
343.237
TOTALE
31/12/2014
20.955
1.013.079
28.328
1.797.702
10.708
132.001
3.002.773
X
TOTALE
31/12/2013
15.373
669.094
28.506
1.934.166
9.506
117.463
X
2.774.108
Legenda:
VB= valore bilancio
FV= fair value
Nella voce “titoli di debito” impegnati sono compresi 445.666 migliaia di euro riferiti alle garanzie
fornite a fronte delle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.
3. Informativa sulle attività di proprietà impegnate non iscritte in bilancio
ESPOSIZIONE/ PORTAFOGLIO
1. Attività finanziarie
- Titoli
- Altre
2. Attività non finanziarie
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Impegnate
Non Impegnate
55.850
55.850
22.418
22.418
55.850
237.106
22.418
81.062
169
TOTALE
31/12/2014
78.268
78.268
0
0
78.268
X
TOTALE
31/12/2013
318.168
318.168
0
0
X
318.168
Informazioni sulla Cartolarizzazione
Vengono di seguito forniti ragguagli circa le due operazioni di cartolarizzazione che la banca ha posto
in essere. Entrambe le cartolarizzazioni hanno riguardato mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a
privati consumatori.
Guercino Solutions: programma avviato nel corso del 2006 e della quale la banca ha sottoscritto
interamente i titoli nel corso del 2008, al termine della fase “warehousing” e in occasione della cessione
dei titoli “ponte” dal primo al secondo veicolo, che a sua volta si è finanziato emettendo titoli dotati di
rating e riacquistati interamente dalla Cassa di Risparmio di Cento che li ha classificati fra i Loans &
Receivables. I titoli, emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di novembre 2008,
ammontavano a complessivi euro 284,5 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da
Standard & Poor’s, 2,9 milioni con rating BBB assegnato da Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli
junior privi di rating. Al 31/12/2014, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche
senior ammontano a 109,3 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento. Tutti
i titoli della “classe A” sono stati venduti presso investitori istituzionali. Attualmente i rating assegnati
dalle agenzie alla classe A sono: AA- da parte di Standard & Poor’s e A2 da parte di Moody’s;
l’emissione risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE.
Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati il cui
debito residuo ammonta a euro 112,9 milioni al 31/12/2014, è relativo ad immobili situati nelle
province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia Romagna, mentre il
settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei
casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le
modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto
a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha
stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap “back to back” che rende immune il veicolo
Guercino Solutions dal rischio di tasso.
Siviglia SPV: operazione effettuata nel corso del 2012. I titoli, emessi dal veicolo Siviglia SPV s.r.l. nel
mese di marzo 2012, ammontavano a complessivi euro 222,6 milioni, di cui 175,3 milioni con rating
AA+ assegnato da Standard & Poor’s (AA al 31/12/2013) e rating Aa2 assegnato da Moody’s (A2 al
31/12/2013) e 47,3 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2014, a seguito del processo di
ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 133,6 milioni, mentre l’altra serie non è
soggetta ad ammortamento. La banca al 31/12/2014 detiene l’intera tranche junior; la classe A è stata
interamente ceduta a investitori istituzionali e risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con
la BCE.
Anche le attività finanziarie oggetto di questa seconda cartolarizzazione sono mutui ipotecari
residenziali a privati il cui debito residuo ammonta a euro 173,0 milioni al 31/12/2014, è relativo ad
immobili situati nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia
Romagna, mentre il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici
nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio
di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto
omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione e non ha
stipulato alcun contratto in strumenti derivati legato alla stessa.
170
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali e reputazionali, ha
istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida della Banca d’Italia. In termini di
misurazione del rischio operativo, la banca ha definito con apposita disposizione normativa interna il
processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative, con finalità gestionali in quanto,
dal punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente
del 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi.
Fra le pendenze legali in essere, le più rilevanti appaiono quelle legate alle revocatorie fallimentari. A
fronte di queste e di altre vertenze sono stati effettuati congrui accantonamenti di cui si trova dettaglio
nella parte di Nota Integrativa dedicata all’analisi del conto economico.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Lo strumento per la gestione del rischio operativo è un database in cui vengono registrate le perdite di
natura operativa rilevate a seguito delle procedure interne di gestione delle casistiche.
Nel corso del 2014 sono stati registrati quattordici casi di perdite operative di importo unitario superiore
ai 500 euro, per complessivi 19.720 euro; nei casi principali si è trattato di malfunzionamento di
apparecchiature e di errori materiali commessi da dipendenti.
Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate cinque rapine presso filiali e
bancomat della banca con danni in buona parte coperti dalle polizze assicurative.
Relativamente alle cause passive, infine, nel 2014 sono stati effettuati utilizzi dal fondo rischi ed oneri
per complessivi 75 mila euro, suddivisi fra revocatorie (55 mila), e altre cause (20 mila euro). Nello
stesso esercizio sono stati effettuati accantonamenti al fondo per complessivi 178 mila euro.
Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea con la normativa del primo
pilastro.
171
Parte F – Informazioni sul Patrimonio
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite.
L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi
aziendali commentati nei paragrafi precedenti (di credito, di tasso, di mercato, operativi e altri). In
particolare la banca è soggetta i requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle disposizioni di
Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il rapporto tra i fondi propri e le attività di
rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato
con cadenza trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della
pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e budget). Analogamente, le
valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione dei fondi propri sono uno
degli elementi portanti della pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce
un driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo.
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Il patrimonio netto contabile della società è così composto:
Voci/Valori
31/12/2014
31/12/2013
1. Capitale sociale
77.142
77.142
2. Sovrapprezzi di emissione
30.851
30.851
3. Riserve
76.422
70.584
- di utili
70.949
65.111
a) legale
26.099
25.718
b) statutaria
27.691
26.928
-
-
17.159
12.465
5.473
5.473
-
-
c) azioni proprie
d) altre
- altre
4. Strumenti di capitale
-
-
11.597
5.564
12.407
5.876
- Attività materiali
-
-
- Attività immateriali
-
-
- Copertura di investimenti esteri
-
-
(200)
(18)
- Differenze di cambio
-
-
- Attività non correnti in via di dismissione
-
-
(617)
(301)
- Quote delle riserve da valutaz.relative alle partecipate valutate al patrimonio netto
-
-
- Leggi speciali di rivalutazione
7
7
5 (Azioni proprie)
6. Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Copertura dei flussi finanziari
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
7.Utile d'esercizio
Totale
172
4.937
7.632
200.949
191.773
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
31/12/2014
Attività/Valori
Riserva positiva
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale
31/12/2013
Riserva negativa
Riserva positiva
6.881
5.588
Riserva negativa
435
5.581
(62 )
12.469
(140 )
(62 )
6.016
(140 )
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di debito
1. Esistenze iniziali
2. Variazioni positive
2.1 Incrementi di fair value
Titoli di
capitale
Quote di
OICR
Finanziamenti
Totale
435
5.581
(140 )
0
12.081
11.057
124
122
498
103
0
0
415
0
415
609
0
0
0
2
300
300
0
95
0
0
0
0
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo
3.4 Altre variazioni
5.635
31
0
1.810
3.794
117
0
0
87
30
420
287
0
0
133
0
0
0
0
0
5.876
12.703
11.282
715
300
415
706
6.172
318
0
1.897
3.957
4. Rimanenze finali
6.881
5.588
(62 )
0
12.407
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
- da deterioramento
- da realizzo
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Riduzioni di fair value
I rigiri a conto economico da realizzo sono legati all’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli
di stato effettuato come conseguenza della gestione del portafoglio dei titoli di Stato in proprietà.
B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue
31/12/2014
1. Esistenze iniziali
2. Variazioni positive
2.1 Utili dovute a modifiche del tasso di sconto
2.2 Altri utili attuariali
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto
3.2 Altre perdite attuariali
3.3 Altre variazioni
(302 )
142
0
23
119
457
375
0
82
(617 )
4. Rimanenze finali
173
SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 FONDI PROPRI
A. Informazioni di natura qualitativa
I fondi propri vengono determinati sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con le
circolari n. 285 e 286 del 17 dicembre 2013 le quali, a loro volta, recepiscono la Direttiva n.
2013/36/UE del 26 giugno 2013 e danno attuazione al Regolamento UE n. 575 del 26 giugno 2013.
La normativa suddetta decorre dal 01 gennaio 2014 e crea una evidente frattura con la normativa
precedentemente in vigore.
1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)
Il capitale primario di classe 1 è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve
comprensive della quota di utile destinata all’autofinanziamento. Non ci sono “filtri prudenziali”,
mentre le detrazioni sono costituite dalle attività immateriali e dall’eccedenza, rispetto al 10% del
CET1, delle partecipazioni non qualificate in società del settore finanziario.
2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
La Cassa di Risparmio di Cento non presenta poste classificate fra il capitale aggiuntivo di classe 1.
3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)
Il capitale di classe 2 è costituito dalle passività subordinate di secondo livello computabili, al netto
della componente oggetto di riacquisto.
B. Informazioni di natura quantitativa
31/12/2014
A. Capitale primario di classe 1 ( Common Equity Tier 1 - CET1 ) prima dell'applicazione dei
filtri prudenziali
191.174
-
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
(614)
B. Filtri prudenziali del CET1 ( +/- )
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B)
190.560
-
D. Elementi da dedurre dal CET1
-
E. Regime transitorio - Impatto su CET1
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D +/- E)
190.560
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 ( Additional Tier 1 - AT1 ) al lordo degli elementi da dedurre
e degli effetti del regime transitorio
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall'AT1
I. Regime transitorio - impatto su AT1
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I)
M. Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio
6.361
-
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
(185)
N. Elementi da dedurre dal T2
-
O. Regime transitorio - impatto su T2 (+/-)
6.176
P. Totale Capitale di classe 2 ( Tier2 - T2 ) (M - N +/- O)
196.736
Q. Fondi Propri ( F + L + P )
174
31/12/2013
2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Informazioni di natura qualitativa
La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di coefficienti prudenziali
sulla base delle quali viene definito il Risk Appetite Framework aziendale; le politiche di investimento
della banca sono rivolte al mantenimento dell’equilibrio fra investimenti economici e finanziari e
dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale viene
effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process).
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori
Importi non ponderati
31/12/2014
Importi ponderati/requisiti
31/12/2013
31/12/2014
31/12/2013
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
3.252.551
3.262.123
1.427.579
1.468.593
A.1 Rischio di credito e di controparte
3.252.551
3.262.123
1.427.579
1.468.593
1. Metodologia standardizzata
3.252.018
3.262.123
1.420.914
1.468.593
-
-
-
-
2.1 Base
-
-
-
-
2.2 Avanzata
-
-
-
-
533
-
6.665
-
114.206
117.487
2. Metodologia basata sui rating interni
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
172
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
435
604
435
604
2. Modelli interni
-
3. Rischio di concentrazione
-
B.5 Rischio operativo
1. Metodo base
11.796
12.665
11.796
12.665
2. Metodo standardizzato
-
3. Metodo avanzato
-
B.6 Altri elementi di calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali
126.609
130.756
1.582.616
1.634.463
12,04%
11,00%
12,43%
11,63%
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio)
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
C.4 Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)
175
Pagina bianca
176
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o
rami d’azienda
Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2014
177
Parte H – Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
I compensi agli amministratori, ai sindaci ed ai dirigenti con responsabilità strategiche e non:
31/12/2014
Amministratori e Sindaci
Direttore Generale e Dirigenti
31/12/2013
377
431
1.155
990
L’aumento dei compensi del Direttore Generale e degli altri Dirigenti è ascrivibile all’incremento del
numero dei dirigenti passati da 5 a 7.
2. informazioni sulle transazioni con parti correlate
Nella seduta del 23 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo
“Regolamento di gestione delle operazioni con soggetti collegati” (definizione nell’ambito della quale
sono comprese sia le parti correlate che i soggetti connessi), in attuazione:
a) della regolamentazione CONSOB in materia (delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, integrata con
delibera del 23 giugno 2010, n. 17389, e corredata dalla comunicazione n. DEM 10078683 del 24
settembre 2010;
b) del Titolo V - Capitolo 5 – delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”
emanato dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011.
Il suddetto Regolamento è in vigore dal 1 gennaio 2014, descrive le procedure poste in essere dalla
Banca al fine di ottemperare all’intera normativa di riferimento in materia di operazioni con soggetti
collegati, ovvero tutte le operazioni effettuate con persone, imprese o altri enti potenzialmente in grado
di influire direttamente o indirettamente sulle scelte della Banca stessa, che devono essere
preventivamente individuate, classificate in base alla tipologia ed alla rilevanza, sottoposte
eventualmente a particolare procedute deliberative ed a specifici obblighi di trasparenza e
rendicontazione.
A tale fine sono considerati parti correlate:
1) gli Esponenti aziendali, intendendosi per tali i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione,
direzione e controllo;
2) i Partecipanti, per tale intendendosi i soggetti tenuto a chiedere le autorizzazioni di cui agli articoli 19
e seguenti del TUB; la definizione comprende quindi coloro che detengono, direttamente o
indirettamente, una partecipazione nella Cassa almeno pari al 10% del capitale o delle azioni con
diritto di voto, coloro che, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate,
fiduciarie o interposte persone, detengono il controllo, anche congiuntamente con altri, della Cassa
ovvero detengono una partecipazione nella Banca tale da poter esercitare un’influenza notevole;
3) i soggetti, diversi dai Partecipanti, che possono nominare uno o più componenti del Consiglio di
Amministrazione anche sulla base di accordi in qualsiasi forma stipulati o clausole statutarie;
4) le società o le imprese, anche costituita in forma non societaria, soggetta al controllo (anche
congiunto) od all’influenza notevole della Banca;
178
5) le joint ventures in cui la Banca è una partecipante;
6) i dirigenti con responsabilità strategiche della Banca o della sua controllante, per tali intendendosi:
(i) con riferimento alla Banca, i soggetti, diversi dagli esponenti aziendali, che hanno il potere e la
responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo
delle attività della Banca; (ii) con riferimento alla Fondazione che controlla la Cassa, i soggetti che
hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione
e del controllo delle attività della Fondazione, compresi dunque gli appartenenti al Consiglio di
Amministrazione, ed i membri del Collegio dei Revisori;
7) le parti correlate non finanziarie, intendendosi per tale una parte correlata che eserciti in prevalenza,
direttamente o tramite società controllate, attività di impresa non finanziaria come definita
nell’ambito della disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche;
8) i fondi pensionistici complementari, collettivi o individuali, italiani o esteri, costituiti a favore dei
dipendenti della Cassa, o di qualsiasi altra entità alla Cassa collegata.
Si considerano invece soggetti connessi:
1) le società e le imprese, anche costituite in forma non societaria, soggette al controllo di una parte
correlata;
2) i soggetti che controllano una parte correlata tra quelle indicate ai numeri 2) e 3) del precedente
paragrafo, ovvero i soggetti sottoposti, direttamente o indirettamente, a comune controllo con la
medesima parte correlata;
3) gli stretti familiari di una parte correlata;
4) le entità nelle quali un esponente aziendale della Banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della Banca o della sua controllante o uno stretto familiare di una parte correlata esercita
il controllo o il controllo congiunto;
5) le entità nelle quali un esponente aziendale della banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della banca o della sua controllante, o tutti quei familiari degli stessi che ci si attende
possano influenzare il, o essere influenzati dal, soggetto interessato nei loro rapporti con la banca,
esercitano un’influenza notevole o detengono, direttamente o indirettamente un quota significativa,
comunque non inferiore al 20% dei diritti di voto.
Il Regolamento disciplina anche le modalità di individuazione delle operazioni con soggetti collegati, le
tipologie delle stesse (operazioni rilevanti ovvero di minore o maggiore rilevanza) ed i casi esclusione.
Definisce inoltre i compiti e le funzioni dei singoli organi aziendali coinvolti, fra cui il “Comitato
Soggetti Collegati”, istituito dallo stesso Regolamento, e le procedure deliberative per le diverse
tipologie di operazioni rilevanti.
La disciplina della materia è stata infine completata con l’adozione della “Policy sui controlli interni
sulle operazioni con soggetti collegati” e del “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati”
entrambe approvate dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 27 dicembre 2012 e del 23
dicembre 2013.
Questo premesso, con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da Banca
d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato delle banche in
conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34,
relativo ai bilanci intermedi, nella tabella che segue si riportano i dati relativi a tutte le parti correlate
alla Banca, come definiti dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti per cassa accordati in
essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate.
179
TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2014
Accordato
per Cassa
Accordato
di Firma
Utilizzato
per Cassa
Utilizzato
di Firma
Amministratori, Sindaci e Dirigenti con
responsabilità strategiche (anche della
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento)
957
0
880
0
Stretto Familiare
di uno dei soggetti di cui sopra
501
21
448
21
24.276
6.335
12.817
4.975
Società che esercitano controllo o
influenza notevole sulla Cassa, società
sulle quali la Cassa esercita influenza
notevole e società controllate o collegate
(*) ai soggetti di cui ai righi precedenti
(*) per società collegate si intendono quelle nelle quali un soggetto esercita un’influenza notevole o detiene, direttamente o
indirettamente, un quota significativa, comunque non inferiore al 20%, dei diritti di voto.
Come si evince dalla tabella, l’utilizzo complessivo rappresenta il 59,6% circa delle linee di credito
accordate, in linea con l’anno precedente. Così come prevede la normativa, le condizioni applicate sono
in linea con quelle previste per la migliore clientela della Cassa.
180
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi.
181
Pagina bianca
182
Parte L – Informativa di Settore
L’informativa per settori di attività
Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2014 suddivisi per settore di attività
così come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments” con i dati di confronto del 31/12/2013.
Definizione dei settori
Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della
clientela, con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela
“privata” e clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente
suddiviso come segue :
Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi :
Family – masse di raccolta inferiore a 100 mila euro e con bisogni semplici;
Personal – masse di raccolta sino a 500 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in
filiale;
Private – masse di raccolta oltre i 500 mila, contatti altamente personalizzati con gestori
dedicati.
Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla complessità della
struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica della stessa, i gruppi omogenei
individuati sono i seguenti :
P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in genere
artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o come società di persone;
Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano nel titolare di
filiale la persona con tutte le conoscenze necessarie;
Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e
che necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati.
Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente provveduto alla
“portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate.
Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la determinazione degli
importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in
parte anche alla rete di vendita.
Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che :
“il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT multipli
normalmente utilizzato per misurare le performance secondo tutte le principali dimensioni di analisi
(centri, gestori e segmenti) e che tale margine risponde quindi alle regole che spostano
sostanzialmente nel pool di tesoreria la gestione del rischio di tasso e di liquidità;
“i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo.
183
Conto Economico di Segmento
Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori
Family e
Personal
Imprese Produttive
P.O.E
e P.M.I
Private
Centri di Direzione
Enti, Altro,
Pool_TIT, Finanza
Corporate
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2014
Margine Raccolta
-13.988
-4.876
-2.753
-2.056
-8.942
-32.615
Margine Impieghi
18.233
139
22.167
18.307
18.591
77.437
4.245
-4.737
19.414
16.251
9.649
44.821
13.019
4.158
9.076
4.744
-4.704
26.294
15.276
15.276
17.265
-579
28.490
20.995
20.220
86.391
Margine Raccolta
-18.620
-6.697
-3.190
-3.731
-7.983
-40.221
Margine Impieghi
19.767
125
22.821
19.085
20.150
81.948
1.147
-6.572
19.631
15.354
12.167
41.727
11.682
4.167
8.665
4.384
-4.067
24.831
0
0
0
0
28.904
28.904
12.829
-2.405
28.296
19.738
37.004
95.461
Margine di Interesse
3.098
1.835
-217
897
-2.518
3.095
Margini da Servizi
1.337
-9
412
360
-638
1.463
Margine di Intermediazione
4.435
1.826
195
1.258
-16.783
-9.070
Margine di Interesse
Margini da Servizi
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria
Margine di Intermediazione
B - dati al 31-dic-2013
Margine di Interesse
Margini da Servizi
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria
Margine di Intermediazione
Variazioni = A - B
184
Stato Patrimoniale di Segmento
Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori
Family e
Personal
Private
Imprese Produttive
P.O.E
e P.M.I
Corporate
Centri di Direzione
Enti, Altro,
Pool_TIT, Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2014
Totale Attivo
582.739
4.553
591.251
575.934
1.248.295
3.002.773
Totale Passivo
996.242
249.218
426.300
213.738
1.117.275
3.002.773
-366.613
-299.238
472.126
324.836
-131.110
0
604.178
3.263
694.048
567.316
905.302
2.774.108
1.033.403
274.409
234.285
188.368
1.043.642
2.774.108
-366.613
-299.238
472.126
324.836
-131.110
0
Totale Attivo
-21.439
1.289
-102.797
8.618
342.994
228.665
Totale Passivo
-37.161
-25.191
192.014
25.370
73.633
228.665
Sbilancio
B - dati al 31-dic-2013
Totale Attivo
Totale Passivo
Sbilancio
Variazioni = A - B
185
Pagina bianca
186
ALLEGATI
Prospetto relativo agli immobili di proprietà
Elenco delle partecipazioni
Servizi di tesoreria espletati dalla banca
Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione a norma del Regolamento
Emittenti Consob art. 149 duodieces
Informativa al pubblico Stato per Stato
Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione
Europea
187
ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA' AL 31/12/2014
Descrizione cespiti situati in
Valore di Bilancio
al 31/12/14
Fondo
Ammortamento
CENTO
Via Matteotti 8/10/12
e Via Guercino 32
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
16.955.004
7.089.471
2.519.482
1.384.736
1.671.017
950.793
30.570.504
4.101.754
0
724.371
0
478.111
0
5.304.236
194.140
125.860
731.360
474.140
1.525.500
58.242
0
219.408
0
277.650
982.240
654.843
423.143
282.357
2.342.583
294.477
0
126.943
0
421.420
546.647
594.000
1.140.647
151.299
0
151.299
47.830
22.010
7.029
2.751
12.343
0
1.670
0
CENTO
e Via Guercino 30
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Totale
CENTO
Via Ferrarese
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Totale
CENTO
Via Bologna
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
CASUMARO
Via Correggio, 409
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
188
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
176.833
69.239
325.693
42.015
0
56.028
278.246
70.954
135.458
34.542
7.171
1.829
528.200
83.474
0
40.637
0
2.151
0
126.262
528.724
208.463
162.113
68.286
967.586
150.725
0
48.634
0
199.359
127.126
45.278
172.404
38.211
0
38.211
269.957
109.841
379.798
78.698
0
78.698
86.929
52.645
139.574
23.619
0
23.619
150.599
44.548
77.480
42.881
0
0
MIRABELLO
Corso Italia, 256
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
VIGARANO MAINARDA
Corso Roma, 3/5
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Totale
SAN CARLO
Via Risorgimento, 41
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
SANT'AGOSTINO
Via Statale, 142
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
ALBERONE
Via Riga, 54
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
DOSSO
Via Verdi,24/26
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per destinazione -Zona verde
189
Totale
272.627
42.881
155.446
65.847
37.322
13.078
271.693
53.136
0
11.197
0
64.333
136.831
33.843
170.674
36.504
0
36.504
165.378
80.342
245.720
55.736
0
55.736
494.145
280.658
774.803
178.889
0
178.889
152.250
43.500
195.750
45.675
0
45.675
88.022
36.000
124.022
26.892
0
26.892
POGGIO RENATICO
Viale Roma, 15
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
CORONELLA
Via Coronella, 73
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
PIEVE DI CENTO
Via Garibaldi, 13/15
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
PIEVE DI CENTO
Piazza Costa, 1
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
VENEZZANO
Piazza Caduti 2 Agosto
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
FINALE EMILIA
Via per Modena 34/a
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Totale
CREVALCORE
Via Amendola, 330
190
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
276.359
73.150
349.509
81.878
0
81.878
310.435
125.000
435.435
92.073
0
92.073
508.748
98.501
607.249
108.109
0
108.109
304.451
81.000
385.451
74.436
0
74.436
41.925.421
7.484.190
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
1.519.843
1.584.000
3.103.843
452.289
0
452.289
T O T A L I IN L E A S I N G
3.103.843
452.289
45.029.264
7.936.479
RAMI DI RAVARINO
Via Vivaldi, 11
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
FERRARA
Via M.Tassini, 4
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
FERRARA
Via Giovanni XXIII, 93/97
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Totale
T O T A L I DI P R O P R I E T A '
IMMOBILI IN LEASING
BOLOGNA
Strada Maggiore
TOTALI IMMOBILI
ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2014 SU IMMOBILI DI PROPRIETA'
Descrizione cespiti situati in
Valore di Bilancio
al 31/12/14
Strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Non srtumentale a scopo d'investimento
Totale
164.497
35.793
3.460.893
3.661.183
191
Fondo
Ammortamento
0
TOTALI
3.661.183
0
RIEPILOGO
Descrizione cespiti situati in
Valore di Bilancio
al 31/12/14
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Leasing - Strumentali per destinazione
Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument. per destinazione
Totale immobili
Tot.Investimenti in corso
Totale Istituto
192
Fondo
Ammortamento
22.748.966
9.899.754
4.066.608
2.282.812
1.892.343
1.034.939
1.519.843
1.584.000
45.029.264
5.762.160
0
1.188.555
0
533.475
0
452.289
0
7.936.479
3.661.183
0
48.690.447
7.936.479
ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2014
(Valori in unità di Euro)
Denominazione
CEDACRI SPA
EUROVITA SPA
BANCA D'ITALIA PART
BCO TRE VENEZIE AZ
BILANCIAI INTERNATIONAL
SISTEMA WALCON
FRAER LEASING SPA
SWIFT
S.I.PRO. SPA
EMIL-RO SERVICE SRL
IMMOBILIARE CAT SPA
VEGAGEST SGR
CPR SYSTEM PARTECIP
IMMOBILIARE OASI NEL PARCO SRL
TOTALI
Nr.azioni o
quote
457
51.485
311
4.439
0
262.500
73.358
2
4.226
7.800
975
486.326
3.873
97.300
Valore
nominale
457.000
2.317.855
7.775.000
4.439.000
0
262.500
378.527
250
218.273
7.800
503.545
486.326
1.000.086
97.300
% di inter.
3,62%
2,04%
0,10%
9,94%
0,00%
12,50%
4,03%
0,00%
3,94%
8,33%
15,00%
8,43%
5,37%
9,73%
17.943.462
193
Valore di
costo
Valore di
mercato
Riserva di
patrimonio
netto al
31.12.14
Riserva di
patrimonio
netto al
31.12.13
Variazioni
dell'es. 2014
1.811.153
2.592.564
7.775.000
4.583.198
0
262.500
1.103.323
1.141
220.077
7.747
503.545
916.825
1.000.086
3.454.150
3.747.400
3.205.712
7.775.000
5.094.558
0
0
3.656.163
1.141
218.273
7.745
0
0
1.000.086
2.204.150
1.909.623
604.717
0
504.329
0
0
2.517.739
0
-1.804
-1
0
0
0
0
1.875.957
604.717
0
507.170
82.570
0
2.517.739
0
-1.804
-1
0
0
0
0
33.667
0
0
-2.840
-82.570
0
0
0
0
0
0
0
0
0
24.231.308
26.910.227
5.534.603
5.586.347
-51.744
Rivalut. ai
sensi L.
218/90
526
526
ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA
Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la Cassa svolge servizi di
tesoreria:
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
ASILO INFANTILE CENTO
COMUNE DI CASTELLO D’ARGILE
COMUNE DI CENTO
COMUNE DI FINALE EMILIA
COMUNE DI GALLIERA
COMUNE DI MIRABELLO
COMUNE DI NONANTOLA
COMUNE DI PIEVE DI CENTO
COMUNE DI RAVARINO
COMUNE DI SANT’AGOSTINO
COMUNE DI VIGARANO MAINARDA
DIREZIONE DIDATTICA SAN GIOVANNI IN PERSICETO
DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 - CENTO
DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 – SAN PIETRO IN CASALE
FONDAZIONE “F.MANTOVANI” - MIRABELLO
ISIS ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO
ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN PIETRO IN CASALE
ISTITUTO COMPRENSIVO - PIEVE DI CENTO
ISTITUTO COMPRENSIVO – SALA BOLOGNESE
ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN MATTEO DELLA DECIMA
ISTITUTO COMPRENSIVO - VIGARANO MAINARDA
ISTITUTO COMPRENSIVO N. 4 – CORPORENO
ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI IN PERSICETO
ISTTTUTO COMPRENSIVO – NONANTOLA
PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO
PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA
PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO
194
PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI
DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB
ART. 149 DUODIECES
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti Consob si riportano, nella
tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione
KPMG S.p.A. e a favore delle società appartenenti al network KPMG per i seguenti servizi:
1) Servizi di revisione che comprendono:
l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio;
l’attività di revisione contabile limitata della relazione semestrale;
2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento,
la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni
criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in
relazione a tale specifico elemento.
3) Servizi di consulenza fiscale.
4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale.
I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2014, sono quelli contrattuali, comprensivi
di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza).
Tipologia di servizi
Soggetto che ha
erogato il servizio
Destinatario del servizio
Cassa di Risparmio di Cento
SpA
Cassa di Risparmio di Cento
SpA
Compensi
(Euro/migliaia)
Revisione legale
KPMG S.p.A
Servizi di attestazione
KPMG S.p.A
Servizi di consulenza
KPMG ADVISORY
Cassa di Risparmio di Cento
SpA
299
Servizi di consulenza
KSTUDIO ASSOCIATO
Cassa di Risparmio di Cento
SpA
18
Totale
133
10
460
195
INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO
Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell’Unione Europea nel settore finanziario, la CRD IV
introduce obblighi di pubblicazione di informazioni riguardanti le attività delle banche, e in particolare
gli utili realizzati, le imposte pagate ed eventuali contributi pubblici ricevuti, suddivisi per singolo paese
ove le banche sono insediate. Tali obblighi sono da considerare un elemento importante nella
responsabilità sociale delle banche nei confronti del pubblico.
L'informativa resa dalla Cassa di Risparmio di Cento è in linea con quanto previsto dall'Allegato A
della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17/12/2013 e successivi
aggiornamenti.
Dal momento che la Cassa di Risparmio di Cento non appartiene ad alcun gruppo, la stessa è l'unica
società ricompresa nel perimetro dell'informativa e l'Italia è l'unica nazione cui si riferiscono i dati
riportati.
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Stefano Aldrovandi dichiara, a
norma delle disposizioni dell'art. 154-bis, comma 2, del T.U.F., che l'informativa contenuta in questo
documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
Nazione:
Italia
Denominazione delle società insediate:
1) Cassa di Risparmio di Cento SpA
Natura dell'attività:
La Cassa di Risparmio di Cento svolge le tradizionali attività bancarie di raccolta dei depositi e del
risparmio, erogazione di prestiti e prestazione / intermediazione di servizi di pagamento, assicurativi e
di investimento. Essa opera dal 1859 e al 31 dicembre 2014 conta una rete di 46 sportelli ubicati in
Emilia Romagna nelle province di Ferrara, Bologna e Modena. La clientela a cui la banca
tradizionalmente si rivolge è rappresentata da famiglie e PMI, mentre il servizio verso i segmenti "alti"
(private e corporate) è strutturato con modelli specifici e gestori dedicati. L'offerta commerciale si
modifica e si arricchisce nel tempo per assicurare la continua rispondenza alle esigenze della clientela e
al mutato contesto operativo (si pensi per esempio allo sviluppo dei canali remoti). Le principali
componenti dell'attività svolta e dell'offerta proposta, elencate prendendo a riferimento la tabella 2 di
cui all'art. 317, par. 4 del CRR, sono: i "servizi bancari a carattere commerciale" (raccolta di depositi,
prestiti, rilascio di garanzie e impegni di firma); i "pagamenti e regolamenti" (servizi di pagamento,
carte di debito e di credito); le "gestioni patrimoniali"; l'"intermediazione al dettaglio" (ricezione e
trasmissione di ordini su strumenti finanziari, esecuzione di ordini per conto della clientela), la custodia
e amministrazione di strumenti finanziari della clientela.
Fatturato:
Il margine di intermediazione (voce 120 del conto economico) per il 2014 ammonta a euro 86.391.268
Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno:
Al 31 dicembre 2014 si rilevano n. 378 dipendenti su base equivalente a tempo pieno, determinati come
rapporto fra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti, esclusi gli straordinari, e il
totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno.
Utile o perdita prima delle imposte:
L'utile lordo determinato come somma delle voci 250 e 280 del conto economico per il 2014 ammonta a
euro 9.437.190
196
Imposte sull'utile o sulla perdita:
La somma delle imposte di cui alla voce 260 del conto economico per il 2014 ammonta a euro
4.500.000
Contributi pubblici ricevuti:
La Cassa di Risparmio di Cento non ha ricevuto nel corso del 2014 alcun contributo da parte delle
amministrazioni pubbliche.
197
ELENCO DEI PRINCIPI CONTABILI OMOLOGATI DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Principio Descrizione
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali
IFRS 2
IFRS 3
IFRS 4
IFRS 5
IFRS 6
IFRS 7
IFRS 8
IFRS 10
IFRS 11
IFRS 12
IFRS 13
IAS 1
IAS 2
IAS 7
IAS 8
IAS 10
IAS 11
IAS 12
IAS 16
IAS 17
IAS 18
IAS 19
IAS 20
IAS 21
IAS 23
IAS 24
IAS 26
IAS 27
IAS 28
IAS 29
IAS 31
Regolamento omologazione
1126/2008 – mod. 1274/2008 - 69/2009 - 70/2009 –
494/2009 – 495/2009 – 1136/09- 1205/2011 – 475/20121254/2012 – 1255/2012-183/2013
1126/2008 – mod. 1261/2008 – 495/2009 – 1254/2012 –
Pagamenti basati sulle azioni
1255/2012 – 28/2015
1126/2008 mod. 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 Aggregazioni aziendali
1361/2014 - 28/2015
1126/2008 - mod. 1274/2008 -494/2009 – 1165/2009 –
Contratti Assicurativi
1255/2012
Attività non correnti possedute per la vendita e attività 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
operative cessate
1254/2012 – 1255/2012
Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie
1126/2008
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 824/2009 –
1165/2009 – 1205/2011 -475/2012 – 1254/2012 –
1255/2012 - 1256/2012
Strumenti finanziari: informazioni integrative
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 475/2012-1256/2012 Settori operativi
28/2015
Bilancio Consolidato
1254/12- 313/2013 - 1174/2013
Accordi a controllo congiunto
1254/12 - 313/2013
Informativa sulle partecipazioni in altre entità
1254/12 – 313/2013 – 1174/2013
Valutazione al fair value
1255/12 – 1361/2004
1274/2008 - mod. 53/2009 - 70/2009 - 494/2009 –
Presentazione del bilancio
475/2012 – 243/10- 149/11- 1254/2012 – 1255/2012
Rimanenze
1126/2008 - 70/2009 – 1255/12
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
Rendiconto finanziario
1254/2012
Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del
bilancio
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012
Commesse a lungo termine
1126/2008 - mod. 1274/2008
Imposte sul reddito
1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 – 475/2012 –
1254/12- 1255/2012
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
Immobili, impianti e macchinari
1255/2012 -28/2015
Leasing
1126/2008 – 1255/2012
Ricavi
1126/2008 – mod. 69/2009 – 1254/2012 – 1255/2012
Benefici per i dipendenti
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 475/2012 –
1255/2012
Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa 1126/2008 – mod. 70/2009 – 475/2012 – 1255/2012
sull'assistenza pubblica
Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012
Oneri finanziari
1260/2008 – mod. 70/2009
Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
1126/2008 - mod. 1274/2008- mod. 622/10 – 475/2012 –
correlate
1254/2012 - 28/2015
Fondi di previdenza
1126/2008
Bilancio consolidato e separato
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009 –
1254/2012 – 1254/2012 – 1174/2013
Partecipazioni in collegate
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012
Informazioni contabili in economie iperinflazionate
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009
Partecipazioni in joint venture
1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009 – 1254/2012 –
1255/2012
198
IAS 32
Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio
IAS 33
Utile per azione
IAS 34
Bilanci intermedi
IAS 36
Riduzione durevole di valore delle attività
IAS 37
IAS 38
Accantonamenti, passività e attività potenziali
Attività immateriali
IAS 39
Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione
IAS 40
Investimenti immobiliari
IAS 41
Agricoltura
IFRIC 1
IFRIC 2
IFRIC 4
IFRIC 5
IFRIC 6
1126/2008 - mod. 1274/2008- 53/2009 - 70/2009 494/2009 -495/2009 – 1293/2009- 475/2012 –1254/2012
1255/2012 - 1256/2012
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1255/2012
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 70/2009 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 – 1374/2013
1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 - 28/2015
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
1254/2012 - 1255/2012 - 28/2015
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009 - 494/2009 495/2009 – 824/2009 – 839/2009 – 1171/2009 –
1254/2012 - 1255/2012 – 1375/2013
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012 1361/2014
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012
INTERPRETAZIONI
Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini e passività similari
Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili
Determinare se un accordo contiene un leasing
Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE
1126/2008 - mod. 1274/2008
1126/2008 – 53/2009 - 1255/2012
1126/2008 - 1255/2012
1126/2008 – 1254/2012
1126/2008
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009
IFRIC 7
Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi
dello IAS 29 - Informazioni contabili in economie
iperinflazionate
IFRIC 8
IFRIC 9
Ambito di applicazione dell'IFRS 2
Rivalutazione dei derivati incorporati
1126/2008 – 632/2010
1126/2008 mod. 495/2009 – 1171/2009 –
1254/2012
IFRIC 10
Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore
1126/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 11
Operazioni con azioni proprie e del gruppo
1126/2008
IFRIC 12
Accordi per servizi in concessione
254/2009
IFRIC 13
Programmi di fidelizzazione della clientela
IFRIC 14
1262/2008 - 1255/2012
1263/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 15
IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro iterazione.
Accordi per la costruzione di immobili
IFRIC 16
Coperture di investimenti netto in una gestione estera
IFRIC 17
Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
Cessioni di attività da parte della clientela
IFRIC 18
IFRIC 19
IFRIC 21
Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto
Tributi
SIC 7
Introduzione dell'euro
IFRIC 20
636/2009
460/2009 – 1254/2012
1142/09 - 1255/2012
1164/09
662/2010 – 1255/2012
1255/2012
634/2014
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009
199
SIC 10
SIC 12
SIC 13
Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione alle
1126/2008 - mod. 1274/2008
attività operative
Consolidamento - Società a destinazione specifica (società 1126/2008 - 1254/2012
veicolo)
Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 1254/2012
parte dei partecipanti al controllo
SIC 14
SIC 15
Leasing operativo - incentivi
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 21
Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate non
ammortizzabili
Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di
un'impresa o dei suoi azionisti
La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma
legale del leasing
Informazioni integrative - Accordi per servizi in
concessione
Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi
pubblicitari
Attività immateriali - Costi connessi ai siti web
1126/2008 – 1255/2012
SIC 25
SIC 27
SIC 29
SIC 31
SIC 32
200
1126/2008 - mod. 1274/2008
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ATTESTAZIONE SUL BILANCIO D’ESERCIZIO AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL
REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED
INTEGRAZIONI
1. I sottoscritti, Ivan Damiano, nella sua qualità di Direttore Generale di Cassa di Risparmio di
Cento S.p.A. e Stefano Aldrovandi, nella sua qualità di Vice Direttore Generale - Dirigente
Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Cassa di Risparmio di Cento
S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto all’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del
Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
1.1. l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
1.2. l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del
bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2014.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione
del bilancio di esercizio è basata su di un modello definito Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
secondo standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a
livello internazionale.
3. I sottoscritti attestano, inoltre, che:
3.1. il bilancio d’esercizio:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella
Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento
Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a
fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’emittente;
3.2. la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato
della gestione, nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei
principali rischi e incertezze cui è esposto.
Cento, 24 Febbraio 2015
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Pagina Bianca
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RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2429, COMMA 2, C.C.
Agli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento.
Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 la nostra attività è stata ispirata alle
disposizioni di legge e alle Norme di comportamento del collegio sindacale emanate dal Consiglio
Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Attività di vigilanza
Abbiamo partecipato all’assemblea degli Azionisti e a tutte le riunioni del Consiglio di
amministrazione nelle quali, in relazione alle operazioni deliberate e sulla base delle informazioni
acquisite, non sono state riscontrate violazioni della legge e dello statuto, né operazioni
manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere
l’integrità del patrimonio.
Abbiamo acquisito dalla società di revisione incaricata del controllo legale dei conti KPMG,
durante gli incontri svoltisi, informazioni, e, da quanto da essa riferito, non sono emersi dati e
circostanze rilevanti che debbano essere evidenziati nella presente relazione.
Abbiamo incontrato periodicamente il Dirigente Preposto, i responsabili della Revisione Interna,
della Compliance e Antiriciclaggio, del Risk Management e del Servizio Controllo e Recupero
Crediti con i quali abbiamo innanzitutto condiviso le criticità presenti nelle varie funzioni e con i
quali abbiamo proseguito l’attività del Comitato Controlli, da noi promosso e presieduto, finalizzato
al coordinamento ed al presidio dei controlli interni per supportare adeguatamente il Consiglio di
amministrazione nelle decisioni in tale materia.
In particolare, come riportato nella relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione, nel
corso del primo semestre 2014 è stato modificato l’assetto del Sistema dei Controlli per renderlo
adeguato alle nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27
dicembre 2006 – XV aggiornamento. Oltre alla mole di documentazione prodotta o aggiornata è
stata rivista la struttura organizzativa della Cassa e, conseguentemente, il Regolamento Generale
Aziendale. Le modifiche hanno riguardato soprattutto l’adeguamento al capitolo 7 (sistema dei
controlli interni) delle citata normativa terminate con la relazione inviata entro i termini previsti
all’Organo di Vigilanza competente. Per i capitoli 8 (sistema informativo) e 9 (continuità operativa)
le attività di implementazione e aggiornamento sono previste nel primo semestre del 2015. Sul
finire dell’esercizio è poi iniziata l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni di
Vigilanza per le banche – che riguarda la governance degli istituti di credito, che prevede, fra l’altro
l’adeguamento dello Statuto societario da sottoporre all’approvazione della prima assemblea dei
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soci convocata nel 2015.
Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul
funzionamento dell’assetto organizzativo della società, anche tramite la raccolta di informazioni dai
responsabili delle funzioni ed, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul
funzionamento del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a
rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni e l’esame dei
documenti aziendali dal Dirigente preposto e dalla società incaricata della revisione legale dei conti,
e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo effettuato specifici atti di ispezione e controllo riguardanti tutte le principali aree
funzionali della Banca, incluse alcune filiali e, in base alle informazioni acquisite, non sono emersi
rischi significativi e/o violazioni di legge, dello statuto o dei principi di corretta amministrazione,
ivi comprese le operazioni con soggetti collegati, nel rispetto delle norme vigenti in materia.
Segnaliamo poi che non sono pervenute denunzie ex art. 2408 c.c. e che nello svolgimento
dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da
richiederne la menzione nella presente relazione o da segnalare agli Organi competenti.
Fatti rilevanti dell’esercizio
Informiamo infine che nel corso dell’esercizio la Banca ha richiesto ed ottenuto l’autorizzazione per
effettuare la due diligence della Cassa di Risparmio di Ferrara, istituto commissariato da Banca
d’Italia nel maggio 2013. Per detta attività si è utilizzato in gran parte il personale della Banca
avvalendosi anche di consulenze esterne; le risultanze sono poi state sottoposte all’esame del
Consiglio di Amministrazione che ha deliberato di non procedere ulteriormente comunicando ai
Commissari la mancanza delle condizioni necessarie per valutare un’eventuale operazione di
aggregazione con tale Istituto.
Bilancio d’esercizio
Abbiamo esaminato il progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 redatto in
applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in ottica di continuità aziendale,
messo a nostra disposizione nei termini di cui all’art 2429 c.c. in merito al quale riferiamo quanto
segue.
Non essendo a noi demandata la revisione legale del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione
generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua
formazione e struttura ed, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo altresì verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della
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relazione sulla gestione ed anche a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno
derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c..
Conclusioni
Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dal soggetto incaricato della revisione legale
dei conti contenute nella relazione di revisione del bilancio che ci è stata messa a disposizione il 27
febbraio 2015, l’attestazione di adeguatezza e di conformità rilasciata dal Dirigente preposto, il
Collegio sindacale propone all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre
2014, così come redatto dagli Amministratori, concordando con la proposta di destinazione
dell’utile dagli stessi formulata.
Cento, 6 marzo 2015
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