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Cassa di Risparmio di Cento spa RELAZIONI E BILANCIO ESERCIZIO 2014 Approvato dal CdA Nella seduta del 24 Febbraio 2015 Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre alla Approvazione dell’Assemblea degli Azionisti del 28 Aprile 2015 1 CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA PRESIDENTE Carlo Alberto Roncarati DIRETTORE GENERALE Ivan Damiano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carlo Alberto Roncarati Mauro Manuzzi Gianvincenzo Lucchini Paolo Martinelli Ugo Poppi Renato Santini Vincenzo Tassinari Presidente Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere COLLEGIO SINDACALE Massimo Calanchi Massimo Maiarelli Dario Alessio Taddia Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo SOCIETA' DI REVISIONE KPMG S.p.A. 2 Assetto societario al 31/12/2014 Socio N. Azioni % Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 7.690.618 51,44% Holding CR Cento S.P.A. 2.338.286 15,64% Fin.Er.Ma. S.N.C. di Ennio e Mauro Manuzzi 1.627.100 10,88% Altri privati 3.293.931 22,04% 14.949.935 100% (n. 9.121) TOTALE 3 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2014 SEDE E Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b DIREZIONE GENERALE tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443 www.crcento.it [email protected] FILIALI (46) Provincia di Ferrara (n.20) Provincia di Bologna (n.17) Provincia di Modena (n.9) Cento – sede di Cento Cento - agenzia di città n.1 Cento - agenzia di città n.2 Cento – agenzia di città n.3 Bondeno Casumaro Coronella Dodici Morelli Dosso Ferrara Ferrara Est Ferrara Sud Ferrara4 Ferrara5 Mirabello Poggio Renatico Renazzo Sant'Agostino San Carlo Vigarano Mainarda Bologna Bologna DueTorri Bologna Murri Castello d'Argile Casalecchio di Reno Castel Maggiore Crevalcore Galliera - San Venanzio Lippo di Calderara di Reno Ozzano dell’Emilia Pieve di Cento Stiatico San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Matteo della Decima San Pietro in Casale Venezzano Modena ModenaDue Castelfranco Emilia Campogalliano Finale Emilia Nonantola Rami-Ravarino Sassuolo Vignola 4 AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 27 marzo 2015. CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea ordinaria e straordinaria in prima convocazione il giorno 28 aprile 2015, alle ore 15.00, presso il Centro Polifunzionale Pandurera, in Cento, Via XXV Aprile, n. 11, ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 29 aprile 2015, alle ore 9.00, presso la sede legale della Società in Cento (Fe), sala di rappresentanza, con ingresso da corso del Guercino n. 32, per la trattazione del seguente ORDINE DEL GIORNO Parte ordinaria: 1) 2) 3) 4) Bilancio al 31 dicembre 2014 e deliberazioni relative; nomina di un Amministratore ai sensi dell’art. 2386 del codice civile; nomina di un Sindaco supplente ai sensi dell’art. 2401 del codice civile; informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione adottate nell’esercizio 2014; approvazione, ai sensi dell'art. 6 dello Statuto sociale, delle politiche di remunerazione per l’anno 2015 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporto di lavoro subordinato; 5) comunicazioni sulle politiche dei controlli interni in materia di operazioni con Soggetti Collegati. Parte straordinaria: 1) proposta di introduzione o modifica degli articoli 5-bis, 6, 7, 12, 14, 17, 18 e 21 del vigente Statuto sociale, anche ai fini di adeguarlo alle nuove disposizioni in materia di governo societario delle banche di cui al vigente testo della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, salvo diverse indicazioni dell’Autorità di Vigilanza. L’intervento in assemblea e l’esercizio del diritto di voto sono regolati dalle vigenti norme di legge e di statuto. Con riferimento al punto n. 2 all’Ordine del Giorno della Parte Ordinaria si precisa che, in applicazione di quanto previsto da Banca d’Italia nella Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV, Par. 2.1, è opportuno che la proposta del candidato avanzata dai Soci in Assemblea venga corredata di un curriculum volto a identificare per quale profilo teorico lo stesso risulti adeguato, avuto riguardo alle indicazioni circa la composizione quali-quantitativa ottimale fornite dal Consiglio di Amministrazione nel documento "Modello teorico dei requisiti di professionalità degli Amministratori”, pubblicato sul sito internet www.crcento.it. (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 28 aprile 2015). Con riferimento al punto n. 3 all’Ordine del Giorno della Parte Ordinaria si rammenta che, ai sensi dell’art. 2400, comma 4, del codice civile, al momento della nomina del sindaco supplente e prima dell'accettazione dell'incarico, sono resi noti all'assemblea gli incarichi di amministrazione e di controllo da esso ricoperti presso altre società. Per ulteriori chiarimenti è possibile consultare l'"Informativa ai Soci" pubblicata sul sito internet della Banca www.crcento.it. (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 28 aprile 2015). Cento, 24 marzo 2015 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione (Dott. Carlo Alberto Roncarati) 5 SINTESI DELLE DELIBERAZIONI dell’ASSEMBLEA del 28-Aprile-2015 6 Indice generale Relazione del Consiglio di amministrazione pag. 9 Proposta di distribuzione dell’Utile pag. 42 Schemi del Bilancio di impresa pag. 43 Nota Integrativa pag. 51 Allegati pag. 187 Attestazione sul Bilancio di esercizio pag. 201 Relazione del Collegio sindacale pag. 203 Relazione di certificazione del bilancio pag. 207 7 Pagina bianca 8 RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SIGNORI AZIONISTI Per la nostra Cassa il bilancio 2014 chiude l’ennesimo esercizio positivo con un utile che si attesta a 4,937 milioni di euro (vale ricordare che i 7,632 milioni di euro raggiunti nel 2013 comprendevano gli effetti della rivalutazione della quota detenuta in Banca d’Italia pari a 3,94 milioni - al netto di questo provento straordinario, l’utile 2013 sarebbe stato pari a 3,7 milioni di euro). Il risultato assume maggiore rilevanza per la continuità dei risultati positivi ottenuti in un contesto economico e finanziario caratterizzato da situazioni patologiche anche importanti, soprattutto nel territorio di competenza della Cassa. La crisi economica è stata ancora evidente in tutto il Vecchio Continente dove le stime di crescita nel 2014 sono state costantemente riviste al ribasso; in Italia i segni della recessione, oltre ad essere palpabili nella vita quotidiana, si palesano tutt’ora con estrema virulenza nei bilanci delle imprese e di riflesso delle banche con l’incremento delle posizioni creditizie in difficoltà ed il peggioramento della qualità media del credito erogato. L’Emilia Romagna, regione storicamente di riferimento nel panorama nazionale, mostra preoccupanti segnali di debolezza del tessuto produttivo aggravati dagli eventi sismici del 2012 non ancora superati. Il sistema industriale si è arroccato in difesa, gli investimenti latitano e rimangono esclusiva delle imprese export oriented; i consumi delle famiglie, mercé la crisi di fiducia e l’incertezza sul futuro non accennano ad aumentare anche se si è riscontrata, sul finire del 2014, una lieve ripresa del mercato dei mutui casa. In questo contesto macroeconomico la Banca Centrale Europea ha posto in essere manovre espansive ordinarie e straordinarie che hanno aumentato la già abbondante liquidità presente nel sistema creditizio che, contrariamente alle aspettative, non è arrivata al sistema produttivo e delle famiglie ma ha contribuito in maniera rilevante alla riduzione degli spreads sul debito pubblico, soprattutto dei paesi periferici, e al conseguente calo degli oneri di servizio dei prestiti alla clientela. La Cassa, coerentemente con la propria missione di banca locale, si è mossa nel solco della tradizione a supporto dell’economia e del territorio, con particolare attenzione alle innovazioni che portano benefici ai diversi stakeholder. Per rendere ancora più evidente questo legame, nel corso del 2014, sono state riviste la mission, la vision ed il payoff, deliberata e divulgata la “Carta dei Valori” che rappresentano il modus operandi ed il modello di business che permea l’operatività della Cassa dal Consiglio a tutti i dipendenti. Nel 2014 è iniziato un percorso di profondi cambiamenti regolamentari e di Vigilanza che riguardano il mondo bancario e probabilmente modificheranno i comportamenti, il modello di business e la struttura del sistema creditizio europeo e nazionale. Tutte queste novità hanno impegnato la struttura aziendale per l’analisi e l’implementazione delle Disposizioni di Vigilanza sul Sistema dei Controlli (Circolare 263) e sulla Governance (Circolare 285), solo per citare le principali. Riflessi importanti sono attesi anche sulle banche di minori dimensioni, dal nuovo Sistema di Vigilanza Europeo, che al momento ha interessato le banche direttamente vigilate ma che presto avrà ripercussioni sul resto del sistema creditizio nazionale. Oltre a tutte queste attività di compliance normativa la struttura è stata molto impegnata nell’analisi della data room di Carife S.p.A., i cui esiti sono stati resi noti prima della fine dell’anno. Passando all’analisi degli aggregati patrimoniali, l’anno chiude con tutte le macrovoci della raccolta in deciso aumento. La raccolta diretta totale cresce del 13,1% che significa uno stock pari a 2.295,7 milioni di euro contro i 2.030,2 di fine 2013; quella con clientela si attesta a 1.957,6 milioni, in aumento di 164,4 milioni corrispondenti al 9,2%. La raccolta indiretta passa invece da 1.822,3 milioni del 2013 a 1.860,6 milioni del 2014. Di particolare rilevanza l’aumento del risparmio gestito (+13,7% rispetto a fine 2013) che supera il miliardo di euro (1.066,8 milioni di euro) con una percentuale sul totale della raccolta indiretta pari al 57,3%. La somma delle componenti della raccolta totale, comprensiva anche della raccolta diretta istituzionale, aumenta del 7,9% passando dai 3.852,5 milioni di euro di fine 2013 ai 4.156,3 di fine 2014 superando, per la prima volta nella storia della Cassa, i 4 miliardi di euro. 9 Gli impieghi lordi per cassa diminuiscono del 4,3% rispetto lo scorso anno attestandosi a 1.874,4 milioni di euro, erano 1.958 a fine 2013. Gli impieghi intermediati si mantengono sostanzialmente invariati a 35 milioni di euro (erano 38 milioni a fine 2013). Entrambi i dati evidenziano, nonostante l’orientamento strategico della Cassa volto al sostegno dell’economia locale, gli effetti della crisi economica che attanaglia l’Italia ed il territorio in cui insiste la Cassa. La componente a medio lungo termine rimane stabile al 65,3% grazie alla ripresa delle operazioni di mutuo con la clientela. Le attività deteriorate ovvero i crediti dubbi totali lordi assommano a 256,8 milioni di euro con un incremento del 2,4%, ulteriore evidenza dei risvolti della grave crisi economica che stiamo attraversando; al netto delle svalutazioni effettuate il valore si attesta a 167,3 milioni di euro. La percentuale di incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti verso clienti è rimasta sostanzialmente stabile al 9,4% (era il 9,6% a fine 2013). Migliorato il rapporto di copertura delle sofferenze e dell’intero comparto del credito anomalo che, comprendendo i passaggi a perdite, salgono rispettivamente al 61,2% e 49,1% (erano il 58% ed il 41,7% a fine 2013), posizionando la Cassa nella fascia delle banche più prudenti del mercato. Il conto economico evidenzia un margine di interesse di 44,8 milioni, in aumento del 7,4% sul 2013 per effetto della riduzione del costo della raccolta, mercé il calo dello spread sui titoli del debito pubblico e l’abbondante liquidità sul sistema bancario, che ha più che compensato il calo degli interessi attivi derivato dal calo dei volumi degli impieghi economici. Le commissioni nette aumentano dello 5,9% sul 2013 attestandosi a 26,3 milioni di euro. Le commissioni attive pari a 29,3 milioni di euro (+3,75%) sono state generate per oltre il 45% dai servizi di investimento offerti alla clientela (soprattutto riconducibile al risparmio gestito, area di eccellenza della Cassa). In deciso calo le commissioni passive (-10,2%) che si attestano a 3,1 milioni di euro. Il contributo del comparto titoli è stato pari a 15,2 milioni di euro contro i 28,9 del 2013; il calo è derivato dalla strategia adottata che ha privilegiato la ricerca del rendimento a scadenza rispetto l’attività di riallocazione degli investimenti. L’effetto della strategia sul comparto titoli si riverbera sul margine di intermediazione che scende del 9,5% a 86,4 milioni di euro nonostante l’aumento registrato dal margine da interessi e dalle commissioni nette (+6,8% rispetto al 2013). Il Consiglio di Amministrazione ha confermato anche per il 2014 i severi criteri utilizzati per la valutazione del credito anomalo che hanno comportato rettifiche pari a 31 milioni di euro contro i 30,4 del 2013; il costo del credito, che resta elevato rispetto alla media storica, si è attestato a 165 bps contro i 155 del 2013. Il costo del personale, dopo aver spesato nel 2013 oneri straordinari non ricorrenti per 4,5 milioni di euro per l’adesione di 23 colleghi al fondo esuberi volontario, assomma a 27,2 milioni di euro (erano 32,6 lo scorso esercizio), in calo del 16,6%. Le spese amministrative ammontano a 22,4 milioni di euro in aumento di 1,3 milioni (6,1%); il dato, al netto delle imposte contabilizzate in questa voce poi parzialmente recuperate dalla clientela e dell’ulteriore imposta sulla rivalutazione della quota detenuta in Banca d’Italia (1.088 migliaia di euro), è in aumento del 2,2% per effetto di spese per consulenze non ricorrenti. Il Cost income ratio si attesta pertanto al 55,6% sostanzialmente stabile rispetto al 55,4% dello scorso anno. Al netto delle imposte sul reddito d’impresa (il tax rate è salito al 47,7% dal 36%) l’utile è pari a euro 4.937.190, in calo del 35,3% (sarebbe stato in crescita del 33,7% senza la rivalutazione delle quote di Banca d’Italia per 3,94 milioni di euro contabilizzata nel 2013); il ROE (Return On Equity) è pari al 2,52%, era l’4,14% nel 2013. Il Consiglio di Amministrazione, valutato il progetto di bilancio, ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci del prossimo aprile un dividendo di euro 0,12 per azione (uguale allo scorso anno) con un payout ratio del 36,3%; l’autofinanziamento assomma quindi ad euro 3,1 milioni. Il Common Equity Tier1 si attesta all’12,04% (era il 11% al 31/12/2013) ed il Total Capital Ratio al 12,43% dal 11,63% di fine 2013. 10 In sintesi la banca presenta volumi di raccolta diretta ed indiretta in crescita, un buon equilibrio di liquidità (raccolta diretta da clientela pareggiata con gli impieghi per cassa) mentre gli impieghi economici, mercé la crisi economica, sono in diminuzione. Inoltre, la costanza di bilanci in utile, l’elevato livello di copertura del rischio di credito, che si colloca nelle best practices del sistema, e coefficienti di patrimonializzazione ben al di sopra dei minimi regolamentari sono le grandezze che spiegano, meglio di altre, la solidità della Cassa a beneficio di tutti i soci e stakeholders. 11 1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL L’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO. MERCATO INTERNO, Nel 2014 si è concluso l’ottavo anno della crisi economico/finanziaria con il Vecchio Continente che continua ad arrancare mentre dall’altro lato dell’oceano l’economia americana ha dato segnali di recupero. Negli Stati Uniti, infatti, il 2014 è stato l’anno probabilmente migliore sia a livello di attività reali che del mercato del lavoro dall’inizio della crisi del 2008; i nuovi assunti full-time stanno aumentando ai livelli pre-crisi. Anche in un contesto di crescita la Federal Reserve, pur avendo attivato il programma cosiddetto “tapering”, mantiene una politica monetaria espansiva rimandando il rialzo dei tassi ufficiali per supportare il quadro che si è venuto a creare. In Giappone la scontata vittoria di Abe apre la strada ad un successo anche alle elezioni previste per il prossimo mese di settembre e alla conseguente, quanto attesa, accelerazione sulle riforme promesse dal governo per far uscire strutturalmente il paese dalle secche della deflazione incentivando gli investimenti privati e la mobilità del lavoro. Il calo del prezzo del petrolio sta assumendo contorni di tale ampiezza (da giugno a fine 2014 si è più che dimezzato) da modificare gli equilibri sia finanziari che economici. Sul fronte finanziario è riscontrabile un aumento della volatilità degli assets obbligazionari, azionari, derivati e delle commodities mentre sul fronte economico una profonda revisione delle stime di crescita di molti paesi le cui economie sono indissolubilmente legate al prezzo del greggio. Fra i paesi emergenti a trarre beneficio dal calo saranno i paesi importatori (India, Indonesia, Turchia, Sudafrica, ecc.) mentre i grandi esportatori (Arabia Saudita, Venezuela, Russia, Norvegia, ecc.) ne subiranno i danni. Il quadro macroeconomico dell’Area Euro conferma la sostanziale incapacità di ricominciare a crescere nonostante la politica monetaria espansiva attuata dalla BCE. Il 2014 chiude con una crescita media dell’area nell’intorno dello 0,8% molto inferiore alle attese. Alcuni paesi come la Spagna dimostrano una certa dinamicità del settore produttivo dopo i crolli degli ultimi anni mentre contesti nazionali come quello francese ed italiano faticano a dare segnali di galleggiamento; anche la locomotiva tedesca ha rallentato il passo in maniera preoccupante. La totale avversione della classe politica tedesca ad intraprendere un piano di investimenti pubblici ed il rigore delle politiche fiscali e di bilancio fungono da freno al rilancio della domanda interna per l’intera eurozona. Infatti, mentre Berlino si rifiuta di attivare politiche fiscali accomodanti a sostegno della crescita, gli altri paesi non le possono avviare dovendo rispettare i parametri di spesa pubblica stabiliti in sede comunitaria. In tale contesto i consumi ristagnano con una modesta crescita (+0,9%) e l’occupazione sale dello 0,4%. Il rilancio dell’economia del Vecchio Continente è quindi schiavo delle divisioni interne e non riesce ad attivare politiche espansive incisive come invece hanno fatto Stati Uniti e UK (almeno in parte). In Italia anche nel 2014 la crescita risulta inferiore alle attese e negativa (-0,4% contro le aspettative a -0,2%). La prolungata caduta del PIL, in atto dalla metà del 2011, non riesce ad arrestarsi pur in presenza di consumi in leggero aumento (+0,3% nel 2014), una politica fiscale, grazie ai tagli di imposte previsti nella Legge di Stabilità, lievemente espansiva e l’export in salita del 1,9% . Le note più dolenti giungono dal mondo del lavoro, dove la disoccupazione ha superato il livello record del 13% e sul fronte degli investimenti, che soffrono di un eccesso di offerta e di una scarsa redditività prospettica. In Emilia Romagna l’attività economica regionale ha mostrato, nella prima parte del 2014, diffusi segnali di debolezza. Nell’industria manifatturiera gli ordini sono lievemente diminuiti soprattutto a causa di una debole domanda interna e di una contrazione degli investimenti, frenati da un quadro congiunturale molto incerto e dalle prudenti politiche creditizie. L’export, seppur in crescita, non è riuscito a compensare il calo dei consumi interni. Nel settore delle costruzioni permane la fase recessiva, pur in presenza di timidi segnali di ripresa delle compravendite residenziali. Il tasso di disoccupazione si è attestato, nel primo semestre, al 8,7%, un dato storicamente elevato per la 12 regione. Tuttavia, le prospettive per l’economia regionale rimangono incerte e si conferma un contesto di maggiore difficoltà dell’Emilia Romagna rispetto all’Italia nel suo complesso. Per quanto riguarda in particolare le tre province nelle quali si insedia la banca, la situazione economica non è del tutto omogenea. I dati di Movimprese mostrano come la dinamica 2014 delle imprese attive sia stata negativa in tutti i casi, ma con intensità diverse: Bologna e Modena hanno mostrato una diminuzione del numero delle imprese pari rispettivamente allo 0,44% e allo 0,47%, inferiori in termini percentuali rispetto al dato regionale (-0,74%) e sostanzialmente in linea rispetto al dato nazionale (-0,42%). La provincia di Ferrara ha evidenziato una diminuzione pari allo 0,98% quindi superiore sia all’Emilia Romagna sia all’Italia. Questi dati, per quanto relativi solo alla numerosità anagrafica delle imprese attive, confermano tuttavia come il territorio di più storico e capillare radicamento sia fra quelli che in ambito regionale stanno soffrendo maggiormente le difficoltà dello scenario economico. 2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI I mercati azionari, come più volte accaduto nel corso del 2014, anche sul fine anno sono stati dominati dalla volatilità, con performances a “macchia di leopardo”. I migliori risultati sono riscontrabili nella piazza di New York (S&P500 +12,5% e Nasdaq +14,4%), bene anche Tokyo con +7,1%, mentre i mercati europei chiudono l’anno con perfomances sostanzialmente invariate. I tassi interbancari a breve termine sono scesi nel corso del 2014 trainati dall’espansiva politica monetaria della BCE. In forte calo anche i tassi a lunga ed in ulteriore diminuzione il premio per il rischio di credito dei govies periferici anche se sul finire dell’anno, il riacutizzarsi della crisi greca, ha portato ad un aumento della volatilità. Sul fronte dei cambi si è assistito ad un importante apprezzamento del dollaro che ha raggiunto quota 1,21 sul finire d’anno. I prezzi delle materie prime sono stati in generale ribasso; a guidare la discesa il prezzo del greggio che nell’ultimo semestre ha fatto registrare un vero e proprio crollo che ha portato le quotazioni ai minimi storici nell’intorno di 50 $ al barile. 13 3. L’ATTIVITA’ DELLA CASSA A – ANDAMENTO DELLA GESTIONE Gli importi espressi sono in migliaia di Euro. Raccolta da clienti Di seguito si riporta la consistenza e la suddivisione della raccolta globale della banca. 31/12/2014 Debiti verso clientela: Conti correnti e depositi liberi e vincolati Pronti contro termine passivi Altri finanziamenti Obbligazioni Certificati di deposito Totale Raccolta Diretta - con Clientela Mutui Passivi Titoli Guercino Titoli Siviglia Totale debiti vs clientela e titoli in circolazione % 31/12/2013 % Var. % 1.375.730 33,1% 161.116 3,9% 415 0,0% 385.198 9,3% 35.044 0,8% 1.265.988 32,9% 0 0,0% 620 0,0% 485.037 12,6% 41.416 1,1% 8,7% 100,0% -33,1% -20,6% -15,4% 1.957.503 47,1% 107.189 2,6% 103.909 2,5% 127.090 3,1% 1.793.061 46,5% 59.597 1,5% 119.482 3,1% 58.011 1,5% 9,2% 79,9% -13,0% 100,0% 2.295.691 55,2% 2.030.151 52,7% 13,1% Raccolta indiretta 1.860.569 44,8% 1.822.331 47,3% 2,1% Raccolta Complessiva 4.156.260 100% 3.852.482 100% 7,9% Come si nota dalla tabella riassuntiva la raccolta diretta da clientela è aumentata del 9,2%. I singoli aggregati vedono i conti correnti aumentare del 8,7% (sono contabilizzati in questa voce anche i time deposit in forte ascesa) mentre diminuiscono le forme di raccolta a scadenza tipiche, come obbligazioni e certificati di deposito; con la raccolta istituzionale la raccolta diretta complessiva assomma a 2.295,7 milioni di euro in aumento dell’13,1%. La raccolta indiretta, pari a 1.860,6 milioni, aumenta del 2,1% sul 2013. La raccolta complessiva, anch’essa in forte incremento (+7,9% sul 2013) supera, per la prima volta nella storia della Cassa, i 4,1 miliardi di euro. Amministrata Gestita - di cui: Fondi comuni Gestioni patrimoniali Assicurazioni ramo vita Totale raccolta indiretta 31/12/2014 793.785 1.066.784 % 42,7% 57,3% 429.867 354.414 282.503 1.860.569 23,1% 19,0% 15,2% 100% 14 31/12/2013 % Var. % 884.206 48,5% -10,2% 938.125 51,5% 13,7% 364.265 346.654 227.206 1.822.331 20,0% 19,0% 12,5% 100% 18,0% 2,2% 24,3% 2,1% L’analisi delle componenti della raccolta indiretta vedono diminuire l’amministrata del 10,2% ed aumentare la raccolta gestita del 13,7%. L’incremento del risparmio gestito, ormai al 57,3% del totale della raccolta indiretta, testimonia come la clientela apprezzi la gamma dei prodotti e servizi offerti e la costante spinta all’innovazione associati all’incessante attività di supporto della rete distributiva e alla focalizzazione strategica pluriennale sul comparto. Di particolare rilievo l’incremento dei fondi comuni e del comparto assicurativo che vede la Cassa all’avanguardia sia per gli accordi conclusi con primarie compagnie assicurative nazionali ed internazionali sia in termini di innovazione di prodotto. Ottimo riscontro da parte della clientela anche sulle gestioni patrimoniali gestite da un team interno altamente specializzato. Il totale della raccolta indiretta aumenta del 2,1% a 1.860 milioni di euro. Impieghi a clienti Di seguito si riportano le grandezze degli impieghi a clientela lordi e netti da svalutazioni. Impieghi lordi e netti 31/12/2014 31/12/2013 Var.% 1.874.492 96.121 1.778.371 1.958.041 78.321 1.879.720 -4,3% 22,7% -5,4% 85.783 579 85.204 86.707 592 86.115 -1,1% -2,3% -1,1% 1.960.275 96.700 1.863.575 2.044.748 78.914 1.965.835 -4,1% 22,5% -5,2% Impieghi lordi per cassa Svalutazioni IAS Impieghi per cassa netti Impieghi di firma lordi Svalutazioni IAS Impieghi di firma netti Totale Cassa & Firma Lordi Svalutazioni totale Cassa & Firma Totale Cassa & Firma Netti Gli impieghi lordi per cassa diminuiscono del 4,3% mentre sono in rilevante aumento i fondi a copertura del credito erogato alla clientela espressione della crisi ma anche della volontà della Cassa di rafforzare la propria attività e rendere solido il proprio futuro. IMPIEGHI NETTI Conti correnti Pronti contro termine Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni Attività deteriorate - di cui : scaduti da oltre 90 gg. Attività cedute non cancellate ( in Bonis ) Totale valore di bilancio Impieghi di firma Totale impieghi a clientela 31/12/2014 % 31/12/2013 % Var.% 198.861 879.052 10,7% 0,0% 47,2% 255.222 76.141 829.742 13,0% 3,9% 42,2% -22,1% -100,0% 5,9% 5.119 245.445 167.332 7.710 0,3% 13,2% 9,0% 0,4% 5.075 215.730 180.527 24.457 0,3% 11,0% 9,2% 1,2% 0,9% 13,8% -7,3% -68,5% 282.562 1.778.371 85.204 1.863.575 15,2% 95,4% 4,6% 100,0% 317.283 1.879.720 86.115 1.965.835 16,1% 95,6% 4,4% 100,0% -10,9% -5,4% -1,1% -5,2% 15 Gli impieghi netti per cassa diminuiscono del 5,4%, mercé la crisi economica che attanaglia la nazione in generale ed il territorio in cui insiste la Cassa, tutt’ora influenzato dai postumi del terremoto del 2012; in calo (-7,3%) anche le attività deteriorate nette per effetto delle rilevanti coperture effettuate. In ripresa i mutui (+5,9%) per la prima volta dall’inizio della crisi del settore edile. In aumento le altre operazioni di finanziamento che beneficiano del buon andamento dell’attività sull’estero e delle erogazioni sugli interventi di ristrutturazione post sisma. Gli impieghi suddivisi in ordine di esposizioni della maggiore clientela sono così raggruppati: 31/12/2014 Importo Primi 10 clienti Primi 20 clienti Primi 50 clienti Totale impieghi lordi 201.225 264.682 403.882 % sul Tot. Impieghi 10,27% 13,50% 20,60% 1.960.275 31/12/2013 Importo 249.226 311.657 457.024 % sul Tot. Impieghi 12,19% 15,24% 22,35% 2.044.748 In deciso decremento gli indicatori di concentrazione del rischio rispetto al 2013; le principali posizioni riguardano i crediti verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (96,4 milioni di euro) per la garanzia prestata dallo Stato sui finanziamenti per il pagamento delle imposte da parte dei soggetti residenti nel cratere del sisma (Decreto Legge 10-ottobre-2012, Nr. 174 art.11) e sui finanziamenti per la ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122); l’esposizione verso i veicoli delle cartolarizzazioni per complessivi 34,6 milioni di euro. 16 Nelle tabelle che seguono vengono esposti gli impieghi netti per cassa, suddivisi per branca di attività economica e per settore economico. Importi % Composizione per branca di attività Amministrazioni pubbliche 102.778 5,8% Società finanziarie 83.909 4,7% Consumatori 533.407 30,0% Enti, Istituzioni, Unità Non Classificate 15.475 0,9% Prodotti agricoltura silv. e pesca 75.526 4,2% Prodotti energetici 21.659 1,2% Minerali e Metalli ferrosi e non ferrosi 14.134 0,8% Minerali e Prodotti a base di minerali non metallici 15.294 0,9% Prodotti chimici 12.200 0,7% Prodotti in Metallo escluse. Macchinari trasp. 41.124 2,3% Macchine agricole e industriali 64.197 3,6% Macchine da ufficio per elab. Dati 2.551 0,1% Materiale e forniture elettriche. 29.049 1,6% Mezzi di trasporto 4.994 0,3% Prodotti Alimentari bevande e tabacchi 64.083 3,6% Prodotti Tessili cuoio calzature abbigliamento 18.543 1,0% Carta, articoli in carta, editoria 12.237 0,7% Prodotti in gomma e plastica 7.163 0,4% Altri prodotti industriali 13.241 0,7% Edilizia e opere pubbliche 142.152 8,0% Servizi Commercio, recuperi, riparazioni 201.789 11,3% Alberghi e pubblici esercizi 28.923 1,6% Trasporti interni 12.509 0,7% Servizi connessi al trasporto 12.513 0,7% Servizi delle Comunicazioni 263 0,0% Altri servizi destinatari alla vendita 248.658 14,0% TOTALE 1.778.371 100,0% Composizione per settore economico 2014 2013 Amministrazioni pubbliche 5,78% 3,50% Imprese e quasi società finanziarie 4,72% 8,39% 50,15% 49,32% 0,74% 0,64% 38,61% 38,15% Società e quasi società non finanziarie Istituzioni soc. private e non classificate Famiglie (consumatori e produttori) TOTALE 100% 100% Gli impieghi netti per cassa risultano ampliamente diversificati per branca merceologica. L’alta percentuale verso le famiglie, sia nella veste di consumatori che di produttori, è molto frazionata e normalmente garantita da ipoteca. 17 I crediti anomali Nelle tabelle che seguono vengono esposti i dati relativi ai crediti anomali. 31/12/2014 Sofferenze in linea capitale Dubbi Esiti Rapporto di Copertura Sofferenze Nette Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite Incagli in linea capitale Dubbi Esiti Rapporto di Copertura Incagli Netti Crediti ristrutturati in linea capitale Dubbi esiti Rapporto di Copertura Crediti Ristrutturati Netti Crediti scaduti in linea capitale Dubbi esiti Rapporto di Copertura Crediti scaduti netti Totale Crediti Anomali in linea capitale Totale Dubbi Esiti Rapporto di Copertura Totale Crediti Anomali Netti Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 31/12/2013 Var. % 128.380 50.584 39,4% 77.796 111.003 39.831 35,9% 71.172 15,7% 27,0% 3,5% 9,3% 61,2% 58,0% 3,2% 109.669 33.528 30,6% 76.141 9.454 3.769 39,9% 5.685 9.328 1.618 17,3% 7.710 94.899 23.346 24,6% 71.553 17.942 4.597 25,6% 13.345 27.011 2.554 9,5% 24.457 15,6% 43,6% 6,0% 6,4% -47,3% -18,0% 14,2% -57,4% -65,5% -36,6% 7,9% -68,5% 256.831 89.499 34,8% 167.332 250.855 70.328 28,0% 180.527 2,4% 27,3% 6,8% -7,3% 49,1% 41,7% 7,5% Come si evince dalla tabella sopra riportata il rapporto di copertura è aumentato per tutte le tipologie di credito anomalo, in particolar modo per gli incagli che passano dal 24,6% al 30,6%. Il dato sulle sofferenze passa, comprendendo le perdite su crediti contabilizzate nell’anno, dal 58% al 61,2% in linea con le best practices del settore. Nell’ultima sezione della tabella si riscontra il coverage ratio complessivo dei crediti anomali che, includendo anche i passaggi a perdita cumulati, si attesa al 49,1% in aumento dal 41,7% dello scorso anno. 18 31/12/2014 Sofferenze in linea capitale Rapporto Sofferenze lorde / Impieghi lordi Incagli in linea capitale Rapporto Incagli lordi / Impieghi lordi Crediti Ristrutturati in linea capitale 111.003 15,7% 6,8% 5,7% 1,2% 109.669 5,9% 94.899 15,6% 4,8% 17.942 1,0% -47,3% 0,9% 27.011 -0,4% -65,5% 256.831 13,7% 1,4% 250.855 12,8% -0,9% 2,4% 0,9% 1.874.492 1.958.041 -4,3% 31/12/2014 77.796 4,4% 76.141 4,3% 5.685 0,3% 7.710 0,4% 167.332 9,4% 31/12/2013 71.172 3,8% 71.553 3,8% 13.345 0,7% 24.457 1,3% 180.527 9,6% 1.778.371 1.879.720 0,5% 9.328 0,5% Rapporto Scaduti lordi / Impieghi lordi Totale Crediti Anomali in linea capitale Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi lordi Impieghi Lordi Sofferenze Nette Rapporto Sofferenze nette / Impieghi netti Incagli netti Rapporto Incagli netti / Impieghi netti Crediti ristrutturati netti Rapporto Ristrutturati netti / Impieghi netti Crediti scaduti netti Rapporto Scaduti netti / Impieghi netti Totale Crediti Anomali Netti Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi netti Impieghi Netti Var. % 128.380 9.454 Rapporto Ristrutturati lordi / Impieghi lordi Crediti Scaduti in linea capitale 31/12/2013 Var. % 9,3% 0,6% 6,4% 0,5% -57,4% -0,4% -68,5% -0,9% -7,3% -0,2% -5,4% Nelle tabelle sopra riportate sono esposti i rapporti delle varie classificazioni di credito anomalo rispetto al totale dei crediti in essere al 31/12/2014 ed al 31/12/2013, al lordo e al netto delle svalutazioni effettuate, con evidenza delle variazioni. 31/12/2014 Flussi ingresso nuove sofferenze annuo Impieghi medi dell'anno Indice di passaggio a sofferenza 31/12/2013 Var. % 39.230 1.812.274 42.326 -7,3% 1.877.551 -3,5% 2,16% 2,25% -0,09% Anche gli indicatori di flusso delle nuove sofferenze, i soli in leggero decremento, confermano il permanere di un quadro economico tutt’ora cedente anche nel territorio di insediamento della Cassa. 19 Risultati economici Nelle tabelle sottostanti sono esposti i principali aggregati economici ottenuti dalla Cassa nel 2014. 31/12/2014 Risultati economici 31/12/2013 Var.% Margine interessi 44.821 41.727 7,4% Commissioni nette 26.294 24.831 5,9% Attività della Finanza 15.276 28.904 -47,1% Margine intermediazione 86.391 95.461 -9,5% Risultato netto della gestione finanziaria 54.289 62.381 -13,0% -44.850 -50.462 -11,1% 9.437 11.932 -20,9% -4.500 -4.300 4,7% 4.937 7.632 -35,3% Costi operativi Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito Utile d'esercizio I risultati del conto economico evidenziano un incremento del margine da interessi del 7,4% generato dal calo del 5,5% degli interessi attivi per effetto dei minori volumi di impieghi economici e dal calo del 18,9% degli interessi passivi per la riduzione del costo della raccolta. Buon incremento (+5,9%) delle commissioni nette originato sia dalla componente commissioni attive (+3,9%) che passive (-10,7%). Il margine d’intermediazione diminuisce del 9,5% per il minor contributo dell’attività della finanza avendo privilegiato la gestione della posizione piuttosto che la riallocazione degli impieghi finanziari. L'attività della finanza e quindi anche il Margine Intermediazione ed il Risultato netto gestione finanziaria, in termini di raffronto rispetto lo scorso esercizio, non includono la rivalutazione delle quote di Banca d’Italia per 4,87 milioni di euro. I costi amministrativi incorporano l’ulteriore imposta sostitutiva sulla rivalutazione pari a 1.088 migliaia di euro (erano 933 mila euro nel 2013). L’utile netto si attesta quindi a 4,937 milioni di euro in diminuzione del 35,3% rispetto al 2013 che incorpora però il contributo della citata rivalutazione per totali 3,94 milioni di euro; il confronto fra i due esercizi, al netto di tale posta, vede un utile rettificato per il 2013 a 3,692 milioni di euro e quello del 2014 in aumento del 33,7%. Nelle tabelle che seguono vengono evidenziate le altre principali voci che hanno caratterizzato il conto economico della Cassa. Spese amministrative 31/12/2014 31/12/2013 Var.% Spese per il personale 27.171 32.561 -16,6% Altre spese amministrative 22.423 21.140 6,1% Totale spese amministrative 49.594 53.701 -7,6% Nell’esercizio 2014 le spese per il personale si attestano a 27,2 milioni di euro, in calo del 16,6% per la contabilizzazione di 4,5 milioni di euro sostenuti per l’adesione al fondo esuberi volontario di 23 colleghi avvenuta nel corso del 2013; al netto di tale posta il decremento è pari al 2,9%. Le spese amministrative assommano a 22,4 milioni di euro in aumento di 1,3 milioni (+6,1%); il dato, al netto delle imposte contabilizzate in questa voce poi parzialmente recuperate dalla clientela (pari a 20 5,5 milioni nel 2014 e 4,8 nel 2013) e dell’ulteriore imposta sulla rivalutazione della quota detenuta in Banca d’Italia (1.088 migliaia di euro), è in aumento del 2,2% per effetto di spese straordinarie per consulenze non ricorrenti; al netto di queste ultime le spese amministrative sarebbe diminuite del 1,5%. 31/12/2014 31/12/2013 Var.% Rettifiche di valore e accantonamenti Rettifiche / Riprese di valore su crediti -30.996 - di cui su crediti in bonis 1.370 - di cui su crediti anomali -32.365 Accantonamenti netti a fondi rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali Altri oneri/proventi di gestione -30.390 2,0% 2.400 -42,9% -32.790 -1,3% -63 -370 -83,0% -2.391 -2.754 -13,2% 7.198 6.364 13,1% Di particolare rilevanza gli accantonamenti sui crediti anomali, in aumento del 1,3%, mentre sui crediti in bonis le riprese sono relative ai minori volumi e alla variazione dei parametri sottesi al calcolo della collettiva. In calo gli accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri per la riduzione del contenzioso con la clientela detentrice di obbligazioni emesse dall’Argentina. Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali complessivamente hanno subito un decremento pari al 13,2%. Tale variazione è il risultato dell’effetto combinato dell’incremento degli ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali e del decremento degli ammortamenti sulle immobilizzazioni materiali. L’incremento degli altri proventi ed oneri deriva dal maggior importo (+0,7 milioni di euro rispetto al 2013) dei bolli recuperati dalla clientela. 21 I principali indicatori 31/12/2014 Indici di redditività ROE Margine di interesse / proventi operativi Commissioni nette / proventi operativi 31/12/2013 2,52% 47,89% 28,09% 4,14% 40,98% 24,39% 6,53% 8,54% 104,35% 62,43% 6,64% 9,07% 109,20% 70,58% Indici di rischiosità sofferenze / impieghi (valori netti) sofferenze / impieghi (valori lordi) fondi rischi crediti / impieghi lordi Sofferenze (nette) / Mezzi propri 4,37% 6,85% 5,13% 39,69% 3,79% 5,67% 4,00% 38,65% Indici di efficienza Spese amm.ve / proventi operativi Spese amm.ve con amm.ti / proventi operativi 52,99% 55,55% 52,74% 55,44% Indici di struttura Mezzi propri / totale attivo Mezzi propri / raccolta diretta Impieghi / raccolta diretta (senza pct) Impieghi lordi / totale attivo (1) ROE : Risultato Netto (voce CE 290) Mezzi Propri ante Utile (voci SP Netto da 130 a 180) (2) Cost-Income : Spese Ammistrative e Ammortamenti (voci CE 150 + 170 + 180) Margine Intermediazione e Altri Proventi (voci CE 120 e 190) Il ROE passa dall’4,14% del 2013 (senza la rivalutazione della partecipazione in Banca d’Italia sarebbe stato del 2,01%) al 2,52% di fine esercizio; tengono gli indicatori di struttura mentre salgono quelli di rischiosità a riprova di quanto incida la crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo. Stabili gli indicatori di efficienza. 22 C – LA SITUAZIONE DELLA BANCA Attività dell’area crediti Anche nell’anno 2014 la Cassa è rimasta vicina al territorio duramente colpito dal sisma del 2012, attraverso diversi strumenti, in particolare con l’erogazione dei finanziamenti per la ricostruzione (ricordiamo che la nostra Cassa è stata tra le poche banche ad essere immediatamente operativa), e l’adesione alla richiesta di agevolazioni da parte della popolazione nel rimborso dei mutui. A fine anno il totale erogato di finanziamenti “ricostruzione” ammonta a oltre 50 milioni di euro, che corrispondono ai crediti ceduti alla banca, che matureranno nei prossimi 15-25 anni. La Cassa già dal 2012 ha aderito alla convenzione tra ABI e CDP, in applicazione al Decreto Legge 10 ottobre 2012 n.174 art.11, e nel 2013 l’iniziativa è stata replicata con l’adesione alla nuova convenzione tra ABI e CDP cosiddetta “II fase” e per tutti questi finanziamenti si sono susseguite una serie di disposizioni legislative che ha consentito ai clienti di dilazionare ulteriormente il pagamento dei finanziamenti accesi per il pagamento delle imposte e dei contributi, con conseguente attività a carico della banca. Nel 2014 si è continuata l’operatività con l’EIF (European Investiment Found – Istituzione con sede a Lussemburgo nata nel 1993 per garantire lo sviluppo imprenditoriale in Europa) per il sostenimento del credito alle piccole e medie imprese meritevoli che effettuino investimenti rivolti al rinnovamento, all’ampliamento e alla crescita produttiva. A garanzia di tali finanziamenti, l’EIF offre la propria garanzia che copre il 50% di ogni singolo finanziamento concesso. Le imprese del territorio hanno così potuto fruire di nuova finanza a tassi contenuti per oltre 3 milioni, che si aggiungono ai 7 dell’anno precedente. Nell’ambito “imprese e finanziamenti” la Cassa ha aderito alla convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, l’ABI e la Cassa Depositi e Prestiti spa (CDP), sulla base della quale la CDP mette a disposizione delle banche un Plafond Finanziario per la concessione di finanziamenti in favore delle PMI, destinati a finanziare l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuove ad uso produttivo e investimenti in hardware, software e in tecnologie digitali. Anche in questo caso lo sforzo organizzativo è stato notevole (anche per sostenere la burocrazia legata alla gestione dei finanziamenti), ma le imprese hanno potuto beneficiare di circa 9 milioni di finanziamenti sui quali il MISE concede un contributo agli interessi. Sempre allo scopo di favorire l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese è iniziata una fattiva collaborazione con una società esterna per acquisire la garanzia dello Stato, attraverso il Fondo Centrale di Garanzia, sui finanziamenti ad esse erogati. L’ammontare delle erogazioni con tale garanzia è stato di quasi 8 milioni di euro. Da segnalare infine che i finanziamenti erogati ammontano complessivamente a circa 385 mln di euro. Nel 2014 è proseguito il riassetto della filiera del credito con il consolidamento dei quattro Poli Credito creati nell’Ottobre 2013: Cento, Ferrara, Bologna e Modena, cui fanno capo le Filiali territorialmente di pertinenza, che hanno consentito il miglioramento della fase di istruttoria e di perfezionamento delle pratiche di affidamento. Presso i Poli Credito sono state infatti concentrate risorse con competenze specifiche nell’ambito del credito che sono incaricate dell’analisi completa e del perfezionamento per conto delle stesse Filiali. Questo ha permesso di supportare le Filiali sollevandole dalle incombenze pratiche riferite alle singole fasi delle attività e consentito alle stesse di meglio concentrarsi sugli aspetti commerciali ed in particolare sulla relazione con la clientela, mantenendo comunque in capo alle dipendenze le autonomie deliberative di competenza. Sotto il profilo tecnico sono state eliminate le ridondanze riferite ai pareri e commenti semplificando quindi le varie fasi del processo ed accorciando complessivamente la filiera del credito con il trasferimento delle varie pratiche direttamente all’organo deliberante. I Responsabili dei Poli Credito, che rispondono gerarchicamente alla Direzione Crediti, sono essi stessi organo deliberante e sono il primo gradino per la delibera di pratiche di importo immediatamente superiore alle autonomie dei Responsabili di Filiale. 23 I buoni risultati ottenuti sono sintetizzabili in: - una importante riduzione dei tempi di delibera; - un miglioramento della qualità delle pratiche grazie alla standardizzazione ed omogeneizzazione delle stesse; - una importante riduzione – grazie alla migliore focalizzazione delle risorse dedicate - del numero delle posizioni da revisionare. Nel corso del 2014 la Direzione Controllo e Recupero Crediti ha proseguito nell’attività di controllo del credito, nella gestione delle posizioni anomale e deteriorate e nel recupero giudiziale e/o stragiudiziale dei crediti. La Direzione ha pure provveduto a dare attuazione alle disposizioni impartite dal Consiglio d’Amministrazione nel gennaio 2013 ed aggiornate in data 14/10/2014 in materia di criteri di valutazione analitica delle perdite presunte, circostanza confermata anche dal Collegio Sindacale a seguito apposita verifica relativa alle valutazioni del credito deteriorato conclusosi il 2 ottobre 2014. Nell’ambito delle attività di controllo sono stati svolti con continuità i controlli di secondo livello con periodica rendicontazione al Consiglio d’Amministrazione mentre il Servizio Pianificazione e Risk Management ha prodotto mensilmente alla Direzione Generale il report “focus on anomale per filiali” che monitora le diverse classi dimensionali di anomalie suddivise per filiali e rapportate al dato medio di istituto. Riguardo alle attività di gestione dei crediti anomali, è proseguita la collaborazione con alcune società di recupero esterne (phone collection, stragiudiziale e legale), nel corso dell’anno si è avviata anche la collaborazione con uno Studio Legale specializzato nell’iter stragiudiziale. Per quanto attiene il recupero delle rate arretrate di finanziamenti in bonis, si è proceduto con incarichi mensili sulle posizioni in arretrato; riguardo al recupero stragiudiziale di crediti, si è intervenuto anche sulle posizioni incagliate ed in inadempimento persistente di importo contenuto e prive di garanzie utilmente escutibili. Sono stati mantenuti i contatti con il Fondo Asset Bancari gestito da Polis Sgr nel quale confluiscono immobili non strumentali e crediti non performing provenienti dalle banche aderenti, tra cui la Cassa. Dopo aver attivato la procedura gestionale Laweb di Cedacri, con relativo popolamento dei dati relativi alle posizioni classificate a sofferenza, nel corso dell’esercizio la Direzione Controllo e Recupero Crediti ha avviato i contatti con primari operatori nazionali ed internazionali interessati ad acquisire il portafoglio sofferenze della Cassa ed all’esito di apposite due diligence, con relative data room, sono state acquisite alcune offerte a fermo, valutate peraltro non convenienti. L’andamento del settore continuerà ad essere monitorato qualora dovessero manifestarsi eventuali opportunità di cessione di crediti in sofferenza ritenute interessanti. Nei mesi di aprile e dicembre sono state perfezionate, con modalità simili alle precedenti operazioni del 2012 e 2013, le cessioni pro soluto di due pacchetti di crediti chirografari non performing, di importo unitario contenuto, per una esposizione complessiva di 492mila euro. Attività dell’area finanza In un contesto economico e finanziario caratterizzato da dati macroeconomici per lo più deludenti sia a livello europeo, sia in Italia, l’andamento del mercato dei titoli di Stato, sul quale è allocata la parte preponderante del portafoglio di proprietà della Cassa, è stato fortemente influenzato dai provvedimenti di politica monetaria adottati dalla Banca Centrale Europea e dalle attese di ulteriori interventi espansivi nel corso del 2015. La tendenza alla compressione dei differenziali di rendimento tra titoli di Stato dei Paesi periferici dell’Area Euro e Bund tedeschi è stata interrotta solo in alcuni momenti, peraltro circoscritti sia per durata, sia per entità dell’aumento dello spread. 24 La gestione del portafoglio di proprietà è stata caratterizzata da un turnover in linea con quello dell’anno precedente e da un innalzamento delle consistenze medie investite, in particolare nel portafoglio delle attività disponibili per la vendita (AFS), con l’obiettivo di fornire un apporto alla formazione del margine di interesse. Gli acquisti e le vendite hanno avuto per oggetto in netta prevalenza titoli di Stato italiani con vita residua compresa tra 2 e 4 anni, il che ha consentito di mantenere una esposizione contenuta ai rischi di tasso e di liquidità, sopportando in sostanza il solo rischio Paese, peraltro in misura tale da non compromettere la solidità patrimoniale della banca. La gestione ha prodotto risultati più che soddisfacenti, grazie sia al proseguimento della discesa dello spread tra BTP e Bund, sia al timing delle operazioni di acquisto e vendita nei momenti oscillazione dello spread stesso. La gestione del rischio di liquidità ha beneficiato del graduale miglioramento delle condizioni di mercato. Gli importi reperibili sul mercato dei depositi interbancari non collateralizzati sono ancora relativamente ridotti, ma sono notevolmente migliorate, rispetto agli anni scorsi, le condizioni del mercato delle cartolarizzazioni, soprattutto per quelle aventi come sottostanti mutui ipotecari residenziali. In tale contesto è stata completata la cessione della tranche senior della cartolarizzazione emessa dal veicolo “Siviglia”, per una raccolta complessiva di 85.7 milioni di euro di durata media pari a circa cinque anni. Nel mese di maggio è stata estinta anticipatamente la passività assistita da garanzia dello Stato, emessa nel 2012 per 90 milioni. Ciò ha determinato per l’anno 2014 e in parte per il 2015 un notevole risparmio connesso alla pagamento delle commissioni di garanzia, senza peraltro ridurre in misura significativa il cuscinetto di attività utilizzabili come ulteriore collaterale presso la Banca Centrale Europea o la piattaforma MTS repo, che resta mediamente compreso tra il 30 e il 40 per cento del totale, il che contribuisce a mantenere contenuto il rischio di liquidità in capo alla banca. Sempre nell’ambito della gestione del rischio di liquidità, durante l’anno sono state estinte le operazioni di rifinanziamento presso Banca Centrale Europea di durata triennale (LTRO, effettuate a dicembre 2011 e febbraio 2012) per complessivi 450 milioni di euro, sostituite da operazioni di rifinanziamento settimanali (MRO) e da operazioni di pronti contro termine passive negoziate sulla piattaforma MTS repo. Nel mese di dicembre la Cassa ha inoltre partecipato per 80 milioni alla seconda tranche delle Targeted Longer Term Refinancing Operations (TLTRO). Per quanto riguarda i servizi di investimento offerti alla clientela, il comparto del risparmio gestito ha realizzato risultati soddisfacenti, soprattutto in termini di collocamento di fondi comuni e polizze assicurative. Ciò è in parte andato a discapito del risparmio amministrato, e in particolare dei titoli di Stato, i cui rendimenti sono particolarmente bassi, a maggior ragione al netto degli oneri fiscali. Con riferimento alle gestioni patrimoniali vi è stata una sostanziale tenuta delle masse gestite rispetto al 2013, mentre i risultati delle singole linee sono stati ampiamente positivi. Le linee sono gestite con ampia diversificazione, controllo del rischio e approccio multi-manager, che consente di scegliere i migliori prodotti presenti sul mercato in assenza di conflitti di interessi. Nel corso del 2014 è proseguito lo sviluppo del servizio di consulenza in materia di investimenti, mediante una ridefinizione del servizio stesso in funzione della complessità dei portafogli e delle esigenze della clientela. Dopo una valutazione ex ante del portafoglio, vengono individuate le soluzioni di investimento adeguate per il cliente con riferimento sia al grado di rischio da egli sopportabile, sia agli obiettivi che intende perseguire. La scelte della clientela nel corso del 2014 hanno confermato la preferenza per investimenti in strumenti finanziari con profilo di rischio/rendimento medio-basso. Ciò è testimoniato, tra l’altro, dal fatto che il buon andamento del collocamento di polizze assicurative è attribuibile in larga misura a prodotti di ramo I. E una ulteriore conferma viene dalla composizione della raccolta diretta, nella quale si è assistito a un calo delle obbligazioni, compensate da un incremento delle giacenze in conto corrente e da una sostanziale tenuta dei time deposit. 25 Attività commerciale Servizio Mercato Nel 2014 è avvenuta una riorganizzazione dell’Area commerciale, che ha previsto la creazione di un unico Servizio, denominato Servizio Mercato, al cui interno trovano collocazione diverse Unità e Nuclei: - Unità Retail, a cui è affidato il coordinamento delle filiali nell’ambito delle politiche commerciali della Banca; - Unità Marketing, che si occupa di curare e declinare le linee guida di pianificazione commerciale della Banca, attraverso anche lo sviluppo e la gestione del piano di marketing e le attività di CRM. All'Unità è affidata inoltre la gestione dei rapporti con le Società Terze che collaborano con la Cassa, nonché di parte del processo legato alla Trasparenza; - Nucleo Personal, che coordina i Gestori Personal presenti nelle filiali; - Nucleo Banca Assicurazione, che cura e presidia le attività legate all’ambito assicurativo; Nel Servizio Mercato trova spazio inoltre una rilevante attività di gestione e coordinamento delle numerose iniziative svolte sul territorio, nonché la sfera inerente alla Comunicazione (verso l’interno e verso l’esterno) e alle attività di ufficio stampa. Il Servizio Mercato opera in stretto coordinamento con le strutture del Servizio Corporate e Servizio Private. La rete di vendita Nel corso del 2014 è continuato il processo di riorganizzazione della rete delle filiali per ottimizzare il presidio del territorio, con costante attenzione alle differenti realtà locali ed alla comprensione delle esigenze dei relativi interlocutori. In tre occasioni è stato realizzato il modello “hub–spoke”, nel quale in alcune filiali (hub) si concentra la gestione completa dei servizi e sono presenti tutte le figure tradizionali, mentre altre (spoke) fungono da punti satellite delle precedenti con, di norma, orario di sportello ridotto. Tale struttura è stata applicata per le filiali Sede di Cento, Ferrara e Poggio Renatico in qualità di hub, abbinate rispettivamente a Cento-Città 3, Ferrara 4 e Coronella (spoke). Nel settembre 2014 la filiale di Nonantola è stata trasferita in nuovi locali con un assetto più funzionale ed in una zona di maggiore pregio dal punto di vista dell’immagine rispetto alla precedente. Inoltre sono stati condotti interventi destinati alla sistemazione dei layout interni di una serie di filiali (Ferrara Est, Ferrara Sud, Sant’Agostino e Cento-Città 1), con razionalizzazione degli spazi in senso sia funzionale che di immagine. Al 31 dicembre 2014 le filiali sono complessivamente 46, di cui 20 in provincia di Ferrara, 17 in provincia di Bologna e 9 in provincia di Modena. Unità Retail Ha continuato e affinato l’attività di assistenza e orientamento commerciale delle filiali, condotta tramite l’ascolto attivo della rete e un continuo scambio di informazioni. E’ stato realizzato un lavoro di costante aggiornamento e allineamento delle filiali relativo ai repentini cambi di rotta, imprescindibili per affrontare un contesto esterno in continua e rapida evoluzione. Sono state regolarmente pianificate riunioni a frequenza periodica dedicate agli aspetti commerciali, con le filiali convocate tendenzialmente a gruppi, per favorire una reale partecipazione attiva di tutti gli intervenuti. Altre riunioni di natura tecnico/operativa sono state organizzate con partecipazione facoltativa, individuando argomenti ritenuti di volta in volta di interesse generale in quanto di immediato impatto sulle attività della rete. Anche nel 2014 l’attribuzione dei budget è avvenuto in maniera condivisa, nel corso di una serie di incontri individuali con i Direttori di filiale. In seguito è stato effettuato, con l’ausilio di idonei strumenti, un continuo monitoraggio dei risultati parziali ottenuti, al fine di valutare progressivi perfezionamenti di strategie e di attuare eventuali azioni correttive. 26 In ambito gestione del processo deliberativo delle condizioni economiche praticate alla clientela, sulla base della nuova struttura delle autonomie ridisegnata in corso d’anno, l’Unità Retail ha garantito un sistema di funzionamento efficace ed efficiente, assicurando alla rete ed alla clientela riscontri in tempi rapidi. Unità Marketing Durante il 2014 ha consolidato e razionalizzato i rapporti di partnership presenti. In particolare sono stati dismessi alcuni accordi ritenuti marginali, e acquisiti o rafforzati altri, ritenuti più utili e strategici per le attività della Cassa. Anche in relazione ai prodotti si è provveduto ad una riorganizzazione, volta a garantire un’offerta chiara, semplice e moderna. Per il mondo imprese ricordiamo ad esempio l’accorpamento di alcune convenzioni di c/c, il lancio di Wi-Conto (3 nuove convenzioni a pacchetto dedicate ai commercianti del centro storico di Cento che hanno aderito al progetto @CentoWiFi lanciato nel settembre 2013) e del Mobile Pos, prodotto di ultima generazione che risponde alle esigenze dei titolari di attività che operano in mobilità. Per i prodotti riservati alla clientela privata ricordiamo il lancio dei servizi MyBank e CBILL, nuovi strumenti di pagamento evoluti studiati per diffondere e agevolare i pagamenti online, e l’offerta dedicata ai mutui ipotecari prima casa, che ha visto la proposizione di condizioni particolarmente favorevoli rispetto a quanto espresso dal mercato. Ampio risalto è stato dato inoltre al lancio del Programma Socio, il pacchetto dedicato agli azionisti della Cassa che include, oltre alla già nota convenzione di c/c dedicata, la possibilità di aderire a condizioni vantaggiose al Fondo di Assistenza e Benessere - FAB, la quale dà diritto a sua volta ad ulteriori numerosi vantaggi su prodotti bancari e non. A supporto del raggiungimento degli obiettivi formulati, durante il 2014 sono state lanciate sulla rete diverse Campagne Commerciali. Gran parte di esse sono state costruite tramite l’utilizzo della piattaforma CRM, la quale verrà sempre più utilizzata e sviluppata anche nel 2015 per sfruttarne al meglio ogni sua potenzialità. Trasparenza Parte dell’Unità è stata intensamente impegnata nelle attività legate al costante presidio del processo di Trasparenza. Gli sforzi si sono concentrati su più fronti: sono stati infatti eseguiti interventi operativi e organizzativi che hanno consentito la semplificazione del lavoro e il recupero di precedenti carenze, e si è avviato il progetto Nuova Trasparenza offerto da Cedacri che garantirà, una volta a regime, l’ottimizzazione delle varie fasi del processo. Infine è stata prodotta alle funzioni di controllo una puntuale rendicontazione trimestrale delle attività svolte, che ha garantito un costante monitoraggio su precisi e selezionati punti d’attenzione. Gli approfondimenti in materia di Trasparenza hanno consentito una maggiore e miglior conformità delle azioni commerciali intraprese, garantendo così una più esaustiva e chiara informazione alla clientela, acquisita o potenziale. Prodotti telematici e carte Sul fronte dei prodotti telematici si è cercato di divulgare i vantaggi offerti dal Servizio INmyBank (home banking privati), arricchito nel frattempo delle funzionalità MyBank e CBILL, nonché di SmartBank, l’App per iPhone, iPad e Android, implementata con nuove funzionalità che permettono di operare sempre di più in mobilità sul proprio conto corrente. E’ aumentato l’utilizzo di Mailup per effettuare le comunicazioni informative e pubblicitarie alla clientela. Il sistema evoluto, oltre alla rapidità ed incisività della messaggistica, consente il monitoraggio statistico degli invii contribuendo al miglioramento dell’efficacia della Comunicazione (ad es. vengono rilevati il numero di aperture e visualizzazioni, suddivise a loro volta per tipologia di dispositivo utilizzato, fascia orario e giornata). 27 Nel secondo semestre del 2014 ci si è dedicati alla delicata fase di migrazione delle carte di credito C-card al prodotto CartaSi, in virtù della fusione per incorporazione, avvenuta ufficialmente con decorrenza 30/09/14. Tesorerie La Cassa alla fine del 2014 ha rinnovato per il triennio 2015-2017 l’accordo di tesoreria con il Comune di Nonantola e ha partecipato alla gara del Comune di Sant’Agostino, riconfermandosi tesoriere fino al 2019. Inoltre si è aggiudicata il bando 2015-2019 indetto dal Comune di Poggio Renatico, tesoreria storica della banca, gestita da qualche anno a questa parte da Unicredit. Pertanto il numero di Comuni per i quali viene svolto il servizio di tesoreria sale a 11: Cento, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara; Castello D’Argile, Galliera e Pieve di Cento in Provincia di Bologna; Finale Emilia, Nonantola e Ravarino, in Provincia di Modena. La Banca ha inoltre partecipato alla gara per la gestione del servizio di cassa dell’Istituto Comprensivo di San Matteo della Decima, confermandosi tesoriere. Pur consapevole dei ridotti ritorni economici derivanti da tali servizi, con la partecipazione ai bandi la Cassa ha voluto dimostrare la propria vicinanza e una particolare attenzione ai territori di presenza storica. Nucleo Personal Il 2014 e stato l’anno in cui è stata meglio definita l’attività dei gestori personal all’interno della Banca. Si è provveduto alla : - individuazione e nomina di un personal banker all’interno di ogni Filiale; - definizione del segmento da un punto di vista quantitativo: abbassando la soglia delle masse a 0 dal precedente 100.000 euro (accorpamento del segmento Family in Personal); - ri-portafogliazione di tutta la Clientela. Si sono tenuti incontri con i gestori con cadenza mensile, nei quali si sono trattate tematiche di carattere tecnico su nuovi prodotti e in generale sull’andamento del segmento, in base agli obiettivi di budget assegnati. Oltre a ciò si sono svolti incontri individuali con i singoli gestori, direttamente presso la Filiale, in modo da potersi confrontare sull’operato svolto, rilevare le singole problematiche e le possibili aree di miglioramento. Nel corso dell’anno si sono svolte due sessioni di esami per il conseguimento del “patentino” di promotore finanziario che ha permesso di portare a 14 il numero dei gestori/promotori. Inoltre si è tenuto per tutti i gestori un corso base su tecniche di vendita, fondamentale per meglio comprendere le dinamiche utili durante la trattativa. Nucleo Banca Assicurazione Nel 2014 la Cassa ha sviluppato i rapporti con gli interlocutori assicurativi offrendo così un ampio ventaglio di prodotti tale da soddisfare le esigenze della clientela. Nel settore Vita è stato consolidato e stabilizzato il portafoglio con la Compagnia Eurovita, affiancando ai tradizionali prodotti di investimento e risparmio di ramo I, una nuova soluzione assicurativa Multiramo (ramo I e ramo III) per coniugare le opportunità di rendimento tipiche dei mercati finanziari con la sicurezza legata ad una gestione separata assicurativa. E’ stata rafforzata inoltre la partnership con la compagnia Pramerica Life, con lo sviluppo della produzione vita su prodotti di risparmio e protezione a premio annuo/ricorrente. Nel settore Danni la Cassa ha ulteriormente consolidato e rafforzato il proprio portafoglio Retail, sia su prodotti CPI a protezione del credito/mutuo, in particolare con la compagnia Chiara Assicurazioni, sia sui prodotti a protezione della casa, della famiglia e della PMI con le compagnie AIG, UNIQA e Met-life. 28 Il Nucleo si è inoltre occupato, anche direttamente, di fornire la Formazione ai colleghi iscritti Ivass, garantendo la diffusione di adeguate competenze. Altre iniziative Nel corso dell’anno 2014 il Servizio Mercato ha coordinato importanti cambiamenti relativi alla corporate image della Cassa di Risparmio di Cento. In primis il rinnovamento del logo aziendale e la creazione del manuale di immagine coordinata, con l’obiettivo di definire le declinazioni grafiche dell’immagine aziendale. La diffusione del nuovo logo è stata seguita dal lancio di campagne pubblicitarie istituzionali e commerciali volte alla promozione della nuova immagine aziendale e dei suoi prodotti più significativi. Per una migliore protezione, nel mese di novembre sono state avviate le attività necessarie per la registrazione del marchio e logo della Cassa presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (U.I.B.M.). Durante l’autunno è stata diffusa a tutti i dipendenti la Carta dei Valori che ha definito le linee guida della Banca (Vision e Mission) e i sei valori più rappresentativi: integrità, autonomia, innovazione, responsabilità, competenza e vicinanza. La condivisione della Carta dei Valori rappresenta la conclusione di un percorso iniziato a Febbraio del 2014 con la discussione e l’approvazione di Vision e Mission da parte del Consiglio della Cassa e continuato con la diffusione di un questionario sottoposto a tutti i dipendenti per la ricerca dei valori più indicativi e tipici della Cassa. Circa il tema sponsorizzazioni la Cassa di Risparmio di Cento ha confermato il consueto supporto al territorio di riferimento tramite contributi di diverso genere. Di particolare importanza sono le nuove sponsorizzazioni a carattere triennale nate con l’intento di instaurare una collaborazione a carattere progettuale: Cna Ferrara, Unindustria Bologna, Benedetto XIV Basket, Ente Palio di Ferrara, Ferrara Fiere e Congressi e Cus Ferrara. Con le suddette realtà è nato un rapporto volto alla crescita reciproca nel tempo, grazie ad una stretta e costante cooperazione commerciale che vede impegnata la Cassa in eventi, presentazioni e colloqui con i membri delle società di riferimento. Accanto alle nuove collaborazioni Caricento continua a sovvenzionare anche iniziative e realtà locali; si rileva, infatti, un aumento delle richieste di sponsorizzazione pervenute e processate (+14% rispetto al 2013), ma si mantiene equilibrata l’erogazione dei contributi per le iniziative relative a tutti i territori in cui opera la Cassa. Si è confermato altresì l’interesse alla crescita del territorio tramite finanziamenti che si collocano nei settori cultura ed istruzione (le più significative: Fondazione Teatro Borgatti a Cento, Fondazione Musica Insieme a Bologna, Premio Estense a Ferrara) nonché negli ambiti sportivo e sociale dove la Cassa non ha mai fatto mancare il suo contributo (tra le più significative: Anffas Onlus a Cento, Associazione Campi D’Arte a Finale Emilia, La Coccinella Gialla a Cento, 4 Torri Volley a Ferrara, Centese Calcio a Cento, Evolution Volley a Cento, Vis 2008 a Ferrara ed il supporto finanziario fornito al F.C. Persiceto ’85 per la realizzazione del campo da calcio in erba sintetica). Anche nel corso dell’anno 2014 Caricento ha contribuito alla realizzazione di molteplici manifestazioni a carattere locale (sagre paesane, fiere, manifestazioni carnevalesche) e partecipato attivamente alle fiere più rilevanti nelle sue zone ( tra le altre: Fiera di Cento e Pieve di Cento, Ferrara Balloons Festival, Ozzano in Piazza, Sagra di San Lorenzo). Anche nel 2014 si è provveduto al consolidamento dei rapporti con le redazioni giornalistiche locali e nazionali al fine di dare il massimo rilievo alla Cassa tramite invio di comunicati stampa o redazionali in occasione degli eventi più importanti e delle consuete inserzioni pubblicitarie. Credito intermediato Pur in un contesto finanziario europeo profondamente mutato in conseguenza delle ingenti iniezioni di liquidità fornite dalla BCE ai mercati, la Cassa non ha rallentato la propria attività di intermediazione e, in affiancamento a quanto erogato direttamente, ha promosso l’erogazione di credito a privati e imprese per un totale di circa 35 milioni di euro. 29 La situazione economica internazionale di assoluto stallo produttivo, sommata al fatto che i contributi alla ricostruzione del Sisma 2012 non prevedono la possibilità di ricorrere al leasing come strumento per la ricostruzione degli immobili o la sostituzione dei macchinari danneggiati, e che dal mese di marzo è stata resa operativa la presentazione delle domande per l’ottenimento del contributo statale a fronte dell’acquisto di macchinari di produzione (“Nuova Sabatini”), sono tutte circostanze che hanno pesantemente inciso sulla crescita di volumi attesa nel comparto del leasing. La sostanziale conferma nel 2014 dei risultati ottenuti nell’anno precedente (108 operazioni per € 26,1 milioni di volumi di leasing stipulati, rispetto alle precedenti 117 operazioni per € 26,8 milioni) può far ritenere che gli sforzi profusi in termini commerciali abbiano trovato adeguata rispondenza. Il rapporto di collaborazione con Fraer Leasing si è ulteriormente consolidato e si è anche quest’anno dimostrato affidabile e vincente: da evidenziare l’inserimento nella gamma di operazioni da proporre alla clientela, del leasing con provvista di Fondi BEI. Il 2014 ha visto la disdetta delle convenzioni con Selmabipiemme Leasing che di fatto non è mai stata operativa. Rimasta temporaneamente senza partnership nel comparto del factoring in seguito all’incorporazione di Emil-Ro Factor in BPER, a fine autunno la Cassa ha avviato un rapporto di collaborazione con SG Equipment Finance, società cui fa capo Fraer Leasing. La nuova collaborazione si è mostrata subito proficua e, dopo le prime visite alla clientela, ha già portato alla sottoscrizione del primo accordo contrattuale che, in termini operativi, darà i propri effetti nel prossimo esercizio. La progressiva riduzione dei consumi che si è verificata sul mercato nazionale negli ultimi anni rende particolarmente merito alla Cassa per l’attività svolta nel comparto del credito al consumo. L’analisi dei dati sulle erogazioni effettuate nel 2014 ai clienti della Cassa poco si discostano dai risultati del 2013, complessivamente ammontati a quasi 9 milioni di euro (contro gli 8 milioni di euro erogati nel 2012). La collaborazione con Compass si conferma la più importante in termini di volumi, costituendo circa il 50% delle somme erogate. I finanziamenti con provvista da Cassa Depositi e Prestiti, SpA a controllo pubblico (80,1% detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze) che gestisce una parte consistente del risparmio nazionale (il risparmio postale: buoni fruttiferi e libretti), da alcuni anni ha inserito nella propria missione istituzionale l’impiego delle risorse raccolte sul mercato a supporto della crescita economica del Paese. Tale attività si rivolge sia alle PMI che operano in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che investono in strutture ad uso produttivo, nonché in hardware, software e tecnologie digitali, sia ai privati per l’acquisto dell’abitazione. Non avendo la possibilità istituzionale di operare direttamente sui prenditori finali, per realizzare la propria mission, CDP ha veicolato tutta la propria attività d’impiego attraverso il canale creditizio bancario. A tal fine sono state stipulate varie convenzioni con ABI per concordare ed uniformare le modalità di utilizzo dei fondi che CDP di volta in volta mette a disposizione delle banche convenzionate a condizioni particolarmente economiche. La Cassa, fedele al proprio compito di supporto alle imprese ed alle famiglie del territorio, non poteva non aderire a queste iniziative e ha sottoscritto con CDP i contratti quadro per l’utilizzo dei fondi necessari a soddisfare le eventuali richieste della clientela in tal senso, e più in particolare: - Plafond Beni Strumentali (Nuova Sabatini – con contributo statale) Una specifica Convenzione tra CDP, Ministero dello Sviluppo Economico e ABI definisce le linee guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse. E’ rivolto alle PMI che operano in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software e tecnologie digitali. La Cassa in data 1 aprile 2014 ha sottoscritto con CDP il contratto quadro e da allora sono pervenute 27 richieste per circa 11 milioni di euro, delle quali 23 per 9,8 milioni di euro già erogate. 30 - Plafond Casa Destinato al finanziamento, tramite mutui garantiti da ipoteca, dell’acquisto di immobili residenziali, con priorità per le abitazioni principali, preferibilmente appartenenti ad una delle classi energetiche A, B o C e/o di interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica, con prelazione per le giovani coppie, per i nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile e per le famiglie numerose. La Cassa in data 16 aprile 2014 ha sottoscritto con CDP il contratto quadro. - Plafond Piattaforma Imprese Raggruppa in uno strumento organico quattro nuovi “Plafond” dedicati a favorire, attraverso il canale bancario, l’accesso al credito sia delle PMI che di nuovi comparti imprenditoriali (“mid cap”, Reti di Imprese e Imprese esportatrici), con l’obiettivo di favorire un maggior afflusso di risorse a medio-lungo termine. Il 31 ottobre 2014 è stato sottoscritto con CDP il relativo contratto quadro. Convenzioni L’attività di collaborazione con Mediatori Creditizi esterni, che alla luce della recente normativa richiede puntuali adempimenti, è stata quasi totalmente chiusa nell’arco dell’anno 2014 con la disdetta di gran parte degli accordi in essere. Le convenzioni mantenute in essere riguardano prevalentemente attività complementari al core business della Cassa, come quella in essere con Warrant per la consulenza nel campo delle agevolazioni, o con NSA, che funge da service per l’inoltro delle richieste e per la gestione dei rapporti con il Fondo Centrale di Garanzia. Prodotti finanziari derivati Il contesto di mercato caratterizzato da un’attesa di calo dei tassi d’interesse non è stato sicuramente il più favorevole per suggerire il ricorso a strumenti di copertura del rischio di tasso. La presenza operativa in questo comparto ha tuttavia permesso alla Cassa di soddisfare la richiesta dei 18 clienti (per circa € 8,5 milioni di mutui contratti) che hanno deciso di coprire il rischio di un’eventuale crescita dei tassi sul mercato. Come in passato il maggior utilizzo dello strumento ha riguardato la clientela appartenente al segmento imprese, ed i contratti conclusi sono di pura copertura (IRS plain vanilla e cap), nel rispetto della policy aziendale della Cassa che esclude l’offerta di strumenti di tipo speculativo. Attività, accordi e iniziative a favore del territorio - CIGS L’incremento delle aziende in dissesto o in difficoltà ha trovato una corrispondente maggiore necessità di confermare, a supporto dei lavoratori delle imprese del territorio in crisi, l’anticipazione a tasso zero delle indennità previste dalla legislazione vigente in tema di ammortizzatori sociali. Gli scarsi e sporadici stanziamenti di copertura effettuati dallo Stato hanno ulteriormente allungato i tempi medi di pagamento dell’INPS e, conseguentemente, hanno portato ad un aumento delle esposizioni nel corso dell’anno. L’intervento della Cassa con questo strumento, avente origini e motivazioni esclusivamente di carattere sociale (essendo attività in totale perdita operativa), in questi anni ha fornito supporto a ben 1.143 dipendenti di 193 aziende operanti sul proprio territorio di influenza. Associazioni di Categoria – Consorzi Fidi - Garanzia Diretta E’ proseguita l’attività di collaborazione con le Associazioni di Categoria di tutti i settori e con i Consorzi Fidi. Quelli convenzionati sono di emanazione delle predette associazioni. L’attività con i Consorzi è ulteriormente diminuita a causa del perdurare della crisi e dalla esigua domanda per investimenti. La nostra Cassa, come già accennato nel capitolo convenzioni, ha stretto un rapporto di partnership con Nsa Spa di Brescia che agisce per nome e conto della Cassa per il rilascio della garanzia statale diretta nei finanziamenti concessi ove necessaria ai sensi della Legge 662/96. 31 Al 31/12 sono state perfezionate n. 29 operazioni per €. 8.300.000 con conseguenti benefici in termini di bilancio grazie alla miglior ponderazione della garanzia statale. Un discorso a parte merita il segmento agricolo, settore decisivo per l’economia dei nostri territori che ci ha visto promotori di iniziative di spessore come ad esempio il convegno sulla Nuova Pac, principale strumento della politica agricola nei prossimi anni che ha visto la partecipazione di centinaia di imprenditori agricoli oltre che della partecipazione tra gli altri del Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo de Castro e l’Assessore Regionale Tiberio Rabboni. E’ stato inoltre rinnovato e rimodulato l’accordo Regionale che prevede, oltre a migliori condizioni economiche, un maggior coinvolgimento di Agrea (organismo pagatore della Regione) per quanto riguarda i finanziamenti per l’anticipo dei raccolti garantiti dai Confidi. Con Agrifidi Uno Emilia Romagna (ex Agrifidi Bologna) è stato sottoscritto a fine anno un accordo per operazioni straordinarie che supportino il settore a fronte delle difficoltà avute a causa di molteplici fattori fra cui la diminuzione dei prezzi e i disagi atmosferici. A seguito della fusione tra gli Agrifidi di Ferrara e Modena è in corso di rinnovo la relativa convenzione che verrà sottoscritta nei primi mesi del 2015. Fei L’accordo siglato con l’European Investment Fund - EIF nel dicembre 2012 e che ha eletto la Cassa come prima Banca in Italia ad aderire ad un’iniziativa del genere, nel 2014 ha portato alla stipula ed erogazione di 16 operazioni per complessivi € 3,1milioni. La collaborazione con EIF è cessata, per la naturale scadenza dei termini contrattuali, a far tempo dal 7 dicembre 2014. Sisma 2012 Nel 2014 sono proseguite ed incrementate le attività avviate dalla Cassa, a favore dei privati e delle imprese, fin dal maggio 2012 in conseguenza dell’evento sismico. Sono ancora oggi operativi tutti gli accordi con Abi e con Cassa Depositi e Prestiti, per permettere la dilazione del pagamento delle imposte (1^ e 2^ fase) e per l’erogazione dei contributi alla ricostruzione concessi tramite Comuni e Regione Emilia Romagna. Le erogazioni di contributi alla ricostruzione fino ad oggi sono state 763 per oltre € 51 milioni, e di queste 592 erogazioni per oltre € 42 milioni sono avvenute nel 2014. La Cassa nel futuro prossimo sarà comunque chiamata ad un impegno ancora superiore se si considera che i contributi fino ad oggi corrisposti sono parte di ordinanze di concessione il cui valore complessivo ammonta ad oltre € 146,5 milioni. Il Servizio Corporate Il servizio gestisce oltre 950 aziende che richiedono l'assistenza continuativa di un professionista che fornisca loro consulenza specializzata in termini di ricerca di nuove opportunità, sia in ambito domestico che internazionale. A tal proposito, nel corso del 2014 il Team è stato potenziato con l'inserimento di Specialisti Estero per affiancare i Gestori in visite congiunte o sviluppare autonomamente affari. Le provincie di Ferrara, Bologna e Modena, dove la Cassa opera, sono presidiate localmente dai Gestori, a testimonianza che la “vicinanza” è un valore indispensabile per chi vive il radicamento sul territorio. La struttura Corporate rispondendo direttamente alla Vice Direzione Commerciale della Banca assicura risposte certe e veloci, per permettere alle imprese di usufruire, con massima soddisfazione economica e temporale, di servizi e prodotti come il Leasing, il Factoring, l'Assicurazione del Credito, la Copertura del Rischio d'Impresa, l'accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia, la Nuova Sabatini e i nuovi fondi CDP per le PMI. Nel corso del 2014 il Servizio Corporate, composto da Gestori di comprovata esperienza che hanno tutti ricoperto importanti ruoli commerciali in rete e frequentano regolarmente, insieme agli 32 Specialisti Estero, corsi di aggiornamento, ha contribuito in maniera determinante al mantenimento dell'attivo patrimoniale della Cassa, facendo cogliere alle aziende tutte le opportunità commerciali che il mercato, seppur non propizio, ha offerto. Il Servizio Corporate ha altresì contribuito a far percepire la Cassa come interlocutore affidabile; lo testimonia anche Unindustria Bologna che, ormai da anni, la colloca ai vertici della classifica di gradimento che redige fra i propri associati. Attività con l’estero Le aziende con una forte vocazione all’internazionalizzazione sono riuscite a compensare le difficoltà del mercato interno raggiungendo buoni fatturati e margini importanti. Per questo, come da linee guida della Cassa, nel corso del 2014 il nostro Ufficio Estero ha continuato l’attività a supporto, in particolare per quelle aziende impegnate sui mercati internazionali assumendo un’impostazione sempre più commerciale in stretta relazione con i Gestori e con le Filiali. Grazie a questa stretta sinergia in particolare con i Gestori ed alcune operazioni di importo rilevante, sono stati raggiunti gli obiettivi sia per quanto riguarda i margini da servizi sia per margini di interessi. Nel corso del 2014 è continuata l’attività di potenziamento della rete di corrispondenti: sempre più importante per raggiungere i mercati internazionali e per offrire soluzioni in linea alle esigenze della clientela sempre più esigente e sofisticata. Il Servizio Private Il 2014 ha confermato le capacità del Servizio Private Banking di rispondere con efficacia e competenza a condizioni di mercato complesse ed incerte fornendo alla propria clientela alti standard di servizio e capitalizzando ottimi risultati e forte propensione alla crescita. Facendo leva sui propri punti di forza ha continuato ad investire creando valore nel tempo: capacità di innovare, tecnologia all’avanguardia e rigore, competenza tecnica ed esperienza, soluzioni di investimento specializzate, approccio consulenziale e vicinanza al cliente; un vero e proprio laboratorio di strumenti che ben si presta a fornire al cliente risposte ad esigenze complesse e multiformi. Particolare attenzione è stata rivolta allo sviluppo delle risorse umane con programmi diretti a potenziare conoscenze e capacità tramite attività di advisory interna, completamento di progetti ad alta innovazione volti ad accrescere la qualità del servizio in logica di miglioramento continuo in aree che spaziano da tematiche relative all’asset management a quelle di natura giuridica e fiscale. Grazie ad un forte radicamento territoriale, a precisi modelli operativi e strategie di relazione, il private banking avvicina i clienti al cuore produttivo e di servizio della banca, genera costante interazione con la clientela, sviluppa il senso di appartenenza all’investor community con eventi tematici finanziari, fiscali e sociali. La filosofia si concretizza in un servizio di consulenza che parte dalla protezione e preservazione del patrimonio di famiglia sotto il profilo finanziario e giuridico e si sviluppa nel wealth planning e protection, servizio di pianificazione patrimoniale e valorizzazione degli investimenti. Un sistema integrato di business che affianca investimenti finanziari e assicurativi, sistemi di valutazione e controllo dei rischi ad attività di portfolio advisory e selection ad architettura aperta con partnership internazionali. Altre attività Attività inerenti il Personale Nel corso del 2014, la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha beneficiato del ricorso, avvenuto nel 2013, al Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente delle imprese del settore del credito, istituito presso INPS, ai sensi ed effetti del D.M. 28/4/2000, n.158 e 28 aprile 2006, n. 226 (cd. Fondo 33 Esuberi). L’uscita su base volontaria di 23 colleghi, avvenuta grazie a due finestre del suddetto Fondo Esuberi in data 30/09/2013 e 31/12/2013 e un pensionamento, hanno permesso di iniziare il 2014 beneficiando di un sensibile ringiovanimento dell’organico aziendale. Al 01/01/2014 il numero dei dipendenti ammontava a 396 mentre al 31/12/2014 era 414 (203 maschi e 211 femmine), di cui: 390 con contratto a tempo indeterminato, 12 con contratto a tempo determinato e 12 con contratto di apprendistato; erano 416 al 31/12/2013. L’età media dei dipendenti della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. è di 42,34 anni al 31/12/2014 (42,76 anni al 31/12/2013). Le assunzioni sono state 23 di cui: 2 a tempo indeterminato, 11 con Apprendistato Professionalizzante (di cui 2 già presenti in organico al 31/12/2013 con contratto a tempo determinato) e 10 con contratti a tempo determinato; nel corso del 2014, sono altresì stati stabilizzati a tempo indeterminato 11 apprendisti. Al 31/12/2014, risultavano inoltre in servizio 9 dipendenti con contratto di somministrazione lavoro (erano 16 al 31/12/2013). Le cessazioni dal servizio nell’ anno 2014 sono state in totale 3 (1 per scadenza del contratto a tempo determinato e 2 per dimissioni volontarie dei lavoratori). L’attività formativa nel 2014 I principali interventi formativi realizzati nel corso del 2014 hanno riguardato il potenziamento delle competenze trasversali dei lavoratori dando maggiore enfasi all’investimento sulla crescita e alla valorizzazione delle risorse che sono il principale strumento di affermazione dei valori aziendali. Tutto questo è stato realizzato attraverso il Piano Formativo M.E.T.T.I.C.I. (Massimizzare Emozioni Tra Tutti I Colleghi Insieme) C.U.ORE. (Sviluppare Capitale Umano e il suo valORE). L’individuazione delle finalità del piano sono parte dall’analisi del Piano Industriale 2013–2014/15 prevedendo ulteriori e importanti obiettivi strategici necessari a fronteggiare il significativo mutamento delle componenti esogene dell’ambiente. In particolare, dall’analisi di posizionamento interno ed esterno della Banca, è emerso che i progetti, sotto il profilo commerciale, più urgenti e coerenti con gli obiettivi di medio periodo, riguardavano principalmente la necessità di confrontarsi in diversi ambiti commerciali per conquistare nuovi spazi di mercato e l’opportunità di rafforzare la vicinanza alla clientela. Per la realizzazione di tali obiettivi, il coinvolgimento ha riguardato, in primo luogo, i Titolari di Filiale, i Coordinatori di Segmento ed i Responsabili di Servizio/Unità con il Progetto Formativo: “Emozionarsi per emozionare e crescere per far crescere”, finalizzato ad intervenire, attraverso la metodologia del team work e della esperienza di gruppo, sulle figure di particolare importanza nella trasmissione dei valori e degli obiettivi aziendali. Queste le figure che, con un personale percorso di crescita e di cambiamento, potessero rappresentare la leva gestionale e motivazionale dei collaboratori, oltre che “volano” fondamentale con cui rendere più fluido il passaggio di strategie ed obiettivi della Direzione verso coloro operano a contatto con il cliente. In linea con l’obiettivo strategico di migliorare il passaggio di strategie, obiettivi e valori, e per rafforzare la cooperazione e collaborazione proattiva all’interno della squadra, il Progetto “Con il nostro valore sostenere il cambiamento”, ha coinvolto, con la metodologia del coaching di gruppo, i Coadiutori di Filiale, per supportarli in un percorso di crescita e consapevolezza del proprio ruolo. Non più solo collaboratori ma attori del cambiamento. Dalla necessità di pervenire ad un efficientamento commerciale, obiettivo già delineato all’interno del Piano Industriale precedente, si sono sviluppati progetti formativi tesi a favorire il rafforzamento della vicinanza alla clientela e l’acquisizione di nuovi spazi di mercato. In particolare, i Progetti “Agenti del valore” e “Assicuriamoci”, hanno rafforzato le competenze tecniche, normative e relazionali del personale della rete commerciale per la vendita dei Prodotti assicurativi. 34 Con il Progetto “Il nostro valore: darti valore” ci si è posti l’obiettivo di supportare il personale di Filiale dedicato alla consulenza della clientela Family nello sviluppo del portafoglio e nel raggiungimento degli obiettivi fissati da campagne commerciali mirate. Ripartire da basi solide, per creare valore attraverso la collaborazione ed il senso di responsabilità, significa altresì coinvolgere il personale delle Unità interne della Cassa, impegnato a supportare la rete commerciale creando una sinergia vincente. In tale ottica, sono stati realizzati i progetti “Enjoy!Realizziamo il nostro potenziale” e “Il valore della cooperazione” destinati al personale in servizio presso le strutture di Direzione. Il piano formativo sopra menzionato ha coinvolto in totale 266 dipendenti per un totale di 4.907 ore di formazione. Conclusione Piano formativo “Formazione e informazione dei lavoratori in materia di D.Lgs. 81/2008 - Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Altro significativo intervento formativo iniziato nel secondo semestre 2013 e concluso nel 2014, ha riguardato la formazione e informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in ottemperanza agli obblighi introdotti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, con particolare riferimento alla formazione obbligatoria per “Preposti” e “Sostituti”, Addetti antincendio e Primo soccorso (24 ore) ed alla formazione obbligatoria generale per il Personale Aziendale (8 ore) Oltre alle attività formative relative ai piani sopra citati, nel corso del 2014, sono stati realizzati interventi formativi riguardanti la normativa antiriciclaggio e la materia assicurativa IVASS. Si sono, inoltre, concluse le attività previste dal Piano Formativo “Apprendistato professionalizzante” del IV anno (apprendisti assunti a marzo-aprile 2011) e sono iniziate le attività formative relative al Piano Formativo “Apprendistato professionalizzante” del I anno (per i colleghi assunti con contratto di apprendistato professionalizzante a luglio 2014). Nel complesso, l’attività formativa 2014 ha coinvolto 399 dipendenti per un totale di 16.184 ore di formazione. Attività di logistica e sicurezza Durante il 2014 oltre alle svariate attività ordinarie relative alla gestione del patrimonio immobiliare strumentale e non strumentale, sono state svolte diverse attività straordinarie e tra queste una buona parte ancora legate ai danni causati dal sisma del 2012. A seguire si elencano in dettaglio i principali interventi effettuati: • Lavori di ripristino post-sisma negli immobili della sede di via Matteotti e di palazzo Rusconi a Cento; • Ristrutturazione di una parte dell’area commerciale presso la sede; • Parziale riorganizzazione del layout interno della filiale di Ferrara sud; • Riorganizzazione del layout interno delle filiali di Ferrara est e Sant’Agostino; • Apertura della nuova filiale di Nonantola; • Sostituzione delle insegne di circa 20 filiali; • Cambio immagine per tutte le filiali (loghi, espositori interni ed esterni, ecc.) • Restauro del tromp l’oeil presente nella corte interna della sede; • Lavori di messa a norma degli impianti di filiali varie e dell’archivio; • Rifacimento della copertura del blocco uffici personale a Cento; • Installazione di ATM presso i Balloons e presso la fiera di Ferrara; • Allestimento presso la filiale sede della mostra concorso riservata ai giovani illustratori in occasione del premio della letteratura. 35 Attività organizzative e di gestione dei costi Il 2014 è stato caratterizzato da importanti attività organizzative tese all’implementazione delle numerose normative emanate dai Regulators quali: • Circolare 263 - Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche; • Circolare 285 - Disposizioni di vigilanza per le banche; • Antiriciclaggio; • Privacy e Garante II; • Fatca; • Circuiti Sepa e SDD; • Adesione ai diversi protocolli, moratorie ed iniziative a favore di imprese e privati; solo per citare le principali. Sul fronte dello sviluppo interno sono stati implementati processi e procedure alla ricerca della massima efficienza e snellezza operativa e di supporto alla rete commerciale. Per quanto concerne l’efficienza operativa, sulla scorta della positiva esperienza nel campo della digitalizzazione derivante dai cantieri Lean ed Ecological Crc, si è proceduto nell’implementazione di: • attivazione della Firma Elettronica Avanzata (FEA) con archiviazione automatica della copia banca e possibilità di invio della copia cliente via mail: o per tutte le operazioni di cassa; o sui principali contratti con la clientela; o del questionario Mifid, Adeguata Verifica e Fatca,; • attivazione dei processi lean su rimborsi e conguagli; rivisti ed ottimizzati i processi dello smobilizzo del credito e altri processi sulle operations; • iniziato il processo di virtualizzazione delle postazioni di lavoro con l’attivazione di un ufficio di direzione, attività che prevede nel corso del 2015 la virtualizzazione di tutti i Posti di Lavoro di sede e filiali; Al fine di contenere i costi operativi sono stati rivisti, con notevoli risparmi, i contratti di telefonia fissa e mobile, dell’economato (attivata la gestione con il consorzio Caricese), di affitto delle agenzie, delle spese per pulizie, dei servizi generici (luce, acqua e gas) e con i principali fornitori. A supporto dell’attività commerciale della Cassa sono invece state attivate: • piattaforma Tsunami per il collocamento di prodotti assicurativi; • nuovo Home Banking; • processi organizzativi per la gestione delle diverse convenzioni con enti e consorzi; • attivazione del CRS (Credit Rating System) per migliorare la valutazione il rating interno dei clienti; • attivazione dei processi per la gestione del FAB (Fondo Assistenza Benessere); • attivazione dei processi per la gestione in-house del Private Insurance; • attivazione di un progetto pilota per la gestione della rete secondo lo schema Hub-Spoke; • installazione presso le filiali di Self Service per agevolare l’operatività della clientela. Il sistema dei controlli Nel corso del 2014, soprattutto nel primo semestre, è stato modificato l’assetto del Sistema dei Controlli per renderlo compliant con le nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – XV aggiornamento. Oltre alla mole di documentazione prodotta o aggiornata è stata rivista la struttura organizzativa della Cassa e, conseguentemente, il Regolamento Generale Aziendale. Le modifiche hanno riguardato soprattutto l’adeguamento al capitolo 7 (sistema dei controlli interni) delle citata normativa terminate con la relazione all’Organo di Vigilanza competente. Per i capitoli 8 (sistema informativo) e 9 (continuità operativa) le attività di implementazione e aggiornamento sono previste nel primo semestre del 36 2015. Sul finire dell’esercizio è iniziata l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni di Vigilanza per le banche – che riguarda la governance degli istituti di credito. Anche nel corso del 2014 il Servizio Pianificazione e Risk Management ha operato con l'obiettivo di dare efficace esecuzione a quanto previsto dal Regolamento Generale Aziendale e di contribuire al funzionamento organico del Sistema dei Controlli Interni. Le attività finalizzate all'implementazione di quanto previsto dalla normativa di vigilanza in materia di controlli interni, aggiornata nel 2013, hanno rappresentato il principale ambito su cui la funzione è stata impegnata nel corso del 2014. Con riferimento specifico al presidio dei rischi, gli interventi più significativi hanno riguardato: la definizione del Risk Appetite Framework; la disciplina delle Operazioni di Maggior Rilievo; la formalizzazione di una completa Risk Policy. Un ulteriore importante progetto ha riguardato l'adozione di nuovi modelli per il calcolo dei rating interni gestionali, con l'obiettivo di migliorare costantemente il presidio ed il monitoraggio del rischio di credito: si tratta di modelli di tipo statistico, che hanno sostituito il sistema esperto precedentemente adottato. A seguito di tale innovazione sono state aggiornate le politiche creditizie, sono stati rivisti i poteri delegati in materia di erogazione del credito e sono state adeguate tutte le procedure che utilizzano i rating come input (controllo di gestione, rinnovi automatici, controllo crediti, condizioni, ecc.). Nel corso dell’anno 2014 l’attività svolta dal Servizio Compliance e Antiriciclaggio è stata indirizzata, in particolare modo, al recepimento ed all’applicazione delle norme esterne che hanno avuto impatto su processi e procedure aziendali. Di notevole rilievo è stato l’impegno dedicato all’adeguamento alle nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, 15° aggiornamento del 2 luglio 2013. Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della cultura di compliance tramite interventi formativi ai dipendenti sulla gestione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. E’ stata anche svolta, con una precisa metodologia, l’attività relativa alla gestione dei reclami da parte della clientela; ciò ha permesso di monitorare le eventuali problematiche lamentate al fine di provvedere alla loro rimozione. Le attività di controllo della Revisione Interna dell’anno 2014, effettuate presso le filiali e gli uffici della Direzione Generale, hanno interessato il sistema dei controlli della Banca al fine di verificare la presenza di eventuali rischi attinenti l’attività creditizia e finanziaria ed a segnalare i rischi operativi più significativi, nell’ottica di una loro rimozione, riduzione o, se ciò non fosse possibile, di un loro monitoraggio. Particolare attenzione è stata dedicata alla valutazione del credito deteriorato, all’intermediazione finanziaria, alla normativa in materia di Trasparenza, ed all’antiriciclaggio. 37 4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIATARIO ex art. 123-bis Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della “Relazione sul governo societario” per l’esercizio 2014. Tale relazione - approvata dal Consiglio di amministrazione il 24 febbraio 2015 – è resa disponibile per i Soci e il pubblico sul sito aziendale www.crcento.it , oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi in sede assembleare. 5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2014, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a 200.949 mila euro e risulta così composto: 31/12/2014 31/12/2013 Var.% Capitale sociale 77.142 77.142 0,0% Sovraprezzi di emissione 30.851 30.851 0,0% Riserve 76.422 70.584 8,3% Riserve da valutazione 11.597 5.564 108,4% 0 0 Parziale Utile di esercizio 196.012 4.937 184.141 7.632 6,4% -35,3% Totale patrimonio netto 200.949 191.773 4,8% Strumenti di capitale Il numero totale delle azioni è pari a 14.949.935 e la ripartizione proprietaria è la seguente: Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n. 7.690.618 azioni (51,44%); Holding “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento” n. 2.338.286 azioni (15,64%); Azionisti privati n. 4.921.031 azioni (32,92%). Al 31/12/2014 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione, che sono negoziate mediante un sistema di aste settimanali attraverso le quali, nel 2014, sono state scambiate 85.475 azioni della Cassa contro le 52.744 dell’anno precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 21,94 euro per azione, per un controvalore di 1,9 milioni di euro. Il titolo ha avuto un trend sostanzialmente stabile; il prezzo massimo è stato pari a 23,00 mentre il minimo è stato pari a 20. 38 I Fondi Propri ed i coefficienti di solvibilità I Fondi Propri al 31/12/2014 risulta pari a 196.736 mila euro. Il coefficiente di solvibilità di base Common Equity Tier1 è pari al 12,04% il coefficiente complessivo (Total capital ratio) è pari al 12,43% così calcolati: Importi in migliaia di Euro 31/12/2014 Capitale Primario di classe 1 ( Common Equity Tier 1 - CET1 ) al netto delle rettifiche 190.560 Capitale Aggiuntivo di classe 1 ( Additional Tier 1 - AT1 ) al netto delle rettifiche Capitale di classe 1 (Tier1) 0 190.560 Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al netto delle rettifiche Totale Fondi Propri 6.176 196.736 L’entrata in vigore del nuovo framework regolamentare Basilea 3 a partire dal 1 gennaio 2014, non permette il confronto diretto con la precedente metodologia, pertanto si espongono le due competenze separatamente. 31/12/2013 184.415 -797 -3.888 179.730 17.193 -2.866 -3.888 10.439 0 190.169 Importi in migliaia di Euro Patrimonio di Base prima dei filtri prudenziali Totale dei filtri IAS/IFRS Elementi da dedurre dal patrimonio di base Patrimonio di Base Totale Patrimonio supplementare prima dei filtri prudenziali Totale dei filtri IAS/IFRS Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare Patrimonio supplementare totale Ulteriori elementi da dedurre Patrimonio di Vigilanza Importi in migliaia di Euro 31/12/2014 31/12/2013 Attività di rischio ponderate 1.582.616 1.634.463 - per rischio di credito - per rischio di mercato - per rischio operativo 1.429.729 5.433 147.454 1.468.594 7.553 158.316 12,43% 12,04% 11,63% 11,00% Coefficiente complessivo (Total capital ratio) Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio) 39 6. L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Il 2015 è iniziato sotto il segno della Banca Centrale Europea che ha lanciato un programma di quantative easing che ha contribuito e, nelle aspettative contribuirà, ad aumentare la liquidità al servizio della crescita e al mantenimento di bassi spread fra i paesi dell’eurozona. Sul fronte interno all’area nuove tensioni dopo le elezioni in Grecia mentre a livello internazionale aumentano le tensioni geopolitiche che potrebbero minare alla radice le labili ed incerte prospettive di crescita. Ne consegue che il costo della raccolta dovrebbe continuare a ridursi mentre i volumi di impieghi economici sono previsti in moderata ascesa e sempre legati ai settori export-oriented. La Cassa monitorerà con attenzione l'evoluzione della situazione. 7. FATTI DI RILIEVO DELL’ESERCIZIO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA Non si registrano eventi degni di nota avvenuti successivamente la chiusura dell’esercizio al 31/12/2014. 40 8. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE Con il 2014 si conclude l’ottavo anno dell’epocale crisi economico/finanziaria iniziata a metà del 2007. La situazione dell’economia europea rimane instabile con innumerevoli rischi di ribasso delle labili prospettive di crescita in buona parte legate all’export. Il quadro si presenta ancora più incerto per l’Italia, per i problemi specifici che riguardano il modello produttivo, l’inefficienza dell’apparato di supporto e l’elevato debito pubblico. Le problematiche comuni al contesto nazionale ed europeo sono ulteriormente aggravate per la nostra regione, visto il tessuto produttivo che caratterizza il territorio in cui insiste la Cassa. Tutti questi eventi lasciano intravedere un anno ancora all’insegna dell’incertezza e della difesa delle posizioni esistenti. Il Piano Triennale 20132015, approvato dal Consiglio di Amministrazione di codesta Cassa in data 19 marzo 2012, pur mantenendo intatte le sue valenze, è attualmente in fase di revisione. L’obiettivo del nuovo piano strategico è di tracciare le linee strategiche di governo dell’azienda che recepiscano e sviluppino lo scenario macro-economico e regolamentare atteso verificando eventuali aree di crescita. La Cassa si è quindi preparata al meglio, anche dal punto di vista strategico, per affrontare le difficoltà che arrivano dal mondo esterno, ottimizzando tutte le attività interne alla ricerca della massima efficienza ed efficacia, ma pronta a cogliere le opportunità che potrebbero nascere in un contesto in rapida evoluzione. Con tale ottica possiamo concludere che le risultanze del trascorso esercizio sono in linea con gli obiettivi di piano nonostante il non previsto peggioramento del contesto macro economico ai livelli rilevati. Agli Azionisti, a tutti gli stakeholder e alla Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il rapporto professionale in atto e costituiscono la condizione indispensabile per il conseguimento dei risultati che Vi sono stati illustrati. Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il nostro ringraziamento per l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato con riconosciuta professionalità e costante impegno alla guida di una struttura complessa, in un contesto economico – finanziario particolarmente difficile e imprevedibile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo. Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i Vice Direttori Generali, i Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali cui indirizziamo un grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma anche della comunità servita. Alla Banca d'Italia nella persona del Direttore della Filiale di Bologna, Dr. Francesco Trimarchi ed ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento per il prezioso supporto e gli importanti suggerimenti forniti. Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed efficace. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 41 IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2014 UTILE D'ESERCIZIO 4.937.190,00 - assegnazione a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale) - assegnazione a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto sociale) 246.859,50 493.719,00 -assegnazione a Riserva straordinaria 2.402.619,30 -assegnazione di dividendo unitario di Euro 0,12 alle 14.949.935 azioni ( pay out 36,34% ) 1.793.992,20 Totale 4.937.190,00 Dopo la distribuzione dell'Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così composto : Voce 130 - Riserve da valutazione 11.596.510,00 Voce 150 - Strumenti di capitale 0,00 Voce 160 - Riserve 79.565.066,80 Voce 170 - Sovraprezzi di emissione 30.851.329,00 Voce 180 - Capitale 77.141.664,60 Totale Patrimonio netto 42 199.154.570,40 SCHEMI DEL BILANCIO 2014 DELL’IMPRESA Approvato dal CdA del 24 Febbraio 2015 Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre Alla approvazione dalla Assemblea degli Azionisti del 28 Aprile 2015 43 STATO PATRIMONIALE VOCI DELL'ATTIVO 31/12/2014 10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 60. Crediti verso banche 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura 110. Attività materiali 120. Attività immateriali 130. Attività fiscali 150. 31/12/2013 20.955.113 15.372.681 2.745.158 3.893.793 1.047.438.596 698.614.745 19.330.074 56.941.559 1.778.371.499 1.879.719.752 1.894.846 2.099.643 44.955.867 45.337.498 1.673.093 1.973.475 41.608.797 35.928.574 a) correnti 13.723.428 12.651.996 b) anticipate 27.885.369 23.276.578 43.799.496 34.226.087 3.002.772.539 2.774.107.807 Altre attività TOTALE ATTIVO 44 STATO PATRIMONIALE VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/2014 10. Debiti verso banche 20. 31/12/2013 427.329.925 463.401.445 Debiti verso clientela 1.875.448.526 1.503.697.752 30. Titoli in circolazione 420.241.924 526.452.715 40. Passività finanziarie di negoziazione 2.948.754 4.127.520 60. Derivati di copertura 396.675 164.501 80. Passività fiscali 21.329.012 21.038.789 a) correnti 9.818.127 12.210.678 b) differite 11.510.885 8.828.111 Altre passività 48.926.826 57.008.260 110. Trattamento di fine rapporto del personale 3.615.018 3.889.565 120. Fondi per rischi ed oneri 1.587.316 2.554.665 1.587.316 2.554.665 130. Riserve da valutazione 11.596.510 5.563.740 160. Riserve 76.421.869 70.583.937 170. Sovrapprezzi di emissione 30.851.329 30.851.329 180. Capitale 77.141.665 77.141.665 4.937.190 7.631.924 3.002.772.539 2.774.107.807 100. b) altri fondi 200. Utile d'esercizio TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 45 CONTO ECONOMICO 31/12/2014 10. Interessi attivi e proventi assimilati 20. Interessi passivi e oneri assimilati 30. 31/12/2013 77.436.609 81.948.021 (32.615.189) (40.221.431) Margine di interesse 44.821.420 41.726.590 40. Commissioni attive 29.370.992 28.275.523 50. Commissioni passive (3.077.287) (3.444.736) 60. Commissioni nette 26.293.705 24.830.787 70. Dividendi e proventi simili 628.363 285.105 80. Risultato dell'attività di negoziazione 2.059.802 1.204.846 90. Risultato dell'attività di copertura 65.345 61.680 100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di 12.522.633 27.352.068 (380.483) (263.780) 13.333.021 27.641.661 (429.905) (25.813) 86.391.268 95.461.076 (32.101.985) (33.080.358) (30.995.865) (30.390.126) (1.119.899) (2.541.695) 13.779 (148.537) 54.289.283 62.380.718 (49.594.240) (53.701.380) a) spese per il personale (27.170.829) (32.561.431) b) altre spese amministrative (22.423.411) (21.139.949) (62.758) (369.900) (1.840.015) (2.290.732) a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie 120. Margine di intermediazione 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di : a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie 140. Risultato netto della gestione finanziaria 150. Spese amministrative 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (551.408) (463.711) 190. Altri oneri/proventi di gestione 7.198.123 6.363.674 200. Costi operativi (44.850.298) (50.462.049) 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (1.795) 13.255 250. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 9.437.190 11.931.924 260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (4.500.000) (4.300.000) 270. Utile della operatività corrente al netto delle imposte 4.937.190 7.631.924 290 Utile d'esercizio 4.937.190 7.631.924 46 PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA 31/12/2014 10. Utile d'esercizio 31/12/2013 4.937.190 7.631.924 ( 314.971 ) 144.524 ( 182.567 ) ( 17.799 ) Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 40. Piani a benefici definiti Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 90. Copertura dei flussi finanziari 100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.530.308 ( 4.513.623 ) 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 6.032.770 (4.386.898 ) 120. Redditività complessiva (voce 10+110) 10.969.960 3.245.026 47 Esistenze al 31.12.2012 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01.01.2013 Dividendi e altre destinaz. Riserve Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Variaz. Var. di Emiss. Acq. Distrib. Derivati strumenti Stock riserve nuove azioni straord. su az. di options azioni proprie Dividendi proprie capitale Patrimonio netto al 31.12.2013 Allocazione risultato di Periodo Redditività complessiva al 31.12.13 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2013 Capitale sociale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzo emissioni 77.141.665 77.141.665 0 0 0 77.141.665 0 0 0 0 0 0 30.851.329 30.851.329 0 0 30.851.329 Riserve: a) di utili b) altre riserve Riserve da valutazione: 63.683.963 0 63.683.963 1.426.831 0 0 0 0 65.110.794 5.473.143 0 5.473.143 0 0 0 0 0 5.473.143 9.950.637 9.950.637 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto 2.323.827 189.424.564 0 0 0 2.323.827 (1.426.831 ) 0 189.424.564 (4.386.897 ) 0 0 0 0 (896.996 ) (896.996 ) 0 0 0 5.563.740 0 48 0 0 0 7.631.924 7.631.924 3.245.027 191.772.595 Esistenze al 31.12.2013 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01.01.2014 Dividendi e altre destinaz. Riserve Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Variaz. Var. di Emiss. Acq. Distribuz. Derivati strumenti Stock riserve nuove azioni straord. su az. di options azioni proprie Dividendi proprie capitale Patrimonio netto al 31/12/2014 Allocazione risultato di Periodo Redditività complessiva al 31/12/2014 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2014 Capitale sociale a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzo emissioni 77.141.665 77.141.665 0 0 0 77.141.665 0 0 0 0 0 0 30.851.329 30.851.329 0 0 30.851.329 Riserve: a) di utili b) altre riserve Riserve da valutazione: 65.110.794 0 65.110.794 5.837.932 0 0 0 0 70.948.726 5.473.143 0 5.473.143 0 0 0 0 0 5.473.143 5.563.740 0 5.563.740 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto 7.631.924 191.772.595 0 X 0 0 7.631.924 (5.837.932 ) 0 191.772.595 6.032.770 0 0 0 0 (1.793.992 ) (1.793.992 ) 4.937.190 0 0 0 11.596.510 0 49 0 0 0 4.937.190 10.969.960 200.948.563 RENDICONTO FINANZIARIO A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d'esercizio (+/-) 31/12/2014 28.266.287 4.937.190 - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immob. materiali (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immob. immateriali (+/-) - acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al netto dell'effetto fiscale - altri aggiustamenti (+-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche : a vista - crediti verso banche : altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche : a vista - debiti verso banche : altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO Riconciliazione Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 50 ( 82.845 ) 31/12/2013 46.315.352 7.631.924 518.963 ( 65.345 ) 26.899.480 1.840.015 551.408 62.758 4.500.000 - ( 61.680 ) 27.265.545 2.290.732 463.711 369.900 4.300.000 - ( 10.376.374 ) ( 253.142.183 ) 1.176.749 ( 348.736.494 ) 19.926.674 17.678.782 74.659.341 ( 17.847.235 ) 233.961.731 266.642 ( 30.345.445 ) 372.763.808 ( 104.031.879 ) ( 1.178.766 ) ( 3.512.629 ) 9.085.835 3.536.257 ( 24.469.097 ) 217.538 ( 37.746.252 ) ( 15.977.995 ) 56.252.321 ( 18.385.785 ) ( 8.828.924 ) ( 15.837.573 ) ( 11.677.735 ) ( 5.597.599 ) 105.001.830 ( 83.691.677 ) ( 525.002 ) ( 19.347.390 ) 6.008.682 2.236 2.236 ( 1.711.647 ) ( 1.460.621 ) ( 251.026 ) ( 1.709.411 ) 265 265 ( 6.823.589 ) ( 4.415.682 ) ( 2.407.907 ) ( 6.823.324 ) ( 1.793.992 ) ( 1.793.992 ) ( 896.996 ) ( 896.996 ) 5.582.432 ( 1.711.638 ) 31/12/2014 15.372.681 5.582.432 20.955.113 31/12/2013 17.084.319 ( 1.711.638 ) 15.372.681 NOTA INTEGRATIVA Parte A – Politiche contabili pag. 52 Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale pag. 81 Parte C – Informazioni sul conto economico pag. 115 Parte D – Redditività complessiva pag. 131 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 132 Parte F – Informazioni sul patrimonio pag. 172 Parte G – Operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda pag. 177 Parte H – Operazioni con parti correlate pag. 178 Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali pag. 181 Parte L – Informativa di settore pag. 183 51 Parte A – Politiche Contabili A.1 – PARTE GENERALE Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio al 31 dicembre 2014 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, in applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2014 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato negli allegati del presente bilancio. La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non rappresenta pertanto una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In tale contesto la banca non ritiene di essere tenuta alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi dell’art. 24 D.Lgs n. 87/1992. Nuovi principi contabili o variazione di principi contabili già esistenti Nel corso dell’esercizio 2014 non sono avvenute modifiche dei principi contabili, approvati dallo IASB ed omologati dalla Commissione Europea, che risultano attinenti alle fattispecie presenti nella Banca. Sezione 2 – Principi generali di redazione Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione. La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa è coerente con le disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del 22 Dicembre 2005 e relativi aggiornamenti del 18 novembre 2009, del 21 gennaio 2014 e del 22 dicembre 2014. Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore equo). Il valore contabile delle attività e passività che sono oggetto di operazioni di copertura del valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni del valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura. 52 In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro. Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa. Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di regolamento, i contratti derivati per data di contrattazione, i dati economici e patrimoniali sono rilevati secondo il principio della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità aziendale. Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza e significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Ogni classe rilevante di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile sono presentate distintamente a meno che siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un principio o da una interpretazione. I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati patrimoniali sono stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono esposti fra le “altre attività” o “altre passività”. I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi all’esercizio di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013. Informazioni sulla continuità aziendale Nella redazione del bilancio si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità della banca di proseguire la propria attività in continuità aziendale in conformità a quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente. Contenuto dei prospetti Stato patrimoniale e conto economico Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci e sottovoci. Negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio corrente né per quello precedente. Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i costi sono racchiusi fra parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai numeri preceduti dal segno meno). Prospetti delle variazioni del patrimonio netto Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla Circolare n.262/2005 della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la movimentazione delle voci di patrimonio netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente. 53 Prospetto reddititivà complessiva Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione. Rendiconto finanziario Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde. Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in aggiunta a quanto già riportato nell’apposita sezione della relazione sulla gestione. Sezione 4 – Altri aspetti Informativa comparativa Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1 “Presentazione del Bilancio”, sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del bilancio è omogenea con quelle dell’esercizio di raffronto. Trattamento contabile della interessenza azionaria detenuta in Banca d’Italia Al 31 dicembre 2013 la Cassa ha provveduto alla rivalutazione della partecipazione detenuta in Banca d’Italia, e in tale sede era stata iscritta la passività fiscale calcolata come imposta sostitutiva del 12% sul valore fiscale della plusvalenza contabilizzata così come risultava disciplinato dalla L. n. 147/2013 (“legge di stabilità”), art. 1, comma 148. L’importo dell’imposta sostitutiva contabilizzato sul bilancio al 31 dicembre 2013 è risultato essere pari a 932 mila euro. In data 23 giugno 2014 è stata approvata la legge n. 89 di conversione del D.L. 66/2014 (“spending review”) che ha rideterminato l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione della partecipazione in Banca d’Italia nella misura del 26% rispetto a quella del 12% stabilita nella Legge n. 147/2013 e presa a riferimento nell’esercizio 2013. In considerazione delle nuove previsioni di legge a fronte del provento interamente rilevato nel precedente esercizio, la Cassa ha provveduto a contabilizzare nell’esercizio 2014 l’ulteriore quota di imposta sostitutiva pari a 1.088 mila euro. Moratorie sui mutui conseguenti al sisma del maggio 2012 Nel Bilancio2012 sono stati illustrati in modo ampio ed esauriente gli effetti del sisma dello scorso anno, alcuni degli effetti finanziari si protrarranno nel tempo, in particolare la moratoria dei mutui come da DL.74 del 6-6-2012, che ha coinvolto 6.060 mutui, per i quali l’incasso delle rate fu sospeso da giugno a novembre. Nei fatti per gestire la moratoria senza “gravare” in alcun modo sui mutuatari, per ciascun mutuo coinvolto dalla moratoria le rate sospese sono state di fatto spostate alla fine di ciascun mutuo. 54 Le quote capitale non incassate ammontavano a 37.431 mila euro e verranno incassate alla fine dei rispettivi piani d’ammortamento. La quota di interessi non incassati evidenziata nel bilancio 2012 ammontava ad 8.429 mila euro, per una precisa scelta della Cassa tali interessi di ciascun mutuo sottoposto a moratoria, verranno semplicemente recuperati sulle rate residue, senza capitalizzare ulteriori interessi, in modo da pesare nel minor modo possibile sull’importo delle rate, anche se ciò evidentemente causa un danno finanziario rilevante alla Cassa. Al 31 dicembre 2014 fra gli attivi della Cassa residuano 6.048 mila euro di interessi per moratoria ex. DL74 con incassi nel periodo per 962 mila euro, pari quindi al 11,4% del totale interessi slittati. Al termine della moratoria di legge la Cassa ha concesso ai clienti/mutuatari realmente danneggiati di richiedere una ulteriore moratoria sino al 30/6/2013 poi prorogata al 31/12/2013. Finanziamenti per il pagamento delle imposte. Il DL 174 del 10/10/2012 ha disposto che per il pagamento delle imposte e dei contributi le aziende dei comuni coinvolti dal sisma possano accedere a finanziamenti agevolati con garanzia dello stato. La Cassa ha erogato finanziamenti di tale specie, rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, che ammontavano a 50.159 mila euro al 31/12/2013 ed ammontano a 45.997 mila euro al 31/12/2014, dopo la rideterminazione dei relativi piani di ammortamento in base alla convenzione ABI/CDP, i pagamenti di tali finanziamenti sono ancora sospesi per l’effetto della normativa vigente. Finanziamenti per la ricostruzione L’ammontare dei finanziamenti per la ricostruzione, in relazione al rilascio delle ordinanze dei Comuni emesse in favore dei privati sempre rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, al 30 dicembre 2014 ammontano a 50.365 mila euro rispetto ai 9.006 mila euro del 31 dicembre 2013. 55 A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2014. L’esposizione dei principi contabili adottati da Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, è effettuata con riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici. 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Al momento del regolamento i titoli di debito ed i titoli di capitale sono registrati al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione. Criteri di classificazione Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati di negoziazione sono compresi anche i contratti derivati incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando ricorrono le seguenti circostanze: - le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono strettamente correlate con quelle del contratto ospite; - gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato. - lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico. Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi inusuali e che difficilmente si posso ripresentare nel breve periodo. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono attribuiti al conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, sono utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di stima/valutazione comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni, valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del debitore e del rischio paese dello stesso. I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non possono essere ripristinate. 56 Criteri di cancellazione Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in bilancio, anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro mantenimento in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica. L’effetto derivante dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a conto economico. I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione. 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per trasferimento dalle attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008. Criteri di classificazione Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono state classificate né come “Crediti”, né come “Attività detenute sino a scadenza” né come “Attività detenute per la negoziazione”. La voce comprende: titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita; titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o collegamento o di controllo congiunto; altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed altri OICR. Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora: • si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a scadenza; • non sia più disponibile una misura affidabile del fair value; • sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito. E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”. 57 Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al momento in cui l’attività non viene cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita di valore. Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati in base al criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione o della registrazione di una perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od in parte, sul conto economico. Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le attività detenute per la negoziazione. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Per le “Partecipazioni Azionarie” la metodologia per la determinazione del fairvalue è la seguente : per le società quotate in un mercato attivo è stato utilizzato il prezzo di quotazione; per tutte le società non quotate il cui valore di bilancio è inferiore a 100 mila euro è stato assunto come fair-value il costo di acquisto; per tutte le altre partecipazioni azionarie il fair-value è stato determinato in base a valori di scambio, se presenti, o in base alla valutazione determinata analizzando il prezzo di carico, i multipli (Price to Book Value) di borsa dei settori di appartenenza e la frazione di Patrimonio Netto posseduta. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di “impairment” per individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di valore: l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative per i titoli di capitale. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore, vengono registrate riprese di valore con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito, a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo. Inoltre, una significativa o prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per identificare la necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile originario o diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi per i titoli di “private equity”, e 12 mesi per le azioni. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato 58 dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione. Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il criterio del costo ammortizzato. 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. . 4. Crediti Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento dell’erogazione stessa. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi. Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008, riconducibili all’emendamento allo IAS 39, è esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008. Criteri di classificazione I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo. Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti quotati in un mercato attivo. Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal: valore di rilevazione iniziale; meno i rimborsi di capitale; più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra il valore iniziale ed il valore a scadenza); meno svalutazione; più rivalutazione. Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato e gli interessi attivi del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere 59 esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti. La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul finanziamento. Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle modalità di valutazione (analitica o collettiva). Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata rientra nel breve termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti poco significativi; così pure per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni chiusura di bilancio viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS . In dettaglio la classificazione dei crediti dubbi è suddivisa nelle classi di: - crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; - crediti incagliati: i crediti verso soggetti in situazioni di obiettiva temporanea difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. L’incaglio può essere “normale”, quando deriva dalla valutazione dell’ “Unità Posizioni anomale” o “oggettivo” quando presenta le caratteristiche previste per tale fattispecie dalle Istruzioni di Vigilanza. - crediti ristrutturati: crediti verso soggetti ai quali è stata concessa una moratoria nel pagamento del debito a tassi inferiori a quelli di mercato; - crediti scaduti e/o sconfinanti: i crediti verso debitori che alla data di fine esercizio presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni valutati analiticamente. Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti, iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile ed il relativo costo ammortizzato. Il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi, calcolato in funzione dei seguenti elementi: - valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione della capacità del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte; - tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto; - tasso di attualizzazione.. Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta a conto economico. I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono valutati collettivamente. La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria. La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di caratteristiche indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore economico, garanzie, stato di insolvenza e altri fattori ritenuti rilevanti). La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva riflette la medesima ripartizione per categorie di rating stabilite dal Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2). 60 Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con modalità di valutazione analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di valore non seguono i singoli rapporti ma saranno adeguati ai risultati di fine periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico. Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse. Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà continuare ad essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la quota massima in cui la società continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico. I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno. Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale. Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico. Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in conseguenza di eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la svalutazione per riduzione di valore è stornata dal conto economico. Il valore del credito può assumere come valore massimo il costo ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato. Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso. 5. Attività finanziarie valutate al fair value La Cassa non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value option”. 6. Operazioni di copertura Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente valutati al fair value. Criteri di classificazione: tipologie di copertura Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento oggetto della copertura e se la copertura risulta efficace nel momento in cui ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da quelli dello strumento di copertura. Pertanto l’efficacia è misurata e rilevata dal confronto di suddette variazioni, sempre in relazione all’intenzione della società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. 61 La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto. La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando: - test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della copertura e ne dimostrano l’efficacia; - test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel periodo di riferimento e misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la copertura perfetta; Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le conseguenti operazioni contabili. Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare: - esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili; - esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow) relativi ad attività o passività in bilancio o di transazioni future. Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il rischio di tasso. Il cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per attività a tasso fisso i cui cash flow non variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore corrente dell’attività o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale. Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato delle emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate. Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a tasso variabile con il fine di gestire e controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto di tale variabilità sul conto economico. Criteri di valutazione I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”. Criteri di cancellazione Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono: 1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione viene iscritta al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono adeguate ai valori di fair value le attività/passività coperte con contropartita al conto economico. 2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca non ha tale fattispecie. 62 Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le metodologie delle coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere operazioni di copertura di investimenti in valuta. 7. Partecipazioni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. . 8. Attività materiali Criteri di iscrizione Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. La voce comprende beni materiali destinati a: - uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature tecniche; - a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati. Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai sensi di contratti di leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i quali si è assunto sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà. Le immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di locatario sono iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore attuale dei pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento. I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione sia molto probabile, sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di dismissione. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Non sono ammortizzati i terreni, in quanto aventi vita utile indefinita. Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di una attività, si procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e le eventuali rettifiche sono registrate al conto economico; qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore. I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile. Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita utile in relazione alla quale viene calcolato l’ammortamento per quote annue costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione. 63 Criteri di cancellazione Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita utile predefinita per ciascuna categoria. 9. Attività immateriali Criteri di iscrizione Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli eventuali oneri accessori. Criteri di classificazione Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono in grado di generare benefici economici futuri. Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate dall’entità oppure derivano da diritti contrattuali o legali in genere. Criteri di valutazione e componenti reddituali Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro vita utile. Criteri di cancellazione L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una perdita di valore, oppure quando non sono più attesi benefici economici futuri. 10. Attività non correnti in via di dismissione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. . 11. Fiscalità corrente e differita Criteri di iscrizione L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio ed il loro valore fiscale. Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero in presenza di futuri redditi imponibili mentre le imposte differite passive sono stanziate nella misura in cui si ritiene che nei prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa tassazione. Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in vigore per i periodi di riversamento delle differenze temporanee e senza limiti temporali. 64 Criteri di classificazione Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e passività. Le attività e le passività fiscali differite e anticipate sono distinte dalle attività e dalle passività fiscali correnti. Criteri di valutazione Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte all’attualizzazione. Criteri di cancellazione Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni della sussistenza di rapporti di credito e debito con l’amministrazione finanziaria. A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “attività per imposte anticipate” sono adeguati in relazione al rigiro sul conto economico delle imposte divenute correnti nell’esercizio. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite sorte nell’esercizio e le variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio netto. Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta riduzione delle poste di conto economico di riferimento. 12. Fondi per rischi ed oneri Criteri di iscrizione I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in bilancio quando: - esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi passati; - è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione; - può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione. Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla chiusura del bilancio e rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Criteri di classificazione La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a perdite presunte sulle cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela sull’attività di intermediazione in titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di qualsiasi altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del bilancio. Criteri di valutazione Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior stima corrente, basata anche sulle serie storiche della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato (euribor). 65 Criteri di cancellazione Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono: - il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od in quiescenza; - la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi. L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico. 13. Debiti e titoli in circolazione Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di tipo amministrativo. Criteri di classificazione Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono riclassificate le varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto e la raccolta da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari, prestiti subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto dalla banca in qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è poco significativo, che pertanto rimangono iscritte al valore incassato. Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale. Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace sono iscritti al fair value. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza. La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla è registrata a conto economico. Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento. 66 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se le passività hanno durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo ammortizzato con attribuzione degli eventuali costi di “up-front”. 14. Passività finanziarie di negoziazione Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale sono valorizzate al fair value. I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo strumento ospite o che presentano gli elementi per essere qualificati essi stessi come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente, se aventi valore negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione, tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a conto economico. Criteri di classificazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il valore negativo dei derivati impliciti presenti nei contratti complessi. Criteri di valutazione Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione al conto economico. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla scadenza. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono registrati a conto economico. 15. Passività finanziarie valutate al fair value La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù della specifica destinazione funzionale. 16. Operazioni in valuta Criteri di iscrizione iniziale Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Criteri di iscrizione successiva Ad ogni data di riferimento del bilancio: 67 - gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura; - gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; - gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o dalla conversione a tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto economico nel periodo in cui sorgono. 17. Altre informazioni Trattamento di fine rapporto del personale Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006 con decorrenza primo gennaio 2007): nel caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di 50 dipendenti il fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps, oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip. Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote maturate fino all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato) : il tasso di rivalutazione da applicare è composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile ( 75% del costo della vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo dei piani a benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il valore determinato in base a specifica stima attuariale. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali. Al 31 dicembre 2014 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad 3.615 mila euro contro un valore al 31 dicembre 2013 di 3.890 mila euro, con utilizzi del fondo pari a 729 mila euro, accantonamenti a conto economico pari a 102 mila euro ed inoltre un accantonamento pari a 352 mila euro a riserva di PN. La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita “maturando post 1/1/2007” dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna; l’importo spesato al conto economico nel 2014 ammonta a 1.095 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a conto economico è stato pari a 1.168 mila euro. Fondi di Previdenza del Personale Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato sciolto con facoltà di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa attività si è resa necessaria in quanto il fondo a gestione interna non aveva più le caratteristiche richieste dalla normativa per le destinazioni del trattamento di fine rapporto dei dipendenti. Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è stata sciolta in parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una primaria compagnia assicurativa. La banca infatti ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a detta compagnia un premio unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia 68 pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti. Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola all’interno degli accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù di tale garanzia accessoria la banca continua a mantenere l’obbligazione per un piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la contabilizzazione del piano debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di riferimento, al netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei fondi di quiescenza un’obbligazione nulla. Garanzie rilasciate ed impegni Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla banca. Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni volte all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante, cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite dalla garanzia prestata. Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore. Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati): il valore di iscrizione è al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore. Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi il cui utilizzo da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la società contabilizza i titoli per data di regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una data futura predeterminata. Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del richiedente è opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura avverrà l’erogazione effettiva dei fondi. Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni derivanti dalla vendita di protezione dal rischio di credito. Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri in bonis. Accantonamenti per garanzie ed impegni Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato in via analitica per le posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è iscritto fra le “Altre Passività”. Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono quantificati nella misura in cui sono recuperabili i relativi costi sostenuti. In particolare: gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine; I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione. 69 le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati; i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e benefici connessi con l’attività. Migliorie su beni di terzi Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di terzi sono iscritte fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in base alla capacità di produrre benefici futuri di norma corrispondente alla durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano principalmente la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali. Modalità di determinazione del fair value Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti finanziari previsto dai principi contabili internazionali, è anche il criterio di valutazione definito per i derivati indipendentemente dalle finalità per le quali tali strumenti sono stati acquistati (trading o copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato. I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli ed indipendenti. Tale transazione deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività aziendale. Il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull’osservabilità o meno dei parametri di mercato: Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un mercato attivo è considerato tale qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato. Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – compreso gli spread creditizi e di liquidità – sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di replicare quotazioni presenti su mercati attivi. Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni significative da parte del valutatore. I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti: Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere considerati, se significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF, o quotazioni di market maker. In tal caso, devono essere disponibili su Bloomberg le quotazioni di almeno tre 70 market maker, e lo spread denaro-lettera medio non può essere superiore a 2%. Possono altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento. Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di tre market maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%; strumenti per i quali esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio) classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati dagli operatori professionali facendo uso come input di parametri osservabili direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair value. Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere valutati mediante i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, non rappresentanti valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento. Strumenti quotati Per la determinazione del fair value la banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti: in questi casi, il fair value di uno strumento corrisponde al suo prezzo di mercato desumibile dalle quotazioni. A questi fini, un mercato si considera “attivo” quando le operazioni si verificano con frequenza e volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione di un prezzo su base continuativa. L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la nozione di mercato attivo. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se: - esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare per essere efficacemente trattato; - hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano soggetti alla costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata. Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di volumi. Per questo, la banca ha definito apposite procedure finalizzate ad individuare i mercati attivi ovvero quei mercati in cui i prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere le transazioni di mercato. Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori: - il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker; - la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla quotazione precedente; - l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask; - il volume di scambi trattati. In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono: - il prezzo bid nel caso di attività detenute; - il prezzo ask nel caso di passività da emettere; - il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la differenza fra prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione). Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la quotazione più vantaggiosa. 71 Strumenti non quotati Qualora non esistano prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che ottimizzino il contributo delle informazioni disponibili, in base all’approccio comparativo, che desume il fair value di uno strumento dai prezzo osservati su transazioni similari avvenute su mercati attivi, oppure in base ad una modellizzazione che anche in mancanza di transazioni osservabili o comparabili consenta comunque di pervenire ad una valutazione. Le tecniche utilizzate presentano le seguenti caratteristiche: - tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato e a minimizzare stime ed assunzioni interne; - riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti; - utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto rischio rendimento dello strumento oggetto di valutazione; - incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di prezzo; - sono coerenti con le metodologie comunemente accettate; - sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e la neutralità del processo di definizione dei valori degli strumenti finanziari richiesto dalla normativa. Nel successivo paragrafo A.4.1 vengono descritti i criteri di determinazione del fair value per le diverse categorie di strumenti appartenenti al livello 2 e al livello 3.. Riclassificazione di strumenti finanziari Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7, omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con Regolamento n. 1004/2008. Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell’acquisto nell’ambito della categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o della categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello IAS 39, possono essere riclassificati: • gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie valutate al fair value” a seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”. La nuova categoria contabile di destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione per l’ammissibilità della riclassifica è che lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la classificazione nel portafoglio dei “Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli oggetto di riclassifica, avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel prevedibile futuro o fino a scadenza; 72 • gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento finanziario rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la società ha ora l’intento e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza. Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla categoria delle “Attività disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività detenute per la negoziazione” alle “Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile, secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze. L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività finanziarie detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato. Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica. Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2014 la Banca non ha effettuato alcuna riclassifica tra i portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo IAS 39, descritto nel presente paragrafo. Si evidenzia, infatti, che quanto riportato nelle tabelle della parte A.3.1 Trasferimenti tra portafogli riguarda gli effetti delle riclassifiche effettuate nell’esercizio 2008. Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione La Cassa di Risparmio di Cento ha in essere due programmi di cartolarizzazione entrambi di mutui residenziali a privati, il primo denominato “Guercino Solutions” che risale al 2006 ed il secondo programma denominato “Siviglia SPV” è stato posto in essere nel marzo 2012. Lo scopo principale di entrambi i programmi è stato quello di “generare” liquidità per la Cassa. Entrambe le operazioni sono censite presso l’European Data Warehouse (EuroDW) istituito dalla BCE per raccogliere e rendere disponibili le informazioni relative alle cartolarizzazioni europee; Guercino Solutions è censito con il codice RMBSIT000072100220081 mentre Siviglia SPV ha il codice RMBSIT000072100120125, sui dati riferiti al 31-12-2014 EuroDW ha assegnato ad entrambe le operazioni il massimo rating (A1) per la qualità e la completezza delle informazioni fornite. Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti nell’attivo della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è mantenuto il coinvolgimento rilevante sull’andamento delle attività cedute. Tale coinvolgimento rilevante continua a sussistere in quanto sono tuttora detenute le tranche junior, le più rischiose, di entrambe le operazioni. La Cassa ha ceduto interamente ad investitori istituzionali le tranche senior dei titoli emessi da entrambi i veicoli, l’ultima transazione è avvenuta il 22/1/2014 ed ha riguardato il 59,2% del titolo senior di Siviglia SPV. 73 Pronti c/Termine I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’ambito di una operazione che contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti c/termine passivi), non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di titoli ceduti con obbligo di riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso clientela o banche” : Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed ai debiti verso clientela/banche. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata dall’attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento futuro caratterizzate da significativa incertezza. Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al fine di determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati: 1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare riferimento ai crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita; 2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi; 3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui lo stesso non sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso, nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri di input che potrebbero essere non osservabili sul mercato; 4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per l’incertezza del petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate; 5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive. L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire al lettore di bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che, allo stato attuale, potrebbero essere appropriate assunzioni alternative. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato svolgimento dell’attività aziendale. 74 A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’ FINANZIARIE A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Tipologia di strumento finanziario Titoli di debito Titoli di debito Titoli di debito Valore contabile al 31.12.2014 Fair value al 31.12.2014 Portafoglio di provenienza Portafoglio di destinazione Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Att. Fin. Disp. Per la Vendita 533 533 Crediti verso clientela - - Crediti verso banche - - Componenti Componenti reddituali reddituali in assenza del registrate trasferimento nell'esercizio (ante imposte) (ante imposte) Valutative Altre Valutative Altre 91 - - - 2 - - - - - - A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento. A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento. A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate Nell’esercizio 2014 non è stato effettuato nessun trasferimento. 75 A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE Per una descrizione delle modalità seguite dalla banca per la misurazione del fair value delle attività e passività, sia ai fini delle valutazioni di bilancio sia ai fini dell’informativa da fornire all’interno della Nota Integrativa, si rimanda al paragrafo “Modalità di determinazione del fair value” di cui al cap. 17 – Altre informazioni della parte A2 relativa alle principali voci di bilancio. Informativa di natura qualitativa A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati Crediti verso banche e verso clientela I finanziamenti e i crediti vengono valutati in bilancio al costo ammortizzato mentre il valore di fair value viene determinato esclusivamente per fornire un’opportuna informativa in bilancio. La metodologia di calcolo del fair value utilizza i parametri di PD e LGD per calcolare i flussi di cassa scontati per il rischio di credito, rappresentato dalla perdita attesa espressa dalla moltiplicazione dei due citati parametri. In particolare, si utilizzano per i calcoli la PD cumulata per il numero di anni corrispondenti alla durata residua del prestito, stimata in base alla matrice di transizione, e una LGD ipotizzata costante per tutto l’orizzonte temporale di riferimento. Attività materiali detenute a scopo di investimento Per queste attività non viene calcolato un fair value ma si riporta nel livello 3 il valore di bilancio. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Gli strumenti finanziari classificati fra le attività detenute per la negoziazione sono assegnate ai diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione. Si tratta complessivamente di importi assai limitati, rappresentati quasi esclusivamente da titoli di debito; gli input utilizzati per le valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni comparabili, se presenti. Attività finanziarie disponibili per la vendita Il fair value degli “investimenti partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi risultanti da perizie esterne ed indipendenti o in base a prezzi di scambio ricavati da recenti transazioni; se di importo poco rilevante, le partecipazioni sono mantenute al valore di costo, così come gli altri titoli di capitale. Per quanto riguarda i fondi comuni di investimento “aperti”, in cui i partecipanti hanno diritto di chiedere in qualsiasi momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è determinato considerando l’ultimo NAV pubblicato. Nel caso di fondi “chiusi” o di private equity oggetto di quotazione, il fair value è pari alla quotazione fornita dal mercato, se questo è considerato “attivo”. In alternativa viene assunto l’ultimo NAV pubblicato. Per quanto riguarda i titoli di debito, valgono le considerazioni generali in merito ai criteri di attribuzione dei livelli di fair value: gli input utilizzati per le valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni comparabili, se presenti. Strumenti derivati Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli valutativi diversi a seconda della tipologia dello strumento, in particolare: - per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di stima della volatilità; - per il fair value degli swap si è utilizzato il metodo del “discounted cash flow”. 76 Le valutazioni così determinate sono state rettificate per gli importi corrispondenti alle valutazioni del merito creditizio della controparte (rischio di controparte): si tratta del c.d. “credit value adjustment” o “debit value adjustment”, calcolato sulla base della classe di rating delle controparti e della relativa perdita attesa. Debiti verso banche e verso clientela Il fair value viene determinato come valore attuale del debito, sulla base delle curve dei tassi utilizzate come fattori di sconto. Titoli in circolazione Il fair value viene determinato utilizzando i tassi corrispondenti ai prezzi calcolati per i riacquisti delle proprie emissioni. Passività finanziarie detenute per la negoziazione Gli strumenti finanziari classificati fra le passività detenute per la negoziazione sono assegnate ai diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione. A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni I parametri non osservabili in grado di influenzare la valutazione degli strumenti classificati nel livello 3 sono principalmente rappresentati da stime ed assunzioni sottostanti i modelli utilizzati per misurare gli investimenti in titoli di capitale e le quote di OICR. Trattandosi di dati provenienti da fonti terze (per es. i NAV dei fondi) o di informazioni specifiche delle entità oggetto di valutazione (per es. i valori patrimoniali della società) per i quali non è ragionevole prevedere valori alternativi, non si applicano analisi di sensitivity a queste valutazioni. A.4.3 Gerarchia del fair value Ai fini della compilazione dell’informativa sui trasferimenti fra diversi livelli di fair value, il criterio adottato per la rilevazione del trasferimento è il saldo esistente all’inizio del periodo di riferimento, rispetto al saldo di fine periodo esposto nelle tavole A.4.5.1 oppure A.4.5.4. A.4.4 Altre informazioni Al 31 dicembre 2014 non sussistono informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13, paragrafi 51, 93 sub (i) e 96 in quanto non esistono attività valutate al fair value in base all’“highest and best use”, né ci si è avvalsi della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizioni complessive di portafoglio. 77 Informativa di natura quantitativa A.4.5 Gerarchia del fair value A 4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value 31/12/2014 ATTIVITA'/PASSIVITA' MISURATE AL FAIR VALUE Livello 1 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 31/12/2013 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Derivati di copertura Attività materiali Attività immateriali Totale Passività finanziarie detenute per la negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura 977.872 977.872 - Livello 2 2.720 34.649 1.895 39.264 2.949 397 Livello 3 25 34.918 34.943 - Livello 1 9 650.607 650.616 - Livello 2 3.852 15.508 2.100 21.460 4.128 165 Livello 3 33 32.500 32.533 - Totale - 3.346 - - 4.293 - Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e valutate al fair value su base ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair value. Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par. 40 in quanto i dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR, dagli emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti per i titoli azionari. Per le informazioni per classe di attività si rimanda alle tabelle successive di dettaglio. Al 31 dicembre 2014 l’impatto del “Credit value Adjustement” e del “Debit value Adjustement” sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati è rispettivamente pari a 90 migliaia di euro e 6 migliaia di euro. 78 A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1 Acquisti 2.2 Profitti imputati a: 2.2.1 Conto Economico - di cui: Plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3 Trasferimenti da altri livelli 2.4 Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 3.3 Perdite imputate a: 3.3.1 Conto Economico - di cui Minusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in diminuzione 4. Attività finanziarie valutate al fair value 33 221.198 220.979 219 219 X 221.206 221.151 55 X - Rimanenze finali Attività finanziarie Derivati Attività disponibili di materiali per copertura la vendita - - 32.500 18.643 16.910 1.433 1.116 317 300 16.225 14.707 4 1.514 1.227 1.120 287 - - - - - 34.918 - - - X X 25 Attività immateriali A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3) Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3. A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value 31/12/2014 Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente VB 1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 2. Crediti verso banche 19.330 3. Crediti verso clientela 1.778.371 4. Attività materiali detenute a scopo di investimento 11.016 5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione TOTALE A 1.808.717 1. Debiti verso banche 427.330 2. Debiti verso clientela 1.875.449 3. Titoli in circolazione 420.242 4. Passività associate ad attività in via di dismissione TOTALE B 2.723.021 L1 - 31/12/2013 L2 L3 VB L1 19.330 56.942 2.481 - 1.885.109 1.879.720 11.016 10.917 - 1.915.455 1.947.579 2.481 427.330 463.401 - 1.875.463 1.503.698 419.603 526.453 - 2.722.396 2.493.552 - L2 L3 54.446 - 1.966.362 10.917 - 2.031.725 463.401 - 1.503.698 528.042 - 2.495.141 Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair value. Si evidenzia che per i titoli in circolazione esposti nel passivo nel livello 3, il fair value è stato determinato applicando i prezzi determinati mediante la somma dei valori attuali dei flussi cedolari 79 futuri e del capitale rimborsabile a scadenza, decurtato del rateo interessi maturato come più ampiamente descritto al punto 6.3 del “Prospetto di Base, relativo al programma di offerta di prestiti obbligazionari” depositato presso la Consob e disponibile sul sito della Cassa. A.5 Informativa sul cd. “day one profit/loss” L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta di eventuali differenze tra il prezzo della transazione e il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione che emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate immediatamente a conto economico in base a quanto previsto dallo IAS 39 ai paragrafi AG76 e AG76A. Nel caso in cui si presentasse tale fattispecie si devono indicare le politiche contabili adottate per imputare a conto economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze così determinate. La banca non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo della transazione e il valore dello stesso ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna. 80 Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale ATTIVO SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 31/12/2014 a) Cassa 31/12/2013 20.955 b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 15.373 - - 20.955 15.373 SEZIONE 2 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica 31/12/2014 Voci/Valori Livello 1 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri 31/12/2013 Livello 2 - Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale A - - 25 24 1 25 9 4 5 9 - 33 32 1 33 Totale B - 2.720 2.720 2.720 - - 3.852 3.852 3.852 - Totale (A+B) - 2.720 25 9 3.852 33 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati su crediti 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri 81 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31/12/2014 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti 31/12/2013 25 Totale A 25 0 25 42 2 7 33 0 42 Totale B 321 2.399 2.720 1.045 2.807 3.852 Totale (A+B) 2.745 3.894 B. Strumenti derivati a) Banche b) Clientela Il valore dei titoli detenuti nel portafoglio delle “Attività detenute per la negoziazione” risulta in linea con quello dell’esercizio precedente mentre si registra una consistente diminuzione del valore dei derivati di negoziazione stipulati con la clientela. 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito A. Esistenze iniziali 31/12/2013 B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3 Variazioni negative di fair value C4 Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali 31/12/2014 Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti 42 5.019.525 5.017.246 2.279 5.019.542 5.019.486 56 - 9 8 - 1 9 8 - - 1 25 - Totale - - 42 5.019.534 5.017.254 2.280 5.019.551 5.019.494 56 1 - - 25 SEZIONE 3 – ATTIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. . SEZIONE 4 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40 82 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica 31/12/2014 Voci/Valori Livello 1 1. Titoli di debito 31/12/2013 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello3 977.872 34.649 533 650.607 15.508 442 - - - - - - 977.872 34.649 533 650.607 15.508 442 - - 28.329 - - 28.506 2.1 Valutati al fair value - - 4.836 - - 13.254 2.2 Valutati al costo 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale - - 23.493 - - 15.252 3. Quote di O.I.C.R. - - 6.056 - - 3.552 4. Finanziamenti - - - - - - 977.872 34.649 34.918 650.607 15.508 32.500 Totale Al 31 dicembre 2014 sono aumentati i volumi dei titoli di debito classificati al livello 1 e le obbligazioni classificate ai livelli 2 e 3. I titoli di capitale sono valutati, secondo quanto previsto nel capitolo A.4 delle informazioni sul fair value e, solo in via residuale, al costo. La voce “titoli di capitale” accoglie 7.775 miglia di euro relative alle quote detenute in Banca d’Italia così come indicato nella parte “A Parte Generale – Sezione 4 – Altri aspetti” del presente documento. Nella tabella che segue vengono classificati i titoli di capitale valutati al costo in base a tre tipologie di investimenti: 31/12/2014 Investimenti intervenuti con società partner commerciali o funzionali all'attività caratteristica Investimenti finanziari intervenuti con società clienti o non clienti dai quali ci si attende un ritorno economico di lungo termine Investimenti istituzionali TOTALE 31/12/2013 3.213 3.213 12.505 7.775 23.493 12.039 0 15.252 La voce “titoli di capitale” è così composta: 31/12/2014 Interessenze azionarie Altri titoli Totale 31/12/2013 26.911 27.176 1.418 1.330 28.329 28.506 Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all’apposito documento allegato al bilancio. 83 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31/12/2014 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri Enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale 31/12/2013 1.013.054 958.865 53.656 533 28.329 14.287 14.042 3.206 3.656 7.180 6.056 - 666.557 650.607 15.508 442 28.506 14.228 14.278 3.206 3.869 7.203 3.552 - 1.047.439 698.615 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica Non sussistono attività della specie. 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 31/12/2014 B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di FV C4. Svalutazioni da deterioramento - imputate al conto economico - imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni 666.557 1.461.661 1.432.840 11.057 17.764 1.115.164 1.089.870 20.170 31 5.093 28.506 842 652 122 X 68 1.019 420 504 504 95 3.552 17.705 16.259 103 1.343 15.201 14.287 287 616 616 11 - 698.615 1.480.208 1.449.751 11.282 19.175 1.131.384 1.104.577 20.170 318 1.120 1.120 5.199 D. Rimanenze finali 31/12/2014 1.013.054 28.329 6.056 - 1.047.439 La movimentazione relativa alla voce dei titoli di debito è da ricondurre alla gestione del portafoglio dei titoli di Stato volta alla massimizzazione della redditività coniugata ad un attento governo dei rischi di tasso e mercato e della posizione di liquidità attuale e prospettica. 84 Nella predisposizione del presente bilancio è stata effettuata un’attenta valutazione del portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita al fine di individuare indicatori di perdita di valore, in presenza dei quali risulta necessario effettuare una svalutazione da imputare a conto economico per la differenza tra il valore di fair value delle attività finanziare e il loro valore contabile. Il valore complessivo degli impairment rilevati nel corso dell’esercizio, e contabilizzati alla voce di conto economico 130 b) “Rettifiche di valore nette deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita”, ammonta a 1.120 migliaia di euro contro 2.542 migliaia di euro dell’esercizio precedente. SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA – VOCE 50 La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessuno strumento finanziario tra le “Attività finanziarie detenute sino a scadenza”. SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica 31/12/2014 Tipologia operazioni/Valori A. Crediti verso Banche centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Finanziamenti 1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.2. Depositi vincolati 1.3. Altri finanziamenti - Pronti contro termine attivi - Leasing finanziario - Altri 2. Titoli di debito 2.1 Titoli strutturati 2.2 Altri titoli di debito Totale VB 7.531 7.531 11.799 11.799 10.988 811 811 19.330 31/12/2013 Fair value Livello 1 Livello 2 - X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X - - Livello 3 7.531 X X X X 11.799 11.799 X X X X X X X X 19.330 Legenda: VB = valore di bilancio 6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica Non sussistono attività della specie. 6.3 Leasing finanziario Non sussistono attività della specie. 85 VB Fair value 34.951 32.455 30.918 1.537 1.537 2.496 2.496 X X X X 2.481 X X X X X X 2.481 X X Livello 2 X X X X X X X X X X X X Livello 3 21.991 X X X X 32.455 32.455 X X X X X X X X 56.942 2.481 - 54.446 21.991 21.991 Livello 1 - SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica 31/12/2014 Tipologia operazioni/Valori Valori di bilancio Bonis Finanziamenti 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altri finanziamenti Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito 1.611.039 198.861 1.161.614 Valori di fair value Deteriorati Acquistati 31/12/2013 Altri L1 L2 L3 - 167.332 - 31.466 - 129.863 X X X X X 5.119 - 260 X X X 245.445 - - 5.743 - X X X X X X X X X X X X X - 167.332 - - Totale 1.611.039 Valori di bilancio Bonis 1.885.109 1.699.193 X 255.222 X 76.141 X 1.147.025 X X Valori di fair value Deteriorati Acquistati Altri L1 L2 L3 - 180.527 32.143 - 142.490 X X X X X X 1.966.362 X X X 5.075 - 373 X X X 215.730 - - 5.521 - X X X X X X X X X X X X X - 180.527 - - 1.966.362 1.885.109 1.699.193 X X Come si evince dalla tabella sopra esposta gli impieghi netti al 31 dicembre 2014 sono pari a 1.778.371 migliaia di euro mentre al 31 dicembre dell’anno precedente ammontavano a 1.879.720 migliaia di euro. Gli impieghi lordi ammontano a 1.874.492 migliaia di euro (nel precedente esercizio erano pari a 1.958.041 migliaia di euro) mentre le rettifiche complessive ammontano a 96.121 migliaia di euro (nel precedente esercizio erano pari a 78.321 migliaia di euro). Nonostante il persistere della difficile situazione economico-finanziaria, le esposizioni nette deteriorate evidenziano un decremento del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2013 e si attestano a 167.332 migliaia di euro contro i 180.527 dell’esercizio precedente, principalmente per l’incremento dei relativi accantonamenti. Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito delle due operazioni di cartolarizzazione, al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la voce comprende i crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 287.273 mila euro, corrispondenti a 288.426 mila euro di crediti lordi, come meglio evidenziato nella Parte E – Sezione C della Nota Integrativa. Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a medio-lungo termine, utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del relativo fair value. Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito”. 86 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti 31/12/2014 Tipologia operazioni/Valori 1. Titoli di debito: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziaria - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale Bonis 31/12/2013 Deteriorati 1.611.039 96.398 6.380 1.508.261 919.449 74.245 514.567 Acquistati - 1.611.039 - Altri Bonis Deteriorati Acquistati Altri 167.332 167.332 123.364 12.055 31.913 1.699.193 59.206 6.658 1.633.329 969.500 144.230 519.599 - 180.527 180.527 130.447 13.497 36.583 167.332 1.699.193 - 180.527 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio c) rischio di credito d) più rischi 2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari a) tasso di interesse b) tasso di cambio c) altro Totali 31/12/2013 1.179 1.179 - 1.829 1.829 - 1.179 1.829 I crediti oggetto di copertura si riferiscono ad un unico mutuo a tasso fisso avente scadenza 01 luglio 2017. 7.4 Leasing finanziario Non sussistono attività della specie. 87 SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli FV 31/12/2014 L1 A. Derivati finanziari 1) Fair value 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale Legenda: VN = Valore nozionale FV 31/12/2013 VN 31/12/2014 L2 L3 L1 L2 VN 31/12/2013 L3 - 1.895 1.895 - - 26.500 26.500 - - 2.100 2.100 - - 36.500 36.500 - - 1.895 - 26.500 - 2.100 - 36.500 L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair Value Flussi finanziari Specifica Operazioni/Tipo di copertura Rischio di tasso Rischio Rischio di di cambio credito 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 2. Crediti - - - - - 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X 4. Portafoglio 5. Altre operazioni X Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio 1.895 X Totale passività 1.895 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X - X Più rischi - X Generica Specifica Generica Investim. esteri - X - X X X - X - X X X - X - X X - X - X X - - Rischio di prezzo X - X X - X X - - X X X X X X X X X X X - - X - - - - X X X X X X X X - - Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria coperta e alla tipologia di copertura. I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura specifica del fair value delle obbligazioni emesse. SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento. 88 SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110 11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo ATTIVITA'/VALORI 31/12/2014 31/12/2013 1 Attività di proprietà 31.289 31.723 a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 9.900 16.987 2.106 614 1.682 9.900 17.258 2.065 425 2.075 2 Attività acquisite in leasing finanziario 2.651 2.697 a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.584 1.067 - 1.584 1.113 - 33.940 34.420 TOTALE Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni detenute per essere utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca. 11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo 31/12/2014 ATTIVITA'/VALORI Valore di Bilancio 31/12/2013 Fair Value L1 L2 1. Attività di proprietà 1.Terreni 2. Fabbricati 2 Attività acquisite in leasing finanziario 1.Terreni 2. Fabbricati 11.016 3.318 7.698 - - - L3 11.016 3.318 7.698 - TOTALE 11.016 - - 11.016 Valore di Bilancio Fair Value L1 10.917 3.318 7.599 - - L2 L3 - 10.917 - 3.318 - 7.599 - 10.917 - - 10.917 Gli investimenti detenuti a scopo di investimento hanno come obiettivo la percezione di canoni di locazione e/o l’apprezzamento nel lungo termine del capitale. L’ammontare complessivo dei canoni di locazione percepiti nel corso dell’esercizio 2014 ammonta a 232 mila euro mentre l’onere sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 6 mila euro. 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate Non sussistono attività della specie. 89 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Non sussistono attività della specie. 11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: Fabbricati Impianti elettronici Mobili Altre Totale 11.484 11.484 - 23.860 (5.489) 18.371 414 280 134 (731) (725) 5.555 (3.490) 2.065 173 45 128 (132) (132) 3.826 (3.401) 425 370 370 (181) (181) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - - - - - - a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - - - - - - - - 11.484 11.484 (6) 18.054 6.214 24.268 2.106 3.558 5.664 614 3.556 4.170 (859) 1.682 10.125 11.807 (865) 33.940 23.453 57.393 - - - - - - a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo 11.876 56.601 (9.801) (22.181) 2.075 34.420 1.072 2.029 1.070 1.485 280 134 2 130 (1.465) (2.509) (2) (2) (604) (1.642) Nelle tavole 11.5 e 11.6 sono evidenziate le rettifiche di valore per il deterioramento dei fabbricati conseguenti al sisma; sono comprese anche le variazioni in aumento per i lavori di ripristino già eseguiti. 90 11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Terreni A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive nette di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative nette di fair value Fabbricati Totale C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali 3.318 3.318 7.599 297 198 42 57 (198) (181) (17) 7.698 10.917 297 198 42 57 (198) (181) (17) 11.016 E. Valutazione al fair value 3.318 7.698 11.016 Il valore di fair value riportato sugli immobili già presenti ad inizio anno è pari al valore di rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la stima che approssima il fair value dei beni stessi. 11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali. Altre informazioni sulle “Attività materiali” Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della banca al 31 dicembre 2014: Legge 576/75 (1) Legge 72/83 (1) Legge 218/90 (1) Legge 413/91 (1) First Time Adoption IAS (1) (2) Totale rivalutazioni 31/12/2014 285 2.763 13.643 3.283 13.424 33.398 31/12/2013 285 2.763 13.643 3.283 13.424 33.398 (1) Rivalutazione relative agli immobili (2) Tale voce comprende: 12.332 mila euro per rivalutazioni relative agli immobili e 1.092 mila euro relativi a rivalutazioni su opere d’arte. 91 Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie classi di cespiti: CLASSE CESPITE Mesi di Vita Utile Ammortamento ammort. IAS Immobili Fiscale 400 3% Quadri di valore 0 0% Mobili per arredamento 80 15% Mobili e macchine ordinarie per ufficio 100 12% Autoveicoli esclusivamente strumentali 60 20% Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99 48 25% sul 40% del costo di acquisto Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99 48 25% sul 40% del costo max di 18.075,99 Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti 48 25% sul 90% del costo Banconi blindati 60 20% 120 10% 40 30% Costruzioni leggere Impianti d'allarme e televisivi Sistemi telefonici e telefoni cellulari 48 20% sul 80% del costo di acquisto Macchine elettroniche 60 20% Macchinari ed impianti vari 80 15% Sistemi di elaborazione dati 48 20% SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività 31/12/2014 Attività/Valori A.1 Avviamento 31/12/2013 Durata indefinita Durata definita X Durata definita - X Durata indefinita - A.2 Altre attività immateriali 1.673 - 1.973 - A.2.1 Attività valutate al costo 1.673 - 1.973 - a) Attività immateriali generate internamente - - - - 1.673 - 1.973 - - - - - a) Attività immateriali generate internamente - - - - b) Altre attività - - - - 1.673 - 1.973 - b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value Totale Le attività immateriali sono valutate al costo. 92 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Altre attività immateriali generate internamente Avviamento A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico Durata definita X X X X X X X X Altre attività immateriali: Altre Totale Durata indefinita Durata definita Durata indefinita - - 2.443 470 1.973 251 251 (551) (551) (551) - - 2.443 470 1.973 251 251 (551) (551) (551) - C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - - C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde - - - 1.673 1.021 2.694 - 1.673 1.021 2.694 F. Valutazione al costo - - - - - - 12.3 Altre informazioni Le attività immateriali sono costituite da : - costi per acquisto di programmi software aventi vita utile definita e pertanto ammortizzati in base alla stessa; - assistenza in relazione alla emissione e quotazione delle "Obbligazioni a Tasso Fisso garantite dallo Stato italiano 2012/2015”, emesse da Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., Codice ISIN IT0004806656 93 SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione La composizione delle attività per imposte anticipate è la seguente: 31/12/2014 31/12/2013 A) In contropartita del conto economico Fondo rischi e oneri 770 851 Svalutazione crediti 26.435 21.554 87 223 27.292 22.628 Titoli disponibili per la vendita 260 525 Perdite Attuariali su piani a benefici definiti 234 114 99 10 Totale B 593 649 Totale A+B 27.885 23.277 Svalutazione titoli Totale A B) In contropartita a Patrimonio Netto Copertura di flussi finanziari La voce delle “attività per imposte anticipate” registra un significativo incremento delle imposte anticipate relative alle svalutazioni crediti (differenze temporanee deducibili in esercizi successivi); solo in minima parte compensato da una riduzione delle anticipate su titoli obbligazionari presenti nel portafoglio dei titoli disponibili per la vendita (AFS) per la riduzioni delle riserve negative. 13.2 Passività per imposte differite: composizione 31/12/2014 31/12/2013 A) In contropartita del conto economico Plusvalenze - 12 Rivalutazione attività materiali 5.330 5.454 Interessi non incassati ex.DL.74 Sisma 2.039 2.357 409 258 7.778 8.081 3.733 747 Totale B 3.733 747 Totale A+B 11.511 8.828 Interessi di mora non incassati Totale A B) In contropartita a Patrimonio Netto Titoli disponibili per la vendita La voce delle “Passività fiscali per imposte differite” evidenzia un incremento legato principalmente all’aumento delle imposte sulle riserve positive dei titoli disponibili per la vendita (AFS), per l’aumento registrato nell’esercizio delle riserve positive. 94 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al conto economico) 31/12/2014 1. Importo iniziale 31/12/2013 22.628 15.283 2. Aumenti 8.285 8.654 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 8.285 8.654 a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) riprese di valore - - 8.285 8.654 - - d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti - - 3. Diminuzioni 3.621 1.309 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 3.269 1.308 a) rigiri 3.269 1.308 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) dovute al mutamento di criteri contabili - - d) altre - - - - 352 1 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni a) trasformazione di crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 - - 352 1 27.292 22.628 b) altre 4. Importo finale 13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita al conto economico) Non sussistono attività della specie. 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico) 31/12/2014 1. Importo iniziale 31/12/2013 8.081 8.665 2. Aumenti 261 205 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 261 205 a) Relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - 261 205 - - c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti - - 3. Diminuzioni 564 789 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 564 789 563 770 b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre 1 19 - - a) rigiri 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 95 - - 7.778 8.081 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al patrimonio netto) 31/12/2014 31/12/2013 1. Importo iniziale 649 1.226 2. Aumenti 210 90 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 210 90 a) relative a precedenti esercizi 81 b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - 210 9 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - - 2.3 Altri aumenti - - 3. Diminuzioni 266 667 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 266 667 266 612 b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) dovute al mutamento dei criteri contabili - - c) altre a) rigiri d) altre 55 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - - 3.3 Altre diminuzioni - - 593 649 4. Importo finale 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al patrimonio netto) 31/12/2014 1. Importo iniziale 31/12/2013 747 2.631 2. Aumenti 2.986 51 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.986 51 a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - 2.986 51 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - - 2.3 Altri aumenti - - 3. Diminuzioni - 1.935 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - 1.935 c) altre a) Rigiri 1.935 b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - c) altre - - 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - - 3.3 Altre diminuzioni - - 3.733 747 4. Importo finale 96 13.7 Altre informazioni Attività fiscali correnti: La voce comprende crediti d’imposta verso l’amministrazione finanziaria dello Stato: 31/12/2014 31/12/2013 - crediti d'imposta in c/capitale 2.028 2.043 - - 11.695 10.609 13.723 12.652 - credito d'imposta in c/interessi - Acconti versati Totale complessivo attività fiscali correnti Passività fiscali correnti Il fondo “passività fiscali correnti” comprende: 31/12/2014 31/12/2013 importo residuo dall'anno precedente - - imposte stanziate nel bilancio d'esercizio: - - 9.818 12.211 - - 9.818 12.211 - Irap ed Ires dell'esercizio - utilizzo fondo residuo anno precedente Totale fondo imposte correnti SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. 97 SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITA’ - VOCE 150 15.1 Altre attività: composizione 31/12/2014 Crediti verso l'Erario Acconti imposta di bollo, imposta sostitutiva e IVA Crediti verso l'erario per imposte indirette Credito d'imposta per bolli e ritenute 27% Parziale Assegni di c/c tratti su altri istituti Assegni tratti su c/c di clientela Debitori diversi per commissioni attive Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela Conto transitorio ATM Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da attività materiali Ratei attivi Risconti attivi Conto transitorio fatture Conto transitorio banche Crediti vari per carte di credito Bolli da recuperare SDD da addebitare alla clientela Altre partite Totale 31/12/2013 7.128 3.629 1.176 11.933 3.449 872 553 4.874 6.421 1.630 3.412 91 433 756 1 132 17 1.003 112 3.456 6.930 7.472 6.788 2.306 4.626 1.504 840 612 84 15 0 835 2.935 153 8.654 43.799 34.226 Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove poste: Crediti verso l’Erario Tale voce accoglie tutti i crediti verso l’erario connesse con l’attività di sostituto d’imposta. L’incremento dei crediti verso l’erario è riconducibile principalmente a: - cambiamento delle aliquote relative all’imposta di bollo; - incremento dell’acconto per imposta sostitutiva sul risparmio amministrato derivante dal cambiamento dell’aliquota avvenuta nel corso del 2014. - incremento del credito d’imposta connesso alla moratoria sui mutui conseguenti al sisma del maggio 2012 e ai finanziamenti per il pagamento delle imposte rispettivamente DL 74/2012 e DG 174/2012. Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi giorni del mese successivo. Debitori diversi per commissioni attive Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza. Migliorie e spese incrementative su beni di terzi Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di terzi. Tali oneri sono ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di locazione. Bolli da recuperare Tali importi si riferiscono all’imposta di bollo recuperata dalla clientela nei primi mesi del 2015 ma di competenza dell’esercizio 2014. 98 SDD da addebitare alla clientela Tali importi si riferiscono agli SDD (Sepa Direct Debit) pervenuti e non ancora scaduti e pertanto in attesa di essere addebitati alla clientela. Altre partite Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori. 99 PASSIVO SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 31/12/2013 400.005 27.325 25.955 1.370 - 455.997 7.404 5.738 1.666 - - - Totale Fair value - livello 1 Fair value - livello 2 Fair value - livello 3 427.330 427.330 463.401 463.401 Totale fair value 427.330 463.401 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti 1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati. 1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica Nessuna passività della specie 1.5 Debiti per leasing finanziario La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche. 100 SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2014 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 7. Altri debiti 31/12/2013 Totale Fair value - livello 1 Fair value - livello 2 Fair value - livello 3 1.119.136 256.092 268.628 161.116 107.512 231.593 1.875.449 1.875.463 1.009.003 256.552 60.156 60.156 177.987 1.503.698 - Totale fair value 1.875.463 1.503.698 1.503.698 Negli “Altri debiti” è compreso l’importo di 103.768 mila euro che rappresenta il valore al costo ammortizzato del titolo senior dell’SPV Guercino Solutions e l’importo di 127.230 mila euro relativo al valore al costo ammortizzato del titolo senior dell’SPV Siviglia. Tali titoli sono posseduti totalmente da investitori istituzionali. 2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati. 2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica Non sussistono passività della specie. 2.5 Debiti per leasing finanziario 31/12/2014 Debiti per leasing finanziario 336 31/12/2013 558 I debiti per locazione finanziaria ammontano ad 336 mila euro, rispetto a 558 mila euro dell’esercizio precedente. Tali debiti si riferiscono ad un immobile adibito a filiale. Il cespite risulta iscritto nella sezione 11 dell’Attivo. Gli esborsi complessivi previsti, comprensivi di interessi, ammontano a 352 mila euro. La vita residua di tali debiti è così rappresentata: Fino a 1 anno da 1 a 5 anni oltre 5 anni 31/12/2014 217 119 - 31/12/2013 219 339 - 336 558 Totale Il valore lordo dell’immobile è pari a 3.104 mila euro ed il relativo fondo ammortamento è pari a 452 mila euro, totalizzando un valore netto pari a 2.652 mila euro iscritto alla voce “Attività materiali”. 101 SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica 31/12/2014 Tipologia titoli/Valori A. Titoli 1. obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale Valore bilancio 31/12/2013 Fair value Livello 1 Livello 2 Valore bilancio Livello 3 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 385.198 385.198 35.044 35.044 - - 384.559 384.559 35.044 35.044 485.037 485.037 41.416 41.416 - - 486.626 486.626 41.416 41.416 420.242 - - 419.603 526.453 - - 528.042 Le obbligazioni emesse dalla Cassa, pur essendo strumenti finanziari molto semplici, vengono classificate di “livello 3” in quanto gli spread creditizi e di liquidità utilizzati non vengono desunti direttamente dal mercato. 3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati Al 31 dicembre 2014 i prestiti subordinati in essere ammontano a 12.966 mila euro, rispetto a 17.060 mila euro dell’esercizio precedente. I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche: Data di scadenza Tasso interesse CRC 25/11/2015 TV Sub CRC 16/01/20216 TV Sub IT0003950273 25/11/2005 25/11/2015 IT0004000367 16/01/2006 16/01/2016 Variabile Variabile Valore nominale (al netto Valore di dei bilancio al riacquisti) 31/12/2014 al 31/12/2014 2.000 1.993 1.991 3.000 2.997 2.996 CRC 26/01/2016 TV Sub IT0004008345 26/01/2006 26/01/2016 Variabile 3.000 2.974 2.972 CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004678436 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon 6.487 6.396 3.969 CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004690001 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon Titolo Codice titolo Data di emissione Valore nominale complessivo al 31/12/2014 1.700 1.700 1.038 16.187 16.060 12.966 In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati rimborsati tutti i creditori privilegiati, i creditori chirografari e quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli aventi un più elevato grado di subordinazione. 102 3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica 1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: a. rischio di tasso di interesse b. rischio di cambio c. più rischi 31/12/2014 27.572 27.572 - 31/12/2013 38.559 38.559 - 9.255 9.255 - 10.057 10.057 - 36.827 48.616 2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: a. rischio di tasso di interesse b. rischio di cambio c. altro Totale I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 36.827 mila euro rispetto a 48.616 mila euro dell’esercizio precedente. In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali la stessa ha provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di variazione dei tassi di interesse e di un prestito obbligazionario a tasso variabile per il quale la Cassa ha stipulato un contratto di copertura dei flussi finanziari. SEZIONE 4 – PASSIVITA’ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica 31/12/2014 Tipologia operazioni/Valori VN A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 strutturate 3.1.2 altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 Strutturati 3.2.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1.Derivati Finanziari 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option FV L2 L1 31/12/2013 FV * L3 VN FV L2 L1 FV * L3 - - - - X X X X - - - - - 2.3 altri Totale B X X X X X X X - 2.949 2.949 2.949 - X X X X X X X X X X X X X X - 4.128 4.128 4.128 - Totale (A+B) X - 2.949 - X X - 4.128 - 1.3 altri 2. Derivati Creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option X X X X - X X X X X X X X Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale. L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3. Tale voce è costituita principalmente da contratti CAP stipulati con la clientela, da contratti IRS stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela . 103 4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate. 4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue Non esistono passività della specie. SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60 6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici Fair value 31.12.2014 L1 A. Derivati finanziari 1) Fair value 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale Legenda: L2 Fair value 31.12.2013 VN 31.12.14 L3 L1 L2 VN 31.12.13 L3 - 397 79 318 - - 11.070 1.070 10.000 - - 165 122 43 - - 11.391 1.391 10.000 - - 397 - 11.070 - 165 - 11.391 VN = Valore nominale o nozionale; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3. 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Flussi finanziari Fair value 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio Rischio di Cambio Rischio Rischio Più di di rischi Credito prezzo Generica Rischio di tasso Generica Operazioni/Tipo di copertura Specifica Specifica Investimenti esteri - - - - - X - X X 79 - - X - X - X X X - - X - X - X X X 79 - X - X - X X - X - X X - X 318 - X X - 318 Totale passività - - - - - - 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X X X X X X - 104 X X X X X X - - SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80 Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo. SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE VOCE 90 Non esistono passività della specie. SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100 10.1 Altre passività: composizione 31/12/2014 - Importi da versare all'Erario per conto terzi - Importi da versare all'Erario per imposte indirette - Somme a disposizione per bonifici da eseguire - bonifici per Mav presentati da clientela - fatture da ricevere - Debiti verso fornitori - Versamenti da effettuare ad enti previdenziali - Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza - Somme a disposizione per assegni impagati - Depositi cauzionali - Debiti per commissioni passive - Conto transitorio carte di credito - Titoli da accreditare alla clientela - Carte di credito per pagamenti rateali - IVA da versare - Conto transitorio assegni - Fondi rischi su crediti di firma - Ratei e risconti passivi - Debiti verso personale dipendente - Conto transitorio banche - Negoziazione valute - Debiti per carte di credito - Altre partite Totale 31/12/2013 3.257 201 7.373 257 600 1.197 935 22.649 16 49 150 956 497 973 319 499 579 387 4.391 706 113 2.823 3.235 1.067 10.010 307 1.177 1.427 966 17.718 13 45 4 2.321 192 971 266 983 592 1.063 6.181 141 445 804 7.080 48.927 57.008 Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove: Somme a disposizione per bonifici da eseguire Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo più alla movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio. Fatture da ricevere Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per competenza. 105 Conto transitorio regolamento titoli Tali importi si riferiscono alle compravendite titoli effettuate negli ultimi giorni dell’esercizio 2014 e regolate nei primi giorni del 2015. Conto transitorio assegni Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento. Fondo rischi su crediti di firma Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali” ed in bonis. Il fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri. Ratei e risconti passivi Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce propria. Debiti verso personale dipendente Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che saranno liquidati nell’esercizio successivo. La voce accoglie anche il conto del debito residuo per gli incentivi all’esodo relativi all’accordo 2013-2018. Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla data di riferimento del bilancio, stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di pertinenza. Altre partite Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori. SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31/12/2014 A. Esistenze iniziali A. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali Totale 31/12/2013 3.890 454 102 352 729 729 3.615 4.332 127 127 569 364 205 3.890 3.615 3.890 La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 102 mila euro ed ulteriori 352 mila euro relative a utili/perdite attuariali contabilizzati in contropartita ad una riserva di patrimonio netto; tale accantonamento è stato inserito nella voce B.2 altre variazioni in aumento. 106 11.2 Altre informazioni A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/06 rimangono in azienda, nel corso del primo semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme pensionistiche complementari ovvero mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso quest’ultima è tenuta a versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS. Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad essere configurato come un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione). Le ipotesi utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione delle passività alla data di riferimento del bilancio sono di seguito esposte: Basi tecniche economico - finanziarie Tasso annuo di attualizzazione (*) Tasso annuo di inflazione 1,49% (indice Iboxx Corporate AA duration 10+) Tasso annuo incremento TFR 1,950% per il 2015 2,400% per il 2016 2,625% 2017 e 2018 3,000% dal 2019 in poi Basi tecniche demografiche Mortalità Inabilità Età pensionamento 1,50% 2017 e 2018 - 2,0% dal 2019 in poi Tavola di sopravvivenza RG48 Tavole INPS distinte per età e sesso Raggiungimento dei requisiti minimi prevista dall’Assicurazione Generale Obbligatoria La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di turn over è risultata pari al 3%. SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120 12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione Voci/Valori 1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi rischi ed oneri 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri 31/12/2014 Totale 107 31/12/2013 1.587 913 622 52 2.555 1.722 501 332 1.587 2.555 12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni in diminuzione - 2.555 265 170 14 81 1.233 1.159 74 2.555 265 170 14 81 1.233 1.159 74 D. Rimanenze finali - 1.587 1.587 12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi Gli “altri fondi” sono costituiti da: controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive e revocatorie fallimentari; i tempi sono dettati dalla “giustizia civile”, gli importi accantonati sono il frutto di valutazioni analitiche su ciascuna pratica dove il “petitum” viene ponderato per la probabilità che ha la Cassa di soccombere nella causa; oneri per il personale: include il fondo per il premio fedeltà ai dipendenti e il “fondo di contingenza” relativo all’impegno a corrispondere un capitale aggiuntivo alle prestazioni in caso di cessazione dal servizio per morte o invalidità permanente; altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivanti dai reclami pervenuti relativamente a investimenti su titoli in default; il calcolo è effettuato tenendo in considerazione la probabilità di soccombere in sede giudiziale e gli importi riconosciuti nel passato ai clienti, in seguito a condanna, oppure per transazione. 108 SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140 13.1 Azioni rimborsabili: composizione Non sono presenti azioni della specie. SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA – VOCI 130,150,160,170,180,190,200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Componente Capitale Sociale Totale 31/12/2014 77.142 31/12/2013 77.142 77.142 77.142 Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 14.949.935 azioni ordinarie di nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio azioni di propria emissione. 14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue Nel corso dell’esercizio 2014 il numero delle azioni non ha subito variazioni. 14.3 Capitale: altre informazioni Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi. 109 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità. Quota disponibile per Natura/Descrizione Importo Capitale Sovrapprezzo di emissione azioni Riserve Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90 Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93 Riserva da First time adoption Utili portati a nuovo Riserve da valutazione 77.142 30.851 26.099 27.691 30.776 5.420 53 (14.791) 1.174 Riserva da FTA per effetto della valutazione al "costo presunto" delle attività materiali Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 7 Possibilità di utilizzazione Quota disponibile ABC (1) 30.851 A(2) B ABC ABC ABC ABC ABC 27.691 30.776 5.420 53 1.174 ABC 7 (617) (3) Riserve di valutazione di attività disponibili per la vendita Copertura dei flussi finanziari Strumenti di Capitale TOTALE Utile d'esercizio 12.407 (200) 196.012 4.937 (3) (3) - TOTALE PATRIMONIO NETTO 200.949 95.972 BC (*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci. (1) la riserva sovrapprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale (art. 2431). (2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale. (3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 14.6 Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti. 110 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni 31/12/2014 35.121 3.362 31.759 53.445 85 53.360 63.006 10.981 10.981 52.025 10.692 41.333 46.415 31/12/2013 35.876 3.211 32.665 53.449 63 53.386 35.742 1.633 1.633 34.109 132 33.977 51.175 197.987 176.242 Totale Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre passività”. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 31/12/2014 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 31/12/2013 606.875 - 354.347 - - - Le attività costituite a garanzia sono relative a titoli dati a garanzia di operazioni di credito sull’euro-sistema. 111 3. Informazioni sul leasing operativo I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei quali sono dislocati le filiali e da beni mobili quali automobili e macchine per ufficio. I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni mobili e immobili relativi ai contratti in essere, sono così cadenzati: Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Beni immobili Beni mobili 1.761 159 5.135 395 1.668 - Totale 1.920 5.530 1.668 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. Regolati 2. Non regolati b) Vendite 1. Regolate 2. Non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli 31/12/2014 a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni 90.516 46.675 46.675 43.841 43.841 358.657 358.657 2.111.625 31/12/2013 97.930 43.317 43.317 54.613 54.613 347.387 347.387 3.214.320 - - 1.091.248 470.119 621.129 1.061.841 1.020.377 1.229.073 563.019 666.054 1.196.853 788.394 - - La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai controvalori delle operazioni effettuate con la clientela. Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni gestiti. 112 5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari Forme tecniche Ammontare lordo delle attività finanziarie (a) Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio Ammontare netto delle attività finanziarie riportato in bilancio (c=a-b) 1.897 (d) 1.887 Depositi di contante ricevuti in garanzia (e) - - 1.897 1.887 - - 3.071 2.445 - (b) 1. Derivati 2. Pronti contro termine 3. Prestito titoli 4. Altre Totale 31/12/2014 1.897 Totale 31/12/2013 3.071 Ammontare correlato non oggetto di compensazione in bilancio 1.897 - Strumenti finanziari Ammontare netto 31/12/2014 (f=c-d-e) 10 Ammontare netto 31/12/2013 626 10 X 626 La Cassa ha in essere contratti su strumenti derivati con primari istituti bancari internazionali, nei quali è prevista la compensazione; tali contratti su derivati fanno riferimento ad accordi quadro standard ISDA (International Swaps and Derivatives Association). Gli importi indicati, nel bilancio non risultano mai compensati in quanto non risultano soddisfatti i criteri previsti dal paragrafo 42 dello IAS 32. 6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari Forme tecniche Ammontare lordo delle passività finanziarie (a) Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b) 1. Derivati 2. Pronti contro termine 3. Prestito titoli 4. Altre Totale 31/12/2014 2.865 Totale 31/12/2013 3.197 Ammontare netto delle passività finanziarie riportato in bilancio Ammontare correlato non oggetto di compensazione in bilancio Strumenti finanziari Depositi di contante posti in garanzia Ammontare Ammontare netto netto 31/12/2014 31/12/2013 (f=c-d-e) (c=a-b) 2.865 (d) 1.887 (e) 2.401 (1.423) - 2.865 1.887 2.401 (1.423) - 3.197 2.445 2.730 X 2.865 - 7. Operazioni di prestito titoli La Cassa non ha in essere operazioni della specie. 8. Informativa sulle attività a controllo congiunto La Cassa non ha in essere operazioni della specie. 113 (1.978) (1.978) Pagina Bianca 114 Parte C – Informazioni sul conto economico SEZIONE 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Finanziamenti 1 13.222 9 X X Totale 31/12/2014 31/12/2013 265 63.432 - 508 - 1 13.222 274 63.432 508 - 1 14.409 1.040 64.808 1.690 - 63.697 508 77.437 81.948 X X 13.232 Altre operazioni Come si evince dalla tabella, sono diminuiti gli interessi attivi su titoli classificati nei diversi portafogli a motivo del calo dei rendimenti dei titoli di stato. Per quanto riguarda i rapporti con la clientela il calo degli interessi è riconducibile all’effetto combinato delle seguenti variabili che si innestano su un decremento dello stock di impieghi: • composizione del portafoglio crediti (sbilanciato verso gli impieghi a medio lungo termine a parametri non rinegoziabili); • importante calo dei parametri di riferimento (euribor), base di calcolo per il tasso degli impieghi a tasso variabile, fatto salvo per i contratti (essenzialmente mutui) per cui è previsto il tasso minimo; • calo dello spread delle nuove operazioni legato alla diminuzione del rischio Paese riscontrabile dal minor rendimento degli impieghi economici passati dal 3,591 di fine 2013 al 3,138 rilevato al 31 dicembre 2014. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci/Valori 31/12/2014 A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura C. Saldo (A-B) 31/12/2013 1.202 (694) 2.590 (900) 508 1.690 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 31/12/2014 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 31/12/2013 327 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni della specie. 115 920 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale Debiti Altre operazioni Titoli 747 24 13.580 X X X X 13.079 - X X X X 14.351 13.079 31/12/2014 31/12/2013 5.185 - 747 24 13.580 18.264 - 2.551 44 17.249 20.376 1 - 5.185 32.615 40.221 La diminuzione degli interessi passivi è riconducibile, come per gli interessi attivi, al calo degli spread e del livello dei tassi utilizzati quali parametri di indicizzazione. 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta 31/12/2014 Interessi passivi su passività in valuta 31/12/2013 16 29 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario 31/12/2014 Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario 31/12/2013 5 116 7 SEZIONE 2 – Le commissioni – Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori 31/12/2014 a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione ordini 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1 gestioni di portafogli 9.1.1 individuali 9.1.2 collettive 9.2 prodotti assicurativi 9.3 altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale 31/12/2013 1.316 13.322 55 176 4.261 4.261 221 8 3.324 1.058 141 141 4.078 2.137 1.941 4.977 3.970 5.786 1.194 12.691 58 192 3.923 3.923 235 3.065 1.038 142 142 4.038 1.806 2.232 4.773 3.831 5.787 29.371 28.276 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori 31/12/2014 a) presso propri sportelli 31/12/2013 11.041 10.393 1. gestioni patrimoniali 4.019 3.665 2. collocamento di titoli 2.946 2.691 3. servizi e prodotti di terzi 4.076 4.037 622 633 1. gestioni patrimoniali 242 258 2. collocamento di titoli 378 374 2 1 - - 1. gestioni patrimoniali - - 2. collocamento di titoli - - 3. servizi e prodotti di terzi - - 11.663 11.026 b) offerta fuori sede 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi Totale 117 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori 31/12/2014 31/12/2013 a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi 433 712 68 172 3 404 1.279 653 950 648 46 76 76 160 1 365 1.180 667 3.077 3.445 65 65 Totale SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione 31/12/2014 Voci/Proventi Proventi da quote di O.I.C.R. Dividendi A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value 628 - D. Partecipazioni Totale 628 118 31/12/2013 X - Dividendi 285 285 Proventi da quote di O.I.C.R. X - SEZIONE 4 – Il risultato netto dell’attività di negoziazione – Voce 80 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Utili da negoziazione (B) Plusvalenze (A) X 2.280 2.279 1 X Perdite da Minusvalenze negoziazione (C) (D) - (1) (1) X (2.789) (2.789) (2.789) X - 2.279 2.279 393 (612) (612) (590) (22) - (2.790) 2.060 - - X (1.033) (1.033) (1.033) X - 1.138 4.374 (1.033) 1.138 1.138 1.138 X 2.094 2.094 2.094 X Risultato netto [(A+B)(C+D)] I risultati economici dell’attività di negoziazione risentono dell’ormai esigua attività di trading effettuata dalla Cassa. L’attività in strumenti derivati è effettuata a copertura di poste dell’attivo e/o del passivo. SEZIONE 5 – Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori 31/12/2014 A. Proventi relativi a : A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a : B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell'attività di copertura (B) C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 119 31/12/2013 37 215 252 60 1.852 1.912 148 39 187 1.802 48 1.850 65 62 SEZIONE 6 – Utili (perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione 31/12/2014 Voci/Componenti reddituali Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale Attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale Passività Utili Perdite 31/12/2013 Risultato netto Utili Perdite Risultato netto 13.919 12.721 155 1.043 13.919 (380) (586) (479) (96) (11) (966) (380) 13.333 12.242 59 1.032 12.953 32 28.809 21.617 7.178 14 28.841 (296) (1.167) (1.052) (80) (35) (1.463) 32 (296) 27.642 20.565 7.098 (21) 27.378 3 (433) (430) - (26) (26) 3 (433) (430) - (26) (26) Le principali variazioni riassunte nella tabella sono ascrivibili a: - Crediti verso clientela: le perdite sono aumentate per effetto della cessione di maggiore entità del portafoglio di crediti ad incaglio rispetto all’esercizio; - Attività finanziarie disponibili per la vendita: la diminuzione degli utili registrata sui titoli di debito deriva dall’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli di Stato e dalla decisione di privilegiare la posizione ed il margine da interessi rispetto agli utili. Il calo degli utili sui titoli di capitale risente degli eventi straordinari del 2013 (4.873 mila euro dalla rivalutazione delle quote di partecipazione detenute in Banca d’Italia ed euro 2.306 mila da utili conseguiti dalla vendita di partecipazioni). Sono stati invece realizzati 1.032 mila euro dalla posizione speculativa in Oicr; - Titoli in circolazione: le perdite derivano dal riacquisto di nostre obbligazioni a tasso fisso dalla clientela. L’ammontare della perdita è la conseguenza degli importi riacquistati e dei prezzi sopra la pari causati dal ribasso dei tassi. Nel 2013 i riacquisti erano stati di importi decisamente inferiori. SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value – Voce 110 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. 120 SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di Valore Operazioni/Componenti reddituali A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito Specifiche Cancellaz. - B. Crediti verso clientela Crediti deteriorati acquistati Riprese di Valore Altre di portafoglio 31/12/2014 31/12/2013 Specifiche Di port. A B - - - - A - (6.007) (35.763) - 3.834 5.570 - - - B - - - - 1.370 (30.996) (30.390) - - - - - - - Finanziamenti - - X - - - X - - Titoli di debito - - X - - - X - - Altri crediti - Finanziamenti - Titoli di debito (6.007) (35.763) - 3.834 5.570 - 1.370 (30.996) (30.390) (6.007) (35.763) (30.390) - 3.834 5.570 - 1.370 (30.996) - - - - - - - - (6.007) (35.763) - 3.834 5.570 - 1.370 (30.996) (30.390) - C. Totale Legenda: A: da interessi; B: altre riprese 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di Valore Riprese di Valore Specifiche Cancellazioni Specifiche Altre A. Titoli di debito B. Titoli di capitale C. Quote OICR D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela - (504) (616) - F. Totale - (1.120) A 31/12/2014 31/12/2013 B - - - (504) (616) - - - (1.120) X X X (2.429) (113) (2.542) Legenda: A: da interessi; B: altre riprese Le rettifiche di valore, ritenute significative e durature, si riferiscono alle variazioni di fair value occorse nell’esercizio 2014 sui titoli oggetto di impairment test. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Non vi sono attività classificate in questo comparto. 121 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Rettifiche di Valore Operazioni/Componenti reddituali A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni Specifiche Cancellazioni - Altre (29) - - E. Totale Riprese di Valore Di portafoglio Specifiche A di portafoglio B A 31/12/2014 31/12/2013 B - - - - 43 - 14 - (149) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - (29) - - - - 43 14 (149) Legenda: A: da interessi; B: altre riprese Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente per i crediti di firma su posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis. SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 31/12/2014 31/12/2013 1) Personale dipendente 26.019 31.628 a) salari e stipendi 18.367 19.028 4.802 4.988 c) indennità di fine rapporto b) oneri sociali - - d) spese previdenziali - - 1.095 1.168 - - - a contribuzione definita - - - a benefici definiti - - 597 990 597 990 - - - - 1.158 5.454 2) Altro personale in attività 775 503 3) Amministratori e sindaci 377 431 3 3 (3) (4) - - 27.171 32.561 e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale Per quanto riguarda la riga 1e) accantonamento al fondo TFR, si veda il commento nella Parte A sezione 17. 122 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria 31/12/2014 Personale dipendente 31/12/2013 405 423 7 6 b) quadri direttivi 108 114 c) restante personale dipendente 290 303 15 10 420 433 a) dirigenti Altro personale numero complessivo dei dipendenti Il dato puntuale a fine anno al 31/12/2014 è di 414 dipendenti, mentre l’anno precedente era 416. 9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi Non vi sono attività classificate in questo comparto. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta: Tipologia di spese/Valori 31/12/2014 - rimborso spese di trasferta - spese per formazione - altre spese contrattuali (buoni pasto e polizze assicurative) - fringe benefit - oneri per l'incentivazione all'esodo - altre spese Totale 123 31/12/2013 214 104 259 132 709 734 57 74 56 4.196 77 1.158 5.454 9.5 Altre spese amministrative: composizione 31/12/2014 Var. assoluta 31/12/2013 Var. % - stampati e cancelleria 198 301 (103) -34,2% - spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne 793 838 (45) -5,4% - illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua 643 645 (2) -0,3% - spese postali 516 616 (100) -16,2% - contributi associativi 311 459 (148) -32,2% - informazioni e visure 811 816 (5) -0,6% - vigilanza e trasporto valori 568 567 1 0,2% 1.753 1.799 (46) -2,6% 460 544 (84) -15,4% - spese per acquisizione tesorerie 68 75 (7) -9,3% - canoni e manutenzione software 884 881 3 0,3% - consulenze 989 464 525 113,1% - fitti passivi di immobili - spese legali e vertenze - pubblicità e rappresentanza 611 449 162 36,1% 4.112 4.389 (277) -6,3% - spese pulizia 286 318 (32) -10,1% - manutenzione mobili e macchine 648 668 (20) -3,0% - manutenzione immobili 207 196 11 5,6% - spese assicurazioni 191 150 41 27,3% - elaborazioni elettroniche c/o terzi - libri ed abbonamenti a giornali 61 45 16 35,6% - spese per trasporti 267 334 (67) -20,1% - altre spese 614 113 501 443,4% 14.991 14.667 324 2,2% Parziale SPESE Imposte indirette e tasse: importi corrisposti nell'esercizio - imposta di bollo 5.492 4.820 672 13,9% - imposta comunale sugli immobili 314 292 22 7,5% - imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine 349 244 105 43,0% 1.088 933 155 100,0% 189 184 5 2,7% Parziale IMPOSTE E TASSE 7.432 6.473 959 14,8% Totale altre spese amministrative 22.423 21.140 1.283 6,1% - imposta sostitutiva rivalutazione partecipazione Banca d'Italia - altre Le spese amministrative vere e proprie ammontano a 14.991 mila euro e mostrano un aumento del 2,2% come evidenziato sul primo parziale della tabella, mentre risulta in sensibile aumento il secondo aggregato, infatti la componente “Imposte e Tasse”, registra un ammontare pari a 7.432 mila euro, in aumento del 14,8%, principalmente per due motivi : 1) Per l’ulteriore imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, commentata precedentemente alla parte A sezione 4; 2) Per l’aumento dell’aliquota dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari passata dallo 0,15% del 2013 allo 0,20% nel 2014; questa componente viene integralmente recuperata dalla clientela, la Cassa è coinvolta in qualità di sostituto d’imposta 3) Per l’aumento dei finanziamenti soggetti ad imposta sostitutiva, anche in questo caso previo recupero dalla clientela. 124 SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta: 31/12/2014 31/12/2013 - revocatorie fallimentari 133 154 - rischi per cause (69) (53) (1) 269 63 370 - altri rischi ed oneri Totale Il dato dell’accantonamento per “Altri Rischi ed Oneri” è quasi azzerato. Gli altri importi sono da considerarsi a livelli fisiologici. SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/componente reddituale Ammortamento (a) A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale Rettifiche di valore per deterioramento (b) 1.823 1.777 1.596 181 46 46 - 17 17 1.823 Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b - c) 17 - - 1.840 1.794 1.596 198 46 46 - 17 - 1.840 Le rettifiche di valore per deterioramento si riferiscono ai danni provocati dal sisma rilevati sugli immobili nel corso del 2014. 125 SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attività/componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) 551 - - 551 - - - - 551 - - 551 - - - 551 - - Risultato netto (a + b - c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale 551 SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Gli “altri oneri di gestione” sono così composti: 31/12/2014 - spese di manutenzione immobili di terzi .- spese ordinarie immobili di proprietà - interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento 31/12/2013 129 129 42 43 - 27 10 23 - Perdite su cause e reclami 372 1.016 - sopravvenienze e malversazioni 269 278 822 1.516 - erogazioni liberali Totale "altri oneri di gestione" (A) Negli “Altri Oneri di Gestione” sono diminuite in modo significativo le Perdite su cause e reclami, il dato dello scorso anno rappresenta un picco rispetto alla media degli ultimi anni dovuto alla chiusura di una decina di contenziosi. 126 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Gli “altri proventi di gestione” sono così composti: 31/12/2014 - recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 31/12/2013 5.832 5.056 - recupero di interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento 2 2 - recupero spese legali 5 - - recupero di spese servizi di outsourcing prestati 120 123 - fitti attivi 269 283 - recuperi da assicurazioni - 341 - sistemazioni su fiscalità pregressa - - 1.071 1.286 721 789 (B) 8.020 7.880 (B) - (A) 7.198 6.364 - commissioni istruttoria veloce - altri ricavi straordinari Totale "altri proventi di gestione" Proventi netti sul conto economico Negli “Altri Proventi di gestione” è oltremodo evidente l’aumento delle imposte di bollo recuperate dalla clientela per la modifica dell’aliquota già commentata in calce alla tavole 9.5 delle altre spese amministrative. Le “commissioni istruttoria veloce” che erano una novità nel 2013 e trovano conferma anche quest’anno. SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value immateriali – Voce 220 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. 127 delle attività materiali e SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240 17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componente reddituale/Valori 31/12/2014 A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione Risultato netto 31/12/2013 (2) (2) 13 13 - (2) 13 SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componente /Valori 31/12/2014 1. Imposte correnti (-) 31/12/2013 (9.818) (12.211) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - - 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - - 3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - - 5.016 7.346 302 565 (4.500) (4.300) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3-bis+/-4+/-5) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES aliquota 27,5% Utile prima delle imposte Imponibile 9.437 Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico Differenze Permanenti Positive Imposta 2.595 (2.491) Differenze Permanenti Negative 2.813 Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi (998) Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi 26.170 Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti (10.196) 1.004 Totale differenze permanenti e temporanee 16.302 4.483 Imponibile fiscale e relativa IRES 25.739 7.078 128 Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per IRAP aliquota 5,57% Utile prima delle imposte Imponibile Imposta 51.463 Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico Differenze Permanenti Positive 2.866 (10.320) Differenze Permanenti Negative 7.580 Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi 962 Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi - Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti (495) Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti 6 Agevolazioni fiscali - Totali differenze permanenti e temporanee (2.267) (126) Imponibile fiscale e relativa IRAP 49.196 2.740 Impatto complessivo delle imposte correnti sul conto economico 9.818 SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 280 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 20 – Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni. SEZIONE 21 – Utile per azione 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale. 21.2 Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite. 129 Pagina bianca 130 Parte D – Redditività complessiva Prospetto analitico della redditività complessiva 10. 130. Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico Attività materiali Attività immateriali Piani a benefici definiti Attività non correnti in via di dismissione Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico Copertura di investimenti esteri a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Differenze di cambio a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Copertura dei flussi finanziari a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utile/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività non correnti in via di dismissione a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Totale altre componenti reddituali 140. Redditività complessiva (voce 10+130) 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. Imposta sul reddito X Importo Lordo Voci X 4.937 ( 434 ) - 119 - ( 315 ) - - - - ( 273 ) ( 273 ) 9.782 10.976 ( 1.194 ) ( 1.194 ) - 90 90 ( 3.251 ) ( 3.619 ) 368 368 - ( 183 ) ( 183 ) 6.531 7.357 ( 826 ) ( 826 ) - - - - 9.075 ( 3.042 ) 6.033 X 131 Importo netto X 10.970 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui profili di rischio della banca, le relative politiche di gestione e copertura poste in atto, l’operatività in strumenti finanziari derivati. Allo scopo di rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, la normativa di vigilanza (Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013, Parte Otto) prevede l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti gli obiettivi e le politiche di gestione del rischio, i fondi propri, i requisiti di capitale, le riserve di capitale, l’esposizione ai principali rischi, le politiche di remunerazione e la leva finanziaria. L’informativa predisposta con riferimento al 31/12/2014 sarà pubblicata entro i termini previsti sul sito internet della banca all’indirizzo www.crcento.it. Premessa La responsabilità del governo dei rischi della banca è in capo al Consiglio di Amministrazione che definisce il Risk Appetite Framework (RAF), le politiche di assunzione e gestione dei singoli profili di rischio e il sistema dei limiti operativi per i principali rischi cui la banca si trova esposta. I processi maggiormente coinvolti per quanto riguarda gli aspetti operativi del governo dei rischi sono il processo di pianificazione, il processo di risk management e il processo ICAAP. La funzione aziendale più direttamente interessata alle attività di gestione dei rischi è il risk management, collocato all’interno del Servizio Pianificazione e Risk Management. Tale funzione rientra fra quelle di controllo ai sensi della normativa di vigilanza; in particolare, corrisponde alla “funzione di controllo dei rischi” ed ha per obiettivo della propria attività quello di collaborare alla definizione e all’attuazione del RAF e delle relative politiche, attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi. Nell’ambito della mappatura dei processi aziendali, il risk management è responsabile (“owner”) dei seguenti processi: - Identificazione dei rischi; - Monitoraggio dei rischi; - Valutazione e misurazione dei rischi; - Autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP). I compiti principali sono quelli espressamente elencati dalla Circolare Banca d’Italia n. 263 del 27/12/2006 il cui 15° aggiornamento ha notevolmente ampliato il perimetro delle responsabilità della funzione di risk management, che gode della necessaria autonomia e indipendenza rispetto alle funzioni di business. La Cassa di Risparmio di Cento ha sviluppato da tempo una solida cultura aziendale in materia di rischi; nel corso degli ultimi anni sono state effettuate numerose giornate di formazione, destinate a gran parte della popolazione aziendale compresi i nuovi assunti, aventi per oggetto il framework regolamentare di riferimento e le attività di gestione dei rischi poste in essere all’interno della banca. Anche il Consiglio di Amministrazione ha partecipato ad interventi di aggiornamento su tali materie e viene tenuto costantemente informato sui principali aspetti relativi al governo dei rischi, alla normativa di riferimento e alle opzioni gestionali. 132 SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte in input operativi nei budget annuali. Per quanto riguarda il comparto degli impieghi, le politiche creditizie deliberate per l’anno 2014 hanno determinato una riduzione del volume complessivo degli impieghi rispetto all’anno precedente, in linea con quanto verificato a livello nazionale e regionale. Dal punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di tipo “generalista” sui segmenti retail e small business, mentre si adotta un approccio maggiormente diversificato e personalizzato per il segmento corporate. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali; l’operatività in strumenti finanziari innovativi è limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di tasso: si tratta di opzioni cap e floor, di collar ad essi legati e delle varie forme di IRS. La banca ha impostato la propria operatività di negoziazione di derivati con la clientela escludendo prodotti strutturati speculativi o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela stessa. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Le politiche per la gestione del rischio di credito vengono approvate dal Consiglio di Amministrazione e sono state aggiornate per l’ultima volta nel mese di giugno 2014. In esse, vengono individuati una serie di approcci generali al credito (crescita, sviluppo controllato, protezione, ecc.) che vengono abbinati ai driver sulla base dei quali vengono formulati i giudizi di compatibilità delle singole richieste di fido rispetto all’impostazione generale (classe di rating, segmento, settore / ramo di attività economica, ecc.). Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto mediante le modalità operative che disciplinano le fasi del processo creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio, gestione del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adeguatezza dell’affidamento (dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità organizzativa preposta alle fasi di istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti, che coordina tutte le attività di concessione e perfezionamento; il monitoraggio periodico e la gestione delle posizioni creditizie anomale sono invece in capo alla Direzione Controllo e Recupero Crediti, che ha il compito di presidiare l’intero ciclo del credito anomalo e pre-anomalo, a partire dal monitoraggio andamentale delle prime anomalie fino alla gestione del contenzioso. All’interno della Direzione Controllo e Recupero Crediti operano il Servizio Recupero Crediti (sofferenze), l’Unità Posizioni Anomale (past due e incagli) e l’Unità Controllo Crediti (monitoraggio andamentale e presidio prime anomalie). Il Servizio Pianificazione e Risk Management svolge i controlli di secondo livello sull’intero portafoglio prestiti della banca. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e normative interne. I principali in funzione sono: - Iter Controllo Crediti per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis con anomalie da valutare; - Procedura web per la gestione degli sconfinamenti; 133 - Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo della probabilità di insolvenza; - Normativa interna per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che ha l’obiettivo di rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare il presidio del rischio. Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi costituiscono uno degli elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura ICC che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e per l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di gestione. Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini gestionali e non rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito. La banca non ha mai effettuato acquisti di crediti deteriorati, per cui non ha mai sviluppato o adottato metodologie per la valutazione e classificazione dei portafogli oggetto di acquisto. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per il contenimento del profilo di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumenti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore è quello delle ipoteche su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da ipoteche immobiliari ammonta a 876,7 milioni al 31/12/2014. Di minore impatto, nell’ambito delle garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci. Per quanto riguarda le garanzie personali la tipologia prevalente è la fideiussione; rilevante è anche il supporto fornito dai Consorzi di garanzia a favore delle aziende associate, spesso rafforzato dalle controgaranzie dei Fondi Centrali per le PMI o di altre forme di supporto pubblico. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto restrittive e la modalità di gestione delle posizioni varia a seconda del livello di gravità del degrado. Fra l’altro le posizioni anomale o problematiche sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e anche, nel caso di inadempimenti persistenti, incagli e sofferenze, da specifico rating. Alcune delle posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni interpretabili come sintomo o inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione” per un tempo limitato al fine di tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte all’autonomia deliberativa delle dipendenze. I criteri per la classificazione del credito e per la quantificazione delle rettifiche di valore sono definiti da apposita normativa interna. Le posizioni ad incaglio (momentaneo stato di difficoltà che si prevede possa essere risolta in un congruo periodo di tempo) al 31/12/2014 ammontano a euro 109,7 milioni e sono gestite in modo accentrato, anche per le fasi di recupero, dall’Unità Posizioni Anomale collocata all’interno della Direzione Controllo e Recupero Crediti. Esse comprendono le posizioni per le quali si è provveduto a revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate situazioni di difficoltà particolari da gestire con modalità accentrata. Nell’importo indicato sono compresi anche i c.d. “incagli oggettivi” ai sensi della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestiti con le medesime modalità degli incagli classificati per decisione interna. 134 Nella categoria degli inadempimenti persistenti vengono comprese le posizioni sconfinate/scadute da oltre 90 giorni (9,3 milioni). La valutazione di questa tipologia di posizioni viene effettuata posizionando la percentuale di svalutazione ad un livello nettamente più vicino a quello delle posizioni ad incaglio che ai crediti in bonis. Si registra infine un importo di 9,5 milioni relativo a posizioni oggetto di ristrutturazione. Questa classificazione del credito anomalo sarà superata dalle nuove definizioni regolamentari per i crediti deteriorati, in vigore da 1/1/2015. Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da parte del debitore, delle condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto. Nel corso dell’esercizio non sono stati acquistati crediti deteriorati. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. QUALITA’ DEL CREDITO A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate, indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibili per la vendita, crediti ecc.), ad eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R.. Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R.. 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 157 77.796 76.141 77.796 76.298 71.172 72.065 135 Totale Altre attività Esposizioni scadute non deteriorate Esposizioni scadute deteriorate Esposizioni ristrutturate Incagli Portafogli/qualità Sofferenze A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) 7.710 61.668 5.685 7.710 61.668 2.588 2.745 1.013.054 1.013.054 19.330 19.330 1.549.371 1.778.371 1.895 1.895 2.586.238 2.815.395 13.345 24.457 61.384 2.366.790 2.609.213 5.685 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 Totale esposizione Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Esposizione lorda In Bonis Esposizione netta Portafogli/qualità Rettifiche specifiche Esposizione lorda Attività deteriorate 183 256.831 257.014 26 157 89.499 167.332 89.525 167.489 X 1.013.054 19.330 1.617.662 X X 2.650.046 X 6.623 X X 6.623 2.588 1.013.054 19.330 1.611.039 1.895 2.647.906 2.745 1.013.054 19.330 1.778.371 1.895 2.815.395 251.484 70.445 181.039 2.430.684 7.992 2.428.174 2.609.213 Come già esposto nella relazione sulla gestione, le minori rettifiche sul portafoglio crediti in bonis, sono dovute ai seguenti tre fenomeni: 1) la diminuzione degli stock degli impieghi in bonis; 2) la distribuzione del portafoglio crediti in bonis, che evidenzia una ricomposizione verso classi di rating migliori; 3) il periodico aggiornamento dei parametri di calcolo (PD e LGD). La tabella riportata sotto evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela) suddiviso per scaglione di scaduto: Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di Accordi collettivi Altre Esposizioni Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 1.762 Esposizione netta 265 23.817 6.413 146 6.267 1.108.726 1.555.162 4.440 1.104.286 28.757 5.791 1.549.371 52.839 351 28.406 3.248 616 52.223 9.661 70 3.178 1.140.731 216 9.445 1.617.662 4.861 1.135.870 6.623 1.611.039 1.644.877 7.215 1.637.662 55.365 673 54.692 6.943 104 6.839 1.707.185 7.992 1.699.193 136 476.931 Rettifiche di portafoglio Totale Esposizione Lorda Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Esposizioni Scadute Non Deteriorate ( Range Scaduto Oltre i 90 giorni ) Esposizione Lorda Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Esposizione Lorda Esposizioni Scadute Non Deteriorate ( Range Scaduto sino a 90 giorni) 445.085 24.082 446.436 1.351 Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Titologia esposizione / fasce di scaduto Esposizione Lorda Altre Esposizioni Non Scadute 475.169 A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologia esposizioni/valori Esposizione lorda A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività Rettifiche di valore di portafoglio Rettifiche di valore specifche Esposizione netta 72.986 72.986 X - X X X X - 72.986 72.986 4.472 X X - 4.472 Totale B 4.472 - - 4.472 Totale A + B 77.458 - - 77.458 Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche. A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche. A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologia esposizioni/valori A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Esposizione lorda Rettifiche di valore specifche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta 128.380 109.669 9.454 9.328 2.577.085 2.833.916 50.584 33.528 3.769 1.618 X 89.499 X X X X 6.623 6.623 77.796 76.141 5.685 7.710 2.570.462 2.737.794 3.266 350.500 352 X X 252 2.914 350.248 Totale B 353.766 352 252 353.162 Totale A+B 3.187.682 89.851 6.875 3.090.956 Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R. 137 A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie Sofferenze A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis Incagli 111.003 148 39.231 4 94.899 1.169 62.718 26.769 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 38.312 B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.4 Bis perdite da cessione Esposizioni scadute Totale 17.942 719 27.011 4.738 37.862 27.936 0 416 36.816 76 915 21.854 13.453 8.401 - 8.013 47.948 3.858 5.306 - 303 9.207 2.489 - 970 55.545 29.895 4.412 - 10.201 134.554 33.753 13.453 20.608 - - 38.784 6.718 21.238 66.740 128.380 109.669 9.454 9.328 256.831 534 3.928 - 1.141 5.603 C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale Esposizioni ristrutturate - di cui: esposizioni cedute non cancellate 250.855 6.055 140.530 63.589 66.740 A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.1 bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.2 bis utili da cessione C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Totale 39.831 43 27.626 21.701 - 23.346 135 19.743 17.983 - 4.597 317 206 - 2.554 280 1.434 1.429 - 70.328 458 49.120 41.319 - 5.925 1.760 111 5 7.801 16.873 2.733 687 13.453 9.561 2.975 684 - 1.145 117 228 - 2.370 895 280 - 29.949 6.720 1.879 13.453 - 5.806 800 1.195 7.801 50.584 96 33.528 3.769 1.618 96 89.499 136 557 - 199 892 138 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni Esposizioni Classe 1 Classe 2 A. Esposizioni creditizie per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati su crediti C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi - 1.607 10.072 10.072 - Totale - 11.679 Classi di rating esterni Classe Classe 3 Classe 5 4 983.651 20.617 1 1 983.652 20.617 Classe 6 n.d. Totale 1.879 1.809.082 2.816.836 14.057 24.130 14.057 24.130 88.567 88.567 244.937 244.937 - 1.879 2.156.643 3.174.470 (*) come richiesto da disposizioni di Banca d’Italia nella voce “Esposizioni per cassa” sono comprese anche le quote di O.I.C.R. Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio delle società di rating utilizzate: Classe di merito di credito ECAI Standard & Poor's Fitch Ratings Moody's 1 da AAA a AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 2 da A+ a A- da A+ a A- da A1 a A3 3 da BBB+ a BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 4 da BB+ a BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 5 da B+ a B- da B+ a B- da B1 a B3 6 CCC+ e inferiori CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori 139 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni La distribuzione al 31/12/2014 delle esposizioni per cassa e fuori bilancio, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating, è la seguente: Classi di rating interni Esposizioni A. Esposizioni per cassa B. Derivati AAA AA A BBB BB 67.168 319.512 326.510 269.305 244.717 B+ 124.532 B 5.500 Totale BCCC CC+ CC CCC+ C D n.d 63.293 50.372 13.515 100.163 15.200 12.909 76.280 77.478 1.050.382 2.816.836 11 400 240 45 418 881 - 194 24 - - 31 - 157 - 21.729 24.130 B.1 Derivati finanziari 11 400 240 45 418 881 24 - - 31 - 157 - 21.729 24.130 - - - - - - - 194 B.2 Derivati su crediti - - - - - - - - - - 5.548 10.985 19.251 19.010 13.743 6.323 377 435 4.289 169 - 45 10 1.213 1.230 5.939 88.567 11.538 10.224 11.168 10.121 7.321 5.236 - 68 1.489 5 24.408 16 23 38 - 163.282 244.937 84.265 341.121 357.169 298.481 266.199 136.972 5.877 C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale 63.990 56.174 13.689 124.571 15.292 12.942 77.688 78.708 1.241.332 3.174.470 La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non cancellate è la seguente: Esposizioni Esposizioni cartolarizzate ma non cancellate Classi di rating interni AAA 27.746 AA 122.596 A 67.836 BBB BB 18.251 26.408 B+ B 8.331 140 B- - CCC 4.179 2.746 CC+ 2.110 CC CC- C+ 2.242 708 C 3.610 D 399 n.d 111 Totale 287.273 A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Non ci sono attività della specie. Garanzie Personali Altri enti pubblici Governi e banche centrali 1.188.170 2.285.322 - 8.829 32.327 - - - - - - 8.110 116 632.323 2.967.027 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.097.315 2.284.787 134.412 345.438 - 7.238 81 29.128 3.268 - - - - - - 2.151 - 116 - 563.522 2.886.942 157.659 506.446 1.2 parzialmente garantite Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: Titoli CLN Altri soggetti Totale Crediti di firma Altri derivati Altre garanzie reali Immobili ipoteche Immobili leasing finanziario Derivati su crediti Altri soggetti Garanzie reali Banche Valore esposizione netta A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite 90.855 535 - 1.591 3.199 - - - - - - 5.959 - 68.801 80.085 - di cui deteriorate 8.511 100 - 10 500 - - - - - - 35 - 10.063 10.708 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite 42.108 823 - 3.547 826 - - - - - - - 36 52.662 57.894 32.463 2.004 9.645 823 - - 2.877 75 670 503 323 - - - - - - - 36 - 48.440 3.327 4.222 52.679 3.402 5.215 113 - 1 - - - - - - - - - 1 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate - - 141 B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio - X 6 - X X 63.837 38.907 X 13.953 11.677 X 77.796 A.2 Incagli - - X - - X 8.284 8.989 X X 53.724 21.321 X 14.133 3.218 X 76.141 A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X 3.765 3.622 X X X 5.685 X 7.710 Rettifiche valore specifiche - Rettifiche valore specifiche X Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Altri soggetti - Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Imprese non finanziarie - Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Società di assicurazione Rettifiche valore di portafoglio Società finanziarie Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Altri enti pubblici A.1 Sofferenze Esposizioni/ Controparti Esposizione netta Governi Totale esposizione netta B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa A.4 Esposizioni scadute - - X - - X - X 1.055.263 X - 6.380 X - 74.802 X 247 Totale A 1.055.263 - - 6.380 - - 86.857 12.611 247 A.5 Altre esposizioni X - - 1.920 147 X - - X 3.882 816 X - 919.450 3.828 802 X 5.691 514.567 X 685 2.570.462 - 1.042.813 61.191 5.691 546.481 15.697 685 2.737.794 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze - - X - - X - - X X 1.234 - X 11 - X 1.245 B.2 Incagli - - X - - X - - X X 1.604 344 X - - X 1.604 B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X - - X X 54 6 X 11 2 X 65 45.114 X - 4.584 X - 3.071 X 9 131.787 X 232 4.575 X 11 189.131 45.114 - - 4.584 - - 3.071 - 9 - - - 134.679 350 232 4.597 2 11 192.045 Totale 31/12/2014 1.100.377 - - 10.964 - - 89.928 12.611 256 - - - 1.177.492 61.541 5.923 551.078 15.699 696 2.929.839 Totale 31/12/2013 - - 12.515 - 1 158.327 - - - 1.250.050 52.499 7.263 562.851 11.939 800 2.699.657 B.4 Altre esposizioni Totale B 715.914 6.304 223 142 X B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 77.796 A.2 Incagli 76.140 A.3 Esposizioni ristrutturate 5.685 A.4 Esposizioni scadute 7.710 A.5 Altre esposizioni 2.566.944 Totale 2.734.275 B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze 1.245 B.2 Incagli 1.604 B.3 Altre attività deteriorate 65 B.4 Altre esposizioni 189.118 Totale 192.032 Totale 31/12/2014 2.926.307 Totale 31/12/2013 2.698.260 Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione netta RESTO DEL MONDO ASIA Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizioni/Aree geografiche AMERICA Rettifiche di valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI ITALIA 50.584 33.528 3.769 1.618 6.592 96.091 1 3.518 3.519 31 31 - - - - - - 344 8 252 604 96.695 13 13 3.532 31 - - - - - - 79.022 1.356 7 36 - - - 5 - La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela residente in Italia è la seguente: A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 Rettifiche di valore complessive Rettifiche di valore complessive Esposizione netta ITALIA SUD E ISOLE ITALIA CENTRO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA NORD EST Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta ITALIA NORD OVEST 1.527 6.696 3 36.659 44.885 982 5.356 135 6.473 75.024 69.002 5.685 7.610 1.452.461 1.609.782 48.636 27.986 3.769 1.597 6.339 88.327 573 125 32 1.061.033 1.061.763 305 120 7 31 463 672 317 65 16.791 17.845 661 66 14 87 828 2.590 2.590 47.475 1 1 6.473 1.245 867 65 141.193 143.370 1.753.152 181 8 246 435 88.762 737 45.134 45.871 1.107.634 163 163 626 201 201 18.046 5 5 833 46.137 3.337 1.851.513 74.524 781.769 484 18.841 677 143 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 RESTO DEL MONDO Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione netta ASIA Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizioni/Aree geografiche AMERICA Rettifiche di valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI ITALIA 62.248 62.248 - 9.947 9.947 - 687 687 - 104 104 - - - 4.415 4.415 66.663 - 57 57 10.004 - 687 - 104 - - - 66.985 - 13.386 - 379 - 146 - 1 - La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche residenti in Italia è la seguente: A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA SUD E ISOLE Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione netta ITALIA CENTRO Rettifiche di valore complessive ITALIA NORD EST Rettifiche di valore complessive Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta ITALIA NORD OVEST 15.066 15.066 - 23.252 23.252 - 23.930 23.930 - - - 15.066 - 3.448 3.448 26.700 - 967 967 24.897 - - - 6.330 - 7.016 - 53.639 - - - 144 B.4 Grandi rischi 31/12/2014 Tipologia Nr. Importo Nominale 31/12/2013 Importo Ponderato Nr. Importo Nominale Importo Ponderato da Esposiz. per Crediti a Clientela pond.Zero 2 120.806 0 2 90.535 0 da Esposiz. per Crediti a Clientela 0 0 0 2 41.095 39.306 da Esposiz. su Portaf.Titoli pond.Zero 1 1.193.321 0 1 653.512 0 da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato 0 0 0 0 0 0 3 1.314.128 0 5 785.141 39.306 Totale Grandi Rischi L’attuale normativa sui grandi rischi richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; la prima componente dei crediti ponderati a zero contiene finanziamenti garantiti dal MEF; la seconda componente dei crediti verso clientela ponderati, risulta a zero, gli importi dello scorso anno consistevano in una linea di liquidità concessa ad una società finanziaria partecipata dalla banca e ad un deposito di liquidità presso una banca corrispondente; nella terza componente per le esposizioni su portafoglio titoli si evidenzia un aumento della componente a ponderazione zero, il valore comprende solo i titoli del portafoglio AFS emessi dallo Stato Italiano ed infine la quarta componente dei titoli ponderata che si conferma a zero come lo scorso anno. Si sottolinea che la concentrazione dei crediti verso clienti al 31/12/2014 sui primi 10/20/50 clienti, esposta nella relazione sulla gestione, è diminuita rispetto al 31/12/2013, si evidenzia che la controparte istituzionale sui quali sono presenti i maggiori utilizzi ponderati a zero, cioè il Ministero dell’Economia e della Finanza, con un importo di 96.398 mila euro dovuti ai finanziamenti con garanzia dello Stato sia per il pagamento delle imposte (Decreto Legge 10/ottobre/2012, Nr. 174 articolo 11) sia anche per i contributi alla ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122). 145 C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte riconducibile alle due operazioni, effettuate nel 2006 e nel 2012, che hanno coinvolto la banca in qualità di originator e di cui si daranno ampi ragguagli in seguito. Oltre a queste operazioni esiste una sola esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore, classificata nel portafoglio available for sale; si tratta del titolo: - XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt Obligation) il cui controvalore ammonta a 533 mila euro. Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli investimenti del portafoglio di proprietà. Per quanto riguarda le operazioni realizzate dalla banca in qualità di originator, si tratta di due cartolarizzazioni di mutui ipotecari residenziali in bonis perfezionate nel 2006 (Guercino Solutions srl) e nel 2012 (Siviglia SPV srl). Entrambe le operazioni sono omogenee relativamente alle informazioni richieste in questa sezione, per cui verranno trattate congiuntamente. Obiettivi, strategie e processi: l’obiettivo principale perseguito con le due operazioni è stato quello di garantire un’equilibrata gestione strutturale della situazione di liquidità della banca, nell’ambito della strategia aziendale da sempre molto attenta a tale profilo. Il ruolo della banca, oltre a quello di originator unico delle operazioni e dei mutui sottostanti, è quello di servicer incaricato di tutte le attività inerenti la relazione con i clienti mutuatari, compreso l’incasso periodico delle rate. Sistemi interni di misurazione: il rischio di credito inerente le attività cedute nelle operazioni di cartolarizzazione resta in capo alla banca; pertanto i sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi vengono applicati in maniera del tutto omogenea sia alle attività cartolarizzate che a quelle non cartolarizzate. Non esiste una struttura organizzativa dedicata a queste operazioni, tuttavia tutte le funzioni interessate dall’operatività (bilancio, segnalazioni, back office crediti, risk management, finanza, ecc.) tengono conto delle peculiarità operative e gestionali derivanti dalle cartolarizzazioni per le rispettive attività. Politiche di copertura: l’operazione Guercino Solutions si avvale di un contratto swap in “back to back” che rende immune il veicolo dal rischio di tasso legato alle differenti strutture finanziarie dei mutui e dei titoli RMBS. L’operazione Siviglia SPV è stata invece strutturata senza includere i rapporti a tasso fisso fra i mutui ceduti e senza la stipula di alcun derivato. Risultati economici: il risultato economico legato alle cartolarizzazioni è pari al rendimento dei mutui ceduti al netto delle spese dell’operazione: al 31/12/2014 la Cassa di Risparmio di Cento deteneva le tranches junior e mezzanine di entrambe le operazioni, mentre i titoli senior e i relativi rendimenti, per entrambe le cartolarizzazioni, sono di proprietà di terzi investitori. Rating: i titoli emessi dalle società veicolo delle cartolarizzazioni presentano al 31/12/2014 i seguenti rating. Guercino Solutions: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe B con rating A+ di Standard & Poor’s; classe J senza rating. Siviglia SPV: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating A2 di Moody’s; classe J senza rating. 146 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA C.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti B. Con attività sottostanti di terzi - - - - - Esposizione netta - Esposizione lorda 53.000 Junior Esposizione netta 2.850 53.000 Esposizione lorda 2.850 Mezzanine Esposizione netta 242.885 Senior Esposizione lorda 242.885 Esposizione lorda 53.000 Linee di credito Junior Esposizione netta 2.850 53.000 Esposizione lorda 2.850 Mezzanine Esposizione netta 242.885 Esposizione lorda Esposizione netta 242.885 Esposizione lorda Esposizione netta a) Deteriorate b) Altre Senior Esposizione lorda A. Con attività sottostanti proprie Junior Esposizione netta Qualità attività sottostanti/Esposizioni Mezzanine Esposizione lorda Senior Garanzie rilasciate Esposizione netta Esposizioni per cassa - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - a) Deteriorate b) Altre L’esposizione di totali 298.735 migliaia di Euro si riferisce alle cartolarizzazioni effettuate dalla banca mediante le società veicolo Guercino Solutions srl e Siviglia SPV s.r.l. 147 C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni Linee di credito rettifiche/riprese di valore Junior Esposizione netta rettifiche/riprese di valore Mezzanine Esposizione netta rettifiche/riprese di valore Senior Esposizione netta rettifiche/riprese di valore Junior Esposizione netta Mezzanine rettifiche/riprese di valore Esposizione netta rettifiche/riprese di valore Senior rettifiche/riprese di valore Valore di bilancio Valore di bilancio Junior rettifiche/riprese di valore Mezzanine rettifiche/riprese di valore Tipologia attivita cartolarizzate/Esposizioni Valore di bilancio Senior Garanzie rilasciate Esposizione netta Esposizioni per cassa A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio C. Non cancellate dal bilancio C.1 Siviglia SPV Titoli C.2 Guercino Solutions Titoli 242.885 133.584 133.584 109.301 - 2.850 0 0 2.850 - 53.000 47.300 47.300 5.700 - 109.301 - 2.850 - 5.700 - Relativamente alle cartolarizzazione “Guercino Solutions” e “Siviglia SPV” la Cassa detiene per intero i titoli Mezzanine e Junior mentre i titoli Senior di entrambe le cartolarizzazioni sono detenute interamente da investitori istituzionali. In applicazione dello IAS 39, i titoli detenuti dalla Cassa sarebbero stati esposti sia nell’attivo che nel passivo dello stato patrimoniale della banca, ma non vi figurano in quanto elisi. C.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è originator. 148 C.4 Esposizioni verso le cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia Non sono presenti esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione in cui le attività cedute sono state integralmente cancellate dall’attivo dello stato patrimoniale. C.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio Cartolarizzazioni tradizionali Attività/Valori A. Attività sottostanti proprie: A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.2 Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.3 Non cancellate (**) 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività B. Attività sottostanti di terzi: B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Esposizioni ristrutturate B.4 Esposizioni scadute Cartolarizzazioni sintetiche 288.426 - - X X X X X X X X X X X X 288.426 534 3.928 1.141 282.823 533 B.5 Altre attività 533 (**) valore dei crediti lordi (al netto delle somme incassate successivamente all'ultima liquidazione semestrale). 149 - - C.6 Società Veicolo per la cartolarizzazione Attività Nome Cartolarizzazione / Denominazione Società Veicolo Guercino Solutions S.r.l. Siviglia SPV S.r.l. Titoli di Debito Sede Legale Consolidamento Milano (MI) NO 112.895 0 9.171 109.300 2.850 5.700 Conegliano (TV) NO 172.363 0 13.025 133.584 0 47.300 285.258 0 22.196 242.884 2.850 53.000 TOTALE Crediti Passività C.7 Società Veicolo per la cartolarizzazione non consolidate La Cassa non detiene interessenze in entità strutturate non consolidate. 150 Altre Senior Mezzanine Junior C.8 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Attività cartolarizzate (dato di fine periodo) Incassi crediti realizzati nell'anno Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo) Attività in bonis 111.849 62 17.841 0% 60,4% 0% 0% 0% 0% Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Siviglia SPV 3.418 170.975 55 17.054 0% 23,8% 0% 0% 0% 0% 5.603 282.824 117 34.895 Attività in bonis Attività deteriorate Junior 2.185 Attività in bonis Attività deteriorate Mezzanine Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Guercino Solutions TOTALE Attività deteriorate In bonis Deteriorate In bonis Deteriorate Senior Società veicolo Nel corso del 2014 per la prima cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a 17.903 mila euro utilizzando le quali è proseguito regolarmente l’ammortamento del titolo senior del veicolo Guercino Solutions srl. I rimborsi del titolo Guercino sono semestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 30/4 e 31/10; nel corso del 2014 sono stati rimborsati 16.822 mila euro, mentre i rimborsi cumulati sul titolo senior ammontano a 166.600 mila euro equivalenti al 60,4% del nominale emesso. Nel corso del 2014 per la seconda cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a 17.109 mila euro utilizzando le quali è proseguito il normale ammortamento del titolo senior del veicolo Siviglia SPV srl, iniziato sin dalla prima data di pagamento. I rimborsi del titolo Siviglia sono trimestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 25/1, 25/4, 25/7 e 25/10; nel corso del 2014 sono stati rimborsati 17.080 mila euro, mentre i rimborsi cumulati sul titolo senior ammontano a 41.716 mila euro equivalenti al 23,8% del nominale emesso. La moratoria degli incassi (ex. DL 74) ha interessato oltre il 50% dei mutui di entrambe operazioni, nella tavola sottostante in migliaia di euro, sono riepilogati i dati più significativi del fenomeno. Società veicolo Veicolo Guercino Solutions Veicolo Siviglia SPV TOTALE Importi degli Interessi Sospesi & Slittati in base al DL.174/2012 Quota% Dic-2014 dei mutui coinvolti Interessi Slittati al 31/12/2014 Quota% sul DebitoResiduo Quota% sul Numero Mutui Interessi Slittati al 31/12/2013 Interessi Slittati incassati nel 2014 820 962 142 58,1% 38,1% 1.030 1.156 126 52,0% 49,5% 1.850 2.118 268 151 D. INFORMATIVA SULLE ENTITA’ STRUTTURATE NON CONSOLIDATE CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETA’ VEICOLO PER LA CARTOLARIZZAZIONE) La banca non ha in essere operazioni della specie. E. OPERAZIONI DI CESSIONE A. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E NON CANCELLATE INTEGRALMENTE INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La Cassa di Risparmio di Cento ha effettuato due operazioni di cartolarizzazione che contabilmente determinano l’iscrizione degli importi fra le attività cedute e non cancellate integralmente. Si tratta di mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a clientela rientrante nella categoria dei privati consumatori. Le operazioni sono state deliberate ed effettuate nell’ambito del processo di gestione operativa e prospettica della liquidità aziendale; i rischi connessi corrispondono a quelli riferiti alle attività sottostanti (i mutui ceduti), mentre i rendimenti sono rappresentati dagli interessi attivi sui titoli emessi dalle società veicolo, per la parte detenuta in portafoglio dalla banca, che corrispondono agli interessi sui mutui ceduti al netto delle spese connesse al funzionamento dell’operazione. I titoli emessi dai due veicoli Guercino Solutions e Siviglia SPV srl sono in parte detenuti dalla Cassa di Risparmio di Cento nel proprio portafoglio di proprietà (tranches mezzanine e junior) e in parte detenuti da investitori terzi (tranches senior), per cui si trova iscritto fra le passività un importo di euro 231 milioni a fronte delle relative attività cedute non cancellate. 152 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA E.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate: valore di bilancio e valore intero Forme tecniche/Portafoglio Attivita finanziarie detenute per la negoziazione A B C - A - B - C - Attivita finanziarie detenute sino alla scadenza Attivita finanziarie disponibili per la vendita Attivita finanziarie valutate al fair value - A 161.209 161.209 B C A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B. Strumenti derivati Totale 31/12/2014 di cui deteriorate - - - - - X - X - X - X 161.209 X - Totale 31/12/2013 - - - - - - - - di cui deteriorate A - B Crediti verso banche C A B Crediti verso clientela C - - - - - - X X X X X X X X X X X X X - X - X - X - X - X - X - - - - - - - - A 287.273 153 C X - 31/12/2014 448.482 161.209 287.273 448.482 31/12/2013 323.586 323.586 X X - X 323.586 X 5.907 - - X X 287.273 X 287.273 4.711 X X X X X - 323.586 - 5.907 Legenda : A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) B Totale E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio Passività/Portafoglio attività 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value - - Attività finanziarie disponibili per la vendita 161.116 161.116 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche - - Crediti verso clientela Totale 230.998 230.998 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero 392.114 392.114 - - - - - - - b) a fronte di attività rilevate parzialmente - Totale 31/12/2014 - - 161.116 - - 230.998 392.114 Totale 31/12/2013 - - - - - 177.492 177.492 E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value La banca non ha posto in essere operazioni della specie. B. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E CANCELLATE INTEGRALMENTE CON RILEVAZIONE DEL CONTINUO COINVOLGIMENTO (“continuing involvement”) INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La banca non ha posto in essere operazioni della specie INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA La banca non ha posto in essere operazioni della specie E.4 Operazioni di covered bond La banca non ha posto in essere operazioni della specie. F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per l’attribuzione di un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della procedura ICC (Iter Controllo Crediti) che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis. Per la quantificazione e la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si rimanda alla tabella A.2.2. 154 SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti interni e documentato dalle delibere quadro del Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è determinata sulla base degli obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali; l’analisi dei mercati e le previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli investimenti. Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con le politiche di allocazione del capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel budget e tengono opportunamente conto, tempo per tempo, della posizione di liquidità complessiva della banca, in un’ottica di supporto alla funzione di tesoreria. Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai contenuto in virtù della limitatissima consistenza di tale portafoglio, ridotta a poche migliaia di euro. Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti azionari e in quote di fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di Cento, decisamente residuale rispetto all’operatività sui mercati obbligazionari. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Il Servizio Pianificazione e Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di interesse e il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la metodologia VaR. Tale misurazione si colloca nell’ambito del più ampio processo di controllo dell’operatività del Servizio Finanza, che prevede anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di posizione, tipologia di controparte e rischiosità. Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza viene utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset and Liability management (ALM) mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del portafoglio titoli. Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Al 31/12/2014 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio tasso risulta nullo. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili. Nel corso dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente nell’ordine di poche 155 centinaia di euro ed è diminuita fino ad azzerarsi a fronte dell’azzeramento della consistenza del portafoglio. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è nullo, in quanto non sussiste a fine esercizio alcuna esposizione in titoli di capitale. Il dato massimo dell’anno è stato pari a poche centinaia di euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel portafoglio di riferimento. L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, non risulta significativa in virtù del limitatissimo ammontare complessivo di tale portafoglio. 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari attivi e passivi, diversi da quelli trattati al punto precedente, derivano dal profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui sono soggette le diverse poste. La tipologia di tasso prevalente è quella variabile sia per quanto riguarda le attività che le passività, mentre la situazione delle poste a vista mostra una prevalenza della componente di raccolta. Complessivamente, l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il compito di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi, che verifica trimestralmente la sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di interesse (gap analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis). Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno del portafoglio Available for Sale (AFS), le cui attività di misurazione e monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS al 31/12/2014 ammonta a 3,2 milioni comprese le partecipazioni e a 179 mila euro escluse le partecipazioni. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari, stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili. B. Attività di copertura del fair value Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi riguardano essenzialmente contratti di interest swap a copertura di specifiche emissioni obbligazionarie della banca prevalentemente a tasso fisso, con l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di “hedge accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto economico. Questa metodologia contabile prevede la verifica periodica dell’efficacia della copertura attraverso la predisposizione di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta nel periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La predisposizione dei test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un applicativo che recupera tutti i dati necessari dai sottosistemi che gestiscono gli strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia). 156 A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni contabili dei contratti derivati designati a copertura. In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state poste in essere operazioni di copertura di tale tipologia di rischio. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Al 31/12/2014 è in essere un’operazione di copertura dei flussi finanziari per un controvalore di 10 milioni, riferita ad un prestito obbligazionario emesso dalla banca. Non si è fatto ricorso alla cosiddetta Fair Value Option. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con le analisi tipiche dell’asset and liability management. Al 31/12/2014 l’impatto stimato sul margine di interesse di una variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine dell’1,9%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio varia fra 0,15% e 0,50% a seconda degli scenari alternativi considerati (+1%, tassi forward a 6 e 12 mesi e previsioni di infoprovider). Nel corso del 2014 è proseguita la misurazione del rischio di tasso mediante la metodologia proposta nel c.d. “Secondo pilastro” delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263 del 27/12/2006 e successivi aggiornamenti. L’indice di rischiosità al 31/12/2014 è pari al 19,94% e quindi di poco inferiore alla soglia di attenzione fissata al 20%. 157 2.3 RISCHIO DI CAMBIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come ridotto è lo sbilancio fra attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse dall’euro e in un VaR su cambi tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2014 e limitato ad un massimo di poche centinaia di euro per tutto l’anno appena trascorso). B. Attività di copertura del rischio di cambio Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene perseguita attraverso il sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente il ricorso a coperture mediante strumenti derivati. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati VALUTE Voci Dollaro USA A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) Sterline Dollari Canadesi Yen Franco Svizzero Altre valute 2.695 791 1.904 162 2.824 247 2.577 37 2.730 2.730 1.370 1.360 4.227 4.221 30 30 113 207 207 33 174 176 174 174 151 23 27 200 200 201 200 - 4.844 17 4.827 120 1.174 1.123 51 3.742 3.742 3.742 4.964 4.916 186 186 120 164 164 54 110 360 110 6 2 1 - 48 250 158 2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di cambio. 2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di intermediazione con la clientela ed a contratti posti in essere con finalità di copertura di prestiti obbligazionari emessi dalla banca. Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di Cento ha impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela: le tipologie di strumenti utilizzate per addivenire alla copertura del rischio di variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni cap e floor, i collar ad essi legati, e soprattutto le varie forme di IRS. Per quanto attiene al relativo rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla prudente politica di contro-copertura che la Banca ha finora perseguito: le posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere condizioni più vantaggiose, ne deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è tradizionalmente limitata a poche operazioni e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute in investimenti obbligazionari del portafoglio di proprietà. A. DERIVATI FINANZIARI A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi 31/12/2014 31/12/2013 Tipologia operazioni/Sottostanti Over the counter 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Atlri sottostanti 441.967 220.127 221.840 Controparti centrali Over the counter Totale 452.518 - Valori medi 490.533 - 3.927 3.927 6.624 6.624 159 Controparti centrali 506.546 248.013 258.533 4.935 4.935 9.665 - 521.146 - 574.224 - - - 9.665 A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura 31/12/2014 31/12/2013 Tipologia operazioni/Sottostanti Over the counter 1. Titoli di debito e tassi di interese a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Atlri sottostanti Controparti centrali Over the counter 37.570 47.891 37.570 47.891 Controparti centrali Totale 37.570 - 47.891 - Valori medi 41.809 - 86.973 - A.2.2 Altri derivati Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 160 A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Fair value positivo Portafogli/Tipologie derivati 31/12/2014 Over the counter A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Controparti centrali 2.720 a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap 31/12/2013 Over the counter - 3.851 369 1.167 2.293 2.559 58 125 Controparti centrali - d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario di copertura 1.895 - 2.100 - a) Opzioni b) Interest rate swap 1.895 2.100 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - - 4.615 - 5.951 - a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 161 A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Fair value negativo 31/12/2014 31/12/2013 Portafogli/Tipologie derivati Over the counter A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Controparti centrali Over the counter Controparti centrali 2.948 4.127 373 2.523 1.120 2.910 52 97 397 165 397 165 3.345 4.292 C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 162 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - - - - - - - 3.927 3.927 5.959 5.364 58 4 533 7.468 7.414 51 3 - - - - - - - Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazione Società finanziarie Banche Altri enti pubblici Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione 243.898 241.256 2.231 317 95 1.320 1.260 30.795 30.569 117 109 - - 47 13 - - - - esposizione futura 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - - 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - - 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - - 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - - - fair value negativo 163 165.459 162.728 263 2.468 - Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazione Società finanziarie Banche Altri enti pubblici Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione - - - - - - - - - - - - - - - - A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazione Società finanziarie Banche Altri enti pubblici Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione 39.862 37.570 1.895 397 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Fino a 1 anno Sottostanti/Vita residua Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31/12/2014 111.009 100.458 3.927 6.624 110.354 110.354 231.155 231.155 10.338 27.232 - 10.338 27.232 121.347 137.586 231.155 452.518 441.967 3.927 6.624 37.570 37.570 490.088 Totale 31/12/2013 115.165 162.732 291.140 569.037 A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 164 B. DERIVATI CREDITIZI B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi La banca non possiede derivati della specie. B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” positivo. B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” negativo. B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione La banca non possiede derivati della specie. B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione La banca non possiede derivati della specie. B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali La banca non possiede derivati della specie. B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni La banca non possiede derivati della specie. C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti La banca non possiede derivati della specie. 165 SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’ INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità La posizione di liquidità al 31 dicembre 2014 si presenta equilibrata, dal momento che la banca dispone delle attività liquidabili necessarie per fare fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale operatività e di stress. Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut. Dal punto di vista del governo del rischio il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione della soglia di tolleranza al rischio di liquidità e delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di liquidità. Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli: - Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a breve termine. - Con analoga cadenza quotidiana il Risk Management predispone un report che pone a confronto le entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le poste attive e passive, le uscite potenziali calcolate mediante criteri di modellizzazione che sottendono situazioni di stress e la “counterbalancing capacity”, ossia le attività prontamente liquidabili e disponibili per far fronte alle esigenze immediate di liquidità; nello stesso report giornaliero viene anche verificato il rispetto dei limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione. - Con cadenza mensile viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale verifica è il Comitato Rischi, che esamina anche, con cadenza trimestrale, il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione delle scadenze, che per quanto abolite si ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il monitoraggio del rischio di liquidità. 166 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione: EURO Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte Da oltre 1 giorno a7 giorni A vista Da oltre 7 giorni a 15 giorni 263.367 6.108 7.113 150 281 104 6.056 257.057 6.108 6.832 10.624 246.433 6.108 6.832 1.144.094 484.434 14.250 1.142.024 2.902 3.859 25.955 1.116.069 2.902 3.859 603 411 10.391 1.467 481.121 204.134 189.702 164 Da oltre 15 giorni a1 mese Da Da oltre 3 oltre 1 mesi mese fino a fino a 3 6 mesi mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 Durata anni ind. 67.420 118.580 73.250 144.179 1.569.876 589.854 225 3.345 3.140 930.000 20.000 315 35 251 9.000 44.962 994 67.105 118.320 69.654 132.039 594.914 568.860 67.105 118.320 69.654 132.039 594.914 568.860 14.962 83.308 85.526 163.063 447.779 54.974 6.901 28.562 55.005 100.564 60.487 6.901 28.562 55.005 100.564 60.487 8.061 54.746 30.521 61.127 252.765 4.609 1.372 134.527 50.365 4.263 258 2.163 2.502 22.937 29.518 7.531 7.531 7.531 - - 22.683 164 3.940 - 2.094 1.902 21.002 - - - 878 21.805 101 63 3.940 - - 1.047 1.047 952 950 21.002 - - - 5.400 22 - 73 258 44 591 - - - 2.663 2.737 22 - 73 258 - 44 495 96 - - - 166.997 166.997 - - - - - - - - - 166.997 166.997 - - - - - - - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 31.737 - - 250 - 25 9 1.935 29.518 - - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale - Posizioni lunghe 31.737 - - - 250 - - 25 - 9 - 1.935 - 29.518 - - - - - - - - - - - - - Posizioni corte 167 Altre valute di denominazione Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale A vista 1.249 1.249 1.175 74 2.828 2.828 2.828 - Da Da oltre Da oltre Da oltre 1 oltre 1 15 7 mese giorno giorni giorni a fino a7 1 mese a 15 a3 giorni giorni mesi 595 355 4.585 988 595 355 4.585 988 595 355 4.585 988 - 1.370 - 1.370 - 1.370 218 168 3.937 - Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 209 209 209 542 Da oltre 6 mesi fino a1 anno 1.976 Da oltre 1 Oltre Durata anno Totale 5 indet. fino anni a5 anni - 7.981 - 7.981 - 1.175 - 6.806 - 4.198 - 4.198 - 1.370 - 2.828 - 6.841 - 218 168 3.937 - 542 1.976 - - - 6.841 - 131 87 65 103 3.937 - 271 271 988 988 - - - 1.455 5.386 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale - Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe 168 2. Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio ESPOSIZIONE/ PORTAFOGLIO 1. Cassa e disponibilità liquide 2. Titoli di debito 3. Titoli di capitale 4. Finanziamenti 5. Altre attività finanziarie 6. Attività non finanziarie Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 Impegnate VB FV X 606.876 606.875 300.428 907.304 680.463 X X X 606.875 354.347 Non Impegnate VB FV 20.955 X 406.203 406.203 28.328 28.328 1.497.274 X 10.708 X 132.001 X 2.095.469 434.531 2.093.645 343.237 TOTALE 31/12/2014 20.955 1.013.079 28.328 1.797.702 10.708 132.001 3.002.773 X TOTALE 31/12/2013 15.373 669.094 28.506 1.934.166 9.506 117.463 X 2.774.108 Legenda: VB= valore bilancio FV= fair value Nella voce “titoli di debito” impegnati sono compresi 445.666 migliaia di euro riferiti alle garanzie fornite a fronte delle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. 3. Informativa sulle attività di proprietà impegnate non iscritte in bilancio ESPOSIZIONE/ PORTAFOGLIO 1. Attività finanziarie - Titoli - Altre 2. Attività non finanziarie Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013 Impegnate Non Impegnate 55.850 55.850 22.418 22.418 55.850 237.106 22.418 81.062 169 TOTALE 31/12/2014 78.268 78.268 0 0 78.268 X TOTALE 31/12/2013 318.168 318.168 0 0 X 318.168 Informazioni sulla Cartolarizzazione Vengono di seguito forniti ragguagli circa le due operazioni di cartolarizzazione che la banca ha posto in essere. Entrambe le cartolarizzazioni hanno riguardato mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a privati consumatori. Guercino Solutions: programma avviato nel corso del 2006 e della quale la banca ha sottoscritto interamente i titoli nel corso del 2008, al termine della fase “warehousing” e in occasione della cessione dei titoli “ponte” dal primo al secondo veicolo, che a sua volta si è finanziato emettendo titoli dotati di rating e riacquistati interamente dalla Cassa di Risparmio di Cento che li ha classificati fra i Loans & Receivables. I titoli, emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di novembre 2008, ammontavano a complessivi euro 284,5 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da Standard & Poor’s, 2,9 milioni con rating BBB assegnato da Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2014, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 109,3 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento. Tutti i titoli della “classe A” sono stati venduti presso investitori istituzionali. Attualmente i rating assegnati dalle agenzie alla classe A sono: AA- da parte di Standard & Poor’s e A2 da parte di Moody’s; l’emissione risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE. Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati il cui debito residuo ammonta a euro 112,9 milioni al 31/12/2014, è relativo ad immobili situati nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia Romagna, mentre il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio. La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap “back to back” che rende immune il veicolo Guercino Solutions dal rischio di tasso. Siviglia SPV: operazione effettuata nel corso del 2012. I titoli, emessi dal veicolo Siviglia SPV s.r.l. nel mese di marzo 2012, ammontavano a complessivi euro 222,6 milioni, di cui 175,3 milioni con rating AA+ assegnato da Standard & Poor’s (AA al 31/12/2013) e rating Aa2 assegnato da Moody’s (A2 al 31/12/2013) e 47,3 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2014, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 133,6 milioni, mentre l’altra serie non è soggetta ad ammortamento. La banca al 31/12/2014 detiene l’intera tranche junior; la classe A è stata interamente ceduta a investitori istituzionali e risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE. Anche le attività finanziarie oggetto di questa seconda cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati il cui debito residuo ammonta a euro 173,0 milioni al 31/12/2014, è relativo ad immobili situati nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia Romagna, mentre il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio. La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione e non ha stipulato alcun contratto in strumenti derivati legato alla stessa. 170 SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali e reputazionali, ha istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida della Banca d’Italia. In termini di misurazione del rischio operativo, la banca ha definito con apposita disposizione normativa interna il processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative, con finalità gestionali in quanto, dal punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente del 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi. Fra le pendenze legali in essere, le più rilevanti appaiono quelle legate alle revocatorie fallimentari. A fronte di queste e di altre vertenze sono stati effettuati congrui accantonamenti di cui si trova dettaglio nella parte di Nota Integrativa dedicata all’analisi del conto economico. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Lo strumento per la gestione del rischio operativo è un database in cui vengono registrate le perdite di natura operativa rilevate a seguito delle procedure interne di gestione delle casistiche. Nel corso del 2014 sono stati registrati quattordici casi di perdite operative di importo unitario superiore ai 500 euro, per complessivi 19.720 euro; nei casi principali si è trattato di malfunzionamento di apparecchiature e di errori materiali commessi da dipendenti. Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate cinque rapine presso filiali e bancomat della banca con danni in buona parte coperti dalle polizze assicurative. Relativamente alle cause passive, infine, nel 2014 sono stati effettuati utilizzi dal fondo rischi ed oneri per complessivi 75 mila euro, suddivisi fra revocatorie (55 mila), e altre cause (20 mila euro). Nello stesso esercizio sono stati effettuati accantonamenti al fondo per complessivi 178 mila euro. Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea con la normativa del primo pilastro. 171 Parte F – Informazioni sul Patrimonio SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite. L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi aziendali commentati nei paragrafi precedenti (di credito, di tasso, di mercato, operativi e altri). In particolare la banca è soggetta i requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle disposizioni di Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il rapporto tra i fondi propri e le attività di rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato con cadenza trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e budget). Analogamente, le valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione dei fondi propri sono uno degli elementi portanti della pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce un driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo. B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Il patrimonio netto contabile della società è così composto: Voci/Valori 31/12/2014 31/12/2013 1. Capitale sociale 77.142 77.142 2. Sovrapprezzi di emissione 30.851 30.851 3. Riserve 76.422 70.584 - di utili 70.949 65.111 a) legale 26.099 25.718 b) statutaria 27.691 26.928 - - 17.159 12.465 5.473 5.473 - - c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale - - 11.597 5.564 12.407 5.876 - Attività materiali - - - Attività immateriali - - - Copertura di investimenti esteri - - (200) (18) - Differenze di cambio - - - Attività non correnti in via di dismissione - - (617) (301) - Quote delle riserve da valutaz.relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - - - Leggi speciali di rivalutazione 7 7 5 (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Copertura dei flussi finanziari - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 7.Utile d'esercizio Totale 172 4.937 7.632 200.949 191.773 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione 31/12/2014 Attività/Valori Riserva positiva 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 31/12/2013 Riserva negativa Riserva positiva 6.881 5.588 Riserva negativa 435 5.581 (62 ) 12.469 (140 ) (62 ) 6.016 (140 ) B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti Totale 435 5.581 (140 ) 0 12.081 11.057 124 122 498 103 0 0 415 0 415 609 0 0 0 2 300 300 0 95 0 0 0 0 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 5.635 31 0 1.810 3.794 117 0 0 87 30 420 287 0 0 133 0 0 0 0 0 5.876 12.703 11.282 715 300 415 706 6.172 318 0 1.897 3.957 4. Rimanenze finali 6.881 5.588 (62 ) 0 12.407 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value I rigiri a conto economico da realizzo sono legati all’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli di stato effettuato come conseguenza della gestione del portafoglio dei titoli di Stato in proprietà. B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue 31/12/2014 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Utili dovute a modifiche del tasso di sconto 2.2 Altri utili attuariali 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 3.2 Altre perdite attuariali 3.3 Altre variazioni (302 ) 142 0 23 119 457 375 0 82 (617 ) 4. Rimanenze finali 173 SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 FONDI PROPRI A. Informazioni di natura qualitativa I fondi propri vengono determinati sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con le circolari n. 285 e 286 del 17 dicembre 2013 le quali, a loro volta, recepiscono la Direttiva n. 2013/36/UE del 26 giugno 2013 e danno attuazione al Regolamento UE n. 575 del 26 giugno 2013. La normativa suddetta decorre dal 01 gennaio 2014 e crea una evidente frattura con la normativa precedentemente in vigore. 1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) Il capitale primario di classe 1 è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve comprensive della quota di utile destinata all’autofinanziamento. Non ci sono “filtri prudenziali”, mentre le detrazioni sono costituite dalle attività immateriali e dall’eccedenza, rispetto al 10% del CET1, delle partecipazioni non qualificate in società del settore finanziario. 2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) La Cassa di Risparmio di Cento non presenta poste classificate fra il capitale aggiuntivo di classe 1. 3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) Il capitale di classe 2 è costituito dalle passività subordinate di secondo livello computabili, al netto della componente oggetto di riacquisto. B. Informazioni di natura quantitativa 31/12/2014 A. Capitale primario di classe 1 ( Common Equity Tier 1 - CET1 ) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 191.174 - di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie (614) B. Filtri prudenziali del CET1 ( +/- ) C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 190.560 - D. Elementi da dedurre dal CET1 - E. Regime transitorio - Impatto su CET1 F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D +/- E) 190.560 G. Capitale aggiuntivo di classe 1 ( Additional Tier 1 - AT1 ) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie H. Elementi da dedurre dall'AT1 I. Regime transitorio - impatto su AT1 L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I) M. Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio 6.361 - di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie (185) N. Elementi da dedurre dal T2 - O. Regime transitorio - impatto su T2 (+/-) 6.176 P. Totale Capitale di classe 2 ( Tier2 - T2 ) (M - N +/- O) 196.736 Q. Fondi Propri ( F + L + P ) 174 31/12/2013 2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE A. Informazioni di natura qualitativa La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di coefficienti prudenziali sulla base delle quali viene definito il Risk Appetite Framework aziendale; le politiche di investimento della banca sono rivolte al mantenimento dell’equilibrio fra investimenti economici e finanziari e dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale viene effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process). B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori Importi non ponderati 31/12/2014 Importi ponderati/requisiti 31/12/2013 31/12/2014 31/12/2013 A. ATTIVITA' DI RISCHIO 3.252.551 3.262.123 1.427.579 1.468.593 A.1 Rischio di credito e di controparte 3.252.551 3.262.123 1.427.579 1.468.593 1. Metodologia standardizzata 3.252.018 3.262.123 1.420.914 1.468.593 - - - - 2.1 Base - - - - 2.2 Avanzata - - - - 533 - 6.665 - 114.206 117.487 2. Metodologia basata sui rating interni 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 172 B.3 Rischio di regolamento B.4 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 435 604 435 604 2. Modelli interni - 3. Rischio di concentrazione - B.5 Rischio operativo 1. Metodo base 11.796 12.665 11.796 12.665 2. Metodo standardizzato - 3. Metodo avanzato - B.6 Altri elementi di calcolo B.7 Totale requisiti prudenziali 126.609 130.756 1.582.616 1.634.463 12,04% 11,00% 12,43% 11,63% C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.4 Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 175 Pagina bianca 176 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2014 177 Parte H – Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica I compensi agli amministratori, ai sindaci ed ai dirigenti con responsabilità strategiche e non: 31/12/2014 Amministratori e Sindaci Direttore Generale e Dirigenti 31/12/2013 377 431 1.155 990 L’aumento dei compensi del Direttore Generale e degli altri Dirigenti è ascrivibile all’incremento del numero dei dirigenti passati da 5 a 7. 2. informazioni sulle transazioni con parti correlate Nella seduta del 23 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo “Regolamento di gestione delle operazioni con soggetti collegati” (definizione nell’ambito della quale sono comprese sia le parti correlate che i soggetti connessi), in attuazione: a) della regolamentazione CONSOB in materia (delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, integrata con delibera del 23 giugno 2010, n. 17389, e corredata dalla comunicazione n. DEM 10078683 del 24 settembre 2010; b) del Titolo V - Capitolo 5 – delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” emanato dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011. Il suddetto Regolamento è in vigore dal 1 gennaio 2014, descrive le procedure poste in essere dalla Banca al fine di ottemperare all’intera normativa di riferimento in materia di operazioni con soggetti collegati, ovvero tutte le operazioni effettuate con persone, imprese o altri enti potenzialmente in grado di influire direttamente o indirettamente sulle scelte della Banca stessa, che devono essere preventivamente individuate, classificate in base alla tipologia ed alla rilevanza, sottoposte eventualmente a particolare procedute deliberative ed a specifici obblighi di trasparenza e rendicontazione. A tale fine sono considerati parti correlate: 1) gli Esponenti aziendali, intendendosi per tali i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo; 2) i Partecipanti, per tale intendendosi i soggetti tenuto a chiedere le autorizzazioni di cui agli articoli 19 e seguenti del TUB; la definizione comprende quindi coloro che detengono, direttamente o indirettamente, una partecipazione nella Cassa almeno pari al 10% del capitale o delle azioni con diritto di voto, coloro che, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciarie o interposte persone, detengono il controllo, anche congiuntamente con altri, della Cassa ovvero detengono una partecipazione nella Banca tale da poter esercitare un’influenza notevole; 3) i soggetti, diversi dai Partecipanti, che possono nominare uno o più componenti del Consiglio di Amministrazione anche sulla base di accordi in qualsiasi forma stipulati o clausole statutarie; 4) le società o le imprese, anche costituita in forma non societaria, soggetta al controllo (anche congiunto) od all’influenza notevole della Banca; 178 5) le joint ventures in cui la Banca è una partecipante; 6) i dirigenti con responsabilità strategiche della Banca o della sua controllante, per tali intendendosi: (i) con riferimento alla Banca, i soggetti, diversi dagli esponenti aziendali, che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Banca; (ii) con riferimento alla Fondazione che controlla la Cassa, i soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Fondazione, compresi dunque gli appartenenti al Consiglio di Amministrazione, ed i membri del Collegio dei Revisori; 7) le parti correlate non finanziarie, intendendosi per tale una parte correlata che eserciti in prevalenza, direttamente o tramite società controllate, attività di impresa non finanziaria come definita nell’ambito della disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche; 8) i fondi pensionistici complementari, collettivi o individuali, italiani o esteri, costituiti a favore dei dipendenti della Cassa, o di qualsiasi altra entità alla Cassa collegata. Si considerano invece soggetti connessi: 1) le società e le imprese, anche costituite in forma non societaria, soggette al controllo di una parte correlata; 2) i soggetti che controllano una parte correlata tra quelle indicate ai numeri 2) e 3) del precedente paragrafo, ovvero i soggetti sottoposti, direttamente o indirettamente, a comune controllo con la medesima parte correlata; 3) gli stretti familiari di una parte correlata; 4) le entità nelle quali un esponente aziendale della Banca, uno dei dirigenti con responsabilità strategiche della Banca o della sua controllante o uno stretto familiare di una parte correlata esercita il controllo o il controllo congiunto; 5) le entità nelle quali un esponente aziendale della banca, uno dei dirigenti con responsabilità strategiche della banca o della sua controllante, o tutti quei familiari degli stessi che ci si attende possano influenzare il, o essere influenzati dal, soggetto interessato nei loro rapporti con la banca, esercitano un’influenza notevole o detengono, direttamente o indirettamente un quota significativa, comunque non inferiore al 20% dei diritti di voto. Il Regolamento disciplina anche le modalità di individuazione delle operazioni con soggetti collegati, le tipologie delle stesse (operazioni rilevanti ovvero di minore o maggiore rilevanza) ed i casi esclusione. Definisce inoltre i compiti e le funzioni dei singoli organi aziendali coinvolti, fra cui il “Comitato Soggetti Collegati”, istituito dallo stesso Regolamento, e le procedure deliberative per le diverse tipologie di operazioni rilevanti. La disciplina della materia è stata infine completata con l’adozione della “Policy sui controlli interni sulle operazioni con soggetti collegati” e del “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati” entrambe approvate dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 27 dicembre 2012 e del 23 dicembre 2013. Questo premesso, con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da Banca d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato delle banche in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34, relativo ai bilanci intermedi, nella tabella che segue si riportano i dati relativi a tutte le parti correlate alla Banca, come definiti dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti per cassa accordati in essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate. 179 TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2014 Accordato per Cassa Accordato di Firma Utilizzato per Cassa Utilizzato di Firma Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche (anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento) 957 0 880 0 Stretto Familiare di uno dei soggetti di cui sopra 501 21 448 21 24.276 6.335 12.817 4.975 Società che esercitano controllo o influenza notevole sulla Cassa, società sulle quali la Cassa esercita influenza notevole e società controllate o collegate (*) ai soggetti di cui ai righi precedenti (*) per società collegate si intendono quelle nelle quali un soggetto esercita un’influenza notevole o detiene, direttamente o indirettamente, un quota significativa, comunque non inferiore al 20%, dei diritti di voto. Come si evince dalla tabella, l’utilizzo complessivo rappresenta il 59,6% circa delle linee di credito accordate, in linea con l’anno precedente. Così come prevede la normativa, le condizioni applicate sono in linea con quelle previste per la migliore clientela della Cassa. 180 Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi. 181 Pagina bianca 182 Parte L – Informativa di Settore L’informativa per settori di attività Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2014 suddivisi per settore di attività così come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments” con i dati di confronto del 31/12/2013. Definizione dei settori Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della clientela, con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela “privata” e clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente suddiviso come segue : Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi : Family – masse di raccolta inferiore a 100 mila euro e con bisogni semplici; Personal – masse di raccolta sino a 500 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in filiale; Private – masse di raccolta oltre i 500 mila, contatti altamente personalizzati con gestori dedicati. Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla complessità della struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica della stessa, i gruppi omogenei individuati sono i seguenti : P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in genere artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o come società di persone; Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano nel titolare di filiale la persona con tutte le conoscenze necessarie; Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e che necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati. Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente provveduto alla “portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate. Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la determinazione degli importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in parte anche alla rete di vendita. Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che : “il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT multipli normalmente utilizzato per misurare le performance secondo tutte le principali dimensioni di analisi (centri, gestori e segmenti) e che tale margine risponde quindi alle regole che spostano sostanzialmente nel pool di tesoreria la gestione del rischio di tasso e di liquidità; “i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo. 183 Conto Economico di Segmento Importi in migliaia di euro Privati Consumatori Family e Personal Imprese Produttive P.O.E e P.M.I Private Centri di Direzione Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza Corporate Totale Banca A - dati al 31-dic-2014 Margine Raccolta -13.988 -4.876 -2.753 -2.056 -8.942 -32.615 Margine Impieghi 18.233 139 22.167 18.307 18.591 77.437 4.245 -4.737 19.414 16.251 9.649 44.821 13.019 4.158 9.076 4.744 -4.704 26.294 15.276 15.276 17.265 -579 28.490 20.995 20.220 86.391 Margine Raccolta -18.620 -6.697 -3.190 -3.731 -7.983 -40.221 Margine Impieghi 19.767 125 22.821 19.085 20.150 81.948 1.147 -6.572 19.631 15.354 12.167 41.727 11.682 4.167 8.665 4.384 -4.067 24.831 0 0 0 0 28.904 28.904 12.829 -2.405 28.296 19.738 37.004 95.461 Margine di Interesse 3.098 1.835 -217 897 -2.518 3.095 Margini da Servizi 1.337 -9 412 360 -638 1.463 Margine di Intermediazione 4.435 1.826 195 1.258 -16.783 -9.070 Margine di Interesse Margini da Servizi Profitti e Perdite Gestione Finanziaria Margine di Intermediazione B - dati al 31-dic-2013 Margine di Interesse Margini da Servizi Profitti e Perdite Gestione Finanziaria Margine di Intermediazione Variazioni = A - B 184 Stato Patrimoniale di Segmento Importi in migliaia di euro Privati Consumatori Family e Personal Private Imprese Produttive P.O.E e P.M.I Corporate Centri di Direzione Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza Totale Banca A - dati al 31-dic-2014 Totale Attivo 582.739 4.553 591.251 575.934 1.248.295 3.002.773 Totale Passivo 996.242 249.218 426.300 213.738 1.117.275 3.002.773 -366.613 -299.238 472.126 324.836 -131.110 0 604.178 3.263 694.048 567.316 905.302 2.774.108 1.033.403 274.409 234.285 188.368 1.043.642 2.774.108 -366.613 -299.238 472.126 324.836 -131.110 0 Totale Attivo -21.439 1.289 -102.797 8.618 342.994 228.665 Totale Passivo -37.161 -25.191 192.014 25.370 73.633 228.665 Sbilancio B - dati al 31-dic-2013 Totale Attivo Totale Passivo Sbilancio Variazioni = A - B 185 Pagina bianca 186 ALLEGATI Prospetto relativo agli immobili di proprietà Elenco delle partecipazioni Servizi di tesoreria espletati dalla banca Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione a norma del Regolamento Emittenti Consob art. 149 duodieces Informativa al pubblico Stato per Stato Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione Europea 187 ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA' AL 31/12/2014 Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio al 31/12/14 Fondo Ammortamento CENTO Via Matteotti 8/10/12 e Via Guercino 32 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale 16.955.004 7.089.471 2.519.482 1.384.736 1.671.017 950.793 30.570.504 4.101.754 0 724.371 0 478.111 0 5.304.236 194.140 125.860 731.360 474.140 1.525.500 58.242 0 219.408 0 277.650 982.240 654.843 423.143 282.357 2.342.583 294.477 0 126.943 0 421.420 546.647 594.000 1.140.647 151.299 0 151.299 47.830 22.010 7.029 2.751 12.343 0 1.670 0 CENTO e Via Guercino 30 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CENTO Via Ferrarese Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CENTO Via Bologna Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale CASUMARO Via Correggio, 409 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 188 Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale 176.833 69.239 325.693 42.015 0 56.028 278.246 70.954 135.458 34.542 7.171 1.829 528.200 83.474 0 40.637 0 2.151 0 126.262 528.724 208.463 162.113 68.286 967.586 150.725 0 48.634 0 199.359 127.126 45.278 172.404 38.211 0 38.211 269.957 109.841 379.798 78.698 0 78.698 86.929 52.645 139.574 23.619 0 23.619 150.599 44.548 77.480 42.881 0 0 MIRABELLO Corso Italia, 256 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale VIGARANO MAINARDA Corso Roma, 3/5 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale SAN CARLO Via Risorgimento, 41 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale SANT'AGOSTINO Via Statale, 142 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale ALBERONE Via Riga, 54 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale DOSSO Via Verdi,24/26 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per destinazione -Zona verde 189 Totale 272.627 42.881 155.446 65.847 37.322 13.078 271.693 53.136 0 11.197 0 64.333 136.831 33.843 170.674 36.504 0 36.504 165.378 80.342 245.720 55.736 0 55.736 494.145 280.658 774.803 178.889 0 178.889 152.250 43.500 195.750 45.675 0 45.675 88.022 36.000 124.022 26.892 0 26.892 POGGIO RENATICO Viale Roma, 15 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale CORONELLA Via Coronella, 73 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale PIEVE DI CENTO Via Garibaldi, 13/15 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale PIEVE DI CENTO Piazza Costa, 1 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale VENEZZANO Piazza Caduti 2 Agosto Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FINALE EMILIA Via per Modena 34/a Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CREVALCORE Via Amendola, 330 190 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale 276.359 73.150 349.509 81.878 0 81.878 310.435 125.000 435.435 92.073 0 92.073 508.748 98.501 607.249 108.109 0 108.109 304.451 81.000 385.451 74.436 0 74.436 41.925.421 7.484.190 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale 1.519.843 1.584.000 3.103.843 452.289 0 452.289 T O T A L I IN L E A S I N G 3.103.843 452.289 45.029.264 7.936.479 RAMI DI RAVARINO Via Vivaldi, 11 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FERRARA Via M.Tassini, 4 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FERRARA Via Giovanni XXIII, 93/97 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale T O T A L I DI P R O P R I E T A ' IMMOBILI IN LEASING BOLOGNA Strada Maggiore TOTALI IMMOBILI ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2014 SU IMMOBILI DI PROPRIETA' Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio al 31/12/14 Strumentali per destinazione Strumentali per natura Non srtumentale a scopo d'investimento Totale 164.497 35.793 3.460.893 3.661.183 191 Fondo Ammortamento 0 TOTALI 3.661.183 0 RIEPILOGO Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio al 31/12/14 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Leasing - Strumentali per destinazione Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument. per destinazione Totale immobili Tot.Investimenti in corso Totale Istituto 192 Fondo Ammortamento 22.748.966 9.899.754 4.066.608 2.282.812 1.892.343 1.034.939 1.519.843 1.584.000 45.029.264 5.762.160 0 1.188.555 0 533.475 0 452.289 0 7.936.479 3.661.183 0 48.690.447 7.936.479 ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2014 (Valori in unità di Euro) Denominazione CEDACRI SPA EUROVITA SPA BANCA D'ITALIA PART BCO TRE VENEZIE AZ BILANCIAI INTERNATIONAL SISTEMA WALCON FRAER LEASING SPA SWIFT S.I.PRO. SPA EMIL-RO SERVICE SRL IMMOBILIARE CAT SPA VEGAGEST SGR CPR SYSTEM PARTECIP IMMOBILIARE OASI NEL PARCO SRL TOTALI Nr.azioni o quote 457 51.485 311 4.439 0 262.500 73.358 2 4.226 7.800 975 486.326 3.873 97.300 Valore nominale 457.000 2.317.855 7.775.000 4.439.000 0 262.500 378.527 250 218.273 7.800 503.545 486.326 1.000.086 97.300 % di inter. 3,62% 2,04% 0,10% 9,94% 0,00% 12,50% 4,03% 0,00% 3,94% 8,33% 15,00% 8,43% 5,37% 9,73% 17.943.462 193 Valore di costo Valore di mercato Riserva di patrimonio netto al 31.12.14 Riserva di patrimonio netto al 31.12.13 Variazioni dell'es. 2014 1.811.153 2.592.564 7.775.000 4.583.198 0 262.500 1.103.323 1.141 220.077 7.747 503.545 916.825 1.000.086 3.454.150 3.747.400 3.205.712 7.775.000 5.094.558 0 0 3.656.163 1.141 218.273 7.745 0 0 1.000.086 2.204.150 1.909.623 604.717 0 504.329 0 0 2.517.739 0 -1.804 -1 0 0 0 0 1.875.957 604.717 0 507.170 82.570 0 2.517.739 0 -1.804 -1 0 0 0 0 33.667 0 0 -2.840 -82.570 0 0 0 0 0 0 0 0 0 24.231.308 26.910.227 5.534.603 5.586.347 -51.744 Rivalut. ai sensi L. 218/90 526 526 ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la Cassa svolge servizi di tesoreria: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 ASILO INFANTILE CENTO COMUNE DI CASTELLO D’ARGILE COMUNE DI CENTO COMUNE DI FINALE EMILIA COMUNE DI GALLIERA COMUNE DI MIRABELLO COMUNE DI NONANTOLA COMUNE DI PIEVE DI CENTO COMUNE DI RAVARINO COMUNE DI SANT’AGOSTINO COMUNE DI VIGARANO MAINARDA DIREZIONE DIDATTICA SAN GIOVANNI IN PERSICETO DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 - CENTO DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 – SAN PIETRO IN CASALE FONDAZIONE “F.MANTOVANI” - MIRABELLO ISIS ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN PIETRO IN CASALE ISTITUTO COMPRENSIVO - PIEVE DI CENTO ISTITUTO COMPRENSIVO – SALA BOLOGNESE ISTITUTO COMPRENSIVO – SAN MATTEO DELLA DECIMA ISTITUTO COMPRENSIVO - VIGARANO MAINARDA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 4 – CORPORENO ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI IN PERSICETO ISTTTUTO COMPRENSIVO – NONANTOLA PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO 194 PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB ART. 149 DUODIECES Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti Consob si riportano, nella tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione KPMG S.p.A. e a favore delle società appartenenti al network KPMG per i seguenti servizi: 1) Servizi di revisione che comprendono: l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio; l’attività di revisione contabile limitata della relazione semestrale; 2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento. 3) Servizi di consulenza fiscale. 4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale. I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2014, sono quelli contrattuali, comprensivi di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza). Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario del servizio Cassa di Risparmio di Cento SpA Cassa di Risparmio di Cento SpA Compensi (Euro/migliaia) Revisione legale KPMG S.p.A Servizi di attestazione KPMG S.p.A Servizi di consulenza KPMG ADVISORY Cassa di Risparmio di Cento SpA 299 Servizi di consulenza KSTUDIO ASSOCIATO Cassa di Risparmio di Cento SpA 18 Totale 133 10 460 195 INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell’Unione Europea nel settore finanziario, la CRD IV introduce obblighi di pubblicazione di informazioni riguardanti le attività delle banche, e in particolare gli utili realizzati, le imposte pagate ed eventuali contributi pubblici ricevuti, suddivisi per singolo paese ove le banche sono insediate. Tali obblighi sono da considerare un elemento importante nella responsabilità sociale delle banche nei confronti del pubblico. L'informativa resa dalla Cassa di Risparmio di Cento è in linea con quanto previsto dall'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17/12/2013 e successivi aggiornamenti. Dal momento che la Cassa di Risparmio di Cento non appartiene ad alcun gruppo, la stessa è l'unica società ricompresa nel perimetro dell'informativa e l'Italia è l'unica nazione cui si riferiscono i dati riportati. Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Stefano Aldrovandi dichiara, a norma delle disposizioni dell'art. 154-bis, comma 2, del T.U.F., che l'informativa contenuta in questo documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. Nazione: Italia Denominazione delle società insediate: 1) Cassa di Risparmio di Cento SpA Natura dell'attività: La Cassa di Risparmio di Cento svolge le tradizionali attività bancarie di raccolta dei depositi e del risparmio, erogazione di prestiti e prestazione / intermediazione di servizi di pagamento, assicurativi e di investimento. Essa opera dal 1859 e al 31 dicembre 2014 conta una rete di 46 sportelli ubicati in Emilia Romagna nelle province di Ferrara, Bologna e Modena. La clientela a cui la banca tradizionalmente si rivolge è rappresentata da famiglie e PMI, mentre il servizio verso i segmenti "alti" (private e corporate) è strutturato con modelli specifici e gestori dedicati. L'offerta commerciale si modifica e si arricchisce nel tempo per assicurare la continua rispondenza alle esigenze della clientela e al mutato contesto operativo (si pensi per esempio allo sviluppo dei canali remoti). Le principali componenti dell'attività svolta e dell'offerta proposta, elencate prendendo a riferimento la tabella 2 di cui all'art. 317, par. 4 del CRR, sono: i "servizi bancari a carattere commerciale" (raccolta di depositi, prestiti, rilascio di garanzie e impegni di firma); i "pagamenti e regolamenti" (servizi di pagamento, carte di debito e di credito); le "gestioni patrimoniali"; l'"intermediazione al dettaglio" (ricezione e trasmissione di ordini su strumenti finanziari, esecuzione di ordini per conto della clientela), la custodia e amministrazione di strumenti finanziari della clientela. Fatturato: Il margine di intermediazione (voce 120 del conto economico) per il 2014 ammonta a euro 86.391.268 Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno: Al 31 dicembre 2014 si rilevano n. 378 dipendenti su base equivalente a tempo pieno, determinati come rapporto fra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti, esclusi gli straordinari, e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno. Utile o perdita prima delle imposte: L'utile lordo determinato come somma delle voci 250 e 280 del conto economico per il 2014 ammonta a euro 9.437.190 196 Imposte sull'utile o sulla perdita: La somma delle imposte di cui alla voce 260 del conto economico per il 2014 ammonta a euro 4.500.000 Contributi pubblici ricevuti: La Cassa di Risparmio di Cento non ha ricevuto nel corso del 2014 alcun contributo da parte delle amministrazioni pubbliche. 197 ELENCO DEI PRINCIPI CONTABILI OMOLOGATI DALLA COMMISSIONE EUROPEA Principio Descrizione IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali IFRS 2 IFRS 3 IFRS 4 IFRS 5 IFRS 6 IFRS 7 IFRS 8 IFRS 10 IFRS 11 IFRS 12 IFRS 13 IAS 1 IAS 2 IAS 7 IAS 8 IAS 10 IAS 11 IAS 12 IAS 16 IAS 17 IAS 18 IAS 19 IAS 20 IAS 21 IAS 23 IAS 24 IAS 26 IAS 27 IAS 28 IAS 29 IAS 31 Regolamento omologazione 1126/2008 – mod. 1274/2008 - 69/2009 - 70/2009 – 494/2009 – 495/2009 – 1136/09- 1205/2011 – 475/20121254/2012 – 1255/2012-183/2013 1126/2008 – mod. 1261/2008 – 495/2009 – 1254/2012 – Pagamenti basati sulle azioni 1255/2012 – 28/2015 1126/2008 mod. 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 Aggregazioni aziendali 1361/2014 - 28/2015 1126/2008 - mod. 1274/2008 -494/2009 – 1165/2009 – Contratti Assicurativi 1255/2012 Attività non correnti possedute per la vendita e attività 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 – operative cessate 1254/2012 – 1255/2012 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 824/2009 – 1165/2009 – 1205/2011 -475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012 - 1256/2012 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 475/2012-1256/2012 Settori operativi 28/2015 Bilancio Consolidato 1254/12- 313/2013 - 1174/2013 Accordi a controllo congiunto 1254/12 - 313/2013 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/12 – 313/2013 – 1174/2013 Valutazione al fair value 1255/12 – 1361/2004 1274/2008 - mod. 53/2009 - 70/2009 - 494/2009 – Presentazione del bilancio 475/2012 – 243/10- 149/11- 1254/2012 – 1255/2012 Rimanenze 1126/2008 - 70/2009 – 1255/12 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 – Rendiconto finanziario 1254/2012 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012 Commesse a lungo termine 1126/2008 - mod. 1274/2008 Imposte sul reddito 1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 – 475/2012 – 1254/12- 1255/2012 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 – Immobili, impianti e macchinari 1255/2012 -28/2015 Leasing 1126/2008 – 1255/2012 Ricavi 1126/2008 – mod. 69/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 Benefici per i dipendenti 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 475/2012 – 1255/2012 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa 1126/2008 – mod. 70/2009 – 475/2012 – 1255/2012 sull'assistenza pubblica Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012 Oneri finanziari 1260/2008 – mod. 70/2009 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti 1126/2008 - mod. 1274/2008- mod. 622/10 – 475/2012 – correlate 1254/2012 - 28/2015 Fondi di previdenza 1126/2008 Bilancio consolidato e separato 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009 – 1254/2012 – 1254/2012 – 1174/2013 Partecipazioni in collegate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 Informazioni contabili in economie iperinflazionate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 Partecipazioni in joint venture 1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 198 IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio IAS 33 Utile per azione IAS 34 Bilanci intermedi IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività IAS 37 IAS 38 Accantonamenti, passività e attività potenziali Attività immateriali IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione IAS 40 Investimenti immobiliari IAS 41 Agricoltura IFRIC 1 IFRIC 2 IFRIC 4 IFRIC 5 IFRIC 6 1126/2008 - mod. 1274/2008- 53/2009 - 70/2009 494/2009 -495/2009 – 1293/2009- 475/2012 –1254/2012 1255/2012 - 1256/2012 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009 -495/2009 – 475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 – 475/2012 – 1255/2012 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 70/2009 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 – 1374/2013 1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 - 28/2015 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 – 1254/2012 - 1255/2012 - 28/2015 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009 - 494/2009 495/2009 – 824/2009 – 839/2009 – 1171/2009 – 1254/2012 - 1255/2012 – 1375/2013 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012 1361/2014 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012 INTERPRETAZIONI Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili Determinare se un accordo contiene un leasing Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE 1126/2008 - mod. 1274/2008 1126/2008 – 53/2009 - 1255/2012 1126/2008 - 1255/2012 1126/2008 – 1254/2012 1126/2008 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009 IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 - Informazioni contabili in economie iperinflazionate IFRIC 8 IFRIC 9 Ambito di applicazione dell'IFRS 2 Rivalutazione dei derivati incorporati 1126/2008 – 632/2010 1126/2008 mod. 495/2009 – 1171/2009 – 1254/2012 IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore 1126/2008 - mod. 1274/2008 IFRIC 11 Operazioni con azioni proprie e del gruppo 1126/2008 IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela IFRIC 14 1262/2008 - 1255/2012 1263/2008 - mod. 1274/2008 IFRIC 15 IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro iterazione. Accordi per la costruzione di immobili IFRIC 16 Coperture di investimenti netto in una gestione estera IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide Cessioni di attività da parte della clientela IFRIC 18 IFRIC 19 IFRIC 21 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto Tributi SIC 7 Introduzione dell'euro IFRIC 20 636/2009 460/2009 – 1254/2012 1142/09 - 1255/2012 1164/09 662/2010 – 1255/2012 1255/2012 634/2014 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009 199 SIC 10 SIC 12 SIC 13 Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione alle 1126/2008 - mod. 1274/2008 attività operative Consolidamento - Società a destinazione specifica (società 1126/2008 - 1254/2012 veicolo) Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 1254/2012 parte dei partecipanti al controllo SIC 14 SIC 15 Leasing operativo - incentivi 1126/2008 - mod. 1274/2008 SIC 21 Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di un'impresa o dei suoi azionisti La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing Informazioni integrative - Accordi per servizi in concessione Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari Attività immateriali - Costi connessi ai siti web 1126/2008 – 1255/2012 SIC 25 SIC 27 SIC 29 SIC 31 SIC 32 200 1126/2008 - mod. 1274/2008 1126/2008 1126/2008 - mod. 1274/2008 1126/2008 1126/2008- mod. 1274/2008 ATTESTAZIONE SUL BILANCIO D’ESERCIZIO AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI 1. I sottoscritti, Ivan Damiano, nella sua qualità di Direttore Generale di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. e Stefano Aldrovandi, nella sua qualità di Vice Direttore Generale - Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto all’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: 1.1. l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e 1.2. l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2014. 2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio è basata su di un modello definito Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. secondo standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale. 3. I sottoscritti attestano, inoltre, che: 3.1. il bilancio d’esercizio: a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002; b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente; 3.2. la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto. Cento, 24 Febbraio 2015 201 Pagina Bianca 202 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2429, COMMA 2, C.C. Agli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 la nostra attività è stata ispirata alle disposizioni di legge e alle Norme di comportamento del collegio sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Attività di vigilanza Abbiamo partecipato all’assemblea degli Azionisti e a tutte le riunioni del Consiglio di amministrazione nelle quali, in relazione alle operazioni deliberate e sulla base delle informazioni acquisite, non sono state riscontrate violazioni della legge e dello statuto, né operazioni manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da compromettere l’integrità del patrimonio. Abbiamo acquisito dalla società di revisione incaricata del controllo legale dei conti KPMG, durante gli incontri svoltisi, informazioni, e, da quanto da essa riferito, non sono emersi dati e circostanze rilevanti che debbano essere evidenziati nella presente relazione. Abbiamo incontrato periodicamente il Dirigente Preposto, i responsabili della Revisione Interna, della Compliance e Antiriciclaggio, del Risk Management e del Servizio Controllo e Recupero Crediti con i quali abbiamo innanzitutto condiviso le criticità presenti nelle varie funzioni e con i quali abbiamo proseguito l’attività del Comitato Controlli, da noi promosso e presieduto, finalizzato al coordinamento ed al presidio dei controlli interni per supportare adeguatamente il Consiglio di amministrazione nelle decisioni in tale materia. In particolare, come riportato nella relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione, nel corso del primo semestre 2014 è stato modificato l’assetto del Sistema dei Controlli per renderlo adeguato alle nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – XV aggiornamento. Oltre alla mole di documentazione prodotta o aggiornata è stata rivista la struttura organizzativa della Cassa e, conseguentemente, il Regolamento Generale Aziendale. Le modifiche hanno riguardato soprattutto l’adeguamento al capitolo 7 (sistema dei controlli interni) delle citata normativa terminate con la relazione inviata entro i termini previsti all’Organo di Vigilanza competente. Per i capitoli 8 (sistema informativo) e 9 (continuità operativa) le attività di implementazione e aggiornamento sono previste nel primo semestre del 2015. Sul finire dell’esercizio è poi iniziata l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni di Vigilanza per le banche – che riguarda la governance degli istituti di credito, che prevede, fra l’altro l’adeguamento dello Statuto societario da sottoporre all’approvazione della prima assemblea dei 203 soci convocata nel 2015. Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo della società, anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni ed, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni e l’esame dei documenti aziendali dal Dirigente preposto e dalla società incaricata della revisione legale dei conti, e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo effettuato specifici atti di ispezione e controllo riguardanti tutte le principali aree funzionali della Banca, incluse alcune filiali e, in base alle informazioni acquisite, non sono emersi rischi significativi e/o violazioni di legge, dello statuto o dei principi di corretta amministrazione, ivi comprese le operazioni con soggetti collegati, nel rispetto delle norme vigenti in materia. Segnaliamo poi che non sono pervenute denunzie ex art. 2408 c.c. e che nello svolgimento dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da richiederne la menzione nella presente relazione o da segnalare agli Organi competenti. Fatti rilevanti dell’esercizio Informiamo infine che nel corso dell’esercizio la Banca ha richiesto ed ottenuto l’autorizzazione per effettuare la due diligence della Cassa di Risparmio di Ferrara, istituto commissariato da Banca d’Italia nel maggio 2013. Per detta attività si è utilizzato in gran parte il personale della Banca avvalendosi anche di consulenze esterne; le risultanze sono poi state sottoposte all’esame del Consiglio di Amministrazione che ha deliberato di non procedere ulteriormente comunicando ai Commissari la mancanza delle condizioni necessarie per valutare un’eventuale operazione di aggregazione con tale Istituto. Bilancio d’esercizio Abbiamo esaminato il progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in ottica di continuità aziendale, messo a nostra disposizione nei termini di cui all’art 2429 c.c. in merito al quale riferiamo quanto segue. Non essendo a noi demandata la revisione legale del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura ed, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Abbiamo altresì verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della 204 relazione sulla gestione ed anche a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire. Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c.. Conclusioni Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti contenute nella relazione di revisione del bilancio che ci è stata messa a disposizione il 27 febbraio 2015, l’attestazione di adeguatezza e di conformità rilasciata dal Dirigente preposto, il Collegio sindacale propone all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, così come redatto dagli Amministratori, concordando con la proposta di destinazione dell’utile dagli stessi formulata. Cento, 6 marzo 2015 205 206