LE PROSPETTIVE DEL COMMERCIO ONLINE
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LE PROSPETTIVE DEL COMMERCIO ONLINE
MILLEVIGNE 2, MARZO-APRILE 2012 LE PROSPETTIVE DEL COMMERCIO ONLINE di Katrin Walter Lo scopo finale per una cantina che produce del vino è ovviamente di vendere il proprio prodotto. Sarebbe un errore però pensare al solo commercio online quando si parla di internet. Internet non è solo vendita, ma soprattutto il mezzo d'informazione per eccellenza e aumenta la notorietà su tutti i canali, anche offline, come confermato da una recente indagine effettuata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Il ruolo della rete per il commercio Nel commercio elettronico in Italia sono occupate meno aziende rispetto alla media europea, che si attesta al 15%. I paesi più aperti a questo canale di vendita arrivano al 25-30%, in Italia si è fermi al 5% (dati Netcomm). In Italia sono oggi circa 33 milioni gli utenti in rete (tedeschi ca. 70 milioni) che utilizzano la rete sia per fare acquisti, sia per cercare informazioni. Circa un 65% degli utenti internet Italiani prima di fare acquisti online sfrutta contemporaneamente il web e i canali tradizionali; soltanto un 17% utilizza esclusivamente il canale online in tutte le fasi del processo, mentre un 18% è totalmente refrattario alla rete. Questi sono i risultati di un'indagine presentata dal presidente di Netcomm, Professor Roberto Liscia, al Multichannel Commerce Forum in ottobre 2011. La fase del pre-acquisto In questa fase vince chiaramente internet, utilizzato in media dal 55% degli intervistati. Segue un 26% che si reca direttamente nei punti vendita, un 10% che si rivolge alla stampa, il 6% che si fida del passaparola e un 3% che preferisce la tv. Fra coloro che s'informano online, lo strumento più utilizzato sono i siti internet di settore e i blog di settore (20%), seguiti dai motori di ricerca (18%), e-mail, siti di Ecommerce e solo l’1% si affida al social network. La fase d'acquisto Questa fase vede prevalere il canale fisico (69%) contro un 30% che fa shopping in rete, con un totale di più di 10 milioni di acquirenti online in Italia. Queste persone scelgono internet soprattutto perché offre loro ampia scelta di prodotti e offerte (64%), trova il miglior rapporto qualità-prezzo (57%) e consente di scegliere la forma di pagamento preferita (36%), sfatando dunque la ritrosia degli Italiani nei confronti dell’ecommerce per la poca sicurezza dei pagamenti online. I motivi più forti a favore del rivenditore tradizionale sono, invece, la massima visibilità dei prodotti da acquistare (74%), la disponibilità immediata della merce (50%, contro il 35% dell'e-shop) e il fatto di ricevere consigli, supporto e assistenza durante l'acquisto (50%, contro solo il 18% online). Viceversa, il 45% degli intervistati si informa offline e poi compra online. Anche se questa indagine esaminava prodotti diversi dal vino, siamo portati a credere che queste percentuali non si discostino da quelle relative al settore acquisto online di vino, in quanto le sue caratteristiche sono simili a quelle dei prodotti presi in esame: si può descrivere abbastanza bene, si possono conoscere i punteggi riservati dalle varie guide e degustazioni professionali e ci sono servizi efficienti e sicuri per il trasporto e la consegna delle bottiglie. Il cliente multicanale L'online e l’offline si integrano e si intrecciano sempre di più e l'azienda che avrà successo in futuro sarà quella che saprà coniugare bene i diversi canali perché , come sottolineava in maniera rilevante lo stesso professor Liscia in un'intervista trasmessa recentemente su Radio24: “Chi non è online perde vendite anche offline, diminuisce la propria visibilità e perde il potenziale di crescita. Invece chi ha investito nella sua visibilità online ha aumentato le sue vendite tra il 4 e 5% e ampliato la sua penetrazione all'estero. Non impegnarsi online fa perdere competitività anche al Made in Italy poiché non vengono gestite le vendite dei prodotti e brand italiani sui mercati esteri. In America si è registrato addirittura un miglioramento del conto economico pari al 15% per le aziende più brave a gestire la multicanalità (molti canali in alta qualità)”. Questi dati dovrebbero servire ad “aprire gli occhi” a chi teme con l’attività online di disturbare i canali di vendita tradizionali. La presenza del proprio prodotto sul web non significa cannibalizzare le vendite tradizionali ma al contrario incentivarle fornendo quelle informazioni importanti che le persone cercano nella fase del pre-acquisto. Infatti online si può dare maggior autorevolezza al proprio prodotto (il vino) mettendo a disposizione referenze e fonti di informazione esattamente nel momento in cui il potenziale cliente ne fa richiesta. Il cambiamento del paradigma Certo, chi non beve vino non riusciamo a convertirlo. Questo non si riesce neanche tramite il web. Ma in rete si possono dare impulsi se esiste il desiderio d'acquisto, il bisogno o fabbisogno. Perciò è indispensabile far trovare i propri prodotti in questa fase, 24 ore su 24. Per esempio: vorrei comprare una videocamera e mi viene detto che la SonyXY è buona. Cerco in rete e arrivo a piattaforme in cui vengono valutati e quotati i diversi prodotti di quella marca, arrivo anche al sito del produttore con la sua descrizione e arrivo a qualche forum, blog o social, dove si discutono dei vantaggi e degli svantaggi. Nel momento in cui trovo delle valutazioni indipendenti posso confrontarle con le mie esigenze e poi scelgo di comprarlo e questo non sarà necessariamente online: lo compro al mio negozio tradizionale preferito o in un online-shop diverso dal sito, dove ho trovato una buona valutazione del prodotto. Però se non trovo informazioni rimarrò scettico e probabilmente cambierò idea sul tipo di marca. Questo esempio evidenzia che posso comprare online o offline senza che sia possibile individuare dove è nato il mio desiderio per l'acquisto. Come si vede non esiste per forza sempre un legame tra il fattore scatenante del desiderio di comprare un prodotto e l'acquisto. Perciò non è neanche sempre facile analizzare quale presenza, click o link ha portato all'ultima preferenza per uno o l'altro prodotto. Dato questo nuovo paradigma non si dovrebbe perciò trascurare la necessità di essere presenti in rete e portali del settore. Per dimostrarlo meglio ecco un altro paragone: se nella piazza del paese il bar apre solo qualche volta la settimana, se i negozi hanno un orario limitato, sempre meno persone si recheranno in quella piazza. Questo vale anche per internet. Se sul tuo sito o sul tuo profilo in un altro sito (la piazza) non succede niente (manca nuovo contenuto), non ci andrà più nessuno. In rete questo viene rilevato addirittura automaticamente dai motori di ricerca. La differenza rilevante è che mentre la piazza nel paese rimane sempre nell'indirizzario della mappa della cittadina, l'indirizzo del tuo sito non verrà più indicizzato come rilevante e sarà tolto dai SERP (search engine results pages). Lo stesso succede per esempio anche con i siti qualificati che recensiscono vini, con le pagine di quelle cantine che non inviano ogni anno i nuovi campioni per le degustazioni e si accontentano di essere stati citati una volta sola: queste sottopagine verranno "dimenticate". E-commerce per la cantina? La risposta alla domanda se si debba necessariamente aprire un negozio online sul proprio sito è difficile. In ogni caso chi intende farlo deve pensare a un sistema per gestire il negozio che sia relativamente facile da indicizzare per i motori di ricerca (la mancanza più grave della maggior parte dei software per gli onlineshops), in quanto non avrebbe senso avere un negozio che non si trova nei motori di ricerca e di conseguenza non raggiunge i potenziali clienti. E’ necessario poi predisporre diversi sistemi per il pagamento, la logistica, il rispetto delle leggi per i diritti dei consumatori e la protezione dei dati, le garanzie successive all’acquisto – esempio del vino che sa di tappo- e il listino dei prezzi online che non deve penalizzare gli altri canali di vendita. Ognuno deve fare i propri calcoli e vedere se vale la pena per un assortimento di 10 vini creare un proprio shop o se non sia più proficuo rispondere in tempi brevi alle mail ed evadere gli ordini, impegnando le proprie risorse per aumentare la notorietà del sito e dei prodotti nella rete con gli strumenti a disposizione e tramite i siti (portali leader per il tema del vino) che garantiscano da subito molta visibilità, la quale si riesce ad acquistare altrimenti solo con un budget consistente e con tanti anni di lavoro. Per vendere il proprio vino non serve per forza un negozio online ma serve prima di tutto far conoscere la nostra cantina anche e soprattutto online, dato il mutare delle dinamiche di acquisto come abbiamo spiegato sopra. In caso contrario si perde in presenza, visibilità, raggiungibilità e – di conseguenza – in occasioni di vendita. Come semplice soluzione viene oggi propagandato il couponing, cioè offrire degli sconti ai clienti per attirarli al punto vendita. A mio parere può funzionare ma crea una "cultura" rovinosa di sconti e fomenta la mentalità del giocatore d'azzardo che si trova anche sui mercati finanziari, con effetti negativi su aziende e intere economie reali (anche aziende con un modello di business online sono aziende reali). In questi modelli di business del couponing guadagna soprattutto chi lo offre (la richiesta è del 4050% del fatturato). Le aziende che sperano in clienti abituali li trovano difficilmente tra i "junkie" degli sconti, inoltre questi sistemi hanno portato già tanti a collassare sotto i debiti, in quanto con questi metodi non si riesce a raggiungere entrate positive e sostenibili. E con questo circolo vizioso del couponing si perde pian piano la consapevolezza che la qualità ha il suo prezzo. Katrin Walter è di Berlino, ha studiato economia aziendale con specializzazione in marketing. Dal 2005 rappresenta il portale Wein-Plus in Italia come direttore responsabile. Da esperta di comunicazione e marketing si occupa anche di pr/ufficio stampa e traduzioni professionali per aziende e organizzazioni vitivinicole. [email protected] oppure [email protected]