Laino Marocco Set.2012 BN
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Laino Marocco Set.2012 BN
Ecole d'Automne à l’Ecole de Gouvernance et d'Economie de Rabat (EGE) Du 24 au 27 Septembre 2012 Mineurs d'ici et d'ailleurs Pour une nouvelle approche de la prise en charge des Mineurs Migrants Non Accompagnés Giovanni Laino, “Solo tardi, molto più tardi, vedi quello che hai visto” Kafka, Diari Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II Social Planner Associazione Quartieri Spagnoli Onlus, Napoli La conoscenza è quando ……………….… La conoscenza è quando si rompono le cornici … © Giovanni Laino 2012 2 La conoscenza è quando il guazzabuglio sedimenta… Méli-Mélo; Jumble; Revoltijo Miscuglio di elementi eterogenei, pasticcio, confusione © Giovanni Laino 2012 3 E’ bene evitare il conformismo culturale esercitando anche un po’ di auto sovversione del proprio punto di vista, dei frame, più o meno soggiacenti, che utilizziamo più di quanto crediamo © Giovanni Laino 2012 4 Sempre meglio, imparare a guardare il proprio sguardo… © Giovanni Laino 2012 5 Ma per la comunicazione, la crescita e lo sviluppo della conoscenza è necessario seguire criteri, delle regole di buon funzionamento, ….. Nessuno parte mai da zero ed è giusto oltre che segno di responsabilità, tener conto della conoscenza cumulata. © Giovanni Laino 2012 6 Semplici strumenti per sostenere, favorire, far crescere, organizzare il pensiero Strumenti del pensare, per pensare ?????????????? Un esempio : ?? © Giovanni Laino 2012 7 Esercitare riflessività Essere professionisti riflessivi D. Schon … curare una profonda attitudine alla soggettivizzazione… © Giovanni Laino 2012 8 Ma che siete (siamo) venuti a fare qui ? Scambiare, raccogliere, elaborare Conoscenza, in merito a…….. Potreste indicare un po’ di parole chiave per indicare a voi stessi e agli altri di noi intorno al tema delle migrazioni? © Giovanni Laino 2012 9 Un consiglio scolastico: individuare e lavorare con parole chiave © Giovanni Laino 2012 10 Parole chiave ………….. ……………… ……………… ………….. ……………….. Wihtol de Weden ……….. …………………. ………. ………….. ……….. ……….. …………….. ………….. ………….. ……….. ………… -………………. …………. ……………… …………. ……………. . …………………… ………………. ………….. …………….. …………… ………….. …………….. ……….. ………….. Peraldi ………………… ………….. …………………… ………….. Sayad © Giovanni Laino 2012 11 Parole chiave ………….. Norme e loro implementazione Polarizzazione ………….. Migrazioni o circolazione ……….. ……….. Urbanizzazione Confini Advocacy ……….. Dinamiche demografiche ………….. Turisti Nord Sud ……….. Numeri Sistemi interregionali ……….. Istituzioni Bastarde Angeliche Mercati del lavoro Reti, catene migratorie Minori Rimesse …………………… ………….. Senza cittadinanza Non accompagnati ……….. ………….. Peraldi Rifugiati Fattori Pull Circuiti di trasporto ………….. …………………… ………….. Sayd © Giovanni Laino 2012 12 Parole chiave ………….. ……………… ……………… ………….. ……………….. Wihtol de Weden ……….. …………………. ………. ………….. ……….. ………….. ………….. ……………… ………….. ………….. ………….. ………….. ………….. …………………… ………….. …………. ………….. ………….. …………….. …………… ………….. ………………… ………………. …………….. ……….. ………….. Luoghi …………….. …………. ……….. ………….. ………… -………………. ……….. Concetti Autori ………….. Approcci ………….. Norme …………………… 13 Un altro strumento semplice, che spesso è una attrezzatura mentale velata: L’adozione di uno schema dualistico Genere : Maschio o femmina; Buono o cattivo L’adozione dello schema dualistico ha dato molti buoni risultati e quindi rinnova sempre grandi promesse in cui molti credono: è una grande semplificazione che (non sempre) offre molto in cambio di poco © Giovanni Laino 2012 14 Altri strumenti semplici, comparazione fra parte e tutto: Gli indicatori statistici …………. ……il PIL…il QUARS…la commissione Stiglitz. La necessaria individuazione di “oggetti” fra parte e tutto per costruire discorsi. Sembra che ogni oggetto sia un mondo di mondi © Giovanni Laino 2012 15 Un altro strumento semplice: Costruire DOMANDE Che c’è ? Nello studio è utile (forse necessario) preoccuparsi delle attrezzature mentali che usiamo, degli schemi logici che adottiamo ? Anche se questo può sembrare …. poco pratico ? Nei lavori di alta formazione le domande devono essere ben poste, precise, poco ambigue, …. © Giovanni Laino 2012 16 Ci sono teorie ? Ci sono narrazioni di esperti, catene argomentative, retoriche, che potrebbero già offrire un punto di vista privilegiato ? Sorvoliamo oppure è molto utile avere una mappa critica, non superficiale, delle principali teorie, narrazioni in merito alle questioni che affrontiamo ? ESEMPI: Siamo nell’era delle migrazioni ? I territori sono luoghi fissi o anche spazi in parte anche virtuali ove si territorializzano relazioni significative, non occasionali ? In che senso possiamo parlare di differenze ? ………… © Giovanni Laino 2012 17 Le parole del nostro tempo: Rischio Incertezza Crisi ………. Tenendo sullo sfondo per la costruzione di ipotesi di periodizzazione questioni come: • il riassetto geopolitico e sociale con la caduta del muro di Berlino nel 1989, • gli attentati dell’undici settembre e i conflitti che ne sono scaturiti, • sino alla crisi finanziaria del primo decennio del nuovo secolo, che non sappiamo ancora quanto congiunturale-duratura-strutturale, rischiando semplificazioni, propongo solo un semplice elenco di fattori che credo siano buoni indicatori per argomentare una tesi: © Giovanni Laino 2012 1.Il grande ciclo di trasformazione dei fondamentali dell’economia e della produzione; © Giovanni Laino 2012 2.la transcalarità dei mutamenti di cui le persone fanno esperienza: aumento delle possibilità di spostamento di ampie masse di popolazione; la crescita della mobilità e la riduzione della stanzialità e quindi della prossimità; prevalenza del flusso e del movimento sul luogo, sul radicamento, dell’imminente sulla capacità di cura; © Giovanni Laino 2012 1.il grande ciclo di trasformazione dei fondamentali dell’economia e della produzione; 2.la transcalarità dei mutamenti di cui le persone fanno esperienza: aumento delle possibilità di spostamento di ampie masse di popolazione; la crescita della mobilità e la riduzione della stanzialità e quindi della prossimità; prevalenza del flusso e del movimento sul luogo, sul radicamento; dell’imminente sulla capacità di cura; 3.la rottura di cornici novecentesche e un diffuso sentire di un nuovo disagio della civiltà; 4.la pluralizzazione delle culture del tempo; 5.l’innovazione tecnologia nelle comunicazioni (telefonia, TV Web) e la diffusione del PC; 6.il passaggio dalla fine del colonialismo alle rivolte negli stati arabi del Nord africa e cambiamento dei governi; 7.la progressiva emancipazione delle donne e trasformazione dei peso dei vincoli materiali e culturali nella riproduzione sociale; 8.la possibilità e l’esercizio del controllo delle nascite; 9.I cambiamenti pertinenti alla vita personale e alla riproduzione dei rapporti sociali: (confluent love, poliamore, famiglie senza mogli, riproduzione senza coppie); 10.la precarietà, l’uomo flessibile, la diffusione del lavoro flessibile come esperienza di massa, soprattutto per alcune generazioni, con il portato dell’egemonia della temporaneità che tali esperienze inducono; 11.l’incremento esponenziale del tasso di alfabetizzazione e dei livelli di istruzione. 12.l’ innovazione nella ricerca biologica e biomedica e loro esiti nelle terapie; 13.l’ampia e diffusa propensione in molti ambiti di ricerca verso il cambio di paradigmi e l’adozione assemblata, contaminata di diversi approcci, con un coraggioso trespassing fra i confini disciplinari; 14.l’evidente cambiamento della concezione di pubblico (bene, spazio, interesse, identità); il disagio odierno per molti attiene anche al come siamo e stiamo in pubblico. © Giovanni Laino 2012 Tutto questo insieme di fattori offre argomenti per sostenere una tesi: Non stiamo vivendo solo una transizione ! Per come il mutamento è concentrato nel tempo e diffuso nello spazio, per quanto codetermina profondi cambiamenti nei modi di pensare e fare, si può dire che stiamo vivendo una mutazione, un passaggio d’epoca, senza sapere se siamo nella fase iniziale o finale di questo processo. © Giovanni Laino 2012 ….”negli anni sessanta, finisce il neolitico” Michel Serres …siamo in un passaggio d’epoca …. ….forse la crisi dell’Occidente…. Una mutazione © Giovanni Laino 2012 Una mutazione …Secondo Clause Offe come la fine della repressione ha determinato la fine del socialismo reale nell’Europa dell’est, così la fine della crescita può essere considerata come segnale della fine del capitalismo……….. © Giovanni Laino 2012 Nella mutazione …non si scrivono nuove enciclopedie….. ….si usa wikipedia e Google ….. studiamo in modo diverso dai ns. padri…. ….è cambiato e sta cambiando il modo di pensare, di costruire, comporre, riprodurre,comunicare le conoscenze…. © Giovanni Laino 2012 Ulrich Beck e la società del rischio Il modello triadico il cosmopolitismo: l’importanza del riconoscimento della pluralità - dall’era del “o..o” all’era dell’”e” che sottintende coesistenza e inclusione del terzo - Prima modernità o modernità semplice: società industriale e realtà lineare, percorsi di vita identificabili e stratificazione sociale organizzata. - Seconda modernità o Modernità riflessiva, intesa una società che è il “riflesso” della precedente, ma ha perso i caratteri di linearità e coerenza della precedente ed è priva di razionalità non vedendo i pericoli che produce. © Giovanni Laino 2012 ….come tornare a dire “io”, “noi” ? io …dire significa poter adottare, utilizzare una visione dell’esistenza, del mondo e della vita che mi da delle coordinate abbastanza ferme, chiare, rassicuranti……….. noi Dire mi suggerisce un progetto di convivenza civile…. © Giovanni Laino 2012 …. un "capro espiatorio" è qualcuno a cui è attribuita tutta la responsabilità di malefatte ed errori altrui o di eventi negativi casuali e deve subirne ingiustamente le conseguenze … © Giovanni Laino 2012 ….in questo contesto, in Italia più che altrove (?), soprattutto in alcune città, molti dei migranti, e ancor più i Rom, sono considerati come capro espiatorio… © Giovanni Laino 2012 ….in questo contesto, nei paesi “occidentali” i bambini figli di immigrati, sono un emblema dell’incapacità dei governi a riconoscere la cittadinanza… a consentire l’esigibilità dei diritti © Giovanni Laino 2012 Migranti in Italia nell’era delle migrazioni © Giovanni Laino 2012 33 Stephen Castles, Mark J.Miller “The Age of Migration” I due autori del libro pubblicato nel 1993 e riscritto nel 2009 sostengono che “la migrazione internazionale è una costante e non un’eccezione della storia umana” “I movimenti di popolazione hanno sempre accompagnato: (1) la crescita demografica; (2) il cambiamento tecnologico; (3) il conflitto politico e le guerre”. “Negli ultimi 5 secoli, le migrazioni di massa hanno rivestito un ruolo di primo piano nel colonialismo, nell’industrializzazione, nella genesi dello stato-nazione e nello sviluppo del mercato capitalistico mondiale.” “Tuttavia, la migrazione internazionale non è stata mai tanto pervasiva, tanto importante dal punto di vista soci-economico e politico, come oggi.” “Mai prima d’ora, la migrazione internazionale è parsa così inerente alla sicurezza nazionale e tanto connessa al conflitto e al turbamento su scala mondiale” © Giovanni Laino 2012 34 “L’elemento distintivo dell’era delle migrazioni è la natura globale della migrazione internazionale: il modo in cui coinvolge sempre più paesi e regioni, e le sue connessioni con processi complessi che incidono sul mondo intero © Giovanni Laino 2012 35 ….”modello mediterraneo dell’ immigrazione….” Pugliese, Reyneri Significativa crescita in pochi anni: dall’1 al 3% della pop. Italiana totale. Forte peso delle occupazioni instabili e irregolari L’unico paese UE ove coesistono crisi del PIL e crescita dell’immigrazione. Doppia penalizzazione: a) Esposti ai rischi della disoccupazione; b) Segregazione in mansioni a bassa qualificazione, questo ancor più con la crisi che viene considerato un pull factor (l’immi. Come rimedio economico) © Giovanni Laino 2012 Italia paese ove è facile l’ingresso in un MdL informale (secondo la stima ISMU in Italia 300.000 lavoratori stranieri irregolari) …… ……………. ……………… © Giovanni Laino 2012 L’immigrazione a Napoli in questi anni: (1) un mondo di mondi, (2) entro un modello sud europeo, (3) con forte presenza di integrazione subalterna (4) ma anche varietà di percorsi e carriere. Boom di parrucchieri stranieri a Milano Registrata una crescita del 22% rispetto al 2010. Su 308 negozi, uno su quattro è cinese, seguono quelli marocchini (8%), dominicani (4%), francesi ed egiziani (3%). Lo rivela l'indagine della Camera di Commercio di Milano. Redattore Sociale 31.09.2011 © Giovanni Laino 2012 38 L’immigrazione mediterranea - Immigrazione giovane Un modello mediterraneo - Coesistenza di immigrazione ed emigrazione - post-fordista - di immigrazione - Coesistenza di immigrazione e disoccupazione Segmentazione del mercato del lavoro - Concentrazione dei lavoratori immigrati nel terziario Presenza nei quartieri più ricchi legata al lavoro domestico a tempo pieno Modelli di inserimento degli immigrati nel centro di Napoli Presenza nelle aree di mercato intorno alla stazione legata alla mobilità commerciale Presenza nei borghi antichi degradati come Vergini-Sanità, Ventaglieri e Quartieri Spagnoli, legata alla (città porosa) possibilità di insediamento residenziale più stabile © Giovanni Laino 2012 39 Pugliese ipotizza un modello Sud-europeo delle immigrazioni, denominabile come modello mediterraneo, per Portogallo, Spagna, Italia, Grecia E. • Tutti questi Paesi hanno avuto il fascismo • Connotati del welfare mix simili (particolaristico, lacunoso, fondato sul ruolo della famiglia) • Paesi di recente immigrazione • Compresenza di emigrazione e immigrazione • Prevalenza della immigrazione postindustriale, lavoro nel terziario (mentre negli altri paesi europei questa si affianca a quella industriale). • Caratteri comuni del regime fondiario e della stagionalità delle colture ortofrutticole – con rilevanza dell’occupazione agricola. • Elevata presenza della componente femminile, connesso ad un particolare nesso fra modelli di cure famigliari e modello di welfare • Massiccia presenza del lavoro di servizio e cura alle persone • Da paesi di emigrazione a paesi di significativa immigrazione negli ultimi 30 ( o poco più) anni • Presenza di elevate quote di clandestini e frequenti sanatorie, regolarizzazioni • Diversamente dagli altri paesi del centro nord Europa in quelli del sud i diritti sociali di cittadinanza generalmente non sono stati effettivamente estesi agli immigrati che, generalmente sono “extra-comunitari”, prima dell’avvento in massa dei neocomunitari • Inserimento nell’ampio tessuto dell’economia informale e nel tessuto poroso dei quartieri spugna dei centri storici delle città meridionali © Giovanni Laino 2012 Pugliese E. (2011) Il modello mediterraneo dell’immigrazione: il contesto, lo spazio, il modello e i tempi, le caratteristiche, la stabilità. In Mirando A., Signorelli A. (2011) Pensare e ripensare le migrazioni, Sellerio Editore, Palermo(pp.48-60) 40 Caritas Migrantes Immigrazione. Dossier statistico 2010 XX Rapporto, IDOS Edizioni Roma La presenza dei migranti in Italia (7%) è nella media europea. Si concentrano solo in alcune aree (piccoli comuni o zone di grandi comuni), ma in generale il fenomeno è ancora contenuto. Immigrati come capro espiatorio delle crisi: anche gli italiani pensano che siano molti di più di quanti realmente sono e molto più implicati nei reati. Nonostante la crisi recente la presenza dei migranti cresce in Italia, solo nei settori produttivi considerati non appetibili dagli italiani (colf e badanti, lavori umili nei servizi, edilizia e agricoltura, lavori faticosi e/o usuranti nell’industria e zootecnia). Nelle città aumentano colf e badanti anche per l’aumento della popolazione italiana anziana che non trova più assistenza solo dalla rete familiare ma complessivamente, rispetto ad alcuni decenni passati, ha la capacità economica di comprare assistenza privata a basso costo. Settori prevalenti di impiego (regolare) costruzioni (13,5%), commercio (12,4%), agricoltura (11,9%) alberghi e ristoranti (10,4%). informatica (8,3%) collaborazione domestica (6,6%), finanza (5,7%), industria alimentare (4,6%), servizi pubblici (4,2%), industria tessile (3,8%), la sanità e assistenza sociale (2,9%), industria dei metalli (2,9%). © Giovanni Laino 2012 41 Gli stranieri residenti dai dati ISTAT Italia Tot. Popolazione Resident e Stranie r i Incidenza % stranieri % donn e Stima Caritas Migrante s Campan i a Tot. Popolazione Resident e Stranie r i Incidenza % stranieri % del totale stranieri in It a l i a 2007 2008 2009 56.619.290 60.045.068 60.340.328 3.432.651 3.897.295 4.235.059 5,8 6,5 7,0 50,4 50,8 51,3 3.987.112 4.329.000 4.919.000 5.824.662 147.057 2,5 3,5 Dai dati Istat in Campania il 9,6 del tot. Pop. con il 3,5 del tot. migranti Dove stanno i migranti in Italia Nord Ove s t 35,6 35,1 35,0 Nord Est 26,9 27,0 26,6 Centr o 25,0 25,1 25,3 Sud 8,9 9,1 9,3 Isole 3,6 3,7 3,8 42 © Giovanni Laino 2012 In Campania si stimano oltre 200.000 immigrati (147.057 secondo l’Istat) più di un quarto di tutto il Sud, il 2,5% del tot. Pop, di cui metà in provincia di Napoli. Presenze passate da 31.800 a 200.000 negli ultimi 15 anni. Gran parte dei migranti provengono dall’Europa dell’est. 61,3 Europei (44,5% dei quali neocomunitari) 18,0 Africani (69,5 dei quali Maghrebini) 15,2 Asiatici (I cinesi hanno superato gli srilankesi) 5,3 Americani 0,2 Oceania e apolidi Si tratta di popolazione giovane (+ 50% con meno di 40 anni), in prevalenza donne (58,3%, più che nel Sud e in Italia) In Campania 165 nazionalità ma il 75% provengono da pochi paesi Ucr a i n a 22,6 Albania 4,3 Romania 16,4 Sri Lanka 4,1 Marocco 8,3 Bulgaria 3,0 Pol o n i a 7,3 Algeria e Tunisia 2,0 Cina 5,2 Altre 155 nazio n i 25,0 © Giovanni Laino 2012 43 Rispetto alle altre città italiane la presenza di minori nelle scuole è ancora bassa anche se concentrata in alcune zone. Esistono già seconde generazioni. Secondo i dati citati dal Dossier comunque anche nella crisi le imprese preferiscono in modo crescente occupare lavoratori immigrati In sintesi quindi: Anche se un fenomeno ancora molto contenuto, in diverse aree urbane e semirurali, ormai la presenza dei lavoratori migranti è evidente. Occupano segmenti di lavoro (ancillari, con alto tasso di sfruttamento) in genere rifiutato o considerato sottopagato dagli italiani. Fanno lavori pesanti, usuranti (agricoltura, zootecnia, fabbriche, edilizia, basse qualifiche terziario, manovalanza ambulandato), professioni ancillari, integrano le famiglie per le cure delle case e degli anziani. Le presenze prevalenti sono mutate e stanno cambiando, da vicino si rivelano mondi di mondi: dagli imprenditori ai commercianti di reti mediterranee, ai lavoratori stagionali, alle famiglie ormai ben inserite, sino a fenomeni residuali di marginalità, sfruttamento grave della tratta e dei minori. Un integrazione subalterna (Ambrosini, 2004) Accettazione e integrazione di coloro che docilmente si accontentano degli ultimi posti e svolgono funzioni subalterne rifiutate dagli italiani, abitando quote residuali del patrimonio abitativo a costi comparativamente superiori. © Giovanni Laino 2012 44 Un mondo di mondi Per la varietà di presenze, l’articolazione nei diversi segmenti del mercato del lavoro, i progetti migratori, le forme di socializzazione nei contesti Una varietà di carriere, socio professionali, abitative, d’istruzione. Superare una visione schiacciata tutta solo sullo stereotipo del migrante miserabile e oppresso. I migranti sono una risorsa per se stessi, per i contesti in cui vivono, e per i paesi d’origine: attori e non solo pedine della storia. © Giovanni Laino 2012 45 Oltre l’immagine emergenziale dei migranti miserevoli Là-Bas, Guido Lombardi, 2011 Cose dell’altro mondo, Francesco Patierno, 2011 Terraferma, Crialese, 2011 La nave dolce, Vicari 2012 © Giovanni Laino 2012 Stephen Castles, Mark J.Miller “The Age of Migration” 47 I dati sulle rimesse degli immigrati sono molto interessanti, anche se sottostimati. Oltre il 50% dei soldi che escono dall’Italia partono da 5 province: Roma, Milano, Prato, Firenze e Napoli. Nel decennio 2000-09 i migranti soggiornanti in Campania hanno spedito ai paesi di origine: 1,5 miliardi di Euro (il 4,5% del dato nazionale) pari al 49,3% delle rimesse dal meridione). Quelli che inviano più soldi al paese di origine sono i cinesi che nel 2009 dalla Campania hanno inviato risparmi pari al 29,2% del totale regionale delle rimesse. Seguono poi ucraini, romeni, marocchini e russi. Rimesse dei cittadini stranieri: prime 10 province d invio, in migliaia di euro (2005-2009) Provinci a 2005 2006 2007 2008 2009 % Var. 08-09 R o m a 1.145.838 1.077.848 1.505.137 1.702.093 1.789.665 2 6 , 5 5,1 Milano 675.357 579.198 824.872 862.825 890.417 1 3 , 2 3,2 Prato 29.893 87.910 449.739 415.823 485.560 7,2 16,8 Firenze 129.703 139.206 244.298 254.110 253.740 3,8 -0,1 Napoli 96.8 7 9 122.456 170.810 183.887 240.871 3,6 31,0 Torino 121.758 158398 180.411 180.361 180.265 2,7 0,0 Bresc i a 72.650 102.282 127.300 132.627 131.624 1,9 -0,8 Bolo g n a 69.554 98.804 126.137 138.722 130.773 1,9 -5,7 Gen o v a 56.872 67.645 95.313 109.471 116.685 1,7 6,6 Padova 55.692 66.822 104.588 107400 101.169 1,5 -5,8 Tot a l e 3.900.7 9 3 4.354.5 5 5 6.044.0 6 0 6.381.3 2 4 6.752.8 6 7 100, 0 5,8 Fonte: Dossier Caritas Migrantes 2010, Elaborazioni su dati Banca d’Italia © Giovanni Laino 2012 48 I dati 2010 Fondazione Leone Moressa 49 © Giovanni Laino 2012 50 © Giovanni Laino 2012 51 Retribuzione media mensile dei dipendenti stranieri, differenze in € e % con gli italiani per regione, distribuzione % dei dipendenti stranieri e incidenza % dei dipendenti stranieri / dipendenti totali IV trim 2010 Fonte Fond. Leone Moressa su dati Istat 2010. Maggio 2011 Confronto tra le retribuzioni medie annue dei dipendenti stranieri e il Pil procapite in patria per i primi 10 Paesi di provenienza dei dipendenti stranieri in Italia! IV trim 2010! La presenza rivitalizzante delle residenze e delle attività commerciali e imprenditoriali dei migranti, le economie etniche, il subentro e/o sostituzione di attività preesistenti, in genere non determinano enclave ma più spesso scene e set funzionali abbastanza vitali, concentrati, Se “ la città è gente per strada” (Jordi Barja, 2003), “promessa ormai non più mantenuta di relazione sociale” (Jeanne Brody, 2005), allora chi più degli immigrati oggi produce la città ? Paper Paola Briata, Espanet 2011 © Giovanni Laino 2012 Allora abbiamo bisogno di essere strabici ! Essere strabici può significare varie cose: - avere la capacità di utilizzare visioni ed interpretazioni macro e micro, qualitative e quantitative; - indagare le ambiguità di molti fenomeni; Per come è fatta la società e il territorio a Napoli (varietà del patrimonio edilizio, ampia informalità, possibilità di pratiche non regolari, richiesta di merce e servizi a basso costo) la città è considerata porosa, variegata, adattiva, tollerante. Per molti migranti è possibile inserirsi in anfratti e assumere strategie enzimatiche di autopromozione differenziale: occupazioni umili e servili che nel tempo danno ad alcuni possibilità di costruire percorsi di promozione sociale relativa, migliorando l’alloggio, il tipo di lavoro e/o retribuzione, la scolarizzazione dei figli (ancora difficoltosa per molti); avviare e consolidare una piccola azienda, raccogliere il risparmio per un progetto di vita. © Giovanni Laino 2012 54 L’immigrazione è un mondo di mondi: guardando più a lungo, da vicino, le categorie unitarie funzionano meno: - la provenienza geografica ed etnica; - Il lavoro; - La religione. Il caso della condizione abitativa come caleidoscopio di traiettorie: - Condizioni e Progetti migratori diversi (per gruppi, lavori, provenienze); - Stabilizzazione e promozione sociale, utilizzando un patrimonio vetusto; - Entro un contesto in crisi, con particolari capacità di autosfruttamento e investimento, gruppi poveri si inseriscono in circuiti per loro virtuosi di costituzione di riserve e crescita di capacità. © Giovanni Laino 2012 55 Mappa della presenza straniera nel centro storico “Sanità” srilankesi,sudamericani San Lorenzo-”Vasto” presenza nordafricani mercati, negozi cinesi Salvator Rosa-”Cavone” srilankesi stazione Piazza Garibaldi Centro antico “Duchesca” Montesanto-“Ventaglieri” negozi cinesi Gianturco capoverdiani, sudamericani Economia informale e lavori al nero: mercati storici “Pignasecca” negozi e bancarelle cinesi Via Brin mercato ucraini “Quartieri Spagnoli” srilankesi, filippini Vomero-Chiaiaposillipo Inserimento a servizio delle famiglie agiate © Giovanni Laino 2012 Possibilità abitative nei segmenti degradati: “bassi” Il porto come hub commerciale per i cinesi Il centro storico più grande d’Europa Tradizione di accoglienza di culture mediterranee Rilievo del Cavone © Giovanni Laino 2012 Rilievo Ventaglieri © Giovanni Laino 2012 L’immigrazione nei Quartieri Spagnoli dalla ricerca sul campo Bassi Sri Lanka Filippine Ecuador S. Domingo Capo Verde Perù Cina Altra nazionalità Abitazioni Sri Lanka Filippine Ecuador S. Domingo Capo Verde Perù Cina Altra nazionalità © Giovanni Laino 2012 Altri usi Locali commerciali Ristoranti Phone Center NUCLEI PRIMA SISTEMAZIONE 46 TRANSIZIONE 2 TRANSIZIONE 4 TRANSIZIONE 5 2 5 CASA IN PERIFERIA 26 TRANSIZIONE 3 CASA PERIFERIA DATORE DI LAVORO 1 3 CASA IN CENTRO CASA IN PERIFERIA 8 2 10 CASA IN IN CENTRO 2 CASA NEI Q.S. CASA IN CENTRO CASA IN PERIFERIA 5 7 CASA NEI Q.S. 8 1 CASA NEI Q.S. CASA IN CENTRO CASA IN CENTRO 6 CASA NEI Q.S. 3 BASSO IN CENTRO 8 38 1 BASSO IN CENTRO CASA NEI Q.S. BASSO NEI Q.S. 2 5 8 10 BASSO NEI Q.S. BASSO NEI Q.S. La condizione abitativa di 46 nuclei ai Quartieri Spagnoli. Ricostruzione delle carriere abitative 6 BASSO NEI Q.S. BASSO NEI Q.S. © Giovanni Laino 2012 PRIMA SISTEMAZIONE 46 TRANSIZIONE 2 1 3 7 26 5 TRANSIZIONE 3 2 CASA IN PERIFERIA DATORE DI LAVORO 2 3 3 10 3 CASA IN CENTRO 1 4 1 CASA IN PERIFERIA 8 17,4% 1 CASA IN PERIFERIA 2 5 4,2% 2 2 1 CASA NEI Q.S. 1 3 8 2 7 1 1 4 APPARTA MENTO IN CENTRO CASA NEI Q.S. 1 2 38 1 1 BASSO NEI Q.S. 2 1 3 1 3 BASSO IN CENTRO 1 1 1 1 6 BASSO IN CENTRO CASA NEI Q.S. 17,4% CASA NEI Q.S. 2 1 BASSO NEI Q.S. 8 BASSO NEI Q.S. 5 1 BASSO NEI Q.S. 1 5 10 BASSO NEI Q.S. 4,2% 2 1 1 4 1 1 1 2 2 2 1 CASA IN CENTRO 8 1 CASA IN CENTRO CASA NEI Q.S. 1 5 1 CASA IN PERIFERIA CASA IN CENTRO 3 1 STATO ATTUALE 1 1 3 56,4% TRANSIZIONE 5 TRANSIZIONE 4 1 3 2 6 5 6 BASSO NEI Q.S. 4 2 1 Carriere abitative dei migranti nei Quartieri Spagnoli – Sepe M. T. © Giovanni Laino 2012 SCENARI AMBIGUI DI SVILUPPO DELLE AREE Strade e anfratti bazar della città storica, fra: • Permanenza del degrado ma tesorizzazione e tutela del patrimonio che viene rivitalizzato, offrendo quote di stock a nuclei più poveri; • Protezione e crescita di aree di mixité e meticciato,ma declino dei valori immobiliari del patrimonio edilizio borghese coinvolto; • Occasioni di sopravvivenza e di promozione enzimatica di gruppi più intraprendenti, invasione dei meglio organizzati che tendono a “depredare” il territorio (p.e. i cinesi ?); • Centro storico bomboniera, con prevalenza di trattorie boutique e nuovi abitanti più ricchi oppure un territorio più poroso, con varietà di presenze e convivenza di livelli sociali ? © Giovanni Laino 2012