Laino Marocco Set.2012 BN

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Laino Marocco Set.2012 BN
Ecole d'Automne à l’Ecole de Gouvernance et d'Economie de Rabat (EGE)
Du 24 au 27 Septembre 2012
Mineurs d'ici et d'ailleurs Pour une nouvelle approche de la prise en charge des
Mineurs Migrants Non Accompagnés
Giovanni Laino,
“Solo tardi, molto più tardi, vedi quello che hai visto”
Kafka, Diari
Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II
Social Planner Associazione Quartieri Spagnoli Onlus, Napoli
La conoscenza è quando
……………….…
La conoscenza è quando
si rompono le cornici …
© Giovanni Laino 2012
2
La conoscenza è quando
il guazzabuglio sedimenta…
Méli-Mélo; Jumble; Revoltijo
Miscuglio di elementi eterogenei, pasticcio, confusione
© Giovanni Laino 2012
3
E’ bene evitare il conformismo
culturale esercitando anche
un po’ di auto sovversione
del proprio punto di vista,
dei frame,
più o meno soggiacenti,
che utilizziamo più di quanto crediamo
© Giovanni Laino 2012
4
Sempre meglio, imparare a
guardare il proprio sguardo…
© Giovanni Laino 2012
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Ma per la comunicazione, la crescita e
lo sviluppo della conoscenza è necessario
seguire criteri,
delle regole di buon funzionamento, …..
Nessuno parte mai da zero ed è giusto
oltre che segno di responsabilità,
tener conto della
conoscenza cumulata.
© Giovanni Laino 2012
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Semplici strumenti per sostenere, favorire,
far crescere, organizzare il pensiero
Strumenti del pensare,
per pensare
??????????????
Un esempio : ??
© Giovanni Laino 2012
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Esercitare riflessività
Essere professionisti riflessivi
D. Schon
… curare una profonda attitudine
alla soggettivizzazione…
© Giovanni Laino 2012
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Ma che siete (siamo) venuti a fare qui ?
Scambiare, raccogliere, elaborare
Conoscenza, in merito a……..
Potreste indicare un po’ di parole chiave per
indicare a voi stessi e agli altri di noi
intorno al tema delle migrazioni?
© Giovanni Laino 2012
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Un consiglio scolastico: individuare e lavorare con parole chiave
© Giovanni Laino 2012
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Parole chiave
…………..
………………
………………
…………..
………………..
Wihtol de Weden
………..
………………….
……….
…………..
………..
………..
……………..
…………..
…………..
………..
…………
-……………….
………….
………………
………….
…………….
.
……………………
……………….
…………..
……………..
……………
…………..
……………..
………..
…………..
Peraldi
…………………
…………..
……………………
…………..
Sayad
© Giovanni Laino 2012
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Parole chiave
…………..
Norme e loro
implementazione
Polarizzazione
…………..
Migrazioni o
circolazione
………..
………..
Urbanizzazione
Confini
Advocacy
………..
Dinamiche
demografiche
…………..
Turisti
Nord Sud
………..
Numeri
Sistemi
interregionali
………..
Istituzioni
Bastarde
Angeliche
Mercati del
lavoro
Reti, catene
migratorie
Minori
Rimesse
……………………
…………..
Senza
cittadinanza
Non
accompagnati
………..
…………..
Peraldi
Rifugiati
Fattori Pull
Circuiti di
trasporto
…………..
……………………
…………..
Sayd
© Giovanni Laino 2012
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Parole chiave
…………..
………………
………………
…………..
………………..
Wihtol de Weden
………..
………………….
……….
…………..
………..
…………..
…………..
………………
…………..
…………..
…………..
…………..
…………..
……………………
…………..
………….
…………..
…………..
……………..
……………
…………..
…………………
……………….
……………..
………..
…………..
Luoghi
……………..
………….
………..
…………..
…………
-……………….
………..
Concetti
Autori
…………..
Approcci
…………..
Norme
……………………
13
Un altro strumento semplice, che spesso è una
attrezzatura mentale velata:
L’adozione di uno schema dualistico
Genere : Maschio o femmina;
Buono o cattivo
L’adozione dello schema dualistico ha dato molti
buoni risultati e quindi rinnova sempre grandi
promesse in cui molti credono: è una grande
semplificazione che (non sempre) offre molto in
cambio di poco
© Giovanni Laino 2012
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Altri strumenti semplici,
comparazione fra parte e tutto:
Gli indicatori statistici
………….
……il PIL…il QUARS…la commissione Stiglitz.
La necessaria individuazione di “oggetti” fra parte e
tutto per costruire discorsi.
Sembra che ogni oggetto sia un mondo di mondi
© Giovanni Laino 2012
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Un altro strumento semplice:
Costruire DOMANDE
Che c’è ?
Nello studio è utile (forse necessario) preoccuparsi
delle attrezzature mentali che usiamo, degli schemi
logici che adottiamo ?
Anche se questo può sembrare …. poco pratico ?
Nei lavori di alta formazione le domande devono
essere ben poste, precise, poco ambigue, ….
© Giovanni Laino 2012
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Ci sono teorie ?
Ci sono narrazioni di esperti,
catene argomentative, retoriche, che potrebbero
già offrire un punto di vista privilegiato ?
Sorvoliamo oppure è molto utile avere una mappa critica, non superficiale,
delle principali teorie, narrazioni in merito alle questioni che affrontiamo ?
ESEMPI:
Siamo nell’era delle migrazioni ?
I territori sono luoghi fissi o anche spazi in parte anche virtuali
ove si territorializzano relazioni significative, non occasionali ?
In che senso possiamo parlare di differenze ?
…………
© Giovanni Laino 2012
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Le parole del nostro tempo:
Rischio
Incertezza
Crisi
……….
Tenendo sullo sfondo per la costruzione di
ipotesi di periodizzazione questioni come:
• il riassetto geopolitico e sociale con la caduta
del muro di Berlino nel 1989,
• gli attentati dell’undici settembre e i conflitti
che ne sono scaturiti,
• sino alla crisi finanziaria del primo decennio
del nuovo secolo, che non sappiamo ancora
quanto congiunturale-duratura-strutturale,
rischiando semplificazioni, propongo solo un
semplice elenco di fattori che credo siano
buoni indicatori per argomentare una tesi:
© Giovanni Laino 2012
1.Il grande ciclo di
trasformazione dei
fondamentali
dell’economia e della
produzione;
© Giovanni Laino 2012
2.la transcalarità dei mutamenti di cui
le persone fanno esperienza: aumento
delle possibilità di spostamento di
ampie masse di popolazione; la crescita
della mobilità e la riduzione della
stanzialità e quindi della prossimità;
prevalenza del flusso e del movimento
sul luogo, sul radicamento,
dell’imminente sulla capacità di cura;
© Giovanni Laino 2012
1.il grande ciclo di trasformazione dei fondamentali dell’economia e della produzione;
2.la transcalarità dei mutamenti di cui le persone fanno esperienza: aumento delle possibilità di
spostamento di ampie masse di popolazione; la crescita della mobilità e la riduzione della stanzialità
e quindi della prossimità; prevalenza del flusso e del movimento sul luogo, sul radicamento;
dell’imminente sulla capacità di cura;
3.la rottura di cornici novecentesche e un diffuso sentire di un nuovo disagio della civiltà;
4.la pluralizzazione delle culture del tempo;
5.l’innovazione tecnologia nelle comunicazioni (telefonia, TV Web) e la diffusione del PC;
6.il passaggio dalla fine del colonialismo alle rivolte negli stati arabi del Nord africa e cambiamento dei
governi;
7.la progressiva emancipazione delle donne e trasformazione dei peso dei vincoli materiali e culturali
nella riproduzione sociale;
8.la possibilità e l’esercizio del controllo delle nascite;
9.I cambiamenti pertinenti alla vita personale e alla riproduzione dei rapporti sociali: (confluent love,
poliamore, famiglie senza mogli, riproduzione senza coppie);
10.la precarietà, l’uomo flessibile, la diffusione del lavoro flessibile come esperienza di massa, soprattutto
per alcune generazioni, con il portato dell’egemonia della temporaneità che tali esperienze inducono;
11.l’incremento esponenziale del tasso di alfabetizzazione e dei livelli di istruzione.
12.l’ innovazione nella ricerca biologica e biomedica e loro esiti nelle terapie;
13.l’ampia e diffusa propensione in molti ambiti di ricerca verso il cambio di paradigmi e l’adozione
assemblata, contaminata di diversi approcci, con un coraggioso trespassing fra i confini disciplinari;
14.l’evidente cambiamento della concezione di pubblico (bene, spazio, interesse, identità); il disagio
odierno per molti attiene anche al come siamo e stiamo in pubblico.
© Giovanni Laino 2012
Tutto questo insieme di fattori offre
argomenti per sostenere una tesi:
Non stiamo vivendo solo una transizione !
Per come il mutamento è concentrato
nel tempo e diffuso nello spazio, per
quanto codetermina profondi
cambiamenti nei modi di pensare e fare,
si può dire che stiamo vivendo una
mutazione, un passaggio d’epoca,
senza sapere se siamo nella fase
iniziale o finale di questo processo.
© Giovanni Laino 2012
….”negli anni sessanta, finisce il neolitico”
Michel Serres
…siamo in un passaggio d’epoca ….
….forse la crisi dell’Occidente….
Una mutazione
© Giovanni Laino 2012
Una mutazione
…Secondo Clause Offe come la fine della
repressione ha determinato la fine del
socialismo reale nell’Europa dell’est,
così la fine della crescita può essere
considerata come segnale della fine del
capitalismo………..
© Giovanni Laino 2012
Nella mutazione
…non si scrivono nuove enciclopedie…..
….si usa wikipedia e Google
….. studiamo in modo diverso dai ns. padri….
….è cambiato e sta cambiando il modo di
pensare, di costruire, comporre,
riprodurre,comunicare le conoscenze….
© Giovanni Laino 2012
Ulrich Beck e la società del rischio
Il modello triadico
il cosmopolitismo: l’importanza del riconoscimento della pluralità
-  dall’era del “o..o” all’era dell’”e” che
sottintende coesistenza e inclusione del
terzo
-  Prima modernità o modernità semplice: società industriale e
realtà lineare, percorsi di vita identificabili e stratificazione
sociale organizzata.
-  Seconda modernità o Modernità riflessiva, intesa
una società che è il “riflesso” della precedente, ma
ha perso i caratteri di linearità e coerenza della
precedente ed è priva di razionalità non vedendo i
pericoli che produce.
© Giovanni Laino 2012
….come tornare a dire “io”, “noi” ?
io
…dire
significa poter adottare,
utilizzare una visione dell’esistenza,
del mondo e della vita che mi da delle
coordinate abbastanza ferme, chiare,
rassicuranti………..
noi
Dire
mi suggerisce un
progetto di convivenza civile….
© Giovanni Laino 2012
…. un "capro espiatorio" è
qualcuno a cui è attribuita tutta la
responsabilità di malefatte ed
errori altrui o di eventi negativi
casuali e deve subirne
ingiustamente le conseguenze …
© Giovanni Laino 2012
….in questo contesto, in Italia
più che altrove (?),
soprattutto in alcune città,
molti dei migranti, e ancor più i
Rom, sono considerati come
capro espiatorio…
© Giovanni Laino 2012
….in questo contesto, nei paesi
“occidentali” i bambini figli di
immigrati, sono un emblema
dell’incapacità dei governi a
riconoscere la cittadinanza…
a consentire l’esigibilità dei
diritti
© Giovanni Laino 2012
Migranti in Italia
nell’era delle
migrazioni
© Giovanni Laino 2012
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Stephen Castles, Mark J.Miller “The Age of Migration”
I due autori del libro pubblicato nel 1993 e riscritto nel 2009
sostengono che “la migrazione internazionale è una
costante e non un’eccezione della storia umana”
“I movimenti di popolazione hanno sempre accompagnato:
(1) la crescita demografica; (2) il cambiamento tecnologico;
(3) il conflitto politico e le guerre”.
“Negli ultimi 5 secoli, le migrazioni di massa hanno rivestito un ruolo di
primo piano nel colonialismo, nell’industrializzazione, nella genesi dello
stato-nazione e nello sviluppo del mercato capitalistico mondiale.”
“Tuttavia, la migrazione internazionale non è stata mai tanto pervasiva,
tanto importante dal punto di vista soci-economico e politico, come oggi.”
“Mai prima d’ora, la migrazione internazionale è parsa così inerente
alla sicurezza nazionale e tanto connessa al conflitto e al turbamento
su scala mondiale”
© Giovanni Laino 2012
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“L’elemento distintivo dell’era delle migrazioni è la
natura globale della migrazione internazionale: il
modo in cui coinvolge sempre più paesi e regioni,
e le sue connessioni con processi complessi che
incidono sul mondo intero
© Giovanni Laino 2012
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….”modello mediterraneo dell’ immigrazione….”
Pugliese, Reyneri
Significativa crescita in pochi anni:
dall’1 al 3% della pop. Italiana totale.
Forte peso delle occupazioni instabili e irregolari
L’unico paese UE ove coesistono crisi del
PIL e crescita dell’immigrazione.
Doppia penalizzazione:
a)  Esposti ai rischi della disoccupazione;
b)  Segregazione in mansioni a bassa qualificazione,
questo ancor più con la crisi che viene considerato un
pull factor (l’immi. Come rimedio economico)
© Giovanni Laino 2012
Italia paese ove è facile l’ingresso in un MdL
informale
(secondo la stima ISMU in Italia 300.000 lavoratori
stranieri irregolari)
……
…………….
………………
© Giovanni Laino 2012
L’immigrazione a Napoli in questi anni:
(1) un mondo di mondi,
(2) entro un modello sud europeo,
(3) con forte presenza di integrazione subalterna
(4) ma anche varietà di percorsi e carriere.
Boom di parrucchieri stranieri a Milano
Registrata una crescita del 22% rispetto al 2010. Su 308 negozi, uno su quattro
è cinese, seguono quelli marocchini (8%), dominicani (4%), francesi ed egiziani
(3%). Lo rivela l'indagine della Camera di Commercio di Milano.
Redattore Sociale 31.09.2011
© Giovanni Laino 2012
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L’immigrazione mediterranea
- Immigrazione giovane
Un modello mediterraneo
- Coesistenza di immigrazione ed emigrazione
- post-fordista - di immigrazione
- Coesistenza di immigrazione e disoccupazione
Segmentazione del
mercato del lavoro
- Concentrazione dei lavoratori immigrati nel terziario
Presenza nei quartieri più ricchi legata
al lavoro domestico a tempo pieno
Modelli di inserimento
degli immigrati nel
centro di Napoli
Presenza nelle aree di mercato intorno alla
stazione legata alla mobilità commerciale
Presenza nei borghi antichi degradati come
Vergini-Sanità, Ventaglieri e Quartieri Spagnoli,
legata alla (città porosa) possibilità di
insediamento residenziale più stabile
© Giovanni Laino 2012
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Pugliese ipotizza un modello Sud-europeo delle
immigrazioni, denominabile come modello mediterraneo, per
Portogallo, Spagna, Italia, Grecia
E.
• Tutti questi Paesi hanno avuto il fascismo
• Connotati del welfare mix simili (particolaristico, lacunoso, fondato sul ruolo della famiglia)
• Paesi di recente immigrazione
• Compresenza di emigrazione e immigrazione
• Prevalenza della immigrazione postindustriale, lavoro nel terziario (mentre negli altri paesi
europei questa si affianca a quella industriale).
• Caratteri comuni del regime fondiario e della stagionalità delle colture ortofrutticole – con
rilevanza dell’occupazione agricola.
• Elevata presenza della componente femminile, connesso ad un particolare nesso fra modelli di
cure famigliari e modello di welfare
• Massiccia presenza del lavoro di servizio e cura alle persone
• Da paesi di emigrazione a paesi di significativa immigrazione negli ultimi 30 ( o poco più) anni
• Presenza di elevate quote di clandestini e frequenti sanatorie, regolarizzazioni
• Diversamente dagli altri paesi del centro nord Europa in quelli del sud i diritti sociali di
cittadinanza generalmente non sono stati effettivamente estesi agli immigrati che,
generalmente sono “extra-comunitari”, prima dell’avvento in massa dei neocomunitari
• Inserimento nell’ampio tessuto dell’economia informale e nel tessuto poroso dei quartieri
spugna dei centri storici delle città meridionali
© Giovanni Laino 2012
Pugliese E. (2011) Il modello mediterraneo dell’immigrazione: il contesto, lo spazio, il modello e i tempi, le caratteristiche, la stabilità.
In Mirando A., Signorelli A. (2011) Pensare e ripensare le migrazioni, Sellerio Editore, Palermo(pp.48-60)
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Caritas Migrantes
Immigrazione. Dossier statistico 2010 XX Rapporto, IDOS Edizioni Roma
La presenza dei migranti in Italia (7%) è nella media europea.
Si concentrano solo in alcune aree (piccoli comuni o zone di grandi comuni),
ma in generale il fenomeno è ancora contenuto.
Immigrati come capro espiatorio delle crisi: anche gli italiani pensano che siano
molti di più di quanti realmente sono e molto più implicati nei reati.
Nonostante la crisi recente la presenza dei migranti cresce in Italia, solo nei
settori produttivi considerati non appetibili dagli italiani (colf e badanti, lavori
umili nei servizi, edilizia e agricoltura, lavori faticosi e/o usuranti nell’industria e
zootecnia).
Nelle città aumentano colf e badanti anche per l’aumento della popolazione
italiana anziana che non trova più assistenza solo dalla rete familiare ma
complessivamente, rispetto ad alcuni decenni passati, ha la capacità economica di
comprare assistenza privata a basso costo.
Settori prevalenti di impiego (regolare)
costruzioni (13,5%), commercio (12,4%), agricoltura (11,9%) alberghi e ristoranti (10,4%).
informatica (8,3%) collaborazione domestica (6,6%), finanza (5,7%), industria alimentare (4,6%),
servizi pubblici (4,2%), industria tessile (3,8%), la sanità e assistenza sociale (2,9%), industria
dei metalli (2,9%).
© Giovanni Laino 2012
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Gli stranieri residenti dai dati ISTAT
Italia
Tot. Popolazione Resident e
Stranie r i
Incidenza % stranieri
% donn e
Stima Caritas Migrante s
Campan i a
Tot. Popolazione Resident e
Stranie r i
Incidenza % stranieri
% del totale stranieri in It a l i a
2007
2008
2009
56.619.290 60.045.068 60.340.328
3.432.651
3.897.295
4.235.059
5,8
6,5
7,0
50,4
50,8
51,3
3.987.112
4.329.000
4.919.000
5.824.662
147.057
2,5
3,5
Dai dati Istat in Campania il 9,6 del tot. Pop. con il 3,5 del tot. migranti
Dove stanno i migranti in Italia
Nord Ove s t
35,6
35,1
35,0
Nord Est
26,9
27,0
26,6
Centr o
25,0
25,1
25,3
Sud
8,9
9,1
9,3
Isole
3,6
3,7
3,8
42
© Giovanni Laino 2012
In Campania si stimano oltre 200.000 immigrati (147.057 secondo l’Istat) più di un
quarto di tutto il Sud, il 2,5% del tot. Pop, di cui metà in provincia di Napoli.
Presenze passate da 31.800 a 200.000 negli ultimi 15 anni.
Gran parte dei migranti provengono dall’Europa dell’est.
61,3
Europei (44,5% dei quali neocomunitari)
18,0
Africani (69,5 dei quali Maghrebini)
15,2
Asiatici (I cinesi hanno superato gli srilankesi)
5,3
Americani
0,2
Oceania e apolidi
Si tratta di popolazione giovane (+ 50% con meno di 40 anni),
in prevalenza donne (58,3%, più che nel Sud e in Italia)
In Campania 165 nazionalità ma il 75% provengono da pochi paesi
Ucr a i n a
22,6
Albania
4,3
Romania
16,4
Sri Lanka
4,1
Marocco
8,3
Bulgaria
3,0
Pol o n i a
7,3
Algeria e Tunisia
2,0
Cina
5,2
Altre 155 nazio n i
25,0
© Giovanni Laino 2012
43
Rispetto alle altre città italiane la presenza di minori nelle scuole è ancora bassa
anche se concentrata in alcune zone. Esistono già seconde generazioni.
Secondo i dati citati dal Dossier comunque anche nella crisi le imprese
preferiscono in modo crescente occupare lavoratori immigrati
In sintesi quindi:
Anche se un fenomeno ancora molto contenuto, in diverse aree urbane e
semirurali, ormai la presenza dei lavoratori migranti è evidente.
Occupano segmenti di lavoro (ancillari, con alto tasso di sfruttamento) in
genere rifiutato o considerato sottopagato dagli italiani.
Fanno lavori pesanti, usuranti (agricoltura, zootecnia, fabbriche, edilizia, basse
qualifiche terziario, manovalanza ambulandato), professioni ancillari, integrano
le famiglie per le cure delle case e degli anziani.
Le presenze prevalenti sono mutate e stanno cambiando, da vicino si rivelano
mondi di mondi: dagli imprenditori ai commercianti di reti mediterranee, ai
lavoratori stagionali, alle famiglie ormai ben inserite, sino a fenomeni residuali di
marginalità, sfruttamento grave della tratta e dei minori.
Un integrazione subalterna
(Ambrosini, 2004)
Accettazione e integrazione di coloro che docilmente si accontentano degli ultimi posti e
svolgono funzioni subalterne rifiutate dagli italiani, abitando quote residuali del patrimonio
abitativo a costi comparativamente superiori.
© Giovanni Laino 2012
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Un mondo di mondi
Per la varietà di presenze, l’articolazione nei diversi segmenti del mercato del
lavoro, i progetti migratori, le forme di socializzazione nei contesti
Una varietà di carriere, socio
professionali, abitative, d’istruzione.
Superare una visione schiacciata tutta
solo sullo stereotipo del migrante
miserabile e oppresso.
I migranti sono una risorsa per se stessi,
per i contesti in cui vivono, e per i paesi
d’origine: attori e non solo pedine della storia.
© Giovanni Laino 2012
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Oltre l’immagine emergenziale dei migranti miserevoli
Là-Bas, Guido Lombardi, 2011
Cose dell’altro mondo, Francesco Patierno, 2011
Terraferma, Crialese, 2011
La nave dolce, Vicari 2012
© Giovanni Laino 2012
Stephen Castles, Mark J.Miller “The Age of Migration”
47
I dati sulle rimesse degli immigrati sono molto interessanti, anche se sottostimati.
Oltre il 50% dei soldi che escono dall’Italia partono da 5 province:
Roma, Milano, Prato, Firenze e Napoli.
Nel decennio 2000-09 i migranti soggiornanti in Campania hanno spedito ai paesi di
origine: 1,5 miliardi di Euro (il 4,5% del dato nazionale) pari al 49,3% delle rimesse
dal meridione).
Quelli che inviano più soldi al paese di origine sono i cinesi che nel 2009 dalla
Campania hanno inviato risparmi pari al 29,2% del totale regionale delle rimesse.
Seguono poi ucraini, romeni, marocchini e russi.
Rimesse dei cittadini stranieri: prime 10 province d invio, in migliaia di euro (2005-2009)
Provinci a
2005
2006
2007
2008
2009
%
Var. 08-09
R o m a 1.145.838 1.077.848 1.505.137 1.702.093 1.789.665 2 6 , 5
5,1
Milano
675.357
579.198
824.872
862.825
890.417 1 3 , 2
3,2
Prato
29.893
87.910
449.739
415.823
485.560
7,2
16,8
Firenze
129.703
139.206
244.298
254.110
253.740
3,8
-0,1
Napoli
96.8 7 9
122.456
170.810
183.887
240.871
3,6
31,0
Torino
121.758
158398
180.411
180.361
180.265
2,7
0,0
Bresc i a
72.650
102.282
127.300
132.627
131.624
1,9
-0,8
Bolo g n a
69.554
98.804
126.137
138.722
130.773
1,9
-5,7
Gen o v a
56.872
67.645
95.313
109.471
116.685
1,7
6,6
Padova
55.692
66.822
104.588
107400
101.169
1,5
-5,8
Tot a l e 3.900.7 9 3 4.354.5 5 5 6.044.0 6 0 6.381.3 2 4 6.752.8 6 7 100, 0
5,8
Fonte: Dossier Caritas Migrantes 2010, Elaborazioni su dati Banca d’Italia
© Giovanni Laino 2012
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I dati 2010
Fondazione
Leone Moressa
49
© Giovanni Laino 2012
50
© Giovanni Laino 2012
51
Retribuzione media mensile dei
dipendenti stranieri, differenze in €
e % con gli italiani per
regione, distribuzione % dei
dipendenti stranieri
e incidenza % dei dipendenti
stranieri / dipendenti totali
IV trim 2010
Fonte Fond. Leone Moressa su dati Istat 2010. Maggio 2011
Confronto tra le retribuzioni medie annue dei dipendenti
stranieri e il Pil procapite in patria per i primi 10 Paesi di
provenienza dei dipendenti stranieri in Italia!
IV trim 2010!
La presenza rivitalizzante delle residenze e delle
attività commerciali e imprenditoriali dei migranti, le
economie etniche, il subentro e/o sostituzione di
attività preesistenti, in genere non determinano
enclave ma più spesso scene e set funzionali
abbastanza vitali, concentrati,
Se “ la città è gente per strada” (Jordi Barja, 2003), “promessa
ormai non più mantenuta di relazione sociale” (Jeanne Brody,
2005), allora chi più degli immigrati oggi produce la città ?
Paper Paola Briata, Espanet 2011
© Giovanni Laino 2012
Allora abbiamo bisogno di essere strabici !
Essere strabici può significare varie cose:
- avere la capacità di utilizzare visioni ed interpretazioni macro e micro,
qualitative e quantitative;
- indagare le ambiguità di molti fenomeni;
Per come è fatta la società e il territorio a Napoli
(varietà del patrimonio edilizio, ampia informalità, possibilità di pratiche non
regolari, richiesta di merce e servizi a basso costo)
la città è considerata porosa, variegata, adattiva, tollerante.
Per molti migranti è possibile inserirsi in anfratti e assumere strategie enzimatiche
di autopromozione differenziale:
occupazioni umili e servili che nel tempo danno ad alcuni possibilità di costruire
percorsi di promozione sociale relativa, migliorando l’alloggio, il tipo di lavoro e/o
retribuzione, la scolarizzazione dei figli (ancora difficoltosa per molti);
avviare e consolidare una piccola azienda, raccogliere il risparmio per un progetto
di vita.
© Giovanni Laino 2012
54
L’immigrazione è un mondo di mondi: guardando più a lungo, da
vicino, le categorie unitarie funzionano meno:
- la provenienza geografica ed etnica;
- Il lavoro;
- La religione.
Il caso della condizione abitativa come
caleidoscopio di traiettorie:
-  Condizioni e Progetti migratori diversi (per gruppi, lavori, provenienze);
-  Stabilizzazione e promozione sociale, utilizzando un patrimonio vetusto;
-  Entro un contesto in crisi, con particolari capacità di autosfruttamento e
investimento, gruppi poveri si inseriscono in circuiti per loro virtuosi di
costituzione di riserve e crescita di capacità.
© Giovanni Laino 2012
55
Mappa della presenza straniera nel centro storico
“Sanità”
srilankesi,sudamericani
San Lorenzo-”Vasto”
presenza nordafricani
mercati, negozi cinesi
Salvator Rosa-”Cavone”
srilankesi
stazione
Piazza Garibaldi
Centro antico
“Duchesca”
Montesanto-“Ventaglieri”
negozi cinesi
Gianturco
capoverdiani, sudamericani
Economia informale
e lavori al nero:
mercati storici
“Pignasecca”
negozi e bancarelle cinesi
Via Brin
mercato ucraini
“Quartieri Spagnoli”
srilankesi, filippini
Vomero-Chiaiaposillipo
Inserimento a servizio
delle famiglie agiate
© Giovanni Laino 2012
Possibilità abitative
nei segmenti
degradati: “bassi”
Il porto come hub
commerciale per i cinesi
Il centro storico più grande d’Europa
Tradizione di accoglienza di culture mediterranee
Rilievo del Cavone
© Giovanni Laino 2012
Rilievo Ventaglieri
© Giovanni Laino 2012
L’immigrazione nei Quartieri Spagnoli dalla ricerca sul campo
Bassi
Sri Lanka
Filippine
Ecuador
S. Domingo
Capo Verde
Perù
Cina
Altra nazionalità
Abitazioni
Sri Lanka
Filippine
Ecuador
S. Domingo
Capo Verde
Perù
Cina
Altra nazionalità
© Giovanni Laino 2012
Altri usi
Locali commerciali
Ristoranti
Phone Center
NUCLEI
PRIMA
SISTEMAZIONE
46
TRANSIZIONE 2
TRANSIZIONE 4
TRANSIZIONE 5
2
5
CASA IN
PERIFERIA
26
TRANSIZIONE 3
CASA
PERIFERIA
DATORE DI
LAVORO
1
3
CASA IN
CENTRO
CASA IN
PERIFERIA
8
2
10
CASA IN
IN
CENTRO
2
CASA
NEI Q.S.
CASA IN
CENTRO
CASA IN
PERIFERIA
5
7
CASA NEI
Q.S.
8
1
CASA
NEI Q.S.
CASA IN
CENTRO
CASA IN
CENTRO
6
CASA
NEI Q.S.
3
BASSO IN
CENTRO
8
38
1
BASSO IN
CENTRO
CASA
NEI Q.S.
BASSO
NEI Q.S.
2
5
8
10
BASSO NEI
Q.S.
BASSO
NEI Q.S.
La condizione abitativa di 46 nuclei ai Quartieri Spagnoli. Ricostruzione delle carriere abitative
6
BASSO
NEI Q.S.
BASSO NEI
Q.S.
© Giovanni Laino 2012
PRIMA
SISTEMAZIONE
46
TRANSIZIONE 2
1
3
7
26
5
TRANSIZIONE 3
2
CASA IN
PERIFERIA
DATORE DI
LAVORO
2
3
3
10
3
CASA IN
CENTRO
1
4
1
CASA IN
PERIFERIA
8
17,4%
1
CASA IN
PERIFERIA
2
5
4,2%
2
2
1
CASA NEI
Q.S.
1
3
8
2
7
1
1
4
APPARTA
MENTO
IN
CENTRO
CASA NEI
Q.S.
1
2
38
1
1
BASSO NEI
Q.S.
2
1
3
1
3
BASSO IN
CENTRO
1
1
1
1
6
BASSO IN
CENTRO
CASA NEI
Q.S.
17,4%
CASA NEI
Q.S.
2
1
BASSO
NEI Q.S.
8
BASSO
NEI Q.S.
5
1
BASSO
NEI Q.S.
1
5
10
BASSO
NEI Q.S.
4,2%
2
1
1
4
1
1
1
2
2
2
1
CASA IN
CENTRO
8
1
CASA IN
CENTRO
CASA NEI Q.S.
1
5
1
CASA IN
PERIFERIA
CASA IN
CENTRO
3
1
STATO ATTUALE
1
1
3
56,4%
TRANSIZIONE 5
TRANSIZIONE 4
1
3
2
6
5
6
BASSO
NEI Q.S.
4
2
1
Carriere abitative dei migranti nei Quartieri Spagnoli – Sepe M. T.
© Giovanni Laino 2012
SCENARI AMBIGUI DI SVILUPPO DELLE AREE
Strade e anfratti bazar della città storica, fra:
• Permanenza del degrado ma tesorizzazione e tutela del
patrimonio che viene rivitalizzato, offrendo quote di stock a
nuclei più poveri;
• Protezione e crescita di aree di mixité e meticciato,ma declino
dei valori immobiliari del patrimonio edilizio borghese coinvolto;
• Occasioni di sopravvivenza e di promozione enzimatica di gruppi
più intraprendenti, invasione dei meglio organizzati che tendono
a “depredare” il territorio (p.e. i cinesi ?);
• Centro storico bomboniera, con prevalenza di trattorie boutique
e nuovi abitanti più ricchi oppure un territorio più poroso, con
varietà di presenze e convivenza di livelli sociali ?
© Giovanni Laino 2012