n.1 - 2015 - AIA Seregno

Transcript

n.1 - 2015 - AIA Seregno
Brianza Arbitrale
Periodico di informazione della Sezione A.I.A. di Seregno fondato nel 1974 da Graziano Ambrosoli
-----------------------editoriale
-----------------------Nell’accingermi a scrivere l’editoriale
per questo numero della nostra rivista,
mi sono chiesto quale argomento trattare. Alla mente mi sono venute una
serie di tematiche che vanno
dall’ennesimo scandalo tangenti, vedi
F.I.F.A – U.E.F.A., al persistente problema della violenza nel mondo del
calcio ed in particolare nel confronto
degli arbitri, oppure al gravoso e difficile compito della formazione degli
arbitri, funzione che in primis compete alle sezioni che, oltre a preparare gli
associati sotto il profilo tecnico, regolamentare, atletico ed associativo hanno il gravoso impegno di formare
persone vere.
Da qui il ricordo di un piccolo racconto di Kailash Satyarthi, vincitore del
Premio Nobel per la pace nel 2014
dove a chiusura del suo intervento
raccontò: “Un terribile incendio scoppiò nella foresta. Tutti gli animali
scappavano, compreso il leone, il re
della foresta. Ad un tratto il leone vide
un uccello che si precipitava verso
l’incendio e gli chiese: “Cosa stai
facendo?”. Con grande sorpresa
l’uccello rispose: “Sto andando a spegnere il fuoco”. Il leone rise e disse:
“E come pensi di poter spegnere il
fuoco con una sola goccia d’acqua nel
tuo becco?”. L’uccello, irremovibile,
gli rispose: “Io sto facendo la mia
parte”. Anche Madre Teresa aveva
usato una metafora legata alla goccia
d’acqua per dire che le piccole cose
sono necessarie per costruire quelle
grandi: “Quello che noi facciamo è
solo una goccia nell’oceano, ma se
non la facessimo l’oceano avrebbe
una goccia in meno”. Chiudo invitandovi ad una riflessione: “Cosa può
fare ognuno di noi?”.
Le “prime donne” non sono capaci di
essere solo un uccellino: vogliono
primeggiare più che servire e se non
emergono non intervengono.
A.B. Santino Aceti
Anno XLI – Numero 1 - Dicembre 2015
SIMONE SOZZA IN LEGA PRO!
Dopo tre stagioni in Serie D, Simone approda alla CAN PRO.
Con Veronica Martinelli e Andrea Zingrillo, i nostri associati che dirigeranno le gare
di Lega Pro saranno tre.
Simone Sozza (classe 1987), arbitro effettivo
dal 18 dicembre 2004, e arbitro di CAN PRO
dal primo luglio di quest’anno, dopo tre anni di
CAN D. Ecco di seguito un’intervista per conoscerlo meglio e ricavarne consigli e aneddoti.
Ciao Simone, da poco sei diventato arbitro di
CAN PRO: quali sono i sacrifici più grandi
che hai dovuto affrontare per arrivare fino a
qui?
Da ragazzo sono stati quelli che fanno tutti: ad
esempio andare a letto presto il sabato sera
quando gli amici escono. Ora è togliere tempo
dedicato al lavoro e a me stesso. Si devono
sacrificare diverse cose per raggiungere un obiettivo, a prescindere che sia la Lega Pro.
L’importante è non pentirsi mai dei sacrifici e
delle rinunce fatte ed io non mi sono mai pentito.
Come prepari una gara?
Una gara la preparo cercando il maggior numero di informazioni possibili sulle squadre che
andrò ad arbitrare. Mi preparo mentalmente ma
considero anche fondamentale l’allenamento
settimanale.
Come affronti la preparazione atletica e tecnica?
Sulla preparazione atletica ho avuto una crescita
personale molto importante. Ora l’allenamento
è sempre più costante, intenso e focalizzato sul
migliorare quelle che sono le mie carenze, come
lo scatto, fino a qualche anno fa per me un vero
e proprio tallone d’Achille. Dal punto di vista
tecnico, noi arbitri di CAN PRO abbiamo la
fortuna di partecipare a diversi raduni nel corso
della stagione; questi ci aiutano a prepararci e
migliorarci dal punto di vista tecnico e disciplinare ma soprattutto nell’assimilare alcune situazioni e comportamenti che devono diventare
automatismi sul campo, “episodio-decisione”.
Hai mai avuto momenti di difficoltà nei quali
hai anche pensato di abbandonare l’AIA?
Si, ho avuto diversi momenti di difficoltà ma
pensare di abbandonare l’AIA mai. Ad esempio
nel mio primo anno in Eccellenza ho avuto
diverse difficoltà come un inizio di stagione
disastroso a cui è seguito un infortunio alla
spalla e poi un altro al ginocchio: mai comunque ho pensato di lasciare. Nonostante le difficoltà ho sempre avuto voglia di tornare in campo quanto prima e portare avanti questa mia
passione.
(Continua a pagina 2)
IN QUESTO NUMERO
La visita del CRA e del Settore Tecnico, i raduni OTS, l’intervista doppia agli osservatori Carera e Buzzelli
ed altro ancora...
Brianza Arbitrale - c/o Sezione A.I.A. di Seregno, Piazzale Olimpico A.Boffi 1, 20831 Seregno (MB) - [email protected]
Direttore responsabile: Santino Aceti. - Direttore editoriale: Glauco Zanellati.
Redazione: Paolo Cazzaniga, Angela Cirillo, Filippo Guzzabocca, Gabriele Mariani, Stefano Galimberti, Andrea Scarano, Matteo Treve,
Riccardo Trevisan.
Brianza Arbitrale
Pag. 2
Simone Sozza in Lega Pro!
(Continua da pagina 1)
Quanto è stata importante la Sezione nella
tua carriera arbitrale?
La Sezione è stata molto importante soprattutto nei momenti di difficoltà nei quali ho
sempre potuto contare sul suo appoggio.
Quello che consiglio sempre ai ragazzi è
quello di frequentare la Sezione il più possibile: è un momento di confronto con gli altri,
un momento di scambio di informazioni e
soprattutto di crescita. Lì si possono trovare
risposte importanti alle decisioni che dobbiamo prendere e di certo le persone che la frequentano sono in grado di consigliarci.
C’è qualcuno che vorresti ringraziare in
particolare per la tua carriera?
Di persone da ringraziare ce ne sono tante.
Inizierei sicuramente dai miei genitori perché
è innegabile che nei primi momenti della mia
carriera senza di loro non sarei potuto andare
a fare le partite e gli allenamenti. Ringrazio
poi il mio presidente, Aceti Santino, che ha
sempre trovato le parole giuste, in particolare
nei momenti difficili. Mi ha aiutato a crescere ed è sempre stato un punto di riferimento.
Ci sono anche altre persone, tra cui Cristian
Brasi che, visionandomi in molte occasioni,
mi ha sempre sottolineato gli errori commessi permettendomi di crescere e migliorare.
Che sensazioni hai avuto in queste prime
partite?
Sensazioni positive. È chiaro che essendo il
primo anno ho moltissimo da lavorare perché
mi sto affacciando ad una categoria del tutto
nuova con dinamiche e situazioni completamente differenti. Come sempre lavorare sodo, fare sacrifici, impegnarsi al massimo è
l’unico modo per far bene.
Obiettivi per il futuro?
Il mio futuro è il prossimo allenamento e la
prossima partita. Non mi sento di guardare
più in là perché penso che l’arbitraggio vada
vissuto partita dopo partita con l’obiettivo
esclusivo di crescere, di migliorare e imparare dagli gli errori che inevitabilmente si commettono.
Un consiglio per i giovani colleghi?
Sembra scontato ma il mio consiglio è quello
di divertirsi perché questo è il miglior modo
per approcciare l’attività arbitrale. Questa è
la base da cui poi deve nascere la passione
del voler andare in campo, del non vedere
l’ora di ricevere la designazione, di sentire
nostalgia per quel profumo che è tipico
dell’erba: questo è il consiglio che mi sento
di dare. Coltivate la vostra passione impegnandovi e divertendovi.
Intervista a cura di Filippo Guzzabocca
UN “SALTO”…NAZIONALE!
Marco Sicurello e Paolo Cazzaniga alla CAI, Matteo Treve in CAN D
Paolo Cazzaniga
Da sinistra: Matteo Treve, il presidente Santino
Aceti e Marco Sicurello allo stadio di San Siro
Al termine della stagione sportiva 2014/2015 la
Sezione di Seregno ha potuto festeggiare il
passaggio di categoria a livello nazionale di tre
associati:
Marco Sicurello (AE) 24 anni, residente a
Desio, studente di Ingegneria Elettrica presso il
politecnico di Milano è stato promosso alla
CAI. Nella scorsa stagione sportiva, è stato
designato per la semifinale di Coppa Lombardia tra Alzano Cene e Bustese, per
l’amichevole Italia U21-Berretti Inter.
Matteo Treve (AA) 27 anni, residente a Mariano Comense, dirigente amministrativo in una
struttura sanitaria privata, è stato promosso alla
CAN D. Designato nella scorsa stagione per la
semifinale di Coppa Italia Eccellenza tra Bustese-Alzano Cene e la finale di Coppa Lombardia
Promozione tra Sporting Adda Bottanuco e
Bedizzolese.
Paolo Cazzaniga (OA) 36 anni, residente a
Seregno, impiegato tecnico nella verifica della
qualità della raccolta differenziata, è stato promosso alla CAI. Visionerà gli arbitri a livello
nazionale.
Un grande risultato per la nostra sezione ma
soprattutto per i tre neopromossi che hanno
fatto un “salto”… Nazionale!
Passione, sacrificio e tanta umiltà, sono questi
gli ingredienti necessari per potersi togliere
delle soddisfazioni che hanno in comune i nostri Seregnesi!
Dopo queste tre grandi soddisfazioni la Sezione
di Seregno a partire dal presidente insieme a
tutti i suoi associati augura a Marco, Matteo e
Paolo buona fortuna per una stagione ricca di
soddisfazioni come quella passata!
Gabriele Mariani
PROPOSTE REGIONALI
Oltre agli associati promossi nelle varie categorie nazionali, la Sezione di Seregno può
festeggiare anche la promozione alla Commissioni Arbitri Regionale di:
Milo Magri, Gabriele Mariani ed Enrico Sparano come Arbitri Effettivi;
Matteo Di Palma, Andrea Marcalini e Francesco Peschiera come Assistenti Arbitrali.
Auguriamo anche a loro Buona Fortuna!
JUNIOR TALENT 2015/2016:
Sono stati inseriti nel progetto
Edoardo Mauri ed Emanuele Miotti
Brianza Arbitrale
Pag.3
L’intevista doppia
Aldo Carera e Mario Buzzelli:
Più di trent’anni nella nostra Associazione!!!
1)Da quando sei arbitro?
Carera: Dal 28 Gennaio 1984.
Buzzelli: Anche io dal 28 Gennaio 1984.
che coordinano l’AIA centrale ma posso basarmi su quello che ho vissuto nel mio contesto.
In questi frangenti, sono mille i sentimenti che
si accavallano, uno è prevalente: la voglia di
ringraziare tutti quelli con cui ho condiviso
questo lungo percorso. Voglio ricordare tutti
con un segno di profonda gratitudine per quanto ciascuno mi ha dato.
7)Un episodio divertente che ti è successo?
A: L’episodio più divertente che mi è successo è stato alquanto curioso. Mi è accaduto
durante un torneo serale dove a seguito di
2)Cosa ti ha spinto a diventarlo?
un’azione convulsa ho ricevuto una pallonata
C: La passione per il gioco del calcio nei vari
in faccia e, avendo il fischietto in bocca, ho
aspetti, soprattutto riguardo la figura
cominciato a sanguinare dal labbro. In
dell’arbitro, spesso criticato e sempre
quell’occasione mi sono trovato tutte le perso5)Cos’è cambiato nel calcio di oggi rispetto
nell’occhio del ciclone ma indubbiamente
ne accanto premurose e gentili, ognuno aveva
a quando hai iniziato tu?
importante ed indispensabile.
parole di conforto e rincrescimento, qualcuno
B: L’amico sig. Belluschi, a quel tempo arbitro A: Da quando ho iniziato io, ci sono stati enor- voleva portarmi in ospedale ma, dopo qualche
di interregionale, mi trascinò quasi per inerzia mi cambiamenti nel gioco del calcio, tecnolominuto di spavento e una medicazione, riprena partecipare ad una lezione del corso tenuta
gia, tattiche di gioco, velocità d’azione. Tutte
deva l’incontro.
dal responsabile del corso di allora, sig. Paolo
cose che hanno reso sempre più spettacolare il Alla fine tutti contenti ed uniti a festeggiare
Sironi. Mi convinse; decisi di mettermi in
gioco più popolare al mondo.
con salamele e patatine.
gioco, di dare il mio contributo (lasciare una
B: Moltissimo. Dai remoti anni ‘60/’70 in cui
B: Dirigendo in prima persona una gara di
traccia), per una sana attività (non certo per
faceva risalto la figura carismatica dell’arbitro 3^categoria….mi ritrovo alle prese con un
fini carrieristici: l’anagrafe già mi inibiva in tal con un gioco del calcio piuttosto statico, si è
calciatore di stampo arcaico…lo invito a non
senso): il porsi in discussione vale sempre sia
passati ad un calcio molto più veloce che ha
essere blasfemo, a non bestemmiare, contravnella vita personale che professionale.
imposto anche agli arbitri una preparazione
venendo alle norme disciplinari che prevedoatletica adeguata, al passo coi tempi. Infine,
no l’espulsione. Ma mi rendo conto che il suo
intercalare è insito proprio nella sua natura,
3)Quali categorie hai ricoperto sia come AE anche la tecnologia sempre più sofisticata, ha
spinto il mondo arbitrale a rivedere nuove
nel suo dna: su 10 parole pronunciate, più
che come OA?
impostazioni sia regolamentari che concernenti della metà non hanno a che spartire col vocaA: Ho iniziato tardi, a 26 anni ho diretto in
il rivisto concetto di terna: ormai, è un pool di bolario della lingua italiana….della serie così
2^categoria, ai tempi era a livello CRA. Poi,
persone che vanno gestite, uniformate e coese
è se vi pare!!!
quando ad inizio anni ’90 è stata introdotta la
per il soddisfacimento di un servizio.
terna nei campionati d’eccellenza per un anno
Interviste a cura di Matteo Treve
ho svolto il compito di assistente. Infine come 6)Il momento più bello della tua carriera
OA sono arrivato a visionare arbitri CRA sino quale è stato? E il più brutto?
alla categoria promozione.
B: Il mio percorso non poteva avere finalità
A: Il momento più bello ed emozionate della
così ambiziose. L’attività agonistica come AE mia carriera è stata la designazione nel diceml’ho svolta nei campionati provinciali mentre
bre 1991 per l’amichevole infrasettimanale che
la mia attuale qualifica di OA mi ha permesso, la prima squadra dell’Inter, di cui sono tifoso,
in precedenza, di svolgere tale funzione
ha disputato sul campo della Rhodense. Ho
nell’ambito dei campionati regionali.
così potuto ammirare da vicino gli idoli di quel
periodo, Zenga, Bergomi ed il trio tedesco
Brehme, Matthaus e Klinsmann.
4)Come sono stati questi trent’anni
Viceversa il più brutto è accaduto nell’anno
nell’AIA?
2000 quando come OA ho ricevuto una lettera
A: In questi trent’anni di appartenenza
di sospensione di 30 giorni dal Comitato Reall’Associazione ho avuto modo di sviluppare gionale per una visionatura a loro parere negae approfondire le mie conoscenze tecniche
tiva e non azzeccata.
anche e soprattutto grazie alle varie persone
B: Non è legata ad episodi specifici provenienche si sono succedute nel tempo, a partire dal
ti dal terreno di gioco ma ad eventi che il temresponsabile del corso arbitri di allora nella
po non potrà mai scalfire. Il più brutto: la prepersona dell’AB Paolo Sironi, dell’allora
matura e tragica scomparsa dell’ex collega
presidente AB Antonio Magni, sino ai vari
Paolo Porati. I più belli: avere incontrato alcuLuciano Aceti, Genesio Cesana ed all’attuale
ne persone con le quali instaurare un rapporto
presidente Santino Aceti.
duraturo e sincero sul quale poter sempre conB: Non sono mai entrato nei meccanismi vitali tare.
Galà dello Sport
Seregno 2015:
Premiati
Paolo Cazzaniga,
Matteo Treve,
Marco Sicurello e
Simone Sozza
Brianza Arbitrale
Pag. 4
Il Settore Tecnico con Maurizio Pozzoli
Maurizio Pozzoli durante la lezione
Pozzoli con il Presidente Santino Aceti
Il 21 settembre 2015, presso la Sezione di
Seregno, si è svolta la seconda Riunione
Tecnica Obbligatoria della nuova stagione
2015/2016 che ha visto come ospite speciale il Sig. Maurizio Pozzoli, componente
dell’Area Formazione del Settore Tecnico.
L’ospite ha esordito citando la celebre frase
di Martin Luther King: “ I have a dream”.
“Questo sogno deve essere lo stimolo per
portare avanti i vostri obiettivi lavorando,
giorno dopo giorno, fino al loro raggiungimento”. Poche parole che hanno colpito la
maggior parte degli auditori presenti numerosi.
Questa è stata anche l’occasione per fare la
prima domanda ai neo associati della sezione: “Qual è il vostro sogno?”. Molti hanno
manifestato il loro sogno di poter arbitrare
in Serie A.
Pozzoli ha così illustrato, tramite proiezione
di immagini, alcune delle azioni salienti
della finale del Mondiale in Brasile, arbitrata dal bolognese Nicola Rizzoli. “Questo è
il sogno di tutti voi, questo deve essere il
vostro obiettivo – ha sottolineato – I sogni
non sono irrealizzabili, ce la si può fare; bisogna, però, mettere passione, gioia, coraggio e
anche sacrificio in quello che facciamo. Queste sono le caratteristiche indispensabili per
un arbitro che vuole fare un percorso di crescita e di maturità sia all’interno
dell’associazione, sia nella vita quotidiana”.
L’ospite ha proseguito affermando
l’importanza della preparazione atletica, paragonando quest’ultima ad un bancomat: “Puoi
prelevare solo se hai messo da parte resistenza, scatto e progressione”. Di certo, le fondamenta sono costituite dalla conoscenza del
regolamento e dalla capacità di decisione in
campo: come un giudice deve conoscere le
leggi per poterle applicare, così un arbitro
deve aver studiato a fondo il regolamento per
poter gestire in campo situazioni critiche e
inaspettate.
Conclusa la premessa, Pozzoli ha chiesto a
tutti gli associati presenti quale provvedimento tecnico e disciplinare bisognasse adottare
in alcune situazioni “difficili” che precedentemente erano state proiettate. L’obiettivo è
stato quello di uniformare la valutazione del
medesimo episodio affinché, sia in un campo
di gioco della massima categoria che in uno
provinciale, si possa adottare un medesimo
provvedimento.
Ha poi voluto concludere con la visione di un
filmato in cui Roberto Baggio, vincitore del
Pallone d’Oro nel 1993, ribadì come la passione e la gioia siano stati gli ingredienti fondamentali nella sua carriera calcistica e che
questi rappresentino la base di crescita sia in
ambito sportivo così come nella vita quotidiana.
L’incontro è terminato con l’intervento del
Presidente di Sezione, Santino Aceti, che
dopo aver ringraziato Maurizio Pozzoli per
l’impegno del Settore Tecnico circa la formazione di tutti gli associati, ha sottolineato
l’importanza di avere obiettivi e la volontà per
raggiungerli.
Andrea Scarano
La composizione del nuovo Consiglio Direttivo
PRESIDENTE: Aceti Santino
PRESIDENTE ONORARIO: Magni Antonio
VICE PRESIDENTE AMMINISTRATIVO: Motta Davide
VICE PRESIDENTE TECNICO: Sozza Simone
SEGRETARIO: Martin Marco
CASSIERE: Cesana Genesio
DESIGNATORE OA: Romagnoni Massimo
COORDINAMENTO OA: Colombo Nadia
DESIGNATORI ARBITRI: Locati Andrea, Gatti Simone
RESPONSABILE TUTOR: Gentile Lorenzo
REFERENTE ATLETICO: Sicurello Marco
REFERENTE CALCIO A 5: Brasi Marco
COLLABORATORI: Galimberti Stefano, Peschiera Francesco,
Valtorta Giorgio, Zanellati Glauco
COLLEGIO REVISORI CONTI: Carera Aldo, Treve Matteo,
Martinelli Veronica
Brianza Arbitrale
Pag. 5
Il CRA in Sezione con Alessandro Pizzi
Nelle foto: Andrea Raspanti, Gregorio Dall’Aglio, Santino Aceti e Alessandro Pizzi - Genesio Cesana riceve
l’attestato dal presidente Pizzi per i 50 anni di tessera - momenti durante la lezione tecnica
Il 9 novembre e` stato ospite della nostra
sezione Alessandro Pizzi, che per il terzo
anno consecutivo ricopre la carica di presidente del CRA Lombardia.
Dopo i saluti del Presidente sezionale Santino
Aceti, la lezione tecnica è entrata subito nel
vivo. Pizzi ha infatti esordito sottolineato
alcune caratteristiche del movimento arbitrale
lombardo, che lo collocano tra le eccellenze
del panorama nazionale. Alcuni dei progetti
su cui ha lavorato negli ultimi anni il gruppo
dirigenziale lombardo sono stati la trasparenza (in Lombardia un arbitro viene a conoscenza del voto e del rapporto dell’osservatore in
un periodo di tempo ridotto), la valorizzazione del lavoro di terna, la grande importanza
riconosciuta agli assistenti arbitrali.
Ciò su cui occorre ora puntare dopo questi
risultati, secondo Pizzi, è una base formativa
solida per l’arbitro, base che si concretizza
nella Sezione. Prima di pensare a coloro che
rappresenteranno la regione, cioè, occorre
occuparsi di chi li forma. Solo infatti con
l’aiuto e il lavoro della Sezione non si sentirà
il bisogno di ambientarsi a livello regionale e
nazionale e si potrà partire, quindi, avvantaggiati.
Per arrivare a questo punto, però, in ogni
arbitro è necessario scoprire qualità tecniche,
atletiche ma non solo. “Cosa contraddistingue
allora – si sono domandati gli arbitri seregnesi - un arbitro con la A maiuscola dagli altri?”
Qualche suggerimento in merito è stata fornita dal Presidente Pizzi, partendo da questa
frase tratta dal libro di Nicola Rizzoli: ”Una
partita di calcio per un arbitro è come
un’equazione a tantissime incognite: più incognite riusciamo a conoscere a priori, attraverso lo studio e la preparazione, più l’equazione
sarà semplice da risolvere”. Un bravo arbitro
deve essere flessibile, deve sapersi adattare ad
ogni situazione in campo, ma soprattutto deve
essere preparato e pronto ad ogni evenienza
perché nessuna partita sarà mai uguale
all’altra.
Un’altra caratteristica fondamentale di un
arbitro di qualità e` ciò che Pizzi ha chiamato
“saper vendere bene” ogni decisione.
L’esempio è quello di un arbitro che, dopo
un’ammonizione corretta, fatica banalmente a
rimettere nella tasca il cartellino, rischiando
così di sminuire l’importanza della propria
azione e la propria autorità in campo. Al contrario coloro che si mostrano pronti e decisi
nel mostrare un cartellino o che prevengono
eventuali scorrettezze, correndo per avvicinarsi all’azione anche quando ci siano poche
possibilità che queste si verifichino, daranno
valore e autorevolezza alla propria prestazione.
Infine ciò che deve contraddistinguere un
arbitro, in qualsiasi categoria operi, è il comportamento, sempre improntato all’etica: è
importante essere corretti e far rispettare le
regole sia dentro che fuori dal campo.
La serata si è infine conclusa con la premiazione dell’ex presidente Genesio Cesana, che
ha ricevuto dalle mani di Pizzi un attestato
conferito dall’AIA per i suoi 50 anni di tesseramento.
Angela Cirillo
Brianza Arbitrale
Pag. 6
I RADUNI SEZIONALI
Foto di gruppo degli arbitri presenti al raduno di Selvino
Come è ormai solito all’inizio di ogni stagione sportiva, anche quest’anno la sezione
AIA di Seregno ha organizzato, nel mese di
Settembre, tre raduni precampionato per
permettere ai propri associati, in forza
all’OTS, di iniziare al meglio la nuova stagione.
I raduni si sono svolti in tempi e modalità
diverse ma con un unico scopo: la crescita e
la formazione dei giovani “fischietti” seregnesi. Per gli arbitri “futuribili” il week-end
scelto per il raduno in preparazione alla nuova stagione sportiva, è stato quello del 5-6
Settembre a Selvino (BG).
Gli arbitri del “Settore Giovanile Scolastico”, invece, si sono incontrati presso la sezione di Seregno il 12 Settembre e hanno
trascorso un’intensa giornata tra lezioni tecniche e quiz. I “neo immessi”, ovvero gli
arbitri che hanno sostenuto l’esame di ammissione lo scorso Maggio, sono stati invitati a partecipare a due serate, il 15 e il 18
Settembre, sempre presso la sezione di Seregno, nelle quali si sono dati gli ultimi utili
consigli in preparazione all’esordio.
Il raduno tenutosi a Selvino, un accogliente
paesino ai piedi delle prealpi Orobiche, ha
visto impegnati una ventina di arbitri selezionabili. Dopo il trasferimento in auto, dalla
sezione di Seregno all’hotel “Harmony
Suite”, e il saluto del Presidente Santino
Aceti, il quale ha ricordato l’importanza
fondamentale di questo raduno per poter
iniziare al meglio questa stagione sportiva,
si è dato inizio ai test atletici presso il centro sportivo del paese. Testata la preparazione fisica dei convocati al raduno attraverso
lo sprint di 40m e lo yo-yo test, si è passati
ad una lezione sul campo tenuta da Simone
Sozza, vice-presidente nonché AE in organico alla CAN PRO, il quale ha illustrato i
corretti posizionamenti da tenere durante le
riprese di gioco e ricordato l’importanza e
l’efficacia, se fatto in modo corretto, del
richiamo verbale.
Erano presenti al raduno altri dirigenti sezionali tra cui Simone Gatti e Massimo
Romagnoni, che hanno fornito il loro prezioso contributo nei lavori svolti nel pomeriggio, sia il Sabato che la Domenica. Il
raduno prevedeva ritmi serrati poiché molto
denso di contenuti e attività proposte. Per
prima cosa quiz e lezioni tecniche, nelle
quali è emerso il ruolo fondamentale della
concentrazione che, se mantenuta lungo il
corso di tutta la gara, consente all’arbitro di
saper prevenire eventuali situazioni che
potrebbero degenerare e far perdere il con-
trollo della partita. Oltre alle attività di cui si
è parlato in precedenza, i giovani arbitri
sono stati impegnati nella visione di video
riguardanti situazioni particolari accadute in
gare di LND arbitrate da colleghi dell’OTS
e che hanno dovuto poi analizzare scrivendo
ed esponendo delle tesine su vari aspetti
dell’arbitraggio. Il lavoro di gruppo è stato
utile per creare affinità tra colleghi e migliorare il lavoro in team che sarà utile per un
auspicabile futuro arbitraggio con gli assistenti.
Nella giornata di Domenica, dopo una breve
corsetta mattutina nel parco e nelle stradine
di Selvino scandita dal referente atletico
Marco Sicurello, il gruppo ha consumato la
colazione e si è ritrovato in aula per discutere di regolamento associativo e per ascoltare
la graditissima prolusione di Alessandro
Barbuto, componente CRA, che ha elencato
alcune caratteristiche imprescindibili per
accedere all’Organo Tecnico Superiore. In
chiusura il presidente Santino Aceti ha voluto ricordare nuovamente agli arbitri presenti
che la partecipazione al raduno deve essere
motivo di orgoglio e rappresentare un solido
punto di partenza per la nuova stagione.
Nella giornata di Sabato 12 S e t t e m b r e ,
presso i locali della sezione AIA di Seregno,
Brianza Arbitrale
Pag.7
si è svolto il secondo raduno: quello destinato agli arbitri che operano a livello SGS.
Seppur di una sola giornata, i temi trattati
erano molti e spaziavano un po’ su tutte le
sfumature del mondo arbitrale. Dopo
l’illustrazione della “Circolare n.1”, si è
passati allo svolgimento e alla successiva
correzione dei quiz tecnici nei quali i ventotto giovani arbitri sono stati messi alla prova
sulle proprie conoscenze regolamentari. Poi
sono state date varie disposizioni comportamentali, riguardanti l’atteggiamento da tenere dentro e fuori dal campo, e sulle designazioni, con specifiche sui modi ed i tempi di
accettazione delle gare.
Si è concluso infine con una lezione tecnica
sulla parte tattica dell’arbitraggio: lo spostamento e il posizionamento ideale durante le
varie fasi di gioco. Grazie all’utilizzo della
lavagna sono stati fatti esempi concreti, sia
errati sia corretti, in modo tale da permettere
ai giovani arbitri convocati di comprendere
meglio l’aspetto tattico che è fondamentale
durante ogni singola partita. Alla fine della
giornata il Presidente Santino Aceti ha congedato i presenti augurando a tutti una stagione sportiva ricca di soddisfazioni.
Nelle serate di Martedì 15 e Venerdì 18
Settembre si è svolto, presso la sezione AIA
di Seregno, l’ultimo dei tre raduni organizzati.
Questi due incontri erano riservati ai colleghi neo immessi che hanno sostenuto
l’esame nell’ultima sessione di Maggio. La
sezione ha organizzato questo raduno specifico per preparare i novizi ancora meglio
all’esordio sul terreno di gioco e per richiamare la loro attenzione su alcune tematiche
fondamentali.
Nella prima serata i due relatori, Simone
Sozza e Simone Gatti, hanno parlato del
corretto utilizzo della piattaforma
“Sinfonia4You”, ormai fondamentale per la
comunicazione di eventi e l’accettazione
delle gare; dell’arrivo al campo di gioco,
soffermandosi in particolare sulle tempisti-
Le nuove leve
Lo scorso 28 Novembre, 15 candidati
hanno superato l’esame e sono diventati
Arbitri Effettivi:
Alessandro Tiranini, Alessia Notarangelo, Alessio Boffi, Andrea D’amato, Andrea Stracquadaini, Benedetta Cutillo,
Carlo Fossati, Cristian D’andrea, Davide
Donadonibus, Edoardo Fossati, Giulia
Collico, Giuseppe Spiezia, Marta Monguzzi, Matteo Lava, Valeria Sercis.
Tutta la Sezione augura loro
buona fortuna!
che e il comportamento da tenere con giocatori e dirigenti; delle pratiche pre-gara e
della parte riguardante lo spostamento e il
posizionamento.
Nella seconda serata, tenuta da Simone
Sozza e Lorenzo Gentile, si è invece parlato
del rapporto tra arbitro e tutor e della fase
post-gara, soffermandosi in modo particolare sulla parte relativa al colloquio con
l’Osservatore Arbitrale e sulla stesura del
rapporto di gara, fondamentale per concludere in modo corretto la partita anche fuori
dal terreno di gioco.
In conclusione, tutti i raduni sono stati
un’importante opportunità data ai rispettivi
partecipanti per poter iniziare il campionato
con “il piede giusto” e con la motivazione
di poter raggiungere, solo grazie ad un impegno costante e spirito di sacrificio, i propri obiettivi arbitrali per questa nuova stagione sportiva.
Riccardo Trevisan
Vuoi far parte
della squadra di
calcio Sezionale?
Chiedi a
Simone Sozza
Nasce...il fantacalcio arbitrale
Come coinvolgere i propri colleghi associati
nella vita sezionale? Questa la domanda di
partenza che si sono posti i due organizzatori.
La risposta è stata piuttosto immediata: oltre
ai tornei di calcio al termine della stagione,
oltre il polo di allenamento, oltre il calcetto
balilla in sezione, serve il fantacalcio…
arbitrale.
È proprio così che, negli ultimi giorni di settembre, si sono aperte le iscrizioni alla prima
edizione di uno dei giochi più attuali e coinvolgenti che permette di divertirsi in compagnia, sfidando i propri amici.
Dopo una settimana di iscrizioni, i 16 partecipanti si sono ritrovati per due serate, nel postallenamento, per definire le rose delle proprie
squadre. Due i gironi sorteggiati, partite di
andata-ritorno-andata, per andare a definire i
migliori 8 partecipanti che si contenderanno
nel girone dei campioni il primo titolo.
Inutile descrivere l’euforia dei partecipanti a
questa nuova iniziativa. Ad oggi si può già
tracciare un bilancio positivo di come sta proseguendo questa prima edizione: coloro che vi
prendono parte, vivono attivamente il gioco,
andando ad inserire per ogni giornata la propria formazione e commentando poi, il lunedi
sera in sezione, i risultati delle sfide, il tutto
accompagnato dal sorriso sulle labbra. È proprio questo ultimo dettaglio che permette agli
organizzatori di potersi ritenere soddisfatti. In
attesa di portare a termine la prima edizione e
di poter effettuare considerazioni più complete, si sta già pensando a qualche altro gioco da
vivere tutti insieme in sezione, perché
l’arbitraggio non è solamente scendere in
campo il fine settimana per la partita, ma è
anche coltivare e sviluppare relazioni con i
propri colleghi. Un ringraziamento particolare va poi al presidente di sezione che ha permesso l’organizzazione di tutto quanto sopra
descritto, in collaborazione con il responsabile delle attività ricreative, agli organizzatori
per l’impegno profuso, e a tutti i partecipanti,
che hanno e stanno dimostrando massima
disponibilità, sportività e rispetto delle regole
del gioco, rendendo il tutto molto più piacevole e coinvolgente.
Stefano Galimberti
Brianza Arbitrale
Pag. 8
Inghilterra 1891
Il calcio sembra sia nato proprio in Inghilterra.
Qui sono state disputate le prime partite ed è
grazie ai marinai inglesi che questo sport si è
diffuso ad inizio novecento anche nel nostro
paese. E di aneddoti del calcio di un tempo, di
quei tempi pioneristici, in Inghilterra se ne
tramandano a bizzeffe. Il 24 dicembre del
1891, ad esempio, sul campo di Woodington,
un villaggio di falegnami nel nord
dell’Inghilterra, la squadra locale era impegnata per la decima giornata di campionato contro
i Vigili del Fuoco della vicina Leyleham. Il
campo di giuoco era proprio nel centro del
paese, nel parco cittadino dove spesso suonava
la banda del paese e dove i bambini, con le
vacanze estive, passavano i loro pomeriggi
pescando nel piccolo laghetto. La gara era
inchiodata sull’1-1 quando David Parrington,
centrocampista e volontario dei Vigili del Fuoco di Leyleham, perse palla sulla mediana
aprendo al veloce contropiede del Woodington. Bryan Bailey era solo lanciato verso la
porta, con un abile pallonetto scavalcò il portiere dei pompieri e si arrestò a guardare il
pallone rotolare in rete. Ma la palla si arrestò
poco prima dell’area di porta. Qualcosa
l’aveva fermata. Bailey fece un passo e vide
che il pallone si era appoggiato ad una pacchetto natalizio: proprio così, una piccola scatola avvolta nella carta da pacco, con un bel
filo di spago e un fiocco rosso. L’arbitro, Robert Mac Parsons di Greenhills, patria dei mi-
gliori allevatori del nord dell’Inghilterra, non
sapeva che pesci pigliare. Era la prima volta
che gli capitava. Il pallone fermato da un oggetto estraneo. Poi decise di fischiare ed interrompere il gioco. Si portò sul pallone. Si chinò
per raccoglierlo ma quando stava quasi per
prenderlo tra le mani, vide che poco più in là,
al vertice dell’area di porta, c’era un piccolo
orsacchiotto di peluche. Fece due passi verso
l’orsacchiotto. Il pupazzetto aveva un cartoncino legato al collo: “Per il piccolo Montgomery
Burns, Springfield, Stati Uniti. Buon Natale”.
Raccolse l’orsacchiotto ma mentre rialzava lo
sguardo ecco che vide un altro piccolo pacchetto poco più in là, sulla linea di porta. Sembravano proprio tanti piccoli doni di Natale
uno in fila all’altro. L’arbitro chiamò i due
capitani e insieme si misero a seguire quella
striscia di regali disseminati sul terreno di
gioco… sul campo per destinazione… fino ad
arrivare alla rete di recinzione. La rete era stata
divelta, come abbattuta da qualcuno o da qualcosa. La striscia di regali proseguiva sul prato
accanto al campo di giuoco, fino al piccolo
laghetto del parco cittadino. Tutti, arbitro,
giocatori, spettatori rimasero stupiti quando
sulla riva del lago, sconsolato, notarono un
uomo con una lunga barba bianca, vestito di
rosso, che guardava preoccupato nel laghetto.
Poco più in là, dopo il gazebo sotto cui suonava la banda del paese, quattro renne brucavano
nel prato. La slitta di Babbo Natale era precipi-
tata nel laghetto, quello posto proprio al centro
del parco di Woodington. I calciatori dei Vigili
del Fuoco di Leyleham si adoperarono subito
per recuperare la slitta. Tra i calciatori del
Woodington ed il pubblico tanti erano i falegnami e corsero nelle loro botteghe a prender
assi, chiodi, seghe e martelli. L’arbitro radunò
subito le renne. In men che non si dica tutto fu
accomodato. Gli spettatori avevano ormai
raccolto tutti i regali dispersi per il campo di
giuoco e per il parco. Sul calar del sole Babbo
Natale risalì sulla propria slitta e partì in direzione dell’Atlantico… doveva finire le sue
consegne. Ormai si era fatto buio. La gara
venne sospesa. Robert Mac Parsons fece un
dettagliato rapporto alla federazione inglese,
che lo inoltrò all’International Football Association Board. Dopo un mese circa venne pubblicata una circolare ufficiale i cui contenuti
possono essere così sintetizzati: “Punto primo:
in caso di contatto del pallone con un oggetto
estraneo l’arbitro deve fermare il gioco e, accantonato l’elemento di disturbo, lo riprende
con una propria rimessa nel punto in cui si
t r o v a v a i l p a l l o n e a l mo m e n t o
dell’interruzione. Punto secondo: è vietata la
disputa di qualsiasi gara nei giorni 24 e 25
Dicembre. Buon Natale!”
Qualche “scatto” sui campi...
Paolo Cazzaniga