Verbale_riunione_AV - Provincia di Sondrio

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Verbale_riunione_AV - Provincia di Sondrio
PROVINCIA DI SONDRIO
SETTORE AGRICOLTURA, AMBIENTE, CACCIA E PESCA
Servizio Caccia, Pesca e Strutture Agrarie
VERBALE della RIUNIONE PER LA REVISIONE DEL PIANO
FAUNISTICO-VENATORIO PROVINCIALE
COMPRENSORIO ALPINO ALTA VALTELLINA
Il giorno 5 aprile 2011 alle ore 9.00, in seguito agli accordi diretti intercorsi, si svolge la
riunione per la revisione del piano faunistico-venatorio provinciale, relativa al Comprensorio
Alpino Alta Valtellina.
Sono presenti i signori:
- SILVESTRI MASSIMO
- FERLONI MARIA
- ARMANASCO ITALO
rappresentante della Provincia nel CdG Alta Valtellina
tecnico faunistico incaricato della revisione del PFV
istruttore direttivo del Corpo di Polizia Provinciale responsabile
del mandamento Alta Valle
Si esamina congiuntamente la lettera di proposte inviata dal Presidente del Comitato di
gestione del Comprensorio Alpino in data 24 febbraio 2011 e si discutono i vari punti che
emergono via via nella discussione.
1. Posti caccia ungulati: il Comitato ritiene che i posti caccia vadano modificati in base alla
formula proposta nella lettera, ma precisa che comunque il CdG chiede il mantenimento dei
posti caccia come previsti dal piano faunistico venatorio redatto e approvato nel 2007.
2. Zone bramito: Silvestri spiega che il Comitato concorda nel mantenere un regime di
totale protezione in queste zone, ma ritiene importante poterle modificare anche tra 2-3 anni,
se necessario, evitando quindi che siano sottoposte a un vincolo temporale troppo rigido ed
esteso. Il tecnico faunistico concorda sulla possibilità di inserire già a livello di VAS l’opzione
di valutare l’andamento di queste zone per poterle eventualmente modificare nell’arco di 2-3
anni dall’attuale revisione, in modo da andare incontro alle esigenze del Comprensorio.
Armanasco precisa che esiste una sostanziale differenza normativa tra Zona di
ripopolamento e cattura e Zona speciale: nel primo caso si prevede azione penale anche
contro chi fosse sorpreso in atteggiamento di caccia all’interno dell’area, nel secondo caso
invece questa situazione porterebbe solo ad una sanzione amministrativa, cosa che
renderebbe molto meno forte il vincolo di protezione sull’area e quindi sulle popolazioni di
cervo presenti. I presenti concordano sull’importanza di mantenere una protezione totale in
queste aree e quindi si stabilisce di lasciarle come ZRC, purché sia possibile rivederle tra 2-3
anni.
Si discute brevemente anche delle altre zone (addestramento cani, zone speciali, minor
tutela), che in questa revisione vengono tutte mantenute senza variazioni, ma anche in
questo caso si richiede la possibilità di revisione tra 2-3 anni.
23100 Sondrio – Via XXV Aprile – Tel. 0342/531282 – Fax 0342/531340 – C.F. 80002950147
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3. 4. 5. e 6. Calendario venatorio e regolamenti provinciali: come scritto nella lettera,
viene chiesta la possibilità di avviare la caccia agli ungulati dal 15 agosto. Si discute
brevemente della cosa: per Silvestri sarebbe utile poter avviare la caccia da questa data in
particolare nel settore di Livigno, dove i cervi sono presenti solo per parte dell’autunno;
d’altra parte Armanasco e Ferloni segnalano i possibili contrasti con le attività turistiche che il
15 agosto sono al culmine. Si rimanda comunque l’argomento all’esame dei regolamenti
provinciali, che esula dalla revisione del PFV.
Inoltre Silvestri porta la proposta di aumentare il limite minimo di età per utilizzo dei veicoli a
motore nelle zone di divieto da 65 anni a 70, per tutti i cacciatori, e richiede che il limite
minimo di residenza per il diritto a esercitare la caccia in un CA sia pari a 5 anni.
Anche per questi aspetti, così come per l’inserimento nei regolamenti provinciali di diciture di
approvazione relative ai regolamenti del Comprensorio Alpino, e per il mantenimento della
doppia specializzazione in uno stesso comprensorio, si rimanda l’approfondimento alle
apposite riunioni relative ai regolamenti provinciali.
7. Modifica tolleranza camoscio: riguardo questo aspetto, Silvestri sottolinea che vanno
maggiormente tutelati i maschi adulti perché se ne abbattono troppi; la proposta del CA è
quindi di ridurre i criteri di tolleranza tra sub-adulti e adulti facendo in modo che il maschio di
3 anni non sia più un capo corretto ma solo tollerato con il maschio di 2 anni, e che
l’abbattimento corretto dell’adulto debba essere a partire da 5 anni, mentre il maschio di 4
diventerebbe tollerato. Inoltre propone di modificare le sanzioni per i prelievi errati,
aumentandole in modo proporzionale alla gravità dell’errore. Ferloni risponde che tutte
queste cose dovranno essere analizzate congiuntamente agli altri comprensori alpini, dal
momento che le tolleranze devono essere comunque le stesse per tutti. Dà la propria
disponibilità a esaminare in modo più approfondito la situazione attuale, valutando nel
dettaglio gli abbattimenti effettuati in relazione alle tolleranze vigenti.
Silvestri porta la richiesta di prevedere nel regolamento provinciale ungulati il divieto di
utilizzare torrette e meccanismi di compensazione sulle armi per la caccia agli ungulati.
Qualora questo non si possa inserire nel regolamento provinciale verrà eventualmente
inserito nel regolamento del comprensorio alpino.
Ferloni si riserva di effettuare alcune verifiche al riguardo, poiché si era già provato a inserire
tale divieto nel 1999 ma la cosa non era andata a buon fine per via di un ricorso alla
Provincia. Ad ogni modo anche questo aspetto va discusso in sede di revisione regolamenti.
Infine Silvestri spiega che il CA intende per il futuro adottare “sub-piani di abbattimento” alla
pernice bianca per singole porzioni di territorio, in modo da evitare prelievi troppo elevati in
alcune zone rispetto ad altre. Ferloni concorda totalmente su questo aspetto, peraltro già
evidenziato anche in alcuni piani di gestione di Siti di Interesse Comunitario (quali Val
Federia) e specifica che tale prescrizione sarà eventualmente inserita nel decreto relativo ai
piani di abbattimento della tipica fauna alpina predisposti annualmente.
Alla conclusione della riunione Silvestri afferma che non ci sono altri punti da trattare
nell’ambito della revisione del PFV, a meno di eventuali future riunioni del comitato di
gestione che potranno tenersi nelle prossime settimane per discutere degli aspetti sopra
riportati.
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