AZIONI - ANCE Cremona

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AZIONI - ANCE Cremona
AZIONI E RISULTATI
ANCE al servizio delle imprese
15 luglio 2015
Nel pieno di una delle più gravi crisi economiche
che ha colpito fortemente il settore delle
costruzioni, l’Ance ha sostenuto e portato avanti
un’assidua ed efficace attività associativa con
l’obiettivo di tutelare le imprese e, al tempo
stesso, garantire una trasparente collaborazione
con le Istituzioni
 INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE
E’ largamente riconosciuto dalla teoria economica che gli investimenti
infrastrutturali, oltre ad un effetto anticongiunturale di sostegno della domanda,
producono effetti duraturi sulla crescita per la loro capacità di sostenere la
competitività del sistema produttivo e migliorare la qualità della vita delle persone
E’ sulla base di questa convinzione che l’Ance ha sostenuto la necessità di investire
in un piano di investimenti pubblici di piccole e medie opere e di superare la
politica di austerity, adottata negli ultimi anni, attraverso una politica economica
che consenta di trovare nel bilancio dello Stato lo spazio per gli investimenti di cui il
Paese ha bisogno
Attraverso un’importante azione di sensibilizzazione, l’Ance ha contribuito ad
individuare alcuni ambiti di intervento, quali la messa in sicurezza del territorio e
l’edilizia scolastica, che, finalmente, hanno assunto un ruolo prioritario anche
nell’agenda politica del Governo
Investimenti in infrastrutture
OPERE MEDIO-PICCOLE PER CONTRASTARE LA
CRISI
Nel 2009, fin dai primi segnali della crisi, l’Ance ha cercato di sensibilizzare il Governo sulla
necessità di realizzare un programma di opere medio-piccole immediatamente cantierabili
in grado di sostenere la crescita economica
PROPOSTE / AZIONI
 Analisi delle politiche adottate dai principali Paesi europei che hanno puntato sulle
infrastrutture, per contrastare la crisi:
o la Spagna, nel biennio 2009-2010, ha finanziato e integralmente realizzato due
Piani di opere medio-piccole immediatamente cantierabili (i cosiddetti “Plan E”),
per un totale di circa 13 miliardi di euro e circa 56.000 progetti;
o la Francia ha finanziato nello stesso periodo, un Piano di opere medio-piccole
immediatamente cantierabili per circa 7,5 miliardi di euro.
 Ricognizione presso il Sistema Associativo di progetti medio-piccoli cantierabili che ha
portato ad individuare 1121 cantieri per circa 5 miliardi di euro
RISULTATI
Le azioni dell’Ance hanno contribuito in modo determinante a porre l’attenzione del
decisore pubblico sui programmi di opere medio piccoli (Delibere Cipe del biennio 20102011 sull’edilizia scolastica e il rischio idrogeologico)
Investimenti in infrastrutture
OPERE MEDIO-PICCOLE PER CONTRASTARE LA
CRISI “IL FUTURO SI COSTRUISCE INSIEME”
1° dicembre 2010
La crisi scuote il settore delle costruzioni e l’Ance sente il dovere di richiamare
con forza l’attenzione sullo stato di emergenza in cui si trovano migliaia di
imprese e centinaia di migliaia di lavoratori. Con la collaborazione di tutti i
soggetti che ruotano intorno all’edilizia, l’Associazione si fa promotrice di
un’intensa campagna di comunicazione
La piattaforma di proposte è sintetizzata nello slogan “Il futuro si costruisce
insieme”, scelto come pay off per affissioni, totem e inserzioni sulle più
importanti testate nazionali
Alla manifestazione davanti a Montecitorio, il 1° dicembre 2010, prendono parte
più di tremila imprenditori provenienti da tutta Italia e numerosi esponenti
politici scesi in piazza per supportare l’iniziativa.
All’evento, che viene seguito da tutti i media nazionali, segue la convocazione a
Palazzo Chigi di un tavolo permanente sulle costruzioni a cui partecipano tutti gli
esponenti degli Stati Generali delle costruzioni
Investimenti in infrastrutture
LA CARICA DEI 5.000 CANTIERI IL PIANO ANCE
Nel 2015, su sollecitazione del Ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, l’Ance ha
intrapreso, grazie all’ampia partecipazione del Sistema Associativo, una ricognizione
presso gli Enti locali di opere cantierabili
AZIONI
 Dalla ricognizione sono emersi circa 5.300 progetti (edifici scolastici, riqualificazione urbana,
manutenzione strade, rischio idrogeologico) per un importo complessivo di oltre 9,8 miliardi di
euro
 Il 75% delle opere segnalate sono dotate di progetto definitivo o esecutivo, che consente
l’apertura dei cantieri in tempi rapidi
RISULTATI
 Il Ministero delle infrastrutture ha espresso apprezzamento riconoscendo che “L’elenco di
opere messo a disposizione da ANCE rappresenta un elemento di grande interesse in relazione
alle iniziative assunte dalle amministrazioni locali ed alla disponibilità di progetti per l’avvio di
un sistema di interventi diffusi sul territorio”
 Sul tema è stata istituita una task force Ance-MIT
 Il Presidente del Consiglio Renzi ha richiamato in più occasioni la ricognizione dell’Ance
annunciando il varo, entro la metà di luglio, di un provvedimento d’urgenza per l’avvio, tra
l’altro, di queste opere bloccate
AZIONI IN CORSO
E’ stata avviata una seconda fase di raccolta di progetti cantierabili al fine di individuare altri progetti
anche nei territori e nei settori non coinvolti nella prima ricognizione
Investimenti in infrastrutture
LA CARICA DEI 5000 CANTIERI - BUILDING DAY
29 APRILE 2015
Con il Building day, organizzato assieme a tutta la filiera del settore,
l’Ance presenta e consegna ufficialmente nelle mani del Governo il
Piano di oltre 5 mila cantieri pronti a partire, frutto della ricognizione
del sistema associativo su tutto il territorio nazionale.
Un evento che si avvale di una veste grafica e comunicativa di forte
impatto: una grande Italia magnetica su cui i numerosi imprenditori
presenti appongono simbolicamente l’opera di cui il proprio territorio
ha urgente bisogno: scuole, strade, piste ciclabili, interventi contro il
dissesto idrogeologico e per la riqualificazione delle città
Investimenti in infrastrutture
RISCHIO IDROGEOLOGICO
La riduzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio
sono indispensabili per garantire l’incolumità della popolazione e
rappresentano un elemento strategico per il rilancio degli investimenti
infrastrutturali
PROPOSTE / AZIONI
 Campagna di sensibilizzazione e Petizione on line che ha visto la raccolta di migliaia di firme,
anche di nomi illustri del mondo delle istituzioni, della politica e dell’informazione
 Denuncia del mancato utilizzo delle risorse disponibili
 Rafforzamento della governance istituzionale in materia, per superare la frammentazione
delle competenze a livello statale e locale
 Programma pluriennale di investimento
 Esclusione dal Patto di stabilità interno ed europeo degli investimenti di riduzione del rischio
idrogeologico
RISULTATI
 Istituita l’unità di missione chiesta dall’Ance «Italia Sicura» per la riduzione del rischio
idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che vede la partecipazione
attiva di Ance
 Avvio delle procedure per definire un Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico
2015-2020, per un importo complessivo di 9 miliardi di euro
AZIONI IN CORSO
L’Ance sta continuando a sollecitare l’esclusione degli investimenti dal Patto di stabilità Interno
Investimenti in infrastrutture
RISCHIO IDROGEOLOGICO- #DISSESTOITALIA
6 FEBBRAIO 2014
#DissestoItalia è la grande inchiesta multimediale sul rischio
idrogeologico di cui l’Ance è promotrice e protagonista assieme ad
Architetti, Geologi e Legambiente. Un lavoro approfondito, frutto di
un reportage nei luoghi simbolo del dissesto, che non solo definisce il
quadro della situazione drammatica in cui versa il territorio italiano,
ma rappresenta la base di proposte operative e condivise per far
ripartire la manutenzione del Paese.
L’iniziativa, presentata il 6 febbraio 2014, al Tempio di Adriano, suscita
l’interesse di Governo, parlamentari, istituzioni, mondo della cultura e
dell’informazione. Un messaggio di plauso arriva anche dal Presidente
della Repubblica
Investimenti in infrastrutture
EDILIZIA SCOLASTICA
L’estrema fragilità e vulnerabilità del patrimonio scolastico richiede con
urgenza interventi di messa in sicurezza, di riqualificazione energetica e di
adeguamento funzionale atti a rendere gli edifici conformi ai più moderni
requisiti della didattica
PROPOSTE / AZIONI




Richiesta di un rafforzamento della governance istituzionale
Denuncia del mancato utilizzo delle risorse disponibili
Richiesta della creazione di un fondo unico per l’edilizia scolastica
Richiesta di un programma pluriennale di ammodernamento e razionalizzazione del
patrimonio immobiliare scolastico
 Esclusione dal Patto di stabilità interno ed europeo degli investimento in misure di messa
in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici
 Protocollo siglato dall’Ance con Anci ed Enea
RISULTATI






Creazione di una Struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Stanziamento di nuove risorse e recupero di quelle non utilizzate ( ca. 4 miliardi di euro)
Istituzione di un Fondo unico per l’edilizia scolastica
Approvazione della Programmazione unica nazionale per il triennio 2015-2017
Esclusione dal Patto di stabilità interno: 344 milioni nel triennio 2014-2016
Metodologia di analisi per evidenziare stato degli edifici e priorità degli interventi
AZIONI IN CORSO
Ance sta continuando a sollecitare l’esclusione degli investimenti nell’edilizia scolastica
dal Patto di stabilità Interno
Investimenti in infrastrutture
FONDI STRUTTURALI EUROPEI
I fondi della politica di coesione territoriale -fondi strutturali europei e Fondo
Sviluppo e Coesione- hanno acquisito un peso sempre maggiore nella
programmazione delle opere pubbliche (circa il 40% delle risorse destinate ogni
anno alle infrastrutture ). L’efficace utilizzo di questi fondi è un elemento
determinante per la riuscita della politica infrastrutturale
PROPOSTE / AZIONI
 Introduzione di misure di interesse del settore nei programmi nazionali e regionali di
utilizzo dei fondi (scuole, rischio idrogeologico, efficienza energetica, riqualificazione
urbana, patrimonio culturale, ecc.)
 Presentazione delle opportunità di finanziamento per imprese e enti locali in
coordinamento con Associazioni territoriali e Organismi Regionali
RISULTATI
 Misure destinate alla riqualificazione urbana previste in più delle metà delle Regioni
italiane.
 Misure relative alla riduzione del rischio idrogeologico previste in più delle metà delle
Regioni italiane
AZIONI IN CORSO
Supporto al sistema nell’ambito dell’avvio dei programmi a livello locale e partecipazione ai
Programmi Nazionali in materia, anche attraverso attività di formazione ad associazioni e
imprese, con ampia partecipazione anche di P.A., Università, contribuendo a rafforzare la
partnership tra gli attori
Investimenti in infrastrutture
PATTO DI STABILITA’
Il Patto di stabilità interno, così come il Patto di stabilità e crescita europeo,
riduce fortemente la capacità di investimento a livello statale e territoriale
PROPOSTE
 Riforma del Patto di stabilità interno per favorire maggiori investimenti da parte
degli enti locali
 Introduzione di una vera e propria «golden rule» per gli investimenti a livello
europeo
RISULTATI
 Adozione di misure specifiche di allentamento del Patto di stabilità interno per gli
investimenti: 1,5 miliardi di euro nel biennio 2014-2015
 Nella Legge di stabilità 2015, previsione delle possibilità di ridefinire gli obiettivi del
Patto dando priorità alla spese di messa in sicurezza degli edifici scolastici e di riduzione
del rischio idrogeologico nel periodo 2015-2018
 Previsione di una «clausola per gli investimenti», ancora da migliorare, nella flessibilità di
bilancio che l’Unione Europea può concedere ad uno Stato Membro
AZIONI IN CORSO
L’Ance continua a sollecitare l’esclusione degli investimenti dai Patti di stabilità nazionale ed
europeo
Investimenti in infrastrutture
Con il patrocinio della
Rappresentanza in Italia
RITARDATI PAGAMENTI PA
I ritardi di pagamento della P.A. continuano a determinare una situazione di
sofferenza nei lavori pubblici e determinano effetti negativi sulla liquidità e
sugli investimenti delle imprese e sull’occupazione nel settore
PROPOSTE






Regole di contabilizzazione degli investimenti non penalizzanti
Adozione di misure per il pagamento dei debiti pregressi della P.A.
Riforma del Patto di stabilità interno
Introduzione di tempi massimi per l’emissione dei S.A.L.
Garanzia dello Stato sui crediti di parte capitale ceduti alle banche
Certificazione automatica dei crediti PA
RISULTATI




Bilancio per cassa di importanti Enti del settore pubblico (Anas, Ferrovie)
9 miliardi di debiti pregressi pagati alle imprese di costruzioni negli ultimi 2 anni
Riduzione di circa un quarto dei tempi medi di pagamento (da 8 a 6 mesi)
Ance è Advisor della Commissione Europea, da quasi tre anni, sul tema e segnala le azioni
vessatorie della P.A. denunciate dal sistema associativo
 Riduzione degli oneri a carico delle imprese nella certificazione dei crediti P.A.
AZIONI IN CORSO
L’ Ance prosegue in una intensa azione per assicurare il pieno rispetto della normativa
europea in materia di pagamento
Investimenti in infrastrutture
RITARDATI PAGAMENTI PA - D-Day
Con il patrocinio della
Rappresentanza in Italia
15 maggio 2012
Con il D-Day, l’Ance denuncia per prima la scandalosa piaga dei ritardi
dei pagamenti della Pa: 19 miliardi di euro nei confronti delle imprese
dell’edilizia
Nello spazio eventi di via Guattani, alla presenza di un gran numero di
giornalisti radiotelevisivi e della carta stampata, dei rappresentanti di
Anci, Upi, di esponenti del mondo delle istituzioni, della politica e delle
professioni, il presidente Buzzetti si fa portavoce della mobilitazione di
tutta la filiera dell’edilizia
A un anno esatto dal D-Day, l’Associazione lancia un sito specifico per il
monitoraggio dell'applicazione della direttiva europea sui pagamenti,
grazie al quale è in grado di raccogliere dati e, al tempo stesso, di
dialogare e fornire informazioni alle imprese, anche in considerazione
dell’incarico ufficiale di rapporteur conferito all’Ance dalla Commissione
europea
Investimenti in infrastrutture
ADEGUAMENTO PREZZI MATERIALI DA
COSTRUZIONE
In presenza di elevate variazioni dei prezzi dei materiali da costruzioni l’Ance ha
fortemente sollecitato una revisione dei prezzi. In particolare, nel 2008, a seguito
dell’azione dell’Ance, per far fronte alle eccezionali variazioni dei prezzi è stata
emanata una normativa speciale che prevedeva compensazioni alle imprese nel
caso di aumenti dei prezzi superiori all’8%. Inoltre istituiva un Fondo al quale le
stazioni appaltanti potevano chiedere di accedere per fronteggiare le istanze di
compensazione avanzate dalle imprese in caso di insufficienza di risorse proprie
utilizzabili
PROPOSTE / AZIONI
L’Ance ha svolto un intenso e proficuo lavoro per mettere in evidenza
situazioni di eccezionali aumenti dei prezzi. Con riferimento al Fondo
adeguamento prezzi, ha contribuito ad accelerare l’avanzamento delle
procedure di assegnazione e pagamento delle somme dovute alle imprese
(179 milioni di euro). La stretta collaborazione degli uffici dell’Ance con il
Ministero ed il supporto offerto alle imprese associate hanno infatti consentito
di accelerare l’iter procedurale di assegnazione dei fondi e di evitare un
possibile definanziamento
Investimenti in infrastrutture
IL CREDITO PER GLI INVESTIMENTI
L’Ance ha svolto una intensa azione per contrastare la chiusura del sistema
creditizio nei confronti del settore delle costruzioni
MORATORIA
L’Accordo per il credito 2013 ha recepito molte delle proposte avanzate dall’Ance, tra cui la
sospensione per 12 mesi del pagamento della rata capitale anche per i per i conti correnti
ipotecari, l’allungamento fino a 4 anni della durata dei mutui, la possibilità per i finanziamenti che
già avevano usufruito di moratorie precedenti di potersi avvalere delle nuove misure.
Per la Moratoria 2015, l’Ance ha aperto un tavolo con l’Abi per un Addendum con misure
specifiche per le imprese di costruzioni
ANATOCISMO
Nel Decreto Crescita (DL 91/2014), l’articolo 31 reintroduceva il diritto, da parte delle banche, di
applicare interessi sugli interessi maturati, il cosiddetto anatocismo. L’Ance attraverso una forte
azione sul testo normativo è riuscita a far sopprimere la «legalizzazione» dell’anatocismo
FONDO DI GARANZIA PER LE PMI
I criteri di accesso al Fondo di garanzia penalizzano il settore delle costruzioni, caratterizzato da
cicli di produzione pluriennali. Per questo, l’ Ance sta sviluppando un modello di rating per il
settore delle costruzioni da presentare al Mef, al Mise e al Mediocredito centrale
Così da «adattare» i criteri di valutazione di accesso al Fondo per le imprese di costruzioni e
sviluppare un sistema di rating specifico per l’edilizia
 ANCE PER LA LEGALITA’
Il contrasto alle infiltrazioni criminali nell’economia è da sempre al centro dell’azione
dell’Ance che pone come condizione irrinunciabile la sicurezza del territorio,
attraverso un controllo capillare delle attività economiche sulle quali si concentrano
maggiormente gli interessi malavitosi
Accanto a questa azione di sostegno della strumentazione di controllo del territorio,
l’Associazione ha rafforzato i presidi volti a garantire la correttezza dei
comportamenti di tutte le componenti del Sistema Associativo con la convinzione
che solo un sistema sano può creare le condizioni per la crescita e lo sviluppo
imprenditoriale
Di fronte al dilagare del fenomeno corruttivo, soprattutto nei rapporti con le
Amministrazioni Pubbliche, l’Ance si è, infatti, dotata di un nuovo Codice Etico con
cui ha riaffermato i propri valori etici per orientare e supportare tutte le imprese
associate a comportamenti in linea con i principi di trasparenza, concorrenza e lealtà
Ance per la legalità
CODICE ETICO
Di fronte ai gravi eventi di corruzione e di infiltrazione della criminalità nell’economia,
l’Ance ha riconosciuto la necessità di riaffermare i propri valori etici per orientare e
supportare tutte le imprese associate a comportamenti in linea con i principi di
trasparenza, concorrenza e lealtà
PROPOSTE / AZIONI
Il 22 luglio 2014 l’Assemblea dell’Ance ha approvato un nuovo Codice Etico al fine di
garantire un insieme di regole che, penalizzando comportamenti illeciti, tutelino la
concorrenza tra imprese e contribuiscano a promuoverne la crescita economica,
sociale e culturale
AZIONI IN CORSO
L’Ance è impegnata affinché il Codice Etico sia posto alla base di un percorso
specifico per le imprese associate ai fini dell’adesione al Protocollo di Legalità
Ministero tra il Ministero dell’Interno e la Confindustria, così da evitare l’applicazione
delle vendor list, eccessivamente complesse e onerose per le imprese di costruzioni
Ance per la legalità
WHITE LIST
Le white list costituiscono lo strumento più efficace per colpire alla base qualsiasi
tentativo della mafia di intercettare i flussi finanziari destinati agli investimenti in
costruzioni, pubblici e privati
PROPOSTE / AZIONI
 Fin dal 2007 l’Ance è intervenuta affinché lo strumento trovasse un’adeguata collocazione
nel sistema normativo nazionale
 L’azione associativa ha riguardato anche l’obbligatorietà dell’iscrizione per le imprese
operanti nei settori a rischio
RISULTATI
 Previsione nella Legge Anticorruzione (Legge 190/2012) di white list per i settori a maggiore
rischio di infiltrazione mafiosa
 Obbligo, introdotto con il DL 90/2014, per le pubbliche amministrazioni di consultare gli
elenchi prefettizi per acquisire la documentazione antimafia delle imprese operanti nei
settori a più alto rischio di infiltrazione. In questo modo, di fatto, si rende obbligatoria
l’iscrizione alle white list per le imprese operanti in quei settori
AZIONI IN CORSO
L’Ance è intervenuta presso il Governo affinché promuova un intervento del legislatore diretto a
prorogare il periodo transitorio, previsto dal DL 90/2014, che consentiva, fino al 24 giugno u.s., di
equiparare la domanda di iscrizione alle liste prefettizie all’iscrizione effettiva. Ciò si rende
necessario nelle more della piena operatività della banca dati unica nazionale che dovrà facilitare
l’attività delle Prefetture
 LE REGOLE PER LE INFRASTRUTTURE
In questi anni, l’ANCE si è impegnata per proporre al legislatore regole chiare,
semplici e trasparenti, volte ad introdurre una maggiore efficienza nella
selezione delle imprese, più concorrenza, una maggiore equità nei rapporti
contrattuali con la PA e più libertà nell’organizzazione dell’attività d’impresa
Forte è stata poi l’esigenza di porre in campo misure di contrasto ai fenomeni
corruttivi, che sono tra i fattori principali che ostacolano la ripresa economica.
Per questo, un’attenzione particolare è stata dedicata a proporre misure atte a
combattere la corruzione e gli episodi di concorrenza sleale fra le imprese
Sono state proposti, inoltre, una serie di correttivi per realizzare le opere in
tempi giusti e costi adeguati, anche in chiave di trasparenza e legalità.
Occorre, infatti, tornare ad una logica di risultato che veda, cioè, come obiettivo
primario, la costruzione, secondo le regole dell’arte, di opere destinate alla
collettività, superando definitivamente l’attuale visione formale dei processi
realizzativi
Le regole per le infrastrutture
MERCATO E CONCORRENZA
 CONCESSIONI AUTOSTRADALI
Il sistema delle concessioni autostradali risulta contraddistinto da una diffusa
assenza del confronto concorrenziale “a monte”, che rappresenta un vulnus dei
principi comunitari e nazionali in materia di concorrenza, dal momento che la quasi
totalità delle concessioni in essere sono state affidate e/o prorogate senza gara
AZIONI IN CORSO
L’Ance agisce con insistenza per assicurare la piena concorrenza, in particolare “a valle”,
attraverso una disciplina degli affidamenti a terzi da parte dei concessionari autostradali che
preveda l’apertura al mercato del 100% dei lavori da realizzare nell’ambito delle concessioni
esistenti, al fine di recuperare il deficit di concorrenza iniziale
RISULTATI
Nel 2011 è stato introdotto l’obbligo di affidare con gara le concessioni autostradali che
abbiano ad oggetto gestione o gestione e costruzioni. Per le concessioni già affidate alla data
del 30 giugno 2002, è stato introdotto l’obbligo di affidare a terzi, con gara, almeno il 60% dei
lavori da inizio 2014.
Nel DDL delega di recepimento della nuova direttiva UE in materia di concessione, è stato
introdotto l’obbligo per i soggetti pubblici e privati, titolari di concessioni di lavori o di servizi
pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare tutti i contratti di lavori, servizi e
forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000 euro mediante procedura ad
evidenza pubblica. Per le concessioni già in essere, viene previsto periodo transitorio di
adeguamento non superiore a dodici mesi
Le regole per le infrastrutture
MERCATO E CONCORRENZA
 CONCESSIONI AUTOSTRADALI
Azione sulla conversione del D.L. n. 133/2014 (c.d. «Sblocca Italia»), in materia di
proroga delle concessioni in essere, volta a far sì che l’affidamento di tutti i lavori
ulteriori rispetto a quelli previsti dalle vigenti convenzioni, e non solo di quelli di
importo superiore alla soglia comunitaria, avvenga nel rispetto delle procedure di
evidenza pubblica disciplinate dal d.lgs. n. 163/2006
AZIONI IN CORSO
Nel DDL delega di recepimento della nuova direttiva UE in materia di concessione, è stato
introdotto, anche grazie all’azione dell’ANCE, l’obbligo per i soggetti pubblici e privati, titolari di
concessioni di lavori o di servizi pubblici già esistenti o di nuova aggiudicazione, di affidare tutti
i contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo superiore a 150.000
euro mediante procedura ad evidenza pubblica. Per le concessioni già in essere, viene previsto
periodo transitorio di adeguamento non superiore a dodici mesi
 Questione SAT – Società Autostrada Tirrenica - Aperta una procedura di infrazione
La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia
mediante l’emissione di un parere motivato
Le regole per le infrastrutture
MERCATO E CONCORRENZA
In questi anni diversi sono stati i tentativi di rendere il mercato delle opere
pubbliche più chiuso alla concorrenza
AZIONI E RISULTATI
 AMBIENTE E DISSESTO IDROGEOLOGICO – RICORSO ALL’IN HOUSE
Mitigata la norma che consentiva ai Presidenti delle Regioni di avvalersi, per l’esecuzione degli
interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di società «in house» delle amministrazioni
centrali dello Stato, dotate di specifica competenza tecnica
 INTERVENTI DI ESTREMA URGENZA DL n. 133/2014, c.d. «Sblocca Italia»
La possibilità di utilizzare le nuove norme che estendono la procedura negoziata senza bando
previste è stata Limitata agli interventi di importo compreso fino alla soglia comunitaria.
E’ stato elevato da 3 a 10 il numero minimo dei soggetti da invitare alle procedure comprese
tra i 200 mila euro e la soglia comunitaria - L. n. 164 del 2014
 INTERVENTI PER LA REALIZZAZIONE DEL «GRANDE PROGETTO POMPEI»
- Soppressi i previsti poteri commissariali ed “in deroga”, prima attribuiti al Direttore
Generale di Progetto
- Abbassata la soglia della procedura negoziata a 1,5 milioni di euro
- Pubblicazione sui siti web istituzionali della Soprintendenza e del Grande Progetto Pompei
di lettere di invito, elenco e dettaglio delle offerte, esito della gara
- Ripristinata la disciplina ordinaria relativa ai limiti quantitativi previsti per gli interventi in
variante
Le regole per le infrastrutture
RIEQUILIBRARE I RAPPORTI CON LA P. A.
Numerosi sono stati gli interventi per riequilibrare i rapporti tra le
imprese e la pubblica amministrazione
 REINTRODUZIONE DELL’ ANTICIPAZIONE DEL PREZZO CONTRATTUALE
Corresponsione obbligatoria, fino al 31 dicembre 2016, in favore dell’appaltatore di
un’anticipazione del prezzo contrattuale pari al 10% dell’importo contrattuale, in deroga al
divieto previsto dall’art. 140 comma 1 del DPR 207/2010 - C.d. Decreto «del Fare» (decreto legge
69/2013). Fino al 31 dicembre 2015, l’anticipazione è elevata al 20% (Legge n. 11 del 2015, di
conversione del C.d. decreto “Milleproroghe» ).
L’ANCE sta agendo per ottenere l‘introduzione in via definitiva della misura
 ONERI DI PUBBLICAZIONE
Eliminato l’obbligo di pubblicazione per estratto dei bandi ed avvisi di gara su almeno due dei
principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a diffusione locale del luogo dove si
eseguono i contratti. In tal modo, quindi, viene meno anche l’obbligo di rimborso di tali costi da
parte dell’aggiudicatario alla stazione appaltante - C.d. Decreto «Spending Review» (DL 47/2014).
In sede di conversione del D.L. «Destinazione Italia», svolto intervento di mediazione volto a
differire l’entrata in vigore della norma che impone all’aggiudicatario di rimborsare i costi di
pubblicazione dei bandi ed avvisi(per intero) in Gazzetta Ufficiale. Qualora non avesse operato
tale differimento, a causa di un emendamento in tal senso, l’aggiudicatario avrebbe dovuto
rimborsare sia i costi di pubblicazione sui quotidiani che in Gazzetta Ufficiale
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 NON RIBASSABILITÀ DEL COSTO DEL PERSONALE
È stata reintrodotta, nel nuovo comma 3-bis dell’art. 82 del Codice dei contratti, la
previsione secondo cui il prezzo più basso è determinato al netto delle spese relative al
costo del personale, valutato sulla base dei minimi salariali definiti dalla contrattazione
collettiva nazionale di settore tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e quelle dei
datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, delle voci
retributive previste dalla contrattazione integrativa di secondo livello e delle misure di
adempimento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro C.d.
Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013)
AZIONI E RISULTATI
Elaborazione del Documento ANCE – ITACA, in cui viene, tra le altre cose, affermato che,
in ragione di una interpretazione letterale della norma, il costo del personale deve essere
scorporato dall’importo a base di gara; pertanto, i concorrenti offriranno la
percentuale di ribasso da applicare sull’importo dell’appalto al netto del costo del
personale.
L’ANCE, tenuto anche conto dell’interpretazione non favorevole dell’ANAC, sta chiedendo
di introdurre un chiaro disposto normativo, stante l’applicazione disomogenea della
disposizione
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 SOSPENSIONE/ ABROGAZIONE DELLA GARANZIA GLOBALE DI
ESECUZIONE (c.d. Performance Bond)
L’ANCE ha ottenuto la proroga al 30 giugno 2014 dell’entrata in vigore della garanzia globale
di esecuzione, ossia una forma di garanzia, in via obbligatoria, per i lavori pubblici di
progettazione ed esecuzione di importo superiore a 75 milioni di euro, per gli affidamenti a
contraente generale di qualunque ammontare, nonché, in via facoltativa per gli appalti di
sola esecuzione aventi importo superiore a 100 milioni di euro
AZIONI
In ragione delle forti difficoltà che continuano a registrarsi a carico delle imprese, connesse
principalmente all’impossibilità del mercato assicurativo a fornire tale garanzia, l’ANCE ne
ha chiesto al Governo la sospensione, in via d’urgenza, almeno fino al recepimento delle
nuove Direttive comunitarie, per evitare un drastico restringimento ed alterazione della
concorrenza. Al contempo, il DDL di delega di recepimento delle direttive comunitarie
prevede la cessazione di tale forma di garanzia «a decorrere dalla data di entrata in vigore
del decreto legislativo di recepimento delle direttive UE
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 PROROGA DELL’ESCLUSIONE AUTOMATICA DELLE OFFERTE
È stata prorogata al 31 dicembre 2015 la possibilità di procedere all’esclusione automatica
delle offerte anomale per gli appalti d’importo fino alla soglia comunitaria (Legge n. 11 del
2015, di conversione del C.d. decreto “Milleproroghe» )
AZIONI IN CORSO
L’ANCE sta proponendo al Governo di rendere obbligatoria, in via definitiva, l’esclusione
automatica delle offerte anomale per i lavori di importo pari o inferiore a 2,5 milioni di
euro, nonché per i lavori di importo compreso tra 2,5 milioni di euro e la soglia comunitaria,
solo se viene dimostrato che l’appalto non presenta un interesse transfrontaliero. Ciò,
unitamente all’introduzione di un metodo cd «antiturbativa» di determinazione della soglia
di anomalia, da individuarsi successivamente alla presentazione delle offerte. Tali misure
dovrebbero essere anticipate con un decreto legge
 REGOLAMENTO PRECONTENZIOSO AVCP ( oggi ANAC)
Reinserimento, a seguito dell’azione dell’ANCE, della possibilità per le associazioni di
categoria di richiedere istanze di parere per la risoluzione delle controversie sulle procedure
di gara
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 RINVIO AVCPASS
Rinviato al 1° luglio 2014 dell’obbligo di verificare i requisiti di gara mediante AVCpass - D. L.
n. 150/2013, (c.d. decreto “Milleproroghe”)
 LIBERALIZZAZIONE DELLE QUOTE DI PARTECIPAZIONE NELLE ATI
ORIZZONTALI
Stabilito il principio secondo il quale la quota di partecipazione effettiva al raggruppamento
può essere liberamente stabilita in sede di offerta dai soggetti raggruppati, purché ognuno
di questi abbia una qualificazione sufficiente a coprire la quota di partecipazione che
intenda assumere. Fatta salva anche la possibilità di modifica delle quote in corso di
esecuzione, previa autorizzazione della Stazione appaltante - C.d. Decreto «Emergenza
abitativa» (decreto legge 47/2014)
 SUBAPPALTO
Non va indicato il nominativo del subappaltatore in gara (Bandi tipo autorità 2014)
 CCNL EDILIZIA
Chiarito l’obbligo di applicazione del contratto di lavoro edile nel caso di affidamento di
lavorio edili o prevalentemente edili (Bandi tipo autorità 2014)
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 LIMITAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLE GARE DELLE IMPRESE IN
CONCORDATO CON CONTINUITÀ
È stato previsto che, in pendenza di domanda per l’ammissione al concordato con continuità
aziendale e fino alla formale ammissione, l’impresa non può partecipare a gare salvo
diverso avviso degli organi della procedura - D. L. n. 145/2013 (c.d. “Destinazione Italia”)
AZIONI IN CORSO
L’ANCE sta proponendo nel DDL delega di recepimento delle nuove direttive UE, che il
divieto di partecipazione alla gare non si applichi quando l’impresa, che ha ottenuto
l’omologa dal tribunale, stia attuando un piano di rientro che preveda la soddisfazione del
40% dei creditori
 CATEGORIE SCORPORABILI: RIAFFERMATO IL PRINCIPIO DELLA
TENDENZIALE SUFFICIENZA DEL POSSESSO DELLA QUALIFICAZIONE
NELLA CATEGORIA PREVALENTE
Con il C.d. Decreto «Emergenza abitativa» (decreto legge 47/2014), riaffermato
integralmente il principio generale secondo cui l’affidatario, in possesso della qualificazione
nella categoria prevalente, può eseguire direttamente tutte le lavorazioni scorporabili a
qualificazione non obbligatoria, anche se non è in possesso delle relative qualificazioni
AZIONI IN CORSO
L’ANCE ha proposto al Governo una soluzione definitiva, da adottare con il recepimento
delle nuove direttive UE, o anche in via d’urgenza, che tenga conto delle specificità di
alcune categorie, ai fini della qualificazione ( OS-2A, OS-2B, OS-20B, OS-21 e OS-25), e, al
contempo, elimini l’obbligo di ATI verticale per le categorie specialistiche
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 CENTRALI DI COMMITTENZA
Differito al 1° settembre 2015 l’obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia di ricorrere
alle centrali di committenza - Legge n. 11 del 2015, di conversione del d. l. n. 192/2014, c.d.
decreto “Milleproroghe”.
Sottratte all’obbligo di ricorrere a centrali di committenza, per i Comuni con meno di 5.000
abitanti, le acquisizioni di lavori in economia mediante amministrazione diretta (fino a
50.000 euro), nonché mediante affidamenti diretti (fino a 40.000 euro) - C.d. legge di
Stabilità 2014 ( l. n. 147/2013)
AZIONI IN CORSO
L’ ANCE, nell’ambito dell’iter di approvazione del disegno di legge delega per il recepimento
delle nuove direttive UE, sta chiedendo di escludere il ricorso alle centrali di committenza
al di sotto di una certa soglia di importo (come, ad esempio 500.000 euro), al fine di gestire
le situazioni di ordinaria emergenza
 INTRODOTTO LIMITE DEL 10% ALL’OBBLIGO DI TRASMISSIONE
ALL’ANAC DELLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA SOPRA SOGLIA
Introdotto, per gli appalti di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, il limite del 10
per cento dell’importo originario del contratto, relativamente all’obbligo di trasmissione,
entro 30 giorni dall’approvazione da parte della stazione appaltante, all’ANAC di alcune
tipologie di varianti (ossia quelle di cui al comma 1, lettera b), c) e d) dell’articolo 132 del
D.lgs. 163/2006). Per gli appalti di importo inferiore alla soglia comunitaria, tutte le varianti,
indipendentemente dall’importo e dalla tipologia, devono essere comunicate
all’Osservatorio dei Lavori pubblici, tramite le sezioni regionali, sempre entro 30 giorni
dall’approvazione - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica
Amministrazione”
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LE PROCEDURE DI GARA
 SOCCORSO ISTRUTTORIO
In linea con quanto auspicato da Ance, l’ANAC ha chiarito che, a fronte di irregolarità nelle
dichiarazioni rese in gara, la sanzione economica dovrà essere pagata solo ove il
concorrente intenda avvalersi della possibilità di sanare le irregolarità stesse. In caso
contrario, l’unica conseguenza sarà la sola esclusione dalla gara, fatta salva la responsabilità
per eventuali false dichiarazioni ( determinazione 1/2015 e nuovo modello di bando-tipo).
L’Autorità ha altresì ribadito che in nessun caso la previsione della sanzione può comportare
un aumento dell’importo della cauzione provvisoria, ovvero la previsione di modalità di
costituzione della stessa diverse da quelle di cui all’art. 75 del D.lgs. 163/2006, nonché che
la stessa sanzione non si moltiplica sulla base del numero di omissioni, ma ha natura
omnicomprensiva
AZIONI IN CORSO
L’ANCE continua ad operare per conseguire una soluzione normativa della questione,
veicolando nelle opportune sedi la proposta emendativa che mira a sopprimere
definitivamente la previsione della sanzione e, solo in subordine, a rimodularla nel senso
che sia una facoltà per il concorrente, da opzionare solo nel caso in cui intenda rientrare in
gara, regolarizzando le dichiarazioni. Il DDL di delega per il recepimento delle nuove
direttive comunitarie ha già chiarito, in linea con quanto auspicato, che il ricorso al soccorso
istruttorio non ha carattere oneroso
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE
 ESTESO A 10 ANNI IL PERIODO PER LA DIMOSTRAZIONE DEI
REQUISITI SOA
Viene prevista la possibilità, sino al 31 dicembre 2015, di estendere all’ultimo decennio
antecedente la sottoscrizione del contratto con la SOA, il periodo utile per la dimostrazione,
in sede di qualificazione, del possesso dei requisiti concernenti i lavori eseguiti (in categoria e
“di punta”), la cifra di affari in lavori, le attrezzature tecniche e l’organico medio (C.d. Decreto
«del Fare» (decreto legge 69/2013)
AZIONI IN CORSO
L’ANCE sta agendo affinché l’estensione all’ultimo decennio sia resa definitiva, o venga
prorogata ulteriormente
 SLITTAMENTO DELLA «TOLLERANZA» SUI REQUISITI IN MATERIA DI
QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE
Previsto lo slittamento fino al 30 giugno 2014 della disposizione che ha esteso al 50% la
percentuale di tolleranza sui requisiti da dimostrate in fase di verifica triennale della SOA - D.
L. n. 150/2013, (c.d. decreto “Milleproroghe”)
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE
 UTILIZZO DEI LAVORI SUBAPPALTATI A FINI SOA
È stato chiarito, nel Comunicato Presidente Avcp n. 1 del 2014, che, anche qualora la quota
di subappalto ecceda le soglie del 30% o 40%, l’impresa affidataria può utilizzare, ai fini
della qualificazione nella singola categoria scorporabile una quota dei lavori subappaltati
(pari ad un massimo del 30% o del 40% per le categorie a qualificazione obbligatoria)
avvalendosene, in alternativa, per la qualificazione nella categoria prevalente, ovvero
ripartita tra categoria prevalente e categoria scorporabile, senza limitazioni di sorta riferite
a quest’ultima. È stato, altresì, ribadito che i lavori eseguiti direttamente dall’affidataria
possono essere utilizzati per la qualificazione nella stessa categoria scorporabile.
Tuttavia, nel Manuale sull’attività di qualificazione per le esecuzione dei lavori di importo
superiore a 150.000 euro, l’ANAC ha affermato che le soglie del 30 % e 40 % devono essere
calcolate non sull’opera subappaltata , ma sul solo subappalto. In questo modo, si riduce
l’importo di qualificazione , a disposizione dell’impresa appaltatrice
AZIONI IN CORSO
ANCE sta agendo su ANAC affinché confermi la posizione espressa nel comunicato del 2014,
in modo da non penalizzare la qualificazione dell’impresa appaltatrice
Le regole per le infrastrutture
MIGLIORARE LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE
 NUOVO MANUALE ANAC SULL’ATTIVITÀ DI QUALIFICAZIONE PER
L’ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI DI IMPORTO SUPERIORE A
150.000 EURO
I punti condivisi dall’ANAC :
-
-
-
-
Ritorno all’istituto del silenzio assenso per la verifica dei requisiti generali
Maggiore controllo della regolarità della documentazione attestante l’esecuzione di
lavori per soggetti non sottoposti alla disciplina del codice
Maggiore severità per l’utilizzo delle cessioni di rami di azienda ai fini del rilascio
dell’attestato di qualificazione (basate su quattro indicatori, relativi a fatturato
dell’ultimo anno, personale, attrezzature e lavori in corso dell’impresa cedente), facendo
salve le situazioni già consolidate nel tempo e valutate dalla SOA nelle precedenti
attestazioni
Eliminazione dell’incongruenza che si sarebbe venuta a creare con la reintroduzione del
limite percentuale del 10% per la qualificazione nella categoria scorporabile
dell’appaltatore, in caso di subappalto superiore al 30% o al 40%
Ammessa la possibilità dell'utilizzo in sede di attestazione di certificati già rilasciati in
forma cartacea prima del luglio 2006, previa conferma scritta circa la veridicità degli
stessi da parte della stazione appaltante
Riduzione dei costi per le variazioni minimi dell’attestato
Le regole per le infrastrutture
MISURE A SOSTEGNO DELLE PMI
 OBBLIGO DI MOTIVARE LA MANCATA SUDDIVISIONE DEGLI APPALTI IN
LOTTI
Introdotto l’obbligo, in capo alle stazioni appaltanti, di motivare la mancata suddivisione
dell’appalto in lotti e attribuzione all’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici del compito
di monitoraggio sull’attuazione del principio, a tutela della piccola e media impresa C.d.
Decreto «del Fare» (decreto legge 69/2013)
AZIONI
IL DDL di recepimento delle nuove direttive UE prevede che si debba tener conto
dell’esigenza di migliorare le condizioni di accesso al mercato di settore da parte delle PMI e
di quelle di nuova costruzione. A tal fine, viene previsto il divieto di aggregazione artificiosa
degli appalti
 AFFIDAMENTI A CONTRAENTE GENERALE
Viene previsto che il soggetto aggiudicatore deve verificare, prima di qualsiasi pagamento a
favore del contraente generale, il regolare adempimento degli obblighi contrattuali di
quest’ultimo verso i propri affidatari. Qualora risulti l’inadempienza
il soggetto
aggiudicatore dovrà applicare una detrazione sui pagamenti successivi, procedere al
pagamento diretto all’affidatario ed applicare le sanzioni previste dal contratto - Legge n.
147/2013, (c.d. legge di Stabilità 2014)
Le regole per le infrastrutture
CRISI AZIENDALI
 PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI E MANDANTI IN CASO DI CRISI
AZIENDALE DELL’APPALTATRICE MANDATARIA
Nel caso in cui l’affidatario sia in crisi di liquidità finanziaria, e da ciò derivi un blocco nei
pagamenti ai subappaltatori, ai cottimisti, ai diversi soggetti che eventualmente lo
compongono ed alle società anche consortili, per il contratto d’appalto in corso può
provvedersi al pagamento diretto di tali soggetti, sebbene ciò non sia stato originariamente
previsto dal bando di gara.
Analoghe previsioni sono state introdotte per l’ipotesi di pendenza di procedure
concordatarie in continuità aziendale, sebbene sia previsto che il pagamento debba
avvenire sulla base delle indicazioni degli organi giurisdizionali aditi per la procedura - C.d.
Decreto «Destinazione Italia» (decreto legge 145/2013).
Svolto, in tale sede, un intervento volto a chiarire i presupposti di applicazione della norma.
Il testo originario del D.L. Destinazione Italia prevedeva:
- «condizioni di urgenza inerenti al completamento dell’opera», ora sostituito dalla
«grave crisi di liquidità finanziaria dell’affidatario» ;
- che il pagamento avvenisse «presso il Tribunale competente per la procedura», ora
sostituito da «secondo le determinazioni del Tribunale competente per l’ammissione
alla procedura»
Le regole per le infrastrutture
TUTELA DELLA LEGALITÀ
 MISURE STRAORDINARIE DI GESTIONE, SOSTEGNO E MONITORAGGIO DI
IMPRESE NELL’AMBITO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE –
CONFERMATA LA NATURA «AD CONTRACTUM»
Confermata dall’ANAC la natura «ad contractum» delle misure straordinarie di gestione e
sostegno delle imprese, ossia che devono essere sempre disposte limitatamente alla
completa esecuzione del contratto di appalto - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n.
90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione”
 ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA MEDIANTE LE WHITE
LIST
Le pubbliche amministrazioni dovranno acquisire la documentazione antimafia, sia
comunicazione che informazione, relativa alle imprese operanti nei settori a più alto rischio
di infiltrazione mafiosa, di cui all’art. 1, comma 53 della Legge 190/2012, consultando
obbligatoriamente le “white list” - L. n. 114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d.
“Pubblica Amministrazione”

RAFFORZATE LE MISURE CONTRO LA «LITE TEMERARIA»
Viene prevista la possibilità per il giudice di condannare la parte soccombente al pagamento
di una somma equitativamente determinata, comunque non superiore al doppio delle spese
liquidate, in presenza di motivi manifestatamente infondati, e l’elevazione dell’importo della
sanzione, in caso di lite temeraria, fino all’uno per cento del valore del contratto - L. n.
114/2014, di conversione D.L. n. 90/2014, c.d. “Pubblica Amministrazione”
Le regole per le infrastrutture
TUTELA DELLA LEGALITÀ
 LINEE GUIDA EXPO 2015
Evidenziata l’opportunità di evitare di ricorrere al criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa, nei casi di lavori che non lasciano margini di discrezionalità all'impresa
Espressa preoccupazione verso l’offerta economicamente più vantaggiosa qualora vi siano
regole di valutazione e punteggi incongrui o soggetti ad una discrezionalità troppo ampia a
favore dei commissari di gara che aggiudicano le gare; ciò avendo riguardo anche alla
possibilità di autorizzare la presentazione di “varianti progettuali in sede di offerta”
Individuati rigidi criteri di nomina per i commissari che dovranno essere scelti tra
personalità del mondo accademico e delle professioni, con consolidata esperienza nella
specifica materia, previo esame dei relativi curricula vitae e mediante estrazione a sorte dei
componenti tra un'ampia rosa di candidati
Previsto che la Stazione Appaltante dovrà stabilire idonei criteri di rotazione
Le regole per le infrastrutture
LE LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE
CONVENZIONI DI CONCESSIONE E GESTIONE
Come dimostrato dalla ricerca “Il project financing in Italia – L’indagine Ance sulla
realizzazione delle opere” (2012), l’assenza di procedure standardizzate e pienamente
condivise da parte di tutti gli attori coinvolti nel Partenariato Pubblico Privato è tra gli
ostacoli più ricorrenti che impediscono la buona riuscita delle iniziative
PROPOSTE / AZIONI
Gruppo di lavoro sulla standardizzazione dei contratti di Partenariato pubblico privato, coordinato
dall’Ance, a cui hanno partecipato Abi, Anci e Università Tor Vergata ed esperti della Banca d’Italia,
Cassa Depositi e Prestiti, Infrastrutture Lombarde Spa, Dps/Uval e Legance – Avvocati Associati
RISULTATI
 Elaborazione delle “Linee guida per la predisposizione delle convenzioni di concessione e
gestione” relative a 23 clausole che ogni contratto di PPP dovrebbe prevedere, per una corretta
regolamentazione dei rapporti tra le parti e un’adeguata allocazione dei rischi
 Il lavoro è stato definito dall’Anac come “…l’unico importante esempio italiano di linee guida in
materia di esecuzione dei contratti di project financing”
AZIONI IN CORSO
Il lavoro proseguirà con gli approfondimenti settoriali. Dopo il settore della sosta, nei prossimi mesi
verrà analizzato il settore idrico e quello delle residenze per studenti universitari
Le regole per le infrastrutture
RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI
PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA
 PIÙ TRASPARENZA
• Creazione di un albo nazionale, gestito dall’ANAC, dei componenti delle commissioni
giudicatrici di appalti pubblici e concessioni
• Creazione di un albo nazionale di soggetti che possano ricoprire il ruolo di direttore dei
lavori e di collaudatore negli appalti pubblici di lavori aggiudicati con la formula del
contraente generale
• Rafforzamento della funzione di controllo della stazione appaltante sull’esecuzione delle
prestazioni, con particolare riguardo ai poteri di verifica e intervento del responsabile del
procedimento, del direttore dei lavori nei contratti di lavori
 TUTELA DELLE PMI
• Miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti pubblici e delle
concessioni per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione, anche
attraverso il divieto di aggregazione artificiosa degli appalti
• Introduzione di misure premiali per i concessionari che coinvolgano le PMI nella fase di
gara
 SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL QUADRO NORMATIVO
• Semplificazione del quadro normativo vigente al fine di conseguire una significativa
riduzione di tempi e cost
Le regole per le infrastrutture
RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI
PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA
 PIÙ QUALITÀ DELLE IMPRESE, DELLE AMMINISTRAZIONI E DEI PROGETTI
• Revisione e semplificazione dell’attuale sistema AVCpass, con obbligo di costante
aggiornamento dei soli requisiti generali
• Previsione di una norma specifica per gli appalti di lavori che garantisca la corretta
applicazione del Ccnl nazionale e territoriale, intendendosi per tale quello stipulato dalle
associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul
piano nazionale e riferito all’attività oggetto dell’appalto e svolta dall’impresa anche in
maniera prevalente
• Revisione della disciplina vigente in materia di avvalimento, volta a rafforzare i controlli
circa l’effettivo possesso dei requisiti e delle risorse oggetto di avvalimento da parte
dell’impresa ausiliaria ed esclusione dell’avvalimento per i c.d. “requisiti soggettivi”.
Introduzione di un apposito sistema, gestito dall’ANAC, di qualificazione delle stazioni
appaltanti, teso a valutarne l’effettiva capacità tecnico-organizzativa sulla base di parametri
obiettivi. (In linea con proposta Ance)
• Si prevede l’introduzione di misure volte a contenere il ricorso a variazioni progettuali in
corso d’opera garantendo al contempo la qualità progettuale e la responsabilità del
progettista in caso di errori di progettazione
Le regole per le infrastrutture
RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE UE - I PRINCIPALI
PUNTI ACCOLTI NEL DDL DI DELEGA
 MIGLIORARE LE PROCEDURE
•
•
•
•
•
Utilizzo per l'aggiudicazione degli appalti pubblici e delle concessioni, del criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa, misurata sul "miglior rapporto
qualità/prezzo", regolando espressamente i casi e le soglie di importo entro le quali è
consentito il ricorso al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del
prezzo più basso o del massimo ribasso d'asta, nonché determinazione delle modalità
più agevoli di individuazione delle offerte anomale, con particolare riguardo ad appalti
di valore inferiore alle soglie comunitarie
Riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti, con
piena possibilità di integrazione documentale non onerosa di qualsiasi elemento di
natura formale della domanda, purché non attenga agli elementi oggetto di valutazione
sul merito dell’offerta
Espresso divieto di affidamento di contratti attraverso procedure derogatorie rispetto a
quelle ordinarie, ad eccezione di singole fattispecie connesse ad urgenze di protezione
civile determinate da calamità naturali, per le quali dovranno essere previsti adeguati
meccanismi di controllo e di pubblicità successiva
Utilizzo preferenziale del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per
l’affidamento delle concessioni
Introduzione di una soglia d’importo sottratta all’obbligo di ricorrere alle Centrali di
Committenza
 LE POLITICHE ABITATIVE
In questo delicato periodo storico ed economico le politiche abitative raffigurano un
ambito di intervento privilegiato, in cui l’abitazione rappresenta il punto di partenza
per lo sviluppo di politiche più generali per la riqualificazione urbana
Le azioni dell’Ance sono state volte a molteplici obiettivi:
 messa a disposizione di immobili/aree da recuperare, con particolare attenzione a
quelle derivanti da immobili demaniali, distressed asset, aree dismesse
 offerta di abitazioni in locazione attraverso un regime normativo (privatistico e
fiscale) in grado di renderne competitivo l'investimento e forme contrattuali
"trasparenti" e alternative al contratto di compravendita per l'accesso alla
proprietà/assegnazione differita nel tempo
 misure per riattivare il credito a favore delle famiglie soprattutto per l'acquisto
della prima casa
 riordino della normativa per le trasformazioni territoriali e rafforzamento degli
incentivi finalizzati al recupero, alla sostituzione del patrimonio edilizio,
all’efficienza energetica, alla sicurezza sismica e al risanamento ambientale
 semplificazioni nella disciplina civilistica del condominio
 riordino delle competenze Stato/Regioni
Le politiche abitative
HOUSING SOCIALE
I cambiamenti strutturali della popolazione italiana, il perdurare delle gravi difficoltà
economiche legate alla crisi hanno evidenziato una domanda abitativa che richiede un
rinnovato impegno in politiche dell’abitare, più diversificate, flessibili e articolate sul
territorio
PROPOSTE
L’Ance ha sviluppato una strategia che prevede un’azione contemporanea su più direttrici:
ripristino di un finanziamento pubblico poliennale per sostenere l’accesso alla casa soprattutto da
parte delle fasce sociali più deboli
coinvolgimento di altri soggetti per la gestione dell’housing sociale
Messa a disposizione aree ed immobili da recuperare sui quali gli operatori possano formulare le
proposte di intervento tramite procedure di evidenza pubblica.
riposizionamento in chiave di housing sociale di asset immobiliari esistenti (workout immobiliare)
valorizzazione degli immobili pubblici
RISULTATI
 Il DL 47/2014 ha previsto incentivi per l’edilizia sociale finalizzati a consentire la
realizzazione/trasformazione e recupero di edifici anche non ultimati o per interventi non avviati.
 Il Ministero delle Infrastrutture ha condiviso le proposte delle Ance e provvederà all’inserimento
del modello in una delle prossime azioni
Le politiche abitative
RENT TO BUY
Il settore delle transazioni immobiliari ha vissuto e sta ancora vivendo un momento di
cambiamento radicale della domanda e dell’offerta registrando un forte calo delle
compravendite. In questo contesto si sono diffuse alcune soluzioni contrattualistiche
(mutuate anche da ordinamenti stranieri) volte a facilitare le transazioni, facendo
accedere al mercato potenziali acquirenti non in grado di disporre delle somme e/o dei
meriti creditizi necessari per poter procedere all’acquisto ma permettendogli
comunque di godere, nell’immediato, dell’immobile e di “posticipare” in vario modo il
perfezionamento del diritto di proprietà.
L’Ance si è fatta sostenitrice della promozione e regolarizzazione di queste formule
contrattuali alternative alla compravendita spinta dalla necessità di creare, per le
imprese del settore, un positivo riscontro sul mercato in termini, nell’immediato, di
locazione dell’immobile e , nel medio o lungo periodo, eventualmente anche di vendita
RISULTATI
 L’art. 23 del DL 133/2014 recependo le istanze del mercato ha fornito una specifica
disciplina normativa al contratto di godimento in funzione della successiva
alienazione dell’immobile
 L’art. 8 del DL 47/2014 ha introdotto la locazione con patto di riscatto, ma
limitatamente agli alloggi sociali. La norma necessitava di un provvedimento
attuativo ancora assente
Le politiche abitative
RENT TO BUY
Nel 2014, il Governo ha finalmente riconosciuto l’importanza di disciplinare
fiscalmente ed agevolare le formule contrattuali del «rent to buy», seppur
limitatamente al comparto dell’ «housing sociale»
Come da tempo sostenuto dall’ANCE, sono state introdotte agevolazioni fiscali,
riconosciute, con diverse modalità, sia al conduttore (detrazione IRPEF commisurata
al suo reddito imponibile), sia alle imprese concedenti, alle quali è riconosciuta una
parziale detassazione IRES e IRAP del canone percepito durante la locazione
(detassazione pari al 40% del medesimo canone)
Se i benefici a favore dei conduttori sono già operativi, quelli a favore delle imprese
locatrici aspettano ancora l’approvazione della Commissione europea e l’emanazione
di uno specifico decreto attutivo
In tal ambito, l’ANCE è impegnata non solo nell’accelerazione del processo attuativo
delle misure già approvate, ma sta lavorando per estendere lo stesso regime
agevolato anche a tutte le altre formule miste di locazione/vendita riguardanti
l’edilizia libera, ossia stipulate anche al di fuori del comparto dell’ «housing sociale».
Inoltre, con una circolare del febbraio 2015, è stato riconosciuto per il «rent to buy»
in edilizia libera il rinvio della tassazione al momento del riscatto
Le politiche abitative
INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO
 PLAFOND CDP E FONDO DI GARANZIA
Finanziamento di fondi di sostegno con i quali si interviene in favore dei
soggetti economicamente deboli:
- Plafond Casa e Fondo per i covered bond presso la CDP: complessivamente 5
miliardi di euro di liquidità da destinare all’acquisto della casa
- Fondo di Garanzia Prima Casa per sostenere l’acquisto della prima casa, e la
sua eventuale ristrutturazione
Gli strumenti nascono da una originaria proposta dell’Ance
RISULTATI
 Plafond Casa e Fondo per i covered bond: ad aprile 2015 CDP ha concluso
operazioni per un totale di 1,7 miliardi di euro
 Fondo di Garanzia Prima Casa: in tre mesi di operatività (marzo-maggio 2015)
sono state garantite 273 operazioni per un importo totale di 30,2 milioni di
euro
Le politiche abitative
INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO
 INCENTIVI ALL’INVESTIMENTO IN CASE DA LOCARE (CD «SCELLIER»)
Per incentivare il mercato abitativo, favorendo al contempo le locazioni a canoni agevolati e
la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, l’ANCE è riuscita a far introdurre, dal
2014, un’agevolazione a favore dei privati che acquistano case, nuove o ristrutturate ed in
classe energetica elevata, da destinare alla successiva locazione a canoni ridotti (deduzione
IRPEF del 20% del prezzo d’acquisto dell’abitazione).
L’incentivo, seppur in vigore dallo scorso anno, è ancora in attesa del decreto attuativo che
dovrà risolvere diverse questioni interpretative, tra le quali particolarmente critica è la
limitazione del beneficio alle sole abitazioni già costruite e rimaste invendute al 12 novembre
2014. Sul punto, l’ANCE è già da tempo intervenuta per far includere in questa definizione
anche le unità abitative per le quali siano stati avviati gli adempimenti burocratici per
l’edificazione
 CEDOLARE SECCA PER I “CANONI CONCORDATI”
Sempre nell’ottica di incentivare il comparto delle locazioni a canoni ridotti, e con essi
l’investimento dei privati in case da affittare, l’ANCE ha ottenuto che alla locazione
residenziale «a canoni concordati» fosse riconosciuta una ulteriore riduzione del
prelievo sul reddito da questa derivante. In altri termini, per tale tipologia di contratti,
dal 2014 fino al 2017, il locatore che abbia optato per la “cedolare secca”, sconta
l’applicazione dell’imposta sostitutiva nella misura del 10% (e non più del 15%).
Sul tema, l’ANCE è tuttavia ancora impegnata affinché lo stesso regime fiscale agevolato
sia riconosciuto non solo ai privati ma anche alle imprese che locano nel comparto
residenziale
Le politiche abitative
INCENTIVI AL MERCATO ABITATIVO
 AUMENTO DELL’IVA
Nel DEF 2015, il Governo ha finalmente condiviso la posizione dell’ANCE sulla necessità di
eliminare le cosiddette “clausole di salvaguardia” che, in assenza di un determinato
gettito da garantire all’Erario, avrebbero comportato un aumento delle aliquote IVA.
E’ stata così accolta la tesi associativa secondo cui la decisione di incrementare l’IVA per
recuperare gettito è una scelta miope che, oltre a contrarre i consumi, colpisce anche il
mercato immobiliare, comprimendo ancor di più le attività di un comparto già fortemente
in crisi.
È comunque ancora necessario monitorare l’effettiva eliminazione della clausola, ad oggi
ancora vigente
Le politiche abitative
LE POLITICHE ABITATIVE - HOME DAY
12 novembre 2013
Far tornare la casa al centro della politica economica del Paese: questo
l’obiettivo dell’Homeday, una grande giornata-evento, preceduta da una
intensa campagna di comunicazione sui siti e sulle pagine dei principali
quotidiani nazionali.
Un nutrito parterre partecipa all’iniziativa del 12 novembre nello spazio eventi
di via Guattani: il ministro delle Infrastrutture, il presidente dell’Abi, tutta la
filiera di attori che ruotano intorno alla casa, rappresentanti della politica, delle
istituzioni, ordini professionali e consumatori. Un grande sforzo, amplificato
anche dalle iniziative a livello locale
L’iniziativa ha contribuito non solo ad accendere i riflettori sul tema, ma anche
a raggiungere un risultato fondamentale, e cioè la firma dell’accordo tra Abi e
Cdp che ha di fatto consentito la ripartenza del mercato dei mutui per la casa
Le politiche abitative
TRASPARENZA DEL MERCATO IMMOBILIARE E
QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE: TUTELA ACQUIRENTI E
ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI COSTRUTTORE EDILE
La trasparenza delle operazioni e dei prodotti rappresenta un target funzionale all’efficienza
dell’economia di mercato. La qualità dei processi e dei prodotti nei lavori privati, tanto quanto la
tutela della concorrenza e dei consumatori sono una leva essenziale per affrontare la
competizione. La previsione di strumenti di tutela giuridica dei consumatori e di selezione degli
operatori necessita di un quadro normativo/economico «sostenibile»
AZIONI
 A distanza di 10 anni dall’entrata in vigore del D.lgs. 122/2005 verificarne l’operatività e la funzionalità
 Risolvere, soprattutto mediante il dialogo tra le parti (banche, assicurazioni, associazione dei
consumatori), le maggiori criticità della compravendita di immobili da costruire quali la fideiussione
unica anziché per singoli acconti e l’indeterminatezza dei massimali e dell'oggetto da garantire con la
polizza decennale postuma
 Individuare una serie di proposte normative finalizzate ad assicurare la tutela della concorrenza e il
rispetto della legalità attraverso un meccanismo di qualificazione delle imprese che operano nel
mercato privato sia in proprio sia per conto terzi attraverso, tra l’altro, requisiti professionali, morali e
organizzativi
RISULTATI
 Azione di contrasto verso numerosi tentativi, promossi dalle associazioni dei consumatori, di emendare
il testo del D. Lgs. 122/2005 con l’introduzione di pesanti sanzioni pecuniarie
 Tavolo di confronto con le assicurazioni per definire i contenuti della polizza postuma decennale
 Apertura di un confronto con i notai sulla previsione del deposito del prezzo (termine per attuare la
norma 30 aprile 2014)
 A marzo 2011, dopo un lungo dibattito parlamentare, la Camera ha approvato il disegno di legge sulle
regole per l’accesso alla professione di imprenditore edile che raccoglie molte delle proposte elaborate
dall’Ance
Recupero e riqualificazione urbana
 RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA
L’Ance ha lavorato molto nel percorso di riflessione sui fattori-chiave di
cambiamento dello scenario economico e sociale e, in particolare, sulle tematiche
legate ai processi di trasformazione urbana, tema che l’Associazione ritiene
strategico per la crescita e la competitività del Paese
In questi ultimi anni si è affermata la necessità di ripensare il territorio in una
nuova prospettiva progettuale e di sistema, spostando il dibattito politico e
culturale da una logica di espansione edilizia ad un concetto di crescita interna e
riqualificazione urbana
Per l’Ance è necessario predisporre strumenti ad hoc in grado di far crescere la
città su se stessa, al fine di contenere il consumo del suolo ponendo al centro la
sostituzione edilizia, la rifunzionalizzazione di aree dismesse e in generale il
rinnovo del patrimonio edilizio anche attraverso la rivisitazione del rapporto fra
urbanistica, paesaggio/beni culturali e ambiente. Prioritaria appare una legge
quadro che affronti sinergicamente tematiche urbane, tecniche, fiscali, finanziarie,
sociali, riaffermando il ruolo centrale dello Stato nella definizione di strategie
politiche condivise di sviluppo delle città
Recupero e riqualificazione urbana
DALLA CASA ALLA CITTA’
In questo delicato periodo storico ed economico le politiche abitative raffigurano un ambito di
intervento privilegiato, in cui l’abitazione può rappresentare non solo un bisogno, ma un punto di
partenza da cui sviluppare quelle politiche per la riqualificazione urbana che inneschino processi in
grado di generare la valorizzazione del contesto sociale di intervento e il miglioramento della qualità
della vita
 PROGRAMMI PER LA CASA E LA CITTA’



2008: Piano nazionale housing sociale per categorie svantaggiate, studenti e anziani + FIA (fondi immobiliari)
Il piano ha previsto la costruzione di nuovi alloggi e la realizzazione di misure di recupero del patrimonio
abitativo esistente, attraverso un programma strettamente integrato con lo sviluppo funzionale della città. Al
2009: Piano casa con incentivi per ampliare o ricostruire. Molte Regioni ne hanno esteso/ampliato
l’operatività.
2011: incentivi per la riqualificazione incentivata delle aree urbane degradate Nell’ambito del DL n. 70/2011
è stata inserita una legge nazionale quadro per la riqualificazione incentivata delle aree urbane con cui sono
stati delineati i contenuti di una normativa a regime finalizzata ad un concreto processo di rigenerazione
urbana accompagnato da incentivi e snellimenti procedurali. In particolare, è prevista la possibilità di
riqualificare aree urbane degradate, tessuti edilizi disorganici, strutture edilizie non residenziali dismesse o in
via di dismissione
 SEMPLIFICAZIONI PER I CONDOMINI


fondo lavori: più garanzie per le imprese con la previsione dell’obbligo di costituire un fondo cassa per i lavori
condominiali per stati di avanzamento
maggioranze ridotte per partecipare a programmi territoriali promossi da istituzioni o privati di
riqualificazione del territorio
Recupero e riqualificazione urbana
IL PIANO CITTA’
Il 3 aprile 2012 l’ANCE organizza il Convegno “Un Piano per le città. Trasformazione urbana e
sviluppo sostenibile”. Tema del Convegno è quello della riqualificazione delle città, della
necessità di intervenire sul patrimonio esistente, sulle periferie , anche attraverso
l’introduzione di interventi di demolizione e sostituzione, come già da tempo avviene in
Europa. Tutti questi elementi volevano costituire una base di partenza ideale per ideare e
avviare un Piano di rilancio delle città. Il Convegno ha rappresentato un momento importante
ed ha significato un importante cambiamento nelle politiche, in risposta alla necessità di una
visione strategica, una cultura sistemica della trasformazione e riqualificazione urbana
proiettata nel medio-lungo periodo
Il Decreto Legge 83/2012 infatti ha introdotto novità assolute in tema urbanistico, prevedendo
un vero e proprio “Piano per la città” (art.12), come auspicato da tempo dall’Ance, con l’avvio di
una politica di riqualificazione di aree urbane degradate che vale non solo come rilancio per
l’attività edilizia, ma anche come risposta a esigenze sociali ed economiche
 2012 - Piano nazionale per le città (28 proposte per 318 mln di finanziamenti statali
oltre quelli degli enti locali e dei privati)
 2014 - Piano casa con incentivi per le locazioni, misure per recupero edilizio alloggi
pubblici e incentivi urbanistici per housing sociale anche attraverso rent to buy, edilizia
universitaria e per anziani
 2015 - Piano per le periferie
Recupero e riqualificazione urbana
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA
 ATTUAZIONE DEI PIANI DI LOTTIZZAZIONE
Estremamente positivo il risultato raggiunto dall’ANCE sul ripristino del regime fiscale
«speciale» (registro fisso ed esenzione dalle ipo-catastali) per i trasferimenti di immobili
funzionali all’attuazione dei piani di lottizzazione, originariamente abrogato dal 1°
gennaio 2014 dalla riforma dell’imposta di registro e poi reintrodotto con efficacia dal 12
novembre 2014 Accogliendo totalmente la tesi ANCE, infatti, l’Agenzia delle Entrate,
espressamente sollecitata sul tema, ha ammesso che il regime agevolato trova
nuovamente applicazione anche per tutti gli scambi di aree tra i soggetti attuatori del
piano di lottizzazione. Senza tale precisazione, tali trasferimenti immobiliari, seppur
strettamente necessari a porre in essere le prescrizioni del piano, avrebbero scontato il
regime fiscale pieno, con notevole incremento dei costi fiscali delle operazioni
immobiliari (registro 9% e ipo-catastali pari a 100 euro complessive)
Recupero e riqualificazione urbana
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA
 POTENZIAMENTO INCENTIVI PER IL RECUPERO E LA
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
Dopo la messa a regime della detrazione IRPEF del 36%, dal 1° gennaio 2012, l’azione
costante dell’ANCE ha consentito di ottenere il potenziamento, dal 36% al 50%,
dell’agevolazione sino al prossimo 31 dicembre 2015.
Stesso risultato è stato raggiunto anche in tema di incentivi alla riqualificazione energetica
(cd.55%), per i quali, oltre alla proroga dei termini di vigenza fino al 31 dicembre 2015, è
stato riconosciuto il potenziamento della misura, dal 55% al 65%.
A questi si aggiunge l’introduzione di una detrazione (pari al 65% delle spese sostenute) per
gli interventi di prevenzione sismica eseguiti sulle “abitazioni principali” e sugli edifici a
destinazione produttiva, ubicati nelle zone del territorio nazionale ad alta pericolosità
sismica.
L’azione associativa è ora diretta ad ottenere:
• la stabilizzazione del potenziamento al 50% degli incentivi per il recupero, visto l’effetto
positivo che la misura ha prodotto sul recupero di interi edifici
• la messa a regime della detrazione per la riqualificazione energetica, eventualmente
rimodulandone gli effetti, così da premiare soprattutto quelle forme d’intervento
incisivo che più impattano sulle prestazioni energetiche dei fabbricati
Recupero e riqualificazione urbana
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA
 MESSA IN SICUREZZA SISMICA
In un Paese, come l’Italia, caratterizzato da elevato rischio naturale (rischio sismico
e idrogeologico) per quasi la metà del suo territorio, mettere in sicurezza gli edifici
esistenti costituisce una necessità urgente. Il 44% del territorio, il 36% dei Comuni,
21,8 milioni di persone, 5,4 milioni di edifici, 10,7 milioni di abitazioni, 26 mila
edifici pubblici strategici (ospedali e scuole), 95 mila capannoni produttivi si
trovano nella condizione di elevato rischio sismico
AZIONI
Ance ha rimarcato in molteplici occasioni, tra cui audizioni parlamentari e convegni
istituzionali, la necessità di incentivare la messa in sicurezza sismica degli edifici esistenti
RISULTATI
Il decreto-legge 63/2013, grazie all’incisiva azione dell’Ance, ha esteso le detrazioni fiscali
del 65%, prima riservate alle sole riqualificazioni energetiche, anche agli interventi di
miglioramento sismico sugli edifici privati adibiti ad abitazione principale o attività
produttiva nelle zone a più alta pericolosità sismica
Recupero e riqualificazione urbana
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE URBANA
 POTENZIAMENTO DEGLI INCENTIVI ALL’ACQUISTO DI IMMOBILI
RISTRUTTURATI
Grazie all’intervento dell’ANCE, è stato definitivamente chiarito che il potenziamento
della detrazione per il recupero edilizio (cd. «36%», innalzato al 50% da giugno 2012 al
prossimo 31 dicembre 2015) interessa anche l’acquisto di abitazioni poste all’interno di
edifici interamente ristrutturati dalle imprese cedenti (detrazione del 50% su un valore
forfetario pari al 25% del prezzo d’acquisto, entro un massimo di 96.000 euro).
Sulla stessa misura, inoltre, l’azione associativa è riuscita, dopo ben 2 anni di battaglia
parlamentare e governativa, ad estendere, da 6 a 18 mesi, il termine, decorrente dalla
fine dei lavori di integrale recupero, per effettuare la vendita dell’abitazione.
Il risultato ottenuto è da considerare estremamente positivo, tenuto conto che il
precedente termine semestrale era del tutto insufficiente per effettuare la vendita e,
quindi, garantire l’agevolazione all’acquirente.
L’azione associativa è ora diretta ad ottenere la stabilizzazione del potenziamento al
50% della detrazione, visto l’effetto incentivante che la misura ha prodotto sul
recupero di interi edifici.
 GOVERNO DEL TERRITORIO
A distanza di oltre 70 anni dalla legge urbanistica e di 15 anni dalla riforma del
Titolo V della Costituzione il dibattito sulle regole per il governo del territorio è più
che mai vivace. I temi della riqualificazione urbana e delle politiche per la città
sono stati integrati con la riduzione del consumo di suolo
AZIONI
 Contrastare il disegno di legge 2039/C sul contenimento del consumo di suolo
privo di misure per la riqualificazione urbana e di raccordo con la pianificazione
urbanistica, configurando il rischio di un vero e proprio blocco dell’attività e
adattare il più possibile il testo alle esigenze del mondo imprenditoriale
 Sensibilizzare le parti interessate (Ministri, parlamentari ecc.) sulle tesi ANCE
 Osservazioni e proposte al ddl sul governo del territorio lanciato nel luglio 2014
e mai formalizzato dal MIT
 Promuovere azioni per modificare il testo unico dell’edilizia
 Orientare l’interpretazione delle norme esistenti e la prassi amministrativa
attraverso azioni mirate (ANCI, ITACA ecc.)
Governo del territorio
GOVERNO DEL TERRITORIO E CONSUMO DEL
SUOLO
RISULTATI
DISEGNO DI LEGGE C/2039 E ABBINATI «CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO»
 Sensibilizzazione e promozione delle tesi ANCE anche con l’obiettivo di rallentare
l’iter parlamentare prima nella legislatura XVI e poi nell’attuale legislatura XVII
(febbraio 2014)
 Accoglimento di alcune proposte dell’Ance nell’ambito del nuovo testo base
adottato il 20 gennaio 2015 modifica del regime transitorio in senso più
favorevole
 DDL Governo del territorio: 17 proposte presentate ma nessuna ancora esaminata
Governo del territorio
GOVERNO DEL TERRITORIO E SEMPLIFICAZIONI
RISULTATI
DECRETO LEGGE N. 69/13
 Ristrutturazione edilizia → demolizione e ricostruzione senza vincolo della sagoma,
ripristino edifici crollati
 CIL → eliminazione obbligo di avvalersi di un tecnico che non abbia rapporti di
dipendenza con l’impresa o con il committente
 Permesso di costruire in presenza di vincoli paesaggistici, culturali e ambientali →
obbligo del comune di esprimersi con un provvedimento
 Rapporto CIL – SCIA-autorizzazioni preliminari → estensione facoltativa dello
Sportello Unico
 Introduzione agibilità parziale
 Proroga titoli abilitativi e convenzioni urbanistiche
 Deroghe in materia di distanza fra fabbricati e altri parametri (DM 1444/1968) per
interventi sull’edificato
Governo del territorio
GOVERNO DEL TERRITORIO E SEMPLIFICAZIONI
RISULTATI
DECRETO LEGGE 133/14
 Unità immobiliari: frazionamento e accorpamento nella manutenzione straordinaria
 Agevolazione contributiva per interventi di densificazione, ristrutturazione, recupero e
riuso immobili
 Ampliamento dell’attività edilizia libera
 Permesso di costruire in deroga per interventi di ristrutturazione edilizia su immobili sia
pubblici che privati
 Riduzione termini di rilascio del permesso di costruire nei comuni  di 100.000 abitanti
 SCIA a fine lavori per varianti a permessi di costruire
 Disciplina del mutamento d’uso urbanisticamente rilevante → parziale liberalizzazione
LINEE GUIDA ITACA SULLE OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO
Accolte le proposte di modifica dell’Ance nella parte relativa all’importo e ai soggetti che possono
rilasciare la fideiussione
Governo del territorio
EDILIZIA E PAESAGGIO
L’elevato numero di vincoli paesaggistici che interessano più della metà del territorio
comporta un altrettanto elevato numero di procedimenti autorizzatori (un intervento
edilizio su due è sottoposto ad autorizzazione paesaggistica). I tempi per il rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica sono spesso «indefiniti»
AZIONI
Occorre per l’autorizzazione paesaggistica:
 snellire e ridurre i termini del procedimento di rilascio
 estenderne l’efficacia (5 anni) a tutta la durata dei lavori
RISULTATI
 Efficacia dell’autorizzazione paesaggistica (ap)
Dl 69/2013: efficacia ap 5+1 anni
L 98/2013: efficacia ap estesa alla durata dei lavori
L 112/2013: efficacia ap 5+1 anni
Dl 83/2014: ap vale dal giorno di validità del titolo
edilizio
 Revisione della procedura di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica
 Eliminazione della conferenza di servizi
 Il comune può decidere autonomamente se autorizzare o meno l’intervento edilizio
 Se gli strumenti urbanistici sono stati adeguati alle prescrizioni dei vincoli: il termine per
rilasciare il parere, decorso inutilmente il quale il comune è obbligato ad adottare il
provvedimento finale, è di 45 gg.
 TEMATICHE AMBIENTALI
Dal 2008 ad oggi le modifiche sono state numerose e sostanziali
ingenerando confusione ed incertezza normativa. Le procedure spesso si
sono rivelate «insostenibili» per le imprese, sia sotto il profilo degli
adempimenti richiesti che degli oneri economici
Per questo l’Ance ha perseguito i seguenti filoni di azione:
 Promuovere l’introduzione di procedure semplificate per la gestione dei
materiali da scavo ed il loro riutilizzo
 Contrastare la previsione di nuovi oneri ed adempimenti a carico delle
imprese
 Chiarire l’ambito di applicazione di alcune norme
Tematiche ambientali
TEMATICHE AMBIENTALI
RISULTATI
 2009: immediato accoglimento delle indicazioni della Direttiva 2008/98/CE sulla
possibilità di riutilizzare «liberamente» i materiali da scavo non contaminati direttamente
nel cantiere di produzione (confermate dalla modifica 2010 al Codice Ambiente)
 2012: emanazione del DM 161 che delinea una procedura specifica per il riutilizzo dei
materiali da scavo come sottoprodotti. L’iter procedurale predisposto è sotto alcuni
profili farraginoso e complesso ma chiarisce importanti aspetti per la gestione dei
sottoprodotti (normale pratica industriale, definizione di materiale da scavo, fondo
naturale ecc.). Dal 2013 questa procedura si applica solo nel caso di opere soggette a VIA
e ad AIA con movimentazione di materiali > 6000 mc.
 2013: introduzione, con l’art. 41 bis del D.L. 69/2013, di una procedura semplificata per il
riutilizzo dei materiali da scavo derivanti da opere non soggette a VIA ed AIA, nonché di
quelle soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali ≤ 6000 mc.
 2015: il Governo vuole «riordinare» la materia: parzialmente d’accordo ma la conferma
delle semplificazioni è una priorità!
Tematiche ambientali
MATERIALI DA SCAVO
Dal 2008 ad oggi le modifiche sono state numerose e sostanziali ingenerando
confusione ed incertezza normativa. Le procedure spesso si sono rivelate
«insostenibili» per le imprese, sia sotto il profilo degli adempimenti richiesti che
degli oneri economici
AZIONI
 Promuovere l’introduzione di procedure semplificate per la gestione dei materiali da
scavo ed il loro riutilizzo
 Contrastare la previsione di nuovi oneri ed adempimenti a carico delle imprese
 chiarire l’ambito di applicazione di alcune norme
RISULTATI
 2009: immediato accoglimento delle indicazioni della Direttiva 2008/98/CE sulla possibilità di
riutilizzare «liberamente» i materiali da scavo non contaminati direttamente nel cantiere di
produzione (confermate dalla modifica 2010 al Codice Ambiente)
 2012: emanazione del DM 161 che delinea una procedura specifica per il riutilizzo dei materiali da
scavo come sottoprodotti. L’iter procedurale predisposto è sotto alcuni profili farraginoso e
complesso ma chiarisce importanti aspetti per la gestione dei sottoprodotti (normale pratica
industriale, definizione di materiale da scavo, fondo naturale ecc.). Dal 2013 questa procedura si
applica solo nel caso di opere soggette a VIA e ad AIA con movimentazione di materiali > 6000 mc.
 2013: introduzione, con l’art. 41 bis del D.L. 69/2013, di una procedura semplificata per il riutilizzo
dei materiali da scavo derivanti da opere non soggette a VIA ed AIA, nonché di quelle soggette a VIA
e ad AIA con movimentazione di materiali ≤ 6000 mc.
 2015: il Governo vuole «riordinare» la materia: parzialmente d’accordo ma la conferma delle
semplificazioni è una priorità!
Tematiche ambientali
SISTRI
Nel 2009 il ministero dell’Ambiente aveva predisposto un nuovo sistema informatico di
tracciabilità dei rifiuti, SISTRI, per sostituire il registro di carico e scarico e il formulario.
Ance ha rilevato immediatamente le molte criticità del Sistema rispetto alle esigenze delle
imprese
AZIONI
 Sopprimere o almeno restringere l’ambito di applicazione del SISTRI
 Semplificare i passaggi procedurali
Tutto ciò attraverso anche la proroga del SISTRI in attesa dei necessari chiarimenti su
adempimenti e procedure a carico delle imprese
RISULTATI
 Riduzione dell’ambito di applicazione del SISTRI che adesso riguarda esclusivamente la
produzione e la gestione dei rifiuti pericolosi
 Previsione dell’obbligo di aderire nel caso di produzione di rifiuti pericolosi solo se
l’impresa ha più di dieci dipendenti
 Rinvio del SISTRI dal 2010 al 2014 e delle sanzioni dal 2010 al 1 gennaio 2016
 Sospensione del pagamento del contributo per il Sistri per gli anni 2012 e 2013
 Assunzione dell’impegno da parte del Governo di restituire i contributi versati dalle
imprese per le annualità 2010 e 2011
Tematiche ambientali
ALTRE TEMATICHE AMBIENTALI: MATERIALI DI DRAGAGGIO,
MANUTENZIONE ALVEI E RECUPERO MACERIE C&D IN IMPIANTI IN PROCEDURA
SEMPLIFICATA
Le disposizioni previste per la gestione di numerose tipologie di rifiuti risultano
eccessivamente complesse e soprattutto «insostenibili» per le imprese
AZIONI
’ Ance ha operato su vari temi e tra questi è importante evidenziarne alcuni:
 Disciplina dei rifiuti per i materiali rimossi nell’ambito di opere di manutenzione dei
corsi d’acqua
 Gestione dei materiali derivanti dalle operazioni di dragaggio di porti, canali ecc.
 Riutilizzo dei materiali da demolizione e costruzione, senza necessità di ulteriori
autorizzazioni, se trattati da impianti autorizzati in procedura semplificata
RISULTATI
 2010: esclusione dall’ambito di applicazione della normativa sui rifiuti dei materiali
derivanti dalla manutenzione dei corsi d’acqua (art. 185 comma 3 D.lgs. 152/2006)
 2014: procedura semplificata per la gestione dei materiali di dragaggio (art. 184 quater
D.lgs. 152/2006)
 2014: ammesso l’utilizzo senza ulteriori autorizzazioni dei rifiuti derivanti da
demolizione e costruzione nell’ambito di opere che riguardano recuperi ambientali,
rilevati e sottofondi stradali, anche nel caso in cui tali materiali siano stati oggetto di
recupero da parte di impianti autorizzati in procedura semplificata
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
Tra le principali cause ostative al rilancio del sistema economico nazionale la complessità
burocratica si colloca al primo posto. Il difficile rapporto con la pubblica amministrazione
depotenzia il mercato interno e ostacola gli investimenti. La riduzione dei costi d’impresa dovuti
all’inefficienza della p.a. è una delle principali linee di azione del Governo per il rilancio
dell’economia, indicata anche nell’ambito del DEF 2015 e Il settore dell’edilizia è stato segnalato
nella Consultazione pubblica «100 procedure da semplificare» come uno di quelli più colpiti da
eccessivi oneri burocratici ed è diventato uno dei cinque settori strategici dell’Agenda per la
semplificazione 2015 – 2017
AZIONI
Agenda per la semplificazione 2015/2017
Ance è stata riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero della semplificazione
quale interlocutore qualificato e privilegiato e chiamata a partecipare ai diversi tavoli istituzionali
RISULTATI
 Adozione dei modelli unici (permesso di costruire, SCIA, CIL, CILA e da ultimo SuperDIA)
 A livello regionale e locale: monitoraggio e supporto tecnico al Sistema Ance nell’ambito del
recepimento ed adattamento della modulistica nazionale da parte delle regioni e degli enti
territoriali
 FISCALITA’ PER LO SVILUPPO
Sono ormai comprovati gli effetti negativi sulla crescita del Paese prodotti
dalle politiche di “tax shift”, ovvero dallo spostamento del prelievo fiscale
dai fattori produttivi, lavoro e capitale verso il patrimonio immobiliare
Convinta da tempo di tale principio, l’ANCE ha lavorato in questi anni
perché fossero adottate scelte di politica fiscale orientate allo sviluppo e
all’investimento, in senso anticiclico rispetto alla crisi che ha coinvolto il
settore delle costruzioni
In questa logica vanno letti gli importanti risultati ottenuti in termini di:
incentivi fiscali al mercato abitativo (rent to buy, cedolare secca e Scellier),
incentivi fiscali al recupero e alla riqualificazione urbana (detrazioni 50% e
65% ed incentivi per i trasferimenti volumetrici)
Allo stesso modo, rilevanti risultati sono stati raggiunti per risolvere alcune
criticità fiscali specifiche delle imprese di costruzioni e introdurre misure di
contrasto all’aumento della tassazione patrimoniale immobiliare
Fiscalità per lo sviluppo
CRITICITA’ FISCALI RISOLTE PER LE IMPRESE
 ACCERTAMENTO SUL “VALORE NORMALE”
Introdotto dal 2006, l’accertamento basato sul “valore normale” degli immobili ceduti era
una misura che, imponendo un prezzo “statistico” di vendita dei fabbricati (desunto dalle
quotazioni OMI dell’Agenzia del Territorio), contrastava con il concetto stesso di “fare
impresa” e con la logica di mercato.
A seguito di una vera e propria mobilitazione dell’ANCE, che ha presentato anche formale
denuncia presso la Commissione UE per far valere l’incompatibilità della disposizione con
le norme europee che disciplinano l’IVA, nel 2008, si è finalmente giunti all’abrogazione
totale di questo meccanismo automatico d’accertamento, confermando che l’imponibile
IVA è il prezzo esposto in fattura
 IVA SULL’ “INVENDUTO” DELLE IMPRESE EDILI
Dal 2006, le imprese edili che affittavano le abitazioni costruite, o le vendevano dopo 5
anni dall’ultimazione dei lavori, erano temute a restituire l’IVA detratta in fase di
costruzione delle abitazioni .
Si trattava di un’evidente iniquità, che trasformava l’IVA, da imposta neutra, a vero e
proprio elemento di costo.
Dal 2012, attraverso un’intensa azione di lobby parlamentare e governativa durata 6 anni,
l’ANCE è riuscita ad ottenere la possibilità, per le imprese di costruzioni, di optare per
l’applicazione dell’IVA, sia per la locazione che per la vendita delle abitazioni dopo i 5 anni
dalla loro ultimazione, consentendo così, alle medesime imprese, di evitare l’incidenza
dell’IVA sui costi di costruzione
Fiscalità per lo sviluppo
CRITICITA’ FISCALI RISOLTE PER LE IMPRESE
 RESPONSABILITÀ SOLIDALE FISCALE
Con la totale eliminazione dal 2014 della specifica disciplina sulla responsabilità
solidale fiscale, sono state pienamente accolte le istanze dell’ANCE che, sin da subito,
ne ha denunciato le pesanti ripercussioni sulle imprese in termini di difficoltà
applicative e, soprattutto, di estrema onerosità degli adempimenti, dimostrandosi tra
l’altro una misura completamente inefficace sul piano della lotta all’evasione fiscale.
L’abrogazione dell’intera disciplina è stato l’obiettivo ultimo della politica associativa,
raggiunto con sforzo e attraverso «battaglie intermedie» che, dapprima, hanno
consentito l’eliminazione dell’IVA dall’ambito operativo della responsabilità solidale
(dal 2013) e, successivamente, hanno bloccato l’introduzione del DURT -“Documento
Unico di regolarità tributaria”- che avrebbe comportato solo un pesante aggravio per
le imprese, mettendo a rischio la continuità dei pagamenti in tutta la filiera degli
appalti.
Fiscalità per lo sviluppo
PATRIMONIALE SUGLI IMMOBILI
 PATRIMONIALE SUI FABBRICATI INVENDUTI (IMU E TASI)
Da dicembre 2013, a seguito di un incessante pressing politico dell’ANCE, è stata
riconosciuta l’esclusione da IMU dei fabbricati costruiti dalle imprese edili e rimasti
“invenduti”, poi estesa in via interpretativa, sempre grazie all’intervento dell’Associazione,
anche ai fabbricati ristrutturati per la successiva vendita.
E’, invece, ancora in corso l’azione giudiziale per far valere l’incostituzionalità
dell’applicazione dell’IMU sulle aree destinate all’edificazione per la vendita e sui fabbricati
«merce» in corso di costruzione/ristrutturazione e sull’IMU corrisposta sino al 2013.
Allo stesso modo, continua la forte azione politica per contrastare ed abolire qualsiasi
forma di tassazione patrimoniale, qual è la TASI e come sarà la futura «local tax», su tutto
l’invenduto delle imprese edili (aree e fabbricati)
 RIFORMA DEL CATASTO E DEI VALORI IMPONIBILI
Sulla riforma del catasto, tema centrale per ogni futura ipotesi di revisione della
tassazione immobiliare, l’ANCE ha da tempo avviato un processo di monitoraggio dei valori
immobiliari su tutto il territorio nazionale, attraverso apposite Commissioni a cui
partecipano tutte le principali Associazioni del mondo immobiliare.
Grazie all’azione dell’ANCE, è stata ottenuta la presenza obbligatoria delle rappresentanze
associative del settore immobiliare nelle diverse articolazioni delle Commissioni censuarie
(centrale e locali), istituzionalmente preposte all’approvazione dei nuovi valori catastali
 MERCATO DEL LAVORO
Prosegue l’incisiva azione dell’Ance per correggere le distorsioni di un
mercato del lavoro poco competitivo e poco concorrenziale, soprattutto
alla luce del difficile momento in cui versa il paese.
L’attenzione è anche da tempo rivolta alle peculiarità del costo del lavoro
in edilizia, troppo alto rispetto agli altri settori, al fine di abbassarne il
livello e alla creazioni di strumenti flessibili ed efficienti per la gestione
del mercato del lavoro. Per questo da ultimo forte e costante è l’azione
diretta ad interventi normativi nell’ambito del Jobs Act.
Mercato del lavoro
APPLICAZIONE DEL CCNL
L’Ance da tempo è impegnata nel fronteggiare il fenomeno dell’applicazione di
contratti collettivi diversi da quello dell’edilizia a causa di un costo del lavoro più
alto rispetto agli altri settori; fenomeno che ha forti ripercussioni sulla leale
concorrenza sul mercato
AZIONI
Interventi presso il Ministero del Lavoro e presso l’Anac e proposte emendative
ad hoc
RISULTATI
• Lettera di risposta del Ministero del Lavoro all’Ance del Luglio 2013
Corretto l’inserimento nei bandi tipo di lavori della formula: «applicazione ai lavori
oggetto del presente bando di gara del contratto collettivo nazionale e territoriale
dell’edilizia sottoscritto dalle associazioni dei datori e dei lavoratori comparativamente
più rappresentative sul piano nazionale»
• Ddl delega appalti 1678/S
Approvato l’emendamento Ance che prevede l’applicazione del Ccnl connesso
all’attività oggetto dell’appalto e svolta dall’impresa, anche in maniera prevalente
• Lettera di risposta del Ministero Luglio 2015
le imprese che partecipano ad appalti edili o prevalentemente edili, sia nell’ambito di
contratti pubblici che privati, devono applicare il Ccnl dell’edilizia
Mercato del lavoro
RINNOVO CCNL 1° LUGLIO 2014
L’Ance, nell’ultimo rinnovo contrattuale, ha dovuto affrontare le notevoli
criticità derivanti dal calo delle risorse per effetto della crisi economica
AZIONI
Razionalizzazione, efficientamento e riduzione dei costi degli Enti e a carico delle
imprese
RISULTATI
 Riconoscimento di un aumento di 40 € mensili in 2 tranches, in luogo degli 86,83 €
previsti (adeguamento IPCA) e dei 130 € richiesti dal Sindacato (risparmio per il periodo
01/13-06/16 di 1.700 €)
 Riduzione contributo istituzionale Casse Edile dal 3% al 2,50%
 Obbligo di redazione di piani industriali delle Casse Edili
 Accorpamento Scuola Edile/Cpt
 Nuova regolamentazione Ape (istituzione Fondo nazionale): riduzione del costo su scala
nazionale pari a circa l’8%
 Trasferta regionale e nazionale: principio del mantenimento dell’iscrizione dell’impresa
presso la Cassa Edile di provenienza
 Riduzione dell’aliquota per l’EVR dal 6% al 4%
 Ampliata la percentuale di ricorso al contratto a termine al 25% dei contratti a tempo
indeterminato presenti nell’anno civile precedente e aggiunta una ulteriore
percentuale del 15% in caso di ricorso alla Borsa Lavoro edile, Blen.it
Mercato del lavoro
DURC
Il Durc rappresenta uno strumento di grande importanza nell’ambito
della regolarità degli operatori del mercato a garanzia della leale
concorrenza tra le imprese negli appalti
AZIONI
Lavori preparatori del Decreto Ministeriale sul Durc on Line in collaborazione con Inps,
Inail e Cnce. Tale azione proseguirà anche nella fase di attuazione del decreto stesso
RISULTATI
 D.M. 30/1/2015:
Semplificato il sistema di acquisizione del Durc mediante una modalità on line e aumentata a € 150 la
soglia di gravità dello scostamento tra quanto dovuto e quanto versato a ciascun Ente previdenziale e
a ciascuna Cassa Edile
 D.L. 69/2013:
Prevede l’utilizzo del medesimo Durc per più appalti
 Circolare Ministero del Lavoro maggio 2012:
Gli Enti che operano solo al livello territoriale o non sono costituiti da contratti collettivi stipulati
dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative e non sono in possesso del requisito
della reciprocità non possono definirsi «Casse Edili» e non possono rilasciare il Durc
 Circolare Ministero del Lavoro 19/2015:
Il Ministero ha confermato tali requisiti ed ha previsto l’emanazione di un elenco di Casse Edili
«regolari»
Mercato del lavoro
RESPONSABILITÀ SOLIDALE NEGLI APPALTI
L’Ance è da tempo impegnata nel mitigare gli effetti di tale istituto che
rappresenta un pesante onere per le imprese che operano negli appalti
e che sono tenute a rispondere a fronte di irregolarità contributive e
retributive dei propri appaltatori o subappaltatori
AZIONI
Molteplici azioni emendative e interventi presso il Ministero del lavoro
RISULTATI
• Modifiche all’art. 29 del D.Lgs. n. 276/2003:
Limitazione della responsabilità solidale al periodo di esecuzione dell’appalto e preventiva
escussione del debitore principale
• Nota di risposta del Ministero del Lavoro all’Ance del 31/3/2014:
La regolarità contributiva del subappaltatore va verificata fino al momento della fine dei lavori
oggetto del subappalto
• Circolare del Ministero del Lavoro n. 35/2013:
il riferimento della responsabilità solidale ai “lavoratori con contratto di lavoro autonomo” è limitato
sostanzialmente ai co.co.co./co.co.pro.
Mercato del lavoro
LICENZIAMENTI PER FINE FASE LAVORI E FINE
CANTIERE - PROCEDURA DI CONCILIAZIONE E
CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO
Prevista la preventiva procedura di conciliazione in caso di licenziamento
Introdotto un contributo da versarsi all’Inps nei casi di interruzione di un
rapporto di lavoro a tempo indeterminato per determinate causali
AZIONI
Proposte emendative
RISULTATI
È stata abrogata la preventiva procedura di conciliazione ed è stato ottenuto l’esonero, per
il periodo 2013-2015, dal versamento del contributo di licenziamento nei casi di
«interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel settore delle costruzioni
edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere»
Il Ministero del Lavoro ha poi chiarito che per completamento della attività e chiusura del
cantiere deve intendersi “fine fase lavoro e fine cantiere”
Mercato del lavoro
AMMORTIZZATORI SOCIALI - PROCEDURE DI
MOBILITÀ
Le procedure di Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS), Contratti di Solidarietà,
Cassa in deroga difensiva (CdS) e di Cassa in deroga (CIGD) hanno interessato circa
175 imprese associate nell’ultimo triennio
AZIONI
Assistenza alle imprese ed ai titolari delle procedure concorsuali
RISULTATI OTTENUTI
Grazie all’assistenza alle imprese prestata dall’Ance in relazione ad ogni istanza di Cigs, di
Contratti di solidarietà, di Cassa in deroga, il Ministero del Lavoro ha emanato altrettanti
decreti di ammissione al trattamento integrativo
 L’ANCE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Ance da sempre è in prima linea nella tutela della sicurezza dei lavoratori:
la costruzione e la diffusione della cultura della sicurezza in tutti i soggetti
coinvolti nella realizzazione di un’opera edile e la prevenzione nei luoghi di
lavoro sono obiettivi associativi primari.
E’ fondamentale dare ampio spazio a tutte le attività ed iniziative volte a
contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, nella consapevolezza di
dover promuovere un vero e proprio cambiamento culturale.
Per garantire migliori condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, è
necessario avere regole certe, chiare e univoche e in questo senso il TU
rappresenta un grandissimo passo in avanti, anche se riteniamo ci sia
ancora molto da lavorare per ridurre ulteriormente gli oneri burocratici e
gli adempimenti superflui.
E’ auspicabile che il percorso di semplificazione, parzialmente avviato con
il decreto «del Fare», si concluda con una efficace azione di rivisitazione
del TU
L’Ance e la sicurezza sul lavoro
MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
L’adozione di un modello di organizzazione e gestione è un impegno per le imprese che
richiede investimenti economici iniziali, con ritorni positivi in termini di efficienza ed
efficacia diluiti però negli anni. Per le imprese di minori dimensioni i costi per il ricorso ad
una consulenza adeguata potrebbero costituire una autentica barriera all’accesso, anche
in presenza di una adeguata motivazione del vertice aziendale
AZIONI
L’Ance ha realizzato un software per l’adozione di modelli di organizzazione e gestione
elaborati sulla base del Codice di comportamento Ance a disposizione di tutte le imprese
associate. Codice di comportamento Ance e software sono stati validati dal ministero di
Giustizia. Al fine di sensibilizzare le imprese, sono stati attivati interventi formativi sul
territorio
RISULTATI
L’utilizzo del software Ance consente alle imprese di ottenere numerosi vantaggi:
 miglioramento dell’organizzazione aziendale, con effetti positivi anche sulla salute e
la sicurezza sul lavoro
 efficacia esimente dalla responsabilità amministrativa delle imprese
 procedure semplificate tarate sulle piccole-medie imprese
 punteggio aggiuntivo per l’ottenimento del rating di legalità
 ottenimento dell’asseverazione del modello da parte dei Cpt
 riduzione dei premi INAIL
L’Ance e la sicurezza sul lavoro
SICUREZZA e PROCEDURE DI GARA - ONERI
AZIENDALI
ANAC, nei bandi-tipo 2014, ha chiarito che, per i lavori pubblici, l’indicazione degli oneri aziendali della
sicurezza non può essere chiesta in gara a pena di esclusione, potendo essere rinviata anche ad un
momento successivo, in sede di verifica della congruità dell’offerta
Un documento ANCE-ITACA stabilisce che un’eventuale richiesta di indicazione preventiva degli oneri
aziendali in gara, pur essendo legittima, non deriva da un obbligo normativo vigente, e, pertanto, deve
essere chiaramente esplicitata nel bando da parte delle stazioni appaltanti. Essa, comunque, non può
essere formulata a pena di esclusione ed il concorrente potrà anche decidere di ottemperarvi
successivamente, in fase di verifica dell’anomalia dell’offerta. Inoltre, è chiarito che la richiesta di
indicazione preventiva non può essere inserita in caso di procedure aggiudicate al massimo ribasso con
esclusione automatica delle offerte anomale, ma solo in quelle in cui si proceda alla verifica
dell’anomalia delle offerte
Nel documento Ance-ITACA sono state elaborate indicazioni pratiche utili agli operatori del settore ai fini
della valutazione degli oneri aziendali della sicurezza ed è stato definito un metodo di individuazione
delle voci relative a tali oneri
AZIONI
L’ANCE sta intervenendo per evidenziare come dal dettato normativo e dal principio di tassatività delle
cause di esclusione espresso dall’art. 46, comma 1-bis, del Codice, si evince che l’obbligo di indicare tali
oneri all’atto di presentazione dell’offerta è riferibile soltanto al settore dei servizi e delle forniture.
Ance ha elaborato con ITACA un documento volto a chiarire le criticità operative legate al tema degli
oneri aziendali della sicurezza da indicare nelle gare di lavori pubblici
RISULTATI
Diffusione di una metodologia semplice ed efficace, di facile applicazione da parte delle imprese
L’Ance e la sicurezza sul lavoro
SICUREZZA SUL LAVORO - DELEGA DI FUNZIONI
DESCRIZIONE E CRITICITA’
La complessità strutturale delle imprese edili pone la necessità di delineare in modo puntuale la
ripartizione dei ruoli e delle responsabilità all’interno dell’organizzazione aziendale. I soggetti
destinatari di obblighi penalmente sanzionati si trovano spesso nell’oggettiva impossibilità di fare
fronte ai molteplici adempimenti su di essi gravanti. Da qui la necessità per i vertici aziendali di
avvalersi dell’operato di altri soggetti dotati di competenza qualificata in grado di sostituire od
affiancare i vertici aziendali nell’adempimento degli obblighi previsti dalla legge
AZIONI
Ance ha elaborato un opuscolo che fornisce agli imprenditori edili alcune indicazioni
indispensabili per l’individuazione dei soggetti che il datore di lavoro può delegare in materia di
sicurezza sul lavoro nonché le modalità di conferimento della delega. L’opuscolo riporta inoltre
esempi di lettere di incarico ed esempi di deleghe di funzioni in materia di sicurezza che il datore
di lavoro può utilizzare dopo averle adattate alla realtà organizzativa dell'impresa
RISULTATI OTTENUTI
L’elaborazione dell’opuscolo «La responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro» ha chiarito ai
datori di lavoro i delicati profili di responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro che
coinvolgono le figure ricoprenti ruoli significativi all’interno dell’impresa
 INNOVAZIONE
Negli ultimi anni il settore dell’edilizia è cambiato così come sta avvenendo in
altri settori produttivi, dove l’evoluzione è sempre più orientata verso la
qualità e la sostenibilità. Qualità e sostenibilità non sono solo una necessità o
una sfida, ma sempre più una opportunità, una occasione di sviluppo e di
progresso
AZIONI
Ance ha partecipato a diversi progetti europei:
 Construction21 è una piattaforma sviluppata grazie a un consorzio di nove partner europei, che
contiene esempi reali di edifici ad alte prestazioni energetiche ed ambientali, nonché forum di
approfondimento per gli addetti del settore
 ee-Wise ha sviluppato uno strumento per la gestione e il trasferimento delle conoscenze
all'interno della filiera nel caso di riqualificazioni energetiche nei Paesi europei mediterranei, con
particolare attenzione alle PMI
 Build Up Skills ha individuato le esigenze formative delle maestranze edili legate alle nuove
tecnologie edilizie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili
 I-Town, da poco avviato, è il seguito di Build Up Skills e mira alla definizione dei contenuti dei corsi
di formazione, al fine di fornire lo strumento di riferimento per gli Enti di formazione
 Ance ha anche partecipato al progetto di ricerca Innovance, basato sulla informatizzazione delle
fasi del processo edilizio e sulla costruzione della prima banca dati uniformata dei prodotti delle
costruzioni, con l’obiettivo di permettere alle imprese di dialogare con la committenza, i
progettisti e l'industria dei componenti, in modo semplice, chiaro e, soprattutto, sicuro. Il
progetto è funzionale all’adozione dei moderni strumenti di Building Information Modelling
 SVILUPPO DEL BUSINESS INTERNAZIONALE
Le difficoltà del mercato interno hanno indotto negli ultimi anni a creare
una struttura per sostenere le imprese, in particolare le PMI, a ricercare
nuove opportunità di business nei mercati esteri
AZIONI
 Identificazione dei mercati esteri prioritari attraverso l’analisi del quadro economico e finanziario,
quadro legale, inclusa la normativa sugli investimenti e PPP, capacità progettuale e track record,
flussi finanziari delle Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) e dell’Unione europea
 Apertura di nuovi mercati facendo perno sugli attori del Sistema Paese, attraverso l’organizzazione
di missioni all’estero istituendo una stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia Ice, Sace,
Simest , Confindustria, oltre che con le Banche italiane. Tale attività è stata sostenuta dalla
capacità di presentare annualmente al MISE/Agenzia ICE, un piano d’azione credibile sui mercati
esteri, al quale ha corrisposto l’assegnazione di risorse pubbliche che hanno consentito di ridurre
i costi delle attività internazionali
RISULTATI
 Si è creato un clima di grande attenzione rispetto alle opportunità offerte dai mercati esteri
 Un numero crescente di imprese (soprattutto PMI) prende parte alle missioni internazionali
 Nuove partnership con le imprese locali sono state avviate nei Paesi visitati, anche attraverso
l’organizzazione di incontri B2B
 I dati dell’Indagine annuale sulla presenza all’estero, fanno registrare una crescita delle
commesse, in particolare nei mercati oggetto delle missioni internazionali
 L’attività avviata ha consentito di porre gli interessi dell’industria delle costruzioni al centro delle
iniziative all’estero del Governo italiano
Sviluppo del business internazionale
SVILUPPO DEL BUSINESS INTERNAZIONALE
La globalizzazione si traduce in rilevanti opportunità di sviluppo del business,
in un contesto di grande competizione che richiede sempre più assistenza
qualificata per le imprese e la forza e coesione di sistema
AZIONI
 Apertura di nuovi mercati e rafforzamento della presenza delle imprese in quelli ove sono già
presenti
 Presentazione ai Governi ed al settore privato stranieri di un «Sistema delle costruzioni italiano» tra
i più competitivi
 Assistenza tailor made alle aziende su problematiche particolari
 Organizzazione di missioni incoming di delegazioni governative ed imprenditoriali estere
 Organizzazione di iniziative volte a favorire la collaborazione tra imprese (es. aggregazioni)
 “Osservatorio UE” rivolto ad identificare, filtrare e fornire informazioni per un gruppo di Paesi
prioritari e ad agevolare l’individuazione delle gare d’appalto pubblicate dall’UE
RISULTATI
 Campagna di attrazione degli investimenti esteri sul Real estate italiano con la partecipazione
congiunta Ance/ICE al MIPIM e in prospettiva verso i maggiori investitori privati ed istituzionali
internazionali
 Realizzazione di un «Vademecum» per l’internazionalizzazione, quale strumento utile per
presentare e gestire un progetto di internazionalizzazione da parte delle PMI
 Sostegno nella risoluzione di controversie legate alla partecipazione di alcune gare d’appalto
all’estero
 Contributo alla realizzazione del nuovo modello di certificazione dei lavori all’estero
 Definizione del quadro di riferimento legale per la soluzione dell’annoso contenzioso dei «crediti da
embargo» libici (il pagamento effettivo permane sospeso, causa l’attuale situazione in Libia)