Tematica: COMPRENDERE UN TESTO – PROBLEMA Abbiamo
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Tematica: COMPRENDERE UN TESTO – PROBLEMA Abbiamo
Tematica: COMPRENDERE UN TESTO – PROBLEMA Abbiamo proposto un’attività che coinvolgesse i bambini in un lavoro di rielaborazione, riscrittura, di testi di problemi. Lo scopo è di metterli in grado di leggere meglio e comprendere il testo per individuare più facilmente l’algoritmo risolutivo. Per quanto riguarda lingua italiana ho proposto un lavoro sulla comprensione del testo e l’analisi della sua struttura. Finalità e obiettivi formativi: Le Indicazioni Nazionali sia quelle del 2007 che quelle del 2012 contengono una affermazione impegnativa. “Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate spesso alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola”. Le stesse Indicazioni rilevano l’importanza della guida dell’insegnante e della discussione con i pari, per condurre l’allievo a “affrontare con fiducia e determinazione situazioni-problema, rappresentandole in diversi modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo necessario alla precisa individuazione di ciò che è noto e di ciò che s’intende trovare, congetturando soluzioni e risultati, individuando possibili strategie risolutive [e imparando…] ad avere un controllo sul processo risolutivo e a confrontare i risultati con gli obiettivi”. L’attività che presento si pone l’obiettivo di valorizzare la componente linguistica, all’interno di un lavoro transdisciplinare che coinvolga l’insegnante di Matematica e di Italiano nell’acquisizione di alcuni strumenti di lavoro. ITALIANO: Le indicazioni Nazionali del 2012 sottolineano l’importanza della comprensione del testo. La cura delle comprensione di testi è esercizio fondamentale. A scuola si apprende la strumentalità del leggere e si attivano i numerosi processi cognitivi necessari alla comprensione. E’ compito di ciascun insegnante favorire con apposite attività il superamento degli ostacoli alla comprensione dei testi che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure a livello della strutturazione logico-concettuale. Descrizione del modulo Condizione, problema o stimolo da cui nasce l’attività La comprensione del testo di un problema è da sempre uno degli ostacoli più grossi alla sua soluzione. Qui si propone un percorso strutturato e trans-disciplinare che possa essere di aiuto in questa direzione, assumendo come ipotesi di lavoro che il “produrre” testi e lavorare su di essi conduca a una miglior comprensione globale. Comprendere un testo scritto è un’attività complessa che richiede il possesso e la coordinazione di capacità cognitive: la parola, la frase e in ultimo il testo. Le attività proposte hanno cercato di mettere in relazione tali elementi. Prerequisiti richiesti ai ragazzi per svolgere l’attività Nessun prerequisito specifico. Strumenti forniti agli allievi Fogli e/o fotocopie; penne e pennarelli Organizzazione della classe L’organizzazione è stata variabile, in funzione dei diversi momenti e delle varie proposte. In certi casi è stato utile una discussione collettiva ,in altri un lavoro di gruppo, magari a gruppi variabili: prima un gruppo eterogeneo e successivamente gruppi più piccoli e omogenei, altri momenti invece sono stati necessari per lavorare singolarmente. Fasi e tempi Il modulo che abbiamo proposto è piuttosto possibile svolgerlo in 2 /3 settimane. Proprio per la valenza centrale dell’argomento, questa attività non deve essere vista staccata dal contesto del normale lavoro curricolare: vale davvero la pena di dedicarci tempo al di là delle ore del proprio programma; ad esempio un’ora alla settimana per qualche mese (mi permetto di suggerire una utile “alternanza” di ore fra Italiano e Matematica…). Un percorso didattico sui problemi Che cosa vuol dire risolvere un problema? Vuol dire porre domande e cercare risposte, utilizzare dei dati, organizzandoli al fine di trovare tali risposte. Da questo punto di vista è indifferente se si parla di attività manipolative o corporee oppure di attività che possono riguardare la piantina dell’aula, un modello in scala di qualcosa, una ricerca statistica nel quartiere, sugli alunni della scuola, ecc. Dal punto di vista matematico, ci interessano gli apprendimenti matematici, gli strumenti e le strategie in funzione di una progressiva organizzazione delle competenze. Illustrerò questo percorso con alcuni esempi,elaborati in classe. Inoltre la collaborazione con la collega di Italiano è indispensabile, perché garantirà la qualità e coerenza del prodotto dal punto di vista linguistico, ma, soprattutto, promuoverà un percorso trasversale di crescita nelle competenze degli alunni. Il lavoro del docente di Matematica Il percorso sui problemi che ho proposto può essere tracciato come segue. La Scheda cui si fa riferimento e che è allegata offre spunti concreti di attività che l’insegnante potrà utilizzare o rielaborare come meglio crede, in base alla propria esperienza e competenza. Un percorso didattico sulla comprensione del testo. Cosa vuol dire comprendere un testo? PREMESSA:Saper leggere richiede un insieme di abilità complesse da assumere nella prassi didattica: percezione spazio-temporale,conoscenza convenzioni,riconoscimento funzioni testo scritto,memoria a breve termine, competenze linguistiche e metalinguistiche, atteggiamento adeguato. Comprendere un testo significa considerare la relazione tra parole, frasi e periodi che si susseguono. La comprensione è un processo dinamico ed interattivo tra il testo e il lettore. Tale processo comprende delle variabili sia dal punto di vista del testo(lessico, sintassi,semantica)che del lettore (conoscenze precedenti e aspetti cognitivi come l’attenzione, la memoria a breve termine e il ritmo della lettura, la comprensione generale del testo). Per quanto riguarda le variabili del lettore è importante fare riferimento alla MOTIVAZIONE: abitudini alla lettura, lettura come divertimento, come soluzione dei problemi e come fonte di informazioni. Scopo della comprensione è costruire rappresentazioni mentali (strutture) con una loro coesione interna. Regole per una buona comprensione: Leggere con attenzione e rappresentare mentalmente ciò che leggo,cercare di capire il significato di tutti i vocaboli e le espressioni, aiutarsi con il vocabolario, saper riassumere oralmente il testo , eventualmente evidenziare le parti essenziali, porci delle domande Chi?Come? Perché? Quando? Il lavoro del docente di Italiano. Ho proposto un’ attività sulla comprensione del testo offrendo ai bambini spunti di riflessione creatività e permettendo loro di analizzarne la struttura. ANALISI DEL TESTO LINGUISTICO 1. Conoscere e comprendere il significato di parole specifiche • del linguaggio comune e della lingua italiana: decodificare i quantificatori (pochi. tanti. tutti. parecchi, ognuno, almeno, nessuno, ogni, ciascuno, in meno, in più tanti quanti.... ), le preposizioni (per, a, ad, in.... ), i pronomi (ne.... ) e il soggetto sottinteso. Comprendere il significato di vocaboli , espressioni e parole contenute nel testo. • del linguaggio matematico: comprendere termini specifici quali: somma, differenza, quoziente, resto, divisione, totale, complessivamente, prodotto, rimanenti, restanti, quanto manca, altrettanti, in comune, rispettivamente metà, coppia, doppio, triplo.... RELAZIONE DATI-DOMANDE 1. Saper rilevare dati numerici e non • evidenziandoli, • spiegandoli verbalmente, • traducendo in numeri o simboli i dati non numerici, • rappresentandoli graficamente. 2. Saper rilevare la domanda: • evidenziandola, • spiegandola verbalmente, Indicazioni didattiche e metodologiche La prima parte di questo percorso è sicuramente trattata nei primi anni della Scuola Primaria, essa merita sicuramente un “rinforzo” transdisciplinare nel secondo ciclo proporzionalmente alla crescita di competenze negli alunni. Ma tale suddivisione è solamente indicativa e va adattata ai singoli gruppi di alunni. Sono infatti convinto che questo lavoro è assolutamente essenziale e, ove non sia stato fatto in precedenza, debba essere comunque riproposto. Non si abbia paura di “perdere tempo”: la discussione sul perché il problema proposto da un gruppo non sia risolvibile è uno dei più potenti motori di apprendimento per la classe: non dimentichiamoci che il nostro scopo è appunto quello di fornire loro una competenza relativa alla comprensione e quindi alla risoluzione dei problemi. E poiché la competenza riguardante i problemi è di fatto una competenza chiave, non si può evitare di compiere ogni sforzo per costruirla. Occorre però chiarire che, proprio per la valenza centrale della risoluzione di problemi nel curriculum, questa attività non deve essere vista staccata dal contesto del normale lavoro curricolare: vale la pena di dedicarci tempo al di là delle ore dello propria programmazione che saranno comunque fondamentali per sperimentarla e farla apprendere ai ragazzi; ad esempio un’ora alla settimana per qualche mese .Il tempo dedicato a quest’ attività non è stato “sottratto” alla normale didattica, sia perché le attività svolte riguardano contenuti curricolari, sia perché i ragazzi hanno fatto molto esercizio nella comprensione e risoluzione di problemi in matematica e nella scrittura e lettura di testi per quel che riguarda la lingua italiana. Le competenze acquisite permetteranno poi di guadagnare tempo in momenti successivi: la somma algebrica sarà sicuramente positiva… D’altronde è noto che un apprendimento, per diventare effettivo e permettere il passaggio dalla conoscenza alla competenza, ha bisogno di diventare in qualche modo una routine; da qui la necessità di non farne uso occasionalmente, ma di permettere a tutti gli alunni (in particolare a quelli più deboli) una esercitazione costante. POSSIBILI ESERCIZI: NB: nessuno di questi esercizi prevede la “soluzione” del problema. - Esercizi di lessico: scegliere delle parole (sostantivi e verbi, in particolare) e chiedere di spiegarle. Questo esercizio, anche se apparentemente “facile” e di poca utilità rivela invece come il “vocabolario” dei bambini sia a volte povero e, ancor più, una difficoltà a “saper definire” un oggetto o un‟azione in termini comprensibili e sufficientemente chiari. E‟ evidente come una conoscenza imprecisa dei termini possa creare difficoltà nella ricerca di una soluzione al problema. - Esercizi sul significato: chiedere di spiegare il significato di parole o espressioni contenute nel testo (“un negoziante fa piazza pulita del suo magazzino…”). L‟esercizio può riferirsi anche a informazioni implicite, non “scritte” nel testo ma ricavabili logicamente da elementi contenuti nel testo. La capacità di comprendere queste informazioni “di sfondo” è spesso molto importante per chiarire il problema e avviare ad una soluzione positiva. - Esercizi di “titolo”: cogliere l‟idea centrale di un testo (e quindi sapergli trovare un “titolo”) può essere un indicatore sul livello di comprensione di quel testo. A volte i bambini fissano la loro attenzione su particolari trascurabili e trascurano, viceversa, il nucleo principale di una storia. Il titolo può anche essere un verbo (“spendere… guadagnare…”) che indichi in modo riassuntivo “cosa succede” nella storia. - Chi? Cosa? Come? Perché? : le domande “classiche” che ci poniamo ogni volta che dobbiamo comprendere un testo (soprattutto se dobbiamo comunicarne il contenuto ad altri). Proporre queste domande con riferimento ad elementi del testo rivela spesso una mancata comprensione ovvero una difficoltà a verbalizzare ciò che si è “capito”. Questa seconda difficoltà (“lo so…ma non lo so dire”) è a volte rivelatrice di una comprensione incompleta o comunque non “profonda” degli elementi del testo e delle relazioni tra loro. Anche qui, è evidente l‟incidenza sulla possibilità di una soluzione corretta del problema. - Quando? Dove? : ricostruire la sequenza delle azioni (“prima… poi….”) e/o degli ambienti dove le azioni si svolgono (“in casa… a scuola… nel negozio…”) può essere utile a consolidare la comprensione delle relazioni tra i vari elementi del problema. Una difficoltà di comprensione della sequenza temporale si accompagna spesso ad errori nella individuazione della soluzione. Si tenga presente che le operazioni possono anche riferirsi a una sorta di “sequenza” temporale (3+2=5 … avevo 3 e ci ho poi aggiunto 2…). - Esercizi di sintesi: raccontare la storia “con parole diverse”. Quello che un tempo si chiamava “riassunto”, un esercizio che permette di verificare “che cosa” si è colto di un testo e che cosa viene ignorato. Una selezione delle informazioni che a volte sacrifica dati importanti (o addirittura li modifica) e viceversa si sofferma su particolari non essenziali. La capacità di sintetizzare un testo (e quindi di darne una versione “corta” e non semplicemente di ripeterlo “a memoria”) è molto importante per poterne poi utilizzare gli elementi in modo efficace. Scopo di questi esercizi è produrre via via una “procedura”, una modalità di lavoro per il recupero delle informazioni e per il loro trattamento (la soluzione del problema). Più in generale, una “abitudine” ad esaminare analiticamente un testo. Come spesso succede in matematica, anche nel campo dei problemi la “convinzione” di riuscire a trovare una soluzione corretta può essere un elemento importante. Essa si forma e si rafforza quando il ragazzo possiede una “strategia” per affrontare il problema che abbia dimostrato la sua efficacia. Consolidare la fase iniziale di comprensione del testo è un ottimo presupposto: l’alunno sa cosa deve fare, sa come farlo… e può superare così l‟impatto con un “problema” che è sempre nuovo e diverso dagli altri.