BINOS DE FOZZAS_Bonnanaro
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BINOS DE FOZZAS_Bonnanaro
ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO BONNANARO COMUNE BONNANARO ASS.TO ALL'AGRICOLTURA VITICOLTORI BONNANARO PRESENTANO LA 2^ EDIZIONE DI BINOS DE FOZZAS VINI ARTE E CULTURA Bonnanaro Sabato 16 Marzo 2013 DOVE MANGIARE: INFO X PRENOTAZIONI: AGRITURISMO RIU ADU BONNANARO: 339-7663259 COOPERATIVA CORONA MOLTANA : 389-8382676 DOVE DORMIRE: INFO X PRENOTAZIONI: B&B Il Vecchio Frantoio 346 968 2587 AFFITTACAMERE IL CILIEGIO Tel: 079844042 Cell: 3771073524 Fax: 0799895765 SA TANCA NOA: 079 845239 PER INFORMAZIONI 329-8984781 PRO LOCO BONNANARO BINU ‘E FOZZAS Con questo nome, Bonnanaro vuole ricordare un modo antico di fare il vino, o, se si preferisce un vino antico. I nostri nonni sapevano bene cosa era su ‘inu ‘e fozzas: il vino speciale che segnava la fine di una bevuta, la degna chiusura di una serata di allegria! Il termine significa, letteralmente “vino a strati”, come le foglie sovrapposte: su ‘inu seberu de ogn’annu veniva aggiunto nella stessa botte e si sovrapponeva e mescolava con quello dell’anno precedente. Le uve usate erano prevalentemente: Moscato, Bianca madura, Alvisiniadu, Torbato, Passale biancu e, raramente Taloppo (normalmente usato per fare l’uva passa). Era un vino molto pregiato, per il gusto dei nostri padri, ma oggi è caduto nel dimenticatoio perché i gusti sono cambiati. Anche i gusti seguono le mode! Pensate solo che fino a qualche decennio orsono, nessuno avrebbe bevuto una Vernaccia o una Malvasia giovane, mentre oggi la gioventù di un vino diventa sempre più un pregio! LA VITICOLTURA A BONNANARO La coltivazione della vite in Sardegna ha una storia antichissima, pensate che i semi del Cannonau sono stati trovati negli scavi archeologici di alcuni nuraghi nella zona di Borore. A Bonnanaro, nel passato i terreni coltivati a vigna erano molto più numerosi di quelli attuali. Il paese ha una grande varietà di terreni che danno alle uve caratteristiche e sapori diversi: i terreni vulcanici garantiscono una forte colorazione ai vini e sapori decisi e robusti, i terreni calcarei danno toni ancora diversi di sapore e di colore e, infine i terreni sabbiosi riescono a darci, dallo stesso vitigno, intensità, colori e gusti ancora diversi. La storia della nostra viticoltura ha una caratterizzazione geografica curiosa: Possiamo dire che le vigne più antiche si trovavano nelle pendici del monte Pelau, intorno ai 500 m. di altitudine. Si trattava di piccole vigne adatte per il consumo familiare, che venivano lavorate esclusivamente con la zappa e la distanza tra i ceppi era soltanto di 120 cm.. La coltivazione della vite era abbinata a quella del ciliegio. Progressivamente con l’introduzione, prima degli animali e poi dei mezzi meccanici, la distanza tra i ceppi aumentò e le vigne si spostarono verso la pianura e i terreni calcarei e sabbiosi. Si ottenne, in questo modo, una maturazione più precoce delle uve e una maggior estensione delle vigne. Per molto tempo Bonnanaro fu un paese famoso per la grande varietà dei vini e dei sapori diversi ottenuti anche con le stesse varietà di uve coltivate in terreni dalle caratteristiche diverse per acidità e permeabilità dei suoli. A margine del settore dell’enologia, in passato si parlava di Bonnanaro per la bellezza delle vasche in pietra calcarea (LACCOS) per il mosto. Pare che le rocce della zona di Cannisones e Corona Moltana fossero particolarmente adatte per quest’uso. Una curiosità di tipo religioso è il fatto che i contadini invocavano San Giovanni de la Niebla o “de sa neula” perché salvasse le vigne dalla nebbia tardiva di giugno che poteva rovinare il raccolto facendo ammalare i grappoli appena nati con sa “neula” il nome che veniva dato all’”oidio” un fungo dannoso. Tonino Marras A BREVE ALTRE INFO E PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE, SIAMO IN FASE DI ORGANIZZAZIONE. GRAZIE A TUTTI VI ASPETTIAMO ;)