Leggere e pensare nella scuola che verrà
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Leggere e pensare nella scuola che verrà
Politica scolastica L’istituto comprensivo statale di Cadeo e Pontenure (PC) Leggere e pensare nella scuola che verrà di Angelo Bardini, Romina Bertuzzi, Alessandra Franchi, Giovanna Rosi, Giusy Vallisa “C o s a d i s e g n i? ” d om a nd ò Paul Klee. “Non lo so” rispose il bimbo, “non ho ancora finito” Classi 2.0, piano di diffusione delle Lavagne interattive multimediali, editoria digitale scolastica, le tecnologie a favore di azioni per il sostegno e per il recupero (in Emilia-Romagna il progetto si chiama LIM per apprendere). Questo in sintesi il Piano scuola digitale che il Ministero dell’istruzione da un triennio ha attivato in tutta Italia. Queste tutte le azioni che trovano vita nel nostro istituto comprensivo, più di 1200 bambini e ragazzi da 3 a 14 anni a Cadeo e Pontenure, Piacenza. Una lavagna interattiva in ogni classe delle medie, alcune LIM nei plessi delle elementari, il progetto Finestre digitali, grandi “muri” elettronici su cui scrivere con le mani e con i pennarelli, la sperimentazione di contenuti digitali innovativi per la storia e la geografia nelle elementari, 3 classi dotate di pc personale o tablet alla primaria e alla media… ed un futuro digitale tutto da scrivere che alimenta le nostre scelte formative: l’orientamento, la scuola come ambiente di vita, il territorio, l’inclusione. Un fervore di innovazione che non dimentica la tradizione. Infatti, le biblioteche della nostra scuola sono il cuore pulsante dei plessi. Quella di Cadeo, dal nome evocativo, “La chiameremo 36 Osvaldo” (Osvaldo per gli amici), è poi un unicum nel suo genere: è la biblioteca della scuola, gestita interamente dall’istituto e finanziata anche con il contributo dell’ente comunale e delle famiglie degli studenti, ma è aperta al pubblico esterno in quanto fornisce servizi a tutti i cittadini del paese, essendo l’unica biblioteca del territorio, ai docenti e agli alunni con disabilità di tutta la provincia per l’ausilioteca e la ricca videoteca. “Questa biblioteca è nata perché si sentiva il bisogno e il desiderio di un luogo simile. Doveva esserci, ecco, una biblioteca così. Quel desiderio ha fatto esistere quest’edificio, non molto grande, e il personale a esso dedicato.... L’ indirizzo è: 3150 Sacramento Street, 94115 San Francisco, California....” Inizia così un bel libro di Richard Brautigan. Comincia così anche la nostra storia, anche se Via Liberazione è meno affascinante di Sacramento Street e la California è lontana almeno 8 ore di aereo. Comincia così la storia di “La chiameremo Osvaldo”, così si chiama la nostra biblioteca, comincia con il bisogno di una comunità che pur essendo sulla via Emilia non aveva una biblioteca comunale e comincia con il desiderio di volare. Da “La chiameremo Osvaldo” è nata prima una seconda biblioteca, a Pontenure, “La stanza degli aquiloni” e poi un laboratorio di scienze e poi spazi informali. Dalle biblioteche sono nate via via nuove parole d’ordine e un’idea di scuola. Osvaldo è dot at a d i a mpie vetrate, si articola su due piani occupando circa 400 metri quadrati, ha spazi luminosi, pareti affrescate, un ar redo colorato e accattivante con scaffali facilmente fruibili più ricchi ogni gior no di storie nuove e libri sempre aggiornati grazie a un consistente piano di acquisti, un giardino nell’area circostante che funge da biblioteca all’aperto e da laboratorio di scienze. Promuovere l’amore per i libri a tutte le età nella convinzione che la lettura possa essere fortemente stimolata da un ambiente piacevole e commisurato ai destinatari, dal libero accesso ai materiali e dall’ampiezza della collezione proposta. Osvaldo è, non solo per la scuola ma per tutto il paese, un istituto culturale a 360 gradi che opera al servizio di tutti i cittadini con l’obiettivo di rendere effettivi il diritto allo studio, l’integrazione, la continuità for mativa e la fr uizione della cultura. Ogni giorno è un gran viavai. I bambini della scuola crescono fin da piccoli in mezzo ai libri, acquisiscono familiarità con la lettura e la consultazione, sono aiutati dagli adulti in biblioteca in grado di suggerire percorsi di lettura ad hoc; in Osvaldo trovano un ambiente accogliente nel quale possono con assoluta libertà cercare libri secondo le TuttoscuolA n. 528 Politica scolastica proprie esigenze di lettori, scegliere ciò che desiderano senza imposizioni o obblighi, fare richieste di libri nuovi, usare per la prima volta un ipad. I bambini della primaria hanno il prestito per classi e sono coadiuvati dall’insegnante nella loro ricerca libera. Cominceremo dall’infanzia e via via, gradualmente, racconteremo in che modo l’istituto vive quotidianamente la lettura tra tradizione e innovazione. L’angolo morbido e lo spazio morbidissimo L’angolo morbido e variopinto della biblioteca accoglie i bambini… una nuova storia è pronta per essere ascoltata. Le letture del sabato mattina sono dedicate ai bambini dai 4 ai 7 anni e sono la magia che fa tornare gli alunni a scuola anche in un giorno di riposo. Il piacere di ascoltare una storia (e su questa fare rif lessioni e creare disegni o piccoli manufatti che riuniti diventano oggetti d’ar te coloratissimi) viene alimentato con cura nei piccoli. Ogni anno si prevedono due cicli di letture, il primo generalmente a novembre e l’altro ad aprile. Gli alunni più grandi, dopo il divertimento della grande scala a chiocciola trasparente diligentemente salita in fila indiana per tranquillizzare l’insegnante, al piano di sopra della biblioteca trovano scaffali con libri molto diversi fra loro. L’attenzione per gli alunni passa anche attraverso la scelta dei libri e le novità editoriali qui arrivano in tempi brevissimi. Una volta scelto il libro, prima di portarlo a casa, lo si può “assaggiare” seduti sugli Ipuff, i morbidissimi maxicuscini che arredano tutta un’ala della biblioteca. Per i ragazzi, lo spazio morbido al piano superiore è anche un luogo dove usare l’Ipad in un ambiente speciale, che guarda al futuro e ne vuole TuttoscuolA n. 528 diventare un’idea. L’iPad + Puff = iPuff. L e “ no s t r e” 10 r e gol e d i Pennac La promozione della lettura parte dalla conoscenza delle storie, degli autori, dei generi narrativi, della letteratura e il suo fine è proprio quello di diffondere, far scoprire ed apprezzare quelle storie e quegli autori. Per questi motivi da ormai dieci anni il nostro istituto ha sostituito l’adozione del testo di narrativa con la lettura dei testi di narrativa, sulla scia delle dieci regole di Pennac. Quale lettore accanito proverebbe piacere alla fine di ogni capitolo rispondere ad una serie di domande di comprensione del testo? Quale lettore amerebbe riassumere per iscritto alcuni capitoli? I nostri alunni sono liberi di restituire un libro anche dopo un giorno e di prenderne un altro senza dover dare troppe giustificazioni; questo ovviamente non significa che l’insegnante non vigili su situazioni problematiche: se un alunno non riesce a trovare un testo di suo gradimento l’insegnante cercherà di capire quale sia la problematica, molto spesso l’alunno è semplicemente disorientato di fronte alla quantità di volumi presente sugli scaffali oppure non ha ancora capito il genere letterario a lui più congeniale. Ciò che ci interessa è aiutare il bambino o il ragazzo nella scelta, suggerirgli possibili percorsi di lettura perché sappia trovare ciò che gli piace e gli serve, Il nostro è un atteggiamento di complicità, di guida e di sostegno. La lettura in biblioteca è la finalità che noi insegnanti ci diamo: essa può essere stimolata da spazi adeguati e arredi piacevoli, dal libero accesso e dall’ampiezza della collezione, ma attenzione! Non siamo in classe: noi conquistiamo i lettori suggerendo loro le storie e siamo pronte ad aiutarli nelle scelte di narrativa e divulgazione. Non abbiamo il compito di verificare l’effettiva lettura, la comprensione e la riflessione, né di valutare l’apprendimento. Osvaldo e La st a n z a degl i aquiloni, le due biblioteche della scuola, realizzano dunque l’idea di un “ambiente di apprendimento diffuso” che tenga realmente e realisticamente conto dei bisogni dei destinatari in età scolastica, lettori esigenti con propri gusti, richieste e spesso resistenze di fronte ai libri, ma che qui trovano modo di approcciarsi alla lettura in completa libertà, come suggeriscono le “10 regole del lettore” di Daniel Pennac. Durante l’anno scolastico vengono programmati momenti di lettura ad alta voce come primo fondamentale approccio alla lettura ed è importante che l’insegnante responsabile della biblioteca la proponga alle classi. La lettura ad alta voce centra diversi obiettivi: - migliora l’attenzione e incoraggia l’ascolto - richiede il rispetto di chi sta leggendo - fornisce l’esempio di come si legge - è un momento di condivisione di un’esperienza che supera il concetto di lettura come separatezza e solitudine. La nost ra esper ien za ci ha portato a credere che la lettura ad alta voce ed espressiva raggiunga anche un alt ro importante obiettivo: una conoscenza più approfondita di quello che la biblioteca offre, l’incontro con autori e con storie meno noti ai ragazzi. Spesso alcuni insegnanti ci dicono: ”Tanto legge solo piccoli brividi, non c’è modo di fargli cambiare idea!” La lettura di alcuni brani estrapolati da alcuni testi ha invece ottenuto effetti 37 Politica scolastica sorprendenti! I libri presentati durante quegli incontri hanno in seguito avuto un’impennata di prestiti e spesso siamo state costrette a f issare le “ prenotazioni” perché c’era una vera rincorsa al libro in precedenza “ascoltato”. Ogni anno viene invitato in biblioteca un autore o un’autrice di libri per ragazzi. Gli studenti hanno a disposizione alcuni mesi per leggere i principali testi dell’autore o dell’autrice, per discuterne in classe con i compagni e l’insegnante, per preparare domande. Gli incontri sono sempre molto stimolanti, tante le domande; gli alunni mostrano sempre grande curiosità e stupore quanto si accorgono che in realtà un autore non è una persona molto diversa dalle altre, ma che soprattutto anche gli autori sono stati ragazzi con gli stessi problemi, spesso gli stessi interessi. Ogni volta sorge spontanea la stessa domanda: -“ Come faccio se voglio scrivere un libro?” E’ successo più di una volta che qualche ragazzo sia andato dall’insegnante con un piccolo manoscritto tra le mani per chiedere se poteva essere l’inizio di un racconto interessante! Il nostro è un istituto a tempo prolungato, sono presenti quindi diversi laboratori. E’ il caso dell’“Avamposto fuorilegge” ovvero un gr uppo di ragazzi che invia recensioni, schegge di lettura, fa insomma l’inviato speciale, racconta le sue esperienze di lettura, approva alcuni autori, critica altri. Un avamposto nasce quindi dove c’è voglia di leggere, dove i libri sono ben in vista e sempre a disposizione, dove gli insegnanti per primi credono nell’importanza della lettura. Ma anche del Booktrailer, uno strumento agile da usare e realizzare: è di breve durata e di impatto immediato. Il contenuto e l’atmosfera del libro vengono presentati in modo accattivante 38 Le biblioteche dell’istituto comprensivo di Cadeo e Pontenure in 25 post it la biblioteca è il centro della scuola la biblioteca è il motore della scuola nella biblioteca c’è anche l’acquario la biblioteca è il posto più bello della scuola tutti gli alunni vanno in biblioteca e siamo in 1.350 gli studenti delle medie hanno il prestito libero gli alunni delle elementari hanno il prestito per classi i bambini leggono (e non è vero che i bambini non leggono) i bambini leggono molto se i libri sono belli i libri “basta che li chiedi e arrivano” i libri arrivano 2/3 volte la settimana i film li chiedi e in 48 ore sono qui in primavera si legge anche in giardino la “mezzanotte” in cui è “uscito” Harry Potter la mattina dopo ne avevamo 3 le sedie sono di Philippe Starck il prestito è libero nessuno ci fa compilare la scheda a dirla tutta non sappiamo cosa sia la scheda sappiamo chi è Pennac ha una grande parete di vetro, che quando nevica….. tutti gli anni facciamo più prestiti dell’anno precedente ogni anno ci sono 200 film in DVD in più ogni anno ci sono almeno 500 libri nuovi e anche di più da sette anni non abbiamo più il libro di narrativa obbligatorio e uguale per tutti valutiamo un sacco di cose e facciamo sempre meglio tutti gli anni regaliamo un libro ad ogni nato ma poi lo teniamo noi dopo 5 anni non ha un segno sul muro è aperto anche in estate non ha la chiave ha il frigobar pieno è sempre pieno di gente è l’unica “ausilioteca” della provincia di Piacenza e anche di Parma è disposto su due piani e ha il “buco” come le ciambelle … il resto… veniteci a trovare ve lo racconteremo in biblioteca. facendo ricorso al modello del trailer cinematografico. Da un punto di vista didattico offre numerosi vantaggi: può essere utilizzato per invogliare i ragazzi a leggere un libro, può essere impiegato come strumento di analisi e sintesi di un’opera letteraria. Per poter realizzare un booktrailer, infatti, i ragazzi devono leggere con attenzione il testo, coglierne gli aspetti fondamentali per poi essere in grado di tradurli in altro linguaggio attraverso la musica, le immagini, le parole. Lo realizziamo con gli iPad per mezzo di Pinnacle Studio, un’applicazione facile da usare e con cui i ragazzi hanno già molta familiarità. PS: se avete letto l’incipit… non abbiamo ancora finito! TuttoscuolA n. 528