Kiki Smith
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Kiki Smith
KIKI SMITH, PYRE WOMAN KNEELING( DONNA INGINOCCHIATA SU UNA PIRA) 2002 Kiki Smith è un’artista americana di origine tedesca che ha fatto delle questioni sociali il suo punto d’attenzione. Pyre Woman Kneeling nasce dall’invito che Kiki Smith riceve, a progettare un’ opera pubblica destinata a una città tedesca. L’ artista si rende conto che fino ad allora, nessun artista aveva realizzato un monumento commemorativo per le donne immolate con l’accusa di stregoneria. L’opera è composta da una catasta di legno in cima alla quale vi è una figura femminile in bronzo, con le braccia allargate. Per quanto riguarda il potere esercitato dall’interno, ovvero il potere che l’installazione stessa ha, il linguaggio del corpo non è da trascurare, ha un significato altamente simbolico. Le braccia aperte, a mio avviso, sono simbolo di impotenza, quasi come per dire ‘’ sono qui, fate di me quello che volete’’, ma allo stesso tempo sono simbolo di potere, il potere di scegliere, in quanto la donna non si assoggetta al potere degli altri, non mostra resistenza nei confronti dei suoi persecutori (in questo caso potere inteso come lo intendeva Weber, ovvero l’obbedienza a un comando) ma anzi continua a seguire la proprie idee pur sapendo cosa la aspetta; come Socrate che, piuttosto di auto-esiliarsi da Atene, preferisce bere la cicuta. Emerge dunque il potere della libertà e della rivendicazione su di sé. Sempre soffermandoci sul corpo, non viene esaltato il potenziale erotico e sensuale della donna, quasi come fosse una zavorra. L’artista lo fa volutamente proprio per non distogliere l’attenzione dello spettatore dall’essenza vera dell’opera. La donna, inoltre, non porta capelli lunghi, al contrario sembra come se glieli avessero rasati, come avveniva con gli ebrei, i prigionieri e i militari. Anche il fatto che la donna sia in ginocchio ci racconta un’ulteriore violenza. L’opera, quindi, affronta il tema della persecuzione sociale che durante i secoli ha colpito le donne, viste da parte degli inquisitori come depositarie di un potere soprannaturale e dunque pericolose e perciò da eliminare. Sempre basandoci sui simboli, a mio avviso il potere soprannaturale che veniva attributo alle streghe si può riscontrare anche nella disposizione che la Smith ha dato ai componenti dell’installazione. L’artista infatti ha deciso di collocare la statua, non a livello dell’osservatore, ma bensì più in alto, proprio per evidenziare questo potere prodigioso, non comune a tutti gli uomini. La pira in questo caso può diventare la metafora di un monumento, però non nel suo significato primo, ovvero quello di perdurare nel tempo; in quanto il potere esercitato dalla politica non lo ha permesso. Infatti, la città per la quale l’opera era stata pensata, non la accoglie e a questo punto l’opera non riesce nelle finalità per cui era stata creata. Dal mio punto di vista la stessa Smith ha un potere notevole ovvero quello di risvegliare la memoria attraverso il suo ‘fare arte’. La memoria collettiva è ricordo, è un punto di partenza essenziale per stipulare una confronto tra passato e presente. Il potere di Kiki Smith dunque è quello di risvegliare la nostra memoria collettiva e di farci ricordare che migliaia di donne sono stata bruciate sul rogo per difendere i propri ideali. È anche probabile che l’artista implicitamente volesse farci riflettere su quale fosse oggi il rogo (metaforico) a cui le donne vengono sottoposte o semplicemente vuole ricordarci, come già Cicerone ci ha insegnato che Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae (Cicerone, De Oratore, II, 9, 36), ovvero La storia è vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita e quindi occorre tenere viva la memoria storica da una generazione all'altra di modo che gli errori del passato non si ripetano due volte nello stesso modo. Daniela Piatti