Untitled - Banca Lombarda e Piemontese
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2 Indice Avviso di convocazione Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Cariche Sociali e Direzione Generale L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS Il rating Premessa Dati in sintesi ed indici economici e finanziari Prospetti di bilancio riclassificati Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione Strategia commerciale L’andamento della gestione Lo scenario di riferimento Gli impieghi La raccolta da Clientela ed i titoli in circolazione La raccolta indiretta ed il risparmio gestito L’operatività sul mercato interbancario Le passività subordinate Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità Il portafoglio titoli di proprietà L’operatività in strumenti derivati I fondi per rischi ed oneri Le immobilizzazioni Il conto economico Il rendiconto finanziario L’evoluzione prevedibile della gestione L’attività di ricerca e sviluppo Le azioni I rapporti verso le imprese del Gruppo Gli indicatori fondamentali dell’operatività dell’impresa, l’ambiente ed il personale L’assunzione, la gestione e la copertura dei rischi finanziari Altre informazioni Il progetto di destinazione degli utili d’esercizio e le proposte all’Assemblea Altre materie all’ordine del giorno dell’Assemblea Schemi di bilancio Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione Nota Integrativa Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale Parte C – Informazioni sul conto economico Parte D – Informativa di settore Parte E – Informazioni su rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F – Informazioni sul patrimonio Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Parte H – Operazioni con parti correlate Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Allegati 3 5 7 9 11 13 15 16 18 21 23 28 28 36 40 42 43 44 45 48 48 48 49 51 55 56 58 62 62 65 70 70 71 73 79 85 89 93 96 150 197 211 212 243 246 247 254 255 Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria È convocata un'Assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., presso la Sede Sociale in Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8, per il giorno 21 aprile 2006, alle ore 15.00, per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Parte Ordinaria 1. Presentazione del bilancio al 31.12.2005 - previe relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione KPMG S.p.A. - e deliberazioni conseguenti; 2. nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione previa, ai sensi dello Statuto Sociale: ¶ determinazione della durata del mandato (art. 17, comma 4); ¶ determinazione del numero dei componenti (art. 17, comma 1); 3. determinazione dei compensi spettanti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, ai sensi dell'art. 2389 c.c. e dell'art. 17, comma 9, dello Statuto Sociale; 4. nomina dei componenti - tre effettivi e due supplenti - e del Presidente del Collegio Sindacale per gli esercizi 2006 - 2007 - 2008, ai sensi degli artt. 2397, 2398, e 2400 c.c.; 5. determinazione dei compensi da corrispondere ai componenti del Collegio Sindacale per gli esercizi 2006 - 2007 - 2008, ai sensi dell'art. 2402 c.c.; 6. determinazione dell'ammontare della medaglia di presenza da corrispondere per la partecipazione alle riunioni degli Organi Sociali; 7. proroga ed integrazione, dell'incarico di revisione e controllo contabile per gli esercizi 2006, 2007 e 2008 già conferito dall’Assemblea del 16 giugno 2003; determinazione dei corrispettivi da riconoscere alla Società incaricata. Parte Straordinaria 1. Modifica dello Statuto Sociale: introduzione di nuovo comma all'articolo 31, recante previsioni in materia di distribuzione degli utili conformi alle disposizioni degli artt. 6 e 7 del D.Lgs. n. 38/2005. L'intervento in Assemblea è regolato dalle disposizioni di legge. Bergamo, 27 febbraio 2006 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Emilio Zanetti 5 Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Banca Popolare di Bergamo S.p.A., costituita il 25 marzo 2003, ha iniziato la propria attività bancaria a partire dal 1º luglio 2003 data in cui ha avuto efficacia l’operazione di fusione fra Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino S.c.r.l., Banca Popolare Commercio e Industria S.c.r.l. e Banca Popolare di Luino e Varese S.p.A. che ha dato vita alla controllante BPU Banca S.c.r.l. oggi S.c.p.A.. Sempre in tale data ha avuto efficacia il conferimento del ramo d’azienda costituito prevalentemente dalla rete degli sportelli della Banca Popolare di Bergamo – CV S.c.r.l. fondata nel 1869, nonché il provvedimento di autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria rilasciato dal Governatore di Banca d’Italia in data 24 giugno 2003. Si richiamano di seguito alcuni eventi di rilievo che hanno influenzato la gestione della Banca nel corso dell’anno 2005. Nel corso del mese di aprile è stata approvata l’adozione della “Carta dei Valori” del Gruppo BPU Banca. Tale documento, formalizzato dalla Capogruppo, intende rappresentare per tutte le aziende del Gruppo – e per tutti i collaboratori delle stesse, ai quali è stato consegnato – l’esplicito impegno a rapportarsi, attraverso ogni propria struttura organizzativa e territoriale, in modo unitario e coerente con i rispettivi “stakeholder”. Nella “Carta” si fondono idealmente le scelte attinenti al campo economico, etico e sociale, che da sempre hanno informato il modo di “fare impresa” di ogni singola Società (la “Visione”), con gli elementi posti a base della formula federale, popolare ed integrata, prescelta dal Gruppo BPU (la “Missione”). Da ciò, trae corpo l’enunciazione dei sette principi e valori guida (la “Responsabilità”, la “Fiducia”, la “Identità”, la “Complementarietà”, il “Gioco di Squadra”, la “Innovazione”, la “Soddisfazione del Cliente”) alla cui fedele e condivisa applicazione ogni singola risorsa umana della Banca vorrà ispirarsi nello svolgimento della propria attività professionale. Nel periodo compreso fra il 2 maggio ed il 29 luglio, presso la Banca è stato condotto un accertamento ispettivo da parte di Banca d’Italia. L’ispezione, svoltasi in un clima di costante e fattiva collaborazione assicurata al nucleo di dieci ispettori della Vigilanza Creditizia e Finanziaria, ha interessato trasversalmente tutti i processi della Banca, senza trascurare l’approfondita analisi dei raccordi esistenti con le strutture della controllante BPU Banca, per le attività che quest’ultima svolge a favore di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., quale Banca Rete, in forza del contratto di service stipulato. L’accertamento condotto ha rappresentato per la Banca, a soli tre anni dall’inizio dell’operatività nella nuova veste, un prezioso momento di verifica ed un’utile occasione per rilevare eventuali manchevolezze e per valutare gli elementi idonei ad orientare al meglio la futura azione di tutta la struttura. Sostanzialmente positiva, e con rilievi di portata limitata, è risultata la valutazione espressa a conclusione della visita ispettiva, che ha confermato come la Popolare di Bergamo sia una Banca solida, caratterizzata da validi profili tecnici inerenti l’adeguatezza patrimoniale, la performance reddituale e la qualità del credito, nonché validamente in grado di presidiare con efficacia i mercati di insediamento. Nel corso del mese di ottobre, e successivamente nel mese di dicembre, il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato, nei suoi diversi profili, il progetto di accentramento presso la Capogruppo BPU Banca delle strutture e delle attività di internal auditing. 7 Tale progetto, che ha interessato tutte le Banche Rete del Gruppo, si colloca nel quadro di un ulteriore rafforzamento delle scelte relative al “modello” adottato, che prevede il forte accentramento in Capogruppo delle attività di indirizzo, organizzative, operative e di controllo. Nel mese di dicembre, finalizzandolo anche al più ampio aggiornamento del Piano Industriale di Gruppo, il Consiglio ha provveduto all’approvazione del piano economicofinanziario per il triennio 2006/2008 della Banca. Il Piano, definito nei suoi dettagli per l’esercizio 2006 e maggiormente profilato sui principali aggregati per il successivo biennio, muove dalla definizione degli obiettivi commerciali di sviluppo definiti in accordo con la Capogruppo. 8 Cariche Sociali e Direzione Generale CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente * Emilio Zanetti Vice Presidente * Giuseppe Antonio Banfi Vice Presidente * Antonio Parimbelli Amministratore Delegato * Guido Lupini Consiglieri * * Giampiero Auletta Armenise Mauro Bagini Gaudenzio Cattaneo Mario Comana Giacomo Fustinoni Carlo Garavaglia Paolo Lamberti Gregorio Magnetti Andrea Moltrasio Raffaele Rizzardi Giuseppe Vigorelli * * componenti il Comitato Esecutivo COLLEGIO SINDACALE Presidente Effettivi ** Supplente Ferruccio Rota Sperti Antonio Amaduzzi Luigi Piantoni Maurizio Vicentini ** sindaco effettivo dal 7 ottobre 2005 a seguito dimissioni di Alberto Lanfranchi DIREZIONE GENERALE Direttore Generale Guido Lupini Vice Direttore Generale Osvaldo Ranica Giuseppe Masnaga SOCIETÀ DI REVISIONE KPMG S.p.A. - situazione aggiornata al 20 marzo 2006 - 9 L’adozione dei nuovi internazionali IAS/IFRS principi contabili (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards) La transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS Cenni e rinvio Al fine di comprendere adeguatamente il processo di transizione dai principi contabili nazionali (D.Lgs. 87/1992 e circolare Banca d’Italia n. 166/1992 e successivi aggiornamenti) applicati sino all’esercizio 2004, ai principi contabili internazionali IAS/IFRS applicati dall’esercizio 2005 ed alla nuova circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, si rimanda alla Parte A – Politiche Contabili della Nota integrativa dove viene riportata l’informativa qualitativa e quantitativa relativa alla transizione. La transizione agli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo S.p.A. La transizione dalla normativa nazionale ai principi contabili internazionali rappresenta un cambiamento culturale di notevole portata che vede la qualifica dei principi contabili come norme di legge e non più mere disposizioni tecnico - interpretative, spesso integrative di altre prescrizioni normative. Tale cambiamento si è tradotto, per le diverse società nazionali, e quindi anche per il Gruppo BPU Banca e per la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., in un notevole sforzo interpretativo, applicativo, amministrativo, organizzativo nonché gestionale, alla base del quale vi è stato il consolidamento di una profonda conoscenza della nuova disciplina contabile. Il Gruppo BPU ha avviato il “Progetto IAS”, rivolto all’implementazione dei principi contabili internazionali - sia per il bilancio consolidato di Gruppo, sia per i bilanci individuali delle Banche/società appartenenti al Gruppo BPU - già a far tempo dal novembre 2003 in modo da giungere adeguatamente preparati alla data del 1º gennaio 2005, data dalla quale tutte le società del gruppo sono tenute a predisporre una situazione contabile IAS compliant per la redazione della situazione consolidata. Va inoltre sottolineato che, in applicazione della facoltà concessa dal D.Lgs. 38/2005, la Banca ha deciso di adottare i principi contabili IAS/IFRS anche per la redazione dei propri bilanci individuali già dal 2005. Partendo dal presupposto che il bilancio consolidato è redatto in applicazione degli IAS/IFRS, la scelta operata dalla Banca e dalle altre società del Gruppo muove da considerazioni di ordine pratico, in una logica di economia dei costi e di ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente rivolta alla ricerca di sinergie amministrativo - contabili, altrimenti difficilmente realizzabili, a fronte peraltro di un notevole sforzo tecnico - organizzativo. 11 La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Posta la complessità del processo di transizione dalla previgente normativa ai nuovi principi contabili internazionali, al fine anche di facilitare tale processo, è stato emanato da parte dello IASB1 un principio specifico, l’IFRS 1, dedicato esclusivamente alla gestione della prima applicazione dei principi contabili internazionali. Il principio in parola prevede la presentazione di almeno un bilancio comparativo in occasione della redazione del primo bilancio redatto in applicazione dei principi internazionali (esercizio 2005 per la Banca). Da ciò discende che la data di transizione, il passaggio cioè agli IAS/IFRS, avviene all’apertura dell’esercizio precedente vale a dire il 1º gennaio 2004. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per la produzione di un solo anno di comparazione dei dati contabili (esercizio 2004) e ha inoltre deciso di avvalersi della facoltà – di cui si dirà meglio oltre – concessa dal principio in parola con riferimento alla non applicazione retrospettiva degli IAS 32 e 39. La citata esenzione nasce dalla consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di trading, di copertura, ecc., avvenute in esercizi precedenti. Tale difficoltà è stata ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i due principi contabili di riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea. Ciò posto, la Banca applica tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32, 39 e IFRS 4 con effetto retroattivo alla data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005 l’applicazione risulta estesa a tutti i principi. Riconciliazione tra patrimonio netto ex D.Lgs. 87/1992 e patrimonio netto IAS/IFRS al 1° gennaio 2005 (in migliaia di euro) Patrimonio netto al 31 dicembre 2004 Applicazione IAS/IFRS (esclusi IAS 32/39) Applicazione IAS 32/39 Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2005 Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2005 1.461.908 (11.500) 1.482 (10.018) 1.451.890 L’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato nel complesso una variazione negativa sul patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2005 quantificabile in 10.018 migliaia di euro. All’interno di tale effetto si segnala che quello riveniente dall’applicazione degli IAS 32 e 39 risulta essere positivo, come già detto, per euro 1.482 migliaia. In seguito alla prima applicazione degli IAS/IFRS, il patrimonio netto della Banca al 1° gennaio 2005 ammontava a 1.451.890 migliaia di euro. Come detto in apertura per una più dettagliata ed esaustiva informativa sulla transizione ai principi contabili IAS/IFRS, si rimanda alla Parte A – Politiche Contabili della Nota Integrativa. 1 IASB - International Accounting Standards Board, ente emanatore dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. 12 Il Rating Le tabelle di seguito riportate sintetizzano i giudizi di rating assegnati al Gruppo BPU Banca dalle agenzie internazionali STANDARD & POOR’S, MOODY’S e FITCH RATINGS. Le revisioni annuali effettuate nel corso del 2005 hanno portato al miglioramento di alcuni giudizi attribuiti: Fitch Ratings, in data 12 agosto 2005, ha innalzato l’individual rating da C a B/C, in considerazione del rafforzamento patrimoniale e degli sforzi compiuti per migliorare ulteriormente la qualità dell’attivo; ha inoltre cambiato l’outlook di lungo termine da stabile a positivo per riflettere le buone prospettive reddituali derivanti dalla positiva integrazione tra i due Gruppi di origine. Standard & Poor’s, in data 17 gennaio 2006, ha innalzato l’outlook portandolo da stabile a positivo per riflettere il progressivo miglioramento della redditività e la riduzione dei rischi legati all’attività creditizia. STANDARD & POOR’S Short-term Counterparty Credit Rating (i) Long–term Counterparty Credit Rating (ii) Outlook (i) Indica la capacità di ripagare il debito con durata inferiore ad 1 anno (A-1: miglior rating – D: peggior rating) (ii) Con riferimento a debiti di durata superiore ad 1 anno, indica la capacità di pagamento degli interessi e del capitale, unitamente ad una eventuale sensibilità agli effetti sfavorevoli di cambiamento di circostanze o al mutamento delle condizioni economiche (AAA: miglior rating – D: peggior rating) A-2 APositive GIUDIZI SULLE EMISSIONI Senior unsecured debt Short-term debt Subordinated debt AA-2 BBB+ Preference shares BBB Tier III subordinated debt BBB- MOODY’S (I) Long-term debt and deposit rating (I) Short-term debt and deposit rating (II) Financial strength rating (III) Outlook A2 Prime-1 (II) C+ Stable (III) GIUDIZI SULLE EMISSIONI Senior unsecured LT A2 Senior unsecured ST P-1 Upper/Lower Tier II subordinated A3 Tier III subordinated Baal Preference shares (ex BPB-CV) Baal 13 Debito a lungo termine (scadenza pari o superiore a 1 anno), grado d’investimento (Aaa: prima qualità – Baa3 qualità media) Debito a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno) Prime-1: massima qualità – Not Prime: grado speculativo) Questo rating non si riferisce alla puntualità dei pagamenti, ma indica l’eventualità che la banca necessiti di un supporto esterno da parte degli azionisti, del Gruppo di appartenenza o delle istituzioni ufficiali (A: miglior rating – E: peggior rating) Indica la capacità di rimborso del debito nel breve termine (F: miglior rating – D: peggior rating) (2) Indica la capacità di fronteggiare gli impegni finanziari nel F2 International Short-term Credit Rating (1) lungo termine (AAA: miglior rating – D: peggior rating) AInternational Long–term Credit Rating (2) (3) Questo rating, che non si riferisce alla capacità di rimborso B/C Bank Individual rating (3) del debito, rappresenta una sorta di valutazione della solidità intrinseca di una banca (redditività, equilibrio di 3 Support rating (4) bilancio, capacità del management, contesto operativo, rete Long-term Outlook Positive commerciale), vista nell’ipotesi in cui la stessa non possa GIUDIZI SULLE EMISSIONI fare affidamento su forme di sostegno esterno (eventuale intervento di un prestatore di ultima istanza, supporto degli Senior debt Aazionisti, ecc.) (A: miglior rating - E: peggior rating) Lower Tier II subordinated BBB+ (4) Questo rating, come il precedente, non si riferisce alla Tier III subordinated BBB capacità di rimborso del debito, ma indica l’eventualità di un supporto esterno concreto e tempestivo (da parte dello Stato o di Preference Share (ex BPCI) BBB azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la Banca si trovasse in difficoltà. Il giudizio risulta direttamente connesso al Longterm rating e indica non solo la probabilità dell’intervento ma anche la qualità delle potenziali fonti di supporto e delle ragioni per cui viene attuato (1: miglior rating – 5: peggior rating). FITCH RATINGS (1) 14 Premessa Come esposto nella sezione di Nota Integrativa dedicata all’applicazione dei principi internazionali – scelte strategico-gestionali in sede di prima applicazione (FTA) ed esenzioni opzionali adottate in sede di prima applicazione –, non risulta sempre possibile comparare i dati al 31 dicembre 2005 con l’esercizio amministrativo 2004 sia per quanto riguarda la Relazione sulla Gestione che la Nota Integrativa. Ciò posto, al fine di rendere chiara e comprensibile la lettura e l’interpretazione della evoluzione patrimoniale ed economica della Banca, si è proceduto al commento delle risultanze di bilancio anche avvalendosi di dati pro-forma e di strumenti gestionali atti a omogenizzare le grandezze dei due periodi contabili posti a confronto. Per quanto riguarda inoltre i dati di FTA essi rappresentano quanto approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 settembre 2005 e predisposto pertanto prima dell’entrata in vigore della circolare n. 262 di Banca d’Italia del 22 dicembre 2005. Si sottolinea pertanto che i dati esposti nelle pagine successive e che riguardano il 31 dicembre 2004 ed il 1° gennaio 2005 sono stati riclassificati in osservanza delle nuove disposizioni contenute nella predetta circolare e possono risultare diversamente classificati rispetto a quanto esposto in sede di prima applicazione. Si rimanda per una più completa trattazione dell’argomento alla Parte A – Sezione 2 “Principi generali di redazione” della Nota Integrativa. 15 Dati in sintesi Dati Economici (in migliaia di euro) Interessi netti Commissioni nette Proventi operativi Oneri operativi Risultato della gestione operativa Rettifiche di valore nette su crediti Risultato netto Dati Patrimoniali (in migliaia di euro) Crediti verso Clientela (*) Attività finanz. disponibili per la vendita Attività immobilizzate Totale attivo (*) Raccolta da Clientela (*) Raccolta indiretta da Clientela di cui gestita Posizione interbancaria netta (*) Patrimonio netto (*) Dividendi (in migliaia di euro) 31/12/2005 541.918 287.863 871.993 (462.158) 409.835 (44.465) 204.281 31/12/2005 Variazioni rispetto al 31/12/2004 549.765 268.566 851.589 (470.876) 380.713 (37.296) 184.679 31/12/2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 Variazioni % rispetto al 31/12/2004 (7.847) 19.297 20.404 8.718 29.122 (7.169) 19.602 Variazioni rispetto al 31/12/2004 (1,43%) 7,19% 2,40% (1,85%) 7,65% 19,22% 10,61% Variazioni % rispetto al 31/12/2004 18.479.764 18.014.904 464.860 2,58% 16.510 1 16.509 - 62.424 23.127.724 18.774.139 45.599.656 12.194.243 2.514.326 1.499.164 56.553 22.486.932 18.771.268 45.404.608 5.871 640.792 2.871 195.048 2.062.713 320.036 47.005 10,38% 2,85% 0,02% 0,43% 20,36% 14,58% 3,24% 10.131.530 2.194.290 1.452.159 31/12/2005 Dividendo unitario (euro) Dividendi totali distribuibili Struttura operativa 31/12/2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 0,124 155.781 31/12/2005 Numero dei dipendenti Numero degli sportelli bancari di cui: Italia Estero 3.827 375 374 1 (*)Dato al 1° gennaio 2005 comprensivo dell’effetto IAS 32, 39 e IFRS 4. 16 31/12/2004 0,120 150.756 31/12/2004 3.782 377 376 1 Variazione annua 3,33% 3,33% Variazione annua 45 (2) (2) - Indici economici e finanziari 31/12/2005 31/12/2004 Indici di struttura e posizionamento Crediti verso Clientela/Raccolta diretta da Clientela (*) 98,43% 95,97% Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/Raccolta indiretta (*) 52,98% 48,36% R.O.E. 15,78% 14,59% Cost/Income 53,00% 55,29% Indici di redditività ed efficienza Indici di produttività, redditività ed efficienza per dipendente (in migliaia di euro) Raccolta diretta da Clientela/Numero collaboratori (*) 4.906 4.963 Raccolta indiretta da Clientela ordinaria/Numero collaboratori (*) 6.014 5.540 Crediti verso Clientela/ Numero collaboratori (*) 4.829 4.763 Margine di interesse/Proventi operativi 62,15% 64,56% Commissioni nette/Proventi operativi 33,01% 31,54% 228,2 222,8 69,6 72,5 Sofferenze nette/Crediti netti verso la Clientela (*) 0,63% 0,96% Incagli netti/Crediti netti verso la Clientela (*) 0,97% 0,86% Crediti dubbi netti/Crediti netti verso la Clientela (*) 1,81% 1,86% 55,56% 51,27% Proventi operativi/Numero medio collaboratori Spese per il personale/Numero medio collaboratori Indici di rischiosità % copertura sofferenze (*) % copertura incagli (*) 17,40% 18,28% % copertura totale crediti dubbi (*) 35,42% 39,33% 0,21% 0,23% Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate 6,90% 6,78% Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate 8,25% 8,14% % copertura crediti in bonis (*) Coefficienti patrimoniali (*) Dato al 1° gennaio 2005 comprensivo dell’effetto IAS 32, 39 e IFRS 4. 17 Prospetti di bilancio riclassificati Stato Patrimoniale riclassificato (in migliaia di euro) 31/12/2005 IAS/IFRS 01/01/2005 FTA Classif. B.I. (*) Variazioni rispetto al 01/01/2005 Variazioni percentuali sul 01/01/2005 ATTIVITÀ Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso Clientela 127.582 114.168 13.414 11,75% 102.774 166.518 (63.744) (38,28%) 16.510 1 16.509 18,32% 3.811.088 3.220.926 590.162 18.479.764 18.014.904 464.860 2,58% 12.501 27.802 (15.301) (55,04%) Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Attività materiali 7.473 11.792 (4.319) (36,63%) 19.266 13.875 5.391 38,85% Attività immateriali 43.158 42.678 480 1,12% di cui: avviamento 42.145 42.145 - - Attività fiscali 84.660 108.807 (24.147) (22,19%) 422.948 765.461 (342.513) (44,75%) 23.127.724 22.486.932 640.792 2,85% Altre attività TOTALE DELL’ATTIVO PASSIVITÀ Debiti verso banche Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Derivati di copertura Passività fiscali Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri: b) altri fondi Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve Utile (perdita) d’esercizio TOTALE DEL PASSIVO 1.296.762 1.026.636 270.126 26,31% 12.440.058 12.372.697 67.361 0,54% 6.334.081 6.398.571 (64.490) (1,01%) 109.610 105.349 4.261 4,04% 18.745 64.945 (46.200) (71,14%) 78.021 85.949 (7.928) (9,22%) 1.191.398 824.392 367.006 44,52% 115.650 116.043 (393) (0,34%) 44.235 40.460 3.775 9,33% 44.235 40.460 3.775 9,33% 1.294.883 1.267.211 27.672 2,18% 204.281 184.679 19.602 10,61% 23.127.724 22.486.932 640.792 2,85% (*) Classificato secondo le disposizioni della circolare n. 262/2005 di Banca d’Italia. Per le variazioni rispetto ai dati di FTA approvato, si rimanda alla Parte A, Sezione 2 della Nota Integrativa. 18 Conto economico riclassificato (in migliaia di euro) 31/12/2005 IAS/IFRS Incid. % sui proventi operativi 31/12/2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 Incid. % sui proventi operativi Margine di interesse 541.918 62,15% 549.765 64,56% Commissioni nette 287.863 33,01% 268.566 31,54% Risultato netto dell’attività di negoziazione, di copertura e utili da cessione o riacquisto di crediti e passività finanziarie 20.666 2,37% 6.115 0,72% Altri proventi/oneri di gestione 21.546 2,47% 27.143 3,19% 871.993 100,00% 851.589 100,00% Proventi operativi Spese per il personale (264.816) (30,37%) (276.026) (32,41%) Altre spese amministrative Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (192.007) (22,02%) (191.422) (22,48%) (5.335) (0,61%) (3.428) (0,40%) Oneri operativi (462.158) (53,00%) (470.876) (55,29%) 409.835 47,00% 380.713 44,71% (44.465) (5,10%) (37.296) (4,38%) 720 0,08% - - (8.127) (0,93%) (18.758) (2,20%) (32) - - - 357.931 41,05% 324.659 38,12% (153.650) (17,62%) (139.980) (16,44%) 204.281 23,43% 184.679 21,69% Risultato della gestione operativa Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri Utile/perdita della cessione di investimenti Utile/perdita della operatività corrente al lordo imposte Imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente Utile/perdita d’esercizio Rispetto allo schema di conto economico ex circolare 262/2005 sono state operate le seguenti riclassificazioni: I recuperi di imposte iscritti alla voce 190 “altri oneri/proventi di gestione” sono riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse nelle altre spese amministrative. La voce “risultato delle attività di negoziazione e copertura” include la voce 80 “risultato netto dell’attività di negoziazione”, la voce 90 “risultato netto dell’attività di copertura” e la voce 100 “utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”. La voce “altri proventi/oneri di gestione” include la voce 190 al netto della riclassifica sopramenzionata relativa ai recuperi di imposte. La voce “rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali” include le voci 170 “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” e 180 “rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi classificati nello schema obbligatorio alla voce “altri oneri/proventi di gestione”. 19 Strategia commerciale L’anno 2005 ha visto la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. concentrata nella realizzazione degli obiettivi commerciali concordati con la Capogruppo BPU Banca S.c.p.A., nel solco del forte presidio delle zone in cui tradizionalmente opera, puntando – come si dirà meglio oltre – ad incrementare il livello di fidelizzazione della Clientela ed a supportare le esigenze finanziarie e di servizi delle imprese attraverso forme e strumenti innovativi. Mercato Retail Le attività realizzate dal Mercato Retail sono state indirizzate verso il miglioramento della customer satisfaction e del livello di cross selling, attraverso il pieno utilizzo del patrimonio informativo reso disponibile con la nuova piattaforma CRM “Start”, e la continua evoluzione dell’offerta commerciale verso la Clientela di riferimento: “Famiglie” e “Imprese” di piccole e medie dimensioni (che conta circa un milione di soggetti). È proseguito il miglioramento e l’affinamento degli strumenti gestionali di Gruppo, che hanno consentito ai gestori una maggiore efficacia nell’azione commerciale, ed è stato fornito ulteriore impulso all’attività di formazione dei gestori, nell’ottica di migliorarne la professionalità e di incrementare le capacità relazionali nei confronti dei Clienti. Nel corso del 2005 sono state attivate le otto iniziative previste dal progetto “PattiChiari” che hanno consentito alla Banca di ottenere la piena certificazione: Funzionamento Atm Rilevato On line – FARO: il servizio via cellulare o a mezzo Internet indica lo sportello automatico perfettamente operativo più prossimo, ovunque ci si trovi. Informazioni chiare su obbligazioni bancarie strutturate e subordinate: informazioni chiare e facili da leggere e comprendere per chi investe, al fine di rendere l’investitore pienamente consapevole dei rischi connessi agli investimenti finanziari. Obbligazioni a basso rischio-basso rendimento: un elenco di obbligazioni a basso rischio e basso rendimento, al fine di orientare le scelte di investimento del risparmiatore con poca o nulla esperienza finanziaria che intende rivolgersi verso strumenti semplici da valutare. Criteri generali di valutazione della capacità di credito delle piccole e medie imprese: un manifesto con indicazione chiara e semplice dei criteri con cui le banche valutano generalmente la concessione di prestiti. Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese: conoscere in anticipo, per area geografica e per importo, il numero dei giorni medi necessari alla Banca per dare una risposta sulla richiesta di un prestito, per consentire al Cliente un rapido confronto sulla velocità di risposta dei diversi istituti. Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno: tempi certi e più rapidi per la disponibilità giuridica sul proprio conto delle somme versate con assegni. 23 Conti correnti a confronto: una sorta di carta d’identità che riassume chiaramente le caratteristiche, i servizi ed i prezzi dei conti correnti, per consentire al Cliente di confrontare le offerte delle diverse banche individuando il prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze. Servizio bancario di base: conto corrente che mette a disposizione tutti i servizi bancari di base, rivolto a tutti i potenziali Clienti privi di conto corrente. Per il segmento “Famiglie” la strategia sviluppata nel corso del 2005 si è focalizzata sulle tipiche attività bancarie della gestione del risparmio, dell’assistenza finanziaria e dell’offerta di servizi transazionali, modulando l’offerta indirizzata a ciascun Cliente in funzione delle esigenze specifiche. Grazie alle informazioni gestite dalla piattaforma CRM si è pervenuti ad una migliore profilatura dei bisogni del Cliente e, conseguentemente, alla costruzione di un’offerta specifica che attraverso lo strumento della campagna commerciale ha guidato l’azione di ogni gestore. Nell’ambito della raccolta è continuata l’attività di riqualificazione delle forme di risparmio detenute dalla Clientela. È proseguita l’attività di collocamento dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, la cui gamma è stata arricchita quest’anno dall’introduzione di alcuni prodotti strutturati, con garanzia del capitale e di un rendimento minimo, le cui performance risultano legate all’andamento di un paniere di materie prime (commodities), all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo dell’area euro (step-up inflazione) ed alla velocità con cui crescono i tassi di interesse (steepener). Si è intensificata l’offerta dei prodotti assicurativi del comparto vita, sia di tipo tradizionale che ad elevato contenuto finanziario, quest’ultimo rappresentato dalle polizze index-linked che abbinano la protezione del capitale investito ed un rendimento minimo alla partecipazione alle performance sviluppate dalla struttura finanziaria sottostante. È stato riconfermato il trend positivo del risparmio gestito, sia in fondi comuni di investimento che in gestioni patrimoniali, grazie anche alle interessanti performance ottenute dalla SGR BPU Pramerica, che è stata insignita dell’ambito riconoscimento “Premio Alto Rendimento 2005”, promosso dal Sole 24 Ore, quale migliore gestore italiano di fondi comuni “gruppo big” nonché è risultata vincitrice della quinta edizione del “Lipper Fund Awards Italy 2006” come Best Fund Group over Three Years per il raggruppamento Lipper Equity Group – Large. Continua con successo il processo di integrazione fra le filiali della Banca ed i promotori della collegata BPU SIM S.p.A.. Le due reti distributive mettono a fattor comune il rispettivo potenziale in termini di consulenza finanziaria e disponibilità di prodotti bancari ed assicurativi, per un servizio integrale al Cliente. Nel corso del 2005 la Banca è stata promotrice del servizio “InItaly” che rappresenta un nuovo approccio al rapporto fra Banca e cittadino immigrato, basato sul fondamento della cittadinanza economica. InItaly è, innanzitutto, un nuovo stile con cui il personale della Banca si relaziona con gli immigrati, che si sviluppa attraverso specifica formazione del personale e per il tramite di materiale di comunicazione–informazione appositamente studiato e realizzato per essere facilmente fruibile dalla Clientela di provenienza non italiana. Il prodotto si basa su un conto corrente, disponibile in due versioni, al quale possono essere abbinati servizi “ad hoc” per far fronte alle specifiche esigenze di questa tipologia di Clientela (invio denaro all’estero, credito, coperture assicurative). Attraverso questa iniziativa la Banca vuole contribuire a creare una rete di fortissime sinergie tra le istituzioni e le associazioni dei cittadini immigrati, sociali ed imprenditoriali, nei due mondi dei quali il migrante è sintesi: quello d’origine e quello di accoglienza. In questo modo la Banca è convinta di poter favorire lo sviluppo sostenibile nei paesi terzi e contribuire a nuove occasioni di business per il locale sistema imprenditoriale. 24 Positivo anche l’andamento degli impieghi, in particolare nel settore dei mutui per l’acquisto e la ristrutturazione delle abitazioni e nell’attrattivo comparto dei finanziamenti dei beni di consumo, attraverso il prodotto “Creditopplà”, che è stato rinnovato nell’immagine e nei contenuti, offrendo condizioni economiche altamente competitive e di sicuro interesse. Infine, nel solco della tradizionale attenzione che Banca Popolare di Bergamo S.p.A rivolge al proprio territorio ed allo sviluppo delle potenzialità che esso esprime, si segnala l’accordo esclusivo stipulato con l’Università degli Studi di Bergamo attraverso il quale viene concesso un finanziamento, a condizioni agevolate, destinato ai laureati e diplomati che intendano partecipare a Master e/o corsi di perfezionamento organizzati nell’ambito dell’Ateneo bergamasco e l’accordo con la Pro Universitate Bergomensis. In tema di servizi dedicati alle famiglie, il conto a pacchetto “Duetto”, nelle diverse soluzioni proposte, continua a riscontrare un notevole successo grazie all’offerta integrata di prodotti tipici bancari e servizi complementari extrabancari, che consentono l’acquisto di coperture assicurative a prezzi scontati e offrono agevolazioni in migliaia di esercizi commerciali selezionati e convenzionati. Si è proseguito nel collocamento delle carte di credito, sia a saldo che revolving, emesse con il nuovo marchio di Gruppo “Libra”. Ulteriore impulso è stato attribuito all’utilizzo dei canali telematico e telefonico, rendendo ancor più economiche le transazioni di negoziazione titoli, e attraverso la semplificazione delle modalità di accesso a LineattivaBanking (ora Qui BPU) a parità di livello di sicurezza. L’attività nel comparto delle imprese “Small Business” si è sviluppata principalmente in due direzioni: Intensificazione delle relazioni commerciali con le imprese Clienti nelle aree storiche di radicamento, potenziando l’offerta dei prodotti di finanziamento indirizzati allo sviluppo, al sostegno degli investimenti ed agli interventi di patrimonializzazione aziendale finalizzati al miglioramento del rapporto mezzi propri/mezzi di terzi. Acquisizione di nuova Clientela, inizialmente nelle zone a più bassa penetrazione, attraverso l’avvio di un “progetto pilota” che ha coinvolto un numero limitato di gestori privi di portafoglio Clienti, dedicati allo sviluppo del business per linee esterne. In virtù dei risultati ottenuti l’attività verrà, nel corso del 2006, estesa a tutto il territorio. A supporto del raggiungimento degli obiettivi commerciali sono state effettuate campagne mirate, rivolte alla canalizzazione di maggiori flussi commerciali (anticipi e smobilizzo di crediti) rivenienti sia dal comparto domestico che dalle attività di import-export. Particolare attenzione è stata prestata al sostegno finanziario delle iniziative immobiliari anche per il tramite di operazioni di leasing. Con riguardo al comparto dei servizi si è intensificata l’offerta del conto package “Utilio”, sviluppato in collaborazione con la società del Gruppo, Mercato Impresa S.p.A., che ha riscontrato un crescente successo presso i Clienti in virtù dei contenuti innovativi offerti, sia con riferimento ai tradizionali prodotti bancari e assicurativi che alle rilevanti opportunità di risparmio principalmente legate ai comparti energetico e telefonico. In previsione ed in conformità al disposto di cui all’accordo di Basilea II, durante il 2005 è stata ulteriormente approfondita l’analisi delle aziende Clienti attraverso una serie di incontri mirati all’acquisizione di informazioni qualitative, che, abbinate ai dati settoriali, patrimoniali e reddituali già disponibili, hanno consentito di pervenire all’attribuzione di un rating interno che consentirà alla Banca l’applicazione del Modello I.R.B. (Internal Rating Based). 25 Il rapporto con le associazioni e gli Enti di categoria, infine, si è riconfermato come una relazione privilegiata tra Banca Popolare di Bergamo S.p.A. e il proprio territorio di riferimento e, grazie a ciò, si sono potute soddisfare le diverse esigenze emerse attraverso offerte mirate e soluzioni specifiche per ciascun settore economico (agricoltura, artigianato, commercio e industria). Mercato Private In armonia con quanto programmato nel calendario del progetto “Master”, l'attenzione principale del Mercato Private si è focalizzata sull'attuazione sistematica del nuovo processo di pianificazione strategica. Intenso in questo ambito è stato il programma di formazione rivolto a tutta la rete sui nuovi strumenti e sulle loro possibilità di utilizzo, al fine di rendere i ruoli e i comportamenti commerciali coerenti con il nuovo approccio. L'attività di sviluppo e diffusione dei prodotti dedicati alla Clientela Private è stata consistente. Più dettagliatamente, è iniziata la commercializzazione di prodotti quali la Sicav “Global Real Estate Securities Fund” (che investe in società attive nel settore immobiliare mondiale), le polizze di capitalizzazione “Private Life Cap” e la carta di credito "black Kalía”, oltre ad alcuni prestiti obbligazionari strutturati (su indici azionari mondiali e su un paniere di materie prime). Per quanto riguarda i servizi dedicati, il processo di diffusione del servizio di “Active Wealth Advisory” è stato condotto tramite un roadshow che ha interessato diverse località, selezionate in base alla distribuzione geografica della Clientela potenzialmente interessata. Il mercato dei servizi finanziari alla Clientela di elevato standing si sta rapidamente evolvendo e ciò induce a ripensare la configurazione tattica dei propri asset personali, familiari o aziendali, allo scopo di ottimizzarne la gestione attribuendo priorità assoluta a quei fattori di conservazione, protezione e riorganizzazione degli stessi. Accanto alle tradizionali forme di gestione di importanti patrimoni, il Mercato Private si è proposto in qualità di consulente per i propri Clienti offrendo loro soluzioni innovative, quali ad esempio l’istituto del trust, attraverso la BPU Trust Company Ltd., società registrata e con sede a Jersey, Channel Islands, detenuta da BPU Banca International S.a., con sede in Lussemburgo; quest’ultima fa parte del Gruppo BPU Banca. Dal punto di vista delle risorse, infine, l'organico del Mercato Private, così come previsto dal Piano Industriale di Gruppo, è in via di completamento grazie all'introduzione dei primi Assistant, con funzioni di back-office e supporto quali-quantitativo all'attività professionale dei Private Bankers. Mercato Corporate Nel corso dell’anno si è proseguito nell’innovazione e nel miglioramento dei processi commerciali e sono state ulteriormente affinate le attività volte all’evoluzione del modello organizzativo; in particolare, con una migliore focalizzazione all’interno del portafoglio Large Corporate che ha permesso di aumentare ulteriormente l’efficacia del servizio in un segmento ad alta complessità. 26 La linea di sviluppo del Mercato Corporate ha avuto come principale obiettivo nel 2005 la gestione proattiva della relazione commerciale, valorizzata anche attraverso l’attività di consulenza. Tale obiettivo è stato perseguito tramite l’investimento continuo sulla professionalità degli Account Manager, ponendoli nella condizione di saper interpretare e gestire in modo coerente e finalizzato le esigenze delle aziende, e proponendo loro servizi ad alto valore aggiunto, tra cui l’intervento in operazioni di credito industriale a medio e lungo termine e in operazioni di finanza straordinaria attraverso la Banca per l’impresa del Gruppo, Centrobanca S.p.A.. Sempre nell’ambito delle società prodotto è stata ulteriormente sviluppata l’attività sinergica, con particolare evidenza: nel comparto del leasing dove la Banca opera da diversi anni con successo proponendo i prodotti offerti dalla società del Gruppo operante nel settore, BPU Leasing S.p.A.; nell’assistenza e nella consulenza alle imprese su leggi agevolative attraverso il supporto di SF Consulting S.r.l.; nelle coperture assicurative attraverso le compagnie di Gruppo: BPU Assicurazioni per il ramo danni e BPU Mediazioni Assicurative per l’assicurazione dei crediti commerciali attraverso la collaborazione con SIAC. È continuata l’attività di sviluppo commerciale sulla Clientela, con la finalità di diventare “Banca di riferimento”, con particolare riguardo a: Comparto Estero: nell’anno trascorso è stato attivato il progetto rivolto ad assistere le aziende nell’attività internazionale proponendo i servizi disponibili grazie alla appartenenza al Gruppo BPU. Come in passato, la filiale di Monaco di Baviera e gli uffici di rappresentanza di Hong Kong, San Paolo e Singapore hanno proseguito nella loro attività di supporto alla Clientela italiana ed internazionale nello svolgimento del proprio business. Nell’ambito della pianificazione dei rapporti internazionali coordinata dalla Capogruppo BPU Banca, l’ufficio di rappresentanza di Singapore dallo scorso mese di novembre opera per conto dell’intero Gruppo unitamente a nuovi uffici di rappresentanza di Gruppo quali quello di Mumbai in India. Di rilievo la collaborazione con BPU International (con sede di Lussemburgo) nell’ambito dell’assistenza alle imprese per lo sviluppo di progetti internazionali con particolare riferimento alla gestione ed ottimizzazione dei propri attivi e gli accordi di collaborazione commerciale con le banche estere, in particolare nel 2005 con le Banche Popolari Austriache aventi una forte presenza nei paesi dell’est europeo, atti a garantire standard qualitativamente elevati in relazione all’erogazione di supporto finanziario e dei servizi bancari. Incremento/recupero impieghi: sono state attivate specifiche iniziative commerciali su Clientela target, individuata con il supporto della piattaforma di customer interaction. Grande sforzo, inoltre, è stato impiegato nello sviluppo ed ampliamento della base Clienti, attraverso una strategia sinergica di consolidamento e sviluppo delle relazioni con il mondo imprenditoriale presente sul territorio ed il contemporaneo avvio di un progetto pilota con risorse dedicate, progetto che vedrà la propria piena operatività nel 2006. Particolarmente significativi sono stati i rapporti con gli Enti di categoria presenti sul territorio per facilitare l’accesso al credito delle imprese associate. 27 L’andamento della gestione Lo scenario di riferimento Il quadro macroeconomico Nel corso del 2005 l’economia mondiale ha continuato ad espandersi, seppur su livelli più contenuti rispetto al 2004, sostenuta da un’attività particolarmente intensa negli Stati Uniti, in Asia e nei cosiddetti paesi emergenti che negli ultimi anni stanno fornendo un contributo sempre più significativo alla stabilizzazione del ciclo mondiale. Il rialzo delle quotazioni del petrolio, pur avendo sinora impattato in misura marginale sull’inflazione, continua ad alimentare aspettative e timori di crescita dei prezzi, condizionando la politica monetaria delle Banche Centrali. Come si può notare dal grafico, dopo aver raggiunto il massimo storico intorno ai 67 dollari per barile tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, il Brent ha iniziato una lenta discesa, resa possibile dal fatto che gli effetti degli uragani abbattutisi sulla costa statunitense del golfo del Messico sono stati moderati dall’utilizzo delle riserve Usa e Ocse. Complessivamente la variazione del 2005 è stata pari al + 45,8%. 28 Il dinamismo mostrato dall’economia americana negli ultimi anni non sembra essersi ancora affievolito, nonostante i rialzi dei prezzi petroliferi, la graduale ma costante risalita dei tassi di interesse e una politica fiscale meno espansiva rispetto al passato. Le prime stime relative al 2005 mostrano una crescita in termini reali del prodotto interno lordo pari al 3,5% a fronte del + 4,2% registrato nel 2004. Il contributo più significativo è venuto ancora una volta dai consumi, favoriti dalla graduale ripresa dell’occupazione, mentre si è sostanzialmente dimezzato l’apporto degli investimenti, trainati dalle apparecchiature elettroniche e software. È invece rimasto negativo, ma in ridimensionamento, il contributo delle esportazioni nette. Il significativo rallentamento nella crescita dell’import non è stato sufficiente a compensare il rallentamento dell’export. Conseguentemente, il disavanzo della bilancia commerciale ha raggiunto a fine anno i 725,8 miliardi di dollari (- 617,6 miliardi a dicembre 2004) equivalente al 5,8% del Pil (5,3% nel 2004). Il deficit del settore pubblico è invece migliorato, riducendo la propria incidenza rispetto al Pil al 4,1% dal 4,7% del 2004. In campo valutario il dollaro non sembra aver risentito del peggiorato deficit commerciale e, grazie anche all’operare congiunto di una serie di fattori quali il differenziale sui tassi di interesse, le aspettative di crescita e le agevolazioni fiscali sul rientro dei capitali di cui le imprese americane hanno usufruito fino alla fine dell’anno, nel 2005 la valuta americana ha evidenziato un apprezzamento del 12,7%. A fine anno il mercato quotava 1,184 dollari per euro a fronte degli 1,356 dollari per euro di fine 2004 (grafico 2). Nonostante il rafforzamento del dollaro, il rincaro delle materie prime energetiche si è tradotto in un aumento dei prezzi al consumo, così come sintetizzati dal tasso medio annuo di inflazione, salito al 3,4% dal 2,7% dell’anno precedente. L’inflazione “core” (al netto di energia e prodotti alimentari) a dicembre 2005, cosi come a dicembre 2004, si è tuttavia mantenuta stabile al 2,2%. Le condizioni dell’occupazione sono in progressivo miglioramento: il tasso medio annuo di disoccupazione si è ridotto nel 2005 al 5,1%, il livello più basso dal 2002. Per quanto concerne la politica monetaria, proseguendo nella fase di graduale restrizione avviata dalla metà del 2004, il 31 gennaio 2006, per la quattordicesima volta in diciannove mesi, la Fed ha innalzato di 25 centesimi il tasso sui federal funds portandolo al 4,5% (livello quasi doppio rispetto al tasso ufficiale europeo) ribadendo altresì la necessità di una ulteriore e decisa politica per contrastare gli ostacoli che impediscono il mantenimento di un equilibrio fra crescita economica sostenibile e stabilità dei prezzi. 29 In Giappone è proseguita la ripresa dell’economia, con il Pil in accelerazione al + 2,8% grazie ai risultati dell’ultimo trimestre, mentre la deflazione sui prezzi al consumo è andata attenuandosi. Tutte le componenti della domanda hanno contribuito alla crescita: sono infatti aumentati sia i consumi, ed in particolare quelli delle famiglie, sia gli investimenti, in case e soprattutto in beni capitali. È migliorato anche il contributo delle esportazioni nette, trainate nell’ultimo trimestre dalla diminuzione delle importazioni. A fine anno la variazione dei prezzi al consumo era ancora negativa e pari a -0,1% (a fronte di un tasso medio annuo del - 0,3%), ma secondo le previsioni della Banca Centrale l’inversione di tendenza potrebbe verificarsi verso la metà del 2006. Anche in Giappone le condizioni sul mercato del lavoro stanno migliorando: il tasso medio annuo di disoccupazione è ulteriormente diminuito nel 2005, portandosi al 4,4%, il livello più basso dal 1999. CONSUNTIVI E PREVISIONI T abella n.1 PRODOTTO INTERNO LORDO PREZZI AL CONSUM O (tasso medio annuo) DISOCCUPAZIONE (tasso medio annuo) DISAVANZO (+) AVANZO (-) SETT. PUBBL. (% del PIL) 2004 2005 2006(1) 2004 2005 2006(1) 2004 2005 2006(1) 2004 2005 2006(1) (Valori percentuali) OCSE 3,1 2,8 2,7 2,1 2,5 2,5 n.d. n.d. n.d. n.s. n.s. n.s. n.s. NON-OCSE 7,0 6,3 5,9 6,8 7,5 6,1 n.d. n.d. n.d. n.s. n.s. ST AT I UNIT I 4,2 3,5 3,2 2,7 3,4 3,4 5,5 5,1 5,0 4,7 4,1 3,9 GIAPP ONE 2,3 2,8 2,2 0,0 -0,3 0,3 4,6 4,4 4,3 6,6 6,0 5,3 EURO-12 2,1 1,3 1,9 2,1 2,2 2,3 8,9 8,6 8,3 2,7 2,9 2,9 IT ALIA 1,1 0,0 1,5 2,3 2,2 2,3 8,0 7,8 7,6 3,4 4,1 3,5 GERMANIA 1,6 0,9 1,2 1,8 2,0 2,3 9,5 9,4 9,0 3,7 3,8 3,4 FRANCIA 2,3 1,5 1,8 2,3 2,0 2,1 9,5 9,5 9,2 3,6 3,3 3,5 SP AGNA 3,1 3,4 3,2 3,1 3,4 3,3 11,0 9,2 8,4 0,1 -0,2 -0,1 REGNO UNIT O 3,2 1,8 2,3 1,3 2,1 2,1 4,8 4,5 4,6 3,1 3,0 3,0 (1) Previsioni fonte: Prometeia e Statistiche ufficiali Per quanto concerne i restanti paesi dell’area asiatica l’attività ha continuato a crescere a ritmi sostenuti, alimentata dalla favorevole dinamica delle esportazioni e della domanda interna, nonostante gli elevati corsi petroliferi e l’inasprimento della politica monetaria. Il quadro appare tuttavia differenziato, con diversi paesi in espansione, ma anche alcuni in rallentamento e con forti difficoltà nella lotta all’inflazione. Le esportazioni sono alla base dell’accelerazione di Hong Kong, Corea, Taiwan, mentre la domanda interna ha sostenuto l’economia di Filippine e Malesia; in difficoltà Tailandia e Indonesia rispettivamente per problemi di bilancia commerciale e inflazione. In India la crescita tendenziale del Pil si è avvicinata all’8% grazie al forte dinamismo del settore dei servizi, accompagnato comunque da una buona performance del settore industriale. Ancor più elevato continua a mostrarsi lo sviluppo dell’economia cinese, sempre trainato dalle esportazioni nette e dagli investimenti fissi, questi ultimi cresciuti del 25,7%, nonostante le misure selettive di contenimento adottate. Il prodotto interno lordo ha avuto nel 2005 un aumento del 9,9% (+ 10,1% nel 2004); l’incremento del valore aggiunto è stato del 5,2% nel settore primario, dell’11,4% nell’industria e del 9,6% nel terziario. Sotto controllo anche l’inflazione, all’1,8% in media d’anno, in netto declino rispetto al 3,9% del 2004. Nella seconda metà di luglio sono stati compiuti i primi passi verso una riforma del sistema valutario e del regime di cambio: dopo dieci anni la Banca Centrale cinese ha operato una rivalutazione dello yuan, portando il cambio a 8,11 yuan per un dollaro rispetto al precedente tasso di 8,28. La rivalutazione è stata accompagnata dall’ancoraggio del cambio ad un paniere di valute. 30 Nel 2005 il Pil dell’area euro è cresciuto dell’1,3% (+ 2,1% nel 2004), confermando ancora una volta la difficoltà dell’Europa a stare al passo con la crescita mondiale a causa degli effetti negativi sulla domanda interna impliciti negli aggiustamenti strutturali che stanno intervenendo sia sul mercato del lavoro, sia sui processi produttivi e sulla loro localizzazione. In questo quadro, nel quale peraltro permangono ancora significative differenze fra i diversi paesi, il tasso di disoccupazione, dopo essere rimasto stabile all’8,8% per circa sei mesi, ha ricominciato a scendere a partire da maggio, collocandosi all’8,4% a fine dicembre. Dopo i rialzi di settembre e ottobre il tasso di inflazione (misurato dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo) ha rallentato nel corso degli ultimi due mesi del 2005 fino al 2,2% di dicembre, valore pari alla media annua. Ancora una volta quindi l’obiettivo di un’inflazione vicina ma inferiore al 2% non è stato raggiunto, giustificando le preoccupazioni della BCE di tenere sotto controllo le aspettative future dovute sia ai rincari petroliferi che all’abbondante liquidità che caratterizza l’area a fronte del miglioramento in atto nell’attività economica. Per questo motivo la BCE a dicembre 2005 e a marzo 2006 ha innalzato rispettivamente al 2,25% e al 2,50% il tasso di rifinanziamento principale, fermo al 2% da 30 mesi. In Italia l’economia è rimasta ferma: le prime stime indicano una variazione nulla del Pil. I consumi delle famiglie sono aumentati in misura molto modesta, insufficiente a compensare il contributo negativo degli investimenti fissi lordi e della domanda estera netta. Complessivamente nel 2005 lo sviluppo dell’export italiano è stato solo del 3,7%, a fronte di un incremento dell’import del 6,8%. Conseguentemente, il saldo dell’interscambio commerciale è risultato negativo per 10,4 miliardi di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 1,2 miliardi rilevato nel 2004, essenzialmente riconducibile al settore dell’energia. La rilevazione sulle forze di lavoro relativa al terzo trimestre segnala un tasso di disoccupazione (calcolato al netto dei fattori stagionali) pari al 7,7%, in lenta ma progressiva diminuzione e comunque sempre inferiore alla media dell’area euro. In termini di indice armonizzato dei prezzi al consumo, l’Italia mantiene un profilo in linea con la media europea: a fine dicembre la variazione è risultata pari al 2% (2,2% il tasso medio dell’anno). Sul fronte della finanza pubblica, infine, le stime per il 2005 indicano un aumento dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione rispetto al Pil, dal 3,4% del 2004 (rivisto in ottemperanza alle nuove regole comunitarie) al 4,1%. Per effetto di tale andamento, in luglio l’Italia ha concordato in sede europea un percorso di rientro biennale (entro il 2007) del deficit entro i parametri del Nuovo Patto di Stabilità e di Crescita. 31 I mercati finanziari La politica restrittiva adottata dalla Fed ha condizionato la parte a breve della curva dei rendimenti americana, che si è innalzata di circa un punto percentuale in ciascun semestre, mentre il segmento riferito alle scadenze più lunghe, influenzato sia dalle aspettative di crescita dell’economia e dell’inflazione, sia dai forti acquisti di Treasury da parte di Cina e Giappone, ha mostrato un progressivo appiattimento. L’area euro ha continuato ad essere caratterizzata da tassi inferiori a quelli del mercato americano su tutte le scadenze, raggiungendo alla fine del terzo trimestre livelli minimi storici. Solo verso la fine dell’anno i rendimenti a breve hanno ripreso a crescere in relazione alla manovra monetaria posta in essere dalla BCE. La parte a più lunga scadenza, che nei primi sei mesi aveva seguito il movimento al ribasso dei tassi americani, è poi rimasta sostanzialmente stabile, segnalando aspettative di crescita più contenute sia per l’inflazione che per l’economia europea. Più che positiva è risultata l’evoluzione dei mercati azionari, nonostante la fase di correzione che ha interessato nel mese di ottobre tutti i mercati, con la sola esclusione del Giappone. Da inizio anno, a fronte di un andamento sostanzialmente piatto negli Usa e di progressi nell’ordine del 20% in Europa, è salita ad oltre il 30% la performance dei mercati emergenti (così come sintetizzata dall’indice azionario MSCI Emerging Market) mentre è stato addirittura superiore al 40 per cento il miglioramento del mercato giapponese, quale riflesso di una fiducia dei mercati sulla tenuta dell’economia nipponica e sul consolidamento dei profitti delle imprese. Questi gli andamenti nel 2005 dei principali indici di alcune tra le più importanti piazze finanziarie, espressi in valuta locale: + 43,5% il Topix e + 40,2% il Nikkei 225 di Tokio; + 27,1% lo Xetra Dax di Francoforte; + 23,4% il Cac 40 di Parigi; + 16,7% il Ftse 100 di Londra; + 15,5% lo S&P Mib di Milano; + 3% lo S&P 500; + 1,4% il Nasdaq e 0,6% il DJ Industrial di New York. Il 2005 è stato un anno record in particolare per i mercati gestiti dalla Borsa Italiana. L’indicatore più significativo è quello dei volumi scambiati, riguardo al quale il controvalore, sia per le azioni che per i derivati, ha superato i precedenti massimi storici. Gli scambi di azioni hanno espresso una media giornaliera pari a 185.504 contratti per un controvalore di 3,7 miliardi di euro, il più elevato degli ultimi cinque anni. La capitalizzazione complessiva della Borsa Italiana a fine anno è salita a 677 miliardi di euro dai 581 miliardi di fine 2004 (+ 16,5%). Conseguentemente il rapporto capitalizzazione/Pil si è portato al 49,3% dal 43% di fine 2004. 32 Con riferimento infine al mercato del risparmio gestito, il settore dei fondi comuni di investimento ha registrato una raccolta netta – comprensiva dei fondi di fondi – positiva per 8,4 miliardi (era stata negativa di 4,6 miliardi nel 2004). Tale risultato scaturisce dalla crescita degli obbligazionari (+ 10,8 miliardi), dei fondi flessibili (+ 5,9 miliardi), dei fondi hedge (+ 4,5 miliardi) e dei fondi bilanciati (+ 1,2 miliardi), cui si sono contrapposti i negativi andamenti dei fondi di liquidità (- 9,5 miliardi) e dei fondi azionari (- 4,5 miliardi). A fine anno il patrimonio netto dei fondi risultava cresciuto a 584,6 miliardi di euro dai 537,4 miliardi di fine 2004. 33 Il sistema bancario nel contesto europeo A fine 2005 il sistema bancario italiano ha registrato un incremento della raccolta (depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito e obbligazioni) pari all’8,6% su base annua, quale effetto di una sostenuta dinamica evidenziata durante tutti i dodici mesi. Da segnalare il progressivo avvicinamento dei ritmi di crescita delle obbligazioni (+ 10,3%) e dei depositi a Clientela (+ 7,5%). Il confronto europeo – riferito ad un aggregato più ampio che include oltre ai depositi e alle obbligazioni anche i prestiti subordinati – mostra un relativo minore dinamismo delle banche italiane (+ 8% su base annua), rispetto all’area euro (+ 9%). In particolare si nota un maggior sviluppo per i depositi in c/c delle banche europee (+ 18,6% a fronte del + 8,5% delle banche italiane) e per le obbligazioni (+ 10,3% contro il + 9,4% dell’Italia) mentre il sistema bancario italiano continua a caratterizzarsi per una dinamica più vivace dei pronti contro termine (+ 4,7% contro - 3,3%). Relativamente agli impieghi delle banche italiane, a fine 2005 l’aggregato presentava una crescita pari all’8,7%, in linea con la tendenza evidenziata nel corso dell’anno, sostenuta dalla componente a più lunga scadenza (+ 14%), seppure in progressiva decelerazione, mentre i crediti a breve hanno mostrato una variazione modesta ma positiva (+ 2,1%). Anche per gli impieghi il raffronto europeo – riferito ad un aggregato comprensivo delle sofferenze e dei pronti contro termine – evidenzia un relativo minore dinamismo del sistema italiano (+ 7,8% a fronte del + 9% realizzato dalle banche della UE-12). In Italia, come nel resto dell’area europea, la dinamica degli impieghi è alimentata principalmente dai finanziamenti al comparto delle famiglie e delle imprese non finanziarie. In relazione ad operazioni di cartolarizzazione, le sofferenze del sistema considerate al netto delle svalutazioni, sono diminuite del 32,8% su base annua, quelle al lordo del 16,6%. Il principale indicatore della qualità del credito, il rapporto sofferenze nette/impieghi, è conseguentemente migliorato, attestandosi all’1,26%, dal 2,02% del dicembre 2004. Analogamente il rapporto sofferenze nette/patrimonio di vigilanza è sceso al 7,19% dal 10,95% di un anno prima. Il portafoglio titoli delle banche è cresciuto del 21,5% sostenuto da tutte le componenti ed in particolare dagli “altri titoli” (+ 31,1%), dai titoli di Stato a breve termine (BOT e CTZ, + 15,5%) e dai titoli a lungo termine (CCT e BTP, + 10,6%). Per effetto di tale andamento il rapporto fra titoli e impieghi in euro è salito al 14,2% dal 12,7% di fine 2004. Per quanto riguarda i principali tassi di interesse, a dicembre 2005 il tasso medio sulla raccolta bancaria da Clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine per le famiglie e le società non finanziarie) si era portato all’1,72% (1,68% a dicembre 2004). Il tasso sui prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie si presentava invece in ulteriore flessione al 4,65% (4,77% dodici mesi prima). *** Con la riforma del diritto fallimentare, entrata in vigore per una prima parte a marzo 2005 e la restante prevista nell’estate 2006, sono state introdotte nuove regole che contribuiranno a ridurre il gap italiano nei confronti dei più importanti paesi europei in un settore cruciale per l’economia come quello delle procedure concorsuali. Il sistema italiano, infatti, sconta ancora oggi uno svantaggio competitivo dovuto ai tempi lunghi delle procedure fallimentari (sette anni in media, con punte di dieci al sud, contro i tre 34 anni e mezzo della UE), con il risultato di maggiori oneri non solo per le banche, ma inevitabilmente per l’intero sistema economico. In prospettiva, le nuove regole potrebbero anche tradursi in un minor costo del denaro, specie per le imprese più rischiose. A novembre 2005 la Consob ha approvato rilevanti modifiche ai regolamenti sugli emittenti e sui mercati in attuazione della disciplina comunitaria in materia di abuso di informazioni privilegiate, introdotta nell’ordinamento italiano dalla legge n. 62 del 18 aprile 2005 ed entrata in vigore il 12 maggio. La nuova normativa è volta a garantire l’integrità dei mercati istituendo nuovi presidi per la prevenzione e la repressione dell’insider trading e della manipolazione di mercato. L’attività di prevenzione degli abusi riguarda tanto gli emittenti e i soggetti a questi collegati, quanto gli intermediari, i mercati regolamentati e le stesse società di gestione dei mercati. Per gli emittenti ed i soggetti ad essi collegati le misure di prevenzione introdotte per via regolamentare comportano la necessità di prevedere sia meccanismi interni per la corretta diffusione al pubblico delle informazioni privilegiate, sia strumenti di controllo e di gestione di tali informazioni, nonché di identificazione dei soggetti insider. Per gli altri partecipanti al mercato le misure definiscono gli standard di qualità dei comportamenti, con particolare riguardo alla loro correttezza e trasparenza. Nel mese di dicembre è stata inoltre approvata la legge n. 262 recante “Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari”. La legge interviene significativamente su molteplici profili di interesse per le imprese bancarie, viste sia nel ruolo di imprese costituite in veste societaria, sia in quello di emittenti, sia in quello di intermediari sia, infine, in quello di soggetti vigilati. Fra le novità di maggior rilievo introdotte si segnalano quelle relative alla governance delle società quotate e ai loro organi di controllo, nonché quelle che riguardano la disciplina della sollecitazione all’investimento in prodotti finanziari emessi da banche. Per queste ultime, il legislatore ha introdotto l’obbligo di predisporre il prospetto informativo (a decorrere dal 17 maggio 2006). 35 Gli impieghi Al 31 dicembre 2005 i crediti verso la Clientela ammontano complessivamente a 18.479.764 migliaia di euro. Come già detto nella premessa, a causa della mancata applicazione nel 2004 degli IAS 32 e 39 il corrispondente dato al termine di detto esercizio risulta non essere comparabile. Per illustrare l’andamento dell’aggregato impieghi si commentano di seguito le variazioni rispetto ai dati al 1° gennaio 2005 comprensivi anche dei principi IAS 32 e 39. Crediti verso Clientela – voce 70 dell’attivo – 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Conti correnti PCT Attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Locazione finanziaria Factoring Altre operazioni 7.1 Portafoglio 7.2 Finanziamenti per anticipi 7.3 Crediti esattoriali 7.4 Altre operazioni 8. Titoli di debito 9. Attività deteriorate 10. Attività cedute non cancellate TOTALE Incidenza % 4.719.793 8.745.395 283.103 4.397.374 39.360 551.661 3.806.353 334.099 - 25,54% 47,32% 1,53% 23,80% 0,21% 2,99% 20,60% 1,81% - 18.479.764 100,00% Come evidenziato in tabella, i mutui erogati rappresentano quasi la metà degli impieghi verso la Clientela (47,32%); la forma tecnica dei conti correnti, inoltre, rappresenta anch’essa una rilevante componente degli impieghi incidendo per il 25,54% sul totale. Rispetto al 1° gennaio 2005, i crediti verso la Clientela hanno espresso complessivamente una crescita percentuale annua del 2,58% dovuta sostanzialmente all’andamento positivo delle sovvenzioni non regolate in conto corrente (+ 11,4%) e del comparto dei mutui (+ 8,4%) parzialmente compensati dalla contrazione registrata nei conti correnti (- 6,7%). In relazione alla composizione per categorie di debitori, la tabella di seguito esposta evidenzia come la principale tipologia di Clientela sia quella delle “imprese non finanziarie”, che rappresentano quasi la metà di tutti gli impieghi da Clientela. 36 Crediti verso Clientela ripartiti per categorie di debitori 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. Titoli di debito 2. Finanziamenti verso a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 3. Attività deteriorate a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 4. Attività cedute non cancellate TOTALE Incidenza % 18.145.665 75.614 30.999 18.039.052 8.599.795 2.922.769 28.541 6.487.947 334.099 2 50 334.047 198.408 2.613 133.026 - 98,19% 0,41% 0,17% 97,62% 46,54% 15,82% 0,15% 35,11% 1,81% 0,00% 0,00% 1,81% 1,07% 0,01% 0,72% - 18.479.764 100,00% La voce “altri” relativa ai finanziamenti ed alle attività deteriorate è costituita nella quasi totalità da impieghi verso famiglie consumatrici complessivamente ammontanti a 5.103.449 migliaia di euro. 37 Crediti verso imprese non finanziarie residenti 31/12/2005 (in migliaia di euro) Altri servizi destinabili alla vendita Servizi del commercio, recuperi e riparazioni Edilizia ed opere pubbliche Prodotti energetici Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento Prodotti in metallo, esclusi le macchine e i mezzi di trasporto Minerali e metalli ferrosi e non ferrosi esclusi quelli fissili e fertili Materiali e forniture elettriche Macchine agricole ed industriali Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco Servizi degli alberghi e pubblici esercizi Prodotti in gomma ed in plastica Minerali e prodotti minerali non metallici Macchine per ufficio, macchine per l’elaborazione dati, strumenti di precisione, di ottica e similari Prodotti chimici Altri prodotti industriali Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca Servizi delle comunicazioni Mezzi di trasporto Servizi dei trasporti interni Servizi connessi ai trasporti Servizi dei trasporti marittimi ed aerei TOTALE Incidenza % 1.823.249 1.410.102 852.408 840.326 532.479 451.149 252.899 248.812 246.804 226.773 225.941 208.618 192.064 21,13% 16,34% 9,88% 9,74% 6,17% 5,23% 2,93% 2,88% 2,86% 2,63% 2,62% 2,42% 2,23% 188.882 2,19% 185.871 185.671 167.864 99.475 83.541 68.844 61.150 48.313 28.777 8.630.012 2,15% 2,15% 1,95% 1,15% 0,97% 0,80% 0,71% 0,56% 0,33% 100,00% Come evidenziato dalla tabella, la composizione del portafoglio crediti della Banca risulta essere equilibrata in relazione alla diversificazione dei diversi settori merceologici affidati. Concentrazione dei rischi (incidenza percentuale dei primi Clienti o gruppi sul complesso degli impieghi per cassa e firma) 31/12/2005 Primi Primi Primi Primi Primi 10 20 30 40 50 11,62% 17,68% 20,64% 22,59% 24,03% Da quanto sopra esposto si evidenzia come gli impieghi della Banca siano poco concentrati su un numero limitato di Clienti e, rispetto all’anno 2004, tale concentrazione sia inferiore soprattutto nei primi tre scaglioni. Al 31 dicembre 2005 l’ammontare complessivo dei grandi rischi, come definiti dalla Banca d’Italia, risulta pari a 2.486.591 migliaia (n. 10 posizioni). Il dato risulta in linea con quanto risultante al 31 dicembre 2004. 38 Crediti per cassa verso Clientela (in migliaia di euro) Esposizione lorda 2005 Rettifiche di valore 2005 Valore di bilancio 2005 Incidenza % sul totale crediti Crediti dubbi 517.319 (183.220) 334.099 1,81% Sofferenze Incagli Ristrutturati Esposizioni scadute Rischio Paese 260.291 216.775 3.832 35.417 1.004 (144.607) (37.719) (337) (405) (152) 115.684 179.056 3.495 35.012 852 0,63% 0,97% 0,02% 0,19% 0,00% Crediti in bonis 18.183.148 (37.483) 18.145.665 98,19% TOTALE 18.700.467 (220.703) 18.479.764 100,00% Crediti dubbi/Totale crediti 1,81% Rispetto al 1° gennaio 2005, i crediti dubbi sono rimasti in valore assoluto sostanzialmente invariati (- 0,26%). Tale lieve decremento deriva dall’effetto combinato di contrazione delle sofferenze nette (- 33%) e di contestuale incremento degli incagli (+ 14,92%). L’incidenza dei crediti dubbi sul totale dei crediti netti (1,81% a fine esercizio) è in riduzione rispetto all’1,86% del 1° gennaio 2005. Se si escludessero le esposizioni scadute che nelle situazioni precedenti erano classificate fra i crediti in bonis, mentre al 31 dicembre 2005 sono ricomprese nei crediti dubbi, la percentuale di incidenza dei crediti dubbi sul totale dei crediti sarebbe dell’1,62%. In particolare, si segnala la riduzione delle sofferenze (- 56.985 migliaia di euro) anche conseguente alla cessione di 69.089 migliaia di euro di crediti non performing, avvenuta nel dicembre 2005, alla quale si contrappongono le crescite dei crediti in incaglio (+ 23.253 migliaia di euro). In merito agli indicatori sintetici di rischiosità si evidenziano l’indice sofferenze nette/crediti netti pari allo 0,63% (inferiore allo 0,96% del 1° gennaio 2005) e l’indice incagli netti/crediti netti pari allo 0,97% (in crescita rispetto allo 0,86% al 1° gennaio 2005). 39 La raccolta da Clientela ed i titoli in circolazione Al 31 dicembre 2005 i debiti verso la Clientela si sono attestati a 12.440.058 migliaia di euro; con i titoli in circolazione, pari a euro 6.334.081 migliaia la raccolta da Clientela ammonta complessivamente a 18.774.139 migliaia di euro. Rispetto al 1° gennaio 2005 l’aggregato risulta pressochè invariato. Debiti verso Clientela – voce 20 del passivo – 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. 2. 3. 4. Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati e c/c vincolati Fondi di terzi in amministrazione Finanziamenti 4.1 Locazione finanziaria 4.2 Altri 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti 6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 7. Altri debiti TOTALE (A) 11.392.635 175.185 4 709.356 9.062 700.294 162.878 12.440.058 Incidenza % 91,58% 1,41% 0,00% 5,70% 0,07% 5,63% 1,31% 100,00% Titoli in circolazione – voce 30 del passivo – 31/12/2005 (in migliaia di euro) TOTALE (B) 6.334.081 Incidenza % 100,00% 31/12/2005 (in migliaia di euro) TOTALE RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA (A+B) 18.774.139 Come emerge dalla suddivisione per forme tecniche della raccolta, evidenziata nelle tabelle sopra esposte, la voce relativa ai conti correnti ed ai depositi liberi rappresenta la maggiore componente dell’aggregato (91,58%). Rispetto al 1° gennaio 2005 si evidenziano le seguenti variazioni in base alla forma tecnica dei prodotti di raccolta: i conti correnti manifestano un incremento del 2,34%, anche la raccolta riveniente da operazioni pronti contro termine si rivela in aumento del 4,50% mentre i depositi passivi denotano un minor risultato del 9,54%. 40 Per quanto riguarda i titoli in circolazione, le obbligazioni – con un’incidenza dell’82,85% sul totale della voce di bilancio – hanno evidenziato una crescita del 5,92%. All’andamento positivo delle forme tecniche sopra descritte, si contrappone la contrazione dei certificati di deposito che hanno registrato una flessione del 14,97%. Si rileva inoltre un calo di 132.130 migliaia di euro rispetto al 1° gennaio 2005 nella sotto voce altri titoli derivante dalla cessazione dell’attività di emissione di assegni circolari che dal febbraio 2005 avviene attraverso la Capogruppo BPU Banca. 41 La raccolta indiretta ed il risparmio gestito Così come accaduto negli anni passati, l’evoluzione dei mercati finanziari, la strategia di sviluppo del risparmio realizzata tramite BPU Pramerica SGR S.p.A., nonché le strategie commerciali delineate dal Gruppo BPU Banca ed applicate dalla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. hanno influenzato positivamente nel corso del 2005 l’andamento della raccolta indiretta e del risparmio gestito. L’ammontare complessivo della raccolta indiretta da Clientela privata ed istituzionale è pari a 45.599.656 migliaia di euro e registra un incremento dello 0,43% rispetto al 31 dicembre 2004 (+ 195.048 migliaia di euro). La raccolta indiretta da Clientela privata evidenzia un incremento del 9,86%; nel dettaglio, la raccolta indiretta in amministrazione da Clientela privata si è attestata a 10.821.961 migliaia di euro con un leggero incremento (+ 0,03%) rispetto allo scorso anno; la voce risparmio gestito ammonta ad euro 12.194.243 migliaia, esprimendo una crescita percentuale annua del 20,36%. Tutte le componenti del risparmio gestito si mostrano in crescita: le gestioni patrimoniali registrano un incremento del 12,42%, il comparto fondi del 24,13%, il comparto assicurativo del 28,74% e le sicav estere dello 18,03%. La raccolta da investitori istituzionali, a fine 2005, raggiunge l’importo di 22.583.452 migliaia di euro. Tale aggregato si mostra in flessione di euro 1.870.677 migliaia (- 7,65% ) rispetto al 31 dicembre 2004; tale decremento trova sostanzialmente giustificazione nel passaggio, avvenuto nello scorso mese di maggio, dell’attività di banca depositaria delle gestioni Pramerica dalla Banca alla Capogruppo BPU Banca S.c.p.A. quantificabile in circa 6.336.265 migliaia di euro. Raccolta indiretta e risparmio gestito (in migliaia di euro) 31/12/2005 Variazione rispetto al 31/12/2004 Variazione % rispetto al 31/12/2004 CLIENTELA PRIVATA 23.016.204 2.065.725 9,86% - In amministrazione (*) 10.821.961 3.012 0,03% - Risparmio gestito 12.194.243 2.062.713 20,36% di cui: Gest.Patrimoni Mobiliare 4.238.209 468.166 12,42% F.di Com. Investimento 6.217.926 1.208.729 24,13% Polizze vita 1.707.472 381.139 28,74% 30.636 4.679 18,03% CLIENTELA ISTITUZIONALE 22.583.452 (1.870.677) (7,65%) - Altri investitori 22.583.452 (1.870.677) (7,65%) TOTALE 45.599.656 195.048 0,43% Sicav estere (*) Il dato comprende anche le obbligazioni emesse dal Gruppo BPU Banca. 42 L’operatività sul mercato interbancario Con riferimento all’attività di impiego sul mercato interbancario, al 31 dicembre 2005 i crediti verso banche si sono attestati a 3.811.088 migliaia di euro e, come esposto nella sottostante tabella, sono principalmente composti da depositi vincolati (53,55%), conti correnti e depositi liberi (26,91%) e da PCT attivi (18,41%). La maggior parte dei conti correnti e depositi ha come controparte la controllante BPU Banca ed è regolata a condizioni di mercato. Dal 1° gennaio 2005 gli impieghi verso banche hanno manifestato una crescita del 18,32%, per 590.162 migliaia di euro. Crediti verso banche – voce 60 dell’attivo – 31/12/2005 (in migliaia di euro) A. 1. 2. 3. 4. B. 1. 2. 3. Crediti verso banche centrali Depositi vincolati Riserva obbligatoria PCT attivi Altri Crediti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti 3.1 PCT attivi 3.2 Locazione finanziaria 3.3 Altri 4. Titoli di debito 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate TOTALE Incidenza % 36 36 3.811.052 1.025.660 2.040.746 743.957 701.517 42.440 689 - 0,00% 0,00% 100,00% 26,91% 53,55% 19,52% 18,41% 1,11% 0,02% - 3.811.088 100,00% Dal punto di vista della raccolta, i debiti verso banche si sono attestati a 1.296.762 migliaia di euro, in crescita del 26,31% rispetto all’inizio del 2005. Nel dettaglio, essi sono composti principalmente da finanziamenti (69,32%) e da conti correnti e depositi liberi (10,14%). Rispetto al 1° gennaio 2005 la riduzione dei crediti verso banche centrali, pressoché azzeratosi, è dovuta al fatto che il deposito presso la Banca d’Italia non viene più eseguito direttamente bensì per il tramite della Controllante BPU Banca. 43 Debiti verso banche – voce 10 del passivo – 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Locazione finanziaria 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti Incidenza % 2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 2.6 Altri debiti 1.296.762 131.540 60.204 898.894 898.894 206.124 100,00% 10,14% 4,64% 69,32% 69,32% 15,90% TOTALE 1.296.762 100,00% L’operatività sul mercato interbancario esprime una posizione interbancaria netta pari ad un saldo positivo di 2.514.326 migliaia di euro (+ 14,58% rispetto all’inizio dell’anno). Mercato interbancario 31/12/2005 (in migliaia di euro) Crediti verso banche 3.811.088 Debiti verso banche 1.296.762 POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 2.514.326 Le passività subordinate L’ammontare di euro 250.287 migliaia si riferisce ad un prestito obbligazionario 20012012 (Upper Tier II) a tasso variabile trimestrale (euribor a 3 mesi + 0,80)/4 quotato alla Borsa di Milano. La scadenza è fissata per il 18 giugno 2012. Non è prevista la clausola di rimborso anticipato. 44 Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità Con riferimento al patrimonio di vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che, come consentito dalla Banca d’Italia, la Banca – così come il Gruppo BPU – procede all’invio delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992. La Banca possiede un capitale sociale di euro 1.256.300 migliaia, ripartito in n. 1.256.300.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. Le azioni sono nominali ed indivisibili; ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. è posseduta al 100% dalla Capogruppo che ne ha il pieno controllo. A seguito dell’accoglimento della proposta di riparto dell’utile d’esercizio 2005 determinata sulla base delle risultanze contabili conformi al D.Lgs. 87/1992, l’entità dei mezzi patrimoniali della Banca si eleverebbe a 1.334.015 migliaia di euro. Il margine di espansione degli impieghi si qualifica in euro 3.311.621 migliaia di euro. Si rileva inoltre che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà, operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante e a fine anno non risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante. Nel valutare l’adeguatezza delle proprie disponibilità patrimoniali, ciascuna banca deve tenere in considerazione il requisito patrimoniale complessivo minimo richiesto dalla normativa di vigilanza per fronteggiare i rischi di mercato ed i rischi di credito (accanto al coefficiente di solvibilità, previsto a fronte del rischio creditizio, dal 1995 sono stati introdotti requisiti patrimoniali per fronteggiare anche i cosiddetti “rischi di mercato” – rischio di posizione, rischio di regolamento, rischio di controparte e rischio di concentrazione, con riferimento al portafoglio titoli non immobilizzato, rischio di cambio, con riferimento all’intero bilancio aziendale). La situazione relativa al 31 dicembre 2005 è esposta nella successiva tabella nella quale sono indicati i requisiti patrimoniali della Banca ed i coefficienti di vigilanza. Nel dettaglio, la sezione A della tabella espone la consistenza del patrimonio di vigilanza e le sue principali componenti. Al 31 dicembre 2005 il patrimonio di base (tier 1) ed il patrimonio supplementare (tier 2) si sono attestati rispettivamente a 1.281.572 migliaia di euro e 250.000 migliaia di euro. Nella sezione B della tabella si indica l’assorbimento di patrimonio di vigilanza derivante dal rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. A fine anno, il rispetto di tale requisito ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 1.298.460 migliaia di euro, correlato ai volumi operativi nel settore dell’erogazione del credito alla Clientela. La sezione C della tabella riassume infine l’assorbimento dei requisiti in termini di coefficienti. Per quanto riguarda i requisiti prudenziali di vigilanza, il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate risulta pari all’8,25% superiore rispetto all’8,14% registrato al 31 dicembre 2004 e per 1,25 punti percentuali superiore al livello minimo richiesto dalla normativa di riferimento (7%). 45 Patrimonio di vigilanza (ex D.Lgs. 87/1992) (in migliaia di euro) 31/12/2005 A. Patrimonio di vigilanza A.1 Patrimonio di base (tier 1) A.2 Patrimonio supplementare (tier 2) A.3 Elementi da dedurre A.4 Patrimonio di vigilanza 31/12/2004 1.281.572 250.000 1.531.572 1.240.345 250.000 1.490.345 1.290.070 8.390 1.271.361 8.325 8.390 8.325 1.298.460 1.279.686 B. Requisiti prudenziali di vigilanza B.1 Rischi di credito B.2 Rischio di mercato di cui - rischi del portafoglio non immobilizzato - rischi di cambio B.3 Prestiti subordinati di terzo livello B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Totale requisiti prudenziali C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza C.1 Attività di rischio ponderate 18.567.983 18.299.511 C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate 6,90% 6,78% C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate 8,25% 8,14% Variazioni del patrimonio netto avvenute nel corso dell’esercizio 2005 Il patrimonio netto (ex D.Lgs. 87/1992) al 31 dicembre 2004 ammontava a 1.461.908 migliaia di euro; dopo il passaggio ai principi contabili IAS/IFRS avvenuto al 1° gennaio 2005 l’importo complessivo del patrimonio netto si riduceva a 1.452.158 migliaia di euro (+ 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in sede di First Time Adoption a seguito della diversa imposizione fiscale sulle riserve da rivalutazione immobiliare di seguito descritta ). A seguito della distribuzione del dividendo e della altre destinazioni statutarie si è registrata una diminuzione complessiva di 160.700 migliaia di euro. Le riserve da valutazione hanno subito incrementi per 3.424 migliaia di euro quale risultante dell’incremento delle riserve da valutazione di attività disponibili per la vendita pari a 3.623 e del decremento delle riserve di copertura dei flussi finanziari per 199 migliaia di euro Il patrimonio netto al termine dell’esercizio 2005, compreso l’utile di periodo pari a 204.281 migliaia di euro, evidenzia un saldo di 1.499.163 migliaia di euro. Per ulteriori informazioni di dettaglio si rimanda alla sezione F della Nota Integrativa ed al prospetto di movimentazione del patrimonio netto di seguito riportato. La rivalutazione immobiliare Come noto la Legge n. 266/E del 23 dicembre 2005 (cd. Legge Finanziaria per il 2006) ha disposto la riapertura dei termini per la rivalutazione dei beni immobili iscritti nel bilancio 2004 ed ancora presenti al termine del bilancio 2005, con effetti sia civilistici che fiscali, mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva (12% per i beni ammortizzabili e 6% per i beni non ammortizzabili) entro il 20 giugno 2006. La rivalutazione non comporta l’immediato riconoscimento fiscale dei maggiori valori attribuiti che si realizza, sia ai fini IRES che IRAP, soltanto a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello con riferimento 46 al quale la rivalutazione è stata effettuata (2005), vale a dire a decorrere dal periodo di imposta 2008. Gli ammortamenti non sono fiscalmente deducibili negli esercizi 2005, 2006 e 2007. Il recupero fiscale delle maggiori quote di ammortamento civilistico rispetto a quelle ammesse fiscalmente, potrà avvenire soltanto alla fine del periodo di ammortamento del bene. Per quanto riguarda le plusvalenze/minusvalenze realizzate nel triennio di sospensione 2005 – 2007 a seguito di cessioni di beni precedentemente rivalutati si deve fare riferimento alle disposizioni attuative emanate a seguito di precedenti leggi di rivalutazione, secondo le quali la relativa plusvalenza o la minusvalenza va determinata sulla base del valore fiscale al momento della cessione, senza perciò tenere conto della rivalutazione. Viene peraltro concesso un credito di imposta corrispondente all’ammontare dell’imposta sostitutiva pagata (6% o 12%) per la quota imputabile alla rivalutazione del bene ceduto, da portare in aumento del saldo attivo di rivalutazione, con l’effetto che la corrispondente quota della riserva di rivalutazione non risulterà più soggetta al regime di sospensione di imposta. Il saldo attivo di rivalutazione generatosi deve essere imputato ad una speciale riserva ovvero a capitale e, di regola, resta in sospensione di imposta, con i relativi vincoli di natura civilistica e fiscale in caso di distribuzione. Peraltro, la legge finanziaria citata, rispetto ai precedenti provvedimenti in materia di rivalutazione, prevede l’ulteriore facoltà di affrancare, anche parzialmente, il saldo attivo di rivalutazione mediante il pagamento di una imposta sostitutiva pari al 7%. Stante quanto sopra, rilevato altresì che non sono state emanate dalle amministrazioni competenti specifiche indicazioni per le società che applicano i principi contabili IAS/IFRS fin dall’esercizio 2005, la Banca ha deciso di procedere alla rivalutazione di beni immobili per un importo lordo di 1.024 migliaia di euro, con un saldo netto di rivalutazione dopo imposte pari a 901 migliaia di euro, mentre ha scelto di non avvalersi dell’affrancamento del saldo di rivalutazione. La predetta riserva di patrimonio netto è stata quindi registrata non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al netto dell’imposta sostitutiva del 12%. Conseguentemente le riserve da valutazione immobili sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in FTA al 1° gennaio 2005. In sede di stima del valore dei beni oggetto di rivalutazione la Società ha applicato i seguenti criteri di valutazione: a) Metodo Comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato su piazze concorrenziali; b) Metodo Reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una proprietà, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato. I metodi di valutazione di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti sono stati mediati. In nessun caso il valore attribuito in esito alla rivalutazione risulta superiore al valore di mercato. 47 Il portafoglio titoli di proprietà Al termine dell’esercizio 2005 le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano complessivamente a 16.510 migliaia di euro. Rispetto al 1° gennaio 2005 sono avvenute le seguenti movimentazioni: Assegnazione azioni Parmalat in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo Gruppo; caricate al valore nominale sono state valutate a fine 2005 al corrispondente valore di quotazione registrando in contropartita nella specifica riserva da valutazione un plusvalore lordo di 5.883 migliaia di euro; Acquisto titoli di Stato BTP per 5.050 migliaia di euro; La società “BNL Beteiligungsgesellschaft Neuer Länder Gmbh & Co KG” in cui la Banca deteneva una partecipazione di minoranza pari ad euro 730,18 è stata liquidata alla fine del 2005 registrando un sostanziale allineamento con quanto ottenuto dalla liquidazione dei valori di carico. Attività finanziarie disponibili per la vendita 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. 2. 3. 4. 5. 6. Incidenza % Titoli di debito Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti Attività deteriorate Attività cedute non cancellate 5.050 11.460 - 30,59% 69,41% - TOTALE 16.510 100,00% L’operatività in strumenti derivati Per quanto attiene agli obiettivi ed alle politiche della Banca in materia di assunzione dei rischi finanziari (rischio di prezzo, di credito, di liquidità e variazione di flussi finanziari) si rimanda alla parte E della Nota Integrativa sia per le informazioni di tipo qualitativo che quelle di tipo quantitativo. I fondi per rischi ed oneri Ammontano complessivamente a 44.235 migliaia di euro, evidenziando un incremento di 3.775 migliaia di euro (+ 9,33%) rispetto al 31 dicembre 2004. Nel dettaglio di tali fondi si segnala l’incremento del fondo rischi derivanti da revocatorie (+ 10,72%) e del fondo per controversie legali (+ 19,06%). Tali incrementi sono parzialmente compensati dalla riduzione del fondo rischi per operatività in titoli in default (- 12,38%) – compreso nella voce residuale altri. Quest’ultima contrazione, si è determinata a seguito del calo delle richieste di rimborso anche dovuto alle operazioni di assegnazione di azioni in luogo dei crediti (Parmalat) e di ristrutturazione del debito (Argentina), nonché alla composizione delle controversie sorte in passato. 48 31/12/2005 (in migliaia di euro) 1. Fondo di quiescenza aziendale 2. Altri fondi 2.1 Controversie legali 2.2 Oneri per il personale 2.3 Revocatorie 2.4 Altri rischi ed oneri TOTALE Incidenza % 44.235 8.277 26.249 9.709 100,00% 18,71% 59,34% 21,95% 44.235 100,00% Le immobilizzazioni La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. possiede sia immobilizzazioni materiali di proprietà che acquisite in leasing. Immobilizzazioni materiali Al termine dell’esercizio le immobilizzazioni materiali sono complessivamente pari a 19.266 migliaia di euro e comprendono sia gli immobili di proprietà che quelli acquisiti in leasing. Rispetto al 31 dicembre 2004 hanno evidenziato una crescita netta di 5.391 migliaia di euro (+ 38,85%) dovuta sostanzialmente all’acquisto in locazione finanziaria del fabbricato e del relativo terreno della filiale di Roma Eur. (in migliaia di euro) Terreni Esistenze iniziali Aumenti Diminuzioni Rimanenze al 31/12/2005 2.834 2.295 - 5.129 Fabbricati 5.651 2.805 (319) 8.137 Mobili 2.677 198 (9) 2.866 35 - (13) 22 2.678 1.631 (1.197) 3.112 13.875 6.929 (1.538) 19.266 Impianti elettronici Altre attività materiali TOTALE 49 Immobilizzazioni immateriali Nel corso dell’esercizio le immobilizzazioni immateriali hanno evidenziato le seguenti variazioni: (in migliaia di euro) Avviamento Altre attività immateriali TOTALE Esistenze iniziali Aumenti Diminuzioni Rimanenze al 31/12/2005 42.145 - - 533 798 (318) 42.145 1.013 42.678 798 (318) 43.158 Esse sono composte sostanzialmente dall’avviamento relativo alla Banca Brignone S.p.A. ed alla società Ceresole & c. SIM S.p.A. a suo tempo incorporate dalla ex Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino S.c.r.l.. Per ulteriori informazioni sull’avviamento si rimanda alla Sezione 12 di Nota Integrativa relativa al test di impairment dell’avviamento il quale, costituendo una immobilizzazione a vita utile indefinita, non è sottoposto ad ammortamento sistematico. 50 Il conto economico Come già specificato nella sezione relativa alla transizione ai nuovi principi contabili internazionali, la Banca si è avvalsa della facoltà concessa dall’IFRS 1 di non applicare in via retrospettiva gli IAS 32 e 39. Per alcune voci di conto economico, pertanto, non risulta possibile effettuare il confronto con il corrispondente valore al 31 dicembre 2004 poiché non risultano essere comparabili. Ciò nonostante, al fine di evidenziare l’andamento economico dell’esercizio 2005 rispetto al precedente, limitatamente alle voci interessate dai sopra citati principi contabili, si è proceduto a depurare l’effetto dai dati 2005 rendendoli così comparabili con il precedente esercizio. L’analisi andamentale dei saldi degli aggregati economici esposti nel conto economico riclassificato viene all’occorrenza integrata con tabelle di dettaglio di seguito riportate, per ogni altra informazione quantitativa si rimanda alle tabelle di Nota Integrativa riportate nella parte C. Margine di interesse: ammonta a 541.918 migliaia di euro ed è principalmente determinato dalla Clientela (456.939 migliaia di euro) e dalle Banche (81.817 migliaia di euro). Rispetto allo scorso esercizio evidenzia un decremento di 7.847 migliaia di euro che, se depurato dell’effetto dei principi IAS 32 e 39, si riduce ad un calo di 2.973 migliaia di euro. Tale riduzione è attribuibile al livello medio dei tassi attivi che nel corso del 2005 è rimasto al di sotto del livello medio dell’anno precedente (tasso medio impiego Clientela 2005 - 22 punti base). Di converso i volumi medi di impiego dell’esercizio hanno registrato un incremento medio del 4,40% tale da contrastare parzialmente il calo dei tassi attivi sopra citato. Nella tabella seguente viene riportata in dettaglio la scomposizione del margine di interesse che complessivamente rappresenta il 62,15 % dei proventi operativi. Commissioni nette: pari a 287.863 migliaia di euro rivelano una forte crescita rispetto allo scorso esercizio (7,19%). Sono composte per 322.906 migliaia di euro da commissioni attive (+ 5,41% rispetto all’anno precedente) e da 35.043 migliaia di euro da commissioni passive (- 7,22% rispetto all’anno precedente). Nel dettaglio per quanto attiene alle commissioni attive, i servizi di gestione, intermediazione e consulenza crescono del 22,41% sospinti dalla crescita delle attività di collocamento titoli (+ 30,61%) – comprensive delle gestioni patrimoniali collettive riclassificate in detta voce – e della raccolta ordini (+ 28,21%). Anche le commissioni per lo svolgimento dell’attività di banca depositaria crescono (+ 30,88%) mentre risultano in contrazione le commissioni derivanti dalle attività di negoziazione e dalla custodia ed amministrazione di titoli. Gli aggregati altri servizi – sostanzialmente riconducibile alle forme tecniche dei conti correnti e dei prodotti di impiego – e servizi di incasso e pagamento mostrano una leggera contrazione rispettivamente del 4,66% e del 3,48%. Il calo delle commissioni passive è essenzialmente attribuibile alla riduzione dei costi derivanti dall’attività di emissione assegni circolari che dal febbraio 2005 viene svolta dalla controllante BPU Banca e da minori commissioni passive su servizi offerti alla Clientela. Risultato netto dell’attività di negoziazione e di copertura: l’aggregato - pari a 20.666 migliaia di euro - è composto dal risultato netto dell’attività di negoziazione per euro 7.689 migliaia, dal risultato netto dell’attività di copertura per 613 migliaia di euro e da utile da cessione di crediti e passività finanziarie per 12.364 migliaia di euro. 51 Senza l’applicazione dei citati principi IAS 32 e 39 l’aggregato in parola evidenzia un saldo di 13.948 migliaia di euro con un incremento di 7.833 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente. Tale variazione è determinata dall’attività di negoziazione (principalmente influenzata dalla rivalutazione netta dei titoli Parmalat per 5.883 migliaia di euro riguardante il solo esercizio 2005) nonché dalla variazione del risultato netto derivante dalla cessione di crediti sempre in confronto all’esercizio 2004. Altri proventi ed oneri di gestione: ammontano a 21.546 migliaia di euro e mostrano un calo di 5.597 migliaia di euro rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio gli altri proventi di gestione sono pari a 22.708 migliaia di euro mentre gli altri oneri hanno un saldo 1.162 migliaia di euro. Le principali variazioni sono imputabili a minori addebiti a terzi, per costi su depositi e conti correnti e da minori sopravvenienze attive derivanti da titoli di credito prescritti. Totale proventi operativi: con un saldo di 871.993 migliaia di euro mostra una variazione positiva di 18.560 migliaia di euro rispetto allo scorso anno sempre determinata escludendo dal 2005 l’effetto dei citati principi IAS 32 e 39. Spese per il personale: complessivamente pari a 264.816 migliaia di euro sono in calo del 4,06% rispetto allo scorso esercizio. La riduzione di 11.210 migliaia di euro è principalmente influenzata dalla differenza fra i costi derivanti dagli accordi di incentivazione all’esodo e Fondo sostegno al reddito che nel 2004 avevano inciso sul costo del lavoro per un importo di 14.076 migliaia di euro in più rispetto al 2005. Detto risparmio viene parzialmente compensato dagli incrementi fisiologici delle varie componenti del costo del lavoro. Il rapporto “spese del personale/dipendenti medi” - intesi come dipendenti a libro paga - si attesta a 69,6 migliaia di euro contro 72,5 migliaia di euro dello scorso esercizio. Altre spese amministrative: pari complessivamente a 192.007 migliaia di euro sono sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio. In base alla loro natura sono rappresentate da: spese per prestazione servizi da Società del gruppo 98.607 migliaia di euro; affitti passivi per 29.483 migliaia di euro, postali e telefoniche per 10.456 migliaia di euro; conduzione immobili per 7.166 migliaia di euro; servizi professionali per 7.083 migliaia di euro. I costi per “Spese per prestazione servizi da Società del gruppo” sono quasi interamente costituiti dal canone di service per le prestazioni ottenute dalla controllante BPU Banca. Risultato della gestione operativa: si posiziona a 409.835 migliaia di euro in crescita del 7,16%, a parità di principi contabili applicati. Il rapporto Cost/Income si attesta al 53,00%. Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: determinate a seguito della valutazione analitica dei crediti non performing e della valutazione collettiva dei crediti in bonis ammontano a 44.465 migliaia di euro. In particolare si sono registrate rettifiche su crediti e perdite per cancellazioni per 95.481 migliaia di euro e riprese di valore da valutazione ed incasso di 51.016 migliaia di euro. Il rapporto fra rettifiche di valore e crediti verso Clientela si attesta 0,24%. Non considerando l’effetto dei principi IAS 32 e 39 si evidenzia una sostanziale stabilità della voce di bilancio. 52 Accantonamenti netti per fondi rischi ed oneri: pari a 8.127 migliaia di euro, in significativa contrazione rispetto allo scorso esercizio (- 10.631 migliaia di euro), si determina a seguito degli accantonamenti netti per rischi di revocatorie 2.541 migliaia di euro, per fondi rettifiche interessi commissioni e spese per euro 4.600 migliaia e per la restante parte per fondi rischi ed oneri altri. Il calo rispetto allo scorso anno è dovuto al significativo accantonamento al fondo revocatorie registrato nel 2004 legato al Gruppo Parmalat in quanto gli accantonamenti netti delle altre tipologie di fondi risultano in linea con l’esercizio precedente. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte: ammonta a 357.931 migliaia di euro. Imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente: determinate secondo il principio di competenza risultano pari a 153.650 migliaia di euro ed esprimono un’incidenza percentuale sull’utile al lordo delle imposte pari al 42,93%; la voce comprende oltre alle imposte correnti anche gli effetti economici della fiscalità anticipata e differita. Utile d’esercizio: è pari a 204.281 migliaia di euro. Rispetto al corrispondente dato del 2004 – come gia detto in precedenza – non considerando nel 2005 l’applicazione dei principi contabili IAS 32 e 39 si evidenzia una crescita del risultato di 23.111 migliaia di euro pari al 12,51%. In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime un ROE (Return on Equity) pari al 15,78% in crescita rispetto al dato del precedente esercizio (14,59%). Scomposizione degli interessi netti (in migliaia di euro) 31/12/2005 Interessi attivi su crediti verso Clientela 703.520 Interessi passivi su debiti verso Clientela (94.039) Interessi attivi su attività finanziarie detenute per la negoziazione Interessi passivi su passività finanziarie detenute per la negoziazione Interessi attivi su attività finanziarie disponibili per la vendita Interessi passivi su titoli in circolazione 1.053 (21.666) 64 (131.992) Margine da Clientela 456.940 Interessi attivi su crediti verso banche 89.912 Interessi passivi su debiti verso banche (8.095) Margine sul mercato interbancario 81.817 Interessi attivi su derivati di copertura 1.714 Interessi attivi su altre attività 1.630 Interessi passivi su altre passività e fondi (183) INTERESSI NETTI 541.918 53 Scomposizione delle commissioni nette (in migliaia di euro) 31/12/2005 Garanzie rilasciate 10.121 Derivati su crediti - Servizio di gestione, intermediazione e consulenza 148.688 di cui: - negoziazioni di strumenti finanziari - - negoziazioni di valute 5.856 - gestioni patrimoniali 84 individuali 84 collettive - - custodia e amministrazione di titoli 2.626 - banca depositaria 12.322 - collocamento di titoli 50.481 - raccolta ordini 14.819 - attività di consulenza - - distribuzione servizi di terzi 62.500 gestioni patrimoniali individuali 29.247 gestioni patrimoniali collettive - prodotti assicurativi 20.507 altri prodotti 12.746 Servizi di incasso e pagamento 48.757 Altri servizi 115.340 COMMISSIONI ATTIVE 322.906 Garanzie ricevute (30) Derivati su crediti - Servizi di gestione e intermediazione (3.434) - negoziazione di strumenti finanziari (83) - negoziazione di valute - - gestioni patrimoniali - - custodia ed amministrazione titoli (5) - offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi (3.346) Servizi di incasso e pagamento altri servizi (20.268) Altri servizi (11.311) COMMISSIONI PASSIVE (35.043) COMMISSIONI NETTE 287.863 54 Il rendiconto finanziario Nel corso dell’esercizio 2005 l’attività operativa ha generato una liquidità pari a 171.379 migliaia di euro a sua volta frutto della liquidità generata dalla gestione reddituale per 268.258 migliaia di euro, parzialmente assorbita dallo sbilancio delle attività finanziarie rispetto alle variazioni delle passività finanziarie. L’attività di investimento ha assorbito 7.209 migliaia di euro così come le attività di provvista hanno registrato un assorbimento di liquidità, derivante principalmente dal pagamento dei dividendi, per complessivi 150.756 migliaia di euro. La liquidità netta generata nel corso dell’esercizio 2005 è risultata pari a 13.414 migliaia di euro portando il saldo della Cassa e disponibilità liquide a 127.582 migliaia di euro conto un saldo di 114.168 migliaia di euro di inizio esercizio. 55 L’evoluzione prevedibile della gestione Il contesto insediamento socio-economico del territorio di In un contesto economico nazionale pressochè di “stagnazione” – per il quarto anno consecutivo l’economia nazionale segna una crescita di poco superiore allo zero – l’economia del territorio di insediamento rivela nel corso del 2005 segni di ripresa, sia nel clima di fiducia delle famiglie che nelle esportazioni. In particolare il grado di apertura verso le esportazioni che caratterizza le province lombarde, impone alle imprese la profusione di significativi sforzi rivolti all’aumento costante della propria competitività nel contesto internazionale a propria volta caratterizzato dalla re-distribuzione geografica delle attività produttive, da un’ondata di innovazione tecnologica, dall’apertura progressiva dei mercati e dall’emergere di nuovi importanti concorrenti. In questo contesto le imprese lombarde evidenziano notevoli differenze di performance tra settori, tra aree e tra singole realtà ancorchè complessivamente una buona parte delle esportazioni del 2004/2005 mostri uno spostamento complessivo verso produzioni a maggior valore aggiunto. Tale spostamento fa presupporre un accresciuto grado di competitività dell’imprenditoria del territorio di insediamento della Banca. Nel dettaglio vi sono settori che mostrano il perdurare dei problemi di competitività internazionale quali il tessile, l’abbigliamento e le calzature, nonchè settori a maggior contenuto tecnologico legati all’industria automobilistica che risentono della complessiva crisi del settore. Di converso si evidenziano settori con andamento non negativo, quali quello edilizio – benché a tassi di crescita significativamente inferiori rispetto agli ultimi anni –, dei prodotti in metallo e della chimica, che hanno beneficiato di una vivace domanda mondiale. Infine il settore della meccanica torna a mostrare segni di crescita, dopo anni di profonda flessione. In tale contesto la Banca continuerà a svolgere la sua azione di vicinanza e di sostegno al sistema produttivo e di assistenza e di consulenza al mondo dei risparmiatori con l’obiettivo di consolidare la sua posizione nei mercati serviti e l’attuale livello di redditività. A livello complessivo, i dati preliminari disponibili sul primo bimestre 2006 mostrano un andamento delle principali grandezze economico-patrimoniali in linea con le previsioni di budget. Nell’insieme si prevede un’evoluzione della gestione coerente con gli obiettivi fissati dal Piano Industriale. Piano industriale 2006-2008 Il piano industriale 2006-2008, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2005, é stato definito tenendo conto degli obiettivi commerciali concordati con la Capogruppo (volumi e pricing) e coerentemente con le scelte strategiche di business del Gruppo. Lo scenario di mercato ipotizzato e comune a tutte le Banche del Gruppo ha previsto una dinamica di tassi in crescita nel triennio e un effetto di riprezzamento delle masse gestite e amministrate intorno al 3,5%. 56 La metodologia utilizzata nella costruzione degli obiettivi ha rispecchiato la struttura organizzativa divisionale della Banca, prevedendo piani di budget per i singoli mercati in cui risulta suddivisa la Clientela. Il piano ha incorporato in sintesi le seguenti evoluzioni finanziarie ed economiche. Si è ipotizzata una crescita di circa il 4% per i volumi degli impieghi a Clientela e del 4,2% per la ricchezza finanziaria da Clientela, con un obiettivo particolarmente significativo per il risparmio gestito (+ 10% circa) e per la raccolta assicurativa (+ 17% circa). L’ incremento atteso per il margine di interesse nel triennio è risultato pari al 5,6% mentre è stata stimata una crescita dell’ 8,7% per le commissioni. È stato previsto un sostanziale mantenimento delle spese per il personale, mentre un leggero incremento ha riguardato le altre spese amministrative, a causa di un maggiore canone di service da corrispondere alla Capogruppo per la nuova attività di audit accentrato. 57 L’attività di ricerca e sviluppo Innovazioni tecnologiche ed organizzative Nel corso dell’esercizio 2005 la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., nella sua struttura di Banca rete del Gruppo BPU Banca, non ha svolto attività di ricerca e sviluppo, riconducibili invece all’ambito di responsabilità dell’Area Organizzazione Sistemi e Servizi della Capogruppo. A seguito della costituzione del Gruppo BPU Banca, infatti, sono stati posti in essere tutti gli interventi di carattere tecnico-organizzativo necessari all’implementazione del “Modello Organizzativo e di Funzionamento” di Gruppo. Con riferimento al citato Modello Organizzativo si specifica che, allo scopo di ottimizzare i costi operativi attraverso l’ottenimento di economie di scala e di allineamento alla best practice di mercato, sono state accentrate nella Capogruppo tutte le attività di supporto e di servizio al Gruppo stesso. Nel dettaglio l’accentramento ha interessato le seguenti funzioni: Organizzazione: finalizzata al mantenimento delle caratteristiche di affidabilità ed adeguatezza delle variabili organizzative, al dimensionamento delle risorse organizzative necessarie al funzionamento appropriato degli assetti conferiti ed alla gestione dell’impianto normativo interno. I.C.T.: riguardante il presidio dell’elemento tecnologico, nei diversi aspetti di manutenzione, sviluppo ed innovazione delle risorse inerenti al funzionamento dei sistemi informatici e di telecomunicazione. Logistica: relativa alla progettazione, realizzazione, amministrazione, gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare, garantendo l’utilizzo di ambienti di lavoro adeguati alle esigenze funzionali delle strutture. Acquisti: a presidio dell’ottimizzazione del processo di acquisto delle singole categorie di prodotto. Servizi di Supporto: relativi sia ai servizi di supporto alla rete distributiva della Banca (attività esecutive di carattere massivo, ivi inclusi i cosiddetti “servizi di pagamento”) che alle attività di back office ed a contenuto prevalentemente amministrativo (comprese le attività centrali di supporto dell’operatività estero, mediotermine ed ai servizi finanziari). 58 Preparazione a “Basilea II” Il Gruppo BPU continua nella conduzione di attività di ricerca relative a Basilea II, e più in generale, finalizzate allo sviluppo e continuo affinamento dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi che si sono sviluppati a livello di Gruppo. Nel corso del 2005, è stata avviata una attività di ricerca relativa all’analisi di portafoglio dei rischi operativi, svolta in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. La ricerca, metodologica ed applicativa, si pone lo scopo di sperimentare modelli avanzati per la misurazione dei rischi operativi. Più in dettaglio, gli sforzi progettuali sono concentrati sulla stima della distribuzione delle perdite operative per le singole business line nelle quali sono suddivise le attività del Gruppo. Per quanto concerne la misurazione del rischio di mercato, l’attività di ricerca è stata focalizzata sullo sviluppo di modelli idonei alla valutazione di prodotti strutturati complessi indicizzati a singoli strumenti o basket di strumenti azionari, valute, commodities e tassi di interesse. Nel corso del 2005 si è, inoltre, lavorato sullo sviluppo di modelli per la valutazione delle opzionalità presenti nel “banking book”, utile per gli interventi di affinamento del sistema di misurazione del rischio ALM, nonché per il calcolo del fair value per la valutazione dell’efficacia delle strategie di micro e macro hedging ai fini IAS. Particolarmente importanti sono stati, inoltre, gli studi condotti sulle modalità di affinamento ed ottimizzazione dei processi del credito, tramite l’utilizzo dei modelli di internal rating rilasciati nel corso del 2005 (cosiddette attività di “embedding” dei modelli all’interno dei processi). Tali attività di ricerca sono state la base per il disegno dei nuovi processi del credito che saranno oggetto di rilascio nel corso del 2006. Oltre ad avere una chiara utilità e valenza gestionale, la revisione dei processi del credito è funzionale al raggiungimento degli obiettivi di compliance. Gli sforzi dell’attività di ricerca si sono, inoltre, concentrati sui modelli di Value Based Management per la misurazione della creazione di valore a livello di Gruppo, nonché di stima del costo del capitale a livello di Gruppo. Continuano, inoltre, le attività di analisi e studio finalizzate all’affinamento dei modelli di Credit Portfolio e di Pricing sviluppati a livello di Gruppo. Particolarmente importante è stato, inoltre, il lavoro di analisi teso a comprendere quali siano le implicazioni della nuova normativa di vigilanza sulle modalità di utilizzo ed applicazione delle garanzie Confidi, con particolare attenzione alle prospettive future per l’operatività con tali tipologie di garanzie per il Gruppo BPU. Nel corso del 2005, infine, si sono organizzati diversi incontri formativi interni e si è partecipato come relatori a diversi convegni e corsi sull’impatto di Basilea II per le banche, le imprese ed i Confidi, e sulle caratteristiche dei modelli e dei sistemi di internal rating. 59 Attività promozionali, culturali e assistenziali Anche nel 2005 la Banca ha perseguito con costante e rinnovata intensità la propria azione di testimoniante presenza sul territorio di riferimento; ciò è avvenuto sia partecipando direttamente o sponsorizzando eventi di carattere culturale, artistico e sportivo, sia collaborando in partnership alla realizzazione di iniziative di istruzione o a scopo benefico, sociale, umanitario. In entrambi i casi è stata comunque posta grande attenzione alle istanze ed alle necessità emergenti dalle aree geografiche in cui la Banca opera e, come di consueto, è stato ampio il coinvolgimento, richiesto ed ottenuto, degli enti locali e religiosi, delle onlus e di tutte quelle associazioni di settore o di categoria che meglio esprimono ed interpretano i bisogni del territorio in cui sono attive. Gli interventi della Banca si sono così concretizzati nella riproposizione di quegli eventi ricorrenti che fanno ormai parte, a giusto titolo, delle tradizioni culturali locali e verso la ricerca e realizzazione di eventi innovativi, che mirano a sviluppare, soddisfare e persino stimolare l’interesse verso nuove proposte. Significativi come sempre, sono stati gli interventi a scopo benefico, assistenziale ed umanitario; degno di particolare menzione è il contributo di 500 mila euro erogato alla A.D.U.S. Onlus di Bergamo per il progetto Radioterapia Eliot. Il contributo è stato finalizzato all’acquisto di una apparecchiatura necessaria per attivare il rivoluzionario trattamento di radioterapia per la cura del tumore al seno denominato Eliot; questo progetto, autorizzato dalla Regione Lombardia e sperimentato dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha permesso dallo scorso maggio di eseguire la radioterapia in un’unica seduta durante lo stesso intervento chirurgico di asportazione del tumore, comportando evidenti vantaggi in termini di costi e disagi per le pazienti. Sempre nell’ambito assistenziale altri contributi importanti sono stati erogati a favore del “Gran Fondo” dei trapiantati, all’iniziativa dell’associazione Bergamo per New Orleans, per l’acquisto di un automezzo per il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo e la partecipazione all’acquisto di un altro mezzo destinato a consegnare quotidianamente cento pasti caldi all’associazione di don Gelmini. Nel contesto culturale si collocano le iniziative: l’apertura del nuovo Museo Arte e Tempo di Clusone, inaugurato dopo un’attesa ventennale con una mostra che era costituita da dipinti, disegni, sculture e rarissimi e preziosi esemplari di meccanismi di orologi da torre; la quarta edizione della mostra “Invito a Palazzo”, esposizione selezionata di dipinti facenti parte della collezione artistica della Banca, promossa a livello nazionale in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI); la mostra “Padre Matteo Ricci: L’Europa alla corte dei Ming” allestita al complesso monumentale del Vittoriano a Roma e realizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Ancona e la Banca Popolare Commercio e Industria. La Banca figura inoltre tra i soci sostenitori della GAMEC, Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo, che con impegno propugna soluzioni originali per mostre/percorsi di carattere tematico con grossi risvolti e significato di impegno sociale: “War is Over” è il titolo di quella allestita nel 2005. Altrettanto significativi sono stati gli interventi conservativi sull’Oratorio della Basilica di Gandino, sulla chiesa parrocchiale di Niardo e di Cicola e la collaborazione con l’Accademia Tadini per la personale dedicata al pittore Peter Klausen e con la Fondazione Bernareggi per la personale dedicata allo scultore Angelo Gritti. 60 Fortemente innovativo è stato l’intervento realizzato per la Fondazione Bergamo nella Storia, Museo di Storia, che è stata dotata di un laboratorio multimediale di storia del territorio, utilizzato nell’ambito della mostra “Incanto di Tessuti”. In campo letterario e musicale la Banca ha sostenuto la Fiera del Libro, giunta alla 46^ edizione, la Stagione Concertistica della Fondazione Gaetano Donizetti, le manifestazioni “Clusone Jazz” e “Manerbio Jazz”, “Estate a Sarnico”, “Caravaggio’ s day”, iniziativa che studia e approfondisce la cultura ed il periodo in cui visse il grande pittore caravaggino ed il Corteo Manzoniano a Lecco, ricostruzione e riambientazione dei personaggi e dell’ambiente manzoniano. Nello sport la Banca ha ribadito il proprio storico ed apprezzato sostegno alla gara internazionale di ciclismo su strada “Tre Valli Varesine” e all’annuale edizione del Trofeo Nazionale di Golf “PRO – AM” in località Albenza. La marcia cittadina “Strabergamo”, da più anni sponsorizzata dalla Banca, ha raccolto, come di consueto, un ampio e diffuso consenso e partecipazione come pure le “storiche” camminate di solidarietà organizzate da AIDO, UILDM e AGESC. Nell’ambito culturale, scolastico e giovanile la Banca ha rinnovato la propria partecipazione al Comune di Bergamo per le edizioni di “Musei vacanze” e “Musei di notte”, al Comune di Selvino per la Rassegna Nazionale “La fiaba di Selvino” ed ha confermato la partnership con gli organizzatori dell’originale Festival Internazionale del cinema d’arte e con la Diocesi di Bergamo per i Centri Ricreativi Estivi (CRE). La Banca è stata inoltre presente con il proprio ufficio presso il nuovo polo fieristico di Bergamo e in quest’ambito ha partecipato con sponsorizzazioni od attività mirate ai numerosi eventi promossi direttamente o comunque realizzati sotto l’egida dell’Ente Fiera di Bergamo; anche nel 2005 la Banca Popolare di Bergamo si è proposta nuovamente come partner ufficiale della Fiera Campionaria di Varese. 61 Le azioni Per quanto riguarda le azioni della Banca si rimanda al paragrafo “Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità” inserito nella sezione sull’andamento della gestione. I rapporti verso le imprese del Gruppo Attività di direzione e coordinamento A seguito della riforma del diritto societario di cui al D.Lgs. n. 6/2003 (art. 2497 e seguenti del codice civile), le società soggette all'altrui attività di direzione e coordinamento sono tenute a dar conto nella Relazione sulla Gestione delle decisioni influenzate da tale attività e delle relative motivazioni ed effetti conseguenti, indicando altresì i rapporti intercorsi con chi esercita l'attività di direzione e coordinamento e con le altre società che vi sono soggette. Ciò posto la Società è soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo BPU Banca S.c.p.A.. Con riferimento ai rapporti con essa intercorsi, si precisa che tutte le operazioni svolte con la predetta Capogruppo sono regolate a condizioni di mercato ovvero, in assenza di idonei parametri di riferimento, sulla base dei costi sostenuti. Nel dettaglio, la Capogruppo ha fornito alla Banca Rete una serie di servizi - global service - regolati da appositi contratti infragruppo e, segnatamente, servizi informatici, servizi immobiliari, servizio di gestione contabile, di selezione del personale, di gestione amministrativa e bilancio; servizio di internal audit, servizi di gestione reti e trasmissione dati, di coordinamento della rete commerciale, di promozione e servizi di finanza. La determinazione dei corrispettivi di tali contratti sulla base del costo sostenuto dal prestatore di servizi tiene conto, in osservanza della best practice in materia di transfer pricing, della circostanza che l'effettuazione di gran parte dei servizi di cui ai predetti contratti non rientra nell'oggetto principale dell'attività d'impresa della Capogruppo. Ciò posto, le operazioni della specie sono state valutate convenienti dalla Banca in relazione ai seguenti obiettivi, di interesse comune del Gruppo come pure della Banca Rete stessa: a) miglioramento dei livelli di efficienza e produttività; b) omogeneità di offerta di prodotti al mercato e conseguente promozione dell'immagine unitaria del Gruppo BPU Banca; c) realizzazione di sinergie ed economie di scala, dopo un primo periodo di implementazione del service; d) recupero di risorse umane, a vantaggio dell'utilizzo delle medesime per il core business della Banca, e cioè per il potenziamento delle unità commerciali. Inoltre, secondo quanto previsto dal contratto di global service, una apposita Commissione Tecnica di Coordinamento - composta in via paritetica da rappresentanti della Capogruppo e della Banca Rete - ha proseguito l'attività di verifica, mediante riunioni periodiche, della congruità dei corrispettivi pattuiti anche in relazione al livello qualitativo dei servizi resi. 62 Negli ultimi dodici mesi, per il tramite e con la Capogruppo si sono raggiunti i seguenti importanti accordi e determinazioni: Piani di Disaster Recovery e Business Continuity di BPU Banca. La Banca ha approvato l'adesione al progetto sulla Continuità Operativa e la relativa pianificazione, la predisposizione ed approvazione del piano degli interventi da realizzare per assicurare la Continuità Operativa e l'adeguamento del piano di Disaster Recovery dei sistemi informativi, con i quali vengono stabilite le misure tecniche ed organizzative per fronteggiare eventi che provochino indisponibilità dei centri di elaborazione dati. Attivazione del servizio di consulenza Active Wealth Advisory (A.W.A.). La Banca ha aderito alla proposta di collocamento del servizio di consulenza altamente personalizzata in materia di investimenti in strumenti finanziari rivolto al segmento di Clientela Upper Private, titolare di patrimoni complessi, fascia altamente strategica per il Gruppo BPU. Collocamento di prestiti obbligazionari subordinati emessi da BPU Banca S.c.p.A.. La Banca ha aderito alla proposta di collocamento di prestiti subordinati emessi dalla Capogruppo in quanto ritiene di offrire ai sottoscrittori un prodotto di raccolta di buon rendimento ed originato da un emittente di sicura affidabilità, contribuendo così al mantenimento di buoni rapporti con la Clientela. Inoltre il collocamento di detti prestiti risponde ad una esigenza di rafforzamento del patrimonio di vigilanza della Capogruppo ed al comune interesse di conseguente rafforzamento del patrimonio di vigilanza consolidato di Gruppo, che consentirà ulteriori margini di espansione degli impieghi. Adozione anticipata al 2005 dei principi contabili IAS/IFRS nella redazione del bilancio individuale della Banca. La Banca ha attuato tutti i necessari adempimenti propedeutici alla prima applicazione dei principi IAS/IFRS: approvazione dei criteri di valutazione IAS compliant; approvazione delle riconciliazioni delle situazioni e dei conti economici FTA. Con la redazione della situazione semestrale al 30/06/2005 ha, quindi, materialmente adottato i nuovi principi contabili. Tale scelta operata dalla Banca muove da considerazioni di ordine pratico, in una logica di economia dei costi e di ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente rivolta alla ricerca di sinergie amministrativo-contabili, altrimenti difficilmente realizzabili, a fronte peraltro di un notevole sforzo tecnico-organizzativo. Progetto di accentramento delle attività di Auditing interno. Inoltre, al fine di istituire un unico soggetto responsabile sia dal punto di vista organizzativo che funzionale per quanto riguarda il sistema dei controlli interni, in accordo con la Capogruppo BPU Banca, nella seduta del mese di ottobre è stata proposta ed accolta favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione della Banca la migrazione dell’Area Auditing dalla Banca Rete alla Capogruppo stessa; dal mese di marzo 2006, infatti, l’attività di revisione interna sulla rete viene effettuata direttamente da un’apposita struttura centrale di BPU. Pertanto presso la Banca Rete hanno cessato di operare le unità organizzative di internal auditing (direzione auditing, servizio pianificazione e follow-up, servizio auditing su reti di vendita) e contestualmente è stata introdotta la figura del “referente auditing” avente il ruolo di collegamento tra la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ed il service di internal auditing di BPU Banca e che riferisce direttamente all’Amministratore Delegato. 63 Cessione in blocco (ex art. 58 TUB) a terzi di crediti "non performing". La Banca ha dato corso, congiuntamente a Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. e Banca Popolare di Ancona S.p.A., all'operazione di cessione in blocco (ex art. 58 TUB) a terzi di crediti "non performing", coordinata dalla Capogruppo. L'incarico di Advisor è stato affidato a Centrobanca S.p.A.. Come già commentato nel paragrafo relativo agli impieghi, tale cessione ha portato un miglioramento nell’indice sofferenze nette/impieghi netti a Clientela ed una contestuale realizzazione di riprese di valore sui crediti ceduti. Parimenti anche le operazioni della Banca con le altre società del Gruppo - di seguito sono riportate le più significative - sono regolate a condizioni di mercato ovvero in assenza di idonei parametri di riferimento, sulla base dei costi sostenuti: Controparte Tipologia del Servizio Centrobanca S.p.A. Adesione all'accordo di collaborazione tra BPU Banca S.c.p.A. e Centrobanca S.p.A. in materia di strumenti finanziari derivati; B@nca 24-7 S.p.A. Adesione al contratto stipulato tra BPU Banca S.c.p.A. e B@nca 24-7 S.p.A. per la distribuzione di carte di credito. Si segnala inoltre l'integrazione e/o l'aggiornamento delle convenzioni già in essere con BPU Pramerica SGR S.p.A. per l'affidamento dell'incarico di collocamento dei Fondi; dell'accordo di collaborazione sottoscritto con BPU Leasing S.p.A. per la promozione e la stipula di contratti di locazione finanziaria; dell'accordo quadro con BPU SIM S.p.A. per la promozione e/o collocamento di strumenti finanziari, servizi d'investimento, prodotti bancari, parabancari (locazione finanziaria avente ad oggetto auto, beni strumentali, beni immobili) ed assicurativi; con Mercato Impresa S.p.A. per i servizi accessori forniti per il package Utilio. Relativamente alle operazioni concluse dalla Banca con società esterne al Gruppo, di rilievo economico/quantitativo ovvero qualitativo/strategico - si segnala: Tipologia del Servizio Controparte Oppenheim Pramerica Fonds Trust Gmbh Atto di adesione all'accordo stipulato tra BPU Banca e Oppenheim Pramerica Fonds Trust Gmbh avente ad oggetto la distribuzione in Italia di azioni della Sicav lussemburghese Worldwide Investor Portfolio. Tutte le suddette operazioni sono regolate a condizioni di mercato. La definizione dei profili economici a condizioni di mercato, delle operazioni infragruppo e con società terze, rende evidente la convenienza per la Banca. Più in generale – in osservanza a quanto stabilito dall’art. 2497 bis, comma 5, c.c. – i rapporti intercorsi con la Controllante BPU Banca S.c.p.A., come pure con le altre società del Gruppo BPU ed i relativi effetti patrimoniali economici e finanziari sono esposti in Nota Integrativa nella parte H – Operazioni con parti correlate. Si segnala infine che la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. alla data del 31 dicembre 2005 non detiene nel portafoglio di proprietà azioni della Capogruppo. 64 Gli indicatori fondamentali dell’operatività dell’impresa, l’ambiente ed il personale Per quanto riguarda gli indicatori fondamentali dell’attività svolta dalla Banca, si rimanda ai prospetti alle pagine 16 e 17. La struttura operativa, il personale e la formazione Al termine dell’esercizio 2005 l’articolazione territoriale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. si compone di 374 sportelli situati in Italia e di 1 all’estero (Monaco di Baviera), oltre a 2 uffici di rappresentanza: 1 nel sud-est asiatico, ad Hong Kong, ed 1 in Brasile, a San Paolo. Completano la presenza sul territorio anche 3 Corporate Banking Office (Mantova, ed in provincia di Bergamo, Dalmine e Trescore Balneario). L’assetto distributivo della Banca prevede una rete commerciale suddivisa in 6 Aree Territoriali Retail, 6 Aree Territoriali Corporate più un’Area Large Corporate e 4 Aree Territoriali Private fra loro sovrapposte nell’intento di perseguire la massima soddisfazione della Clientela grazie al sinergico rapporto di collaborazione fra i tre mercati. La maggiore concentrazione degli sportelli si riscontra in Lombardia con un numero complessivo di 320 dipendenze; seguono il Piemonte, con 30 sportelli, e di seguito Lazio, 11, Emilia Romagna 6, Liguria 4 ed infine il Veneto con 3 sportelli. Al termine dell’esercizio 2005 l’organico della Banca risulta complessivamente composto da 3.827 collaboratori, con un incremento di 45 unità rispetto al 31 dicembre 2004. La collaborazione a tempo parziale si dimensiona in 248 unità, con un’incidenza percentuale del 6,5% sul totale delle risorse ed è sostanzialmente invariata rispetto al precedente anno (239 unità con un’incidenza sul totale dei collaboratori del 6,3%). Cresce la presenza femminile, che al termine del 2005 rappresenta il 26,13% dell’intero organico, contro il 25,38% dello scorso 2004. Nel corso dell’anno l’anzianità media di servizio si è attestata a 16,54 anni, contraendosi lievemente rispetto ai 16,66 anni del 31 dicembre 2004; medesima tendenza per l’età media, che si è portata dai 40,20 anni dell’anno passato ai 40,05 del 2005. Causa principale di tali variazioni è da individuarsi nell’attuazione dei piani di incentivazione all’esodo. 65 La seguente tabella descrive schematicamente l’evoluzione dell’organico della Banca: INCID. % 31/12/2005 31/12/2004 INCID. % Totale dipendenti 3.827 100,00% 3.782 100,00% Presenza maschile 2.827 73,87% 2.822 74,62% Presenza femminile 1.000 26,13% 960 25,38% Età media 40,05 40,20 Età media maschile 40,78 40,98 Età media femminile 37,98 37,92 Anzianità media 16,54 16,66 Anzianità media maschile 17,11 17,28 Anzianità media femminile 14,91 14,84 Come già avvenuto negli anni passati, anche nel corso del 2005 la Banca si è avvalsa della collaborazione di lavoratori interinali, in sostituzione di personale assente per aspettativa e quale strumento di copertura di necessità temporanee. Le variazioni nell’inquadramento del personale intervenute nell’anno sono descritte dalla seguente tabella: INQUADRAMENTO Dirigenti 31/12/2005 COMPOSIZIONE % 31/12/2004 COMPOSIZIONE % 50 1,31% 52 1,38% Quadri direttivi 1.471 38,44% 1.424 37,65% Altre aree professionali 2.306 60,25% 2.306 60,97% TOTALE 3.827 100,00% 3.782 100,00% 66 Di seguito si evidenzia la distribuzione per fasce di età del personale alla data del 31 dicembre 2005: ETÀ NR. DIPENDENTI 31/12/2005 Fino a 25 anni INCIDENZA % NR. DIPENDENTI 31/12/2004 INCIDENZA % 143 3,74% 104 2,75% Da 26 a 40 anni 1.818 47,50% 1.855 49,05% Da 41 a 50 anni 1.175 30,70% 1.147 30,33% Da 51 a 55 anni 533 13,93% 517 13,67% Oltre 55 anni 158 4,13% 159 4,20% 3.827 100,00% 3.782 100,00% TOTALE Il grado di istruzione dell’organico della Banca al termine dell’esercizio può essere così sinteticamente rappresentato: TITOLO DI STUDIO Laureati NR. DIPENDENTI 31/12/2005 INCIDENZA % NR. DIPENDENTI 31/12/2004 INCIDENZA % 761 19,88% 660 17,45% Diploma universitario 9 0,24% 9 0,24% Diploma scuola media superiore 2.781 72,67% 2.798 73,98% Diploma professionale 50 1,31% 49 1,30% 226 5,90% 266 7,03% 3.827 100,00% 3.782 100,00% Altro TOTALE Consistente è l’incremento nell’anno dei laureati che, con una crescita del 15,3%, hanno raggiunto nell’anno quasi un quinto del totale delle risorse (tale fenomeno è da ricondursi alla sostituzione del personale cessato di norma diplomato, con personale neo assunto di norma laureato). Incentivi all’esodo A seguito di un approfondito confronto con le parti sindacali in data 3 marzo 2005 è stato siglato un protocollo d’intesa sindacale a valere per il triennio 2005-2007, che conferma le logiche e rilancia gli obiettivi del piano precedente. Tale protocollo ha consentito e consentirà di gestire in maniera graduale e su basi volontarie la riduzione degli organici resa possibile dai processi di integrazione e riorganizzazione del Gruppo. 67 In data 21 settembre 2005 è stato siglato un atto aggiuntivo al protocollo d’intesa del 3 marzo 2005. In particolare sono state disciplinate le misure economiche, giuridiche e sociali nei confronti del Personale che cessa dal servizio accedendo al Fondo di Sostegno al reddito o direttamente alla quiescenza. I suddetti strumenti d'incentivazione all'esodo consentono al Gruppo BPU Banca ed a Banca Popolare di Bergamo S.p.A. di realizzare un piano di efficientamento, nonché di attuare un ricambio generazionale. La formazione Nel corso del 2005 l’attività di formazione svolta a favore del Personale della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha registrato la partecipazione di 11.818 presenze (10.597 nel 2004) pari allo sviluppo complessivo di 15.756 giornate (+ 67% rispetto al 2004). L’attività formativa è stata attuata tramite lo svolgimento di corsi in aula, corsi interaziendali, training on the job e con la partecipazione ad incontri e convention. Essa è stata finalizzata allo sviluppo delle competenze necessarie all’espletamento delle attività delle varie aree. Nell’ambito delle iniziative rivolte alle conoscenze tecnico - specialistiche la priorità formativa dell’anno è stata rivolta al Progetto M.A.S.T.E.R. (Migliorare l’Approccio, gli Skill, le Tecnologie, le Esperienze e le Relazioni) che, con 6.191 giornate di formazione, ha assorbito il 39% dell’investimento formativo del 2005. Seguono per rilevanza gli interventi in ambito normativo, con 1.434 giornate dedicate alla diffusione ed all’approfondimento dei temi relativi alla privacy, all’antiriciclaggio, alla legge sulla sicurezza sul lavoro – Legge 626, in particolare antirapina, antincendio, primo soccorso, e all’attuazione del Progetto PattiChiari. Relativamente al Progetto PattiChiari sono state svolte 246 giornate di interventi formativi, ai quali vanno aggiunte le varie attività informative che hanno consentito di ottenere la certificazione da parte del Consorzio su tutte le 8 iniziative PattiChiari alle quali la Banca ha aderito. Di particolare rilievo anche l’investimento per lo sviluppo delle tecniche di vendita, i cui interventi, avviati nella seconda metà dell’anno, hanno visto la partecipazione di 560 gestori, in particolare del segmento Mass Market e Affluent, per un totale di 1.024 giornate. Circa le altre aree d’intervento vanno inoltre segnalati: Comparto assicurativo: sviluppate 860 giornate, 750 delle quali destinate al ramo danni; Area Crediti: erogate 260 giornate, 63 delle quali dedicate ai nuovi strumenti; Approfondimenti tecnici per gli Account Manager Corporate e per i Private Banker: realizzate 450 giornate, in particolare su temi finanziari e di copertura dei rischi; Area Operativa: effettuate 604 giornate dedicate prevalentemente ai comportamenti ed allo sviluppo delle conoscenze dell’operatività estero; Neo-assunti: complessive 423 giornate rivolte alla preparazione di nuovo personale. Per quanto riguarda lo sviluppo delle capacità, sono state realizzate complessivamente 4.915 giornate. La formazione manageriale ha interessato 573 giornate rivolte 68 principalmente allo sviluppo ed all’affinamento della gestione delle persone e della squadra da parte dei Responsabili di Filiale e dei Responsabili di Direzione/funzione delle strutture centrali. Prosegue con grandi risultati il programma della scuola di docenza: sono state dedicate 51 giornate alla formazione di nuovi docenti (corsi di “abilitazione all’aula”) e all’aggiornamento professionale di quelli già in ruolo (“mercoledì del docente”) che hanno visto coinvolti 27 collaboratori che fanno parte del corpo docente del Gruppo BPU. Nel corso del 2005 il corpo docente della Banca ha gestito 406 giornate d’aula, per un totale di oltre 6.000 gg/uomo di formazione fruita dal personale; una testimonianza della capacità di generare valore da parte di questa istituzione, fortemente voluta dalla Banca e dal Gruppo. Per quanto riguarda le attività info–formative, sono stati organizzati incontri, area meeting e convention che hanno visto un impegno complessivo pari a 2.401 giornate. Nel complesso, con riferimento alle classi di destinatari, rilevante è stata la formazione offerta agli addetti commerciali (e pertanto, rivolta al Mercato Retail) nonché manageriali che insieme hanno raggiunto circa l’80% delle giornate di formazione. 69 L’assunzione, la gestione e la copertura dei rischi finanziari L’argomento viene sviluppato nella Parte E della Nota Integrativa a cui si rimanda. Altre informazioni Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003) Ad integrazione dei dispositivi di legge in tema di privacy, così come definiti nel Testo Unico in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003 entrato in vigore il 1° gennaio 2004) nel corso dell'esercizio è stata promulgata la nuova normativa atta alla garanzia della privacy nella gestione dei dati contenuti nelle cosiddette "Centrali Rischi Private" (Codice Deontologico delle Centrali Rischi Private - G.U. 300/04 del 23 dicembre 2004 ed entrato in vigore dal 1° gennaio 2005). Pertanto, coerentemente con le linee di principio già perseguite, per garantire che il trattamento dei dati in proprio possesso si svolga sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali nonchè a tutela della dignità dell'interessato, il Gruppo BPU e la Banca hanno approntato un piano di sviluppo, tutt'ora in via di realizzazione, per iniziative volte ad assimilare e porre in essere i nuovi dettami normativi. Gli interventi previsti configurano contenuti di carattere organizzativo e procedurale oltre che tecnologici finalizzati anche ad assicurare comunque un livello di protezione dei dati, in qualsiasi forma trattati, coerente con gli standard minimali definiti dalla normativa vigente. Gli interventi previsti sono stati integrati nel "Documento Programmatico sulla Sicurezza" (DPS), documento che, pur se costantemente in corso di revisione ed aggiornamento con la collaborazione delle strutture di Gruppo competenti per i diversi aspetti tecnico funzionali inerenti la gestione delle tematiche privacy, è stato già presentato ed approvato dal Consiglio di Amministrazione nel corso della seduta del 19 dicembre 2005. Attualmente, il termine per la redazione del DPS è stato ulteriormente prorogato al 31 marzo 2006. Il consolidato fiscale Si rammenta che anche per l’esercizio 2005 è rimasto in vigore l’accordo infragruppo (valevole per il triennio 2004-2006) con la controllante BPU Banca S.c.p.A. per il regime del consolidato fiscale nazionale di cui agli artt. da 117 a 129 del DPR n. 917/86. 70 Il progetto di destinazione degli utili d’esercizio e le proposte all’Assemblea Signori Soci, Vi invitiamo ad approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2005, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa, corredato dalla Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla Gestione e dalla Relazione della Società di Revisione KPMG S.p.A.; tenuto conto che l’utile netto di seguito esposto non risulta formato con plusvalenze non distribuibili ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 38/2005; si propone pertanto la seguente ripartizione dell’utile d’esercizio: Utile netto d’esercizio (in unità di euro) 204.280.600,56 5% a riserva legale (10.214.030,02) 194.066.570,54 5,5% destinato a provvidenze e previdenze del personale (10.673.661,38) 183.392.909,16 1% a disposizione del Consiglio di Amministrazione per scopi di istruzione, culturali e benefici Utile disponibile per la distribuzione (1.833.929,09) 181.558.980,07 Utilizzo riserva Utili a nuovo 2004 867.762,62 Dividendo complessivo pari a (corrispondente a euro 0,1240 per azione) (155.781.200,00) Importo residuo che si propone di destinare alla voce “Utili portati a nuovo 2005” 26.645.542,69 Da ultimo, anche agli effetti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, il Consiglio sottopone alla Vostra approvazione l’attribuzione dell’effetto conseguente alla transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS determinato in sede di apertura della situazione patrimoniale al 1° gennaio 2005, per euro 11.291.930,05 con addebito alla riserva ex art. 2426 c.c., 1° comma n. 5. Il Consiglio di Amministrazione invita pertanto l’Assemblea ad assumere, se d’accordo con le proposte formulate e dopo aver preso atto della relazione del Collegio Sindacale, la seguente deliberazione: 71 “L’Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., - preso atto della Relazione sulla Gestione, dello stato patrimoniale, del conto economico, del prospetto delle variazioni del patrimonio netto, del rendiconto finanziario e della Nota Integrativa; preso atto della relazione del Collegio Sindacale; delibera di approvare: a) La Relazione sulla Gestione, lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la Nota Integrativa dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005, che evidenziano un utile netto di euro 204.280.600,56 così come presentati dal Consiglio di Amministrazione nel loro complesso e nelle singole appostazioni. b) Il riparto dell’utile di esercizio che, dopo le attribuzioni alla riserva legale e dopo le assegnazioni statutarie e l’utilizzo di utili a nuovo, residuati dall’esercizio precedente, consente di attribuire un dividendo nella misura di euro 0,1240 a ciascuna delle azioni detenute totalmente dalla controllante BPU Banca S.c.p.A., oltre agli utili portati a nuovo. c) L’attribuzione dell’effetto conseguente alla transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS - anche agli effetti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005 determinato in sede di apertura della situazione patrimoniale al 1° gennaio 2005, per euro 11.291.930,05 con addebito alla riserva ex art. 2426 c.c., 1° comma n. 5. A conclusione della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione rinnova i sentimenti di vivo apprezzamento per la collaborazione prestata nel decorso esercizio da tutto il personale e porge il ringraziamento più sentito ai Clienti ed alla Capogruppo BPU per la considerazione riservata alla Banca. Il Consiglio ringrazia infine le Autorità di Vigilanza centrali e periferiche e le Associazioni di Categoria per il fattivo sostegno assicurato, come di consueto, all’operato della Banca. Bergamo, 20 marzo 2006 Il Consiglio di Amministrazione 72 Altre materie all’ordine del giorno dell’Assemblea Rinnovo delle cariche sociali e correlate determinazioni L'Assemblea è chiamata ad eleggere i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca. Scade infatti, con l'approvazione del bilancio dell'esercizio chiusosi il 31 dicembre 2005, il mandato di tutti gli attuali quindici componenti eletti dall'Assemblea di "Finanziaria BPB S.p.A." del 16 giugno 2003, entrati in carica con il successivo 1° luglio 2003 a seguito del rilascio, da parte del Governatore di Banca d'Italia, del provvedimento di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, e del perfezionamento degli atti di fusione e di conferimento sottoscritti dalla allora Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino S.c.r.l. nel quadro del progetto di aggregazione che ha dato vita al Gruppo Banche Popolari Unite, provvedimento ed atti pure, tutti, efficaci dal 1° luglio 2003. Ai sensi di quanto disposto dal primo comma dell'art. 17 dello Statuto Sociale, il Consiglio di Amministrazione è "composto di non meno di nove e non più di quindici membri", mentre il quarto comma dello stesso art. 17 prevede che gli "Amministratori durano in carica sino a tre esercizi". In tal senso, preventivamente alla individuazione dei componenti, l'Assemblea è richiesta di determinare il numero e la durata in carica degli Amministratori che intende nominare. Successivamente, l'Assemblea dovrà inoltre esprimersi - ai sensi dell'art. 2389 del Codice Civile e del nono comma dell'art. 17 dello Statuto Sociale - in ordine all'ammontare dei compensi da riconoscere ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo, organo che potrà essere nominato dal Consiglio secondo le previsioni dell'art. 23 dello Statuto. Nel concludere il proprio mandato, il Consiglio di Amministrazione ringrazia per la fiducia accordata, assicurando di aver costantemente assolto ai propri compiti con dedizione e responsabilità, e con la prudenza richiesta dal delicato compito di amministrare un azienda bancaria, nello spirito di garantire ad essa una equilibrata e costante crescita nel tempo. L'Assemblea è, inoltre, chiamata alla nomina dei componenti del Collegio Sindacale della Banca. Sempre con l'approvazione del bilancio dell'esercizio chiusosi il 31 dicembre 2005, scade infatti la carica dei Sindaci pure nominati dall'Assemblea di "Finanziaria BPB S.p.A." del 16 giugno 2003 con efficacia dal 1° luglio 2003. A tutti i Sindaci uscenti - con un pensiero particolare rivolto al Dott. Alberto Lanfranchi che non ha potuto, per ragioni di salute, portare a termine il proprio mandato ed ha rassegnato le dimissioni con il 6 ottobre 2005 - va il sincero ringraziamento del Consiglio per la fattiva collaborazione costantemente offerta e per l'attenzione dedicata al corretto svolgersi dell'operatività della Banca. Secondo le previsioni dell'art. 23 dello Statuto Sociale, il Collegio Sindacale "è composto di tre Sindaci effettivi e due supplenti" e durerà in carica per gli esercizi 2006, 2007 e 2008. Ai sensi dell'art. 2398 del Codice Civile spetta inoltre all'Assemblea la designazione, fra i componenti effettivi nominati, di colui che per il triennio rivestirà la carica di Presidente del Collegio. All'atto della nomina, l'Assemblea dovrà altresì provvedere - ai sensi dell'art. 2402 del Codice Civile - a determinare per l'intera durata dell'ufficio l'ammontare dei compensi annuali da corrispondere ai componenti del Collegio Sindacale. 73 È, infine, demandata all'Assemblea la determinazione dell'ammontare della medaglia di presenza da riconoscere agli Amministratori ed ai Sindaci per la partecipazione degli stessi alle riunioni degli Organi Sociali. Bergamo, 20 marzo 2006 Il Consiglio di Amministrazione Proroga, per gli esercizi 2006, 2007 e 2008 dell'incarico di revisione e controllo contabile alla Società KPMG S.p.A. Con l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2005 viene a scadere l'incarico triennale riguardante la revisione contabile del bilancio d'esercizio, la revisione contabile limitata della situazione semestrale e la verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, conferito in base alle allora vigenti disposizioni di legge alla Società KPMG S.p.A. di Milano con delibera dell'Assemblea di "Finanziaria BPB S.p.A." (in attesa dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, quale Banca Popolare di Bergamo S.p.A.) del 16 giugno 2003, con efficacia dal 1° luglio 2003, per gli esercizi 2003, 2004 e 2005. La Legge 28 dicembre 2005, n. 262 (Legge Risparmio), ha recentemente introdotto numerose innovazioni nella disciplina riguardante l'affidamento dell'incarico di revisione dei conti da parte delle società tenute a tale adempimento, demandando in diversi casi la definizione del quadro normativo alla successiva emanazione, da parte di Consob, dei necessari Regolamenti di attuazione. In alcuni ambiti oggetto di modifica, quale ad esempio quello relativo alla durata / rinnovo dell'incarico, permangono inoltre alcuni dubbi interpretativi delle nuove norme, in relazione ai quali, ad oggi, non sono ancora stati diffusi chiarimenti ufficiali. Nelle more di una miglior definizione della disciplina, il Consiglio di Amministrazione ha pertanto ritenuto opportuno valutare - ed approvare per quanto di competenza, proponendola quindi alla deliberazione dell'Assemblea - la proposta di proroga della durata, con marginali integrazioni, dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi 2006, 2007 e 2008 formulata dall'attuale Revisore, nonché Revisore principale del Gruppo BPU, KPMG S.p.A. di Milano. Sulla base di tale proposta pervenuta in data 17 marzo 2006 - che consentirebbe il riallineamento della durata del primo mandato ai termini, ora previsti in anni sei, dal punto 4. dell'art. 159 del D. Lgs. n. 58/1998 (T.U.F.) - fermo restando sia l'oggetto che ogni altro punto non diversamente indicato dell'originario incarico, e fatta salva ogni ulteriore ed eventuale disposizione che si rendesse applicabile all'incarico in essere in relazione alla normativa introdotta con la Legge n. 262/2005, si procederebbe: alla estensione, per gli esercizi 2006, 2007 e 2008, dell'incarico conferito dall'Assemblea del 16 giugno 2003; alla ridefinizione dei princìpi contabili di riferimento utili per lo svolgimento della revisione contabile del bilancio della Banca, alla luce della scelta già effettuata di adozione dei nuovi princìpi contabili internazionali IAS / IFRS; all'adeguamento dei tempi e dei corrispettivi previsti per l'attività relativa agli esercizi successivi al 31 dicembre 2005. Per quanto attiene a questo ultimo punto, in particolare, la proposta prevede la richiesta di un corrispettivo annuo pari ad Euro 310.000,00, così dettagliabile: 74 Oggetto dell'incarico Numero ore Revisione contabile del bilancio d'esercizio (comprensiva delle verifiche di regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili) Revisione contabile limitata della situazione semestrale Totale Corrispettivo Euro 2.350 250.000,00 570 60.000,00 2.920 310.000,00 Resta confermato che gli importi indicati si riferiscono esclusivamente alle prestazioni professionali per la revisione contabile e non comprendono né le spese vive sostenute per l'espletamento dell'incarico, né il contributo di Vigilanza dovuto alla Consob. Esse devono intendersi, inoltre, al netto di IVA. Resta, pure, confermato che quanto esposto si basa sulle attuali aliquote orarie di KPMG S.p.A., che potranno aumentare il 1° luglio di ogni anno, nei limiti dell'aumento dell'indice ISTAT relativo al costo della vita rispetto all'anno precedente. In presenza di crescite dimensionali rispetto alla situazione attuale e/o di circostanze eccezionali o imprevedibili, KPMG S.p.A. si riserva di formulare un'integrazione a consuntivo della propria proposta, per l'adeguamento del corrispettivo. Parimenti, qualora nello svolgimento dell'incarico dovesse essere impiegato minor tempo di quello preventivato, i corrispettivi esposti saranno proporzionalmente ridotti. Con riferimento alla verifica dei requisiti di indipendenza della Società KPMG S.p.A., essa resta subordinata all'emanazione, da parte di Consob, degli specifici Regolamenti previsti dall'attuale comma 1. dell'art. 160 del T.U.F., mentre è confermata l'insussistenza di violazioni al divieto di prestazione alla Banca, quale conferente l'incarico, da parte di KPMG S.p.A. delle attività e dei servizi previsti dal comma 1-ter. del medesimo art. 160 del T.U.F.. Tenuto conto di quanto sopra esposto, il Consiglio di Amministrazione invita l'Assemblea dei Soci ad assumere la seguente deliberazione: "L'Assemblea dei Soci di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. preso atto delle comunicazioni del Consiglio di Amministrazione, udito il parere del Collegio Sindacale, valutata la proposta formulata dalla Società KPMG S.p.A. in data 17 marzo 2006, delibera a) di prorogare, ai sensi e per gli effetti degli artt. 155 e 159 del D. Lgs. n. 58/1998, alla Società KPMG S.p.A., con sede legale in via Vittor Pisani n. 25 - 20124 Milano MI, Codice Fiscale e Partita IVA 00709600159, l'incarico, già alla stessa conferito dall'Assemblea dei Soci di "Finanziaria BPB S.p.A." (in attesa dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, quale Banca Popolare di Bergamo S.p.A.) del 16 giugno 2003, di revisione contabile del bilancio di esercizio di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., comprendente pure l'incarico per la verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili della Banca, nonché di revisione contabile limitata della situazione semestrale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., con riferimento agli esercizi 2006, 2007 e 2008; b) di determinare, sulla base del preventivo predisposto e trasmesso con la proposta in data 17 marzo 2006, rispettivamente in Euro 250.000,00 ed in Euro 60.000,00 oltre l'IVA, le spese accessorie ed il contributo di Vigilanza previsto dalla Consob - il corrispettivo spettante a KPMG S.p.A., per ciascun esercizio di durata della proroga, per le attività di "revisione annuale" e "revisione semestrale" come meglio 75 definite al precedente punto a), restando inteso che tale corrispettivo potrà essere aggiornato annualmente, il 1° luglio di ogni anno, nei limiti dell'aumento dell'indice ISTAT relativo al costo della vita rispetto all'anno precedente, e che lo stesso corrispettivo potrà essere adeguato a consuntivo in presenza di crescite dimensionali rispetto alla situazione attuale e/o di circostanze eccezionali ed imprevedibili; c) di dare mandato al Consiglio di Amministrazione, e per esso al Presidente, a ciascuno dei Vice Presidenti ed all'Amministratore Delegato, ove nominati, perchè procedano - in via tra loro disgiunta e con i più ampi poteri - a dare attuazione alla presente deliberazione." Bergamo, 20 marzo 2006 Il Consiglio di Amministrazione Modifica dello Statuto Sociale - introduzione di nuovo comma all'art. 31 Il Consiglio di Amministrazione sottopone all'Assemblea dei Soci la proposta di modifica dell'articolo 31 dello Statuto Sociale della Banca, mediante l'inserimento nel corpo dello stesso di un nuovo comma. Tale integrazione, la cui opportunità è stata anche evidenziata dalla Capogruppo Banche Popolari Unite S.c.p.a. a tutte le Società del Gruppo che abbiano già esercitato la facoltà di redigere il bilancio di esercizio in conformità ai nuovi princìpi contabili, mira a rendere espressa la coerenza delle norme societarie con la previsione contenuta negli artt. 6 e 7 del D. Lgs. n. 38/2005, peraltro avente efficacia di legge, volta a limitare la distribuibilità di riserve da utili e da valutazione formatesi in applicazione dei predetti nuovi princìpi contabili. Al riguardo, viene pertanto proposto il raffronto fra il testo vigente dell'art. 31 dello Statuto Sociale ed il nuovo testo di cui, per le ragioni precedentemente esposte, si propone l'adozione (la modifica è evidenziata in grassetto): 76 STATUTO - TESTO VIGENTE STATUTO - TESTO PROPOSTO (omissis) TITOLO IX - Bilancio e utili (omissis) Art. 31 (omissis) TITOLO IX - Bilancio e utili (omissis) Art. 31 L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la riserva legale nella misura minima prevista dalla legge e le eventuali quote deliberate dall'Assemblea per la costituzione o l'incremento di riserve anche straordinarie o di altre riserve, secondo canoni di prudenza, viene così ripartito: L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la riserva legale nella misura minima prevista dalla legge e le eventuali quote deliberate dall'Assemblea per la costituzione o l'incremento di riserve anche straordinarie o di altre riserve, secondo canoni di prudenza, viene così ripartito: a) 5,5% per previdenze e provvidenze a favore del personale da utilizzarsi prioritariamente per le occorrenze delle istituzioni aziendali di previdenza e assistenza; l'eventuale rimanenza è da erogarsi a discrezione del Consiglio di Amministrazione; a) 5,5% per previdenze e provvidenze a favore del personale da utilizzarsi prioritariamente per le occorrenze delle istituzioni aziendali di previdenza e assistenza; l'eventuale rimanenza è da erogarsi a discrezione del Consiglio di Amministrazione; b) la restante parte a disposizione dell'Assemblea, la quale potrà, in via alternativa o cumulativa, destinarla agli azionisti, alla formazione ed all'incremento di altre riserve e, in misura non superiore al 1%, ad un fondo destinato ad erogazioni per finalità culturali, sociali o di beneficenza nei territori di insediamento, la cui utilizzazione è rimessa alle determinazioni del Consiglio di Amministrazione, secondo gli indirizzi fissati dall'Assemblea. b) la restante parte a disposizione dell'Assemblea, la quale potrà, in via alternativa o cumulativa, destinarla agli azionisti, alla formazione ed all'incremento di altre riserve e, in misura non superiore al 1%, ad un fondo destinato ad erogazioni per finalità culturali, sociali o di beneficenza nei territori di insediamento, la cui utilizzazione è rimessa alle determinazioni del Consiglio di Amministrazione, secondo gli indirizzi fissati dall'Assemblea. Le riserve da utili e da valutazione formatesi con l'applicazione dei princìpi contabili internazionali non sono distribuibili tra i soci nei casi previsti dalla legge. I dividendi non riscossi entro cinque anni dal giorno della loro esigibilità andranno prescritti a favore della Società. I dividendi non riscossi entro cinque anni dal giorno della loro esigibilità andranno prescritti a favore della Società. Il Consiglio di Amministrazione può deliberare la distribuzione di acconti sui dividendi nel rispetto delle disposizioni di legge. (omissis) Il Consiglio di Amministrazione può deliberare la distribuzione di acconti sui dividendi nel rispetto delle disposizioni di legge. (omissis) La proposta di modifica sopra illustrata - ai sensi delle vigenti Istruzioni di Vigilanza per le Banche - ha formato oggetto di informativa preventiva alla Banca d'Italia, per il tramite della Capogruppo BPU Banca. L'Organo di Vigilanza, con propria nota della Filiale di Bergamo n. 423663 del 13/04/2006 trasmessa anche alla Capogruppo, ha comunicato il proprio nulla osta all'integrazione proposta, senza rilevare eccezioni. La deliberazione di modifica statutaria sarà, quindi, soggetta al provvedimento di accertamento sempre da parte di Banca d'Italia, ai sensi dell'art. 56 del testo Unico bancario, presupposto necessario per il successivo deposito e l'iscrizione del nuovo testo di Statuto presso il Registro delle Imprese. Nella circostanza, il Consiglio di Amministrazione chiede, inoltre, mandato a compiere tutti gli atti necessari per il perfezionamento e l'attuazione della proposta di modifica sottoposta ad approvazione, nonché ad apportare a quanto deliberato le modifiche, aggiunte o soppressioni di carattere formale che fossero eventualmente richieste dalle competenti Autorità in sede di approvazione delle deliberazioni stesse, ovvero che si rendessero necessarie per l'iscrizione del testo aggiornato presso il Registro delle Imprese. 77 Ove d'accordo con la proposta formulata, il Consiglio di Amministrazione invita l'Assemblea dei Soci, qui convocata in forma straordinaria, ad assumere la seguente deliberazione: "L'Assemblea Straordinaria dei Soci di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., preso atto della relazione del Consiglio di Amministrazione, preso atto del parere favorevole del Collegio Sindacale, delibera a) di approvare in ogni suo dettaglio la proposta di modifica dello Statuto Sociale, mediante introduzione di un nuovo comma all'articolo 31, come formulata dal Consiglio di Amministrazione ed esposta dal Presidente mediante il raffronto illustrato e commentato nella relazione del Consiglio di Amministrazione tra il testo vigente e il testo da adottare; b) di adottare, conseguentemente, il nuovo testo di Statuto Sociale, confermata la sua composizione da trentaquattro articoli, che l'Assemblea approva ed a conferma viene sottoscritto dal Presidente e dal Notaio ed allegato al verbale dell'odierna Assemblea quale sua parte integrante e sostanziale; c) di conferire al Consiglio di Amministrazione, e per esso al Presidente, a ciascuno dei Vice Presidenti ed all'Amministratore Delegato, ove nominati, tutti in via tra loro disgiunta, i necessari poteri per l'attuazione dei deliberati assunti e, in particolare, quelli di apportare a quanto deliberato ed all'allegato Statuto Sociale modifiche, aggiunte o soppressioni di carattere formale che fossero eventualmente richieste dalle competenti Autorità in sede di approvazione delle deliberazioni stesse, di fare insomma tutto quanto necessario per attuare, perfezionare ed eseguire e rendere pubbliche le delibere sopra adottate, incluse le comunicazioni e gli adempimenti che fossero utili o richiesti per il buon esito delle delibere assunte." 78 Stato Patrimoniale 31/12/2005 (unità di euro) 31/12/2004 senza IAS 32, 39 e IFRS 4 ATTIVO 10. Cassa e disponibilità liquide 127.582.065 114.167.857 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 102.774.364 129.361.099 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 60. Crediti verso banche 70. Crediti verso Clientela 80. Derivati di copertura 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 16.510.146 730 3.811.087.948 3.220.870.364 18.479.763.523 18.009.803.465 12.500.931 17.405.059 7.472.626 - 110. Attività materiali 19.265.927 13.874.854 120. Attività immateriali 43.158.440 42.677.932 di cui: 130. 150. - avviamento 42.144.603 42.144.603 Attività fiscali 84.660.098 78.231.426 a) correnti 28.322.069 42.914.828 b) anticipate 56.338.029 35.316.598 Altre attività 422.948.126 765.461.187 23.127.724.194 22.391.853.973 TOTALE DELL’ATTIVO 31/12/2005 (unità di euro) 31/12/2004 senza IAS 32, 39 e IFRS 4 PASSIVO 10. Debiti verso banche 20. Debiti verso Clientela 1.296.761.889 1.026.636.351 12.440.058.469 12.372.697.277 30. Titoli in circolazione 6.334.081.190 6.395.441.232 40. Passività finanziarie di negoziazione 60. Derivati di copertura 109.609.788 69.242.683 18.745.330 80. 43.721.909 Passività fiscali 78.020.669 52.231.123 a) correnti 42.516.610 32.569.410 b) differite 35.504.059 19.661.713 1.191.398.639 824.972.807 115.649.734 116.042.646 44.235.342 40.460.006 44.235.342 40.460.006 100. Altre passività 110. Trattamento di fine rapporto del personale 120. Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi 130. Riserve da valutazione 160. Riserve 180. Capitale 200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) TOTALE DEL PASSIVO 80 3.720.723 (170.752) 34.861.820 9.600.004 1.256.300.000 1.256.300.000 204.280.601 184.678.687 23.127.724.194 22.391.853.973 Conto Economico 31/12/2005 (unità di euro) 10. Interessi attivi e proventi assimilati 31/12/2004 senza IAS 32, 39 e IFRS 4 797.892.651 811.759.104 20. Interessi passivi e oneri assimilati (255.974.671) (261.994.318) 30. Margine di interesse 541.917.980 549.764.786 40. Commissioni attive 322.905.596 306.337.377 50. Commissioni passive (35.043.146) (37.771.490) 60. Commissioni nette 287.862.450 268.565.887 7.688.768 2.121.390 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 90. Risultato netto dell’attività di copertura 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie 120. Margine di intermediazione 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti d) altre operazioni finanziarie 613.244 - 12.363.900 12.858.057 (39) (494.118) 850.446.342 3.993.882 3.993.882 824.445.945 (43.745.410) (37.295.971) (44.464.930) (37.295.971) 719.520 - 140. Risultato netto della gestione finanziaria 806.700.932 787.149.974 150. Spese amministrative: (500.898.409) (500.715.161) a) spese per il personale (264.815.843) (276.026.342) b) altre spese amministrative (236.082.566) (224.688.819) 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.126.844) (18.758.135) 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.051.864) (1.002.314) 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 190. Altri oneri/proventi di gestione 200. Costi operativi 240. Utili (perdite) da cessione di investimenti (317.514) (2.853) 61.656.439 57.986.244 (448.738.192) (462.492.219) (31.963) - 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imp. 357.930.777 324.657.755 260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (153.650.176) (139.979.068) Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle 270. imposte 204.280.601 184.678.687 290. Utile (Perdita) d’esercizio 204.280.601 184.678.687 81 e) altre 1.461.908.206 190.219.024 0 X (5.540.337) X X 0 97.954 0 198.967 0 (4.505.942) X X X Modifica saldi di apertura 1.452.158.849 184.678.687 0 0 0 97.954 0 198.967 0 (4.505.942) 15.389.182 0 0 1.256.300.000 Esistenze al 01/01/2005 0 (23.978.579) X X X X X X X (5.540.337) 29.518.916 X X X riserve (160.700.108) (160.700.108) X X X X X X X X X X X X dividendi e altre destinazioni Allocazione risultato esercizio precedente 3.423.802 X X X 0 0 0 (198.967) 3.622.769 X X X X X Variazioni di riserve X X X 0 0 X X X X X X X X X X X X X X 0 0 Acquisto azioni proprie X 0 0 0 0 0 0 Emissione nuove azioni Variazioni dell'esercizio X X X X X X X X X X X 0 0 0 Distribuzione straordinaria dividendi X X X X X X X X X X X X 0 0 X X X X X X X X X X X X 0 0 Variazione Derivati su strumenti proprie azioni di capitale Operazioni sul patrimonio netto X X X X X X X X X X X X Stock options 0 0 204.280.601 204.280.601 X X X X X X X X X X X X Utile (Perdita) esercizio 1.499.163.144 204.280.601 0 0 0 97.954 0 0 3.622.769 (10.046.278) 44.908.098 0 0 1.256.300.000 Patrimonio netto al 31/12/2005 Per le note di dettaglio sulla transizione si rimanda alla Parte A -Politiche contabili- della Nota Integrativa. Nella colonna “Modifica saldi di apertura” sono compresi gli effetti derivanti dall’adozione all’1.1.2004 e all’1.1.2005 dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, nonché gli effetti della rivalutazione fiscale degli immobili di cui alla Legge n.266 del 23 dicembre 2005 (Legge finanziaria per il 2006). In conseguenza di ciò è stato imputato direttamente a patrimonio netto il beneficio derivante dalla riduzione del carico fiscale sulla rivalutazione degli immobili originariamente stimato in 392 migliaia di euro e successivamente definitivamente quantificato in 123 migliaia di euro. Rispetto a quanto indicato nei prospetti di riconciliazione ad illustrazione degli effetti derivanti dall’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS all’1.1.2005, la Riserva di valutazione si decrementa di 3.738 migliaia di euro a fronte di una più puntuale classificazione della voce Riserve altre. Patrimonio Netto Utile (Perdita) di esercizio 0 0 0 d) leggi speciali di rivalutazione Azioni proprie 0 c) differenze di cambio 0 0 Strumenti di capitale 0 b) copertura flussi finanziari 0 15.389.182 0 0 1.256.300.000 a) disponibile per la vendita Riserve da valutazione: b) altre a) di utili Riserve: Sovrapprezzi di emissione b) altre azioni a) Azioni ordinarie Capitale: Esistenze al 31/12/2004 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Rendiconto finanziario Importo al: 31/12/2005 METODO INDIRETTO A. Importo al: 31/12/2004 ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d'esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 268.257.664 204.280.601 187.934.234 184.678.687 (7.688.768) (3.993.882) (613.244) 43.745.410 (2.121.390) 37.295.971 1.369.378 8.126.844 1.005.168 18.758.134 19.069.406 (31.963) (47.688.454) 0 (1.036.666.273) 79.329.062 (618.294.452) (10.836.078) - attività finanziarie disponinibili per la vendita - crediti verso banche: altri crediti (16.509.416) (590.050.707) 0 (202.159.704) - crediti verso clientela (509.435.212) (405.298.670) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti v/banche altri debiti 939.787.812 267.543.452 490.099.418 463.123.425 - debiti v/clientela - titoli in circolazione 67.361.193 (50.246.638) (42.473.925) (172.913.957) - pass.finanz.di negoziazione - altre passività (3.599.770) 658.729.575 9.876.541 232.487.334 171.379.203 59.739.200 1. Liquidità generate da - vendite di att.materiali 517.651 517.651 0 0 2. Liquidità assorbita da - acquisti di att.materiali (7.726.647) (6.928.625) (3.009.713) (293.865) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO - acquisti di att.immateriali Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (798.022) (2.715.848) (7.208.996) (3.009.713) (150.756.000) (58.417.950) (150.756.000) (58.417.950) 13.414.208 (1.688.463) LEGENDA: (+) generata '(-) assorbita Riconciliazione rendiconto finanziario Voci di bilancio 2005 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 114.167.857 Liquidità totale nette generata/asorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 83 2004 115.856.320 13.414.208 (1.688.463) 127.582.065 114.167.857 Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea dei Soci Signori Azionisti, ai sensi dell’art. 153 del D.Lgs. 24/02/1998 n. 58 e dell’art. 2429, 2° comma, c.c. Vi relazioniamo circa l’attività da noi svolta durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005. Nel corso dell’esercizio abbiamo svolto l’attività di vigilanza ed effettuato i controlli previsti dalla legge e dalla normativa anche in osservanza dei “Principi di comportamento del Collegio Sindacale” raccomandati dai Consigli nazionali dei dottori commercialisti e dei ragionieri e nel rispetto delle disposizioni emanate da Banca d’Italia e da Consob. La Società è soggetta all’azione di direzione e coordinamento svolta dalla Capogruppo Banche Popolari Unite S.c.p.A. la quale fornisce numerosi servizi effettuati sulla base di appositi contratti, i cui corrispettivi sono regolati a condizioni di mercato o, in mancanza di specifici riferimenti, sulla base dei costi sostenuti dalla Capogruppo. Tali contratti sono realizzati nell’interesse oggettivo della Società ed ottimizzano le risorse della Società e del Gruppo tutto. Le operazioni con la Capogruppo e le altre Società del Gruppo sono correttamente descritte nella Nota Integrativa al bilancio e nella Relazione sulla Gestione. Esse rientrano tutte nell’ambito dell’attività istituzionale della Banca, coerentemente con il modello organizzativo adottato dal Gruppo. Diamo atto, in particolare, di aver: effettuato n. 25 riunioni del Collegio Sindacale riepilogando in tale sede le attività di controllo svolte in via continuativa o saltuaria dai componenti del Collegio, anche singolarmente; partecipato a n. 2 Assemblee, a n. 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 22 riunioni del Comitato Esecutivo, nel corso delle quali abbiamo acquisito informazioni in ordine all’attività svolta dalla Società nonché alle operazioni di maggiore rilevanza patrimoniale, finanziaria, economica ed organizzativa. Esse sono risultate conformi alle disposizioni di legge e all’atto costitutivo. Tali operazioni, sulla base delle informazioni in nostro possesso, non sono risultate manifestamente imprudenti, azzardate, in conflitto d’interesse o comunque tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale; verificato l’inesistenza di operazioni atipiche e/o inusuali anche con riguardo a parti correlate; verificato gli accordi e le determinazioni, assunti dalla Società per il tramite e con la Capogruppo, relativi alla adesione al progetto della continuità operativa ed adeguamento del piano di Disaster Recovery dei sistemi informativi, alla proposta di collocamento del servizio di consulenza “Active Wealth Advisory”, al collocamento di prestiti subordinati emessi dalla Capogruppo, al progetto di accentramento delle attività di auditing interno ed alla cessione in blocco di crediti “non performing” (ex art. 58 TUB); acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa della Società e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione tramite osservazioni dirette, raccolta d’informazioni dai responsabili 86 della funzione amministrativa e incontri con l’Area Auditing e con la Società di Revisione, al fine del reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti; valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo/contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo e sulla sua idoneità a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni, l’esame di documenti aziendali e l’analisi dei risultati del lavoro svolto dall’Area Auditing e dalla Società di Revisione; vigilato sul rispetto della coerenza dei comportamenti posti in essere dalla Banca con le linee guida definite dalla Capogruppo; appurato il rispetto della comunicazione alla Capogruppo, ai sensi dell’art. 114, comma 2°, del D.Lgs. n. 58/1998, delle notizie richieste alla Società. Dalle verifiche effettuate riteniamo che il sistema dei controlli interni e la struttura organizzativa della Società siano adeguati alle dimensioni e alle caratteristiche dell’attività sociale. Nel corso dell’esercizio 2005 non abbiamo ricevuto esposti o denunce ex art. 2408 c.c., né fatti censurabili o comunque negativamente rilevanti ci sono stati segnalati dai revisori o da altri. La Banca ha confermato l’adesione al regime del consolidato fiscale nazionale di cui al D.P.R. n. 917/86 ed ha aderito alla rivalutazione, ai sensi della Legge n. 266/2005, di tutti gli immobili strumentali, per un ammontare complessivo di euro 1.023.639,51. Il valore così rivalutato non eccede il relativo valore di mercato. La Società di Revisione KPMG S.p.A., negli incontri tenuti ai sensi dell’art. 150 del D.Lgs. n. 58/1998, nel corso dei quali non sono emersi problemi particolari, ha emesso la propria relazione in data 5 aprile 2006 con giudizio positivo e senza riserve. Nel corso dell’esercizio 2005 alla stessa Società sono stati conferiti i seguenti incarichi: - Revisione Transizione ai principi contabili IAS/IFRS Revisione Semestrale 2005 IAS compliant Revisione Semestrale 2005 ex D.Lgs. n. 87/92 Sottoscrizione modello Unico 2005 Revisione Bilancio 31 dicembre 2005 IAS compliant Revisione Bilancio 31 dicembre 2005 ex D.Lgs. n. 87/92 Totale corrispettivi per incarichi 2005 € 220.000 € 50.000 € 5.000 € 10.000 € 250.000 € 30.000 ----------------€ 565.000 Abbiamo esaminato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, in merito al quale riferiamo quanto segue: non essendo a noi demandato il controllo contabile di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura; il Consiglio di Amministrazione della Banca, nella seduta del 23 maggio 2005, ha deliberato di anticipare al bilancio individuale 2005 l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS; conseguentemente il bilancio al 31 dicembre 2005, quale primo bilancio “IAS compliant”, contiene l’informativa indicata nell’IFRS 1, principio che disciplina la fase di transizione; in particolare, la Banca ha redatto uno stato patrimoniale di apertura al 1° gennaio 2004 secondo le regole IAS/IFRS – stato patrimoniale che riporta quale sarebbe stata 87 l’entità patrimoniale aziendale qualora si fosse anche nel passato applicata la normativa IAS/IFRS – al fine di permettere la comparazione dei dati contabili 2005 con quelli dell’esercizio precedente, ed ha redatto l’informativa che illustra gli impatti di natura patrimoniale, finanziaria ed economica, derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS. I prospetti di riconciliazione del patrimonio netto al 1° gennaio 2004, del risultato economico dell’esercizio 2004, e del patrimonio netto al 31 dicembre 2004 e 1° gennaio 2005 sono stati sottoposti a revisione da parte della Società incaricata del controllo contabile che ha attestato la conformità di tali prospetti ai criteri e principi definiti dallo IAS/IFRS omologati dalla Commissione europea; infine, il bilancio illustra il processo di transizione, i nuovi principi contabili, le opzioni utilizzate e le scelte strategiche effettuate in sede di passaggio ai nuovi principi. Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori nella redazione del bilancio hanno operato nel pieno rispetto delle norme di riferimento. Abbiamo verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della Relazione sulla Gestione e, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire. La Nota Integrativa indica distintamente le riserve da valutazione derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS, riserve non distribuibili ai sensi della normativa applicativa dei principi contabili internazionali (art. 6 D.Lgs. n. 38/05). Abbiamo verificato la rispondenza del bilancio ai fatti e alle informazioni di cui abbiamo conoscenza a seguito dell’espletamento dei nostri doveri e non abbiamo osservazioni al riguardo. Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dalla Società di Revisione incaricata del controllo contabile, proponiamo all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005, primo bilancio “IAS/IFRS compliant”, così come redatto dagli Amministratori, e la proposta di destinazione dell’utile d’esercizio, che giudichiamo compatibile con i risultati conseguiti, con la situazione patrimoniale, finanziaria e prospettica della Banca, e conforme alla legge vigente e allo Statuto Sociale. Con l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005 scade il mandato triennale affidatoci e, mentre Vi ringraziamo per la fiducia accordataci, Vi invitiamo a deliberare in merito ai sensi di legge. Bergamo, 5 aprile 2006 Ferruccio Rota Sperti Antonio Amaduzzi Luigi Piantoni 88 Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo Parte A – Politiche contabili L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS A.1 Parte generale Sezione Sezione Sezione Sezione A.2 1 2 3 4 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Principi generali di redazione Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Altri aspetti Parte relativa alle principali voci di bilancio Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale ATTIVO Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione 1 2 4 6 7 8 9 Sezione Sezione Sezione Sezione 11 12 13 15 Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso Clientela Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Attività materiali Attività immateriali Le attività fiscali e le passività fiscali Altre attività PASSIVO Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione 1 2 3 4 6 8 10 11 12 14 Debiti verso banche Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Derivati di copertura Passività fiscali Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri Patrimonio d’impresa Parte C – Informazioni sul conto economico Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione 1 2 4 5 6 8 9 Gli interessi Le commissioni Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utili (perdite) da cessione/riacquisto Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Le spese amministrative 94 Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione Sezione 10 11 12 13 17 18 20 21 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche di valore nette su attività materiali Rettifiche di valore nette su attività immateriali Gli altri oneri e proventi di gestione Utili (perdite) da cessione di investimenti Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Altre informazioni Utile per azione Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione Sezione Sezione Sezione 1 2 3 4 Rischio Rischio Rischio Rischio di credito di mercato di liquidità operativo Parte F – Informazioni sul patrimonio Sezione 1 Sezione 2 Il patrimonio dell’impresa Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza Parte H – Operazioni con parti correlate 95 Parte A – Politiche contabili L’adozione dei nuovi internazionali IAS/IFRS principi contabili (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards) La transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS Al fine di comprendere adeguatamente il processo di transizione dai principi contabili nazionali (D.Lgs. 87/1992 e circolare Banca d’Italia n. 166/1992 e successivi aggiornamenti) applicati sino all’esercizio 2004, ai principi contabili internazionali IAS/IFRS applicati dall’esercizio 2005 ed alla nuova circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, si fornisce qui di seguito un quadro riassuntivo dei principali aspetti normativi e dei principi IAS/IFRS stessi. Viene inoltre descritto lo svolgimento del processo di transizione presso il Gruppo BPU e la Banca Popolare di Bergamo S.p.A.. Sintesi normativa Il processo di armonizzazione contabile promosso dalla Commissione Europea ha portato, nel luglio del 2002, all’emanazione del Regolamento n. 1606/2002 dal quale scaturisce l’obbligo, per le società quotate dell’Unione Europea, di applicare i principi contabili internazionali IAS/IFRS nei bilanci consolidati a partire dall’esercizio 2005. Tale evento ha segnato il primo passo nella direzione auspicata dai mercati internazionali rivolta ad una convergenza, in termini di comparabilità, dell’informativa finanziaria delle imprese al fine di favorire l’evoluzione della concorrenza a livello internazionale. L’utilizzo generalizzato della nuova disciplina contabile va visto pertanto in un’ottica di sviluppo, nell’interesse pubblico, di un comune corpo di principi applicabili ad un numero sempre maggiore di società. La transizione dalla normativa nazionale previgente ai principi contabili internazionali IAS/IFRS avviene tramite l’omologazione, in sede comunitaria, degli stessi2. In particolare la ratifica dello IAS 393, il principio contabile di maggior impatto per le banche e gli altri enti finanziari, è avvenuta solo nel mese di dicembre 2004 tramite la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea del Regolamento CE 2086/20044. Sul fronte nazionale il Legislatore, in ottemperanza alla delega ricevuta dal Parlamento, ha esteso, per mezzo del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, l’ambito d’applicazione dei principi contabili internazionali anche ai bilanci individuali (in via facoltativa per il 2005 e obbligatoria dal 2006) delle società quotate, delle banche ed altri enti finanziari vigilati ed ai bilanci consolidati delle banche, degli altri enti finanziari vigilati e delle imprese di assicurazione non quotate5. Il suddetto decreto ha inoltre concesso la facoltà di applicare 2 Per omologazione si intende quel processo lungo e non privo di ostacoli tramite cui viene accertato che il principio contabile è conforme ai principi base contenuti nelle direttive e assicura un’elevata qualità dell’informazione finanziaria. 3 Rif. IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione”. 4 Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 363 del 9 dicembre 2004. 5 Il Decreto sancisce inoltre l’obbligo, per le imprese di assicurazione quotate non tenute alla redazione del bilancio consolidato, di utilizzare gli IAS nei loro bilanci individuali a far tempo dall’esercizio chiuso o in corso al 31 dicembre 2006. 96 i nuovi principi a tutte le imprese tenute alla redazione del bilancio consolidato6 e alle imprese controllate da quest’ultime, dalle società quotate, dalle banche e dagli enti vigilati. Per espressa previsione del D.Lgs. 38/20057 la Banca d’Italia ha mantenuto i poteri in materia di definizione dei prospetti contabili e del contenuto della Nota Integrativa del bilancio. In data 22 dicembre 2005 l’Organo di Vigilanza Creditizia e Finanziaria ha emanato la circolare n. 262 in tema di bilancio bancario: schemi e regole di compilazione. Detta circolare non esaurisce completamente quanto richiesto dai principi contabili internazionali in tema di bilancio; per questo motivo il presente documento, oltre a quanto richiesto da Banca d’Italia è stato integrato dalle informazioni/tabelle richieste dai principi IAS/IFRS. Infine, si informa che la struttura del documento recepisce anche le disposizioni transitorie emanate da Banca d’Italia per il bilancio al 31 dicembre 2005. Queste ultime disposizioni sono da intendersi valide unicamente per il presente bilancio. Con riferimento al Patrimonio di Vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che, come consentito dalla Banca d’Italia8, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per la produzione delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992. In tal senso, in apposita sezione della presente relazione, viene fornita l’informazione sull’entità del Patrimonio di Vigilanza calcolato secondo tale scelta. I nuovi principi contabili Il bilancio, secondo la nuova disciplina contabile, è lo strumento atto a fornire le informazioni indispensabili, ai diversi destinatari del medesimo, per assumere ponderate ed oculate valutazioni e scelte economiche. In tale ottica i principi contabili IAS/IFRS mirano a fornire informazioni qualitative e quantitative che soddisfino le priorità dei lettori del bilancio rendicontando, tra l’altro, i risultati conseguiti dagli amministratori e dalla direzione aziendale. Tra le caratteristiche qualitative che rendono utili le informazioni fornite in bilancio, riveste notevole importanza l’affidabilità dell’informazione; quest’ultima deve rappresentare fedelmente le operazioni e gli eventi e perché ciò si realizzi è necessario che tali eventi siano rilevati e rappresentati in bilancio in conformità alla loro sostanza economica e non meramente secondo la loro forma giuridica. La nuova disciplina contabile prevede così diverse novità relativamente alle modalità di rappresentazione in bilancio dei fatti economici, con particolare riferimento ai momenti della rilevazione, della classificazione e della valutazione delle diverse poste. Nella logica dei principi contabili internazionali, inoltre, l’informazione contabile è tanto più utile quanto più riflette il valore corrente dell’attività/passività iscritta in bilancio. In tale ottica i suddetti principi promuovono un utilizzo esteso della valutazione al fair value9 e, comunque, l’espressione dei valori di bilancio secondo criteri finanziari anziché 6 Eccezion fatta per le imprese minori che possono redigere il bilancio in forma abbreviata ex art. 2435-bis del Codice Civile. 7 Rif. art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, pubblicato sulla G.U. in data 21 marzo 2005. 8 Rif. Lettera Banca d’Italia del 8 agosto 2005 in materia di segnalazioni prudenziali. 9 “Corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili” – Par. 11 IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio e informazioni integrative”. 97 al valore nominale (vedasi ad esempio attualizzazione dei fondi rischi). In ciò consiste, in larga parte, una delle principali novità introdotte dalla nuova disciplina contabile. Strumenti finanziari Di seguito si riporta la descrizione delle principali novità connesse all’introduzione dei principi contabili internazionali con particolare riguardo a quelle riconducibili allo IAS 39, principio applicabile agli strumenti finanziari con il cui termine si ricomprendono, ad esempio, titoli, derivati, crediti/debiti e passività emesse. In sede di rilevazione iniziale lo IAS 39 prescrive che ogni attività/passività finanziaria, ad eccezione di quelle di negoziazione, sia iscritta al fair value comprensivo degli oneri/proventi direttamente connessi alla transazione. Nel caso descritto, quindi, gli oneri/proventi di transazione non affluiscono immediatamente a conto economico, ma sono iscritti in aumento/diminuzione del valore iniziale dello strumento finanziario salvo poi essere iscritti a conto economico secondo una logica finanziaria. Rispetto alla normativa previgente rappresenta una novità di rilievo la previsione d’iscrivere i suddetti strumenti in quattro categorie specifiche a cui sono associati metodi di valutazione propri: attività/passività di negoziazione e attività disponibili per la vendita valutate al fair value (per le prime la valutazione è imputata a conto economico, per le seconde è iscritta in un’apposita riserva di patrimonio netto), attività detenute sino a scadenza e crediti/finanziamenti valutati con il metodo del costo ammortizzato10. Va inoltre segnalato che, in ossequio al principio della prevalenza della sostanza sulla forma, lo IAS 39, con riguardo alla rilevazione delle attività e passività finanziarie, stabilisce che un’attività finanziaria possa essere cancellata dal bilancio se, e solo se, mediante la cessione l’impresa ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici connessi all’attività stessa11; per contro, laddove si tratti di una passività finanziaria, questa può essere rimossa dal bilancio esclusivamente quando l’obbligazione derivante dal contratto risulta scaduta, cancellata o estinta. Con riguardo al comparto dei titoli, ad esempio, il portafoglio immobilizzato e non immobilizzato di cui al previgente D.Lgs. 87/1992 deve, in fase di prima applicazione, essere riallocato nelle suddette quattro categorie. Tale suddivisione presuppone la necessità di valutare al fair value anche titoli non quotati, se classificati tra le attività di negoziazione o disponibili per la vendita. I risultati della valutazione di attività/passività di negoziazione devono essere riconosciuti nel conto economico, mentre i risultati derivanti dalla valutazione di attività disponibili per la vendita, e ciò rappresenta una novità rispetto alla previgente normativa, sono sospesi in un’apposita riserva di patrimonio netto sino al momento del realizzo. Per ciò che concerne i prodotti derivati, lo IAS 39 prescrive la necessità di riconoscere tali fattispecie quali attività/passività finanziarie da iscriversi nel novero delle attività/passività dello stato patrimoniale e pertanto non più “sotto la linea”. Tutti i derivati, siano questi di negoziazione o di copertura, quotati o non quotati, devono essere iscritti e valutati al fair value. 10 “Valore al quale un’attività/passività finanziaria è valutata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo (attraverso il metodo dell’interesse effettivo) delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza, al netto di qualsiasi svalutazione. – Par. 9 IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione”. L’utilizzo del tasso di interesse effettivo permette la ripartizione degli interessi attivi e passivi, oltre che dei costi/proventi direttamente attribuibili, lungo la vita attesa dello strumento finanziario. 11 L’impresa dovrà pertanto continuare a rilevare in bilancio, anche se formalmente cedute, le attività per le quali sono riconducibili in capo alla medesima sia i rischi che i benefici connessi ai beni ceduti. 98 Con riferimento agli investimenti partecipativi, i principi contabili internazionali riconoscono alla voce “Partecipazioni” solo i possessi azionari superiori al 20% ovvero quelle situazioni di fatto che presuppongono il controllo. Tutti i possessi azionari inferiori al 20% vanno ricondotti tra le attività di negoziazione ovvero tra le attività disponibili per la vendita e sono pertanto valutati al fair value. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. possiede esclusivamente possessi azionari inferiori al 20%. Per ciò che concerne i crediti, i principi contabili internazionali prevedono che le posizioni non performing (sofferenze, incagli, esposizioni scadute, crediti verso controparti residenti in paesi a rischio non garantiti dal rischio paese, ristrutturati e ristrutturandi) siano valutate analiticamente tenendo conto dell’effetto temporale connesso alle previsioni circa i tempi di recupero, con conseguente attualizzazione al tasso di interesse effettivo originario delle previsioni stesse. I crediti che non presentano evidenze di perdite di valore (c.d. crediti performing) sono valutati collettivamente, mediante la loro suddivisione in categorie di rischio omogeneo alle quali vengono associate svalutazioni stimate sulla base di esperienze storiche di perdite. Tale processo valutativo non deve basarsi su eventi futuri presumibili, bensì meramente su esperienze di perdite passate ovvero su eventi attuali ma ancora non specificamente ponderati dall’azienda. Attività immateriali Quanto alle attività immateriali, lo IAS 3812 prescrive criteri molto più rigidi per l’iscrizione di una posta in tali fattispecie tanto che, a titolo esemplificativo e non esaustivo, non è più concesso capitalizzare spese di pubblicità, costi di ricerca, di ristrutturazione, marchi e diritti generati internamente. Fondi Rischi Con riguardo ai fondi rischi, lo IAS 3713 prescrive che possano essere stanziati accantonamenti a tali fondi solo qualora l’azienda abbia in essere un’obbligazione derivante da eventi passati, risulti probabile che per l’adempimento di tale obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse ed inoltre si sia in grado di stimare in modo attendibile la passività. Diversamente da quanto previsto dalla disciplina contabile precedente, gli IAS/IFRS richiedono di procedere all’attualizzazione dell’accantonamento, al fine di tener conto del differimento della passività sino al momento in cui l’azienda sarà tenuta ad estinguere l’obbligazione, qualora l’effetto dovuto al trascorrere del tempo sia significativo. Fondo TFR Una novità di notevole portata introdotta dai principi contabili internazionali14 è riconducibile al diverso trattamento riservato al fondo TFR che, per la nuova disciplina contabile, è qualificabile come un piano a benefici definiti che si sostanzia in una passività complessa, per il calcolo della quale l’azienda é tenuta a stimare la data prevista di interruzione del rapporto di lavoro, tenendo inoltre conto del peso di variabili demografiche (vedasi ad esempio tassi di mortalità, tassi di rotazione del personale) e finanziarie (vedasi ad esempio livello delle retribuzioni future) che influenzeranno il valore dell’obbligazione assunta dall’azienda. Il valore del fondo TFR, pertanto, non si fonda più sull’ipotesi della risoluzione del rapporto di lavoro alla data di riferimento del bilancio, ma l’ammontare già maturato deve essere in primis proiettato al futuro per stimare 12 13 14 Rif. IAS 38 “Attività Immateriali”. Rif. IAS 37 “Accantonamenti, passività e attività potenziali”. Rif. IAS 19 “Benefici per i dipendenti”. 99 l’ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto e poi essere attualizzato così da tener conto del tempo che trascorrerà prima dell’estinzione dell’obbligazione. Avviamento I principi IAS/IFRS riconoscono nell’avviamento un’attività a vita utile indefinita e prevedono il calcolo del valore recuperabile mediante il c.d. “impairment test”, ossia il processo di verifica teso ad appurare la congruità del valore a cui l’avviamento è iscritto in bilancio. Tale processo è da effettuarsi almeno con cadenza annuale e comunque ogni qualvolta emergano condizioni sintomatiche dell’esistenza di una perdita di valore15. Pertanto, diversamente da quanto previsto dalla previgente disciplina, l’impresa non deve più procedere al calcolo sistematico dell’ammortamento. *** La prima applicazione dei principi contabili internazionali è effettuata con modalità che portano a ridefinire il patrimonio netto nella misura quantitativa che avrebbe assunto qualora si fosse da sempre (con gli accorgimenti propri dell’IFRS 1) applicata la normativa IAS/IFRS. In tal senso si sottolinea la circostanza secondo la quale, in sede di transizione, tutte le rettifiche/differenze generate dalla prima applicazione dei principi contabili internazionali, devono essere riconosciute in una riserva di patrimonio netto. Tale prescrizione impone pertanto la rilevazione, nello stato patrimoniale di apertura, di tutte le variazioni derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS senza alcun impatto nel conto economico. La transizione agli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo S.p.A. La transizione dalla normativa nazionale ai principi contabili internazionali rappresenta un cambiamento culturale di notevole portata che vede la qualifica dei principi contabili come norme di legge e non più mere disposizioni tecnico - interpretative, spesso integrative di altre prescrizioni normative. Tale cambiamento si è tradotto, per le diverse società nazionali, e quindi anche per il Gruppo BPU Banca e per la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., in un notevole sforzo interpretativo, applicativo, amministrativo, organizzativo nonché gestionale, alla base del quale vi è stato il consolidamento di una profonda conoscenza della nuova disciplina contabile. Il Gruppo BPU ha avviato il “Progetto IAS”, rivolto all’implementazione dei principi contabili internazionali - sia per il bilancio consolidato di Gruppo, sia per i bilanci individuali delle Banche/società appartenenti al Gruppo BPU - già a far tempo dal novembre 2003 in modo da giungere adeguatamente preparati alla data del 1º gennaio 2005, data dalla quale tutte le società del gruppo sono tenute a predisporre una situazione contabile IAS compliant per la redazione della situazione consolidata. Va inoltre sottolineato che, in applicazione della facoltà concessa dal succitato D.Lgs. 38/2005, la Banca ha deciso di adottare i principi contabili IAS/IFRS anche per la redazione dei propri bilanci individuali già dal 2005. Partendo dal presupposto che il bilancio consolidato è redatto in applicazione degli IAS/IFRS, la scelta operata dalla Banca e dalle altre società del Gruppo muove da considerazioni di ordine pratico, in una logica di economia dei costi e di ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente Si è in presenza di una perdita di valore allorquando il valore recuperabile dell’attività risulta inferiore al valore contabile - Rif. IAS 36 “Riduzione durevole di valore delle attività”, par. 90. 15 100 rivolta alla ricerca di sinergie amministrativo - contabili, altrimenti difficilmente realizzabili, a fronte peraltro di un notevole sforzo tecnico - organizzativo. La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Posta la complessità del processo di transizione dalla previgente normativa ai nuovi principi contabili internazionali, al fine anche di facilitare tale processo, è stato emanato da parte dello IASB16 un principio specifico, l’IFRS 1, dedicato esclusivamente alla gestione della prima applicazione dei principi contabili internazionali. Il principio in parola prevede la presentazione di almeno un bilancio comparativo in occasione della redazione del primo bilancio redatto in applicazione dei principi internazionali (esercizio 2005 per la Banca). Da ciò discende che la data di transizione, il passaggio cioè agli IAS/IFRS, avviene all’apertura dell’esercizio precedente vale a dire il 1º gennaio 2004. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per la produzione di un solo anno di comparazione dei dati contabili (esercizio 2004) e ha inoltre deciso di avvalersi della facoltà – di cui si dirà meglio oltre – concessa dal principio in parola con riferimento alla non applicazione retrospettiva degli IAS 32 e 39. La citata esenzione nasce dalla consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di trading, di copertura, ecc., avvenute in esercizi precedenti. Tale difficoltà è stata ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i due principi contabili di riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea. Ciò posto, la Banca applica tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32, 39 e IFRS 4 con effetto retroattivo alla data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005 l’applicazione risulta estesa a tutti i principi. In tal senso l’IFRS 1 prescrive: la redazione di uno stato patrimoniale di apertura, secondo le regole IAS/IFRS, alla data di transizione (1° gennaio 2004); l’applicazione dei principi IAS/IFRS nel primo bilancio redatto in conformità ai nuovi principi oltre che in tutte le situazioni contabili di raffronto17; la redazione di un’informativa che illustri gli impatti di natura patrimoniale, finanziaria, economica ovvero sui flussi finanziari derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS. Lo stato patrimoniale di apertura (1° gennaio 2004 per tutti gli IAS/IFRS ad eccezione degli IAS 32 e 39 per i quali la data di riferimento è 1º gennaio 2005) deve essere conforme agli IAS/IFRS e pertanto: rileva tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai principi contabili internazionali; cancella le attività e passività la cui iscrizione non è consentita dagli IAS/IFRS; riclassifica le poste rilevate sulla base delle nuove regole; valuta tutte le attività e passività così iscritte, secondo gli IAS/IFRS. 16 IASB - International Accounting Standard Board, ente emanatore dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. 17 L’IFRS 1 prevede alcune eccezioni obbligatorie unitamente ad alcune esenzioni di natura facoltativa. 101 L’applicazione dei principi contabili internazionali comporta, in sede di transizione, la necessità di effettuare determinate scelte strategiche, di cui nel seguito si riporta una descrizione con riguardo a: classificazione degli strumenti finanziari nelle quattro categorie IAS/IFRS; criteri di valutazione in presenza di possibili opzioni alternative; esenzioni nell’applicazione retroattiva dei medesimi principi con riferimento all’esercizio 200418. Principali decisioni strategiche assunte dalla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Strumenti finanziari – Lo IAS 39 prevede che in sede di rilevazione iniziale titoli, derivati, crediti/debiti e partecipazioni (diverse da quelle detenute in società controllate, collegate o sottoposte a controllo congiunto) siano classificati nelle nuove categorie IAS/IFRS. Come già accennato, con riferimento alle categorie riconducibili alle voci “Attività detenute per la negoziazione” e “Attività disponibili per la vendita” l’IFRS 1, derogando alla regola generale dello IAS 39 che consente di iscrivere ogni strumento finanziario in tali categorie esclusivamente al momento dell’iscrizione iniziale, ne prevede l’utilizzo anche in sede di transizione. a) Titoli – Con riferimento a tale comparto la Banca ha iscritto, tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” i titoli appartenenti al: portafoglio di negoziazione (escluse le emissioni obbligazionarie proprie); portafoglio libero; portafoglio di trading. Relativamente ai titoli del passivo, la Banca ha provveduto alla integrale classificazione nella categoria “Non trading”, inclusa nella voce “Titoli in circolazione”. b) Derivati – I derivati di negoziazione sono stati iscritti nelle voci “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” ovvero “Passività finanziarie detenute per la negoziazione” in funzione dei rispettivi valori positivi o negativi. I derivati di copertura, laddove ritenuti idonei strumenti di copertura in applicazione delle severe regole previste dallo IAS 39 (c.d. hedge accounting), sono stati iscritti alle voci “Derivati di copertura” all’attivo ovvero al passivo dello stato patrimoniale in funzione dei valori positivi o negativi. Gli strumenti finanziari derivati considerati di copertura che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di copertura secondo gli IAS/IFRS, sono stati registrati nella voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” ovvero “Passività finanziarie detenute per la negoziazione”. c) Crediti – I crediti sono stati rilevati nelle voci “Crediti verso banche” e “Crediti verso Clientela”. La Banca ha iscritto tra i crediti gli impieghi con Clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi; rientrano in tale categoria anche i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario ed i buoni fruttiferi postali. Immobili – In merito agli immobili strumentali (IAS 16) la Banca ha adottato, solo in fase di prima applicazione, così come consentito dall’IFRS 1, il fair value in sostituzione del costo. I medesimi, in sede di valutazione, sono valorizzati al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita durevole di valore cumulata. 18 Vedasi opzioni concesse in sede di prima applicazione (cd. First Time Adoption) dall’IFRS 1. 102 Per tutte le unità immobiliari si è provveduto allo scorporo del valore del terreno dal valore degli immobili, unitamente allo storno del fondo ammortamento cumulato dei terreni stessi. Scelte strategico - gestionali in sede di prima applicazione (FTA) ed esenzioni opzionali adottate in sede di prima applicazione La prima applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato la necessità di operare alcune scelte con riferimento alle nuove classificazioni degli strumenti finanziari, all’adozione di alcuni criteri valutativi opzionali ed all’eventuale applicazione di alcune esenzioni (facoltative) nell’adozione retroattiva dei nuovi principi così come previste dall’IFRS 1. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A ha scelto di avvalersi delle esenzioni concesse come segue: IAS 16 – Immobilizzazioni materiali. Fair value o rideterminazione del valore quale sostituto del costo19 L’IFRS 1 consente, come già detto, di iscrivere un’immobilizzazione materiale al fair value, o ad un valore rivalutato, ed utilizzare tale valore come sostituto del costo a tale data. La Banca, come sopra descritto, ha deciso di avvalersi di tale opzione con riferimento agli immobili strumentali. IAS 19 – Trattamento di fine rapporto – Benefici per i dipendenti Lo IAS 19 consente di utilizzare il metodo del “corridoio” ovvero di non rilevare parte degli utili/perdite attuariali quando la variazione rispetto all’esercizio precedente sia inferiore al 10%. L’applicazione retroattiva di tale metodo avrebbe imposto alle società di dover suddividere gli utili e le perdite attuariali cumulate in una parte rilevata e in una non rilevata. L’IFRS 1 consente l’applicazione del metodo del corridoio anche solo in via prospettica e la Banca ha rilevato integralmente gli utili/perdite attuariali cumulati sino al passaggio agli IAS/IFRS. Si è deciso di beneficiare dell’esenzione che permette di rilevare integralmente gli utili e le perdite attuariali, benché la Società scelga a regime l’applicazione del metodo del “corridoio”. IAS 39 – Classificazione degli strumenti finanziari nelle categorie “Fair Value Through Profit and Loss” e “Available for Sale” L’IFRS 1, in deroga alle disposizioni dello IAS 39, consente di classificare gli strumenti finanziari nelle voci “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “Attività finanziarie disponibili per la vendita” in un momento diverso dall’iscrizione iniziale in bilancio e quindi dà facoltà di procedere a tale classificazione anche in sede di transizione. La Banca si è avvalsa della possibilità di classificare ogni attività finanziaria come “Fair Value Through Profit or Loss” o “Available For Sale”. IAS 32 e 39 – Informazioni comparative In sede di FTA il principio IFRS 1 concede alla Banca di non presentare informazioni comparative relativamente agli IAS 32 e 39. La Banca ha, pertanto, deciso di beneficiare dell’esenzione in parola non producendo l’informazione comparativa per l’esercizio 2004, con riferimento agli strumenti finanziari disciplinati dai predetti IAS. Le informazioni contabili inerenti gli strumenti finanziari sono, pertanto, per l’esercizio 2004 determinate sulla base dei principi contabili stabiliti dal D.Lgs. n. 87/1992. 19 L’IFRS 1 consente l’applicazione di tali opzioni anche alle attività materiali. 103 Diversamente, in alcuni casi l’IFRS 1 non consente l’applicazione retroattiva di alcune disposizioni proprie di altri IAS/IFRS (c.d. esenzioni obbligatorie); la possibilità, infatti, di rivedere retrospettivamente determinati valori si potrebbe tradurre in un processo di valutazione soggettiva di difficile gestione per la società, processo che potrebbe sfociare nella presentazione, ai lettori del bilancio, di informazioni fuorvianti che potrebbero influenzare negativamente le decisioni economiche. Eliminazione dal bilancio di attività/passività finanziarie L’IFRS 1 prescrive che quanto cancellato dal bilancio precedentemente alla prima applicazione in forza delle norme previgenti non debba essere nuovamente oggetto di rilevazione anche se al momento dell’eliminazione non erano soddisfatte le condizioni dello IAS 39 per la cancellazione. Stime L’IFRS 1 non consente di apportare, sulla base di nuove informazioni, correzioni alle stime effettuate in precedenza in base a norme contabili previgenti a meno che non esista prova oggettiva che tali stime fossero errate. Contabilizzazione delle operazioni di copertura In sede di transizione non è consentito applicare retroattivamente le regole previste dallo IAS 39 in merito alla contabilizzazione delle operazioni di copertura alle fattispecie che non si qualificano come tali secondo il succitato principio. In sede di FTA, la Banca ha operato alcune scelte strategico – gestionali riguardanti attività materiali (immobili strumentali), strumenti finanziari, derivati e coperture ed accantonamenti e passività. Nel dettaglio, per quanto riguarda gli immobili strumentali, la Banca ha deciso di: Confermare le rivalutazioni operate precedentemente al 1º gennaio 2004 sul patrimonio immobiliare, in quanto conseguenti ad aggiustamenti nell’indice dei prezzi; Adottare in sede di FTA il fair value quale sostituto del costo (limitatamente alla First Time Adoption); Confermare l’ammortamento pregresso, in quanto rappresentativo del deperimento subito dall’immobile. Successivamente al 1º gennaio 2004, per le immobilizzazioni materiali ed immateriali è stato adottato il metodo di valutazione del costo. In riferimento agli strumenti finanziari la Banca ha stabilito di adottare la seguente classificazione del portafoglio titoli dell’attivo: HTM – Held To Maturity: portafoglio immobilizzato (non esistente alla data di FTA); AFS – Available For Sale: partecipazioni di nessuna influenza; FVTPL – Financial Asset at Fair Value Through Profit or Loss: portafoglio di negoziazione escluse le emissioni obbligazionarie proprie ed il portafoglio libero; L&R – Loans and Receivables: prestiti obbligazionari emessi dalle Banche del Gruppo. Riguardo alla valorizzazione al fair value al 1º gennaio 2005 dei derivati e delle coperture, la Banca ha utilizzato il prezzo “MID” di quotazione. 104 In riferimento, infine, ad accantonamenti e passività la Banca si è orientata all’attualizzazione di ogni singola causa passiva, raggruppata secondo categorie omogenee di rischio, applicando la curva di tasso “risk free”. L’illustrazione completa dei nuovi principi contabili adottati è riportata nella Parte A2 della presente Nota Integrativa. Complessità e incertezze della prima applicazione IAS/IFRS Come noto, il processo di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS risulta estremamente complesso sia sul piano interpretativo, data la forte innovatività di tali principi rispetto a quelli previgenti, che su quello applicativo, attesa la pervasività degli stessi. Tutti i profili sopra richiamati, come pure i conseguenti forti impatti organizzativi di processo ed informatici, risultano particolarmente evidenti con riguardo agli strumenti finanziari, oggetto degli IAS 32 e 39, i quali assumono preminente rilievo per gli intermediari finanziari. Questa particolare complessità è messa in evidenza anche nella Comunicazione Consob n. DEM/5073567 del 4 novembre 2005. L’informativa resa in sede di bilancio ha pertanto risentito delle modifiche intervenute con riguardo a taluni tra i più rilevanti dei citati principi IAS/IFRS e, da ultimo, delle disposizioni di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 12 del 14 gennaio 2006 ed emanata in forza dell’art. 9, comma 1, D.Lgs. n. 38/2005. Siffatte complessità si sono rivelate superiori a quanto ragionevolmente stimato in fase di definizione del progetto IAS e pertanto le informazioni contenute nella Nota Integrativa, con particolare riferimento alle analisi di dettaglio comparative tra l’esercizio 2005 e l’esercizio 2004, risultano necessariamente limitate ed incomplete con riferimento all’anno 2004, anno per il quale i dati riportati sono privi degli effetti derivanti dall’applicazione degli IAS 32, 39 e IFRS 4. In proposito va ricordato che la già citata circolare n. 262/2005 prevede, per determinati ambiti e fattispecie – ivi inclusi gli strumenti finanziari - un’informativa ulteriore rispetto a quanto richiesto dai principi contabili internazionali. Prospetti di riconciliazione e note illustrative Il 1º gennaio 2004 costituisce la data di prima applicazione per tutti i principi contabili internazionali omologati, con l’esclusione degli IAS 32, 39 e IFRS 4. Di conseguenza, in tale momento si evidenziano gli effetti derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS per tutte le attività e passività iscritte in bilancio, con l’eccezione delle attività e passività finanziarie che ricadono nell’ambito di applicazione dei due principi citati la cui applicazione decorre dal 1º gennaio 2005. Come già sottolineato in precedenza, si ricorda che le variazioni riscontrate a seguito della transizione alla nuova disciplina contabile sono imputate direttamente a patrimonio netto, in specifiche riserve20. Tale previsione è espressamente contenuta nel principio IFRS 1 che disciplina appositamente questo processo di cambiamento ed è diretta a ricostruire gli effetti che si sarebbero ottenuti a livello patrimoniale qualora si fossero in via continuativa adottati i principi IAS/IFRS, fatte salve le specifiche eccezioni illustrate 20 Circa il trattamento ai fini civilistici e fiscali di tali riserve valgono le disposizioni contenute nel D.Lgs. 38/2005. 105 nel paragrafo “La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo S.p.A.”. Nella colonna “Effetto di transizione agli IAS/IFRS” del prospetto che segue sono riportati gli effetti derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS imputabili alla Banca. Ai prospetti di riconciliazione di seguito esposti è attribuita la funzione di illustrare come il passaggio dai precedenti principi contabili agli IAS/IFRS influenzi la situazione patrimoniale e finanziaria, l’andamento economico ed i flussi finanziari presentati. Per ottemperare a tale esigenza informativa, il presente capitolo contiene: 1) le riconciliazioni del patrimonio netto secondo i precedenti principi contabili con il patrimonio netto rilevato in conformità agli IAS/IFRS: alla data di passaggio agli IAS/IFRS (1º gennaio 2004); alla data di chiusura dell’ultimo esercizio il cui bilancio è stato redatto in conformità ai precedenti principi contabili (31 dicembre 2004); alla data di prima applicazione degli IAS 32, 39 e IFRS 4 (1º gennaio 2005); 2) le riconciliazioni del risultato economico riportato nell’ultimo bilancio d’esercizio redatto in base ai precedenti principi contabili con il risultato economico derivante dall’applicazione degli IAS/IFRS per il medesimo esercizio (31 dicembre 2004). 106 Riconciliazione tra stato patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e stato patrimoniale IAS/IFRS al 1° gennaio 2004 (in migliaia di euro) 1° gennaio 2004 D.Lgs. 87/92 Riclassificato IAS ATTIVITÀ Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso Clientela Derivati di copertura Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali Altre attività TOTALE ATTIVÀ (in migliaia di euro) 115.856 118.525 1 3.018.711 17.635.685 16.122 8.240 53.970 29.364 232.748 21.229.221 1° gennaio 2004 D.Lgs. 87/92 Riclassificato IAS PASSIVITÀ Debiti verso banche Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Derivati di copertura Passività fiscali Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri Riserve da valutazione Riserve Capitale Utile (perdita) dell’esercizio Totale patrimonio netto TOTALE PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO 563.513 12.412.344 6.568.355 59.366 69.671 55.849 21.086 111.027 33.377 1.256.300 78.333 1.334.633 21.229.221 Effetto di transizione agli IAS/IFRS 1° gennaio 2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 4.463 (4.196) 5.479 5.746 115.856 118.525 1 3.018.711 17.635.685 16.122 12.703 49.773 34.843 232.748 21.234.967 Effetto di transizione agli IAS/IFRS 1° gennaio 2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 2.827 682 4.724 8.372 (1.797) (171) (8.891) (9.062) 5.746 563.513 12.415.171 6.568.355 59.366 69.671 56.531 25.810 119.399 31.580 (171) (8.891) 1.256.300 78.333 1.325.571 21.234.967 RIEPILOGO VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Patrimonio netto al 31 dicembre 2003 1.334.633 Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2004 Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2004 (9.062) 1.325.571 107 L’effetto riconducibile alla transizione agli IAS/IFRS evidenzia una variazione in diminuzione del patrimonio netto per 9.062 migliaia di euro, così dettagliabile: Effetto di transizione 1° gennaio 2004 (in migliaia di euro) Patrimonio netto ex D.Lgs. 87/92 31-12-2004 Rettifiche da effetto transizione agli IAS/IFRS Attività materiali - di cui rivalutazione immobili - di cui svalutazione terreno - di cui storno fondo ammortamento terreno - di cui beni immobili in leasing - di cui altri beni in leasing Attività immateriali - di cui storno oneri pluriennali Debiti verso Clientela - di cui iscrizione debito residuo leasing Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri Effetto fiscale Patrimonio netto IAS/IFRS 1° gennaio 2004 1.334.633 4.463 1.056 (1.333) 1.902 2.838 (4.196) (4.196) (2.827) (2.827) - (4.724) (8.372) 1.797 4.797 1.325.571 Con riferimento ai prospetti di riconciliazione, i principali effetti possono essere così illustrati: 1) Attività materiali I principi contabili internazionali prevedono la separazione del valore del terreno rispetto al valore del fabbricato con riguardo agli immobili, siano questi detenuti ad uso funzionale o per investimento. Tale separazione è richiesta in quanto il terreno, contrariamente al fabbricato, non è ritenuto un’attività a “vita utile definita” e pertanto non è soggetto ad ammortamento. Al fine di determinare in modo attendibile il valore attribuibile al terreno, si è effettuata un’appropriata perizia attraverso un terzo indipendente che ha quantificato in termini percentuali l’incidenza del terreno sul complesso immobiliare. In fase di prima applicazione si è pertanto provveduto ad iscrivere separatamente il valore del terreno dal valore del fabbricato e ad annullare il fondo ammortamento cumulato relativo al terreno. Inoltre, in fase di prima applicazione si è utilizzata l’esenzione concessa dall’IFRS 1 e si è quindi provveduto ad iscrivere sia i fabbricati che i terreni al fair value in sostituzione del costo. La valutazione del complesso – immobile e terreno – ospitante la sede di Bergamo è pari a 1.625 migliaia di euro tenendo conto anche dello storno del fondo ammortamento del terreno. Considerando anche il valore degli automezzi in leasing l’importo complessivo dell’effetto derivante dalle attività materiali è pari a 4.463 migliaia di euro. 2) Attività immateriali I principi IAS/IFRS permettono l’iscrizione di attività immateriali solo se è dimostrabile che l’entità detiene il controllo di tali attività, che dall’utilizzo delle stesse è prevedibile l’afflusso di benefici economici futuri e se le medesime possono essere attendibilmente valutate. In fase di prima applicazione si è quindi provveduto ad eliminare tutte le attività che non soddisfano i requisiti sopradetti. In particolare, sono state cancellate, generando quindi una diminuzione di patrimonio netto, attività immateriali per un totale di 4.196 migliaia di euro principalmente riconducibili a oneri pluriennali – incentivi all’esodo, 108 fondo sostegno al reddito, costi d’impianto – secondo i previgenti criteri di cui al D.Lgs. 87/1992 come di seguito dettagliati: incentivi all’esodo e fondo sostegno al reddito costi d’impianto 4.105 migliaia di euro; 91 migliaia di euro. Nell’ambito delle attività immateriali di cui si è mantenuta l’iscrizione è ricompreso l’avviamento, considerato dai principi contabili internazionali attività a vita utile indefinita e come tale soggetto periodicamente ad impairment test e non al sistematico processo di ammortamento. 3) Debiti verso Clientela L’incremento dei debiti verso Clientela riguarda il debito verso la società di leasing relativo ai beni in locazione (rate a scadere, valore di riscatto ed IVA) iscritto nel passivo. 4) Altre passività I principi IAS/IFRS impongono l’iscrizione nel passivo del valore degli esborsi futuri previsti a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati della Banca. L’effetto esposto nella voce altre passività deriva dall’iscrizione nel passivo di detto valore per la polizza sanitaria, per euro 4.893 migliaia, al netto dell’attualizzazione degli esborsi futuri previsti del fondo sostegno al reddito per 169 migliaia di euro, effettuata attribuendo una data di scadenza alle varie competenze ancora da erogare per tutti i singoli nominativi previsti. 5) Trattamento di fine rapporto I principi contabili internazionali richiedono l’iscrizione del fondo di trattamento di fine rapporto per un valore attuale determinato in applicazione di criteri attuariali, in quanto questa posta è considerata un piano a benefici definiti. Data la complessità alla base delle metodologie che consentono la determinazione del corretto ammontare del debito da iscrivere in bilancio, in fase di prima applicazione ci si è avvalsi di un attuario indipendente che ne ha effettuato una stima. L’applicazione delle logiche attuariali e la determinazione del valore attuale del debito ha comportato un effetto complessivamente negativo pari a 8.372 migliaia di euro, che determina una variazione in diminuzione del patrimonio netto. Tale riscontro è principalmente ascrivibile all’interazione di due variabili: da un lato l’incremento salariale stimato futuro e dall’altro una lunga vita media residua lavorativa dei dipendenti della Banca. Il fondo TFR è stato rideterminato come fondo a prestazione definita applicando il “Projected Unit credit method”. 6) Fondi per rischi ed oneri I principi IAS/IFRS permettono l’iscrizione di fondi per rischi ed oneri solo se riconducibili ad un’obbligazione esistente (legale od implicita), derivante da un evento passato, quantificabile attendibilmente ed a fronte della quale è probabile si renderà necessario un esborso di risorse per il suo adempimento. Inoltre, i principi in parola richiedono l’iscrizione del fondo per rischi ed oneri ad un valore attualizzato, in funzione del periodo stimato per l’estinzione dell’obbligazione, qualora l’effetto tempo sia significativo. In fase di prima applicazione si è provveduto a riclassificare i fondi per i quali è riconosciuta più propriamente la natura di debito. In dettaglio, tali fondi sono principalmente riconducibili a: fondi per ferie non fruite dal personale (ricondotti tra le altre passività), fondo interbancario di tutela dei depositi (ricondotto tra le altre passività), fondi per quiescenza ed obblighi simili (ricondotto tra i debiti) e fondo sostegno al reddito (ricondotto tra i debiti). Inoltre, in fase di prima applicazione, si è provveduto ad iscrivere i restanti fondi (cause passive e revocatorie) al loro valore attuale generando quindi un impatto positivo sul patrimonio netto derivante dal processo di attualizzazione pari a 1.797 migliaia di euro. 109 7) Impatti fiscali L’impatto fiscale è stato determinato in base alla legislazione vigente (ivi compreso il D.Lgs. 38/2005). In particolare: l’IRES è stata calcolata applicando l’aliquota del 33%; l’IRAP è stata calcolata in base all’aliquota del 5,25%. Lo IAS 12 “Imposte sul reddito” dispone che l’onere fiscale di periodo sia formato dalle imposte correnti nonché dalla fiscalità differita attiva/passiva. In particolare la fiscalità differita deve essere rilevata ogniqualvolta si realizza una differenza temporanea tra il valore contabile di una attività o di una passività ed il suo valore fiscale. 8) Riserve/Riserve da valutazione I principi contabili internazionali stabiliscono di imputare in apposita riserva di patrimonio netto gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli stessi. In sede di prima applicazione si è quindi provveduto a valorizzare le “Riserve”/”Riserve da valutazione” per ogni variazione riscontrata. In particolare, la voce “Riserve da valutazione” recepisce il valore, al netto dell’effetto fiscale, degli effetti derivanti dall’iscrizione al fair value in sostituzione del costo per gli immobili ed i terreni per un importo negativo (maggiori svalutazioni nette) per 171 migliaia di euro. Riconciliazione tra conto economico ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e conto economico IAS/IFRS al 31 dicembre 2004 Effetti derivanti 31 dicembre dall’applicazione 2004 degli IAS D.Lgs. 87/92 escluso Riclassificato IAS IAS 32, 39 e IFRS 4 (in migliaia di euro) Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Risultato netto dell’attività di negoziazione Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) d’esercizio 110 - 31 dicembre 2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 811.759 (262.482) 549.277 301.997 (33.308) 268.689 2.609 820.575 (3.329) (3.329) (3.329) 811.759 (265.811) 545.948 301.997 (33.308) 268.689 2.609 817.246 (33.302) - (33.302) 787.273 (507.188) (20.357) (536) (14.710) 88.057 (454.734) (3.329) (14.077) 2.009 (466) 12.284 722 472 783.944 (521.265) (18.348) (1.002) (2.426) 88.779 (454.262) 332.539 (2.857) 329.682 (142.320) 419 (141.901) 190.219 (2.438) 187.781 190.219 (2.438) 187.781 Per effetto dell’applicazione dei principi contabili internazionali, nel corso dell’esercizio 2004 si sono generati effetti negativi sul risultato dell’esercizio determinato ai sensi del D.Lgs. 87/1992 per un totale di 2.438 migliaia di euro. Le più significative variazioni derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS che hanno effetto sul risultato d’esercizio possono essere così dettagliate: 1) Margine di interesse L’aumento degli interessi passivi, complessivamente pari ad euro 3.329 migliaia, è principalmente ascrivibile alla riduzione del tempo di attualizzazione riconducibile a: fondo TFR per euro 2.687 migliaia; fondi rischi ed oneri per euro 410 migliaia; debito per sostegno al reddito per euro 133 migliaia; polizza sanitaria a favore dipendenti ed ex dipendenti per euro 99 migliaia. 2) Spese amministrative La variazione, nel complesso negativa, riscontrata tra le spese amministrative, pari a 14.077 migliaia di euro, è dovuta principalmente all’iscrizione di costi (in particolare incentivi all’esodo del personale), che secondo la previgente normativa erano capitalizzati, per 18.887 migliaia, parzialmente compensati da un minor accantonamento al fondo TFR per 5.501 migliaia. 3) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri La voce in parola diminuisce, nel complesso per euro 2.009 migliaia, principalmente per l’effetto attualizzazione riferito agli accantonamenti del periodo. 4) Rettifiche di valore nette su attività materiali Tali rettifiche si riferiscono ad ammortamenti aggiuntivi relativi ai beni in leasing (euro 550 migliaia) parzialmente compensati da minori ammortamenti su altre immobilizzazioni materiali (euro 84 migliaia). 5) Rettifiche di valore nette su attività immateriali Le rettifiche di valore nette su attività immateriali sono dovute ai minori ammortamenti su immobilizzazioni immateriali annullate per 12.284 migliaia di euro. La variazione deriva principalmente dallo storno dell’ammortamento sistematico del periodo riguardante l’avviamento – 5.286 migliaia di euro – e dallo storno degli ammortamenti del periodo riguardanti i costi del fondo sostegno al reddito – 3.142 migliaia di euro – ed il fondo per incentivazione all’esodo – 2.606 migliaia di euro – che sono stati stornati perché non più capitalizzabili. 111 Riconciliazione tra stato patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e stato patrimoniale IAS/IFRS al 31 dicembre 2004 e 1° gennaio 2005 (in migliaia di euro) ATTIVITÀ Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Crediti verso Clientela Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali Altre attività TOTALE ATTIVÀ (in migliaia di euro) PASSIVITÀ Debiti verso banche Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Derivati di copertura Passività fiscali Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri Riserve da valutazione Riserve Capitale Utile (perdita) dell’esercizio Totale patrimonio netto TOTALE PASSIVITÀ Effetto di transizione agli IAS/IFRS 31 dicembre 2004 D.Lgs. 87/92 Riclassificato IAS Effetto di transizione agli IAS/IFRS IAS 32, 39 e IFRS 4 31 dicembre 2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 1° gennaio 2005 IAS/IFRS incluso IAS 32, 39 e IFRS 4 114.168 - 114.168 - 114.168 129.361 - 129.361 37.157 166.518 1 - 1 - 1 3.220.870 18.488.040 17.405 - 3.220.870 18.488.040 17.405 56 5.101 10.397 3.220.926 18.493.141 27.802 - - - 11.792 11.792 7.994 60.863 72.279 279.840 22.390.821 5.880 (10.800) 5.953 1.033 13.875 50.063 78.231 279.840 22.391.854 30.575 95.078 13.875 50.063 108.806 279.840 22.486.932 31 dicembre 2004 D.Lgs 87/92 Riclassificato IAS Effetto di transizione agli IAS/IFRS 926.455 12.477.242 6.395.441 69.243 43.722 51.495 810.975 3.987 736 5.647 110.485 5.558 43.855 15.389 1.256.300 190.219 1.461.908 22.390.821 (3.395) (171) (8.891) (2.438) (11.500) 1.033 31 dicembre 2004 IAS/IFRS escluso IAS 32, 39 e IFRS 4 Effetto di transizione agli IAS/IFRS IAS 32, 39 e IFRS 4 926.455 12.481.229 6.395.441 69.243 43.722 52.231 816.622 116.043 40.460 (171) 6.498 1.256.300 187.781 1.450.408 22.391.854 1° gennaio 2005 IAS/IFRS incluso IAS 32, 39 e IFRS 4 3.129 36.107 21.223 33.718 (581) 926.455 12.481.229 6.398.570 105.350 64.945 85.949 816.041 - 116.043 3.937 (2.455) 1.482 95.078 40.460 3.766 4.043 1.256.300 187.781 1.451.890 22.486.932 RIEPILOGO VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Patrimonio netto al 31 dicembre 2004 Applicazione IAS/IFRS (esclusi IAS 32/39) Applicazione IAS 32/39 Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2005 Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2005 112 1.461.908 (11.500) 1.482 (10.018) 1.451.890 Come ricordato in precedenza, il 1º gennaio 2005 è il momento a decorrere dal quale sono applicati gli IAS 32 e 39. Al pari di quanto avvenuto in occasione dell’applicazione dei restanti principi contabili internazionali al 1º gennaio 2004, gli effetti generati dalla transizione sono imputati in apposite riserve di patrimonio netto. Dal prospetto sopra riportato, si evince che la transizione agli IAS/IFRS al 1º gennaio 2005 ha comportato una variazione complessiva in aumento del patrimonio netto per 1.482 migliaia di euro. Con riguardo alle causali sottostanti agli effetti derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS, esse sono riconducibili a: 1) Attività e passività finanziarie detenute per negoziazione I principi contabili internazionali stabiliscono che le attività e passività finanziarie detenute per negoziazione devono essere valutate al fair value con imputazione delle differenze a conto economico. Per definizione, sono considerati “di negoziazione” tutti i prodotti derivati ad eccezione di quelli destinati a finalità di copertura e coerentemente rappresentati sul piano contabile. Si è inoltre provveduto all’iscrizione nella voce in parola dei prodotti derivati che non possono essere rappresentati quali efficaci strumenti di copertura secondo le regole dell’hedge accounting. L’impatto positivo evidenziato è complessivamente pari a 1.050 migliaia di euro riconducibili ad attività finanziarie per euro 37.157 migliaia ed a passività finanziarie per euro 36.107 migliaia. 2) Crediti verso banche La valutazione dei crediti verso banche con la nuova metodologia adottata ai fini IAS ha comportato minori rettifiche su tali crediti per complessive 56 migliaia di euro. 3) Crediti verso Clientela I principi IAS/IFRS stabiliscono che le attività finanziarie sono iscritte al costo ammortizzato qualora la loro durata originaria sia superiore al breve termine (convenzionalmente pari a diciotto mesi). Nella fase di transizione ai principi contabili internazionali non si è proceduto alla puntuale ricostruzione del costo ammortizzato il cui effetto peraltro risulterebbe essere, da simulazioni condotte, scarsamente significativo. Sulle risultanze di fine 2005 è stato attivato, tramite procedura informatica, il calcolo del predetto costo. I crediti, ai fini valutativi, sono suddivisi in due categorie: performing e non performing. I primi, che non evidenziano elementi oggettivi di perdita, sono sottoposti ad una valutazione di tipo collettivo, mentre i secondi, c.d. non performing o deteriorati, devono essere valutati analiticamente tenendo conto anche dei tempi di recupero delle esposizioni creditizie, procedendo quindi alla determinazione del valore attuale delle medesime. Crediti non performing In fase di prima applicazione, con riguardo ai crediti deteriorati, la valutazione delle sofferenze è stata effettuata sulla base dello sviluppo di piani di rientro “di default” che ponderano il capitale trasferito a sofferenza, gli interessi di mora maturati e quelli a maturare stimati sulla base del piano stesso. Il tasso di attualizzazione utilizzato per il calcolo del valore attuale del credito è quello in vigore al momento del passaggio a sofferenza della posizione. Anche la valutazione degli incagli, similmente a quanto descritto per le sofferenze, è avvenuta sulla base dell’utilizzo di idonei piani di rientro che utilizzano, quale tasso di attualizzazione, il tasso in vigore al momento del passaggio della posizione ad incaglio. 113 Crediti performing In fase di prima applicazione si è provveduto a ripartire i crediti che non manifestano evidenze oggettive di perdita in classi di rischio omogeneo. Tale suddivisione è avvenuta in base all’esperienza storica registrata nelle riduzioni di valore nel tempo riscontrate. Nella determinazione della probabilità di perdita ai fini del calcolo della valutazione collettiva si è inoltre tenuto conto delle perdite generate da eventi in corso ma non ancora specificamente ponderati, in applicazione della logica c.d. “incurred loss”, che non consente la rilevazione anticipata di rischi legati ad eventi futuri presumibili (c.d. “expected loss”). In considerazione dei processi di monitoraggio del credito attualmente in uso, si è ritenuto che l’orizzonte temporale pari a sette mesi sia congruo per la valorizzazione della citata probabilità. Nel dettaglio, la valutazione collettiva determinata in applicazione delle logiche IAS/IFRS differisce da quella quantificata ai sensi del D.Lgs. 87/1992 per effetto della diversa e più puntuale costruzione delle classi caratterizzate da rischio omogeneo in cui i crediti performing sono ricondotti, nonché per l’applicazione delle logiche sopra descritte. Complessivamente, l’impatto riconducibile alla voce in parola a seguito dell’applicazione dei principi IAS/IFRS si attesta ad un valore pari a 5.101 migliaia di euro, che costituisce una variazione positiva del patrimonio netto. Tale effetto è principalmente la risultante di due impatti, di segno opposto, riconducibili alla minore svalutazione collettiva – crediti performing – per euro 31.511 migliaia ed alla maggiore svalutazione analitica – crediti non performing – per euro 26.410 migliaia. 4) Effetti derivanti dall’attività di copertura I principi contabili internazionali richiedono l’iscrizione in bilancio di tutti i derivati e la loro valutazione al fair value, siano essi contratti con finalità di trading o destinati alla copertura. La conseguenza di tale disposizione è quella di estendere, nel caso di copertura del valore di mercato21, il metodo di valutazione del fair value anche alla posta coperta limitatamente al rischio oggetto di copertura. Di contro, nel caso di copertura dei flussi di cassa22 solamente il derivato è valutato al fair value (con imputazione delle variazioni in apposita riserva di patrimonio netto) mentre la posta coperta mantiene il metodo di valutazione proprio della categoria in cui è inserita. Quanto sopra è applicabile nel caso di coperture efficaci, ossia che rispettano le rigide regole stabilite dai principi IAS/IFRS; di conseguenza, in fase di prima applicazione, si è provveduto a riscontrare l’esistenza di dette regole, riclassificando quali trading i derivati che non mantengono la qualifica di strumenti di copertura e qualificando i restanti come efficaci strumenti di copertura in relazioni del tipo fair value hedge o cash flow hedge, di poste specifiche o di portafogli. Nel complesso i derivati di copertura, l’adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica ed i titoli in circolazione hanno determinato uno sbilancio di maggiori passività per un importo pari a 2.163 migliaia di euro. In particolare, lo sbilancio dei derivati di copertura attivi e passivi vede prevalere le passività per effetto di 10.826 migliaia di euro (10.397 tra le attività e 21.223 tra le passività), mentre l’adeguamento al fair value delle poste oggetto di copertura (sia generica, + 11.792, che titoli passivi in circolazione, + 3.129) mostra uno sbilancio di maggiori attività per 8.663 migliaia di euro. 5) Impatti fiscali Si veda quanto riportato nel paragrafo “Riconciliazione fra Stato Patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e Stato Patrimoniale IAS/IFRS al 1° gennaio 2004”, sezione “Impatti fiscali”. Va peraltro precisato che la rilevazione della fiscalità effettuata in fase di 21 22 Cosiddetta “Fair Value Hedge” applicabile nella copertura di poste a tasso fisso. Cosiddetta “Cash Flow Hedge” applicabile nella copertura di poste a tasso variabile. 114 transizione ai principi è stata rideterminata in sede di chiusura d’esercizio, data l’unicità del periodo d’imposta. 6) Riserve / Riserve da valutazione Come già accennato, i principi contabili internazionali stabiliscono di imputare in apposita riserva di patrimonio netto gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli stessi che, nel caso in esame, sono identificati negli IAS 32 e 39. In sede di prima applicazione si è quindi provveduto a valorizzare le “Riserve”/”Riserve da valutazione” per ogni variazione riscontrata. In particolare, la voce “Riserve da valutazione” recepisce l’adeguamento di valore delle operazioni di cash flow hedging (+ 3.937 migliaia di euro) mentre la riserva di prima applicazione IAS/IFRS segna una riduzione netta pari a 2.455 migliaia di euro. *** Nella tabella che segue, vengono in sintesi riportati gli effetti generati sul patrimonio netto della Banca al 31 dicembre 2004 – 1° gennaio 2005 dall’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS. Effetto di transizione 31 dicembre 2004 e 1° gennaio 2005 (in migliaia di euro) 31 dicembre 2004 Effetto di transizione agli IAS/IFRS IAS 32, 39 e IFRS 4 1° gennaio 2005 Patrimonio netto ex D.Lgs. 87/92 Rettifiche da effetto transizione agli IAS/IFRS Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche Crediti verso Clientela Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 1.461.908 - 1.461.908 - 37.157 56 5.101 10.397 37.157 56 5.101 10.397 - 11.792 11.792 Attività materiali Attività immateriali Debiti verso Clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Derivati di copertura Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi ed oneri Effetto fiscale Patrimonio netto IAS/IFRS 5.880 (10.800) (3.987) (5.647) (5.558) 3.395 5.217 1.450.408 (3.129) (36.107) (21.223) 581 (3.143) 1.482 5.880 (10.800) (3.987) (3.129) (36.107) (21.223) (5.066) (5.558) 3.395 2.074 1.451.890 L’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato nel complesso una variazione negativa sul patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2005 quantificabile in 10.018 migliaia di euro. All’interno di tale effetto si segnala che quello riveniente dall’applicazione degli IAS 32 e 39 risulta essere positivo, come già detto, per euro 1.482 migliaia. Nel dettaglio, le riserve da valutazione ammontano a complessivi 3.766 migliaia di euro mentre le riserve di FTA sono negative per 13.784 migliaia di euro comprensivi anche dei minori utili del periodo 2004 per 2.438 migliaia di euro. In seguito alla prima applicazione degli IAS/IFRS, il patrimonio netto della Banca al 1° gennaio 2005 ammontava a 1.451.890 migliaia di euro. 115 In merito al dettaglio delle variazioni che hanno avuto ripercussioni sul patrimonio netto si rimanda ai commenti ed alle note relativi alle tabelle “Riconciliazione tra stato patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 riclassificato IAS e stato patrimoniale IAS/IFRS al 1° gennaio 2004” ed “Effetto di transizione 1° gennaio 2004”. 116 A.1 Parte generale Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il progetto di bilancio d’esercizio approvato dal Consiglio di Amministrazione del 20 marzo 2006 e sottoposto all’approvazione dell’Assemblea indetta per il giorno 21 aprile, è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e omologati alla data di redazione della stessa nonchè alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC). Il presente documento rappresenta il bilancio separato di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., Banca Rete del Gruppo Bancario Banche Popolari Unite ed espone situazioni finanziarie ed economiche redatte in unità di euro per quanto attiene agli schemi mentre la Relazione sulla Gestione e la Nota Integrativa riportano i dati al migliaio di euro. I principi IAS/IFRS vigenti alla data di redazione del bilancio e le relative interpretazioni, adottati nella redazione del presente bilancio in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati, sono di seguito elencati. Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea IAS/IFRS Principi contabili Omologazione Reg. 2238/2004, mod. 1910/2005 IAS 1 Presentazione del bilancio IAS 2 Rimanenze Reg. 2238/2004 IAS 7 Rendiconto finanziario Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Reg. 2238/2004 IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 2238/2004 IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1725/2003 IAS 12 Imposte sul reddito IAS 14 Informativa di settore IAS 16 Immobili, impianti e macchinari IAS 17 Leasing Reg. 2238/2004 IAS 18 Ricavi Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004 IAS 19 Benefici per i dipendenti Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004, 211/2005, 1910/2005 IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere Reg. 2238/2004 IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 2238/2004 mod. 1910/2005 IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1725/2003 Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004, 211/2005 Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004 Reg. 2238/2004 mod. 211/2005, 1910/2005 117 IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE IAS 27 Bilancio consolidato e separato IAS 28 Partecipazioni in collegate Reg. 2238/2004 IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 IAS 30 Informazioni richieste nel bilancio delle banche e degli istituti finanziari Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 IAS 31 Partecipazioni in joint venture Reg. 2238/2004 IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio delle banche e degli istituti finanziari Reg. 2237/2004 mod. 2238/2004, 211/2005, 1864/2005 IAS 33 Utile per azione Reg. 2238/2004 mod. 211/2005 IAS 34 Bilanci intermedi Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004 IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività Reg. 2236/2004 mod. 2238/2004 IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004 IAS 38 Attività immateriali Reg. 2236/2004 mod. 2238/2004, 211/2005, 1910/2005 IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione Reg. 2086/2004 mod. 2236/2004, 211/2005, 1751/2005, 1864/2005, 1910/2005, 2106/2005 IAS 40 Investimenti immobiliari Reg. 2238/2004 IAS 41 Agricoltura Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004 IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali Reg. 707/2004 mod. 2236/2004, 2237/2004, 2238/2004, 211/2005, 1751/2005, 1864/2005, 1910/2005 IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni Reg. 211/2005 IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 2236/2004 IFRS 4 Contratti assicurativi Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative t Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 2236/2004 IFRS 5 IFRS 6 Reg. 2238/2004 118 Reg. 2236/2004 Reg. 1910/2005 SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI OMOLOGAZIONE IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1073/2005 IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1910/2005 IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali Reg. 1910/2005 SIC 7 Introduzione dell’Euro Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione alle attività operative SIC 12 Consolidamento – Società a destinazione specifica (Società veicolo) SIC 13 Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo Reg. 1725/2003 Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004, 1751/2005 Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 SIC 15 Leasing operativo – Incentivi Reg. 1725/2003 SIC 21 Imposte sul reddito – Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti di condizione fiscale di un’impresa o dei suoi azionisti Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 SIC 29 Informazioni integrative – Accordi per servizi di concessione Reg. 1725/2003 SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web Reg. 2237/2004 Reg. 1725/2003 mod. 2238/2004 Reg. 1725/2003 mod. 2236/2004, 2238/2004 Si comunica che Banca Popolare di Bergamo S.p.A. non ha adottato nell’esercizio 2005, benché tale prassi sia consentita dai principi contabili internazionali, la modifica introdotta con riguardo allo IAS 19 “Benefici per i dipendenti” in merito alla rilevazione degli utili e perdite attuariali al di fuori del conto economico, direttamente in poste di patrimonio netto. Parimenti non è stato applicato nel presente bilancio il principio contabile IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative” la cui applicazione è obbligatoria a partire dal 1˚ gennaio 2007 sebbene ne sia incoraggiata l’anticipazione. Sezione 2 Principi generali di redazione Il presente bilancio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, in applicazione del principio della contabilizzazione per competenza economica con l’unica eccezione dell’informativa relativa ai flussi finanziari. I principi contabili esposti nella Parte A.2 della Nota Integrativa sono stati adottati, a far tempo dalla prima applicazione (ossia 1˚ gennaio 2004 e 1˚ gennaio 2005), per la determinazione di tutte le informazioni pubblicate nel bilancio e sono tendenzialmente diretti all’applicazione del costo ad eccezione delle seguenti attività e passività finanziarie il cui valore è stato determinato applicando il criterio del fair value: prodotti derivati, strumenti finanziari detenuti per negoziazione e strumenti finanziari disponibili per la vendita. 119 Gli importi relativi alle attività e passività nonché ai costi e ricavi non sono compensati tra di loro a meno che tale prassi sia indicata da un principio contabile o da una relativa interpretazione. Come già evidenziato23, è stata emanata da parte di Banca d’Italia, la circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, pubblicata nella G.U. n. 11 del 14 gennaio 2006, utilizzata al fine della redazione del presente bilancio. Le disposizioni contenute in tale circolare hanno comportato una diversa classificazione di alcune voci di bilancio rispetto all’impostazione seguita in occasione della FTA. Oltre alle variazioni derivanti dalla circolare sopra evidenziata, si sono operate altre riclassifiche ai fini della riesposizione coerente dei valori comparativi dell’esercizio 2004, che di seguito vengono dettagliate. Lo schema di stato patrimoniale definito dalla predetta circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 ed adottato nel presente bilancio elenca le attività e le passività patrimoniali in ordine decrescente di liquidità. Il conto economico espone i costi secondo la natura degli stessi. Tali impostazioni, oltre che essere specifiche previsioni normative di Banca d’Italia, consentono di fornire informazioni attendibili e più significative rispetto alla distinzione tra poste patrimoniali correnti e non correnti. Con riferimento allo stato patrimoniale Spese per migliorie su beni di terzi La circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prescrive che le spese in parola siano iscritte: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in forza di un contratto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di leasing finanziario; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite a beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione. Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta come sopra descritta; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo del contratto ovvero, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile attesa dell’attività cui si riferiscono. L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla voce “150 Altre Attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”. La diversa presentazione e classificazione rispetto alla prassi precedentemente utilizzata, che riportava l’intero importo delle spese incrementative su beni di terzi tra le attività 23 Vedasi capitolo “L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS” del presente bilancio. 120 immateriali, ha comportato la ridefinizione dei dati comparativi dell’esercizio 2004 con conseguente variazione di 7.385 migliaia di euro dalla voce 120 “Attività immateriali” alla voce 150 “Altre attività”. Parimenti il conto economico ha subito una variazione di euro 2.423 migliaia dalla voce 180 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” alla voce 190 “Altri oneri/proventi di gestione” con specifico riguardo alle spese incrementative non dotate di autonoma identificabilità e separabilità relativi a beni detenuti in forza di un contratto di locazione. Crediti/debiti verso la Clientela ed altre attività e passività Limitatamente al 31 dicembre 2004 ed al 1° gennaio 2005 sono state meglio determinate le classificazioni dei crediti e dei debiti verso la Clientela. A seguito di detta riclassifica i crediti verso la Clientela sono diminuiti di 478.236 migliaia di euro e le altre attività sono aumentate per un eguale importo, i debiti verso la Clientela sono diminuiti di 108.532 migliaia di euro in corrispondenza della crescita dei debiti verso banche (+ 100.181 migliaia di euro) e delle altre passività (+ 8.351 migliaia di euro). Classificazione Riserva Cash Flow Hedging (da valutazione a Riserva FTA altre riserve) Successivamente alla data di approvazione della situazione di FTA al 1° gennaio 2005 si è rilevata una impropria classificazione della Riserva da Valutazione di Copertura dei Flussi Finanziari. Conseguentemente nella situazione di FTA al 1° gennaio 2005, fermo restando il valore complessivo delle riserve che non cambia, rispetto alla situazione approvata, il valore della 0Riserva da Valutazione di Flussi Finanziari è stato di 3.738 migliaia di euro (ovvero il valore lordo dei ratei 6.053 migliaia di euro al netto dell’effetto fiscale) ed aumentato il valore delle riserve di FTA di microhedging per il medesimo importo. Con riferimento al conto economico Compensi amministratori Le istruzioni di Banca d’Italia prescrivono l’iscrizione dei compensi attribuiti agli amministratori tra le spese amministrative per il personale, contrariamente alla prassi previgente per la quale tali compensi erano iscritti nella voce “spese amministrative – altre”. Di conseguenza, si è provveduto a riclassificare 940 migliaia di euro all’interno della voce 150 “Spese amministrative” dalla lettera “b) altre spese amministrative” alla lettera “a) spese per il personale”. Effetto time reversal La circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prescrive l’iscrizione dell’effetto time reversal (effetto del trascorrere del tempo sul valore attuale di poste attive o passive) nella stessa voce di conto economico in cui è stata inizialmente la rettifica di valore. Tale prescrizione ha comportato quindi una diversa classificazione rispetto alla prassi utilizzata in precedenza (iscrizione nella voce “interessi passivi ed oneri assimilati”) dell’effetto time reversal riguardante: Spese del Personale per accantonamenti al fondo TFR: effetto incrementativo di euro 2.687 migliaia; Spese del Personale per polizza sanitaria: effetto incrementativo di euro 99 migliaia; Spese del Personale per Fondo sostegno al reddito: effetto incrementativo di euro 133 migliaia; 121 Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri: effetto incrementativo di euro 410 migliaia. Compravendite di valute stipulate con finalità di copertura La disciplina introdotta dalla citata circolare di Banca d’Italia prevede l’esposizione nella voce “risultato netto dell’attività di negoziazione” dell’importo derivante dal processo di valutazione delle componenti a termine delle compravendite di valute stipulate con finalità di copertura (ad esclusione dei margini contrattuali maturati che sono di contro iscritti tra gli interessi). Tale disciplina ha comportato l’esposizione nella voce suddetta di oneri di euro 488 migliaia in precedenza esposti nella voce “interessi passivi ed oneri assimilati”. “Utile/perdita da cessione o riacquisto di: a) crediti” Nella voce suddetta è stato esposto l’utile netto di euro 3.994 migliaia derivante dalle cessioni di crediti effettuate nell’esercizio 2004, in precedenza tale importo era compreso nella voce “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti”. Oneri per collaborazioni coordinate e continuative e relativi contributi previdenziali La Circolare sopra richiamata, prevede l’iscrizione degli oneri per collaborazioni coordinate e continuative e dei relativi contributi previdenziali tra le “spese per il personale”. Di conseguenza, si è provveduto a riclassificare l’importo di euro 82 mila all’interno della voce “Spese amministrative” dalla lettera “b) altre spese amministrative” alla lettera “a) spese per il personale”. Recuperi di spese per dipendenti distaccati La disciplina introdotta dalla predetta circolare prevede l’esposizione dei recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre Società in diminuzione della voce “Spese amministrative” - lettera a) spese per il personale”. Di conseguenza, si e’ provveduto a riclassificare l’importo di euro 23.469 mila dalla voce “Altri oneri/proventi di gestione” all’interno della voce “Spese amministrative” alla lettera “a) spese per il personale”. Proventi ed oneri rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti La disciplina introdotta dalla circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prevede l’esposizione nelle voci “Commissioni attive” e “Commissioni passive” di tutti i proventi e gli oneri originati dai servizi prestati o ricevuti dalla Banca. In conseguenza a tale indicazione sono state effettuate le seguenti riclassifiche: Proventi rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti: l’ammontare di euro 4.340 è stato esposto nella voce “Commissioni attive” anzichè nella voce “Altri oneri/proventi di gestione”; Oneri rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti: l’ammontare di euro 4.463 è stato esposto nella voce “Commissioni passive” anzichè nella voce “Altri oneri/proventi di gestione”. Disinquinamento fiscale anno 2004 Sempre al fine di rendere più comparabile il conto economico dell’esercizio 2004, si è proceduto a stornare dalla voce “altri proventi di gestione” l’importo di 5.023 migliaia di euro riveniente dal disinquinamento fiscale (azzeramento fondo rischi su crediti per 122 interessi di mora) aumentando la riserva di patrimonio netto (FTA) per 3.102 migliaia di euro al netto delle corrispondenti imposte differite. La rivalutazione immobiliare Infine, sempre al fine di evidenziare le differenze fra quanto approvato in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali e quanto esposto nel presente bilancio con riferimento ai saldi di apertura al 1° gennaio 2005 si segnalano gli effetti sul patrimonio netto conseguenti alla rivalutazione immobiliare ex Legge 266 del 23 dicembre 2005. Come meglio descritto nel paragrafo “Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità” della Relazione sulla Gestione, la Legge 266 del 23 dicembre 2005 consente di affrancare la rivalutazione immobiliare operata in sede di prima applicazione dei principi IAS pagando una imposta sostitutiva del 12% o del 6% della rivalutazione operata. Ciò ha comportato la necessità di registrare le corrispondenti riserve di patrimonio netto o da valutazione non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al netto dell’imposta sostitutiva del 6% - 12% a seconda della tipologia del bene rivalutato. Conseguentemente le riserve da valutazione immobili sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in FTA al 1° gennaio 2005. Nel prospetto di movimentazione del patrimonio netto detta variazione è stata inserita nella colonna “Modifica saldi di apertura”. 123 Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31 dicembre 2005, data di riferimento del bilancio e, fino al 20 marzo 2006, data in cui il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio, non sono interventuri fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati in bilancio. A solo titolo informativo si segnala che dal 6 di marzo 2006 ha preso il via la fase operativa del progetto di accentramento delle attività di controllo interno presso la Capogruppo BPU Banca S.c.p.A.. Sezione 4 Altri aspetti Determinazione costo ammortizzato Per i crediti erogati a partire dal 1˚ gennaio 2005 il tasso di interesse effettivo è quantificato puntualmente con riferimento ai soli crediti aventi durata originaria superiore ai diciotto mesi ovvero ai crediti di durata inferiore ai diciotto mesi, ma connotati da piano di ammortamento definito. Per i crediti erogati antecedentemente alla data riportata non si è proceduto alla determinazione dell’effetto conseguente all’applicazione del criterio in oggetto in quanto scarsamente significativo. Utilizzo di stime Come si è sottolineato in altre parti del presente documento, l’esercizio 2005 è il primo periodo le cui informazioni contabili sono rese in coerenza con i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Nel sottolineare l’onerosità, in termini di processi aziendali ed adeguamenti di sistemi informatici, connessa all’adozione degli stessi, si osserva come i medesimi principi prevedano l’utilizzo di stime ragionevoli quale processo essenziale della preparazione del bilancio che non ne intacca l’attendibilità. L’impiego di processi di stima ragionevoli è descritto nelle competenti sezioni di Nota Integrativa. Informazioni comparative Il principio contabile IFRS 1 richiede la produzione di almeno un anno di informazioni comparative elaborate in base ai principi IAS/IFRS nel primo bilancio redatto in applicazione di tali principi. Il medesimo principio concede anche la possibilità di non applicare retroattivamente, all’esercizio di confronto, gli IAS 32 e 39. La citata esenzione nasce dalla consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di trading, di copertura ecc.., avvenute in esercizi precedenti. Tale difficoltà è stata ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i due principi contabili di riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea. Ciò posto, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato, coerentemente con quanto operato dal Gruppo BPU Banca, per la produzione di un solo anno di comparazione dei dati contabili (esercizio 2004) e, in applicazione della facoltà concessa dall’IFRS 1, applica tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32 e 39, con effetto retroattivo alla data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005 l’applicazione risulta estesa a tutti i principi. 124 Negli schemi di stato patrimoniale e conto economico, l’esercizio 2004 è riesposto secondo i seguenti criteri: gli strumenti finanziari, e i correlati oneri e proventi, sono iscritti secondo i criteri di valutazione di cui al D.Lgs.. 87/1992. Tuttavia, dovendo riesporre gli strumenti in parola nelle voci del bilancio IAS/IFRS così come definito dalla circolare Banca d’Italia n. 262/2005, si è provveduto alla riclassificazione degli stessi secondo criteri coerenti alle scelte adottate in fase di prima applicazione. le attività e passività diverse dagli strumenti finanziari, e i correlati oneri e proventi, sono iscritte in applicazione dei principi IAS/IFRS. Nella Nota Integrativa è fornita indicazione comparativa, prevalentemente in forma aggregata, per le informazioni ritenute significative per la comprensione del bilancio dell’esercizio. 125 A.2 1. Parte relativa alle principali voci di bilancio Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione La categoria comprende: 1.1 Definizione Attività e Passività finanziarie detenute per la negoziazione Un’attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione (c.d. Fair Value Through Profit or Loss – FVTPL), ed iscritta nella voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o voce “40 Passività finanziarie di negoziazione”, se è: acquisita o sostenuta principalmente al fine di venderla o riacquistarla a breve; parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti insieme per i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all’ottenimento di un profitto nel breve periodo; un derivato (fatta eccezione per un derivato che sia designato ed efficace strumento di copertura – vedasi successivo specifico paragrafo). La Banca ha iscritto tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, laddove presenti, titoli appartenenti al portafoglio di negoziazione (escluse le emissioni obbligazionarie proprie), al portafoglio libero, al portafoglio di trading e al portafoglio strategico (polizze di capitalizzazione e titoli ABS). 1.1.1 Strumenti finanziari derivati Si definisce “derivato” uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche: il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita; non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; è regolato a data futura. La Banca detiene strumenti finanziari derivati sia per finalità di negoziazione che per finalità di copertura (per questi ultimi si veda successivo specifico paragrafo). Tutti i derivati di negoziazione sono iscritti nel comparto ad un valore iniziale pari al fair value che generalmente coincide con il costo. Successivamente, i contratti derivati sono valutati al fair value, pari al valore che la Banca pagherebbe o incasserebbe nell’ipotesi di rescindere, al momento della valutazione, il contratto derivato. Ogni variazione riscontrata nel fair value è imputata a conto economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. 126 Il fair value dei derivati è determinato mediante l’applicazione delle metodologie descritte nel successivo paragrafo “Criteri di valutazione”. 1.1.2 Strumenti finanziari derivati incorporati Si definisce “strumento finanziario derivato incorporato” la componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non derivato, con l’effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento combinato variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante. Il derivato implicito viene separato dal contratto primario e contabilizzato come un derivato a sé stante se e soltanto se: le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario; uno strumento separato con le stesse soddisferebbe la definizione di derivato; lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione. condizioni del derivato incorporato Il fair value dei derivati scorporati è determinato seguendo le metodologie descritte nel successivo paragrafo “Criteri di valutazione”. 1.2 Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari “Attività e passività finanziarie detenute iscritti al momento di regolamento, se titoli di debito o di sottoscrizione, se contratti derivati, ad un valore pari al costo dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di attribuibili agli strumenti stessi. 1.3 per la negoziazione” sono capitale, o alla data di inteso come il fair value transazione direttamente Criteri di valutazione Successivamente all’iscrizione iniziale, gli strumenti finanziari in questione sono valutati al fair value con imputazione delle variazioni riscontrate a conto economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. La determinazione del fair value delle attività o passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e di seguito descritti. 1.3.1 Metodologie di determinazione del fair value 1.3.1.1 Titoli: quotati e non quotati Nel caso di titoli quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. 127 Nel caso di titoli non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso l’applicazione di metodologie diffuse a livello di mercati internazionali e modelli valutativi interni. In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile – e modelli di prezzo delle opzioni. Per i titoli di capitale vengono utilizzati i prezzi desumibili da transazioni comparabili, i multipli di mercato di società direttamente confrontabili, modelli di valutazione di tipo patrimoniale, reddituale e misto. 1.3.1.2 Derivati: quotati e non quotati Nel caso di derivati quotati la determinazione del fair value è basata su prezzi desunti da mercati attivi. Per i derivati non quotati il fair value è determinato applicando modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri che ponderano anche il rischio di credito associato allo strumento finanziario. Nel caso di derivati negoziati con controparti istituzionali, in considerazione degli accordi di compensazione (c.d. CSA) miranti alla mitigazione del rischio di credito, si ritiene che tale rischio possa essere ritenuto pressoché nullo. 1.4 Criteri di cancellazione Le “Attività e Passività finanziarie detenute per negoziazione” vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività o passività finanziarie o quando l’attività o passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse. Il risultato della cessione di attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione è imputato a conto economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. 2. 2.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita Definizione Si definiscono disponibili per la vendita (c.d. Available For Sale – AFS) quelle attività finanziarie non derivate che sono designate come tali o non sono classificate come: 1) crediti e finanziamenti (vedasi successivo paragrafo); 2) attività finanziarie detenute sino alla scadenza (vedasi successivo paragrafo); 3) attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value rilevato a conto economico (vedasi paragrafo precedente). Tali attività finanziarie sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la vendita”. La Banca ha collocato in questa categoria i possessi azionari, non qualificabili come partecipazioni controllate, controllate congiuntamente o collegate, non detenuti per attività di merchant banking e di private equity. 128 2.2 Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente quando, e solo quando, la Banca diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al momento del regolamento, ad un valore pari al fair value generalmente coincidente con il costo degli stessi. Tale valore include i costi o i proventi direttamente connessi agli strumenti stessi. L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”; in tale circostanza il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del trasferimento. 2.3 Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value con imputazione a conto economico della quota interessi (come risultante dall’applicazione del costo ammortizzato) e con imputazione a patrimonio netto nella voce “130 Riserve da valutazione” delle variazioni di fair value, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore, fino a quando l’attività finanziaria è eliminata, momento in cui l’utile o la perdita complessivo rilevato precedentemente nel patrimonio netto deve essere rilevato a conto economico. I titoli di capitale per cui non può essere definito in maniera attendibile il fair value, secondo le metodologie esposte, sono iscritti al costo. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. In presenza di perdite di valore, la variazione cumulata, precedentemente iscritta a Patrimonio nella voce anzidetta, è imputata direttamente a conto economico nella voce “130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. La perdita di valore è registrata nel momento in cui il costo di acquisizione (al netto di qualsiasi rimborso di capitale e ammortamento) di un’attività finanziaria disponibile per la vendita eccede il suo valore recuperabile. Eventuali riprese di valore, possibili solo a seguito della rimozione dei motivi che avevano originato la perdita durevole di valore, sono così contabilizzate: se riferite a investimenti in strumenti azionari, con contropartita diretta a riserva di patrimonio; se riferite a investimenti in strumenti di debito, sono contabilizzate a conto economico nella voce “130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. In ogni caso, l’entità della ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento, in assenza di precedenti rettifiche, avrebbe avuto a quel momento. Per gli investimenti azionari quotati il valore di recupero è determinato sulla base del prezzo di mercato qualora la diminuzione osservata abbia raggiunto un livello tale che il recupero del valore di costo non può essere ragionevolmente atteso in un prevedibile futuro. Per gli investimenti azionari non quotati il valore di recupero è determinato applicando tecniche di valutazione riconosciute internazionalmente. Il metodo standard applicato è basato su osservazioni multiple dei guadagni di società similari rinvenibili sul mercato. 129 2.3.1 Metodologie di determinazione del fair value Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo “Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione”. 2.4 Criteri di cancellazione Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando l’attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell’attività stessa. Il risultato della cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita è imputato a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. In occasione della cancellazione si procede inoltre all’azzeramento, contro conto economico, per la quota eventualmente corrispondente, di quanto in precedenza imputato nella riserva di patrimonio “130 Riserve da valutazione”. 3. 3.1 Crediti e finanziamenti Definizione Si definiscono “crediti e finanziamenti” (c.d. Loans and Receivables – L&R) le attività finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili che non sono state quotate in un mercato attivo. Fanno eccezione: a) quelle che si intendono vendere immediatamente o a breve, che vengono classificate come possedute per la negoziazione, e quelle eventualmente iscritte al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a conto economico; b) quelle rilevate inizialmente come disponibili per la vendita; c) quelle per cui il possessore può non recuperare sostanzialmente tutto l’investimento iniziale per cause diverse dal deterioramento del credito; in tal caso sono classificate come disponibili per la vendita. I crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso Clientela”. La Banca include tra i crediti gli impieghi con Clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi; rientrano in tale categoria anche i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine e, qualora esistano, i buoni fruttiferi postali provenienti dal portafoglio strategico, i titoli emessi da società del Gruppo BPU e i crediti originati da operazioni di leasing finanziario. 3.2 Criteri di iscrizione I crediti e finanziamenti sono iscritti in bilancio inizialmente quando la banca diviene parte di un contratto di finanziamento ossia quando il creditore acquisisce il diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite. Tale momento corrisponde alla data di erogazione del finanziamento. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario che corrisponde all’ammontare erogato comprensivo dei costi o 130 proventi direttamente riconducibili allo stesso e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo. Nel caso di crediti e finanziamenti erogati a condizioni non di mercato, il fair value iniziale è calcolato mediante l’applicazione di apposite tecniche valutative descritte nel prosieguo; in tali circostanze, la differenza tra il fair value così determinato e l’importo erogato è imputata direttamente a conto economico nella voce interessi. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo o facoltà di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti. 3.3 Criteri di valutazione I crediti e finanziamenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui la stessa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall’ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità). Il criterio dell’interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria (o gruppo di attività e passività finanziarie) e di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la relativa durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un’opzione all’acquisto o simili), ma non vanno considerate perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di transazione, e tutti gli altri premi o sconti. Il costo ammortizzato è calcolato per tutti i crediti aventi durata originaria pari o superiore a diciotto mesi in considerazione del fatto che per scadenze inferiori il processo di attualizzazione non produce di norma effetti significativi. Tuttavia, anche nell’ambito di crediti e finanziamenti aventi scadenza originaria inferiore ai diciotto mesi, il costo ammortizzato viene calcolato per quelli aventi piano di ammortamento definito. I restanti crediti o finanziamenti con durata originaria inferiore a diciotto mesi sono iscritti per un importo pari al valore nominale erogato. Il tasso di interesse effettivo rilevato inizialmente è quello (originario) che viene sempre utilizzato anche per attualizzare i previsti flussi di cassa e determinare il costo ammortizzato, successivamente alla rilevazione iniziale. Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza: a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore; b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; 131 c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estende al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione; d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria; e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo. La valutazione dei crediti non performing (crediti che, in funzione delle definizioni attribuite da Banca d’Italia, si trovano in stato di sofferenza, incaglio, ristrutturati, esposizioni scadute e crediti verso controparti residenti in paesi a rischio non garantiti dal rischio paese) avviene secondo modalità analitiche, mentre la valutazione dei restanti crediti secondo tecniche collettive, mediante raggruppamenti in classi omogenee di rischio in termini di settore di appartenenza e tipologia di garanzia. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti non performing si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. L’entità della perdita risulta pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al tasso di interesse effettivo originario. La valutazione dei crediti performing (posizioni in bonis) riguarda portafogli di attività per le quali non sono riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, settore di appartenenza, tipologia di garanzia, vengono applicati i tassi di perdita desumibili da dati storici. Se un credito assoggettato a valutazione analitica non evidenzia obiettive riduzioni di valore, lo stesso è inserito in una categoria di attività finanziarie con caratteristiche similari di rischio di credito e quindi sottoposto a valutazione collettiva. Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a conto economico nella voce “130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far insorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento a ciascun credito in bonis alla data di valutazione. 3.3.1 Metodologie determinazione del fair value Il fair value di crediti e finanziamenti è determinato considerando i flussi di cassa futuri, attualizzati al tasso di sostituzione ossia al tasso di mercato in essere alla data di valutazione relativo ad una posizione con caratteristiche omogenee al credito oggetto di valutazione. Il tasso di sostituzione riflette il tasso risk free per i crediti non performing (in 132 quanto il rischio di credito è già stimato nella determinazione dei flussi di cassa attesi) ed il tasso risk adjusted per i crediti performing. Il fair value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa. Nel caso di crediti e finanziamenti oggetto di coperture efficaci, viene calcolato il fair value in relazione al rischio oggetto di copertura per fini valutativi. 3.4 Criteri di cancellazione I crediti e finanziamenti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari dagli stessi derivanti o quando tali attività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà. In caso contrario i crediti e finanziamenti continuano ad essere rilevati in bilancio, sebbene la loro titolarità giuridica sia trasferita ad un terzo, per un importo pari al coinvolgimento residuo. Le attività in parola sono cancellate dal bilancio anche quando la banca mantiene il diritto contrattuale a ricevere i flussi finanziari derivanti dalle stesse, ma contestualmente assume l’obbligazione contrattuale a pagare i medesimi flussi ad un soggetto terzo. Il risultato economico della cessione di crediti e finanziamenti è imputato a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”. 4. Derivati di copertura 4.1 Definizione Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un determinato elemento (o gruppo di elementi) attribuibili ad un determinato rischio tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppo di elementi) nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. La Banca pone in essere le seguenti relazioni di copertura, che trovano coerente rappresentazione contabile, e che sono descritte nel prosieguo: Fair value hedge: l’obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse del fair value dell’attività o passività oggetto di copertura; Cash flow hedge: l’obiettivo perseguito è quello di contrastare il rischio di variabilità dei flussi finanziari attesi rispetto alle ipotesi iniziali. Solo prodotti derivati stipulati con controparti esterne all’azienda possono essere designati come strumenti di copertura. 4.2 Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value e sono classificati nelle voci di bilancio di attivo patrimoniale “80 Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale “60 Derivati di copertura”. Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte: all’inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della 133 strategia nell’effettuare la copertura. Tale documentazione include l’identificazione dello strumento di copertura, l’elemento o l’operazione coperta, la natura del rischio coperto e come l’impresa valuta l’efficacia dello strumento di copertura nel compensare l’esposizione alle variazioni di fair value dell’elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto; la copertura è attesa altamente efficace; la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un’esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul conto economico; l’efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata; la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata. 4.2.1 Metodologie di esecuzione test efficacia La relazione di copertura è giudicata efficace, e come tale trova coerente rappresentazione contabile, se all’inizio e durante la sua vita i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa dell’elemento coperto, riferiti al rischio oggetto di copertura, sono quasi completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del derivato di copertura. Tale conclusione è raggiunta qualora il risultato effettivo si colloca all’interno di un intervallo compreso tra 80% e 125%. La verifica dell’efficacia della copertura avviene in fase iniziale ed in occasione della redazione del bilancio annuale mediante l’esecuzione del test prospettico; l’esito di tale test giustifica l’applicazione della contabilizzazione di copertura in quanto dimostra la sua attesa efficacia. Con cadenza mensile viene inoltre condotto il test retrospettivo su base cumulata che si pone l’obiettivo di misurare il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo di riferimento e quindi verificare che nel periodo trascorso la relazione di copertura sia stata effettivamente efficace. Gli strumenti finanziari derivati che sono considerati di copertura dal punto di vista economico, ma che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di copertura, sono registrati nella voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione” ovvero “40 Passività finanziarie detenute per la negoziazione” e gli effetti economici nella corrispondente voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Per la descrizione dei metodi utilizzati ai fini del calcolo del fair value dei derivati si rinvia a quanto scritto nel paragrafo “Attività e Passività finanziarie detenute per la negoziazione”. 4.3 Criteri di valutazione 4.3.1 Copertura di fair value La copertura di fair value è contabilizzata come segue: l’utile o la perdita risultante dalla misurazione dello strumento di copertura al fair value è iscritto a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura”; 134 l’utile o la perdita sull’elemento coperto attribuibile al rischio coperto rettifica il valore contabile dell’elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere dalla categoria di appartenenza dell’attività o passività coperta, a conto economico nella voce anzidetta. La contabilizzazione della copertura cessa prospetticamente nei seguenti casi: 1) lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato; 2) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti; 3) l’impresa revoca la designazione. Nel caso sub 2, qualora l’attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo vigente al momento di revoca della copertura. Le metodologie utilizzate al fine della determinazione del fair value del rischio coperto nelle attività o passività oggetto di copertura sono descritte nei paragrafi di commento alle attività finanziarie disponibili per la vendita, crediti e finanziamenti. 4.3.2 Copertura di flussi finanziari Quando uno strumento finanziario derivato è designato a copertura della variabilità dei flussi finanziari attesi da una attività o passività iscritta in bilancio o di una transazione futura ritenuta altamente probabile, la contabilizzazione della copertura avviene nel seguente modo: gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte efficace della copertura sono registrate nell’apposita riserva di patrimonio denominata “130 Riserve da valutazione”; gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte inefficace della copertura sono registrate direttamente a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura”; l’attività o passività coperta è valutata secondo i criteri propri della categoria di appartenenza. Quando una transazione futura comporti l’iscrizione di una attività o passività non finanziaria, i corrispondenti utili o perdite imputati inizialmente nella voce “130 Riserve da valutazione” sono contestualmente stornati da tale riserva ed imputati quale costo iniziale all’attività o passività oggetto di rilevazione. Qualora la transazione futura oggetto di copertura comporti successivamente l’iscrizione di una attività o passività finanziaria, gli utili o perdite associati che erano stati inizialmente rilevati direttamente nella voce “130 Riserve da valutazione” sono riclassificati a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi durante i quali l’attività acquistata o la passività assunta ha un effetto sul conto economico. Qualora una parte degli utili o perdite imputati alla predetta Riserva non sia considerata recuperabile, è riclassificata a conto economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. In tutti i casi diversi da quelli descritti in precedenza, gli utili o le perdite inizialmente imputati nella voce “130 Riserve da valutazione” sono stornati ed imputati a conto economico con le stesse modalità ed alle stesse scadenze con cui la transazione futura incide sul conto economico. 135 In ciascuna delle seguenti circostanze la Banca deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura: a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura della Banca). In tal caso, l’utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica; b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal caso, l’utile o la perdita complessivo dello strumento di copertura rilevato direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica; c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso qualsiasi correlato utile o perdita complessivo sullo strumento di copertura rilevato direttamente nel patrimonio netto dall’esercizio in cui la copertura era efficace va rilevato a conto economico; d) la Banca revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione, l’utile o la perdita complessivo dello strumento di copertura rilevato direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere. Se ci si attende che l’operazione non debba più accadere, l’utile (o la perdita) complessivo che era stato rilevato direttamente nel patrimonio netto è stornato a conto economico. 4.3.3 Copertura di portafogli di attività e passività La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. “macrohedging”) e la coerente rappresentazione contabile sono possibili previa: identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per scadenze; designazione dell’oggetto della copertura; identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura; designazione degli strumenti di copertura; determinazione dell’efficacia. Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di incasso o di “riprezzamento” del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato patrimoniale nella voce “90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica” ovvero “70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica”. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato patrimoniale attivo nella voce “80 Derivati di copertura” ovvero nella voce di stato patrimoniale passivo “60 Derivati di copertura”. 136 5. Attività materiali 5.1 Definizione attività ad uso funzionale Sono definite “Attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore dell’esercizio. 5.2 Criteri di iscrizione Le attività materiali strumentali sono iscritte inizialmente ad un valore pari al costo (nella voce “110 Attività Materiali”), comprensivo di tutti i costi direttamente connessi alla messa in funzione del bene ed alle imposte e tasse di acquisto non recuperabili. Tale valore è successivamente incrementato delle spese sostenute da cui ci si aspetta di godere dei benefici futuri. I costi di manutenzione ordinaria effettuata sull’attività sono rilevati a conto economico nel momento in cui si verificano; di contro le spese di manutenzione straordinaria da cui sono attesi benefici economici futuri sono capitalizzate ad incremento del valore dei cespiti cui si riferiscono. Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi dalle quali si attendono benefici futuri sono iscritte: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in forza di un contatto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di leasing finanziario; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite a beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione. Il costo di un’attività materiale è rilevato come un’attività se, e soltanto se: è probabile che i futuri benefici economici associati al bene affluiranno all’azienda; il costo del bene può essere attendibilmente determinato. 5.3 Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono iscritte al costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di valore cumulata. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia l’ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi di dismissione, se l’attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell’attività materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle precedenti, è definita come: il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sia utilizzabile dalla Banca o, 137 la quantità di prodotti o unità similari che la Banca si aspetta di ottenere dall’utilizzo dell’attività stessa. In considerazione della circostanza che le attività materiali possono essere composte da componenti di diversa vita utile, i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore del fabbricato, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata vita utile indefinita. Lo scorporo del valore attribuibile al terreno dal valore complessivo dell’immobile avviene, per tutti i fabbricati, in proporzione alla percentuale di possesso. I fabbricati sono per contro ammortizzati secondo i criteri sopra esposti. Le opere d’arte non sono soggette ad ammortamento in quanto il loro valore è generalmente destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo. L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa quando l’attività è eliminata contabilmente nel momento corrispondente alla data più recente tra quella in cui l’attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione contabile. Di conseguenza, l’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata o non è più in uso o è destinata alla dismissione a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata. Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta come sopra descritta; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo del contratto ovvero, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile attesa dell’attività a cui si riferiscono. L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla voce “150 Altre attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”. In fase di prima applicazione dei principi contabili internazionali, così come consentito dall’IFRS 1 parr. 16 e 18a, è stato adottato il fair value in sostituzione del costo per gli immobili strumentali. La determinazione del fair value è stata ottenuta in applicazione delle metodologie indicate nel successivo paragrafo “Definizione e determinazione del fair value”. Ai fini della determinazione del valore attribuibile ai terreni e del fair value dei fabbricati la Banca si è avvalsa della perizia redatta da un perito indipendente sulla base delle considerazioni di seguito esposte. Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un’attività. La perdita risulta dal confronto tra il valore di carico dell’attività materiale ed il minor valore di recupero. Quest’ultimo è il maggior valore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. La perdita viene iscritta immediatamente a conto economico nella voce “170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”; in tale voce confluisce anche l’eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che hanno originato la precedente svalutazione. 138 5.3.1 Definizione e determinazione del fair value 5.3.1.1 Immobili Per valore di mercato si intende il miglior prezzo al quale la vendita di un bene immobile potrà ragionevolmente ritenersi come incondizionatamente conclusa contro corrispettivo in denaro, alla data della valutazione, presupponendo: che il venditore ed il compratore siano controparti indipendenti; che la parte venditrice abbia la reale intenzione di alienare i beni; che ci sia un ragionevole periodo di tempo (considerando la tipologia del bene e la situazione del mercato) per effettuare una adeguata commercializzazione, concordare il prezzo e le condizioni necessarie per portare a termine la vendita; che il trend di mercato, il livello di valore e le altre condizioni economiche alla data di stipula del preliminare del contratto di compravendita siano identici a quelli esistenti alla data della valutazione; che eventuali offerte da parte di acquirenti per i quali la proprietà abbia caratteristiche tali da farla considerare come “fuori mercato” non vengano prese in considerazione. Le metodologie adottate ai fini della determinazione del valore di mercato si rifanno ai seguenti metodi: metodo comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali; metodo reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una proprietà simile, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato. I metodi di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti tra loro opportunamente mediati. 5.3.1.2 Determinazione valore terreno La metodologia utilizzata per l’individuazione della percentuale del valore di mercato attribuibile al terreno si è basata sull’analisi della localizzazione dell’immobile, tenuto conto della tipologia costruttiva, dello stato di conservazione e del costo di ricostruzione a nuovo dell’intero immobile. 5.4 Attività materiali acquisite in leasing finanziario Il leasing finanziario è un contratto che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o meno al termine del contratto. L’inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all’esercizio del suo diritto e all’utilizzo del bene locato e corrisponde quindi alla data di rilevazione iniziale del leasing. Al momento della decorrenza del contratto, il locatario rileva le operazioni di leasing finanziario come attività e passività nel proprio bilancio a valori pari al fair value del bene 139 locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Nel determinare il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse contrattuale implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso di interesse del finanziamento marginale del locatario. Eventuali costi diretti iniziali sostenuti dal locatario sono aggiunti all’importo rilevato come attività. I pagamenti minimi dovuti sono suddivisi tra costi finanziari e riduzione del debito residuo. I primi sono ripartiti lungo la durata contrattuale in modo da determinare un tasso d’interesse costante sulla passività residua. Il contratto di leasing finanziario comporta l’iscrizione della quota di ammortamento delle attività oggetto di contratto e degli oneri finanziari per ciascun esercizio. Il criterio di ammortamento utilizzato per i beni acquisiti in locazione è coerente con quello adottato per i beni di proprietà al cui paragrafo si rinvia per una descrizione più dettagliata. 5.5 Criteri di cancellazione L’attività materiale è eliminata dal bilancio al momento della dismissione o quando la stessa è permanentemente ritirata dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione dell’attività materiale, pari alla differenza tra il corrispettivo netto di cessione ed il valore contabile dell’attività, sono rilevate a conto economico nella voce “240 Utili (perdite) da cessione di investimenti”. 6. Attività immateriali 6.1 Definizione È definita immateriale un’attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica ed utilizzata nell’espletamento dell’attività sociale. L’attività è identificabile quando: è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata; deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni. L’attività si caratterizza per la circostanza di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all’impresa. La Banca ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi. I benefici economici futuri derivanti da un’attività immateriale possono includere i proventi originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo od altri benefici derivanti dall’utilizzo dell’attività da parte della Banca. Un’attività immateriale è rilevata come tale se, e solo se: a) è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività; b) il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente. 140 La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata usando presupposti ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima dell’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività. Il grado di probabilità connesso al flusso di benefici economici attribuibili all’utilizzo dell’attività è valutato sulla base delle fonti d’informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale, dando un maggior peso alle fonti d’informazione esterne. La Banca classifica quali attività immateriali: l’avviamento ed il software di terzi ad utilità pluriennale. 6.1.1 Attività immateriale a vita utile definita È definita a vita utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici. 6.1.2 Attività immateriale a vita utile indefinita È definita a vita utile indefinita l’attività per cui non è possibile stimare un limite prevedibile al periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici per l’azienda. L’attribuzione di vita utile indefinita del bene non deriva dall’aver già programmato spese future che nel corso del tempo vadano a ripristinare il livello di performance standard dell’attività, prolungando la vita utile. 6.2 Criteri di iscrizione L’attività, esposta nella voce di stato patrimoniale “120 Attività immateriali”, è iscritta al costo ed eventuali spese successive all’iscrizione iniziale sono capitalizzate solo se in grado di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere determinate ed attribuite all’attività in modo attendibile. Il costo di un’attività immateriale include: il prezzo di acquisto incluse eventuali imposte e tasse su acquisti non recuperabili dopo aver dedotto sconti commerciali e abbuoni; qualunque costo diretto per predisporre l’attività all’utilizzo. 6.3 Criteri di valutazione Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi. L’ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile dell’immobilizzazione (vedasi definizione inclusa nel paragrafo “Attività Materiali”) utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti. Il processo di ammortamento inizia quando l’attività è disponibile all’uso e cessa alla data in cui l’attività è eliminata contabilmente. Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi, avviamento, così come definito nel paragrafo successivo qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività (vedasi paragrafo successivo). Per tali attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento. 141 Nessuna attività immateriale derivante da ricerca (o dalla fase di ricerca di un progetto interno) è oggetto di rilevazione. Le spese di ricerca (o della fase di ricerca di un progetto interno) sono rilevate come costo nel momento in cui sono sostenute. Un’attività immateriale derivante dallo sviluppo (o dalla fase di sviluppo di un progetto interno) è rilevata se, e solo se, può essere dimostrato quanto segue: a) la fattibilità tecnica di completare l’attività immateriale in modo da essere disponibile per l’uso o la vendita; b) l’ intenzione aziendale di completare l’attività immateriale per usarla o venderla; c) la cap acità aziendale di usare o vendere l’attività immateriale. Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’esistenza eventuale di perdite di valore relative ad attività immateriali. Tali perdite risultano dalla differenza tra il valore d’iscrizione delle attività ed il valore recuperabile e sono iscritte, come le eventuali riprese di valore, nella voce “180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” ad esclusione delle perdite di valore relative all’avviamento che sono iscritte nella voce “230 Rettifiche di valore dell’avviamento”. 6.4 Avviamento Si definisce avviamento la differenza tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività acquisite nell’ambito di una aggregazione aziendale che consiste nell’unione di imprese o attività aziendali distinte in un’unica impresa tenuta alla redazione del bilancio. Il risultato di quasi tutte le aggregazioni aziendali è costituito dal fatto che una sola impresa, l’acquirente, ottiene il controllo di una o più attività aziendali distinte riferibili all’acquisito. Se un’impresa ottiene il controllo di una o più imprese diverse dalle attività aziendali, l’accorpamento di tali imprese non costituisce un’aggregazione aziendale. Quando un’impresa acquisisce un gruppo di attività o di attivi netti che non costituiscono un’attività aziendale, questa alloca il costo dell’assieme alle singole attività e passività identificabili in base ai relativi fair value alla data di acquisizione. Un’aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo e controllata nel quale l’acquirente è la controllante e l’acquisito una controllata dell’acquirente. Tutte le aggregazioni aziendali sono contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto (c.d. purchase method). Il metodo dell’acquisto prevede le seguenti fasi: a) identificazione dell’acquirente (l’acquirente è l’impresa aggregante che ottiene il controllo delle altre imprese o attività aziendali aggreganti); b) determinazione del costo dell’aggregazione aziendale; c) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte. L’acquirente determina il costo di una aggregazione aziendale come la somma complessiva: 142 a) dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi dall’acquirente, in cambio del controllo dell’acquisito; b) di qualunque costo direttamente attribuibile all’aggregazione aziendale. 6.4.1 Allocazione del costo di un’aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte L’acquirente: a) rileva l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale come attività; b) misura tale avviamento al relativo costo, in quanto costituisce l’eccedenza del costo dell’aggregazione aziendale rispetto alla quota d’interessenza dell’acquirente nel fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili. L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale rappresenta un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate. L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale non deve essere ammortizzato. L’acquirente, invece, verifica annualmente se abbia subito riduzioni di valore, o più frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che potrebbe aver subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dall’apposito principio contabile. 6.5 Criteri di cancellazione L’attività immateriale è cancellata dal bilancio a seguito di dismissione ovvero quando nessun beneficio economico futuro è atteso per il suo utilizzo o dismissione. 7. Debiti, titoli in circolazione (e passività subordinate) Le varie forme di provvista interbancaria e con Clientela sono rappresentate nelle voci di bilancio “10 Debiti verso banche”, “20 Debiti verso Clientela”, “30 Titoli in circolazione”. In tali voci sono ricompresi anche i debiti iscritti dal locatario nell’ambito di operazioni di leasing finanziario. 7.1 Criteri di iscrizione Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all’atto della ricezione delle somme raccolte o all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte è pari al relativo fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili all’operazione e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo. 143 7.2 Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo così come definito nei paragrafi precedenti. Le passività finanziarie di durata originaria inferiore ai diciotto mesi sono iscritte per l’importo nominale incassato in quanto l’applicazione del costo ammortizzato non comporta significative variazioni. In tali casi, gli oneri o proventi direttamente attribuibili all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci. 7.3 Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. Il riacquisto di titoli di propria emissione comporta la cancellazione contabile degli stessi con conseguente ridefinizione del debito per titoli in circolazione. L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli propri ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di d) passività finanziarie”. L’eventuale successivo ricollocamento dei titoli propri, oggetto di precedente annullo contabile, costituisce, contabilmente, una nuova emissione con conseguente iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico. 8. Attività e passività fiscali Le attività e le passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale nelle voci “130 Attività fiscali” e “80 Passività fiscali”. 8.1 Attività e passività fiscali correnti Le imposte correnti dell’esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano state pagate, sono rilevate come passività; l’eventuale eccedenza rispetto al dovuto è rilevata come attività. Le passività (attività) fiscali correnti, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, sono determinate dal valore che si prevede di versare/recuperare dalle autorità fiscali, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. L’entità delle attività/passività fiscali include anche il rischio derivante dall’eventuale contenzioso tributario. 8.2 Attività e passività fiscali differite Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita, a meno che la passività fiscale differita derivi: da avviamento il cui ammortamento non sia fiscalmente deducibile; o dalla rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che: - non sia un’aggregazione di imprese; e al momento dell’operazione non influisca né sull’utile contabile né sul reddito imponibile. 144 Non sono calcolate imposte differite con riguardo a maggiori valori dell’attivo in sospensione d’imposta relativi a partecipazioni e a riserve in sospensione d’imposta in quanto si ritiene, allo stato, ragionevole che non sussistano i presupposti per la loro futura tassazione. Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “80 Passività fiscali b) differite”. Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un’attività fiscale anticipata se sarà probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile, a meno che l’attività fiscale differita derivi da: rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che: - non rappresenta una aggregazione di imprese; e al momento dell’operazione non influenza né l’utile contabile né il reddito imponibile. Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “130 Attività fiscali b) anticipate”. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti attualmente in vigore. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite non vengono attualizzate e neppure tra loro compensate. 9. Benefici ai dipendenti 9.1 Definizione Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in cambio dell’attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra: benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa; benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro; programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro; benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro relativo. 145 9.2 Trattamento di Fine Rapporto 9.2.1 Criteri di iscrizione Il trattamento di fine rapporto è considerato quale piano a benefici definiti e richiede come tale la determinazione del valore dell’obbligazione sulla base di ipotesi attuariali e l’assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può essere estinto significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa relativa. L’importo contabilizzato come passività è pari a: a) il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del bilancio; b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) non contabilizzati in base al trattamento contabile “del corridoio”; c) meno gli eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate; d) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste a servizio del piano. 9.2.2 Criteri di valutazione La Banca ha deciso di utilizzare, relativamente alla contabilizzazione degli utili/perdite attuariali, il metodo del “corridoio” che permette di non rilevare contabilmente parte degli utili/perdite attuariali se il totale netto degli utili/perdite attuariali, non rilevati al termine del precedente esercizio, non eccedeva il maggiore fra : il 10 % del valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti rilevata a quella data (cioè al termine dell’esercizio precedente); il 10 % del fair value di qualsiasi attività a servizio del piano a quella data (cioè al termine dell’esercizio precedente). La quota di utili/perdite attuariali eccedente i predetti limiti è iscritta a conto economico sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso. Gli utili/perdite attuariali comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa di modificazioni delle stesse ipotesi. Ai fini dell’attualizzazione viene utilizzato il metodo della Proiezione unitaria del credito che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale di TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l’obbligazione finale. Tale unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni trascorsi dal momento dell’assunzione alla data attesa della liquidazione. L’applicazione di tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione è determinato come media dei tassi swap, bid e ask alla data di riferimento della valutazione opportunamente interpolata per le scadenze intermedie. 146 10. Ricavi 10.1 Definizione I ricavi sono flussi lordi di benefici economici conseguenti l’esercizio derivanti dallo svolgimento dell’attività ordinaria della Banca, quando tali flussi determinano incrementi del patrimonio netto diversi dagli incrementi derivanti dall’apporto degli azionisti. 10.2 Criteri di iscrizione I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in contabilità quando possono essere attendibilmente stimati. Il risultato di un’operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni: l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato; è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione affluiranno alla Banca; lo stadio di completamento dell’operazione alla data di riferimento del bilancio può essere attendibilmente misurato; i costi sostenuti per l’operazione e i costi da sostenere per completarla possono essere attendibilmente calcolati. I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di completamento dell’operazione. I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dalla Banca. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore già ricompreso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore il cui recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del ricavo originariamente rilevato. I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano interessi o dividendi sono rilevati quando: è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa; l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo del bene. In particolare: gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti, premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore alla scadenza. gli interessi di mora sono contabilizzati per la parte ritenuta recuperabile. I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a ricevere il pagamento. 147 11. Costi I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la definizione del quale si rinvia al paragrafo “Crediti e Finanziamenti”. Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate. 12. Accantonamenti a fondi per rischi ed oneri 12.1 Definizione L’accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti. Si definisce passività potenziale: un’obbligazione possibile, che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo della Banca; un’obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché: non è probabile che per estinguere l’obbligazione sarà necessario l’impiego di risorse finanziarie; l’ammontare dell’obbligazione non può essere determinato con sufficiente attendibilità. - Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a meno che siano giudicate remote. 12.2 Criteri di iscrizione e valutazione L’accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se: vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato e è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici e può essere effettuata una stima dall’adempimento dell’obbligazione. attendibile dell’importo derivante L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. L’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone saranno necessarie per estinguere l’obbligazione laddove l’effetto del valore attuale è un aspetto rilevante. I fatti futuri che possono condizionare l’ammontare richiesto per estinguere l’obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno. 148 13. Operazioni in valuta estera 13.1 Definizione La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale della Banca, che a sua volta è la valuta dell’ambiente economico prevalente in cui la Banca stessa opera. 13.2 Criteri di iscrizione Un’operazione in valuta estera è registrata, al momento della rilevazione iniziale, nella valuta funzionale applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti tra la valuta funzionale e la valuta estera in vigore alla data dell’operazione. 13.3 Criteri di valutazione Ad ogni data di riferimento del bilancio: a) gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura; b) gli elementi non monetari che sono valutati al costo storico in valuta estera sono convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; c) gli elementi non monetari che sono valutati al fair value in una valuta estera sono convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato. Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi differenti da quelli ai quali erano stati convertiti al momento della rilevazione iniziale durante l’esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel conto economico dell’esercizio in cui hanno origine. Quando un utile o una perdita di un elemento non monetario viene rilevato direttamente nel patrimonio netto, ogni componente di cambio di tale utile o perdita è rilevato direttamente nel patrimonio netto. Viceversa, quando un’utile o una perdita di un elemento non monetario è rilevato nel conto economico, ciascuna componente di cambio di tale utile o perdita è rilevata nel conto economico. 149 Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale ATTIVO Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – voce 10 – 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 31/12/2005 a) Cassa 31/12/2004 127.582 114.168 0 0 127.582 114.168 b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione – voce 20 – 2.1 Attività finanziarie merceologica Voci/Valori detenute per la negoziazione: 31/12/2005 Quotati composizione 31/12/2004 Non quotati Quotati Non quotati A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 0 0 0 51.553 2. Titoli di capitale 0 0 0 0 3. Quote di O.I.C.R 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 5. Attività deteriorate 0 0 0 0 6. Attività cedute non cancellate 0 0 0 0 0 0 0 51.553 102.774 0 0 0 77.808 0 0 0 Totale B 102.774 0 77.808 0 Totale (A+B) 102.774 0 77.808 51.553 Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 2. Derivati su crediti 150 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31/12/2005 31/12/2004 A. ATTIVITA' PER CASSA 1.Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici c) Banche 0 0 0 0 d) Altri emittenti 0 0 2. Titoli di capitale a) Banche 0 0 0 0 b) Altri emittenti: 0 0 - imprese di assicurazione 0 0 - società finanziarie 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 - altri 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici c) Banche 0 0 0 0 d) Altri soggetti 0 0 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri emittenti 0 0 Totale A 0 0 a) Banche 68.037 0 b) Clientela 34.737 0 Totale B 102.774 0 Totale (A+B) 102.774 0 B. STRUMENTI DERIVATI 151 2.542 Totale (A+B) Totale B 47.056 0 0 0 • Senza scambio di capitale - Altri derivati b) Derivati creditizi: • Con scambio di capitale 0 0 - Opzioni acquistate • Senza scambio di capitale 0 0 - Altri derivati 47.056 - Opzioni acquistate a) Derivati finanziari: • Con scambio di capitale B) Derivati non quotati Totale A 0 0 • Senza scambio di capitale 44.514 b) Derivati creditizi: • Con scambio di capitale - Altri derivati - opzioni acquistate • Senza scambio di capitale 0 0 - Altri derivati Tassi di interesse - Opzioni acquistate a) Derivati finanziari: • Con scambio di capitale A) Derivati quotati Tipologie derivati/Attività sottostanti 8.285 0 0 0 0 0 0 0 8.285 0 0 4.823 377 55 3.030 Valute e oro 46.668 0 0 0 0 0 0 0 46.668 0 0 0 46.668 0 0 Titoli di capitale Crediti 2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Altro 0 765 0 0 0 0 0 0 0 765 0 0 0 765 0 102.774 0 0 0 0 0 0 0 102.774 0 0 49.337 50.352 55 3.030 31/12/2005 31/12/2004 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value – voce 30 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita – voce 40 – 4.1 Attività finanziarie merceologica disponibili la vendita: 31/12/2005 Voci/Valori Quotati 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale per composizione 31/12/2004 Non quotati Quotati Non quotati 5.050 11.460 0 0 0 0 0 1 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate 0 0 0 0 0 0 0 0 6. Attività cedute non cancellate 0 0 0 0 16.510 0 0 1 Totale L’importo esposto alla voce “titoli di capitale” riguarda azioni Parmalat assegnate nel corso dell’esercizio alla banca in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo Gruppo. 153 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 31/12/2005 1.Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali 31/12/2004 5.050 5.050 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 0 0 2. Titoli di capitale a) Banche d) Altri emittenti 11.460 0 1 0 b) Altri emittenti: 11.460 1 - imprese di assicurazione 0 0 - società finanziarie 0 1 11.460 0 0 0 - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 5. Attività deteriorate a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali 0 0 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 16.510 1 Totale Sezione 5 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza – voce 50 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 154 Sezione 6 Crediti verso banche – voce 60 – 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2005 A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 31/12/2004 36 3.142 0 0 2. Riserva obbligatoria 0 0 3. Pronti contro termine attivi 0 0 36 0 B. Crediti verso banche 3.811.052 3.217.728 1. Conti correnti e depositi liberi 1.025.660 0 2. Depositi vincolati 2.040.746 0 743.957 0 0 0 689 0 0 0 Totale (valore di bilancio) 3.811.088 3.220.870 Totale (fair value) 3.811.088 4. Altri 3. Altri finanziamenti 4. Titoli di debito 5. Attività deteriorate 6. Attività cedute non cancellate La Banca non presenta più significativi crediti verso banche centrali in quanto è stata rilasciata da Banca d’Italia l’autorizzazione a detenere la riserva obbligatoria in via indiretta per il tramite della Controllante BPU Banca S.c.p.A.. 6.3 Locazione finanziaria Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività. 155 Sezione 7 Crediti verso Clientela – voce 70 – 7.1 Crediti verso Clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2005 1. Conti Correnti 31/12/2004 4.719.793 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 0 0 0 8.745.395 0 283.103 0 5. Locazione finanziaria 0 0 6. Factoring 0 0 4.397.374 0 0 0 334.099 0 0 0 Totale (valore di bilancio) 18.479.764 18.009.803 Totale (fair value) 19.188.793 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 9. Attività deteriorate 10. Attività cedute non cancellate 156 7.2 Crediti verso Clientela: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31/12/2005 1.Titoli di debito a) Governi 31/12/2004 0 0 0 0 b) Altri Enti pubblici 0 0 c) Altri emittenti 0 0 0 0 0 0 0 0 - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi 0 0 18.145.665 75.614 0 0 b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti 30.999 0 18.039.052 0 - imprese non finanziarie 8.599.795 0 - imprese finanziarie 2.922.769 0 - assicurazioni - altri 3. Attività deteriorate: a) Governi 28.541 0 6.487.947 0 334.099 2 0 0 b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie 50 0 334.047 0 198.408 0 - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2.613 0 0 0 133.026 0 4. Attività cedute non cancellate: a) Governi 0 0 0 0 b) Altri Enti pubblici 0 0 c) Altri soggetti 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 - imprese finanziarie 0 0 - assicurazioni 0 0 - altri 0 0 18.479.764 18.009.803 Totale 7.4 Locazione finanziaria Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività. 157 Sezione 8 Derivati di copertura – voce 80 – 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti Tipologia derivati/Attività sottostanti Tassi di interesse Titoli di capitale Valute e oro Crediti Altro 31/12/2005 A) Derivati quotati 12.501 0 0 0 0 12.501 • Con scambio di capitale 0 0 0 0 0 0 - Opzioni acquistate 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 12.501 0 0 0 0 12.501 1) Derivati finanziari: • Senza scambio di capitale - Opzioni acquistate - Altri derivati 2) Derivati creditizi: • Con scambio di capitale • Senza scambio di capitale Totale A 0 0 0 0 0 0 12.501 0 0 0 0 12.501 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12.501 0 0 0 0 12.501 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B) Derivati non quotati 1) Derivati finanziari: • Con scambio di capitale - Opzioni acquistate 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Opzioni acquistate 0 0 0 0 0 0 - Altri derivati 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitale 0 0 0 0 0 0 • Con scambio di capitale 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale (A+B) - 31/12/2005 12.501 0 0 0 0 12.501 Totale (A+B) - 31/12/2004 0 0 0 0 0 0 2) Derivati creditizi: Totale B 158 1. Passività finanziarie 12.501 12.501 0 X X Rischio di cambio 0 0 0 0 0 0 X X Rischio di credito 0 0 0 0 0 0 X X X X X X Rischio di prezzo 0 0 X 0 X Più rischi 0 0 0 0 0 X X X X Generica 0 0 0 0 X X Specifica 0 0 0 0 0 0 X X X X Generica Flussi Finanziari 0 0 0 0 Nel corso dell’esercizio 2005 in merito alle operazioni di copertura di flussi finanziari la Banca non ha rilevato alcun importo a patrimonio netto mentre è stato girato dal patrimonio netto iniziale (1° gennaio 2005) ed iscritto a conto economico dell’esercizio l’importo di 199 migliaia di euro corrispondente alla maturazione della scadenza di operazioni di copertura di flussi finanziari su crediti verso banche. Tale movimentazione è esposta nella seguente tabella numero 14.8 Movimentazione delle riserve - Sezione 14 del passivo di stato patrimoniale. Totale Passività 2. Portafoglio X X 4. Portafoglio Totale Attività X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita Rischio di tasso 2. Crediti Operazioni/Tipo di copertura Specifica Fair Value 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Attività e passività finanziarie coperte e non coperte Copertura specifica Attività/Passività non coperte Attività e Passività/Copertura FV CF Totale Portafoglio attività finanziarie - Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 16.510 16.510 - Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 60 Crediti verso banche 0 0 0 0 0 3.811.088 0 3.811.088 - Voce 70 Crediti verso clientela 0 0 18.479.764 18.479.764 - Voce 100 Partecipazioni 0 0 0 0 - Voce 10 Debiti verso banche 0 0 (1.296.762) (1.296.762) - Voce 20 Debiti verso clientela 0 0 (12.440.058) (12.440.058) (2.140.827) 0 (4.193.254) (6.334.081) Portafoglio passività finanziarie - Voce 30 Titoli in circolazione La tabella sopra esposta e la seguente evidenziano le attività e le passività finanziarie oggetto di copertura specifica; nella colonna “Attività/Passività non coperte” alla voce 70 “crediti verso Clientela” sono presenti tra gli altri crediti oggetto di copertura generica che complessivamente ammonta ad euro 90.417 migliaia. L’importo esposto a copertura specifica dei titoli in circolazione riguarda prestiti obbligazionari emessi dalla Banca. 160 0 - Voce 100 Partecipazioni 0 0 (2.140.827) - Voce 10 Debiti verso banche - Voce 20 Debiti verso clientela - Voce 30 Titoli in circolazione Portafoglio passività finanziarie 0 X - Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 - Voce 70 Crediti verso clientela 0 a) Rischio di tasso di interesse - Voce 60 Crediti verso banche - Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita Portafoglio attività finanziarie Attività e Passività/Copertura 0 0 0 0 0 0 0 0 b) Rischio di cambio FV 0 0 0 0 0 0 0 0 c) Rischio di credito 0 0 0 0 0 0 0 0 d) più rischi Copertura specifica X 0 0 0 0 0 0 0 a) Tasso di interesse Attività/Passività coperte e non coperte suddivise per tipologia di rischio X 0 0 0 0 0 0 0 b) Tasso di cambio CF X 0 0 0 0 0 0 0 c) Transazioni attese (4.193.254) (12.440.058) (1.296.762) 0 18.479.764 0 (6.334.081) (12.440.058) (1.296.762) 0 18.479.764 0 16.510 3.811.088 16.510 Totale 3.811.088 Attività/Passività non coperte Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – voce 90 – 9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti Adeguamento di valore delle attività coperte/Valori Saldi al: 31/12/2004 Saldi al: 31/12/2005 1. Adeguamento positivo 1.1 di specifici portafogli: a) crediti b) attività disponibili per la vendita 7.473 0 7.473 0 0 0 1.2 complessivo 0 0 2. Adeguamento negativo 2.1 di specifici portafogli 0 0 a) crediti 0 0 b) attività disponibili per la vendita 0 0 0 0 7.473 0 2.2 complessivo Totale Trattasi di mutui a tasso fisso per i quali sono state poste in essere operazioni di copertura generica valutate al fair value per la componente attribuibile al rischio coperto. Sezione 10 Le partecipazioni – voce 100 – Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività. 162 Sezione 11 Attività materiali – voce 110 – 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Saldi al: 31/12/2004 Saldi al: 31/12/2005 Attività/valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni 9.630 2.522 9.703 2.522 b) fabbricati c) mobili 4.192 2.866 4.437 2.677 d) impianti elettronici 22 35 e) altre 28 32 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni 9.636 2.607 4.172 312 b) fabbricati 3.945 1.214 c) mobili 0 0 d) impianti elettronici 0 0 e) altre 3.084 2.646 Totale A 19.266 13.875 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 0 0 0 0 0 0 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni 0 0 0 0 b) fabbricati 0 0 0 0 19.266 13.875 B. Attività detenute a scopo di investimento Totale B Totale (A+B) 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate. 163 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni A. Esistenze iniziali lorde Fabbricati Impianti elettronici Mobili Altre Totale 2.834 10.494 3.310 197 3.943 0 (4.843) (633) (162) (1.265) (6.903) A.2 Esistenze iniziali nette 2.834 5.651 2.677 35 2.678 13.875 B. Aumenti 2.295 2.805 198 0 1.631 6.929 B.1 Acquisti 2.295 2.805 198 0 1.631 6.929 B.2 Spese per migliorie capitalizzate 0 0 0 0 0 0 B.3 Riprese di valore 0 0 0 0 0 0 0 A.1 Riduzioni di valore totali nette B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: 20.778 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 B.5 Differenze positive di cambio 0 0 0 0 0 0 B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento 0 0 0 0 0 0 B.7 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni 0 (319) (9) (13) (1.197) (1.538) C.1 Vendite 0 0 0 0 0 0 C.2 Ammortamenti 0 (319) (9) (13) (711) (1.052) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: 0 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 0 C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: 0 0 0 0 0 a) patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 b) conto economico 0 0 0 0 0 0 C.5 Differenze negative di cambio 0 0 0 0 0 0 C.6 Trasferimenti a: 0 0 0 0 0 0 a) attività materiali detenute a scopo di investimento 0 0 0 0 0 0 b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (486) (486) 5.129 8.137 2.866 22 3.112 19.266 0 (5.162) (412) (31) (1.362) (6.967) 5.129 13.299 3.278 53 4.474 26.233 0 0 0 0 0 0 La Banca ha effettuato la rivalutazione ai sensi della Legge n. 266/2005 degli immobili strumentali, iscritti in bilancio al 31 dicembre 2005 e già presenti in quello al 31 dicembre 2004, per un ammontare lordo complessivo di 1.024 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo “Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità” della Relazione sulla Gestione. Per il patrimonio immobiliare, la vita utile di ciascun bene è stata oggetto di determinazione in base allo “stato d’uso” dei singoli immobili. Le attività materiali classificate fra le altre categorie sono valutate al costo ed ammortizzate. La vita utile applicata, riportata nella tabella seguente, consente il riallineamento del valore netto contabile ed il valore corrente. 164 Descrizione Ammortamento Vita residua SI SI SI SI SI SI 6 anni e 8 mesi 5 anni Durata del contratto di leasing 19 anni e 6 mesi 23 anni e 8 mesi 29 anni e 8 mesi Macchinari-apparecchi-attrezzature varie Macchine d'ufficio elettromeccaniche/elettroniche, computer Autovetture leasing Immobili funzionali Immobili in leasing funzionale Immobili in leasing funzionale La vita residua degli immobili in leasing funzionale è determinata tenendo conto delle condizioni dell’immobile e della data della costruzione o dell’ultima ristrutturazione. 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività. 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali Gli impegni della macchina operativa al 31 dicembre 2005 ammontano ad euro 503 migliaia. Nella tabella che segue è riportata la ripartizione dettagliata di tali impegni. Saldi al: 31/12/2005 Attività/Valori Saldi al: 31/12/2004 A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà 0 0 0 0 503 0 0 0 - impianti elettronici 0 0 - altre 0 0 - terreni - fabbricati - mobili 1.2 in locazione finanziaria - terreni 0 0 0 0 - fabbricati 0 0 - mobili 0 0 - impianti elettronici 0 0 - altre 0 0 503 0 Totale A B. Attività detenute a scopo di imvestimento 2.1 di proprietà 0 0 - terreni 0 0 - fabbricati 0 0 2.2 in locazione finanziaria - terreni - fabbricati 0 0 0 0 0 0 Totale B 0 0 503 0 Totale A+B 165 Sezione 12 12.1 Attività immateriali – voce 120 – Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Saldi al: 31/12/2005 Saldi al: 31/12/2004 Attività/Valori Durata limitata A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo X Durata limitata 42.145 1.013 1.013 a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Durata illimitata 0 0 Durata illimitata X 42.145 533 533 0 0 0 0 0 0 1.013 0 533 0 0 A.2.2 Attività valutate al fair value 0 0 0 a) Attività immateriali generate internamente 0 0 0 0 b) Altre attività 0 0 0 0 1.013 42.145 533 42.145 Totale 166 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente Limitata Illimitata Altre attività immateriali: altre Limitata Saldi al: 31/12/2005 Illimitata A Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette 42.145 0 0 0 0 0 1.339 (806) 0 0 43.484 A.2 Esistenze iniziali nette 42.145 0 0 533 0 42.678 0 0 0 0 0 0 798 798 0 0 798 X X 0 0 0 0 0 0 0 0 X X 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico (806) 798 0 0 0 0 0 0 B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C. Diminuzioni C.1 Vendite 0 0 0 0 0 0 (318) 0 0 0 (318) C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti 0 X 0 0 0 0 (318) (318) 0 0 (318) (318) - Svalutazioni + patrimonio netto 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto 0 0 X 0 0 0 - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative B.6 Altre variaizoni X 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette 42.145 0 0 0 0 0 1.013 (322) 0 0 43.158 E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo 42.145 0 0 0 0 0 1.335 0 0 0 43.480 12.3 (322) 0 Altre informazioni 31/12/2005 Elenco immobilizzazioni immateriali Vita utile Valore netto - Software 3 1.013 - Marchi 0 0 Descrizione Lavori su immobili di terzi Software 167 Ammortamento Vita residua SI SI Durata del contratto di affitto 3 anni Altre informazioni – l’avviamento L’avviamento è stato iscritto nel bilancio di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. in sede di conferimento del ramo d’azienda da parte della Banca Popolare di Bergamo – CV S.c.r.l. avvenuto il 1° luglio 2003 (che a sua volta aveva iscritto nel proprio bilancio chiuso al 31 dicembre 2002, in seguito all’operazione di aggregazione aziendale, avente ad oggetto n. 25 sportelli della Banca Brignone S.p.A.). Tale avviamento rappresenta il pagamento effettuato in anticipo dalla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. per benefici economici futuri derivanti dall’operazione di aggregazione aziendale in oggetto. Come indicato dallo IAS 36 (paragrafi 8, 9, 10) un’entità deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio se esiste una indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore (c.d. impairment test). Con riferimento all’avviamento, indipendentemente dal fatto che vi siano eventuali indicazioni di riduzione durevole di valore è necessario effettuare la citata verifica almeno annualmente. Ai sensi del citato IAS 36, un’attività ha subito una riduzione durevole di valore quando il suo valore contabile supera il suo valore recuperabile inteso come il maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d’uso. La verifica di impairment dell’avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2005 è stato effettuato definendo il valore d’uso dello stesso avviamento e confrontandolo con il relativo valore contabile. L’avviamento è stato allocato sull’intera entità legale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. quale complessiva unità generatrice di flussi finanziari. La stima del valore d’uso è stata effettuata in base all’attualizzazione dei flussi reddituali, determinati tenendo conto dei seguenti fattori: Presupposti ragionevoli e dimostrabili, che rappresentano la miglior stima effettuabile dalla direzione aziendale della gamma di possibili condizioni economiche che si possono manifestare nel corso della vita utile dell’attività in commento; gli assunti di base su cui la direzione aziendale ha fondato le proiezioni dei flussi finanziari sono sintetizzabili come segue: flussi finanziari legati a target commerciali concordati con la Capogruppo; proiezioni coerenti con le scelte strategiche di business del Gruppo (aumento quote di mercato su impieghi, crescita raccolta diretta e crescita raccolta del risparmio gestito); obiettivi di andamento dei tassi di mercato stimato sulla base delle previsioni di istituti esterni tenendo anche conto del rialzo tassi attuato dalla Banca Centrale Europea nel mese di dicembre 2005. Il più recente budget e piano triennale formulato e approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le proiezioni del piano triennale partono dall’esercizio 2006 e si estendono per un periodo di tre anni di previsione esplicita (2006 – 2008); nella formazione del piano industriale la direzione aziendale ha assegnato agli assunti di base sopra descritti i seguenti valori triennali: crescita degli impieghi del 4%; crescita della ricchezza finanziaria del 4,2%; incremento del margine di interesse del 5,5% ed aumento del margine commissionale dell’8,5%. Un saggio di crescita – oltre il periodo di previsione esplicita – stabile e tale da non superare i saggi di crescita di lungo termine dell’intero settore bancario come anche indicato dai principali analisti di mercato finanziario. Il saggio di crescita utilizzato è pari al 3%. Un tasso di attualizzazione pari alla media dei tassi di sconto utilizzati dagli analisti di mercato finanziario che seguono il titolo BPU e che esplicitano il tasso utilizzato per la stima delle attività nel settore bancario. Il tasso al netto delle imposte (c.d. tasso posttax) che è stato utilizzato è pari all’8,65%, corrispondente ad un tasso al lordo delle imposte (c.d. tasso pre-tax) pari al 12,92%. 168 L’analisi compiuta ha permesso di riscontrare l’assenza di perdite durevoli di valore (c.d. impairment losses) dell’avviamento iscritto in bilancio di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. alla data del 31 dicembre 2005. Inoltre, non si evidenziano cambiamenti ragionevolmente possibili agli assunti di base su cui la direzione aziendale ha fondato la determinazione del valore recuperabile dell’avviamento che possano alterare le risultanze dell’analisi determinando un valore recuperabile inferiore al valore contabile. Sezione 13 13.1 Le attività fiscali e le passività fiscali – voce 130 dell’attivo e voce 80 del passivo – Attività per imposte anticipate: composizione Saldi al: 31/12/2005 Fondi rischi e oneri non dedotti Saldi al: 31/12/2004 14.486 11.335 Spese del personale non dedotte 2.329 4.449 Svalutazione crediti da dedurre in quote costanti 9.172 10.482 Spese di rappresentanza Svalutazioni crediti verso banche e di firma non dedotti Attività finanziarie detenute per la negoziazione Spese pluriennali non dedotte Attività materiali - ammortamenti non dedotti 53 36 1.146 1.873 12.522 0 1.270 0 12 0 1.834 1.834 Altre passività - debito per polizza sanitaria 2.015 1.875 Derivati di copertura 4.793 0 TFR Titoli in circolazione Svalutazione titoli AFS Attività immateriali Passività finanziarie di negoziazione Altre residuali Totale 169 41 0 6 0 926 3.226 5.507 0 226 207 56.338 35.317 13.2 Passività per imposte differite: composizione Saldi al: 31/12/2005 Saldi al: 31/12/2004 Fondo TFR dedotto extracontabilmente 836 - Disinquinamento fiscale 941 1.634 7.457 17.292 306 653 42 71 156 - Attività immateriali - ammortamento avviamento dedotto extracontabilmente 1.122 - Titoli in circolazione 3.761 - 18.633 - Fondo svalutazione crediti dedotto extracontabilmente Attività materiali - immobili di proprietà Attività materiali - immobili in leasing Beni in leasing - eccedenza canoni passivi dedotti extracontabilmente Attività finanziarie detenute per la negoziazione Rivalutazione titoli AFS Altre passività - attualizzazione del debito verso il Fondo sostegno al reddito Totale 2.250 - - 12 35.504 19.662 13.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Saldi al: 31/12/2005 Saldi al: 31/12/2004 1. Importo iniziale 29.364 21.581 2. Aumenti 22.309 14.881 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 22.309 14.881 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento dei criteri contabili 0 0 c) riprese di valore 0 0 22.309 14.881 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni (9.476) (7.098) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (9.476) (7.098) (9.476) (7.098) d) altre a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 0 0 c) mutamento dei criteri contabili 0 0 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 42.197 29.364 4. Importo finale Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di sufficienti imponibili fiscali futuri. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria. 170 Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES e IRAP sono rispettivamente pari al 33% e 5,25%. Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle attività per imposte anticipate createsi sino all’anno 2004 in effettiva contropartita al conto economico e non accoglie gli effetti connessi alla transizione agli IAS, rilevati in contropartita al patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Le imposte anticipate rilevate nell’esercizio per 22.309 migliaia di euro sono principalmente costituite per 12.522 migliaia di euro a fronte della svalutazione dei derivati di copertura di passività (prestiti obbligazionari), per 5.391 migliaia di euro da accantonamenti non deducibili a fondi per rischi e oneri e per 2.275 migliaia di euro da accantonamenti non deducibili per spese per il personale. Le imposte anticipate annullate nell’esercizio per 9.476 migliaia di euro sono essenzialmente rappresentate da 4.416 migliaia di euro per recuperi conseguenti al sostenimento di spese del personale accantonate e non dedotte in esercizi precedenti, da 2.241 migliaia di euro per utilizzo di fondi rischi e oneri tassati in precedenti esercizi e da 1.310 migliaia di euro per recupero delle quote costanti delle svalutazioni crediti. 13.4 Variazione delle economico) imposte differite (in contropartita Saldi al: 31/12/2005 1. Importo iniziale del Saldi al: 31/12/2004 18.926 0 2. Aumenti 8.969 18.926 2.1 Imposte differite nell'esercizio 8.969 18.926 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 0 0 8.969 18.926 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni (13.583) 0 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (13.583) 0 (13.583) 0 0 0 a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 0 0 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 14.312 18.926 4. Importo finale conto Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile di una attività o di una passività ed il suo valore fiscale. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria. Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte differite ai fini IRES e IRAP sono rispettivamente pari al 33% e 5,25%. 171 Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle passività per imposte differite accantonate sino all’anno 2004 in effettiva contropartita al conto economico e non accoglie gli effetti connessi alla transizione agli IAS, rilevati in contropartita al patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Le imposte differite rilevate nell’esercizio per 8.969 migliaia di euro sono principalmente imputabili per 3.756 migliaia di euro a rivalutazioni di passività (prestiti obbligazionari) coperte da derivati, per 3.054 migliaia di euro all’accantonamento al fondo svalutazioni crediti dedotto extracontabilmente e per euro 1.122 migliaia all’ammortamento dell’avviamento dedotto extracontabilmente. Le imposte differite annullate nell’esercizio per 13.583 migliaia di euro sono essenzialmente rappresentate dall’utilizzo del fondo svalutazioni crediti (12.889 migliaia di euro) dedotto extracontabilmente nel precedente esercizio. 13.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Saldi al: 31/12/2005 1. Importo iniziale Saldi al: 31/12/2004 36.528 5.479 2. Aumenti 2.910 2.097 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 2.910 2.097 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamenteo di criteri contabili 0 0 2.910 2.097 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 3. Diminuzioni (25.297) (1.623) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (25.297) (1.623) (25.297) (1.623) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità 0 0 c) dovute al mutamento dei criteri contabili 0 0 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 14.141 5.953 c) altre a) rigiri 4. Importo finale Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle attività per imposte anticipate createsi in sede di FTA per effetto della transizione ai principi contabili internazionali in contropartita al patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Tale saldo differisce da quello finale al 31 dicembre 2004 per effetto dell’applicazione degli IAS 32 e 39. La rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria. Le imposte anticipate rilevate nell’esercizio per 2.910 migliaia di euro sono essenzialmente rappresentate dalla svalutazione (2.604 migliaia di euro) dei derivati di copertura di passività (prestiti obbligazionari). 172 Le imposte anticipate annullate nell’esercizio per 25.297 migliaia di euro sono principalmente rappresentate per 8.715 migliaia di euro da svalutazioni di crediti verso Clientela appostate in FTA, per 8.162 migliaia di euro dalla svalutazione effettuata in FTA di passività (prestiti obbligazionari) coperte da derivati e per 4.921 migliaia di euro dalla svalutazione dei derivati di copertura crediti effettuata in FTA. L’intero ammontare in commento delle imposte anticipate è stato annullato in contropartita al conto economico. 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Saldi al: 31/12/2004 Saldi al: 31/12/2005 1. Importo iniziale 34.453 682 7.353 7.353 54 54 a) relative a precedenti esercizi 0 0 b) dovute al mutamento dei criteri contabili 0 0 7.353 54 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 0 0 2.3 Altri aumenti 0 0 (20.614) (20.614) 0 0 (20.614) 0 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio c) altre 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento dei criteri contabili 0 0 c) altre 0 0 3.2 Riduzione di aliquote fiscali 0 0 3.3 Altre diminuzioni 0 0 21.192 736 4. Importo finale Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle passività per imposte differite createsi in sede di FTA per effetto della transizione ai principi contabili internazionali in contropartita al patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Tale saldo differisce da quello finale al 31 dicembre 2004 per effetto dell’applicazione degli IAS 32 e 39. La rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria. Le imposte differite rilevate nell’esercizio per 7.353 migliaia di euro sono essenzialmente rappresentate per 4.961 miglia di euro dalla rivalutazione dei derivati di negoziazione e per 2.250 migliaia di euro dalla rivalutazione effettuata nell’esercizio di titoli di capitale AFS “Available For Sale”. Le imposte differite annullate nell’esercizio per 20.614 migliaia di euro sono rappresentate principalmente per 12.053 migliaia di euro dalla rivalutazione di crediti verso Clientela appostate in FTA, per 4.510 migliaia di euro da rivalutazioni effettuate in FTA di crediti coperti da derivati e per 2.846 migliaia di euro per rivalutazioni effettuate in FTA dei derivati di copertura di passività (prestiti obbligazionari). 173 13.7 Altre informazioni Non vi sono altre informazioni da riportare. Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 174 Sezione 15 15.1 Altre attività – voce 150 – Altre attività: composizione Saldi al: 31/12/2005 Descrizione/Valori Partite viaggianti attive Saldi al: 31/12/2004 156.274 Appostazioni debitorie in sospeso presso servizi e sportelli 465.119 56.960 28.851 101.024 13.712 Crediti di imposta esercizi precedenti e relativi interessi 1.430 0 Assegni di c/c propri 6.980 0 26.022 0 Clienti e corrispondenti per effetto titoli, cedole e competenze da addebitare Acconti imposta di bollo su documenti e atti bancari Imposta sostitutiva su disavanzi di fusione 5.414 0 Migliorie su beni di terzi 5.980 7.385 Costi competenza esercizi futuri Ratei attivi 17 0 706 0 Risconti attivi 45.464 47.668 Partite debitorie residuali 16.677 202.726 422.948 765.461 Totale Nella voce “Clienti e corrispondenti per effetti, titoli, cedole e competenze da addebitare” sono ricompresi 90.704 migliaia di euro per effetti e documenti all’incasso scaduti. Le partite viaggianti e sospese risultano inferiori alla soglia fissata dalla Banca d’Italia (3%) ai fini delle segnalazioni statistiche. Le partite viaggianti attive sono determinate da registrazioni contabili in sospeso che verranno regolate definitivamente il giorno successivo. La voce “Imposta sostitutiva su disavanzi di fusione” è stata conferita nell’operazione del 1° luglio 2003 in quanto afferente agli avviamenti di Banca Brignone S.p.A. e Ceresole & C. SIM S.p.A. anch’essi oggetto di conferimento. 175 PASSIVO Sezione 1 Debiti verso banche – voce 10 – 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2005 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 locazione finanziaria 2.3.2 altri 31/12/2004 0 0 1.296.762 131.540 1.026.636 653.204 60.204 256.737 898.894 16.514 0 0 898.894 16.514 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 0 0 2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 2.5.1 pronti contro termine passivi 0 0 0 0 0 0 206.124 100.181 Totale 1.296.762 1.026.636 Fair value 1.296.691 2.5.2 Altre 2.6 Altri debiti 1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati Per la Banca non esiste tale fattispecie. 1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati Per la Banca non esiste tale fattispecie. 1.5 Debiti per locazione finanziaria Per la Banca non esiste tale fattispecie. 176 Sezione 2 Debiti verso Clientela – voce 20 – 2.1 Debiti verso Clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2005 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Fondi di terzi in amministrazione 4. Finanziamenti 4.1 Locazione finanziaria 4.2 Altri 31/12/2004 11.392.635 11.591.624 175.185 107.987 4 13 709.356 3.987 9.062 3.987 700.294 0 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 0 0 6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio 0 669.086 6.1 pronti contro termine passivi 0 669.086 6.2 altre 0 0 162.878 0 Totale 12.440.058 12.372.697 Fair Value 12.440.176 7. Altri debiti 2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti subordinati (normativa vigente) Per la Banca non esiste tale fattispecie. 2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti strutturati (normativa vigente) Per la Banca non esiste tale fattispecie. 2.5 Debiti per locazione finanziaria Importo Debito residuo verso società di leasing - entro 1 anno 2.062 - tra 1 e 5 anni 4.690 - oltre 5 anni 2.310 177 Sezione 3 Titoli in circolazione – voce 30 – 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica 31/12/2005 Tipologia titoli/Valori Valore bilancio 31/12/2004 Fair value Valore bilancio Fair value A. Titoli quotati 250.289 259.405 0 0 1. Obbligazioni 250.289 259.405 0 0 0 0 0 0 0 2. Altri titoli B. Titoli non quotati 6.083.792 6.060.347 0 1. Obbligazioni 4.997.331 4.973.886 0 0 2. Altri titoli 1.086.461 1.086.461 0 0 6.334.081 6.319.752 6.395.441 Totale 3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati Descrizione/Valore 31/12/2005 31/12/2004 A. Titoli in circolazione A1 Titoli in circolazione - Subordinati 250.289 250.271 A2. Titoli in circolazione - Convertibili 0 0 Trattasi di un prestito obbligazionario 2001-2012 (Upper Tier II) a tasso variabile trimestrale (euribor a 3 mesi + 0,80)/4 quotato alla Borsa di Milano. La scadenza è fissata per il 18 giugno 2012. Non è prevista la clausola di rimborso anticipato. 178 Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione – voce 40 – 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica 31/12/2005 Tipologia operazioni/Valori 31/12/2004 FV VN Q FV VN NQ Q NQ A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 0 0 0 0 0 2. Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 3. Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.1 obbligazioni 3.2 Altri titoli Totale A 0 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari X 109.610 0 X 69.243 0 2. Derivati Creditizi X 0 0 X 0 0 X 109.610 0 X 69.243 0 109.610 0 69.243 0 Totale B Totale (A+B) 0 0 4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate Per la Banca non esiste tale fattispecie. 4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati Per la Banca non esiste tale fattispecie. 179 4.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati Tipologie derivati/Attività sottostanti Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro 31/12/2005 31/12/2004 A) Derivati quotati 1) Derivati finanziari • Con scambio di capitali - opzioni emesse - altri derivati 92.882 15.229 734 0 765 109.610 0 0 0 0 3.063 3.063 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.063 3.063 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali - opzioni emesse 92.882 48.357 12.166 0 734 734 0 0 765 765 106.547 49.856 0 0 44.525 12.166 0 0 0 56.691 0 2) Derivati creditizi • Con scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 0 92.882 15.229 734 0 765 109.610 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - altri derivati Totale A B) Derivati non quotati 1) Derivati finanziari • Con scambio di capitali - opzioni emesse 0 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali - opzioni emesse - altri derivati - altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2) Derivati creditizi • Con scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali Totale B Totale (A+B) Sezione 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 92.882 15.229 734 0 765 109.610 69.243 Passività finanziarie valutate al fair value – voce 50 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 180 Sezione 6 Derivati di copertura – voce 60 – 6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti Tipologie derivati/Attività sottostanti Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro 31/12/2005 A) Derivati quotati 1) Derivati finanziari • Con scambio di capitali - opzioni emesse - altri derivati • Senza scambio di capitali - opzioni emesse - altri derivati 18.745 0 0 0 0 0 0 0 0 0 18.745 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 18.745 0 0 0 0 0 0 0 0 0 18.745 0 18.745 0 0 0 0 18.745 2) Derivati creditizi • Con scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 18.745 0 0 0 0 18.745 1) Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 • Con scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 - opzioni emesse 0 0 0 0 0 0 - altri derivati Totale A B) Derivati non quotati 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali - opzioni emesse - altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2) Derivati creditizi 0 0 0 0 0 0 • Con scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 • Senza scambio di capitali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale (A+B) - 31/12/2005 18.745 0 0 0 0 18.745 Totale (A+B) - 31/12/2004 0 0 0 0 0 43.722 Totale B 181 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Flussi Finanziari Fair Value Specifica Operazioni/Tipo di copertura Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio di credito Rischio di prezzo 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 2. Crediti 0 0 0 X 0 X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X 4. Portafoglio X Totale Attività 0 X 0 1. Passività finanziarie 10.743 2. Portafoglio X Totale Passività 10.743 X 0 X 0 X 0 X X 0 X 0 X 0 X 8.002 0 X 0 Generica 0 0 0 X Specifica 0 X 0 0 X 0 0 0 0 X Generica Più rischi 8.002 0 0 X 0 0 0 X 0 X 0 X 0 0 0 L’importo di euro 8.002 migliaia riguarda derivati posti a copertura di finanziamenti erogati dalla Banca. Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – voce 70 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 8 Passività fiscali – voce 80 – Il dettaglio delle passività fiscali è stato riportato nella sezione 13 dell’attivo. Sezione 9 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione – voce 90 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 182 Sezione 10 10.1 Altre passività – voce 100 – Altre passività: composizione Descrizione/Valori 31/12/2005 Saldo partite illiquide di portafoglio Appostazioni creditorie in sopseso c/o servizi e sportelli 602.202 123.363 Somme a disposizione di clienti e banche per operazioni in esecuzione 31/12/2004 68.861 194.002 234.846 641 Somme da riconoscere al fisco per conto terzi Partite viaggianti passive 15.778 96.404 401.068 46.258 Somme della clientela non disponibili perché soggette a vincoli diversi Ritenute su redditi riconosciuti a terzi 747 16.140 0 20.311 1.449 47 0 40 Imposte indirette da versare Contributi previdenziali per conto terzi in corso di esecuzione Acconti ricevuti da terzi per cessioni immobiliari da perfezionare 49 439 Debiti verso la cassa di previdenza del personale, compresi oneri accessori Ratei passivi 5.178 2.346 4.850 176 Risconti passivi Debiti per scopi di istruzioni culturali, benefici, sociali 4.240 598 4.755 720 Debiti per impegni verso FIDT Debiti derivanti da garanzie e impegni 4 3.736 4 5.036 81.790 2.481 76.657 1.155 1.191.398 824.973 Debiti inerenti al personale Partite creditorie residuali Totale L’importo evidenziato alla voce “somme da riconoscere al fisco per conto terzi” è composto prevalentemente da somme da riversare allo Stato rivenienti da versamenti dei modelli F24 effettuati dalla Clientela. Nella voce “somme a disposizione di Clienti e Banche per operazioni in esecuzione” sono compresi 31.639 migliaia di euro riferibili a cedenti effetti e documenti scaduti. Tra le partite illiquide di portafoglio sono ricompresi anche gli effetti scadenti gli ultimi due giorni lavorativi dell’esercizio. Le partite viaggianti e sospese risultano inferiori alla soglia fissata dalla Banca d’Italia (3%) ai fini delle segnalazioni statistiche. Le partite viaggianti passive sono determinate da registrazioni contabili in sospeso che verranno regolate definitivamente il giorno successivo. 183 Sezione 11 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale – voce 110 – Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31/12/2005 A. Esistenze iniziali 116.043 0 9.211 0 B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni in diminuzione D. Rimanenze finali Totale 31/12/2004 9.211 0 0 0 (9.604) 0 (9.604) 0 0 0 115.650 116.043 115.650 116.043 Come noto, l’introduzione dei principi contabili internazionali ha comportato importanti modifiche per il calcolo del debito per trattamento di fine rapporto, che in applicazione dell’art. 2120 c.c. esprimeva il debito maturato alla data del bilancio ipotizzando, quindi, la cessazione di tutti i dipendenti a tale data. Con l’applicazione del principio IAS 19, invece, la passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale è qualificabile come piano a benefici definiti e richiede in quanto tale la determinazione del valore dell’obbligazione sulla base di ipotesi attuariali. In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell’ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l’ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell’effettivo pagamento. La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da un perito esterno secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (Projected Unit Credit Method), che prevede di considerare i futuri incrementi retributivi fino al momento di cessazione del rapporto di lavoro e contempla la proiezione degli esborsi da effettuare sulla base di analisi storiche-statistiche e della curva demografica nonché l’attualizzazione di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate e addizionali. Le ipotesi demografiche (cessazione del rapporto, evoluzione di carriera, mortalità, ecc.) sono formulate sulla scorta dei dati storici del Gruppo, opportunamente integrati e perequati per tenere conto delle uscite previste dal piano industriale nonché delle vigenti disposizioni legislative in tema di età massima per il collocamento in quiescenza. Le ipotesi finanziarie ed economiche sono fondate su previsioni di natura prudenziale mentre le variabili inerenti il mercato del lavoro riflettono dati storici e tendenziali in linea con il sistema. Per quanto riguarda, infine, il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione, viene precisato che è stata utilizzata una curva di tassi determinata come media dei tassi EURO SWAP, BID e ASK alla data di riferimento della valutazione, opportunamente interpolata per le scadenze intermedie. In particolare, è stato determinato un tasso di sconto medio ricavato come media ponderata dei tassi EURO SWAP della curva al 31 dicembre 2005, utilizzando come pesi i rapporti tra l’importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l’importo totale da pagare e anticipare fino all’estinzione della popolazione considerata. Il tasso di sconto 184 medio relativo all’intero Gruppo BPU (ovvero di tutte le società oggetto di valutazione) risulta pari al 3,42%. È stato determinato, infine, per ogni Società il tasso atteso di incremento retributivo, inflazione inclusa, ricavato come media aritmetica degli incrementi della retribuzione media prevista in ciascun anno rispetto all’anno precedente, fino alla totale estinzione della popolazione iniziale. 11.2 Altre informazioni Non vi sono altre informazioni da riportare. 185 Sezione 12 12.1 Fondi per rischi e oneri – voce 120 – Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/Componenti 31/12/2005 1. Fondo di quiescenza aziendali 2. Altri fondi rischi e oneri 0 0 44.235 40.460 8.277 6.952 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 31/12/2004 0 0 35.958 33.508 44.235 40.460 Nel dettaglio si segnalano gli incrementi del fondo rischi derivanti da revocatorie (+ 10,72%) e del fondo per controversie legali (+ 19,06%). Tali aumenti sono parzialmente compensati dalla riduzione del fondo rischi per operatività in titoli in default (- 12,38%) – compreso nella voce residuale altri. 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali 0 40.460 40.460 B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio 0 0 19.217 18.423 19.217 18.423 B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 0 794 794 0 0 0 B.4 Altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0 (15.442) (4.352) (15.442) (4.352) C. Diminuzioni C.1 Utilizzo dell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni in diminuzione D. Rimanenze finali 12.3 0 (1.008) (1.008) 0 (10.082) (10.082) 0 44.235 44.235 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita Per la Banca non esiste tale fattispecie. 186 12.4 Fondi per rischi e oneri – altri fondi Voci/Componenti 31/12/2005 31/12/2004 Altri fondi per rischi e oneri 26.249 23.708 2. Fondo rettifiche interessi commissioni e spese 1. Fondo per rischi su revocatorie 4.600 3.600 3. Fondo per bond e default 5.109 6.200 35.958 33.508 Totale Fondi per rischi e oneri: informazioni aggiuntive Importo totale al 31/12/2005 Fondo cause per il personale Presunta data Passività potenziale 1.438 02/01/2011 100 26.249 04/05/2008 982 Fondo per bond in default 5.109 17/05/2009 0 Fondo per anatocismo 2.460 18/01/2009 0 Fondo per altre controversie legali 4.378 06/05/2008 858 Fondo rischi su revocatorie Totale 39.634 1.940 I fondi rischi ed oneri comprendono un importo pari a 2.460 migliaia di euro corrispondente ai probabili rischi attinenti al tema dell’anatocismo e calcolati sulla base delle istanze pervenute dalla Clientela. Come noto, infatti, con la sentenza resa a Sezioni Unite n. 21095/04, la Corte di Cassazione ha ribadito l’orientamento, avviato dal marzo 1999, per cui le clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori, contenute nei contratti di conto corrente con la Clientela stipulati prima del 2000, sarebbero nulle in quanto rispondenti ad un uso avente natura negoziale e non normativa. In particolare, con tale decisione, la Corte ha affermato la valenza retroattiva di tale principio, nonostante le molteplici sentenze della stessa Cassazione in senso favorevole all’anatocismo bancario prima del 1999. Altri fondi L’accantonamento per passività probabili è iscritto quando: l’azienda ha un’obbligazione attuale (legale o implicita, riferita alla data di chiusura del bilancio di esercizio) quale risultato di un evento passato, verificatosi prima della data di chiusura dell’esercizio; è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse (atte a produrre benefici economici) per adempiere l’obbligazione; e può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione. 187 Nel valutare l’esistenza di una obbligazione attuale scaturita da un evento passato si è tenuta in considerazione, sulla base delle conoscenze disponibili, la circostanza che sia più verosimile, piuttosto che il contrario, che esista un’obbligazione alla data del bilancio. L’importo rilevato rappresenta la migliore stima degli oneri richiesti per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e rappresenta quindi l’importo che l’azienda ragionevolmente sosterrebbe per estinguere l’obbligazione alla data di riferimento del bilancio. Si è quindi proceduto a determinare il valore attuale degli oneri che si suppone saranno necessari per estinguere l'obbligazione che si ritiene deriverà in capo alla banca da una specifica controversia passiva. A tal riguardo, muovendo dal presupposto in base al quale il tasso (o i tassi) di attualizzazione deve riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro ed i rischi specifici connessi alla passività, il processo di attualizzazione viene condotto con riferimento a ciascuna singola controversia passiva ed alla durata residua della stessa. Si indicano di seguito i parametri legali generali ed astratti che sono alla base del predetto processo: tipologia/natura della controversia, da determinarsi alla luce del petitum, cioè delle richieste formulate dalla controparte. A tal fine potranno essere individuate delle "macro-famiglie" quali, ad esempio, controversie societarie, controversie giuslavoristiche, controversie in materia di intermediazione finanziaria, controversie genericamente definibili come di risarcimento danni (derivanti da inadempimento contrattuale, da fatto illecito, da violazione di norme imperative), ecc ..... ; grado di "innovatività" della controversia, da determinarsi tenendo conto del fatto che l'oggetto della stessa verta su materie già conosciute e opportunamente "ponderate" dalla banca ovvero su materie assolutamente nuove e quindi bisognose di approfondimento (ad esempio perchè scaturite da un mutamento della normativa o degli orientamenti giurisprudenziali); grado di "strategicità" della controversia per la Banca: la Banca, per ragioni di natura "politica", potrebbe ad esempio decidere di resistere in giudizio, con finalità dissuasive, per lungo tempo anche in presenza di argomenti difensivi non decisivi. Per contro potrebbe invece decidere, per ragioni di opportunità commerciale, di chiudere la vertenza in modo rapido anche in presenza di argomenti difensivi che consentirebbero di resistere a lungo in giudizio; durata media della vertenza, da ponderare tenendo conto anche del dato geografico, cioè della localizzazione del foro presso il quale la causa è radicata e dello stadio evolutivo del processo. A tal riguardo si dovrà naturalmente operare una scelta della fonte statistica dalla quale ricavare i dati e ci si potrà avvalere dell'ausilio dei legali che assistono la Banca nella vertenza e che hanno una conoscenza diretta del foro di volta in volta interessato; "natura" della controparte (ad esempio, persona fisica o giuridica, operatore qualificato o meno, consumatore o meno, etc ......). La passività potenziale, dalla quale non scaturisce alcun obbligo di accantonamento, è invece definita come: a) una possibile obbligazione (sorta dopo la data di chiusura del bilancio di esercizio) che deriva da fatti verificatisi anteriormente alla data di chiusura dell’esercizio la cui esistenza sarà confermata solo dal verificarsi (o dal non verificarsi) di uno o più fatti futuri incerti, non totalmente sotto il controllo della Banca; o 188 b) un’obbligazione attuale che deriva da fatti passati ma che non è rilevata perché: 1. non è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all’obbligazione (ma residua un certo margine di dubbio su di un eventuale esborso, anche solo relativamente ad alcune delle componenti considerate ai fini del calcolo della perdita attesa); 2. l’importo dell’obbligazione attendibilità. Sezione 13 non può essere determinato Azioni rimborsabili – voce 140 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 189 con sufficiente Sezione 14 14.1 Patrimonio dell’impresa – voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 – Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 1. Capitale 31/12/2005 1.256.300 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve 0 34.862 9.600 0 0 3.721 (171) 6. Strumenti di capitale 7. Utile (perdita) d'esercizio Totale 14.2 1.256.300 0 4. (Azioni proprie) 5. Riserve da valutazione 31/12/2004 0 0 204.281 184.679 1.499.164 1.450.408 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione 31/12/2005 Nr azioni ORDINARIE da nominale Euro cadauna 1.256.300.000 1.256.300.000 1,00 1,00 Nr azioni PROPRIE da nominale Euro cadauna 31/12/2004 0 0 0,00 0 190 14.3 Capitale – Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie Ordinarie A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio - interamente liberate - non interamente liberate Altre 1.256.300.000 1.256.300.000 0 0 0 0 A.1 Azioni proprie (-) 0 0 B.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 0 0 B. Aumenti B.1 Nuove emissioni 0 0 0 0 - a pagamento: 0 0 - operazioni di aggregazioni di imprese 0 0 - conversione di obbligazioni 0 0 - esercizio di warrant - altre 0 0 0 0 - a titolo gratuito: 0 0 - a favore dei dipendenti 0 0 - a favore degli amministratori 0 0 - altre B.2 Vendita di azioni proprie 0 0 0 0 B.3 Altre variazioni 0 0 0 0 0 0 C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese 0 0 0 0 C. 4 Altre variazioni 0 0 D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) 1.256.300.000 0 0 0 D. 2 azioni esistenti alla fine dell'esercizio - interamente liberate 1.256.300.000 1.256.300.000 0 0 0 0 C. Diminuzioni C.1 Annullamento - non interamente liberate 14.4 Capitale: altre informazioni Valore nominale delle azioni Il capitale sociale è costituito da numero 1.256.300.000 azioni aventi valore nominale unitario di 1 euro. Diritti, privilegi e vincoli sulle azioni Sulle azioni della Banca non vi sono ne privilegi ne pegni e, per quanto riguarda i vincoli alla distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell’art. 2427 comma 1, n. 7 bis c.c. riportata nella parte F – Informazioni sul patrimonio. 191 14.5 Riserve di utili: altre informazioni Natura/Descrizione 31/12/2005 Possibilità di utilizzazione (1) Riserva legale (2) 13.428 b) Riserva ex art. 2426 cc 1°c. n.5 (3) 17.313 a) b) c) Riserva tassata di utili 13.300 a) b) c) 867 a) b) c) (11.292) a) b) c) 1.246 a) b) c) Utili portati a nuovo Altre riserve in applicazione degli IAS/IFRS Riserva da storno ammortamenti pregressi (4) TOTALE Riserve di utili 34.862 Note sulla possibilità di utilizzazione 1) Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per distribuzione ai soci; n/d Non disponibile 2) Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2430 Codice Civile 3) Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2426 Codice Civile 1°c. n. 5 4) Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005 14.6 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Per la Banca non esiste tale fattispecie. 14.7 Riserve da valutazione: composizione Voci/Componenti 31/12/2005 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 31/12/2004 3.623 0 2. Attività materiali 0 0 3. Attività immateriali 0 0 4. Copertura di investimenti esteri 0 0 5. Copertura dei flussi finanziari 0 0 6. Differenze di cambio 0 0 7. Attività non correnti in via di dismissione 0 0 98 (171) 3.721 (171) 8. Leggi speciali di rivalutazione Totale 192 3.623 0 0 0 0 0 0 0 (10) (10) 0 0 0 3.633 3.633 Attività materiali Attività immateriali 0 0 0 0 0 0 0 0 Copertura di investimenti esteri 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (199) (199) 0 0 0 199 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 X X 98 0 0 0 0 98 Attività non Leggi speciali Copertura dei Differenze di di correnti in via flussi finanziari cambio di dismissione rivalutazione Le esistenze iniziali comprendono le riclassifiche fra riserve e le integrazioni registrate successivamente all’approvazione della transizione ai principi contabili IAS/IFRS descritte in dettaglio nella Parte A della presente Nota Integrativa. In particolare la riserva di copertura dei flussi finanziari è esposta al netto della riclassifica di 3.738 migliaia di euro ad altre riserve di FTA; la riserva da leggi speciali di rivalutazione comprende 269 migliaia di euro derivanti dalla diversa fiscalità differita calcolata in ossequio alla Legge n. 266/2005 rispetto alla fiscalità differita ordinaria. D. Rimanenze Finali C.2 Altre Variazioni C. Diminuzioni C. 1 Riduzioni di fair value B.2 Altre variazioni B. Aumenti B.1 Incrementi di fair value 0 Attività finanziarie disponibili per la vendita Riserve da valutazione: variazioni annue A. Esistenze iniziali 14.8 14.9 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione 31/12/2005 Attività/Valori Riserva positiva 31/12/2004 Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 0 (10) 0 0 3.633 0 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 0 0 4. Finanziamenti 0 0 0 0 3.633 (10) 0 0 1.Titoli di debito 2. Titoli di capitale Totale 14.10 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote O.I.C.R Finanziamenti A. Esistenze iniziali 0 0 0 0 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 0 0 3.633 3.633 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (10) (10) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.3 Altre variazioni 0 0 0 0 4. Rimanenze finali (10) 3.633 0 0 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni 3. Variazioni negative 3.1 Riduzione di fair value 3.2 Rigiro a conto economico da riserve positive da rea L’importo esposto nella colonna “titoli di capitale” è legato ad azioni Parmalat in portafoglio assegnate alla Banca in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo Gruppo. 194 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 31/12/2005 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 31/12/2004 349.959 484.828 a) Banche 154.935 233.893 b) Clientela 195.024 250.935 1.968.634 1.671.749 2) Garanzie di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 100.315 28.316 1.868.319 1.643.433 542.117 588.344 37.461 45.599 37.461 45.599 0 0 504.656 542.745 i) a utilizzo certo 257.509 233.436 ii) a utilizzo incerto 247.147 309.309 b) Clientela 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 0 0 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 0 0 6) Altri impegni 0 176.123 2.860.710 2.921.044 Totale Il rischio di credito connesso a garanzie rilasciate ed impegni è valutato in modo analogo ai crediti per cassa. L’eventuale svalutazione per dubbio esito è appostata tra le altre passività. Gli importi esposti alla voce 2 “garanzie di natura commerciale b) Clientela” riguardano prevalentemente avalli e fideiussioni. 2. Attività costituite in garanzia di proprie passività ed impegni Per la Banca non esiste tale fattispecie. 3. Informazioni sul leasing operativo Per la Banca non esiste tale fattispecie. 195 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Importi al 31/12/2005 Tipologia di servizi 1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi a) Acquisti 0 0 1. Regolati 0 2. Non regolati 0 b) Vendite 0 1. Regolate 0 2. Non regolate 0 0 2. Gestioni patrimoniali a) Individuali 0 b) Collettive 0 63.464.405 3. Custodia e amministrazione di titoli a) Titoli di terzi in deposito : connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) - Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - Altri titoli b) Altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri - Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - Altri titoli c) Titoli di terzi depositati presso terzi d) Titoli di proprietà depositati presso terzi 2.466.390 0 2.466.390 29.798.099 6.222.970 23.575.129 31.176.837 23.079 0 4) Altre operazioni 196 Parte C – Informazioni sul conto economico Sezione 1 Gli interessi – voci 10 e 20 – 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Attività finanziarie in bonis Voci/Forme tecniche Titoli di Debito Attività finanziarie deteriorate Finanziamenti Altre attività 31/12/2005 31/12/2004 1.053 0 0 0 1.053 0 64 0 0 0 64 0 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0 0 0 4. Crediti verso banche 0 89.912 0 0 89.912 0 5. Crediti verso clientela 0 703.520 0 0 703.520 0 6. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 0 0 1.714 1.714 0 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 7. Derivati di copertura X X 8. Attività finanziarie cedute non cancellate 9. Altre attività X 0 X 0 X 1.117 Totale 0 0 0 1.630 1.630 0 3.344 797.893 811.759 0 X 793.432 0 Il risultato relativo alla voce “ Attività finanziarie detenute per la negoziazione” riveniente da titoli di debito è attribuibile a titoli che al 31 dicembre 2005 non sono più in portafoglio e prevalentemente ai titoli “Società di Cartolarizzazione Crediti INPS 20022005 tasso variabile” rimborsati nel corso dell’esercizio. In applicazione della rappresentazione delle informazioni contabili che privilegia la sostanza economica delle informazioni rispetto alla forma giuridica delle stesse, nel margine di interesse sono iscritti i differenziali tra cambio a pronti e cambio a termine della raccolta effettuata mediante certificati di deposito denominati in valuta estera (yen) congiuntamente a prodotti Domestic Currency Swap (DCS). Posta la stretta correlazione tra i predetti DCS ed i certificati di deposito, i due prodotti sono valutati in modo coerente onde rappresentare in bilancio risultati che rappresentano in modo sostanziale le finalità perseguite dall’azienda. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Voci/Valori 31/12/2005 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 1.3.2 10.241 Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria Per la Banca non esiste tale fattispecie. 197 31/12/2004 6.707 1.3.3 Interessi attivi su crediti con fondi di terzi in amministrazione Per la Banca non esiste tale fattispecie. 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Titoli Altre Passività 31/12/2005 31/12/2004 8.095 x 0 8.095 0 94.039 x 0 94.039 0 0 131.992 0 131.992 4. Passività finanziarie di negoziazione X 0 0 21.666 21.666 0 5. Passività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 0 6. Passività finanziare a fronte di attività cedute non cancellate 0 7. Altre passività X 0 X 8. Derivati di copertura X X Totale 102.134 131.992 0 0 0 183 183 0 0 0 0 21.849 255.975 261.994 1.6 Interessi passivi ed oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Voci/Valori 31/12/2005 Interessi passivi su passività in valuta 1.6.2 30.437 29.711 Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria Voci/Valori 31/12/2005 Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria 1.6.3 31/12/2004 Interessi passivi su fondi di terzi in amministrazione Per la Banca non esiste tale fattispecie. 198 31/12/2004 46 Sezione 2 Le commissioni – voci 40 e 50 – 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori 31/12/2005 a) garanzie rilasciate 31/12/2004 10.121 b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 13.379 0 0 148.688 121.470 0 114 5.856 6.356 84 424 84 424 0 0 2.626 3.062 5. banca depositaria 12.322 9.415 6. collocamento di titoli 50.481 38.651 7. raccolta ordini 14.819 11.558 8. attività di consulenza 0 0 9. distribuzione di servizi di terzi 62.500 51.890 9.1. gestioni patrimoniali 29.247 26.007 9.1.1. Individuali 29.247 26.007 9.2. prodotti assicurativi 20.507 18.077 9.3. altri prodotti 12.746 7.806 48.757 50.516 d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 0 0 f) servizi per operazioni di factoring 0 0 g) esercizio di esattorie e ricevitorie 0 0 h) altri servizi 115.340 120.973 Totale 322.906 306.338 Le commissioni da collocamento di titoli sono per la maggior parte rivenienti da collocamento e mantenimento di quote di fondi comuni. La voce “altri servizi” comprende principalmente commissioni da conti correnti per 65.758 migliaia di euro e da carte di credito e servizi bancomat e pagobancomat per 23.498 migliaia di euro 199 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori 31/12/2005 a) Presso propri sportelli 1. Gestioni patrimoniali 31/12/2004 113.065 84 121.707 421 2. Collocamento di titoli 50.481 38.651 3. Servizi e prodotti di terzi 62.500 82.635 0 0 3 3 b) Offerta fuori sede 1. Gestioni patrimoniali 2. Collocamento di titoli 0 0 3. Servizi e prodotti di terzi 0 0 0 0 0 0 c) Altri canali distributivi 1. Gestioni patrimoniali 2. Collocamento di titoli 0 0 3. Servizi e prodotti di terzi 0 0 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori 31/12/2005 a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 31/12/2004 30 28 0 3.434 541 3.588 83 31 2. negoziazione di valute 0 0 3. gestioni patrimoniali 0 0 3.1. portafoglio proprio 0 0 3.2. portafoglio di terzi 0 0 4. custodia e amministrazione di titoli 5 0 5. Collocamento di strumenti finanziari 0 8 3.346 3.549 d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi 6. Offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi 20.268 11.311 20.287 13.327 Totale 35.043 37.771 Nella voce “altri servizi” sono da segnalare: 6.297 migliaia di euro per commissioni pagate su prelievi bancomat e pagobancomat, 1.820 migliaia di euro per commissioni di intermediazione e 1.197 migliaia di euro per commissioni pagate su raccolta ordini. Sezione 3 Dividendi e proventi simili – voce 70 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 200 Sezione 4 Il risultato netto dell’attività di negoziazione – voce 80 – 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri Risultato netto (A+B)-(C+D) 2.072 1.453 30 (52) (35) (17) (176) (141) (33) 1.856 1.286 (17) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 589 0 (2) 587 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 50.395 50.395 179.834 179.834 (50.981) (50.981) (174.374) (174.374) 15.436 4.874 37.425 12.970 169.357 10.477 (38.016) (12.965) (163.897) (10.477) 4.869 5 X X X X X X (9.603) 0 0 0 0 10.562 0 0 0 0 0 0 50.407 181.906 (51.033) (174.550) 7.689 4.2 Derivati su crediti Totale Perdite da negoziazione (D) 12 9 3 X 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari Minusvalenze ( C ) 0 0 0 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Altre 3. Altre passività finanziarie: differenze di cambio Utile da negoziazione (B) X Gli utili e le perdite da negoziazione descritti nelle righe “Attività finanziarie di negoziazione – 1.1 titoli di debito e 1.2 titoli di capitale” sono rivenienti da compravendite di titoli transitati nel portafoglio prevalentemente in esecuzione di operazioni ordinate dalla Clientela. Sezione 5 Il risultato netto dell’attività di copertura – voce 90 – 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori 31/12/2005 A. Proventi B. Oneri C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 201 31/12/2004 14.242 0 (13.629) 0 613 0 Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – voce 100 – 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione 31/12/2005 Voci/Componenti reddituali Utili 31/12/2004 Risultato netto Perdite Utili Risultato netto Perdite Attività Finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 12.858 0 12.858 3.994 0 3.994 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 0 3.3 Quote di O.I.C.R 0 0 0 0 0 0 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12.858 0 12.858 3.994 0 3.994 Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 0 0 0 0 0 0 2. Debiti verso clientela 0 0 0 0 0 0 3. Titoli di circolazione 490 (984) (494) 0 0 0 Totale passività 490 (984) (494) 0 0 0 L’utile da cessione di crediti verso la Clientela è determinato principalmente dalla cessione in blocco di crediti non performing (ex. art. 58 T.U.B) coordinata dalla Capogruppo – Advisor Centrobanca S.p.A. – avvenuta per un controvalore complessivo di circa 79.700 migliaia di euro. Sezione 7 Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – voce 110 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 202 Sezione 8 8.1 Le rettifiche/riprese di deterioramento – voce 130 – valore nette per Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Specifiche Specifiche Operazioni/componenti reddituali Cancellazioni A. Crediti verso banche Di portafoglio Altre da interessi Di portafoglio altre riprese da interessi 31/12/2005 31/12/2004 altre riprese 0 (122) (7) 0 6 12 0 (111) B. Crediti verso clientela (26.835) (54.916) (13.601) 6.021 26.973 0 18.004 (44.354) 0 0 Totale (26.835) (55.038) (13.608) 6.021 26.979 12 18.004 (44.465) (37.296) 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Per la Banca non esiste tale fattispecie. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Per la Banca non esiste tale fattispecie. 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Rettifiche di valore (1) Specifiche Operazioni/Componenti reddituali Cancellazioni Riprese di valore (2) Specifiche Di portafoglio Di portafoglio altre da interessi Altre riprese Da interessi altre riprese 31/12/2005 31/12/2004 A. Garanzie rilasciate 0 (852) (812) 0 1.444 0 940 720 B. Derivati su crediti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C. Impegni ad erogare fondi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 D. Altre operazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 E. Totale 0 (852) (812) 0 1.444 0 940 720 0 203 Sezione 9 Le spese amministrative – voce 150 – 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 31/12/2005 1) Personale dipendente a) Salari e Stipendi b) Oneri sociali 31/12/2004 259.106 267.052 180.746 168.241 50.645 50.399 c) Indennità di fine rapporto 0 0 d) Spese previdenziali 0 0 12.480 12.106 0 0 e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto f) Accantonamento al fondo di trattamento di quescienza e simili: - a contribuzione definita 0 0 - a prestazione definita 0 0 g) Versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a prestazione definita h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 3.841 8.643 3.841 8.643 0 0 0 0 11.394 27.663 2) Altro personale 4.749 8.026 3) Amministratori 961 948 264.816 276.026 i) Altri benefici a favore di dipendenti Totale 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Dati al: 31/12/2005 Personale dipendente 3.785 a) dirigenti b) totale quadri direttivi - di cui: di 3° e 4° livello c) Restante personale Altro personale Dati al: 31/12/2004 3.792 47 47 1.450 1.402 648 648 2.288 2.343 244 247 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi Per la Banca non esiste tale fattispecie. 204 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti Gli altri benefici a favore dei dipendenti sono essenzialmente composti da: spese relative ai buoni pasto: 3.392 migliaia di euro; incentivi all’esodo e fondo sostegno al reddito: 4.188 migliaia di euro; spese per trasferte del personale: 2.264 migliaia di euro; altre: 1.550 migliaia di euro. 9.5 Altre spese amministrative: composizione Tipologia servizi/Valori A. Altre spese amministrative Postali, telefoniche e telegrafiche Utilizzo reti e servizi informatici Servizi professionali Manutenzione e installazione macchinari, arredi etc. Conduzione immobili Premi assicurativi Contazione e gestione valori Pulizia Pubblicità e promozione Stampanti e cancelleria Informazioni e visure Manutenzione immobili Vigilanza Spese di viaggio Rappresentanza Elaborazioni elettrocontabili c/o terzi Manutenzione impianti Emolumenti sindaci Contributi associativi Trasporti e traslochi Beni minimi Periodici e volumi Manutenzione immobili e impianti non di proprietà Affitti passivi Spese per prestazioni di servizi da Società del Gruppo Canoni di locazione macchine, software, arredi etc. Contributi diversi Residuali B. Imposte indirette Imposte indirette e tasse Imposte di bollo Imposte comunale sugli immobili Altre imposte Dati al: 31/12/2005 Dati al: 31/12/2004 192.229 10.456 4.511 7.083 758 7.166 6.628 4.954 2.460 2.022 1.773 4.244 8 2.364 1.152 691 931 14 128 1.026 403 358 254 4.189 29.483 98.607 66 6 494 188.782 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 43.854 0 36.529 25 7.300 35.907 0 0 0 0 La voce “spese per prestazioni di servizi da società del Gruppo” è essenzialmente composta dai canoni corrisposti alla Capogruppo per le attività in service a questa affidate come meglio descritte nella Relazione sulla Gestione che accompagna il seguente bilancio; tali canoni denotano a livello annuale un significativo risparmio rispetto ai dati previsionali. La voce “affitti passivi” deriva dai contratti di affitto stipulati principalmente con Società del Gruppo che concedono in locazione alla Banca la maggior parte degli immobili nei quali sono ubicati gli sportelli. I contratti sono regolati a condizioni di mercato. 205 Sezione 10 10.1 Accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri – voce 160 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Dati lordi al: 31/12/2005 Dati lordi al: 31/12/2004 Accantonamenti netti ai fondi rischi su revocatorie 2.541 Accantonamenti netti ai fondi rettifiche interessi, commissioni e spese 4.600 0 (717) 0 Accantonamenti netti ai fondi per bond in default Accantonamenti netti ai fondi per controversie legali 0 0 0 Altri accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri 1.703 0 Totale 8.127 18.758 Sezione 11 11.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – voce 170 – Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Risultato netto (a+b-c) Riprese di valore (c ) A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale (271) 0 0 (271) (271) 0 0 (271) 0 0 0 0 (781) 0 0 (781) - Per investimento A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale (781) 0 0 (781) 0 0 0 0 (1.052) 0 0 (1.052) - Per investimento Totale 206 Sezione 12 12.1 Rettifiche/riprese di valore immateriali – voce 180 – nette su attività Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attivtà/Componente reddituale Ammortamento (a) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà 0 0 0 0 0 0 (318) 0 0 (318) 0 0 0 0 (318) 0 0 (318) A.2 Acquisite in locazione finanziaria Totale Risultato netto (a+b-c) Riprese di valore (c ) (318) - Generate internamente dall'azienda - Altre Rettifiche di valore per deterioramento (b) (318) Relativamente all’avviamento si rimanda a quanto scritto nella sezione 12 “Attività immateriali”. Sezione 13 13.1 Gli altri oneri e proventi di gestione – voce 190 – Altri oneri di gestione: composizione Dati lordi al: 31/12/2005 Altri oneri di gestione Sanzioni ed oneri per tardivi versamenti tributi Ammanchi relativi alla gestione dei valori Ammortamento migliorie su beni di terzi Manutenzioni ordinarie immobili detenuti a scopo di Altri oneri e sopravvenienze passive 207 Dati lordi al: 31/12/2004 (5.127) (3.388) (36) 0 (105) 0 (3.965) 0 0 0 (1.021) 0 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Dati lordi al: 31/12/2005 Altri proventi di gestione Dati lordi al: 31/12/2004 66.784 61.374 Addebiti a terzi per costi su depositi e c/c 7.927 0 Recuperi altre spese 2.470 0 Recupero premi assicurativi 7.559 0 0 0 44.075 0 997 0 78 0 0 0 3.678 0 Altri proventi per gestione immobili Recuperi di imposte Ricavi per servizi resi a Società del Gruppo Fitti e canoni attivi Aggiustamenti da consolidamento Altri proventi e sopravvenienze attive Fra i recuperi di altre spese sono da segnalare recuperi di spese legali per 1.103 migliaia di euro e rimborsi spese di perizia ottenuti dalla Clientela per 656 migliaia di euro. Fra gli “altri proventi” sono da segnalare maggiori recuperi su crediti per euro 1.248 migliaia. Sezione 14 Utili (Perdite) delle partecipazioni – voce 210 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 15 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – voce 220 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 16 Rettifiche di valore dell’avviamento – voce 230 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. 208 Sezione 17 17.1 Utili (Perdite) da cessioni di investimenti – voce 240 – Utili (perdite) da cessione investimenti: composizione Componenti reddituali/Valori 31/12/2005 A. Immobili 31/12/2004 0 0 - Utili da cessione 0 0 - Perdite da cessione 0 0 (32) 0 9 0 (41) 0 (32) 0 B. Altre attività - Utile da cessione - Perdite da cessione Risultato netto Le perdite da cessione esposte sono da attribuirsi ad oneri straordinari rivenienti da contratti di leasing. Gli utili da cessione sono prevalentemente originati da cessione di diritti d’uso. 209 Sezione 18 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – voce 260 – 18.1 Imposte sul composizione reddito dell’esercizio dell’operatività Dati lordi al: 31/12/2005 Componenti reddituali/Settori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) corrente: Dati lordi al: 31/12/2004 (163.701) (129.255) 0 0 0 0 (9.683) 8.256 19.734 (18.980) (153.650) (139.979) Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell'Amministrazione finanziaria. Riconciliazione tra onere fiscale teorico ed onere fiscale effettivo di bilancio Riconciliazione numerica tra l'aliquota fiscale media effettiva e l'aliquota fiscale applicabile. Aliquota media effettiva 42,93% Aliquota fiscale applicabile * 38,25% Differenza 4,68% Effetto fiscale inerente alla determinazione dell'IRES: - per costi non deducibili fiscalmente 0,83% (1,14%) - per proventi esenti da tassazione Effetto fiscale complessivo inerente alla differente determinazione della base imponibile IRAP 4,74% Effetto fiscale dovuto ad altri oneri fiscali 0,25% Totale 4,68% * L'aliquota fiscale applicabile è determinata sommando le aliquote fiscale nominali dell' "Imposta sul reddito delle società - IRES" (33%) e dell' "Imposta sul reddito delle attività produttive - IRAP" (5,25%), in vigore, nelle regioni dove la Banca maggiormente opera, per l'esercizio 2005. 210 Sezione 19 Utili (Perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – voce 280 – Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 20 Altre informazioni Non vi sono altre informazioni da menzionare. Sezione 21 Utile per azione La Banca non è tenuta a compilare questa sezione. Parte D – Informativa di settore La Banca non è tenuta a compilare questa parte. 211 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Nel rispetto delle vigenti previsioni normative (in particolare di quelle emanate dalla Banca d’Italia e dalla Consob), il Gruppo BPU si è dotato di un Modello di Governo che regola - in una visione integrata - le linee guida del sistema dei controlli interni, da intendersi come ambito organizzativo, regolamentare e metodologico a cui tutte le componenti del Gruppo devono attenersi al fine di consentire alla Capogruppo di poter esercitare, in modo efficace ed economico, le attività d’indirizzo e di controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo. La responsabilità del sistema dei controlli interni della Banca e del Gruppo è affidata al Consiglio di Amministrazione di BPU Banca, che ne fissa le linee di indirizzo e ne verifica periodicamente l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento. Nel suo compito viene supportato da un Comitato per il controllo interno, con funzioni consultive e propositive, e dall' Area Risk Management con compiti specifici in materia di sviluppo e/o validazione dei modelli e di definizione dei processi volti alla misurazione e gestione integrata dei rischi. Va segnalato il ruolo fondamentale rivestito dall’Area Auditing, in quanto responsabile, insieme ad altre strutture in staff al vertice aziendale, dei controlli di “secondo livello” e allo stesso tempo osservatore/valutatore dell’intero impianto dei controlli interni. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. collabora proattivamente all’individuazione dei rischi cui è soggetta e alla definizione dei relativi criteri di misurazione, gestione e controllo. L’allocazione del capitale A livello di Gruppo, il capitale disponibile per l'allocazione viene definito come l’aggregato del patrimonio consolidato di base e supplementare (nonché del Tier III per la parte ammissibile a copertura dei rischi di mercato) detenuto a fronte dell'esposizione al rischio complessiva, con obiettivi di patrimonializzazione definiti sia in termini di Tier I che di “total capital ratio”. Tale capitale è destinato a coprire tutti i rischi identificati all’interno delle singole Società e a livello di Gruppo secondo delle regole interne, che recepiscono alcuni orientamenti contenuti nel Nuovo Accordo sul Capitale di Basilea (“Basilea 2”). In questo approccio le regole di vigilanza rappresentano un vincolo minimale. Sia a livello di budget che a consuntivo è stata implementata una metodologia di misurazione della redditività corretta per il rischio basata su metodologie RAPM (Risk Adjusted Performance Measure) e di creazione di valore (CAPM – Capital Asset Pricing Model). Nella seconda parte del semestre, a livello di Gruppo, è stato avviato un importante progetto di Value Base Management volto all’implementazione di una metrica di misurazione della redditività corretta per il rischio misurata secondo una logica EVA. Tale analisi prevede l’analisi di intere linee di business e di categorie principali di prodotto e di segmenti di Clientela, con l’obiettivo di giungere ad un’integrazione delle logiche di valore nel tradizionale processo di programmazione e controllo operativo. 212 Sezione 1 Rischio di credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali Per rischio di credito “si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte nei confronti della quale esiste un’esposizione generi una corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditoria”24. In tal senso, la perdita attesa, che rappresenta la perdita che ci si attende mediamente di sopportare a fronte di un credito, non può essere considerata rappresentativa del rischio di credito di una posizione in quanto è stimabile ex-ante e, in quanto tale, può essere adeguatamente gestita attraverso opportune scelte di pricing e/o accantonamenti. Il rischio è invece rappresentato dalla perdita inattesa, vale a dire dalla variabilità della perdita intorno al suo valore medio, e quindi dal rischio che la perdita si dimostri ex post superiore a quella stimata originariamente. Le principali componenti di perdita attesa e inattesa sono così definite: Probability of Default (PD): la probabilità che la controparte diventi inadempiente entro un certo orizzonte temporale di riferimento. Essa è condizionata dal merito creditizio della controparte, che a sua volta è legato sia a fattori specifici che a fattori ambientali; Loss Given Default (LGD): la perdita espressa come percentuale dell’esposizione in caso di default. Essa è determinata dalla natura del finanziamento, dalle garanzie ricevute, dal grado di subordinazione dell’esposizione, dal grado di liquidità degli attivi aziendali e da altre componenti; Exposure At Default (EAD): esposizione attesa in caso di insolvenza. Essa è legata alla particolare forma tecnica attraverso la quale è concesso il finanziamento. Laddove la tipologia di rapporto conceda discrezionalità al prenditore rispetto alle modalità e ai tempi di finanziamento, stabilendone solo l’importo massimo (come per le aperture di credito in c/c), si ha come conseguenza che la banca non possa prevedere a priori il comportamento del cliente, e quindi l’esposizione al momento del default. In un portafoglio crediti la perdita attesa risulta pari alla somma delle perdite attese degli impieghi che lo compongono, mentre la perdita inattesa non è pari alla somma delle perdite inattese dei singoli crediti in quanto risente anche del grado di correlazione fra i singoli impieghi. La prima componente, la perdita attesa, non può essere eliminata con la diversificazione del portafoglio (in termini settoriali, dimensionali e geografici), mentre può essere gestita opportunamente tramite la selezione delle singole esposizioni. La seconda componente, la perdita inattesa, può essere invece ridotta con una buona diversificazione di portafoglio in termini settoriali, dimensionali e geografici. A. Sironi, “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia , “Modelli per la gestione del rischio di credito: i rating interni” , Aprile 2000. 24 213 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi La fase di gestione e monitoraggio del credito coinvolge tutta la struttura organizzativa della Capogruppo e delle Società del Gruppo; particolare attenzione viene posta al monitoraggio dei crediti problematici. Principio fondamentale è la permanenza della responsabilità di primo monitoraggio in capo ai Gestori di relazione che hanno originato il rischio, i quali, rapportandosi quotidianamente con la Clientela, hanno l'immediata percezione di eventuali segnali di difficoltà o del peggioramento della qualità del credito. Presso le strutture crediti di ogni Banca del Gruppo e presso l'Area Crediti della Capogruppo operano poi unità specialistiche preposte al monitoraggio del credito sia su base individuale che su base aggregata. È in via di ulteriore implementazione lo strumento di monitoraggio, che consentirà, tra l’altro, la gestione informatica dell’intero processo di monitoraggio andamentale e, in particolare, di ruoli, responsabilità, tempi e azioni definiti dal nuovo processo di monitoraggio del credito e di gestione del credito problematico, a sua volta in fase di progressiva applicazione in parallelo con la necessaria dotazione strumentale. Come detto, lo strumento in fase di test è dotato di un sofisticato sistema di misurazione del complessivo livello di anomalia delle singole controparti, che consente di promuovere le attività di monitoraggio e la corretta classificazione della Clientela, contenendo la discrezionalità di giudizio. Le posizioni di controparti anomale, singole o appartenenti a gruppi economici, sono ripartite in quattro classi, definite in conformità alla normativa della Banca d'Italia: posizioni in sofferenza, incagliate e ristrutturate, cui si aggiunge la nuova classificazione riferita alle controparti contraddistinte da inadempimenti persistenti (esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni). In ogni momento sono assicurati adeguati livelli di valutazione e copertura delle perdite previste. Inoltre, unicamente ai fini interni, nell’ambito della categoria dei crediti in bonis vi è un’ulteriore suddivisione che permette di individuare quelle posizioni che presentano qualche lieve anomalia, ma che non hanno ancora le caratteristiche per essere classificate ad incaglio; tale suddivisione è finalizzata a riconoscere le controparti che necessitano di un tempestivo intervento da parte della Banca, al fine di risolvere le criticità individuate e prevenire il loro deterioramento, che le porterebbe alla classificazione tra i crediti anomali. Per massimizzare l’efficienza gestionale promossa dal nuovo processo di monitoraggio del credito e di gestione del credito problematico, le unità specialistiche di Precontenzioso focalizzeranno la propria attività principalmente sulle controparti caratterizzate da un elevato profilo di dimensione e complessità, ricorrendo invece alla collaborazione delle dipendenze originatrici del rischio e/o di operatori esterni specializzati per quelle che si prestino a trattamenti più standardizzati. A livello di Capogruppo, all’interno dell’Area Risk Management, collocata in staff al Vertice Aziendale per garantirne l’indipendenza rispetto ai diversi gestori del processo creditizio, la funzione Risk Management Crediti opera nell’ambito dei controlli di secondo livello relativi al rischio di credito. La funzione di coordinamento in materia creditizia della Banca e di principale interfaccia con le funzioni competenti di Capogruppo sono garantite dall'Area Crediti che si pone a diretto riporto della Direzione Generale della Banca. Essa ha il compito di garantire, in 214 linea con le indicazioni strategiche della Capogruppo, l'unitarietà delle azioni intraprese dalle singole Direzioni ad esse facenti capo, per il raggiungimento degli obiettivi definiti e condivisi con l'omologa funzione di Capogruppo. In particolare l'omologa funzione della Capogruppo supporta l'Area Crediti della Banca nel presidio del ciclo di vita del credito, assicurando l'individuazione delle metodologie e delle politiche creditizie di riferimento, la definizione e proposta di adeguati plafond e limiti di rischio, l'attribuzione del rating di controparte, il monitoraggio del complessivo portafoglio crediti e l'adeguatezza del rapporto rischio/rendimento, nonché la proposta delle politiche di gestione delle posizioni problematiche. Esprime, nei casi previsti, pareri preventivi su richieste di interventi creditizi e/o attinenti alle posizioni anomale presentate dalla Banca. Le Direzioni facenti capo all'Area Crediti sono: Erogazione crediti corporate ed erogazione crediti Retail: analizzano e valutano le richieste di affidamento rispettivamente di pertinenza del Mercato Corporate e dei Mercati Retail e Private, deliberando nell'ambito delle competenze attribuite e sottoponendo agli Organi deliberanti Superiori le pratiche di fido non rientranti nella propria delega. Monitoraggio ed attività di supporto: assicura il costante monitoraggio del portafoglio crediti della Banca, coordinando ed indirizzando, ove necessario, le unità periferiche nella gestione delle posizioni in bonis che presentano anomalie, anche segnalando le azioni correttive più idonee per la salvaguardia del credito. Garantisce tutti gli adempimenti necessari a supporto del corretto e puntuale svolgimento del processo creditizio. Precontenzioso: presidia il portafoglio delle posizioni incagliate o in corso di ristrutturazione ed assicura coordinamento ed indirizzo nella gestione delle posizioni della fattispecie decentrate. L’intero processo riguardante il credito: istruttoria, delibera, gestione, verifica, si svolge nell’osservanza dei Regolamenti e dei Manuali Interni, costantemente aggiornati nel tempo per accrescere ulteriormente l’efficienza e l’efficacia del processo e per adeguarli all’evoluzione della normativa e della struttura organizzativa aziendale. Ad ogni organo deliberante sono attribuiti dei poteri di delibera con limiti di importo e le deliberazioni assunte sono complessivamente portate a conoscenza dell’Organo immediatamente superiore. Gli Organi deliberanti centrali forniscono anche indicazioni sulle condizioni economiche applicabili in coerenza ad un corretto rapporto rischio/rendimento. Le deliberazioni assunte da tutti gli Organi delegati, nel loro ammontare complessivo, vengono inoltre segnalate al Consiglio di Amministrazione in occasione delle periodiche riunioni dello stesso. La fase di istruttoria si basa, anche in linea con quanto previsto dall’accordo “PattiChiari”, sull’analisi della situazione economica, finanziaria, patrimoniale , dei dati andamentali delle controparti e particolare rilevanza viene data alla valutazione, per le imprese, delle informazioni qualitative relative ai prodotti, ai mercati in cui esse operano, al posizionamento competitivo, al sistema organizzativo, al management ed infine ai loro progetti di sviluppo. Oggetto di analoga attenzione è la valorizzazione delle garanzie offerte. In questa fase la Banca si avvale di aggiornate tecniche di analisi e di informazioni rivenienti da qualificate e tempestive fonti esterne che consentono di valutare pienamente il merito creditizio. A supporto dell’analisi e conformemente alle indicazioni emanate dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, a livello di Gruppo da tempo è stato avviato un progetto finalizzato alla realizzazione di un sistema di internal rating. 215 Al fine di migliorare i processi operativi della filiera del credito, il Gruppo BPU Banca ha avviato il progetto della Pratica Elettronica di Fido (P.E.F) che è stata inizialmente introdotta nel Mercato Corporate della Banca. La fase di delibera dei crediti coinvolge tutta la struttura della Banca: la Rete (Sportelli, Account Managers Corporate), le Direzioni Erogazione Crediti Retail e Corporate, il Comitato di Direzione, il Comitato Esecutivo ed il Consiglio di Amministrazione. Per gli affidamenti di importo particolarmente rilevante è richiesto alla Capogruppo l’espressione di un parere preventivo relativo alla coerenza con le strategie di portafoglio e le politiche creditizie di Gruppo della Banca. Le deleghe e la composizione degli Organi deliberanti sono definite dai Regolamenti Interni in forza delle norme statuarie; sono inoltre fissati i criteri per la “ponderazione” delle diverse categorie di rischio e delle garanzie, per l’ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso Cliente o dal gruppo giuridico ed economico di cui fa parte. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Le politiche creditizie continuano ad essere orientate al sostegno delle economie locali ed ai bisogni di famiglie, imprenditori, professionisti e piccole-medie imprese, con particolare attenzione alla relazione instaurata con la Clientela ed al suo sviluppo nel tempo, oltre ad un’azione improntata alla prudenza che offre alla Clientela stessa continuità di rapporto e supporto in una prospettiva di lungo periodo. Per la formulazione di politiche creditizie di Gruppo sul settore produttivo nazionale, attualmente in una fase di strutturale trasformazione per il combinato effetto delle evoluzioni tecnologiche e della esposizione a mercati sempre più globalizzati, la Funzione Metodologie e Politiche creditizie dell’Area Crediti della Capogruppo elabora, sulla base dei 23 macro settori merceologici individuati dalla classificazione adottata da Banca d’Italia e sulla base del loro dettaglio costituito dai 175 microsettori individuati dalla assegnazione di un codice ASI/Prometeia, dati storici e previsivi provenienti da diverse fonti. Tra le variabili analizzate nel processo vi sono quelle che esprimono, su ciascun aggregato, congiuntura, margini e redditività, esposizione verso il sistema finanziario, capitalizzazione delle imprese, fattori esogeni e rischiosità. La combinazione dei loro valori elementari porta alla determinazione di un giudizio sintetico (score) che, a seconda del livello espresso, si traduce in indicazioni relative all’operatività del Gruppo su quell’aggregato. Le indicazioni così espresse peraltro non si sostituiscono alla valutazione del rischio di credito da parte dell’addetto, ma ne costituiscono strumento di supporto alla sua analisi ed alla sua valutazione del rischio specifico che resta imprescindibile e la cui assunzione è parte integrante della attività imprenditoriale svolta dalla Banca nella attività di impiego. Nel corso del 2005: È stato progressivamente implementato un sistema di rating unico a livello di Gruppo, differenziato per i segmenti Corporate e Retail, presupposto per l'introduzione di un sistema di misurazione e gestione del rischio di credito conforme ai dettami di Basilea II. È stato rilasciato in termini metodologici ed è quindi stato applicato operativamente l’impianto per la determinazione del valore del credito a fini IAS, con particolare focus 216 sui seguenti aspetti: a) calcolo delle rettifiche forfetarie per impairment collettivo; b) calcolo del fair value per le esposizioni creditizie. È stato aggiornato il “Regolamento per la concessione e gestione di massimali per operatività con Controparti Istituzionali italiane ed estere” e del “Regolamento per l’assunzione di Rischio Paese”. Tali regolamenti garantiscono sia l'efficienza del processo stesso sia la sottoposizione agli organi deliberanti della Holding delle richieste di finanziamento. Con riferimento al primo punto, si precisa che sono stati progressivamente rilasciati, per tutti i segmenti (sia Corporate, che Retail) e su tutta la rete commerciale della Banca i modelli del sistema di internal rating. Il segmento Retail, è suddiviso in aziende (Small Business e Piccoli Operatori Economici) e Privati. Per la Clientela aziendale che opera in regime di contabilità ordinaria, la rete commerciale ha avuto a disposizione, fin da inizio anno, il sistema per la valutazione degli aspetti di bilancio e qualitativi, integrato, nella seconda metà dell’anno, della componente di analisi andamentale (che valuta il “comportamento” dell’azienda presso il Gruppo ed il sistema bancario nel suo complesso). Sempre nel corso del 2005 è stato completato il rilascio presso tutta la rete commerciale della Banca dei modelli per la valutazione delle aziende che operano in regime di contabilità semplificata. Tali modelli, uniscono all’analisi degli aspetti finanziari, qualitativi ed andamentali, l’analisi relativa alle caratteristiche sociologiche relativamente ai soci, ai titolari di ditte individuale e persone fisiche con partita IVA. Per la Clientela Privati, infine, è in corso il rilascio dei modelli per la valutazione degli aspetti sociologici e delle caratteristiche di prodotto. La componente andamentale, il cui sviluppo metodologico si è completato a fine 2005, verrà resa operativa su tutta la Rete nel corso del 2006. Per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di crediti su Clientela ordinaria si utilizza un modello di portafoglio riconducibile a CreditMetrics, in quanto si tratta di un modello fattoriale in cui le correlazioni sono calcolate sulla base di dati di mercato. Esso si caratterizza in quanto modello default mode, in cui i tassi di decadimento, elaborati internamente, sono organizzati per i settori e branche di attività economica definiti dalla Banca d’Italia. La distribuzione delle perdite è ottenuta attraverso la generazione di un numero elevato di scenari ed il monitoraggio del processo di convergenza verso la distribuzione effettiva. Si calcolano le misure di value-at-risk ed expected shortfall con riferimento a diversi intervalli di confidenza, nonché la maximum loss. L’orizzonte di riferimento è annuale. 217 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Al fine di mitigare il rischio di credito, Banca Popolare di Bergamo S.p.A., per talune tipologie di affidamento acquisisce dalla controparte affidata le garanzie tipiche dell’attività bancaria, vale dire, principalmente, garanzie reali su immobili e strumenti finanziari, oltre a garanzie personali. Al fine di considerare opportunamente tali fattori, sono fissati criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie al fine di determinare l’ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente o al gruppo giuridico ed economico di cui fa parte. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali offerte dalla controparte, vengono applicati “scarti” prudenziali differenti a seconda delle garanzie prestate (in particolare ipoteche su immobili e pegni su denaro o altri strumenti finanziari). Il valore delle garanzie reali su strumenti finanziari quotati è sottoposto ad un costante monitoraggio automatico che permette di confrontare il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, al fine di permettere all’addetto di intervenire tempestivamente ed efficacemente nel caso in cui avvenga una significativa riduzione della garanzia stessa. Per quanto riguarda l’attività in derivati si segnala che Banca Popolare di Bergamo S.p.A. non accede direttamente al mercato dei derivati, ma si avvale delle strutture di gruppo a tal fine specializzate. A livello di Gruppo al fine di contenere il rischio creditizio derivante dall'attività in derivati vengono definiti limiti complessivi di esposizione e concentrazione, nonché vincoli qualitativi in termini di standard creditizio delle singole controparti. Sono inoltre attivi accordi di prestazione di collateral (ISDA- International Swap Derivatives Association – Credit Support Annex) al fine di ridurre significativamente l'entità delle esposizioni. Per quanto concerne l’operatività in strumenti derivati con la Clientela Corporate, vengono attivate specifiche linee di credito il cui utilizzo viene calcolato sulla base di equivalenti creditizi delle singole operazioni opportunamente definiti. 2.4 Attività finanziarie deteriorate Come già accennato, nel corso del 2005 è stato rilasciato operativamente l’impianto metodologico per la determinazione del valore del credito a fini IAS, con particolare focus sui seguenti aspetti: a) calcolo delle rettifiche forfetarie per impairment collettivo; b) calcolo del fair value per le esposizioni creditizie deteriorate. Con riguardo al secondo punto, sulla base dei nuovi principi contabili internazionali, si deve ora stimare, per ciascuna posizione, sia la quota dell’esposizione recuperabile sia il tempo necessario per il recupero di tale importo. Per le esposizioni di importo rilevante tale stima viene effettuata analiticamente, mentre per quelle di importo non rilevante viene determinato in automatico un piano di rientro differenziato per forma tecnica e per tipologia di garanzie sottostanti; le caratteristiche dei piani di rientro automatici sono state identificate a livello di Gruppo. Per quanto riguarda le esposizioni al di sopra di una determinata soglia, ciascuna Banca deve inoltre richiedere un parere all’Area Crediti della Capogruppo circa la ragionevolezza della stima dell’esposizione recuperabile, anche al fine di garantire un’omogeneità di trattamento all’interno del Gruppo nel caso di posizioni comuni a più Banche. 218 Le regole ed i parametri per l’individuazione delle controparti, singole o appartenenti a gruppi economici, che manifestano una situazione anomala, o potenzialmente anomala, sono state formalizzate nell’ambito dei Regolamenti Interni, previa identificazione delle diverse categorie di rischio. I crediti anomali sono valutati analiticamente e sono così suddivisi: Crediti incagliati: sono crediti nei confronti di soggetti in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo arco di tempo; Crediti in corso di ristrutturazione – ristrutturati: rappresentano l’esposizione verso controparti in temporanea difficoltà con le quali sono stati conclusi o sono in corso di definizione interventi agevolativi di scadenza e/o eventuali remissioni in conto capitale, finalizzati al riequilibrio finanziario delle stesse; Crediti in sofferenza: individuano i crediti per cassa nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, indipendentemente dalla previsioni o meno di possibili perdite; Esposizioni scadute: controparti con inadempimenti persistenti (esposizioni scadute e/o sconfinanti oltre 180 giorni). Per completezza di esposizione si ricorda cha la Banca definisce opportuni accantonamenti forfettari per tener conto della rischiosità implicita nei crediti performing. I crediti da sottoporre a valutazione collettiva (crediti performing), vengono raggruppati in categorie di rischio creditizio omogeneo. Il modello attualmente in uso, cd. modello transitorio, utilizza come driver di rischio i tassi di Decadimento, differenziati in base ai settori di attività economica (e, per le società produttive, anche in base alle branche) definiti da Banca d’Italia. Il modello target, che si renderà disponibile al completamento del progetto Modello di rating di Gruppo, utilizzerà invece le classi di rating interno per ciascun portafoglio. Gli accantonamenti, come previsto dalle disposizioni dello IAS 39, coprono solo le cd. “incurred losses”, vale a dire le perdite subite, determinate da fattori o eventi osservabili e quantificabili al momento della valutazione, e non le cd. expected losses, perdite determinate da eventi prospettici o futuri. Per questo motivo è stato adottato un parametro di definizione del tempo incurred (cfr. sotto) strettamente legato alle effettive modalità operative in termini di monitoraggio e classificazione del credito, che prescinde dall’orizzonte temporale di 12 mesi alla base delle expected losses di Basilea II. Gli accantonamenti collettivi vengono quindi effettuati sulla base della cd. incurred loss (IL), determinata come segue: IL = PIT x SVIAS x EAI con: PIT: percentuale di posizioni con evidenze di perdita non ancora emerse che verranno intercettate nei T mesi successivi. Per la stima della PIT si utilizzano i tassi di decadimento trimestrali; SVIAS: perdita in caso di default ottenuta attualizzando i flussi di recupero previsti al tasso di erogazione originario; EAI: esposizione al momento dell’intercettazione. 219 Tempo incurred I tassi di decadimento annualizzati vengo parametrizzati al tempo incurred, quel preciso intervallo temporale necessario per rilevare detti fenomeni già realizzati. La stima del tempo incurred è fornita su base judgmental dall’Area Crediti in coordinamento con l’Area Risk Management ed i responsabili delle funzioni di monitoraggio e di gestione del credito anomalo. Si ritiene che nel mutato contesto rappresentato dall’adozione dello IAS 39, l’ammontare di rettifiche di valore determinato con la metodologia sopra delineata, sia pienamente adeguato a coprire le perdite latenti (già di fatto realizzatesi, ma non ancora manifestatesi compiutamente) nel portafoglio crediti in bonis. 220 Informazioni di natura quantitativa A. QUALITA’ DEL CREDITO A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/Qualità Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio paese Altre attività Totale 1. Attività finanziare detenute per la negoziazione 0 110 0 0 0 102.664 102.774 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0 0 16.510 16.510 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0 0 0 0 4. Crediti verso banche 0 0 0 0 689 3.810.399 3.811.088 115.684 179.056 3.495 35.012 852 18.145.665 18.479.764 6. Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 0 0 0 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 0 0 0 0 0 0 0 5. Crediti verso clientela 8. Derivati di copertura 0 0 0 0 0 12.501 12.501 Totale al 31/12/2005 115.684 179.166 3.495 35.012 1.541 22.087.739 22.422.637 Totale al 31/12/2004 0 0 0 0 0 0 0 221 A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate Portafogli/Qualità Esposizione Lorda Rettifiche specifiche Altre attività Rettifiche di portafoglio Esposizione Netta 1. Attività finanziare detenute per la negoziazione 110 0 0 110 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0 0 0 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X X 16.510 0 Totale (Esposizione netta) 102.664 102.774 16.510 16.510 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (122) 689 3.810.410 (11) 3.810.399 3.811.088 517.318 (183.067) (152) 334.099 18.183.148 (37.483) 18.145.665 18.479.764 0 0 0 0 0 0 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura X X 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale al 31/12/2005 518.239 (183.067) (274) 334.898 22.010.068 Totale al 31/12/2004 0 0 0 0 0 A.1.3 Esposizione Netta 811 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela Esposizione Rettifiche di Lorda portafoglio 0 0 12.501 12.501 (37.494) 22.087.739 22.422.637 0 0 0 0 X 0 X Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori A. Esposizione per cassa a) Sofferenze Rettifiche di valore di portafoglio Rettifiche di valore specifiche Esposizione lorda Esposizione Netta 0 0 0 0 b) Incagli 0 0 0 0 c) Esposizione ristrutturate 0 0 0 0 d) Esposizione scadute 0 0 0 0 e) Rischio paese f) Altre attività Totale A B. Esposizione fuori bilancio a) Deteriorate 810 X (122) 688 3.810.411 X (11) 3.810.400 (133) 3.811.088 3.811.221 0 1.289 b) Altre 397.730 Totale B 399.019 222 0 X 0 (43) 1.246 (17) 397.713 (60) 398.959 A.1.4 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al “rischio paese” lorde Causali/Categorie Sofferenze A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio paese 0 0 0 0 393 0 0 0 0 0 0 0 0 0 858 B.1 ingressi da esposizioni in bonis 0 0 0 0 0 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 0 B.3 altre variazioni in aumento 0 0 0 0 858 C.Variazioni in diminuzione 0 0 0 0 (441) C.1 uscite verso esposizioni in bonis 0 0 0 0 0 C.2 cancellazioni 0 0 0 0 0 C.3 incassi 0 0 0 0 (441) 0 C.4 realizzi per cessioni 0 0 0 0 C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 0 C.6 altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0 0 0 0 0 810 0 0 0 0 0 D. Esposizione lorda finale - di cui: esposzioni cedute non cancellate A.1.5 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze A. Rettifiche complessive iniziali Esposizioni Ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio paese 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Variazioni in aumento 0 0 0 0 122 122 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 6 B.1 rettifiche di valore 0 0 0 0 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 0 B.3 altre variazioni in aumento 0 0 0 0 0 (6) C.Variazioni in diminuzione 0 0 0 0 C.1 riprese di valore da valutazione 0 0 0 0 0 C.2 riprese di valore da incasso 0 0 0 0 (6) C.3 cancellazioni 0 0 0 0 0 C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 0 0 0 0 0 C.5 altre variazioni in diminuzione 0 0 0 0 0 D. Rettifiche complessive finali 0 0 0 0 122 0 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 223 A.1.6 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso Clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori A. Esposizione per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizione ristrutturate d) Esposizione scadute e) Rischio paese f) Altre attività Totale A Rettifiche di valore specifiche Esposizione lorda Esposizione netta 260.291 (144.607) 0 115.684 216.775 (37.719) 0 179.056 3.832 (337) 0 3.495 35.417 (405) 0 35.012 1.004 X (152) 852 18.199.659 X (37.483) 18.162.176 (37.635) 18.496.275 18.716.978 B. Esposizione fuori bilancio a) Deteriorate (183.068) 14.780 b) Altre 2.565.923 Totale B 2.580.703 A.1.7 Rettifiche di valore di portafoglio (1.485) X (1.485) (13) 13.282 (2.177) 2.563.746 (2.190) 2.577.028 Esposizioni per cassa verso Clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al “rischio paese” lorde Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio paese 354.327 190.653 6.102 0 0 0 0 0 0 136.137 152.152 2.830 35.483 998 B.1 ingressi da esposizioni in bonis 73.728 147.561 2.778 35.327 0 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 54.080 99 0 144 0 8.329 4.492 52 12 998 (230.173) (126.030) (5.100) (66) (997) (68) (23.236) 0 0 0 C.2 cancellazioni (78.696) (2.409) 0 0 0 C.3 incassi (66.144) (39.235) (5.001) (66) (997) C.4 realizzi per cessioni (85.265) (6.900) 0 0 0 C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 0 (54.224) (99) 0 0 C.6 altre variazioni in diminuzione 0 (26) 0 0 0 260.291 216.775 3.832 35.417 1.004 0 0 0 0 0 - di cui esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.3 Altre variazioni in aumento C.Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis D. Esposizione lorda finale - di cui esposizioni cedute non cancellate 1.003 La voce C.4 comprende principalmente il valore lordo dei crediti non performing ceduti in blocco nel corso del mese di dicembre 2005. 224 A.1.8 Esposizioni per cassa verso Clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze A.Rettifiche complessive iniziali Esposizioni Ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio paese (181.658) (34.849) (440) 0 0 0 0 0 0 B. Variazioni in aumento (81.988) (28.895) (17) (441) (150) B.1 rettifiche di valore (59.142) (28.570) (13) (333) (150) B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizione deteriorate (14.067) (325) (4) (108) 0 (8.779) 0 0 0 0 119.039 26.025 120 36 176 4.240 124 0 4 0 C.2 Riprese di valore da incasso 21.804 6.532 81 32 176 C.3 cancellazioni 78.720 2.073 0 0 0 0 16.318 39 0 0 14.275 978 0 0 0 (144.607) (37.719) (337) (405) (152) 0 0 0 0 0 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B.3 Altre variazioni in aumento C.Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizione deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate (178) Crediti v/Clientela: valori lordi e netti Saldi al: 31/12/2005 Sofferenze Esposizioni ristrutturate Incagli Esposizioni scadute Rischio Paese Crediti in bonis Esposizione lorda 260.290 216.775 3.832 35.417 1.004 18.183.149 - Finanziamenti 260.290 216.775 3.832 35.417 1.004 18.183.149 0 0 0 0 0 Rettifiche di valore specifiche (144.607) (37.719) (337) (405) (152) - Finanziamenti (144.607) (37.719) (337) (405) (152) X 0 0 0 0 0 X - Titoli - Titoli 0 X Rettifiche di valore di portafoglio 0 0 0 0 0 (37.483) - Finanziamenti 0 0 0 0 0 (37.483) - Titoli 0 0 0 0 0 0 Totale 115.683 179.056 3.495 35.012 852 18.145.666 225 X 0 Totale 31/12/2004 13 80.686 Totale Totale 31/12/2005 13 B.4 Altre esposizioni 0 0 0 0 0 X 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 B.2 Incagli 0 0 B.1 Sofferenze B. Esposizioni "fuori bilancio" 80.671 80.673 Totale 0 2 A.5 Altre esposizioni 0 0 0 Rettifiche valore specifiche 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute 0 A.2 Incagli Esposizione lorda A.1 Sofferenze A. Esposizioni per cassa Esposizioni/ Controparti 0 0 0 0 0 (7) 0 0 0 0 0 (7) (7) Rettifiche valore di portafoglio 0 80.679 13 13 0 0 0 80.666 80.664 2 0 0 0 Esposizione netta 0 37.764 6.713 6.235 478 0 0 31.051 31.001 50 0 0 0 Esposizione lorda X X 0 (1) 0 0 0 0 (1) (1) 0 0 0 Rettifiche valore specifiche 0 0 0 0 0 (3) 0 0 0 0 0 (3) (3) Rettifiche valore di portafoglio Altri enti pubblici 0 37.760 6.713 6.235 478 0 0 31.047 30.998 49 0 0 0 Esposizione netta 0 3.201.900 266.796 266.796 0 0 0 2.935.104 2.926.287 0 0 501 8.316 Esposizione lorda X 0 0 0 (6.204) X 0 0 (6.204) 0 0 (3.524) (7) (7) 0 0 0 (3.517) (3.517) 0 0 0 0 0 (66) Rettifiche valore di portafoglio (6.138) Rettifiche valore specifiche Società finanziarie 0 3.192.172 266.789 266.789 0 0 0 2.925.383 2.922.770 0 0 435 2.178 Esposizione netta 0 29.723 1.182 1.182 0 0 0 28.541 28.541 0 0 0 0 Esposizione lorda X X 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rettifiche valore specifiche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rettifiche valore di portafoglio Imprese di assicurazione 0 0 0 (1.375) (89.415) 1.695.156 1.683.567 4.850 3.290 3.449 0 0 (25.478) 10.504.819 (2.049) (2.042) (7) X (103) 1.685.609 4.960 0 (337) 0 8.612.098 8.809.663 (23.429) 14.287 3.495 107.024 72.759 Esposizione netta (23.429) 0 0 (935) 1.698.580 1.182 0 0 3.627 (88.040) Rettifiche valore di portafoglio 4.384 8.921.132 X (280) 14.567 8.635.527 (337) (24.852) (62.571) Rettifiche valore specifiche 3.832 131.876 135.330 Esposizione lorda 29.723 10.619.712 1.182 0 0 0 28.541 28.541 0 0 0 0 Esposizione netta Imprese non finanziarie Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e “ fuori bilancio” verso Clientela B.1 Governi e Banche Centrali DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO B. 0 7.327.894 607.420 606.088 806 409 117 6.720.474 6.498.634 20.799 0 84.397 116.644 Esposizione lorda (2) 0 (88.932) (111) X (53) (56) (88.821) X (124) 0 (12.800) (75.897) Rettifiche valore specifiche 0 0 0 0 0 (10.812) (134) (128) (6) 0 0 (10.678) (10.678) Rettifiche valore di portafoglio Altri soggetti 0 7.228.150 607.175 605.960 798 356 61 6.620.975 6.487.956 20.675 0 71.597 40.747 Esposizione netta B.2 Distribuzione dei finanziamenti verso imprese non finanziarie residenti Saldi al: 31/12/2005 - Altri servizi destinabili alla vendita 1.823.249 - Servizi del commercio, recuperi e riparazioni 1.410.102 - Edilizia e opere pubbliche 852.408 - Prodotti energetici 840.326 - Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento 532.479 - Altre branche 3.171.448 227 5.921 20.916.634 0 Totale al 31/12/2004 2.528.200 Totale al 31/12/2005 Totale 2.513.741 B.3 Altre attività deteriorate B.4 altre esposizioni 4.501 4.037 0 20.705.466 2.524.554 2.511.579 5.818 3.647 3.510 18.180.912 18.388.434 B.2 Incagli 17.848.540 34.851 3.495 178.587 115.439 Esposizione netta 17.882.700 35.205 B.1 Sofferenze B. Esposizioni "fuori bilancio" Totale A.5 Altre operazioni A.4 Esposizioni scadute 3.832 209.209 A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate 257.488 A.1 Sofferenze A. Esposizioni per cassa Esposizione lorda Italia 0 373.360 52.276 52.110 166 0 0 321.084 311.695 40 0 7.566 1.783 Esposizione lorda 0 0 6.797 361.380 0 15 0 5.627 15 15 0 15 0 0 5.612 5.607 5 0 0 0 0 0 6.782 5.758 5 0 0 1.019 Esposizione netta America Esposizione lorda 52.255 52.095 160 0 0 309.125 308.371 40 0 469 245 Esposizione netta Altri Paesi Europei 0 380 380 0 4 4 0 0 0 376 376 0 0 0 0 Esposizione netta 4 4 0 0 0 376 376 0 0 0 0 Esposizione lorda Asia Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso Clientela Esposizioni/Aree geografiche B.3 0 509 207 53 154 0 0 302 136 166 0 0 0 0 450 200 53 147 0 0 250 134 116 0 0 0 Esposizione netta Resto del Mondo Esposizione lorda 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute 0 Totale Totale al 31/12/2005 Totale al 31/12/2004 339.601 4.139.034 0 339.601 B.3 Altre attività deteriorate B.4 altre esposizioni 0 0 B.1 Sofferenze 3.799.433 B.2 Incagli B. Esposizioni "fuori bilancio" Totale 3.799.433 0 A.5 Altre operazioni 0 A.1 Sofferenze A.2 Incagli A. Esposizioni per cassa Esposizione lorda 339.589 4.139.012 0 339.589 0 0 0 3.799.423 3.799.423 0 0 0 0 Esposizione netta Italia 37.908 46.371 0 37.165 743 0 0 8.463 8.463 0 0 0 0 Esposizione lorda 37.880 46.342 0 37.163 717 0 0 8.462 8.462 0 0 0 0 Esposizione netta Altri Paesi Europei 4.249 6.705 0 4.236 13 0 0 2.456 2.456 0 0 0 0 Esposizione lorda 4.247 6.581 0 4.235 12 0 0 2.334 2.334 0 0 0 0 Esposizione netta America 9.070 9.587 10.283 0 9.604 10.300 0 517 0 0 696 696 0 0 0 0 Esposizione netta 9.071 533 0 0 696 696 0 0 0 0 Esposizione lorda Asia Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche Esposizioni/Aree geografiche B.4 7.657 7.830 0 7.657 0 0 0 173 173 0 0 0 0 7.656 7.829 0 7.656 0 0 0 173 173 0 0 0 0 Esposizione netta Resto del Mondo Esposizione lorda B.5 Grandi rischi Importo al 31/12/2005 Ammontare 2.486.591 2.508.428 10 8 Numero C. Importo al 31/12/2004 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’ Per la Banca non esiste tale fattispecie. Sezione 2 2.1 Rischi di mercato Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Ai fini della compilazione della presente parte, rientrano nel “portafoglio di negoziazione”, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza, il portafoglio degli strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato. Si segnala che la Banca Popolare di Bergamo S.p.A non possiede portafogli di proprietà significativi. Esiste un portafoglio di negoziazione contenente titoli propri funzionale all’offerta alla Clientela e titoli di capitale Parmalat (per un controvalore di 12 milioni) rivenienti da operazioni di lending. 2.2 Rischio di tasso di interesse – Portafoglio bancario Il controllo e la gestione del rischio di tasso di interesse strutturale – da fair value e da cash flow – vengono effettuati dall’ Area Risk Management-Funzione Alm Strategico. La valutazione avviene con periodicità mensile secondo un approccio statico: si assume, in altri termini, che le quantità sensibili ed il loro mix ad una certa data, rimangano costanti lungo tutto l'orizzonte temporale di riferimento (12 mesi). Le metodologie di misurazione del rischio di tasso di interesse consistono principalmente in modelli di Gap analysis, di Sensitivity analysis e di determinazione dell’impatto di una variazione tassi sul margine di interesse. Con riguardo al rischio di tasso, nel corso del 2005, la posizione di Banca Popolare Bergamo S.p.A. ha evidenziato una sensitivity media di 7.900 migliaia di euro, con un valore puntuale al 31 dicembre 2005 di circa 2.490 migliaia. Il valore massimo del 2005 è stato pari a 12.500 migliaia di euro, il valore minimo a 2.490 migliaia di euro. L’impatto sul margine di interesse, per una variazione di + 100 punti base in un orizzonte temporale di 12 mesi, si attesta a circa 61.370 migliaia di euro. 230 2.3 Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza Rappresenta il rischio di variazioni di prezzo dipendenti dalle fluttuazioni delle variabili di mercato e da fattori specifici degli emittenti o delle controparti. Viene calcolato sui titoli corporate, titoli di capitale, OICR. Per quanto riguarda gli aspetti generali e organizzativi si rimanda alla corrispondente informativa relativa al “rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione”. Il rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente può essere determinata dalla quotidiana attività di negoziazione (rischio idiosincratico) oppure da un repentino movimento dei prezzi rispetto a quelli generali del mercato (rischio di evento, quale il rischio di inadempienza dell’emittente provocato da una variazione delle aspettative del mercato sul rischio di default dell’emittente stesso). Il modello BPU per il monitoraggio del rischio specifico per i titoli di debito è in grado di cogliere la prima delle due componenti (idiosincratica), in quanto considera come fattori di rischio le curve di spread, distinte per settore economico e rating. Titoli di capitale Il rischio complessivo sui titoli di capitale viene misurato considerando come fattori di rischio i singoli titoli di capitale. Esso viene poi scomposto in una componente generica (ovvero il rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari negoziati) e in una specifica. La prima viene stimata secondo una metodologia CAPM (Capital Asset Pricing Model) che lega l’andamento della singola azione a quello dell’indice di riferimento attraverso un fattore moltiplicativo β. Il rischio relativo a fattori specifici connessi con la situazione dell’emittente viene misurato per differenza. 2.4 Rischio di prezzo – Portafoglio bancario Per la Banca non esiste tale fattispecie. 2.5 Rischio di cambio L’esposizione al rischio di cambio – determinata a partire dalla posizione netta in cambi, attraverso una metodologia che ricalca la normativa di Vigilanza – si attesta su valori trascurabili. 231 Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati Yen Giapponese A. Attività finanziarie Dollaro USA Franco Svizzero Sterlina Inglese Corona Danese Altre Valute 25.781 228.389 25.312 10.415 332 45.725 A.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 A.2 Titoli di capitale 0 0 0 0 0 0 A.3 Finanziamenti a banche 11.865 115.009 751 6.900 332 8.731 A.4 Finanziamenti a clientela 13.916 113.380 24.561 3.515 0 36.994 A.5 Altre attività finanziarie 0 0 0 0 0 0 B. Altre attività 0 0 0 0 0 0 1.058.521 207.364 27.613 10.044 80 45.799 4.911 13.157 22.862 33 0 36.152 22.243 187.138 2.152 8.490 80 9.647 C.3 Titoli di debito 1.031.367 7.069 2.599 1.521 0 0 D. Altre passività 0 0 0 0 0 0 7.297 (795) (289) 146 0 0 (25.781) (228.389) (25.312) (10.415) (332) (45.725) Totale passività 1.058.521 207.364 27.613 10.044 80 45.799 Sbilancio (+/-) 1.032.740 (21.025) 2.301 (371) (252) 74 C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela E. Derivati finanziari Totale attività Per valutare nel suo complesso la posizione netta in cambi è necessario considerare nello sbilancio risultante dalla tabella sopra riportata anche il valore nozionale dei derivati finanziari in quanto nella riga E vengono espresse le sole valutazioni dei derivati. In particolare per la valuta Yen Giapponese allo sbilancio di + 1.032.740 migliaia di euro si sommano algebricamente i valori nozionali dei contratti derivati (DCS) in Yen pari a – 1.021.072 migliaia di euro conseguentemente lo sbilancio della posizione netta in cambi per la valuta Yen si riduce a + 11.668 migliaia di euro . 232 0 59.751 24.080 12.040 12.040 - Emesse 10.Opzioni floor - Acquistate - Emesse 0 5.974.121 0 Totale 0 0 - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati 0 0 0 0 0 0 0 - Acquisti - Vendite 0 0 12. Contratti a termine - Esotiche 0 0 0 0 - Emesse - Plain vanilla 0 0 0 0 - Esotiche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati - Plain vanilla 0 0 62.463 11. Altre opzioni - Acquistate 122.214 - Acquistate 0 0 7. Scambi indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap 0 889.408 0 0 4.938.419 Quotati 6. Scambi indici azionari 5. Basis swap 3. Domestic currency swap 4. Currency interest rate swap 2. Interest rate swap 1. Forward rate agreement 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Titoli di capitale e indici azionari 0 0 1.271.320 0 0 56 0 56 0 120.304 120.304 0 120.304 240.608 120.304 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.030.656 0 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Tassi di cambio e oro 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Altri valori Quotati 0 0 0 0 0 0 122.214 0 0 0 0 0 0 0 7.245.441 0 0 0 56 0 56 0 0 0 120.304 120.304 0 0 0 0 0 0 0 0 120.304 240.608 120.304 12.040 12.040 59.751 24.080 0 0 0 62.463 0 0 889.408 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati 31/12/2004 0 0 1.030.656 0 0 0 Non quotati 31/12/2005 4.938.419 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi A.1 Titoli di debito e tassi di interesse DERIVATI FINANZIARI A. Tipologia operazioni/Sottostanti Gli strumenti finanziari derivati 2.6 0 0 0 13. Altri contratti derivati 2.232.069 0 - Valute contro valute Totale 0 - Vendite 0 12. Contratti a termine 0 0 - Acquisti 0 - Plain vanilla - Esotiche 0 - Esotiche - Emesse 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Plain vanilla 0 0 0 0 0 - Emesse 0 0 - Acquistate 0 0 0 11. Altre opzioni 0 - Acquistate - Emesse 10.Opzioni floor 0 0 - Acquistate 0 0 0 0 8. Futures 9. Opzioni cap 0 0 0 0 6. Scambi indici azionari 0 0 0 0 0 Non quotati 7. Scambi indici reali 200.124 0 5. Basis swap 0 4. Currency interest rate swap 2.031.945 Quotati 3. Domestic currency swap 2. Interest rate swap 1. Forward rate agreement Titoli di debito e tassi di interesse Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Titoli di capitale e indici azionari Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Tassi di cambio e oro Di copertura A.2.1 Tipologia derivati/Sottostanti Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Altri valori 0 2.232.069 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 200.124 0 0 2.031.945 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Saldi al: 31/12/2005 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Saldi al: 31/12/2004 Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5. Basis swap 6. Scambi indici azionari 7. Scambi indici reali 8. Futures 9. Opzioni cap - Acquistate 0 0 Totale 0 0 0 0 - Valute contro valute 13. Altri contratti derivati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 12. Contratti a termine - Acquisti - Vendite 0 0 - Plain vanilla 0 0 - Esotiche - Esotiche - Emesse 0 0 0 0 - Plain vanilla - Acquistate 0 0 0 0 0 0 0 0 11. Altre opzioni - Emesse 10.Opzioni floor - Acquistate - Emesse 0 0 4. Currency interest rate swap 0 0 0 3. Domestic currency swap 0 0 Non quotati 0 0 Quotati Titoli di debito e tassi di interesse 1. Forward rate agreement 2. Interest rate swap Tipologia derivati/Sottostanti A.2.2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.233.496 0 0 0 0 0 614.296 0 619.200 614.296 0 619.200 1.233.496 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Titoli di capitale e indici azionari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 54.495 0 0 0 0 0 27.119 0 27.376 27.119 0 27.376 54.495 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Tassi di cambio e oro 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11.342 0 0 0 0 0 5.671 0 5.671 5.671 0 5.671 11.342 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.299.333 0 0 0 0 0 647.086 0 652.247 647.086 0 0 0 0 652.247 1.299.333 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Saldi al: 31/12/2005 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Altri valori Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Saldi al: 31/12/2004 Tipologia operazioni/Sottostanti 0 0 - Vendite - Valute contro valute 0 0 0 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti 0 0 - Vendite - Valute contro valute 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti 0 0 0 0 0 90.417 0 0 0 0 B.2 Altri derivati - Valute contro valute - Vendite 2.031.945 1.941.528 0 - Valute contro valute 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti 0 - Vendite 0 0 0 0 0 2.031.945 B.1 Di copertura 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti 0 2.031.945 B. Portafoglio bancario 0 0 0 2.577.627 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati - Valute contro valute - Vendite 5.084.713 2.507.086 0 2. Operazioni senza scambio di capitali - Acquisti 0 - Valute contro valute 0 0 - Vendite 1. Operazioni con scambio di capitali - Acquisti 5.084.713 Quotati Titoli di debito e tassi di interesse 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 444.254 1.233.496 789.242 0 0 0 0 1.233.496 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.233.496 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Titoli di capitale e indici azionari 0 0 54.495 54.495 0 0 0 0 54.495 0 0 0 0 0 0 0 0 0 54.495 0 4.323 1.030.656 1.026.333 0 120.304 240.664 120.360 1.271.320 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Tassi di cambio e oro Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11.342 11.342 0 0 0 0 11.342 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11.342 Quotati 0 0 0 0 0 0 120.304 0 6.115.369 3.533.419 2.581.950 0 0 0 90.417 0 0 0 0 0 0 0 0 1.299.333 855.079 444.254 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.031.945 1.941.528 1.299.333 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Quotati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Saldi al: 31/12/2004 2.031.945 0 0 0 0 0 240.664 120.360 3.331.278 0 Non quotati 6.356.033 Quotati Saldi al: 31/12/2005 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Non quotati Altri valori Controparti/Sottostanti 0 Totale - 31/12/2004 Totale B - 31/12/2005 B.6 Imprese non finanziarie B.7 Altri soggetti B.5 Assicurazioni 0 11.475 0 2.227 0 8.864 384 B.2 Enti pubblici B.3 Banche B.4 Società finanziarie 0 0 B.1 Governi e banche centrali B. Portafoglio bancario: 0 45.577 Totale - 31/12/2004 Totale A - 31/12/2005 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 17.812 3.730 0 0 0 0 0 Lordo compensato 15.748 8.273 14 A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti A.5 Assicurazioni A.3 Banche A.4 Società finanziarie A.2 Enti pubblici A.1 Governi e Banche centrali Lordo non compesato 0 0 3.244 0 13 0 3.137 94 0 0 0 12.690 4.582 310 0 5.935 1.828 35 0 0 47.067 0 0 0 47.067 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato 0 0 47.455 0 1.200 0 46.255 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1.366 0 0 0 1.366 0 0 0 0 7.908 1.918 4.878 0 1.106 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato 0 1.369 0 0 0 1.369 0 0 0 0 4.503 858 2.932 0 707 6 0 0 0 765 0 0 0 765 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione Lordo non futura compesato Tassi di cambio e oro Esposizione Lordo non futura compesato Titoli di capitale e indici azionari Esposizione Lordo non futura compesato Titoli di debito e tassi di interesse Derivati finanziari “over the counter”: fair value positivo – rischio di controparte A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato Altri valori 0 681 0 0 0 681 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione futura 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Compensato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione futura Sottostanti differenti Controparti/Sottostanti 0 0 0 0 30.260 4.897 A.2 Enti pubblici 0 0 0 0 0 0 8.355 45.588 0 A.6 Imprese non finanziarie A.7 Altri soggetti Totale - 31/12/2005 Totale - 31/12/2004 0 0 0 0 0 0 0 0 0 13.985 0 0 0 4.760 18.745 0 B.2 Enti pubblici B.4 Società finanziarie B.5 Assicurazioni B.6 Imprese non finanziarie Totale - 31/12/2005 Totale - 31/12/2004 B.7 Altri soggetti B.3 Banche 0 0 B.1 Governi e banche centrali B. Portafoglio bancario A.5 Assicurazioni 2.076 A.4 Società finanziarie A.3 Banche 0 0 A.1 Governi e banche centrali Lordo compensato 0 7.499 336 0 0 0 7.163 0 0 0 12.052 834 1.045 0 2.695 7.478 0 0 Esposizione futura 0 46.583 0 0 0 0 46.583 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo non compensato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato 0 47.068 0 0 0 0 47.068 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione futura 0 1.353 0 0 0 0 1.353 0 0 0 15.229 12.166 1.083 0 23 1.957 0 0 Lordo non compensato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato 0 1.356 0 0 0 0 1.356 0 0 0 8.860 7.384 649 0 6 821 0 0 Esposizione futura Fair value negativo Fair value negativo Fair value negativo Lordo non compensato Tassi di cambio e oro Titoli di capitale e indici azionari Titoli di debito e tassi di interesse Altri valori 0 765 0 0 0 0 765 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lordo compensato 0 681 0 0 0 0 681 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione futura Fair value negativo Lordo non compensato Derivati finanziari “over the counter”: fair value negativo – rischio finanziario A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: A.5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Compensato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Esposizione futura Fair value negativo Sottostanti differenti A.6 Vita residua dei derivati finanziari “over the counter”: valori nozionali Sottostanti/Vita residua A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse Fino a 1 anno 3.065.687 1.810.604 A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro Oltre 1 anno e fino a 5 anni 3.912.678 3.896.441 Oltre 5 anni 267.076 267.076 Totale 7.245.441 5.974.121 0 0 0 0 1.255.083 16.237 0 1.271.320 A.4 Derivati finanziari su altri valori 0 0 0 0 B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 311.927 104.072 3.209.098 2.117.620 10.377 10.377 3.531.402 2.232.069 B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 207.855 0 1.025.641 54.495 0 0 1.233.496 54.495 B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale - 31/12/2005 Totale - 31/12/2004 B. 0 11.342 0 11.342 3.377.614 0 7.121.776 0 277.453 0 10.776.843 0 DERIVATI CREDITIZI Per la Banca non esiste tale fattispecie. 239 Sezione 3 Rischio di liquidità Informazioni di natura qualitativa Il rischio di liquidità – connesso capacità o meno della Banca di far fronte tempestivamente ed economicamente alle uscite di cassa – è quantificato come quel costo addizionale inerente al processo di smobilizzo di attività e/o negoziazione di nuove passività, a cui va incontro l'intermediario, quando si vede costretto ad approvvigionarsi sul mercato per far fronte ad impegni non programmabili. Il controllo e la gestione del rischio di liquidità sono effettuati da Area Risk ManagementFunzione ALM Strategico della Capogruppo che periodicamente relaziona le competenti funzioni/organi della Banca. Il principale obiettivo dell'analisi è verificare quale sia il grado di copertura del fabbisogno di liquidità, per la Banca ed il Gruppo nel suo insieme. Il rischio di liquidità è monitorato attraverso un modello di liquidity gap in cui viene determinata l’evoluzione temporale dei flussi di cassa netti allo scopo di evidenziare eventuali criticità nelle condizioni di liquidità attesa. L'inserimento di coefficienti ottimali di copertura permette di calcolare il fabbisogno di liquidità, da raffrontare con il totale liquidità disponibile – data dalla somma delle liquidità di prima e seconda linea25 – così da quantificare il grado di copertura del rischio generato dalla posizione assunta. Un ulteriore indicatore segnala il costo di smobilizzo delle poste definite liquide, per far fronte a shock di liquidità. Informazioni di natura quantitativa 2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie Esposizioni/Controparti Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 44.824 85.690 1.314.212 71.099 2.837.536 8.086.697 2. Titoli in circolazione 0 7 46.067 0 18.881 6.269.126 3. Passività finanziarie di negoziazione 0 0 6.550 0 3.159 99.901 4. Passività finanziarie al fair value 0 0 0 0 0 0 Totale 31/12/2005 44.824 85.697 1.366.829 71.099 2.859.576 14.455.724 Totale 31/12/2004 0 0 0 0 0 0 1. Debiti verso clientela Sono considerati liquidità di prima linea i depositi liberi e/o a vista presso Istituzioni creditizie, tutte le attività con scadenza entro un mese, la cassa (surplus rispetto alla quota necessaria all’attività ordinaria), margini disponibili ottenuti da Istituzioni creditizie. Sono considerati liquidità di seconda linea i depositi presso istituzioni creditizie con scadenza entro 3 mesi, i titoli con scadenza entro 12 mesi, altri titoli negoziabili. . 25 240 3. Distribuzione territoriale delle passività finanziarie Esposizioni/Controparti 1. Debiti verso clientela Altri Paesi Europei Italia America Resto del mondo Asia 12.314.294 111.224 10.775 1.598 2.167 2. Debiti verso banche 1.270.153 14.883 11.411 315 0 3. Titoli in circolazione 6.333.366 664 51 0 0 101.256 5.305 3.049 0 0 4. Passività finanziarie di negoziazione 5. Passività finanziarie al fair value 0 0 0 0 0 Totale 31/12/2005 20.019.069 132.076 25.286 1.913 2.167 Totale 31/12/2004 0 0 0 0 0 Sezione 4 Rischi operativi A livello di Gruppo si è condotta un’intensa attività progettuale indirizzata allo sviluppo del framework finalizzato a supportare la gestione attiva del rischio operativo e a rispettare i requisiti per l’utilizzo combinato della metodologia AMA (Advanced Measurment Approach) con quella standard TSA (Traditional Standard Approach) per la stima del requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo. Il framework è basato su un modello di governo che assegna alla Capogruppo il compito di definire le metodologie e le procedure di rilevazione, misurazione e valutazione dei rischi operativi e garantire il presidio del complessivo processo di gestione dei rischi operativi. Ciascuna entità giuridica facente parte del perimetro di riferimento (società controllate consolidate con il metodo integrale) partecipa attivamente alla realizzazione del modello attraverso la rilevazione degli eventi di propria pertinenza e l’identificazione e valutazione dei rischi potenziali inerenti al business svolto. All’interno della Capogruppo sono presenti: Il Comitato Rischi operativi, organo di indirizzo, governo e presidio del complessivo processo di Operational Risk Management di Gruppo; L’Area Risk Management, e all’interno di essa la Funzione di Risk Management Operativo, cui è attribuita la definizione delle metodologie e delle procedure di rilevazione, misurazione e valutazione dei rischi operativi, con un ruolo attivo nel processo di indirizzo delle politiche assicurative; Un’Unità Organizzativa di Supporto al Risk Management Operativo, che contribuisce allo sviluppo delle metodologie e delle procedure e assicura l’attuazione del modello di riferimento. A livello di singola entità giuridica, in Banca Popolare di Bergamo S.p.A. sono presenti le seguenti figure organizzative: Il Referente Rischi Operativi, ruolo ricoperto da un componente della Direzione Generale, garante del modello nel suo complesso e del corretto funzionamento; Il Supporto Rischi Operativi Locale, figura di raccordo con la Funzione di Risk Management Operativo della Capogruppo con il compito di governare il processo operativo di raccolta e trasmissione alla Capogruppo delle informazioni quantitative e 241 qualitative riconducibili alla Entità giuridica di appartenenza, garantendone la qualità e la corretta classificazione all’interno del Database; Il Risk Owner, ruolo assegnato al Responsabile di Unità Organizzativa. Il modello è strutturato in modo tale da integrare i risultati derivanti da analisi qualitative, basate sul Self Risk Assessment, e quantitative, derivanti dall’elaborazione statistica dei dati di perdita. 242 Parte F – Informazioni sul patrimonio Sezione 1 Il patrimonio dell’impresa A – Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio netto è definito dai principi contabili internazionali in via residuale “ciò che resta delle attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività”. In una logica finanziaria il patrimonio rappresenta l’entità monetaria dei mezzi apportati dalla proprietà ovvero generati dall’impresa. Le leve gestionali si sviluppano su un aggregato più ampio, coerente con l’aggregato di vigilanza, caratterizzato non solo da mezzi propri in senso stretto, ma anche da aggregati intermedi quali strumenti innovativi, strumenti ibridi e passività subordinate. In qualità di Capogruppo, BPU Banca esercita un’attività di indirizzo e coordinamento delle Società appartenenti al Gruppo ed a tal fine – ferma restando l’autonomia statutaria ed imprenditoriale di ciascuna di esse – impartisce alle stesse opportune linee guida. Le Società controllate prospettano le esigenze di capitalizzazione, sia in senso stretto sia attraverso l’emissione di passività subordinate o strumenti ibridi di patrimonializzazione all’Alta Direzione della Capogruppo, che formula la propria proposta al Comitato Esecutivo, il quale delibera in merito. La proposta approvata dal Comitato Esecutivo della Capogruppo viene quindi sottoposta agli organi competenti delle Società controllate e della Capogruppo. Sulla base del piano di sviluppo del Gruppo, dei profili di rischio correlati, e non ultimo, nel rispetto dei vincoli patrimoniali di vigilanza, la Capogruppo analizza e coordina le esigenze di patrimonializzazione, prestandosi come controparte privilegiata nell’accesso ai mercati dei capitali, in un’ottica integrata di dimensionamento ottimale del patrimonio. La rivalutazione immobiliare Come meglio descritto nell’apposito paragrafo della Relazione sulla Gestione, la legge 266 del 23 dicembre 2005 consente di affrancare la rivalutazione immobiliare operata in sede di prima applicazione dei principi IAS pagando una imposta sostitutiva del 12% della rivalutazione operata. Ciò ha comportato la necessità di registrare le corrispondenti riserve di patrimonio da valutazione non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al netto dell’imposta sostitutiva del 12%. Conseguentemente le riserve da valutazione immobili sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in FTA al 1° gennaio 2005. 243 B – Informazioni di natura quantitativa Ai sensi dell’art. 2427, comma 1, n. 7-bis) del codice civile si riporta di seguito il prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità. Natura/descrizione Importo al 31/12/2005 Possibilità di utilizzazione (1) Utilizzazione nei 3 esercizi precedenti Quota distribuibile Copertura perdite Capitale sociale 1.256.300 Riserve di capitale a) b) c) 0 0 Riserva per azioni proprie 0 Riserva sopvrapprezzo azioni 0 Riserve di utili Altro (8) 0 44.908 Riserva legale (2) 13.428 b) Riserva ex art. 2426 cc 1°c. n.5 (3) 17.313 a) b) c) 17.313 Riserva tassata di utili 13.300 a) b) c) 13.300 868 a) b) c) 868 Utili portati a nuovo Riserve altre (10.046) Altre riserve in applicazione degli IAS/IFRS 0 (11.292) a) b) c) (11.292) Riserva da storno ammortamenti pregressi (4) 1.246 a) b) c) 1.246 Riserve da valutazione Riserva da valutazione - attività finanziarie disponibili per la vendita (5) 3.721 Riserva da valutazione - adozione del fair value in sostituzione del costo (6) (7) Totale 3.623 n/d 98 a) b) 1.294.883 Quota non distribuibile 7.276 0 21.434 1.273.448 Residuo distribuibile 21.434 Utile netto 204.281 Totale patrimonio netto al 31 dicembre 2005 1.499.164 Note sulla possibilità di utilizzazione 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per distribuzione ai soci; n/d Non disponibile Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2430 Codice Civile Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2426 Codice Civile 1°c. n.5 Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005 Riserva non disponibile ne distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 2, D.Lgs. 38/2006 Riserva non disponibile, ma imputabile a capitale sociale ed utilizzabile per copertura perdite, ai sensi dell'art. 7, comma 6, D.Lgs. 38/2007 Riserva composta da + 900.803 euro a titolo di riserva di rivalutazione degli immobili ex Legge 266/2005 e da svalutazione di terreni per - 802.849 euro Utilizzo avvenuto in occasione della distribuzione del dividendo 2004 contabilizzato nel 2005. 244 Sezione 2 2.1 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza PATRIMONIO DI VIGILANZA A – Informazioni di natura qualitativa Con riferimento al patrimonio di vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che, come consentito dalla Banca d’Italia, la Banca – così come il Gruppo BPU – procede all’invio delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992. La Banca possiede un capitale sociale di euro 1.256.300 migliaia, ripartito in n. 1.256.300.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. Le azioni sono nominali ed indivisibili; ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. è posseduta al 100% dalla Capogruppo che ne ha il pieno controllo. A seguito dell’accoglimento della proposta di riparto dell’utile d’esercizio 2005 determinata sulla base delle risultanze contabili conformi al D.Lgs. 87/1992, l’entità dei mezzi patrimoniali della Banca si eleverebbe a 1.334.015 migliaia di euro. Il margine di espansione degli impieghi si qualifica in euro 3.311.621 migliaia di euro. Si rileva inoltre che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà, operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante e a fine anno non risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante. Nel valutare l’adeguatezza delle proprie disponibilità patrimoniali, ciascuna banca deve tenere in considerazione il requisito patrimoniale complessivo minimo richiesto dalla normativa di vigilanza per fronteggiare i rischi di mercato ed i rischi di credito (accanto al coefficiente di solvibilità, previsto a fronte del rischio creditizio, dal 1995 sono stati introdotti requisiti patrimoniali per fronteggiare anche i cosiddetti “rischi di mercato” – rischio di posizione, rischio di regolamento, rischio di controparte e rischio di concentrazione, con riferimento al portafoglio titoli non immobilizzato, rischio di cambio, con riferimento all’intero bilancio aziendale). La situazione relativa al 31 dicembre 2005 è esposta nella successiva tabella nella quale sono indicati i requisiti patrimoniali della Banca ed i coefficienti di vigilanza. Nel dettaglio, la sezione A della tabella espone la consistenza del patrimonio di vigilanza e le sue principali componenti. Al 31 dicembre 2005 il patrimonio di base (tier 1) ed il patrimonio supplementare (tier 2) si sono attestati rispettivamente a 1.281.572 migliaia di euro e 250.000 migliaia di euro. Nella sezione B della tabella si indica l’assorbimento di patrimonio di vigilanza derivante dal rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. A fine anno, il rispetto di tale requisito ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 1.298.460 migliaia di euro, correlato ai volumi operativi nel settore dell’erogazione del credito alla Clientela. La sezione C della tabella riassume infine l’assorbimento dei requisiti in termini di coefficienti. 245 Per quanto riguarda i requisiti prudenziali di vigilanza, il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate risulta pari all’8,25% superiore rispetto all’8,14% registrato al 31 dicembre 2004 e per 1,25 punti percentuali superiore al livello minimo richiesto dalla normativa di riferimento (7%). B – Informazioni di natura quantitativa 31/12/2005 A. Patrimonio di vigilanza A.1 Patrimonio di base (tier 1) A.2 Patrimonio supplementare (tier 2) A.3 Elementi da dedurre A.4 Patrimonio di vigilanza 31/12/2004 1.281.572 250.000 1.531.572 1.240.345 250.000 1.490.345 1.290.070 8.390 1.271.361 8.325 8.390 8.325 1.298.460 1.279.686 18.567.983 18.299.511 6,90% 6,78% 8,25% 8,14% B. Requisiti prudenziali di vigilanza B.1 Rischi di credito B.2 Rischio di mercato di cui - rischi del portafoglio non immobilizzato - rischi di cambio B.3 Prestiti subordinati di terzo livello B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Totale requisiti prudenziali C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate Di seguito si riportano in sintesi gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate emesse dalla Banca. Nel corso del 2005 non sono avvenute nuove emissioni. Tipo emissione Prestito subordinato ordinario (Upper Tier II) BPB 2001-2012 tasso variabile - valuta euro Cedola A Data scadenza 18/06/2012 Clausola rimborso anticipato non prevista Valore nominale 250.000 Valore computabile 250.000 A) trimestrale pari a (euribor 3 mesi + 0,80)/4 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Per la Banca non esiste tale fattispecie. 246 Parte H – Operazioni con parti correlate Impresa Capogruppo 1. Denominazione BANCHE POPOLARI UNITE Società Cooperativa per azioni. In forma abbreviata BPU Banca. 2. Sede Piazza Vittorio Veneto, 8 – 24122 BERGAMO Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165 Albo Istituzioni creditizie 5026.0 Albo Gruppi bancari 5026.0 Aderente al fondo interbancario tutela depositi. Direzione e coordinamento A norma dell’art. 2497 bis codice civile, si espone di seguito il prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio della controllante Banche Popolari Unite S.c.p.A. che esercita sulla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. l’attività di direzione e coordinamento. 247 Bilancio d’esercizio della società esercente attività di direzione e coordinamento – dati essenziali (art. 2497 bis, comma 4, c.c.) – BANCHE POPOLARI UNITE S.C.P.A. – Bilancio 2004 (D.Lgs. 87/92) STATO PATRIMONIALE 31/12/2004 ATTIVITÀ Cassa e disponibilità presso banche centrali e uffici postali 57 Titoli disponibili e azioni proprie 4.616.101 Crediti verso banche 8.318.849 Crediti verso Clientela 1.515.579 Immobilizzazioni 7.530.999 Altre attività, ratei e risconti attivi 1.773.507 TOTALE DELL'ATTIVO 23.755.092 31/12/2004 PASSIVITÀ Debiti verso Clientela e debiti rappresentati da titoli 3.256.823 Debiti verso banche 12.051.782 Ratei e risconti passivi, altre passività 1.206.315 Fondi rischi e oneri 137.687 Fondo trattamento di fine rapporto 54.530 Passività subordinate non convertibili 2.994.676 Patrimonio netto 3.766.342 Utile d'esercizio 286.937 TOTALE DEL PASSIVO 23.755.092 GARANZIE E IMPEGNI 1.059.028 CONTO ECONOMICO 31/12/2004 Margine di interesse 314.330 Margine da servizi 314.929 Margine di intermediazione 629.259 Risultato della gestione 307.826 Utile delle attività ordinarie 166.267 Utile al lordo delle imposte 238.482 Imposte sul reddito 48.455 Variazione del fondo per rischi bancari generali 0 UTILE D’ESERCIZIO 286.937 248 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Compensi a Dirigenti (1) 31/12/2005 Benefici a breve termine per i dipendenti (2) 2.299 Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (3) 204 Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - Pagamenti in azioni - (1) (2) (3) Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità o della sua controllante... ivi inclusi gli amministratori dell’entità”. A titolo esemplificativo: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamenti di indennità sostitutive di ferie e di assenza per malattia, benefici in natura. A titolo esemplificativo: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria successive al rapporto di lavoro. In ordine ai compensi erogati nel corso dell’esercizio 2005 ai Dirigenti con responsabilità strategiche, identificati - oltre che nell’Amministratore Delegato e Direttore Generale – in 6 risorse, si precisa che, in aggiunta alla parte fissa definita tramite accordi individuali, è presente una componente variabile legata al raggiungimento di obiettivi strategici. Con riferimento alla retribuzione fissa si evidenzia la presenza, oltre che della consueta erogazione in forma monetaria, di benefit a completamento del pacchetto remunerativo quali il fondo di previdenza integrativa, la polizza sanitaria, la polizza infortuni e la prassi di attribuire autovettura aziendale ad uso promiscuo. In particolare, si evidenziano i seguenti istituti retributivi (per le cui definizioni si rinvia all’apposito principio contabile): a) Benefici a breve termine Nei benefici a breve termine sono ricompresi stipendi, contributi per oneri sociali, indennità sostitutive per ferie non godute, assenze per malattia, permessi retributivi, benefici quali assistenza medica, abitazione, auto aziendale. Tra i benefici a breve termine, dalla nascita del Gruppo, è in essere anche un sistema incentivante focalizzato su obiettivi qualitativi e quantitativi a valenza annua connessi al Piano Industriale. Tale componente incide mediamente per circa il 10% del costo del lavoro complessivo a carico dell’azienda. b) Benefici successivi al rapporto di lavoro Nei benefici successivi al rapporto di lavoro sono ricompresi piani previdenziali, pensionistici, assicurativi nonché il trattamento di fine rapporto. Nei confronti dei dirigenti in questione sono attive forme di assicurazione sulla vita e di previdenza complementare con orizzonte temporale anche successivo alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Annualmente una quota equivalente a circa il 4% del costo complessivo viene destinata a tali finalità. c) Altri benefici a lungo termine Negli altri benefici a lungo termine sono ricompresi corrispettivi a fronte della compartecipazione agli utili ed incentivi da corrispondere oltre i dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato la loro attività nonché retribuzioni differite corrisposte oltre i dodici mesi dopo la conclusione dell’esercizio. 249 d) Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro A tutela della stabilità del rapporto di lavoro, in alcuni casi è stato innalzato il periodo di preavviso contrattualmente previsto. e) Piani di stock option Non esistenti. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Conformemente a quanto disposto dalla Consob con le Comunicazioni n. 97001574 del 20 febbraio 1997, n. 98015375 del 27 febbraio 1998, n. 1025564 del 6 aprile 2001 e, da ultimo, con la Comunicazione n. 14990 del 14 aprile 2005, si precisa che tutte le operazioni svolte dalla Banca con le proprie parti correlate sono state effettuate nel rispetto di criteri di correttezza sostanziale e procedurale, a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti. A seguito dell'abrogazione, da parte della citata Comunicazione Consob 14 aprile 2005, del terzo comma dell'art. 71-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, in forza del quale la precedente Comunicazione n. 2064231 del 30 settembre 2002 forniva una definizione di parti correlate, ora si intende per parte correlata all'emittente, ai sensi del principio contabile internazionale (International Accounting Standard - IAS) n. 24, una parte che: a) direttamente o indirettamente, controlla, é controllata da, o é sottoposta a controllo comune con l'emittente; oppure detiene una partecipazione tale da esercitare un'influenza notevole sull'emittente ovvero controlla congiuntamente l'emittente; b) é una societá collegata all'emittente (secondo la definizione dello IAS 28 Partecipazioni in collegate); c) é una joint venture in cui l'emittente é una partecipante; d) é un dirigente con responsabilità strategiche dell'emittente o della sua controllante, intendendosi per dirigenti con responsabilità strategiche coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività dell'emittente, ivi inclusi gli amministratori dell'emittente; e) é uno stretto familiare di uno dei soggetti indicati alle lettere a) o d) (per stretti familiari si intendono coloro che sono potenzialmente in grado di influenzare la persona fisica correlatata all'emittente, o esserne influenzati, nei loro rapporti con l'emittente); f) é un'entitá controllata, controllata congiuntamente o soggetta a influenza notevole da uno dei soggetti indicati alle lettere d) od e), ovvero tali soggetti detengono, direttamente o indirettamente, una quota significativa dei diritti di voto in tale entitá; g) é un fondo pensionistico per i dipendenti dell'emittente o di qualsiasi entitá ad essa correlata. In particolare, coerentemente con il modello organizzativo adottato che prevede l'accentramento presso BPU Banca delle attività di indirizzo strategico, tecnico-operativo e gestionale, la Capogruppo fornisce alle proprie Società controllate una serie di servizi, regolati da appositi contratti infragruppo redatti sulla base dei criteri di congruità, trasparenza ed omogeneità; i corrispettivi pattuiti per i servizi resi a norma di tali contratti sono determinati in conformità a condizioni di mercato o, laddove non siano rinvenibili sul mercato idonei parametri di riferimento anche in relazione alle caratteristiche peculiari dei servizi resi, sulla base del costo sostenuto. Tra i principali contratti infragruppo in corso di validità alla data di chiusura del periodo si segnalano quelli che attuano l'accentramento presso la Capogruppo delle attività nelle Aree di Governo, di Supporto e di Business e che coinvolgono la Capogruppo, la Banca e le principali banche del Gruppo, come pure i contrattI attuativI del c.d. consolidato fiscale nazionale (di cui agli articoli da 117 a 129 del D.P.R. n. 917/1986, testo unico delle imposte sui redditi) conclusi dalla Capogruppo con la Banca e con altre diciotto società italiane del 250 Gruppo. Con riguardo alle operazioni svolte dalla Banca con tutte le proprie parti correlate non sono rinvenibili operazioni atipiche e/o inusuali; operazioni della specie, peraltro, non sono state effettuate neppure con soggetti diversi dalle parti correlate. Per operazioni atipiche e/o inusuali - giusta quanto indicato nelle Comunicazioni Consob n. 98015375 del 27 febbraio 1998 e n. 102564 del 6 aprile 2001 - si intendono tutte quelle operazioni che per significatività/rilevanza, natura delle controparti, oggetto della transazione (anche in relazione alla gestione ordinaria), modalità di determinazione del prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento (prossimità alla chiusura del periodo) possono dar luogo a dubbi in ordine: alla correttezza/completezza dell'informazione in bilancio, al conflitto di interesse, alla salvaguardia del patrimonio aziendale, alla tutela degli azionisti di minoranza. Rapporti della Banca con le proprie parti correlate. 31/12/2005 Parte correlata Controllante Attività finanziarie Attività finanziarie detenute per disponibili per la lnegoziazione vendita 542 - Attività finanziarie detenute sino a scadenza Crediti verso banche - Crediti verso Clientela 3.684.069 - Debiti verso Clientela Debiti verso banche 991.714 Garanzie rilasciate - 49.676 Entità (1) Controllate Collegate Joint venture Dirigenti (2) Altre parti correlate (3) (1) (2) (3) - - - - 1.293 - 9.871 - 40.963 - - 1.891 617.385 88.187 207.885 148.358 Per “Entità” si intendono le “entità economiche che controllano congiuntamente o esercitano un’influenza notevole sull’entità stessa”. Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità o della sua controllante, intendendosi per dirigenti con responsabilità strategiche coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività dell'entità, ivi inclusi gli amministratori dell'entità”. Si tratta dei soggetti indicati sopra, lettere e), f), g) e delle società appartenenti al Gruppo BPU Banca. Ulteriori informazioni in merito alle operazioni con parti correlate sono riportate nelle seguenti tabelle “Principali rapporti patrimoniali con società del Gruppo” e “Principali rapporti economici con società del Gruppo”. 251 (43) (9) (569) (62) (6) (3.685.959) 0 0 Società valutate con il metodo del patrimonio netto ARCA S.G.R. S.P.A. AVIVA VITA S.P.A. CAPITAL MONEY S.P.A. CLICKICT S.R.L. S.P.F. STUDIO PROGETTI FINANZIARI S.R.L. SECUR BROKER S.R.L. S.F. CONSULTING S.R.L. 0 0 0 0 (1.201) 0 0 Crediti verso banche (35.469) Attivita' finanziarie detenute sino alla scadenza (HTM) (3.684.069) 0 0 Attivita' finanziarie detenute per la vendita (AFS) (542) (5.079) (376) (41.466) Società valutate con il metodo proporzionale RETE MUTUI ITALIA S.P.A. Società valutate con il metodo integrale ALBENZA 2 SOCIETA' PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.R.L. ALBENZA 3 SOCIETÀ PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.R.L. ALBENZA S.R.L. ANCONA TRIBUTI S.P.A. B@NCA 24-7 S.P.A. BANCA CARIME S.P.A. BANCA POPOLARE ANCONA S.P.A. BANCA POPOLARE TODI S.P.A. BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION BERGAMO ESATTORIE S.P.A. BPB IMMOBILIARE S.R.L. BPCI S.P.A. BPU ASSICURAZIONI S.P.A. BPU ASSICURAZIONI VITA S.P.A. BPU BANCA BPU LEASING S.P.A. BPU MEDIAZIONI ASSICURATIVE S.R.L. BPU PARTECIPAZIONI ASSICURATIVE S.P.A. BPU PRAMERICA S.G.R. GESTIONI INDIVIDUALI BPU PRAMERICA S.G.R. S.P.A. BPU SIM S.P.A. CENTROBANCA S.P.A. CENTROBANCA SVILUPPO IMPRESA SGR S.P.A. CENTROSIEL S.P.A. ESALEASING S.P.A. FINANZATTIVA SERVIZI S.R.L. IMMOBILIARE BPU S.R.L. INVESTIMENTI PICCOLE IMPRESE S.P.A. (EX BPB INVESTIMENTI) IW BANK S.P.A. MERCATO IMPRESA S.P.A. PLURIFID Parte correlata/Rapporto Attivita' finanziarie detenute per la negoziazione (HFT) Principali rapporti patrimoniali con Società del Gruppo (13) (13) (5.436) (1.496) (1.500) (2.414) (956) (956) (46) (1.650) (101) (286) (43.276) (126) (182.972) (173) (1.305) (25.133) (47.003) (4) (302.079) (4) 0 0 Crediti verso clientela 31/12/2005 Altre attivita' 0 0 0 0 0 4 320 991.714 41.184 1.281 17.246 25.696 360 95 1.077.900 Debiti verso banche 3.782 1.576 1.641 65 63 44 131 262 0 2.041 2.680 875 1.097 1.534 3.207 48 72.513 14.320 9.366 2.492 1.135 15.685 28.142 6.727 12.369 175.624 338 625 430 Debiti verso clientela 0 0 90 90 Altre passivita' 0 (51) (51) (16) (286) (89) (49.676) (22.215) (1.107) (554) (92.889) (1.846) (168.678) Garanzie rilasciate Società valutate con il metodo del patrimonio netto 0 0 0 0 0 0 0 S.p.A. PIEMONTE S.p.A. NORD Sr.l. (ex Rete Mutui Nord Srl) CENTRO S.r.l. (ex Rete Mutui Centro Srl) 7 YOU YOU YOU YOU 5 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Dividendi Società valutate con il metodo proporzionale 83.718 71.543 0 0 0 0 0 78 12 0 0 448 18 0 0 147 0 0 17 0 585 0 8.519 0 1 2 0 2.176 0 0 156 5 0 3 0 0 8 0 0 0 0 0 Interessi attivi BY BY BY BY Società valutate con il metodo integrale BANCHE POPOLARI UNITE S.c.p.A. ALBENZA S.r.l. ALBENZA2 SOC.PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.r.l. ALBENZA3 SOC.PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.r.l. ANCONA TRIBUTI S.p.A. B.D.G. FINANZIARIA S.A. BANCA 24/7 S.p.A. BANCA CARIME S.p.A. BPCI CAPITAL TRUSST DELAWARE BPCI FUNDING LLC BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA S.p.A. BANCA POPOLARE DI ANCONA S.p.A. BANCA POPOLARE DI TODI S.p.A BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION BERGAMO ESATTORIE S.p.A. BPB CAPITAL TRUST BPB FUNDING LLC BPB IMMOBILIARE S.r.l. BPU ASSICURAZIONI S.p.A. BPU ASSICURAZIONI VITA S.p.A. BPU BANCA INTERNATIONAL S.A. BPU LEASING S.p.A. BPU MEDIAZIONI ASSICURATIVE S.r.l. BPU PRAMERICA SGR Sp.A. BPU PARTECIPAZIONI ASSICURATIVE S.p.A. BPU SOCIETA' DI INTERMEDIAIZONE MOBILIARE S.p.A. CENTROBANCA S.p.A. CENTROBANCA SVILPPO IMPRESA SGR S.p.A. CENTROSIEL S.p.A. ESALEASING S.p.A. FINANZATTIVA SERVIZI S.r.l. IMMOBILIARE BPU S.r.l. INVESTIMENTI PICCOLE IMPRESE S.p.A. IW BANK S.p.A. MARIA THERESIA S.r.l. (in liq.vol.) MERCATO IMPRESA S.p.A. ORIO FINANCE Ltd ORIO FINANCE nr.2 Ltd ORIO FINANCE nr.3 Ltd PLURIFID S.p.A. SINTONIA FINANCE S.r.l. Parte correlata/Rapporto 0 1 2 5 0 8 96.218 4.683 0 0 0 0 0 1.501 0 0 0 0 0 0 0 104 0 0 14 5.559 6.648 0 3.629 517 69.627 0 62 3.815 0 0 0 0 0 3 0 0 54 0 0 0 2 0 Commissioni attive 0 0 0 0 0 0 2.535 765 0 0 0 0 0 8 1.042 0 0 325 64 0 0 0 0 0 57 1 0 0 23 11 0 0 105 52 0 0 0 0 0 23 0 0 10 0 0 0 49 0 0 (1) 0 0 0 (1) (9.928) (3.727) 0 0 0 0 0 (60) 0 0 0 0 0 0 0 (339) 0 0 (676) 0 (2.980) 0 (183) (38) (302) (4) (172) (1.391) (21) 0 0 (5) (2) 0 0 0 (12) 0 0 0 (16) 0 Altri proventi di Interessi passivi gestione 31/12/2005 Principali rapporti economici con Società del Gruppo 0 0 0 0 0 0 (130.607) (122.109) 0 0 0 0 0 0 (77) 0 0 (48) 0 0 0 (52) 0 0 (447) (5.826) (63) 0 (33) 0 0 0 0 (343) 0 0 0 0 0 0 0 0 (1.609) 0 0 0 0 0 Spese amministrative 0 0 0 0 0 0 (3.881) (130) 0 0 0 0 0 (17) 0 0 0 0 (209) (10) 0 (2) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (627) (2.129) 0 0 0 (9) 0 0 0 0 0 0 0 0 (748) 0 Commissioni passive Altri oneri di gestione 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Per la Banca non esiste tale fattispecie. 254 Via Benedetto Croce, 24 Via San Vitale, 17/21 Seregno Totale Piazza Vittorio Veneto, 8 Roma Ubicazione Bergamo (in migliaia di euro) L L P 9.366 312 6.348 2.706 Investimenti Elenco degli immobili di proprietà 8.308 8.308 Rivalutazioni di legge 256 0,00 Rivalutazioni da fusione 753 753 Adeguamento al valore di mercato 18.427 312 6.348 11.767 Valori lordi 5.162 107 5.055 Fondi ammortamento 13.265 312 6.241 6.712 Valori di bilancio Glossario ABS (ASSET BACKED SECURITIES) Titoli di debito emessi dallo SPV (cfr. definizione) rappresentativi dei crediti ceduti dall’originator (cfr. definizione). ASSET MANAGEMENT Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi. ALM (ASSET & LIABILITY MANAGEMENT) Gestione integrata dell’attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento. ATM (AUTOMATED TELLER MACHINE) Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della Clientela di operazioni quali ad esempio il prelievo di contante, il versamento di contante o assegni, la richiesta di informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc. Il cliente attiva il terminale introducendo una carta e digitando il codice personale di identificazione. ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE È l’importo ottenuto moltiplicando il totale dei requisiti patrimoniali di vigilanza (rischi di credito, rischi di mercato e altri requisiti prudenziali) per un coefficiente pari a: 14,3 per le società appartenenti a gruppi bancari; 12,5 per i gruppi bancari (consolidato) e le società non appartenenti a gruppi bancari. BANCASSURANCE Espressione che indica l’offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete operativa delle aziende di credito. BASIS SWAP Contratto che prevede lo scambio, tra due controparti, di pagamenti legati a tassi variabili basati su un diverso indice. CAPITAL ALLOCATION Processo che porta alla decisione di come distribuire l’investimento tra le diverse categorie di attività finanziarie (in particolare obbligazioni, azioni e liquidità). Le scelte di capital allocation sono determinate dalla necessità di ottimizzare il rapporto rendimento/rischio in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore. CARTOLARIZZAZIONE Cessione di crediti o di altre attività finanziarie non negoziabili a una società qualificata (società veicolo) che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di tali operazioni e provvede alla conversione di tali crediti o attività in titoli negoziabili su un mercato secondario. CONSUMER FINANCE Credito al consumo. Finanziamenti concessi alle famiglie per fini personali collegati al consumo di beni e di servizi. CORPORATE GOVERNANCE Attraverso la composizione ed il funzionamento degli organi societari interni ed esterni la struttura della corporate governance definisce la distribuzione dei diritti e delle responsabilità tra i partecipanti alla vita di una società, in riferimento alla ripartizione dei compiti, all’assunzione di responsabilità e al potere decisionale. Obiettivo fondamentale della corporate governance è la massimizzazione del valore per gli azionisti, che comporta, 257 in un’ottica di medio-lungo termine, elementi di positività anche per gli altri stakeholders, quali Clienti, fornitori, dipendenti, creditori, consumatori e la comunità. CREDIT DEFAULT SWAP Contratto col quale un soggetto, dietro pagamento di un premio periodico, trasferisce ad un altro soggetto il rischio creditizio insito in un prestito o in un titolo, al verificarsi di un determinato evento legato al deterioramento del grado di solvibilità del debitore. CREDITO RISTRUTTURATO Posizione per la quale la Banca ha concordato con il debitore una dilazione di pagamento, rinegoziando l’esposizione a condizioni di tasso inferiori a quelle di mercato. DEFAULT Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi. DISASTER RECOVERY GEOGRAFICO Insieme di procedure tecniche ed organizzative attivate a fronte di un evento catastrofico che provochi l’indisponibilità completa del sito di elaborazione dati. L’obiettivo è riattivare le applicazioni vitali per l’azienda in un sito secondario (detto di recovery). Il sistema di disaster recovery si definisce “geografico” quando è locato ad almeno 50 km dal sistema di origine. L’obiettivo primario è quello di diminuire i rischi derivanti da eventi disastrosi con possibile impatto su di un’intera area metropolitana (i.e. terremoti, inondazioni, eventi bellici etc.) come prescritto dagli standard di sicurezza internazionali. FACTORING Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un finanziamento a favore del cedente. FAIR VALUE Corrispettivo al quale, in un regime di libera concorrenza, un bene può essere scambiato, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili. FLOOR Contratto derivato su tasso d’interesse, negoziato al di fuori dei mercati regolamentati, con il quale viene fissato un limite minimo alla diminuzione del tasso creditore. FRA (FORWARD RATE AGREEMENT) Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti. FUNDING Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. FUTURES Contratti a termine standardizzati, con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valori mobiliari o merci. Tali contratti di norma sono negoziati su mercati organizzati, dove viene garantita la loro esecuzione. 258 GOODWILL Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita. HEDGE FUND Fondo comune di investimento che ha la possibilità – negata ai gestori tradizionali – di usare strumenti o strategie di investimento sofisticati quali lo “short selling” (vendita allo scoperto), i derivati (opzioni o futures, anche oltre il 100% del patrimonio), l’hedging (copertura del portafoglio dalla volatilità di mercato attraverso vendite allo scoperto ed uso di derivati) e la leva finanziaria (l’indebitamento allo scopo di investire denaro preso a prestito). IAS/IFRS Principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell’aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali paesi nonché, in qualità di osservatori, l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità dell’International Accounting Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l’armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi contabili “International Financial Reporting Standards” (IFRS). IDENTITY ACCESS MANAGEMENT Soluzione tecnico-organizzativa che permette di gestire e controllare l’intero ciclo di vita di asssegnazione, gestione e revoca dei privilegi di accesso alle risorse informatiche e quindi alle informazioni aziendali da parte di ciascun utente. INCAGLI Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in situazione di obiettiva difficoltà, che si ritiene però superabile in un congruo periodo di tempo. INDEX LINKED Polizza vita la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore. INTERNAL AUDIT Funzione alla quale è istituzionalmente attribuita l’attività di revisione interna. INVESTMENT BANKING L’investment banking costituisce un segmento altamente specializzato della finanza che si occupa in particolare di assistere società e governi nell’emissione di titoli e più in generale nel reperimento di fondi sul mercato dei capitali. JOINT VENTURE Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni. JUNIOR In un’operazione di cartolarizzazione è la tranche più subordinata dei titoli emessi, che sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività sottostanti. 259 LEASING Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione. LOWER TIER II Passività subordinate che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o tier II (cfr. definizione) a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano espressamente che: a) in caso di liquidazione dell’ente emittente il debito sia rimborsabile solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni; c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e preveda il nulla osta della Banca d’Italia. MARK DOWN Differenza fra il tasso passivo medio delle forme tecniche di raccolta diretta considerate e l’Euribor. MARK UP Differenza fra il tasso attivo medio delle forme tecniche di impiego considerate e l’Euribor. MERCHANT BANKING Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli – azionari o di debito – della Clientela Corporate per il successivo collocamento sul mercato, l’assunzione di partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l’obiettivo di una successiva cessione, l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di ristrutturazioni. MEZZANINE In un’operazione di cartolarizzazione, è la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche junior e quello della tranche senior. NON PERFORMING Termine generalmente riferito ai crediti aventi un andamento non regolare. OBBLIGAZIONI STRUTTURATE Obbligazioni i cui interessi e/o valore di rimborso dipendono da un parametro di natura reale (collegato al prezzo di un paniere di beni o servizi), valutaria (collegato alle parità di cambio), monetaria (ad esempio, ABI prime rate), o finanziaria (ad esempio, rendimento dei titoli emessi dalle banche). OPTION Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) entro (american option) oppure ad una data futura (european option) determinata. OICR (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO) La voce comprende gli OICVM (cfr. definizione) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi). 260 OICVM (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO IN VALORI MOBILIARI) La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile. ORIGINATOR Soggetto che cede il proprio portafoglio di attività a liquidità differita allo SPV (cfr. definizione) affinché venga cartolarizzato. OVER THE COUNTER (OTC) Operazioni concluse direttamente fra le parti, senza utilizzare un mercato regolamentato. PAST DUE Esposizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 180 giorni, secondo la definizione prevista nelle vigenti istruzioni di vigilanza. PATRIMONIO DI VIGILANZA È costituito dalla somma del patrimonio di base – ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione – e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del patrimonio di base. Da tale somma vengono dedotte le partecipazioni, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie. In particolare, vengono dedotte le partecipazioni in banche e società finanziarie superiori al 10% non consolidate, nonché l’insieme delle partecipazioni in banche e società finanziarie inferiori al 10% e delle attività subordinate verso banche, considerato per la quota che eccede il 10% del patrimonio supplementare. PLAIN VANILLA SWAP Interest rate swap, in cui una controparte riceve un pagamento variabile legato al LIBOR (in genere il tasso LIBOR a sei mesi) e corrisponde all’altra controparte un tasso di interesse fisso, ottenuto aggiungendo uno spread al rendimento di una tipologia di Titoli di Stato. POS (POINT OF SALE) Apparecchiatura automatica mediante la quale è possibile effettuare, con carta di debito, di credito o prepagata, il pagamento di beni o servizi presso il fornitore. PREFERENCE SHARES Strumenti innovativi di capitale, emessi da controllate estere incluse nel gruppo bancario, che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca controllante e la partecipazione alle perdite della banca stessa nel caso in cui esse determinino una rilevante riduzione dei requisiti patrimoniali. Le condizioni in base alle quali le preference shares possono essere computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari sono fissate dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia. PRICE SENSITIVE Termine che viene riferito generalmente ad informazioni o dati non di pubblico dominio idonei, se resi pubblici, ad influenzare sensibilmente la quotazione di un titolo. PRIVATE EQUITY Attività mirata all’acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successive cessione a controparti specifiche, senza collocamento pubblico. RATING Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. 261 SENIOR In un’operazione di cartolarizzazione è la tranche con il maggior grado di privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso. SERVICER Nelle operazioni di cartolarizzazione è il soggetto che – sulla base di un apposito contratto di servicing – continua a gestire i crediti o le attività oggetto di cartolarizzazione dopo che sono state cedute alla società veicolo incaricata dell’emissione dei titoli. SOFFERENZE Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in stato d’insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili. SPREAD Con questo termine di norma si indica: la differenza tra due tassi di interesse; lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli; la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta a un tasso di riferimento. SPV (SPECIAL PURPOSE VEHICLE) Soggetto (società, “trust” o altra entità) che viene costituito appositamente per l’acquisto delle attività da cartolarizzare. Lo SPV ha una struttura giuridica indipendente rispetto all’originator (cfr. definizione); tutte le sue attività sono finalizzate in maniera esclusiva alla realizzazione dell’operazione. STAKEHOLDER Individui o gruppi, portatori di interessi specifici nei confronti di un’impresa o perché dipendono da questa per la realizzazione di loro obiettivi o perché subiscono in modo rilevante gli effetti positivi o negativi della sua attività. STOCK OPTION Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che consentono di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio predeterminato. SWAP (SUI TASSI E SULLE VALUTE) Operazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi d’interesse, le controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale nozionale di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso variabile). Nel caso di uno swap sulle valute, le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi. TASSO RISK FREE – RISK FREE RATE Tasso di interesse di un’attività priva di rischio. Si usa nella pratica per indicare il tasso dei titoli di stato a breve termine, che pure non possono essere considerati risk free. TIER I (PATRIMONIO DI BASE) È costituito dal capitale versato, dalle riserve, dal fondo per rischi bancari generali e dalle preference shares (computabili entro un limite pari al 15% del patrimonio di base). Dal totale di questi elementi vengono dedotti: le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni immateriali, nonché le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso. 262 TIER II (PATRIMONIO SUPPLEMENTARE) È costituito dalle riserve di rivalutazione, dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione (passività irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell’emittente col preventivo consenso della Banca d’Italia), dalle passività subordinate (computate entro il limite massimo pari al 50% del patrimonio di base), dal fondo rischi su crediti, al netto delle minusvalenze nette su titoli, nonché dalle plusvalenze o minusvalenze nette su partecipazioni. TIER III (PRESTITI SUBORDINATI DI 3° LIVELLO) Prestiti subordinati che soddisfano le seguenti condizioni: siano stati interamente versati; non rientrino nel calcolo del patrimonio supplementare (cfr. definizione); abbiano durata originaria pari o superiore a due anni; qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto un preavviso per il rimborso di almeno 2 anni; rispondano alle condizioni previste per le analoghe passività computabili nel patrimonio supplementare ad eccezione, ovviamente, di quella concernente la durata del prestito; siano soggetti alla “clausola di immobilizzo” (c.d. “clausola di lock in”), secondo la quale il capitale e gli interessi non possono essere rimborsati se il rimborso riduce l’ammontare complessivo dei fondi patrimoniali della banca a un livello inferiore al 100% del complesso dei requisiti patrimoniali. TROR (TOTAL RATE OF RETURN SWAP) È un contratto con il quale il “protection buyer” (detto anche “total return payer”) si impegna a cedere tutti i flussi di cassa generati dalla “reference obbligation” al “protection seller” (detto anche “total return receiver”), il quale trasferisce in contropartita al “protection buyer” flussi di cassa collegati all’andamento del “reference rate”. Alle date di pagamento dei flussi di cassa cedolari (oppure alla data di scadenza del contratto) il “total return payer” corrisponde al “total return receiver” l’eventuale apprezzamento della “reference obbligation”; nel caso di deprezzamento della “reference obbligation” sarà invece il “total return receiver” a versare il relativo controvalore al “total return payer”. In sostanza il TROR configura un prodotto finanziario strutturato, costituito dalla combinazione di un derivato su crediti e di un derivato sui tassi di interesse (“interest rate swap”). TRADING ON LINE Sistema di compravendita di attività finanziarie in borsa, attuato in via telematica. UNIT-LINKED Polizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento. UPPER TIER II Strumenti ibridi di patrimonializzazione che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o tier II (cfr. definizione) quando il contratto prevede che: a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passività e dagli interessi maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire all’ente emittente di continuare l’attività; b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il più possibile l’insorgere di perdite; c) in caso di liquidazione dell’ente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati. 263 Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari o superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il rimborso del prestito al nulla osta della Banca d’Italia. VAR (VALUE AT RISK) Misura la massima perdita potenziale che una posizione in uno strumento finanziario ovvero un portafoglio può subire con una probabilità definita (livello di confidenza) in un determinato orizzonte temporale (periodo di riferimento o holding period). WARRANT Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall’emittente o di vendere a quest’ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità. ZERO-COUPON Obbligazione priva di cedola, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di emissione (o di acquisto) ed il valore di rimborso. 264 Rete territoriale della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (A.B.I.: 05428) Regione Provincia Descrizione unità C.A.B. Indirizzo EMILIA ROMAGNA BOLOGNA FILIALE DI BOLOGNA 02400 VIA ERCOLANI, 4/E FILIALE DI BOLOGNA VIA LOMBARDIA 02401 VIA LOMBARDIA, 7/A FILIALE DI ZOLA PREDOSA 37130 VIA RISORGIMENTO, 109 FERRARA FILIALE DI CENTO 23400 VIA FERRARESE, 3 MODENA FILIALE DI CARPI 23300 VIA BALDASSARRE PERUZZI, 8/B REGGIO EMILIA FILIALE DI REGGIO EMILIA 12800 VIA EMILIA ALL'ANGELO, 35 ROMA SEDE DI ROMA 03200 VIA DEI CROCIFERI, 44 FILIALE DI ROMA - TORRE ARGENTINA 03206 VIA DEL MONTE DELLA FARINA, 23 FILIALE DI ROMA AURELIO 03204 VIA S. SILVERIO, 57 FILIALE DI ROMA EUR 03201 LARGO SALINARI, 24 - ANG. VIA B. CROCE 82/84 FILIALE DI ROMA NOMENTANA 03205 VIALE GORIZIA, 34 FILIALE DI ROMA PORTA CASTELLO 03208 VIA DI PORTA CASTELLO, 32 FILIALE DI ROMA PRATI FISCALI 03202 VIA VAL MAIRA, 125/131 FILIALE DI ROMA TIBURTINA 03207 VIA TIBURTINA, 604 FILIALE DI ROMA TUSCOLANA 03203 VIA DELL'AEROPORTO, 14/16 LAZIO LIGURIA LOMBARDIA GENOVA BERGAMO ROMA PRATI FISCALI - C/O SVILUPPO ITALIA SPA (CAMPO ELBA) 03211 VIA PIETRO BOCCANELLI, 30 ROMA PRATI FISCALI - SVILUPPO ITALIA SPA (VIA CALABRIA) 03214 VIA CALABRIA, 46 SEDE DI GENOVA 01400 VIA FIESCHI, 11 FILIALE DI GENOVA ALBARO 01402 PIAZZA LEOPARDI, 6 FILIALE DI GENOVA SESTRI 01401 VIA MERANO, 1/A NERO FILIALE DI RAPALLO 32110 VIA A. DIAZ, 6 FILIALE DI ALBANO SANT`ALESSANDRO 52470 VIA CAVOUR, 2 ALBANO SANT'ALESSANDRO - TORRE DE ROVERI 83270 PIAZZA CONTE SFORZA, 3 FILIALE DI ALBINO 52480 VIA MAZZINI, 181 ALBINO - FIOBBIO 52481 VIA LUNGA, 1 FILIALE DI ALMÈ 52490 VIA TORRE D'ORO, 2 FILIALE DI ALMENNO SAN BARTOLOMEO 52500 VIA FALCONE, 2 ALMENNO S. BARTOLOMEO - BARZANA 26581 VIA SAN ROCCO FILIALE DI ALMENNO SAN SALVATORE 52510 VIA MARCONI, 3 FILIALE DI ALZANO LOMBARDO 52520 PIAZZA GARIBALDI, 3 FILIALE DI ARCENE 52540 CORSO EUROPA, 7 FILIALE DI ARDESIO 52550 VIA LOCATELLI, 8 FILIALE DI AZZANO SAN PAOLO 52570 PIAZZA IV NOVEMBRE, 4 SEDE DI BERGAMO 11101 PIAZZA VITTORIO VENETO, 8 SEDE DI BERGAMO C/O I.N.P.S. BG 11195 VIALE VITTORIO EMANUELE II, 5 SEDE DI BERGAMO C/O UNIVERSITÀ 11112 VIA DEI CANIANA, 2 FILIALE DI BERGAMO BORGO PALAZZO 11106 VIA BORGO PALAZZO, 51 FILIALE DI BERGAMO BORGO SANTA CATERINA 11102 VIA BORGO SANTA CATERINA, 6 BORGO S. CATERINA - BERGAMO AMBIENTE E SERVIZI SPA 11118 VIA SUARDI, 26 FILIALE DI BERGAMO CITTÀ ALTA 11107 VIA GOMBITO, 6 FILIALE DI BERGAMO CLEMENTINA 11111 VIA BORGO PALAZZO, 135 BERGAMO CLEMENTINA - BERGAMO VIA GLENO 11117 VIA GLENO, 49 FILIALE DI BERGAMO LONGUELO 11103 VIA MATTIOLI, 69 FILIALE DI BERGAMO LORETO 11109 PIAZZA RISORGIMENTO, 15 FILIALE DI BERGAMO MONTEROSSO 11116 VIALE GIULIO CESARE, 69 FILIALE DI BERGAMO PIAZZA PONTIDA 11108 PIAZZA PONTIDA, 39 FILIALE DI BERGAMO REDONA 11105 VIA LEONE XIII, 2 BERGAMO REDONA - TORRE BOLDONE 53620 VIA CARDUCCI, 12 FILIALE DI BERGAMO SAN BERNARDINO 11110 VIA SAN BERNARDINO, 96 FILIALE DI BOLTIERE 53880 PIAZZA IV NOVEMBRE, 14 FILIALE DI BONATE SOPRA 53890 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 20 FILIALE DI BREMBILLA 52670 VIA LIBERTÀ, 25 FILIALE DI BRIGNANO GERA D`ADDA 52680 VIA MONS. DONINI, 2 FILIALE DI CALCINATE 52690 VIA COCLINO, 8/C FILIALE DI CALCIO 52700 VIA PAPA GIOVANNI, 153 FILIALE DI CALUSCO D`ADDA 52720 VIA VITTORIO EMANUELE, 7 CALUSCO D ADDA - SUISIO 53930 VIA CARABELLO POMA, 31 FILIALE DI CARAVAGGIO 52770 PIAZZA G. GARIBALDI, 1 FILIALE DI CARVICO 52780 VIA EUROPA UNITA, 3 FILIALE DI CASAZZA 52790 VIA NAZIONALE DEL TONALE, 92 FILIALE DI CASTIONE DELLA PRESOLANA 52840 VIA A. MANZONI, 20 CASTIONE - BRATTO/DORGA 52849 VIA DONIZETTI, 2 FILIALE DI CENATE SOTTO 31810 VIA VERDI, 5 FILIALE DI CENE 52860 VIA VITTORIO VENETO, 9 FILIALE DI CHIUDUNO 52870 VIA CESARE BATTISTI, 1 FILIALE DI CISANO BERGAMASCO 52880 VIA PASCOLI, 1 CISANO BERGAMASCO - CAPRINO BERGAMASCO 52760 VIA ROMA, 10 265 Regione Provincia Descrizione unità C.A.B. Indirizzo FILIALE DI CISERANO 52891 FILIALE DI CIVIDATE AL PIANO 52900 VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 3 FILIALE DI CLUSONE 52910 VIA VERDI, 3 FILIALE DI COMUN NUOVO 52930 VIA CESARE BATTISTI, 5 FILIALE DI COSTA DI MEZZATE 89510 VIA ROMA, 10 FILIALE DI COSTA VOLPINO 52940 VIA NAZIONALE, 150 FILIALE DI CURNO 52960 LARGO VITTORIA, 31 FILIALE DI DALMINE 52970 VIA BUTTARO, 2 CORPORATE BANKING OFFICE - DALMINE 52975 VIA PROVINCIALE SNC FILIALE DI DALMINE C/O DALMINE SPA 52979 PIAZZA CADUTI 6 LUGLIO 1944 FILIALE DI DEZZO DI SCALVE 53970 VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 33 DEZZO DI SCALVE - COLERE 53971 VIA TORTOLA, 9 FILIALE DI FONTANELLA 53020 VIA CAVOUR, 18 FONTANELLA - ISSO 80540 VIA ROMA 15 (c/o MUNICIPIO) FILIALE DI GANDINO 53060 VIA C. BATTISTI, 5 VIA PILABROCC, 10 FILIALE DI GAZZANIGA 53070 VIA MARCONI, 14 FILIALE DI GORLAGO 53090 PIAZZA GREGIS, 12 FILIALE DI GORLE 53100 PIAZZETTA DEL DONATORE, 5 FILIALE DI GRASSOBBIO 53120 VIALE EUROPA, 8/B FILIALE DI GRUMELLO DEL MONTE 53140 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA', 10 FILIALE DI LALLIO 53150 VIA MASCAGNI, 2/A FILIALE DI LEFFE 53160 VIA MOSCONI, 1 LEFFE - CAZZANO SANT`ANDREA 52850 VIA CAV. P. RADICI, 23 FILIALE DI LOVERE 53170 VIA TADINI, 30 LOVERE - LUCCHINI SIDERMECCANICA SPA 53179 VIA PAGLIA, 45 FILIALE DI MADONE 53180 VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 44 FILIALE DI MAPELLO 53190 PIAZZA DEL DORDO, 5 FILIALE DI MARIANO - DALMINE 52971 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 8 FILIALE DI MARTINENGO 53200 VIA PINETTI, 20 FILIALE DI MOZZO 53240 VIA PIATTI, 18 FILIALE DI NEMBRO 53250 PIAZZA DELLA LIBERTÀ FILIALE DI NESE - ALZANO LOMBARDO 52521 VIA EUROPA, 67 FILIALE DI OLDA - TALEGGIO 53580 VIA ROMA, 63 FILIALE DI ORIO AL SERIO 53289 VIA AEROPORTO, 13 FILIALE DI OSIO SOPRA 53850 VIA XXV APRILE, 29 FILIALE DI OSIO SOTTO 53290 VIA CAVOUR, 2 FILIALE DI PALADINA 53300 VIA IV NOVEMBRE, 13 FILIALE DI PALOSCO 53310 PIAZZA A. MANZONI, 16 FILIALE DI PARRE 45070 VIA DUCA D'AOSTA, 20/A FILIALE DI PETOSINO 53540 VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 51 FILIALE DI PIAZZA BREMBANA 53330 VIA B. BELOTTI, 10 FILIALE DI PONTE GIURINO - BERBENNO 52600 VIA STOPPANI, 88 PONTE GIURINO - BERBENNO 52601 PIAZZA ROMA, 2 FILIALE DI PONTE NOSSA 53350 VIA FRUA, 24 FILIALE DI PONTE SAN PIETRO 53370 PIAZZA SS.PIETRO E PAOLO, 19 FILIALE DI PONTERANICA 53360 VIA PONTESECCO, 32 FILIALE DI PONTIDA 89250 VIA LEGA LOMBARDA, 161 FILIALE DI PRESEZZO 53920 VIA CAPERSEGNO, 28 FILIALE DI RANICA 53410 PIAZZA EUROPA, 2 FILIALE DI ROMANO DI LOMBARDIA 53420 VIA TADINI, 2 ROMANO DI LOMBARDIA - BARIANO 52590 VIA A. LOCATELLI, 12 FILIALE DI ROVETTA 53430 VIA TOSI, 13 FILIALE DI SAN GIOVANNI BIANCO 53440 VIA MARTIRI DI CANTIGLIO, 19 SAN GIOVANNI BIANCO - DOSSENA 72800 VIA DON PIETRO RIGOLI, 16 FILIALE DI SAN PELLEGRINO TERME 53450 VIA S. CARLO, 3 FILIALE DI SANT`OMOBONO TERME 53460 VIALE ALLE FONTI, 8 FILIALE DI SARNICO 53470 PIAZZA UMBERTO I SARNICO - ADRARA SAN MARTINO 69310 VIA MADASCHI, 14 FILIALE DI SCANZOROSCIATE 53480 VIA ROMA, 27 FILIALE DI SCHILPARIO 53490 VIA TORRI, 8 FILIALE DI SEDRINA 89370 VIA ROMA, 14 FILIALE DI SELVINO 53509 CORSO MONTE ROSA - ANGOLO VIA BETULLE FILIALE DI SERIATE 53510 VIALE ITALIA, 24 FILIALE DI SOVERE 53550 VIA BARONI, 5 FILIALE DI SPIRANO 53560 VIA DANTE, 9/B FILIALE DI STEZZANO 53570 VIA BERGAMO, 1 FILIALE DI TAVERNOLA BERGAMASCA 53590 VIA ROMA, 12 FILIALE DI TELGATE 53600 VIA MORENGHI, 17 FILIALE DI TRESCORE BALNEARIO 53630 VIA LOCATELLI, 45 CORPORATE BANKING OFFICE - TRESCORE 53635 PIAZZA S. D’ACQUISTO, 12 266 Regione Provincia BRESCIA COMO CREMONA LECCO MANTOVA MILANO Descrizione unità C.A.B. Indirizzo TRESCORE B. - ZANDOBBIO 73390 VIA G. VERDI, 2 TRESCORE BALNEARIO - CENATE SOPRA 83260 VIA GIOVANNI XXIII, 16 TRESCORE BALNEARIO - ENTRATICO 83780 PIAZZA ALDO MORO, 18 FILIALE DI TREVIGLIO 53640 VIALE FILAGNO, 11 TREVIGLIO - CASIRATE D'ADDA 52800 PIAZZA PAPA GIOVANNI XXIII, 1 TREZZO S/A - CAPRIATE SAN GERVASIO 52750 VIA PARIGI, 4 FILIALE DI URGNANO 53660 VIA MATTEOTTI, 157 FILIALE DI VALBREMBO 89150 VIA ROMA, 52 FILIALE DI VERDELLO 53700 VIA CASTELLO, 31 FILIALE DI VERTOVA 53710 VIA S. ROCCO, 45 FILIALE DI VILLA D`ADDA 53720 VIA FOSSA, 8 FILIALE DI VILLA D`ALME` 53730 VIA ROMA - ANGOLO VIA LOCATELLI, 1 FILIALE DI VILLONGO 53760 VIA BELLINI, 20 VILLONGO - FORESTO SPARSO 73400 VIA TREMELLINI, 1 FILIALE DI VILMINORE DI SCALVE 53770 PIAZZA GIOVANNI XXIII, 2 FILIALE DI ZINGONIA - CISERANO 52890 CORSO EUROPA, 17 FILIALE DI ZOGNO 53790 VIALE MARTIRI DELLA LIBERTA', 1 FILIALE DI BRENO 54160 PIAZZA VITTORIA, 3 SEDE DI BRESCIA 11200 VIA GRAMSCI, 39 FILIALE DI BRESCIA S. ANNA 11202 VIA FARFENGO, 65 FILIALE DI BRESCIA VIA CROCIFISSA 11201 VIA CROCIFISSA DI ROSA, 1 FILIALE DI CHIARI 54340 VIA BETTOLINI, 6 FILIALE DI CONCESIO 54410 VIALE EUROPA, 183 FILIALE DI DARFO BOARIO TERME 54440 PIAZZA COL. LORENZINI, 6 DARFO BOARIO TERME - ESINE 54490 VIA MANZONI, 97 FILIALE DI DESENZANO DEL GARDA 54460 VIALE ANDREIS, 74 FILIALE DI LUMEZZANE 54680 VIA MONSUELLO, 29 FILIALE DI MANERBIO 54730 VIA DANTE, 5 FILIALE DI ORZINUOVI 54850 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 31 FILIALE DI OSPITALETTO 54870 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA', 27 FILIALE DI PALAZZOLO SULL`OGLIO 54900 PIAZZA ROMA, 1 FILIALE DI REZZATO 55090 VIA EUROPA, 5 FILIALE DI SAN PAOLO 54940 VIA MAZZINI, 60 FILIALE DI SAN ZENO NAVIGLIO 55210 VIA TITO SPERI, 1 SARNICO - PARATICO 54910 VIA DON G.MOIOLI, 17 FILIALE DI CANTÙ 51060 PIAZZA MARCONI, 9 FILIALE DI CERMENATE 51150 VIA MATTEOTTI, 28 SEDE DI COMO 10900 VIA GIOVIO, 4 FILIALE DI COMO - CAMERLATA 10901 VIA P. PAOLI, 80 FILIALE DI COMO - VIA DEI MILLE 10902 VIA DEI MILLE 2/B FILIALE DI ERBA 51270 VIA LEOPARDI, 7/E FILIALE DI MARIANO COMENSE 51500 CORSO BRIANZA, 20 FILIALE DI OLTRONA SAN MAMETTE 49600 PIAZZA EUROPA, 6 FILIALE DI ROVELLASCA 51730 VIA VOLTA FILIALE DI VIGHIZZOLO - CANTÙ 51061 VIA ENRICO TOTI, 1/A FILIALE DI CREMONA 11400 VIA DANTE, 241 FILIALE DI SONCINO 57170 VIA IV NOVEMBRE, 25 FILIALE DI CALOLZIOCORTE 52710 PIAZZA VITTORIO VENETO, 18/A CALOLZIOCORTE - CARENNO 53860 VIA ROMA, 36 CALOLZIOCORTE - MONTE MARENZO 73410 PIAZZA MUNICIPALE, 5 FILIALE DI CERNUSCO LOMBARDONE 51170 VIA S. CATERINA, 4 FILIALE DI LECCO 22900 CORSO MATTEOTTI, 3 FILIALE DI OLGINATE 51640 VIA S. AGNESE, 38 FILIALE DI VALMADRERA 51810 VIA FATEBENEFRATELLI, 23 CORPORATE BANKING OFFICE – MANTOVA 11505 FILIALE DI MANTOVA 11500 PIAZZA VILFREDO PARETO, 9 C/O CENTRO DIR. BOMA VIA MADONNA DELL'ORTO, 6 FILIALE DI MANTOVA PIAZZA DE GASPERI 11501 PIAZZA DE GASPERI, 20 FILIALE DI MOGLIA 57730 PIAZZA LIBERTA', 19 FILIALE DI OSTIGLIA 57760 VIA VITTORIO VENETO, 14 FILIALE DI POGGIO RUSCO 57790 VIA TRENTO E TRIESTE, 9 BORGOFRANCO SUL PO 71740 VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 64 FILIALE DI QUISTELLO 57841 VIA C. BATTISTI, 95 QUISTELLO - NUVOLATO DI QUISTELLO 57840 VIA EUROPA, 49 FILIALE DI SAN BIAGIO - BAGNOLO SAN VITO 57450 VIA DI VITTORIO, 35 FILIALE DI SERMIDE 57970 VIA CESARE BATTISTI, 4 FILIALE DI VILLA POMA 58070 PIAZZA MAZZALI, 7 FILIALE DI ABBIATEGRASSO 32380 PIAZZA CAVOUR, 11 FILIALE DI ARLUNO 32450 VIA PIAVE, 7 FILIALE DI ASSAGO MILANOFIORI 32460 PALAZZO WTC - VIALE MILANOFIORI ASSAGO MILANOFIORI - DHL ROZZANO 33681 STRADA 5 PALAZZO U/3 267 Regione Provincia PAVIA VARESE Descrizione unità C.A.B. Indirizzo ASSAGO MILANOFIORI - H3G 33910 MILANOFIORI – VIA TUCIDIDE C/O LIQUIGAS 01619 VIA TUCIDIDE, 56 FILIALE DI CARATE BRIANZA 32730 VIA CUSANI, 49/51 FILIALE DI CARNATE 32740 VIA DON MINZONI FILIALE DI CASSANO D`ADDA 32800 VIA MILANO, 14 FILIALE DI CINISELLO BALSAMO 32930 PIAZZA SONCINO, 1 FILIALE DI CORNAREDO 33010 VIA MAGENTA, 34 FILIALE DI DESIO 33100 VIA MATTEOTTI, 10 FILIALE DI GARBAGNATE MILANESE - FRAZIONE S. MARIA ROSSA 33130 VIA GARIBALDI, 156 FILIALE DI INVERUNO 33190 VIA MAGENTA, 1 FILIALE DI LEGNANO 20200 CORSO SEMPIONE - ANGOLO VIA TOSELLI FILIALE DI LEGNANO PIAZZA DON STURZO 20201 PIAZZA DON STURZO, 13 FILIALE DI MAGENTA 33320 PIAZZA VITTORIO VENETO, 12 FILIALE DI MEDA 33360 VIA INDIPENDENZA, 111 FILIALE DI MELZO 33400 PIAZZA RISORGIMENTO, 2 MELZO - BELLINZAGO LOMBARDO 34130 VIA DELLE 4 MARIE, 8 FILIALE DI MEZZAGO 89310 VIA CONCORDIA, 22 MEZZAGO - SULBIATE 89190 VIA MATTAVELLI, 2 SEDE DI MILANO 01602 VIA MANZONI, 7 VIA LEONARDO DA VINCI, 1 MILANO C.SO EUROPA - C/O CENTROBANCA 01621 CORSO EUROPA, 16 SEDE DI MILANO - C/O ST MICROELECTRONICS SRL (AGRATE B.ZA) 32390 VIA C. OLIVETTI, 2 SEDE DI MILANO - C/O ST MICROELECTRONICS SRL (CORNAREDO) 33011 VIA TOLOMEO, 1 FILIALE DI MILANO - P.LE ZAVATTARI 01620 PIAZZALE ZAVATTARI, 12 FILIALE DI MILANO AFFORI 01616 VIA PELLEGRINO ROSSI, 26 FILIALE DI MILANO CORSO ITALIA 01601 CORSO ITALIA, 22 FILIALE DI MILANO DE ANGELI 01604 VIA A. TRIVULZIO, 6/8 FILIALE DI MILANO DORIA 01618 VIA ANDREA DORIA, 48 FILIALE DI MILANO GIOIA 01609 VIA MELCHIORRE GIOIA, 28 FILIALE DI MILANO LAMBRATE 01660 VIALE DELLE RIMEMBRANZE DI LAMBRATE, 4 FILIALE DI MILANO PIAZZA 5 GIORNATE 01600 PIAZZA CINQUE GIORNATE, 1 FILIALE DI MILANO PIAZZA 5 GIORNATE C/O NESTLÈ S.P.A. 01607 VIA RICHARD, 5 FILIALE DI MILANO PIAZZALE SIENA 01610 PIAZZALE SIENA, 18 FILIALE DI MILANO PIAZZALE SUSA 01617 PIAZZALE SUSA, 2 FILIALE DI MILANO VIA BIONDI 01682 VIA BIONDI, 1 FILIALE DI MILANO VIA FOPPA 01684 VIA FOPPA, 26 FILIALE DI MILANO VIA FRIULI 01615 VIA FRIULI, 16/18 FILIALE DI MILANO VIA MENOTTI 01691 VIA C. MENOTTI, 21 - ANGOLO VIA G. MODENA FILIALE DI MILANO VIA VERDI 01690 VIA VERDI, 4/6 FILIALE DI MILANO VIALE STURZO 01681 VIALE L. STURZO, 33/4 FILIALE DI MILANO VINCENZO MONTI 01680 VIA SAFFI, 6/5 FILIALE DI MONZA 20400 VIA BORGAZZI, 83 FILIALE DI MONZA ARENGARIO 20401 PIAZZA GIUSEPPE CAMBIAGHI, 1 FILIALE DI MONZA SAN ROCCO 20402 VIA SAN ROCCO, 44 FILIALE DI NOVA MILANESE 33460 VIA BRODOLINI, 1 FILIALE DI NOVATE MILANESE 33470 VIA AMENDOLA, 9 NOVATE MILANESE - VIA REPUBBLICA 33471 VIA REPUBBLICA, 75 FILIALE DI PONTE SESTO - ROZZANO 33680 PIAZZA BERLINGUER, 6 FILIALE DI RHO - FRAZIONE MAZZO MILANESE 20500 VIA PACE, 165 FILIALE DI SAN GIULIANO MILANESE 33731 VIA RISORGIMENTO, 3 FILIALE DI SAN GIULIANO MILANESE - FRAZIONE SESTO ULTERIANO 33730 VIA S. PELLICO, 9 FILIALE DI SEREGNO 33840 VIA S. VITALE, 17 FILIALE DI SESTO SAN GIOVANNI 20700 VIA CASIRAGHI, 167 FILIALE DI SOLARO 33880 VIA MAZZINI, 66 FILIALE DI TREZZANO ROSA 34260 VIA RAFFAELLO SANZIO, 13/S FILIALE DI TREZZO SULL`ADDA 33920 VIA A. SALA, 11 TREZZO S/A - GREZZAGO 83500 PIAZZA ALDO MORO FILIALE DI VAPRIO D`ADDA 33980 PIAZZA CADUTI, 2 FILIALE DI VIMERCATE 34070 VIA B. CREMAGNANI, 20/A FILIALE DI VIMERCATE C/O ALCATEL 34079 VIA TRENTO, 30 FILIALE DI VIMERCATE C/O ALCATEL ITALIA SPA (CONCOREZZO) 32980 VIA MONZA, 33 VIMERCATE - TORRI BIANCHE 34072 VIA TORRI BIANCHE, 3 VIMERCATE - VIA GARIBALDI 34071 VIA GARIBALDI, 12 FILIALE DI VOGHERA 56400 VIA XX SETTEMBRE, 1 ABBIATEGRASSO - VIGEVANO 23000 VIA SACCHETTI CAIRATE - BOLLADELLO 50051 VIA GENOVA, 1 CASTIGLIONE OLONA - MAZZUCCHELLI 50131 VIA MAZZUCCHELLI, 7 FILIALE DI ABBIATE GUAZZONE 50581 VIA VITTORIO VENETO, 77 FILIALE DI AZZATE 50000 VIA VITTORIO VENETO, 23 FILIALE DI BESOZZO 50020 VIA XXV APRILE, 77 FILIALE DI BIUMO INFERIORE - C/O ASCOM VARESE 10803 VIA VALLE VENOSTA, 4 268 Regione PIEMONTE Provincia ALESSANDRIA Descrizione unità C.A.B. Indirizzo FILIALE DI BODIO LOMNAGO 70280 VIA RISORGIMENTO, 23 SEDE DI BUSTO ARSIZIO 22800 PIAZZA S. GIOVANNI, 3/A FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - CORSO ITALIA 22893 CORSO ITALIA, 33 FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - SACCONAGO 22801 VIA MAGENTA, 64 FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - VIALE ALFIERI 22804 VIALE ALFIERI, 26 FILIALE DI CAIRATE 50050 VIA MAZZINI, 13 FILIALE DI CARAVATE 50760 VIA XX SETTEMBRE, 22 FILIALE DI CARDANO AL CAMPO 50070 VIA GEROLAMO DA CARDANO, 19 FILIALE DI CARONNO PERTUSELLA 50090 VIA ROMA, 190 FILIALE DI CASORATE SEMPIONE 50100 VIA MILANO, 17 FILIALE DI CASSANO MAGNAGO 50110 VIA ALDO MORO, 10/B FILIALE DI CASTIGLIONE OLONA 50130 VIA PAPA CELESTINO, 22 FILIALE DI CISLAGO 50160 VIA IV NOVEMBRE, 250 FILIALE DI CLIVIO 50730 VIA ERMIZADA, 10 FILIALE DI CUVIO 50210 VIA GIUSEPPE MAGGI, 20 FILIALE DI DAVERIO 50740 VIA GIOVANNI XXIII, 1 FILIALE DI FAGNANO OLONA 50220 PIAZZA CAVOUR, 11 FILIALE DI FERNO 50230 PIAZZA SAN MARTINO, 7 SEDE DI GALLARATE 50240 VIA A. MANZONI, 12 FILIALE DI GALLARATE - CASCINETTA 50241 VIA VARESE, 7/A FILIALE DI GALLARATE - VIA BUONARROTI 50243 VIA BUONARROTI, 20 FILIALE DI GALLARATE - VIA MARSALA 50242 VIA MARSALA, 34 FILIALE DI GAVIRATE 50250 PIAZZA DELLA LIBERTÀ, 2 FILIALE DI GAZZADA SCHIANNO 50260 VIA ROMA, 47/B FILIALE DI GERENZANO 50280 VIA G.P. CLERICI, 124 FILIALE DI GORLA MAGGIORE 50310 VIA VERDI, 2 FILIALE DI GORNATE OLONA 50770 PIAZZA PARROCCHETTI, 1 FILIALE DI INDUNO OLONA 50330 VIA G. PORRO, 46 FILIALE DI ISPRA 50340 VIA MAZZINI, 59 FILIALE DI JERAGO CON ORAGO 50350 VIA C. COLOMBO, 1 FILIALE DI LAVENA PONTE TRESA 50360 VIA VALLE, 4 FILIALE DI LAVENO MOMBELLO 50370 VIA LABIENA, 53 FILIALE DI LONATE POZZOLO 50390 PIAZZA MAZZINI, 2 FILIALE DI LUINO 50400 VIA VITTORIO VENETO, 6/A FILIALE DI MALNATE 50410 PIAZZA REPUBBLICA ANGOLO VIA GARIBALDI FILIALE DI MARNATE 50430 VIA DIAZ, 12 - ANGOLO VIA GENOVA FILIALE DI MERCALLO 50780 VIA PRANDONI, 19 FILIALE DI MESENZANA 72790 VIA PROVINCIALE, 11 FILIALE DI MORNAGO 50450 VIA CELLINI - ANGOLO VIA CARUGO FILIALE DI OLGIATE OLONA 50470 VIA G. MAZZINI, 56 FILIALE DI ORIGGIO 50480 VIA REPUBBLICA, 10 FILIALE DI SALTRIO 50750 VIA CAVOUR, 27 SEDE DI SARONNO 50520 VIA P. MICCA, 10 FILIALE DI SARONNO VIA ROMA 50521 VIA ROMA, 85 SARONNO - ORIGGIO C/O NOVARTIS ITALIA SPA 50481 STRADA STATALE VARESINA, 233 FILIALE DI SESTO CALENDE 50530 VIA XX SETTEMBRE, 35 FILIALE DI SOLBIATE ARNO 50540 VIA A. AGNELLI, 7 FILIALE DI SOMMA LOMBARDO 50560 CORSO DELLA REPUBBLICA - ANGOLO VIA REBAGLIA FILIALE DI TERNATE 50790 FILIALE DI TRADATE 50580 TRADATE - LONATE CEPPINO 88240 PIAZZA LIBERTÀ, 14 VIA XXV APRILE, 1-ANGOLO CORSO IN G. BERNACCHI VIA DON ALBERTARIO, 3 VARANO BORGHI - CASALE LITTA 83490 VIA ROMA, 4 FILIALE DI UBOLDO 50600 VIA R. SANZIO, 46 FILIALE DI VARANO BORGHI 50610 VIA VITTORIO VENETO, 6 SEDE DI VARESE 10801 VIA VITTORIO VENETO, 2 SEDE DI VARESE C/O IL MUNICIPIO 10895 VIA SACCO, 5 FILIALE DI VARESE - VALLE OLONA 10802 VIA DALMAZIA, 63 FILIALE DI VARESE BIUMO INFERIORE 10812 PIAZZA IV NOVEMBRE, 1 FILIALE DI VARESE BIZZOZERO 10818 VIALE LUIGI BORRI, 155 FILIALE DI VARESE BIZZOZERO C/O BASSANI TICINO S.P.A. 10894 VIALE BORRI, 237 FILIALE DI VARESE CASBENO 10849 VIA PASUBIO, 2 FILIALE DI VARESE MASNAGO 10810 VIA CARACCIOLO, 24 FILIALE DI VARESE SANT`AMBROGIO OLONA 10816 VIA VIRGILIO, 27 FILIALE DI VEDANO OLONA 50620 PIAZZA S. ROCCO, 8 FILIALE DI VENEGONO INFERIORE 50630 VIA MAUCERI, 16 FILIALE DI VENEGONO SUPERIORE 50640 VIA XXV APRILE, 1 FILIALE DI VERGHERA - SAMARATE 50510 VIA N. LOCARNO, 19 FILIALE DI VIGGIÙ 50660 VIA A. CASTAGNA, 1 FILIALE DI CASALE MONFERRATO 22600 VIA HUGUES, 1 269 Regione Provincia Descrizione unità C.A.B. Indirizzo ASTI FILIALE DI CANELLI 47300 BIELLA FILIALE DI BIELLA 22300 VIA NAZARIO SAURO, 2 FILIALE DI COSSATO 44430 VIA PAJETTA, 11/B FILIALE DI ALBA 22500 PIAZZA SAVONA, 3/A FILIALE DI CUNEO 10200 PIAZZA EUROPA, 9 FILIALE DI BORGOMANERO 45220 VIA GARIBALDI, 92/94 FILIALE DI NOVARA 10100 LARGO DON MINZONI, 1 FILIALE DI OLEGGIO 45540 VIA MAZZINI, 15 FILIALE DI TRECATE 45710 PIAZZA DOLCE, 10 FILIALE DI AIRASCA 30010 VIA ROMA, 101 FILIALE DI ALPIGNANO 30040 VIA CAVOUR, 125 FILIALE DI CHIANOCCO 31290 FRAZIONE VERNETTO, 10 FILIALE DI CHIVASSO 30370 VIA PO, 5 FILIALE DI COLLEGNO 30410 VIA XXIV MAGGIO, 1 FILIALE DI MONCALIERI 20000 STRADA VILLASTELLONE, 2 FILIALE DI NICHELINO 30650 VIA TORINO, 172 FILIALE DI NONE 30670 VIA ROMA, 23 FILIALE DI PINEROLO 30750 PIAZZA VITTORIO VENETO, 20 FILIALE DI RIVOLI 30870 PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA', 5 FILIALE DI RONDISSONE 31790 PIAZZA ROMA, 1 FILIALE DI SANTENA 30980 VIA CAVOUR, 43 FILIALE DI SETTIMO TORINESE 31030 VIA PETRARCA, 9 CUNEO NOVARA TORINO VENETO VERONA CORSO LIBERTA', 68 FILIALE DI TORINO 01000 CORSO MATTEOTTI, 15 TORINO ALFIERI 01090 VIA ALFIERI, 17 FILIALE DI TORINO ADRIANO 01002 PIAZZA ADRIANO, 5 FILIALE DI TORINO EINAUDI 01003 CORSO L. EINAUDI, 15/17 FILIALE DI TORINO GRAN MADRE 01001 PIAZZA GRAN MADRE DI DIO, 14 FILIALE DI TORINO SEBASTOPOLI 01005 CORSO SEBASTOPOLI, 166 FILIALE DI VILLAR PEROSA 31170 VIA NAZIONALE, 39 FILIALE DI CALDIERO 59320 VIA SANDRO PERTINI, 12 FILIALE DI VERONA 11700 VIA GALVANI, 7 FILIALE DI VERONA - CENTRO 11701 CORTE FARINA, 4 GERMANIA MONACO UFFICI DI RAPPRESENTANZA HONG KONG SUITE 1108A, ASIA PACIFIC FINANCE TOWER, 3 GARDEN ROAD CENTRAL HONG KONG S.A.R. BRASILE-SAN PAOLO ALAMEDA MINISTRO ROCHA AZEVEDO, 45 FILIALE DI MONACO PRANNERSTRASSE, 11 270