Untitled - Banca Lombarda e Piemontese

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Untitled - Banca Lombarda e Piemontese
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Indice
Avviso di convocazione
Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
Cariche Sociali e Direzione Generale
L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS
Il rating
Premessa
Dati in sintesi ed indici economici e finanziari
Prospetti di bilancio riclassificati
Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione
Strategia commerciale
L’andamento della gestione
Lo scenario di riferimento
Gli impieghi
La raccolta da Clientela ed i titoli in circolazione
La raccolta indiretta ed il risparmio gestito
L’operatività sul mercato interbancario
Le passività subordinate
Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità
Il portafoglio titoli di proprietà
L’operatività in strumenti derivati
I fondi per rischi ed oneri
Le immobilizzazioni
Il conto economico
Il rendiconto finanziario
L’evoluzione prevedibile della gestione
L’attività di ricerca e sviluppo
Le azioni
I rapporti verso le imprese del Gruppo
Gli indicatori fondamentali dell’operatività dell’impresa, l’ambiente ed il personale
L’assunzione, la gestione e la copertura dei rischi finanziari
Altre informazioni
Il progetto di destinazione degli utili d’esercizio e le proposte all’Assemblea
Altre materie all’ordine del giorno dell’Assemblea
Schemi di bilancio
Relazione del Collegio Sindacale
Relazione della Società di Revisione
Nota Integrativa
Parte A – Politiche contabili
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
Parte C – Informazioni sul conto economico
Parte D – Informativa di settore
Parte E – Informazioni su rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Allegati
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Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria
È convocata un'Assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Popolare di Bergamo
S.p.A., presso la Sede Sociale in Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8, per il giorno 21
aprile 2006, alle ore 15.00, per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
Parte Ordinaria
1. Presentazione del bilancio al 31.12.2005 - previe relazioni del Consiglio di
Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione KPMG S.p.A. - e
deliberazioni conseguenti;
2. nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione previa, ai sensi dello Statuto
Sociale:
¶ determinazione della durata del mandato (art. 17, comma 4);
¶ determinazione del numero dei componenti (art. 17, comma 1);
3. determinazione dei compensi spettanti ai componenti del Consiglio di Amministrazione
e del Comitato Esecutivo, ai sensi dell'art. 2389 c.c. e dell'art. 17, comma 9, dello
Statuto Sociale;
4. nomina dei componenti - tre effettivi e due supplenti - e del Presidente del Collegio
Sindacale per gli esercizi 2006 - 2007 - 2008, ai sensi degli artt. 2397, 2398, e 2400
c.c.;
5. determinazione dei compensi da corrispondere ai componenti del Collegio Sindacale
per gli esercizi 2006 - 2007 - 2008, ai sensi dell'art. 2402 c.c.;
6. determinazione dell'ammontare della medaglia di presenza da corrispondere per la
partecipazione alle riunioni degli Organi Sociali;
7. proroga ed integrazione, dell'incarico di revisione e controllo contabile per gli esercizi
2006, 2007 e 2008 già conferito dall’Assemblea del 16 giugno 2003; determinazione
dei corrispettivi da riconoscere alla Società incaricata.
Parte Straordinaria
1. Modifica dello Statuto Sociale: introduzione di nuovo comma all'articolo 31, recante
previsioni in materia di distribuzione degli utili conformi alle disposizioni degli artt. 6 e
7 del D.Lgs. n. 38/2005.
L'intervento in Assemblea è regolato dalle disposizioni di legge.
Bergamo, 27 febbraio 2006
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Dott. Emilio Zanetti
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Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
Banca Popolare di Bergamo S.p.A., costituita il 25 marzo 2003, ha iniziato la propria
attività bancaria a partire dal 1º luglio 2003 data in cui ha avuto efficacia l’operazione di
fusione fra Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino S.c.r.l., Banca Popolare
Commercio e Industria S.c.r.l. e Banca Popolare di Luino e Varese S.p.A. che ha dato vita
alla controllante BPU Banca S.c.r.l. oggi S.c.p.A.. Sempre in tale data ha avuto efficacia il
conferimento del ramo d’azienda costituito prevalentemente dalla rete degli sportelli della
Banca Popolare di Bergamo – CV S.c.r.l. fondata nel 1869, nonché il provvedimento di
autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria rilasciato dal Governatore di Banca
d’Italia in data 24 giugno 2003.
Si richiamano di seguito alcuni eventi di rilievo che hanno influenzato la gestione della
Banca nel corso dell’anno 2005.
Nel corso del mese di aprile è stata approvata l’adozione della “Carta dei Valori” del
Gruppo BPU Banca.
Tale documento, formalizzato dalla Capogruppo, intende rappresentare per tutte le
aziende del Gruppo – e per tutti i collaboratori delle stesse, ai quali è stato consegnato –
l’esplicito impegno a rapportarsi, attraverso ogni propria struttura organizzativa e
territoriale, in modo unitario e coerente con i rispettivi “stakeholder”.
Nella “Carta” si fondono idealmente le scelte attinenti al campo economico, etico e sociale,
che da sempre hanno informato il modo di “fare impresa” di ogni singola Società (la
“Visione”), con gli elementi posti a base della formula federale, popolare ed integrata,
prescelta dal Gruppo BPU (la “Missione”). Da ciò, trae corpo l’enunciazione dei sette
principi e valori guida (la “Responsabilità”, la “Fiducia”, la “Identità”, la
“Complementarietà”, il “Gioco di Squadra”, la “Innovazione”, la “Soddisfazione del
Cliente”) alla cui fedele e condivisa applicazione ogni singola risorsa umana della Banca
vorrà ispirarsi nello svolgimento della propria attività professionale.
Nel periodo compreso fra il 2 maggio ed il 29 luglio, presso la Banca è stato condotto un
accertamento ispettivo da parte di Banca d’Italia.
L’ispezione, svoltasi in un clima di costante e fattiva collaborazione assicurata al nucleo
di dieci ispettori della Vigilanza Creditizia e Finanziaria, ha interessato trasversalmente
tutti i processi della Banca, senza trascurare l’approfondita analisi dei raccordi esistenti
con le strutture della controllante BPU Banca, per le attività che quest’ultima svolge a
favore di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., quale Banca Rete, in forza del contratto di
service stipulato.
L’accertamento condotto ha rappresentato per la Banca, a soli tre anni dall’inizio
dell’operatività nella nuova veste, un prezioso momento di verifica ed un’utile occasione
per rilevare eventuali manchevolezze e per valutare gli elementi idonei ad orientare al
meglio la futura azione di tutta la struttura.
Sostanzialmente positiva, e con rilievi di portata limitata, è risultata la valutazione
espressa a conclusione della visita ispettiva, che ha confermato come la Popolare di
Bergamo sia una Banca solida, caratterizzata da validi profili tecnici inerenti
l’adeguatezza patrimoniale, la performance reddituale e la qualità del credito, nonché
validamente in grado di presidiare con efficacia i mercati di insediamento.
Nel corso del mese di ottobre, e successivamente nel mese di dicembre, il Consiglio di
Amministrazione ha esaminato ed approvato, nei suoi diversi profili, il progetto di
accentramento presso la Capogruppo BPU Banca delle strutture e delle attività di internal
auditing.
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Tale progetto, che ha interessato tutte le Banche Rete del Gruppo, si colloca nel quadro di
un ulteriore rafforzamento delle scelte relative al “modello” adottato, che prevede il forte
accentramento in Capogruppo delle attività di indirizzo, organizzative, operative e di
controllo.
Nel mese di dicembre, finalizzandolo anche al più ampio aggiornamento del Piano
Industriale di Gruppo, il Consiglio ha provveduto all’approvazione del piano economicofinanziario per il triennio 2006/2008 della Banca.
Il Piano, definito nei suoi dettagli per l’esercizio 2006 e maggiormente profilato sui
principali aggregati per il successivo biennio, muove dalla definizione degli obiettivi
commerciali di sviluppo definiti in accordo con la Capogruppo.
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Cariche Sociali e Direzione Generale
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
*
Emilio Zanetti
Vice Presidente
*
Giuseppe Antonio Banfi
Vice Presidente
*
Antonio Parimbelli
Amministratore Delegato
*
Guido Lupini
Consiglieri
*
*
Giampiero Auletta Armenise
Mauro Bagini
Gaudenzio Cattaneo
Mario Comana
Giacomo Fustinoni
Carlo Garavaglia
Paolo Lamberti
Gregorio Magnetti
Andrea Moltrasio
Raffaele Rizzardi
Giuseppe Vigorelli
*
* componenti il Comitato Esecutivo
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Effettivi
**
Supplente
Ferruccio Rota Sperti
Antonio Amaduzzi
Luigi Piantoni
Maurizio Vicentini
** sindaco effettivo dal 7 ottobre 2005 a seguito dimissioni di Alberto Lanfranchi
DIREZIONE GENERALE
Direttore Generale
Guido Lupini
Vice Direttore Generale
Osvaldo Ranica
Giuseppe Masnaga
SOCIETÀ DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
- situazione aggiornata al 20 marzo 2006 -
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L’adozione
dei
nuovi
internazionali
IAS/IFRS
principi
contabili
(International
Accounting
Standards/International Financial Reporting Standards)
La transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS
Cenni e rinvio
Al fine di comprendere adeguatamente il processo di transizione dai principi contabili
nazionali (D.Lgs. 87/1992 e circolare Banca d’Italia n. 166/1992 e successivi
aggiornamenti) applicati sino all’esercizio 2004, ai principi contabili internazionali
IAS/IFRS applicati dall’esercizio 2005 ed alla nuova circolare Banca d’Italia n. 262 del 22
dicembre 2005, si rimanda alla Parte A – Politiche Contabili della Nota integrativa dove
viene riportata l’informativa qualitativa e quantitativa relativa alla transizione.
La transizione agli IAS/IFRS nella Banca Popolare di
Bergamo S.p.A.
La transizione dalla normativa nazionale ai principi contabili internazionali rappresenta
un cambiamento culturale di notevole portata che vede la qualifica dei principi contabili
come norme di legge e non più mere disposizioni tecnico - interpretative, spesso
integrative di altre prescrizioni normative.
Tale cambiamento si è tradotto, per le diverse società nazionali, e quindi anche per il
Gruppo BPU Banca e per la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., in un notevole sforzo
interpretativo, applicativo, amministrativo, organizzativo nonché gestionale, alla base del
quale vi è stato il consolidamento di una profonda conoscenza della nuova disciplina
contabile.
Il Gruppo BPU ha avviato il “Progetto IAS”, rivolto all’implementazione dei principi
contabili internazionali - sia per il bilancio consolidato di Gruppo, sia per i bilanci
individuali delle Banche/società appartenenti al Gruppo BPU - già a far tempo dal
novembre 2003 in modo da giungere adeguatamente preparati alla data del 1º gennaio
2005, data dalla quale tutte le società del gruppo sono tenute a predisporre una
situazione contabile IAS compliant per la redazione della situazione consolidata.
Va inoltre sottolineato che, in applicazione della facoltà concessa dal D.Lgs. 38/2005, la
Banca ha deciso di adottare i principi contabili IAS/IFRS anche per la redazione dei
propri bilanci individuali già dal 2005. Partendo dal presupposto che il bilancio
consolidato è redatto in applicazione degli IAS/IFRS, la scelta operata dalla Banca e dalle
altre società del Gruppo muove da considerazioni di ordine pratico, in una logica di
economia dei costi e di ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente rivolta alla
ricerca di sinergie amministrativo - contabili, altrimenti difficilmente realizzabili, a fronte
peraltro di un notevole sforzo tecnico - organizzativo.
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La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca
Popolare di Bergamo S.p.A.
Posta la complessità del processo di transizione dalla previgente normativa ai nuovi
principi contabili internazionali, al fine anche di facilitare tale processo, è stato emanato
da parte dello IASB1 un principio specifico, l’IFRS 1, dedicato esclusivamente alla
gestione della prima applicazione dei principi contabili internazionali. Il principio in
parola prevede la presentazione di almeno un bilancio comparativo in occasione della
redazione del primo bilancio redatto in applicazione dei principi internazionali (esercizio
2005 per la Banca).
Da ciò discende che la data di transizione, il passaggio cioè agli IAS/IFRS, avviene
all’apertura dell’esercizio precedente vale a dire il 1º gennaio 2004.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per la produzione di un solo anno di
comparazione dei dati contabili (esercizio 2004) e ha inoltre deciso di avvalersi della
facoltà – di cui si dirà meglio oltre – concessa dal principio in parola con riferimento alla
non applicazione retrospettiva degli IAS 32 e 39. La citata esenzione nasce dalla
consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di
contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di
trading, di copertura, ecc., avvenute in esercizi precedenti.
Tale difficoltà è stata ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i
due principi contabili di riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea.
Ciò posto, la Banca applica tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32, 39 e
IFRS 4 con effetto retroattivo alla data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005
l’applicazione risulta estesa a tutti i principi.
Riconciliazione tra patrimonio netto ex D.Lgs. 87/1992 e patrimonio netto
IAS/IFRS al 1° gennaio 2005
(in migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31 dicembre 2004
Applicazione IAS/IFRS (esclusi IAS 32/39)
Applicazione IAS 32/39
Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2005
Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2005
1.461.908
(11.500)
1.482
(10.018)
1.451.890
L’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato nel complesso
una variazione negativa sul patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2005
quantificabile in 10.018 migliaia di euro. All’interno di tale effetto si segnala che quello
riveniente dall’applicazione degli IAS 32 e 39 risulta essere positivo, come già detto, per
euro 1.482 migliaia.
In seguito alla prima applicazione degli IAS/IFRS, il patrimonio netto della Banca al 1°
gennaio 2005 ammontava a 1.451.890 migliaia di euro.
Come detto in apertura per una più dettagliata ed esaustiva informativa sulla transizione
ai principi contabili IAS/IFRS, si rimanda alla Parte A – Politiche Contabili della Nota
Integrativa.
1 IASB - International Accounting Standards Board, ente emanatore dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS.
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Il Rating
Le tabelle di seguito riportate sintetizzano i giudizi di rating assegnati al Gruppo BPU
Banca dalle agenzie internazionali STANDARD & POOR’S, MOODY’S e FITCH RATINGS.
Le revisioni annuali effettuate nel corso del 2005 hanno portato al miglioramento di
alcuni giudizi attribuiti:
Fitch Ratings, in data 12 agosto 2005, ha innalzato l’individual rating da C a B/C, in
considerazione del rafforzamento patrimoniale e degli sforzi compiuti per migliorare
ulteriormente la qualità dell’attivo; ha inoltre cambiato l’outlook di lungo termine da
stabile a positivo per riflettere le buone prospettive reddituali derivanti dalla positiva
integrazione tra i due Gruppi di origine.
Standard & Poor’s, in data 17 gennaio 2006, ha innalzato l’outlook portandolo da
stabile a positivo per riflettere il progressivo miglioramento della redditività e la
riduzione dei rischi legati all’attività creditizia.
STANDARD & POOR’S
Short-term Counterparty Credit Rating (i)
Long–term Counterparty Credit Rating (ii)
Outlook
(i)
Indica la capacità di ripagare il debito con durata
inferiore ad 1 anno
(A-1: miglior rating – D: peggior rating)
(ii)
Con riferimento a debiti di durata superiore ad 1 anno,
indica la capacità di pagamento degli interessi e del
capitale, unitamente ad una eventuale sensibilità agli
effetti sfavorevoli di cambiamento di circostanze o al
mutamento delle condizioni economiche
(AAA: miglior rating – D: peggior rating)
A-2
APositive
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured debt
Short-term debt
Subordinated debt
AA-2
BBB+
Preference shares
BBB
Tier III subordinated debt
BBB-
MOODY’S
(I)
Long-term debt and deposit rating (I)
Short-term debt and deposit rating (II)
Financial strength rating (III)
Outlook
A2
Prime-1
(II)
C+
Stable
(III)
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured LT
A2
Senior unsecured ST
P-1
Upper/Lower Tier II subordinated
A3
Tier III subordinated
Baal
Preference shares (ex BPB-CV)
Baal
13
Debito a lungo termine (scadenza pari o superiore a 1
anno), grado d’investimento
(Aaa: prima qualità – Baa3 qualità media)
Debito a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno)
Prime-1: massima qualità – Not Prime: grado
speculativo)
Questo rating non si riferisce alla puntualità dei
pagamenti, ma indica l’eventualità che la banca
necessiti di un supporto esterno da parte degli azionisti,
del Gruppo di appartenenza o delle istituzioni ufficiali
(A: miglior rating – E: peggior rating)
Indica la capacità di rimborso del debito nel breve termine
(F: miglior rating – D: peggior rating)
(2) Indica la capacità di fronteggiare gli impegni finanziari nel
F2
International Short-term Credit Rating (1)
lungo termine (AAA: miglior rating – D: peggior rating)
AInternational Long–term Credit Rating (2)
(3) Questo rating, che non si riferisce alla capacità di rimborso
B/C
Bank Individual rating (3)
del debito, rappresenta una sorta di valutazione della
solidità intrinseca di una banca (redditività, equilibrio di
3
Support rating (4)
bilancio, capacità del management, contesto operativo, rete
Long-term Outlook
Positive
commerciale), vista nell’ipotesi in cui la stessa non possa
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
fare affidamento su forme di sostegno esterno (eventuale
intervento di un prestatore di ultima istanza, supporto degli
Senior debt
Aazionisti, ecc.) (A: miglior rating - E: peggior rating)
Lower Tier II subordinated
BBB+
(4)
Questo rating, come il precedente, non si riferisce alla
Tier III subordinated
BBB
capacità di rimborso del debito, ma indica l’eventualità di un
supporto esterno concreto e tempestivo (da parte dello Stato o di
Preference Share (ex BPCI)
BBB
azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la Banca si trovasse
in difficoltà. Il giudizio risulta direttamente connesso al Longterm rating e indica non solo la probabilità dell’intervento ma anche la qualità delle potenziali fonti di supporto e delle ragioni
per cui viene attuato (1: miglior rating – 5: peggior rating).
FITCH RATINGS
(1)
14
Premessa
Come esposto nella sezione di Nota Integrativa dedicata all’applicazione dei principi
internazionali – scelte strategico-gestionali in sede di prima applicazione (FTA) ed
esenzioni opzionali adottate in sede di prima applicazione –, non risulta sempre possibile
comparare i dati al 31 dicembre 2005 con l’esercizio amministrativo 2004 sia per quanto
riguarda la Relazione sulla Gestione che la Nota Integrativa.
Ciò posto, al fine di rendere chiara e comprensibile la lettura e l’interpretazione della
evoluzione patrimoniale ed economica della Banca, si è proceduto al commento delle
risultanze di bilancio anche avvalendosi di dati pro-forma e di strumenti gestionali atti a
omogenizzare le grandezze dei due periodi contabili posti a confronto.
Per quanto riguarda inoltre i dati di FTA essi rappresentano quanto approvato dal
Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 settembre 2005 e predisposto pertanto
prima dell’entrata in vigore della circolare n. 262 di Banca d’Italia del 22 dicembre 2005.
Si sottolinea pertanto che i dati esposti nelle pagine successive e che riguardano il 31
dicembre 2004 ed il 1° gennaio 2005 sono stati riclassificati in osservanza delle nuove
disposizioni contenute nella predetta circolare e possono risultare diversamente
classificati rispetto a quanto esposto in sede di prima applicazione. Si rimanda per una
più completa trattazione dell’argomento alla Parte A – Sezione 2 “Principi generali di
redazione” della Nota Integrativa.
15
Dati in sintesi
Dati Economici
(in migliaia di euro)
Interessi netti
Commissioni nette
Proventi operativi
Oneri operativi
Risultato della gestione operativa
Rettifiche di valore nette su crediti
Risultato netto
Dati Patrimoniali
(in migliaia di euro)
Crediti verso Clientela (*)
Attività finanz. disponibili per la
vendita
Attività immobilizzate
Totale attivo (*)
Raccolta da Clientela (*)
Raccolta indiretta da Clientela
di cui gestita
Posizione interbancaria netta (*)
Patrimonio netto (*)
Dividendi
(in migliaia di euro)
31/12/2005
541.918
287.863
871.993
(462.158)
409.835
(44.465)
204.281
31/12/2005
Variazioni
rispetto al
31/12/2004
549.765
268.566
851.589
(470.876)
380.713
(37.296)
184.679
31/12/2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39 e
IFRS 4
Variazioni %
rispetto al
31/12/2004
(7.847)
19.297
20.404
8.718
29.122
(7.169)
19.602
Variazioni
rispetto al
31/12/2004
(1,43%)
7,19%
2,40%
(1,85%)
7,65%
19,22%
10,61%
Variazioni %
rispetto al
31/12/2004
18.479.764
18.014.904
464.860
2,58%
16.510
1
16.509
-
62.424
23.127.724
18.774.139
45.599.656
12.194.243
2.514.326
1.499.164
56.553
22.486.932
18.771.268
45.404.608
5.871
640.792
2.871
195.048
2.062.713
320.036
47.005
10,38%
2,85%
0,02%
0,43%
20,36%
14,58%
3,24%
10.131.530
2.194.290
1.452.159
31/12/2005
Dividendo unitario (euro)
Dividendi totali distribuibili
Struttura operativa
31/12/2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39 e
IFRS 4
0,124
155.781
31/12/2005
Numero dei dipendenti
Numero degli sportelli bancari
di cui: Italia
Estero
3.827
375
374
1
(*)Dato al 1° gennaio 2005 comprensivo dell’effetto IAS 32, 39 e IFRS 4.
16
31/12/2004
0,120
150.756
31/12/2004
3.782
377
376
1
Variazione annua
3,33%
3,33%
Variazione annua
45
(2)
(2)
-
Indici economici e finanziari
31/12/2005
31/12/2004
Indici di struttura e posizionamento
Crediti verso Clientela/Raccolta diretta da Clientela (*)
98,43%
95,97%
Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/Raccolta indiretta (*)
52,98%
48,36%
R.O.E.
15,78%
14,59%
Cost/Income
53,00%
55,29%
Indici di redditività ed efficienza
Indici di produttività, redditività ed efficienza per dipendente
(in migliaia di euro)
Raccolta diretta da Clientela/Numero collaboratori (*)
4.906
4.963
Raccolta indiretta da Clientela ordinaria/Numero collaboratori (*)
6.014
5.540
Crediti verso Clientela/ Numero collaboratori (*)
4.829
4.763
Margine di interesse/Proventi operativi
62,15%
64,56%
Commissioni nette/Proventi operativi
33,01%
31,54%
228,2
222,8
69,6
72,5
Sofferenze nette/Crediti netti verso la Clientela (*)
0,63%
0,96%
Incagli netti/Crediti netti verso la Clientela (*)
0,97%
0,86%
Crediti dubbi netti/Crediti netti verso la Clientela (*)
1,81%
1,86%
55,56%
51,27%
Proventi operativi/Numero medio collaboratori
Spese per il personale/Numero medio collaboratori
Indici di rischiosità
% copertura sofferenze (*)
% copertura incagli (*)
17,40%
18,28%
% copertura totale crediti dubbi (*)
35,42%
39,33%
0,21%
0,23%
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
6,90%
6,78%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate
8,25%
8,14%
% copertura crediti in bonis (*)
Coefficienti patrimoniali
(*) Dato al 1° gennaio 2005 comprensivo dell’effetto IAS 32, 39 e IFRS 4.
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Prospetti di bilancio riclassificati
Stato Patrimoniale riclassificato
(in migliaia di euro)
31/12/2005
IAS/IFRS
01/01/2005
FTA
Classif. B.I. (*)
Variazioni
rispetto al
01/01/2005
Variazioni
percentuali sul
01/01/2005
ATTIVITÀ
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Crediti verso banche
Crediti verso Clientela
127.582
114.168
13.414
11,75%
102.774
166.518
(63.744)
(38,28%)
16.510
1
16.509
18,32%
3.811.088
3.220.926
590.162
18.479.764
18.014.904
464.860
2,58%
12.501
27.802
(15.301)
(55,04%)
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività
finanziarie oggetto di copertura generica
Attività materiali
7.473
11.792
(4.319)
(36,63%)
19.266
13.875
5.391
38,85%
Attività immateriali
43.158
42.678
480
1,12%
di cui: avviamento
42.145
42.145
-
-
Attività fiscali
84.660
108.807
(24.147)
(22,19%)
422.948
765.461
(342.513)
(44,75%)
23.127.724
22.486.932
640.792
2,85%
Altre attività
TOTALE DELL’ATTIVO
PASSIVITÀ
Debiti verso banche
Debiti verso Clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del
personale
Fondi per rischi ed oneri:
b) altri fondi
Capitale, sovrapprezzi di emissione e
riserve
Utile (perdita) d’esercizio
TOTALE DEL PASSIVO
1.296.762
1.026.636
270.126
26,31%
12.440.058
12.372.697
67.361
0,54%
6.334.081
6.398.571
(64.490)
(1,01%)
109.610
105.349
4.261
4,04%
18.745
64.945
(46.200)
(71,14%)
78.021
85.949
(7.928)
(9,22%)
1.191.398
824.392
367.006
44,52%
115.650
116.043
(393)
(0,34%)
44.235
40.460
3.775
9,33%
44.235
40.460
3.775
9,33%
1.294.883
1.267.211
27.672
2,18%
204.281
184.679
19.602
10,61%
23.127.724
22.486.932
640.792
2,85%
(*) Classificato secondo le disposizioni della circolare n. 262/2005 di Banca d’Italia. Per le variazioni rispetto ai
dati di FTA approvato, si rimanda alla Parte A, Sezione 2 della Nota Integrativa.
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Conto economico riclassificato
(in migliaia di euro)
31/12/2005
IAS/IFRS
Incid. %
sui
proventi
operativi
31/12/2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39 e
IFRS 4
Incid. %
sui
proventi
operativi
Margine di interesse
541.918
62,15%
549.765
64,56%
Commissioni nette
287.863
33,01%
268.566
31,54%
Risultato netto dell’attività di
negoziazione, di copertura e utili da
cessione o riacquisto di crediti e
passività finanziarie
20.666
2,37%
6.115
0,72%
Altri proventi/oneri di gestione
21.546
2,47%
27.143
3,19%
871.993
100,00%
851.589
100,00%
Proventi operativi
Spese per il personale
(264.816)
(30,37%)
(276.026)
(32,41%)
Altre spese amministrative
Rettifiche di valore nette su attività
materiali e immateriali
(192.007)
(22,02%)
(191.422)
(22,48%)
(5.335)
(0,61%)
(3.428)
(0,40%)
Oneri operativi
(462.158)
(53,00%)
(470.876)
(55,29%)
409.835
47,00%
380.713
44,71%
(44.465)
(5,10%)
(37.296)
(4,38%)
720
0,08%
-
-
(8.127)
(0,93%)
(18.758)
(2,20%)
(32)
-
-
-
357.931
41,05%
324.659
38,12%
(153.650)
(17,62%)
(139.980)
(16,44%)
204.281
23,43%
184.679
21,69%
Risultato della gestione operativa
Rettifiche di valore nette per
deterioramento di crediti
Rettifiche di valore nette per
deterioramento di altre attività/passività
Accantonamenti netti ai fondi per rischi
ed oneri
Utile/perdita della cessione di
investimenti
Utile/perdita della operatività
corrente al lordo imposte
Imposte sul reddito d’esercizio
dell’operatività corrente
Utile/perdita d’esercizio
Rispetto allo schema di conto economico ex circolare 262/2005 sono state operate le seguenti riclassificazioni:
I recuperi di imposte iscritti alla voce 190 “altri oneri/proventi di gestione” sono riclassificati a riduzione
delle imposte indirette incluse nelle altre spese amministrative.
La voce “risultato delle attività di negoziazione e copertura” include la voce 80 “risultato netto dell’attività di
negoziazione”, la voce 90 “risultato netto dell’attività di copertura” e la voce 100 “utili (perdite) da cessione o
riacquisto di a) crediti”.
La voce “altri proventi/oneri di gestione” include la voce 190 al netto della riclassifica sopramenzionata
relativa ai recuperi di imposte.
La voce “rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali” include le voci 170 “rettifiche/riprese
di valore nette su attività materiali” e 180 “rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” e le
quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi classificati nello schema
obbligatorio alla voce “altri oneri/proventi di gestione”.
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Strategia commerciale
L’anno 2005 ha visto la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. concentrata nella realizzazione
degli obiettivi commerciali concordati con la Capogruppo BPU Banca S.c.p.A., nel solco
del forte presidio delle zone in cui tradizionalmente opera, puntando – come si dirà meglio
oltre – ad incrementare il livello di fidelizzazione della Clientela ed a supportare le
esigenze finanziarie e di servizi delle imprese attraverso forme e strumenti innovativi.
Mercato Retail
Le attività realizzate dal Mercato Retail sono state indirizzate verso il miglioramento della
customer satisfaction e del livello di cross selling, attraverso il pieno utilizzo del
patrimonio informativo reso disponibile con la nuova piattaforma CRM “Start”, e la
continua evoluzione dell’offerta commerciale verso la Clientela di riferimento: “Famiglie”
e “Imprese” di piccole e medie dimensioni (che conta circa un milione di soggetti).
È proseguito il miglioramento e l’affinamento degli strumenti gestionali di Gruppo, che
hanno consentito ai gestori una maggiore efficacia nell’azione commerciale, ed è stato
fornito ulteriore impulso all’attività di formazione dei gestori, nell’ottica di migliorarne la
professionalità e di incrementare le capacità relazionali nei confronti dei Clienti.
Nel corso del 2005 sono state attivate le otto iniziative previste dal progetto “PattiChiari”
che hanno consentito alla Banca di ottenere la piena certificazione:
Funzionamento Atm Rilevato On line – FARO: il servizio via cellulare o a mezzo Internet
indica lo sportello automatico perfettamente operativo più prossimo, ovunque ci si
trovi.
Informazioni chiare su obbligazioni bancarie strutturate e subordinate: informazioni
chiare e facili da leggere e comprendere per chi investe, al fine di rendere l’investitore
pienamente consapevole dei rischi connessi agli investimenti finanziari.
Obbligazioni a basso rischio-basso rendimento: un elenco di obbligazioni a basso
rischio e basso rendimento, al fine di orientare le scelte di investimento del
risparmiatore con poca o nulla esperienza finanziaria che intende rivolgersi verso
strumenti semplici da valutare.
Criteri generali di valutazione della capacità di credito delle piccole e medie imprese: un
manifesto con indicazione chiara e semplice dei criteri con cui le banche valutano
generalmente la concessione di prestiti.
Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese: conoscere in anticipo, per area
geografica e per importo, il numero dei giorni medi necessari alla Banca per dare una
risposta sulla richiesta di un prestito, per consentire al Cliente un rapido confronto
sulla velocità di risposta dei diversi istituti.
Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno: tempi certi e più rapidi
per la disponibilità giuridica sul proprio conto delle somme versate con assegni.
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Conti correnti a confronto: una sorta di carta d’identità che riassume chiaramente le
caratteristiche, i servizi ed i prezzi dei conti correnti, per consentire al Cliente di
confrontare le offerte delle diverse banche individuando il prodotto che meglio
risponde alle proprie esigenze.
Servizio bancario di base: conto corrente che mette a disposizione tutti i servizi
bancari di base, rivolto a tutti i potenziali Clienti privi di conto corrente.
Per il segmento “Famiglie” la strategia sviluppata nel corso del 2005 si è focalizzata sulle
tipiche attività bancarie della gestione del risparmio, dell’assistenza finanziaria e
dell’offerta di servizi transazionali, modulando l’offerta indirizzata a ciascun Cliente in
funzione delle esigenze specifiche. Grazie alle informazioni gestite dalla piattaforma CRM
si è pervenuti ad una migliore profilatura dei bisogni del Cliente e, conseguentemente,
alla costruzione di un’offerta specifica che attraverso lo strumento della campagna
commerciale ha guidato l’azione di ogni gestore.
Nell’ambito della raccolta è continuata l’attività di riqualificazione delle forme di risparmio
detenute dalla Clientela.
È proseguita l’attività di collocamento dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca, la
cui gamma è stata arricchita quest’anno dall’introduzione di alcuni prodotti strutturati,
con garanzia del capitale e di un rendimento minimo, le cui performance risultano legate
all’andamento di un paniere di materie prime (commodities), all’andamento dell’indice dei
prezzi al consumo dell’area euro (step-up inflazione) ed alla velocità con cui crescono i
tassi di interesse (steepener).
Si è intensificata l’offerta dei prodotti assicurativi del comparto vita, sia di tipo
tradizionale che ad elevato contenuto finanziario, quest’ultimo rappresentato dalle polizze
index-linked che abbinano la protezione del capitale investito ed un rendimento minimo
alla partecipazione alle performance sviluppate dalla struttura finanziaria sottostante.
È stato riconfermato il trend positivo del risparmio gestito, sia in fondi comuni di
investimento che in gestioni patrimoniali, grazie anche alle interessanti performance
ottenute dalla SGR BPU Pramerica, che è stata insignita dell’ambito riconoscimento
“Premio Alto Rendimento 2005”, promosso dal Sole 24 Ore, quale migliore gestore
italiano di fondi comuni “gruppo big” nonché è risultata vincitrice della quinta edizione
del “Lipper Fund Awards Italy 2006” come Best Fund Group over Three Years per il
raggruppamento Lipper Equity Group – Large.
Continua con successo il processo di integrazione fra le filiali della Banca ed i promotori
della collegata BPU SIM S.p.A.. Le due reti distributive mettono a fattor comune il
rispettivo potenziale in termini di consulenza finanziaria e disponibilità di prodotti
bancari ed assicurativi, per un servizio integrale al Cliente.
Nel corso del 2005 la Banca è stata promotrice del servizio “InItaly” che rappresenta un
nuovo approccio al rapporto fra Banca e cittadino immigrato, basato sul fondamento
della cittadinanza economica. InItaly è, innanzitutto, un nuovo stile con cui il personale
della Banca si relaziona con gli immigrati, che si sviluppa attraverso specifica formazione
del personale e per il tramite di materiale di comunicazione–informazione appositamente
studiato e realizzato per essere facilmente fruibile dalla Clientela di provenienza non
italiana. Il prodotto si basa su un conto corrente, disponibile in due versioni, al quale
possono essere abbinati servizi “ad hoc” per far fronte alle specifiche esigenze di questa
tipologia di Clientela (invio denaro all’estero, credito, coperture assicurative).
Attraverso questa iniziativa la Banca vuole contribuire a creare una rete di fortissime
sinergie tra le istituzioni e le associazioni dei cittadini immigrati, sociali ed
imprenditoriali, nei due mondi dei quali il migrante è sintesi: quello d’origine e quello di
accoglienza. In questo modo la Banca è convinta di poter favorire lo sviluppo sostenibile
nei paesi terzi e contribuire a nuove occasioni di business per il locale sistema
imprenditoriale.
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Positivo anche l’andamento degli impieghi, in particolare nel settore dei mutui per
l’acquisto e la ristrutturazione delle abitazioni e nell’attrattivo comparto dei finanziamenti
dei beni di consumo, attraverso il prodotto “Creditopplà”, che è stato rinnovato
nell’immagine e nei contenuti, offrendo condizioni economiche altamente competitive e di
sicuro interesse.
Infine, nel solco della tradizionale attenzione che Banca Popolare di Bergamo S.p.A
rivolge al proprio territorio ed allo sviluppo delle potenzialità che esso esprime, si segnala
l’accordo esclusivo stipulato con l’Università degli Studi di Bergamo attraverso il quale
viene concesso un finanziamento, a condizioni agevolate, destinato ai laureati e diplomati
che intendano partecipare a Master e/o corsi di perfezionamento organizzati nell’ambito
dell’Ateneo bergamasco e l’accordo con la Pro Universitate Bergomensis.
In tema di servizi dedicati alle famiglie, il conto a pacchetto “Duetto”, nelle diverse
soluzioni proposte, continua a riscontrare un notevole successo grazie all’offerta integrata
di prodotti tipici bancari e servizi complementari extrabancari, che consentono l’acquisto
di coperture assicurative a prezzi scontati e offrono agevolazioni in migliaia di esercizi
commerciali selezionati e convenzionati. Si è proseguito nel collocamento delle carte di
credito, sia a saldo che revolving, emesse con il nuovo marchio di Gruppo “Libra”.
Ulteriore impulso è stato attribuito all’utilizzo dei canali telematico e telefonico, rendendo
ancor più economiche le transazioni di negoziazione titoli, e attraverso la semplificazione
delle modalità di accesso a LineattivaBanking (ora Qui BPU) a parità di livello di
sicurezza.
L’attività nel comparto delle imprese “Small Business” si è sviluppata principalmente in
due direzioni:
Intensificazione delle relazioni commerciali con le imprese Clienti nelle aree storiche di
radicamento, potenziando l’offerta dei prodotti di finanziamento indirizzati allo
sviluppo, al sostegno degli investimenti ed agli interventi di patrimonializzazione
aziendale finalizzati al miglioramento del rapporto mezzi propri/mezzi di terzi.
Acquisizione di nuova Clientela, inizialmente nelle zone a più bassa penetrazione,
attraverso l’avvio di un “progetto pilota” che ha coinvolto un numero limitato di
gestori privi di portafoglio Clienti, dedicati allo sviluppo del business per linee esterne.
In virtù dei risultati ottenuti l’attività verrà, nel corso del 2006, estesa a tutto il
territorio.
A supporto del raggiungimento degli obiettivi commerciali sono state effettuate campagne
mirate, rivolte alla canalizzazione di maggiori flussi commerciali (anticipi e smobilizzo di
crediti) rivenienti sia dal comparto domestico che dalle attività di import-export.
Particolare attenzione è stata prestata al sostegno finanziario delle iniziative immobiliari
anche per il tramite di operazioni di leasing.
Con riguardo al comparto dei servizi si è intensificata l’offerta del conto package “Utilio”,
sviluppato in collaborazione con la società del Gruppo, Mercato Impresa S.p.A., che ha
riscontrato un crescente successo presso i Clienti in virtù dei contenuti innovativi offerti,
sia con riferimento ai tradizionali prodotti bancari e assicurativi che alle rilevanti
opportunità di risparmio principalmente legate ai comparti energetico e telefonico.
In previsione ed in conformità al disposto di cui all’accordo di Basilea II, durante il 2005
è stata ulteriormente approfondita l’analisi delle aziende Clienti attraverso una serie di
incontri mirati all’acquisizione di informazioni qualitative, che, abbinate ai dati settoriali,
patrimoniali e reddituali già disponibili, hanno consentito di pervenire all’attribuzione di
un rating interno che consentirà alla Banca l’applicazione del Modello I.R.B. (Internal
Rating Based).
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Il rapporto con le associazioni e gli Enti di categoria, infine, si è riconfermato come una
relazione privilegiata tra Banca Popolare di Bergamo S.p.A. e il proprio territorio di
riferimento e, grazie a ciò, si sono potute soddisfare le diverse esigenze emerse attraverso
offerte mirate
e soluzioni specifiche per ciascun settore economico (agricoltura,
artigianato, commercio e industria).
Mercato Private
In armonia con quanto programmato nel calendario del progetto “Master”, l'attenzione
principale del Mercato Private si è focalizzata sull'attuazione sistematica del nuovo
processo di pianificazione strategica.
Intenso in questo ambito è stato il programma di formazione rivolto a tutta la rete sui
nuovi strumenti e sulle loro possibilità di utilizzo, al fine di rendere i ruoli e i
comportamenti commerciali coerenti con il nuovo approccio.
L'attività di sviluppo e diffusione dei prodotti dedicati alla Clientela Private è stata
consistente.
Più dettagliatamente, è iniziata la commercializzazione di prodotti quali la Sicav “Global
Real Estate Securities Fund” (che investe in società attive nel settore immobiliare
mondiale), le polizze di capitalizzazione “Private Life Cap” e la carta di credito "black
Kalía”, oltre ad alcuni prestiti obbligazionari strutturati (su indici azionari mondiali e su
un paniere di materie prime).
Per quanto riguarda i servizi dedicati, il processo di diffusione del servizio di “Active
Wealth Advisory” è stato condotto tramite un roadshow che ha interessato diverse
località, selezionate in base alla distribuzione geografica della Clientela potenzialmente
interessata.
Il mercato dei servizi finanziari alla Clientela di elevato standing si sta rapidamente
evolvendo e ciò induce a ripensare la configurazione tattica dei propri asset personali,
familiari o aziendali, allo scopo di ottimizzarne la gestione attribuendo priorità assoluta a
quei fattori di conservazione, protezione e riorganizzazione degli stessi.
Accanto alle tradizionali forme di gestione di importanti patrimoni, il Mercato Private si è
proposto in qualità di consulente per i propri Clienti offrendo loro soluzioni innovative,
quali ad esempio l’istituto del trust, attraverso la BPU Trust Company Ltd., società
registrata e con sede a Jersey, Channel Islands, detenuta da BPU Banca International
S.a., con sede in Lussemburgo; quest’ultima fa parte del Gruppo BPU Banca.
Dal punto di vista delle risorse, infine, l'organico del Mercato Private, così come previsto
dal Piano Industriale di Gruppo, è in via di completamento grazie all'introduzione dei
primi Assistant, con funzioni di back-office e supporto quali-quantitativo all'attività
professionale dei Private Bankers.
Mercato Corporate
Nel corso dell’anno si è proseguito nell’innovazione e nel miglioramento dei processi
commerciali e sono state ulteriormente affinate le attività volte all’evoluzione del modello
organizzativo; in particolare, con una migliore focalizzazione all’interno del portafoglio
Large Corporate che ha permesso di aumentare ulteriormente l’efficacia del servizio in un
segmento ad alta complessità.
26
La linea di sviluppo del Mercato Corporate ha avuto come principale obiettivo nel 2005 la
gestione proattiva della relazione commerciale, valorizzata anche attraverso l’attività di
consulenza.
Tale obiettivo è stato perseguito tramite l’investimento continuo sulla professionalità degli
Account Manager, ponendoli nella condizione di saper interpretare e gestire in modo
coerente e finalizzato le esigenze delle aziende, e proponendo loro servizi ad alto valore
aggiunto, tra cui l’intervento in operazioni di credito industriale a medio e lungo termine
e in operazioni di finanza straordinaria attraverso la Banca per l’impresa del Gruppo,
Centrobanca S.p.A..
Sempre nell’ambito delle società prodotto è stata ulteriormente sviluppata l’attività
sinergica, con particolare evidenza:
nel comparto del leasing dove la Banca opera da diversi anni con successo
proponendo i prodotti offerti dalla società del Gruppo operante nel settore, BPU
Leasing S.p.A.;
nell’assistenza e nella consulenza alle imprese su leggi agevolative attraverso il
supporto di SF Consulting S.r.l.;
nelle coperture assicurative attraverso le compagnie di Gruppo: BPU Assicurazioni
per il ramo danni e BPU Mediazioni Assicurative per l’assicurazione dei crediti
commerciali attraverso la collaborazione con SIAC.
È continuata l’attività di sviluppo commerciale sulla Clientela, con la finalità di diventare
“Banca di riferimento”, con particolare riguardo a:
Comparto Estero: nell’anno trascorso è stato attivato il progetto rivolto ad assistere le
aziende nell’attività internazionale proponendo i servizi disponibili grazie alla
appartenenza al Gruppo BPU. Come in passato, la filiale di Monaco di Baviera e gli
uffici di rappresentanza di Hong Kong, San Paolo e Singapore hanno proseguito nella
loro attività di supporto alla Clientela italiana ed internazionale nello svolgimento del
proprio business. Nell’ambito della pianificazione dei rapporti internazionali
coordinata dalla Capogruppo BPU Banca, l’ufficio di rappresentanza di Singapore
dallo scorso mese di novembre opera per conto dell’intero Gruppo unitamente a nuovi
uffici di rappresentanza di Gruppo quali quello di Mumbai in India.
Di rilievo la collaborazione con BPU International (con sede di Lussemburgo)
nell’ambito dell’assistenza alle imprese per lo sviluppo di progetti internazionali con
particolare riferimento alla gestione ed ottimizzazione dei propri attivi e gli accordi di
collaborazione commerciale con le banche estere, in particolare nel 2005 con le
Banche Popolari Austriache aventi una forte presenza nei paesi dell’est europeo, atti a
garantire standard qualitativamente elevati in relazione all’erogazione di supporto
finanziario e dei servizi bancari.
Incremento/recupero impieghi: sono state attivate specifiche iniziative commerciali su
Clientela target, individuata con il supporto della piattaforma di customer interaction.
Grande sforzo, inoltre, è stato impiegato nello sviluppo ed ampliamento della base Clienti,
attraverso una strategia sinergica di consolidamento e sviluppo delle relazioni con il
mondo imprenditoriale presente sul territorio ed il contemporaneo avvio di un progetto
pilota con risorse dedicate, progetto che vedrà la propria piena operatività nel 2006.
Particolarmente significativi sono stati i rapporti con gli Enti di categoria presenti sul
territorio per facilitare l’accesso al credito delle imprese associate.
27
L’andamento della gestione
Lo scenario di riferimento
Il quadro macroeconomico
Nel corso del 2005 l’economia mondiale ha continuato ad espandersi, seppur su livelli
più contenuti rispetto al 2004, sostenuta da un’attività particolarmente intensa negli
Stati Uniti, in Asia e nei cosiddetti paesi emergenti che negli ultimi anni stanno fornendo
un contributo sempre più significativo alla stabilizzazione del ciclo mondiale.
Il rialzo delle quotazioni del petrolio, pur avendo sinora impattato in misura marginale
sull’inflazione, continua ad alimentare aspettative e timori di crescita dei prezzi,
condizionando la politica monetaria delle Banche Centrali.
Come si può notare dal grafico, dopo aver raggiunto il massimo storico intorno ai 67
dollari per barile tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, il Brent ha iniziato una lenta
discesa, resa possibile dal fatto che gli effetti degli uragani abbattutisi sulla costa
statunitense del golfo del Messico sono stati moderati dall’utilizzo delle riserve Usa e
Ocse. Complessivamente la variazione del 2005 è stata pari al + 45,8%.
28
Il dinamismo mostrato dall’economia americana negli ultimi anni non sembra essersi
ancora affievolito, nonostante i rialzi dei prezzi petroliferi, la graduale ma costante risalita
dei tassi di interesse e una politica fiscale meno espansiva rispetto al passato. Le prime
stime relative al 2005 mostrano una crescita in termini reali del prodotto interno lordo
pari al 3,5% a fronte del + 4,2% registrato nel 2004. Il contributo più significativo è
venuto ancora una volta dai consumi, favoriti dalla graduale ripresa dell’occupazione,
mentre si è sostanzialmente dimezzato l’apporto degli investimenti, trainati dalle
apparecchiature elettroniche e software.
È invece rimasto negativo, ma in ridimensionamento, il contributo delle esportazioni
nette. Il significativo rallentamento nella crescita dell’import non è stato sufficiente a
compensare il rallentamento dell’export. Conseguentemente, il disavanzo della bilancia
commerciale ha raggiunto a fine anno i 725,8 miliardi di dollari (- 617,6 miliardi a
dicembre 2004) equivalente al 5,8% del Pil (5,3% nel 2004).
Il deficit del settore pubblico è invece migliorato, riducendo la propria incidenza rispetto
al Pil al 4,1% dal 4,7% del 2004.
In campo valutario il dollaro non sembra aver risentito del peggiorato deficit commerciale
e, grazie anche all’operare congiunto di una serie di fattori quali il differenziale sui tassi
di interesse, le aspettative di crescita e le agevolazioni fiscali sul rientro dei capitali di cui
le imprese americane hanno usufruito fino alla fine dell’anno, nel 2005 la valuta
americana ha evidenziato un apprezzamento del 12,7%. A fine anno il mercato quotava
1,184 dollari per euro a fronte degli 1,356 dollari per euro di fine 2004 (grafico 2).
Nonostante il rafforzamento del dollaro, il rincaro delle materie prime energetiche si è
tradotto in un aumento dei prezzi al consumo, così come sintetizzati dal tasso medio
annuo di inflazione, salito al 3,4% dal 2,7% dell’anno precedente. L’inflazione “core” (al
netto di energia e prodotti alimentari) a dicembre 2005, cosi come a dicembre 2004, si è
tuttavia mantenuta stabile al 2,2%.
Le condizioni dell’occupazione sono in progressivo miglioramento: il tasso medio annuo di
disoccupazione si è ridotto nel 2005 al 5,1%, il livello più basso dal 2002.
Per quanto concerne la politica monetaria, proseguendo nella fase di graduale restrizione
avviata dalla metà del 2004, il 31 gennaio 2006, per la quattordicesima volta in
diciannove mesi, la Fed ha innalzato di 25 centesimi il tasso sui federal funds portandolo
al 4,5% (livello quasi doppio rispetto al tasso ufficiale europeo) ribadendo altresì la
necessità di una ulteriore e decisa politica per contrastare gli ostacoli che impediscono il
mantenimento di un equilibrio fra crescita economica sostenibile e stabilità dei prezzi.
29
In Giappone è proseguita la ripresa dell’economia, con il Pil in accelerazione al + 2,8%
grazie ai risultati dell’ultimo trimestre, mentre la deflazione sui prezzi al consumo è
andata attenuandosi. Tutte le componenti della domanda hanno contribuito alla crescita:
sono infatti aumentati sia i consumi, ed in particolare quelli delle famiglie, sia gli
investimenti, in case e soprattutto in beni capitali. È migliorato anche il contributo delle
esportazioni nette, trainate nell’ultimo trimestre dalla diminuzione delle importazioni.
A fine anno la variazione dei prezzi al consumo era ancora negativa e pari a -0,1% (a
fronte di un tasso medio annuo del - 0,3%), ma secondo le previsioni della Banca
Centrale l’inversione di tendenza potrebbe verificarsi verso la metà del 2006. Anche in
Giappone le condizioni sul mercato del lavoro stanno migliorando: il tasso medio annuo
di disoccupazione è ulteriormente diminuito nel 2005, portandosi al 4,4%, il livello più
basso dal 1999.
CONSUNTIVI E PREVISIONI
T abella n.1
PRODOTTO
INTERNO LORDO
PREZZI AL
CONSUM O
(tasso medio annuo)
DISOCCUPAZIONE
(tasso medio annuo)
DISAVANZO (+)
AVANZO (-) SETT.
PUBBL. (% del PIL)
2004 2005 2006(1)
2004 2005 2006(1)
2004 2005 2006(1)
2004 2005 2006(1)
(Valori percentuali)
OCSE
3,1
2,8
2,7
2,1
2,5
2,5
n.d.
n.d.
n.d.
n.s.
n.s.
n.s.
n.s.
NON-OCSE
7,0
6,3
5,9
6,8
7,5
6,1
n.d.
n.d.
n.d.
n.s.
n.s.
ST AT I UNIT I
4,2
3,5
3,2
2,7
3,4
3,4
5,5
5,1
5,0
4,7
4,1
3,9
GIAPP ONE
2,3
2,8
2,2
0,0
-0,3
0,3
4,6
4,4
4,3
6,6
6,0
5,3
EURO-12
2,1
1,3
1,9
2,1
2,2
2,3
8,9
8,6
8,3
2,7
2,9
2,9
IT ALIA
1,1
0,0
1,5
2,3
2,2
2,3
8,0
7,8
7,6
3,4
4,1
3,5
GERMANIA
1,6
0,9
1,2
1,8
2,0
2,3
9,5
9,4
9,0
3,7
3,8
3,4
FRANCIA
2,3
1,5
1,8
2,3
2,0
2,1
9,5
9,5
9,2
3,6
3,3
3,5
SP AGNA
3,1
3,4
3,2
3,1
3,4
3,3
11,0
9,2
8,4
0,1
-0,2
-0,1
REGNO UNIT O
3,2
1,8
2,3
1,3
2,1
2,1
4,8
4,5
4,6
3,1
3,0
3,0
(1)
Previsioni
fonte: Prometeia e Statistiche ufficiali
Per quanto concerne i restanti paesi dell’area asiatica l’attività ha continuato a crescere a
ritmi sostenuti, alimentata dalla favorevole dinamica delle esportazioni e della domanda
interna, nonostante gli elevati corsi petroliferi e l’inasprimento della politica monetaria. Il
quadro appare tuttavia differenziato, con diversi paesi in espansione, ma anche alcuni in
rallentamento e con forti difficoltà nella lotta all’inflazione. Le esportazioni sono alla base
dell’accelerazione di Hong Kong, Corea, Taiwan, mentre la domanda interna ha sostenuto
l’economia di Filippine e Malesia; in difficoltà Tailandia e Indonesia rispettivamente per
problemi di bilancia commerciale e inflazione.
In India la crescita tendenziale del Pil si è avvicinata all’8% grazie al forte dinamismo del
settore dei servizi, accompagnato comunque da una buona performance del settore
industriale.
Ancor più elevato continua a mostrarsi lo sviluppo dell’economia cinese, sempre
trainato dalle esportazioni nette e dagli investimenti fissi, questi ultimi cresciuti del
25,7%, nonostante le misure selettive di contenimento adottate. Il prodotto interno lordo
ha avuto nel 2005 un aumento del 9,9% (+ 10,1% nel 2004); l’incremento del valore
aggiunto è stato del 5,2% nel settore primario, dell’11,4% nell’industria e del 9,6% nel
terziario.
Sotto controllo anche l’inflazione, all’1,8% in media d’anno, in netto declino rispetto al
3,9% del 2004.
Nella seconda metà di luglio sono stati compiuti i primi passi verso una riforma del
sistema valutario e del regime di cambio: dopo dieci anni la Banca Centrale cinese ha
operato una rivalutazione dello yuan, portando il cambio a 8,11 yuan per un dollaro
rispetto al precedente tasso di 8,28. La rivalutazione è stata accompagnata
dall’ancoraggio del cambio ad un paniere di valute.
30
Nel 2005 il Pil dell’area euro è cresciuto dell’1,3% (+ 2,1% nel 2004), confermando ancora
una volta la difficoltà dell’Europa a stare al passo con la crescita mondiale a causa degli
effetti negativi sulla domanda interna impliciti negli aggiustamenti strutturali che stanno
intervenendo sia sul mercato del lavoro, sia sui processi produttivi e sulla loro
localizzazione.
In questo quadro, nel quale peraltro permangono ancora significative differenze fra i
diversi paesi, il tasso di disoccupazione, dopo essere rimasto stabile all’8,8% per circa sei
mesi, ha ricominciato a scendere a partire da maggio, collocandosi all’8,4% a fine
dicembre. Dopo i rialzi di settembre e ottobre il tasso di inflazione (misurato dall’Indice
Armonizzato dei Prezzi al Consumo) ha rallentato nel corso degli ultimi due mesi del 2005
fino al 2,2% di dicembre, valore pari alla media annua. Ancora una volta quindi l’obiettivo
di un’inflazione vicina ma inferiore al 2% non è stato raggiunto, giustificando le
preoccupazioni della BCE di tenere sotto controllo le aspettative future dovute sia ai
rincari petroliferi che all’abbondante liquidità che caratterizza l’area a fronte del
miglioramento in atto nell’attività economica.
Per questo motivo la BCE a dicembre 2005 e a marzo 2006 ha innalzato rispettivamente
al 2,25% e al 2,50% il tasso di rifinanziamento principale, fermo al 2% da 30 mesi.
In Italia l’economia è rimasta ferma: le prime stime indicano una variazione nulla del Pil.
I consumi delle famiglie sono aumentati in misura molto modesta, insufficiente a
compensare il contributo negativo degli investimenti fissi lordi e della domanda estera
netta.
Complessivamente nel 2005 lo sviluppo dell’export italiano è stato solo del 3,7%, a fronte
di un incremento dell’import del 6,8%. Conseguentemente, il saldo dell’interscambio
commerciale è risultato negativo per 10,4 miliardi di euro, in peggioramento rispetto al
deficit di 1,2 miliardi rilevato nel 2004, essenzialmente riconducibile al settore
dell’energia.
La rilevazione sulle forze di lavoro relativa al terzo trimestre segnala un tasso di
disoccupazione (calcolato al netto dei fattori stagionali) pari al 7,7%, in lenta ma
progressiva diminuzione e comunque sempre inferiore alla media dell’area euro.
In termini di indice armonizzato dei prezzi al consumo, l’Italia mantiene un profilo in
linea con la media europea: a fine dicembre la variazione è risultata pari al 2% (2,2% il
tasso medio dell’anno).
Sul fronte della finanza pubblica, infine, le stime per il 2005 indicano un aumento
dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione rispetto al Pil, dal 3,4% del 2004
(rivisto in ottemperanza alle nuove regole comunitarie) al 4,1%. Per effetto di tale
andamento, in luglio l’Italia ha concordato in sede europea un percorso di rientro
biennale (entro il 2007) del deficit entro i parametri del Nuovo Patto di Stabilità e di
Crescita.
31
I mercati finanziari
La politica restrittiva adottata dalla Fed ha condizionato la parte a breve della curva dei
rendimenti americana, che si è innalzata di circa un punto percentuale in ciascun
semestre, mentre il segmento riferito alle scadenze più lunghe, influenzato sia dalle
aspettative di crescita dell’economia e dell’inflazione, sia dai forti acquisti di Treasury da
parte di Cina e Giappone, ha mostrato un progressivo appiattimento.
L’area euro ha continuato ad essere caratterizzata da tassi inferiori a quelli del mercato
americano su tutte le scadenze, raggiungendo alla fine del terzo trimestre livelli minimi
storici. Solo verso la fine dell’anno i rendimenti a breve hanno ripreso a crescere in
relazione alla manovra monetaria posta in essere dalla BCE.
La parte a più lunga scadenza, che nei primi sei mesi aveva seguito il movimento al
ribasso dei tassi americani, è poi rimasta sostanzialmente stabile, segnalando aspettative
di crescita più contenute sia per l’inflazione che per l’economia europea.
Più che positiva è risultata l’evoluzione dei mercati azionari, nonostante la fase di
correzione che ha interessato nel mese di ottobre tutti i mercati, con la sola esclusione
del Giappone. Da inizio anno, a fronte di un andamento sostanzialmente piatto negli Usa
e di progressi nell’ordine del 20% in Europa, è salita ad oltre il 30% la performance dei
mercati emergenti (così come sintetizzata dall’indice azionario MSCI Emerging Market)
mentre è stato addirittura superiore al 40 per cento il miglioramento del mercato
giapponese, quale riflesso di una fiducia dei mercati sulla tenuta dell’economia nipponica
e sul consolidamento dei profitti delle imprese.
Questi gli andamenti nel 2005 dei principali indici di alcune tra le più importanti piazze
finanziarie, espressi in valuta locale: + 43,5% il Topix e + 40,2% il Nikkei 225 di
Tokio; + 27,1% lo Xetra Dax di Francoforte; + 23,4% il Cac 40 di Parigi; + 16,7% il Ftse
100 di Londra; + 15,5% lo S&P Mib di Milano; + 3% lo S&P 500; + 1,4% il Nasdaq e 0,6% il DJ Industrial di New York.
Il 2005 è stato un anno record in particolare per i mercati gestiti dalla Borsa Italiana.
L’indicatore più significativo è quello dei volumi scambiati, riguardo al quale il
controvalore, sia per le azioni che per i derivati, ha superato i precedenti massimi storici.
Gli scambi di azioni hanno espresso una media giornaliera pari a 185.504 contratti per
un controvalore di 3,7 miliardi di euro, il più elevato degli ultimi cinque anni. La
capitalizzazione complessiva della Borsa Italiana a fine anno è salita a 677 miliardi di
euro dai 581 miliardi di fine 2004 (+ 16,5%). Conseguentemente il rapporto
capitalizzazione/Pil si è portato al 49,3% dal 43% di fine 2004.
32
Con riferimento infine al mercato del risparmio gestito, il settore dei fondi comuni di
investimento ha registrato una raccolta netta – comprensiva dei fondi di fondi – positiva
per 8,4 miliardi (era stata negativa di 4,6 miliardi nel 2004). Tale risultato scaturisce
dalla crescita degli obbligazionari (+ 10,8 miliardi), dei fondi flessibili (+ 5,9 miliardi), dei
fondi hedge (+ 4,5 miliardi) e dei fondi bilanciati (+ 1,2 miliardi), cui si sono contrapposti i
negativi andamenti dei fondi di liquidità (- 9,5 miliardi) e dei fondi azionari (- 4,5
miliardi).
A fine anno il patrimonio netto dei fondi risultava cresciuto a 584,6 miliardi di euro dai
537,4 miliardi di fine 2004.
33
Il sistema bancario nel contesto europeo
A fine 2005 il sistema bancario italiano ha registrato un incremento della raccolta
(depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito e obbligazioni) pari all’8,6% su
base annua, quale effetto di una sostenuta dinamica evidenziata durante tutti i dodici
mesi. Da segnalare il progressivo avvicinamento dei ritmi di crescita delle obbligazioni (+
10,3%) e dei depositi a Clientela (+ 7,5%).
Il confronto europeo – riferito ad un aggregato più ampio che include oltre ai depositi e
alle obbligazioni anche i prestiti subordinati – mostra un relativo minore dinamismo delle
banche italiane (+ 8% su base annua), rispetto all’area euro (+ 9%). In particolare si nota
un maggior sviluppo per i depositi in c/c delle banche europee (+ 18,6% a fronte del +
8,5% delle banche italiane) e per le obbligazioni (+ 10,3% contro il + 9,4% dell’Italia)
mentre il sistema bancario italiano continua a caratterizzarsi per una dinamica più
vivace dei pronti contro termine (+ 4,7% contro - 3,3%).
Relativamente agli impieghi delle banche italiane, a fine 2005 l’aggregato presentava una
crescita pari all’8,7%, in linea con la tendenza evidenziata nel corso dell’anno, sostenuta
dalla componente a più lunga scadenza (+ 14%), seppure in progressiva decelerazione,
mentre i crediti a breve hanno mostrato una variazione modesta ma positiva (+ 2,1%).
Anche per gli impieghi il raffronto europeo – riferito ad un aggregato comprensivo delle
sofferenze e dei pronti contro termine – evidenzia un relativo minore dinamismo del
sistema italiano (+ 7,8% a fronte del + 9% realizzato dalle banche della UE-12). In Italia,
come nel resto dell’area europea, la dinamica degli impieghi è alimentata principalmente
dai finanziamenti al comparto delle famiglie e delle imprese non finanziarie.
In relazione ad operazioni di cartolarizzazione, le sofferenze del sistema considerate al
netto delle svalutazioni, sono diminuite del 32,8% su base annua, quelle al lordo del
16,6%. Il principale indicatore della qualità del credito, il rapporto sofferenze
nette/impieghi, è conseguentemente migliorato, attestandosi all’1,26%, dal 2,02% del
dicembre 2004. Analogamente il rapporto sofferenze nette/patrimonio di vigilanza è
sceso al 7,19% dal 10,95% di un anno prima.
Il portafoglio titoli delle banche è cresciuto del 21,5% sostenuto da tutte le componenti
ed in particolare dagli “altri titoli” (+ 31,1%), dai titoli di Stato a breve termine (BOT e
CTZ, + 15,5%) e dai titoli a lungo termine (CCT e BTP, + 10,6%). Per effetto di tale
andamento il rapporto fra titoli e impieghi in euro è salito al 14,2% dal 12,7% di fine
2004.
Per quanto riguarda i principali tassi di interesse, a dicembre 2005 il tasso medio sulla
raccolta bancaria da Clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle
obbligazioni e dei pronti contro termine per le famiglie e le società non finanziarie) si era
portato all’1,72% (1,68% a dicembre 2004). Il tasso sui prestiti alle famiglie e alle società
non finanziarie si presentava invece in ulteriore flessione al 4,65% (4,77% dodici mesi
prima).
***
Con la riforma del diritto fallimentare, entrata in vigore per una prima parte a marzo
2005 e la restante prevista nell’estate 2006, sono state introdotte nuove regole che
contribuiranno a ridurre il gap italiano nei confronti dei più importanti paesi europei in
un settore cruciale per l’economia come quello delle procedure concorsuali. Il sistema
italiano, infatti, sconta ancora oggi uno svantaggio competitivo dovuto ai tempi lunghi
delle procedure fallimentari (sette anni in media, con punte di dieci al sud, contro i tre
34
anni e mezzo della UE), con il risultato di maggiori oneri non solo per le banche, ma
inevitabilmente per l’intero sistema economico.
In prospettiva, le nuove regole potrebbero anche tradursi in un minor costo del denaro,
specie per le imprese più rischiose.
A novembre 2005 la Consob ha approvato rilevanti modifiche ai regolamenti sugli
emittenti e sui mercati in attuazione della disciplina comunitaria in materia di abuso di
informazioni privilegiate, introdotta nell’ordinamento italiano dalla legge n. 62 del 18
aprile 2005 ed entrata in vigore il 12 maggio.
La nuova normativa è volta a garantire l’integrità dei mercati istituendo nuovi presidi per
la prevenzione e la repressione dell’insider trading e della manipolazione di mercato.
L’attività di prevenzione degli abusi riguarda tanto gli emittenti e i soggetti a questi
collegati, quanto gli intermediari, i mercati regolamentati e le stesse società di gestione
dei mercati.
Per gli emittenti ed i soggetti ad essi collegati le misure di prevenzione introdotte per via
regolamentare comportano la necessità di prevedere sia meccanismi interni per la
corretta diffusione al pubblico delle informazioni privilegiate, sia strumenti di controllo e
di gestione di tali informazioni, nonché di identificazione dei soggetti insider.
Per gli altri partecipanti al mercato le misure definiscono gli standard di qualità dei
comportamenti, con particolare riguardo alla loro correttezza e trasparenza.
Nel mese di dicembre è stata inoltre approvata la legge n. 262 recante “Disposizioni per la
tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari”. La legge interviene
significativamente su molteplici profili di interesse per le imprese bancarie, viste sia nel
ruolo di imprese costituite in veste societaria, sia in quello di emittenti, sia in quello di
intermediari sia, infine, in quello di soggetti vigilati.
Fra le novità di maggior rilievo introdotte si segnalano quelle relative alla governance delle
società quotate e ai loro organi di controllo, nonché quelle che riguardano la disciplina
della sollecitazione all’investimento in prodotti finanziari emessi da banche. Per queste
ultime, il legislatore ha introdotto l’obbligo di predisporre il prospetto informativo (a
decorrere dal 17 maggio 2006).
35
Gli impieghi
Al 31 dicembre 2005 i crediti verso la Clientela ammontano complessivamente a
18.479.764 migliaia di euro. Come già detto nella premessa, a causa della mancata
applicazione nel 2004 degli IAS 32 e 39 il corrispondente dato al termine di detto
esercizio risulta non essere comparabile.
Per illustrare l’andamento dell’aggregato impieghi si commentano di seguito le variazioni
rispetto ai dati al 1° gennaio 2005 comprensivi anche dei principi IAS 32 e 39.
Crediti verso Clientela – voce 70 dell’attivo –
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Conti correnti
PCT Attivi
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
Locazione finanziaria
Factoring
Altre operazioni
7.1 Portafoglio
7.2 Finanziamenti per anticipi
7.3 Crediti esattoriali
7.4 Altre operazioni
8. Titoli di debito
9. Attività deteriorate
10. Attività cedute non cancellate
TOTALE
Incidenza %
4.719.793
8.745.395
283.103
4.397.374
39.360
551.661
3.806.353
334.099
-
25,54%
47,32%
1,53%
23,80%
0,21%
2,99%
20,60%
1,81%
-
18.479.764
100,00%
Come evidenziato in tabella, i mutui erogati rappresentano quasi la metà degli impieghi
verso la Clientela (47,32%); la forma tecnica dei conti correnti, inoltre, rappresenta
anch’essa una rilevante componente degli impieghi incidendo per il 25,54% sul totale.
Rispetto al 1° gennaio 2005, i crediti verso la Clientela hanno espresso complessivamente
una crescita percentuale annua del 2,58% dovuta sostanzialmente all’andamento positivo
delle sovvenzioni non regolate in conto corrente (+ 11,4%) e del comparto dei mutui (+
8,4%) parzialmente compensati dalla contrazione registrata nei conti correnti (- 6,7%).
In relazione alla composizione per categorie di debitori, la tabella di seguito esposta
evidenzia come la principale tipologia di Clientela sia quella delle “imprese non
finanziarie”, che rappresentano quasi la metà di tutti gli impieghi da Clientela.
36
Crediti verso Clientela ripartiti per categorie di debitori
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1. Titoli di debito
2. Finanziamenti verso
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
3. Attività deteriorate
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
4. Attività cedute non cancellate
TOTALE
Incidenza %
18.145.665
75.614
30.999
18.039.052
8.599.795
2.922.769
28.541
6.487.947
334.099
2
50
334.047
198.408
2.613
133.026
-
98,19%
0,41%
0,17%
97,62%
46,54%
15,82%
0,15%
35,11%
1,81%
0,00%
0,00%
1,81%
1,07%
0,01%
0,72%
-
18.479.764
100,00%
La voce “altri” relativa ai finanziamenti ed alle attività deteriorate è costituita nella quasi
totalità da impieghi verso famiglie consumatrici complessivamente ammontanti a
5.103.449 migliaia di euro.
37
Crediti verso imprese non finanziarie residenti
31/12/2005
(in migliaia di euro)
Altri servizi destinabili alla vendita
Servizi del commercio, recuperi e riparazioni
Edilizia ed opere pubbliche
Prodotti energetici
Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento
Prodotti in metallo, esclusi le macchine e i mezzi di trasporto
Minerali e metalli ferrosi e non ferrosi esclusi quelli fissili e fertili
Materiali e forniture elettriche
Macchine agricole ed industriali
Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco
Servizi degli alberghi e pubblici esercizi
Prodotti in gomma ed in plastica
Minerali e prodotti minerali non metallici
Macchine per ufficio, macchine per l’elaborazione dati, strumenti di precisione,
di ottica e similari
Prodotti chimici
Altri prodotti industriali
Carta, articoli di carta, prodotti della stampa ed editoria
Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca
Servizi delle comunicazioni
Mezzi di trasporto
Servizi dei trasporti interni
Servizi connessi ai trasporti
Servizi dei trasporti marittimi ed aerei
TOTALE
Incidenza %
1.823.249
1.410.102
852.408
840.326
532.479
451.149
252.899
248.812
246.804
226.773
225.941
208.618
192.064
21,13%
16,34%
9,88%
9,74%
6,17%
5,23%
2,93%
2,88%
2,86%
2,63%
2,62%
2,42%
2,23%
188.882
2,19%
185.871
185.671
167.864
99.475
83.541
68.844
61.150
48.313
28.777
8.630.012
2,15%
2,15%
1,95%
1,15%
0,97%
0,80%
0,71%
0,56%
0,33%
100,00%
Come evidenziato dalla tabella, la composizione del portafoglio crediti della Banca risulta
essere equilibrata in relazione alla diversificazione dei diversi settori merceologici affidati.
Concentrazione dei rischi (incidenza percentuale dei primi Clienti o gruppi sul complesso
degli impieghi per cassa e firma)
31/12/2005
Primi
Primi
Primi
Primi
Primi
10
20
30
40
50
11,62%
17,68%
20,64%
22,59%
24,03%
Da quanto sopra esposto si evidenzia come gli impieghi della Banca siano poco
concentrati su un numero limitato di Clienti e, rispetto all’anno 2004, tale concentrazione
sia inferiore soprattutto nei primi tre scaglioni.
Al 31 dicembre 2005 l’ammontare complessivo dei grandi rischi, come definiti dalla
Banca d’Italia, risulta pari a 2.486.591 migliaia (n. 10 posizioni). Il dato risulta in linea
con quanto risultante al 31 dicembre 2004.
38
Crediti per cassa verso Clientela
(in migliaia di euro)
Esposizione
lorda
2005
Rettifiche
di valore
2005
Valore di
bilancio
2005
Incidenza
% sul
totale
crediti
Crediti dubbi
517.319
(183.220)
334.099
1,81%
Sofferenze
Incagli
Ristrutturati
Esposizioni scadute
Rischio Paese
260.291
216.775
3.832
35.417
1.004
(144.607)
(37.719)
(337)
(405)
(152)
115.684
179.056
3.495
35.012
852
0,63%
0,97%
0,02%
0,19%
0,00%
Crediti in bonis
18.183.148
(37.483)
18.145.665
98,19%
TOTALE
18.700.467
(220.703)
18.479.764
100,00%
Crediti dubbi/Totale crediti
1,81%
Rispetto al 1° gennaio 2005, i crediti dubbi sono rimasti in valore assoluto
sostanzialmente invariati (- 0,26%). Tale lieve decremento deriva dall’effetto combinato di
contrazione delle sofferenze nette (- 33%) e di contestuale incremento degli incagli (+
14,92%).
L’incidenza dei crediti dubbi sul totale dei crediti netti (1,81% a fine esercizio) è in
riduzione rispetto all’1,86% del 1° gennaio 2005.
Se si escludessero le esposizioni scadute che nelle situazioni precedenti erano classificate
fra i crediti in bonis, mentre al 31 dicembre 2005 sono ricomprese nei crediti dubbi, la
percentuale di incidenza dei crediti dubbi sul totale dei crediti sarebbe dell’1,62%.
In particolare, si segnala la riduzione delle sofferenze (- 56.985 migliaia di euro) anche
conseguente alla cessione di 69.089 migliaia di euro di crediti non performing, avvenuta
nel dicembre 2005, alla quale si contrappongono le crescite dei crediti in incaglio (+
23.253 migliaia di euro).
In merito agli indicatori sintetici di rischiosità si evidenziano l’indice sofferenze
nette/crediti netti pari allo 0,63% (inferiore allo 0,96% del 1° gennaio 2005) e l’indice
incagli netti/crediti netti pari allo 0,97% (in crescita rispetto allo 0,86% al 1° gennaio
2005).
39
La raccolta da Clientela ed i titoli in circolazione
Al 31 dicembre 2005 i debiti verso la Clientela si sono attestati a 12.440.058 migliaia di
euro; con i titoli in circolazione, pari a euro 6.334.081 migliaia la raccolta da Clientela
ammonta complessivamente a 18.774.139 migliaia di euro. Rispetto al 1° gennaio 2005
l’aggregato risulta pressochè invariato.
Debiti verso Clientela – voce 20 del passivo –
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1.
2.
3.
4.
Conti correnti e depositi liberi
Depositi vincolati e c/c vincolati
Fondi di terzi in amministrazione
Finanziamenti
4.1 Locazione finanziaria
4.2 Altri
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio
7. Altri debiti
TOTALE (A)
11.392.635
175.185
4
709.356
9.062
700.294
162.878
12.440.058
Incidenza %
91,58%
1,41%
0,00%
5,70%
0,07%
5,63%
1,31%
100,00%
Titoli in circolazione – voce 30 del passivo –
31/12/2005
(in migliaia di euro)
TOTALE (B)
6.334.081
Incidenza %
100,00%
31/12/2005
(in migliaia di euro)
TOTALE RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA (A+B)
18.774.139
Come emerge dalla suddivisione per forme tecniche della raccolta, evidenziata nelle
tabelle sopra esposte, la voce relativa ai conti correnti ed ai depositi liberi rappresenta la
maggiore componente dell’aggregato (91,58%).
Rispetto al 1° gennaio 2005 si evidenziano le seguenti variazioni in base alla forma
tecnica dei prodotti di raccolta: i conti correnti manifestano un incremento del 2,34%,
anche la raccolta riveniente da operazioni pronti contro termine si rivela in aumento del
4,50% mentre i depositi passivi denotano un minor risultato del 9,54%.
40
Per quanto riguarda i titoli in circolazione, le obbligazioni – con un’incidenza dell’82,85%
sul totale della voce di bilancio – hanno evidenziato una crescita del 5,92%.
All’andamento positivo delle forme tecniche sopra descritte, si contrappone la contrazione
dei certificati di deposito che hanno registrato una flessione del 14,97%.
Si rileva inoltre un calo di 132.130 migliaia di euro rispetto al 1° gennaio 2005 nella sotto
voce altri titoli derivante dalla cessazione dell’attività di emissione di assegni circolari che
dal febbraio 2005 avviene attraverso la Capogruppo BPU Banca.
41
La raccolta indiretta ed il risparmio gestito
Così come accaduto negli anni passati, l’evoluzione dei mercati finanziari, la strategia di
sviluppo del risparmio realizzata tramite BPU Pramerica SGR S.p.A., nonché le strategie
commerciali delineate dal Gruppo BPU Banca ed applicate dalla Banca Popolare di
Bergamo S.p.A. hanno influenzato positivamente nel corso del 2005 l’andamento della
raccolta indiretta e del risparmio gestito.
L’ammontare complessivo della raccolta indiretta da Clientela privata ed istituzionale è
pari a 45.599.656 migliaia di euro e registra un incremento dello 0,43% rispetto al 31
dicembre 2004 (+ 195.048 migliaia di euro). La raccolta indiretta da Clientela privata
evidenzia un incremento del 9,86%; nel dettaglio, la raccolta indiretta in amministrazione
da Clientela privata si è attestata a 10.821.961 migliaia di euro con un leggero
incremento (+ 0,03%) rispetto allo scorso anno; la voce risparmio gestito ammonta ad
euro 12.194.243 migliaia, esprimendo una crescita percentuale annua del 20,36%.
Tutte le componenti del risparmio gestito si mostrano in crescita: le gestioni patrimoniali
registrano un incremento del 12,42%, il comparto fondi del 24,13%, il comparto
assicurativo del 28,74% e le sicav estere dello 18,03%.
La raccolta da investitori istituzionali, a fine 2005, raggiunge l’importo di 22.583.452
migliaia di euro. Tale aggregato si mostra in flessione di euro 1.870.677 migliaia (- 7,65% )
rispetto al 31 dicembre 2004; tale decremento trova sostanzialmente giustificazione nel
passaggio, avvenuto nello scorso mese di maggio, dell’attività di banca depositaria delle
gestioni Pramerica dalla Banca alla Capogruppo BPU Banca S.c.p.A. quantificabile in
circa 6.336.265 migliaia di euro.
Raccolta indiretta e risparmio gestito
(in migliaia di euro)
31/12/2005
Variazione
rispetto al
31/12/2004
Variazione %
rispetto al
31/12/2004
CLIENTELA PRIVATA
23.016.204
2.065.725
9,86%
- In amministrazione (*)
10.821.961
3.012
0,03%
- Risparmio gestito
12.194.243
2.062.713
20,36%
di cui:
Gest.Patrimoni Mobiliare
4.238.209
468.166
12,42%
F.di Com. Investimento
6.217.926
1.208.729
24,13%
Polizze vita
1.707.472
381.139
28,74%
30.636
4.679
18,03%
CLIENTELA ISTITUZIONALE
22.583.452
(1.870.677)
(7,65%)
- Altri investitori
22.583.452
(1.870.677)
(7,65%)
TOTALE
45.599.656
195.048
0,43%
Sicav estere
(*) Il dato comprende anche le obbligazioni emesse dal Gruppo BPU Banca.
42
L’operatività sul mercato interbancario
Con riferimento all’attività di impiego sul mercato interbancario, al 31 dicembre 2005 i
crediti verso banche si sono attestati a 3.811.088 migliaia di euro e, come esposto nella
sottostante tabella, sono principalmente composti da depositi vincolati (53,55%), conti
correnti e depositi liberi (26,91%) e da PCT attivi (18,41%). La maggior parte dei conti
correnti e depositi ha come controparte la controllante BPU Banca ed è regolata a
condizioni di mercato.
Dal 1° gennaio 2005 gli impieghi verso banche hanno manifestato una crescita del
18,32%, per 590.162 migliaia di euro.
Crediti verso banche – voce 60 dell’attivo –
31/12/2005
(in migliaia di euro)
A.
1.
2.
3.
4.
B.
1.
2.
3.
Crediti verso banche centrali
Depositi vincolati
Riserva obbligatoria
PCT attivi
Altri
Crediti verso banche
Conti correnti e depositi liberi
Depositi vincolati
Altri finanziamenti
3.1 PCT attivi
3.2 Locazione finanziaria
3.3 Altri
4. Titoli di debito
5. Attività deteriorate
6. Attività cedute non cancellate
TOTALE
Incidenza %
36
36
3.811.052
1.025.660
2.040.746
743.957
701.517
42.440
689
-
0,00%
0,00%
100,00%
26,91%
53,55%
19,52%
18,41%
1,11%
0,02%
-
3.811.088
100,00%
Dal punto di vista della raccolta, i debiti verso banche si sono attestati a 1.296.762
migliaia di euro, in crescita del 26,31% rispetto all’inizio del 2005.
Nel dettaglio, essi sono composti principalmente da finanziamenti (69,32%) e da conti
correnti e depositi liberi (10,14%).
Rispetto al 1° gennaio 2005 la riduzione dei crediti verso banche centrali, pressoché
azzeratosi, è dovuta al fatto che il deposito presso la Banca d’Italia non viene più eseguito
direttamente bensì per il tramite della Controllante BPU Banca.
43
Debiti verso banche – voce 10 del passivo –
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Locazione finanziaria
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
Incidenza %
2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio
2.6 Altri debiti
1.296.762
131.540
60.204
898.894
898.894
206.124
100,00%
10,14%
4,64%
69,32%
69,32%
15,90%
TOTALE
1.296.762
100,00%
L’operatività sul mercato interbancario esprime una posizione interbancaria netta pari ad
un saldo positivo di 2.514.326 migliaia di euro (+ 14,58% rispetto all’inizio dell’anno).
Mercato interbancario
31/12/2005
(in migliaia di euro)
Crediti verso banche
3.811.088
Debiti verso banche
1.296.762
POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA
2.514.326
Le passività subordinate
L’ammontare di euro 250.287 migliaia si riferisce ad un prestito obbligazionario 20012012 (Upper Tier II) a tasso variabile trimestrale (euribor a 3 mesi + 0,80)/4 quotato alla
Borsa di Milano. La scadenza è fissata per il 18 giugno 2012.
Non è prevista la clausola di rimborso anticipato.
44
Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità
Con riferimento al patrimonio di vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che,
come consentito dalla Banca d’Italia, la Banca – così come il Gruppo BPU – procede
all’invio delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti
disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992.
La Banca possiede un capitale sociale di euro 1.256.300 migliaia, ripartito in n.
1.256.300.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna.
Le azioni sono nominali ed indivisibili; ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. è posseduta al 100% dalla Capogruppo che ne ha il
pieno controllo.
A seguito dell’accoglimento della proposta di riparto dell’utile d’esercizio 2005
determinata sulla base delle risultanze contabili conformi al D.Lgs. 87/1992, l’entità dei
mezzi patrimoniali della Banca si eleverebbe a 1.334.015 migliaia di euro.
Il margine di espansione degli impieghi si qualifica in euro 3.311.621 migliaia di euro.
Si rileva inoltre che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà,
operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante e a fine
anno non risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante.
Nel valutare l’adeguatezza delle proprie disponibilità patrimoniali, ciascuna banca deve
tenere in considerazione il requisito patrimoniale complessivo minimo richiesto dalla
normativa di vigilanza per fronteggiare i rischi di mercato ed i rischi di credito (accanto al
coefficiente di solvibilità, previsto a fronte del rischio creditizio, dal 1995 sono stati
introdotti requisiti patrimoniali per fronteggiare anche i cosiddetti “rischi di mercato” –
rischio di posizione, rischio di regolamento, rischio di controparte e rischio di
concentrazione, con riferimento al portafoglio titoli non immobilizzato, rischio di cambio,
con riferimento all’intero bilancio aziendale).
La situazione relativa al 31 dicembre 2005 è esposta nella successiva tabella nella quale
sono indicati i requisiti patrimoniali della Banca ed i coefficienti di vigilanza.
Nel dettaglio, la sezione A della tabella espone la consistenza del patrimonio di vigilanza e
le sue principali componenti.
Al 31 dicembre 2005 il patrimonio di base (tier 1) ed il patrimonio supplementare (tier 2)
si sono attestati rispettivamente a 1.281.572 migliaia di euro e 250.000 migliaia di euro.
Nella sezione B della tabella si indica l’assorbimento di patrimonio di vigilanza derivante
dal rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. A fine anno, il rispetto
di tale requisito ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 1.298.460 migliaia di
euro, correlato ai volumi operativi nel settore dell’erogazione del credito alla Clientela.
La sezione C della tabella riassume infine l’assorbimento dei requisiti in termini di
coefficienti.
Per quanto riguarda i requisiti prudenziali di vigilanza, il rapporto fra il patrimonio di
vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate risulta pari all’8,25% superiore
rispetto all’8,14% registrato al 31 dicembre 2004 e per 1,25 punti percentuali superiore
al livello minimo richiesto dalla normativa di riferimento (7%).
45
Patrimonio di vigilanza (ex D.Lgs. 87/1992)
(in migliaia di euro)
31/12/2005
A. Patrimonio di vigilanza
A.1 Patrimonio di base (tier 1)
A.2 Patrimonio supplementare (tier 2)
A.3 Elementi da dedurre
A.4 Patrimonio di vigilanza
31/12/2004
1.281.572
250.000
1.531.572
1.240.345
250.000
1.490.345
1.290.070
8.390
1.271.361
8.325
8.390
8.325
1.298.460
1.279.686
B. Requisiti prudenziali di vigilanza
B.1 Rischi di credito
B.2 Rischio di mercato
di cui
- rischi del portafoglio non immobilizzato
- rischi di cambio
B.3 Prestiti subordinati di terzo livello
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Totale requisiti prudenziali
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate
18.567.983
18.299.511
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
6,90%
6,78%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate
8,25%
8,14%
Variazioni del patrimonio netto avvenute nel corso dell’esercizio 2005
Il patrimonio netto (ex D.Lgs. 87/1992) al 31 dicembre 2004 ammontava a 1.461.908
migliaia di euro; dopo il passaggio ai principi contabili IAS/IFRS avvenuto al 1° gennaio
2005 l’importo complessivo del patrimonio netto si riduceva a 1.452.158 migliaia di euro
(+ 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in sede di First Time Adoption a
seguito della diversa imposizione fiscale sulle riserve da rivalutazione immobiliare di
seguito descritta ).
A seguito della distribuzione del dividendo e della altre destinazioni statutarie si è
registrata una diminuzione complessiva di 160.700 migliaia di euro. Le riserve da
valutazione hanno subito incrementi per 3.424 migliaia di euro quale risultante
dell’incremento delle riserve da valutazione di attività disponibili per la vendita pari a
3.623 e del decremento delle riserve di copertura dei flussi finanziari per 199 migliaia di
euro
Il patrimonio netto al termine dell’esercizio 2005, compreso l’utile di periodo pari a
204.281 migliaia di euro, evidenzia un saldo di 1.499.163 migliaia di euro. Per ulteriori
informazioni di dettaglio si rimanda alla sezione F della Nota Integrativa ed al prospetto di
movimentazione del patrimonio netto di seguito riportato.
La rivalutazione immobiliare
Come noto la Legge n. 266/E del 23 dicembre 2005 (cd. Legge Finanziaria per il 2006) ha
disposto la riapertura dei termini per la rivalutazione dei beni immobili iscritti nel
bilancio 2004 ed ancora presenti al termine del bilancio 2005, con effetti sia civilistici che
fiscali, mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva (12% per i beni ammortizzabili e
6% per i beni non ammortizzabili) entro il 20 giugno 2006. La rivalutazione non comporta
l’immediato riconoscimento fiscale dei maggiori valori attribuiti che si realizza, sia ai fini
IRES che IRAP, soltanto a decorrere dal terzo esercizio successivo a quello con riferimento
46
al quale la rivalutazione è stata effettuata (2005), vale a dire a decorrere dal periodo di
imposta 2008.
Gli ammortamenti non sono fiscalmente deducibili negli esercizi 2005, 2006 e 2007. Il
recupero fiscale delle maggiori quote di ammortamento civilistico rispetto a quelle
ammesse fiscalmente, potrà avvenire soltanto alla fine del periodo di ammortamento del
bene.
Per quanto riguarda le plusvalenze/minusvalenze realizzate nel triennio di sospensione
2005 – 2007 a seguito di cessioni di beni precedentemente rivalutati si deve fare
riferimento alle disposizioni attuative emanate a seguito di precedenti leggi di
rivalutazione, secondo le quali la relativa plusvalenza o la minusvalenza va determinata
sulla base del valore fiscale al momento della cessione, senza perciò tenere conto della
rivalutazione. Viene peraltro concesso un credito di imposta corrispondente
all’ammontare dell’imposta sostitutiva pagata (6% o 12%) per la quota imputabile alla
rivalutazione del bene ceduto, da portare in aumento del saldo attivo di rivalutazione, con
l’effetto che la corrispondente quota della riserva di rivalutazione non risulterà più
soggetta al regime di sospensione di imposta.
Il saldo attivo di rivalutazione generatosi deve essere imputato ad una speciale riserva
ovvero a capitale e, di regola, resta in sospensione di imposta, con i relativi vincoli di
natura civilistica e fiscale in caso di distribuzione.
Peraltro, la legge finanziaria citata, rispetto ai precedenti provvedimenti in materia di
rivalutazione, prevede l’ulteriore facoltà di affrancare, anche parzialmente, il saldo attivo
di rivalutazione mediante il pagamento di una imposta sostitutiva pari al 7%.
Stante quanto sopra, rilevato altresì che non sono state emanate dalle amministrazioni
competenti specifiche indicazioni per le società che applicano i principi contabili
IAS/IFRS fin dall’esercizio 2005, la Banca ha deciso di procedere alla rivalutazione di
beni immobili per un importo lordo di 1.024 migliaia di euro, con un saldo netto di
rivalutazione dopo imposte pari a 901 migliaia di euro, mentre ha scelto di non avvalersi
dell’affrancamento del saldo di rivalutazione. La predetta riserva di patrimonio netto è
stata quindi registrata non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al netto
dell’imposta sostitutiva del 12%. Conseguentemente le riserve da valutazione immobili
sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in FTA al 1° gennaio
2005.
In sede di stima del valore dei beni oggetto di rivalutazione la Società ha applicato i
seguenti criteri di valutazione:
a) Metodo Comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto
ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato
su piazze concorrenziali;
b) Metodo Reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una
proprietà, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato.
I metodi di valutazione di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti
sono stati mediati.
In nessun caso il valore attribuito in esito alla rivalutazione risulta superiore al valore di
mercato.
47
Il portafoglio titoli di proprietà
Al termine dell’esercizio 2005 le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano
complessivamente a 16.510 migliaia di euro.
Rispetto al 1° gennaio 2005 sono avvenute le seguenti movimentazioni:
Assegnazione azioni Parmalat in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo
Gruppo; caricate al valore nominale sono state valutate a fine 2005 al corrispondente
valore di quotazione registrando in contropartita nella specifica riserva da valutazione
un plusvalore lordo di 5.883 migliaia di euro;
Acquisto titoli di Stato BTP per 5.050 migliaia di euro;
La società “BNL Beteiligungsgesellschaft Neuer Länder Gmbh & Co KG” in cui la
Banca deteneva una partecipazione di minoranza pari ad euro 730,18 è stata
liquidata alla fine del 2005 registrando un sostanziale allineamento con quanto
ottenuto dalla liquidazione dei valori di carico.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Incidenza %
Titoli di debito
Titoli di capitale
Quote di OICR
Finanziamenti
Attività deteriorate
Attività cedute non cancellate
5.050
11.460
-
30,59%
69,41%
-
TOTALE
16.510
100,00%
L’operatività in strumenti derivati
Per quanto attiene agli obiettivi ed alle politiche della Banca in materia di assunzione dei
rischi finanziari (rischio di prezzo, di credito, di liquidità e variazione di flussi finanziari)
si rimanda alla parte E della Nota Integrativa sia per le informazioni di tipo qualitativo
che quelle di tipo quantitativo.
I fondi per rischi ed oneri
Ammontano complessivamente a 44.235 migliaia di euro, evidenziando un incremento di
3.775 migliaia di euro (+ 9,33%) rispetto al 31 dicembre 2004.
Nel dettaglio di tali fondi si segnala l’incremento del fondo rischi derivanti da revocatorie
(+ 10,72%) e del fondo per controversie legali (+ 19,06%). Tali incrementi sono
parzialmente compensati dalla riduzione del fondo rischi per operatività in titoli in default
(- 12,38%) – compreso nella voce residuale altri. Quest’ultima contrazione, si è
determinata a seguito del calo delle richieste di rimborso anche dovuto alle operazioni di
assegnazione di azioni in luogo dei crediti (Parmalat) e di ristrutturazione del debito
(Argentina), nonché alla composizione delle controversie sorte in passato.
48
31/12/2005
(in migliaia di euro)
1. Fondo di quiescenza aziendale
2. Altri fondi
2.1 Controversie legali
2.2 Oneri per il personale
2.3 Revocatorie
2.4 Altri rischi ed oneri
TOTALE
Incidenza %
44.235
8.277
26.249
9.709
100,00%
18,71%
59,34%
21,95%
44.235
100,00%
Le immobilizzazioni
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. possiede sia immobilizzazioni materiali di proprietà
che acquisite in leasing.
Immobilizzazioni materiali
Al termine dell’esercizio le immobilizzazioni materiali sono complessivamente pari a
19.266 migliaia di euro e comprendono sia gli immobili di proprietà che quelli acquisiti in
leasing.
Rispetto al 31 dicembre 2004 hanno evidenziato una crescita netta di 5.391 migliaia di
euro (+ 38,85%) dovuta sostanzialmente all’acquisto in locazione finanziaria del
fabbricato e del relativo terreno della filiale di Roma Eur.
(in migliaia di euro)
Terreni
Esistenze
iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Rimanenze al
31/12/2005
2.834
2.295
-
5.129
Fabbricati
5.651
2.805
(319)
8.137
Mobili
2.677
198
(9)
2.866
35
-
(13)
22
2.678
1.631
(1.197)
3.112
13.875
6.929
(1.538)
19.266
Impianti elettronici
Altre attività materiali
TOTALE
49
Immobilizzazioni immateriali
Nel corso dell’esercizio le immobilizzazioni immateriali hanno evidenziato le seguenti
variazioni:
(in migliaia di euro)
Avviamento
Altre attività immateriali
TOTALE
Esistenze
iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Rimanenze al
31/12/2005
42.145
-
-
533
798
(318)
42.145
1.013
42.678
798
(318)
43.158
Esse sono composte sostanzialmente dall’avviamento relativo alla Banca Brignone S.p.A.
ed alla società Ceresole & c. SIM S.p.A. a suo tempo incorporate dalla ex Banca Popolare
di Bergamo – Credito Varesino S.c.r.l..
Per ulteriori informazioni sull’avviamento si rimanda alla Sezione 12 di Nota Integrativa
relativa al test di impairment dell’avviamento il quale, costituendo una immobilizzazione a
vita utile indefinita, non è sottoposto ad ammortamento sistematico.
50
Il conto economico
Come già specificato nella sezione relativa alla transizione ai nuovi principi contabili
internazionali, la Banca si è avvalsa della facoltà concessa dall’IFRS 1 di non applicare in
via retrospettiva gli IAS 32 e 39. Per alcune voci di conto economico, pertanto, non risulta
possibile effettuare il confronto con il corrispondente valore al 31 dicembre 2004 poiché
non risultano essere comparabili.
Ciò nonostante, al fine di evidenziare l’andamento economico dell’esercizio 2005 rispetto
al precedente, limitatamente alle voci interessate dai sopra citati principi contabili, si è
proceduto a depurare l’effetto dai dati 2005 rendendoli così comparabili con il precedente
esercizio.
L’analisi andamentale dei saldi degli aggregati economici esposti nel conto economico
riclassificato viene all’occorrenza integrata con tabelle di dettaglio di seguito riportate, per
ogni altra informazione quantitativa si rimanda alle tabelle di Nota Integrativa riportate
nella parte C.
Margine di interesse: ammonta a 541.918 migliaia di euro ed è principalmente
determinato dalla Clientela (456.939 migliaia di euro) e dalle Banche (81.817 migliaia
di euro). Rispetto allo scorso esercizio evidenzia un decremento di 7.847 migliaia di
euro che, se depurato dell’effetto dei principi IAS 32 e 39, si riduce ad un calo di
2.973 migliaia di euro. Tale riduzione è attribuibile al livello medio dei tassi attivi che
nel corso del 2005 è rimasto al di sotto del livello medio dell’anno precedente (tasso
medio impiego Clientela 2005 - 22 punti base). Di converso i volumi medi di impiego
dell’esercizio hanno registrato un incremento medio del 4,40% tale da contrastare
parzialmente il calo dei tassi attivi sopra citato.
Nella tabella seguente viene riportata in dettaglio la scomposizione del margine di
interesse che complessivamente rappresenta il 62,15 % dei proventi operativi.
Commissioni nette: pari a 287.863 migliaia di euro rivelano una forte crescita rispetto
allo scorso esercizio (7,19%). Sono composte per 322.906 migliaia di euro da
commissioni attive (+ 5,41% rispetto all’anno precedente) e da 35.043 migliaia di euro
da commissioni passive (- 7,22% rispetto all’anno precedente).
Nel dettaglio per quanto attiene alle commissioni attive, i servizi di gestione,
intermediazione e consulenza crescono del 22,41% sospinti dalla crescita delle attività
di collocamento titoli (+ 30,61%) – comprensive delle gestioni patrimoniali collettive
riclassificate in detta voce – e della raccolta ordini (+ 28,21%).
Anche le commissioni per lo svolgimento dell’attività di banca depositaria
crescono (+ 30,88%) mentre risultano in contrazione le commissioni derivanti dalle
attività di negoziazione e dalla custodia ed amministrazione di titoli.
Gli aggregati altri servizi – sostanzialmente riconducibile alle forme tecniche dei conti
correnti e dei prodotti di impiego – e servizi di incasso e pagamento mostrano una
leggera contrazione rispettivamente del 4,66% e del 3,48%.
Il calo delle commissioni passive è essenzialmente attribuibile alla riduzione dei costi
derivanti dall’attività di emissione assegni circolari che dal febbraio 2005 viene svolta
dalla controllante BPU Banca e da minori commissioni passive su servizi offerti alla
Clientela.
Risultato netto dell’attività di negoziazione e di copertura: l’aggregato - pari a 20.666
migliaia di euro - è composto dal risultato netto dell’attività di negoziazione per euro
7.689 migliaia, dal risultato netto dell’attività di copertura per 613 migliaia di euro e
da utile da cessione di crediti e passività finanziarie per 12.364 migliaia di euro.
51
Senza l’applicazione dei citati principi IAS 32 e 39 l’aggregato in parola evidenzia un
saldo di 13.948 migliaia di euro con un incremento di 7.833 migliaia di euro rispetto
all’esercizio precedente.
Tale variazione è determinata dall’attività di negoziazione (principalmente influenzata
dalla rivalutazione netta dei titoli Parmalat per 5.883 migliaia di euro riguardante il
solo esercizio 2005) nonché dalla variazione del risultato netto derivante dalla
cessione di crediti sempre in confronto all’esercizio 2004.
Altri proventi ed oneri di gestione: ammontano a 21.546 migliaia di euro e mostrano
un calo di 5.597 migliaia di euro rispetto all’anno precedente.
Nel dettaglio gli altri proventi di gestione sono pari a 22.708 migliaia di euro mentre
gli altri oneri hanno un saldo 1.162 migliaia di euro. Le principali variazioni sono
imputabili a minori addebiti a terzi, per costi su depositi e conti correnti e da minori
sopravvenienze attive derivanti da titoli di credito prescritti.
Totale proventi operativi: con un saldo di 871.993 migliaia di euro mostra una variazione
positiva di 18.560 migliaia di euro rispetto allo scorso anno sempre determinata
escludendo dal 2005 l’effetto dei citati principi IAS 32 e 39.
Spese per il personale: complessivamente pari a 264.816 migliaia di euro sono in calo
del 4,06% rispetto allo scorso esercizio. La riduzione di 11.210 migliaia di euro è
principalmente influenzata dalla differenza fra i costi derivanti dagli accordi di
incentivazione all’esodo e Fondo sostegno al reddito che nel 2004 avevano inciso sul
costo del lavoro per un importo di 14.076 migliaia di euro in più rispetto al 2005.
Detto risparmio viene parzialmente compensato dagli incrementi fisiologici delle varie
componenti del costo del lavoro.
Il rapporto “spese del personale/dipendenti medi” - intesi come dipendenti a libro paga
- si attesta a 69,6 migliaia di euro contro 72,5 migliaia di euro dello scorso esercizio.
Altre spese amministrative: pari complessivamente a 192.007 migliaia di euro sono
sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio. In base alla loro natura sono
rappresentate da: spese per prestazione servizi da Società del gruppo 98.607 migliaia
di euro; affitti passivi per 29.483 migliaia di euro, postali e telefoniche per 10.456
migliaia di euro; conduzione immobili per 7.166 migliaia di euro; servizi professionali
per 7.083 migliaia di euro.
I costi per “Spese per prestazione servizi da Società del gruppo” sono quasi
interamente costituiti dal canone di service per le prestazioni ottenute dalla
controllante BPU Banca.
Risultato della gestione operativa: si posiziona a 409.835 migliaia di euro in crescita
del 7,16%, a parità di principi contabili applicati.
Il rapporto Cost/Income si attesta al 53,00%.
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: determinate a seguito della
valutazione analitica dei crediti non performing e della valutazione collettiva dei crediti
in bonis ammontano a 44.465 migliaia di euro. In particolare si sono registrate
rettifiche su crediti e perdite per cancellazioni per 95.481 migliaia di euro e riprese di
valore da valutazione ed incasso di 51.016 migliaia di euro.
Il rapporto fra rettifiche di valore e crediti verso Clientela si attesta 0,24%.
Non considerando l’effetto dei principi IAS 32 e 39 si evidenzia una sostanziale
stabilità della voce di bilancio.
52
Accantonamenti netti per fondi rischi ed oneri: pari a 8.127 migliaia di euro, in
significativa contrazione rispetto allo scorso esercizio (- 10.631 migliaia di euro), si
determina a seguito degli accantonamenti netti per rischi di revocatorie 2.541 migliaia
di euro, per fondi rettifiche interessi commissioni e spese per euro 4.600 migliaia e
per la restante parte per fondi rischi ed oneri altri.
Il calo rispetto allo scorso anno è dovuto al significativo accantonamento al fondo
revocatorie
registrato nel 2004 legato al Gruppo Parmalat in quanto gli
accantonamenti netti delle altre tipologie di fondi risultano in linea con l’esercizio
precedente.
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte: ammonta a 357.931 migliaia di
euro.
Imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente: determinate secondo il
principio di competenza risultano pari a 153.650 migliaia di euro ed esprimono
un’incidenza percentuale sull’utile al lordo delle imposte pari al 42,93%; la voce
comprende oltre alle imposte correnti anche gli effetti economici della fiscalità
anticipata e differita.
Utile d’esercizio: è pari a 204.281 migliaia di euro.
Rispetto al corrispondente dato del 2004 – come gia detto in precedenza – non
considerando nel 2005 l’applicazione dei principi contabili IAS 32 e 39 si evidenzia
una crescita del risultato di 23.111 migliaia di euro pari al 12,51%.
In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime
un ROE (Return on Equity) pari al 15,78% in crescita rispetto al dato del precedente
esercizio (14,59%).
Scomposizione degli interessi netti
(in migliaia di euro)
31/12/2005
Interessi attivi su crediti verso Clientela
703.520
Interessi passivi su debiti verso Clientela
(94.039)
Interessi attivi su attività finanziarie detenute per la negoziazione
Interessi passivi su passività finanziarie detenute per la negoziazione
Interessi attivi su attività finanziarie disponibili per la vendita
Interessi passivi su titoli in circolazione
1.053
(21.666)
64
(131.992)
Margine da Clientela
456.940
Interessi attivi su crediti verso banche
89.912
Interessi passivi su debiti verso banche
(8.095)
Margine sul mercato interbancario
81.817
Interessi attivi su derivati di copertura
1.714
Interessi attivi su altre attività
1.630
Interessi passivi su altre passività e fondi
(183)
INTERESSI NETTI
541.918
53
Scomposizione delle commissioni nette
(in migliaia di euro)
31/12/2005
Garanzie rilasciate
10.121
Derivati su crediti
-
Servizio di gestione, intermediazione e consulenza
148.688
di cui:
- negoziazioni di strumenti finanziari
-
- negoziazioni di valute
5.856
- gestioni patrimoniali
84
individuali
84
collettive
-
- custodia e amministrazione di titoli
2.626
- banca depositaria
12.322
- collocamento di titoli
50.481
- raccolta ordini
14.819
- attività di consulenza
-
- distribuzione servizi di terzi
62.500
gestioni patrimoniali individuali
29.247
gestioni patrimoniali collettive
-
prodotti assicurativi
20.507
altri prodotti
12.746
Servizi di incasso e pagamento
48.757
Altri servizi
115.340
COMMISSIONI ATTIVE
322.906
Garanzie ricevute
(30)
Derivati su crediti
-
Servizi di gestione e intermediazione
(3.434)
- negoziazione di strumenti finanziari
(83)
- negoziazione di valute
-
- gestioni patrimoniali
-
- custodia ed amministrazione titoli
(5)
- offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi
(3.346)
Servizi di incasso e pagamento altri servizi
(20.268)
Altri servizi
(11.311)
COMMISSIONI PASSIVE
(35.043)
COMMISSIONI NETTE
287.863
54
Il rendiconto finanziario
Nel corso dell’esercizio 2005 l’attività operativa ha generato una liquidità pari a 171.379
migliaia di euro a sua volta frutto della liquidità generata dalla gestione reddituale per
268.258 migliaia di euro, parzialmente assorbita dallo sbilancio delle attività finanziarie
rispetto alle variazioni delle passività finanziarie.
L’attività di investimento ha assorbito 7.209 migliaia di euro così come le attività di
provvista hanno registrato un assorbimento di liquidità, derivante principalmente dal
pagamento dei dividendi, per complessivi 150.756 migliaia di euro.
La liquidità netta generata nel corso dell’esercizio 2005 è risultata pari a 13.414 migliaia
di euro portando il saldo della Cassa e disponibilità liquide a 127.582 migliaia di euro
conto un saldo di 114.168 migliaia di euro di inizio esercizio.
55
L’evoluzione prevedibile della gestione
Il
contesto
insediamento
socio-economico
del
territorio
di
In un contesto economico nazionale pressochè di “stagnazione” – per il quarto anno
consecutivo l’economia nazionale segna una crescita di poco superiore allo zero –
l’economia del territorio di insediamento rivela nel corso del 2005 segni di ripresa, sia nel
clima di fiducia delle famiglie che nelle esportazioni. In particolare il grado di apertura
verso le esportazioni che caratterizza le province lombarde, impone alle imprese la
profusione di significativi sforzi rivolti all’aumento costante della propria competitività
nel contesto internazionale a propria volta caratterizzato dalla re-distribuzione geografica
delle attività produttive, da un’ondata di innovazione tecnologica, dall’apertura
progressiva dei mercati e dall’emergere di nuovi importanti concorrenti.
In questo contesto le imprese lombarde evidenziano notevoli differenze di performance tra
settori, tra aree e tra singole realtà ancorchè complessivamente una buona parte delle
esportazioni del 2004/2005 mostri uno spostamento complessivo verso produzioni a
maggior valore aggiunto.
Tale spostamento fa presupporre un accresciuto grado di competitività dell’imprenditoria
del territorio di insediamento della Banca.
Nel dettaglio vi sono settori che mostrano il perdurare dei problemi di competitività
internazionale quali il tessile, l’abbigliamento e le calzature, nonchè settori a maggior
contenuto tecnologico legati all’industria automobilistica che risentono della complessiva
crisi del settore. Di converso si evidenziano settori con andamento non negativo, quali
quello edilizio – benché a tassi di crescita significativamente inferiori rispetto agli ultimi
anni –, dei prodotti in metallo e della chimica, che hanno beneficiato di una vivace
domanda mondiale. Infine il settore della meccanica torna a mostrare segni di crescita,
dopo anni di profonda flessione.
In tale contesto la Banca continuerà a svolgere la sua azione di vicinanza e di sostegno al
sistema produttivo e di assistenza e di consulenza al mondo dei risparmiatori con
l’obiettivo di consolidare la sua posizione nei mercati serviti e l’attuale livello di
redditività.
A livello complessivo, i dati preliminari disponibili sul primo bimestre 2006 mostrano un
andamento delle principali grandezze economico-patrimoniali in linea con le previsioni di
budget. Nell’insieme si prevede un’evoluzione della gestione coerente con gli obiettivi
fissati dal Piano Industriale.
Piano industriale 2006-2008
Il piano industriale 2006-2008, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5
dicembre 2005, é stato definito tenendo conto degli obiettivi commerciali concordati con
la Capogruppo (volumi e pricing) e coerentemente con le scelte strategiche di business del
Gruppo.
Lo scenario di mercato ipotizzato e comune a tutte le Banche del Gruppo ha previsto una
dinamica di tassi in crescita nel triennio e un effetto di riprezzamento delle masse gestite
e amministrate intorno al 3,5%.
56
La metodologia utilizzata nella costruzione degli obiettivi ha rispecchiato la struttura
organizzativa divisionale della Banca, prevedendo piani di budget per i singoli mercati in
cui risulta suddivisa la Clientela.
Il piano ha incorporato in sintesi le seguenti evoluzioni finanziarie ed economiche.
Si è ipotizzata una crescita di circa il 4% per i volumi degli impieghi a Clientela e del 4,2%
per la ricchezza finanziaria da Clientela, con un obiettivo particolarmente significativo per
il risparmio gestito (+ 10% circa) e per la raccolta assicurativa (+ 17% circa).
L’ incremento atteso per il margine di interesse nel triennio è risultato pari al 5,6%
mentre è stata stimata una crescita dell’ 8,7% per le commissioni.
È stato previsto un sostanziale mantenimento delle spese per il personale, mentre un
leggero incremento ha riguardato le altre spese amministrative, a causa di un maggiore
canone di service da corrispondere alla Capogruppo per la nuova attività di audit
accentrato.
57
L’attività di ricerca e sviluppo
Innovazioni tecnologiche ed organizzative
Nel corso dell’esercizio 2005 la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., nella sua struttura di
Banca rete del Gruppo BPU Banca, non ha svolto attività di ricerca e sviluppo,
riconducibili invece all’ambito di responsabilità dell’Area Organizzazione Sistemi e Servizi
della Capogruppo.
A seguito della costituzione del Gruppo BPU Banca, infatti, sono stati posti in essere tutti
gli interventi di carattere tecnico-organizzativo necessari all’implementazione del “Modello
Organizzativo e di Funzionamento” di Gruppo. Con riferimento al citato Modello
Organizzativo si specifica che, allo scopo di ottimizzare i costi operativi attraverso
l’ottenimento di economie di scala e di allineamento alla best practice di mercato, sono
state accentrate nella Capogruppo tutte le attività di supporto e di servizio al Gruppo
stesso.
Nel dettaglio l’accentramento ha interessato le seguenti funzioni:
Organizzazione: finalizzata al mantenimento delle caratteristiche di affidabilità ed
adeguatezza delle variabili organizzative, al dimensionamento delle risorse
organizzative necessarie al funzionamento appropriato degli assetti conferiti ed alla
gestione dell’impianto normativo interno.
I.C.T.: riguardante il presidio dell’elemento tecnologico, nei diversi aspetti di
manutenzione, sviluppo ed innovazione delle risorse inerenti al funzionamento dei
sistemi informatici e di telecomunicazione.
Logistica: relativa alla progettazione, realizzazione, amministrazione, gestione e
manutenzione del patrimonio immobiliare, garantendo l’utilizzo di ambienti di lavoro
adeguati alle esigenze funzionali delle strutture.
Acquisti: a presidio dell’ottimizzazione del processo di acquisto delle singole categorie
di prodotto.
Servizi di Supporto: relativi sia ai servizi di supporto alla rete distributiva della Banca
(attività esecutive di carattere massivo, ivi inclusi i cosiddetti “servizi di pagamento”)
che alle attività di back office ed a contenuto prevalentemente amministrativo
(comprese le attività centrali di supporto dell’operatività estero, mediotermine ed ai
servizi finanziari).
58
Preparazione a “Basilea II”
Il Gruppo BPU continua nella conduzione di attività di ricerca relative a Basilea II, e più
in generale, finalizzate allo sviluppo e continuo affinamento dei sistemi di misurazione e
controllo dei rischi che si sono sviluppati a livello di Gruppo.
Nel corso del 2005, è stata avviata una attività di ricerca relativa all’analisi di portafoglio
dei rischi operativi, svolta in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo. La
ricerca, metodologica ed applicativa, si pone lo scopo di sperimentare modelli avanzati
per la misurazione dei rischi operativi. Più in dettaglio, gli sforzi progettuali sono
concentrati sulla stima della distribuzione delle perdite operative per le singole business
line nelle quali sono suddivise le attività del Gruppo.
Per quanto concerne la misurazione del rischio di mercato, l’attività di ricerca è stata
focalizzata sullo sviluppo di modelli idonei alla valutazione di prodotti strutturati
complessi indicizzati a singoli strumenti o basket di strumenti azionari, valute,
commodities e tassi di interesse.
Nel corso del 2005 si è, inoltre, lavorato sullo sviluppo di modelli per la valutazione delle
opzionalità presenti nel “banking book”, utile per gli interventi di affinamento del sistema
di misurazione del rischio ALM, nonché per il calcolo del fair value per la valutazione
dell’efficacia delle strategie di micro e macro hedging ai fini IAS.
Particolarmente importanti sono stati, inoltre, gli studi condotti sulle modalità di
affinamento ed ottimizzazione dei processi del credito, tramite l’utilizzo dei modelli di
internal rating rilasciati nel corso del 2005 (cosiddette attività di “embedding” dei modelli
all’interno dei processi). Tali attività di ricerca sono state la base per il disegno dei nuovi
processi del credito che saranno oggetto di rilascio nel corso del 2006. Oltre ad avere una
chiara utilità e valenza gestionale, la revisione dei processi del credito è funzionale al
raggiungimento degli obiettivi di compliance.
Gli sforzi dell’attività di ricerca si sono, inoltre, concentrati sui modelli di Value Based
Management per la misurazione della creazione di valore a livello di Gruppo, nonché di
stima del costo del capitale a livello di Gruppo.
Continuano, inoltre, le attività di analisi e studio finalizzate all’affinamento dei modelli di
Credit Portfolio e di Pricing sviluppati a livello di Gruppo.
Particolarmente importante è stato, inoltre, il lavoro di analisi teso a comprendere quali
siano le implicazioni della nuova normativa di vigilanza sulle modalità di utilizzo ed
applicazione delle garanzie Confidi, con particolare attenzione alle prospettive future per
l’operatività con tali tipologie di garanzie per il Gruppo BPU.
Nel corso del 2005, infine, si sono organizzati diversi incontri formativi interni e si è
partecipato come relatori a diversi convegni e corsi sull’impatto di Basilea II per le
banche, le imprese ed i Confidi, e sulle caratteristiche dei modelli e dei sistemi di internal
rating.
59
Attività promozionali, culturali e assistenziali
Anche nel 2005 la Banca ha perseguito con costante e rinnovata intensità la propria
azione di testimoniante presenza sul territorio di riferimento; ciò è avvenuto sia
partecipando direttamente o sponsorizzando eventi di carattere culturale, artistico e
sportivo, sia collaborando in partnership alla realizzazione di iniziative di istruzione o a
scopo benefico, sociale, umanitario.
In entrambi i casi è stata comunque posta grande attenzione alle istanze ed alle necessità
emergenti dalle aree geografiche in cui la Banca opera e, come di consueto, è stato ampio
il coinvolgimento, richiesto ed ottenuto, degli enti locali e religiosi, delle onlus e di tutte
quelle associazioni di settore o di categoria che meglio esprimono ed interpretano i
bisogni del territorio in cui sono attive.
Gli interventi della Banca si sono così concretizzati nella riproposizione di quegli eventi
ricorrenti che fanno ormai parte, a giusto titolo, delle tradizioni culturali locali e verso la
ricerca e realizzazione di eventi innovativi, che mirano a sviluppare, soddisfare e persino
stimolare l’interesse verso nuove proposte.
Significativi come sempre, sono stati gli interventi a scopo benefico, assistenziale ed
umanitario; degno di particolare menzione è il contributo di 500 mila euro erogato alla
A.D.U.S. Onlus di Bergamo per il progetto Radioterapia Eliot. Il contributo è stato
finalizzato all’acquisto di una apparecchiatura necessaria per attivare il rivoluzionario
trattamento di radioterapia per la cura del tumore al seno denominato Eliot; questo
progetto, autorizzato dalla Regione Lombardia e sperimentato dagli Ospedali Riuniti di
Bergamo, ha permesso dallo scorso maggio di eseguire la radioterapia in un’unica seduta
durante lo stesso intervento chirurgico di asportazione del tumore, comportando evidenti
vantaggi in termini di costi e disagi per le pazienti.
Sempre nell’ambito assistenziale altri contributi importanti sono stati erogati a favore del
“Gran Fondo” dei trapiantati, all’iniziativa dell’associazione Bergamo per New Orleans,
per l’acquisto di un automezzo per il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo e la
partecipazione all’acquisto di un altro mezzo destinato a consegnare quotidianamente
cento pasti caldi all’associazione di don Gelmini.
Nel contesto culturale si collocano le iniziative: l’apertura del nuovo Museo Arte e Tempo
di Clusone, inaugurato dopo un’attesa ventennale con una mostra che era costituita da
dipinti, disegni, sculture e rarissimi e preziosi esemplari di meccanismi di orologi da
torre; la quarta edizione della mostra “Invito a Palazzo”, esposizione selezionata di dipinti
facenti parte della collezione artistica della Banca, promossa a livello nazionale in
collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI); la mostra “Padre Matteo Ricci:
L’Europa alla corte dei Ming” allestita al complesso monumentale del Vittoriano a Roma e
realizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Ancona e la Banca Popolare
Commercio e Industria.
La Banca figura inoltre tra i soci sostenitori della GAMEC, Galleria d’arte moderna e
contemporanea di Bergamo, che con impegno propugna soluzioni originali per
mostre/percorsi di carattere tematico con grossi risvolti e significato di impegno sociale:
“War is Over” è il titolo di quella allestita nel 2005.
Altrettanto significativi sono stati gli interventi conservativi sull’Oratorio della Basilica di
Gandino, sulla chiesa parrocchiale di Niardo e di Cicola e la collaborazione con
l’Accademia Tadini per la personale dedicata al pittore Peter Klausen e con la Fondazione
Bernareggi per la personale dedicata allo scultore Angelo Gritti.
60
Fortemente innovativo è stato l’intervento realizzato per la Fondazione Bergamo nella
Storia, Museo di Storia, che è stata dotata di un laboratorio multimediale di storia del
territorio, utilizzato nell’ambito della mostra “Incanto di Tessuti”.
In campo letterario e musicale la Banca ha sostenuto la Fiera del Libro, giunta alla 46^
edizione, la Stagione Concertistica della Fondazione Gaetano Donizetti, le manifestazioni
“Clusone Jazz” e “Manerbio Jazz”, “Estate a Sarnico”, “Caravaggio’ s day”, iniziativa che
studia e approfondisce la cultura ed il periodo in cui visse il grande pittore caravaggino
ed il Corteo Manzoniano a Lecco, ricostruzione e riambientazione dei personaggi e
dell’ambiente manzoniano.
Nello sport la Banca ha ribadito il proprio storico ed apprezzato sostegno alla gara
internazionale di ciclismo su strada “Tre Valli Varesine” e all’annuale edizione del Trofeo
Nazionale di Golf “PRO – AM” in località Albenza. La marcia cittadina “Strabergamo”, da
più anni sponsorizzata dalla Banca, ha raccolto, come di consueto, un ampio e diffuso
consenso e partecipazione come pure le “storiche” camminate di solidarietà organizzate
da AIDO, UILDM e AGESC.
Nell’ambito culturale, scolastico e giovanile la Banca ha rinnovato la propria
partecipazione al Comune di Bergamo per le edizioni di “Musei vacanze” e “Musei di
notte”, al Comune di Selvino per la Rassegna Nazionale “La fiaba di Selvino” ed ha
confermato la partnership con gli organizzatori dell’originale Festival Internazionale del
cinema d’arte e con la Diocesi di Bergamo per i Centri Ricreativi Estivi (CRE).
La Banca è stata inoltre presente con il proprio ufficio presso il nuovo polo fieristico di
Bergamo e in quest’ambito ha partecipato con sponsorizzazioni od attività mirate ai
numerosi eventi promossi direttamente o comunque realizzati sotto l’egida dell’Ente Fiera
di Bergamo; anche nel 2005 la Banca Popolare di Bergamo si è proposta nuovamente
come partner ufficiale della Fiera Campionaria di Varese.
61
Le azioni
Per quanto riguarda le azioni della Banca si rimanda al paragrafo “Il patrimonio netto ed i
coefficienti di solvibilità” inserito nella sezione sull’andamento della gestione.
I rapporti verso le imprese del Gruppo
Attività di direzione e coordinamento
A seguito della riforma del diritto societario di cui al D.Lgs. n. 6/2003 (art. 2497 e
seguenti del codice civile), le società soggette all'altrui attività di direzione e
coordinamento sono tenute a dar conto nella Relazione sulla Gestione delle decisioni
influenzate da tale attività e delle relative motivazioni ed effetti conseguenti, indicando
altresì i rapporti intercorsi con chi esercita l'attività di direzione e coordinamento e con le
altre società che vi sono soggette.
Ciò posto la Società è soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo
BPU Banca S.c.p.A..
Con riferimento ai rapporti con essa intercorsi, si precisa che tutte le operazioni svolte
con la predetta Capogruppo sono regolate a condizioni di mercato ovvero, in assenza di
idonei parametri di riferimento, sulla base dei costi sostenuti.
Nel dettaglio, la Capogruppo ha fornito alla Banca Rete una serie di servizi - global service
- regolati da appositi contratti infragruppo e, segnatamente, servizi informatici, servizi
immobiliari, servizio di gestione contabile, di selezione del personale, di gestione
amministrativa e bilancio; servizio di internal audit, servizi di gestione reti e trasmissione
dati, di coordinamento della rete commerciale, di promozione e servizi di finanza. La
determinazione dei corrispettivi di tali contratti sulla base del costo sostenuto dal
prestatore di servizi tiene conto, in osservanza della best practice in materia di transfer
pricing, della circostanza che l'effettuazione di gran parte dei servizi di cui ai predetti
contratti non rientra nell'oggetto principale dell'attività d'impresa della Capogruppo. Ciò
posto, le operazioni della specie sono state valutate convenienti dalla Banca in relazione
ai seguenti obiettivi, di interesse comune del Gruppo come pure della Banca Rete stessa:
a) miglioramento dei livelli di efficienza e produttività;
b) omogeneità di offerta di prodotti al mercato e conseguente promozione dell'immagine
unitaria del Gruppo BPU Banca;
c) realizzazione di sinergie ed economie di scala, dopo un primo periodo di
implementazione del service;
d) recupero di risorse umane, a vantaggio dell'utilizzo delle medesime per il core
business della Banca, e cioè per il potenziamento delle unità commerciali.
Inoltre, secondo quanto previsto dal contratto di global service, una apposita
Commissione Tecnica di Coordinamento - composta in via paritetica da rappresentanti
della Capogruppo e della Banca Rete - ha proseguito l'attività di verifica, mediante
riunioni periodiche, della congruità dei corrispettivi pattuiti anche in relazione al livello
qualitativo dei servizi resi.
62
Negli ultimi dodici mesi, per il tramite e con la Capogruppo si sono raggiunti i seguenti
importanti accordi e determinazioni:
Piani di Disaster Recovery e Business Continuity di BPU Banca.
La Banca ha approvato l'adesione al progetto sulla Continuità Operativa e la relativa
pianificazione, la predisposizione ed approvazione del piano degli interventi da
realizzare per assicurare la Continuità Operativa e l'adeguamento del piano di
Disaster Recovery dei sistemi informativi, con i quali vengono stabilite le misure
tecniche ed organizzative per fronteggiare eventi che provochino indisponibilità dei
centri di elaborazione dati.
Attivazione del servizio di consulenza Active Wealth Advisory (A.W.A.).
La Banca ha aderito alla proposta di collocamento del servizio di consulenza
altamente personalizzata in materia di investimenti in strumenti finanziari rivolto al
segmento di Clientela Upper Private, titolare di patrimoni complessi, fascia altamente
strategica per il Gruppo BPU.
Collocamento di prestiti obbligazionari subordinati emessi da BPU Banca S.c.p.A..
La Banca ha aderito alla proposta di collocamento di prestiti subordinati emessi dalla
Capogruppo in quanto ritiene di offrire ai sottoscrittori un prodotto di raccolta di
buon rendimento ed originato da un emittente di sicura affidabilità, contribuendo così
al mantenimento di buoni rapporti con la Clientela. Inoltre il collocamento di detti
prestiti risponde ad una esigenza di rafforzamento del patrimonio di vigilanza della
Capogruppo ed al comune interesse di conseguente rafforzamento del patrimonio di
vigilanza consolidato di Gruppo, che consentirà ulteriori margini di espansione degli
impieghi.
Adozione anticipata al 2005 dei principi contabili IAS/IFRS nella redazione del bilancio
individuale della Banca.
La Banca ha attuato tutti i necessari adempimenti propedeutici alla prima
applicazione dei principi IAS/IFRS: approvazione dei criteri di valutazione IAS
compliant; approvazione delle riconciliazioni delle situazioni e dei conti economici
FTA. Con la redazione della situazione semestrale al 30/06/2005 ha, quindi,
materialmente adottato i nuovi principi contabili. Tale scelta operata dalla Banca
muove da considerazioni di ordine pratico, in una logica di economia dei costi e di
ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente rivolta alla ricerca di sinergie
amministrativo-contabili, altrimenti difficilmente realizzabili, a fronte peraltro di un
notevole sforzo tecnico-organizzativo.
Progetto di accentramento delle attività di Auditing interno.
Inoltre, al fine di istituire un unico soggetto responsabile sia dal punto di vista
organizzativo che funzionale per quanto riguarda il sistema dei controlli interni, in
accordo con la Capogruppo BPU Banca, nella seduta del mese di ottobre è stata
proposta ed accolta favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione della Banca la
migrazione dell’Area Auditing dalla Banca Rete alla Capogruppo stessa; dal mese di
marzo 2006, infatti, l’attività di revisione interna sulla rete viene effettuata
direttamente da un’apposita struttura centrale di BPU. Pertanto presso la Banca Rete
hanno cessato di operare le unità organizzative di internal auditing (direzione
auditing, servizio pianificazione e follow-up, servizio auditing su reti di vendita) e
contestualmente è stata introdotta la figura del “referente auditing” avente il ruolo di
collegamento tra la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ed il service di internal auditing
di BPU Banca e che riferisce direttamente all’Amministratore Delegato.
63
Cessione in blocco (ex art. 58 TUB) a terzi di crediti "non performing".
La Banca ha dato corso, congiuntamente a Banca Popolare Commercio e Industria
S.p.A. e Banca Popolare di Ancona S.p.A., all'operazione di cessione in blocco (ex art.
58 TUB) a terzi di crediti "non performing", coordinata dalla Capogruppo. L'incarico di
Advisor è stato affidato a Centrobanca S.p.A..
Come già commentato nel paragrafo relativo agli impieghi, tale cessione ha portato
un miglioramento nell’indice sofferenze nette/impieghi netti a Clientela ed una
contestuale realizzazione di riprese di valore sui crediti ceduti.
Parimenti anche le operazioni della Banca con le altre società del Gruppo - di seguito
sono riportate le più significative - sono regolate a condizioni di mercato ovvero in
assenza di idonei parametri di riferimento, sulla base dei costi sostenuti:
Controparte
Tipologia del Servizio
Centrobanca S.p.A.
Adesione all'accordo di collaborazione tra
BPU Banca S.c.p.A. e Centrobanca S.p.A. in
materia di strumenti finanziari derivati;
B@nca 24-7 S.p.A.
Adesione al contratto stipulato tra BPU Banca
S.c.p.A. e B@nca 24-7 S.p.A. per la
distribuzione di carte di credito.
Si segnala inoltre l'integrazione e/o l'aggiornamento delle convenzioni già in essere con
BPU Pramerica SGR S.p.A. per l'affidamento dell'incarico di collocamento dei Fondi;
dell'accordo di collaborazione sottoscritto con BPU Leasing S.p.A. per la promozione e la
stipula di contratti di locazione finanziaria; dell'accordo quadro con BPU SIM S.p.A. per
la promozione e/o collocamento di strumenti finanziari, servizi d'investimento, prodotti
bancari, parabancari (locazione finanziaria avente ad oggetto auto, beni strumentali, beni
immobili) ed assicurativi; con Mercato Impresa S.p.A. per i servizi accessori forniti per il
package Utilio.
Relativamente alle operazioni concluse dalla Banca con società esterne al Gruppo, di
rilievo economico/quantitativo ovvero qualitativo/strategico - si segnala:
Tipologia del Servizio
Controparte
Oppenheim Pramerica
Fonds Trust Gmbh
Atto di adesione all'accordo stipulato tra BPU
Banca e Oppenheim Pramerica Fonds Trust
Gmbh avente ad oggetto la distribuzione in
Italia di azioni della Sicav lussemburghese
Worldwide Investor Portfolio.
Tutte le suddette operazioni sono regolate a condizioni di mercato.
La definizione dei profili economici a condizioni di mercato, delle operazioni infragruppo e
con società terze, rende evidente la convenienza per la Banca.
Più in generale – in osservanza a quanto stabilito dall’art. 2497 bis, comma 5, c.c. – i
rapporti intercorsi con la Controllante BPU Banca S.c.p.A., come pure con le altre società
del Gruppo BPU ed i relativi effetti patrimoniali economici e finanziari sono esposti in
Nota Integrativa nella parte H – Operazioni con parti correlate.
Si segnala infine che la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. alla data del 31 dicembre 2005
non detiene nel portafoglio di proprietà azioni della Capogruppo.
64
Gli
indicatori
fondamentali
dell’operatività
dell’impresa, l’ambiente ed il personale
Per quanto riguarda gli indicatori fondamentali dell’attività svolta dalla Banca, si rimanda
ai prospetti alle pagine 16 e 17.
La struttura operativa, il personale e la formazione
Al termine dell’esercizio 2005 l’articolazione territoriale di Banca Popolare di Bergamo
S.p.A. si compone di 374 sportelli situati in Italia e di 1 all’estero (Monaco di Baviera),
oltre a 2 uffici di rappresentanza: 1 nel sud-est asiatico, ad Hong Kong, ed 1 in Brasile, a
San Paolo. Completano la presenza sul territorio anche 3 Corporate Banking Office
(Mantova, ed in provincia di Bergamo, Dalmine e Trescore Balneario).
L’assetto distributivo della Banca prevede una rete commerciale suddivisa in 6 Aree
Territoriali Retail, 6 Aree Territoriali Corporate più un’Area Large Corporate e 4 Aree
Territoriali Private fra loro sovrapposte nell’intento di perseguire la massima
soddisfazione della Clientela grazie al sinergico rapporto di collaborazione fra i tre
mercati.
La maggiore concentrazione degli sportelli si riscontra in Lombardia con un numero
complessivo di 320 dipendenze; seguono il Piemonte, con 30 sportelli, e di seguito Lazio,
11, Emilia Romagna 6, Liguria 4 ed infine il Veneto con 3 sportelli.
Al termine dell’esercizio 2005 l’organico della Banca risulta complessivamente composto
da 3.827 collaboratori, con un incremento di 45 unità rispetto al 31 dicembre 2004.
La collaborazione a tempo parziale si dimensiona in 248 unità, con un’incidenza
percentuale del 6,5% sul totale delle risorse ed è sostanzialmente invariata rispetto al
precedente anno (239 unità con un’incidenza sul totale dei collaboratori del 6,3%).
Cresce la presenza femminile, che al termine del 2005 rappresenta il 26,13% dell’intero
organico, contro il 25,38% dello scorso 2004.
Nel corso dell’anno l’anzianità media di servizio si è attestata a 16,54 anni, contraendosi
lievemente rispetto ai 16,66 anni del 31 dicembre 2004; medesima tendenza per l’età
media, che si è portata dai 40,20 anni dell’anno passato ai 40,05 del 2005. Causa
principale di tali variazioni è da individuarsi nell’attuazione dei piani di incentivazione
all’esodo.
65
La seguente tabella descrive schematicamente l’evoluzione dell’organico della Banca:
INCID. %
31/12/2005
31/12/2004
INCID. %
Totale dipendenti
3.827
100,00%
3.782
100,00%
Presenza maschile
2.827
73,87%
2.822
74,62%
Presenza femminile
1.000
26,13%
960
25,38%
Età media
40,05
40,20
Età media maschile
40,78
40,98
Età media femminile
37,98
37,92
Anzianità media
16,54
16,66
Anzianità media maschile
17,11
17,28
Anzianità media femminile
14,91
14,84
Come già avvenuto negli anni passati, anche nel corso del 2005 la Banca si è avvalsa
della collaborazione di lavoratori interinali, in sostituzione di personale assente per
aspettativa e quale strumento di copertura di necessità temporanee.
Le variazioni nell’inquadramento del personale intervenute nell’anno sono descritte dalla
seguente tabella:
INQUADRAMENTO
Dirigenti
31/12/2005
COMPOSIZIONE %
31/12/2004
COMPOSIZIONE %
50
1,31%
52
1,38%
Quadri direttivi
1.471
38,44%
1.424
37,65%
Altre aree professionali
2.306
60,25%
2.306
60,97%
TOTALE
3.827
100,00%
3.782
100,00%
66
Di seguito si evidenzia la distribuzione per fasce di età del personale alla data del 31
dicembre 2005:
ETÀ
NR. DIPENDENTI
31/12/2005
Fino a 25 anni
INCIDENZA %
NR. DIPENDENTI
31/12/2004
INCIDENZA %
143
3,74%
104
2,75%
Da 26 a 40 anni
1.818
47,50%
1.855
49,05%
Da 41 a 50 anni
1.175
30,70%
1.147
30,33%
Da 51 a 55 anni
533
13,93%
517
13,67%
Oltre 55 anni
158
4,13%
159
4,20%
3.827
100,00%
3.782
100,00%
TOTALE
Il grado di istruzione dell’organico della Banca al termine dell’esercizio può essere così
sinteticamente rappresentato:
TITOLO DI STUDIO
Laureati
NR. DIPENDENTI
31/12/2005
INCIDENZA %
NR. DIPENDENTI
31/12/2004
INCIDENZA %
761
19,88%
660
17,45%
Diploma universitario
9
0,24%
9
0,24%
Diploma scuola media
superiore
2.781
72,67%
2.798
73,98%
Diploma professionale
50
1,31%
49
1,30%
226
5,90%
266
7,03%
3.827
100,00%
3.782
100,00%
Altro
TOTALE
Consistente è l’incremento nell’anno dei laureati che, con una crescita del 15,3%, hanno
raggiunto nell’anno quasi un quinto del totale delle risorse (tale fenomeno è da ricondursi
alla sostituzione del personale cessato di norma diplomato, con personale neo assunto di
norma laureato).
Incentivi all’esodo
A seguito di un approfondito confronto con le parti sindacali in data 3 marzo 2005 è stato
siglato un protocollo d’intesa sindacale a valere per il triennio 2005-2007, che conferma
le logiche e rilancia gli obiettivi del piano precedente. Tale protocollo ha consentito e
consentirà di gestire in maniera graduale e su basi volontarie la riduzione degli organici
resa possibile dai processi di integrazione e riorganizzazione del Gruppo.
67
In data 21 settembre 2005 è stato siglato un atto aggiuntivo al protocollo d’intesa del 3
marzo 2005. In particolare sono state disciplinate le misure economiche, giuridiche e
sociali nei confronti del Personale che cessa dal servizio accedendo al Fondo di Sostegno
al reddito o direttamente alla quiescenza.
I suddetti strumenti d'incentivazione all'esodo consentono al Gruppo BPU Banca ed a
Banca Popolare di Bergamo S.p.A. di realizzare un piano di efficientamento, nonché di
attuare un ricambio generazionale.
La formazione
Nel corso del 2005 l’attività di formazione svolta a favore del Personale della Banca
Popolare di Bergamo S.p.A. ha registrato la partecipazione di 11.818 presenze (10.597 nel
2004) pari allo sviluppo complessivo di 15.756 giornate (+ 67% rispetto al 2004).
L’attività formativa è stata attuata tramite lo svolgimento di corsi in aula, corsi
interaziendali, training on the job e con la partecipazione ad incontri e convention.
Essa è stata finalizzata allo sviluppo delle competenze necessarie all’espletamento delle
attività delle varie aree.
Nell’ambito delle iniziative rivolte alle conoscenze tecnico - specialistiche la priorità
formativa dell’anno è stata rivolta al Progetto M.A.S.T.E.R. (Migliorare l’Approccio, gli
Skill, le Tecnologie, le Esperienze e le Relazioni) che, con 6.191 giornate di formazione, ha
assorbito il 39% dell’investimento formativo del 2005.
Seguono per rilevanza gli interventi in ambito normativo, con 1.434 giornate dedicate alla
diffusione ed all’approfondimento dei temi relativi alla privacy, all’antiriciclaggio, alla
legge sulla sicurezza sul lavoro – Legge 626, in particolare antirapina, antincendio, primo
soccorso, e all’attuazione del Progetto PattiChiari.
Relativamente al Progetto PattiChiari sono state svolte 246 giornate di interventi
formativi, ai quali vanno aggiunte le varie attività informative che hanno consentito di
ottenere la certificazione da parte del Consorzio su tutte le 8 iniziative PattiChiari alle
quali la Banca ha aderito.
Di particolare rilievo anche l’investimento per lo sviluppo delle tecniche di vendita, i cui
interventi, avviati nella seconda metà dell’anno, hanno visto la partecipazione di 560
gestori, in particolare del segmento Mass Market e Affluent, per un totale di 1.024
giornate.
Circa le altre aree d’intervento vanno inoltre segnalati:
Comparto assicurativo: sviluppate 860 giornate, 750 delle quali destinate al ramo
danni;
Area Crediti: erogate 260 giornate, 63 delle quali dedicate ai nuovi strumenti;
Approfondimenti tecnici per gli Account Manager Corporate e per i Private Banker:
realizzate 450 giornate, in particolare su temi finanziari e di copertura dei rischi;
Area Operativa: effettuate 604 giornate dedicate prevalentemente ai comportamenti ed
allo sviluppo delle conoscenze dell’operatività estero;
Neo-assunti: complessive 423 giornate rivolte alla preparazione di nuovo personale.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle capacità, sono state realizzate complessivamente
4.915 giornate. La formazione manageriale ha interessato 573 giornate rivolte
68
principalmente allo sviluppo ed all’affinamento della gestione delle persone e della
squadra da parte dei Responsabili di Filiale e dei Responsabili di Direzione/funzione delle
strutture centrali.
Prosegue con grandi risultati il programma della scuola di docenza: sono state dedicate
51 giornate alla formazione di nuovi docenti (corsi di “abilitazione all’aula”) e
all’aggiornamento professionale di quelli già in ruolo (“mercoledì del docente”) che hanno
visto coinvolti 27 collaboratori che fanno parte del corpo docente del Gruppo BPU.
Nel corso del 2005 il corpo docente della Banca ha gestito 406 giornate d’aula, per un
totale di oltre 6.000 gg/uomo di formazione fruita dal personale; una testimonianza della
capacità di generare valore da parte di questa istituzione, fortemente voluta dalla Banca e
dal Gruppo.
Per quanto riguarda le attività info–formative, sono stati organizzati incontri, area
meeting e convention che hanno visto un impegno complessivo pari a 2.401 giornate.
Nel complesso, con riferimento alle classi di destinatari, rilevante è stata la formazione
offerta agli addetti commerciali (e pertanto, rivolta al Mercato Retail) nonché manageriali
che insieme hanno raggiunto circa l’80% delle giornate di formazione.
69
L’assunzione, la gestione e la copertura dei rischi
finanziari
L’argomento viene sviluppato nella Parte E della Nota Integrativa a cui si rimanda.
Altre informazioni
Codice in materia di protezione dei dati personali
(D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003)
Ad integrazione dei dispositivi di legge in tema di privacy, così come definiti nel Testo
Unico in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003 entrato in vigore il 1°
gennaio 2004) nel corso dell'esercizio è stata promulgata la nuova normativa atta alla
garanzia della privacy nella gestione dei dati contenuti nelle cosiddette "Centrali Rischi
Private" (Codice Deontologico delle Centrali Rischi Private - G.U. 300/04 del 23 dicembre
2004 ed entrato in vigore dal 1° gennaio 2005).
Pertanto, coerentemente con le linee di principio già perseguite, per garantire che il
trattamento dei dati in proprio possesso si svolga sempre nel rispetto dei diritti e delle
libertà fondamentali nonchè a tutela della dignità dell'interessato, il Gruppo BPU e la
Banca hanno approntato un piano di sviluppo, tutt'ora in via di realizzazione, per
iniziative volte ad assimilare e porre in essere i nuovi dettami normativi. Gli interventi
previsti configurano contenuti di carattere organizzativo e procedurale oltre che
tecnologici finalizzati anche ad assicurare comunque un livello di protezione dei dati, in
qualsiasi forma trattati, coerente con gli standard minimali definiti dalla normativa
vigente.
Gli interventi previsti sono stati integrati nel "Documento Programmatico sulla Sicurezza"
(DPS), documento che, pur se costantemente in corso di revisione ed aggiornamento con
la collaborazione delle strutture di Gruppo competenti per i diversi aspetti tecnico funzionali inerenti la gestione delle tematiche privacy, è stato già presentato ed approvato
dal Consiglio di Amministrazione nel corso della seduta del 19 dicembre 2005.
Attualmente, il termine per la redazione del DPS è stato ulteriormente prorogato al 31
marzo 2006.
Il consolidato fiscale
Si rammenta che anche per l’esercizio 2005 è rimasto in vigore l’accordo infragruppo
(valevole per il triennio 2004-2006) con la controllante BPU Banca S.c.p.A. per il regime
del consolidato fiscale nazionale di cui agli artt. da 117 a 129 del DPR n. 917/86.
70
Il progetto di destinazione degli utili d’esercizio e
le proposte all’Assemblea
Signori Soci,
Vi invitiamo ad approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2005, costituito dallo
stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni del patrimonio
netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa, corredato dalla Relazione del
Consiglio di Amministrazione sulla Gestione e dalla Relazione della Società di Revisione
KPMG S.p.A.; tenuto conto che l’utile netto di seguito esposto non risulta formato con
plusvalenze non distribuibili ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 38/2005;
si propone pertanto la seguente ripartizione dell’utile d’esercizio:
Utile netto d’esercizio (in unità di euro)
204.280.600,56
5% a riserva legale
(10.214.030,02)
194.066.570,54
5,5% destinato a provvidenze e previdenze del personale
(10.673.661,38)
183.392.909,16
1% a disposizione del Consiglio di Amministrazione per scopi di istruzione, culturali
e benefici
Utile disponibile per la distribuzione
(1.833.929,09)
181.558.980,07
Utilizzo riserva Utili a nuovo 2004
867.762,62
Dividendo complessivo pari a
(corrispondente a euro 0,1240 per azione)
(155.781.200,00)
Importo residuo che si propone di destinare alla voce “Utili portati a nuovo 2005”
26.645.542,69
Da ultimo, anche agli effetti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, il
Consiglio sottopone alla Vostra approvazione l’attribuzione dell’effetto conseguente alla
transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS determinato in sede di apertura
della situazione patrimoniale al 1° gennaio 2005, per euro 11.291.930,05 con addebito
alla riserva ex art. 2426 c.c., 1° comma n. 5.
Il Consiglio di Amministrazione invita pertanto l’Assemblea ad assumere, se d’accordo
con le proposte formulate e dopo aver preso atto della relazione del Collegio Sindacale, la
seguente deliberazione:
71
“L’Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Bergamo S.p.A.,
-
preso atto della Relazione sulla Gestione, dello stato patrimoniale, del conto economico,
del prospetto delle variazioni del patrimonio netto, del rendiconto finanziario e della
Nota Integrativa;
preso atto della relazione del Collegio Sindacale;
delibera
di approvare:
a) La Relazione sulla Gestione, lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto delle
variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la Nota Integrativa
dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005, che evidenziano un utile netto di euro
204.280.600,56 così come presentati dal Consiglio di Amministrazione nel loro
complesso e nelle singole appostazioni.
b) Il riparto dell’utile di esercizio che, dopo le attribuzioni alla riserva legale e dopo le
assegnazioni statutarie e l’utilizzo di utili a nuovo, residuati dall’esercizio precedente,
consente di attribuire un dividendo nella misura di euro 0,1240 a ciascuna delle azioni
detenute totalmente dalla controllante BPU Banca S.c.p.A., oltre agli utili portati a
nuovo.
c)
L’attribuzione dell’effetto conseguente alla transizione ai principi contabili internazionali
IAS/IFRS - anche agli effetti di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005 determinato in sede di apertura della situazione patrimoniale al 1° gennaio 2005, per
euro 11.291.930,05 con addebito alla riserva ex art. 2426 c.c., 1° comma n. 5.
A conclusione della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione rinnova i
sentimenti di vivo apprezzamento per la collaborazione prestata nel decorso esercizio da
tutto il personale e porge il ringraziamento più sentito ai Clienti ed alla Capogruppo BPU
per la considerazione riservata alla Banca.
Il Consiglio ringrazia infine le Autorità di Vigilanza centrali e periferiche e le Associazioni
di Categoria per il fattivo sostegno assicurato, come di consueto, all’operato della Banca.
Bergamo, 20 marzo 2006
Il Consiglio di Amministrazione
72
Altre materie all’ordine del giorno dell’Assemblea
Rinnovo delle cariche sociali e correlate determinazioni
L'Assemblea è chiamata ad eleggere i nuovi componenti del Consiglio di
Amministrazione della Banca.
Scade infatti, con l'approvazione del bilancio dell'esercizio chiusosi il 31 dicembre
2005, il mandato di tutti gli attuali quindici componenti eletti dall'Assemblea di
"Finanziaria BPB S.p.A." del 16 giugno 2003, entrati in carica con il successivo 1°
luglio 2003 a seguito del rilascio, da parte del Governatore di Banca d'Italia, del
provvedimento di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, e del
perfezionamento degli atti di fusione e di conferimento sottoscritti dalla allora Banca
Popolare di Bergamo-Credito Varesino S.c.r.l. nel quadro del progetto di aggregazione
che ha dato vita al Gruppo Banche Popolari Unite, provvedimento ed atti pure, tutti,
efficaci dal 1° luglio 2003.
Ai sensi di quanto disposto dal primo comma dell'art. 17 dello Statuto Sociale, il
Consiglio di Amministrazione è "composto di non meno di nove e non più di quindici
membri", mentre il quarto comma dello stesso art. 17 prevede che gli "Amministratori
durano in carica sino a tre esercizi". In tal senso, preventivamente alla individuazione
dei componenti, l'Assemblea è richiesta di determinare il numero e la durata in carica
degli Amministratori che intende nominare.
Successivamente, l'Assemblea dovrà inoltre esprimersi - ai sensi dell'art. 2389 del
Codice Civile e del nono comma dell'art. 17 dello Statuto Sociale - in ordine
all'ammontare dei compensi da riconoscere ai componenti del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato Esecutivo, organo che potrà essere nominato dal
Consiglio secondo le previsioni dell'art. 23 dello Statuto.
Nel concludere il proprio mandato, il Consiglio di Amministrazione ringrazia per la
fiducia accordata, assicurando di aver costantemente assolto ai propri compiti con
dedizione e responsabilità, e con la prudenza richiesta dal delicato compito di
amministrare un azienda bancaria, nello spirito di garantire ad essa una equilibrata e
costante crescita nel tempo.
L'Assemblea è, inoltre, chiamata alla nomina dei componenti del Collegio Sindacale
della Banca.
Sempre con l'approvazione del bilancio dell'esercizio chiusosi il 31 dicembre 2005,
scade infatti la carica dei Sindaci pure nominati dall'Assemblea di "Finanziaria BPB
S.p.A." del 16 giugno 2003 con efficacia dal 1° luglio 2003.
A tutti i Sindaci uscenti - con un pensiero particolare rivolto al Dott. Alberto
Lanfranchi che non ha potuto, per ragioni di salute, portare a termine il proprio
mandato ed ha rassegnato le dimissioni con il 6 ottobre 2005 - va il sincero
ringraziamento del Consiglio per la fattiva collaborazione costantemente offerta e per
l'attenzione dedicata al corretto svolgersi dell'operatività della Banca.
Secondo le previsioni dell'art. 23 dello Statuto Sociale, il Collegio Sindacale "è
composto di tre Sindaci effettivi e due supplenti" e durerà in carica per gli esercizi
2006, 2007 e 2008. Ai sensi dell'art. 2398 del Codice Civile spetta inoltre
all'Assemblea la designazione, fra i componenti effettivi nominati, di colui che per il
triennio rivestirà la carica di Presidente del Collegio.
All'atto della nomina, l'Assemblea dovrà altresì provvedere - ai sensi dell'art. 2402 del
Codice Civile - a determinare per l'intera durata dell'ufficio l'ammontare dei compensi
annuali da corrispondere ai componenti del Collegio Sindacale.
73
È, infine, demandata all'Assemblea la determinazione dell'ammontare della medaglia
di presenza da riconoscere agli Amministratori ed ai Sindaci per la partecipazione
degli stessi alle riunioni degli Organi Sociali.
Bergamo, 20 marzo 2006
Il Consiglio di Amministrazione
Proroga, per gli esercizi 2006, 2007 e 2008 dell'incarico di revisione e controllo contabile
alla Società KPMG S.p.A.
Con l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2005 viene a scadere l'incarico triennale
riguardante la revisione contabile del bilancio d'esercizio, la revisione contabile
limitata della situazione semestrale e la verifica della regolare tenuta della contabilità
sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili,
conferito in base alle allora vigenti disposizioni di legge alla Società KPMG S.p.A. di
Milano con delibera dell'Assemblea di "Finanziaria BPB S.p.A." (in attesa
dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, quale Banca Popolare di
Bergamo S.p.A.) del 16 giugno 2003, con efficacia dal 1° luglio 2003, per gli esercizi
2003, 2004 e 2005.
La Legge 28 dicembre 2005, n. 262 (Legge Risparmio), ha recentemente introdotto
numerose innovazioni nella disciplina riguardante l'affidamento dell'incarico di
revisione dei conti da parte delle società tenute a tale adempimento, demandando in
diversi casi la definizione del quadro normativo alla successiva emanazione, da parte
di Consob, dei necessari Regolamenti di attuazione. In alcuni ambiti oggetto di
modifica, quale ad esempio quello relativo alla durata / rinnovo dell'incarico,
permangono inoltre alcuni dubbi interpretativi delle nuove norme, in relazione ai
quali, ad oggi, non sono ancora stati diffusi chiarimenti ufficiali.
Nelle more di una miglior definizione della disciplina, il Consiglio di Amministrazione
ha pertanto ritenuto opportuno valutare - ed approvare per quanto di competenza,
proponendola quindi alla deliberazione dell'Assemblea - la proposta di proroga della
durata, con marginali integrazioni, dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi
2006, 2007 e 2008 formulata dall'attuale Revisore, nonché Revisore principale del
Gruppo BPU, KPMG S.p.A. di Milano.
Sulla base di tale proposta pervenuta in data 17 marzo 2006 - che consentirebbe il
riallineamento della durata del primo mandato ai termini, ora previsti in anni sei, dal
punto 4. dell'art. 159 del D. Lgs. n. 58/1998 (T.U.F.) - fermo restando sia l'oggetto
che ogni altro punto non diversamente indicato dell'originario incarico, e fatta salva
ogni ulteriore ed eventuale disposizione che si rendesse applicabile all'incarico in
essere in relazione alla normativa introdotta con la Legge n. 262/2005, si
procederebbe:
alla estensione, per gli esercizi 2006, 2007 e 2008, dell'incarico conferito
dall'Assemblea del 16 giugno 2003;
alla ridefinizione dei princìpi contabili di riferimento utili per lo svolgimento della
revisione contabile del bilancio della Banca, alla luce della scelta già effettuata di
adozione dei nuovi princìpi contabili internazionali IAS / IFRS;
all'adeguamento dei tempi e dei corrispettivi previsti per l'attività relativa agli
esercizi successivi al 31 dicembre 2005.
Per quanto attiene a questo ultimo punto, in particolare, la proposta prevede la
richiesta di un corrispettivo annuo pari ad Euro 310.000,00, così dettagliabile:
74
Oggetto dell'incarico
Numero ore
Revisione contabile del bilancio d'esercizio (comprensiva delle
verifiche di regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta
rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili)
Revisione contabile limitata della situazione semestrale
Totale
Corrispettivo
Euro
2.350
250.000,00
570
60.000,00
2.920
310.000,00
Resta confermato che gli importi indicati si riferiscono esclusivamente alle prestazioni
professionali per la revisione contabile e non comprendono né le spese vive sostenute
per l'espletamento dell'incarico, né il contributo di Vigilanza dovuto alla Consob. Esse
devono intendersi, inoltre, al netto di IVA.
Resta, pure, confermato che quanto esposto si basa sulle attuali aliquote orarie di
KPMG S.p.A., che potranno aumentare il 1° luglio di ogni anno, nei limiti
dell'aumento dell'indice ISTAT relativo al costo della vita rispetto all'anno precedente.
In presenza di crescite dimensionali rispetto alla situazione attuale e/o di circostanze
eccezionali o imprevedibili, KPMG S.p.A. si riserva di formulare un'integrazione a
consuntivo della propria proposta, per l'adeguamento del corrispettivo. Parimenti,
qualora nello svolgimento dell'incarico dovesse essere impiegato minor tempo di
quello preventivato, i corrispettivi esposti saranno proporzionalmente ridotti.
Con riferimento alla verifica dei requisiti di indipendenza della Società KPMG S.p.A.,
essa resta subordinata all'emanazione, da parte di Consob, degli specifici Regolamenti
previsti dall'attuale comma 1. dell'art. 160 del T.U.F., mentre è confermata
l'insussistenza di violazioni al divieto di prestazione alla Banca, quale conferente
l'incarico, da parte di KPMG S.p.A. delle attività e dei servizi previsti dal comma 1-ter.
del medesimo art. 160 del T.U.F..
Tenuto conto di quanto sopra esposto, il Consiglio di Amministrazione invita
l'Assemblea dei Soci ad assumere la seguente deliberazione:
"L'Assemblea dei Soci di Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
preso atto delle comunicazioni del Consiglio di Amministrazione,
udito il parere del Collegio Sindacale,
valutata la proposta formulata dalla Società KPMG S.p.A. in data 17 marzo 2006,
delibera
a) di prorogare, ai sensi e per gli effetti degli artt. 155 e 159 del D. Lgs. n. 58/1998,
alla Società KPMG S.p.A., con sede legale in via Vittor Pisani n. 25 - 20124 Milano
MI, Codice Fiscale e Partita IVA 00709600159, l'incarico, già alla stessa conferito
dall'Assemblea dei Soci di "Finanziaria BPB S.p.A." (in attesa dell'autorizzazione
all'esercizio dell'attività bancaria, quale Banca Popolare di Bergamo S.p.A.) del 16
giugno 2003, di revisione contabile del bilancio di esercizio di Banca Popolare di
Bergamo S.p.A., comprendente pure l'incarico per la verifica della regolare tenuta
della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle
scritture contabili della Banca, nonché di revisione contabile limitata della
situazione semestrale di Banca Popolare di Bergamo S.p.A., con riferimento agli
esercizi 2006, 2007 e 2008;
b) di determinare, sulla base del preventivo predisposto e trasmesso con la proposta
in data 17 marzo 2006, rispettivamente in Euro 250.000,00 ed in Euro 60.000,00 oltre l'IVA, le spese accessorie ed il contributo di Vigilanza previsto dalla Consob - il
corrispettivo spettante a KPMG S.p.A., per ciascun esercizio di durata della
proroga, per le attività di "revisione annuale" e "revisione semestrale" come meglio
75
definite al precedente punto a), restando inteso che tale corrispettivo potrà essere
aggiornato annualmente, il 1° luglio di ogni anno, nei limiti dell'aumento dell'indice
ISTAT relativo al costo della vita rispetto all'anno precedente, e che lo stesso
corrispettivo potrà essere adeguato a consuntivo in presenza di crescite
dimensionali rispetto alla situazione attuale e/o di circostanze eccezionali ed
imprevedibili;
c) di dare mandato al Consiglio di Amministrazione, e per esso al Presidente, a
ciascuno dei Vice Presidenti ed all'Amministratore Delegato, ove nominati, perchè
procedano - in via tra loro disgiunta e con i più ampi poteri - a dare attuazione alla
presente deliberazione."
Bergamo, 20 marzo 2006
Il Consiglio di Amministrazione
Modifica dello Statuto Sociale - introduzione di nuovo comma all'art. 31
Il Consiglio di Amministrazione sottopone all'Assemblea dei Soci la proposta di
modifica dell'articolo 31 dello Statuto Sociale della Banca, mediante l'inserimento nel
corpo dello stesso di un nuovo comma.
Tale integrazione, la cui opportunità è stata anche evidenziata dalla Capogruppo
Banche Popolari Unite S.c.p.a. a tutte le Società del Gruppo che abbiano già
esercitato la facoltà di redigere il bilancio di esercizio in conformità ai nuovi princìpi
contabili, mira a rendere espressa la coerenza delle norme societarie con la previsione
contenuta negli artt. 6 e 7 del D. Lgs. n. 38/2005, peraltro avente efficacia di legge,
volta a limitare la distribuibilità di riserve da utili e da valutazione formatesi in
applicazione dei predetti nuovi princìpi contabili.
Al riguardo, viene pertanto proposto il raffronto fra il testo vigente dell'art. 31 dello
Statuto Sociale ed il nuovo testo di cui, per le ragioni precedentemente esposte, si
propone l'adozione (la modifica è evidenziata in grassetto):
76
STATUTO - TESTO VIGENTE
STATUTO - TESTO PROPOSTO
(omissis)
TITOLO IX - Bilancio e utili
(omissis)
Art. 31
(omissis)
TITOLO IX - Bilancio e utili
(omissis)
Art. 31
L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la
riserva legale nella misura minima prevista dalla
legge e le eventuali quote deliberate dall'Assemblea
per la costituzione o l'incremento di riserve anche
straordinarie o di altre riserve, secondo canoni di
prudenza, viene così ripartito:
L'utile netto risultante dal bilancio, dedotte la
riserva legale nella misura minima prevista
dalla legge e le eventuali quote deliberate
dall'Assemblea
per
la
costituzione
o
l'incremento di riserve anche straordinarie o di
altre riserve, secondo canoni di prudenza, viene
così ripartito:
a) 5,5% per previdenze e provvidenze a favore del
personale da utilizzarsi prioritariamente per le
occorrenze
delle
istituzioni
aziendali
di
previdenza e assistenza; l'eventuale rimanenza è
da erogarsi a discrezione del Consiglio di
Amministrazione;
a) 5,5% per previdenze e provvidenze a favore
del personale da utilizzarsi prioritariamente
per le occorrenze delle istituzioni aziendali di
previdenza
e
assistenza;
l'eventuale
rimanenza è da erogarsi a discrezione del
Consiglio di Amministrazione;
b) la restante parte a disposizione dell'Assemblea,
la quale potrà, in via alternativa o cumulativa,
destinarla agli azionisti, alla formazione ed
all'incremento di altre riserve e, in misura non
superiore al 1%, ad un fondo destinato ad
erogazioni per finalità culturali, sociali o di
beneficenza nei territori di insediamento, la cui
utilizzazione è rimessa alle determinazioni del
Consiglio di Amministrazione, secondo gli
indirizzi fissati dall'Assemblea.
b)
la
restante
parte
a
disposizione
dell'Assemblea, la quale potrà, in via
alternativa o cumulativa, destinarla agli
azionisti, alla formazione ed all'incremento di
altre riserve e, in misura non superiore al
1%, ad un fondo destinato ad erogazioni per
finalità culturali, sociali o di beneficenza nei
territori di insediamento, la cui utilizzazione
è rimessa alle determinazioni del Consiglio di
Amministrazione, secondo gli indirizzi fissati
dall'Assemblea.
Le riserve da utili e da valutazione formatesi
con l'applicazione dei princìpi contabili
internazionali non sono distribuibili tra i
soci nei casi previsti dalla legge.
I dividendi non riscossi entro cinque anni dal
giorno della loro esigibilità andranno prescritti a
favore della Società.
I dividendi non riscossi entro cinque anni dal
giorno della loro esigibilità andranno prescritti
a favore della Società.
Il Consiglio di Amministrazione può deliberare la
distribuzione di acconti sui dividendi nel rispetto
delle disposizioni di legge.
(omissis)
Il Consiglio di Amministrazione può deliberare
la distribuzione di acconti sui dividendi nel
rispetto delle disposizioni di legge.
(omissis)
La proposta di modifica sopra illustrata - ai sensi delle vigenti Istruzioni di Vigilanza
per le Banche - ha formato oggetto di informativa preventiva alla Banca d'Italia, per il
tramite della Capogruppo BPU Banca. L'Organo di Vigilanza, con propria nota della
Filiale di Bergamo n. 423663 del 13/04/2006 trasmessa anche alla Capogruppo, ha
comunicato il proprio nulla osta all'integrazione proposta, senza rilevare eccezioni.
La deliberazione di modifica statutaria sarà, quindi, soggetta al provvedimento di
accertamento sempre da parte di Banca d'Italia, ai sensi dell'art. 56 del testo Unico
bancario, presupposto necessario per il successivo deposito e l'iscrizione del nuovo
testo di Statuto presso il Registro delle Imprese.
Nella circostanza, il Consiglio di Amministrazione chiede, inoltre, mandato a compiere
tutti gli atti necessari per il perfezionamento e l'attuazione della proposta di modifica
sottoposta ad approvazione, nonché ad apportare a quanto deliberato le modifiche,
aggiunte o soppressioni di carattere formale che fossero eventualmente richieste dalle
competenti Autorità in sede di approvazione delle deliberazioni stesse, ovvero che si
rendessero necessarie per l'iscrizione del testo aggiornato presso il Registro delle
Imprese.
77
Ove d'accordo con la proposta formulata, il Consiglio di Amministrazione invita
l'Assemblea dei Soci, qui convocata in forma straordinaria, ad assumere la seguente
deliberazione:
"L'Assemblea Straordinaria dei Soci di Banca Popolare di Bergamo S.p.A.,
preso atto della relazione del Consiglio di Amministrazione,
preso atto del parere favorevole del Collegio Sindacale,
delibera
a) di approvare in ogni suo dettaglio la proposta di modifica dello Statuto Sociale,
mediante introduzione di un nuovo comma all'articolo 31, come formulata dal
Consiglio di Amministrazione ed esposta dal Presidente mediante il raffronto
illustrato e commentato nella relazione del Consiglio di Amministrazione tra il testo
vigente e il testo da adottare;
b) di adottare, conseguentemente, il nuovo testo di Statuto Sociale, confermata la sua
composizione da trentaquattro articoli, che l'Assemblea approva ed a conferma
viene sottoscritto dal Presidente e dal Notaio ed allegato al verbale dell'odierna
Assemblea quale sua parte integrante e sostanziale;
c) di conferire al Consiglio di Amministrazione, e per esso al Presidente, a ciascuno dei
Vice Presidenti ed all'Amministratore Delegato, ove nominati, tutti in via tra loro
disgiunta, i necessari poteri per l'attuazione dei deliberati assunti e, in particolare,
quelli di apportare a quanto deliberato ed all'allegato Statuto Sociale modifiche,
aggiunte o soppressioni di carattere formale che fossero eventualmente richieste
dalle competenti Autorità in sede di approvazione delle deliberazioni stesse, di fare
insomma tutto quanto necessario per attuare, perfezionare ed eseguire e rendere
pubbliche le delibere sopra adottate, incluse le comunicazioni e gli adempimenti
che fossero utili o richiesti per il buon esito delle delibere assunte."
78
Stato Patrimoniale
31/12/2005
(unità di euro)
31/12/2004
senza IAS 32, 39
e IFRS 4
ATTIVO
10.
Cassa e disponibilità liquide
127.582.065
114.167.857
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
102.774.364
129.361.099
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
60.
Crediti verso banche
70.
Crediti verso Clientela
80.
Derivati di copertura
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
16.510.146
730
3.811.087.948
3.220.870.364
18.479.763.523
18.009.803.465
12.500.931
17.405.059
7.472.626
-
110.
Attività materiali
19.265.927
13.874.854
120.
Attività immateriali
43.158.440
42.677.932
di cui:
130.
150.
- avviamento
42.144.603
42.144.603
Attività fiscali
84.660.098
78.231.426
a) correnti
28.322.069
42.914.828
b) anticipate
56.338.029
35.316.598
Altre attività
422.948.126
765.461.187
23.127.724.194
22.391.853.973
TOTALE DELL’ATTIVO
31/12/2005
(unità di euro)
31/12/2004
senza IAS 32, 39
e IFRS 4
PASSIVO
10.
Debiti verso banche
20.
Debiti verso Clientela
1.296.761.889
1.026.636.351
12.440.058.469
12.372.697.277
30.
Titoli in circolazione
6.334.081.190
6.395.441.232
40.
Passività finanziarie di negoziazione
60.
Derivati di copertura
109.609.788
69.242.683
18.745.330
80.
43.721.909
Passività fiscali
78.020.669
52.231.123
a) correnti
42.516.610
32.569.410
b) differite
35.504.059
19.661.713
1.191.398.639
824.972.807
115.649.734
116.042.646
44.235.342
40.460.006
44.235.342
40.460.006
100. Altre passività
110. Trattamento di fine rapporto del personale
120. Fondi per rischi e oneri:
b) altri fondi
130. Riserve da valutazione
160. Riserve
180. Capitale
200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-)
TOTALE DEL PASSIVO
80
3.720.723
(170.752)
34.861.820
9.600.004
1.256.300.000
1.256.300.000
204.280.601
184.678.687
23.127.724.194
22.391.853.973
Conto Economico
31/12/2005
(unità di euro)
10. Interessi attivi e proventi assimilati
31/12/2004
senza IAS 32, 39
e IFRS 4
797.892.651
811.759.104
20. Interessi passivi e oneri assimilati
(255.974.671)
(261.994.318)
30. Margine di interesse
541.917.980
549.764.786
40. Commissioni attive
322.905.596
306.337.377
50. Commissioni passive
(35.043.146)
(37.771.490)
60. Commissioni nette
287.862.450
268.565.887
7.688.768
2.121.390
80. Risultato netto dell’attività di negoziazione
90. Risultato netto dell’attività di copertura
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
120. Margine di intermediazione
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
d) altre operazioni finanziarie
613.244
-
12.363.900
12.858.057
(39)
(494.118)
850.446.342
3.993.882
3.993.882
824.445.945
(43.745.410)
(37.295.971)
(44.464.930)
(37.295.971)
719.520
-
140. Risultato netto della gestione finanziaria
806.700.932
787.149.974
150. Spese amministrative:
(500.898.409)
(500.715.161)
a) spese per il personale
(264.815.843)
(276.026.342)
b) altre spese amministrative
(236.082.566)
(224.688.819)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(8.126.844)
(18.758.135)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(1.051.864)
(1.002.314)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
190. Altri oneri/proventi di gestione
200. Costi operativi
240. Utili (perdite) da cessione di investimenti
(317.514)
(2.853)
61.656.439
57.986.244
(448.738.192)
(462.492.219)
(31.963)
-
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imp.
357.930.777
324.657.755
260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
(153.650.176)
(139.979.068)
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle
270.
imposte
204.280.601
184.678.687
290. Utile (Perdita) d’esercizio
204.280.601
184.678.687
81
e) altre
1.461.908.206
190.219.024
0
X
(5.540.337)
X
X
0
97.954
0
198.967
0
(4.505.942)
X
X
X
Modifica
saldi di
apertura
1.452.158.849
184.678.687
0
0
0
97.954
0
198.967
0
(4.505.942)
15.389.182
0
0
1.256.300.000
Esistenze al
01/01/2005
0
(23.978.579)
X
X
X
X
X
X
X
(5.540.337)
29.518.916
X
X
X
riserve
(160.700.108)
(160.700.108)
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
dividendi e
altre
destinazioni
Allocazione risultato
esercizio precedente
3.423.802
X
X
X
0
0
0
(198.967)
3.622.769
X
X
X
X
X
Variazioni
di riserve
X
X
X
0
0
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
0
0
Acquisto
azioni
proprie
X
0
0
0
0
0
0
Emissione
nuove
azioni
Variazioni dell'esercizio
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
0
0
0
Distribuzione
straordinaria
dividendi
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
0
0
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
0
0
Variazione Derivati su
strumenti
proprie
azioni
di capitale
Operazioni sul patrimonio netto
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Stock
options
0
0
204.280.601
204.280.601
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Utile (Perdita)
esercizio
1.499.163.144
204.280.601
0
0
0
97.954
0
0
3.622.769
(10.046.278)
44.908.098
0
0
1.256.300.000
Patrimonio netto
al 31/12/2005
Per le note di dettaglio sulla transizione si rimanda alla Parte A -Politiche contabili- della Nota Integrativa.
Nella colonna “Modifica saldi di apertura” sono compresi gli effetti derivanti dall’adozione all’1.1.2004 e all’1.1.2005 dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, nonché gli effetti della
rivalutazione fiscale degli immobili di cui alla Legge n.266 del 23 dicembre 2005 (Legge finanziaria per il 2006).
In conseguenza di ciò è stato imputato direttamente a patrimonio netto il beneficio derivante dalla riduzione del carico fiscale sulla rivalutazione degli immobili originariamente stimato in
392 migliaia di euro e successivamente definitivamente quantificato in 123 migliaia di euro.
Rispetto a quanto indicato nei prospetti di riconciliazione ad illustrazione degli effetti derivanti dall’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS all’1.1.2005, la Riserva di
valutazione si decrementa di 3.738 migliaia di euro a fronte di una più puntuale classificazione della voce Riserve altre.
Patrimonio Netto
Utile (Perdita) di esercizio
0
0
0
d) leggi speciali di rivalutazione
Azioni proprie
0
c) differenze di cambio
0
0
Strumenti di capitale
0
b) copertura flussi finanziari
0
15.389.182
0
0
1.256.300.000
a) disponibile per la vendita
Riserve da valutazione:
b) altre
a) di utili
Riserve:
Sovrapprezzi di emissione
b) altre azioni
a) Azioni ordinarie
Capitale:
Esistenze al
31/12/2004
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto
Rendiconto finanziario
Importo al:
31/12/2005
METODO INDIRETTO
A.
Importo al:
31/12/2004
ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
268.257.664
204.280.601
187.934.234
184.678.687
(7.688.768)
(3.993.882)
(613.244)
43.745.410
(2.121.390)
37.295.971
1.369.378
8.126.844
1.005.168
18.758.134
19.069.406
(31.963)
(47.688.454)
0
(1.036.666.273)
79.329.062
(618.294.452)
(10.836.078)
- attività finanziarie disponinibili per la vendita
- crediti verso banche: altri crediti
(16.509.416)
(590.050.707)
0
(202.159.704)
- crediti verso clientela
(509.435.212)
(405.298.670)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti v/banche altri debiti
939.787.812
267.543.452
490.099.418
463.123.425
- debiti v/clientela
- titoli in circolazione
67.361.193
(50.246.638)
(42.473.925)
(172.913.957)
- pass.finanz.di negoziazione
- altre passività
(3.599.770)
658.729.575
9.876.541
232.487.334
171.379.203
59.739.200
1. Liquidità generate da
- vendite di att.materiali
517.651
517.651
0
0
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di att.materiali
(7.726.647)
(6.928.625)
(3.009.713)
(293.865)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
- acquisti di att.immateriali
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
(798.022)
(2.715.848)
(7.208.996)
(3.009.713)
(150.756.000)
(58.417.950)
(150.756.000)
(58.417.950)
13.414.208
(1.688.463)
LEGENDA:
(+) generata '(-) assorbita
Riconciliazione rendiconto finanziario
Voci di bilancio
2005
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
114.167.857
Liquidità totale nette generata/asorbita nell'esercizio
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio
83
2004
115.856.320
13.414.208
(1.688.463)
127.582.065
114.167.857
Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea dei
Soci
Signori Azionisti,
ai sensi dell’art. 153 del D.Lgs. 24/02/1998 n. 58 e dell’art. 2429, 2° comma, c.c. Vi
relazioniamo circa l’attività da noi svolta durante l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005.
Nel corso dell’esercizio abbiamo svolto l’attività di vigilanza ed effettuato i controlli
previsti dalla legge e dalla normativa anche in osservanza dei “Principi di comportamento
del Collegio Sindacale” raccomandati dai Consigli nazionali dei dottori commercialisti e
dei ragionieri e nel rispetto delle disposizioni emanate da Banca d’Italia e da Consob.
La Società è soggetta all’azione di direzione e coordinamento svolta dalla Capogruppo
Banche Popolari Unite S.c.p.A. la quale fornisce numerosi servizi effettuati sulla base di
appositi contratti, i cui corrispettivi sono regolati a condizioni di mercato o, in mancanza
di specifici riferimenti, sulla base dei costi sostenuti dalla Capogruppo.
Tali contratti sono realizzati nell’interesse oggettivo della Società ed ottimizzano le risorse
della Società e del Gruppo tutto.
Le operazioni con la Capogruppo e le altre Società del Gruppo sono correttamente
descritte nella Nota Integrativa al bilancio e nella Relazione sulla Gestione. Esse rientrano
tutte nell’ambito dell’attività istituzionale della Banca, coerentemente con il modello
organizzativo adottato dal Gruppo.
Diamo atto, in particolare, di aver:
effettuato n. 25 riunioni del Collegio Sindacale riepilogando in tale sede le attività di
controllo svolte in via continuativa o saltuaria dai componenti del Collegio, anche
singolarmente;
partecipato a n. 2 Assemblee, a n. 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a
n. 22 riunioni del Comitato Esecutivo, nel corso delle quali abbiamo acquisito
informazioni in ordine all’attività svolta dalla Società nonché alle operazioni di
maggiore rilevanza patrimoniale, finanziaria, economica ed organizzativa. Esse sono
risultate conformi alle disposizioni di legge e all’atto costitutivo. Tali operazioni, sulla
base delle informazioni in nostro possesso, non sono risultate manifestamente
imprudenti, azzardate, in conflitto d’interesse o comunque tali da compromettere
l’integrità del patrimonio sociale;
verificato l’inesistenza di operazioni atipiche e/o inusuali anche con riguardo a parti
correlate;
verificato gli accordi e le determinazioni, assunti dalla Società per il tramite e con la
Capogruppo, relativi alla adesione al progetto della continuità operativa ed
adeguamento del piano di Disaster Recovery dei sistemi informativi, alla proposta di
collocamento del servizio di consulenza “Active Wealth Advisory”, al collocamento di
prestiti subordinati emessi dalla Capogruppo, al progetto di accentramento delle
attività di auditing interno ed alla cessione in blocco di crediti “non performing” (ex
art. 58 TUB);
acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza
della struttura organizzativa della Società e sul rispetto dei principi di corretta
amministrazione tramite osservazioni dirette, raccolta d’informazioni dai responsabili
86
della funzione amministrativa e incontri con l’Area Auditing e con la Società di
Revisione, al fine del reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti;
valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema
amministrativo/contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo e sulla sua idoneità
a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di
informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni, l’esame di documenti aziendali
e l’analisi dei risultati del lavoro svolto dall’Area Auditing e dalla Società di Revisione;
vigilato sul rispetto della coerenza dei comportamenti posti in essere dalla Banca con
le linee guida definite dalla Capogruppo;
appurato il rispetto della comunicazione alla Capogruppo, ai sensi dell’art. 114,
comma 2°, del D.Lgs. n. 58/1998, delle notizie richieste alla Società.
Dalle verifiche effettuate riteniamo che il sistema dei controlli interni e la struttura
organizzativa della Società siano adeguati alle dimensioni e alle caratteristiche
dell’attività sociale.
Nel corso dell’esercizio 2005 non abbiamo ricevuto esposti o denunce ex art. 2408 c.c., né
fatti censurabili o comunque negativamente rilevanti ci sono stati segnalati dai revisori o
da altri.
La Banca ha confermato l’adesione al regime del consolidato fiscale nazionale di cui al
D.P.R. n. 917/86 ed ha aderito alla rivalutazione, ai sensi della Legge n. 266/2005, di
tutti gli immobili strumentali, per un ammontare complessivo di euro 1.023.639,51. Il
valore così rivalutato non eccede il relativo valore di mercato.
La Società di Revisione KPMG S.p.A., negli incontri tenuti ai sensi dell’art. 150 del D.Lgs.
n. 58/1998, nel corso dei quali non sono emersi problemi particolari, ha emesso la
propria relazione in data 5 aprile 2006 con giudizio positivo e senza riserve. Nel corso
dell’esercizio 2005 alla stessa Società sono stati conferiti i seguenti incarichi:
-
Revisione Transizione ai principi contabili IAS/IFRS
Revisione Semestrale 2005 IAS compliant
Revisione Semestrale 2005 ex D.Lgs. n. 87/92
Sottoscrizione modello Unico 2005
Revisione Bilancio 31 dicembre 2005 IAS compliant
Revisione Bilancio 31 dicembre 2005 ex D.Lgs. n. 87/92
Totale corrispettivi per incarichi 2005
€ 220.000
€ 50.000
€
5.000
€ 10.000
€ 250.000
€ 30.000
----------------€ 565.000
Abbiamo esaminato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2005, in merito al quale riferiamo
quanto segue:
non essendo a noi demandato il controllo contabile di merito sul contenuto del
bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione generale data allo stesso, sulla sua
generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura;
il Consiglio di Amministrazione della Banca, nella seduta del 23 maggio 2005, ha
deliberato di anticipare al bilancio individuale 2005 l’applicazione dei principi
contabili internazionali IAS/IFRS; conseguentemente il bilancio al 31 dicembre 2005,
quale primo bilancio “IAS compliant”, contiene l’informativa indicata nell’IFRS 1,
principio che disciplina la fase di transizione;
in particolare, la Banca ha redatto uno stato patrimoniale di apertura al 1° gennaio
2004 secondo le regole IAS/IFRS – stato patrimoniale che riporta quale sarebbe stata
87
l’entità patrimoniale aziendale qualora si fosse anche nel passato applicata la
normativa IAS/IFRS – al fine di permettere la comparazione dei dati contabili 2005
con quelli dell’esercizio precedente, ed ha redatto l’informativa che illustra gli impatti
di natura patrimoniale, finanziaria ed economica, derivanti dalla transizione agli
IAS/IFRS. I prospetti di riconciliazione del patrimonio netto al 1° gennaio 2004, del
risultato economico dell’esercizio 2004, e del patrimonio netto al 31 dicembre 2004 e
1° gennaio 2005 sono stati sottoposti a revisione da parte della Società incaricata del
controllo contabile che ha attestato la conformità di tali prospetti ai criteri e principi
definiti dallo IAS/IFRS omologati dalla Commissione europea;
infine, il bilancio illustra il processo di transizione, i nuovi principi contabili, le
opzioni utilizzate e le scelte strategiche effettuate in sede di passaggio ai nuovi
principi.
Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori nella redazione del bilancio hanno
operato nel pieno rispetto delle norme di riferimento.
Abbiamo verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della
Relazione sulla Gestione e, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da
riferire.
La Nota Integrativa indica distintamente le riserve da valutazione derivanti
dall’applicazione dei principi IAS/IFRS, riserve non distribuibili ai sensi della normativa
applicativa dei principi contabili internazionali (art. 6 D.Lgs. n. 38/05).
Abbiamo verificato la rispondenza del bilancio ai fatti e alle informazioni di cui abbiamo
conoscenza a seguito dell’espletamento dei nostri doveri e non abbiamo osservazioni al
riguardo.
Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dalla Società di Revisione incaricata
del controllo contabile, proponiamo all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio
chiuso al 31 dicembre 2005, primo bilancio “IAS/IFRS compliant”, così come redatto dagli
Amministratori, e la proposta di destinazione dell’utile d’esercizio, che giudichiamo
compatibile con i risultati conseguiti, con la situazione patrimoniale, finanziaria e
prospettica della Banca, e conforme alla legge vigente e allo Statuto Sociale.
Con l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2005 scade il mandato triennale
affidatoci e, mentre Vi ringraziamo per la fiducia accordataci, Vi invitiamo a deliberare in
merito ai sensi di legge.
Bergamo, 5 aprile 2006
Ferruccio Rota Sperti
Antonio Amaduzzi
Luigi Piantoni
88
Presidente
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Parte A – Politiche contabili
L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS
A.1
Parte generale
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
A.2
1
2
3
4
Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Principi generali di redazione
Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Altri aspetti
Parte relativa alle principali voci di bilancio
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
ATTIVO
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
1
2
4
6
7
8
9
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
11
12
13
15
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso Clientela
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica
Attività materiali
Attività immateriali
Le attività fiscali e le passività fiscali
Altre attività
PASSIVO
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
1
2
3
4
6
8
10
11
12
14
Debiti verso banche
Debiti verso Clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi ed oneri
Patrimonio d’impresa
Parte C – Informazioni sul conto economico
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
1
2
4
5
6
8
9
Gli interessi
Le commissioni
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Risultato netto dell’attività di copertura
Utili (perdite) da cessione/riacquisto
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
Le spese amministrative
94
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
10
11
12
13
17
18
20
21
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche di valore nette su attività materiali
Rettifiche di valore nette su attività immateriali
Gli altri oneri e proventi di gestione
Utili (perdite) da cessione di investimenti
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Altre informazioni
Utile per azione
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura
Sezione
Sezione
Sezione
Sezione
1
2
3
4
Rischio
Rischio
Rischio
Rischio
di credito
di mercato
di liquidità
operativo
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Sezione 1
Sezione 2
Il patrimonio dell’impresa
Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
Parte H – Operazioni con parti correlate
95
Parte A – Politiche contabili
L’adozione
dei
nuovi
internazionali
IAS/IFRS
principi
contabili
(International
Accounting
Standards/International Financial Reporting Standards)
La transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS
Al fine di comprendere adeguatamente il processo di transizione dai principi contabili
nazionali (D.Lgs. 87/1992 e circolare Banca d’Italia n. 166/1992 e successivi
aggiornamenti) applicati sino all’esercizio 2004, ai principi contabili internazionali
IAS/IFRS applicati dall’esercizio 2005 ed alla nuova circolare Banca d’Italia n. 262 del 22
dicembre 2005, si fornisce qui di seguito un quadro riassuntivo dei principali aspetti
normativi e dei principi IAS/IFRS stessi. Viene inoltre descritto lo svolgimento del
processo di transizione presso il Gruppo BPU e la Banca Popolare di Bergamo S.p.A..
Sintesi normativa
Il processo di armonizzazione contabile promosso dalla Commissione Europea ha portato,
nel luglio del 2002, all’emanazione del Regolamento n. 1606/2002 dal quale scaturisce
l’obbligo, per le società quotate dell’Unione Europea, di applicare i principi contabili
internazionali IAS/IFRS nei bilanci consolidati a partire dall’esercizio 2005. Tale evento
ha segnato il primo passo nella direzione auspicata dai mercati internazionali rivolta ad
una convergenza, in termini di comparabilità, dell’informativa finanziaria delle imprese al
fine di favorire l’evoluzione della concorrenza a livello internazionale. L’utilizzo
generalizzato della nuova disciplina contabile va visto pertanto in un’ottica di sviluppo,
nell’interesse pubblico, di un comune corpo di principi applicabili ad un numero sempre
maggiore di società.
La transizione dalla normativa nazionale previgente ai principi contabili internazionali
IAS/IFRS avviene tramite l’omologazione, in sede comunitaria, degli stessi2. In particolare
la ratifica dello IAS 393, il principio contabile di maggior impatto per le banche e gli altri
enti finanziari, è avvenuta solo nel mese di dicembre 2004 tramite la pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale Europea del Regolamento CE 2086/20044.
Sul fronte nazionale il Legislatore, in ottemperanza alla delega ricevuta dal Parlamento,
ha esteso, per mezzo del D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, l’ambito d’applicazione dei
principi contabili internazionali anche ai bilanci individuali (in via facoltativa per il 2005
e obbligatoria dal 2006) delle società quotate, delle banche ed altri enti finanziari vigilati
ed ai bilanci consolidati delle banche, degli altri enti finanziari vigilati e delle imprese di
assicurazione non quotate5. Il suddetto decreto ha inoltre concesso la facoltà di applicare
2 Per omologazione si intende quel processo lungo e non privo di ostacoli tramite cui viene accertato che il
principio contabile è conforme ai principi base contenuti nelle direttive e assicura un’elevata qualità
dell’informazione finanziaria.
3 Rif. IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione”.
4 Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 363 del 9 dicembre 2004.
5 Il Decreto sancisce inoltre l’obbligo, per le imprese di assicurazione quotate non tenute alla redazione del
bilancio consolidato, di utilizzare gli IAS nei loro bilanci individuali a far tempo dall’esercizio chiuso o in corso al
31 dicembre 2006.
96
i nuovi principi a tutte le imprese tenute alla redazione del bilancio consolidato6 e alle
imprese controllate da quest’ultime, dalle società quotate, dalle banche e dagli enti
vigilati.
Per espressa previsione del D.Lgs. 38/20057 la Banca d’Italia ha mantenuto i poteri in
materia di definizione dei prospetti contabili e del contenuto della Nota Integrativa del
bilancio.
In data 22 dicembre 2005 l’Organo di Vigilanza Creditizia e Finanziaria ha emanato la
circolare n. 262 in tema di bilancio bancario: schemi e regole di compilazione.
Detta circolare non esaurisce completamente quanto richiesto dai principi contabili
internazionali in tema di bilancio; per questo motivo il presente documento, oltre a
quanto richiesto da Banca d’Italia è stato integrato dalle informazioni/tabelle richieste
dai principi IAS/IFRS.
Infine, si informa che la struttura del documento recepisce anche le disposizioni
transitorie emanate da Banca d’Italia per il bilancio al 31 dicembre 2005. Queste ultime
disposizioni sono da intendersi valide unicamente per il presente bilancio.
Con riferimento al Patrimonio di Vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che,
come consentito dalla Banca d’Italia8, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per
la produzione delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti
disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992. In tal
senso, in apposita sezione della presente relazione, viene fornita l’informazione sull’entità
del Patrimonio di Vigilanza calcolato secondo tale scelta.
I nuovi principi contabili
Il bilancio, secondo la nuova disciplina contabile, è lo strumento atto a fornire le
informazioni indispensabili, ai diversi destinatari del medesimo, per assumere ponderate
ed oculate valutazioni e scelte economiche. In tale ottica i principi contabili IAS/IFRS
mirano a fornire informazioni qualitative e quantitative che soddisfino le priorità dei
lettori del bilancio rendicontando, tra l’altro, i risultati conseguiti dagli amministratori e
dalla direzione aziendale.
Tra le caratteristiche qualitative che rendono utili le informazioni fornite in bilancio,
riveste notevole importanza l’affidabilità dell’informazione; quest’ultima deve
rappresentare fedelmente le operazioni e gli eventi e perché ciò si realizzi è necessario che
tali eventi siano rilevati e rappresentati in bilancio in conformità alla loro sostanza
economica e non meramente secondo la loro forma giuridica.
La nuova disciplina contabile prevede così diverse novità relativamente alle modalità di
rappresentazione in bilancio dei fatti economici, con particolare riferimento ai momenti
della rilevazione, della classificazione e della valutazione delle diverse poste.
Nella logica dei principi contabili internazionali, inoltre, l’informazione contabile è tanto
più utile quanto più riflette il valore corrente dell’attività/passività iscritta in bilancio. In
tale ottica i suddetti principi promuovono un utilizzo esteso della valutazione al fair
value9 e, comunque, l’espressione dei valori di bilancio secondo criteri finanziari anziché
6 Eccezion fatta per le imprese minori che possono redigere il bilancio in forma abbreviata ex art. 2435-bis del
Codice Civile.
7 Rif. art. 9 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, pubblicato sulla G.U. in data 21 marzo 2005.
8 Rif. Lettera Banca d’Italia del 8 agosto 2005 in materia di segnalazioni prudenziali.
9 “Corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta, in una libera transazione
fra parti consapevoli e disponibili” – Par. 11 IAS 32 “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio e informazioni
integrative”.
97
al valore nominale (vedasi ad esempio attualizzazione dei fondi rischi). In ciò consiste, in
larga parte, una delle principali novità introdotte dalla nuova disciplina contabile.
Strumenti finanziari
Di seguito si riporta la descrizione delle principali novità connesse all’introduzione dei
principi contabili internazionali con particolare riguardo a quelle riconducibili allo IAS 39,
principio applicabile agli strumenti finanziari con il cui termine si ricomprendono, ad
esempio, titoli, derivati, crediti/debiti e passività emesse. In sede di rilevazione iniziale lo
IAS 39 prescrive che ogni attività/passività finanziaria, ad eccezione di quelle di
negoziazione, sia iscritta al fair value comprensivo degli oneri/proventi direttamente
connessi alla transazione. Nel caso descritto, quindi, gli oneri/proventi di transazione
non affluiscono immediatamente a conto economico, ma sono iscritti in
aumento/diminuzione del valore iniziale dello strumento finanziario salvo poi essere
iscritti a conto economico secondo una logica finanziaria.
Rispetto alla normativa previgente rappresenta una novità di rilievo la previsione
d’iscrivere i suddetti strumenti in quattro categorie specifiche a cui sono associati metodi
di valutazione propri: attività/passività di negoziazione e attività disponibili per la vendita
valutate al fair value (per le prime la valutazione è imputata a conto economico, per le
seconde è iscritta in un’apposita riserva di patrimonio netto), attività detenute sino a
scadenza e crediti/finanziamenti valutati con il metodo del costo ammortizzato10.
Va inoltre segnalato che, in ossequio al principio della prevalenza della sostanza sulla
forma, lo IAS 39, con riguardo alla rilevazione delle attività e passività finanziarie,
stabilisce che un’attività finanziaria possa essere cancellata dal bilancio se, e solo se,
mediante la cessione l’impresa ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici
connessi all’attività stessa11; per contro, laddove si tratti di una passività finanziaria,
questa può essere rimossa dal bilancio esclusivamente quando l’obbligazione derivante
dal contratto risulta scaduta, cancellata o estinta.
Con riguardo al comparto dei titoli, ad esempio, il portafoglio immobilizzato e non
immobilizzato di cui al previgente D.Lgs. 87/1992 deve, in fase di prima applicazione,
essere riallocato nelle suddette quattro categorie. Tale suddivisione presuppone la
necessità di valutare al fair value anche titoli non quotati, se classificati tra le attività di
negoziazione o disponibili per la vendita. I risultati della valutazione di attività/passività
di negoziazione devono essere riconosciuti nel conto economico, mentre i risultati
derivanti dalla valutazione di attività disponibili per la vendita, e ciò rappresenta una
novità rispetto alla previgente normativa, sono sospesi in un’apposita riserva di
patrimonio netto sino al momento del realizzo.
Per ciò che concerne i prodotti derivati, lo IAS 39 prescrive la necessità di riconoscere tali
fattispecie quali attività/passività finanziarie da iscriversi nel novero delle
attività/passività dello stato patrimoniale e pertanto non più “sotto la linea”. Tutti i
derivati, siano questi di negoziazione o di copertura, quotati o non quotati, devono essere
iscritti e valutati al fair value.
10 “Valore al quale un’attività/passività finanziaria è valutata al momento della rilevazione iniziale al netto dei
rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo (attraverso il metodo dell’interesse
effettivo) delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza, al netto di qualsiasi svalutazione. – Par. 9 IAS
39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione”. L’utilizzo del tasso di interesse effettivo permette la
ripartizione degli interessi attivi e passivi, oltre che dei costi/proventi direttamente attribuibili, lungo la vita
attesa dello strumento finanziario.
11 L’impresa dovrà pertanto continuare a rilevare in bilancio, anche se formalmente cedute, le attività per le
quali sono riconducibili in capo alla medesima sia i rischi che i benefici connessi ai beni ceduti.
98
Con riferimento agli investimenti partecipativi, i principi contabili internazionali
riconoscono alla voce “Partecipazioni” solo i possessi azionari superiori al 20% ovvero
quelle situazioni di fatto che presuppongono il controllo. Tutti i possessi azionari inferiori
al 20% vanno ricondotti tra le attività di negoziazione ovvero tra le attività disponibili per
la vendita e sono pertanto valutati al fair value. La Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
possiede esclusivamente possessi azionari inferiori al 20%.
Per ciò che concerne i crediti, i principi contabili internazionali prevedono che le posizioni
non performing (sofferenze, incagli, esposizioni scadute, crediti verso controparti residenti
in paesi a rischio non garantiti dal rischio paese, ristrutturati e ristrutturandi) siano
valutate analiticamente tenendo conto dell’effetto temporale connesso alle previsioni circa
i tempi di recupero, con conseguente attualizzazione al tasso di interesse effettivo
originario delle previsioni stesse.
I crediti che non presentano evidenze di perdite di valore (c.d. crediti performing) sono
valutati collettivamente, mediante la loro suddivisione in categorie di rischio omogeneo
alle quali vengono associate svalutazioni stimate sulla base di esperienze storiche di
perdite. Tale processo valutativo non deve basarsi su eventi futuri presumibili, bensì
meramente su esperienze di perdite passate ovvero su eventi attuali ma ancora non
specificamente ponderati dall’azienda.
Attività immateriali
Quanto alle attività immateriali, lo IAS 3812 prescrive criteri molto più rigidi per
l’iscrizione di una posta in tali fattispecie tanto che, a titolo esemplificativo e non
esaustivo, non è più concesso capitalizzare spese di pubblicità, costi di ricerca, di
ristrutturazione, marchi e diritti generati internamente.
Fondi Rischi
Con riguardo ai fondi rischi, lo IAS 3713 prescrive che possano essere stanziati
accantonamenti a tali fondi solo qualora l’azienda abbia in essere un’obbligazione
derivante da eventi passati, risulti probabile che per l’adempimento di tale obbligazione si
renderà necessario l’impiego di risorse ed inoltre si sia in grado di stimare in modo
attendibile la passività. Diversamente da quanto previsto dalla disciplina contabile
precedente, gli IAS/IFRS richiedono di procedere all’attualizzazione dell’accantonamento,
al fine di tener conto del differimento della passività sino al momento in cui l’azienda sarà
tenuta ad estinguere l’obbligazione, qualora l’effetto dovuto al trascorrere del tempo sia
significativo.
Fondo TFR
Una novità di notevole portata introdotta dai principi contabili internazionali14 è
riconducibile al diverso trattamento riservato al fondo TFR che, per la nuova disciplina
contabile, è qualificabile come un piano a benefici definiti che si sostanzia in una
passività complessa, per il calcolo della quale l’azienda é tenuta a stimare la data prevista
di interruzione del rapporto di lavoro, tenendo inoltre conto del peso di variabili
demografiche (vedasi ad esempio tassi di mortalità, tassi di rotazione del personale) e
finanziarie (vedasi ad esempio livello delle retribuzioni future) che influenzeranno il valore
dell’obbligazione assunta dall’azienda. Il valore del fondo TFR, pertanto, non si fonda più
sull’ipotesi della risoluzione del rapporto di lavoro alla data di riferimento del bilancio, ma
l’ammontare già maturato deve essere in primis proiettato al futuro per stimare
12
13
14
Rif. IAS 38 “Attività Immateriali”.
Rif. IAS 37 “Accantonamenti, passività e attività potenziali”.
Rif. IAS 19 “Benefici per i dipendenti”.
99
l’ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto e poi essere attualizzato
così da tener conto del tempo che trascorrerà prima dell’estinzione dell’obbligazione.
Avviamento
I principi IAS/IFRS riconoscono nell’avviamento un’attività a vita utile indefinita e
prevedono il calcolo del valore recuperabile mediante il c.d. “impairment test”, ossia il
processo di verifica teso ad appurare la congruità del valore a cui l’avviamento è iscritto
in bilancio. Tale processo è da effettuarsi almeno con cadenza annuale e comunque ogni
qualvolta emergano condizioni sintomatiche dell’esistenza di una perdita di valore15.
Pertanto, diversamente da quanto previsto dalla previgente disciplina, l’impresa non deve
più procedere al calcolo sistematico dell’ammortamento.
***
La prima applicazione dei principi contabili internazionali è effettuata con modalità che
portano a ridefinire il patrimonio netto nella misura quantitativa che avrebbe assunto
qualora si fosse da sempre (con gli accorgimenti propri dell’IFRS 1) applicata la normativa
IAS/IFRS. In tal senso si sottolinea la circostanza secondo la quale, in sede di
transizione, tutte le rettifiche/differenze generate dalla prima applicazione dei principi
contabili internazionali, devono essere riconosciute in una riserva di patrimonio netto.
Tale prescrizione impone pertanto la rilevazione, nello stato patrimoniale di apertura, di
tutte le variazioni derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS senza alcun impatto
nel conto economico.
La transizione agli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo
S.p.A.
La transizione dalla normativa nazionale ai principi contabili internazionali rappresenta
un cambiamento culturale di notevole portata che vede la qualifica dei principi contabili
come norme di legge e non più mere disposizioni tecnico - interpretative, spesso
integrative di altre prescrizioni normative.
Tale cambiamento si è tradotto, per le diverse società nazionali, e quindi anche per il
Gruppo BPU Banca e per la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., in un notevole sforzo
interpretativo, applicativo, amministrativo, organizzativo nonché gestionale, alla base del
quale vi è stato il consolidamento di una profonda conoscenza della nuova disciplina
contabile.
Il Gruppo BPU ha avviato il “Progetto IAS”, rivolto all’implementazione dei principi
contabili internazionali - sia per il bilancio consolidato di Gruppo, sia per i bilanci
individuali delle Banche/società appartenenti al Gruppo BPU - già a far tempo dal
novembre 2003 in modo da giungere adeguatamente preparati alla data del 1º gennaio
2005, data dalla quale tutte le società del gruppo sono tenute a predisporre una
situazione contabile IAS compliant per la redazione della situazione consolidata.
Va inoltre sottolineato che, in applicazione della facoltà concessa dal succitato D.Lgs.
38/2005, la Banca ha deciso di adottare i principi contabili IAS/IFRS anche per la
redazione dei propri bilanci individuali già dal 2005. Partendo dal presupposto che il
bilancio consolidato è redatto in applicazione degli IAS/IFRS, la scelta operata dalla
Banca e dalle altre società del Gruppo muove da considerazioni di ordine pratico, in una
logica di economia dei costi e di ottimizzazione delle risorse, ed è quindi indubbiamente
Si è in presenza di una perdita di valore allorquando il valore recuperabile dell’attività risulta inferiore al
valore contabile - Rif. IAS 36 “Riduzione durevole di valore delle attività”, par. 90.
15
100
rivolta alla ricerca di sinergie amministrativo - contabili, altrimenti difficilmente
realizzabili, a fronte peraltro di un notevole sforzo tecnico - organizzativo.
La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca Popolare di
Bergamo S.p.A.
Posta la complessità del processo di transizione dalla previgente normativa ai nuovi
principi contabili internazionali, al fine anche di facilitare tale processo, è stato emanato
da parte dello IASB16 un principio specifico, l’IFRS 1, dedicato esclusivamente alla
gestione della prima applicazione dei principi contabili internazionali. Il principio in
parola prevede la presentazione di almeno un bilancio comparativo in occasione della
redazione del primo bilancio redatto in applicazione dei principi internazionali (esercizio
2005 per la Banca).
Da ciò discende che la data di transizione, il passaggio cioè agli IAS/IFRS, avviene
all’apertura dell’esercizio precedente vale a dire il 1º gennaio 2004.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato per la produzione di un solo anno di
comparazione dei dati contabili (esercizio 2004) e ha inoltre deciso di avvalersi della
facoltà – di cui si dirà meglio oltre – concessa dal principio in parola con riferimento alla
non applicazione retrospettiva degli IAS 32 e 39. La citata esenzione nasce dalla
consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di
contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di
trading, di copertura, ecc., avvenute in esercizi precedenti.
Tale difficoltà è stata ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i
due principi contabili di riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea.
Ciò posto, la Banca applica tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32, 39 e
IFRS 4 con effetto retroattivo alla data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005
l’applicazione risulta estesa a tutti i principi.
In tal senso l’IFRS 1 prescrive:
la redazione di uno stato patrimoniale di apertura, secondo le regole IAS/IFRS, alla
data di transizione (1° gennaio 2004);
l’applicazione dei principi IAS/IFRS nel primo bilancio redatto in conformità ai nuovi
principi oltre che in tutte le situazioni contabili di raffronto17;
la redazione di un’informativa che illustri gli impatti di natura patrimoniale,
finanziaria, economica ovvero sui flussi finanziari derivanti dalla transizione agli
IAS/IFRS.
Lo stato patrimoniale di apertura (1° gennaio 2004 per tutti gli IAS/IFRS ad eccezione
degli IAS 32 e 39 per i quali la data di riferimento è 1º gennaio 2005) deve essere
conforme agli IAS/IFRS e pertanto:
rileva tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai principi contabili
internazionali;
cancella le attività e passività la cui iscrizione non è consentita dagli IAS/IFRS;
riclassifica le poste rilevate sulla base delle nuove regole;
valuta tutte le attività e passività così iscritte, secondo gli IAS/IFRS.
16 IASB - International Accounting Standard Board, ente emanatore dei principi contabili internazionali
IAS/IFRS.
17 L’IFRS 1 prevede alcune eccezioni obbligatorie unitamente ad alcune esenzioni di natura facoltativa.
101
L’applicazione dei principi contabili internazionali comporta, in sede di transizione, la
necessità di effettuare determinate scelte strategiche, di cui nel seguito si riporta una
descrizione con riguardo a:
classificazione degli strumenti finanziari nelle quattro categorie IAS/IFRS;
criteri di valutazione in presenza di possibili opzioni alternative;
esenzioni nell’applicazione retroattiva dei medesimi principi con riferimento
all’esercizio 200418.
Principali decisioni strategiche assunte dalla Banca Popolare di
Bergamo S.p.A.
Strumenti finanziari – Lo IAS 39 prevede che in sede di rilevazione iniziale titoli,
derivati, crediti/debiti e partecipazioni (diverse da quelle detenute in società controllate,
collegate o sottoposte a controllo congiunto) siano classificati nelle nuove categorie
IAS/IFRS. Come già accennato, con riferimento alle categorie riconducibili alle voci
“Attività detenute per la negoziazione” e “Attività disponibili per la vendita” l’IFRS 1,
derogando alla regola generale dello IAS 39 che consente di iscrivere ogni strumento
finanziario in tali categorie esclusivamente al momento dell’iscrizione iniziale, ne prevede
l’utilizzo anche in sede di transizione.
a) Titoli – Con riferimento a tale comparto la Banca ha iscritto, tra le “Attività finanziarie
detenute per la negoziazione” i titoli appartenenti al:
portafoglio di negoziazione (escluse le emissioni obbligazionarie proprie);
portafoglio libero;
portafoglio di trading.
Relativamente ai titoli del passivo, la Banca ha provveduto alla integrale
classificazione nella categoria “Non trading”, inclusa nella voce “Titoli in circolazione”.
b) Derivati – I derivati di negoziazione sono stati iscritti nelle voci “Attività finanziarie
detenute per la negoziazione” ovvero “Passività finanziarie detenute per la
negoziazione” in funzione dei rispettivi valori positivi o negativi.
I derivati di copertura, laddove ritenuti idonei strumenti di copertura in applicazione
delle severe regole previste dallo IAS 39 (c.d. hedge accounting), sono stati iscritti alle
voci “Derivati di copertura” all’attivo ovvero al passivo dello stato patrimoniale in
funzione dei valori positivi o negativi.
Gli strumenti finanziari derivati considerati di copertura che non soddisfano i
requisiti per essere considerati efficaci strumenti di copertura secondo gli IAS/IFRS,
sono stati registrati nella voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”
ovvero “Passività finanziarie detenute per la negoziazione”.
c) Crediti – I crediti sono stati rilevati nelle voci “Crediti verso banche” e “Crediti verso
Clientela”. La Banca ha iscritto tra i crediti gli impieghi con Clientela e con banche,
sia erogati direttamente sia acquistati da terzi; rientrano in tale categoria anche i
crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da
operazioni di leasing finanziario ed i buoni fruttiferi postali.
Immobili – In merito agli immobili strumentali (IAS 16) la Banca ha adottato, solo in fase
di prima applicazione, così come consentito dall’IFRS 1, il fair value in sostituzione del
costo. I medesimi, in sede di valutazione, sono valorizzati al costo al netto degli
ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita durevole di valore cumulata.
18
Vedasi opzioni concesse in sede di prima applicazione (cd. First Time Adoption) dall’IFRS 1.
102
Per tutte le unità immobiliari si è provveduto allo scorporo del valore del terreno dal
valore degli immobili, unitamente allo storno del fondo ammortamento cumulato dei
terreni stessi.
Scelte strategico - gestionali in sede di prima applicazione (FTA) ed
esenzioni opzionali adottate in sede di prima applicazione
La prima applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato la
necessità di operare alcune scelte con riferimento alle nuove classificazioni degli
strumenti finanziari, all’adozione di alcuni criteri valutativi opzionali ed all’eventuale
applicazione di alcune esenzioni (facoltative) nell’adozione retroattiva dei nuovi principi
così come previste dall’IFRS 1.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A ha scelto di avvalersi delle esenzioni concesse come
segue:
IAS 16 – Immobilizzazioni materiali. Fair value o rideterminazione del valore quale
sostituto del costo19
L’IFRS 1 consente, come già detto, di iscrivere un’immobilizzazione materiale al fair
value, o ad un valore rivalutato, ed utilizzare tale valore come sostituto del costo a
tale data. La Banca, come sopra descritto, ha deciso di avvalersi di tale opzione con
riferimento agli immobili strumentali.
IAS 19 – Trattamento di fine rapporto – Benefici per i dipendenti
Lo IAS 19 consente di utilizzare il metodo del “corridoio” ovvero di non rilevare parte
degli utili/perdite attuariali quando la variazione rispetto all’esercizio precedente sia
inferiore al 10%. L’applicazione retroattiva di tale metodo avrebbe imposto alle società
di dover suddividere gli utili e le perdite attuariali cumulate in una parte rilevata e in
una non rilevata. L’IFRS 1 consente l’applicazione del metodo del corridoio anche solo
in via prospettica e la Banca ha rilevato integralmente gli utili/perdite attuariali
cumulati sino al passaggio agli IAS/IFRS.
Si è deciso di beneficiare dell’esenzione che permette di rilevare integralmente gli utili
e le perdite attuariali, benché la Società scelga a regime l’applicazione del metodo del
“corridoio”.
IAS 39 – Classificazione degli strumenti finanziari nelle categorie “Fair Value Through
Profit and Loss” e “Available for Sale”
L’IFRS 1, in deroga alle disposizioni dello IAS 39, consente di classificare gli strumenti
finanziari nelle voci “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” e “Attività
finanziarie disponibili per la vendita” in un momento diverso dall’iscrizione iniziale in
bilancio e quindi dà facoltà di procedere a tale classificazione anche in sede di
transizione.
La Banca si è avvalsa della possibilità di classificare ogni attività finanziaria come
“Fair Value Through Profit or Loss” o “Available For Sale”.
IAS 32 e 39 – Informazioni comparative
In sede di FTA il principio IFRS 1 concede alla Banca di non presentare informazioni
comparative relativamente agli IAS 32 e 39. La Banca ha, pertanto, deciso di
beneficiare dell’esenzione in parola non producendo l’informazione comparativa per
l’esercizio 2004, con riferimento agli strumenti finanziari disciplinati dai predetti IAS.
Le informazioni contabili inerenti gli strumenti finanziari sono, pertanto, per
l’esercizio 2004 determinate sulla base dei principi contabili stabiliti dal D.Lgs. n.
87/1992.
19
L’IFRS 1 consente l’applicazione di tali opzioni anche alle attività materiali.
103
Diversamente, in alcuni casi l’IFRS 1 non consente l’applicazione retroattiva di alcune
disposizioni proprie di altri IAS/IFRS (c.d. esenzioni obbligatorie); la possibilità, infatti, di
rivedere retrospettivamente determinati valori si potrebbe tradurre in un processo di
valutazione soggettiva di difficile gestione per la società, processo che potrebbe sfociare
nella presentazione, ai lettori del bilancio, di informazioni fuorvianti che potrebbero
influenzare negativamente le decisioni economiche.
Eliminazione dal bilancio di attività/passività finanziarie
L’IFRS 1 prescrive che quanto cancellato dal bilancio precedentemente alla prima
applicazione in forza delle norme previgenti non debba essere nuovamente oggetto di
rilevazione anche se al momento dell’eliminazione non erano soddisfatte le condizioni
dello IAS 39 per la cancellazione.
Stime
L’IFRS 1 non consente di apportare, sulla base di nuove informazioni, correzioni alle
stime effettuate in precedenza in base a norme contabili previgenti a meno che non
esista prova oggettiva che tali stime fossero errate.
Contabilizzazione delle operazioni di copertura
In sede di transizione non è consentito applicare retroattivamente le regole previste
dallo IAS 39 in merito alla contabilizzazione delle operazioni di copertura alle
fattispecie che non si qualificano come tali secondo il succitato principio.
In sede di FTA, la Banca ha operato alcune scelte strategico – gestionali riguardanti
attività materiali (immobili strumentali), strumenti finanziari, derivati e coperture ed
accantonamenti e passività.
Nel dettaglio, per quanto riguarda gli immobili strumentali, la Banca ha deciso di:
Confermare le rivalutazioni operate precedentemente al 1º gennaio 2004 sul
patrimonio immobiliare, in quanto conseguenti ad aggiustamenti nell’indice dei
prezzi;
Adottare in sede di FTA il fair value quale sostituto del costo (limitatamente alla First
Time Adoption);
Confermare l’ammortamento pregresso, in quanto rappresentativo del deperimento
subito dall’immobile.
Successivamente al 1º gennaio 2004, per le immobilizzazioni materiali ed immateriali è
stato adottato il metodo di valutazione del costo.
In riferimento agli strumenti finanziari la Banca ha stabilito di adottare la seguente
classificazione del portafoglio titoli dell’attivo:
HTM – Held To Maturity: portafoglio immobilizzato (non esistente alla data di FTA);
AFS – Available For Sale: partecipazioni di nessuna influenza;
FVTPL – Financial Asset at Fair Value Through Profit or Loss: portafoglio di
negoziazione escluse le emissioni obbligazionarie proprie ed il portafoglio libero;
L&R – Loans and Receivables: prestiti obbligazionari emessi dalle Banche del Gruppo.
Riguardo alla valorizzazione al fair value al 1º gennaio 2005 dei derivati e delle coperture,
la Banca ha utilizzato il prezzo “MID” di quotazione.
104
In riferimento, infine, ad accantonamenti e passività la Banca si è orientata
all’attualizzazione di ogni singola causa passiva, raggruppata secondo categorie
omogenee di rischio, applicando la curva di tasso “risk free”.
L’illustrazione completa dei nuovi principi contabili adottati è riportata nella Parte A2
della presente Nota Integrativa.
Complessità e incertezze della prima applicazione IAS/IFRS
Come noto, il processo di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS risulta
estremamente complesso sia sul piano interpretativo, data la forte innovatività di tali
principi rispetto a quelli previgenti, che su quello applicativo, attesa la pervasività degli
stessi. Tutti i profili sopra richiamati, come pure i conseguenti forti impatti organizzativi
di processo ed informatici, risultano particolarmente evidenti con riguardo agli strumenti
finanziari, oggetto degli IAS 32 e 39, i quali assumono preminente rilievo per gli
intermediari finanziari. Questa particolare complessità è messa in evidenza anche nella
Comunicazione Consob n. DEM/5073567 del 4 novembre 2005.
L’informativa resa in sede di bilancio ha pertanto risentito delle modifiche intervenute
con riguardo a taluni tra i più rilevanti dei citati principi IAS/IFRS e, da ultimo, delle
disposizioni di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (“Il
bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 12 del 14 gennaio 2006 ed emanata in forza
dell’art. 9, comma 1, D.Lgs. n. 38/2005.
Siffatte complessità si sono rivelate superiori a quanto ragionevolmente stimato in fase di
definizione del progetto IAS e pertanto le informazioni contenute nella Nota Integrativa,
con particolare riferimento alle analisi di dettaglio comparative tra l’esercizio 2005 e
l’esercizio 2004, risultano necessariamente limitate ed incomplete con riferimento
all’anno 2004, anno per il quale i dati riportati sono privi degli effetti derivanti
dall’applicazione degli IAS 32, 39 e IFRS 4. In proposito va ricordato che la già citata
circolare n. 262/2005 prevede, per determinati ambiti e fattispecie – ivi inclusi gli
strumenti finanziari - un’informativa ulteriore rispetto a quanto richiesto dai principi
contabili internazionali.
Prospetti di riconciliazione e note illustrative
Il 1º gennaio 2004 costituisce la data di prima applicazione per tutti i principi contabili
internazionali omologati, con l’esclusione degli IAS 32, 39 e IFRS 4. Di conseguenza, in
tale momento si evidenziano gli effetti derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS per tutte
le attività e passività iscritte in bilancio, con l’eccezione delle attività e passività
finanziarie che ricadono nell’ambito di applicazione dei due principi citati la cui
applicazione decorre dal 1º gennaio 2005.
Come già sottolineato in precedenza, si ricorda che le variazioni riscontrate a seguito
della transizione alla nuova disciplina contabile sono imputate direttamente a patrimonio
netto, in specifiche riserve20. Tale previsione è espressamente contenuta nel principio
IFRS 1 che disciplina appositamente questo processo di cambiamento ed è diretta a
ricostruire gli effetti che si sarebbero ottenuti a livello patrimoniale qualora si fossero in
via continuativa adottati i principi IAS/IFRS, fatte salve le specifiche eccezioni illustrate
20 Circa il trattamento ai fini civilistici e fiscali di tali riserve valgono le disposizioni contenute nel D.Lgs.
38/2005.
105
nel paragrafo “La prima applicazione degli IAS/IFRS nella Banca Popolare di Bergamo
S.p.A.”.
Nella colonna “Effetto di transizione agli IAS/IFRS” del prospetto che segue sono riportati
gli effetti derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS imputabili alla Banca.
Ai prospetti di riconciliazione di seguito esposti è attribuita la funzione di illustrare come
il passaggio dai precedenti principi contabili agli IAS/IFRS influenzi la situazione
patrimoniale e finanziaria, l’andamento economico ed i flussi finanziari presentati. Per
ottemperare a tale esigenza informativa, il presente capitolo contiene:
1) le riconciliazioni del patrimonio netto secondo i precedenti principi contabili con il
patrimonio netto rilevato in conformità agli IAS/IFRS:
alla data di passaggio agli IAS/IFRS (1º gennaio 2004);
alla data di chiusura dell’ultimo esercizio il cui bilancio è stato redatto in
conformità ai precedenti principi contabili (31 dicembre 2004);
alla data di prima applicazione degli IAS 32, 39 e IFRS 4 (1º gennaio 2005);
2) le riconciliazioni del risultato economico riportato nell’ultimo bilancio d’esercizio
redatto in base ai precedenti principi contabili con il risultato economico derivante
dall’applicazione degli IAS/IFRS per il medesimo esercizio (31 dicembre 2004).
106
Riconciliazione tra stato patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e
stato patrimoniale IAS/IFRS al 1° gennaio 2004
(in migliaia di euro)
1° gennaio 2004
D.Lgs. 87/92
Riclassificato IAS
ATTIVITÀ
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso Clientela
Derivati di copertura
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
Altre attività
TOTALE ATTIVÀ
(in migliaia di euro)
115.856
118.525
1
3.018.711
17.635.685
16.122
8.240
53.970
29.364
232.748
21.229.221
1° gennaio 2004
D.Lgs. 87/92
Riclassificato IAS
PASSIVITÀ
Debiti verso banche
Debiti verso Clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi ed oneri
Riserve da valutazione
Riserve
Capitale
Utile (perdita) dell’esercizio
Totale patrimonio netto
TOTALE PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO
563.513
12.412.344
6.568.355
59.366
69.671
55.849
21.086
111.027
33.377
1.256.300
78.333
1.334.633
21.229.221
Effetto di
transizione agli
IAS/IFRS
1° gennaio 2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
4.463
(4.196)
5.479
5.746
115.856
118.525
1
3.018.711
17.635.685
16.122
12.703
49.773
34.843
232.748
21.234.967
Effetto di
transizione agli
IAS/IFRS
1° gennaio 2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
2.827
682
4.724
8.372
(1.797)
(171)
(8.891)
(9.062)
5.746
563.513
12.415.171
6.568.355
59.366
69.671
56.531
25.810
119.399
31.580
(171)
(8.891)
1.256.300
78.333
1.325.571
21.234.967
RIEPILOGO VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
Patrimonio netto al 31 dicembre 2003
1.334.633
Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2004
Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2004
(9.062)
1.325.571
107
L’effetto riconducibile alla transizione agli IAS/IFRS evidenzia una variazione in
diminuzione del patrimonio netto per 9.062 migliaia di euro, così dettagliabile:
Effetto di transizione 1° gennaio 2004
(in migliaia di euro)
Patrimonio netto ex D.Lgs. 87/92 31-12-2004
Rettifiche da effetto transizione agli IAS/IFRS
Attività materiali
- di cui rivalutazione immobili
- di cui svalutazione terreno
- di cui storno fondo ammortamento terreno
- di cui beni immobili in leasing
- di cui altri beni in leasing
Attività immateriali
- di cui storno oneri pluriennali
Debiti verso Clientela
- di cui iscrizione debito residuo leasing
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi ed oneri
Effetto fiscale
Patrimonio netto IAS/IFRS
1° gennaio 2004
1.334.633
4.463
1.056
(1.333)
1.902
2.838
(4.196)
(4.196)
(2.827)
(2.827)
-
(4.724)
(8.372)
1.797
4.797
1.325.571
Con riferimento ai prospetti di riconciliazione, i principali effetti possono essere così
illustrati:
1)
Attività materiali
I principi contabili internazionali prevedono la separazione del valore del terreno rispetto
al valore del fabbricato con riguardo agli immobili, siano questi detenuti ad uso
funzionale o per investimento. Tale separazione è richiesta in quanto il terreno,
contrariamente al fabbricato, non è ritenuto un’attività a “vita utile definita” e pertanto
non è soggetto ad ammortamento. Al fine di determinare in modo attendibile il valore
attribuibile al terreno, si è effettuata un’appropriata perizia attraverso un terzo
indipendente che ha quantificato in termini percentuali l’incidenza del terreno sul
complesso immobiliare. In fase di prima applicazione si è pertanto provveduto ad
iscrivere separatamente il valore del terreno dal valore del fabbricato e ad annullare il
fondo ammortamento cumulato relativo al terreno.
Inoltre, in fase di prima applicazione si è utilizzata l’esenzione concessa dall’IFRS 1 e si è
quindi provveduto ad iscrivere sia i fabbricati che i terreni al fair value in sostituzione del
costo.
La valutazione del complesso – immobile e terreno – ospitante la sede di Bergamo è pari a
1.625 migliaia di euro tenendo conto anche dello storno del fondo ammortamento del
terreno.
Considerando anche il valore degli automezzi in leasing l’importo complessivo dell’effetto
derivante dalle attività materiali è pari a 4.463 migliaia di euro.
2)
Attività immateriali
I principi IAS/IFRS permettono l’iscrizione di attività immateriali solo se è dimostrabile
che l’entità detiene il controllo di tali attività, che dall’utilizzo delle stesse è prevedibile
l’afflusso di benefici economici futuri e se le medesime possono essere attendibilmente
valutate. In fase di prima applicazione si è quindi provveduto ad eliminare tutte le attività
che non soddisfano i requisiti sopradetti. In particolare, sono state cancellate, generando
quindi una diminuzione di patrimonio netto, attività immateriali per un totale di 4.196
migliaia di euro principalmente riconducibili a oneri pluriennali – incentivi all’esodo,
108
fondo sostegno al reddito, costi d’impianto – secondo i previgenti criteri di cui al D.Lgs.
87/1992 come di seguito dettagliati:
incentivi all’esodo e fondo sostegno al reddito
costi d’impianto
4.105 migliaia di euro;
91 migliaia di euro.
Nell’ambito delle attività immateriali di cui si è mantenuta l’iscrizione è ricompreso
l’avviamento, considerato dai principi contabili internazionali attività a vita utile
indefinita e come tale soggetto periodicamente ad impairment test e non al sistematico
processo di ammortamento.
3)
Debiti verso Clientela
L’incremento dei debiti verso Clientela riguarda il debito verso la società di leasing
relativo ai beni in locazione (rate a scadere, valore di riscatto ed IVA) iscritto nel passivo.
4)
Altre passività
I principi IAS/IFRS impongono l’iscrizione nel passivo del valore degli esborsi futuri
previsti a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati della Banca. L’effetto esposto nella
voce altre passività deriva dall’iscrizione nel passivo di detto valore per la polizza
sanitaria, per euro 4.893 migliaia, al netto dell’attualizzazione degli esborsi futuri previsti
del fondo sostegno al reddito per 169 migliaia di euro, effettuata attribuendo una data di
scadenza alle varie competenze ancora da erogare per tutti i singoli nominativi previsti.
5)
Trattamento di fine rapporto
I principi contabili internazionali richiedono l’iscrizione del fondo di trattamento di fine
rapporto per un valore attuale determinato in applicazione di criteri attuariali, in quanto
questa posta è considerata un piano a benefici definiti.
Data la complessità alla base delle metodologie che consentono la determinazione del
corretto ammontare del debito da iscrivere in bilancio, in fase di prima applicazione ci si è
avvalsi di un attuario indipendente che ne ha effettuato una stima. L’applicazione delle
logiche attuariali e la determinazione del valore attuale del debito ha comportato un
effetto complessivamente negativo pari a 8.372 migliaia di euro, che determina una
variazione in diminuzione del patrimonio netto. Tale riscontro è principalmente ascrivibile
all’interazione di due variabili: da un lato l’incremento salariale stimato futuro e dall’altro
una lunga vita media residua lavorativa dei dipendenti della Banca.
Il fondo TFR è stato rideterminato come fondo a prestazione definita applicando il
“Projected Unit credit method”.
6)
Fondi per rischi ed oneri
I principi IAS/IFRS permettono l’iscrizione di fondi per rischi ed oneri solo se
riconducibili ad un’obbligazione esistente (legale od implicita), derivante da un evento
passato, quantificabile attendibilmente ed a fronte della quale è probabile si renderà
necessario un esborso di risorse per il suo adempimento. Inoltre, i principi in parola
richiedono l’iscrizione del fondo per rischi ed oneri ad un valore attualizzato, in funzione
del periodo stimato per l’estinzione dell’obbligazione, qualora l’effetto tempo sia
significativo.
In fase di prima applicazione si è provveduto a riclassificare i fondi per i quali è
riconosciuta più propriamente la natura di debito. In dettaglio, tali fondi sono
principalmente riconducibili a: fondi per ferie non fruite dal personale (ricondotti tra le
altre passività), fondo interbancario di tutela dei depositi (ricondotto tra le altre
passività), fondi per quiescenza ed obblighi simili (ricondotto tra i debiti) e fondo sostegno
al reddito (ricondotto tra i debiti).
Inoltre, in fase di prima applicazione, si è provveduto ad iscrivere i restanti fondi (cause
passive e revocatorie) al loro valore attuale generando quindi un impatto positivo sul
patrimonio netto derivante dal processo di attualizzazione pari a 1.797 migliaia di euro.
109
7)
Impatti fiscali
L’impatto fiscale è stato determinato in base alla legislazione vigente (ivi compreso il
D.Lgs. 38/2005). In particolare:
l’IRES è stata calcolata applicando l’aliquota del 33%;
l’IRAP è stata calcolata in base all’aliquota del 5,25%.
Lo IAS 12 “Imposte sul reddito” dispone che l’onere fiscale di periodo sia formato dalle
imposte correnti nonché dalla fiscalità differita attiva/passiva. In particolare la fiscalità
differita deve essere rilevata ogniqualvolta si realizza una differenza temporanea tra il
valore contabile di una attività o di una passività ed il suo valore fiscale.
8)
Riserve/Riserve da valutazione
I principi contabili internazionali stabiliscono di imputare in apposita riserva di
patrimonio netto gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli stessi. In sede di prima
applicazione si è quindi provveduto a valorizzare le “Riserve”/”Riserve da valutazione” per
ogni variazione riscontrata. In particolare, la voce “Riserve da valutazione” recepisce il
valore, al netto dell’effetto fiscale, degli effetti derivanti dall’iscrizione al fair value in
sostituzione del costo per gli immobili ed i terreni per un importo negativo (maggiori
svalutazioni nette) per 171 migliaia di euro.
Riconciliazione tra conto economico ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e
conto economico IAS/IFRS al 31 dicembre 2004
Effetti derivanti
31 dicembre
dall’applicazione
2004
degli IAS
D.Lgs. 87/92
escluso
Riclassificato IAS
IAS 32, 39
e IFRS 4
(in migliaia di euro)
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di
crediti
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
Utile (Perdita) d’esercizio
110
-
31 dicembre
2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
811.759
(262.482)
549.277
301.997
(33.308)
268.689
2.609
820.575
(3.329)
(3.329)
(3.329)
811.759
(265.811)
545.948
301.997
(33.308)
268.689
2.609
817.246
(33.302)
-
(33.302)
787.273
(507.188)
(20.357)
(536)
(14.710)
88.057
(454.734)
(3.329)
(14.077)
2.009
(466)
12.284
722
472
783.944
(521.265)
(18.348)
(1.002)
(2.426)
88.779
(454.262)
332.539
(2.857)
329.682
(142.320)
419
(141.901)
190.219
(2.438)
187.781
190.219
(2.438)
187.781
Per effetto dell’applicazione dei principi contabili internazionali, nel corso dell’esercizio
2004 si sono generati effetti negativi sul risultato dell’esercizio determinato ai sensi del
D.Lgs. 87/1992 per un totale di 2.438 migliaia di euro.
Le più significative variazioni derivanti dall’applicazione dei principi IAS/IFRS che hanno
effetto sul risultato d’esercizio possono essere così dettagliate:
1)
Margine di interesse
L’aumento degli interessi passivi, complessivamente pari ad euro 3.329 migliaia, è
principalmente ascrivibile alla riduzione del tempo di attualizzazione riconducibile a:
fondo TFR per euro 2.687 migliaia;
fondi rischi ed oneri per euro 410 migliaia;
debito per sostegno al reddito per euro 133 migliaia;
polizza sanitaria a favore dipendenti ed ex dipendenti per euro 99 migliaia.
2)
Spese amministrative
La variazione, nel complesso negativa, riscontrata tra le spese amministrative, pari a
14.077 migliaia di euro, è dovuta principalmente all’iscrizione di costi (in particolare
incentivi all’esodo del personale), che secondo la previgente normativa erano capitalizzati,
per 18.887 migliaia, parzialmente compensati da un minor accantonamento al fondo
TFR per 5.501 migliaia.
3)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
La voce in parola diminuisce, nel complesso per euro 2.009 migliaia, principalmente per
l’effetto attualizzazione riferito agli accantonamenti del periodo.
4)
Rettifiche di valore nette su attività materiali
Tali rettifiche si riferiscono ad ammortamenti aggiuntivi relativi ai beni in leasing (euro
550 migliaia) parzialmente compensati da minori ammortamenti su altre immobilizzazioni
materiali (euro 84 migliaia).
5)
Rettifiche di valore nette su attività immateriali
Le rettifiche di valore nette su attività immateriali sono dovute ai minori ammortamenti
su immobilizzazioni immateriali annullate per 12.284 migliaia di euro. La variazione
deriva principalmente dallo storno dell’ammortamento sistematico del periodo
riguardante l’avviamento – 5.286 migliaia di euro – e dallo storno degli ammortamenti del
periodo riguardanti i costi del fondo sostegno al reddito – 3.142 migliaia di euro – ed il
fondo per incentivazione all’esodo – 2.606 migliaia di euro – che sono stati stornati perché
non più capitalizzabili.
111
Riconciliazione tra stato patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 (riclassificato IAS) e
stato patrimoniale IAS/IFRS al 31 dicembre 2004 e 1° gennaio 2005
(in migliaia di euro)
ATTIVITÀ
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Crediti verso banche
Crediti verso Clientela
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività
finanziarie oggetto di copertura
generica
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
Altre attività
TOTALE ATTIVÀ
(in migliaia di euro)
PASSIVITÀ
Debiti verso banche
Debiti verso Clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Passività fiscali
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del
personale
Fondi per rischi ed oneri
Riserve da valutazione
Riserve
Capitale
Utile (perdita) dell’esercizio
Totale patrimonio netto
TOTALE PASSIVITÀ
Effetto di
transizione
agli
IAS/IFRS
31 dicembre
2004
D.Lgs. 87/92
Riclassificato
IAS
Effetto di
transizione
agli
IAS/IFRS
IAS 32, 39
e IFRS 4
31 dicembre
2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
1° gennaio
2005
IAS/IFRS
incluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
114.168
-
114.168
-
114.168
129.361
-
129.361
37.157
166.518
1
-
1
-
1
3.220.870
18.488.040
17.405
-
3.220.870
18.488.040
17.405
56
5.101
10.397
3.220.926
18.493.141
27.802
-
-
-
11.792
11.792
7.994
60.863
72.279
279.840
22.390.821
5.880
(10.800)
5.953
1.033
13.875
50.063
78.231
279.840
22.391.854
30.575
95.078
13.875
50.063
108.806
279.840
22.486.932
31 dicembre
2004
D.Lgs 87/92
Riclassificato
IAS
Effetto di
transizione
agli
IAS/IFRS
926.455
12.477.242
6.395.441
69.243
43.722
51.495
810.975
3.987
736
5.647
110.485
5.558
43.855
15.389
1.256.300
190.219
1.461.908
22.390.821
(3.395)
(171)
(8.891)
(2.438)
(11.500)
1.033
31 dicembre
2004
IAS/IFRS
escluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
Effetto di
transizione
agli
IAS/IFRS
IAS 32, 39
e IFRS 4
926.455
12.481.229
6.395.441
69.243
43.722
52.231
816.622
116.043
40.460
(171)
6.498
1.256.300
187.781
1.450.408
22.391.854
1° gennaio
2005
IAS/IFRS
incluso
IAS 32, 39
e IFRS 4
3.129
36.107
21.223
33.718
(581)
926.455
12.481.229
6.398.570
105.350
64.945
85.949
816.041
-
116.043
3.937
(2.455)
1.482
95.078
40.460
3.766
4.043
1.256.300
187.781
1.451.890
22.486.932
RIEPILOGO VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
Patrimonio netto al 31 dicembre 2004
Applicazione IAS/IFRS (esclusi IAS 32/39)
Applicazione IAS 32/39
Variazione del patrimonio netto in seguito all’introduzione IAS/IFRS al 1° gennaio 2005
Patrimonio netto FTA al 1° gennaio 2005
112
1.461.908
(11.500)
1.482
(10.018)
1.451.890
Come ricordato in precedenza, il 1º gennaio 2005 è il momento a decorrere dal quale
sono applicati gli IAS 32 e 39. Al pari di quanto avvenuto in occasione dell’applicazione
dei restanti principi contabili internazionali al 1º gennaio 2004, gli effetti generati dalla
transizione sono imputati in apposite riserve di patrimonio netto.
Dal prospetto sopra riportato, si evince che la transizione agli IAS/IFRS al 1º gennaio
2005 ha comportato una variazione complessiva in aumento del patrimonio netto per
1.482 migliaia di euro.
Con riguardo alle causali sottostanti agli effetti derivanti dalla transizione agli IAS/IFRS,
esse sono riconducibili a:
1)
Attività e passività finanziarie detenute per negoziazione
I principi contabili internazionali stabiliscono che le attività e passività finanziarie
detenute per negoziazione devono essere valutate al fair value con imputazione delle
differenze a conto economico. Per definizione, sono considerati “di negoziazione” tutti i
prodotti derivati ad eccezione di quelli destinati a finalità di copertura e coerentemente
rappresentati sul piano contabile.
Si è inoltre provveduto all’iscrizione nella voce in parola dei prodotti derivati che non
possono essere rappresentati quali efficaci strumenti di copertura secondo le regole
dell’hedge accounting.
L’impatto positivo evidenziato è complessivamente pari a 1.050 migliaia di euro
riconducibili ad attività finanziarie per euro 37.157 migliaia ed a passività finanziarie per
euro 36.107 migliaia.
2)
Crediti verso banche
La valutazione dei crediti verso banche con la nuova metodologia adottata ai fini IAS ha
comportato minori rettifiche su tali crediti per complessive 56 migliaia di euro.
3)
Crediti verso Clientela
I principi IAS/IFRS stabiliscono che le attività finanziarie sono iscritte al costo
ammortizzato qualora la loro durata originaria sia superiore al breve termine
(convenzionalmente pari a diciotto mesi). Nella fase di transizione ai principi contabili
internazionali non si è proceduto alla puntuale ricostruzione del costo ammortizzato il cui
effetto peraltro risulterebbe essere, da simulazioni condotte, scarsamente significativo.
Sulle risultanze di fine 2005 è stato attivato, tramite procedura informatica, il calcolo del
predetto costo.
I crediti, ai fini valutativi, sono suddivisi in due categorie: performing e non performing. I
primi, che non evidenziano elementi oggettivi di perdita, sono sottoposti ad una
valutazione di tipo collettivo, mentre i secondi, c.d. non performing o deteriorati, devono
essere valutati analiticamente tenendo conto anche dei tempi di recupero delle
esposizioni creditizie, procedendo quindi alla determinazione del valore attuale delle
medesime.
Crediti non performing
In fase di prima applicazione, con riguardo ai crediti deteriorati, la valutazione delle
sofferenze è stata effettuata sulla base dello sviluppo di piani di rientro “di default”
che ponderano il capitale trasferito a sofferenza, gli interessi di mora maturati e
quelli a maturare stimati sulla base del piano stesso. Il tasso di attualizzazione
utilizzato per il calcolo del valore attuale del credito è quello in vigore al momento
del passaggio a sofferenza della posizione.
Anche la valutazione degli incagli, similmente a quanto descritto per le sofferenze, è
avvenuta sulla base dell’utilizzo di idonei piani di rientro che utilizzano, quale tasso
di attualizzazione, il tasso in vigore al momento del passaggio della posizione ad
incaglio.
113
Crediti performing
In fase di prima applicazione si è provveduto a ripartire i crediti che non
manifestano evidenze oggettive di perdita in classi di rischio omogeneo. Tale
suddivisione è avvenuta in base all’esperienza storica registrata nelle riduzioni di
valore nel tempo riscontrate. Nella determinazione della probabilità di perdita ai fini
del calcolo della valutazione collettiva si è inoltre tenuto conto delle perdite generate
da eventi in corso ma non ancora specificamente ponderati, in applicazione della
logica c.d. “incurred loss”, che non consente la rilevazione anticipata di rischi legati
ad eventi futuri presumibili (c.d. “expected loss”). In considerazione dei processi di
monitoraggio del credito attualmente in uso, si è ritenuto che l’orizzonte temporale
pari a sette mesi sia congruo per la valorizzazione della citata probabilità.
Nel dettaglio, la valutazione collettiva determinata in applicazione delle logiche
IAS/IFRS differisce da quella quantificata ai sensi del D.Lgs. 87/1992 per effetto
della diversa e più puntuale costruzione delle classi caratterizzate da rischio
omogeneo in cui i crediti performing sono ricondotti, nonché per l’applicazione delle
logiche sopra descritte.
Complessivamente, l’impatto riconducibile alla voce in parola a seguito dell’applicazione
dei principi IAS/IFRS si attesta ad un valore pari a 5.101 migliaia di euro, che costituisce
una variazione positiva del patrimonio netto. Tale effetto è principalmente la risultante di
due impatti, di segno opposto, riconducibili alla minore svalutazione collettiva – crediti
performing – per euro 31.511 migliaia ed alla maggiore svalutazione analitica – crediti non
performing – per euro 26.410 migliaia.
4)
Effetti derivanti dall’attività di copertura
I principi contabili internazionali richiedono l’iscrizione in bilancio di tutti i derivati e la
loro valutazione al fair value, siano essi contratti con finalità di trading o destinati alla
copertura. La conseguenza di tale disposizione è quella di estendere, nel caso di
copertura del valore di mercato21, il metodo di valutazione del fair value anche alla posta
coperta limitatamente al rischio oggetto di copertura. Di contro, nel caso di copertura dei
flussi di cassa22 solamente il derivato è valutato al fair value (con imputazione delle
variazioni in apposita riserva di patrimonio netto) mentre la posta coperta mantiene il
metodo di valutazione proprio della categoria in cui è inserita.
Quanto sopra è applicabile nel caso di coperture efficaci, ossia che rispettano le rigide
regole stabilite dai principi IAS/IFRS; di conseguenza, in fase di prima applicazione, si è
provveduto a riscontrare l’esistenza di dette regole, riclassificando quali trading i derivati
che non mantengono la qualifica di strumenti di copertura e qualificando i restanti come
efficaci strumenti di copertura in relazioni del tipo fair value hedge o cash flow hedge, di
poste specifiche o di portafogli.
Nel complesso i derivati di copertura, l’adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica ed i titoli in circolazione hanno determinato uno sbilancio di
maggiori passività per un importo pari a 2.163 migliaia di euro.
In particolare, lo sbilancio dei derivati di copertura attivi e passivi vede prevalere le
passività per effetto di 10.826 migliaia di euro (10.397 tra le attività e 21.223 tra le
passività), mentre l’adeguamento al fair value delle poste oggetto di copertura (sia
generica, + 11.792, che titoli passivi in circolazione, + 3.129) mostra uno sbilancio di
maggiori attività per 8.663 migliaia di euro.
5)
Impatti fiscali
Si veda quanto riportato nel paragrafo “Riconciliazione fra Stato Patrimoniale ex D.Lgs.
87/1992 (riclassificato IAS) e Stato Patrimoniale IAS/IFRS al 1° gennaio 2004”, sezione
“Impatti fiscali”. Va peraltro precisato che la rilevazione della fiscalità effettuata in fase di
21
22
Cosiddetta “Fair Value Hedge” applicabile nella copertura di poste a tasso fisso.
Cosiddetta “Cash Flow Hedge” applicabile nella copertura di poste a tasso variabile.
114
transizione ai principi è stata rideterminata in sede di chiusura d’esercizio, data l’unicità
del periodo d’imposta.
6)
Riserve / Riserve da valutazione
Come già accennato, i principi contabili internazionali stabiliscono di imputare in
apposita riserva di patrimonio netto gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli
stessi che, nel caso in esame, sono identificati negli IAS 32 e 39.
In sede di prima applicazione si è quindi provveduto a valorizzare le “Riserve”/”Riserve da
valutazione” per ogni variazione riscontrata. In particolare, la voce “Riserve da
valutazione” recepisce l’adeguamento di valore delle operazioni di cash flow hedging (+
3.937 migliaia di euro) mentre la riserva di prima applicazione IAS/IFRS segna una
riduzione netta pari a 2.455 migliaia di euro.
***
Nella tabella che segue, vengono in sintesi riportati gli effetti generati sul patrimonio
netto della Banca al 31 dicembre 2004 – 1° gennaio 2005 dall’adozione dei nuovi principi
contabili internazionali IAS/IFRS.
Effetto di transizione 31 dicembre 2004 e 1° gennaio 2005
(in migliaia di euro)
31 dicembre 2004
Effetto di
transizione agli
IAS/IFRS
IAS 32, 39
e IFRS 4
1° gennaio 2005
Patrimonio netto ex D.Lgs. 87/92
Rettifiche da effetto transizione agli IAS/IFRS
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Crediti verso banche
Crediti verso Clientela
Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica
1.461.908
-
1.461.908
-
37.157
56
5.101
10.397
37.157
56
5.101
10.397
-
11.792
11.792
Attività materiali
Attività immateriali
Debiti verso Clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati di copertura
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi ed oneri
Effetto fiscale
Patrimonio netto IAS/IFRS
5.880
(10.800)
(3.987)
(5.647)
(5.558)
3.395
5.217
1.450.408
(3.129)
(36.107)
(21.223)
581
(3.143)
1.482
5.880
(10.800)
(3.987)
(3.129)
(36.107)
(21.223)
(5.066)
(5.558)
3.395
2.074
1.451.890
L’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali ha comportato nel complesso
una variazione negativa sul patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2005
quantificabile in 10.018 migliaia di euro. All’interno di tale effetto si segnala che quello
riveniente dall’applicazione degli IAS 32 e 39 risulta essere positivo, come già detto, per
euro 1.482 migliaia. Nel dettaglio, le riserve da valutazione ammontano a complessivi
3.766 migliaia di euro mentre le riserve di FTA sono negative per 13.784 migliaia di euro
comprensivi anche dei minori utili del periodo 2004 per 2.438 migliaia di euro.
In seguito alla prima applicazione degli IAS/IFRS, il patrimonio netto della Banca al 1°
gennaio 2005 ammontava a 1.451.890 migliaia di euro.
115
In merito al dettaglio delle variazioni che hanno avuto ripercussioni sul patrimonio netto
si rimanda ai commenti ed alle note relativi alle tabelle “Riconciliazione tra stato
patrimoniale ex D.Lgs. 87/1992 riclassificato IAS e stato patrimoniale IAS/IFRS al 1°
gennaio 2004” ed “Effetto di transizione 1° gennaio 2004”.
116
A.1 Parte generale
Sezione 1
Dichiarazione di conformità ai principi contabili
internazionali
Il progetto di bilancio d’esercizio approvato dal Consiglio di Amministrazione del 20 marzo
2006 e sottoposto all’approvazione dell’Assemblea indetta per il giorno 21 aprile, è stato
redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall’International
Accounting Standards Board (IASB) e omologati alla data di redazione della stessa
nonchè alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation
Committee (IFRIC).
Il presente documento rappresenta il bilancio separato di Banca Popolare di Bergamo
S.p.A., Banca Rete del Gruppo Bancario Banche Popolari Unite ed espone situazioni
finanziarie ed economiche redatte in unità di euro per quanto attiene agli schemi mentre
la Relazione sulla Gestione e la Nota Integrativa riportano i dati al migliaio di euro.
I principi IAS/IFRS vigenti alla data di redazione del bilancio e le relative interpretazioni,
adottati nella redazione del presente bilancio in funzione del verificarsi degli eventi da
questi disciplinati, sono di seguito elencati.
Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea
IAS/IFRS
Principi contabili
Omologazione
Reg. 2238/2004, mod.
1910/2005
IAS 1
Presentazione del bilancio
IAS 2
Rimanenze
Reg. 2238/2004
IAS 7
Rendiconto finanziario
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
IAS 8
Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori
Reg. 2238/2004
IAS 10
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio
Reg. 2238/2004
IAS 11
Commesse a lungo termine
Reg. 1725/2003
IAS 12
Imposte sul reddito
IAS 14
Informativa di settore
IAS 16
Immobili, impianti e macchinari
IAS 17
Leasing
Reg. 2238/2004
IAS 18
Ricavi
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004
IAS 19
Benefici per i dipendenti
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004,
211/2005, 1910/2005
IAS 20
Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza
pubblica
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
IAS 21
Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
Reg. 2238/2004
IAS 23
Oneri finanziari
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
IAS 24
Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate
Reg. 2238/2004 mod.
1910/2005
IAS 26
Fondi di previdenza
Reg. 1725/2003
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004,
211/2005
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004
Reg. 2238/2004 mod.
211/2005, 1910/2005
117
IAS/IFRS
PRINCIPI CONTABILI
OMOLOGAZIONE
IAS 27
Bilancio consolidato e separato
IAS 28
Partecipazioni in collegate
Reg. 2238/2004
IAS 29
Informazioni contabili in economie iperinflazionate
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
IAS 30
Informazioni richieste nel bilancio delle banche e degli istituti
finanziari
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
IAS 31
Partecipazioni in joint venture
Reg. 2238/2004
IAS 32
Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio delle banche e degli
istituti finanziari
Reg. 2237/2004 mod.
2238/2004, 211/2005,
1864/2005
IAS 33
Utile per azione
Reg. 2238/2004 mod.
211/2005
IAS 34
Bilanci intermedi
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004
IAS 36
Riduzione durevole di valore delle attività
Reg. 2236/2004 mod.
2238/2004
IAS 37
Accantonamenti, passività e attività potenziali
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004
IAS 38
Attività immateriali
Reg. 2236/2004 mod.
2238/2004, 211/2005,
1910/2005
IAS 39
Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione
Reg. 2086/2004 mod.
2236/2004, 211/2005,
1751/2005, 1864/2005,
1910/2005, 2106/2005
IAS 40
Investimenti immobiliari
Reg. 2238/2004
IAS 41
Agricoltura
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004, 2238/2004
IFRS 1
Prima adozione dei principi contabili internazionali
Reg. 707/2004 mod.
2236/2004, 2237/2004,
2238/2004, 211/2005,
1751/2005, 1864/2005,
1910/2005
IFRS 2
Pagamenti basati sulle azioni
Reg. 211/2005
IFRS 3
Aggregazioni aziendali
Reg. 2236/2004
IFRS 4
Contratti assicurativi
Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative
t
Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie
Reg. 2236/2004
IFRS 5
IFRS 6
Reg. 2238/2004
118
Reg. 2236/2004
Reg. 1910/2005
SIC/IFRIC
DOCUMENTI INTERPRETATIVI
OMOLOGAZIONE
IFRIC 1
Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e
passività similari
IFRIC 2
Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili
Reg. 1073/2005
IFRIC 4
Determinare se un accordo contiene un leasing
Reg. 1910/2005
IFRIC 5
Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e
bonifiche ambientali
Reg. 1910/2005
SIC 7
Introduzione dell’Euro
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
SIC 10
Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione alle attività operative
SIC 12
Consolidamento – Società a destinazione specifica (Società veicolo)
SIC 13
Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei
partecipanti al controllo
Reg. 1725/2003
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004,
1751/2005
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
SIC 15
Leasing operativo – Incentivi
Reg. 1725/2003
SIC 21
Imposte sul reddito – Recupero delle attività rivalutate non
ammortizzabili
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
SIC 25
Imposte sul reddito – Cambiamenti di condizione fiscale di un’impresa o
dei suoi azionisti
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
SIC 27
La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del
leasing
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
SIC 29
Informazioni integrative – Accordi per servizi di concessione
Reg. 1725/2003
SIC 31
Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari
SIC 32
Attività immateriali – Costi connessi a siti web
Reg. 2237/2004
Reg. 1725/2003 mod.
2238/2004
Reg. 1725/2003 mod.
2236/2004,
2238/2004
Si comunica che Banca Popolare di Bergamo S.p.A. non ha adottato nell’esercizio 2005,
benché tale prassi sia consentita dai principi contabili internazionali, la modifica
introdotta con riguardo allo IAS 19 “Benefici per i dipendenti” in merito alla rilevazione
degli utili e perdite attuariali al di fuori del conto economico, direttamente in poste di
patrimonio netto. Parimenti non è stato applicato nel presente bilancio il principio
contabile IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative” la cui applicazione è
obbligatoria a partire dal 1˚ gennaio 2007 sebbene ne sia incoraggiata l’anticipazione.
Sezione 2
Principi generali di redazione
Il presente bilancio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, in applicazione
del principio della contabilizzazione per competenza economica con l’unica eccezione
dell’informativa relativa ai flussi finanziari.
I principi contabili esposti nella Parte A.2 della Nota Integrativa sono stati adottati, a far
tempo dalla prima applicazione (ossia 1˚ gennaio 2004 e 1˚ gennaio 2005), per la
determinazione di tutte le informazioni pubblicate nel bilancio e sono tendenzialmente
diretti all’applicazione del costo ad eccezione delle seguenti attività e passività finanziarie
il cui valore è stato determinato applicando il criterio del fair value: prodotti derivati,
strumenti finanziari detenuti per negoziazione e strumenti finanziari disponibili per la
vendita.
119
Gli importi relativi alle attività e passività nonché ai costi e ricavi non sono compensati
tra di loro a meno che tale prassi sia indicata da un principio contabile o da una relativa
interpretazione.
Come già evidenziato23, è stata emanata da parte di Banca d’Italia, la circolare n. 262 del
22 dicembre 2005, pubblicata nella G.U. n. 11 del 14 gennaio 2006, utilizzata al fine
della redazione del presente bilancio. Le disposizioni contenute in tale circolare hanno
comportato una diversa classificazione di alcune voci di bilancio rispetto all’impostazione
seguita in occasione della FTA.
Oltre alle variazioni derivanti dalla circolare sopra evidenziata, si sono operate altre
riclassifiche ai fini della riesposizione coerente dei valori comparativi dell’esercizio 2004,
che di seguito vengono dettagliate.
Lo schema di stato patrimoniale definito dalla predetta circolare di Banca d’Italia n.
262/2005 ed adottato nel presente bilancio elenca le attività e le passività patrimoniali in
ordine decrescente di liquidità. Il conto economico espone i costi secondo la natura degli
stessi.
Tali impostazioni, oltre che essere specifiche previsioni normative di Banca d’Italia,
consentono di fornire informazioni attendibili e più significative rispetto alla distinzione
tra poste patrimoniali correnti e non correnti.
Con riferimento allo stato patrimoniale
Spese per migliorie su beni di terzi
La circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prescrive che le spese in parola siano iscritte:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”,
nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in forza di un
contratto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di leasing
finanziario;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività
materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un
contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite a
beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione.
Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta
come sopra descritta;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in
forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le
migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della locazione
tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo del contratto ovvero, nel caso di
beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile
attesa dell’attività cui si riferiscono.
L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla
voce “150 Altre Attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”.
La diversa presentazione e classificazione rispetto alla prassi precedentemente utilizzata,
che riportava l’intero importo delle spese incrementative su beni di terzi tra le attività
23
Vedasi capitolo “L’adozione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS” del presente bilancio.
120
immateriali, ha comportato la ridefinizione dei dati comparativi dell’esercizio 2004 con
conseguente variazione di 7.385 migliaia di euro dalla voce 120 “Attività immateriali” alla
voce 150 “Altre attività”. Parimenti il conto economico ha subito una variazione di euro
2.423 migliaia dalla voce 180 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”
alla voce 190 “Altri oneri/proventi di gestione” con specifico riguardo alle spese
incrementative non dotate di autonoma identificabilità e separabilità relativi a beni
detenuti in forza di un contratto di locazione.
Crediti/debiti verso la Clientela ed altre attività e passività
Limitatamente al 31 dicembre 2004 ed al 1° gennaio 2005 sono state meglio determinate
le classificazioni dei crediti e dei debiti verso la Clientela. A seguito di detta riclassifica i
crediti verso la Clientela sono diminuiti di 478.236 migliaia di euro e le altre attività sono
aumentate per un eguale importo, i debiti verso la Clientela sono diminuiti di 108.532
migliaia di euro in corrispondenza della crescita dei debiti verso banche (+ 100.181
migliaia di euro) e delle altre passività (+ 8.351 migliaia di euro).
Classificazione Riserva Cash Flow Hedging (da valutazione a Riserva FTA altre riserve)
Successivamente alla data di approvazione della situazione di FTA al 1° gennaio 2005 si è
rilevata una impropria classificazione della Riserva da Valutazione di Copertura dei
Flussi Finanziari.
Conseguentemente nella situazione di FTA al 1° gennaio 2005, fermo restando il valore
complessivo delle riserve che non cambia, rispetto alla situazione approvata, il valore
della 0Riserva da Valutazione di Flussi Finanziari è stato di 3.738 migliaia di euro (ovvero
il valore lordo dei ratei 6.053 migliaia di euro al netto dell’effetto fiscale) ed aumentato il
valore delle riserve di FTA di microhedging per il medesimo importo.
Con riferimento al conto economico
Compensi amministratori
Le istruzioni di Banca d’Italia prescrivono l’iscrizione dei compensi attribuiti agli
amministratori tra le spese amministrative per il personale, contrariamente alla prassi
previgente per la quale tali compensi erano iscritti nella voce “spese amministrative –
altre”.
Di conseguenza, si è provveduto a riclassificare 940 migliaia di euro all’interno della voce
150 “Spese amministrative” dalla lettera “b) altre spese amministrative” alla lettera “a)
spese per il personale”.
Effetto time reversal
La circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prescrive l’iscrizione dell’effetto time reversal
(effetto del trascorrere del tempo sul valore attuale di poste attive o passive) nella stessa
voce di conto economico in cui è stata inizialmente la rettifica di valore.
Tale prescrizione ha comportato quindi una diversa classificazione rispetto alla prassi
utilizzata in precedenza (iscrizione nella voce “interessi passivi ed oneri assimilati”)
dell’effetto time reversal riguardante:
Spese del Personale per accantonamenti al fondo TFR: effetto incrementativo di euro
2.687 migliaia;
Spese del Personale per polizza sanitaria: effetto incrementativo di euro 99 migliaia;
Spese del Personale per Fondo sostegno al reddito: effetto incrementativo di euro 133
migliaia;
121
Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri: effetto incrementativo di euro 410
migliaia.
Compravendite di valute stipulate con finalità di copertura
La disciplina introdotta dalla citata circolare di Banca d’Italia prevede l’esposizione nella
voce “risultato netto dell’attività di negoziazione” dell’importo derivante dal processo di
valutazione delle componenti a termine delle compravendite di valute stipulate con
finalità di copertura (ad esclusione dei margini contrattuali maturati che sono di contro
iscritti tra gli interessi). Tale disciplina ha comportato l’esposizione nella voce suddetta di
oneri di euro 488 migliaia in precedenza esposti nella voce “interessi passivi ed oneri
assimilati”.
“Utile/perdita da cessione o riacquisto di: a) crediti”
Nella voce suddetta è stato esposto l’utile netto di euro 3.994 migliaia derivante dalle
cessioni di crediti effettuate nell’esercizio 2004, in precedenza tale importo era compreso
nella voce “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti”.
Oneri per collaborazioni coordinate e continuative e relativi contributi previdenziali
La Circolare sopra richiamata, prevede l’iscrizione degli oneri per collaborazioni
coordinate e continuative e dei relativi contributi previdenziali tra le “spese per il
personale”. Di conseguenza, si è provveduto a riclassificare l’importo di euro 82 mila
all’interno della voce “Spese amministrative” dalla lettera “b) altre spese amministrative”
alla lettera “a) spese per il personale”.
Recuperi di spese per dipendenti distaccati
La disciplina introdotta dalla predetta circolare prevede l’esposizione dei recuperi di spese
per dipendenti distaccati presso altre Società in diminuzione della voce “Spese
amministrative” - lettera a) spese per il personale”. Di conseguenza, si e’ provveduto a
riclassificare l’importo di euro 23.469 mila dalla voce “Altri oneri/proventi di gestione”
all’interno della voce “Spese amministrative” alla lettera “a) spese per il personale”.
Proventi ed oneri rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti
La disciplina introdotta dalla circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 prevede l’esposizione
nelle voci “Commissioni attive” e “Commissioni passive” di tutti i proventi e gli oneri
originati dai servizi prestati o ricevuti dalla Banca.
In conseguenza a tale indicazione sono state effettuate le seguenti riclassifiche:
Proventi rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti: l’ammontare di euro
4.340 è stato esposto nella voce “Commissioni attive” anzichè nella voce “Altri
oneri/proventi di gestione”;
Oneri rivenienti dal Sistema Interbancario dei Pagamenti: l’ammontare di euro 4.463
è stato esposto nella voce “Commissioni passive” anzichè nella voce “Altri
oneri/proventi di gestione”.
Disinquinamento fiscale anno 2004
Sempre al fine di rendere più comparabile il conto economico dell’esercizio 2004, si è
proceduto a stornare dalla voce “altri proventi di gestione” l’importo di 5.023 migliaia di
euro riveniente dal disinquinamento fiscale (azzeramento fondo rischi su crediti per
122
interessi di mora) aumentando la riserva di patrimonio netto (FTA) per 3.102 migliaia di
euro al netto delle corrispondenti imposte differite.
La rivalutazione immobiliare
Infine, sempre al fine di evidenziare le differenze fra quanto approvato in sede di prima
applicazione dei principi contabili internazionali e quanto esposto nel presente bilancio
con riferimento ai saldi di apertura al 1° gennaio 2005 si segnalano gli effetti sul
patrimonio netto conseguenti alla rivalutazione immobiliare ex Legge 266 del 23 dicembre
2005.
Come meglio descritto nel paragrafo “Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità”
della Relazione sulla Gestione, la Legge 266 del 23 dicembre 2005 consente di affrancare
la rivalutazione immobiliare operata in sede di prima applicazione dei principi IAS
pagando una imposta sostitutiva del 12% o del 6% della rivalutazione operata. Ciò ha
comportato la necessità di registrare le corrispondenti riserve di patrimonio netto o da
valutazione non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al netto dell’imposta
sostitutiva del 6% - 12% a seconda della tipologia del bene rivalutato. Conseguentemente
le riserve da valutazione immobili sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a
quanto approvato in FTA al 1° gennaio 2005. Nel prospetto di movimentazione del
patrimonio netto detta variazione è stata inserita nella colonna “Modifica saldi di
apertura”.
123
Sezione 3
Eventi successivi alla data di riferimento del
bilancio
In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31
dicembre 2005, data di riferimento del bilancio e, fino al 20 marzo 2006, data in cui il
Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio, non sono interventuri
fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati in bilancio.
A solo titolo informativo si segnala che dal 6 di marzo 2006 ha preso il via la fase
operativa del progetto di accentramento delle attività di controllo interno presso la
Capogruppo BPU Banca S.c.p.A..
Sezione 4
Altri aspetti
Determinazione costo ammortizzato
Per i crediti erogati a partire dal 1˚ gennaio 2005 il tasso di interesse effettivo è
quantificato puntualmente con riferimento ai soli crediti aventi durata originaria
superiore ai diciotto mesi ovvero ai crediti di durata inferiore ai diciotto mesi, ma
connotati da piano di ammortamento definito.
Per i crediti erogati antecedentemente alla data riportata non si è proceduto alla
determinazione dell’effetto conseguente all’applicazione del criterio in oggetto in quanto
scarsamente significativo.
Utilizzo di stime
Come si è sottolineato in altre parti del presente documento, l’esercizio 2005 è il primo
periodo le cui informazioni contabili sono rese in coerenza con i principi contabili
internazionali IAS/IFRS. Nel sottolineare l’onerosità, in termini di processi aziendali ed
adeguamenti di sistemi informatici, connessa all’adozione degli stessi, si osserva come i
medesimi principi prevedano l’utilizzo di stime ragionevoli quale processo essenziale della
preparazione del bilancio che non ne intacca l’attendibilità.
L’impiego di processi di stima ragionevoli è descritto nelle competenti sezioni di Nota
Integrativa.
Informazioni comparative
Il principio contabile IFRS 1 richiede la produzione di almeno un anno di informazioni
comparative elaborate in base ai principi IAS/IFRS nel primo bilancio redatto in
applicazione di tali principi. Il medesimo principio concede anche la possibilità di non
applicare retroattivamente, all’esercizio di confronto, gli IAS 32 e 39. La citata esenzione
nasce dalla consapevolezza dello IASB dell’estrema difficoltà di ricostruire gli aspetti di
contabilizzazione e la valutazione di operazioni finanziarie quali quelle creditizie, di
trading, di copertura ecc.., avvenute in esercizi precedenti. Tale difficoltà è stata
ulteriormente accentuata dal ritardo – dicembre 2004 – con cui i due principi contabili di
riferimento (IAS 32 e 39) sono stati omologati in sede europea.
Ciò posto, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha optato, coerentemente con quanto
operato dal Gruppo BPU Banca, per la produzione di un solo anno di comparazione dei
dati contabili (esercizio 2004) e, in applicazione della facoltà concessa dall’IFRS 1, applica
tutti gli IAS/IFRS omologati, ad eccezione degli IAS 32 e 39, con effetto retroattivo alla
data del 1º gennaio 2004; dal 1º gennaio 2005 l’applicazione risulta estesa a tutti i
principi.
124
Negli schemi di stato patrimoniale e conto economico, l’esercizio 2004 è riesposto secondo
i seguenti criteri:
gli strumenti finanziari, e i correlati oneri e proventi, sono iscritti secondo i criteri di
valutazione di cui al D.Lgs.. 87/1992. Tuttavia, dovendo riesporre gli strumenti in
parola nelle voci del bilancio IAS/IFRS così come definito dalla circolare Banca d’Italia
n. 262/2005, si è provveduto alla riclassificazione degli stessi secondo criteri coerenti
alle scelte adottate in fase di prima applicazione.
le attività e passività diverse dagli strumenti finanziari, e i correlati oneri e proventi,
sono iscritte in applicazione dei principi IAS/IFRS.
Nella Nota Integrativa è fornita indicazione comparativa, prevalentemente in forma
aggregata, per le informazioni ritenute significative per la comprensione del bilancio
dell’esercizio.
125
A.2
1.
Parte relativa alle principali voci di bilancio
Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione
La categoria comprende:
1.1
Definizione Attività e Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Un’attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione
(c.d. Fair Value Through Profit or Loss – FVTPL), ed iscritta nella voce “20 Attività
finanziarie detenute per la negoziazione” o voce “40 Passività finanziarie di negoziazione”,
se è:
acquisita o sostenuta principalmente al fine di venderla o riacquistarla a breve;
parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti insieme per
i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all’ottenimento di un
profitto nel breve periodo;
un derivato (fatta eccezione per un derivato che sia designato ed efficace strumento di
copertura – vedasi successivo specifico paragrafo).
La Banca ha iscritto tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, laddove
presenti, titoli appartenenti al portafoglio di negoziazione (escluse le emissioni
obbligazionarie proprie), al portafoglio libero, al portafoglio di trading e al portafoglio
strategico (polizze di capitalizzazione e titoli ABS).
1.1.1 Strumenti finanziari derivati
Si definisce “derivato” uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti
caratteristiche:
il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo
di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta
estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di
altra variabile prestabilita;
non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale
minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe
una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;
è regolato a data futura.
La Banca detiene strumenti finanziari derivati sia per finalità di negoziazione che per
finalità di copertura (per questi ultimi si veda successivo specifico paragrafo). Tutti i
derivati di negoziazione sono iscritti nel comparto ad un valore iniziale pari al fair value
che generalmente coincide con il costo. Successivamente, i contratti derivati sono valutati
al fair value, pari al valore che la Banca pagherebbe o incasserebbe nell’ipotesi di
rescindere, al momento della valutazione, il contratto derivato. Ogni variazione
riscontrata nel fair value è imputata a conto economico nella voce “80 Risultato netto
dell’attività di negoziazione”.
126
Il fair value dei derivati è determinato mediante l’applicazione delle metodologie descritte
nel successivo paragrafo “Criteri di valutazione”.
1.1.2 Strumenti finanziari derivati incorporati
Si definisce “strumento finanziario derivato incorporato” la componente di uno strumento
ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non derivato, con l’effetto che
alcuni dei flussi finanziari dello strumento combinato variano in maniera similare a quelli
del derivato preso a sé stante. Il derivato implicito viene separato dal contratto primario e
contabilizzato come un derivato a sé stante se e soltanto se:
le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non sono
strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto
primario;
uno strumento separato con le stesse
soddisferebbe la definizione di derivato;
lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto fra le attività o passività finanziarie
detenute per la negoziazione.
condizioni
del
derivato
incorporato
Il fair value dei derivati scorporati è determinato seguendo le metodologie descritte nel
successivo paragrafo “Criteri di valutazione”.
1.2
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari “Attività e passività finanziarie detenute
iscritti al momento di regolamento, se titoli di debito o di
sottoscrizione, se contratti derivati, ad un valore pari al costo
dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di
attribuibili agli strumenti stessi.
1.3
per la negoziazione” sono
capitale, o alla data di
inteso come il fair value
transazione direttamente
Criteri di valutazione
Successivamente all’iscrizione iniziale, gli strumenti finanziari in questione sono valutati
al fair value con imputazione delle variazioni riscontrate a conto economico nella voce “80
Risultato netto dell’attività di negoziazione”. La determinazione del fair value delle attività
o passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o
su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e di
seguito descritti.
1.3.1 Metodologie di determinazione del fair value
1.3.1.1 Titoli: quotati e non quotati
Nel caso di titoli quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle
quotazioni del mercato di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume
delle contrattazioni) desumibili da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di
riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano
normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed
esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato.
127
Nel caso di titoli non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione
finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto alla data di
valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La
determinazione del fair value è ottenuta attraverso l’applicazione di metodologie diffuse a
livello di mercati internazionali e modelli valutativi interni. In particolare, per le
obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri
attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in
considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating,
ove disponibile – e modelli di prezzo delle opzioni. Per i titoli di capitale vengono utilizzati
i prezzi desumibili da transazioni comparabili, i multipli di mercato di società
direttamente confrontabili, modelli di valutazione di tipo patrimoniale, reddituale e misto.
1.3.1.2 Derivati: quotati e non quotati
Nel caso di derivati quotati la determinazione del fair value è basata su prezzi desunti da
mercati attivi. Per i derivati non quotati il fair value è determinato applicando modelli di
attualizzazione dei flussi di cassa futuri che ponderano anche il rischio di credito
associato allo strumento finanziario. Nel caso di derivati negoziati con controparti
istituzionali, in considerazione degli accordi di compensazione (c.d. CSA) miranti alla
mitigazione del rischio di credito, si ritiene che tale rischio possa essere ritenuto
pressoché nullo.
1.4
Criteri di cancellazione
Le “Attività e Passività finanziarie detenute per negoziazione” vengono cancellate dal
bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività o
passività finanziarie o quando l’attività o passività finanziaria è ceduta con trasferimento
sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse. Il risultato
della cessione di attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione è imputato a
conto economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”.
2.
2.1
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Definizione
Si definiscono disponibili per la vendita (c.d. Available For Sale – AFS) quelle attività
finanziarie non derivate che sono designate come tali o non sono classificate come:
1) crediti e finanziamenti (vedasi successivo paragrafo);
2) attività finanziarie detenute sino alla scadenza (vedasi successivo paragrafo);
3) attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value rilevato a conto
economico (vedasi paragrafo precedente).
Tali attività finanziarie sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la
vendita”.
La Banca ha collocato in questa categoria i possessi azionari, non qualificabili come
partecipazioni controllate, controllate congiuntamente o collegate, non detenuti per
attività di merchant banking e di private equity.
128
2.2
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente quando, e solo
quando, la Banca diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al
momento del regolamento, ad un valore pari al fair value generalmente coincidente con il
costo degli stessi. Tale valore include i costi o i proventi direttamente connessi agli
strumenti stessi.
L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare da
riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”; in tale
circostanza il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al momento del
trasferimento.
2.3
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita
continuano ad essere valutate al fair value con imputazione a conto economico della
quota
interessi (come risultante dall’applicazione del costo ammortizzato) e con
imputazione a patrimonio netto nella voce “130 Riserve da valutazione” delle variazioni di
fair value, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore, fino a quando l’attività
finanziaria è eliminata, momento in
cui l’utile o la perdita complessivo rilevato
precedentemente nel patrimonio netto deve essere rilevato a conto economico. I titoli di
capitale per cui non può essere definito in maniera attendibile il fair value, secondo le
metodologie esposte, sono iscritti al costo.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica
dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. In presenza di perdite di valore,
la variazione cumulata, precedentemente iscritta a Patrimonio nella voce anzidetta, è
imputata direttamente a conto economico nella voce “130 Rettifiche/riprese di valore
nette per deterioramento di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”.
La perdita di valore è registrata nel momento in cui il costo di acquisizione (al netto di
qualsiasi rimborso di capitale e ammortamento) di un’attività finanziaria disponibile per
la vendita eccede il suo valore recuperabile. Eventuali riprese di valore, possibili solo a
seguito della rimozione dei motivi che avevano originato la perdita durevole di valore,
sono così contabilizzate:
se riferite a investimenti in strumenti azionari, con contropartita diretta a riserva di
patrimonio;
se riferite a investimenti in strumenti di debito, sono contabilizzate a conto economico
nella voce “130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di b) attività
finanziarie disponibili per la vendita”.
In ogni caso, l’entità della ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo
strumento, in assenza di precedenti rettifiche, avrebbe avuto a quel momento.
Per gli investimenti azionari quotati il valore di recupero è determinato sulla base del
prezzo di mercato qualora la diminuzione osservata abbia raggiunto un livello tale che il
recupero del valore di costo non può essere ragionevolmente atteso in un prevedibile
futuro. Per gli investimenti azionari non quotati il valore di recupero è determinato
applicando tecniche di valutazione riconosciute internazionalmente. Il metodo standard
applicato è basato su osservazioni multiple dei guadagni di società similari rinvenibili sul
mercato.
129
2.3.1 Metodologie di determinazione del fair value
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo “Attività e passività finanziarie detenute per la
negoziazione”.
2.4
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate dal bilancio quando
scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o
quando l’attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i
benefici derivanti dalla proprietà dell’attività stessa. Il risultato della cessione di attività
finanziarie disponibili per la vendita è imputato a conto economico nella voce “100 Utili
(perdite) da cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. In
occasione della cancellazione si procede inoltre all’azzeramento, contro conto economico,
per la quota eventualmente corrispondente, di quanto in precedenza imputato nella
riserva di patrimonio “130 Riserve da valutazione”.
3.
3.1
Crediti e finanziamenti
Definizione
Si definiscono “crediti e finanziamenti” (c.d. Loans and Receivables – L&R) le attività
finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili che non sono state
quotate in un mercato attivo.
Fanno eccezione:
a) quelle che si intendono vendere immediatamente o a breve, che vengono classificate
come possedute per la negoziazione, e quelle eventualmente iscritte al momento della
rilevazione iniziale al fair value rilevato a conto economico;
b) quelle rilevate inizialmente come disponibili per la vendita;
c) quelle per cui il possessore può non recuperare sostanzialmente tutto l’investimento
iniziale per cause diverse dal deterioramento del credito; in tal caso sono classificate
come disponibili per la vendita.
I crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti
verso Clientela”.
La Banca include tra i crediti gli impieghi con Clientela e con banche, sia erogati
direttamente sia acquistati da terzi; rientrano in tale categoria anche i crediti
commerciali, le operazioni pronti contro termine e, qualora esistano, i buoni fruttiferi
postali provenienti dal portafoglio strategico, i titoli emessi da società del Gruppo BPU e i
crediti originati da operazioni di leasing finanziario.
3.2
Criteri di iscrizione
I crediti e finanziamenti sono iscritti in bilancio inizialmente quando la banca diviene
parte di un contratto di finanziamento ossia quando il creditore acquisisce il diritto al
pagamento delle somme contrattualmente pattuite. Tale momento corrisponde alla data
di erogazione del finanziamento. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value dello
strumento finanziario che corrisponde all’ammontare erogato comprensivo dei costi o
130
proventi direttamente riconducibili allo stesso e determinabili sin dall’origine,
indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di
iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte
debitrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo.
Nel caso di crediti e finanziamenti erogati a condizioni non di mercato, il fair value iniziale
è calcolato mediante l’applicazione di apposite tecniche valutative descritte nel prosieguo;
in tali circostanze, la differenza tra il fair value così determinato e l’importo erogato è
imputata direttamente a conto economico nella voce interessi.
I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo o facoltà di
riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o
impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono
rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di
acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo
corrisposto a pronti.
3.3
Criteri di valutazione
I crediti e finanziamenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio
dell’interesse effettivo.
Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui la stessa è stata
misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato
o diminuito dall’ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell’interesse effettivo
su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi
riduzione (a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità).
Il criterio dell’interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un’attività
o passività finanziaria (o gruppo di attività e passività finanziarie) e di ripartizione degli
interessi attivi o passivi lungo la relativa durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso
che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello
strumento finanziario. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è
necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini
contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un’opzione
all’acquisto o simili), ma non vanno considerate perdite future su crediti. Il calcolo
include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono
parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di transazione, e tutti gli altri premi
o sconti. Il costo ammortizzato è calcolato per tutti i crediti aventi durata originaria pari o
superiore a diciotto mesi in considerazione del fatto che per scadenze inferiori il processo
di attualizzazione non produce di norma effetti significativi. Tuttavia, anche nell’ambito
di crediti e finanziamenti aventi scadenza originaria inferiore ai diciotto mesi, il costo
ammortizzato viene calcolato per quelli aventi piano di ammortamento definito. I restanti
crediti o finanziamenti con durata originaria inferiore a diciotto mesi sono iscritti per un
importo pari al valore nominale erogato. Il tasso di interesse effettivo rilevato inizialmente
è quello (originario) che viene sempre utilizzato anche per attualizzare i previsti flussi di
cassa e determinare il costo ammortizzato, successivamente alla rilevazione iniziale.
Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l’eventuale obiettiva
evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una
riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in
grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie
ossia, ad esempio, in presenza:
a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;
b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento
degli interessi o del capitale;
131
c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà
finanziaria del beneficiario, estende al beneficiario una concessione che il finanziatore
non avrebbe altrimenti preso in considerazione;
d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;
e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà
finanziarie;
f)
di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi
finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della
rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora
identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo.
La valutazione dei crediti non performing (crediti che, in funzione delle definizioni
attribuite da Banca d’Italia, si trovano in stato di sofferenza, incaglio, ristrutturati,
esposizioni scadute e crediti verso controparti residenti in paesi a rischio non garantiti
dal rischio paese) avviene secondo modalità analitiche, mentre la valutazione dei restanti
crediti secondo tecniche collettive, mediante raggruppamenti in classi omogenee di
rischio in termini di settore di appartenenza e tipologia di garanzia.
I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti non performing si
basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi tenendo
conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai
fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono
rappresentati dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso
di attualizzazione da applicare. L’entità della perdita risulta pari alla differenza tra il
valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al
tasso di interesse effettivo originario.
La valutazione dei crediti performing (posizioni in bonis) riguarda portafogli di attività per
le quali non sono riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono
assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa stimati delle attività,
aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito,
settore di appartenenza, tipologia di garanzia, vengono applicati i tassi di perdita
desumibili da dati storici.
Se un credito assoggettato a valutazione analitica non evidenzia obiettive riduzioni di
valore, lo stesso è inserito in una categoria di attività finanziarie con caratteristiche
similari di rischio di credito e quindi sottoposto a valutazione collettiva.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a conto economico nella
voce “130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i
recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore
sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far insorgere la
ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, secondo i
termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno
dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di
valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono
ricalcolate in modo differenziale con riferimento a ciascun credito in bonis alla data di
valutazione.
3.3.1 Metodologie determinazione del fair value
Il fair value di crediti e finanziamenti è determinato considerando i flussi di cassa futuri,
attualizzati al tasso di sostituzione ossia al tasso di mercato in essere alla data di
valutazione relativo ad una posizione con caratteristiche omogenee al credito oggetto di
valutazione. Il tasso di sostituzione riflette il tasso risk free per i crediti non performing (in
132
quanto il rischio di credito è già stimato nella determinazione dei flussi di cassa attesi) ed
il tasso risk adjusted per i crediti performing.
Il fair value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa. Nel caso di crediti e
finanziamenti oggetto di coperture efficaci, viene calcolato il fair value in relazione al
rischio oggetto di copertura per fini valutativi.
3.4
Criteri di cancellazione
I crediti e finanziamenti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti
contrattuali sui flussi finanziari dagli stessi derivanti o quando tali attività finanziarie
sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla
proprietà. In caso contrario i crediti e finanziamenti continuano ad essere rilevati in
bilancio, sebbene la loro titolarità giuridica sia trasferita ad un terzo, per un importo pari
al coinvolgimento residuo.
Le attività in parola sono cancellate dal bilancio anche quando la banca mantiene il
diritto contrattuale a ricevere i flussi finanziari derivanti dalle stesse, ma
contestualmente assume l’obbligazione contrattuale a pagare i medesimi flussi ad un
soggetto terzo.
Il risultato economico della cessione di crediti e finanziamenti è imputato a conto
economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”.
4.
Derivati di copertura
4.1
Definizione
Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un
determinato elemento (o gruppo di elementi) attribuibili ad un determinato rischio
tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppo di elementi) nel caso in cui
quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
La Banca pone in essere le seguenti relazioni di copertura, che trovano coerente
rappresentazione contabile, e che sono descritte nel prosieguo:
Fair value hedge: l’obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse del fair value
dell’attività o passività oggetto di copertura;
Cash flow hedge: l’obiettivo perseguito è quello di contrastare il rischio di variabilità
dei flussi finanziari attesi rispetto alle ipotesi iniziali.
Solo prodotti derivati stipulati con controparti esterne all’azienda possono essere
designati come strumenti di copertura.
4.2
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente
iscritti e successivamente misurati al fair value e sono classificati nelle voci di bilancio di
attivo patrimoniale “80 Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale “60 Derivati di
copertura”.
Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile,
se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:
all’inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della
relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della
133
strategia nell’effettuare la copertura. Tale documentazione include l’identificazione
dello strumento di copertura, l’elemento o l’operazione coperta, la natura del
rischio coperto e come l’impresa valuta l’efficacia dello strumento di copertura nel
compensare l’esposizione alle variazioni di fair value dell’elemento coperto o dei
flussi finanziari attribuibili al rischio coperto;
la copertura è attesa altamente efficace;
la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi
finanziari, è altamente probabile e presenta un’esposizione alle variazioni di flussi
finanziari che potrebbe incidere sul conto economico;
l’efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata
altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era
designata.
4.2.1 Metodologie di esecuzione test efficacia
La relazione di copertura è giudicata efficace, e come tale trova coerente rappresentazione
contabile, se all’inizio e durante la sua vita i cambiamenti del fair value o dei flussi di
cassa dell’elemento coperto, riferiti al rischio oggetto di copertura, sono quasi
completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del
derivato di copertura. Tale conclusione è raggiunta qualora il risultato effettivo si colloca
all’interno di un intervallo compreso tra 80% e 125%.
La verifica dell’efficacia della copertura avviene in fase iniziale ed in occasione della
redazione del bilancio annuale mediante l’esecuzione del test prospettico; l’esito di tale
test giustifica l’applicazione della contabilizzazione di copertura in quanto dimostra la
sua attesa efficacia.
Con cadenza mensile viene inoltre condotto il test retrospettivo su base cumulata che si
pone l’obiettivo di misurare il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo di
riferimento e quindi verificare che nel periodo trascorso la relazione di copertura sia stata
effettivamente efficace.
Gli strumenti finanziari derivati che sono considerati di copertura dal punto di vista
economico, ma che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di
copertura, sono registrati nella voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione”
ovvero “40 Passività finanziarie detenute per la negoziazione” e gli effetti economici nella
corrispondente voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”.
Per la descrizione dei metodi utilizzati ai fini del calcolo del fair value dei derivati si rinvia
a quanto scritto nel paragrafo “Attività e Passività finanziarie detenute per la
negoziazione”.
4.3
Criteri di valutazione
4.3.1 Copertura di fair value
La copertura di fair value è contabilizzata come segue:
l’utile o la perdita risultante dalla misurazione dello strumento di copertura al fair
value è iscritto a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di
copertura”;
134
l’utile o la perdita sull’elemento coperto attribuibile al rischio coperto rettifica il
valore contabile dell’elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere
dalla categoria di appartenenza dell’attività o passività coperta, a conto economico
nella voce anzidetta.
La contabilizzazione della copertura cessa prospetticamente nei seguenti casi:
1) lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato;
2) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra
detti;
3) l’impresa revoca la designazione.
Nel caso sub 2, qualora l’attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il
maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto
della copertura divenuta inefficace viene imputato a conto economico secondo il metodo
del tasso di interesse effettivo vigente al momento di revoca della copertura.
Le metodologie utilizzate al fine della determinazione del fair value del rischio coperto
nelle attività o passività oggetto di copertura sono descritte nei paragrafi di commento
alle attività finanziarie disponibili per la vendita, crediti e finanziamenti.
4.3.2 Copertura di flussi finanziari
Quando uno strumento finanziario derivato è designato a copertura della variabilità dei
flussi finanziari attesi da una attività o passività iscritta in bilancio o di una transazione
futura ritenuta altamente probabile, la contabilizzazione della copertura avviene nel
seguente modo:
gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte
efficace della copertura sono registrate nell’apposita riserva di patrimonio
denominata “130 Riserve da valutazione”;
gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte
inefficace della copertura sono registrate direttamente a conto economico nella
voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura”;
l’attività o passività coperta è valutata secondo i criteri propri della categoria di
appartenenza.
Quando una transazione futura comporti l’iscrizione di una attività o passività non
finanziaria, i corrispondenti utili o perdite imputati inizialmente nella voce “130 Riserve
da valutazione” sono contestualmente stornati da tale riserva ed imputati quale costo
iniziale all’attività o passività oggetto di rilevazione. Qualora la transazione futura oggetto
di copertura comporti successivamente l’iscrizione di una attività o passività finanziaria,
gli utili o perdite associati che erano stati inizialmente rilevati direttamente nella voce
“130 Riserve da valutazione” sono riclassificati a conto economico nello stesso esercizio o
negli esercizi durante i quali l’attività acquistata o la passività assunta ha un effetto sul
conto economico. Qualora una parte degli utili o perdite imputati alla predetta Riserva
non sia considerata recuperabile, è riclassificata a conto economico nella voce “80
Risultato netto dell’attività di negoziazione”.
In tutti i casi diversi da quelli descritti in precedenza, gli utili o le perdite inizialmente
imputati nella voce “130 Riserve da valutazione” sono stornati ed imputati a conto
economico con le stesse modalità ed alle stesse scadenze con cui la transazione futura
incide sul conto economico.
135
In ciascuna delle seguenti circostanze la Banca deve cessare prospetticamente la
contabilizzazione di copertura:
a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a
questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un
altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale
sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura della
Banca). In tal caso, l’utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura
rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la
copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a
quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica;
b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal
caso, l’utile o la perdita complessivo dello strumento di copertura rilevato
direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era
efficace resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la
programmata operazione si verifica;
c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso
qualsiasi correlato utile o perdita complessivo sullo strumento di copertura
rilevato direttamente nel patrimonio netto dall’esercizio in cui la copertura era
efficace va rilevato a conto economico;
d) la Banca revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione,
l’utile o la perdita complessivo dello strumento di copertura rilevato direttamente
nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta
separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata
operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere.
Se ci si attende che l’operazione non debba più accadere, l’utile (o la perdita) complessivo
che era stato rilevato direttamente nel patrimonio netto è stornato a conto economico.
4.3.3 Copertura di portafogli di attività e passività
La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. “macrohedging”) e la coerente
rappresentazione contabile sono possibili previa:
identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per
scadenze;
designazione dell’oggetto della copertura;
identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura;
designazione degli strumenti di copertura;
determinazione dell’efficacia.
Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia
attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di
incasso o di “riprezzamento” del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa.
Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a conto
economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura”
e nello stato
patrimoniale nella voce “90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica” ovvero “70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto
di copertura generica”.
Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a conto
economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato
patrimoniale attivo nella voce “80 Derivati di copertura” ovvero nella voce di stato
patrimoniale passivo “60 Derivati di copertura”.
136
5.
Attività materiali
5.1
Definizione attività ad uso funzionale
Sono definite “Attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere
utilizzate ai fini dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un
arco temporale maggiore dell’esercizio.
5.2
Criteri di iscrizione
Le attività materiali strumentali sono iscritte inizialmente ad un valore pari al costo (nella
voce “110 Attività Materiali”), comprensivo di tutti i costi direttamente connessi alla
messa in funzione del bene ed alle imposte e tasse di acquisto non recuperabili. Tale
valore è successivamente incrementato delle spese sostenute da cui ci si aspetta di
godere dei benefici futuri. I costi di manutenzione ordinaria effettuata sull’attività sono
rilevati a conto economico nel momento in cui si verificano; di contro le spese di
manutenzione straordinaria da cui sono attesi benefici economici futuri sono
capitalizzate ad incremento del valore dei cespiti cui si riferiscono.
Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi dalle quali si attendono
benefici futuri sono iscritte:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività
materiali”, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi
utilizzati in forza di un contatto di locazione che a beni detenuti in forza di un
contratto di leasing finanziario;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività
materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un
contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite
a beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione.
Il costo di un’attività materiale è rilevato come un’attività se, e soltanto se:
è probabile che i futuri benefici economici associati al bene affluiranno
all’azienda;
il costo del bene può essere attendibilmente determinato.
5.3
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono iscritte al
costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di
valore cumulata. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia
l’ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi
attesi di dismissione, se l’attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste
alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell’attività
materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita
utile, oggetto di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente
difformi dalle precedenti, è definita come:
il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sia utilizzabile dalla
Banca o,
137
la quantità di prodotti o unità similari che la Banca si aspetta di ottenere
dall’utilizzo dell’attività stessa.
In considerazione della circostanza che le attività materiali possono essere composte da
componenti di diversa vita utile, i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore del
fabbricato, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è
associata vita utile indefinita. Lo scorporo del valore attribuibile al terreno dal valore
complessivo dell’immobile avviene, per tutti i fabbricati, in proporzione alla percentuale di
possesso. I fabbricati sono per contro ammortizzati secondo i criteri sopra esposti.
Le opere d’arte non sono soggette ad ammortamento in quanto il loro valore è
generalmente destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo.
L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa
quando l’attività è eliminata contabilmente nel momento corrispondente alla data più
recente tra quella in cui l’attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione
contabile. Di conseguenza, l’ammortamento non cessa quando l’attività diventa
inutilizzata o non è più in uso o è destinata alla dismissione a meno che l’attività non sia
completamente ammortizzata.
Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta
come sopra descritta;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati
in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui
le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della
locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo del contratto
ovvero, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario,
secondo la vita utile attesa dell’attività a cui si riferiscono.
L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla
voce “150 Altre attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”.
In fase di prima applicazione dei principi contabili internazionali, così come consentito
dall’IFRS 1 parr. 16 e 18a, è stato adottato il fair value in sostituzione del costo per gli
immobili strumentali. La determinazione del fair value è stata ottenuta in applicazione
delle metodologie indicate nel successivo paragrafo “Definizione e determinazione del fair
value”.
Ai fini della determinazione del valore attribuibile ai terreni e del fair value dei fabbricati
la Banca si è avvalsa della perizia redatta da un perito indipendente sulla base delle
considerazioni di seguito esposte.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica
dell’eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da
un’attività. La perdita risulta dal confronto tra il valore di carico dell’attività materiale ed
il minor valore di recupero. Quest’ultimo è il maggior valore tra il fair value, al netto degli
eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso inteso come il valore attuale dei flussi
futuri originati dal cespite. La perdita viene iscritta immediatamente a conto economico
nella voce “170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”; in tale voce
confluisce anche l’eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che
hanno originato la precedente svalutazione.
138
5.3.1 Definizione e determinazione del fair value
5.3.1.1 Immobili
Per valore di mercato si intende il miglior prezzo al quale la vendita di un bene immobile
potrà ragionevolmente ritenersi come incondizionatamente conclusa contro corrispettivo
in denaro, alla data della valutazione, presupponendo:
che il venditore ed il compratore siano controparti indipendenti;
che la parte venditrice abbia la reale intenzione di alienare i beni;
che ci sia un ragionevole periodo di tempo (considerando la tipologia del bene e la
situazione del mercato) per effettuare una adeguata commercializzazione, concordare
il prezzo e le condizioni necessarie per portare a termine la vendita;
che il trend di mercato, il livello di valore e le altre condizioni economiche alla data di
stipula del preliminare del contratto di compravendita siano identici a quelli esistenti
alla data della valutazione;
che eventuali offerte da parte di acquirenti per i quali la proprietà abbia
caratteristiche tali da farla considerare come “fuori mercato” non vengano prese in
considerazione.
Le metodologie adottate ai fini della determinazione del valore di mercato si rifanno ai
seguenti metodi:
metodo comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto
ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o
su piazze concorrenziali;
metodo reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una
proprietà simile, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato.
I metodi di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti tra loro
opportunamente mediati.
5.3.1.2 Determinazione valore terreno
La metodologia utilizzata per l’individuazione della percentuale del valore di mercato
attribuibile al terreno si è basata sull’analisi della localizzazione dell’immobile, tenuto
conto della tipologia costruttiva, dello stato di conservazione e del costo di ricostruzione a
nuovo dell’intero immobile.
5.4
Attività materiali acquisite in leasing finanziario
Il leasing finanziario è un contratto che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i
benefici derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o
meno al termine del contratto.
L’inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato
all’esercizio del suo diritto e all’utilizzo del bene locato e corrisponde quindi alla data di
rilevazione iniziale del leasing.
Al momento della decorrenza del contratto, il locatario rileva le operazioni di leasing
finanziario come attività e passività nel proprio bilancio a valori pari al fair value del bene
139
locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Nel determinare il
valore attuale dei pagamenti minimi dovuti il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso
di interesse contrattuale implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il
tasso di interesse del finanziamento marginale del locatario. Eventuali costi diretti iniziali
sostenuti dal locatario sono aggiunti all’importo rilevato come attività.
I pagamenti minimi dovuti sono suddivisi tra costi finanziari e riduzione del debito
residuo. I primi sono ripartiti lungo la durata contrattuale in modo da determinare un
tasso d’interesse costante sulla passività residua.
Il contratto di leasing finanziario comporta l’iscrizione della quota di ammortamento delle
attività oggetto di contratto e degli oneri finanziari per ciascun esercizio. Il criterio di
ammortamento utilizzato per i beni acquisiti in locazione è coerente con quello adottato
per i beni di proprietà al cui paragrafo si rinvia per una descrizione più dettagliata.
5.5
Criteri di cancellazione
L’attività materiale è eliminata dal bilancio al momento della dismissione o quando la
stessa è permanentemente ritirata dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi
benefici economici futuri. Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze derivanti dallo
smobilizzo o dalla dismissione dell’attività materiale, pari alla differenza tra il
corrispettivo netto di cessione ed il valore contabile dell’attività, sono rilevate a conto
economico nella voce “240 Utili (perdite) da cessione di investimenti”.
6.
Attività immateriali
6.1
Definizione
È definita immateriale un’attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica
ed utilizzata nell’espletamento dell’attività sociale.
L’attività è identificabile quando:
è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data
in licenza, locata o scambiata;
deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali
diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.
L’attività si caratterizza per la circostanza di essere controllata dall’impresa in
conseguenza di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno
benefici economici all’impresa. La Banca ha il controllo di un’attività se ha il potere di
usufruire dei benefici economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre,
limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.
I benefici economici futuri derivanti da un’attività immateriale possono includere i
proventi originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo od altri benefici
derivanti dall’utilizzo dell’attività da parte della Banca.
Un’attività immateriale è rilevata come tale se, e solo se:
a) è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili
all’attività;
b) il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.
140
La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata usando presupposti
ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima dell’insieme di condizioni
economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività.
Il grado di probabilità connesso al flusso di benefici economici attribuibili all’utilizzo
dell’attività è valutato sulla base delle fonti d’informazione disponibili al tempo della
rilevazione iniziale, dando un maggior peso alle fonti d’informazione esterne.
La Banca classifica quali attività immateriali: l’avviamento ed il software di terzi ad utilità
pluriennale.
6.1.1 Attività immateriale a vita utile definita
È definita a vita utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro
il quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici.
6.1.2 Attività immateriale a vita utile indefinita
È definita a vita utile indefinita l’attività per cui non è possibile stimare un limite
prevedibile al periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici
per l’azienda. L’attribuzione di vita utile indefinita del bene non deriva dall’aver già
programmato spese future che nel corso del tempo vadano a ripristinare il livello di
performance standard dell’attività, prolungando la vita utile.
6.2
Criteri di iscrizione
L’attività, esposta nella voce di stato patrimoniale “120 Attività immateriali”, è iscritta al
costo ed eventuali spese successive all’iscrizione iniziale sono capitalizzate solo se in
grado di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere
determinate ed attribuite all’attività in modo attendibile.
Il costo di un’attività immateriale include:
il prezzo di acquisto incluse eventuali imposte e tasse su acquisti non recuperabili
dopo aver dedotto sconti commerciali e abbuoni;
qualunque costo diretto per predisporre l’attività all’utilizzo.
6.3
Criteri di valutazione
Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono
iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore
eventualmente verificatesi. L’ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la
miglior stima della vita utile dell’immobilizzazione (vedasi definizione inclusa nel
paragrafo “Attività Materiali”) utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti.
Il processo di ammortamento inizia quando l’attività è disponibile all’uso e cessa alla data
in cui l’attività è eliminata contabilmente.
Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi, avviamento, così come definito
nel paragrafo successivo qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali
perdite di valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la
verifica dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività (vedasi paragrafo successivo). Per
tali attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento.
141
Nessuna attività immateriale derivante da ricerca (o dalla fase di ricerca di un progetto
interno) è oggetto di rilevazione. Le spese di ricerca (o della fase di ricerca di un progetto
interno) sono rilevate come costo nel momento in cui sono sostenute.
Un’attività immateriale derivante dallo sviluppo (o dalla fase di sviluppo di un progetto
interno) è rilevata se, e solo se, può essere dimostrato quanto segue:
a) la fattibilità tecnica di completare l’attività immateriale in modo da essere disponibile
per l’uso o la vendita;
b) l’ intenzione aziendale di completare l’attività immateriale per usarla o venderla;
c) la cap acità aziendale di usare o vendere l’attività immateriale.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’esistenza
eventuale di perdite di valore relative ad attività immateriali. Tali perdite risultano dalla
differenza tra il valore d’iscrizione delle attività ed il valore recuperabile e sono iscritte,
come le eventuali riprese di valore, nella voce “180 Rettifiche/riprese di valore nette su
attività immateriali” ad esclusione delle perdite di valore relative all’avviamento che sono
iscritte nella voce “230 Rettifiche di valore dell’avviamento”.
6.4
Avviamento
Si definisce avviamento la differenza tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e
passività acquisite nell’ambito di una aggregazione aziendale che consiste nell’unione di
imprese o attività aziendali distinte in un’unica impresa tenuta alla redazione del
bilancio. Il risultato di quasi tutte le aggregazioni aziendali è costituito dal fatto che una
sola impresa, l’acquirente, ottiene il controllo di una o più attività aziendali distinte
riferibili all’acquisito. Se un’impresa ottiene il controllo di una o più imprese diverse dalle
attività aziendali, l’accorpamento di tali imprese non costituisce un’aggregazione
aziendale. Quando un’impresa acquisisce un gruppo di attività o di attivi netti che non
costituiscono un’attività aziendale, questa alloca il costo dell’assieme alle singole attività
e passività identificabili in base ai relativi fair value alla data di acquisizione.
Un’aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo e
controllata nel quale l’acquirente è la controllante e l’acquisito una controllata
dell’acquirente.
Tutte le aggregazioni aziendali sono contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto (c.d.
purchase method).
Il metodo dell’acquisto prevede le seguenti fasi:
a) identificazione dell’acquirente (l’acquirente è l’impresa aggregante che ottiene il
controllo delle altre imprese o attività aziendali aggreganti);
b) determinazione del costo dell’aggregazione aziendale;
c) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale alle
attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.
L’acquirente determina il costo di una aggregazione aziendale come la somma
complessiva:
142
a) dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività
sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi
dall’acquirente, in cambio del controllo dell’acquisito;
b) di qualunque costo direttamente attribuibile all’aggregazione aziendale.
6.4.1 Allocazione del costo di un’aggregazione aziendale alle attività acquisite e
alle passività e passività potenziali assunte
L’acquirente:
a) rileva l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale come attività;
b) misura tale avviamento al relativo costo, in quanto costituisce l’eccedenza del
costo dell’aggregazione aziendale rispetto alla quota d’interessenza dell’acquirente
nel fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili.
L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale rappresenta un pagamento
effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività
che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente.
Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione
aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate.
L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale non deve essere ammortizzato.
L’acquirente, invece, verifica annualmente se abbia subito riduzioni di valore, o più
frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che
potrebbe aver subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dall’apposito
principio contabile.
6.5
Criteri di cancellazione
L’attività immateriale è cancellata dal bilancio a seguito di dismissione ovvero quando
nessun beneficio economico futuro è atteso per il suo utilizzo o dismissione.
7.
Debiti, titoli in circolazione (e passività subordinate)
Le varie forme di provvista interbancaria e con Clientela sono rappresentate nelle voci di
bilancio “10 Debiti verso banche”, “20 Debiti verso Clientela”, “30 Titoli in circolazione”.
In tali voci sono ricompresi anche i debiti iscritti dal locatario nell’ambito di operazioni di
leasing finanziario.
7.1
Criteri di iscrizione
Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all’atto
della ricezione delle somme raccolte o all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono
iscritte è pari al relativo fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili all’operazione e determinabili sin dall’origine, indipendentemente
dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale
tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che
sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo.
143
7.2
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato
utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo così come definito nei paragrafi
precedenti.
Le passività finanziarie di durata originaria inferiore ai diciotto mesi sono iscritte per
l’importo nominale incassato in quanto l’applicazione del costo ammortizzato non
comporta significative variazioni. In tali casi, gli oneri o proventi direttamente attribuibili
all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.
7.3
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute.
Il riacquisto di titoli di propria emissione comporta la cancellazione contabile degli stessi
con conseguente ridefinizione del debito per titoli in circolazione. L’eventuale differenza
tra il valore di riacquisto dei titoli propri ed il corrispondente valore contabile della
passività viene iscritto a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o
riacquisto di d) passività finanziarie”. L’eventuale successivo ricollocamento dei titoli
propri, oggetto di precedente annullo contabile, costituisce, contabilmente, una nuova
emissione con conseguente iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto
a conto economico.
8.
Attività e passività fiscali
Le attività e le passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale nelle voci “130
Attività fiscali” e “80 Passività fiscali”.
8.1
Attività e passività fiscali correnti
Le imposte correnti dell’esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano
state pagate, sono rilevate come passività; l’eventuale eccedenza rispetto al dovuto è
rilevata come attività.
Le passività (attività) fiscali correnti, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, sono
determinate dal valore che si prevede di versare/recuperare dalle autorità fiscali,
applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. L’entità delle attività/passività
fiscali include anche il rischio derivante dall’eventuale contenzioso tributario.
8.2
Attività e passività fiscali differite
Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita, a
meno che la passività fiscale differita derivi:
da avviamento il cui ammortamento non sia fiscalmente deducibile; o
dalla rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che:
-
non sia un’aggregazione di imprese; e
al momento dell’operazione non influisca né sull’utile contabile né sul reddito
imponibile.
144
Non sono calcolate imposte differite con riguardo a maggiori valori dell’attivo in
sospensione d’imposta relativi a partecipazioni e a riserve in sospensione d’imposta in
quanto si ritiene, allo stato, ragionevole che non sussistano i presupposti per la loro
futura tassazione.
Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “80 Passività
fiscali b) differite”.
Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un’attività fiscale anticipata se
sarà probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere
utilizzata la differenza temporanea deducibile, a meno che l’attività fiscale differita derivi
da:
rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che:
-
non rappresenta una aggregazione di imprese; e
al momento dell’operazione non influenza né l’utile contabile né il reddito
imponibile.
Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “130 Attività
fiscali b) anticipate”.
Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante
monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno
applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la
passività fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti
attualmente in vigore.
Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite non vengono attualizzate e
neppure tra loro compensate.
9.
Benefici ai dipendenti
9.1
Definizione
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in
cambio dell’attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si
suddividono tra:
benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione
del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al
capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i
dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa;
benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di
lavoro;
programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in
virtù dei quali l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro;
benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici
mesi successivi al temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro
relativo.
145
9.2
Trattamento di Fine Rapporto
9.2.1 Criteri di iscrizione
Il trattamento di fine rapporto è considerato quale piano a benefici definiti e richiede
come tale la determinazione del valore dell’obbligazione sulla base di ipotesi attuariali e
l’assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può essere estinto
significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa relativa.
L’importo contabilizzato come passività è pari a:
a) il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del
bilancio;
b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) non contabilizzati
in base al trattamento contabile “del corridoio”;
c) meno gli eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non
ancora rilevate;
d) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste
a servizio del piano.
9.2.2 Criteri di valutazione
La Banca ha deciso di utilizzare, relativamente alla contabilizzazione degli utili/perdite
attuariali, il metodo del “corridoio” che permette di non rilevare contabilmente parte degli
utili/perdite attuariali se il totale netto degli utili/perdite attuariali, non rilevati al
termine del precedente esercizio, non eccedeva il maggiore fra :
il 10 % del valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti rilevata a quella data
(cioè al termine dell’esercizio precedente);
il 10 % del fair value di qualsiasi attività a servizio del piano a quella data (cioè al
termine dell’esercizio precedente).
La quota di utili/perdite attuariali eccedente i predetti limiti è iscritta a conto economico
sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso.
Gli utili/perdite attuariali comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla
riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa
di modificazioni delle stesse ipotesi.
Ai fini dell’attualizzazione viene utilizzato il metodo della Proiezione unitaria del credito
che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale
di TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l’obbligazione finale. Tale
unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni
trascorsi dal momento dell’assunzione alla data attesa della liquidazione. L’applicazione
di tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche
statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base
di un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione è
determinato come media dei tassi swap, bid e ask alla data di riferimento della
valutazione opportunamente interpolata per le scadenze intermedie.
146
10.
Ricavi
10.1
Definizione
I ricavi sono flussi lordi di benefici economici conseguenti l’esercizio derivanti dallo
svolgimento dell’attività ordinaria della Banca, quando tali flussi determinano incrementi
del patrimonio netto diversi dagli incrementi derivanti dall’apporto degli azionisti.
10.2
Criteri di iscrizione
I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in
contabilità quando possono essere attendibilmente stimati.
Il risultato di un’operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato
quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato;
è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione affluiranno alla
Banca;
lo stadio di completamento dell’operazione alla data di riferimento del bilancio può
essere attendibilmente misurato;
i costi sostenuti per l’operazione e i costi da sostenere per completarla possono
essere attendibilmente calcolati.
I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di
completamento dell’operazione.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti
dall’operazione saranno fruiti dalla Banca. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore
già ricompreso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore
il cui recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del
ricavo originariamente rilevato.
I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano
interessi o dividendi sono rilevati quando:
è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti
dall’impresa;
l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato.
Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo
del bene.
In particolare:
gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti,
premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore
alla scadenza.
gli interessi di mora sono contabilizzati per la parte ritenuta recuperabile.
I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a
ricevere il pagamento.
147
11.
Costi
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi direttamente
riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin
dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto
economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la definizione del
quale si rinvia al paragrafo “Crediti e Finanziamenti”.
Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
12.
Accantonamenti a fondi per rischi ed oneri
12.1
Definizione
L’accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti.
Si definisce passività potenziale:
un’obbligazione possibile, che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà
confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non
totalmente sotto il controllo della Banca;
un’obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata
perché:
non è probabile che per estinguere l’obbligazione sarà necessario l’impiego di
risorse finanziarie;
l’ammontare dell’obbligazione non può essere determinato con sufficiente
attendibilità.
-
Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a
meno che siano giudicate remote.
12.2
Criteri di iscrizione e valutazione
L’accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se:
vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento
passato e
è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di
risorse atte a produrre benefici economici e
può
essere
effettuata
una
stima
dall’adempimento dell’obbligazione.
attendibile
dell’importo
derivante
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa
richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e
riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e
circostanze. L’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese
che si suppone saranno necessarie per estinguere l’obbligazione laddove l’effetto del
valore attuale è un aspetto rilevante. I fatti futuri che possono condizionare l’ammontare
richiesto per estinguere l’obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è
sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno.
148
13.
Operazioni in valuta estera
13.1
Definizione
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale della Banca, che a sua
volta è la valuta dell’ambiente economico prevalente in cui la Banca stessa opera.
13.2
Criteri di iscrizione
Un’operazione in valuta estera è registrata, al momento della rilevazione iniziale, nella
valuta funzionale applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti tra la
valuta funzionale e la valuta estera in vigore alla data dell’operazione.
13.3
Criteri di valutazione
Ad ogni data di riferimento del bilancio:
a) gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di
chiusura;
b) gli elementi non monetari che sono valutati al costo storico in valuta estera sono
convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;
c) gli elementi non monetari che sono valutati al fair value in una valuta estera sono
convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato.
Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di elementi monetari o dalla conversione
di elementi monetari a tassi differenti da quelli ai quali erano stati convertiti al momento
della rilevazione iniziale durante l’esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel conto
economico dell’esercizio in cui hanno origine.
Quando un utile o una perdita di un elemento non monetario viene rilevato direttamente
nel patrimonio netto, ogni componente di cambio di tale utile o perdita è rilevato
direttamente nel patrimonio netto. Viceversa, quando un’utile o una perdita di un
elemento non monetario è rilevato nel conto economico, ciascuna componente di cambio
di tale utile o perdita è rilevata nel conto economico.
149
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
ATTIVO
Sezione 1
Cassa e disponibilità liquide – voce 10 –
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2005
a) Cassa
31/12/2004
127.582
114.168
0
0
127.582
114.168
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
Sezione 2
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
– voce 20 –
2.1 Attività finanziarie
merceologica
Voci/Valori
detenute
per
la
negoziazione:
31/12/2005
Quotati
composizione
31/12/2004
Non quotati
Quotati
Non quotati
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
0
0
0
51.553
2. Titoli di capitale
0
0
0
0
3. Quote di O.I.C.R
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
5. Attività deteriorate
0
0
0
0
6. Attività cedute non cancellate
0
0
0
0
0
0
0
51.553
102.774
0
0
0
77.808
0
0
0
Totale B
102.774
0
77.808
0
Totale (A+B)
102.774
0
77.808
51.553
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
2. Derivati su crediti
150
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per
debitori/emittenti
Voci/Valori
31/12/2005
31/12/2004
A. ATTIVITA' PER CASSA
1.Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
c) Banche
0
0
0
0
d) Altri emittenti
0
0
2. Titoli di capitale
a) Banche
0
0
0
0
b) Altri emittenti:
0
0
- imprese di assicurazione
0
0
- società finanziarie
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
- altri
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
c) Banche
0
0
0
0
d) Altri soggetti
0
0
5. Attività deteriorate
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
6. Attività cedute non cancellate
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri emittenti
0
0
Totale A
0
0
a) Banche
68.037
0
b) Clientela
34.737
0
Totale B
102.774
0
Totale (A+B)
102.774
0
B. STRUMENTI DERIVATI
151
2.542
Totale (A+B)
Totale B
47.056
0
0
0
• Senza scambio di capitale
- Altri derivati
b) Derivati creditizi:
• Con scambio di capitale
0
0
- Opzioni acquistate
• Senza scambio di capitale
0
0
- Altri derivati
47.056
- Opzioni acquistate
a) Derivati finanziari:
• Con scambio di capitale
B) Derivati non quotati
Totale A
0
0
• Senza scambio di capitale
44.514
b) Derivati creditizi:
• Con scambio di capitale
- Altri derivati
- opzioni acquistate
• Senza scambio di capitale
0
0
- Altri derivati
Tassi di interesse
- Opzioni acquistate
a) Derivati finanziari:
• Con scambio di capitale
A) Derivati quotati
Tipologie derivati/Attività
sottostanti
8.285
0
0
0
0
0
0
0
8.285
0
0
4.823
377
55
3.030
Valute e oro
46.668
0
0
0
0
0
0
0
46.668
0
0
0
46.668
0
0
Titoli di capitale
Crediti
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Altro
0
765
0
0
0
0
0
0
0
765
0
0
0
765
0
102.774
0
0
0
0
0
0
0
102.774
0
0
49.337
50.352
55
3.030
31/12/2005
31/12/2004
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Sezione 3
Attività finanziarie valutate al fair value
– voce 30 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 4
Attività finanziarie disponibili per la vendita
– voce 40 –
4.1 Attività finanziarie
merceologica
disponibili
la
vendita:
31/12/2005
Voci/Valori
Quotati
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
per
composizione
31/12/2004
Non quotati
Quotati
Non quotati
5.050
11.460
0
0
0
0
0
1
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
4. Finanziamenti
5. Attività deteriorate
0
0
0
0
0
0
0
0
6. Attività cedute non cancellate
0
0
0
0
16.510
0
0
1
Totale
L’importo esposto alla voce “titoli di capitale” riguarda azioni Parmalat assegnate nel
corso dell’esercizio alla banca in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo
Gruppo.
153
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per
debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2005
1.Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
31/12/2004
5.050
5.050
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
0
0
2. Titoli di capitale
a) Banche
d) Altri emittenti
11.460
0
1
0
b) Altri emittenti:
11.460
1
- imprese di assicurazione
0
0
- società finanziarie
0
1
11.460
0
0
0
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
5. Attività deteriorate
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
6. Attività cedute non cancellate
a) Governi e Banche Centrali
0
0
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
16.510
1
Totale
Sezione 5
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
– voce 50 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
154
Sezione 6
Crediti verso banche – voce 60 –
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2005
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
31/12/2004
36
3.142
0
0
2. Riserva obbligatoria
0
0
3. Pronti contro termine attivi
0
0
36
0
B. Crediti verso banche
3.811.052
3.217.728
1. Conti correnti e depositi liberi
1.025.660
0
2. Depositi vincolati
2.040.746
0
743.957
0
0
0
689
0
0
0
Totale (valore di bilancio)
3.811.088
3.220.870
Totale (fair value)
3.811.088
4. Altri
3. Altri finanziamenti
4. Titoli di debito
5. Attività deteriorate
6. Attività cedute non cancellate
La Banca non presenta più significativi crediti verso banche centrali in quanto è stata
rilasciata da Banca d’Italia l’autorizzazione a detenere la riserva obbligatoria in via
indiretta per il tramite della Controllante BPU Banca S.c.p.A..
6.3 Locazione finanziaria
Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività.
155
Sezione 7
Crediti verso Clientela – voce 70 –
7.1 Crediti verso Clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2005
1. Conti Correnti
31/12/2004
4.719.793
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
0
0
0
8.745.395
0
283.103
0
5. Locazione finanziaria
0
0
6. Factoring
0
0
4.397.374
0
0
0
334.099
0
0
0
Totale (valore di bilancio)
18.479.764
18.009.803
Totale (fair value)
19.188.793
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
9. Attività deteriorate
10. Attività cedute non cancellate
156
7.2 Crediti verso Clientela: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31/12/2005
1.Titoli di debito
a) Governi
31/12/2004
0
0
0
0
b) Altri Enti pubblici
0
0
c) Altri emittenti
0
0
0
0
0
0
0
0
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
0
0
18.145.665
75.614
0
0
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti
30.999
0
18.039.052
0
- imprese non finanziarie
8.599.795
0
- imprese finanziarie
2.922.769
0
- assicurazioni
- altri
3. Attività deteriorate:
a) Governi
28.541
0
6.487.947
0
334.099
2
0
0
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
50
0
334.047
0
198.408
0
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
2.613
0
0
0
133.026
0
4. Attività cedute non cancellate:
a) Governi
0
0
0
0
b) Altri Enti pubblici
0
0
c) Altri soggetti
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
- imprese finanziarie
0
0
- assicurazioni
0
0
- altri
0
0
18.479.764
18.009.803
Totale
7.4 Locazione finanziaria
Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività.
157
Sezione 8
Derivati di copertura – voce 80 –
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività
sottostanti
Tipologia derivati/Attività
sottostanti
Tassi di
interesse
Titoli di
capitale
Valute e oro
Crediti
Altro
31/12/2005
A) Derivati quotati
12.501
0
0
0
0
12.501
• Con scambio di capitale
0
0
0
0
0
0
- Opzioni acquistate
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
12.501
0
0
0
0
12.501
1) Derivati finanziari:
• Senza scambio di capitale
- Opzioni acquistate
- Altri derivati
2) Derivati creditizi:
• Con scambio di capitale
• Senza scambio di capitale
Totale A
0
0
0
0
0
0
12.501
0
0
0
0
12.501
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
12.501
0
0
0
0
12.501
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B) Derivati non quotati
1) Derivati finanziari:
• Con scambio di capitale
- Opzioni acquistate
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Opzioni acquistate
0
0
0
0
0
0
- Altri derivati
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitale
0
0
0
0
0
0
• Con scambio di capitale
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitale
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale (A+B) - 31/12/2005
12.501
0
0
0
0
12.501
Totale (A+B) - 31/12/2004
0
0
0
0
0
0
2) Derivati creditizi:
Totale B
158
1. Passività finanziarie
12.501
12.501
0
X
X
Rischio di
cambio
0
0
0
0
0
0
X
X
Rischio di
credito
0
0
0
0
0
0
X
X
X
X
X
X
Rischio di
prezzo
0
0
X
0
X
Più rischi
0
0
0
0
0
X
X
X
X
Generica
0
0
0
0
X
X
Specifica
0
0
0
0
0
0
X
X
X
X
Generica
Flussi Finanziari
0
0
0
0
Nel corso dell’esercizio 2005 in merito alle operazioni di copertura di flussi finanziari la Banca non ha rilevato alcun importo a patrimonio netto
mentre è stato girato dal patrimonio netto iniziale (1° gennaio 2005) ed iscritto a conto economico dell’esercizio l’importo di 199 migliaia di euro
corrispondente alla maturazione della scadenza di operazioni di copertura di flussi finanziari su crediti verso banche. Tale movimentazione è esposta
nella seguente tabella numero 14.8 Movimentazione delle riserve - Sezione 14 del passivo di stato patrimoniale.
Totale Passività
2. Portafoglio
X
X
4. Portafoglio
Totale Attività
X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Rischio di
tasso
2. Crediti
Operazioni/Tipo di copertura
Specifica
Fair Value
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Attività e passività finanziarie coperte e non coperte
Copertura specifica
Attività/Passività
non coperte
Attività e Passività/Copertura
FV
CF
Totale
Portafoglio attività finanziarie
- Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
16.510
16.510
- Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- Voce 60 Crediti verso banche
0
0
0
0
0
3.811.088
0
3.811.088
- Voce 70 Crediti verso clientela
0
0
18.479.764
18.479.764
- Voce 100 Partecipazioni
0
0
0
0
- Voce 10 Debiti verso banche
0
0
(1.296.762)
(1.296.762)
- Voce 20 Debiti verso clientela
0
0
(12.440.058)
(12.440.058)
(2.140.827)
0
(4.193.254)
(6.334.081)
Portafoglio passività finanziarie
- Voce 30 Titoli in circolazione
La tabella sopra esposta e la seguente evidenziano le attività e le passività finanziarie
oggetto di copertura specifica; nella colonna “Attività/Passività non coperte” alla voce 70
“crediti verso Clientela” sono presenti tra gli altri crediti oggetto di copertura generica che
complessivamente ammonta ad euro 90.417 migliaia.
L’importo esposto a copertura specifica dei titoli in circolazione riguarda prestiti
obbligazionari emessi dalla Banca.
160
0
- Voce 100 Partecipazioni
0
0
(2.140.827)
- Voce 10 Debiti verso banche
- Voce 20 Debiti verso clientela
- Voce 30 Titoli in circolazione
Portafoglio passività finanziarie
0
X
- Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
- Voce 70 Crediti verso clientela
0
a) Rischio di
tasso di
interesse
- Voce 60 Crediti verso banche
- Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita
Portafoglio attività finanziarie
Attività e Passività/Copertura
0
0
0
0
0
0
0
0
b) Rischio di
cambio
FV
0
0
0
0
0
0
0
0
c) Rischio di
credito
0
0
0
0
0
0
0
0
d) più rischi
Copertura specifica
X
0
0
0
0
0
0
0
a) Tasso di
interesse
Attività/Passività coperte e non coperte suddivise per tipologia di rischio
X
0
0
0
0
0
0
0
b) Tasso di
cambio
CF
X
0
0
0
0
0
0
0
c) Transazioni
attese
(4.193.254)
(12.440.058)
(1.296.762)
0
18.479.764
0
(6.334.081)
(12.440.058)
(1.296.762)
0
18.479.764
0
16.510
3.811.088
16.510
Totale
3.811.088
Attività/Passività
non coperte
Sezione 9
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica – voce 90 –
9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per
portafogli coperti
Adeguamento di valore delle attività coperte/Valori
Saldi al:
31/12/2004
Saldi al:
31/12/2005
1. Adeguamento positivo
1.1 di specifici portafogli:
a) crediti
b) attività disponibili per la vendita
7.473
0
7.473
0
0
0
1.2 complessivo
0
0
2. Adeguamento negativo
2.1 di specifici portafogli
0
0
a) crediti
0
0
b) attività disponibili per la vendita
0
0
0
0
7.473
0
2.2 complessivo
Totale
Trattasi di mutui a tasso fisso per i quali sono state poste in essere operazioni di
copertura generica valutate al fair value per la componente attribuibile al rischio coperto.
Sezione 10
Le partecipazioni – voce 100 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività.
162
Sezione 11
Attività materiali – voce 110 –
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Saldi al:
31/12/2004
Saldi al:
31/12/2005
Attività/valori
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
9.630
2.522
9.703
2.522
b) fabbricati
c) mobili
4.192
2.866
4.437
2.677
d) impianti elettronici
22
35
e) altre
28
32
1.2 acquisite in locazione finanziaria
a) terreni
9.636
2.607
4.172
312
b) fabbricati
3.945
1.214
c) mobili
0
0
d) impianti elettronici
0
0
e) altre
3.084
2.646
Totale A
19.266
13.875
2.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
0
0
0
0
0
0
2.2 acquisite in locazione finanziaria
a) terreni
0
0
0
0
b) fabbricati
0
0
0
0
19.266
13.875
B. Attività detenute a scopo di investimento
Totale B
Totale (A+B)
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o
rivalutate
Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate.
163
11.3
Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
A. Esistenze iniziali lorde
Fabbricati
Impianti
elettronici
Mobili
Altre
Totale
2.834
10.494
3.310
197
3.943
0
(4.843)
(633)
(162)
(1.265)
(6.903)
A.2 Esistenze iniziali nette
2.834
5.651
2.677
35
2.678
13.875
B. Aumenti
2.295
2.805
198
0
1.631
6.929
B.1 Acquisti
2.295
2.805
198
0
1.631
6.929
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
0
0
0
0
0
0
B.3 Riprese di valore
0
0
0
0
0
0
0
A.1 Riduzioni di valore totali nette
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
20.778
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
B.5 Differenze positive di cambio
0
0
0
0
0
0
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
0
0
0
0
0
0
B.7 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni
0
(319)
(9)
(13)
(1.197)
(1.538)
C.1 Vendite
0
0
0
0
0
0
C.2 Ammortamenti
0
(319)
(9)
(13)
(711)
(1.052)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
0
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
0
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
0
0
0
0
0
a) patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
b) conto economico
0
0
0
0
0
0
C.5 Differenze negative di cambio
0
0
0
0
0
0
C.6 Trasferimenti a:
0
0
0
0
0
0
a) attività materiali detenute a scopo di investimento
0
0
0
0
0
0
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
E. Valutazione al costo
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
(486)
(486)
5.129
8.137
2.866
22
3.112
19.266
0
(5.162)
(412)
(31)
(1.362)
(6.967)
5.129
13.299
3.278
53
4.474
26.233
0
0
0
0
0
0
La Banca ha effettuato la rivalutazione ai sensi della Legge n. 266/2005 degli immobili
strumentali, iscritti in bilancio al 31 dicembre 2005 e già presenti in quello al 31
dicembre 2004, per un ammontare lordo complessivo di 1.024 migliaia di euro. Per
maggiori dettagli si rinvia al paragrafo “Il patrimonio netto ed i coefficienti di solvibilità”
della Relazione sulla Gestione.
Per il patrimonio immobiliare, la vita utile di ciascun bene è stata oggetto di
determinazione in base allo “stato d’uso” dei singoli immobili.
Le attività materiali
classificate fra le altre categorie sono valutate al costo ed
ammortizzate.
La vita utile applicata, riportata nella tabella seguente, consente il riallineamento del
valore netto contabile ed il valore corrente.
164
Descrizione
Ammortamento
Vita residua
SI
SI
SI
SI
SI
SI
6 anni e 8 mesi
5 anni
Durata del contratto di leasing
19 anni e 6 mesi
23 anni e 8 mesi
29 anni e 8 mesi
Macchinari-apparecchi-attrezzature varie
Macchine d'ufficio elettromeccaniche/elettroniche, computer
Autovetture leasing
Immobili funzionali
Immobili in leasing funzionale
Immobili in leasing funzionale
La vita residua degli immobili in leasing funzionale è determinata tenendo conto delle
condizioni dell’immobile e della data della costruzione o dell’ultima ristrutturazione.
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Per la Banca non esiste tale fattispecie di attività.
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali
Gli impegni della macchina operativa al 31 dicembre 2005 ammontano ad euro 503
migliaia. Nella tabella che segue è riportata la ripartizione dettagliata di tali impegni.
Saldi al:
31/12/2005
Attività/Valori
Saldi al:
31/12/2004
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
0
0
0
0
503
0
0
0
- impianti elettronici
0
0
- altre
0
0
- terreni
- fabbricati
- mobili
1.2 in locazione finanziaria
- terreni
0
0
0
0
- fabbricati
0
0
- mobili
0
0
- impianti elettronici
0
0
- altre
0
0
503
0
Totale A
B. Attività detenute a scopo di imvestimento
2.1 di proprietà
0
0
- terreni
0
0
- fabbricati
0
0
2.2 in locazione finanziaria
- terreni
- fabbricati
0
0
0
0
0
0
Totale B
0
0
503
0
Totale A+B
165
Sezione 12
12.1
Attività immateriali – voce 120 –
Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Saldi al: 31/12/2005
Saldi al: 31/12/2004
Attività/Valori
Durata limitata
A.1 Avviamento
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo
X
Durata limitata
42.145
1.013
1.013
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Durata illimitata
0
0
Durata illimitata
X
42.145
533
533
0
0
0
0
0
0
1.013
0
533
0
0
A.2.2 Attività valutate al fair value
0
0
0
a) Attività immateriali generate internamente
0
0
0
0
b) Altre attività
0
0
0
0
1.013
42.145
533
42.145
Totale
166
12.2
Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività
immateriali: generate
internamente
Limitata
Illimitata
Altre attività
immateriali: altre
Limitata
Saldi al:
31/12/2005
Illimitata
A Esistenze iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
42.145
0
0
0
0
0
1.339
(806)
0
0
43.484
A.2 Esistenze iniziali nette
42.145
0
0
533
0
42.678
0
0
0
0
0
0
798
798
0
0
798
X
X
0
0
0
0
0
0
0
0
X
X
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
- a patrimonio netto
- a conto economico
(806)
798
0
0
0
0
0
0
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
0
0
0
0
0
0
(318)
0
0
0
(318)
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
0
X
0
0
0
0
(318)
(318)
0
0
(318)
(318)
- Svalutazioni
+ patrimonio netto
0
X
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto
0
0
X
0
0
0
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
B.6 Altre variaizoni
X
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
42.145
0
0
0
0
0
1.013
(322)
0
0
43.158
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
42.145
0
0
0
0
0
1.335
0
0
0
43.480
12.3
(322)
0
Altre informazioni
31/12/2005
Elenco immobilizzazioni immateriali
Vita utile
Valore netto
- Software
3
1.013
- Marchi
0
0
Descrizione
Lavori su immobili di terzi
Software
167
Ammortamento
Vita residua
SI
SI
Durata del contratto di affitto
3 anni
Altre informazioni – l’avviamento
L’avviamento è stato iscritto nel bilancio di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. in sede di
conferimento del ramo d’azienda da parte della Banca Popolare di Bergamo – CV S.c.r.l.
avvenuto il 1° luglio 2003 (che a sua volta aveva iscritto nel proprio bilancio chiuso al 31
dicembre 2002, in seguito all’operazione di aggregazione aziendale, avente ad oggetto n.
25 sportelli della Banca Brignone S.p.A.). Tale avviamento rappresenta il pagamento
effettuato in anticipo dalla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. per benefici economici
futuri derivanti dall’operazione di aggregazione aziendale in oggetto. Come indicato dallo
IAS 36 (paragrafi 8, 9, 10) un’entità deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio
se esiste una indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore (c.d.
impairment test). Con riferimento all’avviamento, indipendentemente dal fatto che vi siano
eventuali indicazioni di riduzione durevole di valore è necessario effettuare la citata
verifica almeno annualmente. Ai sensi del citato IAS 36, un’attività ha subito una
riduzione durevole di valore quando il suo valore contabile supera il suo valore
recuperabile inteso come il maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo
valore d’uso.
La verifica di impairment dell’avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2005 è stato
effettuato definendo il valore d’uso dello stesso avviamento e confrontandolo con il
relativo valore contabile. L’avviamento è stato allocato sull’intera entità legale di Banca
Popolare di Bergamo S.p.A. quale complessiva unità generatrice di flussi finanziari.
La stima del valore d’uso è stata effettuata in base all’attualizzazione dei flussi reddituali,
determinati tenendo conto dei seguenti fattori:
Presupposti ragionevoli e dimostrabili, che rappresentano la miglior stima effettuabile
dalla direzione aziendale della gamma di possibili condizioni economiche che si
possono manifestare nel corso della vita utile dell’attività in commento; gli assunti di
base su cui la direzione aziendale ha fondato le proiezioni dei flussi finanziari sono
sintetizzabili come segue: flussi finanziari legati a target commerciali concordati con
la Capogruppo; proiezioni coerenti con le scelte strategiche di business del Gruppo
(aumento quote di mercato su impieghi, crescita raccolta diretta e crescita raccolta del
risparmio gestito); obiettivi di andamento dei tassi di mercato stimato sulla base delle
previsioni di istituti esterni tenendo anche conto del rialzo tassi attuato dalla Banca
Centrale Europea nel mese di dicembre 2005.
Il più recente budget e piano triennale formulato e approvato dal Consiglio di
Amministrazione. Le proiezioni del piano triennale partono dall’esercizio 2006 e si
estendono per un periodo di tre anni di previsione esplicita (2006 – 2008); nella
formazione del piano industriale la direzione aziendale ha assegnato agli assunti di
base sopra descritti i seguenti valori triennali: crescita degli impieghi del 4%; crescita
della ricchezza finanziaria del 4,2%; incremento del margine di interesse del 5,5% ed
aumento del margine commissionale dell’8,5%.
Un saggio di crescita – oltre il periodo di previsione esplicita – stabile e tale da non
superare i saggi di crescita di lungo termine dell’intero settore bancario come anche
indicato dai principali analisti di mercato finanziario. Il saggio di crescita utilizzato è
pari al 3%.
Un tasso di attualizzazione pari alla media dei tassi di sconto utilizzati dagli analisti di
mercato finanziario che seguono il titolo BPU e che esplicitano il tasso utilizzato per la
stima delle attività nel settore bancario. Il tasso al netto delle imposte (c.d. tasso posttax) che è stato utilizzato è pari all’8,65%, corrispondente ad un tasso al lordo delle
imposte (c.d. tasso pre-tax) pari al 12,92%.
168
L’analisi compiuta ha permesso di riscontrare l’assenza di perdite durevoli di valore (c.d.
impairment losses) dell’avviamento iscritto in bilancio di Banca Popolare di Bergamo
S.p.A. alla data del 31 dicembre 2005. Inoltre, non si evidenziano cambiamenti
ragionevolmente possibili agli assunti di base su cui la direzione aziendale ha fondato la
determinazione del valore recuperabile dell’avviamento che possano alterare le risultanze
dell’analisi determinando un valore recuperabile inferiore al valore contabile.
Sezione 13
13.1
Le attività fiscali e le passività fiscali
– voce 130 dell’attivo e voce 80 del passivo –
Attività per imposte anticipate: composizione
Saldi al:
31/12/2005
Fondi rischi e oneri non dedotti
Saldi al:
31/12/2004
14.486
11.335
Spese del personale non dedotte
2.329
4.449
Svalutazione crediti da dedurre in quote costanti
9.172
10.482
Spese di rappresentanza
Svalutazioni crediti verso banche e di firma non dedotti
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Spese pluriennali non dedotte
Attività materiali - ammortamenti non dedotti
53
36
1.146
1.873
12.522
0
1.270
0
12
0
1.834
1.834
Altre passività - debito per polizza sanitaria
2.015
1.875
Derivati di copertura
4.793
0
TFR
Titoli in circolazione
Svalutazione titoli AFS
Attività immateriali
Passività finanziarie di negoziazione
Altre residuali
Totale
169
41
0
6
0
926
3.226
5.507
0
226
207
56.338
35.317
13.2
Passività per imposte differite: composizione
Saldi al:
31/12/2005
Saldi al:
31/12/2004
Fondo TFR dedotto extracontabilmente
836
-
Disinquinamento fiscale
941
1.634
7.457
17.292
306
653
42
71
156
-
Attività immateriali - ammortamento avviamento dedotto extracontabilmente
1.122
-
Titoli in circolazione
3.761
-
18.633
-
Fondo svalutazione crediti dedotto extracontabilmente
Attività materiali - immobili di proprietà
Attività materiali - immobili in leasing
Beni in leasing - eccedenza canoni passivi dedotti extracontabilmente
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Rivalutazione titoli AFS
Altre passività - attualizzazione del debito verso il Fondo sostegno al reddito
Totale
2.250
-
-
12
35.504
19.662
13.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto
economico)
Saldi al:
31/12/2005
Saldi al:
31/12/2004
1. Importo iniziale
29.364
21.581
2. Aumenti
22.309
14.881
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
22.309
14.881
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
0
0
c) riprese di valore
0
0
22.309
14.881
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
(9.476)
(7.098)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
(9.476)
(7.098)
(9.476)
(7.098)
d) altre
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
0
0
c) mutamento dei criteri contabili
0
0
3.2 Riduzione di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
42.197
29.364
4. Importo finale
Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di sufficienti imponibili
fiscali futuri. Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi
incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni
e della mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria.
170
Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES e IRAP
sono rispettivamente pari al 33% e 5,25%.
Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle attività per imposte anticipate createsi sino
all’anno 2004 in effettiva contropartita al conto economico e non accoglie gli effetti
connessi alla transizione agli IAS, rilevati in contropartita al patrimonio netto secondo
quanto previsto dall’IFRS 1.
Le imposte anticipate rilevate nell’esercizio per 22.309 migliaia di euro sono
principalmente costituite per 12.522 migliaia di euro a fronte della svalutazione dei
derivati di copertura di passività (prestiti obbligazionari), per 5.391 migliaia di euro da
accantonamenti non deducibili a fondi per rischi e oneri e per 2.275 migliaia di euro da
accantonamenti non deducibili per spese per il personale.
Le imposte anticipate annullate nell’esercizio per 9.476 migliaia di euro sono
essenzialmente rappresentate da 4.416 migliaia di euro per recuperi conseguenti al
sostenimento di spese del personale accantonate e non dedotte in esercizi precedenti, da
2.241 migliaia di euro per utilizzo di fondi rischi e oneri tassati in precedenti esercizi e da
1.310 migliaia di euro per recupero delle quote costanti delle svalutazioni crediti.
13.4 Variazione delle
economico)
imposte
differite
(in
contropartita
Saldi al:
31/12/2005
1. Importo iniziale
del
Saldi al:
31/12/2004
18.926
0
2. Aumenti
8.969
18.926
2.1 Imposte differite nell'esercizio
8.969
18.926
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
0
0
8.969
18.926
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
(13.583)
0
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
(13.583)
0
(13.583)
0
0
0
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
0
0
3.2 Riduzione di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
14.312
18.926
4. Importo finale
conto
Le imposte differite sono rilevate a fronte delle differenze temporanee tra valore contabile
di una attività o di una passività ed il suo valore fiscale. Tale rilevazione è stata effettuata
in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005,
tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di istruzioni ufficiali da
parte dell’Amministrazione finanziaria.
Le aliquote utilizzate per la valorizzazione delle imposte differite ai fini IRES e IRAP sono
rispettivamente pari al 33% e 5,25%.
171
Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle passività per imposte differite accantonate sino
all’anno 2004 in effettiva contropartita al conto economico e non accoglie gli effetti
connessi alla transizione agli IAS, rilevati in contropartita al patrimonio netto secondo
quanto previsto dall’IFRS 1.
Le imposte differite rilevate nell’esercizio per 8.969 migliaia di euro sono principalmente
imputabili per 3.756 migliaia di euro a rivalutazioni di passività (prestiti obbligazionari)
coperte da derivati, per 3.054 migliaia di euro all’accantonamento al fondo svalutazioni
crediti dedotto extracontabilmente e per euro 1.122 migliaia all’ammortamento
dell’avviamento dedotto extracontabilmente.
Le imposte differite annullate nell’esercizio per 13.583 migliaia di euro sono
essenzialmente rappresentate dall’utilizzo del fondo svalutazioni crediti (12.889 migliaia
di euro) dedotto extracontabilmente nel precedente esercizio.
13.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio
netto)
Saldi al:
31/12/2005
1. Importo iniziale
Saldi al:
31/12/2004
36.528
5.479
2. Aumenti
2.910
2.097
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
2.910
2.097
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamenteo di criteri contabili
0
0
2.910
2.097
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
3. Diminuzioni
(25.297)
(1.623)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
(25.297)
(1.623)
(25.297)
(1.623)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
0
0
c) dovute al mutamento dei criteri contabili
0
0
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
14.141
5.953
c) altre
a) rigiri
4. Importo finale
Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle attività per imposte anticipate createsi in sede di
FTA per effetto della transizione ai principi contabili internazionali in contropartita al
patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Tale saldo differisce da quello
finale al 31 dicembre 2004 per effetto dell’applicazione degli IAS 32 e 39. La rilevazione è
stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del
D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di
istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Le imposte anticipate rilevate nell’esercizio per 2.910 migliaia di euro sono
essenzialmente rappresentate dalla svalutazione (2.604 migliaia di euro) dei derivati di
copertura di passività (prestiti obbligazionari).
172
Le imposte anticipate annullate nell’esercizio per 25.297 migliaia di euro sono
principalmente rappresentate per 8.715 migliaia di euro da svalutazioni di crediti verso
Clientela appostate in FTA, per 8.162 migliaia di euro dalla svalutazione effettuata in FTA
di passività (prestiti obbligazionari) coperte da derivati e per 4.921 migliaia di euro dalla
svalutazione dei derivati di copertura crediti effettuata in FTA. L’intero ammontare in
commento delle imposte anticipate è stato annullato in contropartita al conto economico.
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
Saldi al:
31/12/2004
Saldi al:
31/12/2005
1. Importo iniziale
34.453
682
7.353
7.353
54
54
a) relative a precedenti esercizi
0
0
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
0
0
7.353
54
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
0
0
2.3 Altri aumenti
0
0
(20.614)
(20.614)
0
0
(20.614)
0
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
c) altre
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
0
0
c) altre
0
0
3.2 Riduzione di aliquote fiscali
0
0
3.3 Altre diminuzioni
0
0
21.192
736
4. Importo finale
Il saldo iniziale rappresenta l’entità delle passività per imposte differite createsi in sede di
FTA per effetto della transizione ai principi contabili internazionali in contropartita al
patrimonio netto secondo quanto previsto dall’IFRS 1. Tale saldo differisce da quello
finale al 31 dicembre 2004 per effetto dell’applicazione degli IAS 32 e 39. La rilevazione è
stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse le disposizioni del
D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della mancanza di
istruzioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Le imposte differite rilevate nell’esercizio per 7.353 migliaia di euro sono essenzialmente
rappresentate per 4.961 miglia di euro dalla rivalutazione dei derivati di negoziazione e
per 2.250 migliaia di euro dalla rivalutazione effettuata nell’esercizio di titoli di capitale
AFS “Available For Sale”.
Le imposte differite annullate nell’esercizio per 20.614 migliaia di euro sono
rappresentate principalmente per 12.053 migliaia di euro dalla rivalutazione di crediti
verso Clientela appostate in FTA, per 4.510 migliaia di euro da rivalutazioni effettuate in
FTA di crediti coperti da derivati e per 2.846 migliaia di euro per rivalutazioni effettuate
in FTA dei derivati di copertura di passività (prestiti obbligazionari).
173
13.7 Altre informazioni
Non vi sono altre informazioni da riportare.
Sezione 14
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione e passività associate
– voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
174
Sezione 15
15.1
Altre attività – voce 150 –
Altre attività: composizione
Saldi al:
31/12/2005
Descrizione/Valori
Partite viaggianti attive
Saldi al:
31/12/2004
156.274
Appostazioni debitorie in sospeso presso servizi e sportelli
465.119
56.960
28.851
101.024
13.712
Crediti di imposta esercizi precedenti e relativi interessi
1.430
0
Assegni di c/c propri
6.980
0
26.022
0
Clienti e corrispondenti per effetto titoli, cedole e competenze da addebitare
Acconti imposta di bollo su documenti e atti bancari
Imposta sostitutiva su disavanzi di fusione
5.414
0
Migliorie su beni di terzi
5.980
7.385
Costi competenza esercizi futuri
Ratei attivi
17
0
706
0
Risconti attivi
45.464
47.668
Partite debitorie residuali
16.677
202.726
422.948
765.461
Totale
Nella voce “Clienti e corrispondenti per effetti, titoli, cedole e competenze da addebitare”
sono ricompresi 90.704 migliaia di euro per effetti e documenti all’incasso scaduti.
Le partite viaggianti e sospese risultano inferiori alla soglia fissata dalla Banca d’Italia (3%)
ai fini delle segnalazioni statistiche. Le partite viaggianti attive sono determinate da
registrazioni contabili in sospeso che verranno regolate definitivamente il giorno
successivo.
La voce “Imposta sostitutiva su disavanzi di fusione” è stata conferita nell’operazione del
1° luglio 2003 in quanto afferente agli avviamenti di Banca Brignone S.p.A. e Ceresole &
C. SIM S.p.A. anch’essi oggetto di conferimento.
175
PASSIVO
Sezione 1
Debiti verso banche – voce 10 –
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2005
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 locazione finanziaria
2.3.2 altri
31/12/2004
0
0
1.296.762
131.540
1.026.636
653.204
60.204
256.737
898.894
16.514
0
0
898.894
16.514
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
0
0
2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio
2.5.1 pronti contro termine passivi
0
0
0
0
0
0
206.124
100.181
Totale
1.296.762
1.026.636
Fair value
1.296.691
2.5.2 Altre
2.6 Altri debiti
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
1.5 Debiti per locazione finanziaria
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
176
Sezione 2
Debiti verso Clientela – voce 20 –
2.1 Debiti verso Clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2005
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Fondi di terzi in amministrazione
4. Finanziamenti
4.1 Locazione finanziaria
4.2 Altri
31/12/2004
11.392.635
11.591.624
175.185
107.987
4
13
709.356
3.987
9.062
3.987
700.294
0
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
0
0
6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio
0
669.086
6.1 pronti contro termine passivi
0
669.086
6.2 altre
0
0
162.878
0
Totale
12.440.058
12.372.697
Fair Value
12.440.176
7. Altri debiti
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti subordinati
(normativa vigente)
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti strutturati
(normativa vigente)
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
2.5 Debiti per locazione finanziaria
Importo
Debito residuo verso società di leasing
- entro 1 anno
2.062
- tra 1 e 5 anni
4.690
- oltre 5 anni
2.310
177
Sezione 3
Titoli in circolazione – voce 30 –
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
31/12/2005
Tipologia titoli/Valori
Valore bilancio
31/12/2004
Fair value
Valore bilancio
Fair value
A. Titoli quotati
250.289
259.405
0
0
1. Obbligazioni
250.289
259.405
0
0
0
0
0
0
0
2. Altri titoli
B. Titoli non quotati
6.083.792
6.060.347
0
1. Obbligazioni
4.997.331
4.973.886
0
0
2. Altri titoli
1.086.461
1.086.461
0
0
6.334.081
6.319.752
6.395.441
Totale
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Descrizione/Valore
31/12/2005
31/12/2004
A. Titoli in circolazione
A1 Titoli in circolazione - Subordinati
250.289
250.271
A2. Titoli in circolazione - Convertibili
0
0
Trattasi di un prestito obbligazionario 2001-2012 (Upper Tier II) a tasso variabile
trimestrale (euribor a 3 mesi + 0,80)/4 quotato alla Borsa di Milano. La scadenza è
fissata per il 18 giugno 2012. Non è prevista la clausola di rimborso anticipato.
178
Sezione 4
Passività finanziarie di negoziazione – voce 40 –
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
31/12/2005
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2004
FV
VN
Q
FV
VN
NQ
Q
NQ
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
0
0
0
0
0
2. Debiti verso clientela
0
0
0
0
0
0
3. Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.1 obbligazioni
3.2 Altri titoli
Totale A
0
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
X
109.610
0
X
69.243
0
2. Derivati Creditizi
X
0
0
X
0
0
X
109.610
0
X
69.243
0
109.610
0
69.243
0
Totale B
Totale (A+B)
0
0
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività
subordinate
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti
strutturati
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
179
4.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati
Tipologie derivati/Attività sottostanti
Tassi di
interesse
Valute e
oro
Titoli di
capitale
Crediti
Altro
31/12/2005
31/12/2004
A) Derivati quotati
1) Derivati finanziari
• Con scambio di capitali
- opzioni emesse
- altri derivati
92.882
15.229
734
0
765
109.610
0
0
0
0
3.063
3.063
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.063
3.063
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
- opzioni emesse
92.882
48.357
12.166
0
734
734
0
0
765
765
106.547
49.856
0
0
44.525
12.166
0
0
0
56.691
0
2) Derivati creditizi
• Con scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
0
92.882
15.229
734
0
765
109.610
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- altri derivati
Totale A
B) Derivati non quotati
1) Derivati finanziari
• Con scambio di capitali
- opzioni emesse
0
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
- opzioni emesse
- altri derivati
- altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2) Derivati creditizi
• Con scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
Totale B
Totale (A+B)
Sezione 5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
92.882
15.229
734
0
765
109.610
69.243
Passività finanziarie valutate al fair value
– voce 50 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
180
Sezione 6
Derivati di copertura – voce 60 –
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività
sottostanti
Tipologie derivati/Attività sottostanti
Tassi di
interesse
Valute e
oro
Titoli di
capitale
Crediti
Altro
31/12/2005
A) Derivati quotati
1) Derivati finanziari
• Con scambio di capitali
- opzioni emesse
- altri derivati
• Senza scambio di capitali
- opzioni emesse
- altri derivati
18.745
0
0
0
0
0
0
0
0
0
18.745
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
18.745
0
0
0
0
0
0
0
0
0
18.745
0
18.745
0
0
0
0
18.745
2) Derivati creditizi
• Con scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
18.745
0
0
0
0
18.745
1) Derivati finanziari
0
0
0
0
0
0
• Con scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
- opzioni emesse
0
0
0
0
0
0
- altri derivati
Totale A
B) Derivati non quotati
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
- opzioni emesse
- altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2) Derivati creditizi
0
0
0
0
0
0
• Con scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
• Senza scambio di capitali
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale (A+B) - 31/12/2005
18.745
0
0
0
0
18.745
Totale (A+B) - 31/12/2004
0
0
0
0
0
43.722
Totale B
181
6.2
Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per
tipologia di copertura
Flussi Finanziari
Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura
Rischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
0
0
0
2. Crediti
0
0
0
X
0
X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
X
4. Portafoglio
X
Totale Attività
0
X
0
1. Passività finanziarie
10.743
2. Portafoglio
X
Totale Passività
10.743
X
0
X
0
X
0
X
X
0
X
0
X
0
X
8.002
0
X
0
Generica
0
0
0
X
Specifica
0
X
0
0
X
0
0
0
0
X
Generica
Più rischi
8.002
0
0
X
0
0
0
X
0
X
0
X
0
0
0
L’importo di euro 8.002 migliaia riguarda derivati posti a copertura di finanziamenti
erogati dalla Banca.
Sezione 7
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica – voce 70 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 8
Passività fiscali – voce 80 –
Il dettaglio delle passività fiscali è stato riportato nella sezione 13 dell’attivo.
Sezione 9
Passività associate a gruppi di attività in via di
dismissione – voce 90 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
182
Sezione 10
10.1
Altre passività – voce 100 –
Altre passività: composizione
Descrizione/Valori
31/12/2005
Saldo partite illiquide di portafoglio
Appostazioni creditorie in sopseso c/o servizi e sportelli
602.202
123.363
Somme a disposizione di clienti e banche per operazioni in esecuzione
31/12/2004
68.861
194.002
234.846
641
Somme da riconoscere al fisco per conto terzi
Partite viaggianti passive
15.778
96.404
401.068
46.258
Somme della clientela non disponibili perché soggette a vincoli diversi
Ritenute su redditi riconosciuti a terzi
747
16.140
0
20.311
1.449
47
0
40
Imposte indirette da versare
Contributi previdenziali per conto terzi in corso di esecuzione
Acconti ricevuti da terzi per cessioni immobiliari da perfezionare
49
439
Debiti verso la cassa di previdenza del personale, compresi oneri accessori
Ratei passivi
5.178
2.346
4.850
176
Risconti passivi
Debiti per scopi di istruzioni culturali, benefici, sociali
4.240
598
4.755
720
Debiti per impegni verso FIDT
Debiti derivanti da garanzie e impegni
4
3.736
4
5.036
81.790
2.481
76.657
1.155
1.191.398
824.973
Debiti inerenti al personale
Partite creditorie residuali
Totale
L’importo evidenziato alla voce “somme da riconoscere al fisco per conto terzi” è composto
prevalentemente da somme da riversare allo Stato rivenienti da versamenti dei modelli
F24 effettuati dalla Clientela.
Nella voce “somme a disposizione di Clienti e Banche per operazioni in esecuzione” sono
compresi 31.639 migliaia di euro riferibili a cedenti effetti e documenti scaduti.
Tra le partite illiquide di portafoglio sono ricompresi anche gli effetti scadenti gli ultimi
due giorni lavorativi dell’esercizio.
Le partite viaggianti e sospese risultano inferiori alla soglia fissata dalla Banca d’Italia (3%)
ai fini delle segnalazioni statistiche. Le partite viaggianti passive sono determinate da
registrazioni contabili in sospeso che verranno regolate definitivamente il giorno
successivo.
183
Sezione 11
11.1
Trattamento di fine rapporto del personale
– voce 110 –
Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2005
A. Esistenze iniziali
116.043
0
9.211
0
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
B.2 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni in diminuzione
D. Rimanenze finali
Totale
31/12/2004
9.211
0
0
0
(9.604)
0
(9.604)
0
0
0
115.650
116.043
115.650
116.043
Come noto, l’introduzione dei principi contabili internazionali ha comportato importanti
modifiche per il calcolo del debito per trattamento di fine rapporto, che in applicazione
dell’art. 2120 c.c. esprimeva il debito maturato alla data del bilancio ipotizzando, quindi,
la cessazione di tutti i dipendenti a tale data.
Con l’applicazione del principio IAS 19, invece, la passività relativa al trattamento di fine
rapporto del personale è qualificabile come piano a benefici definiti e richiede in quanto
tale la determinazione del valore dell’obbligazione sulla base di ipotesi attuariali.
In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell’ammontare già maturato alla
data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l’ammontare da pagare al momento
della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per
tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell’effettivo pagamento.
La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata da un perito esterno
secondo il metodo della proiezione unitaria del credito (Projected Unit Credit Method), che
prevede di considerare i futuri incrementi retributivi fino al momento di cessazione del
rapporto di lavoro e contempla la proiezione degli esborsi da effettuare sulla base di
analisi storiche-statistiche e della curva demografica nonché l’attualizzazione di tali flussi
sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio
sono considerati come unità separate e addizionali.
Le ipotesi demografiche (cessazione del rapporto, evoluzione di carriera, mortalità, ecc.)
sono formulate sulla scorta dei dati storici del Gruppo, opportunamente integrati e
perequati per tenere conto delle uscite previste dal piano industriale nonché delle vigenti
disposizioni legislative in tema di età massima per il collocamento in quiescenza.
Le ipotesi finanziarie ed economiche sono fondate su previsioni di natura prudenziale
mentre le variabili inerenti il mercato del lavoro riflettono dati storici e tendenziali in linea
con il sistema.
Per quanto riguarda, infine, il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione, viene precisato
che è stata utilizzata una curva di tassi determinata come media dei tassi EURO SWAP,
BID e ASK alla data di riferimento della valutazione, opportunamente interpolata per le
scadenze intermedie.
In particolare, è stato determinato un tasso di sconto medio ricavato come media
ponderata dei tassi EURO SWAP della curva al 31 dicembre 2005, utilizzando come pesi i
rapporti tra l’importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l’importo totale da
pagare e anticipare fino all’estinzione della popolazione considerata. Il tasso di sconto
184
medio relativo all’intero Gruppo BPU (ovvero di tutte le società oggetto di valutazione)
risulta pari al 3,42%.
È stato determinato, infine, per ogni Società il tasso atteso di incremento retributivo,
inflazione inclusa, ricavato come media aritmetica degli incrementi della retribuzione
media prevista in ciascun anno rispetto all’anno precedente, fino alla totale estinzione
della popolazione iniziale.
11.2
Altre informazioni
Non vi sono altre informazioni da riportare.
185
Sezione 12
12.1
Fondi per rischi e oneri – voce 120 –
Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci/Componenti
31/12/2005
1. Fondo di quiescenza aziendali
2. Altri fondi rischi e oneri
0
0
44.235
40.460
8.277
6.952
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
31/12/2004
0
0
35.958
33.508
44.235
40.460
Nel dettaglio si segnalano gli incrementi del fondo rischi derivanti da revocatorie (+
10,72%) e del fondo per controversie legali (+ 19,06%). Tali aumenti sono parzialmente
compensati dalla riduzione del fondo rischi per operatività in titoli in default (- 12,38%) –
compreso nella voce residuale altri.
12.2
Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza
Altri fondi
Totale
A. Esistenze iniziali
0
40.460
40.460
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell'esercizio
0
0
19.217
18.423
19.217
18.423
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
0
794
794
0
0
0
B.4 Altre variazioni in aumento
0
0
0
0
0
(15.442)
(4.352)
(15.442)
(4.352)
C. Diminuzioni
C.1 Utilizzo dell'esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni in diminuzione
D. Rimanenze finali
12.3
0
(1.008)
(1.008)
0
(10.082)
(10.082)
0
44.235
44.235
Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
186
12.4
Fondi per rischi e oneri – altri fondi
Voci/Componenti
31/12/2005
31/12/2004
Altri fondi per rischi e oneri
26.249
23.708
2. Fondo rettifiche interessi commissioni e spese
1. Fondo per rischi su revocatorie
4.600
3.600
3. Fondo per bond e default
5.109
6.200
35.958
33.508
Totale
Fondi per rischi e oneri: informazioni aggiuntive
Importo totale
al 31/12/2005
Fondo cause per il personale
Presunta
data
Passività
potenziale
1.438
02/01/2011
100
26.249
04/05/2008
982
Fondo per bond in default
5.109
17/05/2009
0
Fondo per anatocismo
2.460
18/01/2009
0
Fondo per altre controversie legali
4.378
06/05/2008
858
Fondo rischi su revocatorie
Totale
39.634
1.940
I fondi rischi ed oneri comprendono un importo pari a 2.460 migliaia di euro
corrispondente ai probabili rischi attinenti al tema dell’anatocismo e calcolati sulla base
delle istanze pervenute dalla Clientela. Come noto, infatti, con la sentenza resa a Sezioni
Unite n. 21095/04, la Corte di Cassazione ha ribadito l’orientamento, avviato dal marzo
1999, per cui le clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi debitori, contenute
nei contratti di conto corrente con la Clientela stipulati prima del 2000, sarebbero nulle
in quanto rispondenti ad un uso avente natura negoziale e non normativa. In particolare,
con tale decisione, la Corte ha affermato la valenza retroattiva di tale principio,
nonostante le molteplici sentenze della stessa Cassazione in senso favorevole
all’anatocismo bancario prima del 1999.
Altri fondi
L’accantonamento per passività probabili è iscritto quando:
l’azienda ha un’obbligazione attuale (legale o implicita, riferita alla data di chiusura
del bilancio di esercizio) quale risultato di un evento passato, verificatosi prima della
data di chiusura dell’esercizio;
è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse (atte a produrre benefici
economici) per adempiere l’obbligazione; e
può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
187
Nel valutare l’esistenza di una obbligazione attuale scaturita da un evento passato si è
tenuta in considerazione, sulla base delle conoscenze disponibili, la circostanza che sia
più verosimile, piuttosto che il contrario, che esista un’obbligazione alla data del bilancio.
L’importo rilevato rappresenta la migliore stima degli oneri richiesti per adempiere
all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e rappresenta quindi
l’importo che l’azienda ragionevolmente sosterrebbe per estinguere l’obbligazione alla data
di riferimento del bilancio. Si è quindi proceduto a determinare il valore attuale degli
oneri che si suppone saranno necessari per estinguere l'obbligazione che si ritiene
deriverà in capo alla banca da una specifica controversia passiva.
A tal riguardo, muovendo dal presupposto in base al quale il tasso (o i tassi) di
attualizzazione deve riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del
denaro ed i rischi specifici connessi alla passività, il processo di attualizzazione viene
condotto con riferimento a ciascuna singola controversia passiva ed alla durata residua
della stessa. Si indicano di seguito i parametri legali generali ed astratti che sono alla
base del predetto processo:
tipologia/natura della controversia, da determinarsi alla luce del petitum, cioè delle
richieste formulate dalla controparte. A tal fine potranno essere individuate delle
"macro-famiglie"
quali,
ad
esempio,
controversie
societarie,
controversie
giuslavoristiche, controversie in materia di intermediazione finanziaria, controversie
genericamente definibili come di risarcimento danni (derivanti da inadempimento
contrattuale, da fatto illecito, da violazione di norme imperative), ecc ..... ;
grado di "innovatività" della controversia, da determinarsi tenendo conto del fatto che
l'oggetto della stessa verta su materie già conosciute e opportunamente "ponderate"
dalla banca ovvero su materie assolutamente nuove e quindi bisognose di
approfondimento (ad esempio perchè scaturite da un mutamento della normativa o
degli orientamenti giurisprudenziali);
grado di "strategicità" della controversia per la Banca: la Banca, per ragioni di natura
"politica", potrebbe ad esempio decidere di resistere in giudizio, con finalità
dissuasive, per lungo tempo anche in presenza di argomenti difensivi non decisivi. Per
contro potrebbe invece decidere, per ragioni di opportunità commerciale, di chiudere
la vertenza in modo rapido anche in presenza di argomenti difensivi che
consentirebbero di resistere a lungo in giudizio;
durata media della vertenza, da ponderare tenendo conto anche del dato geografico,
cioè della localizzazione del foro presso il quale la causa è radicata e dello stadio
evolutivo del processo. A tal riguardo si dovrà naturalmente operare una scelta della
fonte statistica dalla quale ricavare i dati e ci si potrà avvalere dell'ausilio dei legali
che assistono la Banca nella vertenza e che hanno una conoscenza diretta del foro di
volta in volta interessato;
"natura" della controparte (ad esempio, persona fisica o giuridica, operatore qualificato
o meno, consumatore o meno, etc ......).
La passività potenziale, dalla quale non scaturisce alcun obbligo di accantonamento, è
invece definita come:
a) una possibile obbligazione (sorta dopo la data di chiusura del bilancio di esercizio) che
deriva da fatti verificatisi anteriormente alla data di chiusura dell’esercizio la cui
esistenza sarà confermata solo dal verificarsi (o dal non verificarsi) di uno o più fatti
futuri incerti, non totalmente sotto il controllo della Banca; o
188
b) un’obbligazione attuale che deriva da fatti passati ma che non è rilevata perché:
1.
non è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici
economici per adempiere all’obbligazione (ma residua un certo margine di
dubbio su di un eventuale esborso, anche solo relativamente ad alcune delle
componenti considerate ai fini del calcolo della perdita attesa);
2.
l’importo dell’obbligazione
attendibilità.
Sezione 13
non
può
essere
determinato
Azioni rimborsabili – voce 140 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
189
con
sufficiente
Sezione 14
14.1
Patrimonio dell’impresa
– voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 –
Patrimonio dell’impresa: composizione
Voci/Valori
1. Capitale
31/12/2005
1.256.300
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
0
34.862
9.600
0
0
3.721
(171)
6. Strumenti di capitale
7. Utile (perdita) d'esercizio
Totale
14.2
1.256.300
0
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione
31/12/2004
0
0
204.281
184.679
1.499.164
1.450.408
“Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
31/12/2005
Nr azioni ORDINARIE
da nominale Euro cadauna
1.256.300.000
1.256.300.000
1,00
1,00
Nr azioni PROPRIE
da nominale Euro cadauna
31/12/2004
0
0
0,00
0
190
14.3
Capitale – Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie
Ordinarie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
Altre
1.256.300.000
1.256.300.000
0
0
0
0
A.1 Azioni proprie (-)
0
0
B.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali
0
0
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
0
0
0
0
- a pagamento:
0
0
- operazioni di aggregazioni di imprese
0
0
- conversione di obbligazioni
0
0
- esercizio di warrant
- altre
0
0
0
0
- a titolo gratuito:
0
0
- a favore dei dipendenti
0
0
- a favore degli amministratori
0
0
- altre
B.2 Vendita di azioni proprie
0
0
0
0
B.3 Altre variazioni
0
0
0
0
0
0
C.2 Acquisto di azioni proprie
C.3 Operazioni di cessione di imprese
0
0
0
0
C. 4 Altre variazioni
0
0
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali
D.1 Azioni proprie (+)
1.256.300.000
0
0
0
D. 2 azioni esistenti alla fine dell'esercizio
- interamente liberate
1.256.300.000
1.256.300.000
0
0
0
0
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento
- non interamente liberate
14.4
Capitale: altre informazioni
Valore nominale delle azioni
Il capitale sociale è costituito da numero 1.256.300.000 azioni aventi valore nominale
unitario di 1 euro.
Diritti, privilegi e vincoli sulle azioni
Sulle azioni della Banca non vi sono ne privilegi ne pegni e, per quanto riguarda i vincoli
alla distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di
riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della
possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell’art. 2427 comma 1, n. 7 bis c.c.
riportata nella parte F – Informazioni sul patrimonio.
191
14.5
Riserve di utili: altre informazioni
Natura/Descrizione
31/12/2005
Possibilità di
utilizzazione
(1)
Riserva legale (2)
13.428
b)
Riserva ex art. 2426 cc 1°c. n.5 (3)
17.313
a) b) c)
Riserva tassata di utili
13.300
a) b) c)
867
a) b) c)
(11.292)
a) b) c)
1.246
a) b) c)
Utili portati a nuovo
Altre riserve in applicazione degli IAS/IFRS
Riserva da storno ammortamenti pregressi (4)
TOTALE Riserve di utili
34.862
Note sulla possibilità di utilizzazione
1) Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per
distribuzione ai soci; n/d Non disponibile
2) Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2430 Codice Civile
3) Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2426 Codice Civile 1°c. n. 5
4) Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005
14.6
Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
14.7
Riserve da valutazione: composizione
Voci/Componenti
31/12/2005
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita
31/12/2004
3.623
0
2. Attività materiali
0
0
3. Attività immateriali
0
0
4. Copertura di investimenti esteri
0
0
5. Copertura dei flussi finanziari
0
0
6. Differenze di cambio
0
0
7. Attività non correnti in via di dismissione
0
0
98
(171)
3.721
(171)
8. Leggi speciali di rivalutazione
Totale
192
3.623
0
0
0
0
0
0
0
(10)
(10)
0
0
0
3.633
3.633
Attività
materiali
Attività
immateriali
0
0
0
0
0
0
0
0
Copertura di
investimenti
esteri
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
(199)
(199)
0
0
0
199
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
X
X
98
0
0
0
0
98
Attività non Leggi speciali
Copertura dei Differenze di
di
correnti in via
flussi finanziari
cambio
di dismissione rivalutazione
Le esistenze iniziali comprendono le riclassifiche fra riserve e le integrazioni registrate successivamente all’approvazione della transizione ai principi
contabili IAS/IFRS descritte in dettaglio nella Parte A della presente Nota Integrativa. In particolare la riserva di copertura dei flussi finanziari è
esposta al netto della riclassifica di 3.738 migliaia di euro ad altre riserve di FTA; la riserva da leggi speciali di rivalutazione comprende 269 migliaia
di euro derivanti dalla diversa fiscalità differita calcolata in ossequio alla Legge n. 266/2005 rispetto alla fiscalità differita ordinaria.
D. Rimanenze Finali
C.2 Altre Variazioni
C. Diminuzioni
C. 1 Riduzioni di fair value
B.2 Altre variazioni
B. Aumenti
B.1 Incrementi di fair value
0
Attività
finanziarie
disponibili per la
vendita
Riserve da valutazione: variazioni annue
A. Esistenze iniziali
14.8
14.9
Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la
vendita: composizione
31/12/2005
Attività/Valori
Riserva
positiva
31/12/2004
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
0
(10)
0
0
3.633
0
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
0
0
4. Finanziamenti
0
0
0
0
3.633
(10)
0
0
1.Titoli di debito
2. Titoli di capitale
Totale
14.10
Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la
vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote
O.I.C.R
Finanziamenti
A. Esistenze iniziali
0
0
0
0
2. Variazioni positive
2.1 Incrementi di fair value
0
0
3.633
3.633
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
(10)
(10)
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.3 Altre variazioni
0
0
0
0
4. Rimanenze finali
(10)
3.633
0
0
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
- da deterioramento
- da realizzo
2.3 Altre variazioni
3. Variazioni negative
3.1 Riduzione di fair value
3.2 Rigiro a conto economico da riserve positive da rea
L’importo esposto nella colonna “titoli di capitale” è legato ad azioni Parmalat in
portafoglio assegnate alla Banca in luogo dei crediti vantati nei confronti dell’omonimo
Gruppo.
194
Altre informazioni
1.
Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
31/12/2005
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
31/12/2004
349.959
484.828
a) Banche
154.935
233.893
b) Clientela
195.024
250.935
1.968.634
1.671.749
2) Garanzie di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
100.315
28.316
1.868.319
1.643.433
542.117
588.344
37.461
45.599
37.461
45.599
0
0
504.656
542.745
i) a utilizzo certo
257.509
233.436
ii) a utilizzo incerto
247.147
309.309
b) Clientela
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
0
0
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
0
0
6) Altri impegni
0
176.123
2.860.710
2.921.044
Totale
Il rischio di credito connesso a garanzie rilasciate ed impegni è valutato in modo analogo
ai crediti per cassa. L’eventuale svalutazione per dubbio esito è appostata tra le altre
passività.
Gli importi esposti alla voce 2 “garanzie di natura commerciale b) Clientela” riguardano
prevalentemente avalli e fideiussioni.
2.
Attività costituite in garanzia di proprie passività ed impegni
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
3.
Informazioni sul leasing operativo
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
195
4.
Gestione e intermediazione per conto terzi
Importi al
31/12/2005
Tipologia di servizi
1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi
a) Acquisti
0
0
1. Regolati
0
2. Non regolati
0
b) Vendite
0
1. Regolate
0
2. Non regolate
0
0
2. Gestioni patrimoniali
a) Individuali
0
b) Collettive
0
63.464.405
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) Titoli di terzi in deposito : connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni patrimoniali)
- Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
- Altri titoli
b) Altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri
- Titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
- Altri titoli
c) Titoli di terzi depositati presso terzi
d) Titoli di proprietà depositati presso terzi
2.466.390
0
2.466.390
29.798.099
6.222.970
23.575.129
31.176.837
23.079
0
4) Altre operazioni
196
Parte C – Informazioni sul conto economico
Sezione 1
Gli interessi – voci 10 e 20 –
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Attività finanziarie in bonis
Voci/Forme tecniche
Titoli di
Debito
Attività
finanziarie
deteriorate
Finanziamenti
Altre attività
31/12/2005
31/12/2004
1.053
0
0
0
1.053
0
64
0
0
0
64
0
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
0
0
0
0
0
0
4. Crediti verso banche
0
89.912
0
0
89.912
0
5. Crediti verso clientela
0
703.520
0
0
703.520
0
6. Attività finanziarie valutate al fair value
0
0
0
0
0
0
1.714
1.714
0
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
7. Derivati di copertura
X
X
8. Attività finanziarie cedute non cancellate
9. Altre attività
X
0
X
0
X
1.117
Totale
0
0
0
1.630
1.630
0
3.344
797.893
811.759
0
X
793.432
0
Il risultato relativo alla voce “ Attività finanziarie detenute per la negoziazione” riveniente
da titoli di debito è attribuibile a titoli che al 31 dicembre 2005 non sono più in
portafoglio e prevalentemente ai titoli “Società di Cartolarizzazione Crediti INPS 20022005 tasso variabile” rimborsati nel corso dell’esercizio.
In applicazione della rappresentazione delle informazioni contabili che privilegia la
sostanza economica delle informazioni rispetto alla forma giuridica delle stesse, nel
margine di interesse sono iscritti i differenziali tra cambio a pronti e cambio a termine
della raccolta effettuata mediante certificati di deposito denominati in valuta estera (yen)
congiuntamente a prodotti Domestic Currency Swap (DCS).
Posta la stretta correlazione tra i predetti DCS ed i certificati di deposito, i due prodotti
sono valutati in modo coerente onde rappresentare in bilancio risultati che
rappresentano in modo sostanziale le finalità perseguite dall’azienda.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Voci/Valori
31/12/2005
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
1.3.2
10.241
Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
197
31/12/2004
6.707
1.3.3
Interessi attivi su crediti con fondi di terzi in amministrazione
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Debiti
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Titoli
Altre Passività
31/12/2005
31/12/2004
8.095
x
0
8.095
0
94.039
x
0
94.039
0
0
131.992
0
131.992
4. Passività finanziarie di negoziazione
X
0
0
21.666
21.666
0
5. Passività finanziarie valutate al fair value
0
0
0
0
0
6. Passività finanziare a fronte di attività cedute non cancellate
0
7. Altre passività
X
0
X
8. Derivati di copertura
X
X
Totale
102.134
131.992
0
0
0
183
183
0
0
0
0
21.849
255.975
261.994
1.6 Interessi passivi ed oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1
Interessi passivi su passività in valuta
Voci/Valori
31/12/2005
Interessi passivi su passività in valuta
1.6.2
30.437
29.711
Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria
Voci/Valori
31/12/2005
Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria
1.6.3
31/12/2004
Interessi passivi su fondi di terzi in amministrazione
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
198
31/12/2004
46
Sezione 2
Le commissioni – voci 40 e 50 –
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
31/12/2005
a) garanzie rilasciate
31/12/2004
10.121
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni patrimoniali
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
13.379
0
0
148.688
121.470
0
114
5.856
6.356
84
424
84
424
0
0
2.626
3.062
5. banca depositaria
12.322
9.415
6. collocamento di titoli
50.481
38.651
7. raccolta ordini
14.819
11.558
8. attività di consulenza
0
0
9. distribuzione di servizi di terzi
62.500
51.890
9.1. gestioni patrimoniali
29.247
26.007
9.1.1. Individuali
29.247
26.007
9.2. prodotti assicurativi
20.507
18.077
9.3. altri prodotti
12.746
7.806
48.757
50.516
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
0
0
f) servizi per operazioni di factoring
0
0
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
0
0
h) altri servizi
115.340
120.973
Totale
322.906
306.338
Le commissioni da collocamento di titoli sono per la maggior parte rivenienti da
collocamento e mantenimento di quote di fondi comuni. La voce “altri servizi” comprende
principalmente commissioni da conti correnti per 65.758 migliaia di euro e da carte di
credito e servizi bancomat e pagobancomat per 23.498 migliaia di euro
199
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori
31/12/2005
a) Presso propri sportelli
1. Gestioni patrimoniali
31/12/2004
113.065
84
121.707
421
2. Collocamento di titoli
50.481
38.651
3. Servizi e prodotti di terzi
62.500
82.635
0
0
3
3
b) Offerta fuori sede
1. Gestioni patrimoniali
2. Collocamento di titoli
0
0
3. Servizi e prodotti di terzi
0
0
0
0
0
0
c) Altri canali distributivi
1. Gestioni patrimoniali
2. Collocamento di titoli
0
0
3. Servizi e prodotti di terzi
0
0
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
31/12/2005
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
31/12/2004
30
28
0
3.434
541
3.588
83
31
2. negoziazione di valute
0
0
3. gestioni patrimoniali
0
0
3.1. portafoglio proprio
0
0
3.2. portafoglio di terzi
0
0
4. custodia e amministrazione di titoli
5
0
5. Collocamento di strumenti finanziari
0
8
3.346
3.549
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
6. Offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi
20.268
11.311
20.287
13.327
Totale
35.043
37.771
Nella voce “altri servizi” sono da segnalare: 6.297 migliaia di euro per commissioni pagate
su prelievi bancomat e pagobancomat, 1.820 migliaia di euro per commissioni di
intermediazione e 1.197 migliaia di euro per commissioni pagate su raccolta ordini.
Sezione 3
Dividendi e proventi simili – voce 70 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
200
Sezione 4
Il risultato netto dell’attività di negoziazione
– voce 80 –
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Plusvalenze (A)
1. Attività finanziarie di negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
- Su titoli di debito e tassi di interesse
- Su titoli di capitale e indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
Risultato netto
(A+B)-(C+D)
2.072
1.453
30
(52)
(35)
(17)
(176)
(141)
(33)
1.856
1.286
(17)
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
589
0
(2)
587
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
50.395
50.395
179.834
179.834
(50.981)
(50.981)
(174.374)
(174.374)
15.436
4.874
37.425
12.970
169.357
10.477
(38.016)
(12.965)
(163.897)
(10.477)
4.869
5
X
X
X
X
X
X
(9.603)
0
0
0
0
10.562
0
0
0
0
0
0
50.407
181.906
(51.033)
(174.550)
7.689
4.2 Derivati su crediti
Totale
Perdite da
negoziazione
(D)
12
9
3
X
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari
Minusvalenze ( C )
0
0
0
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Altre
3. Altre passività finanziarie: differenze di cambio
Utile da
negoziazione
(B)
X
Gli utili e le perdite da negoziazione descritti nelle righe “Attività finanziarie di
negoziazione – 1.1 titoli di debito e 1.2 titoli di capitale” sono rivenienti da compravendite
di titoli transitati nel portafoglio prevalentemente in esecuzione di operazioni ordinate
dalla Clientela.
Sezione 5
Il risultato netto dell’attività di copertura – voce 90 –
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori
31/12/2005
A. Proventi
B. Oneri
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B)
201
31/12/2004
14.242
0
(13.629)
0
613
0
Sezione 6
Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – voce 100 –
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
31/12/2005
Voci/Componenti reddituali
Utili
31/12/2004
Risultato
netto
Perdite
Utili
Risultato
netto
Perdite
Attività Finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
12.858
0
12.858
3.994
0
3.994
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
0
3.3 Quote di O.I.C.R
0
0
0
0
0
0
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale attività
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
12.858
0
12.858
3.994
0
3.994
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
0
0
0
0
0
0
2. Debiti verso clientela
0
0
0
0
0
0
3. Titoli di circolazione
490
(984)
(494)
0
0
0
Totale passività
490
(984)
(494)
0
0
0
L’utile da cessione di crediti verso la Clientela è determinato principalmente dalla
cessione in blocco di crediti non performing (ex. art. 58 T.U.B) coordinata dalla
Capogruppo – Advisor Centrobanca S.p.A. – avvenuta per un controvalore complessivo di
circa 79.700 migliaia di euro.
Sezione 7
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value – voce 110 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
202
Sezione 8
8.1
Le
rettifiche/riprese
di
deterioramento – voce 130 –
valore
nette
per
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di valore (1)
Riprese di valore (2)
Specifiche
Specifiche
Operazioni/componenti reddituali
Cancellazioni
A. Crediti verso banche
Di
portafoglio
Altre
da
interessi
Di portafoglio
altre
riprese
da
interessi
31/12/2005
31/12/2004
altre
riprese
0
(122)
(7)
0
6
12
0
(111)
B. Crediti verso clientela
(26.835)
(54.916)
(13.601)
6.021
26.973
0
18.004
(44.354)
0
0
Totale
(26.835)
(55.038)
(13.608)
6.021
26.979
12
18.004
(44.465)
(37.296)
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie
disponibili per la vendita: composizione
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie
detenute sino alla scadenza: composizione
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni
finanziarie: composizione
Rettifiche di valore (1)
Specifiche
Operazioni/Componenti reddituali
Cancellazioni
Riprese di valore (2)
Specifiche
Di portafoglio
Di
portafoglio
altre
da
interessi
Altre
riprese
Da
interessi
altre
riprese
31/12/2005
31/12/2004
A. Garanzie rilasciate
0
(852)
(812)
0
1.444
0
940
720
B. Derivati su crediti
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C. Impegni ad erogare fondi
0
0
0
0
0
0
0
0
0
D. Altre operazioni
0
0
0
0
0
0
0
0
0
E. Totale
0
(852)
(812)
0
1.444
0
940
720
0
203
Sezione 9
Le spese amministrative – voce 150 –
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
31/12/2005
1) Personale dipendente
a) Salari e Stipendi
b) Oneri sociali
31/12/2004
259.106
267.052
180.746
168.241
50.645
50.399
c) Indennità di fine rapporto
0
0
d) Spese previdenziali
0
0
12.480
12.106
0
0
e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto
f) Accantonamento al fondo di trattamento di quescienza e simili:
- a contribuzione definita
0
0
- a prestazione definita
0
0
g) Versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a prestazione definita
h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
3.841
8.643
3.841
8.643
0
0
0
0
11.394
27.663
2) Altro personale
4.749
8.026
3) Amministratori
961
948
264.816
276.026
i) Altri benefici a favore di dipendenti
Totale
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Dati al:
31/12/2005
Personale dipendente
3.785
a) dirigenti
b) totale quadri direttivi
- di cui: di 3° e 4° livello
c) Restante personale
Altro personale
Dati al:
31/12/2004
3.792
47
47
1.450
1.402
648
648
2.288
2.343
244
247
9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
204
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
Gli
altri benefici a favore dei dipendenti sono essenzialmente composti da:
spese relative ai buoni pasto: 3.392 migliaia di euro;
incentivi all’esodo e fondo sostegno al reddito: 4.188 migliaia di euro;
spese per trasferte del personale: 2.264 migliaia di euro;
altre: 1.550 migliaia di euro.
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia servizi/Valori
A. Altre spese amministrative
Postali, telefoniche e telegrafiche
Utilizzo reti e servizi informatici
Servizi professionali
Manutenzione e installazione macchinari, arredi etc.
Conduzione immobili
Premi assicurativi
Contazione e gestione valori
Pulizia
Pubblicità e promozione
Stampanti e cancelleria
Informazioni e visure
Manutenzione immobili
Vigilanza
Spese di viaggio
Rappresentanza
Elaborazioni elettrocontabili c/o terzi
Manutenzione impianti
Emolumenti sindaci
Contributi associativi
Trasporti e traslochi
Beni minimi
Periodici e volumi
Manutenzione immobili e impianti non di proprietà
Affitti passivi
Spese per prestazioni di servizi da Società del Gruppo
Canoni di locazione macchine, software, arredi etc.
Contributi diversi
Residuali
B. Imposte indirette
Imposte indirette e tasse
Imposte di bollo
Imposte comunale sugli immobili
Altre imposte
Dati al:
31/12/2005
Dati al:
31/12/2004
192.229
10.456
4.511
7.083
758
7.166
6.628
4.954
2.460
2.022
1.773
4.244
8
2.364
1.152
691
931
14
128
1.026
403
358
254
4.189
29.483
98.607
66
6
494
188.782
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
43.854
0
36.529
25
7.300
35.907
0
0
0
0
La voce “spese per prestazioni di servizi da società del Gruppo” è essenzialmente
composta dai canoni corrisposti alla Capogruppo per le attività in service a questa
affidate come meglio descritte nella Relazione sulla Gestione che accompagna il seguente
bilancio; tali canoni denotano a livello annuale un significativo risparmio rispetto ai dati
previsionali. La voce “affitti passivi” deriva dai contratti di affitto stipulati principalmente
con Società del Gruppo che concedono in locazione alla Banca la maggior parte degli
immobili nei quali sono ubicati gli sportelli. I contratti sono regolati a condizioni di
mercato.
205
Sezione 10
10.1
Accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri
– voce 160 –
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Dati lordi al:
31/12/2005
Dati lordi al:
31/12/2004
Accantonamenti netti ai fondi rischi su revocatorie
2.541
Accantonamenti netti ai fondi rettifiche interessi, commissioni e spese
4.600
0
(717)
0
Accantonamenti netti ai fondi per bond in default
Accantonamenti netti ai fondi per controversie legali
0
0
0
Altri accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri
1.703
0
Totale
8.127
18.758
Sezione 11
11.1
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
– voce 170 –
Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente reddituale
Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Risultato
netto
(a+b-c)
Riprese di
valore (c )
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
(271)
0
0
(271)
(271)
0
0
(271)
0
0
0
0
(781)
0
0
(781)
- Per investimento
A.2 Acquisite in locazione finanziaria
- Ad uso funzionale
(781)
0
0
(781)
0
0
0
0
(1.052)
0
0
(1.052)
- Per investimento
Totale
206
Sezione 12
12.1
Rettifiche/riprese di valore
immateriali – voce 180 –
nette
su
attività
Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attivtà/Componente reddituale
Ammortamento
(a)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà
0
0
0
0
0
0
(318)
0
0
(318)
0
0
0
0
(318)
0
0
(318)
A.2 Acquisite in locazione finanziaria
Totale
Risultato
netto
(a+b-c)
Riprese di
valore (c )
(318)
- Generate internamente dall'azienda
- Altre
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
(318)
Relativamente all’avviamento si rimanda a quanto scritto nella sezione 12 “Attività
immateriali”.
Sezione 13
13.1
Gli altri oneri e proventi di gestione – voce 190 –
Altri oneri di gestione: composizione
Dati lordi al:
31/12/2005
Altri oneri di gestione
Sanzioni ed oneri per tardivi versamenti tributi
Ammanchi relativi alla gestione dei valori
Ammortamento migliorie su beni di terzi
Manutenzioni ordinarie immobili detenuti a scopo di
Altri oneri e sopravvenienze passive
207
Dati lordi al:
31/12/2004
(5.127)
(3.388)
(36)
0
(105)
0
(3.965)
0
0
0
(1.021)
0
13.2
Altri proventi di gestione: composizione
Dati lordi al:
31/12/2005
Altri proventi di gestione
Dati lordi al:
31/12/2004
66.784
61.374
Addebiti a terzi per costi su depositi e c/c
7.927
0
Recuperi altre spese
2.470
0
Recupero premi assicurativi
7.559
0
0
0
44.075
0
997
0
78
0
0
0
3.678
0
Altri proventi per gestione immobili
Recuperi di imposte
Ricavi per servizi resi a Società del Gruppo
Fitti e canoni attivi
Aggiustamenti da consolidamento
Altri proventi e sopravvenienze attive
Fra i recuperi di altre spese sono da segnalare recuperi di spese legali per 1.103 migliaia
di euro e rimborsi spese di perizia ottenuti dalla Clientela per 656 migliaia di euro.
Fra gli “altri proventi” sono da segnalare maggiori recuperi su crediti per euro 1.248
migliaia.
Sezione 14
Utili (Perdite) delle partecipazioni – voce 210 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 15
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali – voce 220 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 16
Rettifiche di valore dell’avviamento – voce 230 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
208
Sezione 17
17.1
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti
– voce 240 –
Utili (perdite) da cessione investimenti: composizione
Componenti reddituali/Valori
31/12/2005
A. Immobili
31/12/2004
0
0
- Utili da cessione
0
0
- Perdite da cessione
0
0
(32)
0
9
0
(41)
0
(32)
0
B. Altre attività
- Utile da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
Le perdite da cessione esposte sono da attribuirsi ad oneri straordinari rivenienti da
contratti di leasing.
Gli utili da cessione sono prevalentemente originati da cessione di diritti d’uso.
209
Sezione 18
Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività
corrente – voce 260 –
18.1 Imposte sul
composizione
reddito
dell’esercizio
dell’operatività
Dati lordi al:
31/12/2005
Componenti reddituali/Settori
1. Imposte correnti (-)
2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
corrente:
Dati lordi al:
31/12/2004
(163.701)
(129.255)
0
0
0
0
(9.683)
8.256
19.734
(18.980)
(153.650)
(139.979)
Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente, ivi incluse
le disposizioni del D.Lgs. n. 38/2005, tenuto conto delle prevalenti interpretazioni e della
mancanza di istruzioni ufficiali da parte dell'Amministrazione finanziaria.
Riconciliazione tra onere fiscale teorico ed onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione numerica tra l'aliquota fiscale media effettiva e l'aliquota fiscale
applicabile.
Aliquota media effettiva
42,93%
Aliquota fiscale applicabile *
38,25%
Differenza
4,68%
Effetto fiscale inerente alla determinazione dell'IRES:
- per costi non deducibili fiscalmente
0,83%
(1,14%)
- per proventi esenti da tassazione
Effetto fiscale complessivo inerente alla differente determinazione
della base imponibile IRAP
4,74%
Effetto fiscale dovuto ad altri oneri fiscali
0,25%
Totale
4,68%
* L'aliquota fiscale applicabile è determinata sommando le aliquote fiscale nominali dell' "Imposta sul reddito
delle società - IRES" (33%) e dell' "Imposta sul reddito delle attività produttive - IRAP" (5,25%), in vigore, nelle
regioni dove la Banca maggiormente opera, per l'esercizio 2005.
210
Sezione 19
Utili (Perdite) dei gruppi di attività in via di
dismissione al netto delle imposte – voce 280 –
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 20
Altre informazioni
Non vi sono altre informazioni da menzionare.
Sezione 21
Utile per azione
La Banca non è tenuta a compilare questa sezione.
Parte D – Informativa di settore
La Banca non è tenuta a compilare questa parte.
211
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura
Nel rispetto delle vigenti previsioni normative (in particolare di quelle emanate dalla
Banca d’Italia e dalla Consob), il Gruppo BPU si è dotato di un Modello di Governo che
regola - in una visione integrata - le linee guida del sistema dei controlli interni, da
intendersi come ambito organizzativo, regolamentare e metodologico a cui tutte le
componenti del Gruppo devono attenersi al fine di consentire alla Capogruppo di poter
esercitare, in modo efficace ed economico, le attività d’indirizzo e di controllo strategico,
gestionale e tecnico-operativo.
La responsabilità del sistema dei controlli interni della Banca e del Gruppo è affidata al
Consiglio di Amministrazione di BPU Banca, che ne fissa le linee di indirizzo e ne verifica
periodicamente l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento. Nel suo compito viene
supportato da un Comitato per il controllo interno, con funzioni consultive e propositive,
e dall' Area Risk Management con compiti specifici in materia di sviluppo e/o validazione
dei modelli e di definizione dei processi volti alla misurazione e gestione integrata dei
rischi. Va segnalato il ruolo fondamentale rivestito dall’Area Auditing,
in quanto
responsabile, insieme ad altre strutture in staff al vertice aziendale, dei controlli di
“secondo livello” e allo stesso tempo osservatore/valutatore dell’intero impianto dei
controlli interni.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. collabora proattivamente all’individuazione dei
rischi cui è soggetta e alla definizione dei relativi criteri di misurazione, gestione e
controllo.
L’allocazione del capitale
A livello di Gruppo, il capitale disponibile per l'allocazione viene definito come l’aggregato
del patrimonio consolidato di base e supplementare (nonché del Tier III per la parte
ammissibile a copertura dei rischi di mercato) detenuto a fronte dell'esposizione al rischio
complessiva, con obiettivi di patrimonializzazione definiti sia in termini di Tier I che di
“total capital ratio”.
Tale capitale è destinato a coprire tutti i rischi identificati all’interno delle singole Società
e a livello di Gruppo secondo delle regole interne, che recepiscono alcuni orientamenti
contenuti nel Nuovo Accordo sul Capitale di Basilea (“Basilea 2”). In questo approccio le
regole di vigilanza rappresentano un vincolo minimale.
Sia a livello di budget che a consuntivo è stata implementata una metodologia di
misurazione della redditività corretta per il rischio basata su metodologie RAPM (Risk
Adjusted Performance Measure) e di creazione di valore (CAPM – Capital Asset Pricing
Model). Nella seconda parte del semestre, a livello di Gruppo, è stato avviato un
importante progetto di Value Base Management volto all’implementazione di una metrica
di misurazione della redditività corretta per il rischio misurata secondo una logica EVA.
Tale analisi prevede l’analisi di intere linee di business e di categorie principali di
prodotto e di segmenti di Clientela, con l’obiettivo di giungere ad un’integrazione delle
logiche di valore nel tradizionale processo di programmazione e controllo operativo.
212
Sezione 1
Rischio di credito
Informazioni di natura qualitativa
1.
Aspetti generali
Per rischio di credito “si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito
creditizio di una controparte nei confronti della quale esiste un’esposizione generi una
corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditoria”24.
In tal senso, la perdita attesa, che rappresenta la perdita che ci si attende mediamente di
sopportare a fronte di un credito, non può essere considerata rappresentativa del rischio
di credito di una posizione in quanto è stimabile ex-ante e, in quanto tale, può essere
adeguatamente gestita attraverso opportune scelte di pricing e/o accantonamenti. Il
rischio è invece rappresentato dalla perdita inattesa, vale a dire dalla variabilità della
perdita intorno al suo valore medio, e quindi dal rischio che la perdita si dimostri ex post
superiore a quella stimata originariamente.
Le principali componenti di perdita attesa e inattesa sono così definite:
Probability of Default (PD): la probabilità che la controparte diventi inadempiente entro
un certo orizzonte temporale di riferimento. Essa è condizionata dal merito creditizio
della controparte, che a sua volta è legato sia a fattori specifici che a fattori
ambientali;
Loss Given Default (LGD): la perdita espressa come percentuale dell’esposizione in
caso di default. Essa è determinata dalla natura del finanziamento, dalle garanzie
ricevute, dal grado di subordinazione dell’esposizione, dal grado di liquidità degli attivi
aziendali e da altre componenti;
Exposure At Default (EAD): esposizione attesa in caso di insolvenza. Essa è legata alla
particolare forma tecnica attraverso la quale è concesso il finanziamento. Laddove la
tipologia di rapporto conceda discrezionalità al prenditore rispetto alle modalità e ai
tempi di finanziamento, stabilendone solo l’importo massimo (come per le aperture di
credito in c/c), si ha come conseguenza che la banca non possa prevedere a priori il
comportamento del cliente, e quindi l’esposizione al momento del default.
In un portafoglio crediti la perdita attesa risulta pari alla somma delle perdite attese degli
impieghi che lo compongono, mentre la perdita inattesa non è pari alla somma delle
perdite inattese dei singoli crediti in quanto risente anche del grado di correlazione fra i
singoli impieghi.
La prima componente, la perdita attesa, non può essere eliminata con la diversificazione
del portafoglio (in termini settoriali, dimensionali e geografici), mentre può essere gestita
opportunamente tramite la selezione delle singole esposizioni.
La seconda componente, la perdita inattesa, può essere invece ridotta con una buona
diversificazione di portafoglio in termini settoriali, dimensionali e geografici.
A. Sironi, “I rating interni e i modelli per la gestione del rischio di credito”, in Banca d’Italia , “Modelli per la
gestione del rischio di credito: i rating interni” , Aprile 2000.
24
213
2.
Politiche di gestione del rischio di credito
2.1
Aspetti organizzativi
La fase di gestione e monitoraggio del credito coinvolge tutta la struttura organizzativa
della Capogruppo e delle Società del Gruppo; particolare attenzione viene posta al
monitoraggio dei crediti problematici.
Principio fondamentale è la permanenza della responsabilità di primo monitoraggio in
capo ai Gestori di relazione che hanno originato il rischio, i quali, rapportandosi
quotidianamente con la Clientela, hanno l'immediata percezione di eventuali segnali di
difficoltà o del peggioramento della qualità del credito.
Presso le strutture crediti di ogni Banca del Gruppo e presso l'Area Crediti della
Capogruppo operano poi unità specialistiche preposte al monitoraggio del credito sia su
base individuale che su base aggregata.
È in via di ulteriore implementazione lo strumento di monitoraggio, che consentirà, tra
l’altro, la gestione informatica dell’intero processo di monitoraggio andamentale e, in
particolare, di ruoli, responsabilità, tempi e azioni definiti dal nuovo processo di
monitoraggio del credito e di gestione del credito problematico, a sua volta in fase di
progressiva applicazione in parallelo con la necessaria dotazione strumentale.
Come detto, lo strumento in fase di test è dotato di un sofisticato sistema di misurazione
del complessivo livello di anomalia delle singole controparti, che consente di promuovere
le attività di monitoraggio e la corretta classificazione della Clientela, contenendo la
discrezionalità di giudizio.
Le posizioni di controparti anomale, singole o appartenenti a gruppi economici, sono
ripartite in quattro classi, definite in conformità alla normativa della Banca d'Italia:
posizioni in sofferenza, incagliate e ristrutturate, cui si aggiunge la nuova classificazione
riferita alle controparti contraddistinte da inadempimenti persistenti (esposizioni scadute
e/o sconfinanti da oltre 180 giorni). In ogni momento sono assicurati adeguati livelli di
valutazione e copertura delle perdite previste.
Inoltre, unicamente ai fini interni, nell’ambito della categoria dei crediti in bonis vi è
un’ulteriore suddivisione che permette di individuare quelle posizioni che presentano
qualche lieve anomalia, ma che non hanno ancora le caratteristiche per essere
classificate ad incaglio; tale suddivisione è finalizzata a riconoscere le controparti che
necessitano di un tempestivo intervento da parte della Banca, al fine di risolvere le
criticità individuate e prevenire il loro deterioramento, che le porterebbe alla
classificazione tra i crediti anomali.
Per massimizzare l’efficienza gestionale promossa dal nuovo processo di monitoraggio del
credito e di gestione del credito problematico, le unità specialistiche di Precontenzioso
focalizzeranno la propria attività principalmente sulle controparti caratterizzate da un
elevato profilo di dimensione e complessità, ricorrendo invece alla collaborazione delle
dipendenze originatrici del rischio e/o di operatori esterni specializzati per quelle che si
prestino a trattamenti più standardizzati.
A livello di Capogruppo, all’interno dell’Area Risk Management, collocata in staff al
Vertice Aziendale per garantirne l’indipendenza rispetto ai diversi gestori del processo
creditizio, la funzione Risk Management Crediti opera nell’ambito dei controlli di secondo
livello relativi al rischio di credito.
La funzione di coordinamento in materia creditizia della Banca e di principale interfaccia
con le funzioni competenti di Capogruppo sono garantite dall'Area Crediti che si pone a
diretto riporto della Direzione Generale della Banca. Essa ha il compito di garantire, in
214
linea con le indicazioni strategiche della Capogruppo, l'unitarietà delle azioni intraprese
dalle singole Direzioni ad esse facenti capo, per il raggiungimento degli obiettivi definiti e
condivisi con l'omologa funzione di Capogruppo.
In particolare l'omologa funzione della Capogruppo supporta l'Area Crediti della Banca
nel presidio del ciclo di vita del credito, assicurando l'individuazione delle metodologie e
delle politiche creditizie di riferimento, la definizione e proposta di adeguati plafond e
limiti di rischio, l'attribuzione del rating di controparte, il monitoraggio del complessivo
portafoglio crediti e l'adeguatezza del rapporto rischio/rendimento, nonché la proposta
delle politiche di gestione delle posizioni problematiche. Esprime, nei casi previsti, pareri
preventivi su richieste di interventi creditizi e/o attinenti alle posizioni anomale
presentate dalla Banca.
Le Direzioni facenti capo all'Area Crediti sono:
Erogazione crediti corporate ed erogazione crediti Retail: analizzano e valutano le
richieste di affidamento rispettivamente di pertinenza del Mercato Corporate e dei
Mercati Retail e Private, deliberando nell'ambito delle competenze attribuite e
sottoponendo agli Organi deliberanti Superiori le pratiche di fido non rientranti nella
propria delega.
Monitoraggio ed attività di supporto: assicura il costante monitoraggio del portafoglio
crediti della Banca, coordinando ed indirizzando, ove necessario, le unità periferiche
nella gestione delle posizioni in bonis che presentano anomalie, anche segnalando le
azioni correttive più idonee per la salvaguardia del credito. Garantisce tutti gli
adempimenti necessari a supporto del corretto e puntuale svolgimento del processo
creditizio.
Precontenzioso: presidia il portafoglio delle posizioni incagliate o in corso di
ristrutturazione ed assicura coordinamento ed indirizzo nella gestione delle posizioni
della fattispecie decentrate.
L’intero processo riguardante il credito: istruttoria, delibera, gestione, verifica, si svolge
nell’osservanza dei Regolamenti e dei Manuali Interni, costantemente aggiornati nel
tempo per accrescere ulteriormente l’efficienza e l’efficacia del processo e per adeguarli
all’evoluzione della normativa e della struttura organizzativa aziendale.
Ad ogni organo deliberante sono attribuiti dei poteri di delibera con limiti di importo e le
deliberazioni assunte sono complessivamente portate a conoscenza dell’Organo
immediatamente superiore. Gli Organi deliberanti centrali forniscono anche indicazioni
sulle condizioni economiche applicabili in coerenza ad un corretto rapporto
rischio/rendimento. Le deliberazioni assunte da tutti gli Organi delegati, nel loro
ammontare complessivo, vengono inoltre segnalate al Consiglio di Amministrazione in
occasione delle periodiche riunioni dello stesso.
La fase di istruttoria si basa, anche in linea con quanto previsto dall’accordo
“PattiChiari”, sull’analisi della situazione economica, finanziaria, patrimoniale , dei dati
andamentali delle controparti e particolare rilevanza viene data alla valutazione, per le
imprese, delle informazioni qualitative relative ai prodotti, ai mercati in cui esse operano,
al posizionamento competitivo, al sistema organizzativo, al management ed infine ai loro
progetti di sviluppo. Oggetto di analoga attenzione è la valorizzazione delle garanzie
offerte.
In questa fase la Banca si avvale di aggiornate tecniche di analisi e di informazioni
rivenienti da qualificate e tempestive fonti esterne che consentono di valutare pienamente
il merito creditizio. A supporto dell’analisi e conformemente alle indicazioni emanate dal
Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, a livello di Gruppo da tempo è stato
avviato un progetto finalizzato alla realizzazione di un sistema di internal rating.
215
Al fine di migliorare i processi operativi della filiera del credito, il Gruppo BPU Banca ha
avviato il progetto della Pratica Elettronica di Fido (P.E.F) che è stata inizialmente
introdotta nel Mercato Corporate della Banca.
La fase di delibera dei crediti coinvolge tutta la struttura della Banca: la Rete (Sportelli,
Account Managers Corporate), le Direzioni Erogazione Crediti Retail e Corporate, il
Comitato di Direzione, il Comitato Esecutivo ed il Consiglio di Amministrazione.
Per gli affidamenti di importo particolarmente rilevante è richiesto alla Capogruppo
l’espressione di un parere preventivo relativo alla coerenza con le strategie di portafoglio e
le politiche creditizie di Gruppo della Banca.
Le deleghe e la composizione degli Organi deliberanti sono definite dai Regolamenti
Interni in forza delle norme statuarie; sono inoltre fissati i criteri per la “ponderazione”
delle diverse categorie di rischio e delle garanzie, per l’ammontare complessivo degli
affidamenti concedibili allo stesso Cliente o dal gruppo giuridico ed economico di cui fa
parte.
2.2
Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Le politiche creditizie continuano ad essere orientate al sostegno delle economie locali ed
ai bisogni di famiglie, imprenditori, professionisti e piccole-medie imprese, con particolare
attenzione alla relazione instaurata con la Clientela ed al suo sviluppo nel tempo, oltre ad
un’azione improntata alla prudenza che offre alla Clientela stessa continuità di rapporto e
supporto in una prospettiva di lungo periodo.
Per la formulazione di politiche creditizie di Gruppo sul settore produttivo nazionale,
attualmente in una fase di strutturale trasformazione per il combinato effetto delle
evoluzioni tecnologiche e della esposizione a mercati sempre più globalizzati, la Funzione
Metodologie e Politiche creditizie dell’Area Crediti della Capogruppo elabora, sulla base
dei 23 macro settori merceologici individuati dalla classificazione adottata da Banca
d’Italia e sulla base del loro dettaglio costituito dai 175 microsettori individuati dalla
assegnazione di un codice ASI/Prometeia, dati storici e previsivi provenienti da diverse
fonti.
Tra le variabili analizzate nel processo vi sono quelle che esprimono, su ciascun
aggregato, congiuntura, margini e redditività, esposizione verso il sistema finanziario,
capitalizzazione delle imprese, fattori esogeni e rischiosità. La combinazione dei loro
valori elementari porta alla determinazione di un giudizio sintetico (score) che, a seconda
del livello espresso, si traduce in indicazioni relative all’operatività del Gruppo su
quell’aggregato.
Le indicazioni così espresse peraltro non si sostituiscono alla valutazione del rischio di
credito da parte dell’addetto, ma ne costituiscono strumento di supporto alla sua analisi
ed alla sua valutazione del rischio specifico che resta imprescindibile e la cui assunzione
è parte integrante della attività imprenditoriale svolta dalla Banca nella attività di
impiego.
Nel corso del 2005:
È stato progressivamente implementato un sistema di rating unico a livello di Gruppo,
differenziato per i segmenti Corporate e Retail, presupposto per l'introduzione di un
sistema di misurazione e gestione del rischio di credito conforme ai dettami di Basilea
II.
È stato rilasciato in termini metodologici ed è quindi stato applicato operativamente
l’impianto per la determinazione del valore del credito a fini IAS, con particolare focus
216
sui seguenti aspetti: a) calcolo delle rettifiche forfetarie per impairment collettivo; b)
calcolo del fair value per le esposizioni creditizie.
È stato aggiornato il “Regolamento per la concessione e gestione di massimali per
operatività con Controparti Istituzionali italiane ed estere” e del “Regolamento per
l’assunzione di Rischio Paese”. Tali regolamenti garantiscono sia l'efficienza del
processo stesso sia la sottoposizione agli organi deliberanti della Holding delle
richieste di finanziamento.
Con riferimento al primo punto, si precisa che sono stati progressivamente rilasciati, per
tutti i segmenti (sia Corporate, che Retail) e su tutta la rete commerciale della Banca i
modelli del sistema di internal rating.
Il segmento Retail, è suddiviso in aziende (Small Business e Piccoli Operatori Economici)
e Privati.
Per la Clientela aziendale che opera in regime di contabilità ordinaria, la rete commerciale
ha avuto a disposizione, fin da inizio anno, il sistema per la valutazione degli aspetti di
bilancio e qualitativi, integrato, nella seconda metà dell’anno, della componente di analisi
andamentale (che valuta il “comportamento” dell’azienda presso il Gruppo ed il sistema
bancario nel suo complesso).
Sempre nel corso del 2005 è stato completato il rilascio presso tutta la rete commerciale
della Banca dei modelli per la valutazione delle aziende che operano in regime di
contabilità semplificata. Tali modelli, uniscono all’analisi degli aspetti finanziari,
qualitativi ed andamentali, l’analisi relativa alle caratteristiche sociologiche relativamente
ai soci, ai titolari di ditte individuale e persone fisiche con partita IVA.
Per la Clientela Privati, infine, è in corso il rilascio dei modelli per la valutazione degli
aspetti sociologici e delle caratteristiche di prodotto. La componente andamentale, il cui
sviluppo metodologico si è completato a fine 2005, verrà resa operativa su tutta la Rete
nel corso del 2006.
Per il monitoraggio dei rischi del portafoglio di crediti su Clientela ordinaria si utilizza un
modello di portafoglio riconducibile a CreditMetrics, in quanto si tratta di un modello
fattoriale in cui le correlazioni sono calcolate sulla base di dati di mercato. Esso si
caratterizza in quanto modello default mode, in cui i tassi di decadimento, elaborati
internamente, sono organizzati per i settori e branche di attività economica definiti dalla
Banca d’Italia.
La distribuzione delle perdite è ottenuta attraverso la generazione di un numero elevato
di scenari ed il monitoraggio del processo di convergenza verso la distribuzione effettiva.
Si calcolano le misure di value-at-risk ed expected shortfall con riferimento a diversi
intervalli di confidenza, nonché la maximum loss. L’orizzonte di riferimento è annuale.
217
2.3
Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Al fine di mitigare il rischio di credito, Banca Popolare di Bergamo S.p.A., per talune
tipologie di affidamento acquisisce dalla controparte affidata le garanzie tipiche
dell’attività bancaria, vale dire, principalmente, garanzie reali su immobili e strumenti
finanziari, oltre a garanzie personali.
Al fine di considerare opportunamente tali fattori, sono fissati criteri per la ponderazione
delle diverse categorie di rischio e delle garanzie al fine di determinare l’ammontare
complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente o al gruppo giuridico ed
economico di cui fa parte.
In particolare, al valore di stima delle garanzie reali offerte dalla controparte, vengono
applicati “scarti” prudenziali differenti a seconda delle garanzie prestate (in particolare
ipoteche su immobili e pegni su denaro o altri strumenti finanziari).
Il valore delle garanzie reali su strumenti finanziari quotati è sottoposto ad un costante
monitoraggio automatico che permette di confrontare il valore attuale della garanzia
rispetto a quello iniziale, al fine di permettere all’addetto di intervenire tempestivamente
ed efficacemente nel caso in cui avvenga una significativa riduzione della garanzia stessa.
Per quanto riguarda l’attività in derivati si segnala che Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
non accede direttamente al mercato dei derivati, ma si avvale delle strutture di gruppo a
tal fine specializzate.
A livello di Gruppo al fine di contenere il rischio creditizio derivante dall'attività in
derivati vengono definiti limiti complessivi di esposizione e concentrazione, nonché vincoli
qualitativi in termini di standard creditizio delle singole controparti. Sono inoltre attivi
accordi di prestazione di collateral (ISDA- International Swap Derivatives Association –
Credit Support Annex) al fine di ridurre significativamente l'entità delle esposizioni.
Per quanto concerne l’operatività in strumenti derivati con la Clientela Corporate,
vengono attivate specifiche linee di credito il cui utilizzo viene calcolato sulla base di
equivalenti creditizi delle singole operazioni opportunamente definiti.
2.4
Attività finanziarie deteriorate
Come già accennato, nel corso del 2005 è stato rilasciato operativamente l’impianto
metodologico per la determinazione del valore del credito a fini IAS, con particolare focus
sui seguenti aspetti:
a) calcolo delle rettifiche forfetarie per impairment collettivo;
b) calcolo del fair value per le esposizioni creditizie deteriorate.
Con riguardo al secondo punto, sulla base dei nuovi principi contabili internazionali, si
deve ora stimare, per ciascuna posizione, sia la quota dell’esposizione recuperabile sia il
tempo necessario per il recupero di tale importo.
Per le esposizioni di importo rilevante tale stima viene effettuata analiticamente, mentre
per quelle di importo non rilevante viene determinato in automatico un piano di rientro
differenziato per forma tecnica e per tipologia di garanzie sottostanti; le caratteristiche dei
piani di rientro automatici sono state identificate a livello di Gruppo.
Per quanto riguarda le esposizioni al di sopra di una determinata soglia, ciascuna Banca
deve inoltre richiedere un parere all’Area Crediti della Capogruppo circa la ragionevolezza
della stima dell’esposizione recuperabile, anche al fine di garantire un’omogeneità di
trattamento all’interno del Gruppo nel caso di posizioni comuni a più Banche.
218
Le regole ed i parametri per l’individuazione delle controparti, singole o appartenenti a
gruppi economici, che manifestano una situazione anomala, o potenzialmente anomala,
sono state formalizzate nell’ambito dei Regolamenti Interni, previa identificazione delle
diverse categorie di rischio.
I crediti anomali sono valutati analiticamente e sono così suddivisi:
Crediti incagliati: sono crediti nei confronti di soggetti in una situazione di
temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo arco di
tempo;
Crediti in corso di ristrutturazione – ristrutturati: rappresentano l’esposizione verso
controparti in temporanea difficoltà con le quali sono stati conclusi o sono in corso di
definizione interventi agevolativi di scadenza e/o eventuali remissioni in conto
capitale, finalizzati al riequilibrio finanziario delle stesse;
Crediti in sofferenza: individuano i crediti per cassa nei confronti di soggetti in stato
di insolvenza, indipendentemente dalla previsioni o meno di possibili perdite;
Esposizioni scadute: controparti con inadempimenti persistenti (esposizioni scadute
e/o sconfinanti oltre 180 giorni).
Per completezza di esposizione si ricorda cha la Banca definisce opportuni
accantonamenti forfettari per tener conto della rischiosità implicita nei crediti performing.
I crediti da sottoporre a valutazione collettiva (crediti performing), vengono raggruppati in
categorie di rischio creditizio omogeneo. Il modello attualmente in uso, cd. modello
transitorio, utilizza come driver di rischio i tassi di Decadimento, differenziati in base ai
settori di attività economica (e, per le società produttive, anche in base alle branche)
definiti da Banca d’Italia. Il modello target, che si renderà disponibile al completamento
del progetto Modello di rating di Gruppo, utilizzerà invece le classi di rating interno per
ciascun portafoglio.
Gli accantonamenti, come previsto dalle disposizioni dello IAS 39, coprono solo le cd.
“incurred losses”, vale a dire le perdite subite, determinate da fattori o eventi osservabili e
quantificabili al momento della valutazione, e non le cd. expected losses, perdite
determinate da eventi prospettici o futuri. Per questo motivo è stato adottato un
parametro di definizione del tempo incurred (cfr. sotto) strettamente legato alle effettive
modalità operative in termini di monitoraggio e classificazione del credito, che prescinde
dall’orizzonte temporale di 12 mesi alla base delle expected losses di Basilea II.
Gli accantonamenti collettivi vengono quindi effettuati sulla base della cd. incurred loss
(IL), determinata come segue:
IL = PIT x SVIAS x EAI
con:
PIT:
percentuale di posizioni con evidenze di perdita non ancora emerse che verranno
intercettate nei T mesi successivi. Per la stima della PIT si utilizzano i tassi di
decadimento trimestrali;
SVIAS: perdita in caso di default ottenuta attualizzando i flussi di recupero previsti al
tasso di erogazione originario;
EAI:
esposizione al momento dell’intercettazione.
219
Tempo incurred
I tassi di decadimento annualizzati vengo parametrizzati al tempo incurred, quel preciso
intervallo temporale necessario per rilevare detti fenomeni già realizzati. La stima del
tempo incurred è fornita su base judgmental dall’Area Crediti in coordinamento con l’Area
Risk Management ed i responsabili delle funzioni di monitoraggio e di gestione del credito
anomalo.
Si ritiene che nel mutato contesto rappresentato dall’adozione dello IAS 39, l’ammontare
di rettifiche di valore determinato con la metodologia sopra delineata, sia pienamente
adeguato a coprire le perdite latenti (già di fatto realizzatesi, ma non ancora manifestatesi
compiutamente) nel portafoglio crediti in bonis.
220
Informazioni di natura quantitativa
A.
QUALITA’ DEL CREDITO
A.1
Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore,
dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/Qualità
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio paese
Altre attività
Totale
1. Attività finanziare detenute per
la negoziazione
0
110
0
0
0
102.664
102.774
2. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
0
0
0
0
0
16.510
16.510
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
0
0
0
0
0
0
0
4. Crediti verso banche
0
0
0
0
689
3.810.399
3.811.088
115.684
179.056
3.495
35.012
852
18.145.665
18.479.764
6. Attività finanziarie valutate al
fair value
0
0
0
0
0
0
0
7. Attività finanziarie in corso di
dismissione
0
0
0
0
0
0
0
5. Crediti verso clientela
8. Derivati di copertura
0
0
0
0
0
12.501
12.501
Totale al 31/12/2005
115.684
179.166
3.495
35.012
1.541
22.087.739
22.422.637
Totale al 31/12/2004
0
0
0
0
0
0
0
221
A.1.2
Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
Attività deteriorate
Portafogli/Qualità
Esposizione
Lorda
Rettifiche
specifiche
Altre attività
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
Netta
1. Attività finanziare detenute per la
negoziazione
110
0
0
110
2. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
0
0
0
0
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
X
X
16.510
0
Totale
(Esposizione
netta)
102.664
102.774
16.510
16.510
0
0
0
0
0
0
0
0
0
(122)
689
3.810.410
(11)
3.810.399
3.811.088
517.318
(183.067)
(152)
334.099
18.183.148
(37.483)
18.145.665
18.479.764
0
0
0
0
0
0
6. Attività finanziarie valutate al fair
value
7. Attività finanziarie in corso di
dismissione
8. Derivati di copertura
X
X
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale al 31/12/2005
518.239
(183.067)
(274)
334.898
22.010.068
Totale al 31/12/2004
0
0
0
0
0
A.1.3
Esposizione
Netta
811
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
Esposizione Rettifiche di
Lorda
portafoglio
0
0
12.501
12.501
(37.494)
22.087.739
22.422.637
0
0
0
0
X
0
X
Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/valori
A. Esposizione per cassa
a) Sofferenze
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Rettifiche di
valore
specifiche
Esposizione lorda
Esposizione
Netta
0
0
0
0
b) Incagli
0
0
0
0
c) Esposizione ristrutturate
0
0
0
0
d) Esposizione scadute
0
0
0
0
e) Rischio paese
f) Altre attività
Totale A
B. Esposizione fuori bilancio
a) Deteriorate
810
X
(122)
688
3.810.411
X
(11)
3.810.400
(133)
3.811.088
3.811.221
0
1.289
b) Altre
397.730
Totale B
399.019
222
0
X
0
(43)
1.246
(17)
397.713
(60)
398.959
A.1.4
Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate e
soggette al “rischio paese” lorde
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio paese
0
0
0
0
393
0
0
0
0
0
0
0
0
0
858
B.1 ingressi da esposizioni in bonis
0
0
0
0
0
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
0
0
0
0
0
B.3 altre variazioni in aumento
0
0
0
0
858
C.Variazioni in diminuzione
0
0
0
0
(441)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis
0
0
0
0
0
C.2 cancellazioni
0
0
0
0
0
C.3 incassi
0
0
0
0
(441)
0
C.4 realizzi per cessioni
0
0
0
0
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
0
0
0
0
0
C.6 altre variazioni in diminuzione
0
0
0
0
0
0
0
0
0
810
0
0
0
0
0
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposzioni cedute non cancellate
A.1.5
Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie
Sofferenze
A. Rettifiche complessive iniziali
Esposizioni
Ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio paese
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Variazioni in aumento
0
0
0
0
122
122
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
6
B.1 rettifiche di valore
0
0
0
0
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
0
0
0
0
0
B.3 altre variazioni in aumento
0
0
0
0
0
(6)
C.Variazioni in diminuzione
0
0
0
0
C.1 riprese di valore da valutazione
0
0
0
0
0
C.2 riprese di valore da incasso
0
0
0
0
(6)
C.3 cancellazioni
0
0
0
0
0
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
0
0
0
0
0
C.5 altre variazioni in diminuzione
0
0
0
0
0
D. Rettifiche complessive finali
0
0
0
0
122
0
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
223
A.1.6
Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso Clientela: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/valori
A. Esposizione per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizione ristrutturate
d) Esposizione scadute
e) Rischio paese
f) Altre attività
Totale A
Rettifiche di
valore
specifiche
Esposizione lorda
Esposizione
netta
260.291
(144.607)
0
115.684
216.775
(37.719)
0
179.056
3.832
(337)
0
3.495
35.417
(405)
0
35.012
1.004
X
(152)
852
18.199.659
X
(37.483)
18.162.176
(37.635)
18.496.275
18.716.978
B. Esposizione fuori bilancio
a) Deteriorate
(183.068)
14.780
b) Altre
2.565.923
Totale B
2.580.703
A.1.7
Rettifiche di
valore di
portafoglio
(1.485)
X
(1.485)
(13)
13.282
(2.177)
2.563.746
(2.190)
2.577.028
Esposizioni per cassa verso Clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e
soggette al “rischio paese” lorde
Causali/Categorie
A. Esposizione lorda iniziale
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio paese
354.327
190.653
6.102
0
0
0
0
0
0
136.137
152.152
2.830
35.483
998
B.1 ingressi da esposizioni in bonis
73.728
147.561
2.778
35.327
0
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
54.080
99
0
144
0
8.329
4.492
52
12
998
(230.173)
(126.030)
(5.100)
(66)
(997)
(68)
(23.236)
0
0
0
C.2 cancellazioni
(78.696)
(2.409)
0
0
0
C.3 incassi
(66.144)
(39.235)
(5.001)
(66)
(997)
C.4 realizzi per cessioni
(85.265)
(6.900)
0
0
0
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
0
(54.224)
(99)
0
0
C.6 altre variazioni in diminuzione
0
(26)
0
0
0
260.291
216.775
3.832
35.417
1.004
0
0
0
0
0
- di cui esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.3 Altre variazioni in aumento
C.Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso crediti in bonis
D. Esposizione lorda finale
- di cui esposizioni cedute non cancellate
1.003
La voce C.4 comprende principalmente il valore lordo dei crediti non performing ceduti in
blocco nel corso del mese di dicembre 2005.
224
A.1.8
Esposizioni per cassa verso Clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
Sofferenze
A.Rettifiche complessive iniziali
Esposizioni
Ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio paese
(181.658)
(34.849)
(440)
0
0
0
0
0
0
B. Variazioni in aumento
(81.988)
(28.895)
(17)
(441)
(150)
B.1 rettifiche di valore
(59.142)
(28.570)
(13)
(333)
(150)
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizione deteriorate
(14.067)
(325)
(4)
(108)
0
(8.779)
0
0
0
0
119.039
26.025
120
36
176
4.240
124
0
4
0
C.2 Riprese di valore da incasso
21.804
6.532
81
32
176
C.3 cancellazioni
78.720
2.073
0
0
0
0
16.318
39
0
0
14.275
978
0
0
0
(144.607)
(37.719)
(337)
(405)
(152)
0
0
0
0
0
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B.3 Altre variazioni in aumento
C.Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizione deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
(178)
Crediti v/Clientela: valori lordi e netti
Saldi al: 31/12/2005
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
Rischio
Paese
Crediti in
bonis
Esposizione lorda
260.290
216.775
3.832
35.417
1.004
18.183.149
- Finanziamenti
260.290
216.775
3.832
35.417
1.004
18.183.149
0
0
0
0
0
Rettifiche di valore specifiche
(144.607)
(37.719)
(337)
(405)
(152)
- Finanziamenti
(144.607)
(37.719)
(337)
(405)
(152)
X
0
0
0
0
0
X
- Titoli
- Titoli
0
X
Rettifiche di valore di portafoglio
0
0
0
0
0
(37.483)
- Finanziamenti
0
0
0
0
0
(37.483)
- Titoli
0
0
0
0
0
0
Totale
115.683
179.056
3.495
35.012
852
18.145.666
225
X
0
Totale 31/12/2004
13
80.686
Totale
Totale 31/12/2005
13
B.4 Altre esposizioni
0
0
0
0
0
X
0
B.3 Altre attività
deteriorate
0
0
B.2 Incagli
0
0
B.1 Sofferenze
B. Esposizioni
"fuori bilancio"
80.671
80.673
Totale
0
2
A.5 Altre esposizioni
0
0
0
Rettifiche
valore
specifiche
0
0
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni
scadute
0
A.2 Incagli
Esposizione
lorda
A.1 Sofferenze
A. Esposizioni per
cassa
Esposizioni/
Controparti
0
0
0
0
0
(7)
0
0
0
0
0
(7)
(7)
Rettifiche
valore di
portafoglio
0
80.679
13
13
0
0
0
80.666
80.664
2
0
0
0
Esposizione
netta
0
37.764
6.713
6.235
478
0
0
31.051
31.001
50
0
0
0
Esposizione
lorda
X
X
0
(1)
0
0
0
0
(1)
(1)
0
0
0
Rettifiche
valore
specifiche
0
0
0
0
0
(3)
0
0
0
0
0
(3)
(3)
Rettifiche
valore di
portafoglio
Altri enti pubblici
0
37.760
6.713
6.235
478
0
0
31.047
30.998
49
0
0
0
Esposizione
netta
0
3.201.900
266.796
266.796
0
0
0
2.935.104
2.926.287
0
0
501
8.316
Esposizione
lorda
X
0
0
0
(6.204)
X
0
0
(6.204)
0
0
(3.524)
(7)
(7)
0
0
0
(3.517)
(3.517)
0
0
0
0
0
(66)
Rettifiche
valore di
portafoglio
(6.138)
Rettifiche
valore
specifiche
Società finanziarie
0
3.192.172
266.789
266.789
0
0
0
2.925.383
2.922.770
0
0
435
2.178
Esposizione
netta
0
29.723
1.182
1.182
0
0
0
28.541
28.541
0
0
0
0
Esposizione
lorda
X
X
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Rettifiche
valore
specifiche
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Rettifiche
valore di
portafoglio
Imprese di assicurazione
0
0
0
(1.375)
(89.415)
1.695.156
1.683.567
4.850
3.290
3.449
0
0
(25.478) 10.504.819
(2.049)
(2.042)
(7)
X
(103)
1.685.609
4.960
0
(337)
0
8.612.098
8.809.663
(23.429)
14.287
3.495
107.024
72.759
Esposizione
netta
(23.429)
0
0
(935)
1.698.580
1.182
0
0
3.627
(88.040)
Rettifiche
valore di
portafoglio
4.384
8.921.132
X
(280)
14.567
8.635.527
(337)
(24.852)
(62.571)
Rettifiche
valore
specifiche
3.832
131.876
135.330
Esposizione
lorda
29.723 10.619.712
1.182
0
0
0
28.541
28.541
0
0
0
0
Esposizione
netta
Imprese non finanziarie
Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e “ fuori bilancio” verso Clientela
B.1
Governi e Banche Centrali
DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO
B.
0
7.327.894
607.420
606.088
806
409
117
6.720.474
6.498.634
20.799
0
84.397
116.644
Esposizione
lorda
(2)
0
(88.932)
(111)
X
(53)
(56)
(88.821)
X
(124)
0
(12.800)
(75.897)
Rettifiche
valore
specifiche
0
0
0
0
0
(10.812)
(134)
(128)
(6)
0
0
(10.678)
(10.678)
Rettifiche
valore di
portafoglio
Altri soggetti
0
7.228.150
607.175
605.960
798
356
61
6.620.975
6.487.956
20.675
0
71.597
40.747
Esposizione
netta
B.2
Distribuzione dei finanziamenti verso imprese non finanziarie residenti
Saldi al:
31/12/2005
- Altri servizi destinabili alla vendita
1.823.249
- Servizi del commercio, recuperi e riparazioni
1.410.102
- Edilizia e opere pubbliche
852.408
- Prodotti energetici
840.326
- Prodotti tessili, cuoio e calzature, abbigliamento
532.479
- Altre branche
3.171.448
227
5.921
20.916.634
0
Totale al 31/12/2004
2.528.200
Totale al 31/12/2005
Totale
2.513.741
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 altre esposizioni
4.501
4.037
0
20.705.466
2.524.554
2.511.579
5.818
3.647
3.510
18.180.912
18.388.434
B.2 Incagli
17.848.540
34.851
3.495
178.587
115.439
Esposizione
netta
17.882.700
35.205
B.1 Sofferenze
B. Esposizioni "fuori bilancio"
Totale
A.5 Altre operazioni
A.4 Esposizioni scadute
3.832
209.209
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
257.488
A.1 Sofferenze
A. Esposizioni per cassa
Esposizione
lorda
Italia
0
373.360
52.276
52.110
166
0
0
321.084
311.695
40
0
7.566
1.783
Esposizione
lorda
0
0
6.797
361.380
0
15
0
5.627
15
15
0
15
0
0
5.612
5.607
5
0
0
0
0
0
6.782
5.758
5
0
0
1.019
Esposizione
netta
America
Esposizione
lorda
52.255
52.095
160
0
0
309.125
308.371
40
0
469
245
Esposizione
netta
Altri Paesi Europei
0
380
380
0
4
4
0
0
0
376
376
0
0
0
0
Esposizione
netta
4
4
0
0
0
376
376
0
0
0
0
Esposizione
lorda
Asia
Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso Clientela
Esposizioni/Aree geografiche
B.3
0
509
207
53
154
0
0
302
136
166
0
0
0
0
450
200
53
147
0
0
250
134
116
0
0
0
Esposizione
netta
Resto del Mondo
Esposizione
lorda
0
0
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
0
Totale
Totale al 31/12/2005
Totale al 31/12/2004
339.601
4.139.034
0
339.601
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 altre esposizioni
0
0
B.1 Sofferenze
3.799.433
B.2 Incagli
B. Esposizioni "fuori bilancio"
Totale
3.799.433
0
A.5 Altre operazioni
0
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A. Esposizioni per cassa
Esposizione
lorda
339.589
4.139.012
0
339.589
0
0
0
3.799.423
3.799.423
0
0
0
0
Esposizione
netta
Italia
37.908
46.371
0
37.165
743
0
0
8.463
8.463
0
0
0
0
Esposizione
lorda
37.880
46.342
0
37.163
717
0
0
8.462
8.462
0
0
0
0
Esposizione
netta
Altri Paesi Europei
4.249
6.705
0
4.236
13
0
0
2.456
2.456
0
0
0
0
Esposizione
lorda
4.247
6.581
0
4.235
12
0
0
2.334
2.334
0
0
0
0
Esposizione
netta
America
9.070
9.587
10.283
0
9.604
10.300
0
517
0
0
696
696
0
0
0
0
Esposizione
netta
9.071
533
0
0
696
696
0
0
0
0
Esposizione
lorda
Asia
Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” verso banche
Esposizioni/Aree geografiche
B.4
7.657
7.830
0
7.657
0
0
0
173
173
0
0
0
0
7.656
7.829
0
7.656
0
0
0
173
173
0
0
0
0
Esposizione
netta
Resto del Mondo
Esposizione
lorda
B.5
Grandi rischi
Importo al
31/12/2005
Ammontare
2.486.591
2.508.428
10
8
Numero
C.
Importo al
31/12/2004
OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE
ATTIVITA’
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
Sezione 2
2.1
Rischi di mercato
Rischio di tasso di interesse – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Ai fini della compilazione della presente parte, rientrano nel “portafoglio di negoziazione”,
come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza, il portafoglio degli
strumenti finanziari soggetto ai requisiti patrimoniali per i rischi di mercato.
Si segnala che la Banca Popolare di Bergamo S.p.A non possiede portafogli di proprietà
significativi.
Esiste un portafoglio di negoziazione contenente titoli propri funzionale all’offerta alla
Clientela e titoli di capitale Parmalat (per un controvalore di 12 milioni) rivenienti da
operazioni di lending.
2.2
Rischio di tasso di interesse – Portafoglio bancario
Il controllo e la gestione del rischio di tasso di interesse strutturale – da fair value e da
cash flow – vengono effettuati dall’ Area Risk Management-Funzione Alm Strategico.
La valutazione avviene con periodicità mensile secondo un approccio statico: si assume,
in altri termini, che le quantità sensibili ed il loro mix ad una certa data, rimangano
costanti lungo tutto l'orizzonte temporale di riferimento (12 mesi).
Le metodologie di misurazione del rischio di tasso di interesse consistono principalmente
in modelli di Gap analysis, di Sensitivity analysis e di determinazione dell’impatto di una
variazione tassi sul margine di interesse.
Con riguardo al rischio di tasso, nel corso del 2005, la posizione di Banca Popolare
Bergamo S.p.A. ha evidenziato una sensitivity media di 7.900 migliaia di euro, con un
valore puntuale al 31 dicembre 2005 di circa 2.490 migliaia.
Il valore massimo del 2005 è stato pari a 12.500 migliaia di euro, il valore minimo a
2.490 migliaia di euro.
L’impatto sul margine di interesse, per una variazione di + 100 punti base in un orizzonte
temporale di 12 mesi, si attesta a circa 61.370 migliaia di euro.
230
2.3
Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Rappresenta il rischio di variazioni di prezzo dipendenti dalle fluttuazioni delle variabili di
mercato e da fattori specifici degli emittenti o delle controparti. Viene calcolato sui titoli
corporate, titoli di capitale, OICR.
Per quanto riguarda gli aspetti generali e organizzativi si rimanda alla corrispondente
informativa relativa al “rischio di tasso di interesse – portafoglio di negoziazione”.
Il rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti
finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente può essere
determinata dalla quotidiana attività di negoziazione (rischio idiosincratico) oppure da un
repentino movimento dei prezzi rispetto a quelli generali del mercato (rischio di evento,
quale il rischio di inadempienza dell’emittente provocato da una variazione delle
aspettative del mercato sul rischio di default dell’emittente stesso).
Il modello BPU per il monitoraggio del rischio specifico per i titoli di debito è in grado di
cogliere la prima delle due componenti (idiosincratica), in quanto considera come fattori
di rischio le curve di spread, distinte per settore economico e rating.
Titoli di capitale
Il rischio complessivo sui titoli di capitale viene misurato considerando come fattori di
rischio i singoli titoli di capitale. Esso viene poi scomposto in una componente generica
(ovvero il rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della
generalità degli strumenti finanziari negoziati) e in una specifica.
La prima viene stimata secondo una metodologia CAPM (Capital Asset Pricing Model) che
lega l’andamento della singola azione a quello dell’indice di riferimento attraverso un
fattore moltiplicativo β.
Il rischio relativo a fattori specifici connessi con la situazione dell’emittente viene
misurato per differenza.
2.4
Rischio di prezzo – Portafoglio bancario
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
2.5
Rischio di cambio
L’esposizione al rischio di cambio – determinata a partire dalla posizione netta in cambi,
attraverso una metodologia che ricalca la normativa di Vigilanza – si attesta su valori
trascurabili.
231
Informazioni di natura quantitativa
1.
Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei
derivati
Yen
Giapponese
A. Attività finanziarie
Dollaro
USA
Franco
Svizzero
Sterlina
Inglese
Corona
Danese
Altre
Valute
25.781
228.389
25.312
10.415
332
45.725
A.1 Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
A.2 Titoli di capitale
0
0
0
0
0
0
A.3 Finanziamenti a banche
11.865
115.009
751
6.900
332
8.731
A.4 Finanziamenti a clientela
13.916
113.380
24.561
3.515
0
36.994
A.5 Altre attività finanziarie
0
0
0
0
0
0
B. Altre attività
0
0
0
0
0
0
1.058.521
207.364
27.613
10.044
80
45.799
4.911
13.157
22.862
33
0
36.152
22.243
187.138
2.152
8.490
80
9.647
C.3 Titoli di debito
1.031.367
7.069
2.599
1.521
0
0
D. Altre passività
0
0
0
0
0
0
7.297
(795)
(289)
146
0
0
(25.781)
(228.389)
(25.312)
(10.415)
(332)
(45.725)
Totale passività
1.058.521
207.364
27.613
10.044
80
45.799
Sbilancio (+/-)
1.032.740
(21.025)
2.301
(371)
(252)
74
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
E. Derivati finanziari
Totale attività
Per valutare nel suo complesso la posizione netta in cambi è necessario considerare nello sbilancio risultante
dalla tabella sopra riportata anche il valore nozionale dei derivati finanziari in quanto nella riga E vengono
espresse le sole valutazioni dei derivati. In particolare per la valuta Yen Giapponese allo sbilancio di +
1.032.740 migliaia di euro si sommano algebricamente i valori nozionali dei contratti derivati (DCS) in Yen pari
a – 1.021.072 migliaia di euro conseguentemente lo sbilancio della posizione netta in cambi per la valuta Yen si
riduce a + 11.668 migliaia di euro
.
232
0
59.751
24.080
12.040
12.040
- Emesse
10.Opzioni floor
- Acquistate
- Emesse
0
5.974.121
0
Totale
0
0
- Valute contro valute
13. Altri contratti derivati
0
0
0
0
0
0
0
- Acquisti
- Vendite
0
0
12. Contratti a termine
- Esotiche
0
0
0
0
- Emesse
- Plain vanilla
0
0
0
0
- Esotiche
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
- Plain vanilla
0
0
62.463
11. Altre opzioni
- Acquistate
122.214
- Acquistate
0
0
7. Scambi indici reali
8. Futures
9. Opzioni cap
0
889.408
0
0
4.938.419
Quotati
6. Scambi indici azionari
5. Basis swap
3. Domestic currency swap
4. Currency interest rate swap
2. Interest rate swap
1. Forward rate agreement
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Titoli di capitale e
indici azionari
0
0
1.271.320
0
0
56
0
56
0
120.304
120.304
0
120.304
240.608
120.304
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.030.656
0
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Tassi di cambio e oro
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Altri valori
Quotati
0
0
0
0
0
0
122.214
0
0
0
0
0
0
0
7.245.441
0
0
0
56
0
56
0
0
0
120.304
120.304
0
0
0
0
0
0
0
0
120.304
240.608
120.304
12.040
12.040
59.751
24.080
0
0
0
62.463
0
0
889.408
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
31/12/2004
0
0
1.030.656
0
0
0
Non quotati
31/12/2005
4.938.419
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
A.1
Titoli di debito e tassi di
interesse
DERIVATI FINANZIARI
A.
Tipologia operazioni/Sottostanti
Gli strumenti finanziari derivati
2.6
0
0
0
13. Altri contratti derivati
2.232.069
0
- Valute contro valute
Totale
0
- Vendite
0
12. Contratti a termine
0
0
- Acquisti
0
- Plain vanilla
- Esotiche
0
- Esotiche
- Emesse
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Plain vanilla
0
0
0
0
0
- Emesse
0
0
- Acquistate
0
0
0
11. Altre opzioni
0
- Acquistate
- Emesse
10.Opzioni floor
0
0
- Acquistate
0
0
0
0
8. Futures
9. Opzioni cap
0
0
0
0
6. Scambi indici azionari
0
0
0
0
0
Non quotati
7. Scambi indici reali
200.124
0
5. Basis swap
0
4. Currency interest rate swap
2.031.945
Quotati
3. Domestic currency swap
2. Interest rate swap
1. Forward rate agreement
Titoli di debito e tassi di
interesse
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Titoli di capitale e indici
azionari
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Tassi di cambio e oro
Di copertura
A.2.1
Tipologia derivati/Sottostanti
Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Altri valori
0
2.232.069
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
200.124
0
0
2.031.945
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Saldi al: 31/12/2005
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Saldi al: 31/12/2004
Altri derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
5. Basis swap
6. Scambi indici azionari
7. Scambi indici reali
8. Futures
9. Opzioni cap
- Acquistate
0
0
Totale
0
0
0
0
- Valute contro valute
13. Altri contratti derivati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
12. Contratti a termine
- Acquisti
- Vendite
0
0
- Plain vanilla
0
0
- Esotiche
- Esotiche
- Emesse
0
0
0
0
- Plain vanilla
- Acquistate
0
0
0
0
0
0
0
0
11. Altre opzioni
- Emesse
10.Opzioni floor
- Acquistate
- Emesse
0
0
4. Currency interest rate swap
0
0
0
3. Domestic currency swap
0
0
Non quotati
0
0
Quotati
Titoli di debito e tassi di
interesse
1. Forward rate agreement
2. Interest rate swap
Tipologia derivati/Sottostanti
A.2.2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.233.496
0
0
0
0
0
614.296
0
619.200
614.296
0
619.200
1.233.496
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Titoli di capitale e indici
azionari
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
54.495
0
0
0
0
0
27.119
0
27.376
27.119
0
27.376
54.495
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Tassi di cambio e oro
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
11.342
0
0
0
0
0
5.671
0
5.671
5.671
0
5.671
11.342
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.299.333
0
0
0
0
0
647.086
0
652.247
647.086
0
0
0
0
652.247
1.299.333
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Saldi al: 31/12/2005
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Altri valori
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Saldi al: 31/12/2004
Tipologia operazioni/Sottostanti
0
0
- Vendite
- Valute contro valute
0
0
0
2. Operazioni senza scambio di capitali
- Acquisti
0
0
- Vendite
- Valute contro valute
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1. Operazioni con scambio di capitali
- Acquisti
0
0
0
0
0
90.417
0
0
0
0
B.2 Altri derivati
- Valute contro valute
- Vendite
2.031.945
1.941.528
0
- Valute contro valute
2. Operazioni senza scambio di capitali
- Acquisti
0
- Vendite
0
0
0
0
0
2.031.945
B.1 Di copertura
1. Operazioni con scambio di capitali
- Acquisti
0
2.031.945
B. Portafoglio bancario
0
0
0
2.577.627
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
- Valute contro valute
- Vendite
5.084.713
2.507.086
0
2. Operazioni senza scambio di capitali
- Acquisti
0
- Valute contro valute
0
0
- Vendite
1. Operazioni con scambio di capitali
- Acquisti
5.084.713
Quotati
Titoli di debito e tassi di
interesse
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
444.254
1.233.496
789.242
0
0
0
0
1.233.496
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.233.496
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Titoli di capitale e indici
azionari
0
0
54.495
54.495
0
0
0
0
54.495
0
0
0
0
0
0
0
0
0
54.495
0
4.323
1.030.656
1.026.333
0
120.304
240.664
120.360
1.271.320
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Tassi di cambio e oro
Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza:
A.3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
11.342
11.342
0
0
0
0
11.342
0
0
0
0
0
0
0
0
0
11.342
Quotati
0
0
0
0
0
0
120.304
0
6.115.369
3.533.419
2.581.950
0
0
0
90.417
0
0
0
0
0
0
0
0
1.299.333
855.079
444.254
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2.031.945
1.941.528
1.299.333
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Quotati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Saldi al: 31/12/2004
2.031.945
0
0
0
0
0
240.664
120.360
3.331.278
0
Non quotati
6.356.033
Quotati
Saldi al: 31/12/2005
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Non quotati
Altri valori
Controparti/Sottostanti
0
Totale - 31/12/2004
Totale B - 31/12/2005
B.6 Imprese non finanziarie
B.7 Altri soggetti
B.5 Assicurazioni
0
11.475
0
2.227
0
8.864
384
B.2 Enti pubblici
B.3 Banche
B.4 Società finanziarie
0
0
B.1 Governi e banche centrali
B. Portafoglio bancario:
0
45.577
Totale - 31/12/2004
Totale A - 31/12/2005
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
17.812
3.730
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
15.748
8.273
14
A.6 Imprese non finanziarie
A.7 Altri soggetti
A.5 Assicurazioni
A.3 Banche
A.4 Società finanziarie
A.2 Enti pubblici
A.1 Governi e Banche centrali
Lordo non
compesato
0
0
3.244
0
13
0
3.137
94
0
0
0
12.690
4.582
310
0
5.935
1.828
35
0
0
47.067
0
0
0
47.067
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
0
0
47.455
0
1.200
0
46.255
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1.366
0
0
0
1.366
0
0
0
0
7.908
1.918
4.878
0
1.106
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
0
1.369
0
0
0
1.369
0
0
0
0
4.503
858
2.932
0
707
6
0
0
0
765
0
0
0
765
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione Lordo non
futura
compesato
Tassi di cambio e oro
Esposizione Lordo non
futura
compesato
Titoli di capitale e indici azionari
Esposizione Lordo non
futura
compesato
Titoli di debito e tassi di interesse
Derivati finanziari “over the counter”: fair value positivo – rischio di controparte
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza:
A.4
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
Altri valori
0
681
0
0
0
681
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione
futura
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Compensato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione
futura
Sottostanti differenti
Controparti/Sottostanti
0
0
0
0
30.260
4.897
A.2 Enti pubblici
0
0
0
0
0
0
8.355
45.588
0
A.6 Imprese non finanziarie
A.7 Altri soggetti
Totale - 31/12/2005
Totale - 31/12/2004
0
0
0
0
0
0
0
0
0
13.985
0
0
0
4.760
18.745
0
B.2 Enti pubblici
B.4 Società finanziarie
B.5 Assicurazioni
B.6 Imprese non finanziarie
Totale - 31/12/2005
Totale - 31/12/2004
B.7 Altri soggetti
B.3 Banche
0
0
B.1 Governi e banche centrali
B. Portafoglio bancario
A.5 Assicurazioni
2.076
A.4 Società finanziarie
A.3 Banche
0
0
A.1 Governi e banche centrali
Lordo
compensato
0
7.499
336
0
0
0
7.163
0
0
0
12.052
834
1.045
0
2.695
7.478
0
0
Esposizione
futura
0
46.583
0
0
0
0
46.583
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo non
compensato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
0
47.068
0
0
0
0
47.068
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione
futura
0
1.353
0
0
0
0
1.353
0
0
0
15.229
12.166
1.083
0
23
1.957
0
0
Lordo non
compensato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
0
1.356
0
0
0
0
1.356
0
0
0
8.860
7.384
649
0
6
821
0
0
Esposizione
futura
Fair value negativo
Fair value negativo
Fair value negativo
Lordo non
compensato
Tassi di cambio e oro
Titoli di capitale e indici azionari
Titoli di debito e tassi di interesse
Altri valori
0
765
0
0
0
0
765
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Lordo
compensato
0
681
0
0
0
0
681
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione
futura
Fair value negativo
Lordo non
compensato
Derivati finanziari “over the counter”: fair value negativo – rischio finanziario
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza:
A.5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Compensato
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Esposizione
futura
Fair value negativo
Sottostanti differenti
A.6
Vita residua dei derivati finanziari “over the counter”: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
Fino a 1 anno
3.065.687
1.810.604
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
3.912.678
3.896.441
Oltre 5 anni
267.076
267.076
Totale
7.245.441
5.974.121
0
0
0
0
1.255.083
16.237
0
1.271.320
A.4 Derivati finanziari su altri valori
0
0
0
0
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
311.927
104.072
3.209.098
2.117.620
10.377
10.377
3.531.402
2.232.069
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
207.855
0
1.025.641
54.495
0
0
1.233.496
54.495
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale - 31/12/2005
Totale - 31/12/2004
B.
0
11.342
0
11.342
3.377.614
0
7.121.776
0
277.453
0
10.776.843
0
DERIVATI CREDITIZI
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
239
Sezione 3
Rischio di liquidità
Informazioni di natura qualitativa
Il rischio di liquidità – connesso capacità o meno della Banca di far fronte
tempestivamente ed economicamente alle uscite di cassa – è quantificato come quel
costo addizionale inerente al processo di smobilizzo di attività e/o negoziazione di nuove
passività, a cui va incontro l'intermediario, quando si vede costretto ad approvvigionarsi
sul mercato per far fronte ad impegni non programmabili.
Il controllo e la gestione del rischio di liquidità sono effettuati da Area Risk ManagementFunzione ALM Strategico della Capogruppo che periodicamente relaziona le competenti
funzioni/organi della Banca. Il principale obiettivo dell'analisi è verificare quale sia il
grado di copertura del fabbisogno di liquidità, per la Banca ed il Gruppo nel suo insieme.
Il rischio di liquidità è monitorato attraverso un modello di liquidity gap in cui viene
determinata l’evoluzione temporale dei flussi di cassa netti allo scopo di evidenziare
eventuali criticità nelle condizioni di liquidità attesa. L'inserimento di coefficienti ottimali
di copertura permette di calcolare il fabbisogno di liquidità, da raffrontare con il totale
liquidità disponibile – data dalla somma delle liquidità di prima e seconda linea25 – così
da quantificare il grado di copertura del rischio generato dalla posizione assunta. Un
ulteriore indicatore segnala il costo di smobilizzo delle poste definite liquide, per far fronte
a shock di liquidità.
Informazioni di natura quantitativa
2.
Distribuzione settoriale delle passività finanziarie
Esposizioni/Controparti
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Imprese di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
44.824
85.690
1.314.212
71.099
2.837.536
8.086.697
2. Titoli in circolazione
0
7
46.067
0
18.881
6.269.126
3. Passività finanziarie di negoziazione
0
0
6.550
0
3.159
99.901
4. Passività finanziarie al fair value
0
0
0
0
0
0
Totale 31/12/2005
44.824
85.697
1.366.829
71.099
2.859.576
14.455.724
Totale 31/12/2004
0
0
0
0
0
0
1. Debiti verso clientela
Sono considerati liquidità di prima linea i depositi liberi e/o a vista presso Istituzioni creditizie, tutte le
attività con scadenza entro un mese, la cassa (surplus rispetto alla quota necessaria all’attività ordinaria),
margini disponibili ottenuti da Istituzioni creditizie.
Sono considerati liquidità di seconda linea i depositi presso istituzioni creditizie con scadenza entro 3 mesi, i
titoli con scadenza entro 12 mesi, altri titoli negoziabili.
.
25
240
3.
Distribuzione territoriale delle passività finanziarie
Esposizioni/Controparti
1. Debiti verso clientela
Altri Paesi
Europei
Italia
America
Resto del
mondo
Asia
12.314.294
111.224
10.775
1.598
2.167
2. Debiti verso banche
1.270.153
14.883
11.411
315
0
3. Titoli in circolazione
6.333.366
664
51
0
0
101.256
5.305
3.049
0
0
4. Passività finanziarie di negoziazione
5. Passività finanziarie al fair value
0
0
0
0
0
Totale 31/12/2005
20.019.069
132.076
25.286
1.913
2.167
Totale 31/12/2004
0
0
0
0
0
Sezione 4
Rischi operativi
A livello di Gruppo si è condotta un’intensa attività progettuale indirizzata allo sviluppo
del framework finalizzato a supportare la gestione attiva del rischio operativo e a
rispettare i requisiti per l’utilizzo combinato della metodologia AMA (Advanced
Measurment Approach) con quella standard TSA (Traditional Standard Approach) per la
stima del requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo.
Il framework è basato su un modello di governo che assegna alla Capogruppo il compito
di definire le metodologie e le procedure di rilevazione, misurazione e valutazione dei
rischi operativi e garantire il presidio del complessivo processo di gestione dei rischi
operativi. Ciascuna entità giuridica facente parte del perimetro di riferimento (società
controllate consolidate con il metodo integrale) partecipa attivamente alla realizzazione
del modello attraverso la rilevazione degli eventi di propria pertinenza e l’identificazione e
valutazione dei rischi potenziali inerenti al business svolto.
All’interno della Capogruppo sono presenti:
Il Comitato Rischi operativi, organo di indirizzo, governo e presidio del complessivo
processo di Operational Risk Management di Gruppo;
L’Area Risk Management, e all’interno di essa la Funzione di Risk Management
Operativo, cui è attribuita la definizione delle metodologie e delle procedure di
rilevazione, misurazione e valutazione dei rischi operativi, con un ruolo attivo nel
processo di indirizzo delle politiche assicurative;
Un’Unità Organizzativa di Supporto al Risk Management Operativo, che contribuisce
allo sviluppo delle metodologie e delle procedure e assicura l’attuazione del modello di
riferimento.
A livello di singola entità giuridica, in Banca Popolare di Bergamo S.p.A. sono presenti le
seguenti figure organizzative:
Il Referente Rischi Operativi, ruolo ricoperto da un componente della Direzione
Generale, garante del modello nel suo complesso e del corretto funzionamento;
Il Supporto Rischi Operativi Locale, figura di raccordo con la Funzione di Risk
Management Operativo della Capogruppo con il compito di governare il processo
operativo di raccolta e trasmissione alla Capogruppo delle informazioni quantitative e
241
qualitative riconducibili alla Entità giuridica di appartenenza, garantendone la qualità
e la corretta classificazione all’interno del Database;
Il Risk Owner, ruolo assegnato al Responsabile di Unità Organizzativa.
Il modello è strutturato in modo tale da integrare i risultati derivanti da analisi
qualitative, basate sul Self Risk Assessment, e quantitative, derivanti dall’elaborazione
statistica dei dati di perdita.
242
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Sezione 1
Il patrimonio dell’impresa
A – Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio netto è definito dai principi contabili internazionali in via residuale “ciò che
resta delle attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività”. In una logica
finanziaria il patrimonio rappresenta l’entità monetaria dei mezzi apportati dalla
proprietà ovvero generati dall’impresa.
Le leve gestionali si sviluppano su un aggregato più ampio, coerente con l’aggregato di
vigilanza, caratterizzato non solo da mezzi propri in senso stretto, ma anche da aggregati
intermedi quali strumenti innovativi, strumenti ibridi e passività subordinate.
In qualità di Capogruppo, BPU Banca esercita un’attività di indirizzo e coordinamento
delle Società appartenenti al Gruppo ed a tal fine – ferma restando l’autonomia statutaria
ed imprenditoriale di ciascuna di esse – impartisce alle stesse opportune linee guida. Le
Società controllate prospettano le esigenze di capitalizzazione, sia in senso stretto sia
attraverso l’emissione di passività subordinate o strumenti ibridi di patrimonializzazione
all’Alta Direzione della Capogruppo, che formula la propria proposta al Comitato
Esecutivo, il quale delibera in merito. La proposta approvata dal Comitato Esecutivo della
Capogruppo viene quindi sottoposta agli organi competenti delle Società controllate e
della Capogruppo.
Sulla base del piano di sviluppo del Gruppo, dei profili di rischio correlati, e non ultimo,
nel rispetto dei vincoli patrimoniali di vigilanza, la Capogruppo analizza e coordina le
esigenze di patrimonializzazione, prestandosi come controparte privilegiata nell’accesso ai
mercati dei capitali, in un’ottica integrata di dimensionamento ottimale del patrimonio.
La rivalutazione immobiliare
Come meglio descritto nell’apposito paragrafo della Relazione sulla Gestione, la legge 266
del 23 dicembre 2005 consente di affrancare la rivalutazione immobiliare operata in sede
di prima applicazione dei principi IAS pagando una imposta sostitutiva del 12% della
rivalutazione operata. Ciò ha comportato la necessità di registrare le corrispondenti
riserve di patrimonio da valutazione non al netto della ordinaria fiscalità differita ma al
netto dell’imposta sostitutiva del 12%. Conseguentemente le riserve da valutazione
immobili sono aumentate di 269 migliaia di euro rispetto a quanto approvato in FTA al 1°
gennaio 2005.
243
B – Informazioni di natura quantitativa
Ai sensi dell’art. 2427, comma 1, n. 7-bis) del codice civile si riporta di seguito il
prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con
l’indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità.
Natura/descrizione
Importo al
31/12/2005
Possibilità di
utilizzazione (1)
Utilizzazione nei 3
esercizi precedenti
Quota
distribuibile
Copertura
perdite
Capitale sociale
1.256.300
Riserve di capitale
a) b) c)
0
0
Riserva per azioni proprie
0
Riserva sopvrapprezzo azioni
0
Riserve di utili
Altro (8)
0
44.908
Riserva legale (2)
13.428
b)
Riserva ex art. 2426 cc 1°c. n.5 (3)
17.313
a) b) c)
17.313
Riserva tassata di utili
13.300
a) b) c)
13.300
868
a) b) c)
868
Utili portati a nuovo
Riserve altre
(10.046)
Altre riserve in applicazione degli IAS/IFRS
0
(11.292)
a) b) c)
(11.292)
Riserva da storno ammortamenti pregressi (4)
1.246
a) b) c)
1.246
Riserve da valutazione
Riserva da valutazione - attività finanziarie disponibili per la vendita (5)
3.721
Riserva da valutazione - adozione del fair value in sostituzione del costo (6) (7)
Totale
3.623
n/d
98
a) b)
1.294.883
Quota non distribuibile
7.276
0
21.434
1.273.448
Residuo distribuibile
21.434
Utile netto
204.281
Totale patrimonio netto al 31 dicembre 2005
1.499.164
Note sulla possibilità di utilizzazione
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per distribuzione ai soci;
n/d Non disponibile
Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2430 Codice Civile
Utilizzabile secondo quanto previsto dall' art. 2426 Codice Civile 1°c. n.5
Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005
Riserva non disponibile ne distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 2, D.Lgs. 38/2006
Riserva non disponibile, ma imputabile a capitale sociale ed utilizzabile per copertura perdite, ai sensi
dell'art. 7, comma 6, D.Lgs. 38/2007
Riserva composta da + 900.803 euro a titolo di riserva di rivalutazione degli immobili ex Legge 266/2005 e
da svalutazione di terreni per - 802.849 euro
Utilizzo avvenuto in occasione della distribuzione del dividendo 2004 contabilizzato nel 2005.
244
Sezione 2
2.1
Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
PATRIMONIO DI VIGILANZA
A – Informazioni di natura qualitativa
Con riferimento al patrimonio di vigilanza ed ai coefficienti prudenziali si precisa che,
come consentito dalla Banca d’Italia, la Banca – così come il Gruppo BPU – procede
all’invio delle segnalazioni al 31 dicembre 2005 in applicazione delle previgenti
disposizioni, vale a dire sulla base dei dati contabili conformi al D.Lgs. 87/1992.
La Banca possiede un capitale sociale di euro 1.256.300 migliaia, ripartito in n.
1.256.300.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna.
Le azioni sono nominali ed indivisibili; ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. è posseduta al 100% dalla Capogruppo che ne ha il
pieno controllo.
A seguito dell’accoglimento della proposta di riparto dell’utile d’esercizio 2005
determinata sulla base delle risultanze contabili conformi al D.Lgs. 87/1992, l’entità dei
mezzi patrimoniali della Banca si eleverebbe a 1.334.015 migliaia di euro.
Il margine di espansione degli impieghi si qualifica in euro 3.311.621 migliaia di euro.
Si rileva inoltre che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà,
operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante e a fine
anno non risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante.
Nel valutare l’adeguatezza delle proprie disponibilità patrimoniali, ciascuna banca deve
tenere in considerazione il requisito patrimoniale complessivo minimo richiesto dalla
normativa di vigilanza per fronteggiare i rischi di mercato ed i rischi di credito (accanto al
coefficiente di solvibilità, previsto a fronte del rischio creditizio, dal 1995 sono stati
introdotti requisiti patrimoniali per fronteggiare anche i cosiddetti “rischi di mercato” –
rischio di posizione, rischio di regolamento, rischio di controparte e rischio di
concentrazione, con riferimento al portafoglio titoli non immobilizzato, rischio di cambio,
con riferimento all’intero bilancio aziendale).
La situazione relativa al 31 dicembre 2005 è esposta nella successiva tabella nella quale
sono indicati i requisiti patrimoniali della Banca ed i coefficienti di vigilanza.
Nel dettaglio, la sezione A della tabella espone la consistenza del patrimonio di vigilanza e
le sue principali componenti.
Al 31 dicembre 2005 il patrimonio di base (tier 1) ed il patrimonio supplementare (tier 2)
si sono attestati rispettivamente a 1.281.572 migliaia di euro e 250.000 migliaia di euro.
Nella sezione B della tabella si indica l’assorbimento di patrimonio di vigilanza derivante
dal rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. A fine anno, il rispetto
di tale requisito ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 1.298.460 migliaia di
euro, correlato ai volumi operativi nel settore dell’erogazione del credito alla Clientela.
La sezione C della tabella riassume infine l’assorbimento dei requisiti in termini di
coefficienti.
245
Per quanto riguarda i requisiti prudenziali di vigilanza, il rapporto fra il patrimonio di
vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate risulta pari all’8,25% superiore
rispetto all’8,14% registrato al 31 dicembre 2004 e per 1,25 punti percentuali superiore
al livello minimo richiesto dalla normativa di riferimento (7%).
B – Informazioni di natura quantitativa
31/12/2005
A. Patrimonio di vigilanza
A.1 Patrimonio di base (tier 1)
A.2 Patrimonio supplementare (tier 2)
A.3 Elementi da dedurre
A.4 Patrimonio di vigilanza
31/12/2004
1.281.572
250.000
1.531.572
1.240.345
250.000
1.490.345
1.290.070
8.390
1.271.361
8.325
8.390
8.325
1.298.460
1.279.686
18.567.983
18.299.511
6,90%
6,78%
8,25%
8,14%
B. Requisiti prudenziali di vigilanza
B.1 Rischi di credito
B.2 Rischio di mercato
di cui
- rischi del portafoglio non immobilizzato
- rischi di cambio
B.3 Prestiti subordinati di terzo livello
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Totale requisiti prudenziali
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate
Di seguito si riportano in sintesi gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività
subordinate emesse dalla Banca. Nel corso del 2005 non sono avvenute nuove emissioni.
Tipo emissione
Prestito subordinato ordinario
(Upper Tier II)
BPB 2001-2012 tasso
variabile - valuta euro
Cedola
A
Data
scadenza
18/06/2012
Clausola
rimborso
anticipato
non prevista
Valore
nominale
250.000
Valore
computabile
250.000
A) trimestrale pari a (euribor 3 mesi + 0,80)/4
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d’azienda
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
246
Parte H – Operazioni con parti correlate
Impresa Capogruppo
1.
Denominazione
BANCHE POPOLARI UNITE
Società Cooperativa per azioni.
In forma abbreviata BPU Banca.
2.
Sede
Piazza Vittorio Veneto, 8 – 24122 BERGAMO
Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165
Albo Istituzioni creditizie 5026.0
Albo Gruppi bancari 5026.0
Aderente al fondo interbancario tutela depositi.
Direzione e coordinamento
A norma dell’art. 2497 bis codice civile, si espone di seguito il prospetto riepilogativo dei
dati essenziali dell’ultimo bilancio della controllante Banche Popolari Unite S.c.p.A. che
esercita sulla Banca Popolare di Bergamo S.p.A. l’attività di direzione e coordinamento.
247
Bilancio d’esercizio della società esercente attività di direzione e
coordinamento – dati essenziali (art. 2497 bis, comma 4, c.c.) –
BANCHE POPOLARI UNITE S.C.P.A. – Bilancio 2004 (D.Lgs.
87/92)
STATO PATRIMONIALE
31/12/2004
ATTIVITÀ
Cassa e disponibilità presso banche centrali e uffici postali
57
Titoli disponibili e azioni proprie
4.616.101
Crediti verso banche
8.318.849
Crediti verso Clientela
1.515.579
Immobilizzazioni
7.530.999
Altre attività, ratei e risconti attivi
1.773.507
TOTALE DELL'ATTIVO
23.755.092
31/12/2004
PASSIVITÀ
Debiti verso Clientela e debiti rappresentati da titoli
3.256.823
Debiti verso banche
12.051.782
Ratei e risconti passivi, altre passività
1.206.315
Fondi rischi e oneri
137.687
Fondo trattamento di fine rapporto
54.530
Passività subordinate non convertibili
2.994.676
Patrimonio netto
3.766.342
Utile d'esercizio
286.937
TOTALE DEL PASSIVO
23.755.092
GARANZIE E IMPEGNI
1.059.028
CONTO ECONOMICO
31/12/2004
Margine di interesse
314.330
Margine da servizi
314.929
Margine di intermediazione
629.259
Risultato della gestione
307.826
Utile delle attività ordinarie
166.267
Utile al lordo delle imposte
238.482
Imposte sul reddito
48.455
Variazione del fondo per rischi bancari generali
0
UTILE D’ESERCIZIO
286.937
248
1.
Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
Compensi a Dirigenti (1)
31/12/2005
Benefici a breve termine per i dipendenti (2)
2.299
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (3)
204
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
-
Pagamenti in azioni
-
(1)
(2)
(3)
Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità o della sua controllante... ivi
inclusi gli amministratori dell’entità”.
A titolo esemplificativo: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamenti di indennità sostitutive di ferie e
di assenza per malattia, benefici in natura.
A titolo esemplificativo: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria
successive al rapporto di lavoro.
In ordine ai compensi erogati nel corso dell’esercizio 2005 ai Dirigenti con responsabilità
strategiche, identificati - oltre che nell’Amministratore Delegato e Direttore Generale – in
6 risorse, si precisa che, in aggiunta alla parte fissa definita tramite accordi individuali, è
presente una componente variabile legata al raggiungimento di obiettivi strategici.
Con riferimento alla retribuzione fissa si evidenzia la presenza, oltre che della consueta
erogazione in forma monetaria, di benefit a completamento del pacchetto remunerativo
quali il fondo di previdenza integrativa, la polizza sanitaria, la polizza infortuni e la prassi
di attribuire autovettura aziendale ad uso promiscuo.
In particolare, si evidenziano i seguenti istituti retributivi (per le cui definizioni si rinvia
all’apposito principio contabile):
a) Benefici a breve termine
Nei benefici a breve termine sono ricompresi stipendi, contributi per oneri sociali,
indennità sostitutive per ferie non godute, assenze per malattia, permessi retributivi,
benefici quali assistenza medica, abitazione, auto aziendale.
Tra i benefici a breve termine, dalla nascita del Gruppo, è in essere anche un sistema
incentivante focalizzato su obiettivi qualitativi e quantitativi a valenza annua connessi
al Piano Industriale. Tale componente incide mediamente per circa il 10% del costo
del lavoro complessivo a carico dell’azienda.
b) Benefici successivi al rapporto di lavoro
Nei benefici successivi al rapporto di lavoro sono ricompresi piani previdenziali,
pensionistici, assicurativi nonché il trattamento di fine rapporto.
Nei confronti dei dirigenti in questione sono attive forme di assicurazione sulla vita e
di previdenza complementare con orizzonte temporale anche successivo alla
cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Annualmente una quota equivalente a
circa il 4% del costo complessivo viene destinata a tali finalità.
c) Altri benefici a lungo termine
Negli altri benefici a lungo termine sono ricompresi corrispettivi a fronte della
compartecipazione agli utili ed incentivi da corrispondere oltre i dodici mesi dal
termine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato la loro attività nonché
retribuzioni differite corrisposte oltre i dodici mesi dopo la conclusione dell’esercizio.
249
d) Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
A tutela della stabilità del rapporto di lavoro, in alcuni casi è stato innalzato il periodo
di preavviso contrattualmente previsto.
e) Piani di stock option
Non esistenti.
2.
Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Conformemente a quanto disposto dalla Consob con le Comunicazioni n. 97001574 del
20 febbraio 1997, n. 98015375 del 27 febbraio 1998, n. 1025564 del 6 aprile 2001 e, da
ultimo, con la Comunicazione n. 14990 del 14 aprile 2005, si precisa che tutte le
operazioni svolte dalla Banca con le proprie parti correlate sono state effettuate nel
rispetto di criteri di correttezza sostanziale e procedurale, a condizioni analoghe a quelle
applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti.
A seguito dell'abrogazione, da parte della citata Comunicazione Consob 14 aprile 2005,
del terzo comma dell'art. 71-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, in forza del
quale la precedente Comunicazione n. 2064231 del 30 settembre 2002 forniva una
definizione di parti correlate, ora si intende per parte correlata all'emittente, ai sensi del
principio contabile internazionale (International Accounting Standard - IAS) n. 24, una
parte che:
a) direttamente o indirettamente, controlla, é controllata da, o é sottoposta a controllo
comune con l'emittente; oppure detiene una partecipazione tale da esercitare
un'influenza notevole sull'emittente ovvero controlla congiuntamente l'emittente;
b) é una societá collegata all'emittente (secondo la definizione dello IAS 28 Partecipazioni in collegate);
c) é una joint venture in cui l'emittente é una partecipante;
d) é un dirigente con responsabilità strategiche dell'emittente o della sua controllante,
intendendosi per dirigenti con responsabilità strategiche coloro che hanno il potere e la
responsabilità della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività
dell'emittente, ivi inclusi gli amministratori dell'emittente;
e) é uno stretto familiare di uno dei soggetti indicati alle lettere a) o d) (per stretti familiari
si intendono coloro che sono potenzialmente in grado di influenzare la persona fisica
correlatata all'emittente, o esserne influenzati, nei loro rapporti con l'emittente);
f) é un'entitá controllata, controllata congiuntamente o soggetta a influenza notevole da
uno dei soggetti indicati alle lettere d) od e), ovvero tali soggetti detengono, direttamente o
indirettamente, una quota significativa dei diritti di voto in tale entitá;
g) é un fondo pensionistico per i dipendenti dell'emittente o di qualsiasi entitá ad essa
correlata.
In particolare, coerentemente con il modello organizzativo adottato che prevede
l'accentramento presso BPU Banca delle attività di indirizzo strategico, tecnico-operativo e
gestionale, la Capogruppo fornisce alle proprie Società controllate una serie di servizi,
regolati da appositi contratti infragruppo redatti sulla base dei criteri di congruità,
trasparenza ed omogeneità; i corrispettivi pattuiti per i servizi resi a norma di tali contratti
sono determinati in conformità a condizioni di mercato o, laddove non siano rinvenibili sul
mercato idonei parametri di riferimento anche in relazione alle caratteristiche peculiari dei
servizi resi, sulla base del costo sostenuto.
Tra i principali contratti infragruppo in corso di validità alla data di chiusura del periodo si
segnalano quelli che attuano l'accentramento presso la Capogruppo delle attività nelle Aree
di Governo, di Supporto e di Business e che coinvolgono la Capogruppo, la Banca e le
principali banche del Gruppo, come pure i contrattI attuativI del c.d. consolidato fiscale
nazionale (di cui agli articoli da 117 a 129 del D.P.R. n. 917/1986, testo unico delle imposte
sui redditi) conclusi dalla Capogruppo con la Banca e con altre diciotto società italiane del
250
Gruppo.
Con riguardo alle operazioni svolte dalla Banca con tutte le proprie parti correlate non sono
rinvenibili operazioni atipiche e/o inusuali; operazioni della specie, peraltro, non sono state
effettuate neppure con soggetti diversi dalle parti correlate.
Per operazioni atipiche e/o inusuali - giusta quanto indicato nelle Comunicazioni Consob n.
98015375 del 27 febbraio 1998 e n. 102564 del 6 aprile 2001 - si intendono tutte quelle
operazioni che per significatività/rilevanza, natura delle controparti, oggetto della
transazione (anche in relazione alla gestione ordinaria), modalità di determinazione del
prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento (prossimità alla chiusura del periodo)
possono dar luogo a dubbi in ordine: alla correttezza/completezza dell'informazione in
bilancio, al conflitto di interesse, alla salvaguardia del patrimonio aziendale, alla tutela degli
azionisti di minoranza.
Rapporti della Banca con le proprie parti correlate.
31/12/2005
Parte correlata
Controllante
Attività finanziarie Attività finanziarie
detenute per
disponibili per la
lnegoziazione
vendita
542
-
Attività
finanziarie
detenute sino a
scadenza
Crediti verso
banche
-
Crediti verso
Clientela
3.684.069
-
Debiti
verso
Clientela
Debiti verso
banche
991.714
Garanzie
rilasciate
-
49.676
Entità (1)
Controllate
Collegate
Joint venture
Dirigenti (2)
Altre parti correlate (3)
(1)
(2)
(3)
-
-
-
-
1.293
-
9.871
-
40.963
-
-
1.891
617.385
88.187
207.885
148.358
Per “Entità” si intendono le “entità economiche che controllano congiuntamente o esercitano un’influenza
notevole sull’entità stessa”.
Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità o della sua controllante,
intendendosi per dirigenti con responsabilità strategiche coloro che hanno il potere e la responsabilità della
pianificazione, della direzione e del controllo delle attività dell'entità, ivi inclusi gli amministratori dell'entità”.
Si tratta dei soggetti indicati sopra, lettere e), f), g) e delle società appartenenti al Gruppo BPU Banca.
Ulteriori informazioni in merito alle operazioni con parti correlate sono riportate nelle
seguenti tabelle “Principali rapporti patrimoniali con società del Gruppo” e “Principali
rapporti economici con società del Gruppo”.
251
(43)
(9)
(569)
(62)
(6)
(3.685.959)
0
0
Società valutate con il metodo del patrimonio netto
ARCA S.G.R. S.P.A.
AVIVA VITA S.P.A.
CAPITAL MONEY S.P.A.
CLICKICT S.R.L.
S.P.F. STUDIO PROGETTI FINANZIARI S.R.L.
SECUR BROKER S.R.L.
S.F. CONSULTING S.R.L.
0
0
0
0
(1.201)
0
0
Crediti verso
banche
(35.469)
Attivita'
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
(HTM)
(3.684.069)
0
0
Attivita'
finanziarie
detenute per la
vendita
(AFS)
(542)
(5.079)
(376)
(41.466)
Società valutate con il metodo proporzionale
RETE MUTUI ITALIA S.P.A.
Società valutate con il metodo integrale
ALBENZA 2 SOCIETA' PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.R.L.
ALBENZA 3 SOCIETÀ PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.R.L.
ALBENZA S.R.L.
ANCONA TRIBUTI S.P.A.
B@NCA 24-7 S.P.A.
BANCA CARIME S.P.A.
BANCA POPOLARE ANCONA S.P.A.
BANCA POPOLARE TODI S.P.A.
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
BERGAMO ESATTORIE S.P.A.
BPB IMMOBILIARE S.R.L.
BPCI S.P.A.
BPU ASSICURAZIONI S.P.A.
BPU ASSICURAZIONI VITA S.P.A.
BPU BANCA
BPU LEASING S.P.A.
BPU MEDIAZIONI ASSICURATIVE S.R.L.
BPU PARTECIPAZIONI ASSICURATIVE S.P.A.
BPU PRAMERICA S.G.R. GESTIONI INDIVIDUALI
BPU PRAMERICA S.G.R. S.P.A.
BPU SIM S.P.A.
CENTROBANCA S.P.A.
CENTROBANCA SVILUPPO IMPRESA SGR S.P.A.
CENTROSIEL S.P.A.
ESALEASING S.P.A.
FINANZATTIVA SERVIZI S.R.L.
IMMOBILIARE BPU S.R.L.
INVESTIMENTI PICCOLE IMPRESE S.P.A. (EX BPB INVESTIMENTI)
IW BANK S.P.A.
MERCATO IMPRESA S.P.A.
PLURIFID
Parte correlata/Rapporto
Attivita'
finanziarie
detenute per la
negoziazione
(HFT)
Principali rapporti patrimoniali con Società del Gruppo
(13)
(13)
(5.436)
(1.496)
(1.500)
(2.414)
(956)
(956)
(46)
(1.650)
(101)
(286)
(43.276)
(126)
(182.972)
(173)
(1.305)
(25.133)
(47.003)
(4)
(302.079)
(4)
0
0
Crediti verso
clientela
31/12/2005
Altre
attivita'
0
0
0
0
0
4
320
991.714
41.184
1.281
17.246
25.696
360
95
1.077.900
Debiti verso
banche
3.782
1.576
1.641
65
63
44
131
262
0
2.041
2.680
875
1.097
1.534
3.207
48
72.513
14.320
9.366
2.492
1.135
15.685
28.142
6.727
12.369
175.624
338
625
430
Debiti verso
clientela
0
0
90
90
Altre
passivita'
0
(51)
(51)
(16)
(286)
(89)
(49.676)
(22.215)
(1.107)
(554)
(92.889)
(1.846)
(168.678)
Garanzie
rilasciate
Società valutate con il metodo del patrimonio netto
0
0
0
0
0
0
0
S.p.A.
PIEMONTE S.p.A.
NORD Sr.l. (ex Rete Mutui Nord Srl)
CENTRO S.r.l. (ex Rete Mutui Centro Srl)
7
YOU
YOU
YOU
YOU
5
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Dividendi
Società valutate con il metodo proporzionale
83.718
71.543
0
0
0
0
0
78
12
0
0
448
18
0
0
147
0
0
17
0
585
0
8.519
0
1
2
0
2.176
0
0
156
5
0
3
0
0
8
0
0
0
0
0
Interessi attivi
BY
BY
BY
BY
Società valutate con il metodo integrale
BANCHE POPOLARI UNITE S.c.p.A.
ALBENZA S.r.l.
ALBENZA2 SOC.PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.r.l.
ALBENZA3 SOC.PER LA CARTOLARIZZAZIONE S.r.l.
ANCONA TRIBUTI S.p.A.
B.D.G. FINANZIARIA S.A.
BANCA 24/7 S.p.A.
BANCA CARIME S.p.A.
BPCI CAPITAL TRUSST DELAWARE
BPCI FUNDING LLC
BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA S.p.A.
BANCA POPOLARE DI ANCONA S.p.A.
BANCA POPOLARE DI TODI S.p.A
BANQUE DE DEPOTS ET DE GESTION
BERGAMO ESATTORIE S.p.A.
BPB CAPITAL TRUST
BPB FUNDING LLC
BPB IMMOBILIARE S.r.l.
BPU ASSICURAZIONI S.p.A.
BPU ASSICURAZIONI VITA S.p.A.
BPU BANCA INTERNATIONAL S.A.
BPU LEASING S.p.A.
BPU MEDIAZIONI ASSICURATIVE S.r.l.
BPU PRAMERICA SGR Sp.A.
BPU PARTECIPAZIONI ASSICURATIVE S.p.A.
BPU SOCIETA' DI INTERMEDIAIZONE MOBILIARE S.p.A.
CENTROBANCA S.p.A.
CENTROBANCA SVILPPO IMPRESA SGR S.p.A.
CENTROSIEL S.p.A.
ESALEASING S.p.A.
FINANZATTIVA SERVIZI S.r.l.
IMMOBILIARE BPU S.r.l.
INVESTIMENTI PICCOLE IMPRESE S.p.A.
IW BANK S.p.A.
MARIA THERESIA S.r.l. (in liq.vol.)
MERCATO IMPRESA S.p.A.
ORIO FINANCE Ltd
ORIO FINANCE nr.2 Ltd
ORIO FINANCE nr.3 Ltd
PLURIFID S.p.A.
SINTONIA FINANCE S.r.l.
Parte correlata/Rapporto
0
1
2
5
0
8
96.218
4.683
0
0
0
0
0
1.501
0
0
0
0
0
0
0
104
0
0
14
5.559
6.648
0
3.629
517
69.627
0
62
3.815
0
0
0
0
0
3
0
0
54
0
0
0
2
0
Commissioni
attive
0
0
0
0
0
0
2.535
765
0
0
0
0
0
8
1.042
0
0
325
64
0
0
0
0
0
57
1
0
0
23
11
0
0
105
52
0
0
0
0
0
23
0
0
10
0
0
0
49
0
0
(1)
0
0
0
(1)
(9.928)
(3.727)
0
0
0
0
0
(60)
0
0
0
0
0
0
0
(339)
0
0
(676)
0
(2.980)
0
(183)
(38)
(302)
(4)
(172)
(1.391)
(21)
0
0
(5)
(2)
0
0
0
(12)
0
0
0
(16)
0
Altri proventi di
Interessi passivi
gestione
31/12/2005
Principali rapporti economici con Società del Gruppo
0
0
0
0
0
0
(130.607)
(122.109)
0
0
0
0
0
0
(77)
0
0
(48)
0
0
0
(52)
0
0
(447)
(5.826)
(63)
0
(33)
0
0
0
0
(343)
0
0
0
0
0
0
0
0
(1.609)
0
0
0
0
0
Spese
amministrative
0
0
0
0
0
0
(3.881)
(130)
0
0
0
0
0
(17)
0
0
0
0
(209)
(10)
0
(2)
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
(627)
(2.129)
0
0
0
(9)
0
0
0
0
0
0
0
0
(748)
0
Commissioni
passive
Altri oneri di
gestione
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
254
Via Benedetto Croce, 24
Via San Vitale, 17/21
Seregno
Totale
Piazza Vittorio Veneto, 8
Roma
Ubicazione
Bergamo
(in migliaia di euro)
L
L
P
9.366
312
6.348
2.706
Investimenti
Elenco degli immobili di proprietà
8.308
8.308
Rivalutazioni di legge
256
0,00
Rivalutazioni da
fusione
753
753
Adeguamento al
valore di mercato
18.427
312
6.348
11.767
Valori lordi
5.162
107
5.055
Fondi
ammortamento
13.265
312
6.241
6.712
Valori di bilancio
Glossario
ABS (ASSET BACKED SECURITIES)
Titoli di debito emessi dallo SPV (cfr. definizione) rappresentativi dei crediti ceduti
dall’originator (cfr. definizione).
ASSET MANAGEMENT
Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi.
ALM (ASSET & LIABILITY MANAGEMENT)
Gestione integrata dell’attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di
ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.
ATM (AUTOMATED TELLER MACHINE)
Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della Clientela di operazioni quali
ad esempio il prelievo di contante, il versamento di contante o assegni, la richiesta di
informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc. Il cliente
attiva il terminale introducendo una carta e digitando il codice personale di
identificazione.
ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE
È l’importo ottenuto moltiplicando il totale dei requisiti patrimoniali di vigilanza (rischi di
credito, rischi di mercato e altri requisiti prudenziali) per un coefficiente pari a:
14,3 per le società appartenenti a gruppi bancari;
12,5 per i gruppi bancari (consolidato) e le società non appartenenti a gruppi bancari.
BANCASSURANCE
Espressione che indica l’offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete
operativa delle aziende di credito.
BASIS SWAP
Contratto che prevede lo scambio, tra due controparti, di pagamenti legati a tassi
variabili basati su un diverso indice.
CAPITAL ALLOCATION
Processo che porta alla decisione di come distribuire l’investimento tra le diverse
categorie di attività finanziarie (in particolare obbligazioni, azioni e liquidità). Le scelte di
capital allocation sono determinate dalla necessità di ottimizzare il rapporto
rendimento/rischio in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore.
CARTOLARIZZAZIONE
Cessione di crediti o di altre attività finanziarie non negoziabili a una società qualificata
(società veicolo) che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di tali operazioni e provvede
alla conversione di tali crediti o attività in titoli negoziabili su un mercato secondario.
CONSUMER FINANCE
Credito al consumo. Finanziamenti concessi alle famiglie per fini personali collegati al
consumo di beni e di servizi.
CORPORATE GOVERNANCE
Attraverso la composizione ed il funzionamento degli organi societari interni ed esterni la
struttura della corporate governance definisce la distribuzione dei diritti e delle
responsabilità tra i partecipanti alla vita di una società, in riferimento alla ripartizione dei
compiti, all’assunzione di responsabilità e al potere decisionale. Obiettivo fondamentale
della corporate governance è la massimizzazione del valore per gli azionisti, che comporta,
257
in un’ottica di medio-lungo termine, elementi di positività anche per gli altri stakeholders,
quali Clienti, fornitori, dipendenti, creditori, consumatori e la comunità.
CREDIT DEFAULT SWAP
Contratto col quale un soggetto, dietro pagamento di un premio periodico, trasferisce ad
un altro soggetto il rischio creditizio insito in un prestito o in un titolo, al verificarsi di un
determinato evento legato al deterioramento del grado di solvibilità del debitore.
CREDITO RISTRUTTURATO
Posizione per la quale la Banca ha concordato con il debitore una dilazione di pagamento,
rinegoziando l’esposizione a condizioni di tasso inferiori a quelle di mercato.
DEFAULT
Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il
pagamento dei relativi interessi.
DISASTER RECOVERY GEOGRAFICO
Insieme di procedure tecniche ed organizzative attivate a fronte di un evento catastrofico
che provochi l’indisponibilità completa del sito di elaborazione dati. L’obiettivo è riattivare
le applicazioni vitali per l’azienda in un sito secondario (detto di recovery).
Il sistema di disaster recovery si definisce “geografico” quando è locato ad almeno 50 km
dal sistema di origine. L’obiettivo primario è quello di diminuire i rischi derivanti da
eventi disastrosi con possibile impatto su di un’intera area metropolitana (i.e. terremoti,
inondazioni, eventi bellici etc.) come prescritto dagli standard di sicurezza internazionali.
FACTORING
Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro
solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a
società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un
finanziamento a favore del cedente.
FAIR VALUE
Corrispettivo al quale, in un regime di libera concorrenza, un bene può essere scambiato,
o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili.
FLOOR
Contratto derivato su tasso d’interesse, negoziato al di fuori dei mercati regolamentati,
con il quale viene fissato un limite minimo alla diminuzione del tasso creditore.
FRA (FORWARD RATE AGREEMENT)
Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra
il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse
predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di
riferimento prescelto dalle parti.
FUNDING
Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività
aziendale o di particolari operazioni finanziarie.
FUTURES
Contratti a termine standardizzati, con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un
prezzo predefinito e a una data futura, valori mobiliari o merci. Tali contratti di norma
sono negoziati su mercati organizzati, dove viene garantita la loro esecuzione.
258
GOODWILL
Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla
differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non
attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita.
HEDGE FUND
Fondo comune di investimento che ha la possibilità – negata ai gestori tradizionali – di
usare strumenti o strategie di investimento sofisticati quali lo “short selling” (vendita allo
scoperto), i derivati (opzioni o futures, anche oltre il 100% del patrimonio), l’hedging
(copertura del portafoglio dalla volatilità di mercato attraverso vendite allo scoperto ed
uso di derivati) e la leva finanziaria (l’indebitamento allo scopo di investire denaro preso a
prestito).
IAS/IFRS
Principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standard Board
(IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell’aprile 2001, al quale
partecipano le professioni contabili dei principali paesi nonché, in qualità di osservatori,
l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il
Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità dell’International Accounting
Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l’armonizzazione delle
regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB
si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi contabili “International Financial
Reporting Standards” (IFRS).
IDENTITY ACCESS MANAGEMENT
Soluzione tecnico-organizzativa che permette di gestire e controllare l’intero ciclo di vita
di asssegnazione, gestione e revoca dei privilegi di accesso alle risorse informatiche e
quindi alle informazioni aziendali da parte di ciascun utente.
INCAGLI
Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in situazione di obiettiva difficoltà,
che si ritiene però superabile in un congruo periodo di tempo.
INDEX LINKED
Polizza vita la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di
riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.
INTERNAL AUDIT
Funzione alla quale è istituzionalmente attribuita l’attività di revisione interna.
INVESTMENT BANKING
L’investment banking costituisce un segmento altamente specializzato della finanza che
si occupa in particolare di assistere società e governi nell’emissione di titoli e più in
generale nel reperimento di fondi sul mercato dei capitali.
JOINT VENTURE
Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica
attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.
JUNIOR
In un’operazione di cartolarizzazione è la tranche più subordinata dei titoli emessi, che
sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività
sottostanti.
259
LEASING
Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo
determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e
indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene
a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione.
LOWER TIER II
Passività subordinate che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o tier
II (cfr. definizione) a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano
espressamente che:
a) in caso di liquidazione dell’ente emittente il debito sia rimborsabile solo dopo che
siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati;
b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia
indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni;
c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e
preveda il nulla osta della Banca d’Italia.
MARK DOWN
Differenza fra il tasso passivo medio delle forme tecniche di raccolta diretta considerate e
l’Euribor.
MARK UP
Differenza fra il tasso attivo medio delle forme tecniche di impiego considerate e l’Euribor.
MERCHANT BANKING
Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli – azionari o di
debito – della Clientela Corporate per il successivo collocamento sul mercato,
l’assunzione di partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con
l’obiettivo di una successiva cessione, l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e
acquisizioni o di ristrutturazioni.
MEZZANINE
In un’operazione di cartolarizzazione, è la tranche con grado di subordinazione
intermedio tra quello della tranche junior e quello della tranche senior.
NON PERFORMING
Termine generalmente riferito ai crediti aventi un andamento non regolare.
OBBLIGAZIONI STRUTTURATE
Obbligazioni i cui interessi e/o valore di rimborso dipendono da un parametro di natura
reale (collegato al prezzo di un paniere di beni o servizi), valutaria (collegato alle parità di
cambio), monetaria (ad esempio, ABI prime rate), o finanziaria (ad esempio, rendimento
dei titoli emessi dalle banche).
OPTION
Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di
acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo
determinato (strike price) entro (american option) oppure ad una data futura (european
option) determinata.
OICR (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO)
La voce comprende gli OICVM (cfr. definizione) e gli altri Fondi comuni di investimento
(fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).
260
OICVM (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO IN VALORI MOBILIARI)
La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le
società di investimento a capitale variabile.
ORIGINATOR
Soggetto che cede il proprio portafoglio di attività a liquidità differita allo SPV (cfr.
definizione) affinché venga cartolarizzato.
OVER THE COUNTER (OTC)
Operazioni concluse direttamente fra le parti, senza utilizzare un mercato regolamentato.
PAST DUE
Esposizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 180 giorni, secondo la
definizione prevista nelle vigenti istruzioni di vigilanza.
PATRIMONIO DI VIGILANZA
È costituito dalla somma del patrimonio di base – ammesso nel calcolo senza alcuna
limitazione – e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del
patrimonio di base. Da tale somma vengono dedotte le partecipazioni, gli strumenti ibridi
di patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società
finanziarie. In particolare, vengono dedotte le partecipazioni in banche e società
finanziarie superiori al 10% non consolidate, nonché l’insieme delle partecipazioni in
banche e società finanziarie inferiori al 10% e delle attività subordinate verso banche,
considerato per la quota che eccede il 10% del patrimonio supplementare.
PLAIN VANILLA SWAP
Interest rate swap, in cui una controparte riceve un pagamento variabile legato al LIBOR
(in genere il tasso LIBOR a sei mesi) e corrisponde all’altra controparte un tasso di
interesse fisso, ottenuto aggiungendo uno spread al rendimento di una tipologia di Titoli
di Stato.
POS (POINT OF SALE)
Apparecchiatura automatica mediante la quale è possibile effettuare, con carta di debito,
di credito o prepagata, il pagamento di beni o servizi presso il fornitore.
PREFERENCE SHARES
Strumenti innovativi di capitale, emessi da controllate estere incluse nel gruppo bancario,
che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di
subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli
esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca controllante e la
partecipazione alle perdite della banca stessa nel caso in cui esse determinino una
rilevante riduzione dei requisiti patrimoniali. Le condizioni in base alle quali le preference
shares possono essere computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi
bancari sono fissate dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia.
PRICE SENSITIVE
Termine che viene riferito generalmente ad informazioni o dati non di pubblico dominio
idonei, se resi pubblici, ad influenzare sensibilmente la quotazione di un titolo.
PRIVATE EQUITY
Attività mirata all’acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successive
cessione a controparti specifiche, senza collocamento pubblico.
RATING
Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base
della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive.
261
SENIOR
In un’operazione di cartolarizzazione è la tranche con il maggior grado di privilegio in
termini di priorità di remunerazione e rimborso.
SERVICER
Nelle operazioni di cartolarizzazione è il soggetto che – sulla base di un apposito contratto
di servicing – continua a gestire i crediti o le attività oggetto di cartolarizzazione dopo che
sono state cedute alla società veicolo incaricata dell’emissione dei titoli.
SOFFERENZE
Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in stato d’insolvenza (anche non
accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili.
SPREAD
Con questo termine di norma si indica:
la differenza tra due tassi di interesse;
lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli;
la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta a un tasso di
riferimento.
SPV (SPECIAL PURPOSE VEHICLE)
Soggetto (società, “trust” o altra entità) che viene costituito appositamente per l’acquisto
delle attività da cartolarizzare. Lo SPV ha una struttura giuridica indipendente rispetto
all’originator (cfr. definizione); tutte le sue attività sono finalizzate in maniera esclusiva
alla realizzazione dell’operazione.
STAKEHOLDER
Individui o gruppi, portatori di interessi specifici nei confronti di un’impresa o perché
dipendono da questa per la realizzazione di loro obiettivi o perché subiscono in modo
rilevante gli effetti positivi o negativi della sua attività.
STOCK OPTION
Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che
consentono di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio
predeterminato.
SWAP (SUI TASSI E SULLE VALUTE)
Operazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo
determinate modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi d’interesse, le
controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale
nozionale di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde
un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso variabile). Nel caso di uno swap sulle valute, le
controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel
tempo secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi.
TASSO RISK FREE – RISK FREE RATE
Tasso di interesse di un’attività priva di rischio. Si usa nella pratica per indicare il tasso
dei titoli di stato a breve termine, che pure non possono essere considerati risk free.
TIER I (PATRIMONIO DI BASE)
È costituito dal capitale versato, dalle riserve, dal fondo per rischi bancari generali e dalle
preference shares (computabili entro un limite pari al 15% del patrimonio di base). Dal
totale di questi elementi vengono dedotti: le azioni proprie, l’avviamento, le
immobilizzazioni immateriali, nonché le perdite registrate in esercizi precedenti e in
quello in corso.
262
TIER II (PATRIMONIO SUPPLEMENTARE)
È costituito dalle riserve di rivalutazione, dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione
(passività irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell’emittente col
preventivo consenso della Banca d’Italia), dalle passività subordinate (computate entro il
limite massimo pari al 50% del patrimonio di base), dal fondo rischi su crediti, al netto
delle minusvalenze nette su titoli, nonché dalle plusvalenze o minusvalenze nette su
partecipazioni.
TIER III (PRESTITI SUBORDINATI DI 3° LIVELLO)
Prestiti subordinati che soddisfano le seguenti condizioni:
siano stati interamente versati;
non rientrino nel calcolo del patrimonio supplementare (cfr. definizione);
abbiano durata originaria pari o superiore a due anni; qualora la scadenza sia
indeterminata, sia previsto un preavviso per il rimborso di almeno 2 anni;
rispondano alle condizioni previste per le analoghe passività computabili nel
patrimonio supplementare ad eccezione, ovviamente, di quella concernente la durata
del prestito;
siano soggetti alla “clausola di immobilizzo” (c.d. “clausola di lock in”), secondo la
quale il capitale e gli interessi non possono essere rimborsati se il rimborso riduce
l’ammontare complessivo dei fondi patrimoniali della banca a un livello inferiore al
100% del complesso dei requisiti patrimoniali.
TROR (TOTAL RATE OF RETURN SWAP)
È un contratto con il quale il “protection buyer” (detto anche “total return payer”) si
impegna a cedere tutti i flussi di cassa generati dalla “reference obbligation” al “protection
seller” (detto anche “total return receiver”), il quale trasferisce in contropartita al
“protection buyer” flussi di cassa collegati all’andamento del “reference rate”. Alle date di
pagamento dei flussi di cassa cedolari (oppure alla data di scadenza del contratto) il “total
return payer” corrisponde al “total return receiver” l’eventuale apprezzamento della
“reference obbligation”; nel caso di deprezzamento della “reference obbligation” sarà invece
il “total return receiver” a versare il relativo controvalore al “total return payer”. In
sostanza il TROR configura un prodotto finanziario strutturato, costituito dalla
combinazione di un derivato su crediti e di un derivato sui tassi di interesse (“interest
rate swap”).
TRADING ON LINE
Sistema di compravendita di attività finanziarie in borsa, attuato in via telematica.
UNIT-LINKED
Polizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento.
UPPER TIER II
Strumenti ibridi di patrimonializzazione che concorrono alla formazione del patrimonio
supplementare o tier II (cfr. definizione) quando il contratto prevede che:
a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e
delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione
all’attività bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passività e dagli interessi
maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire
all’ente emittente di continuare l’attività;
b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla
remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il più possibile l’insorgere
di perdite;
c) in caso di liquidazione dell’ente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che siano
stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati.
263
Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari
o superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il
rimborso del prestito al nulla osta della Banca d’Italia.
VAR (VALUE AT RISK)
Misura la massima perdita potenziale che una posizione in uno strumento finanziario
ovvero un portafoglio può subire con una probabilità definita (livello di confidenza) in un
determinato orizzonte temporale (periodo di riferimento o holding period).
WARRANT
Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall’emittente o
di vendere a quest’ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.
ZERO-COUPON
Obbligazione priva di cedola, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo
di emissione (o di acquisto) ed il valore di rimborso.
264
Rete territoriale della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (A.B.I.: 05428)
Regione
Provincia
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
FILIALE DI BOLOGNA
02400
VIA ERCOLANI, 4/E
FILIALE DI BOLOGNA VIA LOMBARDIA
02401
VIA LOMBARDIA, 7/A
FILIALE DI ZOLA PREDOSA
37130
VIA RISORGIMENTO, 109
FERRARA
FILIALE DI CENTO
23400
VIA FERRARESE, 3
MODENA
FILIALE DI CARPI
23300
VIA BALDASSARRE PERUZZI, 8/B
REGGIO EMILIA
FILIALE DI REGGIO EMILIA
12800
VIA EMILIA ALL'ANGELO, 35
ROMA
SEDE DI ROMA
03200
VIA DEI CROCIFERI, 44
FILIALE DI ROMA - TORRE ARGENTINA
03206
VIA DEL MONTE DELLA FARINA, 23
FILIALE DI ROMA AURELIO
03204
VIA S. SILVERIO, 57
FILIALE DI ROMA EUR
03201
LARGO SALINARI, 24 - ANG. VIA B. CROCE 82/84
FILIALE DI ROMA NOMENTANA
03205
VIALE GORIZIA, 34
FILIALE DI ROMA PORTA CASTELLO
03208
VIA DI PORTA CASTELLO, 32
FILIALE DI ROMA PRATI FISCALI
03202
VIA VAL MAIRA, 125/131
FILIALE DI ROMA TIBURTINA
03207
VIA TIBURTINA, 604
FILIALE DI ROMA TUSCOLANA
03203
VIA DELL'AEROPORTO, 14/16
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
GENOVA
BERGAMO
ROMA PRATI FISCALI - C/O SVILUPPO ITALIA SPA (CAMPO ELBA)
03211
VIA PIETRO BOCCANELLI, 30
ROMA PRATI FISCALI - SVILUPPO ITALIA SPA (VIA CALABRIA)
03214
VIA CALABRIA, 46
SEDE DI GENOVA
01400
VIA FIESCHI, 11
FILIALE DI GENOVA ALBARO
01402
PIAZZA LEOPARDI, 6
FILIALE DI GENOVA SESTRI
01401
VIA MERANO, 1/A NERO
FILIALE DI RAPALLO
32110
VIA A. DIAZ, 6
FILIALE DI ALBANO SANT`ALESSANDRO
52470
VIA CAVOUR, 2
ALBANO SANT'ALESSANDRO - TORRE DE ROVERI
83270
PIAZZA CONTE SFORZA, 3
FILIALE DI ALBINO
52480
VIA MAZZINI, 181
ALBINO - FIOBBIO
52481
VIA LUNGA, 1
FILIALE DI ALMÈ
52490
VIA TORRE D'ORO, 2
FILIALE DI ALMENNO SAN BARTOLOMEO
52500
VIA FALCONE, 2
ALMENNO S. BARTOLOMEO - BARZANA
26581
VIA SAN ROCCO
FILIALE DI ALMENNO SAN SALVATORE
52510
VIA MARCONI, 3
FILIALE DI ALZANO LOMBARDO
52520
PIAZZA GARIBALDI, 3
FILIALE DI ARCENE
52540
CORSO EUROPA, 7
FILIALE DI ARDESIO
52550
VIA LOCATELLI, 8
FILIALE DI AZZANO SAN PAOLO
52570
PIAZZA IV NOVEMBRE, 4
SEDE DI BERGAMO
11101
PIAZZA VITTORIO VENETO, 8
SEDE DI BERGAMO C/O I.N.P.S. BG
11195
VIALE VITTORIO EMANUELE II, 5
SEDE DI BERGAMO C/O UNIVERSITÀ
11112
VIA DEI CANIANA, 2
FILIALE DI BERGAMO BORGO PALAZZO
11106
VIA BORGO PALAZZO, 51
FILIALE DI BERGAMO BORGO SANTA CATERINA
11102
VIA BORGO SANTA CATERINA, 6
BORGO S. CATERINA - BERGAMO AMBIENTE E SERVIZI SPA
11118
VIA SUARDI, 26
FILIALE DI BERGAMO CITTÀ ALTA
11107
VIA GOMBITO, 6
FILIALE DI BERGAMO CLEMENTINA
11111
VIA BORGO PALAZZO, 135
BERGAMO CLEMENTINA - BERGAMO VIA GLENO
11117
VIA GLENO, 49
FILIALE DI BERGAMO LONGUELO
11103
VIA MATTIOLI, 69
FILIALE DI BERGAMO LORETO
11109
PIAZZA RISORGIMENTO, 15
FILIALE DI BERGAMO MONTEROSSO
11116
VIALE GIULIO CESARE, 69
FILIALE DI BERGAMO PIAZZA PONTIDA
11108
PIAZZA PONTIDA, 39
FILIALE DI BERGAMO REDONA
11105
VIA LEONE XIII, 2
BERGAMO REDONA - TORRE BOLDONE
53620
VIA CARDUCCI, 12
FILIALE DI BERGAMO SAN BERNARDINO
11110
VIA SAN BERNARDINO, 96
FILIALE DI BOLTIERE
53880
PIAZZA IV NOVEMBRE, 14
FILIALE DI BONATE SOPRA
53890
PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 20
FILIALE DI BREMBILLA
52670
VIA LIBERTÀ, 25
FILIALE DI BRIGNANO GERA D`ADDA
52680
VIA MONS. DONINI, 2
FILIALE DI CALCINATE
52690
VIA COCLINO, 8/C
FILIALE DI CALCIO
52700
VIA PAPA GIOVANNI, 153
FILIALE DI CALUSCO D`ADDA
52720
VIA VITTORIO EMANUELE, 7
CALUSCO D ADDA - SUISIO
53930
VIA CARABELLO POMA, 31
FILIALE DI CARAVAGGIO
52770
PIAZZA G. GARIBALDI, 1
FILIALE DI CARVICO
52780
VIA EUROPA UNITA, 3
FILIALE DI CASAZZA
52790
VIA NAZIONALE DEL TONALE, 92
FILIALE DI CASTIONE DELLA PRESOLANA
52840
VIA A. MANZONI, 20
CASTIONE - BRATTO/DORGA
52849
VIA DONIZETTI, 2
FILIALE DI CENATE SOTTO
31810
VIA VERDI, 5
FILIALE DI CENE
52860
VIA VITTORIO VENETO, 9
FILIALE DI CHIUDUNO
52870
VIA CESARE BATTISTI, 1
FILIALE DI CISANO BERGAMASCO
52880
VIA PASCOLI, 1
CISANO BERGAMASCO - CAPRINO BERGAMASCO
52760
VIA ROMA, 10
265
Regione
Provincia
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
FILIALE DI CISERANO
52891
FILIALE DI CIVIDATE AL PIANO
52900
VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 3
FILIALE DI CLUSONE
52910
VIA VERDI, 3
FILIALE DI COMUN NUOVO
52930
VIA CESARE BATTISTI, 5
FILIALE DI COSTA DI MEZZATE
89510
VIA ROMA, 10
FILIALE DI COSTA VOLPINO
52940
VIA NAZIONALE, 150
FILIALE DI CURNO
52960
LARGO VITTORIA, 31
FILIALE DI DALMINE
52970
VIA BUTTARO, 2
CORPORATE BANKING OFFICE - DALMINE
52975
VIA PROVINCIALE SNC
FILIALE DI DALMINE C/O DALMINE SPA
52979
PIAZZA CADUTI 6 LUGLIO 1944
FILIALE DI DEZZO DI SCALVE
53970
VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 33
DEZZO DI SCALVE - COLERE
53971
VIA TORTOLA, 9
FILIALE DI FONTANELLA
53020
VIA CAVOUR, 18
FONTANELLA - ISSO
80540
VIA ROMA 15 (c/o MUNICIPIO)
FILIALE DI GANDINO
53060
VIA C. BATTISTI, 5
VIA PILABROCC, 10
FILIALE DI GAZZANIGA
53070
VIA MARCONI, 14
FILIALE DI GORLAGO
53090
PIAZZA GREGIS, 12
FILIALE DI GORLE
53100
PIAZZETTA DEL DONATORE, 5
FILIALE DI GRASSOBBIO
53120
VIALE EUROPA, 8/B
FILIALE DI GRUMELLO DEL MONTE
53140
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA', 10
FILIALE DI LALLIO
53150
VIA MASCAGNI, 2/A
FILIALE DI LEFFE
53160
VIA MOSCONI, 1
LEFFE - CAZZANO SANT`ANDREA
52850
VIA CAV. P. RADICI, 23
FILIALE DI LOVERE
53170
VIA TADINI, 30
LOVERE - LUCCHINI SIDERMECCANICA SPA
53179
VIA PAGLIA, 45
FILIALE DI MADONE
53180
VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 44
FILIALE DI MAPELLO
53190
PIAZZA DEL DORDO, 5
FILIALE DI MARIANO - DALMINE
52971
PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 8
FILIALE DI MARTINENGO
53200
VIA PINETTI, 20
FILIALE DI MOZZO
53240
VIA PIATTI, 18
FILIALE DI NEMBRO
53250
PIAZZA DELLA LIBERTÀ
FILIALE DI NESE - ALZANO LOMBARDO
52521
VIA EUROPA, 67
FILIALE DI OLDA - TALEGGIO
53580
VIA ROMA, 63
FILIALE DI ORIO AL SERIO
53289
VIA AEROPORTO, 13
FILIALE DI OSIO SOPRA
53850
VIA XXV APRILE, 29
FILIALE DI OSIO SOTTO
53290
VIA CAVOUR, 2
FILIALE DI PALADINA
53300
VIA IV NOVEMBRE, 13
FILIALE DI PALOSCO
53310
PIAZZA A. MANZONI, 16
FILIALE DI PARRE
45070
VIA DUCA D'AOSTA, 20/A
FILIALE DI PETOSINO
53540
VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 51
FILIALE DI PIAZZA BREMBANA
53330
VIA B. BELOTTI, 10
FILIALE DI PONTE GIURINO - BERBENNO
52600
VIA STOPPANI, 88
PONTE GIURINO - BERBENNO
52601
PIAZZA ROMA, 2
FILIALE DI PONTE NOSSA
53350
VIA FRUA, 24
FILIALE DI PONTE SAN PIETRO
53370
PIAZZA SS.PIETRO E PAOLO, 19
FILIALE DI PONTERANICA
53360
VIA PONTESECCO, 32
FILIALE DI PONTIDA
89250
VIA LEGA LOMBARDA, 161
FILIALE DI PRESEZZO
53920
VIA CAPERSEGNO, 28
FILIALE DI RANICA
53410
PIAZZA EUROPA, 2
FILIALE DI ROMANO DI LOMBARDIA
53420
VIA TADINI, 2
ROMANO DI LOMBARDIA - BARIANO
52590
VIA A. LOCATELLI, 12
FILIALE DI ROVETTA
53430
VIA TOSI, 13
FILIALE DI SAN GIOVANNI BIANCO
53440
VIA MARTIRI DI CANTIGLIO, 19
SAN GIOVANNI BIANCO - DOSSENA
72800
VIA DON PIETRO RIGOLI, 16
FILIALE DI SAN PELLEGRINO TERME
53450
VIA S. CARLO, 3
FILIALE DI SANT`OMOBONO TERME
53460
VIALE ALLE FONTI, 8
FILIALE DI SARNICO
53470
PIAZZA UMBERTO I
SARNICO - ADRARA SAN MARTINO
69310
VIA MADASCHI, 14
FILIALE DI SCANZOROSCIATE
53480
VIA ROMA, 27
FILIALE DI SCHILPARIO
53490
VIA TORRI, 8
FILIALE DI SEDRINA
89370
VIA ROMA, 14
FILIALE DI SELVINO
53509
CORSO MONTE ROSA - ANGOLO VIA BETULLE
FILIALE DI SERIATE
53510
VIALE ITALIA, 24
FILIALE DI SOVERE
53550
VIA BARONI, 5
FILIALE DI SPIRANO
53560
VIA DANTE, 9/B
FILIALE DI STEZZANO
53570
VIA BERGAMO, 1
FILIALE DI TAVERNOLA BERGAMASCA
53590
VIA ROMA, 12
FILIALE DI TELGATE
53600
VIA MORENGHI, 17
FILIALE DI TRESCORE BALNEARIO
53630
VIA LOCATELLI, 45
CORPORATE BANKING OFFICE - TRESCORE
53635
PIAZZA S. D’ACQUISTO, 12
266
Regione
Provincia
BRESCIA
COMO
CREMONA
LECCO
MANTOVA
MILANO
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
TRESCORE B. - ZANDOBBIO
73390
VIA G. VERDI, 2
TRESCORE BALNEARIO - CENATE SOPRA
83260
VIA GIOVANNI XXIII, 16
TRESCORE BALNEARIO - ENTRATICO
83780
PIAZZA ALDO MORO, 18
FILIALE DI TREVIGLIO
53640
VIALE FILAGNO, 11
TREVIGLIO - CASIRATE D'ADDA
52800
PIAZZA PAPA GIOVANNI XXIII, 1
TREZZO S/A - CAPRIATE SAN GERVASIO
52750
VIA PARIGI, 4
FILIALE DI URGNANO
53660
VIA MATTEOTTI, 157
FILIALE DI VALBREMBO
89150
VIA ROMA, 52
FILIALE DI VERDELLO
53700
VIA CASTELLO, 31
FILIALE DI VERTOVA
53710
VIA S. ROCCO, 45
FILIALE DI VILLA D`ADDA
53720
VIA FOSSA, 8
FILIALE DI VILLA D`ALME`
53730
VIA ROMA - ANGOLO VIA LOCATELLI, 1
FILIALE DI VILLONGO
53760
VIA BELLINI, 20
VILLONGO - FORESTO SPARSO
73400
VIA TREMELLINI, 1
FILIALE DI VILMINORE DI SCALVE
53770
PIAZZA GIOVANNI XXIII, 2
FILIALE DI ZINGONIA - CISERANO
52890
CORSO EUROPA, 17
FILIALE DI ZOGNO
53790
VIALE MARTIRI DELLA LIBERTA', 1
FILIALE DI BRENO
54160
PIAZZA VITTORIA, 3
SEDE DI BRESCIA
11200
VIA GRAMSCI, 39
FILIALE DI BRESCIA S. ANNA
11202
VIA FARFENGO, 65
FILIALE DI BRESCIA VIA CROCIFISSA
11201
VIA CROCIFISSA DI ROSA, 1
FILIALE DI CHIARI
54340
VIA BETTOLINI, 6
FILIALE DI CONCESIO
54410
VIALE EUROPA, 183
FILIALE DI DARFO BOARIO TERME
54440
PIAZZA COL. LORENZINI, 6
DARFO BOARIO TERME - ESINE
54490
VIA MANZONI, 97
FILIALE DI DESENZANO DEL GARDA
54460
VIALE ANDREIS, 74
FILIALE DI LUMEZZANE
54680
VIA MONSUELLO, 29
FILIALE DI MANERBIO
54730
VIA DANTE, 5
FILIALE DI ORZINUOVI
54850
PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 31
FILIALE DI OSPITALETTO
54870
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA', 27
FILIALE DI PALAZZOLO SULL`OGLIO
54900
PIAZZA ROMA, 1
FILIALE DI REZZATO
55090
VIA EUROPA, 5
FILIALE DI SAN PAOLO
54940
VIA MAZZINI, 60
FILIALE DI SAN ZENO NAVIGLIO
55210
VIA TITO SPERI, 1
SARNICO - PARATICO
54910
VIA DON G.MOIOLI, 17
FILIALE DI CANTÙ
51060
PIAZZA MARCONI, 9
FILIALE DI CERMENATE
51150
VIA MATTEOTTI, 28
SEDE DI COMO
10900
VIA GIOVIO, 4
FILIALE DI COMO - CAMERLATA
10901
VIA P. PAOLI, 80
FILIALE DI COMO - VIA DEI MILLE
10902
VIA DEI MILLE 2/B
FILIALE DI ERBA
51270
VIA LEOPARDI, 7/E
FILIALE DI MARIANO COMENSE
51500
CORSO BRIANZA, 20
FILIALE DI OLTRONA SAN MAMETTE
49600
PIAZZA EUROPA, 6
FILIALE DI ROVELLASCA
51730
VIA VOLTA
FILIALE DI VIGHIZZOLO - CANTÙ
51061
VIA ENRICO TOTI, 1/A
FILIALE DI CREMONA
11400
VIA DANTE, 241
FILIALE DI SONCINO
57170
VIA IV NOVEMBRE, 25
FILIALE DI CALOLZIOCORTE
52710
PIAZZA VITTORIO VENETO, 18/A
CALOLZIOCORTE - CARENNO
53860
VIA ROMA, 36
CALOLZIOCORTE - MONTE MARENZO
73410
PIAZZA MUNICIPALE, 5
FILIALE DI CERNUSCO LOMBARDONE
51170
VIA S. CATERINA, 4
FILIALE DI LECCO
22900
CORSO MATTEOTTI, 3
FILIALE DI OLGINATE
51640
VIA S. AGNESE, 38
FILIALE DI VALMADRERA
51810
VIA FATEBENEFRATELLI, 23
CORPORATE BANKING OFFICE – MANTOVA
11505
FILIALE DI MANTOVA
11500
PIAZZA VILFREDO PARETO, 9 C/O CENTRO DIR.
BOMA
VIA MADONNA DELL'ORTO, 6
FILIALE DI MANTOVA PIAZZA DE GASPERI
11501
PIAZZA DE GASPERI, 20
FILIALE DI MOGLIA
57730
PIAZZA LIBERTA', 19
FILIALE DI OSTIGLIA
57760
VIA VITTORIO VENETO, 14
FILIALE DI POGGIO RUSCO
57790
VIA TRENTO E TRIESTE, 9
BORGOFRANCO SUL PO
71740
VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 64
FILIALE DI QUISTELLO
57841
VIA C. BATTISTI, 95
QUISTELLO - NUVOLATO DI QUISTELLO
57840
VIA EUROPA, 49
FILIALE DI SAN BIAGIO - BAGNOLO SAN VITO
57450
VIA DI VITTORIO, 35
FILIALE DI SERMIDE
57970
VIA CESARE BATTISTI, 4
FILIALE DI VILLA POMA
58070
PIAZZA MAZZALI, 7
FILIALE DI ABBIATEGRASSO
32380
PIAZZA CAVOUR, 11
FILIALE DI ARLUNO
32450
VIA PIAVE, 7
FILIALE DI ASSAGO MILANOFIORI
32460
PALAZZO WTC - VIALE MILANOFIORI
ASSAGO MILANOFIORI - DHL ROZZANO
33681
STRADA 5 PALAZZO U/3
267
Regione
Provincia
PAVIA
VARESE
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
ASSAGO MILANOFIORI - H3G
33910
MILANOFIORI – VIA TUCIDIDE C/O LIQUIGAS
01619
VIA TUCIDIDE, 56
FILIALE DI CARATE BRIANZA
32730
VIA CUSANI, 49/51
FILIALE DI CARNATE
32740
VIA DON MINZONI
FILIALE DI CASSANO D`ADDA
32800
VIA MILANO, 14
FILIALE DI CINISELLO BALSAMO
32930
PIAZZA SONCINO, 1
FILIALE DI CORNAREDO
33010
VIA MAGENTA, 34
FILIALE DI DESIO
33100
VIA MATTEOTTI, 10
FILIALE DI GARBAGNATE MILANESE - FRAZIONE S. MARIA ROSSA
33130
VIA GARIBALDI, 156
FILIALE DI INVERUNO
33190
VIA MAGENTA, 1
FILIALE DI LEGNANO
20200
CORSO SEMPIONE - ANGOLO VIA TOSELLI
FILIALE DI LEGNANO PIAZZA DON STURZO
20201
PIAZZA DON STURZO, 13
FILIALE DI MAGENTA
33320
PIAZZA VITTORIO VENETO, 12
FILIALE DI MEDA
33360
VIA INDIPENDENZA, 111
FILIALE DI MELZO
33400
PIAZZA RISORGIMENTO, 2
MELZO - BELLINZAGO LOMBARDO
34130
VIA DELLE 4 MARIE, 8
FILIALE DI MEZZAGO
89310
VIA CONCORDIA, 22
MEZZAGO - SULBIATE
89190
VIA MATTAVELLI, 2
SEDE DI MILANO
01602
VIA MANZONI, 7
VIA LEONARDO DA VINCI, 1
MILANO C.SO EUROPA - C/O CENTROBANCA
01621
CORSO EUROPA, 16
SEDE DI MILANO - C/O ST MICROELECTRONICS SRL (AGRATE B.ZA)
32390
VIA C. OLIVETTI, 2
SEDE DI MILANO - C/O ST MICROELECTRONICS SRL (CORNAREDO)
33011
VIA TOLOMEO, 1
FILIALE DI MILANO - P.LE ZAVATTARI
01620
PIAZZALE ZAVATTARI, 12
FILIALE DI MILANO AFFORI
01616
VIA PELLEGRINO ROSSI, 26
FILIALE DI MILANO CORSO ITALIA
01601
CORSO ITALIA, 22
FILIALE DI MILANO DE ANGELI
01604
VIA A. TRIVULZIO, 6/8
FILIALE DI MILANO DORIA
01618
VIA ANDREA DORIA, 48
FILIALE DI MILANO GIOIA
01609
VIA MELCHIORRE GIOIA, 28
FILIALE DI MILANO LAMBRATE
01660
VIALE DELLE RIMEMBRANZE DI LAMBRATE, 4
FILIALE DI MILANO PIAZZA 5 GIORNATE
01600
PIAZZA CINQUE GIORNATE, 1
FILIALE DI MILANO PIAZZA 5 GIORNATE C/O NESTLÈ S.P.A.
01607
VIA RICHARD, 5
FILIALE DI MILANO PIAZZALE SIENA
01610
PIAZZALE SIENA, 18
FILIALE DI MILANO PIAZZALE SUSA
01617
PIAZZALE SUSA, 2
FILIALE DI MILANO VIA BIONDI
01682
VIA BIONDI, 1
FILIALE DI MILANO VIA FOPPA
01684
VIA FOPPA, 26
FILIALE DI MILANO VIA FRIULI
01615
VIA FRIULI, 16/18
FILIALE DI MILANO VIA MENOTTI
01691
VIA C. MENOTTI, 21 - ANGOLO VIA G. MODENA
FILIALE DI MILANO VIA VERDI
01690
VIA VERDI, 4/6
FILIALE DI MILANO VIALE STURZO
01681
VIALE L. STURZO, 33/4
FILIALE DI MILANO VINCENZO MONTI
01680
VIA SAFFI, 6/5
FILIALE DI MONZA
20400
VIA BORGAZZI, 83
FILIALE DI MONZA ARENGARIO
20401
PIAZZA GIUSEPPE CAMBIAGHI, 1
FILIALE DI MONZA SAN ROCCO
20402
VIA SAN ROCCO, 44
FILIALE DI NOVA MILANESE
33460
VIA BRODOLINI, 1
FILIALE DI NOVATE MILANESE
33470
VIA AMENDOLA, 9
NOVATE MILANESE - VIA REPUBBLICA
33471
VIA REPUBBLICA, 75
FILIALE DI PONTE SESTO - ROZZANO
33680
PIAZZA BERLINGUER, 6
FILIALE DI RHO - FRAZIONE MAZZO MILANESE
20500
VIA PACE, 165
FILIALE DI SAN GIULIANO MILANESE
33731
VIA RISORGIMENTO, 3
FILIALE DI SAN GIULIANO MILANESE - FRAZIONE SESTO ULTERIANO
33730
VIA S. PELLICO, 9
FILIALE DI SEREGNO
33840
VIA S. VITALE, 17
FILIALE DI SESTO SAN GIOVANNI
20700
VIA CASIRAGHI, 167
FILIALE DI SOLARO
33880
VIA MAZZINI, 66
FILIALE DI TREZZANO ROSA
34260
VIA RAFFAELLO SANZIO, 13/S
FILIALE DI TREZZO SULL`ADDA
33920
VIA A. SALA, 11
TREZZO S/A - GREZZAGO
83500
PIAZZA ALDO MORO
FILIALE DI VAPRIO D`ADDA
33980
PIAZZA CADUTI, 2
FILIALE DI VIMERCATE
34070
VIA B. CREMAGNANI, 20/A
FILIALE DI VIMERCATE C/O ALCATEL
34079
VIA TRENTO, 30
FILIALE DI VIMERCATE C/O ALCATEL ITALIA SPA (CONCOREZZO)
32980
VIA MONZA, 33
VIMERCATE - TORRI BIANCHE
34072
VIA TORRI BIANCHE, 3
VIMERCATE - VIA GARIBALDI
34071
VIA GARIBALDI, 12
FILIALE DI VOGHERA
56400
VIA XX SETTEMBRE, 1
ABBIATEGRASSO - VIGEVANO
23000
VIA SACCHETTI
CAIRATE - BOLLADELLO
50051
VIA GENOVA, 1
CASTIGLIONE OLONA - MAZZUCCHELLI
50131
VIA MAZZUCCHELLI, 7
FILIALE DI ABBIATE GUAZZONE
50581
VIA VITTORIO VENETO, 77
FILIALE DI AZZATE
50000
VIA VITTORIO VENETO, 23
FILIALE DI BESOZZO
50020
VIA XXV APRILE, 77
FILIALE DI BIUMO INFERIORE - C/O ASCOM VARESE
10803
VIA VALLE VENOSTA, 4
268
Regione
PIEMONTE
Provincia
ALESSANDRIA
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
FILIALE DI BODIO LOMNAGO
70280
VIA RISORGIMENTO, 23
SEDE DI BUSTO ARSIZIO
22800
PIAZZA S. GIOVANNI, 3/A
FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - CORSO ITALIA
22893
CORSO ITALIA, 33
FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - SACCONAGO
22801
VIA MAGENTA, 64
FILIALE DI BUSTO ARSIZIO - VIALE ALFIERI
22804
VIALE ALFIERI, 26
FILIALE DI CAIRATE
50050
VIA MAZZINI, 13
FILIALE DI CARAVATE
50760
VIA XX SETTEMBRE, 22
FILIALE DI CARDANO AL CAMPO
50070
VIA GEROLAMO DA CARDANO, 19
FILIALE DI CARONNO PERTUSELLA
50090
VIA ROMA, 190
FILIALE DI CASORATE SEMPIONE
50100
VIA MILANO, 17
FILIALE DI CASSANO MAGNAGO
50110
VIA ALDO MORO, 10/B
FILIALE DI CASTIGLIONE OLONA
50130
VIA PAPA CELESTINO, 22
FILIALE DI CISLAGO
50160
VIA IV NOVEMBRE, 250
FILIALE DI CLIVIO
50730
VIA ERMIZADA, 10
FILIALE DI CUVIO
50210
VIA GIUSEPPE MAGGI, 20
FILIALE DI DAVERIO
50740
VIA GIOVANNI XXIII, 1
FILIALE DI FAGNANO OLONA
50220
PIAZZA CAVOUR, 11
FILIALE DI FERNO
50230
PIAZZA SAN MARTINO, 7
SEDE DI GALLARATE
50240
VIA A. MANZONI, 12
FILIALE DI GALLARATE - CASCINETTA
50241
VIA VARESE, 7/A
FILIALE DI GALLARATE - VIA BUONARROTI
50243
VIA BUONARROTI, 20
FILIALE DI GALLARATE - VIA MARSALA
50242
VIA MARSALA, 34
FILIALE DI GAVIRATE
50250
PIAZZA DELLA LIBERTÀ, 2
FILIALE DI GAZZADA SCHIANNO
50260
VIA ROMA, 47/B
FILIALE DI GERENZANO
50280
VIA G.P. CLERICI, 124
FILIALE DI GORLA MAGGIORE
50310
VIA VERDI, 2
FILIALE DI GORNATE OLONA
50770
PIAZZA PARROCCHETTI, 1
FILIALE DI INDUNO OLONA
50330
VIA G. PORRO, 46
FILIALE DI ISPRA
50340
VIA MAZZINI, 59
FILIALE DI JERAGO CON ORAGO
50350
VIA C. COLOMBO, 1
FILIALE DI LAVENA PONTE TRESA
50360
VIA VALLE, 4
FILIALE DI LAVENO MOMBELLO
50370
VIA LABIENA, 53
FILIALE DI LONATE POZZOLO
50390
PIAZZA MAZZINI, 2
FILIALE DI LUINO
50400
VIA VITTORIO VENETO, 6/A
FILIALE DI MALNATE
50410
PIAZZA REPUBBLICA ANGOLO VIA GARIBALDI
FILIALE DI MARNATE
50430
VIA DIAZ, 12 - ANGOLO VIA GENOVA
FILIALE DI MERCALLO
50780
VIA PRANDONI, 19
FILIALE DI MESENZANA
72790
VIA PROVINCIALE, 11
FILIALE DI MORNAGO
50450
VIA CELLINI - ANGOLO VIA CARUGO
FILIALE DI OLGIATE OLONA
50470
VIA G. MAZZINI, 56
FILIALE DI ORIGGIO
50480
VIA REPUBBLICA, 10
FILIALE DI SALTRIO
50750
VIA CAVOUR, 27
SEDE DI SARONNO
50520
VIA P. MICCA, 10
FILIALE DI SARONNO VIA ROMA
50521
VIA ROMA, 85
SARONNO - ORIGGIO C/O NOVARTIS ITALIA SPA
50481
STRADA STATALE VARESINA, 233
FILIALE DI SESTO CALENDE
50530
VIA XX SETTEMBRE, 35
FILIALE DI SOLBIATE ARNO
50540
VIA A. AGNELLI, 7
FILIALE DI SOMMA LOMBARDO
50560
CORSO DELLA REPUBBLICA - ANGOLO VIA
REBAGLIA
FILIALE DI TERNATE
50790
FILIALE DI TRADATE
50580
TRADATE - LONATE CEPPINO
88240
PIAZZA LIBERTÀ, 14
VIA XXV APRILE, 1-ANGOLO CORSO IN G.
BERNACCHI
VIA DON ALBERTARIO, 3
VARANO BORGHI - CASALE LITTA
83490
VIA ROMA, 4
FILIALE DI UBOLDO
50600
VIA R. SANZIO, 46
FILIALE DI VARANO BORGHI
50610
VIA VITTORIO VENETO, 6
SEDE DI VARESE
10801
VIA VITTORIO VENETO, 2
SEDE DI VARESE C/O IL MUNICIPIO
10895
VIA SACCO, 5
FILIALE DI VARESE - VALLE OLONA
10802
VIA DALMAZIA, 63
FILIALE DI VARESE BIUMO INFERIORE
10812
PIAZZA IV NOVEMBRE, 1
FILIALE DI VARESE BIZZOZERO
10818
VIALE LUIGI BORRI, 155
FILIALE DI VARESE BIZZOZERO C/O BASSANI TICINO S.P.A.
10894
VIALE BORRI, 237
FILIALE DI VARESE CASBENO
10849
VIA PASUBIO, 2
FILIALE DI VARESE MASNAGO
10810
VIA CARACCIOLO, 24
FILIALE DI VARESE SANT`AMBROGIO OLONA
10816
VIA VIRGILIO, 27
FILIALE DI VEDANO OLONA
50620
PIAZZA S. ROCCO, 8
FILIALE DI VENEGONO INFERIORE
50630
VIA MAUCERI, 16
FILIALE DI VENEGONO SUPERIORE
50640
VIA XXV APRILE, 1
FILIALE DI VERGHERA - SAMARATE
50510
VIA N. LOCARNO, 19
FILIALE DI VIGGIÙ
50660
VIA A. CASTAGNA, 1
FILIALE DI CASALE MONFERRATO
22600
VIA HUGUES, 1
269
Regione
Provincia
Descrizione unità
C.A.B. Indirizzo
ASTI
FILIALE DI CANELLI
47300
BIELLA
FILIALE DI BIELLA
22300
VIA NAZARIO SAURO, 2
FILIALE DI COSSATO
44430
VIA PAJETTA, 11/B
FILIALE DI ALBA
22500
PIAZZA SAVONA, 3/A
FILIALE DI CUNEO
10200
PIAZZA EUROPA, 9
FILIALE DI BORGOMANERO
45220
VIA GARIBALDI, 92/94
FILIALE DI NOVARA
10100
LARGO DON MINZONI, 1
FILIALE DI OLEGGIO
45540
VIA MAZZINI, 15
FILIALE DI TRECATE
45710
PIAZZA DOLCE, 10
FILIALE DI AIRASCA
30010
VIA ROMA, 101
FILIALE DI ALPIGNANO
30040
VIA CAVOUR, 125
FILIALE DI CHIANOCCO
31290
FRAZIONE VERNETTO, 10
FILIALE DI CHIVASSO
30370
VIA PO, 5
FILIALE DI COLLEGNO
30410
VIA XXIV MAGGIO, 1
FILIALE DI MONCALIERI
20000
STRADA VILLASTELLONE, 2
FILIALE DI NICHELINO
30650
VIA TORINO, 172
FILIALE DI NONE
30670
VIA ROMA, 23
FILIALE DI PINEROLO
30750
PIAZZA VITTORIO VENETO, 20
FILIALE DI RIVOLI
30870
PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA', 5
FILIALE DI RONDISSONE
31790
PIAZZA ROMA, 1
FILIALE DI SANTENA
30980
VIA CAVOUR, 43
FILIALE DI SETTIMO TORINESE
31030
VIA PETRARCA, 9
CUNEO
NOVARA
TORINO
VENETO
VERONA
CORSO LIBERTA', 68
FILIALE DI TORINO
01000
CORSO MATTEOTTI, 15
TORINO ALFIERI
01090
VIA ALFIERI, 17
FILIALE DI TORINO ADRIANO
01002
PIAZZA ADRIANO, 5
FILIALE DI TORINO EINAUDI
01003
CORSO L. EINAUDI, 15/17
FILIALE DI TORINO GRAN MADRE
01001
PIAZZA GRAN MADRE DI DIO, 14
FILIALE DI TORINO SEBASTOPOLI
01005
CORSO SEBASTOPOLI, 166
FILIALE DI VILLAR PEROSA
31170
VIA NAZIONALE, 39
FILIALE DI CALDIERO
59320
VIA SANDRO PERTINI, 12
FILIALE DI VERONA
11700
VIA GALVANI, 7
FILIALE DI VERONA - CENTRO
11701
CORTE FARINA, 4
GERMANIA
MONACO
UFFICI DI
RAPPRESENTANZA
HONG KONG
SUITE 1108A, ASIA PACIFIC FINANCE TOWER,
3 GARDEN ROAD CENTRAL HONG KONG S.A.R.
BRASILE-SAN PAOLO
ALAMEDA MINISTRO ROCHA AZEVEDO, 45
FILIALE DI MONACO
PRANNERSTRASSE, 11
270