ANDAMENTI DELLE CATTURE E CONDIZIONI METEO
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ANDAMENTI DELLE CATTURE E CONDIZIONI METEO
Biol. Mar. Mediterr. (2010), 17 (1): 134-137 V. Cappanera, M. Castellano1, S. Bava2, P. Povero1, G. Fanciulli, R. Cattaneo-Vietti1 AMP Portofino, Viale Rainusso, 1 - 16038 S. Margherita Ligure (GE), Italia. [email protected] 1 Dip.Ter.Ris., Università di Genova, Corso Europa, 26 - 16132 Genova, Italia. 2 AMP Isola di Bergeggi, Via De Mari - 17028 Bergeggi (SV), Italia. ANDAMENTI DELLE CATTURE E CONDIZIONI METEOMARINE NELLA TONNARELLA DI CAMOGLI (MAR LIGURE) CATCH TRENDS AND METEO-MARINE CONDITIONS INSIDE THE CAMOGLI “TONNARELLA”(LIGURIAN SEA) Abstract – Herein the historical data catches of the Tonnarella of Camogli inside the Portofino MPA from 1890 to 2008 are discussed in order to understand biological fluctuations in a context of continual environmental changes. Key-words: Tonnarella of Camogli, catches, fishing, Portofino MPA. Introduzione - In Liguria la piccola pesca, un’attività spesso praticata sottocosta con piccole imbarcazioni, occupa un posto di rilievo nell’economia di molti borghi costieri e assolve un ruolo sociale e culturale di primaria importanza. Tra queste attività, la Tonnarella di Camogli rappresenta uno dei rari esempi, ancora oggi economicamente attivi, di antichi impianti-trappola utilizzati in Mediterraneo per la cattura di pesci pelagici e di passo (Cattaneo-Vietti e Bava, 2009). Grazie al vortice di correnti che si crea nel Golfo Paradiso per l’incontro di masse d’acqua di provenienza opposta, molte specie pelagiche d’interesse commerciale, quali ricciole (Seriola dumerili), boniti (Auxis rochei), palamite (Sarda sarda) e sugarelli (Trachurus trachurus e T. mediterraneus), seguendo il gyre che si muove in senso orario, passano sottocosta e possono essere catturate in prossimità di Punta Chiappa. La Tonnarella di Camogli entra in funzione, ogni anno, nella Zona C dell’AMP Portofino, precisamente nelle acque sottostanti la Chiesa di S. Nicolò di Capodimonte tra aprile e settembre. Dati relativi alla qualità ed alla quantità del pescato vengono annotati per le 3 “levate” giornaliere dalla Cooperativa Pescatori di Camogli, fondata nel 1974 e che gestisce l’impianto. La disponibilità di questa ed altre serie storiche (Parona, 1898; Balestra et al., 1976; Relini, 2001) e di dati relativi alle principali variabili chimico-fisiche raccolti quindicinalmente (l’AMP è sito LTER, Long Term Ecological Research, dal 2007) permette di studiare le eventuali relazioni tra tipo ed entità delle catture ed alcuni dati meteo-marini pregressi, studi particolarmente importanti anche in un’ottica di una corretta gestione delle risorse. Materiali e metodi - Per verificare possibili variazioni quali-quantitative nel pescato sono stati presi in considerazione dati di fine ‘800 (Parona, 1898), dati relativi ai periodi 1950-74 (Balestra et al., 1976) e 1996-2000 (Relini, 2001) e quelli relativi al 2004-2008, forniti all’Ente Gestore dell’AMP dalla Cooperativa Pescatori di Camogli. I dati relativi alla variabili meteorologiche sono stati acquisiti dalle serie storiche disponibili presso l’Osservatorio Meteorologico di Chiavari, il Dipartimento DICAT dell’Università degli Studi di Genova e l’archivio APAT. I dati relativi alle variabili oceanografiche si riferiscono alle indagini che il Dip.Te.Ris.-Università degli Studi di Genova effettua nell’area dagli anni ‘80. Risultati - L’andamento delle catture della Tonnarella di Camogli ha subito importanti variazioni quali-quantitative: i primi dati di fine 19° secolo (Parona, Andamenti delle catture e condizioni meteo-marine nella tonnarella di Camogli (Mar Ligure) 135 1898) mostrano valori totali annuali mediamente più bassi (15-39 t/anno) rispetto alle medie dei periodi successivi, ma è probabile che a quel tempo non tutto il pescato venisse “ufficialmente” conteggiato e che la rete fosse meno “produttiva”. A partire dagli anni ‘50 e fino al 1974, il pescato oscillava tra le 20 e le 50 t/anno (Balestra et al., 1976), mentre nel periodo 1996-2000, i valori variavano tra le 40 e le 70 t/anno (Relini, 2001). Negli ultimi cinque anni (2004-2008), le catture si attestano intorno a 40-44 t/anno. In generale, i quantitativi totali non sembrano aver subito, negli ultimi 50 anni, significative variazioni, mantenendosi mediamente intorno alle 40-50 t/anno, mentre si sono registrate forti oscillazioni annuali (Fig. 1), probabilmente legate alla variabilità delle condizioni meteo-marine stagionali. Fig. 1 - Andamento generale delle catture totali nei 4 periodi considerati. General trend of the total catches in the 4 considered periods. Un periodo di brutto tempo durante un cambio di luna o nel periodo d’avvicinamento del pesce alla costa può compromettere il pescato per tutto il mese, tenendo anche conto che il pesce di passo nel Mar Ligure ha un calendario annuale abbastanza ben definito: i sugarelli si avvicinano alla costa fino a maggio-giugno, le ricciole adulte scompaiono a fine luglio, la costardella (Scomberesox saurus) appare in agosto-settembre, mentre con la luna piena di giugno si assiste ad una repentina caduta dei quantitativi del tombarello (Boero et al., 1980). Ad esempio, le anomalie della salinità e della temperatura verificatesi nel 2007 e nel 2008 (Figg. 2-3) sembrano correlabili ad un calo generale del pescato. I maggiori cambiamenti si sono verificati, tuttavia, a livello specifico: alcune specie si sono alternate ad altre nel corso degli anni, alcune sono del tutto scomparse ed altre comparse di recente. Il tonno, ad esempio, sembra ormai assente da tempo ed il suo peso nelle statistiche della tonnarella negli ultimi 50 anni è sempre percentualmente irrilevante. In generale (Tab. 1) si assiste, dunque, ad una progressiva diminuzione degli sgombroidi (sgombri, tombarelli, tunnidi) ad esclusione della cavalla (Scomber colias) e della palamita, ed un aumento percentuale di carangidi (sugarelli, ricciole) e di specie tipiche delle acque meridionali come la lampuga (Coryphaena hippurus) e il barracuda atlantico orientale (Sphyraena viridensis). V. Cappanera, M. Castellano, S. Bava, P. Povero, G. Fanciulli, R. Cattaneo-Vietti 136 Fig. 2 - Anomalia della temperatura dell’acqua di mare tra 0 e 50 m (serie storica dal 2000 al 2009). Seawater Temperature anomaly between 0 and 50 m (historical time series from 2000 to 2009). Fig. 3 - Anomalia della salinità dell’acqua di mare tra 0 e 50 m (serie storica dal 2000 al 2009). Seawater Salinity anomaly between 0 and 50 m (historical time series from 2000 to 2009). Tab. 1 - Le principali specie catturate nella Tonnarella di Camogli: medie quinquennali espresse in q. Main species catched by the Camogli tuna net: average data (q). 1890-96 1950-54 1955-59 1960-64 1965-69 1970-74 1996-2000 2004-08 Auxis rochei ? 214 112 70 47 41 95 69 Boops boops ? 40 30 11 14 29 40 21 Oblada melanura ? .2 3 5 14 14 ? 5 Sarda sarda .04 .02 .09 .02 .03 .03 29 24 Sarpa salpa ? 7 14 30 87 141 15 3 Scomber colias ? 2 2 3 .04 3 24 58 .004 .003 .008 .01 .002 .005 2 0.00 Scomberesox sauros ? 13 32 25 33 15 60 .03 Trachurus spp ? 35 21 55 17 70 120 136 Seriola dumerili ? 0 0 0 0 0 90 63 Scomber scombrus Andamenti delle catture e condizioni meteo-marine nella tonnarella di Camogli (Mar Ligure) 137 Conclusioni - Forti fluttuazioni nelle catture della Tonnarella di Camogli sono sempre avvenute (Parona, 1898) e di tale importanza da determinare, tra l’altro, le vicissitudini gestionali ed economiche a cui la tonnarella andò incontro alla fine dell’800 (Cattaneo-Vietti e Bava, 2009). L’andamento generale delle catture è piuttosto costante nel tempo, ma l’analisi dei dati sembra ipotizzare un’influenza degli andamenti stagionali legati al più o meno ritardato riscaldamento degli strati superficiali: i massimi valori di cattura si hanno, infatti, nei periodi tardoprimaverili, prima del riscaldamento estivo; successivamente, anche se l’impianto resta attivo fino a settembre, intorno a metà luglio esaurisce quasi del tutto la sua potenzialità. Secondo Morri e Bianchi (2001), l’andamento generale del pescato nel periodo 1950-74 sembrerebbe correlabile alla temperatura dell’aria: negli anni in cui la temperatura invernale raggiunse i valori minimi, diminuì la pesca ed in particolare le catture di specie ad affinità calda, come il tombarello. L’ipotesi è confermata: appare evidente una relazione tra andamenti di pesca ed alcune anomalie termiche e saline, con un incremento negli ultimi anni delle catture di specie ad affinità calda (Seriola dumerili, Coryphaena hippurus, Sphyraena viridensis). In conclusione, lo studio degli andamenti annuali delle catture, specie per specie, correlati alle condizioni ambientali e meteo-marine del Mar Ligure, rappresenta, oggi, uno strumento di grande potenzialità per comprendere, oltre i cicli biologici delle singole specie, anche la variabilità dei processi ecologici che avvengono nel Mar Ligure ed è pertanto è sempre più evidente l’importanza di perseverare nella raccolta di long-term data non esclusivamente per il comparto ittico, ma anche per quello oceanografico e meteomarino. Solo serie storiche lunghe potranno consentire di ricostruire determinate situazioni completamente sconosciute, fare previsioni a breve e lungo termine ed ipotizzare scenari futuri. Bibliografia BALESTRA V., BOERO F., CARLI A. (1976) - Andamento del pescato della tonnarella di Camogli dal 1950 al 1974. Valutazioni bio-statistiche. Boll. Pesca Piscic. Idrobiol., 31: 105-115. BOERO F., BELLONI S., CATTANEO-VIETTI R. (1980) - Influenza delle fasi lunari e dei cicli nictemerali sul pescato della Tonnarella di Camogli (Genova) in 25 anni (1950-74). Memorie di Biologia Marina Oceanografia, Messina, 10: 369-370. CATTANEO-VIETTI R., BAVA S. (2009) - La Tonnarella e la pesca artigianale a Camogli. Edizione Le Mani, MicroArt’s, Recco. MORRI C., BIANCHI C.N. (2001) - Recent changes in biodiversity in the Ligurian Sea (NW Mediterranean): is there a climatic forcing? In: F.M. Faranda, Guglielmo L., Spezie G. (eds), Mediterranean Ecosystems: structure and processes. Springer Verlag, Italia: 375-384. PARONA C. (1919) - Il tonno e la sua pesca. Reg .Comit. Talass. It. Venezia, Mem. LXVIII. RELINI M. (2001) - Changes in a north western Mediterranean fish coastal assemblage on the basis of the catches of the Camogli tuna trap. Rapp. Comm. Int. Mer Medit., 36: 314.